La Voce della Valtrompia 2010 04

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La Voce della Valtrompia n.

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO II - APRILE 2010

Marcheno. Il 25 aprile rivive anche nel ricordo di alcune figure straordinarie

Gioàn Risinèl e il bene comune per passione Presidente dell'asilo, Sindaco e assessore ai Lavori pubblici, animatore di Azione cattolica e cofondatore della Dc. Alpino, fu testimone attivo della Liberazione e un esempio di dedizione

Il servizio a pag. 13

Gli spazi verdi della Valle

Oasi nel cemento A Gardone Val Trompia, a Concesio e a Lumezzane sono in fase di realizzazione tre nuovi parchi urbani. Le Amministrazioni puntano sul benessere dei cittadini

Il servizio a pag. 2

Economia

Sport

A Cimmo di Tavernole il ristorante "Chaplin" di Graziano Saleri

Pamela Novaglio: il biathlon dentro il sogno di Vancouver

tt pag. 25

tt pag. 36

Editoriale

Sangue e sacrificio di Egidio Bonomi

La Resistenza in Valtrompia, storia di sangue e sacrificio, frutto d’alta idealità, al di fuori degli opportunisti dell’ultima ora, fioriti a primavera e che, magari, hanno saccheggiato le scuole-caserme occupate dai fascisti nel ‘45. La Resistenza in Valle annoda soprattutto due grandi episodi tragici: la strage di Bovegno il 15 e 16 agosto del ’44, dove i nazifascisti trucidarono quindici innocenti e bruciarono le case in segno di rappresaglia; la battaglia del Sonclino il 19 aprile del 1945 in cui caddero diciotto partigiani nel conflitto contro tedeschi e fascisti. Poi una serie di barbari episodi: il comandante partigiano Verginella, trucidato al Villaggio Gnutti e portato in carriola al cimitero di S. Sebastiano da un uomo ed una donna costretti al macabro trasporto; i due ragazzi minorenni Zubani e Ghidini percossi e mitragliati sul monte Ladino, rei d’essere andati a caccia con un fucilino ad una canna. Ancora: la fucilazione di Astolfo Lunardi e del suo luogotenente Ermanno Margheriti, quella di Peppino Pelosi coordinatore dei gruppi partigiani di Polaveno, i due giovani fucilati a Bovegno il 24 giugno 1944... Il tutto in seguito ad un’intensa serie di rastrellamenti sempre culminati con la fucilazione dei catturati. A distanza di 65 anni che cosa resta di quei sacrifici? Dal punto di vista del ricordo, nulla. I giovani, ma pure i mezzetà d’oggi, non coltivano memoria. L’ansimante urgenza quotidiana, più artefatta che vera, sospinge sempre più verso un materialismo da arraffa la vita e corri. Eppure senza memoria del passato non c’è presente e tantomeno futuro. Una società smemorata non vuol sapere di giovani dai denti di splendore divenuti cose di cenere, nulla. Nulla proprio perché senza ricordo, a dispetto dei sempre più stracchi, stucchevoli 25 aprile.


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Primo piano

Il (possibile) futuro dell'ex serbatoio All’interno del parco svetta una struttura azzurra che si può vedere dalla Sp 345: si tratta di un vecchio serbatoio d’approvvigionamento per l’acqua ormai inutilizzato, ma che, data la capacità di circa 400 metri cubi, l’amministrazione ha deciso di mantenere nel caso di eventuali emergenze future. La struttura è stata risanata e pitturata in modo da inserirla gradevolmente nel contesto del parco. La sezione gardonese del Cai ha avanzato l’ipotesi (tenuta in considerazione dal Comune) di poterla usare in futuro anche come palestra di arrampicata; unico cruciale problema rimane quello relativo alla gestione, trovandosi la struttura in uno spazio aperto e raggiungibile da tutti..

Gardone Val Trompia. Dal 29 maggio lo spazio naturale tanto atteso arricchirà il capoluogo valtrumplino

Il verde del nuovo parco urbano proprio al centro della cittadina 15.000 metri quadrati circondati da una barriera collinare alberata. Un luogo con una sala polivalente, un anfiteatro e un particolare percorso didattico-informativo di Andrea Alesci

Dal prossimo 29 maggio fra le case di Gardone Val Trompia comincerà a vivere il tanto atteso Parco urbano. “Posizionato in una zona strategica al centro al paese – dice l’assessore ai Lavori pubblici Fausto Gamba –, il nuovo parco è dotato di un ingresso carraio (da via Grazioli) e cinque accessi pedonali, due dei quali (piazza Montini e via Grazioli) con abbattimento delle barriere architettoniche”. Il progetto del parco è stato approvato nel gennaio 2008 e dopo la demolizione dell’area industriale che occupava circa l’80%

Una panoramica del nuovo parco urbano

dell’attuale superficie sono iniziati i lavori attraverso un programma integrato d’intervento che ha coinvolto per la parte privata la Società Gardone Nuovo srl e per quella pubblica il Comune di Gardone, il quale ha redatto il progetto e poi affidato al privato la costruzione come scomputo di oneri per un totale di 1 milione e 700mila euro. “All’interno del parco – illustra l’architetto Claudio Baldussi, responsabile dell’Area tecnica comunale –

abbiamo voluto conservare due simboli dell’archeologia industriale: il capannone che ospitava le officine della Redaelli, dove sono stati ricavati sala polivalente e bar; e la palazzina Liberty risalente al 1917, dove un tempo vi erano gli uffici direzionali dell’azienda, da ristrutturare entro il quinquennio dell’attuale amministrazione e destinare a sede di associazioni locali”. Una fontana accoglie chi varca l’ingresso principale da piazza Montini,

prima di arrivare all’ampia zona giochi dedicata ai più piccoli. Poi, i “capannoncini” con salone polivalente e bar separano dall’anfiteatro ricavato sul lato che guarda il fiume Mella. Volgendo lo sguardo a nord un grande prato arriva sino al limite con la piazza dei “Portici”, accerchiato dai vialetti lungo i quali si snoda un particolare percorso didattico-informativo sugli eccidi avvenuti in Valtrompia: ad ogni pianta è associato un pannello che ricorda i tragici eventi passati, sino al monumento in memoria della Resistenza. “Il parco occupa una superficie di circa 15.000 mq – dice l’assessore Fausto Gamba – ed è circondato da una barriera collinare alberata, concepita per ridurre le intrusioni sonore e limitare la visuale di automobili in transito. Inoltre, ci sono un impianto d’irrigazione basato in gran parte sulla raccolta d’acqua piovana da percorsi ed edifici, un eimpianto di illuminazione e un sistema di videosorveglianza attiva 24 ore 24, con telecamere collegate alla sede della polizia municipale. Un parco urbano – chiude Gamba – che con la sala polivalente e il bar diventa un prezioso pozzo di opportunità culturali, artistiche e di svago per i cittadini di Gardone e gli abitanti delle Valle”.

Attività. Al parco saranno promuosse serate live music, caffè letterari, animazione, corsi barman e sommelier

Bar e sala polivalente per far vivere opportunità culturali Lo scorso 12 aprile la commissione comunale ha individuato il soggetto per la gestione del bar all’interno del parco urbano. “Ora – precisa l’assessore Fausto Gamba –, una volta fatti tutti gli accertamenti e le verifiche del caso e dato incarico ufficiale, il gestore avrà 120 giorni di tempo per arredare il locale con spese a suo carico e da luglio dovrebbe essere già in funzione”. Un bar che è pure caffetteria, pasticceria, gelateria, fast food (solo preparazione di cibi precotti) e si caratterizza per alcuni obiettivi richiesti dal bando. Il gestore del bar, infatti, non

dovrà solamente servire i clienti ma ha il vincolo di promuovere l’utilizzo del parco e del bar per tutte le fasce d’età, divenendo a tutti gli effetti un polo d’attrazione culturale con l’organizzazione di varie iniziative: serate live music, caffè letterari, compleanni al parco, momenti di animazione per bimbi, corsi di barman e sommelier. Il bar occupa una superficie di 230 mq interni (con soppalco) e di 190 mq con una piazzetta esterna dove insediare tavolini e ombrelloni per le stagioni calde. “Le spese ricavate dal canone d’affitto – aggiunge Fausto Gamba – copriranno in gran parte le opere di

L'esterno dell'edificio che ospiterà il bar

manutenzione necessarie (sfalcio, pulizia, potatura), in più il gestore del bar diventa anche un occhio importantissimo per l’amministrazione comunale, segnalando tutto ciò che non va all’interno del parco”. Accanto al bar una sala polivalente di circa 300 mq (80 mq di spogliatoi), che sarà gestita da un gruppo di giovani: a pianterreno un salone a disposizione per qualsiasi tipo d’attività, con gli spazi adattabili alle esigenze del momento grazie a un accurato sistema di pareti semovibili; al primo piano un locale destinato al Cag e la nuovissima sala prove per le band musicali.


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Cortine di Nave: arriva il mercato

Il Monticello

Sono mesi di attesa per gli abitanti di Cortine, che entro l’inizio dell’estate avranno un mercato tutto loro, come per Nave (il martedì) e Caino (il lunedì). Una decisione che l’amministrazione ha preso a fronte del numero elevato di persone che abita nella frazione anvense e dell’esigenza espressa dalla gente di avere punti vendita di prodotti alimentari come possono essere formaggi, pesce, salumi, frutta e verdura. Presto, dunque arriverà anche a Cortine il settimanale che caratterizza pressoché tutti i paesi della Valle e che andrà a installarsi nella piazzetta Nikolajewka, proprio dietro all’oratorio di S. Marco (probabili giorni il mercoledì o il venerdì).

Il parco del Monticello con i suoi quasi 300mila mq di superficie costituisce un vero e proprio polmone verde per Concesio. La sua sistemazione è cominciata nel 2008 e proseguirà anche nei prossimi anni e si può accedervi a piedi o in bicicletta da S. Andrea e dal nuovo ponte nell’area di Roncaglie.

Lumezzane. Valutazioni sul parcheggio e ipotesi su nuovi collegamenti pedonali hanno allungato i tempi

Fase di leggero stallo tecnico per i lavori del parco Avogadro sosta veicolare in modo da liberare Piazza Diaz, attualmente unica risorsa di parcheggi, e riservarla al solo traffico pedonale. Il collegamento tra la piazza e il parcheggio avviene lungo via Torre, una strada stretta e in forte pendenza regolarmente trafficata dagli autoveicoli. Si è pertanto reso necessario prevedere nel progetto un secondo passaggio esclusivamente pedonale che unisca la piazza al parcheggio in sicurezza. Il parcheggio è costituito da 31 stalli di sosta, comprensivi di quelli dedicati ai disabili, è illuminato e video sorvegliato. Anche il collegamento pedonale verso piazza Diaz sarà corredato da lampioni. A completamento del parcheggio si prevede ora l’edificazione di un deposito e di un chiosco bar dotato di servizi igienici esterni. Il prospetto nord del chiosco, che affaccia sul parco, è completamente svetrato affinché si crei un piacevole impatto visivo con il paesaggio esterno. Inoltre, all’esterno e sempre in direzione nord verso il parco, un’area di 35 mq permetterà di posizionare tavolini e sedute durante la stagione estiva.

di Daniela Fedrigo

I lavori di completamento del Parco Avogadro, a Lumezzane, sotto la Torre Avogadro, si trovano momentaneamente in una fase di leggero stallo dovuta ad alcune ulteriori valutazioni resesi essenziali nella costruzione dell’adiacente parcheggio. La fine dei lavori era infatti stata prevista per lo scorso giugno, ma per i cittadini sarà necessario attendere ancora un poco per usufruire dello spazio. Il parcheggio, a servizio del centro storico di Piatucco, si trova in una posizione strategica nel cuore della frazione lumezzanese. Nelle adiacenze si trovano infatti la Chiesa, l’arteria commerciale di Piatucco, le scuole e la Torre Avogadro, oggi monumento storico e spazio espositivo. La mancanza di parcheggi, dovuta all’alta densità edilizia delle costruzioni storiche, in un’area nevralgica della vita del paese, ha spinto l’Amministrazione comunale a dedicare, in aderenza al parco, una superficie di circa 1.000 mq alla

Una veduta del parco Avogadro

Concesio. Entro metà maggio la conclusione dei lavori nel parco che offrirà passeggiate ed escursioni in bici

L’area di Roncaglie per collegare il paese col Monticello Col fiorire della primavera Concesio avrà un altro spazio verde di cui usufruire: si tratta dell’area alla località Roncaglie, dove i lavori proseguono febbrilmente e dovrebbero concludersi entro metà maggio. “L’intervento – dice l’assessore ai Lavori pubblici Renato Poinelli – è stato realizzato da un privato a scomputo di oneri e riguarda la posa di una piastra destinata a feste popolari, posta nel mezzo fra un’ampia zona verde piantumata e un portico ad anfiteatro dotato di spazi per stand gastronomici e postazioni con allacci a corrente, acqua e gas. Inoltre, sono stati ricavati dei parcheggi

e sulla strada che sale dal paese sono stati rifatti marciapiedi e arredo urbano. L’idea di realizzare la piastra – prosegue Renato Poinelli – nasce dall’esigenza di mettere in comunicazione la zona di Roncaglie con l’ampio bosco del Monticello: per questo motivo è stato creato un ponte che collegherà questa zona con la località Artignago nella frazione di S. Andrea”. Il parco di Monticello si sviluppa interamente su area comunale e permetterà passeggiate ed escursioni in bicicletta lungo i sentieri, ripuliti ogni sabato insieme al tratto del torrente Tronto, da gruppi di volontari (Anuu,

I lavori in corso nell'area di Roncaglie

Alpini, Sevac e Federcaccia) coordinati dalla Forestale. “Certo – precisa l’assessore Poinelli – ci vorrà qualche anno prima che tutte le opere di pulizia siano completate –, comunque il lavoro è costante e punta a migliorare la vita del bosco, e per il futuro vorremmo creare con la Forestale una cartellonistica che spieghi al passeggiatore le caratteristiche floro-faunistiche”. Un polmone verde di circa 300.000 mq, dotato di sentieri per ciclisti ed escursionisti, zona cintata per cani, area attrezzata e parco giochi, e ora fruibile anche da chi abita nella parte nord del paese.


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La parola ai lettori

Rotte letterarie Nel gioco d’un viaggio per i mari del linguaggio l’imbarcazione di Italo Calvino è visione di un mondo che ci restituisce lo sguardo straniero in terra straniera. Vedere nel profilo di “Città invisibili” una realtà da guardare con la lente di “Palomar”, come un’immersione sotto la superficie delle cose per scoprire parole che fan da specchio di navigazione nell’universo degli uomini. Muoversi così con le “Lezioni americane”, stringendo una mappa che non dà indicazioni ma offre punti di vista per poter immaginare che cosa si potrebbe fare “Se una notte d’inverno un viaggiatore” dovesse ritrovarsi a giocar le sue carte nel “Castello dei destini incrociati”.

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IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

L'immissione assurda Dover entrare in rotatoria a Zanano dopo esser transitati nella strada che corre parallela alla ex statale 345 è impresa che richiede pazienza certosina, nervi saldi e robusti muscoli cervicali. Per chi scende dalla Valle, immettersi diventa davvero un problema, a causa della limitata visuale e di un ingresso decisamente troppo vicino alla corsia principale di scorrimento. Una rotatoria costruita gli anni scorsi senza usufruire dell’ampio spazio di cui si disponeva in direzione del cimitero.

LETTERE

Resistenza: valori condivisi A distanza di tanti anni è giusto superare odio e risentimento. Ma non si può cancellare la storia. Come ha detto più volte il Presidente della Repubblica la Resistenza ha avuto un duplice carattere: “Quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane e, non pochi, a sacrificare la loro vita. E quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi, rifiutando l’adesione alla Repubblica di Salò”. Certo, tra quanti aderirono alla Rsi c’erano anche giovani che lo fecero in buona fede. Ma sbagliarono. Il contributo dei cattolici alla lotta di liberazione, non solo è storicamente vero e accertato, ma anche e soprattutto perché nella Costituente che ereditò i valori più alti della Resistenza, la componente cattolica seppe fondersi in modo articolato con le altre componenti che rappresentavano l'Italia liberata. Il contributo cattolico alla Resistenza, non è stato importante solo per i giovani che andarono in montagna a combattere il Nazifascismo, ma anche per il fatto che seppe creare un tessuto di solidarietà tra popolazione civile e partigiani, che permise a questi ultimi di muoversi come pesci nell'acqua, godendo di un'ampia copertura che la gente seppe offrire proprio perché idealmente (anche senza imbracciare un'arma) si schierava accanto a dei combattenti per la libertà. L'appoggio morale e materiale e le coperture, che i partigiani ricevettero da amplissimi strati della popolazione di un'Italia ancora soggiogata dal tallone nazifascista, è li a dimostrare come il senso comune della gente normale, non direttamente coinvolta in eventi bellici, fosse ampliamente schierato dalla parte di chi lottava per la liberazione del nostro Paese. Una volta che se n'è andata anche la generazione che ha

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IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

A Gardone Val Trompia un marciapiede verde Ecco un esempio di buon agire che fa di un semplice marciapiede qualcosa di bello. Speso ci troviamo a camminare per i nostri paesi e città tollerando costruzioni necessarie eppur brutte. Certo, un marciapiede si può dir buono se è abbastanza largo, se non ci sono buche, se ha delle rampe d’accesso per le carrozzine e le biciclette. Ma a volte, come nel caso di questo breve tratto a Inzino, è arrivata l’idea giusta che l’ha arricchito di uno spazio verde, trasformandolo in una gradevole aiuola urbana.

fatto la Campagna di Russia, di Grecia, d'Albania, d'Africa e via dicendo, chi resterà a ricordare e celebrare i valori della Resistenza e le centinaia di migliaia di morti che sacrificarono la loro vita affinché l'Italia potesse vivere nella giustizia, nella libertà e nella pace? La risposta è quasi obbligata: i giovani. Ma i giovani d'oggi "sentono" questi valori? Vogliono viverli? E se anche rifiutano il tradizionale corteo sanno esprimere ipotesi alternative capaci di scuotere e coinvolgere la coscienza civile? Il dibattito è aperto, in gioco non ci sono soltanto le sfilate ma i valori fondamentali che reggono la Repubblica Italiana. Luca Artoni

cosa dire. Come è possibile nel 2010 impiegare un’ora del proprio tempo per fare 20-25 km? Un‘ora di tempo sempre che le condizioni siano ottimali. Figuriamoci se piove o c‘è un tamponamento oppure dei lavori in corso. A questo punto sarebbe importante una presa di responsabilità da parte di tutti: ambientalisti, proprietari dei beni da espropriare e istituzioni. Così non si può andare avanti. È un‘odissea. Senza contare il fatto che mezzi pesanti e autovetture passano in zone abitate e in alcuni casi la strada taglia a metà i paesi. Si provi ad attraversare o a immaginare i ragazzi in bicicletta... Piera Zanoni

Autostrada: un sogno che non si avvera

La giornata dei lavoratori

Dopo tanto clamore, siamo di nuovo al punto di partenza. Si complica per l’ennesima volta la realizzazione dell’autostrada della Valtrompia. Come cittadino sono stanco dei continui annunci ai quali non segue una concreta realizzazione. Non so più

La nostra valle è sempre stata nota per il lavoro. La nostra storia e la nostra cultura sono state segnate e caratterizzate dalla voglia di fare e di lavorare. Il lavoro, anche da noi, è in crisi. Le parole cassa integrazione sono ancora, per chi più e per chi me-

no, una raltà presente. Ma la mia riflessione sul lavoro, caro direttore, vorrebbe andare più in là. Il 1° maggio è storicamente il giorno dei lavoratori; un giorno che si festeggia a livello nazionale come giorno di festa in cui non si va al lavoro. Molti si augurano che la giornata di festa sia il segno della conferma di una ripresa lavorativa e, soprattutto, l‘occasione per un ulteriore riflessione sulla situazione dei lavoratori, sulla loro sicurezza nella speranza che le morti bianche e gli incidenti diminuiscano. C‘è ancora chi muore sul lavoro o si infortuna, più o meno gravemente. È una situazione che interroga e interpella l‘intera società. Mi piacerebbe che tutti ricordassero questa giornata, non solo come una occasione per una scampagnata. Giacomo Norvegesi

Errata corrige Si precisa che la dott.ssa Alessandra Ghidini, autrice dell'articolo "Nevi e Melanomi: Prevenzione" apparso sul numero di marzo, è esperta in dermatologia e non specialista.

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Lumezzane

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Cvl, 25 anni al servizio dei disabili La cooperativa Cvl (Caldera Vigilio Lumezzane) festeggia il suo venticinquennali impegno a fianco dei disabili con alcune iniziative. Martedì 27 aprile (ore 20.30) all’oratorio di Sant’Apollonio ci sarà l’incontro “Comunità accogliente, comunità responsabile: riflessioni, aspettative e proposte”, condotto da Luigi Dotti. Martedì 4 maggio (ore 20.30) è in programma, sempre in oratorio, la visione del film “Si può fare” con cineforum condotto da Enrico Danesi. Martedì 8 giugno al teatro Santa Giulia di Brescia (ore 20.45) va in scena lo spettacolo “Cadono Farfalle” della Cooperativa Cvl inserito nel progetto europeo “Differenziarti” (replica il 10 giugno all’Odeon di Lumezzane). A settembre, infine, è prevista l’inaugurazione della nuova sede del Centro diurno disabili “Il Cammino”.

Area ex-Teorema. Iniziati i lavori in una delle aree valgobbine più discusse: sarà piazza Giovanni Paolo II

Soluzione: sul muro un giardino di Mauro Toninelli

Teorema risolto o, per dirla come sui libri di scuola, cmvd (come volevasi dimostrare). Sono iniziati a marzo i lavori dell’area ex-teorema, che negli anni è stata al centro di molte polemiche e discussioni. L’area in questione, ex zona industriale nel centro di S. Sebastiano, su cui sorgerà la piazza e il nuovo giardino “verticale”, è stata acquisita dal comune valgobbino quasi vent’anni fa. Su questa son state fatte le proposte più svariate. Ce ne sono state parecchie decine, dalle semplici ipotesi abbozzate da geometri o architetti a veri e propri progetti di realizzazione. Il clima degli anni 80, orientato a una forte densità edilizia produsse disegni di palazzi con molti piani e grandi complessi commerciali. Ma non se ne fece nulla. Pochi gli apprezzamenti da parte dei lumezzanesi, mai convinti delle proposte, e forti i contrasti tra le forze politiche. Tra un se, un ma e un no si è giunti al 2003; anno in cui il conflitto sulla destinazione dell’area diventò acceso , con manifestazioni pubbliche. Si temeva una cementificazione esagerata dell’area. Sono

Edificio francese realizzato con il giardino sul muro

Il gruppo cinofilo della Croce Bianca Il gruppo Volontari Croce Bianca di Lumezzane, presieduto da Valeriano Gobbi, si è arricchito di un nuovo servizio: da alcuni mesi ogni mercoledì sera nel campo da tennis di Fontana si esercita l’unità cinofila. Obiettivo del gruppo è superare l'esame per l'abilitazione di unità cinofila da impiegare per la ricerca di persone disperse. La palestra di lavoro è un campo inutilizzato da tempo e riqualificato grazie al lavoro dei volontari del Nucleo cinofilo. Il campo è stato concesso in comodato d’uso dal signor Fausto Ghidini. “Attraverso il

Nucleo – ricorda il presidente Gobbi – i volontari si possono allenare in maniera adeguata, e per autofinanziarsi vengono organizzati vari corsi di socializzazione e obbedienza per il cane e il suo conduttore; per avvicinare i cani alla realtà della ricerca, vengono effettuate anche uscite domenicali in ambiente, simulando il soccorso di dispersi”. Nella nutrita squadra i referenti sono Alessandro Ghidini e Alessandro Migliorati, agli ordini del nuovo comandante della Croce Bianca, Adriano Vivenzi, a capo degli oltre 400 militi. (a.s.)

continuate poi discussioni, confronti e scambi di idee che hanno portato ad un avvicinamento tra le varie parti. Alla fine in via Roma ci sarà un giardino, che ha trovato l’accordo della maggior parte delle forze politiche. L’intervento prevede il recupero complessivo dell’area di oltre 6.500 metri quadri. L’attuale Piazza Roma sarà raddoppiata pavimentata con materiali di qualità. Il cuore del progetto sarà un giardino con alberi, fiori, pergolati, panchine aiuole visibili anche dalla piazza, e con un interessante soluzione per coprire il muro del campo di calcio del vicino oratorio: uno schermo vegetale, un vero e proprio giardino verticale. All’interno un insediamento commerciale con bar, o ristoranti o altro. Previsto anche un ampliamento della via di accesso all’oratorio, percorsi pedonali per raggiungere le scuole e, ovviamente, dei parcheggi. Nell’accordo si prevede anche la realizzazione, in questo spazio, della biblioteca comunale. I lumezzanesi attendono con ansia la realizzazione di un’opera in un’area che da decenni ormai aspettava di non essere più un “ex-qualcosa” ma un’identità definità. Sarà piazza Giovanni Paolo II.

Memoria. Corteo del 25 aprile, anticipato dal ricordo della battaglia del Sonclino domenica 18 con l'Anpi

Iniziative e commemorazioni per la Liberazione del 1945 Il Comune di Lumezzane prevede per il 25 aprile un programma commemorativo a celebrazione del 65° anniversario della Liberazione. La giornata inizierà con la S. Messa in suffragio dei Caduti per la Libertà presso la Chiesa di San Sebastiano, da dove partirà un corteo che arriverà alla Residenza Le Rondini. Durante la processione saranno effettuate varie soste, intese ad onorare con un breve discorso e una corona d’alloro i monumenti che rammentano la sconfitta dell’occupazione nazifascista: al Monumento dei Caduti in Piazza Roma e

al Cippo Brugnolotti, lapide che ricorda Giancarlo Brugnolotti, il partigiano in bicicletta, un onore per Lumezzane. Tornato da El Alamein, Giancarlo si rifugiò proprio in questo paese della Valle insieme al padre, e qui lavorò per due anni, maturando nel frattempo la decisione di non nascondersi, di combattere. Fu catturato e fucilato pochi giorni prima della vittoria partigiana, tradito dalla catena della sua bicicletta, mentre fuggiva con alcuni compagni dopo aver coraggiosamente assaltato una caserma. Da qui si prodeguirà verso il Munici-

Il monumento dei Caduti

pio, davanti al Monumento alla Resistenza, e non si mancherà di trattenersi al Cippo Verginella, altro nome significativo per la Valle. Giuseppe Verginella, comandante della Brigata valtriumplina, fu condotto per essere interrogato proprio a Lumezzane, centro organizzativo della brigata di tutta la valle. Venne ucciso mentre cercava di scappare. Il corteo, accompagnato passo dopo passo dal Corpo Musicale di S.Apollonio, terminerà infine con un rinfresco presso Le Rondini. Domenica 18 aprile la commemorazione invece ha avuto luogo sul Monte Sonclino, patrocinata dall’Anpi provinciale di Brescia: si è ricordato l’anniversario della Battaglia del Sonclino del 19 aprile ‘45, dove 18 partigiani persero la vita allontanando i nazifascisti. (d.f.)


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Lumezzane. Guido Bugatti, un valgobbino doc con una storia da raccontare

Sessant’anni dedicati all’opera di volontariato di Angelo Seneci

Classe 1922, si è speso tra impegno politico, sportivo, sociale e dirigenziale. A 68 anni si è iscritto all'università di Pedagogia Sessant’anni di volontariato, sono quelli prestati da Guido Bugatti, suddivisi tra impegno politico, sportivo, sociale e dirigenziale. Bugatti, classe 1922, testimonia come si possa impegnare l’età della pensione, in maniera attiva per sè e per gli altri. Grazie all’esperienza avuta nella vita, porta la sua conoscenza a favore dei giovani. “In una comunità come la nostra, ci sono mille cose da fare”, dice, ricordando come proprio per i giovani avesse dato vita alla scuola di sport nella seconda metà degli anni ’80 portata avanti per tre anni, mentre era il responsabile dell’unione delle associazioni sportive di Lumezzane (Uasl). “Quell’iniziativa era nata dall’esigenza di impegnare i ragazzi nel pomeriggio e dare loro nozioni sullo sport e il comportamento da tenere con gli altri”. Le palestre delle scuole erano

Guido Bugatti

piene di ragazzi. Molti di loro sono oggi dirigenti delle società sportive, a testimonianza che seminando sui giovani si raccolgono frutti. Nello stesso periodo Bugatti promosse il “giornalino dell’ Uasl” dove le società esprimevano il loro pensiero, presentando anche i risultati delle loro diverse iniziative. Le cariche rivestite fin dall’età giovanile sono state tante: presidente dell’associazione cattolica e del csi di S.Apollonio, segretario della Democrazia Cristiana, consigliere comunale e assessore. “Ma l’avvenimento a me più caro, è avere ridato vita nel 1961, dopo 5 anni, all’attività del Lumezzane Calcio, insieme a Ilario Bonomi, Giuseppe Bonomi, Francesco Bos-

sini (Pangiogo) e Nino Maratti”. Nel 1989 fu riconosciuto come sportivo dell’anno e ricevette la medaglia d’oro dall’allora amministrazione, durante la festa dello sportivo. Nel 1990, all’età di 68 anni, ha cominciato a frequenta la facoltà di Pedagogia. Negli ultimi anni ha deciso di recuperare il contatto con i bambini. In tanti anni di passione civile, svolta in molti campi, un unico rammarico rimane al nostro personaggio, proprio relativo al mondo del lavoro: “Non vedo nelle nuove generazioni quei ceppi famigliari che hanno creato il benessere della nostra terra. Mi pare manchi la capacità di ripetere il passato, anche se riconosco che i tempi sono diversi”.

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Nuovo regolamento di polizia urbana Nuovo regolamento di polizia urbana per la Valgobbia. L’assessore alla sicurezza, Cosimo Alemanno, partendo dal presupposto che il precedente risaliva ai primi anni ’50 ricorda che “Per i cittadini, si apre un nuovo orizzonte entro il quale sono contenuti nuovi criteri di regolamentazione dei rapporti sociali e nuovi principi di sicurezza urbana. Il nuovo strumento contempla anche le tante ordinanze che i sindaci avevano emesso nel passato, per regolamentare i fatti nuovi che, via via si manifestavano. Data la natura dello strumento e la prospettiva della sua durata nel tempo, questa non può che essere una scelta lungimirante”. Naturalmente la Pubblica amministrazione, non ha la presunzione di poter sconfiggere fenomeni molesti, come pure i problemi annosi del disturbo alla quiete pubblica, arrecato dai e nei pressi dei pubblici esercizi di somministrazione. “Prevedere una norma che sanzioni i capannelli chiassosi di persone o coloro che lasciano accesi moto e motorini all’esterno, costituisce un’arma in più per la difesa del diritto al riposo dei cittadini”. Le minoranze hanno messo in evidenza che ci sono norme specifiche e quindi spesso difficilmente applicabili e gestibili, un eccesso di divieti e articoli che prevedono una restrizione individuale. L’assessore ha ricordato al riguardo che “la nostra Polizia Locale o gli altri Organi di Polizia, deputati all’osservanza di quanto si propone, saprà applicare le norme con raziocino”. Con l’intento di indurre il cittadino ad un comportamento socialmente responsabile e collaborativo, sono stati inseriti alcuni divieti ed obblighi il cui mancato rispetto potrà essere sanzionato con un ben preciso valore pecuniario; da 25 a 500 euro. Il comportamento di alcuni va oggi perseguito perché disturba. Anche il comandante della polizia urbana, Lorenzo Dal Lago, ha rimarcato che “il buon senso starà alla base dell’applicazione del regolamento. Sono previste sanzioni per comportamento lesivo dei diritti degli altri e per comportamenti effettivamente non civili”.

Fiume Gobbia. Le rilevazioni dicono che la situazione è cronica, nei prossimi 10 anni gli impinti depuranti

Inquinamento nelle acque Come sta il Gobbia? Il tema ambientale è entrato nella mentalità dei cittadini valgobbini. Due i tipi d’inquinamento che lo affliggono: privato (organico e di detersivi), che va direttamente nel fiume; e industriale, che viene depurato dalle aziende. Nonostante i segnali positivi, i dati a disposizione sulla qualità delle acque superficiali nel territorio di Lumezzane confermano una situazione di forte criticità e dal 1988 ne evidenziano una situazione ormai cronica. L’amministrazione comunale ha operato per rientrare nell’Aato (Autorità ambito territoriale ottimale) della Provincia di Brescia, dal quale fino al 2004 era rimasta esclusa, ma se il collettore fognario che porterà le fognature della

Valtrompia è già in gran parte realizzato, il ramo per Lumezzane è solo alla progettazione. L’inquinamento organico, per gli scarichi domestici, coinvolge Gobbia e Mella e sarà risolto con il completamento del collettore e l’ampliamento del depuratore di Verziano. L’Aato ha messo tra le massime priorità del “Piano d’ambito” (Programmazione provinciale degli investimenti per acquedotto e fognatura) la realizzazione di questi impianti nei prossimi dieci anni. I punti di prelievo lungo il Gobbia sono ben 170 e i metalli presenti nei reflui (rame, zinco e cromo esavalente) non possono essere filtrati dal depuratore. Intanto continua la mappatura degli scarichi aziendali nel Gobbia e affluenti

Un tratto del fiume Gobbia



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Lumezzane. Ricca la proposta escursionistica per la nuova stagione del Club alpino italiano valgobbino

Con il Cai escursioni e visite che sono alla portata di tutti Il bel tempo ormai sta arrivando e in tutti nasce il desiderio di viaggi e gite fuori porta: informazioni, novità e iniziative sul sito www.cailumezzane.it di Mauro Toninelli

Con l’arrivo della buona stagione torna un po’ a tutti la voglia di passeggiate e di escursioni. È per questo che il Cai di Lumezzane propone, come ormai da anni e con successo di pubblico, gite ed escursioni aperte a tutti. Per dovere di cronaca va detto che già da marzo la sezione valgobbina del Club alpino italiano ha proposto gite: il 28 marzo sui sentieri di Alone e l’11 aprile visita alla Rocca d’Anfo. Primi appuntamenti di una nuova stagione che, sulla scorta del successo di quelle passate, si preannuncia ricca di successo e gradimento, grazie alla varietà delle mete che offrono stimoli diversi e difficoltà più o meno intense. Ovviamente soddisfatto, per la risposta alle iniziative, il consiglio

Nuovi orari estivi per la pista comunale Lo stadio comunale di Lumezzane, è dotato di una pista di atletica che circonda tutto il terreno di gioco. Da anni diviene il punto di ritrovo per molti che amano fare jogging, ma che nella cittadina Valgobbina faticano a trovare un luogo pianeggiante. Da

aprile a settembre, escluso il mese di agosto, sono in funzione nuovi orari Da martedì a giovedì due aperture: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 21. Il sabato la pista è accessibile dalle 9 alle 11 tranne quando viene utilizzata dalle scuole.

direttivo guidato dal presidente Giuseppe Aquino. Il primo appuntamento è il 25 aprile, un’escursione a cima Cornagera (1312) in provincia di Bergamo. E poi molte altre: il 9 maggio all’Isola Palmaria (La Spezia); il 23 maggio a Monte Casale (1630) a Comano; il 6 giugno traversata in Val Chiavenna (1294) a Castasegna in Svizzera; il 20 giugno gallerie del Pasubio (2000); il 3 luglio rifugio Diavolezza (2973) al passo Bernina e da lì il 4 luglio salita al Piz Palù (3905); il 17 luglio rifugio Lagazuoi (2752) e da lì il 18 luglio la traversata in Val Travenanzes; il 4 settembre rifugio Bertone e il 5 da lì Mont de la Saxe (2584); il 19 settembre rifugio e lago Coca (2108); il 3 ottobre laghi di Cornisello (2112). Una serie di luoghi che evocano immagini ed emozioni. Per ciascun viaggio il Cai Lumezzane offre, sul proprio portale online www.cailumezzane.it, indicazioni ulteriori sulla difficoltà e sul mezzo di trasporto proposto per ciascuna uscita. Sempre sul sito altre informazioni: documenti, immagini, iniziative culturali, altre proposte e la versione online de “Il Ladino”, il notiziario annuale della sezione. La sede, in via Cavour 4, è aperta il mercoledì dalle 20.30 alle 22.30 per informazioni, ritiro dei programmi, tesseramento, scambio di idee.



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Alta Valle

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Poesia e formaggio, un concorso letterario Il Comitato “Sagra del formaggio nostrano di Valtrompia” e Acv (Associazione culturale Valle Trompia) organizzano il concorso letterario aperto a tutti “Che poesia il nostrano Valtrompia!”. Per partecipare basta comporre una poesia o uno slogan in lingua italiana o dialetto bresciano che abbia come tema la produzione del formaggio nostrano Valtrompia, il mondo contadino o l’allevamento. Le poesie devono pervenire all’Acv (via S. Carlo 5, Gardone VT) entro il 3 luglio. I vincitori saranno premiati durante la sagra del formaggio nostrano di Pezzaze del 7 e 8 agosto con forme di nostrani o opere letterarie di Aldo Cibaldi e Angelo Canossi. Info allo 030 8913473.

Marcheno. Cavaliere della Repubblica è stato un vivo esempio di dedizione e di passione per il bene comune

El Gioàn Risinèl, fu testimone e sindaco della Liberazione di Edmondo Bertussi

Presidente dell’asilo, assessore ai Lavori pubblici, animatore di Azione cattolica e cofondatore della Dc. Alpino classe 1908, voce stentorea con un debole per le romanze Per marchenesi e non era semplicemente “El Gioàn Risinèl”, il sindaco della Liberazione e cavaliere della Repubblica. All’alba svegliava tutta la nativa Aleno, cantando al balcone della finestra; alle nozze era un vanto averlo sull’organo suonato dal maestro Mario Bertelli e accompagnato dal violino a cantare l’Ave Maria di Schubert. La sua era la “Contrada del Ribelle”. Educati in Azione cattolica ai valori della libertà dal parroco don Severino Cardoni, tutti i hanno preso parte alla Resistenza: suo fratello Davide, la sorella Maria sposa ad Angelo Moreni poi indimenticato sindacalista, il Miglio Trevaini (Scarpulì), i Sabatti, i Galbardi, Ardesi, Doloni, Contessa, con base nella casa del Cecco Bertussi che aveva voluto il Gioàn come padrino del suo

Da destra, Giovanni Rizzinelli a fianco dell'on. Angelo Gitti durante l'inaugurazione delle scuole di Brozzo il 5 dicembre del 1965

primo figlio nel 1941. Subito nel Cln guidato da Ottorino Frialdi, presidente dell’Azione cattolica, toccava a lui indossare la fascia tricolore di Sindaco della Liberazione e portarla a Roma al Quirinale nel 1946. Aleno piangeva i suoi morti. Si guardava al futuro: lui dava l’esempio. Aveva ricominciato a cantare nel suo laboratorio, dove provetto “incassatore” ricavava a colpi di scalpello dal blocco grezzo di legno splendidi calci di fucile, adattandovi

millimetricamente la bascula d’acciaio con maestria insuperata. Attorno i ragazzi stavano ad osservarlo in silenzio, sperando in uno “scarto” su cui adattare un affusolato stecco di nocciolo a mò di canna per giocare alla guerra. Spesso, appoggiato alla morsa di lavoro con sopra il blocco sbozzato, rimaneva solo il suo grembiule. Lui era corso giù al paese all’Asilo di cui era presidente (e così fu per vent’anni) chiamato dalle Suore per necessi-

tà improvvise. Oppure era in Comune, assessore ai Lavori pubblici, a cercare l’idraulico perché non arrivava l’acqua a una fontana dove tutti andavano col fiasco o il secchio a prendere da bere e le mamme a lavare i panni; o perché aveva nevicato e bisognava insabbiare le strade verso le frazioni o l’aveva cercato il parroco don Ernesto Moscardi. È scomparso nel 1983: il 25 aprile al suo paese è sempre vivo anche nel suo ricordo.

A Marmentino si scava per bonificare la vecchia discarica Sulla strada che dall’abitato di Marmentino diparte verso Irma s’apre il paesaggio di cime innevate dell’Alta valle, ma se s’abbassa lo sguardo nella conca che dirupa a sinistra si possono scorgere fra i rami macchie di rifiuti ingombranti. “Quest’area di bosco – dice il geometra Romeo Sosta, responsabile dell’Area tecnica in Comune – è stata utilizzata fino agli anni Ottanta inoltrati come una discarica e ha raccolto nel tempo scarti d’ogni sorta. Per questo motivo, l’Amministrazione comunale ha deciso di avviare il progetto di bonifica, che in origine era più articolato e poi ha dovuto ridimensionarsi per via

delle poche risorse a disposizione”. Un intervento per il quale il Comune ha potuto usufruire del contributo di 10mila euro fornito dalla Provincia di Brescia e attraverso il quale si è adoperato per trovare la migliore via alla soluzione del problema. “Per prima cosa – precisa il geometra Sosta – abbiamo avanzato una richiesta alla Comunità montana di Valle Trompia, che a settembre ci ha rilasciato una concessione di un anno per poter realizzare una pista di esbosco con la quale raggiungere la base del pendio. Poi, siccome la pista interessava anche due terreni privati e uno dei proprietari effettua scavi per me-

stiere, abbiamo raggiunto con lo stesso un accordo, affidandogli l’incarico di esbosco e prelievo dei rifiuti per una cifra pari alla sovvenzione fornita dalla Provincia. In questo modo – riferisce il tecnico comunale – verrà costruito un tracciato che consentirà al proprietario di prelevare i materiali di scarto e portarli nell’isola ecologica posta in località Termine, dove verranno smaltiti da Asvt”. Una proficua collaborazione tra pubblico e privato che entro l’estate risanerà l’intera area, con l’intenzione di trasformare la strada forestale creata in viabilità agro-silvo-pastorale per l’accesso al bosco ceduo.

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Memmo di Collio. Nel piccolo borgo di 150 abitanti ricominciano i servizi

Quando tutto riprende da bar e minimarket Un'inversione di rotta. Il tutto nasce dalla decisione del Comune di ristrutturare l’edificio su tre piani delle “ex scuole” per ricavarne locali adatti a servizi per la comunità di Edmondo Bertussi

A fine marzo Memmo di Collio ha ritrovato bar e minimarket: da cinque anni non aveva un punto commerciale. “In principio fu Memmo…” sta scritto nella storia dell’antico borgo disposto a “chiocciola medioevale” con la chiesa dedicata a Sant’Antonio protettore degli animali: lassù vi sono le tracce della strada romana del Muffetto dalla Valle Camonica e Graticelle, tombe coeve, il resto di un castello medioevale. Fiorente nei secoli per l’allevamento e la produzione di rinomate formagelle, Memmo negli anni Settanta e Ottanta aveva un suo parroco (ora ci pensa quello di Collio), il mercato, le scuole e contava più di 300 abitanti, contro gli attuali 150. Lo spopolamento a cavallo di quel periodo ha colpito duro. Il lavoro nelle mi-

Giuseppina Zanolini davanti al minimarket di Memmo

niere vicine, che integrava la magra economia di montagna, languiva da tempo. Bastava scendere verso la Media Valle per ritrovarlo sicuro. Memmo si spopolava e venivano meno i servizi: una trentina di anni fa le scuole, otto anni fa l’ultimo bar, da cinque l’ultimo negozio. Ora si ricomincia da qui, dai servizi: un bar con adiacente minimarket. Lo gestisce Giuseppina (Giusi) Zanolini: l’ha chiamato “Pi-

nocchio”, perché definisce bene una “avventura” cominciata a 36 anni. Il tutto nasce dalla decisione del Comune di ristrutturare l’edificio su tre piani delle “ex scuole” per ricavarne locali adatti a servizi per la comunità. Si è ricavato un locale di circa 50 mq per il “minimarket” d’alimentari e prodotti tipici nostrani, mentre altri 80 mq riguardano il bar con annessa saletta per riunioni pubbliche.

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Tavernole, burattini al Forno Nonostante crisi di sponsor e difficoltà, gli Amici del Forno di Tavernole continuano a proporre iniziative che valorizzino il monumento industriale visitato pure da Leonardo da Vinci, il quale vi voleva scoprire il segreto della potenza dei mantici bresciani nel ravvivare la fiamma per la colata del minerale ferroso. Da sabato 10 aprile e fino al prossimo 2 giugno al Forno si possono ammirare duecento pezzi (insieme ai fondali in carta delle rappresentazioni) appartenenti all’inestimabile collezione di Bruno Poieri, il “tedoforo” del Teatro minimo italiano che ne decanta arte e bellezza in tutto il mondo: già nel 1994 era a San Francisco in California con i suoi amici della Fondazione adrense, in occasione della mostra “Pinocchio and the Art of Puppet Theatre, il Teatro Minimo Italiano”. Una mostra cui s’accompagnano anche un’esibizione di francobolli e, occasione rara, quadri e disegni fatti da Tancredi Mucchetti, ultimo grande marionettista bresciano. “In un momento difficile – spiega Mara Bontacchio, segretaria dell’associazione presieduta da Cesare Giovanelli – si ci stiamo sforzando con l’aiuto di sponsor privati ed enti (Comune e Comunità montana) per consolidare l’enorme lavoro volontario attraverso cui da quindici anni proponiamo manifestazioni, mostre, concerti”. Domenica 30 maggio due spettacoli di burattini alle ore 16 e alle 17, durante la settimana spazio per le scuole con già più di 600 prenotazioni. Per tutti, l’imperdibile occasione di visita gratuita e guidata alla struttura tutti i fine settimana fino al 2 giugno dalle ore 15 alle 19.

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Brozzo. Una festa per l'inaugurazione di un complesso di opere civili e religiose

Un ponte e i restauri alla chiesa di S. Michele

La chiesa di San Michele

di Edmondo Bertussi

È stata festa storica a Brozzo quella che ha visto l’inaugurazione congiunta di un complesso di opere civili e dei restauri alla chiesa di San Michele, con la contemporanea presenza del 90enne don Martino Bonetti, indimenticato parroco dal 1965 al 1996, che quivi ha celebrato il 65° anniversario di Messa. Un’operazione importante, realizzata in collaborazione fra la Provincia di Brescia, il Comune di Marcheno e la Parrocchia con un investimento complessivo di 840mila euro, ripartiti grosso modo in parti eguali. Provincia e Comune hanno così risolto un problema rilevante per tutta la viabilità dell’Alta Valle sia ver-

so Collio sia verso la Valsabbia: l’allargamento dell’accesso dalla ex statale 345 e del ponte che proprio davanti alla chiesa parrocchiale immette sulla Sp 3 Brozzo-Nozza. Costruite due larghe spalle in cemento sul Mella con robuste travi, si è creato un impalcato che ha ampliato la superficie a livello strada di circa 60 metri quadrati. Questo ha mirato a vari obiettivi: l’allargamento della carreggiata del ponte, agevolandone notevolmente l’ingresso; il passaggio protetto per i pedoni nei due sensi; il gradevole ridisegno del sagrato della chiesa; la riqualificazione della piazzetta Giovanni XXIII e dei dintorni. Parallelamente la comunità parrocchiale guidata da don Giuseppe Rossi si è accollata una spesa di 115mila euro con contributo del Comune di 30mila euro per la si-

stemazione completa dell’esterno della chiesa. Si è cominciato dal tetto, poiché in occasione di pioggia si riscontavano infiltrazioni d’acqua. Risultava in discreta condizione la copertura della navata, mentre erano malconce le falde secondarie che coprono cappelle laterali, organo, sacrestia e un piccolo bagno. Si è optato, dunque, per la sostituzione di travature e completa revisione del manto di copertura. Si sono ritinteggiate le pareti esterne, completate proprio in occasione dell’inaugurazione del nuovo svincolo che dalla provinciale gira attorno alla chiesa. Ora la facciata di San Michele splende di notte, illuminata dai faretti inseriti a raso nel nuovo sagrato, ed è pronta ad accogliere i fedeli in preghiera.

Cimmo, lavori sulla strada Quattro chilometri separano Cimmo dal centro di Tavernole, da quando negli anni Venti fu costruita la strada che s’inerpica su per la montagna sino a quota 750 metri. “I lavori – dice il sindaco Andrea Porteri – sono iniziati nel 1999 e ora noi stiamo completando il sesto e penultimo lotto, allargando un tratto di strada di circa 600 metri tra le località Gromello e Re e provvedendo a rifare un tornante particolarmente pericoloso”. Con una spesa di 130mila euro sostenuta in parti eguali da Comune e Regione, i lavori proseguono in modo serrato e dovrebbero concludersi entro le prime settimane di maggio. “Rispetto al progetto presentato – dice l’assessore ai Lavori pubblici Luca Bonanomi – sono state fatte opere aggiuntive per lo scolamento delle acque meteoriche e la costituzione di terre armate. Inoltre, dato che la strada non è dotata d’impianto d’illuminazione, installeremo su tutto il percorso delle colonnine catarifrangenti”. Una serie di interventi che si completeranno con l’ultimo stralcio di lavori sul tratto finale in località Gromello e già preventivato nel bilancio comunale. “Abbiamo presentato la domanda sull’ultimo lotto – precisa il sindaco Porteri –, ora attendiamo entro giugno la risposta della Regione, che finanzierebbe l’opera con un fondo perduto del 54% sulla spesa complessiva. Quest’ultimo intervento sarà il più impegnativo, perché interesserà l’allargamento della strada a monte, con la difficoltà di dover lavorare a sbalzo e la necessità di rifare tutti i muri di contenimento, ma contiamo di terminare tutto al massimo entro la primavera 2011”.

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Media Valle

Polaveno, nuova sede per la biblioteca Il punto prestito si è spostato dalla vecchia sede di Gombio ai nuovi spazi ricavati all’interno dell’istituto comprensivo “Oriana Fallaci” a S. Giovanni di Polaveno (via Europa, 12). Sistemato nel seminterrato della scuola, il punto di prestito rimane aperto il lunedì pomeriggio dalle ore 14.30 alle 16.30 (l'ingresso è dalla segreteria della scuola). Tutto il materiale per bambini è collocato a scaffale aperto. Temporaneamente i libri per adulti sono collocati per la maggior parte a deposito, comunque sono reperibili dal bibliotecario e ammessi al prestito. Inoltre è accessibile al pubblico uno scaffale di libri per adulti costantemente aggiornato.

Sarezzo. Il presidente Ladislao Mattiuzzo racconta la genesi e lo spirito dell’Associazione Madonna del Castello

Cinquant’anni di volontariato per la Madonna del Castello Dal 1960 l’Associazione ha avuto sempre l’obiettivo di condecorare con manifestazioni culturali, folcloristiche, ricreative e sportive le tradizionali festività di Andrea Alesci

Mezzo secolo è trascorso da quando il giovane curato don Nicola Bragadina diede slancio vitale alla frazione di Inzino, fondando con intraprendenza e tenacia tutta valtrumplina la “Associazione Madonna del Castello”. Era il 1960 e nello statuto stavano scritte come allora la finalità: “Obiettivo dell’associazione è sempre stato di condecorare con manifestazioni esterne (culturali, folcloristiche, ricreative, sportive) le tradizionali festività della Madonna del Castello della Valle di Inzino, a completamento e in armonia con le iniziative di carattere spirituale promosse dall’autorità religiosa”. “Lo spirito della nostra associazione – dice il presidente Ladislao Mattiuzzo – è di volontariato puro. Ogni anno cerchiamo di rendere sempre più ricca la fe-

Il Santuario della Madonna del Castello

sta dedicata alla Vergine Maria, e con il piccolo surplus che riusciamo a racimolare tentiamo di raccogliere somme da dedicare ai lavori di manutenzione del santuario. Quest’anno, ad esempio, siamo riusciti a corrispondere a don Eugenio Panelli i 15mila euro necessari per la realizzazione dei servizi igienici”. Il 17 aprile è stato inaugurato presso i giardini Lombardi un monumento con tre colombe, ciascuna a memoria delle opere avviate dal com-

pianto don Nicola Bragadina: il Coro di Inzino, le case del “Villaggio Marcolini” e l’Associazione Madonna del Castello. Un’inaugurazione che è stata la prima di tanti “promemoria” fissati lungo tutto l’anno per ricordare in ogni momento alla comunità l’importante ricorrenza dell’Associazione. “Nell’anno del 50° – spiega Ladislao Mattiuzzo – oltre a condecorare la lunga festa del ‘Settembre inzinese’ (quest’anno dal 4 settembre al 9 ottobre), vogliamo che

ogni mese tutti possano ricordare l’importante cammino compiuto sin qui. Ecco perché abbiamo predisposto una serie di appuntamenti, a cominciare dall’8 maggio alle ore 20.30 presso il santuario con il concerto di musiche sacre “Armonie alla Madonna del Castello”, tenuto da un soprano con l’accompagnamento musicale di violino e organo. Il 27 maggio alle ore 20.30 presso la parrocchiale di S. Giorgio la conferenza-dibattito ‘Emergenza educativa’ con relatore don Carlo Bresciani, rettore del seminario di Brescia. Il 20 giugno la gita pellegrinaggio presso il santuario Santa Maria delle Grazie a Curtatone (Mn), l’1 luglio alle 20 presso il santuario la S. Messa in suffragio di tutti gli amici e collaboratori defunti, l’11 luglio un’escursione sul Guglielmo, dal 4 settembre al 9 ottobre il settembre inzinese il 20 novembre alle ore 18.30 la S. Messa in parrocchiale e l’incontro dei consiglieri. La chiusura spetterà alla personale del pittore Massimo Zuppelli da dicembre 2010 a gennaio 2011”. Un anno per celebrare la festa di questa associazione e un modo per ricordare il santuario dedicato alla Madonna del Castello, meta di tanti pellegrini forestieri, da quando lo scorso 7 novembre è stato vincolato spiritualmente alla basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, divenendo luogo per ricevere l’Indulgenza plenaria.

Villa Carcina e lo “Sportello amico del cittadino” C’è voglia di essere più vicini alla cittadinanza nel comune di Villa Carcina. In questa direzione muove i passi il nuovo “Sportello amico del cittadino”, attivo dall’inizio di aprile nell’edificio di via Roma (ex scuole). “Lo sportello – dice Moris Cadei, assessore ai Servizi sociali con delega all’Urp – nasce per rispondere a problematiche relative all’informazione di carattere sociale, divenendo un punto di contatto chiaro e ben identificabile: il cittadino troverà sempre una persona per la compilazione di domande, la fruizione di bonus (gas, elettricità), assegni di studio, contributi per il trasporto scolastico e altri servizi di pub-

blica utilità”. Uno strumento che intende facilitare i rapporti con la pubblica amministrazione attraverso la semplificazione amministrativa e l’utilizzo di banche dati informatiche. “La cosa più importante – aggiunge Moris Cade – è la banca dati, che viene costantemente aggiornata per poter segnalare ai cittadini eventuali benefici o bandi di cui poter godere. Crediamo che la comunicazione sia fondamentale per informare al meglio, e i dati statistici ci dicono che il numero dei fruitori è in costante aumento”. Contestualmente, in risposta alla situazione di crisi occupazionale che sta colpendo anche il territorio di Villa Carcina,

l’amministrazione ha aperto l’ufficio Informalavoro. “Qui – spiega Nilla Castellani, responsabile dell’Area Servizi alla persona – un impiegato si occupa di fare colloqui, ricevere domande, offrire orientamento, riqualificazione formativa, e assistenza nella compilazione di curriculum. Inoltre, vorremmo percorrere la possibilità di sentire direttamente le aziende e metterle in contatto con le persone di Villa Carcina, in modo da far ripartire il circuito del lavoro”. Info, tel. 030.8984324 (sportello Amico del cittadino), 030.8984343 (Informalavoro), email servizisociali@comune.villacarcina. bs.it.

La sede dello "Sportello amico"


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Zanano. Il 15 maggio, giorno dell'inaugurazione, sancisce il suo recupero

Gli accordi di Asvt con A2A

Torna a risplendere il Palazzo Avogadro L'edificio, risultato di molteplici interventi nel corso dei secoli, è pronto a mostrare restaurati la medioevale casa-torre e il quattrocentesco corpo a sud della dimora di Lia Micale

Nel mezzo tra la scuola Chizzolini e l’asilo infantile gestito dalle Ancelle della Carità sta il prestigioso Palazzo Avogadro. “Le basi della massiccia torre – dice lo storico Roberto Simoni – potrebbero essere quanto resta di un edificio romano del I sec. d.C. in seguito alle invasioni barbariche. Comunque, tra l’VIII e il IX secolo, divenuto Zanano possedimento del monastero bresciano di S. Salvatore e S. Giulia, venne edificata la casa dell’amministratore dei beni monastici, poi dal 1200 proprietà della prestigiosa famiglia Avogadro”. Un edificio risultato di molteplici interventi nel corso dei secoli e ora pronto a mostrare restaurati la medioevale casa-torre e il quattrocentesco corpo a sud. Lavori che hanno riguardato rifacimento del-

Palazzo Avogadro a Zanano

la copertura, recupero delle pavimentazioni, restauro di affreschi e soffitti a cassettone, nonché tutela di aspetti monumentali e storici, con una spesa per l’amministrazione di poco inferiore agli 800mila euro. A pianterreno, le antiche stanze usate come cantine sono state restaurate con l’intento di affittarle (probabilmente ad associazioni locali), mentre il salone centrale diventerà uno spazio d’accoglienza

con biglietteria per l’acceso alle mostre, ospitate nelle sale del primo piano, dove è possibile prenotare per ricevimenti anche la Sala della Torre. Al secondo piano, invece, si trasferiranno gli uffici di Cultura e Pubblica istruzione, mentre la stanza più alta nella torre verrà utilizzata dai due cori locali come sala prove. Un Palazzo Avogadro che tornerà a rivivere dal 15 maggio, giorno dell’inaugurazione.

Mentre l’operazione dell’acquedotto di Valle attende il parere della Regione (risposta entro fine giugno), l’attività di Asvt prosegue su tutti i versanti. “Proprio nelle scorse settimane – spiega il presidente dell’azienda di Valle, Diego Toscani – abbiamo avuto un incontro con i vertici di A2A, che ci hanno dato indicazioni rassicuranti sul fatto che Asvt possa diventare referente unico per l’operatività in Valle”. Nata da un accordo fra Comunità montana e Comuni, Asvt è una società per azioni con capitale pubblico al 51% e il restante 49% controllato da A2A. “Obiettivo di Asvt – continua Diego Toscani – è porsi sempre più come riferimento per le attività di pubblico servizio in Valtrompia. Nel corso del 2010 parteciperemo a una gara per la gestione del servizio di nettezza urbana nei Comuni di Concesio e Lumezzane, attualmente gestito da Aprica Spa, società controllata da A2A e operante in prevalenza entro la cintura cittadina. Negli ultimi due anni Asvt si è dotata di tutte le certificazioni per fare questo tipo di servizio, anche per una realtà complessa come quella di Lumezzane”. Una ferma decisione circa la possibilità di gestire i rifiuti anche in questi due Comuni, rimanendo attenta all’evolversi della normativa che regolamenta metano e acqua. “A Concesio – spiega Toscani – la società Aprica gestisce tutti i servizi pubblici da sola, mentre a Lumezzane collabora con una cooperativa locale. Copriamo la raccolta di rifiuti per un bacino di circa 52mila abitanti ovvero tutti i Comuni tranne Bovezzo, Caino, Nave, Polaveno e Brione. In attesa di capire se riusciremo a divenire un punto di riferimento per i servizi di pubblica utilità in Valle – chiude il numero uno di Asvt – sul fronte rifiuti stiamo continuando con buoni risultati la raccolta porta a porta presso gli esercizi commerciali e l’ottima gestione delle cinque isole ecologiche di Villa Carcina, Sarezzo, Gardone, Marmentino e Bovegno”.

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Gardone Val Trompia. Il Comune offre, in accordo con l’Ingegneria dell’Università di Brescia, due stage

Dalla teoria in aula alla pratica: ingegnere ti insegno il mestiere Proposte a fianco degli operatori per gli stagisti che lavoreranno sul campo per il piano di governo del territorio, sull’analisi e indagini di lavori e opere pubbliche di Paola Bottinelli

Accordo stilato tra il comune di Gardone Val Trompia e l’Università degli studi di Brescia, nello specifico con la facoltà di Ingegneria. L’oggetto di tale accordo è la partnership tra le due realtà per lo svolgimento di stage da svolgersi in alcune attività comunali. Lo stage avrà due diverse attività che coinvolgeranno il lavoro degli stagisti: indagini ed istruttoria finalizzata alla redazione del Piano del Governo del Territorio e della relativa Valutazione Ambientale strategica presso l’ufficio urbanistico/Edilizia privata, quale upporto all’ufficio di piano; attività di suppporto e indagini da svolgersi affiancando il personale del settore

Uno scorcio di Gardone

Sarezzo: bando animatori/educatori estivi Il comune di Sarezzo comunica che si rende necessario procedere a una selezione per il conferimento di 7 incarichi di collaborazione ad animatori/educatori nelle attività dei Centri Ricreativi estivi per minori da tenersinel mese di luglio 2010. L’incarico

avrà una durata di 3 settimane (1.200 euro lordi il compenso), a cui aggiungere 20 ore circa di programmazione in giugno. Per accedere al bando è necessaria la laurea di primo livello. Informazioni e domanda sul sito comune.sarezzo.bs.it.

Lavori pubblici e manutenzioni, finalizzate alla redazione di progetti relativi ad opere pubbliche (strade, scuole...). La collaborazione per lo stage, in sede comunale, è con l’ufficio tecnico-sezione urbanistica. Per poter presentare la domanda è necessario, come specificato dalle schede, possedere un profilo sensibile a temi dell’ambiente e territorio, civile e legato all’edile e all’architettura, a cui possono essere associati altri aspetti del proprio profilo barrando sulla scheda tra le molte opzioni segnate sempre sulla richiesta (elettronica, informatica, telecomunicazioni, gestionale, automazione industriale, meccanica, materiali e disegno industriale). Le domande, scaricabili dal sito internet dell’amministrazione della cittadina valtrumplina di Gardone Val Trompia, vanno inviate via e-mail a stage@ing.unibs.it, all’attenzione della signora Ferdinanda Simoni, raggiungibile anche telefonicamente allo 0303715487. Il referente per gli stage del comune è l’architetto Claudio Fausto Baldussi, contattabile al 3292606494 o dirigenteut@comune.gardonevaltrompia.bs.it Il periodo richiesto per lo svolgimento dello stage è quantificabile in 12 mensilità.


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Bassa Valle

Concorso letterario “Bovezzo in giallo”

L’assessorato alla Cultura propone la decima edizione del concorso letterario “Bovezzo in giallo”, ossia un breve racconto a tema poliziesco, giallo, noir (massimo 4 facciate, carattere 12, interlinea 1,5). Per l'occasione sono state approntate quattro differenti categorie: Giovanissimi (bambini della scuola elementare), Giovani (alunni delle medie), Ragazzi (dai 14 ai 18 anni), Adulti (oltre i 18 a anni). Le opere vanno presentate entro le ore 12.00 di venerdì 30 aprile 2010 presso l'ufficio Cultura del Comune di Bovezzo (tel. 030.2111207). Per ogni categoria saranno premiati con buoni libro due elaborati. Info dettagliate sul sito web www.comune.bovezzo.it.

Concesio Sant'Andrea. Il prossimo 17 maggio è in programma l'inaugurazione ufficiale della struttura

Primi passi per il nuovo oratorio di Lia Micale

Il primo passo verso il rinnovo del complesso oratoriale di S. Andrea sta per compiersi. Il prossimo 17 maggio avverrà l’inaugurazione ufficiale, pochi giorni prima che inizi il torneo dedicato ai “Primi calci”. “A fine aprile – dice il parroco don Piero Minelli – i lavori del primo lotto dovrebbero completarsi: si tratta dell’edificio che ospiterà quattro spogliatoi (due nel piano seminterrato), più uno dedicato all’arbitro, uno per i disabili, i servizi e l’infermeria. Abbiamo dotato la struttura di un sistema fotovoltaico per recuperare energia e di un impianto di teleriscaldamento”. La spesa per questo primo lotto è stata di circa 600mila euro, per la quale la Parrocchia ha attinto a risorse proprie nonché a una sovvenzione bancaria. “Per ragioni finanziarie e logistiche – illustra don Piero – gli organi parrocchiali, dopo aver consultato la comunità, hanno pianificato un intervento graduale suddiviso in fasi, in modo che al termine di ciascuna fase si potesse immediatamente fruire dell’intervento realizzato. Da parte della gente c’è sempre stata l’intenzione di veder migliorare

Gli ultimi ritocchi alla struttura degli spogliatoi

Il Punto acqua della Provincia a Nave A seguito di appositi Protocolli d’intesa tra la Provincia di Brescia, il Consorzio Aato (Autorità d’ambito territoriale ottimale) e i Comuni bresciani che hanno aderito all’iniziativa unitamente ai gestori del servizio idrico integrato, sono in via di realizzazione sul territorio provinciale i Punto acqua, ovvero punti di distribuzione gratuita di acqua potabile dell’acquedotto comunale che viene erogata in tre modalità: naturale, refrigerata e gassata. Con l’arrivo della primavera inizia a Nave l’esperienza del Pun-

to acqua ovvero l’erogazione di acqua potabile effettuata nel territorio dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) della Provincia di Brescia, dove è stato avviato il Servizio idrico integrato. La “casa dell’acqua” è stata collocata nella piazzetta Maria Ausiliatrice. Gli orari di funzionamento per i mesi di aprile, maggio, settembre, ottobre e novembre: dalle 8 alle 19. Nei mesi di giugno, luglio e agosto dalle 7.30 alle 22. Per ragioni tecniche l’erogazione verrà interrotta nel periodo che va dal 15 novembre al 15 marzo.

l’oratorio, tenendo presente come fulcro principe l’aspetto educativo. Siamo contenti di come si svolgono le attività di catechesi, l’animazione estiva, il lavoro del Gruppo genitori e il bar (aperto tutti i giorni tranne il lunedì). L’oratorio non è qualcosa a sé stante, ma è un’emanazione della parrocchia, è una famiglia; e non avendo io altri aiuti, il sostegno dei laici è importante e allo stesso tempo li responsabilizza. Il nostro è un ambiente davvero famigliare, l’attività caritativa è sempre molto vivace, abbiamo una ventina di chierichetti, il gruppo Caritas, il coro parrocchiale, l’Azione cattolica, le Acli, e per la raccolta fondi ci si è dati da fare ad esempio con spiedi mensili”. Il primo intervento è fatto, mentre si resta in attesa di fondi per quel secondo lotto che riguarderà il rifacimento di ambienti interni: aule di catechismo, bar e zona cucina. “Anche per il secondo lotto – chiosa don Piero Minelli – sono stati superati tutti gli intoppi burocratici, ma per ora ci focalizziamo sull’imminente inaugurazione del 17 maggio. Nel frattempo recupereremo spazio davanti ai nuovi spogliatoi per un’area giochi e già stiamo studiando soluzioni di animazione serale estiva in collaborazione con il Comune di Concesio”,

Residence Prealpino. Quasi terminate le operazioni di abbattimento. Adesso sorgeranno 48 nuovi alloggi

Dopo la demolizione si punta a riqualificare tutta la zona Alla cerimonia di demolizione del Residence Prealpino erano presenti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l’assessore alla Casa, Mario Scotti, i sindaci di Brescia e Bovezzo, Adriano Paroli e Antonio Bazzani, e il presidente Aler Ettore Isacchini. Le operazioni sono durate per tutto il mese di aprile. Al posto dei 108 appartamenti del Prealpino sorgeranno 48 nuovi alloggi suddivisi in due palazzine: una occuperà 2.400 metri quadri con 36 appartamenti su tre piani, da affittare a canone sociale; l’altra, sempre su tre piani, avrà 815

metri quadri per 12 appartamenti a canone moderato. L’operazione dovrebbe concludersi nel 2011. Il costo complessivo dell’intervento è intorno ai 7 milioni di euro, di cui circa 5 a carico della Regione Lombardia e 2 dell’Aler di Brescia. Il Prealpino è stato costruito nel 1977 ed ha ospitato negli anni quasi 22.000 immigrati, principalmente senegalesi. In merito agli sgomberi e alla chiusura del Residence Prealpino si è registrata la congiunta soddisfazione di Comune e Provincia. “Finalmente si è chiusa una pagina negativa e dolorosa per la città. In pochi gior-

I lavori di demolizione

ni si è completato – hanno spiegato il sindaco Adriano Paroli e il vicesindaco Fabio Rolfi – lo sgombero e la chiusura del Residence. Ora gli abitanti delle zone limitrofe, Bovezzo e villaggio Prealpino, potranno finalmente godere di un quartiere più sicuro e più vivibile, grazie all’eliminazione di una situazione che era ormai diventata simbolo della ghettizzazione, dell’illegalità e del degrado sociale. Ringraziamo e sottolineiamo l’importanza delle collaborazioni interistituzionali e quindi la Provincia, il Comune di Bovezzo, l’Aler, la Questura, le Forze dell’Ordine e la Prefettura che ha agito quale cabina di regia. Altrettanto prezioso – ha concluso il Sindaco – il contributo e il senso civico messo in campo dal Comitato dei cittadini di via Canossi”.


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Bovezzo. L‘11 aprile l‘annuale festa del centro che copre i territori di Bovezzo, Concesio, Nave e Caino

Cosp: adoperarsi ogni giorno per il bene e la salute di tutti Dal 1986 opera nella Bassa Valle con interventi di pronto soccorso 24 ore su 24, trasferimenti assistenze ed esercitazioni per preparare i cittadini alle calamità di Matilde Russo

Nel 1986 un gruppo di appassionati cittadini si ritrovava a fondare presso la sede dell’Avis di Nave-Caino una realtà di volontariato che ventiquattro anni dopo funziona a pieno ritmo: si tratta del Cosp (Centro operativo soccorso pubblico) di Bovezzo, Caino, Concesio e Nave. Una realtà che lo scorso 11 aprile ha celebrato l’annuale festa nell’auditorium “Luisa Martinelli” di Bovezzo, un modo per ringraziare tutti quei volontari che si dedicano agli altri gratuitamente. “Il gruppo del Cosp – dice il presidente Gianfranco Gallinari – è cresciuto nel tempo e negli ultimi tre anni ha continuato nella messa a norma di attrezzature e locali per la sede di Bovezzo (via Vittorio Veneto, 33), l’acquisto di una nuova

Il Cosp, i suoi servizi e i suoi numeri Il Cosp di Bovezzo, Caino, Concesio e Nave ha fatto passi da gigante anche nel trascorso anno 2009, effettuando 6.549 prestazioni, di cui 1.944 riguardano interventi di emergenza (118), con ben 466 “codice rosso”. Poi, 1.134 uscite per persone dializzate, 1.158

dedicate ai trasferimenti, 1.913 per trasporto sangue e derivati, 37 assistenze a gare sportive e 28 per manifestazioni civili, cui vanno aggiunti i 328 servizi amministrativi e i 7 interventi con la Protezione civile. Per info 030.2116009 o www.cosp.it.

ambulanza e di un automezzo dedicato al trasporto del sangue, nonché la grande notizia dell’entrata a far parte dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze, ndr), che ci permetterà di ricevere sostegni di tipo burocratico e amministrativo, oltre alla possibilità di avere finanziamenti per pagare due infermieri da inserire nelle squadre di pronto intervento”. Il Cosp lo scorso 20 marzo ha preso parte a Bovezzo alla giornata “Disaster’s 2010”, volta alla simulazione di tre scenari calamitosi: un’esondazione del fiume Garza in località Conicchio, una frana al Villaggio del Sole e una prova d’evacuazione per terremoto alle scuole elementari e medie. Il Cosp è stata parte attiva in tutte e tre le prove, specie nella postazione nel parco Urbano “2 Aprile”, dove è stato allestito un Posto medico avanzato (Pma) per la cura dei feriti da parte degli istruttori. “Un’esercitazione – riferisce Gallinari – alla quale abbiamo partecipato volentieri, perché ha aiutato la popolazione a prepararsi all’imprevedibile, un aspetto che fa parte del nostro abitare un territorio che ci viene riservato, ma che può metterci in difficoltà proprio quando tutto pare sotto controllo. Soprattutto un’iniziativa con la quale si è voluto portare a conoscenza di tutti l’operato dei gruppi volontari”.

Una costruzione rustica che mantiene inalterate le pietre antiche abbinandole al legno, Un luogo elegante che si presta a qualunque tipo di banchetto. Il ristorante Chaplin, circondato dai monti ma soltanto a trenta chilometri dalla città, dispone anche di un parco, scenografia ideale per il servizio fotografico. Al Ristorante Chaplin si può trovare la specializzazione. Vengono pensati, studiati, organizzati ricevimenti in grado di soddisfare qualsiasi esigenza: matrimoni, cerimonie, eventi, meeting e cene aziendali. Accoglienza, disponibilità sono caratteristiche fondamentali che si respirano in questo magico scenario per rendere speciali i vostri momenti più belli.

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Economia L'incontro

Graziano Saleri Prodotti nostrani e novità fra le montagne dell'Alta valle

Ricetta vincente nella famiglia Una storia di ventisei anni nel campo della ristorazione Il titolare Graziano Saleri

di Rosa Casari

Incontriamo Graziano Saleri, quarantottenne originario di Cimmo, che nel suo paese ha voluto creare un ambiente di prestigio, costruendolo pietra dopo pietra nel corso degli anni. Quando ha inizio la sua attività? Il ristorante nasce ventisei anni fa, precisamente nel giugno del 1984. La prima attività, però, la avviai insieme ai miei genitori già nel 1980, aprendo la discoteca Chaplin nell’ampio salone che sta al piano interrato del ristorante ed ora non più utilizzato. C’è una storia particolare dietro il nome “Chaplin”? Nessun segreto o aneddoto speciale. Semplicemente, abbiamo chiamato il ristorante così ispirandoci un po’ al vecchio Charlie Brown che c’era nei pressi della Stella, nel comune di Gussago. Di qui, abbiamo voluto omaggiare un grande personaggio del cinema internazionale come Charlie Chaplin. Che tipo di ristorante è quello che gestisce? In realtà il vero motore dell’attività è mia moglie Nadia, che da quando ci siamo sposati ha abbracciato con passione incredibile il progetto. Il ristorante è il classico esempio di impresa a conduzione familiare, avviata dai miei genitori e poi presa totalmente in carico da noi quindici anni fa. Abbiamo quattro figli e le due ragazze più grandi ci danno

una mano con i lavori di preparazione e cura delle sale. Da quando abbiamo iniziato la nostra gestione, ogni anno abbiamo cercato di migliorare la struttura, rinnovandone alcune parti: costruzione del ter-

razzo, ampliamento della sala con l’aggiunta di un nuovo corpo, abbellimento del piazzale, creazione dei giardini, sistemazione dell’ampio parcheggio che guarda la montagna a nord-ovest.

A Cimmo banchetti e pranzi di nozze Il ristorante Chaplin si trova nella parte più alta di Cimmo, dopo quasi quattro chilometri di strada salendo dall’abitato di Tavernole sul Mella. Posto a quota 750 metri, può contare su un clima più fresco rispetto al fondo Valle, prestandosi a cerimonie e banchetti nelle stagioni calde (primavera ed estate), grazie anche all’ampio parco. Costituito da varie strutture dall’aspetto signorile, il ristorante ricorda un podere di antica data, dotato perfino di una torre. “Tutti gli edifici che si vedono – spiega il proprietario Graziano Saleri – sono frutto di un attento lavoro che abbiamo portato avanti negli anni. Un tempo qui c’era solamente il vecchio fienile del nonno e noi non abbiamo fatto altro che utilizzare pietre e materiale di recupero, dando al ristorante quell’impronta nobile che

all’apparenza potrebbe farlo apparentare a qualche vecchio maniero. La cosa più importante è che siamo riusciti a dar vita a un sogno, aprendo un attività e radicandola con viva forza nella terra della mia famiglia”. Una costruzione rustica quella del ristorante Chaplin, che mantiene inalterate le pietre antiche abbinandole al legno ma è in continua fase di rinnovamento, aumentando sempre più il numero delle sale, dove l’eleganza degli arredi si combina alla semplice disponibilità dei proprietari. “Inoltre – aggiunge il signor Saleri – il nostro ristorante dispone anche di un ampio parcheggio nel verde degli alberi e di un parco che può diventare scenografia ideale per un servizio fotografico col quale rendere ricordare il giorno speciale del proprio matrimonio”.

Com’è cambiata nel tempo la gestione? Indubbiamente il modo di lavorare ha subito dei cambiamenti, cercando anno dopo anno di adeguarsi alle esigenze della clientela, anche con l’allestimento di tavole rotonde, modificando la disposizione e puntando molto sulla coreografia floreale. Poi, con lo scorso 9 aprile abbiamo sperimentato anche l’organizzazione di un evento, avendo coordinato una serata con cena abbinata a una mostra di sculture con sottofondo musicale e la presenza in sala dell’artista. La cosa ha funzionato bene ed ha riscosso un notevole successo, tanto che per il futuro siamo convinti di poter ripetere un’esperienza del genere. Quali sono le tipologie di pranzi che allestite? Le esigenze sono le più diverse: siamo predisposti per servire dei pranzi “normali” per le coppie o le famiglie che ci fanno visita, ma allo stesso tempo, potendo disporre di uno spazio molto ampio, siamo attrezzati anche per cene aziendali o di comitive. Comunque, il nostro fiore all’occhiello rimangono i banchetti nuziali e le cerimonie in genere, per le quali possiamo sfruttare appieno il giardino all’aperto, anche per fare buffet serali. Di solito viene gente un po’ da tutta la provincia di Brescia, ma anche da fuori. Proprio recentemente abbiamo avuto una prenotazione per un matrimonio da una coppia di Milano che ci ha scoperti sul web (www. ristorantechaplin.it) e ha scelto di fare il pranzo di nozze qui da noi, fra le montagne della Valtrompia.


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Cultura

Il gruppo NaturArte Il gruppo NaturArte è coordinato dal maestro artigiano Fiorenzo Bellina e si ritrova periodicamente a Montirone. Fanno parte del gruppo: Marinella De Min di Belluno, Mauro Ottuzzi di Castelromano (Mantova), Alberico Titton di Castelfranco Veneto (Treviso), Marisa Miotti di Milano, Paolo Pederzoli di Modena, Mara Dario di Castelfranco Veneto, Katty Buzzoni di Copparo (Ferrara), Delfina Platto di Bagnolo Mella, Gabri Zandonella di Complico Superiore (Belluno), Daniel Bossini di Sarezzo, Serena Vicentini di Volta Mantovana. Negli anni passati hanno esposto a Castelfranco Veneto, Carpi, Rozzano (Milano), Cortefranca e Bolzano.

Zanano. A Palazzo Avogadro una settantina di opere del gruppo artistico coordinato da Fiorenzo Bellina

La pittura gestuale di NaturArte nel solco di Jackson Pollock Il prossimo 15 maggio l’inaugurazione della mostra che resterà aperta fino al 6 giugno. Sarà occasione propizia per far conoscere le opere ispirate al mondo della natura di Andrea Alesci

Vi ricordate Jackson Pollock e il suo distendersi sulla tela? Quel muoversi su un quadro, ormai non più finestra sul mondo ma episodio fondamentale del mondo. Quel tipo di gesto che in sé è già dipinto si mette in mostra con una settantina di opere del gruppo NaturArte. Il 15 maggio l’inaugurazione del rinnovato Palazzo Avogadro a Zanano sarà occasione propizia per spalancare le porte su un intenso frammento dell’indefinibile mondo della pittura. Il pittore americano è uno degli esempi di quell’Action

“Tempesta” di Delfina Platto

Painting che nei primi anni Cinquanta mosse i primi passi affondando le radici nell’espressionismo astratto di Vassilij Kandinskij e travasandosi nell’inventiva di altri interpreti come Mark Rothko, Willem De Kooning, Wols, Georges Mathieu. “Pittori come Pollock, De Kooning e gli italiani Emilio Vedova ed Emilio Scanavino – dice Daniel Bossini, organizzatore della mostra ed esponente del gruppo NaturArte – ci hanno ispirato nel

nostro percorso artistico intorno al mondo della natura, aiutandoci a far buon uso dell’istintualità come concretizzazione del momento lirico”. Nato nel 2000, il gruppo NaturArte è coordinato dal maestro artigiano Fiorenzo Bellina, originario di Leno, e da una quindicina d’anni professionista nel campo dell’arte floreale e della vetrinistica con corsi di formazione e organizzazione di eventi. “Del gruppo – spiega Daniel Bossini – fanno parte

quasi tutti fioristi (più un pasticcere), ma la cosa che ci lega è la voglia di far crescere ciascuno la propria creatività in una continua ricerca sull’estetica della natura, concretizzata nella produzione di quadri, pannelli decorativi, complementi d’arredo, lavorazioni floreali, alta cucina”. L’esperienza che ha fatto da denominatore comune è stata la lavorazione degli elementi vegetali, in particolar modo i fiori. Fiori come ideale mappa di percorso e un’azione umana per cui la natura trova novità d’espressione. “Ogni nostra opera – continua il giovane fiorista saretino – si conferma nell’osservazione della natura, perché il prodotto artistico è un momento privilegiato d’incontro e scambio tra uomini e donne in azione, per un futuro in cui la natura ritrova i propri equilibri. Come gruppo NaturArte, seguito anche dallo psicologo Maurizio Bruognolo, crediamo di portare avanti un discorso di formazione che si può definire umanistico, in quanto privilegia gli aspetti formativi che pongono la persona, il suo benessere e l’appagamento professionale”. La mostra rimarrà aperta dal 15 maggio al 6 giugno: il venerdì (ore 19.30/21.30), il sabato (ore 16/21) e la domenica (ore 10/12 e ore 16/21).

Progetto culturale. Iniziativa sovracomunale con capofila la Comunità montana e partner musei in provincia

Ferro e armi per valorizzare beni tangibili e immateriali Non si ferma l’intraprendenza della Regione Lombardia nella promozione del patrimonio culturale e artistico del territorio. Uno dei progetti-pilota finanziati è “L’identità mineraria, siderurgica e armigera come volano per una nuova fruizione del patrimonio storicoculturale della Valle Trompia e del Bresciano”: un progetto sovracomunale con capofila la Comunità montana e vari partner (Parco minerario Alta Valle, Musei d’arte e storia di Brescia, Comuni di Gardone, Pezzaze e Sarezzo, Consorzio armaioli bresciani, Euroarms Italia,

Museo dell’industria e del lavoro, Museo guerra bianca in Adamello di Temù). “Il progetto – dice Alice Podestini, coordinatrice del Sistema museale di Valle Trompia – intende ampliare la fruizione dei luoghi legati al lavoro minerario, siderurgico e armigero, realizzando un percorso integrato, potenziando l’itinerario storico e allargandosi ad altre realtà; in secondo luogo, vuole migliorare l’accesso dedicato a disabili, studenti e imprese”. Una valorizzazione che ingloba beni tangibili (siti di rilevanza artistica,

La miniera Tassara a Collio

storica, architettonica) e immateriali (attività, espressioni, saperi). “In questo senso – precisa Alice Podestini – vogliamo creare ‘percorsi sonori’, a integrazione di quelli più tradizionali, ricostruendo una storia dell’attitudine all’ascolto, darne un’interpretazione narrativa e istituire un collegamento audiovisivo tra musei e aziende del settore e tra scuola e mondo del lavoro per costruire nuove offerte di educazione museale”. Info sul sito web http://cultura.valletrompia.it o all’indirizzo musei@ cm.valletrompia.it.


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Cinema. L’ultimo film di Wes Anderson, cartoon senza 3D e con la stop-motion

Fantastico, signor Fox di Mauro Toninelli

“Fantastic Mr. Fox” è il nuovo cartone animato della 20th Century Fox firmato Wes Anderson. Scelta in parte in controtendenza rispetto a quanto l’industria del cartoon sta proponendo: il digitale, in 3D. Le avventure di Mr. Fox, simpatica volpe, e dei suoi amici, sono girate in stop motion. La tecnica della stop-motion è un procedimento analogo a quello del disegno di animazione che usa oggetti inanimati che vengono progressivamente movimentati e fotografati. Il montaggio dei fotogrammi rende il movimento fluido. È la tecnica di “Galline in fuga” o di “Wallace & Gromit”. Mr. Fox, giornalista, ha una fantastica moglie, un fantastico figlio, ma non è sempre stato così. Una volta il signor Fox era un’abile ladro, fino all’annuncio che aspettava un figlio. Sono passati 12 anni e ora alla volpe, la cui voce nell’originale è quella di George Clooney, prudono le zampe. La nuova vita comincia con il cambio di casa, dalla tana a un bell’appartamento nell’albero che sovrasta la collina. Ora, assieme all’amico mister Tasso, organizza tre rapine ai danni degli antipatici Boggins, allevatore di polli, Bunce, allevatore di anatre, e Bean, produttore di Sidro. I tre stanno affamando la famiglia di di Mister Fox e tutti gli altri animali. Wes Anderson (“I Tenenbaum”) si

“Fantastico Mr. Fox” di Wes Anderson

I film nelle Sale della Comunità INZINO-INZINO Genitori e figli: agitare bene prima dell'uso sabato 24 aprile ore 20.30; domenica 25 aprile ore 20.30; Invictus giovedì 29 aprile ore 20.30. SAN LUIGI - LODRINO Invictus sabato 24 aprile ore 20.30; domenica 25 aprile ore 20.30. SAN COSTANZO - NAVE Invictus venerdì 23 aprile ore 20.45 Mi piace lavorare mercoledì 28 aprile ore 20.45.

ispira alle avventure con atmosfere dark di Roald Dahl, scrittore inglese di storie per bambini (tra i suoi racconti anche “La fabbrica di cioccolato”); Mr Fox si erge a nuovo Robin Hood per rubare ai ricchi e dare ai poveri, in un film originale, divertente, emozionante adatto a bambini e adulti. Il film è stato presentato al London Film Festival e al Torino Film Festival, ricevendo apprezzamenti da critica e pubblico. È stato candidato al Golden Globe e agli Oscar come miglior film d’animazione. Per il premio dell’Academy era in nomination anche per la miglior colonna sonora a firma di Alexandre Desplat.

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I laboratori del Treatro Non ci sono ancora date certe, però sarà maggio il mese in cui l’associazione culturale Treatro metterà in mostra gli esiti dei laboratori condotti durante l’anno. “Il primo – riferisce Fabrizio Foccoli, regista e responsabile del Treatro – è ‘Consumazione inclusa’ e ha coinvolto una quindicina di giovani delle scuole superiori (Liceo scientifico, Socio-psico-pedagogico e Itis) sul tema dell’abuso di alcolici. Coordinato dalla cooperativa sociale Prodigio, il progetto ha mosso le fila dalla ricerca ‘Città sane’ effettuata nel comune di Milano ed è una miscellanea artistica: i ragazzi hanno proposto una serie di testi musicali e di poesie, e col nostro aiuto hanno scritto proverbi e fatto spot pubblicitari montati in un unico filmato di supporto alla narrazione teatrale, andando a comporre una scaletta all’insegna dell’ironia”. Un progetto con un taglio artistico filtrato dalla conoscenza scientifica di Prodigio, per abituare i ragazzi a capire l’esistenza di situazioni ambigue ancor prima di arrivare al limite e che avrà modo di farsi spettacolo nello spazio praticabile del Treatro (via Dante 159 a Sarezzo). L’altro progetto, invece, si svolgerà presso l’auditorium di Marcheno e si tratta de “Il gioco di ieri”, centrato su un percorso di formazione di quei genitori che dopo la scuola portano i figli allo “Spazio gioco”, ambiente dove si tengono laboratori, merende e giochi. “In questo caso – dice Fabrizio Foccoli – abbiamo voluto sviluppare un percorso di memoria, recuperando i giochi d’infanzia dei genitori e rapportandoli alla realtà odierna dei loro figli, in una carrellata di quei momenti nei quali si viveva lo spazio aperto, inventandosi nuovi svaghi fra le piazzette e i cortili del paese”. Informazioni sul sito web www.treatro.it.

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Bovegno. Il Santuario della Madonna della Misericordia negli ultimi dieci anni è rifiorito con alcuni interventi

La celeste apparizione di Maria Il Santuario è meta di tanti turisti e soprattutto ha un legame affettivo con il territorio. Si ricordano l’apparizione della Vergine nel 1527 e l’intervento del 1944 che frenò la furia nazista di Edmondo Bertussi

Quando, salendo verso Bovegno, si arriva sulla grande curva che immette sul rettilineo di Predondo è sempre bello alzare gli occhi verso quel santuario dominante sull’erta del monte che sembra proteggere il passante e tutta la Valle. Ti entra negli occhi improvviso e per il credente è emozione particolare: ricorda l’apparizione del 22 maggio 1527 a “Maria Amadini donzella miserabile […] in un bosco sito sopra la contrada di Predondo […] della Gran Madre di Misericordia Maria Santissima”. Così sta scritto negli “Annali della Communità” di Pietro Voltolino datati 1765. I bovegnesi, riferisce quel testo, credettero alla ragazza: dieci giorni dopo il 2 giugno “fattosi consiglio eleggono dieci uomini per governar limosine e spenderle” per costruire sul posto una chiesa. Per il disegno si fece ricorso al più illustre

Il Santuario della Madonna della Misericordia

Il 22 maggio la festa mariana Da secoli la ricorrenza del 22 maggio è occasione di solenni cerimonie in onore della Madonna della Misericordia ma anche di svago tra le tradizionali bancarelle, compreso il mercatino parrocchiale, in un luogo suggestivo: dal sagrato si gode uno spettacolare panorama sull’Alta valle. Quest’anno, la ricorrenza cade di sabato: la circostanza favorirà sicuramente l’affluenza. Il parroco don Alberto Cinghia ha definito il programma che prevede per la sera di venerdì 21 maggio, come tradizione, l’apertura speciale per la comunità bovegnese con la S. Messa solenne alle ore 20.30. Sabato, in collaborazione con i parroci vicini, a cominciare da don Marino Cotali, Vicario della zona XX (che por-

ta proprio il nome “Madonna della Misericordia”) per tutta la giornata sarà possibile confessarsi e comunicarsi. Sono previste messe alle ore 8, 9, 10.30, 15, 16, 17 e alle 20.30 con la corale guidata da Donato Poli accompagnata all’organo da Stefano Peli (un confessore sarà sempre a disposizione nel Santuario dalle 9 fino a sera). Quest’anno il mercatino parrocchiale presenta una novità: sarà possibile prenotare la speciale bandiera con l’effigie della Madonna del Santuario da utilizzare nelle processioni delle festività mariane dal 5 al 17 agosto, quando verrà portata per le vie del paese ed esposta nelle chiese la statua grande, incoronata dal cardinal Nasalli Rocca il 15 agosto 1948.

architetto allora vivente in Brescia, Agostino da Castello. E nel giro di un anno era finita come scrive mons. Antonio Fappani: ”Ad indicarci tale scadenza […] è la morte della giovane Maria Amadini (la veggente) avvenuta il 5 luglio 1528 e sepolta all’ingresso del tempio”. È uno dei più belli in assoluto di quel periodo nel bresciano. Carico di storia e di fede per tutta l’Alta Valle e per Bovegno in particolare: là sulla provinciale fermò l’auto mons. Francesco Bertoli parroco del paese all’alba del 16 agosto 1944. Implorò la Madonna: il giorno precedente, nella festa dell’Assunta, la furia nazifascista aveva massacrato 15 cittadini, dato fuoco ad alcune case, minacciava di radere al suolo il paese. Fece voto di diffonderne il culto. Bovegno si salvò e cominciarono i pellegrinaggi alla statua della Vergine nei vari paesi: affettuosamente la chiamavano “Madòna de la sgorlànda (girovaga)”. Erano i tempi in cui, ogni giorno, fedeli salivano al santuario. Negli ultimi dieci anni è rifiorito con opere iniziate da don Giuseppe Savio e continuate dal successore don Alberto Cinghia, in occasione del Giubileo del 2000, perché un privilegio papale lo aveva eletto “sede giubilare” come San Pietro a Roma: furono fatte la nuova strada da Predondo, il tetto, il recupero delle belle tele che lo adornano, la sistemazione del sagrato e le adiacenze sino allo splendido organo del 2008, grazie anche alla donazione di un privato in memoria dei genitori scomparsi.


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Lumezzane. Sabato 24 aprile è stata organizzata una giornata di sensibilizzazione

Donare gli organi... perchè la vita continui L’Anto (Associazione nazionale trapiantati organi) ha organizzato un incontro con le scuole superiori e un concerto di beneficenza con il Coro lirico bresciano di Luciano Zanardini

“Una scelta per la vita”. È questo titolo della giornata organizzata sabato 24 aprile dall’Anto (Associazione nazionale trapiantati organi), in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane, per sensibilizzare l’opinione pubblica. Gli organizzatori hanno pensato a una mattinata, a partire dalle 9, dedicata alle scuole superiori di Lumezzane con un convegno dal titolo “Scegli di donare gli organi… perché la vita continui”. Alla sera, invece, si esibisce il Coro lirico bresciano con il concerto Giuseppe Verdi per un appuntamento all’insegna della beneficenza al teatro Odeon di Lumezzane: tutto il ricavato (ingresso gratuito) sarà devoluto all’Ant. L’Ant rappresenta un punto di riferimento. Negli anni le attività

Il teatro Odeon ospita il concerto di beneficenza

dell’Associazione si sono moltiplicate, sempre nell’ambito dell’aiuto attivo al singolo e alla famiglia. In particolare persegue gli obiettivi di: sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del trapianto; assicurare ai trapiantati tutta l’assistenza di cui hanno bisogno; migliorare il difficile reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di chi ha subito il trapianto; svolgere opera sensibilizzante e di promozione nei

confronti delle istituzioni pubbliche, affinché aderiscano sempre più alle necessità del “mondo” del trapianto. Fra le iniziative sviluppate, resta significativo il Natale del trapiantato e del dializzato. Non mancano iniziative aggregative, di condivisione e confronto fra gli associati o appuntamenti di carattere sportivo p culturali. Uno dei vanti dell’Associazione è rappresentato dal periodico “Domani”.

La storia dell'Associazione L’Anto nasce nel 1987, su iniziativa del cav. Edmondo Pugnotti, neo trapiantato di cuore a Parigi, che decide di scrivere un libro, o meglio un diario, delle proprie disavventure: un racconto di dolore, sofferenze, ma anche di speranze e fiducia. Dal diario all’Associazione il passo è breve: un sostegno per le persone in attesa di trapianto, spaventate, avvilite, impaurite, perché imparino a lottare per la vita, attraverso coloro che hanno già vinto la loro stessa esperienza. Con il libro “Un cuore nuovo per lottare” si posa quindi la prima pietra dell’Anto, inizialmente denominata Antoc (Associazione nazionale trapiantati organi e cuore), prima Associazione in Italia a favore del trapiantato e del trapiantando. Nel 1991 l’Antoc diventa Anto. Il logo dell’Anto porta con sé un importante significato: presenta due mani unite. L’unione è l’apertura alle altre Associazioni, è lo spirito di collaborazione che la caratterizza. L’Associazione è sempre protesa verso gli altri, che le sono vicini per una comunione di finalità. L’obiettivo primario per tutte è: salvare la vita e aiutare a vivere meglio vincendo la sofferenza. Per alcuni anni, l’Anto partecipa al Forum nazionale associazioni trapiantati, abbandonato poi, a malincuore, per problemi organizzativi interni all’Associazione. Nei primi anni di vita le attività svolte dall’Associazione consistono nell’erogazione di borse di studio per giovani medici specializzandi e nella partecipazione a riunioni di Avis, Aido, Admo, a convegni culturali e sociali, a spettacoli. Nel 1993, in seguito alle dimissioni di Pugnotti (per motivi di salute), viene eletto Presidente dell’Anto Antonio Scalvini, tuttora in carica. Tra le attività più importanti riveste un ruolo fondamentale l’ingresso nelle scuole con incontri informativi, dibattiti, tavole rotonde: una spinta alle nuove generazioni ad un atto di generosità estrema come la donazione di organi.

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Poliambulatori Santa Giulia. Intervista alla dottoressa Daniela Rossetti, titolare del Poliambulatorio

La novità “Medicina del lavoro” Una nuova struttura dedicata alla Medicina del lavoro e alla sicurezza nelle aziende di ogni dimensione e settore. Una realizzazione importante perchè si inserisce in un territorio caratterizzato da un’intensa attività industriale e artigianale

di Antonio De Rossi

Dalla forte esperienza del Poliambulatorio Santa Giulia, che raccoglie nei suoi studi specialisti in svariati campi medici, è nata una nuova struttura dedicata alla Medicina del lavoro e alla sicurezza nelle aziende, di ogni dimensione e settore. A tal proposito sentiamo la dottoressa Daniela Rossetti, titolare del Poliambulatorio. Qual è l’importanza di un centro del genere in Valgobbia? Avere a Lumezzane un centro di Medicina del lavoro è vitale, specie perché questo è un territorio caratterizzato da un’intensa attività industriale e artigianale e risulta di estrema importanza anche per la vicinanza alle altre realtà

della Valle, da Concesio a Villa Carcina, Sarezzo, Gardone Val Trompia. Qual è la spinta che ha portato alla nascita di una Divisione di Medicina del lavoro e sicurezza? L’esigenza del territorio ci ha portati in questa direzione, con l’intento di operare a 360 gradi sui temi di sicurezza, medicina del lavoro, prevenzione e soprattutto formazione. La nostra attività principale riguarda la valutazione dei rischi, l’organizzazione di corsi obbligatori, la somministrazione di esami medici per il personale impiegato in azienda, nonché gli esami tossicologici per abuso di sostanze stupefacenti e, cosa più rilevante di tutte, l’aggiornamento legislativo e la consulenza per conciliare il Tusl (Testo unico per

la sicurezza sul lavoro, ndr) con le necessità produttive. Dove si trova il centro? La struttura medica è al terzo piano del centro commerciale Noàl di via Montegrappa (San Sebastiano) insieme agli studi medici del Poliambulatorio, dove si svolgono le visite specialistiche ed eventuali indagini chimiche e fisiche richieste dall’azienda; a pianterreno, invece, si trova il nuovo spazio utilizzato esclusivamente per l’attività di formazione. Qual è il vostro punto di forza? Il fulcro di tutto è la formazione, condotta grazie a preparazione, serietà e discrezionalità del nostro team, che ci permette di proporci come riferimento delle imprese, non solo per quan-

to previsto dalla legge ma anche per check-up personali e analisi. La qualità del servizio è garantita dal nostro staff di operatori, che collabora con il Centro servizi alla salute Smao di San Zeno Naviglio, operante nel campo della formazione da una quindicina d’anni. Una formazione che fa perno sugli obblighi imposti dal Tusl (D.lgs 81/2008), in luogo del quale eseguiamo formazione e assistenza, offrendo un servizio di sorveglianza sanitaria con visite preventive e periodiche. Qual è il nucleo dell’apparato legislativo che regolamenta la medicina e la sicurezza lavorative? Per Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si intende, nell’ambito del diritto, l’insieme di norme contenute nel Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 che, in attuazione dell'articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123, ha riformato, riunito e armonizzato, abrogandole, le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro succedutesi nell'arco di quasi sessant’anni, così da calibrare il corpus normativo all’evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del lavoro. Un impianto di riferimento al quale ci atteniamo tenendo presente come principio assoluto il rispetto della vita nella garanzia di salubrità per i lavoratori. Per informazioni, 0308924252, mandare una e-mail all’indirizzo mdl@poliambulatoriosantagiulia.eu o consultare il sito www.poliambulatoriosantagiulia.eu (disponibile a breve).


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Speciale sicurezza. Impianti e sistemi di allarme la soluzione contro le frequenti incursioni nelle abitazioni

Come dare sicurezza alla vita La sicurezza è uno dei pensieri ricorrenti. Ogni abitazione deve essere considerata "a rischio". La soluzione più adeguata ai propri interessi deve nascere dalla collaborazione fra esperti del settore e chiunque si accinga a tutelare i propri beni di Luigi Zameli

È inutile nasconderlo: la sicurezza è, giustamente, uno dei pensieri ricorrenti: principalmente la sicurezza dei propri cari, la tutela delle abitazioni e dei patrimoni contenuti. I fatti quotidiani insegnano che la criminalità è sempre più diffusa e ogni abitazione deve essere considerata “a rischio”. L’aumento del fenomeno di atti criminali contro i beni è purtroppo un dato che, seppure non in crescita esponenziale, è reale. Non si devono poi dimenticare le ancora più tristi narrazioni di rapine effettuate in abitazioni più o meno isolate. Un incubo che nessuno si augura di vivere. Un fenomeno che aggredisce sempre di

più la terza età. Di fronte a questi rischi reali sorge l’esigenza di tutelarsi contro questi atti criminali. La prima cosa da ricordare è che ladri e criminali conoscono, come i migliori professionisti, verrebbe da dire, il proprio mestiere. Bene è ripeterselo sempre al fine di attivarsi in maniera corretta verso la protezione dei propri beni. La scelta di una buon impianto di sicurezza per proteggere le abitazioni è diventata una necessità. Ma come orientarsi di fronte alla marea di proposte disponibili? Certamente la soluzione più adeguata ai propri interessi deve nascere dalla collaborazione fra esperti del settore e chiunque si accinga a tutelare i propri beni.

Le tecnologie in questi anni sono ormai arrivate a livelli di altissimo grado ma la cosa più importante al momento di sfruttarle è conoscere le necessità reali di tutela ed adattare ogni soluzione a queste. Un buon impianto dovrebbe essere in grado di entrare nella vita delle persone come una buona abitudine e trasformarsi in un “amico fidato” al servizio della nostra particolare situazione. Ogni tecnologia insomma sarebbe orientata alla tutela perché espressamente studiata con un ruolo specifico nella nostra abitazione e non perché rispondente ad uno standard. Ancora qualche consiglio. La sicurezza degli stabili inizia

dall’esterno. Un ladro che non riesca neanche ad avvicinarsi ad un bene difficilmente potrà provare a rubarlo. Proteggere il proprio giardino con rilevatori ambientali e di videosorveglianza e ogni finestra con rilevatori antiapertura o antirottura garantisce un primario livello di tutela dei “confini”. All’interno poi ambienti in cui sono conservati beni particolari meritano la sorveglianza di rilevatori da interno che vieterebbero qualsiasi movimento non autorizzato. In ul¬timo se davvero il rischio percepito è alto è anche utile un collegamento con istituti di vigilanza che garantiscano un sollecito intervento in caso di effrazione.

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Speciale caccia. La riflessione del presidente regionale di Acl Eugenio Casella

Acl: realtà da dieci anni sempre in prima linea

Eugenio Casella, presidente Associazione cacciatori lombardi, con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni

di Eugenio Casella

Sono trascorsi dieci anni da quell’aprile 2000, quando decidemmo di fondare la nostra gloriosa Acl (Associazione cacciatori lombardi). Tutti ci dissero che era ridicolo fondare un’altra associazione venatoria, che sarebbe stato motivo di divisione e quindi un evento negativo per il mondo venatorio lombardo e bresciano in particolare. Noi eravamo stanchi di essere presi in giro dalle associazioni di allora, che, invece, di difendere le nostre cacce tradizionali locali, erano pronti a svenderci, contribuendo, con questi comportamenti lassisti alla perdita della dignità del cacciatore, specialmente se amante della caccia ai piccoli uccelli migratori. Decidemmo con slancio ed entusiasmo, nono-

stante tutte le difficoltà del momento, di affrontare questa avventura forti delle nostre convinzioni e delle nostre ragioni. Slancio ed entusiasmo sono tuttora le peculiarità della nostra associazione, che misti a una buona dose di caparbietà e orgoglio di appartenenza, hanno formato in questi anni una ricetta vincente. Acl si è attestata come terza associazione venatori bresciana con un trend di crescita annua che supera abbondantemente il 20%. In tanti sono stanchi di dover chinare la testa davanti ai burocrati di turno o alle vessazioni di qualche agente di vigilanza o a qualche presidente di ambito territoriale, che si inventano le restrizioni. Di fronte a queste situazioni Acl ha sempre prontamente fatto ricorso in tutte le sedi competenti. Questa determinazione, l’assoluta mancanza di compromessi con il mondo animal-ambientalista e la

difesa senza se e senza ma del mondo della caccia e di qualsiasi cacciatore, ci ha permesso, non senza difficoltà, di passare da uno stato iniziale di snobbati, quasi derisi, allo stato attuale di grande considerazione, sia nei confronti delle istituzioni sia nei confronti delle altre associazioni venatorie, sino a riuscire a fare tendenza nell’intero panorama regionale. Lo spazio che ci siamo ritagliati nel panorama venatorio regionale non l’abbiamo conquistato, cavalcando in maniera populista i mille problemi della caccia, ma bensì cercando con tutte le nostre forze di risolvere qualche problema e soprattutto cercare di ridare la dignità che spetta di diritto alla nostra categoria. Questi risultati sono il frutto dell’impegno di tutti noi, di chi crede nelle proprie tradizioni e nei propri valori, ma soprattutto di chi è orgoglioso di essere cacciatore.

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Deroghe 2010: le proposte Sul tema venatorio i cacciatori si chiedono ma quest’anno le deroghe si potranno cacciare come l’anno scorso o ci saranno problemi? Bisogna preparare al più presto il tavolo interprovinciale dove sono presenti tutte le associazioni venatorie lombarde, i consiglieri regionali con la sensibilità della difesa della cultura rurale e venatoria e i rappresentanti politici di varie Province lombarde. A questo tavolo si devono stilare le richieste per l’anno venatorio 2010, partendo dall’elenco delle specie cacciabili in deroga: fringuello, Peppola, Pispolone (tordina), Pispola (sguiseta), storno, frosone, verdone. A questo si aggiunge un elenco delle modifiche della legge 26 della regione Lombardia. Fra queste, si segnalano la mobilità su tutto il territorio regionale per la caccia alla migratoria (compresa la vagante) e il diritto di permanenza negli Atc dove il cacciatore era iscritto dall’anno prima. Si chiede, inoltre, di liberare tutti i territori demaniali. I cacciatori lombardi aspettano, inoltre, l’entrata in vigore dell’osservatorio ornitologico regionale per poter censire il passo degli uccelli e poter effettuare eventuale prelievo, in deroga come prevede la legge, non superando la percentuale del 5% della mortalità. Si chiede la possibilità di cacciare nei mesi ottobre-novembre cinque giorni alla settimana per la migratoria da appostamento fisso e vagante. Oltre alla possibilità di poter catturare nei roccoli anche le specie in deroga che possono essere cacciate. Cacciare negli Atc (come già previsto nei comprensori Alpini) la specie cesena e sassello da capanno fisso anche quando il terreno è coperto di neve.

Carlo Bravo con il ministro Gelmini


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Tutti in cammino “Söl Gölèm dè nòt”

Sport

L’associazione “2000 Tavernole in festa” organizza per il prossimo 22 maggio la manifestazione “Söl Gölèm dè nòt”, una camminata ecologica in notturna ai piedi del Mont Guglielmo con la degustazione di prodotti alimentari nostrani fra musica e storie.Per iscriversi bisogna compilare il modulo che si trova sul sito web www.2000tavernoleinfesta.it o www.valtrompiaturismo.it. Il ritrovo è previsto per sabato 22 maggio alle ore 16 in Caregno, partenza alle ore 17 e rientro previsto per le ore 24. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 030.920039 oppure mandare un’e-mail a salerigg@tiscali.it.

Sarezzo. Le impressioni della sciatrice valtrumplina di ritorno dall’esperienza delle Paralimpiadi canadesi

Pamela Novaglio e il biathlon dentro il sogno di Vancouver Dopo Torino 2006 un’altra buona partecipazione olimpica per l’atleta bresciana, che apre uno spiraglio per il tiro a volo in occasione dell’evento di Londra 2012 di Andrea Alesci

Ci sono sogni che a volte diventano realtà, come partecipare a un’Olimpiade. Pamela Novaglio l’ha realizzato portando nella lontana Vancouver uno spicchio di Sarezzo. “In Canada c’era un bellissimo clima, perché i tifosi locali incitavano tutti e la sportività era massima. Questa era la mia seconda esperienza di Paralimpiadi dopo l’emozionante esordio a Torino 2006 e ho potuto vivere le differenze fra i due eventi. Tutto il modo di vivere dei canadesi si rifletteva nel rispetto profondo della natura: gli organizzatori hanno creato struttu-

Pamela Novaglio in azione sulle nevi canadesi

re smontabili che non sconvolgessero i luoghi, la pista era fuori dal mondo, il villaggio olimpico completamente immerso nel bosco e i volontari abituati a stare con gente diversa. Nel periodo che ho trascorso in America ho potuto notare anche piccole differenze rispetto alla società europea: là tutti fanno tutto, c’è integrazione totale. Se guardo ai risultati sono un po’ amareggiata per non aver centrato

La biografia dell’atleta saretina Dopo l’incidente del 1996 in gigante che le ha causato la paralisi del braccio sinistro, la saretina Pamela Novaglio (classe 1970) ha trovato un appoggio importante nella Polisportiva Disabile Valcamonica e nel 2005 ha cominciato a provare quegli sport (atletica e ciclismo) che praticava durante la preparazione invernale. Poi, la decisione di avvicinarsi di nuovo alla neve facendo biathlon, disciplina che unisce forza aerobica e capacità di concentrazione. Fortissima con la carabina grazie agli insegnamenti di Emilio Bertella, Pamela ha partecipato alle Olimpiadi di Torino 2006 classificandosi 7ª e 8ª

nelle due prove di biathlon e 10ª in quella di fondo. A Vancouver 2010 il meteo e qualche inatteso colpo a vuoto al poligono le hanno fatto ottenere un 8° (3 km tecnica libera) e un 10° posto (12,5 km tecnica classica). Sposata con Gianpaolo e impiegata in banca, s’è presa sei mesi di aspettativa, come gli altri azzurri, per il lungo ritiro in Val di Fiemme, che ricorda come “una delle cose più belle nel percorso d’avvicinamento all’evento olimpico, dove abbiamo lavorato fianco a fianco ad atleti forti come Christian Zorzi e Antonella Confortola”.

la medaglia sperata. Il tempo assurdo mi ha fatto un po’ innervosire, anche perché prima ha piovuto, poi è arrivata la neve e il terreno era sempre un po’ bagnato. Certo, dando un’occhiata al medagliere si vede chi investe nello sport: gli atleti russi e ucraini sono tutti professionisti, anche perché da loro (e ultimamente anche in Germania) si comincia a lavorare coi bambini già nelle scuole. Il

Comitato paralimpico italiano fa molto, però, manca ancora la giusta cultura. In questo senso Vancouver è servito a dare ancor più larga diffusione allo sport per disabili, anche grazie alla visibilità che Rai e Sky ci hanno accordato, offrendo una diretta pressoché continua per tutta la durata delle Paralimpiadi. Comunque, il Comitato paralimpico italiano ha raccolto più medaglie dei normodotati (7 a 6) e il presidente Pancalli, nonché vicepresidente Coni, ha subito chiesto più risorse e la possibilità di essere integrati alla Fisi (Federazione italiana sport invernali, ndr), come già avviene in alcuni paesi stranieri. L’anno prossimo ad aprile ci saranno i mondiali in Russia, però, è ancora tutto da decidere, così come una partecipazione alle Olimpiadi di Sochi 2014: non avanzo nulla di certo, perché allora gli anni saranno quarantaquattro. Prendo le cose un anno alla volta, anche se per le Olimpiadi estive di Londra 2012 sto facendo un serio pensierino. La specialità sarebbe quella del tiro a segno, i livelli di punteggio sono molto elevati, ma quest’estate mi eserciterò a fondo, poi si vedrà”.


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Calcio, Lega Pro. Nove anni dopo i rossoblù ci riprovano, forti del 4 a 1 dell'andata

Lume: è (quasi) fatta per la Coppa Italia di Mario Ricci

Un occhio al campionato ma anche alla Coppa Italia. In meno di quattro settimane il Lumezzane si gioca l’intera stagione mirando ad un duplice obiettivo: innanzitutto mettere in bacheca quel trofeo di categoria svanito nove anni fa (all’epoca la Coppa finì nelle mani del Prato) e poi centrare i play off promozione in campionato. Per quest’ultimo bisognerà giocarsela fino all’ultimo mentre per la Coppa Italia i discorsi sono praticamente chiusi dopo il 4-1 inflitto nella finale d’andata al Cosenza. I “lupi rossoblù”, orfani fra l’altro della punta di diamante Stefano Fiore (ex Udinese, Lazio e nazionale azzurra), sono stati sbranati dagli uomini di Menichini e mercoledì 28 – in quel di Cosenza – sarà una gita di piacere. Giusto il tempo di andare, giochicchiare ed alzare la Coppa al cielo con tanti saluti. Valgobbini che sono arrivati alla doppia finale dopo aver superato Rodengo Saiano e Pro Patria nel girone eliminatorio. A seguire, sconfitta interna col Verona per 3-2 ma vittoria 3-0 a Potenza nel raggruppamento a tre squadre e passaggio del turno per la migliore differenza reti.

Mercoledì 28 aprile il return match della finale di Coppa Italia a Cosenza

Fino ad arrivare alle semifinali col Varese vinta 1-0 all’andata fra le mura amiche del Comunale e pareggiata 1-1 in trasferta. Miglior realizzatore dei rossoblù, Lauria con 3 reti. Seguono Marconi, Galabinov, Bradaschia ed Emerson con 2, una rete per Lisi, Pini, Faroni e Daud. Nonostante il 4-1 dell’andata mister Menichini vola basso. “Non abbiamo ancora vinto niente, c’è una gara di ritorno da giocare che non dovremo sottovalutare. Nella mia carriera ho visto rimonte im-

pensabili, quindi bisognerà restare concentrati e attenti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Renzo Cavagna. “Il risultato è sicuramente positivo, ma sarò pienamente felice solo quando vedrò alzata la Coppa in cielo”. Sarà, ma sta di fatto che il Cosenza per soffiare il trofeo dalle mani dovrà segnare tre reti senza subirne alcuna. Operazione davvero difficile per l’undici calabrese che anche in campionato non sta attraversando un momento esaltante.

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Lodrino: a scuola di karate Fra le montagne che cingono Lodrino, chiamato da un gruppo di appassionati per fondare una scuola, giunse una decina d’anni fa il campione italiano di karate Massimiliano Trainini. Da allora nella palestra delle scuole elementari e medie è nata “Kire”, una delle realtà (le altre sono a Dello, Castegnato e Cazzago S. Martino) dove il 32enne cintura nera IV Dan insegna. “La scuola lodrinese – spiega Massimiliano Trainini – è inserita in un gruppo più ampio chiamato “Kokoro” diretto dai maestri e campioni del mondo Dario Marchini e Cristina Restelli. Qui abbiamo una trentina di allievi e cerchiamo di partecipare sempre a corsi e stage proposti dal Kokoro, per i quali vengono chiamati atleti anche da Svizzera, Germania, Austria e Polonia. La stagione si interrompe solo a luglio e due settimane ad agosto, percorsa da importanti appuntamenti come quelli di Poncarale, Caravaggio, Lodi, Piacenza”. Sabato 10 e domenica 11 aprile scorsi si sono svolti i campionari regionali a Caravaggio, dove la scuola Kire ha conquistato quattro medaglie: due ori per il maestro Trainini nel Kata individuale e Kata a squadre (con Davide Orlando e Kurt Wiler); bronzo nel Kata a squadre per le ragazze (Maria Teresa Leni, Patrizia De Stefano e Claudia Stefanoni) e oro nella gara di Kumite (combattimento) per Maria Teresa Leni. “Al di là degli ottimi risultati – dice il giovane maestro – il karate è una disciplina che costa tanto sudore e il cui principio fondante è proprio che ‘karate non è vincere, ma l’idea di non perdere’. Inoltre, aiuta in particolar modo i più piccoli a livello di concentrazione e speriamo possa essere fatto conoscere anche nelle scuole”. L’attenzione della scuola Kire per la stagione agonistica è ora rivolta all’1 e 2 maggio, quando a Caravaggio si terrà il campionato italiano. Info al numero 339.1374117.

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BOVEGNO

Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

Farmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 92615

COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel.

BOVEZZO

030 927213 - Sito: www.valletrompia.it

Farmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566

BRIONE

COMUNITA’ MONTANA Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

CONCESIO P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

GARDONE VAL TROMPIA Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it

IRMA Via Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINO Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito: www.valletrompia.it

LUMEZZANE Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it

MARCHENO Via Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINO Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it

NAVE Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito: www.comune.nave.bs.it

BRIONE Farmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059

CAINO Farmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134

COLLIO Farmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc - P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722

CONCESIO Farmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874 Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 - Tel. 030 2185219 Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) Tel. 030 2185012

GARDONE VAL TROMPIA Farmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 - Tel. 030 8912510 Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (località: Inzino) - Tel. 030 8912600 Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E Tel. 030 8912041

MARCHENO Farmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504

MARMENTINO Farmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024

NAVE Farmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346

PEZZAZE

LODRINO

Via Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

Farmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231

POLAVENO Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

SAREZZO Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

ANNO II NUMERO 4 - Aprile 2010 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

LUMEZZANE Farmacia Arrivabene Giovanna - Piazza Portegaia, 11 (località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931 Farmacia De Natale Francesco - via Montini, 233 - Tel. 030 827788 Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (località: San Sebastiano) - Tel. 030 826744

Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 Tel. 030 8921759 Farmacia Scaglioni Franco - via Giacomo Matteotti, 45 - Tel. 030 871313

PEZZAZE Farmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Annamaria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788

POLAVENO Donati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079

SAREZZO Farmacia Centrale Dr. Appodia - via Repubblica, 102 Tel. 030 8901167 Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030 800759 Farmacia Fulgaro M. Antonietta - via Dante Alighieri, 183/B (località: Ponte Zanano) - Telefono: 030 8900550

TAVERNOLE SUL MELLA Farmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 92015

VILLA CARCINA Azienda Servizi Farmaceutici S.r.l. via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791 Farmacia S. Antonio Dott. Matteo Preceruti e c. S.n.c. via Glisenti, 13 - Tel. 030 881313

OSPEDALE GARDONE VAL TROMPIA Via Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedalicivili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICA GARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Giovanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZO C/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567. Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLA C/o presidio ASL di via Amadini, 49 - Telefono: 030 9220271. Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lodrino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bovegno, Collio.

INFORMAGIOVANI

EMERGENZA

CONCESIO

118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)

Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141

LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519

NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753

SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539

VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224

SOCCORSO ALPINO Bovegno: Tel. 030 926775


La Voce della Valtrompia aprile 2010

E-mail: valtrompiavocemedia.it

39

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BOVEGNO S. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30

BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30

BRIONE S. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00

CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00

COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00

S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)

CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00

S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00

Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30

GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30

IRMA SS. Trinità: Festivo: 8.30 LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-

no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00 Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00 Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00 Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00 Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00 MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30 Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30

MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 11.15

Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00 NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00

Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30

Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00

Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00

POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00

vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00

Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)

LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:

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NEW GENERATION ENERGY S.r.l. www.newgenerationenergy-solare.com Sede legale: Via Santuario 56/a, 25030 Castelmella (Bs) S d COMMERCIALE Sede COMMERCIALE: Via S. Filippo Neri 143, 25065 LUMEZZANE P. (Bs) Tel +39 030/8976429 Ͳ 346/0251511 Ͳ 346/0251375 Fax +39 030/8971702 Mail: info.nge@alice.it Reg Imprese della C.C.I.A.A. di Brescia R.E.A. della C.C.I.A.A. : 489181 C.F. e P. IVA : 02913580987

Pezzaze, la parrocchiale di Sant'Apollonio

SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30

Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30 Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30

TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00

Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30

VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00



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