La Voce del Popolo 2013 34

Page 1

‘””‡‹ǤǤǤ

/$92&(

V Vorrei assomigliare a chi crede che la globalizzazione è la condivisione c dei doni ricevuti e che è conoscenza di tante cose, ad esempio, che un miliardo e mezzo di persone non c ha h l’acqua potabile, che quasi un miliardo di persone, nel mondo, soffre la fame fino a morire e che è anche globalizm zazione tacere su tutto questo, a chi sa stare all’essenziale, z a chi combatte la buona battaglia, per continuare; a chi sa che c il petrolio è il ricostituente di tutte le guerre, a chi ritiech ne n che la guerra sia il peggiore dei mali, a chi ha la convinzione che due torti non fanno una ragione, a chi è sicuro che z zion un giorno la guerra non ci sarĂ piĂš; a chi è convinto che nello u gio scontro non vince nessuno, vince solo lo scontro; a chi ama la s pace per una p u scelta concettuale, anche se dovrĂ soffrire, l’augurio è di pensare che solo la pace è giusta, che solo la pace è santa,; a chi vuole realizzare la libertĂ di pensare; a chi si interroga sulla sua testimovu realizzar nianza, a chi pensa che incontrarsi sia sempre un miracolo. pe Vorrei assomigliare a chi è convinto che tutto può capitare, magari senza V assomigl saperlo, o senza volerlo, ma il bello deve ancora venire.

'(/ 3232/2 Í™Í ÍĄÍ›

Ǥ Ǥ

͛͜

Ǥ ”‡•…‹ƒ ͙͚ •‡––‡Â?„”‡ ͚͙͛͘ Ǥ ”‡•…‹ƒ

Í‚ Í™ÇĄÍšÍ˜

͘͜ ‘’‘Ž‹ ‡ …‘�–‹�‡�–‹

‘•–‡ –ƒŽ‹ƒÂ?‡ •ǤÂ’ǤƒǤ ÇŚ ’‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? „„‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‘•–ƒŽ‡ ÇŚ Ǥ Ǥ Í›Í?Í›Č€ÍšÍ˜Í˜Í› ȋ…‘Â?˜Ǥ ‹Â? Ǥ ÍšÍ&#x;Č€Í˜ÍšČ€ÍšÍ˜Í˜Íœ Â?Îť ÍœÍžČŒ ƒ”–Ǥ͙ǥ ‘Â?Â?ƒ ͙ǥ Č‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒČŒ ÇŚ …‘Â?–‹‡Â?‡

Siria. Diplomazia e preghiera per la pace

Ž ’”‹�‘

‰‹‘”�‘

͙͘ ƒ‡•‹ ‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Lograto. La prima festa di “Voce� in un click

͚͜ ……Ž‡•‹ƒ Caritas. Tante sofferenze, una risposta vera

—––‹ ‹Â? …Žƒ••‡Ǩ Â?…Š‡ Â?‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘ ’ƒ”–‡ —Â? Â?—‘˜‘ ƒÂ?Â?‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ •‡‰Â?ƒ–‘ †ƒŽŽ‡ ƒ––‡•‡ ‡ †ƒ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‹ •‡Â?’”‡Ǥ 1 —Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ …ƒ”‹…ƒ ƒÂ?…Š‡ †‹ •ˆ‹†‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ ’‡” Žƒ •…—‘Žƒ •–ƒ–ƒŽ‡ ‡ ’‡” “—‡ŽŽƒ Â’ÂƒÂ”Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ …Š‹ƒÂ?ƒ–ƒ ƒ ”‹Â?Â?‘˜ƒ”‡ Ž‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ •—ƒ ’”‡•‡Â?œƒ Â?‡Ž ’ƒÂ?‘”ƒÂ?ƒ ‡†—…ƒ–‹˜‘ Ž‘…ƒŽ‡ ÇŻ

‘”•‡ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ …‡ Žƒ ˆƒ”Â? Non ci sono giornate normali nella politica italiana. Non ne abbiamo piĂš memoria. Si dice che la politica non riesca piĂš a vedere il Paese reale, ad ascoltare i suoi bisogni, ad interpretare i suoi problemi e a proporre soluzioni realistiche. Vero. Ed anche per questo le giornate che stiamo vivendo sono a dir poco surreali. Mentre gli italiani procedono “serenamenteâ€? nella crisi piĂš nera della loro storia; mentre i dati su occupazione, potere d’acquisto delle famiglie e competitivitĂ delle imprese sono sempre piĂš negativi; mentre anche i dati bresciani (vedi il bilancio sociale di Caritas diocesana di Brescia) dicono di un aumento della povertĂ , la politica italiana non riesce a far

altro che parlare di Berlusconi e della sua agibilitĂ politica dopo la sentenza di condanna deďŹ nitiva espressa dalla Corte di cassazione a ďŹ ne luglio. Un problema di democrazia – dice il Pdl – che non potrĂ che avere conseguenze sul Governo Letta. Un problema di tenuta dello Stato di diritto – risponde il Pd – perchĂŠ la legge vale per tutti. Certo è che questo è un problema per gli italiani che non sentono che parlare di questo, mentre vorrebbero sentire parlare la politica di altro! La presenza del Cavaliere è da sempre ingombrante e necessaria al tempo stesso. In gioco c’è per il centro destra la sua stessa sopravvivenza. Il Pdl, presto Forza Italia 2.0, sa benissimo che senza Silvio si diritti al declino. L’esperienza dello scorso anno, quando il partito aveva tentato di sperimentare una nuova leadership con Angelino Alfano, ha fatto scuola. Insomma senza

Berlusconi non solo non si vince, ma si muore. I colonnelli e le pitonesse lo sanno benissimo e hanno cosĂŹ condannato il povero “Berluscaâ€? alla “vita eternaâ€?. Il Pd, poi, non ha ancora perso il vizio dell’antiberlusconismo come stile di vita. Contrariamente al Pdl non ha imparato la lezione delle ultime elezioni e insiste a vedere in Silvio il nemico da abbattere per via giudiziaria piĂš che elettorale. Farebbe bene invece a concentrarsi su uomini e progetti politici innovativi. Lo stile da beghe interne che traspare fa capire che non è chiaro ciò che invece all’opinione pubblica appare giĂ palese da tempo: o il Pd punta su un ricambio generazionale (che oggi sembra rappresentato in particolare da Matteo Renzi) o perderĂ ancora una volta il treno per il governo del Paese. Gli altri stanno a guardare. Scelta civica, poi, è la delusione piĂš cocente per i cattolici. A parte

qualche lodevole parlamentare capace di distinguersi per coerenza di vita e luciditĂ di proposta, l’inconsistenza del movimento di Monti è totale. Sudditanza parlamentare davanti agli altri soggetti politici e insigniďŹ canza comunicativa nei confronti dei media. Risultato: Monti e i suoi perdono consensi, nei sondaggi, ogni settimana a vantaggio delle ali estreme. Su Grillo e i suoi stendiamo un velo pietoso. Nessuna proposta credibile, “bagarreâ€?, effetti speciali e una ďŹ nta democrazia interna che nasconde solo l’egemonia del capo. Insomma forse l’Italia ce la farĂ , ma da sola o con il contributo di quelle forze buone della societĂ civile che non smettono di lavorare per il bene dei cittadini. Da Torino, con la Settimana sociale, arriveranno, speriamo un contributo e un richiamo importante. Senza indugi, perchĂŠ il Paese non può piĂš aspettare.

͚ͥ —Ž–—”ƒ ‡ …‘Â?—Â?‹…ƒœ‹‘Â?‡ ScholĂŠ. Educazione da rivitalizzare

͛͞ …‘Â?‘Â?‹ƒ ‡ Žƒ˜‘”‘ Inchiesta. Sempre piĂš difficile la caccia al mutuo

Í›Í&#x; ’‘”– Brescia calcio. Il “treâ€? perseguita le rondinelle


˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Â? Â?—‘˜‘ ƒÂ?Â?‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ Šƒ ’”‡•‘ ‹Ž ˜‹ƒǤ Ž‹ •–—†‡Â?–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ •‘Â?‘ –‘”Â?ƒ–‹ ‹Â? …Žƒ••‡ ‡ ‹ †‘…‡Â?–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡•‘ ’‘•–‘ †‹‡–”‘ Žƒ …ƒ––‡†”ƒǤ ‡” Žƒ •…—‘Žƒ •–ƒ–ƒŽ‡ “—‡ŽŽ‘ ƒ’’‡Â?ƒ ƒ˜˜‹ƒ–‘ ° —Â? ƒÂ?Â?‘ †‹ •ˆ‹†‡ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ǥ •—’’‘”–ƒ–‡ ƒÂ?…Š‡ †ƒ ƒŽ…—Â?‡ ”‡…‡Â?–‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ †‡Ž ‰‘˜‡”Â?‘Ǥ ‘ ”‹…‘”†ƒ ‹Ž Â?—‘˜‘ ’”‘˜˜‡†‹–‘”‡ ƒ˜‹‰Ž‹ƒ ‹Â? “—‡•–‡ ’ƒ‰‹Â?‡Ǥ Â?…Š‡ ’‡” Žƒ •…—‘Žƒ ’ƒ”‹–ƒ”‹ƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ° —Â? ƒÂ?Â?‘ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ǣ ƒ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‹ •‡Â?’”‡ •‹ ƒ‰‰‹—Â?‰‘Â?‘ •ˆ‹†‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‡ǤǤǤ

”‡•…‹ƒ ‹ˆŽ‡••‹‘�‹ •—ŽŽƒ •…—‘Žƒ ‹� ƒ˜˜‹‘ †‹ —� �—‘˜‘ ƒ��‘

La campanella suona. Per tutti! —––‹ ‹Â? …Žƒ••‡Ǥ ‘Â? •‡Â?œƒ ’”‘„Ž‡Â?‹Ǥ ƒ •…—‘Žƒ •–ƒ–ƒŽ‡ †‡˜‡ ˆƒ”‡ ‹ …‘Â?–‹ …‘Â? ‹ ’”‘„Ž‡Â?‹ †‹ •‡Â?’”‡Ǥ ƒ •…—‘Žƒ Â’ÂƒÂ”Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ’”‡•‡ …‘Â? Žǯ‡–‡”Â?ƒ “—‡•–‹‘Â?‡ ‡…‘Â?‘Â?Â‹Â…ÂƒÇĄ ° …Š‹ƒÂ?ƒ–ƒ ’‡”Ö ƒ Â?‹•—”ƒ”•‹ …‘Â? ƒŽ–”‡ “—‡•–‹‘Â?‹ …Š‡ ”‹Â?ƒÂ?†ƒÂ?‘ ƒŽŽ‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ •—ƒ ’”‡•‡Â?œƒ

L

a campanella è suonata... Alunni, studenti e docenti sono in classe e per la scuola bresciana (ma non solo) si apre un anno di sfide importanti. Di quelle della scuola statale parla il nuovo responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Mario Carmelo Maviglia nell’intervista ospitata in questa pagina. C’è poi l’universo delle scuole paritarie cattoliche, che nel Bresciano sono da sempre presenza significativa nell’ambito educativo, e che stanno attraversando una stagione non facile. Il travaglio non è solo di carattere economico, anche se piĂš di un istituto paritario denuncia difficoltĂ tali da metterne in forse la sopravvivenza. Nel Bresciano sta cosĂŹ tenendo banco il tema della messa a punto di nuovi modelli gestionali. “Davanti a situazioni di crisi è naturale interrogarsi sulle soluzioni da adottare – afferma p. Gino Toppan,

carmelitano e direttore dell’Istituto Madonna della Neve di Adro –. Salvaguardata la libertĂ di iniziativa e l’autonomia, deve diventare prassi condivisa quella di una stretta collaborazione tra gli istitutiâ€?. Per il direttore di una delle piĂš fiorenti realtĂ del panorama educativo cattolico del Bresciano la vera sfida (non piĂš procrastinabile) è quella di un costante confronto per risposte sempre piĂš efficaci e capaci di

smantellare luoghi comuni senza fondamento. “Sono molti i ragazzi – afferma al proposito p. Toppan – che all’atto della scelta delle superiori snobbano le nostre proposte convinti che siano troppo condizionanti e le famiglie poco possono contro questa convinzioneâ€?. Risposte efficaci, condivise sono anche quelle che la scuola cattolica deve saper dare sul piano dell’offerta formativa. “Forse – è convinzione del carmelitano – dovremmo con serenitĂ ripensare globalmente alla nostra offerta formativaâ€?. Uno sforzo che chiede la capacitĂ di andare oltre i singoli istituti per un progetto condiviso. “Servono scelte avvedute per una ristrutturazione della nostra proposta – continua p. Gino Toppan –. Per anni abbiamo investito nei licei pagando pesanti conseguenze quando questi sono andati crisi, costringendo le nostre scuole a una forte concorrenza per la ricorsa all’ulti-

̚ ̺ ̺ ǥ ǥ Ǥ

mo studenteâ€?. Oggi, per il direttore dell’Istituto di Adro ciò che serve è un dialogo efficace e intelligente tra soggetti che condividono la passione per quella che definisce “la stessa naturaâ€? di scuola in cui riconoscersi. Si tratta insomma di un impegno strategico, di programmazione, per tanti aspetti simile a quello che affronta lo Stato quando programma l’offerta formativa sul territorio. C’è però un altro campo su cui la scuola cattolica è chiamata a giocare sfide che vanno oltre la pura “strategiaâ€?. “Sono convinto – afferma al proposito p. Toppan

–che dobbiamo tornare a ribadire con forza la nostra identitĂ . L’aggettivo ‘cattolica’ che accompagna la nostra proposta educativa deve tornare a essere qualificativo. Non possiamo piĂš permetterci una scuola generica che copia quella di Statoâ€?. Le scuole cattoliche devono dunque prendere coscienza del loro essere soggetti di evangelizzazione perchĂŠ, continua ancora il carmelitano “il problema non è sopravvivere ma essere significativiâ€?. Per questo, secondo padre Toppan l’attuale stagione di difficoltĂ deve trasformarsi in oc-

Â? ’”‘‰‡––‘ …Š‡ ° ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ Dz ƒ Â?‘•–”ƒ Â?‘Â? ° —Â?ƒ •…—‘Žƒ †ǯ‡Ž‹–‡ǥ ƒ……‡••‹„‹Ž‡ •‘Ž‘ ƒ ’‘…Š‹ ’”‹˜‹Ž‡‰‹ƒ–‹Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ ‹Â?˜‡…‡ †‹ —Â?ƒ ’”‘’‘•–ƒ Â‡Â†Â—Â…ÂƒÇŚ –‹˜ƒ …Š‡ ”‹•’‘Â?†‡ ‡† ° ‹Â?•‡”‹–ƒ ‹Â? —Â? ’”‘‰‡––‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ …Š‡ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ Šƒ ‡Žƒ„‘”ƒ–‘ ‹Â? …ƒÂ?’‘ ‡†—…ƒ–‹˜‘dzǤ ƒ•–ƒÂ?‘ “—‡•–‡ ’‘…Š‡ ’ƒ”‘Ž‡ ƒŽ ’”‡•‹†‡ ‡”Â?ƒÂ?†‘ ‘”‡––‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ ’‡” ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ Žƒ •…—‘Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ǥ —Â?ÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Âƒ ˆƒ……‹ƒ †‡ŽŽ‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜ƒ ’”‡•‡Â?œƒ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡ ‹Â? …ƒÂ?’‘ ‡†—…ƒ–‹˜‘Ǥ Â?ƒ ˆƒ……‹ƒ ’‡” –ƒÂ?–‹ ƒ•’‡––‹ Â?—‘˜ƒ ‡ …Š‡ Šƒ ˜‹•–‘ ÂƒÂŽÇŚ …—Â?‡ Â’ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…ÂŠÂ‹Â‡ÇĄ ƒÂ?…Š‡ Â?‡Ž ”‡•…‹ƒÂ?‘ǥ ƒ……‘‰Ž‹‡”‡ Žƒ •ˆ‹†ƒ †‹ †ƒ”‡ …‘Â?–‹Â?—‹–Â? •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ Ġ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ ‡†—…ƒ–‹˜‡ ‰‡•–‹–‡ ‹Â? ’ƒ••ƒ–‘ †ƒ …‘Â?‰”‡‰ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‡Ǥ Dz ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ Č‚ ”‹…‘”†ƒ ‹Ž ’”‡•‹†‡ Č‚ Â?‡Ž Í™ÍĄÍĄÍœ Â?‘Â? •‹ ° –‹”ƒ–ƒ ‹Â? †‹‡–”‘ “—ƒÂ?†‘ •‹ ° –”ƒ––ƒ–‘ †‹ ’‘”–ƒ”‡ ƒ˜ƒÂ?–‹ Žƒ Ž—Â?‰ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ ‡†—…ƒ–‹˜ƒ …Š‡ ’‡” †‡…‡Â?Â?‹

ƒ˜‡˜ƒ ƒ˜—–‘ Â?‡ŽŽ‡ •—‘”‡ ”•‘Ž‹Â?‡ —Â? ˜ƒŽ‹†‘ ’—Â?–‘ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘dzǤ ‡ ƒŽ–‡”Â?ƒ–‹˜‡ Â?‘Â? ‡”ƒÂ?‘ Â?‘Ž–‡ǣ ‘ †ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â†Â‹Â‘ †‡ˆ‹Â?‹–‹˜‘ ƒ —Â?ƒ ’”‡•‡Â?œƒ ‡ ƒ —Â?ƒ ’”‘‰‡––—ƒŽ‹–Â? ‡†—…ƒ–‹˜ƒ Â?‘Žnj –‘ ƒ’’”‡œœƒ–ƒ ‘ ’‡Â?•ƒ”‡ ƒ Â?—‘˜‡ Â?‘†ƒŽ‹–Â? †‹ ‰‡•–‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ …Š‡ ƒ˜‡˜ƒ ˆ‘”Â?ƒ–‘ ‹Â?–‡”‡ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‹ †‹ Â?ƒÂ?‡”„‹‡•‡ Â?‘Â? •‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ †‹†ƒ––‹…ƒ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒǤ ƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ ƒÂ? ‘”‡Â?œ‘ Â?‘Â? Šƒ ƒ˜—–‘ ‡……‡••‹˜‡ ”‡Â?‘”‡ Â?‡Ž ˆƒ”•‹ …ƒ”‹…‘ †‡ŽŽƒ •ˆ‹†ƒ Â‡Â†Â—Â…ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ •‘’’‘”–ƒ–ƒ ƒÂ?…Š‡ †ƒ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …Š‡ Â?‘Â? Šƒ Â?ƒ‹ •Â?‡••‘ †‹ …”‡†‡”‡ Â?‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ ÂŽÂ‘Â…ÂƒÇŚ Ž‡Ǥ Â?—Â?‡”‹ ƒ––—ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ Â’ÂƒÂ”ÇŚ ”‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒÂ?‘ǥ ƒ “—ƒ•‹ ͚͘ ƒÂ?Â?‹ †‹ †‹•–ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ Žƒ „‘Â?–Â? ‡ Žƒ Ž—Â?‰‹Â?‹”ƒÂ?œƒ †‡ŽŽƒ •…‡Ž–ƒǤ ‘Â?‘ “—ƒ•‹ ͚͘͘ ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ …Š‡ ˆ”‡“—‡Â?–ƒÂ?‘ Žƒ ’”‹Â?ƒ”‹ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ Ǥ Â?‰‡Žƒ ‡”‹…‹ ‡ Žƒ •‡…‘Â?†ƒ”‹ƒ †‹ ’”‹Â?‘ ‰”ƒ†‘ Dz ‡ƒ–‘

‹—•‡’’‡ ‘˜‹Â?‹dzǤ Dz ‘Â?‘ ƒÂ?…‘”ƒ Â?‘Ž–‡ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ Č‚ ”‹…‘”†ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ‡”Â?ƒÂ?†‘ ‘”‡––‹ǥ ’”‡•‹†‡ †ƒŽ ͚͘͘͘ Č‚ …Š‡ …Š‹‡†‘Â?‘ ƒŽŽƒ •…—‘Žƒ —Â? ’”‘‰‡––‘ …ƒ’ƒ…‡ †‹ –‡Â?‡”‡ ‹Â?•‹‡Â?‡ ‹•–”—œ‹‘Â?‡ ‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ’‡”•‘Â?ƒdzǤ ƒ •…—‘Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ ° †ƒ •‡Â?’”‡ ’—Â?–‘ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ’‡” “—‡ŽŽƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ …Š‡ ˜ƒ †ƒ ƒ‰Â?‘Ž‘ ‡ŽŽƒ ƒ ‘Â?–‡˜‹…‘Ǥ Š‹ •…‡‰Ž‹‡ Žƒ •…—‘Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ Â?‘Â? Ž‘ ˆƒ …‡”–‘ ’‡” Dz’”‡nj •–‹‰‹‘ •‘…‹ƒŽ‡dzǤ ”‡“—‡Â?–ƒ”‡ Žǯ‹•–‹–—–‘ †‹ ˜‹ƒ ƒÂ?–ƒ ”‘…‹ˆ‹••ƒ †‹ ‘•ƒ Â?‘Â? ° Â?ƒ‹ •–ƒ–‘ —Â?‘ •–ƒ–—• •›Â?„‘Ž ȋ–‡”Â?‹Â?‹ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹˜‹ ‹Â? —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? Žƒ„‘”‹‘•ƒ Â?ƒ •‘•–ƒÂ?œ‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ ’‘’‘Žƒ”‡ …‘Â?‡ “—‡ŽŽƒ †‹ ƒÂ?‡”„‹‘ …ƒ’ƒ…‡ †‹ ”ƒ‰‰‹—Â?ÇŚ ‰‡”‡ —Â? …‡”–‘ „‡Â?‡••‡”‡ …‘Â? ‹Ž Žƒ˜‘”‘ ‡ Žƒ †‡†‹œ‹‘Â?Â‡ČŒǤ Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‡•’”‡••‹‘Â?‡ …‘Â?ǯ° †‹ —Â? ’”‘‰‡––‘ Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Žƒ •…—‘Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‡˜‡ ‡••‡”‡ DzÂ?ÂƒÇŚ –—”ƒŽÂ?‡Â?–‡dz ƒ……‡••‹„‹Ž‡ ƒ –—––‹ ƒÂ?…Š‡

…‘Â? ˆ‘”Â?‡ •‹Ž‡Â?œ‹‘•‡ ‡ Â?ƒ•…‘•–‡ †‹ ƒ‹—–‘Ǥ Â? “—‡•–ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‹˜‡Â?–ƒ Â?ƒ–—”ƒŽ‡ ƒÂ?…Š‡ Žƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ •…—‘Žƒ Â•Â–ÂƒÂ–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‘’”ƒ––—––‘ •—Ž ˆ”‘Â?–‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ ‡”–‘ǥ ƒÂ?…Š‡ ƒ ƒÂ?‡”„‹‘ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? Â?‘Â? Â?ƒÂ?…ƒÂ?‘ǥ ƒÂ?…Š‡ •‡ Â?ƒ‰ƒ”‹ •‘Â?‘ Â?‡Â?‘ ƒ……‡Â?–—ƒ–‡ …Š‡ ‹Â? ƒŽ–”‡ ”‡ƒŽ–Â?Ǥ ƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ •‹ ° ˆƒ––ƒ •‡Â?–‹”‡ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? “—‡•–ƒ ’ƒ”–‡ †‹ ”‡•…‹ƒÂ?‘

‡ Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ •…‘”•‹ ƒÂ?…Š‡ Žƒ •…—‘Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ Šƒ …‘Â?‘•…‹—–‘ —Â?ƒ …‘Â?–”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ‹•…”‹œ‹‘Â?‹Ǥ ‡” –ƒÂ?–‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ Žƒ •…—‘Žƒ …‘Â?–‹Â?—ƒ ƒ Â”ÂƒÂ’Â’Â”Â‡ÇŚ •‡Â?–ƒ”‡ ‹Ž Â?‹‰Ž‹‘”‡ ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‘ ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘ †‡‹ ˆ‹‰Ž‹ ‡ “—‡•–‘ ° …‹Ö …Š‡ …‘Â?•‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡ƒŽ–Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒŽ‡ †‹ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒ˜ƒÂ?–‹ǥ Dz‹Â? ƒ––‡•ƒ Č‚ …‘Â?…Ž—†‡ ‹Ž ’”‡•‹†‡ Č‚ …Š‡ Ž‘ –ƒ–‘ ’ƒ••‹ †ƒŽŽƒ ’ƒ”‹–Â? †‡‹ †‘˜‡”‹ ƒ “—‡ŽŽƒ †‡‹ †‹”‹––‹dzǤ


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͛͘

ÂŽ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ ’‡” Žƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ Â? …ƒÂ?’‘ †‹ ‹Â?’‡‰Â?‘ …Š‡ …Š‹‡†‡ “—ƒŽ‹–Â? ‡ ’”‘ˆ‘Â?†‹–Â? Â?‡ŽŽƒ ’”‘’‘•–ƒ Un dibattito aperto sulla scuola è sempre una cosa buona: se ne parla cosĂŹ poco, ben venga che qualche riflettore si accenda, in modo particolare sulla scuola cattolica paritaria. Opportuno, però, introdurre maggiore pulizia nel linguaggio e capire bene di cosa parliamo. Ci muoviamo nell’ambito della legge 62/2000, che istituisce il sistema pubblico dell’istruzione, fatto di scuole statali e paritarie private e degli enti locali. Ăˆ un sistema articolato,

ƒ†”‡ ‹Â?‘ ‘’’ƒÂ?ÇŁ Dz ‘Â? ’‘••‹ƒÂ?‘ ’‹Î ’‡”Â?‡––‡”…‹ —Â?ƒ •…—‘Žƒ ‰‡Â?‡”‹…ƒ …Š‡ …‘’‹ƒ “—‡ŽŽƒ †‡ŽŽ‘ –ƒ–‘dzǤ ‡ •…—‘Ž‡ …ƒ––‘Ž‹…Š‡ •‘Â?‘ •‘‰‰‡––‹ †‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡

casione per porsi in modo serio la domanda su quale tipo di scuola si intende offrire alle famiglie. C’è poi un ulteriore tema, una sfida piĂš grande che, secondo padre Toppan la scuola cattolica dovrebbe prendere in considerazione. Il direttore dell’Istituto Madonna della Neve di Adro, (1100 alunni, scuola primaria con tre sezioni, secondaria di primo grado con cinque sezioni, liceo scientifico, classico e linguistico) sa però che, probabilmente, si tratta di una questione ancora di nicchia. “La scuola cattolica – è il pensiero – esiste, deve esistere per garantire la libertĂ di educazione. LibertĂ che ha bisogno della paritĂ economica (partita che probabilmente non vinceremo mai). C’è un altro campo della libertĂ che dobbiamo prendere in considerazione e che ci è stato indicato papa Francesco negli anni in cui guidava l’episcopato latinoamericanoâ€?. Cita padre Toppan un passaggio dell’intervento tenuto dall’allora Arcivescovo di Buenos Aires in occasione della V assemblea generale della Celam, tenutasi ad Aparecida nel maggio del 2007. “Nessuna autoritĂ scolastica, neppure lo stesso Stato, può arrogarsi il privilegio e l’esclusiva della funzione educativa per gli indigentiâ€?, una provocazione, una sfida che per il direttore dell’istituto di Adro anche la scuola cattolica bresciana dovrebbe cogliere, per diventare, per tornare a essere quella scuola di popolo che era stata alle sue origini. “Dobbiamo inventare nuove forme di investimento – afferma ancora – contrastare questa arroganza di Stato. L’esclusiva dell’educazione dei poveri da parte dello Stato è antidemocratico. Dobbiamo saper aprire il dibattito a questo livello e dare esempi concretiâ€?.

garantito da una legge apprezzata dalle istituzioni internazionali. Le scuole cattoliche sono, a Brescia, tutte scuole pubbliche paritarie, e sono tenute a rispettare una serie di condizioni riguardanti i contratti di lavoro, l’abilitazione dei docenti, le condizioni strutturali, il piano dell’offerta formativa, l’accoglienza non discriminante degli allievi. Condizioni fiscali agevolate sono concesse alle scuole senza fine di lucro, e vengono assegnati modesti contributi: permanentemente in

ritardo, insufficienti, in costante diminuzione. Chi si occupa di educazione sa che la spesa per la scuola è un investimento di speranza e futuro, ma la scuola, evidentemente, è un puro costo. Qualche parola di troppo perciò si è spesa nella descrizione di un lucro che, almeno per le scuole che siano tali, non può sussistere. Quanto agli strumenti per gestire le scuole, la creativa tradizione bresciana a servizio dell’educazione e delle famiglie

Ž…—�‹ †ƒ–‹ ƒ •…—‘Žƒ ‹� …‹ˆ”‡

—‘˜‡ �‹•—”‡ †‡Ž ‰‘˜‡”�‘

ĎŽĎŹĎŹĹľĹ?ĹŻÄ‚

Dz ‹ –‘”Â?ƒ Ġ ‹Â?˜‡•–‹”‡ •—ŽŽƒ •…—‘Žƒ ’‡”…Š¹ ƒÂ?…Š‡ …‘•¿ •‹ ‡•…‡ †ƒŽŽƒ …”‹•‹dzǤ ‘Â? “—‡•–‡ ’ƒ”‘Ž‡ ‹Ž Â?‹Â?‹•–”‘ †‡ŽŽǯ •–”—œ‹‘Â?‡ ƒ”‹ƒ Š‹ƒ”ƒ ƒ””‘œœƒ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒ Šƒ ‹ŽŽ—•–”ƒ–‘ ‹ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ ƒ†‘––ƒ–‹ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ †ƒŽ ‰‘˜‡”Â?‘ ‰—‹†ƒ–‘ †ƒ Â?”‹…‘ ‡––ƒ ‹Â? Â?ƒ–‡”‹ƒ Dz•…‘Žƒ•–‹…ƒdzǤ ‘’‘ ƒÂ?Â?‹ †‹ –ƒ‰Ž‹ ’‡” ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ DzÂ–Â”Â‘Â˜ÂƒÂ–Â‹Çł ͘͘͜ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ ’‡” ‹Ž –”‹‡Â?Â?‹‘ ÍšÍ˜Í™Í›ÇŚÍšÍ˜Í™Í?Ǥ ‡ Â?‹•—”‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ ˜ƒ”ƒ–‡ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ ‡ ’ƒ”–‘Â?‘ †ƒŽŽ‘ •–ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ ͙͛ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ ’‡” Žǯ—Ž–‹Â?‘ –”‹Â?‡•–”‡ ͚͙͛͘ ’‡” Žǯ‹Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ‹Â? ”—‘Ž‘ †‹ ͚͞Â?‹Žƒ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ †‹ •‘•–‡‰Â?‘ Â?‡…‡••ƒ”‹ ’‡” ‰ƒ”ƒÂ?–‹”‡ Žƒ …‘Â?–‹Â?—‹–Â? Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â”Â‘Â‰ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‡Ž •‡”˜‹œ‹‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ ƒ “—‡ŽŽ‡ …Žƒ••‹ ‹Â? …—‹ •‘Â?‘ ‹Â?•‡”‹–‹ ƒŽ—Â?Â?‹ …‘Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? †‹ ƒ’’”‡Â?†‹Â?‡Â?–‘Ǥ Â?–”‘ ‹Ž –”‹‡Â?Â?‹‘ ‹ Â?‹Ž‹‘Â?‹ •–ƒÂ?œ‹ƒ–‹ ’‡” “—‡•–ƒ DzÂ˜Â‘Â…Â‡Çł ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ƒ””‹˜‡”ƒÂ?Â?‘ ƒ ͙͘Í&#x;ÇĄ …‘Â? Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ †ƒ”‡ ”‹•’‘•–‡ •–ƒ„‹Ž‹ ƒ Í?Íš ƒŽ—Â?Â?‹ •‹Â?‘ ƒŽ ”‡…‡Â?–‡ ’ƒ••ƒ–‘ ƒ••‹•–‹–‹ †ƒ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ …Š‡ …ƒÂ?„‹ƒ˜ƒÂ?‘ †‹ ƒÂ?Â?‘ ‹Â? ƒÂ?Â?‘Ǥ Â?ƒ ’ƒ”–‡ †‹ ͘͘͜ Â?‹Ž‹‘Â?‹ Â?‡••‹ Dz•—Ž Â’Â‹ÂƒÂ–Â–Â‘Çł †ƒŽ ‰‘˜‡”Â?‘ •‡”˜‹”ƒÂ?Â?‘ ƒÂ?…Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?Â?‹••‹‘Â?‡ ‹Â? ”—‘Ž‘ǥ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽ ÍšÍ˜Í™ÍœÇĄ †‹ ͥ͞Â?‹Žƒ †‘…‡Â?–‹ ‡ ͙͞Â?‹Žƒ ƒ–ƒ ȋ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ –‡…Â?Â‹Â…Â‘ÇŚÂƒÂ—Â•Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‹Â‘ČŒǤ Í™Í? Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ ƒÂ?†”ƒÂ?Â?‘ ‹Â?˜‡…‡ ƒ •‘•–‡‰Â?‘ †‹ “—‡‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ †‡ŽŽ‡ •‡…‘Â?†ƒ”‹‡ †‹ ’”‹Â?‘ ‡ •‡…‘Â?†‘ ‰”ƒ†‘ ‹Â? †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? ‡…‘Â?‘Â?‹…Š‡Ǥ ‡”˜‹”ƒÂ?Â?‘ ’‡” …‘’”‹”‡ Ž‡ •’‡•‡ †‡Ž •‡”˜‹œ‹‘ –”ƒ•’‘”–‹ ‡ Â?‡Â?•ƒǤ Ž–”‹ Í Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ …‘Â?•‡Â?–‹”ƒÂ?Â?‘ ƒ‰Ž‹ ‹•–‹–—–‹ •…‘Žƒ•–‹…‹ †‹ ƒ…“—‹•–ƒ”‡ Ž‹„”‹ †‹ –‡•–‘ †ƒ ˆ‘”Â?‹”‡ ƒ‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ ‹Â? •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ †‹•ƒ‰‹‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ‹Â? …‘Â?Â?‘†ƒ–‘ †ǯ—•‘

ƒ�–‹ •‘�‘ ‰Ž‹ •–—†‡�–‹ „”‡•…‹ƒ�‹ –‘”�ƒ–‹ ‹� ƒ—Žƒ �‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ †‹ ‘‰�‹ ‘”†‹�‡ ‡ ‰”ƒ†‘

ϭϹϲžĹ?ĹŻÄ‚

Ž‹ •–—†‡Â?–‹ǥ †ƒŽŽƒ ’”‹Â?ƒ”‹ƒ ƒŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ”‹ƒ †‹ •‡…‘Â?†‘ Â‰Â”ÂƒÂ†Â‘ÇĄ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ •–ƒ–ƒŽ‡

ϭϹϯ ‘Â?‘ Ž‡ •…—‘Ž‡ •–ƒ–ƒŽ‹ ‡Ž‡Â?…ƒ–‡ •—Ž •‹–‘ †‡ŽŽǯ ˆˆ‹…‹‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡

ϲϴ ‘Â?‘ Ž‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ •…‘Žƒ•–‹…Š‡ Â?‘Â? •–ƒ–ƒŽ‹ ’”‡•‡Â?–‹ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘

ĎŻĎą ‘Â?‘ ‰Ž‹ ‹•–‹–—–‹ ’ƒ”‹–ƒ”‹ …ƒ––‘Ž‹…‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ …Š‡ ˆƒÂ?Â?‘ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ ‹†ƒ‡

Ď­Ď­ĹľĹ?ĹŻÄ‚ 1 ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‰Ž‹ •–—†‡Â?–‹ …Š‡ ˆ”‡“—‡Â?–ƒÂ?‘ Ž‡ •…—‘Ž‡ ’ƒ”‹–ƒ”‹‡ …ƒ––‘Ž‹…Š‡ „”‡•…‹ƒÂ?‡

ha dato vita a congregazioni, associazioni, cooperative. Oggi anche a fondazioni, che esprimono l’intento di unire esperienze e risorse, di realizzare reti. Non sono la pozione che risolve difficoltĂ : perchĂŠ la scuola è poi fatta di fatica, di relazioni educative da rendere sempre piĂš significative, di rapporti nel territorio da consolidare, di qualitĂ e profonditĂ nella proposta da ricercare. A questo bene prezioso dobbiamo guardare, sempre. (Davide Guarneri)

�˜‡•–‹”‡ …‘�–”‘ Žƒ …”‹•‹

‰”ƒ–—‹–‘Ǥ ‡‹ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ‡—”‘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ †‡•–‹Â?ƒ–‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â‹Â‡Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ‹Â? ˜‹•–ƒ †‡ŽŽƒ •…‡Ž–ƒ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹ƒ ‡ ƒŽ ’‘–‡Â?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‘ •–—†‹‘ †‡ŽŽƒ ‰‡‘‰”ƒˆ‹ƒ Â?‡Ž „‹‡Â?Â?‹‘ †‡‰Ž‹ ‹•–‹–—–‹ –‡…Â?‹…‹ ‡ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?ƒŽ‹Ǥ ͙͘ †‡‹ ͘͘͜ Â?‹Ž‹‘Â?‹ •‡”˜‹”ƒÂ?Â?‘ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘Â”Â?ƒÂ?‡Â?–‘ DzÂ†Â‹Â‰Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‡Çł †‡‹ †‘…‡Â?–‹ ’‡” Â?‹‰Ž‹‘”ƒ”‡ Ž‡ Ž‘”‘ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ ‹Â? “—‡•–‘ •‡––‘”‡ ‡ Ġ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹”‡ ‹ ’‡”…‘”•‹ Â•Â…Â—Â‘ÂŽÂƒÇŚÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘Ǥ Ž–”‹ ͙͘ Â?‹Ž‹‘Â?‹ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ Â?‡••‹ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ ’‡” …‘Â?•‡Â?–‹”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‡Â•Â•Â‘ ‰”ƒ–—‹–‘ †‡‹ †‘…‡Â?–‹ Â?‡‹ Â?—•‡‹ •–ƒ–ƒŽ‹ ‡ Â?‡‹ •‹–‹ †‹ ‹Â?–‡”‡••‡ ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‡Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹Â…Â‘ÇĄ •–‘”‹…‘ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡Ǥ ”ƒ Ž‡ Â?‹•—”‡ ƒ†‘––ƒ–‡ Č‹Âƒ …‘•–‘ ÂœÂ‡Â”Â‘ČŒ Žǯ‹Â?–”‘†—œ‹‘Â?‡ †‡Ž †‹˜‹‡–‘ †‹ ˆ—Â?‘ ȋ‡•–‡•‘ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽ‡ •‹‰ƒ”‡––‡ ‡Ž‡––”‘Â?Â‹Â…ÂŠÂ‡ČŒ Â?‘Â? •‘Ž‘ Â?‡ŽŽ‡ ƒ—Ž‡ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Â?‡‹ …‘”–‹Ž‹ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡Ǥ …‘Â?Â’ÂƒÂ”Â•Â‡ÇĄ Â?‘Â? •‡Â?œƒ ’‘Ž‡Â?‹…Š‡ ‹Â? …‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‡‹ ‹Â?‹•–”‹ǥ †ƒŽ †‡…”‡–‘ ˜ƒ”ƒ–‘ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ Ž‡ Â?‘”Â?‡ …Š‡ ‡•‡Â?–ƒ˜ƒÂ?‘ Ž‡ ’ƒ”‹–ƒ”‹‡ ‰‡•–‹–‡ †ƒ ‘Â?Ž—• †ƒŽ ’ƒ‰ƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽǯ Â?—Ǥ

0DYLJOLD VDFULILFLR H SDVVLRQH

“Gli studenti devono affrontare l’impegno scolastico con serietĂ da una parte, con leggerezza dall’altra e con impegno, anche se tutto questo può sembrare una contraddizione in terminiâ€? riferisce Mario Carmelo Maviglia (nella foto) che dal luglio scorso ha sostituito Maria Rosa Raimondi alla guida dell’UfďŹ cio scolastico provinciale.“ La scuola è impegno, sacriďŹ cio, ma anche passione. Quando parlo di

leggerezza mi riferisco alla passione che uno studente mette nel curare i propri interessi, con amore, altrimenti la scuola diventa un luogo di torturaâ€?. Cogliendo l’occasione per salutare l’imminente avvio del nuovo anno scolastico, Maviglia ha voluto sottolineare il ruolo svolto dalla scuola all’interno della societĂ , un ruolo spesso difďŹ cile da portare avanti, ma insostituibile. Originario della Calabria, ma

trasferitosi a Brescia nel 1977, Maviglia ha conosciuto la realtĂ educativa bresciana in qualitĂ di insegnate, di dirigente scolastico e di ispettore, ďŹ no ad arrivare a coprire l’attuale carica. Un percorso professionale che oggi gli permette di poter fotografare a 360° la situazione scolastica del territorio, in tutte le sue sfaccettature: “Il livello di qualitĂ espresso dalle scuole bresciane è piĂš che dignitoso se non buono, con alcune punte di eccellenzaâ€?. Se l’offerta formativa è tale lo si deve ovviamente alla professionalitĂ dei docenti, dei dirigenti scolastici e dei collaboratori. Un ulteriore fattore propositivo è il costante dialogo fra gli enti locali e i rappresentanti della scuola. Medesimo discorso, aggiunge Maviglia, è da farsi per i “genitori che, con la loro attenzione per l’iter scolastico dei ďŹ gli, costituiscono una sollecitazione per i docenti , come per i

dirigenti scolastici, al miglioramento della qualitĂ dell’offerta formativaâ€?. Sul fronte delle nuove tecnologie le scuole bresciane possono dirsi al passo con i tempi, pronte per le sďŹ de del futuro: “Siamo molto impegnati nel portare avanti un processo di digitalizzazione, di informatizzazione, non solo sul piano amministrativo, ma anche da un punto di vista metodologico e didatticoâ€?. Il multiculturalismo, l’integrazione degli “stranieriâ€? nelle classi italiane, è l’altra grande sďŹ da che si trova ad affrontare l’UfďŹ cio scolastico provinciale. Da questo punto di vista la scuola bresciana non si è fatta trovare impreparata, sebbene sussistano diverse metodologie da mettere in campo per ciò che concerne l’apprendimento: “Dobbiamo fare una distinzione netta fra gli studenti che arrivano nel corso dell’anno e che hanno bisogno di determinati approc-

ci e studenti che se vengano classiďŹ cati come stranieri, magari perchĂŠ ďŹ gli di migranti, in realtĂ , possiamo considerarli italiani a tutti gli effettiâ€?. Nella sua analisi, il nuovo dirigente guarda l’istituto scuola con gli occhi degli studenti: “Talvolta ci si stufa, talvolta non si ha voglia di stare attenti a determinate discipline, non sempre gli insegnanti sono molti attraenti sul piano educativo, ma nonostante tutto la scuola rimane un elemento imprescindibile nella vita di tutti noiâ€?. Non sono parole scontate, di rito, quelle che il dirigente scolastico riserva a tutti i ragazzi e le ragazze che si apprestano ad affrontare il nuovo anno e ai quali augura “di trarre il maggior proďŹ tto possibile, appassionandosi a qualcosa, scoprendo quegli interessi da portare avanti per il resto della vita, nella speranza di potersi sentire appagati nella futura attivitĂ lavorativaâ€?.


͘͜

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

ƒ”‹–ƒ• ‘Ž‹†ƒ”‹‡–� ’‡” Žƒ ‹”‹ƒ

Caritas Italiana ha sostenuto fin dai primi momenti della crisi le Caritas della Siria e dei paesi limitrofi. In coordinamento con la rete internazionale Caritas, sono stati messi a disposizione finora 550mila euro alle Caritas di Siria, Giordania, Libano e Turchia per i primi interventi. La Caritas diocesana di Brescia, insieme a Gruppo 29 maggio, Essere carita’ bresciana, Est-portiamo, ha lanciato una raccolta di generi alimentari a lunga conservazione, coperte e

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

materiale scolastico da destinare ai campi profughi in Giordania. Gli aiuti possono essere inviati ai punti di raccolta attivati presso le sedi del Gruppo 29 maggio (Ghedi, via Foscolo, 50/a), Essere caritĂ bresciana (Castenedolo, via Monte Pasubio, 20) ed Estportiamo (Brescia, via Caselle, 4). La Caritas diocesana ha anche lanciato una raccolta di fondi (causale “Emergenza Siria 2013â€?) che possono essere versati su: c/c postale n° 10510253 intestato

a Caritas Bresciana; c/c bancario intestato a Diocesi di Brescia Ufficio Caritas presso UBI Banco di Brescia - agenzia 5, Iban: It 12 K 03500 11205 000000007051; c/c bancario intestato a Fondazione Opera Caritas San Martino - ramo Onlus presso Banca Prossima, Iban: It 29 G 03359 01600 100000002695. Per ulteriori informazioni: Caritas, in piazza Martiri di Belfiore, 4 a Brescia: tel.030/3757746; fax 030/3752039; www.brescia.caritas. it; e-mail: caritas@caritasbrescia.it.

‹”‹ƒ ƒ …‘�—�‹–� ‹�–‡”�ƒœ‹‘�ƒŽ‡ †‘’‘ Žƒ ‰‹‘”�ƒ–ƒ ‹�†‡––ƒ †ƒ ’ƒ’ƒ ”ƒ�…‡•…‘

'LSORPD]LD H SUHJKLHUD VWUXPHQWL SHU OD SDFH

ÂŽ Â?‘Â?†‘ ‹Â?–‡”‘ •‹ ° ˆ‡”Â?ƒ–‘ ƒ ’”‡‰ƒ”‡ ‹Ž Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ •…‘”•‘Ǥ ƒŽŽƒ …ƒ’‹–ƒŽ‡ •‹”‹ƒÂ?ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂ‘ †‡Ž ’ƒ–”‹ƒ”…ƒ Â?‡ŽÂ?‹–ƒ

”‡‰‘”‹‘•

ƒŠƒÂ?Ǥ ƒŽŽƒ —••‹ƒ Žƒ ’”‘’‘•–ƒ ƒŽŽƒ ‹”‹ƒ ’‡”…Š¹ …‘Â?•‡‰Â?‹ ‹ •—‘‹ ƒ”•‡Â?ƒŽ‹ †‹ ƒ”Â?‹ …Š‹Â?‹…Š‡

'

iplomazia e preghiera. Si sta giocando su questi due fronti la partita per scongiurare che la guerra civile in corso in Siria finisca col mutarsi in una catastrofe che potrebbe non risparmiare nessuno. Sul fronte diplomatico, dopo le pressione delle scorse settimane anche gli Stati Uniti sembrano avere scelto la via della riflessione e della attenta analisi di quali potrebbero essere le conseguenze di un attacco unilaterale a Damasco. Le ultime notizie confermano l’intenzione del presidente Obama di attendere sul minacciato attacco militare contro la Siria. A portare l’inquilino della Casa Bianca a questa nuova posizione una proposta diplomatica arrivata da Mosca. La Russia ha infatti proposto alla Siria la consegna di tutto il suo arsenale di armi chimiche perchĂŠ venga distrutto. La proposta, formalizzata dal minsitro degli Esteri russo è stata accolta dal suo omologo siriano Walid Muallam, che ha ringraziato la Russia nel suo tentativo di “prevenire l’aggressione americana contro il nostro popoloâ€?. L’idea della Russia, che contiene anche l’invito perchĂŠ Damasco si decida a firmare il trattato per la messa al bando delle armi chimiche, è stata accolta con favore anche da Ban Kimoon, segretario generale dell’Onu, che ha dichiarato di voler spingere

ÂŽ ’”‡•‹†‡Â?–‡ •ƒ „ƒÂ?ƒ Dz…‘Â?Â‰Â‡ÂŽÂƒÇł ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–ÂƒÂ…Â…Â‘ ȋ…Š‡ Â?‘Â? ’‹ƒ…‡ ƒ‰Ž‹ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?Â‹ČŒ ‹Â? ƒ––‡•ƒ ‹Â? —Â?ƒ ”‹•’‘•–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ †‹ ‘•…ƒ “il Consiglio di sicurezza per domandare l’immediato trasferimento delle armi chimiche siriane e i composti sperimentali per metterli in Siria in un luogo dove possono essere distrutti in modo sicuroâ€?. La proposta

russa ha indotto anche il presidente Usa Obama a prendere tempo, atteggiamento probabilmente suggerito anche da sondaggi che confermano l’assoluta contrarietĂ degli Stati Uniti agli attacchi alla Siria. Non c’è però solo la diplomazia al lavoro per la ricerca di una soluzione negoziale alla crisi siriana. Mai come in questo frangente anche la preghiera sta diventando potente strumento per la ricerca della pace. L’appello lanciato da papa Francesco per la giornata di preghiera e di digiuno celebrata lo scorso 7 settembre ha trovato accoglienza universale. Per la pace

si è pregato anche a Damasco. In tantissimi, vescovi cattolici, di tutti i riti e delle altre denominazioni cristiane, ortodossi e protestanti, si sono riuniti nella cattedrale grecocattolica dell’Assunzione nella capitale siriana. Nel corso dell’incontro di preghiera patriarca melkita Gregorios III Laham ha rivolto un appello anche ai leader del mondo e delle potenze occidentali di permettere ai siriani di riconciliarsi tra loro. “PerchĂŠ invece di armare i contendenti, fornendo loro armi, non si pensa alla conferenza di Ginevra, dove poter far dialogare le parti in conflitto?â€?.

‡”ǤǤǤ …‘””‹ Žƒ ’ƒ…‡ ͙͚͘͘ …Š‹Ž‘Â?‡–”‹ ’‡” …ƒ’‹”‡ ‹ ° …‘Â?…Ž—•ƒ Â?‘Ž–‘ ’‘•‹–‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ Žƒ –‡”œƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‡”ǤǤ …‘””‹ Žƒ ÂƒÂ…Â‡Çł …Š‡ǥ •— ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ †‹ …Ž‹ ’”‘˜‹Â?Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ƒš Š”‹•–‹ ‡ ‘Â?•—Ž–ƒ ’‡” Žƒ ƒ…‡ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Šƒ ˜‹•–‘ —Â? ‰”—’’‘ †‹ Í Í˜ ’‡”•‘Â?‡ Â?—‘˜‡”•‹ ˜‡”•‘ ÂƒÂ”ÂƒÂŒÂ‡Â˜Â‘ÇĄ …‹––Â? •‹Â?„‘Ž‘ †‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?ƒ ‰—‡””ƒ …‘Â?„ƒ––—–ƒ ‹Â? —”‘’ƒǤ ‹ ° –”ƒ––ƒ–‘ †‹ —Â?ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‹ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ •‹‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‘ ‹Â? —Â? Â?‘Â?‡Â?–‘ •–‘”‹…‘ …‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ ÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â? …—‹ ‹Ž Â?‘Â?†‘ ‰—ƒ”†ƒ …‘Â? ’”‡‘……—’ƒœ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‘ÂŽÂ—ÂœÂ‹Â‘Â?‡ …Š‡ ’‘–”‡„„‡ …‘Â?‘•…‡”‡ ‹Ž …‘Â?ˆŽ‹––‘ ‹Â? …‘”•‘ ‹Â? ‹”‹ƒǤ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ƒ˜—–‘ ‘……ƒ•‹‘Â?‡ ’‡” ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹”‡ ‹ ˜ƒŽ‘”‹ †‡ŽŽƒ ’ƒ…‡ ‡ †‡ŽŽƒ ”‹…‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ǥ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽƒ Ž—…‡ †‡‹ ’‹Î ”‡…‡Â?–‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ †‹ ’ƒ’ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘Ǥ ‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽ‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ †‡Ž Ž—Â?‰‘ ’‡”…‘”•‘ –”ƒ ”‡•…‹ƒ ‡ ƒ”ƒŒ‡˜‘ ° •–ƒ–‘ –‘……ƒ–‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž –‡Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ‡ †‡‰Ž‹ ƒ––‡‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‹ …Š‡ ‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ǥ ‹•’‹”ƒ–‹ †ƒŽ ƒÂ?‰‡Ž‘ǥ †‘˜”‡„„‡”‘ ƒ˜‡”‡ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡ŽŽƒ ‰—‡””ƒ ‡ †‡ŽŽƒ ˜‹‘Ž‡Â?œƒǤ ÇŻ ‡Â?‡”•ƒ …‘•¿ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ ‡ Žƒ Â?‡…‡••‹–Â? †‹ Žƒ˜‘”ƒ”‡ ’‡” —Â?ƒ …—Ž–—”ƒ ‡ —Â?ƒ ’‘Ž‹–‹…ƒ †‹ ’ƒ…‡Ǥ Â? ‹†‡ƒŽ‡ …‘Â?—Â?‹‘Â?‡ …‘Â? Ž‡ •‘ˆˆ‡”‡Â?œ‡ …Š‡ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ •‹”‹ƒÂ?‹ ‹Â?…‘Ž’‡˜‘Ž‹ •–ƒÂ?Â?‘ ˜‹˜‡Â?†‘ ‹ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?–‹ ƒ Dz ‡”Ǽ …‘””‹ Žƒ Â’ÂƒÂ…Â‡Çł ŠƒÂ?Â?‘ •‘•–ƒ–‘ ‹Â? •‹Ž‡Â?œ‹‘ •—Ž ’‘Â?–‡ †‹ Â‘Â•Â–ÂƒÂ”ÇĄ ƒŽ–”‘ •‹Â?„‘Ž‘ †‡ŽŽƒ ‰—‡””ƒ …‘Â?„ƒ––—–ƒ Â?‡ŽŽƒ ‡š —‰‘•Žƒ˜‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ –”ƒ‰‡†‹ƒ …Š‡ •‹ ° ƒ„„ƒ––—–ƒ •— “—‡ŽŽ‡ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‹Ǥ Â?ƒ •‘•–ƒ …Š‡ǥ Â?‘Ž–‹ ƒŽ–”‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ •‡‰Â?ƒ–‘ “—‡•–ƒ ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ Šƒ ’‡”Â?‡••‘ †‹ ”‹ˆŽ‡––‡”‡ ƒÂ?…Š‡ •—ŽŽ‡ …‘Â?•‡‰—‡Â?œ‡ †‡ŽŽƒ ‰—‡””ƒ ‡ •—‰Ž‹ •ˆ‘”œ‹ Â?‡…‡••ƒ”‹ ’‡” ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒŽ –”ƒ‰—ƒ”†‘ †‡ŽŽƒ ”‹…‘Â?…‹Ž‹ƒœ‹‘Â?‡ǥ Žǯ—Â?‹…ƒ ˜‹ƒ ’‘••‹„‹Ž‡ ’‡” •—’‡”ƒ”‡ ‰Ž‹ •–”ƒ•…‹…Š‹ †‹ ‘‰Â?‹ ‰—‡””ƒǤ

8QD ULVSRVWD FKH q VWDWD FRUDOH Brescia ha riposto all’appello di papa Francesco di fare di quella di sabato 7 settembre una giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Siria, nel Medioriente, nel mondo. In cittĂ la mobilitazione per la pace si è aperta nel momento di riessione silenziosa. Promosso da numerose associazioni cittadine, sotto il portico di palazzo Loggia. La preghiera ha avuto come luogo simbolo il santuario della Grazie. La preghiera

e l’adorazione eucaristica si sono inserite nel programma delle celebrazione per la festa patronale che si sarebbe celebrata l’indomani. “Con piena convinzione – sono state le parole con cui il vescovo Monari (nella foto) ha aperto l’omelia della Santa Messa presieduta alle 18 alle Grazie – abbiamo aderito all’invito di papa Francesco a vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace. Gli eventi tragici della Siria lo richie-

dono e il valore immenso della pace lo sollecitaâ€?. La semplice preghiera, ha ricordato ancora mons. Monari, da sola non basta a porre un argine alla violenza. “Bisogna – ha continuato – che ciascuno di noi rientri in se stesso, scopra dentro di sĂŠ tutte le radici della violenza, cerchi di comprenderne e di distruggerne le motivazioni e si impegni quotidianamente a costruire rapporti di dialogo, di collaborazione con gli altriâ€?. Per la

pace si è pregato in tutta la diocesi. La chiesa di San Francesco in città , la parrocchiale di Urago Mella, ma anche il Santuario della Madonna della Neve di Adro, le comunità di Borgosatollo, di Palazzolo, solo per citarne alcune, hanno pregato in comunione con il vescovo Monari e con papa Francesco che, in piazza San Pietro a Roma, ha presieduto una veglia partecipata da migliaia di persone


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͘Í?

‘”‹Â?‘ ƒ ‡––‹Â?ƒÂ?ƒ •‘…‹ƒŽ‡ ‡ Žƒ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ •’‡”ƒÂ?œƒ ‡ ˆ—–—”‘ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? La 47ÂŞ Settimana sociale dei cattolici italiani sviluppa il tema Famiglia, speranza e futuro per la societĂ italiana e si svolge a Torino dal 12 al 15 settembre 2013. Sono accreditate in totale 1300 persone, provenienti dalle 226 diocesi italiane e dalle centinaia di associazioni. Tra i partecipanti 80 vescovi, 220 sacerdoti, centinaia di delegati della Pastorale sociale e della Pastorale familiare nonchĂŠ un nutrito numero di autoritĂ

e personalitĂ di Torino e del Piemonte. La Settimana sociale si apre al Teatro Regio, giovedĂŹ 12 settembre alle 16, con la prolusione “L’architettura della famiglia: logica e ricadute socialiâ€?, tenuta dal card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana. VenerdĂŹ 13 la seconda sessione, caratterizzata da tre relazione che aiutano a riettere sulla famiglia come risorsa per il Paese: “I diritti

della famiglia riconosciuti nella Costituzione italianaâ€?, “La famiglia oggi: scenari e prospettiveâ€?; “Le politiche familiari per il bene comuneâ€?. Nel pomeriggio e nella mattinata di sabato, in diversi luoghi della cittĂ le sessioni riservate alle otto assemblee tematiche, al ďŹ ne di delineare alcune proposte operative. Nel pomeriggio la diretta televisiva della trasmissione “A Sua immagineâ€?, interamente dedicata ai temi della Settimana sociale

‘Ž‹–‹…ƒ � ƒŽ–”‘ ”‹�˜‹‘ ’‡” ‹Ž …ƒ•‘ ‡”Ž—•…‘�‹

5RPD ULVFRSUH LO JLRFR GHOOD VFRSD † ‡ †Ž …‘�–‹�—ƒ�‘ ƒ ”‹�’ƒŽŽƒ”•‹ Žƒ ”‡•’‘�•ƒ„‹Ž‹–� †‹ —�ƒ •…‡Ž–ƒ †‡ˆ‹�‹–‹˜ƒ •— —�ƒ “—‡•–‹‘�‡ …Š‡ –‹‡�‡ „ƒ�…‘ •‹� †ƒŽ ’”‘�—�…‹ƒ�‡�–‘ †‡ŽŽƒ ‘”–‡ †‹ …ƒ••ƒœ‹‘�‡

&

hi ha qualche primavera sulle spalle non faticherĂ a ricordarsi del “gioco della scopaâ€?. Andava di moda nelle feste degli adolescenti negli anni 80 del secolo scorso: una sorta di gara di ballo a cui prendevano parte tante coppie piĂš un single dotato di scopa. Questa passava di mano in mano e lo sventurato che l’aveva al termine del brano musicale pagava pegno. PerchĂŠ questo viaggio nella memoria? Unicamente perchĂŠ quanto sta avvenendo sulla scena politica italiana non può non richiamare alla memoria quell’innocente svago adolescenziale. La “scopaâ€? (non abbia a male l’ex premier) sono le conseguenze politiche causate dalla condanna in via definitiva di Silvio Berlusconi. Ai sensi di una legge approvata nella scorsa legislatura (la tanto citata legge Severino) il leader del centrodestra dovrebbe decadere dalla carica di senatore. Un’ipotesi che è stata sin da subito contrastata dal Pdl che ha cercato tutte le vie possibilli per scongiurarla: dalla richiesta di grazĂŹa alla presunta incostituzionalitĂ della citata legge, dalla non retroattivitĂ della stessa alla minaccia (neanche troppo velata) di una crisi di governo. Tutte ipotesi ancora sul tappeto e che hanno costretto il Pd, trascinato a forza in questo gioco) a prendere piĂš e piĂš volte la scomoda scopa, facendo patire sudori freddi al pove-

ƒ ‰‹—Â?–ƒ ’‡” Ž‡ ‡Ž‡œ‹‘Â?‹ †‡Ž ‡Â?ƒ–‘ Šƒ ’”‡•‘ –‡Â?’‘Ǥ ƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ ° •–ƒ–ƒ •’‘•–ƒ–ƒ ‹Â? ƒ˜ƒÂ?–‹ †‹ “—ƒŽ…Š‡ ‰‹‘”Â?‘

ro Enrico Letta, giĂ alle prese con le turbolenze congressuali che agitano il suo partito. Dopo averla rispedita al mittente, non senza sottolineare che

la sopravvivenza politica di Berlusconi era questione che andava risolta all’interno del centro-destra, il Pd, per un motivio o per l’altro ha continuato a ritrovarsela fra le mani. Molti speravano che con i lavori della tanto attesa giunta per le elezioni del Senato (l’organo chiamato a esprimersi sul futuro di Berlusconi) la questione trovasse finalmente la fine. La data del 9 settembre era stata sottolineata in rosso su tanti calendari, come una sorta di punto di non ritorno per il leader del centro-destra, per il governo, ma anche per il Pd. Invece... Con la naturale propensione che la politica italiana ha al “prendere tempoâ€?, la giunta ha trovato l’ennesimo compromesso. Con un semplice gioco di parole (“pregiudizialiâ€? trasformate in “preliminariâ€? con un’abilitĂ degna del miglior Azzeccagarbugli) il voto su Berlusconi è stato spostato avanti nel tempo. Quando? Probabilmente dopo il 20 settembre, allungando in questo modo anche i tempi per l’individuazione di una possibile via di uscita che metta tutti d’accordo. Via di uscita che a molti, però, appare piĂš come una sorta di inutile tortura. Per chi? Non certo (o non solo) per il premier Letta, che sin dal primo giorno, sapeva di essere seduto su una bomba a orologeria. Ăˆ il Paese a soffrire le conseguenze piĂš pesanti di un tira e molla che non interessa. La gente è preoccupata del baratro che si avvicina.

Ž ƒ�‹�‡––‘

�–‡”˜‹•–‡ •—ŽŽƒ ‡‰‹‘�‡

ÂŽ …‹”…‘Ž‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ Dz ÂŽ ƒÂ?‹Â?‡––‘dz †‹ Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÇĄ Â?ƒ–‘ Â?‡Ž ͚͙͘͘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ …Š‡ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ƒŽ …‡Â?–”‘ Â†Â‡Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ’”‘Â?—‘˜‡ –”‡ ‹Â?…‘Â?–”‹ …‘Â? ‰Ž‹ ÂƒÂ•ÇŚ •‡••‘”‹ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ ’‡” …‘nj Â?‘•…‡”‡ǥ ƒ ’‘…Š‹ Â?‡•‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‹œ‹‘ †‡Ž Ž‘”‘ Â?ƒÂ?Â†ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹ ’”‘‰‡––‹ ‡ Ž‡ ’”‘•’‡––‹˜‡ ‡Â?–”‘ Ž‡ “—ƒŽ‹ …‘Â?Â–ÂƒÇŚ Â?‘ †‹ Â?—‘˜‡”•‹ Â?‡‹ ’”‘••‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹Ǥ ‡ ‹Â?Â–Â‡Â”Â˜Â‹Â•Â–Â‡ÇĄ …Š‡ •‹ –‡””ƒÂ?Â?‘ Â?‡Ž •ƒŽ‘Â?‡ ƒ‹Â?‹ ’”‡••‘ Žƒ •‡†‡ †‡ŽŽ‡ …Ž‹ ‹Â? ˜‹ƒ ’ƒŽ–‘ ƒÂ? ÂƒÂ”Â…Â‘ÇĄ Í›Í&#x; ‹Â? …‹––Â? ‡ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ …‘Â?†‘––‡ Â†ÂƒÂŽÇŚ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒ Â?› ƒ‹ƒ ‘Â?„‡ŽŽ‹ǥ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡•‘ ‹Ž ˜‹ƒ Â?‡”…‘Ž‡†¿ ͙͙ •‡–nj –‡Â?„”‡ǥ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍ›Í˜ÇĄ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘Â”Â‡ ƒŽŽƒ Â‹Â…Â—Â”Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ ’”‘–‡œ‹‘Â?‡ …‹˜‹Ž‡ ‡ ‹Â?Â?‹‰”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â?‘Â?ƒ ‘”†‘Â?ƒŽ‹Ǥ

ÂŽ ‰‹‘”Â?‘ •—……‡••‹˜‘ –‘……Š‡”Â? Ġ Ž„‡”–‘ ÂƒÂ˜ÂƒÂŽÂŽÂ‹ÇĄ ƒ••‡••‘”‡ ƒŽ ‘Â?ÇŚ Â?‡”…‹‘ǥ –—”‹•Â?‘ ‡ –‡”œ‹ƒ”‹‘Ǥ ‡ ‹Â?ÇŚ –‡”˜‹•–‡ •‹ …Š‹—†‘Â?‘ ‹Ž ͙ͥ •‡––‡Â?ÇŚ „”‡ …‘Â? ‹˜‹ƒÂ?ƒ Â‡Â…Â…ÂƒÂŽÂ‘Â•Â•Â‹ÇĄ Â–Â‹Â–Â‘ÂŽÂƒÇŚ

”‡ †‡ŽŽ‡ †‡Ž‡‰Š‡ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‹ ƒŽ ‡””‹nj –‘”‹‘ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—Â”Â„ÂƒÂ?‹•–‹…ƒ ‡ †‹ˆ‡•ƒ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘Ǥ ÂŽ …‹”…‘Ž‘ǥ ‹Â?…‘Â?–”ƒÂ?†‘ ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‹ ‰‘˜‡”Â?‘ ‹Â? ‡‰‹‘Â?‡ǥ ’”‘•‡‰—‘nj Â?‘ —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? …Š‡ Â?‡‹ ’”‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹ †‹ ˜‹–ƒ ÂŽÇŻÂŠÂƒ ’‘”–ƒ–‘ ƒ ˆƒ˜‘”‹”‡ —Â? Â†Â‹ÂƒÇŚ Ž‘‰‘ ‡ —Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ –”ƒ ˆ‘”œ‡ ’‘Ž‹nj –‹…Š‡ ‡ ”‡ƒŽ–Â? ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡ ‡Ž …‘”•‘ †‡‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ ‘•’‹–ƒ–‹ Â?‡ŽŽƒ •‡†‡ …Ž‹ †‹ ˜‹ƒ ’ƒŽ–‘ ƒÂ? ÂƒÂ”Â…Â‘ÇĄ ƒ……ƒÂ?–‘ ƒ †‘Â?ƒÂ?†‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? †‹ ‰‘˜‡”Â?‘ •˜‘Ž–ƒ ‹Â? ‡‰‹‘Â?‡ǥ Â…ǯ° Â•Â’ÂƒÇŚ œ‹‘ ƒÂ?…Š‡ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘ÂˆÂ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ †‹ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ Â’Â‘ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…Â‘ÇŚÂƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒ–‹˜‡ †‹ …ƒ”ƒ––‡”‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ Ž‘…ƒŽ‡Ǥ Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ …‘Â? ‰Ž‹ ƒ••‡••‘”‹ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‹ •‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ —Â? Â?‘†‘ ’‡” ˆƒ” …‘Â?‘nj •…‡”‡ —Â?ƒ ”‡ƒŽ–Â? …Š‡ǥ •‡’’—” Â?‘Žnj –‘ ’”‡•‡Â?–‡ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ ’‡” †‡Ž‡‰Š‡ ‡ …‘Â?’‡–‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ Â?‘Â? ° ’ƒ”–‹…‘Žƒ”Â?‡Â?–‡ …‘Â?‘•…‹—–ƒ †ƒ‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹Ǥ


͘͞

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

‘––‘˜‘…‡ ‘Â?ƒÂ?‘ ‡ ‹Ž †‡•–‹Â?‘ †‡‹ ‰‹—•–‹ Brescia ha pianto la scomparsa di Romano Damiani, fondatore e presidente dell’associazione Camper Emergenza. Un male incurabile se l’è portato via in pochi mesi, lui che era giĂ stato toccato nella vita. Dovrebbe essere di conforto ai familiari e alle tante persone che l’hanno conosciuto e che ne hanno condiviso l’impegno per gli ultimi, quel passaggio del libro della Sapienza in cui si ricorda che “Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento li

toccherĂ . Agli occhi degli stolti parve che morissero, la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella paceâ€?. Nel tempo del ricordo di Romano Damiani e del bene che ha saputo fare (ha dato concretezza ad una parola inflazionata come solidarietĂ , riuscendo a “contagiareâ€? tante altre persone nel vivere la caritĂ cristiana e l’umana condivisione a favore dei fratelli piĂš bisognosi) quella che è stata la sua vita e la sua apertura agli altri chiede un di piĂš di riflessione.

Romano Damiani ha saputo indicare una via tutta bresciana alla solidarietĂ , una via fatta di gesti minimi come possono essere il dono di un panino o di un bicchiere di latte caldo a chi, per mille ragioni, vive ai margini della cittĂ , di gesti piccoli ma capaci di calore e di vicinanza come una semplice parola detta al momento opportuno. Ăˆ vero, come è stato scritto da piĂš parti, che la morte di Romano Damiani, Brescia ha patito una grave perdita. Ăˆ altrettanto vero, però, che proprio

nel momento del dolore, del pianto e del ricordo viene a galla, appare in tutta la sua evidenza la straordinaria “ricchezzaâ€? di una realtĂ come quella bresciana in cui, nonostante tutto, la solidarietà è ancora pratica diffusa, non “pioâ€? esercizio di pochi ardimentosi. Questa, forse, la consolazione che può rendere meno amaro il distacco da Romano Damiani, che può aiutare a far comprendere, anche agli “stoltiâ€? che la sua morte non è una sciagura‌ (Massimo Venturelli)

‹‘˜ƒ�‹

ƒ–‡…Š‡•‹

‘…Š‹ ’‡” Â…ÂƒÂ’Â‹Â”Â‡ÇŤ

ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ „ƒ––‡•‹�ƒŽ‡

‡ŽŽƒ …Žƒ••‹ˆ‹…ƒ Â?‘Â?†‹ƒŽ‡ …Š‡ …‘Â?–ƒ ‹Ž Â?—Â?‡”‘ †‡‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ȋ“—‡ŽŽ‹ Â˜Â‡Â”Â‹ÇĄ †ƒ‹ Í™Í? ƒ‹ ͚͜ ƒÂ?Â?‹ǥ Â?‘Â? “—‡ŽŽ‹ †‹ Í›Í?ǨČŒ ‹Â? Â”ÂƒÂ’Â’Â‘Â”ÇŚ –‘ ƒŽŽƒ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‡ …‘Â?’Ž‡••‹˜ƒ ÂŽÇŻ Â–ÂƒÇŚ Ž‹ƒ ° ƒŽ ’‡Â?—Ž–‹Â?‘ ’‘•–‘ǥ …‘Â? ͥǤÍ? ‰‹‘nj ˜ƒÂ?‹ ‘‰Â?‹ …‡Â?–‘ ƒ„‹–ƒÂ?–‹Ǥ ƒ …Žƒ••‹ˆ‹…ƒ ˜‡†‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ—ÂŽÂ–Â‹Â?‘ ’‘•–‘ ‹Ž ƒ–ƒ” ‡ǥ ’‘…‘ •‘’”ƒ ‹Ž Â?‘•–”‘ Â’ÂƒÂ‡Â•Â‡ÇĄ ‰Ž‹ ƒŽ–”‹ ‰”ƒÂ?†‹ Dz˜‡……Š‹dzǣ ‹ƒ’’‘Â?‡ǥ ’ƒ‰Â?ƒ ‡ ”‡…‹ƒǤ ‡ ˜‘‰Ž‹ƒÂ?‘ ˆƒ”‡ “—ƒŽ…Š‡ ’ƒ”ƒ‰‘Â?‡ …‘Â? Ž‡ Â?ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ ‘‰‰‹ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ ƒ’’ƒ‹‘Â?‘ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‡ …‹ ƒ……‘”‰‹ƒÂ?‘ …Š‡ ‹Â? ‡”Â?ƒÂ?‹ƒ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •‘Â?‘ ͙͙ǤÍ? •— Í™Í˜Í˜ÇĄ Â?‡‰Ž‹ –ƒ–‹ Â?‹–‹ Č‹Í™ÍœǤÍ?ČŒÇĄ ‹Â? ‹Â?ƒ ȋ͙͞ǤÍ›ČŒ ‹Â? ”ƒ•‹Ž‡ Č‹Í™Í&#x;ǤÍšČŒ ‡ ‹Â? —”…Š‹ƒ Č‹Í™Í ČŒǤ 1 ˜‡”‘ ‹Â?‘Ž–”‡ǥ ’‡” …‘Â?’Ž‡–ƒ”‡ Žǯ‹Â?ÇŚ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ǥ …Š‡ Žƒ •–ƒ–‹•–‹…ƒ ˜‡†‡ ‹Â? –‡•–ƒ ‰Ž‹ •–ƒ–‹ ƒˆ”‹…ƒÂ?‹ ȋ͙Ν Ž‘ ‹Â?„ƒ™‡ …‘Â? ÍšÍžÇ¤Í ČŒÇĄ ‡ Â?‘Â? †‡–‡”Â?‹Â?ƒ ‹Â? Â?‘†‘ ƒ—–‘Â?ƒ–‹…‘ ‹Ž „—‘Â? ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ ‡ •‘…‹ƒŽ‡ †‡Ž ’ƒ‡•‡Ǥ ƒ ‹Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ Â?ƒÂ?…ƒÂ?œƒ †‡‹ Â‰Â‹Â‘Â˜ÂƒÇŚ Â?‹ Â…ǯ°Ǥ ‰‰‹—Â?‰‹ƒÂ?‘ “—ƒŽ…Š‡ †ƒ–‘ ’‡” Â…ÂƒÂ’Â‹Â”Â‡ÇŁ –”ƒ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ †ƒ‹ Í™Í? ƒ‹ ͚͜ ƒÂ?Â?‹ ȋ•–—†‡Â?–‹ ƒ Â’ÂƒÂ”Â–Â‡ČŒ ‹Ž ÍœÍ˜ÎŹ Â?‘Â? Šƒ —Â? Žƒ˜‘”‘Ǣ Žƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ ’‘nj ÂŽÂ‹Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ •‘…‹ƒŽ‡ ‡† ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡ ’‹—––‘•–‘ •…ƒ”•ƒǤ Â? —Ž–‹Â?‘ Â†ÂƒÂ–Â‘ÇĄ –—––‘ ‡……Ž‡nj Â•Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇŁ •‡Â?‹Â?ƒ”‹•–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ Â?‡Ž ͙ͥͥ͛ ȋ‡•…Ž—•‡ Ž‡ Â?Â‡Â†Â‹Â‡ČŒÇĄ Í™Í&#x;ÍšǢ •‡Â?‹Â?ƒ”‹•–‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í™Í›ÇĄ Í?ÍšǤ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •‘Â?‘ ’‘…Š‹ǥ Â?‘Â? •‹ ˜‡†‘Â?‘ ‡ •’‡••‘ •‘Â?‘ ƒ‹ Â?ƒ”‰‹Â?‹ †‡‹ Ž—‘‰Š‹ †‹ ’‡Â?•‹‡”‘ ‡

‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ ‹ †‹”‡––‘”‹ ‡ …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‘”‹ †‡‰Ž‹ ˆˆ‹…‹ …ƒ–‡…Š‹•–‹…‹ †‡ŽŽ‡ †‹‘…‡•‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡ •‹ ”‹—Â?‹•…‘Â?‘ ’‡” ˆƒ”‡ ‹Ž ’—Â?ÇŚ –‘ †‡ŽŽƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ǣ ”ƒ……‘Ž‰‘Â?‘ ‹ ÂˆÂ”Â—Â–ÇŚ –‹ †‡ŽŽ‡ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‹ ’ƒ••ƒ–‡ ‡ Â–Â”ÂƒÂ…ÇŚ …‹ƒÂ?‘ Ž‡ Ž‹Â?‡‡ ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘Ǥ Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?ÇŚ Â?‘ Ġ ••‹•‹ •‹ ° †‹•…—••ƒ Žƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ „ƒ––‡•‹Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ “—‡ŽŽƒ …Š‡ •‹ ‘……—’ƒ †‡‹ ’”‹Â?‹ ƒÂ?Â?‹ †ǯ‡–Â?ÇŁ †ƒ‰Ž‹ œ‡”‘ ƒ‹ •‡‹ ƒÂ?Â?‹ǣ —Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ’‡” ‡ …‘Â? ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ ‘Ž–”‡ …Š‡ †‹ ƒÂ?Â?—Â?…‹‘ ƒ‹ „ƒÂ?„‹nj Â?‹ ’‹……‘Ž‹ǣ Dz Â?ÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â?œ‹‘Â?‡ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ƒÂ?†”Â? ”‹•‡”˜ƒ–ƒ ƒŽŽƒ ’”‹Â?ƒ ˆƒ•‡ †‡ŽŽǯ‡–Â? ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–ÂƒÇĄ “—ƒÂ?†‘ •‹ ƒ••—Â?‘Â?‘ Â?—‘˜‡ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? Â?‡Ž …ƒÂ?’‘ †‡Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇĄ †‡ŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â?Çł Č‹ Â˜Â„Â˜ÇĄ Â?Ǥ Í?Í?ČŒǤ ‹ –”ƒ––ƒ ‹Â?ˆƒ––‹ †‹ —Â?ƒ ’”‡•ƒ †‹ …‘•…‹‡Â?œƒ •’‹”‹–—ƒŽ‡ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡ ÂƒÂˆÂˆÂ‡Â”ÇŚ Â?ƒ”‡ …Š‡ Žƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ ”‡Ž‹‰‹‘•ƒ •‹ƒ ˆ‘Â?†ƒÂ?‡Â?–ƒŽ‡ ‡ •–”—––—”ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‘”nj †‹Â?ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …”‡•…‹–ƒ ƒ”Â?‘Â?‹…ƒ †‡ŽŽǯ‡•nj •‡”‡ —Â?ƒÂ?‘Ǥ ÂŽ ’‘–‡Â?œ‹ƒŽ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•‘ †‡Ž „ƒÂ?„‹Â?‘ ’‘Â?‡ “—‡•–‹‘Â?‹ …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ÇĄ Â?‡••—Â? ÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ÇĄ ’—Ö ‡Ž—†‡”‡Ǥ ••‡ Â?‘Â? •‘Â?‘ ‹Â?†‘––‡ †ƒ •…Š‡Â?‹ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?ƒ …‘•–‹–—–‹˜‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‘ •–‡••‘ †‡Ž ‰‡Â?‡nj Â”ÂƒÂ”Â‡ÇĄ †‡Ž Â?ƒ•…‡”‡ ‡ †‡Ž …”‡•…‡”‡Ǥ ‘nj •–‹–—–‹˜‡ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ‡ †‡ŽŽƒ †‘Â?Â?ƒ ‹Â? “—ƒÂ?–‘ –ƒŽ‹Ǥ ‘––‘ “—‡•–‘ ’”‘ˆ‹Ž‘ Žƒ †‘Â?ƒÂ?†ƒ †‡Ž „ƒ––‡•‹Â?‘ †‡‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ ° —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ‡•–”‡Â?ƒÂ?‡Â?–‡ ’”‘’‹nj œ‹ƒ ’‡” ƒ˜˜‹ƒ”‡ …‘Â?–ƒ––‹ …Š‡ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ †ƒ”‡ ˆ”—––‘ …‘Ž –‡Â?’‘Ǥ ‘’”ƒ––—––‘ •‡

†‹ ’”‘†—œ‹‘Â?‡ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‡ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‡Ǥ ‘”•‡ ° ’‡” “—‡•–‘ …Š‡ ‹Ž Â?‘•–”‘ ÂƒÂ‡ÇŚ •‡ǥ Â?ÂƒÇĄ ƒŠ‹Â?°ǥ ƒÂ?…Š‡ Žƒ Â?‘•–”ƒ Š‹‡nj •ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ Â–ÂƒÂŽÂ˜Â‘ÂŽÂ–ÂƒÇĄ •–ƒ †‹˜‡Â?–ƒÂ?†‘ —Â? ’‘ǯ „”‘Â?–‘Ž‘Â?‡ǥ —Â? ’‘ǯ ”‹’‹‡‰ƒ–‘ •— •‡ •–‡••‘ Â?ƒ ’‘…‘ …ƒ’ƒ…‡ †‹ …ƒÂ?Â„Â‹ÂƒÇŚ ”‡Ǥ ‘••‹ƒÂ?‘ ’ƒ”Žƒ”‡ †‹ —Â? ˜‡Â?–‡Â?Â?‹‘ Â„Â—Â–Â–ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Â? Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇĄ Â?‡Ž –‡Â?–ƒ–‹˜‘ †‹ †‡…‹nj †‡”‡ •‡ ‡”Ž—•…‘Â?‹ ° •–ƒ–‘ —Â? ˆ‹ŽƒÂ?–”‘nj ’‘ ’‡”•‡‰—‹–ƒ–‘ ‘ —Â? ”‹……‘ †‡Ž‹Â?“—‡Â?ÇŚ –‡ǥ Â?ƒ …‹Ö …Š‡ Â?‹ ”ƒ––”‹•–ƒ †‹ ’‹Î ° ÂƒÂ…ÇŚ …‘”‰‡”Â?‹ …Š‡ǥ ƒ Â˜Â‘ÂŽÂ–Â‡ÇĄ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ Â?‘•–”‡ …‘Â?—Â?‹–Â? •–ƒÂ?Â?‘ ‹Â?˜‡……Š‹ƒÂ?†‘ǥ Â?‘Â? •‘Ž‘ ƒÂ?ƒ‰”ƒˆ‹…ƒÂ?‡Â?–‡ǥ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ ‹Ž …‘Â?–ƒ––‘ …‘Â? Žƒ ’ƒ”‘Žƒ •‡Â?’”‡ Â?—‘nj ˜ƒ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘Ǥ ‹’‡–‹ƒÂ?‘ •‡Â?’”‡ Ž‡ •–‡••‡ …‘•‡ǥ ’”‘’‘Â?‹ƒÂ?‘ Ž‡ Â•Â‘ÂŽÂ—ÂœÂ‹Â‘ÇŚ Â?‹ …Š‡ ’”‡Â?†‡”‡Â?Â?‘ •‡ –‘……ƒ••‡ ƒ Â?‘‹ǥ ˆƒ……‹ƒÂ?‘ ˆƒ–‹…ƒ ƒ …ƒ’‹”‡ ’‡”…Š° ‹Ž Â?‘Â?†‘ ‹Â? …—‹ ˜‹˜‹ƒÂ?‘ ° …‘•¿ǥ Â‰Â—ÂƒÂ”ÇŚ †‹ƒÂ?‘ ”ƒ••‡‰Â?ƒ–‹ Ġ —Â? ˆ—–—”‘ ”‹……‘ …Š‡ •‡Â?„”ƒ ‹Â?‡Ž—––ƒ„‹Ž‡ Â?ƒ Â’Â‘Â”Â–ÂƒÂ–Â”Â‹ÇŚ …‡ †‹ •˜‡Â?–—”ƒǤ ’’—”‡ Â…ǯ° —Â? …ƒÂ?’‘ •–‡”Â?‹Â?ƒ–‘ ‘Ž–”‡ ƒŽŽ‡ Â?‘•–”‡ ’”‡‘……—nj ’ƒœ‹‘Â?‹ǥ —Â?‘ •’ƒœ‹‘ †‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ „—••ƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î ˆ”‡“—‡Â?–‡Â?‡Â?ÇŚ –‡ ƒŽŽ‡ ’‘”–‡ …Š‹—•‡ †‡‹ Â?‘•–”‹ Â?‘†‡Žnj Ž‹ ’ƒ•–‘”ƒŽ‹Ǥ ‹ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ —Â?‘ •‰—ƒ”†‘ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ǥ †‡ŽŽ‘ •‰—ƒ”†‘ †‹ …Š‹ Šƒ –—––ƒ Žƒ ˜‹–ƒ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ’‡” ˜‹Â?…‡”‡ Ž‡ ‹Â?‡”œ‹‡ ‡ Ž‡ •–ƒÂ?…Š‡œœ‡Ǥ Â?‘ Â•Â‰Â—ÂƒÂ”ÇŚ †‘ …Š‡ Â?‘Â? ° •‘Ž‘ “—‡ŽŽ‘ †‡‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ǥ Â?ƒ ° Ž‘ •‰—ƒ”†‘ †‹ …Š‹ Â?‘Â? Šƒ ’ƒ—”ƒǤ

Ž‘ •–‹Ž‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ Â?‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ …‘nj Â?—Â?‹–Â? •ƒ’”Â? …‘Â?‹—‰ƒ”‡ ”‹•’‡––‘ †‡ŽŽƒ ˜‡”‹–Â? †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ ‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽ‡ •‹Â?‰‘Ž‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ‡ ƒŽŽ‡ …‘’’‹‡ǥ …Š‡ •’‡••‘ •‘Â?‘ …Š‹ƒÂ?ƒ–‡ ƒ …‘Â?’‹‡”‡ —Â? ’ƒ••‘ ƒ˜ƒÂ?–‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ‹Â—Â–Â‘ †‡ŽŽƒ ˜‹…‹Â?ƒÂ?œƒ †‡‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹ ‡ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œƒǤ ……‘””‡ ˆƒ” •¿ …Š‡ǥ ’”‡’ƒ”ƒÂ?†‘ ƒŽ ÂƒÂ–ÇŚ –‡•‹Â?‘ǥ •‹ ’‘Â?‰ƒÂ?‘ Ž‡ ’”‡Â?‡••‡ǥ ƒ Ž‹nj ˜‡ŽŽ‘ †‹ “—ƒŽ‹–Â? †‡Ž …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ‡ †‹ •–‹Ž‡ †‡ŽŽƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ǥ ’‡”…Š¹ǥ †‘’‘ ‹Ž Â•ÂƒÂ…Â”ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‘ǥ ’‘••ƒ …‘Â?–‹Â?—ƒ”‡ ‡ …‘Â?Â•Â‘ÂŽÂ‹Â†ÂƒÂ”ÇŚ •‹ —Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ …Š‡ •‹ ƒ’”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ÇĄ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?—Â?…‹‘ ‡ ƒŽŽƒ …”‡•…‹–ƒ †‹ ˆ‡†‡Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ Â?‘•–”ƒ”‡ …Š‡ Žƒ Š‹‡•ƒ …‘Â?ÇŚ †‹˜‹†‡ Žǯ‹Â?–‡”‡••‡ †‡‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ”‹˜‘Ž–‘ ƒ‹ „ƒÂ?„‹Â?‹ …Š‡ Â?—‘˜‘Â?‘ ‹ ’”‹Â?‹ ’ƒ••‹ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ ‡ Â?‡ŽŽƒ ˆ‡†‡ ‡ Ž‹ ‹Â?–‡”’‡ŽŽƒÂ?‘ …‘Â?‡ Â…Â‘Â’Â’Â‹ÂƒÇĄ Ž‹ ’”‘˜‘…ƒÂ?‘ ‡ •–‹Â?‘ŽƒÂ?‘ ‹Â? Ž‘”‘ Ž‡ Â?‹‰Ž‹‘”‹ ‡Â?‡”‰‹‡Ǥ ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ „ƒ––‡•‹Â?ƒŽ‡ ‡ †‡ŽŽ‡ ’”‹Â?‡ ‡–Â? …‘•–‹–—‹nj •…‡ǥ †—Â?“—‡ǥ —Â? –‡””‡Â?‘ ‡•–”‡Â?ƒÂ?‡Â?ÇŚ –‡ ˆ‡…‘Â?†‘ ’‡” ƒ˜˜‹ƒ”‡ „—‘Â?‡ ’”ƒ–‹…Š‡ †‹ ’”‹Â?‘ ƒÂ?Â?—Â?…‹‘ …‘Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ‡ †‹ ‹–‹Â?‡”ƒ”‹ ’‡” ‡ …‘Â? ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ǥ Â?‘Â?Â?‹ ‡ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ †‡ŽŽ‡ …—‘Ž‡ ’‡” Žǯ‹Â?ˆƒÂ?ÇŚ œ‹ƒǤ ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‹Â?’ƒ”ƒ ‹Â? –ƒŽ Â?‘†‘ ƒ …‘•–”—‹”‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ ˆ‘Â?†ƒ–‡ •—ŽŽƒ Â†Â—Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ Žƒ ‰”ƒ–—‹–Â?ÇĄ Žƒ •‡Â?’Ž‹…‹–Â?ÇĄ Žƒ •–‹Â?ƒ ’‡” …‹Ö …Š‡ Ž‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÂœÇŚ œƒÂ?‘ Â?‡ŽŽƒ †‡†‹œ‹‘Â?‡ ’‡” ‹ Ž‘”‘ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹ÇĄ Žƒ ˜ƒŽ‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡‹ ”‹–Â?‹ ‡ †‡‹ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‡Ǥ

͙͚͘

Un articolo che si potrĂ scrivere, forse, nel 1985 Se, in questo 1985, ci si sforza di fare un bilancio del cammino percorso dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, si scopre che esso fu una grande primavera della Chiesa. In questi vent’anni il seme, deposto allora nella terra degli uomini, ha cominciato a spuntare e a produrre frutti. Se le situazioni economiche e sociali hanno registrato un sensibile progresso, la vita della Chiesa si è pure caratterizzata per un fiorente sviluppo. Dopo il Vaticano II i vescovi hanno molto viaggiato. Durante i quattro anni del Concilio essi avevano preso l’abitudine di incontrarsi a Roma, stabilendo reciproci e fraterni legami. Al termine dell’ultima sessione, in procinto di separarsi, essi hanno moltiplicato gli inviti per ulteriori incontri. I vescovi europei, specialmente, si sono resi conto della loro limitata conoscenza rispetto al mondo dei confratelli d’oltremare. Nel 1965, infatti, piĂš della metĂ dei vescovi francesi, non erano mai stati nè in America, nè in Africa e neppure almeno nel Medio-Oriente. Per questo motivo essi mancavano di sufficiente esperienza sull’evoluzione del mondo moderno. Ma, dopo

—Ž Â?ÎťÍœÍš †‡Ž ͛͘ ‘––‘„”‡ ͙ͥ͞Í? ‹—•‡’’‡ ‡Â?–—”‹Â?‹ ˆ‹”Â?ƒ˜ƒ “—‡•–ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ’‡” –ƒÂ?–‹ ˜‡”•‹ ’”‘˜‘…ƒ–‘”‹ƒǤ

Â?Â?ƒ‰‹Â?ƒ˜ƒ †‹ Â•Â…Â”Â‹Â˜Â‡Â”Â‡ÇĄ ƒ ͚͘ ƒÂ?Â?‹ †‹ †‹•–ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ †‡Ž ‘Â?…‹Ž‹‘ ‡…—Â?‡Â?‹…‘ ƒ–‹…ƒÂ?‘

il Concilio, essi parlarono almeno un po’ meno della Francia come paese di missione perchĂŠ, a contatto coi vescovi d’oltremare, si resero conto di non aver mai veduto coi loro occhi un vero paese di missione. A partire dal Vaticano II è definitivamente tramontata l’era del nazionalismo: certamente Dio ha cessato di “essereâ€? francese, italiano, tedesco. Ăˆ vero che giĂ

da qualche tempo la Francia aveva smesso di chiamarsi “figlia primogenita della Chiesaâ€? e la Spagna non si denominava piĂš “la terra piĂš amata da Mariaâ€?; ma fu solo dopo il Concilio che si compĂŹ l’evoluzione cominciata sotto Benedetto XV e che i vescovi, nel loro insieme, adottarono una mentalitĂ internazionale ... Mentre scompariva l’era del nazionalismo iniziava anche la

fine dell’autarchia delle diocesi. Prima del Vaticano II, un prete ordinato in una diocesi, restava in quella diocesi e vi lavorava per tutta la vita. In tal modo avveniva che la ripartizione del clero nel mondo subisse gravi variazioni per cui non rispondeva ai bisogni reali. Con il Concilio la nozione di “bisognoâ€? prevalse su quella di “dirittoâ€?: nacque cosĂŹ un nuovo dispositivo che pose fine al

concentramento dei sacerdoti nelle rispettive diocesi per dar vita a una ridistribuzione fondata sulle esigenze della popolazione sempre piĂš in movimento. Allo stesso modo è scomparsa l’autarchia finanziaria delle diocesi e ciò grazie all’influsso esercitato dall’idea della povertĂ rilanciata dal Concilio. Questa idea ha avuto difficoltĂ ad affermarsi, a causa di piste sbagliate, inevitabili del resto in ogni esperienza nuova, sulle quali si era dapprima incamminata ... Nello stesso tempo si è visto un mutamento anche nei rapporti tra i membri del clero, nel senso di una maggiore cordialitĂ e di un maggiore spirito di collaborazione; le relazioni, poi, tra il vescovo e i sacerdoti, sono divenute piĂš familiari e fraterne... Pure i movimenti giovanili si sono sviluppati notevolmente grazie al prolungamento dell’etĂ dell’istruzione obbligatoria. Si è sentito il bisogno di dar vita ad un unico movimento per tutti i giovani della scuola dell’obbligo. D’altra parte la riduzione degli orari di lavoro ha permesso il recuperare un piĂš alto numero di cattolici che si pongono al servizio di movimenti giovanili...


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͘Í&#x;

ƒ•–‡‰�ƒ–‘

Ž ‡�–”‘ ‡ ƒ•’‡”‹ ƒ …ƒ•ƒ †‹ Ž…‹†‡

Il Centro Alcide De Gasperi di Castegnato ha promosso per il 14-15 settembre a Pieve Tesino in provincia di Trento, paese natale di Alcide De Gasperi, la due giorni “Conoscere De Gasperi nel suo Trentino: un viaggio alle origini dell’impegno sociale e politico dei cattoliciâ€?. L’intento è di fare incontrare ai giovani (e non solo) alcune ďŹ gure signiďŹ cative del percorso sociale e politico del cattolicesimo. E il primo è Alcide De Gasperi la cui ďŹ gura,

œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

a 59 anni dalla sua scomparsa, rappresenta un’occasione per riettere sulla grande attualità della sua testimonianza. Il convegno, dopo il saluto del sindaco di Pieve Tesino Livio Gecele e dell’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, si tiene alla residenza universitaria della Tuscia e vede sabato 14 settembre le relazioni di: Carlo Dellasega, direttore generale della Federazione trentina delle Cooperative, Giuseppe Zorzi, direttore della Fondazione Trentina De Gasperi

e di Aldo Degaudenz, giĂ senatore e vicepresidente Associazione Trentini nel mondo. La chiusura del convegno domenica alle 10.30 con una relazione dell’on. Lorenzo Dellai giĂ presidente della Provincia di Trento e capogruppo alla Camera di Scelta Civica. I partecipanti visiteranno inoltre la Casa Museo Alcide De Gasperi e nel pomeriggio in anteprima il nuovo Museo delle stampe e dell’ambulantato “Per viaâ€? di Pieve Tesino con la scrittrice triestina Elda Fietta.

†”‘ ƒŽ ͚͘ •‡––‡�„”‡

´)DPLJOLD XQ¡LPSUHVD PHUDYLJOLRVD Âľ ‡”œƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ Dz ‡”•‘ ÂŽÇŻ Ž–”‘dzǥ Žƒ ˆ‡•–ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒŽŽ‡ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‹ —Â?–‘ ‹••‹‘Â?‡ ‡ ÂŽ ƒ—Ž‡ †‡ŽŽƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â?ÇŁ –”‡ ‰‹‘”Â?‹ †‹ ÂˆÂ‡Â•Â–ÂƒÇĄ ‹Ž ÍšÍ˜ÇĄ ‹Ž ͚͙ ‡ ‹Ž ͚͚ •‡––‡Â?„”‡ Â?‡‰Ž‹ •’ƒœ‹ †‡ŽŽƒ •…—‘Žƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡ŽŽƒ ‡˜‡ †‹ †”‘

,

l tema di quest’anno sarĂ â€œFamiglia, un’impresa meravigliosaâ€?, sottotitolo che mette chiaramente al centro della Festa la famiglia, che in questa fase storica è spesso messa in discussione ma che rimane il nucleo attorno al quale costruire il futuro del nostro mondo. La famiglia sarĂ osservata da diversi punti di vista: quello sociale, quello degli educatori, quello degli adulti e quello dei figli. “Verso l’Altroâ€? è una festa ma anche un punto di incontro tra diverse realtĂ , che anche quest’anno saranno presenti con i loro stand: Associazione Incontro, Telefono Amico, Fondazione Tovini, Accoglienza e Fratellanza, Medicus Mundi, Casa di Betania, Brasilita, Scaip, Svi. La festa presenta due novitĂ rilevanti; la prima è la manifestazione podistica non competitiva “Di Corsa Verso l’Altroâ€?, in collaborazione con l’Asd Runners Capriolese: 1,5 km per bambini e ragazzi e 10 km per adulti. La seconda è la prima edizione del concorso musicale “Verso l’Altroâ€?, con premi alla miglior cover e al miglior brano originale, iscrizioni aperte fino al 18 settembre. Molti gli incontri, con testimoni qualificati e stimati. AprirĂ il 20 settembre alle 21 Osvaldo Poli con un incontro sul tema “La fermezza educativaâ€?. A seguire, nei tre giorni della festa, si alterneranno altre voci rilevanti, come quelle di

͙ͥͥͥ

—�–‘ ‹••‹‘�‡ ƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–� •‡�œƒ …‘�ˆ‹�‹

ÂŽ ”‹…ƒ˜ƒ–‘ †‡ŽŽƒ ˆ‡•–ƒ •ƒ”Â? †‡•–‹Â?ƒ–‹ ƒŽŽ‘ •˜‹Ž—’’‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ ‹Ž Dz ‹ŽŽƒ‰‰‹‘ †‡‹ ƒ‰ƒœœ‹ ÂƒÂ„Â‹Â‘ÇŚ ‡”‰‹‘nj —‹†‘dz ƒ ‹‘…ƒÂ?ƒ”‹ ‹Â? ‘Â?ƒÂ?‹ƒ Felice Scalvini, assessore alle Politiche per la famiglia del Comune di Brescia, Marina Corradi, giornalista ed editorialista di “Avvenireâ€?, Francesco Agnoli, docente, storico, saggista, e altri ancora. In ambito tea-

trale verrĂ proposto “Il viaggiatoreâ€? curato dal Teatro Telaio, adatto in particolare ai bambini delle elementari. Torna, nelle giornate di venerdĂŹ 20 e domenica 22 settembre (dalle 18.30), la degustazione vinicola del Franciacorta, che mantiene lo stesso titolo dello scorso anno, “Profit Eno Profitâ€?. Immancabile la presenza di giochi e gonfiabili per bambini, in apposito spazio e sotto la cura degli animatori, la lotteria e il servizio gastronomico, sempre molto apprezzato per la qualitĂ e per il servizio, che sarĂ attivo per l’intera durata della manifestazione. Non mancheranno

naturalmente i momenti dedicati alle celebrazioni eucaristiche, che quest’anno raddoppiano: sabato 21 settembre alle 16 sarĂ celebrata la Santa Messa da padre Antonio Maria Sicari, mentre domenica 22 settembre alle 15.30 è previsto il tradizionale appuntamento con la Santa Messa e benedizione dei bambini nel Santuario Madonna della Neve. Il ricavato della festa sarĂ destinati allo sviluppo dell’opera il “Villaggio dei Ragazzi Fabio-Sergio-Guidoâ€? a Ciocanari in Romania. Per informazioni: www.puntomissioneonlus.org - tel. 030/6811331.

3URGRWWL WLSLFL DUWH H VSRUW Settembre. Cambio di stagione. Ma sul Garda quella vacanziera prosegue con un ricco calendario di eventi. A Desenzano i prossimi tre fine settimana sono dedicati a prodotti tipici, arte e sport. Ad aprire il trittico tocca, sabato 14 e domenica 15 da mattina a sera, nella cornice di piazza Malvezzi, porto Vecchio e palazzo Todeschini, a “Sapori e saperi, coltura e cultura�: si tratta di una kermesse dedicata al gusto ed all’eccellenza dei prodotti tipici

del lago. Il weekend successivo con le “Granfondoâ€? tutto il Benaco sarĂ invaso dalle bici. Un esercito di affermati atleti, ma anche di semplici appassionati del pedale, avvolto da una spettacolare cornice ambientale che unisce idealmente ben 21 Comuni gardesani, sarĂ protagonista della “South Garda road cittĂ di Desenzanoâ€?. Oltre agli itinerari agonistici sono stati pensati diversi appuntamenti dedicati ai piĂš piccoli e alle famiglie. A uno dei pro-

dotti gardesani di eccellenza, iI nobile bianco Lugana, tocca chiudere il mese con le degustazioni nel chiostro del museo archeologico Rambotti. “Lugana, armonie senza tempoâ€?, promosso dal Consorzio di tutela e in programma sabato 28 nel chiostro del museo archeologico Rambotti dalle 18 alle 22, offre una esperienza enoica di assoluta qualitĂ con l’assaggio dei vini di 40 cantine. Per info www.comune. desenzano.brescia.it.

’ƒ”–‹”‡ †ƒŽ …ƒ”‹•Â?ƒ ‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‡Â”Â‹Â‡Â?œƒ †‡Ž ‘˜‹Â?‡Â?–‘ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡ …ƒ”Â?‡Ž‹–ƒÂ?‘ǥ —Â?–‘ ‹••‹‘Â?‡ ‘Â?Ž—• ° Â?ƒ–ƒ Â?‡Ž ͙ͥͥͥ ’”‘’”‹‘ ’‡” …ƒŽƒ”•‹ ‹Â? “—‡•–ƒ ”‡ƒŽ–Â?ÇĄ …‘Â? Žƒ ’ƒ••‹‘Â?‡ ’‡” Žǯ—‘Â?‘ …Š‡ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ ÂŽÇŻ ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ •–‡••ƒ ‡ ‹ •—‘‹ ƒ†‡”‡Â?–‹ǥ …‘Â? —Â?ƒ Â?‹••‹‘Â?‡ „‡Â? †‡ˆ‹Â?Â‹Â–ÂƒÇŁ …‘Â?–”‹„—‹”‡ ƒ Â–Â—Â–Â‡ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ ‘˜—Â?“—‡ Â?‡Ž Â?‘Â?†‘ǥ ‹Ž ˜ƒŽ‘”‡ ƒ••‘Ž—–‘ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ —Â?ƒÂ?ƒ ‡ ‹Ž ’ƒ”‹ †‹”‹––‘ †‹ ‘‰Â?‹ —‘Â?‘ Ġ —Â?ƒ ‡•‹•–‡Â?œƒ ÂƒÂ…Â…Â‘ÂŽÂ–ÂƒÇĄ Ž‹„‡”ƒ ‡ †‹‰Â?‹–‘•ƒǤ ‡”–ƒÂ?–‘ Â’Â‘Â”Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â?‡ŽŽ‡ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ †‹ ’‘˜‡”–Â? …‘Â?…”‡–ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â?…‘Â?–”ƒ–‡ Č‚ ‹Â? “—ƒŽ•‹ƒ•‹ ˆ‘”Â?ÂƒÇĄ Â?‹•—”ƒ ‡ Ž—‘‰‘ ‡••‡ •‹ ’”‡•‡Â?–‹Â?‘ Č‚ Žƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ˆ”ƒ–‡”Â?ÂƒÇĄ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ ’”‘‰‡––‹ •’‡…‹ˆ‹…ƒÂ?‡Â?–‡ …‘””‡Žƒ–‹ ƒ‹ „‹•‘‰Â?‹ ‡ Žƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‡’‡”‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽ‡ ”‹•‘”•‡ǥ —Â?ƒÂ?‡ ‡ ˆ‹Â?ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇĄ Â?‡…‡••ƒ”‹‡ ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ”Ž‹Ǥ —Â?–‘ ‹••‹‘Â?‡ •‹ ‘……—’ƒ ’”‡˜ƒŽ‡Â?‡Â?–‡ †‡ŽŽƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ †‹ ƒ––‹˜‹–Â? Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹‡ ‡ —Â?ƒÂ?‹–ƒ”‹‡ ƒ „‡Â?‡ˆ‹…‹‘ †‡ŽŽƒ ’‘’‘Žƒœ‹‘Â?‡ ’‘˜‡”ƒ •‹ƒ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ …Š‡ ‹Â? –—––‘ ‹Ž ”‡•–‘ †‡Ž Â?‘Â?†‘Ǥ „„‹ƒÂ?‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‘ ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ ƒŽ…—Â?‹ ’”‘‰‡––‹ ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒ–‹‘Â?‡ …‘Â? ‹ ˆ”ƒ–‹ …ƒ”Â?‡Ž‹–ƒÂ?‹ •…ƒŽœ‹ ‹Â? ƒ†ƒ‰ƒ•…ƒ” ‡ ‹„ƒÂ?‘ǥ ’‡” ’‘‹ •˜‹Ž—’’ƒ”‡ ’”‘‰‡––‹ ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ƒŽ–”‹ ’ƒ”–‹ †‡Ž Â?‘Â?†‘ǣ Â”ÂƒÂ“ÇĄ —”Â?‹Â?ƒ ÂƒÂ•Â‘ÇĄ ‡––‘Â?‹ƒ ‡ ‘Â?ƒÂ?‹ƒǤ Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ •‹ •–ƒ …‘Â?…‡Â?–”ƒÂ?†‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?’Ž‹ƒÂ?‡Â?–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ Dz ‹ŽŽƒ‰‰‹‘ †‡‹ ƒ‰ƒœœ‹ ÂƒÂ„Â‹Â‘ÇŚ ‡”‰‹‘nj —‹†‘dz ‹Â? ‘Â?ƒÂ?Â‹ÂƒÇĄ ‹Â?‹œ‹ƒ–ƒ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜ÍžÇĄ •—Ž •‘•–‡‰Â?‘ †‡ŽŽǯ—Â?‹…ƒ •…—‘Žƒ …ƒ––‘Ž‹…ƒ †‹ ‹‰ƒ ‹Â? ‡––‘Â?Â‹ÂƒÇĄ ‰”ƒœ‹‡ ƒÂ?…Š‡ ƒŽŽƒ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ •…—‘Žƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡ŽŽƒ ‡˜‡ †‹ †”‘Ǥ ‘”–ƒÂ?‘ ƒ˜ƒÂ?–‹ ‹Â?‘Ž–”‡ •‘•–‡‰Â?‹ ƒ †‹•–ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹ ‹Â? ‹„ƒÂ?‘ǥ ‡ ‘”ƒ •‡Â?’”‡ ’‹Î •˜‹Ž—’’ƒ–‹ ‹Â? ‘Â?ƒÂ?‹ƒǤ


͘Í

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

ƒŽƒœœ‘ ‘‰‰‹ƒ ƒ Â?ƒ‰‰‹‘”ƒÂ?œƒ Â?‡––‡ Â?ƒÂ?‘ ƒŽ ‰– Tre le novitĂ provenienti dalla Loggia, a seguito dell’ultima riunione di giunta, tenutasi nella mattinata di martedĂŹ 10 settembre. “Non intendiamo resistere oltre in nessuna sedeâ€? ha dichiarato il primo cittadino, annunciando la volontĂ dell’amministrazione di chiudere il capitolo “bonus bebĂŠâ€? che a oggi è costato al Comune un importo pari 37.696,40 euro. Il secondo provvedimento riguarda invece l’occupazione giovanile. Si tratta di un progetto cofinanziato dalla Regione Lombardia per

un totale di 245.897,00. Tali fondi verranno destinati per la formazione di un gruppo di giovani, di etĂ compresa fra i 18 e i 25 anni, da inserire nel mondo del lavoro tramite tirocinio formativo-apprendistato. Ulteriore novitĂ messa in campo dalla Loggia – sempre in ambito lavorativo – è la costituzione di un laboratorio, “una sorta di officina delle opportunitĂ e dello sviluppo progettuale che, attraverso accordi con le imprese locali, fornirĂ lo spazio fisico ed il supporto operativoâ€? a tutti

quei giovani interessati a dare avvio a delle attivitĂ sul territorio. Politicamente rilevante è la delibera che ha come oggetto il pgt:“Noi ci siamo impegnati in campagna elettorale a rivedere il piano di governo del territorio – riferisce il sindaco, Emilio Del Bono –. Ci siamo impegnati ad intervenire su tutte quelle aree di superficie agricola che erano destinate a diventare aree commerciali o residenzialiâ€?. Coerentemente con il programma elettorale, l’amministrazione Del Bono ha deciso di mettere

mano ai criteri di partecipazione al bando che, di fatto, regolamentava la programmazione degli interventi sul territorio. A questo punto resta ancora da stabilire se verrĂ aperto o meno un nuovo bando. Ăˆ una variante che “interverrĂ sulle quantitĂ , sulla qualitĂ del pgt, ma anche sulle sue finalitĂ â€? afferma il primo cittadino riferendosi ai servizi e alla mobilitĂ . “Non abbiamo detto che revochiamo il pgt – ha concluso Del Bono – ma faremo una variante piuttosto corposa e concretaâ€?. (r.g.c.)

”‡•…‹ƒ Ž ’”‡•‡�–‡ ‡ ‹Ž ˆ—–—”‘ †‡ŽŽ‘ •–ƒ–‘ •‘…‹ƒŽ‡

/R VWDWR GL VDOXWH GHO ZHOIDUH

/

a nostra priorità è rimeditare tutti insieme il sistema di welfare cittadino con lungimiranza. Ciò significa portare avanti la nostra azione cercando di capire come si trasformerĂ la cittĂ , garantendo alla popolazione una risposta ai loro bisogni e valorizzando le potenzialitĂ umane a tutto tondoâ€?. A sostenerlo è Felice Scalvini, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Brescia che, ai nostri microfoni, ha fornito una lucida fotografia del sistema welfare bresciano. A pochi mesi dal suo insediamento, Scalvini, come tutti gli amministratori odierni, si è trovato ad operare nella piĂš difficile congiuntura economica che l’Italia abbia mai attraversato. La crisi economica ha imposto tagli drastici allo stato sociale, tagli che, allo stato attuale, impongono una revisione delle spese da parte degli enti locali. Ăˆ altresĂŹ vero che a determinati servizi la cittadinanza non può rinunciare. La soluzione, secondo quanto sostenuto dall’assessore, consiste nel fornire i medesimi servizi, risparmian-

do dove possibile:“Noi dobbiamo fare un’operazione di questo tipo, ovviamente senza incidere sulla qualitĂ e senza penalizzare chi lavora nel settore terziarioâ€?. Ăˆ una politica “creativaâ€? ma dai risvolti concreti ciò che viene proposto dall’assessorato ai servizi sociali che, date le risorse in campo, ha deciso di dare avvio ad una maggiore coordinazione fra il pubblico e il privato, fra il Comune e il mondo del volontariato, del no profit. “Lavoreremo a tavoli specializzati – ha anticipato Scalvini – per in-

ventarci un nuovo welfare cittadino. GiĂ dalla prossima settimana inizierĂ un ciclo di incontri per affrontare singolarmente tematiche quali i centri di aggregazione giovanile, piĂš in generale le politiche giovanili, le politiche per l’handicap e quelle per gli anziani. “Andremo a sederci attorno ai tavoli con i soggetti attivi e i portatori di interesse e insieme a loro – rendendo molto trasparenti quali sono le risorse che il Comune può impegnare nei prossimi anni e quali sono i dati di cui disponiamo sull’evoluzione dei bisogni – cercheremo di creare il welfare dei cittadini. Non piĂš il welfare del Comune, ma quello di tuttiâ€?. In relazione agli obiettivi da raggiungere l’assessore non si sbilancia:“Da buon bresciano non sono abituato a dare adito a false speranze. Comunicherò gli obiettivi quando avrò la certezza di poterli raggiungere, quando saranno giĂ in atto azioni concreteâ€?. Infine è ancora sulla solidarietĂ , sul comune agire e sentire, che l’assessore pone l’accento: “Riusciremo a dare una risposta a tutti se tutti ci facciamo carico di tuttiâ€?.

‡‰ƒ ‘”†

ÂŽ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ƒ‘Ž‘ ‘”Â?‡Â?–‹Â?‹ ° ‹Ž Â?—‘˜‘ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡

Dz ‹Î ‘ Â?‡Â?‘ …‹ ƒ•’‡––ƒ˜ƒÂ?‘ —Â? ”‹•—Ž–ƒ–‘ •‹Â?‹Ž‡ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â‡Â”ÇŚ Ž‘ ”ƒ‰‰‹—Â?–‘ ° —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ •‘††‹•ˆƒœ‹‘Â?‡ǥ —Â? ƒ––‡•–ƒ–‘ †‹ ˆ‹†—…‹ƒdzǤ ‘•¿ ƒ‘Ž‘ ‘”Â?‡Â?–‹Â?‹ Šƒ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ–‘ Žƒ •—ƒ ”‡…‡Â?–‡ ‡Ž‡œ‹‘Â?‡ ƒ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‡nj ‰ƒ ‘”†Ǥ Ž‡––‘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í Â•Â‡Â–Â–Â‡Â?„”‡ǥ ƒŽ …‘Â?‰”‡••‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ †‡Ž ÂƒÂ”Â”Â‘Â…Â…Â‹Â‘ÇĄ …‘Â? Í?͚͘ ˜‘–‹ ƒ •—‘ ÂˆÂƒÂ˜Â‘Â”Â‡ÇĄ ‘”nj Â?‡Â?–‹Â?‹ Šƒ †‘˜—–‘ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Ž‡ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”‡ †‹ ‹‘”‰‹‘ ‘Â?–‡Â?’‹ ȋ͙ͥ͞ Â˜Â‘Â–Â‹ČŒ ‡ ‘””ƒ†‘ ‡ŽŽƒ ‘””‡ Č‹Í™Í™ÍĄČŒǤ ‹‡…‹ ƒÂ?Â?‹ †‹ Â?‹Ž‹–ƒÂ?œƒ ƒŽŽ‡ •’ƒŽŽ‡ –”‡ Ž‡ ˆ‹Ž‡ †‡ŽŽƒ Â‡Â‰ÂƒÇĄ ‹Ž Â?‡‘nj ‡Ž‡––‘ Šƒ •…ƒŽƒ–‘ –—––‡ Ž‡ …ƒ”‹…Š‡ †‡Ž Â?‘˜‹Â?‡Â?–‘ǣDz•‘Â?‘ •–ƒ–‘ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ †‹ •‡œ‹‘Â?‡ǥ †‹ …‹”…‘•…”‹œ‹‘Â?‡ǥ Â˜Â‹Â…Â‡Â•Â‡ÇŚ ‰”‡–ƒ”‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ ‡ ƒ†‡••‘ ƒˆˆ”‘Â?–‘ ‹Ž Â?—‘˜‘ ”—‘Ž‘ …‘Â? ‰”ƒÂ?†‡ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â?Çł ”‹ˆ‡”‹•…‡ ‘”Â?‡Â?–‹Â?‹Ǥ Ž‹ •…ƒÂ?†ƒŽ‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ –”ƒ˜‘Ž–‘ Žƒ ‡‰ƒ ‘”† Â?‡‹ Â?‡•‹ •…‘”•‹ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ ‰‹‘˜ƒ–‘ ‹Â? –‡”Â?‹Â?‹ ‡Ž‡––‘”ƒŽ‹Ǥ Â? Â†ÂƒÇŚ –‘ …Š‡ •‡…‘Â?†‘ ‹Ž Â?—‘˜‘ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ’”‘˜‹Â?…‹ƒŽ‡ ° †ƒ ”‹nj

Â…Â‡Â”Â…ÂƒÂ”Â•Â‹ÇĄ ƒÂ?…Š‡ǥ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â…Â…Â‡Â•Â•Â‹Â˜Âƒ ‡•’‘•‹œ‹‘Â?‡ Â?‡†‹ƒ–‹…ƒǤ ‡ Žǯ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ †‡ŽŽƒ ‡‰ƒ ‘”† ° —•…‹–ƒ ˆ‘”–‡Â?‡Â?–‡ †ƒÂ?Â?Â‡Â‰Â‰Â‹ÂƒÂ–ÂƒÇĄ ‹Â? –‡”Â?‹Â?‹ †‹ …”‡†‹„‹Ž‹–Â?ÇĄ †ƒŽŽ‡ ’‘Ž‡Â?‹…Š‡ ‹Â?–‡”Â?‡ ‡† ‡•–‡”Â?‡ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ ˜‹•–‘ ’”‘–ƒ‰‘Â?‹•–‹ ‹ Â˜Â‡Â”ÇŚ –‹…‹ǥ Dz‹ Â?‹Ž‹–ƒÂ?–‹ Č‚ ƒ••‹…—”ƒ ‘”Â?‡Â?–‹Â?‹ Č‚ •‘Â?‘ Žƒ ‰ƒ”ƒÂ?ÇŚ œ‹ƒ …Š‡ Žƒ ‡‰ƒ ° —Â? Â?‘˜‹Â?‡Â?–‘ ’—Ž‹–‘ ‡ ‘Â?‡•–‘ǥ ˆƒ––‘ †‹ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ ˜‘‰Ž‹‘Â?‘ Žƒ˜‘”ƒ”‡ ’‡” Žƒ ’”‘’”‹ƒ –‡””ƒdzǤ Dz Â?†ƒ”‡ ƒŽ †‹ ÂŽÂ? †‡ŽŽ‡ …‘””‡Â?–‹dzǥ “—‡•–‘ ‹Ž Â?‘––‘ …Š‡ Šƒ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‘ Žƒ …ƒÂ?†‹†ƒ–—”ƒ †‹ ƒ‘Ž‘ ‘”Â?‡Â?–‹Â?‹Ǥ Â? …ƒÂ?„‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ ”‘––ƒ Â?‡Ž ƒ””‘……‹‘ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÇŚ Žƒ †‡…‹•‹‘Â?‡ †‹ ‘„‡”–‘ ƒ”‘Â?‹ †‹ Žƒ•…‹ƒ”‡ Žƒ •‡‰”‡–‡nj ”‹ƒ ‡Â?–”‘ †‹…‡Â?„”‡Ǥ ‹”…ƒ ͙͚͘ ‘Â?—Â?‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹ǥ Â?‡ŽŽƒ ’”‘••‹Â?ƒ ’”‹Â?ÂƒÂ˜Â‡Â”ÂƒÇĄ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ …Š‹ƒÂ?ƒ–‹ ƒŽŽ‡ —”Â?‡ǥ Â?ƒ ƒŽ Â?‘Â?‡Â?–‘ ‘”Â?‡Â?–‹Â?‹ Â?‘Â? •‹ •„‹ŽƒÂ?…‹ƒ •—ŽŽ‡ ’‘••‹„‹Ž‡‹ ƒŽŽ‡ƒÂ?ÂœÂ‡ÇĄ †‹…Š‹ƒ”ƒÂ?†‘ …Š‡ Žƒ ‡‰ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ •‹ Â?—‘˜‡”Â? ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? Žƒ •‡‰”‡–‡”‹ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ȋ”Ǥ‰ǤÂ…ǤČŒ

”‡•…‹ƒ �ƒ ’ƒ�‘”ƒ�‹…ƒ „”‡•…‹ƒ�ƒ

7RUUL YL SUHVHQWR FKL VRIIUH OD FULVL Negli ultimi mesi la classe politica si è fossilizzata sulla questione imu, perdendo di vista l’emergenza lavoro. Questo, in sintesi, quanto sostenuto da Enzo Torri, segretario della Cisl di Brescia, che ha evidenziato quanto sia distante la politica dai problemi reali del Paese. A livello provinciale “ci siamo lasciati prima delle ferie con aziende come l’Agfa di Manerbio, la Piceni di Chiari, la Lones di Calvisano. Potremmo anche proseguire in questo lungo elenco di aziende che non vedono soluzioni, che non forniscono prospettive ai lavoratoriâ€? riferisce Torri. Se a essere maggiormente colpite dalla crisi sono le aziende operanti nel settore manifatturiero, anche nel settore commerciale e in quello dei servizi si registrano gravi problematiche, basti pensare, ricorda Torri, “al Continente di Rezzato come ad altre catene di supermercati che dopo aver cambiato proprietĂ stanno operando preoccupanti tagli, ciò implica un ampliarsi della fascia sofferenteâ€?. Quotidianamente la Cisl si trova a fronteggiare un contesto lavorativo che lascia poco spazio alle speranze. Per questo si chiede alla politica una presa di coscienza dei problemi che attanagliano i cittadini. “Ognuno deve fare la sua parte – afferma Torri – ci aspettiamo che l’Europa allenti il rigore al quale ha sottoposto i paesi dell’area Ue. Dal governo attendiamo, invece, politiche di sostegno per i lavoratori colpiti dalla crisi, finanziamenti per la cassa integrazione in primisâ€?. Al di lĂ della situazione contingente bisogna affrontare la crisi guardando anche al

futuro. In tal senso la Cisl di Brescia ritiene doveroso un alleggerimento della tassazione sul lavoro dipendente. Inoltre, la riduzione del carico fiscale potrebbe rilanciare il potere d’acquisto. “Con piĂš liquiditĂ si sostengono i consumi, si sostengono le produzioniâ€? chiosa il segretario bresciano della Cisl. Da qui l’appello agli imprenditori: “A loro chiediamo di crederci, dando la nostra disponibilitĂ a far funzionare meglio le aziende, aumentando la qualitĂ dei prodottiâ€?. (r.g.c.)

ƒ ˆ‹Â?‡ †‡ŽŽ‡ ˆ‡”‹‡ ‡ Žƒ …‘Â?•‡‰—‡Â?–‡ ”‹ƒ’‡”–—”ƒ †‡ŽŽ‡ ƒœ‹‡Â?†‡ Šƒ ˆƒ––‘ ”‹‡Â?‡”‰‡”‡ ‹Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒ ‘……—’ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ …‹Ö •‹ ƒ‰‰‹—Â?‰‡ Žǯ‹Â?•–ƒ„‹Ž‹–Â?


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Í˜ÍĄ

‘––‘˜‘…‡ Ž‡‘Â?‘”ƒ ‡ Žǯ‡”‘‹•Â?‘ …Š‡ Â?‘Â? •ǯ‹Â?’”‘˜˜‹•ƒ La biografia di Eleonora Cantamessa, la ginecologa della Clinica S. Anna uccisa nei giorni scorsi a Chiuduno mentre soccorreva un indiano ferito e successivamente falciata da un’auto ai bordi della strada, contiene giĂ i tratti stupendi del gesto eroico con cui ella ha concluso la sua vita. A Trescore, il suo paese d’origine, la conoscevano tutti e la dottoressa, che aveva 44 anni, anche se lavorava a Brescia, aveva mantenuto uno studio nel centro del paese. Voleva molto bene ai “suoi bambi-

niâ€?. Chiedeva sempre una loro foto e le conservava scrupolosamente. “Dopo l’orario di visita – racconta la madre di Eleonora – il suo ambulatorio rimaneva aperto ancora per le ragazze straniere che avevano bisogno di un consulto, le visitava gratuitamente. Non ha mai chiuso la porta in faccia a nessunoâ€?. CosĂŹ il direttore sanitario della Clinica Giorgio Taglietti la ricorda: “Lavorava con noi da tredici, quattordici anni era apprezzata da tuttiâ€?. Eleonora non era un medico per

mestiere, ma per vocazione. Una naturale disposizione verso chi aveva necessità , verso chi soffriva che ha sempre coltivato attraverso la sua competenza e professionalità . Una sensibilità immediata – come ricordano tante testimonianze su Facebook – verso i sofferenti coltivata nei lunghi anni di studio e di vita professionale. Una sensibilità maturata, credo, nel contesto della terra lombarda che, seppur non esente da derive di intolleranza e di rifiuto, non manca mai di esprimere, appe-

na ne ha l’occasione, gesti quotidiani di solidarietĂ e di amore al prossimo. CosĂŹ il gesto da “buon samaritanoâ€? compiuto da Eleonora nei confronti del ferito lasciato ai bordi della strada e picchiato dai “brigantiâ€? è nato in lei in modo naturale. La sua coscienza gli ha impedito di andare oltre. Solo la cattiveria ha trasforma quel gesto di “curaâ€? in una morte tragica ed eroica al tempo stesso, ma l’eroismo di Eleonora non è stato improvviso. Grazie dottoressa. (Adriano Bianchi)

”‡•…‹ƒ ‘”–‘ ‘Â?ƒÂ?‘ ƒÂ?‹ƒÂ?‹ǥ ˆ‘Â?†ƒ–‘”‡ ‡ ƒÂ?‹Â?ƒ–‘”‡ †‹ Dz ƒÂ?’‡” Â?‡”‰‡Â?ÂœÂƒÇł

,Q ULFRUGR GL 5RPDQR

/

a perdita di un figlio è sicuramente la piĂš straziante delle prove che dei genitori possano affrontare. Eppure anche la sofferenza, per quanto estrema possa essere, cela risvolti imprevedibili che, talvolta, aiutano a superare lo stesso trauma. Il dolore, infatti, pone tutti di fronte a una diversa concezione dell’esistenza, insegna a guardare la quotidianitĂ con occhi diversi. Questo è accaduto anni fa anche a Romano Damiani, l’animatore di “Camper emergenzaâ€? scomparso giovedĂŹ 5 settembre, all’etĂ di 67 anni, e alla moglie Maria Rosa. Della sofferenza e della rinascita dei coniugi Damiani ce ne ha parlato don Maurizio Funazzi, consulente ecclesiastico di “Camper Emergenzaâ€?: “Loro hanno imparato a guardare la realtĂ cogliendone i drammi insiti. CosĂŹ, dal 1992 – anno della morte del figlio Alberto a causa di un incidente stradale – i due coniu-

Dz ƒÂ?’‡” Â?‡”‰‡Â?ÂœÂƒÇł ° ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ‰”—’’‘ †‡ŽŽ‡ •‹‰Â?‘”‡ …Š‡ǥ ’”‡••‘ Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‡ŽŽƒ ‘…‡ǥ ’”‡’ƒ”ƒ Â?ƒ–‡”‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ Ž‡ „‘”•‡ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‹

gi hanno aiutato migliaia di persone, sia all’estero, particolarmente in Russia, a supporto dei missionari, sia con la piĂš nota esperienza del “Camper emergenzaâ€?. I clochard, le persone senza fissa dimora, i figli dell’emarginazione sociale, sono tanti coloro che ricorderanno le varie forme di aiuto ricevute da Romano: un pasto quotidiano, una coperta, come anche una parola di conforto nelle fredde notti d’inverno. “Lui incontrava personalmente le centinaia di persone che si avvicinavano al Camperâ€? ricorda don Maurizio. E ancora: “Loro lo chiamavano per nome e lui li chiamava per nome. Ha costruito con loro una relazione, ne ha conosciuto la storiaâ€?. L’importanza del servizio svolto da Damiani consiste anche nell’aver coperto una grave assenza, nell’aver aiutato schiere di diseredati quando questi non ricevevano attenzione alcuna dalla cittĂ . Un aneddoto, su tutti, spiega ciò che ha rappresentato “Camper Emergenzaâ€?: â€?La prima uscita avvenne nei pressi della stazione ferroviaria, ma le persone

‘Ž–‹ ‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ †‹ Dz ƒÂ?’‡” Â?‡”‰‡Â?ÂœÂƒÇł …Š‡ •‹ ’”‡‘……—’ƒÂ?‘ †‡ŽŽƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ †‡‰Ž‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–‹ Â?‡…‡••ƒ”‹ ‡ †‡‹ …ƒ’‹ †‹ ƒ„„‹‰Ž‹ƒÂ?‡Â?–‘ che si avvicinarono vennero fatte allontanare, perchĂŠ davano fastidioâ€? racconta don Maurizio. Ăˆ allora che “nacque Camper Emergenza, quando queste persone si riversarono nelle nostre strade, passando la notte all’addiaccioâ€?. Oggi sono circa 200 i volontari, ciascuno con il proprio compito, ma tutti pronti a dare il supporto necessario ai “fratelli di stradaâ€? che nella notte si incontreranno. Tutto questo, qualcuno potrebbe definirlo un miracolo, altri solidarietĂ . Rimane la certezza che, senza la straordinaria umanitĂ di Romano Damiani, come senza la forza di volontĂ di sua moglie Maria Rosa, la cittĂ di Brescia sarebbe sicuramente piĂš povera.

‘�ƒ�‘ ƒ�‹ƒ�‹

ÂŽ ’‡Â?•‹‡”‘ †‡Ž ‹Â?†ƒ…‘ Dz ƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ †‹ ‘Â?ƒÂ?‘ ƒÂ?‹ƒÂ?‹ ° —Â? Ž—––‘ …Š‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡ Žǯ‹Â?–‡”ƒ …‹––Â?dzǤ ÂŽ •‹Â?†ƒ…‘ Â?‹Ž‹‘ ‡Ž ‘Â?‘ Šƒ ‡•’”‡••‘ ‹Ž •—‘ •‡Â?–‹–‘ …‘”†‘‰Ž‹‘ ’‡” Žƒ Â?‘”–‡ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒÂ?’‡” Â?‡”‰‡Â?ÂœÂƒÇĄ Dz—Â? —‘Â?‘ …Š‡ Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ ‡”ƒ †‹˜‡Â?–ƒ–‘ ’—Â?–‘ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ’‡” Â?‘Ž–‹ǥ Â?ƒ •‘’”ƒ––—––‘ ’‡” …Š‹ ƒ˜‡˜ƒ „‹•‘‰Â?‘ †‹ ƒ‹—–‘ ‡ Šƒ •‡Â?’”‡ –”‘˜ƒ–‘ —Â?ƒ ’‘”–ƒ ƒ’‡”–ƒǤ ƒÂ?‹ƒÂ?‹ Č‚ …‘Â?–‹Â?—ƒ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ Č‚ Â?‘Â? Šƒ Â?ƒ‹ †‹Â?‡Â?–‹…ƒ–‘ …Š‹ •‘ˆˆ”‹˜ƒ †‹ ˆ”‡††‘ ‡ †‹ ˆƒÂ?‡ǥ …Š‹ Â?‘Â? ”‹—•…‹˜ƒ Ġ ƒ””‹˜ƒ”‡ ƒ ˆ‹Â?‡ Â?‡•‡ ‘ •–ƒ˜ƒ ƒ––”ƒ˜‡”•ƒÂ?†‘ —Â? ’‡”‹‘†‘ †‹ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â?Ǥ ••‹‡Â?‡ ƒ‹ –ƒÂ?–‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ †‹ ƒÂ?’‡” Â?‡”‰‡Â?œƒ ° ”‹—•…‹–‘ ƒ ”‹†ƒ”‡ •’‡”ƒÂ?œƒ ƒ …Š‹ ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â‡Â˜Âƒ Â’Â‡Â”Â•ÂƒÇĄ Žƒ˜‘”ƒÂ?†‘ …‘Â? ‹Â?’‡‰Â?‘ ‡ ˆ‡””‡ƒ ˜‘Ž‘Â?–Â?Ǥ ”ƒ Č‚ …‘Â?…Ž—†‡ ‡Ž ‘Â?‘ Č‚ Žƒ •—ƒ •…‘Â?’ƒ”•ƒ Žƒ•…‹ƒ —Â? ˜—‘–‘ ‹Â?…‘ŽÂ?ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ …‡”–‘ ‹Ž •—‘ ‡•‡Â?’‹‘ ƒ‹—–‡”Â? …Š‹ ° ”‹Â?ÂƒÂ•Â–Â‘ÇĄ ƒ ’”‘•‡‰—‹”‡ Žƒ •—ƒ ‘’‡”ƒdzǤ


͙͘

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͚͘

ÇŻ œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ƒ Â?‘•–”ƒ ‡ …‘’‡”–‹Â?‡ ”ƒ……‘Â?–ƒÂ?‘ †‹ —Â? ’‡”…‘”•‘ La prima copertina datata 8 luglio 1893, l’elezione di Pio X nel 1903, la nomina del vescovo Gaggia nel 1913, la fine della Grande guerra nel 1918, il disastro del Gleno nel 1923, il delitto Matteotti nel 1924 e cosĂŹ via dicendo fino ad arrivare agli anni Sessanta con l’elezione, nel 1963, di Paolo VI, e sempre nel 1963 il disastro del Vajont, la strage di Piazza Loggia nel 1974 e l’omicidio di Aldo Moro nel 1978. Il tentativo di raccontare

120 anni di storia bresciana, nazionale e internazionale attraverso le copertine del settimanale diocesano è piaciuto ai tanti visitatori della mostra. Alcuni si sono soffermati sui fatti piĂš lontani nel tempo, altri hanno riletto gli episodi piĂš vicini. A molti non è sembrato quasi vero di rivivere alcuni fatti forse cancellati dalla memoria. Alcuni hanno commentato con entusiasmo le prime pagine aggiungendo anche un “io

‘‰”ƒ–‘ ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘ ‹� ˆ‡•–ƒ

DQQL GL VWRULD FRQ LO SRSROR GL 9RFH ƒŽ Í™Í ÍĄÍ› ‹Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ ‡Â?–”ƒ Â?‡ŽŽ‡ …ƒ•‡ †‡‹ „”‡•…‹ƒÂ?‹Ǥ ‘Â?‘ ͙͚͘ ƒÂ?Â?‹ …Š‡ Ž‘ ˆƒ …‘Â? —Â?‘ •–‹Ž‡ Â’Â‘Â’Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ Ž‘ •–‡••‘ •–‹Ž‡ …Š‡ ƒ„„‹ƒÂ?‘ …‡”…ƒ–‘ †‹ Â?‡––‡”‡ ‹Â? ’”ƒ–‹…ƒ Â?‡ŽŽƒ ’”‹Â?ƒ ˆ‡•–ƒ †‹ ‘…‡

ƒ ˆ‘–‘‰ƒŽŽ‡”› Â?‘•–”ƒ Žƒ ˆ‡•–ƒ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ‘•’‹–ƒ–ƒ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‹ ‘‰”ƒ–‘ †ƒŽ Í? ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ Â•Â‡Â–Â–Â‡Â?„”‡ ‰”ƒœ‹‡ ƒÂ?…Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?’‡‰Â?‘ †‡‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ …ƒ’‹–ƒÂ?ƒ–‹ †ƒŽ ’ƒ””‘…‘ †‘Â? ‹ƒ‰‹‘ ‘Â?–ƒÂ?ƒǤ ‡” Žƒ …”‘Â?ÂƒÂ…ÂƒÇĄ ‹Ž „‹‰Ž‹‡––‘ Â?‡••‘ ‹Â? ’ƒŽ‹‘ ’‡” Žƒ …”‘…‹‡”ƒ †‹ ‘…‡ ° •–ƒ–‘ ˜‹Â?–‘ †ƒ ”—Â?‘ ƒÂ?Â?ƒ”…Š‹ †‹ ‘‰”ƒ–‘Ǥ Â‘Â’Â”ÂƒÇĄ ‹Ž †‹„ƒ––‹–‘ †‘’‘ Ž‘ •’‡––ƒ…‘Ž‘ †‡Ž ‹„„‹Î Â?‡••‘ ‹Â? •…‡Â?ƒ †ƒ …Š‹ŽŽ‡ ÂŽÂƒÂ–Â–Â‘ÇŁ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‘Â”Â‡ •‹ ° …‘Â?ˆ”‘Â?Â–ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?‘†‡”ƒ–‘ †ƒ ƒ••‹Â?‘ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ …‘Â? Â?‘Â?•Ǥ

ƒ„”‹‡Ž‡ ‹Ž‹’’‹Â?‹Ǥ ˆ‹ƒÂ?…‘ǥ Žƒ ‡••ƒ ’‡” ‹ ͙͚͘ ƒÂ?Â?‹ †‡Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ ‘ˆˆ‹…‹ƒ–ƒ †ƒ Â?‘Â?•Ǥ

‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ƒ•…Š‡”Ǥ ‡ŽŽƒ ˆƒ•…‹ƒ ‹Â?ÂˆÂ‡Â”Â‹Â‘Â”Â‡ÇĄ †ƒ •‹Â?‹•–”ƒ ƒ Â†Â‡Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ‹Ž †‹„ƒ––‹–‘ •—ŽŽƒ ”‹š‹ƒ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÂŽÂ‡Č€Â‹Â?ˆ‡†‡Ž‡ –”ƒ ”ƒœ‹ƒÂ?‘ ƒ”ƒÂ?–‹Â?‹ ‡ Â?‘Â?•Ǥ ‹ƒ…‘Â?‘ ƒÂ?‘„„‹‘ǥ ƒŽ…—Â?‹ ˜‹•‹–ƒ–‘”‹ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ‡ ‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹Ǥ

c’eroâ€?, un “io mi ricordo...â€?. Giovani e meno giovani hanno apprezzato questo viaggio a ritroso nel tempo. La mostra storica con i suoi 52 pannelli può essere riproposta anche nelle parrocchie, negli oratori o nei centri culturali, perchĂŠ può essere occasione di approfondimento e di riflessione su determinate tematiche e vicende. Chi volesse prenotarla, può contattare il settimanale diocesano al numero 030/44250.


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͚͘

͙͙

ÂŽ †‹„ƒ––‹–‘ –”ƒ ƒ”ƒÂ?–‹Â?‹ ‡ ƒÂ?‘„„‹‘ ƒ ”‡•…‹ƒ ’—Ö ƒÂ?…‘”ƒ †‹”•‹ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÂŽÂ‡ÇŤ Ma Brescia può ancora dirsi fedele? Non può bastare evidentemente il motto sul frontone di Palazzo Loggia di Brescia fedele alla fede e alla giustizia, la comunitĂ bresciana oggi ha bisogno di fare un’analisi seria del passato e del presente per capire dove vuole andare. Alla festa di “Voceâ€? hanno portato il loro contributo al dibattito Graziano Tarantini, presidente del Comitato di gestione di A2A, oltre che della Fondazione San Benedetto e mons. Giacomo Canobbio. Se Tarantini,

offrendo al pubblico esempi concreti della sua vita quotidiana di padre, uomo della ďŹ nanza e presidente della San Benedetto, scommette tutto sulla libertĂ delle persone che va sďŹ data con una proposta chiara, Canobbio registra uno scollamento della fede dalla pratica della vita, biasimando anche il comportamento di quei cristiani che hanno ritenuto che qualsiasi opzione politica fosse equivalente. Senza entrare nel dettaglio delle scelte, mons.

Canobbio si è chiesto da dove sono derivate talune scelte politiche. E sulle prioritĂ da mettere in campo, Canobbio individua il tema della convivenza civile, chiedendo ai giornali di comprendere ad esempio il signiďŹ cato del fenomeno della movida, invece di preoccuparsi di come e di dove spostarla. Guardando al mondo cattolico, è arrivato il momento di guardarsi in faccia e di non chiudersi:“le scuole cattoliche difendono il proprio pezzo, il sinodo sulle unitĂ

pastorali è solo un ricordo. Se non ci si unisce, si va verso la ďŹ neâ€?. Per Tarantini lo scenario è meno apocalittico: tutto dipende dal grado in cui riusciamo a fare una proposta interessante capace di sďŹ dare i giovani sul terreno dei loro desideri, capace di sďŹ dare la libertĂ di ciascuno e di corrispondere ai desideri che ci portiamo dentro. Tarantini ha poi concluso citando Tovini: “Senza la fede i nostri ďŹ gli non saranno mai ricchi, con la fede i nostri ďŹ gli non saranno mai poveriâ€?.

„„‘�ƒ�‡�–‹ Dz ‘…‡Dz •„ƒ”…ƒ •—Ž –ƒ„Ž‡–

ƒ„ƒ–‘ Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ ÂŽ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‡ ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? Ž‡ †‡Ž‡‰ƒ–‡

3HU OD EXRQD VWDPSD

6

ono importanti perchĂŠ, grazie anche al loro impegno e allo loro dedizione, La Voce del Popolo arriva nelle case dei bresciani. Stiamo parlando ovviamente delle delegate e dei delegati del settimanale diocesano, figure significative che cercano di promuovere sul territorio la buona stampa, proponendo non solo il settimanale diocesano ma anche la Rivista Madre, Famiglia Cristiana e Avvenire, solo per fare qualche nome. Sabato

‘Â?•Ǥ ‡Žƒ‹†‡ŽŽ‹ Šƒ ‹Â?…‘”ƒ‰‰‹ƒ–‘ –—––‹ Ġ ƒÂ?†ƒ”‡ ƒ˜ƒÂ?–‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â’Â‡Â”Âƒ †‹ ‡˜ƒÂ?‰‡Ž‹œœƒœ‹‘Â?‡ 7 settembre è andato in scena il tradizionale incontro con i delegati, quest’anno anticipato per farlo coincidere opportunamente con la festa dei 120 anni del settimanale. Nella chiesa di Lograto la Santa Messa è stata officiata da mons. Al-

do Delaidelli, parroco di Roncadelle e vicario episcopale, che nel corso dell’omelia ha incoraggiato i presenti ad andare avanti, consapevoli dell’importanza del ruolo che ricoprono. Mons. Delaidelli ha ringraziato anche il Signore per il dono di “Voceâ€? e di “Madreâ€?, per quello che hanno rappresentato e per quello che rappresentano per la comunitĂ diocesana. Ha aperto anche il cassetto della memoria, quando ha raccontato dei suoi ricordi di infanzia legati alla lettura dei due strumenti

di comunicazione. “Voceâ€? e “Madreâ€? sono strumenti di informazione e al tempo stesso di evangelizzazione. La Messa è stata anche l’occasione per pregare per tutti i delegati che ci hanno preceduto in cielo. La mattinata, dopo la visita alla mostra storica delle copertine di “Voceâ€?, si è conclusa con un momento conviviale sapientemente preparato dai volontari dell’oratorio di Lograto. Per molti è stata l’occasione per rivedersi e per darsi l’appuntamento al prossimo anno.

ƒ Â?ƒ––‹Â?ƒ–ƒ †‹ Â•ÂƒÂ„ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‘Ž–”‡ ƒŽŽƒ ‡••ƒ ‡ ƒŽ ’”ƒÂ?ÂœÂ‘ÇĄ ° •–ƒ–ƒ ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ˆƒ”‡ ‹Ž ’—Â?–‘ •—‹ ’”‘••‹Â?‹ –”ƒ‰—ƒ”†‹ †‡Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ …Š‡ …‘Â?‡ •ƒ’‡–‡ ƒ „”‡˜‡ •„ƒ”…Š‡”Â? ƒÂ?…Š‡ •—Ž –ƒ„Ž‡– ’‡” ƒÂ?’Ž‹ƒ”‡ —Ž–‡”‹‘”Â?‡Â?–‡ Žƒ •—ƒ ‘ˆˆ‡”–ƒǤ ……ƒÂ?–‘ǥ “—‹Â?†‹ǥ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ …ƒ”–ƒ…‡ƒ ƒ””‹˜ƒ ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹‰‹–ƒŽ‡Ǥ Â?…Š‡ ‹Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ …‘Â?’‹‡ —Â? —Ž–‡”‹‘”‡ ’ƒ••‘ Â?‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ ˆ”‘Â?–‹‡”ƒ †‡ŽŽƒ –‡…Â?Â‘ÂŽÂ‘Â‰Â‹ÂƒÇĄ ‰ƒ”ƒÂ?–‡Â?†‘ …‘•¿ —Â? •‡”˜‹œ‹‘ ‹Â? –‡Â?’‘ ”‡ƒŽ‡ ƒ‹ …‹”…ƒ ͘͘͜ Â?‹••‹‘Â?ƒ”‹ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹ Â?‡ŽŽ‡ œ‘Â?‡ †‹ Â?‹••‹‘Â?‡ …Š‡ ƒŽ Â?‘Â?‡Â?–‘ ”‹…‡˜‘Â?‘ǥ ƒ †‹•–ƒÂ?œƒ †‹ –‡Â?’‘ǥ Žƒ …‘’‹ƒ …ƒ”–ƒ…‡ƒǤ ‡” ‹ Â?—‘˜‹ ƒ„„‘Â?ƒ–‹ ° ’ƒ”–‹–ƒ —Â?ƒ ’”‘Â?‘œ‹‘Â?‡ …Š‡ Â’Â”Â‡Â˜Â‡Â†Â‡ÇŁ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ …ƒ”–ƒ…‡‘ ’‡” —Â? ƒÂ?Â?‘ ƒŽ ’”‡œœ‘ †‹ Í›Í? ‡—”‘ ‹Â?˜‡…‡ †‹ ÍœÍ&#x; ‡—”‘Ǣ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‹‰‹–ƒŽ‡ ƒÂ?Â?—ƒŽ‡ Č‹ÂˆÂ‹Â?‘ ƒŽ ͙͛ †‹…‡Â?„”‡ ÍšÍ˜Í™ÍœČŒ ƒ ͛͛ ‡—”‘ ȋ…‘Â?’—–‡”ǥ †—‡ –ƒ„Ž‡–• ‡ —Â?‘ •Â?ƒ”–’Š‘Â?Â‡ČŒǢ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ …ƒ”–ƒ…‡‘ —Â?‹–‘ ƒ “—‡ŽŽ‘ †‹‰‹–ƒŽ‡ ƒ Í&#x;͘ ‡—”‘ •‡Â?’”‡ …‘Â? •…ƒ†‡Â?œƒ ͙͛ †‹…‡Â?„”‡ ͚͙͘͜Ǥ ÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹‰‹–ƒŽ‡ •‹ ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒ ƒ “—ƒÂ?–‘ ‰‹Â? •‹ •–ƒ ˆƒ…‡Â?†‘ …‘Â? ‹Ž •‹–‘ ‹Â?–‡”Â?‡– ƒ‰‰‹‘”Â?ƒ–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒÂ?‡Â?–‡ ȋ™™™Ǥ Žƒ˜‘…‡†‡Ž’‘’‘Ž‘ǤÂ‹Â–ČŒ ‡ …‘Â? ‹ •‘…‹ƒŽ Â?‡–™‘”Â? Č‹ ƒ…‡„‘‘Â? ‡ Â™Â‹Â–Â–Â‡Â”ČŒǤ

1893-2013 VOCE COMPIE 120 ANNI

LA VOCE è quella giusta

Campagna promozionale

Regala la Voce a un amico Quest’anno Voce festeggia i 120 anni di vita. Aiutaci a farla conoscere segnalandoci l’indirizzo di persone che potrebbero essere interessate a leggerla: gliela invieremo per due mesi gratuitamente. Puoi farlo compilando e inviandoci il coupon qui riprodotto...

Nome ‌‌.........................‌. Cognome ‌....................................................‌ Via ........................................................................................................................... ModalitĂ di abbonamento Abbonamento online con carta di credito su www.lavocedelpopolo.it Abbonamento con bollettino postale intestato a: Fondazione Opera Diocesana San Francesco di Sales n. 18881250 Abbonamento presso il Centro per le Comunicazioni Sociali di via Callegari, 6 - 25121 Brescia. Per ulteriori informazioni: UfďŹ cio abbonamenti Tel: 030 44 250 int. 1 e-mail: abbonamenti@lavocedelpopolo.it - Fax: 030 280 93 71

Cap ‌‌‌....‌‌....... Località ........................................................................... Tel. ‌.........‌‌........‌‌‌ ... oppure telefonando al numero 03044250 interno 1 o inviando i dati via mail al seguente indirizzo: abbonamenti@lavocedelpopolo.it


͙͚

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

‘Â?–‹…Š‹ƒ”‹ —‡ ‰‹‘”Â?‹ ’‡” ˆƒ˜‘”‹”‡ Žǯ‡Â?‡”‰‹ƒ ˜‡”†‡ L’Istituto Superiore don Milani di Montichiari si appresta ad ospitare un incontro dedicato al mondo ambientale: si intitola, infatti, “Energia verdeâ€? l’evento, promosso da Comitato Sos Terra e centro sportivo Vighizzolo in collaborazione con la dirigenza dell’Istituto cittadino, che avrĂ luogo nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 settembre nelle 3 palestre della scuola. “Energia verdeâ€? consiste in una serie di attivitĂ tutte in ambito sportivo, una vera e propria full immer-

sion nelle discipline agonistiche: si partirĂ con la fit boxe passando per il kick boxing, il ju jitsu, la tecnica del kravmaga ed ancora capoeira, vovinam, gag, parkour, shaolin quan, ma non mancheranno nemmeno le piĂš classiche specialitĂ di danza declinate in modalitĂ jazz, orientale e tribal fusion. “Grazie al costo d’iscrizione - ricordano i promotori dell’iniziativa - ogni persona potrĂ provare illimitatamente le attivitĂ che piĂš le interessano: non c’è etĂ per iniziare a fa-

re sport e dunque sono invitati sia i bambini sia gli adulti e gli anziani per due giornate di sana attivitĂ fisica. Cogliamo anticipatamente l’occasione per ringraziare Manuela Baratti che ha ideato “Energia verdeâ€?, tutti gli istruttori che aderiranno a questo evento, i dirigenti delle strutture che hanno dato la disponibilitĂ delle palestre e, naturalmente, i partecipanti che vorranno unirsi a noi in queste due giornateâ€?. Sport ed ambiente, ancora una volta, vanno di pari pas-

so, con un sostegno reciproco che fa ben sperare per il futuro. L’associazione Sos Terra presieduta da Gianluigi Rosa rimane sempre a disposizione per chiarimenti circa le proprie iniziative e per illustrare nello specifico le attivitĂ in corso oltre, ovviamente, ad attendere nuove iscrizioni per potenziare il proprio lavoro: la sede è in via San Giovanni, 253 a Vighizzolo. Ăˆ attivo anche un sito internet consultabile all’indirizzo www.montichiarisosterra.it. (f.m.)

‘�–‡˜‹…‘ ‘�‡�‹…ƒ ͚͚ •‡––‡�„”‡

3HU FRQRVFHUH GD YLFLQR O¡2JOLR ‹ ’”‡’ƒ”ƒ Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ ‡…‘Ž‘‰‹…ƒ …Š‡ ˜‡†‡ ‹Â? ’”‹Â?ƒ Ž‹Â?‡ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â?‹…‹ †‡ŽŽƒ ‘Â?†ƒœ‹‘Â?‡ …‹˜‹Ž–Â? „”‡•…‹ƒÂ?ƒ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ ‡ †‡Ž ’ƒ”…‘ †‡ŽŽǯ ‰Ž‹‘

&

on l’organizzazione dell’associazione Amici Fondazione civiltĂ bresciana della Bassa e del parco dell’Oglio (presidente l’arch. Dezio Paoletti), domenica 22 settembre si svolge la manifestazione ecologica “Per conoscere e valorizzare l’ambito fluviale dell’Oglioâ€? percorrendo la via dell’acqua con barche, canoe e un gommone per 13 passeggeri; sul sentiero a piedi, in bicicletta (o in auto) sulla viabilitĂ ordinaria. Il fiume Oglio nasce nel paese di Ponte di Legno, dove si uniscono i torrenti Narcanello (proveniente dal ghiacciaio della Presena) e Frigidolfo (che giunge dalla Cima di Ercavallo, nel Parco dello Stelvio) sulle Alpi Orobie. Lungo 280 km, percorre tutta la regione Lombardia bagnando la Pianura Padana nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova dove si immette nel Po. Numerosi sono i suoi affluenti: il Chiese, il Mella, il Borlezza, il Dezzo, e una miriade di torrenti e fossi. La foce del fiume Oglio si trova in localitĂ Torredoglio, in provincia di Mantova. Una parte del programma prevede l’appuntamento alle 8.45 a Acqualunga di Borgo S. Giacomo al ponte sul fiume Oglio, per tutti i gruppi organizzati o singole partecipazioni in modo da assistere alla partenza

‹ ’—Ö ’‡”…‘””‡”‡ ‹Ž …‘”•‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â“Â—Âƒ …‘Â? Â„ÂƒÂ”Â…ÂŠÂ‡ÇĄ …ƒÂ?‘‡ǥ •— —Â? •‡Â?–‹‡”‘ ƒ ’‹‡†‹ ‘ ‹Â? Â?ƒ……Š‹Â?ƒ •—ŽŽƒ ˜‹ƒ„‹Ž‹–Â? ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒ del gruppo a guida Cai e, dalle 9, al “varoâ€? delle imbarcazioni presenti a guida singola e del gommone condotto da esperto per i primi 13 richiedenti. Altro itinerario è per il percorso in bicicletta a guida Amici Bici-Fiab di Brescia sul percorso Castelvisconti, Bordolano,

Monasterolo, Robecco-Pontevico. Ritorno pomeridiano dalla ciclabile dell’Oglio. Previste soste tra le 9.45-10.15 al parco di villa Zaccaria a Bordolano e tra 11-11.30 a Monasterolo di Robecco d’Oglio nel Cremonese. Alle ore 12, per chi non partecipa agli itinerari sull’acqua o sulla sentieristica,in piazza Mazzini a Pontevico raggruppamento per la visita alla Disciplina, recentemente restaurata. All 13.15 ritrovo per tutti alla Colonia di Pontevico per la pausa pranzo al sacco (su prenotazione, spiedo all’aperto con contorno e caffè a 22 euro). Dalle 14.30 intermezzo musicale e conclusione della giornata con i saluti dalle autoritĂ presenti. Dalle 16.15 bus navetta riservato ai primi 30 richiedenti per accompagnamento ai punti di partenza. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio della Provincia, il fattivo sostegno del Parco Oglio Nord, l’adesione del Parco Oglio Sud, le collaborazioni dei comuni di Borgo San Giacomo, Quinzano d’Oglio, Verolavecchia, Pontevico e Robecco d’Oglio; l’assistenza dei gruppi canoistici partecipanti, del Cai sezione di Manerbio, Amici della Bici-Fiab di Brescia e Protezione civile. Informazioni: Parco Oglio Nord tel. 0374 837067 - www. bassaparcooglio.org; amicibassa. oglio@civiltabresciana.it.

Ž‹š‹ǣ ’”‘’‘•–ƒ ’‡” ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Â?ǯ‘’’‘”–—Â?‹–Â? †‹ •‡”˜‹œ‹‘ ƒŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ‡‹ —Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‡ Â?‘Â? Šƒ‹ ƒÂ?…‘”ƒ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…Â—Â’ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â•Â–ÂƒÂ„Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ Â?ƒ †‡•‹†‡”‹ •’‡”‹nj Â?‡Â?–ƒ”‡ ’‡”…‘”•‹ …‘Â?…”‡–‹ …Š‡ –‹ ƒ‹—–‹Â?‘ Ġ ƒ˜˜‹…‹Â?ƒ”‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇŤ ƒ •‡––‡Â?„”‡ǥ ÍšÍ&#x; ‘Â?—Â?‹ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ ‘”‹‡Â?–ƒŽ‡ ‡ …‡Â?Â–Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ‹Â? …‘Žnj Žƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Žƒ ‡‰‹‘Â?‡ ‡ …‘Â? ‹Ž ‹’ƒ”–‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‰‹‘˜‡Â?–Î †‡ŽŽƒ ”‡nj •‹†‡Â?œƒ †‡Ž …‘Â?•‹‰Ž‹‘ †‡‹ Â?‹Â?‹•–”‹ǥ ’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ Dz Ž‹š‹ Č‚ ƒ’ƒ…‹ †‹ ˆ—–—”‘dzǥ —Â? ’”‘‰‡––‘ …Š‡ …‘‹Â?˜‘Ž‰‡”Â? ͙͘͘ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ˆ”ƒ ‹ ͙͞ ‡ ‹ ÍšÍ ÂƒÂ?Â?‹ǥ ƒ‹ “—ƒŽ‹ •ƒ”Â? ‘ˆˆ‡”–ƒ ÂŽÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ †‹ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ ‡ˆˆ‡––‹˜‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‡Ǥ —‡ ‘’’‘”–—Â?‹–Â?ÇŁ DzÍž Â?‡•‹ ’‡” Žƒ Â?‹ƒ …‘Â?—Â?‹–Â?dzǥ ’‡”…‘”•‘ †‹ DzÂ•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹Â‘Çł ’”‡••‘ ‡Â?–‹ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‹ †‡Ž ‘Â?—Â?‡ †‹ ”‡•‹†‡Â?œƒ Č‹Â„Â‹Â„ÂŽÂ‹Â‘Â–Â‡Â…ÂƒÇĄ …ƒ•ƒ †‹ ”‹’‘•‘ǥ Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ÇĄ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?Â‹ČŒÇĄ ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ “—ƒŽ‡ ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ •…‘’”‹”‡ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ ‡ …‘Â?‹Â?ÇŚ …‹ƒ”‡ ƒ …”‡ƒ”‡ ‹Ž Ž‘”‘ ˆ—–—”‘ ’”‘‰‡––‘ Žƒ˜‘”ƒ–‹˜‘Ǣ Dz Â‘Â–Â–Â‡Â‰ÂŠÂ‡ĆŹÂ‰Â‹Â‘Â˜ÂƒÂ?‹dzǥ •–ƒ‰‡ †‹ †—”ƒ–ƒ ˜ƒ”‹ƒ„‹Ž‡ ’”‡••‘ ƒœ‹‡Â?†‡ǥ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ ‘ ‡•‡”…‹œ‹ …‘Â?Â?Â‡Â”Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ …Š‡ ÂƒÂ•ÇŚ •‹…—”‡”Â? ƒ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ Â?‡––‡”‡ ƒŽŽƒ ’”‘˜ƒ “—ƒÂ?–‘ ƒ…“—‹•‹–‘ Â?‡Ž ’‡”…‘”•‘ †‹ •–—†‹ ‡ †‹ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ”‡ …Š‡ —Â?ƒ †‡–‡”Â?‹Â?ƒ–ƒ ’”‘ˆ‡••‹‘Â?‡ •‹ƒ ƒ†ƒ––ƒ ƒ Ž‘”‘Ǥ ’”‘‰‡––‹ ’”‡˜‡†‘Â?‘ …Š‡ ƒ †‹•’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ •‡Ž‡œ‹‘Â?ƒ–‹ ˜‹ •‹ƒ —Â? –—–‘”ǥ …Š‡ Ž‹ •‡‰—‹”Â? Â?‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ‡•’‡”‹‡Â?œƒǤ Ž‹ ‹Â?–‡”‡••ƒ–‹ ’‘••‘Â?‘ …‘Â?Â–ÂƒÂ–ÇŚ –ƒ”‡ Žƒ •‡‰”‡–‡”‹ƒ †‡Ž ”‘‰‡––‘ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ Í›ÍœÍ Í&#x;Í&#x;͙͚͙͛ͥǤ Č‹ÂŽǤ”ǤČŒ

‘‰”ƒ–‘ �‹–ƒŽ•‹ ‹� ˆ‡•–ƒ

ÂŽ •ƒÂ?–—ƒ”‹‘ †‹ ‘—”†‡• ° ˜‹•‹–ƒ–‘ †ƒ †‹˜‡”•‹ Â?‹Ž‹‘Â?‹ †‹ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?‹ ‘‰Â?‹ ƒÂ?ÇŚ Â?‘Ǥ ‘Â?‘ Â?‘Ž–‡’Ž‹…‹ Ž‡ ”ƒ‰‹‘Â?‹ …Š‡ •’‹Â?‰‘Â?‘ ƒŽ ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ Â?‘Ž–‹ Ž‘ ˆƒÂ?Â?‘ ’‡” ˜‹•‹–ƒ”‡ ‹ Ž—‘‰Š‹ •ƒ…”‹ †‡ŽŽƒ …‹––Â? ‘ ’‡” ’‘”–ƒ”‡ —Â?ǯ‹Â?–‡Â?œ‹‘Â?‡ †‹ ˆ‡†‡ ƒŽŽƒ ƒ†‘Â?Â?ƒǤ ǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‡‹ ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹ †‹ Â?Â‹Â–ÂƒÂŽÂ•Â‹ÇĄ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ Â?ƒ–ƒ ͙͙͘ ƒÂ?Â?‹ ˆƒ ’‡” ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ”‡ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?ƒŽƒ–‹ ƒ ‘—”†‡• ‡ Â?‡‹ •ƒÂ?–—ƒ”‹ Â?ƒ”‹ƒÂ?‹ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ° •‘Ž‘ —Â?‘ †‡‹ –ƒÂ?–‹ Â?‘†‹ ’‡” —Â?‹”‡ †‡˜‘œ‹‘Â?‡ ÂƒÂŽÇŚ Žƒ ƒ†‘Â?Â?ƒ ‡ ‹Â?’‡‰Â?‘ ’‡” ‰Ž‹ ƒŽ–”‹Ǥ ‹Î Â?‡ŽŽ‘ Â•Â’Â‡Â…Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ †‡ŽŽƒ •‘––‘•‡œ‹‘Â?‡ †‹ ”‡•…‹ƒ •‹ •˜‘Ž‰‡ ‘‰Â?‹ ƒÂ?Â?‘ Â?‡Ž Â?‡•‡ †‹ ‘––‘„”‡ǥ …‘•–‹–—‡Â?†‘ ’‡” ‹ ˆ‡†‡Ž‹ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ —Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ‹””‹Â?—Â?…‹ƒ„‹Ž‡Ǥ ‘––‘„”‡ Č‹Â†ÂƒÂŽ Í&#x; ƒŽ ͙͛ Â‘Â–Â–Â‘Â„Â”Â‡ČŒ ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ÂŽÇŻ Â?‹–ƒŽ•‹ ˜‹˜”Â? Žǯ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‡Ž ’‡ŽŽ‡‰”‹Â?ƒ‰‰‹‘ ‰—‹†ƒ–‘ †ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹Ǥ ‡Ž ˆ”ƒ––‡Â?’‘ Žƒ •‡œ‹‘Â?‡ „”‡nj •…‹ƒÂ?ƒ †‹ Â?‹–ƒŽ•‹ ° ’”‘Â?–ƒ ƒ ˜‹˜‡”‡ Žƒ •—ƒ •‡…‘Â?†ƒ ˆ‡•–ƒ ƒÂ?Â?—ƒŽ‡ Č‹Â‡Â˜Â‡Â?–‘ „ƒ––‡œœƒ–‘ Dz ‡•–ƒ Â‘Â”Â”Â‹Â•Â‘ÇłČŒǤ Â?ˆƒ––‹ Â?‡ŽŽ‡ ‰‹‘”Â?ƒ–‡ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ǥ •ƒ„ƒ–‘ ͙͜ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ͚͙͛͘ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‹ ‘‰”ƒ–‘ •ƒ”Â? Ž—‘‰‘ †‹ ‹Â?…‘Â?ÇŚ –”‘ ‡ †‹˜‡”–‹Â?‡Â?–‘ ’‡” –—––‹ǥ …‘Â? •–ƒÂ?† ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹…‹ ‡ –ƒÂ?–ƒ Â?—•‹…ƒ †ƒŽ ˜‹˜‘Ǥ ‘’”ƒ––—––‘ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ •ƒ”Â? †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ ‰ƒ”‡ ‡ …‘Â?’‡–‹œ‹‘Â?‹ ƒ’‡”–‡ ƒ –—––‹ ’‡” •‘‰‰‡––‹ †‹˜‡”•ƒÂ?‡Â?–‡ ƒ„‹Ž‹Ǥ Č‹ÂˆǤ‰ǤČŒ

‘––‘Ž‡Â?‰‘ ƒ ”‘ Ž‘…‘ ‡ Žƒ ƒ‰”ƒ †‡ŽŽƒ ’ƒ–ƒ–ƒ ƒ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ ƒ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ǥ Â?‡Ž ’ƒŽƒœœ‡––‘ †‡ŽŽ‘ •’‘”– ƒ ‘––‘nj Ž‡Â?‰‘ ˜ƒ ‹Â? •…‡Â?ƒ Žǯ͙͙ª ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Dz ƒ‰”ƒ †‡ŽŽƒ ’ƒ–ƒ–ƒdzǥ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ †ƒŽ ‘Â?—Â?‡ ‡ †ƒŽŽƒ ”‘ ‘…‘Ǥ Dz ƒ Â?‘•–”ƒ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ – •’‹‡‰ƒ ‹Ž •‹Â?†ƒ…‘ ‹ƒ…‘Â?‘ ƒ••ƒ – ‹Â?–‡Â?†‡ ”‡Â?†‡”‡ ‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒŽŽƒ ’ƒ–ƒ–ƒ ‡ ƒ –—––‹ ‹ ’”‘†‘––‹ …Š‡ Â?‡ †‡”‹nj ˜ƒÂ?‘dzǤ ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ƒŽ ˜‹ƒ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ •‡––‡Â?„”‡ …‘Â? Ž‘ •Š‘™ ƒ’‡”–‘ ƒ ”ƒ‰ƒœœ‡ †ƒ‹ ͙͜ ƒ‹ ͚ͥ ƒÂ?Â?‹ ‡ Žƒ ”‹…‡”…ƒ †‡ŽŽƒ Â?‹‰Ž‹‘” ˜‘…‡Ǥ Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ ÂˆÂ‡Â•Â–ÂƒÇĄ ƒŽŽ‡•–‹Â?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ †‹ ’‹––—”ƒ ‡ Â•Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇŁ Dz ‹ˆŽ‡••‹ Â†ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ÇŚ ÂŽ ƒˆˆ° ‡––‡”ƒ”‹‘ †‹ ‘–nj –‘Ž‡Â?‰‘dzǤ ‘Â?‡Â?‹…ƒ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â?ƒ……Š‹Â?‡ ‡ ƒ––”‡œœ‹ ƒ‰”‹…‘Ž‹ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…ÂƒÇĄ DzÂ”ÂƒÇŚ †—Â?‘dz †‹ ƒ—–‘ ‡ Â?‘–‘ Â†ÇŻÂ‡Â’Â‘Â…ÂƒÇĄ ‹Â?ƒ—‰—”ƒœ‹‘Â?‡ …ƒÂ?’‘ †‹ Â…ÂƒÂŽÂ…Â‡Â–Â–Â‘ÇĄ ‘”‡ ͙͚Ǥ͛͘ ’”ƒÂ?œ‘ ‹Â? ÂˆÂ‹Â‡Â”ÂƒÇł ƒ …—”ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘Ǣ ‘”‡ ͙͜ǤÍ›Í˜ÇĄ ”ƒ••‡‰Â?ƒ †‡Ž …ƒÂ?‡ †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒǤ ‰Â?‹ •‡”ƒ †ƒŽŽ‡ ͙ͥ –ƒ˜‘Žƒ ‹Â?„ƒÂ?†‹–ƒ …‘Â? •’‡…‹ƒŽ‹–Â? …Š‡ ‡•ƒŽ–ƒÂ?‘ Žƒ ’ƒ–ƒ–ƒǤ Č‹Â’Â‹Â‘ČŒ


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͙͛

ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ‡• ™‡‡Â?‡Â?† …‘Â? Dz Â?…Š‡ ‹‘ Â?‡Ž –‡”œ‘ Â?‹ŽŽ‡Â?Â?‹‘dz La sera di sabato 14 settembre, l’associazione â€?Anche io nel terzo millennioâ€?, con una festa diventata una piacevole consuetudine per soci, amici e sostenitori darĂ inizio alle attivitĂ previste per l’anno sociale giĂ alle porte. Quest’anno, oltre allo spazio gioco per bambini (4-12 anni) e per adolescenti (13-18 anni), gestiti dall’Associazione presso la propria sede in collaborazione con la cooperativa sociale La Scotta e i Comuni dell’Ambito 6 Monte

Orfano, parte il nuovo progetto “Yes weekendâ€?, rivolto ad adolescenti e giovani disabili, i quali, concluso il percorso scolastico, vedono quasi arrestarsi le propria vita sociale. Anche il giovane disabile aggiunge al naturale desiderio di arricchire la propria vita sociale il bisogno di autonomia, di sperimentare se stessi in contesti esterni alla famiglia, fuori dai circuiti ripetitivi della quotidianitĂ . Il progetto “Yes weekendâ€? ha proprio lo scopo di offrire a questi giovani la possibilitĂ

di costruirsi una vita sociale piĂš intensa. La sperimentazione del soggiorno breve (un weekend, che dĂ appunto il nome al progetto) può essere un’occasione per vivere un percorso di emancipazione verso la vita adulta con i propri amici, sperimentando le proprie autonomie e acquisendone delle nuove, senza la presenza dei propri famigliari, i quali a loro volta potranno usufruire di momenti di sollievo. La realizzazione del progetto è possibile grazie alla

sinergia di varie componenti: educatori professionali della cooperativa La Scotta, assistenti sociali dei singoli Comuni, alcune ďŹ gure rappresentative dell’UfďŹ cio di piano nell’ambito 6 Monte Orfano e le famiglie stesse dei giovani portatori di handicap. Tornando alla festa, sarĂ ospitata presso l’oratorio del Sacro Cuore, a partire dalle 19.30 con aperitivo e cena a base di spiedo, cui seguiranno momenti di presentazione fotograďŹ ca delle attivitĂ .

Í™Í?

—”ƒ ƒŽ ͙͛ ƒŽ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ‹Ž “—ƒ”–‹‡”‡ ‹Â? ˆ‡•–ƒ

�ƒ—‰—”ƒœ‹‘�‡ ‰—ƒ”†‘ •—Ž –‡�’‘ †‹ ƒ”–ƒ ‡œœ‘Ž‹

6ILODWH LQ FRVWXPH

*

razie all’impegno dei 15 componenti del Consiglio dell’associazione San Girolamo, coordinati da Pietro Platto, e alla collaborazione di 200 persone che animeranno i vari eventi della festa, si svolgerĂ da venerdĂŹ 13 settembre a domenica 15 settembre la 23ÂŞ edizione della “Festa di Muraâ€?. SarĂ l’occasione per ritrovarsi nell’antico quartiere di Mura, aggregato a Palazzolo con editto dell’imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico VI, il cosĂŹ detto “Privilegio dell’Imperatore Enricoâ€? del 27 luglio 1192, che sancĂŹ la nascita del Comune di Palazzolo. La Sagra di Mura o Festa di San Girolamo, prese il via nel settembre 1936 come festa patronale dell’antico quartiere; fu sospesa per la guerra e solamente nel 1952 venne riproposta. Rimasero memorabili le edizioni del 1953 e del 1954, poi un altro periodo di silenzio fino a che nel 1991 un gruppo di volontari riavviò la festa come sagra di quartiere, ricerca e ritrovo di tradizioni, momento di incontro e di socializzazione dei suoi abitanti e di tutti i visitatori. Camminando per le strade si potranno vedere oltre ai giochi, anche antichi mestieri e spettacoli di strada, e mangiare in una delle cinque locande. Il programma prevede tre sfilate in costume: sabato 14 settembre, ore 21 con la rievocazione dell’episodio

ƒÂ?Â?‹Â?ƒÂ?†‘ ’‡” Ž‡ •–”ƒ†‡ •‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ˜‡†‡”‡ ‘Ž–”‡ ƒ‹ ‰‹‘…Š‹ǥ ƒÂ?–‹…Š‹ Â?‡•–‹‡”‹ ‡ •’‡––ƒ…‘Ž‹ †‹ Â•Â–Â”ÂƒÂ†ÂƒÇĄ ‡ Â?ƒÂ?‰‹ƒ”‡ Â?‡ŽŽ‡ Ž‘…ƒÂ?†‡ storico “La pace sul fiumeâ€?, domenica alle ore 16 per la consegna della “dote alle nubendeâ€? e, alle ore 21, la grande sfilata medioevale per le vie di Mura, in contemporanea alla fiaccolata sul fiume Oglio del Kayak Ca-

noa Club. E poi il concerto di Charlie Cinelli, venerdĂŹ ore 22 in Piazza Corte Mura; giochi, esibizioni arcieri, armigeri e falconieri, spettacoli di burattini, di sbandieratori e intrattenimenti sabato 14 e domenica 15. Nella chiesa medioevale di S. Giovanni, sabato alle 21.15 “Mura di musicaâ€? a cura del gruppo musicale Sottini; domenica ore 10 S. Messa in costume storico e alle 17 il “Il Canto dell’Amoreâ€?, musica e parole del tempo di Dante con Angelo Botticini, Adelaide Perboni, Attilio Sottini, Orlando Barozzi. Culmine finale della festa sarĂ la sfilata in costume medioevale della domenica sera

con un “saluto pirotecnico� dal parco fluviale Metelli. Sabato 14 settembre, dalle 17, anteprima della Mostra per il centenario della nascita del pittore palazzolese Matteo Pedrali, presso la Fondazione Ambrosetti. Per il programma: www.festadimura.it.

•‹„‹œ‹‘Â?‹ †‹ ÂƒÂ”Â…Â‹Â‡Â”Â‹ÇĄ ƒ”Â?‹‰‡”‹ ‡ ˆƒŽ…‘Â?‹‡”‹ǥ •’‡––ƒ…‘Ž‹ †‹ „—”ƒ––‹Â?‹ ‡ ‹–‹Â?‡”ƒÂ?–‹ǥ †‹ •„ƒÂ?†‹‡”ƒ–‘”‹ ‡ ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‹

‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ǥ ‘”‡ Í™Í ÇĄ ’”‡••‘ Ž‘ •’ƒœ‹‘ ‡•’‘•‹–‹˜‘ †‹ ˜‹ƒ ‘”‹Â?‹ǥ ͚͚ ƒ ƒŽƒœœ‘Ž‘ ˜‡””Â? ‹Â?ƒ—‰—”ƒ–ƒ —Â?ƒ Â?‘•–”ƒ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Âƒ Â’ÂƒÂŽÂƒÂœÂœÂ‘ÂŽÂ‡Â•Â‡ÇĄ ƒ”–ƒ ‡œœ‘Ž‹Ǣ ‹Ž –‡Â?ƒ ° —Â?‘ Dz ‰—ƒ”†‘ •—Ž –‡Â?’‘dzǤ ÂŽ ’‡”…‘”•‘ ƒ”–‹•–‹…‘ ° ˜‹•‹–ƒ„‹Ž‡ †ƒŽ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ƒŽ ͙͛ ‘––‘„”‡Ǥ Â? Â?‘•–”ƒ ‹Â?•–ƒŽŽƒœ‹‘Â?‹ǥ †‹’‹Â?–‹ ‡ •…—Ž–—”‡ ‹Â? ˆ‡””‘ ‡ ‰ƒ”œƒ ƒ …—”ƒ †‹ —‰‡Â?‹‘ ‘Ž’‹ ‡ Š‹ƒ”ƒ ‡‰Š‡œœ‹Ǥ ’‡”‡ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ–‡ †ƒ —Â? Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹‘ ‡••‡Â?œ‹ƒŽ‡ ‡† ‹Â?–‹Â?‹•–‹…‘ǥ †‘˜‡ ‹Ž …‘Ž‘”‡ ‹Â?–‡•‘ …‘Â?‡ ’‹––—”ƒ Žƒ•…‹ƒ ‹Ž ’‘•–‘ ƒ‹ ˆ‹Ž‹ …Š‡ ƒ”–ƒ –‡••‡ ȋ…‘Ž –‡••—–‘ ‡ …‘Ž ÂˆÂ‡Â”Â”Â‘ČŒ …‘Â?‡ •‡‰Â?‹ †‹ —Â? …‘†‹…‡ –—––‘ ’‡”•‘Â?ƒŽ‡Ǥ Dz ÂŽ ˆƒ”‡ ƒ”–‹•–‹…‘ †‹ ƒ”–ƒ ‡œœ‘Ž‹ •‹ …ƒ”ƒ––‡”‹œœƒ – •’‹‡‰ƒ Š‹ƒ”ƒ ‡‰Š‡œœ‹ – Â?‡ŽŽǯ—•‘ †‹ —Â?ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ “—ƒŽ‡ ‹Ž …—…‹”‡ …Š‡ ‹Â?’‘Â?‡ –‡Â?’‹ †‹ ”‡ƒŽ‹œœƒœ‹‘Â?‡ Ž—Â?‰Š‹ǥ †‹˜‡Â?‡Â?†‘ Â?‘Â?‡Â?–‹ †‹ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‡ǥ †‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ‡ †‹ …ƒ–ƒ”•‹Ǥ ÂŽ –—––‘ •‹ –”ƒ†—…‡ ‹Â? ‘’‡”‡ •‡‰Â?‹…Š‡ǥ ˆƒ––‡ †‹ –”ƒ……‡ ‡ –”ƒÂ?‡ Žƒ …—‹ ‹Â?–‡Â?•‹–Â? ˜ƒ”‹ƒ ƒ •‡…‘Â?†ƒ †‡ŽŽ‡ ‡Â?‘œ‹‘Â?‹ ‡ †‡‹ ”ƒ……‘Â?–‹Ǥ ‡ •‹ …‘Â?‘•…‘Â?‘ ‹ …‘†‹…‹ ‡••‡ …‘Â?—Â?‹…ƒÂ?‘ ƒ ’‹Î Ž‹˜‡ŽŽ‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â•Â•Â‡Â”Â˜ÂƒÂ–Â‘Â”Â‡Ǥ ÂŽ †—ƒŽ‹•Â?‘ ° —Â?ƒ …‘•–ƒÂ?–‡ Â?‡‹ •—‘‹ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‹ÇŁ ‹ …‘Â?…‡––‹ †‹ ˜‹–ƒ ‡ Â?‘”–‡Ǣ †‹ –‡””‡Â?‘ ‡ Â?‡–ƒˆ‹•‹…‘Ǣ †‹ ˜‹…‹Â?‘ ‡ Ž‘Â?–ƒÂ?‘Ǣ †‹ ˆ”ƒ‰‹Ž‡ ‡ ˆ‘”–‡dzǤ —‡ ‘’‡”‡ †‹ ƒ”–ƒ ‡œœ‘Ž‹ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’”‘‹‡––ƒ–‡ •— —Â?‘ •…Š‡”Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”Â?‘ †‡ŽŽƒ ’”‡•–‹‰‹‘•ƒ ƒƒ–…Š‹ ƒŽŽ‡”› †‹ ‘Â?†”ƒǤ


͙͜

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

‡†‹œœ‘Ž‡ Â„Â‹Â‡Â–Â–Â‹Â˜Â‘ÇŁ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ ‹Â? ’ƒ‡•‡ —Â? ƒˆˆ° ŽœŠ‡‹Â?‡” Il Comune di Bedizzole (nella foto) inaugura in settembre una serie di incontri per la costituzione di un “Caffè Alzheimerâ€? all’interno della propria comunitĂ . Primo passo verso la realizzazione di questo progetto è la formazione di un gruppo di supporto, formato dai familiari dei malati di Alzheimer e da specialisti. La prima riunione organizzativa è fissata per martedĂŹ 17 settembre, alle ore 20.30, presso il centro anziani di viale LibertĂ , 36. Gli incontri in

calendario e l’iniziativa nascono sulla scia del piĂš ampio progetto “Caffè Alzheimer Valsabbiaâ€?, curato dalla cooperativa La Cordata in associazione con la cooperativa Esedra, e con il patrocinio della ComunitĂ della Fondazione bresciana e del Rotary Club Valle Sabbia. La rete assistenziale dei Caffè Alzheimer in Italia è ormai una realtĂ ben consolidata anche nella nostra provincia: il suo compito è quello di informare i familiari

sugli aspetti medico-assistenziali dell’Alzheimer, evitandone la solitudine nel lungo processo di accettazione di questa malattia che colpisce il cervello, attaccando e distruggendo le cellule cerebrali. A ben guardare, il “Caffè Alzheimerâ€? è uno spazio di sfogo reciproco, dove l’ascolto e il confronto con altri familiari che vivono la medesima esperienza diventa una forma di socializzazione. Nello specifico, il progetto Caffè Alzheimer di Bedizzole andrĂ a

coinvolgere tutte le altre realtĂ del territorio locale come la Rsa e l’Associazione Terza EtĂ . Per il mese di ottobre si segnalano gli incontri di martedĂŹ 8 e 22; termina il ciclo l’appuntamento conclusivo del 12 novembre. Info: Ufficio servizi sociali di Bedizzole (0306871700) o Sara Avanzini (3275999834); mail: servizisociali@comune.bedizzole. bs.it o caffealzheimervalsabbia@ lacordata.com. La partecipazione è libera e gratuita. (g.d.m.)

Č€

—˜‘Ž‡”ƒ Â?ƒ Â?‘•–”ƒ ˆ‹Â?‘ ƒŽ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡

5LFRUGDUH PRQV 9HQDQ]LR ÇŻÂƒÂŽÂŽÂ‡Â•Â–Â‹Â?‡Â?–‘ ”‹’‡”…‘””‡ Žƒ ˜‹–ƒ †‡Ž ‹••‹‘Â?ƒ”‹‘ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒÂ?‘ …Š‡ •‹ ‹Â?–”‡……‹ƒ …‘Â? Ž‡ ˜‹…‡Â?†‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ †‡ŽŽƒ ‹„‹ƒ ‡ †‡ŽŽƒ ‘Â?ƒŽ‹ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â’Â‘Â…Âƒ …‘Ž‘Â?‹ƒŽ‡ ƒŽ ͙ͥÍ&#x;͘

6

ono tre le date che segnano i momenti piĂš significativi della biografia di Venanzio Filippini (frate, vescovo e missionario): 7 settembre 1913, 23 maggio 1933 e 31 marzo 1973. In modo singolare, dunque, quest’anno si celebrano contemporaneamente: il centenario dell’ordinazione sacerdotale, l’80° della nomina a Vescovo, oltre al 40° della morte. La sua vita si è svolta tra il Bresciano e l’Africa. In occasione delle varie ricorrenze la comunitĂ di Nuvolera commemora dunque il suo illustre, benemerito concittadino con una serie di manifestazioni, organizzate dalla parrocchia dal 7 al 15 settembre. Le celebrazioni si sono aperte con un concerto intervallato dalla lettura di brani tratti dalle lettere pastorali di mons. Filippini alla comunitĂ di Mogadiscio. La Messa solenne nella festa della NativitĂ di Maria è stata presieduta da padre Massimiliano Taroni, segretario delle Missioni francescane lombarde, che ha pure presentato il libro da lui curato “Mons. Venanzio Filippini Missionario in Libia, vescovo francescano in Somaliaâ€?. Fino a domenica 15 settembre, dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 20, presso il salone “Giovine Nuvoleraâ€? resterĂ aperta la mostra “Mons. Venanzio Filippini: un gigante della Chiesaâ€? curata da Diego Agnelli. La

ǥ Ǥ Ǥ Ǥ

1 •–ƒ–‘ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Ž‹„”‘ Dz ‘Â?•Ǥ ‡Â?ƒÂ?œ‹‘ ‹Ž‹’’‹Â?‹ ‹••‹‘Â?ƒ”‹‘ ‹Â? Â‹Â„Â‹ÂƒÇĄ ˜‡•…‘˜‘ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒÂ?‘ ‹Â? ‘Â?ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇł mostra ripercorre la vita del Missionario francescano che si intreccia con le vicende politiche della Libia e della Somalia dall’epoca coloniale al 1970. Francesco Filippini nasce a Nuvolera nel maggio 1890 e, nel settembre 1902, entra nel convento di Rezzato e, subito dopo, nel collegio Serafico

di Ornavasso (Novara), nel convento di S. Antonio di via Farini, e in quello di Saiano. Il 31 ottobre 1905 veste il saio francescano a Rezzato assumendo il nome di fra Venanzio. Compiuto un anno di noviziato emette i voti semplici. Compiuti, in vari conventi, gli studi teologici, nel 1908 emette i voti solenni. Ăˆ ordinato sacerdote, il 7 settembre 1913 nella chiesa di S. Antonio di Milano da mons. Lodovico Antonelli, nominato da pochi mesi vicario apostolico della Libia, che lo chiede come suo segretario, e cosĂŹ inizia la sua esperienza missionaria prima a Tripoli, poi per 15 anni come parroco in questa stessa cittĂ , all’epoca capitale della colonia italiana di Libia. Per i meriti del suo brillante operato nel 1933 viene consacrato vescovo di Tunisia e Numidia, alla presenza tra gli altri del maresciallo Badoglio, allora governatore della Libia, inoltre riceve personalmente dal papa Pio XI la missione della Somalia. Sbarca a Mogadiscio il 22 settembre 1933 e vi rimane fino all’etĂ di 80 anni, condividendo per ben 37 anni le vicissitudini di questo Paese, da colonia italiana a Stato libero e cooperando al disegno della Somalia moderna con la fondazione di scuole, collegi, orfanatrofi e addirittura di un complesso industriale. Ăˆ tornato a vivere umilmente gli ultimi tre anni di vita ritirato in casa della sorella a Nuvolera.

‘Â?ƒ–‘ Â”ÂƒÂ•Â’Â‘Â”Â–Â‹ÇŁ †ƒŽ Ž—Â?‡†¿ ƒŽ •ƒ„ƒ–‘ †—‡ …‘”•‡ ‹Â? ’‹Î ‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‹Â‘ †‡Ž Â?—‘˜‘ ƒÂ?Â?‘ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â‘ÇĄ ”‹’”‡Â?†‡ ‹Ž •‡”˜‹œ‹‘ †‹ …‘ŽŽ‡‰ƒÂ?‡Â?–‘ ˆ‡””‘˜‹ƒ”‹‘ ‘Â?ÂƒÂ–Â‘ÇŚ ”‡•…‹ƒ ’‡” ‹ ’‡Â?†‘Žƒ”‹ Ž‘Â?ÂƒÂ–Â‡Â•Â‹ÇĄ •–—†‡Â?–‹ ‡ ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ÇĄ ’‡Â?ƒŽ‹œœƒ–‹ †ƒŽŽ‡ ’‘…Š‡ ˆ‡”Â?ƒ–‡ †‡‹ …‘Â?˜‘‰Ž‹ Â?‡‰Ž‹ ‘”ƒ”‹ †‹ ’—Â?–ƒǤ Ž‹ ‘”ƒ”‹ ”‹Â?ƒÂ?‰‘Â?‘ “—‡ŽŽ‹ †‡ŽŽ‘ •…‘”•‘ ‹Â?˜‡”Â?‘Ǥ ‹ –”ƒ––ƒ †‹ †—‡ …‘”•‡ ƒ‰‰‹—Â?Â–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ‹Â? ƒÂ?†ƒ–ƒ ‡ ”‹–‘”Â?‘ǥ ‡ˆˆ‡––—ƒ–‡ †ƒ ƒ—–‘„—• ‹Â?–‡‰”ƒ–‹˜‹ †‡Ž ”‡‰‘Žƒ”‡ •‡”˜‹œ‹‘ •— Â”Â‘Â–ÂƒÂ‹ÂƒÇĄ Ž—Â?‰‘ Žƒ –ƒÂ?‰‡Â?œ‹ƒŽ‡ ȋ‡ “—‹Â?†‹ •‡Â?œƒ ˆ‡”Â?ƒ–‡ ‹Â?–‡”Â?Â‡Â†Â‹Â‡ČŒǤ ‘…‘ ’‹Î †‹ Â?Â‡ÂœÂœÇŻÂ‘Â”Âƒ ‹Ž –‡Â?’‘ Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ’‡” …‘’”‹”‡ Žƒ †‹•–ƒÂ?œƒǤ ÂŽ –‹…Â?‡– Šƒ ‹Ž Â?‡†‡•‹Â?‘ …‘•–‘ †‡Ž „‹‰Ž‹‡––‘ †‡Ž –”‡Â?‘ǥ ‘˜˜‡”‘ ͚ǥÍ&#x;Í? ‡—”‘ǥ ƒ…“—‹•–ƒ„‹Ž‡ ‹Â? “—ƒŽ—Â?“—‡ „‹‰Ž‹‡––‡”‹ƒ ˆ‡””‘˜‹ƒ”‹ƒ †ǯ –ƒŽ‹ƒ ‘ ƒ ‘Â?ƒ–‘ ’”‡••‘ Ž‡ ƒ‰‡Â?œ‹‡ ˜‹ƒ‰‰‹ •‹–—ƒ–‡ ‹Â? ˜‹ƒ ‡’—„„Ž‹…ƒ Í Í›ÇŚÍ Í? ‡ ‹Â? …‘”•‘ ƒ”‹„ƒŽ†‹ Í&#x;Í?Ǥ Â? “—‡•–ǯ—Ž–‹Â?ÂƒÇĄ …‘Â?‡ ‹Â? –—––‡ Ž‡ „‹‰Ž‹‡––‡”‹‡ ÂˆÂ‡Â”Â”Â‘Â˜Â‹ÂƒÂ”Â‹Â‡ÇĄ ° ’‘••‹„‹Ž‡ ˆƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ„Â„Â‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ Â?‡Â?•‹Ž‡ Č‹Í?Í™ Â‡Â—Â”Â‘ČŒǤ Â”ÂƒÂ”Â‹ÇŁ ’ƒ”–‡Â?œƒ ƒŽŽ‡ Í&#x; †ƒŽŽƒ •–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‘Â?ƒ–‘ ‡ ƒŽŽ‡ Í&#x;Ǥ͘͞ †ƒ ˜‹ƒ †‡Ž ƒÂ?–—ƒ”‹‘ Č‹Â˜Â‹Â…Â‹Â?‘ ƒŽŽƒ ˆ‡”Â?ƒ–ƒ †‡‰Ž‹ ƒ—–‘„—• ’ƒÂ?ČŒÇĄ …‘Â? ƒ””‹˜‘ ƒŽŽƒ •–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ‹Â?–‘”Â?‘ ƒŽŽ‡ Í&#x;Ǥ͘͜Ǥ ‡Â?–”‡ †ƒ ”‡•…‹ƒ ‹Ž „—• †‹”‡––‘ ƒ ‘Â?ƒ–‘ †‡Ž ƒ”†ƒ •‹ Â?—‘˜‡ ƒŽŽ‡ ͙͛ǤÍ?͘ ‡ ƒŽŽ‡ ͙͜ǤÍ?͘ Č‹Â†ÂƒÂŽÂŽÂƒ •–ƒœ‹‘Â?Â‡ČŒÇĄ …‘Â? ƒ””‹˜‘ ƒŽŽƒ •–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‘Â?ƒ–‘ ˜‡”•‘ Ž‡ ͙͜Ǥ͛͘ ‡ Í™Í?Ǥ͛͘Ǥ

‡•‡Â?œƒÂ?‘ ‘”Â?ƒÂ?‘ ‹Â? ’‹ƒœœƒ ‹ •ƒ’‘”‹ ‡ ‹ •ƒ’‡”‹ ƒ„ƒ–‘ ͙͜ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ƒ ‡•‡Â?œƒÂ?‘ †‡Ž ƒ”†ƒ •‹ –‡””Â? Žƒ –‡”œƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‹ Dz ƒ’‘”‹ ‡ Â•ÂƒÂ’Â‡Â”Â‹ÇĄ …‘Ž–—”ƒ ‡ …—Ž–—”ƒdzǤ ‹ –”ƒ––ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‡Â•Âƒ †—‡ ‰‹‘”Â?‹ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ‹ ’”‘†‘––‹ Ž‘…ƒŽ‹ †‡Ž –‡””‹–‘”‹‘ …‘Â? ’‘••‹„‹Ž‹ †‡‰—•–ƒœ‹‘Â?‹ǥ •‡Â?œƒ –”ƒ•…—”ƒ”‡ Žƒ Â?Â—Â•Â‹Â…ÂƒÇĄ ‰Ž‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ‡ Žƒ Â…Â—ÂŽÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ ‡ ˆ‹Â?ƒÂ?…Š‡ ÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‘Â•Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ ƒ—–‘˜‡––—”‡ ‡…‘Ž‘‰‹…Š‡Ǥ ÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ •‹ –‡””Â? ‹Â? ’‹ƒœœƒ ƒŽ˜‡œœ‹ †ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͙͘ ƒŽŽ‡ ‘”‡ ͚͚ ‡ •ƒ”Â? ‹Â? …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? Ž‘™ ‘‘† ‘Â?†‘––ƒ ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ Â?‡Â?–”‡ ƒ ƒŽƒœœ‘ ‘†‡•…Š‹Â?‹ •‹ •˜‘Ž‰‡”‡Â?Â?‘ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?–‹ Žƒ„‘”ƒ–‘”‹ †‡Ž ‰—•–‘ •—ŽŽǯ‘Ž‹‘ †‡Ž ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĄ •—Ž ˜‹Â?‘ —‰ƒÂ?ÂƒÇĄ •—Ž –ƒ”–—ˆ‘ †‡ŽŽƒ ƒŽ–‡Â?‡•‹ǥ •—Ž ”ƒÂ?ƒ ƒ†ƒÂ?‘Ǥ Â?ÂˆÂ‘ÇŁ …‘Â?—Â?‡Ǥ†‡•‡Â?œƒÂ?‘Ǥ‹–Ǥ

/8&,$ )5$1&+,1, 9HG &DSHOOL

*,29$11, 020%(//, *LDPSL

1H GDQQR LO WULVWH DQQXQFLR L Ă€JOL 0LULDP FRQ $OIRQVR $GULDQR FRQ &OHPHQWLQD QLSRWL H SURQLSRWL 8Q SDU WLFRODUH ULQJUD]LDPHQWR D WXWWR LO SHUVRQDOH PHGLFR H SDUDPHGLFR GHL UHSDUWL GL &XUH SDOOLDWLYH GHOO¡2VSH GDOH GL *DYDUGR GHOOD D H D 0HGLFLQD H GHOO¡2WRULQR ODULQJRLDWUD GHJOL 6SHGDOL &LYLOL GL %UHVFLD SHU OH FXUH SUHVWDWH 6L ULQJUD]LD LQROWUH OD VLJ UD &RVWDQ]D 6FDOYLQL SHU O¡DLXWR GDWR

&RQ LPPHQVR GRORUH OR DQQXQFLDQR OD PRJOLH 3DROD LO ÀJOLR 0DXUL]LR L JHQLWRUL %UXQD H )DXVWR OD VRUHOOD *DEULHOOD FRQ *LJL H $QJHOLFD H SDUHQWL WXWWL 8Q SDUWLFRODUH ULQJUD]LD PHQWR DO SHUVRQDOH PHGL FR H SDUDPHGLFR GHOOD ,, FKLUXUJLD GHJOL 6SHGDOL &L YLOL SHU OH DPRUHYROL FXUH SUHVWDWH

Agenzia: S. POLO (BS) - V. Fiorentini, 30 Tel. 030 2311168 Agenzia SANPOLINO (BS) C.so Luigi Bazoli - ang. Via degli Alpini Tel. 030 2319982


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Í™Í?

”‡�‘

ÂŽ ‹†ƒ ‹Â?–‹–‘Žƒ–‘ ƒ Â?„‡”–‘ ƒŽƒ Durante l’inaugurazione dei nuovi locali in Castello, l’amministrazione comunale di Breno, diretta dal sindaco Sandro Farisoglio, ha intestato il Cida (Centro di informazione e divulgazione archeologica) a Umberto Sala, memoria storica della cittadina, deďŹ nito “l’ultimo castellanoâ€?ed inventore e direttore del famoso foglio satirico della “Giambardaâ€?. Era questa un contenitore che stava tra le ruote sotto il piano dei carri d’un tempo e portava un po’

di tutto. Sala scelse questo nome dal 1951 in poi per una serie di foglietti in cui vennero (magari anche in rima) agitati i problemi di Breno. Gli scritti venivano poi incollati sul “palo della vergognaâ€? nel centro del borgo. Nel corso della cerimonia di intitolazione di cui s’è detto, Eugenio Fontana ha parlato di un uomo lineare, coerente con i suoi ideali, limpido nel suo tratto, venato di un’ironia bonaria. “Sala, in un certo senso fu la coscienza critica, criticamente

costruttiva di Breno. La sua ironia poneva problemi per i quali egli, con i suoi mezzi, sollecitava una soluzione�. Chi scrive ricorda quando chiese un parere amicale in ordine alla ristrutturazione di un sacello di campagna di sua proprietà in Castello. Il manufatto fatiscente, danneggiato gravemente dal tempo e dall’incuria, non presentava piÚ alcuna traccia pittorica degli antichi affreschi dedicatori. Ebbene: il buon Umberto meditava seriamente

di far restaurare l’edicoletta, facendola quindi affrescare con i suoi “santiâ€? preferiti e ammirati: Garibaldi, Mazzini e Cavour. SĂŹ la sua fede fu sempre profondamente repubblicana e mazziniana. La ďŹ glia Piera, custode delle memorie paterne, sta adesso riordinando le molte “Gimbardeâ€?, pensando alla pubblicazione in un volume: un sogno che accarezza da tempo e che restituirebbe una grossa “fettaâ€? di memoria non solo a Breno, ma all’intera Valcamonica. (e.g.)

‡˜‘ ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘�‡�‹…ƒ Žƒ …‡”‹�‘�‹ƒ †‹ ‹�ƒ—‰—”ƒœ‹‘�‡

/D &URFH GHO 3DSD SDWULPRQLR FRPXQH ƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ ”‘…‡ǥ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ƒ‘Ž‘

ÇĄ …‘Â?‹Â?…‹ƒ Â?‡Ž Í™ÍĄÍĄÍ ÇĄ ƒÂ?Â?‘ †‡ŽŽƒ ͚͔ ˜‹•‹–ƒ †‡Ž ƒÂ?–‘ ƒ†”‡ ƒ ”‡•…‹ƒ ‹Â? ”‹…‘”†‘ †‹ ƒ‘Ž‘ ‡ †‹ ‹—•‡’’‡ ‘˜‹Â?‹

Çł Çł

6

i conclude per tanti una storia iniziata nel 1998, ma per l’associazione culturale “Croce del Papaâ€? si preannuncia una fase ancora piĂš impegnativa: rendere e mantenere tale realtĂ , luogo vivo. Sabato 14 settembre, alle ore 20.30, con un concerto d’archi dell’orchestra giovani “Violini Saporitiâ€? si avvierĂ la due giorni di cerimonie dedicata alla benedizione e alla consegna della “Croce del Papaâ€? alla comunitĂ ; la giornata seguente, domenica, le celebrazioni inizieranno alle 15.30 con la Banda musicale comunale e il coro Adamello di Cevo che accoglieranno pellegrini, fedeli e semplici curiosi in piazzetta Belvedere. Circa 30 minuti dopo, ci si muoverĂ in corteo verso l’Androla dove, dopo i discorsi ufficiali, il vescovo ausiliare emerito Vigilio Mario Olmi officerĂ la Santa Messa cui seguirĂ l’apertura e la benedizione della Cripta. Da quel momento il sito diverrĂ patrimonio comune del territorio e dei suoi abitanti in primis, ma in generale di tutti coloro che vorranno immergersi in una ambiente di grande impatto emotivo. Ma facciamo un passo indietro. Abbiamo scritto che questa storia è iniziata nel 1998, un anno eccezionale per Brescia che commemorava il centenario della nascita del papa bresciano Paolo VI e la celebrazione del rito di beatificazione del venerato Giuseppe Tovini. E si dava per probabile la

ÇŻ

ÂŽ …ƒ”†Ǥ ‡ǣ Dz ƒŽ ‰”ƒÂ?†‡ ƒ”…‘ †‹ “—‡•–ƒ ”‘…‡ …Š‡ •‹ •–ƒ‰Ž‹ƒ …‘Â?–”‘ ‹Ž …‹‡Ž‘ ‡ •‹ …Š‹Â?ƒ •—ŽŽǯ—Â?ƒÂ?‹–Â?ÇĄ ”‹•–‘ •‡Â?„”ƒ †‹”…‹ǣ Â?‘Â? •‹‡–‡ •‘Ž‹dz seconda visita di Giovanni Paolo II. Il 20 settembre il Papa celebrò, con la sua presenza sotto la grande Croce ideata dall’artista Enrico Job che

campeggiava sull’altare realizzato allo stadio Rigamonti, le due grandi figure bresciane. Tra le numerose richieste che giunsero di avere come ricordo la grande Croce, il Comitato accolse la richiesta fatta dal Sindaco di Cevo a nome della popolazione. Il 26 dicembre 2002, fu posta la prima pietra. L’8 novembre 2003 si registrarono i primi segnali concreti della posa del grande monumento e dopo un’attesa durata quasi sette anni, la “Croce del Papaâ€? era sul dosso dell’Androla, ricurva sulla Valle, quasi ad avvolgerla e a proteggerla. “Dal grande arco di questa Croce che si staglia contro il cielo e si china sull’umanitĂ , Cristo sembra dirci: non siete soli. Io sono con voi nelle vostre gioie e nelle vostre sofferenze, nelle fatiche quotidiane e nel vostro impegno per costruire un mondo miglioreâ€?. Con queste parole il card. Giovan Battista Re si rivolse alle centinaia di persone che vollero partecipare alla cerimonia, intensa di significati, con cui la Croce fu benedetta e intitolata a papa Giovani Paolo II, un Cristo, quello che pende dalla croce, che modifica radicalmente la tradizione classica della Crocifissione, ma non la simbolica vittoria della mitezza e della veritĂ sulla violenza e sui falsi idoli che l’umanitĂ continua a crearsi. E sabato e domenica prossimi, come anticipato, la cerimonia di benedizione e consegna alla comunitĂ della “Croce del Papaâ€? completata

‘Â?Ǥ Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ •’‡––ƒÂ?†‘ ‹Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ǤǤǤ

ÂŽ Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ •‹ ° –‡Â?—–ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?ÇŚ „Ž‡ƒ †‡ŽŽƒ ‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ †‹ ƒŽŽ‡ ƒÂ?‘Â?‹…ƒ …‘Â? —Â? •‘Ž‘ ’—Â?–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â†Â‹Â?‡ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘ǣ ‡Ž‡œ‹‘Â?‡ †‡Ž ’”‡•‹†‡Â?–‡ ‡ †‡Ž †‹”‡––‹˜‘Ǥ ‘’‘ Ž‡ †‹Â?‹••‹‘Â?‹ †‹ ‘””ƒ†‘ ‘Â?ƒ•‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ …Š‡ Šƒ ‘’–ƒ–‘ ’‡” Žƒ …ƒ”‹…ƒ †‹ …‘Â?•‹‰Ž‹‡”‡ ”‡‰‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‹ ° ”‡•‘ Â?‡nj …‡••ƒ”‹‘ ’”‘…‡†‡”‡ ƒ Â?—‘˜ƒ Â?‘Â?‹nj Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â”Â‰ÂƒÂ?‘ †‹”‡––‹˜‘ †‡ŽŽǯ‡Â?–‡ …‘Â?’”‡Â?•‘”‹ƒŽ‡Ǥ †‡Ž‡‰ƒ–‹ ’”‡•‡Â?ÇŚ –‹ǥ ƒ••‡Â?–‹ –—––‹ ‹ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒÂ?–‹ †‡Ž †Žǥ ŠƒÂ?Â?‘ †‹•…—••‘ ƒ Ž—Â?‰‘ ‹Ž –‡Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ †‹ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ …Š‡ †‘nj ˜”‡„„‡ ‡••‡”‡ …‘Â?†‹˜‹•‘ †ƒ –—––‡ Ž‡ ˆ‘”œ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡Ǥ 1 •–ƒ–ƒ ”‹ƒ‰‰‹‘”Â?ƒ–ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?„Ž‡ƒ ’‡” Žƒ Â?‘Â?‹Â?ƒ †‡Ž ”‡nj •‹†‡Â?–‡ ‡ †‡Ž †‹”‡––‹˜‘ ƒŽŽƒ †ƒ–ƒ †‹ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͚͞ ‘ ˜‡Â?‡”†¿ ÍšÍ&#x; •‡––‡Â?„”‡Ǥ

Â?–ƒÂ?–‘ ‹ Â?‘Â?‹ †‡‹ ’ƒ’ƒ„‹Ž‹ …Š‡ ’‘nj –”‡„„‡”‘ ‰—‹†ƒ”‡ ‹Ž ˆ—–—”‘ †‡ŽŽƒ ’‹Î ‰”ƒÂ?†‡ …‘Â?—Â?‹–Â? Â?‘Â?–ƒÂ?ƒ •‘Â?‘

’‹Î †‹ —Â?‘ǣ ‹Â? ’‘Ž‡ ’‘•‹–‹‘Â? Ž‘ •–‡•nj •‘ ’”‡•‹†‡Â?–‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‡Â?Â„ÂŽÂ‡ÂƒÇĄ ÂƒÇŚ ”‹‘ ‡Â?†‘Ž‹ǥ •‹Â?†ƒ…‘ †‹ ‹ƒÂ?‹…‘ǥ …‘Â? ‹Ž …‘ŽŽ‡‰ƒ •‹Â?†ƒ…‘ †‹ ƒ‹•…‘ ‘˜‡Â?‘ ‹Â?‘ ÂƒÂ•Â…ÂŠÂ‡Â”Â’ÂƒÇĄ •–‘”‹…‘ ÂƒÂ•Â•Â‡Â•Â•Â‘ÇŚ ”‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ‰Â”Â‹Â…Â‘ÂŽÂ–Â—Â”Âƒ ‡ ˆ‘”‡•–‡ †‡ŽŽƒ …‘nj Â?—Â?‹–Â?Ǥ ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒ”ˆ‘ ”‹˜‡Â?†‹…ƒ —Â? •—‘ ”—‘Ž‘ Â?‘Â? •—„ƒŽ–‡”Â?‘ ‡† ‹Ž Â?‘Â?‡ ˆƒ––‘ ° •–ƒ–‘ “—‡ŽŽ‘ †‹ ÂŽÂ‹Â˜Â‹Â‡ÇŚ ”‘ ÂƒÂŽÂœÂ‡ÂŽÂŽÂ‹ÇĄ Â?‡Â?–”‡ Žǯ‘—–•‹†‡” †‹ …—‹ Â?‡‹ ‰‹‘”Â?‹ •…‘”•‹ ° …‹”…‘Žƒ–‘ ƒ Ž—Â?‰‘ ‹Ž Â?‘Â?‡ ° ƒ”‹‘ Â‡ÂœÂœÂ‹ÇĄ ‰‹Â? ‹Â?†ƒ…‘ †‹ ‘Â?–‡ †‹ ‡‰Â?‘ǥ ’‡” ‹Ž “—ƒŽ‡ ƒŽ…—Â?‹ ˆƒ”‡„„‡”‘ ’”‡••‹‘Â?‡ ’‡”…Š¹ ’‘••ƒ ƒ……‡––ƒ”‡ Žƒ …ƒ”‹…ƒǤ ‡ŽŽ‡ Â†Â‹Â…ÂŠÂ‹ÂƒÂ”ÂƒÇŚ œ‹‘Â?‹ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‹ †‹ ’ƒ”–‹–‹ ‡ ‰”—’’‹ǥ ’‡nj ”Öǥ ‹ Â?‘Â?‹ ’ƒ••ƒÂ?‘ ‹Â? •‡…‘Â?†‘ Â’Â‹ÂƒÇŚ Â?‘Ǥ ǯ‡Â?–‡ǥ ƒˆˆ‡”Â?ƒÂ?‘ǥ ˜‹‡Â?‡ ’”‹Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ ‡ ‘”ƒ „‹•‘‰Â?ƒ …‘Â?–‹nj Â?—ƒ”‡ ƒ ‰‘˜‡”Â?ÂƒÂ”Â‡ÇŁ Žƒ †‹•…—••‹‘Â?‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ †‹ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ƒÂ?†”‡„nj „‡ ‹Â? –ƒŽ •‡Â?•‘Ǥ Č‹ ƒ˜‹†‡ ÂŽÂ‡Â•Â•Â‹ČŒ


͙͞

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

˜‡•– „”‡•…‹ƒÂ?‘ ƒŽ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ‹Ž Dz ‡•–‹˜ƒŽ †‡ŽŽƒ ‡†‡dz Per chiudere un anno ci vuole un Festival, purchĂŠ sia a tema. Ăˆ cosĂŹ che sabato 14 settembre prenderĂ il via (fino a domenica 29) una serie di iniziative rivolte a concludere “zonalmenteâ€?, e in grande stile, l’anno pastorale dedicato alla fede. Ad aprire il “Festival della fedeâ€?, sabato alle 20.30 nel teatro di San Pancrazio a Palazzolo, sarĂ la veglia di adorazione alla Santa Croce (nel giorno peraltro della sua esaltazione). Domenica

alle 20.30, nell’auditorium San Fedele, giornata “AscoltAMIâ€? aperta a operatori sanitari e volontari di ospedali e case di riposo e condotta da don Carlo Stucchi, fondatore e presidente dell’associazione Maria Immacolata di Milano; mercoledĂŹ 18 ci si sposterĂ nella Sala civica di Capriolo dove dalle 20.30 si parlerĂ di “Fare impresa tra solidarietĂ e responsabilitĂ socialeâ€?. Momento clou della rassegna sarĂ però sabato 21 settembre nell’oratorio

di Pontoglio dove, dalle 21.30 alle 2 del mattino, si svolgerĂ una Notte bianca alternativa, per pregare e stare insieme, avvolti da canti, testimonianze, musica e momenti di intesa convivialitĂ e spiritualitĂ . Giusto il tempo di riposarsi qualche ora per poi affrontare, domenica dalle 15 alle 18 nell’oratorio di Palosco, il grande meeting zonale “In cordataâ€?. Gli incontri proseguiranno poi: mercoledĂŹ 25 nel teatro Sacro Cuore di Palazzolo per riflettere,

insieme a Enzo Torri e Giovanna Mantelli della Cisl, su “Fede e mondo del lavoroâ€?; venerdĂŹ 27 spazio invece a “Parole e musicaâ€? nella parrocchiale di Capriolo, dove si incontreranno le melodie del coro polifonico “La Rocchettaâ€? (nella foto) e della corale San Giorgio. Domenica 29, infine, tutte le parrocchie della zona si troveranno per celebrare la propria fede durante la messa conclusiva delle 18 nella chiesa palazzolese Santa Maria Assunta. (a.s.)

Č€

‡ŽŽƒ–‹…ƒ — ‹�‹œ‹ƒ–‹˜ƒ †‡Ž ‘–ƒ”› ”‡•…‹ƒ ƒ’‹–‘Ž‹—�

Dz ”–‡ ‹Â? Â‹ÂŽÂŽÂƒÇł

Ž –‡””‹–‘”‹‘ •‡…‘�†‘ ͛͘ ƒ”–‹•–‹

8QD ´0DLVRQ¾ LQ &RQJR

/

a pubblicazione nel 2009 dell’enciclica “Caritas in veritateâ€? di Benedetto XVI ha risvegliato in molti l’impegno ad applicare i principi della dottrina sociale della Chiesa nell’aiuto ai Paesi piĂš bisognosi. Un gruppo di persone particolarmente aperte e sensibili a questi temi e giĂ impegnate nel campo degli aiuti internazionali, ha deciso di costituire l’associazione “Sferaâ€? (sviluppo, fraternitĂ , educazione, responsabilitĂ , accoglienza) intitolata alla memoria di mons. Gennaro Franceschetti, presbitero bresciano e arcivescovo di Fermo scomparso nel 2005. A illustrare scopi e finalitĂ di Sfera, ma soprattutto a raccontare la sua esperienza diretta sul campo è intervenuto, su invito del Rotary Club Brescia Capitolium, il prof. Gianni NicolĂŹ. “Sfera ha individuato nella “Maison de Paixâ€? un importan-

ǯ ǥ Ǥ

te progetto da realizzare nella terra del Congoâ€?. Lo slancio è venuto ancora una volta da un altro religioso bresciano, mons. Vincenzo Zani, sottosegretario della Congregazione per l’educazione cattolica e re-

Dz ÂˆÂ‡Â”ÂƒÇł ° ‹Â?–‹–‘Žƒ–ƒ ƒŽ ˜‡•…‘˜‘ †‹ ‡”Â?‘ǥ ‹Ž †‡ˆ—Â?–‘ ‡Â?Â?ƒ”‘ ”ƒÂ?…‡•…Š‡––‹

centemente consacrato arcivescovo. “Dopo una prima ricognizione in terra congolese – ha proseguito NicolĂŹ – sono state individuate nella zona di Kikwit, a circa 500 km a est della capitale Kinshasa, le condizioni per dar vita a un centro formativo polifunzionale e di promozione umana con la realizzazione di aule scolastiche, laboratori e magazzini per la formazione professionale nei settori agro-alimentare, officina meccanica e falegnameria, scuola di taglio e cucito, una struttura di prima accoglienza per donne e bambini con ambulatorioâ€?. Sul luogo è giĂ operante una struttura della Congregazione delle suore francescane angeline. “A ognuno di noi – ha concluso NicolĂŹ – è chiesto di unirci al progetto attraverso piccole donazioni o con il proprio contributo professionaleâ€?. Attuando il monito dell’enciclica: “il fare è cieco senza il sapere, e il sapere è sterile senza l’amoreâ€?.

Dz ÇŻ ”–‡ ‹Â? ‹ŽŽƒdzǤ 1 ‹Ž –‹–‘Ž‘ †‡ŽŽƒ …‘ŽŽ‡––‹˜ƒ †‹ Â’Â‹Â–Â–Â—Â”ÂƒÇĄ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ ‡ •…—Ž–—”ƒ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ •ƒ„ƒ–‘ ÍšÍ Â‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ͚ͥ •‡––‡Â?„”‡ †ƒŽŽ‡ ͙͘ ƒŽŽ‡ ͚͘ ƒ ‹ŽŽƒ ‡…Š‹ †‹ ”„—•…‘Ǥ Dz ÇŻ ”–‡ ‹Â? Â‹ÂŽÂŽÂƒÇł ° Žƒ –‡”œƒ Â?‘•–”ƒ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ †ƒ —„Ž‹•Š‡” Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?„‹–‘ †‡Ž ’”‘‰‡––‘ DzÂ„Â”Â‡Â•Â…Â‹ÂƒÂ”Â–Â‡ÇŁ —Â? Â?‘Â?†‘ †‹ •‡”˜‹œ‹ ƒ •‡”˜‹œ‹‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡dzǤ ƒ Â?‘•–”ƒ •‹ •˜‘Ž‰‡ ‹Â? …‘Â?–‡Â?’‘”ƒÂ?‡ƒ …‘Â? Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ Dz ƒÂ?–‹Â?‡ ‹Â? Â‹ÂŽÂŽÂƒÇł Â?‡Ž …‘”•‘ †‡ŽŽƒ “—ƒŽ‡ ͛͘ …ƒÂ?–‹Â?‡ †‡ŽŽƒ ”ƒÂ?…‹ƒ…‘”–ƒ ’”‘’‘””ƒÂ?Â?‘ „ƒÂ?…Š‹ †‹ ƒ••ƒ‰‰‹‘ †‡‹ Ž‘”‘ ’”‘†‘––‹ǥ ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ–‹ †ƒ ’”‡Ž‹„ƒ–‡œœ‡ ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹…Š‡ Ž‘…ƒŽ‹Ǥ ŽŽǯ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž •ƒŽ‘Â?‡ …‡Â?Â–Â”ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?‡Ž ‰‹ƒ”†‹Â?‘ ‡ Â?‡Ž …Š‹‘•–”‘ †‡ŽŽƒ ˜‹ŽŽƒ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ‡•’‘•–‡ Ž‡ ‘’‡”‡ †‹ ͛͘ ƒ”–‹•–‹ …Š‡ ‹Â?–‡”’”‡–ƒÂ?‘ …‘Â? Ž‡ –‡…Â?‹…Š‡ ’‹Î †‹˜‡”•‡ ‹Ž –‡Â?ƒ ’”‘’‘•–‘ Dz ‡””‹–‘”‹‘ †ƒ ˜‹˜‡”‡dzǤ —Ž •‹–‘ ™™™Ǥ„”‡•…‹ƒ”–‡Ǥ‹– Ž‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ •—ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ‡ –—––‡ Ž‡ Â?‘–‹œ‹‡ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒǤ Č‹Â˜Ǥ„ǤČŒ

TV2000 PiĂš di quello che vedi Canale

28

Sky canale

142

Una televisione che continua a crescere grazie a chi si riconosce nei suoi valori: la forza delle idee e la veritĂ della fede. Lo sai, TV2000 è l’altra tv, che ti sa intrattenere e ti fa riflettere, che ti ascolta e ti tiene compagnia. Ăˆ un valore comune, che anche tu hai aiutato a diffondere. TV2000 è la nostra tv. Facciamola sempre piĂš nostra. Insieme.

La Grande Musica

Vuoi ricevere tutte le informazioni sui tuoi programmi preferiti? Per ricevere nella tua email, ogni settimana, il nostro palinsesto, tutte le anticipazioni e gli approfondimenti sui programmi di TV2000 e il punto di vista del Direttore Dino Boffo,

iscriviti alla nostra newsletter su tv2000.it

PiĂš di quello che vedi


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Í™Í&#x;

‘˜‡œœ‘ ‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‹Â? ”‡–‡ Un altro commercio è possibile. Un’altra economia è possibile. A dimostrarlo è la variegata galassia del mondo solidale che, negli ultimi anni, ha visto una positiva crescita. E proprio la solidarietĂ sarĂ la protagonista della tre giorni organizzata a Bovezzo a partire dal 13 settembre, presso il parco comunale. La manifestazione si apre venerdĂŹ alle 18 con l’incontro dal titolo “Tavolo verso il Distretto di economia

solidale di Bresciaâ€?. SeguirĂ quindi un aperitivo e lo spazio dedicato al tango con la musica della scuola di danza “Zero in condottaâ€?. La manifestazione continua sabato 14, alle 17.30 con “CartAnimaliâ€?, laboratorio per bambini con carta, colori e... fantasia. Alle 18 è previsto l’incontro tematico “Dalla confisca al riuso, l’impegno di Coop a sostegno delle cooperative di Libera Terraâ€? a cura di “Liberaâ€? e del “Comitato

soci Coop Bresciaâ€?. In serata, per le 21.30, è prevista l’esibizione degli allievi della scuola di ballo latino-americano “Zero in condottaâ€?. La festa continua domenica 15 settembre, alle ore 13, con il pranzo su prenotazione a base di prodotti eco-sostenibili, a cura della “Brigata dei buoni pastiâ€? della Cooperativa “La Reteâ€?. Alle 16 è stato fissato, invece, l’appuntamento ludico, “Burattiniamo!â€? gioco-spettacolo, con merenda per tutti i bambini.

Alle 18 Rudi Dalvai presenterĂ le dinamiche e le peculiaritĂ del commercio equo e del WFTO, l’associazione che si occupa, a livello mondiale, di economia equo sostenibile. Alle 21.30, in conclusione della manifestazione, è prevista la musica dal vivo di “Barabonzibonziboâ€?. I proventi della festa sono destinati a finanziare progetti a favore delle persone in stato di grave emarginazione.

ƒ”…‘ �‹�‡”ƒ”‹‘ ˜‹–ƒ–‘ ‹Ž ˆƒŽŽ‹�‡�–‘

0LQLHUH LQ 9DOOH ÇŻÂƒÂ‰Â‡Â?œ‹ƒ Dz ƒ”…‘ ‹Â?Â‡Â”ÂƒÂ”Â‹Â‘Çł ƒ’’”‘˜ƒ ‹Ž „‹ŽƒÂ?…‹‘ ‡† ‡˜‹–ƒ ‹Ž ˆƒŽŽ‹Â?‡Â?–‘Ǥ ‹ ƒ’”‘Â?‘ Â?—‘˜‡ ’”‘•’‡––‹˜‡ ‰”ƒœ‹‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–‡”˜‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ ƒ••ƒ ƒ†ƒÂ?ƒǤ Â? ”‹ŽƒÂ?…‹‘ ’‡” ‹ •‹–‹ Â?‹Â?‡”ƒ”‹

/

’agenzia “Parco minerarioâ€? ha evitato il fallimento. É una notizia molto importante per il futuro del turismo valtrumplino che si aggiunge al fatto che è stato un buon ferragosto per l’alta Valle. Si è trattato di un turismo pendolare, ma dagli operatori viene giudicata buona e positiva anche la frequentazione dei locali di ristorazione. Insieme sono state aperte tutti i giorni la miniera Marzoli a Pezzaze e la S.Aloisio a Collio, gestite dalla Skimine di Schilpario con le guide di “Scoprivaltrompiaâ€?: punti di forza del turismo minerario alla base della nascita dell’agenzia Parco Minerario nel 1999 con soci: comunitĂ montana e i comuni di Collio, Bovegno e Pezzaze, Marmentino e Irma. L’assemblea dei soci del “Parco minerarioâ€? ha approvato all’unanimitĂ il bilancio 2012 e la bozza di accordo con Cassa Padana. Questo, una volta attuato, apre nuovi scenari positivi sul turismo in Alta Valle. Partendo dal primo ha chiuso con risultato negativo di 30.000 euro: l’unica entrata certa è il contratto d’affitto con la Ski-Mine di Schilpario che ha riaperto i due siti minerari a Pezzaze e Collio dopo la messa in liquidazione. Venendo al secondo va ricordato che l’Agenzia Parco minerario, iniziò la sua attivitĂ con l´apertura dell´ex miniera Marzoli, alla quale seguĂŹ l’invenzione di “Miniera Avventuraâ€? e “Trekking minerarioâ€? alla S.Alosio di Collio, recuperata nei suoi fabbricati con uffici, museo e reception. Nei 13 anni trascorsi ci fu un momento iniziale che suscitò tante speranze: nel

ƒ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛

Â?‹œ‹ƒ ‹Ž •‡––‡Â?„”‡ ‹Â?œ‹Â?‡•‡ ƒ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ •‡––‡Â?„”‡ ’”‡Â?†‡”Â? ƒ˜˜‹‘ ‹Ž Dz•‡––‡Â?„”‡ ‹Â?œ‹Â?‡•‡dzǥ Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡Ž ƒ•–‡ŽŽ‘ ‡ †ƒŽ ÂƒÂ‹ÇĄ ‰‹—Â?–ƒ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ƒŽŽƒ •—ƒ Í?͛ª ‡†‹œ‹‘Â?‡Ǥ ƒ •‡”ƒ–ƒ Â†ÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ •‹ –‡””Â? ’”‡••‘ ÂŽÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ †‹ ƒÂ? ‹‘”‰‹‘ǥ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽ‡ Í™ͥǤ —‹ ˜‡””Â? ƒŽŽ‡•–‹–‘ ‹Ž Â–Â‡ÂƒÂ–Â”Â‘ÇŚÂ–Â‡Â?Â†ÂƒÇĄ …‘Â? ÂŽÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‹Â‘ †‡ŽŽ‘ •–ƒÂ?† ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹…‘ ‡ †‡Ž •‡”˜‹œ‹‘ „ƒ”Ǥ ”‘–ƒ‰‘Â?‹•–ƒ †‡ŽŽƒ Â•Â‡Â”ÂƒÂ–ÂƒÇĄ …‘Â?‡ †ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ǥ ° ‹Ž Ž—„ ƒŽ’‹Â?‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ …Š‡ Â“Â—Â‡Â•Â–ÇŻÂƒÂ?Â?‘ ÇĄ ‹Â?˜‡…‡ †‹ ’ƒ”Žƒ”‡ †‡ŽŽ‡ ’‹Î Â?‘–‡ ˜‡––‡ †‡Ž Â?‘Â?†‘ǥ Šƒ †‡…‹•‘ †‹ ”ƒ……‘Â?–ƒ”‡ ‡ †‡•…”‹˜‡”‡ Ž‡ ˆƒÂ?‹Ž‹ƒ”‹ Â?‘Â?Â–ÂƒÇŚ ‰Â?‡ †‹ …ƒ•ƒǤ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ •‹ –‡””Â? ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽ‡ ͚͙ǤÍ™Í?Ǥ † ° ’”‘’”‹‘ ÂŽ¿ǥ †‘˜‡ •‹ ’—Ö ˆƒ”‡ †‡Ž „—‘Â? ƒŽ’‹Â?‹•Â?‘ •‡Â?œƒ ƒŽŽ‘Â?–ƒÂ?ƒ”•‹ –”‘’’‘ †ƒ Â…ÂƒÇŚ •ƒ …Š‡ •‘Â?‘ •–ƒ–‡ •…ƒ––ƒ–‡ Ž‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ †‡ŽŽƒ Â?Â‘Â•Â–Â”ÂƒÇĄ ‘ˆˆ‡”–ƒ †ƒŽ ƒ‹ •‡œ‹‘Â?ƒŽ‡ –”‹—Â?’Ž‹Â?‘ǥ †ƒŽ –‹–‘Ž‘ Dz ƒŽŽƒ ”‘……‹ƒ ƒŽ ‰Š‹ƒ……‹‘dzǤ ǯ‹Â?‰”‡••‘ ° ‰”ƒ–—‹–‘ ’‡” –—––‹ǥ ƒ’’ƒ••‹‘Â?ƒ–‹ ‡ Â?‘Â?Ǥ —––‹ •‘Â?‘ ‹Â?˜‹–ƒ–‹ ƒ Â’ÂƒÂ”Â–Â‡Â…Â‹ÇŚ Â’ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ‹ …—”‹‘•‹ …‘Â?‡ ƒÂ?…Š‡ …Š‹ ˜‘””Â? ’ƒ••ƒ”‡ —Â?ƒ •‡”ƒ–ƒ ‹Â? …‘Â?’ƒ‰Â?Â‹ÂƒÇĄ ƒ•…‘Ž–ƒÂ?†‘ •–‘”‹‡ †‹ Â?‘Â?–ƒ‰Â?ÂƒÇĄ †‹ ˜‡––‡ ƒŽ–‹••‹Â?‡ ‡ Ž‘Â?–ƒÂ?‡ǥ …‘Â?‡ †‹ “—‡ŽŽ‡ ’‹Î ˜‹…‹Â?‡ǥ ‹Ž –—––‘ ƒŽ …ƒŽ†‘ †‡ŽŽ‘ •–ƒÂ?† ‰ƒ•–”‘Â?‘Â?‹…‘ǥ †‘˜‡ •‹ ’‘–”ƒÂ?Â?‘ ‰—•–ƒ”‡ Ž‡ •’‡…‹ƒŽ‹–Â? ‘ˆˆ‡”–‡Ǥ

‹ŽŽƒ ƒ”…‹Â?ƒ ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? Dz ‹Â?Çł …‘Â?’‹‡ ͚͘ ƒÂ?Â?‹

Ǥ

‡ Â?‘Â? ° ƒ˜˜‡Â?—–‘ ‹Ž –”ƒ…‘ŽŽ‘ Ž‘ •‹ ° †‘˜—–‘ ƒŽŽƒ –‡Â?ƒ…‹ƒ †‡‹ †—‡ Ž‹“—‹†ƒ–‘”‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?–‹Â?—ƒ–‘ ƒ …‡”…ƒ”‡ —Â?ƒ •‘Ž—œ‹‘Â?‡ 2006 i due siti ebbero oltre 20.000 visitatori. Cominciò un declino costante fino alla chiusura per un anno, nel 2010, per difficoltĂ economiche. Si aggiunse l’istanza di fallimento, piccola nell’importo, per gli arretrati di due dipendenti, ma rischiosissima. Se non è avvenuto il tracollo lo si è dovuto alla tenacia dei due liquidatori che hanno continuato a tessere la tela di una possibile soluzione, forzando an-

che la situazione, dando le dimissioni (poi ritirate) per bloccare il ricorrente campanilismo che faceva capolino ad un passo dall’accordo. L’hanno riconosciuto, a cominciare dal presidente della comunitĂ , Bruno Bettinsoli, i soci in assemblea ringraziando loro e la banca per l’attenzione concreta al territorio. L’accordo con Cassa Padana ha avuto immediato effetto: la stessa si è fatta carico delle spettanze dei due dipendenti e l’istanza di fallimento è stata ritirata. In sintesi la transazione bonaria, chiave dell’accordo, è basato sull’acquisizione da parte della banca del sito della S.Aloisio. La Banca l’ha giudicata “struttura turistica produttivaâ€?, un realistico investimento nel rilancio della valorizzazione dei siti minerari valtrumplini.

”‡•‡Â?–‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ †ƒŽ ͙ͥͥ͛ǥ Žƒ •• Č‹ ‘Â?—Â?‹–Â? •‘…‹‘•ƒÂ?Â‹Â–ÂƒÂ”Â‹ÂƒČŒ ’‡” ’‡”•‘Â?‡ …‘Â? †‹•ƒ„‹Ž‹–Â? Â?‡†‹‘ ‰”ƒ˜‹ ° —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ •‡––‡ ”‡ƒŽ–Â? ‡•‹nj •–‡Â?–‹ Â?‡ŽŽƒ ’”‘˜‹Â?…‹ƒ †‹ ”‡•…‹ƒ ‰‡•–‹–‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Dz ƒÂ?”¹dzǤ Dz —––‘ ° ’ƒ”–‹–‘ Â?‡‰Ž‹ ƒÂ?Â?‹ •‡••ƒÂ?–ƒ – ”ƒ……‘Â?–ƒ Žƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â?ÇĄ Žƒ—†‹ƒ —……Š‹Â?‹ – ‰”ƒœ‹‡ ƒŽ …ƒ”‹•Â?ƒ †‹ †‘Â? ‹‡”‹Â?‘ Â‡Â”Â”ÂƒÂ”Â‹ÇŚ …Š‡ ’”‘’‘•‡ Ġ ƒŽ…—Â?‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹†‹ ˜‹˜‡”‡ Žƒ •‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? —Â?ƒÂ?ƒ ‹Â? …‘Â?—nj Â?‹‘Â?‡ …‘Â? Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ ’‹Î †‡„‘Ž‹ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ —Â? ‹Â?’‡‰Â?‘ †‹ ˜‹–ƒ Žƒ‹…ƒŽ‡dzǤ ‹˜‡”‡ Žƒ ÂˆÂ‡Â†Â‡ÇĄ •‡”˜‹”‡ ”‹•–‘ǥ †ƒ ÂŽÂƒÂ‹Â…ÂŠÂ‡ÇŁ “—‡•–ƒ Žƒ •…‡Ž–ƒ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ …Š‡ Žƒ˜‘”ƒÂ?‘ Â?‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â?Ǥ Dz ‹˜‹ƒÂ?‘ ‹Ž •ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‹…‹œ‹ƒ •‡nj ‰—‡Â?†‘ ‹Â? –‘–ƒŽ‹–Â? ‡•ÎdzǤ ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ •‘Â?‘ Â?‘˜‡ Ž‡ ’‡”•‘Â?‡ ȋ—‘Â?‹Â?‹ ‡ †‘Â?Â?‡ ˆ”ƒ ‹ ͘͜ ‡ ‹ ͘͞ ƒÂ?Â?Â‹ČŒ …Š‡ ˜‹˜‘Â?‘ Â?‡ŽŽƒ …ƒ•ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ †‹ ’‹ƒœœƒ ÂƒÂ†Â—Â–Â‹ÇĄ ƒ ƒ”…‹Â?ƒǤ ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? ° —Â?ƒ ‰”ƒÂ?†‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ‹Â? …—‹ •—••‹•–‘nj Â?‘ –—––‡ Ž‡ ’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…Š‡ …Š‡ǥ †‹ “—‡•–‹ –‡Â?’‹ǥ ƒˆˆŽ‹‰‰‘Â?‘ –ƒÂ?–‹ Â?—…Ž‡‹ ˆƒÂ?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒŽŽƒ †‹•‘……—’ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ”‘„Ž‡Â?‹ …Š‡ ’‡”Ö ˜‡Â?‰‘nj Â?‘ ˜‹••—–‹ ‹Â? …‘Â?—Â?‡ǥ …‘Â? ˆ‡†‡ ‡ …‘Â? ‹Ž …ƒŽ‘”‡ …Š‡ ’—Ö †ƒ”‡ •‘Ž‘ ÂŽÇŻÂƒÂ„ÇŚ „”ƒ……‹‘ †‹ —Â? ƒÂ?‹…‘Ǥ

$O YLD ´9RORQWDULDPR ,Q5RFNÂľ Sabato 21 settembre all’oratorio di S. Apollonio va in scena “Volontariamo. InRock 2013â€?, la festa del volontariato a Lumezzane. Una giornata intera, dalle 10 del mattino ďŹ no a mezzanotte in cui si alterneranno momenti di riessione, discussione, allegria, condivisione, esperienze e musica. La festa, promossa dalla Consulta sociale di Lumezzane come momento conclusivo del progetto “2+2Cinque! Volontariato in Laboratorioâ€? (ďŹ nanziato

dal Centro servizi Volontariato di Brescia), vede la partecipazione di tutte le realtĂ attive nell’ambito del sociale valgobbino. All’evento parteciperĂ anche l’amministrazione comunale intervenendo nel convegno che impegna la mattina di sabato 21 settembre “2014: prospettive del sociale a Lumezzane. Amministrazione e volontariato a confrontoâ€?. La discussione e le riessioni, inizio previsto alle 10, si protrarranno per l’intera mattinata

ďŹ no alle 12.30. Dalle 15 alle 18 saranno allestiti i “Percorsi del volontariatoâ€? in alcuni ambienti dell’oratorio: “Emergenza e solidarietĂ â€? è il percorso in cui si simula un soccorso; “Immigrazioneâ€? è lo spazio in cui incontrare alcuni elementi di altre culture con foto, capigliature, tatuaggi, prova di lancio cricket e altro; “Tutela e saluteâ€? un gioco con gara a squadre con prove pratiche; “Minori, famiglie e giovaniâ€? in cui trovare un baby garden e

un karaoke; “DisabilitĂ â€? in cui sarĂ possibile sperimentare un percorso percettivo. Alle 19.15 “In rockâ€?: aperitivo e Deejay. I lumezzanesi parteciperanno alla gara dell’aperitivo “Mi piace di piĂšâ€? con cocktail legati al tema del rispetto dell’ambiente. Dopo la cena (su prenotazione a Flauzia 3294311994 o Fulvia 3290704618) musica rock, house e spettacolo laser con i gruppi di “Quelli della piazzaâ€? e “Dance revereseâ€?.


Í™Í

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

…—‘Žƒ „‘––‡‰ƒ ƒ”–‹‰‹ƒ�‹ †‹ ƒ� ‘Ž‘

…‘”•‹ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ La Scuola bottega artigiani di San Polo, onlus accreditata presso la Regione Lombardia, nelle tre sedi operative di Brescia e Mezzane di Calvisano offre la possibilitĂ di iscriversi ai corsi nell’area meccanica, nell’area elettrico-elettronica, nell’area dell’abbigliamento-sartoria e nell’area commerciale; attiverĂ in futuro nuovi percorsi formativi per la filiera lattiero casearia e allevamento di bestiame, vitivinicoltura, panificazione e

pasticceria, operatore elettronico e di impianti meccanici, operatore elettronico e di impianti meccanici, operatore alla riparazione e manutenzione di aeromobili, oltre che ai corsi serali di Asa Oss, riqualifica Asa in Oss apprendistato informatica e servizi al lavoro. Per ulteriori informazioni visitate il sito della scuola www. scuolabottega.org non sarĂ solo una vetrina per fare conoscere la nostra offerta formativa ma diventerĂ strumento multimediale

di formazione e di comunicazione tramite blog interni grazie ai quali tutti potranno interfacciarsi, fornire e ricevere informazioni e contenuti, in particolare i genitori collegandosi con il nostro sito possono informarsi in tempo reale sull’andamento formativo del proprio figlio venendo a conoscenza delle valutazioni, assenze, ritardi uscite anticipate, contenuti disciplinari proposti e note disciplinari e relative sanzioni.

senza di numerosi tutor volontari che accompagnano individualmente gli allievi lungo tutto il percorso formativo sia interno alla Scuola che presso le aziende dove gli stessi realizzano l’esperienza del tirocinio. Docenti, tutor e personale altamente qualificato e preparato, i docenti di Scuola Bottega sono infatti uno dei punti di forza della nostra istituzione formativa, essi vengono reclutati in base ai titoli posseduti, alla esperienza professionale, alla capacitĂ di essere adeguati alle nostre necessitĂ e appropriati all’utenza, affidabili ed aggiornati. Anche perchĂŠ Scuola Bottega è, come dimostrato, una istituzione in crescita nella quale mol-

ti docenti sono dipendenti a tempo pieno o part-time a tempo indeterminato. La segreteria della Scuola Bottega resta a disposizione delle famiglie per qualsiasi informazione e supporto, anche per effettuare le iscrizioni dei propri ragazzi con il sistema on-line.

‘˜‹–� ��‘˜ƒœ‹‘�‡ ‡ –”ƒ†‹œ‹‘�‡ •‹ ˆ‘�†‘�‘

$WWUDYHUVR WUH VHGL XQ¡RIIHUWD PDJJLRUH ƒ …—‘Žƒ „‘––‡‰ƒ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ †‹ ƒÂ? ‘Ž‘ ˜‹Â?…‡ Žƒ •ˆ‹†ƒ …‘Â? Ž‡ Â?—‘˜‡ –‡…Â?‘Ž‘‰‹‡Ǥ –”—Â?‡Â?–‹ ‡ Â?‡–‘†‘Ž‘‰‹‡ ‡†—…ƒ–‹˜‡ •‘Â?‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ˜ÂƒÂ?‰—ƒ”†‹ƒ

/

a direzione ha evidenziato le innovazioni che caratterizzeranno le tre sedi scolastiche: i vantaggi di avere una nuova sede a Brescia in via Ragazzi del ’99 n. 11 che vanta la vicinanza con la sede operativa di Via Carducci, con contestuale ampliamento del comprensorio territoriale di riferimento alle cui necessità formative si potrà rispondere in maniera piÚ completa; una nuova metodologia didattica basata sull’utilizzo dell’Ipad come strumento di studio e di lezione partecipata tra docente ed alunni che ri-

ceveranno sui loro Ipad i contenuti didattici multimediali proposti dal docente suscettibili di integrazione ed approfondimenti in tempo reale tramite internet e i nuovi laboratori completamente attrezzati con macchinari di ultima generazione che permetteranno una preparazione completa e all’avanguardia rispetto alle richieste del mondo del lavoro. C’è inoltre il registro elettronico del docente con il quale le famiglie, in tempo reale, potranno essere informate circa l’andamento scolastico del proprio figlio. La Scuola bottega artigiani di San Polo è nata nel 1984

ad opera di un gruppo di artigiani della zona di San Polo per rispondere alla domanda di famiglie e ragazzi che cercano percorsi individualizzati, su misura delle loro aspirazioni. Punti di forza della nostra Scuola sono le metodologie di studio (dal fare al sapere) e di conduzione delle lezioni, anche con strumenti multimediali e laboratori specialistici, finalizzate ad un approccio piĂš efficace e produttivo per i ragazzi. La sinergia e la collaborazione con le aziende dei settori interessati dai percorsi finalizzate alla migliore organizzazione dei tirocini formativi. La pre-

ƒ …—‘Žƒ „‘––‡‰ƒ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ †‹ ƒÂ? ‘Ž‘ ° Â?ƒ–ƒ ‰”ƒœ‹‡ ƒ —Â? ‰”—’’‘ †‹ ƒ”–‹‰‹ƒÂ?‹ †‡ŽŽƒ œ‘Â?ƒ ’‡” ”‹•’‘Â?†‡”‡ ƒŽŽ‡ †‘Â?ƒÂ?†‡ †‹ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ ‡ ”ƒ‰ƒœœ‹


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͙ͥ

‹•Ž •…—‘Žƒ Â?…‘”ƒ Â?—Â?‡”‹ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ •…‘Žƒ•–‹…‘ Dopo aver delineato nel precedente articolo il quadro di assunzioni in ruolo nel triennio 2011/2013, in questo numero ci dedicheremo alle nomine a tempo determinato che, ogni anno, contribuiscono all’attuazione dell’offerta formativa di ogni istituzione scolastica. Nella tabella pubblicata in fondo alla pagina abbiano elaborato una sintesi delle nomine per l’anno scolastico 2013/2014. Sarebbe interessante analizzare le singole classi di concorso e ordini di

scuola con i rispettivi dati: numero convocati, posti disponibili, scelte effettuate. Lasciamo ai lettori tali analisi dettagliate. Soffermiamo la nostra attenzione, invece, sui vari ordini di scuola nel loro complesso. Prima è doveroso precisare che nella colonna “posti disponibiliâ€? sono inclusi sia le cattedre intere, libere ďŹ no al 30 giugno o al 31 agosto, che gli spezzoni orari. Non sempre è possibile combinare con facilitĂ i sopraccitati spezzoni per la presenza di alcuni vincoli: facile

raggiungibilitĂ tra le scuole, con un limite massimo di 35 km di distanza; vincoli nell’articolazione oraria dei part-time. Quindi, alcuni posti rimangono liberi non per cattiva volontĂ dei docenti convocati per la scelta, ma per l’impossibilitĂ di unirli e si può sostenere che tale fenomeno è ampiamente diffuso nella secondaria di primo e secondo grado. Sono, infatti, questi gli ordini di scuola in maggior sofferenza, che va aggravandosi ancora di piĂš nella secondaria superiore.

…—‘Žƒ Ž‹ ‡ˆˆ‡––‹ †‡ŽŽƒ ”‹ˆ‘”�ƒ ‡Ž�‹�‹

&RQWUD]LRQH RUDULD HG HVXEHUL ÇŻÂƒÂ–Â–Â—ÂƒÂŽÂ‡ ’‹ƒÂ?‘ –”‹‡Â?Â?ƒŽ‡ †‹ ƒ••—Â?œ‹‘Â?‹ •‡Â?„”ƒ ƒ˜‡” ’ƒ”œ‹ƒŽÂ?‡Â?–‡ ”‹•‘Ž–‘ Ž‡ ’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…Š‡ •‘”–‡ ‹Â? •‡‰—‹–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â?–”ƒ–ƒ ‹Â? ˜‹‰‘”‡ †‡ŽŽƒ ”‹ˆ‘”Â?ƒ ‡ŽÂ?‹Â?‹

6

ono questi gli ordini di scuola in maggior sofferenza, che va aggravandosi ancora di piĂš nella secondaria superiore. Il progressivo riordino degli indirizzi scolastici voluto dal Ministro Gelmini ha infatti prodotto una contrazione oraria, determinando anche l’esubero di docenti in alcune classi di concorso: lettere, latino. Per alcune classi di concorso sembra vi sia molta disponibilitĂ di posti rispetto a quelli effettivamente scelti. Spesso il fenomeno è spiegabile con il fatto che molti docenti

hanno conseguito una abilitazione che consente loro di insegnare piĂš discipline: lettere e latino, lingua straniera sia alle medie che alle superiori. L’analisi dei dati di una realtĂ complessa come la scuola non è facile, tanto piĂš tenendo conto dei continui, e spesso in contrasto tra loro, interventi normativi sulle graduatorie e sul reclutamento. Senza dubbio, la notizia recente di un nuovo piano triennale di assunzioni è in linea con la necessitĂ di stabilizzare il personale precario sui posti vacanti e liberi fino al 31 agosto. Naturalmente, vista la for-

te necessitĂ di insegnanti specializzati sul sostegno, auspichiamo che prenda avvio in tempi rapidi anche il percorso per il conseguimento di tale titolo. Il nuovo piano di assunzioni può, cosĂŹ, garantire un futuro lavorativo sicuro ai docenti ed agli Ata che consentono alle istituzioni scolastiche di funzionare e potrebbe avviare un progetto di snellimento delle operazioni di nomina che ogni anno impegnano scuole, uffici amministrativi, organizzazioni sindacali, con tempi frenetici per consentire il regolare avvio dell’anno scolastico.

&/$66( &21&2562 1ƒ 3267, &2192&$7$ &2192&$7, ',6321,%,/, 68 ,1)$1=,$ ,1)$1=,$ 6267(*12 35,0$5,$ 35,0$5,$ 6267(*12 6(&21'$5,$ 35,02 *5$'2 ('8&$=,21( $57,67,&$ ('8&$=,21( ),6,&$ ('8&$=,21( 086,&$/( /(77(5( )5$1&(6( ,1*/(6( 7('(6&2 6267(*12 6(&21'$5,$ 6(&21'2 *5$'2 ',6&3/,1( (&21 $=,(1'$/, ',6&,3/,1( *,85,',&2 (&21 75$77$0(172 7(67, ('8&$=,21( ),6,&$ &+,0,&$ &26758=,21, (/(77521,&$ ',6(*12 ( 6725,$ $57( 6&,(1=( $/,0(17$=,21( $*5$5,$ 6&,(1=( 7232*5$),$ ),6,&$ ,1)250$7,&$ 0$7(0$7,&$ 0$7(0$7,&$ ( ),6,&$ 0$7(0$7,&$ $33/,&$7$ ,1*/(6( )5$1&(6( 7('(6&2 *(2*5$),$ ,7$/,$12 ( /$7,12 ,7$/,$12 $ ),/262),$ ( 3,&23('$ ),/262),$ ( 6725,$ '2&(17, 7(&1,&2 35$7,&, 6267(*12 3(5621$7$ $7$ &2//$%25$725, 6&2/$67,&, $66,67(17, $00,1,675$7,9, $66,67(17, 7(&1,&,

3267, 6&(/7,



œƒÂ?ƒ”†‹Â?Â‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

/$92&( '(/ 3232/2 —†‘Ž’Š ƒ‹Â?‡” Č‹ ò••‡Ž†‘”ˆ ͙ͥÍ?Í˜ČŒ ˆ‘”Â?ƒ–‘•‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ……ƒ†‡Â?‹ƒ †‹ ‡ŽŽ‡ ”–‹ †‹ –‘……ƒ”†ƒ ƒˆˆ‹†ƒ ‹Ž •—‘ Â?‘Â?†‘ ‡•’”‡••‹˜‘ ƒŽ …‘Â?…‡––‘ †‹ Â?‡–ƒ”ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹–Â? …‘Â?‡ Ž—‘‰‘ †ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ ‡ •…‘Â?–”‘ –”ƒ Ž‡ ‹•–ƒÂ?œ‡ †‡ŽŽƒ ”ƒ‰‹‘Â?‡ ‡ “—‡ŽŽ‡ †‡Ž Â?‘Â?ÇŚÂ”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?ƒŽ‡Ǥ

ÇĄ Č?ÍšÍ˜Í˜ÍšČŽǤ ÇĄ Čƒ Ǥ

Dio vede lontano ,/ 9$1*(/2 '(//$ '20(1,&$ ;;,9 '20(1,&$ '(/ 7(032 25',1$5,2 '$/ 9$1*(/2 6(&21'2 /8&$

In quel tempo, si avvicinavano a GesĂš tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loroâ€?. Ed egli disse loro questa parabola: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, ďŹ nchĂŠ non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: ‘Rallegratevi con me, perchĂŠ ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta’. Io vi dico: cosĂŹ vi sarĂ gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piĂš che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione. Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente ďŹ nchĂŠ non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: ‘Rallegratevi con me, perchĂŠ ho trovato la moneta che avevo perduto’. CosĂŹ, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converteâ€?. Disse ancora: ÂŤUn uomo aveva due ďŹ gli. Il piĂš giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spettaâ€?. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. (...)

7

rovare. Mettiamo l’accento sul perdere e in tutte e tre le parabole di questo brano di Vangelo vedremo che c’è qualcosa o qualcuno che si perde; mettiamo l’accento sul trovare o sul ritrovare e troveremo qualcosa o qualcuno che si è ritrovato. Mettiamo invece l’accento su chi perde e chi trova: il discorso cambia totalmente: nelle prime due sono un uomo o una donna che perdono e trovano una pecora o una moneta; nella terza un padre perde il figlio e un figlio ritrova il padre. Ăˆ questa la differenza: nelle prime due c’è qualcuno che cerca quello che ha perso; nella terza la ricerca non è fisica, non è uno spostamento, ma è attesa. Forse perchĂŠ nei primi due casi si parla di cose o di animali e nel terzo di un uomo. Quindi della libertĂ . Della volontĂ . Della nostalgia. Potremmo dire che anche nella terza parabola chi perde e chi ritrova è uno solo, cioè il figlio che si perde e si ritrova, ma questo figlio riesce a ritrovarsi perchĂŠ si accorge che gli

manca qualcosa, o meglio, qualcuno. E’ un discorso piĂš complesso del solo ritrovare una moneta o una pecora: è il rapporto profondo con se stessi e con Dio che entra in gioco, e – all’estremo – la libertĂ lasciata all’uomo e l’invincibile nostalgia di quel qualcuno lontano del quale non si scorgono piĂš bene nemmeno i connotati. Lo dice il ragazzo quando rientra in se stesso: “Quanti salariati stanno in casa di mio padre e hanno pane in abbondanzaâ€?. Non vede i contorni del padre ma le cose, le opportunitĂ , i mezzi. Che diventano veicolo per la nostalgia, che rendono fisico un bisogno che il ragazzo ancora non capisce o non vuol capire. Ma è lui che si rialza, lui che ritorna. Non è il pastore che cerca la pecora e la donna che spazza la casa. Ăˆ la sua libertĂ che si risveglia davanti alla libertĂ del padre. Come se le prime due parabole fossero dette per farci capire come agiamo noi uomini rispetto a come agisce Dio; o per farci capire che chi si perde non è cosĂŹ lontano da quello che crede di aver perduto.

Solo che la pecora e la moneta non possono intuire l’esistenza di chi le cerca. Mentre il figlio si accorge che era lui lontano e non il padre; che era lui quello che aveva perduto qualcuno. Il padre lo vede da lontano: sa che quello è il suo modo di cercare perchĂŠ, in veritĂ , lui non è mai stato lontano dal figlio. Ma è il figlio che deve imparare a ritrovarlo. E nemmeno quando ha davanti il padre, il figlio ancora lo riconosce perchĂŠ lo confonde con le cose, gli chiede di trattarlo da servo, da cosa. Non si accorge di aver giĂ fatto un percorso, un cammino lungo: non è piĂš una moneta o una pecora. Si è alzato; è tornato. Tornare è ritrovare. Ma tornare è imparare ad accorgersi che non si deve essere trovati, che non si deve essere cercati. PerchĂŠ per lui non ci si è mai allontanati. Sono gli uomini e le donne che perdono le cose; Dio vede lontano e trova senza cercare. Questo è compito nostro: cercare. Come se avessimo perduto; come se fossimo perduti. Lui vede lontano, anche se non è mai lontano.

3HUFKp WDQWL QRQ FUHGRQR LQ 'LR" Se Dio è la roccia affidabile che permette ad ogni uomo di vivere la sua vita al massimo, perchĂŠ tanti uomini non credono in Lui? Ăˆ vero: dipende anche dalla volontĂ , dal decidersi a vivere come GesĂš vuole, e nessuno può essere mai obbligato a farlo. Ma non ci sono anche tanti che vorrebbero credere in Dio, vorrebbero incontrare GesÚ‌ ma – dicono – non ci “riesconoâ€? ad incontrarlo? In altre parole: è sempre una “colpaâ€? se uno è “ateoâ€?? La Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, al numero 19 aiuta a portare un po’ di chiarezza. Infatti, innanzi tutto, si ricorda che con il termine “ateismoâ€? vengono designati fenomeni molto diversi tra

loro: alcuni “ateiâ€?, infatti, negano esplicitamente Dio; altri ritengono che l’uomo non possa dir niente di lui; molti si dicono “ateiâ€? perchĂŠ o pretendono di spiegare tutto solo dal punto di vista scientifico volendo “dimostrareâ€? Dio, oppure al contrario non ammettono ormai piĂš alcuna veritĂ assoluta; altri si creano una tale rappresentazione di Dio che, respingendolo, rifiutano un Dio che non è affatto quello del vangelo; altri, invece, nemmeno si pongono il problema di Dio e sembrano non sentire alcuna inquietudine religiosa, nĂŠ riescono a capire perchĂŠ dovrebbero interessarsi di religione. Queste fatiche di chi si dice “ateoâ€? – continua la Gaudium et Spes –

non sono qualcosa di originario, bensÏ derivano da cause diverse che hanno origine spesso o dalla protesta violenta contro il male del mondo, o dall’aver attribuito indebitamente i caratteri propri dell’Assoluto a qualche valore umano (cosÏ che questo prende il posto di Dio), o da una reazione critica contro le religioni e quella cristiana in specie. Alla genesi dell’ateismo, dunque, possono contribuire non poco i credenti, nella misura in cui, per aver trascurato di educare la propria fede, o per una presentazione ingannevole del cristianesimo, o anche per i difetti della propria vita religiosa, morale e sociale nascondono il genuino volto di Dio e della religione.


Ǧ ͙͛͠͡ Ǧ ǡ ǡ Ǧ Ǥ ͛͜ Ǧ ǡ ͙͚ ͚͙͛͘ Ǧ ͛͜

3<97

͙͛

͚͠ ǡ ͙͘ǡ ǡ ǡ ǣ ǯ ͙͛͘Ǥ ǡ ǯ ǡ Ǥ ͘͜λ Ǥ ǡ ͚͜ ͚͠ ǡ ǣ Dz dzǤ Dz dz Ǥ

/$ 92&( '(/ 3232/2


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

‘�‡�‹…ƒ ͚͚ •‡––‡�„”‡

ÂŽ ƒ’ƒ ‹Â? ˜‹•‹–ƒ ƒ ƒ‰Ž‹ƒ”‹ ‡ “—‡Ž ‰‡Â?‡ŽŽƒ‰‰‹‘ …‘Â? —‡Â?‘• ‹”‡• “Oggi la nostra terra ha particolarmente bisogno di speranza e papa Francesco viene a ripeterci: ‘Non lasciatevi rubare la speranza’â€?. Queste le parole espresse in un messaggio dai Vescovi della Sardegna, in preparazione alla visita pastorale di papa Francesco a Cagliari il 22 settembre, quando si recherĂ alla chiesa di Nostra Signora di Bonaria, patrona della Sardegna, a sottolineare il legame che lega Buenos Aires a Cagliari. Furono dei marinai sardi emigrati

in Argentina a ispirarsi alla loro patrona per dare il nome a Buenos Aires. Il pellegrinaggio alla Madonna di Bonaria, affermano i Vescovi, “gli permette di abbracciare insieme una Regione molto provata e la sua cittĂ di Buenos Aires, della quale non cessa di essere Padre premurosoâ€?. I Vescovi ricordano il bisogno di speranza della Sardegna, “perchĂŠ la mancanza di lavoro, la precarietĂ in cui vivono molti padri e madri di famiglia, l’emorragia di giovani costretti a

emigrare, la disperazione di chi cede alla tentazione di compiere gesti estremi, i ritardi della politica che penalizzano ulteriormente una Regione ricca di potenzialitĂ ma bisognosa di avere pari opportunitĂ rispetto al resto del Paese, concorrono a rubarci speranza. Ne fanno le spese in modo particolare i giovani, piĂš esposti a essere preda di illusioni e false speranze, che spengono sogni e progetti di vitaâ€?. I Vescovi invitano i fedeli a stringersi “con affetto filiale

Â? Ž‹„”‘ †‡ŽŽƒ ƒ— Dz ÂŽ ƒ’ƒ ˜‹…‹Â?‘dz intorno a papa Francesco, sia quanti potranno convenire a Cagliari il 22 settembre, sia quanti seguiranno la giornata attraverso i mediaâ€?. Inoltre, “affinchĂŠ il legame tra la Sardegna e Buenos Aires sia concreto e fruttuoso per noi e per loroâ€?, la diocesi ha pensato a un’iniziativa di solidarietĂ per la Caritas di Buenos Aires: “Un euro donato da ciascuno di noi potrĂ regalare un po’ di speranza a famiglie molto piĂš povere di noi. SarĂ questo il nostro regalo a papa Francescoâ€?.

“Chi, come me, ha conosciuto bene Jorge Mario Bergoglio prima che fosse scelto dalla Provvidenza divina a svolgere il servizio di Vescovo di Roma – la ‘Chiesa che presiede nella carità ’, come ricordava nelle sue prime parole –, sa che Dio non sbaglia mai e che ci ha dato il Santo Padre di cui avevamo bisognoâ€?. Lo scrive il card. Oscar Maradiaga, presentando il volume di Michele Giulio Masciarelli “Il Papa vicinoâ€?, pubblicato dalla Tau editrice e in uscita in questi giorni.

”‡Â?–‘ ÂƒÂŽÂŽÇŻÍ™Í™ ‘––‘„”‡ ‹Ž ‡Ž‹‰‹‘Â? –‘†ƒ› ˆ‹ŽÂ? ˆ‡•–‹˜ƒŽ

9LVLRQL UHDOWj H XWRSLD

6

i svolgerĂ dall’11 al 22 ottobre a Trento, ma toccherĂ anche altre cittĂ italiane, la 16ÂŞ edizione del “Religion today film festival. Un viaggio nelle differenzeâ€? (www. religionfilm.com), la rassegna cinematografica internazionale sul rapporto tra religione e societĂ . Il tema dell’edizione 2013, dal titolo “Visioni. RealtĂ e utopiaâ€?, intende “indagare sulla doppia funzione, di denuncia e di annuncio, riconosciuta dall’utopiaâ€?, ma anche sulla “dialettica tra fedeltĂ alla realtĂ e desiderio di immaginazione propria del cinemaâ€?, come ha spiegato in conferenza stampa Katia Malatesta, direttrice del Festival. Una dialettica propria anche alle religioni, come ha sottolineato Alessandro Martinelli dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo religioso di Trento, e che invita, “nel nome del padre comune Abramoâ€?, a “cogliere lo sguardo di Dio in ogni creaturaâ€?,

ÂŽ –‡Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͛͘ ‹Â?†ƒ‰ƒ”‡ •—ŽŽƒ †‘’’‹ƒ ˆ—Â?œ‹‘Â?‡ǥ †‹ †‡Â?—Â?…‹ƒ ‡ †‹ ƒÂ?Â?—Â?…‹‘

vivendo “all’interno del mondo ma con lo sguardo rivolto all’Infinito�. Sono 52 i film in concorso provenienti da 20 Paesi. Tra le sezioni in programma, alcuni film dedicati alla Terra Santa e al tema del femmini-

͚͛

cidio e delle differenze di religione nelle violenze di genere. Diversi gli eventi collaterali al Festival, che dopo l’apertura a Trento toccherĂ anche Bolzano, Roma e Nomadelfia. Al tema della migrazione e dell’accoglienza sarĂ dedicata la giornata del 12 ottobre, con la partecipazione del Centro Astalli e del Ministero per l’integrazione. Un tema che “risponde a una necessitĂ prioritaria nel nostro Paeseâ€?, ha detto padre Giovanni la Manna, direttore del Centro Astalli di Roma. “Quando si accoglie una persona – ha ribadito padre La Manna – lo si fa nella sua interezza: chi utilizza la religione per creare contrasti deve capire che si tratta invece di una opportunitĂ unica di crescitaâ€?. Ricordando la visita del Papa a Lampedusa, padre La Manna ha sottolineato la “consapevolezza e l’autorevolezzaâ€? che “noi italiani dovremmo avere nel far crescere l’Europa nella condivisione delle diversitĂ â€?.

ƒŽ ÍšÍ&#x; •‡––‡Â?„”‡

ÂŽ ‡•–‹˜ƒŽ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒÂ?‘ ƒ”Žƒ †‡Ž ˜‹ƒ‰‰‹‘ Žƒ Í?Í” ‡†‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž ‡•–‹˜ƒŽ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒÂ?‘ …Š‡ •‹ •˜‘Ž‰‡ ƒ ‹Â?‹Â?‹ †ƒŽ ÍšÍ&#x; ƒŽ ͚ͥ •‡––‡Â?„”‡Ǥ ‹Î †‹ …‡Â?–‘ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ’‡” ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •—Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ǥ •—Ž •‡Â?–‹‡”‘ ˜‡”•‘ ‹‘ ‡ ˜‡”•‘ ‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ •—ŽŽ‡ Â?‡–‡ •’‹”‹–—ƒŽ‹ ‡ ˜‡”•‘ Â?—‘˜‹ •–‹Ž‹ †‹ ˜‹–ƒǤ ‘ •’—Â?–‘ ° ˆ‘”Â?‹–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‹˜‡”•ƒ”‹‘ †‡Ž ’ƒ••ƒ‰‰‹‘ †‹ ƒÂ? ”ƒÂ?…‡•…‘ †ƒŽŽƒ ‘Â?ƒ‰Â?ÂƒÇĄ Í Í˜Í˜ ƒÂ?Â?‹ ˆƒǤ ‡ ’‹ƒœœ‡ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ †‡Ž …‡Â?–”‘ •–‘”‹…‘ †‹ ‹Â?‹Â?‹ ‘•’‹–‡”ƒÂ?Â?‘ •–ƒÂ?†ǥ ‹Â?…‘Â?–”‹ ‡ †‹„ƒ––‹–‹Ǥ ”ƒ ‰Ž‹ ‘•’‹–‹ Â?‘Â?•Ǥ ”ƒÂ?…‡•…‘ ƒÂ?Â„Â‹ÂƒÂ•Â‹ÇĄ ˜‡•…‘˜‘ †‹ ‹Â?‹Â?‹ǥ ’ƒ†”‡ ƒÂ?‹‡”‘ ƒÂ?–ƒŽƒÂ?Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ Ž‘ •–‘”‹…‘ ”ƒÂ?…‘ ƒ”†‹Â?‹ǥ ‹Ž •‘…‹‘Ž‘‰‘ †‹ ‘”‹‰‹Â?‡ ƒŽ‰‡”‹Â?ƒ ŠƒŽ‡† ‘—ƒ† ŽŽƒÂ? ‡ ‹Ž ’ƒ†”‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒÂ?‘ Žƒ—†‹‘ ‘Â?‰‡ǥ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ †‡Ž ‡Â?–”‘ †‹ †‘…—Â?‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‡ ‹Â?–‡””‡Ž‹‰‹‘•ƒ †‹ •–ƒÂ?„—ŽǤ ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–‘ǥ ’”‘Â?‘••‘ …‘Â? ‹Ž •‘•–‡‰Â?‘ǥ –”ƒ ‰Ž‹ ÂƒÂŽÂ–Â”Â‹ÇĄ †‡Ž ”‘‰‡––‘ …—Ž–—”ƒŽ‡ ‡‹ǥ ’ƒ”–‡…‹’ƒÂ?‘ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ ‡†‹œ‹‘Â?‹ ‡””ƒ ƒÂ?–ƒ …‘Â? —Â?ƒ –ƒ˜‘Žƒ ”‘–‘Â?†ƒ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂ‘Â•Â’Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‹Â–Â? Â?‡ŽŽ‡ –”‡ ”‡Ž‹‰‹‘Â?‹Ǥ


͚͜

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

‰‡�†ƒ †‡Ž ‡•…‘˜‘

Il 13, il 14 e il 15 settembre il Vescovo guida le giornate di spiritualitĂ per gli adulti a Villa Pace di Gussago. GiovedĂŹ 19 settembre Ore 11 – Brescia − Santa Messa per la Guardia di finanza in Cattedrale.

ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Ž‡ �‹••‹‘�‹ ‘� ƒ”‹‘ ‡˜ƒ

”‡�‘ †‹ ‹‡��‘

�…‘�–”‘ †‡‹ ˜‹…ƒ”‹

Resta in Italia ďŹ no al 14 ottobre don Mario Neva, missionario ďŹ dei donum dal 2011 presso la diocesi di Abomey in Benin. Don Mario è contattabile al numero 3485516457. In precedenza don Mario era stato curato a Roma (1975-1976), curato in cittĂ al Divin Redentore (19761989), insegnante in Seminario (1992-1999), parroco della Noce (1989-2001), assistente spirituale dell’UniversitĂ cattolica (2001-2007) e parroco del Villaggio Sereno I e Villaggio Sereno II (2007-2010).

Dal 23 al 25 settembre presso l’Eremo di Bienno è in programma l’annuale incontro residenziale dei vicari zonali. MartedĂŹ prendono la parola in merito alla lettera pastorale don Francesco Pedrazzi e don Giovanni Falsina, don Renato Tononi (ipotesi di linee diocesane per la pastorale battesimale), mons. Federico Pellegrini e don Giampietro Girelli. MercoledĂŹ tocca a don Antonio Lanzoni (sulla conclusione della visita vicariale) e a don Adriano Bianchi.

ƒ”‹–ƒ• ”‡•‡�–ƒ–‹ ‹ †ƒ–‹ †‡Ž ͚͙͚͘

7DQWH VRIIHUHQ]H XQD ULVSRVWD YHUD ‡ ƒ––‹˜‹–Â? •˜‘Ž–‡ †ƒÂ?Â?‘ ”ƒ‰‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ •‘ˆˆ‡”‡Â?œƒ ˆ‹Â?ƒÂ?ÂœÂ‹ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ †‹ —Â?ƒ ˆ”ƒ‰‹Ž‹–Â? ‘……—’ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ ‡ †‹ „‹•‘‰Â?‹ Â?ƒ–‡”‹ƒŽ‹Ǥ ”‡•…‡ Žƒ Â?—Ž–‹’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…‹–Â? †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡

3

ersone che non riescono a pagare le utenze, la rata del mutuo o l’affitto, e non hanno soldi per dare da mangiare ai loro figli. Prendere in esame un anno della Caritas, nello specifico il 2012, significa toccare con mano la situazione difficile in cui versano in molti. Va dato il merito alla Caritas di essere presente: chissà quale triste scenario dovremmo raccontare se sul territorio non ci fosse una presenza cosÏ capillare ed efficiente. Le attività svolte nel 2012 danno ragione di una sofferenza finanziaria, basti pensare che se nel 2008 sono stati 40 i prestiti da 3000 euro erogati dal microcredito, nel 2012 sono stati 98 e per bisogni concreti. Per avvalorare la tesi (difficile da smentire visto e considerato il perdurare della crisi), ci viene in soccorso anche il Fondo briciole lucenti che se nel 2011 aveva aiutato 265 famiglie, nel 2012 ne ha sostenute 445, per non parlare di questi primi

‡ Â?‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í Â•Â‘Â?‘ •–ƒ–‹ ͘͜ ‹ ’”‡•–‹–‹ ‡”‘‰ƒ–‹ †ƒŽ Â?‹…”‘…”‡†‹–‘ǥ Â?‡Ž ͚͙͚͘ •‘Â?‘ •–ƒ–‹ ÍĄÍ Â‡ ’‡” „‹•‘‰Â?‹ …‘Â?…”‡–‹ Č‹Â’ÂƒÂ‰ÂƒÂ”Â‡ Ž‡ —–‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ‹Ž Â?Â—Â–Â—Â‘ČŒ sei mesi del 2013 dove sono stati giĂ raggiunti i dati dell’anno precedente. I numeri, di per sĂŠ giĂ negativi, preoccupano ancora di piĂš perchĂŠ non aprono spiragli positivi per il futuro: il 75% delle famiglie aiutate, ad esempio, lamentava la perdita del lavoro. Ecco allora che accanto alla sofferenza finanziaria entra in gioco anche quella occupazionale con una lunga fila di persone che, curriculum alla mano, si presentano agli uffici della Caritas. Non bisogna, poi, dimenticare l’opera del magazzino dell’Ottavo Giorno che cerca di soddisfare i bisogni materiali o i pasti

distribuiti alla Mensa Menni (26mila nel 2008, 40mila nel 2012). In crescita, quindi, anche i pacchi distribuiti dalla rete Caritas: 59.500 nel 2010, 91.900 nel 2012. Nel presentare i dati, Marco Danesi, vicedirettore della Caritas, ha sottolineato la “normalizzazione socialeâ€? delle persone accolte (sono famiglie normali), la multiproblematicitĂ delle situazioni (saltano le dinamiche relazioni di coppia o parentali, storie di vita complesse che coinvolgono tutta la famiglia) e la grave emarginazione sociale. Il tentativo della Caritas diocesana, come ha ricordato il direttore Giorgio Cotelli, è quello di illuminare il buio con piccoli gesti di caritĂ , ma la vera differenza è mettere al centro l’incontro con l’altro in un processo di crescita anche personale. L’operato della Caritas diocesana è stato pubblicamente elogiato anche dal vescovo Monari, che ha ribadito l’imperativo per le comunitĂ cristiane di diventare luoghi di amore fraterno:

ÂŽ ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ÂƒÂ”Â‹ÇŁ Dz ƒ ƒ”‹–ƒ• †‹‘…‡•ƒÂ?ƒ Šƒ —Â?ƒ „—‘Â?ƒ ˆƒÂ?ÂƒÇĄ •‹ ”‹…‘Â?‘•…‡ …Š‡ ° —Â?ƒ ’”‡•‡Â?œƒ —–‹Ž‡ Â?‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? „”‡•…‹ƒÂ?ÂƒÇł “La prima funzione della Caritas è proprio quella di aiutare le comunitĂ cristiane a percepire il vincolo di fraternitĂ . La Caritas diocesana ha una buona fama, si riconosce che è una presenza utile nella societĂ brescianaâ€?. La Caritas diocesana nel 2012 ha celebrato la festa del grazie, a 50 anni

dall’apertura del Concilio e a 40 anni dall’intuizione della Caritas: ha voluto semplicemente ringraziare quanti, nella caritĂ , continuano a dare ragione della speranza che è in loro. Sono tanti i gesti, i segni e le opere di caritĂ che accadono nel quotidiano e che si potrebbero raccontare. Molte persone sono state accolte, altrettante forse sono nel bisogno ma si rivolgono alla Caritas solo come ultimo stadio possibile quando la situazione è diventata quasi irreversibile. L’impegno della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali prosegue, un impegno che accompagnerĂ la Caritas nel 2014, anno in cui celebrerĂ il 40° di presenza nel Bresciano.

”‡•…‹ƒ ƒŽ ÍšÍ? ƒŽ ÍšÍ&#x; ‘––‘„”‡

0LVVLRQH H FRPXQLRQH FRRSHUD]LRQH H VYLOXSSR

ƒŽ ÍšÍ? ƒŽ ÍšÍ&#x; ‘––‘„”‡ Žƒ ‹‘…‡•‹ ˜‹˜‡ ‰”ƒœ‹‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻ ˆˆ‹…‹‘ ’‡” Ž‡ Â?‹••‹‘Â?‹ ‹Ž Dz ‹••‹‘ ‡‡–‹Â?‰dz …‘Â? –ƒ˜‘Ž‡ ”‘–‘Â?†‡ ‡ –‡•–‹Â?‘Â?‹ƒÂ?œ‡

Dal 25 al 27 ottobre la Diocesi vive un appuntamento importante: il “Missio Meetingâ€? sul tema della cooperazione e dello sviluppo, della missione e della comunione. La tre giorni si apre venerdĂŹ 25 ottobre in Cattedrale alle 20.30 con la preghiera con il vescovo Monari su “In cammino verso le periferie del mondoâ€?. Per i presenti ci sarĂ la possibilitĂ di confrontarsi con il Vescovo. Sabato 26, presso i missionari Saveriani di via Piamarta, è in programma alle 9.30 il convegno “Cooperazione e sviluppo, missione e comunioneâ€?: intervengono il vescovo Monari e Milena Santerini della ComunitĂ di Sant’Egidio. Il pomeriggio è animato dall’associazione culturale Il Salterio. Porta la sua testimonianza anche don

Roberto Ferranti (il cammino della giovane Chiesa dell’Albania). Missiogiovani Italia presenta il volto giovane della missione, l’ong Scaip illustra 30 anni di sostegno alle missioni, la Caritas con “I poveri li avrete sempre... anche qui� e i giovani bresciani della Gmg di Rio racconteranno la loro esperienza. In serata alle 19 la cena etnica (prenotazioni entro il 18 al Cmd), mentre alle 20.30 il coro aCcanto si esibisce in un concertp di suoni e voci dal mondo. Domenica, infine, presso i Missionari Comboniani di viale Venezia, padre Alex Zanotelli interviene alle 9 sul tema “Tutti noi siamo il sud di qualcuno�. Segue il dibattito prima della Santa Messa alle 11.30 presieduta da mons. Cesare Polvara.

ƒ�–‡ ”‘…‹

ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‡ŽŽ‡ …‡Ž‡„”ƒœ‹‘Â?‹ ƒ ‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‡‹ —•–‘†‹ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹ †‹ ”‡•…‹ƒ ’‡” …‡Ž‡„”ƒ”‡ Žƒ ”‹…‘””‡Â?œƒ †‡ŽŽƒ ˆ‡•–ƒ Ž‹–—”‰‹…ƒ †‡ŽŽǯ •ƒŽ–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ”‘…‡ǥ ‹Ž ‰‹‘”Â?‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ǥ ‘ˆˆ”‡ ƒ‹ ˆ‡†‡Ž‹ ‡ ƒ‹ Â?‘•–”‹ …‘Â?…‹––ƒ†‹Â?‹ —Â?ƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ ”‹……ƒ †‹ ‡˜‡Â?–‹ ”‡Ž‹‰‹‘•‹ ‡ …—Ž–—”ƒŽ‹Ǥ Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͚ •‡––‡Â?„”‡ Â?‡Ž •ƒŽ‘Â?‡ ƒ†‘Â?Â?ƒ †‡ŽŽƒ –”ƒ†ƒ Č‹Â˜Â‹Âƒ ƒœœ‹Â?‹ ÍšČŒ ƒŽŽ‡ Í™Í Â…ǯ° —Â?ƒ …‘Â?ˆ‡”‡Â?œƒ †‹ ‡ŽŽ‘ ‘”–‹ ”ƒœœ‹Â?‹ •— Dz ‘Â?ƒÂ?‹Â?‘ ‡ ‰Ž‹ ƒ”ƒœœ‹ …Š‡ ‡”ƒÂ?‘ ƒ ”‡•…‹ƒ Â?‡Ž ‹Â?ƒ•…‹Â?‡Â?–‘ǣ •ˆ‘Â?†‘ ’‡” Ž‡ ”‘…‡••‹‘Â?‹ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹dzǤ ‡Â?‡”†¿ ͙͛ •‡––‡Â?„”‡ǥ ‹Â? —‘Â?‘ ‡……Š‹‘ ƒŽŽ‡ ͚͘ǤÍœÍ? ‹Ž Dz ‘Â?…‡”–‘ ‹Â? Â?‘”‡ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ”‘…‡dz ƒ …—”ƒ †‡Ž …‘Â?•‡”˜ƒ–‘”‹‘ —…ƒ ƒ”‡Â?œ‹‘ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ǥ ‡•–ƒ Ž‹–—”‰‹…ƒ †‡ŽŽǯ •ƒŽ–ƒœ‹‘Â?‡

†‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ”‘…‡ǥ ‹Â? ƒ––‡†”ƒŽ‡ ƒŽŽ‡ Í&#x;ǤÍœÍ? ˜‹‡Â?‡ ‡•’‘•–‘ ‹Ž ‡•‘”‘ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹ǥ ƒŽŽ‡ Í ÂŽÂƒ ƒÂ?–ƒ Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ ƒŽŽ‡ ÍĄ Žƒ ƒÂ?–ƒ ‡••ƒ ÂƒÂ’Â‹Â–Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡ÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͞ Žƒ ‹ƒ ”—…‹•ǥ ƒŽŽ‡ Í™Í ÂŽÂƒ ƒÂ?–ƒ ‡••ƒ •‘Ž‡Â?Â?‡ ‡ Žƒ ’”‘…‡••‹‘Â?‡ †‹ ‡’‘•‹œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ƒÂ?–‡ ”‘…‹Ǥ ǯ‹Â?–‡”‘ ‡•‘”‘ ˜‹‡Â?‡ ‡•’‘•–‘ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘Â”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •‘Ž‘ †—‡ ˜‘Ž–‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ǣ Žǯ—Ž–‹Â?‘ ˜‡Â?‡”†¿ †‹ —ƒ”‡•‹Â?ƒ ƒ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‡ †‡‹ —ƒ”‡•‹Â?ƒŽ‹ ‡ ‹Ž ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ‡•–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•ÂƒÂŽÂ–ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡Ǥ —”ƒÂ?–‡ Žƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‡Ž ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ǥ †ƒ˜ƒÂ?–‹ ƒŽŽƒ ƒ’’‡ŽŽƒ †‡Ž ƒÂ?–‹••‹Â?‘ ƒ…”ƒÂ?‡Â?–‘ǥ Žƒ „‡Â?‡†‹œ‹‘Â?‡ ƒ‹ ˆ‡†‡Ž‹ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í˜ÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͘ǤÍ›Í˜ÇĄ ƒŽŽ‡ ͙͙ǥ ƒŽŽ‡ ͙͙ǤÍ›Í˜ÇĄ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x; ‡ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘ …‘Â? Žƒ ”‡Ž‹“—‹ƒ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ ’‹Â?ÂƒÇĄ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ ‘Â?ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ •ƒ…‡”†‘–‹Ǥ


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

‡Â?Â?‘ ”‡‰ƒÂ?†‘ ‹ ƒÂ?–‹ǤǤǤ

ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡�„”‡ ‘�‘Ž‘ ‡ ‹”‡�„ƒ

‘�‡�‹…ƒ ͙͛ ‘––‘„”‡ ƒ ˆ‡•–ƒ †‡ŽŽƒ ˆ‡†‡

La Valle Camonica: terra profumata di santitĂ . Questo il tema della preghiera di sabato 14 settembre alle 20.30 al Monastero San Salvatore. La Valle ha bisogno di ricordare la sua fede vissuta attraverso molte generazioni. Le comunitĂ vogliono attingere a quella fede implorando i doni di cui hanno bisogno per la famiglia, l’educazione, la vita sacerdotale e la vita missionaria. Accompagna la preghiera il coro “Il Tesorettoâ€?.

Il Comune di Brescia, la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita, l’UfďŹ cio per le missioni e lo Svi organizzano “Aperti alla cittĂ e al mondo: mons. Renato Monolo a 15 anni dalla morte, la Missione di Kiremba a 50 anni dalla nascita interpellano la Chiesa e Bresciaâ€?. L’appuntamento è per sabato 14 settembre alle 20.30 presso Palazzo Loggia. Intervengono: mons. Giambattista Targhetti, Giovanni Gregorini, Massimo Chiappa e il sindaco Emilio Del Bono.

Monari desidera incontrare i ragazzi delle parrocchie che stanno completando il cammino di iniziazione cristiana con il tempo della mistagogia, insieme ai loro sacerdoti, catechisti e genitori. L’incontro è ďŹ ssato per domenica 13 ottobre, al PalaBanco di Brescia. Ăˆ un appuntamento di ringraziamento al Signore per avere introdotto pienamente i ragazzi nella comunitĂ ecclesiale. La Festa della fede (Startup) prevede momenti di animazione,

ÍšÍ?

gioco e festa e la celebrazione della Messa, con la consegna di un mandato ai ragazzi da parte del Vescovo. L’accoglienza dei gruppi inizierĂ alle 14.30. La celebrazione eucaristica si concluderĂ intorno alle 18. La partecipazione può avvenire previa iscrizione presso l’UfďŹ cio per la catechesi (tel. 0303722245; e-mail: catechesi@ diocesi.brescia.it) entro e non oltre venerdĂŹ 20 settembre, compilando l’apposito modulo sul sito www.diocesi.brescia.it.

••‡Â?„Ž‡ƒ †‡‹ …ƒ–‡…Š‹•–‹ ǯ‹Â?…‘Â?–”‘ …‘Â? ‹Ž ˜‡•…‘˜‘ ‘Â?ƒ”‹

,O PDQGDWR PLVVLRQDULR

6

i è tenuto anche quest’anno il tradizionale appuntamento dell’assemblea diocesana dei catechisti, che si sono riuniti, in comunione con il vescovo Luciano e alla sua presenza. L’annuale incontro, come di consueto, si è tenuto sabato scorso, 7 settembre, presso il PalaBanco di Brescia e ha visto la presenza di molti catechisti e educatori, provenienti da diverse parrocchie diocesane. “Catechisti in missioneâ€?, il tema del pomeriggio di riflessione, atto a richiamare la nuova lettera pastorale del vescovo Monari, sul tema della missionarietĂ della Chiesa. Dopo un primo momento di accoglienza, l’attore mestrino Gaetano Ruocco Guadagno, ha guidato i presenti in una particolare riflessione a tema, utilizzando il teatro come mezzo comunicativo e coinvolgendo alcuni dei presenti in uno sketch dai profondi risvolti. Gaetano Ruocco Guadagno, classe 1974, formatosi alla scuola di attori del calibro di Marco Paolini, ha lavorato dapprima nel teatro di ricerca e di narrazione, specializzandosi, durante questi ultimi anni, nel teatro comico. Parte integrante del trio comico “Perlamammadiadoâ€? è inoltre prestigiatore professionista e si occupa di comico terapia come clown in corsia nell’associazio-

ÇŻ

…ƒ–‡…Š‹•–‹ ŠƒÂ?Â?‘ ’”‡‰ƒ–‘ ’‡” Žƒ Â’ÂƒÂ…Â‡ÇĄ ’”‹Â?ƒ †‹ ƒ•…‘Ž–ƒ”‡ Žƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Ž‡––‡”ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ne “Ridere per Vivereâ€?. Da alcuni anni, Ruocco Guadagno collabora con l’Ufficio comunicazioni sociali e catechesi della Diocesi di Pado-

va per la quale ha messo in scena diverse pièce. Lo spettacolo presentato dal giovane e poliedrico attore, intitolato “parole, opere e/o missioniâ€? si compone di due parti: una prima, curata direttamente dallo stesso attore e una seconda, che ha visto invece la collaborazione con una parte dell’assemblea presente. Il momento teatrale si è quindi aperto con un lungo e divertente monologo dell’attore, una sorta di racconto della sua infanzia, quan-

do fu mandato, per le vacanze estive, a Castello di Cisterna, comune campano che diede i natali al padre dell’attore. Nel paese, dove il nonno paterno era titolare di un’edicola, l’allora dodicenne Gaetano, fu incaricato di consegnare una missiva a un’amica della nonna. Superando gli apparenti e insormontabili ostacoli il bimbo riuscĂŹ a donare alla sig. ra Maria il messaggio della nonna, che voleva comunicarle la sua vicinanza e disponibilitĂ , dopo aver saputo dell’improvvisa morte del figlio undicenne, vittima innocente di un agguato mafioso. Per aiutarlo a superare le sue paure, la nonna aveva letto al piccolo Gaetano le pagine evangeliche del mandato di GesĂš ai suoi apostoli. Al monologo ha quindi fatto seguito un momento teatrale animato dall’attore supportato da undici volontari in sala. L’incontro è poi proseguito alla presenza del Vescovo che ha presieduto un momento di riflessione e preghiera, durante il quale, accogliendo la volontĂ di Papa Francesco, i catechisti hanno pregato per la Pace, prima di ascoltare la presentazione della lettera pastorale, curata dallo stesso Monari e ricevere dalle sue mani il mandato missionario per il prossimo anno catechistico, consci di doversi fare, in prima persona, testimoni di Cristo tra i fratelli

Â? Ž‹„”‡”‹ƒ Dz ‘Â?‡ ‹Ž ’ƒ†”‡ Šƒ Â?ƒÂ?†ƒ–‘ Â?‡ǤǤǤdz ƒ Ž‡––‡”ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ Dz ‘Â?‡ ‹Ž ƒ†”‡ Šƒ Â?ƒÂ?†ƒ–‘ Â?‡ǥ ƒÂ?…Šǯ‹‘ Â?ƒÂ?†‘ Â˜Â‘Â‹Çł ° ‹Â? ˜‡Â?†‹–ƒ ƒ ͚ǥÍ?͘ ‡—”‘ ’”‡••‘ Žƒ ‹„”‡”‹ƒ ƒ‘Ž‹Â?‡ǥ ’”‡••‘ ‹Ž ‘„ǥ ÂŽÇŻ Â?…‘”ƒ ‡ Â?‡ŽŽƒ ”‹˜‡Â?†‹–ƒ †‡ŽŽƒ ‹’‘‰”ƒˆ‹ƒ ƒÂ?—Â?ƒ ƒ ”‡Â?‘Ǥ 1 Žƒ “—ƒ”–ƒ Ž‡––‡”ƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â’Â‹Â•Â…Â‘Â’ÂƒÂ–Â‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ †‹ Â?‘Â?•Ǥ ‘Â?ƒ”‹Ǥ 1 †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í Č€ÍšÍ˜Í˜ÍĄ Žƒ ’”‹Â?ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽ –‡Â?ƒ †‡ŽŽƒ ƒ”‘Žƒ †‹ ‹‘ Â?‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ †‡ŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ ƒ Â•Â—Â…Â…Â‡Â•Â•Â‹Â˜ÂƒÇĄ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?‘ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ÍšÍ˜Í˜ÍĄČ€ÍšÍ˜Í™Í˜ÇĄ Dz Â? •‘Ž‘ ’ƒÂ?‡ ‡ —Â? —Â?‹…‘ …‘”’‘dzǥ •‘––‘Ž‹Â?‡ƒ˜ƒ Žǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?œƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â—Â…ÂƒÂ”Â‹Â•Â–Â‹ÂƒǤ ƒ Â–Â‡Â”ÂœÂƒÇĄ ÍšÍ˜Í™Í˜Č€ÍšÍ˜Í™Í™ÇĄ Dz —––‹ •‹ƒÂ?‘ —Â?ƒ …‘•ƒ Â•Â‘ÂŽÂƒÇł ‡”ƒ †‡†‹…ƒ–ƒ ƒŽŽƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒǤ

LUCIANO MONARI VESCOVO DI BRESCIA

Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi

Gv 20,21

LETTERA PASTORALE PER L’ANNO 2013-2014

,O JLUR GL JLRVWUD GHO 9HVFRYR Le giostre sono sempre state un punto d’attrazione per i nostri paesi. Un momento di aggregazione e di divertimento per tutta la comunitĂ che si ritrovava attorno agli spettacoli viaggianti e si sďŹ dava nelle diverse prove. Oggi, anche se a volte vengono collocati ai margini dei paesi perchĂŠ oggetto di pregiudizi, continuano a rallegrare le comunitĂ in occasioni delle feste popolari. Basti pensare, che in Italia sono 33mila (3000 in Lombardia) le ditte impegnate in questo settore. Arti e mestieri che altrimenti rischierebbero di andare persi e con essi il valore di una tradizione oltre a un vuoto sociale difďŹ cile da colmare. Ma è una realtĂ che molto spesso preferiamo far ďŹ nta di non vedere. LunedĂŹ 9 una rappresentanza di giostrai, ospiti della sagra di Santa Maria, ha in-

contrato a Calcinatello il Vescovo in un insieme di emozioni, in una nattinata organizzata dalla Caritas in collaborazione con la parrocchia di Calcinatello. Monari li ha ascoltati, non si è sottratto al giro sulle giostre che l’ha riportato agli anni dell’infanzia e ha celebrato la Santa Messa (nello spazio teatro degli autoscontri) nella quale ha sottolineato la vocazione dei giostrai: “Far divertire le famiglie e i bambini è una cosa bella; è un atto di amore. Il cuore dell’uomo oltre che per lavoro lo deve fare anche con la gioia di dare gioia, con la gioia di dare un divertimento sano e la consapevolezza di addobbare a festa un paeseâ€?. Del resto non si riesce a vivere bene senza la festa come ha detto Monari, che ha ricordato come Dio sia in grado di trasformare la vita in una storia di

salvezza se apriamo il nostro cuore alla fede. Per don Piero Gabella, da quasi 42 anni sacerdote al seguito dei nomadi e giĂ direttore dell’UfďŹ cio nazionale migrantes per la pastorale Sinti e Rom, Monari con la sua presenza ha risposto alla sollecitazione di papa Francesco sul pastore che deve portare su di sĂŠ l’odore delle pecore. L’incontro di Calcinatello è, però, un piccolo passo all’interno di un cammino ben piĂš lungo. Non mancano le difďŹ coltĂ delle quali si è fatto portavoce Marco Morandi, che ha ribadito con forza la necessitĂ di avere delle regole per gestire il lavoro: “Per lo Stato non siamo niente, le amministrazioni manifestano pregiudizi nei nostri confrontiâ€?. Marco ha sĂŹ elencato alcune lacune come il costo quasi insostenibile dell’energia (senza

neppure sconti per la fasce orarie), ma anche l’importanza della gratuitĂ , del dono. A questo proposito i volontari del soccorso pubblico hanno ricevuto in dono dalla mani di Morandi un deďŹ brillatore a ricordo di Fabrizio Morandi. Sono comunitĂ dove la coesione, soprattutto nella difďŹ coltĂ come con la malattia di un altro ragazzo, Sandro, è la vera risorsa. Quella coesione sociale che molte

nostre realtĂ , forse, hanno smarrito. Lo stesso sindaco di Calcinato, Marika Legati, ha ribadito che le giostre fanno parte della comunitĂ cosĂŹ come le famiglie che sono impegnate in questo mestiere. E, intanto, Monari ha giĂ dato il suo placet di massima per il prossimo incontro con i giostrai a Orzinuovi nell’ambito della Fiera dell’agosto 2014. Un altro passo in avanti, ma la strada è ancora lunga.


͚͞

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

ƒŽ Í? ‘––‘„”‡ ƒŽ Í› Â?ƒ‰‰‹‘ ‹’”‡Â?†‡ Žƒ …—‘Žƒ †‹ –‡‘Ž‘‰‹ƒ ’‡” Žƒ‹…‹ Che cosa credo? Che cosa dice di Dio di sĂŠ nella Bibbia e che cosa dice la Chiesa? Ha ancora senso oggi la mia fede o sono semplicemente legato a miti del passato da cui non ho il coraggio di liberarmi? Le parole della fede possono incontrarsi con il cammino della ragione? Conoscere Dio attraverso quello che Egli di sĂŠ ci ha comunicato, e la Chiesa ci trasmette, dovrebbe essere l’aspirazione piĂš grande di ogni credente. Anche la prima lettera

enciclica di papa Francesco mette al centro la luce che la fede getta su Dio e sulla vita di ogni essere umano. Di che luce si tratta? Dice il Papa: “PoichĂŠ la fede è una luce, ci invita ad inoltrarci in essa, a esplorare sempre di piĂš l’orizzonte che illumina, per conoscere meglio ciò che amiamo. Da questo desiderio nasce la teologia cristianaâ€? (n. 36). A questo desiderio, che è quello di molti cristiani, risponde la Scuola di teologia per laici, promossa da

quasi 40 anni dal Seminario. Si tratta di un’offerta molto qualiďŹ cata, ma studiata in modo tale che sia accessibile a tutti, non solo a coloro che hanno titoli di alti studi o a che intendono approfondire le ragioni del proprio credere, ma anche a coloro che volessero comprendere meglio cosa credono i cristiani, cosa dice la Bibbia o conoscere meglio la storia della Chiesa. Da decenni la Scuola di teologia è frequentata sia in vista di un particolare ministero ecclesiale sia per una

maggior cultura religiosa personale. Ăˆ raccomandata per i catechisti, soprattutto dei giovani e degli adulti. Il percorso di studi è quadriennale distribuito in un anno introduttorio e in un successivo triennio di approfondimento. Le iscrizioni sono aperte ďŹ no al 5 ottobre in via delle Razziche 4 (tel. 0307741131), dal lunedĂŹ al venerdĂŹ, dalle ore 9 alle 16. Le lezioni si tengono a partire dal 5 ottobre ďŹ no al 3 maggio 2014, in via Scuole 5b a Brescia, il sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.20.

‹ŽŽƒ ƒ…‡ ƒŽ ͙͚ ‘––‘„”‡

$ 6FXROD GL &RQFLOLR

3

rosegue anche quest’anno la felice intuizione de “Il Concilio davanti a noiâ€?, il percorso proposto dall’Azione cattolica e dall’Ufficio diocesano per gli organismi di comunione in collaborazione con la Scuola di teologia per laici e l’Ufficio diocesano per la scuola. Il corso, ospitato a Villa Pace di Gussago, si articola in un biennio di base e nel terzo anno a carattere laboratoriale. Il percorso si rivolge a chi desidera una conoscenza dei documenti del Concilio. I corsi si svolgono dalle 15 alle 17: le iscrizioni si ricevono presso l’Azione cattolica entro il 10 ottobre. Va ricordato che per gli insegnanti di religione la frequenza è riconosciuta e accreditata. La scuola prevede un primo modulo dedicato alle costituzioni conciliari e il secondo dedicato ad alcuni decreti e dichiarazioni. A proposito del Vaticano II, Benedetto XVI ebbe a dire nel Discorso alla Curia romana del dicembre 2005: “PerchĂŠ la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si è svolta in modo cosĂŹ difficile? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio o – come diremmo oggi – dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione. I problemi della recezione

ÂŽ ’‡”…‘”•‘ •‹ ”‹˜‘Ž‰‡ ƒ …Š‹ †‡•‹†‡”ƒ —Â?ƒ …‘Â?‘•…‡Â?œƒ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹–ƒ †‡‹ †‘…—Â?‡Â?–‹ †‡Ž ‘Â?…‹Ž‹‘ sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L’una ha causato confusione, l’altra, silenziosamente ma sempre piĂš visibilmente, ha portato frutti. Da una

parte esiste un’interpretazione che vorrei chiamare “ermeneutica della discontinuitĂ e della rotturaâ€?; essa non di rado si è potuta avvalere della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della teologia moderna. Dall’altra parte c’è l’â€?ermeneutica della riformaâ€?, del rinnovamento nella continuitĂ dell’unico soggettoChiesa, che il Signore ci ha donato; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in camminoâ€?. Per informazioni, telefonare allo 03040102: il

costo del corso è di 40 euro. L’apertura (il 12 ottobre) è stata affidata a don Fabrizio Mandreoli. Per il primo anno verranno presi in esami: Sacrosanctum Concilium con don Claudio Boldini, Dei Verbum con don Raffaele Maiolini, Gaudium et Spes con Mariangela Ferrari, Lumen Gentium con don Antonio Lanzoni. Dio parla alla Chiesa e al mondo, anche attraverso i fatti della storia. La stessa storia della Chiesa partecipa della storia degli uomini. “La Chiesa – afferma proprio la Gaudium et Spes – cammina assieme con l’umanitĂ tutta e sperimenta, assieme al mondo, la medesima sorte terrena, ed è come il fermento e quasi l’anima della societĂ umanaâ€?. I corsisti del secondo anno si confronteranno su: Nostra Aetate con Francesco Capretti, Unitatis Redintegratio con don Claudio Zanardini, Dignitatis Humanae con padre Marcello Storgato, Ad Gentes con con padre Mario Menin, Apostolicam Actuositatem con Mariangela Ferrari. Padre Mario Menin e don Antonio Lanzoni svilupperanno, invece, i corsi del terzo anno sulla Lumen Gentium offrendo spunti e confronti con l’ecclesiologia del Vaticano II: la Chiesa popolo di Dio, sacerdozio comune e sacerdozio ministeriale; la cattolica della Chiesa, i rapporti con le altre Chiese, la Chiesa universale e le Chiese particolari, la vocazione dei laici e la natura missionaria della Chiesa.

0DGRQQD GL 0RQWH %HULFR H 6DFUR 0RQWH Nel 2013-2014 il vescovo Luciano ha pensato a due pellegrinaggi diocesani di un giorno per iniziare l’Avvento e la Quaresima con la celebrazione penitenziale, le confessioni e l’eucaristia. Sabato 30 novembre è programmata la visita al santuario della Madonna di Monte Berico a Vicenza (nella foto). All’arrivo si partecipa alla celebrazione penitenziale e all’eucaristia presiedute dal vescovo Luciano. Il santuario è una costruzione monumentale che incorpora due chiese: la gotica del 1428 e quella seicentesca. Le origini del santuario sono legate a due apparizioni della Beata Vergine su questo colle: la prima il 7 marzo 1426, la seconda il primo agosto 1428. La statua in pietra della Madonna della Misericordia venne incoronata nel 1900 dal patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto, che diventerĂ San Pio X. La quota di partecipazione è di 60 euro e com-

prende il viaggio in pullman, il pranzo e la visita guidata di Vicenza. In preparazione alla Quaresima, sabato 1 marzo 2014 il Vescovo presiede il pellegrinaggio a Crea presso il Sacro Monte. Dopo la celebrazione penitenziale e l’eucaristia, nel pomeriggio si visitano il santuario e le cappelle. L’origine del santuario si deve a Sant’Eusebio, vescovo di Vercelli, verso il 350 d.C. avrebbe portato la statua lignea della Madonna col Bambino e vi avrebbe fatto ediďŹ care un primo oratorio. In realtĂ la statua della Madonna è del XIII secolo e poco si sa sulla sua provenienza. Nei pressi del Santuario sorge il Sacro Monte costruito nel 1589 per volere di Costantino Massimo che contiene 23 cappelle e cinque romitori all’interno dei quali si narrano i misteri del rosario. Anche in questo caso la quota di partecipazione, comprensiva del pranzo e del pullman, è di 60 euro.

Per quanto riguarda i pellegrinaggi di piĂš giorni previsti per il 2014, mons. Giacomo Canobbio dal 21 al 28 aprile guida i pellegrini a visitare le abbazie di Borgogna come Cluny, Citeaux e VĂŠzelay per scoprire l’impulso spirituale e culturale dato dal monachesimo in Europa. Dal 5 al 9 maggio tocca al vescovo Monari accompagnare il giovane clero e tutti i sacerdoti e diaconi sui luoghi di Giovanni Paolo II, dalla cittĂ natale a Cracovia. In luglio, precisamente dal 10 al 17, Monari si recherĂ invece in Terra Santa per il pellegrinaggio diocesano annuale. InďŹ ne, dall’8 al 12 settembre, la Spagna con il monastero di Montserrat e Barcellona sarĂ oggetto della visita dei bresciani guidati da mons. Gianfranco Mascher. L’origine del monastero di Montserrat è incerta. Si sa che, intorno al 1011, un monaco proveniente dal monastero di Santa Maria di Ripoll

raggiunse la montagna di Montserrat per incaricarsi di dirigere il monastero di Santa Cecilia di Montserrat, per cui quest’ultimo sarebbe passato agli ordini dell’abate Oliba di Ripoll. Santa Cecilia non accettò la situazione e l’abate decise di fondare il monastero di Santa Maria di Montserrat nel luogo dove esisteva un antico eremo con lo stesso nome, il 1025. A partire dal 1082 Santa Maria ebbe un priore proprio e smise di dipendere da quello di Ripoll. Questo eremo rapidamente divenne il piĂš importante fra quelli presenti su quella montagna grazie all’immagine della Madonna venerata ďŹ n dal 880 e si trasformò in un santuario, per cui ebbe accesso a un maggior numero di donazioni che gli permisero una crescita costante in dimensioni ed importanza. Per informazioni e iscrizioni, si può contattare Brevivet al numero 0302895311.

‘�•—Ž–‘”‹‘

�—‘˜‹ �‘˜‡ •‡”˜‹œ‹ ‰”ƒ–—‹–‹

ÂŽ ‘Â?•—Ž–‘”‹‘ †‹‘…‡•ƒÂ?‘ †‹ ˜‹ƒ …Š‹˜ƒ”†‹ Í?Í Âƒ ”‡•…‹ƒ Č‹Í˜Í›Í˜Í›ÍĄÍžÍžÍ™Í›ČŒ ’”‡•‡Â?–ƒ †‡‹ Â?—‘˜‹ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹ÇĄ Â?‘˜‡ ’‡”…‘”•‹ †‹ ‰”—’’‘ …‘Â?’Ž‡–ƒÂ?‡Â?–‡ ‰”ƒ–—‹–‹Ǥ ‡Â?‡Â?†‘ …‘Â?–‘ †‡ŽŽ‡ †‹˜‡”•‡ ˆƒ•…‡ †ǯ‡–Â? •‹ ’”‘’‘Â?‡ —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ‡ ƒ…“—‹•‹œ‹‘Â?‡ †‹ Â?—‘˜‡ …‘Â?’‡–‡Â?œ‡ ‰‡Â?‹–‘”‹ƒŽ‹Ǥ ‡Ž †‹ˆˆ‹…‹Ž‡ …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‹ …‘•–‹–—œ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ •–ƒ„‹Ž‹–Â? ‰‡Â?Â‹Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ •‹ ‘ˆˆ”‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ •’ƒœ‹ †‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‘ ’‡” ‰‡Â?‹–‘”‹ Â•Â‡Â’ÂƒÂ”ÂƒÂ–Â‹Č€ †‹˜‘”œ‹ƒ–‹Ǥ ‡Â?‰‘Â?‘ ’”‡•‡ ‹Â? …‘Â?•‹†‡”ƒœ‹‘Â?‡ ƒÂ?…Š‡ Ž‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–Â? †‡‹ ˆ‹‰Ž‹ †‹ •‡’ƒ”ƒ–‹ ‡ †‹˜‘”œ‹ƒ–‹ ‹Â? —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ ‡Žƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‡ ‡ ”ƒˆˆ‘”œƒÂ?‡Â?–‘ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‘’‘ ‹Ž ’‡”…‘”•‘ †‹ ˆ‡†‡ ˜‡”•‘ ‹Ž Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹‘ǥ ’‡” ‹ ˆ‹†ƒÂ?œƒ–‹ ° •–ƒ–‘ ’‡Â?•ƒ–‘ —Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ Â?‡ŽŽ‡ †‹Â?ƒÂ?‹…Š‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ †‹ …‘’’‹ƒǤ ‡” Ž‡ …‘’’‹‡ǥ ‹Ž ‘Â?•—Ž–‘”‹‘ ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ —Â? ’‡”…‘”•‘ †‹ •…ƒÂ?„‹‘ †‹ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ …‘Â?‹—‰ƒŽ‹ ’‡” ”ƒˆˆ‘”œƒ”‡ ‡ ”‹Â?Â?‘˜ƒ”‡ ‹ Ž‡‰ƒÂ?‹Ǥ Š‹ †‡˜‡ …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ”•‹ …‘Â? —Â?ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Ž—––‘ǥ •‹ ’”‘’‘Â?‡ —Â? ’‡”…‘”•‘ ’‡” •ƒ’‡” †‹”‡ ‡ •ƒ’‡” ”‡‹Â?’‘•–ƒ”‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ ˜‹–ƒǤ ‹ ’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ ƒÂ?…Š‡ ’‡”…‘”•‹ ’‡” ‰‡Â?‹–‘”‹ ƒˆˆ‹†ƒ–ƒ”‹ ‡ ƒ†‘––‹˜‹Ǥ —Ž ˜‡”•ƒÂ?–‡ Ž—†‹…‘njÂ?—•‹…ƒŽ‡ •‹ …‡”…ƒ †‹ ”ƒˆˆ‘”œƒ”‡ ‹Ž Ž‡‰ƒÂ?‡ ‡ ÂŽÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â‰ÂŽÂ‹Â‡Â?œƒ –”ƒ Ž‡ Â?‡‘Â?ƒÂ?Â?‡ ‡ ‹ Ž‘”‘ „ƒÂ?„‹Â?‹Ǥ ’ƒ’Â? •‘Â?‘ Â?‡••‹ ƒŽŽƒ ’”‘˜ƒ …‘Â? ‹ ’‡”…‘”•‹ †‹ DzÂ?ƒ•…‹–ƒ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ–‡”Â?‹–Â?dzǤ


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

ÍšÍ&#x;

ƒˆ Â…ÂŽ ‘Â?’‹Žƒœ‹‘Â?‡ Í&#x;Í›Í˜ÇŚ ‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹ Dal 2 al 30 settembre sarĂ possibile rivolgersi al Caf Mcl per la compilazione del 730-Situazioni Particolari. Questa nuova tipologia di 730, introdotta dal Governo con il famoso Decreto del Fare, si rivolge a tutti coloro che hanno avuto nel 2012 redditi da lavoro dipendente e assimilati e che non hanno potuto presentare il modello 730 ordinario, in mancanza di un datore di lavoro che potesse effettuare il conguaglio. Il 730-Situazioni particolari potrĂ essere compilato anche dai

lavoratori domestici, ma varrĂ solo per le persone che hanno un credito d’ imposta, in modo da ottenere in tempi rapidi il rimborso, coloro che invece avranno un debito nei confronti dell’ Agenzia delle entrate dovranno compilare come gli altri anni il modello Unico. Dal 2 settembre al 30 settembre sarĂ attivo il bando per il fondo Sostegno afďŹ tto della regione Lombardia. Il contributo verrĂ erogato alle famiglie titolari di un contratto d’ afďŹ tto in essere, che

vivono una situazione di grave disagio economico oppure si trovano in condizioni di morositĂ incolpevole (non hanno potuto pagare gli ultimi tre mesi di afďŹ tto). Per la compilazione del modello 730-Situazioni particolari, il contributo afďŹ tto 2013 per il comune di Brescia, l’ Isee, l’ Iseu per le universitĂ , il modello Unico 2013, i bonus Energia elettrica e gas, potete rivolgervi agli ufďŹ ci Mcl di corso Garibaldi 29/b e in via CalataďŹ mi 8/a.

1

�‹œ‹ƒ–‹˜‡ Ž •‡�‹�ƒ”‹‘ †‹ ‡�‹‰ƒŽŽ‹ƒ

/DYRUR H IDPLJOLD SHUQL LQVRVWLWXLELOL

/

avoro e famiglia. Questo il tema del seminario nazionale Mcl che si è tenuto a Senigallia dal 5 al 7 settembre scorsi. Mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e membro del Comitato scientifico delle Settimane sociali dei cattolici italiani ha sottolineato che “La famiglia non è un prodotto dell’uomo o della cultura, ma scaturisce dal progetto originario di Dio, è espressione di amore. Prima scuola delle virtĂš sociali, la famiglia si apre ad altre famiglie e alla societĂ . Ed è qui che le cose si complicano notevolmente, specie nel nostro Paeseâ€?. Stefano Zamagni, ordinario di Economia politica all’UniversitĂ di Bologna e presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, guarda avanti: “Il nostro welfare sta progressivamente trasformandosi da individuale a comunitario. E quando questo processo sarĂ compiuto, lo stato sociale versione duemila non potrĂ fare a meno della famigliaâ€?. Quindi Zamagni propone un cambio di prospettiva culturale per una politica efficace per cui bisogna smettere di pensare la famiglia “soltanto come luogo degli affetti, perchĂŠ allora chiunque provi affetto è famiglia e non è cosĂŹ. Ăˆ anche il luogo in cui si produce qualcosa che supera il mercato e che genera capitale umano, sociale e relazionaleâ€?. Questi beni non possono essere prodotti dal mercato, anzi è lo stesso mercato che ne beneficia: quatificando in prodotto interno lordo beni che la famiglia produce, il 25% del pil nazionale. “Il nostro è un fisco nemico della fami-

ÇŻ

‡ ‹Â?–‡”‡••ƒÂ?–‹ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ ‡Â?‡”•‡ Â?‡Ž …‘”•‘ †‹ —Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ …Š‡ Šƒ ”ƒ……‘Ž–‘ Žǯ‹Â?–‡”ƒ ”‡ƒŽ–Â? Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ †‹ Â…ÂŽ gliaâ€?, un fisco da riformare in questo senso. Culturalmente bisogna abolire la parola “conciliazioneâ€? tra lavoro e famiglia, che presuppone un conflitto, e sostituirla con la parola “armonizzazioneâ€?; ed infine: “non è possibile difendere la famiglia senza difendere il matrimonio, perchĂŠ se va in crisi il matrimonio va in crisi la famigliaâ€?.

Natale Forlani, direttore generale del Ministero del Lavoro afferma: “Gli interventi a favore delle famiglie fino a oggi sono stati considerati un peso. Noi invece partiamo dal presupposto che siano un investimento e in tempi anche brevi, si ripaganoâ€?, e ancora: “Seguiamo con attenzione l’evoluzione dei welfare europei, che cerca di rispondere a due esigenze: da una parte la dinamica della partecipazione delle donne al mondo economico e sociale, dall’altra l’invecchiamento progressivo della popolazione, che tende a gonfiare i costi del welfare. Quindi, la conclusione è un paradosso: un Paese come l’Italia che dice di credere tanto nella famiglia, poi taglia proprio la famiglia dall’agenda pubblicaâ€?.

Â? Â?‘†‡ŽŽ‘ …Š‡ –‹‡Â?‡ǥ Â?‘Â?‘•–ƒÂ?–‡ –—––‘ ‡ †ƒ˜˜‡”‘ ’”‘’‘””‡ …‘Â?‡ Â?‘†‡ŽŽ‘ Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ …‘•¿ …‘Â?‡ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽÂ?‡Â?–‡ ‹Â?–‡•ƒ ‡ •—Ž “—ƒŽ‡ •‹ ° …‘•–”—‹–ƒ Žƒ …‹˜‹Ž–Â? ‘……‹†‡Â?–ƒŽ‡ ȋ…‹‘° “—‡ŽŽƒ …‘Â?’‘•–ƒ †ƒ —‘Â?‘ ‡ †‘Â?Â?ƒ ‹Â? —Â?ƒ —Â?‹‘Â?‡ Â?ƒ–—”ƒŽÂ?‡Â?–‡ ƒ’‡”–ƒ ƒŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒČŒ †‹˜‡Â?–ƒ••‡ ”‡ƒ–‘ †ǯ‘’‹Â?‹‘Â?‡ ‹Â? “—ƒÂ?–‘ Dz†‹•…”‹Â?‹Â?ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘Çł ”‹•’‡––‘ Ġ ƒŽ–”‡ –‹’‘Ž‘‰‹‡ †‹ —Â?‹‘Â?‡ ‡ †‹ ’‡”•‘Â?‡ †—Â?“—‡ ’ƒ••‹„‹Ž‡ †‹ ƒ””‡•–‘ ˆ‹Â?‘ ƒ •‡‹ Â?‡•‹ǥ †ƒ˜˜‡”‘ •ƒ”‡Â?Â?‘ ƒŽ …ƒ’‘Ž‹Â?‡ƒ †‹ —Â?ƒ •‘…‹‡–Â? ƒÂ?…‘” ’‹Î …Š‹ƒ”ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â?Â†Â‹Â”Â‹ÂœÂœÂƒÂ–ÂƒÇĄ …‘Â?‡ •— —Â? ’‹ƒÂ?‘ ‹Â?…Ž‹Â?ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ˜‡”•‘ Žƒ •—ƒ •–‡••ƒ ˆ‹Â?‡Ǥ —‡•–‘ ° ‹Ž ”‹•…Š‹‘ …‘Â?…”‡–‘ ƒ …—‹ •‹ ˜ƒ ‹Â?…‘Â?–”‘ •‡ •ƒ”Â? ÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂ–Â‘ÇĄ …‘•¿ …‘Â?‡ ƒ––—ƒŽÂ?‡Â?–‡ ÂƒÂ”Â–Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Ž ††Ž …ƒŽˆƒ”‘––‘ Č‹ Â†ČŒ ‡ ‡‘Â?‡ Č‹ Â†ÂŽČŒ Žƒ …—‹ ˜‘–ƒœ‹‘Â?‡ ° •–ƒ–ƒ ”‹Â?˜‹ƒ–ƒ ƒ •‡––‡Â?„”‡ †‘’‘ Ž‡ ’”‡••‹‘Â?‹ǥ –‹’‹…Š‡ †‹ —Â?ƒ Ž‘„„› ’‘–‡Â?–‡ǥ ’‡” ƒ””‹˜ƒ”‡ Ġ —Â?ƒ ƒ’’”‘˜ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â?Â?‡†‹ƒ–ƒ ƒÂ?†ƒÂ?†‘ Ġ ‹Â?‰‘Žˆƒ”‡ Ž‡ ƒÂ?‡”‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‡ ‹Â? ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‹ †‡…‹•‹˜‹ ’‡” ‹Ž ˆ—–—”‘ †‡Ž ƒ‡•‡ …‘Â?‡ ‹Ž †‡…”‡–‘ Žƒ˜‘”‘ ‡ ‹Ž †‡…”‡–‘ Dz†‡Ž ˆƒ”‡dzǤ ‘Â? ° ˜‡”‘ …Š‡ •‹ –”ƒ––‡”‡„„‡ •‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ †‹ Â?‘”Â?‡ †ƒ …‘†‹…‡ ’‡Â?ƒŽ‡ Â?ƒ ° —Â?ƒ “—‡•–‹‘Â?‡ …Š‡ ‹Â?˜ƒ†‡ …‘Â? ’”‡’‘–‡Â?œƒ Žƒ †‹Â?‡Â?•‹‘Â?‡ ‡–‹…ƒǤ Â…ÂŽ †‹ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ •‹ †‹…Š‹ƒ”ƒ ƒ••‘Ž—–ƒÂ?‡Â?–‡ …‘Â?–”‘ ‘‰Â?‹ ƒ––‘ †‹•…”‹Â?‹Â?ƒ–‘”‹‘ ”‹‰—ƒ”†‘ Ġ ‘‰Â?‹ ’‡”•‘Â?ƒ ȋ‹Ž ƒ’ƒ ° •–ƒ–‘ Â?‘Ž–‘ …Š‹ƒ”‘ Â•Â—ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‰Â‘Â?‡Â?Â–Â‘ČŒ Â?ƒ ƒŽ–”ƒ …‘•ƒ ° “—‡ŽŽ‘ …Š‡ •‹ ˜—‘Ž‡ ÂˆÂƒÂ”Â‡ÇŁ ƒ‰‡˜‘Žƒ”‡ ‡ ’‘””‡ Ž‡ „ƒ•‹ ȋ‡ “—‡•–‘ ’”‘˜˜‡†‹Â?‡Â?–‘ Ž‘ ˆƒ”‡„„‡ •—„†‘ŽƒÂ?‡Â?Â–Â‡ČŒ ’‡” ÂŽÇŻÂ‡Â“Â—Â‹Â’ÂƒÂ”ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ †‹ Dz—Â?‹‘Â?‹dz †‹ ˜ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”‡ …‘Â? Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?ƒŽ‡ …Š‡ ° ‹Ž ˜‡”‘ •‘‰‰‡––‘ †‹•…”‹Â?‹Â?ƒ–‘ ‹Â? —Â?ƒ •‹–—ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ Žƒ ˜‡†‡ “—ƒŽ‡ ‹Ž „ƒŽ—ƒ”†‘ ’‹Î ˆ‘”–‡ Â?ƒ ƒ„„ƒÂ?†‘Â?ƒ–‘ ”‹•’‡––‘ ƒŽŽƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ ‡ †‡Ž ÂŽÂƒÂ˜Â‘Â”Â‘ÇŁ •‹–—ƒœ‹‘Â?‹ …Š‡ ‹Â?…‹†‘Â?‘ •—ŽŽƒ …ƒ”Â?‡ ˜‹˜ƒ †‡ŽŽ‡ ’‡”•‘Â?‡ ‡† ‹Â? ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‡ ”‹‰—ƒ”†‘ ƒŽŽ‡ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ …‘Â? ˆ‹‰Ž‹Ǥ †‹ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ ƒ—•’‹…ƒ …Š‡ Žƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ˜‡Â?‰ƒ ”‹Â?‡••ƒ ƒŽ …‡Â?–”‘ †‡ŽŽ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ •‘…‹ƒŽ‹ †‡Ž Â?‘•–”‘ ƒ‡•‡ ‡† ÂƒÂŽÂ–Â”Â‡Â•Âż •‹ ƒ’’‡ŽŽƒ ƒ –—––‡ Ž‡ ˆ‘”œ‡ •‘…‹ƒŽ‹ ‡ “—‡ŽŽ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ ’”‡•‡Â?–‹ ‹Â? ’ƒ”ŽƒÂ?‡Â?–‘ ’‡”…Š¹ ‹Ž Â?‡•‡ …Š‡ …‹ •‡’ƒ”ƒ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â˜Â‡Â?–—ƒŽ‡ ƒ’’”‘˜ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ††Ž •‹ƒ ˆ”—––—‘•‘ ’‡” ‡˜‹–ƒ”‡ ‹ ’‡”‹…‘Ž‹ ‹Â?†‹…ƒ–‹Ǥ


ÍšÍ

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Ž ͚͜ •‡––‡�„”‡

Â?…‘Â?–”‹ ’‡” …‘Â?‘•…‡”‡ š’‘ ͚͙͘Í? Confcooperative Brescia ha aderito all’associazione temporanea di scopo denominata “Sistema Brescia x Expo 2015â€?, promossa dalla Camera di commercio di Brescia, Comune e Provincia di Brescia, dalle associazioni di categoria, dal Forum del Terzo Settore, dalle universitĂ bresciane e da altre istituzioni e organizzazioni con lo scopo di promuovere il sistema delle imprese bresciane in occasione dell’evento Expo

2015 che si svolgerĂ a Milano dall’1 maggio al 31 ottobre 2015. L’intento è quello di promuovere il territorio bresciano come luogo “ idealeâ€? per il soggiorno del maggior numero di visitatori previsti in oltre 20 milioni di persone e promuovere prodotti, beni e servizi “ brescianiâ€? sia in occasione dell’evento che negli anni successivi. La cooperazione, in tutte le sue speciďŹ citĂ , può trovare in Expo 2015 un’occasione di crescita e

sviluppo. Particolare attenzione va prestata al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta – energia per la vitaâ€?. Per approfondire gli argomenti e per la valutazione di prime iniziative, le Cooperative sono invitate a partecipare ad uno dei seguenti incontri informativi in calendario martedĂŹ 24 settembre alle 15 presso la sede Via XX Settembre a Brescia o alle 20.30 presso la sala riunioni della Cooperativa Flormercati, in via Brescia, 126/b a Montichiari

—‡ ‰”ƒœ‹‡ ‡ †—‡ ƒ—‰—”‹ ’ƒ”–‹…‘Žƒ”‹ ƒŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒœ‹‘Â?‡ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Dz ‡•‹†‡”ƒÂ?†‘ ‡••‡”‡ –ƒŽ‡ ’”‘‰‡––‘ —Â?ǯ‡•’”‡••‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘ Žƒ˜‘”‹ƒÂ?‘ ‹Â? Â?‘†‘ …Š‡ ‹ Â?‘•–”‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‹ •‹ƒÂ?‘ •‡Â?’”‡ ’‹Î ‰Ž‹ •–‹Ž‹ ‡†—…ƒ–‹˜‹ ’”‘’‘•–‹ †ƒ †‹˜‡”•‹ ‡ƒ–‹ ‡ ƒÂ?–‹ Č‹ ‹‘˜ƒÂ?Â?‹ ‘•…‘ǥ —†‘˜‹…‘ ƒ˜‘Â?‹ǥ Â?Â?—Â?…‹ƒ–ƒ ‘……Š‡––‹ǥ †‘Â? ‹ŽƒÂ?‹ǥ ‡……ǤǤǤČŒÇĄ ’”‘‰‡––‹ …‘Â? …—‹ …‘Â?†‹˜‹†‹ƒÂ?‘ —Â?ÇŻÂƒÂˆÂˆÂ‹Â?‹–Â? Č‹ ”‘‰‡––‘ —Ž–—”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ČŒÇĄ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â…Â‘ÂŽÂ–Â‘ †‡ŽŽ‡ Â?‡…‡••‹–Â? †‡ŽŽ‡ …‘Â?—Â?‹–Â? …Š‡ ‹Â?…‘Â?–”‹ƒÂ?‘ ‡ Ž‡ ‹Â?†‹…ƒœ‹‘Â?‹ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ ‹Â?…ƒ”Â?ƒ–‡ Â?‡Ž ’ƒ’ƒ ‡† ‹ •—‘‹ ˜‡•…‘˜‹Ǥ

Â? –ƒŽ •‡Â?•‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?†‹…ƒœ‹‘Â?‡ †ƒ–ƒ †ƒŽ ‡•…‘˜‘ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?‘Â?•Ǥ —…‹ƒÂ?‘ ‘Â?ƒ”‹ †—”ƒÂ?–‡ ƒŽ…—Â?‹ ‹Â?…‘Â?–”‹ ’‡”•‘Â?ƒŽ‹ ƒ„„‹ƒÂ?‘ ‹Â?†‹˜‹†—ƒ–‘ ‹Â? ƒŽ…—Â?‹ ˜‡”•‡––‹ †‹ Ǥ ƒ‘Ž‘ —Â? …Š‹ƒ”‘ •–”—Â?‡Â?–‘ †‹ ˜‡”‹ˆ‹…ƒ ’‡” ‹Ž Â?‘•–”‘ ƒ‰‹”‡dzǤ Ž…—Â?‹ Â?‡Â?„”‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …‹–ƒ–ƒ ‹Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ŠƒÂ?Â?‘ …‘•–‹–—‹–‘ —Â?ǯ‹Â?’”‡•ƒ ƒ ˆ‘”Â?ƒ Â…Â‘Â‘Â’Â‡Â”ÂƒÂ–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ”‹’‘”–ƒÂ?†‘ Â?‡ŽŽ‘ •–ƒ–—–‘ ‰Ž‹ •–‡••‹ …‘Â?–‡Â?—–‹ ‡ ‹ Â?‘†‡ŽŽ‹ ‡†—…ƒ–‹˜‹ †‹ ”‹ˆ‡”‹Â?‡Â?–‘ ‡ •‹ ’”‘’‘Â?‰‘Â?‘ ‹Â? Â?ƒÂ?‹‡”ƒ ‡•’Ž‹…‹–ƒ †‹ ‘’‡”ƒ”‡ ’‡” Dz ƒ––—ƒ”‡ Žƒ ’ƒ•–‘”ƒŽ‡ ‡ ÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ …”‹•–‹ƒÂ?ƒdzǤ —‡ ’ƒ”‘Ž‡

Â?‹ •‰‘”‰ƒÂ?‘ Â?ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÂŽÂ‹ÇŁ Â”ÂƒÂœÂ‹Â‡ÇĄ ƒ—‰—”‹Ǩ Â”ÂƒÂœÂ‹Â‡ÇĄ ’‡”…Š¹ Žǯ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜ƒ •„—…ƒ —Â? Ž—Â?‰‘ ’‡”…‘”•‘ •–‘”‹…‘ ‹Â? …—‹ ƒŽ…—Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ •‡Â?’”‡ ’‡Â?•ƒ–‘ ’‘••‹„‹Ž‡ Dz ˆƒ”‡ Â’ÂƒÂ•Â–Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡Çł ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒǤ Â”ÂƒÂœÂ‹Â‡ÇĄ ’‡” ƒ˜‡” ‡•’Ž‹…‹–ƒ–‘ Žƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? †‹ Dz ‡……Ž‡•‹ƒŽ‹–Â? Žƒ‹…ƒŽ‡dzǤ —‰—”‹ǥ ’‡”…Š¹ ° ‡•’Ž‹…‹–ƒ Žƒ ˜‘Ž‘Â?–Â? †‹ Â?‘Â? ˜‘Ž‡”•‹ •‘•–‹–—‹”‡ ƒ‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?‹•Â?‹ Â‡Â…Â…ÂŽÂ‡Â•Â‹ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ Â?ƒ †‹ ƒ‰‹”‡ …‘Â? ‰Ž‹ •–‡••‹ ‹Â? —Â?ƒ Ž‘‰‹…ƒ †‹ •—’’‘”–‘ ‡ ƒ‹—–‘ –‡Â?’‘”ƒÂ?‡‘Ǥ —‰—”‹ǥ ’‡”…Š¹ Žƒ •…‡Ž–ƒ †‹ …‘ŽŽ‘…ƒœ‹‘Â?‡ ‹Â? ƒÂ?„‹–‘ Â?‘Ž–‘ Â•Â’Â‡Â…Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‘ÇĄ ° —Â?ƒ •…‘Â?Â?‡••ƒ ÇŚ •‡‰Â?‘ …Š‡ …Š‹ƒÂ?ƒ ‹Â? …ƒ—•ƒ –—––‡ Ž‡

ˆ‘”Â?‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ ƒ••‘…‹ƒ–‹˜‡ †‡ŽŽƒ ‹‘…‡•‹ †‹ ”‡•…‹ƒǤ ŽŽǯ‹Â?–‡”Â?‘ †‡Ž Â?‘Â?†‘ †‡ŽŽƒ …‘‘’‡”ƒœ‹‘Â?‡ „”‡•…‹ƒÂ?ƒ Â?‘Â? ˜‹ƒ‰‰‹ƒ–‡ ‹Â? •‘Ž‹–—†‹Â?‡ǣ –ƒÂ?–‹ •‘Â?‘ ‹ •‘…‹ †‹ …‘‘’‡”ƒ–‹˜‡ …Š‡ •‘””‡‰‰‘Â?‘ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ …‘Â? ’‡”…‘”•‹ †‹ ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡ ’‡” Dz ‡••‡”‡ …”‹•–‹ƒÂ?‹ ƒ†—Ž–‹dzǢ ƒ……ƒÂ?–‘ Ġ ƒŽ–”‹ …Š‡ Â?‘Â? ŠƒÂ?Â?‘ Â?ƒ‹ •Â?‡••‘ †‹ ‡••‡”‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–‹ ‹Â? ’ƒ””‘……Š‹ƒ ‘ ‹Â? ‘”ƒ–‘”‹‘Ǥ ƒ •…‡Ž–ƒ †‹ …ƒÂ?’‘ •’‡…‹ˆ‹…ƒ ˜‹ „—––ƒ Â?‡ŽŽƒ Â?‹•…Š‹ƒ …‘Â?‡ Dz Â?—‘˜‹dzǤ Š‡ ‹Ž ‹‰Â?‘”‡ ˜‹ „‡Â?‡†‹…ƒ ‡ ‰Ž‹ ‘”‰ƒÂ?‹•Â?‹ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‹ ”‹…‘”†‹Â?‘ …Š‡ ’‘••‘Â?‘ …‘Â?–ƒ”‡ ƒÂ?…Š‡ •— †‹ ˜‘‹Ǥ Č‹ Â?‰‡Ž‘ ÂŠÂ‹ÂƒÂ’Â’ÂƒČŒ

•’‡”‹‡�œ‡ �ƒ �—‘˜ƒ …‘‘’‡”ƒ–‹˜ƒ

&XULRVDUWH O¡DUWH VL ID LPSUHVD

8

na cooperativa appena nata ma che vanta giĂ tanta esperienza. Ăˆ possibile? Curiosarte societĂ cooperativa, si è costituita lo scorso mese di marzo ma ha origine dall’associazione che porta lo stesso nome. La cooperativa ha contatti diretti con gli oratori per l’animazione e per laboratori artistici proponendo percorsi educativi attraverso i diversi linguaggi espressivi. L’arte può essere linguaggio e strumento nel cammino di maturazione che ogni uomo è chiamato a vivere; di conseguenza l’incontro e la ricerca della bellezza sono alla base delle proposte della cooperativa. I percorsi infatti si sviluppano dalla relazione: da qui la scelta di chiamare laboratori (luogo in cui si sperimenta, dove diversi elementi interagiscono) la maggior parte delle proposte. L’arte, intesa come linguaggio non verbale, facilita l’incontro e la relazione da cui nasce il confronto e la condivisione. In tale contesto si collocano

Â?…Š‡ •‡ ° Â?ƒ–ƒ •‘Ž‘ Â?‡Ž Â?ƒ”œ‘ •…‘”•‘ ˜ƒÂ?–ƒ ‰‹Â? —Â?ƒ Ž—Â?‰ƒ ‡•’‡”‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ ˆ”—––‘ †‹ ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‹ …‘ŽŽƒ„‘”ƒœ‹‘Â?‹ i LabOratori artistici ed espressivi, in cui l’arte diviene il linguaggio, lo strumento di ricerca per poter comprendere se stessi ed accogliere gli altri nella ricerca dell’Assoluto, ma anche i LabOratori in rete con cui si sviluppano percorsi attraverso il linguaggio informatico. Oltre che a questi percorsi la cooperativa affianca le parrocchie nello sviluppo di proposte educative quali GrIn, CAG e CreGrest. Accanto a queste si colloca l’attivitĂ di animazione. L’arte al servizio dell’animazione con musica (esibizione di band o concorsi musicali), cene con delitto, clown, giocolieri, rievocazioni storiche, rappresentazioni teatrali, giochi, e molto altro. Queste possono essere occa-

sioni importanti in cui l’arte dell’incontro educa al dono: dove non è richiesta necessariamente la presenza di professionisti, giovani volontari di tutte le etĂ si mettono al servizio degli altri, anche come conclusione di un percorso educativo, perchĂŠ è la condivisione che educa alla vita. A questo si aggiungono incontri di formazione aperti a tutti: in particolare nell’anno accademico 2010/2011 si sono proposti corsi di formazione sui temi quali l’ascolto (il corso ha ottenuto anche il riconoscimento del ministero dell’Istruzione dell’universitĂ e della ricerca), l’educatore in oratorio e l’educatore da un punto di vista vocazionale. Sempre nell’ambito della formazione la cooperativa si è impegnata per la creazione di boardgames (giochi in scatola) originali come strumento per animatori, catechesi, sensibilizzazione alla politica e altro. Ormai da un anno è in atto un confronto con due cooperative milanesi (cooperativa “Aquila e Priscillaâ€?, cooperativa creata proprio dalla dio-

cesi di Milano, e la cooperativa “Pepitaâ€?) non solo per rifletter insieme sul ruolo dei laici nella Chiesa (con particolare riferimento alle riflessioni giĂ fatte a livello ufficiale come il convegno dei vescovi a Verona del 2006), ma anche per creare occasioni concrete di scambio attraverso una formazione reciproca sfruttando le diverse peculiaritĂ di ciascuno. Da ultimo la cooperativa ha creato uno sportello per aiutare le parrocchie a reperire fondi: vengono affiancate nel trovare i bandi adatti, nel presentare i progetti, nel rendicontarli e svilupparli in base alle necessitĂ .

”ƒ ‹ •‡”˜‹œ‹ ‘ˆˆ‡”–‹ ƒÂ?…Š‡ —Â?‘ •’‘”–‡ŽŽ‘ ’‡” ƒ‹—–ƒ”‡ Ž‡ ’ƒ””‘……Š‹‡ Â?‡ŽŽƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ ˆ‘Â?†‹ǥ Â?‡ŽŽƒ ’ƒ”–‡…‹’ƒœ‹‘Â?‡ ƒ‹ „ƒÂ?†‹


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͚ͥ

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

‡ŽŽƒ •—ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ Â?‘Â?•Ǥ ƒ”‹ƒÂ?‘ Â”Â‘Â…Â‹ÂƒÂ–ÂƒÇĄ •‡‰”‡–ƒ”‹‘ ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ ‡‹ǥ ’ƒ”–‡ †ƒ‰Ž‹ ‘”‹‡Â?–ƒÂ?‡Â?–‹ ’ƒ•–‘”ƒŽ‹ †‡‹ ‡•…‘˜‹ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‹ Č‹ †—…ƒ”‡ ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ „—‘Â?ƒ †‡Ž ƒÂ?Â‰Â‡ÂŽÂ‘ČŒ ’‡” ‹Ž †‡…‡Â?Â?‹‘ ÍšÍ˜Í™Í˜ÇŚÍšÍ˜ÍšÍ˜

”‡•…‹ƒ ÂŽ Í?͚Ν ‹Â?…‘Â?–”‘ †‹ …Š‘Ž°

(GXFD]LRQH GD ULYLWDOL]]DUH ƒ •…‡Ž–ƒ †‹ …‘Â?˜‡”‰‡”‡ •—Ž –‡Â?ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â—Â…ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Â?‡––‡ ‹Â? Ž—…‡ —Â?ǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ …‘””‹•’‘Â?†‡Â?œƒ …‘Â? ‹Ž …ƒÂ?Â?‹Â?‘ †‡ŽŽƒ Š‹‡•ƒ ‹Â? –ƒŽ‹ƒ ‡ †‡Â?‘–ƒ —Â?ƒ •‡Â?•‹„‹Ž‹–Â?

/

e comunitĂ ecclesiali hanno questa specifica missione oggi: “Costituire il tessuto sociale di base di una rinnovata alleanza tra cultura e educazione, nelle condizioni inedite in cui la storia ci ha collocati, ma con la responsabilitĂ di raccogliere e tramandare la fiaccola della vita e della fedeâ€?. Ăˆ questo l’invito che mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha rivolto ai partecipanti al convegno di studio di Scholè ospitato con la regia de La Scuola Editrice al Mater Divinae Gratiae. Il 52° incontro si è diviso in due momenti: nel primo il Segretario della Cei si è soffermato sugli Orientamenti pastorali della Cei per il decennio 2010-2020, nel secondo i pedagogisti si sono confrontati sugli effetti della digitalizzazione nel campo educativo. Va detto, come ha sottolineato Crociata, che la scelta del tema educativo, come frutto e indicazione di discernimento per il decennio, pre-

Ǥ

ƒ ’”‘•’‡––‹˜ƒ †‡Ž Â?—‘˜‘ —Â?ƒÂ?‡•‹Â?‘ …‘Â?•‡Â?–‡ †‹ ˆƒ” ‡Â?‡”‰‡”‡ …‹Ö …Š‡ Žǯ—‘Â?‘ ° ‡ †‹ ˆƒ”Ž‘ ˆ‹‘”‹”‡ ƒŽŽƒ Ž—…‡ †‡Ž ƒÂ?‰‡Ž‘ senta un elemento di novitĂ nel percorso della Chiesa dopo il Concilio. “Si è infatti passati da un argomento quasi ‘intra-ecclesiale’ a un tema di tipo culturale che tocca da vicino sia la societĂ che la vita della comunitĂ ecclesiale. A tutti i livelli e a piĂš riprese si parla di emergenza educativa. “La scelta del tema educativo è espressione di una Chiesa che, nell’impegno per l’adempimento della sua missione evangelizzatrice, prende coscienza che la situazione attorno a sĂŠ si va modificando e, mentre in una prima fase essa poteva concentrare la sua attenzione sui cambiamenti e

gli sviluppi da introdurre nella propria impostazione pastorale in corrispondenza con le istanze conciliari a cui dare recezione e attuazione, ora percepisce sempre piĂš chiaramente che gli adeguamenti non possono introdursi come semplici innovazioni e progressi volti a rendere sempre piĂš efficiente la propria azioneâ€?. In un mondo in continua e repentina evoluzione “c’è sempre piĂš bisogno di affrontare la trasformazione complessiva in attoâ€?. Ăˆ arrivato il tempo in cui la Chiesa come soggetto pastorale si prenda su di sĂŠ il peso non solo della “competenza religiosaâ€?, ma anche della responsabilitĂ storico-sociale. “I vescovi – prosegue Crociata – avvertono l’erosione di un’esperienza che ha storicamente regolato la trasmissione della fede nella nostra terra, secondo un modello che non è azzardato indicare in quella paideia per la quale risultavano indivisibili cultura e educazioneâ€?. L’educazione cristiana ha significato per secoli “l’inserimen-

to in una visione e in un’esperienza del mondo dotate di una coerenza complessivaâ€?. La scelta compiuta dai Vescovi ha pertanto “una valenza antropologica e culturale prima che pedagogica, e come tale contiene anche una opzione pedagogica di fondo, lĂ dove appunto l’educazione viene presupposta nella sua integralitĂ umanaâ€?. Individualismo, agnosticismo e relativismo ostacolano, però, la crescita in pienezza dell’uomo. “L’essere umano viene dipinto come drammaticamente chiuso in se stesso, senza possibilitĂ di accedere alla veritĂ di se stesso e della realtĂ , esposto a forme di lacerazione interiore e sociale: tra affettivitĂ e ragione, nei rapporti tra le generazioni e, ultimamente, con il mondo e con Dioâ€?. I Vescovi non trascurano nemmeno l’intreccio tra libertĂ e responsabilitĂ con le nuove tecnologie digitali che influenzano le possibilitĂ personali e relazionali di chi lo abita. “La prima risposta al problema educativo sta

nel recupero e nell’approfondimento della dimensione costitutiva della generativitĂ , inscritta dal Creatore nell’essere umano. Non ci può essere educazione cristiana che non abbia come presupposto questa fondamentale relazione generativa ed educativa, la quale nasce e trova la sua prima forma nella famiglia, e poi a partire da essa via via in tutte le forme di relazione e di vita socialeâ€?. L’interioritĂ della persona si modella dentro una rete di relazioni e la fede cristiana sgorga in tale rete: “Fare educazione in maniera adeguata significa qualificare le relazioni, restituire agli educatori la loro responsabilitĂ esigendone tutta l’autorevolezza richiestaâ€?, recuperando la “dimensione testimoniale del loro servizioâ€?, per offrire a chi è in formazione “il giusto equilibrio tra offerta di una proposta e di un esempioâ€? e lo spazio “per far maturare la coscienza e la decisione di assumere in prima persona il dono e il compito della vitaâ€?.

ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ Â?‘Â? ° —Â?ƒ Â?ƒŽƒ––‹ƒ

Â? —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ †‹ —Â? ‰”—’’‘ ‰‡Â?‹–‘”‹ Â?‡Ž “—ƒŽ‡ •‹ ’ƒ”Žƒ˜ƒ †‡Ž •‡Â?•‘ †‹ ‹Â?’‘–‡Â?œƒ …Š‡ ƒ ˜‘Ž–‡ •‹ ’”‘˜ƒ †‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒŽŽƒ Â•Â‘ÂˆÂˆÂ‡ÇŚ ”‡Â?œƒ †‡‰Ž‹ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ ‡ …Š‡ •‡Â?’”‡ †‹ ’‹Î ƒ—Â?‡Â?Â–ÂƒÇĄ —Â? ’ƒ’Â? ‹Â? Â?‘†‘ •‡”‡Â?‘ Šƒ †‡––‘ǣdz —––‘ ‹Ž †‘Ž‘”‡ †‡Ž Â?‘Â?†‘ Â?‘Â? ’—Ö ‡••‡”‡ …ƒÂ?…‡ŽŽƒ–‘Ǥ Â?‘‹ •’‡––ƒ †‹ ˜‹˜‡”‡ ƒ ’‹‡Â?‘ Žƒ Â?‘•–”ƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‹ ÂƒÂ†Â—ÂŽÇŚ –‹Ǥ Â?‘Ž–”‡ Â?‘Â? ‡•‹•–‘Â?‘ •‘Ž‘ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ ’”‘„Ž‡Â?ƒ–‹…‹dzǤ ”ƒ Žǯ‘Â?Â?‹’‘–‡Â?œƒ †‡Ž ’‘•nj •‘ –—––‘ ‡ Žǯ‹Â?’‘–‡Â?œƒ †‡Ž Â?‘Â? ’‘–‡” ÂˆÂƒÇŚ ”‡ Â?—ŽŽƒ …Š‹ ‡†—…ƒ †‡˜‡ ƒ……‡––ƒ”‡ …Š‡ ˜‹ •‹ƒ —Â?ƒ ˜‹ƒ ‹Â?–‡”Â?‡†‹ƒǤ —ƒ”†ƒ”‡ Žƒ ”‡ƒŽ–Â? ’‡” …‘Â?‡ •‹ Â?‘•–”ƒ ƒÂ?†ƒÂ?†‘ ƒŽ†‹ŽÂ? †‡Žnj Žƒ ˆ”ƒ•‹ ÂˆÂƒÂ–Â–Â‡ÇŁÇł ‘Â? …‹ •‘Â?‘ ’‹Î ‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‡ ‰Ž‹ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ †‹ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒdzǤ ÂŽ Â?—”‘ †‡Ž ’‹ƒÂ?–‘ Â?‘Â? •‡”˜‡Ǣ ˜‹˜‡”‡ Â?‡ŽŽƒ Â?‘•–ƒŽ‰‹ƒ †‡Ž ’ƒ••ƒ–‘ Â?‘Â? ƒ‹—–ƒ ƒ •–ƒ”‡ Â’Â‘Â•Â‹Â–Â‹Â˜ÂƒÇŚ Â?‡Â?–‡ ‡† ƒ––‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ Â?‡Ž ’”‡•‡Â?–‡Ǥ Ž‹ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ Â?‘Â? •‘Â?‘ •‘Ž‘ —Â?ƒ …ƒ–‡‰‘”‹ƒ •‘…‹‘Ž‘‰‹…ƒǢ ‘‰Â?—Â?‘ Šƒ Ž‡ ’”‘’”‹‡ Â…ÂƒÂ”ÂƒÂ–ÇŚ –‡”‹•–‹…Š‡ ‡ Ž‡ ’”‘’”‹‡ ”‹•‘”•‡Ǥ ÂŽ ’‡Â?•‹‡”‘ …‘””‡ ƒ ƒ”–‹Â?ÂƒÇĄ ‘Â?Â?›ǥ Â„Â†Â—ÂŽÂƒÂŠÇĄ ‹Ž˜‹ƒ

Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ƒ –ƒÂ?–‹ ƒŽ–”‹ ‡ ƒ ”ƒÂ?…‘‹•‡ ‘Žnj –‘ …‘Â? Žƒ •—ƒ •–‘”‹ƒ †‡‹ ‰ƒÂ?„‡”‹Ǥ Dz —ƒÂ?†‘ ‹ ‰ƒÂ?„‡”‹ …ƒÂ?„‹ƒÂ?‘ ‰—•…‹‘ ’‡”nj †‘Â?‘ “—‡ŽŽ‘ ˜‡……Š‹‘ ”‡•–ƒÂ?‘ •‡Â?œƒ Â†Â‹ÂˆÂ‡ÇŚ •ƒ ‹Ž –‡Â?’‘ Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ’‡” ˆƒ„„”‹…ƒ”Â?‡ —Â?‘ Â?—‘˜‘Ǥ ‡” ‰Ž‹ ƒ†‘Ž‡•…‡Â?–‹ ° —Â? ’‘ǯ Žƒ •–‡••ƒ …‘•ƒǤ ƒ„„”‹…ƒ”•‹ —Â? Â?—‘˜‘ ‰—nj •…‹‘ …‘•–ƒ –ƒÂ?–‡ Žƒ…”‹Â?‡ ‡ ˆƒ–‹…Š‡ …‘Â?‡ •‡ Ž‘ •‹ –”ƒ•—†ƒ••‡dzǤ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ ° ÂˆÂƒÇŚ Â–Â‹Â…ÂƒÇĄ Â?‘Â?‡Â?–‘ †‹ ’”‘˜ƒ ’‡” Â?‹•—”ƒ”‡ Ž‡ ƒ•’‡––ƒ–‹˜‡ …‘Â? Žƒ ”‡ƒŽ–Â? Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ‡Â?‡”nj Â‰Â‹ÂƒÇĄ …”‡ƒ–‹˜‹–Â?ÇĄ ˜‘‰Ž‹ƒ †‹ Â?—‘˜‘Ǥ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡ÇŚ •…‡Â?–‡ …Š‡ Â?‘Â? ° ’‹Î „ƒÂ?„‹Â?‘ Â?ƒ Â?‘Â? ° ƒÂ?…‘”ƒ ƒ†—Ž–‘ ‡ …Š‡ ’‡” “—‡•–‘ Šƒ „‹•‘nj ‰Â?‘ †‹ ‹Â?…‘Â?–”ƒ”‡ ƒ†—Ž–‹ …ƒ’ƒ…‹ †‹ ÂˆÂ‡Â”ÇŚ Â?Â‡ÂœÂœÂƒÇĄ †‹ •–ƒ„‹Ž‹–Â? ƒˆˆ‡––‹˜ƒ ‡ ˜ƒŽ‘”‹ƒŽ‡Ǥ ‡”–‘ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ ° ƒÂ?…Š‡ …”‹•‹ǥ Â†Â‹Â•ÂƒÇŚ ‰‹‘Ǥ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?–‡ ’”‘˜ƒ Ž‡ ƒŽ‹ Â?ƒ Â?‘Â? •—„‹–‘ ˜‘ŽƒǤ ’‡••‘ ’ƒ”ŽƒÂ?†‘ †‹ •‡ •–‡••‹ •‹ ’ƒ”ƒ‰‘Â?ƒÂ?‘ Ġ ÂƒÂ“Â—Â‹ÂŽÂ‡ÇĄ ƒ ‰ƒ„„‹ƒÂ?‹ •‡Â?ÇŚ –‘Â?‘ ‹Ž „‹•‘‰Â?‘ †‹ •…‘’”‹”‡ Â?—‘˜‹ ‘”‹œœ‘Â?–‹ Â?ƒ Â?‡ ŠƒÂ?Â?‘ ’ƒ—”ƒǤ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?œƒ Â?‘Â? ° —Â?ƒ Â?ÂƒÂŽÂƒÂ–Â–Â‹ÂƒÇĄ ° ’‹—–nj

–‘•–‘ —Â?ƒ •–ƒ‰‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˜‹–ƒ …‘Â? –—”„‘nj Ž‡Â?ÂœÂ‡ÇĄ ”‡‰”‡••‹‘Â?‹ ȋ•‘Â?‘ ‰”ƒÂ?†‹ ‘ •‘Â?‘ Â’Â‹Â…Â…Â‘ÂŽÂ‹ÇŤČŒ …‘Â?–”ƒ††‹œ‹‘Â?‹ …Š‡ Â?‡––‘Â?‘ ‹Â? …”‹•‹ ‹Ž ‰‡Â?‹–‘”‡ ‡ ‹Ž ˆ‹‰Ž‹‘Ǥ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?–‡ •‘ˆˆ”‡ ’‡” Ž‡ ƒÂ?‹…‹œ‹‡ †‡nj Ž—•‡ǥ ’‡” ‹Ž …‘”’‘ …Š‡ …ƒÂ?„‹ƒ ‡ Â?‘Â? Â’Â‹ÂƒÇŚ …‡ǥ ’‡” ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ …‘Â? •‡ •–‡••‹ †‹ „ƒ••ƒ ƒ—–‘•–‹Â?ÂƒÇĄ ’‡” Žǯ‹Â?Â?ƒÂ?‘”ƒÂ?‡Â?–‘ǥ ’‡” ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ …‘Â? ‹ ‰‡Â?‹–‘”‹ ‡ …‘Â? ‰Ž‹ ƒ†—Ž–‹ …Š‡ Â?‘Â? •‡Â?’”‡ ° ˆƒ…‹Ž‡ ‡ Ž‹Â?‡ƒ”‡Ǥ ƒ Â•Â‘ÂˆÂˆÂ‡ÇŚ ”‡Â?œƒ ”‹…Š‹‡†‡ …ƒ’ƒ…‹–Â? †‹ ƒ•…‘Ž–‘ ‡ †‹ ‘•nj •‡”˜ƒœ‹‘Â?‡ǥ ’ƒœ‹‡Â?ÂœÂƒÇĄ ˆ‹†—…‹ƒ …‘•–”—‹–ƒ ‰‹‘”Â?‘ ’‡” ‰‹‘”Â?‘ǥ –‡Â?’‡”ƒÂ?ÂœÂƒÇĄ ’”—†‡Â?ÇŚ œƒǤ ÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?–‡ Â?‘Â? ’—Ö ‡••‡”‡ ‘„„Ž‹nj ‰ƒ–‘ ƒ ˆƒ”‡ ‡ ƒ †‹”‡ …‹Ö …Š‡ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ ˜—‘Ž‡ ƒÂ?…Š‡ ’‡”…Š¹ †‡˜‡ •–ƒ……ƒ”•‹ ‡ –”‘˜ƒ”‡ Žƒ ’”‘’”‹ƒ •–”ƒ†ƒǤ ‡”˜‡ •ƒ’‡” ƒ––‡Â?†‡”‡ ‡† ƒ……‘Â?’ƒ‰Â?ƒ”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?–‡ Žƒ †‘˜‡ ‡‰Ž‹ Ž‘ ’‡”Â?‡––‡Ǥ ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â—ÂŽÂ–Â‘ ° …Š‹‡•–‘ —Â? Â?‘nj †‘ Â?—‘˜‘ †‹ ˜‹…‹Â?ƒÂ?œƒ …Š‡ ° “—‡ŽŽƒ ‰‹—•–ƒ †‹•–ƒÂ?œƒ …Š‡ ’‡”Â?‡––‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ†Â‘ÂŽÂ‡Â•Â…Â‡Â?–‡ †‹ •’‡”‹Â?‡Â?Â–ÂƒÂ”Â‡ÇĄ Â•Â„ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â‡ÇĄ ƒ’’”‡Â?†‡”‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â’Â‡Â”Â‹Â‡Â?œƒ ‡ …”‡•…‡”‡Ǥ


͛͘

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Ž‡”‘ ‡•–‹˜ƒŽ „ƒ�†‹•–‹…‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ ‡”†‹

‘”„‘Ž‡ ƒ•ƒ‰Ž‹ƒ ‹–Â?‹ Â†ÇŻÂƒÂ”Â–Â‡ ‡ •…‹‡Â?œƒ

Ăˆ in programma dal 13 al 15 settembre l’edizione 2013 del Festival bandistico di Flero che quest’anno taglia il traguardo delle 11 edizioni. Il programma dell’iniziativa, messo a punto dalla locale amministrazione comunale e dall’associazione ďŹ larmonica “G. Ligasacchiâ€?, è un tributo a Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita. Il primo appuntamento è in calendario per le 20.45 di venerdĂŹ 13 con il concerto del coro lirico Giuseppe Verdi che, con i

Lo studio di decorazione Art Decò di Torbole Casaglia ospita ďŹ no al 16 settembre la mostra “Ritmi d’arte e scienzaâ€?, dedicata alle sorelle gemelle Rita e Paola Levi Montalcini. La mostra offre un’interpretazione della loro ďŹ gura umana, professionale e artistica attraverso la prospettiva di quattro artisti contemporanei: Marcella Bacca, Amos Vianelli, Teresita Sartori e la nipote, Rita Montalcini, artista e scienziata che, con una certa disapprovazione della zia

suoi 100 elementi, proporrĂ un repertorio che spazia da Macbeth a Don Carlo, da Traviata ad Aida, passando per Nabucco e La Forza del destino, il meglio della produzione verdiana. Sabato 14 sarĂ il turno dell’Orchestra di ďŹ ati di Vallecamonica che proporrĂ un concerto di musiche verdiane. Domenica 15, sempre alle 20.45, esibizione della Filarmonica Ligasacchi di Flero e Poncarale. I concerti si tengono in piazza San Paolo.

premio Nobel, ha esercitato la professione di veterinaria per oltre 30 anni. FotograďŹ e, citazioni, porcellane, sculture e ritratti ripercorrono in parallelo l’opera scientiďŹ ca, in cervelli astratti, cellule al microscopio e organismi animali, in uno sguardo intimo e personale, che parte dai tempi della loro giovinezza, passando per la vita da ricercatrice e politica di Rita. La mostra resterĂ aperta ďŹ no al 16 settembre dalle 9 alle 12 ad esclusione della domenica.

ƒŽ ͙͛ ƒŽ ͚ͥ •‡––‡Â?„”‡ ‡”‘ŽƒÂ?—‘˜ƒ …ƒ’‹–ƒŽ‡ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ

$UWLVWL DOO¡2FFKLR GL EXH LQ UDVVHJQD

7

eatro, letteratura, arte, editoria e fotografia, il tutto condensato in 57 eventi che, a partire da giovedĂŹ 13 settembre, saranno protagonisti del festival “Occhio di bueâ€?, giunto quest’anno alla sua 3ÂŞ edizione. Due le novitĂ rispetto alle passate edizioni:“I corti del cinema e una giornata interamente dedicata all’editoria indipendenteâ€? evidenzia Peitro Arrigoni, direttore artistico della manifestazione. Fino al 29 settembre Verolanuova si trasformerĂ in una piccola capitale della cultura:“Crediamo nel vivere della cultura, nelle sue potenzialitĂ come filosofia di vita incentrata sull’essere umano come individuo sociale e creatore di valoreâ€?. “Let it flowâ€?, lascia che scorra, è il tema scelto per il concorso di cinematografia. In un Paese in cui il cinema d’autore trova sempre meno spazio e sempre meno fondi, Vittorio Arrigoni e il suo staff puntano sui giovani talenti, su nuovi progetti con un denominatore comune: l’ispirazione ed il flusso di coscienza che ne consegue,

‹—Â?–‘ ƒŽŽƒ •—ƒ ͔͛ ‡†‹œ‹‘Â?‡ǥ ‹Ž ‡•–‹˜ƒŽ †‹ ‹†‡‡ …”‡ƒ–‹˜‡ Dz ……Š‹‘ †‹ „—‡dz ’‘‰‰‹ƒ Žƒ •—ƒ ˆ‘”œƒ •—‹ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ –ƒŽ‡Â?–‹ …Š‡ ‘’‡”ƒÂ?‘ ‹Â? –—––‹ ‰Ž‹ ƒÂ?„‹–‹ ÂƒÂ”Â–Â‹Â•Â–Â‹Â…Â‹ÇŁ †ƒŽ –‡ƒ–”‘ ƒŽŽƒ ÂŽÂ‡Â–Â–Â‡Â”ÂƒÂ–Â—Â”ÂƒÇĄ †ƒŽ …‹Â?‡Â?ƒ ƒŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ fluendo nell’opera dell’autore. Da qui il titolo della kermesse, “lascia che scorraâ€?, per l’appunto. L’altra grande novitĂ dell’edizione 2013 è la giornata dedicata all’editoria indipendente. Il 28 settembre, infatti, tanti piccoli editori, bresciani e non, si sono dati appuntamento alle 10, nella piazza principale del paese che, fino alle 19, verrĂ occupata da diversi stand ricolmi di libri. La mostra mercato dedicata alla letteratura indipendente sarĂ accompagnata, nei caffĂŠ, dall’incontro con gli autori e da letture sceniche. La vastitĂ dell’offerta culturale deriva da una scelta ben precisa: “Non abbiamo voluto lavorare su un aspetto settoriale, non ci siamo soffermati solo sul teatroâ€? ricorda Arrigoni. L’interesse degli organizzatori si è focalizzato sulla cultura a tutto tondo, ma con

un occhio particolarmente attento ai giovani e alle loro proposte artistiche. “Il tema portante è l’apertura verso i giovaniâ€?. La maggior parte degli artisti che partecipano alla manifestazione sono giovani perchĂŠ – spiega il direttore artistico – i ragazzi sono un cantiere di idee, proposte e opportunitĂ . Una sensibilitĂ verso le nuove generazioni che non è nuova per il Comune della Bassa. A Verolanuova c’è infatti un’accademia d’arte teatrale ed è da qui che è partita l’idea del festival, da una quarantina di studenti, a cui poi se ne sono aggiunti altri. Questa manifestazione offre l’opportunitĂ di farsi conoscere, per questo, ci tiene a sottolineare Arrigoni, “molti artisti si esibiscono spontaneamente, considerata l’alta qualitĂ che contraddistingue la nostra vetrinaâ€?.

� ƒ––‘Ž‹…ƒ ‘�˜‡‰�‘ †‡Ž ‡�–”‘ •–—†‹ •—ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡‰Ž‹ ‹�•‡†‹ƒ�‡�–‹ �‘�ƒ•–‹…‹ ‡—”‘’‡‹

ƒŽ ͙͚ ƒŽ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ǥ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ—ÂŽÂƒ Â?ƒ‰Â?ƒ †‡ŽŽƒ •‡†‡ †‡ŽŽƒ ƒ––‘Ž‹…ƒ †‹ ˜‹ƒ —•‡‹ ÍœÍ™ÇĄ ‹Ž ‡Â?–”‘ •–—†‹ •—ŽŽƒ •–‘”‹ƒ †‡nj ‰Ž‹ ‹Â?•‡†‹ƒÂ?‡Â?–‹ Â?‘Â?ƒ•–‹…‹ ‡—”‘’‡‹ ”‹—Â?‹•…‡ ƒ ”‡•…‹ƒ ‹ Â?‹‰Ž‹‘”‹ •’‡…‹ƒŽ‹•–‹ †‹ •–—†‹ Â?‡†‹‡˜ƒŽ‹ ’‡” ”‹ˆŽ‡––‡”‡ •—Ž ’”‹Â?…‹’‹‘ †‡ŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â?Ǥ ‡Ž •‘Ž…‘ †‡ŽŽƒ †‡…‡Â?Â?ƒŽ‡ ‡•’‡”‹‡Â?œƒ †‡ŽŽ‡ ‡––‹Â?ƒÂ?‡ †‡ŽŽƒ ‡Â?Â†Â‘ÂŽÂƒÇĄ Â?—‘˜ƒ •‡”‹‡ǥ DzÍšÍ˜Í™Í™ÇŚÍšÍ˜Í™Í›dzǥ ‹Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ ”‹—Â?‹•…‡ ‹ Â?‹‰Ž‹‘”‹ •’‡…‹ƒŽ‹•–‹ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Â?‡Ž …ƒÂ?’‘ †‡‰Ž‹ •–—†‹ Â?Â‡Â†Â‹Â‡Â˜ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ’‡” …‘Â?’”‡Â?†‡”‡ …‘Â?‡ ƒ ’ƒ”–‹”‡ †ƒ‹ •‡…‘Ž‹ ÇŚ

‹Ž ’”‹Â?ÇŚ …‹’‹‘ †‡ŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? ’‡”•‘Â?ƒŽ‡ ‡ Ž‘ •ŽƒÂ?…‹‘ …”‡ƒ–‹˜‘ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‡ …‘Â?Â?‘–ƒ”‘Â?‘ ‹Ž Â?—‘˜‘ ˜‘Ž–‘ †‡ŽŽǯ ……‹†‡Â?–‡ Â?‡†‹‡˜ƒŽ‡Ǥ —‡•–ƒ …‘Â?’Ž‡••ƒ Â?‡–ƒÂ?‘”ˆ‘•‹ •‹ Â”Â‹Â˜Â‡Â”Â„Â‡Â”Ă– Â?‘Â? •‘Ž‘ Â?‡ŽŽƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ ÂˆÂ‹ÂŽÂ‘Â•Â‘ÂˆÂ‹Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ Â?‡ŽŽƒ ”‹Â?ÇŚ Â?‘˜ƒ–ƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ—Â?ƒÂ?‹–Â? †‹ ”‹•–‘ǥ Ž‡‰ƒ–ƒ …‘Â? —Â?ƒ ƒŽ–”‡––ƒÂ?–‘ ‹Â?Â?‘˜ƒ–‹˜ƒ …‘Â?•‹†‡”ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽǯ—‘Â?‘ ‡ †‡ŽŽƒ †‘Â?Â?ƒ ‡ †‡ŽŽƒ Ž‘”‘ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ ’”‘‹‡––ƒ”‡ Žǯ‹Â?–”ƒ’”‡Â?†‡Â?ÇŚ

œƒ ‹Â?†‹˜‹†—ƒŽ‡ Â?‡ŽŽƒ ”‡ƒŽ–Â? Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’‘Ž‹–‹…ƒ ‡ ”‡Ž‹‰‹‘•ƒǤ ‡ Â†Â‡Â”Â‹Â˜Ă– —Â? Â?‘†‘ Â?—‘˜‘ †‹ ’‘”•‹ †ƒ ’ƒ”–‡ †‹ –—––‡ Ž‡ ‹•–‹–—nj œ‹‘Â?‹ǥ …Š‡ ƒ†ƒ––ƒ”‘Â?‘ ’”ƒ–‹…Š‡ ‡ Ž‹Â?‰—ƒ‰‰‹ ‡ ƒ••‡…‘Â?Â†ÂƒÇŚ ”‘Â?‘ …‘•¿ “—‡•–ƒ –”ƒ•ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‡Ž …‘Â?˜‡‰Â?‘ •‹ ƒ’”‡ ƒŽŽ‡ Í™Í?Ǥ͛͘ …‘Â? ‹Ž •ƒŽ—–‘ †‡ŽŽ‡ ƒ—–‘”‹–Â? ƒ—–‘”‹–Â? ƒ……ƒ†‡Â?‹…Š‡ ‡ Žƒ ’”‹Â?ƒ •‡••‹‘Â?‡ †‡‹ Žƒ˜‘”‹ •—Ž –‡Â?ƒ Dz ƒ Â?—‘˜ƒ ’‡”…‡œ‹‘Â?‡ †‹ ‹‘ ‡ †‡ŽŽǯ—‘nj Â?‘dzǤ ŽŽ‡ ͙͞ ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ Â?†‡Â?Â?ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ ‹Ž Â?—‘˜‘ ‡•‹Â?‡Ǥ ŽŽ‡ ͙͞Ǥ͛͘ Žǯ‹Â?–”‘†—œ‹‘Â?‡ ƒ‹ Žƒ˜‘”‹ †‡Ž …‘Â?˜‡Â?‰‘ †‹ ‹…‘nj ŽƒÂ?‰‡Ž‘ ÇŻ …—Â?–‘Ǥ •‡‰—‹”‡ Žƒ ’”‹Â?ƒ ”‡Žƒœ‹‘Â?‡ †‹ ƒ‹Â?‡” ‡”Â?†–Ǥ ‡ŽŽƒ ‰‹‘”Â?ƒ–ƒ †‹ ˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ †‹ ‘Â?‹nj Â?‹“—‡ Â‹Â‰ÂƒÂ—ÂšÇĄ ƒ„‘” ŽƒÂ?Â‹Â…ÂœÂƒÂ›ÇĄ ‹”Â?‘ ”‡‹–‡Â?•–‡‹Â?ÇĄ ‡”– Â‡ÂŽÂ˜Â‹ÂŽÂŽÂ‡ÇĄ ƒ”Žƒ ƒ•ƒ‰”ƒÂ?†‡ǥ Â?†”‡ƒ Â‘Â”ÂœÂ‹ÇĄ Â?”‹…‘ ”–‹ˆ‘Â?‹Ǥ

ÂŽ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ †‹ •ƒ„ƒ–‘ ͙͜ ’”‡˜‡†‡ Ž‡ ”‡Žƒœ‹‘Â?‹ †‹ ƒ”„ƒ”ƒ Ǥ ‘•‡Â?™‡‹Â?ÇĄ Ž‡••ƒÂ?†”‘ ÂŠÂ‹Â•ÂƒÂŽÂ„Â‡Â”Â–Â‹ÇĄ ƒ”‹Â?ƒ —Â?Â?Ž‡” ‡ Ž‡ …‘Â?…Ž—•‹‘Â?‹ †‹ ƒ”–‹ƒŽ –ƒ—„ ‡ ‹ƒÂ?…ƒ”Ž‘ Â?†‡Â?Â?ƒǤ

ÇŻ ͚͙͚͘

”‡•…‹ƒ •ƒ„ƒ–‘ ͚͙ •‡––‡�„”‡

$O]DWR LO VLSDULR VXOOD ´)HVWD GHOO¡2SHUDÂľ Dopo tanti annunci nei giorni scorsi è stato finalmente “alzato il siparioâ€? sull’edizione 2013 della Festa dell’Opera (nella foto), la manifestazione pensata lo scorso anno dalla Fondazione Teatro Grande per lanciare la stagione d’opera e di balletto. Dopo il successo della prima edizione la fondazione aveva annunciato grandi novitĂ . La promessa è stata mantenuta e l’edizione 2013 sarĂ â€œcoraleâ€?: come l’ha dipinta Umberto Fanni, direttore artistico della stagione d’opera e balletto del Grande. Un’edizione corale non solo perchĂŠ vede un largo coinvolgimento dei cori, ma perchĂŠ punta a toccare l’intera comunitĂ bresciana. La “Festaâ€? infatti, toccherĂ tutti gli ambiti della vita della cittĂ , come i luoghi di lavoro (con concerti alla Omr spa e alla Palazzoli), quelli della sofferenza (Spedali civili e carcere di Canton Mombello) e quelli della gioia e dell’aggregazione, come le piazze e le vie della cittĂ . Filo conduttore della festa (il programma completo è disponibile sul sito www.teatrogrande.it) è l’omaggio a Verdi nel bicentenario della sua nascita. La festa occuperĂ l’intera giornata del 21 settembre: 300 artisti coinvolti, tra voci soliste (giovani cantanti lirici, compresi quelli che daranno vita alla messa in scena dell’â€?Elisir d’amoreâ€? di Donizetti che l’11 ottobre aprirĂ la stagione lirica del Grande) e membri dei cori invitati alla giornata. La mattinata sarĂ dedicata ai luoghi del lavoro e della sofferenza, con i concerti messi in programma nelle fabbriche cittadine e nel reparto di oncologia del Civile.

Nel pomeriggio, alle ore 15, un secondo concerto al Civile (questa volta nel reparto di pediatria con un programma pensato per i piÚ piccoli) e, alle 16, nel carcere cittadino di Canton Mombello. Dal pomeriggio alla notte la Festa dell’Opera imperverserà per le vie del centro storico (con puntate anche a Lamarmora, San Polo e Casazza), tra il Grande, il Capitolium e il complesso di Santa Giulia. Tantissimi gli appuntamenti in programma. Tra questi la caccia al tesoro che prenderà il via alle 14.30.

Â?ÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ DzÂ…Â‘Â”ÂƒÂŽÂ‡Çł Ž‡‰ƒ–ƒ †ƒŽ ˆ‹Ž‘ …‘Â?†—––‘”‡ †‡ŽŽǯ‘Â?ƒ‰‰‹‘ ƒ ‡”†‹


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

—•‡‘ †‹‘…‡•ƒ�‘

ÂŽ Â?‹–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ †‹ …Š‹Â?‡––‹ Ăˆ stata inaugurata lo scorso 7 settembre negli spazi espositivi del Museo diocesano, in via Gasparo da Salò a Brescia, la mostra “Enrico Schinetti: il mito quotidianoâ€?. Pittore noto per la grande maestria, Enrico Schinetti resta sempre misterioso per i conoscitori e per chi si accosta per la prima volta ai suoi quadri. La mostra antologica vuole illuminare il suo percorso artistico, dagli anni Settanta ad oggi. Le opere in mostra sono esposte secondo i

cicli : Monumenti (1969-1972), Test (1972-1976), Teatri non immaginari ( 1976-1983), Problemi di Ulisse (1983-1998), Giardini Ateniesi (1999-2011). L’ultima sezione è dedicata all’Apocalisse, i cui quattro grandi dipinti in sequenza vengono esposti per la prima volta, assieme ai “voltiâ€?, nati come studi, ma del tutto autonomi come opere. La mostra sarĂ visitabile sino al 10 ottobre prossimo, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 ad eccezione del mercoledĂŹ.

ÂŽ ’”‘ˆ‡–ƒ Ž‹ƒǤ ƒ ˜‘…‡ •…‘Â?‘†ƒ †‹ ‹‘

͙͛ǥÍ?͘

—•‹…ƒ ÂŽ …‘Â?…‡”–‘ †‹ ƒ˜‹† ›”Â?‡ ‡ –Ǥ ‹Â?…‡Â?–

´7HQHU D PHQWHÂľ XOWLPL LQWHQVL DWWL Â?…‘”ƒ —Â? ƒ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ ’”‹Â?ƒ †‡ŽŽƒ …Š‹—•—”ƒ †‹ —Â? ˆ‡•–‹˜ƒŽ …Š‡ ‹Ž ’—„„Ž‹…‘ Šƒ Â?‘•–”ƒ–‘ †‹ Â‰Â”ÂƒÂ†Â‹Â”Â‡ÇĄ ‰ƒ”ƒÂ?–‡Â?†‘ •‡Â?’”‡ ‹Ž –—––‘ ‡•ƒ—”‹–‘ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?ˆ‹–‡ƒ–”‘ †‡Ž ‹––‘”‹ƒŽ‡

2

riginale, spaziale, speciale. CosĂŹ è stato il concerto di David Byrne & St.Vincent nello splendido scenario del Vittoriale di Gardone Riviera, tutto esaurito per il penultimo appuntamento del festival “Tener-a-menteâ€? . Il cantante nato in Inghilterra ma cresciuto musicalmente negli Stati Uniti, dove si trasferĂŹ da bambino, ha confermato tutto il suo talento e la sua genialitĂ , maturata in quasi quarant’anni di carriera, sempre contrassegnata dalla ricerca delle soluzioni piĂš ardite. CosĂŹ è stato anche nello spettacolo del Vittoriale, che ha visto Byrne affiancato dalla splendida Annie Clarke, artisticamente conosciuta col nome di St. Vincent, cantante chitarrista dalle notevoli doti. Ai due protagonisti molto ha giovato il supporto trascinante del gruppo composto da otto “ottoniâ€?, con l’aggiunta di una batteria e delle tastiere. Un concerto che ha confermato il grande equilibrio musicale di David Byrne, pur nella fantasia delle diverse soluzioni musicali. Ritmo e melodia, equamente distribuite, con i fiati a sostituire i cori, tradizionale arma in piĂš del Talking Heads, la band capitanata da Byrne negli anni Settanta-Ottanta e da lui successivamente abbandonata per dar sfogo alle sue trasversali pulsioni artistiche.

A farla da padrone nel concerto del Vittoriale i brani realizzati da David Byrne con St. Vincent e inseriti nel disco “Love this giantsâ€?, un album tra i migliori dello scorso anno. Canzoni che hanno mostrato il pregio musicale di questo progetto originale, basato sulla fusione di vari ingredienti, quali la brass band, l’approccio punk-rock della cantante/chitarrista e l’indubbia classe di Byrne, ma anche la bellezza e la forza d’impatto della coreografia live. Uno show che non è solo un concerto, ma che diventa immagine visiva, ballo, gioco, divertimento, messa in scena teatrale. Di bianco vestito

Byrne si è mosso con passi studiati e sincopati, sfruttando la sua straordinaria presenza scenica, la stessa che ha consentito alla bella e brava St. Vincent di diventare in diverse fasi del concerto protagonista della serata. Se i momenti musicalmente piĂš caldi sono stati quelli dedicati alle canzoni dei Talking Heads, come “This must be the placeâ€?, nota in Italia per aver dato titolo al film di Sorrentino , “Wild wild lifeâ€? e soprattutto la strepitosa “Burning down the lifeâ€?, l’aspetto che piĂš ha colpito è stato l’insieme dello show, pensato come un fiume di note non ben definibile – anche se marchiato in maniera indelebile dal suono dei fiati – ma certamente entusiasmante. Il “guruâ€?David ha saputo dosare i vari elementi scenografici, concedendo molto spazio ad Annie Clark e mettendo in risalto ogni singolo elemento della brass band, regalando ad ognuno di loro una simpatica passerella vocale nel classico “Wild wild lifeâ€?. Non sono mancati i momenti rarefatti, come nel primo bis “The partyâ€?, splendidamente eseguito da St. Vincent in un’atmosfera quasi lunare, con il lago sullo sfondo e le stelle su nel cielo. “Tener-a-menteâ€?, il festival del Vittoriale, terminerĂ sabato 14 settembre con l’omaggio che l’attore Filippo Timi dedicherĂ a Gabriele D’Annunzio.

Š‹ ° ‡•Î

ÍžÇĄÍĄÍ˜

Â?…Š‹‡•–ƒ •— ƒ”‹ƒǤ ƒ •–‘”‹ƒ ˜‡”ƒǤǤǤ Ǥ

ǥ Ǥ

Í™ÍĄÇĄÍ˜Í˜

”‡•…‹ƒ ‹ƒ’‡”–‹ ƒŽ ’—„„Ž‹…‘ „”‡•…‹ƒÂ?‘ ‹ ’‡”…‘”•‹ †‹ Dz Â?„‹‡Â?–‡ ÂƒÂ”Â…Â‘Çł ‘ •…‘”•‘ Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ Šƒ ”‹’”‡•‘ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? Dz Â?„‹‡Â?–‡ ÂƒÂ”Â…Â‘Çł †‹ Žƒ”‰‘ ‘””‡Ž—Â?‰ƒ ƒ ”‡•…‹ƒǤ ‘”Â?ƒÂ?‘ ˆ”—‹„‹Ž‹ ‹ ’‡”…‘”•‹ ‡•’‘•‹–‹˜‹ ‹‘…‘Ǥ ƒ„ Č‹Â˜Â‘Â”Â–Â‹Â…Â‹ÇĄ Â…ÂƒÂ•Â…ÂƒÂ–Â‡ÇĄ Â?—Ž‹Â?‡ŽŽ‹ǥ „‘ŽŽ‡ †‹ •ƒ’‘Â?‡ǥ ’‡” ‰‹‘…ƒ”‡ ‡ …‘Â?‘•…‡”‡ Â?‡‰Ž‹‘ Žǯ‡Ž‡Â?‡Â?–‘ ÂƒÂ…Â“Â—ÂƒČŒÇĄ ƒ–‡ˆ‹–Â?॥ Č‹Â’ÂƒÂŽÂ‡Â•Â–Â”Âƒ †‘˜‡ Â†Â‹Â˜Â‡Â”Â–Â‹Â”Â•Â‹ÇĄ ƒŽŽ‡Â?ƒ”‡ ‹ Â?‡—”‘Â?‹ ‡ Â?ƒÂ?–‡Â?‡”‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒ Žƒ Â?‡Â?–‡ …‘Â? ‹Â?†‘˜‹Â?‡ŽŽ‹ǥ ‰‹‘…Š‹ ‡ ÂŽÂƒÂ„Â‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹ČŒÇĄ ƒ•ƒǤ …‘Ž‘‰‹…ƒΎ …‘Ǥ —„‹ ȋ—Â?ƒ ˜‡”ƒ …ƒ•ƒ •— †—‡ ’‹ƒÂ?‹ ‡ …‹Â?“—‡ …ƒ•‡––‡ …‘Ž‘”ƒ–‡ ƒ„‹–ƒ–‡ †ƒŽ Ž—’‘ ‡ ‹ •—‘‹ ƒÂ?‹…‹ ’‘”…‡ŽŽ‹Â?‹ǥ ’‡” …ƒ’‹”‡ †‹ ’‹Î •—Ž ”‹•’ƒ”Â?‹‘ ‡ ‹Ž „‡Â?‡••‡”‡ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ„Â‹Â–ÂƒÂ”Â‡ČŒÇĄ ƒ–—”Ǥ …“—ƒ ȋ’‡” ‹Â?’ƒ”ƒ”‡ ƒ ”‹•’‡––ƒ”‡ ‡ ”‹•’ƒ”Â?‹ƒ”‡ Žƒ ”‹•‘”•ƒ ÂƒÂ…Â“Â—ÂƒČŒ ‡ ‹Ž‘Ǥ ‘Â?†—––‘”‡ Č‹ÍĄÍ› Â?‡–”‹ Â?Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â‡Âƒ

˜‡”†‡ ’‡” ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹”‡ Ž‡ –‡Â?ƒ–‹…Š‡ ‡Â?‡”‰‡–‹…Š‡ Â?‡Ž Â?‘Â?Â†Â‘ČŒǤ Â?„‹‡Â?–‡ ƒ”…‘ ° †‡•–‹Â?ƒ–‘ ƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹‡ǥ ‹Â?•‡‰Â?ƒÂ?–‹ǥ ƒ …Š‡ …”‡†‡ Â?‡ŽŽƒ •‘•–‡Â?‹„‹Ž‹–Â? ƒÂ?„‹‡Â?–ƒŽ‡Ǥ —‡•–‹ ‰Ž‹ ‘”ƒ”‹ †‹ ÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”ÂƒÇŁ ‹‘…‘Ǥ ƒ„ ‡ ƒ–‡ ‹–Â?‡••ǣ •ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ †ƒŽŽ‡ ͙͞ ƒŽŽ‡ Í™ͥǢ ƒ•ƒǤ …‘Ž‘‰‹…ƒΎ …‘Ǥ —„‹ǣ •ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ˜‹•‹–ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ ƒŽŽ‡ ͙͞ǤÍ™Í? Č‹Â†Â—Â”ÂƒÂ–ÂƒÇŁ …‹”…ƒ Í™ Â‘Â”ÂƒČŒǢ ƒ–—”Ǥ Â…Â“Â—ÂƒÇŁ •ƒ„ƒ–‘ ‡ †‘Â?‡Â?‹…ƒ ˜‹•‹–ƒ ‰—‹†ƒ–ƒ ƒŽŽ‡ ‘”‡ Í™Í&#x;Ǥ͛͘ Č‹Â†Â—Â”ÂƒÂ–ÂƒÇŁ …‹”…ƒ Í™ Â‘Â”ÂƒČŒ ‡” Ž‡ ˜‹•‹–‡ †‡ŽŽ‡ •…—‘Ž‡ ‡ ‹ ‰”—’’‹ ȋ†‹ ƒŽÂ?‡Â?‘ Í™Í? ’‡”•‘Â?Â‡ČŒ ‡ Â?‡…‡••ƒ”‹ƒ Žƒ ’”‡Â?‘–ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ‡” –ƒ”‹ˆˆ‡ †ǯ‹Â?‰”‡••‘ ‡ ƒŽ–”‡ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ° ’‘••‹„‹Ž‡ …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ Ž‘ ͙͛͛͛͘͘͜͞Í&#x;ÇĄ ‹Â?ÂˆÂ‘Ěť ƒÂ?„‹‡Â?–‡’ƒ”…‘Ǥ‹–ǥ ™™™ǤƒÂ?„‹‡Â?–‡’ƒ”…‘Ǥ‹–

‹„‘ …”‹Â?‹Â?ƒŽ‡Ǥ

ÂŽ Â?—‘˜‘ „—•‹Â?॥ǤǤǤ

ĆŹ ÍĄÇĄÍĄÍ˜

͙͛

ÂŽ –‡Â?’‘ …Š‡ ˜‹˜‹ƒÂ?‘ ’‘Â?‡ •‡”‹ ‹Â?ÇŚ –‡””‘‰ƒ–‹˜‹ ƒŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ˆ‡†‡Ǥ ‘Â? •‘Ž‘ •—ŽŽ‡ •—‡ Â?‘†ƒŽ‹–Â? †‹ ‡•’”‡•nj •‹‘Â?‡ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ •—ŽŽƒ Â?ƒ–—”ƒ ‡ •‘nj •–ƒÂ?œƒǤ ‹ƒÂ?‘ …‘Â?–‹Â?—ƒÂ?‡Â?–‡ ’”‘nj ˜‘…ƒ–‹ ƒ ”‡Â?†‡”‡ …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ Â?‘•–”ƒ ˆ‡†‡ ‡ ƒ’’ƒ”–‡Â?‡Â?œƒ ‡……Ž‡•‹ƒŽ‡Ǥ ‹ ˆ”‘Â?–‡ ƒ “—‡•–‘ Â?ƒ”‡ „—””ƒ•…‘•‘

‹—•‡’’‡ Ž…ƒÂ?‘ Č‹Â…ÂƒÂ’Â’Â‡ÂŽÂŽÂƒÂ?‘ †‡Ž Â?‘Â?ƒ•–‡”‘ †‹ …Žƒ—•—”ƒ ƒÂ? ‹…Š‡Ž‡ ”…ƒÂ?‰‡Ž‘ ƒ ƒœƒ”ƒ †‡Ž ÂƒÂŽÂŽÂ‘ČŒ ’”‘nj ’‘Â?‡ ƒŽ…—Â?‡ Â?‡†‹–ƒœ‹‘Â?‹ Â”Â‹Â‰Â—ÂƒÂ”ÇŚ †ƒÂ?–‹ ‹Ž ’”‘ˆ‡–ƒ ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ ’”‡Â?†‡Â?†‘ ‹Â? …‘Â?•‹†‡”ƒœ‹‘Â?‡ ‹Ž …‘•‹††‡––‘ ‹…Ž‘ †‹ ÂŽÂ‹ÂƒÇĄ †ƒŽ …ƒ’‹–‘Ž‘ Í™Í&#x; †‡Ž ”‹Â?‘ ‹nj „”‘ †‡‹ ‡ ƒŽ …ƒ’‹–‘Ž‘ Íš †‡Ž ‡…‘Â?ÇŚ †‘ ‹„”‘ †‡‹ ‡ǣ ‹Ž Â?—–”‹Â?‡Â?–‘ †‡Ž ’”‘ˆ‡–ƒ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ Â…Â‘Â”Â˜Â‹ÇĄ Žǯ‘•’‹nj –ƒŽ‹–Â? ‘ˆˆ‡”–ƒ‰Ž‹ †ƒŽŽƒ ˜‡†‘˜ƒ †‹ ÂƒÇŚ Â”Â‡Â’Â–ÂƒÇĄ ‹ …‘Â?ˆŽ‹––‹ …‘Â? ‹Ž ”‡ …ƒ„ ‡ Žƒ ”‡‰‹Â?ƒ Â‡ÂœÂƒÂ„Â‡ÂŽÂ‡ÇĄ Žƒ •ˆ‹†ƒ …‘Â? ‹ Â•ÂƒÇŚ …‡”†‘–‹ †‹ ÂƒÂƒÂŽÇĄ Žƒ Â?ƒÂ?‹ˆ‡•–ƒœ‹‘Â?‡ †‹ ‹‘ •—Ž Â?‘Â?–‡ ”‡„ǥ Žƒ …Š‹ƒÂ?ƒ–ƒ †‡Ž ’”‘ˆ‡–ƒ Ž‹•‡‘ǥ Žƒ •—ƒ ƒ•…‡•ƒ ‹Â? …‹‡Ž‘ •—Ž …ƒ””‘ †‹ ˆ—‘…‘Ǥ

‡Ž Í™Í ÍžÍ› Ž‘ •–‘”‹…‘ ”Â?•– ‡Â?ƒÂ? ’—„„Ž‹…ƒ ƒ ƒ”‹‰‹ —Â?ƒ Dz Â?ƒ ‹–ƒ †‹

‡•Îdz …‘Â? Žǯ‹Â?–‡Â?–‘ †‹ Ž‹„‡”ƒ”Â?‡ Žƒ ˆ‹‰—”ƒ †ƒ “—‡ŽŽ‡ …Š‡ ‡‰Ž‹ …Š‹ƒÂ?ƒ Dz’ƒ•–‘‹‡ †‘‰Â?ÂƒÂ–Â‹Â…ÂŠÂ‡Çł …‘•–”—‹–‡ Â?‡‹ •‡…‘Ž‹ †ƒŽŽƒ Š‹‡•ƒǤ ÂŽ ’”‘ˆ‡–ƒ †‹ ƒŽ‹Ž‡ƒ ‡Â?‡”‰‡ †ƒ “—‡Ž ˜‘Ž—Â?‡ …‘Â?‡ ‹Ž ’‘”–ƒ–‘”‡ †‹ —Â? Â?‡••ƒ‰‰‹‘ Â?‘”ƒŽ‡ ‡ †‹ —Â?‘ •–‹Ž‡ †‹ ˜‹–ƒ ÂƒÂŽÂ–Â‹Â•Â•Â‹ÇŚ Â?‘ ‡ ƒˆˆƒ•…‹Â?ƒÂ?–‡ǥ Â?ƒ ƒŽ –‡Â?’‘ •–‡••‘ ‹””ƒ‰‰‹—Â?‰‹„‹Ž‡ ’‡”…Š¹ –”‘’nj ’‘ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ †ƒŽŽƒ ˜‹–ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒǤ ÂŽ Ž‹„”‘ †‹ ‹‡”’ƒ‘Ž‘ ƒ•’ƒÂ?‹ •‹ ’”‘’‘nj Â?‡ †‹ Â?‡––‡”‡ ƒ ˆ—‘…‘ ‹Ž …—‘”‡ †‡Ž •—‘ Â?Â‡Â•Â•ÂƒÂ‰Â‰Â‹Â‘ÇĄ …‹‘° ÂŽÇŻÂƒÂ?Â?—Â?…‹‘ †‡Ž ‡‰Â?‘ǥ ’‡” …‘Â?•‹†‡”ƒ”‡ ’‘‹ ‹Ž …‡Â?ÇŚ –”‘ †‡ŽŽƒ •—ƒ Â•Â–Â‘Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹Ž Â?‹•–‡”‘ Â’ÂƒÇŚ •“—ƒŽ‡ Â?‡Ž †—’Ž‹…‡ ƒ•’‡––‘ †‹ …”‘nj …‡ ‡ ”‹•—””‡œ‹‘Â?‡ǥ ‡ …‘Â?…Ž—†‡”‡ …‘Â? ƒŽ…—Â?‡ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ …‹”…ƒ Žƒ •—ƒ ‹†‡Â?ÇŚ –‹–Â? ’”‘ˆ‘Â?†ƒǤ Â? “—ƒ––”‘ …ƒ’‹–‘Ž‹ ÂŽÇŻÂƒÂ—Â–Â‘Â”Â‡ÇĄ •ƒ…‡”†‘–‡ †‡ŽŽƒ †‹‘…‡•‹ ƒÂ?„”‘•‹ƒÂ?ƒ ‡ †‘…‡Â?–‡ †‹ –‡‘Ž‘‰‹ƒ •ƒ…”ƒÂ?‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ ’ƒ••ƒ †ƒŽ Â?Â‡Â•Â•ÂƒÂ‰ÇŚ ‰‹‘ ƒŽŽƒ ˆ‹‰—”ƒ †‹ ‡•ÎǤ

ƒ ‡”‰‹Â?‡ ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇĄ Žƒ ’‹Î ‹Â?’‘”nj –ƒÂ?–‡ ˆ‹‰—”ƒ ˆ‡Â?Â?‹Â?‹Ž‡ †‡ŽŽƒ Â–Â”ÂƒÇŚ †‹œ‹‘Â?‡ ”‡Ž‹‰‹‘•ƒ ‘……‹†‡Â?Â–ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Šƒ †ƒ •‡Â?’”‡ ”ƒ……‘Ž–‘ ƒ––‘”Â?‘ ƒ •¹ Žǯ‹Â?–‡”‡••‡ †‹ ˆ‡†‡Ž‹ ‡ Â?‘Â?Ǥ Â‹Â‘Â˜ÂƒÇŚ Â?‡ ”ƒ‰ƒœœƒ ‡„”‡ƒ …Š‡ Šƒ ”‹…‡˜—–‘ Žƒ ˜‹•‹–ƒ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‰‡Ž‘ ‹Ž “—ƒŽ‡ Ž‡ Šƒ ƒÂ?Â?—Â?…‹ƒ–‘ Žǯ‹Â?Â?ƒ…‘Žƒ–ƒ …‘Â?…‡nj œ‹‘Â?‡ǥ •’‘•ƒ †‹ —Â? —‘Â?‘ …Š‡ Â?‘Â? ‡”ƒ ‹Ž ’ƒ†”‡ †‹ •—‘ ÂˆÂ‹Â‰ÂŽÂ‹Â‘ÇĄ ˜‡”‰‹Â?‡ ‡ Â?ÂƒÂ†Â”Â‡ÇĄ Â?‘”–ƒŽ‡ ‡ †‹˜‹Â?ÂƒÇĄ •‹Â?„‘nj Ž‘ †‹ ‰”ƒœ‹ƒ ‡ †‹ –—––‡ Ž‡ Â˜Â‹Â”Â–ĂŽ ‡ †‡‹ ˜ƒŽ‘”‹ …”‹•–‹ƒÂ?‹Ǥ ‡Ž •ƒ‰‰‹‘ •…”‹––‘ †ƒ —‰‹ƒ• ‡ ƒÂ?Â?‹Â?‹ǥ …‹ •‹ …‘Â?…‡Â?ÇŚ –”ƒ •—ŽŽƒ •–‘”‹ƒ ‡ •—‰Ž‹ ƒ•’‡––‹ Â?ÂƒÇŚ –‡”‹ƒŽ‹ †‡ŽŽƒ ˆ‹‰—”ƒ †‹ ƒ”‹ƒǤ ‘Â? •‘Ž‘ ÂŽÇŻÂƒÂ•Â’Â‡Â–Â–Â‘ †‹˜‹Â?‘ǥ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ‡ Â•Â‘Â’Â”ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â–Â‘ÇĄ ˜‹‡Â?‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ–ƒ Žƒ •–‘”‹ƒ †‡ŽŽƒ †‘Â?Â?ƒ Â?‘”–ƒŽ‡ …Š‡ Šƒ †‘˜—–‘ ƒ••‹•–‡”‡ ƒŽŽƒ Â?‘”–‡ †‡Ž ÂˆÂ‹ÇŚ ‰Ž‹‘Ǥ Dz Â?…Š‹‡•–ƒ •— ÂƒÂ”Â‹ÂƒÇł ‹Â?†ƒ‰ƒ ‹Â? ’”‘ˆ‘Â?†‹–Â? —Â?ƒ †‡ŽŽ‡ ’‹Î ‹Â?’‘”nj –ƒÂ?–‹ ˆ‹‰—”‡ †‡ŽŽƒ –”ƒ†‹œ‹‘Â?‡ …”‹nj •–‹ƒÂ?ƒ ‡ †‡ŽŽƒ …—Ž–—”ƒ ‘……‹†‡Â?–ƒŽ‡ ‹Â? ‰‡Â?‡”ƒŽ‡Ǥ

––‹Â?‘ Ž‹„”‘nj‹Â?…Š‹‡•–ƒ …Š‡ …‘Â? •…”—’‘Ž‘•ƒ ƒ……—”ƒ–‡œœƒ Â?‘•–”ƒ ‹Ž ‰”ƒÂ?†‡ ‰‹”‘ Â†ÇŻÂƒÂˆÂˆÂƒÂ”Â‹ †‡ŽŽƒ …”‹Â?‹Â?ÂƒÂŽÂ‹ÇŚ –Â? ‘”‰ƒÂ?‹œœƒ–ƒ ȋ•‹ ’ƒ”Žƒ †‹ —Â? ÂˆÂƒÂ–Â–Â—ÇŚ ”ƒ–‘ ƒÂ?Â?—‘ †‹ ͙͚ǥÍ? Â?Â‹ÂŽÂ‹ÂƒÂ”Â†Â‹ČŒ „ƒ•ƒ–‘ •—‹ ’”‘†‘––‹ ˆƒŽ•ƒÂ?‡Â?–‡ Â…ÂŽÂƒÂ•Â•Â‹ÂˆÂ‹Â…ÂƒÇŚ –‹ Dz ƒ†‡ ‹Â? Â–ÂƒÂŽÂ›Çł Č‹ÂˆÂ‡Â?‘Â?‡Â?‘ Â?‘–‘ …‘Â?‡ –ƒŽ‹ƒÂ? •‘—Â?†‹Â?Â‰ČŒ ‡ •—ŽŽ‡ ˆ”‘†‹ ‡ •‘ˆ‹•–‹…ƒœ‹‘Â?‹ ƒŽ‹Â?‡Â?–ƒ”‹Ǥ ÂŽ ”‹•—Žnj –ƒ–‘ •‘Â?‘ …‹„‹ ‡–‹…Š‡––ƒ–‹ …‘Â?‡ ÂˆÂ‘Â•ÇŚ •‡”‘ †‹ ’”‹Â?ƒ “—ƒŽ‹–Â? ‡ †‹•–”‹„—‹–‹ •—Ž ‰”ƒÂ?†‡ Â?Â‡Â”Â…ÂƒÂ–Â‘ÇĄ Â?ƒ ”‡ƒŽ‹œœƒ–‹ ‹Â?˜‡…‡ …‘Â? Â?ƒ–‡”‹‡ ’”‹Â?‡ ÂƒÂ…Â“Â—Â‹Â•Â‹ÇŚ –‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‡Â•Â–Â‡Â”Â‘ †‘˜‡ Ž‡ ‰ƒ”ƒÂ?œ‹‡ ƒ –—nj –‡Žƒ †‡ŽŽƒ •ƒŽ—–‡ •‘Â?‘ †‡…‹•ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â?ˆ‡”‹‘”‹ ƒ “—‡ŽŽ‡ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡Ǥ —ƒŽ…Š‡ ‡•‡Â?’‹‘Ǎ Ž‹‘ ‡š–”ƒ˜‡”‰‹Â?‡ Â‹Â–ÂƒÂŽÂ‹ÂƒÇŚ Â?‘ ‹Â? ”‡ƒŽ–Â? –—Â?‹•‹Â?‘ǥ Â?‘œœƒ”‡ŽŽ‡ †‹ „—ˆƒŽƒ ”‹…ƒ˜ƒ–‡ †ƒ Žƒ––‡ Â’Â”Â‘Â˜Â‡ÇŚ Â?‹‡Â?–‡ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ Â?Â†Â‹ÂƒÇĄ ’‘Â?‘†‘”‹ ’‡Žƒ–‹ …‹Â?‡•‹ǥ ’”‘•…‹—––‹ †‹ ƒ”Â?ƒ Â”Â‡ÂƒÂŽÂ‹ÂœÇŚ œƒ–‹ …‘Â? •…ƒ”–‹Ǥ 1 ’”‘’”‹‘ ‹Ž …ƒ•‘ †‹ †‹”Ž‘ǣ Dz–—––‘ ˆƒ „”‘†‘dzǤǤǤ ȋ”‡…‡Â?•‹‘nj Â?‡ †‹ —…ƒ ‹ƒÂ?…Š‡––‹ ’‡” …‘Â?–‘ †‡ŽŽƒ ‹„”‡”‹ƒ Â‡Â”Â”ÂƒÂ–ÂƒČŒ


̻ Ǥ

Ǥ Ǥ ͠​͠Ǥ͛ ͠​͠Ǥ͝

¿ ¿

͠ ͙͠

͠ ͙͡Ǥ͛͘

͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘

@ @

͞Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘​͘ ͟Ǥ͘͝ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͘ Ǥ ͠Ǥ͘​͘ ͡Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ ͙​͙Ǥ͘​͘ ͙͚Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͘​͘ ͙͛Ǥ͙͘ ͙͠Ǥ͘​͘ ͙͠Ǥ͙͝ ͚͙Ǥ͘​͘

͟Ǥ͘​͘ ͙͘Ǥ͘​͘ Ǥ ͙​͙Ǥ͘​͘ Ǧ Ǧ Ǧ ǣ Ǥ Ǧ Ǧ ǯ ͙͜Ǥ͘​͘ ͙͜Ǥ͚͘

ǡ ͚͡ Ǧ ͚͛͘͜͝ ȋ Ȍ

¿ ͠Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘ Ǧ ͚​͚Ǥ͛͘Ǥ ¿ ͙​͙ Ǧ ͙͜ Ǧ ͙͞ Ǧ ͚͘ Ǧ ͚͛Ǥ͜͝Ǥ ¿ ͡Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ǡ Ǥ ¿ ͠Ǥ ° ¿ ͙͟ ͙​͙Ǥ ¿ ͙͟Ǥ ¿ ͙͛Ǥ

͘͞Ǥ͘​͘ ͘͞Ǥ͚͝ Ǥ ȋ ǯ Ǥ Ȍ ͞Ǥ͟͝ ͟Ǥ͙͘ ͟Ǥ͙͝ ͟Ǥ͛͞ ͟Ǥ͚͝ ȋ ǤȌ ͠Ǥ͘​͘ ͠Ǥ͛͘ ͠Ǥ͜͝Ȁ͡Ǥ͙͝Ȁ͡Ǥ͜͝ ͙͘Ǥ͘͞ ͙͚Ǥ͙͝ ͙͚Ǥ͜͝ ͙͝Ǥ͘​͘ ͙͟Ǥ͘​͘ ͙͡Ǥ͙͝ ͙͡Ǥ͚͘ ȋ ǤȌ ͙͡Ǥ͛͘ ͙͡Ǥ͘͝ ȋ ǤȌ ͚͘Ǥ͝​͝ ͚͙Ǥ͘​͘ ͚​͚Ǥ͘​͘

Dal lunedì al venerdì a partire dalle 7, Radio Voce vi informa sui principali fatti da Brescia, dall’Italia e dal mondo. Nell’arco di oltre due ore di diretta, potete seguire rassegne stampa locali e nazionali e approfondimenti sulle notizie principali. Per cominciare la giornata col piede giusto, ascoltando la musica migliore e restando costantemente aggiornati, l’appuntamento è con Brescia in diretta. Seguite il nostro consiglio e buon ascolto.

Dall’11 maggio la Messa del sabato alle 18.30, viene trasmessa in diretta dalla chiesa della Natività di Maria in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e Super Tv (92-115).

͜ǡ Ǥ ͙͚Ǥ͝​͝

Ǥ ǡ ǡ Ǥ Ǥ

ǡ Ǥ ͡Ǥ͘͝ ͙͡​͡͞ ͚͘​͘͟ Ǥ

͝ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘

͚͘​͘͡ Ǥ ǡ Ǥ ͟ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘

͙͡​͘͡ Ǥ î Ǥ Ǥ ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͝ Ȃ

͙͡​͟͡ Ǥ ǯ ° ǤǤǤ

ǡ ͜ Ǧ ͚͙͘͜͝ ȋ Ȍ

Ǥ ¿ ¿ ͡Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͛͘Ǣ ͙͡Ǥ͘​͘Ǣ ͡Ǥ͘​͘ Ǧ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͘​͘ Ǥ

ǣ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͡Ǥ͘͜Ǥ ǣ Ǥ ǣ ͙͘Ǥ͛͘ Ǧ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͛͘Ǥ

Ǥ ͚͙͛͛͘͘͟͜​͜​͜ ͚͙͙͛͛͘͘͘͡​͙ Ǥ Ǥ ̻ Ǥ

ǣ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ͙͚Ǥ͛͘ Ǧ ͙͛Ǥ͛͘ Ǧ ͙͜Ǥ͛͘ Ǧ ͙͝Ǥ͛͘ Ǧ ͙͞Ǥ͛͘ Ǧ ͙͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͠Ǥ͛͘Ǥ ǯ1 ǣ ǡ Ǥ ¿ ¿ǣ ͙͚Ǥ͛͟ Ǧ ͙͛Ǥ͛͟ Ǧ ͙͡Ǥ͜͟ ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

͙ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͙͘ ǯ ͚͘​͘͠ Ǥ Ǥ

Ǥ

͙ǡ Ǥ͚͛Ǥ͚͝ Ǥ Ǧ ǯ Ǥ ǤǤǤ

Ǥ ͛͘͜͞Ǥ͚​͚͚͛͜ ͛͘͜͞ ͚͛͘͘͡͞ Ǧ ǣ ̻ Ǥ ̻ Ǥ Ǥ Ǥ

Ǥ ͚͘ ͚​͚Ǥ ȋ͙͘Ǥ͚͘ Ǧ ͙͚Ǥ͚͘ Ǧ ͙͠Ǥ͚͘ȌǢ Ƭ ȋ͟Ǥ͛͘ Ǧ ͙͚Ǥ͜͝ Ǧ ͙͠Ǥ͜͝ȌǢ ȋ͡ Ǧ ͙͚ Ǧ ͙͠ȌǤ

͙ǡ Ǥ ͚͛Ǥ͘​͘

͚͘​͘͡ Ǥ Ǥ ǤǤǤ

ǡ Ǥ ͚͙Ǥ͘​͘ ǯ ͚͘​͘͞Ǥ Ǥ Ǥ

ǡ ͘͞ ǡ

ǥ ͙​͙Ǥ͛͘ Ǩ ͙͠Ǥ͘​͘

Ǥ Ǥ Ǥ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͚͘Ǥ͘͝

¿ ͙͘Ǥ͘͡ ͙͚Ǥ͙͝ ͡Ǥ͛͘ ͙͝Ǥ͘​͘

ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ǯ ͙͘Ǥ͘͡ ǤǤǤ ͙​͙Ǥ͘͡

ǤǤǤ ͙͘Ǥ͘͡

͜ǡ Ǥ ͘​͘Ǥ͚͘ ͙͟͡͠ Ǥ ǯ Ǥ ǯ ǡ ° ¿Ǥ


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

͛͛

ƒ —‘Â?ƒ ‘˜‡ŽŽƒ ˆˆ‹…‹‘ ˆƒÂ?Â‹Â‰ÂŽÂ‹ÂƒÇŁ ‘’’‹‡ †‹ •’‘•‹ ‹Â? …ƒÂ?Â?‹Â?‘

ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘ �…Š‡ ‹� ‡•–ƒ–‡ ‹� ”‡–‡

L’UfďŹ cio famiglia sta per presentare il prossimo corso base di formazione per animatori della pastorale famigliare. Un percorso originale riservato alle coppie che, a partire dalla propria esperienza matrimoniale, intendono mettersi in cammino e rendersi poi disponibili a essere fattivamente animatori nelle proprie comunitĂ locali. Illustra il percorso Chiara Pedraccini alle 11.20 (la presentazione a Clibbio, in Valle Sabbia, l’11 ottobre).

Volge al termine il periodo estivo ma i nostri canali online non riducono l’impegno. Si tratta di un usso di notizie costante con continui aggiornamenti. Seguici sulla nostra pagina Facebook, www.facebook.com/ lavocedelpopolobrescia, oppure sul proďŹ lo Twitter, https://twitter. com/vocemedia. Se non ami i socialnetwork c’è sempre il nostro portale www. lavocedelpopolo.it dove leggere notizie e informazioni.

Il commento al vangelo festivo è di don Gualtiero Pasini, parroco di Odolo, Binzago e Gazzane. Il programma, prodotto da VoceMedia e a cura di Betty Cattaneo, va in onda dalle 11.00 alle 12 e viene trasmesso in differita su Radio Voce Camuna, Ecz, Radio Claronda, Radio Basilica Verolanuova, Radio Ponte di Manerbio e Radio RaphaÍl. Riascolta le rubriche sul sito www.radiovoce.it nella sezione podcast.

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ Í&#x;Ǥ͘͘ ‘ •’ƒœ‹‘ †‡†‹…ƒ–‘ †ƒ ƒ‹ —‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?–”ƒ––‡Â?‹Â?‡Â?–‘ †‡‹ ’‹Î ’‹……‘Ž‹Ǥ Â?ƒ •‡”‹‡ †‹ …ƒ”–‘Â?‹ ƒÂ?‹Â?ƒ–‹ †‹ —Ž–‹Â?ƒ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‡Ǥ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í&#x;ǤÍ™Í? ‡Ž‡ˆ‹ŽÂ? ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ ÂŽÇŻ Â?‡”‹…ƒ †‹ ˆ‹Â?‡ ––‘…‡Â?–‘ ˜‹••—–ƒ †ƒŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ ƒ”Â?Ž‡›ǥ ’”‘’”‹‡–ƒ”‹ƒ †‹ —Â? ”ƒÂ?…Š ‹Â? ƒŽ‹ˆ‘”Â?‹ƒǤ

ƒ‹ —‡ǥ ŠǤ ͙͘ǤÍ?Í? Íš ͛͛ ’’—Â?–ƒÂ?‡Â?–‘ “—‘–‹†‹ƒÂ?‘ …‘Â? Žƒ •ƒŽ—–‡ ‡ ‹ …‘Â?•‹‰Ž‹ ’‡” ”‡•–ƒ”‡ ‹Â? ˆ‘”Â?ƒǤ ‰‰‹‘”Â?ƒÂ?‡Â?–‹ •—ŽŽ‡ —Ž–‹Â?‡ •…‘’‡”–‡ ‹Â? …ƒÂ?’‘ Â?‡†‹…‘nj •…‹‡Â?–‹ˆ‹…‘Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ ͥǤÍœÍ? ‹œ‹ƒÂ?ƒ ƒÂ?‡ŽŽƒ ’”‡•‡Â?–ƒ —Â?ƒ –”ƒ•Â?‹••‹‘Â?‡ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹ ƒ––—ƒŽ‹–Â? ‡ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ •—‹ ˆƒ––‹ †‡Ž ‰‹‘”Â?‘Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ ÍžǤÍ?͘ –”‹•…‹ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ ‡ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‡ •—ŽŽ‡ Ž‡––—”‡ „‹„Ž‹…Š‡Ǥ ‘Â? †‘Â?

‹—Ž‹‘ ‡ƒ––‹Â?‹Ǥ

Â˜ÍšÍ˜Í˜Í˜ÇĄ ŠǤ Í Ç¤Í›Í˜ ƒ “—‘–‹†‹ƒÂ?ƒ †‹”‡––ƒ †‡ŽŽƒ ƒÂ?–ƒ Â‡Â•Â•ÂƒÇĄ ‹Â? …‘ŽŽ‡‰ƒÂ?‡Â?–‘ …‘Â? Žƒ ’ƒ””‘……Š‹ƒ †‹ ƒÂ?–ƒ ƒ”‹ƒ †‡‰Ž‹ ƒÂ?‰‡Ž‹ ‹Â? ‹‡–”‡Ž…‹Â?ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͙͜Ǥ͛͘

ÎŞ Â‹Â’ÂƒÂ”Â–Â‡ÇĄ †‘’‘ Žƒ ’ƒ—•ƒ Â‡Â•Â–Â‹Â˜ÂƒÇĄ ‹Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‹ ƒ’’”‘ˆ‘Â?†‹Â?‡Â?–‘ ’‘Ž‹–‹…‘ …‘Â?†‘––‘ †ƒ —…‹ƒ Â?Â?—Â?œ‹ƒ–ƒǤ Â? Â?‡œœ‘”ƒ †‹ –‡Â?’‘ǥ ‹Ž ’‘Ž‹–‹…‘ ‹Â?˜‹–ƒ–‘ †‘˜”Â? …‘Â?ˆ”‘Â?–ƒ”•‹ …‘Â? Žƒ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í™Í?ǤÍœÍ? Ǥ ‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‡Â?–—”ƒ †‡Ž ͙ͥͥ͛ …‘Â? ‘„ ‘•Â?‹Â?•Ǥ ”‘‘Â?Ž›Â?Ǥ —‡ ˆ”ƒ–‡ŽŽ‹ ‹†”ƒ—Ž‹…‹ •…‘’”‘Â?‘ —Â? Â?‘Â?†‘ ’ƒ”ƒŽŽ‡Ž‘ †‘˜‡ ”‡‰Â?ƒ ‹Ž Â?ƒŽ˜ƒ‰‹‘ Â‘Â‘Â’ÂƒÇĄ …Š‡ ˜‹ Šƒ ‹Â?’”‹‰‹‘Â?ƒ–‘ —Â?ÇŻÂƒÂˆÂˆÂƒÂ•Â…Â‹Â?ƒÂ?–‡ ƒ”…Š‡‘Ž‘‰ƒǤ

”‹•ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í? ÇĄ

‹ŽÂ? ’‘Ž‹œ‹‡•…‘ †‡Ž ͙ͥÍ&#x;Íž …‘Â? Ž‹Â?– ƒ•–™‘‘†Ǥ Â?Â?‘Â?‹–‘ ’‡” ‹ •—‘‹ Â?‡–‘†‹ •‘Â?Â?ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ƒŽŽƒ‰ŠƒÂ? ˜‹‡Â?‡ ƒˆˆ‹ƒÂ?…ƒ–‘ ƒ —Â?ƒ …‘ŽŽ‡‰ƒ …Š‡ †‘˜”‡„„‡ ˆ”‡Â?ƒ”Ž‘Ǥ ƒ ˆ‹Â?‹•…‡ ’‡” ƒ‹—–ƒ”Ž‘Ǥ

ƒ Í&#x;ÇĄ ŠǤ Í&#x;Ǥ͘͘ —„”‹…ƒ ‰‹‘”Â?ƒŽ‹•–‹…ƒ …Š‡ ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ ”ƒ••‡‰Â?ƒ •–ƒÂ?’ƒ †‡‹ “—‘–‹†‹ƒÂ?‹ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡ …‘Â? —Â? †‹„ƒ––‹–‘ ‹Â? •–—†‹‘ǥ ”ƒ……‘Â?–ƒ ÂŽÇŻ –ƒŽ‹ƒ ‡ ƒÂ?ƒŽ‹œœƒ Žƒ ‰‡•–‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ …‘•ƒ ’—„„Ž‹…ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ ͚͙Ǥ͘Í?

‹ŽÂ? Â†ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‡Â?–—”ƒ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í ÇĄ ”‡Â?ƒÂ?‡ †‡ŽŽǯ‘”‹‰‹Â?ƒŽ‡ †‡Ž ͙ͥÍ?ÍĄÇĄ …‘Â? ”‡Â?†ƒÂ? ”ƒ•‡”Ǥ Â? ’”‘ˆ‡••‘”‡ —Â?‹˜‡”•‹–ƒ”‹‘ ° •—ŽŽ‡ –”ƒ……‡ †‹ —Â? …‘ŽŽ‡‰ƒ •…‘Â?’ƒ”•‘Ǥ ƒ ”‹…‡”…ƒ Ž‘ ’‘”–‡”Â? ‹Â? —Â?ƒ ‰”‘––ƒ †ƒ †‘˜‡ ‹Â?‹œ‹‡”Â? —Â?ÇŻÂƒÂ˜Â˜Â‡Â?–—”ƒ •–”ƒ‘”†‹Â?ƒ”‹ƒǤ

‹‡Ž‘ǥ ŠǤ ͚͛ǤÍ™Í? ‹ŽÂ? †‹ ˆƒÂ?–ƒ•…‹‡Â?œƒ †‡Ž ÍšÍ˜Í˜Í Â…Â‘Â? ‡ƒÂ?— ‡‡˜‡•Ǥ Â?ƒ Â?‹•–‡”‹‘•ƒ •ˆ‡”ƒ Ž—Â?‹Â?‘•ƒ ƒ””‹˜ƒ ƒ ‡™ ‘”Â?Ǥ ‘Â? Ž‡‹ǥ —Â? ƒŽ‹‡Â?‘ †ƒŽŽ‡ ˆƒ––‡œœ‡ —Â?ƒÂ?‡ǤǤǤ

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͛ǤÍšÍ? Š”‹ŽŽ‡” ˆ”ƒÂ?…‡•‡ †‡Ž ͚͘͘͜Ǥ Â? —‘Â?‘ •…Š‹˜‘ ‡ Â?‹•–‡”‹‘•‘ Žƒ˜‘”ƒ ’‡” —Â?ƒ ƒ‰‡Â?œ‹ƒ †‹ ˜‹‰‹ŽƒÂ?œƒ ƒ”Â?ƒ–ƒǤ ƒ —Â? †”ƒÂ?Â?ƒ ƒŽŽ‡ •’ƒŽŽ‡ ‡ •–ƒ ‹Â?†ƒ‰ƒÂ?†‘ •—Ž Žƒ˜‘”‘ ’‡” •…‘’”‹”‡ …Š‹ Â?‡ ° ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡Ǥ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í? ‹ŽÂ? †‡Ž Í™ÍĄÍ Í˜ …‘Â? Ž‹Â?– ƒ•–™‘‘†Ǥ

ÂŽ ‰‡•–‘”‡ †‹ —Â? ™‹Ž† ™‡•– •Š‘™ –”‘˜ƒ —Â?ƒ Â?—‘˜ƒ Â”ÂƒÂ‰ÂƒÂœÂœÂƒÇŚÂ„Â‡Â”Â•ÂƒÂ‰ÂŽÂ‹Â‘ ’‡” ‹Ž ŽƒÂ?…‹‘ †‡‹ …‘Ž–‡ŽŽ‹Ǥ ‘Â? •ƒ …Š‡ ° —Â?ƒ ”‹……ƒ ‡”‡†‹–‹‡”ƒ ‹Â? ˆ—‰ƒ †ƒŽ Â?ƒ”‹–‘Ǥ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í?

‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥÍ?ÍĄ †‹”‡––‘ †ƒ ‘„‡”–‘ ‘••‡ŽŽ‹Â?‹ǥ …‘Â? ‹––‘”‹‘ ‡ ‹…ƒǤ ‡ŽŽƒ ‹ŽƒÂ?‘ †‡Ž ÇŻÍœÍ› ‡”–‘Â?‡ǥ —Â? ƒÂ?œ‹ƒÂ?‘ ‹Â?„”‘‰Ž‹‘Â?‡ǥ ƒ””‡•–ƒ–‘ †ƒŽŽ‡ •‹ •’ƒ……‹ƒ ’‡” —Â? ‰‡Â?‡”ƒŽ‡ „ƒ†‘‰Ž‹ƒÂ?‘Ǽ

–ƒŽ‹ƒ ͙ǥ ŠǤ ͘͘ǤÍœÍ? ‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥͥͥ †‹”‡––‘ †ƒ Ž‹˜‡” –‘Â?‡ǥ …‘Â? ÂŽ ƒ…‹Â?‘ ‡ ƒÂ?‡”‘Â? ‹ƒœǤ Â? ƒ……ŽƒÂ?ƒ–‘ ƒŽŽ‡Â?ƒ–‘”‡ †‹ ˆ‘‘–„ƒŽŽ ƒÂ?‡”‹…ƒÂ?‘ †‡˜‡ †‹ˆ‡Â?†‡”‡ •–”‡Â?—ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Ž ’‘•–‘ †ƒŽŽ‡ ’‘Ž‹–‹…Š‡ †‡ŽŽƒ Â?—‘˜ƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͘͘Ǥ͘͘ ÇŁ ‹ŽÂ? †‡Ž ͚͘͘Í&#x; …‘Â? ƒ–‡ ŽƒÂ?…Š‡–– ‡ ‡‘ˆˆ”‡› —•ŠǤ ‹Ž‹’’‘

ÇĄ ”‡ †‹ ’ƒ‰Â?ÂƒÇĄ ˜—‘Ž‡ †‡–”‘Â?‹œœƒ”‡ Ž‹•ƒ„‡––ƒ ‡ ‹Â?…‘”‘Â?ƒ”‡ ”‡‰‹Â?ƒ †ǯ Â?‰Š‹Ž–‡””ƒ Žƒ …—‰‹Â?ƒ ƒ”‹ƒ Â–Â—ÂƒÂ”Â†ÂƒÇĽ

‘’ ”‹Â?‡ǥ ŠǤ ͚͚ǤÍ?͘ Š”‹ŽŽ‡” †‡Ž Í™ÍĄÍžÍ˜ †‹”‡––‘ †ƒ Žˆ”‡† ‹–…Š…‘…Â?ÇĄ …‘Â? Â?–Š‘Â?› ‡”Â?‹Â?•Ǥ Â?ƒ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ‹Â?’‹‡‰ƒ–ƒ ‹Â? ˆ—‰ƒ †ƒŽŽƒ …‹––Â? ’‡” ƒ˜‡” ”—„ƒ–‘ ͘͜Â?‹Žƒ †‘ŽŽƒ”‹ •‹ ”‹ˆ—‰‹ƒ ‹Â? —Â? Â?‘–‡ŽǤǤǤ

–ƒŽ‹ƒ Â?‘ǥ ŠǤ ͘͘Ǥ͚͘ ‹ŽÂ? †‹ ˆƒÂ?–ƒ•…‹‡Â?œƒ †‡Ž ͚͘͘͜ …‘Â? ‹Â? ‹‡•‡ŽǤ Â? —Â?ƒÂ?‘‹†‡ ”‹…‡”…ƒ–‘ ‹Â? –—––ƒ Žƒ ‰ƒŽƒ••‹ƒ ƒ””‹˜ƒ •— —Â? ’‹ƒÂ?‡–ƒ …Š‡ •–ƒ ’‡” ‡••‡”‡ ‹Â?˜ƒ•‘ •’‹‡–ƒ–‹ ƒŽ‹‡Â?‹Ǥ ‘Â?„ƒ––‡”Â? ’‡” †‹ˆ‡Â?†‡”Ž‘Ǥ

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͚ǤÍ?͘ Š”‹ŽŽ‡” †‡Ž ͚͘͘͜ …‘Â? ‡Â?œ‡Ž ƒ•Š‹Â?‰–‘Â?Ǥ Â? Â?ƒ”‹Â?‡ ˆƒ •–”ƒÂ?‹ •‘‰Â?‹ †ƒ “—ƒÂ?†‘ ° –‘”Â?ƒ–‘ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻ ”ƒ“Ǥ …‘’”‡ …Š‡ –—––‹ ‹ •—‘‹ ‡š …‘Â?Â?‹Ž‹–‘Â?‹ ŠƒÂ?Â?‘ “—‡Ž ’”‘„Ž‡Â?ƒǤ

ƒ‹ ”‡ǥ ŠǤ Í™Í?Ǥ͘Í? Č‚ ‹ŽÂ? †‡Ž ͚͛͘͘ „ƒ•ƒ–‘ •— —Â?ƒ •–‘”‹ƒ ˜‡”ƒǤ Â?Â‡Â”Â‹Â…ÂƒÇĄ Í™ÍĄÍ›Í˜Ǥ ”‡ —‘Â?‹Â?‹ •‹ —Â?‹•…‘Â?‘ ’‡” ƒŽŽ‡Â?ƒ”‡ —Â? …ƒ˜ƒŽŽ‘ •— …—‹ Â?‡••—Â?‘ •…‘Â?Â?‡––‡”‡„„‡Ǥ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͘͘ǤÍ™Í? ÇŚ Ǥ ‹ŽÂ? †‡Ž ͚͙͘͘ …‘Â? ‡ˆˆ ”‹†‰‡• ‡ ‡˜‹Â? ’ƒ…‡›Ǥ Â? —Â?ƒ …Ž‹Â?‹…ƒ ’•‹…Š‹ƒ–”‹…ƒ ƒ””‹˜ƒ —Â? ’ƒœ‹‡Â?–‡ …Š‡ •‘•–‹‡Â?‡ †‹ ˜‡Â?‹”‡ †ƒŽŽ‘ •’ƒœ‹‘Ǥ ‘’‘ ƒŽ…—Â?‡ •‡†—–‡ǤǤǤ

ƒ‹ Â‘Â˜Â‹Â‡ÇĄ ŠǤ ͚͙ǤÍ™Í? ‹ŽÂ? †‡Ž ͚͘͘Í? …‘Â? —…ƒ ‹Â?Â‰ÂƒÂ”Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ …Š‡ ”ƒ……‘Â?–ƒ †‡ŽŽƒ –”ƒ‰‹…ƒ Â?‘”–‡ †‹ †‘Â? ‹Â?‘ —‰Ž‹•‹ǥ —……‹•‘ †ƒŽŽƒ Â?ƒˆ‹ƒ Â?‡Ž “—ƒ”–‹‡”‡ †‹ ”ƒÂ?Â…ÂƒÂ…Â…Â‹Â‘ÇĄ ƒ ƒŽ‡”Â?‘ǥ ‹Ž Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ͙ͥͥ͛Ǥ

ƒ‹ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ÇŻ

‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥͥÍ&#x; †‹”‡––‘ †ƒ ”ƒÂ?…‹• ‘”† ‘’’‘ŽƒǤ Â? ‰‹‘˜ƒÂ?‡ ƒ˜˜‘…ƒ–‘ Ž‘––ƒ …‘Â?–”‘ —Â?ƒ ’‘–‡Â?–‡ …‘Â?’ƒ‰Â?‹ƒ †‹ ƒ••‹…—”ƒœ‹‘Â?‹ǤǤǤ

‡–‡ ÍœÇĄ ŠǤ ͚͙Ǥ͙͘ ‹ŽÂ? †‡Ž ͙ͥÍ&#x;͘ …‘Â? ‡”‡Â?…‡ ‹ŽŽ ‡ —† ’‡Â?…‡”Ǥ Â? ’‹•–‘Ž‡”‘ ˜ƒ‰ƒ„‘Â?†‘ ”ƒ‰‰‹—Â?‰‡ ‹Â? …‹––Â? ‹Ž ÂˆÂ”ÂƒÂ–Â‡ÂŽÂŽÂ‘ÇĄ …Š‡ •‹ •’ƒ……‹ƒ …‘Â?‡ •…‡”‹ˆˆ‘Ǥ †—‡ †‹ˆ‡Â?†‡”ƒÂ?Â?‘ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? †‹ Â?‘”Â?‘Â?‹Ǥ

‡Ž‡˜‹•‹‘Â?‡ ǯ‹Â?˜ƒ•‹‘Â?‡ †‡‹ –ƒŽ‡Â?–nj•Š‘™

7DOHQWL D WXWWL L FRVWL 0D D FKH SUH]]R Siamo un pianeta di talenti. Sappiamo cantare, ballare, suonare, recitare. Ecco, appunto, recitare è la nostra passione. Lo abbiamo imparato in 40 anni di tv commerciale. Recitiamo magistralmente la parte del sognatore, di chi non sa come arrivare alla fine del mese (o nemmeno si pone il problema) ma coltiva imperterrito il sogno di una vita: diventare una star. Non importa in che ambito, la marmaglia del “Grande Fratelloâ€? ce lo insegna: basta essere personaggi pubblici, se poi si sa fare anche qualcosa allora tanto meglio. E poi ormai arrivare in televisione, non importa per quali strade, è giĂ

un talento di per sĂŠ. Inizia la stagione tv. Inizia la stagione dei talentshow. In attesa delle nuove edizioni di “X Factorâ€?, “Amiciâ€? e “The Voiceâ€? è partita l’8 settembre su Canale 5 “Io cantoâ€?, la gara canora per bambini condotta da Jerry Scotti. In principio l’idea nacque a Rai Uno, nel 2008. Dopo l’enorme successo inaspettato si decise di clonare l’idea anche su Mediaset. Far cantare i bambini in tv, ma non come allo “Zecchino d’oroâ€?, qui i bambini piccoli cantano canzoni da adulti, le hit del momento o i pezzi famosi della storia della musica italiana e no: in una sola parola, paradosso. E al pubblico i paradossi

piacciono un sacco. Piace vedere il fenomeno fuori dal normale, la bravura innata e innaturale di un bambino di 6-8 anni che canta con il timbro e le movenze di un adulto navigato. Se pensiamo a format televisivi come “Little Miss America�, la gara di bellezza fra bambine dai 3 ai 6 anni, che sfilano in passerella truccate e agghindate come modelle di 20 anni, capiamo quanto deformante possa diventare un paradosso proiettato nel mondo della televisione. Lo spettacolo dev’essere d’impatto, deve piacere al maggior numero di telespettatori, dev’essere universale. Di conseguenza il paradosso dev’es-

sere portato all’estremo. Che pena vedere quei bambini dati in pasto al pubblico dai loro stessi genitori. Papà e mamma, inquadrati in studio durante l’esibizione del figlio: sono loro il frutto maturo di decenni di tv malata. Credono di fare la cosa giusta, di dare un’opportunità al figlio, di riscattarsi dalla loro condizione. Sono sudditi televisivi, che vivono la vita reale come se fossero sempre sotto i riflettori, che ogni giorno si preparano maniacalmente al possibile momento in cui il fascio di luce li illuminerà . Educano i propri figli fin dalla tenera età dicendo loro che nella vita bisogna essere per forza dei

talenti, persone migliori delle altre persone, altrimenti non si lascerĂ il segno. Altrimenti la tv, che si spaccia come il vero volto della collettivitĂ , guarderĂ da un’altra parte. L’obiettivo dei talent-show non è quello di trovare nuove stelle da lanciare nello spettacolo. I veri partecipanti non sono quelli che stanno sul palco. Siamo noi, il pubblico a casa, il vero obiettivo: dobbiamo convincerci che tutto questo sia possibile, che in fondo possiamo crederci anche noi, e con questa speranza di riscatto sociale tirare avanti nonostante tutto, aspettando, invecchiando, come tv comanda.



͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Í›Í?

”ƒ ‹Ž †‹‰‹–ƒŽ‡ ‡ ‹ ’”‘‰‡––‹ …—Ž–—”ƒŽ‹ —‘Â?ƒ Žƒ ’”‹Â?ƒ ’‡” ÂŽÇŻ …‡… ”‡•…‹ƒ Alla presenza di una ventina di sale, si è tenuta martedĂŹ 10 presso il Centro pastorale Paolo VI la prima assemblea della delegazione diocesana dell’Associazione cattolica esercenti cinema (Acec) di Brescia. Don Adriano Bianchi, in qualitĂ di Delegato diocesano, ha esposto ai rappresentanti delle sale della comunitĂ i motivi che hanno portato alla nascita di una delegazione autonoma per il Servizio di assistenza alle sale. Dal punto di vista concreto e operativo

non cambierà nulla: si tratta di un cambiamento dal punto di vista giuridico. Da oggi infatti il Servizio assistenza sale sarà parte integrante e diretta della piÚ ampia struttura dell’Acec nazionale e regionale. Le sale diventano, quindi, attori effettivi di un progetto integrato voluto dall’ufficio per le comunicazioni sociali e dalla presidenza nazionale Acec per rafforzare e promuovere sul territorio le finalità di pastorali e culturali dell’associazione. Dopo aver spiegato i bandi a disposizione

delle sale per il passaggio al digitale e i progetti culturali “in cantiereâ€?, l’assemblea è stata anche l’occasione per presentare il programma dei corsi di formazione per i volontari che prenderanno il via a Brescia, Bergamo e Milano in collaborazione con il Centro servizi Acec Lombardia. La sede dell’Acec Brescia è in via Callegari, 6 a Brescia. Riferimento per la programmazione è Elisa Lancini mentre per l’amministrazione Elisa Mensi. Il telefono resta 030 44250.

‡Â?‡œ‹ƒ ÂŽ ”‹•—Ž–ƒ–‹ Â†Â‡ÂŽÂŽÇŻÂ‡Â†Â‹ÂœÂ‹Â‘Â?‡ ͚͙͛͘

%DUULHUH FDGXWH ǯ‹Â?…‘”‘Â?ƒœ‹‘Â?‡ †‹ Dz ƒ…”‘ Â”ÂƒÇł †‹ ‹ƒÂ?ˆ”ƒÂ?…‘ ‘•‹ ’”‡Â?‹ƒ Žǯ‹Â?–—‹œ‹‘Â?‡ †‡Ž †‹”‡––‘”‡ Ž„‡”–‘ ƒ”„‡”ƒ …Š‡ Šƒ ˜‘Ž—–‘ †—‡ †‘…—Â?‡Â?–ƒ”‹ ‹Â? …‘Â?…‘”•‘

,

I solo voto unanime è stato per l’attore greco di ‘Miss Violence’, quasi un simbolo ricorrente nel programma della Mostra: la disgregazione della famiglia e la violenza domestica. Ăˆ il direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera, a svelare a posteriori alcune dinamiche che hanno portato la giuria presieduta da Bernardo Bertolucci al verdetto della 70ÂŞ edizione del Festival. Direttore che, per la prima volta nella storia della Mostra, è stato capace di inserire in concorso due documentari, “The Unknown Knownâ€? di Errol Morris e “Sacro GraAâ€? di Gianfranco Rosi. Scelta vincente, come dimostra il Leone d’Oro assegnato a quest’ultimo. Ăˆ un’affermazione forte, un riconoscimento che certifica definitivamente la morte di una ghettizzazione (per la prima volta un documentario vince a Venezia), dimostrando con forza che la barriera tra cinema del reale e cinema di finzione è stata abbattuta. Un premio che deve essere inteso soprattutto in questo senso visto che, proprio come accaduto l’anno scorso con il film piĂš bello del concorso (“The Masterâ€? di Paul Thomas Anderson, Leone d’Argento e Coppa Volpi ai due interpreti maschili), quest’anno la giuria presieduta da Bertolucci ha voluto ribadire con due premi di peso la qualitĂ di un film, il sopracitato

“Miss Violenceâ€?, che ottiene il Leone d’Argento per la regia di Alexandros Avranas e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile (Themis Panou). Anche in questa direzione vanno decifrati altri due importanti riconoscimenti assegnati a “La moglie del poliziottoâ€? di Philip Groening e a “Stray Dogsâ€? di Tsai Ming-liang, rispettivamente Premio Speciale della Giuria e Gran Premio della Giuria: i due film forse piĂš ostici di Venezia 70, , opere “esemplariâ€? che tentano di ragionare sul cinema non solo in termini di racconto, ma che provano ad andare oltre il concetto stesso di visione, quasi costringendo lo spettato-

re a riconsiderare le coordinate del tempo (quello di Tsai Ming-liang) e la sua frammentazione (quello di Groening). Venezia 70 non è stata solamente riconoscimenti ufficiali, ma anche quelli collaterali, quali il Premio Signis, che ha celebrato la propria 65ÂŞ presenza al Lido con l’assegnazione a “Philomenaâ€? di Stephen Frears, che “offre un intenso e sorprendente ritratto di una donna resa libera dalla fede. Del premio dato dall’Associazione cattolica mondiale della comunicazione ad “Ana Arabiaâ€? di Amos Gitai, si è giĂ detto sullo scorso numero di “Voceâ€?. A “Philomenaâ€?, inoltre, è andato il Premio per la promozione del dialogo interreligioso, assegnato dalla giuria internazionale di Interfilm, che vuole richiamare l’attenzione su opere che rafforzano la mutua comprensione, il rispetto e la pace tra diverse tradizioni religiose e filosofiche. Il Premio Civitas Vitae è stato attribuito al regista Uberto Pasolini per “Still Lifeâ€?, inserito nella sezione Orizzonti, dove ha vinto per la migliore regia: “Suonando il valzer degli addii – si legge nella motivazione – ridĂ a chi è morto in assoluta solitudine il primo privilegio di un uomo: una storia, la propria. Impiegato del Comune incaricato di trovare i parenti di chi è deceduto, il protagonista Eddie Marsan incarna magnificamente le virtĂš del film: rispetto raro, sensibilitĂ umanista e commozione senza tranelli. ‘Still Life’ getta un ponte tra i vivi e i morti, portandone alla luce i legami che non si sciolgonoâ€?.

Dz ǯ‹Â?–”‡’‹†‘dz †‹ ‹ƒÂ?Â?‹ Â?‡Ž‹‘ǥ —Â?ƒ ˆ‹ƒ„ƒ Â?‘†‡”Â?ƒ Â? Â?ƒ‰ƒœœ‹Â?‘ ’‹‡Â?‘ †‹ •…ƒ–‘Ž‡ †‹ •…ƒ”’‡Ǥ —‘–‡Ǥ Â?–‘Â?‹‘ ƒÂ?‡ ˆ—‰‰‡ Â˜Â‹ÂƒÇĄ Ž‘Â?–ƒÂ?‘ †ƒ “—‡Ž Žƒ˜‘”‘ •‹…—”‘ Â?ƒ ‡ˆˆ‹Â?‡”‘Ǥ Â?ƒ Dz…‘’‡”–—”ƒdzǤ ‘ǥ Â?–‘Â?‹‘ ƒÂ?‡ ’”‡ˆ‡”‹•…‡ —Â? ƒŽ–”‘ Â?‡•–‹‡”‡ǥ “—‡ŽŽ‘ †‡Ž Dz”‹Â?’‹ƒœœ‘dzǣ —Â? ‰‹‘”Â?‘ Â‘Â’Â‡Â”ÂƒÂ‹Â‘ÇĄ ’‡” “—ƒŽ…Š‡ ‘”ƒ ’—’ƒœœ‘ ˜‹˜‡Â?–‡ ‹Â? —Â? …‡Â?–”‘ …‘Â?Â?Â‡Â”Â…Â‹ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ –”ƒÂ?˜‹‡”‡ ’‡” —Â?ƒ Â…Â‘Â”Â•ÂƒÇĄ •‰—ƒ––‡”‘ ‹Â? —Â? ”‹•–‘”ƒÂ?–‡ǥ ’‹œœƒ ”—Â?Â?‡” ‡ ˜‹ƒ †‹…‡Â?†‘Ǥ 1 •‡Â?œƒ Žƒ˜‘”‘ Â?–‘Â?‹‘ ƒÂ?‡ǥ Â?ƒ Žƒ˜‘”ƒ ‘‰Â?‹ ‰‹‘”Â?‘ǥ ’‡” ”‹Â?’‹ƒœœƒ”‡ ƒ’’—Â?–‘ …Š‹—Â?“—‡ ° …‘•–”‡––‘ Ġ ƒ••‡Â?Â–ÂƒÂ”Â•Â‹ÇĄ ’‡” —Â? Â?‘–‹˜‘ ‘ ’‡” ÂŽÇŻÂƒÂŽÂ–Â”Â‘ÇĄ †ƒŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ ‘……—’ƒœ‹‘Â?‡Ǥ † ° –—––‘ •‘Â?Â?ƒ–‘ ÂˆÂ‡ÂŽÂ‹Â…Â‡ÇĄ Â?–‘Â?‹‘ ƒÂ?‡Ǥ ‡”…Š¹ •‹ ƒ……‘Â?–‡Â?ÇŚ –ƒ †‹ ’‘…‘ǥ ’‡”…Š¹ ’”‹Â?ƒ …Š‡ ƒ‹ •‘Ž†‹ ’‡Â?•ƒ ƒ –‡Â?‡”•‹ Dz˜‹˜‘dzǥ ƒ Â?‘Â? Žƒ•…‹ƒ”•‹ •‘’”ƒˆˆƒ”‡ †ƒ —Â? ’‡”‹‘†‘ „—‹‘ …‘Â?‡ “—‡ŽŽ‘ …Š‡ •–‹ƒÂ?‘ ˜‹˜‡Â?†‘Ǥ Â? ’‡”‹‘†‘ …Š‡ •–ƒ Â?‡––‡Â?†‘ ƒ †—”ƒ ’”‘˜ƒ Ž‡ Â?—‘˜‡ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‹ǥ …Š‡ •’ƒ˜‡Â?–ƒ ƒÂ?…Š‡ …Š‹ ’‘••‹‡†‡ —Â? ‡Â?‘”Â?‡ –ƒŽ‡Â?–‘ ȋ…‘Â?‡ Â˜Â‘ÇĄ ‹Ž ˆ‹‰Ž‹‘ ˜‡Â?–‡Â?Â?‡ †‹ Â?–‘Â?‹‘ǥ „”ƒ˜‘ •ƒ••‘ˆ‘Â?Â‹Â•Â–ÂƒČŒ ‘ǥ ’‹Î •‡Â?’Ž‹…‡Â?‡Â?–‡ǥ …Š‹ –‡Â?–ƒ ƒÂ?…‘”ƒ †‹ ˆƒ”•‹ •–”ƒ†ƒ Â?‡ŽŽƒ Â˜Â‹Â–ÂƒÇĄ …‘Â?‡ Â—Â…Â‹ÂƒÇĄ ”ƒ‰ƒœœƒ …Š‡ Â?–‘Â?‹‘ ‹Â?…‘Â?–”‡”Â? ƒ —Â? …‘Â?…‘”•‘ ’—„„Ž‹…‘Ǥ ‘Â? ° —Â? Â?‹•–‡”‘ǥ Â?‘Â? Ž‘ ° Â?ƒ‹ Â•Â–ÂƒÂ–Â‘ÇŁ ‹ƒÂ?Â?‹ Â?‡Ž‹‘ Šƒ ’‡Â?•ƒ–‘ ‡ •…”‹––‘ ‹Ž •—‘ Â?—‘˜‘ ˆ‹ŽÂ?ÇĄ Dz ǯ‹Â?–”‡’‹†‘dzǥ ‹Â? …‘Â?…‘”•‘ ƒ ‡Â?Â‡ÂœÂ‹ÂƒÇĄ ƒŽŽ‘ •–‡••‘ Â?‘†‘ ‹Â? …—‹ —Â? •ƒ”–‘ …—…‡ ‡ Â?‘†‡ŽŽƒ —Â? ƒ„‹–‘ •— Â?Â‹Â•Â—Â”ÂƒÇŁ ‹Ž DzÂ˜Â‡Â•Â–Â‹Â–Â‘Çł ° •–ƒ–‘ …‘Â?ˆ‡œ‹‘Â?ƒ–‘ ’‡” Â?–‘Â?‹‘ Ž„ƒÂ?‡•‡ǥ ƒ––‘”‡ …‘Â? …—‹ ‹Ž ”‡‰‹•–ƒ †‹ Dz ‘Ž’‹”‡ ƒŽ …—‘”‡dz ‡ Dz ‘•¿ ”‹†‡˜ƒÂ?‘dz †‡•‹†‡”ƒ˜ƒ Žƒ˜‘”ƒ”‡ †ƒ Â?‘Ž–‹••‹Â?‘ –‡Â?’‘Ǥ Dz ǯ‹Â?–”‡’‹†‘dz Č‚ –‹–‘Ž‘ …Š‡ Â?‘Â? ƒ …ƒ•‘ ”‹Â?ƒÂ?†ƒ ƒŽ …‡Ž‡„”‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ ’‡” ”ƒ‰ƒœœ‹ Č‚ Â?‘Â? Â?‘ŽŽƒ Â?ƒ‹ ‹Ž •—‘ Dz‡”‘‡dzǥ ’”‡•‡Â?–‡ ‹Â? ‘‰Â?‹ •‹Â?‰‘Žƒ •…‡Â?ƒ †‡Ž ˆ‹ŽÂ?ÇŁ ˜‘Ž—–ƒÂ?‡Â?–‡ •—””‡ƒŽ‡ ‡ “—ƒ•‹ •‡Â?’”‡ Â•Â—Â•Â•Â—Â”Â”ÂƒÂ–Â‘ÇĄ ‹Ž Žƒ˜‘”‘ †‹ Â?‡Ž‹‘ •‡‰—‡ Ž‡ ‰‡•–ƒ †‹ —Â? —‘Â?‘ “—ƒŽ—Â?“—‡ …Š‡ǥ ’”‘’”‹‘ …‘Â?‡ ‹Â? —Â? ˆ—Â?‡––‘ǥ ° ‹Â? ‰”ƒ†‘ †‹ …‘Â?’‹‡”‡ “—ƒŽ•‹ƒ•‹ Â?‡•–‹‡”‡ǥ ‡ Ġ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Ž‡ ƒ˜˜‡”•‹–Â? •‡Â?œƒ Žƒ•…‹ƒ”•‹ •…Š‹ƒ……‹ƒ”‡Ǥ 1 ƒ •—‘ Â?‘†‘ —Â?ƒ ÂˆÂ‹ÂƒÂ„ÂƒÇĄ Dz ǯ‹Â?–”‡’‹†‘dzǥ ’”‘˜ƒÂ?†‘ ƒ Â?‡•…‘Žƒ”‡ …‘Â?Â?Â‡Â†Â‹ÂƒÇĄ †”ƒÂ?Â?ƒ ‡ ’‘‡•‹ƒ Â?ƒ …Š‡ ”‹Â?ƒÂ?‡ •‘•’‡•ƒ ’”‘’”‹‘ Â?‡Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ ‹Â? …—‹ •…‡‰Ž‹‡ †‹ Â?‹”ƒ”‡ ƒŽ ’ƒ–Š‘• ‡† ‡•’‘Â?‡Â?†‘ ‹Ž ˆ‹ƒÂ?…‘ …‘Â? †‹ƒŽ‘‰Š‹ …Š‡ ”ƒ•‡Â?–ƒÂ?‘ ‹Ž ”‹†‹…‘Ž‘ǣ †—‡ •— –—––‹ǥ Dz ‹ˆ‘ ’‡” ‹ Â–Â‹ÂˆÂ‘Â•Â‹ÇĄ ’‡”…Š¹ †ƒÂ?Â?‘ —Â? •‡Â?•‘ ƒŽŽƒ ’”‘’”‹ƒ ‰‹‘”Â?ÂƒÂ–ÂƒÇł ‘ Dz ÂŽ –° •‹ „‡˜‡ ƒÂ?ƒ”‘dzǤ ÇŻÂƒÂ…Â…Â‘Â”Â†Â‘ÇĄ ‹Ž ’‡”•‘Â?ƒ‰‰‹‘ †‹ —…‹ƒ ˜—‘Ž‡ ”ƒ’’”‡•‡Â?–ƒ”‡ Žƒ †‡„‘Ž‡œœƒ ‡ ƒŽ –‡Â?’‘ •–‡••‘ Žƒ Â?‡”ƒ •ˆƒ……‹ƒ–ƒ‰‰‹Â?‡ †‹ —Â?ƒ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‡ …Š‡ ƒˆˆ‹†ƒ ƒ ÂˆÂ”ÂƒÂ•Â‹Č€Â•ÂŽÂ‘Â‰ÂƒÂ? Ž‡ ’”‘’”‹‡ Â…Â‡Â”Â–Â‡ÂœÂœÂ‡ÇĄ Â?ƒ †ƒ “—‡Ž Â?‘Â?‡Â?–‘ Žƒ †”ƒÂ?Â?ÂƒÇŚ –—”‰‹ƒ Â?—‘”‡Ǥ ’‘…‘ ƒ ’‘…‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž ˆ‹ŽÂ?ÇĄ ‹Â?‡˜‹–ƒ„‹ŽÂ?‡Â?–‡Ǥ ‘Â?‡ …‹ ”‹…‘”†ƒ “—‡Ž ˆ‡”Â?‘ ‹Â?Â?ƒ‰‹Â?‡ Â?‡Ž ˆ‹Â?ƒŽ‡Ǥ Č‹ ƒŽ‡”‹‘ ƒÂ?Â?ƒ”…‘ ÇŚ …‹Â?‡Â?ƒ–‘‰”ƒˆ‘ǤÂ‹Â–ČŒ

—––‹ ’ƒœœ‹ ’‡” ‘•‡

—”„‘

‘�•–‡”• —�‹˜‡”•‹–›

—”„‘ ‘™ ›‘— •‡‡ �‡ —”„‘

†‹ ¹‰‹• ‘‹Â?•ƒ”†

†‹ ƒ˜‹† ‘”‡�

†‹ ƒ� …ƒ�Ž‘�

†‹ ƒ˜‹† ‘”‡� †‹ ‘—‹• ‡–‡””‹‡” †‹ ƒ˜‹† ‘”‡�

•ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ͚͘ǤÍœÍ?Ǣ Ž—Â?‡†¿ ͙͞ •‡––‡Â?„”‡ ͚͘ǤÍœÍ?

˜‡Â?‡”†¿ ͙͛ •‡––‡Â?„”‡ ͚͘ǤÍœÍ? •ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ͚͘Ǥ͛͘ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? Í™Í?Ǥ͛͘ ‡ ͚͘Ǥ͛͘

•ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ Í™Í?ǤÍ›Í˜ÇĄ Í™Í Â‡ ͚͘ǤÍœÍ?

•ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ͚͙ ˜‡Â?‡”†¿ Íž •‡––‡Â?„”‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? •ƒ„ƒ–‘ Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ ‘”‡ ͚͘ǤÍœÍ? †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ͚͙ †‘Â?‡Â?‹…ƒ Í Â‘Â”Â‡ Í™Í?Ǥ͛͘ ‡ ͚͘ǤÍœÍ? Â?‡”…‘Ž‡†¿ Í™Í Â•Â‡Â–Â–Â‡Â?„”‡ ͚͙

—ƒ”†ƒ Žƒ ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒœ‹‘Â?‡ …‘Â? ‹Ž …‡ŽŽ—Žƒ”‡Ǥ ‘Â? ‹Ž ” ‘†‡ ƒÂ?…Š‡ ‹ –”ƒ‹Ž‡”


͛͞

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

ƒ �—‘˜ƒ –ƒ••ƒ ”‹�‡ �‘–‹œ‹‡ •—ŽŽƒ ‡”˜‹…‡ –ƒš

Per giorni è stata sulla bocca di tutti come alternativa all’Imu da cancellare. Pochi sanno in realtĂ cosa sia la Service tax, la nuova imposta decisa dal consiglio dei Ministri dello scorso 29 agosto per cancellare l’Imu. Le prime, essenziali, informazioni arrivano dall’Adiconsum, l’associazione dei consumatori promossa dalla Cisl. La Service tax è l’imposta sui servizi comunali ed è divisa in due parti. Tari e Tasi. La prima

˜‡Â?Â–Â—Â”Â‡ÂŽÂŽÂ‹ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

è la componente della Service Tax dovuta da chi occupa a qualunque titolo locali o aree in grado di produrre riďŹ uti; la Tasi, invece, è la componente dovuta da chi occupa i fabbricati, e sarĂ a carico sia del proprietario che dell’occupante. Le aliquote di Tari e Tasi saranno stabilite dai Comuni, a cui compete le riscossione della Service tax. Le aliquote massime, invece, saranno ďŹ ssate da una legge dello Stato.

Â?’”‡•ƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ Â?‘–‘”‡ †ǯ –ƒŽ‹ƒ

–ƒŽ‹ƒ Â?ǯ‹Â?…Š‹‡•–ƒ †ƒŽŽƒ ’ƒ”–‡ †‡‹ …‘Â?•—Â?ƒ–‘”‹

6HPSUH SL GLIILFLOH OD FDFFLD DO PXWXR ÇŻÂƒÂ•Â•Â‘Â…Â‹ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ Dz Ž–”‘…‘Â?•—Â?‘dz Šƒ …‘Â?†‘––‘ —Â?ƒ ”‹…‡”…ƒ Â?‡ŽŽ‡ „ƒÂ?…Š‡ †‹ ͙͘ …‹––Â? ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‡Ǥ ‡” –ƒÂ?–‹ ’”‹˜ƒ–‹ Žƒ ”‹…‡”…ƒ †‹ —Â? ˆ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒÂ?‡Â?–‘ †‹˜‡Â?–ƒ Â?‘Ž–‘ •’‡••‘ —Â? ǎ‹Â?’”‡•ƒǤ ”‹•—Ž–ƒ–‹ ’—„„Ž‹…ƒ–‹ •—Ž •—’’Ž‡Â?‡Â?–‘ Dz ‘Ž†‹Ə†‹”‹––‹dz

8

n’agenzia bancaria su quattro non offre un mutuo al consumatore pur con reddito cospicuo (4000 euro mensili) e contratto a tempo indeterminato. L’80% degli istituti impone di aprire un conto corrente presso la propria filiale, subordinando la concessione del mutuo a questa pratica; il 24% delle agenzie costringe a sottoscrivere una polizza vita da loro venduta, il 17% applica il “viziettoâ€? alla polizza incendio, contravvenendo in questi casi al Codice del consumo che definisce pratiche commerciali scorrette tali richieste, da segnalare immediatamente all’AutoritĂ garante della concorrenza e del mercato. Sono alcuni dei risultati dell’inchiesta sui mutui che “Altroconsumoâ€?, l’associazione di consumatori piĂš diffusa in Italia che, con i suoi 345mila soci, punta ad informare e la tutelare i consumatori. L’associazione, che edita un proprio mensile, ha condotto in 155 agenzie bancarie di 10 cittĂ (Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona) un inchiesta rispetto all’erogazione di mutui. PiĂš volte, dall’inizio della crisi, il mondo dell’imprenditoria ha denunciato la sostanziale “ritrosiaâ€? del sistema bancario nel concedere credito alle imprese, paralizzandone in molti casi l’attivitĂ . Risultati

ƒ ”‹…‡”…ƒ †‹�‘•–”ƒ …‘�‡ –ƒ••‹ ‡Ž‡˜ƒ–‹ ‡ ƒŽ–”‡ †‹ˆˆ‹…‘Ž–� ”‡�†‘�‘ …‘�’Ž‹…ƒ–‘ ‹Ž ”ƒ’’‘”–‘ …‘� ‹Ž ’”‹˜ƒ–‘ …‹––ƒ†‹�‘

piÚ o meno analoghi arrivano anche dall’inchiesta condotta da Altroconsumo sul rapporto banche-privati. Il settore sarebbe dunque ingessato: da una parte i costi dei mutui rilevati durante l’inchiesta sono alle stelle – da un minimo di 2,50% a un massimo del 6% – dati (giugno 2013) che se sommati ai tassi di mercato fanno schizzare a livelli insostenibili il tasso finale; dall’altra il rifiuto in ogni

caso di concedere il mutuo, dettato dalla sede centrale di alcune filiali, come dichiarato informalmente e con totale candore dagli addetti allo sportello, anche in condizioni esemplari. Nell’inchiesta di Altroconsumo è successo nel 26% dei casi. La fotografia che emerge dall’indagine è preoccupante: le banche arrivano a sottrarsi al proprio ruolo di motore

economico attraverso la concessione di finanziamenti ai risparmiatori pur di non esporsi ad alcun rischio. Riassumendo: gli istituti non rischiano nulla, tengono gli spread alti, nonostante il cliente sia affidabile valutano la concessione del mutuo solo se si sottoscrive il conto corrente, la polizza vita o incendio vendute da loro. Per i lavoratori precari ci sono poche speranze di ottenere il finanziamento; il Fondo statale che garantisce i mutui agli under 35 non è decollato: da due anni a oggi sono stati concessi solo 96 finanziamenti, utilizzando l’1,06% del monte di 50 milioni di euro messo a disposizione. Il quadro è talmente chiaro, le tinte sono cosĂŹ fosche, che Altroconsumo ha denunciato i risultati dell’inchiesta ad Antitrust, Bankitalia e Ivass (Istituto di vigilanza delle assicurazioni). I risultati dell’indagine sono disponibili sul sito dell’organizzazione http://www.altroconsumo.it.

‘Â?‘ Í Í™Í™Ǥ͞͞͞ǥ ’ƒ”‹ ƒŽ Í™Í ÇĄÍ›ÎŹ †‡Ž –‘–ƒŽ‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Č‹ÍœǤ͚͜Í?ǤͥÍ?Í˜ČŒÇĄ Ž‡ ‹Â?’”‡•‡ ”‹Ž‡˜ƒ–‡ •—Ž –‡””‹–‘”‹‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ †ƒŽ ÍĄÎť ‡Â?•‹Â?‡Â?–‘ •–ƒ– •—

Â?†—•–”‹ƒ ‡ Â•Â‡Â”Â˜Â‹ÂœÂ‹ÇĄ •–‹–—œ‹‘Â?‹ ’—„„Ž‹…Š‡ ‡ ‘Â? ”‘ˆ‹–Ǥ ‡ŽŽƒ …Žƒ••‹ˆ‹…ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ÂƒÂŽÂ‡ÇĄ Žƒ ”‡‰‹‘Â?‡ •‹ …‘ŽŽ‘…ƒ ƒŽ ͙Ν ’‘•–‘ ’‡” Â?—Â?‡”‘ †‹ ‹Â?’”‡•‡ǥ •‡‰—‹–ƒ †ƒŽ ƒœ‹‘ Č‹ÍœÍšÍ?ǤÍ&#x;Í›Í˜ČŒ ‡ †ƒŽ ‡Â?‡–‘ Č‹ÍœÍ˜Í›ǤÍ™ÍžÍĄČŒǤ ƒ ˜ƒ”‹ƒœ‹‘Â?‡ ’‡”…‡Â?–—ƒŽ‡ ”‹•’‡––‘ ƒŽ ÍšÍ˜Í˜Í™ÇĄ ƒÂ?Â?‘ †‡ŽŽǯ—Ž–‹Â?‘ ‡Â?•‹Â?‡Â?–‘ǥ ° ’ƒ”‹ ƒŽ ÎŽÍ ÎŹÇĄ —Â? ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘ ‹Â? Ž‹Â?‡ƒ …‘Â? Žƒ Â?‡†‹ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Č‹ÎŽÍ ÇĄÍœÎŹČŒǤ ƒ ”‹Ž‡˜ƒœ‹‘Â?‡ …‡Â?•—ƒ”‹ƒ Šƒ Â?‡••‘ •‘––‘ Žƒ Ž‡Â?–‡ †‹ ‹Â?‰”ƒÂ?†‹Â?‡Â?–‘ ƒÂ?…Š‡ ‹Ž Â?‘Â?†‘ †‡Ž Â?‘Â? Â’Â”Â‘ÂˆÂ‹Â–ÇŁ ‹Â? ‘Â?„ƒ”†‹ƒ Ž‡ ‹•–‹–—œ‹‘Â?‹ ”‹Ž‡˜ƒ–‡ •‘Â?‘ ͜͞ǤÍ™ÍœÍ™ÇĄ ’ƒ”‹ ƒŽ Í™Í?ǥ͛Ώ †‡Ž –‘–ƒŽ‡ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Č‹Í›Í˜Í™ǤÍ™ÍĄÍ™ČŒ …‘Â? —Â? ‹Â?…”‡Â?‡Â?–‘ †‡Ž Í›Í&#x;ÇĄÍ ÎŹ ”‹•’‡––‘ ƒŽ …‡Â?•‹Â?‡Â?–‘ ÍšÍ˜Í˜Í™ÇĄ Â?‘Ž–‘ •—’‡”‹‘”‡ ƒŽŽƒ Â?‡†‹ƒ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ Č‹ÎŽÍšÍ ÎŹČŒǤ —‡•–‘ •‡––‘”‡ ‹Â?’‹‡‰ƒ ƒ Ž‹˜‡ŽŽ‘ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ Í™Ǥ͛͘Í?ǤÍ˜Í Íœ ”‹•‘”•‡ —Â?ƒÂ?‡ †‹ …—‹ǣ ͙͞Í?ǤÍ&#x;ÍĄÍœ ÂƒÂ†Â†Â‡Â–Â–Â‹ÇĄ Í?Í›Ç¤Í Í˜Í™ Žƒ˜‘”ƒ–‘”‹ ‡•–‡”Â?‹ǥ Í™ǤÍ?ÍĄÍ› –‡Â?’‘”ƒÂ?‡‹ ‡ Í Í™Í›Ç¤Í ÍĄÍž ˜‘Ž‘Â?–ƒ”‹Ǥ Dz †ƒ–‹ •–ƒ– ”‡•‹ Â?‘–‹ ‘‰‰‹ …‘Â?ˆ‡”Â?ƒÂ?‘ —Â?ƒ ˜‘Ž–ƒ †‹ ’‹Î ‹Ž ”—‘Ž‘ †‹ ’”‹Â?‘ ’‹ƒÂ?‘ †‡ŽŽƒ ‘Â?„ƒ”†‹ƒ Â?‡Ž ’ƒÂ?‘”ƒÂ?ƒ ‡…‘Â?‘Â?‹…‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡Ǥ ‹ƒÂ?‘ ‹Ž Â?‘–‘”‡ –”ƒ‹Â?ƒÂ?–‡ †‡ŽŽǯ –ƒŽ‹ƒ ‡ —Â?‘ †‡‹ Â?‘–‘”‹ ’”‹Â?…‹’ƒŽ‹ †‡ŽŽǯ —”‘’ƒdzǤ ‘•¿ ƒ”‹‘ ‡Žƒœœ‹Â?‹ Č‹Â?‡ŽŽƒ ÂˆÂ‘Â–Â‘ČŒÇĄ ƒ••‡••‘”‡ ”‡‰‹‘Â?ƒŽ‡ ƒŽŽ‡ ––‹˜‹–Â? Â’Â”Â‘Â†Â—Â–Â–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ”‹…‡”…ƒ ‡ ‹Â?Â?‘˜ƒœ‹‘Â?‡ǥ Šƒ …‘Â?Â?‡Â?–ƒ–‘ ‹ †ƒ–‹ †‡Ž …‡Â?•‹Â?‡Â?–‘Ǥ

7DYROD URWRQGD VXOOD OHJJH ´ Âľ “Le amministrazioni dello Stato, anche con ordinamento autonomo, nonchĂŠ le Regioni, le Province, i Comuni e tutti gli altri enti pubblici, che provvedano all’esecuzione di nuove costruzioni di ediďŹ ci pubblici devono destinare all’abbellimento di essi mediante opere d’arte una quota non inferiore al 2% della spesa totale prevista nel progettoâ€?. Ăˆ quanto recita la legge nazionale 717/1949 relativa alle “Norme per l’arte negli ediďŹ ci pubbli-

ciâ€?, altrimenti detta ‘Legge del 2%’, emanata in Italia quasi 65 anni fa, nel periodo della Ricostruzione e mai da allora abrogata. Far conoscere alla cittĂ questa “legge dimenticataâ€?, ma dalle straordinarie potenzialitĂ applicative, in termini di “produzioneâ€? di cultura e vivibilitĂ complessiva degli spazi pubblici, passando in rassegna, accanto alle caratteristiche storiche e sociali della norma stessa, le questioni estetiche ed etiche nonchĂŠ i ri-

svolti pratici connessi alla sua utilizzazione, è scopo della tavola rotonda “Due%. Architettura e arti visive per una cultura degli spazi urbaniâ€? organizzata dall’ordine degli Architetti e dalla Laba di Brescia, col patrocinio del Comune, che si terrĂ a Brescia, sabato 28 settembre. Sono attesi gli interventi di storici e critici dell’arte, artisti, architetti e amministratori. Tra i nomi illustri, l’architetto Marco Frusca, Pierre-Alain Croset del

Politecnico di Torino, il gallerista Massimo Minini, gli studiosi Franco Migliaccio e Valerio Terraroli. Porteranno il loro saluto istituzionale il sindaco Emilio Del Bono; il presidente dell’Ordine degli Architetti di Brescia, Paolo Ventura e il direttore della Laba, Roberto Dolzanelli. IntrodurrĂ i lavori l’artista Giovanni Chinnici con una relazione sul tema “Dalla legge 717/49 al decreto Monti: alla ricerca dell’arte perdutaâ€?.


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Í›Í&#x;

”‡•…‹ƒ ‡��‹• ‹� …ƒ””‘œœ‹�ƒ …‘� ‹Ž ƒ�‘œœ‹

”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

Dopo dodici mesi di preparativi, si alzerĂ giovedĂŹ il sipario sulla prima edizione del Camozzi Italian Open, tappa del Nec wheelchair tour di tennis in carrozzina, in programma fino al 15 settembre sui campi in terra battuta del “Tennis Forza e Costanzaâ€? di Brescia (sede di via Signorini). Una manifestazione promossa grazie al rinnovato accordo fra i ragazzi di “Active Sportâ€? e il gruppo Camozzi, che dopo il successo del Master nazionale 2012 hanno optato per il

salto di qualità a livello Itf. Tremila euro il montepremi della nuova kermesse, inserita nella categoria Futures e fra i cinque appuntamenti internazionali della settimana. Fatta eccezione per il torneo francese di Les Ponts-De-CÊ, le altre tappe andranno in scena fuori dall’Europa (Australia, Iran e Stati Uniti). Un’ottima posizione in calendario che consente all’evento bresciano di porsi fin d’ora come un punto fermo della stagione internazionale.

ƒŽ…‹‘ Ž ’ƒ”‡‰‰‹‘ …‘� ‹Ž ‘˜ƒ”ƒ

4XHO QXPHUR WUH FKH SHUVHJXLWD OH URQGLQHOOH

Â? ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘ ‹Ž ”‡•…‹ƒ …‘Â? ÂƒÂ”ÂƒÂ…Â…Â‹Â‘ÂŽÂ‘ÇĄ ’‘‹ ’ƒ”‡‰‰‹‘ ƒœœ—””‘ ˆ‹”Â?ƒ–‘ †ƒ ‘Â?œƒŽ‡œ

A

i ripari dai pari. Non c’è due senza tre, avrĂ pensato qualcuno prima della partita del Brescia con il Novara. E nel caso ci avesse anche scommesso avrebbe certamente azzeccato. Ma la cosa interessante, per gli amanti della cabala, è che il tre è il numero che segna l’inizio del campionato delle Rondinelle guidate da Giampaolo: tre giornate, tre punti, tre pareggi, tre gol subiti, tre gol realizzati (tutti di Caracciolo, premiato prima della partita con il Novara come miglior bomber bresciano di sempre; per lui 106 reti). E per i credenti alla malasorte dobbiamo consigliare cornetti e amuleti magici. Ma la questione è certamente lontana dai numeri magici, ma molto vicina ai numeri reali. Si è sempre parlato di modulo difficile, ed ecco che mister Giampaolo, approfittando degli ultimi colpi di mercato, ha schierato nell’ultima partita casalinga la sua squadra con un 4-3-3. Ma il risultato finale non è cambiato: è arrivato un altro pareggio. E qualche giorno dopo il Mister in conferenza spiega: “Quello che conta è lo spirito con il quale giochi, l’interpretazione che dai alla garaâ€?. E non ci sono dubbi che in questo caso il mister abbia ragione. Ăˆ vero che il modulo può disegnare alcune situazioni,

dare un po’ di morale alla squadra. Il prossimo incontro, il quarto di campionato, vede il Brescia giocare il posticipo lunedĂŹ 16 settembre alle 20.30 contro la Ternana a Terni. Con quale modulo scenderanno in campo Caracciolo e compagni? Lo scopriremo, ma ciò che conta è che chi indosserĂ gli scarpini faccia il proprio dovere. In questa settimana buone nuove da Marco Zambelli che si è aggregato al gruppo per l’allenamento. Pronto per scendere in campo? Si vedrĂ , anche se sembra meglio non rischiare. Certo il ritorno del capitano potrebbe rivelarsi utile non solo per il gioco, ma anche per la grinta. E se gli amanti della cabala e dei proverbi stanno giĂ pensando che dopo il tre, il quattro vien da sĂŠ, che tocchino ferro e comprino un cornetto porta fortuna, soprattutto se scelgono di seguire la partita. Che qualcosa ci ripari dai pari!

ma è altrettanto vero che la grinta e le capacità in campo le mettono i giocatori, capaci di leggere le situazioni. Ci vuole convinzione e il gruppo deve trovare qualche anziano che ne divenga il trascinatore. I segnali di miglioramento si notano e, per fortuna, il campionato di B è lungo e, nonostante i tre mezzi passi falsi delle Rondinelle, anche le altre non sono ancora decolla-

te. C’è tempo, quello che il mister chiede. Ed è giusto che si dia perchĂŠ il gruppo è costituito da molti giocatori nuovi posizionati nei punti cardine del gioco, come la coppia difensiva per esempio, è deve trovare un proprio equilibrio e la forza di essere squadra. Segnali di miglioramento ci sono, si vedono. Ma ora servono i tre punti, per uscire dalla maledizione del tre e per

—”‘ ƒ•�‡– ͚͙͛͘

Ž‹ œœ—””‹ ’”‘Â?–‹ ƒŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ ˆƒ•‡ —––‡ •…‘Â?ÂˆÂ‹Â–Â–Â‡ÇŁ Â—Â•Â•Â‹ÂƒÇĄ Â—Â”Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ ‹Â?ŽƒÂ?Â†Â‹ÂƒÇĄ ”‡…‹ƒ ‡ ˜‡œ‹ƒǤ ‘Â? ‰Ž‹ œœ—””‹ ’ƒ••ƒÂ?‘ ‹Â?ŽƒÂ?†‹ƒ ‡ ”‡…‹ƒ Â?‡Â?–”‡ Â—Â”Â…ÂŠÂ‹ÂƒÇĄ —•nj •‹ƒ ‡ ˜‡œ‹ƒ ŠƒÂ?Â?‘ ”ƒ’‹†ƒÂ?‡Â?ÇŚ –‡ …‘Â?…Ž—•‘ Žƒ Ž‘”‘ ‡•’‡”‹‡Â?œƒǤ …‘•¿ǥ ƒ”…Š‹˜‹ƒ–ƒ Žƒ ’”‹Â?ƒ ÂˆÂƒÇŚ •‡ …‘Â? …‹Â?“—‡ ˜‹––‘”‹‡ …‘Â?•‡nj Â…Â—Â–Â‹Â˜Â‡ÇĄ ‰Ž‹ œœ—””‹ ŠƒÂ?Â?‘ ˆƒ––‘ ’”‘’”‹ƒ Žƒ ’”‹Â?ƒ ’‘•‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? …Žƒ••‹ˆ‹…ƒ ’‡” ‹Ž ‰‹”‘Â?‡ ÇĄ ‹Â?Â…ÂƒÇŚ Â?‡”ƒÂ?†‘ ‹Ž ’”‡˜‹•–‘ ˜ƒÂ?–ƒ‰‰‹‘ ’—Â?–‹Ǥ ‘Â? “—‡•–‹ Â”Â‹Â•Â—ÂŽÂ–ÂƒÂ–Â‹ÇĄ Žƒ •“—ƒ†”ƒ ƒŽŽ‡Â?ƒ–ƒ †ƒ ‹Â?‘Â?‡ ‹ƒÂ?‹‰‹ƒÂ?‹ •‹ ’”‡’ƒ”ƒ Ġ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ Žƒ •‡nj …‘Â?†ƒ ˆƒ•‡ †‡Ž –‘”Â?‡‘ ‡—”‘’‡‘ …Š‡ ’‡” ‰Ž‹ œœ—””‹ ’”‡Â?†‡”Â? ‹Ž ˜‹ƒ Â‰Â‹Â‘Â˜Â‡Â†Âż ͙͚ •‡––‡Â?„”‡ ƒŽŽ‡ Í™Í&#x;ǤÍœÍ? ’‡” ’”‘•‡‰—‹”‡ •ƒ„ƒ–‘ ͙͜ ƒŽŽ‡ ͚͙ ‡ Ž—Â?‡†¿ ͙͞ ƒŽŽ‡ ͙͜Ǥ͛͘Ǥ Â?‘•–”‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ †‘˜”ƒÂ?Â?‘ Â˜Â‡Â†Â‡Â”ÇŚ •‡Žƒ …‘Â? Žƒ ’ƒ‰Â?ÂƒÇĄ …‘Â?–”‘ ‹ Â’ÂƒÇŚ †”‘Â?‹ †‹ …ƒ•ƒ •Ž‘˜‡Â?‹ǥ ‡ …‘Â? Žƒ ”‘ƒœ‹ƒǤ ‹ ˜‹‡Â?‡ •’‘Â?–ƒÂ?‡‘ ”‹…‘Â?‘•…‡nj ”‡ …Š‡ “—‡ŽŽƒ …Š‡ •–‹ƒÂ?‘ ƒÂ?ÇŚ Â?‹”ƒÂ?†‘ ‹Â? “—‡•–‹ ‰‹‘”Â?‹ •—Ž ’ƒ”“—‡– †‡ŽŽǯ —”‘ ĥÂ?‡– ͚͙͛͘ ‹Â? …‘”•‘ †‹ •˜‘Ž‰‹Â?‡Â?–‘ ‹Â? Ž‘nj ˜‡Â?‹ƒ ° —Â?ÇŻ –ƒŽ‹ƒ …Š‡ Â?‘Â? …‘nj Â?‘•…‡ Ž‹Â?‹–‹Ǥ Â?ÇŻ –ƒŽ‹ƒ †ƒŽ ‰”ƒÂ? …—‘”‡ǥ …ƒ’ƒ…‡ †‹ ‘––‹Â?‹ ”‹•—Ž–ƒ–‹ ‡ǥ Â?‡Ž …‘Â?–‡Â?’‘ǥ †‹ Â?ƒÂ?–‡Â?‡nj ”‡ Žƒ ‰‹—•–ƒ †‘•‡ †‹ Â?‘†‡•–‹ƒ ’‡” Â?‘Â? ”‡•–ƒ”‡ ƒ„„ƒ‰Ž‹ƒ–ƒ †ƒ •‡ •–‡••ƒǤ Š‡ ’‘••ƒ ƒˆˆ”‘Â?–ƒ”‡ …‘Â? Ž‘ •–‡••‘ •’‹”‹–‘ Žƒ •‡…‘Â?†ƒ ˆƒ•‡ ”‹…‘”†ƒÂ?†‘ …Š‡ Ž‡ ’”‹Â?‡ •‡‹ •“—ƒ†”‡ †‡ŽŽǯ —”‘’‡‘ ȋ•‡–nj –‡ •‡ Â?‡ŽŽ‡ ’”‹Â?‡ •‡‹ Â…ǯ° ƒÂ?…Š‡ Žƒ ’ƒ‰Â?ÂƒČŒ •‹ “—ƒŽ‹ˆ‹…ƒÂ?‘ ’‡” ‹Ž ‘Â?†‹ƒŽ‡ ͚͙͘͜Ǥ Č‹Â?ǤÂŽǤČŒ

Dz ‡ ‰Ž‹ ƒÂ?ƒÂ?–‹ †‡ŽŽƒ …ƒ„ƒŽƒ ‡ †‡‹ ’”‘˜‡”„‹ •–ƒÂ?Â?‘ ‰‹Â? ’‡Â?•ƒÂ?†‘ …Š‡ †‘’‘ ‹Ž –”‡ǥ ‹Ž “—ƒ––”‘ ˜‹‡Â? †ƒ •¹ǥ …Š‡ –‘……Š‹Â?‘ ˆ‡””‘ ‡ …‘Â?’”‹Â?‘ —Â? …‘”Â?‡––‘ ’‘”–ƒ ˆ‘”–—Â?ÂƒÇł

&HVDUH 3UDQGHOOL XQ SR¡ FW XQ SR¡ $POHWR Prandelli va, Prandelli resta. Dubbio amletico nella testa del ct della nazionale. Se lo può permettere dato che gli azzurri hanno staccato il biglietto per il Brasile con due gare d’anticipo; prima volta nella storia della nazionale. E forse le decisioni di Cesare Prandelli resteranno a lungo, probabilmente fino all’inizio dei mondiali, le notizie piĂš interessanti dal pianeta azzurro. Facile immaginare che sia partito giĂ il

toto ct: Allegri, Conte, Zaccheroni, Spalletti, Cannavaro e Ranieri. Prandelli ricorda di lasciarlo pensare e che la vicenda “non sarĂ una telenovelaâ€?. Ancora una volta ecco la sinceritĂ e la chiarezza di un uomo che ha sempre portato avanti le proprie scelte con coraggio, anche quando queste andavano contro il sistema. Ma del sistema, forse al mister di Orzinuovi, non interessa molto quando salvaguardarlo signi-

fica rinunciare a sĂŠ. Questa la sua riflessione. Onestamente sa che il suo tempo alla guida della nazionale (qualificazioni all’Europeo, Europeo, Confederations cup, qualificazioni ai Mondiali e Mondiali) possa essere finito: è coraggioso ammetterlo. Ancor piĂš comunicarlo con cosĂŹ tanto anticipo, con in tasca una qualificazione, come mai nella storia. La ragione egoistica avrebbe suggerito di tacere,

di sfruttare le conquiste e alzare l’asticella economica al momento opportuno. Ma Cesare non è cosĂŹ. Prima di tutto l’onestĂ con chi lavora con te, Figc e giocatori. A lui piace guardarli negli occhi con chiarezza. Forse avrebbe fatto meglio raccontare il dubbio solo agli interessati, suggerisce qualcuno. Ma la nazionale è di tutti; Cesare lo sa e quindi non poteva certo lavarsene le mani.


Í›Í

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

’’—�–ƒ�‡�–‹ †‹…‡�„”‡ ƒ† ••‹•‹

ÂŽ •‹ –‘”Â?‡”Â? Â?‡Ž …ƒ’‘Ž—‘‰‘ ˆ”ƒÂ?…‡•…ƒÂ?‘ǥ ƒ ’‘…Š‹ ‰‹‘”Â?‹ Â†ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ’Â‡Â”Â–Â—Â”Âƒ —ˆˆ‹…‹ƒŽ‡ †‡Ž •—‘ •‡––ƒÂ?–‡•‹Â?‘ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹Â‘ÇĄ —Â?ÇŻÂ‘Â…Â…ÂƒÂ•Â‹Â‘Â?‡ ’‡” ƒ’”‹”‡ —Â? ƒÂ?Â?‘ †‹ ‹Â?‹œ‹ƒ–‹˜‡ ‡ ˆ‡•–‡‰‰‹ƒÂ?‡Â?–‹

Sono aperte le iscrizioni per Assisi 2013, l’evento ciessino in programma da venerdĂŹ 6 a domenica 8 dicembre. Ăˆ possibile compilare il modulo online sul sito internet nazionale csi-net. it. L’edizione in arrivo potrebbe essere davvero storica. “Negli ultimi anni l’appuntamento di Assisi ha sempre avuto un grandissimo successo, ha affermato il presidente Massimo Achini, quest’anno vorrei che riuscissimo ad andare oltre, portando in Umbria tutta

l’Associazione. Vorremmo che ogni comitato locale si organizzasse garantire a piĂš persone possibili la partecipazione a un’esperienza unicaâ€?. Il Csi tornerĂ nel capoluogo francescano, un’occasione per aprire un anno di iniziative e festeggiamenti. Tra gli ospiti che hanno giĂ assicurato la loro presenza il presidente del Coni Giovanni Malagò, il segretario generale della Cei mons Mariano Crociata e il portabandiera alle Paralimpiadi Oscar De Pellegrin.

‘Ž‹†ƒ”‹‡–Â? ‘Â? Žƒ ‹ŽŽ‡Â?‹—Â? •’‘”– ĆŹ ˆ‹–Â?॥

•’‡––ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂŠÂƒÂ’Â’Â‡Â?‹Â?‰ —Â?„”‘

/R VSRUW FRPEDWWH FRQWUR O¡DO]KHLPHU

‘„„‹ƒÂ?‘ •…‡‰Ž‹‡”‡ –”ƒ Dz‘Â?Çł ‡ DzÂ‘ÂˆÂˆÇł ‡ ”‡ƒŽ‹œœƒ”‡ ’”‘‰‡––‹ ’‡”…Š¹ ‹Ž –ƒ•–‘ †‡ŽŽ‡ Â?‘•–”‡ ˜‹–‡ ‡ †‡‹ Â?‘•–”‹ ‘”ƒ–‘”‹ •‹ƒ ’‹‰‹ƒ–‘ Â?‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡ Â‰Â‹Â—Â•Â–ÂƒÇł Dz ÇŻÂ‘Â”ÂƒÂ–Â‘Â”Â‹Â‘ ° Žǯ‹Â?˜‡•–‹Â?‡Â?–‘ ’‹Î …‘Â?ÇŚ …”‡–‘ …‘Â? …—‹ —Â?ƒ …‘Â?—Â?‹–Â? …”‹•–‹ƒÂ?ƒ ‡•’”‹Â?‡ ˜‹…‹Â?ƒÂ?œƒ ‡ ƒ––‡Â?œ‹‘Â?‡ ƒŽŽ‡ ‰‹‘˜ƒÂ?‹ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‹ǥ †‘Â?ƒÂ?†‘ Ž‘”‘ Žƒ ’‘••‹„‹Ž‹–Â? †‹ •’ƒœ‹ †‹ ƒ……‘‰Ž‹‡Â?ÇŚ ÂœÂƒÇĄ †‹ –‡Â?’‹ †‡†‹…ƒ–‹ ‡ †‹ ’‡”…‘”•‹ •‹nj ‰Â?‹ˆ‹…ƒ–‹˜‹ …Š‡ ŠƒÂ?Â?‘ …‘Â?‡ •…‘’‘ Žƒ …”‡•…‹–ƒ †‹ –—––ƒ Žƒ ’‡”•‘Â?ÂƒÇĄ —Â?ƒÂ?ƒ ‡ •’‹”‹–—ƒŽ‡dzǤ ÂŽ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‡ ‡……Ž‡nj •‹ƒ•–‹…‘ †‡Ž •‹ ”‡•…‹ƒ ‡ ’”‡•‹†‡Â?ÇŚ –‡ †‡Ž ‘‹ ‘Â? ƒ”…‘ ‘”‹ Â?‘Â? Šƒ †—„„‹Ǥ 1 ƒ––”ƒ˜‡”•‘ Žƒ …”‡•…‹–ƒ †‡‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹ …Š‡ •‹ •…‘Â?Â?‡––‡ •—ŽŽǯ‡†—nj …ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽ‡ ‰‡Â?‡”ƒœ‹‘Â?‹ ˆ—–—”‡Ǥ ǯ‹Â?’‘”–ƒÂ?–‡ ° Â?ƒÂ?–‡Â?‡”‡ Žǯ‹Â?–‡”nj ”—––‘”‡ ƒ……‡•‘ •—Ž –ƒ•–‘ Dz‘Â?dzǤ 1 •–ƒ–‘ “—‡•–‘ Ž‘ •…‘’‘ †‡ŽŽƒ “—ƒ––”‘ ‰‹‘”Â?‹ …Š‡ Šƒ ”ƒ†—Â?ƒ–‘ ƒ ‘”‡–‘ ͚͘͘ ’‡”nj •‘Â?‡ǥ ’‡” —Â? ‹Â?…‘Â?–”‘ …Š‡ Šƒ ˆƒ––‘ •‡‰—‹–‘ ƒŽ ’”‹Â?‘ ƒ’’‡Â?‹Â?‰ †‡‰Ž‹ ”ƒ–‘”‹ •˜‘Ž–‘ —Â? ƒÂ?Â?‘ ˆƒ ƒ ”‡•…‹ƒǤ —‡Ž ‰”ƒÂ?†‡ ‡˜‡Â?–‘ ƒ˜”Â? —Â? •‡‰—‹–‘ Â?‡‹ ’”‘••‹Â?‹ Â?‡•‹ǥ ‹Â? ‘……ƒ•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ •‡…‘Â?†ƒ ‡†‹œ‹‘Â?‡ ‹Â? ’”‘‰”ƒÂ?Â?ƒ ƒ

ƒ •ƒ„ƒ–‘ ͙͜ •‡––‡�„”‡ ’”‡�†‡”ƒ��‘ ‹Ž ˜‹ƒ ‰Ž‹ ‡˜‡�–‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ Žƒ ”ƒ……‘Ž–ƒ ˆ‘�†‹

$

nche quest’anno Millennium sport & fitness dichiara guerra all’Alzheimer, una malattia che in Italia tocca direttamente o indirettamente una persona su tre. L’Irccs Fatebenefratelli di Brescia è il centro di riferimento nazionale per la ricerca e la cura di questa malattia. Dal 2003 ad oggi grazie all’iniziativa della societĂ sportiva dilettantistica di Brescia Due sono stati raccolti 170mila euro. Non si può quantificare, invece, l’impegno profuso in termini di prevenzione attraverso l’esercizio fisico. La settimana di raccolta fondi avrĂ inizio sabato 14 settembre con una seduta di Hata Yoga, mentre nel pomeriggio (dalle ore 14) si terrĂ la tradizionale “Pedala per l’Alzheimerâ€?, cronoscalata del Monte Maddalena organizzata in collaborazione con il Csi Brescia.La gara competitiva sul colle cittadino sarĂ valevole come ultima tappa del Loda Tour ed è aperta a tutti gli enti della Consulta Ciclismo. In programma anche una ciclopasseggiata per gli amanti delle due ruote e le rispettive famiglie. Domenica mattina spazio ad un altro grande evento sportivo: la Brixia Half Marathon “Corri per l’Alzheimerâ€?: 21,097 km per la salute.

Dz ‡” ’ƒ”–‡…‹’ƒ”‡ ° •—ˆˆ‹…‹‡Â?–‡ •…‡‰Ž‹‡”‡ ÂŽÇŻÂƒÂ–Â–Â‹Â˜Â‹Â–Â? †‡Ž ˆ‹–Â?॥ ’”‘‰”ƒÂ? Â’Â”Â‡ÂˆÂ‡Â”Â‹Â–ÂƒÇł In contemporanea – dalle 9.30 alle 11 Mat Fusion Pilates e nell’arco di tutta la giornata la gara Master di Agility Dog. MercoledĂŹ la seconda seduta di Hatha Yoga, mentre giovedĂŹ largo al ballo e al divertimento con Zumba e balli latinoamericani. Sabato 21 spazio al Fitness Masterclass (10.30-12), poi una domeni-

ca ricchissima con maratonina di nuoto (9-13), torneo di squash (10), indoor bike masterclass (1012), kick boxing (10.30-12) ed “eventi malandriniâ€? (14-16). MercoledĂŹ 25 è atteso il triangolare di calcio a 5 alle ore 19, seguirĂ poi il gran finale con il party della solidarietĂ in Area Docks, a partire dalle ore 20. Per partecipare a questa grande mobilitazione solidale è sufficiente scegliere l’attivitĂ del fitness program preferita e iscriversi in reception al Millennium. La partecipazione prevede una donazione a partire da 10 euro. In omaggio la t-shirt della solidarietĂ .

WL GLDPR 9RFH LQIRUPD]LRQH VSRUW WHO GLUHWWD VPV ZZZ UDGLRYRFH LW Z ZZZ ZZZ IDFHERRN FRP UDGLRYRFH Z

FXOWXUD LQWUDWWHQLPHQWR

‡”—‰‹ƒ ‡ ••‹•‹Ǥ •’‡––ƒÂ?†‘ ÂŽÇŻÂŠÂƒÂ’ÇŚ ’‡Â?‹Â?‰ —Â?„”‘ ‰Ž‹ ‡•’‘Â?‡Â?–‹ †‡ŽŽƒ ”‡–‡ †‡Ž ‘”—Â? ‘”ƒ–‘”‹ƒÂ?‘ Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‡ •‹ •‘Â?‘ “—‹Â?†‹ ‹Â?…‘Â?–”ƒ–‹ Â?‡ŽŽƒ Â…Â‹Â–Â–ÂƒÇŚ †‹Â?ƒ Â?ƒ”‹ƒÂ?ƒ ’‘”–ƒÂ?†‘ Ž‡ ”‹•’‡––‹˜‡ ‡•’‡”‹‡Â?œ‡ ‡† ‹Â?Â?‡”‰‡Â?†‘•‹ ‹Â? —Â? …‘Â?–‡•–‘ †‡†‹…ƒ–‘ ƒ ”‹ˆŽ‡••‹‘Â?‹ ‡ Â’Â‹ÂƒÇŚ Â?‹ Â†ÇŻÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ ˆ‹Â?ƒŽ‹œœƒ–‹ ƒ ”‡Â?†‡”‡ ÂƒÂ–Â–Â‹ÇŚ ˜‹ –—––‹ ‹ Â?‡……ƒÂ?‹•Â?‹ …Š‡ …‘Â?…‘””‘Â?‘ ƒŽ „—‘Â? ˆ—Â?œ‹‘Â?ƒÂ?‡Â?–‘ †‹ —Â?‘ †‡‹ …—‘”‹ ’—Ž•ƒÂ?–‹ †‡ŽŽƒ •‘…‹‡–Â? ‹–ƒŽ‹ƒÂ?ƒǤ ŽŽƒ –ƒ˜‘Žƒ ”‘–‘Â?†ƒ ° •–ƒ–‘ …‘Â?ÂˆÂ‡Â”Â‹ÇŚ –‘ ‰”ƒÂ?†‡ ”‹•ƒŽ–‘ ƒŽŽ‘ •’‘”–ǥ …‘Â? ‰Ž‹ ‹Â?–‡”˜‡Â?–‹ †‹ ƒ–Ž‡–‹ †‹ •’‹……‘ …‘Â?‡ Ž‡ …ƒÂ?’‹‘Â?‡••‡ ‘Ž‹Â?’‹‘Â?‹…Š‡ ‹‘˜ƒÂ?ÇŚ Â?ƒ ”‹ŽŽ‹Â?‹ ‡† Ž‹•ƒ ‹ ”ƒÂ?Â…Â‹Â•Â…ÂƒÇĄ Â?ƒ ƒÂ?…Š‡ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂ‹Â?‰‡‰Â?‘ ‹Â?’”‡Â?†‹–‘”‹ƒŽ‡ †‹ Žƒ—†‹‘ Â?‰‡Ž‡––‹ ‡ ƒŽŽƒ –‡Â?ƒ…‹ƒ †‹

‹—Ž‹ƒ ƒ‰ƒÂ?‹ǥ ‰‹‘˜ƒÂ?‡ Â?‘Â? ˜‡†‡Â?–‡ ƒ––‹˜ƒÂ?‡Â?–‡ ‹Â?’‡‰Â?ƒ–ƒ ‹Â? ’”‘‰‡––‹ ‹Â?–‡”Â?ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ …Š‡ ”‹‰—ƒ”†ƒÂ?‘ •’‘”– ‡ †‹•ƒ„‹Ž‹–Â?Ǥ Dz ‡•–‹Â?‘Â?‹ …Š‡ Č‚ Šƒ ÂƒÂˆÇŚ ˆ‡”Â?ƒ–‘ †‘Â? ‘”‹ Č‚ ‹Â?˜‹–ƒÂ?‘ ‹ Â?‘•–”‹ ”ƒ‰ƒœœ‹ Ġ —Â? ‰”ƒÂ?†‡ •ˆ‘”œ‘dzǤ


͙͚ •‡––‡�„”‡ ͚͙͛͘

Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

͛ͥ

��‹„—•

—ƒÂ?–‘ ˜‹‡Â?‡ ’—„„Ž‹…ƒ–‘ ° †ƒ ÂƒÂ–Â–Â”Â‹Â„Â—ÇŚ ‹”•‹ —Â?‹…ƒÂ?‡Â?–‡ ƒŽŽƒ ”‡•’‘Â?•ƒ„‹Ž‹–Â? †‡‹ ˆ‹”Â?ƒ–ƒ”‹ †‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡Ǥ ‡ŽŽ‡ Ž‡––‡”‡ ° Â?‡…‡••ƒ”‹‘ ‹Â?†‹…ƒ”‡ Â?‘Â?‡ǥ …‘‰Â?‘Â?‡ǥ ‹Â?†‹”‹œœ‘ ‡ Â?—Â?‡”‘ †‹ –‡Ž‡ˆ‘Â?‘ †‹ …Š‹ •…”‹˜‡ ’‡” ”‡Â?†‡”Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ Žǯ‹†‡Â?–‹ˆ‹…ƒœ‹‘Â?‡Ǥ ƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ •‹ ”‹•‡”˜ƒ ‹Ž †‹”‹––‘ †‹ •‹Â?Â–Â‡Â–Â‹ÂœÇŚ ÂœÂƒÂ”Â‡ÇĄ •‡Â?œƒ ƒŽ–‡”ƒ”Â?‡ ‹Ž •‡Â?•‘ǥ ‹ …‘Â?–”‹„—–‹ –”‘’’‘ Ž—Â?‰Š‹ Č‹Â?ƒ••‹Â?‘ ÍšǤÍ?͘͘ Â„ÂƒÂ–Â–Â—Â–Â‡ČŒ …Š‡ •ƒ”ƒÂ?Â?‘ǥ ’‡”Öǥ ‹Â?•‡”‹–‹ ‹Â?–‡‰”ƒŽÂ?‡Â?–‡ •—Ž ‰‹‘”Â?ƒŽ‡ ‘Â?Ž‹Â?‡ ™™™ǤÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÇŚ Ž‘Ǥ‹–Ǥ ƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‹ —Â?ƒ Ž‡––‡”ƒ Â?‘Â? ‹Â?’Ž‹…ƒ Žƒ …‘Â?†‹˜‹•‹‘Â?‡ †‡Ž …‘Â?–‡Â?—–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽƒ †‹”‡œ‹‘Â?‡Ǥ ‘Â? •ƒ”ƒÂ?Â?‘ ’—„„Ž‹…ƒ–‡ Ž‡––‡”‡ ‰‹Â? ƒ’’ƒ”•‡ •— ƒŽ–”‹ ‘”‰ƒÂ?‹ †‹ •–ƒÂ?’ƒǤ …”‹˜‡–‡ ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒ ‘ ˜‹ƒ Â?ƒ‹Ž ƒ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–Ǥ

͙͚ •‡––‡�„”‡ ͙͚ͥ͞

Ž ’”‡•‹†‡�–‡ •–ƒ–—�‹–‡�•‡ ‡��‡†› †‹…Š‹ƒ”ƒ …Š‡ ‰Ž‹ •ƒ •’‡†‹”ƒ��‘ —� —‘�‘ •—ŽŽƒ Ž—�ƒ

Í™Í? •‡––‡Â?„”‡ ͙ͥͥ͛ ƒŽ‡”Â?‘ —Â? …‘Â?Â?ƒÂ?†‘ †‹ ‘•ƒ ‘•–”ƒ —……‹†‡ †‘Â? ‹—•‡’’‡ —‰Ž‹•‹

͙͛ •‡––‡Â?„”‡ Í™ÍĄÍ Íš

ÂŽ ƒ”ŽƒÂ?‡Â?–‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ ƒ’’”‘˜ƒ Žƒ Ž‡‰‰‡ ‘‰Â?‘Â?‹nj ƒ ‘””‡ …Š‡ ‹Â?–”‘†—…‡ ‹Ž ”‡ƒ–‘ †‹ ƒ••‘…‹ƒœ‹‘Â?‡ ƒ †‡Ž‹Â?“—‡”‡ †‹ •–ƒÂ?’‘ Â?ƒˆ‹‘•‘

͙͞ •‡––‡Â?„”‡ ͙͚ͥͥ ƒ •–‡”Ž‹Â?ƒ „”‹–ƒÂ?Â?‹…ƒ ‡•…‡ †ƒŽ ‹•–‡Â?ƒ Â?‘Â?‡–ƒ”‹‘ ‡—”‘’‡‘ ‡ ˜‹‡Â?‡ •˜ƒŽ—–ƒ–ƒ Â?‡‹ …‘Â?ˆ”‘Â?–‹ †‡Ž Â?ƒ”…‘ –‡†‡•…‘

͙͜ •‡––‡Â?„”‡ ͚͘͘Í&#x; ‘Â? ‹Ž ˆƒŽŽ‹Â?‡Â?–‘ Â?‡‰Ž‹ –ƒ–‹ Â?‹–‹ †‡ŽŽƒ ‡ŠÂ?ƒÂ? ”‘–Š‡”• ’”‡Â?†‡ ƒ˜˜‹‘ Žƒ …”‹•‹ ‡…‘Â?‘Â?‹…ƒ ’ŽƒÂ?‡–ƒ”‹ƒ ƒÂ?…‘”ƒ ‹Â? …‘”•‘

Í™Í&#x; •‡––‡Â?„”‡ Í™Í ÍĄÍ ÇŻÂƒÂ?ƒ”…Š‹…‘ ‹–ƒŽ‹ƒÂ?‘ —‹‰‹ —…Š‡Â?‹ —……‹†‡ ƒ ‹Â?‡˜”ƒ Žƒ ’”‹Â?…‹’‡••ƒ ‹••‹ǥ Â?‘‰Ž‹‡ †‡ŽŽǯ‹Â?’‡”ƒ–‘”‡ †ǯ —•–”‹ƒ ”ƒÂ?…‡•…‘ ‹—•‡’’‡

ÂŽÂŽÇŻÂƒÂ?‹…‘ ‘Â?ƒÂ?‘

†‹…‘Žƒ ‡””ƒ

‹ƒœœ‡––ƒ ‡•…‘˜ƒ†‘

†‹…‘Žƒ ‡�–—”ƒ

‘”•‘ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ ͚͛Ȁ„

†‹…‘Žƒ ‘�„ƒ”†‹

‹ƒŽ‡ —…ƒ †Ȁ „”—œœ‹ ͚͞

†‹…‘Žƒ ͚ͥ ‹ƒ ”‡Â?–‘ ÍšÍ?

ƒ‰�‘Ž‘ ‡ŽŽƒ

†‹…‘Žƒ ‘Â?–‹Â?‹ǥ ‹ƒ Ǥ Š‹‘†‹

Š‹ƒ”‹

†‹…‘Žƒ †‡ŽŽ‡ ‡”„‡ǥ ‹ƒ ’”‹Ž‡ ͚ͥ

‡ŽŽ‘

†‹…‘Žƒ ÍšÍ&#x;Í&#x; ÇĄ ‹ƒ ‡„„”ƒ‹‘ Íš

‘�–‹…Š‹ƒ”‹

†‹…‘Žƒ ‘”‡Â?ÂœÂ‹ÇĄ ‹ƒœœƒ ”‡……ƒÂ?‹ Íœ

Č€ ƒŽƒœœ‘Ž‘ •Ȁ

†‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â“Â—ÂƒÂŽÂ‹ÇĄ ‹ƒŽ‡ –ƒŽ‹ƒ Í™

Č€ ‡†‹œœ‘Ž‡

†‹…‘Žƒ ÂƒÂ•Â‡ÂŽÂŽÂƒÇĄ ‹ƒ ‡––‡Â?„”‡ ͙ͥ

ƒ”‰�ƒ�‘

Â†Â‹Â…Â‘ÂŽÂƒÇŚ ÂƒÂ•Â–Â‹Â…Â…Â‡Â”Â‹ÂƒÇĄ ‹ƒ ‘Â?ƒ ͛͞

ÂƒÂŽĂ–

†‹…‘Žƒ ‡Â?–—”‡ŽŽ‹ǥ ‹ƒ ‘Â?–‡••‘”‹ Í™

‘„ƒ”�‘

†‹…‘Žƒ ‡Â?‹ǥ ‹ƒ ‘•–ƒ

ƒ”‡œœ‘

†‹…‘Žƒ ÂŽ Â‘Â•ÂƒÂ‹Â…Â‘ÇĄ ‹ƒ ƒÂ?ƒ”†‡ŽŽ‹ Í?͘

/$92&( (

'(/ 2 3232/2

ÇŁ †”‹ƒÂ?‘ ‹ƒÂ?…Š‹ ǧ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ͚͜͜Í?͘ ÇŚ ƒš ͛͘͘ Í›Í&#x;Í?Í&#x;Í ÍĄÍ&#x; ÇŚÂ?ÂƒÂ‹ÂŽÇŁ ”‡†ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ƒÂ?Â?‹Â?‹•–”ƒœ‹‘Â?Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹– ÇŁ ”†‹Â?ƒ”‹‘ ƒ ÍœÍ&#x;ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ ‘•–‡Â?‹–‘”‡ ƒ Í?Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘ ÇŚ •–‡”‘ Ǥ Ǥ ƒ Í Í?ÇĄÍ˜Í˜ ‡—”‘Ǥ ’‡†Ǥ Ǥ Ǥ ÇŚ ÍœÍ?ÎŹ ÇŚ ƒ”–Ǥ Íš …‘Â?Â?ƒ ÍšÍ˜Č€Â„ ÇŚ ‡‰‰‡ ͚͞͞Ȁͥ͞ ‹Ž‹ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ ÇŚ ‘•–ƒŽ‡ Â?Îť Í™Í Í Í Í™ÍšÍ?͘Ǥ ÇŁ ‹ƒ ÂƒÂŽÂŽÂ‡Â‰ÂƒÂ”Â‹ÇĄ Íž ÇŚ ”‡•…‹ƒ ‡ŽǤ ͛͘͘ ÍšÍ Í˜Í ÍĄÍžÍž ÇŚ ƒš ͛͘͘ ÍšÍ Í˜ÍĄ Í›Í&#x;Í™ ™™™Ǥ˜‘…‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŚ ÇŚÂ?ƒ‹Ž Â?ƒ”Â?‡–‹Â?Â‰ĚťÂ˜Â‘Â…Â‡Â?‡†‹ƒǤ‹– ÇŁ ‘Â?Â?‡”…‹ƒŽ‹ ƒ Â?‘†—Ž‘ Č‹Â„ÂƒÂ•Â‡ Â?Â?Ǥ Í?͘ ƒŽ–‡œœƒ Â?Â?Ǥ Í›Í&#x;ČŒ ‡—”‘ ͘͜ ÇŚ ‡†ƒœ‹‘Â?ƒŽ‹ ‡—”‘ Í™ ƒŽ Â?Â?Ǥ ‹Â?ƒÂ?œ‹ƒ”‹ ͙ǥÍ? ‡—”‘ ’‡” Â?Â?Ǥ …‘ŽǤ

’”‡œœ‹ •‹ ‹Â?–‡Â?†‘Â?‘ ‡•…Ž—•‹ †‹ ‡ †‹”‹––‹Ǥ ÇŁ ƒ—”‹œ‹‘ ƒ•–”‡œœƒ–‹

ÇŁ ƒ‘Ž‘ ‡†”ƒ……‹Â?‹ ÇŚ –‡ˆƒÂ?‘ ‘Â?‹Â?‡ŽŽ‹ ÇŁ ‘–‘ †‡Â? ÇŁ ’ƒ ‹ƒ †‡ŽŽǯ Â?Â†Â—Â•Â–Â”Â‹ÂƒÇĄ Í?Íš ÇŚ ÍšÍ?͛͘͘ ”„—•…‘ Č‹ ČŒ ‡ŽǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͙͙ ÇŚ ƒšǤ ͛͘͘ǤÍ&#x;Í&#x;ÍšÍ?Í?͞͞ —–‘”‹œœƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž ”‹„—Â?ƒŽ‡ †‹ ”‡•…‹ƒ Â?Ǥ Í™Í Íœ ÇŚ ͙Ȁ͙͚Ȁ͙͙ͥ͞ Associato

Associato

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

&HQWUR GLRFHVDQR SHU OH FRPXQLFD]LRQL VRFLDOL ƒ –‡•–ƒ–ƒ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dz ˆ”—‹•…‡ †‹ …‘Â?–”‹„—–‹ †‹ …—‹ ÂƒÂŽÂŽÇŻÂƒÂ”Â–Ǥ Í› …‘Â?Â?ƒ Í› †‡ŽŽƒ Ž‡‰‰‡ ÍšÍ?͘ †‡Ž Í&#x;Č€Í Č€Í™ÍĄÍĄÍ˜

Egr. direttore, mi raggiunge, accorata, la notizia della morte di Romano, dopo breve agonia. L’animo si divide in un baleno: da una parte il silenzio e le lacrime, dall’altra il desiderio di raccontare semplicemente la sua singolare vita e con essa riservare un piccolo spazio per dire semplicemente di una amicizia profonda. Queste brevi parole sono dunque il risultato di un sereno compromesso. Romano in questi anni è diventato, meritatamente, un personaggio pubblico. La sua opera osservata attentamente lungo il dispiegarsi del tempo, assume proporzioni addirittura grandiose. Esperienze con Camper Emergenza e Vieni a pranzo con noi‌ hanno del prodigioso e sono difficilmente definibili con le categorie normali. Centinaia, migliaia di senzatetto, clandestini, ex carcerati, tossicodipendenti, badanti, ‌ poveri, persone in situazione precaria‌hanno sperimentato la sua tenerezza, la sua caparbietĂ , il suo coraggio‌insieme con la moglie Rosa e tanti amici volontari, che non mancano mai nella nostra cittĂ , per altri aspetti gelida e dura. Scomodo e insieme fraterno, libero dalla meschina ideologia dell’ordine a tutti i costi e dalla demagogia del non ci sono problemi, ha scelto la via del pane, del vestito, della bevanda calda, dell’accoglienza‌dell’abbraccio fraterno‌ era giustamente preoccupato per la continuitĂ di questo servizio che resta ora aperto come una proposta viva alla nostra cittĂ . Non sono mancate ovviamente le contestazioni, i normali fraintendimenti, ma anche l’ampio riconoscimento al

punto che è diventato ormai difficile pensare Brescia senza il Camper emergenza che l’attraversa carico di speranza, verso le otto di sera, alla ricerca di chi è senza casa. Riesce difficile pensare l’utimo giorno dell’anno senza la Celebrazione in campo aperto, alcuni gradi sottozero. Romano aveva la singolare capacitĂ di coinvolgere in qualche modo tutti, anche coloro che inizialmente erano contrari,‌penso che ci saranno molte cose da raccontare e anche da scrivere. Questo tutti hanno visto e riconosciuto. Aggiungo che, senza alcun merito, ero presente all’inizio, quando Romano e Rosa smarriti per la morte del figlio Alberto, chiesero a Dio con insistenza di trasformare il loro dolore costante in un atto d’amore per i piĂš giovani, in qualsiasi situazione dovessero trovarsi. Riesce difficile spiegare bene che cosa sia accaduto‌sta di fatto che incominciarono insieme a riempire le borse di panini e di vestiti diventando assidui frequentatori della stazione. Qui sono cominciati i nostri dialoghi, le nostre verifiche, non avendo io altro che il Vangelo e una Canonica a piena disposizione‌mi limitai a constatare che Romano e Rosa stavano intraprendendo un viaggio misterioso nel Regno dell’amore umano e divino, dove ad un certo punto i ragionamenti non servono piĂš e resta soltanto il Vangelo, soprattutto quando dice per bocca di GesÚ‌avevo fame mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere‌ Romano era un uomo dalla intelligenza singolare, che poi si ĂŠ tradotta in una capacitĂ organizzativa meticolosa, dove niente era lasciato al caso ; non

tollerava infatti presappochismi e opportunismi tra i volontari, quando aveva chiaro lo scopo lo raggiungeva‌la classica goccia che scava la pietra‌inesorabile fino a sembrar cocciuto, per chi non ne comprendeva a fondo l’animo. Era stato carabiniere e autista di fiducia. Conosceva uomini e istituzioni pubbliche. Conosceva molto bene, quale spettattore senza veli, come si struttura e organizza la corruzione politica, con tanto di nomi e indirizzi. Ma tutto questo non si era tradotto in un assalto alla diligenza nel quale si finisce poi col travolgere ogni cosa fino a distruggere la vita degli innocenti. Romano era un credente sobrio e profondo. Il suo libro preferito era la vivente Eucaristia,... erano i poveri... Dunque, caro fratello Romano, un po’ ci ho provato, non sono riuscito ad esprimere fino in fondo l’amicizia e la stima reciproca‌ riesce davvero difficile continuare a vivere su questa terra quando ci lasciano persone care‌il pensiero dell’aldlà si impone austero e fecondo‌ resta il desiderio dell’incontro, il desiderio di vedere svelato in GesÚ il mistero di questa unica ed ineffabile esistenza‌restano i poveri da servire, ad ogni costo... don Mario Neva

Ž‹ ƒ—‰—”‹ ‡ Žƒ ’”‡‰Š‹‡”ƒ ’‡” Žƒ ˆ‡•–ƒ †‹ Dz ‘…‡dz Egr. direttore, vorremmo farle pervenire i nostri piĂš vivi auguri per la festa de “La Voce del Popoloâ€?, festa che non solo quella del settimanale diocesano ma dell’intera comunitĂ bresciana.

ǯ‡•’‡”–‘ ”‹•’‘�†‡

Â? “—‡•–ƒ ’ƒ‰‹Â?ƒ ‹Â?•‡”‹ƒÂ?‘ ‰”ƒ–‹• Ž‡ ˜‘•–”‡ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹‡ ’‡” Žƒ ˆ‘–‘ †‡ŽŽƒ •‡––‹Â?ƒÂ?ÂƒÇĄ Ž‡ ˆ‡•–‡ †‹ …‘Â?’Ž‡ƒÂ?Â?‘ǥ ‰Ž‹ ƒÂ?Â?Â‹Â˜Â‡Â”Â•ÂƒÂ”Â‹ÇĄ ‹ Â?ƒ–”‹Â?‘Â?‹ǥ Ž‡ ‰‹–‡ǥ Ž‡ Â•Â…Â‘ÂŽÂƒÂ”Â‡Â•Â…ÂŠÂ‡ÇĄ ‹ ‰”—’’‹ •’‘”–‹˜‹ ‡ ‰Ž‹ ‘”ƒ–‘”‹Ǥ ‡” Žƒ ’—„„Ž‹…ƒœ‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ ˆ‘–‘‰”ƒˆ‹ƒ †‹ —Â? Â?‹Â?‘”‡Â?Â?‡ ° Â?‡…‡•nj •ƒ”‹ƒ ÂŽÇŻÂƒÂ’Â’Â”Â‘Â˜ÂƒÂœÂ‹Â‘Â?‡ •…”‹––ƒ †‹ —Â?‘ †‡‹ †—‡ ‰‡Â?‹–‘”‹Ǥ Â?‘•–”‹ ‹Â?†‹”‹œœ‹ •‘Â?‘ ‹ •‡‰—‡Â?–‹ǣ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǥ ˜‹ƒ ƒŽŽ‡‰ƒ”‹ Íž ÇŚ ÍšÍ?͙͚͙ ”‡•…‹ƒǢ Â†Â‹Â”Â‡Â–Â–Â‘Â”Â‡ĚťÂŽÂƒÂ˜Â‘Â…Â‡Â†Â‡ÂŽÂ’Â‘Â’Â‘ÂŽÂ‘Ǥ‹–

ÇŁ ‘ ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Â?‘†‡ŽŽ‘ Â?‹…‘ ‹Â? “—ƒÂ?–‘ †‹•‘……—’ƒ–ƒ ‡ †ƒŽŽƒ †‹…Š‹ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ° ‡Â?‡”•‘ —Â? …”‡†‹–‘Ǥ ‘ •ƒ’—–‘ …Š‡ •ƒ”‡„„‡ •–ƒ–‘ ’‡” Â?‡ ’‘••‹„‹Ž‡ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ‹Ž Â?‘†‡ŽŽ‘ Í&#x;͛͘ ‡† ‘––‡Â?‡”‡ ‹Â? –‡Â?’‹ ’‹Î ”ƒ’‹†‹ ‹Ž ”‹Â?„‘”•‘Ǥ

ÇŁ ƒ Ž‡‰‰‡ †‡Ž ÍĄ ƒ‰‘•–‘ ͚͙͛͘ Â?Ǥ ÍĄÍ Â’Â”Â‡Â˜Â‡Â†Â‡ …Š‡ ‹ •‘‰‰‡––‹ –‹–‘Žƒ”‹ †‡‹ ”‡††‹–‹ †‹ Žƒ˜‘”‘ †‹’‡Â?†‡Â?–‡ ‡ ƒ••‹Â?‹Žƒ–‹ ’‘••ƒÂ?‘ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ‹Ž Â?‘†‡ŽŽ‘ Í&#x;Í›Í˜Č€ÍšÍ˜Í™Í› ƒÂ?…Š‡ ‹Â? ƒ••‡Â?œƒ †‡Ž •‘•–‹–—–‘ †ǯ‹Â?Â’Â‘Â•Â–ÂƒÇĄ ƒ …‘Â?†‹œ‹‘Â?‡ …Š‡ †ƒŽŽƒ †‹…Š‹ƒ”ƒœ‹‘Â?‡ ”‹•—Ž–‹ —Â? ‡•‹–‘ …‘Â?–ƒ„‹Ž‡ ˆ‹Â?ƒŽ‡ ƒ …”‡†‹–‘Ǥ ‡Ž …ƒ•‘ ‹Â? …—‹ ‹Ž …‘Â?–”‹„—‡Â?–‡ ƒ„„‹ƒ ‰‹Â? ’”‡•‡Â?–ƒ–‘ ‹Ž Â?‘†‡ŽŽ‘ Â?‹…‘ ’—Ö ƒÂ?Â?—ŽŽƒ”Ž‘ ‡ ’”‘…‡†‡”‡ ƒ ’”‡•‡Â?–ƒ”‡ ‹Ž Â?‘†‡ŽŽ‘ Í&#x;͛͘ ‹–—ƒœ‹‘Â?‹ ƒ”–‹…‘Žƒ”‹ †ƒŽ Íš ƒŽ ͛͘ •‡––‡Â?„”‡ ͚͙͛͘Ǣ ‹Ž ”‹Â?„‘”•‘ †‡Ž …”‡†‹–‘ †ƒ ’ƒ”–‡ †‡ŽŽǯ ‰‡Â?œ‹ƒ †‡ŽŽ‡ ‡Â?–”ƒ–‡ ƒ˜˜‡””Â? ‹Â? –‡Â?’‹ „”‡˜‹ ‡” —Ž–‡”‹‘”‹ ‹Â?ˆ‘”Â?ƒœ‹‘Â?‹ ’—Ö …‘Â?–ƒ––ƒ”‡ ‹Ž ƒˆ …Ž‹ ƒŽ Â?—Â?‡”‘ ͛͘͘ǤÍšÍœÍ˜ÍĄÍ Í Íœ

e questo perchĂŠ dire “La Voce del Popoloâ€? significa dire Brescia. Ci sentiamo coinvolte personalmente in questo evento in quanto la fedeltĂ al vangelo è ciò che ci tocca piĂš da vicino come consacrate, come claustrali ma soprattutto come cristiane appartenenti a una realtĂ diocesana poliedrica come è la nostra. Un grazie sentito e sincero per il lavoro che lei, e tutti i collaboratori, continuate a svolgere per testimoniare come la parola di Dio si fa carne e costruisce una storia che si intreccia con il Regno che viene. Ancora auguri! Suor Enza e le sorelle cappuccine di via Arimanno

—‰—”‹ ‡ …‘�’Ž‹�‡�–‹ †ƒ ‡œœƒ–‘ Egr. direttore, colgo l’occasione per farle giungere i complimenti sinceri e il migliore augurio di prosecuzione per lo storico compleanno de “La Voce del Popolo�. Enrico Danesi sindaco di Rezzato Abbiamo pubblicato, tra le tante manifestazioni di affetto che ci sono giunti in redazione in questi giorni per i 120 anni di “Voce�, gli auguri del sindaco di Rezzato e delle Clarisse cappuccine di via Arimanno. Un modo per dire grazie a collaboratori, amici e lettori. In questo anno avremo di certo altre occasioni di incontraci. Per ora a tutti grazie di cuore. don Adriano Bianchi

� �‡�‘”‹ƒ

ÇĄ

k Č? ČŽǤ

ǥ Ǥ

ÂŽ ͚͚ ƒ‰‘•–‘ •…‘”•‘ Šƒ …‘Â?…Ž—•‘ Žƒ •—ƒ ‡•‹•–‡Â?œƒ –‡””‡Â?ƒ ‹‘˜ƒÂ?Â?ƒ ƒ”‘Â?…Š‡ŽŽ‹ †‹ ‘‰”ƒ–‘Ǥ ‘Â? Ž‡ •‘”‡ŽŽ‡ Šƒ …‘Â?†‹˜‹•‘ Žǯ‹Â?’‡‰Â?‘ ’‡” Žƒ †‹ˆˆ—•‹‘Â?‡ †‡ŽŽƒ „—‘Â?ƒ •–ƒÂ?’ƒ ‡ǥ Â?‡ŽŽ‘ Â•Â’Â‡Â…Â‹ÂˆÂ‹Â…Â‘ÇĄ †‡ Dz ƒ ‘…‡ †‡Ž ‘’‘Ž‘dzǤ Â?…Š‡ •‡ …‘Â? “—ƒŽ…Š‡ •‡––‹Â?ƒÂ?ƒ †‹ †‹•–ƒÂ?œƒ ‰‹—Â?‰ƒÂ?‘ ƒŽŽƒ ˆƒÂ?‹‰Ž‹ƒ Ž‡ ’‹Î •‡Â?–‹–‡ …‘Â?†‘‰Ž‹ƒÂ?œ‡ †‡ŽŽƒ ”‡†ƒœ‹‘Â?‡ †‡Ž •‡––‹Â?ƒÂ?ƒŽ‡ †‹‘…‡•ƒÂ?‘


8 1 , 7 $ / 6 , 81,21( 1$=,21$/( ,7$/,$1$ 75$632572 $00$/$7, $ /285'(6 ( 6$178$5, ,17(51$=,21$/,

75(1, %,$1&+, ( 121 62/2«

,1 2&&$6,21( '(/ ', )21'$=,21( '(//¶ 8 1 , 7 $ / 6 , 627726(=,21( ', %5(6&,$

6 ( 0216 /8&,$12 021$5, 9(6&292 ', %5(6&,$ 35(6,('( /¶$118$/(

3HOOHJULQDJJLR D /RXUGHV

3HU FRUUHUH OD YLD GHOOD IHGH 8Q SHOOHJULQDJJLR ´YHUVR H FRQ´ *HV

RWWREUH ± LQ WUHQR GD %UHVFLD RWWREUH ± LQ DHUHR GD %HUJDPR 3HU LQIRUPD]LRQL H LVFUL]LRQL SUHVVR

8 1 , 7 $ / 6 , 6RWWRVH]LRQH GL %UHVFLD RSSXUH SUHVVR UHVSRQVDELOH GL ]RQD

««««««««««««««««««««««««««««««««« 9LD &DODWDILPL ( %UHVFLD ± 7HO ± EUHVFLD#XQLWDOVL ORPEDUGD LW

$YYLVR VDFUR


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.