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9 EDITORIALE di Sonia Maritan
A LEZIONE DAL MEDIOEVO
10 IN NUCE MWA MUSEUMS di Thomas Allocca I CUSTODI DEL MEDIOEVO
14 FEDERAZIONE FILIERA LEGNO a cura della redazione
DALLA FORESTA ALL'INDUSTRIA
20 CHRONICHAE CORTEXA di Sonia Maritan IL SISTEMA A CAPPOTTO ITALIANO
26 SCIENTIA di Felice Ragazzo
METAMORFOSI CONNETTIVE LIGNEE
V CAPITOLO prima parte
33 PUBBLIREDAZIONALE RIWEGA L’INVOLUCRO EDILIZIO A REGOLA D’ARTE
36 PUBBLIREDAZIONALE CONCRETE - STRUTTURA IN LEGNO E ACCIAIO IN CONDIZIONI DIFFICILI
40 TECHNICA ADLER di Marco Di Pelino LA PROTEZIONE DAL FUOCO
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E I PROGETTI DEL II WAP
42 INTRODUZIONE a cura della redazione
43 WAP II BY KLIMAHOUSE - prima parte A cura di Sonia Maritan
48 LUCA SCARDULLA E FEDERICO ROBBIANO (menzione progettista under 35) THE HERMITAGE
51 ENRICO MOLTENI (segnalazione della giuria) POLO EDUCATIVO INCLUSIVO A PARMA
55 MICHAELA WOLF (segnalazione della giuria) SCISSIONE - CASA EM
57 ANTONIO DE ROSSI (segnalazione della giuria)
MIZOUN DE LA VILLO CASA ALPINA DEL WELFARE
59 CESARE QUERCI (menzione speciale giuria)
AIDI: ACCOGLIENZA IN DISPENSA
62 LUKAS TAMMERLE (menzione speciale giuria)
RIFUGIO PASSO SANTNER
66 PROIECTUM XLAM di Sonia Maritan LA NUOVA DIMENSIONE DELL’ABITARE URBANO
70 ANTICIPATIO KLIMAHOUSE a cura di Green Media Lab LA FIERA DELLA SOSTENIBILITÀ COMPIE 20 ANNI
76 INDIRIZZI UTILI
A lezione dal Medioevo
Il libro “Krūnatun” è il risultato di otto mesi di ricerca ma l’autore è tutta la vita che si occupa di legno, come dimostrano i suoi studi, le sue ricerche e i suoi progetti, e dal 2024 Thomas Allocca è anche membro della prestigiosa “Timber Framers Guild” (www.tfguild. org), tra le più importanti organizzazioni americane di progettisti e costruttori di architettura in legno che si dedica a promuoverla e sostenerla, onorando e facendo avanzare l'arte della carpenteria in legno. Il legno è visto anche in termini spirituali di relazione tra architettura e Natura, in una visione foresta/albero-centrica che pone in stretta relazione l’urbanizzazione con la forestazione, come si evince dalla frase di benvenuto del suo sito “White Oak Arkitecture” (www. whiteoak.it): « La nostra evoluzione, dall'Homo Sapiens all'Homo Architectus, è stata possibile grazie alle foreste. Nelle foreste è nata l’architettura. Alle foreste deve ritornare. E ora è tempo che l'Homo Architectus si evolva in Homo Arboreus ». Intanto, quello che si sta creando a Corleto Monforte, in provincia di Salerno, è un modello che non ha confi ni, e il “Krūnatun Medieval Museum” che verrà progettato e realizzato con l’ambizione di ricostruzioni in scala reale creerà posti di lavoro e aprirà a persone che dovranno approntare questo progetto come custodi del territorio, invitando tutti i carpentieri a farne parte per apprendere nuove lezioni da un Medioevo che ha molte più soluzioni di sostenibilità di quanto non si possa immaginare. Alle investigazioni storiche, urbanistiche, architettoniche, che hanno riguardato la prima fase di ricerca sull’insediamento longobardo di Corleto Monforte, seguiranno infatti investigazioni archeologiche e strutturali a supporto delle teorie e delle ricostruzioni storiche.
MWA Museums, protagonista della rubrica IN NUCE in apertura di questo numero di Struttura Legno, è un progetto che culmina nella ricerca di una vita spesa nell'architettura medievale in legno.
Come scrive Thomas Allocca in “Krūnatun”: « Il ruolo primario di un museo non è custodire la memoria, ma creare nobile fame di bellezza, quella che trasforma il patrimonio culturale da risorsa a prodotto, da costo a sviluppo, e genera cavalieri, non mercenari ». Cavallieri di bellezza, custodi di modelli di rigenerazione urbana e territoriale che devono partire dai beni culturali e le risorse paesaggistiche e naturali per creare sistemi economici che generano effettivo sviluppo
di Sonia Maritan
della qualità di vita, ad ampio spettro, non trascurando il concetto di “comunità” come prima risorsa territoriale nell’ottica dell’UNESCO e della Convenzione di Faro.
Come racconta l’autore nella rubrica IN NUCE, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento sta nascendo un progetto museale territoriale divenuto nazionale – con adesioni che vanno ormai ben oltre i confi ni cilentani –, ideato e sviluppato da White Oak Arkitecture, dedicato all’architettura in legno medievale, con la particolare vocazione di ridare vita ai borghi storici in via di spopolamento. Un tema che non riguarda il solo Parco Nazionale del Cilento, e che nell’ottica di White Oak Arkitecture può essere trasformato da problema a risorsa, e poi in prodotto, mediante precise strategie che sono descritte negli accordi che Enti di ogni livello stanno sottoscrivendo attraverso il Protocollo d’Intesa MWA Compact.
Un progetto ambizioso, non c’è che dire, ma come dice il suo ideatore: “ambizioso di bellezza”, e con soluzioni che stanno dimostrando già dopo un anno dalla sua istituzionalizzazione che non esiste un territorio povero, se non di idee e di volontà.
Sonia Maritan il 4 dicembre 2024 a Innsbruck, vicino al centro congressi del 28° Forum internazionale delle costruzioni in legno (IHF) di cui parleremo sul prossimo numero… intanto l’augurio è che il vostro cielosiilluminidisoleedistelleognigiornodel2025!
MWA MUSEUMS
di Thomas Allocca
founder/owner
White Oak Arkitecture
founder/director
MWA Museums project
www.whiteoak.it/ www.whiteoak.it/mwa
I CUSTODI DEL MEDIOEVO
Dal cuore del Parco Nazionale del Cilento, un progetto museale, di White Oak Arkitecture, dedicato all’architettura in legno medievale in aiuto ai borghi storici in via di spopolamento. MWA Museums è un progetto finalizzato alla creazione di musei territoriali sull'architettura medievale in legno, con ricerca accademica, ispezioni archeologiche, sale espositive, e ricostruzioni a grandezza naturale, in cui la materia legno è protagonista: i Comuni aderenti sono 28 rappresentando attualmente un’area di potenziale ricerca e sviluppo museale di 2 0 kmq. Tra le attività di ricerca, primaria attenzione è rivolta all'architettura in legno di origine scandinava arrivata in Italia con i Longobardi.
MWA Museums è un progetto privato di White Oak Arkitecture, fi nalizzato alla creazione di musei territoriali sull'architettura medievale in legno, con ricerca accademica, ispezioni archeologiche, sale espositive, e ricostruzioni a grandezza naturale, collegando le attività museali a progetti di riqualifi cazione urbana e territoriale in cui la materia legno sia protagonista, in pieno accordo con le raccomandazioni internazionali ONU sulla sostenibilità e resilienza dell’architettura. Lanciato a luglio 2023 come progetto sperimentale di ricerca storica altomedievale dei borghi Roscigno Vecchia, Sacco Vecchia, e Corleto Monforte, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, e Monti Alburni (Sito UNESCO dal 1998), a partire dal 4 dicembre 2023 il progetto ha iniziato a formalizzare la partnership istituzionale delle amministrazioni coinvolte mediante un Protocollo d’Intesa. A distanza di dodici mesi, il 4 dicembre 2024, il progetto esce dai confi ni del Parco e coinvolge anche la provincia di Avellino e poi quella di Vercelli uscendo anche fuori regione. I Comuni aderenti diventano 28, rappresentando un’area di potenziale ricerca e sviluppo museale di 1250 kmq.
Entro marzo 202 si prevede che i Comuni aderenti saranno almeno 40, con l'adesione e il supporto istituzionale anche del Parco Nazionale del Cilento e il escovado di Teggiano-Policastro. Nel frattempo, attraverso il Protocollo d’Intesa, il progetto è di utilità sociale, collegando comunità di diverse città, province e regioni, pur garantendo a ognuna la propria identità, unica, ma
condividendo le proprie storie individuali in un contesto più ampio, pagine diverse di un libro che racconta la storia di un’Italia medievale spesso poco nota, per mancanza di fonti, e per un’architettura che la ricorda per lo più di pietra, mentre fu per lo più di legno. Il concetto di museo territoriale nasce dall’idea di evitare che ogni singolo museo locale possa essere semplice custode della propria storia locale, trascurando la sua connessione con territori più ampi, poiché nel medioevo i confi ni erano ben diversi e molto più ampi e mutevoli di quelli amministrativi attuali.
Il progetto è ispirato e si fa garante dei principi e degli obiettivi ONU in materia di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, sostenibilità e resilienza dell’architettura, diritti umani, con particolare attenzione ai borghi storici in via di spopolamento. ue progetti di ricerca storica, urbanistica e architettonica, sono già partiti nel 2024, associati a due potenziali musei, il Krūnatun Medieval Museum a Corleto Monforte (SA), e il Lakkar Medieval Museum a Serre (SA). Almeno altri otto partiranno a febbraio 2025, a Felitto (SA) e a Campora (SA) dove sono state individuate aree di alto potenziale archeologico e di ricostruzione in scala reale. Nel 202 partiranno anche i primi progetti di fattibilità di almeno quattro musei, in associazione alle prime investigazioni strutturali e archeologiche non invasive.
A dicembre 2024, la prima ricerca storica, urbanistica, architettonica su Corleto Monforte, è diventata un libro
(www.whiteoak.it/books). Durata otto mesi, da aprile a novembre 2024, la ricerca è riuscita anche a ricostruire il nome longobardo di Corleto, creando un precedente per tutti i centri di origine altomedievale di simile nome, la cui topogenesi è ancora incerta, ad esempio Corleto Perticara (PZ), o il nome medievale di Tarquinia ( T) che fi no al 1872 è stato Corneto.
Tra le attività di ricerca, primaria attenzione è rivolta all'architettura in legno di origine scandinava arrivata in Italia con i Longobardi. Il legno è sempre più di interesse nei progetti di rigenerazione urbana, per resistenza sismica, resistenza al vento, isolamento termico, resilienza al riscaldamento globale, e per minimo impatto ambientale, ma anche in termini spirituali di relazione tra architettura e Natura, in una visione foresta/ albero-centrica che pone in stretta relazione l’urbanizzazione con la forestazione. Eppure, la maggior parte delle soluzioni sono state già sperimentate nel Medioevo, e in modo particolare nell’architettura norrena da cui deriva-
no quelle gota e longobarda. Il tema del progetto MWA Museums non è stato dunque scelto a caso, ma ambisce alla creazione anche di attività accademica creando la MWA Academy, dove al fi anco dell’architettura e l’archeologia medievale, il legno è studiato nelle sue applicazioni moderne con soluzioni sostenibili e resilienti che imparano da quelle medievali e le implementano. In merito alla promozione del territorio attraverso le attività di ricerca e museali, il progetto MWA Museums mira a generare turismo accademico protettivo, non di massa, e stimolare investimenti pubblici e privati di rigenerazione urbana e territoriale con visione sistemica a quelli museali, creando inoltre un modello di riferimento per la rigenerazione dei borghi storici in via di impoverimento e spopolamento.
MWA Museums concepisce il knowhow medievale come una risorsa inestimabile che i musei e il mondo accademico devono trasformare in prodotto di sviluppo attraverso progetti sistemici, interdisciplinari, capaci di rigenerare e
Nell’immagine, una ricostruzione di una longhouse altomedievale.
implementare la coesione sociale, l’identità territoriale, e stimolare e guidare progetti di rigenerazione urbana e territoriale la cui architettura deve fare riferimento a una cultura architettonica foresta/albero-centrica, attraendo investitori che si identificano con il genius loci, e ne diventano guardiani, non speculatori.
Diversamente, i musei sono semplici scatole di memoria, contenitori di storia e opere d’arte senza alcun beneficio per il territorio, sterili risorse che non si trasformano in prodotti di sviluppo, rappresentando per lo più costi di costruzione e gestione. Per essere utili, i musei devono essere custodi di conoscenza che trova applicazione pratica nel quotidiano, stimolando e generando progetti di imprenditoria, posti di lavoro, rigenerazione e resilienza urbana e territoriale, plus-valore immobiliare, miglioria degli standard di qualità della vita, sistemi economici che portano maggior reddito pro-capite in modo generalizzato, non puntuale. I musei devono generare dialoghi, non monologhi, tra passato e presente, tra innovazione e tradizione, tra sviluppo e conservazione, tra pubblico e privato, tra le diverse comunità coinvolte, pur nel rispetto delle singole identità territoriali. I musei devono garantire pari arricchimento intellettuale e spirituale, quanto economico, e viceversa, considerando per confi ni non quelli dei territori amministrativi che li accolgono ma quelli delle azioni e delle ricadute, so-
THE GUARDIANS OF THE MIDDLE AGES
ciali, culturali, economiche, di rafforzamento e miglioria del genius loci e degli standard di vita che ne conseguono. Il progetto MWA Museums non è dunque un semplice progetto museale ma un progetto di sistemica visione e rigenerazione urbana e territoriale che parte dal patrimonio culturale per tornare a esso, in un sistema economico di tipo chiuso, di sviluppo autosostenibile, autorigenerativo, e autoprotettivo, cioè generando un modello che protegge il territorio dalla speculazione e dalla devastazione che seguono il turismo di massa. A garanzia di tale modello, il concetto di sviluppo viene inteso nel progetto MWA Museums come conseguenza di una visione sistemica dei progetti museali, associati a progetti di rigenerazione urbana e territoriale, con il dialogo, e non la competizione, tra patrimonio culturale e sviluppo immobiliare, conservazione e innovazione, identità locale e proiezione internazionale. Si tratta di temi solitamente in antitesi, o sviluppati come monologhi, da cui il fallimento dei progetti museali quando non hanno effettiva ricaduta economica territoriale ma rappresentano un costo, o il fallimento dei progetti di riqualifi cazione urbana quando al recupero immobiliare non corrisponde a uno sviluppo della qualità sociale e culturale, per cui l’eventuale miglioria economica resta apparente, non è reale, e gli investimenti diventano solo un costo, non producono benefi cio.
From the heart of the Cilento National Park, a museum project by White Oak Arkitecture, dedicated to medieval wooden architecture, to help historic villages in the process of depopulation.
On his website “White Oak Arkitecture” that Thomas Allocca, who lives between Italy and America, has been managing for years, he expresses his vision “Our evolution, from Homo Sapiens to Homo Architectus, was possible thanks to forests. Architecture was born in forests. It must return to forests. And now it is time for Homo Architectus to evolve into Homo Arboreus”. MWA Museums is a project that culminates in the research of a life spent in medieval wooden architecture.
MWA Museums is a private project by White Oak Arkitecture, aimed at creating territorial museums on medieval wooden architecture, with academic research, archaeological inspections, exhibition rooms, and life-size reconstructions, connecting museum activities to urban and territorial redevelopment projects in which wood is the protagonist, in full accordance with the international UN recommendations on the sustainability and resilience of architecture. Launched in July 2023 as an experimental project of early medieval historical research in the villages of Roscigno Vecchia, Sacco Vecchia, and Corleto Monforte, in the heart of the Cilento, Vallo di Diano, and Monti Alburni National Park (UNESCO site since 1998), starting from December 4, 2023 the project began to formalize the institutional partnership of the administrations involved through a memorandum of understanding. After twelve months, on December 4, 2024, the project goes beyond the boundaries of the Park and also involves the province of Avellino and then that of Vercelli, also going outside the region. The participating municipalities become 28, representing an area ofpotential museum research and development of 1250 kmq.
The concept of a territorial museum was born from the idea ofavoiding that each individual local museum can be a simple custodian of its own local history, neglecting its connection with larger territories, since in the Middle Ages the borders were very different and much wider and more changeable than the current administrative ones: different pages of a book that tells the story of a medieval Italy that is often little known, due to a lack of sources, and due to an architecture that mostly reminds it of stone, while it was mostly of wood. Wood is increasingly of interest in urban regeneration projects, for seismic resistance, wind resistance, thermal insulation, resilience to global warming, and for minimal environmental impact, but also in spiritual terms of the relationship between architecture and Nature, in a forest/ tree-centric vision that closely relates urbanization to forestation. Yet, most of the solutions have already been experimented in the Middle Ages, and in particular in Norse architecture from which Gothic and Lombard architecture derives. The theme of the MWA Museums project was therefore not chosen at random, but also aims to create academic activity by creating the MWA Academy, where, alongside medieval architecture and archaeology, wood is studied in its modern applications with sustainable and resilient solutions that learn from medieval ones and implement them.
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A cura della redazione
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DALLA FORESTA ALL’INDUSTRIA
La neo-costituita Federazione Filiera Legno si pone come punto di riferimento per l'innovazione e la sostenibilità nel settore del legno italiano, rappresentata da industrie – dalla produzione di imballaggi all'edilizia in legno – che generano un fatturato complessivo di oltre 6,7 miliardi di euro e sostengono 2 .000 posti di lavoro. Tra le sfide della Federazione: promuovere una gestione più sostenibile delle foreste e ridurre la dipendenza dalle importazioni.
Nasce la Federazione Filiera Legno: un impatto da 6,7 miliardi di euro per innovare il settore in Italia. La sua vision: contribuire a risolvere la crisi climatica attraverso l’utilizzo razionale del legno, innovando e creando valore condiviso tra l’industria, l’ambiente e la società. Il settore del legno in Italia sta vivendo una fase di profonda trasformazione, grazie agli investimenti in innovazione tecnologica e sviluppo di nuovi prodot-
ti eco-sostenibili per l'edilizia e l'industria.
IL RITRATTO DELLA NUOVA FEDERAZIONE
Proprio nell’ottica di consolidare questa evoluzione affi nch il settore garantisca una maggiore competitività e contribuisca attivamente alla transizione ecologica, nasce la nuova Federazione “Filiera Legno”, la cui fondazione è stata formalizzata e ufficializzata nel corso dell’Assemblea dell’Associazione Nazionale delle Industrie del Legno e del Congresso Legno Italia, che si è svolto nelle giornate del 24 e 25 ottobre scorsi presso la Cantina Monteci di Pescantina, in provincia di Verona.
In queste pagine alcune immagini legate alla filiera del legno: dalla foresta al legno ingegnerizzato per la costruzione di edifici, il logo della Federazione “Filiera Legno” e un ritratto del Presidente di “Filiera Legno” Angelo Luigi Marchetti, oltre alla ripresa dei relatori del webinar organizzato lo scorso 2 dicembre da “Filiera Legno” con i relatori Vanni Bottaro, Aldo Dattomi, Angelo Luigi Marchetti, Stefan Rubner, Giovanni Spatti, che hanno preso la parola moderati dalla giornalista Maria Chiara Voci che in particolare ha dato voce a Marco Luchetti per presentare l’Osservatorio sull’Edilizia in Legno.
La Federazione si pone come punto di riferimento per le industrie del legno, unendo sotto un’unica realtà l’Associazione italiana Filiera Legno edilizia, l’Associazione Italiana Filiera Legno imballaggio, l’Associazione Italiana Filiera Allestimenti & Contract e Assocofani. Una Federazione che andrà così a rappresentare un vasto settore che comprende segherie, produzione di imballaggi, edilizia in legno, e cofani, con un impatto significativo sull’economia nazionale: 360 imprese con un turnover complessivo di oltre 6,7 miliardi di euro e 21.000 posti di lavoro. In particolare, la Federazione evidenzia un’importante rappresentatività attraverso i suoi associati ordinari. Nel sistema delle prime lavorazioni legno, ovvero le segherie, il fatturato raggiunge 1.146 milioni di euro, di cui 410 milioni sono attribuiti direttamente alle imprese associate, rappresentando il 32% del mercato. Per quanto riguarda il sistema di
imballaggi, il fatturato totale è di 2.122 milioni di euro, con 1.526 milioni generati dalle imprese associate, corrispondenti al 72% del mercato. L'edilizia in legno e la cantieristica segnano un fatturato di 2.267 milioni di euro, con 1.040 milioni prodotti dalle imprese associate, pari al 4 del mercato. Infine, il sistema Assocofani mostra un fatturato di 157 milioni di euro, con 114 milioni provenienti dalle imprese associate, che costituiscono il 70% del loro mercato.
« Federazione Filiera Legno nasce con l’intento di rispondere concretamente alle esigenze di un settore strategico e fondamentale per il nostro Paese – ha spiegato Angelo Luigi Marchetti, Presidente della Federazione Filiera Legno –. Vogliamo trasformare il modo in cui il legno viene percepito, utilizzato e valorizzato in Italia e metterlo al centro delle politiche di sviluppo del settore, guidando il cambiamento verso pratiche più sostenibili e innovative. In que -
Gli oratori intervenuti al webinar del 2 dicembre, dall'alto verso il basso e da sinistra a destra: Angelo Marchetti, Maria Chiara Voci, Marco Lucchetti, Giovanni Spatti, Vanni Bottaro, Stefan Rubner e Aldo Dattomi.
sto contesto, il dialogo aperto e sinergico con altre realtà associative e con le istituzioni sarà fondamentale. La Federazione Filiera Legno si propone come una piattaforma di collaborazione attiva, dove visione e progettualità si uniscono per promuovere le necessità del settore in maniera costruttiva e orientata al futuro».
Obiettivo primario della Federazione Filiera Legno è affrontare le sfide contemporanee del settore, per garantire un futuro prospero e rispettoso dell'ambiente. In particolare, si impegna a superare la tradizionale dipendenza dal legno estero, valorizzando i sottosuoli boschivi italiani e incentivando l'uso di legno nazionale, per ridurre le emissioni associate al trasporto e rafforzare l’economia locale. Tra le sfide della Federazione Filiera Legno, anche promuovere una gestione forestale che coinvolga attivamente enti locali e privati, per attivare nuovi posti di lavoro lungo la fi liera forestale, dall’esbosco fi no alle lavorazioni fi nali, assicurando una maggiore offerta di legno italiano e contribuendo a un bilanciamento tra domanda e offerta nel mercato interno.
IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI IN ITALIA
Nel 2023, il settore delle costruzioni in legno ha consolidato la sua crescita raggiungendo un fatturato di 2,3 miliardi di euro, spinto da una crescente richiesta per edifi ci chiavi in mano e al grezzo avanzato. Nonostante un leggero depotenziamento dei bonus fi scali, le aziende maggiori, con un fatturato oltre i 20 milioni di euro, hanno registrato un aumento del 4,6% rispetto al precedente anno. Il 2024 si prospetta come un anno di transizione e di ulteriore evoluzione, con una tenuta del settore residenziale e un incremento signifi cativo della domanda pubblica, sostenuta dai fondi del PNRR e
da progetti innovativi nell’edilizia scolastica. La sostenibilità e la bioedilizia emergono come i principali driver di crescita, promuovendo il legno come materiale fondamentale per la decarbonizzazione e lo sviluppo urbano sostenibile. Inoltre, le politiche europee incentrate sull'Ecodesign e sul Carbon Removal sono destinate a favorire la crescita del comparto.
Di questo si è fatto il punto insieme alla Federazione Filiera Legno nel corso del webinar che si è svolto lunedì 2 dicembre per presentare l’Osservatorio sull’Edilizia in Legno: un’occasione per analizzare il settore delle costruzioni in legno che si conferma strategico e fondamentale per l'edilizia del futuro, dove innovazione, sostenibilità e integrazione sono i pilastri per affrontare le sfide del nuovo decennio. L’evento, moderato dalla giornalista Maria Chiara Voci, ha visto gli interventi di Angelo Luigi Marchetti (Presidente Federazione Filiera Legno), Aldo Dattomi (Presidente Associazione Italiana Filiera Legno Edilizia), Stefan Rubner (Special Advisor Relazioni Industriali Europa) e Giovanni Spatti (Special Advisor Sistemi Ibridi e Grandi Strutture).
OSSERVATORIO SULL’EDILIZIA
IN LEGNO: I NUMERI
Federazione Filiera Legno pubblica il suo primo “Osservatorio Edilizia in Legno 2024”. La filiera italiana dà prova di resilienza: nel 202 , il settore ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro, con il Trentino-Alto Adige che traina la produzione a livello nazionale. A spingere il mercato, anche i fondi PNRR, in particolare per progetti pubblici come l’edilizia scolastica: a oggi sono state realizzate 195 scuole con circa il 40% dei bandi che prevede l'uso del legno per le strutture.
EDILIZIA IN LEGNO: IL SETTORE VALE 2,3 MILIARDI DI EURO, AL PRIMO POSTO PER LA PRODUZIONE C’È IL TRENTINO-ALTO ADIGE
Nel 2023, il comparto delle costruzioni in legno in Italia ha consolidato il suo ruolo strategico, raggiungendo un valore di produzione di 2,3 miliardi di euro (+3,2% sul 2022), grazie alla crescente domanda di edifici innovativi e sostenibili. Le grandi aziende del settore (con fatturato superiore ai 20 milioni di euro) hanno registrato una crescita del 4,6% e la forza lavoro aumenta del 7%. Trentino-Alto Adige, Lombardia e Veneto si confermano poli strategici di sviluppo, ma si osserva un’ottima crescita anche nel Centro e nel Sud Italia. Sul fronte dell’innovazione, tecnologie avanzate come il platform frame e i pannelli CLT guidano la trasformazione del mercato, mentre i progetti di edilizia scolastica in legno finanziati
Angelo Luigi Marchetti, Presidente della Federazione Filiera Legno.
dal PNRR ne mostrano le potenzialità. Tuttavia, il 2024 si prefigura come un momento particolarmente sfidante: se da una parte bisogna prendere atto del depotenziamento dei bonus fiscali e degli strumenti di cessione e sconto in fattura, dall’altra l’uso del legno come materiale principale nell'edilizia rappresenta la chiave per la sostenibilità ambientale nel settore costruttivo, in linea con gli attuali indirizzi politici europei. È quanto emerge dal primo “Osservatorio Edilizia in Legno 2024” realizzato dalla Federazione “Filiera Legno”, nata per consolidare la competitività del settore e guidarlo verso la transizione ecologica. La Federazione riunisce associazioni chiave come l’Associazione Italiana Filiera Legno Edilizia, Imballaggio, Allestimenti & Contract e Assocofani, rappresentando 351 imprese, un fatturato complessivo di oltre 6,7 miliardi di euro e 21.000 posti di lavoro. In particolare, la popolazione associativa della Federazione rappresenta circa il 50% del valore di produzione dell’intero comparto delle costruzioni in legno, delineando un quadro di rappresentatività circa gli andamenti di settore e le dinamiche di sviluppo del mercato.
« Il settore delle costruzioni in legno rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia e la sostenibilità del nostro Paese – ha affermato Angelo Luigi Marchetti, Presidente della Federazione Filiera Legno –. Nel 2023 abbiamo mantenuto volumi d’affari in linea con l’anno precedente, ma iniziano a farsi sentire gli effetti del ridimensionamento dei bonus fiscali e delle difficoltà legate agli strumenti di cessione e sconto in fattura». La spinta dei fondi PNRR, in particolare per progetti pubblici come l’edilizia scolastica, è stata essenziale per bilanciare la situazione. Tuttavia, Marchetti sottolinea: « Guardando al futuro, sarà cruciale un impegno legislativo per favorire la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico. La nostra filiera si sta trasformando: da semplici carpenterie stiamo diventando costruttori completi, pronti a cogliere le sfide di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità e alle politiche ESG».
COSTRUZIONI IN LEGNO: DALLE AZIENDE SPECIALIZZATE IL 67% DELLA PRODUZIONE Nel 2023, il settore delle costruzioni in legno in Italia mostra una crescita generalizzata: 2, nel residenziale, , nel non residenziale e , nelle opere edili tradizionali.
Guardando alla suddivisione del valore della produzione, le aziende specializzate rappresentano la maggioranza, con un contributo di 1.564 miliardi di euro, equivalente al 67% del totale. Seguono i costruttori edili, con 490,316 milioni di euro, pari al 21% della produzione
totale, e i magazzini e i commercianti, che aggiungono altri 280,180 milioni di euro (12% del valore complessivo).
LA GEOGRAFIA DELLE COSTRUZIONI IN LEGNO: IL NORD ITALIA TRAINA IL SETTORE
A trainare la produzione è il Nord Italia, con Trentino-Alto Adige (21%), Lombardia (18%), Veneto (10%) e Piemonte (8%). Tuttavia, si osserva una progressiva espansione nel Centro e Sud Italia: in Alto Toscana, Umbria, Marche e Alto Lazio si concentra il 19% del valore della produzione, mentre in Sicilia gli operatori di mercato rappresentano il 6%. In Lombardia si concentra invece il maggior numero di realizzazioni nel settore delle costruzioni in legno, contribuendo a fare del Nord Italia il principale mercato di riferimento nel 2023, con il 54% del fatturato complessivo generato a livello nazionale. Il Centro Italia occupa per il settore il 38%, mentre Sud e Isole ha un peso in termini di rappresentanza di mercato dell’8%.
LE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE IMPIEGATE NEL SETTORE
Nel settore dell'edilizia in legno, le tecnologie costruttive adottate dalle aziende italiane variano significativamente, riettendo diversi approcci alla progettazione e alla realizzazione degli edifici. Il 49% delle aziende utilizza la tecnica del platform frame, con un grado di specializzazione rivolto a una maggiore prefabbricazione delle strutture opache. Il 45% si orienta verso l'uso della tecnologia CLT (Cross Laminated Timber), con una maggiore propensione alla realizzazione in situ delle strutture opache. Infine, un 6% delle aziende sceglie di impiegare la tecnologia blockhaus o altre tecniche alternative, spesso per progetti che richiedono un aspetto estetico tradizionale o specifiche proprietà isolanti.
PREVISIONI PER IL SETTORE: L’EDILIZIA SCOLASTICA COME MOTORE DI SVILUPPO L'edilizia in legno nel 2024 sta attraversando un periodo di significative sfide: l'anno si è caratterizzato per una tenuta del settore nonostante una contrazione del mercato residenziale, dove si è registrata una diminuzione degli ordini acquisiti che va tra -8% e -16%. Tuttavia, le imprese hanno dimostrato grande capacità di resilienza, adottando strategie come la realizzazione di cantieri extraregionali, l’internazionalizzazione, l'innovazione e l’automazione cantieristica, l’offerta di soluzioni "chiavi in mano". Nel settore delle opere pubbliche si è assistito a una parziale compensazione della decrescita del settore residenziale, ma si sono registrati ritardi nell’attuazione dei progetti PNRR. I lavori pubblici messi a gara tra il 2019 e il 2023 ammontano a 267 miliardi di euro, di cui 74 miliardi dal
PNRR, tuttavia solo una parte è stata effettivamente aggiudicata e completata. Un elemento positivo proviene dal settore dell'edilizia scolastica: a oggi, sono state realizzate 195 scuole attraverso il programma "La scuola per l'Italia di domani", con circa il 40% dei bandi che prevede l'uso del legno per le strutture in elevazione. I dati sottolineano l'importanza di politiche pubbliche mirate e di un piano strategico pluriennale per sostenere la transizione ecologica e la rigenerazione urbana del patrimonio edilizio nazionale attraverso progetti di edilizia green e di supporto alla roadmap per la decarbonizzazione.
UNO SGUARDO AL FUTURO
DELL’EDILIZIA IN LEGNO
Nel 2024, il mercato residenziale rischia di perdere rilevanza rispetto alle gare pubbliche, rendendo necessario un intervento legislativo che favorisca processi di rigenerazione urbana e l’integrazione di politiche ESG per attrarre investimenti sostenibili.
« In vista della Direttiva Europea EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), è dunque fondamentale per l’Italia definire un piano strutturato di ristrutturazione ed efficientamento energetico del patrimonio esistente Nel frattempo, il comparto continua a evolversi, anche nel framework di azione del Green New Deal. Il settore delle costruzioni in legno è pronto a fare la sua parte per costruire un’Italia più sostenibile e competitiva – conclude Marchetti –. Ora serve uno sforzo collettivo per superare le criticità e cogliere le grandi opportunità offerte da questa transizione. Solo così possiamo garantire stabilità, crescita e un contributo concreto al futuro del Paese».
METODOLOGIA - L’Osservatorio Edilizia in Legno di Filiera Legno è stato condotto analizzando direttamente il mercato attraverso la restituzione di oltre 120 questionari sottoposti alle aziende associate. Sono stati inoltre analizzati i dati di
bilancio di un campione di imprese di 150 aziende di settore per gli anni 2022 e 2023. I dati rilevati sono stati integrati da stime per la produzione residua, elaborate sulla base dei materiali utilizzati sia per la realizzazione di opere di ingegneria in legno di provenienza nazionale sia di importazione. A corredo dell’indagine sono state svolte interviste a ulteriore campione rappresentativo per il sentiment di chiusura del 2024.
LINEE DI SVILUPPO E I SERVIZI PER LA FILIERA DEL LEGNO
Dalla voce del Presidente di “Filiera Legno” Angelo Luigi Marchetti in occasione della presentazione ufficiale della Federazione
«Il 7 dicembre 2023 nasce e viene fondata una nuova Associazione con l’obiettivo di rappresentare il settore del legno, abbracciando e includendo le diverse realtà che ne fanno parte attraverso un processo di progressivo coinvolgimento in modo da definire una strategia che parta dall’ascolto della base associativa e che possa essere modello per promuovere l’attività istituzionale, l’innovazione e un percorso di crescita della nostra filiera. Con l’Associazione Italiana delle Industrie del Legno (“Filiera Legno”) si vuole quindi costruire una forte identità e rappresentanza del nostro comparto industriale che sappia coniugare esigenze di carattere imprenditoriale con quelle della legislazione vigente, sia nazionale sia internazionale, partendo dall’ascolto della nostra base associativa. Dare quindi una spinta propulsiva a modelli di business legati alla creazione di approcci compatibili con i nuovi obiettivi climatici definiti dalla stessa Commissione Europea che vede entro il 2050 un’economia a zero emissioni. L’obiettivo rimane univoco: rendere il “legno” quale vero protagonista di una transizione ecologica e materica del nostro Paese. Non più una Associazione concentrata su un unico ufficio, ma diffusa sul territorio con un dialogo aperto e costruttivo con tutti gli stakeholder, organizzando incontri, per raccogliere il confronto e delineare servizi, perfezionando allo stesso tempo quelli esistenti e delineandone dei nuovi. L’associazione, altresì, dovrà accompagnare l’asset industriale in un dialogo costruttivo con il mondo della ricerca, orientandone gli indirizzi e mettendo a disposizione dei soci i principali risultati raggiunti in modo da favorire la creazione di nuovi business all’interno della filiera. Una vera e propria piattaforma tecnologica; un network fisico e digitale dove la nostra struttura possa confrontarsi direttamente con il fine di definire una progettualità ed elementi di innovazione condivisi.
A seguito di un profondo movimento di sistema l’associazione oggi è diffusa su
tutto il territorio nazionale e rappresentiamo una componente fondamentale della nostra filiera, promuovendo e valorizzando così tutte quelle compagini aziendali che utilizzano materiali a basso impatto ambientale». In questo quadro l’Associazione Nazionale delle Industrie del Legno (“Filiera Legno”) rappresenta oggi le principali aziende del settore afferenti ai comparti industriali attinenti all’utilizzo del legno quale:
• Materiale per uso strutturale ai fini della realizzazione di opere in bioedilizia;
• Materiale per le realizzazioni di imballaggi e pallets
L’ossatura dell’associazione comprende altres :
• il gruppo dedicato agli Allestitori Fieristici, dove già oggi insistono alcune delle aziende più importanti del settore.
Inoltre, in un processo aperto e di ascol-
FROM FOREST TO INDUSTRY
to si stanno defi nendo ulteriori gruppi merceologici dedicati ai comparti delle fi niture, serramenti, cofani e proprietari forestali.
IDENTIKIT FEDERAZIONE
FILIERA LEGNO
La Federazione “Filiera Legno” si pone come punto di riferimento per le industrie del legno, unendo sotto un’unica realtà l’Associazione italiana Filiera Legno edilizia, l’Associazione Italiana Filiera Legno imballaggio, l’Associazione Italiana Filiera Allestimenti & Contract e Assocofani. La Federazione rappresenta uno specifi co settore che comprende segherie, produzione di imballaggi, edilizia in legno e cofani, con un impatto signifi cativo sull’economia nazionale: 340 imprese con un turnover complessivo di oltre 6,7 miliardi di euro e 21.000 posti di lavoro.
The newly formed Federazione Filiera Legno (Wood Supply Chain Federation) is a point of reference for innovation and sustainability in the Italian wood sector, representing industries – from packaging production to wooden construction – that generate a total turnover of over 6.7 billion euros and support 21,000 jobs. Among the challenges of the Federation: promoting more sustainable forest management and reducing dependence on imports
The Federazione Filiera Legno (Wood Supply Chain Federation) is born: an impact of 6.7 billion euros to innovate the sector in Italy. The wood sector in Italy is experiencing a phase of profound transformation, thanks to investments in technological innovation and the development of new eco-sustainable products for construction and industry.
THE PORTRAIT OF THE NEW FEDERATION
Precisely with a view to consolidating this evolution so that the sector can guarantee greater competitiveness and actively contribute to the ecological transition, the new Federation “Filiera Legno” was born, whose foundation was formalized and made official during the Assembly of the National Association of Wood Industries and the Legno Italia Congress, which took place on 24 and 25 October at the Cantina Monteci in Pescantina, in the province of Verona.
The Federation acts as a point of reference for the wood industries, uniting under a single entity the Italian Association of the Construction Wood Supply Chain, the Italian Packaging Wood Supply Chain, the Italian Association of the Allestimenti & Contract Supply Chain and Assocofani.
A Federation that will thus represent a vast sector that includes sawmills, packaging production, wooden construction, and coffins, with a significant impact on the national economy: 330 companies with a total turnover of over 6.7 billion euros and 21,000 jobs.
In particular, the Federation highlights an important representativeness through its ordinary members. In the system of the first wood processing, namely sawmills, the turnover reaches 1,146 million euros, of which 410 million are directly attributed to the associated companies, representing 32% of the market. As regards the packaging system, the total turnover is 2,122 million euros, with 1,526 million generated by the associated companies, corresponding to 72% of the market. Wooden construction and shipbuilding mark a turnover of 2,267 million euros, with 1,040 million produced by the associated companies, equal to 46% of the market. Finally, the Assocofani system shows a turnover of 157 million euros, with 114 million coming from associated companies, which constitute 70% of their market.
«Federazione Filiera Legno was born with the intention of responding concretely to the needs of a strategic and fundamental sector for our country – explained Angelo Luigi Marchetti, President of Federazione
Filiera Legno –. We want to transform the way in which wood is perceived, used and valued in Italy and put it at the center of the development policies of the sector, guiding the change towards more sustainable and innovative practices. In this context, open and synergic dialogue with other associations and with the institutions will be fundamental. Federazione Filiera Legno proposes itself as a platform for active collaboration, where vision and planning come together to promote the needs of the sector in a constructive and future-oriented manner».
The primary objective of Federazione Filiera Legno is to address the contemporary challenges of the sector, to guarantee a prosperous and environmentally friendly future. In particular, it is committed to overcoming the traditional dependence on foreign wood, enhancing Italian forest subsoils and encouraging the use of domestic wood, to reduce emissions associated with transport and strengthen the local economy. Among the challenges of the Federazione Filiera Legno, there is also promoting forest management that actively involves local and private bodies, to activate new jobs along the forestry supply chain, from logging to final processing, ensuring a greater supply of Italian wood and contributing to a balance between supply and demand in the domestic market.
THE CONSTRUCTION MARKET IN ITALY
In 2023, the wood construction sector consolidated its growth, reaching a turnover of 2.3 billion euros, driven by a growing demand for turnkey and advanced unfinished buildings. Despite a slight weakening of tax bonuses, the largest companies, with a turnover of over 20 million euros, recorded an increase of 4.6% compared to the previous year. 2024 is expected to be a year of transition and further evolution, with the residential sector holding up and a significant increase in public demand, supported by PNRR funds and innovative projects in school buildings. Sustainability and green building emerge as the main drivers of growth, promoting wood as a fundamental material for decarbonisation and sustainable urban development. Furthermore, European policies focused on Ecodesign and Carbon Removal are set to foster the growth of the sector.
This was discussed together with the Federazione Filiera Legno during the webinar that took place on Monday 2 December to present the Observatory on Wooden Construction: an opportunity to analyze the wooden construction sector that confirms its strategic and fundamental role for the construction of the future, where innovation, sustainability and integration are the pillars for facing the challenges of the new decade.
The event, moderated by the journalist Maria Chiara Voci, saw the interventions of Angelo Luigi Marchetti (President of the Federazione Filiera Legno), Aldo Dattomi (President of the Italian Association of the Wooden Construction Industry), Stefan Rubner (Special Advisor Industrial Relations Europe) and Giovanni Spatti (Special Advisor Hybrid Systems and Large Structures).
CHRONICHAE
CORTEXA
di Sonia Maritan
www.cortexa.it
IL SISTEMA A CAPPOTTO ITALIANO
Nella sontuosa Galleria Vittorio Emanuele II, presso l’antico ristorante Savini di Milano, lo scorso 18 ottobre si è tenuta la conferenza stampa di Cortexa: l’Italia, secondo il Centro Studi Cortexa, rappresenta il più grande mercato per il Sistema a Cappotto in Europa. Dall’indagine fra i progettisti condotta dallo stesso Centro Studi risultano indispensabili tre fattori per rendere la sostenibilità in edilizia realtà: la qualità certificata dei sistemi per edilizia, la certificazione delle competenze degli operatori e un piano a lungo termine per la transizione. Entro il 2026, ciascuno Stato dell’Unione Europea dovrà stabilire una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare, con lo scopo di renderlo a emissioni zero entro il 2050.
In queste pagine due momenti della Conferenza stampa Centro Studi Cortexa del 18 ottobre scorso, presso il ristorante Savini di Milano in Galleria Vittorio Emanuele II, i relatori da sinistra a destra sono: il coordinatore gruppo di lavoro sostenibilità Cortexa Diego Marcucci, il presidente commissione comunicazione Cortexa Alessandro Monaco, il presidente commissione tecnica Cortexa Federico Tedeschi, il presidente di Cortexa Stefano Deri e Daniela Origgi di Origgi Consulting, ufficio stampa Cortexa; oltre a una ripresa della sala convegni durante l’evento e una serie di grafici a supporto delle due importanti indagini di mercato condotte dal Centro Studi Cortexa per il Sistema a Cappotto e sulla sostenibilità in edilizia secondo i progettisti.
OSSERVATORIO SUL SISTEMA DI ISOLAMENTO TERMICO A CAPPOTTO Il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto dell’involucro edilizio rappresenta una priorità nelle strategie di riqualificazione energetica del parco immobiliare europeo. I dati confermano l’efficacia e sostenibilità dell’Isolamento Termico a Cappotto, specialmente in Italia. Tra le principali sfide della nostra epoca rientra la necessità di promuovere un’edilizia sempre più sostenibile, sicura, che garantisca comfort e tuteli la salute. Il settore abitativo europeo è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra e, di conseguenza, contribuisce ad acuire problematiche ambientali e sociali, quali la dipendenza e la povertà energetica
La versione del PNIEC1 di giugno 2024 quantifica in circa 2, milioni il numero di famiglie italiane che nel 2022 non sono state in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione, pari al 9,9% delle famiglie residenti2.
I dati ENEA relativi all’impiego delle risorse destinate agli interventi effettuati con l’Ecobonus 3 rilevano che il Sistema a Cappotto è quello che più di tutti contribuisce all’obiettivo di riduzione dei consumi energetici e che il costo per kW/h di energia risparmiata con il Sistema a Cappotto è inferiore al costo di tutte le altre tipologie di interventi finanziati
I dati di EAE, l’associazione europea dei produttori di Sistemi a Cappotto, confermano che l'isolamento termico delle pareti esterne è quello che offre le più
ampie opportunità di miglioramento in termini di risparmio energetico specialmente in Italia4, dove il 30% del risparmio energetico totale dovuto alle ristrutturazioni si ottiene isolando l’involucro dell’edificio.
ITALIA: IL PIÙ GRANDE MERCATO PER IL SISTEMA A CAPPOTTO
L’Italia rappresenta oggi il più grande mercato in Europa per il Sistema a Cappotto. Con 50 milioni di metri quadri realizzati nel 2023 5, ossia i metri quadri necessari per isolare la facciata di 83.300 condomini di 4 piani6, nella classifica di EAE, il nostro Paese occupa la prima posizione7. « Il mercato del Sistema a Cappotto è cresciuto molto nel periodo - , anc e grazie agli incentivi fiscali – afferma Stefano Deri Presidente di Cortexa –.
Come Cortexa abbiamo lanciato un sondaggio rivolto a 700 progettisti italiani e rileviamo che oggi, anche in assenza del Superbonus, l’importanza del Sistema a Cappotto e il suo ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ed efficienza in edilizia in talia percepito come cruciale.
Tuttavia, è necessario effettuare una programmazione di lungo termine per realizzare il piano ambizioso previsto dalla Direttiva EPBD8 , detta anche direttiva “Case Green”. In assenza di questo piano, stimiamo una decrescita del mercato del 30%, sia nel 2024 che nel 20259”.
OSSERVATORIO
SULLA SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA SECONDO I PROGETTISTI
Dall’indagine progettisti Centro Studi Corte a si evince che la qualità certificata dei sistemi per edilizia, la certificazione delle competenze degli operatori e un piano a lungo termine per la transizione sono i fattori indispensabili per rendere la sostenibilità in edilizia realtà. Questi i dati emersi dalla più grande indagine italiana sulla sostenibilità in edilizia condotta dal Centro Studi Cortexa con 700 progettisti. Cortexa, impegnata dal 2007 nella promozione di una cultura del costruire sostenibile e del Sistema a Cappotto di qualità, ha chiesto a 700 progettisti italiani, mediante il proprio Centro Studi, di partecipare a un’inda-
Mercato italiano del Sistema a Cappotto in m2 per anno e conversione dei m2 in numero di condomini da 4 piani che si possono coibentare con il totale dei m2. Fonte: Centro Studi Cortexa.
gine volta a comprendere prospettive, aspettative e bisogni dei progettisti per rendere la sostenibilità in edilizia realtà. L’indagine si innesta in un più ampio progetto di Corte a, ETICS for - , finalizzato a rendere sempre più tangibile il contributo del Sistema a Cappotto per la sostenibilità in edilizia.
PROFESSIONE ED ESPERIENZA
DEGLI INTERVISTATI
Il 90% dei partecipanti, provenienti per lo più dal Nord Italia (66%) sono ingegneri, architetti e geometri che hanno maturato una significativa esperienza in interventi di riqualificazione energetica degli edifici, con il coinvolgimento del Sistema a Cappotto. Più del 40% dei partecipanti ha realizzato oltre 10 interventi di questa
IDENTIKIT CORTEXA
Cortexa è un progetto associativo nato nel 2007 e riferimento italiano per il Sistema di Isolamento a Cappotto. Riunisce le più importanti aziende del settore dell’Isolamento a Cappotto in Italia, aziende che hanno creduto nella forza di un percorso comune e che condividono la stessa fi losofia di attenzione e priorità per la qualità del costruire nel rispetto dell’ambiente. Dal 2007 Cortexa, con il suo “Manuale per l’Applicazione del Sistema a Cappotto” e numerosi progetti e iniziative di informazione e formazione, diffonde e condivide la cultura dell’isolamento a cappotto e dell’edilizia di qualità. Cortexa è socio fondatore di EAE, l'associazione Europea di Produttori di Sistemi a Cappotto
natura. I principali interventi di riqualificazione energetica riguardano gli edifici residenziali esistenti: il 55% degli intervistati si è occupato della riqualificazione di abitazioni indipendenti e il 27% di condomini.
IL PROGETTISTA E I COMMITTENTI
L’indagine di Cortexa ha esplorato anche il mondo dei committenti, mediante il punto di vista dei progettisti, questi i dati emersi:
• Per il 72% dei progettisti la disponibilità di incentivi fiscali è determinante affinché i committenti procedano con gli interventi di riqualificazione. La mancanza di incentivi in uisce moltissimo sulla decisione di riqualificare nel Centro Italia (73%), Isole (70%) e Sud Italia (59%). Meno al Nord.
• Oltre il 60% dei committenti è scarsamente informato sulla Direttiva “Case Green”, mentre oltre il 30% non ne sa nulla. Il 70% dei progettisti ritiene invece che i committenti siano ben informati sugli incentivi fiscali in vigore.
• La misura di efficientamento energetico dell’edificio più proposta dai progettisti ai committenti è l’efficientamento dell’involucro edilizio mediante Sistema a Cappotto (88,15%): è finalmente passato il concetto che senza prima rendere efficiente l’involucro non è sensato investire, ad esempio, in fonti alternative di energia. L’unica energia realmente sostenibile è quella risparmiata.
• Il Sistema a Cappotto viene scelto dai committenti prevalentemente per migliorare il comfort della propria abitazione (30% delle risposte) a differenza di quanto era emerso in un precedente sondaggio Cortexa del 2022, in base al quale il Sistema a Cappotto veniva scelto prevalentemente per raggiungere i requisiti di accesso agli incentivi fiscali o per ridurre i costi in bolletta. L’aumento delle temperature negli ultimi anni ha evidenziato l’esigenza di proteggere le abitazioni anche dal caldo, per ottenere comfort abitativo senza un incremento drastico dei costi per il raffrescamento. Nel sondaggio 2024 questo dato è particolarmente rilevante al Sud, nelle Isole e al Centro (rispettivamente 38%, 36% e 30%) rispetto al Nord (28%), dove la motivazione di scelta principale è il risparmio in bolletta. Le pareti di un edificio isolate con Sistema a Cappotto acquisiscono un’elevata capacità termica, che consente di mantenere stabile la temperatura interna, riducendo il fabbisogno di
raffreddamento degli edifici in estate e nei climi caldi.
• La principale obiezione del committente nella scelta del Sistema a Cappotto, secondo il progettista, è il costo elevato (44%): si tratta di una percezione errata. Secondo i dati ufficiali di ENEA10 relativi agli interventi incentivati con Ecobonus, la coibentazione dell’involucro dell’edificio è la misura più efficace: garantisce un elevatissimo risparmio energetico al più basso costo per kW/h di energia risparmiata. Tuttavia, per via della complessità dell’intervento in facciata, la coibentazione dell’involucro è meno praticata ed è meritevole, per essere praticata su larga scala, di un supporto fiscale adeguato.
PROGETTISTA: IL SISTEMA
A CAPPOTTO, LA SOSTENIBILITÀ IN EDILIZIA E LA DIRETTIVA
“CASE GREEN”
• Oltre il 70% dei progettisti si dichiara poco informato sui contenuti della direttiva europea EPBD11 (detta anche Di-
Il grafico sotto, suddiviso nelle quattro categorie merceologiche: TETTO, FINESTRA, PARETI, PAVIMENTO, illustra la percentuale di risparmio energetico dell’involucro edilizio in diversi Paesi, in relazione al risparmio totale della riqualificazione.
Fonte: EAE, Energy Saving Guide 2024.
rettiva “Case Green”), che viene ritenuta importante dal 71% e fondamentale dal 20% di loro per migliorare la sostenibilità del patrimonio immobiliare. • I progettisti ravvisano nella mancanza di incentivi a lungo termine (80%) e di imprese formate, esperte e certificate (45%) i maggiori ostacoli all’implementazione della direttiva europea sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici.
• Per il 76% dei progettisti il Sistema a Cappotto è determinante per raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea “Case Green”, in quanto è la misura chiave per ridurre gli sprechi di energia dell’edificio.
• Tuttavia, il 73% dichiara che non è sufficiente scegliere un “cappotto qualunque”, bensì un Sistema dotato di tutte le certificazioni necessarie, come raccomandato da Cortexa sin dal 2007: kit fornito da un unico produttore, dotato di ETA e marcatura CE, progettato e posato a regola d’arte.
• Per il 70% dei progettisti la certificazione «Casa Clima» è il principale protocollo che determina la sostenibilità di un edificio. Cortexa ravvisa anche in questa informazione una significativa evoluzione del mercato. Il protocollo Casa Clima è infatti quello che più di tutti si occupa di garantire non solo la corretta scelta e progettazione del Sistema a Cappotto, bens ne verifica anche la corretta esecuzione. Vale a dire che gli attori della filiera edile stanno chiedendo certezze e qualità per tutto il processo di progettazione, costruzione e riqualificazione.
• Il 41% dei progettisti richiede un supporto formativo e consulenziale sulla progettazione del Sistema a Cappotto da parte dei produttori, a sottolineare ulteriormente l’esigenza di essere messi nelle condizioni di progettare ed eseguire lavori a regola d’arte.
• Per il 54% è fondamentale avere più chiarezza sulle soluzioni incentivabili che consentono un reale risparmio energetico. Questo dato è molto importante e fa riferimento a tutti i materiali edili che si propongono come isolanti ma non lo sono: questi materiali “miracolosi” non sono una reale alternativa all’Isolamento Termico a Cappotto e, in virtù delle loro scarse prestazioni, non dovrebbero rientrare negli interventi che beneficiano degli incentivi fiscali.
• Il 57% dei progettisti vorrebbe potere accedere a liste di imprese esperte e formate. Attualmente, i posatori di Sistemi a Cappotto con competenze volontariamente certificate secondo la norma UNI 11716 sono circa 6.000 (-33% rispetto a giugno 2022)12. Questo calo è legato alla riduzione degli incentivi fiscali e non lascia ben sperare sulla qualità di una eventuale massiccia ripartenza degli interventi di riqualificazione legati alla “Direttiva Case Green”.
• Per l’85% dei progettisti i committenti interpretano la sostenibilità in edilizia come la riduzione dei consumi energetici degli edifici. Ancora una volta, il dato conferma che è passato il concetto chiave di efficientamento: inutile investire su qualsiasi altra misura, se prima non vengono eliminati gli sprechi di energia degli edifici.
LA LETTURA DEI RISULTATI
DEL
SONDAGGIO DA PARTE
DEL
CENTRO STUDI CORTEXA
« Desidero in primo luogo ringraziare i 700 progettisti che hanno dedicato il loro tempo alla partecipazione alla più grande indagine condotta sino a oggi in Italia sul tema della sostenibilità in edilizia dal punto di vista del progettista – afferma Stefano Deri, Presidente di Cortexa –. Dall’indagine emerge un cambiamento profondo e positivo nel-
la percezione del ruolo della qualità dei sistemi da costruzione, della loro corretta progettazione e posa in opera. I progettisti c iedono certificazioni ufficiali dei sistemi, imprese dalle competenze certificate, l’identificazione da parte del Governo delle priorità anche nella scelta di incentivare esclusivamente soluzioni in grado di fornire un contributo certo alla riduzione di consumi ed emissioni, quale il Sistema a Cappotto», continua Deri. « Noi lavoriamo dal 2007 alla diffusione di una cultura del costruire sostenibile e delle ri ualificazioni integrate, dove il Sistema a Cappotto gioca un ruolo chiave, in quanto in grado di eliminare e prevenire i principali sprechi di energia dell’edificio. ome orte a abbiamo fortemente voluto e collaborato allo sviluppo delle norme UNI/TR 11715 per la progettazione e posa del Sistema a Cappotto, interamente basata sul Manuale Cortexa, e UNI 11716 e per la certificazione delle competenze dei posatori di cappotto. Dal 2007 promuoviamo il Sistema a Cappotto di qualità, fornito come kit da un unico produttore, dotato di ETA e marcatura CE. Perché la Direttiva “Case Green” diventi realtà e porti dei benefici reali ai cittadini e allo Stato, chiediamo, assieme ai progettisti, qualità e rigore: che le norme per la progettazione e la posa, la certificazione delle competenze e il Sistema a appotto certificato come kit diventino requisiti indispensabili per accedere agli incentivi fiscali. oncludo sottolineando che non possiamo aspettarci che la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva Case Green siano a carico dei privati cittadini, soprattutto dei meno abbienti. È necessario un piano di sviluppo e di incentivazione chiaro, per la stesura del quale ci mettiamo a completa disposizione con le nostre competenze», conclude Stefano Deri.
Note:
1. Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima.
2. Per maggiori dettagli: https://www.mase. gov.it/sites/default/files/PNIEC_2024_revfin_01072024.pdf
3. Le detrazioni fiscali per l'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia negli edifici esistenti - Rapporto Annuale 2022 (Dati 2021).
4. Fonte: Energy Efficiency Guide, EAE 2024. Paesi europei considerati: Italia, Polonia, Francia, Germania, Repubblica Ceca e Austria.
5. Fonte: Centro Studi Cortexa.
6. Riferimento: il calcolo prevede che un condominio di 4 piani presenti circa 600 metri quadri di facciata da isolare.
7. Paesi considerati: Italia, Germania, Romania, Repubblica Ceca, Francia, Austria, Repubblica Slovacca, Belgio, Paesi Bassi.
8. Energy Performance of Building Directive.
9. Fonti: Centro Studi Cortexa.
10. Dati relativi ai vari interventi di Ecobonus. Fonte: rapporto sulle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica negli edifici esistenti (dati 2021), ENEA 2022.
11. Energy Performance of Building Directive. 12. Fonte: Accredia.
THE ITALIAN INSULATION SYSTEM
In the sumptuous Galleria Vittorio Emanuele II, at the ancient Savini restaurant in Milan, the Cortexa press conference was held on October 18: According to the Cortexa Study Center, Italy represents the largest market for the Insulation System in Europe. From the survey among designers conducted by the same Study Center, three factors are essential to make sustainability in construction a reality: the certified quality of building systems, the certification of the skills of operators and a long-term plan for the transition. By 2026, each State of the European Union will have to establish a national trajectory for the progressive restructuring of the real estate stock, with the aim of making it zero-emission by 2050.
OBSERVATORY ON THE THERMAL INSULATION SYSTEM
The Thermal Insulation System of the building envelope represents a priority in the energy requalification strategies of the European real estate stock. The data confirm the effectiveness and sustainability of External Thermal Insulation, especially in Italy. Among the main challenges of our time is the need to promote increasingly sustainable and safe construction that guarantees comfort and protects health. The European housing sector is responsible for 40% of energy consumption and 36% of greenhouse gas emissions and, consequently, contributes to exacerbating environmental and social problems, such as dependence and energy poverty. In 2022, approximately 2.6 million Italian families were unable to adequately heat their homes, equal to 9.9% of resident families. The ENEA data relating to the use of resources allocated to interventions carried out with the Ecobonus show that the External Thermal Insulation System is the one that contributes most to the objective of reducing energy consumption and that the cost per kW/h of energy saved with the External Thermal Insulation System is lower than the cost of all other types of financed interventions. Data from A , the uropean association of manufacturers of xternal Insulation Systems, confirm that the thermal insulation of external walls is the one that offers the widest opportunities for improvement in terms of energy savings, especially in Italy, where 30% of the total energy savings due to renovations is obtained by insulating the building envelope.
OBSERVATORY ON SUSTAINABILITY IN BUILDING ACCORDING TO DESIGNERS
Interesting data emerged from the largest Italian survey on sustainability in construction conducted by the Cortexa Study Centre with 700 designers. Cortexa, committed since 2007 to promoting a culture of sustainable construction and quality External Insulation Composite System, asked 700 Italian designers, through its Study Centre, to participate in a survey aimed at understanding the perspectives, expectations and needs of designers to make sustainability in construction a reality. The survey is part of a broader Cortexa project, ETICS for -55%, aimed at making the contribution of the External Insulation Composite System for sustainability in construction increasingly tangible. The survey shows a profound and positive change in the perception of the role of the uality of construction systems, their correct design and installation. Designers are asking for official certifications of the systems, companies with certified skills, the identification by the Government of priorities also in the choice to incentivize exclusively solutions capable of providing a certain contribution to the reduction of consumption and emissions, such as the External Insulation Coating System. Cortexa has been working since 2007 to spread a culture of sustainable construction and integrated redevelopment, where the External Insulation Coating System plays a key role, as it is able to eliminate and prevent the main energy waste of the building. The association strongly supported and collaborated in the development of the UNI/TR 11715 standards for the design and installation of the External Insulation Coating System, entirely based on the Cortexa Manual, and UNI 11716 and for the certification of the skills of external insulation installers. Since 2 7 it has promoted the quality External Insulation Coating System, supplied as a kit by a single manufacturer, e uipped with A and C marking. For the reen Homes Directive to become a reality and bring real benefits to citizens and the State, together with the designers, it asks for uality and rigor that the standards for design and installation, the certification of skills and the certified xternal Insulation System as a kit become indispensable re uirements for accessing tax incentives. he President of Cortexa Stefano Deri concludes the day of work, underlining that we cannot expect the energy transition and the achievement of the objectives of the reen Homes Directive to be the responsibility of private citizens, especially the less well-off. A clear development and incentive plan is needed, for the drafting of which Cortexa is fully available with its skills.
di Felice agazzo
Metamorfosi connettive lignee –
capitolo I parte
Proseguiamo con la pubblicazione dei contributi della rubrica “Scientia” a firma del professor agazzo, giunto con le sue “Metamorfosi connettive lignee” al capitolo che ha suddiviso in due parti. Studioso e inventore in tema di giunzione di tipo a-poliedrico, propone su questo numero il “tenone e mortiza”. Con il precedente studio ha temporaneamente chiuso un primo ciclo essenzialmente orientato alle giunzioni particolarmente vocate alla carpenteria. a questo capitolo si impegna sul più comune noto e diffuso tipo di incastro, ovvero quello detto “a cava e tenone”, il quale è considerato per antonomasia il principe degli incastri in ogni settore specialistico delle lavorazioni del legno, in ogni tempo e in ogni latitudine.
Come ho annunciato alla fine del Capitolo I , questo successivo, il , nelle due sezioni di prima e seconda parte, sarà dedicato all’incastro detto a “Mortasa e Tenone”. o inteso fare questa scelta per non andare troppo in là rispetto a un criterio di giunzione lignea che riveste un essenziale carattere idiomatico, tanto è generalizzato in ogni tipo di costruzione: da quelle architettoniche, a quelle dei grandi arredi, a quelle dei mobili, a quelle di opere generiche, per chiudere con le più minuziose menuiseries. E non a caso, il Saldini lo mette per primo nella sua rassegna. Inoltre, come vedremo, risultando ingannevole la sua ordinarietà, ho inteso dividere in due parti l’intera trattazione. Nella prima parte, quella presente, sarà considerato l’incastro a matrice parallelepipeda tra pezzi parallelepipedi (Fig. 0 ), per lambire alla fine la variante “a pezzi tondi”.
Nella seconda parte, invece, saranno trattate le varianti fondate su perni, con vari sviluppi ricchi di sorprese. In relazione a tale seconda categoria, merita far presente che, come sarà illustrato qui in coda, i primi passi sul concetto “a-poliedrico” si mossero proprio intorno a una matrice a perno in uno studio che effettuai intorno agli anni /’ 0 Per entrare nel cuore del problema, è utile fare mente locale sul valore simbolico della presente giunzione. Ciò per il fatto che, a partire dal semplice schema di figura 0 , da cui abbiamo preso le mosse, sussistono, in realtà, numerosissime varianti, le quali, talvolta paiono ibridarsi con altre, specialmente nei casi in cui intervengono perfezionamenti apportati secondo il punto di vista “a-poliedrico”. Per esempio, risulta assai evidente la vicinanza tra tenone e mortasa rispetto a cavicchi, bironi, perni, etc. E, non di rado, succede pure che la geometria cilindrica da ovoidale, muti in circolare, e quindi a forma di perno. Considerando poi – come vedremo –che con il linguaggio “a-poliedrico” si possono produrre varianti ibride tra tenone e perni mai finora esperite. In effetti, è proprio il concetto di compenetrazione tra due pezzi la questione essenziale del problema giunzionale Ovvero, due pezzi dotati di più o meno uguale sezione dove: in una delle facce laterali di un primo – si ha uno scavo (la mortasa) e – in prossimità della testata di un secondo – si ha una propaggine di uguale volume (il tenone). Tenendo presente che le rispettive sezioni longitudinali – di mortasa e tenone – ovvero di
Figura 1: Disegno dell’incastro di cui a “Fig. 1”, estratto dalla Tavola 1 del Trattato “L’architettura del legno” di Bartolomeo Saldini. www.feliceragazzo.it
Figura 1
montante e traverso, sono per lo più dei rettangoli, generalmente col lato lungo, orientato – sia nella mortasa, sia nel tenone – secondo la direzione delle fibre. Alla luce di questa definizione esaminiamo per un attimo cosa succede in un concreto e generico giunto di legno (il quale, ricordiamolo, presuppone il concetto materico di “anisotropia”).
Nella mortasa le pareti di scavo più strette tagliano ortogonalmente le fibre, e con ciò sono dotate di una maggiore resistenza a compressione. Nel tenone, invece – cosa molto importante – sussiste una continuità di fibre con il resto del pezzo, ed è da ciò che trae forza, seppure diminuita per via della laterale asportazione di materiale. Pertanto, tra le rispettive pareti strette si stabilisce un contatto di fibre ibrido: di punta nella mortasa, laterale nel tenone, e questa è un po’ una contraddizione che porta, sotto sforzo, a comprimere le fibre nelle pareti laterali strette del tenone. Nella pratica corrente non merita considerazione la relazione tra la testata del tenone e la corrispondente parete stretta nella mortasa, poich per abitudine le due parti risultano sempre notevolmente distaccate. Ma la debolezza
di cui sopra, viene supplita dalla vera forza del sistema che consiste nella forte resistenza agli sforzi di taglio prodotta per mezzo del contatto tra le superfici generate dai lati lunghi dei rettangoli di sezione, le quali, fungono, quando sono ben aderenti, come una specie di ganasce. Un altro significativo aspetto è costituito dal “rasamento”, ovvero la parete trasversale interposta tra il tenone e il resto del pezzo che, per la sua trasversalità, presenta un tessuto di fibre di punta, pertanto a maggiore resistenza a compressione. Nel caso in cui i pezzi abbiano geometria parallelepipeda, il rasamento è una superficie piana atta ad aderire al pezzo corrispondente nella zona limitrofa della mortasa. Nel caso in cui la mortasa sia intersecata da una scanalatura, o da un battente, ma anche da un profilo sagomato (come in certi infissi), anche il rasamento assume analoghe geometrie o sagome, le quali avendo carattere cilindrico si possono realizzare anche con macchine convenzionali. Ma come si vedrà nel prosieguo, con l’applicazione di concetti “a-poliedrici”, oltre che in un più ricco ventaglio di inclinazioni tra i pezzi in congiunzione, il problema del rasamen -
Figura 2: Incastro a innesto ad angolo retto, passante e cieco, di cui a “Fig. 1”. Classificazione dei tre stadi: manifattura a sega e scalpello; manifattura con mortasatrice e tenonatrice convenzionali tecno-fattura tramite CNC. La rotazione all’indietro dei traversi è funzionale a una migliore vista di tenone e rasamento.
Figura 3: Incastro a innesto obliquo. Classificazione dei casi in cui è possibile effettuare l’obliquità. Si noti che nel caso di macchine convenzionali l’obliquità non è possibile.
Figura 4: Incastro a innesto ad angolo retto tra gli assi dei due pezzi e, al tempo stesso, obliquo rispetto alle superfici del montante. Il traverso è ruotato approssimativamente di 45° in ordine al proprio asse.
Figura 5: Medesimo incastro disinnestato.
Figura 2
Figura 4
Figura 3
Figura 5
Figura 6: Incastro a innesto ad angolo obliquo, sia tra gli assi dei due pezzi, sia rispetto alle superfici del montante. Il traverso è ruotato approssimativamente di 45° in ordine al proprio asse
Figura 7: Medesimo incastro disinnestato.
Figura 8: Incastro a innesto ad angolo retto tra gli assi principali dei due pezzi e, al tempo stesso, obliquo rispetto alle superfici del montante. Non sussiste pi la rotazione del traverso intorno al suo asse
Figura 9: Medesimo incastro disinnestato
to assumerà una rilevanza dominante, tanto da adombrare una sorta di teoria del rasamento.
La gamma degli elaborati inizia con le figure 02/0 . uesti due elaborati evidenziano possibilità e limiti di manifattura a seconda del concetto tecnico implicato. Nelle tavole sono messi in rassegna tre stadi: una lavorazione arcaica a mezzo di sega e scalpello o bedano (in primo piano) una lavorazione a mezzo di mortasatrice (per scavare il montante) e tenonatrice (per fresare il traverso) una lavorazione a mezzo CNC (in fondo). Nelle rispettive fi le di sinistra i tenoni sono passanti in quelle di destra invece no. da notare che nel caso della lavorazione tramite CNC (con tutti gli spigoli raccordati) è pressoch priva di significato la variante passante. La Tavola di figura 02 compendia innesti ad angolo retto, mentre la Tavola di figura 0 compendia innesti obliqui. da notare che nel caso di tecniche elettromeccaniche convenzionali gli innesti obliqui non sono ammissibili (a meno che si accettino tenoni non collineari col pezzo e però penalizzati per la fibratura deviata).
Inizia ora una rassegna di varianti che mirano a sperimentare varie possibili-
tà di relazione tra montante e traverso, mantenendo pressappoco le proporzioni dei pezzi del Saldini
Merita sempre ricordare che si tratta di elaborazioni a carattere intuitivo, bench fondate su concrete basi di esperienza e, naturalmente, sempre a carattere propedeutico nel caso di stress test. Nel primo caso, sempre mantenendo la perpendicolarità tra gli assi longitudinali dei pezzi, ho voluto inclinare di 4 il traverso rispetto alle facce del montante, oltre a ruotare sempre all’incirca di 4 il traverso rispetto al proprio asse (questa angolazione, salvo le gradazioni prossime allo zero e a 0 , può essere qualsiasi). ata la sezione quadrangolare del traverso, e data la coincidenza tra diagonale del rasamento del traverso e spigolo del montante, l’intersezione ha prodotto quattro bordi che possono fungere da matrice per ricavare un paraboloide iperbolico. Più precisamente, affinch si venga a produrre tale geometria nel rasamento del traverso, occorre che sussista l’intersezione tra due spigoli longitudinali opposti del traverso e uno spigolo longitudinale del montante. Abbiamo già trovato in casi precedenti questa interessante figura della geometria differenziale, la quale meri-
Figura 6
Figura 8
Figura 7
Figura 9
ta sempre un po’ d’attenzione, poich , ancora una volta, è la chiave di volta del sistema, in quanto, quale “rigata”, consente di elettro-fresare con nettezza e precisione sia la parte periferica della cava nel montante, sia quella periferica del rasamento nel traverso. Tanto in questo primo esperimento, quanto in quelli a seguire, l’idea è stata di esibire – esternamente – la nettezza delle intersezioni dei volumi, confinando tutta la complessità della forma giunzionale all’interno del perimetro di intersezione (figg. 04/0 ).
La versione successiva contempla il caso di una doppia inclinazione: tra gli assi di montante e traverso e tra asse del traverso e superfici del montante unitamente alla rotazione di circa 4 del traverso rispetto al proprio asse Col mantenere gli spigoli longitudinali opposti del traverso coincidenti con uno spigolo (sempre longitudinale) del montante, il quadrilatero sghembo frutto dell’intersezione tra i due pezzi può generare nuovamente un paraboloide iperbolico. uesta volta, però, privo delle simmetrie di quello precedente. In questa versione vengono a sorgere problemi di curvatura in taluni punti del-
la superficie del raccordo. Ciò in particolare laddove i piani di giacitura degli archi di costruzione formano angoli più aperti, il che contestualmente comporta un accorciamento dei raggi di curvatura della locale porzione superficiale. Infatti, nonostante la costruzione sia avvenuta tramite archi a raggio costante, nel “piegarsi” la superficie presenta curvature più ristrette. ui il caso si manifesta nelle due estremità dell’asola di raccordo. uando ciò si verifica, non è più possibile elettro-fresare con un’unica fresa, ma occorre adottarne una di raggio un po’ inferiore. In altri casi che vedremo in seguito il problema è stato risolto alla radice modellando tutta la superficie di raccordo con una catena di archi a raggio costante di minore dimensione, tale da rendere la curvatura della superficie in ogni su punto compatibile con una fresa di raggio prefissato (figg. 0 /0 ). ediamo ora una versione dove, permanendo la perpendicolarità tra i due assi longitudinali e permanendo l’obliquità tra asse del traverso e facce del montante, è stata omessa la rotazione del traverso intorno al suo asse. Anche il rasamento assume una nuova fisiono-
Figura 12: Incastro a innesto obliquo tra gli assi principali dei due pezzi, localizzato in prossimità della testata del montante.
Figura 13: Medesimo incastro disinnestato.
Figura 10
Figura 12
Figura 11
Figura 13
Figura 10: Incastro a innesto obliquo tra gli assi principali dei due pezzi e, al tempo stesso, col traverso leggermente ruotato intorno al suo asse. Figura 11: Medesimo incastro disinnestato.
SCIENTIA
WOODEN CONNECTIVE METAMORPHOSIS – CHAPTER V PART I
We continue with the publication of the contributions of the “Scientia” by Professor Ragazzo, who has reached Chapter V with his “Metamorphosis of the a-polyhedral type of joint, which he has divided into two parts. A scholar and inventor on the subject of a-polyhedral joints, he proposes the “tenon and mortise” in this issue. With the previous study he has temporarily closed a first cycle essentially oriented towards joints particularly suited to carpentry. From this chapter he focuses on the most common and widespread type of joint, namely the so-called “hollow and tenon”, which is considered the prince of joints par excellence in every specialized sector of woodworking, at all times and in all latitudes. In the second part, instead, the variants based on pins will be discussed, with various developments full of surprises. In relation to this second category, it is worth noting that, as will be illustrated here at the end, the first steps on the a polyhedral concept were taken precisely around a pivot matrix in a study that the professor carried out around 1988/1990.
mia: la linea generativa della superficie intermedia ai due volumi (al netto dei raccordi), tra le tante NU S lineari possibili, qui corrisponde al quarto di ellisse. La proprietà essenziale di tale linea è di essere tangente alle due facce contigue del montante. i conseguenza la superficie ha un carattere cilindrico a sezione ellittica. Per il resto, il sistema dei raccordi adottato permette la nettezza di immagine a incastro innestato (figg. 0 /0 ). uesta nuova versione, concettualmente non troppo diversa dalla precedente, presuppone il sussistere di un rapporto di obliquità pure tra i due assi principali. In tal modo, mira a spostare ancora più avanti il rapporto di casualità tra montante e traverso e a rendere quindi assai più vivida la complessa sfaccettatura determinata dall’intersezione. ispetto al caso precedente, la superficie principale del rasamento, intermedia ai due volumi, è stata determinata per mezzo di due simili NU S lineari (sempre con le estremità tangenti alle superfici del montante), le quali generano una superficie troncoconica irregolare, ma comunque sempre di carattere “rigato”. Tutto ciò si verifica poich i due bordi di confine non intersecanti spigoli nel montante non sono più paralleli (figg. 0/ ).
Figura 16
Figura 14 Figura 15
uesta è l’ultima versione in cui sono mantenute le proporzioni dei pezzi del Saldini. Il significato di questa sperimentazione è quello di offrire un’idea estrema nella concezione del rapporto tra montante e traverso un’idea che miri a suggestionare il superamento di ogni possibile limite nel rapporto tra due pezzi di legno destinati a essere congiunti mediante un incastro a cava e tenone ui la novità scaturita consiste nel passare da uno, a una coppia di paraboloidi iperbolici, per quanto riguarda la generazione della superficie principale del rasamento. Tale novità è causata dal fatto che le linee di bordo determinate dall’intersezione dei pezzi ammontano a sei. Ora, si sa che per fare un paraboloide iperbolico ne occorrono quattro. Ma se i sei bordi si raccolgono in due gruppi da tre e si assume una delle diagonali come possibile quarto bordo comune ai due, il gioco è fatto. Cos pertanto è stato. La scelta della diagonale capace di offrire la simmetria migliore è ricaduta su quella che all’incirca taglia a metà il tenone. Naturalmente si è fatto un po’ più complesso tutto il sistema dei raccordi, i quali si sono resi necessari anche tra le due superfici principali del rasamento. E, nelle due estremità della linea di separazione tra dette superfici principali il raccordino non è stato però possibile effettuarlo a raggio costante (figg. 2/ ).
In questa ulteriore versione, coi pezzi non più affini a quelli di figura , si è voluto mettere in evidenza il gioco di superfici, di innesto e di raccordo, nel caso in cui un comune incastro ortogonale d’angolo abbia necessità di una propaggine volta a limitare eventuali fessurazioni e dissesti. Il nome di questo tipo d’incastro è: “a tenone e mortasa con tallone” (figg. 4/ )
A chiusura della rassegna di versioni basate su pezzi parallelepipedi, allo scopo di offrire un’immagine sintetica e al tempo stesso evocativa della miriade
di possibili combinazioni nelle relazioni posizionali tra montanti e traversi nelle esclusive modalità operative a CNC, è qui proposta una modellazione opportunamente elaborata (fig. ). La presente Sezione, prima parte del Capitolo , si avvia a chiusura con due esempi di giunzioni tra pezzi a geometria tonda. Il primo è a innesto ortogonale, il secondo è invece a innesto obliquo. Per entrambi, i raggi di curvatura dei tenoni sono diversi da quelli dei raccordi: un po’ più grandi i primi un po’ più piccoli i secondi. La ragione di ciò è dovuta al fatto che in alcuni punti dei raccordi si producono sensibili accorciamenti dei raggi di curvatura in talune porzioni locali di superficie. Per quanto riguarda l’incastro ad angolo retto si ha il massimo di simmetrie in tutte le direzioni (beninteso se l’asse del traverso interseca l’asse del montante), mentre per quanto riguarda quello obliquo le simmetrie ovviamente sussistono soltanto in rapporto all’asse longitudinale (Figg.20).
Con l’immagine di figura 2 , si conclude questa prima parte. Tale immagine evi-
I precedenti studi facenti parte di questo ciclo detto delle “Metamorfosi connettive lignee” sono stati pubblicati sui seguenti numeri della rivista “Struttura Legno”, visionabili eventualmente anche sul sito www. feliceragazzo.it nella sezione “News e Articoli”:
Struttura Legno, 4 /202 - CAPITOLO I
https://issuu.com/web-and-magazine/docs/04 sl
Struttura Legno, 44/2024 - CAPITOLO II
https://issuu.com/web-and-magazine/docs/044 sl
Struttura Legno, 4 /2024 - CAPITOLO III
https://issuu.com/web-and-magazine/docs/04 sl
Struttura Legno, 4 /2024 - CAPITOLO I
https://issuu.com/web-and-magazine/docs/04 sl
Figura 17 Figura 18
Figura 14: Incastro a innesto perpendicolare d’angolo, dotato di “tallone” Figura 15: Medesimo incastro disinnestato Figura 16: Suggestione di una miriade di inclinazioni istantanee del traverso rispetto al montante
Figura 17: Incastro tra pezzi tondi a innesto ad angolo retto.
Figura 18: Medesimo incastro disinnestato.
denzia un’anticipazione della seconda, dove sarà essenzialmente trattata la mutazione del tenone in perno, comprensiva di alcune ibridazioni. L’immagine detta è la ricostruzione in modellazione di un esperimento volto a sostituire una parte deteriorata di una sedia in un periodo in cui ero ancora lontano dall’uso di strumentazioni digitali nel settore del legno, bench fossi oramai a conoscenza delle macchine a controllo numerico. Eravamo all’incirca intorno alla fine degli anni ’ 0 e conducevo il Laboratorio di Ebanisteria presso l’Istituto d’Arte Roma II. Però l’idea mi nacque osservando la forma di un “perno moncone” che mi passava tra le pinze da-
vanti agli occhi mentre il mio medico lo stava installando in un dente ammalorato. Il perno moncone aveva una perfetta forma gaussiana, era privo di ogni spigolo o singolarità, dunque era fortemente ispirativo. Nel restaurare la sedia mi ripromisi pertanto di fare qualcosa di simile, asportando l’ammaloramento e sostituendovi un pezzo sano della stessa specie legnosa, beninteso, a perni bilaterali. Ma non disponendo di sofisticate apparecchiature mi dovetti adattare all’approssimazione scalettata. Ed è a partire da questa prima esperienza, tanto pionieristica quanto velleitaria, che piano piano ha preso l’avvio lo studio delle giunzioni “a-poliedriche”.
Figura 19 Figura 20
Figura 21
Figura 19: Incastro tra pezzi tondi a innesto obliquo.
Figura 20: Medesimo incastro disinnestato
Figura 21: Modello 3D relativo alla schematizzazione della prima sperimentazione volta ad approssimare in forma scalettata le superfici lisce di connessione
L’INVOLUCRO EDILIZIO A REGOLA D’ARTE
“Creare la casa dei sogni” è il motto del Gruppo Ergepearl che progetta e realizza costruzioni a basso consumo energetico e ad alto comfort abitativo in termini di acustica, di regolazione termo-igrometrica, di controllo della diffusione del vapore, di tenuta all’aria e di tenuta al vento e attraverso la facciata ventilata di miglioramento e mantenimento delle performance termo-igrometriche complessive del pacchetto coibente. www.ergepearl.com
“Create your dream home”: è questo il motto del Gruppo Ergepearl – composto dalle aziende Riwega, 3therm e RoofRox – che, da oltre 25 anni, si impegna a progettare e realizzare costruzioni a basso consumo energetico e ad alto comfort abitativo, assicurando qualità, durabilità e sicurezza. Il tutto, nel pieno rispetto dell’ambiente. Il Gruppo Ergepearl ha quindi l’obiettivo di creare un involucro edilizio a regola d’arte, la “casa dei sogni” per l’appunto, isolata correttamente sia dal punto di vista termico, sia acustico. I materiali isolanti costituiscono “la pelle” dell’edificio, dunque sono fondamentali per allontanare le elevate temperature e i rumori. Per quanto riguarda l’acustica, la
linea 3therm I silenzio propone la lastra ecologica di ultima generazione più innovativa e prestazionale d’Europa: Phonestar, il pannello acustico in cartone alveolare e sabbia silicea nato proprio per il comfort delle case in legno. Questo prodotto funziona ovunque, su contropareti, controsoffitti, pareti divisorie a secco, pavimenti e presenta un elevatissimo assorbimento acustico, specie nel campo delle basse frequenze; consente di ridurre tutti i rumori grazie al movimento micro-vibratorio della sabbia in esso contenuta, che abbatte le vibrazioni dissipandole. Un prodotto non solo sostenibile, ma anche riciclabile al 100%.
Gli schermi e le membrane traspiranti,
della linea Riwega I eternitycomfort, contribuiscono invece a proteggere gli edifici dai rischi di infi ltrazione d’acqua in copertura e in parete, e, contemporaneamente, sono elemento di regolazione termo-igrometrica, di controllo della diffusione del vapore, di tenuta all’aria e di tenuta al vento. L’obiettivo è evitare fenomeni di condensa interstiziale, andando così a migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Gli schermi e le membrane traspiranti sono tessuti multistrato composti da due strati in tessuto-non-tessuto sintetici che proteggono un fi lm funzionale microporoso, oppure monolitico ai quali sono accoppiati tramite un sistema di termosaldatura a espansione. Come 3therm, anche Riwega continua a progredire e rinnovarsi per contribuire a un futuro più green. Ed è così che ha da poco inaugurato la membrana USB Classic 220 Green, il risultato dell’unione tra traspirabilità e sostenibilità. Il prodotto è caratterizzato dal primo fi lm funzionale contenente fi no al 0 di TPU riciclato pre-consumo, detto anche riciclo post-industriale, che lo rende la combinazione ottimale tra qualità e sostenibilità. I ritagli di materiale ottenuti dalla fase di assemblaggio vengono infatti recuperati e restituiti al sistema rendendolo un processo di produzione ecosostenibile, grazie al quale è possibile ridurre notevolmente le emissioni di CO2 nell’ambiente.
La nostra casa dei sogni deve quindi essere sostenibile, confortevole, sicura e anche esteticamente attraente. A
tal proposito, RoofRox I facade&more è la linea di prodotti dedicata proprio al mondo delle facciate ventilate. Un balcone, una facciata o una vetrata sono gli elementi di design di qualsiasi edificio, funzionali da un lato e attraenti dall’altro: le facciate ventilate costituiscono l’ossatura della soluzione tecnologica attualmente più avanzata dell’involucro edilizio e, a esse, si stanno affiancando, sempre di più, pavimentazioni da esterno realizzate con fi niture di pregio.
I rivestimenti a parete con facciata ventilata sono una delle principali opzioni di fi nitura esterna delle attuali chiusure opache; in modo particolare, abbinando la sottostruttura portante a uno strato d’isolamento con elevate prestazioni termiche e a una “pelle” di rivestimento di pregio, rappresentano contestualmente una soluzione tecnologicamente e architettonicamente all’avanguardia. In linea generale, il rivestimento è in tavole o scandole di legno o in lamiera metallica e viene posato, con i necessari accorgimenti, su una listellatura lignea direttamente ancorata alla parete della costruzione.
Il rivestimento rappresenta, quindi, uno strato di sacrificio che viene distanziato dalla parete mediante una struttura di supporto, la quale permette di realizzare un’intercapedine capace di impedire agli agenti atmosferici di degradare la parete stessa. Le situazioni di impiego sono molteplici e vanno dagli edifici di grandi dimensioni e di elevata altezza a edifici industriali, in cui, più che una funzione di miglioramento energetico, è richiesto un miglioramento dell’involucro
architettonico. Quest’ultimo, in modo particolare, può essere realizzato con un’ampia varietà di materiali e forme, come doghe metalliche, legno, pannelli di materiali compositi o lastre in materiale lapideo. Il rivestimento viene poi fi ssato alla sottostruttura mediante appositi sistemi di aggancio meccanici o chimici ciò permette, infi ne, la realizzazione di un sistema completamente montato “a secco”, che in uisce in maniera decisa e positiva sulla velocità di esecuzione.
La facciata ventilata contribuisce al miglioramento e al mantenimento delle performance termo-igrometriche complessive del pacchetto coibente. Tuttavia, per garantire la durabilità di queste prestazioni, è necessario proteggere l’isolante sulla superficie esterna con una membrana impermeabile, traspirante e di tenuta al vento che, a sua volta,
deve resistere a una serie di altri agenti esterni, come i raggi UV, le alte temperature, le escursioni termiche e il fuoco. Quest’ultimo ha generato problemi di incendi in facciate ventilate, causati dal corto circuito di un impianto elettrico o fotovoltaico, oppure da scintille incandescenti provenienti da canne fumarie non correttamente manutenute. Per questo motivo, Riwega propone una serie di membrane di tenuta al vento certificate in classe A2 di reazione al fuoco, quindi “incombustibili”. In conclusione, possiamo quindi affermare che sostenibilità, qualità, sicurezza e innovazione sono punti essenziali nella storia del Gruppo Ergepearl e sono la base sulla quale vuole continuare a costruire il futuro: un futuro che anticipa importanti sfide ambientali, ma che il Gruppo è pronto a fronteggiare con una visione chiara e ambiziosa.
"Create the house of your dreams" is the motto of the Ergepearl Group that designs and builds low-energy buildings with high living comfort in terms of acoustics, thermo-hygrometric regulation, control of vapour diffusion, air tightness and wind tightness and through the ventilated façade of improvement and maintenance of the overall thermo-hygrometric performance of the insulation package.
"Create your dream home": this is the motto of the Ergepearl Group - composed of the companies Riwega, 3therm and RoofRox - which, for over 25 years, has been committed to designing and building low-energy buildings with high living comfort, ensuring quality, durability and safety. All this, with full respect for the environment.
The Ergepearl Group therefore has the objective of creating a building envelope according to the rules of the art, the "dream house" in fact, correctly insulated from both a thermal and acoustic point of view. Insulating materials constitute the “skin” of the building, therefore they are essential to keep high temperatures and noises at bay. As regards acoustics, the 3therm I silenzio line offers the most innovative and high-performance latest-generation ecological panel in Europe: Phonestar, the acoustic panel in honeycomb cardboard and silica sand created specifically for the comfort of wooden houses. This product works everywhere, on false walls, false ceilings, dry partition walls, oors and has very high acoustic absorption, especially in the low frequency range; it allows all noises to be reduced thanks to the micro-vibratory movement of the sand contained in it, which reduces vibrations by dissipating them. A product that is not only sustainable, but also 100% recyclable. The breathable screens and membranes of the Riwega I eternitycomfort line help protect buildings from the risk of water infiltration in roofs and walls, and at the same time, they are an element of thermo-hygrometric regulation, control of vapour diffusion, air tightness and wind tightness. The aim is to avoid interstitial condensation, thus improving the energy efficiency of buildings. he breathable screens and membranes are multilayer fabrics composed of two layers of synthetic non woven fabric that protect a microporous or monolithic functional film to which they are coupled via an expansion heat-sealing system. Like 3therm, Riwega also continues to progress and renew itself to contribute to a greener future. And this is how it recently inaugurated the USB Classic 220 Green membrane, the result of the union between breathability and sustainability. he product is characterized by the first functional film containing up to 5 % pre consumer recycled P , also called post in dustrial recycling, which makes it the optimal combination of quality and sustainability. The material scraps obtained from the assembly phase are in fact recovered and returned to the system, making it an eco-sustainable production process, thanks to which it is possible to significantly reduce C 2 emissions into the environment.
ur dream home must therefore be sustainable, comfortable, safe and also aesthetically attractive. In this regard, RoofRox I facade&more is the product line dedicated specifically to the world of ventilated facades. A balcony, a facade or a window are the design elements of any building, functional on the one hand and attractive on the other: ventilated facades constitute the backbone of the currently most advanced technological solution for the building envelope and, to them, they are increasingly being joined by outdoor ooring made with high uality finishes.
Wall coverings with ventilated facades are one of the main external fini shing options for current opaque closures; in particular, by combining the load-bearing substructure with an insulation layer with high thermal performance and a “skin” of high-quality cladding, they simultaneously represent a technologically and architecturally cutting-edge solution. Generally speaking, the cladding is made of wooden boards or shingles or metal sheeting and is laid, with the necessary precautions, on a wooden batten directly anchored to the wall of the building.
he cladding therefore represents a sacrificial layer that is distanced from the wall by means of a support structure, which allows for the creation of a cavity capable of preventing atmospheric agents from degrading the wall itself. The situations of use are many and range from large and high buildings to industrial buildings, in which, more than an energy improvement function, an improvement of the architectural envelope is required. The latter, in particular, can be made with a wide variety of materials and shapes, such as metal slats, wood, composite material panels or stone slabs. The cladding is then fixed to the substructure by means of special mechanical or chemical attachment systems; this ultimately allows the creation of a completely dry assembled system, which decisively and positively in uences the speed of execution.
The ventilated facade contributes to the improvement and maintenance of the overall thermo-hygrometric performance of the insulation package. However, to guarantee the durability of these performances, it is necessary to protect the insulation on the external surface with a waterproof, breathable and windproof membrane which, in turn, must resist a series of other external agents, such as UV rays, high temperatures, temperature changes and fire. he latter has generated problems of fires in ventilated facades, caused by the short circuit of an electrical or photovoltaic system, or by incandescent sparks coming from incorrectly maintained ues. For this reason, iwega offers a series of windproof membranes certified in class A2 of reaction to fire, therefore incombustible . In conclusion, we can therefore state that sustainability, quality, safety and innovation are essential points in the history of the Ergepearl Group and are the basis on which it wants to continue to build the future: a future that anticipates important environmental challenges, but which the Group is ready to face with a clear and ambitious vision.
THE BUILDING ENVELOPE BY THE RULE OF ART
di Marco Trucano
www.concrete.it
STRUTTURA IN LEGNO E ACCIAIO IN CONDIZIONI DIFFICILI
Come nel caso del ifugio la Marmotta, la progettazione di strutture a quote elevate e in zone con difficili accessi, necessita di attenzioni particolari. Strumenti di calcolo adatti agevolano la fase progettuale garantendo risultati di qualità e tempi rapidi.
Il Rifugio La Marmotta si trova nel Comune di Sauze d’Oulx , in alta Val di Susa È collocato all’interno di un impianto sciistico vicino alla cresta che divide la Valle di Susa dalla Val Chisone, a una quota di 2420 metri.
La struttura era preesistete, costruita negli Anni ’50, ed è stata demolita per far spazio a una nuova costruzione in legno e acciaio di tre piani fuori terra, fondata su cemento armato.
Quattro sono i livelli per diverse fruizioni: magazzini e ricoveri al piano interrato, bar al piano terra, ristorante al primo piano e una suite al piano secondo. Quattro sono anche i fronti con prospetti diversi che spiccano da uno zoccolo in pietra.
Una sola falda di tetto in lastre di pietra chiude l’edificio in altezza.
Il criterio alla base della progettazione è stata sicuramente l’attenzione al contesto naturale, interpretando e
utilizzando i caratteri tipici delle abitazioni locali, quali la pietra e il legno e permettendo al paesaggio di rimanere sempre l’unico protagonista principale. L’uso di materiali come la pietra di Luserna, il legno di Larice, il ferro, trattati artigianalmente, evidenziano il legame con l’involucro esterno e con la tradizione locale creando un ambiente interno gradevole.
Particolare attenzione è stata data alle vetrate strutturali, che raggiungono un’altezza di 5,90 metri nel punto più alto. Il sistema utilizza una struttura in legno con uno specifico elemento di unione legno/vetro che garantisce una lavorazione e una posa su superfici complanari e continue, senza profi li in vista, ottenendo un aspetto estetico unico ed esclusivo. Ogni vetro è stato tecnicamente dimensionato in funzione dell’esposizione, della grandezza e degli effetti termici ed estetici sull’edifi -
cio e dotato di un innovativo trattamento nanotecnologico idrorepellente.
LA STRUTTURA
La nuova struttura poggia sul piano seminterrato in c.a. ed è realizzata con pannelli X-Lam di grande formato. I pannelli, composti da diversi strati di legno incollati tra loro con fibrature ortogonali, sono stati utilizzati per pareti con spessori da 12 a 16 cm e per i solai da 12 a 18 cm. La copertura a falda è stata realizzata con travature in legno lamellare di Abete classe GL24h e GL32h posata nello strato isolante e all’esterno con pannelli X-Lam da 12 cm per contenere gli spessori.
CRITICITÀ STRUTTURALI
Le esigenze architettoniche di avere a disposizione ampi spazi in un edificio pluripiano, si sono tradotte in alte luci per solai e sbalzi di notevoli dimensioni, sorretti da saette in legno.
Progettazione e direzione lavori: Studio AB2ER architetti
Progettazione strutture in legno: Ing. Marco Trucano
A ciò si devono sommare azioni sismiche da zona 3 ma soprattutto un forte carico vento e un fortissimo carico neve, pari a circa 12KN/mq. Il rifugio è raggiungibile d’estate tramite una strada sterrata non transitabile nel periodo invernale. Ne consegue che per la realizzazione dell’opera fosse necessario prevedere un cantiere per il periodo estivo con tempi ristretti ed eventualmente utilizzare mezzi particolari come quad, motoslitte ed elicotteri. Per gestire tutte queste esigenze si è deciso di adottare una struttura in X-Lam dotata di elementi portanti principali in acciaio.
Alcuni particolari degli interni.
Pareti in cemento armato, in X-Lam e colonne in acciaio connessi tra loro.
Connessioni tra pareti e solaio in X-Lam con staffe a taglio e hold-down.
L’esigenza di gestire la movimentazione dei materiali in breve tempo e attraverso mezzi particolari ha reso indispensabile la prefabbricazione di più componenti possibile e la realizzazione di preassemblati di ridotta dimensione, facilmente gestibili. Per le strutture in legno la cosa è intrinseca alla tecnologia ma la struttura in acciaio è stata pen-
As in the case of the Rifugio la Marmotta, the design of structures at high altitudes and in areas ith difficult access requires special attention. uitable calculation tools facilitate the design phase, guaranteeing quality results and rapid times.
The Rifugio La Marmotta is located in the municipality of Sauze d’Oulx, in the upper Susa Valley. It is located inside a ski resort near the ridge that divides the Susa Valley from the Chisone Valley, at an altitude of 2420 meters.
The structure was pre-existing, built in the 1950s, and was demolished to make room for a new three-story wood and steel construction based on reinforced concrete.
There are four levels for different uses: warehouses and shelters in the basement, a bar on the ground oor, a restaurant on the first oor and a suite on the second oor.
There are four fronts with different views that stand out from a stone plinth. A single stone slab roof closes the building in height.
The criterion underlying the design was certainly attention to the natural context, interpreting and using the typical characteristics of local homes, such as stone and wood and allowing the landscape to always remain the only main protagonist.
The use of materials such as Luserna stone, Larch wood, iron, treated by hand, highlight the link with the external envelope and with local tradition, creating a pleasant internal environment.
Particular attention was given to the structural glass windows, which reach a height of 5.90 meters at the highest point. The system uses a wooden structure with a specific wood glass union element that guarantees pro cessing and installation on coplanar and continuous surfaces, without visible profiles, obtaining a uni ue and exclusive aesthetic appearance. ach glass was technically sized according to the exposure, size and thermal and aesthetic effects on the building and e uipped with an innovative water re pellent nanotechnological treatment.
The structure
The new structure rests on the reinforced concrete basement and is made with large-format X-Lam panels.
The panels, composed of several layers of wood glued together with ortho-
sata con semplici giunzioni, delegando la funzione di controvento alle pareti in legno.
Particolare attenzione è stata dedicata alle giunzioni tra elementi in legno e quelli in acciaio. Le pareti sono connesse con staffe a taglio e hold-down, nonché viti collegate direttamente alle ali dei profi li in acciaio.
Assieme ad Allplan, software per il BIM authoring, si è adottato Sismicad per la modellazione matematica della struttura e le verifiche strutturali, in grado di gestire agevolmente in un unico modello elementi di diversa natura.
Sismicad non è stato utile solo per il processo di modellazione FEA ma si è rivelato un grande plus nella capacità di verificare strutture di natura diversa come travi e colonne in acciaio, pareti X-Lam e giunzioni in acciaio e alluminio sia per aste sia per pareti, come staffe a taglio e hold-down. Notevole anche la facilità di gestione delle azioni perché il software è in grado di considerare automaticamente l’azione sismica secondo normativa e trattare le azioni del vento tramite i coefficienti Cp anzich elementi di carico specifici.
gonal grains, were used for walls with thicknesses from 12 to 16 cm and for oors from 12 to 1 cm.
The pitched roof was made with laminated wood beams of Fir class GL24h and GL32h laid in the insulating layer and on the outside with 12 cm X-Lam panels to contain the thicknesses.
Structural criticalities
The architectural needs of having large spaces available in a multi-storey building resulted in high spans for oors and overhangs of considerable size, supported by wooden struts.
To this must be added seismic actions from zone 3 but above all a strong wind load and a very strong snow load, e ual to approximately 12 N m2 .
The refuge can be reached in the summer via a dirt road that is not passable in the winter. It follows that for the construction of the work it was necessary to plan a construction site for the summer period with limited time and possibly use special means such as uads, snowmobiles and helicopters.
To manage all these needs, it was decided to adopt a X-Lam structure e uipped with main load bearing elements in steel.
The need to manage the movement of materials in a short time and through special means made it essential to prefabricate as many components as possible and create pre-assembled structures of small dimensions, easy to manage. For wooden structures, this is intrinsic to the technology, but the steel structure was designed with simple joints, delegating the function of bracing to the wooden walls.
Particular attention was paid to the joints between wooden and steel elements. The walls are connected with shear and hold-down brackets, as well as screws connected directly to the wings of the steel profiles.
Together with Allplan, software for BIM authoring, Sismicad was adopted for the mathematical modeling of the structure and structural checks, capable of easily managing elements of different nature in a single model. Sismicad was not only useful for the F A modeling process but also proved to be a great plus in the ability to verify different types of structures such as steel beams and columns, X-Lam walls and steel and aluminum joints for both rods and walls, such as shear and hold-down brackets. The ease of managing actions is also noteworthy because the software is able to automatically consider seismic action according to regulations and treat wind actions through Cp coefficients instead of specific load elements.
WOOD AND STEEL STRUCTURE IN DIFFICULT CONDITIONS
Definizione geometrica e modellazione FEM della struttura in Sismicad.
12° Forum dell’Edilizia in Legno
Centro Congressi | Hotel Parchi del Garda
Lazise sul Garda (VR)
5/6 marzo 2025
Costruzioni in legno: Dalla pratica alla pratica!
Innovazioni | Durabilità | Ecologia | Sviluppi
Stiamo vivendo un’epoca di grandi cambiamenti e le sfide che l’industria delle costruzioni deve affrontare sono sempre più grandi. Ma siamo certi: il legno è il materiale da costruzione del futuro e l’edizione 2025 del Forum dell’Edilizia in Legno è dedicata più che mai ad affrontare i temi attuali.
Il Forum Internazionale dell’Edilizia in Legno 2025 offre ad architetti, progettisti, responsabili degli enti preposti al controllo e alla supervisione delle opere edili, costruttori, artigiani, esperti e addetti alla formazione l’opportunità di ottenere e scambiare informazioni sulle conoscenze in vari ambiti dell’edilizia in legno.
www.forum-legno.com
ADLER
di Marco Di Pelino
LA PROTEZIONE DAL FUOCO
Adler Pyrolan è il trattamento antincendio al servizio del design e dell’architettura, settori che rivolgono sempre più spesso la loro attenzione verso il legno che permette di costruire edifici più razionali e senza ingombri come dimostra l’intero reparto produttivo delle vernici all’acqua di Adler che disponendo delle linee di prodotto Adler Pyrolan Expand e Adler Pyrolan Ionic, in fase di progettazione ha curato anche il comportamento al fuoco dell’edificio.
Sempre più spesso, l’architettura e il design rivolgono la loro attenzione verso il legno come soluzione innegabilmente immutabile per la realizzazione dei progetti più prestigiosi.
Dal punto di vista funzionale infatti questo materiale consente di contenere i pesi delle strutture e di avere quindi edifici più razionali, ossia con minori ingombri dovuti alle strutture portanti, a tutto vantaggio quindi delle superfici effettivamente fruibili. Non a caso, l’intero reparto produttivo delle vernici all’acqua di Adler è stato realizzato con questo materiale, utilizzando solamente piloni di sostegno.
Dal punto di vista estetico, i vantaggi sono forse ancor maggiori: la naturalezza e il calore di una struttura in legno non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli ottenibili con il calcestruzzo.
Innumerevoli quindi i vantaggi che il legno offre ai progettisti, vantaggi a cui però è legato un aspetto da non sottovalutare in fase di progettazione: il comportamento al fuoco di questo materiale. Pienamente cosciente di questo aspetto in quanto altamente qualificato nel settore dei prodotti vernicianti per legno, Adler ha sviluppato non una bensì due linee di prodotti specifici rivolti alla protezione dal fuoco dei manufatti in legno. Adler Pyrolan Expand e Adler Pyrolan Ionic sono le due ultime famiglie prodotto proposte da Adler, specificatamente formulate per la protezione antincendio dei manufatti e delle strutture in legno. Due famiglie di prodotto con il medesimo scopo ma con una fondamentale ed enorme differenza di azione.
Adler Pyrolan Ionic è una famiglia di prodotti costituenti un ciclo per applicazione in autoclave, in grado di far conseguire ai manufatti in legno la classificazione B-s1, d0 secondo la norma EN 13501, senza alterarne minimamente l’aspetto estetico originario. Ciò che è stato trattato con Adler Pyrolan Ionic non si presenta come un manufatto verniciato bensì ha un aspetto completamente grezzo.
La famiglia Pyrolan Ionic è priva di sostanze biocide preservanti ed è in grado di evitare totalmente tutte le antiestetiche ef orescenze biancastre dovute ai sali ignifuganti, anche in caso di posa in ambienti con elevata umidità.
Adler Pyrolan Expand è invece una famiglia di prodotti vernicianti che, in caso di contatto con la fiamma, divengono intumescenti.
In altri termini, il loro processo di azione in caso di incendio passa attraverso la formazione di una speciale schiuma termoisolante che, proteggendo il manufatto dal fuoco, finirà con il ritardarne di
molto la combustione e quindi il suo collasso strutturale.
Questo si traduce direttamente nella disponibilità di maggior tempo utile all’evacuazione degli edifici e quindi di maggiori probabilità di salvezza.
Adler Pyrolan Expand e Ionic, la risposta preventiva di Adler più efficace contro gli incendi.
FIRE PROTECTION
dler yrolan is the fire treatment at the ser ice of design and architecture, sectors that are increasingly turning their attention to ood, hich allo s for the construction of more rational and space-sa ing buildings, as demonstrated by the entire production department of dler ater-based paints, hich, ha ing the dler yrolan E pand and dler yrolan onic product lines, also took care of the building s fire beha ior during the design phase.
Increasingly, architecture and design are turning their attention to wood as an undeniably immutable solution for the realization of the most prestigious projects.
From a functional point of view, in fact, this material allows for the weight of the structures to be contained and therefore for more rational buildings, that is, with less space due to the load-bearing structures, to the advantage of the actually usable surfaces. It is no coincidence that the entire production department of Adler water-based paints was made with this material, using only 3 support pillars.
From an aesthetic point of view, the advantages are perhaps even greater: the naturalness and warmth of a wooden structure are not even remotely comparable to those obtainable with concrete.
There are therefore countless advantages that wood offers to designers, advantages which however are linked to an aspect that should not be underestimated in the design phase the fire behavior of this material.
Fully aware of this aspect as a highly ualified company in the wood paint sector, Adler has developed not one but two lines of specific products aimed at the fire protection of wooden products.
Adler Pyrolan Expand and Adler Pyrolan Ionic are the two latest product families proposed by Adler, specifically formulated for the fire protection of wooden products and structures. Two product families with the same purpose but with a fundamental and enormous difference in action.
Adler Pyrolan Ionic is a family of products that constitute a cycle for autoclave application, capable of achieving the s1, d classification for wooden products according to the EN 13501 standard, without altering their original aesthetic appearance in the slightest. What has been treated with Adler Pyrolan Ionic does not appear as a painted product but rather has a completely raw appearance.
The Pyrolan Ionic family is free of preservative biocide substances and is able to completely avoid all unsightly whitish ef orescences due to fireproof salts, even when installed in environments with high humidity.
Adler Pyrolan Expand is instead a family of paint products that, in the event of contact with the ame, become intumescent.
In other words, their action process in the event of a fire passes through the formation of a special heat insulating foam that, by protecting the product from fire, will end up significantly delaying its combustion and therefore its structural collapse.
This directly translates into more time available for evacuating buildings and therefore greater chances of survival.
Adler Pyrolan xpand and Ionic, Adler s most effective preventive response against fires.
WAP II BY KLIMAHOUSE FOCUS
TIPOLOGIE COSTRUTTIVE
In apertura del "focus tipologie costruttive lignee e ibride", la fotografia della facciata del Roberto Rocca Innovation Building a Pieve Emanuele (MI) di FILIPPO TAIDELLI ARCHITETTO, che apre questa sezione dedicata al WAP II.
PRIMA PARTE
I vincitori della II edizione del “Wood Architecture Prize” by Klimahouse sono stati annunciati come di consueto a Bolzano in occasione dell’ultima edizione di Klimahouse a febbraio 2024, un premio che ha il merito di dar luce ai progetti più virtuosi che questo materiale in chiave ingegnerizzata ispira. Una materia antica e moderna che ha segnato il percorso dell’uomo sin dall’“Età del legno” dei Sapiens e che nell’attualità assume una veste innovativa e restituisce progetti garbati che li rendono tutti meritevoli di essere raccontati: dai vincitori delle diverse categorie, alle menzioni fino alle segnalazioni. I 12 progetti finalisti del II AP troveranno dunque spazio fra questo e il prossimo numero di Struttura Legno, mettendo in evidenza la graduatoria stabilita dalla giuria del WAP. In questa prima parte, inserita nel Focus tipologie costruttive (che raccoglie anche il Living Alberione alle porte di Trento di cui Xlam Dolomiti è stato il General Contractor - Studio GAGA, saranno sette i progetti pubblicati: l’opera vincitrice dell’Architettura Pubblica: Roberto Rocca Innovation Building a firma dell’architetto Filippo Taidelli, situato alle porte di Milano, nel contesto dell’Humanitas University Campus; la Menzione speciale giuria ad A.I.D.I. - Accoglienza in dispensa dello Studio Mixtura (Cesare Querci) a Terlizzi in provincia di Bari, la Menzione speciale giuria al Rifugio Passo Santner di Senoner Tammerle Architetti (Lukas Tammerle) a Tires in provincia di Bolzano, la Menzione progettista under 35 a The Hermitage di LLABB architettura (Federico Robbiano), in Val Trebbia, a Bobbio in provincia di Piacenza e tre segnalazioni (le opere finaliste erano 2 di cui premiate): il Polo educativo inclusivo e innovativo a Parma di Enrico Molteni Architecture, Scissione - Casa EM a Tiles in provincia di Bolzano di Bergmeisterwolf (Michaela Wolf) e Mizoun de la Villo - Casa alpina del Welfare a Borgata Villa, Ostana in Valle Po, provincia di Cuneo, di Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Luisella Dutto
WAP II 2024 BY
KLIMAHOUSE
- FIRST PART
The winners of the second edition of the “Wood Architecture Prize” by Klimahouse were announced as usual in Bolzano on the occasion of the last edition of Klimahouse in February 2024, an award that has the merit of giving light to the most virtuous projects that this engineered material inspires. An ancient and modern material that has marked the path of man since the “Age of Wood” of Sapiens and that in the present day takes on an innovative guise and returns elegant projects that make them all worthy of being told: from the winners of the various categories, to the mentions and reports. The 12 finalist pro ects of the will therefore find space between this and the next issue of Struttura Legno, highlighting the ranking established by the WAP jury. In this first part, included in the Focus on construction typologies (which also includes the i ing lberione on the edge of Trento of which Xlam Dolomiti was the General Contractor - Studio GAGA - there will be seven published projects: the winning work of the ublic rchitecture: oberto occa nno ation uilding by the architect ilippo Taidelli, located on the outskirts of Milan, in the context of the Humanitas niversity Campus the ury s pecial ention to A.I.D.I. - Welcome in the Pantry by tudio i tura esare uerci in Terlizzi in the province of Bari, the ury pecial ention to ifugio asso antner by enoner Tammerle rchitects ukas Tammerle in Tires in the province of Bolzano, the ention for a designer under 5 to The ermitage by architecture ederico obbiano , in Val Trebbia, in Bobbio in the province of Piacenza and three mentions (there were 12 finalist works of which 7 were awarded the nclusi e educational and inno ati e entre in Parma by Enrico olteni rchitecture, cissione - asa E in Tiles in the province of Bolzano by ergmeister olf ichaela olf and izoun de la illoCasa alpina del Welfare in Borgata Villa, Ostana in Valle Po, province of Cuneo, by assimo rotti, ntonio e ossi, uisella utto
ARCHITETTO FILIPPO TAIDELLI Roberto Rocca Innovation Building
Filippo Taidelli Architetto firma il “Roberto Rocca Innovation Building”: un nuovo hangar della conoscenza dedicato alla medicina del futuro.
All’interno di Humanitas University Campus, alle porte di Milano, una facciata trasparente e una struttura portante in legno danno forma a un’architettura permeabile e identitaria, dall’elevato grado di efficienza energetica: un luogo di formazione in cui scienza e innovazione incontrano le nuove frontiere della medicina e dell’ingegneria biomedica. Un progetto che si pone come una risposta alle sfide del futuro quello del “Roberto Rocca Innovation Building”, fi rmato da Filippo Taidelli Architetto e situato alle porte di Milano, nel contesto dell’Humanitas University Campus. La sede del nuovo corso di laurea in Medicina e Ingegneria Biomedica (MEDTEC School), nato dalla collaborazione tra Humanitas University e il Politecnico di Milano, si sviluppa su 6.000 mq suddivisi su tre livelli.
L’edificio esprime in forma e materia il senso della ricerca di frontiera, con lo sguardo proiettato verso il futuro e le mani saldamente ancorate ai valori della ricerca e del metodo scientifico. Caratteristiche che abitano lo spazio, ne plasmano il carattere formale ed este-
tico, ri ettendosi nella scelta di creare un volume centrale dal grande impatto narrativo e dalla sorprendente versatilità funzionale. Una navata costruita in legno lamellare e solai in cemento a vista. Legno, vetro e cemento danno luogo a un’idea di futuro che sa essere ospitale e performante assieme. Un opificio del sapere, costruito attorno ai bisogni di docenti e studenti, per ospitare il più alto degli esercizi: quel trasferimento di conoscenza che è alla base di ogni progresso e che può germinare in un luogo pensato per favorire i rapporti tra persone. Dove lo sguardo può spaziare nel volume a campata unica con la stessa forza con cui le idee dei ricercatori di domani indagheranno le nuove frontiere della medicina.
Nelle parole dell’architetto Taidelli: « Un hangar della conoscenza, uno spazio capace di riconfigurare il proprio la out per interpretare bisogni e funzioni che ancora non immaginiamo, ma che potranno abitare lo spazio ogni volta in modo naturale ed efficiente». Al suo interno si sperimentano le frontiere della microscopia elettronica, della
stampa e dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo di MEDTEC School è infatti quello di formare professionisti in grado d’integrare e potenziare le competenze del medico chirurgo con quelle di base e applicate dell’Ingegneria Biomedica, in un contesto globale di complessità crescente, dove l’innovazione tecnologica può intervenire per identificare nuovi sistemi di diagnosi, garantire cure sempre più personalizzate e incrementare la velocità e la precisione degli interventi. L’edificio ha ricevuto il “ Wood Architecture Prize” by Klimahouse che premia le opere architettoniche realizzate in legno e dall’elevato grado di efficienza energetica e la Certificazione LEED Gold, standard mondiale per le costruzioni ecocompatibili.
GLI SPAZI
Appena svelato in occasione dei dieci anni dalla fondazione di Humanitas University, l’Innovation Building sorge a Pieve Emanuele, al confine con il parco agricolo Sud Milano, all’interno nell’Humanitas University Campus, già progettato da Filippo Taidelli Architetto nel 20 .
All’interno di questo complesso di quattro edifici all’avanguardia, sia in termini di sostenibilità che di metodo formativo, la nuova struttura è pensata in continuità fisica e visiva con gli altri edifici del campus, ma presenta un linguaggio formale dichiaratamente di rottura, che al gioco di volumi compatti e materici esistenti affianca un corpo diafano e trasparente. Il la out dell’edificio è studiato per favorire il dialogo e lo scambio interdisciplinare, accogliendo studenti, professori e dipendenti come un’unica comunità sociale, senza gerarchie spaziali. Il piano terra è concepito come un ambiente aperto, dedicato non solo agli studenti della facoltà ma di scambio con realtà scientifiche esterne. L’atrio si sviluppa su una grande navata centrale polifunzionale di 500 mq – dominata da una scala che conduce al piano superiore –mentre, lungo il perimetro, si trovano tre aule di 200 mq dotate di arredi e pareti mobili, dunque riconfigurabili due stanze PBL (Problem Based Learning), e una study hall. Il primo piano accoglie gli utenti in spazi di lavoro informali come l’AI Center, il centro di Intelligenza Artifi -
Locale impiant
Spazio di supporto
Aula didatca
Ufci
Terrazza Amministrazione
Amministrazione
Ufci
Luonge
Labortori e stampante 3D
Aula Didatca
Aula Didatca
Ufci
Ufci
ciale di Humanitas, e laboratori avanzati di stampa 3D; mentre al secondo piano sono collocati gli uffici dirigenziali e amministrativi che affacciano sul verde del terrazzo. Al piano interrato, oltre ai locali tecnici, si trova un laboratorio di ottica di precisione e alcune aree di servizio per gli studenti.
IL CONCEPT
« In un contesto in cui le tecnologie sono cos avanzate, tra intelligenza artificiale e medicina di precisione, e dove data scientist, medici e ingegneri lavorano insieme per identificare nuovi sistemi di diagnosi, per me la sfida stata uella di progettare un edificio al passo con uesta idea d’innovazione e proiezione nel futuro – racconta Filippo Taidelli, e continua –: l’imperscrutabilità della tecnologia impone la progettazione di edifici essibili, in grado di adattarsi a rapidi cambiamenti di destinazione d’uso il concept configura l’ nnovation Building come un hangar della conoscenza, come un padiglione industriale dalle ampie campate in legno lamellare e solai in cemento a vista, in grado di adattarsi e accogliere in modo essibile i rapidi cambiamenti di la out per stare
sempre al passo con le tecnologie più recenti ».
L’involucro trasparente dell’edificio, caratterizzato dalla doppia pelle di vetro, genera un “light box”: una macchina bioclimatica che garantisce il massimo apporto di luce naturale e la continuità visiva con il parco esterno mentre, all’interno, mette in comunicazione le sue diverse pertinenze d’uso. Puntando a un utilizzo dinamico e modificabile dello spazio, l’architetto Taidelli trasforma il tradizionale layout universitario – fatto di aule perimetrali affacciate su un corridoio principale – in uno spazio uido e ricco di ambienti informali.
L’architetto ha pensato ad aule trasparenti, divisibili e riconfigurabili per creare permeabilità tra gli ambienti e alimentare una cultura della condivisione di saperi. Elementi come l’interazione visiva tra le attività indoor e il verde circostante, l’uso di finiture naturali, la distribuzione verticale degli spazi interni per incentivare l’attività fisica e la trasparenza dell’involucro per il massimo apporto di luce naturale resituiscono l’idea di un approccio progettuale pensato attorno all’uomo.
IL LEGNO
COME SCELTA VIRTUOSA Filippo Taidelli sceglie un materiale antico, moderno e essibile come il legno, che conserva l’espressività e il calore di una materia viva, che cambia col tempo. La struttura lignea in un sistema travi-pilastri a vista è utilizzata in combinazione con altri materiali come il cemento armato e il vetro.
La genesi del progetto ha considerato l’intero processo di produzione e montaggio per ottenere il miglior bilanciamento tra sostenibilità energetica, rapidità di realizzazione e costi. « l legno la materia rinnovabile per eccellenza, può essere trasformato e riutilizzato in molti modi. er uesto lo consideriamo il mattone del futuro utilizzato da sempre nelle costruzioni edili, andato fuori moda e fuori mercato nel XX secolo, uando grandi strutture ric iedevano
materiali pi performanti come l’acciaio e il cemento. Ma attualmente il legno ha raggiunto risultati eccezionali in termini di essibilità formale e sviluppo in altezza», spiega l’architetto Taidelli. Proprio in relazione alla capacità di impiegare in modo contemporaneo il legno l’Innovation Building ha ricevuto il “ Wood Architecture Prize” by Klimahouse, che premia le opere architettoniche realizzate in legno e dall’elevato grado di efficienza energetica.
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
ED EFFICIENZA ENERGETICA
Il progetto porta al massimo il livello di benessere degli utenti seguendo un approccio consapevole dal punto di vista della sostenibilità, contenendo al massimo il consumo di energia tramite le più evolute strategie ambientali: come la facciata in doppia pelle ventilata, l’applicazione di pannelli fotovoltaici in copertura e l’utilizzo di pompe di emungimento di acqua di falda.
L’involucro dell’edificio è studiato per ottimizzare l’apporto di luce durante l’inverno e scongiurare fenomeni di surriscaldamento o abbagliamento durante l’estate, mentre un sistema di ombreggiamento con brise soleil orizzontale all’ultimo piano e aggetto del primo piano consente di beneficiare al 00 della vista del parco, della luce naturale negli ambienti interni, scongiurando fenomeni di abbagliamento.
Se, come è noto, il mondo delle costruzioni rappresenta il delle emissioni globali di CO2, la scelta di una struttura portante in legno e solai in cemento armato risponde inoltre a un’attenta valutazione del CO2 embodied. « A fronte di un crescente aumento della popolazione, nell’ottica degli obiettivi ecosostenibili di riduzione delle emissioni, il ruolo di riduzione del CO2 embodied diventa un must per i progettisti il carbonio embodied si riferisce al diossido di carbonio generato durante la produzione di materiali edili, il loro trasporto e la costruzione in cantiere, ma anche al rilascio di emissioni nel momento della demolizione – spiega l’architetto Taidelli, e sottolinea –: tra i fattori determinanti vi sono le emissioni associate alla produzione dei materiali, per esempio cemento e acciaio sono tra i più energivori, mentre il legno rinnovabile, e pu essere trasformato e riutilizzato in vari modi. Nello specifico, la progettazione dettagliata e i componenti prefabbricati garantiscono tempi di costruzione rapidi e con molti meno imprevisti ».
E ancora, un impianto geotermico per la climatizzazione sia invernale sia estiva, rende il Campus di Humanitas University totalmente gas free; mentre il recupero e l’utilizzo di acqua piovana e acqua tecnologica (residuo dei sistemi geoter-
mici) per toilette e irrigazione, agisce sul risparmio di acqua potabile. All’interno: illuminazione a led regolabile in funzione delle condizioni esterne e dell’effettiva presenza di persone, arredi certificati FSC® e contenitori per la raccolta differenziata, sono ulteriori dettagli che agiscono sull’efficienza energetica dell’edificio che ha ottenuto un riconoscimento d’eccellenza internazionale, la Certificazione LEED Gold: standard mondiale per le costruzioni ecocompatibili.
IDENTIKIT PROGETTO ROBERTO ROCCA INNOVATION BUILDING
CREDITS
Committente Pieve S.r.l.
SPECIALISTI
• Progettazione e Direzione Artistica: FTA | Filippo Taidelli Architetto
• Progettazione e Direzione Lavori: Techint Engineering & Construction
• Progettazione strutture: S.C.E. project S.r.l.
• Progettazione facciate: Faces Engineering, Geom. Adriano Venir, Studio di Ingegneria Rigone
• Progettazione e realizzazione del verde: Area 68 S.r.l.
• Pavimentazione in linoleum: Forbo Resilienti S.r.l.
• Pavimentazione in PVC: Ger or S.p.a, Artigo S.p.A.
• Sistemi per facciate: Schuco International Italia
• Arredi: Arper SPA, Manerba S.p.a., Ergospace Srl, Idea Legno Piu' S.n.c. di Foglieni Giuseppe Fasoli Flavio e Triboldi
FILIPPO TAIDELLI ARCHITETTO Filippo Taidelli, operativo con il suo studio di architettura e design multidisciplinare a Milano dal 2005, si occupa di progettazione integrata su varia scala, concentrandosi su interventi residenziali, commerciali e per il terziario. La sua attività si focalizza sulla ricerca e sugli interventi innovativi in ambito sanitario e nel settore del retrofit urbano per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Negli ultimi anni, ha insegnato presso lo IED a Torino e al Politecnico di Milano. Tra i progetti più significativi si citano l’ umanitas Universit Campus con le residenze per studenti Mario Luzzatto Student House e il Roberto Rocca Innovation Building che ospita la nuova sede del corso di laurea in Medicina e Ingegneria Biomedica a Pieve Emanuele (MI), l’Internazionale F.C. Training Facilit ad Appiano Gentile (CO) – che ha ricevuto il Ne t Energ Award 200 e lo enale uilding a Milano – premiato con il io Architecture Award 20 2.
ARCHITETTI LUCA SCARDULLA FEDERICO ROBBIANO The Hermitage
Un hermitage di soli 12 metri quadri. un esercizio di architettura minima che per i giovani architetti di llabb riassume un modo di pensare il progetto.
The Hermitage nasce dalla sperimentazione di un sistema semplice e modulare, realizzato completamente in legno, che risponde a esigenze ambientali e sociali a partire dalla dimensione minima e dalla relazione con la natura. 2 metri quadrati concepiti come spazio per la contemplazione e per l’introspezione al tempo stesso. Un ambiente che rielabora temi modernisti alla ricerca di essibilità: può essere studio, rifugio, sala da tè o vera e propria struttura ricettiva. Il progetto richiama l’esperienza artigianale dei soci fondatori di LLABB Architettura. Prima di avviare lo studio di architettura Luca Scardulla e Federico Robbiano hanno cominciato la loro ricerca in un laboratorio di falegnameria, allestito in un garage, a Genova.
Siamo in Val Trebbia, nel cuore dell’Appennino tra Liguria ed Emilia, in una terra lontana da tutto, poco conosciuta e selvaggia. Qui, sulle tracce di antichi e ripidi terrazzamenti, tutto lo studio ha realizzato, in un singolare workshop, una struttura in legno. Montata completamente a
secco e scollegata da ogni rete di servizi. Il progetto, che trae ispirazione dalle case da tè giapponesi e dalle cabin che si incontrano nei boschi scandinavi, esplora un’idea di spazio e di ambiente All’Hermitage si arriva dall’alto. Del volume parallelepipedo, che si stacca da terra posizionandosi perpendicolarmente al forte declivio, si coglie per prima la parte posteriore esposta a nord-ovest. Qui è visibile la sola porta d’ingresso, evidenziata da un'imbotte pronunciata, che si raggiunge in quota per via di una passerella. Le pareti che definiscono il manufatto, chiudendolo su tre lati, sono rivestite all’esterno con tavole multistrato organizzate in corsi orizzontali. Il quarto lato è aperto a sudest verso la vallata e qui lo spazio interno prosegue in una terrazza separata da quattro pannelli vetrati a tutta altezza, uno dei quali apribile. La finestratura segue la modularità del brise-soleil che sormonta la terrazza, proseguendo a sua volta la struttura della copertura. Sul lato sud-ovest si apre una piccola finestra in lunghezza.
Le tavole delle tre pareti esterne sono montate in modo da lasciare una fessura che ai lati dell’ingresso e sul fianco est della terrazza realizza un effetto di filtro. Laddove le pareti racchiudono lo spazio interno, tale fessura è riempita con dei sottili profili leggermente sporgenti, tanto da determinare sulle facciate un gioco di ombre che rimarca l’andamento orizzontale. Al livello del pavimento e sulla sommità della costruzione corrono ininterrotte, in aggetto rispetto alle pareti, delle alte cornici che delimitano la composizione. La costruzione è sostenuta da quattro staffe in metallo, dotate di basi ampie da 60x60 centimetri, che poggiano su letti in pietrame di dimensione decrescente e sabbia. Le 4 gambe, composte da elementi in legno accoppiati, slanciano la struttura verso l’alto, facendola volare al di sopra del terreno. « La semplice modularità rende
la struttura facilmente scalabile – illustra Luca Scardulla – e declinabile in diverse composizioni. L’elementarità costruttiva, il minimo impatto sul territorio e l’utilizzo di materiali naturali facilmente reperibili localmente permettono l’installazione nel rispetto del contesto naturale in cui simili costruzioni potranno essere installate. uesti ermitage rimettono l’essere umano in contatto con la natura alleggerendo il carico di antropizzazione che caratterizza l’attività edilizia».
A chi entra in questa casa si offre immediatamente la vista dell’apertura sulla valle, mediata da una serie di soluzioni che articolano lo spazio interno su tre diverse quote. Il piano d’ingresso è contrappuntato da un piano d’appoggio che corre lungo l’intera parete di destra e che, nell’accompagnare lo sguardo del visitatore verso l’esterno, funge da seduta, da scrivania e da contenitore.
La terza e ultima quota, alla quale si accede dopo avere attraversato l’ingresso, è quella che definisce la superficie più ampia, estesa alla terrazza. La parete che divide un piccolo ed essenziale bagno di servizio dal resto dell’ambiente interno ospita invece un letto a ribalta che, aperto, occupa il divano realizzato sul piano di ingresso. Il sole estivo produce all’interno una molteplicità di giochi di luce e di ombra in diversi momenti della giornata. « Abbiamo dedicato un’attenzione particolare – spiega Federico Robbiano – alla progettazione dello spazio interno. Minimale e essibile, con l’ampia parete vetrata prospiciente la terrazza, lo spazio risulta leggero e contemplativo. Il gioco tra di-
IDENTIKIT PROGETTO THE HERMITAGE
• Progetto architettonico: LLABB architettura
• Team di progetto: Federico Robbiano e Luca Scardulla con Alberto Righetti e Simone Camera
DATA & CREDITS
• Name: The Hermitage
• Location: Val Trebbia, Italy
• Size: 2 sqm
• Dati dimensionali:
– Superficie interna coperta: 0, mq
– Terrazza: 4 mq
– Altezza volume: 3 m
– Altezza interna: 2,4 m
– Altezza terrazza da terreno: circa 3 m
– Larghezza volume: , m
– Lunghezza volume: 5,5 m
• Project: llabb (www.llabb.eu)
• Client: Private (Federico obbiano e Luca Scardulla)
• Builders: llabb (www.llabb.eu) the pro ect was self-built b the studio during a two-week workshop.
• Year: 202
• Materials: plywood Okoumè
• Materiali: 0 pannelli di multistrato di Okoumè, spessore variabile ( mm, 20mm, 0mm) circa 2 tonnellate di legno; assenza totale di cemento (nessuna impronta impermeabile a terra)
• Photo: Anna Positano e Gaia Cambiaggi - STUDIO CAMPO (ww.studiocampo.net)
• Press office: Cultivar (www.cultivar.agenc )
IDENTIKIT LLABB
Lo studio di architettura llabb è stato fondato a Genova nel 20 da Luca Scardulla e Federico obbiano. Nato nella forma di un laboratorio di falegnameria, inizialmente dedito alla sperimentazione di elementi d’arredo su misura e di oggetti di design, llabb ha oggi un assetto professionale con all’attivo numerose opere di architettura e cantieri in Italia, Inghilterra e in Marocco. Nel tempo la scala dei progetti è cresciuta ma l’attenzione che llabb ripone nel fare artigianale consente allo studio di continuare a sperimentare a diretto contatto con diverse professionalità. Luca Scardulla e Federico Robbiano, una coppia nel lavoro come nella vita, sono oggi alla guida di uno gruppo molto giovane e appassionato, nel quale l’età media è di 29 anni e la formazione, basata sull’esperienza del cantiere, costituisce un elemento fondante la pratica dello studio.
versi piani offre la possibilità di gestire al meglio gli spazi di immagazzinamento e i vani tecnici, contribuendo al contempo alla definizione di un ambiente armonioso».
Il progetto di questo ermitage di soli 2 metri quadrati nasce come espressione della necessità di Luca Scardulla e Federico Robbiano, fondatori di Llabb, di trasmettere ai loro collaboratori la conoscenza acquisita negli anni che hanno preceduto l’apertura dello studio. La loro carriera è infatti cominciata nel 20 in un garage di Genova, convertito in laboratorio di falegnameria. Lì, da autodidatti, Luca e Federico hanno imparato l’arte del fare, disegnando e realizzando complementi d’arredo su misura. Nel tempo, l’esperienza artigianale ha caratterizzato i progetti d’architettura elaborati dallo studio, che hanno sempre conservato traccia di questa propensione, per esempio attraverso l’attenzione alla dimensione costruttiva e la cura del dettaglio. Sono queste le premesse del workshop che si è svolto per due settimane nell’estate 202 , durante il quale tutto lo studio llabb si è cimentato nella costruzione di questo manufatto. Pareti, solaio e soffitto sono stati preassemblati e sono composti da pannelli in multistrato marino di Okumè, legno scelto per la sua resistenza agli agenti atmosferici. Le facciate sono fissate su listelli distanziatori, così da realizzare una camera d’aria tra la facciata e le pareti che aumenta le performance di isolamento. Il tetto è in lamiera grecata. Sopra di esso sono installati due pannelli fotovoltaici, collegati a una batteria di accumulo. Il prototipo è stato progettato per essere totalmente offgrid, essendo presente un wc compostabile e taniche d’acqua. La struttura può comunque essere facilmente collegata a un sistema fognario e alla rete idrica.
ENRICO MOLTENI ARCHITECTURE
Polo educativo inclusivo a Parma
Un polo didattico a Parma dal programma misto, guidato da un comune principio educativo centrato sull’inclusione, realizzato attraverso due edifici in uno, identici e speculari.
Frutto della collaborazione tra l’Università di Parma e la Fondazione Accademia dei Giorni Straordinari, è stato realizzato a Parma un polo didattico dal programma misto guidato da un comune principio educativo centrato sull’inclusione. L’architettura di Enrico Molteni Architecture ha interpretato questa caratteristica realizzando due edifici in uno, identici e speculari. L’uno comprende un asilo nido e una scuola materna destinati ai figli, da 0 e anni di età, di dipendenti e studenti dell’ateneo. L’altro è dedicato all’inclusione culturale e sociale di minori di età compresa tra i 0 e 4 anni che versano in situazioni di fragilità. Situata nel parco universitario che si trova a sud della città emiliana, in un’area di margine prossima al torrente Cinghio oltre il quale si stendono campi coltivati, l’opera di Enrico Molteni è un padiglione leggero, realizzato su un unico piano fuori terra circondato da un porticato composto da esili appoggi lievemente inclinati. La forma rettangola del padiglione è ottenuta tramite l’affiancamen-
to di due corpi perfettamente quadrati e fortemente ravvicinati, tra i quali trova spazio un ambito di relazione, anch’esso di forma quadrata. Interamente costruito a secco con struttura portante in legno lamellare pannelli CLT per i solai e dotato di grandi serramenti vetrati per i prospetti perimetrali, l’edificio di circa 2.450 metri quadrati ha una elevata efficienza energetica. La sua costruzione, conclusa nell’autunno 2023, è durata poco più di un anno.
• L’integrazione tra committenza pubblica e privata ha fornito lo spunto per la concezione di un’opera nella quale i due programmi didattici, distinti, si compongono e si integrano all’interno di un unico edificio.
• Il padiglione è come un puzzle. La composizione degli spazi in pianta è fortemente geometrica, e fa uso di doppie simmetrie, di figure intere o sagomate, incastrate l’una nell’altra all’interno di una forma composta da due quadrati avvolti dal portico perimetrale.
• Gli ambienti sono interconnessi e occasionalmente definiscono viste che attraversano il corpo dell’edificio da una facciata all’altra dando luogo a una serie di sconfinamenti visivi.
POLO EDUCATIVO INCLUSIVO
A PARMA
Il fatto che l’Università degli Studi di Parma e la Fondazione Accademia dei Giorni Straordinari (AGS) si siano messi insieme a fare qualcosa che avrebbero potuto fare ciascuno per conto proprio è l’aspetto fondamentale che il progetto ha voluto manifestare in forme architettoniche. L’idea pedagogica su cui è basato il programma funzionale è fortemente innovativa, sia nell’integrazione tra una scuola pubblica e una privata, sia nella continuità educativa e nella contiguità con il polo universitario, come
nell’unione delle diversità, secondo un principio di inclusività e trasversalità di saperi.
I due edifici richiesti, uno destinato a Polo per l’Infanzia 0-6 (uno dei pochi esempi in Italia) – pubblico – e uno destinato all’educazione di ragazzi fragili in età preadolescenziale – privato – sono del tutto indipendenti. Ma, in questa diversità e necessaria autonomia, la concezione di fondo del progetto è stata quella dell’uguaglianza, tanto che l’architettura della Fondazione AGS e quella del Polo per l’Infanzia sono la stessa architettura. Due edifici in uno, identici e speculari. Come un Giano bifronte, misterioso dio romano con due volti. L’immagine del Giano bifronte, la sua duplicità e simmetria, ma soprattutto la sua unità e la sua indivisibilità sono stati da principio il riferimento concettuale più chiaro di questo pro-
getto. Due volti, una sola testa. Optando per un approccio di adesione alla comunità del Campus di cui è parte integrante, comunità composta da persone e da edifici, il nuovo padiglione educativo è collocato seguendo la stessa griglia ortogonale, a 45° rispetto al nord, che ordina tutti i fabbricati esistenti. L’identità specifica del nuovo edificio è invece assicurata dalla sua espressione architettonica e materica, in legno, in contrasto con le architetture esistenti. I due corpi di cui è fatto sono rivolti su due lati opposti: il Polo per l’Infanzia, più protetto, verso il torrente Cinghio e la Fondazione AGS verso Giocampus, un’associazione sportiva integrata alla Fondazione AGS. Un percorso trasversale taglia l’edificio a metà, collegando il parcheggio all’area verde del Centro Universitario Sportivo. Esternamente l’immagine del polo didattico è quella conferita dal legno e dalla struttura. Il porticato, alto 5 metri e caratterizzato da esili appoggi lievemente inclinati, avvolge l’intera struttura senza dare luogo a fronti principali o gerarchie, secondo il principio della simmetria radiale che solitamente distingue un edificio pubblico da un edificio privato o di servizio. L’impianto planimetrico del progetto è composto da due quadrati avvolti dal portico continuo, a protezione delle facciate interamente vetrate. Un taglio di 2 centimetri separa fisicamente i due edifici. La composizione in pianta è fortemente geometrica, e fa uso di doppie simmetrie, di figure intere o sagomate, incastrate una all’altra: 2 spazi diversi per funzione e dimensione, tutti generati da una matrice comune di 360 x 360 x 360 centimetri e sottomultipli,
IDENTIKIT PROGETTO POLO EDUCATIVO INCLUSIVO A PARMA
• Committente: Fondazione Accademia dei Giorni Straordinari e Università degli Studi di Parma
• Luogo: Parco Area delle Scienze, Campus UNIPR, Parma
• Progetto architettonico: Enrico Molteni Architecture / www.enricomolteni.com
• Team progettazione architettonica: Enrico Molteni con Alessandro Ferrazzano
• Consulenti:
– Struttura: Guidetti Serri Studio Ingegneria
– Impianti meccanici: ing. Massimo Bocchi
– Impianti elettrici: P.I. Massimo Fontanili
– Legno: UOPUU (arch. Paolo Simeone)
– Paesaggio: dott. Luigi Massolo
– Acustica: Italian Acoustics Institute S.r.l.
• Responsabile dei lavori, Consulente VVFF e AUSL: ing. Silvano Dondi
• Direzione lavori: ing. Lorenzo Serri
• Coordinatore sicurezza: ing. Alessandro Mori
• RUP: arch. Pierangelo Spina, UNIPR
• Imprese:
– Strutture in legno: Rubner
– Impresa edile: Garc S.p.a.
– Coperture: Presutto S.r.l.
– Facciate vetrate: Gec.al serramenti S.r.l.
– Pareti vetrate interne: Kairos Contract
– Impianti meccanici: Antonellimpianti
– Impianti elettrici: Pederzani Impianti S.r.l.
– Domotica: STS Impianti
– Arredo polo dell’infanzia: Spazio Arredo S.r.l.
• Dati dimensionali:
– Superficie costruita: 2.450 mq
– Superficie terreno: 5.600 mq
• Costo: 5.000.000 euro
• Cronologia:
– Esito concorso: luglio 202
– Progetto: febbraio-settembre 2022
– Cantiere: settembre 2022-settembre 2023
• Organizzazione del Concorso: Luca Molinari Studio
• Fotografie: Marco Cappelletti / www.marcocappelletti.com e Walter Mair / www.waltermair.ch
• Partner per la comunicazione e Ufficio stampa: The Architecture Curator / www.thearchitecturecurator.com
IDENTIKIT ENRICO MOLTENI ARCHITECTURE
Enrico Molteni ( ) è un architetto e professore italiano
Ha studiato al Politecnico di Milano, alla Arkitektskolen i Aarhus ( K) e alla Universitat Politècnica de Catalun a (E), dove ha conseguito il dottorato di ricerca. Apre il suo studio nel 1997 a Milano, per un periodo in collaborazione con Andrea Liverani. a partecipato a più di 0 concorsi, ottenendo 30 risultati positivi tra premi e menzioni, 9 come vincitore. L’ultimo progetto vincitore è stato di recente realizzato presso il Campus Universitario di Parma. Il suo lavoro, inclusi progetti in Italia, Corea del Sud e Tailandia, è stato pubblicato e riconosciuto a livello internazionale. a insegnato per otto anni all’Accademia di Mendrisio (C ) ed è attualmente professore associato all’Università di Genova. Ha tenuto conferenze e partecipato a mostre di architettura in numerose istituzioni, come la Biennale di Venezia, sia in Italia che all’estero. I suoi libri più importanti sono Álvaro Siza. Barrio de la alagueria, Evora ( ), Álvaro Siza. Case (2004), Learning architecture. Four elements (20 ), Three shapes (2024), Theodor Cron, Stanze italiane (2024). a preso parte al dibattito architettonico, in particolare come redattore di Casabella
tra loro complementari come in un incastro perfetto. Il padiglione è un puzzle. Internamente, ogni spazio si unisce in punti tangenti agli altri, e in questi punti si aprono le porte vetrate: la posizione di queste aperture permette di allargare lo spazio, lungo linee di enfilade visuali che uniscono l’intero edificio da una facciata all’altra, per 0 metri. Ogni spazio ha più di tre punti di apertura diversi, che consentono di amplificare la luce naturale, le viste, le relazioni d’uso in più direzioni. Le connessioni tra le aule e la hall, ma anche tra aule e aule, intendono definire un uso uido e essibile, il cui equilibrio tra parti cieche e parti trasparenti, tra pareti e porte permette di vivere lo spazio come spazio totale.
Al centro, un perfetto spazio di forma quadrata.
Fare un progetto è in sé un gioco di pazienza: un puzzle. Dare una forma a richieste e aspetti di diversa natura: struttura, impianti, finiture, funzioni, normative, clima, terreno, budget. Questi e altri aspetti si presentano come questioni isolate e autonome. Lo scopo del progetto si orienta invece verso la sintesi, verso l’insieme. In questa totalità, in questa forma finale, ogni pezzo, ogni elemento è necessario e indispensabile nel costruire il senso e la bellezza del tutto. L’edificio è concepito come un’architettura interamente realizzata con sistemi costruttivi a secco, con struttura portante lignea costituita da travi-pilastri in lamellare e pannelli CLT per i solai, con grandi serramenti vetrati per i prospetti perimetrali. L’intera superficie di ciascun edificio è di circa 900 metri quadrati e si regge tutta su 4 pilastri centrali, circolari, e sui pilastri perimetrali, opportunamente controventati. L’inclinazione dei pilastri del portico, che aggiunge ulteriore superficie, funge da controvento, evitando le
croci. Le partizioni interne sono in cartongesso, protette con un rivestimento fino da centimetri in P C grigio, in continuità con il pavimento. I controsoffitti acustici sono in fibra di legno. Nell’insieme l’ambiente è sobrio, naturale, luminoso, uno sfondo neutro e confortevole alle attività e alla presenza colorata e vivace dei ragazzi e dei bambini.
In termini impiantistici, l’edifico è stato costruito secondo i criteri N E a elevata efficienza energetica, e raggiunge una classificazione pari a 22,4 kWh/m2 anno. Ventilazione meccanica mediante impianto canalizzato a soffitto, oscuramento con tende esterne motorizzate, riscaldamento invernale e raffrescamento estivo tramite pannelli radianti a pavimento, sistema di building automation, impianto con pannelli fotovoltaici per una potenza pari a 96 kWp, a copertura quasi completa dell’intero fabbisogno energetico dell’edificio.
Il progetto paesaggistico si propone di fornire le condizioni per far sì che i bambini e i ragazzi possano esplorare e abitare i giardini come parte di un sistema verde più ampio. La siepe non è una barriera ma diventa un primo piano visuale in una sequenza che si dilata e si fonde con il bosco e il campus. Nel cortile centrale tra i due corpi separati, si fa presente, simbolicamente e fisicamente, la loro unione: lo spazio comune intorno al quale tutto si raduna. In questo centro l’uso simbolico del colore rosso diventa protagonista. Questo spazio pubblico è un’aula a cielo aperto, un luogo di scambio, di condivisione, di confronto, che si presta per accogliere eventi comuni, anche allargati alla comunità del Campus e all’intera città. L’edificio è stato realizzato in 0 giorni lavorativi, con 48 imprese, 4.500 presenze totali in cantiere e nessun infortunio.
BERGMEISTERWOLF Scissione - Casa EM
www.bergmeisterwolf.it
Una costruzione a telaio in legno formata su una base di cemento, che si incastra nel paesaggio, crea transizioni ed effetti d'ombra tra i materiali.
tesi!
La casa modella il sito, continua a tes-
di situazione di cortile con spazi aperti e nascosti. Nell'estensione verticale, la costruzione in legno forma lo spazio
abio Spera
Fabio Spera è consulente nell’ambito della progettazione antincendio dal 1998, iscritto negli elenchi del Ministero dell’Interno, ha collaborato a progetti di adeguamento di centri commerciali, alberghi, case di cura e soprattutto all’adeguamento delle strutture sportive del CONI al Foro Italico di Roma e dei Musei Capitolini. La sua attività professionale per conto di strutture pubbliche e private non si è mai interrotta e prosegue ancora oggi, accompagnata negli ultimi anni da docenze per la formazione di quadri RPP, centri di avviamento al lavoro e interventi al Master internazionale di II livello sul Restauro architettonico e cultura del patrimonio. Negli ultimi anni si è dedicato alla sperimentazione e ricerca nel settore della prefabbricazione leggera di sistemi costruttivi legno con legno, ottenendo a fne 2021 l’attestato di brevetto per invenzione industriale per un “Sistema costruttivo a pannelli intelaiati per la realizzazione di edifci e altre applicazioni in campo strutturale” (domanda n. 102017000011435 depositata il 15/02/2017).
speciale sia strutturalmente sia architettonicamente e assume il carattere del sito attraverso la forma del tetto. Il paesaggio del tetto si sviluppa dall'edificio, dal quartiere. Con le sue sporgenze e rientranze, crea un effetto ombra, una dissoluzione che viene ulteriormente intensificata dalla colorazione del legno. Una costruzione a telaio in legno formata su una base di cemento, che si incastra nel paesaggio, crea transizioni ed effetti d'ombra tra i materiali. I listelli realizzati con tavole di Larice spazzolate molto grossolanamente nel gioco cromatico dei toni del verde scuro, nello stile della natura.
La casa gioca con la tradizione, i dettagli particolari e la materialità e crea un'unità. Sopra le finestre sono state create delle tettoie sovradimensionate che
riprendono i dettagli delle cascine circostanti e li intensificano ancora una volta. Il muro continua la linea dei salti del terreno e crea così un intimo cortile interno, che può essere percepito e vissuto attraverso un'incisione circolare nella terrazza. In esso un albero, la cui chioma diventa parte della stanza. All'interno si creano situazioni spaziali che stabiliscono riferimenti, sequenze spaziali, percorsi verticali in una casa che pone accenti olistici. Inoltre, un gioco di matericità, le pareti in argilla colorano accenti che tracciano il luogo e rendono percepibile l'architettura anche all'interno. Dettagli contemporanei come il salotto, la stufa di fattoria con la sua panca per la stufa, particolari dettagli di collegamento sono anche qui reincorporati e danno alla casa la sua identità.
ANTONIO DE ROSSI
Mizoun de la Villo
Casa alpina del Welfare
Una struttura pubblica a servizio del processo di rigenerazione di Ostana, che offre servizi di valenza collettiva agli abitanti e ai visitatori del paese.
Ostana è un piccolo insediamento occitano dell’alta valle Po, ai piedi del Monviso, che in anni recenti è diventato simbolo dei processi di rinascita sulle montagne e nelle aree interne. .200 abitanti nel 2 , sono diventati solo residenti fi ssi alla fi ne del Novecento, oggi invece il borgo può contare su una popolazione di più di 50 persone, costituita da molte famiglie giovani, ad alto livello di scolarizzazione e con figli.
La Mizoun de la Villo è solamente l’ultimo tassello di un progetto di infrastrutturazione del luogo incentrato sul welfare che, insieme alla rigenerazione a
base culturale e allo sviluppo di nuove attività agricole e turistiche, è stato fondamentale per il percorso di reinsediamento. Con il supporto del Politecnico di Torino, la comunità locale ha infatti realizzato una serie di architetture destinate alla cultura, ai servizi, alla produzione, al turismo green.
La Mizoun de la Villo, vera e propria Casa alpina del Welfare, è un piccolo edificio pubblico, fi nanziato col Programma 6000 Campanili del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ospita il progetto pedagogico sperimentale la Scuola di O, per bambini da
a anni, gestito dalla Cooperativa di comunità Viso a Viso, l’ambulatorio medico del paese con annessi spazi per il wellness e i trattamenti di fi sioterapia, un laboratorio artigianale di pasticceria-panetteria condotto da una coppia di giovani venuti ad abitare a Ostana dalla pianura, gli archivi comunali. Dal punto di vista energetico, la Mizoun de la Villo è in rete con il prossimo e sottostante Centro Sportivo e Benessere, denominato Aigo Peiro, condividendone la produzione geotermica, fotovoltaica e di solare termico.
Innovazione e sostenibilità: l’edificio, in virtù degli impianti geotermici e solari, è dal punto di vista energetico autosufficiente al di là di questi aspetti, l’innovazione deriva dall’essere una struttura
pubblica a servizio del processo di rigenerazione di Ostana, che offre servizi di valenza collettiva agli abitanti e ai visitatori del paese, con particolare rilevanza nel caso del progetto pedagogico sperimentale della Scuola di O rivolto a bambini da a anni.
Valore esemplare: l’edificio entra nel dibattito odierno sulle Case di comunità e del welfare come elementi non solo erogatori di servizi, ma “attivatori” dei percorsi di rigenerazione nelle aree interne e montane.
Partecipazione e sensibilizzazione: l’edificio è l’esito del percorso collettivo della comunità di Ostana circa la determinazione dei contenuti e degli obiettivi del progetto di rigenerazione.
IDENTIKIT PROGETTO MIZOUN DE LA VILLO CASA ALPINA DEL WELFARE
• Scuola di O per bambini da a anni
• Ambulatorio medico e spazi per il wellness
• Laboratorio artigianale di panetteria-pasticceria Quel Po di Pan
• Archivi comunali
• Progettisti: Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Luisella Dutto
• Committenza: Comune di Ostana
• Luogo: Borgata Villa, Ostana, alle Po (CN)
• Anno: 202
• Fotografie: Laura Cantarella
• Importo dei lavori: 425.000 €
prospetto sud
Mizoun de la Villo - Casa alpina del Wefare, Ostana - Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Luisella Dutto
Prospetto Sud - scala 1:50
STUDIO MIXTURA - ARCHITETTO CESARE QUERCI AIDi. Accoglienza In Dispensa
L'edificio, uno dei dodici finalisti del ood Architecture Prize 2024 di Klimahouse, che ha avuto la Menzione speciale della Giuria, è un padiglione solidale per il sostegno e la distribuzione di cibo a famiglie e persone bisognose.
Situato nel comune di Terlizzi, in provincia di Bari, e adiacente al convento casa madre della Fraternità francescana di etania, l'edifi cio AI i (acronimo di Accoglienza In ispensa ) si apre verso la città diventando un elemento di unione e mediazione tra la vita del convento e la strada cittadina.
Ospita un magazzino per lo stoccaggio dei pacchi alimentari, una cella frigorifera, un punto di distribuzione, un uffi cio per l’accoglienza e l’ascolto, servizi igienici e drive-through per la distribuzione dei pacchi alimentari. Nelle richieste della committenza era necessario realizzare un edifi cio semplice e accogliente, ma che denun-
ciasse la sua unicità, proprio per l'importanza della funzione che avrebbe dovuto svolgere.
È stato importante prestare attenzione anche ai tempi e ai costi di realizzazione, poiché negli ultimi anni la necessità di avere un luogo dedicato alla distribuzione e all'ascolto è diventata sempre più pressante.
IL PROGETTO
L'edifi cio si colloca sul muro di cinta del lotto del convento, divenendone parte integrante e svolgendo una funzione di fi ltro tra la vita del convento e la strada cittadina.
Il progetto è partito dall'idea di “casa
come luogo di ospitalità ”, giocando con la sua immagine archetipica di un edifi cio simmetrico con tetto a due falde. Ruotando la linea di colmo, e modifi cando la posizione delle travi principali e secondarie, la casa tradizionale si trasfi gura in un edifi cio dinamico, pur mantenendo l'asse di simmetria e una semplicità costruttiva, utile a ridurre costi e tempi di costruzione.
IDENTIKIT PROGETTO
• Year: 2023
• What: Solidal Pavilion
• Where: Terlizzi ( A), Ital
• Client: Fraternità Francescana di Betania
• Built area: 220 sqm
• Site area: 40 sqm
• Author: Mi tura (Maria Grazia Prencipe, Cesare uerci)
• Lead Architect: Cesare Querci
• Structural Calculation: EW Enginereeng works
• Laminated wood supply and cutting: Hasslacher Norica Timber
• Wooden structure installation: Progetto Immobiliare S.r.l, Realty
Bioedilizia
• Metal roofing and facade: PREFA Italia
• Metal roofing and facade installation: Lattonerie Lazazzera Srl
• Design Team: Cesare Querci, Maria Grazia Prencipe, Guido Di Croce
La struttura principale è in legno lamellare, mentre le tamponature sono a telaio con interposto isolamento. Il tetto è ventilato, con rivestimento in lamiera di alluminio olumetricamente l'edifi cio si presenta compatto a nord e a ovest, con facciate metalliche in continuità con la copertura. A est e a sud le due facciate dell'edifi cio sono arretrate rispetto alla linea del tetto svelando la struttura in legno lamellare e gli elementi brise-soleil in legno che svolgono la duplice funzione climatica e di privacy rispetto alla strada e al resto della città. Con questa operazione si genera uno spazio porticato antistante la zona dedicata all’accoglienza e alla distribuzione dei pacchi, che garantisce riparo dalla pioggia e dal sole. Il sistema distributivo è a senso unico. Si accede all’area da un cancello posizionato lungo la strada comunale a sud est, si transita sotto il porticato dove avviene la distribuzione dei pacchi alimentari e l’accoglienza, e si esce da un altro cancello posizionato a nord est.
L'area verde circostante l'edifi cio, cos come la viabilità e i parcheggi, sono progettati per garantire la massima permeabilità del suolo, grazie all'utilizzo di elementi autobloccanti verdi, limitando il surriscaldamento nelle ore
più calde della giornata. Energeticamente l'edificio sfrutta i pannelli fotovoltaici già in funzione nell'adiacente convento.
« Come architetti, abbiamo una profonda responsabilità. gni edificio stabilisce una relazione tra uomo e ambiente, pu unificare o separare. gni architettura – afferma Cesare Querci, cofondatore dello studio, racconta l’approccio progettuale di Mixtura – , indipendentemente dalle sue dimensioni, un segno permanente nel con -
testo e può contribuire a cambiarlo in modo migliore. La sfida per noi cercare sempre di fare di più con meno! ».
L'edificio è stato premiato al Premio Architettura del Legno 2024 con la Menzione speciale giuria. La seconda edizione del Wood Architecture Prize promosso da Klimahouse nell'ambito della fiera di olzano in Italia, uno degli eventi più importanti in Europa sulla sostenibilità e sulle costruzioni in legno, ha rappresentato un’iniziativa stimolante per chi progetta con il legno.
www.senonertammerle.it
LUKAS TAMMERLE
SENONER TAMMERLE ARCHITETTI
RIFUGIO PASSO SANTNER
Con la Menzione speciale della Giuria, fra i dodici finalisti della seconda edizione del ood Architecture Prize 2024 di Klimahouse, è stato premiato il rifugio Passo Santner a 2.734 metri di altitudine sulle Dolomiti in Alto Adige.
Il nuovo rifugio Passo Santner si trova sotto la cima Catinaccio (2. m) nel massiccio montuoso del Catinaccio nelle Dolomiti occidentali dell'Alto Adige, a un'altitudine di 2. 4 metri. Posizionata direttamente sulla Croda di Re Laurino, che scende ripida verso ovest nella valle di Tires, presso il cosiddetto Passo Santner, si trova il rifugio. Costruito negli Anni '50, è stato ora ricostruito tra il 202 e il 202 .
Con piani inclinati che si sostengono reciprocamente in modo statico e protettivo, la casa si erge in questo luogo prominente. La forma arcaica del triangolo nell'ambiente alpino si è sviluppata da approcci pragmatici alla statica e alla protezione dalle intemperie, staccandosi da qualsiasi forma architettonica arbitraria. La disposizione compatta delle camerate nei piani superiori ha determinato la stretta distan-
za tra gli assi della struttura reticolare triangolare in legno, che sovrasta la sala principale al piano terra.
La lamiera zincata della copertura si colora al tramonto, passando da arancione a giallo. La mattina successiva il rifugio ri ette già le tonalità del cielo azzurro. La casa rifugio cerca di essere parte del paesaggio, assumendo la sua atmosfera. Speriamo che l’edifi cio sia accolto dalle montagne.
La struttura statica consiste in una combinazione di telai reticolari triangolari che vengono irrigiditi con pannelli in legno massicci per il tetto. Le superfi ci del tetto che si controbilanciano staticamente consentono un dimensionamento molto economico della struttura, se si tiene conto delle elevate in uenze del vento e della neve. Le superfi ci del tetto sono composte da legno massiccio da 20 mm con isolamento in fi bra di legno da 0 mm.
La protezione dalle intemperie esterna è costituita da rivestimenti su tutti i lati in lastre di lamiera d'acciaio zincato aggraffati.
La stretta distanza assiale di 3,0 m è stata dettata dalla disposizione compatta delle stanze da letto.
L'edifi cio non dispone di riscaldamento.
Il rifugio Santnerpass cerca, in vari modi, di essere una risposta ovvia e sicura alla sfi da edilizia in gioco.
A SUD DEL BRENNERO, IL LEGNO SEMBRA BRUCIARE IN MODO DIVERSO…
Dal Santnerpass del Catinaccio, il Rifugio Passo Santner, si gode indubbiamente di una vista spettacolare.
Verso nord si può scrutare il Rifugio Bolzano, risalente alla fine del I secolo. La sua costruzione fu avviata nel dal “Deutschen und Österreichischen Alpenverein” e inaugurata nel . Appena dieci anni dopo, la struttura aveva raggiunto la sua massima capacità e fu quindi ampliata approssimativamente alle dimensioni attuali. Dalle testimonianze storiche emerge che ci fu una discussione per molti anni se l’espansione dovesse essere realizzata in legno o in pietra. Alla fine, la decisione fu a favore della costruzione in pietra.
Se in quel periodo era ovvio utilizzare le pietre locali per la costruzione, poiché i costi dei materiali da costruzione e della manodopera avevano un rapporto diverso, oggi è indubbiamente il legno che si adatta meglio alla costru -
zione di un rifugio in alta montagna: leggerezza di trasporto, buone proprietà isolanti, possibilità di prefabbricazione e l'aspetto ecologico parlano da sé.
Durante la progettazione, immergendosi nella tematica del "puro legno come materiale da costruzione", si viene rapidamente frenati. Mentre a nord del Brennero non ci sono fondamentali ostacoli per la costruzione di un rifugio in legno dal punto di vista della protezione antincendio, a sud del Brennero al legno viene attribuito un comportamento antincendio peggiore. Ad esempio, non è ammissibile realizzare un vano scala di emergenza con legno strutturale a vista. Vengono favorite le costruzioni in cemento armato, o in alternativa le strutture in legno devono essere rivestite con pannelli antincen -
dio, approccio che però non rende esteticamente giustizia al materiale da costruzione stesso.
Inoltre, con ogni volo di elicottero possono essere trasportati soltanto 0,3 m³ di calcestruzzo, ai quali si devono aggiungere i casseri qualora si debba
costruire con calcestruzzo gettato in opera. Solo attraverso la simulazione statica del legno in caso di incendio e la realizzazione di una scala di emergenza esterna aggiuntiva – anziché di una scala a pioli altrimenti ammissibile – è stata concessa la deroga.
di Sonia Maritan
www.xlamdolomiti.it www.livingalberione.it
LA NUOVA DIMENSIONE DELL’ABITARE URBANO
Living Alberione è un importante complesso situato alle porte di Trento, di cui Xlam Dolomiti è stato il General Contractor: composto da 36 appartamenti, esprime un nuovo concetto dell’abitare urbano. La posa di tutte le strutture in legno è stata completata in soli 4 mesi, anche grazie all’applicazione del BIM: un metodo che consente l'integrazione tra progettazione impiantistica e strutturale, attraverso il quale è possibile ottimizzare notevolmente le attività di realizzazione in cantiere.
In queste pagine i rendering e le fotografie del complesso residenziale Living Alberione alle porte di Trento rappresentato sia nella fase di cantiere sia di ultimazione dei lavori.
Living Alberione è un importante complesso situato alle porte di Trento che con i suoi 36 appartamenti, che variano dalle residenze con giardino agli attici sul tetto, offre alla città modi di abitare ugualmente soddisfacenti: casa per giovani coppie, professionisti e professioniste e famiglie alla ricerca di spazi confortevoli.
Situato all'ingresso della città di Trento, Living Alberione è l’espressione di un nuovo concetto dell’abitare urbano. Un’elegante residenza di design, dove la tecnologia più semplice ma evoluta semplifi ca e migliora la vita quotidiana. Un innovativo progetto di contemporar living, fi rmato dallo studio di Architettura GAGA , in cui ogni dettaglio è un invito al benessere.
In Living Alberione il legame tra architettura e natura è centrale: il dialogo ar-
monico tra questi due mondi crea una fusione pressoché totale tra ambienti interni e verde esterno. La nostra percezione del comfort comincia dalla casa, il bene più prezioso, da qui la realizzazione di una residenza in cui ogni dettaglio è stato accuratamente pensato per semplificare e rendere maggiormente confortevole la vita quotidiana. Questa moderna ed elegante residenza si compone di tre corpi collegati tra loro al piano terra e al primo piano: il corpo A e il corpo B, costituiti da 5 piani fuori terra, ospitano rispettivamente 12 e 15 unità di varie metrature tutte dotate di logge private o terrazze/giardini. Il corpo C è sviluppato invece su 4 piani fuori terra e ospita 8 esclusive unità. Le metrature disponibili sono varie, a partire da unità con una stanza fi no a quattro stanze.
La residenza si colloca in classe energetica A e ha una forte impronta eco-friendly: gli accorgimenti costruttivi, i sofi sticati impianti tecnologici e l’impiego di fonti di energia alternativa garantiscono non solo un monitoraggio continuo dei consumi energetici, e quindi un conseguente risparmio, ma anche un benessere profondo della persona.
Living Alberione è un complesso abitativo nato per regalare piacevoli momenti di assoluto relax all’interno della propria abitazione, nel quale la cura dei dettagli e l’impiego di materiali naturali come il legno e compositi minerali, sia nelle pavimentazioni sia nei rivestimenti, contribuisce a rendere maggiormente accoglienti gli ambienti, nonché a infondere uno stato di benessere psicofi sico. Gli interni sono spazi da vive-
re studiati con un pensiero costante rivolto all’alta qualità di vita dei fruitori, dove si respira una diffusa e piacevole sensazione di tranquillità. Le ampie vetrate regalano una suggestiva vista sui giardini e una piacevole illuminazione naturale agli ambienti, garantendone il comfort e la riduzione dei consumi per l’illuminazione artifi ciale.
IDENTIKIT PROGETTO LIVING ALBERIONE
• Cliente: Ubika - Gruppo Bertoldi
• Progettista architettonico: Studio GAGA
• Progettista strutture in cemento armato: Sergio Gasperetti
• Realizzazione impianti: Sovecar Strutture in legno e finiture: Xlam Dolomiti
Un complesso in sintonia con il signifi cato di biofi lia. Il termine biofi lia è una combinazione di due parole che discendono dal greco: "vita" (bio) e amore (fi lia) esso signifi ca letteralmente "amore per la vita" e in senso più ampio anche "amore per la natura". In effetti, il sistema costruttivo in legno utilizza un elemento da sempre presente in natura, che genera sintonia ed equilibrio nell'ambiente e nella vita quotidiana.
Xlam Dolomiti è un partner di fi ducia nel mondo della bioedilizia, specializzato nella produzione di pannelli XLAM e nella progettazione e realizzazione di edifi ci in legno ad alte prestazioni e si distingue per la sua capacità di produrre direttamente i pannelli, potendo cos garantire grande essibilità e altissima qualità.
In qualità di General Contractor l’azienda ha seguito questo sviluppo a 360° occupandosi sia del progetto
strutturale e costruttivo sia della realizzazione di tutte le opere di coibentazione e fi nitura: cartongessi, cappotti, pacchetti tecnici e coperture. In particolare, i punti salienti relativi al progetto di Living Alberione e che hanno garantito un risultato fi nale apprezzabile, nonostante l’ampiezza del progetto residenziale, sono stati rappresentati dalla progettazione eseguita applicando il BIM che ha consentito una forte integrazione tra progettazione impiantistica – eseguita da Sovecar – e strutturale, che ha permesso di ridurre notevolmente le ineffi cienze in cantiere e anche grazie a questo di completare in soli 4 mesi la posa di tutte le strutture in legno fornite da Xlam Dolomiti, per la realizzazione delle quali sono stati utilizzati 850 mc di legno, permettendo quindi di immagazzinare 850 tonnellate di CO2 . Xlam Dolomiti in questo progetto ha confermato la sua mission: costruire edifi ci di grande pregio e qualità, portando avanti la lunga tradizione del legno, sempre con uno sguardo rivolto all'innovazione e alla sostenibilità.
THE NEW DIMENSION OF URBAN LIVING
Living Alberione is an important complex located on the outskirts of Trento. Xlam Dolomiti was the general contractor for the project, which consists of 36 apartments representing a new concept of urban living.
In just 4 months, the installation of all the timber structures was completed, thanks also to the application of BIM, which enabled strong integration bet een plant and structural design, significantly reducing inefficiencies on the construction site.
Living Alberione is composed of 36 apartments, ranging from residences with gardens to penthouses on the rooftop, offering the city a variety of living experiences:couples, professionals and young families.
Located at the entrance to the city of Trento, Living Alberione is the expression of a new concept of urban living. An elegant design residence, where the simplest but most advanced technology simplifies and improves daily life. An innovative contemporary living project, designed by the GAGA Architecture studio, in which every detail is an invitation to wellbeing.
In Living Alberione the link between architecture and nature is central. The harmonious dialogue between these two worlds creates an almost total fusion between internal environments and external greenery. Our wellbeing begins with the home, the most precious asset, hence the creation of a residence in which every detail has been carefully designed to simplify and make daily life more comfortable.
This modern and elegant residence is made up of three bodies connected to each other on the ground oor and the first oor body A and body consisting of 5 oors above ground, house 12 and 15 units of various sizes respectively, equipped with private loggias or terraces/gardens. ody C is developed on oors above ground and houses exclusive units. he available sizes are various, starting from 1 room units up to rooms.
The residence is in energy class A and has a strong eco-friendly imprint: the construction features, the sophisticated technological systems and the use of alternative energy sources guarantee not only continuous monitoring of energy consumption and therefore consequent savings, but also a profound well-being of the person.
A residential complex created to offer pleasant moments of absolute
relaxation inside your home, in which the attention to detail and the use of natural materials such as wood and mineral composites, both in the ooring and in the coverings, contribute to making the rooms more welcoming and to instilling a state of psychophysical well-being. The interiors are living spaces designed with a constant thought towards comfort and quality, where you can breathe a widespread and pleasant sensation of tranquility. The large windows offer a suggestive view of the gardens and pleasant natural lighting to the rooms, ensuring comfort and reducing consumption for artificial lighting.
A complex in harmony with the meaning of biophilia. The term biophilia is a combination of two words that come from the Greek: "life" (bio) and love (filia it literally means love of life , in a broader sense also "love of nature". In fact, the wooden construction system itself comes from nature and is in total harmony with the love of life and therefore wellbeing.
Xlam Dolomiti is a trusted partner in the world of green building, specialized in the production of XLAM panels and in the design and construction of high-performance wooden buildings and stands out for its ability to directly produce the panels, thus guaranteeing significantly superior uality and exibility.
As General Contractor, the company followed this development at 360°, taking care of both the structural and construction project and the realisation of all insulation and finishing works plasterboard, coats, technical packages and roofing. In particular, the salient points relating to the Living Alberione project and which ensured an appreciable final result, despite the size of the residential project, were represented by the design carried out by applying BIM, which allowed a strong integration between plant design - carried out by Sovecar - and structural design, which made it possible to considerably reduce inefficiencies on the construction site and also thanks to this to complete in just 4 months the laying of all the wooden structures supplied by lam Dolomiti, for the construction of which 5 cubic metres of wood were used, thus allowing 5 tonnes of C 2 to be stored.
lam Dolomiti in this project has confirmed its mission to construct buildings of great value and quality, carrying on the long tradition of wood, always with an eye on innovation and sustainability.
LA FIERA DELLA SOSTENIBILITÀ COMPIE 20 ANNI
Il 12 dicembre, presso gli spazi di Green Media Lab a Milano, si è tenuta la conferenza stampa di lancio e di presentazione di Klimahouse 202 , la manifestazione internazionale dedicata all’efficientamento energetico e all’edilizia responsabile che si terrà a Bolzano dal 29 gennaio al 1° febbraio 2025 e che celebra, proprio quest’anno, la sua 20esima edizione, sottolineando l’importanza di un approccio integrato alla sostenibilità, che coinvolga sia il mondo dell’architettura e dell’ingegneria sia quello delle imprese e delle istituzioni.
In queste pagine alcuni momenti della conferenza stampa di lancio e di presentazione di Klimahouse 2025, giunta alla sua 20esima edizione, tenutasi il 12 dicembre presso gli spazi di Green Media Lab a Milano. Sotto, il team di Fiera Bolzano (ph. credits Francesco Moroni Spidalieri).
Nelle pagine seguenti, la carrellata di immagini delle 12 opere finaliste (in ordine alfabetico) del III WAP di cui si sveleranno i vincitori proprio durante la manifestazione fieristica di fine gennaio presso la fiera di Bolzano.
A dare il benvenuto e offrire un’anticipazione dei temi e delle iniziative che caratterizzeranno la prossima edizione è stato Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano, sottolineando l’importanza di un approccio integrato alla sostenibilità, che coinvolga sia il mondo dell’architettura e dell’ingegneria sia quello delle imprese e delle istituzioni.
« In questi anni Klimahouse è diventata un punto di riferimento per tutti coloro che credono in un futuro più sostenibile. Con l'edizione 2025 che ne celebra il ventesimo anniversario, possiamo dire con orgoglio che Klimahouse duran-
te tutto questo tempo ha contribuito a cambiare profondamente il panorama dell’edilizia italiana. Parliamo di numeri che raccontano un impatto a mio avviso straordinario: in questi 20 anni ci sono stati una media di 650.000 visitatori che, attivamente, hanno deciso di venire a Bolzano per informarsi ed essere ispirati da tutto quello che emerge durante la manifestazione».
L’Arch. Annalisa Metta, Professoressa in Architettura del Paesaggio all'Università Roma Tre, ha poi inaugurato la conferenza, con un intervento dal titolo "Il paesaggio è un mostro. Progettare con
a cura di Green Media Lab
la natura" dedicato alla complessità del rapporto tra natura e progetto nei contesti urbani contemporanei.
« In un tempo di gravi crisi climatiche e ambientali, l’umanità pare trovarsi impreparata, sguarnita di strumenti per affrontarle. Non stupisce perciò che sia diffuso il desiderio di tornare alla natura, riconoscendole capacità rigenerative che facilmente passano dal piano biologico e ambientale a quello estetico e morale.
Ma cos’è la natura? Come possiamo definirla cosa vuol dire progettare con la natura?
orrei invitare a ri ettere insieme sulle relazioni tra progetto di paesaggio e natura, intendendo quest’ultima un soggetto agente con cui stabilire accordi e negoziati e non come una materia inerte da sottoporre al controllo umano. Ciò richiede di rivedere i concetti di servizi ecosistemici o di sostenibilità e persino di autorevolezza, sottoponendoli a una revisione critica che possa rinnovare i metodi e gli obiettivi del progetto».
A seguire ha preso il via una panoramica del programma e dei contenuti dell’edizione 2025 svelati da Daniel Degasperi, Brand Manager di Klimahouse Fiera Bolzano, che ha sottolineato quanto i partner locali e nazionali siano stati e sono tutt’ora di fondamentale importanza per far sì che gli eventi della manifestazione siano sempre innovativi e all’avanguardia.
Uno degli appuntamenti principali è sicuramente il Klimahouse Congress, due giornate (31 gennaio – 1 febbraio), organizzate in collaborazione con l’Agenzia CasaClima, per approfondire progetti architettonici ispiratori e innovativi, attraverso il fil rouge della rigenerazione urbana, tema principale.
Ulrich Klammsteiner – Direttore tecnico dell’Agenzia CasaClima ha presentato gli speaker della ventesima edizione, progettisti internazionali e visionari nell’ambito di trasformazione e reinterpretazione degli spazi urbani. « Penso che uno degli elementi più interessanti di Klimahouse così seguita sia quello di
proporre tutte quelle idee e prospettive di cui si parla tanto, questo sia nell’ambito del green sia su quello della sostenibilità; ed è proprio su questa concretezza che abbiamo posato le basi per una collaborazione con Klimahouse che, iniziata nel lontano 2000, dura tutt’ora ». Il Direttore di Fiera Bolzano, Thomas Mur, ha poi ripreso la parola e presentato il Klimahouse Future Hub - edizione 2025in collaborazione con PoliHub, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano: una vera e propria area dedicata a 20 startup innovative che presenteranno idee e tecnologie rivoluzionarie per il settore edile. Le realtà selezionate operano in 5 diverse categorie di settore quali: nuovi materiali, energy, wellness e salubrità degli edifici, AI e soluzioni circolari. Le idee e le soluzioni proposte dalle start
In alto da sinistra, il Direttore di Fiera Bolzano Thomas Mur, e l’Arch. Annalisa Metta, Professoressa in Architettura del Paesaggio all'Università Roma Tre. A destra, una ripresa della sala conferenze.
up spaziano ad esempio da soluzioni tecnologiche basate su materiali per ridurre rumori e vibrazioni, migliorando la qualità acustica degli spazi a sistemi che introducono un micro-cogeneratore a biomassa per case e piccole imprese capace di fornire energia elettrica, riscaldamento e acqua calda a basso impianto ambientale, anche per totale autosufficienza.
Un momento sicuramente molto atteso è stato poi quello della presentazione, da parte dell’Architetto Manuel Benedikter - Presidente di giuria dei 12 progetti finalisti del Wood Architecture Prize 2025 by Klimahouse, il primo premio per l'architettura e l’edilizia in legno sul territorio nazionale e di cui si sveleranno i vincitori proprio durante la manifestazione fieristica in programma dal 2 gennaio al 1° febbraio 2025.
Giunto alla sua terza edizione, il concorso, promosso con il patrocinio e il contributo scientifico dell'Università Iuav di Venezia e del Politecnico di Torino e con la collaborazione di PEFC ItaliaAssociazione senza fini di lucro che promuove la gestione forestale sostenibile e UNCEM – Unione nazionale Comuni Comunità Enti Montani – si rivolge ai i protagonisti, ai talenti e agli innovatori della fi liera delle costruzioni in legno a livello nazionale per sostenere la progettazione e la costruzione di opere di architettura e di ingegneria ideate e realizzate con il legno.
« È la terza edizione del Wood Architecture Prize e abbiamo notato una qualità dei progetti molto alta. Abbiamo inoltre ricevuto anche diversi progetti pubblici e siamo felici perché vuol dire che le istituzioni si sono rese conto di quanto il legno sia un materiale di grande impor-
THE SUSTAINABILITY FAIR TURNS 20
tanza e che questa di Klimahouse è la direzione giusta da prendere. Per conoscere il progetto vincente vi aspettiamo in Fiera!».
Dal Wood Architecture Prize si è poi passati a una retrospettiva della prima edizione e lancio della seconda Wood Architecture Academy by Klimahouse –Short Master in Wood Architecture introdotta da Alessandro Cecchini, direttore YACademy Bologna - istituto internazionale post graduate fondato da famosi architetti.
Il corso è curato dai più grandi studi di architettura del mondo e offre l'opportunità a giovani progettisti di completare o aggiornare le proprie competenze e di accelerare le loro carriere.
« Ringrazio molto Klimahouse per l’invito; è bello essere qui oggi con questa prospettiva che guarda al futuro potendo raccontare quello che di concreto è stato fatto nell’anno passato grazie alla nostra visione comune. YACademy è un contesto dove ogni anno, un insieme di giovani promettenti, hanno l’opportunità di entrare in contatto con grandi progettisti e grandi nomi dell’architettura e creare un dialogo concreto con loro».
La conferenza si è conclusa ricordando a tutti come Klimahouse sia un’occasione unica per scoprire le ultime tendenze in tema di edilizia responsabile e di efficienza energetica, incontrare esperti del settore e accedere a soluzioni innovative per la sostenibilità. Il programma della 20esima edizione della Fiera internazionale per l’edilizia responsabile e l'efficienza energetica lo scorso 12 dicembre ha presentato argomenti concreti e interessanti: ci vediamo a Klimahouse, dal 29 gennaio al 1° febbraio 2025!
On December 12, at the Green Media Lab in Milan, the press conference was held to launch and present Klimahouse 2025, the international e ent dedicated to energy efficiency and responsible construction that ill be held in olzano from anuary 2 to ebruary , 2025 and which celebrates, this year, its 20th edition, underlining the importance of an integrated approach to sustainability, which involves both the world of architecture and engineering and that of businesses and institutions.
Welcoming and offering a preview of the themes and initiatives that will characterize the next edition was Thomas Mur, Director of Fiera Bolzano, who proudly emphasized that over the course of 20 years, Klimahouse has contributed to profoundly changing the panorama of Italian construction with an average of 650,000 visitors who have actively decided to visit the Bolzano fair to learn and be inspired by everything that emerges during this event. Architect Annalisa Metta then inaugurated the conference with a speech entitled "The landscape is a monster. Designing with nature" dedicated to the complexity of the relationship between nature and design in contemporary urban contexts. In a time of serious climate and environmental crises, humanity seems to be unprepared, without the tools to deal with them. It is therefore not surprising that there is a widespread desire to return to nature, recognizing its regenerative capacities that easily pass from the biological and environmental level to the aesthetic and moral one. Professor of Landscape Architecture at the University of Roma Tre, she invites everyone to re ect on the relationships between landscape design and nature, considering the latter as an agent with which to establish agreements and negotiations and not as an inert matter to be subjected to human control. This requires reviewing the concepts of ecosystem services or sustainability and even authority, subjecting them to a critical review that can renew the methods and objectives of the project. This was followed by an overview of the program and contents of the 2025 edition, including the Klimahouse Congress organized in collaboration with the CasaClima Agency, to delve into inspiring and innovative architectural projects, through the common thread of urban regeneration, the main theme.
A highly anticipated moment was also the presentation, by Architect Manuel Benedikter President of the jury of the 12 finalist projects of the ood rchitecture rize 2025 by limahouse, from which last year the Short Master in Wood Architecture was born, introduced by Alessandro Cecchini, director of YACademy Bologna
CASA LARUN
www.zarcola.com
Studio/società/ente zarcola studio
Progettista Federico Zarattini
Design Team Federico Zarattini
Edoardo Giancola
ALTER STADEL MAIREGGERHOF // AHRNTAL www.null17.it
Studio/società/ente Kollektiv null17
Progettista Philipp Steger
Design Team Arch. Michael Baumgartner
Geom. Fabian Decassiani
Arch. Heinrich Mutschlechner
CENTRO ANCK'IO www.antonioravalli.it/awp
Studio/società/ente Antonio Ravalli Architetti + Giorgio Nicolò
Progettista Arch. Antonio Ravalli + Arch. Giorgio Nicolò
Design Team Arch. Antonio Ravalli
Arch. Giorgio Nicolò
Arch. Simone Pelliconi
Ing. Roberto Daducci
Ing. Andrea Fornari
Dott. Geol. Silvia Daleffe
COSTRUITO INTORNO
CASA P www.bergmeisterwolf.it
Studio/società/ente Bergmeisterwolf
Progettista Michaela Wolf
DIDACTIC PAVILION
https://linktr.ee/bancadelfare
Studio/società/ente Banca del Fare Fondazione Matrice ETS
Progettista Arch. Filipa Farreca Sequeira Duarte
EX MARMERIA NUOVO HUB DIREZIONALE www.cordearchitetti.it
Studio/società/ente Antonio De Rossi, Laura Mascino, Edoardo Schiari, Matteo Tempestini, Maicol Guiguet
Progettista Antonio De Rossi
Design Team
Prof. arch. Antonio De Rossi
Arch. Laura Mascino
Arch. Edoardo Schiari
Arch. Matteo Tempestini
Arch. Maicol Guiguet
NIDO
D'INFANZIA DI MANIFATTURA TABACCHI
www.autautarchitettura.it
Studio/società/ente Aut Aut Architettura
Progettista Edoardo Capuzzo Dolcetta
Design Team
Arch. Gabriele Capobianco
Arch. Edoardo Capuzzo
Dolcetta
Arch. Jonathan Lazar
Arch. Damiano Ranaldi
SCUOLA D’INFANZIA E ASILO NIDO A CHIENES www.rolandbaldi.com
Studio/società/ente Roland Baldi Architects
Progettista Arch. Roland Baldi
Design Team
Arch. Roland Baldi
Arch. Sila Giriftinoglu
Arch. Erica Mazzoni
WE RURAL
www.archisbang.com
Studio/società/ente Archisbang
Progettista
Design Team
Silvia Minutolo
Arch. Silvia Minutolo
Arch. Marco Giai Via Arch. Eugenio Chironna
INDEX
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Collanti Concorde produce l’adesivo poliuretanico “XILOBOND T” certificato secondo la norma EN 15425 e con “Attestato di Conformità” dell’MPA di Stoccarda del 13.02.2015. Lo XILOBOND T è idoneo per produzione di legno lamellare per prodotti quali KVH, bilama, trilama e per pannellature portanti strutturali tipo XLAM; per strutture lignee in bioedilizia, costruzione edifici prefabbricati, case clima; per l’incollaggio di specie legnose termotrattate (tipo THERMOWOOD). Collanti Concorde produce altresì una vasta gamma di colle poliuretaniche, viniliche, ureiche, polimeri innovativi, hot-melt e hot-melt PUR.
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Via Galizia, 12 38087 SELLA GIUDICARIE (Trento) tel +39/0465 901945 - fax +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it
Progettazione e fornitura macchine e impianti per la lavorazione del legno.
Scortecciatrici - Decatastatori - Accatastatori. Tecnologie per segheria – Piallatrici per legno rotondo – Vasche per immersione per pacchi/tavole – Rusticatrici – Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali – Macinatori per scarti –Canali vibranti – Tavoli di montaggio per pareti in legno.
ADLER Italia s.r.l.
Via per Marco, 12/D 38068 Rovereto (Trento) telefono +39/0464 425308 - fax +39/0464 480957 info@adler-italia.it - www.adler-italia.it
Con circa 730 dipendenti, ADLER è il principale produttore austriaco di vernici, pitture e prodotti per la conservazione del legno. Fondata nel 1934 da Johann Berghofer, l'azienda familiare è oggi gestita da Andrea Berghofer, la terza generazione della famiglia Berghofer. Dallo stabilimento di Schwaz escono ogni anno circa 21.000 tonnellate di vernici che vengono spedite a clienti in oltre 30 Paesi del mondo. ADLER ha società di vendita in Germania, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Svizzera, Repubblica Ceca e Slovacchia; l'unico sito produttivo è la fabbrica di vernici ADLER-Werk a Schwaz / Tirolo (A). ADLER è stata una delle prime aziende del suo settore a raggiungere una produzione climaticamente neutrale dal 2018. ADLER ha ridotto al minimo la propria impronta ecologica attraverso una serie di misure. ADLER compensa le emissioni residue inevitabili attraverso certificati di protezione del clima riconosciuti e contribuisce così al finanziamento di nuovi progetti di protezione del clima.
EGGER e Häfele hanno realizzato un concetto abitativo innovativo con materiali certi cati e soluzioni funzionali.
EGGER e tutta la gamma di prodotti rivoluzionari per il design di domani, sono presenti a BAU 2025.
12° Forum dell’Edilizia in Legno
Centro Congressi | TH Hotel Parchi del Garda
Lazise sul Garda (VR)
5 - 6 marzo 2025
Costruzioni in legno: dalla pratica alla pratica!
Innovazioni | Durabilità | Ecologia | Sviluppi
Stiamo vivendo un'epoca di grandi cambiamenti e le sfide che l'industria delle costruzioni deve affrontare sono sempre più grandi. Ma siamo certi: il legno è il materiale da costruzione del futuro e l’edizione 2025 del Forum dell’Edilizia in Legno è dedicata più che mai ad affrontare i temi attuali.
Il Forum Internazionale dell’Edilizia in Legno 2025 offre ad architetti, progettisti, responsabili degli enti preposti al controllo e alla supervisione delle opere edili, costruttori, artigiani, esperti e addetti alla formazione l’opportunità di ottenere e scambiare informazioni sulle conoscenze in vari ambiti dell'edilizia in legno.
Il Forum Internazionale dell’Edilizia in Legno è organizzato dal «FORUM HOLZBAU», una piattaforma internazionale che vede coinvolte le università di Helsinki (Finlandia), Monaco di Baviera e Rosenheim (Germania), Biel/Berna (Svizzera) e Vienna (Austria) nonché il BCIT (British Columbia, Canada). In Italia «FORUM HOLZBAU» collabora strettamente con l’Università di Trento.
L’obiettivo di questo evento è di promuovere il settore dell’edilizia in legno.
Mercoledì 5 marzo 2025
Prologo: Costruire un mondo sostenibile
Moderatore: Giuseppe Mosconi, CQ – Quality Building, Verona
15.30 Arrivo dei partecipanti e caffè di benvenuto
15.50 Saluto degli organizzatori
Hugo Karre, FORUM HOLZBAU, Lurnfeld (AT)
16.00 Headquarter Zucchetti Spa – un caso emblematico di riqualificazione complessa e significativa dove il legno è attore protagonista
Francesco Marroni, LignoAlp – Damiani-Holz&Ko Spa, Bressanone
16.30 Ibridazione tra materiali: un’ulteriore opportunità per lo sviluppo delle strutture in legno
Giovanni Spatti, Wood Beton S.p.A., Iseo
17.00 L'industria immobiliare scopre il legno come importante materiale da costruzione: quali sono motivi?
Stefano Corbella, COIMA, Milano
17.30 Dibattito con i relatori della sessione
17.50 Master’s Colloquium Giovani neolaureati e ricercatori di varie università italiane sono invitati a presentare il proprio lavoro nell’ambito delle costruzioni in legno.
Prof. Ivan Giongo e dott. Daniele Casagrande, Università di Trento, Trento
18.30 Piccolo aperitivo negli spazi espositivi
19.30 Cena conviviale. Ristorante ‘Acquaviva’, TH Hotel Parchi del Garda – prenotazione richiesta
Convegno in lingua Italiana con il sostegno di
Sono previsti crediti formativi professionali (CFP) per Architetti, Ingegneri, Geometri.
Giovedì 6 marzo 2025
08.30 Arrivo dei partecipanti e caffè di benvenuto
08.50 Saluto degli organizzatori
Hugo Karre, FORUM HOLZBAU, Lurnfeld (AT)
Il futuro delle costruzioni in legno:
Infinitamente vario
(*) le lezioni di questa sessione sono in inglese, con traduzione simultanea in Italiano
Moderatore: Hugo Karre, FORUM HOLZBAU, Lurnfeld (AT)
09.00 Specifiche e linee guida per futuri edifici in legno (*)
Prof. Stefan Winter, Politecnico TUM, Monaco (GER)
La sicurezza antisismica prima di tutto
Moderatore: Prof. Maurizio Piazza, Università di Trento, Trento
11.00 Il nuovo Eurocodice 8 e la progettazione strutturale per la resistenza sismica
Prof. Ivan Giongo, Università di Trento, Trento
11.30 Retrofit antisismico di edificio esistente con esoscheletro in CLT
Flavio Nebiolo, d-quadro srl., Cuneo
12.00 Ripristino della sicurezza sismica di edifici in legno danneggiati
Tiziano Sartori, ReWood, Strembo
12.30 Dibattito
12.40 Pranzo negli spazi espositivi
Particolare attenzione all'umidità
Moderatore: Prof. Andrea Bernasconi, Haute Ecole d’Ingénierie et de Gestion, Yverdon (CH)
13.50 La protezione dall’umidità già in fase di progettazione architettonica
Prof. Davide Maria Giachino, Politecnico di Torino, pres. Gruppo Qualità Legno (GQL), Torino
14.20 La protezione dall’umidità nella pratica già in cantiere
Franco Piva, Ergodomus srl., Pergine Valsugana
14.50 Risanamento dell’umidità nelle costruzioni in legno
Günther Gantioler, TBZ SaS, Bolzano
15.20 Dibattito
15.30 Pausa caffè negli spazi espositivi
L’edilizia in legno: Contemporanea e
orientata al futuro
Moderatore: Giuseppe Mosconi, CQ – Quality Building, Verona
16.00 Trasformare il vecchio in nuovo –riqualificazione urbana a Londra (UK)
Davide Canducci, Canducci Group, Pesaro
16.30 Il nuovo asilo di Lugo: un‘onda di legno
Lorenzo Franzoni, Cisanova Srl., Quattro Castella
17.00 The Hub – Scuola Ingegneria Università degli Studi di Padova
Thurner Josef Holzhandel, Kötschach (AT) timbertrend, Möllbrücke (AT)
Raccoglie tutte le informazioni relative al settore dell’edilizia in legno. Notizie aggiornate dal mondo dell’economia, comunicazioni dalle aziende, presentazione di nuovi prodotti e delle più recenti scoperte nel mondo scientifico e della ricerca. www.forum-holzbau.com
Internationales Wood BioEconomy-Forum (WBE) 19./20. febbraio 2025 Rosenheim, DE Bois Construction (FBC) 26–28 febbraio 2025 | Paris, FR
Westdeutsche Fachtagung Tragwerksplanung im Holzbau (HTK) 12./13. marzo 2025 Mönchengladbach, DE
Internationaler Kongress HolzBau | Technik & Wirtschaft (HTW) 19./20. marzo 2025 | Memmingen, DE
Forum Holzbau Polska (HBP) 1./2. aprile 2025 | Jachranka bei Warschau, PL
Fórum de Construcción con Madera (FMC) 14./15. maggio 2025 | Pamplona, ES
Deutscher Holzbau Kongress (DHK) 20./21. maggio 2025 | Berlin, DE
09.30 Costruire per il futuro: l'edilizia circolare con il legno (*)
Klaus Günter, Partner und Partner Architekten, Berlino (GER)
10.00 Costruzioni a forma libera (quasi) senza limiti (*)
Martin Looser-Frey, Blumer-Lehmann AG, Gossau (CH)
10.30 Pausa caffè negli spazi espositivi
17.40 Conclusioni e chiusura dei lavori
18.00 Rinfresco negli spazi espositivi
VEH-Verband der Europäischen Hobelindustrie, Vienna (AT)
WAT Srl ALU-Foot, Preganziol (IT)
Wood Beton SpA, Iseo (IT)
Wood Control, Trissino (IT)
X-Lam Dolomiti, Castelnuovo (IT)
Abbiamo ancora a disposizione degli spazi per espositori.
Süddeutscher Holzbau Kongress (SHK) 2./3. luglio 2025 Stuttgart, DE
Ogni convegno è accompagnato da un’area espositiva nella quale saranno presenti primarie aziende di settore. Spazi per espositori a richiesta.
Piattaforme
Patrocinio
12° Forum dell’Edilizia in Legno
Centro Congressi | TH Hotel Parchi del Garda
Lazise sul Garda (VR)
5 - 6 marzo 2025
Costruzioni in legno: dalla pratica alla pratica!
Innovazioni | Durabilità | Ecologia | Sviluppi
Contatto / Iscrizione
FORUM HOLZBAU Italia
timbertrend e.U.
Hugo Karre
T +43 660 144 20 20 hugo.karre@forum-holz.com www.forum-legno.com
Iscrizioni online: www.forum-legno.com
Fax: +43 4769 233 69
Mi iscrivo al 12° Forum dell’Edilizia in Legno
Mercoledì, 5 marzo 2025 Prologo e cena conviviale EUR 75,(compresa la documentazione)
Giovedì, 6 marzo 2025: Forum Legno Edilizia Italia EUR 95,Mercoledì, 5 marzo e Giovedì, 6 marzo 2025 EUR 150,(Prologo, cena conviviale e Forum) (IVA esclusa)
Nome e Cognome / Indirizzo
Indirizzo di fatturazione
Date e orari
Mercoledì 5 marzo 2025
15.30 Arrivo dei partecipanti e caffè di benvenuto
15.50 Saluto degli organizzatori
16.00 Prologo: Costruire un mondo sostenibile
17.50 Master’s Colloquium
19.30 Cena conviviale
Giovedì 6 marzo 2025
08.30 Arrivo dei partecipanti e caffè di benvenuto
08.50 Saluto degli organizzatori
09.00 Il futuro delle costruzioni in legno: Infinitamente vario
11.00 La sicurezza antisismica prima di tutto
13.50 Particolare attenzione all'umidità
16.00 L’edilizia in legno: Contemporanea e orientata al futuro
Sede del convegno
TH Hotel Parchi del Garda
37017 Pacengo di Lazise / Verona, Italia
T +39 045 649 96 11 info@hpdg.it
www.hotelparchidelgarda.it
Parcheggi riservati davanti al centro congressi
Condizioni
Le prenotazioni al convegno dovranno essere effettuate in forma scritta e saranno considerate in ordine di arrivo. Il pagamento della tassa di partecipazione deve avvenire prima dell’inizio del convegno. In caso di una disdetta di partecipazione entro una settimana prima del convegno va pagato il 50% dell'importo. La mancata partecipazione e le disdette comunicate entro 6 giorni prima del convegno non danno diritto alla restituzione dell'importo di partecipazione. È possibile frequentare il convegno al posto del partecipante registrato in qualsiasi momento.
Quota di partecipazione
Mercoledì, 5 marzo 2025: Prologo e cena conviviale EUR 75,-
(compresa la documentazione)
Ristorante Acquaviva, TH Hotel Parchi del Garda, Lazise (VR)
Giovedì, 6 marzo 2025: Convegno EUR 95,Mercoledì, 5 marzo e Giovedì, 6 marzo 2025 EUR 150,-