La Voce della Valtrompia 2010 12

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La Voce della Valtrompia n.

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MENSILE D'INFORMAZIONE

ANNO II - DICEMBRE 2010

Commercio. Inaugurato lo scorso 20 novembre il punto vendita valtrumplino

I prodotti della Valle all’Outlet di Rodengo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

Negli spazi del centro commerciale franciacortino è attivo da poco Il neonato consorzio "Sapori del territorio", all'interno del quale sono riuniti Comunità montana e 50 produttori della Valtrompia

Il servizio a pag. 10

Aspettando il Natale

Segni di speranza I volontari che assistono malati e persone in situazioni difficili, un calendario realizzato con bambini disabili e giocatori di rugby. Sono alcune storie che raccontiamo in questo numero

Il servizio a pag. 2

Neve

Cultura

Sulle piste del Maniva con la novità dello Snowpark

"Natale nelle Pievi": spettacoli in dialetto e film sulla montagna

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Editoriale

Il dono dello stupore di + Luciano Monari

Il Natale è un’occasione: quella di scorgere al di là delle tenebre della tristezza e della sofferenza che spesso avvolgono la nostra vita, la luce che brilla sul volto del bimbo Gesù, nato per noi, segno di speranza e di gioia per tutti gli uomini. Il Natale è una notizia. Vorrei darvela personalmente, uno ad uno, perché sono convinto che ogni incontro racchiuda in sé sempre qualcosa di prezioso e di unico. Vorrei comunicarvela come persona di famiglia, capace di ascolto, di dialogo e di disponibilità ad operare con tutti coloro che amano la vita e difendono la dignità dell’uomo. Infine, il Natale è uno sguardo d’amore, quello che vorrei che insieme potessimo scorgere negli occhi del bimbo Gesù e in quello di ogni fanciullo, affinché ci conduca a recuperare la capacità di “stupirci” della vita. Una delle grandi tristezze del nostro tempo è infatti l’aver perso la facoltà di meravigliarci, il dono di stupirci. Spesso cadiamo nell’indifferenza. Vorrei che avessimo tutti il senso dello stupore, perché quando uno ha il senso dello stupore ha il senso del mistero, ha il bisogno della conoscenza e della scoperta, ha il senso che la vita è senza limiti e le sue dimensioni sono impensabili. Vi auguro il dono di stupirvi; fin quando saremo in grado di stupirci non ci rassegneremo mai a ciò che è banale e scopriremo sempre qualcosa di nuovo, di grande. Il bimbo Gesù ci rivela l’ultima parola del mistero: Dio si è incarnato perché ha amato l’uomo e ha voluto salvarlo. Si può accettare o rifiutare l’amore. Ma se lo si accetta, esso apporta al cuore una gioia e una pace indescrivibile: “Pace agli uomini di buona volontà” (Lc 2,13). Trovare Cristo, trovare Dio nell’uomo è trovare Pace.


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Primo piano

Il Natale della speranza Luci e colori quasi ci stordiscono con il rischio di perdere per strada il significato vero del Natale. In queste due pagine cerchiamo di mettere in evidenza alcuni segni di speranza presenti sul territorio. Apparentemente si presentano sotto diverse forme, ma testimoniano senza dubbio la capacità di aprirsi agli altri. La speranza è camminare ad ogni età per scoprire il senso della vita, la speranza è integrare il mondo dei disabili, la speranza è affiancare e offrire del proprio tempo a chi è in difficoltà, la speranza è scoprire il valore della famiglia. Ognuno di noi, poi, nel suo piccolo può declinare la parola speranza nel quotidiano. E sono davvero tante le storie che si potrebbero raccontare.

Intervista. Don Alberto Cinghia, vicario dell’Alta Valle, descrive la situazione di una terra dedita al lavoro

Gli adolescenti in cammino, i volontari e l’adorazione Tre punti che sintetizzano l’atteggiamento dei valtrumplini in questo momento e la certezza dell’utilità di parlare di speranza anche nella difficoltà di Mauro Toninelli

“Segni di speranza ce ne sono” assicura don Alberto Cinghia, parroco di Bovegno e vicario dell’alta Valle. Ci sono episodi patricolari e privati che sono segni di speranza, ma don Alberto, vicario da poco tempo, ammette di non avere ancora una conoscenza così approfondita per indicare qualcosa di particolare come famiglie che fanno adozioni o simili ma ha ben chiari alcuni punti che lui definisce semi di speranza piantati.

Cinghia don Alberto

Il primo segno che evidenzia sono gli incontri degli animatori e adolescenti per l’intera alta Valle. Sono incontri che si svolgono tutta la giornata dalle suore di Bovegno “sono feste con una tematica ‘Il dono e la vita’ e coinvolgono molti adolescenti che provano a fare un cammino. Ho visto entusiasmo e partecipazione” sottolinea don Alberto. Entusiasmo e disponibilità che non mancano nemmeno ai molti volontari

che fanno un servizio umile e quasi nascosto, seguendo e assistendo i malati “senza nessuna retribuzione e, a volte, senza neppure dire loro grazie”. Semi piantati, pronti a sbocciare,come ricorda spesso don Alberto e non solo segnali. Ma tutti i semi hanno bisogno di terra fertile in cui germogliare e acqua a cui attingere forza: da un po’ di tempo a Marcheno, Collio, Tavernole, Bovegno e San Colombano

c’è l’adorazione settimanale eucaristica. C’è chi fa due ore o chi tutto il giorno: “è un segnale di speranza secondo me – aggiunge don Alberto – perchè se non si passa da un rapporto particolare con il Signore, fermarsi, stare nel silenzio non si trova la serenità per la propria vita”. Certo i segnali della speranza, di cui questi sono quelli più significativi per l’alta Valle, ci sono ma ci si chiede se vale ancora la pena parlare e raccontare la speranza: “Ha senso parlare di speranza ancora di più in momenti difficili – riflette don Alberto – se non percepiamo che la vita può avere un futuro diverso; con difficoltà e sofferenza, ma si pensa ‘passerà questo momento di crisi’. Dire questo indica che la speranza è insita in noi e ci aiuta a guardare avanti” chiude don Alberto. A tutto questo va aggiunta una delle caratteristiche principali della gente triumplina; qualla caratteristica che rimane sempre, che ha portato il nome della Valle in tutto il mpondo e che ne è stata la forza motrice: la voglia di lavorare. Per un triumplino doc, questo è segno di speranza e lo conferma anche don Alberto.

Fraternità Impronta. Sviluppato a Marcheno, Pezzaze e Gardone un servizio che coinvolge adulti e bambini

Lo spazio gioco per una solidarietà che diventa familiare Ci sono alcuni servizi che per come sono organizzati possono diventare un ottima risorsa (a un costo decisamente contenuto) per le famiglie. Si tratta di un servizio intermedio, tra il nido e qualcosa di meno strutturato, elaborato da “Fraternità Impronta” che ha seguito la cooperativa Valle Trompia Solidale; vuole essere un luogo di crescita dove viene valorizzato il rapporto adulto-bambino. La particolarità è che si rivolge non solo ai bambini, ma anche agli adulti. Dopo l’esperienza pilota di Marcheno (“Il mondo incantato”, via Madonnina 26) del 2004, è stato aperto anche a Lavo-

ne di Pezzaze (“Il bosco incantato” in via Piotti 14) e a Gardone Valtrompia (l’ultimo in ordine di tempo, la genesi di “Cocci-Mella”, realizzato in collaborazione con “La Vela”, presso i “Capannoncini” all’interno del Parco del Mella risale allo scorso mese di novembre). Solo a Marcheno da settembre 2009 all’agosto 2010 sono state registrate 715 presenze. All’interno c’è anche la possibilità di sviluppare dei laboratori creativi oltre a un coinvolgimento diretto: i genitori, ad esempio, al termine dell’anno si sono cimentati in una rappresentazione teatrale. Per funzionare al meglio si avvale dei contributi regio-

nali per il sostegno alla maternità e alla famiglia e ha beneficiato dell’intervento – per quanto riguarda il sito di Pezzaze – della Comunità montana. L’intervento si suddivide in tre fasce: dai 0 ai 3, dai 3 ai 6 e dai 6 ai 10 anni. Il servizio, che è portato avanti da due educatori e da alcuni volontari, non è disponibile tutti i giorni. Dopo i primi anni di “sperimentazione” si va costituendo anche una sorta di associazione di volontariato composta dalle mamme dei piccoli, che cercano di esprimere una solidarietà famigliare. Per informazioni, si può contattare la referente: Sonia Pedretti (3346810858).


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Il gruppo missionario di Muratello Potremmo citare molti gruppi missionari, diffusi in tutta la Valle, in tutte le parrocchie e in ogni comunità. Tutti con l’obiettivo di aiutare chi in altre parti del mondo si trova in difficoltà Citiamo il gruppo missionario di Muratello, nato nel 2000, grazie all’impegno di alcuni volontari che hanno deciso di dedicare loro tempo agli ultimi e portare conforto a persone che sono nate in luoghi dove è necessario lottare per resistere alla fame e all’insidia di ogni giorno. Costruiscono nelle zone povere della terra scuole, chiese, strutture sanitarie e case di accoglienza per ragazzi. Il gruppo ha operato in Croazia, Romania, Russia e Venezuela ed è attivo in Angola, Tanzania e Monzambico.

Lumezzane. Lo scorso anno furono raccolti 8 mila euro in favore del Centro bresciano ragazzi down

Un doppio calendario nel 2011 tra sport, rugby e solidarietà di Mario Ricci

Fine anno, tempo di calendario nuovo. Come divincolarsi nel vasto panorama “degli scatti” più o meno patinati? Risposta semplice e anche a portata di mano. L’idea è venuta ad un gruppo di giovani che ha unito sforzi e passione accostandola al mondo della palla ovale. Così, i Gorillaz del Rugby Lumezzane, assieme agli atleti del Cus Brescia Rugby, hanno dato vita ad un calendario il cui ricavato delle vendite verrà destinato alle famiglie del Centro Bresciano Down che si occupa di una ottantina di ragazzi diversamente abili. Lo scorso anno furono raccolti ottomila euro e ai ragazzi è stata regalato un completo composto da maglietta, calzoncini e calzettoni. Lo scopo dell’iniziativa, giunta al secondo anno, è quella di offrire a questi ragazzi sempre più occasioni di formazione, socializzazione e integrazione. Il calendario 2011, in vendita al costo di 10 euro, è disponibile presso i Gorillaz, Fun club del Rugby Lumezzane, che ha anche organizzato un evento

Un’immagine del calendario

lo scorso 11 dicembre presso il Glam Wine Bar di via Ragazzi del 99 a Lumezzane. “Grazie anche all’aiuto di alcuni sponsor – spiega Paolo Ferraglio organizzatore e promotore del progetto – abbiamo dato vita ad una squadra composta proprio da questi ragazzi colpiti da Sindrome di Down. In più, in collaborazione con i Gorillaz di Lumezzane,

sono stati organizzati veri e propri allenamenti e partite sul campo”. Dodici scatti a colori da sfogliare e regalare e che possono divenire un segno di speranza e di attenzione verso chi più sfortunato. “Sempre in accordo con i Gorillaz – conclude Ferraglio – abbiamo deciso che il progetto non rimarrà fine a se stesso ma anche per il 2011 orga-

nizzeremo eventi e iniziative per sensibilizzare la nostra popolazione su questo tipo di malattia”. La speranza passa anche da queste iniziative; il calendario sia un ricordo costante di questi ragazzi. Per ulteriori informazioni su come e dove acquistare il calendario, si può contattare il numero telefonico 347.3928795.

Caritas Lumezzane. Flauzia Panada, direttrice del servizio valgobbino, racconta i segnali di speranza

Nessun disperato ma mitezza composta in attesa del futuro Segni di speranza in situazioni difficili e di estrema difficoltà. La Caritas è una delle realtà che si mette a servizio, sul territorio, della sofferenza. Abbiamo sentito Flauzia Panada, direttrice della Caritas zonale di Lumezzane, chiedendo a lei di raccontarci alcuni segni di speranza: “Non c’è una storia che può essere additata a simbolo di speranza – racconta Flauzia – tra le realtà che incontriamo. Ma ci sono tantissime che messe insieme aiutano a sperare”. Molti i servizi che la caritas di lumezzane offre al proprio territorio: dispensa alimentare, centro di ascolto, servizio di animazione, rac-

colta di fondi e offerte, collaborazione con terzi e percorsi di formazione.In mente scorronoo episodi concreti piccoli ma significativi come “il sorriso di un bambino che condivide il dolcetto con un altro che non ha mai visto oppure quando diamo la borsa spesa e qualcuno cede un alimento, che non gradisce, ad una fanmiglia in difficoltà senza intermediari” chiusde ancora Flauzia Panada. E l’elenco continua raccontando tanti altri piccoli episodi che servono a raccontare la speranza che resta accesa grazie alla fatica e al lavoro di molti. Tra questi anche i molti volontari, circa 80, che prestano servi-

zio gratuitamente come le molte persone che fanno un’offerta anonima per i servizi territoriali di caritas a Lumezzane. Nel 2010 sono state distribuite 6050 borse spesa (3312 nel 2009). Ma negli occhi di chi è in situazioni difficili e di disagio la speranza rimane? “La speranza – risponde Flauzia – c’è sempre. Quando raccontano le loro situazioni difficili concludono sempre dicendo ‘speriamo in tempi migliori’. Non ho mai visto nessuno di disperato; ho sempre notato una mitezza molto composta, non rassegnazione ma paziente attesa di tempi migliori”. La speranza per il futuro è presente.



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La parola ai lettori

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TEATRO: vinci due biglietti all'Odeon Il teatro Odeon di Lumezzane in collaborazione con "La Voce della Valtrompia" due biglietti per lo spettacolo "Rusteghi" con Natalino Balasso il 17 febbraio (leggi il servizio a pagina 7). Spedisci il tagliando in via Callegari 6, Brescia (25121) entro il 10 gennaio.

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IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

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Sarezzo e la caserma dei Carabinieri abbandonata Abbandonata come la carcassa di un vecchio relitto affondato negli abissi. Ecco il destino di questa caserma dei Carabinieri ridotta a scheletro ormai da tre anni, degradante monumento nel territorio di Sarezzo. La questione pare di difficile soluzione perché la ditta costruttrice è fallita, il Ministero delle Infrastrutture ha aperto un contenzioso ma i tempi non si conoscono e al Municipio di Sarezzo hanno le mani legate. Gli unici a esultare, forse, sono i topi che possono vagare nei 12mila metri quadri di quest’area senza destino.

LETTERE

Dietro una grata Egr. direttore, che cosa ne sa il mondo delle monache di clausura? Che ne sa della sintonia con la trepidazione umana, con l’angoscia umana,con la speranza umana, con l’amore umano? Le claustrali sono persone innamorate dell’umanità, così da tenerla tra le proprie braccia quando è felice e quando piange, quando spera e quando si dispera, quando ha freddo e quando stoltamente non sa usare i propri mezzi. Non c’è altra vita così, al di là da ogni immaginazione, come la vita contemplativa che vive in pieno la sua donazione al Mistero che sorregge il mondo. Forse, per capire, bisognerebbe vivere, seppur per qualche giorno soltanto, questa esperienza. La vocazione alla vita contemplativa non è che la vocazione ad un amore troppo grande, ad una vita troppo intensa perché possa esprimersi in altro modo oltre che nel dedicarsi totalmente all’Amore di Colui che si ama, e che è ed appare Assoluto sotto ogni punto di vista: bellezza assoluta, intelligenza assoluta,amore assoluto, donazione assoluta. Sono convinta che queste monache (dell’ordine di San Benedetto) vivono in pienezza tutto questo. Altra cosa che il mondo non sospetta, è la semplicità, la normalità dei loro gesti, di tutto il loro vivere, in netto contrasto con il peso e la portata universale e straordinaria che tali gesti e tale vita comportano. Le grate austere, di fronte a cui la gente per lo più si ferma attonita, con un punto interrogativo nello sguardo, sono forse uno dei segni più espressivi ed efficaci per indicare questa realtà misteriosa che sta sotto il loro semplice vivere quotidiano. Esse dicono in modo lampante che le loro vite sono “separate”. Pochi capiscono che senso abbiano le grate della clausura, oggi, ma la colpa non è delle grate. Tutto sta nel fatto che sono pochi quelli che riconoscono a Dio il diritto di esigere un servizio diretto ed esclusivo da alcu-

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Concesio e il parcheggio coi pannelli solari Cambiare, trasformare, riconvertire sono le parole che più ricorrono in questo nostro tempo sempre più bisognoso d’energia. Trovare uno spazio e mutarne l’uso è imperativo: ecco un buon utilizzo fatto del parcheggio adiacente al Tibidabo di Concesio, con la copertura interamente formata da pannelli fotovoltaici. Una serie di moduli realizzati grazie alla collaborazione tra la società Gestsport e l’amministrazione locale, in un proficuo sposalizio di risorse impiegate, che immette in rete l’energia prodotta e ne cede parte al centro sportivo.

Bollettini parrocchiali

Radio Voce “100% Brescia” è la trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo delle Rondinelle. Oltre al Brescia Calcio, segui ogni domenica con “Diretta Sport” l’intero campionato del Lumezzane con collegamenti dal Comunale e in trasferta. Spogliatoi anche di Rodengo Saiano, Montichiari e Feralpi Salò.

ne persone che Egli separa dalle altre. A queste persone Dio non chiede la cura dei suoi malati, dei suoi bambini, dei suoi vecchi. Egli a queste persone chiede un’amorosa intimità, in un’offerta di preghiera e di sacrificio protratta per tutta la vita, nascostamente. Stupenda l’affermazione di una novizia che dice: “Io, se non credessi in Dio, vi crederei, perché esiste in fondo agli occhi delle monache”. Perché esistono le suore di clausura? Semplice, perché sono una forma di testimonianza che ci fa comprendere che si può vivere solo e unicamente per Cristo, con Cristo e in Cristo. Carla Gnali

“Comunità saretina” è il giornale della comunità di Sarezzo. L’ultimo numero è dedicato all’arrivo del nuovo parroco don Camillo Pedretti. All’interno alcune notizie dallavita parrocchiale, riglessioni e esperienze. L’ultimo numero con questa veste grafica, visto che pare essere in previsione un cambio.

Auguri di Natale

fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia

Con la speranza che il periodo natalizio possa servire a ricordarci chi siamo e da dove veniamo. Auguri di Natale a tutti in particolare a chi soffre e a chi è solo. La redazione

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.


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Lumezzane

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Il fotovoltaico su scuola e stadio Ha preso il via il progetto per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici da installare sulle coperture di scuola media “Dante Alighieri” e stadio comunale del Lumezzane Calcio. Appaltati alla società Lumetec, i lavori sull’istituto scolastico riguardano la posa di 432 pannelli da 210 W , che verrà completata entro la fine di febbraio 2011. Il cantiere dell’impianto sportivo, invece, ha da poco aperto i battenti e dovrebbe chiudersi entro fine dicembre con l’installazione di 332 pannelli da 230 W e una potenza complessiva di 76,36 kW che coprirebbe gran parte dell’esigenza energetica.

Croce Bianca. Inaugurati il nuovo mezzo acquistato con il 5x1000 e la pista di pattinaggio attiva fino a febbraio

Il presidente Gobbi: grazie a tutti di Angelo Seneci

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la nuova ambulanza della Croce Bianca acquistata con l’assegnazione del 5x1000 e per questo titolata alla popolazione. “È un momento importante curante il quale vogliamo ringraziare tutti per il sostegno che sempre mostrate nei nostri confronti – ha ricordato il presidente Valeriano Gobbi –, perché in tre anni abbiamo ricevuto 184mila euro.Non manca la preoccupazione che in futuro questo contributo non venga più riconosciuto. Ricordo, però, che il volontariato sostituisce i servizi che lo stato e le amministrazioni locali non possono offrire. Per questo va aiutato”. Per l’amministrazione erano presenti il vicesindaco Lucio Facchinetti, l’assessore ai servizi sociali Fausto Pasotti e quello all’Urbanistica Andrea Capuzzi. “Voi – ha detto Facchinetti – siete l’esempio di come comunità e volontariato possano lavorare insieme e produrre risultati positivi. La riconoscenza non deve essere mai una cosa scontata”. Orgoglio per la professionalità dei volontari è stata espresso invece dall’assessore Pasotti che ha anche

Il nuovo mezzo e alcuni volontari della Croce bianca

Vinci due biglietti per “Rusteghi” all’Odeon La Voce della Valtrompia regala, in collaborazione con il teatro Odeon, due biglietti per lo spettacolo al teatro lumezzanese “Rusteghi i nemici della civiltà” con Natalino Balasso, Eugenio Allegri e regia di Gabriele Vacis, il 17 febbario. Ritaglia il tagliando a pagina 5 e spediscilo entro il 10 gennaio. Rusteghi sono quattro mercanti che condividono oltre alla professione l’avidità, l’atteggiamento duro verso gli altri, in particolare le mogli, e l’isolamento voluto dal mondo. Ma Rusteghi è anche una

commedia che parla ancora al nostro tempo, all’intolleranza travestita da moralismo, alla difficoltà di mettersi in relazione, alla mancanza di comunicazione di un’epoca che proprio della comunicazione fa il proprio vessillo. Il disinganno di Goldoni, che ha scritto “I Rusteghi” a cui lo spettacolo è ispirato, è ancora vivo nelle parole dei protagonisti e descrive una società buia e alla deriva, sopita, ma ancora presente nella nostra pratica quotidiana.

ricordato come “il momento del dono sia segno di grande emozione e felicità”. La Croce Bianca vuole essere ricordata però anche nei momenti di festa e non solo quando deve intervenire in circostanze negative. Per questo, fino a fine febbraio ha aperto la pista di pattinaggio coperta, in un locale posto in via Madre Lucia Seneci, di fronte alla propria sede. Gli orari d’apertura sono dal lunedì al venerdì (ore 20 - 24), sabato, domenica, prefestivi e festivi (ore 15 - 24). I prezzi sono assolutamente competitivi: per gli adulti l’ingresso in pista è di 5 euro, mentre per gli under 13 il costo è di 3 euro. In entrambi i casi vanno aggiunti 2 euro per i pattini. Lo spazio disponibile è di 1600 metri quadrati che oltre alla pista ospiterà un punto di ristoro con bevande calde, fredde e snack e uno spazio per i bambini. Ci sarà anche la possibilità di prendere lezioni: il mercoledì i bambini dalle ore 17 alle 18, il giovedì gli adulti dalle ore 20 alle 21. Per tutte le lezioni è obbligatoria la prenotazioni (339.1568027 ore pasti). Anche i commercianti locali sono coinvolti, promuovendo la loro attività con degli striscioni intorno alla pista di pattinaggio.

Censimento. Dal 15 dicembre al 28 febbraio in Valgobbia si svolgerà la rivlevazione delle case e dei numeri civici

Quante case ci sono? Cosa fare e non per essere sicuri L’assessore Alemanno informa che dal 15 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011 il comune di Lumezzane sarà impegnato, per conto dell’Istat, con la rilevazione dei numeri civici e degli edifici situati sul territorio. Tale rilevazione fa parte delle operazioni che precedono il censimento della popolazione che avverrà nell’ottobre 2011. Per lo svolgimento della rilevazione il Comune si affiderà all’attività di una serie di rilevatori, formati e selezionati dall’Ufficio Servizi Demografici, ai quali saranno affidate delle vie da

percorrere. Compito dei rilevatori è di verificare la correttezza dei numeri civici e di raccogliere una serie di informazioni sugli edifici (ad esempio: numero degli interni abitativi e non, presenza ascensore, scale, epoca e materiale di costruzione): sarà pertanto opportuno che possano entrare nei condominii e nelle palazzine per poter acquisire tali informazioni. Si ricorda che i rilevatori incaricati saranno muniti di cartellino di riconoscimento; l’elenco dei rilevatori è depositato presso i seguenti uffici:

Servizi Demografici, Urp, Polizia Locale, Carabinieri. In caso di dubbi è possibile chiamare uno di questi per verificare se sono legittimati; i rilevatori non devono entrare nei singoli appartamenti: le informazioni di cui necessitano possono averle entrando semplicemente nell’edificio ed eventualmente chiedendo chiarimenti a qualche condomino; i rilevatori non devono entrare nella case unifamiliari. L’amministrazione comunale richiede ai residenti di collaborare, per quanto possibile, per facilitare il lavoro dei rilevatori e di segnalare eventuali problemi o scorrettezze all’Ufficio Servizi Demografici, la cui responsabile è Stefania Duina (tel. 030.8929257).



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Storie. Giuseppe Casella ha settantotto anni e cinquantacinque di questi li ha passati a suonare nella banda

Gepe chitarra: la vita in musica Dalla chitarra, al sax contralto fino alla gran cassa. Da giovane con la chitarra ha fatto breccia nel cuore della moglie Rina: ricorda come le serenate avessero un ben preciso modo di svolgimento di Angelo Senici

Settantotto anni di cui cinquantacinque passati a suonare nel corpo bandistico di Sant’Apollonio e in contemporanea, per trentasei anni, anche nella banda di S. Sebastiano. Giuseppe Casella, per tutti “Gepe chitarra” è certamente un personaggio conosciuto in tutta la Valgobbia. Sposato con Rina Botti, un figlio Pierangelo, prima di andare in pensione, è stato artigiano, impegnato nel settore della pulitura dei metalli; tante ore di lavoro, ma sempre pronto a prendere il suo sax baritono in mibemolle, che richiede grande fiato per essere suonato. Cosa fatta fino al 2002 quando un infarto ha ridotto le capacità, ma non ha abbattuto la passione del nostro interlocutore. Anzi, dopo sei anni di “riposo forzato”, ad inizio 2008 vie-

Giuseppe Casella e la moglie Rina Botti

ne chiamato dal maestro della banda di Sant’Apollonio, Giuseppe Orizio, presso la sede della stessa. Doveva essere un incontro tra amici, per ricordare i vecchi tempi, e invece si è trasformato nell’offerta di riprendere a suonare. Non più con il sax, ovviamente, ma con la gran cassa, dove non occorre fiato, ma un buon fisico e buone braccia. Un’offerta che Casella non si è lasciato sfuggire. “Sono entrato in banda all’età di 17 anni suonando il sax contralto – ricorda il musicante –. Dieci anni dopo mi hanno affidato lo strumento che ho suonato e amato di più. Ero l’unico a Lumezzane. Altri

avevano tentato, ma avevano abbandonato per l’impegno fisico richiesto dal sax baritono. Avevo iniziato suonando la chitarra a orecchio, un autodidatta totale. Volendo però imparare a suonare, sono entrato nella banda e grazie alla scuola che la stessa organizzava ho cominciato a conoscere le note. Il mio primo insegnante e maestro è stato Fogliata di Sarezzo”. Da allora sono stati tanti i riconoscimenti ottenuti con la motivazione di avere sempre “accompagnato, con fervente partecipazione nel rispetto della cultura, il lungo viaggio della musica”, fino all’attestato di benemerenza consegnato dal consiglio regio-

nale dell’Associazione nazionale bande italiane musicali autonome (Anbima). Tante le persone conosciute, tante quelle scomparse. Un ricordo particolare è quello di Fulvio Montini, amato presidente di Sant’Apollonio che fino alla fine ha pensato alla sua banda, volendo che si dotasse di un nuovo sax baritono, visto che quello utilizzato era troppo vecchio e usurato. “Desiderio esaudito dalla famiglia – ricorda Casella – che ricorda Montini non solo come amico, ma come uomo di grande personalità ed estremamente generoso”. Il pensiero torna al passato, quando con l’immancabile chitarra girava sotto le finestre delle ragazze per fare le serenate. Anche per questo il sopranome “Gepe chitarra”. Con il canto ha fatto breccia anche nel cuore della moglie. “Mi ricordo ancora come fosse ieri, ci dice Casella. La canzone con cui iniziai la serenata fu “Edera” di Nilla Pizzi”. Da allora sono ancora avvinghiati… appunto come l’edera. “Le serenate avevano un loro ben preciso modo di svolgimento. Si partiva sempre, ed era mezzanotte o l’una, con una canzone allegra per fare svegliare le ragazze, e poi si passava alla melodia vera e propria”. Una pratica che ormai è scomparsa e che i più giovani non hanno mai conosciuto. A proposito di giovani, “Gepe chitarra”, esprime note positive per l’impegno che mettono nella scuola della banda e per le capacità che hanno dimostrato di possedere.


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Alta Valle

ICE, un codice che può salvare una vita Molto spesso, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile, ma non si sa chi contattare nella rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito internazionale, ossia ICE (In Case of Emergency). È sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona che soccorritori, polizia, pompieri potrebbero contattare. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare la definizione ICE1, ICE2, ICE3. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.

Commercio. Una vetrina eccezionale che unisce la cooperativa “Cissva” della Valcamonica e la “Sebino Verde”

I prodotti tipici dell’Alta Valle arrivano all’Outlet di Rodengo Un modo per valorizzare e dare visibilità a ciò che è tipico valtrumplino in un luogo che conta almeno 4 milioni di clienti italiani e stranieri di Edmondo Bertussi

È veramente una notizia per chi conosce le gelosie valtrumpline: l’Alta Valle è sbarcata per restarci coi suoi prodotti tipici in Franciacorta con un negozio fisso all’Outlet Village a Rodengo Saiano. È proprio a fianco della boutique Beretta, la più antica fabbrica in funzione del mondo: felice coincidenza per due eccellenze nostre. Il presidente della Comunità Bruno Bettinsoli assieme a Mauro Tognoli presidente del nuovo Consorzio “Sapori del Territorio” e protagonista dell’operazione spiegano che così si vuole valorizzare e dare visibilità al connubio prodotti tipici-territorio: all’outlet passano 4 milioni di clienti italiani e stranieri. E già nel fine settimana dell’inaugurazione i numeri

Uno scaffale dei formaggi della Valtrompia all’Outlet di Franciacorta

erano importanti soprattutto per i formaggi esposti con le confetture dell’Alta Valle. Con il Consorzio Alta Valle Trompia (presidente ancora Tognoli) ci sono la cooperativa “Cissva” della Valle Camonica con Giancarlo Panteghini e la “Sebino Verde” con Gabriele Cristini: riuniscono insieme 250 associati. Un’idea nata meno di un anno fa e andata in porto. “Abbiamo subito appoggiato l’avvio del progetto – ha

sottolineato il presidente Bettinsoli – perché lo riteniamo una grossa opportunità per gli operatori dell’Alta Valle, ora tocca a loro farla diventare realtà importante con le proprie gambe”. Tognoli ribadiva un altro aspetto: la novità assoluta che in poco tempo ha visto nascere e diventare protagonista il Consorzio Alta Valle (riunisce oltre 50 produttori) partner dell’iniziativa. Il negozio apre con una festa di due giorni, musiche ed eventi curati

dai responsabili delle tre valli: nello specifico della Valle Trompia, ha dato vita a due “Laboratori del gusto”: “Nostrano Valtrompia al Dop” (Roberto Mondinelli e Silvio Zanini, rispettivamente tecnico della Comunità e presidente comitato Dop); “Confetture della Valtrompia” col tecnico Ocildo Stival e Rosaria Paterlini (Gal SebinoValtrompia). Si è aggiunta la polenta “consa” a cura del comitato Sagra del Formaggio di Pezzaze

L’abete barometrico: i rami a U indicano bel tempo, capovolti segnano l’arrivo della pioggia Gli antichi romani avevano un esercito vincente oltre che per il modo di condurre le guerre anche per la capacità di prevedere i mutamenti climatici. In assenza di satelliti e colonnelli dell’aeronautica oltre che interpellare l’oracolo sapevano leggere la natura. Queste informazioni le aveva scoperte anche un vecchietto che fabbricava degli oggetti originali fra cui l’abete barometrico che si vede nella foto. Un suo amico tedesco, quando veniva in vacanza in Italia, gli portava delle fronde di abete rosso della foresta nera che lui usava per fare un barometro naturale. Questi rami hanno una particolarità: quando prevedono bel tempo

si incurvano ad U mentre se si avvicina la pioggia si piegano ad U capovolta. Si è cercato di rintracciare il nonnino ma pare che si trovi al di sopra delle nuvole, al riparo da ogni perturbazione e in altre faccende affaccendato. Non sarebbe necessario prendere dei rametti, magari spogliando l’albero del parco comunale; se si abita presso una pineta basta passeggiare giornalmente fra le conifere per “vedere le previsioni”, mentre può essere l’idea per un simpatico pensiero da fare ai nonni che abitano in condominio: raccogliere un rametto tagliato dal giardiniere comunale o condominiale, incollarlo su di un dischetto di legno da fis-

sare, poi, su due pezzi di battiscopa, ripuliti e disegnati con dovizia, dopo aver controllato che il rametto-lancetta si sposti effettivamente dall’alto verso il basso. Da buoni giornalisti ci si è documentati sull’attendibilità delle fonti: un esperto forestale trentino (consulente anche di Linea verde) ci ha confermato che dalle sue parti ben si conosce questa peculiarità dell’abete e ci ha salutato col detto “piante e buoi dei paesi tuoi”. L’albero di Natale che molti addobbano in queste feste è proprio un abete, cerchiamo di osservarlo! Ma ci domandiamo se anche il pino rosso si comporta allo stesso modo: fateci sapere! (g.b.)

Un barometro fatto con l’abete


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Storie. Il sacerdote a cui è intitolata la scuola dell’Infanzia di Brozzo nel palazzo che lui ha donato alla comunità

Don Luigi Fausti: prete, sindaco e persino eroe del risorgimento Nasceva a Brozzo da Veronica Ghidinelli e Maffeo Fausti nel 1814. Da capitano, insieme a 5 coraggiosi piantava il tricolore su un pendio di Desenzano di Edmondo Bertussi

Nella sacrestia di Brozzo si ammira il suo ritratto restaurato dal parroco don Giuseppe Rossi. Il Comune ha avviato i lavori di sistemazione del palazzetto ottocentesco su tre piani sede della Scuola dell’Infanzia a lui intitolata. Parliamo di don Luigi Fausti, della stirpe che nei secoli ha dato al paese (Comune fino al 1927) comandanti militari, amministratori pubblici, religiosi. Nella parrocchiale di Marcheno sull’altar maggiore troneggia l’antico ciborio ligneo con la scritta “Ex legato Petri et dono de Fausti - 1596”. Per padre Giovanni Fausti, gesuita martire in Albania nel 1946, è in corso la causa di beatificazione. Don Luigi Fausti fu irripetibile: sacerdote, capitano dell’esercito e patriota, sindaco. Nasceva a Brozzo da Veronica Ghidinelli e Maf-

Il ritratto di don Luigi Fausti

feo Fausti nel novembre 1814: iniziava il congresso di Vienna e finiva il Regno d’Italia napoleonico con capitale Milano. Come religioso così viene descrit-

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L'Istituto si rende disponibile anche in altre date da concordarsi telefonando in segreteria oppure scrivendo all'indirizzo e-mail

to dallo storico don Omobono Piotti: “Fu sacerdote di costumi integerrimi, curato zelante e bravo maestro nel paese natio.” Nel marzo 1848 è in azione

il patriota e capitano: come tale firma una lettera da Brescia il 31 al Cittadino contabile della Guardia nazionale del Comune di Brozzo nella quale dà disposizioni perché il “Sergente CastElnovo vegli continuamente sul ponte”. Lui con un manipolo di 60 triumplini armati di fucili e pistole era corso a Brescia sugli spalti di Torrelunga con gli austriaci accampati a 2 chilometri. Poi è a Salò con Luciano Manara: con 5 coraggiosi piantava il tricolore su un pennone a Desenzano. Il feldmaresciallo austriaco Radetzki era appena passato in ritirata con 40mila uomini ma poi sbaragliò a Custoza le truppe di Carlo Alberto. Il capitano Fausti tornava a Brozzo a fare il coadiutore e maestro fino al 1863 quando “fra il plauso universale dei suoi con terrazzani riconoscenti fu eletto sindaco di Brozzo”. Era tale il suo prestigio che poteva permettersi di scrivere come “amico” a Giuseppe Zanardelli poi Presidente del consiglio per ottenere “sussidi” per riparare l’organo dell chiesa. Nel 1881 era Cavaliere della Corona d’Italia. Poco prima di morire il 15 febbraio del 1881 “nel bacio del Signore alla grave età di 75 anni” lasciava con testamento al Comune il suo palazzo “perché fosse adibito a sede dell’Amministrazione municipale e delle scuole”. Volontà rispettata.


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Media Valle

Sarezzo e il prestito a domicilio Con il mese di dicembre è cominciato a Sarezzo il servizio di prestito a domicilio da parte della Biblioteca comunale del Bailo, rientrante nel progetto “In-bibliotecaâ€? realizzato con il contributo di fondazione Cariplo e Vodafone Italia. Rivolto ad anziani, donne in gravidanza, invalidi, malati e a tutti coloro che non hanno modo di accedere direttamente alla biblioteca, il servizio prevede la possibilitĂ di ricevere gratuitamente a casa libri, riviste, dvd e cd presenti all’interno della Rete bibliotecaria bresciana. A farsi carico della cosa, una volta alla settimana, saranno alcune persone dell’ Associazione gruppo volontari “Madre Teresa di Calcuttaâ€? attivi presso la Rsa saretina.

Natale. LunedĂŹ 20 dicembre alle ore 18 l'evento organizzato da Gl Costruzioni e altre attivitĂ commerciali

Una festa al complesso AgorĂ Un abete, le luci colorate, i festosi e colorati addobbi. Al complesso AgorĂ di Sarezzo ci sono tutti gli inequivocabili segni dei sereni momenti natalizi che si stanno avvicinando. Ingredienti di una festa speciale che quest’anno sarĂ offerta a vecchi e nuovi clienti dalla ditta Gielle costruzioni in collaborazione con le imprese Maan e Saredil Costruzioni, lo Studio tecnico Geom. Ronchini e le attivitĂ commerciali “Le chicche di Monicaâ€? e “Daniela & Tatiana Parrucchiere Unisexâ€?: presso la piazzetta del complesso AgorĂ di via Galilei 54 verrĂ allestita il prossimo 20 dicembre alle ore 18.00 la “Festa di Nataleâ€? per augurare buone feste e un sereno Natale a tutti i clienti delle imprese organizzatrici e a quelli delle attivitĂ commerciali coinvolte. Una piazza che si trasformerĂ per la serata in un salone delle feste a cielo aperto: intorno al grande albero posizionato per l’occasione, su grandi tavolate si potrĂ godere di un ricco buffet a base di stuzzichini, dolci e spumante. Un momento di ristoro che Gielle e gli esercizi commerciali offriranno a tutti coloro che vorranno essere presen-

Rispettare l'ambiente con Pannolino Amico Il progetto “Pannolino amicoâ€? ideato dall’Associazione Eva di Concesio e partito ufďŹ cialmente nel luglio 2009, puntando sulla reintroduzione del pannolino lavabile, è frutto di una convenzione recentemente rinnovata con i comuni di Concesio, Villa Carcina, Sarezzo, Gardone Val Trompia, le rispettive farmacie comunali piĂš la farmacia Lazzari di Concesio. Un progetto che punta su risparmio

economico (1.500/2.000 euro in meno rispetto all'usa e getta), benessere del bambino e maggior rispetto per l’ambiente con l’azzeramento degli 850 chilogrammi di riďŹ uto (indifferenziato) che ogni bambino produce nell’arco dei tre anni di utilizzo del normale pannolino usa e getta. Info su www.associazioneeva.org o presso l’associazione ai numeri 030.3454901 e 339.2033594.

ti. SarĂ un grande momento di festa, per brindare tutti insieme e augurarsi Buon Natale. Il complesso AgorĂ , oltre ad essere sede dell’azienda edile, è un centro commerciale che sta via via acquisendo grande prestigio nella Media Valtrompia. Le realtĂ presenti sono note e affermate anche fuori dai conďŹ ni della valle del Mella. L’Agorà è un luogo d’incontro, dove attivitĂ come Gielle Costruzioni incontrano i propri clienti e i propri fornitori e con loro pensano e progettano il futuro. Gielle Costruzioni, realtĂ da anni ben consolidata sul territorio bresciano, ha ideato questa iniziativa per essere concretamente vicina alla gente in queste festivitĂ , auspicando che questo incontro sia un momento di felicitĂ e serenitĂ per l’azienda, i suoi collaboratori, i suoi clienti e quelli delle attivitĂ commerciali che con entusiasmo hanno aderito all’iniziativa. L’augurio d’obbligo è quello di concludere al meglio il 2010 e di iniziare il 2011 in maniera serena e proďŹ cua. Gielle Costruzioni vi aspetta numerosi per augurarvi Buon Natale.

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Ambiente. Da gennaio il comune gardonese farà da pilota alla raccolta domiciliare di carta, cartone e plastica

Asvt spinge sulla differenziata: parte a Gardone il porta a porta Campagne informative presso le scuole e sensibilizzazione dei cittadini per arrivare alla soglia del 65% auspicata a livello nazionale entro il 2012 di Andrea Alesci

Differenziare significa ridurre l’impatto delle vite su un pianeta che ha un fisiologico limite di sopportazione. Ecco perché le politiche di raccolta differenziata sono al centro del programma di smaltimento di rifiuti in carico ad Asvt. “In Valtrompia – dice il presidente Diego Toscani – ci sono livelli differenti a seconda delle zone, con la Bassa e Media Valle attestate attorno al 35% e l’Alta Valle di un po’ di punti percentuali sotto. Proprio per aumentare questo livello e riuscire a raggiungere il 65% entro il 2012 fissato a livello nazionale dal decreto legislativo 152/2006, già dall’inizio del 2010 ci siamo mossi raccogliendo certi tipi di rifiuto (carta, lattine, vetro) presso i commercianti e i grandi produttori. Differenziare e differenziare bene deve essere una priorità e richiede un

impegno consapevole da parte della cittadinanza: ecco perché da gennaio 2011 Gardone farà da comune pilota alla sperimentazione della raccolta porta a porta di carta e plastica. Un passaggio graduale – continua Toscani – che durerà almeno sei mesi per valutare se estendere la cosa ad altri paesi e poi mettere in atto un radicale cambiamento nel sistema di raccolta

differenziata in Valle”. La raccolta porta a porta, col nuovo anno interesserà la città gardonese e un operatore che passerà una volta alla settimana, frequenza poi estendibile ad altri giorni a seconda delle esigenze. “In giro per Gardone – precisa l’amministratore delegato di Asvt, Vittorino Quaresmini –, ci saranno meno cassonetti di carta e plastica e aumenteranno quelli per

l’umido. Continuerà a funzionare l’isola ecologica, così come quelle di Sarezzo, Marcheno Bovegno, Villa Carcina e a Lodrino”. Il sistema del porta a porta è già stato sperimentato con successo in molti comuni italiani. Per ora Asvt si mantiene cauto, adottando una soluzione mista, che porti minor disagio possibile e maggior beneficio alla gente. “La cosa importante – prosegue il presidente Toscani – è che la gente capisca di differenziare nel modo corretto e per questo, di concerto con Cauto e con le amministrazioni locali, abbiamo svolto campagne nelle scuole per spiegare ai ragazzi che cosa è possibile riciclare e confidiamo di svolgerne altre ed estenderle a tutta la popolazione, come già abbiamo fatto in passato”. L’impegno di Asvt riguarda 11 comuni (Sarezzo, Villa Carcina, Gardone, Marcheno, Lodrino, Marmentino, Irma, Tavernole, Pezzaze, Bovegno, Collio) e non si limita soltanto alla raccolta dei rifiuti. “Stiamo lavorando – chiosano Toscani e Quaresmini – anche sul fronte degli scarichi. Al momento la Valtrompia non è depurata e i reflui sono gettati nell’alveo del fiume Mella con una deroga (Villa Carcina scade a fine dicembre); perciò stiamo elaborando uno studio di fattibilità per l’estensione delle deroghe e la futura regimentazione del sistema dei reflui vallivi”. Info sull’azienda di Valle sul sito www.asvt.-spa.it.

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Bassa Valle

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Bovezzo e il "Pacchetto Giovani" L'Assessorato alla Cultura presenta due progetti per i giovani. Il primo è ‘Progetto di sostegno scolastico individuale 2011’, con lezioni private date da universitari a costi calmierati (voucher da 12 euro l'ora). Il secondo progetto è ‘Talenti in comune’ e riguarda i giovani fino ai 25 anni, che possono mettere a frutto le proprie esperienze, svolgendo mansioni in biblioteca, al Cag, presso i servizi di comunicazione (grafica, fotografia) dell’Ufficio Cultura, ricevendo un compenso di 15 euro l’ora. La partecipazione al bando è vincolata alla disponibilità (minimo 80, massimo 300 ore). Info: tel. 030.2111207/208, e-mail cultura@comune.bovezzo.bs.it.

Muratello di Nave. Parla il parroco in occasione dell’inaugurazione del nuovo oratorio il 28 novembre

Don Giuseppe Mombelli: unità pastorale come carta vincente La struttura dedicata a San Francesco: nelle parole del parroco l’analisi sulle attività della situazione e la collaborazione con le parrocchie sul territorio di Barbara Fenotti

Per quanto riguarda i lavori di restauro dell’oratorio, siamo ormai quasi agli sgoccioli. Da dove sono stati attinti i fondi? Sì, le stime prevedono il completamento dei lavori per l’estate del 2011. L’oratorio andava ristrutturato e per farlo abbiamo avuto costante appoggio economico da parte della comunità di fedeli, oltre che un aiuto dalla banca di Nave. Quello che prima costituiva il teatro funge oggi da sala polivalente, perché le spese per la ristrutturazione risultano troppo elevate. Tuttavia questa mancanza è compensata dalla presenza della sala San Costanzo della parrocchia di Nave. Durante i mesi del restauro, infatti, sia l’oratorio navense che quello di Cortine hanno prestato ai nostri ra-

L’oratorio di Muratello

gazzi aule per svolgere gli incontri di catechismo. L’unità pastorale è stata la carta vincente e la collaborazione con le altre parrocchie ci ha permesso di continuare a svolgere le normali attività. Attualmente si può affermare che l’oratorio di Muratello sia una struttura completa, dotata di bar, asilo, aule per il catechismo e spazi dedicati allo sport, quali campi da volley, basket e calcio. L'ex teatro, nata nel 1967, e ora

sala polivalente era intitolata a Giacinto Tredici. Giacinto Tredici fu vescovo di Brescia dal 1933 al 1964. Gli subentrò mons. Luigi Morstabilini dal 1964 al 1983. Il 17 dicembre del 1967 venne in visita alla parrocchia di Nave, dietro invito di don Davide. L’inaugurazione del 28 novembre, con lo svelamento della targa alla memoria recante il suo nominativo, ha voluto rendere duraturo omaggio alla sua opera.

È soddisfatto dell’esperienza nella parrocchia di Muratello? I tre anni trascorsi qui sono stati intensi e soddisfacenti. Non ho incontrato grosse difficoltà con la comunità. Quale il suo parere riguardo la partecipazione dei ragazzi alla vita dell’oratorio? Crede stia diventando una realtà distante dai giovani di oggi? Presumo che questo sia un fenomeno altalenante. Sono molti anni che faccio il parroco e credo che la situazione odierna non sia così catastrofica come viene presentata. Semplicemente è indispensabile essere in grado di dar luce a nuove esperienze di aggregazione, che siano anche un momento formativo per i ragazzi. La chiave di volta consiste nel saper attirare la loro attenzione, partendo dalla capacità di accoglierli e ascoltarli. Dev’essere una proposta per loro, non un’imposizione. Comunque sia, mi sento di affermare che i giovani di oggi frequentano ancora l’oratorio. Ci parli delle prossime iniziative che l’oratorio promuove. Il 19 dicembre è prevista una serata pensata appositamente per i giovani. Si tratta di un Happy Hour, un aperitivo che avrà inizio alle ore 19 e che proseguirà con concerti dal vivo. Inoltre, un campo invernale è previsto dal 27 al 30 dicembre per sciare in compagnia sulle piste di Lizzola.

“Io amo il futuro”: il risveglio della coscienza per la salvaguardia della salute e dell’ambiente “Io amo il futuro”, questo il nome del progetto presentato mercoledì 1 dicembre dal gruppo Fusari, titolare del Drink Shop srl di Nave. Da oltre quarant’anni l’azienda si occupa della distribuzione di bevande, promuovendo l’utilizzo del vetro a rendere. Durante la conferenza è stato ricordato infatti che il vetro, oltre a presentare diversi vantaggi ecologici, non muta le sue caratteristiche chimiche e, di conseguenza, mantiene la qualità del prodotto inalterata, più salutare. La campagna, che riporta lo slogan: “Imparare ad amare il presente per vivere meglio il futuro”, è stata realizzata in collaborazione con Lega Ambiente e Italgrob

e mira a sensibilizzare in primis le famiglie, tramite la distribuzione di brochure, uscite mirate sui principali media locali e costanti aggiornamenti inseriti nelle riviste di settore a carattere nazionale. L’obiettivo sostanziale è quello di fare in modo che il contenitore in vetro, una volta vuoto, venga restituito al commerciante presso il quale lo si era acquistato, in modo che venga lavato e sterilizzato e possa così essere riutilizzato all’incirca altre 50 volte. Si tratta di una forma di riciclo che ci protegge anche da possibili sostanze nocive contenute nell’imballo di plastica, gli stessi agenti contaminanti che la natura impermeabile del vetro

non permette trapassino all’interno. Per non parlare del sapore della bevanda, che rimane praticamente invariato qualora la stessa sia conservata, anche per anni, nell’imballo di vetro. La plastica invece muta anche il gusto dei liquidi, oltre a costituire una delle voci di inquinamento più rilevanti. Su 30 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, i soli imballaggi costituiscono quasi il 50% del totale. Il progetto è valso a Giuliano Fusari un premio, conferito dalla Cegrobb (Federazione Europea delle Associazioni di Birra e Grossisti Bevande) nell’ambito di una conferenza europea su “Riutilizzare”, svoltasi mercoledì 6 ottobre a Bruxelles. (b.f.)

Un momento della conferenza



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Nave. Marco Sechi e il lavaggio con fotovoltaico e recupero del 95% d’acqua

Lavare a impatto zero grazie all’Arcobaleno di Andrea Alesci

Da alcuni mesi nella piana di Nave la scintillante idea del 47enne Marco Sechi s’è tramutata in una solida realtà: si tratta dell’autolavaggio Arcobaleno, il primo lavaggio a impatto ambientale ridottissimo. “Faccio questo mestiere dal 1993 – dice Marco Sechi – e dopo dodici anni a Urago Mella ho rilevato l’attività qui nella valle del Garza, dove i clienti possono lavare da soli gli interni della propria auto (i prodotti per la pulitura sono compresi nel prezzo di 7-8 euro), mentre alla carrozzeria esterna ci pensano le macchine e a me tocca solo un prelavaggio, che ho reso più rapido installando tre ugelli da 21 litri ciascuno. Quando sono arrivato c’era già un impianto di depurazione per l’acqua, solo che adesso riesco a recuperarne il 95% grazie a un sistema di filtraggio a batteri, i quali mangiano le parti nocive prima che l’acqua venga re-immessa in vasche di accumulo da 27 metri cubi”. In funzione dal 2005, dallo scorso settembre l’autolavaggio Arcobaleno è diventato pure soggetto attivo nella produzione di energia elettrica. “Nel 2009 – spiega il titolare – sono andato alla fiera di Montichiari e l’idea che da alcuni anni avevo di installare dei pan-

L'autolavaggioArcobaleno a impatto ambientale ridottissimo e il titolare Marco Sechi

nelli fotovoltaici si è concretizzata: i prezzi si erano notevolmente abbassati e l’entità degli incentivi era rimasta uguale. Così, ho investito 100mila euro per dotare la copertura del lavaggio di 90 pannelli da 216 Watt ciascuno, per un totale di 19,44 kW. In questo modo, la produzione annua compensa il fabbisogno dell’azienda. Gli incentivi durano vent’anni: nei primi dieci rientrerò dal mutuo e nella seconda decade arriveranno gli utili (ricevo 44 centesimi per ogni kw prodotto); intanto, già

dal prossimo annuo avrò un risparmio nella bolletta annuale di 6mila euro e quando l’impianto è fermo l’energia accumulata va in rete e il corrispettivo mi viene pagato dal Gse (Gestore dei servizi energetici, ndr)”. Come impone il d.lgs 152/2006 il lavaggio delle macchine va fatto presso strutture apposite (a casa i residui finirebbero nelle acque bianche invece che nere), e ben vengano impianti come quello gestito da Marco Sechi: ritorno economico e rispetto dell’ambiente.

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Museo Presepio Paolo VI È sicuramente una profonda passione per Gesù quella che ha spinto Giuseppe Mitelli a fondare, nel 1958, il primo gruppo di “Amici del presepio” che ora si chiama “Associazione Amici Museo Presepio Paolo VI pro Missioni”. Quanti presepi allestiti e quanti traslochi in più di vent’anni di peregrinazioni fino a quando, nel 1980, il suo Bambin Gesù ha finalmente trovato una degna e stabile dimora (quasi 360 metri quadrati) sotto la sua nuova abitazione. All’entrata, sul selciato, è disegnata una stella argentea intarsiata a mosaico, simile a quella della cappella della Natività di Betlemme e c ‘è un monumento che ricorda gli ultimi due giubilei. Entrati nel museo si possono ammirare oltre centoventi “piccoli presepi” provenienti da ogni parte del mondo e alcune scene, movimentate, della storia sacra prima di giungere al grande presepe meccanizzato che si sviluppa in 60 metri quadrati nella vasta grotta di tufo. E qui bisogna soffermarsi in religioso silenzio per alcune giornate, disegnate da alternanti luci e suoni richiamanti il giorno e la notte, a gustare appieno il succedersi degli eventi descritti nei Vangeli edosservare tutti i personaggi che animano la grotta. È un tuffarsi, quasi si fosse su una macchina del tempo, al seguito della cometa ed entrare, poi, insieme ai pastori e ai re magi per giungere fino ai piedi del Bambin Gesù. “È una visita che val la pena rifare più volte – ci ha detto il signor Giuseppe – accompagnando i figli e più tardi pure i nipotini; già solo a prepararlo, il presepio, mi riempie di gioia e poi, quante persone ho potuto incontrare, dai semplici bambini fino a personaggi importanti o famosi. Il museo è visitabile tutto l’anno dalle ore 9 alle 18 e si trova a 200 metri dalla chiesa parrocchiale di San Vigilio di Concesio in via Rizzardi 30/b. (g.b.)



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Economia L’incontro

Giuseppe Calvagna Il titolare dell’omonima gioielleria si racconta

Disponibilità e qualità al servizio del cliente Un’offerta per tutte le tasche e per tutte le età Giuseppe Calvagna

di Mauro Toninelli

In via Matteotti, quella che a Lumezzane è ormai nota come la via del commercio, c’è un’insegna e un nome conosciutpo da tutti i lumezzanesi e valtrumplini: Calvagna Gioielli. Come sono cambiati i gusti dei clienti negli anni? Io parto dalla nostra clientela: è una clientela piuttosto classica. Attenta alla novità, quando proponiamo novità che altri non hanno. Non apettiamo che il cliente ci chieda. Noi cerchiamo di anticipare le richieste, frequentando fiere e contattando le aziende innovative. Ma la clientela come gusto resta classicheggiante; piacciono le novità ma nulla di troppo estroso o troppo audace, che passi di moda troppo in fretta. Entrando nel negozio si nota sulla destra il tuo tavolo di lavoro, solitamente sommerso di riparazioni. È un bel biglietto da visita. Quando arrivo a lavorare in 5 centimetri quadri pulisco tutto e poi ricomincio. Se c’è troppo in ordine, vuol dire che non c’è molto da fare. Il che non significa che non teniamo in ordine. L’artigiano lo fai ancora? Mi piace molto aggiustare gli orologi, per questo non l’ho abbandonato. È un lavoro che mi piace. Siamo rimasti in pochi. Molti vendono, ma pochi danno assistenza. Nel nostro negozio noi garantiamo anche l’assistenza. Assistenza, qualità e... Come ti proponi. Io sono una persona normalissima. il fatto di essere

disposto verso i clienti, non dire mai di no, non rifiutare mai un lavoro, ha spinto a fidelizzare i clienti. Quando devi acquistare un oggetto sono tutti bravi e gentili, quando torni per una rogna o per chiedere assistenza vie-

ni trattato in altro modo. Noi offriamo assistenza sia per quello che si compra da noi, sia per quanto non è stato acquistato qui. Cerchiamo di risolvere i problemi. Il cliente da noi, dal ragazzino all’adulto, ha lo stesso

Dal 1976 a Lumezzane: la passione dal padre Come nasce Calvagna Gioielli? Nasce dalla continuazione del lavoro di mio papà: faceva l’orologiaio a Brescia. Sono arrivato a Lumezzane nel 1976 dalla città in un paese che non conoscevo, non sapendo cosa avrei trovato e non mi sono più mosso. Ho trovato delle persone che hanno apprezzato il mio lavoro e questo si è verificato nella crescita di clienti e di lavoro. Abbiamo servito i nonni, i genitori e ora serviamo i figli. Nella nostra clientela ci sono moltissimi giovani. Questo ci fa piacere. C’è stato un cambio generazionale. I giovani sono più attenti a come spendono e vuol dire che con noi si trovano bene. Vendiamo tantissime fedi, anche se dicono che non ci si sposa più. Noi ogni settimana vendiamo fedi. Da orologiaio, il lavoro si è ampliato. Io sono nato come orologiaio, facendo le riparazioni. Pian piano poi i

clienti ci hanno apprezzato e ci siamo evoluti dal lavoro artigianale a quello commerciale, andando a contattare aziende di alto livello. Noi contrattiamo con aziende qualificate da molti anni. Le aziende con cui lavoriamo, Damiani Chimento, Girard Perregaux o Cartier sono di qualità e i nostri clienti si sono fidelizzati anche grazie alla qualità. Prima della forma estetica, vogliamo che l’oggetto sia affidabile o duraturo, per non fare brutta figura. Ti abitui a vendere un certo tipo di prodotto, non penso di essere in grado di vendere paccottiglia. Prospettive per il futuro? La fine della crisi per tutti. Vogliamo sempre migliorare, facendo un’autoanalisi. Con le persone con cui abbiamo confidenza chiediamo consigli e cerchiamo di andare avanti e di migliorare. Non pensiamo mai di essere arrivati.

Il negozio Calvagna Gioielli in via Matteotti

trattamento. Abbiamo esclusivamente la vendita a tavolino e tutti vengono trattati allo stesso modo, indipendentamente da quello che si vuole spendere. Nessuno è trattato con sufficienza. Nel nostro negozio ci sono articoli che vanno dai 5 euro ai 5 mila euro fino anche a 50mila. Siamo in grado di servire tutti. C’è chi punta sul medio alto, chi sull’alto. Da noi trovi vasta scelta: oggi vuoi spendere 50 euro trovi scelta, domani vuoi spenderne 500 o 5mila le trovi. Non è un negozio troppo esclusivo, con oggetti di un certo target. Abbiamo anche tanti oggetti spiritosi e graziosi senza andare nell’esagerazione. La crisi ha inciso sulle vendite? La crisi c’è. Grazie al cielo stiamo lavorando. I clienti sono molto più attenti a dove li spendono e come li spendono. Se qualche anno fa si comprava senza pensarci due volte, oggi i clienti guardano, ci pensano poi ritornano e comprano. I clienti fanno acquisti ponderati; si lavora con una clientela con la testa sulle spalle. Ognuno fa bene il bilancio della famiglia e quando acquista ci pensa bene. Preferisco che un cliente venga, valuti, torni e acquisti. Se soddisfatto ne parla bene e quindi fa buona pubblicità. Non sono abituato a rifilare niente a nessuno. Non mi piace fare la vendita mordi e fuggi e poi, se ti penti, non torni più. Che regalo acquistare a Natale nel tuo negozio? Qualsiasi acquisto che sia fatto con il cuore. Se il cliente viene qui cercheremo di consigliarlo nel modo giusto, in modo che possa scegliere la cosa migliore in base al budget che ha deciso di spendere.


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Natale A Natale aperti anche gli impianti di Pezzeda

Maniva. Entro Natale verrà attrezzata l’area di circa 15.000 metri quadrati destinata al nuovo Snowpark

Gobbe e trail sotto il Dasdana di Andrea Alesci

La stagione sciistica del Maniva s’è aperta lo scorso 4 dicembre all’insegna delle novità. Terminata da poco la seggiovia Persole-Dasdana, ad oggi il comprensorio può contare su quasi quaranta chilometri sciabili per un totale di diciassette piste (2 baby, 9 blu, 4 rosse e 2 nere). “In quest’inizio di stagione siamo stati benedetti dalle abbondanti nevicate – dice il responsabile del comprensorio, Stefano Lucchini – e dal prossimo 18 dicembre apriremo anche la nuova biposto con cui porteremo gli sciatori sino a quota 2.089 metri in zona Dasdana. Altra grossa novità di quest’anno è lo Snowpark che verrà realizzato dai professionisti di Apocalypsesnow (www.apocalypsesnow.it) e vedrà la collaborazione di Minoia Store per la parte pubblicitaria. La zona interessata sarà sempre quella del Dasdana e interesserà un’area di circa 15.000 metri quadrati, dove le attrezzature verranno predisposte su tre grossi ter-

La pista sul Maniva

razzamenti: su ogni gobba avremo due rampe per i salti, mentre in totale 10 strutture (6 box, 2 trail e un tubo) da 6 metri ciascuna, sia piatte che piattediscesa. Una serie di percorsi graduati utilizzabili da chi ha un po’ di familiarità col mondo di snowboard e freeride e che arricchisce la proposta del comprensorio”. Un rinnovamento continuato anche con l’installazione di tre nuovi tapisroulant (uno al campo scuola vicino al parcheggio per chi arriva da Bagolino, uno dall’albergo Bonardi e uno in sostituzione del vecchio skilift vicino allo chalet), il potenziamento dei due centri di noleggio e riparazione delle attrezzature e la consueta collaborazione con la scuola di sci Tre Valli. “Sinora – continua Stefano Lucchini – abbiamo investito 20 milioni di euro e possiamo contare su strutture alberghiere come la Locanda Bonardi (www.locandabonardi.it), il punto ristoro allo Chalet e da quest’anno il nuovo Bar Igloo, situato alla partenza della seggiovia Persek”. Per informazioni dettagliate visitare il sito web www.manivaski.it.


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Commercianti. La caccia ai doni natalizi colpisce tutti e le offerte si sprecano

A Natale commercio e feste anche in Valle Spazi commerciali e momenti di incontro caratterizzano i giorni che precedono le festività: caccia agli addobbi per la casa e ai doni di Marco Elissini

Il periodo natalizio è uno dei periodi più floridi da un punto di vista commerciale, oltre che di buoni propositi, perché chi poco o chi tanto si viene presi dalla sindrome del regalo a tutti i costi. E questo causa la classica trasferta, spesso più d’una, per cercare il regalo più adatto alla proprie esigenze. Anche la Valtrompia si è arricchita negli anni di centri e negozi in grado di offrire la proposta più adatta. Gli addobbi che più si adeguano alle caratteristiche dello stile d’arredamento della casa. I materiali da usare non possono che essere il vetro, l’oro, l’argento e le candele. Ma oltre agli addobbi e ai regali tipici del Natale ci sono tutti gli oggetti che rientrano nei doni: vestiti, scarpe,

Lo spazio commerciale saretino “Le calchere”

libri, tecnologia e high tech. Non mancano nemmeno i viaggi, tanto sulla neve quanto al mare. Ma in Valtrompia si possono scovare anche gioielli e gioiellerie pronte a offrire ottimi monili, orologi e tutto quello che riguarda la bigiotteria. La cosa che è aumentata negli anni è proprio l’offerta. Anche in Valle sempre più spazi si sono perfezionati nelle proposte per rispondere

alle esigenze dei valtrumplini. La riscoperta di spazi commerciali che si propongono anche con iniziative che offrono non solo commercio ma anche feste, iniziative, concorsi e momenti di svago. Natale arriva anche così, con la grande caccia al regalo: è sospiro di gioia non solo per chi si appresta a ricevere il dono ma anche per tutti i commercianti.

APERTO LA DOMENICA

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Qual è il regalo giusto? Domanda fatidica di questi tempi. Come scegliere il giusto regalo, al di là della cifra. Come evitare il solito rischio di sentirsi dire “Bello! Grazie!” e poi incorrere nel ciclo di regali riutilizzati e reciclati. Allora che regalo fare, chiediamo a Giuseppe Calvagna, titolare della “Calvagna gioelli”, gioielleria in via Matteotti che a Lumezzzane promuove assieme a molti altri negozianti della zona per il periodo natalizio gli Shopping day: negozi aperti mercoledì 22 dicembre dalle 19.30, atmosfera natalizia con gli zampognari e giovedì 23 dicembre con l’arrivo di Babbo Natale dalle 19.30 pronto a consegnare dolci per tutti “Qualsiai acquisto che si faccia col cuore. Se vuoi regalare qualcosa a qualcuno deve piacerti e devi sentirlo. Non deve essere un obbligo. Piuttosto che regalare una cosa che non mi piace non faccio il regalo. Se regali qualcosa deve essere sentita – racconta Giuseppe – devi pensare a chi lo fai e il regalo deve piacere a quella persona oltre che a te che lofai. Il dono deve essere recepito bene. Non deve finire in fondo a un cassetto o finire tra i regali riciclati per cui il regalo rischia di tornare a me”. Il regalo giusto quindi non dipende da quanto costa ma da molti altri fattori: se stessi, il rapporto con la persona a cui lo si deve regalare e il rapporto che c’è tra i due: “Si deve pensare bene a chi riceve il regalo; é un peccato regalare qualcosa non utilizzato”, chiude ancora Giuseppe Calvagna.



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Speciale caccia. I cacciatori lombardi si sentono abbandonati dai partiti

All’orizzonte l’ipotesi di scendere in politica

Eugenio Casella, presidente dell'Associazione cacciatori lombardi

di Elisa Bassini

Se l’attività venatoria sta sfumando verso l’inverno, i dibattiti all’interno delle associazioni dei cacciatori rimangono accesi. In questi mesi le doppiette di tutta Italia hanno visto disattese le promesse fatte in campagna elettorale da esponenti della Lega e del Pdl. Per questo motivo, le associazioni stanno pensando di scendere in politica con un partito autonomo, iniziativa della quale non fa mistero Eugenio Casella, presidente dell’Acl: “Abbiamo in mente di costituire un partito federandoci anche con Caccia Ambiente. I cacciatori sono stanchi delle promesse fatte dai politici, sia dei Verdi sia degli esponenti della maggioranza. Se sul Pdl abbiamo nutri-

to qualche diffidenza, la Lega Nord, sulla quale facevamo affidamento, ha abbandonato tutti i cacciatori, soprattutto quelli delle valli”. Sul tavolo del dibattito, oltre all’annosa questione delle deroghe, prendono posto ulteriori iniziative avanzate dalla coalizione di centro destra, come ad esempio quella che punta all’abolizione dell’articolo 842 del Codice civile, la legge che permette ai cacciatori di entrare nei fondi altrui senza chiedere il permesso. “Se questa iniziativa di legge andasse in porto, il cacciatore dovrà chiedere il permesso a ogni singolo proprietario terriero. Ciò sarebbe impossibile, considerando che, in un ambiente fortemente antropizzato, in un ettaro di terreno possono esserci fino a 12-13 proprietari. Se nelle precedenti legislature queste posizioni erano assunte dai partiti di si-

nistra e quelli animal-ambientalisti, oggi, oltre alle onorevoli Brambilla e Prestigiacomo e al sottosegretario Martini, altri politici del centro destra stanno portando avanti parecchie proposte che vanno a colpire la caccia intesa come attività accessibile a tutti i ceti sociali”, continua Eugenio Casella. L’impegno politico dei cacciatori diventerà quindi realtà, grazie alla fondazione di un partito politico che potrà contare su un bacino elettorale tutt’altro che irrilevante, come sottolinea Casella: “Basti pensare che, quando ci siamo presentati alle provinciali del ’98 con il nostro simbolo, nella sola Brescia abbiamo raccolto 12.500 voti. Ora che abbiamo unificato tutte le associazioni venatorie sotto la sigla Cupav, il discorso potrebbe allargarsi ai 90mila cacciatori della Lombardia”.

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Le promesse non mantenute Il Cupav (Coordinamento unitario provinciale associazioni venatorie) vede l’adesione delle sei maggiori associazioni della caccia tra Brescia e Bergamo. I cacciatori, delusi dalle promesse non mantenute dalla maggioranza, soprattutto dalla Lega Nord, scenderanno presto in politica per far sentire le loro ragioni: “Tra associazioni, non dobbiamo farci la guerra. In passato gli altri partiti politici hanno fatto leva sulle nostre divisioni, ma oggi dobbiamo stare compatti” afferma Eugenio Casella, presidente dell’Acl. Il partito potrà contare su un vasto elettorato a giudicare dal progetto di allargamento della proposta alle altre province. Sul tavolo dei lavori, la revisione dell’articolo 19 bis della legge 157, che non permette di andare a caccia in deroga. La questione passerà in secondo piano se verrà approvata l’abolizione dell’articolo 842 del Codice civile che consente ai cacciatori di entrare nei fondi altrui senza chiedere il permesso. Tra gli obiettivi del partito ci sarà la revisione della legge sulla caccia che risale all’11 febbraio 1992. Una legge che ha quasi 19 anni e andrebbe riformata in base alle mutate condizioni odierne, dando il giusto peso ad alcune infrazioni. La legge 157 impone una sanzione penale al cacciatore che abbatte uno stormo, provvedimento giudicato sproporzionato dalle associazioni di categoria. Il procedimento penale è considerato discordante rispetto alle posizioni prese dalla Cassazione. “Chi abbatte uno stormo paga già i danni in termini economici, ma essere sottoposti a un procedimento penale è una sproporzione, segno di un buonsenso che non c’è più”, questo l’amaro commento di Casella.


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Salute. Dalla gelosia allo stalking: quando la fine della coppia coincide con l’inizio della violenza sul partner

Se l’amore è fonte di malattia La gelosia, non quella sana ma quella possessiva: la persona non può permettersi una distanza emotiva dall’oggetto d’amore e lo usa come “tampone” per non sentire il vuoto di Gianpietro Rossi Psicoterapeuta

Anche nel mese di dicembre, come nei mesi precedenti, la cronaca ci sbatte in faccia episodi raccapriccianti di omicidi a sfondo passionale. Ancora più inquietante è rendersi conto che questi costituiscono più dell’80 per cento del totale dei delitti. La donna è purtroppo preda di questa follia. Ma dove inizia l’esclation di violenza? Prima di giungere ai fatti di cronaca, ha già rovinato l’amore di tantissime coppie con il fenomeno della gelosia possessiva. Non mi riferisco dunque alla gelosia normale, dove manifestiamo la paura di perdere l’amore, ma a quella patologica che muove accuse e sospetti anche in assenza di qualsiasi fatto o circostanza che può giustificare un vissuto del genere. E più si teme che una relazione possa finire, più paradossalmente si contribuisce a finirla per davvero come troppo spesso accade. È un fenomeno di patologia psicologica che nonostante la sua diffusio-

ne e pericolosità non è curiosamente curato. Ancora tanta ignoranza sulle possibilità di cambiamento ci lega a inutili sofferenze in sé, nella coppia e nella famiglia. Roland Barthes scriveva: “Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri”. La gelosia patologica pretende di possedere ciò che si ritiene proprio. Ma se l’amore è rispetto dell’altro, compresa la sua libertà, ciò dichiara la fine dell’amore.

Inizia la battaglia al servizio del proprio ego, spesso debole per sensazioni d’inadeguatezza e scarsa autostima. Invece di chiedere aiuto o guardarsi dentro, nella paura irrazionale e incontrollata dell’abbandono, si preferisce guardare fuori: con l’essere sospettoso per ogni comportamento relazionale del partner verso l’altro sesso, con il controllare ogni comportamento dell’ “altro”, con il manifestare invidia e aggressività verso i possibili rivali, fino all’aggressività persecutoria verso il partner. Qui inizia il fenomeno dello stalking ovvero l’ossessività nel sorvegliare e controllare una persona, con ricerche di contatto non deside-

rati dal soggetto e tali da provocare preoccupazione e timore. L’assurdità è che ciò è fatto anche verso relazioni finite o addirittura inesistenti. Solo di recente queste aberrazioni dell’amore sono perseguibili per legge. Non basta però il carcere. Occorre prevenire. Se la persona non si cura non finisce qui. Può accadere come nel recente fatto di cronaca: dopo sei mesi di carcere per violenze all’ex, esce di prigione e la uccide. Nella gelosia possessiva, la persona non può permettersi una distanza emotiva dall’oggetto d’amore e lo usa come “tampone” per non sentire il senso di vuoto e d’abbandono. Illudendosi di poter controllare la persona amata, al tempo stesso, nella gelosia patologica ci s’illude di controllare le proprie ansie e le proprie angosce. Occorre smettere di basare il proprio benessere sulla presenza forzata dell’altro e affidarsi a una maggiore autonomia affettiva e saper stare soli per un momento nella vita se questo deve essere la conseguenza. Innanzi a una famiglia alla quale non sì vuole rinunciare non rimane che fare leva sul possibile cambiamento di relazione e comunicazione per ridurre infelicità e conflitti che aumentano la paura stessa dell’abbandono. Più a lungo è durata una coppia più si dovrebbe osare un supporto di coppia oppure su di sé per rimediare la relazione. Purtroppo c’è chi soccombe a rinunce premature o peggio ancora rinunche che sono dettate da gesti oppure da parole impulsive.


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"Natale nelle Pievi" in Valtrompia

Cultura

La Valtrompia accoglierà una serie di spettacoli all’interno di “Natale nelle Pievi”. Domenica 19 dicembre alle ore 20.45 “Sèt stòrie che scalda el cör presso la pieve di Sant'Andrea a Concesio, mentre martedì 21 dicembre alle ore 20.30 “Cant mCrismas” alla Sala delle Colonne di Bovezzo. Mercoledì 22 dicembre (ore 20.30) al Forno Fusorio di Tavernole va in scena “Quater galete e ’n portogàl”; mercoledì 5 gennaio, invece, l’auditorium di Marcheno accoglierà alle 20.30 “Nedàl l’è en bé grant… sensa cunfì”. Chiusura giovedì 6 gennaio con “Marù de Nedàl” alle ore 16.30 nella chiesa di San Giovanni Battista a Mondaro di Pezzaze.

Natale nelle Pievi. Novità assoluta i film sulla montagna: il 18 dicembre al Forno Fusorio di Tavernole

Un Natale fra le pievi e il cinema di Andrea Alesci

Una tradizione che racconta le tradizioni. “Natale nelle Pievi” ritorna come ogni anno a celebrare il sacro momento della nascita di Gesù in un carosello d’iniziative fra quaranta comuni bresciani, tredici dei quali in Valtrompia. “Lo spunto – dice l’ideatore e direttore artistico Pietro Arrigoni – mi è venuto dal presepio che sin da piccolo costruivo con ardore a casa. L’immagine di quella famiglia stretta nella semplicità di una mangiatoia mi ha fatto pensare alle pievi come luoghi di una dimensione raccolta, dove la collettività si riunisce per condurre una riflessione sulla nascita di Gesù”. Giunta alla 6ª edizione, la rassegna ha continuato a crescere e sempre più comuni hanno voglia di mostrare scrigni costruiti con pietra e fede, dove poter riscoprire i silenzi, le pause e il fluire della parola in dialetto. “Questo contenitore – continua Pietro Arrigoni – è una grande

vetrina per attori, scrittori, cantanti: ogni anno ricevo una quantità incredibile di testi, segno che la gente ha voglia di scrivere in dialetto, perché sente che è una lingua nella quale ancora si riconosce. Fulcro di tutto è la riflessione sulla casa e sulla figura di padre Ottorino Marcolini, con un testo scritto da Tonino Zana (Chel Mòtom che el va gné a incio-

dàl...) che girerà fino al 28 dicembre nei villaggi bresciani. E poi, l’attenzione sui campanari con l’evento ‘I campanèr e i tirabaciòcoi’ in largo Formentone a Brescia, dove è stata montata una torre campanaria con campane e tastiere”. Una rassegna che sta girando per la provincia anche con la visita guidata ad alcune pievi, i racconti di Na-

100 % BRESCIA a cura di Mario Ricci

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Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15

sms: 338 3636104 in collaborazione con

tale e una novità assoluta: “Davanti all'acqua, sulla cima del monte - Brescia Wintermeeting Mountainfilm”. “Quest’anno – spiega Pietro Arrigoni – abbiamo voluto aggiungere anche il linguaggio cinematografico, proiettando una serie di pellicole in anteprima regionale o nazionale su iniziativa di Davide Torri e dell’Associazione Gente di Montagna in sinergia con Film Festival Città di Trento, Lab80 ed Ersaf Lombardia”. Proprio sabato 18 dicembre (ore 20.30) sarà la volta della Valtrompia, con la proiezione al Forno Fusorio di Tavernole di “The Devil’s Miner” di Richard Landkani e Kief Davidson, Genziana d’oro al Trento Film Festival per il miglior film di montagna 2006 e “Sur et sous terre” di Paolo Jamoletti e Alberto Valtellina”. Un evento culturale senza precedenti nel bresciano, che nella Valle del Mella si accompagnerà a una serie di spettacoli (vedi dettaglio nel box in alto) sino alla chiusura del 6 gennaio nell’abitato di Pezzaze con l’acclamato successo Marù de Nedàl. Info su www.natalenellepievi.com.


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“Io sono con te”. Anteprima bresciana nelle Sale al Villaggio Sereno “

VOCESAS

A Natale con Maria

La programmazione del mese di dicembre nelle Sale della Comunità è ricca di proposte. Voce Sas propone un evento speciale per le Feste di Mauro Toninelli

Il Natale arriva e arriva anche nelle sale, e in questo periodo tutti accorrono al cinema; tanto o poco, le feste natalizie coinvolgono grandi e piccini, piccoli e adulti. Ma Natale arriva anche e soprattutto con il film “Io sono con te”, pellicola di Guido Chiesa. L’anteprima bresciana sarà sabato 18 dicembre nella sala Sereno del Villaggio Sereno alle 20.45, con presentazione a cura di Annachiara Valle, direttrice della rivista “Madre”, e di don Italo Uberti, programmatore di Voce Sas; a seguire anche un dibattito. La giovane Maria, figlia di pastori, è promessa in sposa a Giuseppe, un vedovo con due figli, abitante nel vicino villaggio di Nazareth, nella Galilea di duemila anni fa. Lasciata la propria casa, Maria ben presto ravvisa le storture del mondo patriarcale che la circonda. L’atteggiamento determinato

Un'immagine del film “Io sono con te”

della ragazza, protettivo nei confronti dei bambini, provoca l’indignazione del capofamiglia e di quanti sono convinti della necessità di impartire loro punizioni e disciplina. Dando alla luce suo figlio Gesù, Maria si trova ad affrontare scelte decisive, destinate a creare stupore e scandalo. È sorprendente e coraggioso il modo con cui il regista racconta il rapporto speciale che ha legato Maria al figlio Gesù. Nessun film aveva mostrato così il volto di Maria, frutto di uno studio sul personaggio anche antropologi-

co. Una donna e una madre che non solo è spettatrice del miracolo ma parte determinante della sua formazione. Maria da giovane è interpretata dalla quattordicenne Nadia Khlifi e poi Rabeb Srairi per la sua età matura. Entrambe tunisine dalla pelle scura “perché studi recenti dicono che gli ebrei dell’epoca fossero più simili agli arabi che ai cristiani di oggi”, racconta il regista Chiesa. Una proposta aperta a tutti con l’invito speciale per i sacerdoti, che potranno entrare gratis.

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La programmazione delle Sale LUMEZZANE PIEVE – LUX Le cronache di Narnia e il viaggio del veliero: sabato 18 dicembre ore 20.30; domenica 19 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 20 dicembre ore 20.30; sabato 25 dicembre ore 20.30; domenica 26 dicembre ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 27 dicembre ore 20.30. Natale in Sud Africa: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30; lunedì 3 gennaio ore 20.30.; mercoledì 5 gennaio ore 20.30; giovedì 6 gennaio ore 15.30, 18.00, 20.30. LUMEZZANE S. APOLLONIO ASTRA Rapunzel: domenica 19 dicembre ore 14.30, 17.30, 20.30; Harry Potter e i doni della morte: sabato 1 gennaio ore 20.30; domenica 2 gennaio ore 17.30, 20.30. LUMEZZANE SAN SEBASTIANO SALA DELLA COMUNITÀ Harry Pottere e i doni della morte sabato 25 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; domenica 26 dicembre ore 15.00, 18.00, 20.45; lunedì 27 dicembre ore 20.45. Il nastro bianco: giovedì 13 gennaio ore 20.45; domenica 14 gennaio ore 20.45. NAVE - SAN COSTANZO Harry Potter e i doni della morte: sabato 25 dicembre ore 20.30; domenica 14 dicembre ore 14.30, 17.00, 20.30.


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Musica. È ripartito il Titanic Tur di Cinelli & Qui, Quo Quartet con il cd “Viola, dù viulì, violoncello e Cinilì”

La graffiante ironia di Piergiorgio fra canzoni e parodie in dialetto Oltre al nuovo tour l’artista saretino è in giro con CantómCrismas insieme a Gozzetti. In estate lo spettacolo con Giorgio Zanetti sulle Dieci Giornate di Brescia di Andrea Alesci

Il Sono trascorsi quattro anni da quel “Fradei che nàs!” ufficiale esordio nel mondo della musica bresciana di Piergiorgio Cinelli, con l’autoironia incisa nella plastica ambiguità del dialetto ad accostarlo al fratello Charlie. “Il dialetto è qualcosa che è dentro di noi e proprio queste sfumature lo rendono una lingua ricca quanto e forse più dell’italiano. Io sono diventato cantante a 45 anni (nel 2011 saranno 50 le candeline, ndr), anche se l’ho sempre fatto per hobby: infatti, fino al 2007 ho svolto la professione di archeologo, facendo scavi per vent’anni in giro per l’Italia. Poi, la scelta di fare della musica il mio mestiere. E di qui quella del dialetto: qualcosa che mi è venuto naturale, perché il dialetto è uno strumento formidabile per comunicare, è una lingua a suo modo straniera, tan-

Piergiorgio Cinelli

to che appena mi allontano dai confini della provincia mi rendo conto del suo pazzesco limite di comprensione. Nonostante ciò, adesso si sta cercando di riscoprire i vernacoli italiani, per evitare che evaporino come tocca agli artigiani de na olta. Tanto si sta facendo per conservare queste preziose nicchie: un esempio su tutti la sezione dedicata alle composizioni che sarà presente al prossimo festival di Sanremo. Se il dialetto non si parla, si perdono

atteggiamenti che sono insostituibili. Il dialetto è una lingua più musicale dell’italiano e, anche se il suo utilizzo è limitato, esistono migliaia e migliaia di queste potenti limitazioni in ogni luogo del pianeta. Ogni zona ha il proprio, ogni paese la sua sfumatura che dice quali sono le radici di chi lo parla. Le mie stanno a Sarezzo, che ho lasciato nel 1991 ma dove torno quasi tutte le settimane per trovare parenti e amici, perché anche se non è il paese dei miei

sogni, è il mio paese. Proprio da qui, nella chiesetta del Crocevia, lo scorso 10 dicembre sono partito con la prima di CantomCrismas, concerto di canti natalizi inserito all’interno della rassegna Natale nelle Pievi e che porto in giro per la provincia insieme a Daniele Gozzetti. Poi, sabato 11 dicembre è ricominciato (dopo le serate estive) il Titanic Tur con il Qui, Quo Quartet e il maestro Andrea Bettini per promuovere “Viola , du viulì, violoncello e Cinilì” e l’intento di fare una registrazione del cd dal vivo. Anche qui, come in “Schìa le poce” e “Tal amore” ci sono molte parodie di canzoni famose in dialetto più alcuni pezzi originali. Quello delle parodie è un meccanismo che si autoalimenta, perché trovo di continuo spunti e molti suggerimenti arrivano anche dal pubblico; in ogni caso, sto scrivendo ancora pezzi originali, che andranno anche nel futuro lavoro. Prossima data del tour sarà mercoledì 22 dicembre a Ospitaletto e sabato 8 gennaio a Verolavecchia, prima di proseguire anche nei mesi successivi 2011. E per l’estate ventura è in cantiere uno spettacolo insieme a Giorgio Zanetti sulle Dieci Giornate di Brescia, per mostrare in parole e musica il fiero contributo della nostra città alla causa del Risorgimento italiano”. Per informazioni su Piergiorgio Cinelli visitare il sito web www.piercinelli.it.


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Lume Calcio, Cavagna miglior presidente

Sport

Nella serata del 13 dicembre Benevento ha ospitato la seconda edizione dell’evento “Italian Sport Awards – La notte dei campioni dello sport italiano”, che ha visto tra i protagonisti il presidente dell’A.C. Lumezzane Renzo Cavagna. Il patron rossoblù è stato votato il “miglior presidente del calcio professionistico”. Appresa la notizia il presidente rossoblù è apparso molto soddisfatto del riconoscimento affermando che questo “è un titolo che premia il lavoro fatto dalla società negli ultimi anni e che ci invita e ci sprona ad andare avanti nonostante le mille difficoltà.” Per il patron valgobbino sono arrivati subito i complimenti da parte di tutta la squadra e da mister Davide Nicola. (al.an.)

Alpinismo. Parla Roberto Parolari, una delle tre guide triumpline con Serafino Moretti e Andrea Mutti

La passione della Guida alpina di Andrea Alesci

Sciare in quota, arrampicare sulla roccia, risalire cascate di ghiaccio, camminare in cresta sono azioni che nascono dall’incontro fra il gesto dell’uomo e l’ambiente montano. Attività che spesso non si potrebbero compiere senza l’aiuto di una Guida alpina, come Roberto Parolari, che abbiamo incontrato per capire meglio che cosa significa svolgere questo mestiere. “Qui in Valle – dice Parolari – siamo in tre: io, il gardonese Andrea Mutti e Serafino Moretti, quest’ultimo ancora Aspirante Guida, grado raggiunto dopo un periodo di formazione di circa un anno e mezzo (e 90 giorni effettivi di corso) per apprendere tutte le tecniche a livello pratico e didattico sull’accompagnamento professionale; per diventare Guida si deve poi sostenere un esame, fare due anni di praticantato e un altro esame lungo 23 giorni, quindi l’iscrizione al Collegio regionale delle Guide alpine lom-

Un'immagine di un'escursione sulla neve

barde, che ha sede a Edolo e conta su circa 200 iscritti”. Un mestiere che abbraccia molte attività tipiche della montagna, che può essere perfezionato in vari modi. “Il professionista – continua Roberto Parolari – può specializzarsi ad esempio in canyoning, in rilevazioni stratigra-

ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA CALCIO E TENNIS Via della Stella Concesio - BS Tel.030.2752858 calcioshowghido@gmail.com

fiche nivologiche per fornire informazioni utili alla redazione dei bollettini valanghe, in formazione per tutti quei lavori che si svolgono in quota (utilizzo di sistemi anticaduta). Inoltre, da molti anni le guide fanno parte dell’equipaggio aereo di Soccorso alpino del 118, per il quale è necessaria comunque

un’ulteriore formazione specifica”. Un lavoro che, come per tutti i liberi professionisti, si svolge lungo tutto l’arco dell’anno e consiste nel programmare le proposte e trovare i canali giusti per sviluppare le proprie idee, oltre alla parte preponderante dell’accompagnamento. “Essere una Guida alpina significa amare e conoscere profondamente la montagna in tutte le sue vesti, offrire un servizio professionale in ambiente e sapere stare insieme a persone di tutte le età con esigenze diverse. La montagna è la nostra passione, la nostra vita, e abbracciarsi o stringersi la mano nell’aria tersa che c’è in quota è la paga migliore che si possa ricevere”. Tre guide alpine della Valtrompia, che insieme al benacense Guido Bonvicini sono riunite in“ Sport Club Brescia Liberavventura” (www. liberavventura.it). Info: Roberto Parolari (335.8339653, robi@liberavventura.it), Andrea Mutti (335.5333004, andrea@liberavventura.it), Serafino Moretti (339.3837323, info@serafinomoretti.it) Guido Bonvicini (335.8239808, guido@liberavventura.it).


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La Voce della Valtrompia dicembre 2010

Sito: www.lavocedelpopolo.it

SERVIZI e NUMERI UTILI EDICOLE Ritira qui la tua copia gratuita

COMUNI

BOVEZZO Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo COLLIO Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavoglio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio BOVEGNO Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno LODRINO Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it BOVEZZO Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

BRIONE Via San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.it

COMUNITA’ MONTANA

MARCHENO Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno

Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia

GARDONE VAL TROMPIA

POLAVENO “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio

Via Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edicola di Consoli Michela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi

CONCESIO P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it

IRMA LODRINO Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito: www.valletrompia.it

LUMEZZANE Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it

MARCHENO Via Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINO Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it

NAVE Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito: www.comune.nave.bs.it

NAVE Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave

PEZZAZE

VILLA CARCINA Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina

Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

CONCESIO Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio

Piazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

ANNO II NUMERO 12 - dicembre 2010 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

Via Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

POLAVENO SAREZZO Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

TAVERNOLE SUL MELLA VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

INFORMAGIOVANI

EMERGENZA

CONCESIO

118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)

Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141

LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519

NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753

SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539

VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224

SOCCORSO ALPINO Gardone V.T.: Cell. 3357853490


La Voce della Valtrompia dicembre 2010

E-mail: valtrompiavocemedia.it

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ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BOVEGNO S. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) - 8.00 BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) –

Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00

18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30

Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo:

CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00

Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo:

19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00

9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00

8.00 – 10.30 – 18.30 Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30

S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festi-

MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario

– 18.00

COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo:

vo: 15.30 (giugno/settembre)

della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:

Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30

18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00

S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00

Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30

GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30

- Festivo: 10.00 – 18.30

Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Festivo: 11.00 – 18.30

Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30 NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00

Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30

Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30

PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00

IRMA SS. Trinità: Festivo: 9.30 LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-

Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00

vo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00

– 11.00

LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00

Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Fe-

– 19.00

S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:

- Festivo: 18.00

POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00

stivo: 16.00 (maggio/settembre)

La chiesa di S. Filastrio di Tavernole

Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30

Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00

Ponte Zanano – Santuario Madre del redentore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30 TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00

Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30

VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00

Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

In tutta la provincia alle consegne pensiamo noi Essenze di faggio e rovere



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