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ISSN 2283-7213
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Sistema Serramento
Connecting Global Competence
Il futuro dell’edilizia
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SistemaSerramento numero tredici anno duemilasedici mese ottobre editrice webandmagazines.r.l.
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SistemaSerramento numero tredici anno duemilasedici mese ottobre
2 COLOPHON 4SOMMARIO 7EDITORIALE QUADRI DI LUCE di Sonia Maritan
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exhibition EUROBOIS LIONE FRANCIA di Beatrice Guidi
exhibition BAU MONACO DI BAVIERA GERMANIA LA FIERA DEGLI ARCHITETTI
Dal 16 al 21 gennaio a Monaco di Baviera si terrà il Bau, Salone Internazionale di Architettura, Materiali e Sistemi, che in 17 padiglioni suddivisi per materiali, prodotti e tematiche, secondo la formula ormai consolidata, renderà maggiormente identificabili le innovazioni. Le quattro categorie merceologiche ben definite, costituiranno, infatti, i temi conduttori e saranno: progettazione, costruzione e gestione digitali; abitare e costruire 2020; facciate intelligenti ed edifici intelligenti. di Sonia Maritan
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OUTLOOK ...E LUCE FU
Precise indicazioni ministeriali riguardo il Decreto Requisiti Minimi in edilizia sono state emesse sotto forma di FAQ e pubblicate sul sito del Ministero Sviluppo Economico: queste vanno nella quasi totalità dei casi nella direzione auspicata dalle Associazioni di categoria del settore serramento, semplificando il lavoro delle PMI che vivono di piccoli interventi e che saranno alleggeriti da una burocrazia chiara e snella. di Samuele Broglio
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INNOVATION
LE DIVERSE COMPOSIZIONI DEL FRAMELESS
La Falegnameria di Broglio continua a percorrere la strada del serramento “minimal”, per il settore legno si tratta anche di una sfida perché i produttori di serramenti in alluminio sono molto più facilitati nell’ottenere sezioni sottili, con Vista FF a battente: il nuovo arrivato con un nodo centrale di 55 mm (FF da FiftyFive), che amplia la collezione Vista, ormai una vera e propria famiglia di prodotti “minimal”. di Sonia Maritan
EUROBOIS 2016: SUCCESSO ANNUNCIATO
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INTERVIEW
CAMBIO DELLA GUARDIA di Pietro Ferrari
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CONVENTION
RISPARMIARE È UN DOVERE
Il convegno, organizzato da ACMI (Associazione Italiana Chiusure Industriali e Residenziali) in collaborazione con FINCO (Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi e Opere Specialistiche per le Costruzioni), con il Patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha luogo a Roma, il 17 giugno 2016, presso la sede ENEA. Il progetto è articolato, gli obiettivi sono ambiziosi… di Alessio Santucci
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TREND CINA IL SISTEMA PORTE E FINESTRE IN CINA
Gli ultimi quindici anni hanno testimoniato una grande crescita del mercato immobiliare cinese e secondo le statistiche, gli edifici residenziali e quelli commerciali recentemente completati in Cina misurano un totale di circa 1.030 milioni di metri quadrati ogni anno per le superfici di finestre e porte, questo rende il mercato cinese quello più promettente del prossimo decennio. di Pietro Ferrari
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INTERVIEW
IL LEGNO CAMBIA FACCIA
Giovani imprenditori scelgono il legno. Da ventennali rivenditori di marchi rispondenti a precisi standard tecnici e qualitativi, diventano produttori di serramenti lignei, finestre di cui stanno adornando la nostra capitale, fregiandosi del sigillo qualità Casaclima. È una scelta precisa di qualità di prodotto e di contributo verso l’ambiente. Una dibattuta tavola rotonda sul tema apre la nostra visita alla Dear, per poi concentra sull’impianto produttivo, firmato Weinig, che ha dato vita al disegno di Alberto De Amicis e Fabrizio Catinari. Molti i dettagli tecnici della finestra Dear che, come la giunzione meccanica, hanno coinvolto i tecnici della Weinig nella progettazione Conturex apportando innovazione al concetto stesso di finestra lignea! di Sonia Maritan
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INTERVIEW GREGORI IN LEITZ
Siamo alla Leitz con Giovanni Gregori, dal ’77 nel settore e attualmente responsabile Vendite Leitz Italia e Costruttori Macchine, il suo trascorso nelle macchine traspare da ogni parola e sono molti quelli che lo cercano per farsi consigliare la soluzione giusta, sanno che lui la troverà grazie alle esperienze del passato! La sua ampia visione, che in Leitz abbraccia tutti i settori, ci porta a immaginare anche il futuro venditore di utensile, che dovrà diventare una figura sempre più tecnica. di Sonia Maritan
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INTERVIEW
LA “QUARTA DIMENSIONE” SI TOCCA
In visita alla Metalsigma, alta tecnologia per progettare l’involucro edilizio e navale: la stampa digitale e i prodigi dell’alluminio raccontati da Adriano Capuozzo. Un ingegnere che ci porta a visitare il reparto produttivo, negli uffici tecnici a vedere i prototipi tridimensionali e con le sue parole ci avvicina al mondo lucente dell’alluminio che si esplica qui in molti prodotti: forniture navali, serramenti, coperture e frangisole, facciate continue, respiranti e ventilanti. di Sonia Maritan
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INTERVIEW
BACKSTAGE DI UN CAMBIAMENTO
Gli ultimi quindici anni hanno testimoniato una grande crescita del mercato immobiliare cinese e secondo le statistiche, gli edifici residenziali e quelli commerciali recentemente completati in Cina misurano un totale di circa 1.030 milioni di metri quadrati ogni anno per le superfici di finestre e porte, questo rende il mercato cinese quello più promettente del prossimo decennio. di Sonia Maritan e Mauro Zamberlan
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FEEDBACK
INARRESTABILE INNOVAZIONE
Mutuando la genialità di Albert Einstein e la sua “Teoria della relatività” anche la variabile del tempo diventa trascurabile e, di fatto, nell’Era della “rete” questo assioma diviene più attuale che mai! Rispetto alle diverse pubblicazioni inerenti l’Exhibition Fensterbau Frontale e l’HolzHandwerk, ci ritroviamo infatti, in un balzo ad aver attraversato 6 mesi, senza soluzione di continuità fra gli inserti introdotti sul web e l’ampia trattazione inserita nello scorso numero 12 di Sistema Serramento. Accade, perché proseguiamo a più riprese, prima, durante e dopo le fiere di settore a riportare ai lettori la nostra raccolta di “perle”. D’altra parte il dialogo con le aziende continua sempre, e pensiamo meriti questa II parte con 5 interviste che ci raccontano in concreto come si muove il mercato. di Pietro Ferrari, Sonia Maritan e Monica Zani
056 IMTS 057 HORNSCHUCH 058 COIMA IMPIANTI 059 FOM INDUSTRIE 061 HOFFMANN 062 RENOLIT 063 UNIFORM
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IDENTIKIT
CONTROLLO SOLARE SEMPLICE ED EFFICACE
I nuovi sistemi oscuranti Roverplastik rispondono a tutti i requisiti del comfort e del risparmio energetico e sono progettati in conformità al D.M. 26/06/2015 che ha introdotto un limite sull'energia solare che entra dalle aperture orientate sui lati estsud-ovest delle abitazioni. di Roberta Bocca
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IDENTIKIT
IL SERRAMENTO D'ORO
"Posa Gold" con prodotti in mappatura Leed è il nuovo progetto Mungo per il mondo del serramento: un sistema completo di montaggio qualificato che offre ai professionisti del settore una selezione di prodotti specifici e certificati per l’installazione, lasigillatura e l’isolamento termico dei serramenti. di Monica Zani
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IDENTIKIT
MENO INGOMBRO PIÙ FUNZIONALITÀ
La continua evoluzione tecnica aumenta esponenzialmente la diffusione della zanzariera plissettata più sottile del mondo che grazie all’assenza di molle di richiamo facilita il passaggio. di Danilo Pierucci
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IDENTIKIT
RISPARMIARE È UN DOVERE
Agostini Group offre al mercato finestre esteticamente valide e nel contempo capaci di diventare fonte di risparmio. Una risposta chiara alla crescente domanda di efficienza energetica in edilizia che viene dall’Europa. di Monica Zani
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IDENTIKIT
UNA FINESTRA SULL'INVERNO Alta qualità da Mobart Ben.
IDENTIKIT
UNA PORTA PER OGNI STILE
Bertelè definisce la porta come complemento d'arredo su misura. di Cinzia Russo
di Alessio Santucci
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contatti
Fiera di Verona
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9-12 Febbraio February 2017 Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia International trade fair on the uses of wood in construction Edilizia
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EDITORIALE di Sonia Maritan
ESALTANTE INNOVAZIONE
«Non è cambiato il modo di costruire le facciata, è cambiato il modo di concepire un edificio rispetto anche solo a quindici anni fa – ci dice Adriano Capuozzo dalla Metalsigma –. Oggi si va verso net zero, cioè il fabbisogno energetico dell’edificio deve essere quanto meno pari a quello che l’edificio stesso riesce a produrre: consideriamo che è nell’involucro che separa l’interno dell’edificio dall’esterno e nelle sue aperture che si concentra la quota maggiore di consumo energetico». L’alta tecnologia che si respira in questa azienda, per progettare l’involucro edilizio ma anche quello navale, dà la misura di quale sia il calibro di aziende come questa nell’ambito del serramento in alluminio. «Per realizzare una finestra così, non è possibile prendere le barre, tagliarle e verniciarle, perché nel taglio la corrosione salina trova un punto in cui intaccare la struttura, quindi ogni pezzo deve essere tagliato, lavorato e, solo poi, verniciato e sottoposto a ossidazione 20 micron». Oggi, si deve poter contare su sistemi con tagli termici efficientissimi, ma, nello stesso tempo si è passati da sistemi molto solidi e corposi a sistemi più compatti, e in questo senso le nuove leghe di alluminio sono efficientissime nel contenere gli spessori dell’involucro edilizio, mantenendo o aumentando i livelli prestazionali. Lo stesso progetto viene portato avanti anche con il legno, come dimostra la proposta de La Falegnameria di Guglielmo e Samuele Broglio con il loro "frameless". Sul fronte del legno, un’altra azienda degna di nota è la Dear. Qui, Fabrizio Catinari ci dice in merito all’esigenza di voler verniciare il prodotto interamente: «Non utilizziamo colla, ma un assemblaggio meccanico perché la parte verniciata non si può incollare. I raggi minimi perché la vernice aderisse sono stati presi in considerazione, siamo comunque fra quelli che lavorano l’angolo più minimale: di due millimetri. Il nostro è un prodotto in controtendenza». La tendenza del minimal è quindi ampiamente riscontrata e d’altra parte è un tema che abbiamo già sviscerato anche nei numeri precedenti, si aggiungono però via via quei “tasselli temporali” che nel nostro peregrinare fra aziende ed eventi raccogliamo, che a ogni incontro aggiungono qualcosa della sorprendente ed esaltante innovazione che le aziende italiane sanno mettere dentro i loro prodotti! Restando, in tema di minimal, Franco Tenzon ricorda: «abbiamo presentato una porta finestra con apertura verso l’esterno che ha la particolarità di avere le cerniere a scomparsa e ha delle sezioni molto strette, l’anta è di quaranta millimetri, ed è esteticamente un prodotto molto elegante». Giovanni Gregori, in rappresentanza della Leitz Italia, ci ricorda dal suo ampio osservatorio, che vaglia tutti i settori, compreso il non-legno, che: «nella creazione del serramento ligneo risiede la massima complessità». Eppure, è interessante vedere come oggi ci siano aziende in controtendenza come la Dear, che propongono una finestra in legno sempre più performante e tecnica che potrebbe segnare il ritorno del consumatore al legno, penalizzato da un passato di finestre fatte male. Alberto De Amicis, afferma «chiunque può proporre qualunque cosa, ma il caso paradossale è quello dei rivenditori specializzati nel legno che non riescono a vendere ai propri clienti infissi e serramenti in legno, ma li vendono in pvc». Certo, è sensato puntare alla qualità e alla specializzazione, anche nella vendita. Dal canto loro, Tomas e Cristian Zuani ci raccontano che i primi tentativi di proporre al mercato nordamericano, che ha altre esigenze, qualcosa di preconfezionato e proveniente dall’esperienza europea è fallito: «capita che anche i costruttori di macchinari italiani debbano personalizzare la loro offerta, questo lo notiamo spesso vedendo programmazioni e cicli operativi fra loro diversi e molto complessi». Ci sembra quindi di poter dire che la capacità di customizzare venga poi premiata anche sul mercato globale. Riguardo il mercato estero è interessante, in tema di serramento in pvc, la proposta di Renolit, di cui ci ha parlato Luca Gottardi: «tutte le pellicole di nostra produzione sono state concepite con una tecnologia che agisce su tutta la struttura come uno scudo protettivo, regalando al serramento una maggiore longevità. Inoltre, proponiamo il servizio di riparazione del serramento rivestito in pvc interamente eseguito in loco, ottenendo così un grande risparmio di tempo e costi». Anche la Hornschuch, per creare un coordinamento cromatico e abbinare porta d’ingresso, garage e finestra, propone una pellicola per esterni applicata su profili e pannelli, che «permette una riduzione di temperatura sul prodotto finito notevole» afferma Ettore Vaninetti. Si coglie in generale una ventata diversa “aprendo queste finestre”, c’è più cura e amore verso di esse: forse possiamo cominciare a sperare che un giorno, non troppo lontano, il consumatore finale possa accostare il serramento alla vasca idromassaggio dei suoi sogni? Sarebbe ora, ma dipenderà da noi! Dalla Cina, arriva un messaggio altrettanto incoraggiante, sarà necessario sostituire tutte le finestre di basso livello installate nel corso degli ultimi decenni, e questo passo renderà il mercato cinese quello più promettente del prossimo decennio. Nella scelta dei serramenti dovranno essere privilegiate soluzioni tecniche ispirate alle esigenze di riduzione dei consumi, manutentibilità, durabilità, sicurezza oltre alla facilità d’uso e bisognerà guardare sempre più a soluzioni manifatturiere che siano “service oriented”, in modo da rendere maggiormente sensibili i clienti verso un valore aggiunto, valore che ci riporta ai prodotti innovativi che arrivano dalle aziende!
SistemaSerramento 007
EXHIBITION EUROBOIS LIONE FRANCIA di Beatrice Guidi www.eurobois.net Florence Mompo, direttrice del Dipartimento Edilizia - Legno/Energia.
EUROBOIS 2016: SUCCESSO ANNUNCIATO A circa un mese dall'apertura della mostra, sono già 300 gli espositori e i marchi che hanno confermato la loro presenza in fiera. Nei quattro giorni di apertura Eurobois offrirà una vetrina del settore legno su oltre 25.000 metri quadrati di superficie con oltre 20.000 visitatori professionali, francesi e internazionali, previsti. Questa edizione 2016 segnerà un punto di svolta, con una forte presenza dei grandi nomi nazionali e internazionali che presenteranno i loro prodotti e per alcuni di loro le innovazioni in prima mondiale.
In queste pagine alcune immagini della precedente edizione di Eurobois.
008 SistemaSerramento
Tra le ultime adesioni: • KRONO SYSTEM, azienda italiana produttrice di semilavorati per arredamento, specializzata nella produzione di componenti per mobili. • LEITZ, azienda altamente tecnologica specializzata nella produzione di utensili per la lavorazione del legno, del legno massiccio, di materiali derivati dal legno e del PVC. • NP SAS ROLPIN, produttore da più di 40 anni di legno compensato di pino marittimo, di resine fenoliche e carte impregnate. • QAMA, azienda francese di accessori per mobili.
• WEINIG, uno dei leader mondiali di macchine e sistemi per la lavorazione del legno massiccio e materiali derivati che esporrà su una superficie di circa 450 metri quadrati. Per Florence Mompo, direttrice del Dipartimento Edilizia-Legno/Energia, Eurobois 2016 rappresenta il futuro del settore e una pietra miliare per lo stesso: "Questa edizione 2016 consolida Eurobois come l'evento europeo del settore, in alternanza con la Ligna di Hannover. Possiamo dire che Eurobois 2016 segnerà un punto di svolta e che il successo che noi percepiamo sarà anche quello di un intero settore. Abbiamo appena aperto le iscrizione agli operatori professionali e il successo è confermato. Abbiamo registrato le adesioni di francesi, svizzeri, italiani, ma anche di molti altri paesi ...un segnale positivo per la filiera e un vero e proprio segno di fiducia da parte degli operatori del mercato".
re la domanda dei visitatori professionali. Eurobois 2016, organizzato al centro dell'Europa e nel cuore della più importante regione francese per la trasformazione del legno, approfitta di una posizione geografica unica, vista la vicinanza con i mercati del Sud Europa e del Nord Africa. Una rete di agenti internazionali attivi sul territorio ha consentito inoltre di mobilitare molti dei protagonisti del settore nei vari Paesi (Spagna, Europa dell'Est, Italia, Maghreb, Portogallo, Svizzera, ecc). Sono state attivate delle partnership con le varie associazioni di categoria dei vari mercati, come AFEMMA-l’Associazione spagnola del legno, la fiera italiana Xylexpo o il gruppo del legno croato, Croatian Wood Cluster, aprendo con ancora più forza Eurobois sui mercati stranieri. Le azioni di comunicazione e promozione permetteranno inoltre di amplificare i visitatori internazionali della manifestazione.
EUROBOIS 2016: IL PUNTO SULL’INTERNAZIONALITÀ Quest'anno il salone colpisce positivamente per la presenza di espositori internazionali, con oltre il 40% di aziende registrate fino a oggi. In questo modo, più di 15 paesi esteri saranno presenti alla manifestazione e offriranno un quadro rappresentativo delle dinamiche del settore in Europa. Questa dimensione internazionale, spinta da nuove ambizioni, risponde agli impegni assunti da parte dell'organizzazione del salone per soddisfa-
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EXHIBITION BAU MONACO DI BAVIERA GERMANIA di Sonia Maritan www.bau-muenchen.com
LA FIERA DEGLI ARCHITETTI Dal 16 al 21 gennaio a Monaco di Baviera si terrà il BAU, Salone Internazionale di Architettura, Materiali e Sistemi, che in 17 padiglioni suddivisi per materiali, prodotti e tematiche, secondo la formula ormai consolidata, renderà maggiormente identificabili le innovazioni. Le quattro categorie merceologiche ben definite, costituiranno, infatti, i temi conduttori e saranno: progettazione, costruzione e gestione digitali; abitare e costruire 2020; facciate intelligenti ed edifici intelligenti.
Presentato alla stampa il 14 settembre a Milano, dal Direttore del Bau Markus Sporer, Davide Galli, Rappresentante ufficiale in Italia di Monacofiere e dall’Ingegner Dante Baldelli, in rappresentanza dell’istituto ift Rosenheim per l’Italia, il Bau, Salone Internazionale di Architettura, Materiali e Sistemi, con circa 185.000 metri quadrati di superficie espositiva coprirà i 17 padiglioni e l’intero centro congressi, uno spazio equivalente a 25 campi di calcio, e per il Bau 2019 ci saranno due padiglioni in più, ora
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in costruzione. Intanto, il Bau 2017 si occuperà di quattro tematiche principali, decisive per il futuro dell’edilizia: progettazione, costruzione e gestione digitali; abitare e costruire 2020; facciate intelligenti ed edifici intelligenti. Molte aziende espositrici proporranno interventi e soluzioni all’insegna di queste tematiche. Nei forum e nei convegni, architetti, ingegneri edili e sviluppatori di progetti illustreranno e tratteranno gli stessi argomenti da diversi punti di vista. E, infine, le mostre speciali in programma a Bau offriranno esempi concreti di
prodotti e progetti legati ai temi in primo piano. Numerose le categorie di visitatori: progettisti, investitori, edilizia/costruzioni, commercianti, ricerca, formazione e specializzazione. In particolare, rispetto la prima categoria, nel 2015 si registrarono 165.000 studi di architettura e per la terza volta consecutiva l’anno scorso il Bau ottenne dagli architetti il riconoscimento di “Salone più popolare”, nell’ambito dell’Architects Darling® Award, confermando di rappresentare la fiera più importante del settore per gli architetti. Il Bau è, in effetti, l’unica fiera generalista che nella sua completezza propone qualunque materiale edile presente sul mercato (tranne la ceramica, storicamente molto presente, che è invece drasticamente diminuita), oltre ad essere la vetrina delle innovazioni. A proposito di innovazioni, l’istituto ift Rosenheim emette un migliaio di certificazioni di prodotto all’anno per le aziende e di queste, l’Italia, dopo la Germania, è il Paese che ne effettua maggiormente presso l’istituto, come ci ricorda l’Ingegner Dante Baldelli.
In queste pagine alcuni momenti dell’edizione del Bau 2015, Salone Internazionale di Architettura, Materiali e Sistemi. A fianco alcuni scatti della presentazione dell’edizione 2017 alla stampa, invitata per l’occasione a Larte di Milano, al tavolo dei relatori: da sinistra a destra, l’interprete, Davide Galli, Rappresentante ufficiale in Italia di Monacofiere, il Direttore del Bau Markus Sporer e l’Ingegner Dante Baldelli in rappresentanza dell’istituto ift Rosenheim per l’Italia.
PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE DIGITALI L’edilizia e soprattutto le tecniche di costruzione si stanno evolvendo a ritmi vertiginosi. Dopo aver seguito per secoli regole immutabili, nell’ultimo decennio l’innovazione tecnologica ha introdotto da un lato una quantità infinita di prodotti intelligenti e dall’altro nuove forme di (ri)produzione architettonica. L’adozione di processi di progettazione e produzione mutuati dall’industria automobilistica e metalmeccanica consente oggi di fabbricare prodotti in serie o in piccoli lotti, anche di un solo pezzo. È possibile realizzare componenti su misura con livelli di precisione e qualità per ora riservati a progetti pilota particolarmente innovativi. Ma nell’architettura del futuro questa tecnologia digitale, di cui oggi si intravedono solo i tratti principali, definirà nuovi standard. La fabbricazione assistita da computer (CAM), dal progetto, passando per la logistica del cantiere e la gestione dell'edificio, fino al riciclo, cela enormi potenzialità economiche per l'edilizia e solide garanzie di affidabilità e sicurezza per progettisti, costruttori, utilizzatori, gestori e riutilizzatori. Nel contesto di questi cambiamenti ampi e profondi nel mondo delle costruzioni e di una cultura edilizia necessariamente nuova e finora sconosciuta, la gestione dei processi e lo sviluppo di nuovi processi diventeranno sempre più importanti. Ma chi definisce questi processi? In che modo opzioni tecnologiche tuttora imperscrutabili potranno essere raccolte in un unico modello di qualità, strutturate e integrate nella catena di creazione del valore dell’industria edilizia? E quali sono i vantaggi e i rischi di una catena di progettazione,
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ne debba mai preoccupare, neanche quando rientra da una vacanza. Le porte si apriranno automaticamente quando ci si avvicina e si chiuderanno a chiave quando si lascia l’appartamento o l’edificio. Le luci si accenderanno prima ancora che il sensore di movimento sia scattato, la cassetta della posta invierà un SMS per segnalare l'arrivo di nuova corrispondenza e la lavatrice partirà nell'orario con la tariffa elettrica più conveniente. Sempre che esistano ancora tariffe elettriche negli edifici intelligenti del futuro, che puntano all'autarchia energetica. L’edificio stesso diventerà parte integrante dell’Internet of Things, costantemente collegato con i suoi abitanti e il resto del mondo.
costruzione e gestione completamente digitalizzata? Sono queste le domande più “calde”. EDIFICI IN RETE CHE PUNTANO ALL'AUTARCHIA ENERGETICA La digitalizzazione e il collegamento in rete di tutti gli impianti di un edificio consentono enormi miglioramenti sul fronte del risparmio energetico, senza i quali sarebbe impossibile raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 fissati dalla politica. In futuro gli impianti di gestione e controllo degli edifici saranno in grado di prevedere i comportamenti degli abitanti. Collegando le abitudini di mobilità degli abitanti, il fabbisogno energetico degli edifici e le condizioni ambientali di meteo, irraggiamento solare e consumi temporanei di corrente (ad esempio per il funzionamento degli elettrodomestici), si potranno sfruttare margini di ottimizzazione con un livello di complessità finora impensabile. Al tempo stesso sta crescendo una nuova generazione di persone per le quali sarà assolutamente normale fare affidamento su questa tipologia di servizi digitali. Questa generazione scoprirà nuovi aspetti importanti come il comfort e la sicurezza. Un “edificio intelligente” offre da questo punto di vista molto di più rispetto a 25 anni fa, quando la digitalizzazione e la domotica erano solo agli inizi. In futuro la temperatura dei locali potrà essere mantenuta su livelli ideali senza che l'abitante se
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FACCIATE INTELLIGENTI COME GUSCI MULTIFUNZIONALI Facciate, strutture portanti, materiali e funzioni protettive sono sempre stati elementi strettamente integrati fra loro. Nel corso dei secoli la facciata ha sempre rappresentato l’immagine della struttura dell’edificio sottostante. Ne esprimeva l’utilizzo e forniva informazioni sui suoi proprietari, sul loro stato sociale, sulla loro ricchezza e, non da ultimo, sulla loro sensibilità estetica. Questa concezione della facciata è oggi cambiata radicalmente. Le facciate sono diventate “gusci
multifunzionali” innovativi che devono rispondere a esigenze complesse. L’evoluzione tecnologica dell’edilizia svolge un ruolo essenziale per la crescente diffusione di edifici con involucri sempre più intelligenti e complessi. Architetti, progettisti e produttori di materiali per l’edilizia sono chiamati a tenere conto di questa evoluzione. La protezione contro la pioggia e le intemperie è solo la funzione principale dell'involucro di un edificio. A questa si aggiunge ora l’efficienza energetica, alla quale la facciata contribuisce in misura rilevante, con sistemi di controllo automatizzati che garantiscono il benessere degli abitanti. Sostenibilità e riciclabilità sono ulteriori esigenze imprescindibili, così come la climatizzazione con elementi termoattivi e l’impiego del fotovoltaico. L’involucro del futuro sarà una facciata multimediale, che interagisce con l’utilizzatore e il contesto urbano e introduce nuovi modelli di leasing. VERSO IL 2020: ABITARE E COSTRUIRE NELLA CITTÀ PRODUTTIVA Già oggi sono visibili le direttrici di sviluppo delle città e dei comuni dei prossimi 25 anni. Ciò che costruiamo oggi definisce il contesto dell’edilizia residenziale e lavorativa dei prossimi decenni. In futuro, vita privata e lavoro saranno sempre più strettamente integrati e si svolgeranno in diversi
luoghi, con diverse modalità, all'insegna della massima flessibilità. Già oggi gruppi di lavoro temporanei collaborano a progetti comuni con scadenze precise in spazi di co-working. In futuro il lavoro non sarà più legato a una sede fisica dell’azienda e questo produrrà anche un cambiamento nel concetto di mobilità. La qualità degli spostamenti non sarà più legata solo alla velocità e alla distanza, ma sempre di più alla vicinanza e alla silenziosità. E questo obiettivo si può ottenere solo se, a volte, abitazione e luogo di lavoro coincidono. Ben presto l’industria edilizia sarà in grado di costruire 400.000 case e oltre in un anno. Entro pochi anni questa enorme capacità darà vita a un concetto integrato di città produttiva, la città dove abiteremo e lavoreremo nel XXI secolo. MOSTRE SPECIALI A BAU 2017 Accanto alle presentazioni degli espositori, i temi principali di BAU 2017 (Facciate intelligenti – Progettazione, costruzione e gestione digitali – Edifici connessi in rete – Costruire e abitare nel 2020) saranno trattati e illustrati in mostre speciali e forum, da punti di vista e angolazioni differenti. Per queste iniziative BAU ha collaborato con partner prestigiosi. Ecco una rapida rassegna. Costruire nel 2020: Dall’efficienza energetica all’efficacia dei prodotti La società tedesca per l’edilizia sostenibile DGNB (Deutsche Gesellschaft für Nachhaltiges Bauen) organizza una mostra sul tema “Costruire e abitare nel 2020”, incentrata sui temi della piena integrazione e dell’efficacia dei prodotti. La direttiva europea prevede che i nuovi edifici debbano essere costruiti come strutture a consumo energetico pressoché nullo. L’efficienza energetica dell'intero ciclo produttivo diventa così un argomento di vendita importante anche per le aziende costruttrici e produttrici. Allo stesso modo acquisiscono importanza tutti gli aspetti legati alla sostenibilità: durevolezza, costi di ammortamento, riciclabilità, comfort e salute. Questa rassegna mostra come tutti questi valori possano essere ottimizzati. Fraunhofer CityLaboratory Edifici che rispondono pienamente alle esigenze dei loro utilizzatori e al tempo stesso garantiscono efficienza energetica e sostenibilità. Facciate intelligenti con proprietà che influiscono positivamente sulla climatizzazione dei locali e fungono da fonti di energia. Città che, grazie a metodi intelligenti di riciclo e trattamento, non producono più rifiuti né acque nere, realizzando un ciclo chiuso di tutte le materie. Queste visioni future si concretizzeranno nella mostra speciale “StadtLabor” (Laboratorio Urbano) organizzata da FraunhoferAllianz Bau. 14 istituti Fraunhofer mostreranno i
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Edilizia intergenerazionale 2.0 Come cambia l’edilizia residenziale Sempre nell’ambito del tema “Costruire e abitare nel 2020”, la società tedesca di gerontotecnica GGT (Deutsche Gesellschaft für Gerontotechnik®) presenterà un esempio di edificio concepito su misura per una determinata generazione. La mostra intitolata "Come cambia l'edilizia residenziale" si rivolge invece in particolare al mondo immobiliare. L’idea di fondo è garantire maggiore comfort e benessere in tutte le fasi e le età della vita. Un immobile concepito per determinate generazioni non offre solo un ambiente senza barriere architettoniche, ma anche comfort per tutti gli utilizzatori. Come verrà dimostrato in questa presentazione ricca di soluzioni interessanti, queste esigenze possono essere soddisfatte sia nei nuovi edifici sia in quelli esistenti e ristrutturati.
IL BAU IN BREVE BAU, Salone Internazionale di Architettura, Materiali e Sistemi, è la manifestazione più grande e importante del settore. La prossima edizione di BAU avrà luogo dal 16 al 21 gennaio 2017 presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera. Al Salone sono attesi circa 2.000 espositori da una quarantina di Paesi e oltre 250.000 visitatori da tutto il mondo. Su una superficie di 180.000 m (il quartiere espositivo segna da anni il tutto esaurito), Bau presenta architettura, materiali e sistemi per l’edilizia industriale, commerciale e residenziale, e per l’arredo di interni, sia per le nuove costruzioni sia per l’edilizia esistente. La fiera è l’unico evento al mondo che, ogni due anni, riunisce i leader del settore in una rassegna completa e trasversale a diversi comparti. Con la presenza di oltre 60.000 progettisti, Bau è anche il più grande salone specializzato al mondo per architetti e ingegneri. L’offerta merceologica è suddivisa per materiali edili, settori produttivi e tematici. L’offerta del salone è completata da un ricco programma di eventi collaterali, fra cui forum di alto livello con esperti da tutto il mondo.
Quality follows function La progettazione e la costruzione di edifici ed elementi costruttivi diventano sempre più complesse e differenziate. Non esiste più un materiale o un componente adatto a tutti gli scopi: per ogni applicazione bisogna tenere conto di esigenze e requisiti specifici. In questa mostra speciale, l’istituto ift Rosenheim fornirà indicazioni sull’impiego di componenti in relazione all’obiettivo specifico e alle necessità dell’utente. Gli esempi comprendono scuole, case di cura, edifici pubblici, strutture di sicurezza, edilizia agevolata e costruzioni residenziali di fascia alta. La mostra ruoterà attorno al concetto di “Qualità orientata all’applicazione” e ai suoi effetti in termini di sicurezza e costi.
LA FIERA DI MONACO Messe München, con i suoi circa 40 saloni dedicati a beni di investimento, beni di consumo e nuove tecnologie nella sola piazza di Monaco di Baviera, è uno dei principali organizzatori fieristici al mondo. Oltre 30.000 espositori e circa due milioni di visitatori partecipano ogni anno alle manifestazioni presso il Centro Fieristico, il Centro Congressi Internazionale (ICM) e il Centro Espositivo MOC. Inoltre, Messe München organizza saloni specializzati in Cina, India, Turchia, Sudafrica e Russia. Con diverse consociate estere in Europa, Asia e Africa e oltre 60 rappresentanze straniere, che offrono i loro servizi in più di 100 Paesi, Messe München dispone di un’organizzazione su scala mondiale.
risultati più recenti dell'attività di ricerca e sviluppo dedicata ai centri urbani, proponendo soluzioni per il futuro delle nostre città.
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OUTLOOK di Samuele Broglio
...E LUCE FU
Precise indicazioni ministeriali riguardo il Decreto Requisiti Minimi in edilizia sono state emesse sotto forma di FAQ e pubblicate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico: queste vanno nella quasi totalità dei casi nella direzione auspicata dalle Associazioni di categoria del settore serramento, semplificando il lavoro delle PMI che vivono di piccoli interventi e che saranno alleggerite da una burocrazia chiara e snella. Nell'ultimo articolo apparso a mio nome su questa rivista ho deprecato i perniciosi effetti provocati dall'informazione disinformata che negli ultimi mesi si è sviluppata attorno al Decreto Requisiti Minimi in edilizia, pubblicato a giugno dello scorso anno, segnalando inoltre l'impossibilità di dare una reale e corretta lettura di tale decreto in assenza di precise delucidazioni ministeriali; ora tali delucidazioni sono giunte sotto forma di FAQ pubblicate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico e quindi è possibile trattare l'argomento senza timore di commettere errori interpretativi, che potrebbero indurre il lettore a comportamenti non in linea con gli obblighi del decreto e/o con la sua interpretazione ufficiale. Dirò subito che le risposte ministeriali vanno nella quasi totalità dei casi nella direzione auspicata dalle Associazioni di categoria del settore serramento, le quali dopo un duro lavoro svolto in assoluto concerto hanno avuto la soddisfazione di vedere accolte le loro proposte dalle autorità competenti. Veniamo quindi a trattare gli argomenti più importanti per gli operatori del settore serramentistico. VALORE DI G_GL+SH Su questo aspetto, nei mesi passati, le interpretazioni si sono sprecate, ma tutte senza eccezione alcuna (quindi anche quelle avanzate dallo scrivente) erano solo e unicamente opinioni personali essendo in assenza di una posizione ufficiale. Era comunque evidente l'inapplicabilità del decreto stante una sorta di infrazione “a tre stadi” delle
norme europee che impediva il contemporaneo soddisfacimento della legge nazionale e della legislazione europea, infrazione dovuta al fatto che in assenza di equiparazione formale tra le due legislazioni in un solo colpo un prodotto sottoposto a Marcatura CE veniva chiamato con un nome diverso da quello armonizzato (i serramenti venivano chiamati componenti finestrati), una caratteristica presente in norma veniva chiamata con nome un diverso da quello armonizzato (la trasmissione di energia solare diretta veniva chiamata g_gl+sh in luogo di g_t o g_tot) e inoltre le modalità di calcolo venivano variate rispetto a quelle armonizzate (calcolo con soli “ombreggianti” come da UNI TS 11300 in luogo del calcolo con ogni tipo di oscurante come previsto dalle norme europee). Ora le FAQ ministeriali dirimono ogni questione e allineano perfettamente la legislazione nazionale con la normazione europea, in quanto nella FAQ n°2.34 si conferma che “Nel caso di sostituzione delle chiusure tecniche trasparenti ...il requisito sul fattore di trasmissione solare totale g_gl+sh può essere inteso come limite sul parametro trasmittanza energetica solare totale g_t (sinonimo g_tot) definito a livello delle norme tecniche armonizzate...”. Ciò in pratica significa che valgono procedure e dichiarazioni di cui alla norma di riferimento e che quindi non sono assolutamente necessarie dichiarazioni personali più o meno autocostruite, riferite al parametro g_gl+sh ma sarà sufficiente la Marcatura CE del serramento (si noti, del serramento magari completo di oscurante se integrato, e non dell'oscurante da solo,
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in quanto il Ministero fa chiaramente riferimento alla chiusura trasparente), riportante il valore del parametro g così come previsto dal punto 4.13 della norma UNI EN 14351-1; l'unica differenza rispetto a quanto fatto oggi, dove solitamente si indica il valore del vetro al netto di ogni apporto di oscuranti/ombreggianti integrati, sarà quella di dichiarare in Marcatura CE anche il valore del serramento completo di oscurante come comunque previsto, anche se non in maniera del tutto chiara, dalla già citata norma di riferimento. Qualora poi si effettui una mera sostituzione di serramenti e nell'edificio siano già presenti oscuranti (antoni, avvolgibili, persiane) precedentemente installati, la dichiarazione del valore g non sarà nemmeno necessaria in quanto, come recita la FAQ n°2.36, “In presenza di chiusure oscuranti ...si considera automaticamente soddisfatta la verifica dei valori limite di cui alla tabella 5...”. Per contro però viene chiarito in FAQ n°2.43 che il valore di 0,35 richiesto al parametro g per i serramenti orientati a sud, est, ovest dovrà essere soddisfatto anche in assenza di schermature mobili, cosa questa che in tale condizione obbligherà a installare vetri a controllo solare; a dire il vero la FAQ di cui sopra parla solo di “...edificio di riferimento...” permettendo di supporre che tale vincolo sia relativo solo a nuove costruzioni e/o a interventi di primo o secondo livello, ma per ragioni di prudenza sarà meglio ritenere l'obbligo cogente anche in caso di mera sostituzione di serramenti. RELAZIONE TECNICA Il Decreto Requisiti Minimi in edilizia sembrava richiedere per qualsiasi intervento avente impatto sul consumo energetico dell'edificio (e quindi anche per la sostituzione di serramenti, a prescindere dall'entità del lavoro), la redazione di una relazione tecnica di progetto, la quale sempre secondo il decreto avrebbe dovuto venire compilata ai sensi di quanto stabilito dal D.lgs. 192/2005; tale relazione, se logica e doverosa in caso di un intervento di notevole entità, avrebbe rischiato di risultare eccessivamente costosa in caso di piccoli lavori e di fungere quindi da disincentivo alla loro esecuzione. I chiarimenti ministeriali stabiliscono che: • in caso di sostituzione di serramenti che ricada tra gli interventi di secondo livello (ossia che coinvolga una superficie disperdente superiore al 25% della superficie disperdente totale dell'intero edificio) la relazione tecnica redatta a cura di un tecnico abilitato potrà limitarsi a dichiarare la trasmittanza dei vecchi serramenti, la trasmittanza dei nuovi serramenti integrata dalla loro permeabilità all'aria, l’avvenuto controllo del rispetto dei valori di trasmittanza termica U di cui alla tabella 4 e dei valori di fattore solare di cui alla tabella 5 (FAQ n° 2.35) nonché il controllo del rispetto del valore di H'T (FAQ n°2.20);
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• in caso di sostituzione di serramenti che ricada negli interventi di riqualificazione energetica (ossia che coinvolga una superficie disperdente pari o inferiore al 25% della superficie disperdente totale dell'intero edificio) la relazione tecnica potrà venire sostituita da una dichiarazione del produttore, che riporti trasmittanza termica U, permeabilità all'aria e fattore solare g (in pratica la Marcatura CE), ma come già scritto in caso di presenza di oscuranti già esistenti il fattore solare g potrà essere omesso (FAQ n°2.36). Resta comunque necessario valutare se la superficie di serramenti oggetto di intervento sia o meno superiore al 25% della superficie disperdente totale dell'edificio, ma in base alla mia esperienza pratica mi sento di sostenere che nei normali interventi “da artigiano” questa percentuale non viene praticamente mai superata. TRASMITTANZA TERMICA Le FAQ ministeriali chiariscono poi una volta per tutte un aspetto che spesso crea non poche controversie, ossia quale sia la misura di riferimento sulla quale verificare il rispetto dei valori di soglia relativi alla trasmittanza termica dei serramenti; la FAQ n°2.54 stabilisce che per interventi di secondo livello e per ristrutturazioni (fattispecie nella quale i valori di soglia sono importanti, in quanto per altri tipi di intervento ciò che conta è il bilancio totale dell'edificio e la rispondenza all'edificio di riferimento) la trasmittanza termica U “...può essere valutata ...con il metodo del serramento campione/normalizzato e con le relative regole di estensione dei risultati previsti dalla UNI EN 14351-1...”, il che in buona sostanza per le finestre significa applicare la ormai arcinota misura 1,23 (+/-25% x 1,48 (-25%) e non dichiarare i valori in base alla misura reale del serramento. Degno di nota è poi il fatto che i cassonetti debbano venire trattati separatamente dal serramento, e che quindi: 1. il loro valore di trasmittanza debba venire valutato solo se si interviene su di essi (se si cambia solo la finestra non si deve tenere conto del cassonetto); 2. il valore debba venire calcolato/dichiarato come elemento a parte e non in aggregato al serramento. CONCLUDENDO QUINDI: • g_gl+sh è equiparato ufficialmente al g della normazione armonizzata sia come caratteristica sia come modalità di determinazione (e quindi sono “concessi” anche gli oscuranti come persiane, antoni, avvolgibili); • non servono dichiarazioni fantasiose ma basta la Marcatura CE (e ci mancherebbe altro); • in presenza di oscuranti precedentemente installati non è necessario valutare il rispetto del
valore g in quanto già raggiunto per default; • l'uso di vetri a controllo solare è limitata ai serramenti rivolti a sud, est, ovest e privi di ogni dispositivo oscurante mobile; • in caso di sostituzione di serramenti che si configurino come interventi di secondo livello (oltre al 25% della superficie disperdente) la relazione tecnica si riduce a poco più di un semplice copia-incolla dei dati di Marcatura CE (riduzione dei costi); • in caso di sostituzione di serramenti che si configurino come interventi di riqualificazione energetica (ossia al di sotto del 25%, il che rappresenta la maggior parte dei casi) la relazione tecnica si riduce alla semplice Marcatura CE senza quindi richiedere l'intervento di un tecnico; • la trasmittanza termica in caso di interventi di
INTERVIEW di Pietro Ferrari
Cambio della guardia in Co nfartigianato Legno. L'amico Samuele Broglio, titolare della rubrica Outlook, cede il posto, dopo il massimo dei mandati consentiti dallo statuto, a Giovan Battista Sarnico, il quale lo ha immediatamente delegato alla parte norme, in particolare si sta già occupando in UNICMI della scrittura della norma sulla posa dei serramenti. Non ci siamo lasciati scappare l'occasione di essere tra i primi a dar voce al nuovo Presidente. Come intende il ruolo di Confartigianato nei confronti del settore legno nei prossimi anni? «L’associazione consorzia migliaia di imprese che spaziano in molti settori: serramenti, porte interne, imballaggi, produzione di pannelli, strutture in legno per l’edilizia ecc… Sarà nostra attenzione esaltare il grande valore aggiunto di conoscenza, lavoro, qualità, attraverso la presenza nelle sedi decisionali, istituzionali, e di promozione del settore. I segnali sono molto positivi per il nostro settore; l’involucro edilizio è in continua trasformazione, e i componenti in legno offrono spesso, e
secondo livello o di riqualificazioni energetiche si calcola con le regole di cui all'Allegato E della UNI EN 14351-1, ossia con le misure campione; • il cassonetto è oggetto separato dal serramento e se ne tiene conto solo e unicamente in caso si intervenga su di esso. Personalmente ritengo le delucidazioni giunte dal Ministero più che soddisfacenti, sia per la loro sostanziale chiarezza sia per il fatto che vanno nella direzione di semplificare la vita alle piccole e medie imprese che, stante il mercato attuale, vivono più di piccoli interventi che non di grossi cantieri, piccoli interventi che rischiavano di venire massacrati dal peso di una burocrazia del tutto sproporzionata.
CAMBIO DELLA GUARDIA meglio di altri materiali, caratteristiche performanti per progettare confort, design, benessere, sostenibilità, qualità della vita ed efficienza energetica; per i prossimi anni il settore del legno nell’edilizia sarà certamente ancora più ricco, con un trend sempre positivo». Ritiene che debbano essere mossi dei passi in direzione di una maggior incisività della Confederazione, se sì quali? «L’incisività è un processo che, in un mondo del lavoro che cambia radicalmente, deve sempre rinnovarsi e aggiornarsi; continueremo a essere sempre al fianco del mondo dell’impresa, rivendicando la “semplificazione” non come uno slogan, bensì come un’aspettativa e un obiettivo esteso, al sostegno di norme sempre più semplici e giuste». Come è cambiato il ruolo dell'artigiano nel mondo del legno, del serramento e del legno nell'edilizia? «I saperi del mestiere partono da molto lontano, ma molte sono le tecniche nuove da utilizzare per concretizzare le richieste dei clienti di oggi; l’evoluzione della normativa richiama gli obblighi della standardizzazione del prodotto; ogni territorio esprime una propria cultura nella lavorazione del legno, una diversità diffusa e intesa come ricchezza, essendo l’Italia non solo il Paese delle
cento province e dei campanili; per vincere la sfida del mercato, e superare la crisi, credo che il segreto stia nel coniugare le conoscenze con l’arte del bello; le attività artigianali, in molti casi, raggiungono anche i mercati più lontani del mondo, perché la flessibilità della piccola impresa è in grado di interpretare molto bene, e spesso prima di altri, queste opportunità, garantendo qualità, efficienza, e senza mai ridurre i caratteri prestazionali del prodotto». Quali sono le linee che intende perseguire nel mondo della formazione e dell'aggiornamento degli operatori. «La cultura artigiana è già un percorso formativo vissuto giorno dopo giorno, se accompagnato dall’entusiasmo e dall’interesse. La formazione permanente è un obbligo che si è esteso a molte categorie professionali, compresi i professionisti; per molti artigiani, l’approccio alla formazione è ancora troppo timido, vissuto più come un obbligo, penso alla sicurezza, anziché uno stimolo di crescita e di cambiamento. Il territorio esprime esperienze molto interessati, che dovremo far circolare ed estendere sempre più a un maggior numero di artigiani, mettendo al centro l’arte e la cultura del mestiere, con sempre più sinergie che uniscano il mondo del lavoro, dell’impresa, con quello della scuola e dell’università».
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INNOVATION LA FALEGNAMERIA DI BROGLIO di Sonia Maritan www.falegnameriabroglio.it
LE DIVERSE COMPOSIZIONI DEL FRAMELESS La Falegnameria di Broglio continua a percorrere la strada del serramento “minimal”, con Vista FF a battente: il nuovo arrivato con un nodo centrale di 55 mm (FF da FiftyFive), che amplia la collezione Vista, ormai una vera e propria famiglia di prodotti “minimal” per il settore legno si tratta anche di una sfida perché i produttori di serramenti in alluminio sono molto più facilitati nell’ottenere sezioni sottili. In casa “La Falegnameria di Broglio” è nato un nuovo "pargolo", ossia il Vista FF a battente con nodo centrale da 55 mm (FF da FiftyFive), appena “sfornato” non è ancora stato installato e lo presentiamo in anteprima, freschissimo, su questo numero di Sistema Serramento. “Non si tratta di un passo indietro dal Vista TT da 40 mm, ma di un ampliamento di gamma motivato dalla necessità di incidere sul mercato della sostituzione/rinnovo con un prodotto più facile da installare in quanto non bisognoso di predisposizioni murarie ad hoc, e inoltre potenzialmente declinabile in diverse composizioni come ad esempio serramenti con più di due ante”. Afferma Samuele Broglio. Nelle immagini, più eloquenti di ogni parola, una foto delle sezioni del nuovo prodotto e in uno dei rendering un dettaglio della sezione dimostrativo di come verrebbe in produzione. Nell’altro rendering una possibile ambientazione. «Seppur non ancora prodotto, non ci da preoccupazioni dal punto di vista della funzionalità o della resistenza, in quanto se non abbiamo avuto problemi statici sul Vista TT da 40 mm, a maggior ragione il Vista FF da 55 mm lavorerà bene». Ci
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dice ancora Samuele Broglio entusiasta. D’altra parte quando il fratello Guglielmo si mette all’opera, nessuno della famiglia Broglio si preoccupa, lui sembra nato, come pochi, per fare esattamente quello che fa, è un autentico inventore! Vediamo quali sono le caratteristiche di Vista FF a battente: 1) Vista TT con nodo 40 mm obbligava alla maniglia su telaio e quindi a una specifica predisposizione muraria; Vista FF porta la maniglia normalmente sul nodo centrale e quindi si installa esattamente come un serramento standard e può essere posato "in ricoprire" sul vecchio serramento senza opere murarie. 2) La maniglia sul telaio permetteva solo le composizioni a una o due ante, mentre quelle a tre o quattro erano se non impossibili almeno abbastanza complesse; Vista TT invece si può produrre anche in composizioni complesse, sia a più ante sia con concatenazioni di ante e telai fissi. 3) Il nodo da 55 mm ripetuto in ogni situazione, sia nel nodo anta+telaio, sia in quello anta+anta, sia in quello anta e telaio+serramento fisso (è importante, perché i serramenti in ferro minimal hanno nodi differenziati e in molti casi, come per esempio nel nodo centrale a due ante, sensibilmente più grossi) permette di utilizzare Vista FF nella sostituzione dei vecchi "ferrofinestra" dando un'estetica più simile all'originale che era a monosezione. 4) Naturalmente la trasmittanza termica è più che buona, in quanto, valutata con le curve della 10077-1 (molto peggiorativa rispetto al calcolo
rigoroso eseguito con 10077-2), la Uf del telaio è di circa 1,45, il che comporta Uw (calcolate su una doppia anta in misura di norma 1,23x1,48) comprese tra 1,45 e 0,95 Uw a seconda del vetro e del canalino (sempre determinato con tabelle di 10077-1 quindi peggiorativo). In conclusione, chiediamo a Samuele Broglio se possiamo definire minimal Vista FF a battente con nodo centrale da 55 mm. «Abbiamo un serramento che, seppur meno minimale del Vista TT, è più ridotto come sezioni rispetto ai prodotti in metallo, non presenta nemmeno a livello potenziale il rischio di condense sul telaio, può essere utilizzato comodamente nel rinnovo/sostituzione avendo la stessa modalità di posa di un serramento standard, può servire a sostituire i vecchi "ferrofinestra" dando estetiche quantomeno paragonabili con i sistemi in metallo oggi utilizzati per questo scopo e, per concludere, aggiungerei che seppur costoso è decisamente concorrenziale come prezzo, nel confronto con i sistemi minimali in metallo che presentano sezioni comparabili. Logicamente costa di più rispetto ai serramenti in legno che oggi vengono detti "minimali", ma visto che Vista FF ha nodo 55 mm ovunque (nodo anta+anta, anta+telaio e soprattuto antae telaio + vetro fisso) mentre nel legno chi a oggi fa poco raggiunge al minimo una sezione da 80/90 mm al centro, non penso che ci sia possibilità di paragone; chi poi usa il vetro in facciata per nascondere il legno da 80/90 mm, pur facendo un prodotto più che valido non fa un vero "frameless", ma a mio avviso più correttamente un "hidden-frame" e quindi realizza un altro tipo di prodotto».
In queste pagine alcune immagini di Vista FF a battente con nodo centrale di 55 mm. Nella pagina precedente il rendering che monta la maniglia sul nodo centrale agevolando l'installazione senza opere murarie. In alto un altro rendering che ricrea l'ambientazione di un vecchio ferrofinestra, che invece vede inserito il nuovo serramento Vista FF a battente. Sopra a sinistra, invece una fotografia del nuovo nato.
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CONVENTION ACMI di Alessio Santucci www.assoacmi.it
RISPARMIARE È UN DOVERE Il convegno, organizzato da ACMI (Associazione Italiana Chiusure Industriali e Residenziali) in collaborazione con FINCO (Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi e Opere Specialistiche per le Costruzioni), con il Patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ha luogo a Roma, il 17 giugno 2016, presso la sede ENEA. Il progetto è articolato, gli obiettivi sono ambiziosi… Molteplici le tematiche del convegno “Porte aperte al futuro” – Prospettive per il settore delle chiusure tecniche che vi restituiamo per punti. Il nuovo corso dell’ACMI si è avviato tre anni fa e, da allora a oggi, si è voluto dare notevole visibilità al settore delle chiusure tecniche, come spiega con soddisfazione il Presidente dell’ACMI, il Dott. Nicolantonio Fornarelli che, con il proprio
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intervento, apre i lavori. Egli ringrazia pubblicamente il suo predecessore, Vanni Tinti, per il grande lavoro svolto da una squadra coesa e affiatata, e inoltre i ringraziamenti vanno anche ai relatori, in particolare al padrone di casa, il Presidente dell’ENEA Federico Tosta, per la sua ospitalità e per il segnale di attenzione dimostrato verso la categoria. Il Dott. Fornarelli sostiene che il settore delle chiusure residenziali e industriali ha ora necessità di venire più vivamente alla luce. Negli ultimi tre anni l’ACMI si è strutturato e suddiviso in gruppi di lavoro interni, cimentato sui temi di più immediato interesse della categoria, quali quelli del contributo all’efficienza energetica dei prodotti, della contrattualistica, del mercato – italiano ed estero. In molte occasioni si è avuto modo di accorgersi che anche i clienti non sappiano realmente e con esattezza cosa siano le porte. È consuetudine, infatti, pensare che la porta serva semplicemente e soltanto a “chiudere un buco” in un edificio; pochi in realtà tengono presente il fatto che per “chiudere un buco” in una parete di un edificio occorre seguire una serie di norme europee e ita-
In queste pagine e in quelle successive, alcuni momenti del convegno organizzato da ACMI in collaborazione con FINCO, con il Patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che si è tenuto a Roma, il 17 giugno scorso presso la sede dell'ENEA.
liane, fatto che ha messo in crisi molti che operano nell’ambito del settore in questione. Premesso ciò, si è considerato importante organizzare nella giornata odierna un convegno per cercare di “uscire fuori dal guscio”, in quanto il Presidente dell’ACMI rileva che la visibilità del settore delle chiusure tecniche sia di secondo livello e l’obiettivo posto è quello di dare una maggiore visibilità al settore stesso. La crisi perdurante del settore delle nuove costruzioni ha cambiato lo scenario competitivo in cui devono operare le aziende. La crisi ha colpito perché il mercato si è fortemente ridotto divenendo un mercato “di rinnovo”, che mette in discussione non solo il mercato di ieri ma che, al contempo, richiede un nuovo modello di offerta maggiormente specialistico, più flessibile e riferito al cliente in considerazione del singolo prodotto, al fine di ampliare il livello del servizio. Come fa presente il Nicolantonio Fornarelli, la difficoltà maggiore che si riscontra attualmente è quella di esportare all’estero i nuovi modelli di offerta. Il futuro del settore è fortemente legato alle seguenti tematiche: risparmio energetico, accessibilità, sicurezza, sostenibilità ambientale, domotica. Il termine “risparmio energetico” è legato all’involucro in maniera statica; è “il quanto si lascia aperta una porta che influenza la quantità di risparmio energetico”. Infatti, il mercato dell’edilizia che si prospetta richiederà sempre di più che gli edifici (residenziali, commerciali e indu-
striali) siano realizzati, o rinnovati, con l’obiettivo di creare ambienti di vita e di lavoro confortevoli e di benessere, sicuri e accessibili, dotati di moderne tecnologie di risparmio energetico, sostenibilità ambientale e domotica. E nella scelta dei prodotti e degli impianti edilizi dovranno essere privilegiate soluzioni tecniche ispirate alle esigenze di riduzione dei consumi, manutentibilità, durabilità, sicurezza oltre alla facilità d’uso. È possibile aiutare molto l’efficienza energetica attraverso la realizzazione, da parte delle aziende, di prodotti innovativi (esempio ne è la produzione di serrande che garantiscono un notevole isolamento termodinamico). La necessaria evoluzione deve condurre i produttori a ripensare il proprio modello di offerta con soluzioni manifatturiere che siano sempre più “service oriented”, in modo da rendere maggiormente sensibili i clienti verso un valore aggiunto, in grado di superare le prestazioni dei singoli prodotti. Interviene l’Ing. Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e della Rete delle Professioni Tecniche, il quale ricorda quanto gli ingegneri siano parte attiva nel campo dell’edilizia e dello specifico settore, tema di discussione dell’incontro odierno. La proposta di collaborazione si intende accettata, in quanto vi è l’intenzione di portare avanti i temi affrontati che riguardano tutte le professioni tecniche, nel senso più ampio del termine. Importante, inoltre, il rapporto diretto con la politica e le istituzioni, presentandosi in forma unitaria. Pertanto un’or-
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ganizzazione preventiva e adeguata è fondamentale per essere maggiormente competitivi. Infine, la formazione permanente dei professionisti è considerata elemento fondamentale di tutto questo processo. L’intervento del Dott. Robert o Luongo, Direttore Generale dell’ICE, tende a evidenziare come l’ICE continui a operare a favore dell’internazionalizzazione delle imprese. Oltre, infatti, ad assicurare l’assistenza e consulenza alle aziende italiane all’estero, l’ICE si pone l’obiettivo concreto di sviluppare azioni promozionali a favore delle singole imprese e del Sistema Italia, incrementare e far crescere la base esportatrice italiana, potenziando linee di intervento strategiche e specifiche a favore delle imprese, prevedendo finanziamenti. Fondamentale il servizio di accompagnamento delle imprese nei mercati esteri. L’integrazione fra innovazione tecnologica e servizi di qualità, offerti ai clienti, può dar luogo allo sviluppo di un modello di offerta vincente, che può essere molto competitiva nell’ambito dei mercati internazionali. L’obiettivo che si è proposto il governo è quello di potenziare e dare visibilità di rilievo al settore delle chiusure tecniche, sviluppando il nostro settore produttivo non solo in Italia ma anche nei mercati internazionali. Si entra nel vivo del convegno con la Tavola Rotonda – prima sessione sul tema dell’Efficienza Energetica nel settore delle chiusure tecniche – moderata dall’Arch. Sergio Fabio Brivio, Presidente del Comitato Costruzioni UNI, e alla quale sono presenti: - il Dott. Fabio Alessandrini (Coordinatore del Comitato Tecnico/Normativo ACMI); - l’On. Lorenzo Becattini (X Commissione Attività Produttive, Camera dei Deputati); - l’Ing. Ilaria Bertini (Responsabile Aggiunto Unità Efficienza Energetica ENEA); - l’Ing. Francesco Burrelli (Presidente ANACI, Associazione Nazionale Amministratori di Condomini e Immobili). Il Dott. Alessandrini ritiene che un settore, specie in tempi di crisi come quello attuale, per sviluppar-
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si abbia fortemente bisogno di essere riconosciuto, valorizzato e di essere dunque “individuabile”, necessitando di una propria identità; considera necessario quindi stabilire una definizione di “chiusura tecnica”, scendendo nella propria nomenclatura specifica. Mentre ad esempio le tende sono definite in modo esatto, si è in difficoltà per poter definire esattamente le chiusure tecniche, in quanto non si riscontrano compatibilità con gli attuali richiami normativi. Si evidenzia che in molti casi le chiusure tecniche rappresentano il maggior valore di un’opera: un’efficiente gestione del ciclo di apertura/chiusura delle porte di edifici industriali o commerciali può avere, infatti, un impatto sul risparmio energetico anche superiore a quello di un perfetto isolamento termico “statico” della struttura stessa. L’ACMI vuole ritagliare uno spazio importante alle definizioni e alla nomenclatura specifica, attraverso le quali si possa fornire maggiore chiarezza e non creare ulteriori equivoci oltre a conflitti a livello normativo. L’obiettivo è quello di tutelare i clienti affinché aziende poco professionali non possano approfittarne, in assenza di definizioni chiare e specifiche. L’Arch. Brivio precisa che esiste una norma UNI sulle terminologie delle chiusure, che andrebbe tuttavia necessariamente aggiornata. Si affronta di seguito il tema dell’energia legato al tema del mercato. L’efficienza energetica è, infatti, assolutamente correlata all’efficienza economica. Si discute sull’efficacia di portoni coibentanti e si chiede ora un parere sulla tecnologia offerta a disposizione per realizzare quanto già fatto in precedenza anche nella parte residenziale. Si auspica un maggior coordinamento normativo. L’Arch. Brivio ritiene interessante capire le possibilità che offrono i nuovi sistemi di chiusura, qual è il punto di vista di chi gestisce i patrimoni immobiliari, capire cosa proporre al termine di questo incontro. L’Ing. Bertini, chiamata in causa dall’Arch. Brivio, afferma che oggi l’ENEA si trova in una fase di stabilizzazione. Non è vero il fatto che l’Italia spre-
ca molta energia, tutt’altro: il nostro Paese ha avuto sempre un occhio particolarmente attento alla tematica dell’efficienza energetica, ENEA specialmente (“Efficienza energetica” considerata come la quantità di energia che si utilizza per produrre prodotti), considerato che l’industria italiana è sempre stata notevolmente virtuosa. È importante guardare sempre l’edificio nella sua interezza per andare incontro a un rinnovamento integrale dell’edificio, cercando di non ricorrere più a interventi spot come avvenuto finora, i quali non hanno portato ai risultati che si auspicavano, sia dal punto di vista ambientale che sostenibile. È necessario individuare uno strumento nuovo. L’idea che si lancia è quella di spingere verso una riqualificazione integrata degli edifici, trovando strumenti che mirano al presente obiettivo, lasciando inoltre una maggior libertà al professionista che opera, in quanto saranno numerose le soluzioni attraverso cui ottenere una maggiore efficienza energetica e saranno importanti tutti i tasselli, tra i quali le chiusure tecniche degli edifici, tema oggetto dell’incontro odierno. Per il rilancio del settore edilizio occorrono interventi massivi, dal momento in cui si ha avuto ampiamente modo di accorgersi che gli interventi spot non sono particolarmente efficaci; la realizzazione di interventi massivi avrà naturalmente bisogno di un supporto finanziario, e a tal proposito ENEA organizzerà appositi tavoli di lavoro. L’Arch. Brivio tiene a sottolineare il particolare interesse nell’aspetto energetico collegato al parco edilizio e l’Italia ha un gap da recuperare in tal senso. Si rende necessaria l’individuazione di un modello innovativo. L’Ing. Burrelli, secondo quanto emerso, evidenzia che gli interventi sostanziali, nell’ambito del parco edilizio italiano, iniziato a costituirsi dal 1919, hanno riguardato la sola sostituzione delle finestre e degli infissi (66% degli interventi complessivi), mentre il solo 4% degli interventi hanno interessato l’involucro nella sua interezza. È dunque bene iniziare a operare in maniera del tutto diversa rispetto a quanto avvenuto fino a oggi.
La Tavola Rotonda – seconda sessione – viene moderata dal Dott. Ennio Braicovich, Direttore de “La Nuova Finestra”, e alla quale sono presenti: - il Dott. Antonio Gramuglia (Coordinatore del Comitato Legale e Commerciale ACMI); - l’Ing. Anto nio Ilardi (Responsabile Osservatorio Legislativo Edilizia, Compagnia delle Opere); - la Dott.ssa Laura Michelini (Presidente ANFIT Associazione Nazionale per la tutela della Finestra Made in Italy); - l’On. Gea Schirò (XIV Commissione Politiche Unione Europea, Camera dei Deputati). Da questa seconda sessione di lavori emerge l’intenzione di portare avanti la produzione di prodotti di qualità Made in Italy, da rendere visibili ed esportare all’estero, come evidenzia particolarmente la Dott.ssa Michelini. L’innovazione è il punto di partenza per la crescita di ogni progetto, parallelamente alla consolidata esperienza, alla conoscenza del mercato e alla scelta di materie prime di qualità, per offrire quei prodotti Made in Italy capaci di soddisfare ogni esigenza e di garantire nel tempo la qualità dei prodotti finali. In conclusione, dopo un ampio confronto nell’ambito della seconda sessione, l’On. Gea Schirò, ribadendo che l’unione fa la forza, auspica un rapporto diretto con il MISE, che svolge azioni di controllo, ritenendo fondamentale la partecipazione ai tavoli di lavoro, con l’obiettivo di semplificare questa materia. Rispetto ai controlli sul settore, un adeguato checkup può nascere soltanto attraverso l’avvio di un circolo virtuoso, coinvolgendo tutti i soggetti correlati, compreso il personale delle imprese che deve essere rigorosamente competente e qualificato. Al termine dell’incontro, si conviene sulla necessità di attrezzarsi al fine di individuare gli strumenti e i modelli innovativi più idonei, per dare finalmente quella maggiore visibilità a un settore che, negli anni, ha mantenuto un ruolo per lo più marginale nel vastissimo mercato delle costruzioni.
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TREND CINA di Pietro Ferrari www.fenestration.com.cn
IL SISTEMA PORTE E FINESTRE IN CINA Gli ultimi quindici anni hanno testimoniato una grande crescita del mercato immobiliare cinese e secondo le statistiche, gli edifici residenziali e quelli commerciali recentemente completati in Cina misurano un totale di circa 1.030 milioni di metri quadrati ogni anno per le superfici di finestre e porte, questo rende il mercato cinese quello più promettente del prossimo decennio. La parola "Sistemi" divenne nota ai professionisti dei serramenti in Cina nell'anno 2000, quando Schüco entrò in quel mercato. Ma quali sono oggi le tendenze globali dei serramenti nel Paese? Quali sono oggi i sistemi utilizzati? Come dovrebbe essere gestita correttamente la produzione di serramenti? Come dovrebbero prepararsi le aziende per lo sviluppo della tecnologia e del design? Né queste domande, né il divario tra la Cina e gli altri Paesi, sono stati presi seriamente in considerazione dalle aziende del settore negli ultimi decenni. Gli operatori del settore edile erano occupati dal completamento delle costruzioni o dal rispetto delle scadenze, mentre la qualità delle finestre e delle porte era un tema inascoltato dalle autorità di regolamentazione, dagli sviluppatori delle case e dagli imprenditori edili. Ora tutto è cambiato: sempre più aziende del settore hanno cominciato a riadattarsi alla domanda del mercato, aprire i loro laboratori interni e ad aumentare gli investimenti in R & S. La quota di mercato dei serramenti dovrebbe passare dallo 0,5 per cento al trenta per cento nel prossimo decennio. Questo creerà un mercato di diversi miliardi di dollari. Gli ultimi quindici anni hanno testimoniato una grande crescita del mercato immobiliare cinese. Dal momento che le case finora sono state vendu-
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te rapidamente, sia gli sviluppatori sia gli acquirenti hanno trascurato la qualità degli edifici, soprattutto le prestazioni e la qualità delle finestre e porte di ogni costruzione. Tuttavia, con il ritorno del settore immobiliare a un percorso di sviluppo razionale, il continuo rafforzamento dei requisiti per la costruzione a risparmio energetico da parte del governo e ai crescenti standard di qualità della vita delle persone, le finestre e le porte stanno attirando sempre più l'attenzione dei produttori e degli utenti. Quali sono le previsioni di sviluppo per le finestre e le porte in Cina? ci sono potenziali opportunità di marketing? Secondo le statistiche, gli edifici residenziali e commerciali recentemente completati in Cina misurano un totale di circa 1.030 milioni di metri quadrati ogni anno per le superfici di finestre e porte. Benché il settore delle costruzioni stia sperimentando negli ultimi anni un pesante rallentamento la quota delle finestre e delle porte in progetti di costruzione è in aumento, in particolare nelle regioni economicamente avanzate come la Costa Orientale e la Cina del Nord in corrispondenza anche del notevole aumento di appartamenti e case indipendenti. "Nel perseguimento di una migliore qualità costruttiva, finestre e porte più prestazionali sono state adottate in tutti i
nuovi edifici realizzati da Landsea (un famoso sviluppatore immobiliare), inoltre, è stata adottata una serie di tecnologie innovative e di sistemi di valutazione dei fornitori", ha dichiarato Shu Jian, Vice Direttore Generale di Landsea. DAL CONTRACT ALLA VENDITA AL DETTAGLIO, UN CAMBIAMENTO RADICALE NEL MERCATO CINESE DEI SERRAMENTI Il decennio d'oro del mercato immobiliare cinese ha creato i presupposti per un serramento di scarsa qualità a prezzi bassi, che è stato un incubo per le imprese europee che non vedevano valorizzate le proprie competenze tecniche. Qualsiasi tecnologia abbia a disposizione, nessuno può produrre una finestra con un valore K fino a 1,8 al costo di RMB300 per metro quadrato! Essere a buon mercato era l'unica cosa di cui gli sviluppatori del settore delle costruzioni fossero preoccupati in passato. Il 2015 ha rappresentato un punto di svolta: la Cina ha visto una prima ondata di domanda di sostituzione di serramento. Un gran numero di finestre e porte installate nel 1990 sono ormai deteriorate e quindi la domanda di sostituzione del mercato di massa è ancora in piena espansio-
ne. Inoltre, i consumatori post-1980 ben istruiti e i post-1990 estremamente esigenti stanno diventando la popolazione principale di acquirenti. Hanno un forte desiderio di qualità della vita e un occhio più attento alla qualità dei prodotti rispetto a qualsiasi generazione precedente. Per questo motivo, quasi tutti i produttori di rilievo di serramento stanno andando a spostare la loro attenzione dal mercato degli appalti al mercato al dettaglio. Per citarne solo uno, Schüco ha aperto il suo primo centro tecnologico accanto alla stazio-
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ne metropolitana linea 11 a Shanghai. La consapevolezza del valore dell'alta qualità sta diventando l'abitudine predominante nel consumo in ampie fasce della popolazione cinese. Come Zhe Liu, il segretario della China Construction Metal Structures Association, ha dichiarato: "L'importo totale degli edifici esistenti in Cina è pari a sei milioni di metri quadrati. Molti di loro hanno bisogno di sostituzione di finestre, il che sta generando una forte domanda nel mercato". LA MODELLISTICA Il mercato cinese è dominato da tre tipologie di produzione di finestre e di porte tipici del settore: 1. I fornitori di profilati: la maggioranza di loro sono imprese orientate alla R&S e vantano una robusta tecnologia e un supporto di servizio importante, con la capacità di fornire tutta una serie di tecnologie e metodologie di gestione per le imprese di trasformazione. Tipici rappresentanti di questa tendenza sono Schüco eYKK 2. I fornitori di materiali sono in continua evoluzione per diventare fornitori di sistemi. Queste aziende sono principalmente fornitori di materiali. Essi sviluppano sistemi al fine di aumentare i fatturati di vendita dei loro prodotti di base, ad esempio, profili o ferramenta: tipici rappresentanti sono ROTO-ROTOi, Giesse-GOS, Shide 3. Aziende produttrici di finestre e porte in evoluzione verso il ruolo di fornitori di sistemi. In passato queste aziende vendevano finestre e porte assemblate e si impegnano oggi nella R & S di sistemi: tipici rappresentanti sono Shunda, Milux, Jiayu, Orvill. Il gap tecnologico con la Cina è un'opportunità di business per le imprese europee Tenendo conto dei suddetti tre modelli operativi, non ci sono forse più di cento imprese del siste-
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ma finestra in Cina. Possono queste aziende soddisfare la domanda di un mercato valutato in miliardi di yuan? È un dato di fatto: sono attive quasi 40mila imprese di produzione di porte e finestre in Cina e la maggior parte di esse è carente del necessario know-how tecnico. L'esperienza nell'esportazione di sistemi completi rappresenta senza dubbio una grande opportunità per le imprese europee. Le imprese europee produttrici di finestre e porte saranno in grado di stabilire il riconoscimento del marchio ed entrate nel mercato rapidamente con l'aiuto e la collaborazione dei partner cinesi. Le aziende provenienti dalla Germania hanno compreso questo sviluppo già molti anni fa. Perciò diciassette imprese tedesche hanno utilizzato la possibilità di esporre nel "German Pavilion" a Fenestration China 2016 che è diventata la piattaforma più importante per loro per intensificare la loro presenza sul mercato e la loro relazione a lungo termine con i partner cinesi.
Il 31 maggio, 2016 è stata creata l'Associazione dei produttori cinesi di porte e finestre con più di cento membri ed è stato chiesto a livello governativo di stilare una Guida per i sistemi di porte e finestre a livello di standard del settore. Questo dovrebbe assicurare un corretto sviluppo del mercato delle porte e finestre in Cina e migliorare la qualità dei manufatti. Hu Baosheng, Direttore Generale di Shenyang Ledao, un fornitore di sistemi di porte e finestre, ha dichiarato: "Il divario tra i sistemi di porte e finestre cinesi e quelli europei è evidente. In considerazione del grande mercato non sfruttato in Cina, vogliamo stringere legami con i produttori esteri, sia nel campo della R & S sia in quello della tecnica".
UnionExpo Co., Ltd, ha dischiarato in un'intervista: "Fenestration Cina è passata attraverso uno sviluppo costante in quattordici anni. Grazie alla presenza costante tra i visitatori di tecnici e acquirenti di immobili, architetti e operatori del settore, Fenestration China ora funge da eccellente appuntamento, con soluzioni per finestre, porte e sistemi di finestre a muro”. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare il sito www.fenestration.com.cn.
FENESTRATION CINA Fenestration Cina, a cui dobbiamo questi dati e queste osservazioni, è la più grande fiera commerciale dei serramento in Asia: organizzata in novembre, è diventata l'evento annuale più importante per l'industria delle finestre. Fenestration China 2016 si terrà al China International Exhibition Center (nuova sede) a Pechino tra il 9 e il 12 novembre 2016. Le maggiori aziende internazionali di sistemi di finestre e porte, comprese Schüco, YKK, Aluk, Wicona, Hueck e ROTO, e i protagonisti cinesi dei sistemi di finestre e porte come Joydon, CIVRO, Jiayu, Ledao, Huachang, Weiye, Huajian, occuperanno la metà dello spazio espositivo e debutteranno con i loro ultimi prodotti e con strategie di vendita innovative. Decine di migliaia di imprese di produzione di finestre saranno presenti per cercare soluzioni tecniche e più di quattromila di esse proverranno da oltremare: Sud-Est asiatico, Asia Meridionale, Europa centrale e orientale, Sud America saranno presenti in massa. Yi Zhang, direttore del comitato organizzatore, Beijing International
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INTERVIEW WEINIG DEAR di Sonia Maritan www.dearsrl.com www.weinig.it
IL LEGNO CAMBIA FACCIA Giovani imprenditori scelgono il legno. Da ventennali rivenditori di marchi rispondenti a precisi standard tecnici e qualitativi, diventano produttori di serramenti lignei, finestre di cui stanno adornando la nostra capitale, fregiandosi del sigillo qualità Casaclima. È una scelta precisa di qualità di prodotto e di contributo verso l’ambiente. Una dibattuta tavola rotonda sul tema apre la nostra visita alla Dear, per poi concentrarsi sull’impianto produttivo, firmato Weinig, che ha dato vita al disegno di Alberto De Amicis e Fabrizio Catinari. Molti i dettagli tecnici della finestra Dear che, come la giunzione meccanica, hanno coinvolto i tecnici della Weinig nella progettazione Conturex apportando innovazione al concetto stesso di finestra lignea! Visitiamo una dinamica realtà nel settore del serramento: la Dear, basata a Guidonia, a pochi chilometri dalle meraviglie di Tivoli e dalla Città Eterna. Il motivo della nostra visita è costituito dal nuovissimo impianto di lavorazione del serramento realizzato presso l'azienda dal Grupp o Weinig. Infatti, sono Davide Mosconi, funzionario vendite del Gruppo che ha seguito la messa in funzione della prima parte dell'impianto, e Luigi Basso, responsabile tecnico-commerciale con Rolf Egerter, a presentarci il team di Dear: la responsabile amministrativa, Sabrina Catinari, il responsabile tecnico Fabrizio Catinari e il responsabile commerciale nonché contitolare dell'azienda Alberto De Amicis. La rivista Sistema Serramento è rappresentata dalla direttrice Sonia
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In queste due pagine, l'imponente stabilimento Dear a Guidonia. I protagonisti della giornata Dear: da sinistra a destra, Pietro Ferrari, editore di Web and Magazine, Luigi Basso responsabile tecnico-commerciale di Weinig Group, Alberto De Amicis contitolare di Dear e responsabile commerciale, Sabrina Catinari, responsabile amministrativa, Fabrizio Catinari responsabile tecnico, Davide Mosconi, funzionario vendite di Weinig Group e Sonia Maritan, direttrice di Sistema Serramento. Sotto l’elegante showroom.
Maritan, che conduce l’intervista, e dall'editore Pietro Ferrari. “Come nasce e quanti anni di attività ha l'azienda? domanda, aprendo la conversazione, Sonia Maritan E come si pone rispetto alle dinamiche dei materiali che sono sotto i riflettori in questo momento?” «La Dear risponde Alberto De Amicis è nata nella sua forma iniziale nel 1994, lavorando con le aziende edili, fino ad arrivare nel 2000 all’ultima struttura societaria in forma di srl. È un’azienda che basa le sue radici sulla rappresentanza pura, era, in sostanza un’agenzia di commercio che poi si è specializzata nella commercializzazione di serramenti, creando, poi, a partire dai primi anni 2000 una struttura aziendale sua con un ufficio logistico, un ufficio tecnico e tutto il resto. Nel corso degli anni è maturata la volontà di creare una propria linea di produzione, finché nel 2014, abbiamo deciso di intraprendere questo cammino e abbiamo iniziato questo progetto». “Quindi un'azienda giovanissima come realtà produttiva” commenta Sonia Maritan. «Sì conferma De Amicis dopo tutta una serie di vicissitudini, di idee, di progetti con terzi per la definizione del tutto, la decisione è stata presa il 14 marzo del 2014 e il 15 dicembre del 2014 producevamo gli infissi qui. Considerato che il 5 settembre del 2014 lo stato del capanno-
ne industriale era grezzo, noi in quattro mesi abbiamo montato tutta la parte industriale e tutti i lavori importanti, di cui Fabrizio ha seguito tutte le fasi». Davide Mosconi interviene per precisare. «Noi, come Weinig, richiediamo sempre delle fondazioni per le macchine operatrici per avere la massima precisione di lavoro fin dalla base». Sonia Maritan prosegue: “parliamo allora della produzione. Mi diceva Fabrizio che la sua esperienza parte dal mondo metalmeccanico e quindi è interessante sentire da lui cosa differenzi nell’ap-
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Un momento della discussione: Alberto De Amicis ci parla del mercato del serramento in Italia.
Conturex 125 Vario, tecnologia Weinig Group presso Dear.
proccio produttivo quel mondo da quello ligneo”. Fabrizio Catinari risponde: «Quando si lavora con il metallo si ha un tempo certo, si conoscono vita, morte e miracoli del prodotto e come verrà terminato. Questo nel legno non avviene: nel legno di per sé ci sono migliaia di variabili, non ultima la temperatura e l’umidità che possono far diminuire o aumentare lo scarto. L’ho imparato a mie spese, oggi, conoscendo tutte le variabili, io seguo tutto il processo produttivo, non mi occupo solo delle prime lavorazioni». Commenta Sonia Maritan: “Mi sembra interessante, rispetto a quello che si dice di serramenti in legno-alluminio o alluminio-legno (secondo quale sia la parte strutturale del serramento), il fatto di disporre di questi due know-how e padroneggiarli, nel tempo potrebbe essere anche vantaggioso. Il rivestimento può avere un ruolo secondario, ma conoscere la r eazione dei materiali “strutturali” è determinante per valorizzarli”. Fabrizio Catinari, concorda: «In effetti, quando l’alluminio è solo un rivestimento, si può assimilare il serramento a una finestra in solo legno, perché l’alluminio riveste solo una funzione estetica.» Il dialogo fra Sonia Maritan e Fabrizio Catinari prosegue. "Voi non proponete solo legno?" «Noi produciamo finestre in legno e in legno-alluminio e curiamo tutto quello che è legno come struttura portante.» "In un mercato così variegato come quello attuale a cosa è dovuta la scelta di puntare unicamente al legno?" «Per quanto mi riguarda, io conosco il processo industriale, il progetto della produzione di finestre è venuto dopo: nessuno di noi è un falegname e quindi abbiamo utilizzato il lamellare». Alberto De Amicis puntualizza! «Abbiamo però utilizzato anche il Douglas massello». «Con un po’ di difficol-
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tà». Puntualizza a sua volta Catinari. Sonia Maritan conferma. "Certamente, il Douglas ha un comportamento ben diverso da quello di una conifera." Pietro Ferrari commenta: "Il Douglas è stato il legno della prima finestrazione dell’Italia del dopoguerra." Sonia Maritan domanda: "Quali altri momenti di sviluppo ci sono stati?" «La prima percezione che ho avuto è che il legno permette di fare cose straordinarie risponde Fabrizio Catinari ma che il settore nel suo com-
Un dettaglio di Opticut.
plesso sia molto indietro: sono tanti anni che si fanno le finestre con il CNC e ogni volta che chiedo perché non si possa fare una cosa diversamente, la risposta è: "si è sempre fatto così".» Davide Mosconi conferma. «Loro hanno fatto delle variazioni su un profilo di un alzante scorrevole progettato da Fabrizio, che gli utensilieri con i quali si è confrontato avevano sconsigliato. Lui, però ha avuto un’idea brillante contro tutti quelli che fanno resistenza». Fabrizio Catinari spiega: «Noi ricaviamo dal pieno un paio di pezzi del telaio che ci permettono di avere un elemento in meno da verniciare e uno spreco in meno di materiale. Quando ho chiesto se si potesse fare, mi hanno risposto: “sì, ma non lo fa nessuno”». Commenta Sonia Maritan: "Il valore aggiunto che potrà dare la vostra azienda sarà questo, arrivare da un settore che non c’entra niente, da un materiale che non c’entra niente e avere un approccio mentale e di pensiero, totalmente innovativo, proprio perché "altro." Sonia Maritan, chiede poi a quale target si rivolgano. «Ci rivolgiamo direttamente all’utente finale, quindi studi di architettura e privati, ma il mercato prevalente è l’utente finale». Risponde Alberto De Amicis, che continua: «abbiamo creato anche un brand che si rivolgerà ad alcuni possibili rivenditori sparsi su tutta l’Italia che possono vendere il nostro prodotto. Facciamo una gran fatica a lavorare con un rivenditore perché si tratta di un settore che purtroppo soffre molto. Continua a perdere mercato a favore del pvc e anche gli addetti ai lavori si stanno spostando sul mercato del pvc, mentre il prodotto in legno non è apprezzato. Le aziende che producono infissi in pvc sono storiche e strutturate, nonostante il territorio italiano per loro sia difficile, hanno delle grandi capacità di marketing rispetto ai produttori in legno che sono
rimasti indietro anni luce. Dalla parte del legno c’è che è il materiale storico per eccellenza, ideale per le ristrutturazioni di edifici storici o anche semplicemente vecchi. Per un’azienda come la nostra, c'è il vantaggio di una grande flessibilità produttiva e la capacità di anticipare le esigenze del mercato. Tutte le aziende che avranno la capacità di seguire non solo le strategie a monte, ma anche le richieste del mercato possono farcela». "Forse c’è anche il problema che la vendita del serramento nello showroom tradizionale non funziona più così bene…" azzarda Sonia Maritan. Alberto De Amicis conferma: «Negli ultimi mesi abbiamo visto un forte cambiamento, a Roma, un mercato conservatore per eccellenza, noi stiamo finestrando degli
Etichettatura in automatico per "battezzare" i pezzi.
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Panoramica della linea Powermat.
edifici multipiano in legno, un cantiere sull’Anagnina, 16 appartamenti, poi altri 10…, altri 12 appartamenti a Boccea, e abbiamo ottenuto il sigillo qualità Casaclima in questi giorni. Abbiamo fatto delle costruzioni certificate Casaclima in Toscana, ne abbiamo fatte due di 14 appartamenti a Centrozero, il primo edificio a ottenere in Toscana il certificato Casaclima Classe A. Ne abbiamo poi portato a termine un'altro per un privato sempre in Toscana, adesso ne stiamo seguendo altri su Roma». "La nostra Città Eterna ama dunque il legno?" Chiede allora Sonia Maritan. «Roma è il più grande bacino di utenza a livello nazionale, noi abbiamo nel raggio di cinquanta chilometri circa cinque milioni di abitanti e non ci sono impianti produttivi se non 3/4 di serramenti in legno a livello industriale, ma a livello evoluto ci siamo solo noi. Gli altri operatori, marchigiani, umbri o abruzzesi, sono distanti, noi siamo a 16 chilometri in linea d’aria, 22 chilometri di strada, dal Vaticano. Stiamo già facendo interventi all’Hotel de Russie in piazza del Popolo, un palazzo a San Lorenzo a Lucina, un immobile di prestigio a Piazza di
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Spagna. Il settore dei produttori di case in legno, grazie al suo grande lavoro, sta portando dei vantaggi sul nostro territorio: sono piccole aziende che realizzano case in legno con pannelli X-lam, ma che partecipano alle fiere, fanno marketing su internet, mentre aziende tradizionali che raggiungono dieci volte il fatturato di queste non hanno nemmeno un depliant». Sonia Maritan commenta: "Quindi scarsa la comunicazione del settore legno per gli infissi, infatti mentre per decenni ha fatto la parte del leone oggi continua a perdere fette di mercato, ma potente la comunicazione del settore legno strutturale! Comunque, apprendere che imprenditori giovani puntino sul legno nel settore serramenti è significativo, tanto più che la tecnologia sta rendendo “bugiardi” i materiali, quindi la ritengo una scelta di carattere etico la vostra." Fabrizio Catinari commenta: «Una signora mi ha chiesto: come fate a raggiungere questo effetto legno? Sembra vero!». Alberto De Amicis aggiunge: «Chiunque può proporre qualunque cosa, ma il caso paradossale è quello dei rivenditori specializzati nel legno che non riescono a vendere ai propri clienti infissi e serramenti in legno, ma li vendono in pvc, senza contraddire e argomentare la richiesta del cliente». «C’è anche un discorso storico aggiunge Davide Mosconi si sono venduti prodotti poco qualitativi per cui oggi noi tutti paghiamo lo scotto di quello che hanno fatto tanti e che tanti continuano a fare». Alberto De Amicis commenta: «Parliamo pure di tutti i dettagli che noi curiamo e che sembrano eccessivi, ma oggi è noto, a fronte di esperienze concrete, che ogni infisso in pvc di bassa qualità installato sarà probabilmente sostituito da un prodotto in legno. Noi siamo concessionari di serramenti in pvc perché il mercato lo chiede, pensiamo che sia un prodotto alternativo che può essere scelto quando di qualità, che quindi non debba essere osteggiato, ma dobbiamo far capire al cliente che può scegliere fra diverse alternative e quali sono le caratteristiche dell’una e dell’altra, secondo le particolari esigenze e la destinazione d’uso. L’infisso in legno è certamente più competitivo del pvc: arriverà a quote molto inferiori al 40%, si arriverà al 20-30%, da quello che sento e percepisco. Ma c’è un mercato qualificato che utilizza l’infisso in legno in maniera percentualmente più elevata». Pietro Ferrari ricorda: "La battaglia sul laminatino negli anni Ottanta ci insegna che il prezzo non è tutto e queste aziende produttrici di porte in laminatino sono state le prime a perdere la battaglia." "Certo, commenta Sonia Maritan che voi vi fate depositari di una storia per il futuro, in un contesto attuale
I carrelli organizzano le partite di componenti.
“molto green”, anche se avete scelto la strada più difficile". Alberto De Amicis conferma: «È un paradosso, perché il costo energetico del ciclo produttivo per realizzare un profilo in pvc e il costo di smaltimento è decisamente più oneroso di 3-4 volte in confronto all’analogo profilo in legno e questo costo non è trasferibile nel ciclo di vita del prodotto installato. Quest’ultimo non compenserà mai tutto il costo energetico che c’è stato a monte e che ci sarà a valle. Teoricamente dovrebbe essere il produttore di impianti industriali a muovere il settore, cioè chi investe, ma l’imprenditore nel settore legno non è evoluto, il ricambio generazionale è stato scarso, la tradizione è un peso enorme, molte aziende hanno chiuso e una parte è in difficoltà, ci sono investimenti che non vengono fatti». Alberto De Amicis continua: «Se si vogliono affrontare le sfide del futuro, bisogna valutare tutte le caratteristiche del manufatto. Ci interessa fare un prodotto di alta qualità, un prodotto che sia sostenibile per il mercato, di fascia media a livello economico, con un valore aggiunto importante, seguendo il cliente dalla progettazione all’installazione. Bisogna impegnarsi: personalmente, mi piace fare due o tre rilievi importanti per settimana, bisogna essere dentro il prodotto, seguire personalmente la gestione».
quando, visitando le fabbriche, percepimmo quali fossero le macchine e le soluzioni proposte. Weinig di per sé ci ha proposto l’intera linea di lavorazione, non appartenendo al settore la differenza non era poca. Questo era un parametro di scelta notevole. Poi con il brand e il know-how di cui Weinig dispone, sapevamo di rivolgerci alle persone giuste. Va però considerato, guardando la realtà, che la produzione del serramento non finisce con la loro macchina». Pietro Ferrari domanda: "Fate anche la verniciatura all’interno oltre al servizio
Un esempio dell'esasperata cura del dettaglio per recuperare sempre più efficienza.
L’IMPIANTO WEINIG Prosegue Sonia Maritan. "Passando alla produzione, come siete arrivati all’incontro con Weinig, è stata una scelta difficile?" Fabrizio Catinari risponde: «Facile non è stata, la nostra indecisione era comunque tra due produttori tedeschi. Optammo per Weinig
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Sopra, si ricordano spiritosamente i primi passi dell'azienda. In questa pagina e nella prossima, una gamma di prodotti articolata e adeguata alle esigenze del mercato.
esterno di posa?" Risponde Fabrizio Catinari. «Tutto, l’ante operam e il post operam. L’unica cosa che non facciamo è il vetro. In ogni caso, tornando alla lavorazione di per sé, la complessità era tanta. Weinig ci offriva la soluzione». "La cosa interessante constata Sonia Maritan è che voi avete costruito il capannone attorno all’impianto Weinig!" Fabrizio Catinari conferma. «Abbiamo voluto anche l’automazione per il carico e lo scarico dei manufatti, anche per eliminare il rischio generato dall’operatore umano: abbiamo scelto un’automazione molto avanzata ma non estrema. Questo in via cautelativa, perché l’automazione estrema comporta poi che al minimo problema si blocchi l’intera catena, cosa che noi abbiamo preferito non rischiare che accadesse. Questo ci permette, come è accaduto questa settimana, di non utilizzare una macchina per upgrading tecnici e non avere problemi di produzione. Abbiamo poi costruito tutto quello che era il layout del capannone intorno alla linea di produzione Weinig». Sonia Maritan domanda a Luigi Basso come si è svolto il rapporto con un cliente, come Dear, che non conosceva il prodotto. «Non conoscevano il prodotto puntualizza Luigi Basso ma a livello tecnologico sono molto innovatori. Fabrizio sapeva benissimo, dove voleva arrivare, non sapeva ancora in che modo, però facendo nostre le loro proposte, siamo arrivati a un accordo. È un impianto che abbiamo costruito assieme a loro: inizia con un impianto di ottimizzazione Dimter, poi c’è, in sequenza, la scorniciatrice Powermat, dove viene eseguita la prima fase
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di lavorazione, poi vengono formati dei carrelli, i quali forniscono il lavoro per la Conturex, quindi tutto l’operato che viene svolto prima della lavorazione Conturex è un lavoro, tra virgolette, che non ha costi. Di conseguenza la Conturex, che è quella che dà il prodotto finito, è sempre attiva, per questo abbiamo deciso assieme di far questo». Pietro Ferrari domanda: "Voi lavorate su più turni?" Risponde Fabrizio Catinari. «Noi lavoriamo su un turno e mezzo, ma la Conturex non si ferma: lavora in pausa pranzo, poi sfrutta un’ora o due ore a fine turno. Essendo totalmente automatica dal mio pc in ufficio posso controllare qualsiasi attività attraverso il telefono e il PC, di conseguenza, avendone la supervisione, capita spesso di lasciare lavorare la macchina mentre io sono in ufficio a gestire il lavoro della settimana successiva». Domanda Sonia Maritan: "Ci fornisce le caratteristiche principali del prodotto Dear? " Risponde Fabrizio Catinari. «Il nostro è un prodotto in controtendenza. Innanzitutto noi non utilizziamo colla, ma un assemblaggio meccanico. È un’esigenza che deriva dalla scelta di poter verniciare il prodotto interamente. Non sapevamo di per sé come fare la finestra, ma avevamo le idee ben chiare sul risultato da ottenere e conoscevamo i difetti della finestra in legno, e sapendoli le soluzioni erano due: isolare le teste oppure cambiare il sistema andando alla base del problema. La soluzione che abbiamo scelto è stata di trattare la testa come se fosse la faccia in vista, e considerato che la parte verniciata non si può incollare abbiamo scelto di utilizzare la giunzione
meccanica. Purtroppo non c’era uno storico e quindi abbiamo dovuto provare e riprovare. Così utilizziamo giunzioni meccaniche, facendo la giuntatura in macchina, anche se alla stessa Weinig sconsigliavano di farlo, perché abbatteva la produttività.» Continua Catinari «A oggi poi, abbiamo un impianto di levigatura e un controllo di qualità. Abbiamo fermato la macchina questa settimana perché abbiamo automatizzato il processo della levigatura: cercavamo una macchina che levigasse contemporaneamente il lato superiore e quello inferiore, perché noi lavoriamo veramente in 3D e, assemblando dopo la verniciatura, non calibriamo più. Nel mio ufficio ho una lavagnetta sulla quale segno lo scarto dei piani della Conturex e controllo qual è lo scarto tra un piano e l’altro: deve essere al massimo di due decimi di millimetro, oltre i due decimi si sente come una “traccia”, per noi è imperativo che non accada». Sonia Maritan afferma: "Questo lo standard che vi siete prefissati! Forse il vantaggio vostro è stato proprio quello di aver disegnato nella vostra mente la finestra, poi la tecnologia di alto livello della Weinig vi ha consentito di raggiungere l’obiettivo..." Interviene Luigi Basso: «Chi mi ha stupito è stato Fabrizio, perché lui veramente non sapeva che cosa fosse un pezzo di legno, e anche la prima fase, riguardo alla scelta della tipologia di lamellare, a come lavorare il lamellare o il massello e poi anche in merito a dove rifornirsi, tutto ha costituito un’esperienza nuova». Davide Mosconi interviene a sua volta: «Però la
lavorazione di testa, dove viene considerato anche il micron per loro, ha costituito l’esigenza basilare, l’obiettivo da raggiungere. Questa è stata la novità». Fabrizio Catinari «Nell’accoppiamento ci sono tre decimi di micron che però saranno recuperati con la vernice. Quando accoppiamo la traversa con il montante dal grezzo, vediamo la luce, nell’assemblato non la vediamo più. I raggi minimi perché la vernice aderisse sono stati presi in considerazione, si sa che lo spigolo dritto non fa trattenere la vernice, serve un raggio minimo di almeno due millimetri, e quindi noi prevediamo due millimetri di stondatura. Siamo comunque fra quelli che lavorano l’angolo più minimale perché sotto il raggio due non è mai stato fatto niente». Alberto De Amicis aggiunge: «Per noi una peculiarità è stata quella dell’angolo vivo dell’infisso squadrato. La linea minimale doveva essere netta, come quella del modello “Integra” per capirci.» Davide Mosconi ci descrive il lay out produttivo: «Ci sono tre isole fondamentali. La prima isola è quella che taglia, pialla e leviga i pezzi. Arriva il lamellare che viene tagliato secondo la lista che gli viene dettata dal programma, la cosa nuova è che dalla macchina che tronca e ottimizza il taglio (ottimizzazione Dimter), in automatico i pezzi arrivano alla piallatrice (scorniciatrice Powermat), non c’è l’uomo a mediare. La macchina si adatta alle misure, poi vengono piallate e c’è il ritorno pezzo che passa alla levigatrice. Da lì i pezzi che arrivano, vengono gestiti manualmente e sono caricati sui caricatori, e poi ricomposta la finestra, questi carrelli vengono portati sulla Conturex, una macchina che lavora senza presidio. A loro volta i pezzi lavorati vanno in altri carrelli
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uguali e da lì a mano vengono portati in verniciatura, unità caratterizzata da Giotto di Cefla, che costituisce l’ultima isola che completa il percorso produttivo». Fabrizio Catinari interviene: «Abbiamo migliorato anche il sistema di carico e il sistema cambio utensili per ottimizzare ogni dettaglio». Pietro Ferrari "È interessante vedere come oggi ci siano alcune aziende che stanno invertendo la tendenza: la finestra in legno diventa sempre più performante e tecnica e potrebbe segnare il ritorno del consumatore al legno, penalizzato da un passato di finestre fatte male. Come in Germania, alla fine della guerra, la scarsa disponibilità di legno di qualità, la essiccazione successiva, la fretta, hanno portato negli anni Settanta al rifiuto della finestra in legno e al prevalere del pvc. Negli anni successivi in Italia è accaduto lo stesso e questo ha portato a una dequalificazione della finestra in legno. Fare un serramento in legno di qualità rende un servizio di grande livello al settore." IL REPARTO PRODUTTIVO Entrati nello stabilimento, Fabrizio Catinari ci dice, mostrando le macchine Weinig. «Questo è l’abbinamento della ottimizzatrice Dimter e della scorniciatrice Powermat: le due macchine sono in linea e sono unite da un tappeto, il trasporto quindi è immediato e diretto, l’ottimizzatrice taglia e misura il grezzo con dieci millimetri di sovramisura e, quindi va alla scorniciatrice. La scorniciatrice e l’ottimizzatrice sono entrambe governate dal programma che da sé importa tutti i parametri utili come dimensione, posizionamento eccetera, ed è tutto automatico. Tutte le macchine prendono la commessa dallo stesso server. Questa stazione che poco fa definivamo: prima isola produttiva taglia, ottimizza, fa il quadrotto, dopo di che se il grezzo è conforme, noi lo lavoriamo come prefinito. Andiamo poi a etichettare il pezzo con le informazioni della commessa. Nell’etichetta andiamo a scrivere anche la posizione, immaginando il carrello come una matrice. Andiamo poi a creare questo carrello, secondo uno schema ben preciso per comporre il movimento del cambio utensili. La troncatrice battezza tutti i pezzi nel momento in cui li taglia, attribuendogli un’identità precisa. Se il pezzo è conforme, entra nella filiera produttiva: sappiamo se è un traverso superiore, o quale altro elemento, mentre gli scarti vanno alla cippatrice. L’operatore sa quindi come posizionarlo. Inoltre, utilizziamo un’etichetta la cui colla è biodegradabile, come quella delle mele per evitare che restino delle tracce una volta tolta». Fabrizio Catinari prosegue poi raccontandoci dell’alto livello tecnologico della linea: «Realizziamo
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una finestra ad arco in un quarto d’ora, operazione che un pantografo svolge in sei ore. I pezzi vengono presi, controllati uno a uno e posizionati sul piano, se la lunghezza è tra i cinquecento e i milleseicento millimetri, la macchina ne lavora due contemporaneamente, per ridurre i cambi pezzi. L’abbiamo allestita con due motori, un albero universale per le lavorazioni speciali e una testa per la foratura. In modo tale che in tempo mascherato, magari durante il cambio utensile, effettui la foratura. Questo per andare a velocizzare tutto il ciclo produttivo. Quando il pezzo è stato lavorato, viene posizionato sul carrello». Davide Mosconi aggiunge: «Va ancora inserita in linea una levigatrice per migliorare la fase di spazzolatura e levigatura, sopra e sotto gli elementi: la Dear, infatti, utilizzerà a brevissimo un sistema di levigatura delle battute con un utensile speciale in modo da levigare all’interno della battuta». Sonia Maritan chiede: "Per finire, ci illustrate qualche dettaglio della vostra giunzione meccanica?" Fabrizio Catinari risponde: «Utilizziamo una giunzione meccanica prodotta dalla SFS, molto simile a quella del mobile, si mette una bussola in un foro e una vite, questo ci permette di raggiungere 150 chili di tenuta senza utilizzare colla, nel giro di qualche secondo; quindi non c’è colla, non c’è strettoio, non c’è niente, soltanto una vite. Ovviamente noi utilizziamo degli accoppiamenti in contro sagoma. Quindi la parte che si va ad accoppiare qua è perfettamente sagomata con le altre». Non sono dettagli secondari quelli che caratterizzano queste finestre, ma significativi passi avanti nell'evoluzione tecnologica del serramento in legno, che potranno portare giovamento alla ripresa del settore.
INTERVIEW LEITZ di Sonia Maritan www.leitz.org
GREGORI IN LEITZ Siamo alla Leitz con Giovanni Gregori, dal ’77 nel settore e attualmente responsabile Vendite Leitz Italia e Costruttori Macchine, il suo trascorso nelle macchine traspare da ogni parola e sono molti quelli che lo cercano per farsi consigliare la soluzione giusta, sanno che lui la troverà grazie alle esperienze del passato! La sua ampia visione, che in Leitz abbraccia tutti i settori, ci porta a immaginare anche il futuro venditore di utensile, che dovrà diventare una figura sempre più tecnica. A Mariano Comense ci accoglie Giovanni Gregori «Io ho cominciato nel 2010 come responsabile commerciale di tutta la Leitz, in un periodo che aveva visto la chiusura della Leitz
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Servizi, e poi ho proseguito focalizzando il mio lavoro sui costruttori di macchine, di prodotti e di progetti. Di fatto, però, da marzo, sono ritornato a prendere in mano tutta la Leitz, tranne l’Alto Adige, seguito direttamente dalla casa madre. Con la creazione di un’unica Leitz, la Leitz Italia, con sede a Lana (Merano) il lavoro però è diventato molto impegnativo. Teoricamente la situazione è provvisoria, perché seguire sia i costruttori di macchine che i clienti finali è faticoso e difficile occuparmi di ogni ambito in modo continuativo». Le macchine sono sempre state il suo mondo! «Io venivo dagli impianti, ho lavorato alla Delmac per 15 anni, per me è stata l’università. Sono stato assunto da Ambrogio Delachi nel 1997, l’ho conosciuto nel 1977 quando era direttore commerciale alla SAG Centro tecnologico Italiano, e credo che al mondo con il suo carisma e la sua conoscenza non ce ne siano molti, lui mi ha sempre lasciato molta libertà, questa libertà doveva essere ricambiata con dei fatti, ma “i suoi modi e il suo stile” mi hanno insegnato molto». Giovanni Gregori, lavora in Leitz perché la maggior parte degli impianti di sua competenza prevalentemente per il settore pavimenti Delmac erano equipag-
In queste pagine Sonia Maritan, Direttrice di Sistema Serramento, è con Giovanni Gregori, mentre racconta di Leitz ma anche della sua lunga esperienza nel settore.
giati con utensili Leitz, e l’azienda lo conosceva bene: nello stesso settore questi passaggi sono quasi naturali, certo il mercato attuale è più complesso! «Il mercato italiano vive un momento che non è dei più felici, anche se un po’ di ripresa la percepiamo anche noi, ma dipende sempre a cosa ci riferiamo, se ci riferiamo al periodo antecedente il 2008, sarà difficile tornare a quei tempi. Quella che constatiamo adesso è una ripresa da parte dei mobilieri che esportano all’estero, ma particolarmente in Italia: i mobilieri stanno investendo, e c’è richiesta di utensili che vanno fuori dal settore legno, anche se quest’anno al Salone del Mobile di Milano è stato visto molto più legno. D’altra parte le attuali tecnologie permettono una imitazione del legno dove le carte decorative sono strutturate addirittura con il poro, io penso che il settore abbia bisogno di modelli nuovi, il legno da troppi anni è stato banalizzato e declassato». D’altra parte afferma Pietro Ferrari credo che Leitz sia attrezzata anche per i materiali compositi. «Sì, in Leitz, abbiamo un reparto che noi chiamiamo non wood, copre circa 15% del mercato , che risponde alla sempre maggiore richiesta, non tanto di questi materiali, ma in relazione ai pannelli stessi che dobbiamo lavorare che hanno strati interni di alluminio, di
Corian, e tanti tipi di rivestimenti diversi come il laminato». Da una parte si ha a che fare con materiali inerti quindi molto più prevedibili rispetto al legno, ma dall’altra questa varietà richiede forse maggior flessibilità? «Abbiamo visto che la geometria dell’utensile è molto diversa rispetto al legno, ed è stato fatto un settore non wood per non essere influenzati dal settore tradizionale del legno. Noi dobbiamo fare dei test sui materiali nuovi, la grandezza della Leitz è che abbiamo a disposizione dei colleghi che fanno ricerca, ma non solo sugli utensili, fanno innovazione sui sistemi di attacco che costituiscono una cosa fondamentale per l’utensile perché fa si che questo funzioni o non funzioni, oltre l’attacco andiamo a fondo facendo le bocche di aspirazione studiando il flusso del truciolo che noi siamo in gradi di controllare». Bisogna tener conto che se il truciolo resta nel raggio d’azione dell’utensile e viene tagliato due-tre volte consuma l’utensile, precisa Pietro Ferrari. E così gli chiediamo a quali aspetti guardi l’impegno di Leitz attualmente. «Ci facciamo male con le nostre mani controbatte scherzosamente Gregori perché questo allunga la vita dei nostri utensili! In realtà la vedia-
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mo sotto un altro punto di vista, quello del servizio e della qualità, non solo del prodotto ma di tutto quello che ruota intorno a esso. Questa è l’anima dell’azienda che non vede solo il guadagno ma anche le soluzioni da offrire con l’utensile. Stiamo studiando delle innovazioni anche in termini di coating, il rivestimento esterno, che può aumentare del 30% la durezza dell’utensile che si ripercuote poi sulla sua durata». È importante anche il tema della velocità di rotazione dell’utensile, asserisce Pietro Ferrari. «Sicuramente è interessante riferendoci a Sistema Serramento fornirvi questo valore rispetto la lavorazione dell’infisso, passato da 90 metri al secondo di velocità periferica a 120 metri al secondo nella nuova generazione di utensili: questo significa avere una finitura migliore, una capacità produttiva più grande, un controllo del truciolo ancora più direzionato. Questa generazione di utensili nuovi che abbiamo presentato di recente si chiamano Profilcut Q, sono disponibili anche in versione Premium con un coating del corpo fresa che fa sì che la resina non si attacchi, in questo modo si riduce la sbilanciatura dell’utensile. Il design dell’utensile risolve anche il problema del rumore e le forme sono fatte in modo da abbassare i decibel». C’è ancora un margine di miglioramento? «Con il Proficut Q siamo al limite del materiale stesso, quello di resistenza dell’alluminio: se si va oltre questa velocità periferica il corpo della fresa altera la sua forma geometrica». Come sono suddivisi i settori in Leitz? «A Oberkochen, in Germania, sede principale, realizziamo tutte le frese per centri di lavoro e per la lavorazione del pannello, a Riedau, in Austria, siamo specializzati nell’utensile per l’infisso e abbiamo tutta la filiera completa del serramento, dove viene studiato, costruito e sviluppato. A Riedau, che ha una capacità produttiva molto alta,
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vengono fatte anche le lame. In questa sede viene sviluppato anche il settore dedicato all’utensile per il pavimento. In Italia, a Lana, produciamo anche gli utensili per l’infisso e in particolare l’utensile per il serramento dedicato al mercato italiano, stiamo sviluppando un tipo di utensile con una placchetta un po’ più spessa che può essere affilata più volte, come viene prodotta generalmente dai nostri competitor in Italia». Il mercato italiano dell’infisso è una questione a sé stante! «Il mercato italiano rispetto a quello estero è completamente diverso, ad esempio in Germania ci sono 3 sezioni: 68, 78 e 92 mm, in Italia abbiamo sempre queste sezioni ma con una infinità di “sfumature”. Con il benestare della direzione stiamo, infatti, sviluppando nell’ufficio tecnico di Lana, preparato e competente, le soluzioni per rispondere al mercato italiano: la sezione della placchetta e il disegno personalizzato per il cliente, i concetti di base sono gli stessi, ma il mercato italiano vuole il profilo personalizzabile con un’infinità di variabili. Per esempio, il 68 mm può essere fatto con due battute, con una battuta, con la guarnizione nel telaio etc. In Germania viene fatto in un solo modo, in Italia c’è di tutto: il serramento in Italia è diventato “un vestito”. La differenza deriva dal fatto che in Germania ci sono poche decine di grandi produttori, in Italia ci sono un’infinità di P.M.I. che per sopravvivere devono fare mille cose diverse. Questa però è anche una caratteristica tutta italiana da cui scaturisce poi la creatività del made in Italy». Questa “personalizzazione” la si può realizzare soltanto con il legno? «Certamente e cambia completamente l’approccio, la persona che compra la casa e le dà valore prende una finestra in legno, non solo per l’apprezzamento che riconosce al materiale dal punto di vista estetico ma perché è culturalmente preparata anche in merito al vantaggio funzionale, avendo ormai appreso che la trasmittanza termica
In queste pagine Pietro Ferrari, Editore di Web and Magazine, è con Giovanni Gregori. A seguire alcune immagini degli utensili Leitz.
si lega alla prestazione dell’infisso-involucro derivante e a certi criteri costruttivi generali verso i quali la finestra deve essere coerente per concorrere al risultato finale. Noi speriamo che la finestra in legno sia più valorizzata proprio per queste qualità che possiede, le stesse che dovrebbero distinguerla da un serramento più economico, dedicato forse ad altre destinazioni d’uso». Questo vale per tutti gli ambiti del legno: dalla finitura alla struttura? «Certamente, anche perché noi operiamo in tutti gli ambiti: mobile, infisso, pavimento e legno strutturale, stiamo fornendo un’azienda molto grande di X-Lam che prende tutto da noi, perché noi non diamo solo utensili ma anche il servizio. Uniteam, Routech, Cms, Essetre, Hundegger sono nostri clienti, Hundegger utilizza principalmente i nostri utensili». Sono più numerosi gli utensili che lavorano il legno? «Sì, ad esempio nel settore dell’infisso abbiamo utensili per tutti i materiali, ma nel pvc come nell’alluminio, essendo più corta la filiera produttiva diminuiscono gli utensili necessari. Sono prevalenti lame e pochi utensili per tirar via le “bave” al profilato. Parliamo di 3-4 utensili contro una trentina di utensili che possono essere necessari per la lavorazione della finestra in legno, che all’oggi rimane il manufatto anche rispetto i pavimenti e i pannelli che richiede la progettazione più complessa! La quota del 15% di non legno rispetto la nostra produzione legno è generale, perché troviamo nelle porte il foglio di alluminio che richiede un utensile per il composito, e nei pavimenti c’è il due o tre strati in legno, ma poi c’è il laminato e l’LVT che è plastica riciclata». Se è facilmente distinguibile il non legno nel serramento, è meno facile identificarlo nella porta da interno anche perché ormai nessuno fa più la porta in massello e anche nei mobili e nei pavimenti il ventaglio deve essere piut-
tosto ampio. È interessante come dal suo osservatorio scaturiscano anche le tendenze dei materiali nei vari settori… «Anche nei pavimenti, il legno ha subito una forte flessione, il parquet in massello che noi facevamo in gran quantità, sembra ormai storia passata, eppure non si parla di un secolo fa. E negli ultimi 5/6 anni il laminato, che non è mai stato veramente apprezzato in Italia, è stato surclassato ulteriormente da ceramica e plastica. I sei milioni di metri quadri/anno di 7-8 anni fa di laminato, forse ancora attuali, sono stati sostituiti con la ceramica e l’LVT. L’LVT ha surclassato molte tipologie di pavimento negli ultimi 3-4 anni, emergendo con immediatezza nel settore anche rispetto la ceramica. Se passiamo al mobile, anche qui non è rimasto molto legno, nella cucina l’unica cosa rimasta in truciolare/MDF è la struttura, le antine sono in vetro o altri rivestimenti particolari e i tops vengono realizzati con materiali sintetici. Per altro, lavoriamo tranquillamente tutti questi materiali compositi come il Corian, nel pannello la difficoltà comincia invece, dove viene utilizzato il legno riciclato, perché dentro il pannello c’è di tutto, e in particolare sono problematici la sabbia, i sassi e la polvere abrasiva che richiedono utensili diamantati, più costosi. Le aziende però cercano il prodotto green e usano il legno riciclato per questa ragione». Si devono migliorare anche le tecnologie di selezione del materiale asserisce Pietro Ferrari. A proposito di lavorazioni complesse aggiungerei che nel caso del serramento in legno il ruolo dell’utensiliere è cruciale! «Siamo dei sarti, anche se è fondamentale partire dalla sicurezza che implica un sistema molto complesso, bisogna innanzitutto valutare se sia possibile lavorare il pezzo praticamente in macchina, il quale deve essere tenuto, bisogna avere la certezza che sia fattibile, poi ci sono le normative legate alla trasmittanza termica, dobbiamo pro-
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gettare la finestra tenendo conto che deve essere conforme alle normative: insomma, la finestra la dobbiamo disegnare noi. Forse anche per questo, la concentrazione di utensilieri che c’è in Italia non c’è da nessuna parte: nella creazione del serramento risiede la massima complessità. Mentre nel mobile la difficoltà è legata alla nobilitazione del pannello, che va trattato diversamente secondo la finitura: verniciato in poliestere o rivestito in carta melamminica, ad esempio. E la difficoltà nasce perché il cliente italiano esige che i pannelli nobilitati in modo diverso siano trattati con lo stesso utensile. Aggiungiamo che nella lavorazione del ferro e dell’acciaio ci sono delle normative precise, nel settore legno invece non ci sono riferimenti ed è tutta questione di “tatto”. Quindi è necessario fare le prove, e noi nel nostro laboratorio riusciamo a simulare qualsiasi lavorazione sulle macchine e siamo in grado di lavorare e di firmare il pezzo consigliando la esatta finitura per quel dato tipo di legno. Si entra comunque in un mondo difficile da interpretare e definire anche in modo proporzionale all’ampia gamma di legni e ci sono delle problematiche che dopo decenni ci sorprendono ancora». Passiamo al settore legno strutturale, come nasce l’impegno Leitz in questo settore? «In questo settore abbiamo un catalogo dedicato esclusivamente alla lavorazione del legno strutturale, in linea col fatto che cerchiamo di specializzarci anche come immagine nell’ambito specifico. Qui a maggior ragione sono importanti le grandi aspirazioni dei trucioli per il funzionamento dei grossi utensili che poi prevedano grandi scarichi. Il funzionamento è anche in funzione del tipo di personale, anche se la compatibilità tra software e operatore è sempre maggiore, non bisogna lasciare all’operatore la responsabilità della gestione, tant’è vero che cresce sempre di più la programmazione del software dall’ufficio e la rilevanza dell’operatore solo come presidio. Dal punto di vista meccanico, le macchine si sono allineate. Questo l’aveva già capito Ambrogio Delachi trent’anni fa: “io vendo elettronica non macchine” diceva. E quindi il personale giovane è avvantaggiato considerato che oggi la differenza la fa il software». Ormai il sottotetto a vista è considerato un arredamento e il tetto in legno è una vera e propria stanza da abitazione afferma Pietro Ferrari. Questo richiede una finitura da mobile. «Anche nelle travi, come nella finestra, la tendenza è che il pezzo venga finito senza muoverlo troppo. Anche perché movimentare una trave è piuttosto complesso, al contrario di un componente della finestra che si sposta facilmente, quindi tante più lavorazioni si fanno sulla macchina meno sarà necessario manipolare pezzi ingombranti
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come una trave o una parete, a tutto vantaggio dell’operatore. E confermo che si ricerca anche una lavorazione molto più raffinata dei pezzi e una finitura migliore del prodotto». Le macchine a portale sono state una rivoluzione che ha permesso di lavorare luci molto grandi. Soluzioni molto interessanti se pensiamo a travi per grandi strutture, afferma Pietro Ferrari. «Premesso che stiamo lavorando molto bene in questo settore con i costruttori di macchine, in conclusione di questa ampia disamina, vorrei sottolineare che il vantaggio della Leitz è quello di avere, in definitiva, tutte queste cose, ed essere preparato per tutti questi settori non è banale. Abbiamo specialisti di settore e un’ulteriore suddivisione su ogni singola macchina, dalla bordatura, dalla squadratura, alla scorniciatura con esperti dediti. Ad esempio, nel settore del mobile abbiamo l’esperto in frese da nesting che fornisce informazioni anche sul materiale non wood, poi lo specialista per la squadrabordatura e la squadratura, quello per la scorniciatura, questo è molto importante. Per noi è un vantaggio perché l’equipaggiamento di una macchina richiede una grande competenza, soprattutto nel caso del serramento, che è davvero un mondo a sé». Specializzazione anche nella vendita? «La parte più difficile della vendita dell’utensile è confrontarsi con clienti di ogni genere, tutti competenti ed esigenti. Questo è il motivo per cui un venditore di utensile dovrà diventare una figura sempre più tecnica, però di contro il problema è appunto che i venditori non possono avere la stessa specializzazione nel mobile e nel serramento, nel wood e nel non wood. Il futuro è la specializzazione anche nelle vendite ma il mercato deve supportare questo cambiamento. Noi per ora possiamo solo lavorare a zone. Il mercato italiano è questo, la fascia intermedia ormai non esiste più e si finisce a farcela solo se si lavora nella fascia alta. Questo richiede una qualità adeguata, purtroppo del livello di competenza a cui alludo, si possono fregiare in pochissimi».
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INTERVIEW METALSIGMA di Sonia Maritan www.metalsigma.it
LA “QUARTA DIMENSIONE” SI TOCCA In visita alla Metalsigma, alta tecnologia per progettare l’involucro edilizio e navale: la stampa digitale e i prodigi dell’alluminio raccontati da Adriano Capuozzo. Un ingegnere che ci porta a visitare il reparto produttivo, negli uffici tecnici a vedere i prototipi tridimensionali e con le sue parole ci avvicina al mondo lucente dell’alluminio che si esplica qui in molti prodotti: forniture navali, serramenti, coperture e frangisole, facciate continue, respiranti e ventilanti. La Metalsigma, con base ad Arluno, alle porte di Milano, è una realtà di prim’ordine nel campo della realizzazione della serramentistica in alluminio e, in particolare, delle facciate in continuo. Opera nel campo dell’edilizia, della cantieristica navale e in tutta una serie di settori in cui la creatività e la competenza tecnica sono indispensabili per arrivare al risultato finale. Insieme, a Pietro Ferrari editore di Web and Magazine, la visitiamo e sono lieta di condurre questa conversazione con Adriano Capuozzo, ingegner e progettista della Metalsigma, che ci dedica cortesemente un po’ del suo tempo, affollato di impegni. «Metalsigma ci dice è una società che ha preso le mosse negli anni Cinquanta, occupandosi dapprima della lavorazione delle strutture in alluminio con una specializzazione nella realizzazione delle parti curve, venivano, in altre parole, curvati e calandrati i profili in alluminio. Metalsigma, in questo senso, ha ricoperto un ruolo pionieristico dal punto di vista tecnologico. Si è poi man mano sviluppata nel mondo industria-
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le acquisendo una posizione di primo piano nella produzione di serramenti e facciate nel settore civile, per quanto riguarda, invece, il settore navale siamo attivi nella realizzazione della parte dell’involucro e della serramentistica delle navi da crociera. Siamo presenti in maniera massiccia sul mercato francese, con una sede a Strasburgo e cantieri a Parigi e a Montecarlo. Siamo soci di un‘azienda nel Principato di Monaco nella realiz-
In queste pagine Sonia Maritan, Direttrice di Sistema Serramento, è con l'Ingegner Adriano Capuozzo, e con Pietro Ferrari, Editore di Web and Magazine. Sopra due immagini della sede storica di Matalsigma, in cui si svolge l'intervista.
zazione di un grattacielo di 32 piani direttamente sul mare con rivestimento in Corian e altre caratteristiche innovative e prestazionali di rilievo. Ci stiamo spingendo oltre oceano, cercando di mettere le nostre radici anche nel mercato statunitense. A New York abbiamo acquisito una commessa abbastanza importante di circa trenta milioni di euro per il più grande centro commerciale degli Stati Uniti posizionato a Staten Island, tutto realizzato con sistemi custom studiati ad hoc per il mercato americano, perché noi difficilmente ci serviamo di estrusori se non per lavori di minor rilevanza». Avete una presenza in settori diversi, difficilmente sovrapponibili, il che significa che siete depositari di una grande cultura aziendale. «In effetti, operiamo con modi di costruire e tecnologie diverse conferma Capuozzo basti pensare che nel mondo del navale le pressioni a cui sono sottoposti i serramenti sono impressionanti sia per l’azione del vento sia per l’azione delle onde. Mentre nelle torri, come quella di Zaha Adid (venuta recentemente e prematuramente a mancare) che stiamo realizzando a Milano, il problema del vento è nella
depressione, perché si creano mulinelli e vortici; nel settore marino la forza più gravosa è in pressione: dunque comportamenti diversi, esigenze differenti, senza trascurare l’ambiente aggressivo come è quello del mare. Se dovessi realizzare una finestra, non potrei prendere le barre, tagliarle e verniciarle, perché nel taglio la corrosione salina trova un punto in cui intaccare la struttura, quindi ogni pezzo deve essere tagliato, lavorato e, solo poi, verniciato e sottoposto a ossidazione 20 micron. Quindi i costi sono diversi, la capacità richiesta alle maestranze è differente». E anche i metalli sono diversi? «Ci sono delle leghe molto diverse conferma Capuozzo in grado di resistere alla corrosione marina e quindi tutti i componenti, anche una semplice vite, devono essere trattati in modo adeguato. Noi, in ogni caso, lavoriamo prevalentemente l’alluminio e utilizziamo l’acciaio solo come sottostruttura: non creiamo e non gestiamo né a livello di progettazione né a livello di produzione le grosse opere strutturali in acciaio. In questo materiale realizziamo solo strutture secondarie, le strutture primarie vengono affidate ai cantieri specializzati. Ma questo ci basta: oggi con la fantasia sbrigliata di molti
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architetti vengono associati all’alluminio materiali diversi come il vetro, la ceramica, le lamiere stirate, e come ho già detto, nella realizzazione in atto a Montecarlo stiamo utilizzando il Corian, insolitamente destinato all’esterno dell’edificio. I problemi tecnici, derivanti dal coefficiente di dilatazione di questo materiale non sono trascurabili». Credo che l’evoluzione tecnologica del serramento, che ha così tanto a che fare con le prestazioni del manufatto, vi veda come protagonisti proprio per la capacità di muovervi in due mondi diversi: quello nautico e quello immobiliare. «Infatti conferma l’ingegner Capuozzo molte delle nostre competenze rappresentano una fusione tra le richieste provenienti da questi due settori. Non a caso, noi la maggioranza dei sistemi ce li creiamo “a casa”, grazie a un patrimonio di progettazione molto importante con esperienze decennali. Ci siamo dotati da non molto di una stampante 3D con la quale stampiamo ogni tipo di matrice e grazie alla quale studiamo e proviamo tutti i componenti e gli accessori». Siamo in un’azienda con cui parliamo concretamente della quarta rivoluzione industriale! «Questo tipo di tecnologia è molto utile spiega Capuozzo noi lavoriamo spesso con software di modellazione solida e con stampanti tridimensionali, di conseguenza noi creiamo un oggetto prima dell’estrusione sia della gomma sia dell’alluminio, ovvero prima della costruzione fisica di un pezzo creiamo una realtà virtuale con questi software di modellazione solida. Utilizziamo la tecnologia BIM per progettare i pezzi, per poter essere competitivi e per poter partecipare a determinati lavori. Oggi non dimentichiamo che negli Stati Uniti non si può lavorare se non si ha la tecnologia BIM (Building Information Modeling) a disposizione, perché tutto viene disegnato in tridimensionale e tutto fa parte di un progetto su grande scala: noi per la nostra parte, l’elettricista per la sua, l’impiantista per la sua e così via, tutti gli attori insieme completano un determinato progetto. La cosa difficile sta nell’utilizzare il BIM nel nostro settore, il BIM, infatti, nasce più per una
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gestione architettonica. Noi siamo costruttori, quindi, per evitare di fare un doppio lavoro, stiamo cercando di creare dei software in cui possano dialogare i software di architettura come Revit, con dei software di modellazione solida come Solid Works o Inventor: strumenti che dialogano con le macchine a controllo numerico». Nel vostro caso di quale tipologia di stampante 3D parliamo? «Non si tratta di stampanti di costo elevato, sono stampanti con le quali si possono ottenere pezzi fino a settanta centimetri di lunghezza e funzionano per fusione di filamento plastico; ve ne sono anche di più evolute che lavorano per sinterizzazione, perché non realizzano pezzi estetici ma pezzi funzionali, in qualche caso anche fondendo il metallo. La tecnologia delle stampanti 3D è in costante evoluzione e, in Cina, per esempio, stanno stampando le prime case con questa tecnologia». Nel caso specifico di Metalsigma l’utilizzo di questo tipo di stampante a cosa serve? «La utilizziamo nella progettazione. Serve
sostanzialmente allo studio dei sistemi e alla realizzazione di prototipi tridimensionali a scala reale». Nell’ufficio tecnico di Metalsigma vediamo, infatti, manufatti completi ottenuti utilizzando filamenti gommosi di diversa consistenza fino a realizzare modelli fedeli del pezzo o del componente che verrà poi messo in opera. «Con questi modelli ci spiega Capuozzo noi riusciamo a verificare tutte le lavorazioni, i vari innesti e le varie sedi delle gomme. Per esempio sono allo studio per il progetto in corso negli Stati Uniti di cui parlavamo e che copre circa 60 mila metri quadrati, dei montanti molto grandi che vanno a inserirsi in strutture molto complesse». Mentre ci troviamo nell'ufficio progetti, in cui i tecnici operano su plotter che creano forme tridimensionali sulla base di programmi di visione tridimensionale molto avanzati, l’ingegner Capuozzo ci illustra i passaggi di questi processi progettuali. «Da Revit, i rendering dei pezzi vengono trasferiti a un software più tecnico in cui i pezzi “acquistano” un peso, dimensioni reali e caratteristiche materiali esatte e possono poi essere mandati direttamente in calcolo. In base a questi studi vengono poi stampati i mock up con le stampanti 3D in scala 1:1». La stampante 3D, che osserviamo in laboratorio, funziona con assi indipendenti e un filo plastico che viene scaldato e viene via via sciolto, e, layer dopo layer compone il pezzo. Da qualche anno le stampanti 3D hanno raggiunto dei costi assolutamente abbordabili anche per l’hobbista, non parliamo delle piccole aziende. Anche i reparti di produzione hanno il loro fascino, oggi inscindibilmente legati all’ufficio tecnico! Visitiamo uno dei reparti di produzione di Metalsigma, mentre ci viene raccontato che una seconda unità di dimensioni doppie, sempre ad Arluno, viene utilizzata per la fase di assemblaggio dei
prodotti e occupa la maggior parte dei cento dipendenti dell’azienda. «I profili di alluminio vengono lavorati da macchine a controllo numerico, sono tutte macchine MG di ultima generazione ci spiega Adriano Capuozzo con cinque assi di lavorazione che, oltre alle lavorazioni prevalentemente effettuate sull’alluminio, possono lavorare anche l’acciaio». Dal reparto di lavorazione delle barre di alluminio e d’acciaio si va al reparto di lavorazione delle lamiere, al taglio laser e ai robot di piegatura: qui isole di lavoro effettuano le operazioni in automatico dopo essere state programmate preventivamente. «Il modello tridimensionale del montante, per esempio commenta Capuozzo viene disegnato dall’ufficio tecnico, quindi vengono impostate le frese da utilizzare, i diametri da lavorare, i giri del motore e quant’altro, e le macchine operano in automatico su un semilavorato che entra come una semplice barra di estruso di alluminio». Osserviamo nella nostra visita anche un modello di tornio automatico che lavora dei pezzi particolari che servono a corredo di facciate in continuo, come ragni, o di sostegno di parapetti, distanziali e altri componenti. Sotto i nostri occhi sfila il corredo completo delle tecnologie per la lavorazione dell’alluminio, non manca un centro di lavoro per materiali compositi tipo Alucobond, Reynobond per le facciate, oppure pezzi in pvc per gli spessori. Da qui passiamo a un reparto in cui vengono realizzati i presso piegati, le macchine qui sono servite in automatico, ma anche macchine d’avanguardia in cui vengono tagliati gli spes-
Adriano Capuozzo, mentre ci mostra i pezzi che escono dalla stampante 3D, utile per lo studio dei sistemi e per la realizzazione di prototipi tridimensionali a scala reale. A seguire una serie di immagini del reparto produttivo di Metalsigma.
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sori più elevati, per realizzare le staffe e i supporti delle lamiere, riuscendo a creare qualsiasi forma e struttura, mediante taglio laser. Sono attivi anche robot di piegatura in funzione ventiquattrore su ventiquattro. Attraversando il magazzino delle lamiere, possiamo constatare come, in automatico, i vari formati vengono posizionati in modo da alimentare le macchine di lavorazione che punzonan o, scantonano, effettuano asole, fori e quant’altro. «La produttività è elevatissima ci spiega Capuozzo è in funzione una macchina in grado di prelevare da magazzino e lavorare in contemporanea dieci barre, indipendentemente dalla durata della lavorazione. In questa fase sta lavorando alluminio grezzo, non trattato, per utilizzo marino, che verrà, poi, dopo le fasi di lavorazione, mandato a effettuare i trattamenti superficiali». Vediamo anche le lavorazioni su pezzi diversi e piccoli, dettagli che vengono effettuati in automatico e concludiamo così il nostro “attraversamento” del grande reparto produttivo, le cui impostazioni e i cui schemi operativi sono frutto di due generazioni di imprenditori che hanno affinato con sapienza e realismo le tipologie produttive: dalle più pesanti alle più immateriali fino alle più aggiornate come la stampa tridimensionale. Il nostro interlocutore è entusiasta di essere parte di questa realtà, un settore di cui dimostra di essere un grande esperto, e che mi ispira una domanda più ampia. Sulle facciate c’è stata
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un’evoluzione incredibile, dalla facciata puramente estetica a quella funzionale e “funzionante”! «Le facciate oggi risponde concludendo Adriano Capuozzo sono fondamentalmente e completamente differenti dalle facciate che si potevano concepire negli anni addietro, non fosse perché oggi i requisiti a cui gli edifici devono rispondere sono nettamente diversi, oggi si va verso quello che si chiama net zero, cioè il fabbisogno energetico dell’edificio dev’essere quanto meno pari a quello che l’edificio stesso riesce a produrre: consideriamo che è nell’involucro che separa l’interno dell’edificio dall’esterno e nelle sue aperture che si concentra la quota maggiore di consumo energetico. Oggi possiamo contare su sistemi con tagli termici efficientissimi, ma, nello stesso tempo, l’architetto non vuole vedere grandi masse, quindi si è passati da sistemi molto solidi e corposi con alte prestazioni a sistemi più compatti ma ancora più prestazionali rispetto a questi ultimi. In questo senso le nuove leghe, numerosissime e diversissime, di alluminio, un materiale leggero, lavorabilissimo, riciclabilissimo, sono efficientissime nel contenere gli spessori dell’involucro edilizio mantenendo o aumentando i livelli prestazionali. Ci sono software in grado
L'ufficio tecnico di Metalsigma è il cuore dell'azienda. I rendering dei pezzi vengono trasferiti a un software più tecnico in cui i pezzi possono poi essere stampati con le stampanti 3D in scala 1:1. Dall’ufficio tecnico, vengono inviati anche i disegni dei manufatti che le macchine operando in automatico, poi realizzano nel reparto produttivo.
di simulare le prestazioni delle forme degli edifici e di studiare le forme più adatte a minimizzare il fabbisogno energetico. Oggi ci sono materiali coibenti, come l’Aerogel, che è cinque-dieci volte più performante dei sistemi in uso generalmente. I materiali ibridi e compositi, le nuove soluzioni coibentanti e i progressi della chimica hanno decisamente cambiato il modo di progettare che è diventato sempre più green. Anche gli architetti hanno cambiato il modo di progettare, usando materiali innovativi, materiali in grado di fare architettura salvaguardando il fabbisogno energetico dell’edificio. Non è cambiato il modo di costruire le facciata, è cambiato il modo di concepire un edificio rispetto anche solo a quindici anni fa».
LA STAMPA TRIDIMENSIONALE.
Cosa significa per Metalsigma domanda Pietro Ferrari l’adozione di questa semplice ma efficace stampante 3D. Quali problemi ha risolto? «Abbiamo risolto risponde Adriano Capuozzo i problemi della creazione di sistemi ad hoc. Un tempo i serramentisti acquistavano i sistemi già pronti dai vari produttori, oggi con queste tecnologie si è in grado di anticipare quelli che possono essere i problemi che si potrebbero creare durante una fase tardiva del progetto. Oggi riescono ad anticipare queste problematiche. Si può addirittura capire come sono le pressioni all’interno delle camere. Esistono delle macchine con le quali testare semplicemente la tenuta con pezzi di plastica, si possono verificare le lavorazioni, mentre una volta si produceva la matrice, si potevano ipotizzare delle lavorazioni, però in officina non si riusciva a produrre il pezzo, per varie ragioni. Oggi realizzando preventivamente il pezzo e si è in grado di disporre di un pezzo fisico ancora prima della sua nascita». Questo osservo io stravolge il processo produttivo tradizionale. «Si riesce continua Capuozzo a ovviare a tantissimi inconvenienti che si sarebbero potuti trovare, anche nella fase produttiva. Oggi purtroppo, con i tempi ristretti che ci sono nei cantieri, ridurre il margine di errore vuol dire ridurre anche i tempi e, di conseguenza, i costi. Una cosa fondamentale è, soprattutto, che l’architetto stesso partecipa alla nascita di un progetto. L’architetto non si trova più a vedere un mock up finito, se lo può immaginare prima, lo può toccare. Oggi, rispetto agli anni Ottanta, ci sono tantissimi software di modellazione solida che comunque non hanno la quarta dimensione, cioè quello che io chiamo il “toccare con mano”: vedere gli spessori, vedere tutto nel suo insieme è una cosa che per gli architetti ha un valore aggiunto».
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INTERVIEW TWT di Sonia Maritan e Mauro Zamberlan www.twt.tools
BACKSTAGE DI UN CAMBIAMENTO Molte le novità targate Zuani: Nasce TWT il 1° settembre: stipulato l’atto di fusione tra Zuani e Rekord. Dalle parole del nuovo presidente di TWT, Filippo Pellitteri intervistato da Mauro Zamberlan, scaturisce il ritratto della nuova società. Quando questa era ancora in incubazione noi di Web and Magazine abbiamo parlato con lo storico team di Zuani riguardo questa realtà e i passi che stava intraprendendo verso il futuro.
LA NUOVA SOCIETÀ Stipulato l’atto di fusione tra Zuani e Rekord TWT – Targeted Working Tools – si presenta al mercato italiano ed estero come una nuova alternativa nel settore degli utensili ad alta tecnologia. È ufficiale: il 1° settembre è nata TWT Srl – Targeted Working Tools – frutto della fusione tra Zuani e Rekord. «Si tratta di un’importante evoluzione per le nostre aziende» commenta Mario Baldo , General Manager della nuova società. «Rappresenta una tappa fondamentale di quel processo di trasformazione portato avanti da Zuani e Rekord in questi ultimi anni. Grazie a questa unione potremo offrire ancora più valore ai produttori di infissi in legno». «In un periodo di stagnazione economica, in cui si
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Mario Baldo, General Manager di TWT.
sente di aziende che falliscono, ridimensionano il personale, ecc., TWT rappresenta una sfida che ci riempie di soddisfazione e ci spinge a dare il massimo» sottolinea Filippo Pellitteri, Presidente di TWT. «Un doveroso ringraziamento, comunque, va fatto sia a tutti i clienti che in questi anni ci hanno dato fiducia, sia a tutti i nostri dipendenti che continueranno ad essere l’autentico motore della nuova società». La condivisione di esperienze, know-how e capacità di innovazione consentirà a TWT di costruire un’organizzazione a elevata competitività, di ottimizzare l’impiego di risorse, di integrare e rafforzare l’organizzazione commerciale in Italia e nei mercati esteri, ma soprattutto di offrire prodotti tecnologicamente più avanzati e un servizio ancora più efficace e capillare. «Rimangono immutate la passione per la professionalità e l’importanza dei rapporti umani, che da sempre caratterizzano Zuani e Rekord» continua Mario Baldo. «Il che significa un impegno sempre maggiore nel rimanere a fianco dei nostri partner – clienti, dealer, costruttori di macchine – per dare loro risposte qualificate e innovative in mercati così complessi e difficili». Filippo Pellitteri e Mario Baldo, ex direttori genera-
Filippo Pellitteri, Presidente di TWT.
li di Zuani e Rekord rispettivamente, sono diventati le due figure di riferimento di TWT: si occuperanno in prima persona di completare gli ultimi dettagli della transizione e di consolidare la struttura commerciale della nuova organizzazione. Nel frattempo TWT è subentrata senza soluzione di continuità in tutti i rapporti, attivi e passivi, delle due precedenti società. L’INTERVISTA Un ruolo da protagonista nel mercato degli utensili di Mauro Zamberlan Abbiamo intervistato Filippo Pellitteri, Presidente di TWT, che ci illustra obiettivi e filosofia della neonata società, frutto della fusione tra Zuani e Rekord. Come è nata l’idea di questa unione? «È un’idea che risale a circa tre anni fa e nasce dalla volontà di sfruttare un reciproco vantaggio commerciale, ossia dall’idea di coprire in modo più capillare il mercato estero dal momento che Zuani e Rekord non si sovrapponevano nelle varie aree». Si tratta di una fusione importante che modifica gli assetti del mercato italiano e non solo: che ne pensa? «Senza dubbio è un passo importante, meditato nei vari dettagli. È qualcosa che il mercato chiedeva, secondo noi, soprattutto quello estero dove abbiamo dei competitor di dimensioni rilevanti, che sempre di più offrono ai clienti soluzioni di alta tecnologia». Qual è la “mission” di TWT? In che cosa si caratterizza? «La mission di TWT è di diventare il punto di riferimento europeo e internazionale per i sistemi di lavorazione del serramento. Per riuscirci punteremo su quattro fattori: l’innovazione tecnologica, l’efficacia del sistema di produzione, ma soprattutto la piena soddisfazione del cliente e il coinvolgimento partecipato di tutti i collaboratori». In generale come giudica la situazione dei mercati e le loro possibili evoluzioni? «I mercati stanno vivendo una profonda trasformazione. I clienti si stanno attrezzando con macchine altamente tecnologiche e pertanto richiedono soluzioni all’altezza. Per riuscire a garantire standard tecnologici così elevati c’era una sola soluzione: unire le forze». Quali sono le sfide che i produttori di utensili, per la produzione di serramenti in legno, dovranno vincere nei prossi-
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In queste, pagine alcuni momenti dell'intervista a Zuani, presso il loro stand a Xylepo nel maggio scorso. Sonia Maritan con Pietro Ferrari di Web and Magazine, parlano con Filippo Pellitteri, Tomas e Cristian Zuani della vocazione internazionale dell'azienda e dei nuovi prodotti presentati in fiera.
mi anni, per essere competitivi in un mercato come quello attuale? Una tendenza che già appare ben visibile? «Come ho già accennato nella precedente risposta, i produttori di utensili devono assicurare determinati standard qualitativi, come velocità delle periferiche dell’utensile sempre più elevate e tolleranze sempre più strette. Dal canto suo il serramentista, se vuole raggiungere con i suoi prodotti una qualità all’altezza delle richieste, nonostante il momento difficile, deve fare investimenti mirati sia in macchinari d’avanguardia, sia nelle competenze professionali dei suoi collaboratori». Come Presidente di TWT che obiettivi si pone sul breve, medio e lungo termine? «Innanzitutto dobbiamo consolidare l’attuale fatturato per poi incrementarlo nel medio termine. Sul lungo termine TWT mira a divenire il terzo utensiliere per serramenti a livello europeo». Nella visione di TWT che ruolo ha il mercato italiano e come viene valutato quello europeo? «Il mercato italiano gioca un ruolo fondamentale: rappresenta il nostro “zoccolo duro”. Quello europeo attualmente ci dà un margine di crescita più rilevante, essenziale in previsione di immediati investimenti». Quali saranno le prime iniziative della nuova società? «Le primissime iniziative saranno di carattere tecnologico, ma è ancora prematuro parlarne». I marchi Zuani, Rekord e Garniga rimarranno? «I marchi per il momento rimarranno individuando varie linee di prodotti». Come si presenta strutturata TWT a livello organizzativo? «La nuova società ha un organico di 60 persone. Mario Baldo ex Direttore generale di Rekord è diventato il nuovo General Manager, mentre io ho assunto la carica di Presidente. Abbiamo cercato di fondere i due organici assegnando alle varie persone funzioni e responsabilità che ritenevamo più adeguate. Per fare solo alcuni nomi: Tomas Zuani svolge il ruolo di Head of Back Office mentre Nicola Pedrotti è New Business Developer. Massimo Bisoffi è un Tecnico commerciale assieme a Giampaolo Muratori e altri tre collaboratori. In generale Mario Baldo e io siamo convinti di aver trovato la persona giusta per ogni ruolo». Un messaggio a tutti i vostri clienti e partner… «La fusione ci consentirà di essere ancora più vicini a tutti voi, di collaborare con ottimismo per superare gli attuali momenti critici e sfruttare le future opportunità». LA VOCE DI ZUANI Un know how nell’internazionalizzazione di Sonia Maritan L’incontro della Zuani con Web and Magazine, a Xylexpo 2016, avviene prima della comunicazione del nuovo assetto societario. Questa finestra di
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approfondimento acquisisce così grande valore e racconta qualcosa in più dell’inclinazione internazionale e del know how di Zuani che arricchirà la neonata società, e dice molto delle persone che, insieme a Mario Baldo e Nicola Pedrotti, oggi connotano la nascita di TWT: Filippo Pellitteri, Tomas e Cristian Zuani intervistati da Web and Magazine nel maggio scorso. Nata nel 1972 la Zuani inizia con i tre fratelli Zuani, fra cui il padre di Tomas e Cristian, anche se attualmente in azienda è rimasto solo lo zio, Roberto Zuani, che è tuttora in azienda, mentre i suoi due fratelli sono in pensione. Oltre ai fratelli Tomas e Cristian Zuani, ci sono i cugini che seguono sia l’aspetto produttivo sia quello commerciale, e la famiglia è da molti anni in società con Filippo Pellitteri, un uomo di esperienza arrivato in azienda 35 anni fa a diciotto anni che ricopre da tempo la carica di direttore commerciale. «Abbiamo avuto uno sviluppo che ci ha portato a insediarci bene nel mercato tedesco dice Tomas Zuani da una ventina d’anni come Zuani, prima attraverso rivenditori. Diciamo che abbiamo acquisito una certa solidità perché ci muoviamo bene su tutta la Germania dal Nord al Sud, e questo ci ha portato a grandi soddisfazioni, come essere forse gli unici utensilieri italiani che sono sponsorizzati da Weinig, questo costituisce per noi un fattore d’orgoglio». «Possiamo dire che è il nostro mercato di riferimento aggiunge Cristian Zuani e ci ha portato ossigeno vitale dandoci modo di poter avere quelle risorse per cominciare a lavorare in maniera più mirata e precisa. Io torno da due settimane in Nordamerica, dove ho fatto partire una buona collaborazione con un rivenditore e con costruttori italiani di macchine che sta dando riscontri positivi». «Proponiamo utensili montati su centri di lavoro italiani conferma Tomas Zuani stiamo costruendo un network in grado di dare soluzioni mirate». Un mercato in ripresa e quindi interessante «Un mercato in ripresa conferma Tomas Zuani e che ci dà risposte positive: come tanti,
inizialmente, eravamo andati là cercando di proporre lo standard europeo con qualche insuccesso perché loro difficilmente si adattano». Pietro Ferrari osserva come siano conservatori. «Esatto conferma Cristian Zuani sono molto conservatori, ma anche la struttura della casa è completamente diversa rispetto a come viene intesa nel nostro concetto europeo, quindi va studiata, capita e sviluppata: hanno altre esigenze, non si può andar là e pretendere di proporre qualcosa di preconfezionato che viene dall’esperienza europea». «D’altra parte aggiunge Tomas Zuani è la nostra peculiarità cercare la soluzione su misura: sederci attorno a un tavolo e tornare con una soluzione, motivare il cliente e creare un percorso». La filiera del legno, di cui voi siete all’origine, è un intreccio affascinante e inestricabile di modernità e tradizione che lungo la fase produttiva porta, per sua natura, alla creazione di un “vestito su misura”, particolarmente complesso quando si tratta di un serramento. «Ne discutiamo spesso dice Tomas Zuani questo può essere un vantaggio dal punto di vista estetico considerando anche l’esclusività del prodotto, ma dal lato economico è certamente uno svantaggio: ogni volta un progetto che parte da zero porta con sé costi elevati. Spesso capita che anche i costruttori di macchinari italiani debbano personalizzare la loro offerta, questo lo notiamo spesso vedendo programmazioni e cicli operativi spesso diversi e molto complessi.» Pietro Ferrari interviene per affermare che oggi i grandi gruppi riescono ancora a mantenere una linea di concezione industriale, ma altri devono adattare il 100% delle loro macchine alle esigenze del cliente. «Il mercato nordamericano
aggiunge Cristian Zuani vede in netta crescita il mercato del legno, si sta diffondendo il costruire in legno, e la conseguente tendenza del recupero culturale che ruota attorno a questo materiale: vengono organizzate numerose convention sulla casa passiva e le grandi università lavorano sul concetto di finestra in legno». «Noi raccoglieremo i frutti della nostra semina, e lo faremo su un terre-
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no fertile: io ho visto negli Stati Uniti dei serramenti in legno continua Cristian Zuani fatti in maniera eccellente». «Stanno importando tecnologie e progetti dall’Europa», conferma Tomas Zuani. «Sì, però puntano sempre a un alto livello di artigianalità ribatte il fratello , come dimostra un lavoro fatto per Frank Gehry che ho visto: cose incredibili in termini di concetto e forme della finestra». La finestra americana si apre all’inglese? «Riprende il concetto inglese ma un po’ semplificato precisa Tomas Zuani, che aggiunge e la prima finestra passiva è targata Zuani, grazie a una sinergia portata avanti con il PassivHaus Institut». C’è sempre la necessità di adattare la finestra in legno all’identità locale, forse questo ragionamento non vale solo per l’America? «Identità e tradizioni vanno conservate, e concorrono anche i fattori climatici, tutti elementi che influiscono sul design finale della finestra». Influisce anche la prestazione termica? «In America si climatizza molto dice Cristian Zuani e alla proposta di una finestra a risparmio energetico, della quale enunciamo tutti i vantaggi, ci rispondono che considerati i bassi costi dell’energia non è una prestazione che li interessi». Paradossalmente, in Europa siamo arrivati invece alla prestazione termica ottimale, per cui vengono incorporati i
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sistemi di ventilazione meccanica alla finestra: cosa ne pensate? «Tra qualche settimana assisteremo all’installazione di un serramento innovativo prodotto dal nostro cliente tedesco, la Falegnameria Rahu. L’infisso prevede la ventilazione automatica e sarà monitorato via internet. Si tratta di un infisso coperto da brevetto irlandese e prodotto in Germania con utensili Zuani» continua Tomas Zuani «il nostro cliente costruisce per il Consorzio Clima Win, deve fare delle installazioni nell’arco Alpino Italiano, e noi ci siamo prestati per eseguire questi test funzionali, per essere a fianco del cliente anche in questa esperienza». Con Filippo Pellitteri, parliamo dei prodotti presentati a Xylexpo. «Abbiamo tre novità: il sistema 4life, che è un’evoluzione del sistema Logifix: alla costruzione dell’utensile viene integrato il concetto di sgrossatura e finitura del tagliente sullo stesso corpo utensile. I vantaggi sono una maggior velocità di avanzamento, quindi una maggior produttività che messa insieme al prodotto diamantato crea un unicum per quanto riguarda un utensile performante. Sul serramento stiamo lavorando con Europrofili ed Europlastic e puntiamo a mettere in campo un legno-alluminio
semplice, che possa dare al falegname la possibilità di vendere un prodotto creato al 100% in falegnameria, un legno- alluminio che nasce dalle barre e viene tagliato e assemblato direttamente in falegnameria». In questo modo la fase produttiva del legno-alluminio si accorcia e si avvicina ai cicli produttivi dei materiali concorrenti. «Esatto, abbiamo cercato di tenere presente un obiettivo: guardando il mercato, la principale prestazione a cui deve puntare un serramento versatile per la ristrutturazione è il risparmio energetico. Abbiamo pensato a un prodotto che sia bello non solo nella versione a un’anta, ma che sia bello, e performante, anche nelle versioni a doppia anta, portafinestra e con sopraluce. Tutto questo la stiamo veicolando tramite uno shop on-line, una selezione di prodotti, mediamente di fascia alta, caratterizzati dalla diamantatura». Come fate a veicolare on-line un prodotto così tecnico? Ci risponde Tomas Zuani «Sono tutti prodotti standard, di uso quotidiano, affiancati da illustrazioni tecniche e consigli pratici sulle applicazioni. Abbiamo creato una sorta di
pret-a-porter, proponendo solo accessori e utensili di qualità. Prima discutevamo di serramenti diversi nei vari Paesi. Sul nostro portale web abbiamo sviluppato una sezione in cui parliamo in tutte le lingue, in cui rappresentiamo i dettagli dei differenti infissi, le molteplici possibilità, le diverse battute e le varie tecnologie costruttive applicabili a essi. Cerchiamo di creare una piattaforma dove il falegname possa far crescere le proprie idee». Riprende Filippo Pellitteri «C’è voluto molto tempo, è stato un lavoro voluto, e sviluppato con grande impegno. La piccola falegnameria usa internet e il tablet, ormai gli utenti adottano qualsiasi strumento». Che cosa può dire a Web and Magazine del suo inizio, 35 anni fa? «Da una parte, sono stato fortunato a trovare delle persone che mi hanno dato un’opportunità e, d’altra, mi sono dato da fare. Mi piace il contatto con le persone e creare innovazione, mi sembra il miglior modo di rappresentare un’azienda». Chiude Tomas Zuani «Ci sarà una novità importante a settembre riguardo la Zuani, qualcosa di sostanzioso, vi stupiremo».
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FEEDBACK FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK NORIMBERGA di Pietro Ferrari, Sonia Maritan e Monica Zani
INARRESTABILE INNOVAZIONE
www.frontale.de www.holz-handwerk.de Cari lettori, raccoglieremo, prima o poi, questi “tasselli temporali”, dedicati agli incontri più significativi che avvengono ai grandi eventi fieristici, in un'unica raccolta “fluida” che troverete su www.webandmagazine.media.
Mutuando la genialità di Albert Einstein e la sua “Teoria della relatività” anche la variabile del tempo diventa trascurabile e, di fatto, nell’Era della “rete” questo assioma diviene più attuale che mai! Rispetto alle diverse pubblicazioni inerenti l’Exhibition Fensterbau Frontale e l’HolzHandwerk, ci ritroviamo infatti, in un balzo ad aver attraversato 6 mesi, senza soluzione di continuità fra gli inserti introdotti sul web e l’ampia trattazione inserita nello scorso numero 12 di Sistema Serramento. Accade, perché proseguiamo a più riprese, prima, durante e dopo le fiere di settore a riportare ai lettori la nostra raccolta di “perle”. D’altra parte il dialogo con le aziende continua sempre, e pensiamo meriti questa II parte con 5 interviste che ci raccontano in concreto come si muove il mercato. Nonostante lo sconfinamento a cui ci induce il web oggi, e l’inarrestabile innovazione che si raccoglie parlando con i produttori, sulla carta ci dovremo porre il limite di chiudere con questa seconda parte la raccolta di “perle” FF+HH, ma oltre ai 5 interessanti scambi con Coima, Fom Industrie, Hoffmann, Renolit e Uniform, che riportiamo, fra gli stand abbiano scovato altre interessanti novità in termini di sistemi di profilo, hardware, elementi strutturali, uso del vetro nell’architettura, tecnologia di montaggio, sicurezza e tecnologia per l’ombreggiamento, macchine e impianti, materiali e software; di cui due almeno, meritano un cenno.
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Il sistema Igloo Five, un sistema con cinque camere molto efficiente, che nasce dal fatto che il mercato richieda cornici sempre più piccole, come ci spiega il Business Development Manager di ITMS Mathias Mandler. Qui l’innovazione tecnica porta a 8 millimetri con la camera vetrata all’interno di soli 3 millimetri. Si tratta di una nuova finestra che consente molte soluzioni innovative con molte declinazioni in termini di design, e interni ed esterni di colore differente. Fenster System Igloo Light di ITMS, è il nome di questo prodotto in pvc, così chiamato perché è più compatto, ed essendo così sottile permette di far entrare più luce negli ambienti interni.
L'ingresso di Nürnberg Messe nei giorni di Holzhandwerk e di Fensterbau/Frontale 2016.
Interessanti anche le “pellicole” del marchio skai® techprofil® COOL COLORS® di Hornschuch, di cui ci parla il Rappresentante per l’Italia Marketing & Sales Ettore Vaninetti, che vengono applicate da apposite macchine con l’utilizzo di colle primer, per creare un coordinamento cromati-
co e abbinare porta d’ingresso, garage e finestra. Si tratta, di una pellicola per esterni applicata su profili e pannelli che permette una riduzione di temperatura sul prodotto finito notevole perché i pigmenti freddi COOL COLORS® riflettono i raggi infrarossi della luce solare.
Monica Zani, di Webandmagazine, allo stand Hornschuch di cui è Rappresentante Marketing & Sales per l'Italia Ettore Vaninetti.
INNOVATION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK NORIMBERGA
COIMA www.coimagroup.it www.vidalifinishing.com
Sonia Maritan allo stand Coima con Filippo Sciara.
Allo stand Coima andiamo a salutare Filipp o Sciara, da cui ascoltiamo volentieri gli aggiornamenti sugli ultimi eventi, in particolare sulla joint-venture con Vidali Finishing (di Giulio Vidali abbiamo parlato in occasione dell’evento Colfert in Sistema Serramento n° 11). «È una collaborazione che ci sta dando molta soddisfazione, con una risposta molto positiva su tutti i mercati. Non solo grazie al prodotto di qualità che loro propongono ma soprattutto perché stanno presentando delle soluzioni realmente innovative sul fronte della verniciatura. Quindi l’aspirazione e la verniciatura viaggiano assieme perché riusciamo ad abbinare un’altissima flessibilità alle grandi produzioni. Si tratta di sistemi di verniciatura, manuali o automatici, che permettono al cliente di scegliere le operazioni che lui vuole effettuare indipendentemente dalla natura del carico da lavorare». Quindi un layout personalizzabile e modulabile? «Esattamente soggiunge Filippo Sciara (un dei 6 soci di Coima insieme a Massimo Paci, Alberto Mignini, Fabio Manna, Giuseppe Nardella e Lamberto Della Santa) lo stiamo presentando qui all’Holzhandwerk e lo presenteremo nei prossimi appuntamenti fieristici ed è già in funzione presso alcuni clienti con la massima soddisfazione da parte loro. Questa soluzione si chiama Flexi, il nostro know-how nell’impianto è nella parte produttiva ma soprattutto nella parte commerciale che si muove in sintonia con quella della Vidali Finishing. Vidali era molto forte sul mercato nazio-
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nale, oggi grazie alla Coima Group sta aprendo i suoi orizzonti al mercato internazionale». Riguardo la Coima? «Per quanto riguarda l’aspirazione risponde Filippo Sciara continuiamo nel nostro lavoro di allargamento di mercati e siamo entrati prepotentemente, direi, sul mercato americano, pur avendo tuttora grandi soddisfazioni dal mercato russo, perché avendo avuto la lungimiranza di costruire una unità produttiva nel Paese possiamo contarvi come su di un mercato interno, un mercato interno che non si è fermato, anche se si sono fermate le importazioni. Negli Stati Uniti abbiamo già venduto i primi impianti, uno a Miami, uno a Los Angeles, e abbiamo aperto diverse strade, naturalmente con la nostra politica di gradualità, passo dopo passo».
INNOVATION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK NORIMBERGA
FOM INDUSTRIE www.fomindustrie.com Alla Fom Industrie ci rechiamo con la collega Monica Zani (Direttrice di due testate di Web and magazine: Streaming e Divisione Contract) e troviamo Sabrina Weissbach, Marketing Manager di Fom Industrie, che abbiamo già avuto il piacere di conoscere tempo fa. Con la sua accoglienza e i suoi modi ci sorge spontanea una domanda: come fa la tecnologia a dare ora un contributo al design. Considerato che la vostra azienda si colloca all’inizio della filiera? «Il design, pur parlando di macchine utensili, è sempre più importante anche nel nostro settore: siamo tutti allenati al “bello” anche nelle aziende di produzione, per cui lo sforzo va anche in questa direzione.
Anche da parte del cliente industriale c’è l’ambizione di portarsi in casa impianti e oggetti tecnologici che garantiscano una maggiore capacità produttiva ma siano anche belli da esibire. In un certo senso predeterminiamo la forma, confrontandoci anche con le tendenze del design dei settori automobilistico, building&furniture oltre che con il minimalismo, che prevede l’eliminazione del superfluo e un’attenzione all’essenziale. Le nostre macchine hanno un’estetica elegante, un esempio immediato ci viene dalle carenature che racchiudono le parti in movimento. Il tocco, “la mano” del direttore tecnico – Ing. Lorenzo Lattanzi – è ben visibile: eleganza, pulizia delle linee ma forte personalità. La tecnologia è nostra e ci appartiene; il bello è un valore aggiunto ma oggi necessario».
Sabrina Weissbach, marketing manager di Fom Industrie, tra Sonia Maritan e Monica Zani.
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FOM INDUSTRIE www.fomindustrie.com
Quali sono più in specifico le novità? «Le carene sono molto cambiate, così come hanno subito modifiche anche le entrate e le uscite degli impianti. Oggi ci troviamo con parti monoblocco che garantiscono alla macchina una maggiore stabilità pur preservando la modularità di queste parti macchina. I moduli Step In e Step Out diventano pensili e sospesi, in modo da liberare spazio nella parte sottostante, dove possono essere stoccati i profilati da tagliare. Nel lato uscita degli impianti automatizzati, la configurazione dei piani permette il recupero veloce anche di pezzi molto piccoli, che in precedenza dovevano essere manipolati manualmente e singolarmente».
Il cliente definisce nuovi standard in qualche modo? «Il lavoro di ricerca continua sempre. L’obiettivo oggi è quello di individuare uno standard-macchina che soddisfi pienamente le esigenze del cliente e che allo stesso tempo consenta al costruttore di trovare un balance competitivo nella struttura costi. Per questo motivo non si possono seguire le esigenze solo di qualche cliente; inseguire interessi particolari danneggerebbe la comunità intera. La flessibilità si esprime invece nella dimensionalità delle macchine e nella scelta degli optional».
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HOFFMANN www.hoffmann-sistemi.it Siamo allo stand della Hoffmann, e incontriamo Luigi Ferrari, una nostra conoscenza col quale abbiamo avuto altre occasioni di scambiare qualche parola: «Sempre di più nel mercato del serramento stiamo cercando di potenziare l’aspetto tecnologico con il nostro sistema di giunzione, in modo da poter avere più presenza sul mercato, soprattutto sul fronte della tecnica e della qualità a un prezzo accessibile a tutti. Per questo negli ultimi mesi abbiamo lavorato per affinare questo tipo di macchine, presentando un modello di nuova concezione che presentiamo qui all’Holzhandwerk di Norimberga e che, a un prezzo decisamente accessibile, può permettere di effettuare contemporaneamente più lavorazioni, con un cambio utensile e un motore a interpolazione. Con questa macchina si può produrre qualsiasi tipo di sagoma sul legno e, non solo per il serramento ma più in generale per operazioni di falegnameria, quindi non solo in riferimento alla nostra lavorazione tipica di inserimento del tassello ma anche per qualsiasi altra operazione, foratura, fresatura e quant’altro. Abbiamo così allargato la nostra gamma di propo-
ste grazie alla flessibilità delle macchine, mantenendo alto ovviamente il livello qualitativo».
Luigi Ferrari di Hoffmann Sistemi con Pietro Ferrari di WebandMagazine.
Mi sembra che un aspetto rilevante di questa macchina sia la sua straordinaria compattezza. Osserva Sonia Maritan. «Questa macchina è la risposta alle necessità attuali dell’artigiano conferma Luigi Ferrari che vuole lavorare in poco spazio, con l’allestimento giusto in funzione di quello che dovrebbe essere la qualità della macchina e a un costo assolutamente accessibile».
Tecnologie innovative allo stand Hoffmann.
È una entry level domanda Pietro Ferrari, intervenendo nella conversazione o già dispone di caratteristiche più evolute? «È una macchina che già dispone di caratteristiche in grado di soddisfare sia le esigenze di base dell’artigiano sia una produzione media. Esprime molto anche a livello di tecnologia sia nelle dotazioni tecniche sia nel corredo software. È adatta all’artigiano che vuole eseguire piccole lavorazioni in maniera semplice ma anche per chi ha necessità produttive più sofisticate». Risponde, Luigi Ferrari, concludendo.
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RENOLIT www.renolit.com
Luca Gottardi, responsabile di Renolit per l'Italia, Patrizia Venturini, Customer Service Renolit Exterior, con Monica Zani di Webandmagazine.
Alla Fensterbau-Frontale di Norimberga, incontriamo Patrizia Venturini, Customer Service Renolit Exterior, che ci racconta le novità riguardo i loro serramenti. «Quest’anno presentiamo delle nuove pellicole abbinate a nuovi effetti stampati e nuovi colori esordisce Patrizia Venturini alcune di loro hanno dei particolari inserti metallici che donano alla pellicola una luce molto brillante. Dallo stabilimento inglese di Cramlington presentiamo il Trojan Oak, mentre dallo stabilimento tedesco di Worms escono tre nuovi decorativi stampati dall’effetto addirittura tridimensionale. Trattasi dei roveri Monument Oak, Desert Oak e Mountain Oak che offrono al tatto una sensazione molto piacevole grazie alla loro particolare goffratura. Questi 4 decorativi dall’effetto legno sono tutti prodotti in versione Renolit Exofol PX, la pellicola innovativa di ultima generazione».
A proposito di questo, ci parli delle finestre... «Durante questa fiera RENOLIT ripropone inoltre il servizio di riparazione del serramento rivestito in Pvc interamente eseguito in loco, ottenendo così un grande risparmio di tempo e costi. I corsi che proponiamo ai serramentisti comprendono pure le procedure per pulire i serramenti, che in fase di cantiere potrebbero essere macchiati da vernici, colla per piastrelle e intonaco. Inoltre tutte le pellicole di produzione Renolit sono state concepite con la tecnologia SST, che agisce su tutta la struttura come uno scudo protettivo. I raggi solari, in particolar modo quelli infrarossi, che sono responsabili del calore, sono immediatamente respinti, ottenendo così una protezione unica nel suo genere, sia della pellicola in Pvc che del profilo stesso, regalando al serramento una maggiore longevità».
Ci si coordina un po’ all’idea del mobile, mi sembra o mi sbaglio? «Questa indicazione conferma Patrizia Venturini l’abbiamo raccolta anche un po’ dal settore del mobile e degli interni, proprio per creare un’alternativa e perché non si possa dire che il serramento non dia, come per il mobile, la possibilità di scegliere e di essere parte del mondo dell’interior design». Luca Gottardi è il responsabile per l’Italia di Renolit. «Effettivamente i nuovi colori prendono spunto dal settore dell’interior design per dare una continuità nell’arredo interno, garantendo pertanto una maggiore omogeneità nel look degli ambienti interni. Questo dà maggiori possibilità di scelta e di coordinamento ai progettisti: quelli di noi che fanno gli interni finora lavoravano in un modo separato rispetto a chi faceva il lavoro sugli esterni, oggi stiamo cercando di coordinarci sempre più. Nel pvc ha fatto scuola il Nordeuropa, nel design per l’interno invece l’Italia è in primo piano. Oggi ci stiamo avvalendo della esperienza italiana nell’interno per migliorare anche le nostre proposte per l’esterno».
Qual è il mercato di Renolit? «Nel mondo abbiamo circa l’80-90% del market share, nel design siamo agli stessi livelli ma lì il mercato è diverso, va verso la customizzazione. Renolit in questo ambito è leader assoluto. Ma quello del serramento è solo uno dei settori in cui la nostra azienda si muove: coperture, tetti, genio civile, piscine, medicale, auto-motive, pellicole adesive, capsule per il vino e via dicendo portano a un miliardo di euro di fatturato e 4500 dipendenti».
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INNOVATION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK NORIMBERGA
UNIFORM www.uniform.it
Incontriamo allo stand Uniform, Franco Tenzon con i figli Carlo e Gianluca, un esperto di grande rilievo di sistemi in legno e legno-alluminio altamente innovativi e tecnologicamente avanzati, un imprenditore di grande serietà e una vecchia conoscenza dei nostri lettori. Per lui il progresso è esplorare sempre nuove soluzioni e quindi a lui non possiamo che chiedere quali novità siano state presentate dalla Uniform alla Fensterbau-Frontale di No rimb erga edizione 2016. «Abbiamo presentato una porta finestra con apertura verso l’esterno che ha la particolarità di avere le cerniere a scomparsa dall’esterno sono totalmente invisibili sottolinea Franco Tenzon e ha delle sezioni molto strette, l’anta è di quaranta millimetri ed è esteticamente un prodotto molto elegante che evita la bruttura dei “cernieroni”».
Sonia Maritan, direttrice di Sistema Serramento, tra Gianluca, Franco e Carlo Tenzon.
La cerniera a scomparsa in sé non è una novità lo è il fatto che non si veda né dall’esterno né dall’interno! «La novità conferma Tenzon è che questa cerniera non ha meccanismi complessi, è progettata assieme al profilo in modo che resti nascosta nell’insieme. Per il resto è una cerniera normale, con un costo contenuto, con una tenuta elevatissima, regolabile in altezza e in profondità ed è completamente nascosta. Non esistono sul mercato cerniere simili, a parte quelle cerniere che usano per gli interni e sono molto costose e poco prestazionali. Proprio il fatto di essere progettata assieme al profilo la porta ad essere occultata». Chi lo conosce non si stupisce certo di trovare nuove idee al suo stand ...ma come è arrivata questa in particolare? «È un progetto risponde Tenzon che abbiamo sviluppato assieme a SFS. È uno studio che abbiamo evoluto insieme, loro si sono occupati della parte tecnica della cerniera e noi abbiamo cercato di vestire la parte in alluminio nascondendola: loro l’hanno progettata in modo perfetto e noi l’abbiamo nascosta. Siamo comunque nell’ambito dei sistemi minimalisti. Anche la sezione è ridottissima». Poi l’attenzione si sposta sulle carte decorative che rivestono i profili presentati in fiera e sul loro effetto seta. «Non sono solo belle aggiunge, da buon tecnico, Franco Tenzon ma sono anche estremamente resistenti, molto più di una vernice. Tra le novità, c’è una finestra continua Tenzon realizzata con gli stessi profili di una porta e che cambiando la ferramenta può essere reversibile. Ideale per i mercati in cui non si usa la tapparella esterna».
IDENTIKIT ROVERPLASTIK di Roberta Bocca www.roverplastik.it
CONTROLLO SOLARE SEMPLICE ED EFFICACE I nuovi sistemi oscuranti Roverplastik rispondono a tutti i requisiti del comfort e del risparmio energetico e sono progettati in conformità al D.M. 26/06/2015 che ha introdotto un limite sull'energia solare che entra dalle aperture orientate sui lati est-sud-ovest delle abitazioni. In quasi tutti i fori finestra delle nostre abitazioni è presente, da sempre, un sistema oscurante. Ci sono diverse tipologie di sistemi oscuranti come, per esempio, gli avvolgibili, gli scuri a battente, le frangisole, le tende a rullo, ecc. La loro principale funzione è quella di impedire o di consentire, a seconda della necessità, il passaggio della luce solare e, di conseguenza, di bloccare o di lasciar entrare all’interno dell’ambiente abitativo la luce e l’energia solare. Per limitare il consumo estivo per il raffrescamento, il decreto D.M. 26/06/2015 ha introdotto un limite sull’energia solare che entra
Applicazione del frangisole VP70 di Roverpastik.
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dalle aperture orientate sui lati est-sud-ovest delle abitazioni. Questo limite si traduce in un limite al fattore di trasmissione solare ggl+sh dove gl sta per glass, vetro, e sh shading. In pratica, viene tenuto conto anche dell’eventuale contributo del sistema ombreggiante nel limitare l’energia solare che entra attraverso le vetrature. Il nuovo decreto definisce quindi delle caratteristiche prestazionali minime che il sistema di oscuramento, in abbinamento con la vetratura, deve garantire e, di conseguenza, impone al progettista una maggior attenzione nella definizione del sistema più idoneo. Nella scelta di una chiusura oscurante ci sono altri fattori da tenere in considerazione come la classe di resistenza al vento, le prestazioni termo-acustiche aggiuntive e le eventuali caratteristiche di sicurezza che l’oscurante dovrà avere. La classe di resistenza al vento dà un’indicazione di come si comporta il sistema oscurante in base alle sue dimensioni e al variare della pressione generata dal vento. Per questo motivo in una zona molto ventosa si dovranno scegliere sistemi con classe di resistenza più elevate rispetto a una zona poco ventosa, oppure progettare i fori finestra con larghezze minori. Col termine caratteristiche termo-acustiche
aggiuntive si intendono sia i miglioramenti di abbattimento acustico che un sistema oscurante può comportare quando completamente chiuso, sia – analogamente - il contributo alla resistenza termica che lo stesso sistema in posizione totalmente chiusa dà al serramento. Quest’ultimo fattore è noto col termine “resistenza termica aggiuntiva” e rappresenta la capacità del sistema oscurante di proteggere termicamente il serramento aiutandolo, per esempio, a tenere fuori il freddo in inverno e il caldo in estate. Infine, per quanto riguarda le caratteristiche di sicurezza, ci si riferisce alla capacità del sistema oscurante di offrire una resistenza aggiuntiva alle effrazioni. Alla luce di tutte queste possibili opzioni, il progettista sarà chiamato a valutare la zona climatica nella quale l’edificio è ubicato e il suo orientamento dal punto di vista termico; il fattore di esposizione al vento e l’ubicazione dal punto di vista della resistenza al vento; la destinazione dell’edificio (residenziale, industriale, ecc,) dal punto di vista acustico; le eventuali caratteristiche di sicurezza anti effrazione. Per semplificare la scelta, Roverplastik - forte della sua esperienza maturata in 50 anni di attività nel settore del foro-finestra - ha completato la propria linea di monoblocchi isolanti RoverBlok, disponibili per l’utilizzo con avvolgibili, con frangisole a lamelle orientabili, con tende oscuranti e con persiane a battente. Diverse sono le caratteristiche di ogni sistema di oscuramento. Le tapparelle avvolgibili sono un’ottima soluzione per avvalersi di capacità isolante e sicurezza; il frangisole consente la regolazione dell’incidenza della luce e dell’energia solare; con le tende oscuranti si ottiene un controllo solare semplice ed efficace.
zione e con stecche orientabili per un passaggio modulare della luce e dell’energia solare. Infine, quando completamente abbassati, gli avvolgibili permettono di raggiungere prestazioni termo-acustiche addizionali: fino a 4dB di isolamento acustico in più e miglioramento della trasmittanza termica del foro finestra fino al 15%. Le tapparelle avvolgibili consentono un completo oscuramento, si caratterizzano per la loro capacità isolante (sia termica che acustica) e garantiscono un plus anche nel campo della sicurezza. La cura che Roverplastik mette nella sua filiera produttiva garantisce prodotti robusti, rinforzati e antieffrazione. Materiali di alta qualità fanno delle tapparelle Roverplastik un punto di riferimento obbligato per la clientela nel campo dell’edilizia. Le soluzioni proposte dall’azienda sono molto tecniche e apprezzate sia per quanto riguarda i materiali usati, sia per la sicurezza garantita al cliente finale (gli avvolgibili in acciaio e poliuretano espanso rappresentano un efficace strumento
A sinistra, particolare del frangisole VP70. Sotto, la tenda oscurante ZIP85.
TAPPARELLE AVVOLGIBILI: CAPACITÀ ISOLANTE E SICUREZZA Gli avvolgibili consentono un ottimo livello di oscuramento e il loro fattore di trasmissione totale di energia solare (gtot < 0,08) risulta abbondantemente sotto i limiti del D.M. 26-062015. Gli avvolgibili presentano elevate classi di resistenza al vento e consentono all’utente di scegliere modelli con caratteristiche antieffra-
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In questi schemi, l’applicazione del modello VP70 in caso di riqualificazione energetica e l’applicazione del modello VP70 in caso di riqualificazione energetica.
antieffrazione per la difesa dai ladri), sia per le ottime capacità isolanti (termiche e acustiche) e sia, infine, dal punto di vista della motorizzazione. Il grande sviluppo della domotica, infatti, permette oggi di poter controllare e comandare tutti gli impianti e le installazioni presenti in casa, anche con dei semplici sms. Le motorizzazioni Roverplastik sono perfettamente compatibili con questa nuova scienza applicata, sempre più presente e richiesta nelle case dei clienti. FRANGISOLE: REGOLAZIONE DELL’INCIDENZA DELLA LUCE E DELL’ENERGIA SOLARE Il frangisole è un sistema di schermatura solare per esterni che consente un buon livello di oscuramento tramite un ombreggiamento modulabile, dà cioè la possibilità di orientare l’inclinazione delle lamelle per una completa regolazione dell’incidenza della luce e dell’energia solare. Limitando l’ingresso di luce durante la stagione estiva, si ottiene un migliore isolamento termico e un migliore comfort abitativo. Particolarmente adatto alla zona living della casa, il frangisole si installa anche su fori finestra di ampie dimensioni mante-
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nendo sempre un ingombro minimo in profondità. Anche il sistema frangisole ha un fattore di trasmissione totale di energia solare (gtot < 0,10) sotto i limiti previsti dal D.M. 26-06-2015. Roverplastik, con i suoi modelli di MD500, VP70 e VP90, è in grado di soddisfare tutte le esigenze di una clientela attenta al design, ma anche al risparmio energetico. I frangisole Roverplastik possono avere la movimentazione delle lamelle con catena a rulli o con treccia in fibra di carbonio e sono disponibili in un’ampia gamma di colori. La più recente novità della gamma di frangisole proposta da Roverplastik è la nuova VP70 a ingombro ridotto, che consente di portare il vano del cassonetto da 13 cm a soli 10 cm, in abbinamento ai cassonetti isolati a scomparsa. Con questo nuovo modello, Roverplastik riduce l’ingombro di impacchettamento potendo ridurre, di conseguenza, l’ingombro del cassonetto anche in altezza. Minori ingombri significano la possibilità di contenere il cassonetto RoverBox nello spessore del cappotto isolante, soluzione comunemente adottata nelle riqualificazioni energetiche dell’involucro, evitando di dover intervenire con demolizioni sulla muratura. In zona climatica E, per esempio, il cappotto
minimo per rientrare nei termini previsti è di 12,5 cm, 11 cm di isolante più le finiture sufficienti a ospitare un cassonetto RoverBox con vano da 10 cm e un fianco esterno da 1,5 cm. TENDE A RULLO: CONTROLLO SOLARE SEMPLICE ED EFFICACE Le tende oscuranti consentono un livello di oscuramento variabile a seconda del tipo di tenda, sempre presentando un fattore di trasmissione totale di energia solare gtot sotto i limiti del D.M. 26-06-2015. La nuova serie di tende tecniche a rullo di Roverplastik è composta dalle versioni ZIP85 e ZIP115. Entrambe consentono di scegliere il tipo di schermatura: oscuramento completo, ideale per la zona notte, o filtrante, con funzione di controllo solare nelle altre zone. Ciò è possibile semplicemente cambiando il tipo di tessuto della tenda, che mantiene la stessa estetica esterna, scegliendo tra teli filtranti o teli non filtranti. Le tende tecniche a rullo ZIP85 e ZIP115 si caratterizzano per il ridotto ingombro in profondità che consente il loro utilizzo anche in caso di ristrutturazione. Sono autoportanti e quindi non c’è necessità di ancoraggio del cassonetto. Infine
sono dotate di un sistema per il controllo dinamico dell’azione del vento sulla tenda. Il sistema, infatti, si compone di un telo tecnico saldato sui lati con un bordo che scorre a incastro nelle guide laterali. La sede della guida porta un profilo rigido munito di alette morbide che regolano in modo dinamico la tensione del telo, smorzando le sollecitazioni del vento. In questo modo, si annulla il passaggio di luce garantendo il massimo del comfort nelle zone adibite al riposo notturno. Il modello ZIP115, con un vano massimo di 11,5 cm, disponibile in versione oscurante o microforata, rappresenta un abbinamento ideale al sistema frangisole in quanto consente un oscuramento completo. In questo modo, nella stessa abitazione, si potranno scegliere le frangisole per la zona giorno mentre, nelle camere da letto, in alternativa all’avvolgibile e dove gli ingombri lo rendessero necessario, si potrà optare per la soluzione tenda a rullo. Analogamente, il modello ZIP85, con un vano da 8,5 cm, potrà essere contenuto nello spessore dei 12,5 cm del cappotto isolante in zona E.
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IL SERRAMENTO D'ORO
di Monica Zani www.mungo.it
"Posa Gold" con prodotti in mappatura Leed è il nuovo progetto Mungo per il mondo del serramento: un sistema completo di montaggio qualificato che offre ai professionisti del settore una selezione di prodotti specifici e certificati per l’installazione, lasigillatura e l’isolamento termico dei serramenti. Sicurezza, comfort abitativo e risparmio energetico, queste le caratteristiche fondamentali per un serramento di qualità, dove anche la posa in opera fa la differenza. Se investire nel serramento è oggi più facile, grazie a incentivi e detrazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione, non va dimenticato che anche la posa è strategica soprattutto per le prestazioni energetiche. Mungo,specializzato nella sigillatura e nei sistemi di fissaggio, ha pensato e sviluppato proprio in Mauro Leoni, general manager di Mungo Italia.
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quest’ottica il sistema Posa Gold per un sistema completo di montaggio qualificato dei serramenti e offre ai professionisti del settore una selezione di prodotti specifici e certificati per l’installazione, la sigillatura e l’isolamento termico dei serramenti anche in sintonia con la sostenibilità ambientale. «La filiera del serramento ha acquisito in questi ultimi anni una parte di mercato edile sempre più consistente – conferma Mauro Leoni, general manager di Mungo Italia – soprattutto nella ristrutturazione e la nostra azienda, che da oltre 40 anni mette qualità, competenza e innovazione in primo piano, è oggi sempre più impegnata nella ricerca e sviluppo di prodotti di nuova generazione per consentire agli attori di questo mercato di offrire il marchio di qualità Mungo come un sigillo di garanzia che, applicato sul serramento, testimonia la cura e la competenza che il produttore e il posatore hanno messo nella posa». Massima attenzione al comfort abitativo senza però dimenticare il rispetto dell’ambiente, questa l’evoluzione e l’opportunità che rappresenta uno dei punti forti dell’azienda svizzera Mungo, la cui sede italiana si trova a Padova. Sempre in prima linea per la certificazione e la diffusione di prodotti di qualità, Mungo è infatti da giugno 2012 il primo Centro di Competenza accreditato LEED in Italia per la filiera del serramento e dell’edilizia. Secondo lo standard americano Leadership in Energy and Environmental
Design, Mungo è stato riconosciuto come Green Label per la sostenibilità ambientale di un edificio sia esso civile, industriale o residenziale, diventando un punto di riferimento in materia di requisiti di sostenibilità ambientale nella filiera del serramento, ma anche nella formazione e nella sensibilizzazione di produttori, distributori e posatori di serramento nonché rivenditori e professionisti come architetti, geometri e ingegneri. In partnership con QualityNet, network specializzato in servizi di consulenza tecnica per l’ottenimento di certificazioni di prodotto, Mungo ha presentato una gamma di prodotti LEED dedicati alla posa del serramento per costruire risparmiando energia e salvaguardando il benessere ambientale. Il sistema Posa Gold è la linea di prodotti mappati LEED, testati presso i laboratori del Consorzio LegnoLegno e selezionati per garantire il mantenimento delle performances anche dopo la posa, uno dei processi più delicati che richiede un costante aggiornamento sulle tecniche, sui materiali e sulle normative. Strumenti professionalmente idonei come i 9 prodotti “must have Mungo” per una posa che rispetta le prestazioni del serramento e le proprietà di isolamento termico-acustico, di resistenza al passaggio di aria, di acqua e di calore. Tra i prodotti indispensabili si trovano ad esempio Gold Flexy 64, schiuma poliuretanica flessibile che isola i serramenti dal calore e riduce i ponti termici o Thermo Acustic All Season, schiuma poliuretanica che vanta una conducibilità termica pari a 0,036 W/mK. Thermoacustic Tape Ntp 600 LEED e BG1 è invece la guarnizione in poliuretano mappata LEED e certificata BG1 che isola i serramen-
ti e blocca l’umidità atmosferica. Proteggono dal passaggio dell’aria anche la barriera vapore Inband e il freno vapore Out-band, membrane isolanti da applicare sui giunti tra muro e falso telaio o tra serramento e muro. A completare il sistema ci sono inoltre i sigillanti GOLD POLYMER o il silicone SILGRIP, il nastro autoespandente HP TAPE, il turbo vite MRS, la rete porta intonaci e infine l’ancorante chimico GOLD MIT-PLUS CERT. LE NUOVE SOLUZIONI MAPPATE LEED PER SERRAMENTI MODERNI E DI PREGIO Tra i prodotti della Posa Gold i nuovi arrivati in casa Mungo sono SIL-GREEN e GREEN-TENAX, entrambi mappati LEED IEQ 4.1. Per la posa e la sigillatura di giunti dei moderni serramenti in legno, in metallo e in materiale plastico è stato ideato il silicone professionale di nuova generazione SIL-GREEN. Questo innovativo sigillante siliconico neutro, monocomponente, a basso modulo consente un’ottima adesione su un ampio spettro di supporti e un’elevata durabilità e resistenza alle intemperie; polimerizza a temperatura ambiente sotto l’azione dell’umidità atmosferica per garantire una sigillatura in silicone permanente e flessibile. Soluzione per le sigillature difficili dove i normali siliconi non aderiscono e dove è richiesto un
Un momento della posa in opera con il prodotto Mungo Gold Flexy 64.
Mungo Gold durante la posa del serramento.
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Sopra, posa Gold LEED. A destra, posa certificata Mungo.
materiale perfettamente liscio, trasparente e compatibile con le vernici, è invece GREEN-TENAX: polimero di nuova generazione super adesivo e sigillante. Versatile e applicabile nella posa di serramenti di pregio e nella decorazione ma anche per box doccia, giunti di lamiere e grondaie, pareti vetrate, arredi. Efficace, anche senza l'uso di primer, non contiene silicone e offre un’eccellente resistenza agli agenti atmosferici e agli UV. Un sistema completo di strumenti certificati e dallo spirito green per posare correttamente e con facilità, agevolando il lavoro dei professionisti. Ma cosa può assicurare al committente una posa a regola d’arte del serramento? Per promuovere e attestare l’eccellenza professionale nel 2011 Mungo ha creato, in collaborazione con CSI Cert, ente di certificazione nazionale riconosciuto, il primo progetto di certificazione per installatori e distributori. A seguito di un percorso formativo specifico, viene rilasciato da Mungo e dal CSI un patentino di produttore/posatore certificato, che attesta la conoscenza delle normative europee sulle marcature CE del serramento (lgs. 14351) oltre a dare accesso al primo Albo Nazionale Produttori e Posatori Certificati di Serramenti.
Nell'esploso assonometrico a destra il progetto di posa e i materiali utilizzati in ogni step della stessa.
MUNGO PROTAGONISTA DELLA UNI PER LA POSA DEL SERRAMENTO In fase di inchiesta pubblica finale il progetto di norma UNI1601643 “Posa in opera di serramenti - Parte 1: Requisiti e criteri di verifica della progettazione”
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alla cui redazione collabora attivamente Mungo in quanto membro del gruppo di lavoro. Tra gli obiettivi di Mungo e del gruppo di lavoro UNI c’è la definizione, attraverso la norma, delle metodologie di verifica dei requisiti di base dei progetti di posa in opera dei serramenti, fornendo indicazioni di carattere progettuale sulle prestazioni dei giunti di installazione e della loro coerenza alle prestazioni dei serramenti. Un progetto di norma che si applica nei casi di posa di serramenti esterni sottoposti alla norma EN 14351-1 (escludendo le finestre da tetto), le porte interne pedonali che saranno sottoposte all’attuale progetto prEN 14351-2 e alle porte industriali, commerciali e da garage secondo EN 13241-1.
Assortimento di prodotti Mungo in un punto vendita.
Mungo ritiene infatti necessario che chi progetta il giunto di installazione del serramento debba tener conto delle tante sollecitazioni sul serramento esterno causate dalle condizioni climatiche esterne e interne, dai movimenti della struttura edile, dagli agenti atmosferici, dalle variazioni delle dimensioni dei materiali del serramento e dai carichi propri. Per scoprire tutti i prodotti relativi al progetto PQS e i video: http://www.mungo.it/progetto/progettopqs-posa-qualificata-del-serramento/ PROFILO DI MUNGO ITALIA La positività dell’arancione e una mangusta (“Mungo” in lingua tedesca), l’animale famoso per il suo coraggio, la sua intelligenza, l’agilità e la velocità d’azione. Sono questi il colore e il simbolo di Mungo Befestigungstechnik AG, l’azienda svizzera leader nella progettazione, sviluppo e produzione di tecnologie e prodotti di alta qualità per il fissaggio, la sigillatur a e l’isolamento termo-acustico. Fondata nel 1968 da Arnold Schefer nel cuore della Svizzera, in poco meno di 50 anni Mungo è diventata il punto di riferimento mondiale per il settore del fissaggio professionale e il marchio promotore non solo di prodotti innovativi in sintonia con le evoluzioni normative, ma anche di sistemi e soluzioni applicative all’avanguardia. Mungo oggi ha oltre 50 filiali nel mondo e specifici stabilimenti produttivi, un avanzato Centro di Ricerche, un laboratorio chimico e le più avanzate tecnolo-
gie di produzione e di controllo qualità. Il 31 ottobre 2003, da un accordo tra Arnold Schefer e la famiglia Morassutti, nasce Mungo Italia, con sede a Padova. In una dozzina d’anni l’azienda, sotto la guida di Mauro Leoni, e di un team con pluriennale esperienza e know how tecnico nel fissaggio, si impone anche sul mercato italiano per le sue soluzioni professionali all’avanguardia e l’alta tecnologia e qualità dei prodotti, nonché per il suo innovativo modo di fare business in partnership con i migliori distributori professionali del territorio nazionale.
La linea di Gold Product per la posa.
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IDENTIKIT BERTELÈ di Cinzia Russo www.bertelemobili.it.com
UNA PORTA PER OGNI STILE Bertelè definisce la porta come complemento d'arredo su misura. Nuovi complementi d’arredo ideati dall’azienda Bertelè, le porte custom-made nascono per decorare i vari stili dell’abitare e incontrare le esigenze di clienti sofisticati dai gusti fuori dal comune. Interamente realizzata in legno massello con pregiati intagli fatti a mano, maniglie e cerniere in ottone anticato, la nuova selezione “Porte” di Bertelè rappresenta il punto d’incontro tra arte e artigianato Made in Italy. Ispirate ad ambienti preziosi e caratterizzate da un lusso luminoso e curato nei dettagli, le porte Bertelè si vestono di materiali ricercati e lavorazioni esclusive, raccontando una storia tutta italiana, quella che da più di 60 anni anima quest’azienda veronese, interamente al femminile. Come abiti confezionati su
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misura, queste soluzioni architettoniche flessibili e dall’elegante effetto trompe l’oeil, si armonizzano perfettamente con l’ambiente circostante, presentando varietà in contrasto con le pareti oppure tono su tono. Un’ampia gamma di proposte che permette l’ulteriore ampliamento del concetto di coordinabilità. Ed è proprio la porta il primo indizio, che l’ospite incontra, del carattere di un’abitazione. Essa può assumere molteplici funzioni: soglia accogliente delle varie stanze della casa, suggestivo elemento applicabile al mondo cucina, prezioso pannello decorativo per l’accesso ad ascensori privati. Grazie ai prodotti Bertelè, tradizione e contemporaneità si sposano in un living esclusivo e funzionale, creando ambienti dalla forte personalità.
IDENTIKIT GRUPPO GENIUS di Danilo Pierucci www.geniusgroup.it
MENO INGOMBRO PIÙ FUNZIONALITÀ
La continua evoluzione tecnica aumenta esponenzialmente la diffusione della zanzariera plissettata più sottile del mondo che grazie all’assenza di molle di richiamo facilita il passaggio. Alla FensterBau Frontale di Norimberga il Gruppo Genius ha ufficialmente presentato la nuova versione di Miny17 mm, ora alta fino a 320 cm! Già disponibile a catalogo da qualche stagione, la zanzariera Miny17 mm sta sempre più attirando l’attenzione dell’utenza “pro”. Le sue peculiarità la collocano in un segmento particolarmente interessante. Infatti, le sue caratteristiche in fatto di design e prestazioni, nonostante le ridottissime misure di ingombro, sono paragonabili ai sistemi delle “sorelle maggiori”. Contemporaneamente può tranquillamente fare concorrenza ai sistemi a telaio fisso grazie al ridotto spessore di poco più di un centimetro e mezzo. Ma l’ingombro ridotto non riduce la funzionalità della zanzariera, né la sua estensione che arriva fino a 240 cm di larghezza massima, mentre la nuovissima versione presentata alla fiera FensterBau di Norimberga può arrivare fino a 320 cm di altezza. Questo permette di proteggere dagli insetti porte e finestre dove lo spazio scarseggia, senza sacrificare praticità né estetica, grazie al design dei profili, all’elegante rete plissettata e alla vasta gamma di colori disponibili. L’intelligente sistema di posa con guide magnetiche permette una installazione veloce e pulita e la compensazione di eventuali “fuori
squadra” del serramento riducendo gli imprevisti e gli allungamenti dei tempi di posa. La rete plissettata, con guida a terra di soli 5 millimetri, e l’assenza di molle di richiamo, facilita il passaggio e l’utilizzazione della zanzariera anche in caso di disabilità o ridotta mobilità o manualità. Tutte queste caratteristiche rendono la zanzariera Miny17 mm un sistema altamente professionale che conferma l’affidabilità dei prodotti del Gruppo Genius.
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IDENTIKIT AGOSTINI GROUP di Monica Zani www.agostinigroup.com
RISPARMIARE È UN DOVERE Agostini Group offre al mercato finestre esteticamente valide e nel contempo capaci di diventare fonte di risparmio. Una risposta chiara alla crescente domanda di efficienza energetica in edilizia che viene dall’Europa. Come ormai noto l’Unione Europea ha preso molto sul serio la sfida energetica in edilizia, a partire dalla Direttiva 2002/91/CE, che ha introdotto obiettivi precisi in termini di rendimento energetico e di obbligo della certificazione degli edifici nuovi e il rendimento energetico e la classe
di appartenenza nelle compravendite di quelli esistenti. Solo norme e obblighi? No, una classe A ha l’incidenza sul costo di costruzione rispetto a un edificio tradizionale che varia dal 5 al 10%, ma i risparmi per il riscaldamento sono nell’ordine di 1000/2000 euro all’anno. Non solo, fino al 31 dicembre di questo anno, il risanamento energetico di un appartamento o edificio trova appoggio nelle detrazioni fiscali pari al 65% della spesa. FINESTRE NATE PER PIACERE E GARANTIRE RISPARMIO È altrettanto risaputo che le perdite termiche attraverso le finestre corrispondono a circa il 25 per cento delle perdite totali di un edificio o di un appartamento. Così sostituire i serramenti non solo fa migliorare la qualità della propria vita ma fa anche risparmiare. Certo occorre che le nuove finestre siano prestazionali e posate con i dovuti accorgimenti. E questo, Agostini Group, l’azienda veneta che ha festeggiato i propri primi 50 anni di vita un paio d’anni fa lo sa perfettamente, mettendo in produzione finestre senza “mezze misure”. Finestre nate per sedurre, fatte per esaltare il bello del Made in Italy e allo stesso tempo “risparmiose” .
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Infatti, se da un lato Agostini Group propone finestre esteticamente ricercate, come la Venice Collection o il Total Glass, dall’altro lato l’utilizzo di esclusive tecniche e materiali innovativi assicurano ottime capacità di isolamento termico anche nelle condizioni più estreme, garantendo allo stesso tempo un sensibile risparmio energetico. UN MATERIALE STRAORDINARIO È il caso del materiale Fibex, composito a base di fibra di vetro dalla straordinarie caratteristiche di
resistenza e di isolamento termico. Le finestre Fibex Inside di Agostini arrivano, con opportuna vetrazione, a una trasmittanza termica di 0,71 W/mK utilizzabile anche come componente per case passive. Non solo: il Fibex è un materiale resistente tanto da poter far rinunciare al rinforzo di acciaio nell’anta della finestra e di rendere la finestra più leggera, con conseguente vantaggio sia per l’installatore che per l’utente finale. Per l’utente che voglia saperne di più e approfondire quelli che sono i risparmi realizzabili sostituendo le finestre della propria casa, l’azienda ha creato uno strumento valido disponibile on line sul proprio sito, capace di calcolare l’effettivo risparmio economico, in termini di quantità di combustibile per il proprio impianto di riscaldamento. Non va dimenticato che l'abbattimento del consumo energetico va anche a vantaggio del nostro ambiente, con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera. I parametri per la simulazione utilizzati per il calcolo del risparmio sono gli stessi adottati dall’ENEA in ambito Nazionale. Inoltre va ricordato che quando l’intervento di sostituzione prevede anche il contributo fiscale del 65%, si è dimostrato che la spesa viene totalmente recuperata in 6-7 anni, trasformandosi in un vero e proprio investimento con un rendimento medio superiore al 10%. Sul sito dell’azienda www.agostinigroup.com viene messa a disposizione una versione base del Risparmiometro per un calcolo immediato del risparmio economico sulla base di valori medi dei vari fattori di influenza. Rivolgendosi, infine, a un rivenditore delle finestre “Agostinipoint” (www.agostinigroup.com/it/store-locator) si potrà ottenere, oltre al preventivo di spesa, un calcolo dettagliato sulla base dell’effettivo intervento con l’indicazione anche degli anni necessari per il recupero dell’investimento effettuato. In queste pagine, l’ambiente Venice Bronze si inserisce in un ambiente classico. Il look tecnico di Total Glass. Il risparmio è uno dei punti di forza delle linee di Agostini Group.
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IDENTIKIT MOBART BEN di Alessio Santucci www.artben.it
UNA FINESTRA SULL'INVERNO Alta qualità da Mobart Ben. Per affrontare l’inverno, ormai alle porte, è importante poter contare su infissi in grado di mantenere la temperatura interna dell’ambiente, evitando la dispersione del calore. Mobart Ben, azienda italiana di riferimento per la progettazione, produzione e fornitura di arredamenti in legno chiavi in mano, su misura e su progetto, propone diverse collezioni di serramenti – finestre, porte interne ed esterne – di altissima qualità, tutte realizzate artigianalmente. In una società sempre più attenta al rispetto dell’ambiente e al risparmio energetico la scelta del serramento giusto è fondamentale. Essendo il serramento a contatto con l’ambiente esterno, rappresenta l’unico punto dove si può avere una significativa dispersione di calore. Contemporaneamente però c’è l’esigenza di coniugare funzionalità e gusto estetico, ovvero di creare una finestra che sia isolante ma anche “bella”, in armonia con l’ambiente in cui è inserita. Nasce da qui la finestra di Mobart Ben: un elemento nuovo, completamente rivisitato, in linea con le nuove tendenze costruttive, realizzato con una delle principali risorse naturali del nostro pianeta e del territorio in cui nasce l’azienda, il legno, un materiale vivo e sano. La struttura prettamente artigianale della Società permette di realizzare finestre in diverse essenze come l’Abete lamellare e il Larice lamellare, sia nelle finiture: laccata – caratterizzata da uno stile moderno e adatta a realizzazioni urbane -, spazzolata e levigata in maniera tradizionale, sia nella finitura spaccata. Quest’ultima, infatti, è realizzabile esclusivamente grazie a una produzione artigianale, studiata con cura nei minimi dettagli ed è particolarmente adatta a ristrutturazioni anche di vecchi edifici, fie-
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In queste pagine, le realizzazioni di gusto tradizionale di Mobart Ben. Modelli di serramento Mobarte Ben. Dettagli preziosi.
nili, immobili rustici, etc… Tutti i serramenti firmati Mobart Ben si abbinano perfettamente alla facciata esterna e al tempo stesso si fondono con l’arredamento e con le porte interne che possono essere realizzate con la medesima essenza, finitura e colorazione. Elementi importanti per la casa, sia per le caratteristiche di solidità e sicurezza che devono avere, sia per il design e l’armonia che devono creare con il resto dei serramenti e dell’arredo, sono i portoncini di ingresso. Mobart Ben offre soluzioni a catalogo e su misura, capaci di rispondere alle specifiche richieste e gusti del committente. Anche i poggioli subiscono l’inclemenza delle intemperie e nel tempo possono usurarsi facilmente. Grazie all’utilizzo di nuove vernici e legni, l’Azienda realizza pezzi che necessitano di minore manutenzione. Il poggiolo in legno è un prodotto pregiato, che assicura solidità e piacevolezza alla casa, che ora dura nel tempo grazie a innovazione e realizzazione a regola d’arte. Il legno, utilizzato per tutte le proposte di Mobart Ben, è un materiale naturale, ecosostenibile, in quanto le piante abbattute possono essere reimpiantate (riforestazione) e addirittura selezionate per migliorare le caratteristiche rispetto al territorio. È inoltre biocompatibile perché organico, infatti, è stato uno dei primi materiali lavorati dall’uomo per le sue eccezionali caratteristiche come intagliabilità, stabilità, resistenza, e capacità isolante. La ricerca sul legname lamellare ha dato vita a un nuovo tipo di serramento, le finestre, le porte, i portoni, i poggioli Mobart Ben: un connubio tra innovazione e qualità artigianale, con performances tecnologiche evolutissime.
TRADIZIONE E QUALITÀ Mobart Ben da sempre utilizza materiali e legnami pregiati di prima qualità, Made in Italy. La lavorazione, tipica della tradizione artigianale, può avere un aspetto levigato, spazzolato profondo, piallato a mano oppure spaccato con un effetto vissuto. Quest’ultima, rappresenta una finitura esclusiva, una vera rivoluzione delle superfici, di cui Mobart Ben in Italia è stata pioniera. Infatti, nel 2008 il mobilificio decide di intraprendere una collaborazione con un’azienda austriaca per importare questa lavorazione che rievoca la finitura ottenuta originariamente dalla maestria artigianale e manuale dei vecchi maestri d’ascia. Una volta “spaccata”, la materia viene poi trattata da sapienti artigiani che, con spazzole e scalpelli addolciscono le imperfezioni, rendendo così la superficie morbida e piacevole al tatto, come una vecchia asse modellata dal trasco rrere inesorabile del tempo. L’azienda seleziona le materie prime con un'etica rivolta al rispetto e alla tutela dell'ambiente. I legnami provengono da foreste gestite in maniera sostenibile, privilegiando essenze europee quali l'Abete, il Rovere, il Larice delle Dolomiti. Per tutta la produzione viene utilizzato esclusivamente legno massello, escludendo totalmente l'impiego di truciolari, nobilitati e laminati, potenzialmente pericolosi per il rilascio di formaldeide nell'ambiente. Le superfici sono trattate con olii biologici certificati di origine vegetale e minerale, composti da cere, resine, sostanze balsamiche sapientemente miscelate tra loro, che nutrono il legno fin nella sua struttura più profonda. Eliminando così la possibilità di esalazioni tossiche derivanti dall'utilizzo di sostanze pericolose di origine petrolchimica, Mobart Ben con le sue realizzazioni contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente e a aumentare il benessere dell'uomo nell'ambiente domestico e il suo comfort abitativo.
BORDI FERRAMENTA DECORATIVA maniglie pomoli chiusure FERRAMENTA STRUTTURALE sistemi di cerniere guarnizioni giunzioni angolari LEGNAMI MATERIALI DI FINITURA levigatura verniciatura nobilitazione rivestimento
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L’INDUSTRIA DEL MOBILE
aprileapril 2016 anno 58
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