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La Voce della Valtrompia n.
MENSILE D'INFORMAZIONE
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Territorio. Le nuove situazioni politiche nelle municipalità di Collio, Bovegno e Nave
Editoriale
Una strada chiamata desiderio di Egidio Bonomi
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ANNO III - MAGGIO 2011
Una strada chiamata desiderio, quella della Valtrompia. Superstrada, autostrada o bretella che sia e che non riesce ad essere. È quantomeno singolare come i triumplini ce la mettano tutta per non avere un collegamento decente. Quarant’anni di sospiri, discussioni e scarso impegno dei valligiani hanno consumato otto lustri senza cavare un ragno dal buco. Quando, dopo progetti, rifacimenti di progetti, modifiche, ricorsi, controricorsi, Anas, Consiglio di Stato, Tar e chi più ne ha più ne metta, sembrava finalmente giunto il momento di dare avvio ai lavori, ecco l’ennesimo intoppo: i proprietari dei terreni su cui dovrebbe passare la nuova arteria hanno fatto ricorso, ottenendo ragione. Tutto da rifare, o meglio, ora si pensa di andare a trattativa privata con i... privati. Fatto sta che la strada continua a essere un desiderio. Intanto le aziende hanno trovato soluzioni adeguate verso la pianura e perfino nella vicina Franciacorta. Intanto chi da Gardone o da Lumezzane deve attingere a Brescia deve fare della pazienza, rabbioso esercizio trappistico perché sa quando parte, quasi mai quando arriva. Al tempo in cui c’erano i fondi per realizzare una bella strada, nessuno s’è mosso, tranne gli industriali di Lumezzane che nel 1975 offrirono al loro Comune un progetto esecutivo di un tunnel a doppia canna, sotto il monte Poffe fino a Concesio, con promessa di finanziamento della Bei (Banca Europea per gli Investimenti). I grossi faldoni morirono in un armadio, vinti dalla polvere. Quando l’allora ministro dei Lavori pubblici, Gianni Prandini, predispose un collegamento della Valtrompia attraverso Lumezzane fino a Rezzato - 27 chilometri, di cui 14 in gallerie - insorsero gardonesi, maestrine tremule di Nave e Botticino per via di impatti ambientali inesistenti e tutto finì nel nulla... solido, e nel sarcasmo della denominazione acida di “Lumezzane-Mare”, buttati via 10 miliardi di progetti. Insomma, la sensazione, ormai stancamente vecchia, è che i triumplini godano a darsi martellate. E la strada, a questo punto, forse non è più nemmeno un desiderio.
Le amministrative locali tra conferme e sorprese A Collio è rieletto sul filo di lana il sindaco uscente Mirella Zanini. Tullio Aramini primo cittadino di Bovegno, Tiziano Bertoli a Nave Inchiesta
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Sport Il 30° del sentiero 3V in una gara del Trail Running Brescia tt pag. 28
Musica
La storia infinita
Un altro stop alla costruzione dell'autostrada in Valtrompia . Le tappe, le posizioni e il punto della situazione in un'intervista all'assessore Vivaldini
I servizi a pag. 2-3
Il 14 giugno l'omaggio al tenore Giacinto Prandelli tt pag. 26
Lumezzane Don Paolo Corsetti, primo prete di Fontana in settant'anni tt pag. 7
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Primo piano
La storia infinita dell’autostrada In questa pagina facciamo il punto sulla situazione dell’autostrada della Valtrompia. Nell’articolo di apertura ripercorriamo la storia recente sino all’ultimo stop arrivato dal Consiglio di Stato. Una questione che porta alla luce la problematicità della viabilità in Valle. Le prospettive e le posizioni della gente, delle amministrazioni e dei molti valtrumplini che ogni giorno trascorrono molto, troppo tempo sulle loro automobili. A fianco una lunga intervista a Maria Teresa Vivaldini, assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia disponibile a rispondere a 360 gradi alle domande che gli abbiamo posto sulla problematica questione dell'autostrada.
Mobilità. Nuovo stop all’autostrada della Valtrompia, che nella formula attuale getta le sue radici nel 2004
Dal sogno all’incubo, quando l’autostrada rimane un’utopia Le tappe che hanno segnato la storia della strada pronta a snellire il viaggio dalla città alla Valle, fino all’ennesimo ultimo altolà dai contorni burocratici di Mauro Toninelli
La storia infinita dell’autostrada della Valtrompia ha segnato in questo periodo un altro capitolo. Per anni e da anni si è parlato di ipotesi e soluzioni per agevolare la viabilità della Valle, fino a quando il progetto del 2004 proposto da Cipe-Anas era sembrato adatto a risolvere la questione, proponendo due rami che collegano i comuni della Valle con i caselli di Brescia Ovest e di Ospitaletto. Nel 2005 la Corte di Giustizia Europea avvia nei confronti dell’Italia una procedura d’infrazione: l’assegna-
zione dei lavori per l’autostrada valtrumplina alla società Serenissima Brescia-Padova. Per risolvere il problema il tracciato è stato suddiviso in due: Ospitaletto-Sarezzo e Sarezzo-Lumezzane con collegamento da Collebeato alla tangenziale Ovest. In tutto 36 chilometri per un costo di 740 milioni di euro. Nel dicembre del 2009 il Consiglio amministrativo dell’Anas approva il progetto .
Nel gennaio 2010 Anas invia 400 avvisi di procedura per esproprio a proprietari di immobili che sono coinvolti nella realizzazione del primo lotto, quello che unisce Sarezzo a Concesio. Nel marzo del 2010 il Tar di Brescia emette una ordinanza che sospende i lavori dopo che una ventina di persone coinvolte negli espropri temporanei o definitivi di territori avevano fatto ricorso al tribunale. Altro stop per l’autostrada della Val-
le. Questa sospensione momentanea viene annullata il 30 luglio del 2010 dopo che Anas Apa aveva deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, il quale aveva sospeso l’efficacia della sentenza del Tar. Tutto a questo punto sembrava fatto affinché i lavori procedessero. Fino ai giorni scorsi in cui il Consiglio di Stato, lo stesso che aveva sospeso la decisione del Tar, ha rigettato l’appello dell’Anas. A fermare le macchine probabilmente la scadenza dell’efficacia del decreto di esproprio. Ma la diatriba pare aperta in quanto nel Decreto Sviluppo compare il prolungamento della scadenza da cinque a sette anni, dunque l’autostrada della Valtrompia potrebbe ancora essere realizzabile. Ma questo prevede il ricorso della Provincia. Siamo certi che le puntate non sono ancora finite, anzi la storia pare ancora aperta. La gente della Valtrompia è ovviamente divisa tra coloro che la ritengono utile e necessaria e coloro che la ritengono inutile per un territorio ormai non più in espansione e sviluppo o chi chiede una soluzione alle ore trascorse in automobile per percorrere pochi chilometri.
Valtrompia. Il problema della viabilità tocca tutti i valtrumplini: nel futuro pare esserci anche la metropolitana
Amministrazioni pro-autostrada, cittadini divisi tra no, sì e ni Su e giù, giù e su per la Valle. Sono un numero innumerevole le vetture che ogni giorno percorrono la Triumplina. Hanno ragione coloro che si sentono “derubati” (comunque pagati bene) di un pezzo della propria terra senza che loro volessero darla ad altri; hanno ragione tutti coloro che ritengono superfluo il tratto di autostrada che collega la Valle perché sarebbe un’opera invasiva e non rispettosa dell’ambiente; hanno ragione coloro che dicono che la Valtrompia non sta vivendo il periodo dell’oro lavorativo, per cui molte ditte se ne sono andate dalla zona; hanno ragione coloro che
per mille altri motivi, più o meno validi, sono contrari alla realizzazione dell’autostrada, ma hanno altrettanto ragione coloro che per tanti altrettanti motivi devono affrontare il viaggio verso Brescia o, viceversa, verso la Valle; hanno ragione coloro che passano ore, perché di questo si tratta, a fare 10/15 chilometri; hanno ragione coloro che sono spinti dalla scuola, dal lavoro, dalle esigenze sanitarie ad attraversare la Valle. in su o in giù. Una soluzione va pensata, provata e valutata, secondo tutti i criteri disponibili. Non ce ne sarà mai una adatta a tutti. Tutte le amministrazioni valtrumpline appog-
giano il progetto dell’autostrada. Hanno ragione tutti coloro che parlano di spreco di denaro pubblico in questa odissea che, per ora, penalizza soltanto e solamente i valtrumplini che con questi problemi concreti si trovano a fare i conti ogni giorno. Ci sono altre soluzioni ipotizzabili? Qualcuno parla di metropolitana che in là dovrebbe allungarsi verso la Valle. Condizionale d’obbligo se calcoliamo che la prima volta che si parlò di autostrada fu il 1975 e anche prima se risaliamo alla proposta di Bruno Boni. Si vedrà -cosa succederà. E intanto altre ore in auto, in triumplina, se ne sono andate.
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Gli espropriati da convincere “Gli espropri sono stati il problema più grande, ma di 16 espropriati che avevano fatto il ricorso, in nove hanno rinunciato: ne sono rimasti solo sette. Penso che attraverso un buon accordo si riesca a soddisfare anche questi: lo spero, perché questa valle ha bisogno di quest’opera e per l’interesse di pochi non sarebbe giusto togliere l’utilità a tanti cittadini”. Inutile sottolineare, come rimarca anche l’assessore Vivaldini, che in questi anni la difficoltà principale sia stata quella di convincere i cittadini (un numero anche piuttosto esiguo) a non adire le vie legali, ma a trovare un accordo che salvaguardasse l’intervento strategico per tutto il territorio valtrumplino e non solo.
Intervista. L’assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini fotografa la situazione
Vivaldini: “L’opera si farà. Spero di iniziare tutto entro un mese” Il Consiglio di Stato non ha dato ragione all’Anas: si apre una nuova partita. I tempi stringono perché la Valle soffre i disagi, l’inquinamento acustico e atmosferico di Luciano Zanardini
“Mi sembra azzardato dare dei tempi, ma sono positivi. L’opera si farà. Spero di iniziare entro un mese e di dare l’opera ai valtrumplini”. Alla domanda sugli sviluppi dell’autostrada della Valtrompia, l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini non ha dubbi sul futuro dell’opera in questione. La Vivaldini ha raccolto il timone di Mauro Parolini (oggi consigliere regionale) e sta seguendo una fase delicata (l’ennesima) della vicenda dopo la bocciatura da parte del Consiglio di Stato.
Assessore, qual è la fotografia della situazione? “Purtroppo il Consiglio di Stato non ha dato ragione ad Anas e ha rigettato l’appello; adesso abbiamo tre strade per ricominciare la grande opera che la Valtrompia si aspetta da anni e che è giusto dare a questo territorio. La prima cosa da fare è quella di cercare degli accordi bonari con i ricorrenti, degli accordi che li soddisfino e che permettano a loro di rinunciare
all’appello. In secondo luogo nel decreto sviluppo è stata inserita una proroga di due anni alla dichiarazione di pubblica utilità (era scaduta), ma purtroppo non è stata ancora pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e non ha validità (efficacia di legge). Chiederemo che venga pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e attraverso la conversione di legge che dura 60 giorni faremo un emendamento affinché questa diventi retroattiva e quindi si possa appli-
care questa proroga di due anni. La terza cosa (spero non succeda mai) sarebbe il dover rifare tutto da capo, richiedere la dichiarazione di pubblica utilità e riapprovare tutto il progetto definitivo”. I tempi si allungherebbero? L’ultima via sarebbe comunque molto veloce perché tutti a Brescia (anche le compagini politiche) sono d’accordo su questa opera. In una settimana o 15 giorni al massimo si potrebbe riavere tutto. Abbiamo trovato un grande apporto da parte di tutti i Comuni (Concesio, Villa Carcina, Sarezzo). Vogliamo dare respiro a questa Valle intasata da milioni di macchine ogni giorno: disagi, inquinamento acustico e atmosferico, ma soprattutto poca sicurezza per la mobilità dolce e l’utenza debole che si trova a fare i conti con un traffico sempre più intenso. Qual è la copertura economica dell’intervento? Questa è un’opera finanziata completamente dalla Brescia-Padova che ha già erogato all’Anas il primo milione per fare il progetto e altri sei per incominciare l’opera. Sarebbe un peccato, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche, perdere questa opportunità per Brescia.
Intervista. Nelle parole dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici la descrizione dell’intervento
La prima fase prevede i lavori nella tratta Concesio-Sarezzo Assessore Vivaldini, può aiutarci a comprendere meglio le caratteristiche dell’autostrada valtrumplina? Adesso faremo la prima parte del lotto (da Concesio a Sarezzo) per un costo di 250 milioni. Il raccordo autostradale della Valtrompia interessa 11 Comuni, ha una forma simile a una “Y” e i rami verso sud raggiungono l’autostrada A4 rispettivamente verso i caselli di Brescia e di Ospitaletto, mentre verso nord i rami si collegano alla SS 345 presso Sarezzo proseguendo poi verso Lumezzane: adesso comunque cominceremo il primo lotto. La realizzeremo
attraverso la costruzione di gallerie ad aerazione a nord di Villa Carcina verso Lumezzane e il collegamento con la Sp 19 con una tratta nuova tra Concesio e Sarezzo. La tratta Concesio-Sarezzo ha un’estensione di circa 5 km e si sviluppa in galleria artificiale attraversando anche il fiume Mella in corrispondenza del confine tra Villa Carcina e Sarezzo. La galleria è costruita su due corsie per ogni senso di marcia più la corsia di emergenza (per la sicurezza sono previsti anche dei bypass e delle piazzole di sosta). È una strada ben progettata, sicura e speriamo anche veloce. Quando è stata pensata l’autostra-
da, non si parlava di metropolitana; oggi si ipotizza anche una seconda linea della stessa metropolitana fuori dai confini della città, quali possono essere gli sviluppi successivi? Adesso parlare è prematuro. Se dovesse arrivare la metropolitana, il territorio sarebbe ben servito. L’importante è che la metropolitana parta, poi ci potranno essere i collegamenti con le varie estensioni. In Provincia abbiamo fatto un emendamento al bilancio perché in futuro ci possa essere un collegamento anche con l’autostrada della Valtrompia.
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La parola ai lettori
Rotte letterarie Sfugge alle onde dei mari conosciuti la perfetta anomalia di Jakob Mendel, in quella gemma che descrive un uomo straordinario, conoscitore d’ogni pagina scritta sotto il cielo terrestre che Stefan Zweig ha restituito a noi con “Mendel dei libri”. Sfuggente a noi che camminiamo con occhi e piedi ancorati a terra la traversata che ci fa “Toccare le nuvole” il funambolico Philippe Petit, avanti e indietro su un filo sospeso come l’uomo che trascorre la sua vita nel diuturno andare e venire dentro il racconto de "i Sette messaggeri" di Dino Buzzati, acquattato fra le pagine d'inchiostro della brillante “Boutique dei misteri”.
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IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA
Concesio e quell'aiuola selvaggia
LETTERE
In quest’ultima appendice concesiana della provinciale 345 che sale in Valtrompia la zona di mezzeria pare diventata una striscia di foresta abbandonata a se stessa. L’erba ormai cresce selvaggiamente, così come accade nella vicina rotatoria. Già afflitta da un traffico che non accenna a diminuire (da ultimo lo stop all’autostrada da parte del Consiglio di Stato), la strada delle tre Valli deve contentarsi anche di spazi verdi poco curati. Che almeno l’occhio abbia la sua parte!
Spirito solidale Egregio direttore, sono un volontario della Protezione civile e scrivo per comunicare a tutti le emozioni provate durante l’inaugurazione della nostra nuova sede a Nave, tenutasi il 16 aprile scorso: una giornata speciale! Tutto ha avuto inizio verso le 10.45 con il saluto delle autorità, seguito poi dalla lettura della lettera inviataci dall’ex capo del dipartimento dott. Bertolaso, che non ha potuto esserci perché si trovava in Africa, e in cui augura che “questa nuova sede non rimanga solo un edificio, ma si trasformi in casa per i volontari e per tutta la comunità”. Hanno parlato anche tre cari amici abruzzesi: Noemi, Enver e Saverio. Noemi con grande commozione ha letto una lettera indirizzata al nostro sindaco in cui ha ringraziato i volontari e l’intera cittadinanza per aver dato tanto sostegno nel momento del bisogno. La partecipazione dei volontari e di tutti i presenti ha reso una semplice inaugurazione un momento di riflessione molto toccante. La parola è passata a Michele, uomo della Protezione civile che già emozionato ha cercato di esprimere i suoi pensieri e infine, prima dell’alzabandiera e della benedizione, è intervenuto Gustavo. È il coordinatore del nostro gruppo, la nostra saggezza e la nostra forza; lo ringraziamo per il suo ruolo e il suo impegno (anche nelle difficoltà). Personalmente desidero ringraziare ogni volontario, non solo per la buona riuscita di quella festa, ma per la collaborazione e lo spirito solidale di ogni giorno in ogni occasione: grazie! Paolo Corsini
IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA
Vesalla e il guardrail "ambientale" Lungo la strada che da San Giovanni Polaveno s’addentra nel bosco e porta al piccolo abitato di Vesalla sembra di stare in un mondo discosto e silenzioso, dove perfino i guardrail sono in armonia con l’ambiente. Esito degli interventi condotti nel 2010 dalla Comunità montana sulle viabilità agro-silvo-pastorali della Valle, queste barriere che corrono di fianco alla strada rendono, con quella copertura lignea, l’ascesa più dolce e confortevole.
Giornali della Comunità
Radio Voce “100% Brescia” è la trasmissione in diretta dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 dedicata al mondo del Brescia Calcio. Oltre allo sport, spazio all'informazione nazionale (dalle ore 7 alle 19), locale e all'intrattenimento. Radio Voce si può ascoltare sulle frequenze Fm. 88.3 - 88.5 ma anche su internet grazie al servizio streaming: www.radiovoce.it
La politica energetica Egr. direttore, il referendum non era e non è lo strumento più adeguato per fare politica energetica. Una politica che all’Italia manca da troppo tempo. Tanto più non è adeguato quando questo capita a ridosso di eventi seri e dram-
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“Concesio - Parrocchia di S. Antonio Martire” è il giornale della comunità della parrocchia di Concesio Pieve. Non manca la parole del parroco e lo spazio, corredato di fotografie, dedicato ai gruppi presenti nella comunità parrocchiale e dell’oratorio.
fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia
matici quali un incidente nucleare. L’energia è certamente uno dei beni fondamentali per un Paese, ormai ce ne siamo accorti tutti. Indispensabile per andare avanti e garantire lavoro, salute, sicurezza, benessere. Servirebbe una seria riflessione e una decisione politica di strategia su questo tema, ben ponderata e condivisa, di lungo termine come richiede la stessa natura del problema energetico. Di certo non emotiva o peggio basata su giochi di opportunità politica. Una buona occasione per dimostrare la reale consistenza di chi ha a cuore il bene comune, non a parole. Vista dopo un trentennio, l’Italia appare come una nazione che ha deciso di non impostare o guidare una politica energetica, lasciandola al solo “mercato”. Che ha risposto scegliendo la cosa più semplice, più remunerativa e meno rischiosa (per chi investiva): i combustibili fossili, gas in primis. Così che ne dipendiamo per oltre l’85%, e praticamente tutto dall’estero, unici tra i Paesi più industrializzati. Luigi Pazzini
Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.
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Lumezzane
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Lumezzane e i kit per i rifiuti organici Da maggio l’assessorato all’Ambiente del Comune di Lumezzane ha attivato il servizio di raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu). Alle circa 9.300 famiglie lumezzanesi è stato consegnato gratuitamente un kit per la separazione in casa dei rifiuti organici (in genere scarti da cucina), composto da un cestello e una ventina di sacchetti. Inoltre, sono stati posizionati sul territorio 80 cassonetti di color marrone dove poter conferire proprio l’umido. L’attivazione del servizio, nel suo complesso, ha visto un impegno totale di 170mila euro, di cui 35mila a carico del Comune, 15mila da Aprica e 120mila come contributo dell’assessorato provinciale all’Ambiente.
Fontana. È il primo sacerdote per la comunità di San Rocco che solo da 70 anni è divenuta parrocchia
Don Paolo Corsetti, prete di tutti di Angelo Compagnoni
La piccola parrocchia di Lumezzane Fontana, intitolata a S. Rocco, si prepara a vivere un intenso periodo spirituale, caratterizzato dalla gioia di vedere un suo giovane diventare sacerdote. Sabato 11 giugno, infatti, nella Cattedrale di Brescia, il vescovo mons. Luciano Monari consacrerà dieci nuovi presbiteri, tra cui don Paolo Corsetti, originario della frazione valgobbina, seppur con radici della Valvestino. La popolazione, guidata dal parroco don Italo, è in fermento per celebrare un evento che è davvero unico: si tratta infatti del primo prete che Fontana dona alla chiesa bresciana, dopo oltre settant’anni di esistenza. Don Paolo, classe 1971, è, come si suol dire, una vocazione adulta. Dopo aver terminato i tre anni di scuola superiore, ha iniziato a lavorare come operaio presso una ditta di artigiani. Sempre comunque presente alla vita oratoriana e pastorale di Fontana, ha deciso di rispondere alla chiamata del Signore dopo il Grande Giubileo del 2000. Terminati gli studi necessari, ha vissuto l’anno di discernimento per poi entrare in Seminario. Ha prestato servizio nelle parrocchie
Don Paolo Corsetti
Il programma della festa del novello Il programma relativo all’ordinazione di don Paolo Corsetti prevede momenti di riflessione comunitaria: si parte domenica 5 giugno con un concerto nella parrocchiale. Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, all’interno della S. Messa delle ore 20, l’omelia verterà sul tema della vocazione. Venerdì celebrazione delle confessioni. Sabato 11 giugno dalle 16, nel Duomo di Brescia, si celebra la solenne Messa di ordinazione presbiterale, presieduta dal Vescovo. Domenica 12 giugno, alle 10.30,
dopo una breve processione dalla casa di don Paolo fino alla Parrocchiale, si terrà la Prima Messa del novello sacerdote. A seguire, pranzo in oratorio. Sempre nella chiesa parrocchiale, alle ore 21, i ragazzi dell’oratorio presenteranno un musical in onore di don Paolo. Le celebrazioni termineranno Lunedi 13 giugno alle 10.30, quando don Paolo celebrerà la messa con i sacerdoti della vicaria di Lumezzane e ai preti che hanno esercitato il loro ministero nella parrocchia di Fontana.
di Agnosine e del Villaggio Violino e, come prefetto, nelle comunità del Seminario minore. A Fontana è difficile trovare qualcuno che non conosca la sua figura, caratterizzata dalla disponibilità all’ascolto e dalla voglia di coinvolgere sempre più persone nel compito dell’evangelizzazione: è per questo che domenica 12 giugno, la sua gente, e non solo, sarà felice di poter vedere don Paolo celebrare la sua prima S. Messa nella Chiesa Parrocchiale. Ad accompagnarlo, la sua famiglia, mamma Maria, i fratelli Mauro e Luca, e, dal cielo, certamente anche papà Mario. Sarà l’occasione per poter riflettere anche sul tema delle vocazioni, così spesso tralasciato fra i nostri giovani, ma di così stretta attualità per la chiesa di Brescia e italiana. L’esempio di don Paolo e dei suoi compagni potrà essere importante per i ragazzi delle comunità che li hanno conosciuti ed apprezzati: a tal proposito, il consiglio pastorale ha deciso di promuovere alcune serate di preparazione spirituale, dove il tema della vocazione sarà, appunto, al centro delle meditazioni. Non resta dunque che partecipare alla festa di don Paolo e della “sua” Fontana, piccola ma importante parrocchia della vicaria lumezzanese.
Iniziative. Cag Boyzone promuove il rispetto dell’ambiente: il 28 maggio pulizia del torrente Gobbia
La Valgobbia fa il pieno di volontariato con “Vol-Arte” Nell’anno europeo del volontariato il Cag Boyzone, grazie alla preziosissima collaborazione della Consulta Permanente Sociale e di altre associazioni valgobbine, propone alla comunità lumezzanese una serie di interessanti attività socio-culturali . Il progetto “Vol-arte” ha preso il volo con “Fahrenheit”, un laboratorio di scrittura creativa. In questo particolare percorso di sei incontri iniziato il 19 aprile scorso, gli aspiranti autori hanno preso carta e penna per produrre testi che ver-
ranno messi in scena dagli autori di ColChiDeA. Obiettivi di “Vol-Arte” sono il rispetto e la cura dell’ambiente che ci circonda e per sensibilizzare i lumezzanesi all’ecologia: ecco nascere “I colori del Gobbia”. Durante tutta la giornata di sabato 28 maggio il Cag Boyzone e il gruppo dei volontari della Protezione Civile chiamano a raccolta i giovani valgobbini per un’importante opera di pulizia di un breve tratto del torrente Gobbia. La mattinata sarà dedicata alle scolaresche e nel pomeriggio i gruppi di volonterosi
si ritroveranno alle ore 14 presso il ponte di Via Levante. Da qui i gruppi partiranno guidati da un membro della Protezione Civile, che li coordinerà e li guiderà lungo il tracciato. I rifiuti solidi che verranno raccolti saranno dati agli “Amici dell’Arte”, che useranno tutta la loro creatività per trasformare i materiali di scarto in vere e proprie opere d’arte. Un’altra proposta entusiasmante all’interno di “Vol-Arte” è la ciclovia del volontariato che si terrà durante la prima settimana di luglio. L’esperienza si compirà in Toscana, dove 15 ragazzi affronteranno l’itinerario in bicicletta e guidati da volontari del posto stringeranno una sorta di “gemellaggio” con le organizzazioni locali. (al.an.)
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Avventura. 26 anni, una passione per i motori e dal 2009 è parte attiva dell’Equipe Dream Team
Un lumezzanese che corre sul fuoristrada: Cristofer Chiminelli Macchine dalle grandi ruote, motori rombanti e percorsi impervi tra fango, salite, discese e pozzanghere: è il campionato Wti di Daniela Fedrigo
Una squadra da sogno e il sogno di una squadra. Stiamo parlando dell’Equipe Dream Team, la squadra di corsa su fuoristrada che affonda le sue radici anche nella nostra Valle: Cristofer Chiminelli, 26enne lumezzanese, ne fa parte dal 2009 e condivide con i compagni la passione per le auto e la voglia di sfida che contraddistingue questo sport. Una sfida che non riguarda solo la competizione tra i partecipanti, ma s’innesta anche tra l’uomo e la natura con la quale si deve confrontare: scarpate, ruscelli rocciosi e boschi scoscesi sono il pane quotidiano del Dream Team. Una sfida che penetra nel cuore del pilota, costretto ad ogni gara a scontrarsi con se stesso cercando di superare i propri limiti,
L’Equipe Dream Team In quanto a sport particolari, la nostra Valle non si tira indietro: vicina a noi c’è l’Equipe Dream Team, una squadra di corsa su fuoristrada che ha riportato risultati notevoli nel campionato Warn Trophy Italia. Cristofer Chiminelli, giovane lumezzanese, è membro di questa squadra ed è grazie ad essa che ora segue con una particolare passione
questo sport, curandone anche il fan club su facebook. In Italia queste corse prendono sempre più piede e richiamano addirittura l’attenzione dei media d’oltreoceano, per la loro spettacolarità e per i mezzi affascinanti che sono coinvolti. La prossima cara il 5 e il 6 giugno a Varano De Melegari in Emilia.
nonché quelli della sua fedele compagna a quattro ruote, una Land Rover Defender 100 Tdi. Dream Team partecipa dal 2008 al Wti (Warn Trophy Italia) organizzato da Riccardo Pisani ed è una squadra variopinta: il pilota Ferdinando Bartolucci detto Rambo, il navigatore Luca Chelini detto Killer, Michela Giannini Pr e il valtrumplino Cristofer che segue i compagni nei meandri della Maremma per portare avanti il fan club ufficiale. “Abbiamo molti iscritti, – sostiene orgoglioso Cristofer – sinonimo di entusiasmo verso questo sport che, tuttavia, è ancora poco conosciuto in Italia. Ma gli appassionati non sono certo rari: recentemente la rivista Terreno Estremo è arrivata sin dal lontano Ecuador per seguire una delle nostre gare nel Wti”. E se gli viene chiesto cosa lo spinge a legarsi con l’Equipe, la risposta è: “La passione spericolata per i motori”. Solo nell’ultimo anno Dream Team ha raggiunto risultati non indifferenti, classificandosi terza nelle prime due tappe del torneo. I ragazzi sono ora alla ricerca di nuovi sponsor, prestando come garanzia la soddisfazione di quelli attuali regalata dall’elevata visibilità che la squadra ha saputo assicurare grazie alle sue capacità. Per informazioni chiamare Cristofer al 334.9723095 o su Facebook Equipe Dream Team Fan Club Officiale.
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Alta Valle
La 3° edizione di "Campogiovani" Il Comune di Lodrino aderisce all’iniziativa “Campogiovani” del Ministero della Gioventù, quest’anno giunta alla sua terza edizione. Si tratta di un progetto destinato a ragazzi e ragazze residenti in Italia e di età compresa tra i 14 e i 22 anni, che frequentino istituti scolastici o siano iscritti ai primi anni dell'università. I corsi sono gratuiti e hanno una durata minima di una settimana, periodo durante il quale i ragazzi potranno rendersi utili nella difesa dell’ambiente e mettendosi al servizio del Paese. Le realtà coinvolte sono Vigili del fuoco, Croce rossa, Guardia costiera e Marina militare. Per info sui rispettivi bandi visitare i siti web www.campogiovani.it o www.gioventu.it.
Bovegno. Successo fragoroso della lista “Bovegno Domani” alle elezioni comunali del 15 e 16 maggio
“Sarò il sindaco di tutti”, parola del primo cittadino Aramini Classe 1960, sposato con tre figli, dipendente della gardonese Metrocast, ha vinto con una valanga di voti inaspettati: 917 pari al 61,27%. Sconfitto Rossini, candidato di Lega-Pdl
una meditata alleanza fatta per tempo dalle due liste di minoranza uscenti Indipendenti Bovegnesi e Civica per Bovegno, che univano anche visivamente nel simbolo di “Bovegno Domani” i loro due vecchi, legati da rami di alloro su bandiera italiana. Cinque anni fa avevano totalizzato divisi il 60% dei voti con candidati sindaci rispettivamente Rinaldo Gatta e Maurizio Pè, ambedue presenti nella nuova lista e rieletti: come raramente succede li hanno mantenuti tutti. A giudizio di molti ha pagato il fatto di essere un gruppo, senza un “capo prevalente” e la richiesta di referendum sul “progetto Monte Campione” con villaggio e impianti ai Prati Magri. Aramini ha così colto un clamoroso successo nella roccaforte della Lega Nord. Questa la prima dichiarazione: “Il risultato elettorale è andato oltre ogni più rosea previsione. La scelta degli elettori di Bovegno ci carica di grande energia e forte responsabilità. Garantisco col mio gruppo trasparenza, onestà, condivisione, collegialità. Io sarò il sindaco di tutti”. Ecco il nuovo consiglio (9+ sindaco). Maggioranza:Giuseppe Rinaldo Gatta, Adolfo Dante Remedio, Rinaldo Gatta (Brochèta), Elena Piotti, Giovanni Tanghetti, Maurizio Stefano Pè. Minoranza: Manolo Rossini, Pietro Corsini, Piergiuseppe Valentini.
di Edmondo Bertussi
Quello di Tullio Aramini e della lista “Bovegno Domani” è stato un risultato inaspettato nella misura: una valanga che ha travolto la civica benedetta dai vertici provinciali Lega-Pdl guidata da Manolo Rossini, militante da oltre vent’anni nella Lega Nord, già segretario di sezione, vicesindaco uscente nella maggioranza di centrodestra con a capo Bruno Tanghetti non ricandidato: i due partiti di riferimento avevano totalizzato alle provinciali il 57%. Hanno invece raccolto il 38,79% con 581 voti su 1498 validi. Tullio Aramini, classe 1960, sposato, tre figli, dipendente della gardonese Metrocast, in consiglio dal 1994, è stato premiato da 917 voti pari al 61,27%. Si è rivelata così vincente la scelta di
Il nuovo primo cittadino Tullio Aramini
Collio: Mirella Zanini rieletta per una manciata di voti alla guida del Comune in Alta Valle Mirella Zanini, subito dopo la sua caduta sul bilancio (luglio 2010) dichiarava: “Mi ricandido e vinco”. È stata di parola. Ma la sera dei risultati a Collio sembrava di essere tornati ai vecchi tempi quando l’incertezza durava come in uno sprint al filo di lana. Nel 2009 non c’era stata storia: la Zanini (Alta Valtrompia Collio) aveva vinto col 62% e 399 voti di scarto su Roberto Ronchini, con una lista che comprendeva il suo avversario di ieri Giuseppe Bonomini (Uniti per Collio), in quell’occasione il più votato. Stavolta ha prevalso per 39 voti sul suo vecchio vicesindaco Bonomini: 834 voti contro 795,
51,20% contro 48,80% con 84,98% di votanti leggermente inferiore all’oltre 86% del 2009. È stata a Collio attesa nervosa e palpabile. Alle 17 c’era da tempo la somma dei voti delle tre sezioni con gli elettori del capoluogo, Ivino, Serramando, Memmo: guidava Bonomini con 519 voti e 499 la Zanini. Il capoluogo soprattutto aveva premiato il primo con ben 52 voti di scarto mentre l'ex sindaco aveva recuperato parzialmente sulle zone di cascine e montagna. Si attendeva il risultato di S. Colombano tra voci alterne: alla fine era + 39 per la Zanini. Rifiutava dichiarazioni e festeggiava coi suoi tra i quali
i più votati risultavano il candidato più giovane (1987) Fausto Giuseppe Paterlini, seguito da Fausto Nicola Tonassi, assessori uscenti. Bonomini non si è sottratto: “Ringrazio tutti i miei elettori: dovevamo recuperare 400 voti, siamo arrivati a un soffio. Come sempre faremo in piena trasparenza il nostro dovere di opposizione in consiglio comunale”. Il nuovo consiglio. Maggioranza: Costantino (Primo) Gerardini, Ezio Lazzari Gianluigi, Fausto Giuseppe Paterlini, Luciano Rambaldini (Braghì), Fausto Nicola Tonassi, Pino Zanini. Minoranza: Giuseppe Bonomini, Daniele Lazzari, Tina Lazzari. (e.b.)
Il sindaco Mirella Zanini
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Pezzaze. Adunata sezionale alpina dal 2 al 5 giugno coordinata dal gruppo locale guidato da Marziano Bregoli
Un monumento per celebrare gli Alpini del nuovo millennio Prologo del raduno alpino dal 27 al 29 maggio con “Aspettando l’adunata”. Il 1° giugno a Lavone concerto del Coro della montagna di Bagolino di Edmondo Bertussi
Dal 2 al 5 giugno Pezzaze sarà la capitale degli alpini bresciani: ospiterà l’adunata Ana (Associazione nazionale alpini) della Sezione di Brescia. Ha assunto onere ed onori per l’organizzazione il gruppo locale guidato da Marziano Bregoli che celebra così il suo 60° anno di fondazione: momento centrale sarà l’inaugurazione sabato 4 giugno del monumento allo “Alpino del XXI secolo” realizzato in collaborazione col Comune in modo originale attraverso “Metallicus”, il concorso biennale nazionale istituito nel 2003 in memoria di Vittorio Piotti, alpino e scultore del ferro di Pezzaze. Tra gli otto bozzetti proposti dai diversi artisti la giuria ha scelto quello di Lino Sanzeni che
Il monumento “Alpino del XXI secolo”
vi modella assieme pietra e ferro. Il nutrito programma dell’Adunata che inizierà giovedì alle 16.30 con l’alzabandiera, coinvolge tutta la comunità. Anche gli alunni delle scuole hanno contribuito con lavo-
ri sul tema “Fronte Greco Albanese”: verranno premiati venerdì sera dopo la presentazione dello speciale libro fotografico “Storia del Gruppo” realizzato per il 60° che ne ricorda alpini e vicende. Emoziona
leggervi la copia anastatica del resoconto scritto in data 13 maggio 1951 dall’indimenticato Pierino Gabrieli primo capogruppo: “Ottobre 1950, un gruppo di reduci della guerra ’15-18 e di quella ’40-43 sono al Circolo Combattenti di Pezzaze. Sono tutti alpini e affiorano i ricordi dell’Ortigara, dell’Adamello e i più recenti di Albania e Russia. Con gli anziani, poi Cav. di V.V., Giacomo Ferraglio detto Cinì, Giacomo Piardi detto Gildo, Isidoro Piotti detto Beccafarina, Francesco Bontacchio detto Fonesco, Priom Bregoli detto Gazet, Vittorino Zagni e Pierino Gabrieli detto Pim... tutti ci si sente affratellati nei ricordi e uniti d’affettuosa amicizia... ad un tratto Giacomo Ferraglio sbotta: “Perché non facciamo il Gruppo Alpini?”. Tutti annuiscono...il 26 febbraio 1951 avviene la prima riunione nel Teatro Parrocchiale... sono presenti 46 alpini”. Poi sono stati 60 anni di generosità e realizzazioni come il rifugio Cascinelle ed ora il monumento. Ci sarà un prologo: dal 27 al 29 maggio alla Stese è prevista la -tre giorni di gastronomia e musica “Aspettando l’adunata” e il 1° giugno a Lavone, alle 21, nella chiesa di S. Maddalena il concerto del Coro della Montagna di Bagolino.
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Media Valle
L'Avis di Sarezzo fa 45 anni Sabato 29 maggio l’Associazione volontari italiani del sangue di Sarezzo festeggia il 45° anniversario di fondazione. Nata nel 1966 e da lunghissimo tempo con sede in via Valgobbia, l’Avis saretina ricorderà i quarantacinque anni trascorsi con una festa nella frazione di Zanano. Alle ore 8 incontro nel piazzale dell’Esselunga, dove sarà disponibile pulmino per il trasferimento all’oratorio di Zanano. Ore 8.30 rinfresco e premiazione benemeriti. Alle 10.30 S. Messa e alle 11.45 sfilata verso il monumento “Donatori di sangue” presso l’omonimo parco di Sarezzo. Chiusura alle ore 13.15 con il pranzo presso il ristorante Cà Nöa di Brescia. Parteciperà alla cerimonia la banda di Tavernole.
Sarezzo. Sabato 21 e domenica 22 maggio la prima “Festa medievale” organizzata da Valtrompia Storica
Valtrompia Storica tra festa, bando e mostra fotografica Visita didattica all’accampamento e premiazione dei vincitori del concorso letterario. Da giugno l’associazione in giro con una mostra itinerante di Andrea Alesci
Per due giorni Villa Glisenti s’è trasformata in un accampamento medievale a tutti gli effetti, con menestrelli che s’aggiravano per il parco e rivisitazioni che hanno riportato tutto il pubblico accorso all’epoca in cui erano realtà le sfide cavalleresche tra cavalieri, le gare di tiro con l’arco e la caccia con il falco, quando nelle antiche botteghe della corte stavano uno accanto all’altro artigiani come il fabbro, il tessitore, il coniatore di monete, l’armaiolo, quando per le strade sfilavano i giullari. Una festa a tema medievale organizzata da Valtrompia Storica e divenuta occasione per celebrare ufficialmente l’associazione triumplina, nata nel 2007 con l’intento di conservare il patrimonio storico e culturale della Valle del Mella e che gli scorsi 21 e 22 mag-
gio ha visto concretizzarsi un progetto partito da lontano. “Già quest’inverno – dice il presidente Armando Signorini – avevamo partecipato a un bando della Fondazione comunità bresciana, riuscendo a istituire il primo concorso letterario ‘Storie dalla Valle per una Valle di storie’, realizzato con la collaborazione del Sistema dei beni culturali, e l’evento della festa medievale appena passato, portato avanti grazie all’intraprendenza del gruppo di rie-
vocazione storica Sagitta Imperialis (www.sagittaimperiali.it)”. Un concorso al quale hanno partecipato 13 istituti scolastici per un totale di 24 classi di 4° e 5° elementare e 1° media. “Siamo stati molto contenti della partecipazione avuta – aggiunge Signorini – e proprio domenica 22 abbiamo potuto premiare i migliori elaborati con una lavagna multimediale: per la sezione del racconto fantastico ha vinto la classe 1° B della scuola me-
Villa Carcina, un cd e un libro per il 50° del coro “La Soldanella” Arrivano le nozze d’oro per il coro “La Soldanella” di Villa Carcina, che in quest’anno 2011 festeggia i cinquant’anni dalla fondazione. “Era il 1961 – dice il maestro Pasquino Zanotti – quando ci ritrovammo a Cogozzo nella parrocchia di Sant’Antonio Abate per dare vita al coro. All’epoca io avevo 16 anni e dei fondatori sono presenti tuttora Sandro Faustinoni e i fratelli Marinelli (Davide e Francesco). La cosa più bella è che nel tempo il coro ha coinvolto sempre nuove persone e, come gli sposi d’oro, sia-
mo riusciti a tenere fede alla nostra presenza sul territorio. In questi anni abbiamo cantato un po’ in tutta Italia ed Europa (Strasburgo, Unterachim, Dachau, San Pietroburgo). Siamo nati per trasmettere i canti della montagna sulla scorta dell’esperienza del coro Sat di Trento, poi per necessità abbiamo avuto l’esigenza di nuovi stimoli, perché se ci fossimo fermati a guardare quel francobollo dei canti di montagna, avremmo ignorato l’immenso patrimonio del canto corale, che ha più di mille anni di storia,
fortemente voluto da Gregorio Magno I nel IX secolo”. Un sodalizio che giunge al traguardo dei cinquant’anni e proprio lo scorso 14 maggio è stato festeggiato ufficialmente con un concerto in quella parrocchia di Sant’Antonio Abate a Cogozzo dove nel 1961 tutto ebbe inizio. Una passione testimoniata anche da un cd e da un libro curato da uno dei coristi, Pierfilippo Bacca, che ripercorre la lunga storia del coro e proprio in queste settimane vedrà la luce. Info su www.corosoldanella.it.
dia “F. Bertussi” di Marcheno, con un testo dal titolo ‘Avventura al conventino’; per la sezione di ricerca storica, invece, primo posto alla scuola primaria di Pezzaze, con le classi quarte e quinte che hanno composto un breve saggio dal titolo ‘Le radici sono nel nostro passato. Il bosco: ieri da coltivare oggi da conservare’. Grande supporto è arrivato dalla Comunità montana, in particolar modo dallo storico Franco Ghigini, che ha fatto da tutor, tenendo i contatti fra le classi e il sistema archivistico Un grande successo e sicuramente un’esperienza che vorremmo ripetere e far diventare una tradizione”. Una festa medievale che ha accolto anche la mostra fotografica realizzata l’anno scorso da Valtrompia Storica insieme a gruppo Saréarte, Gruppo fotografico Sarezzo e associazione culturale Treatro sulla scorta di alcune lastre fotografiche dei primi del Novecento ritrovate in un’abitazione di Aleno. “Il 24 giugno – continua Armando Signorini – saremo di nuovo a Villa Glisenti per la Notte Bianca con una mostra fotografica già presentata l’anno scorso nella chiesetta di Memmo a Collio. Inoltre, il nostro impegno continua con l’implementazione del sito web (www.valtrompiastorica. it), vero e proprio motore della nostra attività e che nel 2011 ha raggiunto i 70mila accessi”.
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Gardone. L’associazione festeggia dal 2 al 5 giugno alla cascina Pezzori
La Cirenaica giunge alla sesta edizione Negli anni ‘30 un gruppo di reduci della guerra coloniale costruì in questa zona le prime case e li chiamarono cirenaici con una forte squadra di pallamano di Edmondo Bertussi
A Gardone Val Trompia alla cascina Pezzori in Valle, preceduta dal torneo di calcio a sei (dal 21 al 28 maggio) torna da giovedì 2 giugno a domenica 5 giugno la festa della “Cireanica” l’associazione, nata sei anni fa, che tiene viva identità e generosità del quartiere che porta il nome del promontorio libico. Negli anni ’30 vi costruì le prime case un gruppo di reduci della guerra coloniale. Li chiamarono Cirenaici: una “tribù” con forte senso di appartenenza e orgoglio con una squadra di pallamano famosa e temuta. La festa coinvolge gran parte delle famiglie “storiche” che lì hanno le loro radici in una gara di generosità: con parte del ricavato dell’anno scorso è stato arricchito col castello il parco
Una mitica squadra di pallamano
giochi regno dei bambini ed ha poi sostenuto diverse associazioni gardonesi. Parteciparvi quindi è atto di generosità oltre che di divertimento assicurato, compresi stand gastronomici e bar per ogni gusto. Il 2 giugno alle ore 10 comincia col corteo aperto dal Gruppo bandistico locale, chiuso dai cavalieri del Ranch Oberthouse di Sarezzo dal Piazzetto alla sede della festa. Qui ci saranno
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"Mamme e papà separati" a Sarezzo “Niente sarà più come prima”. Chiosa così Gianluigi Lussana, presidente dell’associazione “Mamme e papà separati” di Brescia, che lo scorso 23 maggio ha aperto un nuovo ufficio in Valtrompia, precisamente nel comune di Sarezzo. “La società è cambiata in maniera irrimediabile – dice Lussana – e le percentuali di separazioni e divorzi sono in costante aumento dall’inizio degli anni Settanta. Nel nostro piccolo cerchiamo da dieci anni di essere un punto di appoggio per le persone che arrivano a separarsi, provando fino all’ultimo a trovare anche solo un’asola di spazio perché le fratture possano ricomporsi e comunque fornendo direttive comportamentali. Abbiamo scelto Sarezzo, perché è un punto strategico per l’intera Valle e qui saremo operativi ogni secondo e quarto lunedì del mese dalle ore 14.30 alle 16.30 presso il ‘Centro Aldo Moro’: saremo presenti io e un avvocato per fornire un servizio completamente gratuito, dando supporto anche alle coppie di fatto”. La separazione è diventata una vera e propria emergenza anche in Valle, dove migliaia di persone vivono una situazione che poi ricade direttamente sui figli e sulla loro crescita. “Il disagio sociale – spiega il sindaco saretino Massimo Ottelli – si è accentuato anche in seguito alla crisi economica. Ecco perché siamo contenti che l’associazione di Lussana sia sbarcata in Valle e come comune ci stiamo adoperando anche per far partire un progetto di social housing”. “Mamme e papà separati” è anche online (www. mammepapaseparatidibrescia.it) e a breve potrà contare anche su un blog specifico.
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Bassa Valle
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Bovezzo e la palestra "Candido Cannavò" Con una cerimonia tenutasi lo scorso sabato 21 maggio alle ore 10.45, la palestra comunale di via Canossi a Bovezzo è stata ufficialmente intitolata a Candido Cannavò, l’indimenticabile giornalista siciliano, per anni direttore della Gazzetta dello Sport. Un’intitolazione alla quale ha presenziato anche Elio Trifari, firma storica proprio della Gazzetta dello Sport e direttore della “Fondazione Candido Cannavò”. Una dedica importante quella dell'impianto bovezzese, che arriva dopo quella dell’anno scorso relativa alla biblioteca, intitolata alla memoria di un altro siciliano, l’attivista Peppino Impastato, barbaramente ucciso nel 1978 dalla mafia all'età di soli trent'anni.
San Vigilio. Diego Franchini e la fidanzata Valeria De Santis di ritorno dal Burkina sono pronti a ripartire
Da medici in Africa per aiutare di Giuseppe Belleri
Di questi tempi in cui migliaia di persone sbarcano sul suolo italico chiedendo asilo e assistenza vogliamo raccontarvi di una modalità controcorrente di aiutare le popolazioni del terzo mondo. Diego Franchini, giovane medico anestesista che risiedeva fino alla laurea a San Vigilio e la fidanzata Valeria De Santis, ginecologa e originaria di Capo di Ponte, vengono a conoscenza del progetto Ospedali in Burkina. “A metà marzo abbiamo acquistato il ticket di volo e fatte le dovute vaccinazioni, ci siamo ritrovati a Koupela, distante 150 km da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Lì c’è un centro medico delle Figlie di San Camillo, normalmente adibito per le nascite e come dispensario, dove, da quattro anni il dottor Gualtiero Danieli – chirurgo generale ora in pensione e promotore del progetto – trascorre 6 o 7 mesi all’anno. Nell’abitazione, che ha costruito nelle adiacenze, accoglie le varie equipe mediche che si impegnano per 15 giorni a curare i diversi gruppi di malati, suddivisi a seconda delle patologie. La nostra missione era composta da due ginecologhe, due anestesisti e un’infermiera strumen-
La ginecologa Valeria De Santis
A Concesio si cammina in gruppo A Concesio da tre anni alcune persone si trovano di buon mattino al centro polisportivo di via Aldo Moro (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 7.30) e, dopo aver segnato la presenza sul registro, camminano sulla pista di atletica per almeno 30 minuti. L’iniziativa, promossa dall’Asl triumplina – la referente è Antonella Mazzoli (030.8915205) con la collaborazione dell’assessore allo sport Elio Moscatelli – vorrebbe prevenire e/o curare condizioni di rischio cardiovascolare come sovrappeso, dia-
bete, dislipidemie e ipertensione. La partecipazione è libera e gratuita e la modalità preferibile è di richiedere al proprio medico sia le informazioni che l’autorizzazione. La peculiarità dell’iniziativa è che si cammina, ognuno al proprio passo anche in lunghe file, lontano dallo smog e per scambiare due chiacchiere con gli amici. Si è seguiti da un esperto insegnante di ginnastica che fornendo semplici e naturali consigli fa in modo che il camminare sia veramente utile e salutare. (g.b.)
tista.” Come si svolgevano le vostre giornate? “Alle 7 sveglia, doccia e colazione e poi alle 8 si iniziava il primo intervento della giornata, con alcune pause per ripristinare strumenti e farmaci; tra le 14 e le 15 uno spuntino, poi l’ultimo intervento prima del giro di visite in corsia; nei momenti liberi si dava una mano alle suore infermiere nelle numerose medicazioni. Rincasati si faceva una doccia, la temperatura esterna era sempre sopra i 40°, si riposava un attimo e si telefonava a casa prima della cena ristoratrice preparata dalla signora Marisa”. Avete avuto il tempo di fare i turisti? ”Nel fine settimana abbiamo visitato un paio di villaggi, un centro di denutrizione, una comunità di suore e l’ospedale pubblico: ci ha impressionato constatarne lo stato di degrado, con i rifiuti accatastati dentro e fuori gli ambulatori e le pecore libere di pascolare. E dovunque polvere, sporco, brandelli di sacchetti di plastica, minuscole capanne di fango, assenza di strade e servizi.” Avete in programma di ritornare? “Anche se l’atterraggio in quella realtà è stato drammatico rifaremo questa esperienza che a noi ha insegnato ad apprezzare quello che abbiamo a casa nostra; riteniamo doveroso dare una mano per il miglioramento della loro assistenza sanitaria”.
San Vigilio. Non solo i quadrupedi ma anche ospitalità per la notte, produzione di vini propri e molta serenità
Tocio, Pirla e Vol: gli asini della Cascina Valsorda All’ombra di Santo Stefano e a una sgroppata dal Santuario della Madonna della Stella si vedono una ventina di asini muoversi liberamente fra le colline della Valsorda. La prima coppia venne introdotta dieci anni fa da Angiolino Mitelli dopo aver ristrutturato una vecchia cascina a San Vigilio di Concesio. “Abbiamo pensato di ospitare degli asini sia perché sono animali docili e simpatici sia perché in cambio di un po’ d’erba, fieno e pane secco, ravvivano le nostre colline con le loro galoppate. Amano, quando sono giovani, fare giochi di corsa e manten-
gono pulito e rasato il manto erboso oltre che controllare gli intrusi o gli animali selvatici. Si puliscono da soli rotolandosi nell’erba, basta loro un riparo per la pioggia o il sole e una stalla dove dormono, in piedi come i cavalli, nel periodo invernale”. La padrona di casa, Ester Gilberti, ci mostra anche la parte della casa riservata all’agriturismo. “Qui alla Cascina Valsorda oltre a produrre dell’ottimo vino ospitiamo per la notte e serviamo la colazione a quanti desiderano trascorrere alcune giornate di riposo o vogliono visitare le località vicine. Ogni tanto organiz-
ziamo dei seminari naturali; nel 2009 abbiamo anche ospitato la 1° Festa del Ben-Essere della Valtrompia”. Anche lei ci parla degli asini, specie dei tre più vivaci, Tocio, Pirla e Vol; le capita che uno di loro rimanga a fissarla per un po’ di tempo, quasi a parlarle, regalando calma e serenità; alcune volte sono stati anche usati per l’ippoterapia con alcuni disabili. E chi avesse un terreno incolto con un investimento di 500 euro potrebbe aiutare una razza in via d’estinzione, avrebbe un aiuto-giardiniere, un produttore di concime, una compagnia per i bimbi o per i momenti di solitudine. Pare che l’asino di Santa Lucia, ormai prossimo alla pensione, abbia scelto la Cascina Valsorda come luogo dove trascorrere gli anni che la vita ancora gli riserverà. (g.b.)
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Concesio. Inaugurata domenica 15 maggio la struttura oratoriale rimessa a nuovo in soli quindici mesi
Costorio e il rinnovato oratorio Attorno al campo da calcio il blocco dei nuovi spogliatoi, una cucina, un bar, un salone con pareti modulabili. Una spesa nell'ordine degli 800mila euro di Andrea Alesci
Quindici mesi di intenso lavoro e lo scorso 10 maggio la possibilità di aprire le porte del nuovo oratorio di Costorio alla presenza del vescovo Luciano Monari. “Alla benedizione – dice il parroco don Gianluca Gerbino – era presente tantissima gente e lo stesso domenica 15 maggio quando abbiamo fatto la vera e propria inaugurazione: segno che la struttura oratoriale è qualcosa di molto importante per tutta la comunità”. Cominciati nel febbraio 2010, i lavori hanno interessato l’allargamento dei nuovi spogliatoi, dotato di una stanza anche per l’arbitro, una sala infermeria e una dedicata alle attività di segreteria. Una struttura che si svolge in forma di “C” attorno al campo da calcio, celando dietro i muri in cemento tinteggiati di giallo e arancio un bar nuovo di zecca, una cucina con annessi locali di servizio e un salone polifunzionale dotato di
Campo e struttura del nuovo oratorio concesiano
L'impegno di parrocchia e volontari Il rinnovato oratorio di Costorio ha visto la parrocchia impegnarsi in maniera considerevole, con l'accensione di un mutuo di circa 800mila euro, sostenuta con grande sensibilità dall’amministrazione comunale e dalla fervida partecipazione ai lavori di un nutrito gruppo di volontari. Lavori che sono stati eseguiti su progetto del geometra Enzo Soregaroli e realizzati da una serie di ditte: Zanardelli per la parte strutturale, Manza per i serramenti, Bravo per l’impianto elettrico, Sva per quello idraulico
e seguiti dall’ingegner Roberto Gringiani per la parte relativa all’installazione di pannelli fotovoltaici. Un oratorio tutto nuovo che si volge su una superficie di 730 metri quadrati per un volume complessivo di circa 2044 metri cubi. "Ora – puntualizza il parroco don Gianluca Gerbino – manca soltanto il ritinteggiamento dei muri esterni che guardano su via S. Giulia, operazione per la quale aspettiamo l'estate, in modo che l'umidità dell'inverno venga completamente ad asciugarsi".
tre pareti semovibili. “Proprio il salone – continua don Ginaluca – è uno dei punti nodali del progetto, con la possibilità di essere diviso in quattro moduli differenti per mezzo di pareti insonorizzate e all’occorrenze diventare (come per il torneo di calcio in corso) un grandissimo spazio pronto ad accogliere tavoli e sedie per lo stand gastronomico. Infine, abbiamo realizzato anche un piano interrato, in parte adibito a magazzino e accessibile con una rampa sul lato ovest del campo, e abbiamo dotato l’intera struttura di pannelli fotovoltaici che ne garantiscono la piena autonomia energetica. Nelle nostre intenzioni – spiega don Gianluca – avremmo voluto alzarci di un piano, ma il vincolo volumetrico imposto dalla vicinanza al bacino del fiume Mella non ce l’ha permesso. I vecchi spogliatoi presenti sul lato libero del campo, invece, verranno abbattuti, e lo spazio liberato verrà probabilmente destinato ad area verde” Distaccatosi nel 1953 dalla Pieve di Concesio e divenuta parrocchia indipendente, Costorio ebbe sin da subito strutture importanti come il teatro, dedicato alle attività culturali, e il campo sportivo, voluti dal parroco di allora don Armando Porteri. Un oratorio già intitolato a papa Paolo VI, cui è stata affiancato ora anche Giovanni Paolo II, segno di un uomo che è stato il Papa conosciuto dai giovani di oggi e che durante il suo pontificato ha saputo amare grandemente la gioventù”.
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Nave. Le prime parole del nuovo sindaco in un’intervista esclusiva per i lettori de “La Voce della Valtrompia”
Tiziano Bertoli: i nostri cittadini e tutti i loro problemi al centro 16 maggio: scende le scale del municipio di Nave accolto da una folla che gli rivolge un fragoroso applauso: “Giuseppe Corsini, a capo della precedente giunta, è stato un signore” di Barbara Fenotti
Si dice che abbia vinto perché Pdl e Lega hanno corso separate. Credo personalmente che i cittadini navensi avessero bisogno di una spinta innovativa, di nuove speranze. La vittoria era già nell’aria, specialmente se si fa riferimento alle lotte intestine della giunta precedente. Sono venute a mancare le sicurezze basilari a causa dei disaccordi e della successiva divisione tra Pdl e Lega Nord e il cittadino vuole sentirsi tutelato, vuole che siano i suoi problemi ad essere al centro della vita amministrativa. Due i punti nevralgici: la difesa del territorio e i servizi per la persona. Ci stiamo muovendo in primis per
Il nuovo sindaco di nave Tiziano Bertoli
Il problema della mancanza di soldi Come fronteggerà il disagio economico dovuto ai tagli provocati dal federalismo fiscale? Le risorse pecuniarie sono sempre meno attingibili e questo ricade sulle spalle dei cittadini. La nostra giunta si impegnerà a potenziare l’utilizzo di fonti rinnovabi-
li. In programma c’è l’installazione di pannelli fotovoltaici. Cercheremo di trasmettere ai nostri cittadini una visione diversa del vivere, sensibilizzandoli al risparmio. Io credo che il maggiore sostegno debba andare ai cassintegrati.
la creazione di una rete solidale che metta al centro dell’attenzione i bisogni delle persone. Ci applicheremo affinché le associazioni di volontariato, tessuto vitale di un paese, vadano a coprire qualsiasi ambito: dal culturale allo sportivo. In programma c’è anche la creazione di uno sportello dove i cittadini verranno accolti e le loro esigenze monitorate. Per il territorio, il nostro cavallo di battaglia sarà senza dubbio la difesa del verde, la riabilitazione di aree dismesse come il parco giochi della Mitria o gli esigui spazi ludici di Cortine, che punteremo a rendere pubblici. Quali saranno le novità salienti rispetto alla precedente giunta? Ribadisco che la precedente giunta, causa divisioni interne, non ha saputo tutelare il cittadino a dovere. La prima innovazione sarà la completa disponibilità, anche da parte degli assessori, all’interattività, soprattutto dialettica, con i navensi. Pensa che si stia aprendo una nuova epoca politica per l’Italia? Più semplicemente stiamo assistendo a una crisi del berlusconismo, e Pisapia, così come Fassino e Merola, costituiscono i perni di innovazione cui la gente si sta rivolgendo nella speranza che a pilotare i loro territori siano persone consapevoli di essere induttori democratici.
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La Voce della Valtrompia maggio 2010
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Natura. Arriva la primavera e la natura rifiorisce: ecco alcuni angoli della Valtrompia che non si possono perdere
Uno scorcio di paradiso in Valle Ci sono scorci o località nascoste nella zona da cui osservare panorami mozzafiato, rinfrescarsi nelle chiare e fresche dolci acque o camminare per sentieri e mulattiere. Per non dire che i triumplini non hanno bellezze
Gioielli della natura Torna con il bel tempo la voglia di passeggiate, di sole, di aria e di libertà. Anche in Valtrompia ci sono zone che la natura ha preservato particolari, belle, importanti e che l’uomo ha saputo rispettare pur costruendo e vivendo nell’ambiente. Chicche, gioielli, panorami mozzafiato che non si possono non vedere o visitare in Valle. In alto da sinistra: il panorama dell’intera valle dal santuario di Sant’Emiliano; la Cá de le bàchere a Bovegno e, sotto, uno scorcio della Valle di Inzino. Qui a fianco una cascata in quel di Bovegno, la veduta dall’alto del santuario di monte Conche e, sotto, Sant’Onofrio sopra il comune di Bovezzo..
La Voce della Valtrompia maggio 2011
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Economia L'incontro
Lucio e Paolo Possi Un impegno che continua dal lontano 1975
Quando il gelato è cosa di famiglia Dalla forneria degli anni Trenta all’odierna gelateria di Andrea Alesci
Lungo quella via Triumplina che sta sul limitare tra città e Valtrompia compare ormai da ventidue anni un ridente cono gelato che è simbolo della gelateria Possi. E dentro il rinnovato locale rinnovato incontriamo passato, presente e futuro dell’azienda di famiglia: il padre Lucio e il figlio Paolo. Da dove proviene la vostra attività? Anche se siamo da tanti anni in territorio cittadino – dice Lucio Possi –, io sono originario di Tavernole sul Mella, dove nacqui 62 anni fa. Lì mio padre era fornaio già negli anni Trenta, e all’epoca la forneria faceva anche la pasta; quando la produzione diventò appannaggio del sistema industriale, mio padre ha trasformato la sua attività in pasticceria. Quindi, dalla Valle io e i miei tre fratelli siamo scesi al Villaggio Prealpino. Quando avvenne la scelta di passare dai cabaret delle paste ai coni del gelato? Fu nel 1975, quando rilevai la prestigiosa De Zordo di via Vittorio Veneto, una delle più vecchie insieme a Bedont e Il Biondo. Poi, nel 1980 nacque Paolo e al contempo diedi il mio nome alla gelateria. E nel 1989 il salto ai confini con la Valtrompia. Già. A Brescia lo spazio era accoglien-
Il gelataio Paolo Possi
te ma decisamente più piccolo, mentre qui avevo la possibilità di disporre di tanti posti a sedere e il vantaggio di avere davanti un ampio parcheggio ed essere proprio sull’arteria principale che collega la città alla Valle.
Quando avete deciso che l’attività sarebbe potuta continuare con Paolo? Nel 2000 – spiega proprio il giovane Paolo Possi –, dopo la maturità, provai a entrare in gelateria per vedere
Possi e una gelateria all'avanguardia “Era già qualche anno che pensavamo di dare freschezza all’immagine della gelateria – dicono Lucio e Paolo Possi –. Finalmente, dopo sforzi e sacrifici, a dicembre 2010 siamo riusciti a ristrutturare l’ambiente, reso più moderno e giovanile, pur con un tocco di retrò. Per l'arredamento ci siamo affidati all’architetto Antonio Gardoni, volendo trasmettere la sensazione di essere in vacanza anche alle porte della città: quindi le decorazioni che ricordano gli oblò della nave, i divanetti, le doghe in legno sopra il bancone che ricordano lo stile dei bagni in riviera, l’uso di sedie da esterni. Abbiamo ricavato anche una saletta al piano superiore
e nella zona bar offriamo la possibilità di collegarsi Wi-Fi a Internet. Anche il logo è cambiato, grazie alla collaborazione del designer William Raineri. Prima c’era un sole sorridente che addentava un gelato, ora è il gelato a sorridere trionfante sopra il cono, attorniato da una corona solare. Abbiamo anche un sito web, sempre curato da William Raineri, che ha vinto un premio per il miglior sito di gelatieri a livello mondiale (www.gelateriapossi.it), e da quest’anno siamo entrati a far parte del network “Artisti del gelato”, riconoscimento del gruppo Illy a gelaterie che fanno gelati senza l’uso di semilavorati”.
se mi sarebbe piaciuto continuare l’attività di famiglia. Ora, a undici anni di distanza, sono contento di questa scelta e, quando mio padre andrà in pensione, pronto a prenderne il posto. Quanto vi impegna il lavoro? Oltre a me, mio padre, mia madre e la mia fidanzata, abbiamo una decina di dipendenti, però, il lavoro è comunque faticoso, perché devi essere sempre pronto a servire il cliente sia al bar sia al bancone sia ai tavoli e allo stesso tempo continuare a fare gelati nel laboratorio. Si è fatta sentire la flessione economica generale? Negli ultimi anni abbiamo pagato un po’ gli effetti combinati della crisi economica e dei lavori per la metropolitana. Ora le cose vanno decisamente meglio, sia perché il momento di flessione finanziaria è quasi alle spalle sia perché il cantiere della metro ha terminato i lavori dirimpetto alla gelateria. Inoltre, adesso andiamo incontro alla bella stagione e saremo praticamente aperti sette giorni su sette per 18 ore al giorno. Qual è il punto di forza della vostra attività? Siamo una gelateria specializzata in coppe di gelato per cui curiamo con particolare passione le coppe da servire ai tavoli. Inoltre, stiamo tentando di rilanciare lo zabaione, un gusto che produciamo secondo un’antica ricetta tradizionale e ultimamente un po’ dimenticato dai gelatieri.
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La Voce della Valtrompia maggio 2011
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Speciale Acl. Il bilancio della stagione che si è chiusa nelle parole del presidente Ucl (Unioni cacciatori lombardi)
Nel segno di mancate misure legislative e diversi problemi Dopo il boom di due anni fa nei rinnovi quest’anno le licenze per la caccia (tra nuove e rinnovi) sono 1.000 in meno. I numeri saranno sempre più in calo
di Elisa Bassini
Con la chiusura della stagione venatoria, il mondo della caccia si appresta a fare un bilancio dell’anno appena trascorso. Il 2011 è stato, per alcuni aspetti, un anno un po’ in ribasso, segnato dalle mancate misure legislative e da cali dipesi dalla crisi economica e dalle deroghe. “Per lepri e fagiani abbiamo avuto diversi problemi, differenti da zona a zona. Anche la caccia al cinghiale ha avuto degli alti e bassi, ma si sta sviluppando in modo soddisfacente su tutto il territorio, contando anche gli abbattimenti programmati delle guardie provinciali”, commenta Carlo Bravo, presidente dell’Ucl. “Per la caccia agli uccelli migratori siamo invece molto delusi. Ci sono stati dei cali importanti a causa delle deroghe e non ci sembra giusto che nel Veneto, governato pure da una giunta di centro destra, sia possibile andare a caccia in deroga. I provvedimenti necessari sono sta-
Carlo Bravo, presidente di Ucl
ti continuamente rimandati, a causa delle eventuali sanzioni da parte dell’Europa, che in altri casi non si sono concretizzate. Le decisioni politiche influiscono moltissimo sul mondo venatorio e se le specie cacciabili diminuiscono di anno in anno, è logico che molti cacciatori non rinnovano le
licenze. Gli anni scorsi venivano rilasciate 500-600 nuove licenze, mentre quest’anno il numero si è dimezzato. I cacciatori rinunciano all’attività per paura di abbattere delle specie vietate e subire delle sanzioni pesanti. Dopo il boom di due anni fa nei rinnovi, quest’anno le licen-
ze (tra nuove e rinnovi) sono 1.000 in meno. Se non si attueranno delle delibere regionali, questi numeri saranno sempre in calo. Non si tratta solo di licenze, ma anche dell’indotto legato a questa attività: in questi tempi di crisi, il made in Italy dei prodotti per la caccia andrebbe sostenuto, ma senza misure adeguate rischia di venire meno”, continua Bravo. Sotto il profilo associativo, lo scorso giovedì 12 maggio i cacciatori bresciani si sono dati appuntamento presso l’Auditorium comunale di Villa Carcina per discutere di questi e altri problemi. In aula erano presenti i membri del comitato fondatore del movimento “Civiltà Rurale Caccia Ambiente”: Enzo Bosio di Federcaccia, Renzo Legati di Liberacaccia, Carlo Bravo di Ucl, Carlo Cazzago di Enalcaccia e i rappresentanti di Bergamo Lorenzo Bertacchi (Federcaccia) e Giuseppe Rinaldi (Acl). “È stata un’assemblea riuscitissima”, commenta Bravo. “Grazie a un sorprendente passaparola, hanno risposto all’invito più di 600 persone. I riscontri sono molto positivi. Ogni quindici giorni organizzeremmo riunioni sul territorio e in tutte le valli. Il nostro movimento vuole avere un peso politico, potremo appoggiarci a chi sostiene la caccia, oppure correre da soli. Civiltà Rurale Caccia Ambiente significa rispetto delle tradizioni, del territorio, della natura e del suo equilibrio. Questi sono i valori che intendiamo portare avanti e trasmettere alle future generazioni”.
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Speciale Aato. A breve avvio dell’iter per la restituzione della tariffa agli utenti privi del servizio depurativo
Rimborso tariffa di depurazione Come è noto, con sentenza n. 335 del 10 ottobre 2008, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’applicazione della tariffa di depurazione agli utenti privi di servizio di depurazione. In sostanza la Corte ha ritenuto che l’utente non era tenuto a pagare per un servizio non effettivamente reso, anche se in realtà le norme prevedevano che quanto pagato dagli utenti dovesse servire proprio per la realizzazione o il completamento delle opere funzionali a dotare di servizio questi soggetti. A seguito di questa sentenza lo Stato Italiano è intervenuto con la Legge n.13/2009, con la quale da un lato ha ribadito gli obblighi di restituzione della quota della tariffa di depurazione non dovuta, demandando al Ministero dell’Ambiente l’emanazione di uno specifico decreto per la definizione puntuale dei criteri e dei parametri per procedere alla suddetta restituzione, e dall’altro prevedendo da quel momento la determinazione di una componente vincolata di tariffa che, al netto dei costi del servizio (da non pagare in quanto assente) consentisse di realizzare le opere. Tale decreto, pubblicato solo l’ 8 febbraio 2010, non è stato fin da subito in grado di fare chiarezza su tutti gli aspetti pratico-procedurali che i Comuni, le Aato e i Gestori del servizio, coinvolti a diverso titolo nell’iter di restituzione, debbano seguire. A ottobre 2010 il Ministero ed il Conviri (Comitato nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche) hanno dato ri-
Stefano Dotti, presidente Aato
sposta ai residui dubbi interpretativi e alle questioni ancora irrisolte e con l’inizio dell’anno anche la Regione Lombardia è intervenuto fissando indirizzi e linee guida da seguire per il rimborso. Vediamo dunque i punti qualificanti dell’iter di restituzione ai nastri di partenza. Hanno diritto al rimborso, per un periodo fino a 5 anni prima della sentenza (10 ottobre 2003 - 10 ottobre 2008), tutti gli utenti non depurati che ne fanno esplicita richiesta. Per verificare se si rientra tra gli aventi diritto sarà sufficiente consultare gli
elenchi che saranno pubblicati entro breve sul sito internet dell’Autorità d’Ambito (www.aato.brescia.it) e sul sito dei Gestori (ognuno per gli utenti di propria competenza). Gli elenchi riporteranno gli estremi del codice cliente che compare in ogni bolletta che riceviamo. Contestualmente alla pubblicazione degli elenchi verrà predisposto e messo a disposizione un modulo di richiesta del rimborso; tale modulo dovrà essere compilato anche nel caso l’utente abbia già fatto la richiesta di restituzione in passato allo stes-
so ente o ad altri enti sotto diversa forma. Per il calcolo del rimborso si dovranno ricostruire i pagamenti effettuati dagli utenti e le somme spese per investimenti funzionali a dotare di servizio i medesimi utenti, somme che andranno dedotte dai corrispettivi versati. Occorre tenere conto che nella maggior parte dei comuni della provincia di Brescia, nel periodo oggetto di rimborso, si sono avvicendati enti gestori diversi tra loro. L’Autorità d’Ambito farà da coordinatore fra tali enti e da riferimento unico per gli aventi diritto. Secondo le previsioni normative il rimborso potrà essere effettuato in più soluzioni, anche attraverso compensazioni nelle future bollette degli utenti, ma in ogni caso si dovrà concludere obbligatoriamente entro il 1 ottobre 2014. Scopo dell’Aato rimane comunque l’attivazione di questo servizio il più rapidamente possibile. E infatti di recente l’Autorità ha approvato il Piano Triennale degli investimenti 2011-2013 che concentra la maggior parte dell’ingente budget messo a disposizione dei gestori per l’eliminazione dei terminali non depurati e la realizzazione di impianti di depurazione, temi che riguardano da vicino anche le realtà della Valle Trompia. Per il finanziamento di tali opere è stata individuata una specifica tariffa da applicare agli utenti non depurati (0,1755 €/mc contro gli 0,4295 €/mc degli utenti depurati) determinata così come previsto dalla L.13/09 e approvata per l’anno 2011.
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La Voce della Bassa bresciana maggio 2011
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Salute. Il futuro degli interventi estetici tra aspetti positivi e fattori negativi con un numero di sedute tra 4 e 10
La liposuzione si fa senza bisturi a cura del Dott. Fabio Torsello
L’utilizzo delle soluzioni iniettabili lipoliliche associate alla lipocavitazione per il trattamento delle adiposità localizzate, rappresenta una delle ultime novità in materia di medicina e chirurgia estetica. Il trattamento si pone come alternativa alla liposcultura ed è finalizzato alla riduzione tramite adipocitolisi dello spessore del tessuto adiposo in aree corporee ben delimitate e di piccole dimensione con specifiche caratteristiche cliniche. La soluzione lipolitica associata alla ultrasonocavitazione causa la rottura delle cellule adipose: il grasso così “sciolto” viene allontanato dalla sede del trattamento dal corpo stesso del paziente e nel giro di alcune settimane si apprezzerà la riduzione del pannicolo adiposo. La cavitazione avviene quando un liquido è sottoposto in maniera adeguata a ultrasuono, quando un’onda acustica passa attraverso un liquido, genera onde di espansione (pressione negativa) e onde di compressione (pressione positiva). Se l’intensità dell’ultrasuono è abbastanza alta, può causare bolle di vapore nel liquido: la cavitazione consiste quindi nella formazione di zone di vapore all’interno di un liquido che poi collassano e implodono. La dinamica del processo è molto simile a quella dell’ebollizione. La principale differenza tra cavitazione ed ebollizione è che nell’ebollizione
le bolle si formano per aumento della temperatura dell’acqua. Nella cavitazione invece è la pressione dei liquido a scendere improvvisamente, mentre la temperatura e la pressione di vapore restano costanti. Per questo motivo la “bolla” da cavitazione resiste solo finché non esce dalla zona di bassa pressione idrostatica: appena ritorna normale la bolla implode sviluppando calore e onde di pressione che possono essere estremamente intense. Durante il trattamento, l’onda d’urto prodotta dall’implosione delle “bolle” di vapore all’interno del liquido interstiziale è in grado di danneggiare solo le cellule adipose: anche se il fascio dì ultrasuoni viene diretto su un tessuto differente da quello adiposo le cellule che costituiscono gli altri tessuti (muscoli, vasi) sono più resistenti e l’intensità dell’energia prodotta dall’implosione delle ‘bolle” non è in
grado di danneggiarle. L’intralipoterapia rappresenta una modalità di infiltrazione diversa dalla mesoterapia ed è specificamente studiata per l’utilizzo di particolari preparati farmacologici (soluzione di Motolese) nel tessuto sottocutaneo. Questa tecnica, come la liposcultura e la liposuzione, mira a ridurre il numero di adipociti e non il loro volume, come invece avviene durante le diete ipocaloriche, in modo da ottenere un risultato che sia duraturo. L’infiltrazione avviene tramite appositi aghi specificamente studiati per questo tipo di trattamento. Non è necessaria l’anestesia perché il trattamento è assolutamente indolore. Si precisa comunque che il preparato viene iniettato come da protocollo con aggiunta di lidocaina che è un anestetico locale. Generalmente, gli effetti della soluzione una volta iniettata nel grasso sottocutaneo determinano,
nella maggior parte dei pazienti, una lieve sensazione di bruciore, talvolta descritta come formicolio, che dura pochi minuti soprattutto in rapporto alle infiltrazioni con ago corto. Nei primi giorni successivi alla seduta si assiste alla formazione di un edema che scompare in alcuni giorni, che può essere associato a un indolenzimento dell’area trattata, anch’esso di breve durata. È utile utilizzare calze a compressione graduata, eseguire un linfodrenaggio a una settimana dalla seduta e cercare di seguire un regime alimentare dissociato. La soluzione di Motolese è stata studiata per la lipolisi sottocutanea diretta abbinata alla cavitazione. Le zone di principale indicazione per il trattamento possono essere: addome, trocantere, interno cosce, fianchi, interno ginocchia, culotte de cheval, arti superiori, gibbo di bufalo, in particolare dove l’adipe è più spesso e non inferiore a 1,5 cm. Non possono affrontare il trattamento combinato (lipocavitazione-intralipoterapia) i pazienti portatori di protesi d’anca o di ginocchio perché gli ultrasuoni potrebbero scaldare la protesi. In tali pazienti si può utilizzare la sola intralipoterapia. Un’altra controindicazione è legata all’insufficienza renale, epatica o alla gravidanza. Tale metodica si presta agevolmente al trattamento di accumuli di adipe, comporta minori rischi e complicanze rispetto alla liposcultura, è indolore e non si formano ematomi. Il numero delle sedute generalmente varia da 4 a 10, con cadenza bisettimanale.
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Salute. Come fare fronte a un problema che colpisce un numero considerevole di persone soprattutto adulte
La sordità non è più un problema se affrontata in modo corretto Nei centri Auris di Brescia e Gussago il problema è affrontato con serietà e competenza da un gruppo di esperti e con le più moderne tecnologie a cura di VoceMedia Pubblicità
Intorno ai 50 anni, sempre più persone in Italia iniziano a riscontrare difficoltà nel capire le parole. Ciò accade soprattutto in luoghi affollati, quali l’ambiente di lavoro e gli ambienti pubblici. Le cause principali del calo di udito sono l’età, i disturbi cardiocircolatori, le otiti e l’inquinamento acustico dell’ambiente in cui viviamo. Le statistiche confermano che spesso le persone con sordità non sono coscienti del problema, oppure hanno paura di affrontarlo. È opportuno ricordare che trascurare il proprio udito può ridurre la memoria e le funzioni cognitive, oltre a causare difficoltà di relazione con gli altri e senso di esclusione dalla società. È importante controllare la propria situazione uditiva, effettuando periodicamente un test dell’udito. Do-
Un centro Auris
po aver riscontrato un calo di udito, le persone che desiderano e possono migliorare la percezione dei suoni e delle parole con gli apparecchi acustici, oggi possono farlo! Basta entrare nel Centri acustici Auris di Brescia e Gussago. “Auris - centri per l’udito” è il Gruppo di Centri Acustici che affronta con serietà e competenza il tema dell’udito e i relativi problemi,
soprattutto per le persone che necessitano l’applicazione di apparecchi acustici. Auris Italia può contare su numerosi Centri Acustici specializzati. Le figure di riferimento dell’organizzazione sono gli Audioprotesisti, ovvero gli Operatori Sanitari che applicano apparecchi acustici e altri sistemi per l’udito. Ogni giorno, nello studio Auris di Brescia e Gussago
gli esperti sono a disposizione per il test gratuito dell’udito e l’applicazione di apparecchi acustici. Gli apparecchi sono scelti in base alla diminuzione di udito della persona e sono costruiti su misura, per avere il massimo adattamento estetico e migliorare il recupero uditivo di ciascuno. Presso il Centro Auris di Brescia e Gussago la prova degli apparecchi è gratuita. La persona viene seguita dagli esperti in un percorso di adattamento personalizzato, in base alle esigenze personali. Inoltre, il Centro Auris di Brescia e Gussago è autorizzato da Asl e Inail, per ottenere apparecchi acustici gratuitamente alle persone aventi diritto. Oggi i nuovi apparecchi acustici sono quasi “invisibili” e si adattano facilmente all’orecchio; migliorano la percezione dei suoni e delle parole soprattutto durante una conversazione. Oggi si possono collegare anche con i sistemi “Senza Fili” (Tecnologia Wireless) al televisore, ai dispositivi di musica (radio e mp3) e al telefono cellulare. Ciò consente di chiarire la voce di chi sta parlando, attenuando i rumori di fondo. Questi nuovi apparecchi acustici sono il risultato di importanti ricerche in ambito biomedico e tecnologico e i test che sono stati effettuati hanno portato a importanti risultati.
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La Voce della Valtrompia maggio 2011
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Cultura
L'astrofisico Giovanni Bignami a Gardone Mercoledì 8 giugno il gruppo dei Capannoncini di Gardone Val Trompia propone la conferenza-spettacolo con l’astrofisico Giovanni Bignami dal titolo “I Marziani siamo noi. Un filo rosso dal Big Bang alla vita”. Già presidente nel 2007 e 2008 dello “Space Science Advisory Committee” all’Agenzia spaziale europea e incaricato di redigere il documento di programmazione scientifica dell'agenzia Cosmic Vision 2015-2025, Giovanni Bignami è attualmente professore ordinario di astrofisica allo Iuss di Pavia e continua la sua opera divulgativa con testate come National Geographic, Nature, Corriere della Sera. Appuntamento l'8 giugno alle ore 20.30 ai capannoncini del Parco del Mella.
Musica. Martedì 14 giugno al teatro Odeon di Lumezzane ci sarà il concerto in onore del tenore valgobbino
“O dolce incanto” in ricordo del tenore Giacinto Prandelli Una lunga carriera ripercorsa a partire dalla “Manon” di Massenet, suo cavallo di battaglia. Presenti i giovani del Concorso Città di Bologna
di Andrea Alesci
Era il 1884 quando Jules Massenet terminò di comporre quella “Manon” che per tutta la vita fu cavallo di battaglia di Giacinto Prandelli. Era il 2010 quando il tenore lumezzanese se ne andava all’età di 96 anni, dopo una lunga carriera trascorsa sui palcoscenici d’Italia e del mondo. Così, il prossimo 14 giugno verrà ricordato in un concerto intitolato “O dolce incanto”, proprio con quelle parole che costituiscono l’incipit dell’aria del sogno fatto dal personaggio De Grieux nella “Manon” di Massenet, cavallo di battaglia di Prandelli. Palcoscenico dell’evento
Il tenore Giacinto Prandelli in una foto d'epoca
sarà il teatro Odeon di Lumezzane San Sebastiano, con la cura di Roberta Pedrotti e l’esibizione di alcuni interpreti del Concorso Città di Bologna, che quest’anno ha visto ai primi tre posti un soprano cinese (Bo Hui Yao), un soprano messicano (Zaira Soria) e un tenore italiano (Giorgio Misseri). “O dolce incanto – precisa Lucio Facchinetti, assessore alla Cultura del Comune di Lumezzane – riassume
benissimo anche il fascino raffinato del canto che Giacinto Prandelli ha saputo esprimere durante tutta la sua carriera, dall’esordio negli anni Quaranta alle interpretazioni con cui ha costellato teatri importanti come il San Carlo di Napoli, la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, il Metropolitan di New York e ancora San Francisco, Buenos Aires, Barcellona, Lisbona. Per questo siamo davvero orgogliosi di ricordare con
la musica questo grande ambasciatore della cultura lumezzanese nel mondo”. Giacinto Prandelli esordì all’Opera di Roma nel 1943 interpretando il ruolo di Alfredo nella “Traviata” di Giuseppe Verdi, arrivando nel 1946 a cantare per il grande maestro Arturo Toscanini la parte di tenore nella Nona Sinfonia di Beethoven e chiudendo nel 1976 al teatro Grande di Brescia con il Paolo della “Francesca da Rimini”, tragedia in quattro atti scritta da Tito Ricordi proprio in quel 1914 che vide la luce del futuro tenore Prandelli. L’omaggio alla sua arte e alla sua figura avverrà martedì 14 giugno alle ore 20.30 al teatro Odeon di Lumezzane attraverso la rievocazione del suo repertorio, ma anche portando in quel paese dal quale partì per diventare uno dei tenori di riferimento della Scala alcuni giovani talenti emergenti destinati a un grande futuro: gli interpreti del concerto proverranno prevalentemente dal Concorso Città di Bologna, prestigiosa competizione internazionale fondata proprio da una lumezzanese. Per informazioni e prenotazioni mandare un’e-mail all’indirizzo di posta elettronica info@teatro-odeon.it.
Musica. Le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia nella mostra di Beppe Ricci aperta fino al 16 agosto a Ome
La Franciacorta in mostra alla Casa Museo Pietro Malossi La Franciacorta si mette in mostra con gli occhi del pittore Beppe Ricci. Questa l’anima di “Ricci Franciacorta 1989-2010”, esibizione inaugurata 7 maggio dalla Fondazione Pietro Malossi alla Casa Museo di Ome e collocata nell’ambito del ricco programma di eventi per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nelle sale dedicate alle mostre temporanee saranno visibili sino al 16 agosto le opere del pittore bresciano, suddivise per l’occasione in due sezioni: quadri realizzati dal 1989 al 2010; vedute
innevate, prevalentemente relative all’ambiente delle Torbiere. “La mostra – dice Graziella Pedretti, responsabile dell’Area Cultura in Comunità montana – è stata realizzata grazie al lavoro congiunto di Sistema museale di Valle Trompia e Fondazione Pietro Malossi, volendo ripetere la fortunata esperienza dell’anno scorso dedicata ad Aligi Sassu. Quest’anno ci siamo concentrati su un pittore espressione della brescianità, che nelle sue opere ha saputo trasferire la bellezza del territorio franciacortino”. Una Fran-
Il Borgo del Maglio di Ome
ciacorta che Ricci incontra sul finire degli anni Ottanta, dopo un percorso di sperimentazione con il linguaggio dell’astrattismo e la ricerca simbolica. Spiega il curatore Francesco Leonardis nel catalogo della mostra: “Ricci scopre il paesaggio della Franciacorta. Lo scopre percorrendo, a piedi, viottoli e strade al bordo di muraglie e boschetti e risalendo fino ai poggi più alti”. La mostra è aperta sino al 16 agosto sabato, domenica e festivi (10/12 e 15/18). . Info. 030.6527289, fondazionemalossi@libero.it.
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Cinema. “Habemus Papam” di Moretti, ben fatto stilisticamente, ma senza infamia e senza lode C VOCESAS
Solo con un po’ di Spirito
È un film ben diretto e ben girato, ma in tutto questo la crisi del Papa interpretato da Michel Piccoli e del mondo davanti al balcone che rimane vuoto appare poco approfondita di Mauro Toninelli
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam” annuncia il cardinale protodiacono alla folla festante in piazza San Pietro. E il film sarebbe già finito, se il nuovo eletto al Soglio Pontificio non urlasse e, in preda al panico, si mettesse a correre per le stanze vaticane. “Habemus Papam” di Moretti, dopo le immagini reali del funerale di Giovanni Paolo II, parte da qui, dalla crisi tutta umana di un uomo che si trova scelto a guidare la Chiesa, con tutte le responsabilità del ruolo. Il tema è questo: la fragilità, l’interrogativo, il senso di inadeguatezza di un uomo davanti a un incarico importante. Avrebbe potuto rac-
Nanni Moretti e Michel Piccoli in una scena del film
A Nave Robin Hood Mercoledì 8 giugno alle 20.30 nella Sala della Comunità San Costanzo di Nave i ragazzi dello Smile (Cag delle medie dell’oratorio di Nave) presentano il musical “Robin Hood”, ispirato allo spettacolo con Manuel Frattini nei panni dell’eroe di Sherwood. Lo spettacolo arriva alla fine di un percorso lungo un anno che ha utilizzato l’animazione teatrale per l’educazione.
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Sede: ISEO Via Bonomelli, 1 - Tel. 030.980236 Filiale: Gavardo Via Conter - Tel. 0365.371628
contare l’incertezza e il timore di chiunque davanti a un incarico di grande responsabilità; Nanni sceglie la Chiesa. Un senso di inadeguatezza porta Papa Melville, interpretato da Michel Piccoli che comunica con le espressioni più che con le parole la confusione che il personaggio vive, a cercare di uscire dalle mura del conclave, mescolarsi alla gente; si avvicina a una compagnia teatrale che sta mettendo in scena Cechov. Chiari riferimenti a Giovanni Pa-
olo II. Mentre il neo-eletto si trova per le vie di Roma, i cardinali e Moretti, nei panni di uno psicanalista chiamato per aiutare il Papa, restano chiusi in S. Pietro, ignari della sparizione del Pontefice: diventano macchiette che alleggeriscono i toni. “Habemus Papam” è un film ben girato, ben diretto, ma in tutto questo la crisi del Papa e del mondo davanti al balcone che rimane vuoto appare poco approfondita. Manca interamente l’aspetto della spiritualità, della preghiera di quella tensione verso l’Infinito che può risolvere la situazione, che senza, ovviamente, non evolve e porta a un finale morettiano. Moretti è un ateo ma nel raccontare la storia di un uomo che è il Papa non si può cancellare con un colpo di spugna la fede. La storia del cinema è ricca di esempi di registi atei che hanno girato film legati al messaggio cristiano, lasciando aperta la porta della presenza del Divino, in molti modi, ma mai escludendola. Come se in un film su Buddha escludessimo la meditazione e la spiritualità. In un momento sembra aprirsi al fascino della fede quando il Papa assiste a una messa in cui un sacerdote parla della necessità di riconoscersi bisognosi e di un Dio misericordioso che si china a curare le ferite. Ma è solo un attimo, anche se ne avrebbe segnato il finale. In fondo senza infamia e senza lode.
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La Voce della Valtrompia maggio 2011
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Da Sarezzo a Sant'Emiliano la scalata in mtb
Sport
Sabato 4 giugno si tiene la prima scalata in mountain bike con partenza di massa da piazza Cesare Battisti a Sarezzo e arrivo ai 1.102 metri del santuario di Sant’Emiliano (ritrovo ore 14, partenza ore 15). Sette chilometri di impervia salita sulla strada cementata della Passata, compiendo 854 metri di dislivello con una pendenza media del 10%. Una gara inedita alla quale prenderà aprte fuori classifica anche il campione del mondo Master 3 Carlo Manfredi Zaglio. Le iscrizioni (10 euro da versare il giorno della gara) sono aperte sino a giovedì 2 giugno alle ore 22. Per informazioni contattare Andrea al 340.2348975 o mandare un’e-mail a gam.santemiliano@gmail.com.
Montagna. Dal 17 al 19 giugno l’omaggio del Trail Running Brescia a Silvano Cinelli con il “Trail 3V”
I trent’anni del sentiero Tre Valli dentro una sfida lunga tre giorni Tre le varianti di gara pensate per gli atleti: 160, 90 e 43 chilometri. Si parte da piazza Loggia alla volta del Maniva, unendo idealmente tre Valli fino al traguardo del Villaggio Badia di Andrea Alesci
Saranno tre giorni importanti per la Valtrompia i prossimi 17, 18 e 19 giugno, quando sui monti che segnano la Valle bresciana transiteranno i partecipanti al Gran Trail 3V, organizzato dalla società Trail Running Brescia per ricordare e commemorare ideatori e associazioni escursionistiche che si sono adoperati per realizzare e mantenere lo storico sentiero delle tre Valli. “Proprio nel 30° anniversario dalla sua istituzione – spiega Michele Mombelli, presidente del Trail Running Brescia –, abbiamo deciso di istituire una gara che onoras-
Un tratto del sentiero 3V sotto la Capanna Tita Secchi
se il lavoro compiuto nel 1981 da Silvano Cinelli, Tullio Cremonesi, Renato Floreancigh, Ettore Quaroni e 21 sodalizi escursionistici e alpinistici bresciani. Il sentiero 3V, come le Alte Vie, ha anticipato di molto i tempi e già a ottobre ci siamo mossi con una ‘edizione zero’ per testare il percorso e fissare un tempo massimo di percorrenza per i partecipanti alla gara di Trail Running”. Con un tracciato ad anello
che percorre creste e crinali e abbraccia idealmente le tre valli bresciane (Valtrompia, Valcamonica, Valsabbia), il sentiero 3V compie il giro di boa più a nord al Passo Maniva, offrendo paesaggi mozzafiato su laghi di Garda, Iseo, Idro e nelle giornate limpide consentendo di scorgere Appennini, Monte Rosa, Bernina, Brenta e Adamello. “La gara – specifica Maurizio Angella, coordinatore del Gran Trail 3V –
prenderà il via da piazza Loggia a Brescia, seguirà il 3V ad esclusione di alcuni tratti giudicati pericolosi (Corna Blacca, Dosso Alto, Corni del Diavolo, Punta Almana), salirà cime come Sonclino, Ario, Dasdana, Colombine, Crestoso, Muffetto, Gugliemo e poi farà ritorno verso la città, seguendo un itinerario antiorario che utilizzerà alcune varianti basse a seconda della categoria di percorso. Una prima possibilità è il “Gran Trail 3V”, sui 160 chilometri dell’intero tracciato con un dislivello positivo complessivo di 9.500 metri di dislivello (tempo massimo 45 ore); quindi i 90 chilometri del “Trail 3V” che, partendo da piazza Loggia va verso la Maddalena, Conche, Sonclino, Sant’Emiliano, S. Maria del Giogo, Vesalla, Sella dell’Oca, Campiani e arriva al traguardo del Villaggio Badia dopo 4.500 metri di dislivello positivo; infine, il percorso più breve denominato ‘3V Night Marathon’ lungo 43 chilometri (2.800 metri di dislivello) con partenza da Gardone Val Trompia. Per informazioni dettagliate su mappe e percorsi visitare la pagina web http://sites.google.com/ site/trail3v.
Rugby Lumezzane: a scuola con 10 e lode Più di 2.500 ragazzi e quattro campi tra Valtrompia e Valsabbia hanno reso omaggio lo scorso 5 maggio a un nobile sport chiamato rugby. Lumezzane, Agnosine, Gardone e Sarezzo sono stati i teatri della particolare e importante manifestazione organizzata dal Rugby Junior Lumezzane per celebrare e chiudere al meglio l’anno di attività e collaborazione con le scuole della Valle. Sui campi impegnati i ragazzi si sono cimentati in esercizi e partitelle in un clima gioioso di festa, amicizia e lealtà, valori che stanno alla base della dottrina rugbistica. In questa giornata dedicata alla palla ovale non po-
tevano mancare autorità quali il sindaco di Lumezzane Silverio Vivenzi e quello di Gardone Michele Gussago. Erano inoltre presenti il presidente della Comunità Montana Bruno Bettinsoli, l’ex capitano della nazionale Bonetti e il consigliere federale Gavazzi. Oltre all’attività sul campo, strettamente dedicata ai ragazzi, il progetto “Educazione al benessere, alla salute e alla legalità”, promosso in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Bachelet, ha coinvolto anche genitori e professori in una serie di incontri riguardo ai problemi che colpiscono i più giovani, ad esempio l’alcolismo. (al.an.) Un momento della manifestazione (foto Edoardo Bonetti)
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Lumezzane Calcio. Settimi alla fine del campionato e il patron pensa al futuro
Si chiude con l’accesso alla Coppa Italia dei big di Alessio Andreoli
Un settimo posto che vale il pass per la Coppa Italia dei grandi. È questo il verdetto della stagione più che positiva del Lumezzane guidato da Davide Nicola, il più giovane allenatore della categoria con i suoi 38 anni. I rossoblù hanno lavorato tantissimo e, nonostante la giovane età, i ragazzi di Nicola sono sempre stati competitivi e sono arrivati a giocarsi i playoff alla 33° giornata, traguardo non da poco per chi riteneva questa squadra da salvezza risicata. Una stagione travagliata questa, giocata sui campi, nei tribunali e negli uffici comunali. Un avvio strepitoso rovinato dal caso Ferrari: i quattro punti di penalizzazione alla fine sono pesati eccome. Senza la penalizzazione il Lumezzane avrebbe terminato la stagione a quota 50 punti, due in meno rispetto alla stagione 2009-2010. Bel gioco, grinta e carattere sono le caratteristiche della squadra di Nicola, che al primo anno in panchina si è rivelato un allenatore impeccabile nella tattica e nello stile. Mai una parola di troppo e il rispetto verso gli avversari. Qualità che hanno destato l’interessamento del Livorno: il presidente Spinelli ha puntato gli occhi sul tecnico piemontese e sul direttore sportivo Nember, sul quale c’è
Una delle formazioni della stagione 2010/2011
anche l’interesse del Padova. Sul futuro della squadra si è espresso il patron Cavagna che ha blindato l’allenatore e il direttore sportivo che “restando un altro anno a Lumezzane avranno la possibilità di confermarsi, prima di lanciarsi definitivamente nel grande calcio”. Il presidente pensa già alla stagione ventura e si auspica “che i nostri giocatori di spicco possano rimanere e stiamo già lavorando su alcuni giovani che testeremo nelle prossime settimane”. Capitan Emerson, con ancora due anni di contratto, lo ritroveremo
al 99% al ritiro di Dobbiaco e con lui ci sarà anche bomber Ferrari. L’attaccante ha più volte manifestato il desiderio di rimanere in Valgobbia e l’ottimo campionato disputato lo porta a una riconferma quasi certa. Un addio probabile è quello di Fabio Pisacane: interessa alcune squadre di serie B. Si conclude così un’ottima annata con una salvezza più che meritata e il sogno playoff svanito all’ultimo. E il raggiungimento di un accordo, quello fra Bonomi e Cavagna, che salva la società “patrimonio dei tifosi”.
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Il tennis Lumezzane tra sport e solidarietà In Valtrompia c’è un movimento che continua a crescere: il Tennis Club Lumezzane. La società fondata nel 1973 si sta distinguendo nel panorama tennistico nazionale militando nel campionato di serie B femminile. Le ragazze stanno disputando un campionato alla ricerca della salvezza e dopo un altalenante inizio di stagione i giochi sono ancora aperti. Il direttore sportivo della squadra Alberto Paris e la storica presidente Nerina Bugatti possono contare sull’ucraina Irina Buryachock, 260° nel ranking mondiale e su altre buone giocatrici: Martina Zavarise, Elisa Belleri, Michela Sala e Viola Gnutti. Il circolo lumezzanese vanta anche un ben radicato e promettente settore giovanile con numerosi tesserati: nei rispettivi campionati sono la Under 12 femminile, la Under 14 maschile, la Under 16 Maschile. Da non dimenticare sono le selezioni della D4 e D3 maschile e la D3 e D2 femminile. L’attività del Tennis Club Lumezzane è orientata anche verso il sociale: dal 2007 è attiva una scuola tennis dedicata ai disabili di Cvl. E come alla fine di ogni anno questi giocatori molto speciali si daranno battaglia in un torneo a loro dedicato, che avrà luogo presso il centro sportivo Albatros il prossimo 10 giugno. (al.an.)
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EDICOLE: Ritira qui la tua copia gratuita BOVEZZO: Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavoglio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano - Edi-
cola di Consoli Michela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi NAVE: Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio
ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BOVEGNO S. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) 8.00
BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30
CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00
COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00
S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)
CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:
LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00
LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00 Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00 Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00 Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30
18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00
MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario
S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno:
Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Festi-
Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00
Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30
GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30
Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30
IRMA SS. Trinità: Festivo: 9.30
ANNO III NUMERO 5 - maggio 2011 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti
della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30
Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30
PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00 - Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 18.00 POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00
Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre) S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30
SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30
Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00
Ponte Zanano – Santuario Madre del redentore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30 TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00
Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:
vo: 11.00 – 18.30
17.00 - Festivo: 9.30
Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30 NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo:
VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00
Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:
7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00
18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00
Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo:
Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno)
18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30
- 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00
Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30
INFORMAGIOVANI
EMERGENZA
CONCESIO
118 (Emergenza sanitaria) 112 (Carabinieri) 113 (Polizia) 115 (Vigili del Fuoco) 117 (Guardia di Finanza) 1515 (Corpo Forestale)
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LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519
NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753
SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539
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