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STREAMING NUMERO 08 MARZO 2018
EDITORIALE REPORTAGE PERSONE PROGETTI PRODOTTI EVENTI MOSTRE TRADE NORMATIVE PROMEMORIA pagina 14 INDIRIZZI
Pietro Ferrari al BigMarket 2018 di Firenze.
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IL PROGETTO E I MATERIALI
Continuiamo a fruire dello spettacolo della bellezza e della genialità creativa di architetti e costruttori e non possiamo non compiacerci dello straordinario flusso di idee e iniziative che permea il mondo delle costruzioni. Come editori di una pubblicazione dedicata al settore dell’edilizia in legno possiamo contare anche sulla velocità e la vitalità di questo settore merceologico che marcia a ritmi superiori di quelli ancora pigri del costruire in cemento e mattone. Tuttavia non possiamo fare a meno di pensare che costruire sia una grande opportunità,
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EDITORIALESTREAMINGCITY
di Pietro Ferrari
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sia un omaggio alla bellezza, anche quando sia lontano dalle luci della ribalta mediatica, anche quando non abbia alla base finanziamenti di grande entità, anche quando sia ospitata da comunità minime o remote. La nostra testata non sta lontana dai riflettori del successo ma non trascura neanche quegli interventi meramente tecnici che rendono possibile il benessere e la tranquillità di che vive in questo e in altri Paesi, talvolta alle prese con la potenza terribile della natura, quando da madre diventa matrigna. Invece un progetto di grande rilievo estetico è quello che ci presenta Sonia Maritan (nella foto), architetto, giornalista e poetessa, che, per la prima volta, ci onora con la sua firma. Qui la creazione è maiuscola, l’impegno estetico fa a gara con quello tecnico per rispondere alle esigenze di un mondo magico e complesso come quello del teatro. Qui la freschezza e la serietà sono quelle di una tesi di laura: Federica Besana, Elisa Murtas, Daniela Nobili affrontano i materiali e le forme con uno sguardo acuto e attento, senza facili astrattismi ma con una precisione che ricorda i grandi progetti su carta degli architetti del passato che hanno creato senza l’ausilio della computer grafica. Salutiamo questo primo contributo di Sonia al nostro mensile digitale e ci auguriamo di poter contare sul suo prezioso aiuto, per i prossimi numeri.
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“FOR YOUR DELIGHT” UNA DELLE TESI DEL CORSO DI “PROGETTAZIONE DI COSTRUZIONI COMPLESSE” CUI ABBIAMO ASSISTITO A FINE 2017 PRESSO IL POLITECNICO DI MILANO, INERENTE IL TEATRO SPERIMENTALE È QUELLA DI FEDERICA BESANA, ELISA MURTAS, DANIELA NOBILI. L’EDIFICIO TEATRALE È INTESO COME ARCHITETTURA CHE DIVENTA ESSA STESSA SPETTACOLO TEATRALE: UN LABORATORIO DI UNA PROGETTUALITÀ TEATRALE E ARTISTICA IN CONTINUA ATTIVITÀ. UN TEATRO SPERIMENTALE IMMAGINATO ALL’INTERNO DELL’EX AREA EXPO DI MILANO: UN CUBO MONOLITICO CHE SI CHIUDE IN SE STESSO AL FINE DI CELARE AL PUBBLICO LA MERAVIGLIA CHE LO ACCOGLIERÀ AL SUO INTERNO.
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Vista notturna dell’Open Air Theatre
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di Sonia Maritan
Sezione longitudinale del teatro
Inserimento nel contesto: spaccato assonometrico del piano terra
Macchina scenica totale
Spaccato tecnologico di una sala: dettaglio platea e pelle interna
Gli innovatori di teatro di inizio secolo (Brook, Grotowski, Ronconi), si sono radicalizzati in spazi diversi, alla costante ricerca di luoghi stimolanti e non convenzionali dove mettere in scena le loro rappresentazioni quali officine, capannoni e luoghi all’aperto. Questo bisogno di stupire e meravigliare lo spettatore andando a insediarsi in strutture che esulano
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Esploso della calotta in vetroresina: 01 - Montante verticale con profilo rettangolare 50 x 70 mm Artex PCR 02 - Chiave d’ancoraggio d’innesto a scatto e fissaggio a vite su montante verticale 03 - Montante orizzontale con profilo tubolare cavo 50 x 50 mm con chiavi d’ancoraggio 04 - Staffa con regolazioni su tre assi 05 - Aggancio tra montanti e travi tubolari circolari della calotta 06 - Pannello in vetroresina preformato Artex PCR 07 - Pannello di isolante termo-acustico s = 50 mm 08 - Pannello di isolante termico s = 100 mm 09 - Alette di sostegno ai pannelli di isolante termico 10 - Barriera al vapore 11 - Trave tubolare circolare d = 355,6 mm (s = 12,5 mm) 12 - Nodo prefabbricato di giunzione delle travi
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Vista corte interna
dal teatro tradizionale, porta a una riflessione in merito alla necessità di dare spazio a un’architettura che diventi essa stessa spettacolo teatrale. Lo spettatore, entrando in un edificio teatrale, deve essere colto da un senso di meraviglia e di coinvolgimento, dettato, in primo luogo, dall’architettura e dallo spazio che gli si offre davanti, scandito da una serie di esperienze sensoriali e artistiche. Il teatro non va, dunque, inteso come una sala di esposizione, ma, piuttosto, come uno spazio di lavoro e sperimentazione. Non deve essere considerato solo come un contenitore vuoto da riempire, bensì come un laboratorio di una progettualità teatrale e artistica in continua attività. Il progetto di tesi di Federica Besana, Elisa Murtas, Daniela Nobili si sviluppa sulla base di un’idea di teatro della meraviglia, luogo di incontro e di scambio tra persone,
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di estraniamento dalla vita frenetica della città, di apprendimento e creazione. Si inserisce all’interno dell’ex area Expo di Milano, luogo di rinascita alle porte della città, costituendone un landmark e un polo attrattivo polifunzionale, che ospita un “teatro sperimentale”, richiesto dal Teatro alla Scala di Milano, nonché i laboratori a oggi situati negli edifici dell’Ex Ansaldo. Il progetto si sviluppa a partire da tre importanti temi che legano lo spazio della meraviglia alla città, al pubblico e alla macchina scenica, cercando di rispondere al difficile quesito riguardo al significato e alla natura di un “teatro sperimentale”. Il volume complessivo si costituisce di due parti principali: l’involucro esterno, che ospita la macchina scenica, ovvero tutti gli spazi a servizio di attori, artisti e tecnici, fautori della scena rappresentata, e la corte centrale di accoglienza al pubblico. Questi due distinti organismi entrano in contatto tra loro grazie alla presenza delle tre sale realizzate all’interno dell’edificio, le quali si servono degli spazi della macchina al fine di generare stupore negli spettatori.
LO SPAZIO DELLA MERAVIGLIA E LA CITTÀ
L’edificio teatro crea un punto di partenza per la riqualificazione dell’ex area Expo, diventando per essa un punto focale e attrattivo, riconoscibile e rappresentativo della società. Questo edificio si mostra come un cubo monolitico che si chiude in se stesso al fine di celare al pubblico la meraviglia che lo accoglierà al suo interno. Nonostante il suo carattere introverso, l’architettura rappresenta un continuo con la quota della città, che entra nell’edificio a costituire una corte urbana, luogo dello stupore e dell’illusione. Tale spazio risulta sempre accessibile al pubblico, rimanendo attivo, non soltanto durante gli spettacoli teatrali, ma durante tutte le ore del giorno e della sera.
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Il teatro integra il palco dell’esistente Open Air Theatre, nodo centrale dell’area, diventandone fondale, che con l’ausilio di videoproiezioni e giochi di luce, può mutare e diventare esso stesso parte della scenografia. La meraviglia è celata da una pelle esterna e non deve essere svelata, ma può denunciarsi solo di notte, quando il rivestimento prende vita illuminandosi.
LO SPAZIO DELLA MERAVIGLIA E IL PUBBLICO
La corte interna, che costituisce l’effettivo atrio d’ingresso dell’edificio, viene concepita come spazio della rappresentazione: attraverso un percorso verticale, il pubblico abbandona le vesti di semplice spettatore, diventando attore e protagonista. Esso assiste e partecipa attivamente ai diversi “episodi” ospitati all’interno dell’edificio. Ha la possibilità di entrare in contatto con la dimensione artistica in tutte le sue più svariate forme, di essere pittore, musicista, ballerino. L’architettura gioca un ruolo importante al fine di proiettare il viandante in un’altra realtà e permettergli di estraniarsi dal caos della città. A costituire parte di questa scenografia, nel cuore dell’edificio, si ergono tre pilastri a sostegno di una serie di pedane che si snodano a quote diverse, sino a raggiungere le due sale chiuse sospese nello spazio. Queste ultime possono diventare sfondo per videoproiezioni e gio-
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IDENTIKIT TESI DI LAUREA Politecnico di Milano Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Corso di Laurea Magistrale in Architettura delle Costruzioni Autori: Federica Besana, Elisa Murtas, Daniela Nobili Tesi di Progettazione di Costruzioni Complesse Relatore: M. G. Folli Dicembre 2017
Foto modello 1
chi di luce mutando il loro aspetto. La presenza di una graticcia, che serve direttamente questo spazio centrale, permette, inoltre, di allestire la corte con elementi in appensione che possano essere agilmente movimentati. Registi, come Luca Ronconi, hanno spesso cercato luoghi per i propri spettacoli, dove il pubblico potesse realizzare il proprio percorso, guardare da vari livelli lo spettacolo e interagire con la rappresentazione.
LO SPAZIO DELL’ILLUSIONE E LA MACCHINA SCENICA
L’involucro esterno che avvolge e contiene lo spazio della meraviglia rappresenta l’effettiva macchina che permette la messa in scena della rappresentazione teatrale. Esso viene percepito come un organismo vivo e vibrante, animato dalla presenza di artisti e addetti dediti alle loro attività, visibile al pubblico dalla corte centrale verticale. I flussi all’interno del teatro risultano ben divisi tra pubblico e addetti, ma trovano un punto d’incontro all’interno delle sale, dove viene ospitata la rappresentazione teatrale, e in pochi e circoscritti punti di sbarco all’interno della “macchina”. All’interno dell’edificio sono ospitati, infatti, spazi dedicati al pubblico che esulano dalla semplice rappresentazione
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Foto modello 2
teatrale e che permettono ai visitatori di vivere esperienze artistiche in prima persona. CosÏ, come per il progetto del Fun Palace (1961) di Cedric Price, l’edificio si configura come un gigantesco laboratorio del piacere ludico, laddove il pubblico si nutre di continui stimoli. Il progetto di tesi, prendendo spunto da questo riferimento,
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costituisce la sua struttura principale con quattro torri a sostegno di una piastra a chiusura dello spazio centrale. Quest’ultima, dotata di graticcia all’italiana, permette di calare all’interno dell’atrio centrale materiali differenti in punti sempre diversi e dare, dunque, vita a configurazioni spaziali sempre nuove. La corte centrale può diventare, in tal modo, scenario per eventi e manifestazioni dell’arte e della cultura.
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LA DUE GIORNI DI FIRENZE
BIGMAT PROTAGONISTA DEL TRADE DEI MATERIALI EDILI Anche quest'anno per due giorni, il 9 e il 10 marzo 2018, la Fortezza da Basso di Firenze ha ospitato 92 fornitori e tutti i Punti Vendita BigMat per condividere le reciproche competenze e affrontare al mehlio un mercato complesso attraverso lo sviluppo di nuove opportunitĂ di business.
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Pietto Ferrari, diretttore di Streaming City, all'ingresso di BigMarket.
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BigMarket ha accolto fornitori e punti vendita provenienti da 19 regioni d'Italia che hanno potuto incontrarsi e conoscersi direttamente. Il Gruppo Bigmat ha offerta qui la possibilitĂ di sfruttare una serie di condizioni commerciali favorevoli e di allacciare preziosi rapporti di collaborazione. L'occasione di incontro si trasforma anche in una giornata di innovazione e formazione dove poter scambiare
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know-how, scoprire le ultime tendenze e le proposte del mercato in termini di prodotti e tecniche. Nel panorama del mercato dell'edilizia, BigMarket è un appuntamento che dimostra tutta la compattezza del Gruppo a livello nazionale ed europeo, che nel 2018 vedrà BigMarket impegnato in molte sfide, novità e investimenti in attività di comunicazione e market volti a posizionare BigMat come il primo Gruppo in Italia di Punti Vendita di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare.
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RIFLESSIONI SU AALTO UNA MOSTRA AL VITRA MUSEUM ILLUMINA ASPETTI DIVERSI DEL GRANDE ARCHITETTO FINLANDESE Il critico di architettura Sigfried Giedion lo ha definito il Mago del Nord: Alvar Aalto (1898-1976) è il più noto architetto finlandese della sua generazione e il caposcuola diun modernismo centrato sull'uomo. I suoi edifici come il Sanatorio di Paimio (1933) o Villa Mairea (1939) incarnano un'interazione magistrale di volumi organici,forme e materiali. La sedia Paimio (1931-1932) e il suo Stool 60 (1933). Sono state pietre miliari nello sviluppo dei mobili moderni, e ilsuo emblematico Vaso Savoy (1936) è diventato il simbolo del design finlandese. Con Alvar Aalto - Secondo Natura , il Vitra Design Museum ha presentato una grande mostra retrospettiva su questo leggendario architetto e ha rivelato molti nuovi aspetti della sua opera. Mentre precedenti mostre e pubblicazioni hanno considerato il linguaggio architettonico organico di Aalto come derivato direttamente
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Alvar Aalto nel suo studio e Aino e Alvar Aalto.
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dalla natura e dal paesaggio finlandesi, “Alvar Aalto - Second Nature” presenta un aspetto nuovo e più moderno in Aalto. La mostra esplora come l'affinità di Aalto per il biologico l è stata mediata attraverso uno stretto dialogo con molti artisti del suo tempo, come László Moholy-Nagy, Jean Arp, Alexander Calder o Fernand Léger. Le opere di questi e altri artisti sono giustapposte con i disegni e gli edifici di Aalto, illustrando il suo significato come polena dell'arte internazionale e dell’architettura Avant-Garde dagli anni Venti in poi. Il cosmopolita Aalto, che aveva un forte interesse per il cinema, il cinema, la fotografia e il teatro, ha citato Fernand Léger definendosi un “direttore d’orchestra” che dirige tutte le arti per sintetizzare un armonico Spazio sinfonico.
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Alvar Aalto nel 1930 e nel 1960.
CAPOLAVORI IMMORTALI Aalto ha creato spazi abitativi che appaiono caldi e organici, saturi di combinazioni magistrali di volumi e materiali da costruzione, pavimenti e soffitti a terrazza e di una scenografia della luce del giorno e della luce elettrica - un ambiente che ha trasformato le ispirazioni dall'arte e da forme naturali in una "seconda natura" per l'uomo moderno. Questo approccio è esemplificato in progetti come la prima biblioteca Vyborg (1927-1935), ma anche in edifici di grandi dimensioni come il Kulturzentrum Wolfsburg (1958-1962). Da maniglie per porte e apparecchi di illuminazione a mobili da incasso, Aalto ha spesso progettato il interni dei suoi edifici fin nei minimi dettagli. Nel 1935, con l'obiettivo di produrre e promuovere la sua attività . Aalto ha fondato Artek, concepita come un'azienda di arredamento internazionale e come una galleria, con sua moglie Aino e due collaboratori.
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Artek divenne presto un indirizzo prestigioso per la cultura modernista delle avanguardie e si è sviluppata - nelle parole di Aalto - in una attività mondiale. L'espansione di Artek riflette la grande rete internazionale di Aalto, che ha anche generato un’influenza nei dibattiti sociali e politici e portato a commissioni in paesi come l'Italia, la Svizzera, laFrancia, la Germania e gli Stati Uniti; nel dopoguerra, Aalto ha realizzato progetti diversi come sistemi abitativi standardizzati e prefabbricati in Finlandia e un condominio a Berlino, l’Hansaviertel per la mostra internazionale sull'edilizia “Interbau” nel 1957. La prolifica carriera di Aalto si estende a un periodo che va dai primi anni Venti fino agli anni Settanta, generando oltre 400 edifici e decine di mobili, pezzi, oggetti in vetro e luci. È culminata con commissioni su vasta scala come la Finlandia Hall di Helsinki (1975), appena un anno prima della sua morte, e l'Opera House di Essen, che è stata completata postuma nel 1988. “Alvar Aalto - Second Nature” ha offerto una panoramica completa della vita e del lavoro di Aalto, con i modelli architettonici storici, disegni originali, mobili, luci e oggetti in vetro, nonché opere di altri artisti acclamati come Alexander Calder o Jean Arp. La mostra copre il più iconico aspetto di Aalto con
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edifici e disegni, ma anche progetti meno noti come la sua Experimental House a Muuratsalo (1952-1953), una composizione straordinaria di materiali diversi che appare come un'architettura del XXI secolo. La nuova prospettiva della mostra su Aalto è stata sottolineata dal lavoro dell'artista tedesco Armin Linke, che è stato incaricato di produrre nuove fotografie e film di edifici selezionati Le opere di Linke compaiono nell'intero contesto espositivo, in dialogo con pezzi storici e con materiale di repertorio della Fondazione Alvar Aalto e altri istituti internazionali.
Un’intensa espressione di Alvar Aalto.
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ALLE PENDICI DELL’ETNA LECABLOCCO PER UN “BOUTIQUE HOTEL” DI CLASSE IN SICILIA Lecablocco Bioclima Zero è stato utilizzato per realizzare una struttura ricettiva diffusa nell’ecosistema etneo. Isolamento termico, comportamento antisismico e rapidità di esecuzione sono i principali vantaggi offerti dal sistema costruttivo di ANPEL per un’edilizia moderna, efficiente e sostenibile. A Zafferana Etnea, l’Azienda Agricola “Monaci delle Terre Nere” è una tenuta di circa ventiquattro ettari il cui fondo agricolo con coltivazioni bio, insieme con la residenza padronale e le unità abitative dislocate costituisce un piccolo borgo di interesse storico e architettonico. Tra queste unità abitative, la “Depandance Executive Elegante” è una delle venti suite del raffinato “boutique hotel” realizzato in questo suggestivo panorama alle pendici dell’Etna.
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L’idea progettuale intende ricreare, applicando i principi della bioedilizia e con tecnologie attuali molto performanti, l’immagine degli edifici rurali tradizionali che in passato sorgevano in modo spontaneo sul versante etneo: piccole case a un unico livello, con il tetto “a capanna”, accostate le une alle altre ad adattarsi al fronte lavico, con murature in parte intonacate e in parte lasciate con pietre a vista. La scelta di riproporre questa tipologia di abitazione ispirata alle vecchie case in pietra, e la contingenza di un territorio ad alto rischio sismico come quello etneo, ha indirizzato la scelta verso un sistema costruttivo in grado coniugare prestazioni ad alta efficienza, ottimo comportamento antisismico, e tempi di esecuzione il più possibile rapidi e contenuti, in modo da ottimizzare le risorse necessarie alla realizzazione del progetto.
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A queste istanze risponde perfettamente il sistema costruttivo Lecablocco Bioclima Zero di ANPEL, elementi in calcestruzzo alleggerito a base di argilla espansa Leca, scelto dall’Arch. Alessandra Foti per costruire la “Depandance Executive Elegante”. Similmente alle altre strutture dell’hotel diffuso, anche questa unità abitativa ricettiva ha l’aspetto esterno di una casa mono livello. La copertura, del tipo “tetto ventilato” e rivestita con coppi siciliani recuperati, è costituita da un sistema a falde inclinate e caratterizzata da una grondaia incassata detta “cappuccina”; i pluviali sono in rame e convogliano le acque meteoriche verso un serbatoio di raccolta utilizzato per l’irrigazione del fondo agricolo; il tetto-verde, realizzato sulla zona di connessione fra i diversi corpi di fabbrica, contribuisce ad armonizzare la struttura con l’ambiente circostante.
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PROGETTISTREAMINGCITY
Le facciate esterne sono parzialmente intonacate a “cocciopesto”, materiale composto da calce idraulica naturale, argille e sabbie laviche, alternate a rivestimenti con pietrame a secco. All’interno l’unità abitativa ospita due suite indipendenti, ognuna con stanza da letto, soggiorno e locali accessori, che possono diventare un unico appartamento di circa 150 m2. Gli ambienti sono semplici e ricercati e presentano finiture adeguate a esaltare gli elementi di arredo e le opere d’arte che contraddistinguono tutte le strutture ricettive dell’Azienda Agricola “Monaci delle Terre”. Il pavimento è in massello di legno di castagno lavorato artigianalmente; i serramenti esterni sono in legno e vetro basso-emissivo con caratteristiche termoacustiche tali da soddisfare i requisiti imposti dalla legislazione vigente. Le pareti interne sono trattate con intonaco a base di terra cruda selezionata e miscelata con sabbie frantumate di basalto lavico e con fibre vegetali. I termo-camini utilizzati per il riscaldamento, uno per camera, accentuano la sensazione di benessere complessivo.
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Per la costruzione dell’involucro della “Depandance Executive Elegante” sono stati utilizzati i blocchi Lecablocco Bioclima Zero27p, elemento della gamma con spessore 38 cm, a realizzare una muratura portante armata ad elevate prestazioni di isolamento termico. Bioclima Zero è la gamma di blocchi multistrato in calcestruzzo di argilla espansa Leca e polistirene espanso con grafite. Bioclima Zero è un sistema costruttivo completo ideale per realizzare murature portanti armate, anche in zona sismica, e ad elevato isolamento e inerzia termica. Il comportamento antisismico della muratura portante armata si realizza grazie alla presenza dei pezzi speciali studiati per realizzare l’alloggiamento degli irrigidimenti verticali e per mantenere l’isolamento termico omogeneo su tutto l’involucro verticale:la muratura realizzata con Lecablocco Bioclima Zero27p ha una trasmittanza termica U della parete intonacata pari a 0,27 W/m2K. Particolare attenzione, infine, è stata posta all’equilibrio del sistema “involucro edilizio-impianti” nell’obiettivo della massima efficienza energetica, predisponendo una serie di accorgimenti tecnici - quali pompe di calore ad alta efficienza, solare termico, sistemi di controllo e regolazione - che, insieme con
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PROGETTISTREAMINGCITY
i materiali naturali impiegati, contribuiscono alla certificazione dell’immobile in classe energetica A4.
SCHEDA
Unità abitativa-ricettiva “Depandance Executive Elegante” Località: Zafferana Etnea (Catania); Committente: Azienda Agricola “Monaci delle Terre Nere”; Progettazione architettonica, impiantistica e D.L.: COHORS/STUDIO ARCHITETTI/INGEGNERI Arch. Alessandra Foti - Ing. Salvatore Occhipinti; Collaboratori: Ing. Mario Gemmellaro, Arch. Giuseppe Mirenda, Ing. Giuseppe Scuderi; Progettazione strutture: Ing. Maurizio Arcerito; Impresa esecutrice: Migifra s.r.l; Intonaci: Guglielmino Società Cooperativa.
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I RUMORI DANNEGGIANO GLI EDIFICI STORICI: LA RISPOSTA DELLA TECNICA TEMPERATURA, UMIDITÀ E RUMORI DANNEGGIANO IL NOSTRO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E ARTISTICO. INTERVENIRE SI PUÒ, COME LA CASE HISTORY DI VENEZIA, CON I PRODOTTI HI-TECH DI ISOLMANT «Il problema della conservazione delle opere d’arte è oggi fortemente sentito, per l’accresciuta sensibilità alle manifestazioni artistiche e alla irrepetibile peculiarità delle opere pervenuteci dal passato. Tuttavia pochissima cultura è cresciuta intorno all’idoneità dell’ambiente che contiene, conserva ed espone quelle opere. Il microclima negli ambienti museali, la sua misura, il suo controllo, la sua gestione: questo è il grande assente nella formazione di chi conserva, trasporta ed espone quelle opere», si legge nel libro di Adriana Bernardi “Conservare opere d’arte”. Il microclima negli ambienti museali.
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Umidità, temperatura, ma anche le vibrazioni causate dai rumori di varia natura a lungoandare danneggiano architetture storiche e patrimoni artistici. Ecco perché, quindi, è fondamentale proteggerle anche in termini di assorbimento acustico con prodotti studiati ad hoc altamente tecnologici e fonoassorbenti. È il caso dei prodotti Tecnasfalti Isolmant, che da oltre 40 anni studia e produce una serie di gamme di materiali per l’isolamento acustico, pensate per ogni necessità: rumore da impatto, rumore aereo, rumore esterno, riverberazione, rumore degli impianti, a cui – se non bastasse – si affianca anche una linea di prodotti speciali totalmente tailor-made. Non è un caso, quindi, che anche Venezia abbia scelto Isomant per la ristrutturazione di uno dei suoi palazzi simbolo: Fontego dei TeSuggestive immagini del Fondaco dei Tedeschi.
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deschi (o Fondaco dei Tedeschi, in italiano). Il palazzo, che risale al XIII secolo e contenente ancora oggi affreschi di Tiziano e di Giorgione, è stato a lungo di proprietà delle Poste Italiane, che nel 2008 l’ha ceduto al gruppo Benetton per un importo di 53 milioni di euro, ed è stato sottoposto a un intervento di recupero statico e funzionale, sotto la direzione artistica dell'architetto olandese Rem Koolhaas, per la sua riconversione in centro commerciale dotato anche di un polo culturale, che
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PROGETTI-
è stato aperto al pubblico il primo ottobre 2016.
SILENZIO E ISOLAMENTO TERMICO È qui che il silenzio e l’eliminazione dei ponti termici e acustici a proteggere struttura e opere, oltre che a garantire il comfort di chi vi lavora e vi fa shopping, sono stati garantiti dalla tecnologia Tecnasfalti Isolmant. In questo prestigioso cantiere, infatti, lo studio di progettazione e l’impresa hanno scelto di affidarsi alla tecnologia Isolmant per isolare a regola d’arte i solai interpiano – showroom al pianterreno e uffici al primo piano – nelle zone dove è stato previsto il sistema di riscaldamento radiante a pavimento. Nello specifico, sono stati applicati Isolmant Radiante e Isolmant Fascia Perimetrale Tecnica Radiante, applicata in aderenza a tutte le murature, i pilastri, le soglie, sull’intera superficie
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del solaio, senza soluzioni di continuità, anche in angoli e spigoli, per evitare la formazione di ponti termici e acustici. Una scelta particolarmente raccomandata dalla progettazione per le specifiche proprietà e performance garantite. «Le operazioni di posa - sottolinea Daniele Penzo dell’impresa Sacaim s.p.a., specializzata in restauri conservativi - si sono rivelate rapide e semplici, grazie anche al supporto dell’Ufficio Tecnico Isolmant».
IL PALAZZO Analogamente al Fontego dei Turchi, il Fontego dei Tedeschi è di antica fondazione (XIII secolo) e legato alle esigenze commerciali della Repubblica di Venezia: era infatti punto d'approdo delle merci trasportate da mercanti tedeschi di Norimberga, Judenburg e Augusta che qui le immagazzinavano.
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Qui operavano per i loro commerci anche le popolazioni di lingua tedesca che avevano un accordo di dedizione con la Serenissima, come gli abitanti dell'Altopiano dei Sette Comuni. L'edificio originario fu vittima di un incendio devastante nella notte tra il 27 e il 28 gennaio 1505, ma in meno di cinque mesi il Senato veneziano aveva già deciso di ricostruirlo su progetto di Girolamo Tedesco. Si trattava di una completa ricostruzione, che ebbe luogo tra il 1505 e il 1508. A differenza di altri palazzi sul Canal Grande, si decise di non ricorrere a decorazioni marmoree né elementi decorati a traforo, abbellendo piuttosto le campiture libere tra le finestre con affreschi, per i quali vennero chiamati Giorgione e il suo giovane allievo Tiziano. Secondo Dolce, che scriveva nel 1557, la Giustizia di Tiziano, dipinta sul lato della calle, era così bella che venne scambiata per opera del maestro Giorgione, generando un conflitto tra i due. Come gli altri fonteghi della città, anche questo fu soppresso con la caduta della Repubblica nel 1797.
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Materiale Isolmant a tutela della salute degli edifici storici.
Esterno: Grande complesso che guarda sul Ponte di Rialto, il Fontego è un edificio a pianta quadrata disposto su tre livelli intorno a un cortile interno, coperto da una struttura in vetro e acciaio, dov'è conservato l'antico pozzo. Al pian terreno cinque grandi arcate a tutto sesto chiudono un portico in dialogo col Canal Grande, dove si scaricavano le merci. Il secondo livello è percorso da una lunga fila di bifore e monofore a cui corrispondono simmetricamente le finestre quadrangolari minori dei due piani sovrastanti. La sommità del palazzo è merlata. Interno: Anche gli interni conservavano opere di inestimabile valore, dei pittori Paolo Veronese,Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto, di cui oggi si è perduta quasi ogni traccia. Rimangono, a testimonianza della
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funzione che nei secoli ha svolto l'edificio, i numerosi simboli che i mercanti incidevano, soprattutto sulla pietra delle colonne, per segnalare i vani in cui depositare le merci.
LE SOLUZIONI ISOLMANT PER IL FONDACO DEI TEDESCHI Isolmant Radiante è la specifica soluzione per le applicazioni con sistema di riscaldamento o raffreddamento a pavimento, dove l’inserimento del materassino resiliente è richiesto per svolgere la funzione acustica che i pannelli termici non svolgono (salvo specifici casi). Il prodotto è composto da due strati: Isolmant (da 2 mm ad alta densità o da 5 mm) accoppiato rispettivamente sul lato superiore con un film alluminato e goffrato con funzione radiante e sul lato inferiore a FIBTEC XF1 la speciale fibra agugliata prodotta su specifiche calibrate per un migliore abbattimento acustico. Grazie allo strato superiore alluminato riflettente è in grado di limitare le dispersioni di calore verso il basso, proprietà utile nelle applicazioni a basso spessore con pannelli termici sottili. Isolmant fascia perimetrale tecnica radiante è la fascia per l’isolamento acustico perimetrale dei sottofondi con sistema di riscaldamento a pavimento specifica per l'utilizzo con Isolmant Radiante. In polietilene reticolato espanso a celle chiuse con adesivo "stacca
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e attacca" da 15 cm di altezza in Isolmant 8 mm e densità 30 kg/m3 circa, la fascia è dotata di serigrafia con istruzioni di posa e velo di polietilene per il sormonto sul pannello radiante.
CHI È TECNASFALTI ISOLMANT PRESENTE DA OLTRE 40 ANNI SUL MERCATO DELL’ISOLAMENTO ACUSTICO E TERMICO NELLE COSTRUZIONI CIVILI E INDUSTRIALI, TECNASFALTI ISOLMANT HA DA SEMPRE COME OBIETTIVO IL BENESSERE E IL COMFORT DELLE PERSONE CHE NEGLI EDIFICI VIVONO E LAVORANO, TRASCORRENDOVI LA MAGGIOR PARTE DEL PROPRIO TEMPO. I PRODOTTI DELLA GAMMA ISOLMANT HANNO UN ELEVATO CONTENUTO TECNICO E TECNOLOGICO, E PER QUESTO SONO APPREZZATI DALLE IMPRESE DI COSTRUZIONI, DAGLI APPLICATORI E DAGLI STUDI DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA, CHE RICHIEDONO PRESTAZIONI ELEVATE E CERTIFICATE IN LABORATORIO E IN OPERA. UN’AZIENDA COMPLETA CHE DAL 1976 È AL SERVIZIO DEL BUON
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COSTRUIRE CON OLTRE 10 INNOVAZIONI DI PRODOTTO INTRODOTTE NEL MERCATO E OLTRE 20 PAESI SERVITI NEL MONDO. CUORE PULSANTE DELLA SEDE CENTRALE DI ISOLMANT È IL SETTORE PRODUTTIVO A CARPIANO (MILANO), DOVE VENGONO REALIZZATI LA MAGGIOR PARTE DEI PRODOTTI. L’ESPERIENZA E LA CONOSCENZA DEI MATERIALI E DELLE PROVE DI LABORATORIO PERMETTE A ISOLMANT DI METTERE A PUNTO PRODOTTI E SISTEMI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEI PARAMETRI RICHIESTI DALLA CERTIFICAZIONE ACUSTICA IN ITALIA E ALL’ESTERO. ACCANTO ALLA PRODUZIONE SI SVILUPPA IL CENTRO LOGISTICO PER LE CONSEGNE IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO. L’UFFICIO TECNICO DI ISOLMANT È IMPEGNATO NELLA RICERCA PER I PRODOTTI DI DOMANI, SEMPRE A FIANCO DEL PROGETTISTA, DELL’IMPRESA O DEL CLIENTE FINALE, PER AIUTARLI NELLA SCELTA ADATTA ALLE LORO ESIGENZE.
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IN UNA VILLA LIBERTY A COMO: IL SERRAMENTO ESPRESSIONE DELLA RINASCITA SERRAMENTI IN LEGNO DI RAFFINATA FATTURA SI INTEGRARSI NELLA RIQUALIFICAZIONE DI UNA SPLENDIDA VILLA COMASCA ESPRESSIONE DEL LIBERTY LARIANO: PROTAGONISTA ITALSERRAMENTI Il Lago di Como in una stagione, che possiamo definire relativamente breve, della durata di circa trenta anni a cavallo della fine dell’Ottocento e dei primi venti anni del Novecento, vede realizzarsi dal punto
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di vista architettonico ville e alberghi con forme rappresentative dei molteplici aspetti di uno stesso volto, quello del Liberty. Un fenomeno che comporta soluzioni progettuali eclettiche derivanti dal benessere economico di quegli anni che conduce alla voglia del bello. Se Brunate, il piccolo centro sopra Como, ne è l’esempio più vistoso, questa espressione architettonica coinvolge tutte le sponde del Lago. Non fa eccezione questa splendida villa comasca situata in posizione strategica per poter ammirare il panorama. Una soluzione resa ancora più piacevole dalla bella loggia-veranda che permette di godere del Lago stando comodamente seduti nel grande soggiorno grazie alla componente ampliamente vetrata.
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Una residenza privata che posta sotto i vincoli della Soprintendenza è stata resa moderna e contemporanea all’interno grazie al sapiente intervento dello studio di progettazione Nicolò Aliverti Ingegnere di Como. Una trasformazione che vede 43 serramenti in legno laccati bianco di Italserramenti integrarsi perfettamente grazie alle loro linee tradizionali nell’atmosfera Liberty della Villa.
LA MODELLISTICA Sono stati utilizzate finestre Bach 78 caratterizzate da profili e modanature sagomate, dal gusto classico, particolarmente indicate per gli interventi in centri storici o di recupero edilizio. Sono in legno laccato con traversini riportati con aperture a battente, porte-finestre, elementi fissi e anche una soluzione a bilico orizzontale. Per la chiusura della veranda in particolare sono stati realizzati su misura serramenti di grandi dimensioni e caratterizzati nella parte superiore da una particolare sagomatura sugli spigoli che segue l’andamento della muratura. Vi si trova una vetrata fissa di 3580 x 3210 mm, una portafinestra con sopraluce di 2100 x 3210 mm e una finestra a due ante apribile con sopra e sottoluce di 2100 x 3210 mm. I vetri utilizzati sono tripli vetri (composti da 44.2 ac /12 gas/4/12 gas/ 33.1 basso emissivo con canalina warm-edge) per una trasmittanza termica Ug di 0,8/m2K.
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Il valore della trasmittanza termica dei serramenti forniti per la villa lariana è compreso tra Uw 0,9 W/m2K e 1,2 W/m2K. Bach è un serramento in legno disponibile in tre spessori 68, 78, 90 con Uw fino a 1.0 e ottime prestazioni di tenuta. Per rispettare i vincoli imposti sono state mantenute le persiane esterne, che sono state sostituite con 32 nuove persiane in legno con soluzioni Italserramenti a profilo Storico e con apertura motorizzata con bracci e motorizzazione incassata nella veletta (automazione modello S/A di Ancelotti). Anche in questo caso è stata realizzata una soluzione estetica che rispetta appieno la sagoma della persiana precedentemente installata. Qui il colore è stato mantenuto in contrasto con l’intonacatura esterna in colore panna ed è una variante delicata del grigio opaco. Spiccano in questa realizzazione l’accurata ricostruzione storica, la delicatezza delle ringhiere in ferro battuto su balconi sottili e la straordinaria vista mozzafiato della veranda vetrata.Anche in questa ristrutturazione viene dimostrata la grande capacità di Italserramenti di offrire un servizio su misura, Taylor Made, con qualità artigianale e tecnologie avanzate.
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CHI È ITALSERRAMENTI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA CHE SI FONDONO CON LA TRADIZIONE DEL SERRAMENTO ITALIANO DI QUALITÀ SONO ALLA BASE DELL’OPERATO DELL’AZIENDA DI CHIARI (BRESCIA) CHE DAL 1998 IN UNO STABILIMENTO CHE SI ESTENDE SU 7500 METRI QUADRATI PRODUCE, CON TECNOLOGIE INNOVATIVE, OGNI ANNO CIRCA 15MILA SERRAMENTI. UN’IMPRESA GIOVANE E DINAMICA CHE È RAPIDAMENTE CRESCIUTA FINO A DIVENTARE OGGI UNA DELLE CINQUE MAGGIORI AZIENDE PRODUTTRICI DI SERRAMENTI IN LEGNO IN ITALIA. MERITO DI UNO SPIRITO INNOVATORE CHE TRAE LA SUA ORIGINE DALLE RADICI TRADIZIONALI DEL MONDO DEL LEGNO MA CHE HA CONDOTTO AL PASSAGGIO RAPIDO ALLA PRODUZIONE DI SERRAMENTI IN LEGNO-ALLUMINIO E LEGNO-VETRO E TUTTO VETRO E CHE NELL’ULTIMO PERIODO HA SCELTO DI GUARDARE AL MONDO DEL SERRAMENTO CON OCCHI DIVERSI.
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FORMAZIONE E LAVORO AL PASSO COI TEMPI NUOVO EDIFICIO MIBA-FORUM DI DELUGAN MEISSL Il Centro Clienti, Innovazione e Formazione di MIBA AG è stato inaugurato a settembre 2017. Il nuovo edificio da 4.600 m² va a integrare la sede centrale dell'azienda, ubicata a Laakirchen, tra Salisburgo e Linz, e operante in tutto il mondo nel settore della tecnologia. Spazi di lavoro, sale riunioni e per la formazione sono disposti su due livelli e raggruppati attorno ad una corte interna. Il piano terra è realizzato con una struttura massiccia in cemento armato mentre quello superiore, occupato dagli uffici, è sovrastato da una copertura aperta in BauBuche. A fine 2017 il progetto si è aggiudicato il Premio costruzioni in legno della Stiria. Il progetto dello studio di architettura Delugan Meissl (Vienna) trasforma la tradizionale forma costruttiva della "corte rettangolare" in un edificio a uso amministrativo assolutamente contemporaneo che, da un lato, rende possibili l’interscambio e comunicazione e dall'altro
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consente di lavorare e imparare con la massima concentrazione. “Il MIBA-Forum è una reinterpretazione della corte rettangolare, diffusissima nell’Alta Austria", ha spiegato l'architetto Roman Delugan in occasione dell’inaugurazione. “Per soddisfare i requisiti dell'edificio quale luogo di incontro e comunicazione abbinati alle esigenze di rappresentanza di un'impresa operante in tutto il mondo è stata scelta una forma costruttiva tradizionale della regione”. I visitatori accedono al nuovo centro MIBA passando attraverso il nuovo parchetto creato ai margini del comprensorio aziendale. I sottili infissi delle vetrate che circondano il corpo rigorosamente rettangolare dell'edificio, sia all’altezza del pavimento che tra il piano terra e il tetto, creano un’impressione di grande leggerezza e trasparenza. Il tetto nella parte occidentale dell'edificio, in cui trovano posto una sala
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formazione e il foyer, risulta piÚ alto che in quella orientale. Si crea cosÏ una geometria inconsueta una copertura a differenti inclinazioni. Al piano terra trovano posto gli ambienti prettamente pubblici del Forum: reception, gastronomia, biblioteca e numerose sale riunioni. A questi si accede dalla "zona esposizioni" rappresentativa a illuminazione naturale che corre tutto attorno alla corte interna. I collaboratori raggiungono il piano degli uffici tramite una scala interna. La suddivisione in zone del piano superiore - con uffici raggruppati e sale conferenze piccole e grandi - crea quattro spazi di lavoro estremamente raffinati che toglie in maniera elegante quell’impressione da grande ufficio, rumoroso e senza privacy.
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La struttura del tetto in BauBuche è puntellata sulla soletta tra il pianoterra e quello superiore ed è visibile da tutto il piano superiore e in parte anche dal piano terra. I componenti in legno microlamellare al naturale caratterizzano gli interni del MIBA-Forum. La struttura portante è stata sviluppata dagli architetti in collaborazione con lo studio di ingegneria Bollinger+Grohmann Ingenieure (Vienna) mediante una progettazione in 3D estremamente complessa. A fronte dell’insolita geometria del tetto sono stati necessari oltre 240 nodi differenti. Il risultato è assolutamente convincente. “I componenti sottili e la loro finitura raffinata conferiscono alla struttura del tetto grande leggerezza visiva e rendono gli ambienti estremamente gradevoli" afferma Gerhard Gölles, Senior Project Manager di Delugan Meissl Associated Architects.
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“Grazie agli elevati valori di resistenza di BauBuche è stato possibile ridurre le sezioni a vista del telaio della struttura portante, degli arcarecci e dei falsi puntoni, rispetto alla costruzione con lamellare di abete rosso tradizionale, di circa il 50 %”.
SCHEDA Committente: MIBA AG Ubicazione: Dr. Mitterbauerstrasse 3, 4663 Laakirchen (Austria) Architetto: Delugan Meissl Associated Architects Impresa di costruzioni in legno: Lieb Bau Weiz GmbH & Co. KG Progetto costruzione massiccia: Bollinger Grohmann Ingenieure Progetto costruzione in legno: Ing. Helmut Stingl Foto: Daniel Hawelka
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UN GIOIELLO ARCHITETTONICO PER “VILLA SOLAIA”, LA NUOVA CANTINA IPOGEA A SIENA LO STUDIO FIORENTINO PIERATTELLI ARCHITETTURE HA PROGETTATO LA NUOVA SEDE DELL’AZIENDA VINICOLA SENESE: UNA STRUTTURA AVVENIRISTICA NASCOSTA ALL’INTERNO DELLE COLLINE, CAPACE DI OSPITARE L’INTERO CICLO, DALLA PRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE
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In alto lo schizzo generale e a destra il planivolumetrico.
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Una nuova Cantina sorgerà nel cuore delle campagne senesi, nella frazione di Bolgioni, perospitare la produzione dell’azienda vinicola Villa Solaia. Un’opera di architettura all’avanguardia ma allo stesso tempo profondamente rispettosa dello scenario naturale, che porta la firma dello studio fiorentino Pierattelli Architetture.
IL PROGETTO ARCHITETTONICO Interamente ipogea, la Cantina è studiata per integrarsi in piena armonia con le sinuose campagne senesi. La struttura, realizzata in cemento armato, è infatti incastonata all’interno della collina, aprendosi all’ambiente circostante tramite due ampie e suggestive vetrate, da cui è possibile godere di una vista privilegiata sulla campagna toscana, ammirando anche il monastero medievale che si staglia sul lato opposto della vallata. La Cantina progettata da Pierattelli Architetture contrappone
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alle forme organiche e morbide del paesaggio un rigido impianto modulare che consente una gestione ottimale degli spazi: oltre 1700 m2, pensati per ospitare tutte le fasi della produzione vinicola. Le lavorazioni avvengono infatti all’interno della stessa collina da cui provengono le materie prime, garantendo un ciclo a km zero, all’insegna della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente.
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Vedute da drone di Villa Solaia.
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Se l’edificio si distingue dall’esterno per le vetrate di grandi dimensioni, il cemento e glielementi in metallo a vista, gli interni si presentano come un grande open space dallo stile industriale ed essenziale, ma allo stesso tempo curato nei minimi dettagli, dalla pavimentazione alle luci. Gli ampi soffitti (4,60 metri) conferiscono ulteriore ampiezza, luminosità e fascino agli ambienti.
STRUTTURA, ACCOGLIENZA E VINIFICAZIONE L’uva prodotta dai circa 20 ettari di vigneti, coltivati a Sangiovese DOC, viene introdotta al piano terra della struttura tramite un sistema a caduta. Sul tetto è collocata infatti un’apertura stretta e lunga, che permette durante il periodo della vendemmia, di far cadere nei tini d’acciaio i chicchi d’uva, precedentemente passati nella diraspatrice. Questo processo utilizza la caduta naturale dell'uva senza stressare i chicchi che così rendono meglio.
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Rendering del progetto.
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Questo grande portellone sta aperto solamente 2 settimane l'anno ma ha una funzione determinante nel procedimento di vinificazione.
UNA VOLTA ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA, L’UVA È CONVOGLI Da qui è poi convogliata negli appositi vinificatori e trasferita nell’adiacente sala delle barrique, vera e propria “anima” dell’edificio.
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EFFICIENZA ENERGETICA: UN ISOLAMENTO TERMICO AI MASSIMI LIVELLI TECNOLOGIA D'AVANGUARDIA PER LA GESTIONE DEL FORO FINESTRA, IL MONOBLOCCO PRESYSTEM DI ALPAC RIDUCE LE DISPERSIONI ENERGETICHE GRAZIE ALLE ELEVATE PRESTAZIONI IN TERMINI DI ISOLAMENTO Costruire in maniera sostenibile è oggi un obbligo legislativo oltre che etico. Per rispettare i sempre più stringenti parametri energetici, il settore edile si sta concentrando sull’impiego di tecnologie e materiali all'avanguardia che possano dare vita a edifici performanti e con un basso impatto ambientale. Uno dei fattori decisivi a cui fanno riferimento le normative italiane ed europee in materia di risparmio energetico è l'isolamento termico, condizione necessaria per assicurare non solo le migliori prestazioni in termini di consumi, ma anche un'elevata qualità abitativa.
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Un punto critico in fatto di dispersione del calore è il foro finestra, luogo dell’involucro in cui l'interruzione della continuità materica del rivestimento esterno e della muratura spesso può generare un ponte termico. Proprio per far fronte a questa problematica, Alpac ha sviluppato Presystem, il monoblocco per la gestione del foro finestra in grado di eliminare i ponti termici e garantire alte prestazioni in termini di isolamento. Disponibile per alloggiare oscuranti di diverse tipologie (avvolgibili, scuri e persiane, frangisole e tenda tecnica), Presystem trasforma la finestra in una struttura tecnologicamente avanzata, capace non solo di garantire ottime performance isolanti, ma anche di aumentare il valore dell'immobile.
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PRESTAZIONI TERMICHE AL VERTICE A differenza dei sistemi tradizionali di preparazione del vano, che prevedono più fasi di posa in opera svolte da differenti operatori, il monoblocco Alpac, in quanto struttura integrata, permette di certificare il dato di prestazione termica già in fase progettuale, assicurando un valore di trasmittanza termica pari a =0,002 W/mK (risultato certificato con posizione serramento a metà muro, serramento in legno, parete in laterizio con cappotto)* oppure pari a =0,044 W/mK (risultato certificato con posizione serramento a filo muro interno, serramento in PVC, parete in laterizio con cappotto, falso telaio in legno)*. Le migliorate performance isolanti dell'involucro edilizio, a seguito dell'installazione del monoblocco Presystem, si traducono non solo in una maggiore efficienza energetica dell'edificio, con conseguente aumento della classe energetica stessa, ma anche in un significativo risparmio in termini di consumi per l'utente finale. I valori di trasmittanza termica, ai vertici del settore, rispettano inoltre le normative più rigorose, soddisfacendo anche i parametri di certificazioni energetiche come PassivHaus e CasaClima Gold.
XPS: UN MATERIALE DI QUALITÀ Per la produzione del monoblocco Presystem vengono utilizzati materiali testati di alta qualità, come il polistirene espanso estruso (XPS), un polimero meccanicamente resistente oltre che leggero.
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Sistema integrato.
L’XPS, le cui prestazioni sono definite dalla norma di prodotto armonizzata UNI EN 13164, possiede una percentuale di cellule chiuse di almeno il 95%, caratteristica che gli consente di essere impermeabile all'acqua e di mantenere alte le prestazioni nel tempo. L'XPS di alta qualità utilizzato da Alpac è caratterizzato da un fattore µ di resistenza alla diffusione del vapore di 150 e una conduttività termica tra le più basse della categoria. Nei monoblocchi Presystem, inoltre, questo materiale altamente performante viene accoppiato al fibrocemento, per garantire al prodotto una solidità ancora maggiore.
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MASSIMA PERSONALIZZAZIONE, SEMPLICITÀ DI POSA Declinabile in numerose varianti a seconda della tipologia di muratura e della posizione del serramento, il monoblocco Presystem viene proposto su misura: Alpac, infatti, fornisce un servizio di consulenza tecnica e progettuale per sviluppare modelli personalizzati in funzione delle specifiche esigenze. L’impiego di questa tecnologia, anche grazie alla sua semplicità di posa, permette un grande controllo dei costi e dei tempi in cantiere, consentendo di programmare ed eseguire la realizzazione di tutti i fori finestra senza ritardi.
IDENTIKIT ALPAC DA 35 ANNI PROGETTA E PRODUCE SOLUZIONI AVANZATE PER LA GESTIONE DEL FORO FINESTRA: MONOBLOCCHI TERMOISOLANTI PER AVVOLGIBILI, FRANGISOLE, TENDE OSCURANTI, SCURI E PERSIANE, CUI SI AGGIUNGE L’AMPIA GAMMA DI CASSONETTI E LA NUOVA LINEA DI MONOBLOCCHI CON
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VMC INTEGRATA. È LA PRIMA IMPRESA NEL SETTORE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELL’ECO-SOSTENIBILITÀ AD AVERE FATTO PROPRIA LA FILOSOFIA DEL LEAN PRODUCTION SYSTEM, BASATA SULL’EFFICIENZA PRODUTTIVA E SUL MIGLIORAMENTO CONTINUO. MOLTI SONO GLI INVESTIMENTI DEDICATI ALLA RICERCA E SVILUPPO PER PORTARE IL MERCATO VERSO NUOVI STANDARD EDILIZI, RISPONDENTI ALLE NORMATIVE PIÙ RECENTI E ALL’ODIERNA RICHIESTA DI UNA CULTURA ECOSOSTENIBILE. ALPAC PROMUOVE LA CULTURA DELL'EFFICIENZA ENERGETICA ED È PARTNER CASACLIMA E MEMBRO AIPE. PER MAGGIORI INFORMAZIONI: WWW.ALPAC.IT
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SOLUZIONI LECA PER L’EDILIZIA AD ALTA EFFICIENZA IL "MONDO LECA" SI È PRESENTATO A KLIMAHOUSE 2018 DI BOLZANO CON L'AMPIO VENTAGLIO DI SOLUZIONI LEGGERE, ISOLANTI E RESISTENTI A BASE DI ARGILLA ESPANSA LECA PER COSTRUIRE E RECUPERARE STRUTTURE E REALIZZARE MURATURE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA Anche quest’anno il "mondo Leca", composto da prodotti e sistemi a base di argilla espansa Leca per costruire e ristrutturare in modo moderno, in sicurezza, comfort e con prestazioni certificate. Laterlite ha portato in fiera la gamma di soluzioni leggere e isolanti a base di argilla espansa Leca, articolata nelle linee di prodotti premiscelati per sottofondi, massetti, calcestruzzi, per la cura del verde e applicazioni geotecniche; LecaSistemi presenterà la sua produzione di blocchi e sistemi costruttivi per murature ad alta efficienza energetica. Laterlite ha messo in evidenza alcune delle soluzioni tematicamente più consone al salone di Bolzano.
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PaviLeca: l’argilla espansa speciale per la realizzazione di sottofondi/massetti per pavimenti a secco che grazie alla sua speciale miscela granulometrica (tonda e frantumata) compatta al meglio assicurando elevata stabilità al sottofondo ed una base asciutta e solida per la successiva posa delle lastre/pannelli di sottofondo.
PaviLeca.
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Leca Termopiù: l’argilla espansa speciale antirisalita di umidità per la realizzazione di sottofondi e vespai isolati contro terra. L’origine del prodotto, unitamente ad un processo produttivo rispettoso dell’ambiente, permette a Leca Termopiù di essere un prodotto ecobiocompatibile e certificato ANAB-ICEA per le applicazioni in Bioedilizia.
PaRis.
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PaRis 2.0: il massetto per sistemi di riscaldamento radiante a pavimento che ha un elevato coefficiente di conducibilità termica certificato ( = 2,02 W/mK) e ottimizza le prestazioni dell’intero sistema di riscaldamento/raffrescamento a pavimento favorendo la migliore ed omogenea trasmissione del calore negli ambienti. PaRis SLIM: il massetto autolivellante antiritiro e a basso spessore ideale per pavimenti riscaldati e lisciature di fondi irregolari, specifico per realizzare massetti a basso spessore. Per l’edizione 2018 di Klimahouse LecaSistemi si è concentrata sui blocchi per murature a base di argilla espansa Leca per realizzare strutture ad elevato isolamento termico. Lecablocco Bioclima Zero è una famiglia molto ampia di elementi per murature a basso impatto energetico, anche armate e per zona sismica. Lecablocco Bioclima Zero è una gamma studiata per conferire alla parete le più elevate caratteristiche di isolamento termico, superiori
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Bioclima Zero.
rispetto alle soluzioni tradizionali per un maggior risparmio energetico. Oltre alle soluzioni di punta in fiera è stato possibile scoprire anche la più recente novità di casa Laterlite: il Connettore Perimetrale CentroStorico, il nuovo elemento per la realizzazione di cerchiature perimetrali che va ad ampliare le possibilità applicative del sistema di consolidamento statico e antisismico dei solai Leca-CentroStorico, un sistema brevettato da Laterlite e certificato nelle sue prestazioni dall’Università di Bergamo.
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ROCKFON: PROBLEM SOLVER CREATIVO PER IMPRESE E PROGETTISTI UN 2018 POSITIVO SPALANCA LE PORTE A CRESCITA E RINNOVAMENTO PER L’AZIENDA CHE ESORDISCE SUL MERCATO ITALIANO CON UN’AMPIA GAMMA DI STRUTTURE DI SOSPENSIONE INTEGRATE
Elegante esempio di applicazione di Rockfon.
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Il futuro è ancora in espansione per Rockfon, divisione del gruppo Rockwool specializzata in pannelli e controsoffitti acustici che ha fatto della lana di roccia il proprio benchmark: un materiale rinnovabile, derivato dall'attività vulcanica, utilizzato per assorbire rumori e ridurre la trasmissione dei suoni e che sottolinea inoltre l’impegno per l’ambiente quale parte integrante della cultura aziendale. Con un mercato presidiato da una vasta gamma di prodotti ad alte prestazioni, a partire da febbraio 2018 Rockfon punta ancora una volta su quello italiano con un nuovo lancio, frutto di una decisione oculata e ponderata al fine di centrare senza sbavature un bersaglio importante con un un’offerta studiata ad hoc. L'acquisizione da parte del Gruppo, nel 2013, di Chicago Metallic ha consentito di am-
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pliare la gamma Rockfon fornendo strutture di sospensione metalliche ad integrazione dell’ampia offerta già esistente di controsoffitti acustici modulari e monolitici (senza soluzione di continuità e con struttura invisibile), isole, baffles e pannelli murali. D’ora in poi in Italia si potranno acquistare sistemi integrati di pannelli acustici e strutture di sospensione Rockfon. Queste nuove strutture sono notevoli per le loro prestazioni tecniche: sono personalizzabili, resistenti alla corrosione in ambienti umidi e difficili (Chicago Metallic™ T24 ECR Class C 2890), capaci di offrire combinazioni di design e alto valore estetico (Chicago Metallic™ Ultraline 3500, Chicago Metallic™ Screenline®, la possibilità di ottenere le strutture standard Chicago Metallic™ T24 Click 2890 & T15 Click 2790 nelle nuances Rockfon Color-all®) e progettate per trasformare gli spazi in luoghi sicuri e confortevoli con elevati i livelli di assorbimento e isolamento acustico e termico, protezione antincendio, resistenza
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agli urti, alla flessione e alla riflessione della luce. “Abbiamo voluto scegliere la giusta strategia e tempi per entrare nel mercato italiano con questo concetto di ‘sistemi’ – racconta Riccardo Andreozzi, Direttore Vendite della Filiale Rockfon Italia –, per offrire un progetto totale, uscire dalla struttura classica e allargare la visione del progettista, che può dare libero sfogo alla propria creatività”. Oltre a fornire una garanzia fino a 30 anni, i sistemi Rockfon rappresentano un notevole plus anche per il rivenditore, avvantaggiato dal potersi interfacciare con un fornitore unico per l’intero sistema, e per il posatore che vede una notevole riduzione dei tempi di installazione. Il merito va alle particolari caratteristiche tecniche che danno
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origine a soluzioni innovative. “A parte i sistemi già ufficializzati a livello di gruppo, stiamo studiando diversi nuovi sistemi per rispondere ad esigenze precise - spiega l’ingegnere Roberta Melis, Technical Support Specialist Rockfon Italia - Un settore di riferimento? Sicuramente quello degli edifici scolatici. Un nuovo sistema, in via di finalizzazione, è stato testato per la resistenza a diverse portate di carico con risultati eccellenti: protegge dallo sfondellamento dei solai, arginando le situazioni di pericolo e non nascondendo le problematiche. Protegge e rende visibile un eventuale crollo portando segni visibili sul pannello. Una verifica di laboratorio ha appurato come questo sistema di pannelli Rockfon Blanka® Activity utilizzato assieme alla struttura Chicago Metallic™T24 Click 2890 sia vincente anche in tema di sicurezza e protezione”. Non ultimo, Rockfon quest’anno svela una nuova identità di marchio, con una veste grafica che contribuirà a rafforzare l’appartenenza di Rockfon al Gruppo Roxkwool e a comunicare al meglio a clienti e collaboratori le diverse modalità di applicazione di prodotti realizzati per migliorare la qualità di vita. Una rappresentazione stilizzata di un vulcano, nel logo, è da gennaio il simbolo dello stretto legame tra natura e azienda e dell’impegno per un impatto ecologico sostenibile.
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A PROPOSITO DI ROCKFON ROCKFON È IL PIÙ IMPORTANTE FORNITORE DI PANNELLI E CONTROSOFFITTI ACUSTICI IN LANA DI ROCCIA. QUESTO MATERIALE NATURALE E RINNOVABILE CONTRIBUISCE AD ASSORBIRE I RUMORI E A RIDURRE LA TRASMISSIONE DEI SUONI. ROCKFON OFFRE SOLUZIONI DI DESIGN AD ALTE PRESTAZIONI, PROGETTATE PER TRASFORMARE GLI SPAZI DI VITA IN AMBIENTI SICURI DOVE È PIACEVOLE VIVERE. ROCKFON È UNA DIVISIONE DEL GRUPPO ROCKWOOL, IL PRIMO PRODUTTORE MONDIALE DI SOLUZIONI ISOLANTI IN LANA DI ROCCIA CON OLTRE 80 ANNI DI ESPERIENZA ED OLTRE 11.000 DIPENDENTI IN TUTTO IL MONDO. LA VASTA GAMMA DI SOLUZIONI ROCKFON INCLUDE CONTROSOFFITTI ACUSTICI MODULARI, MONOLITICI E SOLUZIONI ESTETICHE QUALI ISOLE, BAFFLES E PANNELLI MURALI. I PRODOTTI ROCKFON PERMETTONO DI DAR SPAZIO ALLA CREATIVITÀ, OF-
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Il pratico sistema di fissaggio.
FRENDO UN'AMPIA SCELTA DI SUPERFICI, FORMATI, BORDI E FINITURE DI OGNI TIPO E COLORE. LE PRESTAZIONI ROCKFON INCLUDONO ELEVATI LIVELLI DI ASSORBIMENTO E ISOLAMENTO ACUSTICO, PROTEZIONE ANTINCENDIO, RESISTENZA AGLI URTI E ALLA FLESSIONE, RIFLESSIONE DELLA LUCE E ISOLAMENTO TERMICO. INFINE, L'IMPEGNO PER L'AMBIENTE È PARTE INTEGRANTE DELLA CULTURA ROCKFON E SI TRADUCE IN UN PROCESSO PRODUTTIVO RISPETTOSO DELL'AMBIENTE. ULTERIORI INFORMAZIONI SU: WWW.ROCKFON.IT
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UN TELECOMANDO NELLO SMARTPHONE NUOVA APP BY-GATE: IL CANCELLO DIVENTA CONNESSO Con la nuova App By-gate il cancello di casa diventa connesso e la casa ancora più smart. Intuitiva nell’utilizzo ma evoluta nelle funzioni, la nuova App è stata sviluppata per semplificare la vita dell’utilizzatore e facilitare il lavoro dell’installatore. Basta infatti una semplice connessione internet sul proprio smartphone per controllare il cancello a distanza. Il tutto in totale sicurezza. Con By-gate, lo smartphone diventa un vero e proprio telecomando. Grazie ad un’interfaccia user friendly è possibile comandare - ovunque ci si trovi e in qualsiasi momento - l’apertura, la chiusura o il blocco di un cancello dotato di motore Elvox con modulo di connessione Wi-Fi, anche programmandolo affinché si
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PRODOTTISTREAMINGCITY Il modello DXW.
apra e rimanga aperto durante una o più fasce orarie della giornata, senza l’aggiunta di temporizzatori esterni. Una tecnologia intelligente che sfrutta i principi della geolocalizzazione: quando l’App rileva la prossimità al cancello, può infatti attivarne l’apertura automatica in totale autonomia. Il tutto sempre all’insegna della massima sicurezza: By-gate comunica in tempo reale - tramite notifiche – lo stato di apertura o chiusura, permettendo quindi di agire di conseguenza.
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FONTANOT TRA I PARTNER DI RATINGCASA IL PRIMO STRUMENTO PROFESSIONALE ONLINE PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI Fontanot, eccellenza del Made in Italy nel mondo ed esponente di punta a livello internazionale del settore scale, e tra i partner dell’innovativo progetto RatingCasa, il primo test online per la valutazione qualitativa di singole abitazioni, sviluppato da il Quotidiano Immobiliare grazie ad una intuizione di Guglielmo Pelliccioli in collaborazione con Copernico 4.0, il pool di aziende leader nella produzione di soluzioni, impianti e componenti altamente innovativi per le costruzioni. Oltre ad essere presente sui mercati italiani e stranieri, con la piu qualificata e completa gamma di scale a chiocciola e a rampa del settore e ad aver allargato la produzione a nuove linee di prodotto, tra cui ringhiere, balaustre e finestre, Fontanot amplia ulteriormente
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i propri servizi fornendo consulenza e supporto agli utenti che accedono al portale RatingCasa per ottenere una valutazione sullo stato di conservazione e di efficienza del proprio immobile. Disponibile online al sito www.ratingcasa.com oppure tramite app dedicata per tablet e smartphone, il RatingCasa e uno strumento innovativo e completamente gratuito, rivolto sia ai professionisti che ai privati, i quali attraverso un semplice questionario illustrato possono verificare tutti i principali paramentri dell’unita residenziale presa in esame, determinando il pregio dell1immobile come finiture, il livello di sicurezza degli impianti e il grado di comfort in generale dell'abitazione. Presente nella sezione “Fabbricato”, Fontanot e insieme alle altre importanti aziende manifatturiere internazionali, garante di questa piattaforma che si propone di rendere piu trasparenti le compravendite di immobili, ma anche di fornire un supporto tecnico agli Da sinistra a destra: Francesco Fontanot, Laura Fontanot e Stefano Boeri.
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Momenti della cerimonia.
agenti del real estate, e soprattutto educare le famiglie ad una maggiore conoscenza della qualita degli immobili tracciando un profilo delle condizioni delle abitazioni in Italia. Grazie a questa partnership continua l’espansione dell’azienda riminese verso nuove opportunita di sviluppo e settori. Con i suoi 70 anni di attivita, celebrati recentemente attraverso un evento con l’architetto Stefano Boeri e una donazione a favore della ricostruzione del Comune di Amatrice,
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Fontanot annovera collaborazioni anche con importanti studi di architettura grazie alla spiccata capacita di tradurre in realta ogni esigenza progettuale.
TRA I PIU RECENTI PROGETTI REALIZZATI • Bosco Verticale - Milano: scala della lobby di ingresso per il complesso residenziale premiato dal Museo di Architettura di Francoforte nel 2014 come Grattacielo piu bello del mondo.
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Fontanot al Bosco Verticale.
• Torre Allianz - Milano: scala di raccordo tra le hall per il grattacielo progettato dall’architetto Arata Isozaki. • UniCredit Pavilion – Milano: scala principale per il nuovo spazio polifunzionale disegnato dall'architetto Michele De Lucchi. • Penthouse ONE-11 – City Life – Milano: scala all’interno del lussuoso attico della Residenza disegnata da Zaha Hadid. • Residenza Saint Castle Village – Sud Corea: 1000 scale della collezione Genius commissionate dall’impresa Dong Wong. • Luxury Hotel "Il Sereno" - Como: scala principale per l’hotel di lusso disegnato dal designer Patricia Urquiola. • Residence Montagnola – Lugano: scala principale per il residence progettato dall’architetto Richard Meier. • Trebazio4 - Fontanot arreda e riveste gli
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Fontanot all’Unicredit Pavillion.
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esterni di Trebazio4 con le ringhiere modello Glass In e Glass On aggiungendo prestigio ed esclusivita a questo edificio residenziale. • Sunset Drive - Costa Blanca (Benidorm): complesso residenziale con la magnifica scala LaFont Essential come protagonista.
L’AZIENDA IN NUMERI Oggi l’azienda Fontanot da lavoro a 200 dipendenti e fattura 30 milioni di euro, di cui il 70% all’estero, soprattutto in paesi come la Francia, la Spagna, la Germania, l’Inghilterra e gli Usa. Da sottolineare, la presenza dell’azienda con un proprio spazio espositivo all’interno del prestigioso Building Centre di Londra. Le scale prodotte da Fontanot sono il trait d’union tra le diverse anime dell’arredamento italiano. L’azienda ha inoltre saputo allargare la produzione a nuove linee di prodotto che hanno conquistato il mercato sia residenziale che contract, tra cui la collezione di ringhiere
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Fontanot alla Torre Allianz.
e balaustre Railing e le finestre Fontanot completamente “Made in Italy”.
LAURA FONTANOT: 70 ANNI TRA DESIGN E INNOVAZIONE Fontanot ha contribuito a trasformare il settore delle scale in una vera e propria oasi del design. Una storia familiare che quest’anno festeggia 70 anni e che vede, tra i protagonisti, una donna, Laura Fontanot, vice- presidente e business developer dell’azienda, che con passione ha portato l’impresa di famiglia al raggiungimento di risultati eccellenti divenendo un
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esempio del savoir faire italiano, nonche partner d’eccellenza per grandi progetti internazionali e collaborazioni con importanti studi di architettura tra cui, Alfonso Femia, Studio Casali, BP Architects, Westway Architects, Studio DC 10, Benedetto Camerana, Barreca&Lavarra, +Studio Architetti e Associati. Per celebrare il 70° anniversario di attivita, l’azienda fondata da Enzo Fontanot sceglie di sostenere attraverso un segno tangibile, le popolazioni colpite dal sisma dell’agosto 2016, contribuendo attraverso una donazione alla ricostruzione del Comune di Amatrice.
IL MADE IN ITALY DI FONTANOT NEL MONDO Come spiega Laura Fontanot, l’azienda ha saputo portare il Made in Italy all’interno delle case e dell’architettura in
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Fontanot all’Hotel Il Sereno.
tutto il mondo. Fontanot e un’azienda familiare che da 70 anni porta avanti il savoir faire italiano unendo tradizione e modernita. Il padre, Enzo, ha tramandato l’industrializzazione del prodotto ai figli Laura, Francesco e Michele che, con compiti diversi, stanno contribuendo a rendere grande un marchio che genera il 70% del suo fatturato all’estero, soprattutto in paesi come la Francia, la Spagna, la Germania, l’Inghilterra e gli Usa. Le scale che produce Fontanot sono il trait d’union tra le diverse anime dell’arredamento italiano. L’internazionalizzazione dell’offerta e poi la chiave per alimentare il desiderio di italianita del cliente straniero.
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Da sottolineare, la presenza dell’azienda con un proprio spazio espositivo all’interno del prestigiosissimo Building Centre di Londra. “Grazie alle collaborazioni con designer ed architetti provenienti da ogni angolo del pianeta – continua la Fontanot - vogliamo dimostrare che il design non conosce confine e che l’eccellenza italiana puo ancora dire la sua. Il piano industriale dei prossimi tre anni e incentrato su 3 punti. Lo sviluppo di nuovi mercati nel far east, un forte investimento nel mercato americano dove la nostra controllata ha registrato nell’ultimo triennio un forte incremento e il rafforzamento del brand in Europa attraverso una strategia multicanale. Tali linee di sviluppo ci permetteranno di internazionalizzare fortemente il nostro Gruppo, raggiungendo l’obiettivo che ci siamo prefissati ovvero crescere ogni anno!”
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UN’AZIENDA MODERNA “Siamo certamente un’azienda moderna e all’avanguardia sotto molti punti di vista, conferma Laura Fontanot. Siamo coscienti di dover essere presenti su ogni canale commerciale, per sfruttare al massimo le opportunita di vendita disponibili e per aumentare la visibilita e notorieta del marchio”. Fontanot e presente sul canale del retail, del web, della gdo e del contract con un’ organizzazione interna/esterna che utilizza tutti gli strumenti ad oggi disponibili per essere in contatto con i clienti. Tutto il mondo social, gli incontri ‘one to one’ con gli architetti, le presentazioni alla stampa, ecc... e orchestrato, presidiato e monitorato da persone esperte qualificate.
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Fontanot a Penthouse One.
70 ANNI DI CAMBIAMENTI Con la globalizzazione e la concorrenza, la differenza la fa la cura del dettaglio che premia la qualita e la ricerca tecnologica che ormai rivestono piu che mai un ruolo da protagonista. Fontanot utilizza per ogni progetto, materiali certificati assicurando standard di sicurezza altissimi e sfruttando ogni canale possibile. Da qui la grande importanza dell’e-commerce che integra l’ampia offerta del punto vendita fisico dando la possibilita di raggiungere un pubblico sempre piu vasto. Ma Fontanot non e solo scale, l’azienda ha saputo allargare la produzione a nuove linee di prodotto che hanno conquistato il mercato sia residenziale che contract, tra cui la collezione di ringhiere e balaustre Railing e le finestre Fontanot completamente “Made in Italy”.
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UNA SOLIDA PRESENZA A PIACENZA LA SECONDA EDIZIONE DEL GIC GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO L'evento è ancora lontano, ma le attività di preparazione sono già da tempo febbrili: Piacenza ospiterà infatti per la seconda volta, dall'8 al 10 novembre 2018, il GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days, l'unica manifestazione italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature, ai prodotti e alle tecnologie per l'industria del calcestruzzo, la prefabbricazione e il ripristino delle strutture in cemento armato, anche in zone sismiche. La manifestazione, a cadenza biennale, ha già avuto un ottimo esordio durante la prima edizione del 2016, che ha ospitato 128 espositori diretti in rappresentanza di oltre 170 brand e oltre 2.600 visitatori qualificati. Ottimi anche i risultati ottenuti e il grado di soddisfazione degli espositori, tanto che la maggior parte di essi hanno già riconfermato la loro partecipazione, ripresentandosi quest'anno con superfici espositive ancora più ampie. www.gic-expo.it/planimetria.html
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Rispetto all'edizione precedente non mancheranno, naturalmente, le novitĂ . Sono infatti previste due nuove aree tematiche: IDREXPO - Italian Demolition & Recycling Expo e CONPAVITEXPO - Concrete Paving Technologies Expo. Idrexpo sarĂ dedicata alle macchine e alle attrezzature per il taglio e la demolizione delle strutture in calcestruzzo, ma anche a quelle necessarie per la selezione, il riciclaggio e il trasporto degli inerti. Tema di Conpavitexpo saranno invece i macchinari, le tecnologie e i prodotti chimici necessari per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo, i massetti e la loro manutenzione. Coerentemente con le nuove aree tematiche, verranno realizzati
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convegni e workshop in collaborazione con le principali associazioni di categoria. Ăˆ tra l'altro degno di nota il fatto che, rispetto alla prima edizione, il GIC sta ottenendo molti piĂš patrocini da parte di sempre nuove associazioni, direttamente o indirettamente coinvolte nelle diverse aree tematiche trattate. Tra le "new entry" sono di particolare rilievo la Assiad (Associazione Italiana Produttori Additivi e Prodotti per Calcestruzzo) www.assiad.it e il Conpaviper (Associazione Italiana Sottofondi, Massetti e Pavimentazioni e Rivestimenti Continui) www.conpaviper.org.
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IL GIC: UNA MANIFESTAZIONE DI RILEVANZA INTERNAZIONALE Già dopo la prima edizione, il GIC ha ottenuto la qualifica, certificata, di manifestazione italiana di rilevanza internazionale, grazie alla cospicua affluenza di partecipanti provenienti da Paesi esteri, la qual cosa consentirà alle aziende che esporranno al GIC 2018 di usufruire di un contributo sui costi di partecipazione. Questo fatto è destinato ad accrescere ulteriormente la valenza internazionale della mostra piacentina, anche perché parallelamente il GIC viene promosso sia attraverso un'intensa campagna di comunicazione sulle più importanti riviste internazionali del comparto, sia con la partecipazione diretta ad eventi di fondamentale importanza per il settore, quali il World Of Concrete di Las Vegas e il The Big 5 Heavy di Dubai, manifestazioni considerate strategiche per le tipologie di macchine e prodotti esposti agli Italian
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Concrete Days, in quanto aprono le porte dei mercati del Nord America, ma anche del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA). Non mancherà, naturalmente, un'attività di promozione del GIC anche alle principali fiere europee del settore, quali i Betontage di Ulm, lo UK Concrete Show di Birmingham e l'Intermat di Parigi. Anche in occasione di questa seconda edizione del GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days verrà organizzata una serata di gala per la consegna degli ICTA-Italian Concrete Technology Awards il 9 novembre presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni di Piacenza.
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Un importante momento di incontro e di riconoscimento per le imprese e i professionisti italiani del settore che si sono distinti negli ultimi diciotto mesi per la portata innovativa e i risultati delle loro attivitĂ . www.icta.it. Per ulteriori informazioni: www.gic-expo.it.
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UNA SOLIDA PRESENZA MARIA ANTONIETTA PORTALURI, DIRETTORE GENERALE DI ANIE: “NECESSARIO UN QUADRO DI RIFERIMENTO STABILE, CERTO E CHIARO CIRCA L’APPLICABILITÀ OPERATIVA DELLA DIRETTIVA, A BENEFICIO DELL’INTERO SISTEMA RAEE NAZIONALE” È stata presentata in febbraio la Guida RAEE di ANIE Confindustria, una delle più importanti organizzazioni Confindustriali per peso e rappresentatività che, con oltre 1.300 aziende associate, 468.000 addetti e un fatturato aggregato di 74 miliardi di euro, rappresenta la casa delle tecnologie italiane nei mercati dell’Industria, dell’Energia, del Building e delle Infrastrutture di trasporto. Mancano, infatti, poco più di tre mesi al 15 agosto, giorno in cui entreranno in vigore le norme sull’”apertura dello scopo” (Open scope) previste dal Decreto Legislativo 49/2014 che recepi-
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sce la Direttiva 2012/19 Ue e che porteranno ad una nuova regolamentazione per produttori e importatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e che avranno come conseguenza un ampliamento del ventaglio di prodotti che a fine vita dovranno essere avviati al recupero in quanto RAEE. In questo mutato contesto, la Guida di ANIE Confindustria nasce con l’obiettivo di guidare le imprese che per la prima volta entrano nel Sistema RAEE, ad affrontare gli obblighi e le criticità che ne derivano, così da chiarire, nel pieno rispetto dei principi interpretativi identificati dalla direttiva comunitaria, possibili dubbi in merito al campo di applicazione e favorire un’interpreta-
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zione armonizzata grazie ad indicazioni pratiche relative a obblighi di finanziamento, modalità di iscrizione e rendicontazione al Registra RAEE (e ai sistemi collettivi) e altri adempimenti amministrativi in capo ai produttori. “L’Industria Elettrotecnica ed Elettronica, che ANIE Confindustria rappresenta, è da sempre tra i settori più attenti alla normativa ambientale e ha identificato nel percorso verso la sostenibilità non un vincolo ma una reale opportunità di crescita” ha commentato Maria Antonietta Portaluri, Direttore Generale di ANIE Confindustria. “Il lavoro di Federazione ANIE parte dalla consapevolezza che la direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche sia un tassello fondamentale all’interno di un’idea di economia circolare che sempre più si sta delineando e rafforzando. Abbiamo messo a disposizione delle Aziende la nostra esperienza con l’obiettivo di creare un quadro di riferimento sta-
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bile, certo e chiaro circa l’applicabilità operativa della direttiva, a beneficio dell’intero sistema RAEE Nazionale che ha obiettivi di raccolta definiti a livello europeo”. La Guida RAEE di ANIE Confindustria ha una struttura modulare, composta da Linee Guida comuni e differenti allegati tecnici specifici per categorie di prodotti, prestandosi così ad ampliamenti ed adeguamenti nel tempo in grado di considerare la continua innovazione tecnologica. Le Linee Guida, redatte con il contributo del Centro di Coordinamento RAEE, sono frutto di riflessioni condivise con il Comitato di Vigilanza e Controllo e mettono a disposizione delle imprese tutte le necessarie informazioni indispensabili per individuare, non solo quali apparecchiature debbano intendersi incluse o escluse dal perimetro applicativo RAEE, ma anche quale categorizzazione e regime gestionale debba essere loro attribuito.
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PRESENTATO IN MORETTI UN INNOVATIVO PROGETTO E.N.E.A. EFFICIENZA NUOVA PER L’ENERGIA E L’ANTISISMICO “L’edilizia ha bisogno di ritrovare slancio nell’innovazione di prodotti e processi. La filiera delle costruzioni deve poter essere parte della ripresa che sta interessando tutti i settori, e che porterà il PIL della Lombardia a crescere dell’1,8/1,9%. Per compiere questo salto di competitività occorre che impresa e università si mettano insieme e intraprendere percorsi di industrializzazione che non facciano venir meno le caratteristiche di personalizzazione tipiche del settore. “Smart living”, con i 30 milioni di interventi finanziati, nasce con questo obiettivo: dare una sterzata al settore dell’edilizia e alla filiera lunga che lo contraddistingue. Un sistema economico come il nostro è fatto di PMI. Sono le PMI a dover diventare grandi perché crescono le loro competenze, non perché
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vengono acquisite. E, insieme, occorre, partendo dal basso, abbattere la burocrazia, creando le condizioni perché questo sviluppo possa concretizzarsi”. Con queste parole l’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Mauro Parolini, è intervenuto presso la sede di Moretti s.p.a., ad Erbusco (Brescia) alla presentazione del progetto “E.N.E.A. - Efficienza nuova per l’energia e l’antisismico”, che vede quali protagonisti Moretti s.p.a., nel suo ruolo di capo-commessa, insieme a Effegi Systems s.r.l. (Gruppo Fluidmec) e Carraro Labs.r.l.. Il progetto che vede un investiDa sinistra: Enrico Prata (Consigliere Delegato SAEF), Evans Zampatti (AD di Moretti), Valentina Moretti (Vicepresidente di Moretti), Gualtiero Carraro (AD di Carraro Lab) e Fabrizio Grillo (Effegi Systems).
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mento di Euro 580 mila e un contributo di Regione Lombardia di Euro 236 mila sul fondo “Smart Living”, si propone lo sviluppo di un modello “rivoluzionario” di diagnosi di due principali aspetti dell’abitare: il tema antisismico degli edifici e il tema della riqualificazione energetica. Attraverso un preciso modello studiato ad hoc nel quale compartecipano esperienze digitali, sviluppo di soluzioni ed esperienze costruttive e di riqualificazione, il pool di aziende del progetto ENEA si propone di sviluppare un modello di intervento che, partendo da una diagnosi approfondita delle potenziali criticità sismiche ed energetiche di un edificio, culmini con interventi di sta-
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Da sinistra: Gualtiero Carraro (AD di Carraro Lab), Fabrizio Grillo (Effegi Systems), Evans Zampatti (AD di Moretti) e Enrico Prata (Consigliere Delegato SAEF).
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bilizzazione di tali criticità in versione meno invasiva dei modelli attuali. Ad introdurre la conferenza stampa è stato Vittorio Moretti, presidente di Moretti, che ha sottolineato come “intervenire sul patrimonio italiano per metterlo in sicurezza è una necessità in considerazione della vetustà della maggior parte degli edifici delle nostre città e un servizio alla comunità locale”. Proprio il tema della responsabilità è stato quello su cui ha insistito anche Valentina Moretti, vicepresidente di Moretti: “Occuparsi dell’esistente è, per un’impresa di costruzioni, una responsabile sociale, prima ancora che un’opportunità economica. Il nostro progetto, partendo da una innovativa attività di diagnostica, si propone di arrivare alla progettazione di interventi concreti di adeguamento degli edifici. Un’azienda come la nostra può farlo in modo innovativo e organizzato, grazie all’esperienza che ci
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caratterizza: minimizzando l’invasività del cantiere, riducendo i tempi e con un attento controllo dei costi. Dalla fase sperimentale, poi, si passerà all’approdo imprenditoriale di questo progetto, che mira a diventare una occasione di sviluppo per l’attività della nostra impresa”. “Vogliamo portare in edilizia lo stesso approccio che ha la chirurgia clinica sul corpo umano: intervenire in modo estremamente mirato e in modo non invasivo sull’edificio, sia in fase diagnostica che operativa. – ha affermato l’amministratore delegato di Moretti, Evans Zampatti – Da parte nostra possiamo mettere in campo
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Da sinistra: Evans Zampatti (AD di Moretti), Mauro Parolini (Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia), Valentina Moretti (Vicepresidente di Moretti), Vittorio Moretti (Presidente di Moretti).
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l’esperienza che da tempo abbiamo in tema antisismico, grazie all’innovativo sistema degli shock transmitter che abbiamo già installato su una ventina di grandi costruzioni, e in tema di sostenibilità ambientale, testimoniata dalle realizzazioni di edifici complessi certificati Leed e Breeam. Inoltre possiamo contare su un reparto di progettazione che ha già da tempo introdotto il B.I.M. nella progettazione e gestione delle commesse e su uno staff in grado di effettuare interventi di refurbishing su strutture esistenti senza compromettere la normale attività degli stessi edifici”. Tre i filoni sui quali si svilupperà la ricerca da parte di Carraro Lab nell’ambito della diagnostica: “Verificheremo la fattibilità di intervenire attraverso diversi filoni tecnologici. – ha spiegato Gualtiero Carraro, amministratore delegato di Carraro Lab s.r.l. - Il primo è rappresentato all’uso integrato di acceleratori piezometrici o MEMS, questi ultimi riconducibili a quelli già esi-
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stenti nei nostri smartphone ed implementabili con le app. Un secondo metodo è rappresentato dalle scansioni laser 3D degli edifici, generando un modello matematico che possa indicarci gli scostamenti nel tempo del comportamento degli edifici. Infine vi è il metodo di rilievi virtuali fotogrammetrici, implementati con dati e informazioni attraverso l’integrazione con il BIM”. Sulla tecnologia che sarà realizzata per produrre le micro-scosse negli edifici si è invece soffermato Fabrizio Grillo, amministratore delegato di Effegi Systems s.r.l.: “Sarà realizzata un’attrezzatura in grado di provocare micro vibrazioni sollecitando meccanicamente un edificio senza andare a inficiarne le funzionalità”. Enrico Prata, consigliere delegato di Saef s.r.l., ha infine sottolineato i tempi del progetto e l’attività di consulenza svolta dalla sua società: “Il progetto si svilupperà in 18 mesi, durante i quali il nostro compito sarà quello di dettare i tempi e coordinare i lavori
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tra i tre partner. La nostra soddisfazione è stata quella di far incontrare tre eccellenze in grado di interagire positivamente per offrire una risposta innovativa ad un bisogno concreto delle nostre comunità”.
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UN MERCATO POSITIVO SEGNALI CONCORDI E VIGOROSI PER IL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO Il mercato immobiliare italiano sta attraversando un momento favorevole e di recupero, in particolare sul fronte degli investimenti, arrivati a circa 11,1 miliardi di euro nel 2017, l'anno migliore di sempre e in rialzo del 25% sul 2016. Inoltre, sul fronte commerciale è diventata una caratteristica strutturale la presenza di capitali stranieri, l'anno scorso arrivati al 70% circa del totale Ăˆ questo lo scenario emerso nel corso della Real Estate & Finance Conference organizzata a Milano dal Sole 24 Ore: il rapporto presentato da Bnp Paribas Real Estate ha mostrato volumi record di transazioni immobiliari nel settore logistico europeo nel 2017, con investimenti per 40 miliardi di euro, in rialzo del 62%, sostenuti in particolare dal miglioramento delle condizioni economiche e dal buon andamento in Francia, Spagna e Paesi Bassi. Sempre secondo il rapporto di Bnp Paribas Real Estate il mercato è stato sostenuto dalla domanda di grandi distributori nel settore alimentare e
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nell'e-commerce. Nel Regno Unito e in Germania, la richiesta di spazi a uso logistico si è indebolita nel 2017 (rispettivamente 24% e -9% rispetto ai volumi record del 2016). Per quanto riguarda l'Italia, il 2017 è stato l'anno migliore di sempre per la logistica con oltre 1,2 miliardi di euro di investimenti e volumi doppi rispetto alla media degli ultimi 5 anni e tripli rispetto a quella decennale. I compratori sono stati in prevalenza interna-
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zionali, in particolare cinesi e americani. Nel 2017 sono stati chiusi 14 accordi relativi ad asset singoli (rispetto agli 11 del 2016) e sette deal di portafogli (contro gli 8 del 2016). I rendimenti netti prime della logistica sono attualmente al 5,75% (rispetto al 6,25% del terzo trimestre) e per il 2018 si prevede un'ulteriore riduzione grazie alle buone prospettive di crescita del settore. In questo scenario, diventano cruciali i progetti di sviluppo e rigenerazione, con un occhio di riguardo a chi dovrà utilizzarli, come è stato sottolineato durante la Real Estate & Finance Conference del Sole 24 Ore. "Il prodotto immobiliare resta importante, ma l'attenzione si sposta sulla comunità", ha detto Andrea Ruckstuhl, direttore Emea di Lend Lease. Il punto centrale è usare in modo
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adeguato e sostenibile le risorse disponibili, visto che in Italia "un'enorme quantità di edifici è sotto utilizzato o non usato del tutto", come ha spiegato Marcello Balbo, professore di urbanistica all'Università Iuav di Venezia, spiegando che "il punto è rigenerare le risorse, un problema serio anche per l'economia". Agire in questo senso è importante anche per abbassare i fattori di rischio: "Irrobustendo i progetti si abbassa il rischio e si attraggono investimenti. Con la rigenerazione si creano asset class immobiliari per il futuro", ha spiegato Paola Delmonte, direttore responsabile social housing di Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr, sottolineando che "servono capitali importanti. CdP in parte li mette, in parte cerca di attirarli". Sempre nel corso della Real Estate & Finance Conference del Sole 24 Ore si è evidenziato come il mercato immobiliare italiano stia ritrovando slancio anche per quanto riguarda il rapporto tra credito e real estate e la nuova finanza per il settore. "L'Italia ha molte complessità, ma mostra anche dinamiche interessanti", soprattutto per quanto riguarda le riconversioni di immobili che "attirano l'interesse degli investitori, anche internazionali", ha detto Giulio Recchia, director real estate financing di
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Bank of America, sottolineando che "si guarda a grandi progetti di riqualificazione, per poi vendere e ottenere ritorni". Detto questo, "le banche tradizionali sono più restie a sostenere i processi di sviluppo, perché i tassi di sofferenza sono più altri che in altri settori. Attendono che tornino a livelli precrisi", ha detto Massimo Massimilla, amministratore delegato di Algebris Italy, sottolineando che "il mondo dei finanziamenti comincia a ripartire, ma ci vorrà tempo". In questo contesto si inserisce il tema del credito e degli Npl con sottostante immobiliare: "La ripresa immobiliare è un driver della rivalutazione degli Npl, nell'ultimo anno e mezzo si è vista una ripresa e questo aiuta il recupero", ha detto Paolo Petrignani, amministratore delegato di Quaestio Capital Sgr, sottolineando che le Reoco (società costituite internamente a una banca che vanno in asta e comprano l'immobile che era stato originariamente dato in garanzia per evitare che il valore della garanzia si depauperi) "sono interessanti come strumento difensivo, ma poi è importante la strategia di recupero". Sul tema ha insistito anche Carlo Stocchetti, amministratore delegato della Reoco di Intesa Sanpaolo: "Occorre avere conoscenza e controllo del fenomeno. Noi studiamo le aste e valutiamo il momento per
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intervenire, direttamente o indirettamente e questo contribuisce a creare attenzione". Nel corso della Real Estate & Finance Conference del Sole 24 Ore Paolo Petrignani, amministratore delegato di Quaestio Capital Sgr, gestore dell'Italian Recovery Fund (l'ex Atlante 2, il fondo di investimento alternativo mobiliare chiuso che investe in strumenti finanziari emessi da veicoli costituiti per l'acquisto di portafogli di Npl provenienti da banche italiane), ha anche annunciato che puntano a creare, forse già nel 2018, un nuovo fondo, che potrà chiamarsi Italian Recovery Fund 2: "Stiamo valutando varie operazioni, abbiamo ancora fondi avanzati dall'Italian Recovery Fund, oltre 100 milioni di euro, abbastanza per una o due operazioni rilevanti, anche se non grandi come quella con Mps. Il fondo è chiuso, non è oggetto di nuovi impegni. Lavoriamo a un nuovo fondo per quando questo sarà finito", ha detto, spiegando che Italian Recovery Fund 2, nome da confermare, "è un work in progress, mi auguro parta già nel 2018". Petrignani ha quindi spiegato che a investire potranno essere fondi pensione, sovrani e specializzati, ma anche servicer. L'ad di Quaestio ha glissato sulle possibili dimensioni del nuovo fondo, lasciando intendere che sarà
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più piccolo del precedente: "Non è la size (la dimensione) che conta, c'è interesse, l'importante è fare cose interessanti. Italian Recovery Fund era molto grande (è stato coinvolto in operazioni di cartolarizzazione per circa 31 miliardi di euro, per un investimento complessivo di circa 2,5 miliardi), ora sono stati rimossi i
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grandi rischi sistemici", ha detto. Tornando ai fondi avanzati da Italian Recovery Fund, Petrignani ha spiegato durante la Real Estate & Finance Conference del Sole 24 Ore che si tratta di "una cifra variabile, per dare un orizzonte di grandezza stimabile attorno a oltre 100 milioni". La somma potrà essere usata "entro ottobre 2018, quando scade il periodo di investimento", periodo che "potrà essere prorogato ma non a lungo". Il denaro potrà essere usato per comprare Npl, ma non è dato sapere quanti, perché "dipende da vari fattori, per esempio se ci saranno coinvestitori e quale sarà la leva finanziaria".
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