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STRUTTURALEGNO ISSN 2283-8651
010 2015 OTTOBRE ENGLISH TEXT
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I NOSTRI REFILATI ROVERE, FAGGIO, NOCE AMERICANO, FRASSINO, TIGLIO
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SOMMARIO
026
exertus
058 di Roberta Bocca
L’INASPETTATO PROFUMO DELLA QUERCIA
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Quercia bianca americana (American white oak) nella Cappella di S. Alberto Magno a Edimburgo. La nuova cappella, progetto di Simpson & Brown Architects, è una struttura tranquilla e accogliente in cui si ritrovano studenti, personale universitario e residenti locali.
030
forum
di Sonia Maritan e Pietro Ferrari
IL LEGNO NELLE COSTRUZIONI PARLA ITALIANO
Grande successo per la giornata di Forum Edilizia Legno, sotto il segno di Expo 2015 ma anche delle tematiche più tecniche del costruire in legno.
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editoriale
IL LEGNO È MERAVIGLIOSO
006
anticipatio
034 035 036 037 039 040 041 043
di Sonia Maritan
di Pietro Ferrari
COMOCASACLIMA (POWERED BY KLIMAHOUSE) SI ANNUNCIA DI GRANDE RICHIAMO
044 chronichae
Klimahouse
Fiera Bolzano debutta in Lombardia su un format già consolidato.
008
anticipatio
di Valeria Bonatti
Il Concorso dell’Innovazione, appuntamento irrinunciabile del Mondial du Bâtiment che riunisce tre saloni faro del settore BATIMAT, INTERCLIMA+ELEC e IDEOBAIN, ha presentato 82 finalisti. Il 28 settembre ha avuto luogo presso Théâtre de Paris la Cerimonia di premiazione degli Award del Mondial du Bâtiment.
anticipatio
VITALITÀ DI UN PROGETTO FIERISTICO
simposium
IL NUOVO VOLTO DI VERO LEGNO
di Beatrice Guidi
di Sonia Maritan
Nel seicentesco Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, il 26 maggio scorso si è tenuto il convegno annuale di Vero Legno e quella preziosità cui questo materiale rimanda è stata in tutti i modi inneggiata, attraverso quella che a tutti gli effetti potremmo definire una nuova rinascita dell’Associazione.
018
simposium
di Pietro Ferrari
PENSIERI ‘GREEN’ E MODELLI SOSTENIBILI
Una gradita collaborazione della nostra casa editrice è stata quella con lo studio Comelli di Milano, per l’organizzatore del convegno Green Smart Building, numerosi e autorevoli gli interventi per un lavoro coordinato nella sessione del mattino da Sonia Maritan, direttrice di Struttura Legno.
024
itinera
IL VIAGGIO DI TECNOSUGHERI IN PORTOGALLO
A Klimahouse, manifestazione specializzata nell’efficienza energetica e nel risanamento in edilizia, incontriamo Marco Davide Bevilacqua di BLM Domus, divisione case della ditta Bevilacqua A. srl, che sta mettendo in campo soluzioni concrete per “costruire con intelligenza”, e con lui discorriamo del tema della sostenibilità ambientale e di case in legno, suo core business, che apre ad approfondimenti interessanti sulle tecnologie costruttive inerenti il legno strutturale. Ma anche le case in paglia costituiscono un suo obiettivo.
046
FieraBolzano non cessa di alimentare la cultura del costruire verde con lo strumento KlimaHouse.
014
di Sonia Maritan
CASE A TELAIO MODERNE
82 INNOVAZIONI: RIFLESSO DEL DINAMISMO DEL SETTORE
010
GETZNER HOMATHERM HAB CAD ROTHO BLAAS TIMBERTECH QUALITY BUILDING WOOD BETON NOSTRO STAND
di Marco Basileo
Il viaggio di Tecnosugheri in Portogallo, conclusosi quest'anno con il record di 40 partecipanti, ha permesso ai partecipanti di conoscere in modo approfondito il sughero tostato di Amorin, un esempio di isolante 100% naturale ed eco-sostenibile.
chronichae MADEexpo
SECONDO LO STILE ITALIANO
Al MADEexpo, incontriamo Claudio Cavazzuti, Responsabile Vendite di Sistem Costruzioni Srl con il marchio Casa Italiana in Legno, specializzato in sistemi a telaio o X-lam. Sono interessanti alcune distinzioni fra i due sistemi che emergono e soprattutto la scelta di fornire un servizio ‘chiavi in mano’.
050
chronichae Ligna
UN DNA COSMOPOLITA DI UN MARCHIO TUTTO ITALIANO
Abbiamo incontrato, assieme all'architetto Maritan, direttore di Sistema Serramento e Struttura Legno, presso lo stand Verinlegno, alla Ligna di Hannover, l'Export Manager Marco Cecchini e il responsabile tecnico Francesco Zandò che, cortesemente, hanno scambiato con noi qualche parola sulla brillante evoluzione di Verinlegno e sulla sempre maggiore presenza dell'azienda sui mercati internazionali.
054
Nel corso di quest’anno molti hanno potuto visitare direttamente o virtualmente l’Esposizione Universale di Milano, strutturata su due assi perpendicolari che richiamano le due strade principali delle antiche città romane, il cardo e il decumano, su cui si affacciano i padiglioni dei diversi Paesi del mondo e le strutture del Padiglione Italia. Hsbcad può con soddisfazione registrare come molti dei padiglioni in cui è stato utilizzato il materiale legno come elemento strutturale e caratterizzante, siano stati progettati e realizzati da aziende che utilizzano il suo software.
062
cyberlignum
di Beatrice Guidi
Molti utenti finora hanno conosciuto SEMA come impresa di software dedicata all’ambito delle costruzioni in legno e le costruzioni di scale. Con il nuovo pacchetto di programma, “copertura tetto & rivestimento in lamiera”, l’azienda offre adesso anche una soluzione per artigiani che lavorano la lamiera, per lattoni, per copritetti e aziende produttrici in conto terzi.
064
La legislazione italiana già da tempo prevede che le opere strutturali in legno debbano essere oggetto di opportune progettazioni statiche e un riferimento in tale direzione si può già trovare nel Testo unico dell’edilizia del 2001.
056
di Beatrice Guidi
La testimonianza di un noto produttore di serramenti lignei, la Campesato, rappresenta una credenziale importante per 3cad perché costituisce una delle prime aziende a sperimentare il suo software, che permette di acquisire più clienti e di ridurre i costi di gestione con 3cad evolution: una rivoluzione nel mondo dei serramenti!
059
di Beatrice Guidi
Costruire con il legno è un'attività che offre un'ampia gamma di sfaccettature e che si dimostra altamente specializzata: dalla lavorazione tradizionale del legno fino alla produzione industriale. Data la sua esperienza nell'ambito delle soluzioni CAD/CAM per costruzioni in legno, la Dietrich's AG dispone di proprie tecnologie 3D CAD/CAM e offre dei moduli software con delle possibilità quasi illimitate di progettazione, validi per qualsiasi campo di applicazione nelle costruzioni in legno.
constructio
di Sabrina Cenci Cenci Legno s.a.s.
ANCHE LE STARS SI AFFIDANO A XEPOX PER RISOLVERE PICCOLI CRUCCI
Dal 1972 Cenci anticipa l’evoluzione delle strutture in legno. La saga dell’ingegnosa eredità del Cenci per gli uomini di buona volontà, narrata per piccoli episodi propositivi.
technica
di Beatrice Guidi
LA NUOVA ERA DELL’EDILIZIA IN LEGNO
Nell’ultimo anno all’interno del settore dell’edilizia in legno c’è stato molto fermento intorno a X-RAD, il nuovo sistema di connessione per edifici multipiano sviluppato da Rothoblaas, la multinazionale specializzata nel settore dei fissaggi per costruzioni in legno che opera costantemente nel segno dell’innovazione e del cambiamento, e in effetti, questa volta l’innovazione targata Rothoblaas è davvero rivoluzionaria…
technica
SENZA MACCHIA E SENZA PAURA
di Paolo Ferrari
Sayerlack presenta il ciclo monocomponente bianco all’acqua che non teme il contatto con il caffè, evoluzione della soluzione CoffeProof che la multinazionale presentò nel 2012 e che da ora si caratterizza per il processo di verniciatura ulteriormente semplificato.
078
technica
di Paolo Ferrari
LA GUAINA TRASPIRANTE “CAMBIA PELLE”
Nuove funzionalità, semplicità di utilizzo, durata nel tempo garantita, per il prodotto di punta della proposta di guaine della linea Traspiratex di Harobau. È Traspiratextreme, la guaina top di Harobau: unica e pratica nel sistema di fissaggio!
080
technica
IL CAMPO DI LAVORO SI AMPLIA
di Pietro Ferrari
Sviluppo di nuovi prodotti da parte di Weinmann.
cyberlignum
3D-CAD/CAM PER L'EDILIZIA IN LEGNO E L'ARCHITETTURA
cyberlignum
UNA RIVOLUZIONE NEL MONDO DEI SERRAMENTI
di Beatrice Guidi
CALCOLO STRUTTURALE DI EDIFICI IN LEGNO. MISSIONE IMPOSSIBILE?
cyberlignum
COPERTURA TETTO & RIVESTIMENTO IN LAMIERA
076 di Pietro Ferrari
di Beatrice Guidi
LA NUOVA VESTE DI HSBCAD NELL’ANNO DELL’EXPO
074 di Sonia Maritan
cyberlignum
084
DIRECTORY
EDITORIALE
Il legno è meraviglioso L’Albero della Vita è un inno all’Expo ma anche al legno, in tutti i suoi 36 metri d’altezza! L’ha descritto bene Giovanni Spatti, in occasione del convegno “Il legno è meraviglioso: Expo 2015”, tenutosi a Ospedaletto di Pescantina in provincia di Verona durante il “IV Forum internazionale dell’edilizia in legno”, un resoconto che troverete fra queste pagine, così come il nostro scambio con Giovanni Spatti, che mi ha affascinato, quando per noi ha messo in rassegna i principali materiali da costruzione, elencandone pregi e difetti. Penso che sia il criterio più razionale e vincente per sceglierli, quando si tratta di progetti grandiosi, in modo che di ognuno si possa prendere il meglio, così da arrivare a un’efficienza costruttiva sin dal layout progettuale. Come per l’Albero della Vita, una struttura in legno lamellare di larice e di acciaio, che a causa della difficoltà realizzativa di creare con il metallo le spire a doppia curvatura torte lungo l’asse, ha fatto optare per il larice, portando a un risparmio di 350.000 kg di acciaio con un aumento di soli 20 metri cubi di lamellare di larice, rispetto al progetto originale. Con l’ingegnerizzazione e la realizzazione dell’Albero della Vita, Wood Beton ha avuto modo di mettere a frutto tecnologie già sperimentate in passato, ad esempio con il varo in Russia di un ponte in legno lamellare lungo circa 82 metri, costruito in verticale come una torre e poi fatto ruotare sulla cerniera di base, e con la costruzione a Londra, in occasione dei Giochi Olimpici 2012, della Strand East Tower. Lo ha rilevato Andrea Pallaver, molto dentro il tema, che ha con fierezza evidenziato come molti dei padiglioni, oltre all’Albero della Vita, in cui è stato utilizzato il materiale legno come elemento strutturale e caratterizzante, siano stati progettati e realizzati da aziende che utilizzano il software Hsbcad. La presenza del legno all’Expo poi è sorprendente, per quantità e per varietà di soluzioni, è un segno, proprio come accadeva nelle esposizioni universali del passato, del progresso di questo materiale. Come ci ricorda Stefano Berti, da protagonista del Convegno Green Smart Building, di cui trovate un report in questo numero, con il Regolamento dei prodotti da costruzione del luglio 2013, ‘costruire’ non è più solo appannaggio del calcestruzzo e dell’acciaio, ma permette al legno di essere considerato ‘alla pari’ un materiale strutturale e di confrontarsi in un contesto normativo preciso con questi altri materiali, anche a livello internazionale. D’altra parte stanno nascendo connettori ‘universali’ per realizzare tutti i nodi dell’edificio e per raggiungere ‘nuove vette’ con l’X-Lam. Dalla voce di Francesco Tondini abbiamo raccolto la testimonianza di obiettivi ambiziosi, come credo si possano ritenere altezze che superano i 70 metri. Questo è un orgoglio targato Rotho Blaas. Al IV Forum internazionale dell’edilizia in legno, poi, si è parlato di “Costruire in Qualità”, un progetto che ci ha raccontato Giuseppe Mosconi: “dopo il corso si viene inseriti all’interno di un elenco, come
‘espertizzato’ in edilizia”. La qualità nel costru-ire in legno sta portando a tutta una serie di accortezze, anche difficili da evidenziare, alludo, ad esempio all’isolamento delle vibrazioni. Rosario Caltabiano della Getzner, mi ha parlato di nuove applicazioni come le sospensioni antivibranti per controsoffitti, “pendini” nel gergo di cantiere, nati proprio perché gli standard di vita sono molto aumentati negli ultimi anni, e hanno portato a un aumento della sensibilità da parte degli utenti imponendo una qualità costruttiva sempre maggiore. In generale i pensieri sono sempre più ‘green’ anche fra i non addetti ai lavori, ad esempio mi ha sorpreso, in occasione del Convegno “Green Smart Building: Modelli di ristrutturazione sostenibili per città più intelligenti”, l‘Assessore Lavori Pubblici e Arredo Urbano Maria Rozza, dicendo che per la costruzione di una scuola hanno scelto il legno per “creare un ambiente confortevole, sereno… ”. E Armando Lotumolo, Direttore del Settore Tecnico Scuole e Strutture Sociali – Comune di Milano, trattando di edifici scolastici in legno a Milano ha aggiunto: “l’amministrazione ha fatto la scelta del legno perché si inserisce nella linea di pensiero che privilegia l’utilizzo di fonti rinnovabili e naturali, di materiali completamente biodegradabili come il legno appunto.” Sembra quasi che anche i pensieri siano diventati “ecosostenibili”, perché, in effetti, il progetto “25Green” a Torino, descritto da Luciano Pia, riguarda “Le Case tra gli Alberi” e non tratta tanto di un materiale quanto di un concetto di benessere, per chi vive quegli spazi, dentro e fuori le abitazioni. “Un fabbricato” – conclude nel suo intervento – “che cambia nel tempo e con le stagioni proprio come il verde nel quale è inserito, nato prima”. Non è la prima volta che, scrivendo, esordisco elogiando l’Albero della Vita, diventato simbolo di Expo 2015, ma lo faccio qui, in un senso più ampio, perché rappresenta qualcosa che abbiamo costruito, e di cui il segno più tangibile rimangono quelle spire, a doppia curvatura, torte lungo l’asse, in larice!
di Sonia Maritan www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com
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Il piacere “tangibile” di Sonia Maritan nel ritrovare Maurizio Piazza, dopo quella stagione condivisa in promo_legno.
ANTICIPATIO
COMOCASACLIMA Pietro Ferrari www.fierabolzano.it/comocasaclima
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ComoCasaClima (powered by Klimahouse) si annuncia di grande richiamo Fiera Bolzano debutta in Lombardia su un format già consolidato Dal 13 al 15 novembre presso Lario Fiere a Erba, in provincia di Como, andrà in scena ComoCasaClima powered by Klimahouse, la nuova piattaforma per l'edilizia ad alta efficienza energetica, in una regione dal grande potenziale che richiama operatori anche dal mercato svizzero. Ampio il sostegno delle istituzioni e delle associazioni di categoria locali per la nuova manifestazione ‘Klima’ targata Fiera Bolzano. Fiera Bolzano, in questo modo, amplia l’offerta di fiere “Klima” con un nuovo appuntamento: ComoCasaClima powered by Klimahouse che si svolgerà presso Lario Fiere a Erba in Provincia di Como. Nato nel 2011 su iniziativa di Alessandra Orsenigo e dell’Architetto Fabiano Trabucchi, il progetto ComoCasaClima è stato acquisito nel 2014 da Fiera Bolzano a fronte della consultazione di associazioni locali e istituzioni del settore. Tra i sostenitori della manifestazione, Lario Fiere, Ance Como, Ance Lecco, Ordine degli Ingegneri di Lecco, CNA Como/Lecco, Confartigianato Imprese Como, Confartigianato Imprese Lecco, Ordine degli Architetti di Como, Ordine degli Architetti di Lecco, Agenzia CasaClima di Bolzano e CasaClima Network Lombardia, Collegio Geometri Lecco, Collegio Geometri Como, Periti Industriali Como. Il programma di ComoCasaClima si allinea al format di successo che contraddistingue tutte le edizioni di Klimahouse, a partire dalla fiera ‘madre’ a Bolzano che ogni anno richiama quasi 40.000 visitatori, sino alle edizioni itineranti organizzate da Fiera Bolzano sul territorio italiano: Firenze, Bari e Bastia Umbra.
CONVEGNISTICA E DIDATTICA
Momenti di Comocasaclima a Lario Fiere.
Oltre alla presentazione delle ultime novità delle aziende espositrici in uno spazio di 5mila metri quadrati, il programma include convegni specializzati, workshop e mostre a tema. Non mancheranno visite guidate sul territorio per “toccare con mano” costruzioni certificate CasaClima realizzate in Lombardia, scoprire di persona i vantaggi delle soluzioni adottate e confrontarsi direttamente con i progettisti. Tra gli appuntamenti da non perdere, l’incontro tra CasaClima® e Minergie®. Proprio in occasione della manifestazione verrà inaugurato un tavolo d’incontro fra i protocolli CasaClima e Minergie,
due best practice a livello europeo in cui ComoCasaClima rappresenterà il ruolo di ponte tra fra Svizzera e Italia per l’edilizia del futuro. Quanti vogliono imparare a montare un cappotto termico, delle guaine isolanti al pavimento radiante fino al tetto coibentato, potranno assistere alle dimostrazioni dal vivo offerte dagli artigiani della ComoCasaClima Academy sull’applicazione di soluzioni professionali e innovative per edifici a basso impatto ambientale ed energeticamente efficienti. Particolarmente articolato il programma convegnistico messo a punto da Fiera Bolzano in collaborazione con le principali associazioni di categoria locali, tra cui l'Agenzia CasaClima, il Network CasaClima Lombardia, Sinergie Moderne Network e ANIT.
2015
ComoCasaClima
powered by KLIMAHOUSE
13 15 novembre 2015 | Lario Fiere, Erba (CO) Risanamento ed efficienza energetica in edilizia
4ª Edizione
ven-sab: 9.30-19.00 | dom: 10.00-18.00
VISITE GUIDATE A
CaseClima RICCO
Programma Congressuale Formazione & Workshop
lars.it
Online Ticket 40%
www.comocasaclima.it
ANTICIPATIO
BATIMAT Valeria Bonatti www.batimat.com www.interclimaelec.com www.ideobain.com
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82 innovazioni: riflesso del dinamismo del settore
Il Concorso dell’Innovazione, appuntamento irrinunciabile del Mondial du Bâtiment che riunisce tre saloni faro del settore BATIMAT, INTERCLIMA+ELEC e IDEOBAIN, ha presentato 82 finalisti. Il 28 settembre ha avuto luogo presso Théâtre de Paris la Cerimonia di premiazione degli Award del Mondial du Bâtiment.
A seguito delle dieci riunioni delle Giurie “Esperti” che si sono svolte durante tutta l’estate e che hanno permesso di designare i finalisti, è stato possibile delineare le principali tendenze del settore. Delle 210 innovazioni iscritte al Concorso dell’Innovazione, 82 sono state selezionate dalle Giurie “Esperti” e sono state poi sottoposte al Grand Jury a inizio settembre. L’eccellenza dell’annata 2015 testimonia, anche quest’anno, l’importante mobilitazione degli operatori che presentano, in una delle 10 categorie della competizione, le loro innovazioni più importanti. Le 82 soluzioni selezionate sono state presentate da espositori provenienti da tutta l’Europa e dagli Stati Uniti. I finalisti e i vincitori, beneficieranno di una presentazione inedita durante tutta la durata del salone grazie alle Torri dell’Innovazione posizionate nei padiglioni di BATIMAT, INTERCLIMA+ELEC e IDEOBAIN. Quest’anno, 47 soluzioni BATIMAT, 26 INTERCLIMA+ELEC e 9 IDÉOBAIN saranno proiettate sugli schermi giganti delle Torri dell’Innovazione. Per Guillaume Loizeaud, direttore della divisione Edilizia di REED EXPOSITIONS FRANCE, l’organizzatore del Mondial du Bâtiment: “L’innovazione è la prima motivazione di partecipazione per il 99% dei visitatori. Precursore delle evoluzioni del settore, ma anche rivelatore e vetrina delle nuove soluzioni, il Concorso dell’Innovazione permetterà di mettere in luce le ultime tecnologie
disponibili sul mercato per rispondere alle sfide attuali dell’edilizia sostenibile, meno cara e più piacevole. Il concorso ha presentato la grande vitalità di questo settore e la capacità d’innovazione degli industriali. Organizzato nel 2015 in Parigi, più di un mese prima dell’apertura del salone, la consegna dei premi del Concorso dell’Innovazione, battezzato Awards du Mondial du Bâtiment, ha costituito la più grande vetrina dell’innovazione per tutti gli operatori della filiera. I vincitori e tutti i finalisti saranno al posto d’onore durante la fiera grazie alle Torri dell’Innovazione, visibili ai 350.000 visitatori attesi dal 2 al 6 novembre presso il Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte”.
TENDENZE DEL 2015 DAL BATIMAT
Fatto importante di questa edizione 2015, è stato presentato al Concorso dell’Innovazione del Mondial du Bâtiment un numero più importante di prodotti e servizi; vere e proprie rivoluzioni tecnologiche ma anche risposte concrete alle sfide dell’edilizia sostenibile, meno cara e più piacevole. Le innovazioni sono anche molto concrete per i futuri utilizzatori; esse sono state commercializzate o lo saranno subito dopo il Mondial du Bâtiment. Da uno zoom sulle grandi tendenze emergono le direttrici del settore:
• L’edilizia del futuro sarà prima di tutto meno cara grazie alla diminuzione significativa dei costi di costruzione; • Sarà più veloce progettare grazie alle tecnologie informatiche sempre più integrate che permettono a tutti gli operatori di condividere meglio e avere una visione realistica del risultato finale; • Sarà più veloce costruire grazie alle soluzioni prefabbricate che riducono il tempo della manodopera sul cantiere; • La qualità e l’affidabilità delle costruzioni migliorano; • Le costruzioni del futuro saranno meno care perché consumeranno meno o produrranno la propria energia; • Gli edifici consumeranno meno energia grazie alla concezione progettuale più dettagliata; • La casa diventerà una unità di produzione, stoccaggio e gestione della propria energia; • Gli edifici consumeranno meno acqua; • L’habitat di domani sarà più piacevole con beneficio per gli utilizzatori; • L’habitat antropico sarà più bello; • L’habitat antropico sarà più confortevole; • Sarà anche più accessibile con soluzioni adatte alla ristrutturazione ottimizzando gli spazi; • L’habitat antropico sarà più sano; • La rivoluzione digitale entra nell’habitat, essa rivoluzionerà gli usi e i modi di consumo, l’habitat del futuro sarà connesso con beneficio degli utilizzatori.
ANTICIPATIO
KLIMAHOUSE FIERA BOLZANO Pietro Ferrari www.fierabolzano.it/klimahouse
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Vitalità di un progetto fieristico
FieraBolzano non cessa di alimentare la cultura del costruire verde con lo strumento KlimaHouse
Il diciassette settembre si è svolta a Milano, nell’Agorà della Triennale, la conferenza stampa di Klimahouse 2016. Alla conferenza era presente il direttore uscente della manifestazione o, piuttosto del cluster di manifestazioni che col prefisso Klima ha trovato la sua culla a Bolzano ma si è diffuso anche in tutta Italia con manifestazioni gemelle a Firenze, in Puglia e in Umbria, fino a proporsi per il prossimo anno a Como: ComoCasaClima 2015, in programma presso Lario Fiere di Erba dal 13 al 15 novembre 2015 sarà infatti da questa edizione “powered by Klimahouse”, con gli effetti positivi che sono facili da immaginare, per una manifestazione che già è ben posizionata in Lombardia. Come in un trittico, la parte centrale e più tradizionale della conferenza stampa, coordinata dal bravo collega Maurizio Melis è stata racchiusa tra due momenti culturali di diversa natura ma di uguale spessore: una tavola rotonda che ha visto protagonisti alcuni nomi di grande rilievo e un’animazione del gruppo teatrale ispirata al "Barone Rampante" di Italo Calvino. . È stato Melis a riassumere i contenuti della tavola rotonda a cui non molti dei giornalisti presenti avevano avuto la possibilità di partecipare. Dopo questa introduzione è stata la volta di Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia CasaClima di illustrare il pensiero fondativo alla base del sistema KasaKlima. Poi è stata la volta di Thomas Mur e di Armin Hilpold, rispettivamente direttore e presidente di Fiera Bolzano, entrambi da pochi mesi in carica, di presentarsi. Particolarmente gradito e, non privo di una nota di sobria commozione, è stato il saluto di Reinhold Marsoner, direttore uscente di Fiera Bolzano e un personaggio determinante nella storia di KlimaHouse e del suo sistema.
PER UN’EDILIZIA CONFORME ALLA NATURA
Tra i grandi temi della manifestazione altoatesina, che continua a mobilitare dai quattrocento ai quattrocentocinquanta espositori, la certificazione energetica è considerata fondamentale come punto di partenza per un edificio in sintonia con l’ambiente. Ma per raggiungere un risultato completo, la certificazione deve andare di pari passo con la qualità estetica e architettonica. È sempre
più importante imparare dalla natura, applicando, oltre che processi edilizi efficaci, tempi e regole ecologiche e di buon design che sappiano rendere intelligente e attiva la relazione tra edificio e contesto: adagiare con sensibilità ogni costruzione su qualsiasi suolo, tenere conto degli elementi e dei ritmi della natura e saper sviluppare un percorso progettuale ben impostato, anche con l'aiuto dei software parametrici di ultima generazione che siano in grado di simulare i processi naturali. Un dibattito importante e più che mai attuale, quello promosso da Fiera Bolzano, che pone nuovi obiettivi al settore dell’edilizia per una progettualità sempre più di qualità e che vedrà in Klimahouse il suo “naturale” luogo di incontro. Lo sviluppo di queste tematiche è già in corso grazie alla creazione di un comitato scientifico composto da autorevoli esperti nel mondo accademi-
ANTICIPATIO KLIMAHOUSE FIERA BOLZANO
co e progettuale coinvolti in un ciclo di incontri dal titolo “Un nuovo rapporto tra progettazione energeticoambientale e qualità del design”. Ne fanno parte Manuel Gausa, ricercatore all'avanguardia e autore di importanti progetti a Barcellona e Parigi, Alfonso Femia e Gianluca Peluffo di 5+1AA, architetti italiani tra i più attenti a queste problematiche e autori di originali e innovative architetture contemporanee, e Marco Casamonti di Archea, autore della famosa Cantina Antinori, una tra le più recenti architetture di pregio. Il Comitato è presieduto dai docenti architetti Pino Scaglione e Mosè Ricci, dell'Università di Trento, e da membri del Comitato Scientifico di Klimahouse che, in occasione dell’edizione 2016, guideranno, proprio su questi temi, la prossima piattaforma di conferenze R.E.D.S.2ALPS che vedrà presente all'apertura Kengo Kuma, architetto giapponese che al rapporto tra architettura e natura dedica i propri progetti e le proprie ricerche. Insieme a lui a Klimahouse 2016, studiosi, ricercatori, progettisti, imprese da tutto il mondo per discutere il tema "Flowing Knowledges", ossia come le diverse discipline, interagendo, possono concorrere a costruire un habitat migliore nei prossimi anni. “Un percorso da perseguire con perseveranza e con il coinvolgimento di tutti gli attori di settore” ha affermato Thomas Mur, il nuovo Direttore di Fiera Bolzano, “L’obiettivo di Klimahouse è quello di fungere da piattaforma di incontro e da collante tra architettura, ingegneria, ma anche ricerca e mondo della produzione, per questo il nostro impegno sarà sempre più nel voler essere propulsori di un network e di una community nella quale tutti gli attori si possano identificare con la mission comune di lasciare un mondo migliore alle generazioni future”, continua Mur. “Ritengo inoltre che questo settore possa essere una grande risorsa per i nostri figli e per i figli dei nostri figli anche dal punto di vista
professionale ed economico”, conclude il Direttore di Fiera Bolzano. Il progetto di Klimahouse, che ha preso il via in questi mesi e offrirà appuntamenti formativi e informativi in concomitanza della manifestazione fieristica, si rivolge in particolare ai giovani progettisti e ai professionisti già sul mercato che avranno il compito di riportare a ritmi "naturali" milioni di edifici e ristabilire un fondamentale equilibrio tra processo e progetto, tra efficienza e bellezza.
Momenti della conferenza stampa di KlimaHouse in Triennale a Milano.
ANTICIPATIO
KLIMAHOUSE FIERA BOLZANO
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UN COMITATO PER IL RAPPORTO DI CULTURA E ARCHITETTURA
In un’ottica di ulteriore sviluppo della manifestazione, Fiera Bolzano ha deciso di costituire un Comitato per Architettura e Cultura, nato dalle collaborazioni con alcuni tra i più autorevoli relatori del Congresso internazionale di Klimahouse, uno degli appuntamenti più attesi della manifestazione. A farne parte i Professori Manfred Hegger, Chiara Tonelli e Boris Podregga. Il primo incontro si è svolto lo scorso luglio alla presenza del team dedicato a Klimahouse di Fiera Bolzano guidato da Reinhold Marsoner e da Reinhard Schäfers, membro del nuovo Cda. Speciale cornice, l’inaugurazione del sesto museo di Reinhold Messner a Plan de Corones. Dopo una giornata di intensi lavori sulle tematiche di Klimahouse, Messner ha organizzato una visita esclusiva per tutti i partecipanti del Comitato, offrendo un excursus storico sulla montagna e un approfondimento sul progetto architettonico firmato da Zaha Hadid. “Il nuovo percorso intrapreso da Klimahouse richiede sia un supporto scientifico culturale sia un coordinamento di alto profilo per far crescere costantemente il livello di attenzione sull’intero format di Klimahouse. Rafforzando il legame tra cultura e tecnica architettonica avremo così la possibilità di diffondere ulteriormente la filosofia di Klimahouse per conquistare nuovi mercati”, afferma Reinhold Marsoner. “Tra i compiti del Comitato quello di fornire nuovi input per i nostri relatori di spicco e nuove tematiche da affrontare già durante le edizioni 2017/2018. Il Comitato sarà anche coinvolto nella valutazione delle novità presentate nell’area espositiva della fiera, segnalando i prodotti o i sistemi costruttivi più innovativi. In questo percorso, sarà fondamentale attivare nuove partnership con Istituti di ricerca e Università. Klimahouse ha così tutte le carte in regola per diventare un catalizzatore di esperienze avanzate e di riferimento per i centri di ricerca”, conclude Marsoner.
THOMAS AUER AL CONGRESSO “COSTRUIRE CON INTELLIGENZA”
Un programma speciale con ospiti di spicco sarà quello che caratterizzerà il Congresso internazionale “Costruire con intelligenza” in scena venerdì 29 e sabato 30 gennaio a Fiera Bolzano nell’ambito dell’undicesima edizione di Klimahouse. Tra gli ospiti d’onore di Klimahouse 2016, il Professor Thomas Auer dell’Università di Monaco, uno dei più autorevoli esperti mondiali in tema di Building Technology and Climate Responsive Design. Il suo intervento sarà focalizzato sull’impegno dell’Unione Europea mirato alla riduzione del riscaldamento terrestre attraverso una riduzione delle emissioni di CO2 che, entro il 2050, nell’ambito degli edifici, dovrebbero diminuire del 90% rispetto al 1990. Punto di partenza, il tempo ancora a disposizione per il raggiungimento di tali obiettivi, un tempo apparentemente lungo ma che, in realtà, corrisponde a un solo unico ciclo di risanamento.
ANTICIPATIO KLIMAHOUSE FIERA BOLZANO Pubblichiamo in box un’intervista raccolta da FieraBolzano con Thomas Auer Professor Auer, qual è il futuro del patrimonio edile esistente nei prossimi cinque anni? Cinque anni è un tempo breve. Nel prossimo quinquennio sarà costruito quello che ora stiamo progettando. In generale la tendenza è quella di semplificare e l’attenzione sarà riposta principalmente sull’energia grigia e sui materiali costruttivi. Avranno priorità materiali più naturali e altamente funzionali come il legno e l’argilla. Quali caratteristiche deve avere un edificio per essere definito sostenibile? Gli edifici sono valutati secondo diversi criteri in quanto i sistemi di certificazione utilizzano, proprio a causa della complessità del tema, un numero elevato di parametri. La qualità architettonica non quantificabile non influisce sul livello di sostenibilità. Se un edificio è amato, verrà anche usato per lungo tempo. Solamente con un’analisi retrospettiva possiamo stabilire se un edificio è o è stato davvero sostenibile. In questo contesto, si potrebbe dire che, accanto alle misure quantificabili come l’efficienza energetica e la qualità abitativa, bisogna chiedersi quale è l’apporto positivo che un edificio può offrire alla società nel corso tempo. Come valuta la fiera Klimahouse? Klimahouse si è sviluppata sicuramente come fiera specializzata e simposio di riferimento nella zona dell’arco alpino per quanto riguarda i temi dell’architettura sostenibile. Trovo molto positivo l’ampio spettro di tematiche affrontate dalla manifestazione che sottolinea, attraverso tutte le sue iniziative, come una buona architettura e la qualità abitativa debbano andare a braccetto.
Chi è Thomas Auer
Thomas Auer ha studiato Process Engineer alla Technical University di Stoccarda ed è partner e Managing Director di Transsolar, un’azienda di ingegneria tedesca specializzata nel design di edifici energeticamente efficienti e di qualità ambientale con sede a Stoccarda, Monaco e New York. Thomas ha collaborato negli anni con numerosi architetti conosciuti a livello mondiale per progetti e concorsi di design internazionali. I suoi progetti sono diventati pietre miliari nella storia della sua azienda, come la KfW Bank a Francoforte, Lycée Charles de Gaulle a Damasco, Manitoba Hydro, una torre di uffici nel centro di Winnipeg in Canada, che è considerata uno degli edifici più energeticamente efficienti nel Nord America. Strategie per l’outdoor comfort e per lo sviluppo di zone urbane Co2 neutrali sono diventate parti importanti nel lavoro di Thomas Auer e da questo ha deciso di fondare l’iniziativa Future City Lab. Questa piattaforma permette ad esperti, studenti e clienti come amministrazioni pubbliche di connettersi per sviluppare insieme gli obiettivi prefissati dalle città per il 2050. Oltre a Transsolar, Thomas Auer ha insegnato alla Yale University School of Architecture fino al 2009, e da allora è visiting professor alla UCLA, ESA di Parigi, all’Università di Sassari in Sardegna e alla Ryerson University di Toronto. Partecipa frequentemente a conferenze e simposi e nel 2010 a ricevuto il Treehugger “best of green” award come “best engineer”.
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Il nuovo volto di Vero Legno Nel seicentesco Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, il 26 maggio scorso si è tenuto il convegno annuale di Vero Legno e quella preziosità cui questo materiale rimanda è stata in tutti i modi inneggiata, attraverso quella che a tutti gli effetti potremmo definire una nuova rinascita dell’Associazione. nicazione, che permettono buoni risultati con minori sforzi economici. L’impegno degli associati e dei consiglieri è così raddoppiato e tre sono i grandi temi che si è deciso di portare avanti: il made in Italy, il nuovo sito e il barcode”. Stefano Scardanzan, tratta del progetto legato al made in Italy “Il made in Italy è sinonimo in Italia e all’estero di qualità e di design: un termine riconosciuto a livello globale”. Una nuova certificazione, che aggiunge anche il valore identitario. Come nel 2013 era stato introdotto il marchio Vero Legno Massello, la novità portata avanti nel 2015 è il nuovo marchio Vero Legno made in Italy, che non significa solo, come da normativa, che l’ultima lavorazione sostanziale sia stata prodotta in Italia, ma innanzitutto che sia un prodotto in vero legno, italiano: progettato e prodotto in Italia, di qualità perché realizzato con la cura del dettaglio e con il design che da sempre contraddistingue il made in Italy.
Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, di cui ha risentito anche un’Associazione radicata come Vero Legno, Renato Mauri all’apertura del convegno rivela come con grande determinazione si sia deciso di proseguire: “Il 2 febbraio scorso gli associati si sono riuniti per stabilire se chiudere o no il Consorzio Vero Legno, purtroppo le difficoltà di questi ultimi anni ne hanno minato le fondamenta. Ma abbiamo deciso di andare avanti!” Di farlo, come sottolinea il Presidente Alessandro Calcaterra, mantenendo la sua missione primigenia: la valorizzazione dei prodotti con il marchio Vero Legno, quella di un’Associazione costituita da molte e importanti aziende italiane, artigiane e industriali, operanti nel settore del legno-arredo; che si propone da 19 anni di sviluppare e promuovere le imprese associate, e la tutela ai consumatori con la certificazione di prodotto. “Abbiamo scelto di esserci, di restare con il contributo associativo dimezzato, decisione presa quando la crisi ha iniziato a ‘mordere’ molte delle nostre realtà imprenditoriali, ma allo stesso tempo abbiamo deciso di rilanciare il Consorzio, e trovare un modo per investire in tecnologie e nuovi mezzi di comu-
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Nelle foto alcuni momenti del convegno annuale di Vero Legno, tenutosi il 26 maggio nel seicentesco Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno. Andrea Perpignani, tratta poi del codice QR, abbreviazione di Quick Response Code, un codice a barre bidimensionale, che memorizza informazioni generalmente destinate ad essere lette tramite un telefono cellulare o uno smartphone, un codice da associare ai prodotti, proprio come avviene per gli alimenti al supermercato. Questo rende usufruibile la scheda prodotto in modo molto più immediato. “Si tratta di un servizio strutturato per la visualizzazione della scheda prodotto in modalità mobile. Una semplice applicazione abbinata al barcode rende usufruibile il servizio: scheda prodotto + certificazione Vero Legno del prodotto taggato, rendendo qualunque utente autonomamente in grado di raccogliere le informazioni in tempo reale“. Il convegno prosegue poi con Paola Demariano che illustra il nuovo sito. “L’idea è di rinnovare la comunicazione rendendola chiara, di facile fruizione, creando un volto nuovo al sito non solo riguardo la veste grafica con la quale si presenta ma
anche per la parte strutturale, che lo renda fra l’altro usufruibile da ogni tipo di supporto digitale con strumenti come lo smartphone e il tablet.” Nella gallery tematica si crea un parallelismo fra oggetti di valore unanimemente riconosciuto, come un diamante o un'auto d’epoca, e i diversi manufatti di matrice lignea. Chiude la serata, l’Architetto Stefano Marelli, che espone questo nuovo volto di Vero Legno anche dal punto di vista della proposta culturale. Le sue parole sono accompagnate da un video che racconta il restauro di una sedia di legno. “Nata con lo scopo ben preciso di essere una seduta, questa sedia, con il tempo ha avuto un certo deperimento, un calo in valore e funzionalità, e oggi richiede di essere sistemata. Mi piace pensare che la sedia rappresenti un po’ il Consorzio Vero Legno, che, allo stesso modo, ha necessità di acquisire nuovo vigore, pur mantenendo la sua struttura e riconoscendone ancora il ruolo fondamentale. Da una duplice lettura del video, ossia, da una parte, la volontà di arricchire il programma del Consorzio Vero Legno e dall’altra, la necessità di dare visibilità e sostegno alle imprese associate, nasce l’idea di proporre e promuovere nuove iniziative di carattere culturale, che abbiano lo scopo di far conoscere e mettere in risalto il grande lavoro che voi artigiani, imprenditori e progettisti del legno, mettete in atto ogni giorno, nelle vostre botteghe, nelle vostre aziende, nei vostri studi”. Al Convegno annuale del Consorzio, segue la visita al Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno e un breve scambio con il Presidente di Vero Legno, prima della cena, chiude la serata. Con Alessandro Calcaterra, parliamo dell’impegno importante di rinnovare questa Associazione, composta da 150 soci, in un momento così difficile di mercato, sia per gli associati sia per l’Associazione stessa, e gli chiedo quale sia la cosa su cui punta maggiormente per fare in modo che questa rinascita si concretizzi. “La scelta di affidarsi ai social media, secondo me rappresenta il fattore che può cambiare tutto, perché implica per Vero Legno di poter essere a totale disposizione dell’associato per garantirgli un servizio completo: una comunicazione multicanale e costante, ritagliata su misura per la specifica realtà imprenditoriale. Anche per l’associato che non
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ha mai curato la propria immagine, ma fa dei prodotti meravigliosi che non è in grado di trasmettere a nessuno, con il nuovo sito che ha un approccio redazionale ‘giornalistico’ è possibile coinvolgere un giornalista e garantire al produttore un supporto che lo guidi alla comunicazione più idonea per lui. Può essere interessante per ogni singolo associato e fa parte di una logica per cui più aziende, ‘obbligate’ ad andare in ‘rete’ assieme per ottimizzare le risorse, mettono in comune la progettazione piuttosto che certi tipi di lavorazione artigianale”. Una sinergia che può funzionare. “Funziona concretamente, anche se c’è stata una grossa ‘barriera’ da abbattere. La riflessione che il consiglio ha fatto sul made in Italy arriva
alla domanda: come lo caratterizziamo? In realtà, se si comincia a contare la percentuale di prodotto fatto in Italia sul totale del manufatto, non si arriva da nessuna parte. In Italia di legno non ne abbiamo, arriva ‘da fuori’, però ci sono delle persone che da tre generazioni fanno determinati mestieri, lungo tutta la filiera, con delle professionalità diffuse molto importanti e che rappresentano in sé il concetto di gestione e amore artigianale nei confronti del prodotto, anche in una filiera che oggi è perfettamente industriale”. È nell’idea artigianale il made in Italy? “Quello che lo caratterizza è la specificità dell’essere artigiano, nel senso di fare le cose sempre in ogni momento con amore e pazienza, nel modo in cui pensi che vada fatto, anche quando non vedi immediatamente il risultato economico”!
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Sonia Maritan.
Una gradita collaborazione della nostra casa editrice è stata quella con lo studio Comelli di Milano, per l’organizzatore del convegno Green Smart Building, tenutosi il 18 giugno al Palazzo Reale di Milano, numerosi e autorevoli gli interventi per un lavoro coordinato nella sessione del mattino da Sonia Maritan, direttrice di Struttura Legno.
Pensieri ‘green’ e modelli sostenibili
Sonia Maritan apre la giornata con una sua relazione che cerca di cogliere in 10 punti focali alcuni significati del titolo del convegno: “Green Smart Building: Modelli di ristrutturazione sostenibili per città più intelligenti”. Riportiamo quindi di seguito il suo intervento introduttivo ai lavori del convegno, ricco di preziosi spunti di riflessione sul settore legno e sulle costruzioni in legno. Il primo punto costituisce la Premessa. “L’armonia è visibile in tutti gli aspetti della natura. Dall’equilibrio della natura e del suo rapporto aureo (la successione di Leonardo Fibonacci) rintracciabile in ogni dettaglio, nel carapace di una tartaruga, nel disegno di un fiore o nelle ali di un uccello, si legge la perfezione di quello che abbiamo intorno. In architettura si parla di sezione (o rapporto) aurea, un ideale di bellezza e armonia che da sempre si tenta di ricreare nell'ambiente antropico quale "canone di bellezza". Il disegno coordinato, lo stile di un progetto, l’armonia di uno spazio non possono quindi che richiamare questi concetti, ma la natura non si esprime solo con la sua bellezza, lo fa anche (e sorprendentemente) con la sua funzionalità, pensiamo all’efficienza di un albero o alla capacità di molti animali di mantenere la temperatura corporea ideale sfruttando i raggi solari. La natura è equilibrio, e il suo ciclo vitale è paragonabile a quello di un edificio passivo (un animale è rivestito da una cute, una livrea o una pelliccia adatti al proprio habitat)”.
Il secondo punto lo intitola “Città resilienti”
“La resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento. Le città resilienti implicano quindi l'adattamento delle città e dei territori al cambiamento climatico in atto. Con il termine adattamento possiamo tentare di definire, in modo sintetico, la capacità di un organismo, nel nostro caso particolarmente complesso come una città, di modificare strutture fisiche e sociali, al fine di assicurare qualità della vita e dell’ambiente, a fronte delle maggiori vulnerabilità territoriali prodotte dal cambiamento climatico, che ne aumentano il rischio, data l’interferenza con l’intensa presenza antropica. Quella che viene definita la città resiliente, non si adegua semplicemente, ma cambia costruendo risposte sociali, economiche e ambientali nuove, per resistere nel lungo periodo alle sollecitazioni dell’ambiente e della storia. In questo senso la resilienza è una componente necessaria per lo sviluppo sostenibile, ovvero durevole; agendo in via prioritaria sui modelli organizzativi e gestionali dei sistemi urbani. Le città sostenibili sono città resilienti”. Il terzo punto è dedicato allo Studio Comelli che
ha organizzato un convegno di grande interesse. “Lo studio Comelli nell’organizzare questo convegno è partito dal presupposto che per rendere più vivibile una città, si debbano rendere più vivibili gli edifici. Quelli nuovi ma soprattutto quelli già esistenti, visto che le città italiane sono tra le più "costruite" e da centinaia di anni o più, del mondo. Se pensiamo che circa il 70% degli edifici hanno 40/50 anni capiamo come la concezione che li ha generati li renda oggi totalmente fuori mercato: colabrodo di energia. Vivibile vuol dire diverse cose, certamente sostenibilità, ma anche comfort, e oggi la tecnologia consente di coniugare comfort e sostenibilità. Il tutto si basa su due pilastri, investimenti e ambiente normativo favorevole e incentivante. Tra tutte le città italiane, Milano possiede tre elementi: disponibilità a investire, tecnologia ed esperienza, normativa; requisiti ideali per mettere in atto una riqualificazione ad ampio raggio”. “Sostenibilità e comfort”, appena richiamati, costituisce il titolo del quarto punto “L’innovazione sostenibile, oggi, può costituire un reale fattore di competitività per imprese e progettisti, e cioè un approccio sensoriale al progetto soprattutto quando si tratta di un materiale naturale, che oggi definisce bene la manifestazione di un gusto rispondendo adeguatamente all’esigenza di un mondo più pulito. Si tratta cioè di scegliere di avvalersi di prodotti e processi eco-sostenibili, perché il linguaggio della modernità, dall’arredamento all’architettura, ci ha portato sulla strada della green economy, che costituisce l’unico fattore chiave per ricostruire ‘quell’equilibrio’, che oggi sembra perduto, puntando a settori sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Sono sostenibilità e comfort le parole chiave perché dall’approccio a un nuovo paradigma costruttivo, che non prescinda più da certe variabili, si ottenga un risultato nuovo, che determina la nascita di un edificio intelligente oppure inquinante. Le variabili sono innanzitutto racchiuse nel progetto degli impianti e dell’involucro che, solidali e performanti, nel loro insieme potrebbero quasi non richiedere energia (comunque pulita) per funzionare, o addirittura produrne divenendo fabbricati attivi”. “Perché il legno” sembra costituire un punto scontato da toccare, eppure non è così “La prestazione del legno nell’involucro edilizio, implica l’utilizzo di un materiale rinnovabile, l’unico materiale naturale in edilizia che per sua struttura naturale è molto simile al calcestruzzo, (cellulosa, emicellulosa e lignina) e che consente il suo utiliz-
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zo fino alla costruzione di un edificio a vari piani, dando garanzie antisismiche uniche proprio per la sua anatomia. Il legno è un materiale che la natura ci offre, che opportunamente trattato e utilizzato può durare integro per secoli rispettando la traspirabilità degli ambienti perché come il corpo umano anche il legno respira, garantendo la qualità dell’aria indoor e outdoor. È, leggero naturale e riciclabile. Rivestire di un guscio ligneo un interno, oltre ad assicurare un gradevole effetto estetico, significa quindi foderarlo con una materia prima che trasmette purezza e comfort, attraverso tatto, profumo e colore, una moltitudine di sensi che suscita un effetto di distensione emotiva e psicologica creando ambienti salubri. Evidenzio che per la ‘biologia delle costruzioni’ – che esamina i rapporti esistenti tra uomo, costruzioni e ambiente – il legno è un fattore di alleggerimento a effetto psicologico distensivo, in mezzo al clima irritante dei prodotti artificiali, grazie al particolare rapporto percettivo – tattile, visivo, a volte persino olfattivo – che è in grado di instaurare”. “Legno naturale e legno antropico, un punto che valorizza la storicità di questo materiale” “Il corso della storia, per quanto si voglia andare a ritroso, non è mai scevro di testimonianze legate al legno, che l’uomo ha sempre lavorato per i più disparati utilizzi: suppellettili, mobilio, pavimenti, serramenti, costruzioni. Quindi parlare di questo materiale e sceglierlo, significa cogliere il ‘viaggio’ dal legno naturale alla sua evoluzione nell’ambiente costruito, trasponendo però questa tradizione storica all’era contemporanea, attraverso: la tracciabilità della filiera, la qualità certificata (CoC Fsc Pefc Due Diligence), l’evoluzione delle tecnologie e del contenuto estetico applicati a tutta la filiera produttiva, l’eco-sostenibilità del processo produttivo, ma anche del ciclo di vita del manufatto (Cradle to Cradle). Qualità è diventato sinonimo di salubre, e cosa c’è di più naturale di un albero? Il legno è coerente con il trend che premia l’aspetto naturalistico ormai in ogni aspetto della vita, quello di un materiale naturale, rinnovabile e quindi ecologico. Una concezione contemporanea di questa filiera, quindi, deve trasmettere un linguaggio innovativo soprattutto in termini formali, e questo nel settore del legno avviene principalmente mettendo a nudo le caratteristiche principali delle diverse specie lignee; la loro naturalezza, resistenza, bellezza, trasformabilità, capacità di rigenerazione, versatilità. Un manufatto che riporta con sincerità l’aspetto vissuto dell’albero”. “Cradle to Cradle”, qui Sonia Maritan fa riferimento
alla Direttiva 2009/125/CE “ErP Energy-related Products” facente parte del gruppo di direttive europee sull’EcoDesign, che allarga il campo perché oltre ai prodotti che consumano energia coinvolge anche i componenti che aiutano a conservarla. “Ottimizzare le risorse e valutare il bilancio ecologico sulla base del ciclo di vita è imprescindibile per un prodotto, proprio come per il certificato ambientale dell’edificio nel suo complesso. Gli aspetti valutativi dell’EcoDesign sono quindi legati ai materiali, all’energia, alla tecnologia, manutenzione, impiego dei prodotti in opera e loro smaltimento, anche a un uso diverso da quello iniziale, alla possibilità di riparare e riutilizzare prodotti che non devono avere costi aggiuntivi di adattamento per il cambio di destinazione d’uso, tutte valutazioni da prevedere in fase di progetto. I prodotti “verdi” che soddisfano l’eco-sostenibilità del processo produttivo ma anche del ciclo di vita del manufatto = Cradle to Cradle, sono gli ingredienti principali dell’innovazione sostenibile per creare davvero un mondo più pulito. Se pensiamo a un autoveicolo riciclabile al 90-95% possiamo trarne spunti interessanti anche per il comparto edile, che non avrebbe più quegli ingombranti scarti da portare in discarica …e poi chissà quale discarica? È sicuramente sensato, al di là dei materiali naturali, utilizzare materiali leggeri, usarne meno possibile e scegliere sempre quelli riciclabili. Pensare in alcuni casi ad architetture effimere. Werner Sobek dice «Non dobbiamo essere arroganti e pensare di costruire opere eterne ma effimere e riciclabili», lui porta degli esempi, quello della schermatura sottilissima in titanio di un edificio che durerà almeno 100 anni e quello di un edificio ecologico, in materiale ligneo e tessile, creato per il Santo Padre e temporaneo”. “Il legno fa tendenza”, questo concetto è interessante perché qualunque prodotto trend ha successo in questa società così condizionata dall’informazione (in positivo e in negativo) “Oggi, il legno è ancora un materiale attuale perché proprio l’evoluzione tecnologica continua ha portato al desiderio di manufatti che enfatizzino caratteristiche estetiche, materiche e tattili sempre più straordinarie, anche dal punto di vista figurativo, e la naturalezza di alcuni materiali è una delle inclinazioni più forti. Quindi, è possibile affermare, che l’innovazione sostenibile, oggi, costituisce un reale fattore di competitività per le imprese del settore legno ma anche per il progettista che sceglie questo materiale, perché il valore aggiunto è dato dal design del prodotto che deve essere eco-
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Maria Rozza.
sostenibile nelle soluzioni progettuali dei concept proposti. La progettazione, infatti, pone sempre più attenzione ai 5 anzi 6 sensi: vista, gusto, olfatto, udito, tatto ed ergonomia che applicati al legno diventano bio, perché la materia prima ha caratteristiche intrinseche che permettono di garantire elasticità, leggerezza, robustezza se paragonata al peso specifico del legno, buon comportamento al fuoco, disponibilità ed economicità ma soprattutto sostenibilità, rinnovabilità, ecologicità: il legno è un materiale coltivabile”! Il penultimo punto: “Il legno è una scelta”, si evidenzia come fra tanti materiali non possa essere casuale scegliere il legno “Qualunque architetto, oggi, ha certamente a disposizione un ventaglio ampio, l’evoluzione tecnologica nella lavorazione dei materiali ha portato ormai alla trans-matericità e la sfida del futuro riguarda la crescente tendenza verso l’ibridazione dei materiali, un tema che sta portando a creare prodotti lignei che possono anche esser fatti con l’impasto di più materiali. Se la scelta cade sul legno però è perché si cerca ancora, espressamente, un materiale naturale, autentico e indubbiamente di grande valenza estetica. «Le risorse si stanno esaurendo» ha detto in occasione di un convegno Georg Binder, titolare della Proholz Austria «e quindi dobbiamo rivedere il nostro modo di costruire, valutando quali materiali utilizzare. Il nostro stabilimento è il bosco, l’unico rinnovabile, e del quale meno di 2/3 del patrimonio viene utilizzato. La fotosintesi è inimitabile e se usiamo solo il legno accumuliamo CO2 nei manufatti per la durata di vita utile delle costruzioni. Il legno ha ottime performance come materiale strutturale e gli architetti sono i più importanti ambasciatori del legno, anche i più famosi stanno riscoprendo questo materiale»! La costruzione in legno ha una crescente importanza nel settore dell’edilizia in Italia e ha, con un consumo di oltre 650.000 mc di travi lamellari, una posizione di vertice in Europa. Lo dimostra anche l’Expo costruita per oltre il 50% con in legno, e proprio le modalità costruttive ‘a secco’ del legno hanno consentito alle aziende costruttrici di essere puntuali”. “Costruiamo con la natura”, è il punto conclusivo dell’introduzione di Sonia Maritan “E questo mi porta all’Albero della Vita, diventato simbolo di Expo 2015, con il quale vorrei terminare. Lo ha descritto l’Ingegner Giovanni Spatti in occasione del convegno “Il legno è meraviglioso: Expo 2015”. Concepito da Marco Balich, direttore artistico del Padiglione Italia, l’Albero della Vita è una struttura in legno lamellare di larice e di acciaio, alta 36 metri, posizionata all’interno di un bacino d’acqua, la Lake Arena, capace di accogliere 20.000 persone: con i suoi 90 metri di diametro è il più grande spazio aperto dedicato ai visitatori. Un’opera di ingegneria che, dal progetto originale, doveva essere realizzata con 500.000 Kg di acciaio e 100 mc di legno lamellare. La difficoltà realizzativa di creare con il metallo le spire a doppia curvatura torte lungo l’asse ha fatto però optare per il larice, una scelta che ha portato a un risparmio di 350.000 kg di acciaio con un aumento di soli 20 mc di lamellare di larice (per un totale di 150.000 kg di acciaio e 120 mc di legno, il legno
pesa 90 tonnellate). Ogni spira (24 in tutto: 12 destrorse e 12 sinistrorse) è composta da 19 conci (ogni concio è composto da 5/6 pezzi: unità elementare della spira) realizzati in azienda da Wood Beton e uniti mediante assemblaggi meccanici eseguiti in cantiere. La forma dell’albero si ispira al pavimento della piazza del Campidoglio di Roma disegnata da Michelangelo ed è una costruzione che si avvolge su se stessa e sembra prendere vita”!
GLI INTERVENTI
Nella prima parte dei lavori si sono susseguiti interventi di grande rilievo che hanno dato alla platea dei partecipanti un quadro completo delle soluzioni in legno Le nuove costruzioni pubbliche a Milano: le due sostenibilità, ambientale ed economica Maria Rozza, Assessore Lavori Pubblici e Arredo Urbano - Comune di Milano, interviene con precisione e puntualità per dare il suo contributo sul tema legno legato alle costruzioni pubbliche, portando l’esperienza non di un virtuoso ma remoto Comune dell’arco alpino ma del Comune di Milano: sostenibilità ambientale e sostenibilità economica devono, infatti, andare di pari passo: “I nostri tecnici, sia nel settore dell’edilizia sociale sia nel settore dell’edilizia scolastica, hanno una profonda convinzione sul percorso della sostenibilità energetica.” L’assessore traccia le linee della situazione degli stabili: “Faccio una piccola sintesi di quale sia la situazione immobiliare a Milano: abbiamo nella nostra città 752 stabili pubblici con un patrimonio che è antico, per il 78 per cento realizzato negli anni Cinquanta e negli anni Sessanta. Sempre meno si è costruito da allora, basti pensare che solo il 4 per cento di questi stabili è stato costruiti negli ultimi quindici anni, dunque, per quanto riguarda in particolare l’edilizia abitativa, abbiamo un problema che è la riqualificazione e l’efficientamento energetico oltre alla vivibilità degli immobili. Passando al tema del progetto l’assessore sottolinea che il 99 per cento dei progetti è realizzato da personale interno al Comune di Milano: “Poter avere un know how interno è fondamentale, rendendo questo soggetto, tra le altre cose, un motore di cambiamento. Dobbiamo pensare che la pubblica amministrazione, in momenti economici più floridi, era il luogo dove si andavano a sperimentare le architetture e le forme di convivenza attraverso la struttura architettonica di un immobile, oggi questa sperimentazione è venuta meno. Invece il Comune di Milano oggi sta sostenendo l’impegno dei propri tecnici a cimentarsi nelle progettazioni innovative così da ritornare a quella sperimentazione virtuosa.” Il tema energetico è trattato dall’assessore con grande vivacità e competenza, ma il focus è poi tornato sulle costruzioni, in particolare sull’enorme parco di immobili pubblici del Comune di Milano costituito dagli edifici scolastici molto datati che ammontano a 580 unità. Delle 27 scuole costruite “a termine” nel momento del boom demografico, ancora rimaste, ovviamente si prevede la sostituzione, l’assessore Rozza dichiara senza falsa modestia che “Il Comune di Milano si sta avviando al più grande piano di edilizia scolastica degli ultimi quarant’anni: se pensiamo che nel Comune
SIMPOSIUM di Milano abbiamo avuto negli ultimi quarant’anni una sola nuova scuola con una palestra in legno, opera dei progettisti del Comune di Milano, ci sembra che oggi sia significativo il fatto che stiamo avviando, anche grazie ai finanziamenti del Governo, la costruzione di tre scuole di cui una in legno. Abbiamo scelto il legno per creare un ambiente confortevole, sereno… perché genera una maggiore serenità. Io spero di dare anche nell’abitare, quando sarà possibile rinnovare il parco di edilizia abitativa, l’orientamento verso il legno ma soprattutto nella scuola dove sostituiamo il totale negativo con il totale positivo.” “Anche dal punto di vista strettamente economico – prosegue l’Assessore – il legno garantisce degli indubbi vantaggi: il tempo di realizzazione più breve e soprattutto i costi energetici inferiori.” L’assessore parla della stretta collaborazione con Federlegno per acquisire competenze e si augura che prosegua nel tempo sia nella fase costruttiva sia in quella del mantenimento dell’immobile. Il tema del recupero del passato grazie alla nuova tecnologia è stato affrontato, sottolineando anche il fatto che il legno è un materiale facilmente recuperabile e riutilizzabile in vari modi.
GLI EDIFICI SCOLASTICI IN LEGNO DEL COMUNE DI MILANO
Armando Lotumolo, Direttore del Settore Tecnico Scuole e Strutture Sociali – Comune di Milano, dopo un breve excursus sulla materia prima legno – ci parla di edifici scolastici di legno i cui progetti sono già in corso: ”L’amministrazione” – ci dice il direttore – “ha fatto la scelta del legno perché si inserisce nella linea di pensiero che privilegia l’utilizzo di fonti rinnovabili e naturali, completamente biodegradabili come il legno appunto.” Il confronto con altri materiali fa rilevare come il legno sia assolutamente insuperabile dal punto di vista del saldo energetico: “Altri vantaggi del legno sono evidenti dal punto di vista strettamente strutturale, oggi pienamente riconosciuti dalla normativa italiana: la sua leggerezza, la sua resistenza, con caratteri strutturali di qualità, la sua capacità di isolante termico e acustico, la facilità di lavorazione con le macchine a controllo numerico, prestazioni antisismiche particolarmente efficaci.” Il direttore Lotumolo ha sottolineato anche le sorprendenti, per i non addetti ai lavori, prestazioni del legno in caso d’incendio. Importante anche nel suo intervento la tematica relativa alla progettazione e alla prefabbricazione delle strutture in legno, l’esigenza di minori fondazioni che vengono realizzate contemporaneamente alla prefabbricazione presso l’azienda produttrice, altri vantaggi sono consentiti dal montaggio a secco dei componenti. I tempi di costruzione di una casa sono a questo punto dimezzati. Infine, possiamo parlare di costi di costruzioni analoghi ma più certi per la capacità di evitare varianti di costo in corso d’opera grazie alla prefabbricazione. Alcuni esempi di modalità di costruzioni in legno sono stati presentati alla platea attentissima degli ascoltatori. La presentazione delle realizzazioni realizzate e in progetto dell’Amministrazione Comunale delle strutture in legno per le scuole pubbliche ha concluso l’interessante intervento del Direttore Lotumolo.
IL LEGNO NELLE COSTRUZIONI. NORMATIVA ED ESEMPI APPLICATIVI
Stefano Berti, Dirigente di Ricerca CNR – IVALSA (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree), è la persona più adatta a iniziare il pubblico presente ai ‘segreti’ del legno, alla sua vita dal seme al tronco, alla sua provvidenziale crescita e al percorso che lo porta a divenire un materiale e un combustibile che da millenni accompagna il percorso dell’uomo sul nostro pianeta. Nella prima parte del suo intervento, il dottor Stefano Berti descrive la storia e la realtà dell’istituto che dirige. Ha parlato del legno come risorsa rinnovabile, non tacendo le polemiche relative ai legni tropicali e alla deforestazione, come organismo in grado di immobilizzare CO2, descrivendo le complesse dinamiche dell’accrescimento della materia legnosa e la sua importanza per il saldo climatico dell’ambiente. “Il concetto più importante” – sottolinea Berti – “è che il legno richiede pochissima energia per essere lavorato rispetto agli altri materiali.” Le differenze tra le specie legnose e la struttura interna del legno vengono presentati da Stefano Berti in maniera approfondita. “Questa struttura spiega le straordinarie prestazioni del legno come materia prima.” Nella seconda parte del suo intervento viene preso in esame il tema della normativa: “Oggi” – afferma Berti – “soprattutto per infondere fiducia all’utilizzatore del materiale, sono state messe in vigore nel 2008, e migliorate nel 2010, norme che ne garantiscono la conformità agli utilizzi richiesti e permettono al progettista di lavorare con grande serenità. Ormai, con il regolamento dei prodotti da costruzione del luglio 2013, una normativa tecnica complessa e funzionale, ‘costruire’ non è più solo appannaggio di altri materiali ma permette al legno di confrontarsi in un contesto normativo preciso con questi altri materiali anche a livello internazionale.” Dopo un’analisi del valore del Carbonio sequestrato all’ambiente, delle normative sulla tracciabilità del materiale prelevato per tutto il suo percorso di vita e della marcatura CE, nella terza parte del suo intervento, Stefano Berti ha illustrato diversi esempi di realizzazione di edifici in legno, sottolineandone le straordinarie possibilità. Il relatore conclude la sua illustrazione enciclopedica “in nuce” con una raccomandazione ai progettisti che ci sentiamo di sottoscrivere: “curate i particolari”.
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Stefano Berti.
Armando Lotumolo.
"25 GREEN" LE CASE TRA GLI ALBERI
Luciano Pia ci parla del suo progetto ‘Le Case tra gli Alberi’ a Torino, illustrando il suo iter volto a dare valore a una zona ex-industriale in cui si trovano alcuni edifici ormai dismessi o sottoutilizzati, in sostanza si è trattato di costruire gli spazi abitativi attorno allo spazio lasciato libero dagli alberi, partendo da un fabbricato industriale degli anni Settanta, a sua volta frutto della ristrutturazione di un fabbricato del primo Novecento. “Una zona assolutamente anonima, non certo tra gli spazi incantevoli di Torino” – ci dice Luciano – “dopo due anni di trattative con le parti competenti del Comune e due anni e mezzo di costruzione siamo riusciti a creare il verde e a costruire attorno al verde, in modo che il verde creasse una sorta di zona di frontiera a tutela della privacy di ciascuno”. Il relatore ha parlato delle difficoltà incontrate anche per vendere il progetto, sostenuto da una
Luciano Pia.
SIMPOSIUM GREEN SMART BUILDING
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campagna pubblicitaria molto brillante e un evento di quattro giorni nel corso del quale sono stati venduti il quaranta per cento degli spazi, della scarsa comprensione incontrata da parte degli enti competenti. Nel cantiere una griglia edilizia di circa venti metri nella quale le unità immobiliari sono collocate immerse in spazi verdi, sono 63 unità immobiliari dai 55 ai cento metri, con la possibilità di accorparle sia in verticale sia in orizzontale in pianta libera. “Un fabbricato” – conclude – “che cambia nel tempo e con le stagioni proprio come il verde nel quale è inserito, nato prima”.
IL REGOLAMENTO EDILIZIO DEL COMUNE DI MILANO, UNO STRUMENTO PER LA RIQUALIFICAZIONE E LA SOSTENIBILITÀ URBANA
Emiliano Romagnoli.
Alberto Colombo.
Alberto Colombo di Amat (Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio), parla del nuovo regolamento edilizio del Comune di Milano con il quale si è cercato di porre per tutti le premesse per la costruzione di una casa sostenibile. ”Nella parte quarta del regolamento” – ci dice Colombo – “si dà attuazione al Piano di Governo del Territorio, in particolare c’è un articolo che è il numero 10 delle Norme Tecniche di Attuazione che stabilisce che tutti gli edifici di nuova costruzione devono essere realizzati in modo da raggiungere un valore minimo di eco sostenibilità che viene riconosciuto concretamente da un incentivo che può arrivare fino al 5 per cento della SLP. Il comma quarto parla di un incentivo pari al 15 per cento per gli interventi di riqualificazione che vengono così in questa logica fortemente incoraggiati. Il comma fondamentale è il numero cinque, veramente molto innovativo, perché spiega che questi incentivi possono avere destinazioni differenti: la prima quella di essere utilizzati per l’ampliamento dell’edificio su cui è stato operato l’intervento, la seconda assicura che l’incentivo può essere oggetto di cessioni, quindi può essere ceduto per l’ampliamento di un altro edificio, con l’unica limitazione che l’edificio a cui viene ceduto deve avere un livello di sostenibilità pari o superiore a quello da cui proviene.” In linea generale si parla di raggiungimenti prestazionali e si cerca di evitare sovrapposizioni di livelli normativi che creano delle difficoltà notevoli nel rilascio dei permessi, evitando di normare attività che sono già normate nella legislazione precedente. “Particolarmente interessante” – ci dice Colombo – “il fatto che questa normativa dia un rilievo particolare agli interventi sull’involucro, e qui anche il legno trova un posto importante, consentendo il raggiungimento di valori elevati di isolamento.” Colombo ha poi illustrato brevemente i livelli incentivanti e i loro requisiti che partono dalla base esistente degli edifici attuali: i primi incentivi sono già erogati a chi agisce semplicemente sull’involucro edilizio, poi passando ai livelli più elevati i requisiti diventano sempre più severi.
SOCIAL HOUSING MILANO, VIA CENNI IL PIÙ ALTO EDIFICIO IN LEGNO D'EUROPA
Emiliano Romagnoli Socio dello Studio RossiProdi Associati, illustra il progetto di via Cenni e ci parla con legittimo orgoglio del fabbricato di via Cenni in cui una situazione normativa delicata, che ha richiesto di sottoporre il progetto al Consiglio superiore dei lavori pubblici, come sottolinea nel suo esordio, non ha certo facilitato il compito dei costruttori. Si parla di 9000 metri quadrati di residenza su nove piani che, trattandosi di un social housing, richiede spazi collettivi per l’utenza interna (600 metri quadrati) e per quella esterna (250 metri quadrati), del quartiere. “Siamo partiti” – ci dice Romagnoli – “dall’analisi del lotto, un tessuto urbano denso caratterizzato da alcune verticalità molto importanti con spazi verdi estremamente significativi all’interno del tessuto, oltre alla presenza di cascine, ormai inglobate nello spazio urbano.” Romagnoli sottolinea delle difficoltà e dei limiti di cui tener conto nella costruzione, compresa una cascina da restaurare e integrare nel perimetro del complesso. L’approccio ecosostenibile, partito dalla considerazione di creare spazi verdi e vivibili, si è poi concretizzato ulteriormente nella scelta di costruire in legno: o più precisamente in pannelli X-Lam. L’utilizzo di criteri conformi ai dettami del costruire verde ha costituito poi la più diretta conseguenza del costruire in legno e ha dato vita a soluzioni adatte a promuovere il comfort abitativo e il risparmio energetico, per una struttura il cui spazio interno è interamente pedonabile. “È importante sottolineare” – conclude Romagnoli – “lo schema strutturale dell’edificio: il basamento di cemento per nove piani totalmente in legno, al centro il connettivo verticale con tutta l’impiantistica, e i setti piani in CrossLam di una sezione variabile a seconda dell’altezza da 408 millimetri fino ad arrivare alla sommità a setti da 300 millimetri. Eccezionale la possibilità di arrivare per i solai a sbalzi di due metri che il cemento certo non ci avrebbe concesso.” Un progetto, quello di via Cenni, che ci fa piacere ripercorrere ma di cui questa rivista si occupò ampiamente quando venne inaugurato. I lavori del convegno da noi seguiti e riassunti sono proseguiti nel pomeriggio: introdotti e coordinati da Marco Cappellini, Ceo Matrec, il panel dei relatori ha affrontato i temi delle energie e delle pratiche alternative nel contesto della città. Argomenti di grande interesse e magistralmente trattati (da Maria Berrini, Pasquale Frezza, Lorenzo Pagliano, Rosa Hemmers, Bruno Dujic’, Alberto Lodi, Diego Puccio, Tiziana Monterisi e Jacopo della Fontana), per un’esposizione dei quali rimandiamo i lettori alla nostra rivista Biocasa che ne darà un ampio resoconto nel numero di novembre/dicembre.
2016
KLIMAHOUSE 28 31 gennaio 2016 | Bolzano
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Il viaggio di Tecnosugheri in Portogallo Il viaggio di Tecnosugheri in Portogallo, conclusosi quest'anno con il record di 40 partecipanti, ha permesso ai partecipanti di conoscere in modo approfondito il sughero tostato di Amorin, un esempio di isolante 100% naturale ed eco-sostenibile.
Concluso con il record di partecipanti il viaggio di Tecnosugheri in Portogallo che ha permesso ai 40 partecipanti di conoscere in modo approfondito il sughero tostato di Amorin, un esempio di isolante 100% naturale ed eco-sostenibile. Come ogni anno, nell’ultimo week-end di giugno si è svolto il Viaggio Formativo, organizzato da Tecnosugheri, alla scoperta del sughero portoghese di Amorim, primo produttore mondiale di sughero, di cui Tecnosugheri è importatore esclusivo per l’Italia. Il viaggio si è tenuto dal 25 al 28 giugno 2015 e ha avuto come location Lisbona e l’Alentejo, dove la fabbrica Amorim di Venda Novas ha sede. Da qui, muovendosi di poche decine di chilometri, è stato possibile assistere a tutta la filiera produttiva: dalla decortica nei sughereti, alla produzione in fabbrica, fino all’impiego in cantiere del pannello Corkpan. Lo scopo del viaggio, ormai diventato un rito a cui ambiscono di partecipare moltissimi professionisti, è da sempre l’occasione per far conoscere i segreti del pannello di sughero tostato Corkpan per isolamento termo-acustico. Sempre grande stupore suscita la vista al Collegio Pedro Arrupe di Lisbona, rivestito da oltre 8000mq di pannelli di sughero faccia a vista, così come le altre installazioni realizzate sempre con il pannello MD Facciata. Tra i 40 partecipanti di quest’anno, nominati “Cork Ambassador”, era presente anche il Prof. Ing. Carlo Patrizio, esperto di bio-architettura e docente a contratto di Progettazione Integrata e Sostenibilità ambientale presso la Facoltà di Ingegneria civile e industriale della Sapienza – Università di Roma.
Il Prof. Patrizio ha così commentato l’esperienza portoghese: “Il Viaggio studio organizzato da Tecnosugheri ha permesso di scoprire e conoscere a fondo il sughero auto-espanso e auto-collato, uno dei materiali più innovativi e interessanti del panorama della bio-architettura. Il Viaggio di studio ha trovato il favore di tanti professionisti e operatori del mercato che fanno dell’approccio integrato al tema della sostenibilità ambientale, la cifra fondamentale della propria esperienza professionale e delle proprie sperimentazioni proget-
tuali e che sono stati sollecitati anche dai numerosi casi di edifici già realizzati presso i quali sono stati svolti interessanti sopralluoghi.“ “Anche se è appena terminato il viaggio 2015, stiamo già pianificando quello del prossimo anno” aggiunge poi un soddisfatto Giacomo Maffezzini, titolare di Tecnosugheri, dando appuntamento all’edizione 2016 del Viaggio studio.
PROFILO AZIENDALE TECNOSUGHERI S.R.L.
Tecnosugheri, con sede a Paderno Dugnano (Milano), è specialista nelle soluzioni naturali di isolamento termoacustico, in particolare vanta una cinquantennale esperienza nella produzione e nell’impiego del sughero tostato. Nata a Senago nel 1950, Tecnosugheri ha prodotto pannelli di sughero tostato per isolamento fino al 1990, anno in cui è diventata partner del gruppo portoghese Amorim, iniziando la distribuzione in Italia del pannello Corkpan. La collaborazione con Amorim, principale produttore mondiale di sughero, ha permesso a Tecnosugheri di raggiungere importanti traguardi in termini di qualità del prodotto e di diffusione, diventando punto di riferimento per i professionisti italiani della bio-architettura.
EXERTUS
AHEC
www.americanhardwood.org Roberta Bocca
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L’inaspettato profumo della quercia Quercia bianca americana (American white oak) nella Cappella di S. Alberto Magno a Edimburgo. La nuova cappella, progetto di Simpson & Brown Architects, è una struttura tranquilla e accogliente in cui si ritrovano studenti, personale universitario e residenti locali. La Cappella di Sant’Alberto Magno, al servizio di studenti, personale e comunità locale dal 1931, è situata in George Square presso l’Università di Edimburgo. Ristrutturata su progetto dello studio di architettura Simpson & Brown Architects e completata alla fine del 2012, la Cappella è diventata un moderno spazio di culto, caratterizzato da una maggiore capacità e una migliore accessibilità, in particolare a seguito della realizzazione di una nuova apertura sulla Middle Meadow Walk, che ha trasformato la cappella in un punto di riferimento per le molte persone che percorrono questa popolare via. La scelta dei materiali ha rappresentato un fattore nodale nella progettazione dell’edificio. Sandy Bruce, artigiano e titolare della SK Bruce Joinery, la ditta incaricata dei lavori di falegnameria, ha contribuito alla ricerca di “un legname dall’aspetto piacevole, che fosse stabile e dotato di eccellente coloritura e grana,” afferma Stuart Allan di Simpson & Brown Architects. La scelta è caduta sulla quercia bianca americana (American white oak) per il rivestimento del soffitto sopra l’altare e gli spazi di culto, mentre il soffitto è sostenuto da quattro colonne in acciaio corten a forma di albero. Il legname è naturalmente ignifugo – una caratteristica molto importante in quanto tutti gli interni della chiesa sono in quercia bianca – e soddisfa altresì i requisiti acustici dal momento che il rivestimento previene qualunque problema di eco. Il legname non solo soddisfa tutti i requisiti estetici e tecnici, ma crea anche un’atmosfera particolare. “Il profumo della quercia nell’aria già dall’ingresso in cappella non era stato previsto in fase di progettazione, tuttavia ora lo consideriamo un importante contributo all’esperienza generale del luogo,” afferma Stuart Allan. La profonda finestra angolata permette la penetrazione della luce naturale all’interno dello spazio, che è caratterizzato dal calore delle panche e del soffitto, tutti in legno splendidamente lavorato, e che si estende all’esterno, oltre la finestra occidentale. Inoltre, il soffitto in sedum provvede a creare un naturale continuum tra l’edificio e il giardino circostante.
Uno spesso muro in mattoni, realizzato con grossi blocchi in argilla rivestiti di arenaria, traduce la storica separazione tra le case di città, fornendo al contempo massa e solidità alla forma dell’edificio. Le finestre angolate sono ritagliate all’interno di questa parete per permettere alla luce di entrare e di mantenere anche il focus sul santuario, con una meravigliosa vista obliqua sul giardino. Le invetriature a lanterna, insieme alle finestre di ventilazione e a un pozzo di illuminazione con aperture a tetto, forniscono aria e luce naturale, che è accentuata dalla presenza di specchi e filtrata attraverso pannelli contigui in quercia lungo tutta la parete della cappella. La parete occidentale dietro al santuario è invetriata e collega la cappella al giardino e all’alternarsi delle stagioni, che giocano un ruolo importante nel calendario di culto. La finitura esterna sul tetto è in sedum, e anch’essa permette il continuum tra l’edificio e il giardino, riducendo al minimo l’impatto visivo dall’alto. La nuova cappella costituisce uno spazio unico e splendidamente progettato dedicato alla pace, alla riflessione e all’adorazione. Il progetto si è aggiudicato il RIAS Award for Best Gathering Place 2013, il RIBA Award ed è stato candidato finalista ai RIAS Andrew Doolan Awards 2013.
QUERCIA BIANCA AMERICANA (QUERCUS SPP.)
L’alburno della quercia bianca americana è chiaro e il durame va dal marroncino al marrone scuro. La quercia bianca americana è a fibra piuttosto diritta con venature più o meno marcate (da
EXERTUS AHEC
La vista esterna della nuova Cappella di S. Alberto Magno a Edimburgo, progetto di Simpson & Brown Architects, in quercia bianca americana. Il progetto si è aggiudicato il RIAS Award for Best Gathering Place 2013, il RIBA Award ed è stato candidato finalista ai RIAS Andrew Doolan Awards 2013.
THE UNEXPECTED SCENT OF OAK
American white oak brings serenity to the Chapel of St Albert the Great. The new chapel, designed by Simpson & Brown Architects, is a peaceful and warm structure that brings students, staff and local residents together. The Chapel of Saint Albert the Great, which has been serving students and staff, and the wider community since 1931, is situated on George Square at the University of Edinburgh. The chapel, designed by Simpson & Brown Architects was completed in late 2012 and aims to provide a modern space for worship but also to increase capacity and improve accessibility. A new access was created from Middle Meadow Walk so the chapel is now a feature for the many people that walk along this popular route. The choice of materials was an important factor in the design of the building. Joinery manufacturer Sandy Bruce from SK Bruce Joinery helped source ‘a beautiful looking timber that is stable and has an excellent colour and grain,’ says Stuart Allan from Simpson & Brown Architects. American white oak was chosen for the ceiling cladding over the altar and sanctuary spaces. The ceiling is support by four tree-like Corten Steel columns. The timber has a natural fire resistance which was significantly important as the whole interior of the church is white oak. It also meets acoustics requirements as the oak linings prevents any issues with reverberation. The timber not only meets all the aesthetic and technical requirements but it has also created a distinct atmosphere. ‘The smell of oak as you enter the chapel was not something envisaged during design stages but is actually now considered very important to the experience,’ says Stuart Allan. Deep, angled window reveals allow natural light to gently enter the space, which is characterised by the warmth of the timber pews and the beautifully crafted timber ceiling, which extends outdoors, beyond the west window. A sedum roof further melds the building to the garden.
EXERTUS
AHEC
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medie a grosse) e raggi midollari più lunghi rispetto alla quercia rossa, che gli conferiscono un disegno più ricco. La quercia bianca è ampiamente diffusa e rappresenta una scelta popolare nei mercati di esportazione di tutto il mondo per molti produttori di arredamento, pavimenti e rifiniture in legno grazie al suo colore piuttosto uniforme e all’elevato volume di produzione di legname refilato e disponibilità all’impiallacciatura. Legno duro e pesante, con resistenza media alla curvatura e alla compressione, di scarsa rigidezza, è invece molto performante nella curvatura a vapore. Per poter essere usato in esterni senza trattamento conservativo, un legno deve avere una classificazione minima di durabilità in Classe 3, “moderatamente durevole”. La quercia bianca americana soddisfa
A thick masonry wall, constructed out of large clay blocks clad with sandstone, interprets the historic boundary between the townhouses and provides a solid mass and weight to the building form. Angled windows are formed within this wall to allow light in and also to maintain the focus towards the sanctuary, providing oblique views of the garden. A combination of clerestory glazing, ventilator windows and a light well with opening roof lights provide both natural light and ventilation. Daylight is accentuated by mirrors and filtered through continuous oak slats along the length of the chapel. The west wall behind the sanctuary is glazed and connects the chapel with the garden and its changing seasons, playing an important part in the worship calendar. The external finish on the roof is sedum, again connecting the building to its garden setting, and minimising its visual impact from above. The new chapel provides a unique and beautifully designed space for peace, reflection and worship. The project won a RIAS Award for Best Gathering Place 2013, a RIBA Award and was shortlisted for the 2013 RIAS Andrew Doolan Awards.
tale requisito, tuttavia, come per tutti i legnami, in presenza di alburno è necessaria l’applicazione del trattamento conservativo.
Alcune viste interne della nuova Cappella di S. Alberto Magno a Edimburgo, progetto di Simpson & Brown Architects, in quercia bianca americana. Il legname non solo soddisfa tutti i requisiti estetici e tecnici, ma crea anche un’atmosfera particolare, grazie al profumo della quercia nell’aria già dall’ingresso in cappella che non era stato previsto in fase di progettazione, ma aggiunge un contributo all’esperienza generale del luogo.
AMERICAN WHITE OAK (QUERCUS SPP.) American white oak has a creamy coloured sapwood and a light to dark brown heartwood. White oak is mostly straight grained with a medium to coarse texture, with longer rays than red oak, producing a distinctive and attractive grain pattern. American white oak is widely available and is a popular choice in export markets around the world for many furniture, flooring and joinery manufacturers due to its colour consistency and the high volume of square edged lumber production, and veneer availability. The wood is hard and heavy, with medium bending and crushing strength. It is low in stiffness, but very good in steam bending. To be used externally without preservation a timber has to have a minimum durability rating of Class 3, moderately durable. American white oak meets these requirements. As with all timber, if sapwood is present then preservative treatment will be required.
www.hundegger.it
Innovazioni per la carpenteria in legno
FORUM
FORUM LEGNO EDILIZIA DI VERONA Sonia Maritan e Pietro Ferrari www.forum-holzbau.com
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Il legno nelle costruzioni parla italiano
Grande successo per la giornata di Forum Edilizia Legno, sotto il segno di Expo 2015 ma anche delle tematiche più tecniche del costruire in legno. La dinamica dei prezzi unita alla difficoltà di ottenere finanziamenti per l’acquisto di immobili sta rallentando la ripresa; lo stato costruttore, nel contempo, si disimpegna sempre di più e il patto di stabilità interno deprime gli investimenti, anche se segnali positivi si leggono dal Def 2015. In un contesto più specifico Marco Ryter, professore all’istituto superiore di Berna nel dipartimento sviluppo urbano e mobilità ha ripercorso la strada delle costruzioni in legno con sistemi modulari dai primi esempi, un po’ grezzi, fino alle sofisticate soluzioni della Swisswoodhouse che consente di unire una straordinaria efficienza dei processi costruttivi a risultati di grande qualità e fruibilità per l’utente finale.
LA QUALITÀ, IL REQUISITO NODALE
Si è svolto a Villa Quaranta presso Verona il 22 maggio 2015 il Forum Legno Edilizia Italia. Una sola giornata ma così ricca di contenuti e di qualità da non sfigurare nei confronti del grande appuntamento dello scorso dicembre di GarmischPartenkirchen, e delle giornate di aprile di NancyEpinal. Alta la qualità dei moderatori dei convegni: Giuseppe Mosconi di CQ-Quality Building, Maurizio Piazza e Roberto Tomasi dell’Università di Trento. Il saluto degli organizzatori è stato portato da Hugo Karre del Forum-Holzbau e da Giancarlo Franchini, la chiusura dei lavori è stata appannaggio di Emanuele Orsini di Assolegno/FLA.
UN QUADRO COMPLESSO
Di grande interesse l’inquadramento generale della situazione economico-congiunturale del settore delle costruzioni in Italia presentato da Flavio Monosilio della direzione affari economici e del centro studi dell’Ance. Il periodo dal 2008 al 2014 ha visto 64 miliardi di euro in meno di investimenti nelle costruzioni. Il calo delle nuove costruzioni è stato accompagnato da un aumento sostanziale della riqualificazione del costruito esistente. Nel complesso un quadro non roseo ma accompagnato da segnali concreti di ripresa anticipati soprattutto dal contesto urbano, di questa ripresa usufruisce anche il mercato non residenziale.
Il successo relativo del costruire in legno in un contesto dell’edilizia tuttora depresso, anche se rilevato da segnali di recupero, non deve far dimenticare il fattore della qualità che deve restare indiscutibile. In questo senso il cantiere e la qualità della posa in opera, illustrati da Günther Gantioler del TBZ (Technisches Bauphysik Zentrum) di Bolzano, sono stati articolati su tre temi fondamentali: progettazione consapevole, posa in opera da parte di artigiani competenti e utilizzo di materiali di qualità. Questi temi sono stati illustrati attraverso
FORUM FORUM LEGNO EDILIZIA DI VERONA
l’analisi della prassi costruttiva di una serie di edifici: l’edificio NZEB Xlam di Rimini, l’esempio di un tetto piano ventilato costruito in Toscana senza il rispetto dei giusti criteri, un edificio a telaio a Vens in provincia di Aosta e il tema delle soglie passanti in una struttura di posa. L’acustica come fattore di qualità è stata presa in esame da Cristina Niederstaetter di Spaziomeccanica di Renon (Bolzano). La sua relazione, un vero e proprio trattato, ha preso in esame tutti gli aspetti dell’acustica nel costruire in legno con l’analisi di casi concreti. Completa e approfondita anche la relazione di Daniele Casagrande dell’Università di Trento che ha affrontato il tema della progettazione dei solai in legno nei confronti delle vibrazioni. Impossibile riassumere i complessi contenuti delle relazioni ma la disamina concreta delle prestazioni di due solai in legno ha dato concretezza e attualità al progetto.
IL LEGNO, CONTENITORE DI VITA E ATTIVITÀ
Molto attesa e seguita la sessione dedicata agli esempi concreti di realizzazioni in legno. Marco Dell’Agli di Mario Cucinella Architects di Bologna, ha presentato la Scuola dell’infanzia a Guastalla, in cui il legno è utilizzato per sostituire in un’unica strut-
tura ovviamente antisismica due istituti per l’infanzia danneggiati dal terremoto del 2012. Non sono solo le caratteristiche di elevata funzionalità e il pregio architettonico della struttura a caratterizzare questo edificio, viene preso in considerazione con grande profondità anche il tema della sostenibilità ambientale della struttura nelle sue funzionalità quotidiane. Dai primi passi nella formazione del bambino alla ricerca più avanzata come nel Tecnopolo di Reggio Emilia presentato da Pierpaolo Casini di Sistem Costruzioni, la struttura delle Officine Reggiane, site a fianco della stazione ferroviaria della città, è stata rispettata da un intervento in cui il legno ha espresso la sua capacità strutturale in termini di moduli autoportanti. Un contributo di grandissimo interesse viene dal Nord: Gianluigi Traetta di Merk Timber GmbH, ha presentato l’edificio amministrativo dell’azienda pubbliservizi di Lubecca, una costruzione con quattro piani fuori terra con un volume costruito di 51mila metri quadrati. Una struttura portante di travi e pilastri in legno lamellare si combina, a comple-
Nella foto di apertura, l'inizio di ogni sessione dei convegni era segnalato da uno strumento rustico, qui Hugo Karre Junior chiama a raccolta i partecipanti, madrina d'eccezione Sonia Maritan, direttore di Struttura Legno. Momenti della vasta e approfondita attività convegnistica.
FORUM
FORUM LEGNO EDILIZIA DI VERONA
Emanuele Orsini di Assolegno/FLA chiude i lavori del Forum.
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tare l’edificio, con solai ed elementi di copertura a pannelli X-Lam. In questo contesto la protezione antincendio diventa un ulteriore elemento qualificante ed è risolta sfruttando la capacità del legno
di mantenere la propria resistenza strutturale fino a sessanta minuti dall’inizio del fatto calamitoso.
IL LEGNO A EXPO
Mentre seguivamo le dotte relazioni presentate al Forum Legno Edilizia di Verona, i padiglioni di Expo avevano aperto i battenti da una ventina di giorni e ancora non si era dispiegata la piena magia del legno, ancora non avevamo la piena consapevolezza di quanto il legno avrebbe caratterizzato il percorso di questa Expo 2015 che tra un paio di settimane chiuderà i battenti. Sandro Rossi di Stratex è stato il primo a farci sognare illustrando il padiglione della Cina, un esempio di alta tecnologia costruttiva con il legno lamellare. La Stratex ha avuto il compito della completa ingegnerizzazione delle parti in legno lamellare, dapprima con il calcolo, la progettazione e lo sviluppo di tutti i dettagli costruttivi (connessioni legno - legno e legno - acciaio) e successivamente con lo studio delle fasi di montaggio. Nella produzione delle travature in legno si sono applicate le più recenti tecniche realizzative relative al legno lamellare e per la finitura delle stesse si sono utilizzate macchine a controllo numerico di ultima generazione. Sono stati necessari circa 250 metri cubi di legno lamellare con lamelle a spessore ridotto in GL32H e circa 65000 kg di acciaio per le connessioni (S275) e le tirantature (S355), quantitativo suddiviso in più di
1400 pezzi tutti di diversa fattura, a esclusione ovviamente del quantitativo necessario per la realizzazione delle travature in acciaio. Ma il simbolo stesso dell’Expo, l’Albero della Vita, ha permesso a tutti noi di misurare la straordinaria efficacia costruttiva del legno, è stato Giovanni Spatti di Wood Beton ha illustrare il progetto. Concepito da Marco Balich, direttore artistico del Padiglione Italia, l’Albero della Vita è una struttura di legno lamellare di larice e acciaio, alta 36 metri, posizionata all’interno della Lake Arena, capace di accogliere 20mila persone: con i suoi novanta metri di diametro è il più grande spazio aperto dedicato ai visitatori, all’interno del quale si svolgono spettacoli con giochi d’acqua e rappresentazioni pirotecniche, installazioni artistiche, concerti su piattaforme e palchi galleggianti. L’albero della Vita rappresenta la natura primigenia ed esprime le molteplici radici, le tradizioni e il sapere dei territori italiani, una rete di connessioni tra il Padiglione Italia e i Padiglioni Regionali: con la sua forma fortemente simbolica, che racchiude significati esoterici, è un simbolo legato alla nascita, alla rigenerazione e all’energia vitale. Ispirata al famoso disegno di Michelangelo della Piazza del Campidoglio a Roma, l’Albero della Vita è una costruzione che si avvolge su se stessa e sembra prendere vita: un simbolo del nuovo Rinascimento italiano, emblema del Padiglione Italia, punto di incontro e di ritrovo per i visitatori. Un altro dei grandi protagonisti italiani di Expo è stato Rubner Objektbau: Alessandro Lacedelli ci ha parlato dei tre contesti in cui l’azienda di Brunico, facente parte del Gruppo Rubner ha espresso la sua creatività: Cluster, Children Park e Slow Food. Nell’ambito dell’edilizia in legno, settore in sensibile crescita e sempre più protagonista nel mondo delle costruzioni, il Gruppo Rubner, pioniere e leader europeo nella progettazione e realizzazione di edifici residenziali e pubblici, ha portato a Expo Milano 2015 la propria expertise con tre prestigiose opere architettoniche. Il primo importante progetto, quello dei Cluster, rappresenta alcuni tra gli elementi più caratteristici di Expo Milano 2015. Si tratta di spazi espositivi che raggruppano oltre trenta Paesi esteri e la Sicilia per un totale di 43 edifici con un unico tema condiviso attraverso un singolo progetto architettonico. Rubner si è occupato anche della fornitura di otto “Rocchetti-Albero”: elementi caratteristici in legno con un diametro di 12 metri e un’altezza di 7,50 metri all’interno di uno spazio dalle contaminazioni naturali che rimanda, dal punto di vista architettonico, a un giardino con alberi dai grandi rami. I “Rocchetti” personalizzano un’area speciale dedicata ai bambini che, grazie ai valori intrinseci del legno, è in grado di trasmettere e richiamare i valori della sostenibilità: dall’albero al legno, simboli di una crescita e di un futuro in armonia con la natura. Realizzati con una struttura lignea di forma simile a una clessidra hanno un’altezza di circa 5 metri. Il terzo progetto, firmato dal famoso studio di architettura Herzog & De Meuron, riguarda la fornitura da parte di Rubner di tre padiglioni all’interno dello spazio dedicato a “Slow Food”. I padiglioni sono localizzati in posizione strategica, alla fine del Decumano e all’ombra della collina mediterranea e compongono, in pianta, un triangolo aperto. Gli edifici sono interamente in legno e ricordano le case agricole e le cascine di un tempo. Per informazioni relative alla prossima edizione: Hugo Carre info@forum-holzbau.com
FORUM
GETZNER
www.getzner.com
Le aziende protagoniste Getzner
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La presentazione di una vasta gamma di soluzioni ha fatto da cornice alla manifestazione con prodotti e processi che hanno proposto una rassegna articolata. Una riflessione andrebbe fatta sulla notevole efficacia della presenza espositiva e incontri come il Forum di Verona, quello tedesco di Garmisch-Partenkirchen o ancora, quello francese di NancyEpinal. Verona, ultimo momento in ordine di tempo a cui abbiamo partecipato, peraltro con un nostro stand, non ha fatto eccezione, ha rappresentato un vivace punto di incontro tra l'offerta e la domanda potendo tra l'altro contare su un afflusso di visitatori intenso e composto da operatori competenti del settore. Davvero interessanti gli scambi con alcuni produttori che ci hanno trasmesso quanto le loro aziende, in primis, costituiscano spesso i laboratori più importanti per la ricerca e lo sviluppo in questo campo. Condividiamo le loro esposizioni con i lettori, certi che ne trarranno nuovi stimoli.
Rosario Caltabiano ci illustra i prodotti della Getzner.
La nostra prima tappa nell’area espositiva del convegno è allo stand di Getzner, dove ci dedicano cortesemente un pò del loro tempo Rosario Caltabiano e Matthias Walch “Produciamo” – ci spiega Rosario Caltabiano – “dei materiali in poliuretano espanso al 100%, i nostri marchi registrati sono il Sylomer e il Sylodyn. Tali poliuretani vengono utilizzati per l´isolamento delle vibrazioni evitando la formazione delle onde aeree secondarie e quindi la protezione da eventuali disturbi all´interno della struttura in legno. Gli standard di vita sono molto aumentati negli ultimi anni, e hanno portato a un aumento della sensibilità da parte degli utenti imponendo una qualità costruttiva sempre maggiore. Il Sylomer e il Sylodyn sono installati per bloccare la trasmissione delle vibrazioni all´interno degli elementi che costituiscono la struttura: solaio, pareti, giunti. Le vibrazioni possono essere provocate sia dal semplice calpestio, come da elettrodomestici, impianti di condizionamento o pompe di calore. Un’attenta progettazione con i dovuti accorgimenti può aumentare di molto la quiete all´interno della struttura aumentando di conseguenza anche il valore aggiunto della struttura stessa. Il grande vantaggio dei poliuretani è che le reazioni chimiche avvengono tutte durante la fase di produzione, in altre parole la struttura e le proprietà del Sylomer e Sylodyn rimangono invariate nel tempo. Il prodotto più utilizzato nelle strutture in legno è il Sylodyn, che oltre a supportare grandi carichi su piccole superfici ha il grande vantaggio di essere un poliuretano a cellule chiuse, il che permette una perfetta giunta ermetica tra solaio e parete evitando sia la formazione di ponti termici sia l´assorbimento dei liquidi”. Come – puntualizza Sonia Maritan che instaura uno scambio più tecnico con Rosario Caltabiano – vengono installati? “L´installazione delle strisce di Sylodyn è molto semplice e veloce. Vengono posizionate sul solaio in corrispondenza delle pareti. Per capire bene perché il Sylodyn (o Sylomer) sono cosi adatti all´assorbimento delle vibrazioni, bisogna ricercare questa proprietà al livello microcellulare del materiale. Immaginiamo il materiale come costituito da tante bollicine d´aria perfettamente sferiche (quando non è soggetto a nessun carico), una volta applicato sul poliuretano il carico statico permanente, queste bollicine d´aria cambiano la loro geometria assumendo una geometria ovale che ha bisogno dei carichi minori per avere delle piccole deformazioni, in altre parole il materiale diventa più morbido sotto l´applicazione dei carichi variabili (es. calpestio) come delle sollecitazioni esterne (es. elettrodomestici), assorbendo al massimo le vibrazioni prodotte”. Un prodotto che aumenta il comfort indoor, ma forse un ambito ancora poco cono-
sciuto! “A volte la progettazione dell´isolamento delle vibrazioni, essendo un campo ancora molto giovane, può indurre timore, ma proprio qui entra in gioco la Getzner che non è solo un’azienda che produce dei poliuretani espansi, ma offre un valido supporto tecnico alle ingegnerie aiutando il progettista nella scelta e disposizione dei materiali e di conseguenza cerca di soddisfare gli obiettivi e le prestazioni richieste”. Che cosa indica il colore? “Vengono prodotti in varie colorazioni, per il Sylodyn ne esistono sette, che servono sia per distinguere le differenti densità del materiale, ogni densità corrisponde a un differente range di carico, sia come ‘guida’ al momento della messa in opera in cantiere, quando vengono posizionate a seconda del progetto fornito dalla Getzner”. Questa azienda da quando produce questi articoli? “La Getzner esiste dal 1969 ed è diventata negli anni leader di mercato in questo settore, la nostra grande esperienza e conoscenza del materiale deriva dal settore ferroviario, dove abbiamo dei casi studio del politecnico di Baviera dove è stato osservato il comportamento del Sylomer installato nell´armamento ferroviario più di quarant´anni fa e che ha mantenuto le sue proprietà quasi inalterate nel tempo (cambiamenti <7%)”. Quindi non c’è stata un’evoluzione tecnologica di questo materiale perché non è stata necessaria? “L´evoluzione tecnologica c´è stata, è ci sarà sempre, la scoperta di nuove mescole ci permette di entrare in nicchie di mercato prima impensabili. L´ultima novità è il Sylomer FR (Fire retardant), è l´unico poliuretano espanso al mondo che non brucia e che viene utilizzato largamente nell´isolamento dei pavimenti delle carrozze ferroviarie. Anche nel campo della nautica siamo molto presenti per l´isolamento e protezione dell´interno dello scafo. Inoltre esistono sempre nuove applicazioni, dal semplice pad per isolare una sorgente di vibrazioni alle sospensioni antivibranti per controsoffitti. L´evoluzione non riguarda solo i materiali ma anche gli strumenti di calcolo e i servizi che possiamo offrire ai nostri clienti. Il successo della Getzner è di offrire soluzioni customerizzate per ognuno dei nostri clienti”.
FORUM HOMATHERM
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Homatherm A Homatherm parliamo con Dagobert Profanter che si occupa di rendere più prestanti i pacchetti murari dal punto di vista termico: "Ci occupiamo dell’isolamento non solo termico ma anche acustico, utilizziamo della fibra di legno flessibile che pesa cinquanta chilogrammi che viene messa tra i correntini o nelle pareti nelle case a telaio. Abbiamo anche la fibra classica come isolamento per i tetti oltre alla fibra intonacabile che è anche certificata. Forniamo poi la fibra di cellulosa ideale per l’isolamento acustico che ha delle prestazioni molto buone". Sonia Maritan gli pone poi una serie di domande, entrando più nello specifico. Quindi voi potete coprire tutta la scatola muraria a seconda delle performance che si richiedono? "Sia in fibra di legno sia in cellulosa”. E questo tipo di prodotti possono essere applicati a qualsiasi tipo di struttura o solo a strutture in legno? "A qualunque tipo di struttura, ma principalmente nelle costruzioni in legno, perché è proprio il connubio ideale tra questi due tipi di prodotto che rende virtuosa la ‘prestazione’ termica". Come si ottengono questi prodotti? "Dal punto di vista produttivo noi partiamo con due cicli diversi: il ciclo umido e il ciclo secco. I primi impianti funzionavano col ciclo umido col problema delle acque di risulta da depurare, con il ciclo secco che è molto più ecologico si pressa a secco il chip con una piccolissima percentuale di colla". Cos’altro comprende la vostra gamma prodotti? "Fiocchi di cellulosa che vengono soffiati nelle pareti". Dove ha sede la Homatherm? "È un’azienda tedesca che produce in Germania nell’ex DDR a ovest di Lipsia e noi siamo gli agenti per l’Italia con sede a Bolzano. Il trend è sempre stato in crescita tanto che è stata rilevata in Francia una fabbrica del Gruppo Isoroy e l’hanno adibita alla produzione di fibre di legno, anche se negli ultimi anni la battaglia sul prezzo è diventata molto pesante". L’evoluzione principale degli isolanti è quindi costituita dal passaggio dalla produzione a umido a quella a secco? "Lavoriamo in una nicchia di mercato in cui si sono affacciati altri prodotti come la lana di roccia, al di là dei prodotti a base di petrolio o la lana di vetro, prodotti che costano molto meno e sono quelli che fanno la gran parte del mercato. I prodotti naturali come i nostri costituiscono però una nicchia appetibile, nella quale è cresciuta più la produzione del mercato". Gli chiedo allora se sia la qualità a fare la dif-
ferenza. " C’è una differenza tra i vari prodotti che però non è facile far percepire e quindi anche se la qualità fa la differenza, tutti devono corrispondere a certi valori più o meno simili, e alla fine è soprattutto il prezzo che fa la differenza. È un prodotto che dopo essere stato messo in opera, non si vede più". Però il fatto che sia un prodotto ecosostenibile – sottolineo io – è già una bella differenza. "Oggi è anche un argomento di vendita a confronto con prodotti non ecologici. Oggi questi prodotti si sono evoluti, si lavorano facilmente, sono imballati bene, c’è una qualità costante. Diverse proposte di prodotti per le diverse esigenze del cliente, un’ampia gamma di prodotto per l’esterno e per l’interno. Abbiamo una gamma completa. Diamo anche una garanzia, abbiamo fatto prove con i produttori di intonaco e diamo un servizio".
Apllicazione di prodotti di Homatherm.
Dagobert Profanter presenta i prodotti di Homatherm, azienda rappresentata in Italia dall’agenzia Holzagentur Profanter.
FORUM
HSB CAD
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Andrea Pallaver di hsbcad con Sonia Maritan. Giovanni Pallaver, Gottfried Jäger, direttore commerciale di hsbcad GmbH, con Pietro Ferrari.
Hsb Cad Un'altra azienda di primo piano presente a Verona è hsbcad. Andrea Pallaver ci dice di aver creato una sinergia importante per la realizzazione dell'albero della vita. "La ditta produttrice è nostra cliente e grazie alla flessibilità dei nostri prodotti riesce a raggiungere risultati ottimali come quelli constatati". Sonia Maritan approfondisce con lui. Quindi siete, rappresentate la parte software del progetto dell’Albero della Vita? "Sicuramente si tratta di una struttura molto complessa, il tutto deve essere studiato e progettato come si progetta una macchina, con la precisione del millimetro in ogni singolo dettaglio. Da parte dell’ingegner Spatti, c’è la grande capacità di ingegnerizzare le cose in maniera sicuramente importante, il tutto però è stato reso possibile anche dagli strumenti che sono stati utilizzati e che hanno consentito la flessibilità e la gestione del flusso di dati fino alla realizzazione". Ognuna di quelle onde di legno è diversa in realtà? "Si tratta di una geometria abbastanza complessa in cui entrano in gioco delle curvature totalmente diverse una dall’altra con qualche affinità con la torre di Rubner realizzata sempre utilizzando software hsb". Sono affascinato da queste prodezze lignee. Diciamo che queste realizzazioni estreme sono un po’ come le macchine di Formula Uno che poi permettono di trasferire sicurezza e prestazioni alle macchine normali… "e per fare questo, diciamo così, servono dei meccanici specializzati
che possiamo essere noi che lavorano nei box, dove uno magari non vede, ma in cui la tecnologia messa in campo comporta di essere sempre all’avanguardia per dare all’utente quella che è l’innovazione più totale. Ogni grande artista senza il pennello non sarebbe l’artista che è".
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Rotho Blaas Allo stand Rotho Blaas incontriamo Francesco Tondini, a cui Sonia Maritan chiede quale sia il nome del prodotto presentato in anteprima a Garmisch, che ritroviamo qui. "Si chiama X-Rad: parliamo della prima connessione in assoluto a livello mondiale sviluppata direttamente per le connessioni con pannelli X-Lam, quindi non è una derivazione da un elemento che si usava sul telaio, è fatto espressamente per il pannello X-Lam e ha la particolarità di poter essere reso solidale al pannello in stabilimento quindi non in cantiere. L’X-One che è la parte destinata a questo scopo viene fissata ai vertici del pannello con viti tutto filetto molto lunghe: ovviamente le viti coinvolgono una porzione di legno molto grande e sfruttano al meglio il pannello X-Lam. X-One sostiene dei carichi sia a trazione che a taglio molto elevati, ben al di sopra dei cento kilonewton; siamo in grado in questo modo di connettere tra loro pannelli di dimensioni importanti (fino a 6-8m di lunghezza) solamente con i due elementi posti all’estremità. Il vantaggio di questo è che, avendo le connessioni solo all’estremità, non abbiamo necessità di avere solai interposti e riusciamo a incassare il solaio". Diventa un tutt’uno? "Diventa un tutt’uno e soprattutto questo solaio non viene schiacciato dal pannello successivo: come sappiamo il legno ha una resistenza molto elevata se sollecitato nella direzione longitudinale alla fibratura ma se schiacciato ha una resistenza molto più bassa. Evitare lo schiacciamento dei pannelli solaio è il primo passo per poter, in futuro, arrivare a costruire edifici in legno di anche venti, venticinque, trenta piani". Questa mi sembra una cosa eccezionale! "Il prodotto è stato pensato per edifici abbastanza regolari, perché è un prodotto standardizzato, ed è in grado di trasferire in maniera puntuale carichi estremamente elevati, tipici di edifici molto alti ". Molto interessante – afferma visibilmente stupita Sonia Maritan – fino a venticinque piani… "Diciamo che riteniamo si possa arrivare lì, in un cantiere pilota che stiamo seguendo in questo momento, poiché siamo ancora in fase di certificazione, stiamo lavorando su tre-quattro piani, abbiamo richieste di edifici a dieci piani da parte di alcuni clienti e vogliamo alzare sempre più questo livello. Il prodotto è ingegnerizzato in maniera tale da permettere una connessione estremamente robusta dell’XRad col pannello e poi ci sono delle flange in acciaio progettate come elemento debole della
Francesco Tondini illustra X-Rad, l'innovativa soluzione di Rotho Blaas.
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connessione, quindi anche in caso di sisma o di sovraccarichi si deformano le piastre che possono essere sostituite o ripristinate molto semplicemente. Le flange sono in acciaio perché l’edificio in legno ha un comportamento abbastanza rigido, è elastico ma quando finisce la sua fase elastica diventa subito fragile rompendosi, invece l’acciaio ha quella che viene definita fase plastica, un lungo periodo durante il quale l’acciaio si deforma: c’è spostamento ma non cedimento e collasso della struttura, quindi una resistenza maggiore. Poi tutte le piastre sono lavorate in maniera tale da poter inserire delle barre che vanno dal tetto fino alla fondazione trasferendo ancora più carichi sia a trazione che a compressione". Ci parlava di realizzazione in stabilimento? "Uno dei vantaggi principali di X-RAD è proprio questo: X-One montato in stabilimento è utilizzato nella fase di trasporto. L’obiettivo della connessione è spingere la prefabbricazione, che è uno dei vantaggi del legno, quindi si arriva in cantiere con un camion su cui sono adagiati i pannelli, che vengono agganciati per gli X-One posti sul lato superiore, vengono posizionati e con quattro bulloni messi in posizione. Questo è tutto quello che c’è da fare, quindi si evita lo stoccaggio delle pareti in cantiere andando a posizionarle direttamente in loco". Non posso che chiedere quali siano i primi segnali che sta dando questo prodotto. "I primi segnali sono ottimi, troviamo un interesse notevole e crescente che ci ha spinto ad accelerare la fase certificativa del prodotto, per poter puntare sul legno come materiale da costruzione anche per edifici molto alti. Tra l’altro abbiamo vinto il premio Innovazione di Legambiente per 3 motivi: la possibilità di realizzare edifici in legno anche per il multihousing; la possibilità di ripristinare la struttura in legno danneggiata, sostituendo le piastre di collegamento di X-RAD e, inoltre, per la possibilità di realizziare un edificio completamente reversibile: può essere smontato e abbiamo l’acciaio da una parte e il legno dall’altra. La parte strutturale dell’edificio è completamente reversibile". Quindi – chiede Sonia Maritan, che riprende la parola – anche smontabile? "La parte strutturale sì, poi se lo pensiamo avvolto dal cappotto e nastrato diventa un po’ più complicato. D’altra parte quello che interessava era di creare un nodo strutturale totalmente innovativo. Siamo partiti due anni
fa con degli studi sull’elemento base (X-ONE) che ha dei contenuti tecnici decisamente interessanti come il micro lamellare di legno duro, faggio per esempio, confinato in una scatola metallica. Abbiamo diversi brevetti su questo elemento che risalgono a un paio di anni fa. Il nostro utilizzo principale è per l’X-Lam e adesso stiamo proseguendo raggiungendo la marcatura CE per il sistema, lavorando con diversi produttori di pannelli X-Lam, affinché adeguino gli stabilimenti per l’inserimento del prodotto e abbiamo tantissimi clienti che lo chiedono. Chiaramente la fase di cantiere viene accelerata di molto, perché pensiamo solo che in un edificio normalmente abbiamo una settimana di installazione della struttura e poi circa una settimana di chiodatura definitiva di tutti gli elementi: due settimane durante le quali può piovere, possono succedere molte cose che hanno un impatto sul cantiere. Con la nostra impostazione arriviamo al tetto non dico in giornata ma quasi, eliminando lo stoccaggio in cantiere delle pareti ed effettuando il montaggio in modo estremamente rapido".
FORUM TimberTech www.ing.unitn.it
TimberTech Alla TimberTech parliamo con Mauro Andreolli e Roberto Tomasi. Ci dice Mauro Andreolli "Sono tre anni e mezzo che esiste la nostra azienda ed è nata con l’intento di mettere a frutto la competenza specifica delle nostre università nel campo delle strutture in legno e di renderla disponibile sul mercato in forma sia di consulenze con noi come strutturisti sia di sviluppo software. Abbiamo lanciato circa un anno e mezzo fa il nostro software per le case in legno e stiamo portando avanti il suo sviluppo". Sonia Maritan ricorda l’Ingegner Tomasi dai tempi della sua stagione in promo_legno ed è lieta di discorrere con lui. La casa in legno – dice – richiede un software dettagliato per la fase di prefabbricazione e di progettazione esecutiva, proprio per accorciare i tempi in cantiere, quindi nei calcoli del software si nasconde l’esito finale. Il prodotto a chi è destinato? Le risponde Mauro Andreolli. "Abbiamo il nostro software integrato in tantissimi prodotti di tanti produttori, penso in particolare ai pannelli X-Lam e ovviamente il prodotto
è destinato ai professionisti. Architetti, ingegneri che hanno acquistato la licenza e che principalmente lo utilizzano per la progettazione e la realizzazione di case". Quali sono gli step principali del software? "Si parte dal disegno e poi c’è tutta la parte di modellazione strutturale e, quindi, a un disegno degli elementi vengono associate tutte le proprietà meccaniche, statiche, le connessioni e poi viene fatto il calcolo sia dal punto di vista statico sia dal punto di vista sismico". È possibile disporre di prodotti che prelevo da una biblioteca? Le risponde Roberto Tomasi. "Sì, noi abbiamo già precaricato la connessione RothoBlaas ad esempio e così abbiamo fatto per tutte le componenti, come i pannelli X-Lam di tutti i produttori europei e anche tutti i materiali". Il pacchetto muro, il pacchetto solaio, il pacchetto tetto e quant’altro? "In pochi minuti si modella un edificio, si produce una relazione e si può già avere un preventivo. La tecnologia del legno strutturale si evolve continuamente, con edifici multipiano che continuano a crescere, e noi lo faremo con loro".
Mauro Andreolli e Roberto Tomasi ci illustrano l'attività di TimberTech.
FORUM
QUALITY BUILDING ANCE VERONA www.lineaecoklima.it
Francesco De Grandis dell'Ance di Verona.
www.anceverona.it
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Quality Building
Giuseppe Mosconi, direttore di Quality Building.
Anche i criteri della formazione e della coerenza didattica sono un tema fondamentale. Questo schema è svolto dal progetto Quality Building di cui ci parla Giuseppe Mosconi. “Il Progetto CQ – Costruire in Qualità (Quality Building) è un progetto promosso da Ance Verona, l’Ordine degli Ingegneri, l’Ordine degli Architetti, il Collegio dei Geometri e il Collegio dei Periti Industriali di Verona. Tutta la filiera edile veronese si è unita in questo progetto nato cinque anni fa da un’idea scaturita dopo un confronto di quasi due anni tra l‘Associazione dei costruttori e gli Ordini e Collegi Professionali. Abbiamo costruito una scaletta con un corso di primo e di secondo livello, vengono rilasciati i crediti formativi e, alla fine, chi supera una verifica ottiene l’attestato di “Esperto CQ”, esperto in qualità costruttiva”. Riconosciuto da chi? Chiede Sonia Maritan. “Riconosciuto dalla filiera. Quando hai fatto questo corso e superato la verifica, si viene inseriti all’interno di un elenco, come ‘espertizzato’ in edilizia. La cosa interessante è che alla fine dei vari corsi tra i partecipanti che sono ingegneri, architetti, geometri, periti e costruttori, nascono interessanti collaborazioni; l’impresa e i professionisti che hanno fatto il corso possono confrontarsi molto meglio. Elevate competenze, il confronto e la collaborazione, facilitano l’utilizzo del BIM (Building Information Modeling) che stiamo concretamente applicando nei nostri cantieri e che sarà poi oggetto di una formazione precisa; il BIM ci aiuta a portare avanti un’attività di ricerca e sviluppo per ottimizzare e accelerare i
processi produttivi, realizzando anche una migliore economicità del processo produttivo”. Quindi una simulazione 3D realistica? “Sicuramente realistica, sia dal punto di vista architettonico che da quello delle informazioni. Il modello diventa interrogabile, in grado di restituire tutte le informazioni necessarie a livello operativo, ma di supporto anche alla fase di computazione lavorazioni e di contabilità finale”. Un format che potrebbe anche essere ripetibile altrove? “Noi l’abbiamo fatto nascere qui per rispondere a esigenze locali. Adesso, negli ultimi due anni, stanno arrivando tecnici da Treviso, da Padova, da Vicenza, da Mantova, quindi significa che c’è interesse per questa tematica. L’esigenza c’è dovunque: che si chiami CQ o altro l’importante è farne capire l’importanza”. Possiamo dimenticarci la variante in corso d’opera? “Direi che tutte le valutazioni, analisi, modifiche vengono concentrate nella fase iniziale della progettazione che diventa esecutiva e operativa. Utilizzando questa tipologia di processi le varianti in corso d’opera saranno notevolmente ridotte”. E a livello di risparmio nelle fasi costruttive? “Costituito il giusto gruppo di lavoro queste procedure possono abbattere del 10-15% il costo di costruzione”. Giuseppe Mosconi è anche imprenditore associato all’Ance Verona, che in fiera ha un proprio stand: “Ance Verona è un’associazione di imprese e ha interesse che le imprese stesse lavorino bene, altrimenti la guerra si gioca sempre sul prezzo e siamo tutti perdenti”. Gli chiedo come l’Ance stia metabolizzando il legno. “All’inizio c’era diffidenza, come è legittimo nei confronti delle novità in genere, però bisogna oggi prendere atto del fatto che il legno stia acquisendo peso negli utilizzi e che c’è una richiesta interessante da parte del mercato. Tanto più il mercato stesso è in una situazione critica, tanto più quella del legno può diventare un’opportunità che deve essere affrontata, approfondita, in quanto assolutamente non c’e’ spazio per l’improvvisazione. Cerchiamo quindi con i corsi di Quality Building di prendere in esame anche il legno, per poter dare le soluzioni migliori”. Vedendo a che velocità procede l’innovazione dei prodotti e dei sistemi e l’utilizzo di diversi materiali in un unico edificio, diventa fondamentale aggiornare le competenze, per garantire elevata qualità pur con sistemi costruttivi diversi. “Questa accelerazione nell’evoluzione dei materiali è anche alla base del progetto CQ. Per ottenere risultati di qualità bisogna conoscere bene i materiali e le loro caratteristiche ma, soprattutto, è necessario saperli combinare nel modo corretto”..
FORUM WOOD BETON www.woodbeton.it
Wood Beton
Abbiamo fatto tappa allo stand di Wood Beton, una realtà di grande rilievo, precursore nel portare avanti le tecnologie e il progetto sulla linea dell'ibridazione dei materiali. Ci riceve per primo Andrea Borboni che ci parla di una complessa realizzazione di Wood Beton all'Expo, il padiglione dell'Angola. "L’inizio del cantiere del Padiglione dell’Angola risale ai primi di ottobre del 2014 e si arriva alle finiture a fine marzo primi di aprile 2015: sono quattro piani, 160 metri quadri a piano, ci sono zone di passaggio per i disabili che incidono anche se non cubate. È stato usato l’acciaio, il calcestruzzo prefabbricato, il legno in particolare. La prefabbricazione è una regola: la struttura portante è in calcestruzzo con una facciata prefabbricata in legno, prestante anche dal punto di vista sismico. La parte centrale è in acciaio e ospita una sala congressi con quattro pilastri che portano due piani e la reticolare in legno, due piani portati da una trave-parete in un pezzo unico. Il tutto a tempo record senza nulla sacrificare del pregio architettonico". Ma è da Giovanni Spatti, ingegnere e amministratore delegato di Wood Beton che riceviamo una vera e propria lezione sull'ibridazione dei materiali: "Wood Beton – ci dice – nasce nel 1989 all’interno del Gruppo Nulli che lavorava già nel settore del legno. La mia azienda di prefabbricati in calcestruzzo è del 1958, una tradizione nella prefabbricazione e l’incontro tra la mia famiglia e la famiglia Nulli è diventato caratterizzante del nostro knowhow perché io ho portato nel legno il concetto di prefabbricazione. Credo che noi siamo assolutamente antesignani da trent’anni dell'ibridazione di materiali diversi: ogni materiale ha delle caratteristiche, bisogna saperle sfruttare. Il padiglione dell’Angola che ho progettato io dal punto di vista strutturale è tutto prefabbricato, persino la facciata è prefabbricata in stabilimento e lì c’è acciaio, legno e tecnologie in calcestruzzo ovviamente innovative perché anche il calcestruzzo si innova. C’è un filo comune tra questi materiali che sono i giunti. Lo stesso tipo di giunzione lo uso nel legno, nell’acciaio e nel calcestruzzo: sono materiali che dialogano attraverso l’ingegneria". È irresistibile la tentazione per Sonia Maritan, architetto e direttore di Struttura Legno di porre a un personaggio come Giovanni Spatti una domanda importante. Calcestruzzo, legno, acciaio: i pregi e i difetti per ognuno di questi materiali? "Il calcestruzzo è certamente il materiale più plasmabile perché nasce come materia liquida ed è in grado di assumere
qualsiasi forma, oggi noi facciamo calcestruzzi che arrivano a resistenze di 740 chili centimetro quadro e stiamo parlando di un altro materiale rispetto al calcestruzzo gettato in opera che arriva a 350. Di contro che cosa abbiamo? Il peso, il calcestruzzo rispetto al legno e all’acciaio ha un rapporto resistenza peso più sfavorevole. Abbiamo però l’economicità: il calcestruzzo costa 70 euro al metro cubo, il legno ne costa 400, e l’acciaio infinitamente di più 7000. Del calcestruzzo con la sua capacità di adeguarsi alla forma e il peso ci indirizza a come utilizzarlo, cioè come elemento di resistenza verticale, molto buono per portare i carichi verticali, certamente io ritengo sia sciocco fare coperture da trenta metri di calcestruzzo che pesa quattrocento chili al metro quadro per portarne cento di neve. È meglio usarlo nelle colonne verticali dove comunque ho bisogno di resistenza nell’area. Quindi io quando vedo qualcuno che fa i capannoni con i pilastri in legno francamente mi viene da sorridere, è una grande stupidata, perché costa molto di più perché faccio fatica a incastrarlo alla base, perché è più vulnerabile comunque agli urti e all’umidità". Il legno? "Io sono innamorato indifferentemente del legno e del calcestruzzo: mi piace il profumo del legno e l’odore del calcestruzzo, perché mi ricorda la mia infanzia. Il legno è un materiale bellissimo, il suo più grande pregio è quello di essere in assoluto il materiale più ecocompatibile per i motivi che tutti conosciamo: è rigene-
Andrea Borboni ci illustra il progetto Wood Beton del Padiglione Angola.
FORUM
WOOD BETON
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Giovanni Spatti di Wood Beton ci parla di materiali strutturali e dell'Albero della Vita.
rabile, trasforma l’anidride carbonica e ha un ottimo rapporto resistenza-peso, quindi va bene per realizzare strutture orizzontali, quindi soggette a flessione e non a sforzo verticale. Il legno, però, va trattato molto bene, va conosciuto e i progettisti devono conoscerlo molto bene perché è un materiale che, a differenza del calcestruzzo armato e dell’acciaio, ha delle caratteristiche di anisotropia, non ha le stesse caratteristiche in tutte le direzioni. Quindi questa è una delle ragioni per cui bisogna fare grande attenzione e disporre di una competenza specifica". Gli chiedo se il legno lamellare risolva questo problema. "Non è così, anche il lamellare continua a mantenere la differenza di comportamento lungo le fibre, l’anisotropia permane. Con il legno lamellare riusciamo ad avere un materiale più omogeneo dal punto di vista delle caratteristiche meccaniche. Strutturalmente resta legno". Troviamo un difetto anche nel legno – dice Sonia Maritan – "Il primo difetto del legno è che richiede grande attenzione sia in fase progettuale dal punto di vista statico ma soprattutto dal punto di vista della durabilità, perché non dimentichiamoci che il legno è un materiale facilmente degradabile, se non viene usato in maniera corretta nell’arco di pochi anni, rispetto al periodo di vita della struttura, si possono avere grossi dissesti. Io ho visto strutture che nell’arco di sette, otto anni erano inutilizzabili: ponti realizzati in legno di abete completamente marci e questo non fa bene al mondo del legno. Tutti i materiali, anche il calcestruzzo, sono buoni, bisogna saperli usare, bisogna impiegarli correttamente: il calcestruzzo che lei vede fessurato e degradato dalla carbonatazione è il risultato dell’errore di chi progettando non ha dato il necessario copri ferro, il calcestruzzo è un materiale che può essere di bassissima o di altissima qualità, dipende da come viene prodotto. Io ho messo a
punto e brevettato un sistema di costruzione in calcestruzzo che ci consente di realizzare parcheggi con coperture carrabili senza guaine, perché ha in sé l’impermeabilizzazione". A cosa è dovuta questa evoluzione tecnologica del calcestruzzo? "È dovuta all’utilizzo di impianti di betonaggio sempre più performanti e l’utilizzo di impianti che selezionano e pesano gli inerti, dosano il cemento in maniera perfetta con super-additivi che sono in grado di ovviare a un problema che il calcestruzzo aveva e cioè l’impossibilità di fare forti armature nei nodi, perché era necessario vibrarlo. Oggi ci sono i cosiddetti calcestruzzi auto compattanti che noi usiamo ormai al 100% che vengono scaricati nel cassero e non hanno più bisogno di vibrare, quindi c’è un calcestruzzo compatto difficilmente penetrabile dall’esterno dagli agenti inquinanti". E riguardo l’alluminio? "È un materiale fantastico! Stiamo lavorando anche sull’alluminio: sto sviluppando alcuni progetti a livello internazionale, nell’ingegnerizzazione è compresa anche la scelta dei materiali e sto realizzando alcune case miste, parte in alluminio e parte in legno". L’acciaio? "L’acciaio ha delle prestazioni meccaniche assolutamente eccellenti, è un materiale che si lavora con una buona facilità e consente di realizzare agevolmente le unioni, infatti, quando faccio strutture importanti, metto sempre insieme il legno con l’acciaio. L’acciaio è molto resistente, permette di concentrare in poco spazio trasmissioni di forza molto importanti, una struttura in acciaio, inoltre, è in grado di assorbire grandi spostamenti. Il difetto dell’acciaio è sicuramente il fatto di essere molto vulnerabile al fuoco e, infatti, io quando devo fare strutture pluripiano spesso scelgo ancora il calcestruzzo laddove c’è la richiesta di resistenza al fuoco perché l’acciaio e il calcestruzzo se la combattono a livello economico sulle strutture a telaio, però l’acciaio perde nel momento in cui diventa determinante la resistenza al fuoco. Comunque per trovare l’illustrazione pratica di quando ci siamo detti basta visitare il padiglione dell’Angolo all’Expo: lei trova l’acciaio che è il nucleo più importante, ci sono tecnologie costruttive in calcestruzzo, ma la cosa più importante sono i giunti fatti tra acciaio e acciaio, tra legno e legno, tra legno e calcestruzzo, c’è una facciata interamente prefabbricata. Io sono nato nel prefabbricato e da trent’anni faccio prefabbricato, in opera faccio pochissimo. L’albero della vita è un altro esempio, in cui si ritrovano prodezze tecnologiche, come curvare una trave in due piani e poi torcerla: con l’acciaio non ci sono riusciti, con il legno è stato possibile, con un risparmio di materiali e di costi. In questo caso dobbiamo dare atto al legno di una straordinaria versatilità".
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Al nostro stand
Il nostro stand al Forum veronese è stato al centro di visite gradite da parte di operatori del settore e amici. In questa foto ne vediamo alcuni ricevuti dalla nostra standista Floriana (foto 1) e dalla nostra squadra, l'architetto Sonia Maritan (foto 2), direttore di Struttura Legno, di Sistema Serramento e di FareItalia, Pietro Ferrari, editore (3), ancora Sonia Maritan con da (sinistra a destra) Gianna Benacchio di PMT organizzatrice di importanti fiere di settore, tra cui Legno&Edilizia con il professor Maurizio Piazza dell'Università di Trento e Raul Barbieri, direttore di PMT. Una visita particolarmente gradita quella di Hugo Karre, organizzatore del Forum delle costruzioni in legno di Veronaqui con Pietro Ferrari. Graditissima anche la visita di Lorena De Agostini di promo_legno qui con Pietro Ferrari (foto 6) e dell'esperto organizzatore di convegni Franco Saglia di Sinergie Moderne Network, qui con Sonia Maritan (foto 7).
CHRONICHAE
KLIMAHOUSE BLM DOMUS Sonia Maritan www.ablegno.it
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Case a telaio moderne
A Klimahouse, manifestazione specializzata nell’efficienza energetica e nel risanamento in edilizia, incontriamo Marco Davide Bevilacqua di BLM Domus, divisione case della ditta Bevilacqua A. srl, che sta mettendo in campo soluzioni concrete per “costruire con intelligenza”, e con lui discorriamo del tema della sostenibilità ambientale e di case in legno, suo core business, che apre ad approfondimenti interessanti sulle tecnologie costruttive inerenti il legno strutturale. Ma anche le case in paglia costituiscono un suo obiettivo.
Il Geometra Marco Davide Bevilacqua, che incontriamo allo stand Fanzola, sul campo da anni e figlio d’arte ci racconta della sua attività. “Bevilacqua A.- srl - BLM Domus è il marchio dedicato alla realizzazione delle case a telaio in cui siamo stati precursori”. Perché questa scelta? “Per la fascia di mercato che prevalentemente serviamo, il settore residenziale, e per soluzioni fino a tre piani di altezza, le strutture a telaio e X-lam si equivalgono; questo sia dal punto di vista strutturale che termico. Riusciamo quindi a offrire un prodotto competitivo quanto l’X-Lam. Anche dal punto di vista economico non vi sono evidenti differenze di costi”. Dal punto di vista tecnologico come siete organizzati? “Abbiamo sempre avuto una produzione nostra. Progetto, ingegnerizzazione, tagli e assemblaggi avvengono nel nostro stabilimento di Tradate (Varese). Abbiamo a disposizione macchinari a controllo numerico e software di
grande importanza e quant’altro ci permetta di essere completamente indipendenti dal punto di vista produttivo. L’idea e lo scopo della nascita di BLM domus è di utilizzare il più possibile l’indotto locate e quanto più possibile la materia prima locale, a parte alcuni componenti strutturali che provengono dal mercato austriaco e svizzero, per il noto problema dell’assenza di gestione del nostro patrimonio forestale e quindi del possibile utilizzo delle risorse legate al territorio italiano”. Pietro Ferrari porta il tema sulle strutture a ossatura lignea per indagare se quelle di BLM Domus ricalchino il platform frame americano, e capire quindi quale sia il motivo dell’insuccesso della vendita in Italia di case in legno da parte dei produttori canadesi e statunitensi che hanno cercato per decenni di proporlo sul mercato italiano. “C’è sempre stato un problema di formazione e informazione, perché questo tipo di case è stato spes-
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so associato alle casette di New Orleans o strutture similari e quindi assimilate a problematiche varie come quella dell’allagamento e incendio, senza dimenticare la favola dei tre porcellini! Il mercato americano comunque concepisce le case in legno come un prodotto quasi “usa e getta”. Infatti, vengono utilizzati materiali di scarso pregio termico e strutturale; sono soggette a normative molto aperte e snelle. Usano prevalentemente tavole dette ‘2 by 4 inc’ e, fino a un certo volume, non è nemmeno necessario presentare un progetto specifico. Anche la struttura del territorio non ci aiuta: rispetto all’Austria e alla Germania, dove esiste un’unica monozona sismica e climatica, noi abbiamo una situazione ben più complessa in Italia. Dal punto di vista termico sembra ovvio quale sia la differenza nel costruire a Merano o a Palermo. Per la parte sismica superfluo ricordare L’Aquila o l’Emilia Romagna”. Gli chiedo quale progetto stia condividendo con Giancarlo Fanzola, facendo riferimento anche al telaio per le costruzioni in legno da integrare alla casa in legno ideato da Fanzola Serramenti. “Con Giancarlo stiamo lavorando sul mondo delle case di paglia: in Austria e in Francia è possibile costruire con paglia autoportante, in Italia la normativa richiede prima una struttura in legno, acciaio o CA, poi riempita
con paglia. Stiamo cercando di realizzare questo sistema in modo che anche il privato possa costruire case in paglia sicure dal punto di vista sismico, termico e normativo”. Questa nuova iniziativa si lega anche alla sua attività principale relativa alla costruzione di case in legno? “Io realizzo la casa a telaio che solitamente isoliamo con fibra di legno e sughero, in questo caso usiamo anche la paglia. Si tratta di un progetto working progress con cui intendiamo fare un certo percorso comune per creare un nuovo ambito d’interesse”. Dal nostro incontro a oggi, c’è stato qualche sviluppo in questo senso? “Continuiamo a investire e innovare il processo produttivo e progettuale. Durante la fiera e nel post fiera il riscontro e l’interesse suscitato è stato altissimo. Ci siamo presentati con una impresa nel torinese che prossimamente costruirà con il Sistema CasaNatura in paglia a cui in questi mesi si sono aggiunti altri committenti e progettisti con contratti in fase di definizione”.
Alcuni momenti del nostro incontro con il Geometra Marco Davide Bevilacqua, presso lo stand Fanzola Serramenti, che ci parla di case a telaio ma anche in paglia.
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MADEexpo SISTEM COSTRUZIONI Sonia Maritan www.sistem.it
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Secondo lo stile italiano
Al MADEexpo, incontriamo Claudio Cavazzuti, Responsabile Vendite di Sistem Costruzioni Srl con il marchio Casa Italiana in Legno, specializzato in sistemi a telaio o X-lam. Sono interessanti alcune distinzioni fra i due sistemi che emergono e soprattutto la scelta di fornire un servizio “chiavi in mano”. Siamo al MADEexpo alla Casa Italiana in Legno, marchio di Sistem Costruzioni Srl, nel padiglione dedicato al legno strutturale, un settore che lancia i suoi segnali positivi persino in un momento di difficoltà generale. Qual è il vostro percorso? "È un’azienda che ha trentacinque anni, nata nel settore dei montaggi industriali, dal 1980-81 con l’avvento del legno lamellare in Italia ha optato per questa specializzazione". Quindi, una scelta che precorre i pannelli in legno multistrato a strati incrociati? "Sì, questa tecnologia è arrivata dopo, inizialmente ci dedicavamo alle coperture per abitazioni civili, impianti sportivi, palestre, quindi strutture in travi lamellari. Poi c’è stata una trasformazione dell’azienda, volta ad assecondare il mercato, che a livello europeo cominciava a trattare l’X-Lam e la tecnologia a telaio". Le proponete entrambe? "Esatto, anche se strutturalmente e tecnicamente hanno le stesse potenzialità, a seconda delle esigenze applicative proponiamo l’uno o l’altro sistema costruttivo: il limite del telaio sono i quattro, cinque piani, oltre bisogna pensare a delle tecniche costruttive miste, come il contributo del cemento armato con dei nodi rigidi. Se
invece si utilizza l’X-Lam si può andare oltre in altezza, senza ricorrere alle tecniche del cemento armato e inoltre, rispetto alla struttura a telaio, richiede meno strutture portanti interne. Con l’Xlam è possibile avere più occasioni di arrivare a fare delle modifiche in corso d’opera, mentre la parete a telaio una volta che è progettata e costruita è un pochino più rigida. Intervenire per creare una nuova bucatura o spostare una bucatura dentro una parete a telaio comporta un lavoro un po’ più importante rispetto a quanto richiesto dall’X-lam". Come si evolve poi l’azienda? "Dal 2006 abbiamo cominciato a proporre al mercato italiano un nostro concetto costruttivo, diverso da quello del Nord e dell’Est, per assecondare lo stile tradizionale italiano, secondo cui un cittadino, quando sistema la propria casa o vuole comprarne una, desidera comunque partecipare alla costruzione e vivere il cantiere work in progress. Diversamente dai tedeschi o dagli austriaci che accettano di scegliere e comprare sulla carta. Abbiamo quindi industrializzato il processo strutturale delle pareti, dei solai o delle coperture in XLam o a telaio, lasciando le finiture a scelta del cliente. La parte di completamento inerente l’inserimento dei serramenti, il cappotto, la colorazione, gli impianti, le contropareti, viene realizzata in tempi molto rapidi, perché prevede una posa a secco, che facciamo direttamente in cantiere". Una realizzazione che non prevede più, con le relative lungaggini, varianti in corso d’opera come avveniva con le costruzioni tradizionali, ma alle quali comincia ad aggiungersi un grado di personalizzazione crescente? "Questo tipo di costruzioni ha certamente il vantaggio di non avere imprevisti in corso d’opera e anche quello di avere un costo certo, vantaggi tali, da rendere spesso la gente incredula". Eppure la proposta è chiara! "Ed è proprio così, la nostra progettazione mette insieme il progetto strutturale con quello impiantistico e quello architettonico, per dare un servizio ‘chiavi in mano’ effettuato in cantiere. In pratica, la nostra tecnologia è riconducibile ai due sistemi costruttivi (X-lam e a telaio) presenti sul mercato, ai quali abbiamo aggiunto tutti gli elementi di rifinitura per dare un servizio completo". Di quali spessori parliamo per le pareti perimetrali e per quelle interne? "Lo standard è diventato costruire in
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Alcuni momenti del nostro incontro con Claudio Cavazzuti al MADEexpo, Responsabile Vendite di Sistem Costruzioni Srl con il marchio Casa Italiana in Legno, che ci parla di stile italiano anche per le moderne case in legno.
Classe A, cioè creare un involucro che abbia ottime performance dal punto di vista energetico, senza che entrino in gioco le fonti rinnovabili e altri aspetti. Per avere quindi un sistema coibentante performante sono necessari circa 35 centimetri di spessore per le pareti esterne, sia per il sistema a telaio che X-lam. Forse nel telaio qualcosina in più ma parliamo di pochissimi centimetri. Le pareti interne strutturali portanti hanno comunque uno spessore di almeno 20-25 centimetri che non si discosta poi tanto dallo spessore della parete in muratura portante". Per quelle interne vale lo spessore delle tramezze tradizionali? "Il divisorio viene realizzato a secco, la tecnologia è quella del cartongesso, ma per dare un prodotto di qualità, va previsto un profilo coibentato con un componente acustico di riempimento e sempre una doppia lastra gesso fibra e cartongesso su ogni lato espo-
sto, quindi non si tratterà più di una tramezza di otto centimetri ma di dodici o quindici. Questo a beneficio dell’isolamento acustico all’interno dell’abitazione". La casa italiana in legno sarà esportabile come modello costruttivo made in Italy? "È senz’altro esportabile il modello, non tanto in Europa, territorio che ha più di noi una tradizione del costruire in legno, ma forse per alcuni mercati più lontani proponendo la soluzione di un telaio semplificato e quindi più economico". Quanto costa al metro quadro una costruzione a telaio o X-lam, facendo le dovute distinzioni? "Il grezzo, con l’involucro privo di coibentazione e finiture, tra i 300 e i 400 Euro al metro quadrato che sia telaio o X-lam. Poi variano le forme e la forbice è dovuta a questo: arriviamo intorno ai 700-800 Euro quando parliamo di un grezzo avanzato cioè completo di copertura finita e cappotto fatto inclusi i serramenti, ma senza
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impianti e senza finiture interne, fino ad arrivare dai 1200 ai 1300 Euro per la casa finita ‘chiavi in mano’ esclusi il basamento e le sistemazioni ester-
ne". Dal nostro incontro a oggi, c’è stata qualche variazione? "La contrazione di mercato ha obbligato i costruttori a un maggior affinamento dei costi, quindi i prezzi nonostante siano passati alcuni mesi non hanno subito variazioni". In cosa crede sia vincente questo materiale? "Nonostante l’attuale stagnazione del mercato, le poche opere edili relative il recupero dell’esistente, la realizzazione di ampliamenti e sopraelevazioni vedono il legno protagonista perché è il materiale più idoneo, che consente di ricreare un equilibrio di pesi nel fabbricato pur avendo aggiunto un piano".
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LIGNA VERINLEGNO Pietro Ferrari www.verinlegno.it
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Un DNA cosmopolita di un marchio tutto italiano
Abbiamo incontrato, assieme all'architetto Maritan, direttore di Sistema Serramento e Struttura Legno, presso lo stand Verinlegno, alla Ligna di Hannover, l'Export Manager Marco Cecchini e il responsabile tecnico Francesco Zandò che, cortesemente, hanno scambiato con noi qualche parola sulla brillante evoluzione di Verinlegno e sulla sempre maggiore presenza dell'azienda sui mercati internazionali.
Un momento della conversazione presso lo stand Verinlegno a Ligna 2015.
Un poster appeso allo stand Verinlegno narra di un 1975 che allude in modo eloquente alle origini dell’azienda, quindi gli auguri per i primi quarant’anni nascono spontanei, in Sonia Maritan, ma anche in me: “complimenti, soprattutto per gli ultimi sei o sette che sono stati difficili, anche se voi vi ho sempre visti molto propositivi, molto determinati”. Risponde Marco Cecchini “Diciamo che abbiamo cercato di non stare fermi… Se il lavoro non ti
viene a trovare allora lo devi andare a cercare.” Sonia Maritan concorda “È importante…Giusta come filosofia”. E Marco Cecchini prosegue e discorre con noi. “Noi avevamo portato avanti una strutturazione verso l’export prima degli anni della crisi, già nei primi anni del 2000 si è venuto a creare un vero e proprio export department, orientandoci all’estero. Questo, mantenendo una crescita generale, perché comunque la nostra azienda per il tipo di servizio che offre è riuscita a tenere bene le posizioni anche a livello del mercato interno, la qual cosa è da rimarcare; ma iniziando portare il nostro marchio all’estero”. Sonia Maritan, chiede quale sia oggi la percentuale di fatturato sul mercato interno. “50% e 50%. Se considera che nel 2000, anno in cui facevamo qualcosa già all’estero, si faceva un 5%, oggi siamo arrivati al 50% e sul 2013 il mercato nazionale non ha perso, anzi ha guadagnato qualche punto percentuale, nell’ordine del 3-4%, mentre l’estero si è assestato intorno al 7-8% in più. Cerchiamo di portare avanti tutto al meglio”. Sonia Maritan chiede quali siano le aree di interesse all’estero. “La Verinlegno in questo momento lavora su più o meno una quarantina di nazioni, e abbiamo creato proprio nell’anno appena trascorso la Verinlegno Holding, che è un vero e proprio strumento messo a disposizione della titolarità per favorire la penetrazione in nuovi mercati, non solo ovviamente attraverso la ricerca e l’acquisizione di distributori, ma anche attraverso la presenza diretta dell’azienda in determinati mercati. Già avevamo fatto una partnership con i nostri distributori con una presenza in quota capitale, per esempio in Polonia nel 2007 e la Polonia è diventato uno dei nostri maggiori mercati”. Che sta andando molto bene, affermo. “Sì, la Polonia è in controtendenza rispetto ad altri Paesi europei, si spera che continui. Con questo strumento della Verinlegno Holding abbiamo messo a punto nuove partnership con le realtà locali di altri Paesi interessanti, come, per esempio, l’India. L’India è importante,
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perché è il primo sito anche produttivo che abbiamo al di fuori dell’Italia”. Anche produttivo? – chiede Sonia Maritan “Sì, abbiamo una partnership con il nostro rivenditore storico. Poi abbiamo messo in piedi anche una collaborazione per gli Stati Uniti a livello di commercializzazione, in questo caso con il nostro partner canadese, quindi una realtà importante perché quello statunitense è un mercato che ha accusato anch’esso la crisi ma adesso è ripartito decisamente, quindi è bene esserci. Al di là di questo noi ci spostiamo sui mercati più disparati: siamo anche presenti in Australia, abbiamo una presenza importantissima in Israele e Palestina e su realtà europee come la Bulgaria, la Romania, i Paesi Baltici, stiamo aprendo i mercati del Far East con Taiwan, Vietnam, Singapore. Stiamo aprendo, proprio nel 2015, l’attività nei confronti della Cina, un mercato abbastanza complicato a livello di prodotti vernicianti, perché richiede una vera e propria certificazione CCC (Chinese Certification Compulsory). Non puoi esportare senza avere questa certificazione”. Comunque se vogliono qualità nella ferramenta oppure nella verniciatura la devono prendere dal Vecchio Continente, sono orgoglioso di affermare. “Sono d’accordissimo, quello che ha un po’ salvato il nostro settore in questi ultimi anni, e sottolineo un po’, perché noi sappiamo bene che in realtà si è molto subito, è il fatto che il settore del mobile italiano è ancora il punto di riferimento a livello mondiale”. Sonia Maritan chiede se Verinlegno nasca con la specializzazione nella verniciatura di mobili. “Noi abbiamo in realtà una gamma completa. I nostri titolari sono partiti da una realtà importantissima all’epoca, di cui qualcuno che è nel settore da qualche anno si ricorderà, la Duraflex, situata nel Nordest del nostro Paese che ha esaurito il proprio ciclo nel giro di dieci anni; mentre questi personaggi di varie aree, quindi commerciale, amministrativa, tecnica, nel caso del signor Sante Zandò, padre di Francesco, hanno iniziato questa attività di commercializzazione nel puro stile di ciò che ha fatto il successo del nostro Paese negli anni ’60: una piccola attività artigianale in una stanza poco più grande di questo stand, poi costruendo un capannone, aggiungendone un altro…” Restando sempre su quel territorio?
“Restando sempre sul territorio. Noi siamo presenti al Ligna dal 2003”. Questa contiguità tra produttori di macchine e produttori di vernici è interessante. “Coloro che vengono qui a vedere una macchina sono gli stessi che usano le vernici e viceversa, quindi la sinergia è diretta e automatica.” Sonia Maritan chiede quale sia il core-business riguardo il prodotto verniciante e il target, e cosa cambi nella loro proposta produttiva ogni volta che si interfacciano con un Paese diverso. “Cercherò di non apparire immodesto nel descrivere l’azienda. Il bacino di utenza riguarda, da sempre, a 360 gradi ogni tipo di manufatto vernicaibile. Noi abbiamo una struttura commerciale che segue il piccolo artigiano, il piccolo verniciatore, fino alla grande industria, il grande antinaro del Triveneto. L’offerta è globale anche perché il nostro metodo di operare, ed è lì che sta un po’ il nostro vanto, è sempre stato indirizzato verso una vera attenzione al cliente, senza lesinare sulla qualità, cercando semmai, grazie a un apporto tecnico importante, che è una cosa di cui andiamo molto fieri, di venire incontro alle sue esigenze. Noi abbiamo novanta dipendenti in azienda, una ventina di questi sono chimici di laboratorio. Questo non è casuale perché è un indirizzo commerciale che abbiamo sempre avuto e che attraverso gli anni vogliamo mantenere. Quindi quando si dice, per rispondere alla sua seconda domanda,che dobbiamo seguire il mercato, niente di più vero, però a volte cerchiamo anche noi di portare il mercato dalla nostra parte, perché chi ci chiama all’estero comunque cerca la vernice italiana. Poi arrivi lì, ti comparano i prezzi locali, ognuno fa il suo gioco. Tu, però, non cerchi di vendere soltanto la vernice, cerchi di vendere un servizio, quindi il tuo interlocutore si ricorderà di te in quanto risolutore di un problema o apportatore di una nuova metodologia piuttosto che di una semplice vernice, che magari un altro può avere un giorno, se non è oggi è domani, a cinque centesimi in meno”. Sonia Maritan chiede cosa sia cambiato dal 1975 a oggi nella resa della vernice sul supporto ligneo, per la prestazione finale di resistenza del legno che, come sappiamo può avere delle difficoltà all’esterno. “Le prestazioni sono aumentate con la messa a punto dei prodotti idro-
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solubili per esterno, cominciata all’inizio degli anni Novanta e, dopo un’evoluzione continua, offrono oggi della performance che decuplicano quelle di una normale vernice poliuretanica”. La qualità del supporto rimane determinante? “Una buona vernice preserva nel tempo un buon manufatto, insomma protegge bene ciò che c’è sotto di buono. Per l’esterno, poi, abbiamo svariate soluzioni in ambito professionale, di cui però anche il privato si può servire”. Noi vi seguiamo sempre nella vostra attività convegnistica e seminariale, a cui abbiamo dato ampio rilievo, ma proprio col piacere di farlo. Qual è la logica di questo vostro impegno nella convegnistica, diciamo nella cultura del settore? “Per noi è importante avere sempre un punto di incontro con la nostra rete di vendita, con i nostri collaboratori, con i nostri partner, per-
ché così li consideriamo. Quindi noi annualmente facciamo sempre una convention globale alla quale partecipano sempre i nostri collaboratori sia italiani sia esteri e normalmente la facciamo all’inizio dell’anno, parlando un po’ di quello che ci aspetta nell’anno a venire. A margine di quella del 2015 ovviamente abbiamo approfittato per festeggiare la ricorrenza del quarantesimo, dovuta ai soci che hanno creato questa realtà”.
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Calcolo strutturale di edifici in legno. Missione impossibile? La legislazione italiana già da tempo prevede che le opere strutturali in legno debbano essere oggetto di opportune progettazioni statiche e un riferimento in tale direzione si può già trovare nel Testo unico dell’edilizia del 2001.
Esempi di strutture realizzative di Concrete: Perathoner, Pradella, Miana.
LA NORMATIVA
La norma attualmente in vigore in tema di analisi strutturali è il DPR del 14.01.2008 chiamato “Norme tecniche per le costruzioni” che introduce, come è noto, per qualsiasi struttura sul territorio italiano la necessità di considerare nel calcolo strutturale un’azione orizzontale dovuta al sisma e l’utilizzo del metodo agli stati limite per la maggior parte delle strutture (alcune tipologie in zona 4 possono ancora essere calcolate con il metodo delle tensioni ammissibili). Esistono poi delle norme regionali o provinciali ma nessuna di queste elimina la
necessità di una verifica sismica delle strutture. In sostanza la norma attualmente in vigore e per quanto noto a oggi anche le modifiche per essa proposte di cui pare imminente la pubblicazione, prevedono l’indispensabilità di una progettazione sismica anche delle strutture in legno, qualsiasi sia la tecnologia adottata nella costruzione. In questi ultimi anni il forte interesse nella versatilità del legno come materiale da costruzione ha contribuito allo sviluppo di nuove tecnologie costruttive e alla modernizzazione di tipologie da sempre adottate negli edifici. Le problematiche strutturali connesse si sono così moltiplicate e hanno reso necessari studi e approfondimenti sul comportamento di materiali e dispositivi di collegamento tali da rendere il calcolo strutturale appannaggio di veri e propri specialisti.
LA TECNOLOGIA
Le tecnologie maggiormente presenti in Italia sono di fatto tre: strutture con telai in legno, composte da travi, colonne e controventi; strutture a pareti portanti con pannelli di legno a strati incollati chiamate Cross-LAM; strutture con pareti portanti a pannelli composti da telai e fogli di controvento chiamate Platform-Frame. La vera novità
Plattform frame.
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Modello non lineare.
però per il mercato italiano è stata la prolificazione di edifici con pannelli portanti a comportamento scatolare. La moderna ingegneria sismica utilizza la duttilità delle strutture degli edifici e la conseguente capacità di dissipare energia per ottimizzare le dimensioni degli elementi strutturali e quindi i costi di costruzione. Il legno è un materiale a comportamento fragile e quindi inadatto a garantire capacità dissipativa che negli edifici in legno si concentra nelle connessioni. L’attenzione del progettista deve essere rivolta non solo allo studio di travi, colonne e pannellature ma anche delle giunzioni che sono progettate non solo per collegare tra loro e alle fondazioni gli elementi strutturali ma anche per garantire un adeguato comportamento in caso di sisma. Come noto le operazioni che deve eseguire il progettista, non possono esaurirsi nella sola calcolazione ma, come sempre, devono interessare l’intera fase progettuale con la produzione di elaborati grafici esecutivi che impegnano tempo e risorse in una pratica spesso poco riconosciuta e apprezzata. Per questo motivo ormai da tempo il moderno progettista strutturista si avvale di programmi di calcolo peraltro già presenti e adottati dai produttori nella fase di disegno architettonico e industrializzazione delle fasi di produzione.
IL SOFTWARE
Le strutture in legno presenti nelle immagini di queste pagine sono state calcolate con Sismicad, un software di calcolo strutturale sviluppato nel tempo da Concrete ed evolutosi negli ultimi anni con particolare attenzione a queste tecnologie. Questo strumento fornisce al tecnico una rapida via per definire la geometria dell’edificio, applicare i carichi previsti dalla normativa e definire in forma automatica o personalizzata il comportamento della struttura. Esegue poi le verifiche a resistenza, instabilità e deformabilità che la norma impone per travi, colonne, pannelli e telai. Utilizzando un archivio di ferramenta commerciale fornito col programma e modificabile dal progettista (staffe, piastre, squadrette, hold down, viti, chiodi, connettori etc) progetta quindi i colle-
gamenti in automatico lasciando al progettista la possibilità di intervenire con correzioni e migliorie. Infine produce ciò che viene amministrativamente richiesto cioè disegni tecnici esecutivi e relazioni, compresi quelli per le fondazioni in cemento armato. Una valutazione corretta del comportamento globale della struttura in legno dovrebbe in generale prendere in conto la deformabilità delle connessioni. Sismicad oltre ad applicare la normativa consente la più ampia facoltà e libertà di modellazione consentendo di gestire le rigidezze delle connessioni tra pareti e tra pareti e fondazioni con comportamento sia elastico che elastoplastico. È proprio la conformità alla norma a garantire i minimi requisiti di sicurezza sismica. Sta poi al tecnico, anche attraverso uno strumento di calcolo come il software, avvalersi della possibilità di aumentarla o intervenire criticamente per rendere la struttura maggiormente conveniente o sicura. Dato il numero e la complessità delle operazioni collegate a una corretta progettazione, è evidente che la nuova norma rende non economica se non impossibile una progettazione che non si avvalga di programmi di calcolo strutturale. Ora anche attraverso il software e le indispensabili informazioni tecniche che ne sono a corredo, un tecnico mediamente preparato può affrontare con sicurezza una calcolazione, rimanendo comunque ineludibile lo studio e la conoscenza della normativa tecnica per una consapevole valutazione dei risultati delle elaborazioni. Come sempre però la competenza e l’esperienza degli specialisti del settore, almeno per le strutture più complesse, rimane indispensabile.
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3D-CAD/CAM per l'edilizia in legno e l'architettura
Costruire con il legno è un'attività che offre un'ampia gamma di sfaccettature e che si dimostra altamente specializzata: dalla lavorazione tradizionale del legno fino alla produzione industriale. Data la sua esperienza nell'ambito delle soluzioni CAD/CAM per costruzioni in legno, la Dietrich's AG dispone di proprie tecnologie 3D CAD/CAM e offre dei moduli software con delle possibilità quasi illimitate di progettazione, validi per qualsiasi campo di applicazione nelle costruzioni in legno.
Veduta generale del progetto di risanamento energetico realizzato con Dietrich's Software a Bernau nella foresta nera. La gamma di prodotti di Dietrich's AG è estesa a tutte le fasi della progettazione e comprende la determinazione dei costi, l'ordine degli elementi costruttivi, la preparazione lavorativa con statica fino a piante dettagliate, le distinte dei pezzi con ottimizzazione e il comando di tutti gli impianti di lavorazione travi CNC comuni. Siccome il progetto non è tutto per un' azienda, Dietrich's ha collegato, nei suoi software, gli ambiti coinvolti e le varie fasi di lavoro e ha adattato il servizio al modo di lavorare della singola azienda. Il vantaggio per gli utenti è un importante incremento in efficienza e produttività che garantisce sicurezza di investimento per il futuro. Malgrado l'enorme successo degli ultimi decenni, l’azienda è sempre stata fedele alla sua clientela di base: i carpentieri in legno. Tradizione della carpenteria e innovazione del software, Dietrich's li mette insieme.
UN ESTRATTO DELLA MODULARITÀ DEL SOFTWARE 3D CAD/CAM DIETRICH'S
Coperture Soluzioni software per imprenditori, geometri o progettisti esperti. Creazione di profilo, intersezione
geometrica del tetto – anche per falde storte o irregolari – e tagli inclinati dell'orditura si realizzano in dialoghi comprensibili con inserimenti e denominazioni tipiche della carpenteria in legno. Progettazione dettagliata della struttura portante del tetto con abbaini, lucernari, tegole, ferramenta, listelli e tavolati. Capriate Con semplicità si possono progettare delle capriate con diverse giunzioni. Queste possono essere composte da un numero di elementi variabile, come catene, monaci, diagonali e saette. Con questa tecnica innovativa è possibile creare delle nuove capriate, o memorizzare quelle più usate, per poi richiamarle e modificarle, adattandole alla nuova situazione. Costruzioni a telai in legno Il sistema Dietrich's è stato programmato appositamente per soddisfare tutte le esigenze di una progettazione veloce, flessibile e sicura. La costruzione a piacere di pareti multistrato con rivestimento mediante tavole e con accesso diretto a un'ampia biblioteca di elementi riduce drasticamente i tempi di progettazione senza limitare le possibilità costruttive.
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Anche costruttori di piccole strutture in legno approfittano dell'elevata prestazione e flessibilità delle funzionalità del software Dietrich's. Con le biblioteche e gli assistenti integrati in modo standard, il tempo di progettazione per edifici individuali e strutture speciali viene ridotto al minimo. Perfino costruzioni straordinarie come impianti eolici, silos o arrampicate in legno non rappresentano più una grande sfida per il progettista. Ingegneria civile in legno Grazie alle possibilità del sistema Dietrich's di progettare liberamente nello spazio tridimensionale, architetti, progettisti e ingegneri non conoscono più limiti. La combinazione dei più diversi materiali, l'uso dei mezzi di collegamento standardizzati e la progettazione di dettagli individuali permettono soluzioni tecniche e creative. Funzioni di elaborazione 3D, piani di costruzione liberamente posizionabili e la combinazione con tetto, solaio e parete facilitano il costruire nello spazio. DC-Statica – la statica per la pratica Il software DC-Statica, promosso dalle associazioni dei costruttori in legno europee, soddisfa tutte le esigenze richieste dalle nuove normative. Il calcolo automatico dei carichi e delle sollecitazioni (carico di vento, carico di neve, neve scivolante, neve accumulata dal vento) è unico nell'ambito della statica dell'edilizia in legno. Piante di montaggio e applicazione AutoCAD Le forze unite di AutoCAD e Dietrich's rendono ancora più semplice e variabile la creazione di disegni planimetrici. I depositi di piante dinamiche create automaticamente in Dietrich's possono essere completate, elaborate e stampate con la vasta funzionalità di AutoCAD. Numerose banche dati di oggetti, diversi stili visivi e possibilità di importazione ed esportazione da AutoCAD sono sostenute in tutti i dettagli. Completano tutti i moduli la generazione automatica di disegni planimetrici per il taglio e il montaggio, le distinte del materiale per l'ordine, la misurazione precisa di
ogni singola trave e il trasferimento dei dati agli impianti CNC di lavorazione travi – sin dal 1987 il punto di forza della Dietrich's.
IDENTIKIT DEL PROGETTO
Risanamento energetico di uno stabilimento di cura a Bernau, nella Foresta Nera (Germania), realizzata dalla carpenteria Böhler a Waldshut, progettato con Dietrich's software, inaugurato nell’aprile del 2015.
La potente struttura di una connessione.
Rendering della veduta frontale.
Legno e acciaio in sinergia.
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La nuova veste di Hsbcad nell’anno dell’Expo Nel corso di quest’anno molti hanno potuto visitare direttamente o virtualmente l’Esposizione Universale di Milano, strutturata su due assi perpendicolari che richiamano le due strade principali delle antiche città romane, il cardo e il decumano, su cui si affacciano i padiglioni dei diversi Paesi del mondo e le strutture del Padiglione Italia. Hsbcad può con soddisfazione registrare come molti dei padiglioni in cui è stato utilizzato il materiale legno come elemento strutturale e caratterizzante, siano stati progettati e realizzati da aziende che utilizzano il suo software.
Strand East Tower a Londra, costruita da Wood Beton in occasione dei Giochi Olimpici 2012. Fra i numerosi padiglioni dell’Expo in cui è stato utilizzato il materiale legno come elemento strutturale e caratterizzante, Hsbcad è stato spesso protagonista attraverso aziende che si sono avvalse del suo software per progettarli e realizzarli. Tra questi possiamo qui citare: • Gruppo Rubner con 8 “Rocchetti”, elementi caratteristici con un diametro di 12 metri e un’altezza di 7,50 metri nel Children Park: 43 edifici
che vanno a comporre i Cluster dedicati a BioMediterraneo, Isole, Zone Aride e a Cereali e Tuberi, e infine i tre padiglioni all’interno dello spazio dedicato a “Slow Food”; • Moretti Interholz ha realizzato 12 padiglioni con strutture a portale e solai in legno nel cluster tematico "Riso Cacao e Cioccolato"; • Nulli Wood Beton con la progettazione e realizzazione del padiglione dell’Angola ma anche, in quanto una delle 19 aziende bresciane che compongono il Consorzio Orgoglio Brescia, con la ingegnerizzazione e realizzazione dell’Albero della Vita. Wood Beton ha avuto modo di mettere a frutto tecnologie già sperimentate in passato, ad esempio con il varo in Russia di un ponte in legno lamellare lungo circa 82 metri (costruito in verticale come una torre e poi fatto ruotare sulla cerniera di base) e con la costruzione a Londra, in occasione dei Giochi Olimpici 2012, della Strand East Tower. Questa torre si configura come un iperboloide alto 40 metri, cavo all'interno, con uno spessore di parete a reticolo di 16 cm diviso in 4 tronconi per ragioni costruttive: il primo troncone della torre, alto circa 3,5 metri, è in acciaio, mentre i restanti 3 per arrivare all'altezza massima sono in legno lamellare di larice. La tecnica costruttiva del reticolo è caratterizzata dall'incrocio di due strati di travetti, il primo in senso orario e il secondo in senso antiorario, facendo loro compiere una torsione totale di 80° su tutta l'altezza, con un incremento di 5° in corrispondenza di ogni anello in acciaio per tutta l'altezza della torre. Tornando all’Esposizione Universale 2015 e al suo emblema, l’Albero della Vita, che si erge al limite nord del cardo, ispirato al famoso disegno di Michelangelo della Piazza del Campidoglio di Roma, è di particolare orgoglio ricordare che Hsbcad abbia avuto la sua parte. L’Albero della vita è una costruzione che si avvolge su se stes-
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Uno dei 4 tronconi della torre, che si configura come un iperboloide alto 40 metri, in legno lamellare di larice.
sa e sembra prendere vita: un simbolo del nuovo Rinascimento italiano e del Padiglione Italia, punto di incontro e di ritrovo per i visitatori, realizzato dal Consorzio Orgoglio Brescia. Una struttura di legno lamellare di larice e di acciaio, alta 36 metri, posizionata all'interno di un bacino d'acqua, la Lake Arena, capace di accogliere 20.000 persone: con i suoi 90 metri di diametro, è il più grande spazio aperto dedicato ai visitatori, all’interno del quale si sono svolti spettacoli con giochi d’acqua e rappresentazioni pirotecniche, installazioni artistiche, concerti su piattaforme e palchi galleggianti. Nell’anno di Expo 2015, hsbcad si è rinnovata adottando una nuova strategia di marketing: • nuova identità del marchio con un nuovo logo • gamma di prodotti ridefinita. In futuro, con i clienti parleremo di soluzioni per i diversi settori delle costruzioni in legno, non di più moduli software. • nuovo sito web concepito anche per l'uso su dispositivi mobili (pagine reattive, adattive – in fase di realizzazione). • Silver-Partner di Forum Legno (Holzbau Forum organizzatore di tutta una serie di eventi di settore a livello europeo). Questa partnership ha l’intento di promuovere il Forum Legno, come importante rappresentante della lobby del settore legno e come opportunità di mettersi in rete. • nuova piattaforma "hsblabs" che intende proporsi come centro di innovazione, in cui promuovere e far crescere innovazioni reali, quali ad esempio: • "hsblabs STAMPA 3D" (add-in per Autodesk Revit®) permette, con pochi clic di mouse, a partire da un modello 3D di ottenere un modello scomposto in elementi. I singoli elementi (pareti, tetti, solai) vengono dotati automaticamente di perni e fori di connessione reciproca. Il risultato viene stampato in scala su una stampante 3D e può essere facilmente assemblato mediante i connettori. Per progettisti e aziende questa applicazione rappresenta
uno strumento innovativo ed efficace di promozione (video promozionale su www.hsblabs.com). hsb3DPrinting di hsbcad è disponibile come freeware in Autodesk Exchange, lo Store di applicazioni di Autodesk. • hsblabs COLLABORATION è un'applicazione cloud che offre la possibilità di creare una comunicazione online tra ufficio e cantiere. Con essa il modello 3D creato con hsbcad è disponibile online, non solo la mera rappresentazione ma anche tutta la sua struttura/organizzazione (informazioni dei livelli, elementi e oggetti). Ad esempio, offre la possibilità di lettura con un dispositivo mobile (tablet, smartphone) di un QR-Code applicato agli elementi costruttivi e in tal modo permette di poter evidenziare in tempo reale all’interno del modello
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3D la posizione dell’elemento stesso. La piattaforma permette di allegare note, commenti, immagini, disegni o altri documenti, nel modello on-line. È possibile ricercare singoli elementi costruttivi, ad esempio digitando il numero di identificativo a essi assegnato e anche di prendere misure (grazie alla precisione richiesta, solo su PC). • nuovi sviluppi e aggiornamenti delle soluzioni software CAD/CAM per le strutture in legno: Geometria delle falde. La definizione della geometria delle coperture è compito spesso complesso, hsbcad ha sviluppato la nuova versione di questa applicazione. Sarà possibile definire le falde del tetto anche in funzione di tipologie di tegole archiviate in un database che potrà essere modificato/integrato dall’utente secondo le sue specifiche esigenze. Le falde del tetto sono ora dotate di grip anche sulle linee di perimetro, con questi sarà possibile allungare o accorciare le falde, anche in funzione della griglia tegole. È stata migliorata e semplificata la estrazione di distinte, con computo delle superfici e sviluppo dei bordi falde, nonché del fabbisogno di tegole con tutti i pezzi speciali. Interfaccia BIM/IFC. Nel campo dei prodotti CAD/CAM applicati all’edilizia, BIM (acronimo di Building Information Modeling - tradotto: Modello di Informazioni di un Edificio) rappresenta un metodo di progettazione ormai imprescindibile. Il ruolo di BIM nell'industria delle costruzioni (attraverso i suoi attori siano questi Architetti, Ingegneri, Costruttori, Clienti) è di sostenere la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto lungo il ciclo completo di vita dell'opera costruita. L'obiettivo finale, è quello di rendere disponibili, a ogni partecipante del processo progettuale, tutti i dati del modello tridimensionale dell’opera, per facilitare l'efficienza della progettazione (evitare ripetizioni di input ed errori di trasferimento dati) e agevolare, rendendo effettivamente possibile, la gestione degli edifici. Presupposto di base per la compatibilità BIM è un modello 3D intelligente dell’edificio. Nel caso di hsbcad questo è garantito essendo basato su AutoCAD Architecture. Uno strumento importante per l'attuazione del metodo BIM è IFC (Industry Foundation Classes) che è un'interfaccia orientata a oggetti (le linee "stupide", vengono sostituite da oggetti “intelligenti” dotati di informazioni complete) promossa dai maggiori sviluppatori CAD architettonici (come Autodesk, Bentley,
Graphisoft e altri). L'interfaccia IFC è parte integrante di AutoCAD Architecture e quindi anche di hsbCAD. La caratteristica distintiva di hsbCAD, rispetto ad altri programmi tradizionali di carpenteria, sta nel fatto che gli oggetti hsbCAD (aste, piastre, pannelli, ecc.) vengono messi a disposizione, tramite l’esportazione IFC, non come linee o corpi solidi sterili, ma come oggetti con tutte le loro proprietà e informazioni. hsbcad CROSSLAM. hsbcad tiene in alta considerazione il settore dei pannelli crosslam, in questo ambiente hsbcad ha raggiunto la leadership di mercato, tanto che viene utilizzato come soluzione leader da alcuni importanti produttori (KLH, Mayr-Melnhof Holz, Stora Enso WP, Hasslacher Norica Timber, X-LAM Dolomiti, e altri). In altre parole, la maggior parte dei pannelli crosslam attualmente prodotta viene gestita con hsbcad CROSSLAM. Anche in questo pacchetto software sono state aggiunte alcune nuove funzionalità e miglioramenti. Per esempio, è disponibile una funzione universale per le fresature sui bordi e sono state ampliate le funzioni per definire il posizionamento dei mezzi di sollevamento e inserire l’impiantistica elettrica. Le aziende che si riforniscono presso i produttori di pannelli crosslam sopramenzionati, con l'uso di hsbcad dispongono del grande vantaggio di uno "scambio dati senza perdita alcuna" con i produttori - questo consente di risparmiare tempo e denaro e consente di evitare gli errori. Hsbcad mette a disposizione di progettisti e aziende soluzioni per i diversi settori delle costruzioni in legno che permettono di svolgere l'intero processo di progettazione, anche il più complesso, in un unico modello 3D coerente e intelligente con strumenti parametrici che consentono un adattamento di precisione del modello a quanto si intende effettivamente realizzare. Strumenti dinamici che assicurano la reazione automatica e affidabile del modello alle modifiche. Informazioni complete e trasparenti estratte dal modello 3D garantiscono una valutazione produttiva e affidabile mediante l'emissione di semplici liste materiali in Excel o mediante connessione a una soluzione ERP. Il fattore decisivo è la gestione completa delle informazioni del modello 3D in una struttura XML aperta. hsbcad si base sul formato CAD standard in tutto il mondo – DWG - che offre notevoli vantaggi nello scambio di dati con architetti e progettisti, nonché nella implementazione nel Vostro ambiente IT esistente.
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SEMA www.sema-soft.it Beatrice Guidi
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Copertura tetto & rivestimento in lamiera
Molti utenti finora hanno conosciuto SEMA come impresa di software dedicata all’ambito delle costruzioni in legno e le costruzioni di scale. Con il nuovo pacchetto di programma, “copertura tetto & rivestimento in lamiera”, l’azienda offre adesso anche una soluzione per artigiani che lavorano la lamiera, per lattoni, per copritetti e aziende produttrici in conto terzi. VISUALIZZAZIONE
Copertura tetto e rivestimento in lamiera.
Al centro del nuovo modulo ci sono l’ottimizzazione della preparazione del lavoro, il perfezionamento della visualizzazione e la semplificazione del calcolo commerciale. Con pochi clic del mouse è possibile allocare le superfici e gli spigoli con pannelli e profili con spigoli. Il programma affascinerà ogni utente con la sua facilità d’uso riconducibile all’abituale qualità di SEMA, dal rilievo alla produzione.
PREPARAZIONE DEL LAVORO
Rilievo. Con l’aiuto di un teodolite è possibile rilevare con precisione le superfici da rivestire, cosa che evita di provvedere a un’impalcatura costosa e impegnativa. Disegnare e allocare le superfici. Con il modulo nuovo di SEMA si possono coprire con facilità e rapidità e con pochi clic persino le superfici più complesse con le più svariate lamiere. Generazione automatica di piani di posa con valutazione delle liste di quantità. Insieme ai piani di posa si generano le liste di quantità con le misure precise del materiale necessario. Cosi si riesce a ottimizzare il consumo di materiale. Saranno gli utenti del programma per costruzioni in legno di SEMA ad apprezzare in modo particolare questa funzione, in quanto permette un disegno e la valutazione con un solo software. Sviluppi automatici di pezzi con spigoli. Sono ormai passati i tempi in cui si ritagliavano angoli e spigoli! Il nuovo modulo di SEMA fornisce indicazioni precise per sporgenze, distanze e sovrapposizioni! Gli angoli tra due superfici vengono riconosciuti automaticamente e si adattano relativamente i profili di tetto con spigoli.
Come nel pacchetto per costruzioni in legno e costruzioni di scale premendo un pulsante si possono visualizzare anche i rivestimenti in lamiera, in ogni fase di progettazione in modo dettagliato in 3D. Così si rivaluta notevolmente il progetto del rivestimento in lamiera e i clienti ricevono un’immagine perfetta del progetto finito. Eventuali modifiche vengono effettuate in tempo reale e in modo visivo.
CALCOLO COMMERCIALE
Le superfici vengono calcolate continuamente in sottofondo già durante la fase di progetto. In questo contesto vengono rilevati automaticamente tutti i numeri di pezzi e le quantità. Il calcolo commerciale viene portato avanti continuamente e può essere verificato in ogni momento. I dati vengono messi a disposizione per l’ulteriore elaborazione in Word o Excel.
SOLUZIONE IDEALE ANCHE PER CARPENTIERI E PROGETTISTI
L’integrazione modulare della parte di programma per lattonieri nel programma SEMA aumenta la catena di creazione di valori di carpentieri e progettisti che ora hanno la possibilità di far risparmiare ai loro lattonieri/stagnini il rilievo sul posto e di trasmettere loro direttamente le valutazioni.
SCAMBIO DI DATI
SEMA permette un ampio scambio di dati con altri programmi. Il trasferimento di dati ai programmi di calcolo commerciale, di fisica dell’edilizia o di architettura si può eseguire in vari formati di dati. SEMA riesce a importare anche dati di misura 3D dai sistemi di rilievo. Secondo il costruttore lo scambio di dati avviene anche in maniera bidirezionale. In questo contesto è possibile generare sia i punti 3D che i componenti completi.
AMPIA BIBLIOTECA DI DATI FONDAMENTALI E IMPORT DI PROFILI IN LAMIERA
Nell’ampia serie di dati fondamentali è disponibile una buona selezione di pieghe e profili di lamiera
con spigoli con vari collegamenti. Inoltre ogni utente del software S-Touch di Schechtl li può ampliare con i suoi profili di lamiera con spigoli e pannelli di lamiera individuali per il rivestimento del tetto e della facciata.
AGGIORNAMENTO
SEMA è fra i pochi a offrire per le costruzioni in legno un aggiornamento semestrale del software in DVD. Così si garantisce che il software sia sempre aggiornato e le innovazioni tecniche possano essere considerate immediatamente. Tra gli aggiornamenti principali si verifica automaticamente l’attualità del software.
COMANDO MACCHINA
A partire dalla versione 16-1 che uscirà in primavera 2016, sarà possibile l’export completamente in automatico ai banchi Schechtl a controllo numerico.
Due rendering di copertura tetti con rivestimento in lamiera.
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3CAD www.3cadevolution.it Beatrice Guidi
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Una rivoluzione nel mondo dei serramenti
La testimonianza di un noto produttore di serramenti lignei, la Campesato, rappresenta una credenziale importante per 3cad perché costituisce una delle prime aziende a sperimentare il suo software, che permette di acquisire più clienti e di ridurre i costi di gestione con 3cad evolution: una rivoluzione nel mondo dei serramenti!
Chi meglio di un cliente? Parliamo dei vantaggi con Valentina Campesato: “3cad evolution è uno strumento che ha rivoluzionato il mondo dei serramenti, ed essendo stati noi i primi a testarlo in que-
sto campo, possiamo confermare e dare la nostra testimonianza diretta nel dire che ha cambiato completamente l'approccio con e del lavoro da parte nostra e dei nostri rivenditori/agenti: rende i processi più veloci, immediati e intuitivi. Non solo, ha semplificato la comunicazione nel mondo delle finestre per un prodotto "tailor made" come il nostro. E ha reso i processi produttivi innovativi, per realizzare in serie quello che prima era solo su misura. 3cad evolution garantisce la precisione del sistema, con margine di errore pari a zero”. Perché permette di acquisire più clienti? “Perché ha cambiato il rapporto CampesatoRivenditore - afferma con entusiasmo Valentina Campesato - garantisce, infatti, molteplici vantaggi, innanzitutto di risparmiare tempo migliorando la qualità del tuo lavoro, di consentire a tutti di parlare lo stesso ‘linguaggio’ e poi di ottenere informazioni tecniche immediate e aggiornamenti continui”. L’azienda stessa poi ci risponde alle domande sul prodotto, immaginando che siano quelle che potrebbe fare un ipotetico serramentista che volesse capire più nel dettaglio come funziona. Perché 3cad evolution? “3cad evolution è il configuratore grafico web tridimensionale di prodotto che rende visibile un'idea che fino a un attimo prima era solo ipotizzabile. Ideale per la tua impresa. I vantaggi di 3cad sono sotto gli occhi di tutti”. Perché ti permetterà di aumentare le vendite fino al 30%? Sono almeno 5 i motivi:
1) Perché con il suo esclusivo rende-
ring in tempo reale emoziona il cliente e lo stimola nella decisione d'acquisto. 2) Con 3cad evolution si entra a far parte di un network di oltre 100 mila rivenditori nel mondo. 3) È uno strumento sempre più aggiornato rispetto alla concorrenza, per cui è un differenziatore per la tua impresa! 4) Permette di monitorare in tempo reale la rete vendita e conoscere just in time i preventivi e analizzare gli ordini.
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5) Con 3cad evolution riduci i costi e raddoppi il
numero degli inserimenti degli ordini. Il produttore riceve l'ordine direttamente dal rivenditore senza il rischio di intermediari che fanno perdere tempo e informazioni.
Ma non è tutto. 3cad è il configuratore ideale per produrre più velocemente! Davvero molti i vantaggi che garantisce, di cui elenchiamo i principali: • Con 3Cad si riduce del 70% il tempo di inserimento dell'ordine abbattendo del 90% il rischio di errore. Sai cosa vuol dire in termini di risparmio per la tua azienda? • 3cad nasce dall'esperienza pluridecennale di 3cad evolution. Leader del mercato Italiano ed Europeo nella configurazione di prodotti per l'arredamento della casa, degli uffici, dei negozi e un'infinita varietà di soluzioni. • Grazie a 3cad Porte e Finestre il produttore di infissi in legno, pvc o alluminio, per la prima volta, utilizza una soluzione che velocizza, semplifica e armonizza tutti i processi necessari a dar vita a un prodotto articolato come un infisso. • 3cad Porte e Finestre permette di configurare graficamente l'infisso in tutta tranquillità, rispettando le regole del produttore in funzione delle esigenze del cliente finale. Il venditore è in grado, fin da subito, di offrire la soluzione che meglio si adatta alle esigenze del cliente finale. Cliente che, a sua volta, vive un'esperienza d'acquisto del tutto nuova grazie alle potenzialità dello strumento 3cad. • Con 3cad Porte e Finestre il produttore riceve l'ordine direttamente dal web. Da qui in poi è 3cad I-Frame Pro Porte e Finestre che si occupa di tutte le informazioni indispensabili per la produzione.
Procedendo alla generazione di una distinta base non solo anagrafica, ma dinamica, grazie al potente motore di configurazione a regole in grado di gestire ogni singolo componente. • In un mercato in ristrutturazione, la personalizzazione è il driver del successo. Con 3cad evolution tutte le tipologie di ordine diventano esecutivi senza alcun intervento manuale. Provalo, e scopri gli altri vantaggi su www.3cadevolution.it.
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CENCI LEGNO www.cenci.com di Sabrina Cenci, geometra Cenci Legno s.a.s.
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Anche le star si affidano a xepox per risolvere piccoli crucci Dal 1972 Cenci anticipa l’evoluzione delle strutture in legno. La saga dell’ingegnosa eredità del Cenci per gli uomini di buona volontà, narrata per piccoli episodi propositivi. Nell’estate del 2013 si manifesta però un problema: la domestica ha paura a camminare nella stanza sovrastante quella dell’imponente camino al primo piano perché il “solaio balla”. Le vibrazioni percepite trasmettono uno spaventoso senso di insicurezza, come di un cedimento repentino. Ecco che venerdì 19 luglio, l’ing. Saverio Saffioti, incaricato dal suo amico Raffaele a risolvere il problema, ci viene a trovare in ufficio a Como. È già stato a Molina, dove nel frattempo hanno tolto il prezioso controsoffitto già originariamente decorato dal famoso Savio Arte e Restauri di Blevio, e ha constatato che effettivamente i travetti del solaio ligneo sono enormemente defor-
La bellezza del mondo e dell’uomo.
Siamo sul versante occidentale della montagna di Palanzo, in località Molina di Faggeto Lario (Como), a circa 460 metri di altitudine sul livello del mare. È in questa discreta località che l’ultra centenaria stilista, cofondatrice di una delle case italiane di moda più affermate nel mondo, ama trascorrere il mese d’agosto, lontana dal caldo e dall’afa che attanaglia Milano in estate. Dalla casa di famiglia si gode di una incantevole vista, di quelle mozzafiato, rivolta verso il secondo bacino del ramo occidentale del Lario e l’Alpe di Colonno.
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mati, ma non presentano alcuna lesione accertabile visivamente. Ci chiede come adeguarne l’inerzia statica per sostenere gli attuali sovraccarichi come previsti dalla norma, pregandoci di pensare a un intervento efficace, magari con il riporto laterale di elementi lignei di ingrossamento della sezione attuale, al fine di ripristinare l’affresco esattamente nella posizione di quello originario. L’intervento va fatto subito, perché il Savio è molto richiesto e la signora Nanda vuole lasciare tutta in ordine nella casa di villeggiatura a fine agosto.
Già sabato sera, alle 17,14, Cenci manda a Saverio un’analisi preliminare di un possibile intervento eseguibile nel rispetto dei suggerimenti. Tralasciando le verifiche preliminari, ecco cosa ha descritto Cenci a Saverio: “Dobbiamo temere le improvvisazioni, dettate dalla fretta e che svantaggino l’esigenza statica. Per mettere tutti tranquilli, Sabrina è disponibile a fare qualche prova resistometrica con l’amico Saverio. La strumentazione è nostra e non costa nulla. Abbiamo riflettuto su diverse ipotesi, però la strada proposta dall’ing. Saffioti è la più semplice e affidabile” (vedasi lo schizzo sottostante).
Lo schizzo dell’ing. Saverio Saffioti.
Vista del solaio notevolmente inflesso.
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Sono evidenziati con tratto rosso, rispettivamente da sinistra a destra, la sezione minima dei travetti in opera e quella ottenibile con l’applicazione dei riporti.
Cenci prosegue spiegando che “Per motivi di organizzazione preventiva, pensiamo che le aste laterali possano essere ricavate da una sezione lamellare della larghezza di 10 cm, dimezzata. In tal modo disporremo di superfici rustiche (filo sega) ben impregnabili dall’adesivo Xepox 26 o Xepox 40. A favore di sicurezza, non facciamo partecipare questi profili alla trazione, ripresa invece dai tondini B450C Ø 12 mm, applicati all’intradosso prima della messa in opera”. Il lunedì successivo Saverio richiama Cenci e gli dice che va bene. Il 23 luglio Sabrina e Saverio vanno a Molina per sincerarsi della condizione dei travetti in essere attraverso un’ispezione con il resistometro e misurarne singolarmente la geometria, rilevandone la freccia. Di seguito si ripropone la verifica del 31 luglio, presentata da Cenci al committente per permettergli di esprimere la sua condivisione prima dell’esecuzione dei lavori. Il committente ha concordato, convinto della bontà di semplici tecniche conservative, il più possibilmente rispettose del piccolo patrimonio edilizio. Inoltre la sua storia imprenditoriale ha ben evidenziato l’importanza vitale di conservare anche l'opera diretta di uomini radicati nel proprio territorio.
Alcune prove resistometriche nel legno evidenziano che la fibra dei travetti di legno è sostanzialmente omogenea e compatta. Se all’epoca della costruzione dei solai, circa un’ottantina o più di anni fa, fosse stata fatta una scelta meno oculata di quel legno, quasi certamente avremmo trovato dei travetti ugualmente deformati e spaccati per schianto delle fibre. Ma quale carico permanente, continuativamente presente può aver determinato tale deformazione? Prendendo valida, ora per allora, la classe C24 della EN 338 per legno di conifera, possiamo confrontarci con il modulo di elasticità E 0,mean = 11 GPa, ossia 110.000 daN/cm^2. Considerando il particolare tipo di ammorsamento nei muri, per me vale luce di calcolo pari a 511 cm. Risulta quindi: q = 384/5 x E x J / [73 x (luce di calcolo)^3] = 384/5 x (110.000 x 3.375) / (73 x 511^3) = = 2,927 daN/cm = 292,7 daN/m. Siccome l’interasse dei travetti è 60 cm, il corrispondente valore del carico a metro quadrato è 487,8 daN/m^2. Tuttavia non possiamo trascurare che il fattore (1 + k def), che tiene conto dell’aumento della deformazione nel lungo tempo, per effetto combinato della viscosità e dell’umidità (vedasi 6.4.1 CNR-DT 206/2007), possa essere molto superiore all’unità. Assumendo il fattore (1 + k def) = 1 + 0,8 = 1,8, risulta che il carico permanente sia (487,8 daN/m^2 / 1,8) = 271 daN/m^2.
“La sezione dei travetti minima accertata e di 12x15 cm. L’area (A) è 180 cm^2, il modulo di resistenza incidente sull’asse X-X (Wx) è di 450 cm^3, il momento di inerzia incidente sull’asse X-X (Jx) è di 3.375 cm^4. La deformazione elastica riscontrata è di circa 7 cm, su una luce di ammorsamento tra le pietre vive di 511 cm, vale a dire luce/73.
Siccome il peso dei travetti + assito può essere stimato in [0,025 + (0,12 x 0,15 / 0,6)] x (Rho k = 500 daN/m^3) = 26 daN/m^2, restano per la massa inerte di sottofondo e pavimento 245 daN/m^2. Considerando un peso medio di questi materiali pari a 1.800 daN/m^3, si potrebbe pensare a un pavimento + sottofondo dello spessore di circa 12÷14 cm. Ma forse sono stati rifatti dei pavimenti, ricolmando la deformazione precedentemente raggiunta.
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Ecco che allora sarebbe tutto plausibile. L’idea dell’ing. Saffioti di riportare due elementi a lato di ciascun travetto, incollandoli con adesivo epossidico iniettato, è subito sembrata la più ragionevole. Per questo ci siamo riproposti l’individuazione di un metodo applicativo che fosse compatibile con la situazione deformativa in essere ed anche dal punto di vista applicativo. La libera scelta dell’ultracentenaria proprietaria di avere due guanciali di riporto con intradosso piano è stata una scelta saggia.
Schizzetto dell’idea suggerita dall’ultracenteneria stilista: a sinistra il semiprofilo delle aste di riporto, sovrapposto, a destra, al semiprofilo del travetto deformato.
Sulla scorta di tante nostre esperienze, molte delle quali pubblicate, dopo diverse sessioni con l’ing. Saffioti, abbiamo puntato su questo percorso: - armatura dei lembi inferiori dei guanciali di riporto con barre B450C Ø 12 mm, loro inserimento in incavi 16x16 mm e inviluppo con adesivo Xepox 26. Si allegano i certificati di prova rilasciati da Tecno Piemonte SpA; - inserimento tra le facce dei travetti esistenti e i guanciali in legno lamellare di abete GL24h di bande in lamiera zincata Sendzimir , del tipo ST16 – 3,0x1,5 – 8,0, prodotte da Italfim. Avendo predisposto delle strisce di lamiera dell’altezza di circa 137÷140 mm, possiamo considerare la disponibilità di n. 10 “pieni” di acciaio “dolce”, sez. 1,5x6 mm, intervallati da fori tondi di 8 mm di diametro. Questa armatura rende quasi indifferente il ridotto modulo elastico dell’adesivo (matrice epossidica).
Da sinistra a destra: il grafico rappresentativo della resistenza delle fibre dei vecchi travetti in legno di abete in opera , da confrontare con quello riscontrato in un nuovo travetto di legno lamellare classificato GL24h.
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In rosso le aree dei rinforzi metallici omogeneizzati a legno.
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La sezione composita utile del travetto rinforzato.
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Indicazioni geometriche della lamiera di rinforzo.
Per l’omogeneizzazione dei materiali, si è operato con la consueta modalità: m = (E acciaio / E legno). I due guanciali il legno lamellare GL24h sono stati declassati alla classe C24, quindi m = 2.100.000 / 110.000 = 19. Nelle figure in alto sono evidenziati i tondino d’armatura B450C Ø 12 mm e le parti piene di lamiera amplificati 19 volte. Il raggio ideale dei tondini omogeneizzati a legno è
Le due facce della lamiera stirata.
Per i “pieni” delle reti stirate, al passo di 14 mm, la base ideale della sezione è pari a
L’adesivo Xepox 26 viene iniettato in appositi fori predisposti dall’esterno, penetra nello spazio interfacciale tra il travetto e i guanciali, inviluppa l’armatura di rinforzo e bagna le superfici, penetrando nelle micro porosità del legno. Con la avvenuta polimerizzazione dell’adesivo, si può considerare la piena efficacia del materiale coinvolto e si dispongono di queste proprietà geometriche:
Per questa combinazione, meno performante tra tutte le altre, il baricentro G si posiziona a 8,1 cm dal lembo inferiore dei guanciali. Essendo l’altezza complessiva h della sezione composita di circa 17 centimetri, si definiscono le seguenti distanze:
Ne derivano i seguenti moduli di resistenza:
Avendo eguagliato il legno “antico” e nuovo alla classe C24 (EN 338), assumiamo i seguenti valori:
Il momento complessivo agli Stati Limite Ultimi (in base alle NTC 2008) può arrivare a
Per motivi già precedentemente espressi, che valgono ora anche per i riporti laterali, le estremità si possono ritenere sufficientemente ammorsate tanto da considerare la luce netta quale luce di calcolo (lo), anziché lo = 1,05 x luce netta. Infatti l’adesivo epossidico penetrerà nei lumi delle tracheidi in testa ai guanciali e si legherà indissolubilmente con la viva pietra sotto l’intonaco. Se ritenuto necessario, al momento dell’intervento, anche le teste dei guanciali di riporto verranno armate con fazzoletti di lamiera stirata.
Stante quanto sopra:
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Siccome le NTC 2008 stabiliscono che i coefficienti parziali per le azioni valgono:
togliamo subito la quota “accidentale” Q e rimane quella permanente G
se a questo peso complessivo G togliamo la quota parte per travetti e tavolato, restano per sottofondo e pavimento:
Quindi, sotto l’aspetto flessionale, l’intervento abilita il solaio a quanto segue:
Questo in linea teorica. Affrontiamo ora l’aspetto della deformazione elastica congruente con la nuova sezione ideale.
Il profilo è quello di una trave monolenticolare già incurvata al centro (inflessa al centro per effetto delle azioni nel lungo tempo). Vale la regola generale espressa al punto 6.4.1 del CNR-DT 206/2007 e al punto 2.5.3 delle NTC 2008, per cui la combinazione quasi permanente (SLE), impiegata per gli effetti a lungo termine, equivale
solo teoricamente compatibili, ma degni di grande attenzione se aggiunti alla deformazione esistente. Infatti, a: per q SLE’ = 430 daN/m, sarà f = 3,38 cm (luce/152). Allora cosa significa? Semplicemente che qualsiasi successivo intervento a questo solaio dovrà essere praticato esclusivamente dall’alto, senza più intervenire a livello dell’operazione che adesso verrà praticata. Sarà sufficiente rimuovere il pavimento e tutto il materiale in essere fino all’assito. Verranno poi applicati dei connettori CNP Ø 14÷16 mm in acciaio B450C, probabilmente in fori Ø 18 mm. Verrà costituito un alleggerimento laterale, come in tanti lavori fatti con testa, e si farà collaborare un massetto in calcestruzzo C25/30, ben asciutto e compatto, armato con rete elettrosaldata. Allora si otterrà un piastra di eccellente efficacia, come fosse un solaio del tutto nuovo”. Con la pubblicazione del numero di Strutturalegno, questo articolo sarà scaricabile anche dal sito www.cenci.com, cliccando l’apposito link predisposto in home page nella sezione “In evidenza”.
CONSTRUCTIO
CENCI LEGNO
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Rappresentazione dell’intervento attuale e dell’integrazione futura, quest’ultima attuabile da sopra, con la realizzazione di un solaio collaborante in legno-cemento. Adesso: 1 vecchi travetti, 2 nuovi travetti preformati, 3 rinforzi incollati, 4 reti di acciaio stirate, 5 assito in legno esistente, 6 nuovo controsoffitto decorato. In futuro: 7 listelli sagomati, 8 isolante in sughero sfuso o altro, 9 pannelli sottili in legno (ad es. OSB), 10 connettori B450C Ø16 mm, 11 rete elettrosaldata, 12 massetto in calcestruzzo C25/30, 13 sottofondo, 14 ripristino della storica pavimentazione.
Variante del possibile ulteriore futuro intervento di rinforzo del solaio: 15 intagli verticali nella sezione centrale dei travetto composto, 16 travetti termo trattati, 17 bandella continua in acciaio preforata quinconce, sagomata e piegata secondo necessità, 18 primo assito termo trattato, 19 secondo assito termo trattato, posato incrociato rispetto al sottostante, 20 adesivo Xepox 70 Gel.
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01 – I vecchi travetti sono strettamente ammorsati nei muri in pietra. 02 – Misurazione della densità del legno dei vecchi travetti con resistometro IML-RESI F400S, condotta con la collaborazione dell’impresario Angelo Albonico di Molina. 03 – Restituzione su dima dell’inflessione di ogni travetto. 04 – Pulizia delle facce dei travetti e delle fessure. 05 – Rimozione dell’intonaco decorato in corrispondenza delle teste dei guanciali lignei. 06 – Uno degli specifici riporti presagomati, rinforzati all’intradosso con tondino B450C Ø12 mm. 07 - Movimentazione a mano delle aste di rinforzo. 08 – L’adattamento della lunghezza di ciascun guanciale è stata fatta sul posto. 09 – Tutte le operazioni, incluso quella del posizionamento dei fori per l’iniezione dell’adesivo epossidico, sono state specificatamente predeterminate, sottoposte al progettista e condivise preliminarmente con le maestranze. I lavori, iniziati in 5 agosto e completati il giorno 8, sono stati eseguiti dalla Holz Company s.c.r.l. di Erbusco (BS).
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10 – Sigillatura con Kerabond delle micro fessure tra le pietre per impedire la perdita di adesivo Xepox. 11 – Applicazione delle reti stirate in acciaio spessore 1,5 mm, zincate Sendzimir. 12 – Armatura delle teste dei guanciali con fazzoletti di lamiera stirata. 13 – Posizionamento degli elementi lignei di rinforzo preformati a lato dei vecchi travetti. 14 – Sigillatura con schiuma poliuratanica dell’estradosso dei guanciali . 15 – Sigillatura con silicone delle fessure in intradosso tra i vecchi travetti e quelli nuovi riportati a lato. 16 – Cosa va fatto ancora? Va garantita la piena continuità delle teste delle nuove aste di rinforzo con il muro in pietra mediante l’introduzione di un adesivo epossidico che penetri sino all’imbocco dei lumi delle tracheidi. In proposito, si rimanda alla “Motivazione dei Cenci & Fagotti sul comportamento del Giunto Italia in FRP, ecc. …”, scaricabile dalla homepage del sito www.cenci.com. 17 - Riempimento delle cavità tra le teste dei rinforzi e il muro con scaglie di altro legno adeguato. 18 – Riempitivo ligneo in testa ai guanciali. 19 e 20 – Completamento dell’operatività con incollaggio dei riporti dl rinforzo con adesivo strutturale Xepox 26, iniettato impiegando un serbatoio a pressione.
TECHNICA
ROTHOBLAAS Beatrice Guidi www.rothoblaas.com
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La nuova Era dell’edilizia in legno Nell’ultimo anno all’interno del settore dell’edilizia in legno c’è stato molto fermento intorno a X-RAD, il nuovo sistema di connessione per edifici multipiano sviluppato da Rothoblaas, la multinazionale specializzata nel settore dei fissaggi per costruzioni in legno che opera costantemente nel segno dell’innovazione e del cambiamento, e in effetti, questa volta l’innovazione targata Rothoblaas è davvero rivoluzionaria… Il carattere innovativo di X-RAD risiede nella sua capacità di scardinare gli standard odierni in materia di costruzioni in legno grazie ai significativi vantaggi che il sistema offre: elevata precisione e riduzione dei tempi di posa in opera, maggior sicurezza in cantiere, riduzione del numero di componenti necessari per il fissaggio, eccellente sicurezza statica e sismica e la possibilità di raggiungere altezze sino a oggi impensabili per un edificio in legno. Ma cosa rende possibile questo salto in avanti delle tecnologie di fissaggio per legno? Qual è il segreto di X-RAD e perché in così poco è riuscito a generare tanto interesse?
LA FORZA DELLA SEMPLICITÀ Nella foto a destra: una suggestiva veduta della sede RothoBlaas. Nella foto sotto: nodo in elevazioni tra le pareti.
La risposta risiede nel componente fondamentale di questo sistema: il connettore X-ONE rappresenta la sintesi della più avanzata ricerca nel campo dei fissaggi per legno, dell’ambizione sempre crescente di chi investe nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sempre all’avanguardia, delle esigenze sempre più stringenti e stimolanti di un mercato immobiliare mondiale alla continua
ricerca di risposte sostenibili a domande architettoniche e ingegneristiche nuove. Facciamo quindi un passo indietro e ripartiamo dal protagonista di questa trasformazione edilizia che ha implicazioni ingegneristiche, architettoniche e, a un più ampio raggio, sociali. X-ONE è una connessione tanto semplice quanto geniale: 6 viti tutto filetto con diametro e lunghezza elevati, da infiggere nel pannello in CLT secondo angolazioni e inclinazioni diverse. Le viti così inserite hanno un effetto di rinforzo del pannello CLT e trasferiscono le sollecitazioni al box metallico e ai fori di connessione grazie alla parte di filetto inserita nel microlamellare di legno duro. Il box metallico in cui sono ricavati i fori per il fissaggio di X-ONE verso l’esterno del pannello in CLT hanno, tra l’altro, anche la funzione di confinare proprio il microlammellare, impedendo che si creino spaccature in seguito alla sollecitazione delle viti. Il sistema X-RAD è il frutto di oltre 4 anni di ricerche congiunte di Rothoblaas, Centro Nazionale per le Ricerche Ivalsa e Università degli studi di Trento. Nato da poco, oggetto di numerose pubblicazione internazionali e vincitore di alcuni importanti premi per l’innovazione e la sostenibilità, è la
TECHNICA ROTHOBLAAS
Nodo pareti solaio. prima connessione al mondo pensata e ottimizzata per sfruttare al meglio le risorse meccaniche del CLT. Può essere usato all’interno del sistema completo X-RAD per edifici multipiano oppure in numerose altre applicazioni in cui è richiesto il trasferimento di sforzi molto elevati all’interno del piano del pannello CLT.
UNIVERSALE, POSSENTE, RIVOLUZIONARIO
X-ONE è un elemento universale sotto molti punti di vista: con un unico connettore standard è possibile realizzare tutti i nodi dell’edificio, trasferire efficacemente le sollecitazioni di taglio e di trazione, sollevare, movimentare, posizionare e fissare pannelli in CLT di spessore 100mm, 120mm, 140mm, 160mm. È un connettore di straordinaria forza: l’inserimento delle 6 viti tutto filetto di diametro e lunghezza elevati, con distribuzione radiale e inclinazione simmetrica, permette il trasferimento di sollecitazioni estremamente elevate in ogni direzione. Inoltre, X-ONE è parte di un sistema molto semplice: una volta installato sul pannello in CLT, diventa un elemento che può essere sfruttato al 100% delle sue possibilità per ogni tipo di applicazione, attraverso giunzioni bullonate veramente pratiche e veloci da realizzare. L’utilizzo di X-ONE nel sistema X-RAD per edifici multipiano prevede dei tagli standard sul pannello in CLT: qualunque sia lo spessore del pannello e la sua collocazione in cantiere, il taglio per il fissaggio di XONE è sempre realizzato a 45°, ha sempre la stessa lunghezza e prevede X-ONE fissato sempre nella stessa posizione. Ciò
assicura semplicità e assenza di errori nel taglio dei pannelli e nell’installazione del connettore X-ONE. Il sistema X-RAD, attualmente in fase di certificazione e pronto per essere immesso sul mercato a partire da inizio 2016, è stato utilizzato per l’esecuzione dell’ampliamento della sede di Cortaccia (BZ). Con questo sistema Rothoblaas dà inizio a una nuova era nella costruzione di edifici multipiano in legno, riconfermandosi il partner giusto per chi progetta e costruisce in legno.
X-One, attacco a terra.
X-One con viti su base.
TECHNICA
SAYERLACK BY SHERWIN WILLIAMS Paolo Ferrari
www.sayerlack.com
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Senza macchia e senza paura Sayerlack presenta il ciclo monocomponente bianco all’acqua che non teme il contatto con il caffè, evoluzione della soluzione CoffeProof che la multinazionale presentò nel 2012 e che da ora si caratterizza per il processo di verniciatura ulteriormente semplificato.
Applicabile sui più diversi prodotti il ciclo monocomponente bianco all'acqua di Sayerlack è a prova di macchia e di applicazione ulteriormente semplificata.
Niente è più chic di un mobile o un complemento d’arredo bianco: semplice, classico e luminoso, denota pulizia, è sempre di moda e non conosce crisi. Una straordinaria innovazione Sayerlack ne facilita ora la finitura ad altissima resistenza, con una soluzione di verniciatura all’acqua monocomponente pronta all’uso, che garantisce nel tempo un aspetto curato, come nuovo. La finitura d’arredamenti, in particolare cucine e soggiorni che hanno una vita più intensa, richiede resistenze chimiche estreme a sostanze che entrando a contatto con le superfici e i piani di lavoro, e che possono causare macchie difficili se non impossibili da rimuovere. Caffè, tè, olio, alcol, aceto, succo di limone, vino, bibite gassate, detergenti, candeggina, ammoniaca sono tra le sostanze più temibili. In particolare, le finiture laccate all’acqua presentano normalmente il punto debole della bassa resistenza alle macchie di caffè: una superficie bianca dopo pochi minuti di contatto con questa sostanza rimane irrimediabilmente macchiata. Posare una tazzina senza essere preda dei classici cerchietti appiccicosi da rimuovere tempestivamente, prima che la macchia faccia presa, richiede una finitura che contrasti il fenomeno garantendo protezione. Sayerlack che già nel 2012 trovò per prima la soluzione realizzando CoffeProof, l’innovativo ciclo bianco bicomponente all’acqua resistente alle macchie di caffè, ne presenta ora l’evoluzione. Il nuovo ciclo all’acqua monocomponente, pronto all’uso, che assicura le medesime performance con un processo di verniciatura decisamente semplificato. Facilitando e diffondendo ancor più l’utilizzo di prodotti all’acqua per interni, rispettosi dell’ambiente e della salute delle persone. Il nuovo ciclo all’acqua monocomponente bianco Sayerlack non ha limiti di utilizzo: può essere impiegato per la laccatura di cucine, bagni, soggiorni e porte. È composto dal fondo all’acqua AUL 3396/13 e dalla finitura bianca all’acqua ATV 2325/BB, entrambi applicabili a spruzzo manuale e automatico. I prodotti sono pronti all’uso e data l’assenza di pot-life sono recuperabili. Il fondo bianco monocomponente Hydroplus AUL 3396/13, dotato di un elevato contenuto di pigmento, permette d’ottenere un ottimo riempimen-
to del supporto. È applicabile direttamente su supporti in MDF o masonite senza l’utilizzo di un primer e può essere essiccato a temperatura ambiente o in forni ventilati. La finitura bianca monocomponente Hydroplus ATV 2325/BB è dotata di elevata durezza ed eccezionale uniformità di opacizzazione e morbidezza, buona verticalità, che non pregiudica l’ottima dilatazione anche a basse grammature. Le ottime resistenze chimiche permettono di soddisfare i requisiti del profilo R4 IKEA (IOS MAT0066), particolarmente critico da raggiungere per la resistenza alla macchia di caffè. Entrambi i prodotti sono studiati per poter essere addizionati alle paste pigmentate all’acqua Sayerlack Hydroplus XA 2006/XX al fine di ottenere i toni di colore desiderati. È possibile semplificare ulteriormente il ciclo di verniciatura applicando la finitura anche su fondi a solvente o direttamente su carta melamminica carteggiata. Con un ciclo di verniciatura ancora più facile, d’ora innanzi si potranno salutare gli ospiti senza fare amare scoperte: senza macchia e senza paura.
Biocasa, nasce negli anni novanta dalla constatazione che le tematiche ambientali stanno sempre più interessando tutti i livelli professionali che hanno a cuore la qualità della vita. È un trimestrale che vuole analizzare prodotti e progetti specifici dell'ecologia compatibile e della sicurezza domestica, si rivolge ai seguenti target: professionisti operanti nel settore della bioedilizia e della sicurezza, nella pubblica amministrazione e nell'amministrazione privata, oltre che enti pubblici, associazioni professionali e di categoria. La rivista, in sfoglio gratuito sui nostri siti webandmagazine.media e .com che già ospita le testate L’Industria del Mobile, Il Legno, Struttura Legno, Sistema Serramento, Divisione Contract, Textures e FareItalia, viene accompagnata da una serie di servizi in rete che la potenziano, rendendolo uno strumento polivalente e moltiplicandone l'efficacia. Biocasa, born in the 90’s from the fact that environmental issues are increasingly affecting all professional levels that care about the quality of life. It is a quarterly magazine that wants to analyze product and specific project of ecology compatible, and home security, it is addressed to the following targets: professionals in the field of green building and security, public and private administration, as well as public entities, professional associations. The magazine, browsable for free on our website that already hosts the magazines L’Industria del Mobile, Il Legno, Struttura Legno, Sistema Serramento, Divisione Contract, Textures and FareItalia, is accompanied by a series of network services that potentiates, and multiplies their effectiveness.
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TECHNICA
HAROBAU Paolo Ferrari www.harobau.it
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La guaina traspirante “cambia pelle” Nuove funzionalità, semplicità di utilizzo, durata nel tempo garantita, per il prodotto di punta della proposta di guaine della linea Traspiratex di Harobau. È Traspiratextreme, la guaina top di Harobau: unica e pratica nel sistema di fissaggio! Traspiratextreme è una guaina traspirante, resistente ed esclusiva nel sistema di saldatura. È un prodotto innovativo e unico, perché oltre all’estrema resistenza all’acqua, alla pioggia battente e al vento, prevede la saldatura con aria calda o a freddo.
Foto A: Traspiratextreme, applicazione a freddo. Foto B: Traspiratextreme, applicazione a caldo.
L’UNICITÀ È NELLA SALDATURA
I due tipi di fissaggio, la saldatura con aria calda o a freddo, rappresentano una soluzione innovativa che rende la posa più resistente e anche più rapida, oltre che più sicura. • Saldatura a caldo con termosoffiatore Nel caso del fissaggio termico, basta procedere attraverso un apposito termosoffiatore al fissaggio dei teli della guaina, i quali vengono uniti insufflando l’aria calda nella sovrapposizione da saldare mediante ugelli. In questo caso, oltre all’aria calda, l’operazione di saldatura non necessita di altro prodotto. L’assemblaggio delle membrane si effettua quindi per riscaldamento delle superfici da mettere in contatto. Esercitando una pressione uniforme sulle membrane portate allo stato plastico, si ottiene una saldatura uniforme. In questo modo la connessione dei teli è veloce e i sormonti sono praticamente invisibili. • Saldatura a freddo I teli di guaina Traspiratextreme possono essere saldati anche a freddo, ossia attraverso l’uso di solventi (THF) che favoriscono il fissaggio dei teli senza necessità di adesivi e ancora una volta evitando la presenza di sormonti. Il fissaggio a freddo è rapidissimo. • Saldatura con nastro Come tutte le guaine anche Traspiratextreme può essere saldata, oltre che a caldo e a freddo con appositi solventi anche con i nastri monoadesivi e biadesivi Harobau.
FACILE DA RIPRISTINARE
Oltre alla praticità del fissaggio, Traspiratextreme consente di saldare la membrana in qualsiasi punto essa possa subire una lacerazione, riportandola allo stato d’integrità, rendendo invisibile l’intervento.
A
B
ALTE PRESTAZIONI
• Resistenza assoluta Questo prodotto garantisce ottime prestazioni sulle basse pendenze e presenta altissimi valori di resistenza a trazione, resistenza a strappo da chiodo e resistenza all’aria e alla pioggia battente. Questo perché essendo costituito da una “doppia membrana", le garanzie che il prodotto offre diventano doppie rispetto ad altre guaine. Doppie dunque le caratteristiche di durabilità, resistenza ai raggi UV e impermeabilità all'acqua. • Sicurezza in fase di montaggio In fase di montaggio, questa guaina si rivela più maneggevole e flessibile, dunque meglio adattabile alle condizioni di lavoro in copertura; poiché la posa non prevede la realizzazione di una saldatura a fiamma viva al supporto, è inoltre più semplice da installare rispetto alle classiche guaine, in totale sicurezza. Questo consente, infatti, di evitare i rischi derivanti dall’utilizzo della fiamma sul tetto in legno.
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TECHNICA
WEINMANN Beatrice Guidi www.weinmann-partner.com
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Il campo di lavoro si amplia Sviluppo di nuovi prodotti da parte di Weinmann.
Lavorazione su sei lati. Alla Ligna, ancora una volta Weinmann ha presentato soluzioni pratiche per le costruizioni in legno. Come unico produttore che offre sia soluzioni per il trattamento della struttura sia per la costruzione di elemento Weinmann ha migliorato i suoi prodotti in tutti i campi. Questi ulteriori sviluppi rendono le macchine ancora più versatili e più flessibili nel caso, e permettono di realizzare telai molto più precisi e produzione di elementi più velocemente.
LAVORAZIONE SU SEI LATI: MAGGIORE FLESSIBILITÀ NELLA LAVORAZIONE DEL TELAIO CON WBZ 160 POWERSIX
Oggi, numerose carpenterie utilizzano la macchina Weimann che offre la massima capacità, la WBZ 160. Questa macchina non solo apre innumerevoli opzioni di elaborazione, ma, allo stesso tempo, presenta un elevato rendimento. Non basta: i progettisti Weinmann hanno fatto un nuovo grande sforzo: l'unità a pavimento di nuova
concezione permette di produrre una più ampia gamma di pezzi, ma richiede anche una quantità di spazio invariata. Così la maggior parte delle fasi di lavorazione necessarie vengono eseguite da tutti e sei i lati, senza alcuna operazione di ribaltamento e così i giunti block house classici ora possono essere creati con facilità. Ad esempio, il blocco scanalature a coda di rondine e connessioni su entrambi i lati può essere creato rapidamente e facilmente lavorato su arcarecci e travi di colmo. Ciò non solo consente un più alto livello di precisione da raggiungere, ma aumenta anche la velocità di elaborazione e semplifica la gestione. Da non dimenticare la facilità in termini di maneggevolezza: la struttura non deve essere trasportata fuori, ruotata, e poi trasportata nuovamente. Esso viene realizzato nella stessa posizione in cui viene eseguita la lavorazione per gli altri lati del pezzo da lavorare. Questo garantisce un livello molto più elevato di accuratezza. Anche in questo caso, il ponte multifunzione Weinmann dà prova della sua versatilità: la gene-
Il ribaltatore in azione.
TECHNICA WEINMANN The complete timber work range Innovative new product developments by Weinmann
razione automatica del lavoro della struttura e il taglio del pannello è completamente automatizzato. L'enorme campo di applicazione rivela che il ponte multifunzione Weinmann WMS è un vero tuttofare. Dal lavoro di carpenteria classica alla produzione di caravan, la macchina può essere utilizzata per il fissaggio automatico (chiodatura, bloccaggio o anche avvitamento) e lavorazione (taglio, fresatura, foratura, marcatura, etichettatura, incollaggio e dimensionamento) della guaina. Inoltre, non solo elementi del telaio di legno possono essere trattati, anche materiali come ad esempio elementi sandwich possono essere prodotti facilmente ed efficacemente. I carpentieri apprezzano particolarmente la multifunzione a causa della sua versatile gamma di applicazioni, le ridotte esigenze di spazio e la facile maneggevolezza.
LINEA DI PRODUZIONE COMPACTPLUS
L'ultimo sviluppo è il ponte multifunzione per la produzione di lavoro della struttura semi-automatico. A questo scopo, la macchina può essere dotata di un sistema di arresto lavoro della struttura, fornendo all'operatore soste per un posizionamento esatto e consentendo la giunzione automatica di lastre e borchie. La cosiddetta linea di produzione Compact plus elemento è un ulteriore sviluppo della linea compatta collaudata e costituita da un ponte multifunzione, due tavole di montaggio e un tavolo di inquadratura. Esso consente la produzione efficiente di elementi a parete, così come il tetto, il pavimento e gli elementi timpano su un minimo di spazio. Il processo di produzione avviene molto più velocemente, e, inoltre, è necessario meno personale. Prima di tutto, le borchie e le piastre sono inchiodate insieme alla nuova unità per la generazione di lavoro della struttura. Così, attraverso il più alto grado di automazione più la tecnologia collaudata Weinmann, la fabbricazione di lavoro della struttura di alta precisione è garantita. Poi la guaina è
Movimentazione delle tavole.
posizionata e viene fissata e lavorata automaticamente con il ponte. Ora l'elemento viene avviato mediante tabelle di assemblaggio così il montaggio e l'isolamento può essere applicato. Successivamente, anche il secondo lato dell'elemento è chiuso ed elaborato. Il pretaglio del pannello è ora completamente automatizzato e la funzione completa di nidificazione è offerta anche con il WMS.
INNOVAZIONE PER I PRODUTTORI DI TELAI IN LEGNO, I CARPENTIERI E CHIUNQUE INTENDA LAVORARE PANNELLI DI GRANDI DIMENSIONI
Foratura, fresatura, inchiodatura, serraggio, tagli e la piena funzionalità in nesting: tutto questo è offerto da una sola macchina, indipendentemente dal profilo e dalle dimensioni del pannello. Il nesting può essere eseguito su un tavolo staffa con ventose o su una griglia tabella, a seconda delle esigenze del cliente. Il pannello è posizionato sul rispettivo tavolo ed elaborato in modo completamente automatico, rapido ed efficiente sul ponte multifunzione.
At the Ligna, once again Weinmann is going to present practical solutions for timber frame enterprises. As the only manufacturer who offers both solutions for beam processing and for element construction, Weinmann has enhanced its products in every field. These further developments make the machines even more versatile and more flexibly applicable, and they offer timber frame producers some much more accurate plus faster element production. Processing from six sides: More flexibility in beam processing through WBZ 160 powerSIX Today, numerous carpentries use the Weinmann carpentry machine that offers the highest capacity, the WBZ 160: this machine does not only open up countless processing options, but, at the same time, features a very high performance. But the Weinmann designers have made great effort once more: The newly developed underfloor unit enables an even greater variety of parts to be produced, but still only requires an unchanged low amount of space. So most processing steps required are performed from all six sides without any tilting operation - so classic block house joints can now be created with ease. For example, blocking grooves and dovetail connections on both sides can be created quickly and easily on purlins and ridge beams. This not only allows a higher level of precision to be achieved, but also increases the processing speed and simplifies handling. Not to be forgotten: The ease in terms of handling. The beam does not have to be transported out, rotated, and then transported in again. It is processed in the same position in which the processing is performed for the other work piece sides. This guarantees a much higher level of accuracy.
TECHNICA
WEINMANN
La lavorazione avviene in modo tale che solo una minima parte di sfridi viene prodotto. Questa nuova funzione consente al ponte multifunzione di prendersi cura di ulteriori compiti che altrimenti avrebbero dovuto essere eseguiti con una macchina diversa. Questo significa un enorme risparmio in termini di requisiti di spazio e di costi d'investimento per l'azienda.
30 ANNI DI WEINMANN E RENDIMENTO SUPERIORE DEL 30 PER CENTO
Nel 2015, Weinmann festeggia il suo trentesimo anniversario. In occasione di questo evento, ai clienti vengono offerte tre macchine in configurazione speciale. Il risultato è una performance molto più elevata.
PORTALE PER LEGNO MASSELLO: UN DISPOSITIVO AUTOMATICO CON SENSORE DI POSIZIONE
strutturalegno pagina 082
Una unità di nuova concezione per il portale per legno massello Weinmann consente il posizionamento automatico del pezzo. Il vantaggio: anche pezzi voluminosi e pesanti possono essere posizionati facilmente, rapidamente e con precisione per l'elaborazione. In tal modo, i contorni di pezzi ingombranti - ad esempio travi curve in legno lamellare - sono determinati. Un sensore di alta precisione per la misurazione dei contorni degli elementi grezzi determina il contorno che viene visualizzato sul monitor del pannello di controllo. Poi il set di dati è trasferito sull'elemento grezzo che viene elaborato di conseguenza. Again, the Weinmann multifunction bridge gives proof of its versatility: automated frame work generation and fully-automated panel cut. The huge field of application reveals that the Weinmann multifunction bridge WMS a real allrounder. From classical carpentry work to caravan production, the machine can be used for the automated fastening (nailing, clamping or also screwing) and processing (sawing, routing, drilling, marking, labeling, gluing and sizing) of the sheathing. Moreover, not only timber frame elements can be processed – materials like e.g. sandwich elements can be manufactured easily and efficiently. Carpenters esteem the multifunction bride particularly because of its versatile range of applications, its low space requirements and easy handling. Panel production line compactPLUS – automated frame work manufacturing The latest further development has capacitated the multifunction bridge to produce frame work semi-automatically. For this purpose, the machine can be equipped with a frame work stop system, providing the operator with stops for exact positioning, and enabling the automated joining of plates and studs. The so-called compactPLUS element production line is a further development of the well-proven compact line and consists of a multifunction bridge, two assembly tables and a framing table. It enables the efficient manufacturing of wall elements as well as roof, floor and gable elements on a minimum of space. The production process happens significantly faster, and furthermore less staff is required. First of all, the studs and plates are nailed together with the new unit for frame work generation. So through the higher degree of automation plus the proven Weinmann technology, manufacture of high-precision frame work is ensured. Then the sheathing is placed and gets fastened and processed automatically with the bridge. Now the element is turned by means of the assembly tables so fitting and insulation can be applied. Afterwards, the second element side is closed and
Il modello WBZ160. processed, too. Now fully automated panel precut and full nesting function are also offered with the WMS The innovation for timber frame producers, carpenters and anybody intending to process largesized panels: Drilling, routing, nailing, clamping, sawing and full nesting functionality – all this is offered by just one machine, irrespectively of contour and panel size. The nesting can be performed on a bracket table with vacuum suction cups or on a grid table depending on customer requirements. The panel is placed on the respective table and processed fully automatically, fast and efficiently by the multifunction bridge. The processing happens in such a manner that just a minimum of offcuts occur. This new function enables the multifunction bridge to take care of additional tasks which otherwise would have to be performed with a different machine. This means enormous savings in terms of space requirements and investment costs for your enterprise. Solid wood portal: Automatic positioning sensor device A newly developed unit for the Weinmann solid wood portal enables automatic work piece positioning. Its advantage: Even bulky and heavy work pieces can be positioned easily, quickly and accurately for processing. In doing so, the contours of bulky work pieces – for example bent glulam beams – are determined. A high precision sensor measures the contours of the raw elements, and the determined contour is displayed on the monitor of the control panel. Then the data set is laid on the determined raw element which gets processed accordingly. 30 years of Weinmann– 30 % higher performance In 2015, Weinmann performs its 30th anniversary. On the occasion of this event, the customers are offered three edition machines featuring significant time savings. The outcome of this is a much higher performance.
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010 ottobre 2015
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