La Voce della Valtrompia 2009 07

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La Voce della Valtrompia n.

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO I - NATALE 2009

Editoriale

Primo Piano. I racconti della quinta edizione di "Natale nelle Pievi"

Le tradizioni natalizie tra presepi e rassegne La festa della nascita di Gesù ricordata con le parole del dialetto, con spettacoli teatrali e letture nelle pievi di tutta la Valle. In Valle di Sarezzo torna il presepio vivente. A Marcheno quello sul fiume.

Il servizio a pag. 2

Un tempo per ritrovare l'affetto di chi ci ama

Un sereno Natale e un buon Anno nuovo

Sia davvero Natale di + Luciano Monari

J È bello poter augurare a qualcuno Buon Natale. Il problema è riuscire a fare un Natale che sia davvero il Natale. E perché questo avvenga, i doni, l’albero, le luci, il pranzo in famiglia possono certamente servire, ma non bastano. Per fare Natale bisogna entrar dentro a quello che il Natale significa per davvero e forse ce lo può riassumere una frase famosa dei Padri della Chiesa: “Il Figlio di Dio si è fatto uomo perché attraverso di lui l’uomo potesse diventare figlio di Dio”. Infatti il Natale contiene due cose: una l’ha fatta il Signore e dobbiamo semplicemente aprire il cuore allo stupore per riuscire ad apprezzare il dono di salvezza e di amore che viene da Dio. La seconda, invece è qualche cosa che siamo chiamati a fare noi: il nostro Natale, il Natale della nostra vita. Il Natale, infatti, è per tutti; non c’è nessuno escluso da quella serenità, da quella gioia che il Natale è capace di portare. Anche chi sta vivendo nella sofferenza può sperimentare il Natale come speranza, a condizione, però, di entrare in questa logica: vedere in Gesù la presenza di Dio per noi e capire che nonostante la nostra debolezza Dio si è interessato di noi. Non c’è nessun uomo che valga così poco da non chiamare l’intervento di Dio, da non essere degno dell’amore di Dio. È l’augurio che faccio a tutti, alle vostre famiglie, in particolare alle persone che lo vivranno nella sofferenza perché possano sapere che anche nella sofferenza c’è la possibilità di incontrare il Signore e di accostare gli altri con amore e benevolenza. E se tutto questo si compie allora il Natale sarà Natale davvero.


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La Voce della Valtrompia Natale 2009

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Primo piano

Natale nelle Pievi, riflessione sul dialetto Nell'appendice del 16 gennaio 2010 alla "Nave di Harlock" in via Marziale Ducos, la rassegna "Natale nelle Pievi propone una tavola rotonda con gli autori e i poeti bresciani intitolata "Dal solco dell'aratro all'alto dei cieli". Alle 15.30, con gli interventi della poetessa Elena Alberti Nulli, Claudio Bedussi, Pietro Gibellini e il bibliotecario Armando Azzini si rifletterà sull’effetto prodotto nella gente da una rappresentazione in dialetto. Un ragionamento condotto su questo linguaggio della memoria e delle tradizioni per tentare di tracciare le linee storiche e le prospettive future di una lingua che ancora sa esprimere le peculiarità dei bresciani.

Spettacoli. Dal 22 dicembre al 6 gennaio proseguono gli appuntamenti nei comuni dell Valtrompia

La sacra figura della levatrice al centro di “Natale nelle Pievi” di Andrea Alesci

La rassegna dialettale, curata dal regista Pietro Arrigoni, è arrivata alla quinta edizione. Vi aderiscono 15 Comuni. Di seguito le proposte da seguire in questo periodo di festività J Come un refolo di vento caldo torna per la quinta volta a scaldare l’animo dei bresciani la rassegna in dialetto “Natale nelle Pievi”, curata dal regista Pietro Arrigoni e cominciata lo scorso 2 dicembre nel Duomo vecchio con “Come ombre su un campo di neve”, spettacolo centrato sulla figura della levatrice, cui è dedicata tutta la manifestazione. “In questa edizione – dice l’ideatore della rassegna, Pietro Arrigoni – abbiamo voluto riconoscere il valore di un lavoro legato al miracolo della vita, antica arte che

Un momento della rassegna teatrale

s’esprime nel momento complesso e sempre misterioso in cui una nuova creatura viene al mondo attraverso il corpo materno”. Un principio motore che muove tutti gli eventi, come se ciascuno di essi corrispondesse a una piccola nascita nelle pievi bresciane. Un viaggio che approda in Valtrompia grazie all’impegno della Comunità montana e all’adesione di ben quindici Comuni. Tutto è cominciato lo scorso 4 dicembre a Tavernole col

concerto della Bandalpina al forno fusorio. “Una rassegna – continua Pietro Arrigoni – che diviene occasione per poeti, scrittori e compagnie teatrali bresciane di condurre una riflessione sul Natale con l’adamantina leggerezza delle parole recitate, e un’opportunità per la gente di riscoprirsi famiglia per qualche ora, assaporando il piacere di ascoltare una storia in un territorio ricco d’arte”. Il viaggio triumplino continua il 22 dicembre (ore 20.30)

nella chiesa della SS. Trinità a Irma con “San Giosep a tòc”. Il giorno successivo (ore 20.30) è la volta di “Miracoi de Nedàl” nella chiesa vecchia di Sant’Apollonio a Bovezzo e “Lüzer de bianche falìe” (ore 20.30) in quella di San Bernardino a Sarezzo. Domenica 27 dicembre tocca alla pieve di S. Andrea a Concesio accogliere alle 20.30 “Marù dè Nedàl - ’na rissèta bressana”. L’anno nuovo si aprirà il 3 gennaio (ore 16) nella chiesa di San Giacomo a Cesovo di Marcheno con “Chèi tré originài che fa i regài”, seguito in serata (ore 20.30) da “Pére e capèl… i fa ‘l Nadàl pio bèl” nella chiesa di San Michele Arcangelo a Pezzoro di Tavernole. Martedì 5 gennaio alle 20.30 “Nedàl èn rìa a la Mèla” nella chiesa dell’Assunta a Marmentino, quindi chiusura mercoledì 6 gennaio con un doppio appuntamento in Alta valle: alle ore 16 la pieve di San Rocco a Collio ospiterà “Pére e capèl… i fa ‘l Nadàl pio bèl”, mentre alle 20.30 la chiesa di San Rocco a Invico di Lodrino farà calare il sipario rosso sulla quinta edizione di “Natale nelle Pievi” con la replica di “Marù dè Nedàl – ’na rissèta bressana”. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web www.natalenellepievi.it.

Invico di Lodrino. Il 6 gennaio la chiusura con lo spettacolo "Marù dè Nedàl"

Due pasticceri alle prese con una torta di castagne J La Valtrompia è come sempre grande protagonista della rassegna, con diversi paesi ancora in attesa di una particolare visita: le intense parole di un dialetto che cerca di rimanere aggrappato alla terra dell’oggi, raccontando in versi musicati, in narrazioni lievi, in teatrali gesti, in cantilene declamate le storie che furono, che saranno, che potrebbero essere. Il dialetto diventa un brillante chiavistello per aprire le porte dei cuori, in un tempo natalizio dove poter riscoprire la calma dell’ascolto. Sedersi nelle pievi, sparse qua e là sul nostro territorio e spesso dimenticate dal

nostro incedere secolarizzato. Tanti appuntamenti, tanti “tagli” diversi, e un particolare indirizzo culinario che il 6 gennaio a Invico di Lodrino chiuderà l’intera rassegna bresciana con “Marù dè Nedàl - ‘na rissèta bressana” (e già “offerto” il 27 dicembre a Sant’Andrea di Concesio). La storia di due pasticceri e due giovani aiutanti che si ritrovano a preparare una torta di castagne. Tutto accade nella notte in cui nostri protagonisti stanno preparando i dolci per l’indomani, strumenti e ingredienti sono sul tavolo e una frase echeggia nell’aria: “Mè racomandè, che èl saès

Il regista Pietro Arrigoni

tòt pront per quando el riàrà Lù”. È il sottile filo che lega l’intera messa in scena, perché da un momento all’altro Lui arriverà e bisogna prepararsi con un dolce squisito. Poi, durante l’impasto, il grottesco si fonde con l’improvvisazione, gli attori giocano col pubblico, le scenette diventano comiche e le risate s’accavallano l’una all’altra in attesa del misterioso avvenire. Una messa in scena semplice (diretta da Pietro Arrigoni), che fra le mura d’una pieve sa far ridere, divertire, disorientare nella ricerca dello stupore davanti alla grandezza del Natale.


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Le tradizioni della Vigilia

Pillola di storia

Fra le consuetudini che caratterizzano ancor oggi la vigilia di Natale vi è la cena in compagnia di parenti o amici. Un tempo, la sera precedente il Santo Natale, era uso collocare sul caminetto un grosso ceppo di legno ricavato quasi sempre da un rovere, cosparso di acqua benedetta e sopra cui venivano versate alcune gocce di latte, miele e vino. Il ceppo doveva andare tutta notte e con esso si bruciava anche olivo benedetto per invocare protezione sulla casa oppure venivano messi ad ardere rami di alloro e ginepro, emblema di immortalità. E attorno al fuoco, prima di coricarsi, si collocavano due sedie, perché la Madonna e San Giuseppe potessero sedersi e scaldarsi.

La solennità cristiana si contrappose alle feste pagane del solstizio d’inverno a partire dagli inizi del IV secolo e in passato la celebrazione durava tre giorni. Gli Statuti della Valtrompia del 1764 prevedevano “ferie” natalizie per i quindici giorni precedenti il Natale e per quelli successivi all’ottava dell’Epifania.

La Natività di Fra Angelico

Valle di Sarezzo. La rappresentazione è in programma il 26 dicembre e il 6 gennaio dalle ore 14 alle 17

La Natività del Signore rivive nel presepe all'ombra del Cuel di Andrea Alesci

J Ci sono presepi piccoli e grandi, innovativi e classici, umili e imponenti, meccanici e disegnati. Tutti riproducono la scena della nascita di Gesù Bambino. Quella scena che abbiamo visto nei piccoli presepi di casa nostra e che la pazienza e la dedizione di tanti volontari, da Nave sino a San Colombano, rinnova ogni anno allo sguardo delle rispettive comunità. Uno fra i tanti è il presepe vivente che i volontari della Valle di Sarezzo allestiscono da dodici anni, da quando in una mattinata d’ottobre del 1997 un’asina intenta a brucare l’erba vicino alla chiesetta fece nascere l’ispirazione in un gruppetto di appassionati. Subito si misero in moto i volontari del vivace Ctvs (Comitato territoriale Valle di Sarezzo), adoperandosi per costruire le strutture necessarie a ospitare il grande presepe vivente. Da allora, in un tratto di terra che ricorda le aspre colline di Betlemme, sulla sponda del torrente Redocla, torna ogni anno ad animarsi in due distinti momenti (a S. Stefano e all’Epifania) il presepe vivente della

Valle di Sarezzo. Un percorso guidato porta i visitatori ad attraversare il corso d’acqua sopra un ponticello in legno e di qui sfilare accanto alle botteghe di una volta: accostarsi al forno a legna del panettiere che impasta e aspetta con pazienza di veder lievitare la pagnotta; osservare le donne che tessono pizzi e merletti sul tombolo e ragazze impegnate al filatoio; vedere i grandi che mimano ai più piccoli la pesca dei pesci in un laghetto costruito appositamente; ascoltare il rumore dell’acqua che schiocca sulle pale del mulino e poi guardare il mugnaio intento a macinare i cereali; perdersi nelle scintille del martello che picchia sull’incudine nella bottega del fabbro; camminare accanto alle guardie romane; gettare uno sguardo oltre il recinto dove grufolano i maiali; farsi rapire dalla maestria di un carpentiere che modella il legno; scorgere la fatica sul volto del contadino che zappa la terra. E poi salire sino alla scura bocca del Büs Cuel, sottile richiamo al povero luogo dove nacque Gesù. Nel profondo antro che domina dall’alto tutto il presepio sta nascosta la Sacra famiglia con il bue e l’asinello. San Giuseppe e la Madonna vengono interpretati ogni anno dai neo-genitori della Valle, men-

Il presepio vivente in Valle di Sarezzo (foto Alberto Contessi)

tre il ruolo di Gesù Bambino è riservato ai neonati della Valle. “Quest’anno – spiega Elisa De Piazzi, consigliere del Ctvs – i neonati sono stati quattordici e dieci di loro saranno Gesù, con turni di venti minuti ciascuno. Nel corso di questi dodici anni sono state 87 le ‘Sacre famiglie’, l’impegno è sempre tanto e vorremmo riuscire a coinvolgere sempre più giovani nella realizzazione; un impegno che viene ripagato dalla media annua di circa 8.000 visita-

tori”. Una ricostruzione scenica lungo la quale poter vedere tradizioni di un tempo e alcuni mestieri rimasti soltanto nelle pagine dei libri. Un corteo di personaggi che fa rivivere in maniera intensa la sacra Natività del Signore. Il presepe vivente si terrà sabato 26 dicembre e mercoledì 6 gennaio dalle ore 14 alle ore 17 e ogni quindici minuti partirà dalle scuole medie di via Verdi un autobus-navetta che trasporterà gratuitamente i visitatori.

Marcheno. Torna puntuale il presepio allestito sull'argine del fiume Mella. La prima volta fu nel 1988

Insieme a pastori e animali verso la grotta del Bambino J Fervono i preparativi nel paese che apre le porte dell’Alta valle, con travi, attrezzi e materiali disposti sul terreno accanto al fiume Mella, pronti ad essere impugnati per allestire il tanto atteso presepio. “L’idea – dice il parroco don Maurizio Rinaldi – è nata nel 1988 dalla volontà di portare all’esterno la natività, all’aperto, in un luogo dove ogni passante potesse fermarsi, vederlo e poi sfilarvi accanto. Un presepio che è ormai è diventato “adulto”, compiendo proprio nel mese di dicembre 2009 il suo ventunesimo anno d’età. Lì, adagiati sull’argine del fiume, pa-

stori e animali paiono in cammino verso la capanna dove nasce Gesù Bambino, in una striscia di terra lunga 400 metri che nel periodo natalizio si trasforma in un luogo speciale. Disposto su un’area di 2.500 metri quadrati, il suo allestimento impegna grandemente il gruppo parrocchiale “Amici del presepio”, con ambientazioni che cambiano di anno in anno. “Un grosso lavoro – continua il parroco marchenese –, anche perché si impiegano pietre del fiume, mattoni, tegole, legna, oggetti ricostruiti artigianalmente”. Scendendo nell’alveo del corso d'acqua e camminando ac-

Il presepio sul fiume

canto alle casette dei pastori pare di tornare indietro nel tempo, ammirando il ripetersi degli antichi mestieri di mugnaio, falegname, fabbro nei luoghi e negli attrezzi ricostruiti con meticolosa cura. Un cammino col quale pare di tornare a Betlemme, accompagnati da un sottofondo di dolci canti natalizi. Visitato nel corso degli anni da migliaia di persone, il presepe rimane aperto tutti i giorni dal 25 dicembre al 16 gennaio, dalle ore 8 alle ore 23. Per ulteriori informazioni visitare il sito web www.parrocchiamarcheno.it.


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La parola ai lettori L

Sono una mamma e vi scrivo per offrire una mia visione in merito dibattito che si è creato negli ultimi

Come una boa che ondeggia nel mare l’isola dai mille possessori se ne sta acquattata sotto lo stivale italiano e in questo tempo di pacata calma natalizia possiamo perderci nelle pieghe del suo florido terreno. Perderci nel profumo della terra che sale denso dalle pagine di Gesualdo Bufalino, ritrovare nelle “Cento Sicilie” il prisma delle sue disparate identità. E poi respirare come su un galeone che attraversa il tempo le scintillanti memorie di un “Museo d’ombre”, l’amore segreto di “Diceria dell’untore”, prima di tuffarci a capofitto nelle parole pietrose del “Fiele ibleo” bisaccia trasparente di furori e sorrisi.

Lumezzane Valle nel buio

Nel tratto di strada che dal Termine accompagna gli automobilisti verso i tornanti di Lumezzane si transita nella frazione valgobbina di Valle, dove un impianto d’illuminazione schiarisce soltanto le perplessità dei passanti: i pali della luce si trovano su un solo lato della strada, illuminando flebilmente e a macchie. Un pericolo per chi procede con la macchina, ma ancor di più per i pedoni che si malauguratamente dovessero trovarsi ad attraversare.

Autostrada Valtrompia

Il crocifisso a scuola

Rotte letterarie

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

LETTERE

Volevo aggiungere alcune considerazioni in merito alla situazione tecnico amministrativa dell’autostrada valtrumplina per poter valutare con più argomenti la prospettiva della stessa. In merito alla lettera pubblicata nello scorso numero sull’autostrada della Valtrompia, vorrei segnalare che, oltre alle problematiche finanziarie e societarie citate, sussistono fondati motivi per cui l'infrastruttura sia completamente a rischio. È noto, infatti, che il finanziamento (circa 270 milioni di euro) del primo tratto Concesio-Sarezzo viene finanziato dalla società Serenissima solo a condizione che venga prorogata la concessione dell’autostrada Bs-Ps fino al 2026. Questa proroga è consentita da Anas e dalla Commissione Europea solo ed esclusivamente se entro il 30 giugno 2013 (termine dell’attuale concessione già prorogata dal 1999 al 2013) verrà approvato il progetto definitivo della Valdastico Nord. A tutt’oggi è negativo il parere sulla Valdastico Nord da parte della provincia di Trento, che preferisce potenziare la direttrice della Valsugana: “È quasi impossibile rispettare la scadenza del 2013, bisogna riaprire il confronto con Anas”, ha dichiarato il presidente di Serenissima Attilio Shneck. Quindi, senza la Valdastico Nord non può essere finanziata da parte di Serenissima nemmeno l’autostrada della Valtrompia. Presumo che sarà molto difficile vedere l’inizio dei lavori per l’autostrada triumplina nella prossima primavera, come viene sbandierato a destra e a manca dagli attuali amministratori della provincia di Brescia. Claudio Rubagotti

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IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Comunità montana, sito web rinnovato

Il vecchio portale della Comunità montana rimane ancora in funzione, ma dall’inizio di dicembre l’area Cultura ha rinnovato la sua presenza in Internet con un sito web più chiaro ed efficiente, associandosi al protocollo della Provincia di Brescia. Nell’attesa che anche gli altri comparti effettuino il passaggio (probabilmente tutto sarà risolto entro la primavera 2010) non resta che dare il nuovo indirizzo: http://cultura. valletrompia.it

mesi a proposito della sentenza presa dalla Corte europea sulla rimozione del crocifisso nelle scuole. Credo che tale decisione sia sbagliata, perché il crocifisso fa parte della nostra identità storica prima che cristiana. La croce è un simbolo di fratellanza (peraltro sinora invisibile agli occhi di tutti e naturalmente accettato come parte dell’arredo) e questa sentenza lo trasforma in un simbolo di separazione. Nel crocifisso c’è la storia del nostro Paese, così come in esso è racchiusa la storia dell’Europa intera, tanto che nazioni come la Norvegia, la Svezia, la Danimarca recano nel proprio vessillo nazionale una croce cristiana. Un cristianesimo che è connaturato all’origine dei vari paesi europei e in quanto appartenente alle rispettive storie non può essere rinnegato con una sentenza distorta. Rinnegare la storia e il nostro passato significa non garantirci un futuro, significa fare un passo nel vuoto. Ecco perché mi trovo pienamente d’accordo anche con l’amministrazione comunale di Villa Carcina, che ha deciso di opporsi alle indicazioni prese in sede europea. Lettera firmata

Ecobank? Soluzione alternativa Buongiorno, ho letto che anche in Italia (per ora soltanto nella provincia di Alessandria) sono attivi da qualche mese due punti Ecobank, ossia macchinette che provvedono alla raccolta differenziata di plastica e alluminio. Un sistema che da tempo viene utilizzato nell’Europa del Nord, permettendo di differenziare e compattare i rifiuti per tipologia (plastica Pet, alluminio e acciaio) e per colore (Pet trasparente e colorato), raccogliendone grandi quantità in contenitori interrati. La cosa interessante è che depositando bottiglie di plastica e lattine di alluminio (vuote e non schiacciate) si riceve un bonus in euro da spendere presso negozi e supermercati convenzionati. L’iniziativa Ecobank, promossa da un’azienda di Bolzano, darà due centesimi di euro a pezzo e sarebbe bello se si diffondesse anche nella nostra Valle. Un sistema che assicura selezione e

recupero dei materiali, eliminando gli elevati costi dei servizi di raccolta e stimolando un atteggiamento responsabile verso l’ambiente. Francesca Milleni

Educazione come stimolo Quanti strumenti occorrono a un buon educatore: la capacità di rendere memorabile un messaggio, di modo che crescendo i ragazzi allunghino i rami e possano toccare le piante che gli stanno intorno; guidare al risveglio di una passione, stimolando la curiosità per il mondo, che una volta affinata con lo studio si tramuta in spirito d’osservazione e poi indirizzo alla scoperta del nuovo; apprendere con passione e trasporto, sia da parte di chi insegna che di chi impara aiuta poi ad aprire la porta dell’immaginazione in modo guidato, così da immaginare il futuro che ancora non c’è; e l’immaginazione stimola l’empatia, il ritrovarsi nei panni degli altri e capire quello che gli altri sentono. Maria Paganini

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.



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Lumezzane

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"Quelli della piazza", seconda sala prove L’associazione culturale musicale “Quelli della piazza” continua il suo impegno a favore dei gruppi locali di giovani musicisti. Dallo scorso mese di novembre è stata aperta una seconda sala prove, allestita per far fronte all’alto numero di richieste pervenute. La sala è dotata di impianto voci, amplificazione per chitarra e basso, batteria, tastiera, oltre all’insonorizzazione acustica e all’aria condizionata. L’apertura va dal lunedì al giovedì dalle ore 20.30 alle 23.30; il venerdì (solo su richiesta) dalle 20.30 alle 23.30, mentre il sabato dalle 14.30 alle 18.30. Per ulteriori informazioni visitare il sito web www. quellidellapiazza.com.

Vacanze obbligate. Molte fabbriche hanno chiuso il 18 dicembre e riapriranno solamente l'11 gennaio

Si chiude: venti giorni di “ferie”

dodici mesi e il proseguo previsto per i primi mesi del prossimo anno, preoccupano non poco. Chi non ha fatto ricorso all’ammortizzatore sociale ha “invitato” i propri dipendenti a prendere qualche giorno di ferie. Le autorità mondiali parlano di una ripresa che forse farà sentire i suoi primi effetti, a essere ottimisti, tra sei mesi o un anno. Qualche timido segnale di ripresa sembra esserci, ma la maggior parte delle aziende produce per il magazzino in mancanza di ordini

o di rinvio di quelli che hanno. “Le materie prime hanno un prezzo in aumento e la speculazione sta giocando la sua parte, come con il petrolio. Questo costringe a fare offerta a prezzi più alti che non vengono accettate; ci dicono che la crisi non permette adeguamenti di prezzo, ma così facendo le condizioni delle singole aziende peggiorano. Contenere i costi è il leitmotif da adottare, ma non è possibile andare oltre un certo limite”. Per gli artigiani, quasi sempre costretti a subire la presa di posizione delle aziende committenti, rappresenta un’ulteriore preoccupazione. Investire in nuovi mercati, in nuovi processi e nuove tecnologie è una frase ricorrente da almeno tre lustri. Uno strumento preferenziale per essere scelti come fornitori, poteva essere la certificazione, che però in Valgobbia è ancora troppo limitata. I costi per adottarla poi sono oggi difficili da sostenere. L'economia si basa sulle aspettative e purtroppo l’ottimismo non si vede. Gli imprenditori più avveduti avevano messo avanti le mani già a fine 2008 e pochi azzardavano previsioni per l'anno successivo. Le produzioni valgobbine dipendono molto dalla domanda estera, dalla quale arrivano indicazioni più favorevoli del passato, anche se con segnali diversi a seconda dei settori. Anche il rapporto eurodollaro non favorisce l’esportazione verso gli Usa, incidendo negativamente sulla competitività.

l’amministrazione e il nuovo assessore a prendere le redini del commercio, facendosi promotori di incontri fra i commercianti, al di là dell’appartenenza alle diverse associazioni di categoria”. Forse così si potrebbero gettare le basi per ampliare le eccellenze, certamente presenti a Lumezzane. “Le idee nascono dall’intuito, dalla ricerca continua, sostenute dall’esperienza e dalla professionalità. Alle idee di prodotto vanno affiancate idee organizzative e di servizi per migliorare la qualità della vita e per offrire sempre il meglio a chi ama distinguersi”. Un concetto che in via Matteotti hanno preso alla lettera.

Uno scorcio di via Matteotti

di Angelo Seneci

Molte aziende, costrette dalla crisi, chiudono per venti giorni durante le feste di Natale. Le preoccupazioni di diversi imprenditori "che non vedono la fine del tunnel" J Anche quest’anno buona parte delle aziende valgobbine rimane chiusa venti giorni per ferie natalizie. L’ultimo giorno lavorativo, infatti, è stato venerdì 18 dicembre; ci si rivede l’11 gennaio 2010. Auguri di buon Natale e felice anno nuovo. “Quello che preoccupa – dice un imprenditore – è non vedere la fine del tunnel. Alti e bassi nell’economia ci sono sempre stati, ma una situazione come quella di oggi non l’ho mai vista. La crisi finanziaria ha contribuito ad acuire le difficoltà”. “Fortuna che i tassi d’interesse si sono abbassati – dice un altro –, anche se il ritardo con cui è intervenuta la banca europea è stato preoccupante. A questo si deve aggiungere che le banche italiane non hanno ridotto immediatamente i tassi, anzi in tutta risposta hanno aumentato gli spread, cioè il loro margine di

Una vista di Lumezzane dall'alto

utile, unitamente al ritardo con cui sono intervenute nella riduzione, che francamente dovrebbe essere per loro imbarazzante, non è un comportamento che può aiutare le aziende”. “È oltre un anno che non faccio un assicurazione furto ed incendio su un capannone nuovo”, dice invece un importante broker bresciano. Sono questi i commenti che circolano in Valgobbia e che purtroppo vanno consolidandosi nel tempo. La cassa integrazione attuata da diverse aziende ormai da

Il 22 e il 23 lo "Shopping day" di Piatucco Dopo tre anni martedì 22 e mercoledì 23 dicembre torna lo “Shopping Day” con i negozi aperti fino alle 22. Inutile dire che la proposta arriva da alcune botteghe di via Matteotti a Piatucco, rilanciando un’iniziativa che aveva segnato positivamente gli anni scorsi. Facendo un giro per Lumezzane, si nota che via Matteotti è l’unica a essere illuminata a giorno, con gli addobbi dei negozi molto curati. La via conta diversi negozi e solo nove hanno partecipato al finanziamento della nuova iniziativa. “Abbiamo voglia di fare, bisogna credere nel progetto ‘commercio’, affinché produca risultati. Ci auguriamo che la nuova amministrazione

possa intervenire, anche solo apportando migliorie urbanistiche alla via”. Via Matteotti non presenta uno scenario desolante, fatto di tante vetrine svuotate e di saracinesche abbassate per colpa della crisi economica, ma al contrario spicca la sua resistenza vivace. “Nella via siamo quasi tutti commercianti consolidati – dice uno di questi –. Anche quando un negozio viene lasciato, è subito occupato da altri. Questa è la nostra forza”. La realtà valgobbina ha due facce: da un lato vie dove i negozi ormai si contano sulle dita di una mano, dall’altro quelle in cui la frequenza, come in via Matteotti, rimane molto alta. “Invitiamo



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Lumezzane. La maggioranza compatta, l'opposizione vede una mancanza di progettualità

Approvato il bilancio comunale di previsione per il 2010 di Angelo Seneci

L'assessore al bilancio Elena Berna ha presentato i dati. È stato prospettato un pareggio di bilancio. Fra gli investimenti, il completamento di Parco Avogadro J Il consiglio comunale di Lumezzane ha approvato il bilancio di previsione 2010. I dati su cui si è intavolata la discussione sono quelli presentati dall’assessore al bilancio Elena Berna. Diciamo subito che è stato prospettato un pareggio finanziario complessivo, ovvero totale entrate di competenza che deve essere uguale al totale spese di competenza (22.080.860 euro) e un pareggio economico, cioè entrate correnti uguali a spese correnti (14.413.083 euro). In particolare, le entrate dell’Ente previste per il 2010 sono divisibili in alcuni grandi titoli. Quelle rappresentate da imposte e tasse pagate dai cittadini, per Ici (4.320.000), Tarsu (2.375.000), imposta di pubblicità, addizionale co-

Una seduta del Consiglio comunale

munale Irpef e addizionale Enel sono pari complessivamente a 8.856.566, cioè il 40,10% del totale. I trasferimenti dallo Stato sono previsti in 4.819.387 pari al 21,83%; le entrate provenienti da rimborso rette, refezione e trasporto scolastico, diritti di segreteria, contravvenzioni, fitti a canoni per uso immobili di proprietà comunale, cioè le entrate extratributarie, sono pari a 2.066.930 che in percentuale rappresentano il 9,40%. Un’importante voce d’entrata è rap-

presentata dalla vendita di immobili di proprietà del Comune o trasferimenti straordinari di capitale dallo Stato e dalla Regione destinati alla realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture, sino a proventi per permessi di costruire di 3.088.136 euro (14%). Sul fronte delle uscite è interessante sapere che le spese necessarie al funzionamento della macchina comunale e all’erogazione di servizi ai cittadini è stimata in 14.413.083 (65,3%). “Sul fronte della spesa cor-

rente l’amministrazione è impegnata in una significativa operazione di razionalizzazione della stessa”, dicono dai banchi della maggioranza. Le spese in conto capitale, destinate agli investimenti sul patrimonio dell’Ente, realizzazione di opere pubbliche, manutenzioni straordinarie, sono iscritte per 3.713.777 euro (16,8%). Tra queste si segnalano il completamento di Parco Avogadro, l’intervento di messa in sicurezza del lato meridionale del campo sportivo di Rosaghe, la realizzazione di asfalti e migliorie stradali e la ristrutturazione e adeguamento alla normativa della piattaforma ecologica e magazzino comunale. Interventi sono poi previsti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’acquisizione di aree, la bonifica ambientale di Val De Put, la realizzazione di parcheggi e altri interventi diretti a recuperi e riqualificazioni di aree. Altro capitolo importante tra le spese, quello costituito dalla quota di capitale dei mutui contratti dall’Ente e restituita agli istituti mutuanti per 2.009.000 euro (9,1%). Le minoranze intervenute con alcuni emendamenti, peraltro non ammessi, hanno lamentato la scarsa chiarezza nella progettualità, la fumosità che ha caratterizzato gli interventi di alcuni assessori e la mancanza di una relazione da parte degli assessori stessi.


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Alta Valle Marcheno. Nella frazione Sopra è stato aperto un nuovo servizio di stireria, lavanderia e piccole riparazioni

La presenza di un laboratorio dove l’integrazione è reale All'interno vi lavorano tre donne: un'italiana, una del Burkina Faso e un'albanese. È il frutto della collaborazione tra Comune, Comunità montana e il Gruppo Andropolis di Gardone di Edmondo Bertussi

J Oggi per tante giovani coppie o “single” il bottone di una camicia perso o un gancio del giubbotto diventano un problema. A Marcheno, nei locali ex Poste della frazione Sopra, in comoda posizione è stato aperto con successo un nuovo laboratorio di stireria, lavanderia a gettoni e piccole riparazioni. Sottolineava il sindaco Barbara Morandi, all’inaugurazione, come non esista nulla del genere in Alta valle: quindi, oltre a creare posti di lavoro in periodi grami senza mettersi in concorrenza con altri, dà anche un servizio nuovo. Vi lavorano tre gentili signore: Gabriella (marchenese di Brozzo) Aminata (Burkina Faso), Vittoria (albanese). È il frutto della collaborazione tra il Comune di Marcheno, la Comunità

Il laboratorio di stireria e lavanderia

Montana di Valle Trompia e il Gruppo Andropolis di Gardone. Andropolis, cooperativa sociale nata nel 1990, ha come ragione statutaria “l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate” per i più svariati problemi: da quelli fisici a quelli psichiatrici (anche per “dipendenze”), detenuti ammessi alle misure alternative di pena. In questi anni ha avuto un forte sviluppo e dal 2000 è nella nuova sede di via Artigiani a Gardone. Un vero

“gruppo”, strutturato in modo specifico per le diverse attività: attualmente Andropolis Lavanderia, Andropolis Ambiente, Solidarietà attiva. Con un fatturato di circa tre milioni l’anno e interventi a 360° che offrono opportunità stabile di lavoro a circa 250 persone (ben 180 in Ambiente e una quarantina in Lavanderia), delle quali più del 30% in situazione di svantaggio, collaborando con le diverse istituzioni sul territorio. A Marcheno il progetto

San Colombano: la sfilata dei pastori e l'arrivo di Babbo Natale Chi sale di sera verso San Colombano vede brillare in alto una stella cometa speciale: è quella che gli alpini disegnano ogni anno su alla cascina Petentè, che domina dal monte sopra i prati dove c’era negli anni Ottanta lo skilift dei Ghidoni (la famiglia del campione Alberto). È ormai tradizione ed è uno dei momenti particolari di un Santo Natale speciale dove forte rimane l’aspetto di antica devozione unito a quello della solidarietà e tradizione. Organizzano il gruppo dell'oratorio con quello degli Alpini e i volontari del paese. L’anno scorso è stato segnato poi da un evento particolare: l’accensione durante

la S. Messa della lampada che i minatori della Tassara-S.Aloisio donarono a papa Montini quando salì al soglio pontificio, seguita dall’inaugurazione del restauro della parte nord della parrocchiale con la dedica a Paolo VI del nuovo salone realizzato al piano superiore. Quest’anno ha un prologo speciale, con il concerto della banda musicale Ottorino Respighi di Tavernole in chiesa, la domenica precedente il Santo Natale. I ragazzi dell’oratorio costruiscono il presepio nella parrocchiale sotto l’originale cupola stellata. Quindi, si dà il via alla sottoscrizione tradizionale a favore delle opere parrocchia-

li con sorteggio premi all’Epifania. La vigilia, calata la notte, su a Petentè sotto la stella cometa, attorno al grande fuoco, si radunano i pastori col loro gregge. Accese le fiaccole scendono verso il paese: quando c’è la neve da lontano l’avanzare delle luci ha qualche cosa di magico. Sfilano nelle vie verso la parrocchiale per la Santa Messa di Mezzanotte con la deposizione del Bambino Gesù nel presepio. Poi all’uscita dalla messa, sul sagrato, la sorpresa: il carro con l’asino e il cavallo, i pastori e Babbo Natale che distribuisce i regali della Parrocchia agli anziani. e.b.

ha un piano triennale, al termine del quale si verificano sostenibilità e possibili sviluppi: un investimento di circa 100.000 euro (90.000 per attrezzature e impianti), co-finanziato da Cooperativa, Comune e Comunità Montana e sostenuto anche dalla Fondazione Comunità Bresciana. Benedetto dal parroco don Maurizio, ne hanno tagliato il nastro inaugurale insieme al sindaco di Marcheno il presidente della Comunità Bruno Bettinsoli, Elena Gallinari (responsabile dei servizi socio sanitari), Antonio Ardesi (presidente Andropolis), i sindaci Iside Bettinsoli (Lodrino), Andrea Porteri (Tavernole) e Gabriele Zanolini (Marmentino). È seguito un significativo omaggio: le bandiere dei Comuni (Lombardia, Italia, Europa) lavate e stirate ai sindaci, dei buoni lavaggio al parroco e un sacchettino di lavanda ai numerosi presenti. I servizi sono a prezzi estremamente contenuti. Le lavatrici da 20 kg sono adatte anche a pezzi ingombranti con servizio di essiccatoio per asciugarli. Con un particolare importante: la presenza delle dipendenti consente di lasciare i capi la mattina e ritirarli la sera con l’aggiunta di un solo euro. Il laboratorio è aperto dal lunedì al venerdì con orario continuato dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 13. La lavanderia è aperta tutta la settimana dalle 8 alle 22.


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Collio. La scuola italiana di sci "Tre Valli" è una delle più antiche della provincia

Tra Maniva e Pezzeda, scuola di sci per tutti gli appassionati Rappresenta un punto di riferimento per chi vuole imparare a sciare sulle montagne dell'Alta Valtrompia. Opera fra le piste dell'Alpe Pezzeda e del Maniva. Predisposti dei corsi natalizi di Matilde Russo

J Nel rilancio dell’Alta Valle è protagonista indiscussa anche la scuola italiana di sci Tre Valli, una delle più vecchie di tutta la provincia bresciana. Nata all’inizio degli anni Settanta dall’unione della scuola di sci Valtrompia e della Maniva-Gaver (allora guidata dal maestro Agostino Zatti), la Tre Valli ha attraversato i decenni in maniera fruttuosa, divenendo un punto di riferimento assoluto per chi vuole imparare a sciare sulle montagne dell’Alta Valtrompia. “Tutto cominciò con Ferruccio Tomasi – afferma l'‘attuale direttore Pierfranco Tanghetti –, a cui succedettero poi Edoardo Lazzari, Elio Cottali e, quattro anni fa, il sottoscritto. In questo lungo arco di tempo la scuola

Gli istruttori della scuola di sci

ha passato anche momenti gloriosi, arrivando ad avere quarantacinque maestri, poi emigrati per la sofferenza delle stagioni sciistiche. Comunque – prosegue Tanghetti – ad oggi possiamo contare su una trentina di validi professionisti della neve, in grado di impartire lezioni di sci alpino, sci di fondo e snowboard”. Un nutrito pool di insegnanti in maggioranza valligiani, comunque tutti provenienti dalla provincia di Brescia, e di recente arricchiti dalla pre-

senza di due giovani leve. “Tutti i maestri – ribadisce Pierfranco Tanghetti – sono ex agonisti o da sempre calcano le piste da sci. Il più vecchio ha compiuto settant’anni da poco, mentre il più giovane ne ha ventidue e come direttore ci terrei molto che giovani maestri possano fare le selezioni e poi approdare alla nostra scuola. In questo senso, auspico che il collegio dei maestri di sci rediga una normativa che favorisca l’inserimento di molti di loro con periodi di tirocinio”.

Nella sua lunga storia la “Tre Valli” ha visto passare anche campioni dello sport come Ivano Edalini e Alberto Ghidoni ed è divenuto punto di riferimento per associazioni come la Uoei (Unione operai escursionisti itliani) di Brescia, oltre che solido appoggio per diversi Sci Club della Valle: Lumezzane, Marcheno, Os Noi. “La gestione che porto avanti – riferisce il direttore della ‘Tre Valli’ – è del tutto simile a quella di un’azienda, nel senso che la scuola deve essere ospitale sotto tutti i punti di vista e deve esprimere serietà. La cosa più importante è il comportamento che tiene il maestro, il quale deve dimostrarsi un vero esempio per gli allievi, non soltanto insegnando la tecnica, ma al medesimo tempo trasmettendo la sua passione per la neve e il rispetto per l’ambiente montano”. La scuola italiana di sci “Tre Valli” ha sempre operato dividendosi fra le piste dell’Alpe Pezzeda (sede all’arrivo della prima seggiovia) e del Maniva (casetta sotto la biglietteria). In questo periodo natalizio sono già predisposti dei corsi con orario fisso (ore 10-12): dal 22 al 24 dicembre, dal 27 al 30 dicembre, dal 2 al 5 gennaio. Per informazioni: Pierfranco Tanghetti, tel. 030 9225065 o 334 6753679 oppure e-mail scuolasci.trevalli@ alice.it.

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BUONE FESTE


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Media Valle

Villa Carcina, mostra di Luciano Bertoli Promossa dall’assessorato alla Cultura, si è aperta lo scorso 19 dicembre la mostra di pittura di Luciano Bertoli. Un’esibizione che sviscera il tema della sofferenza patita da Giovanni Paolo II, la cui vicenda umana ha particolarmente impressionato l’artista franciacortino. Una tappa nel percorso portato avanti in questi ultimi anni sulla “sofferenza”, con tele dove sempre risaltava questo aspetto della vita. Apprezzato nelle città di Parma, Verona, Bergamo, Salsomaggiore e Roma, Bertoli si è dedicato spesso al restauro di grandi affreschi e alla riproduzione di falsi d’autore rinascimentali. La mostra rimarrà aperta sino al 3 gennaio 2010 il sabato e la domenica (compresi festivi) dalle ore 16 alle 19. Ingresso libero.

Zanano. Inaugurato lo scorso 10 ottobre dalla musicista Jennifer Bate. Novità anche dalla campana della vita

La solenne musica dell'organo La parrocchiale si è arricchita del nuovo strumento. Ogni primo sabato del mese, in occasione della messa serale, una campana ricorderà invece i bambini di Lia Micale

J Sono trascorsi più di mille anni da quando il monaco benedettino Guido d’Arezzo assegnò il nome alle note musicali, aiutando i suoi allievi a impararle con le iniziali della prima strofa dell’inno Ut queant lexis recitato nella solennità di San Giovanni Battista. E dall’aretino tetragramma ai cinque righi musicali di oggi, così è anche per l’organo, antico strumento musicale che in molte chiese accompagna il canto: è il caso della parrocchiale di Zanano e Noboli dedicata alla Regina della Pace, arricchita dallo scorso 10 ottobre dalla presenza di un organo tutto nuovo. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi, che proprio nella frazio-

Sullo sfondo il nuovo organo

ne saretina cominciò il suo apostolato sacerdotale. Una serata nella quale le comunità di Zanano e Noboli hanno potuto udire la musica suonata da una delle più grandi organiste internazionali, la londinese Jennifer Bate. Venuta dall’Inghilterra, così come il corpo fonico dell’organo, risalente alla seconda metà del XIX secolo e appartenuto alla comunità Metodista unita di Stourbridge, piccolo sobborgo di Birmingham. Quando nel 1932 i Metodisti Uniti si unirono ai Metodisti Primitivi

la vecchia chiesa di Stourbridge venne chiusa e accorpata a un’altra più grande e l’organo fu messo in vendita. Trasferito l’anno successivo nella comunità metodista di Wordsley, vi rimase sino al 2005, quando anche questa si unì alla più grande Ambelcote. Su suggerimento del maestro Matteo Malagoli, lo strumento fu acquistato dalla parrocchia di Zanano e rimesso a nuovo dalla Casa Pedrini di Cremona. Il corpo fonico (somieri, mantici, canne e console) è originale, mentre

sono state costruite la facciata, il mobile attorno e una console a trasmissione elettrica. “Ma oltre all’organo – spiega il parroco don Cesare Cancarini – abbiamo fatto lavori anche alle campane, perché durante un sopralluogo con i tecnici abbiamo constatato che nella cella campanaria vi era un posto vuoto e quindi la possibilità di aggiungere una campana: ecco dunque l’idea della campana per la vita”. Una campana del peso di 105 kg, che suonerà in Mi prima di ogni Eucaristia e dedicata ai bambini e ai ragazzi, quelli che ogni giorno sono intorno a noi e quelli che non ci sono più. “Da qualche anno suoniamo le campane a ogni nuova nascita per i neonati su questa terra tragica e meravigliosa – dice don Cesare – e per i bimbi che non hanno visto la luce di questo mondo, per i figli troppo presto strappati all’amore dei loro cari, ai molti ragazzi e giovani che sono morti nelle nostre famiglie. Suonerà per la vita, perché sappiamo che la morte non è mai l’ultima parola sulla storia di nessuno. Sempre, davanti alla morte, scende il silenzio. Questa piccola campana richiamerà tutti alla preghiera e sarà anche monito a ritrovare pace nel Signore della Vita”. Così, ogni primo sabato del mese, in occasione della messa serale, il suono di questo bronzo li ricorderà tutti.

Sarezzo. Fino al 3 gennaio è visitabile la mostra di arredi delle Ande promossa dalla Don Bosco 3A

“Arte e carità”con il Mato Grosso per la solidarietà J Dallo scorso 28 novembre e fino al 3 gennaio 2010 Sarezzo ospita la mostra di arredi delle Ande “Arte e carità”, promossa dall’associazione Don Bosco 3A e da Operazione Mato Grosso. Una mostra di opere lignee eseguite da giovani intagliatori e scultori peruviani dell’associazione “Artesanos don Bosco”, frutto del lavoro portato avanti dal 1979 da padre Ugo Censi e dall’Operazione Mato Grosso in Perù. I circa settecento giovani della scuola operano in quattordici diverse cooperative (Familias de artesanos) sparse sulla Sierra. Al termine del quinquennio di studi in falegnameria ricevono una cassetta

con i ferri del mestiere e chi vuole può sostenere una prova per avere un posto di lavoro. Ogni mobile (maglione, coperta e tappeto per i lavori femminili) è interamente realizzato da un solo ragazzo (pagato al termine dell’opera), mentre i soldi ricavati dalla vendita in Italia tornano ai peruviani più poveri sotto forma di acqua potabile, canali d’irrigazione, viveri. Inoltrato l’ordine dall’Italia, il responsabile locale lo ripartisce sulle diverse cooperative e la consegna avviene entro otto mesi: il legno risale fiumi e valli delle Ande, raggiunge la Cordigliera, viene lavorato, quindi le opere finite ridiscendono alla

costa, arrivando per nave in Italia, dove l’amplissima rete di volontari si occupa della vendita. La mostra saretina allestita al civico 211 di via Repubblica è una delle otto presenti in contemporanea nel periodo natalizio su tutto il territorio nazionale. Rimarrà aperta sino al 3 gennaio 2010: il venerdì dalle 18 alle 21, il sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 21, mentre i giorni festivi dalle 15 alle 21 (Natale chiuso). Per consultare il catalogo delle opere è possibile visitare il sito web www.donbosco3a.it. Per ulteriori informazioni contattare il magazzino di Sarezzo al numero 030 802465. r.c.


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Inzino. Sabato 19 dicembre la parrocchiale di San Giorgio ha ospitato il concerto

Con il “Coro della montagna” arriva un cd di canti natalizi Sono tredici le interpretazioni racchiuse nell'ultimo lavoro di un sodalizio che ha superato la maturità del mezzo secolo di Lia Micale

J La calda musica di una polifonica vocale ha risuonato sabato 19 dicembre nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Inzino. Lì il “Coro della montagna” ha scaldato le anime dei presenti presentando le tredici interpretazioni racchiuse nel nuovo Cd di canti natalizi. Il quarto di una serie cominciata nel 1995 con “Oh montagne” per celebrare il 40° anniversario della fondazione, seguito nel 2000 da “… e canteremo” per il 50°, nel 2004 da “Canti Alpini”, realizzato in collaborazione con il Coro Idica di Clusone e in ultimo “Notte Santa” di questo 2009. Voci registrate già in un vinile datato 1980 e che nel maggio 2010 torneranno ancora una volta a essere incise nella traccia a forma di spirale dei compact disc, con la realizzazione di un nuovo cd

I coristi del "Coro della montagna"

di canti montanari a ricordo del 55° anniversario dalla nascita. Un’associazione che ha superato la maturità del mezzo secolo, passando per vari presidenti: dal fondatore Piero Gamba a Mario Abbiatico, Edmondo Bertussi, Gianni Gares sino a Cesare Giovanelli, che ne è la guida dal 1993. Tante figure di raccordo e tre maestri sin qui succedutisi: Franco Pedretti, Angelo Lanceotti e ora il figlio Narciso Lancelotti, maestro

da più di vent’anni. Un coro che ha cantato nella Sala Nervi per il Papa, ha girato l’Italia per teatri e chiese, è stato accolto all’estero (Mosca, San Pietroburgo, Santiago de Compostela, Fatima, Svizzera, Ucraina), ha accolto decine e decine di altri cori dalla provincia di Brescia e non. “Un coro – dice il presidente Giovanelli – che nel corso della sua storia ha tenuto circa cinquecento concerti e tuttora è molto richiesto. Apprezza-

mento dovuto alla professionalità e all’impegno di tutti i cantori, che si ritrovano due volte ogni settimana per le prove”. Il “Coro della montagna” è formato da trenta membri (8 tenori primi, 8 tenori secondi, 8 baritoni, 5 bassi e 1 maestro) con un’età media di 51 anni (il più anziano ne ha 81, il più giovane è un quattordicenne). “Giovani nuovi – puntualizza Giovanelli – di cui abbiamo bisogno perché si possano conservare questi canti tradizionali che pian piano stanno scomparendo. Una passione da parte di tutti tesa a salvaguardare le nostre tradizioni attraverso i canti delle genti montanare e a celebrare le bellezze delle nostre montagne”. Nato nel 1955 su iniziativa dell’allora ventiseienne don Nicola Bragadina, il coro è sempre stato vicino alla comunità inzinese, allietando con i suoi interventi vocali i momenti di gioia e felicità, ma anche quelli più tristi e dolorosi. “La montagna, le vette che circondano anche il nostro paese – afferma il segretario e cantore Domenico Bertella – costringono il nostro sguardo a guardare verso l’alto, verso una dimensione verticale, sollecitando dentro di noi sentimenti ed emozioni che sollevano il nostro spirito e ci avvicinano a Dio”. Per maggiori informazioni è possibile vistare il sito web www.coroinzino.it.



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Bassa Valle

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Nave, concorso letterario L’assessorato alla Cultura, tramite la biblioteca comunale, ha indetto il “3° Concorso letterario”. Una proposta divisa in due sezioni: la prima riservata ai ragazzi di medie e superiori e agli adulti s’intitola “Parlano i sensi”, con oggetto un racconto inedito in lingua italiana ispirato alle sensazioni che può suscitare il tema proposto nella presentazione; la seconda solo per adulti con una poesia in dialetto bresciano a tema libero. Tutto il materiale va spedito entro il 31 gennaio 2010 alla biblioteca comunale di Nave (via Brescia, 41/c – 25075 Nave). Info sul sito web www.cm.valletrompia.it/ biblioteche/nave o con una e-mail a biblionave@comune.nave.bs.it.

Concesio. L'intervento rientra in un'opera più ampia di urbanizzazione che prenderà il via con il 2010

Il Comune si rinnova: pronto il progetto del nuovo Municipio Nella primavera 2010 incominceranno i lavori per la ristrutturazione dell'edificio esistente e il suo ampliamento verso l'area mercatale con l'adeguamento del sistema di parcheggi di Rosa Casari

J Concesio affronta un’altra opera straordinaria: il rinnovo del Municipio. I lavori cominceranno nella primavera 2010 e riguarderanno la ristrutturazione dell’edificio esistente e il suo ampliamento verso l’area mercatale, con contemporaneo adeguamento del sistema di parcheggi. “Il Comune – dice il sindaco concesiano Stefano Retali – è una struttura fondamentale per il funzionamento dell’intera comunità, una realtà che attraverso i suoi spazi deve poter offrire alla cittadinanza il miglior servizio possibile, nell’ottica dell’efficienza e della trasparenza. Chiaramente – prosegue Retali –, per un anno e mezzo (termine lavori stimato per fine 2011) si creerà qualche disagio, con alcuni uffici momentaneamente spostati nell’ex biblioteca di via

Un'elaborazione virtuale del nuovo Municipio

Rodolfo, ma un’opera del genere avrà una forte valenza sociale, consentendo a tutti i cittadini di sentire proprio il municipio”. La polizia locale si trasferirà, spostando definitivamente la sua sede in un edificio (casa Belleri) acquisito dall’Amministrazione comunale e sempre affacciato su piazza Paolo VI, mentre tutti gli altri uffici saranno riuniti in uno stesso luogo. “L’intento – dice l’assessore ai Lavori pubblici Renato Poinelli – è di po-

ter disporre di spazi più razionali per tutte le competenze del Comune; proprio per questo motivo verrà trasferito qui anche l’ufficio tecnico, lasciando l’edificio occupato in via De Gasperi al previsto ampliamento della scuola dell’infanzia”. Realizzato dall’architetto Viviani di concerto con l’ufficio tecnico comunale, il progetto prevede il riordino della struttura esistente e la costruzione di due nuovi piani da 330 mq ciascuno,

più un seminterrato (sempre di 330 mq) da destinare ad archivio. Anche l’ingresso verrà modificato, con la creazione di due entrate differenti, una per il pubblico e una istituzionale. “La riorganizzazione interna – spiega l’assessore all’Urbanistica Vincenzo Benedini – renderà più snello il lavoro dei funzionari e allo stesso tempo consentirà ai cittadini di accedere con facilità alle informazioni che cercano. Poi, oltre alla ridefinizione più funzionale di ogni ufficio, corridoio e sala costruiremo rispettando le norme antisismiche e puntando all’autosufficienza energetica: adesso abbiamo già pannelli fotovoltaici da 20 kW e contiamo di installarne altrettanti”. Il costo per l’intervento è di poco inferiore ai due milioni di euro, non inseriti nel bilancio comunale in quanto scomputo di onere da parte di un privato. L’intervento rientra nell’opera di urbanizzazione concessa per la realizzazione di uno spazio commerciale e residenziale sulla Sp Bs 345 (accanto alla strada che va verso S. Vigilio). Oltre alla rotatoria (già realizzata) fanno parte dell’accordo anche il prolungamento della rete di teleriscaldamento, la prevista fognatura di via Mazzini, il sottopassaggio ciclopedonale realizzato all’altezza dalla Banca San Paolo e la bretella che collegherà la Sp 19 all’area Pip di Campagnole, fino alla località Levata.

Bovezzo: la demolizione del residence Prealpino Sistemati altrove gli occupanti regolari, i lavori di demolizione del residence Prealpino inizieranno con il nuovo anno 2010, grazie a un accordo di programma sottoscritto a fine novembre dalle parti interessate: per la Regione Lombardia l’assessore alla Casa Mario Scotti, per l’Aler Brescia il suo presidente Ettore Isacchini, per i Comuni di Brescia e Bovezzo i rispettivi sindaci, Adriano Paroli e Antonio Bazzani. Il progetto definitivo è già pronto con l’area da destinare a edilizia residenziale pubblica: quarantotto abitazioni (36 a canone sociale e 12 a canone moderato), di cui trenta a disposizione del Comune di Brescia e di-

ciotto destinate a Bovezzo. Proprietario è l’Aler di Brescia, che nel progetto investirà 2 milioni e 200mila euro, mentre 5 milioni e 100mila euro verranno messi dalla Regione. “Finalmente – dice il primo cittadino bovezzese Antonio Bazzani – la vicenda del residence Prealpino si è conclusa e, cosa ancor più importante, si può procedere subito a una nuova ricostruzione all’insegna di un servizio fornito ai cittadini”. Una storia che durava dal lontano 1976, ma che dal 2010 cambierà volto, con la stesura del progetto esecutivo a febbraio, la gara d’appalto e la stipula del contratto per il nuovo edificio e l’apertura del cantiere a luglio, quindi

la fine dei lavori (compresi dichiarazione di agibilità e assegnazione degli alloggi) prevista per novembre 2012. Al posto dell’ex residence Prealpino sorgeranno due palazzine con piano terra, primo e secondo piano: una costituita da due fabbricati per una superficie totale di 2.400 mq, l’altra più piccola di 800 mq; inoltre sono previsti trentadue posti macchina esterni (20 sul lato est e 12 su Traversa Prima), sedici interni con garage (ingresso da via Canossi) e un’area verde tutt’intorno con piantumazione da effettuare su tre lati. Dopo l’acquisizione dell’immobile da parte dell’Aler, non resta che attendere le ruspe.

Ettore Isacchini



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Economia L'incontro

Annibale e Marco Fausti Dall'Alta Valle a Sarezzo per vestire la gente

Nel tessuto di qualità la storia di un marchio Una lunga tradizione di famiglia cominciata nel 1952 Annibale e Marco Fausti

di Andrea Alesci

J Incontriamo Annibale e Marco Fausti nell’elegante spazio che s’affaccia su via Repubblica a Sarezzo. Due giovani fratelli scesi dall’Alta Valle e ormai da tanto tempo nel settore dell’abbigliamento: quarantaquattro anni Annibale, sposato, un figlio, e quarantatré Marco, sposato, due figlie. Quando avete aperto il negozio? Siamo venuti a Sarezzo nel 1996, ma l’attività è stata avviata ancora da papà Lorenzo e mamma Eleonora nel lontano 1952. Un’attività che inizialmente riguardava soltanto la sartoria e un po’ alla volta si è trasformata in commerciale. Il negozio si chiamava già Fausti abbigliamento e si trovava a Bovegno, nostro paese d’origine, potendo contare su una superficie complessiva di circa 220 metri quadrati. Lì i nostri genitori hanno tenuto aperto sino al 2005, quando l’attività è stata ceduta in gestione a una ragazza. Una scelta dettata dal cuore. Abbiamo sempre aiutato il papà nel negozio e la decisione di continuare l’attività di famiglia è stata naturale. Perché avete scelto proprio Sarezzo? Quando siamo arrivati nel 1996 la nostra era un po’ una scommessa. Certo, Sarezzo era nel cuore della Valtrompia, ma non era come oggi: ossia uno dei paesi della valle che

negli ultimi anni è cresciuto di più, sia come numero degli abitanti sia sotto il profilo commerciale. Siamo venuti a Sarezzo, perché vedevamo un paese in crescita, in via di sviluppo e siamo stati fra i primi a crederci. Inoltre, la zona è centrale, dista poco sia da Lumezzane sia dalla città, è relativamente vicina all’autostrada e si trova sulla strada provinciale Bs 345, unica via di transito per risalire la valle, sulla quale si può chiaramente godere di grande visibilità. Una scommessa che alla fine si è rivelata strategica e proficua per la vostra attività. Qui possiamo contare su uno spazio di circa 1.000 metri quadrati più altri settecento nel seminterrato adibiti a magazzino. Certo, un po’ di concorrenza con i centri commerciali si sente, ma il nostro punto di forza è sempre stato quello di guardare al rapporto qualità/ prezzo, tenendo come punto centrale la figura del cliente. Qual è dunque il segreto di Fausti abbigliamento? Lavoriamo sempre tenendo ben presente che la gente che acquista da noi non deve sentirsi un consumatore. Noi vogliamo offrire un servizio, svolto con la massima professionalità possibile. Un mestiere che portiamo avanti, potendo fare affidamento su uno staff di collaboratrici molto qualificato: sei commesse, di cui una già presente nell’attività di sartoria svolta da nostro padre. Un legame con Bovegno che rimane tuttora nella gestione del negozio di Sarezzo.

Mio fratello – afferma Annibale Fausti – ha continuato gli studi con una laurea in ingegneria e un periodo in Inghilterra, mentre io dopo la maturità in ragioneria mi sono subito appassionato all’attività di famiglia. Ricordo che sin da piccolo aiutavo mio padre, viaggiando con lui sul furgone. Poi, non appena ho compiuto i diciotto anni e ho potuto prendere la patente di guida, ho iniziato ad andare in giro col furgone, caricando e scaricando la merce tutti i giorni. Mi rimangono ancora impressi nella mente i comportamenti delle persone di una volta: quando aprivo il portellone del furgone tutti facevano a gara per i capi. E ricordo che salivo sul furgone per schiacciare la merce e farne stare di più. Certo, adesso le esigenze sono differenti e i capi non possono minimamente essere stropicciati per una forma di rispetto verso il cliente, che deve poter avere il massimo. Un’attività che si è rilanciata sulla coda del boom economico. Al negozio di Bovegno dovevamo centellinare gli ingressi e anche quando era ora di chiudere c’erano persone che arrivavano per fare degli acquisti. Adesso il mondo commerciale è cambiato parecchio, non si può certo improvvisare e in ogni aspetto dell’attività ci vuole la massima serietà e un impegno in termini umani non indifferente. Com’è andato il commercio durante questo ultimo anno di flessione economica?

Nonostante il periodo delicato vissuto da tutti, riusciamo a difenderci abbastanza bene. Lavoriamo molto con la valle e allo stesso tempo con la città. Inoltre, abbiamo tanti clienti che si sono mantenuti nel tempo e risiedono in altre province: Milano, Bergamo, Verona, Vicenza, Belluno, Venezia. Un rapporto di fiducia che abbiamo creato anche con la clientela locale e che ci ha consentito di resistere agli effetti negativi dell’economia. A questo proposito, qual è la clientela che servite? Nel nostro negozio teniamo tanti marchi differenti rapportati a un buon prezzo. Vestiamo giovani, uomini, signore, andando dalla jeanseria al classico e al vestito da cerimonia. Inoltre, facciamo anche sartoria su misura per uomo, curando il servizio al cliente dall’inizio alla fine: le misure vengono prese qui in negozio, quindi viene affidato il confezionamento a ditte specializzate (ognuna per una parte diversa del capo) e poi avviene la consegna. Un’attività che riesce a coniugare la classica sartoria al moderno commercio. Pensate di entrare anche nel mondo di Internet? Non abbiamo nessun sito web e personalmente – dice Annibale Fausti – io non ho molta confidenza con il mondo dell’informatica. Anche quando mi hanno proposto i campionari telematici ho rifiutato, perché voglio toccare la merce, sentire com’è il tessuto, poterlo valutare direttamente e muovere ogni decisione nell’ottica della qualità.


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Lumezzane, cineforum al teatro Odeon

Cultura

e comunicazione

Il teatro Odeon di Lumezzane propone una rassegna cinematografica dal titolo “Schegge di cinema”, sei appuntamenti di cineforum a cura di Enrico Danesi. Si comincerà il 13 gennaio con “I cancelli del cielo” (Michael Cimino, 1980), proseguendo con la commedia “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” (Pedro Almodovar, 1988) il 27 gennaio. Il 3 febbraio “Crocevia della morte” (Joel Coen, 1990), mentre il 10 sarà la volta de “La messa è finita” (Nanni Moretti, 1985). Il 17 febbraio il cult “Blade Runner” (Ridley Scott, 1982), prima di chiudere il 3 marzo con “Arrivederci ragazzi” (Louis Malle, 1987). Le proiezioni si tengono alle ore 20.30 con ingresso libero.

Gardone Val Trompia. "Menhir della coscienza", l'esposizione prosegue sino al 3 gennaio

Bombardieri, i grandi animali come specchio dell'uomo Le statue dello scultore bresciano Stefano Bombardieri evocano una riflessione sull'uomo. Si possono vedere i disegni preparatori preparatori di Andrea Alesci

J Come i menhir della civiltà preistorica puntavano il cielo nel tentativo di trascendere questa terra, così le grandi statue di Stefano Bombardieri ci guardano ed evocano una lenta riflessione sull’uomo. Inaugurata giovedì 17 dicembre, la mostra “Menhir della coscienza: i grandi animali” caricherà di nuovi significati i luoghi simbolo di Gardone Val Trompia sino al 3 gennaio 2010. “Inserita all’interno della rassegna ‘Natale 2009 insieme’ – dice l’assessore alla Cultura William Fantini –, la mostra dello scultore bresciano è un evento straordinario per la nostra città. Questi grandi animali ci parlano con l’accattivante persuasione plastica che Stefano ha appreso e perfezionato nello studio del padre Remo (anch’egli scultore) e li troviamo nel percorso cittadino dove ci conduce il ritmo alienante del

Una scultura di Stefano Bombardieri

progresso”. Un cammino disorientante che parte da sotto il portico di Palazzo Soncinelli, dove sta appeso un coccodrillo di quattro metri, richiamo all’esemplare appeso nella chiesa delle Grazie di Curtatone (Mn), ma soprattutto limpida accusa alla fattura di borse, scarpe, cinture ricavati dalla sua pelle. E nel percorrere le vie del paese ecco il gorilla nella piazzetta del municipio, alterego della nostra mostruosità latente. Nella fibra di vetro che riveste il polistirolo è come se potessimo specchia-

re il nostro animo umano, sfilando poi nel cortile e nel giardino di Villa Mutti Bernardelli fra ippopotami ed elefanti, mentre altri spazi del vivere quotidiano si riempiono: tre cetacei di sei metri stanno sospesi sopra la fontana del complesso “I portici” e un rinoceronte richiama lo sguardo di chi passa sulla ex statale all’altezza dei giardini Zanardelli. Grandi animali illuminati nel petto da un contatore elettronico che s’aggiorna costantemente e restituisce il numero di esemplari viventi in tempo reale. Poi, nel parco di Vil-

la Mutti Bernardelli l’allestimento di specchi monouso: la canna puntata verso di noi e il colpo che virtualmente ci colpisce nel momento in cui ci guardiamo. “La mostra di Bombardieri – dice la professoressa Anllasisa Ghirardi, curatrice del catalogo - si concentra sui pericoli della modernità, conducendo una riflessione sulla violenza deliberata contro queste grandi creature, ma al medesimo tempo portando avanti una riflessione sull’autodistruzione umana. Sino a chiederci: Se gli animali fossero la rappresentazione di noi stessi, celati nel loro aspetto? E se tutto fosse un gioco?”. Una sorta di sommovimento tellurico del pensiero che pone l’interrogativo del dubbio e suscita il ragionamento. Sono in mostra anche le piccole-medie sculture, le fotografie, i disegni preparatori da osservare negli spazi espositivi di Palazzo Soncinelli; le proiezioni video in biblioteca con l’intervento di un regista bresciano e una colonna sonora composta ad hoc; le visite guidate dell’associazione culturale Futura, in un percorso fra le statue che cerca d’innescare ogni volta una performance diversa. “Una mostra a tutto tondo – chiude l’assessore Fantini - che fa di Gardone un luogo dove l’Arte incontra la passione civile e il visitatore può diventare soggetto attivo”.

Sarezzo: "Segnali dalla terre di confine - Off" con Treatro Dopo il successo dello spettacolo “Segnali dalle terre di confine”, l’associazione culturale Treatro ha pensato a uno spazio per gli esordienti, da inserire nella rassegna “Proposta” 2010, il progetto teatrale per la Valtrompia che comincia a fine gennaio e si conclude a fine aprile. All’interno della rassegna s’inserisce una sezione dedicata a giovani artisti, compagnie di teatro e teatro-danza (singoli o gruppi) che risiedano nel territorio della provincia e vogliano presentare un lavoro ispirato da un testo, una ricerca, una produzione video nelle quali siano evidenziate problematiche di origine sociale, ricerca storica o ambientale sulla Val-

trompia. Nasce così la prima edizione del bando di selezione “Segnali dalle terre di confine - Off”, il cui unico limite risiede nell’età per la partecipazione: avere meno di trent’anni. La selezione sarà affidata al giudizio della direzione artistica di “Proposta”, previa valutazione del progetto artistico in formato cartaceo (e facoltativamente in video). Il lavoro dovrà essere originale e mai rappresentato in pubblico. Chi intende partecipare dovrà far pervenire le proposte entro e non oltre il 31 gennaio 2010. Verranno selezionati 3 lavori da presentare a fine aprile a pubblico e giuria in forma di allestimento nello “Spazio praticabile” del

Treatro. Il lavoro presentato non dovrà superare i 25 minuti e verrà organizzato nella serata conclusiva di “Proposta” con le esibizioni delle altre due compagnie finaliste: tra di esse verrà scelto un vincitore, al quale verrà assegnato il contributo alla produzione di 1.000 euro. Il Treatro provvederà ad espletare le pratiche burocratiche Siae e a dare assistenza tecnica agli artisti. Quota d’iscrizione 30 euro. Per informazioni, contattare Fabrizia Guerini ai numeri 338 5946090 o 030 901195 oppure mandare una e-mail a kontakthof@treatro.it. Il bando completo può essere scaricato dal sito http://. cultura.valletrompia.it.

Un momento dello spettacolo


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Sale della comunità La cultura cinematografica, teatrale e musicale in Valle

A Natale? Si va in Sala... "Io e Marilyn" e "Sherlock Holmes" oppure "Sö e zó per le scàle"con "I Caicì de Inzì" e i concerti dall'Alta alla Bassa Valle di Mauro Toninelli

J I cinema parrocchiali, quelli che una volta erano pieni di bambini, ragazzi e uomini di ogni età, quelli in cui sono stati proiettati i film che hanno segnato la storia del cinema italiano, quelli in cui, con un piccolo palco, si mettevano in scena anche le storie e i racconti della nostra gente, quelli in cui si vedevano, davanti alle immagini le spire di fumo di sigarette e pipe, oggi si chiamano Sale della Comunità. Un movimento culturale che da anni segna l'intera valle: cinema, teatro, musica per confermare il fermento culturale che propone e coinvolge la gente, in un gioco di ruoli ben equilibrato tra spettatore e attore. Sono sei le Sale della Comunità in Valtrompia (a Inzino, Lodrino, Lumezzane, Nave) che lavorano con Voce Sas, il servizio assistenza sale diocesano, e che propongono molto anche in questo periodo natalizio. La programmazione di pellicole, forse le più coin-

La Sala della Comunità di Lumezzane S. Apollonio

volgenti del momento a un prezzo che varia dai 6 ai 3 euro, con calore e accoglienza da parte dei volontari che prestano il loro servizio. La si può vedere regolarmente su www.lavocedelpopolo.it, cliccando su “cultura” e poi “cinema Sdc”. Il cinema per la famiglie, per i bambini e per tutti caratterizza la programmazione delle feste ma durante l’anno non mancano anche proposte cinematografiche d’essai, per non venir meno all’impegno e all’identità della sala stessa. Da questo mese sarà possibile trovare tutta la programmazione anche qui, sulle colonne di “Voce Valtrompia”. Ma la proposta va ben oltre. Di grande rilievo per tutta la valle sono gli spettacoli teatrali, in modo particolare dialettali. Emblematica e di grande successo da anni la proposta da parte di una compagnia

che ha fatto la storia del dialetto in valle e che lavora un anno intero per rappresentare nel periodo delle feste natalizie di ogni anno: “I caicì de Inzì”. Compagnia che richiama pubblico da tutta la valle e anche oltre. Nelle serate del 25, 26, 27 dicembre e in quelle del 2, 3, 4, 5, 6 gennaio alle 20.30 è di scena, nella Sala della Comunità di Inzino, la commedia dialettale in tre atti “Sö e zó per le scàle” di Ermanno Cola, con la regia di Giorgio Galvani e la scenografia di William Fantini. Anche la musica sbarca nelle Sale della Comunità; per esempio Al San Costanzo di Nave martedì 5 gennaio si esibisce la locale Banda S. Cecilia. Esempi di un terreno, quello triumplino, che non scorda quanto sia importante proporre ai propri concittadini anche una crescita culturale.

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Programmazione INZINO - INZINO Planet 51 sabato 9 gennaio ore 20.30; domenica 10 gennaio ore 15.00. SAN LUIGI - LODRINO 2012 sabato 2 gennaio ore 20.30; domenica 3 gennaio ore 20.30. New Moon sabato 9 gennaio ore 20.30; domenica 10 gennaio ore 20.30. LUX - LUMEZZANE PIEVE A Christmas Carol venerdì 25 dicembre ore 16.00, 18.00, 20.30; sabato 26 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; domenica 27 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 28 dicembre ore 20.30. Sherlock Holmes sabato 2 gennaio ore 20.30; domenica 3 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 4 gennaio ore 20.30. Natale A Beverly Hills sabato 9 gennaio ore 20.30; domenica 10 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 11 gennaio ore 20.30. ASTRA - LUMEZZANE S. APOLLONIO Io e Marilyn sabato 26 dicembre ore 14.30, 17.30, 20.30; domenica 27 dicembre ore 14.30, 17.30, 20.30; venerdì 1 gennaio ore 20.30; sabato 2 gennaio ore 20.30; domenica 3 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30. Planet 51 martedì 6 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30; sabato 9 gennaio ore 20.30; domenica 10 gennaio ore 14.30, 17.30, 20.30. SALA DELLA COMUNITÀ LUMEZZANE S. SEBASTIANO Up 25 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; sabato 26 dicembre ore 20.45; domenica 27 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45. 2012 venerdì 1 gennaio ore 15.00, 18.00, 20.45; sabato 2 gennaio ore 20.45; domenica 3 gennaio ore 15.00, 18.00, 20.45. SAN COSTANZO - NAVE New Moon venerdì 25 dicembre ore 17.00, 20.30; sabato 26 dicembre ore 17.00, 20.30; domenica 27 dicembre ore 14.30, 17.00. A Christmas Carol sabato 2 gennaio ore 20.30; domenica 3 gennaio ore 14.30, 17.00 Cado dalle nubi mercoledì 6 gennaio ore 14.30, 17.00, 20.30. Sherlock Holmes sabato 9 gennaio ore 20.30; domenica 10 gennaio ore 14.30, 17.00, 20.30.


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Pezzaze. Nella piccola frazione di Avano si sono conclusi i restauri nella chiesa

Sant'Apollonio, gli affreschi sono preziosi gioielli del '500 di Edmondo Bertussi

L'antica parrocchiale del Cinquecento dedicata a Sant'Apollonio è ritornata all'antico splendore. Il Parroco la definisce "La Cappella Sistina dell'Alta Valle" J L’Alta Valle, oltre alle sue bellezze naturali, offre al visitatore un patrimonio artistico finora quasi nascosto ma di grandissimo valore e interesse, in gran parte restaurato nell’ultimo decennio. Dove si sono messe le mani, le sorprese sono state continue: ultima e mirabile, la “Cristologia del Credo” scoperta e recuperata a Marcheno, ritenuta il capolavoro assoluto di Paolo da Caylina il Vecchio. A Pezzaze straordinaria è l’antica Parrocchiale dedicata a Sant’Apollonio: si incontra sulla strada dopo Stravignino, verso Avano. S’erge sopra il colle, mostrando abside e campanile, che sovrastano e quasi incombono sul borgo sottostante. Colpisce la purezza delle linee della sua auste-

Gli affreschi della chiesa

ra architettura che si staglia contro il cielo. Fermarsi è d’obbligo: saliti i pochi gradini che dalla strada portano sullo spiazzo, ci si accorge che quella che si vede da sotto è la parte terminale di un edificio ben più grande, la cui lunga navata correva fin sul ciglio della spianata dalla parte che guarda verso il Gölem innevato. Non c’è più niente fino all’altezza dell’abside, che mostra le colonne delle tre arcate chiuse e murate, lasciando aperta quella centrale ad uso d’in-

gresso. Vicino un piccolo cimitero. Oltre all’abside rimangono in piedi le due cappelle laterali, la sagrestia e il campanile con orologio datato 1533. Lo sviluppo originale è stato misurato (atti visita pastorale del 1582) in “passi 37 di lunghezza e 14 di larghezza” pari a metri 54,73 per 20,76. Quel che resta basta e avanza. Infatti, crollata la navata nella prima metà del secolo scorso, sparsi i pezzi più pregiati nelle altre chiese di Pezzaze, durante restauri nel 1958, coperto

da scialbature e decorazioni settecentesche, venne alla luce un ciclo di affreschi del primo Cinquecento, subito giudicato brano assai importante della pittura bresciana del Rinascimento. Nel 2001, all’interno di un finanziamento della Provincia che riguardava con Sant’Apollonio anche San Rocco di Collio e San Lorenzo a Magno di Bovegno, arrivarono i sospirati primi fondi per il restauro definitivo. Su progetto dell’architetto Valentino Volta si cominciò col recupero del tetto. Poi lo studio Emanuela Montagnoli Vertua pose mano al delicato lavoro per gli affreschi. Di recente (curati da Ilaria Volta) si sono sistemati pavimenti e infissi. Il 6 dicembre scorso la solenne inaugurazione. Tutto l’interno, volta compresa, è coperto da affreschi. Il parroco don Giancarlo Pasotti la chiama “La cappella Sistina dell’Alta valle”. Al principio della cappella di sinistra, e a seguire nella parte bassa (registro inferiore) dell’abside i più belli: i gruppi di angeli musicanti sulla crociera, la “Assunzione di Maria Vergine al cielo”, la “Madonna con tutti i Santi” sulle pareti della prima. Poi, continue, verso destra, le immagini degli Apostoli a figura intera: stupefacenti i primi due. Per gli autori si fanno nomi importanti: sicuramente è documento prezioso, iconografia di persone e luoghi del tempo.

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Salute. Nella maggior parte degli interventi si modifica la curvatura corneale

Le soluzioni per gli occhi Sono numerose le tecniche chirurgiche volte a ridurre o correggere i difetti visivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo. La chirurgia refrattiva corneale deve il suo sviluppo negli anni '80 all'impiego del laser J La chirurgia refrattiva comprende numerose tecniche chirurgiche volte a ridurre o correggere i principali difetti visivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo. La maggior parte degli interventi di chirurgia refrattiva agisce modificando la curvatura corneale con lo scopo di far convergere i raggi luminosi provenienti dall’esterno sulla retina. La chirurgia refrattiva corneale deve il suo sviluppo all’impiego del laser ad eccimeri che negli anni Ottanta iniziò ad essere utilizzato dagli oftalmologi, offrendo un livello di sicurezza e precisione irraggiungibile fino ad allora con le altre tecniche di chirurgia refrattiva. Altre tecniche si basano invece sull’impianto di lenti correttive artificiali intraoculari. La forma dei nostri occhi determina il modo in

cui vediamo. I raggi luminosi, dopo aver attraversato la cornea, il foro pupillare e il cristallino convergono sulla retina in un occhio privo di difetti di vista. Dalla retina che costituisce la superficie interna dell’occhio, tramite il nervo ottico, vengono inviati al cervello, dove vengono “tradotti” in immagini come noi le vediamo. I difetti di refrazione si verificano quando la curvatura dell’occhio non è proporzionale alla lunghezza dello stesso, determinando una mancata focalizzazione dell’immagine sulla retina. La miopia è il difetto refrattivo più comune, colpendo più di un individuo su quattro. I soggetti miopi vedono bene solo da vicino, ma gli oggetti lontani diventano sfuocati fino ad essere indistinguibili. La miopia si verifica quando l’occhio è troppo lungo

e/o la cornea troppo curva. Ciò determina una focalizzazione dell’immagine al davanti della retina e non su di essa. Tale condizione, che può essere geneticamente ereditata, si sviluppa dall’infanzia e si stabilizza intorno ai vent’anni. Viene corretta con lenti divergenti che permettono ai raggi luminosi di focalizzarsi sulla retina. L’ipermetropia si presenta quando l’occhio è troppo corto e/o la cornea troppo piatta e la focalizzazione dell’immagine avverrebbe oltre la retina. Grazie alla capacità di accomodazione del cristallino i soggetti giovani sono in grado, per difetti ipermetropici non elevati, di compensare il loro difetto. Questo è spesso causa di rossore e bruciore oculare, cefalea, stanchezza visiva, annebbiamenti. Ta-

le difetto viene corretto con lenti convergenti che riportano il fuoco dell’immagine sulla retina. L’astigmatismo si presenta quando la curvatura della cornea e talvolta quella del cristallino non è uniformemente regolare determinando la focalizzazione dell’immagine in punti diversi, distorcendo la visione sia per lontano che per vicino. Tale difetto si corregge con lenti cilindriche. La presbiopia è la perdita della capacità di messa a fuoco, che si determina intorno ai quarant’anni, quando il cristallino, una lente che si trova all’interno dell’occhio, perde progressivamente la capacità di modificare la propria forma consentendoci di mettere a fuoco, di volta in volta, oggetti più vicini e oggetti lontani. Questo difetto refrattivo viene corretto con lenti convergenti.


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Pol. Villa Carcina, corsi di sci al Maniva

Sport

L'associazione Polisportiva Villa Caarcina in collaborazione con l'assessorato allo sport e l'ex sci club organizza corsi di sci base e avanzato per bambini delle scuole elementari e medie sulle piste del Maniva. Una prima soluzione è prevista per i giorni 24, 28, 30 dicembre e 4 gennaio con partenza dal Comune alle ore 7.45, due ore di lezione e rientro alle 12.30 (costo 190 euro). Una seconda soluzione, invece, riguarderà le giornate di domenica 10, 17, 24 e 31 gennaio e domenica 7 febbraio, con partenza dal Comune alle ore 7.45, tre ore di lezione e rientro per le 12.30 (costo 260 euro). Info: tel. 030 881292 e 339 2424230, mail polisportiva.villacarcina@yahoo.it.

Basket. La squadra di Sarezzo è una realtà consolidata. A questa si aggiunge un progetto per i giovani

La pallacanestro guarda al futuro, puntando sui ragazzi La prima squadra è proiettata al secondo posto. Il fiore all'occhiello è il settore minibasket di Andrea Alesci

J Dopo la promozione dello scorso anno in C regionale e un campionato che lo vede proiettato al secondo posto, il Basket Sarezzo è ormai una solida e felice realtà sportiva. Una prima squadra con un ruolino di marcia sorprendente, che ogni venerdì fa emozionare il proprio pubblico e crea entusiasmo attorno al mondo cestistico saretino. Grandi passi avanti sono stati fatti grazie anche ai nuovi acquisti Angelo Bona (1986, play/guardia), Louis Taiwo (1979, ala/pivot), Alessio Zulberti (1983, ala) e Fabrizio Abbinante (1974, pivot), alla conferma del gruppo storico (Becchetti, Ardesi, Battaglia, Fornasari, Sanzogni, Rizzolo) e all’inserimento nel roster dei giovani Lamin Songne (1992, guardia), Luca Cucchi (1992, ala), Sergio Lucchini (1991, ala) e Luca Feroldi (1991, play) direttamente dal gruppo dell’Under 19. Un vivaio che per il Basket Sarezzo è una vera e propria miniera nella quale continuare a lavorare con passione indefessa. “Gli influssi positivi della prima squadra – afferma il presidente Leonardo Cittadini – si sentono e fanno da traino al nostro nutrito settore giovanile, permettendoci di portare avanti l’importante progetto ‘Basket nella Valle’, avviato nel 2003 in collaborazione con il Basket Lumezzane”.

Il settore giovanile

Chiuso il rapporto con Andrea Pasini, uno degli artefici di questa iniziativa, il ruolo di responsabile tecnico è stato affidato a Vincenzo Cavazzana, la scorsa stagione vice-allenatore alla Sil Lumezzane in A Dilettanti e ora guida dei gruppi Under 19 e Under 17, entrambi impegnati con successo nei campionati Open. Altre due squadre, invece, partecipano ai campionati regionali, ossia l’Under 14 di Giovanni Marchina e l’Under 13 di Fabio Saputo, che è anche il nuovo responsabile del settore minibasket. Infine, a completamento del quadro, sono impegnate nei campionati provinciali una formazione per ogni categoria (Under 17, Under 15, Under 14 Under 13). “Il progetto ‘Basket nella Valle’ – spie-

ga il responsabile tecnico e allenatore nazionale Vincenzo Cavezzana – è un fiore all’occhiello della società, con proposte educativo-sportive che abbracciano tutte le età. Una delle attività che consideriamo fondamentali riguarda il settore minibasket, dedicato a bambini e bambine dai 5 agli 11 anni: attualmente gli iscritti sono più di trecento, distribuiti su diverse località (Sarezzo, Zanano, Ponte Zanano, Lumezzane, Concesio, Villa Carcina e Polaveno) e con i quali abbiamo creato anche delle squadre, tre che partecipano al campionato Esordienti e tre a quello Aquilotti. A questo bisogna aggiungere il torneo ‘Aquiattoli’, campionato non competitivo per bimbi dai 7 ai 10 anni nei centri minibasket di Sarezzo, Lumezzane,

Concesio, Villa Carcina e Marcheno. Tutta l’attività per i più piccoli è svolta grazie al grande lavoro di dieci istruttori professionisti che si occupano anche del ‘Progetto Scuola’, iniziativa promossa con il sostegno delle direzioni didattiche su tutto il territorio della Valtrompia e il coinvolgimento nella scorsa stagione di 150 classi e oltre 2500 alunni”. Il progetto Basket Sarezzo continua a crescere, dalla formazione motoria dei piccini al divertimento per i piccoli, dagli insegnamenti per i ragazzi al vigore agonistico della prima squadra, all’insegna della serietà e di un altro sogno: la seconda promozione consecutiva. Per informazioni è possibile visitare il sito web www.basketsarezzo.it.


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Lumezzane calcio. Dopo la storica qualficazione in Coppa Italia, tiene banco lo scontro tra Cavagna e Bonomi

I risultati sul campo sono buoni, preoccupa il futuro societario di Rosa Casari

J Dopo la storica qualificazione agli ottavi di Coppa Italia (la gara contro l’Udinese è in programma il 14 gennaio 2010 alle 18.30 al Friuli) e dopo un campionato che l’ha portato a ridosso della zona play-off, lo scorso 8 dicembre è arrivato anche l’accesso alle semifinali di Coppa Italia Lega Pro. Eppure, nonostante i responsi positivi del campo, il Lumezzane calcio non può guardare con serenità al futuro. Venerdì 4 dicembre il presidente Renzo Cavagna ha chiarito la situazione che rischia di mettere in discussione la società: “Tre ex soci hanno avviato un’azione giudiziaria contro la società – ha detto Cavagna –, presentando richieste di ingiunzione fallimentare per il rimborso di un finanziamento che avevano elargito anni prima alla società, cosa che infligge un duro colpo all’essenza del nostro sodalizio sportivo”. Al centro del contendere i circa 900mila euro che tre ex soci (Aldo Bonomi, Tarcisio Gnutti e Marco Gnutti) vogliono riavere dal Lumezzane Spa. Una cifra che riguarda fideiussioni erogate nel 2004, prima della presidenza Cavagna. “Quando sono sta-

Il presidente Renzo Cavagna con l'allenatore Leonardo Menichini

to votato presidente all’unanimità nell’assemblea del 30 giugno 2006 – ha ribadito Cavagna – ho ereditato una società in condizioni drammatiche (stato patrimoniale sotto di un milione e 250mila euro e cassa con un passivo di due milioni e 450mila euro), ma sotto la mia gestione ogni anno abbiamo azzerato i debiti. Ora, giuridicamente dovevamo pagare e l’abbiamo fatto, ma la cosa che mi preme sottolineare – ha aggiunto Renzo Cavagna – è che quando ci si impegna in una fideiussione, bisogna partire dal fatto che va saldata e non

“NOI

ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA

ORGANIZZAZIONE SCIISTICA

riversata su chi arriva dopo”. Una conferenza che ha voluto essere una dichiarazione amichevole alle controparti. “Attualmente siamo in stato pre-fallimentare – ha chiuso il presidente del Lumezzane –, ma io non temo nulla, perché so di essere dalla parte del giusto. Esiste un articolo dello statuto societario che afferma di passare per l’arbitrato prima di rivolgersi al tribunale, per questo abbiamo presentato un ricorso tramite un nostro legale”. Dichiarazioni alle quali è seguita dieci giorni dopo una contro-conferenza da parte dei tre ex soci.

“La nostra famiglia – ha dichiarato Aldo Bonomi – ha dedicato oltre trent’anni al Lumezzane calcio e dal 1985 lo ha ricostruito partendo dal dilettantismo, lo ha portato tra i professionisti, sui palcoscenici più importanti e ha creato un florido vivaio. L’intesa esplicita concordata con il vicepresidente – ha continuato Bonomi – era che la fideiussione sarebbe stata mantenuta fino alla fine del 2006. Passò il 2006 e passò anche il 2007 e così pure il 2008, ma nessuno rilevò le fideiussioni, nonostante le nostre ripetute richieste. Quando la banca creditrice chiese il rientro, il Lumezzane calcio non pagò. Noi pagammo la nostra parte al posto della società, quindi avanzammo la richiesta di rimborso. Noi vogliamo la restituzione dei 932mila euro che abbiamo dovuto pagare in sostituzione del Lumezzane calcio nel 2009, quando non eravamo più amministratori e nemmeno soci. È una questione di correttezza e di rispetto”. Ad oggi le due parti non hanno raggiunto alcun accordo e se il giudice (entro marzo) dovesse confermare le istanze di pagamento a favore dei tre ex soci, la proprietà valgobbina non riuscirebbe a far fronte all’impegno economico, rischiando di scomparire.

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Compreso nel prezzo: trasporto, ski pass, lezione collettiva mattino e pomeriggio, pranzo. La tessera FISI di euro 40,00 (che comprende assicurazione) non è compresa nel prezzo. I bambini durante il pranzo sono seguiti dai maestri.

CORSO C PERFEZIONAMENTO E PREAGONISTICA PERIODO: DOMENICA Gennaio: 10-17-31 Febbraio: 7-21-28 PARTENZA* da BRESCIA ore 7.30 - RIENTRO ore 17.00 COSTO: Euro 390,00 CORSO POMERIDIANO PERIODO: PERIODO: PARTENZA* COSTO:

LUNEDÌ

Gennaio: 11-18-25 Febbraio: 1-8-15 MERCOLEDÌ Gennaio:13-20-27 Febbraio: 3-10-17 da BRESCIA ore 13.00 - RIENTRO ore 18.00 Euro 210,00

*La partenza è prevista a Brescia, ma si faranno fermate anche a Concesio e Sarezzo Per informazioni e iscrizioni: Sede O.S.NOI: Via Casazza, 30 - 25136 Brescia - Tel. e Fax: 030-2007768 Lunedì/Mercoledì 20.30-22.30 - ZATTI AGOSTINO: casa 030/8971605 - URIETTI ERIC: cell. 335/1386865

Non sciate da soli... sciate con“NOI

www.osnoi.org - e-mail: segreteria@osnoi.org


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La Voce della Valtrompia Natale 2009

Sito: www.lavocedelpopolo.it

SERVIZI e NUMERI UTILI COMUNI CONCESIO P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

BOVEZZO Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

NAVE Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito: www.comune.nave.bs.it

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

LUMEZZANE Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it

SAREZZO Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

POLAVENO

COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.it COMUNITA’ MONTANA Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

FARMACIE NUMERO VERDE PER LE FARMACIE DI TURNO: 800 296157

CONCESIO Farmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874 Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 Tel. 030 2185219 Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) Tel. 030 2185012

BOVEZZO Farmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566

NAVE Farmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346

CAINO Farmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134

VILLA CARCINA

BRIONE

Azienda Servizi Farmaceutici S.r.l. via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791 Farmacia S. Antonio Dott. Matteo Preceruti e c. S.n.c. - via Glisenti, 13 - Tel. 030 881313

Via San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

LUMEZZANE

GARDONE VAL TROMPIA

Farmacia Arrivabene Giovanna - Piazza Portegaia, 11 (località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931 Farmacia De Natale Francesco - via Montini, 233 Tel. 030 827788 Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (località: San Sebastiano) - Tel. 030 826744 Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 Tel. 030 8921759 Farmacia Scaglioni Franco - via Giacomo Matteotti, 45 - Tel. 030 871313

Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it

MARCHENO Via Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINO Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito: www.valletrompia.it

TAVERNOLE SUL MELLA Piazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINO Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it

PEZZAZE Via Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

SAREZZO Farmacia Centrale Dr. Appodia - via Repubblica, 102 - Tel. 030 8901167 Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030 800759 Farmacia Fulgaro M. Antonietta - via Dante Alighieri, 183/B (località: Ponte Zanano) - Telefono: 030 8900550

POLAVENO Donati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079

BRIONE

IRMA

Farmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059

Via Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it

Farmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 Tel. 030 8912510 Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (località: Inzino) - Tel. 030 8912600

ANNO I NUMERO 07 - Natale 2009 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302802371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

GARDONE VAL TROMPIA

Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E - Tel. 030 8912041

MARCHENO Farmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504

LODRINO Farmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231

TAVERNOLE SUL MELLA Farmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 920151

MARMENTINO Farmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024

PEZZAZE Farmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Annamaria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788

BOVEGNO Farmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 926154

COLLIO Farmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722

OSPEDALE GARDONE VAL TROMPIA Via Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedalicivili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICA GARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Giovanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZO C/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLA C/o presidio ASL di via Amadini, 49 Telefono: 030 9220271 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lodrino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bovegno, Collio.

INFORMAGIOVANI

EMERGENZA

CONCESIO

118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)

Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141

NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753

VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224

LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519

SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539

SOCCORSO ALPINO Bovegno: Tel. 030 926775


La Voce della Valtrompia Natale 2009

E-mail: valtrompiavocemedia.it

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:

8.00 – 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00

Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 -

S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 8.30 – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30

BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30

NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 8.30 – 18.30 Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00

Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo:

8.00 – 10.30 – 19.00 Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30

S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00

SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30

Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30 Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 8.30 (Maria Madre del Redentore) – 18.30 - Festivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30

POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00

Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)

Villa Carcina, la parrocchiale dei Ss. Emiliano e Tirso

mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo:

8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30 Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:

CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

17.00 - Festivo: 9.30

BRIONE S. Zenone: Prefestivo: 10.30 – 17.00 - Festivo: 10.30

MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-

– 18.00

VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 8.30 – 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 8.30 - 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 7.00 – 9.00 – 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00 Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00 Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00

10.30 – 20.00

Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:

– 17.00

stivo: 11.15

GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 8.00 – 18.30 - Festivo: 8.00 –

Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00 PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) –

10.30 – 18.30

Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30

MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30

Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30 Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00

TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-

18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00

Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00

IRMA SS. Trinità: Festivo: 8.30 BOVEGNO S. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30

COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 8.30 (chiesa di Tizio) - 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00 S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)



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