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La Voce della Valtrompia n.
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MENSILE D'INFORMAZIONE
ANNO I - DICEMBRE 2009
Primo Piano. La visita di Benedetto XVI nel paese natale del suo predecessore
Paolo VI e la bellezza dello spirito cristiano Due densi interventi di Joseph Ratzinger rendono omaggio a papa Giovanni Battista Montini nell'indimenticabile giornata trascorsa dal Pontefice nel paese triumplino, accolto da una folla festante.
Il servizio a pag. 2
A Lumezzane la 7a edizione della "Torre delle favole"
La magia del racconto
Fino al 28 febbraio "I tre porcellini" nelle stanze di Torre Avogadro: le illustrazioni di Nicoletta Costa, le visite, la mostra bibliografica
Alta valle
Gardone
I trent'anni della scuola di Sci alpinismo del Cai Valtrompia
In arrivo l'ultimo tratto della bretella per oltrepassare il paese
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Editoriale
I nostri monti di Adriano Bianchi
Mi hanno colpito nelle scorse settimane le immagini delle frane del Messinese con case distrutte e decine di vittime. Una tragedia in un territorio montano dove più che madre la montagna è apparsa matrigna. Eppure essa è uno degli spettacoli della natura che più ci avvicina al Creatore. I monti sanno aprire all’infinito i cuori di chi li sa amare. In queste settimane li vedremo imbiancati, l’autunno ci ha raccontato di colori stupendi e l’estate di verdi pendici e profumo di boschi. Le montagne parlano della nostra storia, della gente e dei ritmi del suo vivere. Sono la nostra casa e la nostra vita. Anche per questo ogni numero del nostro giornale non può non parlarne. La valle offre ad ogni stagione tradizioni, luoghi amati, ma anche la creativa iniziativa che trasforma l’ambiente naturale in meta turistica, possibilità di lavoro e di svago, come pure occasione di crescita attraverso lo sport e la solidarietà. C’è un’antica amicizia tra le montagne della Valtrompia e la sua gente. La montagna è volte, però, anche fatica, dolore. Non solo quella sana di chi sa che solo con la tenacia e una buona gamba si raggiungono i risultati più belli, ma anche il dolore di quando dalla montagna sembra uscire un respiro di morte, quando incendi, frane o alluvioni sembrano rendercela nemica. Ne nasce una provocazione per ciascuno, cittadini, istituzioni, associazioni per una cura del territorio che non può che essere continua e soprattutto rispettosa della sua naturale conformazione. Ogni violenza alla montagna e al creato in generale rende ciascuno di noi meno sicuro e più povero. E in questi giorni in cui il Creatore si farà Bambino vorremmo ridirlo perché la gioia, la fede e la poesia continui a ispirare, in coloro che abitano e amano i nostri monti, azioni concrete per la salvaguardia di un creato che è la nostra casa.
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Primo piano
Il nuovo sito dell'Istituto Paolo VI Dopo il trasferimento da Brescia a Concesio e l’inaugurazione effettuata per mano di papa Benedetto XVI lo scorso 8 novembre, l’Istituto Paolo VI può contare ora anche su un nuovo sito web. Un punto di riferimento telematico che porta fattivamente nella rete la figura di Paolo VI, e che è strutturato in varie sezioni: Opera per l’educazione cristiana, Centro internazionale di studi e documentazione, Associazione arte e spiritualità, più due spazi particolari dedicati alla biografia di Giovanni Battista Montini e alla casa natale di Concesio. Tutto questo all’indirizzo www. istitutopaolovi.it.
Il Papa a Concesio. L'intenso discorso di Benedetto XVI nella parrocchiale di Sant'Antonino alla Pieve
L’ inestimabile dono della fede ricevuto al fonte battesimale di Fabio Larovere
Una profonda riflessione sul battesimo, avendo come riferimento le parole di Paolo VI. Così Benedetto XVI ha reso omaggio al suo venerato predecessore visitando, lo scorso 8 novembre, la chiesa parrocchiale di Concesio Pieve, dove il 30 settembre 1896 Montini fu battezzato. “Qui sono diventato cristiano; sono diventato figlio di Dio, ho avuto il dono della fede”: sono le parole del cardinale Montini, pronunciate durante la sua visita alla Pieve di Sant’Antonino il 16 agosto 1959 e ricordate da Ratzinger. In una chiesa gremita di fedeli rappresentanti di tutte le parrocchie del popoloso comune triumplino, il Papa ha evocato la sorgente della vita cristiana, condensando in poche battute un’efficace trattato di teologia battesimale. Lo ha fatto con semplicità, immediatezza e calore. Così, la parte conclusiva della giornata col Santo Padre, è risultata tutt’altro che un'appendice formale: il Papa ha esposto con dolce fermezza un manifesto dei fondamenti della fede, rivolgendo ai suoi ascol-
Papa Benedetto XVI in preghiera al fonte battesimale della Pieve
tatori domande esigenti sul cammino personale di perfezione, additando l’esempio del loro illustre concittadino che, proprio da quel luogo, iniziò a muovere passi decisivi verso le alte mete della sua esistenza terrena. E dopo le parole i gesti; gli stessi che con naturalezza e sobrietà papa Benedetto ha mostrato fin dal mattino, passando tra la gente con elegante timidezza, lanciando sorrisi e stringendo centinaia di mani, infondendo sere-
nità e fiducia in chi lo incontrava. Un dono. Un coronamento dell’intensa e solenne giornata, spiegata con un geniale dispositivo omiletico (dell’omelia, ndr): svelare alla fine ciò che sta in effetti all’inizio; cuore dell’esperienza cristiana è infatti l’incontro gratuito con il mistero di Gesù che qualcuno ha predisposto per noi quando ancora non eravamo in grado di scegliere, ma che più avanti si è rivelato essere – è stato così per Giovanni Battista
Montini – come una “lampada della mia vita”. Da qui le provocazioni di Benedetto XVI facendo eco alle sue parole: “Come vivo io il mio Battesimo? Come faccio esperienza del cammino di vita nuova di cui parla S. Paolo?”. “In quel momento Cristo ci ha legati per sempre a sé, ma, da parte nostra, continuiamo a restare uniti a Lui attraverso scelte coerenti con il Vangelo?”. Interrogativi essenziali e pungenti sulla nostra prassi di fede, non disgiunti da un severo accorato appello a “restare saldamente uniti alla Chiesa, pure quando vediamo nel suo volto qualche ombra e qualche macchia”. Un invito ad amarla “come nostra vera madre” traducendo il nostro amore fedele “in gesti concreti all’interno delle nostre comunità, non cedendo alla tentazione dell’individualismo e del pregiudizio, e superando ogni rivalità e divisione”. Nella sua visita il Papa ha offerto un’immagine dinamica della vita di Paolo VI, rileggendo il suo servizio apostolico e il suo magistero come una vocazione di amore a Cristo, alla Chiesa, al Mondo ricondotta anzitutto alle scaturigini del Battesimo, fondamento della vita cristiana.
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La gioia dei familiari di Paolo VI Benedetto XVI è stato accolto a Concesio, nella casa natale di Giovanni Battista Montini, da circa quaranta familiari del Pontefice bresciano, quattro generazioni riunite in un ideale abbraccio. Il primo saluto al Santo Padre è stato di Fausto Montini, figlio del senatore Lodovico, fratello di Paolo VI. A rendere omaggio al Papa anche le tre suore salesiane che da qualche settimana si sono insediate al primo piano della casa natale con un compito speciale: collaborare con le realtà diocesane che hanno relazioni con l’Istituto Paolo VI allo scopo di contribuire a tenere viva la memoria del Papa bresciano e a diffonderne il magistero e la spiritualità.
Discorso. Nelle parole del Santo Padre il ricordo di Paolo VI, riformatore nel segno di arte e cultura
Papa Montini, maestro di vita e vero testimone di speranza di Fabio Larovere
Il tema dell’educazione, partendo ancora dalle parole di Paolo VI, è stato al centro del denso intervento di Benedetto XVI in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Istituto Paolo VI di Concesio. Benedetto XVI ha ripercorso l’opera educativa di Montini: “Generazioni di giovani universitari hanno trovato in lui, come assistente della Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana), un punto di riferimento, un formatore di coscienze, capace di entusiasmare, di richiamare al compito di essere testimoni in ogni momento della vita, facendo trasparire la bellezza dell’esperienza cristiana”. Quell’orizzonte riproposto con forza, “la bellezza dell’esperienza cristiana”, rappresenta la risposta alle domande sul senso della venuta a Brescia del Papa e sul valore di presenze che si fanno istituzione come l’Istituto Paolo VI. Citando il predecessore bresciano, Benedetto XVI spiega: “L’azione non può essere luce a se stessa. Se si vuole curvare l’uomo a pensare come egli
agisce, bisogna educarlo ad agire come egli pensa. Anche nel mondo cristiano, dove l’amore, la carità hanno importanza suprema, decisiva, non si può prescindere dal lume della verità, che all’amore presenta i suoi fini e i suoi motivi”. Il Premio internazionale Paolo VI, giunto alla sesta edizione, attribuito nell’ambito educativo, è stato assegnato alla collana di fonti patristiche «Sources Chrétiennes» edita dalla casa editrice Cerf. La coraggiosa impresa editoriale, avviata nel 1942 da Henri De Lubac e Jean Daniélou, ha assunto “un importante significato culturale, oltre che teologico ed ecclesiale” perché favorisce la “ricerca storica documentando momenti essenziali dello sviluppo del pensiero e contribuisce a illuminare l’incontro fecondo realizzato tra il messaggio cristiano e la cultura antica”. Giuseppe Camadini, presidente dell’Istituto Paolo VI, accoglie il Papa davanti alla casa natale, lo accompagna nella visita e nel successivo passaggio alla nuova sede, il transito per le sale della mostra “Arte e Spiritualità”. L’impegno assunto trent’anni anni fa da alcuni laici e sacerdoti bresciani, e inaugurato nella precedente sede cit-
Il nuovo edificio dell'Istituto Paolo VI
tadina da Giovanni Paolo II, “ottiene oggi con la Sua solenne presenza un sigillo che si tramuta per noi in conferma e stimolo”. L’intervento del Santo Padre entra nel merito dell’azione del “Papa del Concilio Vaticano II e del dopo Concilio” affermando: “Maestro di vita e coraggioso testimone di speranza è stato questo mio venerato Predecessore, non sempre capito, anzi più di qualche volta avversato ed isolato da movimenti culturali allora dominanti. Ma,
solido anche se fragile fisicamente, ha condotto senza tentennamenti la Chiesa”. “Montini – prosegue Ratzinger – avvertì sempre la necessità di una presenza qualificata nel mondo della cultura, dell’arte e del sociale, una presenza radicata nella verità di Cristo e, al tempo stesso, attenta all’uomo e alle sue esigenze vitali”. Quindi: “Assicuro la mia preghiera, mentre benedico voi tutti qui presenti, le vostre famiglie, il vostro lavoro e le iniziative dell’Istituto Paolo VI”.
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La parola ai lettori
Rotte letterarie Il naufrago cerca conforto in sponde dorate dove poggiare il calcagno e procedere sicuro. Disorientato dall’approdo in luoghi non familiari, stordito come l’occasionale girovago nei labirinti di un mondo osservato attraverso la lente di Jorge Luis Borges. Sperimentare la sensazione d’essere ovunque e da nessuna parte, cercare nei finissimi granelli di polvere che scorrono fra le mani il tempo di una clessidra che non s’esaurisce mai. Naufragare ne “Il libro di sabbia”, che lambisce l’infinito, nella vertigine di una lettura senza principio e senza fine su un’isola che è universo.
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VALTROMPIA DA BOCCIARE
Una rotonda nata vecchia La rotatoria dovrebbe favorire la circolazione delle auto che vi arrivano da più direzioni, ma nel caso di Cogozzo qualcosa non va. Il ramo d’arrivo non è ben direzionato verso il centro, chi sta su quello parallelo non ha visibilità e, siccome questo ha un traffico irrisorio rispetto al principale (e la distanza minima non consente di alternare gli ingressi), la fatica per entrare in rotatoria diventa massima. Un accesso precluso, senza contare l’altro ramo d’uscita sulla destra, con flussi che s’intersecano pericolosamente. Un’opera nuova che errori progettuali hanno già reso vecchia.
LETTERE
Autostrada Valtrompia La società autostradale Serenissima ha pubblicato le scorse settimane un avviso per promuovere manifestazione d’interesse all’acquisto di quote di società partecipate con lo scopo di reperire risorse finanziarie, dopo aver effettuato svalutazioni nel bilancio 2008 di circa 70 milioni di euro. Tale somma corrisponde a circa un terzo del contributo finanziario destinato da Serenissima ad Anas per la realizzazione del tratto S. Vigilio-Sarezzo del raccordo autostradale della Valtrompia. Da alcuni mesi la procedura della seconda gara d’appalto per la realizzazione di questo primo stralcio dell’opera è stata cancellata dal sito telematico “Gare ed Appalti” dell’Anas. Sembra che non ci sia molta fretta da parte di Anas di vagliare le quindici offerte ricevute e scegliere l’aggiudicatario dei lavori, visto il tempo intercorso per aprire le quindici buste degli offerenti. Certamente Anas, prima di rimettere in moto la procedura di gara, vorrà essere sicura dell’erogazione del contributo finanziario stanziato da Serenissima a copertura del costo dell’opera, considerato pure che l’Ente concedente ha richiesto agli azionisti di Serenissima di non distribuire i dividendi per l’esercizio finanziario 2008. Stante l’attuale fase di riassetto organizzativo di tutte le società partecipate e collegate a Serenissina, “si potrebbe anche prevedere una possibile apertura di capitale riservata a terzi in grado di assicurare una provvista finanziaria per lo sviluppo delle attività sottostanti”. Sarà quindi determinante la soluzione delle tematiche di natura finanziaria e societaria perché Anas possa procedere nella gara d’appalto del primo lotto dell’Autostrada Valtrompia. Né va dimenticato che la proroga della concessione autostradale BsPd al 2026 (cui è legato il finanziamento per la Valtrompia) soggiace all’approvazione del progetto defi-
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VALTROMPIA DA PROMUOVERE
La limpidezza celata Accanto alla lingua d’asfalto che s’inoltra nel verde dell’Alta valle scorre veloce il fiume Mella. Nel tratto compreso fra la miniera Carlo Tassara e le prime case di Collio se ne sta nascosto alla vista dell’automobilista, ma qui si mostra all’obiettivo del fotografo Andrea Medaglia: uno schiumare di flutti nel vivace saltabeccare dentro l’alveo di rocce e fiocchi d’erba, che in un istante riportano in vita la freschezza preziosa di questo nostro corso d’acqua.
nitivo della Valdastico Nord entro il 30 giugno 2013 e alla sua successiva realizzazione. Resta infine da ricordare che, prima dell’avvio dei lavori, dovrà essere rifatta la procedura di Via (Valutazione d’impatto ambientale, ndr), come da sentenza del Tar di Brescia, senza la quale sarà certo un nuovo ricorso alla Commissione Europea. Eugenio Cagna Comitato contro il progetto di Autostrada della Valtrompia lambda2@libero.it
Educazione: insegnare è imparare Il saggista francese del XVIII secolo Joseph Joubert disse che insegnare è imparare due volte. Gli insegnanti, infatti, devono continuamente aggiornarsi e riuscire a stabilire un collegamento con le frequenze dei giovani allievi. Fare dell’autorevolezza un comandamento indefesso. Nelle parole di Joubert è celata una verità che attraversa i secoli, sin da quando Seneca diceva al discepolo Lucilio che
“nell’insegnare c’è duplice vantaggio, perché mentre si insegna si impara”. Riuscire così a scoprire anche se stessi, procedendo con l’allievo nella ricerca della conoscenza. Fornire gli strumenti, educare i cittadini di domani attraverso la cultura, per trasformare la conoscenza in esperienza, interpretare la realtà e porsi continuamente domande, che saranno sempre diverse. Più di tutto essere entusiasti e trasmettere questo entusiasmo. Sia come insegnanti, ma soprattutto come genitori. Spero davvero che nella nostra valle riusciamo a restituire ai ragazzi esempi buoni che possano indirizzarli e non confonderli. Carla Muratori
La visita del Papa a Concesio Buongiorno, sono un ragazzo di dodici anni, frequento la seconda media a Lumezzane e vi scrivo, perché non avevo mai visto prima d’ora il Papa in carne e ossa. Sinora ne avevo avuto occasione soltanto attra-
verso la televisione, così domenica 8 novembre è stato per me un giorno davvero speciale. Lo scorso mese a Concesio c’ero anch’io, ero lì con mia mamma, mio papà e mia sorella quando il Santo Padre ha inaugurato l’edificio dedicato a Paolo VI e quando è sfilato sulla papamobile; e anche se la giornata era uggiosa, sono stato davvero contento di vederlo e serberò sempre un ricordo splendente di quell’anziano uomo che rappresenta il Signore fra di noi. Giuseppe Spagnolo
Televisione-delega “Fammi vedere quello che c’è”: la nostra non è mai una scelta consapevole, accendiamo la tv per vedere se può esserci qualcosa che ci assorba, qualcosa che faccia scorrere il tempo. Deleghiamo alla televisione la nostra facoltà di pensare, scolleghiamo il cervello. Non scegliamo pressoché mai qualcosa di nostra spontanea volontà, una visione tele-imposta. Lettera firmata
Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.
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Lumezzane
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Cartabebè, un aiuto alle famiglie Il Comune e le farmacie di Lumezzane hanno avviato il progetto “Cartabebè”: per i bimbi nati dall’1 novembre 2009 i genitori ricevono una tessera personalizzata che riporta il nome del bimbo e la data di nascita. La tessera sarà valida per tutto il primo anno di vita del bambino e permetterà ai genitori di ottenere presso tutte le farmacie di Lumezzane lo sconto del 15% sui prodotti per l’infanzia come pannolini, biberon, tettarelle, pappe, creme, oggettistica per neonati (rimangono ovviamente esclusi i farmaci). Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare i numeri di telefono 030 8929245 oppure 030 8929268.
Solidarietà. L'associazione nata nel1997 e sostenuta dal Comune fa da raccordo fra gli enti no profit
L’infaticabile Consulta sociale di Angelo Seneci
Se c’è un punto di contatto fra le amministrazioni succedutesi alla guida del comune valgobbino è il non aver mai lesinato fondi a favore del settore sociale, ovvero da destinare ai bisogni prioritari della comunità lumezzanese. Diversi i settori coperti: anziani, tutela della salute, disabili, famiglie e giovani, immigrati. Aiuti offerti da una fitta ragnatela di associazioni (ben quarantacinque), raggruppate nella Consulta sociale e da sempre messe in condizione di collaborare fattivamente con l’amministrazione comunale grazie a una puntuale e preziosa programmazione della politica in ambito socio-assistenziale. La Consulta è nata nel luglio del 1997 e le realtà sociali rappresentate erano ventiquattro: poi, nel corso del tempo le associazioni e i gruppi presenti sono aumentati. Possono far parte della Consulta tutti gli enti, le associazioni e le organizzazioni operanti nell’ambito delle realtà che riguardano la persona e che agiscono senza scopi di lucro. Fa altresì parte dell’assemblea una rappresentanza politica, costituita dal sindaco o da un assessore delegato, e da due consiglieri comunali, uno espresso dalla maggioranza e uno dalla minoranza. “In questo momento
Flauzia Panada, presidente della Consulta sociale
– dice Flauzia Panada, presidente della consulta dallo scorso mese di aprile – stiamo lavorando con piccoli gruppi di associazioni (5-6) per fare in modo che si conoscano fra di loro e in funzione della stesura di un piano triennale che dovrà nascere nel prossimo futuro. Inoltre, per favorire i contatti stiamo pensando anche alla creazione di un sito web della Consulta sociale”. L’intento è promuovere la crescita qualitativa delle realtà associate in merito ai problemi relativi all’età e
alle condizioni della persona, sviluppando una forte integrazione della vita sociale. L’ultimo lavoro svolto ha riguardato l’elaborazione delle riflessioni emerse all’interno delle commissioni della consulta e la loro stesura in un documento, in modo che possano divenire una solida base di partenza per una più profonda discussione su ciò che accade in Valgobbia e su che cosa sia necessario fare per affrontare le questioni delineatesi. Le commissioni costituite sono
cinque, proprio come i settori coperti dall’attività dell’assessorato. “È emerso – continua Faluzia Panada – che la famiglia, pur tra grandi difficoltà, a Lumezzane è un vero e forte sostegno al welfare (stato sociale, ndr): la stragrande maggioranza delle azioni, dei supporti e degli interventi passano attraverso la famiglia e sono in notevole parte finanziati dalla famiglia. Questa è il luogo principe, se non l’unico luogo dell’affettività e della relazionalità, dove ancora si mettono in comune valori, pensieri, preoccupazioni, aiuti”. Di fronte a processi di precarizzazione del lavoro (in particolare riguardanti i giovani), di emarginazione e di espulsione dal mondo del lavoro, di rifiuto di chi è diverso, di valutazione delle persone esclusivamente in un’ottica economica, non bastano gli slogan. “L’integrazione, la promozione e la partecipazione della persona nel tessuto sociale – si legge nel documento riassuntivo del lavoro svolto – sono conquiste impegnative, che vanno organizzate e gestite con razionalità e generosità. Le difficoltà non giustificano il rifiuto di inserire nella comunità quanti non appartengono alla nostra cultura, come pure ignorare la realtà di coloro che fanno più fatica. Auspichiamo che questo contributo alla riflessione possa trovare debita accoglienza e condivisione negli amministratori”.
Ugo Sanvitti: da Lumezzane le decorazioni per la torta papale Nella torta che il Papa ha assaggiato durante la visita bresciana lo scorso 8 novembre c’era anche la mano di Ugo Sanvitti, della pasticceria Chantilly di Lumezzane, vice presidente del Consorzio pasticceri artigiani di Brescia. Promotore dell’idea, Sanvitti si è attivato in prima persona per preparare la torta offerta da colleghi appartenenti al Consorzio e provenienti da diverse pasticcerie (Sacconi, Dolce Angolo, Principe, Roberto, Veneto). “Il dolce si chiama ‘Profumo d’Autunno’ – dice l’ideatore Ugo Sanvitti - ed è a base di pan di spagna, inzuppato alla vaniglia, con mousse al ciocco-
lato e al centro castagne bollite nel latte per una resa più morbida; poi è stato rifinito con bavarese alla vaniglia e decorato con trucioli di cioccolato bianco e frutti di bosco”. La lavorazione, comprensiva della preparazione delle immagini di Papa Paolo VI, del Duomo di Brescia, di Sant’Arcangelo Tadini e dello stemma papale (realizzati direttamente da Sanvitti), ha richiesto ben trenta ore. L’opera, visto che di questo si tratta, è stata poi divisa in 164 porzioni, e il Papa alla fine del pranzo ha voluto ringraziare personalmente uno ad
uno tutti coloro che l’hanno preparato, dai cuochi ai pasticceri, sino ai camerieri. “Tutto questo è avvenuto in un clima di grande stupore – ribadisce il pasticcere lumezzanese -, ma soprattutto grande gioia ed emozione, perché non era stato previsto. Siamo stati tutti sbalorditi dall’umanità del Santo Padre, che ha fatto un’eccezione al rigoroso protocollo previsto, sorprendendo anche il suo seguito. Una grande carica per tutti - conclude soddisfatto Sanvitti -, stimolo a fare sempre al meglio il proprio lavoro”. a.s.
Il pasticcere Ugo Sanvitti
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Alta Valle
Marcheno, la biblioteca delle favole La settima edizione della “Torre delle favole” è partita lo scorso 14 novembre e, in attesa che la nuova mostra bibliografica giri per le biblioteche della valle da marzo 2010, tocca a Marcheno chiudere il vecchio itinerario dedicato a “Il brutto anatroccolo”. Nelle stanze della biblioteca, ospitate nei locali del Municipio, la vecchia mostra rimane aperta sino al prossimo 23 dicembre. L'ultimo appuntamento stagionale con la favola di Hans Christian Andersen, e un'occasione per lasciarsi affascinare da una storia incredibile, riletta dalla fantasiosa matita colorata dell'illustratrice Antonella Abbatiello.
Cai Valtrompia. Festeggiato l'importante traguardo per la scuola che ha "svezzato" oltre 800 sportivi
I trent’anni dello Sci alpinismo di Edmondo Bertussi
La tradizionale “ottobrata” al rifugio Cai (Club alpino italiano, ndr) in Pontogna quest’anno ha avuto un sapore particolare: infatti, la sezione di Gardone V.T. (che con le sottosezioni di Villa Carcina e Bovegno raggiunge i mille soci) ha festeggiato i trent’anni della scuola di sci alpinismo del Cai Valtrompia. Tutto esaurito per una giornata speciale, iniziata con la S. Messa delle ore 11 e proseguita con pranzo, proiezione di diapositive, testimonianze e presentazione di programmi da parte del direttore e istruttore nazionale Francesco Franzini e del presidente Mauro Baglioni. I primi documenti presenti nell’archivio del Cai risalgono al 1980 quando, sotto la presidenza di Glauco Campana e dietro la spinta di un gruppo storico (Bepi Bonusi, Enzo Carzeri, il compianto Lino Pedretti scomparso sotto una slavina alla malga Re di Campo), maturò la decisione di intraprendere una disciplina sportiva, che la sezione aveva sviluppato già dai primi anni Sessanta. Gli sci erano di legno, gli scarponi di cuoio con punta da inserire nel blocco anteriore degli attacchi e cordine d’acciaio, i bastoncini di bambù, le pelli di foca bianche e tenute ferme da lacci, le piccozze col manico di legno, le corde di canapa, pesanti. Ai rally (gara a squadre, ndr) un componente portava la corda, gli altri due la piccozza. Gli sci di notte rimanevano fuori e immensa era la
Un momento di relax dopo la fatica dell'ascesa
fatica per far aderire le pelli di foca, fatte asciugare alla bell’e meglio su un filo accanto alla stufa del rifugio insieme a file di magliette fradice di sudore e neve. Le squadre dell’allora Cai Valtrompia, nate attorno al nucleo storico e formate da appassionati maestri (i “camosci” triumplini) gìà si battevano con i migliori dell’epoca, compresa la pattuglia della Tridentina dell’allora tenente Bruno Gallarotti: secondi al Rally della Ugolini nel ‘61, primi nel ‘63, terzi e vittoria della “Coppa disciplina” al Bernina nel ‘69. “Nel 1970 – dice il presidente Mauro Baglioni –cominciarono i corsi di sci in Pontogna, frequentatissimi sui campetti battuti a piedi; e nel pomeriggio gli istruttori, saltando anche il pranzo, ‘strigliati’
dal Bepi salivano in vetta al Gölem per mantenere la gamba e rituffarsi giù a Pezzoro, disegnando sagome sulla neve intatta. Si guadagnavano così ‘punti’ per il dislivello fatto e si otteneva il contributo dalla sede centrale alla sezione, che acquistava attrezzature in uso ai soci”. Nel 1980 nasceva la “Commissione sci alpinismo”, ma per essere riconosciuti serviva un istruttore nazionale. Arrivò Luigi Cesarini, poi anche Bruno Gipponi superò gli esami nazionali e la scuola raggiunse l’autonomia. Ora gli istruttori sono diciannove (quattro nazionali, tre regionali, dodici sezionali) e la scuola di sci alpinismo è affiancata da quella di alpinismo con propria struttura “indoor” d’allenamento a Inzino, all’insegna di una precisa filosofia lavorativa: base
volontaria e uniformità d’insegnamento. Al corso Sa1 (avviamento) succede il Sa2 (perfezionamento) e poi si può esercitare in autonomia il mestiere e se si vuole, su decisione del direttore, si può aiutare volontariamente la scuola come istruttore sezionale. Una scuola che ogni anno raggiunge il massimo degli iscritti (35) e che nel corso degli anni ha svezzato circa 800 sci alpinisti. Il programma per il 2010 comincia il prossimo 14 gennaio, potendo contare di nuovo su due gare Fisi di alto livello, che si svolgeranno nel mese di febbraio: il 14 la Rampegada a Pezzoro e il 28 il Valtrompia Ski al Maniva. Info presso la sede di Gardone (via XX Settembre), aperta il mercoledì sera (tel. 030 8911272, www.caivaltrompia.it).
Maniva e Pezzeda: novità in pista e prezzi invariati Apre ufficialmente sabato 5 dicembre la stagione sciistica dell'Alta Valle. Pezzeda - All’Alpe Pezzeda le novità cominciano dalla società gestore degli impianti, la Siv Spa, che conta su un consiglio tutto nuovo composto da Elisa Maggi (Provincia), Gabriele Tonini (Comunità montana), Flavio Zanardelli (Comune di Collio), Fausto Tonassi, Gianbattista Ferraglio, e Ervino Lazzari per i privati; presidente è Gabriele Tonini, che succede a Mauro Tognoli, mentre vicepresidente rimane Fausto Tonassi. Le piste sono state ripulite e migliorate, con la modifica all’intermedio della seggiovia Roccolo Crispe-Monte Pezzeda
all’altezza del Blachì 2, da dove si può scendere con gli sci ai piedi. Un passo incontro alla gente anche sul versante dei prezzi, con i giornalieri che spaziano dai 290 euro (adulti), 250 euro (Over 60), 200 euro (Over 70 e Under 16) e 150 euro (Cuccioli, Baby e per tutti nel periodo feriale); il pass alta stagione giornaliero a 20 euro e mattiniero a 14 euro; in bassa, rispettivamente 17 e 10 euro. Piste aperte dalle 8.15 alle 16. Info: www.anefskilombardia.it. Maniva - Al Maniva la società guidata da Alberto e Imerio Lucchini continua a lavorare sodo, e quest’anno le novità sono legate alla seggiovia che sostituisce i
vecchi paralleli e al nuovo parcheggio accanto al campo scuola verso Bagolino. Nel comprensorio gestito dalla Maniva Ski lo stagionale adulti è di 320 euro, 250 euro per Over 60, 200 euro per Under 16 e 150 euro per Baby fino a 8 anni e per il feriale (dal lunedì al venerdì). C’è anche la possibilità di sciare a ore (fino a tre), pagando 6 euro all’ora. I giornalieri in alta stagione vanno dai 23 euro (adulti), 15 euro (Under 16) e 10 euro (Baby), mentre in bassa stagione sono rispettivamente di 20, 13 e 9 euro; la mezza giornata, invece, è di 18 euro (adulti) a 7 euro (Baby). L’orario di apertura è e.b. dalle 8.30 alle 16.30.
Le piste del Maniva
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Brozzo. La spesa complessiva è di 870mila euro. Termine dei lavori in primavera
Col ponte che s’allarga nuovo sagrato e piazza di Lia Micale
Nella frazione marchenese di Brozzo proseguono senza sosta i lavori per la messa in sicurezza dello svincolo che dalla Sp Bs 345 attraversa il fiume Mella e porta verso la Sp 3 Brozzo-Nozza. “Il cantiere è stato aperto fra aprile e maggio di quest’anno – dice l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Marcheno, Diego Bertussi – e contiamo di consegnare l’opera alla comunità entro la primavera 2010. Il grosso dei lavori riguarda l’allargamento della sede stradale esistente e l’addolcimento di un angolo di curvatura attualmente vicino ai 90 gradi e pericoloso per la circolazione delle autovetture”. L’opera viene realizzata congiuntamente fra il Comune di Marcheno (375.000 euro) e la Provincia di Brescia (495.000 euro). Quest’ultima si occupa della parte strutturale, ossia della costruzione di una soletta sul fiume Mella e dell’allargamento del ponte, sia per quanto riguarda la sede stradale che per il percorso pedonale. All’ente comunale, invece, spetta la contemporanea riqualifica della zona, partendo dalla pavimentazione di quello che diventerà il nuovo sagrato della chiesa di S. Michele Arcangelo e lavorando al rifacimento di ambo
Il cantiere aperto nella frazione di Brozzo
gli spazi laterali alla Sp Bs 345, sulla sponda ovest del fiume. “Un’opera di riqualifica – dice l’architetto Gianni Bontempi – che riguarda in particolar modo la piazzetta sul lato sinistro della strada, ripensata completamente e resa più efficiente da un sistema d’illuminazione e da un arredo urbano che possa trasformarla in uno spazio di socialità condiviso”. La messa in sicurezza dello svincolo è partita con la posa della struttura di sostegno del ponte avvenuta a metà novembre: sei travi prefabbricate in cemento armato che faranno da supporto al nuovo sagrato e consentiranno di allargare la sede stradale. L’operazione cardine di tutto il progetto, con le pesanti travi (lunghe tra i 14 e i 17 metri a
seconda della diversa larghezza da coprire) che sono state appoggiate sopra i giunti posti ai due lati del fiume Mella. “La larghezza attuale dell’imbocco del ponte – aggiunge l’architetto Bontempi – è di circa 10 metri, mentre a lavori ultimati raddoppierà: la sede stradale passerà da una larghezza media di 7,50 metri a circa 9, con un marciapiede di due metri”. Anche Asvt (Azienda servizi di Valla Trompia) ha profittato dei lavori in corso, potendo provvedere all’attraversamento del condotto fognario di collegamento al collettore di valle. Nel complesso, un’opera necessaria a rendere più agevole e sicuro il collegamento fra le due strade provinciali e utile a migliorare il centro urbano di Brozzo.
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San Colombano ricorda i minatori con S. Barbara Il 4 dicembre è il giorno di Santa Barbara, vergine egiziana del III secolo, convertitasi in gran segreto al Cristianesimo e per questo rinchiusa dal padre Dioscuro in una torre. Sottoposta ad atroci torture, percossa con le verghe, seviziata col fuoco e infine decapitata dal padre, che vuole la tradizione sia stato incenerito da un fulmine. Il suo culto fu portato nel bresciano dal governo veneto tra il 1747 e il 1758 e anche nella frazione colliense di San Colombano viene ricordata, in quanto protettrice di vari mestieri fra cui quello di minatore. San Colombano che crebbe sulla fatica indicibile dei padri di famiglia impegnati ore e ore nell’estrazione della fluorite e del ferro poi lavorate nelle fucine della Valtrompia. Quest’anno la commemorazione cade domenica 6 dicembre: alle ore 11 tutta la comunità si riunisce in piazza Santa Barbara per una S. Messa solenne in ricordo di tutti i minatori defunti. Quel piazzale per qualche ora si trasforma in una grande mano aperta, come se i morti tornassero a stringere le novecento anime di San Colombano. Una celebrazione eucaristica fatta sfidando la fredda stagione, così come i padri di famiglia sfidavano il buio ventre della montagna. Poi un momento di raccoglimento davanti alla cappella dedicata a Santa Barbara, lì dove agli occhi di tutti si mostrano le foto degli uomini che lavorarono nelle miniere e morirono di silicosi, malattia che per la lunga esposizione alle polveri di silicio conduce alla fibrosi polmonare. “Più di un centinaio di persone su un paese di 800 anime – ricorda il parroco don Marino Cotali -, ossia la maggior parte delle famiglie che rimasero senza la propria guida paterna”. l.m.
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Media Valle
Uno spettacolo, tante associazioni Lo spettacolo che vede come protagonisti gli ospiti della Rsa (sei di loro reciteranno) è il punto di confluenza di tante realtà associative del territorio: il Gruppo Alpini Amici miei (cori), i bambini delle elementari (attori), i ragazzi del Liceo artistico Primo Levi (scenografie e allestimento), il mercatino dell’usato Nonna Elide (oggettistica), il parroco di Sarezzo don Francesco Bresciani, sarte (costumi), il Cag (organizzazione), il Gruppo fotografico (immagini), la filarmonica S. Cecilia e Luca Pedersini (musiche), Alessandro Polini dei Doppio Zero (canzone originale) e altri volontari (Gruppo Madre Teresa di Calcutta, Coop. Il Ponte, Gruppo Mitici ed operatrici della Rsa).
Sarezzo. L'originale spettacolo con gli ospiti della Rsa "Madre Teresa di Calcutta" e varie realtà del territorio
Va in scena il “Teatro della vita” di Andrea Alesci
Nell’ultima età della vita non rimangono che i ricordi, ma è da questi che i giovani potranno capire anche il loro domani. Questo il senso de “Il teatro della vita”, spettacolo che va in scena al S. Faustino di Sarezzo domenica 8 dicembre (ore 16), orchestrato dalla cooperativa “La nuvola nel sacco” con la Rsa “Madre Teresa di Calcutta”. “L’idea è nata circa un anno fa – dice la responsabile del progetto, Jessica Gnecchi – quando abbiamo cominciato a raccogliere i racconti degli ospiti, anche attraverso una versione adattata del ‘Gioco della vita’ di Duccio Demetrio, divertente kit che fa riscoprire il piacere di raccontarsi. Poi, durante l’estate Resy Pescatori Lucchini ha steso il copione per lo spettacolo teatrale e ad ottobre sono iniziate le prove con la regista Rosa Peli”.
La Rsa "Madre Teresa di Calcutta"
Uno spettacolo speciale che, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sarezzo, coinvolge numerose realtà del territorio (associazioni, scuole, volontari). È la storia di Beppe del
castello e della moglie Pina, che ormai giunti nell’età da tutti dimenticata fanno partire la macchina del ricordo, dando il la al flash back della loro vita insieme. Guidati dalle parole di un narratore fuori campo diven-
tiamo spettatori della loro giovinezza, dei furtivi sguardi da innamorati, del loro matrimonio e della costruzione di una famiglia, sullo sfondo di una Storia che attraversa l’abominio della guerra, la miseria e la povertà che ne segue, i successivi tempi di serenità, i piccoli ostacoli quotidiani, i momenti felici e il ritorno a quel presente che si fa stampella di tutte le memorie osservate. Una narrazione che unisce le diverse scene, segnate dal dinamismo della vivace parlata dialettale (lingua principale), dallo scorrere pacato delle immagini e dei commenti musicali, dal movimento delle scenografie, che s’illuminano di volta in volta in un punto diverso del palcoscenico. Per una recitazione che avviene sul palcoscenico ma non solo, perché i personaggi possono entrare dal fondo, dalle porte laterali, alzarsi dai posti in sala: come a dire che le vite trascorse stanno in mezzo a noi, invisibili cronache di un tempo passato cui spesso non prestiamo orecchio.
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Gardone. Due milioni e 600mila euro per l'ultimo tronco della strada. La Provincia farà la nuova rotatoria
Lavori alla variante sul Mella: ponte sospeso, ciclabile, verde di Andrea Alesci
Prosegue il lavoro dell’amministrazione di Gardone Val Trompia per decongestionare la propria città dal traffico della Sp Bs 345. “Una volta terminata – dice l’assessore ai Lavori pubblici, Fausto Gamba – la bretella comunale consentirà a chi è diretto in Alta valle di bypassare Gardone, tutelando la salute della popolazione (meno macchine in coda e meno inquinamento), creando condizioni di transito in sicurezza e migliorando il traffico veicolare”. Il tracciato alternativo corre lungo il fiume Mella e l’ultimo tronco da completare è quello tra via 2 Giugno e la località Dolomite a Inzino. Il costo è di due milioni e 600mila euro, fra lavori per la realizzazione della rotatoria allo sbocco sulla Sp Bs 345, ultimo tratto di via Rovedolo e ponte che la collegherà alla ex statale. Un’opera realizzata grazie a un accordo di programma sottoscritto nel 2007 con la Provincia di Brescia, che si occuperà della nuova rotatoria con un finanziamento di 500.000 euro (più 50.000 euro dati dall’amministrazione); il Comune di Gardone, invece, è responsabile del tracciato e del ponte e impiegherà un milione e 50mila euro (più un milione dalla Provincia).
Il rendering del modello adottato per il nuovo ponte in località Dolomite
“Ad oggi – dice il dirigente dell’ufficio tecnico, l’architetto Claudio Baldussi – sono stati approvati tutti i livelli di progettazione, sono stati acquisiti i pareri di competenza e si è trovata l’intesa per la cessione di alcune aree private tramite accordi bonari con i cittadini interessati (i tre garage demoliti saranno ricostruiti dall’amministrazione in un’area poco distante). Inoltre, il finanziamento è stato regolato e sono state avviate le procedure d’appalto (fine gara a gennaio), con
previsione d’inizio lavori per la primavera 2010 e termine previsto nel giro di un anno”. Un’opera che snellirà notevolmente il traffico, preoccupandosi anche degli abitanti prospicienti la nuova arteria. “Oltre al viale alberato presente in via 2 Giugno – aggiunge l’architetto Baldussi –, verranno aggiunti altri dossi e sarà modificata l’altezza del piano viabile per ridurre la velocità di percorrenza all’intersezione tra via 2 Giugno e via Verdi; sul ponte dietro
la Beretta verrà posizionato un sensore di velocità che, in caso di superamento del limite consentito, farà scattare il semaforo rosso; inoltre, è previsto un miglioramento ambientale con la riqualificazione a verde dell’area acquisita dalla Dolomite e sinora destinata a stoccaggio dei materiali”. Un intervento, quest’ultimo, che prevede un’area di sosta attrezzata, la ripiantumazione, l’illuminazione e l’integrazione del sistema ciclabile. “L’intenzione – riferisce Claudio Baldussi - è dare continuità al percorso per biciclette, che attualmente s’interrompe al ponte romano. La pista ciclo-pedonale correrà accanto al fiume e passerà sotto il nuovo ponte per ricongiungersi alla strada verso Rovedolo: sarà larga due metri circa e affiancata da un marciapiede di 1,50 metri e dalla strada carrabile (7,50 metri di larghezza percorribili in ambo i sensi di marcia). Un tratto che rimarrà complanare a quello attuale, entrando però nell’alveo del fiume, con contemporanea sistemazione dell’argine per limitare i rischi d’esondazione. Rischi ulteriormente ridotti dall’abbattimento del ponte Dolomite (sorretto da un pilone centrale) e sostituito da un moderno ponte sospeso in acciaio con una struttura metallica ad archi, che condurrà i veicoli verso la nuova rotatoria sulla Sp Bs 345.
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Bassa Valle
Bovezzo, biblioteca a Peppino Impastato Il prossimo 16 gennaio la biblioteca comunale di Bovezzo verrà dedicata a Giuseppe Impastato. La decisione è stata presa all’unanimità dal consiglio comunale. Impastato nacque a Cinisi (Pa) nel 1948 e lì morì a soli trent’anni, ucciso in un agguato mafioso. Mafia che gli fece pagare le denunce fatte attraverso Radio Aut, una radio libera e autofinanziata che nella trasmissione "Onda Pazza" usava la satira per sbeffeggiare capimafia e politici locali. Peppino Impastato fece per la prima volta nomi e cognomi, senza reticenze e cercando di rompere il tabù dell’intoccabilità dei mafiosi. Il suo corpo venne ritrovato il 9 maggio 1978, dilaniato da una bomba piazzata sulla ferrovia Palermo-Trapani.
Bovezzo. L'assessore ai Lavori pubblici Mario Folli: "Fare dell'area un vero luogo di educazione ambientale"
Il progetto “Casa nella natura” Il "Parco delle colline" migliorato con la classificazione dei sentieri e una Casa per avvicinare la gente alla natura di Andrea Alesci
Da sette anni i rilievi che circondano Bovezzo fanno parte del “Parco delle Colline”, cui aderiscono anche Brescia, Cellatica e Rodengo Saiano. Sviluppato sulla riva destra del Garza, la porzione di parco nel territorio di Bovezzo si estende per 4,5 kmq, congiungendo la cintura cittadina alla Valtrompia. “Il parco – dice l’assessore ai Lavori pubblici ed ecologia, Mario Folli – è un’opportunità per tornare a curarci dei boschi e valorizzare il patrimonio storico, architettonico e paesaggistico delle nostre colline. Abbiamo fatto un censimento dei sentieri (la maggior parte privati), individuando le reti prioritarie da salvaguardare, e ad oggi ne abbiamo classificati sette (dal n° 31 al n° 37) più altri tre del Cai, che
La "Casa nella natura" di Bovezzo
hanno mantenuto la loro numerazione originale (419, 420, 434). Il lavoro – precisa Mario Folli – va avanti con le opere di manutenzione affidate al gruppo locale di cacciatori, alla sezione degli Alpini e al Gian (Gruppo italiano amici della natura), un’associazione internazionale di salvaguardia ambientale che quattro mesi fa ha vinto il bando da noi diramato per la gestione della ‘Casa nella natura’ e dell’area circostante. Proprio questa vuole essere il fiore all’occhiello del
parco: uno spazio verde di circa 7.500 mq che sorge attorno a una vecchia cascina, acquistata dall’amministrazione e sistemata (l’inaugurazione ufficiale per Pasqua 2010)”. Un edificio a due piani di circa 60 mq: la saletta inferiore dotata di caminetto e adibita a zona di ricreazione e cucina, quella superiore destinata a scopi didattici o da affittare per eventi o feste. “Vogliamo fare della Casa e degli spazi circostanti un luogo di educazione ambientale – prosegue Mario
Folli –, anche se il progetto completo è decaduto a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità col Governo (servivano 350.000 euro). Infatti, nel progetto originale erano previste una parte interrata da dedicare a sala attrezzi (60 mq) e un’altra adiacente all’attuale edificio (sempre di 60-70 mq). Per ora abbiamo ristrutturato e adeguato alle norme l’esistente, grazie ai contributi di Parco delle Colline (70.000 euro), Comunità montana di Valle Trompia (25.000 euro) e di un privato (1.000 euro). Abbiamo realizzato anche una cisterna per l’accumulo dell’acqua e una pozza che, alimentata da una vicina sorgente, torna utile per mostrare a bambini e ragazzi le fasi di riproduzione degli anfibi. Inoltre, metà della superficie è occupata da un marroneto, da valorizzare prima che venga ‘sconfitto’ dal bosco; proprio il suo mantenimento così come la cura degli spazi esterni (sfalcio, potatura) è uno dei compiti del Gian, oltre l’obbligo di tenere aperta la Casa per alcuni fine settimana. E per il futuro stiamo pensando anche di realizzare una piastra per l’osservazione astronomica, un’area giochi per i bambini e una piccola fattoria didattica, in modo da trasformare questo luogo in un veicolo di apprendimento culturale”. Info: Pier Luigi Cristini, tel 030 2010850.
Nave. Inaugurato il monumento alla famiglia dell'artista Luigi Bertoli. Al taglio del nastro anche il card. Re
Intitolata a Giovanni Paolo II la nuova piazza del paese Domenica 22 novembre 2009 è stata inaugurata ufficialmente la nuova piazza che s’affaccia su via Brescia e intitolata alla memoria di papa Giovanni Paolo II. Alle ore 11, accompagnata dal Coro del Garza di Nave, s’è svolta la messa nella parrocchiale di S. Maria Immacolata, celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re (nativo di Borno e reso porporato proprio dal Pontefice polacco). Poi, alle ore 11.45 la cerimonia d’intitolazione della piazza, alla presenza delle autorità civili, del cardinal Re e del parroco don Gian Luigi Carminati. Una piazza nella quale spicca il mo-
numento realizzato dall’artista navense Luigi Bertoli e intitolato “Alla famiglia”. Di qui la volontà di dedicare questo nuovo grande spazio sociale a Karol Wojtyla, che nella famiglia identificò il primitivo nucleo della Chiesa, il cuore pulsante della vita. Un monumento nel quale mamma e papà si guardano intensamente, stringendo nell’abbraccio due figli. Le figure spiccano sopra un blocco di mattoni, riunite in una struttura che supera di poco i tre metri d’altezza e ottenuta dalla lavorazione di sei metri cubi di materiale espanso, poi tagliato, scavato e lavorato con sapienza sino a ottenere un modello rivestito di ve-
troresina e d’una patina protettiva che richiama il colore del bronzo anticato. “I lavori per la nuova piazza – dice il sindaco Giuseppe Corsini – sono stati avviati ancora dalla vecchia amministrazione e dalla nostra elezione nel 2006 abbiamo voluto dare continuità a un progetto che arricchisce il territorio di uno spazio moderno e aperto alle relazioni". Attorno alla piazza sorgono edifici residenziali, direzionali e commerciali: fra di esse la farmacia comunale, il presidio locale dell’Asl, la guardia medica, vari esercizi commerciali e un piano ancora da rifinire e dedicare ad attività che riguardano l’ambito medico. r.c.
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Economia L'incontro
Rudi Gatta L'imprenditore alla testa di Gielle Costruzioni
Unire costruzione e attività immobiliare Da due generazioni nel mercato della casa in Valtrompia Rudi Gatta
di Daniele Piacentini
Dal mattone alla casa completa, dai cantieri di famiglia nei primi anni Sessanta fino all’attenzione verso i consumi e l’ambiente, tipica del mercato immobiliare odierno: chiacchierare con Rudi Gatta (41enne imprenditore valtrumplino, sposato, con un figlio, Giovanni, di 12 anni e un lungo impegno da amministratore in diversi ambiti istituzionali locali) è come fare un viaggio nella storia della Valle Trompia, nei suoi cambiamenti e nelle sue peculiarità. La Voce lo ha incontrato, un giorno di novembre, all’interno della sede di Gielle Costruzioni in via Galilei, 54 (complesso Agorà) a Sarezzo. Rudi Gatta, come nasce il suo interesse verso il mondo della casa? Si può dire che io ci sia nato, in mezzo ai cantieri. Studiavo ancora quando mio padre, Giannino Gatta, mi portava con lui a seguire i lavori della sua piccola impresa di costruzioni a conduzione familiare. Da lì è nata la mia passione, maturata e affinata in un lavoro vero e proprio attraverso l’esperienza. Qual è oggi la situazione della casa in Valle Trompia, vista dal suo osservatorio privilegiato di operatore di lungo corso del settore produttivo e immobiliare attivo sul territorio? Dalla fine degli anni Novanta al 2005 la Valle Trompia, così come tante altre zone del bresciano e non solo, ha conosciuto un vero e proprio bo-
om edilizio e immobiliare. Il trend in continua ascesa del mercato ha così consentito a chiunque di fare impresa: fra loro anche molte immobiliari costituite da attori non del settore e non legati alle necessarie dinamiche d’impresa tipiche dei costruttori primari. Questa la situazione del mercato della casa in Valle Trompia fino a qualche anno fa: e oggi, invece, cosa è cambiato sia per chi vende che per chi intende acquistare? Dal 2005 in poi la bolla si è sgonfiata, e la situazione attuale ha contribuito a rendere il privato ancora più esigente: il cliente è attento e informato, chiede un prodotto fatto allo stesso tempo di cuore e professionalità, di passione e soluzioni innovative per l’ambiente e le proprie tasche. Tutte cose che, a mio modo di vedere, solo chi è stato e sta effettivamente sui cantieri può capire fino in fondo. Pare di capire, quindi, che la vostra attenzione primaria alla Gielle Costruzioni è rivolta verso il prodotto – in questo settore, la casa. Non siete comunque solo costruttori, ma anche una realtà immobiliare: perché questi due aspetti in un’unica realtà imprenditoriale? La mia idea è quella di voler essere impresa, e non fare impresa. Per questo cerchiamo di offrire al privato un percorso completo e questo prevede la necessità di costruire applicata all’attività immobiliare. Solo così è possibile gestire una realtà come la nostra, che ha costruito e continua a farlo in tutta la Valle Trompia, da Concesio fino a Gardone e oltre.
Come è possibile gestire entrambi gli aspetti, quello produttivo e quello commerciale in un’azienda come la sua? Da solo non sarebbe possibile. Fortunatamente mi avvalgo di uno staff davvero eccellente, composto da persone giovani e dinamiche che sanno unire professionalità a un grande feeling umano. Chi sono quindi i suoi collaboratori? Beh, dovrei citare tutta la nostra quindicina di dipendenti, chi lavora in cantiere e anche le altre realtà con cui abbiamo rapporti costanti. Una menzione particolare la devo però fare al mio staff più ristretto e, per così dire, di lunga data: mio cognato, Fausto Ronchi, Marco Belleri, Luigi Tononi e Simonetta Crotti. È grazie a loro se la Gielle Costruzioni, dal 1989 ad oggi, ha saputo restare sul mercato e fornire – io credo – anche un servizio importante a tanti valtrumplini. Torniamo per un momento proprio a loro, i privati cittadini della Valle: quali sono le loro richieste quando cercano un’abitazione adatta alle esigenze? Nel mercato immobiliare del 2009 il nostro lavoro è in continua evoluzione. Infatti, è necessario capire le peculiarità del cliente, i suoi problemi e proporgli soluzioni efficaci a quelli che lui ritiene essere gli aspetti fondamentali dell’abitazione. Come Gielle Costruzioni, proprio partendo dalle richieste dei clienti ci siamo concentrati in maniera particolare sul risparmio energetico. Ad esempio, nel cantiere che stiamo realizzando proprio in questi mesi a
Villa Carcina abbiamo ottenuto particolari certificati energetici grazie all’uso di prodotti insonorizzanti, serramenti particolari e isolanti vari. In sostanza, si può dire che molti privati quando acquistano una casa chiedono un prodotto innovativo ed efficiente, una sorta di involucro che sappia risparmiare ed essere compatibile con l’ambiente e … le loro tasche, chiaramente. Chiudiamo con alcune battute più specifiche sull’impresa: se dovesse descrivere in un minuto la Gielle Costruzioni, come lo farebbe? Direi che da due generazioni (mio padre Giannino e io) il nostro lavoro è costruire immobili. Ma costruire per noi non è solo lavoro: è una vera passione, cui ci dedichiamo con impegno, serietà e attenzione. Costruire con passione significa porre la qualità al primo posto, garantire affidabilità delle abitazioni, curare le finiture. Vuol dire considerare ogni immobile speciale e unico, proprio come lo considera il nostro cliente. La gestione famigliare dell’azienda, con il presidio in prima persona delle funzioni chiave, consente infatti di diffondere la cultura della cura al cliente in tutti i nostri collaboratori. Molti clienti ci arrivano dal passaparola. Questo non avviene per caso: oltre a curare gli immobili in fase costruttiva, garantiamo infatti l’assistenza nel tempo, la velocità d’intervento, la disponibilità a trovare soluzioni condivise che garantiscono la creazione di un legame forte con i clienti, vero valore aggiunto della nostra impresa.
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Sarezzo, mostra "Valori Alpini"
Cultura
e comunicazione
Il prossimo 5 dicembre si inaugura a Villa Usignolo la mostra “Valori Alpini”. Realizzata in collaborazione fra Gruppo fotografico, Gruppo alpini e Comune di Sarezzo, l’esibizione vuole mostrare alla comunità il reportage che documenta le attività della sezione locale Alpini (quest’anno impegnata nell’organizzazione del quadrangolare nazionale e del 18° torneo Ana). Curata dal fotografo Alberto Contessi (Gruppo fotografico), l’esposizione gioca sui temi del volontariato, della memoria e delle tradizioni. La mostra, con ingresso libero, rimane aperta da sabato 5 a martedì 8 dicembre, dalle ore 9 alle ore 18.
Lumezzane. La favola rivive nei tre piani della Torre, poi la mostra bibliografica girerà nelle biblioteche
Torre Avogadro, per tre mesi la dimora de “I tre porcellini” Da un'idea di Sonia Mangoni e Laura Staffoni è partita la 7a edizione, con le illustrazioni di Nicoletta Costa di Andrea Alesci
Sabato 14 novembre la Torre Avogadro ha indossato per la settima volta abiti fiabeschi. Si è aperta così “La Torre delle favole” 2009/2010, ideata e curata da Sonia Mangoni e Laura Staffoni e quest’anno centrata su “I tre porcellini”. A fare da sostegno alla mostra lumezzanese l’omonimo libro della nota illustratrice Nicoletta Costa, che nei tre piani della quattrocentesca torre diventa cosa viva grazie all’allestimento scenografico degli “Amici dell’arte” di Lumezzane. Realizzata in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Lumezzane e con il patrocinio della Provincia di Brescia, la mostra viene ospitata nella Torre Avogadro sino al 28 febbraio 2010: tre mesi e mezzo durante i quali si svolgeranno le visite teatralizzate per scuole dell’infanzia e primarie (oltre all’apertura dome-
Un'immagine della mostra allestita a Torre Avogadro
nicale per tutti su prenotazione), a cura di Sara Poli e dell’associazione culturale ColChiDeA. La mostra come principale giostra per tutta una serie di proposte collaterali che dispiegano i colori del fantastico: ogni sabato sino al 20 febbraio 2010 saranno presenti alla torre dei volontari della biblioteca Civica “Felice Saleri” di Lumezzane, pronti ad allietare chi lo vorrà con delle letture; mentre giovedì 10 dicembre la presentazione del libro di Carla Boroni “Fiabe e favole golose. Il cibo nella
letteratura e nelle storie del territorio bresciano”. Poi, con l’approssimarsi del nuovo anno il teatro Odeon organizzerà una rassegna di spettacoli per ragazzi a cura di Vittorio Pedrali, mentre l’osservatorio Serafino Zani proporrà “Le favole del cielo”, proiezione sotto la cupola del planetario con letture recitate di favole celesti. “La torre delle favole” è tutto questo e nelle pregiate stanze dell’edificio che fu degli Avogadro ospita anche una mostra bibliografica suddivisa in diverse sezioni: Nicoletta Costa,
La casa, Il viaggio, Crescere, Maialini, Lupi, Artisti (coi libri di illustratori delle precedenti edizioni) e una speciale sezione dedicata alla luna in quello che è stato proclamato anno internazionale dell’astronomia. Poi, come faceva la giostra nell’incantato mondo di Mary Poppins, la mostra spiccherà il volo con tutto il suo corredo di libri e, per opera del Sistema integrato di Valle Trompia, girerà in alcune biblioteche della Valle: Concesio (3-17 marzo 2010), Nave (23 marzo-6 aprile 2010), Villa Carcina (12-20 aprile 2010), Marcheno (23 aprile-10 maggio 2010), Bovezzo (1226 maggio 2010), Ome (1-20 ottobre 2010), Collebeato (22 ottobre-10 novembre 2010). Dunque, la Torre Avogadro attende chi vuole ascoltare, vedere, toccare la favola, anche con il “Tappeto magico” a cura del Tpo (Teatro di piazza o d’occasione) di Prato: un serpentone dove si rincorrono le figure vivaci e rassicuranti rilette da Nicoletta Costa, in un gioco che ripercorre la storia di Tinto, Regolo e Violetta, porcellini diventati grandi, andati per il mondo e pronti ad affrontare la paura di lupo Edgardo. In una storia semplice e chiara come la giornata di un bambino. Per informazioni dettagliate è possibile visitare il sito web www.latorredellefavole.it.
Gardone: con LuPier in viaggio nell'arte contemporanea C’è una realtà a Gardone Valtrompia che fa arte contemporanea con coraggio e passione. Si tratta del Centro Arte LuPier, nato nel1996 da un’idea di Luisa e Pierluigi Cattaneo, che ne è il presidente. “L’Arte con la 'A' maiuscola, quella che è essenza dell’uomo, è sicuramente lo strumento che dà le coordinate essenziali per decifrare il vivere quotidiano”. Questa la grande provocazione del Centro Arte LuPier: “coinvolgere il visitatore suscitando in lui emozioni recondite, fino a farle vibrare per sfociare in dialogo aperto ed interattivo. L’arte diventa allora al servizio dell’Uomo”. L’associazione promuove attività cultura-
li quali mostre, installazioni, performance, tavole rotonde, conferenze, dibattiti, convegni, concerti, recite e drammatizzazioni teatrali, presentazione di libri. Vi sono poi attività didattiche e di formazione e attività volte alla promozione, alla tutela e alla valorizzazione dei beni ambientali, storici, artistici della città di Gardone e della provincia. Lo spazio galleria diviene così un luogo espositivo d’incontro e dialogo, di confronto e conoscenza, di riferimento e crescita per artisti, studiosi, galleristi e, soprattutto per tutti gli appassionati d’arte. Nel corso di questi anni hanno trovato spazio presso il Centro Arte LuPier varie
iniziative artistiche che hanno riscontrato buon consenso di pubblico e di critica. Presso la sede espositiva del Centro sono state presentate oltre 135 mostre tra personali e collettive, 260 tra cui italiani, tedeschi, ungheresi, francesi, austriaci, spagnoli oltre a olandesi, svizzeri, americani, croati, bosniaci, senegalesi e tunisini. Fino al giorno 11 dicembre da LuPier si può visitare la mostra personale di Angelo Valentini dal titolo “Ossessione”, aperta con ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; il sabato dalle 17 alle 19. Info: www. artelupier.com. f.l.
Il Centro arte LuPier
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Salute. Nella ricostruzione mammaria la scelta è fra chirurgia conservativa o intervento di mastectomia
Curare il cancro alla mammella di Claudio Codignola Specialista in chirurgia
Il cancro della mammella può essere trattato con tecniche chirurgiche: chirurgia conservativa (2/3 dei casi) e mastectomia (1/3). La scelta dell’intervento più demolitivo (mastectomia) deriva dalla paura della recidiva, mentre chi opta per la chirurgia conservativa pensa all’aspetto cosmetico finale. Attualmente, però, anche per le pazienti sottoposte a intervento di mastectomia esistono opzioni di ricostruzione mammaria che garantiscono un risultato estetico valido. Scopo della ricostruzione è ristabilire un adeguato volume mammario e mantenere una buona qualità di vita, senza alterare la prognosi o la possibilità di diagnosticare recidive in sede di ricostruzione; infatti, la maggiore conseguenza della mastectomia è l’effetto psicosociale della menomazione fisica ed estetica, che può comportare ansietà, depressione, effetti negativi sull’immagine corporea e nella vita sessuale della paziente. La ricostruzione della mammella ristabilisce l’immagine corporea, migliora la vitalità, la femminilità, la sessualità delle pazienti, concorrendo a migliorare il senso di benessere e la qualità di vita. La decisione di scegliere o rifiutare la ricostruzione mammaria va dalla paziente dopo aver valutato e considerato le possibili opzioni. È stato
dimostrato che la soddisfazione della paziente per la decisione presa è più elevata quando è stata adeguatamente informata e quando il suo livello di coinvolgimento nella scelta è in linea con aspettative e desideri. La ricostruzione mammaria consiste di due fasi: ristabilimento del volume mammario e ricostruzione del complesso areola-capezzolo. La ricostruzione del volume mammario avviene mediante l’uso di impianti, cioè tessuto della paziente. La scelta della tecnica è dettata da numerosi fattori: la forma e la grandezza della mammella nativa, la localizzazione e il tipo di cancro, la disponibilità di tessuti intorno alla mammella e in altre sedi l’età della paziente, i fattori di rischio medici della paziente e il tipo di terapia cui la paziente dovrà essere sottoposta dopo l’intervento. La ricostruzione del complesso areola-capezzolo è solitamente realizzata una volta completate sia la ricostruzione del volume mammario sia la terapia adiuvante. Nelle pazienti sottoposte a ricostruzione monolaterale è possibile, in questa fase, intervenire chirurgicamente sulla mammella controlaterale per migliorare la simmetria delle mammelle (riduzione, aumento o lifting mammario). La ricostruzione della mammella può essere fatta in concomitanza con l’intervento di mastectomia, oppure in due tempi. La ricostruzione immediata con impianto è appropriata per quelle rare pazienti che hanno un seno piccolo, non ptosico e una
porzione adeguata di cute e muscolo in buono stato, in modo da permettere il posizionamento dell’impianto. Lo svantaggio maggiore è che il risultato cosmetico solitamente non è mai buono come quello nelle ricostruzioni in due tempi e in molti casi si rende necessaria l’esecuzione di una procedura chirurgica di revisione a distanza. Per le ricostruzioni in due tempi si posiziona un espansore tissutale in posizione sottomuscolare (solitamente sotto il muscolo grande pettorale) al termine della mastectomia. Nel successivo periodo postoperatorio si procede a una serie di riempimenti sino al completamento dell’espansione (di solito dopo 68 settimane); in tal modo si ottiene un rilassamento e un modellamento della porzione muscolare del torace, pronto per l’inserimento dell’impian-
to definitivo mediante successivo intervento chirurgico. Il volume mammario può essere ripristinato anche con i tessuti della paziente (addome, dorso, gluteo, anche). In tutti i casi, si traspone un lembo di tessuto al torace per ricostruire volumetricamente la mammella. In seguito al grande interesse destato dalle ricerche sulle cellule staminali si è reso disponibile un ulteriore metodo ricostruttivo che utilizza tessuto autogeno. In particolare, sono state scoperte cellule staminali del tessuto adiposo, nelle zone corporee dove questo è più presente. Queste cellule sarebbero in grado, una volta “trasposte” in altre parti del corpo, di generare tessuto adiposo, che nel caso della mammella permette di raggiungere un volume mammario adeguato.
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La Voce della Valtrompia dicembre 2009
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Sarezzo, Tiberti alla maratona di New York
Sport
Lo scorso 7 novembre il valtrumplino Tito Fiorenzo Tiberti ha ottenuto un grande risultato alla 39a edizione della Maratona di New York City. Partito come tanti altri italiani (3.500 in tutto), Tito Tiberti ha gareggiato nelle fila della Running Team Co-Ver Mapei di Domodossola. Un percorso che come al solito ha preso il via dal ponte di Verrazano, si è snodato per le strade della città e, dopo 42.195 metri si è chiusa davanti al ristorante Tavern on the Green in Central Park. Il ventottenne atleta originario di Sarezzo ha coperto la mitica distanza in 2 ore 26 minuti e 34 secondi, classificandosi al 37° posto assoluto, sesto degli italiani, a un quarto d’ora dal vincitore (lo statunitense Meb Keflezighi) e a poco più di tre minuti dal suo personale sulla distanza (2h 23’ 09’’).
Calcio. Un progetto che ha preso il via nel 2006, cresciuto grazie al costante impegno di oratorio e famiglie
Saretina, un settore giovanile che inizia a “diventare grande” Oltre settanta i bambini coinvolti nell'attività, con una squadra di Pulcini e due formazioni di esordienti di Andrea Alesci
Cresce il progetto della Saretina, nata nell’agosto 2005 da un’idea del curato don Michele Tognazzi, che trovò sostegno nell’imprenditore Duilio Fiorani, in un gruppo di appassionati papà e in alcuni volonterosi giovani: far tornare a Sarezzo il sano piacere di giocare a calcio in una società che fosse iscritta alla Figc (Federazione italiana giuoco calcio). Spinti dall’entusiasmo e riuniti sotto il vessillo gialloblù della vecchia squadra triumplina, l’iniziativa partì con una fase esplorativa nella primavera 2006 e a settembre dello stesso anno il progetto diventò effettivo con una squadra di scuola calcio (primi approcci col pallone per le classi 2000 e 2001) e una di Pulcini (bimbi nati fra il 1996 e il 1999). Dopo il primo difficile anno trascorso nel trasmettere ai bambini i primi rudimenti del calcio, si cominciò a pensare al futuro. Nel frattempo Sarezzo aveva cambiato curato, trovando in don Michele Bodei un solido sostegno alle iniziative della squadra e un nuovo presidente. “La ca-
La formazione Esordienti della Saretina
sa di questa società – dice don Michele – è l’oratorio e il ‘Comitato sportivo saretino Paolo VI’ di cui fa parte è la sua famiglia. Il Comitato convoglia diverse attività sportive e culturali svolte sul territorio di Sarezzo e anche per il calcio desideriamo vedere bambini e ragazzi crescere motivati, giocando con passione e spirito d’amicizia: scopo della società è trasmettere i valori sani dello sport”. Oggi la Saretina è arrivata al quarto
anno consecutivo di settore giovanile, passando dalla trentina di bambini del 2006 a quasi settanta. Oltre alla scuola calcio (per i nati dal 2001 al 2004) s’accompagnano le squadre di Pulcini (classi 1999 e 2000) e due formazioni di esordienti: una a 9 giocatori (1998) ed una a 11 (1997). L’appassionato gruppo di dirigenti è cresciuto nel tempo, così come lo staff tecnico, che vede impegnati fra allenatori e aiutanti tre persone per ogni categoria, ciascu-
no pronto a dedicare volontariamente il proprio tempo a questi bambini. Un progetto che nel tempo si è legato fortemente alla realtà oratoriale, dove si svolgono gli allenamenti. “I più piccoli – dice don Michele Bodei – sono impegnati solo il sabato pomeriggio all’oratorio e subito dopo si disputa la partita dei Pulcini. Le gare delle due squadre di Esordienti si tengono, invece, sul manto erboso di via Bombe, ma il vero problema riguarda gli spazi: all'oratorio lunedì e mercoledì s’allenano gli esordienti a 9, martedì e giovedì i Pulcini e gli Esordienti a 11, mentre il campo in erba è sfruttabile solo in parte (vi giocano altre squadre e non è dotato di illuminazione). L’anno prossimo ci sarà anche la formazione dei Giovanissimi, ma l’impegno non manca e riusciremo a trovare una soluzione”. Una società che è cresciuta piano piano, che ha superato le fisiologiche difficoltà degli inizi, che ha trovato un supporto forte in alcuni sponsor, che ha raccolto il diffuso entusiasmo per lo sport più praticato al mondo, dimostrando come la determinazione e la serietà possano superare ogni ostacolo.
Pezzaze. Nata nel 1975, promuove sport e manifestazioni tutto l'anno: sabato 19 dicembre la Ciaspolata
Con la Polisportiva iniziative di ogni tipo Dire sport a Pezzaze significa dire Polisportiva: dal 1975 un volitivo gruppo di volontari si attiva senza interruzione nel promuovere gare, iniziative, manifestazioni che si radichino nel territorio e coinvolgano anche i paesi dell’Alta valle. Una promozione sportiva che non guarda soltanto all’aspetto agonistico, ma vuole essere momento d’incontro, divertimento e reciproco rispetto. Ecco dunque l’attività svolta durante tutto l’anno con le squadre di calcio
iscritte ai campionati Csi e, dalla stagione passata, la felice novità della pallavolo femminile; poi, l’organizzazione di eventi che portano la gente della valle a riscoprire la bellezza della natura: gite sciistiche invernali, la “Half Marathon - Sentiero dei carbonai”, realizzata in collaborazione con la Promosport valli bresciane; il Palio della montagna di concerto con i Comuni di Collio, Bovegno, Tavernole e Lodrino; la Festa della montagna nell’ultima settimana di luglio.
Dunque, discipline che si svolgono per tutto l’anno oppure mirate in alcuni periodi precisi, come per la Ciaspolata del prossimo 19 dicembre. Una manifestazione che, dopo il felice esordio dell’anno passato, torna arricchita di un nuovo percorso: alla passeggiata di circa un’ora per le famiglie s’aggiunge un’opzione più impegnativa, adatta ad amatori e atleti (circa due ore di marcia). Una corsa che prenderà il via in località Malga Prato Nuovo (ritrovo ore 18.00), lungo la strada che porta
al Colle di S. Zeno. L’iscrizione avverrà lo stesso giorno dalle 16.00 alle 17.00 presso la trattoria “Ai baitei”, posta a 500 metri dalla partenza. La pre-iscrizione (per motivi organizzativi) va effettuata entro mercoledì 16 dicembre telefonando ai numeri 339 8215667 (Andrea Piardi) oppure 339 4255038 (Nicola Morzenti). La quota d’iscrizione è di 10 euro (6 euro per bamibini sotto i 10 anni) e il noleggio delle ciaspole costa 5 euro. l.m.
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Sci. Dall'amicizia del 1964 alla realtà dei corsi di oggi, passando per atleti prestigiosi come Alberto Ghidoni
Os Noi Sarezzo, 45 anni sugli sci fra gare e passione per i monti di Lia Micale
Scendere i bianchi pendii delle montagne, sfilare fra gli abeti nel luccichio del sole sulla neve e trasformare questa passione in un’attività sportiva duratura. Questo il risultato ottenuto da un gruppo di amici e appassionati di sci alpino, costituitosi in Valtrompia nell’autunno del 1964 sotto la denominazione “Os Noi Sarezzo”. Proprio all’inizio dello scorso mese di novembre il gruppo ha festeggiato il 45° anniversario di fondazione: una volta il presidente era Vittorio Buffoli, adesso Adriano Conter, la sede era nel comune saretino, adesso (dal 1990) si è spostata a Brescia, ma lo spirito rimane sempre lo stesso, ossia avvicinare le persone alla pratica dello sci, all’ambiente montano e al suo rispetto, non tralasciando l’aspetto agonistico. Già, perché il presente della società si fonda su un passato prestigioso, un tempo che ha visto transitare nelle fila della Os Noi atlete e atleti poi passati in nazionale per le gare di Coppa del mondo: la saretina Denise Fusari, il cui padre Ermes fu uno dei fondatori della Os Noi; le slalomiste Rosalena Costanzi e Nicoletta Merighetti; Ivano Edalini, che fra i pali stretti conquistò ben due vittorie e altrettanti terzi posti tra
Il gruppo della Os Noi Sarezzo
il 1984 e il 1988; e poi Alberto Ghidoni, l’atleta originario di Collio che dava il meglio di sé nella velocità e nel 1987 conquistò il terzo posto nel SuperG di Garmisch-Partenkirchen, prima di diventare uno fra i più longevi e apprezzati tecnici della nazionale azzurra; infine, la bresciana Daniela Merighetti, che è rimasta con la Os Noi sino all’età di 15 anni e attualmente fa parte della nazionale femminile. “L’attività agonistica – dice Agostino Zatti, maestro di sci e da trentacinque anni collaboratore dell’Os Noi – inizia a novembre e prosegue sino ad aprile, con le gare inserite in circuiti Fisi
“NOI
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA
“
ORGANIZZAZIONE SCIISTICA
(Federazione italiana sport invernali) cui partecipano numerose categorie: Baby (7-8 anni), Cuccioli (9-10 anni), Ragazzi (11-12 anni), Allievi (13-14 anni), Giovani (15-20 anni), Senior (fino a 40 anni) e Master (Over 40). Per i Giovani più meritori (Nazionale Junior) ci sono 12 gare regionali, qualificazione alle finali regionali e di qui agli italiani, quindi gare internazionali dopo una selezione effettuata dal Comitato regionale Alpi centrali e la compilazione di una classifica per ciascun Paese partecipante. E per i migliori, il passo successivo può consistere nell’accesso alla nazionale B (Coppa Europa) oppure
alla A (Coppa del mondo)”. Un’attività, quella della Os Noi, che si completa con i corsi di sci appositamente pensati per bambini dai 6 ai 10 anni, con inizio nel periodo di Natale sulle piste dell’Alpe Pezzeda e del Maniva in collaborazione con la scuola di sci “Tre Valli”. Corsi che si suddividono in vari livelli di difficoltà e comprendono nel prezzo il trasporto, gli ski-pass, la lezione collettiva di mattina e pomeriggio e il pranzo, mentre escludono la tessera Fisi di 40 euro (assicurazione). Si parte dal grado A, pensato per i principianti che sappiano scendere a spazzaneve, con durata dal 27 al 30 dicembre (costo 260 euro); il corso B è di livello medio e va dal 2 al 5 gennaio (costo 260 euro); il livello C è di perfezionamento e pre-agonistica in diverse domeniche (10, 17 e 31 gennaio e 7, 21 e 28 febbraio 2010); il corso pomeridiano, invece, si svolge nei lunedì e mercoledì di gennaio (11, 13, 18, 20, 25 e 27) e di febbraio (1, 3, 8, 10, 15, 17) al costo di 210 euro. Le partenze saranno da Brescia, ma sono previste fermate anche a Concesio e Sarezzo. Per informazioni contattare la sede della Os Noi il lunedì e il mercoledì dalle 20.30 alle 22.30 al numero telefonico 030 2007768 oppure chiamando Agostino Zatti (030 8971605) o Eric Urietti (335 1386865).
organizza
CORSI DI SCI
BAMBINI DA 6 A 10 ANNI STAZIONE: PEZZEDA - MANIVA IN COLLABORAZIONE CON LA SCUOLA DI SCI TRE VALLI CORSO A PRINCIPIANTI PERIODO: PARTENZA* COSTO:
CHE SAPPIANO FARE LO SPAZZANEVE NATALE DAL 27/12/2009 AL 30/12/2009 da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 Euro 260,00
CORSO B LIVELLO MEDIO PERIODO: NATALE DAL 02/01/2010 AL 05/01/2010 PARTENZA* da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 COSTO: Euro 260,00
Compreso nel prezzo: trasporto, ski pass, lezione collettiva mattino e pomeriggio, pranzo. La tessera FISI di euro 40,00 (che comprende assicurazione) non è compresa nel prezzo. I bambini durante il pranzo sono seguiti dai maestri.
CORSO C PERFEZIONAMENTO E PREAGONISTICA PERIODO: DOMENICA Gennaio: 10-17-31 Febbraio: 7-21-28 PARTENZA* da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 COSTO: Euro 390,00 CORSO POMERIDIANO PERIODO: PERIODO: PARTENZA* COSTO:
LUNEDÌ
Gennaio: 11-18-25 Febbraio: 1-8-15 MERCOLEDÌ Gennaio:13-20-27 Febbraio: 3-10-17 da BRESCIA ore 13.00 - RIENTRO ore 18.00 Euro 210,00
*La partenza è prevista a Brescia, ma si faranno fermate anche a Concesio e Sarezzo Per informazioni e iscrizioni: Sede O.S.NOI: Via Casazza, 30 - 25136 Brescia - Tel. e Fax: 030-2007768 Lunedì/Mercoledì 20.30-22.30 - ZATTI AGOSTINO: casa 030/8971605 - URIETTI ERIC: cell. 335/1386865
Non sciate da soli... sciate con“NOI
www.osnoi.org - e-mail: segreteria@osnoi.org
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SERVIZI e NUMERI UTILI COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel.
COMUNI CONCESIO P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it
BOVEZZO Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it
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CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it
VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it
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SAREZZO Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it
POLAVENO
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FARMACIE NUMERO VERDE PER LE FARMACIE DI TURNO: 800 296157
CONCESIO Farmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874 Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 Tel. 030 2185219 Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) Tel. 030 2185012
BOVEZZO Farmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566
NAVE Farmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346
CAINO Farmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134
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Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it
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POLAVENO Donati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079
BRIONE
IRMA
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ANNO I NUMERO 06 - dicembre 2009 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302802371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti
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LODRINO Farmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231
TAVERNOLE SUL MELLA Farmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 920151
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PEZZAZE Farmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Annamaria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788
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COLLIO Farmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722
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GUARDIA MEDICA GARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Giovanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331
BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.
SAREZZO C/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.
TAVERNOLE SUL MELLA C/o presidio ASL di via Amadini, 49 Telefono: 030 9220271 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lodrino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bovegno, Collio.
INFORMAGIOVANI
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118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)
Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141
NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753
VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224
LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519
SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539
SOCCORSO ALPINO Bovegno: Tel. 030 926775
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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:
Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:
8.00 – 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00
Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 -
S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 8.30 – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30
BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30
NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 8.30 – 18.30 Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00
Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30
Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30
CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00
VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 8.30 – 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 8.30 - 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00
LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 7.00 – 9.00 – 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00 Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00 Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00
8.00 – 10.30 – 19.00 Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00
SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30
Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30 Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 8.30 (Maria Madre del Redentore) – 18.30 - Festivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30 POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00
Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre) S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30
BRIONE S. Zenone: Prefestivo: 10.30 – 17.00 - Festivo: 10.30
San Colombano, la chiesa parrocchiale
mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00
Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30
MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-
– 17.00
stivo: 11.15
GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 8.00 – 18.30 - Festivo: 8.00 –
Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00 PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) –
10.30 – 18.30
Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30 MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30 Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30
LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00
TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-
IL PIÙ GROSSO CENTRO ENTRO TRO DI C CU CUCINE UCI DI BRESCIA RES SCIA SCI IA E P PRO PROVINCIA PROV OV VIN N
18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00
Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00
IRMA SS. Trinità: Festivo: 8.30 BOVEGNO S. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30
COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 8.30 (chiesa di Tizio) - 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00 S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)
Stocchetta di Concesio (BS) Via Zanardelli, 66 Tel. 030 2000612 Fax 030 2006821