La Voce del Popolo 2013 33

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V Vorrei assomigliare a chi non è disperato, anche se ha perso s tutto, ma non la speranza: il Signore è la salvezza, Lui si s fa trovare da chi lo cerca; a chi intende la cultura non elitaria o personale, ma come un bene da distribuire nel e campo economico, come in quello sociale. A chi è convinc to t che la storia dell’uomo è iniziata in un grande giardino, che c poi è diventato un deserto, ma che, di certo, è destinato t a tornare giardino; a chi pratica l’altruismo: avrĂ sempre un u interlocutore, invece chi prende solo ciò che gli serve di tutto quello che ha intorno, non sa cosa perde; a chi fa la diffet renza tra benessere, che vuol dire star bene di fuori, e esser ber ne, n che vuol dire star bene di dentro; al volontariato che lo fa per vocazione senza pretendere un grazie e neppure la soddisfazione; vo a coloro per i quali il lavoro è una cerimonia e la proprietĂ non esiste. La ricchezza no non è a priori sbagliata, ma vale solo se usata in maniera disinteressata; a chi c si sente per la ricchezza importante e ne è pago, è come il famoso cammello che non passa nella cruna dell’ago; a chi considera camm il privato un bene be ricevuto e non in assoluto la voce del verbo privare.

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Appello per la Siria. Preghiera e digiuno per evitare la guerra

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͚͜ ……Ž‡•‹ƒ Burundi. Brescia festeggia i 50 anni di Kiremba

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ƒ …ƒ””‘œœƒ ‡ ‹ …ƒ˜ƒŽŽ‹ “Il re non vedeva di buon occhio che suo ďŹ glio, abbandonando le strade controllate, si aggirasse per le campagne per formarsi un giudizio sul mondo; perciò gli regalò carrozza e cavalli. Ora non hai piĂš bisogno di andare a piedi: furono le sue parole. Ora non ti è piĂš consentito di farlo: era il loro signiďŹ cato. Ora non puoi piĂš farlo: fu il loro effetto.â€? Vedo illuminante questo racconto per bambini di Gunther Anders e voglio continuare con i piccoli. “Scusa don, se scoppia la guerra in Siria, a noi ci fanno del male? Io ho paura!â€?. Cosa puoi rispondere a una domanda cosĂŹ chiara se non: “SĂŹ, se scoppia un’altra guerra ci faremo molto male, come sempre!â€?. Come quando

la guerra ci ha visti protagonisti in Iraq, in Somalia, in Serbia, in Afghanistan, in Libia. E non c’è “metodo italianoâ€? che tenga: la guerra è guerra anche se gli cambi nome e la chiami missione di pace, intervento umanitario o protezione dei deboli. Lo scenario che ci attende guardando a Siria e Medio Oriente, la prospettiva di un nuovo “intervento militare senza truppeâ€?, cioè di bombardamenti dall’alto (in cui fra poco useremo gli F35 oltre ai droni), senza volti di vittime e di carneďŹ ci pone a noi uomini, donne, a noi comunitĂ cristiane alcune domande. Dalle risposte che daremo capiremo se abbiamo fatto una scelta di mitezza e pace evangelica o una scelta, per quanto dolorosa, di morte. Ecco allora tre domande decisive. Anzitutto, in nome della pace è ancora possibile sostenere la teoria etica e prassi della “guerra giustaâ€? pur con tutti i limiti individuati? Nel

Catechismo della Chiesa Cattolica pare di sĂŹ. Nella vita signiďŹ ca conitto armato, bombardamento intelligente, intervento militare, non di interposizione. Secondariamente: in nome della legittima difesa è ancora eticamente ed evangelicamente possibile sostenere l’uccisione dell’avversario? Come posso coniugare il “tu non uccidereâ€? con un omicidio, fosse pure di un aggressore o di una persona che chiamo nemico? Nel Catechismo della Chiesa Cattolica il parere è positivo. Nella vita signiďŹ ca omicidio. InďŹ ne, in nome della protezione del debole è ancora possibile sostenere interventi umanitari chiamandoli missioni di pace e usando strumenti, strategie, persone formate alla guerra? Nella morale cattolica sembra di si. Nella vita signiďŹ ca Afghanistan, Iraq, Libia... Papa Francesco ci invita a digiunare e pregare

per la pace e per fermare una guerra in Siria. Le adesioni sono moltissime, da tutto il mondo e da tutti i mondi (culturali, religiosi, politici, sociali). Ma cosa conta la preghiera se non c’è in noi il coraggio di cambiare, di rispondere evangelicamente alle domande che ci siamo posti, se non fermiamo il commercio delle armi (Brescia ne è leader mondiale), se non puntiamo sulla prevenzione dei conitti e sulla cooperazione internazionale, se non diamo dignitĂ alle istituzioni internazionali, se non scegliamo la nonviolenza, se non puntiamo su giustizia e riconciliazione, se non condividiamo i beni di questa terra, se non fermiamo ogni fondamentalismo che usa Dio per armare l’uomo, se non ritorniamo a una umanitĂ di fratelli piĂš che di coltelli. Il problema è che dobbiamo rinunciare a carrozza e cavalli. In caso contrario la strada è obbligata e unica: la guerra!

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Í›Í&#x; ’‘”– Brescia calcio. Chiusa la rosa, obiettivo play off


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Brixia fidelis...: una logora incisione? ‡” •‡…‘Ž‹ ‹Ž Â?‘––‘ …Š‡ ƒ„‹Ž‹ Â?ƒÂ?‹ ŠƒÂ?Â?‘ •…‘Ž’‹–‘ •—ŽŽƒ ˆƒ……‹ƒ–ƒ †‹ ’ƒŽƒœœ‘ ‘‰‰‹ƒ ° •–ƒ–‘ Žƒ •–‡ŽŽƒ ’‘Žƒ”‡ ’‡” Žƒ …”‡•…‹–ƒ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …Š‡ ‹Â? ‡••ƒ •‹ ”‹…‘Â?‘•…‡˜ƒǤ ‰‰‹ǥ ‹Â? …‘Â?–‡•–‹ ’”‘ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–‡ …ƒÂ?Â„Â‹ÂƒÂ–Â‹ÇĄ …‘•ƒ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?‘ “—‡ŽŽ‡ Â’ÂƒÂ”Â‘ÂŽÂ‡ÇŤ

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li da secoli. Abili mani hanno scolpito, “a imperituro impegnoâ€? sulla facciata di palazzo Loggia un motto pesante per la cittĂ . quel Brixia fidelis fidei et iustitiae sacravit. Per secoli quell’iscrizione è stata punto di riferimento per la cittĂ . Sino ad oggi... Brescia è profondamente cambiata dall’epoca in cui venne realizzata l’incisione. In anni recenti il cambiamento ha improvvise accelerazioni che forse hanno inferto qualche colpo alla tenuta del riferimento alla fede e alla giustizia della Brescia fedele. Il tema, oggi, è come dare risposte concrete a una cittĂ nuova, cambiata, alla luce dei quella fedeltĂ alla fede e alla giustizia. La crisi economica, quella valoriale che fa percepire pressante anche a livello locale il tema dell’emergenza educativa, l’avanzare costante, inesorabile di una cittĂ nuova, multiculturale, multietnica, multireligiosi in che rapporto entrano con quel Brixia fidelis? “L’attualitĂ dell’antico motto – afferma Graziano Tarantini – credo stia nell’indicare gli argini entro i quali la nostra comunitĂ civile può continuare a crescere e a essere fattore di civiltĂ e di costruzione del bene comune, come è avvenuto nel passato Brescia è stata fedele a questa consegna. Oggi è nostra responsabilitĂ evitare di segare il ramo sul quale siamo sedutiâ€?. Per il Presidente del comitato di gestione di

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– afferma al proposito – ha un ruolo decisivo in quanto difende la ragione dal potere che tende a renderla cieca. Contribuisce al risanamento della ragioneâ€?. Sempre in tema di attualitĂ del motto Tarantini non ha dubbi: la giustizia non può essere fatta coincidere con il semplice rispetto di alcune leggi. “La giustizia – afferma – travalica la misura della sola legge intesa come decisione di una maggioranza. Prima di qualunque norma infatti il cuore di ogni uomo è aperto al riconoscimento del giusto e dell’ingiusto, del vero e del falso. Ăˆ un tendere a, un’opera sempre incompiuta, sempre da rinnovareâ€?. “Se ci si domandasse oggi se i due aspetti siano ancora presenti – è il pensiero di mons. Giacomo Canobbio sull’atttualitĂ del motto che per secoli è stato la stella polare di Brescia e della sua comunità –, mi pare si potrebbe, da un lato, stabilire un confronto con altre cittĂ e province e sciorinare una serie di benemerenze della nostra, soprattutto guardando al passato; dall’altro, verificare cosa significhino fides et iustitiaâ€?. Per il delegato episcopale per la cultura si tratta di un binomio, non scindibile in due termini individuali. “Fides – continua – non significa semplicemente fedeltĂ perchĂŠ è preceduta da fidelis. Si tratta quindi della fede intesa come decisione di aderire a Dio mediante il Vangelo. Da essa dipende la giustizia, cioè il retto ordine delle cose,

quello indicato dalla fides. Se cosĂŹ è, la verifica non andrebbe piĂš stabilita in base al confronto con altre cittĂ , ma sul significato dei due termini. E si scoprirebbe che siamo lontani (ci siamo allontanati?) dall’una e dall’altraâ€?. Tutto questo, è ancora il parere di mons. Canobbio, non si traduce automaticamente in una perdita di valore del motto: semmai lo acquista in misura maggiore. Come? “Abbandonando la retorica, avendo il coraggio di dirsi la veritĂ e, con un sussulto di dignitĂ , riprendere gli aspetti della tradizione che riteniamo abbiano dato origine al mottoâ€? è la risposta del teologo bresciano. Per anni, forse per secoli, il motto inciso sulla Loggia è stato anche l’emblema, l’identificazione di una cittĂ cattolica. Oggi può avere ancora lo stesso significato? “Non credo – risponde Graziano Tarantini – si debba perseguire un’idea cattolica della cittĂ . Come ci ha insegnato sant’Agostino la civitas Dei non è la civitas mundi. Pensare di farle coincidere sarebbe fuorvianteâ€?. Per

l’esponente della governance di A2A non è dunque un problema di traduzione di argomenti religiosamente fondati in un discorso civile che possa essere accettato da tutti. “Un cattolico – continua – è chiamato a offrire il suo contributo alla vita della cittĂ sulla base di ciò che lo accomuna a ogni uomo, che è appunto la ragione in tutta la sua ampiezzaâ€?. Come? Sull’esempio di quanto ha saputo fare p. Piamarta, capace di trasformare l’intelligenza della fede in quella della realtĂ . “Non ha fatto bene il bene perchĂŠ era piĂš buono o piĂš etico dei suoi contemporanei – conclude Tarantini – ma perchĂŠ nella sua azione ha introdotto una misura piĂš grande che non era la suaâ€?. Per mons. Canobbio è essenziale domandarsi, invece, cosa significhi un’idea cattolica di cittĂ . Se riferito agli aspetti esterni della cittĂ (le istituzioni, l’urbanistica del centro, la capillaritĂ dell’opera della Chiesa) l’aggettivo cattolico definisce ancora Brescia. Se si va al di lĂ di questi aspetti e si prova a guardare al costu-

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raccontare, in forma popolare, la complessa realtĂ bresciana (non soltanto le “coseâ€? della sua Chiesa) a un mondo, quello delle classi agricole e meno abbienti, che in quegli anni non potevano ancora disporre di uno strumento in grado di assolvere a questo compito. L’impegno che “Voceâ€? si assumeva, su sollecitazione del Beato Giuseppe Tovini, era quello di adempiere al suo compito mantenendo la fedeltĂ al Vangelo. Un riferimento che negli anni, pur

tra fatiche sempre piĂš evidenti, chi si è succeduto alla guida del settimanale e nella sua redazione, ha cercato di mantenere. A 120 anni di distanza la festa di Lograto diventa occasione per ripensare e rileggere l’impegno assunto di quel lontano 8 luglio 1893. Alle 20.45 di venerdĂŹ 6 settembre il dibattito tra mons. Giacomo Canobbio, delegato episcopale per la cultura e Graziano Tarantini, presidente del comitato di gestione di A2A, cercherĂ risposte in merito.

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capace di percorrere le strade della vita. Certo, è un cammino non facile, a cui, però, non si può rinunciare. La stagione attuale rende ancora piĂš urgente il bisogno di aiutare i ragazzi a comprendere che è importante realizzare un’esistenza che abbia un senso profondo della giustizia evangelica, della speranza che pone le sue radici nella fede. Si tratta di un percorso lento, ma bello, di attesa e di speranza. La nostra cittĂ ci ha lasciato esempi lumi-

nosi di persone che hanno compreso l’importanza e il valore di spendere la loro vita nella scuola con l’intento ben preciso di formare persone mature, capaci di fare scelte libere e ragionate, in grado di riettere e prendere decisioni eque. La scuola cattolica di oggi, pur vivendo tempi diversi, non può ignorare il patrimonio che ha ricevuto in ereditĂ e per essere fedele a questo dono deve continuare a curare la formazione intellettuale, umana e

cristiana di coloro che la frequentano per offrire alla societĂ civile e alla Chiesa uomini onesti e liberi. L’impegno per compiere è di tutti perchĂŠ la scuola cattolica non è un orto chiuso, ma una realtĂ aperta alla collaborazione con le agenzie che sul territorio credono che l’educazione è una pietra miliare, da riscoprire ogni giorno, uno strumento prezioso per debellare tanti mali e dare piĂš splendore alla societĂ odierna.


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Anche Brescia ha accolto l’invito di papa Francesco a fare di quella del 7 settembre, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo intero. Su invito del vescovo Luciano Monari le parrocchie sono invitate a organizzare momenti diversi di preghiera durante le sante Messe della serata e a vivere il rosario meditato e l’adorazione eucaristica, valorizzando luoghi

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e tempi significativi per ogni comunità . Per la Diocesi e per la città , che vive le solenni celebrazioni mariane al Santuario delle Grazie, il programma della giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Siria è il seguente: alle 18 la Santa Messa per la pace presieduta dal Vescovo; alle 19, nel Santuario, adorazione eucaristica silenziosa; alle 20.30 preghiera meditata del Santo Rosario, a cura delle associazioni ecclesiali della Cdal e, alle 21, incontro per gli

oratori e i giovani. A tale proposito il Centro oratori bresciani, sul suo sito, ha dato spazio all’invito rivolto a tutti i giovani della diocesi, perchĂŠ prendano parte alla veglia che si terrĂ dalle 21 alle 22 al Santuario delle Grazie. Accogliendo le indicazioni del Papa, la commissione diocesana “Giustizia e paceâ€? parteciperĂ con altre associazioni cittadine impegnate per la pace e la non violenza, all’ora di silenzio, prevista in Largo Formentone alle ore 19 di sabato.

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orrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanitĂ , con angoscia crescente: è il grido della pace! Ăˆ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra societĂ , dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai piĂš la guerra! Mai, prima dell’Angelus di domenica 1 settembre, papa Francesco aveva fatto ricorso a toni tanto vibranti e a parole cosĂŹ accorate come quelle usate per chiedere con forza la pace in Siria e per dissuadere la comunitĂ internazionale alla scelta dell’opzione militare nei confronti di Damasco. “Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato – sono state ancora le parole del Papa – e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche!â€?. Con grande determinazione papa Francesco ha chiesto alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, “ma di guardare all’altro come ad un fratello e di

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intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione�. Un appello altrettanto determinato l’ha rivolto alla comunità internazionale, invitando-

la a fare ogni sforzo per promuovere iniziative per la pace in Siria basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione del Paese. E alla Chiesa universale il Papa ha chiesto di partecipare, il 7 settembre prossimo, alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero. Il Papa stesso, dalle 19 alle 24, guiderà una veglia di preghiera in piazza San Pietro. Forse anche per effetto della determinazione di papa Bergoglio, anche quei Paesi, Stati Uniti in testa, che avevano agitato lo spauracchio di un intervento militare in Siria,

hanno finito con dimostrate maggiore cautela. Il presidente Obama, infatti, ha dichiarato di voler condizionare la possibile azione in Siria al consenso del Congresso Usa, che voterà tra il 9 e il 15 settembre sul possibile uso della forza nel paese mediorientale, per cui il presidente ha presentato una bozza di risoluzione. Una parziale frenata, rispetto alla determinazione delle scorse settimane, che ha indotto anche altri Paesi, come Regno Unito e Francia, a prendere tempo, anche in attesa di un pronunciamento del consiglio di sicurezza dell’Onu.

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/H SHFFKH GHOOD FRPXQLWj LQWHUQD]LRQDOH L’attacco con armi chimiche da parte dell’esercito di Bashar al Assad sui quartieri orientali di Damasco avrebbe “sconvolto la coscienza del mondoâ€? tanto da indurre diverse nazioni ai preparativi per un intervento militare nella regione. “Se l’impiego – ancora da dimostrare – di armi chimiche è un crimine contro l’umanitĂ , non possiamo dimenticare che ďŹ nora la comunitĂ internazionale non ha saputo nemmeno imporre un embargo

delle forniture di armi verso la Siriaâ€? sottolinea l’Opal, l’Osservatorio permanente sulle armi leggere che ha la sua sede a Brescia. “Come ha ripetutamente detto l’ex segretario Generale dell’Onu KoďŹ Annan, le armi leggere – si legge in una nota diramata dall’Osservatorio nei giorni scorsi – sono le vere armi di distruzione di massa che alimentano i conitti.â€? Secondo un rapporto presentato a Ginevra lo scorso giugno dall’Alto commissario

per i diritti umani, i due anni di guerra civile in Siria hanno causato oltre 93mila morti – tra cui almeno 6.500 minori e due milioni di sfollati. Anche l’Unione europea, che pure ha stabilito alcune misure di embargo di armi giĂ dal maggio 2011, ha continuato a permettere l’invio di “materiali militari non letaliâ€? alla Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione. Nel maggio scorso, inoltre, l’Ue ha allentato le misure di

embargo di armi verso la Siria. Per quel che riguarda l’Italia, l’Opal rileva una strana – e alquanto sospetta – anomalia nei dati che riguardano le forniture di armi leggere ai Paesi conďŹ nanti con la Siria. Per questo, nei prossimi giorni, l’Opal solleciterĂ un’interrogazione parlamentare al Ministro degli esteri, responsabile sia delle autorizzazioni all’esportazione di armi sia delle comunicazioni con l’Ue, chiedendo spiegazioni.


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ogni euro di donazioni raccolto). “Diversi parlamentari e consiglieri regionali hanno chiesto a Banca etica di creare uno strumento di ďŹ nanza etica che veicolasse verso obiettivi sociali la quota di emolumenti a cui sono disposti a rinunciare. Abbiamo pensato di rispondere a questa sollecitazione realizzando un progetto di sostegno ai giovani che intendono creare imprese, preferibilmente cooperative e mutualisticheâ€?, spiega il presidente di Banca

etica, Ugo Biggeri. “La contribuzione al fondo - aggiunge Biggeri - è aperta agli eletti di tutti gli schieramenti, ma anche a organizzazioni, imprese e cittadiniâ€?. â€œĂˆ la politica che ci piace: quella che senza proclami costruisce percorsi di rinascita e di sviluppo, quella, che continua a concepirsi al servizio della gente e del bene comuneâ€?, afferma don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione antiusura “Interesse Uomoâ€?.

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n un quadro politico italiano ancora dominato dall’incertezza e dalle polemiche, il governo sembra essere in dirittura d’arrivo per l’abolizione dell’Imu (almeno della prima rata), manovra che non ha mancato di creare dissapori e posizioni contrastanti anche all’interno della maggioranza delle “larghe inteseâ€?. PerplessitĂ hanno destato anche le misure pensate dall’esecutivo per far fronte alle mancate entrate collegate all’abolizione della tassa sulla casa. In particolare non è stata immune da critiche la decisione di applicare una sanatoria a favore di una decina di concessionarie di slot machine colpevoli di aver commesso irregolaritĂ per 98 miliardi di euro tra il 2004 e il 2007, concessionarie che la Cassazione, a fronte del danno economico riconosciuto dalla condanna, ha prima sanzionato con una multa di soli 2 miliardi e mezzo, diventati dopo addirittura 620 milioni, al fine di ottenere una riscossione ulteriormente celere della somma. Sul tema è intervento Mario Sberna, deputato bresciano di Scelta civica, e fondatore assieme a Lorenzo Basso (Pd) e Rossana Scopelliti (Pdl) dell’intergruppo parlamentare che si batte contro il gioco d’azzardo. â€?Non mi ritengo nemmeno piĂš ‘onorevole’, se questo termine significa essere parte di un Parlamento che

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come dietro il gioco d’azzardo ci sia la criminalitĂ organizzata e lo Stato attraverso il gioco d’azzardo spolpa proprio come la mafia soggetti deboli che invece andrebbero seguiti e aiutatiâ€?. Il parlamentare bresciano Sberna ha parole molto critiche per la della sanatoria decisa dal governo, una soluzione che avrebbe il sapore della beffa perchĂŠ la riduzione dai 98 miliardi iniziali (poi scontai a 2,5 dalla Cassazione) alla manciata di milioni richiesti per compensare l’abolizione dell’Imu è veramente difficile da accettare. Pur indignato Mario Sberna non rinuncia, però, al suo impegno all’interno dell’intergruppo parlamentare contro il gioco d’azzardo. “L’obiettivo – ricorda il deputato di Scelta civica – è la cancellazione di tutta la pubblicitĂ del gioco d’azzardo che convince milioni di italiani a sprecare i loro stipendi come allocchi, spazi pubblicitari a favore del gioco per i quali vengono impiegati 300 milioni all’anno!â€?.Una battaglia che deve essere condotta, su un piano culturale, anche contro l’uso di termini troppo accondiscendenti.â€? â€?Va cambiato – concude – anche un certo vocabolario quando si parla di tali fenomeni; ad esempio ritengo che il concetto di gioco includa intelligenza, abilitĂ , amicizia, socializzazione. Nell’abbandonarsi alle macchinette non c’è niente di tutto questoâ€?.

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sarĂ disponibile la versione digitale al costo 0,89 a copia e di 33 euro per l’abbonamento fino a dicembre 2014. L’abbonamento digitale comprenderĂ la consultazione dal computer, da 2 tablets e da 1 smartphone. Chi poi vorrĂ avere sia la versione cartacea che digitale pagherĂ oggi 70 euro fino a dicembre 2014. La sfida digitale di “Voceâ€? che verrĂ presentata all’interno della festa del settimanale in programma dal 5 all’8 settembre a Lograto intende

rispondere al cambiamento in atto o nella fruizione dell’informazione e venire incontro alle giovani generazioni. Inoltre con la versione nee digitale “Voceâ€? raggiungerĂ in tempo reale anche i missionari bresciani sparsi nel mondo e che desidereranno sostituire l’invio cartaceo con la versione internet. L’auspicio è che questo nuovo impegno, nonostante l’oggettiva difficoltĂ che attraversa il settore editoriale, incontri i favori del orri. maggior numero possibile di lettori.

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Scuola, questione aperta Tutti oggi in Italia riconoscono che istruirsi è un diritto e un dovere di ogni persona: l’art.34 della Costituzione lo afferma con chiarezza. Siamo pure tutti convinti che la scuola, cioè l’istituzione comune per istruirsi, è ancora il problema fondamentale della nostra societĂ , sia politicamente sia economicamente, tanto che nessuna spesa a lungo termine viene giudicata produttiva come quella per la scuola e la diffusione della cultura... Nei recenti discorsi al Congresso dell’Associazione italiana dei maestri cattolici e a quello del Movimento circoli della didattica, l’on.Gui ha assicurato che entro breve tempo il Governo farĂ conoscere al Parlamento le sue decisioni sulla scuola, particolarmente su alcuni problemi di incalcolabile importanza, quali la riforma della scuola media superiore e della UniversitĂ . L’opinione pubblica però è turbata, perchĂŠ il tempo passa veloce e si avvicina ormai una data decisiva. Tra un anno, i ragazzi che hanno frequentato la nuova scuola media giungeranno per la prima volta al suo compimento e chiederanno di entrare nella

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sulla scuola non-statale taluno accusa i cattolici italiani di avere male condotto la discussione, identificando la propria scuola con la “sfera del privatoâ€?, ingenerando cosĂŹ il sospetto che abbia lo scopo di difendere particolari interessi; o con la “scuola liberaâ€?, come se quella pubblica non lo fosse; o riducendo la discussione stessa alla richiesta di sovvenzioni economiche da

parte dello Stato. Sono in molti oggi a credere, e fra questi non mancano dei cattolici, che il senso della societĂ moderna e quello dello Stato piĂš non giustificano una difesa ad oltranza della scuola non-statale... Qualcuno recentemente ha aggiunto che i cattolici sbagliano e perdono tempo ed energie a difendere la loro concezione della scuola, dal momento che la scuola stessa oggi

non ha piĂš un compito educativo. La questione è complessa, e a me pare che una grande confusione è venuta dal non distinguere bene i vari aspetti di essa, almeno quelli fondamentali: il politico, il giuridico, l’economico, il pedagogico. Fermiamoci per un istante appunto su quest’ultimo, forse il meno considerato e il piĂš sfuggente nella polemica. Si dice che una scuola non-statale, orientata secondo un preciso ordine di veritĂ e di valori, non può educare i cittadini di uno Stato democratico e di una societĂ pluralistica. Chiudere i giovani in una serra e impedire cosĂŹ che conoscano il libero confronto tra idee e classi ed esperienza sociali, è antieducativo, ed è un limite pedagogico di ogni scuola che non sia quella statale, l’unica a non soffrire quel limite. L’affermazione è gratuita sul piano scientifico ed è smentita dall’esperienza di Stati non meno democratici del nostro. Può darsi che nella scuola non-statale si trovi qualche fanatico; ma, siamo sinceri, forse che di fanatici e di dogmatici non se ne trovano anche nella scuola statale? Il senso democratico oggi non è la proprietĂ esclusiva di nessuno.


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Piccoli apprendisti vigili del fuoco. Sabato 7 settembre, dalle 13.30 alle 18.30, in occasione del 130° anniversario della fondazione del distaccamento Vigili del Fuoco volontari di Palazzolo sull’Oglio, l’amministrazione comunale di Erbusco invita tutti i bambini con le loro famiglie all’evento chiamato “Pompieropoliâ€?. SarĂ allestito uno spazio “Pompieropoliâ€? destinato ai bambini per avvicinarli al

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mondo dei Vigili del Fuoco e imparare, giocando, quanto sia importante lavorare in sicurezza e in squadra. SarĂ articolato in vestizione con elmetto, imbragatura, arrampicata, ponti e spegnimento di incendio. Saranno presenti volontari e mezzi della Croce rossa italiana con le delegazioni di Erbusco e Palazzolo, il Gruppo volontari antincendio di Erbusco e il Gruppo alpini di Erbusco, VillaPedergnano e Zocco-Spina.

L’animazione sarĂ a cura della Croce rossa che presenterĂ anche il pronto soccorso dei pupazzi. I bambini possono portare il loro pupazzo a fare una visita. L’appuntamento è al Centro sportivo Erbusco in via Grazia Deledda. La partecipazione è libera e gratuita. Per informazioni: si può telefonare ai Vigili del fuoco volontari di Palazzolo al numero 0307402918 o consultare il sito www.vvfpalazzolo.it.

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e attivitĂ estive della parrocchia volgono al termine e a Pompiano sta per aprirsi un nuovo anno pastorale. Parlando con il parroco don Carlo Gipponi, in procinto di partire per la Terra Santa con un gruppo di 38 pellegrini, tracciamo un quadro di quanto è stato fatto finora e delle prospettive per il futuro. “Oltre al pellegrinaggio di questi giorni – afferma il sacerdote – ne abbiamo fatto un altro a metĂ luglio, dedicato alla visita dei monasteri benedettini, partendo da San Paolo fuori le mura per arrivare fino a Montecassino. La particolaritĂ di quest’esperienza, seguendo una tradizione in atto da diversi anni, è l’abbinamento con l’attivitĂ fisica: il viaggio era pensato anche come esperienza di podismo, poichĂŠ il pullman ci lasciava a due chilometri di cammino da ciascuna meta, che poi raggiungevamo a piediâ€?. Ulteriore fiore all’occhiello delle attivitĂ estive sono stati i tre turni di campo scuola presso la casa vacanze “Villa Romaâ€?, di cui si parla piĂš approfonditamente nell’articolo di spalla. In merito a quest’esperienza il parroco non manca di sottolineare con commozione il grandissimo attaccamento dei fedeli a questa struttura e la grande collaborazione ricevuta durante la gestione di questa esperienza: “A causa di un intervento che ho subito in questo

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estende anche alle prossime attività : il 22 settembre, infatti, inizieranno i cammini di catechesi, con la gestione dell’iniziazione cristiana affidata a un diacono permanente piÚ altre due persone qualificate e il supporto di un religioso della congregazione della Sacra Famiglia proveniente da Orzinuovi. Quest’ultimo inoltre si occuperà anche di seguire il gruppo di adolescenti della parrocchia nelle iniziative proposte dalla diocesi, mentre i giovani dai 18 anni in su saranno impegnati in un percorso che li vedrà inserirsi gradualmente come volontari in oratorio. Proprio a

quest’ultimo e alla sua organizzazione don Carlo dedica un pensiero particolare: “Abbiamo diversi responsabili per il tempo libero, le attivitĂ di catechesi e quelle sportive, poichĂŠ sul campo dell’oratorio giocano diverse squadre. Anche qui vorrei sottolineare la grande collaborazione che c’è tra di noi, poichĂŠ da solo certamente non ce la fareiâ€?. Da sottolineare infine i lavori di sistemazione dell’impianto elettrico della chiesa e del campanile, colpiti da un fulmine nei giorni scorsi. Il cammino dunque, anche quest’anno, è ben avviato per una comunitĂ che procede insieme.

)HVWH TXLQTXHQQDOL D *DQGL]]DQR Da sabato 14 a domenica 22 settembre le feste quinquennali vedranno la statua lignea della Madonna di Gandizzano, risalente al XVII secolo e raffigurante la Vergine incinta (nella foto), peregrinare per le diverse contrade di Sale Marasino. Sabato 14 alle 20, presso il Santuario di Gandizzano, il parroco don Luigi Bogarelli presiederĂ la S. Messa, prima della processione verso la chiesa di Maspiano. Qui domenica alle 16 la recita del Rosario

e alle 19 la Messa. Da lunedÏ 16 a sabato 21 alle 8.30 la Messa con la recita della lodi nella parrocchiale. Nella chiesa di Maspiano, lunedÏ 16 alle 16 verrà recitato il Rosario e alle 20 prende avvio la processione che porterà la statua della Madonna nella chiesa di Marasino, dove la Vergine sosta martedÏ 17 (Rosario alle 16 e Messa alle 20) e mercoledÏ 18 (Rosario alle 16). Alle 20 la processione verso la chiesa di Conche che custodirà l’effigie gio-

vedĂŹ 19 (Rosario alle 16 e Messa alle 20) e venerdĂŹ 20. Dopo il Rosario alle 16, la Madonna verrĂ portata alla Casa di Riposo “Zirottiâ€? con la Messa per gli anziani alle 17. Alle 20 la processione la trasporterĂ nella parrocchiale. Sabato 21 alle 16 il Rosario alle 16 e alle 19 la Messa, mentre domenica 22 sarĂ le giornata di chiusura con le Messe alle 9, 11, Rosario alle 16 e Messa di chiusura alle 19 con l’atto di affidamento della parrocchia alla Madonna.

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al fianco dei pendolari e chiediamo il ripristino dei treni interregionali di cui è stata annunciata la soppressioneâ€?. Ăˆ questo il commento di Roberto Rossini in merito alla vicenda delle corse ferroviarie che la Regione Veneto intende tagliare con l’entrata in vigore dell’orario invernale 2013/14. Nella nota diffusa dalle Acli ci si appella anche al presidente della Regione Roberto Maroni in quanto, secondo l’associazione, la Lombardia non può subire una decisione che avrebbe pesanti ripercussioni

sulla vita quotidiana di migliaia di cittadini. Inoltre nella nota viene sostenuto come ci sia “una chiarissima strategia di incentivare e avvantaggiare il piĂš possibile l’utilizzo delle Frecce. Che hanno un costo decisamente piĂš altoâ€?. Acli intende promuovere la petizione online (sul sito change.org) per chiedere alla Regione Veneto di mantenere gli otto treni interregionali della tratta Milano-Venezia. Ai microfoni di Radio Voce è intervenuto anche Alessandro Sala, consigliere regionale e presidente

della commissione regionale infrastrutture e territorio. “PiĂš di una volta in questi mesi ho scritto al direttore di Trenord per far notare quello che non va, soprattutto indecenza dei mezzi e ritardiâ€? ha affermato Sala. “GiovedĂŹ 12 settembre l’assessore alle infrastrutture e mobilitĂ Maurizio Del Tenno esporrĂ la sua relazione in Regione sulla questione, anche se ciò che riferirĂ sarĂ interlocutorio, dato che i progetti per questi tagli e soppressioni non sono ancora stati confermatiâ€?. (f.g.)

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onostante i flebili segnali di ripresa economica, la situazione finanziaria di una grande fetta della popolazione continua ad attestarsi ai limiti della soglia di povertĂ . Per tale motivo, anche quest’anno, l’amministrazione comunale partecipa al “Fondo sostegno affittoâ€? istituito dalla Regione. Al fine di aiutare economicamente i nuclei familiari che, all’interno del mercato privato delle abitazioni, non riescono a pagare l’affitto, dal Pirellone sono stati stanziati, per l’intero territorio regionale, circa 13 milioni di euro. Tale somma è stata suddivisa in due macro casistiche in cui sono stati classificati i possibili fruitori dei fondi: 10 milioni di euro per chi si trova in “grave disagio economico e 3 milioni di euro per le persone che versano in uno stato di “indigenza con morositĂ incolpevoleâ€?. La quota messa a disposizione dalla Loggia è pari a 150mila euro. Rispetto al 2011, anno di istituzione del fondo, i requisiti per poter accedere al bando sono diventati stringenti, confermando i dati del 2012 relativi al differenziale fra il totale domande ammesse ed il totale domande liquidate. “Tali

ristrettezze – ammette l’assessore alla Casa del Comune di Brescia, Marco Fenaroli – lasceranno fuori dal bando una larga fascia del disagioâ€?. Due le tipologie di contributo previste: per “grave disagio economicoâ€? e per “morositĂ incolpevoleâ€?. Per accedere ai fondi destinati alla prima categoria, la domanda dovrĂ essere presentata dall’inquilino che sarĂ il diretto beneficiario del contributo. La presentazione è riservata ai soli soggetti aventi un limite di reddito annuo rientrante nella cifra di 4.131,66 euro (calcolato su quanto percepito nel 2012 – Iseee-

Fsa 2013). â€œĂˆ tuttavia prevista la possibilitĂ di elevare tale importo fino a 8.263,10 euro nel caso in cui il reddito sia costituito da due pensioni al minimoâ€?. Il massimo erogabile per “grave disagio economicoâ€? è stato fissato a 1.000 euro. Per ciò che concerne la “morositĂ incolpevoleâ€?, la domanda dovrĂ essere presentata dall’inquilino che dovrĂ produrre tutta la documentazione attestante lo stato di morositĂ , compresa la dichiarazione sottoscritta dal locatore, considerato che sarĂ il beneficiario del contributo ammontante a un massimo di 1.500 euro. La presentazione della domanda può essere inoltrata dai soggetti con un reddito annuo (calcolato su quanto percepito nel 2012 – Iseee-Fsa 2013) “pari o inferiore al canone di locazione annuo rilevabile dal contratto di locazioneâ€?, purchĂŠ quest’ultimo sia ancora valido, registrato e non superiore ai 6.000 euro. Possono essere presentate a partire da lunedĂŹ 9 settembre, mentre la modulistica è in distribuzione da lunedĂŹ 2, presso la sede del “Servizio casaâ€? del Comune di Brescia (Piazza Repubblica,1). Sia il bando che la modulistica sono consultabili sul sito www.comune.brescia.it.

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3HU JOL VWXGHQWL WUDVSRUWL PHQR RQHURVL Se sei un giovane studente, utilizzare i mezzi pubblici, per te, è piĂš conveniente. Potrebbe essere questo lo slogan per pubblicizzare quanto contenuto nella delibera, approvata martedĂŹ 3 settembre, concernente gli sconti per gli universitari. Lasciati cosi nei box auto e scooter, gli universitari della statale, della Cattolica e delle due accademie potranno usufruire degli sconti che, grazie ai fondi messi a disposizione dalla Loggia, permetteranno loro di viaggiare con notevoli vantaggi per il portafogli. Le matricole potranno infatti viaggiare sui mezzi del Trasporto pubblico locale con uno sconto del 50% sull’abbonamento annuale. Inoltre, l’assessore alla mobilitĂ , Federico Manzoni, fa sapere che tutti gli studenti potranno beneficiare dello sconto sull’abbonamento alla linea 18, al prezzo di 5 euro al mese, contro i 12 euro – sempre mensili – previsti per il resto della cittadinanza. La linea 18 collega i parcheggi Castellini e piazzale Iveco dove la sosta è gratuita. Viene altresĂŹ confermato il trasporto gratuito per i circa 100 studenti Erasmus che ogni anno scelgono Brescia quale meta di studio. Sempre per incentivare l’uso del Tpl, sono state confermate anche le tariffe inerenti il car-sharing: gli studenti potranno abbonarsi spendendo 30 euro, invece che 100, ottenendo uno sconto del 40% sulle tariffe chilometriche. Se prima tale scontistica era supportata dai fondi europei del progetto Civitas,

“adesso, ha sottolineato Del Bono, bisogna attingere a risorse proprie. C’è comunque l’intendimento di far crescere l’investimento nella mobilitĂ pubblica. Il Tpl nel complesso ha subito una leggera flessione, ma è potenzialmente in crescitaâ€?. Un ulteriore passo verso la “mobilitĂ sostenibileâ€? è il benestare da parte della Loggia per l’avvio di due progetti, facenti parte di un bando regionale, per incentivare l’utilizzo dei mezzi elettrici. (r.g.c.)

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tra sessantenni, come gli adulti, potranno iscriversi ai corsi di ginnastica che si terranno in 47 locali, fra palestre, sale e teatri. Dal 2 al 27 settembre, dalle 9.30 alle 12.15, gli interessati potranno recarsi nelle ex sedi circoscrizionali ed effettuare l’iscrizione, presentando un certificato medico di idoneità . Divisi in due quadrimestri, le prime lezioni prenderanno il via il 7 ottobre. Chi, invece, volesse iscriversi al secondo quadrimestre, seguendo le modalità già indicate, potrà farlo dall’8

al 22 gennaio 2014. I costi dei corsi non hanno subito variazioni rilevanti rispetto al passato: 75 euro gli adulti e 50 euro gli ultra sessantenni (il costo è inteso a quadrimestre e per una durata di 30 ore totali di lezione). Ginnastica e non solo. Dalla Loggia riferiscono che sono in via di definizione i corsi di aerobica, body tonic, yoga, pilates, ballo liscio, ballo latino americano, zumba, thaichi chuan e lingue straniere. Per queste attività le iscrizioni saranno aperte dal 16 al 27 settembre. Dove iscri-

versi? I residenti della zona Nord possono rivolgersi agli uffici di via Monte Grappa, 37. Per la zona Ovest si dovrĂ fare riferimento agli uffici di via Villa Glori, 13 e di via Farfengo, 69 (solo al mattino). Relativamente alla zona Sud, chi ha intenzione di iscriversi potrĂ recarsi negli uffici di via Micheli, 8. Nella zona Est è a disposizione degli interessati l’ufficio di corso Bazoli, 7 a San Polino. Mentre i residenti in Centro potranno usufruire dell’ufficio in Contrada Carmine 13/c. (r.g.c.)

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abato 7 settembre, alle ore 18, accompagnato dagli attuali parrocchiani di Campoverde e di Villa di Salò, don Armando Caldana farĂ il suo ingresso ufficiale nella sua nuova parrocchia del Beato Luigi Palazzolo, in cittĂ , in via Claudio Botta 46. Don Armando sarĂ accolto dai nuovi parrocchiani e dal sindaco Emilio Del Bono nel piazzale di via Ziziola. Il corteo raggiungerĂ quindi la vicina chiesa parrocchiale per il rito d’ingresso presieduto dal vicario zonale don Guido Zupelli. Ăˆ bene ricordare che la parrocchia dispone praticamente di un nuovo centro parrocchiale inaugurato il 21 febbraio 2010. In tale clima i fedeli del Beato Palazzolo attendono con gioia il loro nuovo pastore, per continuare assieme il cammino di crescita nella fede iniziato nel 1976 come delegazione vescovile, elevata al rango di Parrocchia nel 1979. Classe 1960, don Armando nel ser-

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vizio che fin qui ha svolto ha cercato di sottolineare l’importanza che la gente possa ascoltare “la parola del Signoreâ€? perchĂŠ dall’ascolto del Signore si possa essere, attraverso l’eucaristia, essere comunitĂ . Il suo primo impegno pastorale è stato a Caionvico (1984-1989) dove ha fattoâ€?la gavettaâ€?, poi è andato a Maderno e Montemaderno dal 1989 al 2001. Nella sua ultima esperienza come parroco dal 2001 di Campoverde (dal 2009 di Villa di Salò) don Armando ha puntato molto sulle missioni popolari coinvolgendo gli Oblati di Maria Immacolata. Le due parrocchie insieme vivono ogni mese i centri di ascolto con due celebrazioni in Avvento e in Quaresima. Sul versante dell’unitĂ pastorale bisogna anche registrare il tentativo di camminare insieme nella formazione attraverso il Magistero e la catechesi comuni cosĂŹ come con il gruppo adolescenti. Buona anche la partecipazione dei genitori che in questi cinque anni dall’avvio del cammino di iniziazione cristiana: sono nati gruppi di famiglie. La ca-

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‘Â?—Â?‹–Â? ‹Â? ˆ‡•–ƒ Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ •—ŽŽǯ‡†‹––‘ †‡Ž ͙͛͛ A Folzano, nell’ambito della festa della comunitĂ , giovedĂŹ 5 settembre alle 20.30, presso l’oratorio S. Giovanni Bosco in via Malta 54, viene proposta una serata culturale dedicata al tema “Papa Silvestro e l’Editto di Costantino: alle origini del rapporto tra Chiesa e Statoâ€?. L’iniziativa cade nell’anniversario dell’Editto di Costantino del 313 che inaugurò una nuova fase del Cristianesimo. Interviene Enrica Salvatori, docente presso l’UniversitĂ di Pisa. Enrica Salvatori è laureata in Storia Medievale. Attualmente è professore associato del Dipartimento di civiltĂ e forme del sapere dell’UniversitĂ di Pisa. La serata conclude la festa della comunitĂ il cui ricavato viene devoluto alla parrocchia per far fronte al debito contratto per l’intervento di restauro e miglioramento sismico della parrocchiale, terminato il 31 dicembre del 2010.


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‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ —‘˜‘ ƒ•’‡––‘ ‡ Â?—‘˜ƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” ‹Ž Ž‘”‹ƒ Un nuovo impianto e una stagione con i fiocchi: è quanto attende gli spettatori del cinema teatro Gloria di Montichiari, struttura diretta da don Italo Uberti, che si prepara al meglio a un nuovo anno di eventi. Grazie al recente impianto di climatizzazione da poco installato, il cinema garantirĂ un migliore raffrescamento nei periodi caldi (consentendo, magari, di dar vita a eventi anche durante l’estate) e di riscaldamento in inverno, con un’equa ripartizione tra galleria,

platea e palco, situazione che si presentava in maniera non ottimale: “In sostanza – ci riferisce don Uberti – il nostro cinema si è “rifatto il truccoâ€? ed i primi spettatori hanno giĂ potuto notare un miglioramento al riguardo. Mi piace sottolineare che questa struttura è viva e vissuta durante tutto l’anno e trova sempre piĂš pubblico interessato a cinema, teatro, musica, conferenze e, ovviamente, catechesi, oltre a novitĂ che stiamo programmando e che saranno pre-

sto rese note�. E giusto per rimanere ai dati e alle cose concrete, la scorsa stagione cinematografica ha fatto registrare un totale di 15 mila spettatori da settembre 2012 a giugno 2013 con la proiezione di 10 film in prima visione e 35 cartoni animati, gran parte dei quali con la nuova tecnologia in 3D. A questi si aggiungono 26 cineforum e 7 dirette di opere liriche trasmesse dai piÚ importanti palcoscenici mondiali, il tutto reso possibile grazie alla collaborazione ed all’impegno

degli oltre 80 volontari che operano al “Gloriaâ€?. La nuova stagione è partita lo scorso 23 agosto con la proiezione del cartone animato “Turboâ€?; durante l’anno sono in programma anche iniziative ideate da associazioni della zona, destinate a sensibilizzare sulle tematiche sociali piĂš significative tra le quali ricordiamo “Vocabolari di paceâ€?. Per altre informazioni e per tenersi sempre aggiornati sugli eventi al “Gloriaâ€? si può consultare il sito www.cinemagloria.it. (f.m.)

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uò sembrare strano riunire in un’unica celebrazione la festa di S. Costanzo e la festa dell’Avis. In realtĂ , ciò che accomuna l’una e l’altra è il gesto del dono. CosĂŹ domenica 8 settembre, a Manerbio, la messa delle ore 10 sarĂ officiata per queste due intenzioni. Dopo aver commemorato San Lorenzo, patrono della comunitĂ religiosa, la cittadina festeggia San Costanzo, patrono della comunitĂ civile. La cerimonia risale al 1531, quando i nobili Luzzago donarono alla loro comunitĂ un’insigne reliquia del Santo martire, il cui corpo era stato ritrovato sulla via cremonese, e che in seguito venne proclamato patrono del libero Comune. Sebbene l’evento storico sia oggi per lo piĂš dimenticato, permane il tradizionale scambio dei doni fra comunitĂ religiosa e civile: quest’anno, ad offrire il cero alla parrocchia sarĂ il neo- sindaco Samuele Alghisi, mentre il parroco, mons. Tino Clementi, farĂ dono di un mazzo di rose all’Amministrazione pubblica. Domenica sarĂ anche la festa dell’Avis, quest’anno giunto al 45° compleanno. E’ una realtĂ viva quella del sodalizio intercomunale retto da Giuseppe Mondolo, che riunendo anche le sezioni di Bassano, San Gervasio

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aumento. Quarantacinque anni di storia, tutta in crescendo, ma che ha mantenuto fede al principio fondante del “donoâ€? del sangue come fonte di vita. Il programma della “festa sociale del donatoreâ€? prevede una serie di appuntamenti: giĂ alle ore 8, avisini e simpatizzanti si riuniranno nella sede di Via Palestro a Manerbio. Un’ora piĂš tardi muoverĂ il corteo per le vie del paese con un omaggio floreale ai Caduti in Piazza C. Battisti, indi il corteo muoverĂ verso la parrocchiale per partecipazione alla messa. Al termine, gli avisini si disporranno ancora in corteo per raggiungere l’ospedale locale, il cui centro trasfusionale costituisce il punto di riferimento sanitario, nonchĂŠ luogo di raccolta delle sacche del sangue prelevato. All’ingresso dell’ospedale, dopo il discorso delle autoritĂ , verranno consegnate le benemerenze agli iscritti. AllieterĂ la manifestazione il corpo bandistico “Stella Polare di Verolanuovaâ€?. Se il dono delle rose e del cero sigla il desiderio e l’impegno di collaborazione fra istituzione pubblica e parrocchia, il dono del sangue diventa il simbolo della gratuitĂ e della solidarietĂ . L’uno e l’altro sono un mezzo per operare a vantaggio del bene comune, del singolo come della collettivitĂ .

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Naoni. Alcuni spazi del teatro di via Vittorio Emanuele a Travagliato rimangono destinati al volontariato che in tale sede si esprime attraverso le quattro donazioni di sangue annuali e nelle attivitĂ organizzative correlate, come le riunioni di ogni martedĂŹ sera, quando, dalle ore 20.30 in poi, la sede dell’Avis è aperta anche per accogliere le eventuali nuove adesioni degli aspiranti donatori. Nell’immobile di pertinenza dell’associazione

sono pure in programma interventi di adeguamento del bagno per i portatori di handicap e di ampliamento della sala ristoro, mentre un ampio salone è stato assegnato alle ďŹ nalitĂ ďŹ lantropiche del sodalizio, attivo a Travagliato dal 1961 e che ha unito elementi di novitĂ pur mantenendo il forte legame con la tradizione del territorio del quale è espressione. Quest’anno si registra anche il positivo riscontro del “progetto scuolaâ€?, attuato per diffondere i

valori promossi dall’associazione, e l’avvio della collaborazione con la locale parrocchia, per il tramite del sostegno logistico delle manifestazioni religiose e della ricorrenza patronale in giugno della festività dei santi Pietro e Paolo. Tra i banchi delle quarte e delle quinte elementari travagliatesi gli avisini hanno portato la propria testimonianza circa l’esperienza da loro vissuta nel contesto della forma di volontariato. (Luca Quaresmini)

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re anni dopo la scomparsa del fratello Luigi, ci lascia un altro illustre protagonista della nobiltĂ bresciana, l’ingegner Piero Lechi. Classe 1930, il conte Piero ha saputo far fruttare la ricca ereditĂ morale lasciata dal padre Faustino, promuovendo iniziative di grande livello con i fratelli e in particolare con Luigi che a Montichiari svolse per 40 anni la professione di notaio ed ebbe un incarico anche in qualitĂ di consigliere comunale. Sposò appieno la decisione di quest’ultimo di donare al Comune di Montichiari una ricca collezione di quadri ed altre opere d’arte di straordinario prestigio. Dalla donazione sarebbe nato, nel settembre 2012, il Museo intitolato proprio a Luigi e Piero Lechi, il quale acconsentĂŹ, con grande generositĂ , al prestito di quattro opere (giĂ donate al Comune ma di cui era ancora usufruttuario con gli altri 61 quadri), tra i quali il San Girolamo del Moretto e la Deposizione del Pittoni. Aveva sempre mantenuto un legame speciale con Montichiari, sia di riflesso con il fratello Luigi, sia per la sua attenzione al bello, che nella cittĂ della Bassa, grazie alle numerose donazioni avvenute in questi anni, era stata messa in risalto. Appresa la notizia della morte, il sindaco Elena

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solidarietĂ verso i piĂš deboli. A noi resteranno non solo le straordinarie opere d’arte che ci ha lasciato e che completeranno il Museo Lechi, ma anche il ricordo di un personaggio d’altri tempi, connotato da raffinatezza e buongusto pur nel suo essere schivo e riservato. Ăˆ una grave perdita per la brescianitĂ , ma quanto da lui fatto non sarĂ dimenticatoâ€?. Lechi fu anche consigliere di amministrazione del Credito bergamasco, accademico dell’Ateneo di Brescia e dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti nonchĂŠ consigliere dell’Istituto di Storia del Risorgimento: uomo,

dunque, impegnato costantemente nel mondo intellettuale, una caratteristica che ha sempre accomunato i membri delle dinastie che portano il suo cognome. Piero Lechi lascia la moglie Giovanna con il figlio Filippo e Lia e i nipoti Laura e Pietro.

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1893-2013 VOCE COMPIE 120 ANNI

LA VOCE è quella giusta

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inaugurazioni dei nuovi sportelli Iat di Gardone Riviera e di Salò, il conferimento del premio Bandiera Blu a Gardone e l’apertura di un nuovo tratto di ciclabile a Gargnano. “Compito dei nuovi uffici – afferma Silvia Razzi, assessore provinciale a Cultura e turismo – è quello di operare affinchĂŠ l’attenzione che un cosĂŹ grande numero di visitatori riserva all’area gardesana trovi sempre maggiore e miglior sviluppoâ€?. Gli uffici sono provvisti di punti informativi multimediali, mentre all’interno

il personale svolge le attivitĂ necessarie alla permanenza e alla visita, prenotando alberghi e campeggi, gite in battello e biglietti di spettacoli. Per aver soddisfatto criteri di qualitĂ relativi ai parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, Gardone ha ricevuto, per il terzo anno consecutivo, la Bandiera Blu, prestigioso premio internazionale conferito alle localitĂ costiere. “Si riconosce il lavoro fatto nella direzione di una gestione sostenibile del territorio, frutto di tanti sforzi com-

piuti da diverse realtĂ localiâ€?. Anche il cicloturismo rappresenta una leva importante perchĂŠ in sintonia con lo sviluppo turistico, particolarmente attento al rispetto dell’ambiente. Il tratto di ciclabile che corre lungo il tracciato della vecchia 45 bis, nel territorio di Gargnano, aggiunge con i suoi 1.500 m, una nuova bella tessera al puzzle della “Grande ciclabile del Gardaâ€?. “Ogni chilometro di pista in piĂš rappresenta un ampliamento qualificante dell’offerta turistica localeâ€?. (v.b.)

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i sono momenti, nella vita di ognuno, che caratterizzano l’esistenza, quasi a compimento di un lungo cammino. Attimi speciali, indimenticabili come, ad esempio, l’incontro con il Santo Padre. Quando abbiamo chiesto a don Marco Zanotti di inviarci una foto, a corredo di questo articolo, in onore della sua recente nomina a parroco di Campoverde e di Villa di Salò, lui, senza esitazione, ci ha inviato un’immagine che lo ritrae in compagnia di papa Francesco. Eppure per don Marco i momenti significativi, stando alle parole affidateci tramite una lettera, sono stati molti, soprattutto in questi ultimi anni, vissuti in qualitĂ di parroco di Castelcovati: “Sono stati solo tre anni, ma molto intensi – scrive don Marco – per la benedizione delle numerose famiglie e dei tanti sacramenti; in particolare la catechesi rivolta ai genitori dei battezzandi. Ringrazio le numerose persone che mi sono state particolarmente vicine, e le famiglie che ho seguito nell’iniziazione cristiana dei loro figli che ho accompagnato al sacramento della confessione. Anche la collaborazione con l’amministrazione comunale è stata positivaâ€?. Nato a Gardone Val Trompia nel 1955 e ricevuta l’ordinazione a Brescia, nel giugno del

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ma di approdare a Castelcovati (dal 2010 a oggi). Adesso don Marco è atteso dai nuovi fedeli: “Nonostante l’inevitabile sofferenza del distacco della mia attuale parrocchia che ho veramente amato vado ora a Campoverde e Villa di Salò con gioia ed entusiasmo come obbedienza al vescovo Luciano, che ringrazio per la sua grande umanitĂ e la sua paternitĂ â€?. Intanto ci sono stati i primi contatti con la nuova comunitĂ : “Ho giĂ incontrato il vicario di zona don Carlo Moro, i consigli pastorali e quelli amministrativi, ho notato che tra le due parrocchie c’è giĂ spirito di collaborazione, vi è un bollettino parrocchiale unico che solo dal titolo, ‘Insieme’, dice tutto. Sono molto contento che sul territorio sia presente una comunitĂ monastica vivace, formata da quindici monacheâ€? ha chiosato don Marco. NĂŠ preoccupazioni nĂŠ titubanze, ma un solo grande desiderio: “Voglio camminare insieme a tutti i miei nuovi parrocchiani. Con i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti, gli anziani e gli ammalati desidero costruire una comunitĂ che viva nell’amore di GesĂš Cristo, con la parola, ma sopratutto con la testimonianza della vita. Affido il mio nuovo servizio sacerdotale, conclude don Marco, alla Beata Vergine Maria e ai nostri patroni S. Antonio abate e S. Antonio di Padovaâ€?.

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e professionali in attivitĂ inerenti il settore agro-biologico e le relative tecnologie. Il percorso è quello previsto dal Miur per le UniversitĂ italiane: i numeri ridotti di studenti e la facilitĂ di collegamento tra tutti gli attori presenti aiuta le scelte ed i percorsi; i rapporti interpersonali che si possono costruire e l’ambiente decisamente favorente sia lo studio che la sperimentazione pratica sono un innegabile vantaggio per acquisire presto e bene gli strumenti di orientamento scientifico e profes-

sionale per lavorare in e per la montagna. Edolo è un ateneo aperto al mondo accademico internazionale: il collegamento in rete e le possibilitĂ aperte verso altri istituti scientifici, di ricerca e accademici di tutta Europa, con analoghe istituzioni italiane e con enti e associazioni che si accreditano presso la sede di Edolo, ne fanno un polo di riferimento ed un modello di gestione interessante. Oltre il 60% dei giovani laureati a Edolo ha trovato un’occupazione in ambito professionale conside-

rato interessante e soddisfacente. NĂŠ può essere diversamente, vista al continua tensione sviluppata dal corpo docente nel dare tutte le possibili informazioni con seminari, incontri, stage, sperimentazioni, contatti con un mondo in continuo divenire e che sa scoprire e valorizzare il tesoro nascosto del mondo della montagna. L’iniziativa per la realizzazione del corso di laurea triennale in Valle Camonica, a Edolo, è stata sostenuta da numerose e importanti realtĂ locali, (Davide Alessi)

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onostante siano in molti a lamentare il perdurare della crisi, in Alta Valcamonica negli ultimi mesi vanno segnalati consistenti investimenti pubblici nel settore viabilistico. Infatti, dopo l’inaugurazione del semaforo di Malonno e mentre si aspetta che si muovano le cose circa la strategica variante che eviti al grosso traffico per Ponte di Legno ed Aprica di passare fra le strettoie del centro di Edolo, ha superato l’esame dei vacanzieri estivi la mini-circonvallazione di TemĂš. Costata due milioni di euro al Comune, attende ora, magari con l’apporto dell’Anas, un prolungamento verso Pontagna cosĂŹ da permettere un agevole accesso a Ponte di Legno. La Regione Lombardia ha nel frattempo messo sul tavolo 670 mila euro per costruire il nuovo ponte di Rino di Sonico, travolto dai detriti della Val Rabbia nel luglio 2012. Entro dicembre sembra proprio possa essere completato: i lavori preparatori sono iniziati e prevedono che il nuovo manufatto sorga circa 50 metri piĂš a valle del precedente. Parte del denaro è destinato anche all’ade-

guamento degli argini e alla progettazione dell’intervento che riguarda i 400mila metri cubi di materiale finiti alla confluenza con l’Oglio, appena a valle della Statale in localitĂ Tre Archi. Ci si aspetta dalla Regione un ulteriore consistente finanziamento. OccorrerĂ un po’ piĂš di tempo, ma i soldi ci sono, per la nuova galleria sulla Provinciale 84, che da Demo di Berzo porta a Cevo. Con 4 milioni di euro, provenienti da fondi Odi, il nuovo tunnel in localitĂ Valzelli, oltre Monte di Berzo in territorio di Cevo, ovvierĂ all’estrema instabilitĂ

del versante roccioso, pericolosamente franato a fine 2009. Il bando è imminente e ambienti bene informati promettono l’apertura del cantiere fra circa un anno. Interventi di minore entitĂ , ma comunque necessari riguardano, invece, altri siti. Ăˆ il caso della Statale 39 del Passo Aprica, dove fino a fine ottobre almeno è aperto il cantiere per la posa di strutture paramassi in piĂš punti distribuiti lungo 5 km dell’arteria nel territorio di Corteno Golgi. Ăˆ attivo il senso unico alternato in orario diurno. Analoga situazione in alcuni tratti della Statale 42 nel Comune di Ponte di Legno: in questo caso si tratta, però, di permettere la posa in sicurezza di un elettrodotto. Tornando in Valsaviore pare che nella primavera del prossimo anno si possa dare il via ai lavori per l’ampliamento fino a sei metri della carreggiata dell’angusta Provinciale 6 che porta a Valle di Saviore. In questa occasione il denaro proviene dallo stanziamento di 800 mila euro a favore di Saviore dell’Adamello, in quanto Comune confinante con la Regione Trentino-Alto Adige, di cui usufruiscono in egual misura anche Cevo e Ponte di Legno.

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3HU LO 6LOWHU VL SUHYHGH XQ¡RWWLPD VWDJLRQH Il Silter dell’estate 2013 sarĂ un formaggio ottimo: li dice Andrea Bezzi, allevatore e produttore, casaro d’alpeggio, presidente del Consorzio Silter di Vallecamonica. Lo afferma Oliviero Sisti, agronomo incaricato di seguire la procedura per l’ottenimento della Dop da parte del Silter. Lo dicono tutti gli alpeggiatori e i casari delle nostre montagne bresciane che stanno valutando l’ottimo stato del bestiame, soprattutto della razza bruna, che ha pascolato bene e abbondantemente (e lo sta facendo anche a fine agosto), grazie al fatto che le bovine sono salite negli alpeggi intorno al 15 giugno, quando ancora l’erba non era eccezionale; la pioggia di giugno ed inizio luglio ha consentito quindi una buona vegetazione successiva dell’erba delle alte praterie. Mentre il caldo da metĂ luglio e per tutto agosto ha permesso ai pascoli di essere particolarmente ricchi di foraggio fresco e di fiori, tantissimi fiori, in una sorta di primavera d’alta montagna prolungata. Sono proprio le proteine contenute nei fiori ed i sali minerali dei loro pigmenti a dare al latte delle bovine un colore, un sapore ed una consistenza particolare. E questo è certamente un primo elemento giudicato molto positivamente: infatti, nel momento di maggior floridezza vitale delle mandrie, quando si sono ormai bene adattate alle alte quote, si è avuto anche un ottimo pascolo per alimentarle. Un secondo elemento, che riguarda il disciplinare del Silter (che è formaggio bresciano, anzi camunosebino per eccellenza: dalle malghe

del Guglielmo alle malghe delle Case di Viso) che prevede l’utilizzo del latte della mungitura serale, lasciato riposare per una notte nelle larghe bacinelle dove affiora in superficie la parte grassa che viene “spannataâ€? al mattino per farne burro. Il “Silterâ€? camuno-sebino nasce in questo modo: verrĂ poi fatto stagionare con un metodo standardizzato e poi potrĂ affrontare uno, due o piĂš anni di invecchiamento (attualmente il Silter piĂš vecchio è del 2007). (Davide Alessi)

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programma tutti i giovedĂŹ sera, presso i 14 ristoranti aderenti, dal 19 settembre al 28 novembre. La kermesse sarĂ anticipata da una serata d’apertura, “Il gran galĂ dello spiedoâ€?, che si terrĂ giovedĂŹ 5 settembre alle 19, nella splendida cornice di piazza Vittorio Veneto. “Questa iniziativa è un’opportunitĂ per far conoscere i gusti e i sapori di una tradizione – riferisce l’assessore al commercio del Comune di Gussago, Giovanni Coccoli – che diventa

inevitabilmente il biglietto da visita del nostro territorio e che afferma con orgoglio una cultura che affonda le proprie radici in epoche lontane. L’amministrazione comunale non può che sostenere e valorizzare un’iniziativa cosĂŹ importanteâ€?. I circa 1000 biglietti per partecipare al “Gran GalĂ â€? sono andati tutti esauriti in meno di un giorno, questo per dare una seppur minima fotografia di quello che si profila quale evento dell’anno. Gli amanti del-

lo spiedo non si devono preoccupare, perchĂŠ se è vero che la sera del “Gran GalĂ â€? ha giĂ registrato il tutto esaurito, fino al 28 novembre si potrĂ usufruire del prezzo calmierato (25 euro) per poter gustare, nei migliori ristoranti del paese, un menĂš di tutto rispetto. Anche quest’anno, quindi, tra fumanti patate al forno e abbondanti innaffiate di Cellatica Superiore d.o.c, lo spiedo troneggerĂ sulle tavole dei gussaghesi. (Romano Guatta Caldini)

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ono giunti a Iseo in 250 tra esperti e operatori provenienti da tutto il mondo per la IV Conferenza internazionale di sociodramma. L’importante appuntamento sociale e scientifico è in programma sul Sebino fino all’8 settembre e viene ospitato per la prima volta dall’Italia organizzata dalla coop. sociale “Il Germoglioâ€? con il patrocinio del Comune di Iseo e dell’Amministrazione provinciale di Brescia, oltre che di importanti Associazioni internazionali di psicoterapia di gruppo. Il convegno si articola su circa 80 laboratori, tavole rotonde e presentazioni scientifiche e prevede anche sociodrammi in riunione plenaria condotti da esperti internazionali. Tra gli eventi a ingresso libero che si tengono il pomeriggio all’Istituto Antonietti e la sera al Castello Oldofredi, segnaliamo giovedĂŹ 5 settembre alle ore 14.30 il sociodramma condotto da Laura Consolati e Vanda Romagnoli a partire dalla mostra “Specchio dell’anima – parole e sguardi di donneâ€? (la mostra resterĂ aperta anche nei giorni successivi). Sempre giovedĂŹ, però alle 21, l’appuntamento è con Gherardo Colombo ed Elena Passerini che presenteranno il loro libro “Imparare la libertĂ . Il potere dei genitori come leva di democraziaâ€?.

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(Teatro della SpontaneitĂ ) con performers di varie compagnie di playback theatre sul tema del congresso: “Il Senso del Noiâ€?. Sabato, dalle 14 alle 16 si terrĂ l’evento di Teatro Forum dal titolo “Inesistenzeâ€? a cura di “sPunti di vistaâ€?, compagnia cooperativa Tornasole di Brescia. La IV Conferenza internazionale di sociodramma intende rispondere all’obiettivo indicato da Jacob Levy Moreno (ideatore dello psicodramma, del sociodramma e pioniere della psicoterapia di gruppo): lo sviluppo della co-responsabilitĂ e della co-creativitĂ a livello di gruppo, di comunitĂ e della societĂ tutta. Il titolo, “Per un nuovo senso del noiâ€? esprime la necessitĂ , nella cultura e nella societĂ contemporanee, di un’attivazione piĂš diretta, spontanea e ricca delle capacitĂ di scambio, di riconoscimento reciproco e di rapporto interpersonale dei singoli e delle comunitĂ . La Conference si offre come occasione di approfondimento sulle grandi aree sociali che attualmente presentano le maggiori sfide del nostro vivere: l’area della partecipazione politica in senso lato, della legalitĂ e dell’ambiente; l’area del creare gruppo e fare rete; l’area della multiculturalitĂ , dell’interculturalitĂ , dell’interazione e dell’integrazione sociali; l’area della diversitĂ .

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cordiamo, ristrutturò l’Hotel Mella e progettò addirittura un collegamento con funivia Collio-Maniva. Nacque allora il tennis club. Raggiunse piĂš di 80 soci: con Emidio Rossi si organizzavano tornei ad alto livello. Poi la decadenza turistica di Collio si “mangiòâ€? anche il sodalizio in pratica sciolto nel 1991. Quest’anno, ai primi di luglio, in paese è apparso un manifesto: si organizzavano tornei gratuiti per i giovanissimi proprio con Emidio Rossi. Un successo: concepiti come momento spor-

tivo educativo, hanno visto il consenso del parroco don Fabrizio e la partecipazione in massa degli iscritti al grest. Una sessantina di ragazzi hanno frequentato i corsi conclusi con grande festa collettiva: c’erano il primo presidente Anselmo Spadacini prossimo ai 90 anni, il sindaco Mirella Zanini, il consigliere regionale Alessandro Sala e tanti altri. Il rilancio è a 360 gradi con occhio privilegiato per i giovanissimi . Passa attraverso la ricostituzione ufficiale del Tennis club e la concretizzazio-

ne di un progetto dell’amministrazione: far diventare, con adeguata ristrutturazione, il fabbricato civile di proprietĂ esistente tra il campo storico e quello ora utilizzato, la “Casa delle associazioniâ€?. Si è avviato anche il recupero del secolare “Lawn Tennisâ€?. In agosto c’è stato un nuovo corso e a fine mese, a conclusione della stagione, un torneo su invito organizzato ancora dalle Emidio Rossi Tennis School con festa finale per l’arrivederci alla prossima stagione. (e.b.)

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on l’apertura, il 14 settembre, della mostra storica nei locali del Convento si dĂ il via alla parte conclusiva di un anno di eventi iniziato a settembre scorso per celebrare il 500° della Basilica di S. Maria degli Angeli. La sua storia era iniziata nel 1442 quando S. Bernardino da Siena dei frati Minori sarebbe giunto a Gardone. Con atto in data 20 aprile 1442 redatto in casa dei nobili Avogadro a Ponte Zanano questi donavano il terreno necessario ad erigere una “chiesa la quale sarĂ chiamata la Madonna degli Angeli ed anche il Conventoâ€?. Il complesso conventuale ripete le architetture del tempo: un quadrilatero e uno splendido chiostro interno su due piani con sul lato nord la Basilica ad una navata, con tre cappelle sulla sinistra e abside ricco di affreschi tra i quali, nella lunetta centrale, uno datato 1502 giudicato di scuola foppesca. Ha avuto storia con momenti di grande splendore e decadenza. I francescani furono cacciati una prima volta nel 1798 dalla MunicipalitĂ gardonese tutta senza religioneâ€?. Ritornati a furor di popolo, furono definitivamente allontana-

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ti nel 1803. Seguirono furti e oblio. Il parroco Giuseppe Borra ne curò il restauro completo negli anni 1970/75. Le celebrazioni del 500° sono iniziate un anno fa: si sono susseguiti eventi di memoria, cultura, arte e fede. Termineranno nel giorno del compleanno, il 29 settembre, con la S.Messa celebrata dal vescovo di Brescia Luciano Monari. La storia del convento viene illustrata nella mostra “Corsivo religioso. Cinque secoli di tracce e appunti sul complesso conventuale di S. Maria degli Angeli a Gardone V.T. 1513-2013â€?, curata dal sistema dei be-

ni culturali della ComunitĂ montana. Allestita proprio nel Convento, verrĂ inaugurata sabato 14 e sarĂ aperta fino a domenica 29 a cura del gruppo “Gnari del Conventâ€?. Si aggiungono tre spettacoli a ingresso gratuito: il concerto di canti medievali “O Reina del cieloâ€?, eseguito dal gruppo vocale femminile “Sidus Praeclarumâ€? (basilica mercoledĂŹ 18 settembre alle ore 20.45) e le due rappresentazioni teatrali allestite dalla compagnia “Treatro terrediconfineâ€? “Oh nuda terra di Valcavreraâ€? (Palazzo Avogadro a Zanano lunedĂŹ 23/09 alle ore 20.45 e a “Mayor Gremeza il mund no pothevala ancor averâ€?, in programma presso la basilica gardonese venerdĂŹ 27 alle ore 20.45). É stata coniata una medaglia commemorativa opera dell’incisore Francesco Medici. Il 29 si ripeterĂ anche la cerimonia della consegna dei “pomi di cedroâ€?, ricordo del gesto con cui fra Bernardino da Siena ringraziò la nobile famiglia Avogadro per la donazione del terreno. Aveva impegnato i suoi frati a ricevere ogni anno la processione che partiva da Sarezzo donando a ciascuno dei due fratelli Avogadro “tre fiori ovvero tre pomi di cedroâ€?.

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/¡RUDWRULR q LO FXRUH GHOOD SDUURFFKLD Don Ezio Bosetti, giĂ parroco delle parrocchie di S. Maria Assunta (Chiesanuova) e S. Maria della Noce in cittĂ , è stato nominato parroco di Cortine di Nave. Nato nel 1955 ed originario di Gardone Valtrompia, don Ezio ha svolto il suo ministero sacerdotale come: curato a S. Giovanni, cittĂ (1979-1986); curato a Manerbio (1986-1989); parroco di Pezzaze e Pezzoro (1989-1999); parroco di Cailina (1999-2011); dal 2011 è stato parroco di Chiesanuova e Noce. Ecco le impressioni che don Ezio ha riferito a “La Voce del Popoloâ€? in merito alla nuova esperienza che lo attende. “L’oratorio sarĂ il centro vitale delle attivitĂ parrocchiali e a Nave in questo senso c’è giĂ una realtĂ ben avviata da tempoâ€? afferma don Bosetti iniziando il suo discorso sulle attenzioni pastorali per questo nuovo incarico, proseguendo: “Come sosteneva Paolo VI, l’oratorio è il cuore della parrocchia, senza per questo sminuire il rito eucaristico. Ma è l’oratorio la vera palestra di vita e di fedeâ€?. Sempre parlando dei ruoli da attribuire all’attivitĂ oratoriana, don Ezio afferma: “SarĂ importante coinvolgere giovani adulti, giovani coppie appena sposate e giovani genitori, al fine di fornire, soprattutto agli adolescenti, figure di confronto che mostrino come la fede sia esperienza di vita da seguire non solo quando si è ragazzini o in etĂ da catechismoâ€?. Pur essendo valtriumplino don Ezio non conosce la realtĂ di Cortine:“Purtroppo non ho avuto esperienze precedenti in

questo Comune, ovviamente anche a me servirĂ un primo periodo per entrare in contatto con i vari livelli della comunitĂ â€?. Qualche considerazione sull’operato pastorale finora svolto? “Sono sempre contento della scelta di aver intrapreso questo cammino ormai iniziato per me 34 anni fa. Nella vita penso di aver donato tanto e, attraverso tutte le esperienze compiute tra la gente, ho di certo ricevuto molto in cambio. Sono felice di essere preteâ€?. (f.g.)

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precari, tra docenti e Ata. Anche per l’anno scolastico che ha preso il via ufďŹ ciale lunedĂŹ 2 settembre, è avvenuta l’autorizzazione ad assumere 11.268 docenti, segnando una tappa importante nel percorso avviato con l’intesa che ha portato al piano triennale di assunzioni, varato nel 2011. Con le assunzioni di quest’anno, grazie a quell’intesa, fortemente voluta dalla Cisl Scuola e dalla Cisl, le nomine in ruolo di docenti sono 62.300 e quelle di personale Ata 42.500,

riducendo cosĂŹ l’area dell’impiego precario. Parliamo nel dettaglio del nostro contesto bresciano: per il corrente anno scolastico abbiamo l’assunzione di 211 docenti e per il personale Ata si attende lo sblocco dell’annosa questione personale inidoneo; per l’a.s. 2012/2013 il personale docente assunto è stato di 403 unitĂ e per il personale Ata 123; le nomine del personale docente sono state 659, articolate su diverse decorrenze giuridiche e 894 per il personale Ata.

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n totale, Brescia, nel triennio 2011/2014 ha coperto i posti vacanti per 1273 docenti e, per ora, 1017 Ata. Per “oraâ€?, in quanto il blocco dell’ultimo anno sulle operazioni di nomina del personale amministrativo e tecnico è legato alla risoluzione del problema per il personale inidoneo: si tratta di personale docente dichiarato inidoneo alla mansione per gravi motivi di salute, incastrato nel limbo di non poter accedere alla pensione, di non essere piĂš inquadrato nel ruolo docente, di vedere attuato un ipotetico progetto di inquadramento come personale amministrativo/tecnico o di un passaggio intercompartimentale. Queste ultime ipotesi sono contenute nel Dl 95 del 2012 e da allora si è complicata la discussione in corso da anni che merita ora una conclusione, anche solo per il rispetto dovuto a lavoratori giĂ preoccupati da una situazione di salute preca-

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bisogna, purtroppo, affrontare il problema di un nuovo blocco del rinnovo contrattuale: ancora una volta penalizzata la scuola insieme al lavoro pubblico, con il rinvio del contratto e con un nuovo intervento sugli scatti di anzianità . Con la critica forte e marcata rivolta al governo, si attacca duramente il rigore a senso unico che si accanisce sulle retribuzioni e non, come dovrebbe, su sprechi, ruberie e costi della politica; si chiede che, a settembre si riapra una discussione sui contratti o sarà mobilitazione. Per tornare al contesto bresciano, la discussione in corso sulla tradizione cattolica di molti settori educativi e di istruzione e formazione, obbligati ad una riorganizzazione dettata dalla crisi economica diffusa, non può lasciare indifferenti rispetto alla volontà o meno di mantenere questa lunga tradizione, anche nelle scelte contrattuali operate. Infine, qualche parola sul-

la valutazione, tema delicatissimo e, spesso, strumentalizzato da piĂš parti. Invalsi, Bes, valutazione inclusiva, valutazione formativa, Vales... potremmo proseguire ma è quanto mai urgente affrontare il tema valutazione in un clima aperto e sereno, superandone le letture in chiave punitiva per ricavarne tutti gli elementi di utilitĂ per la scuola e per chi ci lavora. Per intervenire efficacemente sul tema della valutazione incontreremo Francesco Scrima, segretario generale Cisl scuola, il sottosegretario Mario Rossi Doria, Damiano Previtali, componente del Comitato Vales; modera il confronto Giancarlo Capelli, direttore dell’Ufficio studi Cisl scuola e introduce i lavori Silvio Colombini, Segretrario generale Cisl scuola Lombardia. L’iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza, si terrĂ venerdĂŹ 4 ottobre, alle ore 14,30, presso l’auditorium “P. Leviâ€? in via Balestrieri a Brescia. Di seguito ri-

portiamo gli indirizzi delle sedi Cisl, dove poter usufruire della consulenza: Brescia, via Altipiano d’Asiago, 3; Breno, piazza Alpini; Chiari, via Consorzio agrario, 11; Darfo, via Lorenzetti, 15; Desenzano, via Padre Bevilacqua,8; Edolo, viale Derna; Gardone Valtrompia, via don Zanetti, 1; Ghedi, via Filzi, 10; Iseo, via Pusterla, 14; Manerbio, via XX Settembre, 65; Orzinuovi, via Zanardelli, 47; Salò, via San Giuseppe, 3; Vobarno, Via Roma, 47. La consulenza nelle sedi periferiche è interrotta durante i periodi di sospensione delle lezioni.

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ÂŽ Dz…ƒ”‘ Ž‹„”‹dz ‡ ‹Â?–‡”Â?‡– Le scuole stanno per riaprire e cresce in questi giorni la corsa all’acquisto dei testi scolastici. Ma come faranno quest’anno le famiglie italiane, giĂ vessate dalla crisi, a far fronte al ‘caro libri’? La risposta fornita dall’agenzia Redattoresociale.it, viene da internet. Subito.it,( il sito di compravendita tra privati piĂš grande d’Italia), osservando i trend di ricerca sul proprio sito, ha rilevato come si faccia sempre piĂš marcata la tendenza a vendere

e acquistare i testi scolastici usati attraverso la compravendita on-line, assicurandosi un forte risparmio. “Ad agosto del 2013 – fa notare Subito.it – il sito conta oltre 81mila annunci in questa categoria che registra un incremento del 31% rispetto al mese di agosto dell’anno precedente�. In particolare, “solo nell’ultima settimana di agosto sono stati inseriti oltre 5000 nuovi annunci che segnano un incremento dell’offerta di testi disponibili

pari al 52% rispetto alla settimana precedente�. Interessante anche analizzare quali sono le materie piÚ cercate rispetto al 2012: diritto (+90%), ingegneria (-26%), matematica (+94%), architettura (-17%), medicina (+14%), storia (+43%), inglese (+29%). Questa classifica mostra una sostanziale tenuta delle materie piÚ classiche, con alcune conferme ma anche qualche flessione..

ne negli anni della contestazione) 51 convegni e una quarantina di pubblicazioni di atti che hanno consentito un monitoraggio continuo del mondo dell’educazione e della scuola, con una straordinaria attenzione al tema della “personaâ€?, e un interesse ben oltre la comunitĂ accademica. Nelle ultime edizioni la riflessione scientifica si è fatta sempre piĂš aderente alle emergenze educative in uno stretto legame con l’attualitĂ e le profonde trasformazioni succedutesi in contesti nei quali il mondo virtuale ha finito quasi per sovrapporsi a quello reale. Con l’edizione 2013 “ScholĂŠâ€? conferma ancora una volta la sua ca-

pacità di intercettare i bisogni degli educatori e degli insegnanti sin qui tradotta anche in un legame stretto con la realtà . Dunque ricerca scientifica, ma anche capacità propositiva davanti all’attualità e nella prevenzione di tendenze.

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l 5 e 6 settembre ritorna “ScholĂŠâ€?. Si tratta della 52ÂŞ edizione dell’annuale appuntamento promosso dall’Editrice La Scuola, che chiama a raccolta i pedagogisti italiani. Il convegno aperto dal Segretario della Cei mons. Mariano Crociata. L’ edizione 2013 di “ScholĂŠâ€?, tradizionale appuntamento culturale che ogni anno chiama a Brescia oltre un centinaio di pedagogisti, è ospitato, come dal Centro “Mater Divinae Gratiaeâ€? ha come titolo “Educare nell’era digitaleâ€?. Come giĂ detto, ad aprire la consueta “due giorniâ€? pro-

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mossa dall’Editrice La Scuola, un vero e proprio punto di riferimento per la pedagogia nazionale, dopo la presentazione dello storico dell’educazione Luciano Pazzaglia, segretario di “ScholĂŠâ€? , il segretario generale della Cei mons. Mariano Crociata che propone al pubblico dei pedagogisti un intervento sul piano decennale elaborato dalla Conferenza episcopale italiana in relazione tema dell’ emergenza educativa. A seguire gli interventi di Luciano Caimi, don Felice Nuvoli, Loredana Perla, Pierpaolo Triani. Nel pomeriggio, con la presidenza di Carla

Xodo, le due relazioni di Giovanni Santambrogio (“Le trasformazioni sociali e culturali del webâ€?) e Ruggero Eugeni (“La sfida educativa nella condizione postmedialeâ€?), alle quali seguirĂ il dibattito. VenerdĂŹ 6 settembre, la ripresa dei lavori, con la presidenza di Cosimo Laneve, altre due relazioni affidate a Pier Cesare Rivoltella (“La rivoluzione del libro digitaleâ€?) e Alessandro Antonietti (“Psicologia della lettura del testo multimedialeâ€?), il dibattito e le conclusioni. “ScholĂŠâ€? può vantare al suo attivo, dal 1954 ad oggi (con qualche periodo di sospensio-

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ÂŽ Â?‹Â?‹•–”‘ ƒ””‘œœƒ ƒ ”‹˜‘Ž—œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ‡nj„‘‘Â? L’e-book rappresenta una grande rivoluzione sia per l’insegnamento che per l’apprendimentoâ€?. Ad affermarlo è il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza (nella foto), intervistata da “Famiglia Cristianaâ€? questa settimana. “Bisogna discutere dei contenuti, degli strumenti, delle nuove materieâ€?, prosegue il Ministro: “Il passaggio al digitale va fatto bene e con la massima apertura, non possiamo imporre un unico softwareâ€?. E “per quanto

riguarda gli zaini piĂš leggeri, in Italia esistono esperienze interessanti, come la scuola senza zaino a Montespertoli, in Toscana, dove gli studenti trovano tutti gli strumenti didattici in classeâ€?, spiega il ministro. A proposito di nuove materie di studio, Carrozza punta sulla “vecchiaâ€? geograďŹ a, “una materia che ci aiuta a capire molto anche l’economiaâ€?. Il Ministro sottolinea come la scuola italiana, “ la stessa da Bolzano ďŹ no a Mazara del Valloâ€?, sia un

importante elemento di coesione nazionale e d’integrazione con le nuove generazioni d’immigrati: “Nell’ultimo anno scolastico gli studenti stranieri nelle nostre classi erano 786.630, metĂ dei quali nati in Italia. La scuola ogni giorno fa silenziosamente il suo dovere d’integrazioneâ€?. E punta a valorizzare gli insegnanti: “Per noi il corpo insegnante è un grandissimo tesoro, un patrimonio di persone e competenze che va valorizzato di piĂšâ€?.

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resso l’istituto paritario “Euroscuolaâ€? di Brescia in via F.lli Bronzetti n. 9 ha preso da poco avvio il nuovo Liceo scientifico delle scienze applicate “Stanfordâ€? con potenziamento della comunicazione informatico-multimediale grazie al riconoscimento di paritĂ da parte dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia. A questo nuovo indirizzo di studi, che consente agli studenti di affrontare in modo brillante le sfide lanciate dal progresso tecnico-scientifico e dai repenti-

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costruzioni, ambiente e territorio “Bianchiâ€? (ex Geometri): essi vantano esperienza e riconoscimento pluriennali e offrono agli studenti la possibilitĂ , il primo, di acquisire competenze nei vari settori dell’organizzazione turistica sia in ambito progettuale che organizzativo, il secondo, di trovare sbocchi occupazionali nelle imprese edili presso studi professionali, agenzie immobiliari, enti pubblici nonchĂŠ di praticare l’esercizio della libera professione. La sinergia dei tre indirizzi ha sicuramente il merito di ottimizzare le risorse didat-

tiche ed arricchire il patrimonio culturale comune attraverso attività complementari ed integrative extra-scolastiche che verranno effettuate nel corso dell’anno: in esse gli studenti completeranno la loro formazione anche grazie alla partecipazione delle famiglie che rivestono un ruolo importante sia per il contributo dato all’attività didattico-educativa sia per la fiducia confermata all’istituto. Momento di cordiale incontro delle varie componenti della scuola studenti, genitori, insegnanti avverrà ai primi di ottobre con la consegna

dei diplomi ai maturati nella a.s. 2012-13 nella cornice architettonica dell’auditorium S. Barnaba in corso Magenta a Brescia, al fine di costruire un “ponte ideale� tra gli alunni che hanno concluso il loro percorso formativo e quelli che lo stanno iniziando.

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In quel tempo, una folla numerosa andava con GesĂš. Egli si voltò e disse loro: “Se uno viene a me e non mi ama piĂš di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i ďŹ gli, i fratelli, le sorelle e perďŹ no la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di ďŹ nire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: ‘Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di ďŹ nire il lavoro’. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. CosĂŹ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepoloâ€?.

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veri. Penso a un contrasto evidente tra la folla e le parole dure di GesĂš. Penso che quelle parole la folla le avrĂ sentite ma solo pochi le avranno ascoltate. La folla è tumulto, è entusiasmo, è fuoco. E GesĂš attacca con un “se unoâ€?, come se si rivolgesse non alla folla ma a ciascuno di quelli che gli vanno dietro. Passare dalla folla “che va dietroâ€? al discepolo che “segueâ€? ha come discriminante l’ascoltare invece di sentire. Ma la folla sente, anche in senso emozionale. Come si dice oggi: ragiona di pancia. Il contrario di quello che dice GesĂš. Che dice di ragionare bene su quello che si vuol fare; che parla di calcoli, come quando si costruisce una torre o si va in guerra. Diventare discepolo è calcolare se si può riuscire a seguire il maestro. Ed è cosa impegnativa. Non è facile come ‘andar dietro’ a qualcuno. Seguire è un’altra cosa. Non è solo lasciarsi affascinare dalle parole o dal carisma. Tutte cose per cominciare; per trovare la spinta necessaria a scegliere;

per capire il peso giusto degli averi. PerchĂŠ tutto nella scelta del discepolo si gioca sugli averi, su quello che il discepolo possiede e su quello che è necessario lasciare. E per il discepolo che tenta di seguire il maestro, capire quello che deve lasciare è essenziale. Ăˆ tempo che le ‘cose’ siano davvero la parte meno difficile; ci sono altri legami che sono averi ben piĂš pesanti delle cose. Come sempre la povertĂ materiale è il presupposto per quella piĂš profonda, per quella spirituale. Lo svuotamento interiore è facilitato dallo svuotamento esteriore; ma non è tutto lĂŹ. Il discepolo ha da calcolare piĂš le tensioni interiori che quelle esteriori, e la semplificazione in questa scelta è la cosa peggiore che possa succedere: lo dice proprio GesĂš. Andare davanti al nemico col fiato corto è una perdita di tempo. Essere discepolo è calcolare. Che non è in conflitto con la scelta impellente e immediata della vocazione. Ăˆ il risvolto “durativoâ€? della vocazione; è la scelta alla prova dei fatti. I discepoli di GesĂš hanno imparato a calcolare, cioè a

decidere cos’era necessario lasciare indietro dei propri averi; l’hanno fatto non in un momento ma nel corso di tutta la loro esperienza di vita con GesĂš e fino all’ultimo giorno della loro vita. Seguire è andare; è calcolare se si riesce a stare al passo; è constatare che la risposta alla chiamata non è di un momento ma si estende per la vita. Per questo non si può pensare alla chiamata come a un semplice “andar dietroâ€?, perchĂŠ ci si stufa e i disagi valgono meno degli averi. La folla è generosa nel credere che tutto è facile e che tutto si risolve nell’andare dietro a GesĂš. Poi anche il piĂš povero ha i suoi averi e difficilmente ci rinuncia; soprattutto quando si rinuncia per qualcosa di cosĂŹ poco concreto. Nessuno è cosĂŹ povero da non aver nulla a cui rinunciare. Ma lasciare non è una cosa che si improvvisa: andar dietro è solo la molla per scoprire cosa significa davvero seguire. Ed è complesso. Ed è scelta concreta, calcolata, riflettuta. E questo non sminuisce l’entusiasmo: lo cementa. Lo rende consapevole. Lo rende l’unico avere.

)DFROWDWLYR R REEOLJDWRULR FUHGHUH" I cristiani hanno sempre detto che si deve credere in Dio, anche se non si può essere obbligati a farlo. E il motivo è anche semplice. Credere in Dio, infatti, vuol dire riconoscere che Dio è la roccia che permette alla vita umana di “stare in piediâ€? (secondo la stessa etimologia ebraica del verbo credere); credere nel Dio di GesĂš Cristo significa vivere, pensare, agire, amare la vita‌ secondo lo stile di GesĂš. E nessuno può essere obbligato a vivere in una maniera piuttosto che in un’altra: Dio (tanto piĂš la Chiesa e i cristiani!) lascia libero ogni uomo di decidere come vivere la sua vita, di organizzare e progettare la sua vita. A tal punto che un

uomo può anche vivere male la sua vita. Ma ciò non significa che vivere credendo in Dio o vivere senza credere in Dio sia uguale. Non è di per sĂŠ “facoltativoâ€? decidere di credere o no, di “stare in piediâ€? nella vita, o no. Nella vita bisogna decidere su chi (o su cosa) fondare la propria esistenza, quali legami permettono di esprimere al meglio la grandezza e la fatica dell’essere uomini. E GesĂš si è posto nella storia e si propone sempre ad ogni uomo come il modo migliore per vivere la vita umana. Nessuno può obbligarmi a fare del Dio di GesĂš Cristo la roccia affidabile su cui appoggiarmi per vivere la mia vita. Ma una volta ri-

conosciuto in Lui la forza e il legame che mi permette di esistere, “dovreiâ€? vivere da cristiano, cioè secondo il modo con cui GesĂš ha vissuto. Dovrei, perchĂŠ il Magistero – contro l’ingenuitĂ di tutti i credenti che dicono: “Ah‌ se tu vedessi Dio, se tu lo incontrassi, se tu provassi quello che ho provato io‌ di sicuro crederesti, non potresti non credere!â€? – ricorda che a Dio “si può resistereâ€?, cioè si può decidere di dire di no anche quando lo si abbia riconosciuto. Appunto perchĂŠ credere in Dio è questione di scegliere di fondare la propria vita su di Lui e di seguire i suoi insegnamenti come il modo migliore per vivere.


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ÂŽ ƒ’ƒ Ġ ••‹•‹ –”ƒ †‹•ƒ„‹Ž‹ ‡ ’‘˜‡”‹ I bambini disabili e gli ammalati ospiti dell’Istituto seraďŹ co, i poveri, il clero, i consacrati e i membri dei consigli pastorali, i giovani umbri. Queste alcune delle tappe del viaggio apostolico di papa Francesco ad Assisi, il 4 ottobre, a ďŹ anco delle visite ad alcuni signiďŹ cativi luoghi francescani: le chiese di San Damiano e Santa Maria Maggiore, l’eremo delle Carceri e il santuario di Rivotorto. Francesco partirĂ alle 7, in elicottero, dall’eliporto del Vaticano.

Alle 7.45 l’atterraggio nel campo sportivo dell’Istituto SeraďŹ co di Assisi e da qui i raggiungerĂ a piedi la vicina chiesa dell’Istituto, dove incontrerĂ i bambini disabili e gli ammalati ospiti. Alle 8.45 il trasferimento a San Damiano, dove arriverĂ alle 9 per una visita privata. Alle 9.30, nella sala della spoliazione di San Francesco l’incontro con i poveri assistiti dalla Caritas. Successivamente, papa Francesco farĂ una visita privata nella chiesa di Santa Maria Maggiore, poi in

auto si sposterà verso la basilica superiore di San Francesco, dove venererà la tomba del Santo. Alle 11, in piazza San Francesco, la Messa. Al termine si terrà la cerimonia dell’offerta dell’olio per la lampada votiva a San Francesco patrono d’Italia. Il Papa andrà al Centro di prima accoglienza della Caritas, nei pressi della Stazione ferroviaria di Santa Maria degli Angeli, e qui alle 13 pranzerà assieme ai poveri. Nel pomeriggio, alle 14.30 la visita all’eremo delle

Carceri e alle 16.15 alla basilica di Santa Chiara, nella quale venererĂ il corpo della Santa, sosterĂ in preghiera davanti al crociďŹ sso di San Damiano e rivolgerĂ un messaggio alle monache di clausura. Alle 17.30 la visita alla Porziuncola, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, e alle 17.45 nel piazzale della Basilica l’incontro con i giovani dell’Umbria. Il viaggio apostolico terminerĂ quindi con una sosta al “tugurioâ€? di San Francesco nel santuario di Rivotorto.

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i avvicina la 47ÂŞ Settimana sociale dei cattolici italiani (Torino, 12-15 settembre) che ha per tema “La famiglia, speranza e futuro per la societĂ italianaâ€?. E dopo 60 anni questo appuntamento fondamentale per la presenza sociale della Chiesa nel nostro Paese, torna a occuparsi di famigliaâ€?. Lo ricorda il Forum delle associazioni familiari, che ha lungamente riflettuto sui temi che saranno messi sul tappeto: per questo le 50 associazioni e i 20 Forum regionali che lo compongono hanno elaborato un documento da approfondire durante i lavori. “A completamento e approfondimento di quel documento, saranno quotidianamente proposte – in questa fase di avvicinamento e durante l’evento torinese – delle riflessioni sugli argomenti che incrociano la vita delle famiglie italiane – annuncia il Forum –. Un appuntamento che abbiamo chiamato ‘nove&diciannove’ (l‘ora di pubblicazione) sull‘esempio di quanto è stato fatto nel corso della campagna elettorale delle recenti politiche alle quali, proprio grazie a ‘nove&diciannove’, il Forum ha dato uno stimolo indicando i candidati che avevano accettato di ‘correre per la famiglia’ sottoscrivendo un circostanziato impegnoâ€?. “Riporta-

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dell’uomo e della societĂ si radicano indissolubilmente nella famigliaâ€?. In realtĂ , ricorda il Forum, “il modello interpretativo delle giornate torinesi non sarĂ â€˜esclusivo’, ma ‘inclusivo’; non limiterĂ l’attenzione alla famiglia e a poche questioni decisive, ma pretende di includere – finalmente, verrebbe da dire – tutte le dimensioni del vivere sociale, proprio perchĂŠ la famiglia è esperienza radicalmente conficcata ‘nel cuore’ della vita di ogni persona e nel vivo della socialitĂ â€?. In altri termini, “mettere

la famiglia al centro non implica dimenticare i temi del lavoro, della crisi economica, dell’immigrazione, della tutela ambientale, ma significa piuttosto cambiare ‘occhiali’, e leggere ogni dinamica dal punto di vista familiareâ€?. “Riflettori puntati sulla famiglia, dunque – conclude il Forum –, perchĂŠ dalla Settimana di Torino possano ripartire una nuova consapevolezza e una nuova responsabilitĂ operativa per i cattolici e per tutti gli uomini di buona volontĂ , per riaffermare che la famiglia è una buona notizia di speranza e di futuro per ogni persona e per la societĂ tuttaâ€?. Il programma della Settimana prevede la sessione inaugurale nel pomeriggio del 12 settembre presso il Teatro Regio, con la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Il giorno seguente, la mattina, verranno proposte alcune relazioni di esperti, dopodichĂŠ si apriranno le assemblee tematiche (che dureranno fino al sabato mattina), nelle quali saranno protagonisti i singoli partecipanti. La mattina di domenica 15 settembre, sempre al Regio, sintesi dei lavori condotti nelle assemblee tematiche e conclusioni. La speranza è che possano emergere proposte concrete per il bene della famiglia – che è la via per il bene comune dell’intera società – rivolte a tutti i cattolici e, piĂš in generale, a tutte le persone di buona volontĂ .

, YHVFRYL GHO &HODP SURQWL DO ´ULQQRYDPHQWRÂľ Una Chiesa rinnovata interiormente che sia in grado di dialogare con le attuali generazioni nel contesto globaleâ€?. Questa la sďŹ da “piĂš urgenteâ€? che papa Francesco ha lasciato ai vescovi latino-americani. Ăˆ mons. Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla e presidente del Celam a sottolinearlo a un mese dall’incontro del Papa a Rio de Janeiro con il Comitato di coordinamento del Celam, il Consiglio episcopale latinoamericano che raggruppa le 22 Conferenze episcopali della regione. Quello pronunciato dal Santo Padre nell’occasione è stato uno dei discorsi piĂš lunghi e articolati di questo pontiďŹ cato. Alcuni lo hanno deďŹ nito addirittura una enciclica. In cui il Papa ha chiesto soprattutto ai vescovi di attuare la “rivoluzione della tenerezzaâ€?, rompendo con quelle “pratiche pastorali impostate con una tale dose di distan-

za che sono incapaci di raggiungere l’incontroâ€?. “La vicinanza – ha detto il Papa – crea comunione e appartenenza, rende possibile l’incontro. La vicinanza acquisisce forma di dialogo e crea una cultura dell’incontroâ€?. Il Sir ha raggiunto in Messico mons. Carlos Aguiar Retes. Mons. Aguiar, è passato un mese dal vostro incontro con papa Francesco a Rio de Janeiro. Ci può dire che tipo di reazione hanno suscitato le parole del Papa? Cosa hanno commentato i vescovi dopo l’incontro? Si aspettavano un discorso cosĂŹ forte? Quando, il 25 aprile, la Presidenza del Consiglio del Celam ha incontrato il Papa, abbiamo commentato alcuni dei punti che il Papa avrebbe potuto trattare con noi. Per questo motivo, ci aspettavamo degli spunti importanti, e personalmente ho trovato eccellen-

te il suo discorso. Evidentemente anche gli altri vescovi sono rimasti piacevolmente sorpresi dal messaggio del Papa. Molti hanno commentato che ci aveva lasciato un bel compito di riessione e di discernimento sulla responsabilitĂ episcopale. Tutti noi gli eravamo molto grati. Il Papa ha posto una serie di domande sul lavoro della Chiesa nel dialogo con il mondo. Quale domanda ha attirato maggiormente la sua attenzione? Quale crede che sia la “sďŹ daâ€? piĂš urgente per la Chiesa di oggi? “Ritengo che le domande siano orientate a rivedere il nostro processo di rinnovamento pastorale (una specie di esame di coscienza pastorale). La sďŹ da piĂš urgente consiste nel conseguire una Chiesa rinnovata interiormente che sia in grado di dialogare con le attuali generazioni nel conte-

sto globaleâ€?. Qual è la “periferiaâ€? che è piĂš vicina al suo cuore come vescovo? La drammatica situazione dei bambini e dei giovani che dalle scuole stesse sono indotti al consumo di droga, dei migranti che sono trattati come delinquenti, in particolare la tratta delle ragazze schiavizzate per la prostituzione, cosĂŹ come il sequestro dei bambini per togliergli gli organi e farne commercio sul mercato nero internazionale. Come interpreta la tentazione del clericalismo? Il Papa ci ha esortato a evitare che i fedeli laici siano limitati nella loro libertĂ e a promuovere le condizioni che facilitano lo sviluppo dei loro carismi, in modo che possano rispondere alla loro vocazione battesimale di essere il lievito evangelico del mondo.

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“Catechisti in missioneâ€? è il tema scelto per l’assemblea dei catechisti in programma per sabato 7 settembre (con inizio alle 14.30) al PalaBanco di Brescia, in via Ziziola a Brescia. Il programma dell’assemblea prevede alle 14.30 una rappresentazione a cura di Gaetano Ruocco Guadagno a cui farĂ seguito, alle 15.40, la celebrazione presieduta da mons. Monari che, alle 16.45, risponderĂ alle domande dei catechisti.

Il tradizionale incontro tra il vescovo Monari, le religiose, i religiosi e gli istituti secolari è in programma sabato 7 settembre dalle 9 alle 12; è ospitato quest’anno dall’Istituto Artigianelli in via Piamarta. Il convegno, durante il quale verrĂ presentata anche la Lettera pastorale, sarĂ introdotto da un momento di preghiera a cui farĂ seguito l’incontro presieduto dal Vescovo e dal vicario episcopale per la vita consacrata mons. Mauro Orsatti.

Monari desidera incontrare i ragazzi delle parrocchie che stanno completando il cammino di iniziazione cristiana con il tempo della mistagogia, insieme ai loro sacerdoti, catechisti e genitori. L’incontro è ďŹ ssato per domenica 13 ottobre, al PalaBanco di Brescia. Ăˆ un appuntamento di ringraziamento al Signore per avere introdotto pienamente i ragazzi nella comunitĂ ecclesiale. La Festa della fede (Startup) prevede momenti

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di animazione, gioco e festa e la celebrazione della Messa, con la consegna di un mandato ai ragazzi da parte del Vescovo. L’accoglienza dei gruppi inizierĂ alle 14.30. La celebrazione eucaristica si concluderĂ intorno alle 18. La partecipazione può avvenire previa iscrizione presso l’UfďŹ cio per la catechesi (tel. 0303722245; e-mail: catechesi@diocesi.brescia.it) entro e non oltre venerdĂŹ 20 settembre, compilando l’apposito modulo sul sito www.diocesi.brescia.it.

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e il vangelo non si impone ma si propone, se l’annuncio deve lasciare spazio ad una libera adesione, va da sĂŠ che la storia dell’evangelizzazione a Brescia è una storia prettamente educativaâ€?. Sviluppando questa riflessione mons. Gabriele Filippini ha aperto il convegno del clero con una relazione su la storia educativa e l’inventiva educativa della tradizione bresciana. E l’educare, come scriveva il card. Martini, è “una realtĂ tipicamente umanaâ€?. Anche per questo la Cei ha dedicato il decennio 2010-2020 al tema dell’educazione, ma la Chiesa bresciana non parte da zero, anzi ha a disposizione “un patrimonio di esperienze e di idee che costituiscono un solido fondamentoâ€?. La storia della Chiesa, universale e locale, è un intreccio di evangelizzazione. La Chiesa del passato ha riservato grande attenzione alla “formazione dei formatoriâ€? e alla preparazione di chi doveva annunciare, insegnare e istruire, guardando al volto di coloro ai quali era inviata. Mons. Filippini, traendo spunto dal romanzo “La messa dell’uomo disarmatoâ€? di don Luisito Bianchi, ha sottolineato che un prete deve essere vicino al suo popolo: deve saper ricorrere al dialetto quando serve ma anche sapere in latino i versi di Virgilio. Preti e laici hanno “consolidato la fede, ma anche elevato la

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cativa all’istituto famigliare che da sempre anima il nostro territorio: se guardiamo all’oggi è importante saper rinnovare questa tradizione, promuovendo la famiglia, “cominciando da una serena e seria preparazione alla vita di coppiaâ€?. L’auspicio è che ogni “nostra parrocchiaâ€? possa essere “pro familiaâ€?. La storia del cattolicesimo bresciano è piena di grandi intuizioni maturate in contesti non facili, basti pensare all’esempio di Sant’Angela Merici (1474-1540); se facciamo

un salto in avanti di qualche secolo, vediamo che Brescia è sempre stata all’avanguardia: tra fine Settecento e inizio Novecento può contare su un’impressionante quantitĂ di figure (dal Pavoni alla Cocchetti, dal Tadini alla Comensoli, solo per citarne alcuni) che hanno dato ragione del “diretto coinvolgimento della Chiesa nel movimento cattolicoâ€?. Fatta questa premessa, il prof. Giuseppe Mari si è concentrato sull’oggi e su un mondo che, apparentemente, può sembrare indifferente. Ma può essere indifferente un mondo che invia 5000 giornalisti per seguire l’elezione del Papa? Oggi come ieri, secondo Mari, siamo davanti alla sfida di “non lasciarci suggestionare da quello che siamo chiamati a fare e quello che riusciamo a essereâ€?. Ecco allora che l’originalitĂ dei testimoni del passato ci viene in soccorso: la fiducia nella scommessa educativa, la convinzione che siamo all’interno di una genealogia che solca i secoli e non si piega ai riscontri estemporanei. Nel campo educativo Mari rispolvera la categoria dell’amicizia. â€œĂˆ da oltre 25 secoli – spiega Mari – che la nostra civiltĂ si interroga sull’amicizia perchĂŠ il paradosso di questa condizione è che lega intensamente individui diversi, pur mantenendoli radicalmente distintiâ€?. Sulle orme di Paolo VI, figura che ha tessuto un dialogo amicale con il mondo.

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LUCIANO MONARI VESCOVO DI BRESCIA

Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi

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LETTERA PASTORALE PER L’ANNO 2013-2014

,O ULVFKLR GL FRPXQLWj UDFKLWLFKH “Abbiamo bisogno di persone per le quali l’adesione di fede a Cristo sia l’espressione di una scelta personale; persone che hanno ricevuto l’annuncio del vangelo, lo hanno riconosciuto con riconoscenza come un annuncio di salvezza rivolto a loro da Dio e hanno deciso di aderire una volta per tutte a Cristoâ€?, senza riserve, senza compromessi. Ăˆ questo l’auspicio di Monari rivolto al clero bresciano nella terza e ultima giornata del Convegno del clero in Cattedrale. Le nostre comunitĂ cristiane sono fatte di persone “che non hanno mai avuto l’occasione di interrogarsi seriamente sulla loro fede e quindi di decidere per la loro fedeâ€? perchĂŠ sono cresciute in un ambiente cristiano, sono convinte che l’uomo ha bisogno di religione e quindi si dichiarano sinceramente cristiani; si stupirebbero se qualcuno mettesse in dubbio questa loro con-

sapevolezza. “Ma in realtĂ , non hanno mai deciso di essere cristiani, non conoscono il dramma e la radicalitĂ della conversione. Per questo possono trascurare alcuni aspetti della vita di fede senza farsene problema; o possono mettere i gesti della fede insieme con alcune convinzioni che proprio cristiane non sono, come la reincarnazione; o con scelte che si oppongono radicalmente alla fede, come l’infedeltĂ matrimoniale. Se qualcuno mostra loro altre vie utili alla tranquillitĂ dell’animo – lo yoga, il buddismo, la fede negli alieni‌ non hanno molte remore a inserire queste realtĂ nel loro vissutoâ€?. Monari ribadisce che davanti a questo scenario “il primo urgente impegno del nostro ministero è l’annuncio del vangeloâ€?. Per questo nella lettera il Vescovo ha proposto due forme di annuncio del Vangelo: la riscoperta in chiave di evangelizzazio-

ne delle missioni popolari e un cammino di tipo catecumenale da vivere nel tempo di Quaresima. “Non dico che queste due proposte siano la soluzione dei problemi e capisco che bisognerĂ lavorare molto per articolarle e renderle concretamente possibili. Ma rimango convinto che, se non ci sarĂ un numero sufďŹ ciente di persone che hanno fatto esperienza personale della conversione, le comunitĂ cristiane rimarranno fatalmente rachiticheâ€?. Mentre in passato le missioni al popolo avevano lo scopo di rianimare la fede di una comunitĂ addormentata, “oggi lo scopo è di annunciare la fede lĂ dove la fede non c’è mai stata o non c’è piĂš. Le missioni debbono diventare l’occasione perchĂŠ tutte le persone che vivono in un certo territorio vengano raggiunte dalla notizia del vangelo. BisognerĂ lavorare molto su questa forma di evangelizzazione

per renderla efďŹ cace. Non mi illudo di riuscire a raggiungere tutti, tanto meno di convertire tuttiâ€?. Del resto il Signore non chiede questo, ma di annunciare agli altri che Dio è amore e che questo amore si è rivelato nella storia di GesĂš e che nella Chiesa possiamo coltivare questo rapporto con il Signore. “Questa notizia non possiamo tacerla o tenerla per noi: è un imperativo cui non ci è lecito sottrarciâ€?. Ogni unitĂ pastorale avrĂ il compito di

programmare l’evangelizzazione del territorio attraverso le missioni popolari. A questo si aggiunge la proposta di un cammino di tipo catecumenale nel tempo di Quaresima “con iscrizione del nome, tappe, incontri, scrutini, momenti di preghiera, impegni di carità ‌ in modo che la veglia pasquale diventi il momento decisivo per una professione pubblica di fede e l’inizio di un impegno ecclesiale consapevole e deďŹ nitivoâ€?.


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‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘ Sabato 7 settembre Ore 10.30 - Brescia Incontro con i consacrati presso gli Artigianelli di via Piamarta. Ore 15.40 - Brescia Incontro con i catechisti presso il Pala Banco di Brescia. Ore 18 - Brescia - S. Messa per la pace presso la Basilica delle Grazie. Domenica 8 settembre Ore 10 - Treviso Bresciano S. Messa in occasione delle feste decennali della Madonna.

Ore 15.30 - Gussago S. Messa per gli scout in localitĂ Piazzole. Ore 18 - Brescia S. Messa presso la Basilica delle Grazie. LunedĂŹ 9 settembre Ore 10 - Calcinatello S. Messa per i giostrai. MartedĂŹ 10 settembre Ore 7.30 - Brescia - S. Messa per gli Scalabriniani presso il Centro pastorale Paolo VI. MercoledĂŹ 11 settembre Ore 9.30 - Mompiano S. Messa presso Rsa Mons. Pinzoni. GiovedĂŹ 12 settembre Ore 20 - Barghe S. Messa in occasione delle feste decennali della Santa Croce.

ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ‘Â?‘Ž‘ ‡ ‹”‡Â?Â„ÂƒÇŁ —Â? ”‹…‘”†‘ ‹Â? ‘‰‰‹ƒ Il Comune di Brescia, la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita, l’Ufficio per le missioni della diocesi di Brescia e lo Svi sono gli organizzatori della serata “Aperti alla cittĂ e al mondo: mons. Renato Monolo a 15 anni dalla morte (l’uomo della fede capace di trasportare le montagne), la Missione di Kiremba a 50 anni dalla nascita interpellano la Chiesa e la cittĂ di Bresciaâ€?. Kiremba è

un nome particolare capace di coagulare tutta la storia della missione bresciana che ha visto protagonisti sacerdoti, religiosi e laici. L’appuntamento è per sabato 14 settembre alle ore 20.30 presso il salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia a Brescia. Intervengono: mons. Giambattista Targhetti (direttore del Centro missionario dal 1970 al 1978), il prof. Giovanni Gregorini, Massimo Chiappa e il sindaco Emilio Del Bono.

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Il giubileo di Kiremba Â?ƒ †‡Ž‡‰ƒœ‹‘Â?‡ǥ ‰—‹†ƒ–ƒ †ƒŽ ˜‹…ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ Â?‘Â?•Ǥ ‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‡Â”ÇĄ Šƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒ–‘ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ ƒŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ‹Â? —”—Â?†‹ ’‡” Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ƒÂ?Â?‹˜‡”•ƒ”‹‘Ǥ Â?ƒ ˆ‡•–ƒ …Š‡ Šƒ ”‹Â?•ƒŽ†ƒ–‘ ‹ Ž‡‰ƒÂ?‹ –”ƒ Žƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Ž‘…ƒŽ‡ ƒ “—‡ŽŽƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ

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arrocchia di Kiremba: frutto della fede e della caritĂ dei cristiani di Brescia. Un enorme striscione con questa scritta campeggia sul centro pastorale intitolato a Paolo VI nel centro di Kiremba; aldilĂ della strada il vasto prato davanti alla chiesa si va riempiendo: sono le 9 del mattino e giĂ molti bambini, donne e anziani cercano di trovare posto. Via via il battito ritmato dei tamburi si fa piĂš intenso, i gruppi organizzati della parrocchia, le associazioni cattoliche, le delegazioni ufficiali giungono qui nel cuore di Kiremba. La chiesa, pur grande, non può contenere la folla attesa, qualche “viso pallidoâ€? spunta qua e lĂ : segno di una presenza e di una storia condivisa. Oggi qui si ha la percezione di poter cogliere i segni di un lungo cammino: la scritta di fronte al luogo ove mi trovo ci ricorda che la fede e la caritĂ generano frutti buoni, duraturi, inaspet-

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la Kiremba che allora si affidava come un bambino alle sue attenzioni e premure. Ora Kiremba, la diocesi di Ngozi sono diventate grandi, è l’etĂ della maturitĂ : 50 anni sono passati, è il tempo della saggezzaâ€?. La gratitudine e la soliditĂ dei legami non vengono meno, cambiano solo le modalitĂ per rinnovare questo rapporto. La celebrazione lunga, appassionata, suggestiva e coinvolgente offre spunti di riflessione importanti per comprendere quale direzione intraprendere per alimentare ancora un rapporto di amicizia cementatosi negli anni grazie alla presenza operosa dei nostri preti fidei donum, dei religiosi e religiose, dei laici volontari partiti da Brescia. Una relazione non solo tra due diocesi, ma anche tra istituzioni civili: un legame che trova in Paolo VI, in mons. Monolo, in mons. Makarakiza e nelle loro intuizioni il motivo della gioia odierna. Accanto a noi sorge l’ospedale: carico di storia, di problemi, di speran-

ze. Il vescovo Gervais sottoscrive la nuova convenzione che, firmata dal vescovo Luciano prima della nostra partenza, aprirĂ il percorso di collaborazione per i prossimi anni nella direzione di una piĂš marcata autonomia. Ospedale, scuola, parrocchia, atelier, casa dei volontari: tutto parla di ciò che è stato costruito, tutto chiede di essere valorizzato ancora‌ sul filo di questi pensieri tuonano i tamburi per onorare la nostra presenza: un sussulto, una presa d’atto della forza e dell’energia di questo popolo che chiede di essere adulto e saggio e a noi bresciani di continuare ad essere amici e fratelli. La festa prosegue nella condivisione del pranzo e nell’attenzione in particolare ai poveri, agli ultimi: c’è un pasto per tutti, vengono donati panni, zappe, sementi ai piĂš bisognosi; il giubileo è contraddistinto da questo desiderio di novitĂ , riconciliazione, giustizia, pace e speranza: auguri Kiremba!

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tati. Il pensiero corre ai racconti di chi, 50 anni orsono, giunse quaggiĂš sospinto dal desiderio di annunciare, testimoniare, vivere il Vangelo con i fratelli barundi. Le opere parlano, ma ancor piĂš ad essere eloquenti sono i volti delle persone che, come me, 50 anni orsono non c’erano, eppure si sentono coinvolti dal legame costruito lungo il fluire della storia: riconosco nei loro occhi i segni dello stupore, della gratitudine, della curiositĂ , dell’attesa. Inizia la celebrazione del giubileo, apice di un cammino di fede che ha coinvolto la parrocchia di Kiremba durante tutto l’anno pastorale: il vescovo mons. Gervais Banshimiyubusa con accanto il vescovo emerito mons. Stanislas Kaburungu ricorda il senso di ciò che celebriamo. Il Vangelo guida i discepoli di oggi a partire, ad andare, a rendere testimonianza del Signore Risorto. Il Vescovo di Ngozi ricorda che “Brescia è stata come un padre per la picco-


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Ormai verso il termine dell’Anno della fede proclamato da Benedetto XVI che si conclude ad ottobre, un missionario che vive in una parrocchia multiculturale di Londra interviene per presentare dei testimoni della fede alla frontiera. Alla parrocchia di Cristo Re a Brescia, via Fabio Filzi, nelle messe di domenica 8 settembre. Alla Cattedrale di Brescia nelle messe vespertine di sabato 7 e domenica 8 settembre alle 18.30. Renato Zilio, missionario al Centro Scalabrini

Pellegrini per la vita, pellegrini in difesa della vita in occasione della solennitĂ mariana. LunedĂŹ 9 settembre, ancora nella festa della NativitĂ della Beata Vergine Maria, il Movimento per la vita della Valle Trompia invita tutti a partecipare a un pellegrinaggio sulle orme di Maria con partenza alle ore 19 dal piazzale del cimitero di S. Vigilio e arrivo alle ore 20 al santuario della Stella dove verrĂ celebrata la S. Messa.

VenerdÏ 30 agosto è scomparso don Giovanni Battista Baronio, parroco della parrocchia cittadina di S. Giacinto a Lamarmora. Don Giovanni Battista è stato sepolto nel cimitero di Pompiano. Per lui e per i suoi familiari il nostro ricordo nella preghiera. Nato a Pompiano nel 1942, don Giovanni Battista ha svolto i seguenti incarichi: curato a Dello (1970-1977), curato a Mompiano (1977-1986), parroco a Capriano del Colle (1986-2002) e dal 2003 era a S. Giacinto.

di Londra, scrittore e reporter freelance, offrirĂ alla ďŹ ne delle celebrazioni il libro-testimonianza “Dio attende alla frontieraâ€? Emi (offerta libera), in cui trovare l’esperienza di fede di giovani italiani a Parigi, a Ginevra, a Londra, nel Sahara... l’incontro con i monaci di Tibhirine, veri uomini di Dio, in Marocco... l’esperienza multiculturale di una parrocchia italiana a Londra: tutti protagonisti o comunitĂ di frontiera, tutti testimoni di fede.

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’invito di papa Francesco per una Chiesa che guarda fuori da se stessa (“preferisco mille volte una Chiesa incidentata che una Chiesa ammalata per chiusura!â€?) è riecheggiato piĂš volte sabato 31 agosto alla presentazione dell’itinerario oratoriano 2013/14. A Casa Foresti erano presenti oltre un centinaio di sacerdoti e delegati, nell’ormai consueta mattinata di riflessione e di lancio dell’attivitĂ degli oratori, che quest’anno prevedeva un ordine del giorno particolarmente impegnativo. La prima parte dell’incontro ha visto l’assemblea coinvolta nel commento della nota dei Vescovi italiani dedicata agli oratori: “Il laboratorio dei talentiâ€?. A introdurla è stato Pierpaolo Triani, docente dell’UniversitĂ cattolica di Piacenza, che ne ha sottolineato le dinamiche principali, individuando come baricentro dell’azione educativa in oratorio il costruire un ambiente dove esprimere e far vivere l’azione liberante del Vangelo. In questo senso i Vescovi richiamano con forza la dimensione evangelizzante dell’oratorio, accompagnata alle sue caratteristiche tipiche di luogo accogliente, propositivo e operoso, che favorisce l’amicizia e i legami di comunitĂ , esigente e creativo. Il breve dibattito è stato animato dalle domande sulla concreta possibilitĂ che gli oratori

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zione dei principali appuntamenti ed itinerari dell’anno pastorale: accanto a don Marco Mori si sono avvicendati don Alessandro Tuccinardi che ha presentato lo sfondo degli itinerari di spiritualitĂ dal titolo “Verso l’altroâ€?, don Claudio Paganini che ha illustrato il valore della Giornata degli sportivi, Stefano Savoldi (Caritas) che ha presentato il progetto per un pozzo d’acqua in un villaggio dell’Etiopia orientale (legato alla raccolta di San Martino). Tutti gli appuntamenti dedi-

cati ai giovani dagli uffici di pastorale della diocesi e dall’Azione Cattolica, insieme ad un versetto delle letture, ad una meditazione settimanali ed ai cammini spirituali di Avvento e Quaresima sono raccolti nell’agenda Temporalia, distribuita agli oratori e disponibile presso l’emporio del Centro oratori bresciani. Le principali novitĂ dell’anno riguardano la partenza della Veglia delle Palme (che non sarĂ piĂš in Castello ma in quattro chiese della cittĂ ) e la presenza dell’urna di S. Giovanni Bosco in diocesi il 10 e 11 febbraio. Il prossimo anno pastorale sarĂ un grande cantiere per la riscrittura del Progetto educativo diocesano dell’oratorio, che vedrĂ momenti di confronto per i curati (14-15 ottobre 2013), per i parroci (2 dicembre), tre incontri macrozonali e un forum internet per raccogliere suggerimenti. Questo lungo lavoro di ascolto dĂ il titolo all’anno: “Mi hai seguito da vicino nei progettiâ€? (2tm 3,10). Di seguito è stato presentato all’assemblea il percorso formativo di Casa Foresti, diviso in 4 officine dedicate agli educatori di preadolescenti, adolescenti e giovani e ai percorsi sperimentali da inserire nel Peo: la presentazione delle officine è fissata per mercoledĂŹ 9 ottobre. Infine illustrata la preparazione di un censimento regionale degli oratori, raccolto da Ipsos in collaborazione con gli uffici delle diocesi Lombarde: un’occasione per fare il punto sullo stato delle presenze, delle proposte e degli ambienti degli oratori.

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$QLPDWRUL SHU OD SDVWRUDOH Al ďŹ ne di dare reale possibilitĂ di riuscita al progetto dei cammini per ďŹ danzati, per il gruppo di giovani sposi, per la pastorale battesimale, ma anche per evitare di oberare i singoli sacerdoti e/o continuare a misconoscere la potenza della grazia matrimoniale, l’UfďŹ cio per la famiglia propone a Clibbio un percorso base per animatori di pastorale familiare. Il percorso viene presentato l’11 ottobre alle 20.30 nella “Casa della coppia e della famigliaâ€? a Clibbio (Sabbio Chiese). Si rivolge a coppie di sposi cristiani, con un buon vissuto ecclesiale (di fede e di comunione), con una sufďŹ ciente preparazione catechistica, disponibili a offrirsi per accompagnare giovani coppie di sposi o ďŹ danzati nell’imminenza al matrimonio, percorsi per catechesi battesimali nelle famiglie o incontri per genitori dell’Iniziazione

cristiana. Il percorso (20 incontri da un’ora e mezzo ciascuno) è aperto anche alle zone vicine che possono raggiungere Clibbio. Si tratta di quattro mesi di “full immersionâ€?, per favorire un servizio alla parrocchia a partire dalla riscoperta del dono ricevuto col sacramento del matrimonio. Il corso ha un’assoluta originalitĂ , rispetto ad altre proposte formative: è riservato a coppie di sposi (preferibilmente dopo 10 anni di matrimonio) che assieme si mettano in cammino, a partire dalla loro esperienza matrimoniale e si rendano disponibili ad essere poi realmente animatori nel loro tessuto locale. Il tempo del ďŹ danzamento è da considerare con uno sguardo lungo: dalla preparazione remota (preadolescenti e adolescenti) ďŹ no a quella immediata (percorso di fede verso il matrimonio). Ăˆ tempo vocazionale e

vera occasione di evangelizzazione: periodo di grazia, gioia, responsabilitĂ e crescita verso una possibile scelta matrimoniale. Nella stessa linea di attenzione, l’accompagnamento dei giovani sposi ha bisogno di paziente accoglienza e continua preparazione: la societĂ odierna corre veloce, molti sono i modelli di coppia e di famiglia, il relativismo morale è all’ordine del giorno e la politica non va certo nella direzione del sostegno alla famiglia stabile, fondata sul matrimonio. Ăˆ necessario muoversi e pensare al domani con gli occhi della famiglia, piccola Chiesa. Gli sposi cristiani partecipano alla missione della Chiesa e alla comunione ecclesiale in modo speciďŹ co. Col motto “una coppia per parrocchiaâ€? sarebbe bello raggiungere tutte le parrocchie e tessere una forte catena di solidarietĂ tra sposi,

una rete zonale nell’unitĂ pastorale, che sia lievito per la diocesi. Nello speciďŹ co il percorso propone: la comprensione del Direttorio di pastorale familiare; il mondo complesso e affascinante della relazionalitĂ coniugale; la morale coniugale: il compito di dare la vita; stili affettivi coniugali;il matrimonio nel diritto canonico; spunti utili per cammini di accompagnamento per ďŹ danzati e giovani coppie di sposi; metodologia di conduzione di un gruppo; Bibbia e famiglia; vivere la liturgia da sposi nel Signore; spiritualitĂ coniugale; gli spo-

si e le famiglie nel cristianesimo delle origini. Per informazioni e iscrizioni, telefonare all’UfďŹ cio per la famiglia allo 0303722232/245. Ad oggi nelle diverse zone seguite dall’Êquipe diocesana è stata adottata questa modalitĂ di frequenza: una sera a settimana e due volte il sabato pomeriggio. Dove? Solitamente si sceglie come sede stabile una parrocchia ospitante, capace di essere equidistante dalle varie parrocchie di provenienza. La frequenza è obbligatoria e la quota (da versare attraverso le parrocchie) è di 50 euro a coppia.


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La Madonna di Onzato potrebbe essere assunta a simbolo del duro lavoro speso dai monaci agostiniani nel XII secolo assieme alla popolazione del luogo per strappare alla palude una vasta zona tra Castel Mella e Roncadelle. L’ediďŹ cio attuale è del 1730-1737, contiene un affresco sull’altare maggiore della scuola del Romanino. In occasione dell’8 settembre, solennitĂ liturgica della NativitĂ di Maria, il usso di pellegrini è incessante. Le celebrazioni, è

Domenica 22 settembre alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Villongo (Bergamo). Suor Elisabetta Bresciani, suora operaia della Santa Casa di Nazareth, fa la professione perpetua. In preparazione alla professione perpetua, venerdĂŹ 13 settembre alle 20.30 nella parrocchiale di Villongo, c’è una serata di preghiera e testimonianza; venerdĂŹ 20, invece, il teatro dell’oratorio di Passirano ospita a partire dalle 20.30 una serata di festa e testimonianza.

L’apertura al pubblico della Biblioteca diocesana, prevista inizialmente per il 2 settembre, verrà posticipata a causa del protrarsi dei lavori di ristrutturazione e adeguamento alle norme di sicurezza. La Biblioteca diocesana di via Bollani 20 riaprirà lunedÏ 23 settembre. Per informazioni, telefonare al numero 0303712243, mandare una email a biblioteca@diocesi. brescia.it o consultare il sito web www.diocesi.brescia.it/biblioteca.

bene ricordarlo, sono iniziate il 3 settembre ogni giorno con un’icona di Maria. VenerdĂŹ 6 alle 9 la Santa Messa per chi soffre nel corpo e nello spirito, alle 15 la Via Crucis e alle 20 la Messa per i vedovi e le vedove. Sabato alle 9 la Messa per le famiglie in difďŹ coltĂ , alle 15 il Rosario e alle 20 la Messa per gli anniversari di matrimonio. Domenica le Messe alle 8.30, alle 10 e alle 11 e alle 17.30 per ammalati e anziani. In serata alle 21 il concerto della banda Giuseppe Verdi.

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omenica 15 settembre padre Leopoldo Fior, superiore dei Frati Minori francescani conventuali lascerĂ la nostra cittĂ per un nuovo incarico a Bologna. Arrivato a Brescia a settembre 2005, dopo 11 anni come parroco alla Basilica dei Frari a Venezia, padre Fior è stato per otto anni guardiano del Convento di S. Francesco in cittĂ . Padre Leopoldo in questi anni ha inoltre partecipato al Consiglio provinciale che si teneva ogni settimana a Padova, seguiva i conventi della zona ovest comprendente Milano, Como, Genova e Torino ed era responsabile delle attivitĂ pastorali della provincia religiosa del nord Italia. Il trasferimento a Bologna avviene a seguito del Capitolo provinciale dell’Ordine dello scorso aprile. Con il Capitolo Provinciale, la provincia di Padova si è unita a quella di Bologna dando vita a un’unica Provincia che porta questo nome: “Provincia Italiana di S. Antonio di Padovaâ€?. Padre Leopoldo ha evidenziato alcuni tratti salienti dell’attivitĂ svolta a Brescia. “In questi otto anni abbiamo cercato di camminare insieme alla città – ha evidenziato padre Fior – curando il rapporto personale con i numerosi fedeli che frequentano regolarmente la chiesa di S. Francesco e abbiamo seguito la pastorale vocazionale con i

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se con i problemi che sono non solo per una vita dignitosa, ma a volte la difficoltà è quella di arrivare a fine mese. Questa situazione colpisce in particolare i giovani e gli anzianiâ€?. Padre Leopoldo ha sottolineato i diversi bisogni e necessitĂ raccolti. “Un altro problema che notiamo – ha rimarcato padre Leopoldo – è proprio la solitudine delle persone anziane che ci cercano anche solo per una parola di conforto, di sostegno. Inoltre sono sempre piĂš numerose le persone che vivono una situazione difficile di vita matrimoniale che chiedono di essere accompagnate nella fase della

crisi. Va sottolineato il nostro inserimento nella chiesa locale con la partecipazione alle iniziative e alle proposte della Diocesi e in particolare delle parrocchie del centro storico. Con i sacerdoti dell’unitĂ pastorale del centro storico si è creato un rapporto non solo di collaborazione, ma di stima e amiciziaâ€?. “Il cambio rientra nella realtĂ della Regola che professiamo, lo accolgo con molta serenità – ha concluso padre Fior – del resto la soluzione che i superiori hanno pensato per Brescia è in piena continuitĂ con quanto fin qui fatto pertanto padre Giancarlo Paris sarĂ il nuovo Superiore e padre Alessandro Persinotto sarĂ il Rettore dei Giovani del Postulato; anche padre Mario, dopo otto anni, lascerĂ questo convento per tornare a Veneziaâ€?. Il saluto a padre Leopoldo sarĂ domenica 15 settembre 2013 alle ore 18.30 con la Santa Messa; la domenica seguente, 22 settembre, ci sarĂ invece l’ingresso a Bologna. A Bologna la comunità è formata da alcuni frati dell’ex provincia di Bologna e da alcuni frati dell’ex provincia Patavina; il convento si trova al centro della cittĂ , la chiesa è basilica dedicata a S. Francesco l’apostolato sarĂ simile a quello che ho svolto a Brescia. Una chiesa santuariale che cura in modo particolare le celebrazioni dell’eucarestia e della Riconciliazione. A padre Leopoldo va il ringraziamento e la stima da parte della comunitĂ bresciana per il prezioso impegno svolto in questi anni.

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(VDOWD]LRQH GHOOD 6DQWD &URFH La Compagnia dei Custodi delle Sante Croci di Brescia per celebrare la ricorrenza della festa liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce, il giorno 14 settembre, offre ai fedeli e ai nostri concittadini una settimana ricca di eventi religiosi e culturali. Sabato 7 settembre con l’esposizione della Reliquia della Santa Croce presso la Chiesa di Santa Rita Via Musei 3 a Brescia si darĂ inizio alle manifestazioni settimanali con la recita delle Lodi alle ore 9 seguita dalla possibilitĂ dell’adorazione personale per tutta la giornata che si concluderĂ alle ore 17 con il vespro e la benedizione impartita con la Santa Reliquia. GiovedĂŹ 12 settembre nel Salone Santa Maria della Strada Via Mazzini 2 alle 18 il prof. Nello Forti Grazzini, storico dell’arte e ricercatore nel settore Arazzi Antichi, terrĂ la conferenza “Romanino e gli arazzi che erano a Brescia nel

Rinascimento: sfondo per le Processioni delle Sante Crociâ€?. Questa conferenza illustrerĂ una pagina poco nota della ricca storia cittadina. VenerdĂŹ 13 settembre in Duomo Vecchio alle 20.45 il coro del Conservatorio “Luca Marenzioâ€? di Brescia proporrĂ un concerto di musica sacra che porterĂ l’ascoltatore a riettere i temi della Passione e della Santa Croce. “I solistiâ€? del conservatorio di Brescia è un ensemble vocale a voci pari che si è costituito nel 2006 e riunisce i solisti e le migliori voci delle classi di canto e dei cori del conservatorio degli ultimi anni. Si è avvalso della collaborazione con un’insegnante di canto, messa a disposizione per vari anni dal Conservatorio, afďŹ ancando cosĂŹ lo studio di uno strumento all’approfondimento della propria vocalitĂ . Ha una formazione stabile, con l’ambizione di poter eseguire al piĂš alto livello il reperto-

rio, che in questi anni è diventato vasto e diversiďŹ cato, di approfondire lo stile e ampliare la ricerca. Ha suonato con l’Orchestra da camera di Brescia, diretta da Umberto Benedetti Michelangeli, eseguendo in Prima mondiale il brano “Passione a forma di Croceâ€? del celebre compositore italiano Ennio Morricone. Il direttore Silvio Baracco ha studiato al conservatorio di Milano musica corale con Franc Monego,composizione con Irlando Danieli, Giacomo Manzoni e Nicolò Castiglioni. In Ungheria ha studiato direzione d’orchestra con Peter EotvĂśs. Al Teatro alla Scala ha seguito la formazione del coro di voci bianche, diretto da Gerardt Schimdt-Gaden. Ăˆ stato direttore della Nuova polifonica ambrosiana, del complesso vocale Syntagma, della Camerata musicale milanese, del coro e scuola corale del Teatro Grande di Brescia. Sabato 14

settembre è la festa liturgica dell’esaltazione della Santa Croce: in Cattedrale verrĂ esposto il Tesoro delle Sante Croci per l’Adorazione dei fedeli e l’ammirazione dei cittadini. L’intero Tesoro viene esposto per l’adorazione solo due volte all’anno: l’ultimo venerdĂŹ di Quaresima a conclusione dei Quaresimali e il 14 settembre Festa dell’esaltazione; questa giornata ha inizio alle ore 7.45 con l’esposizione del Tesoro, alle 8 e alle 9 si celebre-

ranno le Messe; alle 16 recita della Via Crucis. ConcluderĂ la giornata, alle ore 18, la Santa Messa solenne e la processione di reposizione del Tesoro delle Sante Croci nella cappella dove sono custodite ordinariamente: in Duomo Vecchio. Durante la giornata del 14, davanti alla Cappella del Santissimo Sacramento, la benedizione ai fedeli alle ore 10, 10.30, 11, 11.30, 17, 17.30 con la eeliquia della Santa Spina, da parte dei Confratelli sacerdoti.


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Anche la Fism sostiene la 47ÂŞ Settimana sociale dei cattolici italiani, in programma a Torino dal 12 al 15 settembre, sul tema “La famiglia, speranza e futuro per la societĂ italianaâ€?. Saranno numerose le iniziative previste (relazioni, scambi di esperienze, testimonianze‌), comprese ampie sessioni di lavoro dedicate a otto assemblee tematiche su: “La missione educativa della famigliaâ€?; “Le alleanze educative, in particolare

con la scuolaâ€?; “Accompagnare i giovani nel mondo del lavoroâ€?; “La pressione ďŹ scale sulle famiglieâ€?; “Famiglia e sistema di welfareâ€?; “Il cammino comune con le famiglie immigrateâ€?; “Abitare la cittĂ â€?; “La custodia del creato per una solidarietĂ intergenerazionaleâ€?. In particolare, l’assemblea sui temi della scuola sarĂ presieduta da Maria Grazia Colombo, presidente dell’Agesc. IntrodurrĂ suor Anna Monia

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abato 31 agosto ha preso il via il primo di sei seminari di inizio anno scolastico 2013-14, promossi da qui a metĂ ottobre dalla Fondazione Lesic (Centro di formazione dell’Adasm Fism di Brescia) presso il centro Family Hope in via mons. Luigi Fossati, a Brescia. Circa una trentina le partecipanti – ma sono giĂ oltre 500 le iscritte ai sei appuntamenti complessivamente – alla giornata di studio rivolta soprattutto alle educatrici dei Nidi, sul tema stimolante “L’educatrice al tempo della crisiâ€?. Durante il saluto introduttivo, il nuovo presidente Adasm Pietro Reghenzi ha esordito dicendo che “anche in sede di iniziative formative, non possiamo fare finta di niente di fronte alla crisiâ€?, che colpisce ormai molte scuole. Di qui la necessitĂ di un corso che discuta delle difficoltĂ odierne in campo educativo, e che magari proponga un orientamento alla domanda “fino a che punto possiamo accettare una riduzione di risorse, e quindi di qualitĂ , per i nostri nidi?â€?. Alla domanda “Chi siamo? Educatrici in cerca di identitĂ ?â€? ha provato a rispondere Giulia Cavalli, psicologa e psicoterapeuta, nonchĂŠ ricercatrice e docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione presso l’UniversitĂ degli Studi E-Campus. La relatrice ha coinvolto attivamente le partecipanti sul “difficile (e possibile) equilibrio tra precarietĂ e creativitĂ , tra fare e essere, tra livello economico e relazionaleeducativoâ€?, considerando che la crisi è innanzitutto crisi di identitĂ per il proprio ruolo professionale. Se le

AlďŹ eri, presidente della Fidae Lombardia. L’appuntamento sulla missione educativa della famiglia sarĂ invece presieduto da Franco Miano, presidente dell’Azione cattolica italiana (Aci), mentre introdurrĂ Domenico Simeone, ordinario di pedagogia dell’UniversitĂ cattolica del Sacro Cuore e verbalizzerĂ l’incontro Barbara Favini, dell’UfďŹ cio per la pastorale della famiglia di Torino.

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spettiva data verso obiettivi stabiliti come prioritari. Ma come si trovano le soluzioni creative? Conoscendosi, divertendosi, con approcci positivi ai problemi‌ e ricordando, insieme ad Einstein, che “non possiamo pretendere che le cose cambino se noi continuiamo a fare le stesse coseâ€?: infatti, i nostri nuovi comportamenti, le nostre soluzioni innovative, inevitabilmente, finiscono per influenzare l’ambiente in cui viviamo, con un positivo effetto-domino. E questo tanto piĂš vale per lavori che riguardano il campo educativo, fortemente improntati alle relazioni (con i bambini, i genitori, le colleghe‌), per cui spesso fare e essere educatrici sono condizioni che coincidono.

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A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela operante nel mondo delle festivitĂ e delle manifestazioni che valorizzano il territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualiďŹ cato, saprĂ interpretare ogni richiesta con professionatĂ e spirito di innovazione.

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‡”˜‹œ‹‘ …‹˜‹Ž‡ …Ž‹ ‹Â?“—‡ ’‘•–‹ ’‡” –”‡ ’”‘‰‡––‹ Il servizio civile è un’ottima occasione per offrire un anno della propria vita alla comunitĂ , conoscendo da vicino quel mondo (il terzo settore) che quotidianamente cerca di rispondere ai numerosi bisogni sociali delle persone. Le Acli sono una tra le principali realtĂ che offrono la possibilitĂ di svolgere il servizio civile, coniugando progetti di animazione sociale e territoriale, con le attivitĂ dell’associazione e

i molti servizi offerti dal mondo aclista. In questi giorni sta per uscire il nuovo bando per i 12 mesi di servizio civile che (si presume) partiranno da gennaio 2014. I posti assegnati nella nostra provincia sono 5. Il bando è aperto ai giovani dai 18 ai 28 anni, la durata del servizio è di 12 mesi (per 30 ore settimanali) e viene riconosciuto dallo Stato un compenso mensile di â‚Ź 433,80. I progetti sono tre. Il primo, a cura dell’Unione Sportiva Acli,

lavorerĂ sul tema dello sport come strumento di integrazione per gli immigrati. Il secondo progetto (sul quale saranno impiegati due volontari) è sul tema della pace, dell’economia solidale e dei nuovi stili di vita (con particolare attenzione alla promozione dei gruppi di acquisto solidale presso i circoli Acli), mentre l’ultimo – che impegnerĂ sempre due volontari – sarĂ sul tema della partecipazione dei giovani. (Roberto Toninelli)

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n occasione della “Settimana Sociale dei cattoliciâ€? – quest’anno è dedicata alla famiglia – le Acli provinciali hanno realizzato un documento intitolato: “10 buoni motivi per non sposarsi in Italiaâ€?. Precisiamo subito che le Acli ritengono la famiglia un asse portante della societĂ . Il suggerimento alle giovani generazioni non ĂŠ diverso da quello che è stato dato a noi: create una famiglia. Succede però che in Italia fare famiglia sembri una sfida alla logica economica. Sono numerosi i casi in cui lo Stato discrimina e penalizza chi decide di “mettere suâ€? famiglia rispetto a chi non lo fa o lo fa, ma non in forma “ufficialeâ€?, magari per godere di quei benefici insiti nelle pieghe delle normative fiscali. Ecco allora che i motivi vanno dall’indicatore Isee alle detrazioni per figli a carico, dagli assegni al nucleo familiare all’esenzione dai ticket, dai meccanismi delle graduatorie per accedere gli asili nido a quelli per l’assegnazione delle case popolari o per avere il sostegno all’affitto, dalla determinazione dell’assegno sociale a quella per le integrazioni al minimo, fino alla pensione di reversibilitĂ (per il documento completo: www.aclibresciane.it) Nel nostro Paese la questione cruciale è insita nel fatto che il mancato riconoscimento “fiscaleâ€? delle famiglie di fatto, paradossalmente, è discriminante nei confronti delle famiglie riconosciute. Questa discriminazione andrebbe superata parificando, almeno ai fini fiscali, le famiglie non sposate a quelle sposate. Al di lĂ delle ipotesi, dei modelli e delle proposte, l’impor-

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tutte, una legge a sostegno delle politiche familiari, che riconosca il ruolo pubblico della famiglia, che le dia dignitĂ e considerazione come soggetto sociale e fiscale. Auspichiamo che l’elenco da noi fatto possa rappresentare l’ordine del giorno delle cose da trattare, la traccia per tale legge. Anche per questo abbiamo scritto questo documento. Il documento sarĂ inviato a tutti i parlamentari e a tutti i consiglieri regionali lombardi.. Abbiamo provocatoriamente intitolato questo documento “10 buoni motivi per non sposarsiâ€?. In realtĂ noi vorremmo che tutti quelli che hanno la vocazione al matrimonio potessero sposarsi e che la politica ci aiutasse a togliere quel non.

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n un comunicato stampa della Rai, datato 8 agosto, si parlava di “work in progressâ€?, lasciando intendere che la trasmissione comunque si sarebbe fatta e sarebbe andata regolarmente in onda in prima serata, come annunciato nel corso della presentazione dei nuovi palinsesti prima della pausa estiva. La nuova produzione televisiva avrebbe avuto l’obiettivo di “portare all’attenzione del grande pubblico l’importanza delle missioni umanitarieâ€? attraverso il racconto di un gruppo di vip che vivranno all’interno dei campi di accoglienza dei profughi. L’operazione, però, non convinceva in occasione della presentazione e non convince nemmeno oggi: l’idea di ambientare un reality show in mezzo alla disperazione di chi è dovuto scappare da una guerra, con tanto di telecamere e riflettori sempre accesi sulla disperazione dei malcapitati e sui volti dei

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del Sudan o del Congo sarebbero personaggi come Al Bano, Michele Cucuzza, Barbara De Rossi, Paola Barale, Emanuele Filiberto di Savoia. Con rispetto parlando e senza la presunzione di giudizi di merito sul cast prescelto, resta la domanda di cosa c’entrino cantanti, attori, presentatori e rampolli benestanti con la drammatica sofferenza di chi è rimasto senza patria e, spesso, senza affetti? Dopo l’annuncio della messa in onda prevista per novembre, non poche sono state le prese di posizione contro la probabile strumentalizzazione del dolore e della disgrazia che farebbe da sfondo a “The missionâ€?, accompagnate da dichiarazioni anche istituzionali, tra cui quella del presidente della Camera Laura Boldrini – donna di lunga esperienza nelle missioni umanitarie internazionali per conto dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati – che ha espresso dubbi e critiche

sul progetto. L’idea di coinvolgere testimonial credibili per sostenere una causa umanitaria non è sbagliata in sĂŠ, ma in questo caso la partita si gioca su tutt’altro piano. Questo reality finirebbe per giovare solo all’audience e all’immagine pubblica un po’ appannata di chi ha bisogno di riconquistare posizioni nella classifica della popolaritĂ , magari per vendere meglio il prossimo disco o per richiamare piĂš larghe fette di pubblico sulla prossima trasmissione che presenterĂ . Il dolore altrui impone attenzione, silenzio e rispetto, non certo spettacolarizzazione. Il bene va fatto bene, senza cercare in cambio attestati di merito o patenti di bontĂ . Abituati al potere dell’immagine, noi spettatori – proprio in quanto tali – da tempo non ci accontentiamo piĂš delle cronache della sofferenza altrui e per mobilitarci abbiamo bisogno di vedere per

credere che serva il nostro aiuto a chi si trova in situazioni di difficoltĂ e da tempo. Posto questo dato (non esente, in sĂŠ, da un pizzico di cinismo), c’è modo e modo di raccontare la tragedia anche per immagini. Se davvero la Rai, coerentemente con il proprio mandato di servizio pubblico, vuole aprire spazi di conoscenza delle situazioni piĂš drammatiche nel mondo per incentivare la solidarietĂ internazionale, le vie per farlo sono altre. La tv di Stato può contare su una nutrita schiera di bravi giornalisti e professionisti competenti per proporre in prima serata reportage e servizi informativi approfonditi, esaustivi e “mobilitantiâ€? senza dover ricorrere a spettacolarizzazioni di sorta che non solo sarebbero eticamente discutibili, ma rischierebbero anche di ottenere addirittura l’effetto opposto, anestetizzando le nostre coscienze.

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ÂŽ ƒ’‹–‘Ž‹—Â? ǤǤǤ •–ƒ–‡ ‹Â? …‹––Â?ÇŤ Dopo la fortunata serie di appuntamenti in luglio al Capitolium, a grande richiesta sono state previste altre due date per lo spettacolo “Quel che resta di Gioveâ€?. Il tempio del I secolo d. C. diviene quinta scenograďŹ ca monumentale per un’azione teatrale che ripercorre la storia antica e moderna del tempio, proposta nel primo turno di visita nella versione per bambini e nel successivo nella versione per grandi. “Quel che resta di Giove.

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’”‹Â?‹ ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ Passeggiata al Capitolium tra archeologia, rime e suoniâ€? viene riproposto nelle serate del 5 e del 12 settembre. Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi al Cup, tel. 030.2977833-834 dalle 11 alle 17. Il costo del biglietto d’ingresso è di 10 euro (il ridotto, per ragazzi dai 14 ai 18 anni, anziani sopra i 65 e per possessori della Desiderio Card è di 5,50 euro). Per i bambini sino a 14 anni l’ingresso è gratuito.

Il Caffè Letterario PrimoPianoâ€? di via Beccaria, 10 a Brescia riprende la sua attivitĂ dopo la pausa estiva. In attesa della presentazione della prossima stagione culturale e musicale, alle 20 di giovedĂŹ 5 settembre è in programma un primo appuntamento: “Cose che succedono in cittĂ â€?. Per Storie dell’altro mondo, viene presentato un video di Lorenzo Moreni e Maria Grazia Soldati suk Marocco. Con gli autori sarĂ presente anche il mediatore culturale Si

Mohamed Berdaddouch. Per le 21.30 di sabato 7 settembre è in programma l’appuntamento musicale con Umberto Rivarola & Friend’s. Domenica 8 settembre, alle 17, l’Open Day di Accademia - Musical-Mente, con la presentazione dei corsi di musica e teatro per i piĂš piccoli e di quello di chitarra elettrica. Alle 18, presso Showroom Passadori ( P.zza Duomo) una lezione-concerto, dedicata al pianoforte classico.

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“L’Europa della rivoluzione musicaleâ€? il tema scelto per il 2013 dal Festival LeXGiornate. “L’obiettivo – afferma il direttore artistico Daniele Alberti –, è quello di cercare di svelare i legami profondi e le connessioni nascoste tra musica e creativitĂ nel panorama culturale tra Otto e Novecentoâ€?. Lo schema del Festival è quello oramai ben consolidato e che prevede l’apertura della giornata musicale con l’informale “Cappuccino ben temperatoâ€?. L’appuntamento, che coniugando colazione, parole e note musicali, si propone di far rivivere le atmosfere del caffè mitteleuropeo, è per le 9.30 all’hotel Vittoria con l’attrice teatrale Pamela Villoresi (madrina del Festival) e il pianista francese e improvvisatore Cyrille Lehn. Dall’Hotel, al porticato per l’appuntamento pomeridiano con il “Caffè letterarioâ€? momento nel quale la parola, come gesto poetico e teatrale, diventerĂ protagonista dialogando con la musica eseguita e improvvisata. Nello scorrere delle ore quotidiane, dal caffè letterario non si passa direttamente al Concerto delle ore 20.45,

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il Quadriportico e piazza Loggia sono ricchi di appuntamenti estremamente intriganti, con artisti affermati del circuito internazionale e giovani emergenti. In questa fascia oraria tornano le Maratone “classicheâ€?; musica no-stop, dalle ore 20.45 a mezzanotte, che vedranno impegnati i migliori talenti dell’Accademia Santa Cecilia al salone Ferramola. La buonanotte giornaliera de LeXGiornate sarĂ come sempre affidata agli spettacoli sperimentali del “Notturninoâ€?, ospitati dalle ore 23 nella chiesa di San Giorgio. L’evento di chiusura dell’edizione, in programma domenica 29 settembre, proverĂ a racchiudere tutte le arti in un unico contenitore, per realizzare una vera e propria “Festa della musicaâ€?, ma ne parliamo sotto. Info: info@associazionesoldano.it - Tel.: 0302319307.

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)LRULQVLHPH JLDUGLQR LQ SLD]]D 3DROR 9, Dal 13 al 22 settembre in piazza Paolo VI a Brescia torna Fiorinsieme, l’evento green ideato e progettato dall’ associazione Florovivaisti bresciani in collaborazione con il Comune di Brescia che nel corso delle precedenti edizioni ha attirato migliaia di visitatori. L’edizione 2013 affronterĂ tematiche ambientali legate all’ecosostenibilitĂ e al risparmio idrico con alcune aree verdi incentrate sull’utilizzo di essenze vegetali a bassa manutenzione e consumo idrico e soluzioni realizzative per un impatto minimo sull’ambiente. “Fiorinsieme è un ambizioso progetto alla sua sesta edizione - afferma Nada Forbici, presidente dell’Associazione Florovivaisti Bresciani - e che ogni anno si rinnova con una nuova tematica. Quest’anno il messaggio è chiaro e forte: la corretta gestione del verde sia pubblico che privato, porta ad un risparmio di tempo e risorse economiche, evitando di arrecare danni all’ambiente. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare cittadini e opinione pubblica riguardo gli aspetti legati alla cattiva gestione del verde pubblico e privato. La nuova area “il verde violentatoâ€? all’interno di Fiorinsieme non è soltanto una provocazione, aiuta a far capire meglio cosa si rischia quando il verde è gestito male o da persone non qualificateâ€?. Ad arricchire i due week-end, quelli del 14 e 15 e del 21 e 22 settembre saranno in programma, tra i giardini, alcuni incontri gratuiti per avvicinare i cittadini alle tematiche ambientali e al mondo del verde. Tra i temi che ver-

ranno affrontati: la lotta biologica agli insetti e alle malattie nell’orto e tutti i consigli su come mantenere un orto in giardino e sul terrazzo, il risparmio idrico per balconi e giardini, le tecniche e consigli per una bassa manutenzione del prato, le piante grasse nel periodo invernale, le corrette potature sulle piante e cenni sulla tecnica del tree-climbing. Domenica 22 settembre alle ore 17,15 un dibattito legato al tema dell’inquinamento dal titolo: “Inquinamento: le piante ci possono aiutare!�.

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Â? Ž‹„”‘ †‹ ‘„‡”–‘ ƒŽ˜‡––‹ ƒ ƒŽ‡‰Â?‘nj ‘”Â?‘ ƒ ˆ—Â?‡––‹ Roberto Salvetti, apprezzato illustratore bresciano che ha all’attivo giĂ diverse pubblicazioni, è autore del libro “MalegnoOssimo-Borno. Le origini di una cronoscalata leggendaria (19641988)â€?, un fumetto, un vero e proprio documentario su una delle corse automobilistiche piĂš note e appassionati, la Malegno – Borno, una cronoscalata che quest’anno a settembre celebra la sua 43ÂŞ edizione. Il libro utilizza al meglio le potenzialitĂ espressive

del fumetto per raccontare, con un dettaglio iconograďŹ co di tutto rispetto, frutto di ben tre anni di intenso lavoro, i primi epici 20 anni della corsa camuna cercando di tratteggiare, al di lĂ del semplice resoconto giornalistico, anche gli umori e le atmosfere della gara, non esitando peraltro a ricordare anche i personaggi che, al di lĂ delle singole fortune sportive, hanno comunque animato la gara. Il volume è stato dato alle stampe dalla Festina Lente Edizioni.

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opo il grande successo della prima edizione dello scorso anno, che ha portato il melodramma tra le vie della cittĂ , torna l’iniziativa della “Festa dell’Operaâ€? pensata dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia che invaderĂ le vie del centro storico della cittĂ coinvolgendo decine di migliaia di persone in un percorso affascinante e suggestivo che avrĂ luogo, dal mattino a notte inoltrata, sabato 21 settembre. Numerose le sorprese di quest’anno con percorsi inediti e incursioni inaspettate in nuovi luoghi della cittĂ : un entusiasmante preludio all’inizio della stagione d’opera e balletto 2013. Come annunciato all’inizio dell’estate, il Grande con la stagione ormai alle porte, intende prendere parte alle celebrazioni con cui il mondo della musica e, piĂš in generale, quello della cultura intende chiudere il 2013 dedicato al bicentenario della nascita di Verdi e di Wagner. Il tributo del Massimo cittadino ai due compositori che hanno scritto la storia della musica nel XIX secolo prevede l’esecuzione di “Otelloâ€? (25 e 27 ottobre), che torna a Brescia dopo 42 anni di assenza, e de “L’olandese volanteâ€? (29 novembre e 1 dicembre), mai

rappresentato prima nelle stagioni liriche bresciane e che ai avvarrĂ di un cast internazionale e di un nuovo allestimento. Il cartellone della stagione lirica, che sarĂ aperto da “L’elisir d’amoreâ€? di Gaetano Donizetti (11 e 13 ottobre), propone anche il balletto Giselle (23 e 24 novembre) e “Tancrediâ€? di Gioacchino Rossini (13 e 15 dicembre). Nel frattempo, però, la “macchinaâ€? del Grande sta lavorando alla messa a punto della “Festa dell’Operaâ€? del 21 settembre prossimo. Uno degli eventi clou della giornata sarĂ una grande

caccia al tesoro sul tema dell’opera in giro per la cittĂ . Quiz, indovinelli, prove di bravura e uno speciale premio per i vincitori! Ma per una caccia al tesoro servono anche squadre di partecipanti. Di qui l’invito della Fondazione perchĂŠ i bresciani aderiscano in massa all’iniziativa, iscrivendo squadre composte da un numero massimo di sei pesone. Nei prossimi giorni sul sito www.teatrogrande.it saranno fornite le indicazioni necessarie relative alle modalitĂ di prenotazione e partecipazione alla caccia al tesoro. La Fondazione, in queste settimane che la separano dalla gustosa anteprima del 21 settembre, è anche alla ricerca di volontari per il team della “Festa dell’Operaâ€?. Gli interessati possono mandare una mail a info@teatrogrande.it con il curriculum e con la motivazione che le spinge a partecipare a questa grande giornata. Entro il 10 settembre la Fondazione provvederĂ poi a contattare i volontari prescelti. A partire dal 17 settembre prenderĂ poi il via la vendita degli abbonamenti alla stagione d’opera e balletto 2013 aperta online giĂ alla fine del mese di giugno. Gli appassionati potranno rivolgersi direttamente alla biglietteria di corso Zanardelli.

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Dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore di diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali e approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e costantemente informati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

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La comunitĂ parrocchiale di Lograto ospita la festa del settimanale diocesano per celebrare il 120° di fondazione di Voce, nata l’8 luglio 1893 per iniziativa del Beato Tovini. Dal 5 all’8 settembre sono in programma momenti di intrattenimento e di dibattito, il Convegno dei delegati e delegate e una mostra che ripercorre la storia del settimanale attraverso 50 copertine. Collegamento in diretta venerdĂŹ dalle 20 per la serata musicale e il

Nonostante il periodo estivo i nostri canali online continuano a dare informazioni. Si tratta di un usso di notizie costante con continui aggiornamenti. Seguici sulla nostra pagina Facebook, www.facebook.com/ lavocedelpopolobrescia, oppure sul proďŹ lo Twitter, https://twitter. com/vocemedia. Se non ami i socialnetwork c’è sempre il nostro portale www. lavocedelpopolo.it dove leggere notizie e informazioni.

dibattito (alle 21) “Brixia infedele? La fedeltĂ dei bresciani alla fede e alla giustiziaâ€? con mons. Giacomo Canobbio e Graziano Tarantini. Domenica la S. Messa conclusiva in onda alle 10.30. Il programma, prodotto da VoceMedia e a cura di Betty Cattaneo, andrĂ in onda dalle 11.30 alle 12. Sospesa la messa dalla Cattedrale. In differita su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaĂŤl.

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5DL FKL YLHQH FKL YD H FKL GRYUHEEH DQGDUVHQH Il palinsesto Rai 2013-2014 sta prendendo forma, una trasmissione dopo l’altra, e si prepara a entrare a pieno regime. Non c’è una data precisa in cui tutti i programmi riprenderanno in simultanea, ma l’inizio delle danze possiamo fissarlo per l’8 settembre, con la partenza su Rai Uno della 10ÂŞ edizione del programma a premi “Affari tuoiâ€? e il clamoroso ritorno al timone di Flavio Insinna, sicuramente il piĂš amato fra i conduttori delle stagioni passate. Il quiz dei pacchi è un mulo che non si ferma mai, fa milioni di spettatori e rappresenta il volto popolare dell’emittente piĂš seguita in Italia.

Che piaccia o no, oggi sono queste le trasmissioni che fanno la differenza in tv. Guadagno sicuro, perdite zero, tutti contenti. Altro che grandi eventi, concerti e kermesse. Tutti pronti a ripartire per la grande festa, quindi. E invece no, quest’anno mancherĂ una trasmissione che dal 1999 ha occupato meritatamente i palinsesti Rai. Ăˆ infatti stato cancellato l’appuntamento con “Blu Notte – Misteri italianiâ€?, il programma condotto da Carlo Lucarelli che per piĂš di 10 anni ha indagato sugli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi 50 anni di storia italiana e che sono tuttora avvolti nel mistero, dal

periodo stragista agli scandali politici, dalla mafia alle mega-truffe finanziarie. La dirigenza Rai ha giustificato il taglio sfoderando la parola magica “risparmiareâ€?. Ci si chiede come una serie di documentari realizzati con immagini di repertorio potesse incidere cosĂŹ pesantemente sul bilancio aziendale‌ Quindi addio a Carlo Lucarelli, o meglio arrivederci, nella speranza di un suo ritorno l’anno prossimo. D’altro canto nella Rai del nuovo millennio quelli che restano sotto i riflettori non sono certo i segugi di misteri insabbiati. La tv non è fatta per andare a fondo, ma per restare

beatamente in superficie. Ed ecco quindi la nuova stagione di “Detto fattoâ€?, il contenitore pomeridiano di Rai Due, condotto da Caterina Balivo. In due ore interminabili la tv ci mostra la moda femminile a 360 gradi, dall’abbigliamento al makeup, dal giardinaggio alla cucina, dal dĂŠcoupage a al body-painting. La Balivo saltella qua e lĂ fra ospiti ed esperti di bellezza, scegliendo una conduzione a braccio, poco scritta, esprimendo con grande naturalezza la sua genuina‌ antipatia. Il pubblico in studio, tutte signore fra i 50 e i 70, applaude a comando ma soddisfatto. Il pubblico a casa... ma

quale pubblico a casa? La trasmissione arriva al 4% di share, ovvero un flop esagerato. Ma “Detto fattoâ€? non si tocca, guai a togliere al pubblico la possibilitĂ di affossarsi nel divano. E poi si sa: in tv piĂš si martella, piĂš la gente si affeziona, a prescindere da qualitĂ o utilitĂ . Non ci stupiremo se fra un paio di mesi gli ascolti raddoppieranno. Rai, di tutto di piĂš. Sembra però che quel “tuttoâ€? debba essere per forza intrattenimento leggero, scanzonato, tanto per passare il tempo, come se la tv fosse solo un mezzo di distrazione di massa. Ma chi mai potrebbe insinuare una simile cattiveria?


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la nota Cei del 1990 e il direttorio “Comunicazione e missioneâ€? del 2004, sostiene e promuove l’impegno ecclesiale di queste strutture pastorali. La delegazione diocesana dell’Acec ha messo in programma per le 20.30 di martedĂŹ 10 settembre la sua prima assemblea. I rappresentanti di tutte le sale della comunitĂ presenti nel Bresciano e quelle programmate da VoceSas sono stati invitati al Centro pastorale Paolo VI di Brescia per l’illustrazione delle

finalitĂ dell’assocazione e le modalitĂ statutarie. L’incontro sarĂ occasione per affrontare anche altri temi di grande attualitĂ per le sale della comunitĂ come il passaggio al digitale, l’adesione al nuovo bando di Regione Lombardia e per presentare il corso formativo per le sale che prenderĂ il via a Brescia, Bergamo e Milano in collaborazione con il Centro servizi. Ăˆ bene segnalare la partecipazione all’assemblea chiamando VoceSas allo 030/44250.

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coperta, dialogo, sinergie. Queste le tre parole-chiave per sintetizzare la presenza della Fondazione Ente dello Spettacolo (EdS) alla 70ÂŞ edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, che prosegue fino al 7 settembre. “La vocazione della Fondazione EdS a promuovere reti di relazione – spiega il presidente, don Ivan Maffeis (nella foto) – trova nella Mostra di Venezia un’occasione preziosa di conoscenza e un momento di condivisione di esperienzeâ€?. Ăˆ questo lo spirito che sta dietro al ricco cartellone di appuntamenti per addetti ai lavori e appassionati di cinema, predisposto dall’Ente dello Spettacolo

per la rassegna al Lido. Clou delle iniziative, come ogni anno, è la consegna del “Premio Robert Bressonâ€?, attribuito al regista Amos Gitai per la testimonianza significativa del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale dell’esistenzaâ€?. Alla premiazione del 2 settembre erano presenti mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, Alberto Barbera, direttore della Mostra del cinema, e Paolo Baratta, presidente della Biennale. Il premio, afferma don Maffeis, è stato assegnato a Gitai, protagonista assoluto, non solo del cinema, ma del dialogo e della pace in Medio Orienteâ€?. Quella del 2013 è la quattordice-

sima edizione del “Premio Bressonâ€?, di cui sono stati insigniti negli anni passati alcuni dei registi piĂš prestigiosi del panorama cinematografico mondiale, come Giuseppe Tornatore, Wim Wenders, Zhang Yuan, Aleksandr Sokurov, Walter Salles, Mahamat-Saleh Haroun e i fratelli Dardenne. La Fondazione Ente dello spettacolo ha anche predisposto due momenti di confronto su temi di attualitĂ , quali l’integrazione, l’ecumenismo, il dialogo, il ruolo delle donne... Il primo è il dibattito “Lo sguardo del cinema su diversitĂ e integrazioneâ€? (2 settembre, ore 16) – a cui interverrĂ , tra gli altri, il ministro CĂŠcile Kyenge. Nell’occasione è stato presentato il film, patrocinato dal ministero per l’Integrazione, “Italy amore mioâ€? di Ettore Pasculli. Il secondo momento di confronto e approfondimento è rappresentato dall’incontro internazionale del 3 settembre, promosso con l’Associazione protestante “Roberto Sbaffiâ€? - “Interfilmâ€? sul “cinema come occasione d’incontro tra culture e storie diverseâ€?. “Queste tre iniziative – spiega don Maffeis – basterebbero per dire come il cinema possa essere strumento per affrontare i nodi della contemporaneitĂ : con il Bresson si tocca con mano la questione mediorientale; con l’intervento del ministro Kyenge si ripropone con forza la frontiera civile, umana e politica dell’immigrazione e dell’accoglienza; con ‘Interfilm’ l’accento è posto sull’ecumenismo e sul ruolo delle donne nelle societĂ chiuseâ€?. Questo approccio all’arte cinematografica, secondo il presidente della Fondazione EdS, “avrebbe probabilmente trovato un convinto sostenitore e fautore nel cardinale Carlo Maria Martini, la cui figura e testimonianza è stata ricordata con la presentazione, il 29 agosto, di un documentario a lui dedicato: ‘Carlo Maria Martini. Un uomo di Dio’, diretto da Salvatore Nocita e realizzato in collaborazione con Officina della comunicazione e Centro televisivo vaticanoâ€?. Tre iniziative e una presentazione, che “rimandano – conclude don Maffeis – alle parole-chiave della presenza della Fondazione al Lido: scoperta, dialogo e sinergieâ€?.

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Il consiglio direttivo dell’Associazione industriale bresciana ha solennemente commemorato, il 2 settembre scorso, la ďŹ gura di Luigi Lucchini: I colleghi imprenditori hanno ricordato la ďŹ gura dell’ex presidente che, sia a Brescia sia a Roma, ha sempre perseguito l’obiettivo di tutelare le ragioni delle imprese, coniugandole con quelle dei lavoratori e del Paese che alla vita dell’impresa sono inscindibilmente legati. Sia come presidente di Aib

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econdo gli esperti di economica esistono tre grandi manifestazioni al mondo in grado di dare slancio al Paese che le ospita. Si tratta delle Olimpiadi, dei Mondiali di calcio e dell’Expo. L’Italia ha sperimentato nel 1990 l’organizzazione dei mondiali di calcio e i risultati non è che siano stati poi cosĂŹ eclatanti. La partita per una nuova edizione delle Olimpiadi il Paese l’ha persa nei primi giorni del governo Monti, quando il premier (non senza ragioni viste le condizioni di forte instabilitĂ che il Paese stava attraversando) decise di non dare la copertura dell’esecutivo alla candidatura di Roma 2020. Non resta dunque che l’Expo 2015 e Brescia, come il resto del sistema Paese, guarda con grande attenzione all’appuntamento. Una conferma delle attese sull’evento ormai prossimo è giunta nei giorni scorsi dal convegno “Brescia per Expo 2015â€? organizzato dalla Confartigianato Imprese Unione di Brescia nell’ambito della fiera regionale di Orzinuovi. I numeri presentati sono, sulla carta, molto promettenti: si è parlato di 20 miliardi (studio UniversitĂ Bocconi) che Expo può, generare prima durante e dopo, per tornare a crescere e permettere l’uscita dalla crisi non solo a Brescia, ma all’Italia intera. Per Brescia il business potrebbe muo-

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vere dai 2 ai 3 miliardi di euro. Una vetrina sul mondo con il meglio e le eccellenze della provincia. Non solo prodotti, ma urbanistica e opere d’arte e naturali. Ne sono convinti tutti i principali attori che stanno alacremente lavorando all’edizione italiane di Expo 2015, in programma a Milano dall’ 1 maggio al 31 ottobre 2015. Sei mesi di eventi per l’Expo 2015, previsti 20 milioni di visitatori,

sei dei quali stranieri. Ad oggi oltre 130 Paesi del mondo hanno già dato il loro ok. Sul tema sono intervenuti: il presidente di Confartigianato imprese unione di Brescia Eugenio Massetti, il presidente della Camera di Commercio Bettoni, il presidente degli industriali bresciani Bonometti e Turati, presso l’affollata sala della rocca San Giorgio di Orzinuovi. Per Brescia ci saranno sei giornate

speciali, dove presentare il meglio del manifatturiero e dei prodotti alimentari, oltre alle sue bellezze legate al turismo, in tutto sul tema: “Feed the planet – nutrire il pianetaâ€?. Expo 2015 rappresenta uno dei progetti piĂš ambiziosi e rilevanti degli ultimi 50 anni su scala nazionale ed è in grado di dare un significativo impatto all’economia del Paese, anche negli anni successivi all’evento. Per il presidente di Confartigianato Eugenio Massetti, che ha fatto gli onori di casa aprendo e chiudendo i lavori, in una sala gremita e alla presenza di molti amministratori locali: “Siamo ottimisti, ma vogliamo che siano rispettati soprattutto i piccoli. Dobbiamo e devono avere le stesse condizioni di tutti gli altri nella partecipazione ai bandi. Inoltre, auspichiamo che ci sia massima trasparenza e legalitĂ nell’assegnazione degli stessi. Dobbiamo lavorare insieme e creare le giuste condizioni nell’interesse di imprese e lavoratoriâ€?.

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8Q SDQH SHU WXWWL VerrĂ inaugurata alle 18 di venerdĂŹ 6 settembre nella Sala Berlinese di Villa Brunati a Desenzano del Garda, la mostra “Un pane per tuttiâ€?, ideata dall’omonima associazione e nata dall’esigenza di sensibilizzare i cittadini sulle problematiche dello scarto alimentare nella distribuzione organizzata, nella ristorazione e nell’agricoltura. La mostra, che rimarrĂ aperta ďŹ no all’8 settembre dalle 16 alle 20, analizza le varie

sfaccettature dello scarto alimentare attraverso pannelli informativi che trattano le diverse tematiche da un punto di vista sociale, etico e ambientale (il pane – lo scarto del pane – gli allevamenti intensivi – il pescato – il rapporto con gli animali – i supermercati – la ristorazione – le discariche – la povertà – i motivi dello scarto e le scadenze dei prodotti alimentari e le possibili soluzioni). Si tratta di un percorso divulgativo

attraverso il settore agroalimentare con fotograďŹ e, video, installazioni e materiale cartaceo informativo. Un’attivitĂ ad hoc è stata studiata per i bambini e gli insegnanti degli istituti scolastici della provincia di Brescia nata dalla necessitĂ di ridurre lo scarto delle mense scolastiche: la percentuale di cibo gettato raggiunge infatti il 50%. L’associazione Un pane per tutti ha quindi ideato realizzato un depliant corredato da

divertenti immagini che racconta ai piĂš piccini quale atteggiamento avere nei confronti del cibo riducendo gli avanzi. Dopo la permanenza a Desenzano “Un pane per tuttiâ€? a ottobre troverĂ spazio a Brescia nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia. Numerosi i partner dell’iniziativa: Fondazione Plef; Cauto; Federconsumatori; Enpa; Adoc; Coldiretti; Banca Etica; Fobap; City Angels; Kilometro 0; PaniďŹ cio Marini.


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Ăˆ in programma per il 7 e l’8 settembre presso il campo sportivo comunale “Angelo Pasoliniâ€? di via Lamarmora a Brescia, la 46ÂŞ edizione del trofeo memorial “Beppe Romanoâ€? riservato alla categoria giovanissimi (nati nel 1999 e nel 2000). Beppe Romano è stato il portiere del Brescia Calcio negli anni ‘50 del secolo scorso, con il presidente Carlino Beretta. Otto le squadre che si contenderanno la vittoria dell’ambito trofeo organizzato

dall’associazione sportiva dilettantistica F.C. Leonessa 1965: oltre a quella della società organizzatrice partecipano Castellana, Sarnico, Atletico Montichiari, Brescia Calcio, A.C. Lumezzane, Tritium 1908 e U.S. Cremonese. Il trofeo ha il patrocinio dell’assessorato allo Sport e politiche per i giovani della Regione Lombardia, di quello allo Sport e tempo libero della Provincia di Brescia e dello sport del Comune di Brescia

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oletti, Grossi e Juan Antonio. Questi sono i colpi dell’ultima giornata di calciomercato per il Brescia. Non sono arrivati i grandi nomi che forse qualcuno ancora si aspettava, ma che non ci si dimentichi che mai come quest’anno, a differenza di stagioni recenti, la societĂ di via Bazoli si era mossa per tempo. In questo mercato, forse qualcuno lo dimentica, sono arrivati Paci, Di Cesare, Freddi e Oduamadi. E sono arrivati tutti molto presto, offrendo cosĂŹ a mister Giampaolo la possibilitĂ di lavorare sin da subito su un gruppo definito, senza giocatori con la valigia in mano. Chi è andato ed è venuto, l’ha fatto abbastanza presto. Il 4-2-4 di Giampaolo doveva essere assimilato. Anche questo ha pesato nelle scelte, come il desiderio di combattere per la massima serie. Per questo l’arrivo degli ultimi tre giocatori costituisce un’eccezione. Corioni parlava di un solo acquisto a centrocampo, il mister ne voleva due: ne sono arrivati tre. Se per Tommaso Coletti non sembrano esserci dubbi sulla sua collocazione e sulla grinta, questa gli si chiede innanzitutto, che dovrĂ mettere in mediana, ci sono incognite che solo il campo potrĂ sciogliere sulle condizioni di Paolo Grossi, esterno mancino d’attacco che ha giocato poco a causa di fastidi fisici, e Juan Antonio, trequartista e

tare la partita di campionato, per poi raggiungere i compagni azzurri e mister Evani in Svizzera. La sfida contro il Novara è sicuramente di cartello contro una delle squadre che sulla carta si giocheranno l’accesso alla massima serie. Sono stati, inoltre, comunicati anticipi e posticipi fino all’undicesima giornata: lunedĂŹ 16 settembre, ore 20.30 Ternana – Brescia; sabato 12 ottobre ore 18 Spezia – Brescia. Al Rigamonti c’è voglia di gridare alla vittoria. C’è bisogno di tempo, ribadiscono dalla societĂ e bisogna far rientrare capitan Zambelli e Corvia, due che sono una garanzia; non averli a disposizione non è uno scherzo. Ma il tempo di alcuni tifosi pare essere giĂ al limite come hanno ricordato i cori pro Calori della partita al San Nicola. C’è piĂš tempo che vita, si dice. E il sogno di tutti è quello che non si doni un altro anno della vita del Brescia al purgatorio della serie B.

seconda punta, vecchia conoscenza del Brescia, tornato in prestito dalla Sampdoria. Anche per lui pochi successi e qualche problema fisico. Ora la rosa è chiara e l’obiettivo non può che essere centrare un posto nei play-off. I due pareggi di inizio stagione, figli di distrazione, sfortuna, poca gamba e difficoltĂ ad assimilare il modulo di Giampaolo, devono ora lasciare il posto a qualche successo,

anche se sulla gara di sabato sera (7 settembre, ore 20.30; anticipo della terza giornata che slitta a domenica a causa dell’assenza della Serie A) al Rigamonti contro il Novara peseranno le assenze dei convocati con le rispettive nazionali: Oduamadi e Lasik. Discorso diverso per Alesso Cragno. Il giovane portiere è stato convocato con la nazionale italiana under 20, ma torna a Brescia proprio per dispu-

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$YYLDWD OD FDPSDJQD DEERQDPHQWL Ăˆ cominciata in questa settimana la campagna abbonamenti per il Basket Brescia Leonessa. Dopo la scorsa stagione conclusasi con il successo, nonostante la sconfitta nei paly-off, la squadra e la societĂ si augurano che il calore dei bresciani si tramuti in sostegno e sottoscrizioni. Nessun obiettivo prefissato dalla presidentessa Bragaglio che spera, come tutta la societĂ , che Brescia risponda con calore all’urlo

di Federico Loschi che campeggia sul manifesto della campagna abbonamenti. Loschi, assieme a Gino Curracolo (e Giddens che dovrebbe firmare dopo aver preannunciato il suo desiderio di ritorno all’ombra del Cidneo da Facebook) sono gli unici superstiti della stagione 2012/2013. Per il resto, la squadra che sarà agli ordini di mister Alberto Martellossi, costruita in simbiosi con il direttore sportivo Marco

Abbiati, è stata allestita cercando di rispettare il dettame della spending review dettato dalla societĂ . Ma questo non è certamente un motivo per non sperare ancora una volta in grandi traguardi: qualcuno sussurra la Serie A. Tra i nuovi Fabio Di Bella, per lui 10 stagioni in A1 e 48 presenze in nazionale. L’abbonamento sarĂ sottoscrivibile presso la sede (via Bazoli) fino a fine mese: i prezzi vanno da 150 a 1.000

euro; sono previste riduzioni per i ragazzi da 13 a 18 anni nella gradinata Leonessa e un abbonamento di 20 euro dai 6 ai 12 anni, Per chi fa l’abbonamento sostenitore abbonamento in parterre e maglia ufficiale di gioco. Il campionato comincia in ottobre, ma sabato 7 settembre al Palaolimpia di Verona alle 18 la Leonessa affronterà in amichevole la Tezenis Verona. E qualcosa si potrà già vedere.


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Pace, sport, riessione e incontro. Sono questi gli ingredienti base dei grandi eventi che attendono il Centro sportivo italiano nei prossimi mesi. Il primo sarà dal 13 al 18 novembre, con la maratonapellegrinaggio da Betlemme a Gerusalemme, giunta alla 9ª edizione. Correre in Terra Santa in vista della chiusura dell’Anno della fede rappresenta un gesto simbolico importante per il Csi, che intende portare piÚ atleti e dirigenti possibili alla scoperta

delle radici cristiane nel segno della pace. La corsa non competitiva di 12 km, attraverserĂ il check-point, luogo che segna la divisione tra due realtĂ in perenne conitto. In questa speciale occasione rimarrĂ aperto per consentire a pellegrini, sportivi, campioni e gente comune di partecipare all’evento. Oltre alla corsa è prevista la visita di Gerusalemme. Le proposte di viaggio sono consultabili sul sito nazionale csi-net.it. Scadenza iscrizioni il 15 settembre.

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i siamo. In queste settimane le squadre ciessine sono tornate al lavoro con la ripresa della preparazione atletica, mentre i comitati sono impegnati con iscrizioni, affiliazioni, riunioni e preparazione dei campionati. A riaccendersi è una sorta di reattore di bene educativo, che va dalla presidenza nazionale ai campi piĂš sperduti poggiando sull’inesauribile motore del volontariato. Migliaia di persone, in tutta Italia, indossano nuovamente maglietta e pantaloncini. Il loro obiettivo secondario è vincere il campionato, quello primario educare i ragazzi alla vita. Si tratta di un piccolo miracolo italiano del quale bisogna essere orgogliosi perchĂŠ al suo interno c’è la consapevolezza che quello che conta è avere un progetto educativo chiaro e concreto, fondato su allenatori e dirigenti chiamati ad essere educatori formati. All’interno del Csi, inoltre, è ormai radicata la convinzione che la vera sfida è quella di accogliere tutti, non solo i giocatori piĂš talentuosi, cercando di essere (come gruppo sportivo) parte viva della comunitĂ di riferimento. Per tutte queste ragioni possiamo affermare che le societĂ hanno fatto un grande salto di qualitĂ , supportato anche in termini di organizzazione, preparazione e competenza, ma

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tariato di tanti adulti innamorati dello sport su tutti i campi della Penisola. La loro dedizione alla causa non va mai data per scontata. Se anche quest’anno il Centro sportivo italiano ed ogni sua cellula opereranno in questo modo arriverĂ una vittoria importante per l’Italia. Se piĂš di un milione di tesserati metteranno il loro impegno in campo ricordandosi che lo sport poggia sulla roccia dei veri valori, le nuove generazioni avranno una speranza in piĂš per il domani, cosĂŹ come il nostro Paese, il cui destino – anche se può sembrare strano – può cambiare da come si corre dietro a un pallone.

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UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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ÇŻÍ Â•Â‡Â–Â–Â‡Â?„”‡ ƒŽ ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‡ŽŽ‡ ”ƒœ‹‡ Egr. direttore, dalla Liturgia Ambrosiano leggo: “Noi cerchiamo rifugio nella Tua protezione, in grazia della quale gli infermi ricuperano la sanitĂ ; onde è a Te che inneggiano, o vera Madre di Dioâ€?. Papa Paolo VI commenta: “Come potremmo noi dimenticare che l’8 settembre a Brescia, è giornata solenne per quel Santuario della Madonna delle Grazie la cui Chiesa Maggiore adiacente al Santuario è appunto dedicata a questa festivitĂ ?â€? Il ricordo di Paolo VI mi prende per mano e mi accompagna a visitare la piccola cappella recinta da una cancellata sobria e solenne. Nell’interno un affresco descrive il delicato viso della Madonna Incoronata che con le mani giunte contempla il Mistero di Dio, GesĂš Bambino, che sorridente guarda a noi e ci fa rammentare i1 Grande Evento che nel lontano 1526 molti pellegrini videro. Erano immersi nella preghiera, alcumi inginocchiati altri prostrati davanti alla Sacra Immagine quando videro la Madonna aprire e chiudere gli occhi, sorridere, il Bambino GesĂš dare segni di affettuoso amore verso la Madre Sua. Il popolo bresciano dinnanzi alla miracolosa Effige cantò la “Salve Reginaâ€? a lode della Vergine. Si recarono in molti davanti alla Sacra Immagine, storpi, zoppi, poveri, ricchi, ciechi, non solo ciechi, ma ciechi nelle spirito, qui si inginocchiavano ed erano tutti eguali e le preghiere devozionali si elevavano verso di Lei, verso il cielo,

parole miste a pianto, a sospiri, a richieste di aiuto. E la Madonna ci riporta ai fatti prodigiosi del 1526 quando il vescovo di Brescia Paolo Zane, testimone, prodigò la devozione, difese i miracoli, e nelle ore cruciali della storia, pretese dai Vescovi preghiere a S. Maria delle Grazie per il diletto popolo bresciano, che la elesse sua principale patrona. L’8 settembre del 1886 venne solennemente Incoronata la taumaturga immagine dal Vescovo di Brescia Giacomo M. Corna - Pellegrini, erano presenti Cardinali e Vescovi fra questi il Vescovo di Mantova Giuseppe Sarto che divenne poi Papa Pio X. Questa è la storia della prima cappella dove la sacra effige compĂŹ miracoli nel 1526, è il cuore dolce di Maria che durante i secoli fino ad oggi invita migliaia e migliaia di pellegrini a raccontare a GesĂš il pesante fardello della vita perchĂŠ è a GesĂš che la Madonna rivolge le nostre suppliche. “Santa Maria delle Grazie prega per tutti noiâ€? è l’inno intonato dalla voce baritonale del Rettore e noi pellegrini con il cuore intriso di lacrime, ma anche di fiducia e ringraziamento ci rivolgiamo a Lei nel piccolo Santuario ricostruito nel 1860 con un solo altare. L’altare con la Madonna Incoronata con il manto blu che significa Vergine Immacolata e con l’abito rosso che descrive in chiare lettere la Passione e morte di GesĂš Cristo. Dove Paolo VI con il cuore rivolto alla Sua Madonna delle Grazie, celebrò la Sua prima Santa Messa. Ma la festa dell’8 settembre si svolge nella Basilica Maggiore eret-

ta nel 1527 e consacrata nel 1539 e ornata di ori e stucchi di stile Barocco ne1 1617. Il Papa Leone X – 1519 – prescrisse che questa Chiesa, ora basilica, fosse chiamata “S. Maria delle Grazieâ€?. Si entra nella Basilica ornata a festa che ci avvolge nella luce dei mille ceri accesi dai devoti dove la tenera fiammella che guarda verso il cielo porta lassĂš il nostro amore per la Madonna e il Suo Bambino e tutto si confonde nel profumo dell’incenso, nei canti melodiosi, le preghiere, la commozione e la supplica detta con il cuore, la S. Messa, l’omelia! Le Sante Messe ascoltate da migliaia di persone, bimbi in carrozzella, le mamme non vogliono perdere il momento solenne della S. Messa. La Fede fa di questa festa un solenne momento evangelico da tenere nel cuore e ricordare nei momenti tristi o felici che la vita sempre ci offre, è un raggio di sole che può illuminare un attimo prezioso. E’ anche il momento di ringraziare il fedele popolo bresciano che qui accorre numeroso, sempre, anche in tutte le domeniche e feste comandate dell’anno. Ăˆ questa la festivitĂ dell’8 settembre nel Santuario di Santa Maria delle Grazie a Brescia. Un grazie da tutti i fedeli che a Te si rivolgono. Alba Pioletti

—‹ –”ƒ•ˆ‡”�‹�‡�–‹ †‡‹ ’ƒ””‘…‹ Egr. direttore, ho avuto informazione – attraverso Voce – dei vari trasferimenti di sacerdoti che avverranno in queste e nelle prossime settimane, e

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la curiositĂ mi ha portato a leggere le dichiarazioni rilasciate da alcuni di loro. Sono rimasto molto perplesso riscontrando che un giĂ parroco consolidato si limiti a dire che intende continuare con la devozione mariana ed incentivare i pellegrinaggi, ma non offre un pensiero in merito ad un progetto pastorale complessivo, in particolare per i minori, lasciando trasparire la sua difficoltĂ a rapportarsi con i giovani per motivi di etĂ . Quanto alla nuova parrocchia, nella quale ha accettato di andare a svolgere il suo ministero sacerdotale, afferma soltanto di non conoscerla. Ma può un prete, magari da solo, gestire e servire una comunitĂ parrocchiale senza tenere conto della realtĂ complessiva che andrĂ ad incontrare ? Come può fare il suo ingresso con il 1° di settembre senza essersi prima informato della composizione della popolazione a cui è stato inviato? Come può intraprendere la sua nuova missione senza sapere da quante famiglie è composta la sua parrocchia, quanti i minori, gli anziani, se c’è la presenza di immigrati, di non cattolici. Credo che le risposte pastorali debbano tenere conto anche della complessitĂ del territorio, sapendo che la parrocchia - da alcuni decenni - non è piĂš una unica realtĂ con quella civile che riguarda l’insieme delle persone e delle famiglie che risiedono nel comune. Faccio a tutti i nuovi inviati i migliori auguri di buona missione e cordialmente saluto. Giuseppe Delfrate

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