10 La Voce della Valtrompia n.
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Scuola. Il progetto biennale per una cittadinanza attiva degli studenti stranieri
Editoriale
Sarò padre... di Mauro Toninelli
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ANNO III - OTTOBRE 2011
J Grazie. Per le volte che una mamma ha potuto osservare gli occhi di un’ostetrica e trovare sicurezza. Grazie. Per le volte che un papà, un poco emozionato, agitato e impaurito ha trovato nella stretta del braccio di un medico, la sicurezza di rimanere al fianco della donna. Grazie. Per quando una mano sicura ha afferrato una nuova vita nascente. In questi grazie è racchiuso tutto quello che ogni madre, padre triumplino ha nel cuore. Grazie, al servizio della vita. Grazie. Perchè anche la Valle ha avuto la gioia di ospitare uno dei miracoli che si ripetono nel quotidiano. Non sono padre e non so se lo diventerò un giorno; sono quelle cose della vita che non sempre dipendono da noi, da nostra moglie o dal nostro lavoro. Sono quelle cose che rendono la vita speciale, dono, meraviglia e imprevedibile. Per diversi motivi, reali, scontati o meno, avremmo partorito a Gardone. Avremmo perchè il parto è della donna, ma mi dicono, sia un po’ anche dell’uomo che ama quella donna e quella creatura nascente. La nascita è un fatto privato, ma allo stesso tempo, comunitario, altrimenti perchè mettere i fiocchi fuori dalle porte? Perchè si vuole comunicare a tutti la gioia per il nuovo nato. E allora questo forse è il problema che sta dietro alla questione dei numeri: la Valtrompia si sente ancora una comunità? I numeri parlano. I numeri sono quelli dei triumplini che vanno altrove, che migrano per partorire. Libertà di scelta. Allora non meravigliamoci se arrivala notizia della chiusura. I numeri condannano il reparto. La vita che nasce non può essere una questione puramente di numeri. Per me non conta se il mio bambino è il 2456 o il 345. È il mio bambino. Responsabilità ai triumplini in parte, si decida per il meglio. Si pensino soluzioni con sguardo al futuro che siano il meglio per mamme, bimbi e papà triumplini. Si scopre l’importanza di qualcosa quando si rischia di perderla. Che la lezione, non sia vana!
“GenerAzioni” al passo verso un nuovo domani Protagonisti tre istituti superiori di Sarezzo, Gardone e Lumezzane, Il servizio a pagina 12 oltre a Cti di Valle, cooperativa “Il mosaico” e Comunità montana Inchiesta
Media Valle
Triumplini si nasce
Il riconoscimento europeo al nostrano della Valtrompia •• pag. 11
Alta Valle Silvio Mondinelli in cima al Manaslu, suo 17° ottomila •• pag. 9
Sport A Gardone si chiude il punto nascita. La posizione della direzione degli Spedali Civili, del coordinatore del reparto, dei sindaci e della gente
I servizi a pag. 2-3
L’intervista ad Aimo Diana, calciatore del Lume •• pag. 21
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La Voce della Valtrompia ottobre 2011
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Primo piano
La chiusura del punto nascita di Gardone In questo numero l’inchiesta si focalizza sulla chiusura del punto nascita di Gardone Val Trompia. In queste pagine abbiamo raccontato la posizione dell’azienda Spedali civili e le parole del direttore generale Cornelio Coppini, quella dei sindaci della Valle e della Comunità montana, non disposti a cedere. Ma abbiamo anche chiesto a Fabrizio Zanotti,coordinatore (o caposala nel linguaggio comune) del reparto in questione, il suo pensiero e quello di chi ci lavora. Abbiamo raccontato le iniziative della gente citando anche le parole spese, tratte dalla pagina facebook “No alla chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale di Gardone V.T.” alla quale di minuto in minuto continuano a crescere le adesioni.
Inchiesta. La posizione ufficiale degli Spedali civili e le ragioni a monte della chiusura del punto nascita
“Un taglio resosi necessario a causa delle regole regionali” Nell’articolo è riportato parte del comunicato stampa successivo agli incontri in Valle tenuti dal direttore generale degli Spedali civili circa le sue preoccupazioni per il futuro del presidio a cura di Massimo Venturelli
J La notizia diffusa ormai da tempo che sta attraversando la Valle e, com’era prevedibile, creando una forte agitazione è che, per via di nuove regole nell’erogazione dei servizi sanitari decise dalla Regione nei mesi scorsi (e probabilmente dettate dalla primaria esigenza di contenimento dei costi), l’azienda degli Spedali civili avrebbe deciso di tagliare alcuni dei servizi erogati dal presidio ospedaliero di Gardone Val Trompia. Nell’occhio del ciclone il punto nascita e il relativo servizio di neonatologia destinati alla sopressione a vantaggio di repar-
Il dirigente Cornelio Coppini
ti a più bassa specializzazione come quello per i sub-acuti. Nel comunicato, diffuso subito dopo gli incontri condotti dal direttore generale degli Spedali civili Cornelio Coppini con le parti che saranno toccate dal riassetto, si legge: “È prevista la soppressione del punto nascita e del correlato servizio di neonatologia presso il Presidio di Gardone, tenuto conto che la recente normativa prevede la soppressione dei punti nasci-
ta in cui si registrano nascite inferiori ai 500 parti annui. Negli anni 2009 e 2010, tale livello minimo, considerato requisito essenziale per garantire adeguata assistenza alle pazienti, non è stato registrato e i dati dei primi nove mesi del 2011 lasciano prefigurare un numero di parti prossimo ai 400. Per garantire i necessari livelli di sicurezza alle pazienti interessate, si è ritenuto quindi di procedere a una riorganizzazione dell’attività dell’ostetricia, fermo
restando che l’attività di ginecologia continuerà a essere erogata unitamente all’attività di monitoraggio per le donne gravide. L’attività di ginecologia verrà potenziata sotto la supervisione e l’apporto operativo del Dipartimento di Ostetricia-ginecologia e Clinica universitaria dell’Ospedale civile di Brescia (come peraltro avviene anche per l’attività di Chirurgia del presidio, supportata dall’U.O. di 3ª Chirurgia degli Spedali civili, diretta dal prof. Giulini). A fronte di tale riduzione di attività è prevista invece l’apertura di un nuovo reparto di sub-acuti dotato di 20 posti letto”. Il direttore generale ribadisce più volte nel corso di un’intervista concessa a “Voce”, che sia un dovere di una realtà come gli Spedali civili di Brescia trovare la via per rendere compatibile il mantenimento di livelli di eccellenza delle prestazioni erogate e una gestione oculata di risorse che non sono illimitate. “È questo il nocciolo del problema – afferma Cornelio Coppini, direttore generale della più importante fra le aziende ospedaliere del Bresciano – che non mi stanco di ribadire nel mio lavoro. Quello che stiamo approntando in queste settimane – afferma al proposito – è proprio un piano di riordino”.
Sindaci. Una lettera spedita alla Regione per sospendere la decisione presa e avviare un confronto serio
L’unanime determinazione per salvare il ‘punto nascite’ J Sono chiare le parole dei sindaci triumplini riunitisi lunedì in Comunità montana a Gardone. Chiare nell’esporre una condivisa posizione di contrarietà alla decisione della Regione di cancellare il punto nascite presso l’ospedale gardonese e accorparlo agli Spedali civili di Brescia. “Vogliamo far sapere ai cittadini della Valle – ha detto il presidente della Comunità montana, Bruno Bettinsoli (nella foto) – che i sindaci non se ne stanno con le mani in mano. Nell’incontro del 6 ottobre con il dottor Coppini, dirigente del presidio di Gardone, ab-
biamo manifestato il nostro dissenso e abbiamo redatto un documento per manifestare una volontà e una necessità: far rimanere il punto nascite anche a Gardone”. Una lettera inviata all’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani e al presidente della Regione Roberto Formigoni per chiedere di sospendere la decisione presa e avviare un confronto serio con le istituzioni locali. “La chiusura del reparto – ha aggiunto il sindaco di Gardone, Michele Gussago – pare scontare la subalternità dell’ospedale agli Spedali civili e il numero dei nati sotto
lo standard previsto. Parliamo di circa 400 nascite: siamo sicuri che con questi numeri Brescia non avrà problemi?”. Parere unanime di tutti i sindaci sul metodo non consono, perché “convocati a un tavolo al quale era già stato deciso tutto”. “Un anno e mezzo fa – ha chiarito il sindaco di Sarezzo, Massimo Ottelli – abbiamo avuto un incontro con Coppini e uno dei punti forti era il mantenimento del punto nascita. Il presidio è un nodo sensibile per la Valle. Noi siamo determinati e non vogliamo che l’ospedale di Gardone muoia”. (a.a)
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I numeri dell’Unità operativa di Ostetricia
Frasi da facebook
I parti di quest’anno ad ora sono 329. Numero che “sicuramente è stato condizionato in negativo dalla notizia uscita sul giornale” dice il caposala Zanotti. In questo momento in servizio ci sono 10 ostetriche/i, un coordinatore, due infermiere e due generiche, con quattro persone in maternità. Il primario del reparto è il dottor Gianfranco Minini, coadiuvato da otto medici, di cui 4 non sono strutturati, cioè incaricati con contratti a termine. “Uno di questi – aggiunge ancora il coordinatore Fabrizio Zanotti – è un chirurgo in addestramento, con un contratto in scadenza a ottobre: probabilmente se ne andrà, così come altri, con l’effettivo rischio che da novembre in reparto avremo già dei medici in meno”.
Intervista. Parla il caposala del reparto di Ostetricia e ginecologia di Gardone
Zanotti: ora dico la mia di Mauro Toninelli
J Che cosa ti senti di dire alla direzione sanitaria? Non ci sentiamo così inadeguati rispetto alle condizioni e alle scusanti che sono state accampate, anche perché la richiesta di essere messi in sicurezza è partita prima da noi e loro hanno asserito che, testuali parole da parte della dottoressa Derelli (direttore sanitario dell’azienda, ndr) a maggio, era “disposta ad andare anche davanti a un giudice in quanto noi lavoravamo in sicurezza rispetto a numeri e alla condizione di allora. Si parla anche di numero di parti non sufficienti... A oggi sono 329. Siamo in linea con la condizione dell’azienda; a Brescia su 4.200 parti dello scorso anno sono 300 in meno, noi su 468 dello scorso anno siamo 35/40 in meno. Considerando il rapporto, la percentuale è simile. Con un calo demografico che sappiamo essere più o meno uguale in tutti i nosocomi cittadini. Che cosa volete dire alla gente? Vogliamo dire che comunque noi ci siamo sempre stati, anche nella difficoltà e cerchiamo di garantire la condizione di sicurezza in sala parto e in reparto. Per il supporto neonatologico, i medici che si sono avvicendati
Fabrizio Zanotti
non erano pediatri inesperti ma neonatologi di Brescia. Il grosso problema in questo momento è il fatto che molti neonatologi di Brescia hanno abbandonato l’azienda e quindi è stata richiesta una riduzione di presenza a Gardone. Questo, secondo noi, ha fatto traboccare il vaso. In questo caso, se non hai le persone per garantire il servizio di patologia neonatale, è ovvio che l’azienda è portata a chiudere un’unità operativa esterna, per la quale la legge ti sostiene perché non hai 500 parti. Alla gente e ai politici che stanno dimostrando vicinanza dico ‘grazie ma è tardi’. Basti pensare che sul territorio
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c’è “Civitas”, gestito dalla Comunità montana, che si occupa dei consultori. C’è stata una forma di collaborazione, ma non così forte da sostenere l’ospedale in Valle. È ovvio che una donna sceglie di partorire dove vuole, ma se il consultorio lavora con ginecologi di altri ospedali... Da tempo avevo dubbi sulla scarsa volontà di mantenere il reparto, da quando un medico esperto è andato in pensione e non è stato rimpiazzato, sebbene molti avessero fatto promesse di sostegno. Nessuno ha mantenuto quanto dichiarato. Che margini per il futuro? Il fatto che si siano dichiarati mi lascia poca speranza. L’unica cosa in cui speriamo è che l’azione dei sindaci e della popolazione possa far rivedere la posizione. Ma se la rivedono, come la rivedono? Cercare medici e pediatri esperti, potenziando la struttura. Dal punto di vista economico devono investire. La vedo grigia, con 7 milioni di euro di buco nel bilancio. Ripeto, fa piacere che la gente ci fermi per strada e dimostri preoccupazione e solidarietà, ma se i bambini nati a Gardone sono la metà della popolazione nata nell’anno in Valle, vuol dire che il resto ha scelto comunque una sede diversa, con il rispetto della scelta. Non solo la Bassa Valle perché vicino alla città. Mi arrabbio perché parte della colpa è di tutti, poiché non hanno sostenuto il loro ospedale.
Riportiamo, mantenendo la grafia e il modo di scrivere, alcune frasi riprese dalle innumerevole lasciate sulla pagina facebook. Oltre 600, al momento della stampa, le persone che hanno aderito. Patrizia Masala: Non possono chiudere questo reparto!!! Ho deciso 14 anni fa nonostante la mia giovane età e essendo sola con mio marito emigrati a Brescia per lavoro, di far nascere la mia bimba presso il reparto di ostetricia a Gardone ed ho ritrovato l’ambiente accogliente e familiare, una struttura pienamente efficiente, avendo letto la possibilità della chiusura del reparto, mi è venuto spontaneo pensare alle future mamme, per un qualunque motivo non potranno essere seguita a Gardone. Un reparto dei migliori. Questa lunga nota ho voluto scriverla per le future mamme, per invogliarle a partorire anche nei piccoli ospedali che il più delle volte ci si trova meglio!!! facciamo qualcosa…se ancora si può!!” Daniela Maria Poli: al di là dell idea che non possa far nascere mio figlio nell’ospedale dove 31 anni fa inaugurai la prima ecografia in assoluto per che caso particolare! mi rattrista di più il fatto di pensare un ospedale senza maternità, dicono che ci sono pochi parti e non rientra nel budget... penso invece che quei pochi siano essenziali per rendere meno triste un ospedale!!!!!!!!!!!!!!! Noris Belleri: in questo ospedale sono diventata mamma, zia e voglio diventar nonna, non si deve chiudere. Livia Pedretti: Un pensiero deve andare anche alle numerosissime donne straniere della nostra Valle, che hanno nel reparto e nel pronto soccorso ostetrico un punto d’appoggio non indifferente... Denise Zubiani: ho partorito a Gardone 2 volte... nel 2007 e 2010, mi sono trovata benissimo e sono veramente arrabbiata con chi ha deciso di chiudere un reparto meraviglioso, accogliente, le ragazze del nido sono tutte dolcissime e le ostetriche che ho avuto modo di conoscere sono state bravissime a seguirmi in quei momenti cosi delicati. .
Manifestazione. Sabato 22 ottobre dalle ore 13 alle 15 il ritrovo davanti alla struttura ospedaliera gardonese
Firme, presidio e fiocchi: iniziative contro la chiusura J La protesta e le voci si fanno sentire nell’intera Valtrompia. Facebook, specchio dei tempi, è stato il primo a testimoniare la voce dei molti che non vogliono che la Valtrompia rimanga senza punto nascita. Già sulle scale, sul cancello, sulla ringhiera e sulla porta d’ingresso della struttura sono comparsi fiocchi rosa e azzurri, cartelloni con frasi che ringraziano il personale e che chiedonoo di poter partorire ancora a Gardone. Tra tutto questo è comparsa anche una cicogna con il suo fagotto, sulle scale, quasi in attesa di sapere se depositare il prossimo nascituro in questa struttura o dover
volare altrove. Primi segni del volere della gente triumplina. Tutto questo rumore popolare ha fissato un appuntamento ufficiale che i promotori indicano come momento importante per fare pesare il proprio pensiero nelle decisioni. Sabato 22 ottobre dalle ore 13 alle 15 sono invitati tutti coloro che vogliono protestare contro la chiusura del reparto. Ci sarà un presidio nel parcheggio, con raccolta firme e affissione di fiocchi. L’ultima novità delle “mamme in rivolta”, come si fanno chiamare le promotrici, è portare una maglia bianca con un pensiero personale scritto sopra.
Anche il Pd della Valle appoggia la protesta con la presenza del consigliere regionale Gianni Girelli e il responsabile zonale Emiliano Gallina. “Organizziamo un presidio per protestare contro la chiusura – ha dichiarato Girelli – e per sollecitare il rispetto degli impegni e degli investimenti di 6 milioni di euro per l’ospedale di Gardone promessi dal direttore generale e dalla Regione. Vogliamo mettere l’accento sul fatto che la Valtrompia venga abbondonata: l’autostrada, la metropolitana e ora l’ospedale”. La questione resta aperta e ciascuno può far sentire la propria voce.
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La parola ai lettori
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Rotte letterarie Viaggia lontano il veliero carico di cose da non dimenticare, fin dentro il cuore martoriato dell’Africa, rotolando sulle parole di Dave Eggers che compongono “Erano solo ragazzi in cammino. Autobiografia di Valentino Achak Deng”. Viaggia per porre domande sul passato, e su un presente in divenire, di un oltreoceano che siamo noi, in slalom tra le pungenti surreali questioni del corrosivo Chuck Palahniuk e il suo “La scimmia pensa, la scimmia fa. Quando la realtà supera la fantasia”. Serpeggia da un punto all’altro fra le terre d’Europa e d'Asia come un gomitolo che avvinghia le vite scandite secondo i “Nove gradi di libertà” del sorprendente David Mitchell.
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IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA
Lumezzane e quel muro che imprigiona lo sguardo Pare silente e inerte come qualsiasi altro muro, ma quella parete di calcestruzzo che sta sulla curva di Lumezzane San Sebastiano è come se facesse salire alla soprastante piazza Giovanni Paolo II un lamentoso grido di malcontento. Il malcontento della gente che si trova a guardare una lastra di cemento memore delle promesse di abbellimento (o abbattimento) fatte dall’amministrazione. Il malcontento di chi partecipò al bando promosso dal Comune lo scorso dicembre per contestualizzare e valorizzare con un’opera d’arte proprio quel grigio muro.
LETTERE
Televisione cattiva maestra Si parla sempre più spesso di accoglienza degli immigrati, di integrazione degli extra-comunitari e adesioni ai valori e alla cultura del paese che li ospita. Un riconoscersi nel paese ospitante che si manifesta in primo luogo nell’apprendimento della lingua. E se per i ragazzi è facile imparare parlando con i loro coetanei a scuola e durante i momenti di gioco, molto più difficile è per gli adulti. Per le persone adulte è meno facile stringere rapporti, perché le novità spiazzano, disorientano e solo i giovani riescono ad assimilarle. Ecco che spesso gli stranieri in età adulta si riuniscono e si ritrovano a parlare quasi esclusivamente con altri uomini e donne originari del loro Paese, nella lingua del loro Paese. Una volta la televisione pubblica si faceva carico con alcune trasmissioni dell’alfabetizzazione della gente. Trasmissioni che oggi resistono solamente sul satellitare e con un’offerta risibile. Ora, senza voler condurre un’analisi sulla composizione dei palinsesti, vorrei rilevare come il linguaggio della televisione generalista si sia corrotto. Come la lingua italiana venga bistrattata senza remore dalla maggior parte della gente che appare dentro la “scatola della lontananza”. E vorrei solo constatare come un mezzo potenzialmente capace di insegnare la lingua non faccia che far passare (nella maggior parte dei casi) parole ormai apolidi. E capisco come gli immigrati, che attraverso di esso potrebbero imparare l’italiano, decidano legittimamente di spegnere.
IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA
Gardone e uno spartitraffico sicuro È cosa piacevole sapere di essere al sicuro, come quando si approda sulla banchina spartitraffico costruita dall’amministrazione comunale gardonese proprio di fronte alla sede della Comunità montana. Si arriva nel mezzo della provinciale 345, come avventurieri che guadano un fiume e giungono su un lembo di terra sicuro dal quale rimirare la forte corrente. Uno spartitraffico che anche di notte è illuminato quasi a giorno, con una segnaletica verticale visibile anche da lontano per il più improvvido degli automobilisti.
Giornali della Comunità
Radio Voce È cominciata la programmazione invernale con il ritorno per il terzo anno consecutivo della trasmissione sportiva 100% Brescia: in diretta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 15. Radio Voce si può ascoltare sulle frequenze terrestri di Brescia e intera provincia (Fm 88.3-88.5) e in streaming su www.radiovoce.it.
Maria Buizza
La bellezza della Valle Sono un giovane valtrumplino, frequento la scuola superiore e vi scrivo perché mi sto accorgendo, anche grazie a questo piccolo giornale scoperto qualche mese fa, di come la Valtrompia abbia tante cose da offrire. Mi chiedo spesso perché tanta gente la denigri, bollandola solamente come valle dell’industria, zeppa di fab-
Questo spazio viene ogni mese dedicato al giornale della comunità di un paese della Valtrompia e ad una sua breve presentazione. Chi volesse mandare informazioni e fotografie sul proprio bollettino parrocchiale può contattare la redazione all’indirizzo di posta elettronica valtrompia@vocemedia.it
fm 88.3 88.5 Brescia e Provincia
briche, piena di smog, trafficata, piovosa. È vero che l’aria può non essere delle più buone per via della macchine e degli stabilimenti, ma d’altra parte fanno parte del nostro modo di vivere, le fabbriche hanno dato lavoro a tanta gente, le case sono servite a dare loro un tetto. I rimproveri piuttosto vanno fatti a chi ha male amministrato, a chi s’è opposto ai cambiamenti con gli scudi dell’ideologia, a chi ha guardato ai propri interessi. Insomma, la Valtrompia può migliorare se la guardiamo con occhi scevri da pregiudizi. La Valtrompia, poi, è anche altro e in quest’autunno che avanza dentro il mese di novembre vorrei trovare ora uno spazio per la riflessione. Basta guardare in giro, vedere come dagli alberi nevicano gialli tappeti di foglie e come altri siano colorati di un rosso vivido come il fuoco. E poi esplorare le montagne dell’Alta valle e farsi sorprendere dal volo magnifico di due aironi color cenere e scoprire la bellezza di una Valle ben più fortunata di molti altri posti nel mondo. Basta guardare. Oscar Bettoni
Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a valtrompia@vocemedia.it.
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Lumezzane
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Una maglietta per salvare il Gobbia Nei giorni scorsi è cominciata la vendita di magliette in dialetto nate da un progetto del gruppo facebook “Generazione lumezzanese” (che conta quasi 2.800 iscritti) e sostenuto dal Gaim. Una serie di magliette con scritte e vignette che portano impressi parlata e pensiero valtrumplino: “El homea che ol gapeh ol foch en dol cül” oppure “Te troaret chèl del formai” o ancora “A faga i piaher ai adhegn ha ciapa le pehade”. Magliette simpatiche che vengono vendute in vari negozi valgobbini e il cui ricavato andrà a sostenere la spesa per l’attrezzatura necessaria a ripulire il torrente Gobbia nelle giornate che sono state programmate e dedicate a questo compito dall’associazione culturale Colchidea.
Imprese. Sono 44.500 i metri quadrati previsti dall’amministrazione. Entro fine mese la risposta a tre aziende
Il progetto per l’area produttiva di Angelo Seneci
J Dovrebbero essere convocate entro fine mese le tre aziende che hanno manifestato all’amministrazione comunale l’interesse per la futura area produttiva “Pip 3”. Il totale di metrature a uso produttivo richiesto è di 44.500 metri quadrati, suddivisi tra i 30.000 richiesti da un’unica impresa, i 7.000 di un’altra e i 7.500 della terza. Se dovesse andare in porto la realizzazione dei nuovi capannoni, verrebbe realizzato uno dei progetti più importanti su cui ha scommesso l’amministrazione Vivenzi. Entrando nel dettaglio delle tre richieste, nel primo caso la richiesta interessa sia la possibilità di avere un solo capannone sia quella di averne di più. Per due aziende è poi fondamentale che quanto dato sia su un unico piano, mentre per la terza può andare bene anche il doppio piano. In questo modo era stato pensato anni fa il Pip 3, previsto su una superficie
L’area di insediamento 1 e 2 e, a destra, la zona Pip 3
territoriale di 96.725 metri quadrati, con capannoni ad usi industriale per 56.830. Alla metratura per attività produttiva richieste va poi aggiunta quella ad uso uffici e residenza. “Esprimo grande soddisfazione per quanto finora fatto – ricorda l’assessore all’urbanistica Andrea Capuzzi –. L’obiettivo di dare nuovi
spazi, congrui alle esigenze dell’imprenditoria, si sposa perfettamente con l’intento di supportare da parte nostra, per quanto possibile, la tradizione che la Valgobbia ha sempre avuto nel mondo del lavoro e l’attitudine all’attività manifatturiera”. Gli intendimenti espressi dall’amministrazione e dal suo primo cit-
tadino Silverio Vivenzi, è quella di incontrare i rappresentanti delle aziende interessate e poi concretizzare le proposte. “Entro la fine dell’inverno vorremmo avere il progetto pronto – dice ancora Capuzzi –. Ora dobbiamo vedere i costi da sostenere in base alle esigenze espresse dai richiedenti”. Una proposta che potrebbe essere avanzata dall’amministrazione e ribalterebbe quanto fatto sinora e che era prevista anche per il terzo lotto, potrebbe essere quella di realizzare le opere di urbanizzazione per poi lasciare ai privati i tempi di costruzione. In pratica, l’amministrazione realizzerebbe strade, fognature e reti tecnologiche in genere, mentre i privati si interesserebbero specificatamente dei capannoni. Nei Pip precedenti invece tutto era stato fatto da parte dell’amministrazione. Nel terzo lotto troverà posto anche la strada alternativa all’unica oggi esistente e deficitaria non solo durante le ore di alto traffico.
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Alta Valle
Bovegno e il 150° con la Fondazione Cibaldi La “Fondazione Angelo Canossi Centro Culturale profesor Aldo Cibaldi” di Bovegno celebrerà in modo particolare il 150° dell’Unità d’Italia il 4 novembre alle ore 20 presso l’auditorium parrocchiale Paolo VI. Lo farà ricordando idealmente il grande poeta dialettale Canossi che a 53 anni cercò di arruolarsi nella Grande Guerra: non accettato per la malferma salute, con letture e recite contribuì alla raccolta fondi a favore di feriti e malati negli ospedali cittadini. La serata vivrà tre momenti: nel racconto (una rapida sintesi della storia italiana); nelle poesie (da Manzoni a Canossi); nei canti (dal Coro dei Lombardi all’Inno nazionale) eseguiti dalla Corale Parrocchiale di Bovegno. (e.b.)
Montagna. Il 5 ottobre Silvio Mondinelli ha conquistato il suo 17° ottomila
Il “Gnaro” sul Manaslu di Edmondo Bertussi
J “Ringrazio gli sherpa delle spedizioni commerciali che hanno attrezzato la via normale con le corde fisse. Hanno fatto fatica per tutti, ma il loro duro lavoro troppo spesso viene sottaciuto oppure dimenticato”. Questo il commento del “Gnaro”, sempre misurato e modesto (ma in alcuni tratti del percorso si è messo in testa a fare traccia) dopo la sua recente “seconda volta” sul Manaslu, l’ottomila (per la precisione 8.163 metri) da lui già salito, sempre in ottobre, nell’anno 1993; il primo della galoppata su tutti i 14 ottomila, conclusa il 12 luglio del 2007 arrivando sul Broad Peak, sesto alpinista al mondo nella storia a esserci riuscito senza uso di bombole d’ossigeno. Ad oggi sono solo dieci gli uomini con “certificati di vetta” incontestati: fra gli italiani lui e Reinhold Messner. Silvio Mondineli detiene un record assoluto: 5 ottomila in meno di un anno. Nel maggio 2010, a 52 anni, è diventato uno degli otto al mondo ad aver scalato l’Everest dai versanti nord e sud. Leggendari rimangono i suoi salvataggi in quota: tanto che “Famiglia Cristiana” in un servizio lo definì “Il samaritano delle vette”. Nel 1993 era so-
Silvio Mondinelli nel 2007 sulla vetta del Broad Peak, suo 14° ottomila
lo e non poté scattarsi la foto della vetta: ora ce l’ha. Era salito per la via Messner, stavolta l’ha fatto per quella normale. Un nuovo ottomila in tutti i sensi a fare 17 (record tra gli italiani) “certificati”: in realtà sono 20, contando le tre Middle del Shisha Pangma (8.014 metri) vicino al fratello maggiore (8.027 metri) ufficialmente nei “14” . Grande impresa: ha completato la spedizione in un mese da quando è partito da Alagna; dal campo 1 (5.600 metri) ha scalato
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Marmentino: lavori per Malga Croce A Marmentino il Comune ha messo mano alla ristrutturazione di Malga Croce a Pian Del Bene, quota 1.500 metri sotto il monte Ario, luogo che deve il suo nome alla ricchezza d’acqua e pascoli. La malga è ora costituita da due corpi di fabbrica separati: la parte vecchia con stalla, casinetto con camino a legna e locali per la lavorazione del latte, ormai inadeguati alle normative; poi un portico con stalletta, ricovero del bestiame. Il crollo di parte della copertura per troppa neve è stata l’occasione per ripensare l’intera struttura, realizzando un nuovo edificio a norma sia per la lavorazione del latte che per la vendita del prodotto. Si tratta di 140 mq: quattro stanze per la lavorazione, adeguato servizio igienico e negozio. Ci sarà acqua corrente, impianto elettrico e forza motrice alimentati con pannelli fotovoltaici. Una spesa di 210mila euro: 164mila euro dai fondi del Piano sviluppo rurale regionali e il resto con risorse comunali. Con la bella stagione la copertura del portico/ricovero. (e.b.)
2.600 metri di dislivello in velocità e dopo 48 ore era al campo base; in vetta con lui c’era Juanito Oiarzabal il basco che può vantare 26 ottomila: insieme ne sommavano 43, un fatto straordinario. Il valtrumplino a 53 anni è sicuramente tra i più importanti “himalaisti” al mondo in attività: ha fondato ad Alagna l’Himu, Università d’alta montagna; il suo ultimo libro “Alpinismo d’alta quota” pubblicato dalla casa editrice Hoepli è uno straordinario manuale-avventura.
San Colombano. A quasi un anno di distanza è di nuovo possibile transitare verso la frazione colliense
Finalmente libero dalla frana l’ultimo tratto della provinciale J Si passa di nuovo, a senso alternato semaforizzato, sulla provinciale all’ingresso di San Colombano, dopo lo sgombro della frana caduta il 16 novembre: quasi un anno di disagi per pendolari, alunni, anziani. Infatti, mentre camion fino a 180 quintali e auto transitavano su nuova bretella verso il Naanì, superando sulla destra il Mella grazie a un ponte privato, i pullman del servizio pubblico si fermavano appena prima della frana. Il senso alternato consente i lavori: l’innalzamento a cura della Provincia
del muro di contenimento del pendio franato e la sistemazione di questo a “terre armate”. Vi provvede la Ditta Olli Scavi che ha vinto il relativo appalto comunale con una offerta (tra quattro pervenute) di 23.986 euro, ben lontani dai 100mila euro ipotizzati a fine marzo dall’accordo tra Provincia, Comunità montana, Bim e Comune. Ricordiamo che la situazione si era bloccata per il contenzioso con ricorso al Tar del privato proprietario della casa sopra il pendio franato. Problema risolto a fine settembre dopo un ulti-
Uno scatto dei lavori in corso
mo “tavolo” di confronto fra lo stesso privato, Comune e Provincia e accordo annunciato dall’assessore Teresa Vivaldini col sindaco di Collio Mirella Zanini. Subito dopo, come concordato, l’avvio da parte del Comune della procedura d’appalto con esito positivo, consegna cantiere e inizio lavori: in quattro ore la strada era sgombra e circolavano i camion della Olli Scavi. Grande sospiro di sollievo per tutti: cittadini e operatori turistici, col Maniva di qui a breve pronto ad accogliere gli sciatori. (e.b.)
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Il 15° censimento della popolazione italiana C’è tempo fino al 20 novembre per compilare online oppure consegnare a mano il questionario distribuito alle famiglie di tutta Italia per il 15° censimento della popolazione. Per la compilazione online si deve utilizzare la password che si trova stampata sulla prima pagina del questionario cartaceo. Per chi volesse compilarlo tradizionalmente mettendo nero su bianco, la consegna potrà avvenire a mano presso qualsiasi ufficio postale o nei centri comunali di raccolta presenti in tutti i Comuni: per conoscerne l’ubicazione si può chiamare il numero verde 800.069701 oppure visitare il sito web www. censimentopopolazione.istat.it, sezione ‘Tutto sul questionario’.
Eccellenze. Il 15 ottobre la Commissione Europea ha pubblicato la domanda di registrazione ufficiale
Il “Nostrano Valtrompia Dop” Ora non resta che attendere il 15 aprile 2012 per il riconoscimento formale di un formaggio prodotto in tutta la Valle di Andrea Alesci
J È arrivata lo scorso 15 ottobre sulla Gazzetta ufficiale della Commissione Europea la domanda di registrazione presentata dal “Comitato promotore per la valorizzazione del formaggio “Nostrano Valtrompia” per l’omonimo prodotto. Una registrazione che è avvenuta ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 2, Regolamento n. 510/2006 del Consiglio relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari. “Tale passaggio – dice Mauro Sigurtà, assessore all’Agricoltura in Comunità montana – arriva quasi dieci anni dopo la presentazione dell’istanza ed è fondamentale nel complesso iter procedurale previsto dalla normativa, dato che è l’ultimo prodromo al riconoscimento della Denominazione di origine protetta
Che
(Dop) per il Nostrano Valtrompia. Infatti, se entro il 15 aprile 2012 non perverranno alla Commissione opposizioni a tale domanda, il passo successivo sarà proprio il riconoscimento formale del diritto a diventare ‘Nostrano Valtrompia Dop’.
Questa notizia – prosegue Sigurtà – viene accolta in Valle con estrema soddisfazione, soprattutto da parte del Comitato promotore che ha visto attivamente impegnato il sui presidente Silvio Zanini. Una notizia che ci consente di rilanciare l’impegno a
),/&$ &,6/ %5(6&,$ ),/&$ &,6/ %5(6&,$ ),/&$ &,6/ Servizi FILCA gestiti dalla CISL di Brescia cosa fa il sindacato
Caaf (consulenza fiscale). Dichiarazione dei redditi (730, UNICO), calcolo ICI compilazione modelli RED INPS, denunce di successione, dichiarazione ISEE. Patronato INAS. Accreditamento contributivo del periodo del servizio militare. Partecipazione alle trattative per il rinnovo dei contratti nazionaControllo dei contributi previdenziali validi per la pensione li e territoriali, contrattazione territoriale e aziendale (II° livello). (INPS, ecc.). Domande per pensioni di anzianità e vecchiaia. Controllo buste paga, malattia, infortunio. Compilazione domande assegno nucleo familiare Conteggio del trattamento di fine rapporto (TFR). Ufficio Vertenze e legale Vertenze individuali per recupero differenze salariali, TFR, fallimenti ecc. Compilazione pratiche per la Cassa Edile (solo per gli edili). Assimoco-Unionvita Assicurazioni sulla vita e polizze auto. Corsi di formazione per delegati sindacali (RSU) e rappresentanti dei lavoratori della sicurezza (RLS). Calf (centro assistenza lavoro familiare) Gestione pratiche colf. Attività di informazione attraverso il nostro Notiziario Sindacale Adiconsum (associazione italiana difesa consumatori). Filca-Cisl Brescia. Frodi alimentari e commerciali. Tariffe luce, gas, telefono, riscaldamento assicurazioni, banche mutui. Controversie burocratiche e commerciali. Sicet (sindacato inquilini casa e territorio). POLIZZA INFORTUNI Controllo contrattiFax. d’affitto e spese condominiali, stipulaTel. 030-3844540 030-3844541 GRATUITA zione contratti d’affitto, domanda di assegnazione case . popolari, contributi per l’affitto. Anolf (sportello stranieri). Ti garantisce, in caso di ricovero ospedaliero a causa di infortunio, una indennità giornaliera di Euro 30 dal 4° al 30° giorno Assistenza per permessi di soggiorno, ricongiungimento e di Euro 50 dal 31° al 60° giorno. familiare, carta di soggiorno, residenza, cittadinanza, rapporti con le istituzioni, informazioni varie.
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programmare ‘il giorno dopo’, ossia l’inizio dell’avventura del formaggio ‘Nostrano Valtrompia’ e dei suoi produttori nell’élite formata dai grandi dell’alimentazione tipica e di qualità, primo e finora unico prodotto interamente bresciano (se eccettuiamo i vini) a far compagnia a Parmigiano Reggiano, Grana Padano e via dicendo”. Un formaggio semigrasso, il nostrano triumplino, contraddistinto da una pasta extra dura, prodotto tutto l’anno a partire da latte crudo e con l’aggiunta di zafferano. Al momento dell’immissione al consumo è di forma cilindrica con scalzo (tra 8 e 12 centimetri) quasi diritto, un diametro compreso tra 30 e 45 centimetri e un peso variabile tra gli 8 e i 18 chilogrammi. Soprattutto un formaggio che è vanto per l’intera Valle e che appartiene per tradizione a tutti e 18 i comuni del bacino triumplino più le due frazioni gussaghesi di Quarone e Civine.
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Scuola. È partito il progetto che coinvolge tre istituti superiori ed è rivolto a studenti e famiglie straniere
Il cammino delle “GenerAzioni” Un progetto biennale da 100mila euro finanziato al 60% da Fondazione Cariplo. Tra le sei azioni il supporto del mediatore linguistico-culturale, laboratori e una mostra di Andrea Alesci
J Con l’incontro formativo “Modelli educativi e intercultura” tenutosi a inizio mese all’istituto “Primo Levi” di Sarezzo e rivolto a insegnanti e operatori socio-educativi della Valtrompia è partito ufficialmente il progetto “GenerAzioni”, avviato dopo che il ministero della Pubblica istruzione ha riconosciuto la Valle del Mella come “area a forte processo migratorio” (17% della popolazione scolastica 2010 costituita da alunni stranieri). “Il progetto – spiega Valter Tanghetti della cooperativa sociale ‘Il mosaico’ – è nato dalla collaborazione in rete fra gli istituti superiori ‘C. Beretta’ di Gardone (ente capofila), ‘P. Levi’ di Sarezzo, ‘F. Moretti’ e ‘V. Bachelet’ di Lumezzane (sede del Collegamento territoriale intercultura di Valle), la nostra cooperativa, oltre a Fondazione Cariplo e Comunità montana. La spesa complessiva sarà di 100mila euro (60mila da Cariplo) spalmata sui due anni del progetto e interessando due aree di lavoro: lo sviluppo di una proficua relazione tra scuola e famiglia e una serie di percorsi educativi che puntino a creare una cittadinanza attiva e globale”.
L’istituto “Carlo Beretta” di Gardone Val Trompia
“Gener-Azioni” si articola in sei azioni, seguendo alcune prassi operative e valorizzando figure professionali come quella del mediatore linguistico-culturale. “La mediazione – spiega Enrica Coccoli, referente del Cti – servirà a rendere autorevole e riconosciuta la voce
della scuola nei confronti di genitori stranieri, troppo spesso non coinvolti nella vita scolastica dei figli. Con questo progetto potremo disporre di 200 ore di mediazione, avendo l’opportunità per rendere saldo un rapporto fra la scuola e le famiglie di questi ragazzi, fi-
Il libro “Gli Avogadro” di Galliano Brunello Al retaggio di una nobile famiglia è dedicato il libro “Gli Avogadro” scritto da Galliano Brunello con la curatela di Gian Mario Mazzoli e fotografie di Ivan Cinelli. “Se la provenienza è incerta – spiega l’autore –, è evidente il ruolo prestigioso ricoperto all’interno della chiesa bresciana dai membri della famiglia, identificati come ‘Advocati Ecclesiae Brixiensis’: infatti, a Brescia erano chiamati ‘Avogadri’ i membri dell’illustre famiglia con l'incarico vescovile di amministrare i beni
della Chiesa locale, tanto che verso il 1200 essi si stabilirono anche a Zanano”. Qui si concentra il racconto di Galliano Brunello, che ha voluto raccogliere nel libro le tante notizie pubblicate su questa importante famiglia. Una pubblicazione fortemente voluta dal Comitato culturale di Noboli e sostenuta da Comune di Sarezzo e Provincia di Brescia. Il costo del libro è di 20 euro. Per informazioni contattare i Servizi di comunicazione del Comune al numero 030.8901244.
gli di una prima generazione che sta cambiando la nostra società”. Oltre al supporto del mediatore, verranno attivati un servizio di counseling interculturale e altre quattro azioni. “Importante – spiega la professoressa Maria D’Abrosca, referente per il ‘Primo Levi’ di Sarezzo – sarà la formazione in rete rivolta a insegnanti e operatori sociali sui diversi modelli educativi delle persone provenienti da Paesi stranieri; poi l’attivazione di alcuni percorsi guidati, fra cui le visite alla mostra itinerante ‘Ritorno a Timbuctù’, i laboratori interculturali per ragazzi e adulti, i gruppi di parola e confronto. Inoltre, creeremo un gruppo ‘multiculturale’ di ragazzi che possano svolgere il ruolo di ‘facilitatori culturali’ e faremo partire un percorso socio-educativo dall’apprendimento dello sport e delle regole del cricket”.
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San Vigilio e la commedia in dialetto
Bassa Valle
La compagnia teatrale “RoncaĂŹ de San Vigilioâ€? presenta sabato 5 novembre alle ore 20.45, nel teatro parrocchiale di Costorio, la commedia dialettale: “Sera fò SerafĂŹâ€?, scritta e diretta da Inia Belleri. La storia è ambientata alcuni decenni fa e vede protagonista un piccolo fruttivendolo che, per aver donato della frutta al ďŹ glio di una zingara, riceve in regalo un anello per tutti prezioso. “Da quel momentoâ€? – conďŹ da la signora Rosa Fenotti, moglie del fruttivendolo – aumentano i denari guadagnati, amici e parenti visitati, ma diminuisce la felicitĂ , ďŹ no a quando‌â€?. La commedia termina con la riessione: “EndĂł gh’è nè en vĂ e pò tĂścc i gh’è ‘n dĂ !â€?. (g.b.)
Concesio. Viene inaugurata domenica 23 ottobre la zona pensata per le associazioni in localitĂ Roncaglie
Uno spazio per le feste popolari di Rosa Casari
J Arriva dopo tanta attesa l’ora d’inaugurare la nuova area dedicata alle feste popolari in localitĂ Roncaglie di Concesio. Domenica 23 ottobre alle ore 14.45 è il momento ďŹ ssato dall’amministrazione comunale per il taglio del nastro alla presenza del sindaco Stefano Retali, dell’assessore ai Lavori pubblici Renato Poinelli, del consigliere regionale Gianantonio Girelli e con la benedizione di mons. Dino Osio, parroco della Pieve. “Proprio nei primi quindici giorni di ottobre – spiega l’assessore Poinelli – si sono concluse le ultime ďŹ niture per un’area che è destinata all’uso di associazioni del territorio, con possibilitĂ di allestire stand gastronomici e comunque aperta agli spettacoli e alle iniziative culturali. Si tratta di un’area di circa 10mila metri quadrati attigua al parco del Monticello, che con i
Il portico e la piastra nella nuova area feste in localitĂ Roncaglie
suoi 250mila metri quadrati di boschi e sentieri è un vero e proprio polmone verde tra i comuni di Concesio e Bovezzo�. Salendo sino al termine di via S. Onofrio possiamo trovare un ampio piazzale dotato di mattoncini autobloccanti e una grande piastra
in calcestruzzo dedicata alle manifestazioni, mentre tutt’intorno si stende una zona arricchita da alberi e debitamente illuminata, oltre a un ampio parcheggio. “Il cuore di tutto – puntualizza Renato Poinelli – è il portico in legno lamellare con travi e perline isolate con la-
miera ondulata coibentata che si stende per circa 150 metri quadrati, dotato di due caminetti, acqua, luce, piani di lavoro e spazi adatti a ospitare cucine e refrigeratori (a carico dell’associazioni che di volta in volta prenoteranno l’area per le rispettive feste). L’idea di realizzare porticato e piastra nasce anche dall’esigenza di mettere in comunicazione la zona di Roncaglie con l’ampio bosco del Monticello. Proprio per questo motivo abbiamo creato un ponte che collegherĂ questa zona con la localitĂ Artignago nei pressi della frazione di S. Andrea, in modo che le due diventino un corpo unico attraverso il sentiero sterrato ciclo-pedonale che si snoda lungo vari percorsi che attraversano tutto il parco del Monticelloâ€?. Un’opera che la cittadinanza potrĂ scoprire ufďŹ cialmente domenica 23 ottobre dalle ore 14.45, cogliendo l’occasione per una castagnata offerta dall’amministrazione comunale.
La Rocca di Rodengo LQ )UDQFLDFRUWD XQD 9LOOD LQFDQWHYROH LPPHUVD QHO YHUGH FKH GRPLQD OD )UDQFLDFRUWD / LGHDOH SHU L 9RVWUL ULFHYLPHQWL IHVWH H EDQFKHWWL QX]LDOL
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“la soddisfazione degli ospiti trova una risposta nella cucina di qualitĂ â€? $]LHQGD $JULWXULVWLFD /D 5RFFD 9LD 6DQWR 6WHIDQR 5RGHQJR 6DLDQR Âą 7HO LQIR#ODURFFDGLURGHQJR LW
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Limitazioni al traffico veicolare
Economia
A partire dal 15 ottobre e fino al 15 aprile 2012 sono nuovamente previste misure di limitazione al traffico in tutta la Valtrompia. Infatti, con delibera della Giunta regionale n. 9958 del 2009 è stato stabilito il fermo della circolazione nelle giornate da lunedì a venerdì (escluse le giornate festive infrasettimanali), dalle ore 7.30 alle ore 19.30, dei veicoli “Euro 0” a benzina e diesel, “Euro 1” diesel ed “Euro 2” diesel e motoveicoli e ciclomotori a due tempi “Euro 0”. Tali disposizioni si applicano alle zone A1, fra cui rientrano Bovezzo, Collebeato, Concesio, Gardone, Lumezzane, Marcheno, Nave, Sarezzo, Villa Carcina. Per maggiori dettagli collegarsi al sito web www.reti.regione.lombardia.it
Strumenti. È stato presentato martedì 18 ottobre in Comunità montana il nuovo Suap della Valtrompia
Il portale digitale per le imprese di Lia Micale
J Proprio in questo mese di ottobre tutte le pratiche da inviare ai Comuni e le attività produttive hanno cominciato a essere inviate esclusivamente in forma digitale, potendo contare sul portale Internet reperibile all’indirizzo www.suap.valletrompia.it. D’ora in poi, dunque, non saranno più ammesse trasmissioni di documenti cartacei (si parla di oltre 3.000 pratiche archiviate nel 2010), con un notevole risparmio di cellulosa e un (teorico) snellimento della parte burocratica. Un servizio che viene gestito in maniera associata dalla Comunità montana di Valle Trompia per conto di tutti i Comuni valtrumplini più quelli extra-territoriali di Cellatica e Collebeato. Proprio nella sede dell’ente sovracomunale in via Matteotti 327 a Gardone è stato presentato martedì 18 ottobre il nuovo servizio
web: un’occasione durante la quale Antonio D’Azzeo (conservatore del registro delle imprese della Camera di commercio di Brescia) ha illustrato le novità introdotte dal Decreto legislativo n. 160 del 2010 e ha fatto il punto sulla trasmissione telematica di tutte le istanze. Nel corso della mattinata,
inoltre, è stato distribuito a tutt i rappresentanti dei Comuni, agli utenti e ai professionisti del settore presenti il lettore di smart card necessario per svolgere tutte le pratiche tramite la ‘Carta regionale dei servizi’. “Con questo progetto – spiega il dirigente dell’area tecnica in Comunità
montana, Fabrizio Veronesi – tutta la Valtrompia si è unita per mettersi in regola con il Decreto legislativo 160/2010, istituendo uno Sportello unico per cittadini e imprese che debbano presentare richieste di autorizzazione per l’avvio, la sospensione oppure la modifica di attività produttive sul territorio. Una volta che è stata presentata la domanda, l’utente non dovrà più recarsi presso le diverse istituzioni per acquisire gli eventuali pareri di competenza (Asl, Vigili del fuoco, Sovrintendenza per i beni culturali), ma sarà lo Sportello unico che si farà carico di procurarseli. Inoltre, se la domanda sarà corredata da tutte le certificazioni o dichiarazioni di rito, potrà autorizzare immediatamente l’avvio dell’attività, lasciando alle pubbliche amministrazioni soltanto il compito di controllare la veridicità di tali dichiarazioni”. Un servizio digitale che cerca di snellire le pratiche e contribuisce a un costante monitoraggio.
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La normativa sulla prevenzione degli incidenti domestici J Gli incidenti tra le mura di casa sono da sempre un problema sociosanitario rilevante, per il gran numero di invalidità permanenti e le spese in termini di assistenza. Sia in Italia che in Europa sono in corso da anni una serie di studi e interventi nomativi, includendo nella nozione di “incidente domestico” anche gli incidenti avvenuti tra cortili, garage, spazi condominiali comuni. Lo scenario va considerato alla stregua delle attività lavorative. Nella prevenzione rientra anche la promozione dei “corretti comportamenti”: già con la legge 5 marzo 1990 n. 46 è stata in-
trodotta una disciplina sulla sicurezza sugli “impianti relativi agli edifici ad uso civile”, poi ampliata col D.M. 22 gennaio 2008, precisando nell’arti colo 1 che “se l’impianto è connesso a reti di distribuzione”, la disciplina stessa “si applica a partire dal punto di consegna della fornitura”. Ma quali sono gli impianti per cui è necessario rispettare tale normativa? Parliamo di impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere. Poi gli
impianti radiotelevisivi, antenne, impianti di riscaldamento, climatizzazione, condizionamento e refrigerazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense (canne fumarie e di esalazione), ventilazione ed aerazione dei locali; ascensori, montacarichi, scale mobili e simili; impianti antincendio. Inoltre, l’articolo 6 del decreto rende le imprese installatrici responsabili della corretta esecuzione degli impianti e le obbliga a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli stessi, nel rispetto delle norme (vedi articolo 7 del decreto).
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Speciale Acl. Crca e altri movimenti del Nord hanno preparato nella riunione del 14 ottobre un futuro comune
La civiltà rurale da difendere con un futuro partito nazionale di Rosa Casari
J Si sono riuniti lo scorso 14 ottobre a Brescia i rappresentanti di Crca (Civiltà rurale caccia ambiente), Cst (Caccia sviluppo territorio), Ca (Caccia ambiente) e Mcr (Movimento per la cultura rurale) per preparare la nascita di un movimento nazionale che sappia raggruppare tutti i portatori della cultura rurale. Nel corso dell’incontro tutti hanno convenuto su quest’opportunità. “Nella riunione che si terrà in Veneto a novembre – dice il presidente regionale Acl Eugenio Casella, riportando il pensiero di tutti i membri del movimento Crca – verrà esaminata la possibilità di trovare un’intesa su tutte le tematiche operative per essere pronti e presentarci alle prossime scadenze elettorali su tutto il territorio nazionale. Vogliamo continuare a far sapere che l’identità e la civiltà rurale costituiscono il più antico modo di essere dell’uomo. Difendere i principi della civiltà rurale significa porre l’uomo al centro di ogni interesse e considerare la natura come elemento indispensabile per la sua vita. Caccia e pesca sono una parte del variegato mondo della cultura e delle tradizioni rurali ed è per questo motivo che la gran parte delle associazioni venatorie bresciane e bergamasche ha dato il proprio assenso alla costituzione del nostro movimento politico. Il Crca non è nato per caso, ma è sorto al termine di una lunga serie di incontri e
Eugenio Casella, membro del direttivo bresciano di Crca
dibattiti dei rappresentanti delle associazioni venatorie nei quali sono stati eviscerati dal punto di vista ideologico, oltre che fattuale, le problematiche che sottostanno al declino inesorabile, se non si provvede a fermarlo, del concetto di cultura rurale. Ci siamo accorti che l’animalismo metropolitano sta
permeando il mondo della politica nostrana e nazionale in modo da compromettere per sempre tutte quelle attività che fanno parte della nostra cultura. Non v’è dubbio che le sirene animaliste sono in grado di suonare i loro strumenti con immensi supporti economici e ciò non solo per
l’intervento di coloro che hanno interessi legati al mondo animalista ma per l’indiscutibile apporto del mondo della politica. Noi del mondo rurale e della caccia abbiamo a questo punto come unica arma quella dell’impegno in politica. Va detto che l’impegno politico non può essere disgiunto da un’intensa attività di convincimento dell’opinione pubblica, ma questa è soprattutto ad appannaggio del mondo dell’associazionismo venatorio, delle associazioni dei pescatori, degli agricoltori e degli allevatori di animali. Inoltre, siamo convinti che le nostre attività possono essere difese anche con l’appoggio del mondo dell’economia per cui riteniamo indispensabile un collegamento con il mondo produttivo che opera nella civiltà rurale. Ci riferiamo non solo al mondo agricolo ma anche a quello dell’artigianato e dell’industria, come ad esempio quello armigero. Terza convinzione è l’unità di tutti i movimenti politici che si riconducono ai principi della difesa della civiltà rurale. Un’unità non solo a livello regionale ma anche e soprattutto a livello nazionale; nessuno si deve permettere di barattare la caccia e le altre attività facenti parte della civiltà rurale per interessi propri e dei partiti politici attualmente operanti in Italia. Noi chiediamo che su questi semplici e lapidari principi si apra un dibattito che porti, ci auguriamo, all’unità e che ci permetta di agire in futuro in perfetta coesione anche con il mondo dell’associazionismo e del sindacato che si riconosce nei principi della civiltà rurale”.
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Un libro sulle erbe alimentari e officinali
Cultura
L’Ecomuseo di Valle Trompia ha presentato in Caregno presso lo Stallino del Comune di Gardone, gestito dalla cooperativa il Graffio, il libretto “Le nostre erbe spontanee” di Marilena Pinti. È seguita immediata esperienza sul vicino “Sentiero didattico delle fasce fitoclimatiche” e a far da cicerone Ocildo Stival, il tecnico della Comunità Montana anima del progetto. Il libro raccoglie 20 schede conoscitive di alcune erbe ad uso alimentare e officinale: fotografia, caratteristiche, proprietà curative e uso culinario. È il frutto della sinergia tra Comunità montana, Comuni e l’azienda-fattoria didattica Catena Rossa di Sarezzo. Il volume è reperibile presso la sede di S. Maria degli Angeli a Gardone. (e.b.)
Storie. Il parere del geologo Siro Bregoli sulle remote origini del favoloso animale
Programmazione
Leggenda del Bés Galilì
INZINO - INZINO Cars 2 sabato 29 ottobre ore 20.30, domenica 30 ottobre ore 20.30. The Tree of Life giovedì 3 novembre ore 20.30. Kung Fu Panda 2 sabato 5 novembre ore 20.30; domenica 6 novembre ore 15. Terraferma sabato 12 novembre ore 20.30; domenica 13 novembre ore 20.30. LUX - LUMEZZANE PIEVE Carnage sabato 22 ottobre ore 20.30; domenica 23 ottobre ore 15.30, 18, 20.30; lunedì 24 ottobre ore 20.30. Niente da dichiarare sabato 29 ottobre ore 20.30; domenica 30 ottobre ore 15.30, 18, 20.30; lunedì 31 ottobre ore 20.30. ASTRA LUMEZZANE S. APOLLONIO I puffi sabato 22 ottobre ore 20.30; domenica 23 ottobre ore 14.30, 17.30, 20.30. The Eagle sabato 29 ottobre ore 20.30; domenica 30 ottobre ore 14.30, 17.30, 20.30. SALA DELLA COMUNITÀ LUMEZZANE S. SEBASTIANO Rio domenica 30 ottobre ore 15, 18, 20.45. Terraferma giovedì 18 novembre ore 20.30 (cineforum). SAN COSTANZO - NAVE Kung Fu Panda 2 domenica 30 ottobre ore 14.30, 17.
di Giuseppe Belleri
J Anche in Valtrompia alla sera, attorno al fuoco o nella stalla, si raccontava nei decenni scorsi la storia del Bés Galilì. Volendo indagare se si tratti solo di una leggenda o se questo piccolo animale, un po’ serpente, drago e gallo, esista veramente, abbiamo chiesto lumi al geologo Siro Bregoli. “In alcune valli isolate la flora e la fauna non hanno seguito la normale evoluzione e vi si ritrovano specie vegetali e animali preistoriche; il Bés Galilì potrebbe essere un’Archeopterix che non ha fatto il balzo dal rettile all’uccello. Io personalmente non l’ho mai avvistato ma mio zio Battista mi raccontava che nella Valle dei Carbonai, a Pezzaze, questo biscio abitava fra le rocce, dalle quali l’aveva visto alcune volte librarsi in volo”. Pare che nessuno, che si sappia, sia stato avvelenato dal suo morso o ucciso dal suo sguardo; molti, invece, gli animali e le persone rimasti ‘incantati’ dal suo sguardo”, ma ancor più quelli che l’hanno visto. La
signora Silvia di Costorio ci ha raccontato di quando, da piccola, la sorella rimase per tre giorni incantata con gli occhi aperti, fino a quando, al passaggio della processione del Corpus Domini, ritornò in sé dopo essere stata portata davanti alla finestra a guardare l’ostensorio. Oggi del Bés non se ne parla più come una volta – quando si usava per “far paura ai bimbi”, nel rac-
comandare loro di non avventurarsi in luoghi solitari – anche perché la gente ora vive sempre meno all’aria aperta. Ne parla Plinio il Vecchio: “il Basilisco è un piccolo serpente lungo meno di 20 centimetri con una macchia bianca in capo a guisa di diadema…”. Ne parlano anche Teofilo Monaco, Alberto Magno e la Bibbia, nel salmo 91: che non sia solo leggenda?
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Salute. Si tratta di un programma nutritivo della pelle a base di acido jaluronico, vitamine e acidi nucleici
Giovani con la biorivitalizzazione dott. Giovanni Brunelli
J I processi d’invecchiamento colpiscono la pelle del viso, del collo e del decolleté esattamente come gli altri distretti corporei. La cute del nostro viso subisce assalti quotidiani da parte di numerosi fattori: stress, fumo, alimentazione scorretta, radicali liberi, utilizzo smodato di lampade solari ed esposizione al sole senza la protezione di creme filtranti. Inoltre, la nostra pelle subisce, nel corso degli anni, una lenta ma progressiva perdita delle sostanze fondamentali di sostegno del derma, come acido jaluronico, collagene ed elastina; le nostre cellule non riescono a rifornire adeguatamente la cute di queste proteine. Di conseguenza, la pelle tende a impoverirsi e avvizzirsi, assumendo il classico aspetto spento e non curato. La medicina estetica consente oggi, per mezzo della biorivitalizzazione, di riportare la pelle a uno stato migliore per quanto riguarda elasticità, luminosità e turgore. Per biorivitalizzazione - o biostimolazione - si intende un programma nutritivo della pelle a base di acido jaluronico, vitamine e acidi nucleici. La biorivitalizzazione può essere eseguita a qualsiasi età, anche se - di regola - le pazienti hanno un’età variabile compresa fra i 30 e i 70 anni. Le pazienti in età più giovane avranno, naturalmente, risultati più evidenti rispetto alle persone più mature che,
magari, non si sono mai sottoposte ad alcun trattamento precedentemente. La biostimolazione agisce anche in modo preventivo contro l’invecchiamento, dato che fornisce alla cute elementi essenziali per mantenere un adeguato trofismo. Questo spiega l’importanza di iniziare questo trattamento già in età giovane, quando i tessuti non hanno ancora subito cedimenti importanti. Prima di iniziare il trattamento è utile effettuare una valutazione adeguata dello stato della pelle, eventualmente con l’aiuto di appositi macchinari che permettono una stima dei valori di idratazione ed elasticità. Gli stes-
si macchinari permetteranno poi di accertare l’efficacia del trattamento. La biorivitalizzazione comincia, di solito, con l’effettuazione di un peeling preparatorio, che consente di eliminare gli strati più superficiali e vecchi dell’epidermide, costituiti da cellule alla fine del loro ciclo vitale. In seguito si procede all’infiltrazione di acido jaluronico e/o di vitamine ed altri prodotti. Il numero delle sedute necessarie viene valutato dal medico, ma consiste in tre o quattro sedute a cadenza quindicinale, seguiti da un programma di mantenimento effettuato ogni uno o due mesi. Queste sostanze hanno sostanzialmente un duplice effetto:
aumentano di molto l’idratazione cutanea e provocano l’attivazione delle cellule deputate alla produzione di acido jaluronico, collagene ed elastina. Le sedute vengono eseguite per mezzo di microiniezioni fatte con aghi estremamente sottili, in modo da ridurre al minimo la sensazione di fastidio. Di regola, non si hanno particolari problemi dopo il trattamento e le pazienti possono tornare ben presto alle loro normali attività. Saltuariamente è possibile che si evidenzino dei minuscoli versamenti, che possono essere facilmente mascherati con un normale make up. Per le persone più sensibili, o per quelle che temano l’ago, è possibile anche eseguire la biostimolazione con l’aiuto di macchine che permettono l’assorbimento dei prodotti per mezzo di corrente; in questo caso il tutto diventa assolutamente indolore e non provoca alcun risentimento alle pazienti. Questo tipo di tecnica richiede, però, un maggior numero di sedute e un tempo di esecuzione maggiore. La biostimolazione può essere effettuata su tutti i pazienti e su tutti i tipi di pelle senza problemi. L’effetto finale sarà quello di una pelle più tonica, luminosa ed elastica, e un viso riposato e sano. Se è vero che non possiamo fermare l’invecchiamento, è altrettanto vero che la biorivitalizzazione consente alla pelle di invecchiare meglio, rallentando i processi dell’invecchiamento e di mantenere di conseguenza un aspetto più giovanile.
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La Voce della Valtrompia ottobre 2011
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Salute. Nuovo direttore generale è il dottor Maurizio Ronconi, proveniente dall’équipe del prof. Giulini
Gardone e la nuova Chirurgia Sarà prevalente ma non esclusiva la collaborazione fra l’Unità operativa di gardonese e la 3° Chirurgia di Brescia diretta dal professor Stefano Maria Giulini e specializzata in malattie vascolari, epatobiliari e oncologia Il professor Stefano Maria Giulini, direttore della 3ª Chirurgia di Brescia di Andrea Alesci
J Non coinvolge soltanto la 3ª Chirurgia la collaborazione tra gli Spedali civili di Brescia e il presidio di Gardone Val Trompia, bensì tutta l’unità operativa di Chirurgia. Un rapporto che ha cominciato a tessersi lo scorso settembre, quando proprio dal reparto cittadino è arrivato a dirigere quello gardonese il dottor Maurizio Ronconi, rilevando il testimone dal dottor Giancarlo Cervi, che ha lasciato la direzione di Chirurgia generale dopo molti anni di apprezzato servizio presso l’ospedale di Gardone. Il progetto dell’azienda ospedaliera prevede che tra l’équipe del dottor Ronconi e quella di 3ª Chirurgia diretta dal professor Stefano Maria Giulini
(anche preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Brescia) ci sia una stretta collaborazione circa gli interventi chirurgici e le valutazioni cliniche dei vari casi, trasferendo dal presidio cittadino esperienza e professionalità che possano rafforzare e potenziare le possibilità dell’équipe gardonese. “Tra le nostre competenze – spiega proprio il dottor Stefano Maria Giulini – vi è la chirurgia dell’apparato digerente eseguita con tecnica tradizionale o laparoscopica, chirurgia vascolare e d’urgenza, interventi su tumori al fegato, all’esofago, al colon, al retto, alle vie biliari, trapianti di rene; inoltre, ci muoviamo di concerto con discipline come medicina, radiologia, oncologia e proprio con l’università siamo convenzionati per le cattedre di Clinica chirurgica, Chirurgia d’emergenza, Chirurgia vascolare, oltre che per la
scuola di specializzazione in Chirurgia generale. La direzione generale dell’azienda – aggiunge il professor Giulini – ci ha incaricato anche di istituire un gruppo di lavoro che è stato battezzato ‘Lineo’ ed è rivolto alle malattie biliari, del fegato, del pancreas con un interesse anche verso la radioterapia”. Una lunga e vasta esperienza che da questo autunno è a disposizione anche della Chirurgia generale gardonese in un rapporto prevalente ma non esclusivo con la 3ª Chirurgia di Brescia. “Il reparto gardonese – continua il professor Giulini – avrà uno stretto rapporto di collaborazione con noi, potendo contare sull’esperienza nella diagnosi del trattamento di patologia correlate a gastroenterologia, malattie vascolari ed epatobiliari, oncologia, oltre alla specializzazione in chirurgia laparoscopica. L’ospedale di Gardone Val
Trompia è molto ben attrezzato e può affrontare tutti gli ambiti patologici, però, alcuni pazienti molto a rischio (per la presenza contemporanee di altre malattie che aggravano i rischi in fase di intervento operatorio e per i quali si prevede una terapia intensiva prolungata), possono essere trasferiti a Brescia, dove possiamo disporre di due sale dedicate appositamente alle terapie intensive. Siamo sempre in stretta collaborazione con i chirurghi di Gardone, che possono visitare e seguire i loro pazienti. Proprio la settimana scorsa è stato operata una persona per la resezione del fegato a causa di un tumore epatico: il dottor Ronconi e un suo collaboratore hanno partecipato all’intervento”. Dunque, una sinergia fra le due strutture ospedaliere, soprattutto fra i chirurghi dei rispettivi reparti; sinergia che va a costituire una mobilità ottimale per il mantenimento del rapporto fra pazienti e medici. “Ogni volta che sarà necessario – chiude il primario di 3ª Chirurgia cittadina, Stefano Maria Giulini – è previsto uno stretto contatto fra le due équipe, sia per la discussione dei casi sia per eventuali riunioni scientifiche, includendo la possibilità che chirurghi degli Spedali civili salgano a Gardone Val Trompia per operare in casi di gravi patologie nelle quali hanno maturato una particolare esperienza. Insomma, si tratta di uno scambio bidirezionale che punta ad offrire ai cittadini della Valle la massima qualità in termini sia di diagnosi che di cura”.
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Nuoto, il sogno olimpico di Paolo Bossini
Sport
Paolo Bossini è tornato in vasca e ora si sta allenando con in testa un sogno: partecipare alle Olimpiadi di Londra 2012. Classe 1985 originario di Villa Carcina, Bossini è un ranista e in carriera ha vinto 10 medaglie tra Europei (vasca corta e lunga) e Giochi del Mediterraneo, oltre a 11 titoli di campione italiano. Nuotatore nelle file del Club Aniene di Roma, dove abita da dieci anni insieme alla moglie Laura Piovani, Paolo Bossini era fermo da undici mesi, da quando gli diagnosticarono un tumore (linfoma di Hodgkin). La malattia ora è alle spalle, davanti solo la voglia di muoversi in acqua come faceva prima, nuotando a colpi di rana verso Londra 2012.
Calcio. L'intervista al 33enne centrocampista di Flero, che da quest'anno indossa la casacca rossoblù
Aimo Diana, un bresciano in più di Alessio Andreoli
J Del calcio bresciano lui è uno dei personaggi più illustri. Nella sua lunga carriera ha calcato i più importanti campi di serie A e d’Europa, collezionando 10 presenze nella vecchia e amata Coppa Uefa e ben 13 gettoni, impreziositi da un gol, con la maglia della Nazionale. Stiamo parlando del bresciano doc Aimo Diana, classe 1978, che dopo l’esperienza in svizzera al Bellinzona ha deciso di ritornare nella sua terra per provare l’emozione della Lega Pro con la maglia del Lumezzane. Aimo, in questi anni hai calcato palcoscenici importanti, con l’emozione di vestire la maglia azzurra, segnando pure un gol contro la Costa d’Avorio. A 33 anni hai deciso di tornare a Brescia e provare l’esperienza della Lega Pro: che cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova avventura? Sicuramente il progetto della società valgobbina. Avevo varie offerte e se avessi aspettato qualche giorno avrei avuto una sistemazione in serie B. Lumezzane mi ha fatto una proposta concreta e fin da subito il d.s. Nember è stato chiaro. La società rossoblù vuo-
Aimo Diana in campo con la maglia del Lumezzane
le fare e stupire, e il fatto di lavorare puntando molto sui giovani mi ha colpito parecchio. La Lega Pro è un campionato tutto da scoprire per te, quali sono state le sensazioni che hai avuto in queste prime partite? Quest’inizio di campionato è stato una piacevole sorpresa, perché ho trovato squadre interessanti, Lume compreso, ricche di ottimi elementi. Alla fine che
si parli di Lega Pro o serie A il calcio è sempre calcio e la passione la medesima. Non ho trovato differenze con la massima serie, ma se guardiamo all’aspetto tecnico la Prima Divisione è un campionato molto più fisico e agonistico rispetto alla A, dove invece le squadre contano di più sulla tecnica. Aimo, vestire la maglia rossoblù è stato un modo per riavvicinarti a Flero. Quanto ha contato il fattore
“casa” sulla tua decisione? Principalmente ho deciso di venire a Lumezzane, perché il progetto e le ambizioni della società sono accattivanti. Anche la possibilità di avvicinarmi a Flero ha condizionato, però, la mia scelta: certe sensazioni si possono respirare e vivere solo a casa! Qual è stato il tuo impatto con la Valtrompia e soprattutto con la Valgobbia? La Valgobbia è grande e con la Valtrompia ha un ottimo potenziale per avere una grande squadra di calcio. Mi trovo molto bene e spero con tutto il cuore che i lumezzanesi si possano avvicinare sempre di più alla squadra e per permettere ciò dovremo impegnarci tantissimo sul campo. In poco tempo sei diventato, insieme agli altri “senatori” Gasparetto, Malagò e Antonelli, l’uomo spogliatoio e la domenica scendi in campo a fianco di molti giovani. C’è qualcuno che può ambire a palcoscenici molto importanti? I giovani della nostra squadra sono tutti di ottimo livello e se i ragazzi sono bravi a sfruttare questa occasione possono davvero puntare in alto. Lumezzane è un’ottima palestra per i giovani e lo dimostrano i numerosi osservatori che ogni domenica ci vengono a visionare.
Motociclismo. Il giovane pilota lumezzanese della Bmw Motorrad Italia ha chiuso il campionato al 3° posto
Lorenzo Zanetti e la stagione nel circuito Superstock 1000 J S’è chiuso col vento dell’Atlantico a soffiare in faccia ai piloti il campionato motociclistico di Superstock 1000, nella cittadina portoghese di Portimão. Un campionato che si affianca al calendario di gare europee del mondiale Superbike e Supersport e già chiuso la settimana scorsa sul circuito francese di Magny-Cours dal campione Davide Giugliano dell’Althea Racing. Una sfida, quella delle Superstock 1000, alla quale partecipa anche la Valtrompia, con il pilota lumezzanese Lorenzo
Zanetti: nell’ultima gara portoghese ha agguantato un quinto posto, che gli lascia, però, un po’ d’amaro in bocca. Infatti, con la vittoria nell’ultima prova firmata da Danilo Petrucci del Barni Racing Team, il giovane valgobbino ha chiuso la sua stagione in terza posizione, distanziato di pochi punti proprio da Petrucci. In ogni caso, una stagione positiva per Lorenzo Zanetti, che ha potuto fare esperienza in un campionato non semplice e con gare di spessore internazionale. “Certo – sottolinea Lorenzo Za-
Lorenzo Zanetti in sella alla sua moto
netti – sul risultato finale ha pesato l’inizio titubante e in particolare il ritiro nella gara di casa a Imola dello scorso 25 settembre, quando il titolo è stato praticamente cosa fatta per Davide Giugliano, ma sono pronto a dare battaglia negli appuntamenti che mi attendono in pista di qui al 2012”. Si percepisce un po’ di rammarico nelle parole del pilota che corre per il team Bmw Motorrad Italia, comunque confermato dalla sua squadra, comunque già abbastanza maturo per guardare con spirito da vero combattente alla prossima stagione 2012. Per maggiori informazioni sul giovane pilota lumezzanese è possibile consultare il suo sito web www.lorenzozanetti.com.
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EDICOLE: Ritira qui la tua copia gratuita BOVEZZO: Edicola di Bussacchini Paola, via Sabbioncelli – Bovezzo - Edicola n° 115 di Rossi, via Donizetti – Bovezzo - Edicola di Cancarini Tiziano, via Le Brede 18 – Bovezzo COLLIO: Formaggi Trevalli di Zanini Silvio & C. Snc, via Maniva 110/a, San Colombano - L’Erbavoglio di Benecchi Lucia, via Castiglioni 95, Collio BOVEGNO: Edicola n° 177 di Fontana Giuseppina, via Roma 21, Bovegno LODRINO: Edicola Bettinsoli Rosetta di Bettinsoli Rosetta, via Roma 6, Lodrino MARCHENO: Cartoleria Facchini Floriana di Facchini Floriana, via Provinciale 3, Brozzo - Tabaccheria Edicola Ricevitoria di Dusina Giampietro, via Zanardelli 3, Marcheno - Cartoleria Gerardini di Gerardini, via Zanardelli 203, Marcheno GARDONE VAL TROMPIA: Emporio Stefano di Reboldi Stefano, via Matteotti 18, Inzino - Edicola “Guido” di Franzini Cesare & C. Snc, via Matteotti, Gardone Val Trompia - Cartoleria Camplani di Camplani Bruno, piazza Garibaldi 43, Gardone Val Trompia POLAVENO: “Lindus” di Buffoli Loretta, via Palini 39, San Giovanni di Polaveno - Edicola Belleri Erminia di Belleri Erminia via Tonetti 4, Gombio SAREZZO: Edicola di Zubani Adriano Matteo, via Petrarca 3, Ponte Zanano Edicola di Consoli Michela, via Dante 17, Zanano - Cartoleria Mazza Lucia di
Mazza Lucia, piazza Borgo Bailo 12, Sarezzo - Libreria Il Mosaico di Pedrini Daniele, via Zanardelli 50, Sarezzo - Il Chiosco R.S. di Portesi Ornella, piazzale Europa, Crocevia - Tabacchi Alimentari Beccalossi M. Rosa via Antonini 203, Termine LUMEZZANE: Tabaccheria Bar Edicola “Mezzaluna” di Cavagna Fausto, via Brescia 12/c, Valle - Edicola Gnutti D. di Gnutti D., via Monsuello, San Sebastiano - Edicola Cartoleria di Facchini Sara, via Trieste 3, Sant’Apollonio - Edicola piazza Portegaia, Sant’Apollonio - Edicola via De Gasperi NAVE: Edicola di Mombelli Daniela, via Brescia 162 – Nave - Edicola di Nember Savino, via Brescia 12 – Nave - Edicola di Porta Catia, via San Marco – Nave VILLA CARCINA: Cartoleria di Fusi Cristina, via Tolotti 1, Cogozzo - Privativa Edicola di Rossi Paolo, via Bagozzi 101, Villa Carcina - Edicola Tabaccheria di Maiolini Fabio, Via Marconi 4, Pregno - Edicola Tabacchi Bettinsoli Lucia di Bettinsoli Lucia, via Garibaldi 156, Carcina - Edicola, via Veneto, Cailina CONCESIO: Edicola statale, Stocchetta - Edicola Mora Lucia di Mora Lucia, via Europa 306, Costorio - Edicola di Biloni & C. Snc, via Rodolfo da Concesio 67, Concesio - Edicola di Lana Patrizia, via Roncaglie 19/bis, Concesio - Edicola di Schivardi Donatella, via Rizzardi 12, San Vigilio
ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive) BOVEGNO S. Giorgio: Festivo: 10.30 - 18.30 (Graticelle) - 8.00 BOVEZZO S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30
CAINO S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00 COLLIO Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00
S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)
CONCESIO S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.00
LUMEZZANE S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano:
18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00
Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00 Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00 Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00 Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.00 - 10.00 – 11.00 – 18.30 – 19.45 S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.00 – 8.00 – 09.30 – 11.00 – 18.30
Festivo: 18.00
- Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00 Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00 S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 Festivo: ore 8.00 – 10.30
della Madonnina) - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30 Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 Festivo: 10.00 – 18.30 Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30
GARDONE VAL TROMPIA S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 –
Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita:
18.30
Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30 Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30
IRMA SS. Trinità: Festivo: 9.30 LODRINO S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festivo: 8.30 (Invico) – 10.30 - 18.00
ANNO III NUMERO 10 - ottobre 2011 Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009 Direttore responsabile: Adriano Bianchi Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia tel.: 03044250 - fax: 0303757897 e-mail: valtrompiavocemedia.it Pubblicità: Voce Media Pubblicità - Via Callegari, 6 Brescia Tel.: 0302808966 - fax: 0302809371 - e-mail: vmpvocemedia.it Stampa: Centro Stampa Quotidiani Spa - Via dell'Industria, 52 25030 Erbusco (Bs) - Tel. 0307725511 - Fax 0307725566 Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti
MARCHENO Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.00 (Santuario
MARMENTINO Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 17.30 - Festi-
Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 17.00 POLAVENO S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00
Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre) S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30
SAREZZO Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30
Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.00
Ponte Zanano – Santuario Madre del redentore: Prefestivo: 18.00 – Festivo: 8.00 – 18.30 – Cristo Re: Festivo: 11.00 – 18.30 TAVERNOLE SUL MELLA Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo:
Prefestivo: 19.00 - Festivo: 9.30
Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00 Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00 Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30
NAVE S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo:
VILLA CARCINA Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 18.00 - Festivo:
vo: 11.00 – 18.30
7.30 – 9.30 – 11.00 – 18.00
Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 - 9.30 - 11.00 – 17.30
Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30
PEZZAZE S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) –
8.30 – 10.30 – 18.00
Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00 Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00
INFORMAGIOVANI
EMERGENZA
CONCESIO
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Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141
LUMEZZANE Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519
NAVE Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753
SAREZZO Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539
VILLA CARCINA Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224
SOCCORSO ALPINO Gardone V.T.: Cell. 3357853490
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