389_ILLEGNO_2025

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WOODY FIRE: Una linea completa di combustibili solidi ottenuti tramite cippatura di materie prime costituite da essenze di latifoglie, in forma di tronchi e tutti i derivati come re le, cippato e segatura. Scegliere una fonte energetica rinnovabile, che deriva da materie prime di origine vegetale, è diventato di rilevante importanza negli ultimi tempi, dove la salvaguardia ambientale e la liera sostenibile giocano un ruolo essenziale. Florian ha deciso di contribuire a questo cambiamento immettendo sul mercato combustibili naturali, senza aggiunta di additivi, dando nuova veste agli scarti di lavorazione e creando valore aggiunto. La vasta gamma di prodotti Woody Fire è nata quindi per soddisfare ogni tipo di esigenza e include sia i combustibili naturali, con i pellet, bricchette e sticks, sia la legna da ardere, disponibile in bancali di diverse misure.

WOODY FIRE: A complete line of wood fuels.

Choosing a renewable energy source, which comes from raw materials of plant origin, has become of considerable importance in recent times, where environmental protection and sustainable supply chains play an essential role. Florian decided to contribute to this change by bringing natural fuels onto the market, without adding additives, giving new life to processing waste and creating added value. The wide range of Woody Fire products was born therefore to satisfy every type of need and includes both natural fuels, with pellets, briketts and sticks, and rewood, available on pallets of different sizes.

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SOMMARIO

04 05 IL LEGNO 2025

07 EDITORIALE

di Sonia Maritan

LA RINATURALIZZAZIONE DELLA CITTÀ RENATURALIZATION OF THE CITY

08 ACCADEMIA & RICERCA

di Gaetano Di Pasquale

È ESISTITA UN’ETÀ DEL LEGNO?

WAS THERE AN AGE OF WOOD?

10 IL LEGNO STUPISCE ANCORA? TALBERO©

di Davide Maria Giachino e Vladyslav Mazur

UNA SUGGESTIVA METAFORA DELLA NATURA

A SUGGESTIVE METAPHOR OF NATURE

14 INCONTRI

PROFESSOR ALESSANDRO BIANCHI

di Pietro Ferrari

IL VERDE AL CENTRO GREEN FIRST

24 SPECIALE COMBUSTIONE E BIOMASSE

LA FILIERA DI PEFC

di Francesco Marini

LE BIOMASSE FORESTALI FOREST BIOMASS

28 SPECIALE COMBUSTIONE E BIOMASSE FIERE FORLENER

di Beatrice Guidi

FORLENER: FORESTA - LEGNO - ENERGIA

FORLENER: FOREST – WOOD – ENERGY

32 crocevia internazionale del legno

INCONTRI CIB:IL MERCATO DEL LEGNO

di Sonia Maritan

IL CROCEVIA INTERNAZIONALE DEL LEGNO THE INTERNATIONAL CROSSROADS OF WOOD

34 crocevia internazionale del legno

IL BOLLETTINO DE IL LEGNO

di Stefano Ghinassi

MERCATO DEL LEGNO: PREVISIONI E TREND DEL 2025 MARKET ANALYSIS

37 crocevia internazionale del legno INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

di Sonia Maritan

LA VOCE DELLA FIERA

THE VOICE OF THE FAIR

38 crocevia internazionale del legno INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

LA VOCE DI FLORIAN

THE VOICE OF FLORIAN ANTONIO BATTAGLIA

39 crocevia internazionale del legno

INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

LA VOCE DI ICRO

THE VOICE OF ICRO

PHILIPPE HARISLUR

40 crocevia internazionale del legno

INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

LA VOCE DI LAMEL LEGNO

THE VOICE LAMEL LEGNO

GIUSEPPE SANMARTINO E STEFANIA MINICHILLO

42 crocevia internazionale del legno INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

LA VOCE DI PANGUANETA

THE VOICE OF PANGUANETA STEFANIA POLI

44 crocevia internazionale del legno INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

LA VOCE DI RIGAWOOD THE VOICE OF RIGAWOOD ARI LAAKSO

46 crocevia internazionale del legno INCONTRI CIB

CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS

LA VOCE DI VIGOLUNGO

THE VOICE OF VIGOLUNGO

VERA VIGOLUNGO E STEFANO VIGOLUNGO

48 crocevia internazionale del legno OSSERVATORIO AHEC

AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL

di David Venables

PANORAMICA SULL'INDUSTRIA STATUNITENSE DEL LEGNO DI LATIFOGLIA CHALLENGES AND OPPORTUNITIES IN THE U.S. HARDWOOD INDUSTRY

58 crocevia internazionale del legno AZIENDE EGGER

di Pietro Ferrari

RISPOSTE CORAGGIOSE IN TEMPI DIFFICILI

BOLD RESPONSES IN DIFFICULT TIMES

64 AZIENDE ARPER

di Sonia Maritan LA SEDUTA IN PAPERSHELL THE PAPERSHELL CHAIR

68 ANTEPRIMA SALONE DEL MOBILE.MILANO

di Pietro Ferrari UN SALONE CHE VOLA ALTO AN EXHIBTRION FLYING HOGH

72 INDIRIZZI UTILI

ESSENZE EUROPEE

Abete Austria, Abete Vaporato, Acacia, Acero, Carpino, Castagno, Cedro, Ciliegio, Cirmolo, Faggio, Faggio Vaporato, Frassino, Larice Austria, Larice Vaporato, Larice Siberiano, Melo, Noce Nazionale, Olivo, Olmo, Ontano, Pero, Pioppo, Pino Austria, Rovere, Tiglio.

ESSENZE AMERICANE

Black Walnut, Cedro Canadese, Cherry, Cipresso, Douglas, Red Elm, Tulipier, Yellow Pine.

ESSENZE TROPICALI

Afromosia, Bubinga, Doussié, Iroko, Mogano

Sapelli, Okoumè, Palma Nera, Teak, Wengé, Zebrano.

PANNELLI E SEMILAVORATI

Lamellari di Rovere, Lamellari di Castagno, Lamellari di Frassino, Lamellari di Rovere Rosso, Multistrati di Okoumè.

LA RINATURALIZZAZIONE DELLA CITTÀ

La rubrica FORESTA URBANA – introdotta dal numero 378 de IL LEGNO –l’abbiamo richiamata proprio sull’ultimo editoriale (anche per mappare/valorizzare la risorsa legnosa urbana) e in questo numero la rivista ospita un contributo prezioso di Alessandro Bianchi, Professore di progetto e rappresentazione del paesaggio al Politecnico di Milano, che mette al centro la rinaturalizzazione della città sottolineando come la vista del verde crei una situazione mentale di benessere che è molto importante in un’epoca in cui gli spazi costruiti spesso separano anziché connettere, creando un distacco tra l’uomo e l’ambiente.

Nell’intervista fatta da Pietro Ferrari, il professore sottolinea il valore dei polmoni verdi e quanto sia importante piantare nuovo verde per creare reti ecologiche che possano garantire la biodiversità, insieme alla salvaguardia del verde esistente.

Lasciar crescere la vegetazione spontaneamente va a beneficio della biodiversità e degli insetti impollinatori che trovano i fiori – campagna per gli sfalci ridotti lanciata dal Comune di Milano – perché il vero problema è l’impermeabilizzazione del suolo compromesso nei primi trenta centimetri di spessore dove è contenuto un ecosistema minerale di microorganismi che garantisce la vita, il proliferare della vegetazione superficiale, della flora, della fauna, della biodiversità che è fondamentale per la salute di tutti. Il verde fa bene perché sequestra CO2,

latore dovrebbe esserci un piano che mette a sistema le aree verdi, creando connessioni ecologiche, ragionando a livello di città e forse oltre: il piano del verde.

Nella stessa direzione va Annalisa Metta, professoressa in Connaturazione - Architettura del Paesaggio Roma Tre – incontrata il 12 dicembre scorso in occasione della presentazione stampa della XX edizione di Klimahouse –, che invita a lavorare con la natura, invece di controllarla anche nel progetto delle città “colorate di verde”. Porta l’esempio della buca e del riporto di terra che nel tempo si ricopre di vegetazione e poi proprio in quei punti di papaveri (che prediligono i terreni accidentati) e poi l’esempio dell’aeroporto “abbandonato” che si lascia libero di vegetare anche enfatizzando questo processo progressivo: nel tempo le betulle dialogano con i blocchi di cemento tagliati e sollevati per agevolare la crescita delle piante.

pulisce l’aria, emette ossigeno e vapore acqueo, fa bene alla mente, alla psiche e crea le premesse per tutta una serie di condizioni di benessere che sono irrinunciabili per il futuro e che richiedono un balzo all’indietro nella rinaturalizzazione della città.

Alessandro Bianchi porta l’esempio di alcune reti ecologiche, dove è stato messo in atto un piano di rigenerazione urbana che passa attraverso la trasformazione di alcuni assi viari che sono stati sostituiti da assi verdi biodiversi. Un piano regolatore non ha gli strumenti per concepire connessioni ecologiche: sopra il piano rego-

Non si tratta, secondo queste analisi, solo di singoli quartieri, di singole realizzazioni, ma di pianificare il verde a livello cittadino e metropolitano, attraverso i piani del verde. Si tratta di progettare paesaggi avanzati.

Quando entro nella mia città nativa, Milano, sento la puzza dell’urbanizzazione pesante e mi sembra evidente che in questi luoghi grigi non ci sia più spazio per la vita, bisogna creare un ponte tra natura e artificio, esplorando nuove soluzioni per un abitare circolare, resiliente e armonioso, in linea con la transizione ecologica e digitale.

Sonia Maritan sulla seduta Catifa Carta allo stand di Arper durante l’ultima edizione del Salone del Mobile.Milano.

È ESISTITA UN’ETÀ DEL LEGNO?

IL RITROVAMENTO DELLA MUMMIA DI ÖTZI HA DESCRITTO CON PRECISIONE LA CAPACITÀ DELL’UOMO, GIÀ 5000 ANNI FA, DI MANEGGIARE E USARE IL LEGNO IN MODO APPROPRIATO E COMPETENTE.

di Gaetano Di Pasquale

Nei libri di scuola, le epoche preistoriche sono divise in Età della Pietra, del Bronzo e del Ferro. Il legno non ha mai avuto un suo spazio “dedicato”.

Tuttavia, la capacità di gestire il fuoco ci indica probabilmente l’inizio dell’Età del Legno; un sapere acquisito con certezza da circa 200.000 anni, attestato prima, tra 500.000 e un milione di anni fa1, in almeno una decina di siti preistorici. Inoltre, probabilmente molte delle armi e utensili preistorici arrivati fino a noi erano, almeno in parte, realizzati con questo mate-

riale, nonostante i rari i reperti che permettono di documentarne l’impiego. Questo è dovuto alle proprietà del legno, materiale organico e quindi degradabile che si conserva solo in condizioni di anaerobiosi (immerso in acqua o in ambienti molto umidi) o grazie a una combustione parziale che lo trasforma in carbone. In Africa centrale sono state trovate prove di uso del legno anche per usi strutturali risalenti a 470.000 anni fa2 .

Gli usi più antichi riguardano comunità di specie di ominidi oggi estinte; l’Età del Legno comincia quindi molto tempo prima della comparsa di noi Homo Sapiens ed

è comparabile come durata all’Età della Pietra. In tempi e luoghi più vicini a noi, un caso unico per capire cosa significasse in passato questo materiale è costituito dalla scoperta di Ötzi, la mummia di un uomo di 5300 anni fa ritrovata a 3200 metri di quota in Val Venosta. L’ambiente di ritrovamento, un ghiacciaio, quindi umidità del 100% e temperature quasi sempre inferiori allo zero, ha permesso lo straordinario stato di conservazione di abiti e attrezzature. A questo punto serve una precisazione: se si osserva al microscopio un campione di legno preistorico, carbonizzato o bagnato che sia, è possibile identificare la specie a cui appartiene perché, i caratteri anatomici necessari a fornirci questa informazione, sono spesso visibili come nel caso di un “legno moderno”.

In questo modo è stato scoperto che Ötzi utilizzava manufatti realizzati con sette diverse specie di legno: Larice e Nocciolo per lo “zaino”, Viburno per le frecce, Tasso per l’arco e il manico dell’ascia, Frassino per il manico del coltello e infine Tiglio per il ritoccatore, strumento usato per affilare le lame3. Questo dato testimonia la profonda conoscenza delle pro-

prietà dei diversi legni, risultato di migliaia di anni di saperi acquisiti e trasmessi di generazione in generazione.

Ötzi è però un caso unico; in genere i materiali più comuni che testimoniano l’uso del legno in epoche antiche sono i frammenti di carbone, sempre abbondanti nei siti archeologici; la loro identificazione permette di ricostruire in dettaglio il paesaggio forestale circostante il sito (area di approvvigionamento della legna). Ad esempio, lo studio dei carboni provenienti da una grotta situata sulla costa del Cilento e risalenti a vari momenti dell’ultimo glaciale, ha dimostrato che quest’area è stata una importante riserva di biodiversità; le fasi più fredde erano caratterizzate da una foresta dominata da Pino nero e Roverella con Frassino e Acero, a cui verso la fine del glaciale si aggiungono Tiglio, Carpino e Sambuco4 .

1. Stepka Z, Azuri I, Horwitz L, Chazan M and Natalio F., (2022). Hidden signatures of early fire at Evron Quarry (1.0 to 0.8 Mya). PNAS, 119 (25) e2123439119, https://doi.org/10.1073/pnas.2123439119.

2. Barham L., Duller G.A.T., Candy I. et al. (2023). Evidence for the earliest structural use of wood at least 476,000 years ago. Nature 622, 107–111 (2023). https://doi.org/10.1038/s41586-023-06557-9.

3. Öeggl, K., (2009). The significance of the Tyrolean Iceman for the archaeobotany of Central Europe. Veget Hist Archaeobot 18, 1–11. https://doi.org/10.1007/s00334-008-0186.

4. Di Pasquale, G.; Saracino, A.; Bosso, et al. (2020). Coastal Pine-Oak glacial refugia in the Mediterranean basin: a biogeographic approach based on charcoal analysis and spatial modelling. Forests, 11, 673. https://doi.org/10.3390/f11060673

Copyright foto Tiziana Urso

Spazio a cura del gruppo di lavoro di Filiera del Legno della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF). Coordinatrice della rubrica #Legno e Società Prof.ssa Michela Zanetti, Dip. TESAF - Università degli Studi di Padova, in collaborazione con la Dott.ssa Maddalena Monge in qualità di Responsabile dell'Uf cio Stampa SISEF. Riprendiamo la rubrica ACCADEMIA & RICERCA (redatta a partire dal numero 376/2022 e proseguita no al numero 383/2024 insieme alla preziosa collaborazione della Prof.ssa Paola Cetera e del Prof. Giacomo Goli in qualità di Coordinatore del Gruppo di Lavoro Filiera Legno), passando allo scambio con #Legno e Società, una rubrica della SISEF pubblicata sul blog SISEF.org, qui ripubblicata su sua gentile concessione. Ognuno di questi articoli viene riproposto sulla rivista IL LEGNO allo scopo di ampli care i canali divulgativi e quindi contribuire a diffondere la cultura del legno.

Nel numero 386/2024 abbiamo pubblicato "Legno, bosco e boscaioli" a cura del Professore Associato Andrea Laschi, PhD: Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF), Università di Palermo - www.unipa.it

Nel numero 387/2024 abbiamo pubblicato "La liera del legno oggi" a cura del Professore Corrado Cremonini, PhD: Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) ULF Selvicoltura, Università di Torino - www.unito.it

Nel numero 388/2024 abbiamo pubblicato “Il legno nelle nostre case” a cura della Coordinatrice dell’attività Dr.ssa Paola Cetera, Università di Sassari www.uniss.it e del Professore Associato Giacomo Goli, PhD: AGRI-03/C - Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI), Università di Firenze - www.legno.uni .it

È protagonista di questo numero 389/2025 il Professore Gaetano Di Pasquale - Professore Associato di tecnologia del legno presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e responsabile del Laboratorio di Storia della Vegetazione e Anatomia del Legno Professore aggregato di Tecnologia del Legno e Dendrocronologia - www.unina.it

UNA SUGGESTIVA METAFORA DELLA NATURA

TALBERO©: DOVE L'INNOVAZIONE DEL DESIGN INCONTRA L'ANIMA DEL BOSCO, COSÌ NASCE QUESTO CONCEPT ORIGINALE CHE CELEBRA LA MATERIA LEGNO, ELEVANDO IL MULTISTRATO DI PIOPPO A PROTAGONISTA INATTESO DEL DESIGN CONTEMPORANEO. UN PROGETTO D’ARREDO, QUELLO DELL’ARCHITETTO DAVIDE MARIA GIACHINO E DELL’ARCHITETTO VLADYSLAV MAZUR, CHE NASCE DA UNA GRANDE CONOSCENZA DEL LEGNO E DALLA SUA VALORIZZAZIONE.

di Davide Maria

Giachino e Vladyslav Mazur

Talbero© celebra la materia legno con un concept originale elevando il multistrato di Pioppo a protagonista inatteso del design contemporaneo, per questo non è semplicemente un tavolo, con una libreria e una sedia, ma una suggestiva metafora della natura che si fa arredo.

L'idea germoglia da un'intuizione audace: capovolgere la prospettiva sul pannello multistrato di Pioppo, trasformando la sua costa, solitamente celata, in una superficie vibrante e materica. Questo ribaltamento concettuale svela un potenziale inesplorato, dimostrando come un materiale spesso relegato a ruoli funzionali possa esprimere un'estetica raffinata e distintiva.

Il progetto Talbero© nasce dalla volontà di valorizzare le intrinseche qualità tecnologiche del compensato di Pioppo, un materiale dalle infinite possibilità espressive, spesso sottovalutato nel panorama dell'interior design e del design di oggetti. Dalla materia prima apparentemente umile del compensato di Pioppo, lo Studio trae oggetti di forte impatto espressivo, dove la cura del dettaglio e la ricercatezza si ispirano ai canoni

dell'haute couture. Attraverso un approccio progettuale innovativo, Talbero©, un organismo unico composto da tre elementi: un tavolo protagonista, una libreria stilizzata a forma di albero e una sedia, si presenta come un oggetto scultoreo, apparentemente monolitico, che rivela al contempo una sorprendente morbidezza formale e una texture affascinante, caratterizzata da un intrigante gioco di chiaroscuri. Questo concept pionieristico ha visto la luce grazie alla sinergia tra lo studio di design degli architetti Davide Maria Giachino e Vladyslav Mazur e la preziosa collaborazione di realtà aziendali illuminate. Vigolungo Plywood ha fornito con entusiasmo la materia prima di origine locale, credendo fin da subito nel potenziale rivoluzionario del progetto. La Falegnameria Valtorta di Canale, in provincia di Cuneo, ha poi concre-

tizzato l'idea, producendo un prototipo che ha pienamente confermato la sua funzionalità e fattibilità. Il prototipo è stato realizzato seguendo scrupolosamente il progetto sviluppato in ogni dettaglio, sia a livello di design concept sia esecutivo, dagli architetti Mazur e Giachino.

Talbero© è stato uno dei primi prodotti nati alcuni anni fa dall’idea del designer architetto Vladyslav Mazur e dell’architetto Davide Maria Giachino, esperto di architettura di legno. I due architetti collaborano nello stesso studio, una vera e propria bottega creativa, dove da sempre artigianato e innovazione si fondono.

Lo studio di Davide Maria Giachino e Vladyslav Mazur si fonda sulla potente sinergia tra il solido know-how tecnologico e la pura creatività. Questa dinamica completa e complementare permette

In queste pagine, alcune immagini del concept di Talbero©, parte della linea STRATUM, del designer architetto Vladyslav Mazur e dell’architetto Davide Maria Giachino, una catasta di tronchi di Pioppo e un ritratto dei progettisti (a sinistra l’arch. Giachino e a destra l’arch. Mazur) vicino Talbero©

loro di affrontare le sfide progettuali con una visione a 360 gradi, dalla concezione all'esecuzione. Il loro studio-bottega a Torino e Rivoli, unitamente al piccolo laboratorio artigianale di Garessio, rappresentano il cuore pulsante di questa inventiva, dove l'amore per la materia si fonde con la ricerca di soluzioni originali per l'interior design e il design di oggetti. Il design di Talbero©, così come ogni prodotto della linea STRATUM, è protetto da diritto d'autore,

a testimonianza dell'originalità e dell'unicità della concezione. Talbero© è il capostipite della linea STRATUM, una collezione in continua evoluzione che condivide la stessa filosofia progettuale: esaltare il valore tecnologico di mate-

riali poco convenzionali nel settore dell'arredamento. Gli arredi STRATUM sorprendono per la loro apparente indecifrabilità, evocando l'immagine di blocchi di legno massiccio scolpiti attraverso un processo di sottrazione. La singo-

lare modalità di lavorazione ideata dai designer permette di ottenere oggetti dal design organico e sinuoso, capaci di catturare lo sguardo per la loro unicità. Il concept Talbero© è declinato in due versioni complementari, Summer & Winter, che giocano con il tema della chioma arborea, offrendo una variazione formale che ne sottolinea la versatilità e l'adattabilità a diversi contesti.

Attualmente, lo studio di Davide Maria Giachino e Vladyslav Mazur opera realizzando ogni pezzo della linea STRATUM su misura e su specifico ordine del cliente, garantendo unicità e attenzione al dettaglio. Con questo primo articolo dedicato a Talbero©, si apre un ciclo di approfondimenti sulla linea STRATUM, con l'obiettivo di presentare nel dettaglio la filosofia e le peculiarità di ogni singolo prodotto.

A SUGGESTIVE METAPHOR OF NATURE

TALBERO©: WHERE DESIGN INNOVATION MEETS THE SOUL OF THE FOREST, THIS IS HOW THIS ORIGINAL CONCEPT IS BORN THAT CELEBRATES THE WOOD MATERIAL, ELEVATING THE POPLAR PLYWOOD TO AN UNEXPECTED PROTAGONIST OF CONTEMPORARY DESIGN. A FURNISHING PROJECT, THAT OF THE ARCHITECT DAVIDE MARIA GIACHINO AND THE ARCHITECT VLADYSLAV MAZUR, WHICH IS BORN FROM A GREAT KNOWLEDGE OF WOOD AND ITS VALORIZATION.

Talbero© celebrates the wood material with an original concept elevating the Poplar plywood to an unexpected protagonist of contemporary design, for this reason it is not simply a table, with a bookcase and a chair, but a suggestive metaphor of nature that becomes furniture. The idea sprouts from a bold intuition: to reverse the perspective on the Poplar plywood panel, transforming its edge, usually hidden, into a vibrant and material surface. This conceptual reversal reveals an unexplored potential, demonstrating how a material often relegated to functional roles can express a refined and distinctive aesthetic.

TheTalbero© project was born from the desire to enhance the intrinsic technological qualities of Poplar plywood, a material with infinite expressive possibili-

Render Talbero© Winter.

ties, often underestimated in the panorama of interior design and object design. From the apparently humble raw material of Poplar plywood, the Studio creates objects with a strong expressive impact, where attention to detail and refinement are inspired by the canons of haute couture. Through an innovative design approach, Talbero©, a unique organism composed of three elements: a protagonist table, a stylised tree-shaped bookcase and a chair, presents itself as a sculptural object, apparently monolithic, which at the same time reveals a surprising formal softness and a fascinating texture, characterised by an intriguing play of light and shade. This pioneering concept saw the light thanks to the synergy between the design studio of architects Davide Maria Giachino and Vladyslav Mazur and the precious collaboration of enlightened companies. Vigolungo Plywood enthusiastically supplied the raw material of local origin, believing from the very beginning in the revolutionary potential of the project. Falegnameria Valtorta of Canale, in the province of Cuneo, then brought the idea to fruition, producing a prototype that fully confirmed its functionality and feasibility. The prototype was created by scrupulously following the project developed in every detail, both in terms of design concept and execution, by architects Mazur and Giachino.

Talbero© was one of the first products born a few years ago from the idea of designer architect Vladyslav Mazur and architect Davide Maria Giachino, an expert in wooden architecture. The two architects work together in the same studio, a true creative workshop, where craftsmanship and innovation have always merged.

The studio of Davide Maria Giachino and Vladyslav Mazur is based on the powerful synergy between solid technological know-how and pure creativity. This complete and complementary dynamic allows them to face design challenges with a 360-degree vision, from conception to execution. Their studioworkshop in Turin and Rivoli, together with the small artisan workshop in Garessio, represent the beating heart of this inventiveness, where love for the material merges with the search for original solutions for interior design and object design.

The design of Talbero©, like every product in the STRATUM line, is protected by copyright, testifying to the originality and uniqueness of the concept. Talbero© is the progenitor of the STRATUM line, a constantly evolving collection that shares the same design philosophy: to enhance the technological value of unconventional materials in the furniture sector. STRATUM furnishings surprise with their apparent indecipherability, evoking the image of blocks of solid wood carved through a process of subtraction. The singular processing method conceived by the designers allows for objects with an organic and sinuous design, capable of capturing the eye with their uniqueness.

The Talbero© concept is available in two complementary versions, Summer & Winter, which play with the theme of the tree canopy, offering a formal variation that underlines its versatility and adaptability to different contexts. Currently, the studio of Davide Maria Giachino and Vladyslav Mazur works by making each piece of the STRATUM line to measure and on specific customer order, guaranteeing uniqueness and attention to detail. With this first article dedicated to Talbero©, a series of in-depth analyses on the STRATUM line begins, with the aim of presenting in detail the philosophy and peculiarities of each individual product.

Render Talbero© Summer.

IL VERDE AL CENTRO

UNA CONVERSAZIONE CON ALESSANDRO BIANCHI, PROFESSORE DI PROGETTO E RAPPRESENTAZIONE DEL PAESAGGIO AL POLITECNICO DI MILANO, CHE METTE AL CENTRO LA RINATURALIZZAZIONE DELLA CITTÀ SOTTOLINEANDO

COME LA VISTA DEL VERDE CREI UNA SITUAZIONE MENTALE DI BENESSERE CHE È MOLTO IMPORTANTE E COME IL VERDE EROGHI SERVIZI ECOSISTEMICI A GARANZIA DELLA SALUTE DI TUTTI: AD ESEMPIO UN EDIFICIO PRIVATO, GRAZIE

ALL’AZIONE DEL VERDE SU QUELL’EDIFICIO E INTORNO A ESSO, DIVENTA CELLULA ATTIVA DELL’AMBIENTE COMUNE, UN SERVIZIO PER TUTTI. È INDISPENSABILE

PIANIFICARE IL VERDE A LIVELLO CITTADINO E METROPOLITANO ATTRAVERSO I PIANI DEL VERDE.

di Pietro Ferrari

Il verde urbano è sempre meno un elemento decorativo delle città e sempre più uno strumento efficace ed economicamente vantaggioso per la lotta ai cambiamenti climatici, ai fenomeni estremi di esondazione dei corsi d'acqua e al surriscaldamento del pianeta. Coordinamento tra le componenti decisionali, corretta scelta delle specie vegetali e corretta gestione del fattore verde inteso non come orpello decorativo ma come necessità essenziale al benessere umano sono gli spunti fondamentali proposti dal professor Alessandro Bianchi del Politecnico di Milano in questa vivace conversazione.

Qual è la mappa dell’area lombarda?

«In Lombardia – spiega il professor Alessandro Bianchi –, in particolare nel rapporto tra Milano e le città dell’hinterland, ma anche tra Milano e le altre provincie del Nord tra Varese e Bergamo, passando

per Como e Lecco, da un punto di vista anagrafico esiste una divisione tra molti Comuni ma, data la dimensione metropolitana di Milano non c’è una soluzione di continuità tra l’area provinciale di Milano e queste città. Se fossimo a Londra si parlerebbe di un’unica conurbazione, senza queste distinzioni per aree municipali, quindi la città di Milano con i suoi satelliti, una città di seisette milioni di abitanti, non a caso è servita da tre aeroporti. Tra Milano, l’area di Lodi e queste città prealpine lo sprawl ur-

bano è diffuso, con dei frammenti di verde semplicemente interstiziali. Fortunatamente le Leggi Regionali hanno garantito la non edificabilità dei parchi: dal Parco delle Groane al Parco Nord Milano, al Parco Sud Milano, al Parco dell’Adda. Sono sistemi che appartengono a più Comuni in cui esiste questo vincolo di inedificabilità e in cui rimangono questi polmoni verdi che garantiscono, da un lato, lo stoccaggio della CO2 e, dall’altro, le emissioni di ossigeno ma – cosa che è ancora più importante per i periodi estivi particolar-

mente caldi, dovuti anche ai cambiamenti climatici – anche l’emissione di vapore acqueo da parte delle piante che garantisce un certo benessere fisico, proprio perché il vapore acqueo è benefico per la salute umana. Il vero problema – l’abbiamo visto con i recenti eventi di Valencia – è l’impermeabilizzazione del suolo: il trattamento dei suoli nei primi trenta centimetri di spessore, dove è risaputo essere contenuto un ecosistema minerale e di microrganismi che garantisce la vita, è totalmente compromesso: maltrattamento del suolo significa dunque maltrattamento della vegetazione superficiale, della flora, della fauna, della biodiversità che è fondamentale per la salute di tutti.

Diventerà sempre più importante con il passare degli anni la salvaguardia del verde esistente ma anche la necessità di piantare nuovo verde: oggi non si parla più di giardini o di viali alberati in conformità a un’urbanistica novecentesca, ma di reti ecologiche che possano garantire la biodiversità, dunque sistemi più complessi che guardano, se vogliamo, indietro a quella naturalità di cui ab-

biamo bisogno e che forse abbiamo eccessivamente nascosto sotto il mantra della necessità di progresso economico e sociale negli ultimi settant’anni.

A questo proposito io credo che le discipline debbano tornare a parlarsi: non si può fare architettura e urbanistica solo in base all’opinione di architetti e urbanisti, come non si può fare agronomia e botanica solo in un circolo ristretto agli studiosi e ai professionisti che si occupano di quella materia, ma è necessaria un'integrazione dei

saperi per tornare ad avere un ecosistema urbano, periferico, territoriale e rurale che vada a beneficio di tutti.

È molto importante rimettere assieme le caselle di un sapere complesso: nel mondo pre-industriale il filosofo era anche naturalista e aveva una visione ampia.

Logicamente oggi non è più possibile questo, perché il campo del sapere è talmente vasto e articolato che non è più immaginabile un Leonardo da Vinci, però non è

Alessandro Bianchi, Professore di progetto e rappresentazione del paesaggio al Politecnico di Milano.

Milano e il suo bacino come megalopoli lombarda.

Medellìn, un esempio che ha fatto scuola.

I dintorni di Valencia, una catastrofe che deve indurci a riflettere.

neanche immaginabile che si possa pensare a un futuro in cui le discipline siano esclusive o che vi siano ancora convegni così specialistici da non integrare nel proprio ambito altre conoscenze. Per esempio, sul verde, è stata lanciata dal Comune di Milano una campagna per gli sfalci ridotti; sfalci ridotti significa che, in alcune aree della città, per il 7-8% della superficie a verde comunale – laddove non c’è frequentazione diretta da parte delle famiglie e delle persone – si lascia crescere la ve-

getazione spontaneamente: questo va a beneficio, ovviamente, della biodiversità, del lavoro degli insetti impollinatori (perché in un prato rasato fiori non ce ne sono), però va anche a beneficio dell’abbassamento delle temperature, perché se si posiziona un termometro tra l’erba alta o su un prato rasato all’inglese le temperature sono del tutto differenti. Ora, da un lato, botanici e naturalisti sono del tutto d’accordo ma, dall’altro, i medici, gli allergologi e gli epidemiologi devono poter dire la loro per

capire se la pratica è sostenibile o non è sostenibile. Già un confronto con questi colleghi è avvenuto quest’estate, col risultato che si è ritenuto che la pratica degli sfalci ridotti possa essere ammessa, ovviamente all’interno di certi limiti.

Discussioni anche più vaste, in cui gli psicologi, per esempio, dovrebbero intervenire, partendo dalla constatazione che la vista del verde crea una situazione mentale di benessere che è molto importante. Chi, durante il periodo della pandemia che ci ha visti tutti costretti in casa, disponeva di un terrazzo con delle piante, con la semplice osservazione di queste piante, con il vedere verde attraverso la finestra, ha potuto fruire di un piccolo sollievo in quel tempo di reclusione. Quindi il verde fa bene perché sequestra CO2, pulisce l’aria, emette ossigeno e vapore acqueo, il verde fa bene alla mente, alla psiche e crea le premesse per tutta una

serie di condizioni di benessere che sono ineludibili: per il futuro è importante che siano oggetto di un balzo all’indietro nella rinaturalizzazione della città. Tutto questo implica, però, anche un confronto con chi “sa altre cose”. È certo che l’urbanizzazione pesante, la riduzione del verde, la sola infrastruttura grigia non sono il futuro. Questo è evidente sotto più profili».

Noi parliamo di verde ma di quale verde, come dobbiamo leggerlo e declinarlo, perché apporti un beneficio e all’ambiente e alle persone?

«Io ascolto i colleghi che fanno parte con me dell’organo del verde, del suolo e degli alberi del Comune di Milano – naturalisti, botanici, agronomi – e apprezzo il fatto che le nostre tre formaziomi si integrano per dare pareri comuni alla cittadinanza e al Comune di Milano. In questo contesto bisogna partire da un presupposto, che i componenti del verde urbano, essendo materia vivente, essendo degli esseri viventi, hanno un loro ciclo vitale: nascono, crescono, erogano quei servizi ecosistemici di cui abbiamo parlato, e a cui aggiungerei il conferimento di stabilità ai suoli e poi, a un certo punto, muoiono. Anche la sostituzione delle piante all’interno delle città non dev’essere letta come una violenza verso gli alberi ma come un

prendere coscienza che il verde è un essere vivente: quando sostituiamo il verde che viene a mancare, dobbiamo scegliere specie che siano indigene e resilienti, evitando specie esotiche, tenendo conto delle caratteristiche precise di ogni regione. Ma poi questo verde deve essere anche adatto e adattabile ai cambiamenti climatici i cui effetti sono già in atto, dunque, nell’implementazione del verde dobbiamo scegliere specie capaci di resistere a periodi molto siccitosi oppure, come avvenne nel 2024 in particolare in Lombardia, a piogge molto intense. Pensiamo anche all'evento del 25 luglio del 2023 che ci ha insegnato che le tempeste di vento hanno bisogno anche di

Nella prima foto in alto a sinistra, Gilles Clément: fondamentale il suo manifesto sul "Terzo Paesaggio".

Nella seconda, Joseph Rykwert ci porta ne “La casa di Adamo in Paradiso”, alle radici dell'abitare umano.

In basso a sinistra, il parco 8 Marzo a Milano, un approccio corretto che dovrebbe essere messo "in rete" nel tessuto urbano.

Al centro, la preziosa "Storia del paesaggio agrario italiano" di Emilio Sereni, una profonda riflessione sul rapporto tra natura e attività economica nel nostro Paese.

Nella prima foto in alto, le "chiudende" in Sardegna: un dramma sul territorio agrario.

Nella seconda, agricoltura araba in Sicilia

In basso, le bonifiche monastiche in Lazio.

piante sane con un solido apparato radicale. Bene scegliere il verde di specie autoctone ma occorre anche valutare dove lo piantiamo; quindi, torniamo al discorso della qualità dei suoli, una qualità che nelle aree urbane è difficile trovare, perché è suolo maltrattato, inquinato, perché sopra le radici stendiamo l’asfalto, sopra l’asfalto parcheggiamo le automobili, e il tutto rende molto difficile la resilienza delle radici stesse. Il verde è necessario, però bisogna anche imparare quali sono le “regole d’ingaggio” del verde, come ci dobbiamo comportare verso il verde. Io, da architetto e da paesaggista, dico che non è questione di cieco ambientalismo: noi trattiamo bene il verde, perché vogliamo bene a noi stessi. Quello che ci interessa è la salute in primis degli uomini e in secundis della vegetazione e degli animali.

Ma se le piante stanno male, se il suolo è squalificato, stiamo male anche noi: non facciamo male solo al verde, facciamo male a noi stessi. Quindi quale verde? Un verde che in primis debba essere scelto bene, debba essere più resiliente in città, debba essere piantato su suolo sano e che ci consenta di vivere meglio. Io spesso nei miei interventi dico: “Sugli edifici si fa manutenzione mentre la vegetazione si cura”. Non si fa “manutenzione” del verde, la manutenzione è un approccio tecnologico all’ambiente che non tiene conto dell’esigenza di esseri viventi quali sono le piante. Il verde va curato a livello urbano: lo spazio urbano, per essere sensibile alla presenza del verde e per farci vivere meglio, deve essere pensato come habitat, habitat che contiene noi, il verde e gli animali».

Venendo a qualcosa di stretta competenza dell’architetto paesaggista, quali sono oggi i canoni della bellezza del verde urbano?

«Il giardino all’italiana, quello che conosciamo tutti attraverso i libri di storia, era un giardino disegnato e soprattutto molto lavorato (la topiaria dava forma ad alberi, siepi e arbusti), con spazi del mistero, spazi per la contemplazione, mentre il giardino all'inglese era più "naturale". Oggi il verde è un verde più spontaneo: ci siamo liberati di molti freni, ci siamo liberati di molte regole, anche partendo da quel magnifico Manifesto di Gilles Clément sul Terzo Paesaggio. Questo manifesto si interessa di quei paesaggi di cui non si è mai interessato nessuno, dei residui, dei ritagli. Se vogliamo, è una forma di rigenerazione urbana ante litteram, una rigenerazione che, prima di essere “urbana”, dal mio punto di vista, è rigenerazione della natura. Tutto ritorna alla nostra prima casa: la nostra prima casa è la caverna o la capanna, e fuori c’era la natura (ricordando Joseph Rykwert ne “La casa di Adamo in Paradiso”).

Io penso ad alcune reti ecologiche, come nel caso di Medellín, in Colombia, dove è stato messo in atto un piano di rigenerazione urbana che passa attraverso la trasformazione di alcuni assi viari che sono stati sostituiti da assi verdi biodiversi: è possibile farlo anche in presenza di infrastrutture, un’infrastruttura – pensiamo a un cavalcavia – non necessaria-

A destra, a Milano, il bosco verticale, oggetto di riflessione.

mente deve rimanere uno di quei luoghi lugubri di cemento sovrastanti un parcheggio e distese di auto, pronti a diventare luoghi del degrado; possono invece essere de-pavimentati – almeno sotto la proiezione del cavalcavia – possono essere delimitati e suddivisi con barriere vegetali dove possono essere integrate un numero notevole di specie vegetali, in modo tale che si riattivi tra flora e fauna una biodiversità che, poi, sprigiona ossigeno e stoccaggio di CO2 per tutta la città.

Poi la bellezza passa anche, dove possibile – e in questo è necessaria una grande collaborazione tra botanici, paesaggisti e ingegneri idraulici – dal riportare alla luce le infrastrutture blu, portare avanti un processo inverso a quello che è stato portato a termine dalla rivoluzione industriale: fiumi e canali, laddove possibile, vengono fatti riaffiorare e, laddove possibile, noi dobbiamo creare dei vasi di espansione per affrontare possibili eventi di esondazione dei fiumi che siano nello stesso tempo dei giardini. Pensiamo a degli invasi che siano sotto il piano di campagna, che non siano cementificati ma che siano in grado di accogliere l’acqua in caso di esondazione, proprio perché posti sotto il livello del piano di campagna; in tempi normali si utilizzano come

spazi verdi urbani, se il fiume esonda in una situazione meteo estrema, va a riempire questi invasi.

Tante operazioni attuali, relative alla creazione di vasche di laminazione sono opportune, però rappresentano un ulteriore uso del suolo con relativa impermeabilizzazione, invece, lo stesso risultato può essere raggiunto con sistemi NBS (natural based solutions), soluzioni naturali di contrasto ai cambiamenti climatici. Io tengo sempre come Vangelo della mia pratica professionale il bel libro di Emilio Sereni del 1961 “Storia del paesaggio agrario italiano”, perché Sereni non partiva da una visione romantica del paesaggio ma da un concetto molto pratico, quello del paesaggio produttivo: il Sud Italia era il paesaggio ellenico-arabo, il Centro Italia era quello del paesaggio monastico, il

Nord Italia era caratterizzato dalla centuriazione romana, dalle sue paludi e dalle sue marcite, dalle piantate, in Sardegna c’era il paesaggio selvaggio determinato anche dall’editto delle “chiudende". Il riportare alla luce questi paesaggi, ovviamente dialogando con gli specialisti e tenendo questo dialogo aperto, ci porta alla considerazione che non è stato positivo l’aver eliminato una parte del paesaggio in nome del progresso: la palude no, perché porta solo malattia, lo stagno no, perché rappresenta acque ferme... forse queste motivazioni andrebbero un poco riviste, perché, per esempio, se si elimina lo stagno, si elimina anche l’ecosistema che vive attorno allo stagno, un ecosistema che non è solo nocivo, non è rappresentato solo dalle zanzare. Per fare un esempio un po’ provocatorio: perché il campo da golf

A sinistra, le marcite di Morimondo in Lombardia

non è il migliore degli ecosistemi?

Perché solo apparentemente è un grande sistema naturale ma in realtà ospita un numero ridottissimo di specie vegetali, inoltre il mantenimento di un manto verde delle dimensioni richieste comporta un consumo di acqua elevatissimo che non ci possiamo permettere.

Dunque, per tornare alla questione: quale verde oggi? Questo verde deve erogare i servizi ecosistemici di cui abbiamo parlato ma anche integrare funzioni forti, fun zioni aggregative: quindi al giar dino all’italiana, al parco all’inglese, che è un parco naturalistico ma semplicemente “contemplativo” quindi datato, dobbiamo arrivare a integrare funzioni aggregative so cializzanti all’interno del parco, come le aree giochi, le aree spor tive, cercando di utilizzare materiali adeguati: per esempio superfici antitrauma nelle aree giochi, cercando di scegliere materiali drenanti e non riscaldanti (la gomma, ideale come superficie elastica, d’estate scalda moltissimo).

C’è tanto spazio non utilizzato che crea calore: lavoriamo lì, non su di una superficie naturale, distruggendola».

Quando parliamo di una risposta al cambiamento climatico, questa può arrivare efficacemente anche dalla gestione dei parchi e dei giardini?

«Le risposte sono molteplici: in primis la qualità del suolo e una selezione di buone specie per l’erogazione dei servizi ecosistemici, poi i tetti verdi, laddove possibile, facciate verdi correttamente intese.

L’aggregazione delle comunità, dei ragazzi e delle famiglie al parco deve trovare sollievo, nei mesi più caldi dell’anno, sotto un ombreggio naturale, piante che diano refrigerio, che contribuiscano all’abbattimento dell’isola di calore. Infatti, il parco dev’essere una risorsa ma, se immaginiamo di portare i bambini al parco dove non ci sono giochi o, se ci sono giochi, non c’è ombra, o soffrono i nonni o soffrono i bambini.

Consideriamo che il parco ha questo nuovo ruolo importantissimo perché il verde può diventare rige-

I lavori delle linee metropolitane e i grandi impianti fognari a Milano: sarebbe fondamentale creare mappature come quelle delle autostrade o "corridoi aerei" sotterranei per permettere il coordinamento delle varie gestioni, non ultimo il verde urbano, sempre più importante.

nerativo. Lo dico sempre ai sindaci: non fate aree giochi sprecando prati o superfici libere nei parchi, ma fate aree giochi su superfici impermeabilizzate depavimentandole, togliete asfalto, piantate alberi e sotto installate aree giochi, riutilizzando suoli che sono già impermeabilizzati. Magari in prossimità dei cavalcavia, di grandi parchi non valorizzati, di opifici industriali.

Io vedo tanti progetti sul verde che partono da principi ancora meramente ornamentali: il verde non dev’essere solo decorativo (ovvero lo è già di sua natura in termini di beneficio fisico e psicologico), deve avere un ruolo ecosistemico; quando pensiamo al verde aderente agli edifici fin sopra il tetto, dobbiamo pensare all’edificio come cellula dell’ecosistema urbano e non come monade, come qualcosa che esiste in sé e per sé.

Io ho una formazione da architetto, come tanti, e come architetti del secolo scorso siamo stati educati all’edificio nel suo rapporto con altri edifici, purtroppo non siamo stati educati al rapporto tra edifici e verde oppure all’idea di ecosistema urbano che integra edifici e verde, ovvero che quest'ultimo sia un sistema unico che non concepisce il verde solo nei ritagli. Io, per mia etica professionale, eliminerei i cartelli edilizi con i rendering, perché, quando noi

vediamo queste bellissime immagini con edifici immersi nel verde, assistiamo a fenomeni di falsi potenziali. L’edificio, l’infrastruttura grigia, dopo un anno o due dall’autorizzazione è realizzato, ma il verde rappresentato nel cartellone sarà tale se per vent’anni almeno sarà curato a dovere… non è detto! Va curato, va annaffiato, non va maltrattato, per tanti anni: chi ne è responsabile?

A Roma sono in Commissione Qualità Urbana ed Edilizia (COQUE) del Centro Storico: nella valutazione dei progetti chiediamo all’operatore economico di sottoscrivere un atto di sottomissione, in cui il condominio si fa garante della cura del verde che deve essere rigorosamente prevista nelle spese condominiali. Siccome il verde non è solo decorativo, ma viene previsto per erogare servizi ecosistemici all’ambiente urbano deve rimanere vivo e prosperare.

La prima condizione di deperimento e morte per il verde è spesso il fatto di metterlo in mano al singolo proprietario: non è presente, non ha tempo, non è capace. Questo impegno richiesto all’operatore, al gestore, al condominio, non significa costruire case più costose, bisogna capire invece che è necessario trovare l’ossigeno che serve alla nostra salute; troppa CO2 nell’aria fa male, quindi il verde non è qualcosa di superfluo perché contribuisce al suo sequestro.

Partiamo dal principio che quel verde eroga servizi ecosistemici a garanzia della salute di tutti: in altre parole l’edificio privato, grazie all’azione del verde su quell’edifi-

cio e intorno ad esso, diventa cellula attiva dell’ambiente comune, un servizio per tutti

Forse dobbiamo impreziosire meno gli edifici, spendere meno su altre voci e allocare in maniera diversa gli investimenti. Fatto questo, bisogna polverizzare gli investimenti per fare arrivare qualità diffusa su tutta la città. Noi non ci dobbiamo più concentrare solamente su singoli quartieri, su singole realizzazioni, ma pianificare il verde a livello cittadino e metropolitano, attraverso i piani del verde. Importante è riqualificare delle aree nella città attraverso operazioni di rigenerazione urbana, ma per passare da una all’altra, da un parco all’altro, ci ritroviamo di nuovo in mezzo al traffico, nello smog, mentre i quartieri dovrebbero essere connessi. I parchi di Milano (anche il bellissimo Parco 8 Marzo di recente realizzazione, in cui anche il suolo locale inquinato è stato rigenerato e riutilizzato come terreno di coltivo) devono trovare connessioni green fra di loro. Un piano regolatore non ha gli strumenti per concepire connessioni ecologiche: sopra il piano regolatore dovrebbe esserci un piano che mette a sistema le aree verdi, creando connessioni ecologiche, ragionando a livello di città e forse oltre: il piano del verde

C’è un disegno di legge che è fermo in Parlamento da anni: “Rigenerazione urbana e uso sostenibile del suolo”. Questo disegno di legge (numero 1028 del 20 febbraio 2024), che è anche bi-partisan, parla di rigenerazione urbana in chiave di piani

del verde, e subordina i piani regolatori ai piani del verde: si rigenera facendo verde e il piano regolatore viene subordinato al piano del verde».

Le faccio un’ultima domanda rivolta al futuro, quali sono i più gravi pericoli che lei percepisce nella gestione del verde urbano?

«Il mancato dialogo – conclude Alessandro Bianchi –, perché le persone che incontro sono piene di buone intenzioni, soprattutto all’interno degli enti pubblici, però il mancato dialogo o il mancato allineamento tra i diversi settori delle amministrazioni competenti e le diverse professionalità fa sì che i progetti non tengano conto di tutte le necessità che un habitat deve soddisfare. Per esempio, nei Comuni ci sono gli assessorati all’ambiente e al verde, poi ci sono gli assessorati all’urbanistica e all’edilizia privata, poi ci sono gli assessorati alla mobilità e al traffico, poi ci sono gli assessorati alla casa ecc. ecc. Quando si fa una nuova pavimentazione (pensiamo a Milano dopo la realizzazione della nuova linea metropolitana) il progetto viene affidato talvolta a un unico assessorato che collabora con uno staff interno o dei professionisti esterni. Dovrebbe esserci un dialogo maggiore con conferenze dei servizi più serrate e incisive in modo tale che l’Ambiente dica alla Mobilità quali sono le sue necessità: come il verde dev’essere realizzato e gestito; l’Urbanistica, dal canto suo, quando realizza nuove piazze, dovrebbe dialogare con l’Ambiente e con la

Mobilità, e così anche gli altri assessorati.

Il problema spesso non è generato dalla mancanza di conoscenza: le cose sappiamo come farle, però – come dicevamo all’inizio della nostra conversazione – è la frammentazione della conoscenza che provoca errori e questi errori possono risultare poi macroscopici.

Pensiamo ai sottoservizi: noi siamo abituati a realizzare la strada, poi tagliamo la strada e facciamo passare il nuovo cablag-

GREEN FIRST

gio della rete elettrica ma, contemporaneamente, dovrebbe passare anche quello delle fognature o delle reti informatiche. Se l’intervento non è coordinato, oltre a lacerare continuamente il suolo, non siamo neanche in grado di coordinare la piantumazione di nuove specie, di fare nuovi sesti d’impianto, perché non sappiamo dove passano i tubi. Se, invece – come nel caso degli aerei in cielo che vediamo volare apparentemente liberi ma che gli aeronautici ci dicono avere delle piste ben delimi-

A CONVERSATION WITH ALESSANDRO BIANCHI , PROFESSOR OF LANDSCAPE DESIGN AND REPRESENTATION AT THE POLITECNICO DI MILANO , WHO FOCUSES ON THE RENATURALIZATION OF THE CITY, UNDERLINING HOW THE SIGHT OF GREENERY CREATES A MENTAL STATE OF WELL-BEING THAT IS VERY IMPORTANT AND HOW GREENERY PROVIDES ECOSYSTEM SERVICES TO GUARANTEE EVERYONE'S HEALTH: FOR EXAMPLE, A PRIVATE BUILDING, THANKS TO THE ACTION OF GREENERY ON THAT BUILDING AND AROUND IT, BECOMES AN ACTIVE CELL OF THE COMMON ENVIRONMENT, A SERVICE FOR EVERYONE. IT IS ESSENTIAL TO PLAN GREENERY AT A CITY AND METROPOLITAN LEVEL THROUGH GREENERY PLANS.

Urban greenery is less and less a decorative

tate o come in quello delle corsie delle autostrade che percorriamo – sapessimo cosa succede sotto terra, avessimo anche lì delle “autostrade” o “dei corridoi aerei”, potremmo piantumare alberi nelle città, anche in vie commerciali o in quei percorsi in cui non si può piantumare perché “forse” c’è un fiume tombinato o non si sa dove passano i sottoservizi. Un maggiore coordinamento avrebbe benefici enormi e, di converso, un mancato coordinamento crea errori macroscopici».

element of cities and more and more an effective and economically advantageous tool for the fight against climate change, extreme flooding of waterways and global warming. Coordination between decision-making components, correct choice of plant species and correct management of the green factor intended not as a decorative frill but as an essential necessity for human well-being are the fundamental ideas proposed by Professor Alessandro Bianchi of the Milan Polytechnic in this conversation.

"As the years go by, the protection of existing greenery will become increasingly important, but also the need to plant new greenery: today we no longer talk about gardens or tree-lined avenues in accordance with twentieth-century urban planning, but of ecological networks that can guarantee biodiversity, therefore more complex systems that look, if we want, back to that naturalness that we need and that perhaps we have excessively hidden under the mantra of the need for economic and social progress in the last seventy years".

"In this regard, I believe that the disciplines must start talking to each other again: architecture and urban planning cannot be done only on the basis of the opinion of architects and urban planners, just as

agronomy and botany cannot be done only in a circle restricted to scholars and professionals who deal with that subject, but an integration of knowledge is necessary to return to having an urban, peripheral, territorial and rural ecosystem that benefits everyone".

"The components of urban greenery, being living matter, being living beings, have their own life cycle: they are born, grow, provide those ecosystem services we have talked about, and to which I would add the conferral of stability to the soil and then, at a certain point, they die. Even the replacement of plants within cities should not be read as violence towards trees but as an awareness that greenery is a living being: when we replace the greenery that is missing, we must choose species that are indigenous and resilient, avoiding exotic species, taking into account the specific characteristics of each region. But then this greenery must also be suitable and adaptable to climate changes whose effects are already underway, therefore in the implemen-

tation of greenery we must choose species capable of resisting very dry periods or very intense rains".

"Maintenance is done on buildings while vegetation is cared for".

"Maintenance is not done on greenery, maintenance is a technological approach to the environment that does not take into account the needs of living beings such as plants. Greenery must be cared for at an urban level: urban space, to be sensitive to the presence of greenery and to make us live better, must be thought of as a habitat, a habitat that contains us, greenery and animals".

"I see many projects on greenery that start from principles that are still merely ornamental: greenery must not only be decorative (or rather, it is already so by nature in terms of physical and psychological benefit), it must have an ecosystemic role; when we think of greenery adhering to buildings up to the roof, we must think of the building as a cell of the urban ecosystem and not as a monad, as something that exists in and of itself".

LE BIOMASSE FORESTALI

GESTIONE FORESTALE, SOSTENIBILITÀ E USI ENERGETICI DELLE BIOMASSE FORESTALI: UN EQUILIBRIO È POSSIBILE! IL POSITION PAPER PRODOTTO DAL GRUPPO

DI LAVORO TEMPORANEO DEL TAVOLO DI FILIERA LEGNO RICONOSCE CHE L’USO

PIÙ EFFICIENTE, SOSTENIBILE E A CASCATA DELLE BIOMASSE FORESTALI PERMETTEREBBE DI AUMENTARE IL VALORE PRODOTTO DAI BOSCHI ITALIANI E CONTRIBUIREBBE A STABILIZZARE LA FILIERA LOCALE E NAZIONALE DEL LEGNO.

di Francesco Marini

"Gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali" questo è il titolo del position paper prodotto dal Gruppo di lavoro temporaneo del Tavolo di Filiera Legno che spiega come questi aspetti possano coesistere per il bene di tutti. Il tavolo, coordinato da AIEL (Associazione italiana energie agroforestali) e con la partecipazione di PEFC Italia per proporre una visione condivisa fra i soggetti che compongono la filiera

forestale, individua i caposaldi e i modelli da adottare per il corretto e sostenibile utilizzo delle biomasse forestali, in una logica di uso a cascata.

Mettere quindi nero su bianco i caposaldi che permettono di rendere sostenibile il settore, partendo dal lavoro e dalle conoscenze di Università e Istituti di ricerca nazionali, Regioni Italiane, Associazioni ambientaliste, Associazioni dei Comuni e dei Comuni montani, Organizzazioni agricole e di categoria, Associazioni dei produttori boschivi, schemi di certificazione forestali, Associazioni

del settore industria-legno. Tutti attori che hanno concordato la necessità e l’urgenza di declinare in un unico documento i princìpi condivisi su cui fondare le politiche forestali, ambientali ed energetiche tenendo conto delle specificità e sensibilità di tutta l’articolata filiera forestale. Il documento dal titolo “Gestione forestale e sostenibilità degli usi energetici delle biomasse forestali” è anche stato pubblicato sul sito istituzionale del MASAF ed è integralmente consultabile da https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLO B.php/L/IT/IDPagina/19980. Il position paper riconosce che l’uso più efficiente, sostenibile e a cascata delle biomasse forestali permetterebbe di aumentare il valore prodotto dai boschi italiani e contribuirebbe a stabilizzare la filiera locale e nazionale del legno Oggi, solo il 15,3% della superficie forestale italiana (che comprende complessivamente 11 milioni di ettari e che, raddoppiata negli ultimi 50 anni, è ancora oggi in crescita) è soggetta a piani di gestione forestale, e la produzione di legno e altri prodotti rimane stabile ma diminuiscono le segherie e le infrastrutture per le utilizzazioni in

bosco. L’attuale tasso di prelievo forestale è compreso tra il 18,4% e il 37,4% dell’incremento annuo, molto inferiore alla media europea, pari al 73%.

Il basso tasso di prelievo comporta una forte dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di legno e legname per l’industria nonché per l’importazione di legna da ardere, pellet e cippato. Paradossalmente, a fronte di settori industriali solidi e competitivi su scala internazionale legati ai prodotti a base di legno e cellulosa, la domanda di materie prime legnose, semilavorati in legno e biocombustibili legnosi non è soddisfatta dalle risorse forestali nazionali, se non parzialmente. Per questo motivo è necessario un cambio di paradigma: grazie alla gestione forestale sostenibile, uno dei pilastri su cui si fonda la Strategia forestale nazionale, è possibile attivare uno sviluppo economico locale legato alla gestione sostenibile del bosco e delle sue filiere, che valorizzi le risorse umane, creando posti di lavoro nella produzione forestale, nella prima lavorazione per la creazione di materiali grezzi e semilavorati per fini strutturali, artigianali ed energetici. La filiera legno-energia crea valore anche attraverso la manutenzione del patrimonio boschivo e lo fa spesso nelle aree cosiddette “interne” e “marginali”. Queste attività generano ricadute positive per i territori, inclusa la prevenzione del dissesto idrogeologico e del rischio incendi.

In questo contesto, le biomasse legnose provenienti da gestione

forestale sostenibile possono offrire un contributo significativo anche per la diversificazione e la sicurezza energetica del Paese e per garantire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione europea al 2030 e 2050.

La filiera agroforestale italiana nel suo complesso sarebbe in grado, se opportunamente orientata e sostenuta, di evitare l’importazione di oltre 10 miliardi di metri cubi annui di gas naturale. Lo sviluppo di sistemi energetici locali da filiera territoriale, ali-

mentati da biomasse legnose per la produzione di calore ed energia in cogenerazione ad alto rendimento, anche abbinati a reti di teleriscaldamento/raffrescamento, rappresenta dunque un’opportunità per la gestione responsabile e pianificata del patrimonio forestale nazionale, con indiscutibili ricadute per il bilancio del carbonio, il governo del territorio e lo sviluppo socioeconomico.

Il position paper si chiude con un decalogo di proposte, alcune riportate anche nel precedente position paper emanato da PEFC Italia sempre sulla soste-

nibilità della filiera ForestaLegno-Energia consultabile da https://cdn.pefc.org/pefc.it/media/ 2022-06/d69494d6-2863-4b63ae04-86c914d6d359/6c60ada9a81e-58ef-a473-2ae319caea04.p df. Le proposte sono finalizzate a dare concretezza a questo nuovo approccio, tra cui l’istituzione di un Tavolo Interministeriale permanente tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy al fine di garantire la condivisione e il coordinamento delle politiche che

FOREST BIOMASS

FOREST MANAGEMENT, SUSTAINABILITY AND ENERGY USES OF FOREST BIOMASS: A BALANCE IS POSSIBLE! THE POSITION PAPER PRODUCED BY THE TEMPORARY WORKING GROUP OF THE TAVOLO DI FILIERA LEGNO RECOGNIZES THAT THE MOST EFFICIENT, SUSTAINABLE AND CASCADING USE OF FOREST BIOMASS WOULD INCREASE THE VALUE PRODUCED BY ITALIAN FORESTS AND WOULD CONTRIBUTE TO STABILIZING THE LOCAL AND NATIONAL WOOD SUPPLY CHAIN.

"Forest management and sustainability of energy uses of forest biomass" this is the title of the position paper produced by the Temporary Working Group of the Tavolo di Filiera Legno that explains how these aspects can coexist for the good of all.

The table, coordinated by AIEL (Italian Association

riguardano le filiere industriali ed energetiche collegate al settore forestale, anche attraverso una specifica attività di ricerca, formazione e innovazione. Infine, il decalogo propone lo sviluppo della gestione forestale sostenibile, responsabile e certificata aumentando il ricorso alla pianificazione, l’adozione di un approccio responsabile e realistico nell’utilizzo delle risorse forestali, privilegiando l’uso a cascata, la creazione di filiere locali e territoriali per massimizzare i benefici socio-economici e ambientali, soprattutto nei territori interni e nelle zone montane.

of Agroforestry Energy) and with the participation of PEFC Italia to propose a shared vision among the subjects that make up the forestry supply chain, identifies the cornerstones and models to be adopted for the correct and sustainable use of forest biomass, in a logic of cascade use.

Therefore, putting down in black and white the cornerstones that allow the sector to be made sustainable, starting from the work and knowledge of Universities and national research institutes, Italian Regions, environmental associations, Associations of Municipalities and mountain municipalities, agricultural and trade organizations, forestry producer associations, forest certification schemes, associations of the wood-industry sector.

All actors who have agreed on the need and urgency of setting out in a single document the shared principles on which to base forestry, environmental and energy policies, taking into account the specificities and sensitivities of the entire complex forestry supply chain.

The document entitled “Forest management and sustainability of energy uses of forest biomass” has

also been published on the MASAF institutional website and can be consulted in its entirety here.

The position paper recognizes that the more efficient, sustainable and cascading use of forest biomass would increase the value produced by Italian forests and would contribute to stabilizing the local and national wood supply chain. Today, only 15.3% of the Italian forest area (which includes a total of 11 million hectares and which, having doubled in the last 50 years, is still growing today) is subject to forest management plans, and the production of wood and other products remains stable but sawmills and infrastructure for forest uses are decreasing. The current forest harvest rate is between 18.4% and 37.4% of the annual increase, much lower than the European average of 73%.

The low harvest rate leads to a strong dependence on foreign countries for the supply of wood and timber for industry as well as for the import of firewood, pellets and wood chips. Paradoxically, in the face of solid and internationally competitive industrial sectors linked to wood and cellulose-based products, the demand for wood raw materials, semi-finished wood products and wood biofuels is not satisfied by national forest resources, if not partially. For this reason, a paradigm shift is needed: thanks to sustainable forest management, one of the pillars on which the National Forestry Strategy is based, it is possible to activate local economic development linked to the sustainable management of the forest and its supply chains, which enhances human resources, creating jobs in forestry production, in the first processing for the creation of raw and semi-finished materials for structural, artisanal and energy purposes. The wood-energy supply chain also creates value through the maintenance of the forest heritage and often does so in the so-called "internal" and "marginal" areas. These activities generate positive impacts for the territories, including the prevention of hydrogeological instability and fire risk. In this context, woody biomass from sustainable forest management can also make a significant contribution to the country's energy diversification and security and to ensure the achievement of the decarbonisation objectives set by the European Union for 2030 and 2050. The Italian agroforestry supply chain as a

whole would be able, if appropriately oriented and supported, to avoid the import of over 10 billion cubic metres of natural gas per year.

The development of local energy systems from a territorial supply chain, powered by woody biomass for the production of heat and energy in high-efficiency cogeneration, also combined with district heating/cooling networks, therefore represents an opportunity for the responsible and planned management of the national forestry heritage, with indisputable repercussions for the carbon balance, land governance and socioeconomic development. The position paper ends with a decalogue of proposals, some also reported in the previous position paper issued by PEFC Italia on the sustainability of the ForestWood-Energy supply chain, which can be consulted here. The proposals are aimed at giving substance to this new approach, including the establishment of a permanent Interministerial Table between the Ministry of Agriculture, Food Sovereignty and Forests, the Ministry of the Environment and Energy Security and the Ministry of Business and Made in Italy in order to ensure the sharing and coordination of policies that concern the industrial and energy supply chains linked to the forestry sector, also through specific research, training and innovation activities. Finally, the Decalogue proposes the development of sustainable, responsible and certified forest management by increasing the use of planning, the adoption of a responsible and realistic approach in the use of forest resources, favoring cascading use, the creation of local and territorial supply chains to maximize socio-economic and environmental benefits, especially in inland territories and mountain areas.

FORLENER: FORESTA - LEGNO - ENERGIA

LA FINALITÀ DI FORLENER, CHE SI TERRÀ A LARIOFIERE DAL 16 AL 18 MAGGIO A ERBA, È LA PROMOZIONE DELLE FILIERE LOCALI LEGNO – ENERGIA, LA QUALIFICAZIONE E LA SICUREZZA DEI LAVORI IN BOSCO TRAMITE L’ADOZIONE DI ATTREZZATURE PIÙ EFFICIENTI E A BASSO IMPATTO AMBIENTALE, E LA SENSIBILIZZAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA SUI TEMI DELLA CORRETTA GESTIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE NAZIONALE.

Dal 16 al 18 maggio 2025 a Erba in provincia di Como, presso il quartiere fieristico di Lariofiere torna l'appuntamento biennale con FORLENER, la prima manifesta zione italiana che dal 2001 valo rizza l’intera filiera legno - energia. Un progetto espositivo organico dalla meccanizzazione forestale per esbosco e prima lavorazione del legno, agli apparecchi e im pianti termici per il riscaldamento domestico singolo e collettivo e la cogenerazione.

Temi e finalità dell’evento fieristico sono la promozione delle filiere lo cali legno - energia, la qualifica zione e la sicurezza dei lavori in bosco tramite l’adozione di attrez zature più efficienti e a basso im patto ambientale; il rinnovo tecnologico di apparecchi termici (stufe, caldaie e camini) con im pianti a biomassa più performanti e a minori emissioni.

Forlener è organizzata in stretta collaborazione con enti e associa zioni di categoria e abbina il carat tere di un evento di settore, con un pubblico qualificato e profilato di

operatori, a una fiera commerciale rivolta anche all’utenza finale.

La manifestazione è pensata per gli operatori di settore, ma si rivolge anche alle amministrazioni pubbliche, a enti e associazioni locali e ai privati cittadini con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della corretta gestione del patrimonio forestale nazionale.

La Manifestazione si svolge nei padiglioni di Lariofiere con stand e aree espositive e nell’attiguo piazzale esterno che ospita le piazzole dimostrative, offrendo la possibilità al visitatore di vedere tutte le fasi di lavoro per la produzione di biocombustibili solidi.

Alle aziende espositrici è data la possibilità di presentarsi e interagire con i potenziali clienti mettendo in funzione in piena sicurezza macchinari e attrezzature attraverso dimostrazioni tecniche e visite guidate. Forlener, non è solo filiera energetica della biomassa ma dedica la sua attenzione anche ai temi dell’arboricoltura, del “fuori-foresta” e del recupero e valorizzazione del legno urbano integrando quindi anche la filiera del verde ornamentale e del paesaggio, così da creare opportunità di crescita per le aziende e i professionisti del settore.

La novità dell’edizione 2025 è la sinergia con la fiera dell’edilizia MECI con il duplice obiettivo di allargare la platea di visitatori e offrire interessanti spunti di confronto tra i settori.

I due eventi si integrano per creare un unico percorso di visita ricco di

stimoli per nuove opportunità di business.

GLI INCONTRI PUBBLICI

Particolarmente ricco è il programma dell’offerta convegnistica di questa edizione, curato dall’autorevole partenariato che sostiene l’Evento. Le proposte informative e formative, qui le prime anticipazioni, sono molto variegate e indirizzate a tutti gli utenti, dagli “addetti ai lavori”, al “grande pubblico”.

Tra gli appuntamenti segnaliamo il corso di formazione dedicato alla certificazione Biomassplus curato da AIEL, e indirizzato alle imprese

attive nel commercio di biocombustibili solidi.

CONAIBO (Coordinamento Nazionale delle Imprese Boschive) e ARIBL l’associazione delle Imprese boschive della Lombardia, organizzano un incontro sulla sicurezza dei cantieri forestali dove competenze e professionalità diverse devono confrontarsi in sinergia.

Le proposte della Federazione degli Ordini Agronomi e Forestali della Lombardia riguardano un paio di incontri sull’ingegneria naturalistica e un approfondimento sulla filiera corta legno - edilizia. Sempre sul tema forestale e nella

fattispecie sul “fuori foresta” urbano, Coldiretti/Federforeste in collaborazione con Assofloro fa il punto della situazione sull’annosa problematica della gestione e valorizzazione di ramaglie e potature a favore dello sviluppo di un’economia circolare attraverso la riduzione dei rifiuti e la valorizzazione di questi prodotti sotto forma di bioenergia.

La FIPER, Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rin-

novabili promuove un incontro dal titolo "Tutto merita una seconda possibilità" e dedicato alla valorizzazione a cascata del legno nell’ambito del tema più ampio dell’economica circolare. Sempre sul fronte della filiera legno - energia, ANFUS, l’Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini, è presente in fiera sia con il proprio stand di rappresentanza, sia con una serie di iniziative di natura tecnica per i

propri associati, sia per il pubblico generico e dedicato ai temi della corretta installazione, manutenzione e pulizia degli apparecchi termici e degli impianti fumari. Molte altre iniziative saranno presentate nelle prossime settimane. L’invito è quindi di seguire tutte le novità della prossima edizione attraverso il sito web della Manifestazione (www.forlener.it) e gli account social ufficiali “Forlener Fiera” su Facebook e Instagram.

FORLENER: FOREST – WOOD – ENERGY

THE PURPOSE OF FORLENER , WHICH WILL BE HELD AT LARIOFIERE FROM 16 TO 18 MAY IN ERBA, IS TO PROMOTE LOCAL WOOD – ENERGY SUPPLY CHAINS, QUALIFICATION AND SAFETY OF FOREST WORK THROUGH THE ADOPTION OF MORE EFFICIENT AND LOW ENVIRONMENTAL IMPACT EQUIPMENT, AND AIMS TO RAISE PUBLIC AWARENESS ON THE ISSUES OF CORRECT MANAGEMENT OF THE NATIONAL FORESTRY HERITAGE.

From 16 to 18 May 2025 in Erba, in the province of Como, at the Lariofiere exhibition centre, the biennial appointment with FORLENER returns, the first Italian event that since 2001 has promoted the entire wood – energy supply chain. An organic exhibition project from forestry mechanization for logging and initial wood processing, to heating appliances and systems for individual and collective domestic heating and cogeneration. Themes and purposes of the trade fair are the promotion of local wood-energy supply chains, qualification and safety of forest work through the

adoption of more efficient and low environmental impact equipment; the technological renewal of thermal appliances (stoves, boilers and fireplaces) with higher-performance biomass systems with lower emissions. Forlener is organized in close collaboration with trade associations and institutions and

combines the nature of a sector event, with a qualified and profiled audience of operators, with a trade fair also aimed at end users.

The event is designed for sector operators, but is also aimed at public administrations, local associations and institutions and private citizens with the aim of raising public awareness on the issues of correct management of the national forestry heritage. The event takes place in the Lariofiere pavilions with stands and exhibition areas and in the adjacent external square that hosts the demonstration pitches, offering visitors the opportunity to see all the work phases for the production of solid biofuels. Exhibiting companies are given the opportunity to introduce themselves and interact with potential customers by putting machinery and equipment into operation in complete safety through technical demonstrations and guided tours.

Forlener is not only a biomass energy supply chain but also dedicates its attention to the themes of arboriculture, "outside the forest" and the recovery and enhancement of urban wood, thus also integrating the ornamental greenery and landscape supply chain, so as to create growth opportunities for companies and professionals in the sector.

The novelty of the 2025 edition is the synergy with the MECI construction fair with the dual objective of expanding the audience of visitors and offering interesting points of comparison between the sectors. The two events are integrated to create a single visit itinerary full of stimuli for new business opportunities.

In queste pagine alcune immagini dell’edizione 2023.

IL CROCEVIA INTERNAZIONALE DEL LEGNO

LA PROSSIMA EDIZIONE DEL CARREFOUR INTERNATIONAL DU BOIS ANDRÀ IN SCENA IL 4 GIUGNO 2026 A NANTES, MA NEL FRATTEMPO TERREMO ACCESI I RIFLETTORI SUL MERCATO GLOBALE, GUARDANDO IN PROSPETTIVA IL MODO IN CUI SI MUOVE LO SCACCHIERE INTERNAZIONALE DEL LEGNO GRAVITANDO INTORNO AL CROCEVIA DI NANTES CHE IN QUESTA PARTICOLARE AREA DELLA FRANCIA SEMBRA PARTICOLARMENTE EFFERVESCENTE. ESPERIENZE UMANE E CULTURE DIVERSE CHE SI INCONTRANO A NANTES E CHE DA OLTRE VENT’ANNI RAPPRESENTANO IL SETTORE: LE IMPRESSIONI RELATIVE AL CIB E LE SOLUZIONI PROPOSTE PER SODDISFARE LE ESIGENZE DEL SETTORE LE ABBIAMO RACCOLTE DALLA VOCE DI SEI AZIENDE ITALIANE. UNO SGUARDO SU PREVISIONI E TREND DEL 2025 DA PARTE DI STEFANO GHINASSI E DAVID VENABLES COMPLETA QUESTO OSSERVATORIO CHE TERMINA CON L'ANALISI DEI NUMERI ATTRAVERSO LO SGUARDO DEL GRUPPO EGGER DALL'INTERNO VERSO IL SUO INTORNO.

Negli ultimi anni sono cresciute in maniera significativa le esportazioni italiane, sostenute dall’aumento delle produzioni green, anche se la flessione media del 2023 dei fatturati del settore è stata pari allo 0,8%, (fonte Rilegno 31/07/2023: “Mercato legno, i trend” di Alessandra Benedini). I risultati positivi degli ultimi anni hanno consentito alle imprese italiane di consolidare il proprio posizionamento nel panorama europeo, collocando l’Italia al secondo posto del ranking dei principali produttori, in termini di valore della produzione, dietro la Germania. La scarsità di risorse forestali di cui dispone il nostro Paese ha imposto alle imprese italiane di soddisfare in primo luogo i fabbisogni del mercato interno e di specializzarsi soprattutto nei settori a valle della filiera. Il principale fattore competitivo italiano è infatti proprio la capacità di personalizzare l’offerta su richiesta del cliente (settori di specializzazione del made in Italy). Il comparto della prima lavorazione del legno incide solo per il 14% del valore della produzione dell’industria italiana (a fronte del 30% che caratterizza la media europea).

L’attività edilizia rappresenta la componente principale all’interno del settore, che attiva circa il 40% del valore complessivo della produzione di legno e prodotti in legno, al netto dei mobili. Il rallentamento dell’attività edilizia – in particolare nel comparto delle ristrutturazioni, condizionato sia dalla rimodulazione del Superbonus che dal rialzo dei tassi d’interesse sui mutui – ha influenzato e sta condizionando l’evoluzione della domanda interna rivolta al settore, pur in presenza di una buona penetrazione del legno nel settore edile, visto il successo che ha caratterizzato l’impiego di questo materiale negli ultimi anni. La flessione della domanda interna potrà essere solo in parte compensata da un andamento delle esportazioni che si è confermato positivo per l’intero biennio 2023-24, anche se in decelerazione rispetto al recente passato, scontando il rallentamento della crescita a livello internazionale. Nonostante risultati non più così brillanti come quelli degli ultimi anni, il fatturato deflazionato del settore del legno e prodotti in legno si è confermato nel 2024 –come da previsioni – su livelli decisamente più elevati

rispetto al pre-Covid, così come più elevata si è confermata la redditività operativa.

Venendo al presente, lasciamo la parola a Stefano Ghinassi con il suo resoconto di inizio anno attraverso la rubrica “IL BOLLETTINO de IL LEGNO”. Segue la cronaca degli incontri a Nantes con 6 aziende – Florian, ICRO, Lamel Legno, Panguaneta, Riga Wood e Vigolungo –, completo di un aggiornamento sulle prospettive aziendali per l’anno in corso – aziende che ritroveremo fra un anno con le anticipazioni di CIB 2026 e per il quale la fiera trasmetterà qualche anticipazione nei prossimi mesi –e segue l’OSSERVATORIO AHEC a firma di David Venables con una panoramica sull'industria statunitense del legno di latifoglia. Questo ampio reportage sul MERCATO DEL LEGNO si chiude con un’analisi del Gruppo Egger dal suo particolare punto di vista che passa soprattutto attraverso un’analisi dell’andamento aziendale interno rivolto verso l’esterno.

THE INTERNATIONAL CROSSROADS OF WOOD

The next edition of the Carrefour International du Bois will take place on June 4, 2026 in Nantes, but in the meantime we will keep the spotlight on the global market, looking ahead at the way in which the international wood chessboard moves, gravitating around the crossroads of Nantes, which in this particular area of France seems particularly effervescent. Human experiences and different cultures that meet in Nantes and that have represented the sector for over twenty years: we have collected the impressions relating to the CIB and the solutions proposed to meet the needs of the sector from the voice of six Italian companies. A look at the forecasts and trends for 2025 by Stefano Ghinassi and David Venables completes this observatory that ends with the analysis of the numbers through the gaze of the Egger Group from the inside towards its surroundings.

’ MERCATO DEL LEGNO: PREVISIONI

E TREND DEL 2025

Il mercato del legno sta attraversando una fase di trasformazione significativa, con diverse tendenze emergenti che si prevede influenzeranno il settore nel prossimo anno (fonte Compagnia del Legno 14/01/2025: “Mercato del Legno, un settore in evoluzione: previsioni e trend del 2025” di Stefano Ghinassi). Con l’inizio del 2025, infatti, le dinamiche del settore legno si evolveranno rapidamente sotto l’influenza di cambiamenti ecologici, tecnologici, economici e politici principalmente legati all’influenza delle elezioni USA.

Ecco l’analisi per questo 2025 che incrocia le seguenti fonti, richiamate come note:

1. https://www.ilsole24ore.com/art/legno-la-battutad-arresto-2025-mercato-pronto-ripartire-AG6H3AAB

2. https://www.marketsandmarkets.com/Market-Reports/cross-laminated-timber-clt-market192075256.html

3. https://www.confartigianato.it/2024/12/studi-le-tendenze-del-settore-legno-arredo-nel-turbolento-autunno-2024-nel-report-confartigianato/

4. https://www.mordorintelligence.it/industry-reports/wood-based-panel-market

RIPRESA DELLA PRODUZIONE

Dopo un calo significativo nel 2024, si prevede che la produzione globale di legno aumenterà del 2-3% nel 2025. Questo recupero è attribuito a una possibile ripresa nel settore delle costruzioni, stimolata dalla diminuzione dei tassi d’interesse, che potrebbe favorire investimenti in edilizia1. In particolare, l’industria del legno di conifere si aspetta di vedere segnali di ripresa dopo un periodo di contrazione post Covid. Con l’aumento della popolazione globale e la crescente urbanizzazione, l’edilizia residenziale sta spingendo la richiesta di materiali da costruzione ecologici e sostenibili. Il costante consumo del legno lamellare integrato con il legno massiccio a strati (CLT, Cross-Laminated Timber) ne sta aumentando la popolarità, anche per la costruzione di edifici più

alti e residenze moderne, in quanto offre vantaggi sia in termini di sostenibilità sia di isolamento termico e acustico.

La scelta del legno come materiale da costruzione sarà sempre più determinata dalla richiesta del mercato di fornire soluzioni prefabbricate. Questo bisogno scaturisce dalla necessità di sopperire alla mancanza di forza lavoro specializzata nelle costruzioni e dalla velocità di realizzazione delle strutture. Secondo il report di MarketsandMarkets2, il mercato del CLT dovrebbe crescere del 10% all’anno, con una forte domanda da parte di Paesi come Stati Uniti, Canada, Germania e Svezia. In particolare, la crescente adozione del legno come materiale da costruzione “verticale” sta aprendo nuove opportunità per edifici di più piani, contribuendo a ridurre il consumo di energia e migliorare la qualità dell’abitare.

SOSTENIBILITÀ

E NORMATIVE EUROPEE

L’attenzione crescente verso la sostenibilità sta influenzando profondamente il settore del legno. Le nuove normative europee in materia di sostenibilità e circolarità stanno spingendo il settore verso pratiche più ecologiche. Le aziende sono sempre più motivate a conformarsi agli obiettivi ambientali, il che potrebbe portare a un aumento della domanda di legno certificato e prodotti a basso impatto ambientale3. Questo trend è particolarmente evidente in Italia, dove esiste un notevole potenziale di sviluppo nel settore dell’edilizia in legno, ancora sottosviluppato rispetto ad altri Paesi europei.

Le certificazioni FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Program for the Endorsement of Forest Certification) saranno sempre più richieste dai consumatori e dalle aziende, spingendo la filiera verso una gestione forestale responsabile e una produzione a basso impatto ambientale. Sempre secondo il report di MarketsandMarkets2, il mercato globale del legno destinato alla bioedilizia e all’architettura sostenibile è in crescita, con un aumento delle richieste di materiali che favoriscono la carbon neutrality. Nel 2025, si prevede che la domanda di legno certificato aumenti significativamente, alimentando un mercato che potrebbe superare i 500 miliardi di dollari entro il 2027.

TECNOLOGIA E INNOVAZIONE NEI MATERIALI

La tecnologia sta trasformando la produzione e il trattamento del legno. I progressi nei processi di digitalizzazione e automazione stanno migliorando l’efficienza e la qualità del prodotto finale, riducendo al contempo gli sprechi. Nel 2025, ci si aspetta che l’uso di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale (AI) e la Robotica nella lavorazione del legno continui a crescere

Inoltre, il trattamento del legno con tecniche innovative, come il trattamento termico o il legno modificato, sta diventando una prassi comune per migliorarne la durabilità e la resistenza agli agenti esterni, con applicazioni che spaziano dall’edilizia alla produzione di mobili.

A tal proposito, il mercato dei pannelli a base di legno sta vivendo una crescita costante, con previsioni che indicano un aumento della domanda per prodotti come i pannelli OSB (Oriented Strand Board) utilizzati in applicazioni strutturali4. Si stima che la dimensione del mercato raggiungerà 474.36 milioni di metri cubi entro il 2029, crescendo a un tasso annuo composto (CAGR) superiore al 3%. La crescente attenzione verso materiali innovativi e sostenibili rappresenta un’opportunità per i produttori.

CRESCITA

NELLA REGIONE

ASIA-PACIFICO

Nel 2025, i mercati emergenti, in particolare in Asia e Africa, giocheranno un ruolo sempre più importante nel commercio globale del legno, grazie all’aumento delle attività di costruzione e alla crescente domanda.

L’espansione della classe media in queste regioni e l’aumento della domanda di abitazioni, infrastrutture e prodotti di arredamento di qualità stanno stimolando la crescita del consumo di legno. Paesi come India e territori dell’Asia sud orientale stanno mostrando un forte incremento nella produzione e nell’utilizzo di pannelli a base di legno, contribuendo significativamente alla crescita del mercato globale,

MARKET ANALYSIS

ma anche Paesi come il Brasile e il Sudafrica stanno vedendo una forte espansione.

IN CONCLUSIONE

Il mercato del legno per il 2025 si presenta come un campo dinamico e in evoluzione, con opportunità significative derivate dalla sostenibilità, dall’innovazione nei materiali e da una ripresa attesa nella produzione.

Per gli operatori del settore, l’adattamento a questi cambiamenti rappresenterà una chiave per il successo, mentre i consumatori saranno sempre più orientati verso scelte responsabili e materiali ecologici. In un contesto globale sempre più interconnesso, il futuro del legno si basa su un equilibrio tra tradizione, innovazione e sostenibilità.

The wood market is undergoing a significant transformation, with several emerging trends expected to impact the sector in the coming year (source Compagnia del Legno 14/01/2025: “Mercato del Legno, un settore in evoluzione: previsioni e trend del 2025” by Stefano Ghinassi). In fact, with the start of 2025, the dynamics of the wood sector will evolve rapidly under the influence of ecological, technological, economic and political changes mainly linked to the influence of the US elections.

PRODUCTION RECOVERY

After a significant decline in 2024, global wood production is expected to increase by 2-3% in 2025. This recovery is attributed to a possible recovery in the construction sector, stimulated by the decrease in interest rates, which could favor investments in construction1. In particular, the softwood industry expects to see signs of recovery after a period of post-Covid contraction. With the growing global population and increasing urbanization, residential construction is driving the demand for eco-friendly and sustainable building materials. The continued use of cross-laminated timber (CLT) integrated with solid layered timber is increasing its popularity, even for the construction of taller buildings and modern residences, as it offers advantages in terms of both sustainability and thermal and acoustic insulation.

The choice of wood as a building material will increasingly be driven by the market demand for prefabricated solutions. This need arises from the need to overcome the lack of skilled construction workforce and the speed of construction of structures.

According to the MarketsandMarkets2 report, the CLT market is expected to grow by 10% annually, with strong demand from countries such as the United States, Canada, Germany and Sweden. In particular, the increasing adoption of wood as a “vertical” building material is opening up new opportunities for multi-story buildings, helping to reduce energy consumption and improve the quality of living.

’ LA VOCE DELLA FIERA

Come ha affermato Jean Piveteau, presidente di Carrefour International du Bois “questo incontro è lì per permettervi di trovare soluzioni alle vostre esigenze”.

FIBOIS PAYS DE LA LOIRE, organizzatore di questo evento unico in Europa, ha accolto 637 espositori a giungo del 2024.

Questi professionisti del legno provenienti da 40 paesi diversi hanno visto affluire 13.500 visitatori nei 3 giorni della fiera. Il Carrefour du Bois si è affermato come il momento clou imperdibile dell'intera industria del legno. «Crediamo sinceramente che il legno sia un materiale del futuro – aggiunge Jean Piveteau –, oggi più che mai. È una filosofia che ci guida da più di 20 anni e che ha portato alla realizzazione della fiera nel 1992, in un'epoca in cui il legno era considerato “antiquato”. L'idea era quella di fornire all'industria del legno uno strumento per consentire alle aziende di avere uno spazio dove presentare i propri prodotti e il proprio know-how. Questo cambiamento nel modo di vedere e valutare il legno nella società può essere visto direttamente

negli stand degli espositori: sicuramente all'inizio del Carrefour International du Bois, c'erano molti meno prodotti lavorati rispetto a oggi.

Le aziende del settore innovano e progettano prodotti sempre più sofisticati e ad alto valore aggiunto che soddisfano le esigenze del mercato, come i controsoffitti acustici. Architetti e designer di interni stanno portando più vita negli spazi indoor, c’è una reale opportunità di sviluppo in questo settore in particolare».

L'organizzazione di eventi durante il Salone (convegni, assemblee generali, meeting, ecc.) ne ha fatto un appuntamento imperdibile per i decisori. Luogo d'incontro d'affari, luogo di scambi e di marketing, il Carrefour è anche un ottimo barometro del settore.

www.timbershow.com

’ LA VOCE DI FLORIAN

Nessuno meglio di Elvio Florian, presidente di Florian s.p.a., avrebbe potuto raccontarci gli esordi del Carrefour International du Bois. L’uomo che dal 2021 ha preso le redini operative del Gruppo Florian è esperto in forniture di latifoglia pregiata e di tecnologie di lavorazione del legno: fornisce un contributo di guida e gestione operativa per tutte le aziende del gruppo. La sua capacità imprenditoriale e visione strategica è stata riconosciuta in svariati contesti internazionali qualificandolo oggi come uno dei massimi esperti europei del settore del legno. Quando l’ho incontrato all’ultima edizione del CIB la scorsa estate a uno degli stand di Florian s.p.a. e gli ho chiesto da quanto tempo frequentasse questa fiera lui è andato con la memoria ai suoi inizi: «vent’anni fa questo era un punto di riferimento importante, perché da qui passava il legno. D’altra parte, questa fiera è nata per il commercio del legno, perché non ci sono zone forestali qui vicine. Il ragionamento che i commercianti hanno fatto

è stato quello di realizzare un mercato centralizzato del legno indipendentemente dalla sua provenienza, ogni anno ci si trovava al Carrefour International du Bois per parlare delle diverse problematiche».

In effetti “Carrefour” in francese significa “crocevia”, una piazza in cui ritrovarsi per uno scambio tra i rappresentanti del settore: una vocazione che non ha perso!

«Sicuramente è un nome azzeccato! I primi anni si svolgeva su due padiglioni, senza pavimentazione e gli espositori erano puramente le segherie francesi, il mondo del legno duro e qualche commerciante, non c’era per esempio il settore delle costruzioni. Nel tempo poi ha cominciato sempre di più ad allargare le sue categorie merceologiche pur mantenendo il focus sul legno, e ad aggregare altri settori, a partire da pavimenti, porte e via dicendo. Oggi in Europa, devo dire, che questa è forse l’unica fiera del settore legno, anche perché tutto il

Nordafrica gravita sulla Francia e il Medio Oriente passa da qui».

In effetti, oggi, segati, pannelli, parquet, commercio specializzato, soluzioni per l'edilizia in legno... Tutti i prodotti e le novità sono disponibili in un unico posto.

Nel 2024, al fine di migliorare la leggibilità dei prodotti e l'esperienza dei visitatori, l'ultima edizione è stata divisa nei principali settori all'interno di 4 padiglioni espositivi. Questa evoluzione organizzativa ha consentito di scoprire tanti usi del legno nel nuovo lay out espositivo.

Al CIB, il Gruppo Florian è stato presente con due stand e nel secondo dedicato ai pavimenti incontriamo anche Antonio Battaglia, uno degli amministratori delegati del Gruppo (nella foto insieme a Sonia Maritan), con il quale ci avviciniamo al presente.

Come si prospetta il vostro 2025?

«Il 2025 rappresenta per noi un anno di ripresa. Il settore del legno sta attraversando una fase di cambiamento profondo, e la forza del Gruppo Florian è proprio quella di essere radicato in una molteplicità di settori, permettendoci di essere flessibili al cambiamento del mercato e pronti a rispondere alle nuove richieste.

Il 2025 lo vediamo come un anno pieno di sfide stimolanti che siamo pronti ad affrontare con entusiasmo. Con la forza del nostro Gruppo, puntiamo a

’ LA VOCE DI ICRO

ICRO, con sede operativa a Cinto Caomaggiore in provincia di Venezia, è un’azienda di riferimento per la produzione e la fornitura di vernici e sistemi di verniciatura, che si rivolge a professionisti e grandi industrie operanti nel settore del legno, metallo e plastica.

Al Carrefour International du Bois abbiamo incontrato Philippe Harislur rappresentante del mercato francese per ICRO COATINGS. Da circa trent’anni è nel settore del legno e da gennaio 2024 è il re-

consolidare la nostra posizione e a cogliere appieno le occasioni offerte dal mercato, grazie anche ai progetti innovativi e alle iniziative strategiche che abbiamo in programma per questo anno».

Ci ritroviamo a fine anno per una vostra anticipazione sulla prossima edizione?

«Sarebbe un grande piacere! Siamo sempre entusiasti di condividere i nostri progetti e anticipare le novità che presenteremo al Carrefour International du Bois. Alla prossima edizione, puntiamo a stupire con soluzioni innovative e una gamma ancora più vasta di prodotti, continuando a sottolineare l’importanza della sostenibilità e della qualità che caratterizzano il nostro Gruppo».

In uno dei due stand di Florian, Sonia Maritan, con Antonio Battaglia.
Phillippe Harislur con Sonia Maritan.

sponsabile tecnico-commerciale di Icro-Didoné. Abbiamo parlato insieme della crescita della vernice all’acqua negli ultimi decenni…

«Le vernici all’acqua, inizialmente per il serramento da esterno e successivamente per il mobile, hanno portato un contributo importante all’abitare green, soprattutto quelle di seconda generazione dei primi anni Duemila nelle quali è via via diminuita anche la percentuale di solvente rispetto alle prime resine all'acqua comparse negli anni Novanta che avevano ancora dei limiti tecnici.

Attraverso un costante processo di ricerca e svi-

luppo, l’azienda si dedica a formulare vernici e smalti che riducano l’impatto ambientale, utilizzando tecnologie all’avanguardia e materie prime selezionate di elevata qualità».

Pensa che ulteriori passi siano possibili?

«Certamente, questo in particolare attraverso i prodotti a essiccazione UV. Dall’anno della fondazione nel 1948 il progresso è stato continuo, passando dalle tecnologie UV del 1990, alle vernici all’acqua del 1995, al Bio Coatings del 2017».

In effetti, si parla sempre di più di vernici che utilizzano le biomasse…

«Abbiamo una gamma di questa tipologia, Biobased Carbon Content C-14».

Chiudiamo con un commento su questa fiera.

«Questa è una fiera interessante per noi perché troviamo molti visitatori industriali fra cui alcuni nostri clienti importanti anche perchè in questa zona della Francia esistono molte realtà del settore e questa fiera rappresenta un incrocio tra i mercati. Abbiamo visto, oltre ai visitatori francesi, molte provenienze dall’Africa, dalla Spagna, dalla Tunisia, dal Marocco, dall’Algeria e dall’Egitto. Abbiamo fatto molti contatti che speriamo di finalizzare».

’ LA VOCE DI LAMEL LEGNO

La strategia di Lamel Legno, nata nel 1990 a Montefalcone nel Sannio in provincia di Campobasso, è basata su tecnologia ed efficienza: linee produttive all’avanguardia e altamente specializzate, dotate di sistemi di controllo della qualità informatizzati e automatici, che permettono la realizzazione di prodotti affidabili e di elevato standard qualitativo. Lamel Legno seleziona con accuratezza ogni fornitore e acquista esclusivamente materie prime di qualità superiore: legnami di varie specie legnose, provenienti da foreste certificate e non soggette a taglio illegale in conformità ai regolamenti europei, lavorati con le più avanzate tecnologie di taglio, essicazione e incollaggio.

Sonia Maritan, Giuseppe Sammartino e Stefania Minichillo

All’ultima edizione del Carrefour International du Bois abbiamo avuto il piacere di incontrare il titolare di Lamel Legno Giuseppe Sanmartino con il fratello Umberto Sanmartino e con Stefania Minichillo. Come per altri espositori italiani, anche per loro rappresenta un appuntamento importante quello estivo di Nantes.

«Abbiamo esposto per molte edizioni – esordisce Giuseppe Sanmartino – essendo una fiera pertinente al nostro prodotto: noi produciamo semilavorati in legno e qui è presente il legno grezzo e la prima trasformazione del legno. Anche perché è una fiera che da vent'anni a questa parte si caratterizza come crocevia per il settore del legno».

Fate una quota importante di fatturato all’estero?

«Noi al momento siamo più orientati verso l'estero dove attualmente facciamo circa l’80% di fatturato – spiega Stefania Minichillo – ma non rinunciamo a cercare di incrementare anche la nostra quota di mercato nazionale. Cerchiamo di differenziare i mercati perché sono sempre un po' altalenanti: il fatto di toccare più mercati ci permette di diversificare il rischio».

Nella vostra produzione, tra profili lamellari per finestre e pannelli di diversa tipologia: lista intera, finger joint, tre strati e per scale, prevale qualche particolare specie legnosa?

«No – riprende Giuseppe Sanmartino –, noi siamo in un'area dove il legno non è presente in maniera accentuata. Noi importiamo legname, lo lavoriamo e lo riesportiamo come semilavorato».

Non vi approvvigionate dal bosco italiano?

«Il problema del bosco italiano è che purtroppo è un bosco abbandonato…».

Cominciano a esserci esempi virtuosi di piccoli e grandi e progetti che si approvvigionano a chilometro zero ...forse gradualmente torneremo a dar valore alla prima lavorazione del legno!

«Questo è importante...».

«“Noi siamo legno” – aggiunge Stefania Minichillo – e siamo sostenibili per natura».

Quali specie legnose trattate in particolare?

«Lavoriamo latifoglie, in particolare Rovere e Faggio

Ci approvvigioniamo in tutto il mondo in base alle richieste dei clienti, acquistando il legname legale di provenienza certa certificato PEFC e/o FSC®: lavoriamo su legname segato ottimizzandone le prestazioni».

Qual è l’orizzonte verso cui guarda l’azienda?

«Stiamo andando sempre più in direzione del “green” investendo in termini di sostenibilità: stiamo lavorando sulla certificazione ESG per monitorare la sostenibilità dell’azienda e dimostrare il nostro impegno verso la responsabilità sociale, ambientale ed economica».

Il legno come materiale per costruire il futuro?

«Il legno è la risposta. Pensiamo all'occasione persa dell’incentivo fiscale del Superbonus che è andato a vantaggio del PVC e sarà qualcosa che ci ritroveremo quando bisognerà smaltire il materiale, problema che con il legno non sarebbe accaduto perché è un elemento sostenibile e rinnovabile, oltre ad avere la capacità di stoccare il CO2. Pensiamo alle microplastiche e alle nanoplastiche: il costo ambientale di certi materiali dovrebbe essere caricato sui prodotti».

Una delle iniziative che bisognerebbe perseguire è la mappatura delle foreste, il loro ciclo di vita, la disponibilità di legname nel rispetto della gestione: bisognerebbe parlarne…

«Anche perché le foreste sono in espansione in Europa, comprese le aree interne dell'Appennino, purtroppo non vengono gestite, mentre una volta si coltivavano i boschi e si approcciava al bosco come risorsa».

Come è nata la vostra attività?

«Ci siamo lanciati in questa attività partendo dal settore dell'edilizia – racconta ancora Giuseppe Sanmartino –, due fratelli ingegneri che non avevano connessioni con questo mondo. Poi abbiamo portato avanti un progetto con l'Università della Tuscia di cui siamo stati partner per l'utilizzo del legno strut-

turale dell'Appennino, ci siamo via via specializzati anche attraverso un aggiornamento continuo nella tecnologia.

Ultimamente abbiamo aggiornato il layout produttivo e fatto anche un investimento importante con tre nuovi impianti Weinig per realizzare semilavorati, potenziando il finger-joint con una nuova troncatrice e una nuova pressa più potente.

Investire è importante, non bisogna fermarsi mai. Il processo inizia dalla fase di essiccazione per portare il legno all’umidità ottimale di equilibrio con l’ambiente dove verrà installato. Il processo continua con la piallatura, la selezione della qualità e l’incollaggio.

Il prodotto finale è utilizzato nella produzione di serramenti e mobili».

’ LA VOCE DI PANGUANETA

www.panguaneta.com

Panguanetaè un importante player a livello mondiale e, nel contempo, un’azienda famigliare alla terza generazione, che quest’anno raggiunge il traguardo dei 65 anni di attività. Panguaneta è anche espressione di un territorio di eccellenza: Sabbioneta, paese UNESCO sulle rive del fiume Po. Il Pioppo è una materia prima chiave del territorio e rappresenta anche una caratteristica saliente del paesaggio mantovano. Il compensato prodotto dall’azienda affonda le sue radici nelle tradizioni di questo territorio. Panguaneta coltiva e produce utilizzando una materia prima rinnovabile e pregiata, altamente selezionata e certificata, tutelando la natura e abbattendo emissioni e rifiuti; il risultato è un prodotto sostenibile, virtuoso e moderno, che viene

utilizzato in tutto il mondo e che va a inserirsi in moltissimi ambiti della nostra vita quotidiana. Al Carrefour International du Bois abbiamo incontrato la responsabile di marketing back office Stefania Poli, che ci ha accolti in uno stand particolarmente espressivo che richiama molto il concetto del “Green”.

«Panguaneta è presente al Carrefour International du Bois ogni anno da tantissime edizioni – racconta Stefania Poli che in azienda ricopre un ruolo nelle vendite e nella comunicazione –, se ricordo bene dal 2015. Il mercato francese rappresenta per Pan-

Stefania Poli con Sonia Maritan.

guaneta un segmento importante, che seguiamo da sempre e al quale siamo vicini anche riconfermandoci tra gli espositori storici del Carrefour International du Bois. Questo ci ha permesso di apprezzare l’evoluzione di questo evento negli anni, soprattutto per quanto riguarda l’ampliamento degli espositori. Abbiamo vissuto in prima persona lo sviluppo della fiera, che nel 2024 si è presentata in veste splendida, internazionale, ulteriormente ampliata e assolutamente concentrata grazie all’ottima suddivisione nei diversi padiglioni in funzione del settore di appartenenza».

Panguaneta porta un messaggio in particolare in questa edizione?

«Lo stand parla da solo: noi abbiamo voluto mostrare e far toccare con mano ai nostri visitatori le potenzialità infinite del compensato di Pioppo, l’amore con cui lavoriamo la nostra materia prima e la necessità di tutelare l’ambiente nel quale viene coltivata».

La materia prima legno è l’unica che si coltiva con un seme e rappresenta la filiera più articolata: proprio in questo risiede il suo fascino. Anche la monocoltura preserva la sua biodiversità?

«Noi assolutamente promuoviamo la coltivazione e la tutela del Pioppo che è patrimonio della nostra area golenale della riva del Po, fa parte del paesaggio, lo disegna e lo accoglie al suo interno. È importante notare non solo che i pioppeti sono custodi di biodiversità vegetale e animale e che un pioppeto sano è costituito in realtà da un mosaico di cloni diversi tra loro, ma anche che la certificazione FSC® delle piantagioni, comporta la gestione di Aree Rappresentative di Conservazione proprio al fine di ripristinare gli habitat naturali».

Incentivate e preservate una coltura storica…

«…che permette la conservazione del paesaggio caratteristico delle sponde del

Po in un circolo virtuoso, in perfetta continuità con la tradizione locale alla base di una filiera che rappresenta una delle eccellenze del made in Italy».

Quali sono i vostri prossimi progetti?

«Panguaneta crede moltissimo nell’innovazione dei processi e dei prodotti. Per questo continuiamo a investire nella ricerca per trovare nuove soluzioni sia per il design sia per i vari campi di utilizzo industriali, tra cui i settori del navale, del ferroviario, dell’automotive e del caravaning.

Al Salone dei Mobile 2024, ad esempio, abbiamo presentato con un nostro partner un progetto che prevede una serie di arredi di design realizzati in multistrato di Pioppo Panguaneta con un incollaggio a base di soia, senza formaldeide aggiunta, formulato per esaltare le caratteristiche intrinseche del legno di Pioppo e contribuire a migliorare la condizione dell’aria negli ambienti interni».

Come si prospetta il vostro 2025? Ci ritroviamo a fine anno per una vostra anticipazione sulla prossima edizione?

«Il 2025 si apre con nuove sfide e nuovi stimolanti progetti, tra cui la certificazione del nostro ultimo Bilancio di Sostenibilità e l’installazione di una nuova pressa che ci permetterà di ottimizzare maggiormente il nostro ciclo produttivo e incrementare la produzione. Non vediamo l’ora di potervi raccontare nel dettaglio tutte le novità di questo 2025!».

’ LA VOCE DI RIGAWOOD

Il compensato di Betulla è il core business di RigaWood, quello per il quale l’azienda investe nelle ultime tecnologie, ricerche e innovazioni. Una realtà che crede nel progresso tecnologico, nelle soluzioni sostenibili e nei prodotti che aggiungono valore tangibile. Lo sviluppo costante dei prodotti in base alle esigenze del mercato e alle tendenze globali, nonché un approccio individuale a ogni cliente e progetto, rappresenta la sua mission.

L’azienda è parte del gruppo Latvijas Finieris con società di produzione in Lettonia, Lituania, Estonia e Finlandia che impiega oltre 2400 persone a supporto delle economie locali nelle aree centrali e rurali. Il gruppo è attivo anche nei settori forestale, degli adesivi e dell'ingegneria, sviluppando costantemente nuove soluzioni per un'imprenditoria sostenibile.

Allo stand di Riga Wood abbiamo trovato un vecchio amico, Ari Laakso, che ci ha raccontato la sua vita nel legno: «in realtà ho iniziato nel settore della carta e cellulosa – esordisce Ari Laakso –, circa sei mesi dopo il mio inizio sono stato mandato in una nuova, modernissima segheria del Gruppo che non mi piaceva, ma non avevo alternative».

C’è stato un risvolto positivo in questa esperienza?

«È diventata un’esperienza positiva nel senso che sono poi riuscito a imparare come gestire tutta l’attività di una grande segheria, dall’acquisto di mate-

ria prima al fare contratti di trasporto marittimo per servire i clienti oltre mare, cioè ho ottenuto una visione d’insieme della fase iniziale della filiera che ha dato un senso preciso a questa attività. Ero molto contento di questo risultato e non ho più lasciato il settore».

Parli italiano e hai sempre avuto un rapporto importante con il nostro Paese!

«In Italia ho conosciuto i titolari delle aziende più importanti: Corà, Bellotti, Poli, Florian, Agrifor International, e via dicendo. Poi ho incontrato via via i figli e ho assistito al cambio di generazione. C’è una cosa speciale negli italiani che è la capacità di resistere e dare continuità alle aziende».

Cosa ricordi delle cartiere?

«Ricordo grandi aziende che avevano bisogno di dieci milioni di metri cubi di legno per ricavare la cellulosa, anche se oggi si consuma meno carta perché ci sono i device elettronici: il digitale in questo senso è una rivoluzione positiva! In compenso adesso stiamo utilizzando più contenitori cartacei per gli imballaggi perché è aumentato molto il loro utilizzo per il commercio dei prodotti. Oggi puoi comperare qualsiasi cosa da Amazon che spedisce la merce direttamente a casa. La cosa terribile per me è che gli imballaggi cartacei utilizzati sono enormemente sovradimensionati e creano uno spreco inutile di materie prime preziose».

Oggi ritieni ci sia più cultura del legno rispetto a qualche decennio fa?

«Il mondo sta cambiando, il legno è diventato un prodotto più apprezzato e fa piacere vedere che i giovani hanno imparato ad amarlo. E come spesso accade, l’Italia è leader anche in questo campo».

Tu sottolinei spesso (nei tuoi commenti su linkedin) il fatto che ci troviamo in presenza di un materiale naturale e rigenerabile…

«Mi piace molto sottolinearlo come il fatto che nessuno pensa più al legno come qualcosa che brucia,

Sonia Maritan e Ari Laakso.

mentre l’industria del legno ha imparato a essere quella che gestisce meglio le risorse. Cosa che la gente ha capito».

Per la gestione della materia prima mi sembra indispensabile distinguere tra l’Europa con le certificazioni PEFC e/o FSC® o l’America con l’AHEC per i legni duri e il resto del mondo dove la gestione forestale è carente di regolamentazioni!

«Sono d’accordo, manca la buona volontà. Tanti anni fa non si pensava a una gestione, una volta contava la logistica e non si poteva andare lontano dalla foresta. Adesso devo dire che la mentalità sta cambiando in diversi Paesi, non solo europei. Importante anche che i giovani dimostrano di essere più sensibili.

La cosa che mi preoccupa invece è la piantagione che crea danno alla biodiversità, pensando all’Eucalipto e alcuni tipi di Pino a crescita rapida. La monocoltura è una questione di convenienza, è veloce, ma significa pensare a breve termine, ai cinquedieci anni».

Come si fa a ricreare la biodiversità nelle aree in cui prevale oggi la monocoltura?

«Bisogna ritornare un po’ indietro a quei tempi in cui c’era maggior diversità, pensiamo solo al problema delle api senza le quali saremmo finiti. Da Riga Wood, insieme con la nostra cara Betulla, noi piantiamo molte altre specie di alberi, latifoglie e resinosi».

In Estonia – indimenticabile la visita di Tallinn –anni fa mi avete raccontato che c’era molta disponibilità di alberi e che c’era un buon ciclo anche a livello di foresta. Il 47% del territorio del Paese è coperto da foreste!

«Adesso fortunatamente anche l’attuale situazione renderà più preziose le foreste ma è comunque necessario utilizzare sempre meglio le risorse forestali. Bisogna sviluppare prodotti e non creare sprechi del legno».

Promuoviamo il legno e sosteniamo che un prodotto fatto in legno, a partire dalla casa, ci fa

stare bene ed è preferibile per il nostro benessere, da anni diciamo che dobbiamo usare il legno, il paradosso è che forse non c’è tutto questo legno a disposizione!

«Siamo stati abituati ad avere a disposizione sempre tanto legno. È un po’ come con l’acqua potabile in Europa, c’è ancora disponibilità ma non sarà così per sempre, ed è l’ultima possibilità per cambiare le nostre abitudini e adottare un nuovo stile di vista attento all’uso intelligente delle risorse e allo spreco».

Allora perché non contribuire alla sua coltura?

Magari incentivando la rinaturalizzazione anche nelle città…

«Se non ricordo male tu hai una laurea in architettura. Penso sia molto importante il tuo punto di vista in questo senso perché il ruolo dell’architetto è fondamentale per agire sulla città abbassando anche la temperatura media. È chiaro che il business deve essere anche sostenibile».

Il tuo è un bagaglio importante: sei riuscito a trasmettere il tuo sapere nel settore legno?

«Non è facile. In ogni caso ci vuole un cambiamento di generazione. I giovani sono molto più consapevoli delle necessità future e questo fin dalla nascita, hanno una mentalità diversa e predisposta a una visione green. Speriamo che qualcuno riesca a seguirmi nella vita di ogni giorno. Non dev’essere un’imposizione ma deve venire dal cuore».

Come si prospetta il vostro 2025? Ci ritroviamo a fine anno per una vostra anticipazione sulla prossima edizione?

«Due questioni che tengono occupati i miei pensieri nel 2025 sono direttamente collegate all'impegno di Riga Wood e agli investimenti per un futuro sostenibile.

Il nuovo impianto di produzione di compensato di Betulla di Riga Wood a Verems, in Lettonia, sarà pienamente operativo nel 2025, con una produzione annuale di 80.000 m3. La nuova espansione di 35.000 m3 fa parte della strategia di Riga Wood di sviluppare e innovare la produzione di compensato di Betulla, consentendo un'ulteriore lavorazione di prodotti finali speciali.

Sono state completate le fondamenta della bioraffineria VIOBOND a Riga, in Lettonia. Questa bioraffineria produrrà 45.000 tonnellate/anno di resine biobased riciclando la lignina, un sottoprodotto attualmente sottoutilizzato dalle industrie del legno. Queste resine sostituiranno i componenti di origine fossile nei materiali da costruzione come il compensato, i rivestimenti e la carta vetrata. Anche l’indu-

stria del mobile è un settore importante per l’uso di resine biobased. L'impianto costruito da A/S Latvijas Finieris, società madre di Riga Wood, fa parte del progetto internazionale VIOBOND, che riunisce otto partner di cinque Stati membri dell'Unione Europea sotto la guida di Latvijas Finieris/Riga Wood. Infine, certamente ci ritroveremo a fine anno per parlare della prossima edizione del CIB».

’ LA VOCE DI VIGOLUNGO

La forza che permette alla E. Vigolungo s.p.a. di rinnovare i propri prodotti, aggiornare le tecniche di produzione e perfezionare le metodologie di commercializzazione nasce dalla passione per l’innovazione tecnologica che da cinque generazioni si tramandano i componenti della famiglia Vigolungo. Al Carrefour International du Bois avevamo conosciuto Vera Vigolungo nel 2018, mentre all’ultima edizione del 2024 a Nantes abbiamo incontrato anche Stefano Vigolungo e questa volta siamo con entrambi gli amministratori delegati dell’azienda, una presenza costante a questa fiera. «Ormai rappresentiamo nel legno la quinta generazione – ci ricorda Vera Vigolungo – e nel compensato la terza».

Tutto ha avuto inizio dal vostro bisnonno…

«Con Giovanni Vigolungo che nella Seconda metà dell’Ottocento è un attivo artigiano falegname a Benevello, paesino delle alte Langhe albesi – racconta Stefano Vigolungo – che il figlio Pietro Vigolungo lascia nel 1919 per trasferirsi a Borbore, zona più di namica sull’asse Torino-Alba che lascerà al figlio Emilio appena diciassettenne. Un nome che ricorre in questa famiglia e che è sinonimo di grandi persone e illuminati imprenditori, come è stato nostro fratello, ma anche il suo omonimo, nostro nonno artefice del passaggio dalla grande bottega artigianale all’indu stria, da mobilificio ad azienda di produzione pan nello.

Nostro padre Pietro Vigolungo, partendo da una buona base teorica appresa all’Ecole Supèrieure du

www.vigolungo.com

Bois di Parigi, apporta nuovi elementi tecnologici per cui tutti gli sforzi sono concentrati nella nuova attività di pannelli di compensato e multistrato. Noi portiamo avanti questa preziosa eredità, anche nel ricordo di nostro fratello Emilio Vigolungo che purtroppo non è più fra noi, ma che è stato protagonista della nostra espansione internazionale avendo aperto a mercati esteri nei quali non eravamo ancora presenti.

Il suo contributo in ambito commerciale è stato fondamentale, è stato l'artefice dello sviluppo all’estero e di riflesso del consolidamento della nostra realtà oltre i confini nazionali. La sua forte personalità ha pervaso per molto tempo ogni ambito lavorativo e non solo, e gli è valso un riconoscimento corale da parte di tutti i collaboratori della nostra azienda, simboleggiato attraverso il dono di un Olivo, simbolo del tempo che passa e della forza che si tramanda, e una targa a testimonianza del suo prezioso lascito

che recita: “Ciao Emilio, nella vita non puoi contare i passi che fai né le scarpe che usi ma le impronte che lasci”».

Il truciolo vi scorre nelle vene…

«E ne siamo orgogliosi – riprende Vera Vigolungo –, l’azienda ha festeggiato nel 2019 i cento anni nel settore del legno. Dal 2012 ci siamo trasferiti nel nostro nuovo sito produttivo, progetto al quale mio fratello Stefano si è dedicato in prima persona valorizzando il Pioppo che fa parte delle nostre terre.

A fianco del nostro stabilimento è nata la Poply House, struttura in legno che ospita la prima parte dei nostri uffici».

«È una mia creazione – spiega Stefano Vigolungo –nel senso che mi sono occupato del cantiere, anche se il progetto è firmato da un’amica: con l’architetta Lorena Alessio è nata infatti l’idea di realizzare questa struttura, invece che con il pannello di Okoumè, col pannello di Pioppo che è una coltivazione decennale caratteristica del nostro territorio e non una specie legnosa di provenienza forestale. Dopo qualche incontro con lo studio di Lorena Alessio Architetti è nato il progetto PoplyHouse – realizzato in parternship con E.Vigolungo Plywood – che ha avuto inizio dopo il Covid, nel mese di settembre 2020, connotando i primi 125 metri quadri di ufficio della nostra azienda, con un’area a uso showroom per i nostri clienti e una parte dedicata alla logistica. Questa struttura fatta esclusivamente con il pannello di Pioppo è molto caratteristica e crea un ambiente luminoso e accogliente. Racconta il nostro knowhow, quasi come un manifesto architetturale green dedicato alla coltura del Pioppo, cui è legata anche la parte logistica e il cui legname è visibile oltre le vetrate».

A me affascina sempre molto la storicità e il legame col territorio delle aziende italiane… «Abbiamo realizzato questo nuovo stabilimento per crescere, oltre il 60% dei nostri pannelli vanno all’estero, in tutta Europa e anche oltreoceano, Stati Uniti (dove abbiamo una nostra società aperta da una nostra collaboratrice) Asia e Nuova Zelanda. Il nostro pannello è utilizzato in gran parte nei veicoli ricreazionali dove la leggerezza è importante».

THE VOICE OF THE FAIR

As Jean Piveteau, President of Carrefour International du Bois, said, “this meeting is there to allow you to find solutions to your needs”.

FIBOIS PAYS DE LA LOIRE, organizer of this unique event in Europe, welcomed 637 exhibitors in June 2024. These wood professionals from 40 different countries saw 13,500 visitors flock to the 3 days of the fair. Carrefour du Bois has established itself as the unmissable highlight of the entire wood industry.

“We sincerely believe that wood is a material of the future,” adds Jean Piveteau, “now more than ever. It is a philosophy that has guided us for more than 20 years and which led to the creation of the fair in 1992, at a time when wood was considered “old fashioned”. The idea was to provide the wood industry with a tool to allow companies to have a space to present their products and know-how.

This change in the way of seeing and evaluating wood in society can be seen directly in the exhibitors' stands: at the very beginning of the Carrefour International du Bois, there were far fewer processed products than there are today. Companies in the sector are innovating and designing increasingly sophisticated, high-added-value products that meet the needs of the market, such as acoustic ceilings. Architects and interior designers are bringing more life to indoor spaces, there is a real opportunity for development in this sector in particular".

The organisation of events during the Show (conferences, general assemblies, meetings, etc.) has made it an unmissable event for decision-makers. A place for business meetings, a place for exchanges and marketing, the Carrefour is also an excellent barometer of the sector.

Vera Vigolungo, Stefano Vigolungo e Sonia Maritan

PANORAMICA SULL'INDUSTRIA STATUNITENSE DEL LEGNO DI LATIFOGLIA

NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO ASSISTITO A UN CALO SIGNIFICATIVO DEI VOLUMI

DI PRODUZIONE DEL LEGNO DI LATIFOGLIA (SIA DA COSTRUZIONE SIA INDUSTRIALE), CHE DAI 16,88 MILIONI DI METRI CUBI NEL 2022 È SCESA A MENO

DI 12 MILIONI NEL 2024, MINIMO STORICO (IL GRAFICO 1 MOSTRA TRACK RECORD DAL 1960). QUESTA ANALISI DI MERCATO È AGGIORNATA A FINE 2024.

di David Venables

David Venables, direttore Europa di AHEC, American Hardwood Export Council, la principale associazione che rappresenta il settore del legno di latifoglia americano nei mercati di esportazione, propone un’ampia panora-

mica sull'industria statunitense del legno di latifoglia evidenziando innanzitutto un calo significativo dei volumi di produzione del legno di latifoglia (sia da costruzione sia industriale), che dai 16,88 milioni di metri cubi nel 2022 è scesa a meno di 12 milioni nel 2024, minimo storico (il grafico 1

mostra track record dal 1960). Nonostante il contesto attuale si configuri con una domanda di legname di qualità debole, una produzione ancora più debole – il che probabilmente impedisce il crollo dei prezzi –, gli Stati Uniti si confermano i maggiori esportatori di legno di latifoglia al mondo, seguiti da Europa, Tailandia, Malesia, Canada e Brasile (il grafico 2 mostra il trend dei maggiori esportatori di latifoglia).

Siamo a un bivio in cui sfide come i dazi, le istanze di sostenibilità e l'EUDR richiedono strategie innovative per assicurare un futuro prospero a un'industria che consiste in gran parte di piccoli proprietari terrieri e segherie familiari che gestiscono le loro foreste da generazioni.

Proviamo a capire insieme cosa sta accadendo.

IL MERCATO INTERNO I flussi di distribuzione sono molto

Grafico 1.

variati negli ultimi 20 anni. E se alla fine degli anni '90, il mercato interno rappresentava l'84%, oggi rappresenta solo il 55%. Crescono le esportazioni verso la Cina che attualmente costituiscono il 26%, mentre il resto del mondo rappresenta il 19% (il grafico 3 mostra dove viene esportato il legno di latifoglia).

Se poi si guarda più dettagliatamente ai consumi, dominano gli usi industriali: pallet (36%), traversine ferroviarie (14%), esportazioni (18%), pavimentazioni (10%), mentre mobili, ebanisteria, lavorazioni e travi per strade rappresentano insieme circa il 20%. Il che anticipa un tema chiave: l'importanza di una scelta intelligente delle specie da utilizzare coerentemente con la loro abbondanza in natura e l’importanza di creare mercati per tutte le qualità di legname industriale, comprese quelle tradizionalmente sottoutilizzate, selezionando quale qualità di legno tenero e duro utilizzare in base agli usi specifici (il grafico 4 illustra quale sia stato il consumo di legno di latifoglia nel 2024).

Riguardo il consumo di legno di latifoglia negli Stati Uniti è calato nel tempo, con i pavimenti che si confermano un mercato importante (0,63 milioni di piedi quadrati). Altri settori chiave sono i lavori di falegnameria, come interni, modanature, cornici, etc. (0.33 milioni di piedi quadrati), ovviamente gli arredi (mobili contenitori 0,31 + arredi 0.26 milioni di piedi quadrati), i cui volumi si sono ridotti drasticamente a causa di una maggiore importazione dall’estero e dello

Grafico 3.
Grafico 4.
Grafico 2.

spostamento della produzione oltre confine (il grafico 5 illustra quale sia stato il consumo statunitense di latifoglia per settore merceologico).

Il settore dei mobili contenitori, in particolare i mobili da cucina e da bagno in legno massiccio, è uno dei settori più colpiti, con il passaggio di molti brand all'utilizzo di MDF, una tendenza riscontrata anche in Europa.

La correlazione che per decenni è esistita tra la costruzione di case e il consumo di legno di latifoglia per lavori di falegnameria e la realizzazione di pavimenti e mobili è diminuita nell'ultimo decennio. Nonostante l'edilizia residenziale continui a crescere, il consumo di legname continua a diminuire a causa del crescente utilizzo di prodotti come i pavimenti in laminato, pavimenti ingegnerizzati e, come anticipato, mobili contenitori da cucina/bagno non più in legno massiccio (il grafico 6 illustra il totale delle abitazioni completate negli Stati Uniti e il consumo di legname di latifoglie a livello nazionale).

COSA ACCADE NELLE FORESTE

Attualmente, i prelievi di legname (linea blu) sono in calo dopo un incremento a fine del secolo scorso quando alcuni dei volumi di esportazione hanno raggiunto il picco. Nel frattempo, la mortalità della foresta (linea rossa), ossia quello che nella foresta marcisce e cade, è in aumento e queste due tendenze stanno convergendo pericolosamente (il grafico 7 illustra la mortalità media annua della fore-

Grafico 5.
Grafico 6.
Grafico 7.

sta e i prelievi di piante di latifoglie).

Abbiamo quindi una foresta che, in termini di età, sta invecchiando: oltre il 72% degli alberi ha più di 60 anni, circa il 50% ha più di 80 anni e meno del 12% ha meno di 40 anni. Man mano che la foresta matura, gli alberi possono deteriorarsi, il che spiega quanto sia fondamentale un buon ricambio. Le foreste più giovani sequestrano più carbonio, immettono più nutrienti nel suolo e supportano una maggiore biodiversità. Sebbene la conservazione di alcune parti forestali di vecchia crescita sia preziosa, è essenziale che la maggior parte continui a essere raccolta per garantire una sana risorsa forestale multi-gerarchica (il grafico 8 illustra la distribuzione dell'età delle foreste - Dipartimento di Agricoltura della Pennsylvania).

L’INFLUENZA

DELLA CINA: DAZI, TREND E NUOVE DINAMICHE

La Cina è di gran lunga il principale importatore mondiale di legno di latifoglia statunitense, con volumi da tre a quattro volte superiori a quelli dei mercati secondari. In termini di valore, la Cina rappresenta il 44% di tutte le esportazioni, seguita da Canada e Messico (22%), Vietnam (10%) ed Europa (9%), con il Regno Unito che da solo rappresenta il 3% (il grafico 9 illustra i maggiori importatori mondiali di legname di latifoglia nel periodo gennaio-maggio).

Tuttavia, si prevede che l'evoluzione di fattori politici ed economici avrà impatto sulla domanda futura.

Grafico 8.
Grafico 9.
Grafico 10.

Uno dei temi più caldi su questo fronte sono i dazi doganali.

A seguito dell'imposizione di alti dazi doganali durante la recente guerra commerciale che ha portato a un calo importante della domanda, ora il mercato cinese regi-

stra un cambiamento importante. Le importazioni di tronchi hanno visto un aumento significativo rispetto al legname lavorato, segnando una nuova tendenza storica. Questo cambiamento riflette la strategia della Cina di

sfruttare appieno la sua capacità di segagione. Il ritorno di Trump e il ripristino dei dazi punitivi, creando una nuova guerra commerciale, potrebbe presentare nuovamente grandi sfide per l’industria del legno di latifoglia americano (il grafico 10 evidenzia sia i quantitativi di legname e sia di tronchi di legno duro esportati dagli Stati Uniti alla Cina).

Anche perché la Cina importa un'ampia varietà di specie, a differenza dell'Europa. Esistono mercati significativi per il Ciliegio, l’Acero, il Noce più maturo e per molte specie secondarie. Inoltre, il mercato della Quercia rossa è molto rilevante. Pertanto, per l’industria del legno statunitense, ogni impatto sul commercio con la Cina è estremamente significativo (il grafico 11 mostra le esportazioni di legname di latifoglie statunitensi in Cina, per specie, nel periodo gennaio-settembre).

I FLUSSI VERSO

L’EUROPA

Anche in Europa, la domanda di legno di latifoglia è cambiata, con i mercati più piccoli che acquistano importanza, mentre quelli più grandi continuano a dominare. Ad esempio, il Regno Unito ora è quasi pari ai volumi combinati di Italia, Germania e Spagna, un cambiamento significativo rispetto al passato.

Questo spostamento è dovuto a cambiamenti nell’industria manifatturiera, alla specializzazione nelle varie specie e al crescente focus sul Rovere mentre in passato, le industrie italiane per esempio, utilizzavano una gamma

Grafico 11.
Grafico 12.

molto più ampia di altre specie (il grafico 12 mostra le esportazioni di legname di latifoglie statunitensi nei principali mercati europei, 2017-2023).

Andando più nel dettaglio, se guardiamo al Regno Unito, la domanda è aumentata nuovamente nel 2024 rispetto all'anno precedente, nonostante le sfide economiche. In questo mercato non ci sono grandi industrie, ma piuttosto molte piccole botteghe di alta qualità e laboratori di alto livello che producono mobili su misura per negozi, ristoranti, edifici pubblici e anche abitazioni private.

Anche in Spagna e in Italia i piccoli laboratori sono consumatori importanti, ma in questi mercati i prodotti di legno di latifoglia statunitensi sono maggiormente destinati ad applicazioni industriali, mentre in Germania sono utilizzati prevalentemente per la produzione di componenti ingegneristici, finestre e altri prodotti specializzati (il grafico 13 mostra le esportazioni di legname di latifoglie statunitensi verso i principali mercati europei, nel periodo gennaio-settembre).

L’IMPORTANZA

DI UNA SELEZIONE

DELLE SPECIE

INTELLIGENTI

Sul fronte delle specie legnose, in Europa, la Quercia bianca è la più richiesta, seguita da Tulipier e Quercia rossa. Come si può notare, il Ciliegio non compare nemmeno nel grafico, mentre l'Acero è praticamente inesistente, nonostante entrambe le specie siano abbondanti nelle foreste statuni-

tensi (il grafico 14 mostra le esportazioni di legname di latifoglie statunitensi in Europa per specie, nel periodo gennaio-settembre).

Nel grafico di seguito, vediamo una mappa di ciò che cresce nelle foreste: in particolare, volumi significativi di Quercia rossa, Hickory, Acero tenero e duro, Tulipier e Ciliegio.

Il volume di Noce, invece, è minimo, sebbene sia stato a lungo uno dei principali obiettivi di esportazione.

Il grafico dà un'indicazione di tutte le specie che potremmo utilizzare (il grafico 15 mostra le specie di latifoglie degli Stati Uniti orientali).

C’è una risorsa di fibre di legno di latifoglia enorme che rimane sot-

Grafico 13.
Grafico 14.

toutilizzata ma rappresenta un potenziale significativo per soddisfare efficacemente gli obiettivi di performance, efficienza dei costi e sostenibilità nella produzione a livello globale. Già molto è stato fatto e molto ancora è da fare per educare architetti, progettisti e consumatori sulle eccezionali prestazioni e qualità estetiche di tutte queste specie sottoutilizzate.

LA SFIDA DELL'EUDR

Il Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR - EU Deforestation Regulation) rappresenta una grande opportunità e, come ogni nuova misura, una grande inco-

Grafico 15.

gnita per l'industria del legno di latifoglia.

Sebbene l’implementazione della legge sia stata formalmente rinviata a gennaio 2026, il dibattito sulle modifiche proposte continua.

Questo nuovo approccio alla tracciabilità e alla sostenibilità cambierà significativamente le dinamiche del commercio globale e guiderà un nuovo approccio alla certificazione dei prodotti forestali.

Per garantire la conformità all’EUDR e sostenere il commercio globale all'industria del legno di latifoglia statunitense, stiamo sviluppando una piattaforma molto sofisticata, la Sustainable Hardwood Coalition, www.shc_cert.org, sulla quale le aziende esportatrici potranno inserire i dati relativi a ciascuna spedizione, specificando i

distretti di provenienza all’interno di ogni Stato produttore di legno di latifoglia.

Una volta operativa, si spera la piattaforma non solo affronti l’EUDR ma evolva in uno standard di certificazione globale indipendente. Sebbene non saremo pienamente conformi alla normativa in questa fase – poiché a causa del vasto numero di proprietari forestali non possiamo produrre dati di geolocalizzazioni per ogni singolo lotto di terreno – crediamo che il nostro sistema giurisdizionale basato sui distretti, pur non soddisfacendo alla lettera la legge, rispetterà comunque i requisiti legali in linea di principio. Nei prossimi mesi, ci avvarremo di una valutazione legale in merito. L'EUDR ci ha dato l'opportunità di

creare qualcosa di nuovo, un meccanismo globale per l’analisi e il monitoraggio in tempo reale per dimostrare che le foreste non vengono deforestate, una grande opportunità per promuovere pratiche responsabili di gestione delle risorse forestali.

Where visions turn into business.

26 – 30 May 2025

Hannover, Germany

ligna.de Get your ticket now

La bellezza dei legni duri americani. Fotografia Petr Krejci.

CHALLENGES AND OPPORTUNITIES IN THE U.S. HARDWOOD INDUSTRY

EXPLORING THE EUROPEAN MARKET, ADDRESSING THE CHINA DYNAMIC, AND RESPONDING TO THE EUDR BY AHEC.

The U.S. hardwood industry is navigating a period of uncertainty, with a significant drop in total production of both grade and industrial lumber, from 16.88 million cubic metres in 2022 to under 12 million in 2024, an historical low. Amid weakening domestic demand for grade lumber and declining production, the focus on foreign export markets and sustainable forest management have become increasingly critical.

«The US hardwood industry is at a crossroads. While production decreases, international demand, particularly from Europe and China, continues to evolve –, says David Venables, European Director of the American Hardwood Export Council (AHEC), the leading export trade association for the American hardwood sector –. “Challenges such as tariffs, sustainability demands, and the EUDR call for innovative strategies to ensure a prosperous future for an industry, which largely consists of small private landowners and family sawmills who have stewarded their forests for generations.

We are at a pivotal moment where environmental awareness is driving demand for sustainable materials.

However, global competition and cost-cutting pressures often lead to economic compromises that can undermine sustainability efforts.

To address this, we must embrace intelligent species selection based on natural abundance and create markets for all industrial timber qualities, including those traditionally undervalued, tailoring the various qualities of softwood and hardwood according to specific uses. In the USA a vast hardwood fiber resource remains underutilised, offering significant potential to meet performance, cost-efficiency, and sustainability goals in production worldwide».”

THE EUROPEAN MARKET OVERVIEW

In Europe, demand for hardwood has shifted significantly in recent years. Countries like the UK, Germany, Spain, and Italy continue to lead in imports, with the UK seeing a notable increase despite economic challenges.

«There are no large industries in this market, – Venables highlights – but rather many small, high-quality workshops, and high-end labs producing custom furniture for shops, restaurants, public buildings, and even private homes. In Spain and Italy, small workshops are also important consumers but in these markets more U.S. hardwood products are directed towards larger industrial applications, while in Germany, they are predominantly used for manufacturing engineered components, windows, and other specialised products».

When it comes to species, white oak is the most indemand, followed by tulipwood and red oak.

«Cherry doesn’t even appear on the chart, while maple is practically non-existent, despite both being abundant in the U.S. forests,” notes Venables. There is still significant work to be done in educating architects, designers, and consumers about the outstanding performance and aesthetic qualities of all these underutilised species».

CHINA’S INFLUENCE: TARIFFS, TRENDS AND NEW DYNAMICS

China remains the world's leading importer of US hardwood, with volumes three to four times higher than those of secondary markets.

In terms of value, China accounts for 44% of all exports, followed by Canada and Mexico (22%), Vietnam (10%), and Europe (9%), with the UK alone representing 3%. However, the evolving political and economic factors are expected to impact future demand.

Following the imposition of high tariffs during the recent trade war, which lead to a significant drop in demand, the Chinese market is undergoing a notable shift. Imports of logs have seen a substantial in-

crease compared to processed lumber, marking a historic trend. This shift reflects China’s strategy to fully utilize its own significant sawmilling capacity. The return of Trump to office and the reinstating of punitive tariffs creating a new trade war, could once again present significant challenges for the U.S. hardwood industry.

THE UNCERTAINTY OF THE EUDR: IMPACTS ON THE SECTOR

The European EUDR (EU Deforestation Regulation) presents both a significant opportunity and, like any new regulation, a major source of uncertainty for the hardwood industry. While the implementation of the law has now been formally delayed until January 2026, the debate over proposed amendments continues. This new approach to traceability and sustainability, through the use of satellite monitoring of forest cover will drastically reshape global trade dynamics. It has the potential to drive a new approach globally to forest product certification.

demonstrate that our forests are not being deforested and in fact show the opposite – so providing a valuable opportunity to promote responsible forest resource management practices».

«To ensure compliance with the EUDR and support global trade for the U.S. hardwood industry,” concludes Venables, “we are developing a sophisticated platform, the Sustainable Hardwood Coalition www.shc_cert.org, where exporting companies can input data for each shipment, specifying the counties of origin within each hardwood producing State. Once operational, it is hoped this platform will not only address the EUDR but will evolve into an independent global certification standard. Although we won’t be fully compliant with the regulation at this stage – since due to the vast number of forest landowners we can’t produce geolocation data for every individual plot of land – we believe our county-based jurisdictional system, while not meeting the law literally, will still in principle, meet the legal requirements.

In the coming months, we will seek legal assessment in this regard. The EUDR has provided us with the opportunity to create something new: a global mechanism for real-time analysis and monitoring to

AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL (AHEC)

For more than three decades, the American Hardwood Export Council (AHEC) has been the global face of the U.S. timber industry, championing the performance, sustainability and aesthetic potential of American hardwoods worldwide.

As the leading international hardwood trade association for North America, AHEC operates a non-profit program representing thousands of businesses engaged in the production and export of timber – ranging from small family-run sawmills to major flooring manufacturers. Established to unite this wide-ranging spectrum of companies with a single global voice, AHEC has successfully built an internationally recognised brand, marketing more than 20 commercially available hardwood species and increasing demand around the world.

RISPOSTE CORAGGIOSE IN TEMPI DIFFICILI

IL GRUPPO EGGER SEGNALA UNO SVILUPPO STABILE IN UN CONTESTO DIFFICILE ALLA FINE DEL PRIMO SEMESTRE 2024/2025. L’ESSERE UN'AZIENDA FAMILIARE È CHIARAMENTE ANCORATO ALLA SUA STRATEGIA E L’OBIETTIVO A LUNGO TERMINE È LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL'AZIENDA NEL CORSO DELLE GENERAZIONI, INSIEME AI SUOI OLTRE 11.000 DIPENDENTI, CHE POTRÀ GESTIRE BENE ANCHE IL DIFFICILE CONTESTO DI MERCATO.

Il gruppo Egger ha chiuso il primo semestre dell'anno finanziario 2024/2025 (data di riferimento 31 ottobre 2024) con un fatturato consolidato di 2,1 miliardi di euro (0,2% rispetto all'anno precedente).

L'attuale situazione è caratterizzata dalla difficile congiuntura economica nel settore edile, da un consumo generalmente debole, da importanti conflitti globali e da turbolenze nella politica economica.

In quanto azienda familiare attiva

a livello internazionale, Egger sta risentendo degli effetti di questo contesto sulla propria attività. Nonostante il difficile contesto di mercato, il produttore di materiali a base di legno è in grado di segnalare uno sviluppo stabile nel primo semestre 2024/2025 e, in questo contesto, può trarre una conclusione abbastanza soddisfacente. «Quando si affrontano periodi particolarmente turbolenti e difficili – afferma Thomas Leissing, Chief Financial Officer Egger Group e Speaker del Group Management –, è fonda-

mentale poter contare su solide fondamenta. Siamo e saremo sempre un'azienda familiare, questo è chiaramente ancorato alla nostra strategia. Il nostro obiettivo a lungo termine è lo sviluppo sostenibile dell'azienda nel corso delle generazioni. Ciò ci consente di sfruttare le opportunità e continuare a investire nei nostri stabilimenti anche in periodi di difficoltà economica. Insieme ai nostri oltre 11.000 dipendenti, sapremo gestire bene anche il difficile contesto di mercato».

DOMANDA TESA

Nel primo semestre 2024/2025, il Gruppo Egger ha generato un fatturato di 2.093,5 milioni di euro (–0,2% rispetto al primo semestre 2023/2024) e un EBITDA di 320,3 milioni di euro (+7,0% rispetto all'anno precedente). Il margine EBITDA è del 15,3%, la quota di patrimonio netto è all'alto livello del 42,5%.

Le vendite sono state quindi mantenute a un livello solido in tutto il Gruppo nonostante la crisi economica. L'area dei prodotti decorativi per mobili e interior design ha generato un fatturato non consolidato di 1.860,0 milioni di euro (+2,4% rispetto all'anno precedente). Effetti positivi sono derivati dall'inclusione per la prima volta dello stabilimento di Markt Bibart (DE), acquisito alla fine del 2023, dall'aumento nei volumi di vendita presso lo stabilimento di Lexington NC (USA) e l'aumento delle vendite presso lo stabilimento di Biskupiec (PL). Gli stabilimenti in Europa occidentale e orientale sono stati complessivamente ben utilizzati. Tuttavia, la situazione nei mercati principali dell'Europa centrale è stata difficile, con la regione di lingua tedesca in particolare che ha sperimentato un'elevata pressione di mercato e sui prezzi. L'area di prodotto per le costruzioni in legno e i pavimenti, che ha generato vendite non consolidate di 351,0 milioni di euro (–9,4% rispetto all'anno precedente), è direttamente influenzata dalla flessione del settore delle costruzioni. Il calo significativo dell'attività edilizia, in particolare nel

settore delle nuove costruzioni residenziali, sta avendo un effetto inibitorio sul nostro territorio.

INVESTIMENTI

NONOSTANTE LA CRISI

Egger continua a perseguire con la sua strategia di investimento a lungo termine anche in questo difficile contesto di mercato. Gli investimenti sono stati pari a 218,4 milioni di euro nella prima metà dell'anno (nello stesso periodo dell'anno scorso erano stati 238,6 milioni di euro). Gli investimenti hanno riguardato soprattutto progetti di ampliamento della capacità, come l'ampliamento dello stabilimento di Barony (Regno Unito), che ora dispone anche di attrezzature per la produzione di pannelli truciolari decorativi, e la modernizzazione dello stabilimento di resina di Wismar (Germania). Inoltre, sono stati effettuati o avviati investimenti nei due stabilimenti di Caorso (Italia) e Markt

Bibart (Germania), le due più recenti aggiunte al Gruppo Egger, per ampliare la capacità e sfruttare le sinergie all'interno del Gruppo. Un obiettivo centrale dei progetti di investimento continua a essere l'aumento delle prestazioni di sostenibilità. L'impegno per la protezione del clima con l'obiettivo di Net Zero entro il 2050 è un obbligo esplicito a cui il Gruppo è devoto. Nel periodo di riferimento sono state avviate numerose misure. Tra queste, l'ampliamento delle capacità di lavorazione del legno riciclato e l'istituzione di ulteriori sedi per la raccolta di legno riciclato pre-consumo e post-consumo. Più di recente, sono stati messi in funzione due nuovi siti di raccolta del riciclaggio Timberpak in Germania.

Panoramica del quartier generale di Egger Group. Il management di Egger Group

La costruzione di un'ulteriore centrale elettrica presso lo stabilimento di St. Johann in Tirol (AT), iniziata nella primavera del 2024, amplierà significativamente anche le capacità di generazione di calore ed elettricità da combustibili biogeni.

INNOVAZIONI DI PRODOTTO

IN TUTTI I SETTORI

Egger crea valore aggiunto per i propri clienti con l'automazione, la digitalizzazione e un portafoglio prodotti innovativo e altamente raffinato. La Decorative Collection 24+ per mobili e design d'interni è già stata ben accolta dal mercato e la nuova Flooring Collection 25+ è disponibile presso distributori specializzati e negozi di bricolage da gennaio 2025. Le innovazioni nel settore dei prodotti per l'edilizia strutturale rispondono alla crescente domanda di soluzioni sostenibili per l'edilizia in legno, soprattutto EGGER EcoBox, un prodotto ibrido in OSB, legno e isolamento in fibra di

legno tenero. Questa alternativa efficiente in termini di risorse nelle pareti con telaio in legno è stata persino recentemente premiata con il German Sustainability Award nel campo della trasformazione delle risorse

PREVISIONI CAUTE

PER LA SECONDA METÀ DELL'ANNO

Le prospettive macroeconomiche rimangono soggette a grande in-

certezza e continueranno a essere fortemente caratterizzate dalle sfide poste dalle crisi globali, dai mercati deboli, dalla continua domanda debole nel settore edile e dalla conseguente pressione sui prezzi. Di conseguenza, le aspettative di fatturato e utili del Gruppo Egger per la seconda metà dell'anno finanziario 2024/2025 rimangono caute. Grazie alla sua solida base finanziaria, ai rapporti duraturi e di successo con clienti e fornitori, ai vantaggi di produttività accumulati nel corso di molti anni negli stabilimenti e, soprattutto, al forte e affidabile impegno dei suoi oltre 11.000 dipendenti qualificati e motivati, Egger ritiene di essere ben equipaggiata per affrontare le sfide future.

Un approccio industriale al riciclo dei materiali legnosi.

Ecobox, un prodotto innovativo e sostenibile.

BOLD RESPONSES IN DIFFICULT TIMES

THE EGGER GROUP REPORTS STABLE DEVELOPMENT IN A DIFFICULT ENVIRONMENT AT THE END OF THE FIRST HALF OF 2024/2025. BEING A FAMILY BUSINESS IS CLEARLY ANCHORED IN ITS STRATEGY AND THE LONG-TERM GOAL IS THE SUSTAINABLE DEVELOPMENT OF THE COMPANY OVER THE GENERATIONS, TOGETHER WITH ITS MORE THAN 11,000 EMPLOYEES, WILL ALSO BE ABLE TO MASTER THE DIFFICULT MARKET ENVIRONMENT WELL.

Egger Group reports stable development in a difficult context at the end of the first half-year The Egger Group, headquartered in St. Johann in Tirol (AT), closed the first half of its 2024/2025 financial year (reporting date 31 October 2024) with consolidated sales of EUR 2.1 billion (–0.2 % as compared to the previous year). The current economic situation is characterised by the challenging situation in the construction industry, a generally weak consumption, major global conflicts and turbulence in economic policy. As an internationally active family company, Egger is feeling the effects of this context on its own business. Despite the challenging market environment, the wood-based material manufacturer is able to report a stable development in the first half of 2024/2025 and, against this backdrop, can draw a quite satisfying conclusion. Thomas Leissing, Chief Financial Officer EGGER Group and Speaker of the Group Management: “When navigating particularly turbulent and challenging times, it is crucial that we can rely on our strong foundations. We are and always will be a family business, this is clearly anchored in our strategy. Our long-term focus is on the sustainable development of the company over generations. This enables us to utilise opportunities and continue to invest in our plants even in difficult economic times. Together with our

more than 11,000 employees, we will also master the difficult market context well."

TENSE DEMAND

In the first half-year 2024/2025, the EggerGroup generated sales of EUR 2,093.5 million (–0.2% as compared to the first half-year 2023/2024) and an EBITDA of EUR 320.3 million (+7.0% as compared to the previous year). The EBITDA margin is 15.3%, the shareholder’s equity ratio is at the high level of 42.5%.

Sales were therefore maintained at a solid level across the Group despite the economic downturn. The decorative products area for furniture and interior design generated unconsolidated sales of EUR 1,860.0 million (+2.4% compared to the previous year). Positive effects resulted from the first-time inclusion of the plant in Markt Bibart (DE), which was acquired at the end of 2023, the increase in sales volumes at the plant in Lexington, NC (US), and the increase in sales at the plant in Biskupiec (PL). The plants in Western and Eastern Europe were well utilised overall. However, the situation in the core markets in Central Europe was challenging, with the German-speaking region in particular experiencing high market and price pressure. The product area for wood construction and flooring, which generated unconsolidated sales of EUR 351.0 million (–9.4% compared to the previous year), is directly affected by the downturn in the construction industry. The significant drop in construction activity, particularly in the area of new residential construction, is having an inhibiting effect here.

INVESTMENTS DESPITE THE CRISIS

Egger is continuing to pursue its long-term investment strategy even in this challenging market environment. Investments totalled EUR 218.4 million in the first half of the year (in the same period last year it was EUR 238.6 million). The investments related, above all, to capacity expansion projects, such as the expansion of the Barony plant (UK), which now also has equipment for the production of decora-

tive faced chipboard, and the modernisation of the resin plant in Wismar (DE). In addition, investments were made or started at the two plants in Caorso (IT) and Markt Bibart (DE), the two most recent additions to the EGGER Group, to expand capacity and utilise synergies within the Group. A central focus of the investment projects continues to be on increasing sustainability performance. The climate protection commitment with the target of Net Zero by 2050 is an explicit obligation to which the Group is devoted. A number of measures were initiated in the reporting period. These include the expansion of capacities for processing recycled wood as well as the establishment of additional locations for the collection of pre-consumer and postconsumer recycled wood. Most recently, two new Timberpak recycling collection sites were put into

operation in Germany. The construction of an additional power plant at the St. Johann in Tirol (AT) plant, which began in spring 2024, will also significantly expand capacities for generating heat and electricity from biogenic fuels.

PRODUCT INNOVATIONS IN ALL AREAS

Egger creates added value for its customers with automation, digitalisation and an innovative and highly refined product portfolio. The Decorative Collection 24+ for furniture and interior design has already been well received by the market, and the new Flooring Collection 25+ will be available from specialist distributors and DIY stores from January 2025. Innovations in the area of structural building products respond to the increased demand for sustainable wood construction solutions, above all the EGGER EcoBox, a hybrid product made of OSB, timber and soft wood fibre insulation. This resource-efficient alternative in timber frame walls was even recently honoured with the German Sustainability Award in the transformation field of resources.

CAUTIOUS OUTLOOK FOR THE 2ND HALF OF THE YEAR

The macroeconomic outlook remains subject to great uncertainty and will continue to be strongly characterised by the challenges posed by the global crises, weak markets, continued subdued demand in the construction sector and the resulting price pressure. As a result, the EGGER Group's revenue and earnings expectations for the second half of the 2024/2025 financial year remain cautious. With its own solid financial base, longterm, successful relationships with customers and suppliers, the productivity advantages built up over many years at the plants and, above all, the strong and reliable commitment of its more than 11,000 qualified and motivated employees, Egger believes it is well equipped to meet the challenges ahead.

Il Gruppo Egger continua a crescere con successo basandosi sulle proprie prestazioni e nel novembre 2023 ha rilevato lo stabilimento di Markt Bibart (DE).

LA SEDUTA IN PAPERSHELL

PRESENTATA IN OCCASIONE DEL SALONE DEL MOBILE DI MILANO 2024 E DOPO NUMEROSI EVENTI NELLE PIÙ IMPORTANTI CITTÀ DEL MONDO, LO SCORSO NOVEMBRE ARPER LANCIA UNA PIATTAFORMA DIGITALE DEDICATA A CATIFA CARTA, PROGETTO CHE SPINGE VERSO IL FUTURO LA VISIONE DI RESPONSABILITÀ AMBIENTALE E GLOBALE DEL BRAND: REALIZZATA IN PAPERSHELL, INNOVATIVO MATERIALE DERIVATO DAGLI SCARTI DELLA PRODUZIONE DEL LEGNO.

di Sonia Maritan

Lo scorso novembre a pochi mesi dalla sua presentazione internazionale in occasione del Salone del Mobile di Milano 2024 e dopo eventi a Londra, Parigi, Stoc-

colma, New York, Tokyo, Sydney e altre importanti città nel mondo, Arper lancia una piattaforma digitale dedicata a Catifa Carta, che permette di scoprire, approfondire e acquistare la rivoluzionaria seduta.

Catifa Carta è l’evoluzione di Catifa 53, seduta progettata nel 2001 e primo prodotto Arper a ottenere una certificazione ambientale. Catifa Carta, progetto che spinge verso il futuro la visione di responsabilità ambientale e globale del

brand, è realizzata in PaperShell, innovativo materiale derivato dagli scarti della produzione del legno. PaperShell è il risultato di una ricerca scientifica avanzata e introduce un processo innovativo che si pone l'obiettivo di affrontare le sfide climatiche in modo rivoluzionario.

La scocca di Catifa Carta, composta di 29 fogli di carta kraft tenuti insieme da resina naturale, riduce significativamente l'impatto ambientale del prodotto, trattenendo biossido di carbonio. Catifa Carta rappresenta inoltre un vero esempio di sostenibilità circolare, prevedendo un fine vita del prodotto virtuoso: grazie alla sua totale disassemblabilità, la scocca in PaperShell si trasforma, attraverso un processo di pirolisi, in biochar:

una sostanza ad alto contenuto di carbonio che arricchisce il suolo e sostiene così la biodiversità Catifa Carta è configurabile con tre opzioni per la base: 4 gambe in acciaio color nero, slitta in acciaio color nero e ruggine, trespolo in alluminio color nero, con e senza ruote. Ulteriore comfort è garantito da cuscini e rivestimenti sfoderabili.

Dal 4 novembre 2024 su www.catifacarta.com, la nuova piattaforma dedicata, sarà possibile prenotare la seduta, definendone quantità e base da abbinare alla scocca in PaperShell.

Dal 25 novembre 2024 è stato reso possibile l’acquisto e la consegna di Catifa Carta per il mercato italiano e francese. Catifacarta.com è un ulteriore ca-

nale diretto di approfondimento e vendita della seduta che si affianca alla consolidata rete distributiva di Arper la quale, attraverso agenti, dealer e punti vendita, raggiunge pubblico professionale e consumatore finale.

THE PAPERSHELL CHAIR

PRESENTED AT THE SALONE DEL MOBILE IN MILAN 2024 AND AFTER NUMEROUS EVENTS IN THE MOST IMPORTANT CITIES IN THE WORLD, LAST NOVEMBER ARPER LAUNCHED A DIGITAL PLATFORM DEDICATED TO CATIFA CARTA , A PROJECT THAT PUSHES THE BRAND'S VISION OF ENVIRONMENTAL AND GLOBAL RESPONSIBILITY TOWARDS THE FUTURE: MADE OF PAPERSHELL, AN INNOVATIVE MATERIAL DERIVED FROM WOOD PRODUCTION WASTE.

Last November, a few months after its international presentation at the Salone del Mobile in Milan 2024 and after events in London, Paris, Stockholm, New York, Tokyo, Sydney and other important cities in the world, Arper launched a digital platform dedicated to Catifa Carta, which allows you to discover, learn more about and purchase the revolutionary chair.

Catifa Carta is the evolution of Catifa 53, a chair designed in 2001 and the first Arper product to obtain an environmental certification.

Catifa Carta, a project that pushes the brand's vision of environmental and global responsibility towards the future, is made of PaperShell, an innovative material derived from wood production waste.

PaperShell is the result of advanced scientific research and introduces an innovative process that aims to address climate challenges in a revolutionary way.

The Catifa Carta shell, composed of 29 sheets of kraft paper held together by natural resin, significantly reduces the environmental impact of the product by retaining carbon dioxide.

Catifa Carta also represents a true example of circular sustainability, providing a virtuous end-of-life for the product: thanks to its total disassembly, the PaperShell shell is transformed, through a pyrolysis process, into biochar: a substance with a high carbon content that enriches the soil and thus supports biodiversity.

Catifa Carta can be configured with three options for the base: 4 black steel legs, black and rust steel sled, black aluminum trestle, with and without whe-

els. Additional comfort is guaranteed by removable cushions and covers.

From November 4, 2024, on www.catifacarta.com, the new dedicated platform, it will be possible to book the seat, defining the quantity and base to match the PaperShell shell.

From November 25, 2024, it will finally be possible to purchase and deliver Catifa Carta for the Italian and French markets.

Catifacarta.com is an additional direct channel for in-depth information and sales of the seat that joins the consolidated Arper distribution network which, through agents, dealers and points of sale, reaches the professional public and the end consumer.

UN SALONE CHE VOLA ALTO

UN'ALTISSIMA VALENZA CULTURALE E UNA RIFLESSIONE PROFONDA SUL MONDO GLOBALE E SULLE SUE MOLTEPLICI SFIDE CARATTERIZZANO LA 63ESIMA EDIZIONE DEL SALONE DEL MOBILE DI MILANO.

di Pietro Ferrari

È partito il conto alla rovescia per la 63a edizione del Salone del Mobile (8-13 aprile, Milano, Rho Fiera) che, ancora una volta, si annuncia la Manifestazione leader internazionale di settore con più di 2.000 espositori (38% dall’estero), 148 brand tra debutti e ritorni, distribuiti in oltre 169.000 metri quadri di superficie espositiva netta occupata, interamente sold out, di cui oltre 32.000 metri quadri dall’atteso ritorno – dopo il successo dell’edizione 2023 The City of Lights – della Biennale

Euroluce (più di 300 brand, da 25 Paesi). E ancora, il SaloneSatellite: con 700 designer under 35 e 20 Scuole e Università internazionali. Numeri che sintetizzano il risultato di un’intensa attività di scouting e promozione di un Evento, che, ogni anno, raccoglie la fiducia di una filiera nazionale e internazionale, che riconosce al Salone il ruolo di piattaforma strategica di business, innovazione sostenibile e internazionalizzazione, grazie all’impegno costante nell’intercettare un pubblico, sempre più ampio e profilato, di operatori da tutto il mondo (oltre 370mila da 146 Paesi, nel 2024). A fotografare la consistenza della Manifestazione un dato: 9.238.429.199 euro

È il fatturato complessivo dei brand italiani che esporranno ad aprile, pari al 34% del fatturato dell’intero Macro Sistema Arredo nazionale (oltre 21mila aziende). A cui si aggiungono 6.989.984.073

euro di fatturato complessivo dei brand esteri a conferma della traiettoria positiva del percorso di evoluzione del modello Salone, un ecosistema che sostiene la crescita, promuovendo un modello di impresa, innovativo, sostenibile, orientato al futuro. A innestare nuove visioni, ancora una volta, sarà un Programma Culturale di altissimo livello con 3 installazioni site-specific, al Salone e in città: Pierre-Yves Rochon. Villa Héritage (pad. 13-15), Paolo Sorrentino La dolce attesa (pad. 22-24), Robert Wilson Mother (Museo Pietà Rondanini – Ca-

stello Sforzesco). Un focus multidisciplinare sul design della luce, protagonista assoluto della prima edizione di The Euroluce International Lighting Forum (10-11 aprile, Arena The Forest of Space by Sou Fujimoto, pad. 2); i Talk e Tavole Rotonde di Drafting Futures che riuniranno alcune delle menti più brillanti del panorama contemporaneo; infine, una campagna di comunicazione – Thought for Humans. – per ricordare come ogni progetto debba rispondere, nel segno dell’intelligenza emotiva, ai bisogni dell’essere umano.

AN EXHIBTRION FLYING HIGH

It started the countdown to the 63rd edition of the Salone del Mobile.Milano (8-13 April, Milan, Rho Fiera) which, once again, promises to be the leading international event in the sector with more than 2,000 exhibitors (38% from abroad), 148 brands including debuts and returns, distributed across over 169,000 m2 of net exhibition space occupied, entirely sold out, of which over 32,000 m2 from the longawaited return – after the success of the 2023 edition The City of Lights – of the Euroluce Biennale (more than 300 brands, from 25 countries). And again, SaloneSatellite: with 700 designers under 35 and 20 international Schools and Universities. Numbers that summarize the result of an intense scouting and promotion activity of an Event, which, every year, gathers the trust of a national and international supply chain, which recognizes the Salone as a strategic platform for business, sustainable innovation and internationalization, thanks to the constant commitment to intercepting an increasingly large and profiled audience of operators from all over the world (over 370 thousand from 146 countries, in 2024). A figure that captures the consistency of the Event: 9,238,429,199 euros. This is the overall turnover of the Italian brands that will exhibit in April, equal

to 34% of the turnover of the entire national Macro System of Furniture (over 21 thousand companies). To which are added 6,989,984,073 euros of overall turnover of foreign brands, confirming the positive trajectory of the evolution of the Salone model, an ecosystem that supports growth, promoting an innovative, sustainable, future-oriented business model. Once again, a high-level Cultural Program will be grafting new visions, with 3 sitespecific installations, at the Salone and in the city: Pierre-Yves Rochon. Villa Héritage (pav. 13-15), Paolo Sorrentino. La dolce attesa (pav. 22-24), Robert Wilson. Mother (Museo Pietà Rondanini – Castello Sforzesco). A multidisciplinary focus on light design, the absolute protagonist of the first edition of The Euroluce International Lighting Forum (10-11 April, Arena The Forest of Space by Sou Fujimoto, pav. 2); the Talks and Round Tables of Drafting Futures that will bring together some of the most brilliant minds on the contemporary scene; finally, a communication campaign – Thought for Humans. – to remind us how every project must respond, in the name of emotional intelligence, to the needs of the human being.

In queste pagine, alcuni momenti della conferenza stampa di presentazione alla 63ª edizione del Salone del Mobile.Milano tenutasi il 4 febbraio 2025 presso il Piccolo Teatro Strehler. In particolare un momento della presentazione di Robert Wilson che appare sullo schermo per presentare la sua installazione site-specific al Castello Sforzesco, una ripresa durante l’intervista a Carlo Urbinati, un fermo immagine del dibattito che vede sul palco, da sinistra a destra, la moderatrice Monica Maggioni, la Presidente del Salone del Mobile.Milano Maria Porro e il direttore generale del Salone del Mobile.Milano Marco Sabetta e un altro momento con Pierre-Yves Rochon (l’installazione site specific: La Dolce Attesa di Paolo Sorrentino e Villa Héritage).

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Impianti di aspirazione

essiccazione e verniciatura

Lamellari per serramenti

Legnami

Macchine per la lavorazione del legno

Sede legale

10138 TORINO – Via Susa, 23/bis

Sede operativa

10143 TORINO – Via Rosta, 7 T. +39/011 2273057 - F. +39/011 2273058 info@gtb-srls.com

Agente in legname esotico africano origine Costa d’Avorio, Cameroun, Congo, Rdc. Tronchi, boules, tavolami refilati freschi ed essiccati, piallati essiccati, pavimentazione da esterno.

37053 CEREA (Verona) – Via S.Vito, 74 T. +39/0442 320210 - F. +39/0442 320190 giuseppe.merlin@merlinlegno.it www.merlinlegno.it

Pallets e imballaggi in legno

Pannelli lamellari

pellets

Perlinati

Segherie

Software

Strumenti di controllo, misurazione e regolazione

Travi lamellari

Vernici per legno

ELENCO ALFABETICO

CALDAIE

OFFICINE DEL SAVIO AHENA BOILERS s.r.l.

47020 GUALDO DI RONCOFREDDO (ForlìCesena)

Via Nazionale, 560 T. +39/0547 315338 - F. +39/0547 315339 info@officinedelsavio.it - www.officinedelsavio.it Caldaie a biomassa a tubi di fumo per acqua calda, surriscaldata e vapore - Caldaie a griglia mobileRecuperatori di calore - Caldaie a combustibili tradizionali.

D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA s.r.l.

66010 MIGLIANICO (Chieti) – Contrada Cerreto, 55 T. +39/0871 950329 - F. +39/0871 950687 info@caldaiedalessandro.it www.caldaiedalessandro.it

ETATECH s.r.l.

Zona Produttiva Sinigo - Via Johann Kravogl, 17 39012 Merano (Bolzano)

T. +39/0473 247737 - F. +39/0473 247736 info@etatech.info - www.etatech.info

Fornitura e installazione di CALDAIE A BIOMASSA INDUSTRIALI, con potenze da 150 Kw. a 10 Mw.

Froling s.r.l.

39100 Bolzano (Bolzano) – Via J. Ressel, 2H

T. +39/0471 060460 - F. +39/0471 060470

Assistenza tecnica: T. +39/0471 060460

info@froeling.it - www.froeling.com

Specializzata nell’utilizzo efficiente della legna come fonte energetica e dei sistemi di riscaldamento a legna e biomassa moderni. Capillare rete d´assistenza che garantisce interventi rapidi.

BAUMANN s.r.l.

37010 CAVAION VERONESE (Verona) Via Palesega, 1 T. +39/045 6205367 - F. +39/045 6205355 info@baumann-online.it - www.baumann-online.it

Vendite Italia: Andrea Zuliani mobile +39/340 9691340

Carrelli elevatori laterali Diesel Gas ed Elettrici.

COLLE E ADESIVI CARRELLI ELEVATORI

COLLANTI CONCORDE s.r.l. COLLE SPECIALI PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI

31029 VITTORIO VENETO (Treviso) Via Schiaparelli 12 – Zona Industriale T. +39/0438 912121 - F. +39/0438 501822 info@collanticoncorde.it - www.collanticoncorde.it Collanti Concorde produce l’adesivo poliuretanico “XILOBOND T” certificato secondo la norma EN 15425 e con “Attestato di Conformità” dell’MPA di Stoccarda del 13.02.2015. Lo XILOBOND T è idoneo per produzione di legno lamellare per prodotti quali KVH, bilama, trilama e per pannellature portanti strutturali tipo XLAM; per strutture lignee in bioedilizia, costruzione edifici prefabbricati, case clima; per l’incollaggio di specie legnose termotrattate (tipo THERMOWOOD). Collanti Concorde produce altresì una vasta gamma di colle poliuretaniche, viniliche, ureiche, polimeri innovativi, hot-melt e hot-melt PUR.

COMMERCIANTI

LEGNAMI IMP.-EXP.

Dal 1957 il vostro partner ideale nell’approvigionamento di tutti i migliori legni africani, nord africani ed europei. Segheria, commercio legnami, essiccazione tradizionale e sottovuoto. www.arduinilegnami.com

29010 Roveleto di Cadeo (Piacenza)

T. +39/0523 509020 - 509029 www.arduinilegnami.com

@ArduiniLegnamiSpA

@ArduiniLegnamiSpA

Avi Legno

Via Prenestina Nuova, 86 - 00039 Zagarolo - Roma T. +39/06 957.60.45 - F. +39/06 957.60.45 W. avi1905.it

L’ Azienda Avi Legno si dedica con passione alla lavorazione di varie tipologie di legno fino a diventare, nel corso degli anni, un'azienda che offre al cliente la possibilità concreta di reperire tutti i materiali per la costruzione o ristrutturazione in un solo ed unico punto vendita. Negli spazi aziendali si possono trovare una grande gamma di prodotti, pellets e legno, pavimentazioni e un ampio showroom esterno per arredo da giardino. Il cliente viene accolto da personale altamente specializzato preposto a facilitare ogni tipo di acquisto per la realizzazione di progetti e da uno studio di progettazione per formulare progetti nuovi ed originali.

BASSO LEGNAMI s.r.l.

13040 ROVASENDA (Vercelli)

Via dell’Artigianato, 6 T. +39/0161 879797 - F. +39/0161 879798 basso@bassolegnami.com www.bassolegnami.com Commercio legnami.

Bianchi Dott. Francesco snc

22063 CANTÙ (Como) – Via Como, 26 T. e F. +39/031 716156 bianchilegnamicantu@virgilio.it www.drbianchilegnami.com

LEGNAMI IMP. - EXP. - Commercio legnami di qualità per falegnameria con centro di essiccazione “sottovuoto”.

36016 THIENE (Vicenza) – Via Cà Orecchiona 33 T. +39/0445 365577 - T. +39/0445 361292 F. +39/0445 380005 info@dallagolegnami.com www.dallagolegnami.com

Specializzato in ROVERE EUROPEO - LARICEABETE SELECTION.

COMPAGNIA DEL LEGNO s.p.a.

31029 Vittorio Veneto (Treviso)

Viale della Vittoria, 245 T. +39/0438 940433

cdl.info@cdlegno.com - www.cdlegno.com

Una realtà nata tra i faggi del bosco del Cansiglio che si è innamorata del profumo, delle venature e dei nodi del legno: COMPAGNIA DEL LEGNO si caratterizza sul territorio come agenzia d’importazione legname proveniente da varie parti del mondo. È possibile trovare il legno più adatto al settore di applicazione: segati di conifera europei, segati nord e sud americani, lamellari per serramenti, pannelli multistrato, mdf, nonchè LVL e pavimenti prefiniti.

30030 MARTELLAGO (Venezia) – Via Fornace, 2 T. +39/041 5400521 - T. +39/041 5401942 fabio.coin@derwood.it - www.derwood.it

Siamo specializzati in tavolame di latifoglie e resinosi, pannelli per falegnamerie e lamellari per serramenti.

di BRUGNARA & CHISTÈ s.r.l.

38015 LAVIS (Trento) - Via Stazione F.S., 4 T. +39/0461 246408 info@fal.tn.it - www.fal.tn.it

Punto di riferimento per la vendita di legname all'ingrosso e al dettaglio - Nuovo Centro Taglio Hundegger K2-Industry 5 ASSI - Linea di finitura travi automatizzata - Levigatrice e impregnatrice travi - Ampio Magazzino e XLAM in pronta consegna - Materiale per edilizia - 3 centri taglioProgettazione e Consulenza - Trasporto in cantiere.

FLORIAN LEGNO s.p.a.

31039 RIESE PIO X (Treviso) – Via Castellana, 48/A T. +39/0423 4532 - F. +39/0423 746588 info@florianinc.com - www.florianinc.com

GIORGIO MARIN s.p.a.

INDUSTRIA E COMMERCIO LEGNAMI

31050 FANZOLO DI VEDELAGO (Treviso) Via Spada, 15 T. +39/0423 487044 - F. +39/0423 476011 wood@maringiorgio.it - www.maringiorgio.it

Latifoglie europee ed americane – Esotici – Legni pregiati – Tronchi – Tavolame refilato – Boules –Pavimenti in legno – Decking.

European and international hardwoods – Tropical and precious species – Logs – Lumber – Wood flooring – Decking.

Azienda certificata FSC® dal 2003 e PEFC dal 2005.

Azienda con sistema di gestione per la qualità certficato da ICILA UNI EN ISO 9001:2008

31010 MASER (Treviso) – Via G. Marconi 30 T. +39/0423 923170 - F. +39/0423 546170 mart.legno@libero.it - www.martignagolegno.it

Latifoglie europee ed americane.

Legnami Esotici. Resinosi. Tronchi e boules. Lamellari per serramenti.

MARIO PICCIOCCHI s.p.a.

83022 BAIANO (Avellino) – Via Malta, 76 T. +39/081 8243027 - F. +39/081 8243227 info@legnamipicciocchi.it - www.legnamipicciocchi.it La nostra esperienza per offrire le migliori selezioni di latifoglie europee e tropicali. Attenta alla corretta catena di custodia di approvvigionamento, l’azienda è certificata FSC e CATAS per la produzione di lamellari per finestre a lista intera e finger-joint.

Sede Legale e Stabilimento: 24126 BERGAMO – Via Canovine, 29 T. +39/035 325611 - F. +39/035 325699 info@legnamipaganoni.it - www.legnamipaganoni.it Importazione e commercio pannelli e legnami. Materiali per l’edilizia, tetti e strutture in legno.

Sede legale: 20124 MILANO – Via Vittor Pisani, 20 Sede operativa: 43125 PARMA – Via Po, 134/A T. +39/0521 257347 - M. +39/339 7689510 paolo@rigawood.net - www.finieris.com

Compensati di betulla (certificato FSC o PEFC su richiesta) con incollaggio fenolico, grezzi, filmati, sezionati, semilavorati.

IMPIANTI DI ESSICCAZIONE E VAPORIZZAZIONE Da 40 anni al vostro servizio

IMPIANTI ASPIRAZIONE ESSICCAZIONE VERNICIATURA

s.r.l.

31037 CASTIONE DI LORIA (Treviso)

Viale Giovanni Falcone, 30 T. +39/0423 078273 info@bigondry.com - www.bigondry.com

Tecnologie per l’essiccazione e vaporizzazione del legno, macchine speciali e “Chiavi in mano”

BIGonDRY s.r.l. progetta e realizza: Impianti di essiccazione tradizionale ad acqua calda, Impianti di essiccazione del legno a generatore diretto, con bruciatore a gas , Impianti di vaporizzazione del legno, con distribuzione del vapore di tipo diretto o nascente; impianti di trattamento termico HT conformi alla normativa ISPM15 FAO.

Impianti per il Thermo-trattamento ad altissima temperatura (fino a 230 °C). Impianti di pre-essiccazione del legno e tunnel; impianti completi chiavi in mano dotati di sistema termico per la produzione del calore, circuito idraulico ed elettrico, sistemi di controllo e di misura. Assistenza tecnica su impianti BIGonDRY e non.

ROMANUTTI LEGNO

di Romanutti Mario s.r.l.

33048 SAN GIOVANNI AL NATISONE (Udine)

Via del Lavoro, 14 T. +39/0432 757578 - F. +39/0432 757578 info@romanuttilegno.it - www.romanuttilegno.it

Da oltre novant’anni fornisce il migliore servizio di essiccazione ed evaporazione del legno per clienti nazionali ed europei.

SECAL s.r.l.

31023 RESANA (Treviso)

Via della Fornace, 81/83 – Località Castelminio T. +39/0423 784248 - F. +39/0423 784252 info@secalsrl.com - www.secalsrl.com

Impianti di essiccazione ad acqua calda, surriscaldata, vapore ed olio diatermico per l’essiccazione del legno e non solo; impianti d’essiccazione funzionanti con bruciatore diretto a gas metano o GPL; impianti per il trattamento termico HT degli imballaggi in legno e dei pallet conformi alla normativa IPPC/FAO ISPM15; impianti di vaporizzazione con sistema diretto, indiretto e misto; pre-essiccatoi; tunnel di essiccazione per essiccazioni rapide; impianti per l’essiccazione della legna da ardere; impianti “chiavi in mano” completi di centrale termica e di ogni accessorio; impianti speciali per l’essiccazione di materiali igroscopici diversi dal legno. Moderni sistemi di controllo e strumenti di misura. Assistenza tecnica, teleassistenza e telecontrollo

Termolegno s.r.l.

33095 Rauscedo (Pordenone) - Via del Sile, 4 T. +39/0427 94190

info@termolegno.com - www.termolegno.com

Termolegno offre ai propri clienti la progettazione, produzione e installazione di macchine per l’essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico HT (ISPM-15) del legno. Ogni tipologia di sistema

Termolegno può essere allestita nella versione green con numerosi vantaggi a livello di risparmio energetico e di qualità di essiccazione e del prodotto. I nostri prodotti: essiccatoi convenzionali, essiccatoi tunnel, pre-essiccatoi, essiccatoi HT per il trattamento termico del legno ISPM-15, impianti combinati, essiccatoi in continuo ed essiccatoi ad alta efficienza energetica.

LAMELLARI PER SERRAMENTI

MOROSINI Lamellari s.r.l.

24057 MARTINENGO (Bergamo) – Via Trieste, 72 T. +39/0363 987044 r.a. - F. +39/0363 987010 info@morosinilamellari.com www.morosinilamellari.com Pannelli a lista intera e finger-joint, lamellari per infissi.

LEGNAMI

Gallo Legnami s.r.l.

35127 Padova

Via Dei Ronchi, 4 – Zona Industriale T. +39/049 7622511

info@gallolegnami.it - www.gallolegnami.it

Legname refilato nord americano, resinosi europei, lamellari per serramenti, legname per l’edilizia.

MACCHINE LAVORAZIONE LEGNO

MACCHINE E SISTEMI DI SEZIONATURA

MACCHINE E IMPIANTI PRODUZIONE PELLET

NOVAPELLET

Arco International S.r.l.

25026 PONTEVICO (Brescia) – Via Brescia, 56 T. +39/030 9307670 - F. +39/030 9307961

Skype: novapellet info@novapellet.it - info@arcoservice.com www.novapellet.it - www.arcoservice.com

B.F.B. di Bortoluzzi G. & C. s.n.c.

32016 ALPAGO (Belluno)

V.le del lavoro, 27 – Zona Ind.le Paludi T. +39/0437 989.208 - F. +39/0437 989.157

info@bfblegno.it - www.bfblegno.it

Macchine e impianti di automazione per la segheria e la seconda lavorazione del legno, per la scortecciatura, troncatura e movimentazione dei tronchi per l’industria del compensato e del pellet.

CURSAL s.r.l.

31020 SAN FIOR (Treviso) – Via Bradolini, 38/A T. +39/0438 400963 - F. +39/0438 401851 info@cursal.com - www.cursal.com

Troncatrici per legno accessoriate per piccole medie e grandi sezioni.

Troncatrici automatiche ottimizzatrici con avanzamento a tappeto, rulli e spinta.

Accessori carico/scarico per l’inserimento nei cicli di produzione dalla segheria al prodotto finito. Caricatori e scaricatori per cicli di troncatura totalmente automatici.

Progettazione, vendita e assistenza Worldwide.

HOLZMATIC Engineering s.r.l.

39030 RASUN – ANTERSELVA (Bolzano) Zona Artigianale Rasun, 19 T. +39/0474 496552 - F. +39/0474 498358 holzmatic@rolmail.net - www.holzmatic.it

38087 SELLA GIUDICARIE (Trento) – Via Galizia, 12 T. +39/0465 901945 - F. +39/0465 901959 info@pribo.it - www.pribo.it

Progettazione e fornitura macchine e impianti per la lavorazione del legno.

Scortecciatrici - Decatastatori - Accatastatori. Tecnologie per segheria - Piallatrici per legno rotondo - Vasche per immersione per pacchi/tavoleRusticatrici - Macchine per la produzione di truciolo per lettiere di animali - Macinatori per scarti - Canali vibranti - Tavoli di montaggio per pareti in legno.

LEGNOLINEA BENETAZZO s.r.l.

35020 LEGNARO (Padova) – Via L. Da Vinci, 11 T. +39/049 641695 - F. +39/049 790233 info@legnolineabenetazzo.it www.legnolineabenetazzo.it

Dal 1973 tradizione ed esperienza nella lavorazione del legno. Specializzati nella produzione di pannelli lamellari monostrato a lista intera in una gamma molto ampia di spessori dai 7 mm ai 50 mm.

PANNELLI LAMELLARI PERLINATI SOFTWARE

LEGNAMI IMP.-EXP.

Dal 1957 il vostro partner ideale nell’approvigionamento di tutti i migliori legni africani, nord africani ed europei. Segheria, commercio legnami, essiccazione tradizionale e sottovuoto. www.arduinilegnami.com

29010 Roveleto di Cadeo (Piacenza) T. +39/0523 509020 - 509029 www.arduinilegnami.com

@ArduiniLegnamiSpA

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CONCRETE s.r.l.

35121 PADOVA – Via della Pieve, 19 T. +39/049 8754720 - mob. +39/335 7556114 commerciale@concrete.it - www.concrete.it

Sismicad Legno

Il software semplice e completo per il calcolo sismico di strutture in legno con le norme italiane. Gestisce pareti in legno X-LAM, Platform-Frame nonché con altre tecnologie e pannelli dotati anche di fogli di controvento in OSB, gessofibra etc. Prevede collegamenti tipo Hold-down e particolari condizioni di vincolo non-lineari. Tratta anche verifiche di colonne, travi, arcarecci e delle loro giunzioni con piastre in acciaio o alluminio e viti, chiodi o bulloni. Tutte le verifiche prevedono relazioni tecniche e disegni. Il software per i moderni professionisti del calcolo strutturale proposto da chi tratta questi strumenti da venticinque anni.

STRUMENTI DI CONTROLLO MISURAZIONE E REGOLAZIONE

20137 MILANO – Via Ennio, 25 T. +39/02 54100818 r.a. - F. +39/02 54100764 controllogic@controllogic.it - www.controllogic.it

Sistemi di rivelazione e spegnimento automatico delle scintille nelle condotte di aspirazione a protezione antincendio del silo.

GM Sistemi s.r.l.

37056 SALIZZOLE (Verona) – Via dell’Artigianato, 421 T. +39/045 6900919 gmsistemi@gmsistemi.it - www.gmsistemi.it Produzione apparecchiature elettroniche - antincendio - rivelatori di scintille, rivelatori di fiamma - sonde termovelocimetriche: controllo calore - sonde triboelettriche: controllo emissioni polveri - rilevatori lineari di fumo, centrali di controllo - flussostati portata aria con soglie programmabili.

Microtec Innovating Wood s.r.l.

39042 BRESSANONE (Bolzano) – Via Julius-Durst, 98 T. +39/0472 273 611 info@microtec.eu - www.microtec.eu

Perché MiCROTEC? Perché è leader mondiale della tecnologia e del mercato nel campo del rilevamento intelligente delle proprietà del legno per l'ottimizzazione del suo utilizzo nell'industria della lavorazione del legno e stabilisce gli standard in questo mercato dal 1980. Non c'è processo che non sia razionalizzato, ottimizzato e accelerato da tecnologie e sistemi MiCROTEC. Sempre con l'impegno di fornire al cliente l'utilizzo economicamente ed ecologicamente più sostenibile del legno.

TRAVI LAMELLARI

AZIENDA CATEGORIA PAGINA

ARCO

ARDUINI

WOODWORKING TECHNOLOGY

Hall 25, Stand L25
In foto impianto convenzionale
realizzato presso Bettega Legnami

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