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issue_013 agosto 2018
Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
SOLUZIONI AVANZATE PER I VOSTRI PROCESSI PRODUTTIVI 2ª Esposizione Internazionale delle Tecnologie di Stampa per la Produzione Manifatturiera 20-22 novembre 2018, MiCo, Milano
I rapidi sviluppi nelle tecnologie di stampa industriale stanno creando grandi nuove opportunità nell’industria manifatturiera, con applicazioni che spaziano dall’individualizzazione e produzione di edizioni speciali su lotti di piccole dimensioni fino alla produzione di massa.
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COLOPHON AGOSTO 2018
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PH. GUIDO PEDRON MILANO
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SOMMARIO AGOSTO 2018
09 Editoriale
Le vie del tessile Textile routes di Beatrice Guidi
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PERCORSO COTONE COTONIFICIO OLCESE FERRARI
your melange choice your melange choice di Pietro Ferrari
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PERCORSO LANA TOLLEGNO 1900
I quaderni e la memoria The “Quaderni”
16
Azioni concrete di RadiciGroup e Geogreen per tutelare l’oro blu Operative words: for RadiciGroup, consumption rationalization and recycling; for Geogreen,renewable energy and bIodiversity di Pietro Ferrari
46
FOCUS ENERGIA BIELLA MANIFATTURE TESSILI
Una fresca brezza di salubrità The path toward sustainability di Pietro Ferrari
48
PERCORSO LINO LEMAITRE DEMEESTERE
Tessuti outdoor Ta-bru Outdoor Ta-bru Fabrics
di Pietro Ferrari
50 SPECIALE TESSUTI
PERCORSO SETA ALOIS TESSITURA SERICA
L’eco borbone nell’identità presente The dynastic echo in the present identity of Alois di Sonia Maritan
22
FOCUS ENERGIA RADICIGROUP
di Pietro Ferrari
Una fibra vivente Linen as a way of life
18
44
ART & TEXTILES FRIDA KAHLO
SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO TA-BRU
di Pietro Ferrari
PER ARREDAMENTO SERGE FERRARI
Un’installazione inedita per la Milano Design Week 2018 Serge Ferrari at Milan Design Week di Pietro Ferrari
52
SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO RATTI
Tutti i colori di Frida All the Colors of Frida
I colori del bello, i colori dell'etico The colours of beauty and the colours of ethical
28
54
di Pietro Ferrari
di Paola Govoni
COLOURS SITAP
Un mondo di arte e natura A world of art and nature di Pietro Ferrari
32
COLOURS CANGIARI - VINCENZO LINARELLO
Quando i telai “suonano” le nenie When looms "play" lullabies di Sonia Maritan
36 SPECIALE TESSUTO TECNICO
Un gruppo di primo piano A historic label di Pietro Ferrari
56 SPECIALE TESSUTI
PER ARREDAMENTO TORRI LANA 1885
La canapa protagonista The fascination of hemp di Pietro Ferrari
RADICIGROUP
58 EVENTI
di Beatrice Guidi
Focus strategico Strategic focus
Ski Life Style: prestazioni e riciclabilità Ski Lifestyle: performance and recyclability
40
SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO GRUPPO GABEL
MUNICH FABRIC START
di Pietro Ferrari
FOCUS ENERGIA BOTTO GIUSEPPE
60 EVENTI
di Pietro Ferrari
Lo storico scrigno del tessuto The historical coffer of fabrics
L’Umanesimo tessile Tarcento, water and photovoltaics
PROPOSTE - MARIO BELLINI
di Sonia Maritan
17 – 20 September 2018 Paris Le Bourget HIGH TECHNOLOGY + FASHION INDUSTRY
www.avantex-paris.com
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ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA s.p.a.
Via Milano, 160 • 13856 Vigliano Biellese Biella Italia telefono +39/015 7001 • fax +39/015 700252 • tessitura@baruffa.com • www.baruffa.com
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writer Beatrice Guidi
EDITORIAL
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Le vie del tessile Ho vissuto con molto interesse gli incontri avuti in questi ultimi mesi che mi hanno permesso di portare il mio contributo alla pubblicazione di questo nuovo numero di TEXTURES, in cui si affrontano temi come quello dell’energia, che svolge un ruolo fondamentale nella produzione responsabile di un prodotto e quello dell’attenzione di tutti i lavoratori coinvolti nel settore tessile in cui convivono i Millenials insieme ai Senior, con visioni e disponibilità completamente diverse. Saremo come sempre presenti a Milano Unica e alle più importanti fiere di settore di Settembre e raccoglieremo nuove suggestioni da raccontare. Siamo stati invitati a guardare al dialogo tra culture diverse come fonte di ispirazione creativa e a tal proposito, vorrei as-
TEXTILE ROUTES
sociare il tema del COLORE NOMADE, affrontato durante un intervento di Color Coloris con Ornella Bignami, con le STRADE proposte qualche giorno fa da Gianni Bologna, in occasione della presentazione della 50a edizione di FILO. Nomade connota tutto ciò che si sposta o migra nel tempo e nello spazio e le civiltà si riconoscono in specifiche culture cromatiche, dove le tendenze convivono nel colore ma diventano sempre più fugaci. Gianni Bologna prende spunto da tre itinerari che oramai appartengono al mito: “LA VIA DELLE SPEZIE e LA VIA DELLA SETA, che sono state fonte di tanti racconti, di storie splendide e fantasiose, e poi la ROUTE 66, dei suoi usi, costumi e miti che hanno forgiato molta parte del nostro immaginario odierno”.
We will be present at Milano Unica and at the most important trade shows in September and we will gather new suggeI have lived with great interest the mee- stions to tell. tings held in recent months that have allowed me to bring my contribution to the We have been invited to look at the diapublication of this new issue of TEXTURES, logue between different cultures as a which deals with topics such as energy, source of creative inspiration and in this which plays a key role in the responsible regard, I would like to associate the production of a product and that of the theme of WANDERING COLOUR, addresattention of all the workers involved in the sed during a talk by Color Coloris with Ortextile sector in which the Millenials co- nella Bignami, with the ROADS proposed habit with the Seniors, with completely a few days ago by Gianni Bologna, on different visions and availability. the occasion of the 50th edition of FILO.
Nomadics connotes everything that moves or migrates in time and space and civilizations recognize themselves in specific chromatic cultures, where trends coexist in color but become increasingly fleeting. Gianni Bologna is inspired by three itineraries that now belong to the myth: "LA VIA DELLE SPEZIE and LA VIA DELLA SETA, which have been the source of many tales, of splendid and imaginative stories, and then the ROUTE 66 of his uses, customs and myths that have shaped much of our today's imagination".
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PERCORSO COTONE COTONIFICIO OLCESE FERRARI writer Pietro Ferrari www olceseferrari.it
your melange choice Il filato melange è sempre stato il leitmotiv del Cotonificio Olcese che proprio in questa ottica nell’ottobre 2017 ha acquisito il Cotonifico HSG Roberto Ferrari diventando Cotonificio Olcese Ferrari. La nostra strategia è quella di proporre alla clientela un pacchetto prodotti che non ha uguali impostato su fantasia e linearità, stock-service e flessibilità produttiva ma sempre abbinando qualità e servizio. La nostra proposta abbraccia un’ampia gamma produttiva che spazia dal melange liscio e compatto in puro cotone a mischie melange di tendenza in fiammato, malfilè e ricoperto. Studiamo e creiamo, in collaborazione con i nostri clienti, articoli e prodotti personalizzati investendo risorse importanti nella ricerca e nello sviluppo di blend performanti e fashion. Gli occhi del Cotonificio Olcese Ferrari sono aperti alle esigenze dei nostri clienti e rivolti al futuro sempre più ecologico e sostenibile: l’impegno, con l’adesione all'iniziativa del Cotonificio Olcese Ferrari si è rivolto in modo particolare all’idea di lavorare per un mondo più pulito e vivibile per le future generazioni. Questo stimolo ci ha portato allo studio e allo svi-
luppo di molti articoli certificati Gots nelle nuove collezioni tra cui: • Eco Cotton Melange • Bio Melange • Eco Bernina • Eco Tresero • Nayri • Watson Bio • Ekot Wool • Bio Camel • Asinara • Cefalonia • Velluto Bio • Bio Alpaca • Eco Vela • Eco Cotwool • Ladak Bio
inseriti
Non ultimo l’articolo Recycled prodotto utilizzando il 60% di cotone riciclato certificato GRS. Il prossimo appuntamento ci vede impegnati nella 50° edizione di Filo il 26 e 27 Settembre con nuove idee e proposte sempre per la ‘tua scelta melange’.
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TYOUR MELANGE CHOICE Melange yarns have always been a leitmotiv for Cotonificio Olcese. Bearing that prospect in mind in October 2017 Cotonificio HSG Roberto Ferrari was taken over and the new company Cotonificio Olcese Ferrari set in. Our aim is to provide our customers with a range of products without equal, based on both fancy and classic patterns, on both stock-service and customized bases, nevertheless matching both our keywords Quality & Service. Our offer ranges over fine classic pure compact melange yarns up to trendy blends, which could be slubbed, malfilé and covered. We study and create – in co-operation with our customers – many ad-hoc products, by means of significant investments in R&D which is constantly searching for high-performance and fashionable blends. We are fully aware of our customers’ needs and ready to face a more ecological and sustainable future: joining campaign Cotonificio Olcese Ferrari committed itself to work for a world which will be cleaner and more pleasant for the next generations. Under this impulse we developed several Gots certified yarns, which are to be found in our latest collections.
Among them: • Eco Cotton Melange • Bio Melange • Eco Bernina • Eco Tresero • Nayri • Watson Bio • Ekot Wool • Bio Camel • Asinara • Cefalonia • Velluto Bio • Biortica • Eco Vela • Eco Cotwool • Ladak Bio Not least our article Recycled, produced by means of 60% recycled cotton (GRS certified). See you on the 26th -27th September on the 50th Filo Exhibition, with our brand-new ideas and proposals to be a remain. Immagini promozionali dell'attuale campagna del Cotonificio Olcese.
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PERCORSO LANA TOLLEGNO 1900 writer Pietro Ferrari www tollegno1900.it
I quaderni e la memoria L’Archivio Storico di Tollegno 1900.
L’Archivio Storico di Tollegno 1900 è uno delle raccolte più ricche e complete del settore tessile. Si calcola che i documenti ammontino a ben oltre 2 chilometri lineari di documenti. Ha sede a Tollegno (Biella) e prende vita dal materiale custodito negli spazi di Tollegno 1900, azienda leader nel settore dei filati e dei tessuti. Il lavoro di schedatura dei materiali è iniziato nel
THE “QUADERNI” The Quaderni of the Tollegno 1900 historical archive are periodical, thematic and based on the documents of the company archive. Tollegno 1900 is the first Biella company to realize a work of this type. Currently 4 numbers have been released: the Quaderno n.0, whose number-not number is due to the choice to dedicate the first issue to the history of the company and the archive, in particular it narrates the phases of work in the archive from the recovery situation
2010; ad oggi è stato informatizzato circa un chilometro di documenti e ne resta da schedare ancora altrettanto e comprende circa 20.000 tirelle, le campionature di tessuti che datano da prima del 1900 ai giorni nostri. L’attività è iniziata nel 2008 quando il titolare di allora, Ermanno Germanetti, si mostrò da subito interessato al censimento e permise di verificare quanto
of the cards and fabrics from corporate attic for its computer cataloging. The Quaderno n.1, the first of the series to be really thematic, based on the famous yarn brand Lana Gatto, which since the twentieth century had a wide spread for the precious yarns appreciated everywhere and for a good innovative and forward-looking marketing also based on thematic calendars, illustrated by famous designers of the time and made by spinning as a tribute to customers.
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ď€ Immagini dell’Archivio Storico di Tollegno 1900.
Quaderno n.2 deals with women's fashion from the fifties to the seventies in reference to the fabrics produced by Tollegno 1900 and in particular offers an insight on LanBe, the brand linked to the production of high fashion fabrics, purchased by the greatest designers of the period, in fact a dress made with Lanbe cloth is now on display at the Metropolitan Museum in New York. Quaderno n.3 deals with men's fashion from the fifties to the seventies in reference to the fabrics produced by Tollegno 1900. In particular it tells the story of the first men's
fashion festival, which took place in Sanremo (IM) from the fifties to the seventies and in which they paraded models of haute couture at the time when the great revolution of ready-made fashion was born. The theme of this edition is more identity - making, not only for the history of Tollegno 1900, but also for all the textile production in Biella area, characterized by a centenary production of fabrics for men clothing mainly.
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I Quaderni.
PERCORSO LANA TOLLEGNO 1900
era conservato nel sottotetto dell’azienda. La sorpresa fu davvero grande e successivamente l’archivio fu tra quelli inseriti in un importante progetto di recupero promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta e finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino. Il management decise allora di adibire un salone aziendale ad archivio e dedicò parte del proprio personale alla pulitura e allo spostamento dei documenti dal sottotetto ai locali che oggi ospitano l’Archivio. Oggi lo staff dell’Archivio Storico fa capo a Annamaria Coda, responsabile Risorse Umane di Tollegno 1900 ed è composto dalla referente archivistica Marinella Bianco di Acta Progetti, dalla referente dei tessuti Genni Giatti, e dalla referente della valorizzazione Raffaella Simonetti di Niniqa. L’Archivio è collocato in azienda. Una buona parte del materiale - atti costitutivi, pubblicità, riconoscimenti, campionari di tendenza - si trova in locali della Filatura e un’altra parte è conservata nel sottotetto della manica ottocentesca del lanificio. Lentamente, con pazienza e professionalità, viene recuperato, ripulito e schedato e unito a tutto il resto in un unico imponente archivio storico aziendale. Lo showroom del Lanificio conserva i campionari più interessanti che negli anni, fortunatamente, sono stati custoditi e conservati in maniera adeguata. Le serie tipologiche sono complete e questo consente la ricostruzione della storia aziendale nel dettaglio e da diversi punti di vista: direzione, produzione, clienti e fornitori, rappresentanti, pubblicità, promozione.
LA NASCITA DEI QUADERNI Dalla creatività e dalla profonda conoscenza dei materiali dello staff dell’Archivio nasce l’idea dei Quaderni dell’Archivio Storico, una rassegna tematica basata esclusivamente su materiali cartacei e campioni di tessuto archiviati a Tollegno. Un caso unico nel panorama tessile biellese. Quattro le uscite ad oggi, compresa la prima con la presentazione dell’azienda e del progetto. Sono poi seguite le monografie dedicate al marchio Lana Gatto con i calendari illustrati da famosi disegnatori; la moda femminile e i tessuti di Tollegno 1900 dagli anni Cinquanta agli anni Settanta; la moda maschile e i tessuti di Tollegno 1900 dagli anni Cinquanta agli anni Settanta.
La “Sala Luce”: esempio di archeologia industriale ottimamente conservata.
textures LA PUBBLICAZIONE, CURATA E DOCUMENTATA, DEI QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO DI TOLLEGNO OFFRE UNO SGUARDO ATTENTO ALLA CULTURA TESSILE DELL’AREA BIELLESE I Quaderni dell’archivio storico sono pubblicazioni periodiche, tematiche e basate sui documenti dell’archivio aziendale. Tollegno 1900 è la prima azienda biellese a realizzare un’opera di questo tipo. Questa collana di quaderni, curata da Niniqa, ha l’intento di ripercorrere tematicamente la storia di Tollegno 1900 attraverso testi e, anche e soprattutto, immagini. Tutto è estrapolato dai documenti dell’archivio storico, anche se, talvolta, si effettuano ricerche in altri archivi storici per ampliare e approfondire i contenuti. Si tratta di una pubblicazione assolutamente innovativa nel panorama delle aziende tessili sia per lo stile editoriale sia per l'utilizzo delle fonti dirette. Attualmente sono usciti quattro numeri: il Quaderno n.0, il cui numero-non numero è dovuto alla scelta di dedicare la prima uscita alla storia dell’azienda e dell’archivio, in particolare narra le fasi di lavoro in archivio dalla situazione di recupero delle carte e delle stoffe dal sottotetto aziendale alla sua catalogazione informatica. Il Quaderno n.1, il primo della collana a essere realmente tematico, improntato sul famoso marchio dei filati Lana Gatto, che dagli anni venti del Novecento ebbe una vasta diffusione per i preziosi filati apprezzati ovunque e per un buon marketing innovativo e lungimirante basato anche su calendari tematici, illustrati da famosi disegnatori dell’epoca e realizzati dalla filatura come omaggio per i clienti. Il Quaderno n.2 tratta della moda femminile dagli anni cinquanta agli anni settanta in riferimento ai tessuti prodotti da Tollegno 1900 e in particolare offre un approfondimento su LanBe, il marchio legato alla produzione dei tessuti per l’alta moda, acquistati dai più grandi stilisti del periodo, infatti un abito realizzato con stoffa Lanbe è oggi esposto al Metropolitan Museum di New York. Il Quaderno n.3 tratta della moda maschile dagli anni cinquanta agli anni settanta in riferimento ai tessuti prodotti da Tollegno 1900. In particolare narra le vicende del primo festival di moda maschile, che ebbe luogo a Sanremo (Imperia) dagli anni cinquanta agli anni settanta e in cui sfilarono modelli di alta sartoria nel momento in cui nasceva la grande rivoluzione della moda pronta. Il tema di questa edizione è più identitario non solo per la storia della Tol-
legno 1900 ma anche per la produzione tessile biellese nel suo insieme caratterizzata da una produzione centenaria di tessuti per l’abbigliamento principalmente maschile. Gli anni cinquanta sono caratterizzati da un’assoluta eleganza. La prima sfilata ha luogo a Sanremo nel 1952, l’evento suscita pettegolezzi ma al contempo il festival diventa un trampolino di lancio per i sarti e i lanieri più importanti dell’epoca. Gli anni sessanta conoscono linee più comode per slanciare la figura. Verso la fine degli anni sessanta la moda maschile conosce un nuovo grande cambiamento: lo stilista detta la moda all’uomo medio, colmando il vuoto tra l’alta moda sartoriale e la produzione pronta in serie. Nel 1969 a Palazzo Pitti (Firenze) ha luogo la prima sfilata di prêt-à-porter maschile. Negli anni settanta la moda maschile, così come quella femminile, subisce cambiamenti radicali e repentini, nelle forme, nel stoffe e nei colori.
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Archivio in cifre.
I FONDI CONSERVATI PRESSO L’ARCHIVIO STORICO TOLLEGNO 1900 SONO 9 : 1. S. A. Lanificio Agostinetti & Ferrua, 1862 2. S. A. Filatura di Tollegno, 1900 3. S. A. Esercizio Filatura, 1944 4. Filatura e Tessitura di Tollegno S.p.A., 1946 5. Lanificio Bevilacqua S.p.A., 1973 6. Pettinature di Lane Vercelli 7. Manifatture Laniere di Tollegno S.p.A., 1947 8. Finanziaria Tollegno S.p.A. 9. Cassa Mutua paritetica aziendale operai S. A. Lanificio Agostinetti & Ferrua Scampoli di vecchi tessuti.
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PERCORSO LINO LEMAITRE DEMEESTERE
Una fibra vivente writer Pietro Ferrari www lemaitre-demeestere.com
Alpilles, stone wash, colore nero.
Il lino, passione e tecnica di Lemaitre Demeestere.
Olivier Ducatillion CEO di Lemaitre Demeestere insieme a Pietro Ferrari Direttore di Textures.
Incontriamo presso lo stand di Lemaitre Demeestere, il CEO Olivier Ducatillion che gentilmente risponde ad alcune domande sulla specialità della ditta con sede a Halluin, in Francia, cioè il lino. Pietro Ferrari - Parliamo ormai del lino non più di una fibra legata alla stagionalità estiva ma di qualcosa di utilizzabile in tutte le stagioni dell'anno. Olivier Ducatillion - Il lino alla fine è un modo di vita ed è per questo che sta rinascendo e il suo successo oggi nasce da due ragioni principali: la qualità intrinseca del lino che lo rende la fibra ecologica per eccellenza, senza paragone con altre fibre, consumi ridotti di acqua, non impoverisce il terreno su cui nasce, poi esprime eccellenti qualità termoregolatrici, qualità di resistenza, di durabilità, oltre a essere al cento per cento riciclabile. Ma c'è una seconda ragione alla base del gradimento del lino: chi compra il lino da noi sa che non ha fatto due volte il giro del mondo prima di ritornare come prodotto finito, e questo per il consumatore finale è molto importante: questa caratteristica di tracciabilità è qualcosa di molto importante. Non solo possiamo dire questo lino viene dalla Francia ma anche da quale
zona della Francia. Oggi il consumatore è molto attento a quello che mangia ma sempre più anche a quello che indossa o ai tessuti che arredano la sua abitazione. Questa dinamica rende sempre più importante sapere da dove viene la materia prima e dove il prodotto viene fabbricato. Pietro Ferrari - Si può parlare anche di "cru" del lino? Olivier Ducatillion - Si può parlare di "cru" in modo un po' paradossale ma certo ci sono buone annate e, purtroppo, cattive annate per il raccolto del lino,questo dimostra anche che il lino è una fibra vivente che cambia in funzione delle condizioni climatiche con una ricaduta economica anche sul prezzo del prodotto, per non parlare delle sue differenti caratteristiche. Perciò, quando un cliente esige delle caratteristiche di uniformità troppo elevate, io gli dica: "acquista del poliestere." Sono la maggior parte però i clienti che capiscono il valore della naturalità del lino e sono coscienti della qualità e della conformità ambientale della fibra. Pietro Ferrari - Come ditta Lemaitre Demesteere quali sono e lavorazioni che effettuate? Olivier Ducatillion - Noi compriamo il filo, partendo da un rapporto diretto con le cooperative agricole, proprio nell'intento di aumentare la tracciabilità e di lavorare insieme nella fase di teillage, questo ci consente di far circolare le idee dall'inizio della filiera al mercato, portando avanti un dialogo intenso con il mondo agricolo. Più direttamente noi compriamo filati dal filatore e facciamo le operazioni di tessitura. Pietro Ferrari - Quindi lavorate nella fase del valore aggiunto con un'esperienza di secoli. Olivier Ducatillion - Abbiamo iniziato nel 1835 con un patrimonio di conoscenza unico, ma naturalmente con un'evoluzione tecnologica sempre diretta all'aggiornamento. Ho comprato una macchina nuova due anni fa, fino ad allora mi sono servito di macchine vecchie costantemente riaggiornate. Pietro Ferrari - È sempre stata un'azienda di famiglia?
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Ventoux, stone wash, colore cumin.
Olivier Ducatillion - La proprietà dell'azienda, nel corso del tempo, è passata solamente da due famiglie, noi siamo subentrati nel 2008. Siamo oggi specializzati in articoli molto pesanti, fino a un chilogrammo e mezzo (siamo tre nel mondo a fare questi prodotti), quest'ultimo lavoro viene effettuato a mano. Sostanzialmente noi abbiamo due tipi di prodotto che possiamo fare solo con macchine tradizionali ma stiamo cercando di investire in tecnologie più avanzate. Pietro Ferrari - Vedo un grande rilancio del lino, come vede lei il futuro? Olivier Ducatillion - Io non parlerei mai di rilancio del lino,vedo in pieno corso un rinascimento di questa fibra: oggi il lino è diventato indispensabile. Anche i marchi che non li hanno utilizzati finora, si stanno rivolgendo ai tessuti di lino. Più che un aspetto di marketing puro e semplice, il consumatore cerca il lino come "stile di vita" con i suoi aspetti di ecosostenibilità e pulizia.Potranno essere trovate nuove soluzioni di utilizzo ma come fibra sarò difficile superare il lino. Pietro Ferrari - Nello specifico dell'arredamento, il lino cos'ha di più rispetto agli altri materiali? Olivier Ducatillion - Ci sono clienti innamorati del lino, ma nell'arredamento il fattore numero uno è quello della durabilità, ma è importante sia nell'arredamento sia nell'abbigliamento la tracciabilità. Il consumatore oggi è molto più informato e vuole sapere cos'ha in casa, il lino ha tutte le carte in regola. Pietro Ferrari - Nella tintoria voi utilizzate sostanze atossiche e innocue? Olivier Ducatillion - Su questo tema voglio essere molto chiaro: oggi la tintoria vegetale e naturale nella modalità industriale non è ancora efficace ed è in una fase ancora embrionale ma sicuramente ci sarà una evoluzione positiva, soprattutto in Europa dove siamo già molto scrupolosi. La normativa ammetterà sempre meno prodotti coloranti e la ricerca dovrà rispondere a queste normative, utilizzando quello che la natura ci ha dato.
Verdon.
LINEN AS A WAY OF LIFE Linen is a way of life and that is why today it is reborn and its success comes from two main reasons: the intrinsic quality of linen that makes it the ecological fiber par excellence, unparalleled with other fibers, reduced consumption of water, does not impoverish the soil on which it is born, then expresses excellent thermoregulatory qualities, quality of resistance, durability, as well as being 100% recyclable. But there is a second reason behind the appreciation of linen: those who buy linen from us know that they have not traveled around the world twice before returning as a finished product, and this for the final consumer is very important: the characteristic of traceability is something very important. Not only can we say this linen comes from France but also from which area of France. Today the consumer is very attentive to what he eats but increasingly also to what he wears or to the fabrics that decorate his home. This dynamic makes it increasingly important to know where the raw material comes from and where the product is manufactured. (Olivier Ducatillion)
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PERCORSO SETA ALOIS TESSITURA SERICA writer Sonia Maritan www alois.it
L’eco borbone nell’identità presente Alois espone per la prima volta all’interno di Proposte e tutta l’azienda ne rimane entusiasta: la vetrina internazionale porta loro un riscontro inaspettato e gli occhi di Bernardo Alois sprigionano gioia e quell’entusiasmo giovanile, seppur “misurato”, che prova chi sta cavalcando l’onda della rinascita. Lui ha già indirizzato la sua grinta dentro una strategia precisa, come se si sentisse addosso tutto lo spessore delle cinque generazioni che rappresenta e così, lo stile borbonico, a cui si intreccia il casertano, acquisisce il sapore fresco di una rivisitazione di damaschi e lampassi serici in chiave contemporanea.
THE DYNASTIC ECHO IN THE PRESENT IDENTITY OF ALOIS Alois exhibits for the first time in Proposte and the whole company is enthusiastic: the international showcase brings them an unexpected response and the eyes of Bernardo Alois emit joy and that youthful enthusiasm, even if "measured", that proves who he is riding the wave of rebirth. He has already addressed his determination in a precise strategy, as if he felt all the weigth of the four generations he represents and so, the Bourbon style, to
which Caserta is intertwined, acquires the fresh taste of a reinterpretation of damasks and lampas silky in a contemporary way. Alois Tessitura Serica is a historic company in its specific field, which on the occasion of Proposals 2018, where the firm is present for the first time, is illustrated to us by Bernardo Alois. Next to him, Francesco Cipollone, the creative of the company, is working on a huge historical archive and translating into modernity an extraordinary textile tradition, born in 1885 under the aegis of the Alois family.
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Alois Tessitura Serica è un’azienda storica nel suo campo specifico, che in occasione di Proposte 2018, dove la realtà campana è presente per la prima volta, ci viene illustrata da Bernardo Alois. Accanto a lui, Francesco Cipollone, il creativo dell’azienda, che sta lavorando su un enorme archivio storico e traducendo in modernità una straordinaria tradizione tessile, nata nel lontano 1885 sotto l’egida della famiglia Alois. Mi rivolgo a Bernardo Alois: dunque un esordio all’interno di Proposte per l’edizione 2018? «Sì, per molti anni siamo stati presenti nei giorni di Proposte in location esterne, e quest’anno abbiamo deciso di provare a esserci con uno stand all’interno della manifestazione. Questo nella logica di trovare nuovi contatti, oltre a incontrare la nostra clientela consolidata che ci visitava comunque nello spazio esterno».
Chiediamo a Bernardo Alois, quale generazione rappresenti di Alois Tessitura Serica. «La quinta generazione: il bisnonno di mio padre fu il primo interprete della tradizione tessile napoletana e delle seterie di San Leucio, anche se, più precisa-
Da sinistra Tiziana Crisci, Bernardo Alois , Sonia Maritan, Francesco Cipollone presso lo stand a Proposte.
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I preziosi tessuti.
PERCORSO SETA ALOIS TESSITURA SERICA
mente Raffaele Alois diede inizio all’attività serica in un portone di un antica palazzina di Briano in Via Quercione. Nel 1930 l’azienda Alois disponeva già di 45 telai jacquard e di 75 dipendenti. Tra il 1961 e il 1980 aumenta la propria presenza sul mercato acquisendo altri tre stabilimenti sempre nell’area Leuciana e integrando il ciclo produttivo anche alla tintura delle fibre utilizzate». Tutto nasce dalla tradizione creata dai Borbone nel 1770? «Nella tradizione di San Leucio e del tessile campano la memoria della corte dei Borbone era ben presente e Alois produceva a quei tempi drappi bordeaux e dorati, abbinamenti di colore che io non sceglierei mai per rivestire il mio divano o qualunque altro arredo di casa. Eppure nei nuovi colori che proponiamo lo apprezzo e certamente di questo damasco moderno vestirei ogni dimora donandole così un’atmosfera giovane e fresca». Osserviamo la versione moderna di un damasco Alois – visibile nelle fotografie a corredo di questa intervista – e lo troviamo davvero contemporaneo e amabile. Evidentemente l’azienda, nel corso di tutte queste generazioni, ha saputo rinnovarsi. Un’impresa da annoverare fra quelle che rendono prezioso il tessuto imprenditoriale italiano perché ha ordito il “filo” della storia e del territorio. «Siamo partiti da un prodotto classico, per cui la nostra area era famosa, cioè i damaschi di San Leucio. Eravamo, infatti, conosciuti per i damaschi e i lampassi in seta e abbiamo continuato su questa tradi-
zione fino agli anni Novanta. Successivamente abbiamo assecondato le tendenze del mercato, proponendo articoli molto più moderni. In particolare dal 2004-2005 abbiamo decisamente cambiato genere nella produzione. Questo ha fatto sì che la nostra azienda potesse continuare, restare sul campo e ampliare la propria presenza. Possiamo constatare con soddisfazione che nel 2017 abbiamo chiuso il bilancio con un incremento del 40%. Una crescita importante, considerando il periodo di crisi, e noi siamo determinati a individuare la strada per continuare a prosperare.
textures C’è voluto però un impegno notevole per adattarsi ai tempi, cambiare le collezioni e creare sempre cose nuove».
l’effetto finale è completamente diverso, come accennavate in apertura alludendo alla corte borbonica e il suo lungo “strascico” culturale».
Questo ci porta a Francesco Cipollone, al quale chiediamo come si aggiorna una tradizione così fortemente radicata nel passato. «Bisogna guardarsi intorno, osservare le nuove collezioni delle grandi griffe, tenendo conto soprattutto dei nuovi colori, con un occhio all’abbigliamento che anticipa sempre le tematiche del settore arredamento in cui operiamo. A volte anche un motivo di piccole dimensioni di un grande brand, nell’abbigliamento, nelle calzature o nelle borse, può diventare uno spunto importante».
Torniamo a parlare con Bernardo Alois per sapere come sia cambiato, invece, il tessuto. «Il tessuto è sempre quello: alla fine la tessitura è come la musica, ci sono sette note musicali, e con quelle sette note è possibile realizzare qualsiasi componimento. Lo stesso vale con le armature: sono una decina, però componendole possiamo creare qualsiasi tessuto, possiamo scrivere ogni genere musicale».
Pietro Ferrari chiede allora cosa resti della tradizione. «Il disegno classico comunque non muore mai, e continua a rappresentare un gusto che sopravvive sempre; spesso però cerchiamo di riportarlo in vita con delle variazioni sui colori, modernizzandolo e riuscendo a volte ad attualizzarlo. Il disegno resta più stabile dunque, ma le tinte cambiano: i damaschi classici, per esempio, una volta tradotti in nuovi colori, con una qualità prestazionale superiore, permettono di ottenere quel successo sul mercato impossibile con i colori classici. Quei damaschi oro e bordeaux che erano nella tradizione, oggi, dalle generazioni attuali, sono graditi in colori più moderni e meno impegnativi: semplicemente con nuance più leggere e originali
Quanto conta l’archivio storico dell’azienda per voi giovani che oggi siete alla guida del “futuro”? «Nel nostro archivio storico sono presenti infiniti disegni e da lì noi possiamo selezionare un “mondo” di temi da rivisitare. Nell’archivio è quindi raccolta la nostra più grande ricchezza». L’archivio coinvolge direttamente anche l’attività di Francesco Cipollone. «Negli ultimi quattro anni, con l’aiuto di due collaboratori, ho trasferito tutto l’archivio cartaceo in formato digitale in modo da renderlo immediatamente disponibile, senza più ricorrere ai passaggi necessari per operare con il supporto tradizionale». ll mercato ha assunto un carattere maggiormente internazionale? «In passato lavoravamo principalmente con l’Italia, oggi il nostro Paese rappresenta un 10% del mercato totale». Marchio, contenuti, relazioni: come viene raccontata Alois all’estero, quali sono i canali che utilizzate? «Sono sempre rimasti quelli più tradizionali, proprio gli stessi con i quali ha iniziato il mio bis bisnonno: prendendo la valigia e noleggiando un’auto a New York o in California per andare dai grandi distributori e presentare le collezioni nuove. Un tempo erano loro a venire in Italia e le commesse di seta provenivano da tutta l'Europa, oggi bisogna andare da loro». A Bernardo Alois chiediamo, infine, quali siano le prospettive per il prossimo futuro. «Per prima cosa ci auguriamo di avere uno stand più grande a Proposte 2019. Guardando più lontano, mi auguro che i miei figli potranno portare avanti questa tradizione di straordinaria bellezza».
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ART & TEXTILES FRIDA KAHLO writer Paola Govoni
Tutti i colori di Frida nel grande specchio che la madre ha fatto montare sul letto a baldacchino. In Frida il talento per la pittura nasce e si alimenta costantemente con la volontà e il coraggio di reagire alla sua situazione e la sua produzione artistica sarà sempre intrinsecamente legata alle vicende personali. “Dipingo autoritratti perchè sono spesso sola e perchè sono la persona che conosco meglio” diceva. L’ingombrante, problematico e amatissimo marito Diego Rivera ha il merito di averla inserita nella scena politica e culturale messicana e di non averle fatto mancare il supporto per proseguire il suo cammino nella pittura, fino all’arrivo del successo e della consacrazione come artista internazionale, dopo le importanti mostre a lei dedicate a New York nel 1938, a Parigi nel 1939 e a Città del Messico nel 1953.
! UNA CHIAVE DI LETTURA Una possibile chiave di lettura che consenta di avvicinarci a Frida Kahlo e alla sua ricca produzione artistica, può essere quella di indagare l’importanza che rivestono i tessuti e i colori nella sua pittura e, Paola Govoni alla mostra ‘Frida Kahlo. Oltre il Mito’ ospitata al MUDEC di Milano (1 febbraio - 3 giugno 2018) Riproduzione della scritta sulla Casa Azul di Coyoacan, Città del Messico, nella tonalità dominante di blu profondo, denominato ‘Blu Klein’
Frida Kahlo è una delle protagoniste del panorama artistico-culturale del Novecento e una presenza costante nei programmi delle mostre d’arte, così come sulla scena letteraria attraverso la pubblicazione di innumerevoli libri sulla sua vita e la sua avventura artistica, la riproposizione dei suoi diari e delle lettere, gli spettacoli teatrali e i film che raccontano questa straordinaria figura di donna e di artista messicana.
! SINGOLARE VICENDA PERSONALE E ARTISTICA Rievocare la vita di Frida Kahlo (6 luglio 1907 – 13 luglio 1954) significa percorrere un sentiero segnato dal gravissimo incidente in cui rimase coinvolta all’età di 18 anni sull’autobus che la riportava a casa da scuola. Da quel momento, la sua vita prende una direzione forzatamente diversa. Il doversi misurare quotidianamente con un fisico duramente provato e con le molteplici operazioni che fu costretta a subire, diventerà la sfida costante dei suoi giorni per il resto della vita. Comincia a dipingere mentre è costretta all’immobilità e realizza i suoi primi ritratti guardandosi riflessa
23 Abito indigeno dello Stato del Guerrero (Messico). Cotone operato e ricamato. Collezione: Juliana Marinoni Collection, Milano Rebozo, scialle indigeno dello Stato del Guerrero (Messico). Lana ricamata. Collezione: Juliana Marinoni Collection, Milano
prima ancora che sulla tela, su di lei, come donna e come messicana. Non si può assolutamente prescindere dal legame profondo, viscerale, che ha verso il suo Paese. In lei, il senso di appartenenza alle radici e alla sua terra è totalizzante. Frida riversa sulla tela i colori forti, accesi e solari del paesaggio messicano e i motivi ispirati all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane. Pablo Picasso diceva: ‘Per essere originali, bisogna conoscere le proprie origini’ e l’origine entra in sempre in gioco – come sottolinea Cristina Morozzi – o per esaltarla, o per esorcizzarla. La casa Azul a Coyoacàn (Città del Messico), dove Frida ha vissuto fin da piccola e dove ha trascorso gli anni della sua vita con Diego dal 1929 al 1954, è essa stessa un’esplosione di colore e di energia. La casa e il giardino – oggi Museo – esprimono tutta la sua forza, la passione, la voglia di vivere, di amare, di trasgredire, di essere protagonista e di non essere dimenticata.
! FRIDA DIVENTA UN’ICONA I capelli neri raccolti, i fiori colorati fra le ciocche come ornamento, gli orecchini importanti, gli anelli, la giada, l’argento, la plastica, i gioielli etnici, le lunghe gonne a balze, le bluse ricamate e i decori originalissimi, hanno fatto di Frida un’icona. Figura di spicco nel panorama artistico, sociale e politico di Città del Messico negli anni Venti, Trenta e Quaranta del Novecento, quando le donne diventano protagoniste di una rivoluzione culturale in chiave moderna e spesso dissacratoria, Frida vestiva prevalentemente con abiti tradizionali, prediligendo
ALL THE COLORS OF FRIDA Frida Kahlo is one of the protagonists of the 20th century artistic and cultural scene and a constant presence in the programs of art exhibitions, as well as on the literary scene through the publication of countless books on her life and her artistic adventure, the revival of her journals and of the letters, in theatrical performances and in the films that tell of this extraordinary figure of a Mexican woman and artist. Telling about the life of Frida Kahlo (July 6, 1907 - July 13, 1954) means traveling along an impervious path marked by the serious accident in which she was involved at the age of 18 on the bus that brought her home from school. From that moment, her life takes a forcefully different direction. Having to be measured daily with a hardly tried body and with the many operations that she was forced to undergo, will be the constant challenge of her days for the rest of her life. She begins to paint while forced to immobility and realizes her first portraits looking reflected in the large mirror that her mother had mounted on the bed. In Frida, talent for painting is born and constantly nourished with the will and the courage to react to her situation. Her artistic production will always be intrinsically linked to her personal story. Her problematic and beloved husband Diego Rivera has the merit of having included her in the Mexican political and cultural scene and of not having made her miss the support and the encouragement to continue her journey in painting, until the success and consecration as an international artist, after the important exhibitions dedicated to her in New York in 1938, in Paris in 1939 and in Mexico City in 1953. A possible interpretation that allows us to approach Frida Kahlo and her rich artistic production from an alternative
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ART & TEXTILES FRIDA KAHLO
Nella prima foto a destra: Frida Kahlo e Diego Rivera davanti a una esposizione di oggetti archeologici su piramide ‘neo-precolombiana’. Crediti foto: Carlotta Coppo Nella seconda foto a destra: Frida Kalho seduta su una panca #5, 1938. Autore: Nickolas Muray. Collezione: New York, The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation
il costume delle donne di Tehuantepec, città nello stato messicano di Oaxaca ispirata a un modello di ‘società matriarcale’ e luogo di nascita della madre. L’elemento del costume femminile che contraddistingue l’etnia zapoteca dell’istmo di Tehuantepec è il cosiddetto ‘velo tehuana’ realizzato in merletto bianco con cui l’artista si raffigura in un paio di tele, in particolare ‘Autoritratto come Tehuana’ del 1943. Il velo si accompagna a una blusa (huipil) e a una gonna lunga bordata di bianco, in tessuto a colori brillanti. Il tessile – da sempre elemento fortemente caratterizzante della cultura messicana - diventa un tratto distintivo del suo stile e Frida si fa ambasciatrice di questa tradizione nel mondo, al punto di venir definita da Carlos Fuentes ‘una Dea azteca’. L’abbigliamento e gli accessori sono espressione della sua identità forte e uno strumento potente e immediato di costruzione della propria immagine, ‘...diventando alla fine lei stessa la sua opera d’arte più riuscita’ come si legge nella presentazione del libro ‘Frida Vestida’ di Alessandra Galasso.
! FRIDAMANIA Per nulla attenta a ‘ciò che è di moda’ Frida ‘fa la moda’ e da subito comincia a influenzare un certo gusto. Sono numerosi gli stilisti che hanno guardato
a lei per trovare una fonte di ispirazione e proporre abiti ispirati a una rilettura dello ‘stile Frida Kahlo’, che continua a essere intrinsecamente legato agli stilemi del suo modo di vestire e di decorarsi. In occasione della mostra ‘La Collezione Gelman: Arte Messicana del XX secolo’ (Bologna, 29 novembre 2016 - 26 marzo 2017) che esponeva dipinti, fotografie, abiti, gioielli, litografie e disegni dei più grandi artisti messicani del Novecento, una sala era dedicata a stilisti che si sono ispirati a Frida Kahlo. Fascinose creazioni di Gianfranco Ferrè, Antonio Marras e Valentino erano esposte in mostra insieme a un video con sfilate di moda ‘sotto il segno di Frida’. Fra gli altri, Jean Paul Gautier, Moschino, Dolce&Gabbana, Christian Lacroix, Kenzo, John Galliano e Romeo Gigli ne hanno riproposto l’attitude, in quanto icona.
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Nella prima foto a sinistra: autoritratto come Tehuana (Diego nella mia mente), 1943. The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art and The Vergel Foundation, New York Nella seconda foto a sinistra: autoritratto con scimmia, 1945. Collezione Museo Dolores Olmedo, Città del Messico
! OLTRE IL MITO Al MUDEC di Milano, la mostra ‘Frida Kahlo. Oltre il Mito’ (1 febbraio - 3 giugno 2018) curata da Diego Sileo e risultato di sei anni di studi e ricerche, ha proposto una nuova lettura che andasse oltre ‘quel mito consolidato e alimentato dalle mode degli ultimi decenni’, grazie anche a fonti e documenti inediti recuperati nel 2007 dagli archivi di Casa Azul e a nuovi sorprendenti materiali fotografici di stanze ‘private’ della casa, rimaste chiuse per volere testamentario dal 1954 al 2007. Il curatore Diego Sileo sottolinea che volutamente la mostra non pone l’accento sul rapporto fra Frida e la moda ma segue altre chiavi di lettura. Il progetto di allestimento si sviluppa attraverso quattro sezioni: DONNA, TERRA, POLITICA, DOLORE e guida il visitatore alla ricerca dei segreti che ancora si nascondono dietro questa figura di donna e di artista, alla scoperta di dettagli sorprendenti che rimandano a riferimenti personali, storici e culturali. Al Victoria and Albert Museum di Londra dal 16 giugno al 4 novembre 2018 si visita la mostra ‘Frida Kahlo. Making Her Self Up’ dove saranno esposti per la prima volta abiti originali di Frida, accessori e oggetti personali rimasti chiusi nelle stanze della Casa Azul e che escono per la prima volta dal Messico per essere restituiti all’interesse dei visitatori internazionali.
point of view, may be to investigate the importance of the fabrics and colors in her painting but, even before the canvas, on her, as a woman and as a Mexican. One can not disregard her deep, almost visceral, link with her country. In her, the sense of belonging to her roots and her land is all-encompassing. Frida pours onto the canvas the strong, bright and sunny colors of the Mexican landscape and motifs inspired by the popular art and pre-Columbian traditions. The Azul house in Coyoacàn (Mexico City), where she lived as a child and where she spent her life with Diego from 1929 to 1954, is itself an explosion of color and energy. The house and the garden - today a Museum - express all her strength, the passion, the desire to live, to love, to transgress and not to be forgotten. The gathered black hair, flowers among the locks as ornament, the important earrings, the rings, the jade, the silver, the plastic, the ethnic jewels, the long flounced skirts, the embroidered blouses and the original decorations, have made of Frida an icon that has influenced a certain taste of contemporary fashion. A prominent figure in the artistic, social political scene of Mexico City in the ‘20s, ‘30s and ‘40s of the 20th century, when women become the protagonists of a real cultural revolution in a modern and often desecrating, Frida mainly dressed in traditional clothes, preferring the costume of the women of Tehuantepec, a city in the Mexican state of Oaxaca inspired by a model of 'matriarchal society' and
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ART & TEXTILES FRIDA KAHLO
where her mother was born. The element of the female costume that distinguishes the Zapotec ethnic group of the isthmus of Tehuantepec is the so-called 'tehuana veil' made of white lace with which the artist is depicted in a pair of canvases, in particular 'Self-portrait as Tehuana' of 1943 The veil is accompanied by a blouse (huipil) and a long skirt edged in white, in bright colored fabric. Textiles - which have always been a highly distinctive element of Mexican culture, become a distinctive feature of her style and Frida becomes an ambassador of this tradition in the world. Carlos Fuentes called her ‘An Aztec Goddess’. There are fashion stylists who have looked to her to offer dresses inspired by a reinterpretation of the 'Frida Kahlo style', which continues to be intrinsically linked to the style of her personal taste in dressing and decorating, '... finally becoming herself her most successful work of art' as we read in the presentation of the book 'Frida Vestida' by Alessandra Galasso.
Nella foto sopra: il libro Frida Vestida di Alessandra Galasso è stato presentato il 31 maggio 2018 presso il Design Store del MUDEC di Milano Nella foto a destra: un momento della presentazione del libro. Da sinistra: Alessandra Scandella che ha realizzato le illustrazioni, Alessandra Galasso, semiologa della moda e autrice del libro, Diego Sileo, curatore della mostra ‘Frida Kahlo. Oltre il Mito’ e Cristina Morozzi, giornalista, art director, esperta di design, director of education dell’Isitituto Marangoni di Milano
Milano Unica 10,11,12 Luglio 2018 Dove inizia la moda. Collezioni tessili e accessori per abbigliamento Autunno/Inverno 2019-2020 Ministero dello Sviluppo Economico
milanounica.it
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COLOURS SITAP writer Pietro Ferrari www sitap.it
Un mondo di arte e natura Ricca e ispirante la collezione Sitap presentata al Salone milanese. Sitap rappresenta l’eccellenza del design italiano nella produzione di tappeti, articoli che coniugano altissima qualità, moda e infinito comfort. Più che tappeti si tratta di esperienze da vivere, questo è ciò che è stato presentato al Salone del Mobile.Milano 2018. In linea con la filosofia aziendale di rispetto dell’ambiente, al Salone del Mobile 2018, Natura e Arte hanno rappresentato il tema portante di Sitap con una collezione di “prati” realizzati in pura seta, in seta di bambù, in banana silk, in pelle e in lana New Zealand, alcuni ricavati dalla lavorazione di antichi tappeti reinterpretati in chiave moderna. Si tratta di creazioni in filati preziosi come “Eucalyptus” realizzato in pregiato materiale Tencel, un innovativo tessuto ecologico ricavato dal legno di eucalipto, fibra morbida, elegante, lucente, resistente e biodegradabile al 100%.
Dream Essence con il suo diffusore.
Cover my Design di Sitap.
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A WORLD OF ART AND NATURE Sitap represents the excellence of Italian design in the production of carpets, items that combine high quality, fashion and infinite comfort. More than carpets it is about experiences to live what was presented at the Salone del Mobile 2018. In line with the company philosophy of respect for the environment, at the Salone del Mobile 2018, Nature and Art represented the main theme of Sitap with a collection of "lawns" made of pure silk, bamboo silk, banana silk, in leather and New Zealand wool, some made from the processing of ancient carpets reinterpreted in a modern way. These are creations in precious yarns such as "Eucalyptus" made of fine Tencel material, an innovative ecological fabric made from eucalyptus wood, soft fiber, elegant, shiny, resistant and 100% biodegradable. The Salone del Mobile 2018 saw Sitap protagonist with the precious "Haute Couture My Design" catalog, in the 4 inspirations: Limited Edition - Exclusive line of the highest quality; Haute Couture - Carpets from precious textures, "From the catwalks to your home"; Luxury Plain Color - Creations in colors and fibers with a spirit of bold modernity;
Glamor Leathers - Gritty accents with a jungle flavor. The My Design 2018 Haute Couture collection is a tribute to the beauty of nature. The green forest, the blue of the Caribbean Sea, the bordeaux of the autumn foliage, are the main colors of the 2018 palette. Intense and bright shades are mixed, giving our rugs an amazing sense of three-dimensionality. Each model is designed and woven by hand, with love and skill, to bring the unmistakable style of Italian design into every home. The masterpiece of the Haute Couture collection is Scarabeo: a sophisticated limited edition rug that reproduces with 75 different shades of color the spectacular insect symbol of luck. At the Salone del Mobile 2018 was presented not only the collection "Haute Couture My Design" but also the collection "Prêt-à-Porter My Style", a journey from the flavor "Jungle" between pink flamingos, pineapples, parrots, toucans, flowers hibiscus and hydrangeas, protagonists of exotic landscapes and warm tropical atmospheres to be experienced. The Prêt-à-porter catalog is also dedicated to children, with a line of imaginative rugs that reproduce the shapes of animals. Among these we find Celestia, the unicorn bringing good luck, available both for the bedroom and in the larger version, to furnish the living room of mum and dad.
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COLOURS SITAP
Stand Sitap al Salone del Mobile.Milano 2018.
Il Salone del Mobile.Milano 2018 vede Sitap protagonista con il prezioso catalogo “Haute Couture My Design”, nelle 4 ispirazioni: • Limited Edition Linea esclusiva di altissimo pregio; • Haute Couture Tappeti dalle trame preziose, “Dalle passerelle alla tua casa”; • Luxury Plain Colour Creazioni in colori e fibre dallo spirito di audace modernità; • Glamour Leathers Accenti grintosi dal sapore jungle. La collezione Haute Couture My Design 2018 è un omaggio alla bellezza della natura. Il verde bosco, l’azzurro del Mar dei Caraibi, il bordeaux del foliage autunnale, sono i colori protagonisti della palette 2018. Tonalità intense e lucenti si mescolano, donando ai nostri tappeti uno stupefacente senso di tridimensionalità. Ogni modello è pensato, disegnato e intrecciato a mano, con amore e maestria, per portare in ogni casa lo stile inconfondibile del design italiano. Capolavoro della collezione Haute Couture è Scarabeo: un sofisticato tappeto in edizione limitata che riproduce con 75 diverse sfumature di colore lo spettacolare insetto simbolo di fortuna. Al Salone del Mobile.Milano 2018 è stata presentata non solo la collezione “Haute Couture My Design” ma anche la collezione “Prêt-à-Porter My Style”, un viaggio dal sapore“Jungle” tra fenicotteri rosa, ananas, pappagalli, tucani, fiori di ibiscus e ortensie, protagonisti di paesaggi esotici e calde atmosfere tropicali tutte da vivere. Il catalogo Prêt-à-porter è dedicato anche ai più piccoli, con una linea di tappeti fantasiosi che riproducono le forme degli animali. Tra questi troviamo Celestia, l’unicorno porta fortuna, disponibile sia per la cameretta sia in versione più grande, per arredare il living di mamma e papà.
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BARBARA E LE SUE CREAZIONI Anima dell’eccellenza Sitap nel design dei tappeti, è Barbara Trombatore, responsabile e creativa da cui ha avuto origine e tuttora prosegue la rivoluzione Sitap del tappeto. Un tappeto Sitap non è solo espressione di altissima abilità artigianale ma anche selezione di materiali pregiati per realizzare una creazione che da sola “illumina” l’ambiente. Una creazione Sitap, è al tempo stesso, arte, moda, glamour, è un sogno che si trasforma in realtà per vivere infinite emozioni tante quante sono le suggestioni che ogni tappeto regala. Il tappeto Sitap, s’ispira alle tendenze moda attuali per creare un luogo nel luogo, uno spazio nuovo che prima non esisteva, uno spazio senza pareti nel quale abbandonarti a una nuova esperienza emozionale. Questa è la vera rivoluzione concretizzata da Sitap ed è questa nuova visione del tappeto che Sitap esporta nel mondo.
IL PROFUMO DEI SOGNI Il salone del Mobile.Milano 2018, vede Sitap protagonista anche con “Dream Essence”, raffinata collezione di profumazioni per ambiente. L’attenta selezione di materie prime, unita all’inconfondibile estro che ci caratterizzano, sono gli ingredienti di un perfetto connubio che la collezione “Dream Essence” esprime. La manifattura, come sempre artigianale, è totalmente Made in Italy, ulteriore elemento di pregio di un percorso olfattivo all’insegna della seduzione. A voi è richiesto solo di lasciarvi emozionare e abbandonarvi ad un viaggio meraviglioso di suggestioni olfattive. La collezione “Dream Essence” è emozione in profumo che colpisce immediatamente la memoria olfattiva per farvi rivivere mille ricordi dimenticati. Come avviene per i nostri tappeti, quella che ritroverete in questa nuova collezione di profumazioni per ambienti, è una nuova esperienza sensoriale, un’atmosfera coinvolgente e inconfondibile. Le creazioni Sitap trasportano “ogni viaggiatore” in luoghi davvero speciali, luoghi senza pareti in cui trovare tutta la nostra passione, sensibilità, arte e creatività per fare di ogni attimo un attimo per sempre.
Collezione “Prêt-à-Porter My Style”.
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COLOURS INTERVISTA CANGIARI - VINCENZO LINARELLO writer Sonia Maritan www cangiari.it
Quando i telai “suonano” le nenie Lo scorso autunno, in occasione della Fall Design Week, Lualdi ha promosso la mostra evento “Abitare CANGIARI”, questo brand, primo di moda etica di alta gamma della moda italiana, ha poi partecipato alla mostra “Stanze della Moda Sostenibile” di Michelangelo Pistoletto a Biella e sostiene la campagna Fashion Revolution. Infatti, dal 25 Maggio CANGIARI torna in mostra nelle “Stanze della Moda Sostenibile” con un abito iconico del patrimonio artistico della tessitura calabrese continuando a tessere il suo cammino con “Arte al centro”. Il dialogo che segue però è incentrato sull’incontro con Vincenzo Linarello, presidente di GOEL-Gruppo Cooperativo e di CANGIARI, presso lo showroom Lualdi. In concomitanza della Fall Design Week, Lualdi sostiene all’interno del proprio showroom “Abitare Cangiari, etica e design”, una mostra-evento che si è tenuta nel mese di ottobre dello scorso anno. Il marchio Cangiari sarà poi protagonista di un altro importante evento a Biella “Le stanze della moda sostenibile” e sostiene Fashion Revolution, la campagna mondiale per la sostenibilità nella moda. Nello showroom Lualdi incontriamo il presidente di Cangiari, Vincenzo Linarello che ci racconta quale sia stato il percorso e l'idea imprenditoriale che ha portato a questa nuova e dinamica realtà. «Iniziamo a dire che la presentazione di “Abitare Cangiari” segna una svolta importante per il brand Cangiari. Noi siamo nati come marchio di moda etica di fascia alta e, di fatto, stiamo diventando e vogliamo diventare un marchio di lifestyle.
WHEN LOOMS "PLAY" LULLABIES Last October, during the Fall Design Week, Lualdi promoted the exhibition "Abitare CANGIARI", this brand, the first of high-end fashion ethics in Italian fashion, then took part in the exhibition "Stanze della moda sostenibile" by
Michelangelo Pistoletto in Biella and supports the Fashion Revolution campaign. From May 25 CANGIARI returns to the exhibition in the "Rooms of Sustainable Fashion" with an iconic dress of the artistic heritage of the Calabrian weaving continuing to weave its path with "Arte al centro".
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Questa transizione dalla moda donna di alta gamma alla casa, va, in qualche modo, in questa direzione. D'altronde non è casuale la declinazione del marchio Cangiari con Abitare. Infatti, “abitare” ha in un certo modo la stessa radice etimologica di abito e quindi di conseguenza c'era già una certa relazione tra questi due ambiti. L'idea di vestire la persona e l'idea di vestire la casa, è questa l'idea di lifestyle che noi vogliamo portare avanti. Cangiari nel linguaggio della Calabria significa "cambiare", in un qualche modo è un marchio che cerca di fare dell'etica il connotato più importante. Dal punto di vista della materia prima, noi usiamo materiali biologici e certificati dalla G.O.T.S.». Il brand Cangiari viene prodotto in Calabria da GOEL – Gruppo Cooperativo, di cui è lei stesso presidente, e porta con sé una storia interessante con importanti risvolti culturali: quando è nata la Cooperativa? «Questa realtà è nata nel 2009, il marchio ha debuttato nel 2010 con la prima collezione commerciale. Cangiari nasce dall'intuizione di un gruppo di giovani donne calabresi che ci hanno chiesto di aiutarle a
recuperare una tradizione antica e prestigiosa come quella delle tessiture a mano che si stava perdendo. Questa tradizione era sopravvissuta sino a circa 50 anni fa, periodo in cui moltissime famiglie calabresi avevano un telaio a mano con cui producevano i propri tessuti. Negli ultimi 20 anni questa tradizione è andata scomparendo e quindi noi, insieme a queste giovani donne, iniziammo questa avventura storicoculturale andando alla ricerca dei segreti della tessitura a mano. Questi segreti li troviamo grazie alle particolari figure delle “majistre”, le quali non erano semplici tessitrici, ma sapevano imbastire e programmare il telaio a mano. In ogni paesino della Calabria ve n'erano una o due ed erano molto ricercate. Loro ricordavano l'ordine matematico del passaggio dei 1.800 fili con cui si predisponeva l'orditura del telaio.
In alto, Sonia Maritan con Vincenzo Linarello, presidente di GOEL-Gruppo Cooperativo e di Cangiari, presso lo showroom Lualdi. Al centro, Abitare Cangiari, dettagli di finito e non finito della tessitura a mano dell'arazzo manifesto. Sotto, il lungo “arazzo manifesto” interamente tessuto a mano.
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Runner da letto e cuscini tessuti a mano di Abitare CANGIARI esposti nello show room di Lualdi.
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Molte delle majistre erano analfabete, quindi nel corso dei secoli avevano sviluppato un particolare modo di memorizzare decine di ordini matematici per mezzo di cantilene imparate a memoria. Nei versetti di queste nenie era nascosto il codice dei 1.800 fili di ordito che bisogna far passare nei “licci” dei telai, in un preciso ordine matematico, ognuno diverso per ogni tipo di disegno. La cosa affascinante è che queste nenie non sono mai state udite da nessuno al di fuori delle anziane majistre che le tramandavano gelosamente di madre in figlia, per generazioni, preservando così un grande patrimonio di disegni di matrice grecanica e bizantina». Come avete raccolto e “tradotto” questa importante eredità? «Noi abbiamo chiesto alle majistre di cantarci le loro antiche cantilene, le abbiamo convinte e abbiamo trasferito su carta i codici nascosti delle nenie recuperando decine di matrici cartacee di tessuti della tradizione grecanica e bizantina. A quel punto abbiamo ricostruito e restaurato i telai, accompagnati in questo lavoro da diverse donne della Calabria, salvando la tradizione. Così, le nuove majistre utilizzano, secondo tradizione, come le loro maestre, antichi telai a mano. Il problema a questo punto era la sostenibilità economica. Il risultato è stato impor-
tante sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista occupazionale per la realtà locale all’interno della quale il progetto stesso nasce. L'idea è quindi stata: “tessuti preziosi in ambiti preziosi”. Nasce così il primo marchio di moda etica di fascia alta in Italia che adesso grazie ad Abitare Cangiari vorremmo
textures vamente prodotti biologici certificati da terzi. L'etica per Cangiari riguarda anche l'azienda perché le persone e le imprese di GOEL operano per il riscatto della Calabria dalla ‘ndrangheta e dalle massonerie deviate».
trasformare in un marchio di lifestyle. La mostra – nello showroom di Lualdi – racconta appunto la storia della tessitura attraverso video e fotografie in bianco e nero, accompagnata da una selezione di preziosi capi artigianali. Sono esposti i prototipi del primo nucleo di una collezione di accessori casa realizzati dalla comunità creativa e produttiva Cangiari a seguito del laboratorio sperimentale di innovazione LabBrain Design, basato sui principi del Design Thinking, realizzato lo scorso giugno insieme a “D” come Design in Calabria». Un progetto di grande impatto sociale, quindi, ma anche etico. E a 360°! «Sì, perché Cangiari è il primo marchio di fascia alta che usa solo ed esclusivamente materiali bio, certificati G.O.T.S., e che si avvale di una filiera cooperativa e partecipata dagli stessi lavoratori, luogo sociale di inserimento lavorativo anche di persone svantaggiate. Etico è anche il suo messaggio: un lifestyle raffinato, etico, biologico e sostenibile, intriso dei valori di ogni prodotto dell’universo GOEL».
Con un salto temporale – dallo scorso autunno alla primavera 2018 – passiamo all’evento che vi ha portato a Biella, ce ne parla? «Cangiari è stato esposto alla mostra “Stanze della Moda Sostenibile” promossa dalla Fondazione Michelangelo Pistoletto alla Cittadellarte a Biella come esempio concreto della sostenibilità della moda. L’evento ha posto l’accento su come la filiera della moda può diventare ingranaggio di un organismo virtuoso, il cui impatto sociale e ambientale risulti positivo. Nello specifico abbiamo esposto un abito da sposa che con un semplice passaggio di colore naturale e di sartoria diventa un abito da sera: un abito iconico della tessitura a mano calabrese, patrimonio artistico preservato e attualizzato con la linea di moda etica, in occasione di “Arte al centro” che inaugura il 25 Maggio nell’ambito della mostra “Stanze della Moda Sostenibile”». Cangiari sostiene la campagna Fashion Revolution, che l’8 Maggio a Milano ha organizzato il Fashion Revolution Day. «Cangiari ha lanciato la sfida della trasformabilità del capo nella nuova capsula modulare progettata da Denise Bonapace. Una trasformabilità non solo funzionale, ma concepita by design, grazie al riposizionamento di dettagli che diventano elementi progettati per costruire e destrutturare il capo, che acquista così diverse identità. La proposta nasce dall’identità di Cangiari, indissolubilmente legata alla sostenibilità sociale e ambientale».
La tintura, quali caratteristiche deve avere per ottenere la certificazione G.O.T.S.? «Le colorazioni dei nostri capi e dei nostri prodotti casa sono fatti con tinture naturali, atossiche e che rispettano la salute di chi poi sarà a contatto con loro. Si tratta di pigmenti naturali, estratti naturali, spesso sono estratti botanici e metodi di fissaggio che non prevedono molecole chimiche di sintesi da laboratorio. Cangiari anche nella moda è stato il primo marchio di fascia alta italiana a fare esclusi Presso lo showroom Lualdi, Chiara Lualdi e Simone Greco indossano il kimono Cangiari.
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SPECIALE TESSUTO TECNICO RADICIGROUP writer Beatrice Guidi www radicigroup.com
Ski Life Style: prestazioni e riciclabilità Da RadiciGroup un capo 100% nylon e 100% riciclabile per atleti e allenatori del suo Sci Club: quando l’economia circolare è di casa.
Da sinistra: Filippo Servalli, direttore marketing e sostenibilità di RadiciGroup; Angelo Radici, presidente di RadiciGroup; Olga Zambaiti, presidente Sci Club RadiciGroup; Ernesto Borsatti, direttore tecnico Sci Club RadiciGroup durante la conferenza stampa.
Lo scorso 24 Maggio 2018 è stato presentato e consegnato ufficialmente agli allenatori dello Sci Club RadiciGroup il nuovo gilet 100% nylon realizzato dal Gruppo Radici, in collaborazione con gli operatori della sua filiera 100% made in Europe. Un capo monomateriale progettato in ottica di ecodesign, e che quindi può essere facilmente riciclato meccanicamente a fine vita, diventando così una materia prima “seconda” in ambito plastico per usi tecnici e industriali. Si tratta di un caso concreto di economia circolare, un approccio di cui tutti parlano ma che pochi sono in grado di concretizzare “in casa”. Grazie alla sua integrazione nella filiera produttiva del nylon, RadiciGroup è oggi l’unico gruppo europeo capace di controllare l’intero processo produttivo, dalla chi-
mica del polimero alla produzione delle fibre (ma anche dei tecnopolimeri), compreso il riciclo a fine vita. «Sport e business: è sempre una questione di performance – ha sottolineato Angelo Radici, Presidente di RadiciGroup, che è anche main sponsor dello Sci Club – Parlo da sportivo e allo stesso tempo da imprenditore: quotidianamente, e soprattutto nel contesto professionale, bisogna sempre cercare di migliorarsi. Ogni traguardo deve diventare lo stimolo per fare di più e meglio. Questo è quello che cerchiamo di fare con i nostri prodotti, puntando su massima efficienza ed efficacia dei nostri impianti. Grazie all’impegno costante, alla formazione continua e alla stretta collaborazione con i nostri clienti da oltre 75 anni riusciamo a offrire il meglio, soddi-
textures sfando un mercato altamente competitivo e “demanding” come quello tessile e dando risposte concrete in termini di sostenibilità». E il gilet 100% nylon risponde proprio a questa visione: è realizzato con il filato Raditek® Fine – un filo di poliammide ad alta tenacità ingegnerizzato per usi di alta tecnologia quali vela e paracadute – che rende il tessuto fortemente resistente a lacerazione e abrasione, ma allo stesso tempo mantiene la sua leggerezza e resiste ai raggi UV. L’imbottitura in fiberballs è in Radilon® staple fibre e la lampo è realizzata in poliammide mentre i cordini, anch’essi in nylon, contengono una percentuale minima di elastomero tale da permettere la riciclabilità. «Questo gilet, che coniuga stile e comfort a elevate performance, racchiude in sé la sua seconda vita – continua Angelo Radici. Sicuramente manterrà le sue caratteristiche per lungo tempo, data la qualità dei materiali utilizzati per realizzarlo. Ma è bello – e sostenibile davvero – sapere che quando allenatori e atleti del nostro Sci Club non lo indosseranno più, potranno destinarlo al riciclo nel mondo plastico, per un nuovo compound con caratteristiche tecniche e prestazioni ancora di elevato livello. In questa direzione proprio lo scorso 18 aprile 2018 il Parlamento Europeo ha definito che entro il 2025
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SKI LIFESTYLE: PERFORMANCE AND RECYCLABILITY RadiciGroup delivers a 100% nylon, 100% recyclable garment to its Ski Club athletes and coaches: a circular economy runs in the family The coaches of the RadiciGroup Ski Club were presented with a new 100% nylon gilet, made by RadiciGroup with the collaboration of the companies in its 100% European production chain. The gilet will be worn in the future by all RadiciGroup Ski Club athletes. This monomaterial garment was developed within an ecodesign framework and can, therefore, be easily recycled mechanically at the end of its life, thus becoming a secondary raw plastic material to be used for technical and industrial applications. The RadiciGroup gilet is an actual example of the circular economy in action – an approach much talked about, but which few enterprises are capable of implementing in house. RadiciGroup’s unique vertically integrated production makes the Group the only one in Europe capable of controlling its entire production process, from the production of polymer chemicals to fibres and engineering plastics, down to end-of-life recycling. “In sport and business, what counts is performance,” stressed Angelo Radici, president of RadiciGroup and the main sponsor of the Ski Club. “Speaking as a sportsman and an entrepreneur, I believe we must always work towards improving ourselves on a daily basis, particularly improving our professional competence. Each goal we set has to become a stimulus to do more and better. This is what we at RadiciGroup are trying to do with our products, by working on maximizing the efficiency and effectiveness of our production plants. For over 75 years, our constant commitment, continual training and close relationship with our customers have allowed us to deliver the best products, satisfy the demands of a highly competitive and demanding market, like textiles, and provide answers to sustainability problems.” The 100% nylon gilet fulfils the above corporate vision. It is made with Raditek® Fine yarn, a high- tenacity polyamide yarn specially engineered for high technology applications, such as sails and parachutes. The yarn endows the fabric with high tear and abrasion resistance, while kee-
Corner allestito con il Gilet 100% nylon,, la rocca con il filato Raditek® Fine, l'imbottitura in fiberballs in Radilon® staple fibre.
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SPECIALE TESSUTO TECNICO RADICIGROUP ping it lightweight and resistant to UV radiation. The gilet features Radilon® staple fibre fibreball filling, a polyamide zipper and nylon cords with a minimal percentage of elastomer so as not to jeopardize recyclability. “This gilet, which combines style and comfort with high performance, has a second life incorporated in it,“ Mr. Radici continued. “Surely, in consideration of the high quality of the material used to make it, the garment will preserve its characteristics for a long time to come. But it’s also truly sustainable, and its nice to know that when the coaches and athletes of our Ski Club are no longer wearing it, they will be able to recycle it into plastics, to make new compounds with high technical and performance characteristics.” Recyclability is the direction in which the EU is moving. Indeed, on 18 April 2018, the European Parliament passed a legislative resolution establishing that, by 1 January 2025, the municipalities of the Member Sates have to set up separate waste collection for textiles with the objective of recycling them. On the occasion of the gilet presentation, the RadiciGroup Ski Club handed out awards to some of its athletes who distinguished themselves by their competitive achievements with the team. Recognizing talent is part of RadiciGroup’s philosophy, so it can pursue the goal of stimulating young people to work hard towards their goals and to strive for excellence in their sport endeavours, professional career and personal life.
Sopra: la trasformazione del capo in componente plastico. A destra: alcuni allenatori dello Sci Club RadiciGroup che indossano il gilet: al centro Olga Zambaiti e Angelo Radici.
tutte le municipalità dovranno organizzarsi per la raccolta dei rifiuti tessili, con l’obiettivo di avviarli al riciclo». In occasione della consegna dei gilet, lo Sci Club RadiciGroup ha voluto premiare alcuni suoi atleti che si sono distinti nel percorso agonistico all’interno del team: riconoscere i talenti fa parte della filosofia “radicina” con l’obiettivo di stimolare i giovani affinché si impegnino con costanza per raggiungere gli obiettivi, ricerchino l’eccellenza nello sport, nell’ambito professionale e nella vita.
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FOCUS ENERGIA BOTTO GIUSEPPE writer Pietro Ferrari www bottogiuseppe.com
tessile L’Umanesimo Una visita all’unità produttiva della Botto Giuseppe
a Tarcento ci aiuta a raccontare l’approccio etico dell’azienda non solo alla sostenibilità e al risparmio energetico ma anche a un concetto più ampio: il rispetto delle persone e del territorio.
Tutta la potenza dell’acqua e la turbina.
È una giornata di tempo duro ma fascinoso quella in cui andiamo a visitare lo stabilimento di Tarcento della Botto Giuseppe. Questa fabbrica è l’ultima realtà rimasta aperta delle tredici unità produttive della Cascami e Seta presenti in origine sul territorio italiano, , la prima azienda tessile quotata in borsa nel nostro Paese. Le vicissitudini dell’azienda, rese drammatiche in questa area dallo spaventoso terremoto del 1976 e da altre calamità naturali, hanno portato all’acquisizione da parte di Botto Giuseppe. È Ferdinando Botto a farci gli onori di casa e a farci da guida in un percorso che non è solo nella storia
dell’industria tessile italiana e, in particolare, della Botto Giuseppe ma anche in un cammino etico che, da tempi non sospetti, il produttore biellese sta ponendo alla base del suo impegno di conservazione e di rivalorizzazione del vecchio stabilimento e, in filigrana, della riscoperta delle antiche risorse energetiche a cui affiancare quelle alternative come il fotovoltaico, non senza uno sforzo economico convinto e intenso: «Questo impegno - ci dice - va aldilà di quello che è il nostro core business ma è fondamentale nella nostra filosofia: quelle del nostro settore sono aziende storiche, fortemente legate al
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territorio, ci avvaliamo, infatti, del 99 per cento della nostra forza lavoro dal territorio, vivendo a Biella e a Tarcento, a ridosso di due distretti la cui esistenza è fondamentale per la nostra attività. Questo è in sintonia anche con la scelta che fece il mio bisnonno quando decise di fare il produttore di lana: lavoriamo con fibre naturali e viviamo grazie alle risorse naturali. Non a caso le nostre aziende sorgono dove c'è l'acqua: a Biella, per esempio, è fondamentale la tipologia e la qualità dell'acqua, un’ acqua acida, povera di calcare che consente di ottenere delle lane fantastiche. Facciamo uno dei mestieri più vecchi del mondo, un mestiere che parte di fatto da un’esigenza reale e per questo non abbiamo perso quelle che erano le origini contadine della nostra stirpe. Il fatto di avere questo forte legame territoriale che prende le mosse non solo dalle risorse del territorio ma anche dalla qualità della cultura del lavoratore porta al fondamentale rispetto della natura che ci circonda».
TARCENTO, ACQUA E FOTOVOLTAICO Lo stabilimento di Tarcento è completamente autosufficiente dal punto di vista dell’approvvigionamento elettrico. La centrale idroelettrica a servizio dello stabilimento produce circa otto milioni di kWh pari a 3.376 t/anno di CO2 risparmiata. Sui tetti dello stabilimento sono installati pannelli fotovoltaici che producono circa 230mila kWh/anno pari a circa 97 t/anno di CO2 risparmiata. Lo stabilimento consuma circa 3.500.000 kWh il resto viene immesso in rete. Nell’ultimo decennio sono stati effettuati interventi di efficienza energetica sugli impianti di condizionamento, sull’illuminazione con
l’istallazione di lampade a led in sostituzione alle lampade a fluorescenza e sul contenimento delle perdite di aria compressa. Sono stati consolidati risparmi per un milione di kWh pari a circa 420 t/anno di CO2. Nell’ultimo anno è stata sostituita la caldaia riscaldamento degli ambienti di lavoro ormai obsoleta con una caldaia a condensazione. I risparmi previsti di metano sono di circa 60mila m3/anno pari a circa 120 T/anno di CO2. Sono previsti ulteriori investimenti di potenziamento della centrale idroelettrica, installando una turbina che recupera l’acqua scaricata per mantenere il Deflusso minimo vitale sul torrente Torre. La centrale rinnovata e potenziata è entrata in funzione il 31 Dicembre 2017 e produce circa 1.700mila kWh/anno pari a circa 720 t/anno di CO2 risparmiata. La Botto Giuseppe ha installato inoltre una centrale ad olio Vegetale che produce circa sette milioni di
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Ferdinando Botto ci racconta i principi alla base dell’impegno della Botto Giuseppe nel segno della sostenibilità. Beatrice Guidi alla centrale idroelettrica sul torrente Torre. Ferdinando Botto con Pietro Ferrari.
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Ordine e razionalità alla base di un corretto approccio con la materia e l’energia.
FOCUS ENERGIA BOTTO GIUSEPPE kWh/anno di cui possiede il cinquanta per cento delle quote societarie. Tale energia viene totalmente immessa in rete . Il risparmio di CO2 immesso in ambiente è di circa 3000 t/anno. Visitiamo la centrale idroelettrica sul torrente Torre che alimenta la produzione, tra le montagne e il bosco in un’area di vegetazione ricca e rinfrescante, qui è difficile non concordare con Ferdinando Botto quando ci dice: “Dietro tutto quello che abbiamo prodotto c'è una storia, c'è una storia umana, la storia di chi collabora in un processo produttivo complesso e lunghissimo per far sì che il consumatore abbia un prodotto di un certo tipo. Diamo la possibilità al consumatore di scegliere e comprare in maniera responsabile. Oggi, il fatto di emergere da una situazione di crisi è fondamentale per consentire di riapprocciare il nostro modo di considerare il business e di comunicarlo. Ma questo vale anche per il consumatore, oggi il consumatore ha un'offerta che può valutare in pochissimo tempo. I Millennials non sono dei visionari con delle velleità umanistiche, sono ragazzi che hanno un potere d'acquisto decisamente inferiore a quello dei loro genitori, delle prospettive di stabilità e di garanzia assolutamente inferiori e cercano di operare quelle scelte che sono loro consentite in maniera convinta. Noi dobbiamo dare loro questa possibilità. Se sapremo farlo avremo un futuro, se non saremo chiari e limpidi nel nostro mestiere probabilmente avremo più difficoltà a continuare.” Valle Mosso: energia elettrica e gas metano Non c’è solo Tarcento: a Valle Mosso, gli interventi di efficienza energetica sui vettori energia elettrica e gas metano sono stati determinanti. In particolare l’installazione degli inverter sugli impianti di condizionamento, la sostituzione della centrale ad aria compressa con installazione di compressori di ultima generazione, l’ammodernamento delle centrali di pompaggio e dei bruciatori in centrale termica, la sostituzione delle lampade fluorescenti con lampade a led hanno permesso di risparmiare circa due milioni di kWh/anno pari a circa 885 t/anno di CO2.
Il recupero termico dalla rievaporazione delle condense, utilizzato per il riscaldamento dell’acqua di alimento alle vasche di tintura, l’installazione di recuperatori sui camini delle caldaie, il recupero dell’acqua di raffreddamento compressori per il preriscaldamento dell’acqua demineralizzata in alimento ai generatori di vapore e l’installazione del controllo in continuo della combustione sui generatori di vapore hanno permesso un risparmio di circa 300mila m3 di metano/anno pari circa 600 t/anno di CO2. Nel 2012 è stata installata una microturbina da 22 kW che sfrutta il salto idraulico tra l’opera di presa acqua industriale posta a settanta metri di quota al di sopra dello stabilimento e le vasche di accumulo a servizio dei reparti .Questa turbina produce circa 90mila kWh/anno completamente autoconsumati in stabilimento con un risparmio di CO2 di circa 38 t/anno. I risparmi annui di Emissione di CO2 si attestano oggi intorno alle 1.523 t. Considerando che i consumi di energia elettrica e gas producono oggi circa 5.642 t/anno , sono stati ridotti di circa il 21 per cento le emissioni in linea con le attuali direttive Europee. Sono in corso studi di fattibilità per la cogenerazione ad alto rendimento e studi mirati all’acquisto di nuove macchine ed impianti che potenzialmente garantiscono consumi specifici inferiori del 30 per cento rispetto agli attuali. Dal primo Gennaio 2019 verrà installato un impianto di cogenerazione che produrrà circa 7.000.0000 di kWh/anno, Energia termica per il riscaldamento dei reparti e per la produzione di vapore usato dagli impianti di tintura e nobilitazione tessuto.
textures Si risparmieranno circa 520.000 m3 di gas metano con una riduzione di emissioni di CO2 pari a quasi 1000 t/anno. «La sostenibilità è molto semplice - commenta Ferdinando Botto - se le risorse ambientali rimangono costanti e la popolazione mondiale cresce di numero, le esuberanze di consumismo non sono più sostenibili. Anche la Cina, oggi è il primo Paese per circolazione di auto elettriche, il secondo è la Norvegia che
di risorse petrolifere ne ha in abbondanza. Però entrambi i Paesi sono coscienti degli sviluppi, non solo in termini economici ma anche sull'aria che respiriamo». E conclude: «In natura c'è tutto e in ogni zona del mondo c'è quello che serve. Spesso la globalizzazione tende a essere una forzatura e ci impedisce di capire questo semplice assioma che sta alla base di una corretta etica del produrre».
TARCENTO, WATER AND PHOTOVOLTAICS The Tarcento plant is completely self-sufficient from the point of view of electricity supply. The hydroelectric plant at the service of the plant produces about eight million kWh equal to 3,376 t / year of CO2 saved. On the roofs of the plant photovoltaic panels are installed that produce about 230 thousand kWh / year equal to about 97 t / year of CO2 saved. The plant consumes about 3,500,000 kWh, the rest is fed into the network. In the last decade, energy efficiency measures have been carried out on air conditioning systems, on lighting with the installation of LED lamps in place of fluorescent lamps and on the containment of compressed air leaks. Savings of one million kWh equal to about 420 t/year of CO2 have been consolidated. In the last year the boiler heating of obsolete working environments has been replaced with a condensing boiler. The expected methane savings are about 60 thousand cm/year equal to about 120t /year of CO2. Further investments are planned to upgrade the hydroelectric plant, installing a turbine that recovers the discharged water to maintain the minimum vital flow on the Torre creek. The plant which started operating on 31 December 2017, produces about 1,700 thousand kWh/year equal to about 720 t/year of CO2 saved. Botto Giuseppe also installed a vegetable oil plant that produces about seven million kWh/year of which it owns fifty percent of the company shares. This energy is totally fed into the network. The CO2 saved in the environment is around 3000 t/year. VALLE MOSSO: ELECTRICITY AND NATURAL GAS In Valle Mosso, the energy efficiency measures on the electricity and natural gas carriers have been crucial. In particular, the installation of the inverters on air conditioning systems, the replacement of the compres-
sed air unit with the installation of the latest generation of compressors, the modernization of the pumping units and the burners in the thermal power plant, the replacement of fluorescent lamps with LED lamps have saved about two million kWh/year equal to about 885 t/year of CO2. The heat recovery from the condensation re-evaporation, used for the heating of the food water to the dye tanks, the installation of recuperators on the chimneys of the boilers, the recovery of the cooling water compressors for the preheating of the demineralized water in food to the steam generators and the installation of the continuous combustion control on steam generators have allowed a saving of about 300 thousand cubic meters of methane/year equal to about 600 t/year of CO2. In 2012 a 22 kW microturbine was installed that exploits the hydraulic jump between the industrial water intake located at seventy meters above the plant and the storage tanks serving the departments. This turbine produces about 90 thousand kWh/year completely self-consumed in the plant with a CO2 saving of about 38 t/year. The annual CO2 emissions savings now stand at around 1,523 t. Considering that the consumption of electricity and gas today produces about 5,642 tons/year, emissions of about 21 percent have been reduced in line with the current European directives. Feasibility studies are underway for high-efficiency cogeneration and studies aimed at the purchase of new machines and plants that potentially guarantee specific consumption 30% lower than the current ones. From the 1st January 2019 a cogeneration plant will be installed that will produce about 7,000.0000 kWh/year, thermal energy for the heating of the departments and for the production of steam used by the dyeing and fabric finishing systems. It will save about 520,000 cubic meters of methane gas with a reduction in CO2 emissions of almost 1000 tons/year.
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FOCUS ENERGIA RADICIGROUP writer Pietro Ferrari www radicigroup.com
Azioni concrete di RadiciGroup e Geogreen per tutelare l’oro blu Razionalizzazione dei consumi e riciclo le parole chiave di RadiciGroup, energia rinnovabile e attenzione alla biodiversità quelle di GeoGreen.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che si è celebrata il 22 marzo, RadiciGroup e Geogreen hanno richiamato l’attenzione su alcune buone pratiche che fanno parte della quotidianità delle due società: la tutela dell’acqua è infatti uno dei punti cardine del modo di operare degli stabilimenti e delle centrali, che ogni giorno si pongono obiettivi sempre più ambiziosi in termini di riduzione dei consumi, riciclo e tutela della biodiversità. L’utilizzo di risorse idriche all’interno degli impianti RadiciGroup è in prevalenza destinato al raffreddamento degli impianti e non ai processi produttivi veri e propri, quindi si tratta di un consumo fisso che non dipende dall’andamento della produzione. In ogni caso l’acqua viene trattata in conformità con le normative vigenti in ogni Paese, monitorata e scaricata nel pieno rispetto dei parametri di legge.
«Razionalizzazione dei consumi e riciclo – ha dichiarato Angelo Radici, presidente di RadiciGroup – sono le parole chiave che guidano l’operato del Gruppo, per quel che riguarda l’acqua ma anche su altri fronti. Come si può approfondire nel Bilancio di Sostenibilità in questi anni sono stati raggiunti dei risultati ambiziosi e vogliamo continuare su questa strada: nel triennio 2014-2016 abbiamo ridotto ulteriormente del 4,2 per cento l’uso di risorse idriche per tonnellata di prodotto, un risultato non da poco se si considera che i margini di miglioramento si stanno fisiologicamente assottigliando visto il grande lavoro degli anni passati». Sempre in tema di risparmio idrico, l’Area di Business Synthetic Fibres di RadiciGroup– che produce varie tipologie di filati in poliestere e poliammide destinati a differenti mercati – mette a disposizione filati tinti in massa che richiedono un minore consumo di acqua e di energia ri-
textures spetto ai tradizionali processi di tintura in filo o in pezza perché il colore viene aggiunto “a monte”, nella fase di estrusione, diventando così parte integrante della matrice polimerica. Come misurato da studi di LCA realizzati da un’azienda del Gruppo (Noyfil SpA, specializzata nella produzione di fili continui in poliestere) in termini numerici questo si traduce in -90% di consumo di acqua, -50% il valore dell’eutrofizzazione, -21% la richiesta di energia, -16% le emissioni di anidride carbonica.
L’ENERGIA SOSTENIBILE È UN VALORE ASSOLUTO Geogreen è invece la società della famiglia Radici deputata alla fornitura di energia elettrica che, tra i vari prodotti e servizi, dispone di una produzione idroelettrica annuale di circa 60 GWh garantita da 5 impianti dislocati tra Piemonte e Lombardia con una potenza totale di oltre 10 MW. La produzione di energia rinnovabile complessiva di queste centrali – che rientrano nella cosiddetta categoria “small hydro” a ridotto impatto ambientale - corrisponde al consumo annuo di una città di 70.000 abitanti e consente di evitare l’emissione in atmosfera di 30.000 tonnellate di CO2. Di fatto oggi Geogreen contribuisce a garantire a RadiciGroup un mix produttivo ottimale dal punto di vista della sostenibilità: la produzione idroelettrica di Geogreen copre completamente i due impianti italiani della Radici Novacips (produzione di tecnopolimeri) e il fabbisogno energetico relativo ai processi di polimerizzazione degli altri stabilimenti italiani del Gruppo. La sostenibilità è alla base di qualsiasi attività del mondo Radici e quindi anche di Geogreen, a partire dal monitoraggio in tempo reale di tutti i parametri delle proprie derivazioni idroelettri-
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che e all’attenzione alla biodiversità, in particolare all’ittiofauna. «In collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente dell’Università Bicocca di Milano – ha detto Angelo Radici – Geogreen ha partecipato a una sperimentazione della durata di 6 anni relativa al Fiume Serio, un corso d’acqua di fondamentale importanza per le attività produttive di alcune aziende di RadiciGroup oltre che per l’equilibrio naturalistico della Valle Seriana (provincia di Bergamo). In questi anni sono stati scrupolosamente rilevati e analizzati i principali indicatori biologici, chimico fisici e idromorfologici ai fini della corretta determinazione del deflusso minimo vitale nell’alto corso del Fiume Serio e il personale di Geogreen ha partecipato ai tavoli tecnici coordinati da Regione Lombardia: proprio nelle scorse settimane la Regione ci ha inviato la delibera che attesta gli esiti positivi di questo progetto, che ha coinvolto con spirito collaborativo numerosi attori del territorio».
OPERATIVE WORDS: FOR RADICIGROUP, CONSUMPTION RATIONALIZATION AND RECYCLING; FOR GEOGREEN, RENEWABLE ENERGY AND BIODIVERSITY On the occasion of World Water Day, an annual event celebrated on 22 March, RadiciGroup and Geogreen drawed special attention to some of the good practices that have become part of their everyday corporate life. Conserving water is one of the cornerstones of how their production and power plants operate. With every passing day, the two enterprises are setting increasingly more ambitious goals for consumption reduction, recycling and protecting biodiversity. Firstly, concerning the need for “blue gold” at RadiciGroup, water is used mostly for plant cooling, not in the production processes themselves. Therefore, consumption is fixed and does not depend on production capacity utilization. In any case, water is treated according to the applicable laws and regulations in each country where Group plants are located and is monitored and discharged in full compliance with the parameters set by the law.
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FOCUS ENERGIA BIELLA MANIFATTURE TESSILI
Una fresca brezza di salubrità Biella Manifatture Tessili in un percorso virtuoso che unisce ISO 14001 e SA8000.
Alpilles, stone wash, colore nero.
writer Pietro Ferrari www guabello.it • www tallia-delfino.com • www marlane.it
A destra: la consegna dell’attestato ISO14001 da parte del RINA, da sinistra a destra Castagno e Favrin. Sotto: il panel dei relatori all’incontro del 24 maggio a Mongrando.
Una visita di grande rilievo, il 24 maggio 2018, a Mongrando presso Biella Manifatture Tessili per far toccare dal vivo la qualità dei tessuti che vengono realizzati nei reparti. Ma un tema che stava particolarmente a cuore al Gruppo Marzotto è stato quello del percorso che ha portato all’ottenimento della certificazione ISO 14001. Questa norma rappresenta uno strumento a disposizione di ogni organizzazione che intenda gestire i propri rischi ambientali in modo sistematico, individuandoli, valutandoli, definendo i criteri di riduzione o controllo degli stessi. La certificazione dimostra al mercato che Biella Manifatture Tessili, così come le altre aziende del Gruppo Marzotto che hanno già intrapreso il percorso certificativo, vanta un sistema di controllo dei rischi ambientali conforme alla norma ISO 14001 e punta al miglioramento ambientale continuo attraverso diverse azioni come: la ricerca di prodotti chimici sempre più sostenibili, l’utilizzo razionale dell’acqua e dell’energia e la riduzione dei rifiuti prodotti. «La nostra idea di sostenibilità è incentrata sull’atten-
zione alle persone che lavorano in azienda e sul benessere diffuso nella comunità di cui facciamo parte – ha dichiarato Davide Favrin, amministratore di Biella Manifatture Tessili – al centro della nostra filosofia sta il concetto di miglioramento continuo, un’idea che ci porta a investire nel territorio e sulle persone a 360 gradi, un percorso di qualità che va dalla selezione attenta della materia prima, all’analisi del processo produttivo, dall’ideazione all’ingegnerizzazione del prodotto. In questa direzione va l’investimento di BMT di tre milioni di euro circa che, a oggi, ha portato a ridurre il consumo di acqua e di energia: non è solo un traguardo ma anche un punto di partenza che, entro i primi mesi del 2019, ci porterà a ottenere anche la certificazione sociale SA8000, una certificazione che predispone lo sviluppo di un sistema virtuoso rivolto ai lavoratori, puntando sul loro sviluppo, la loro valorizzazione, la loro formazione e la loro crescita professionale». A oggi (24 maggio 2018) sono solo sei le aziende tessili italiane a poter vantare l’ottenimento sia della certificazione ISO 14001 sia della SA8000, due dela quali facenti parte del Gruppo Marzotto.
IL RUOLO DEL RINA Emanuele Castagno, executive vice president certification del RINA ha a sua volta dichiarato: «siamo
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THE PATH TOWARD SUSTAINABILITY Marzotto Group took a path leading to the achievement of the ISO 14001 certification. This standard is a tool available to any organization that intends to manage its environmental risks in a systematic way, identifying them, evaluating them, defining the criteria for their reduction or control. The certification demonstrates to the market that Biella Manifatture Tessili, as well as the other companies of the Marzotto Group that have already embarked on the certification process, boasts an environmental risk control system complying with ISO 14001 and aims at continuous environmental improvement through various actions such as: the search for increasingly sustainable chemicals, the rational use of water and energy and the reduction of waste produced.
lieti di consegnare questo certificati a Biella Manifatture Tessili (di cui fanno parte le divisioni Guabello, Fratelli Tallia di Delfino e Marlane) un’azienda che si distingue per l’attenzione alla sostenibilità, un valore davvero importante per le realtà che puntano sulla qualità e vantano livelli di eccellenza. La nostra collaborazione con il gruppo Marzotto non si limita alle tematiche ambientali ma riguarda anche un altro importante standard, quello relativo alla responsabilità sociale d’impresa (SA8000) a testimonianza della volontà del Gruppo di migliorare continuamente le condizioni di lavoro nei propri siti produttivi». La verifica che RINA ha effettuato ha riguardato quattro fabbriche del gruppo, di cui tre in Italia e una nella Repubblica Ceca. Essa si è svolta nei mesi di novembre e dicembre, attraverso verifiche della documentazione predisposte dall’azienda, sopralluoghi in campo, interviste con il personale ai vari li-
velli decisionali. Biella Manifatture tessili comprende due dei quattro siti oggetto di audit ed è stata la prima del progetto a essere verificata e certificata. Claudio Comoglio, docente del Politecnico di Torino di Gestione Ambientale nelle Imprese, ha aggiunto: «Dal 2016 il Politecnico di Torino ed il suo spin-off ACS srl stanno fornendo supporto tecnico-scientifico al Gruppo Marzotto in questo ambizioso e impegnativo progetto di certificazione integrata ambientale e di responsabilità sociale, volto a garantire prestazioni elevate, con un’attenzione sempre maggiore verso la qualificazione della filiera dei fornitori e con un soddisfacimento delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate. L’ottenimento della certificazione ISO14001 è un riconoscimento prestigioso delle politiche adottate dall’azienda e rappresenta il punto di partenza verso traguardi sempre più ambiziosi di miglioramento continuo».
Ordine e razionalità nei reparti produttivi. Attenzione alle dinamiche di risparmio. Ma la qualità non è in discussione.
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SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO TA-BRU
writer Pietro Ferrari www tabru.it
Tessuti outdoor Ta-bru
OUTDOOR TA-BRU FABRICS
Particolari tessuti per Outdoor.
I nostri tessuti outdoor, presentati in fiera Proposte 2018, hanno molteplici caratteristiche, quali: l’idrorepellenza, resistenza al calore e all’abrasione degli agenti atmosferici. Ci siamo discostati dal classico stile e dai classici colori outdoor, optando per una trama tessile ricercata. Al tatto, il tessuto in polipropilene risulta morbido, come se stessimo toccando un tessuto in lino.
Our outdoor fabrics, presented at the Proposte 2018 show, have many characteristics, such as: water repellency, resistance to heat and abrasion of atmospheric agents. We moved away from the classic style and the classic outdoor colors, opting for a refined textile weave. To the touch, the polypropylene fabric is soft, as if we were touching a linen fabric.
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SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO SERGE FERRARI writer Pietro Ferrari www sergeferrari.com
Un’installazione inedita per la Milano Design Week 2018 Serge Ferrari con GGSV Designers presenta Palazzo Stamskin. Il marchio francese Serge Ferrari da oltre 40 anni si pone come consolidato protagonista nel settore dei materiali compositi flessibili specifici per l’architettura, le protezioni solari, l’arredamento e la nautica. Riconosciuto a livello globale grazie a prestazioni che non temono paragoni, offre gamme dedicate all’arredamento che hanno saputo sedurre numerosi designer e produttori, tra cui Fermob, Cinna, Ligne Roset, Airborne, Lafuma, Tribu, Maiori, Matière Grise, Tectona, Ego Paris per citarne alcuni. Per Milano Design Week, da lunedì 16 a sabato 21 aprile 2018, Serge Ferrari in collaborazione con la coppia di designer GGSV, Gaëlle Gabillet&Stéphane Villard, ha presentato un allestimento tutto dedicato a Stamskin, la sua gamma specifica per l’arredo. Ospiti nello Spazio Big Santa Marta del distretto 5VIE, i designer hanno concepito “Palazzo Stamskin”, un’installazione ispirata a un palazzo fantasmagorico, uno spazio stravagante per forme e colori che conduce a un’immersione sorprendente in una materia capace di sedurre offrendo ai visitatori nuovi punti di vista sul materiale di Serge Ferrari. Circondati da un universo che si dispiega su diverse proporzioni di implementazione, i visitatori hanno potuto vivere
SERGE FERRARI AT MILAN DESIGN WEEK For 40 years, France based Group Serge Ferrari has manufactured flexible composite materials for building, solar protection, furniture upholstery and yachting protection applications. Recognized worldwide for their unique quality, Serge Ferrari’s furniture upholstery ranges have seduced many high-profile designers and brands : Fermob, Cinna, Ligne Roset, Airborne, Lafuma, Tribu, Maiori, Matière Grise, Tectona, Ego Paris, etc. For the 2018 edition of Milan Design Week, taking place on Monday 16 to Saturday 21 April 2018, Serge Ferrari asked design duo
un’esperienza immersiva lungo un percorso punteggiato da quadri che rappresentano altrettante ispirazioni creative. Dall’incrociarsi di oggetti, superfici, forme, motivi e materiali è emersa una dimora sorprendente. Gaëlle Gabillet e Stéphane Villard hanno amplificato la materia, le sue caratteristiche superficiali e i suoi colori modificando la percezione stessa del luogo, con azioni sulla scala dello spazio (Immersion), sulla varietà dell’arredo (Abstraction), sulla dimensione dell’oggetto (Echantillons).
GGSV – Gaëlle Gabillet & Stéphane Villard – to create an installation showcasing the brand’s furniture upholstery range : Stamskin. In a gallery located in the 5VIE district, the two designers have imagined “Palazzo Stamskin”, an installation that stages a dreamlike palace, a space full of extravagant shapes and colours, where visitors will experience a wonderful journey through alluring compositions and discover a new perspective on this innovative product by Serge Ferrari. Diving deep into a world that plays on scale, visitors enjoied a completely immersive experience, as they ambled through a suc-
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STAMSKIN, PERFORMANCE, STILE E NUOVI COLORI Il problema finora insoluto degli arredi per esterni è rappresentato dall’esigenza di coniugare comfort e morbidezza tipici degli imbottiti eliminando i vincoli di manutenzione o di protezione dalle intemperie. Questa è la sfida affrontata dal team Ricerca&Sviluppo di Serge Ferrari con la gamma Stamskin, che risponde alle richieste più esigenti di chi produce arredi per esterni.
Stamskin Zen e Stamskin Top soddisfano infatti i requisiti più severi: comfort, resistenza, durata, resistenza alle macchie, resistenza ai raggi UV. Ultimo entrato nelle collezioni, Stamskin One aggiunge a questi importanti vantaggi una morbidezza e un touch unici. Con una vasta gamma di colori, completamente rivista nel 2018, il catalogo Serge Ferrari Stamskin risulta piacevole alla vista quanto al tatto, in interni come in esterni.
cession of scenes meant to inspire and spark their creativity. A surprising sense of home emerges from this combination of objects, surfaces, shapes, patterns, materials, etc. By altering our perception of the place – offering Immersion through space, abstraction through the furniture, samples through objects –, Gaëlle Gabillet and Stéphane Villard underline the beauty of the material, its grain and many colourways. Stamskin, performance, style and new colourways - Looking for outdoor furniture is always challenging: where do you find comfortable, plush furniture that requires as little
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Nelle foto centrali le vedute di “Palazzo Stamskin”.
Nella foto sopra
un tocco impareggiabile.
maintenance as possible? A question that Serge Ferrari’s R&D team answered with the Stamskin range, which provides a solution to every possible expectation for outdoor furniture. Stamskin Zen and Stamskin Top meet the most demanding standards in terms of comfort, resistance, durability, stain and UV resistance, etc. A recent addition to the collections, Stamskin One offers the same advantages, with the added bonus of a uniquely soft feel. Available in a wide range of colours – all new 2018 palette –, Serge Ferrari’s Stamskin ranges look just as beautiful as they feel, both outside and inside.
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SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO RATTI writer Pietro Ferrari www ratti.it
I colori del bello, i colori dell'etico
Ratti D propone le sue nuove collezioni sotto il segno della sostenibilità.
Ferdinando Lescio insieme a Teresa Saibene e Beatrice Guidi.
Costruire nella certezza: questo è il punto di partenza, il tragitto della nuova collezione Ratti D, espresso attraverso fibre naturali come seta. lino e cotone. Con questa collezione presentiamo tessuti che non vogliono arredare, ma raccontare l'esperienza di coloro che conoscono i codici dello stile per esprimere
THE COLOURS OF BEAUTY AND THE COLOURS OF ETHICAL
Building in certainty: this is the starting point, the movement of the new Ratti D collection expressed through natural fibers such as silk, linen and cotton. Fabrics that do not want to furnish, but to tell the experience of those who know the codes of style, to experiment and express themselves each time trough a color palette of infinite variations.
sé stessi ogni volta attraverso una gamma di colori e di infinite variazioni.
LA BELLEZZA E LA SOSTENIBILITÀ Abbiamo incontrato presso lo stand Ratti, Ferdinando Lescio, manager dell'home division, e con lui abbiamo condiviso delle visioni di sostenibilità associata
The technological and echo-friendly inclination combines with a pure style that has always lived in balance and alchemy. Jacquards fabrics reinterpret lines and volumes, symmetries and peculiarities rediscovering a new life thanks to three-dimensional and irregulars structured that highlight the body and richness of the plot.
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alla creatività: «Ratti è da sempre attenta nel non disattendere quelle che stanno diventando le priorità nella scelta di un prodotto, di un servizio, di un’azienda: le tematiche ambientali. Nuovi modelli di auto ecologiche, maggiore utilizzo dei pannelli solari, il risparmio delle acque o l'uso di coloranti che non siano nocivi. Un’economia sempre più affidata alle energie rinnovabili e processi produttivi che rispettino l’ambente. Questi sono i valori del consumatore moderno e questi sono i valori condivisi qui in Ratti; non per nulla siamo certificati ISO 14001 e abbiamo appena presentato il primo bilancio di sostenibilità». «Siamo stati pionieri della responsabilità e per soddisfare gli obiettivi è stato necessario un impegno costante e la messa in atto di molteplici attività di controllo e di pianificazione, tra cui l’analisi delle materie prime utilizzate, il controllo sistematico degli impianti e dei macchinari oltre che la verifica delle azioni delle imprese fornitrici sulla base degli aspetti ambientali». «È per questo che l’impronta ecologica rappresenta per Ratti un progetto in continua evoluzione: non si tratta più di mera ricerca, quanto piuttosto il risultato di una notevole sensibilità ambientale in un mondo dove ancora non tutti ragionano nel medesimo modo fermandosi al tema dei prezzi».
UN PERCORSO CONDIVISO «Crediamo - ci dice ancora Lescio - fermamente in questo percorso e lo porteremo avanti.
Citando Leopardi: “fare è il miglior modo per imparare”, un mantra che da noi in azienda vale a qualsiasi livello, dall’amministratore delegato a scendere, ognuno è coinvolto. Quella che contraddistingue Ratti è infatti una produzione “verde”, che fa convivere in modo armonico il rispetto per l’ambiente, il welfare delle persone con la produzione di oltre 4 milioni di metri di tessuto all’anno. L’impegno verso la sostenibilità e il forte legame con il territorio e i suoi abitanti è infatti un punto fermo per Ratti, da sempre attenta a preservare il patrimonio naturale. Certo, il prodotto sostenibile non ha nessuna specificità estetica: lavorando per gli editori tessili, noi offriamo però una gamma molto ampia e una proposta che possa soddisfare le esigenze di tutti i nostri clienti. Tutto quello che si vede in fiera è una proposta che viene vagliata dal cliente e adattata alle sue esigenze».
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Tessuti stampati e jacquard della nuova collezione Ratti D.
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SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO GRUPPO GABEL writer Pietro Ferrari www gabelgroup.it
Un gruppo Una gamma completa di primo piano nel panorama europeo. Gabel è un gruppo industriale leader nel settore tessile che, dal 1957, si distingue nel panorama competitivo europeo per la capacità di realizzare tutta la gamma di prodotti di biancheria per la casa. Il Gruppo Gabel - attraverso i marchi Gabel 1957, Somma 1867, Vallesusa, Pretti – offre un’ampia offerta, diversificata per posizionamento, stile e clientela, in grado di soddisfare anche il consumatore più esigente. Un Gruppo con radici solide, che affondano in un territorio, quello comasco, dove gusto e stile trovano terreno fertile in cui germogliare. Como è da sempre culla della creatività tessile e l’azienda nasce da questa cultura del gusto, della qualità e dell’internazionalità.
GABEL 1957 Gabel rappresenta il marchio storico del Gruppo. È sinonimo di innovazione, colore e stile, di attenzione alla qualità, con proposte per tutti gli ambienti della casa, dalla zona giorno al letto, dal bagno alla cucina, senza perdere mai di vista le tendenze più innovative di design e arredamento. La completezza di gamma, la ricchezza delle collezioni, il gusto cromatico, unitamente agli elevati standard qualitativi fanno di
A HISTORIC LABEL Gabel is a leading industrial group in the textile sector, since 1957 standing out on the European competitive scene for its capacity to produce a full range of household linen and textiles. With its brands Gabel, Somma 1867, Vallesusa and Pretti, the Gabel Group offers a wide range of articles having diversified positions, styles and targets that satisfy even the most discerning of consumers. A group with solid roots deep in the Como lake district where taste and style find fertile ground for growth.
Gabel uno dei principali attori nel mercato della biancheria per la casa e complementi arredo. “Un saper fare” che caratterizza tutta la produzione. Una costante ricerca di nuove idee per vestire la casa con praticità senza mai essere banale e scontata e sempre alla ricerca del bello, concetto che si ritrova nel pay-off rappresentativo della missione aziendale: bella la casa, bene tu.
SOMMA 1867 Fondata nel 1867, Somma porta negli ambienti della casa un segno di distinzione attraverso la qualità dei suoi prodotti, interpretando esigenze e atmosfere che connotano da sempre i più ricercati stili di vita.
VALLESUSA Vallesusa è un marchio storico del comparto tavola e cucina, da sempre rinomato per la qualità dei prodotti e per l’ampio assortimento delle collezioni.
PRETTI grande qualità e raffinatezza. Il savoir-faire, l’attenzione alla qualità ed ai dettagli sono oggi come allora un punto di forza del marchio, acquisito dal Gruppo Gabel nel 2007.
I VALORI DEL GRUPPO Il filo conduttore del Gruppo Gabel è l’attenzione costante alla qualità, in tutte le fasi, dall’ideazione alla
Como has always been a cradle for textile creativity and our company is a perfect example of this culture of taste, quality and internationality. Gabel Gabel is the group’s historic label. It is synonymous of innovation, colour, style and attention to quality, featuring articles for all the rooms in the home, from the living room to the bedroom, kitchen and bathroom, that always embrace the most on-trend innovations in design and interior decoration.
textures The completeness of its range, the variety of its collections together with high quality standards makes Gabel one of the main players on the market of household linens and decorative accessories. Its know-how is evident throughout its entire production process. Constant study of new ideas for soft furnishings that are never predictable and always beautiful. A concept expressed by the payoff that epitomises the company’s mission: BELLA LA CASA, BENE TU (a beautiful home makes you feel good). produzione, così come nel post vendita. L’attenta selezione delle migliori materie prime, lavorate e tessute con le più moderne linee produttive sono declinate in collezioni che esprimono lo stile e la creatività italiana. Qualità, stile e amore ”nel fare”... in sintesi le caratteristiche che ci contraddistinguono. Lo stesso amore ed attenzione che il Gruppo Gabel ha per l’ambiente, da sempre. Infatti, tutti gli impianti produttivi del Gruppo utilizzano esclusivamente energia da fonti rinnovabili; tutte le altre unità produttive ed i negozi sul territorio italiano utilizzano solo energia pulita. Siamo ambasciatori del Made in Italy nel mondo, crediamo che i valori di bellezza, lusso, benessere e passione che identificano il Made in italy debbano essere quelli che ci rappresentano, e per questo investiamo per valorizzare i nostri brands e offrire sempre collezioni emozionali e innovative.
Somma 1867 Founded in 1867, Somma brings a mark of distinction into the home with the quality of products that interpret needs and moods that have always characterised the most refined lifestyles. Vallesusa Vallesusa is a historic brand in the kitchen and table linen sector, renowned since its foundation for the quality of its products and the large assortment of its collections. Pretti Since the fifties, the Pretti brand has meant high-quality, refined towels, bathrobes and other towelling articles. Knowhow, attention to quality and details are today as then the strong point of this brand, acquired by Gabel in 2007. The values of the group The common denominator of the Gabel Group is constant attention to quality at every single stage, from conception to production and distribution. Careful selection of the best raw materials, worked and woven on the most modern of production lines shines through in collections that express Italian creativity and style. Quality, style and a love for “the making”… in other words our distinguishing features.The same love and attention that Gabel has always shown for the environment. All the group’s production plants in fact only use energy from renewable sources, like, for example, Texgiulia, the factory in Gorizia, which uses energy from the group’s own hydroelectric power plant on the Isonzo River. All the other production units and stores throughout Italy also use only clean energy.
Una gamma completa per la casa da un leader industriale.
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SPECIALE TESSUTI PER ARREDAMENTO TORRI LANA 1885 writer Pietro Ferrari www torrilana.it
La canapa protagonista
Le novità di Torri Lana 1885 a Proposte 2018.
L'intervista con Federico Visani presso lo stand Torri Lana 1885 a Proposte. Varie interpretazioni della canapa per interni ed esterni.
Un'azienda storica che certo non ha bisogno di presentazioni ma che continua a inseguire un ideale di innovazione e di valorizzazione delle fibre e del tessuto è Torri Lana 1885. Il produttore di Gandino (Bergamo) ha presentato a Proposte 2018 una nuova linea di tessuti per arredamento a base di pregiati filati in canapa, interpretando il perfetto connubio tra interno ed esterno della casa.
THE FASCINATION OF HEMP
«È un progetto nuovo - Federico Visani allo stand a Proposte - che riguarda la fibra di canapa: la storica fibra è mescolata al cotone per ottenere la massima naturalità e sostenibilità, mentre per l’outdoor il materiale è combinato con fili di polipropilene per sfruttarne le proprietà tecniche ottenendo ottime performance all’esposizione solare e alle intemperie».
ness and consistency gives the interior spaces a fresh and refined elegance. Torri Lana 1885 presented at Proposte in Cernobbio a Canapa Outdoor has both anti-static and water-repelnew fabric line for furnishing based on fine fibres in hemp, lent treatment that protects the fabric from ongoing clia perfect link between indoor and outdoor living. matic exposure. This means that dust and liquids slide off Canapa Living Living is the ideal fabric to live in total free- without penetrating the fibre making it climate resistant. dom every room of the house: its balance between soft-
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IL PREGIO DELLA CANAPA La canapa è una fibra tra le più antiche al mondo: le sue origini risalgono a seimila anni or sono ed è da sempre coltivata senza l'uso di fertilizzanti e prodotti chimici. È adatta a stare all'aperto perché resiste alle intemperie, non a caso è stata utilizzata per millenni nella fabbricazione di cordami, vele e tende. Torri Lana ha utilizzato la canapa in due linee differenti per valorizzare le dimensioni del vivere: Canapa Living è il tessuto ideale per vivere in totale libertà ogni ambiente della casa: il suo equilibrio tra morbidezza e consistenza conferisce agli spazi interni una fresca e raffinata eleganza. Canapa Outdoor è, invece, dotato di trattamento idrorepellente che protegge il tessuto dall'esposizione ricorrente ai fenomeni meteorologici; questo significa che polvere e liquidi scivolano via senza penetrare nelle fibre, rendendolo resistente alle intemperie.
«Attualmente stiamo usando per i primi esperimenti canapa proveniente dalla Cina, però ci sono anche delle coltivazioni in Italia e in Belgio con cui sono in essere degli approcci».
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EVENTI MUNICH FABRIC START
writer Beatrice Guidi www munichfabricstart.com
Focus strategico
Promuovere il networking interattivo per una forte comunità nel settore tessile e nella moda internazionale. !"MOC MUNICH FABRIC START è una delle fiere leader nel settore tessile per tessuti e accessori, una vetrina internazionale che a settembre presenterà le collezioni autunno inverno 19/20, con oltre 1.800 collezioni di oltre 1.000 fornitori. Un concetto dettagliato di tendenze e colori che mostra i tessuti di stagione, oltre agli studi di progettazione internazionali, che sono la fonte di idee di stampa innovative e di tendenza. Di rilevanza sarà la conferenza "patterns X.0" sul futuro del settore della moda nell'era della digitalizzazione.
!"KEYHOUSE FashNerd offrirà un'esperienza unica di varie innovazioni con un guardaroba walk-in style. NextTex Innovations Showcase di Sourcebook e MUNICH FABRIC START presenteranno aziende innova-
STRATEGIC FOCUS
trici nel campo dei Sistemi Circolari, della Produzione Avanzata, dei Materiali Biotech e delle Interfacce Tessili. Verrà assegnato il premio per l'innovazione HighTex, come riconoscimento di straordinarie soluzioni di prodotto e di processo. ReSource è il nuovo dominante concetto di sostenibilità, che viene interpretata in modo olistico in un'area dedicata al MOC Si terranno anche una serie di seminari di tendenza, tavole rotonde e workshop con relatori di grande fama.
!"BLUEZONE Lo show numero uno a livello mondiale dedicato al Denim con oltre 100 marchi nella categoria Denim & Sportswear informa i visitatori sugli ultimi cross-stagionali, sui progressi dell'ingegneria dei processi produttivi.
NextTex Innovations Showcase by Sourcebook and MUNICH FABRIC START presents companies and innovators from the fields of Circular Systems, Advanced Manufacturing, Biotech Material, Textile Interfaces. Presentation of the HighTex Award, the innovation award of MUNICH FABRIC START, as recognition of extraordinary product and process solutions. ReSource as a new, overriding sustainability concept, interprets sustainability all new and in a holistic way in a dedicated area at MOC. Plus a packed line-up of trend seminars, panel discussions and workshops featuring VIP speakers.
! MOC MUNICH FABRIC START as an international showcase of power-house fabrics and additionals collections for the 19/20 Autumn Winter season. Boasting in excess of 1,800 collections by over 1,000 vendors. A detailed Trend & Colour Concept showing the seasonal fabric and findings highlights. Including Design Studios as a source of novel, progressive print ideas proposed by international design and trend offices. Plus the all-day ‘patterns X.0’ conference on the future ! BLUEZONE The global No. 1 Denim Show with over 100 brands in of the fashion industry in the age of digitalisation. the Denim & Sportswear category informs visitors about ! KEYHOUSE the latest cross-seasonal fabric developments, process FashNerd presents a walk-in style wardrobe that provi- engineering advances, end uses and functions under des a unique experience of various innovations, from the heading PERPETUUM BLUE. Wearable X's Nadi X to Thesis Couture's smart shoe. At- Focal theme is a re-orientation towards individual micro tendees can experience those kind of brands that have collections and, hence, the presentation of the newly successfully merged fashion with technology and come emerging parallel universes of High Fashion vs No-Faup with impressive products. shion, of Futurist vs Realist, of Individualist vs Pluralist.
Filati Pettinati e Semi-pettinati in 100% Seta e misti con fibre nobili. Filati ad umido in 100% Lino e misti con fibre naturali. Filati Semi-pettinati in 100% lana e misti con fibre nobili. Worsted and Semi-Worsted 100% Silk and blended yarns with noble fibers. Wet Spun 100% Linen and blended yarns with natural fibers. Semi-Worsted 100% Wool and blended yarns with noble fibers.
Via Solata, 17 . 13898 Occhieppo Superiore . Biella . Italy . Tel +39.015.2595032 . Fax +39.015.591281
www.servizi-e-seta.com
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EVENTI PROPOSTE - MARIO BELLINI writer Sonia Maritan www bellini.it - www propostefair.it
Lo storico scrigno del tessuto La ventiseiesima edizione di Proposte, tenutasi dal 2 al 4 maggio 2018 nei padiglioni di Villa Erba di Cernobbio, è stata caratterizzata da una collaborazione importante con Mario Bellini, architetto e designer pluripremiato di fama internazionale, tornato nel centro espositivo progettato da lui stesso nel 1986, una struttura tuttora apprezzata e che descritta dal suo creatore diventa ancora più amabile e poetica. La sua lectio magistralis ha rappresentato un momento alto della kermesse che ha chiuso con il 5% di visitatori stranieri in più rispetto lo scorso anno e un apprezzamento unanime da parte degli espositori. Non solo il segno “scripta manent” del grande “orizzonte vitreo” di Villa Erba – spina dorsale di un centro espositivo che si sviluppa longitudinalmente per 300 metri –, ma anche il disegno ispiratore dell'installazione tessile, diventata l'immagine pubblicitaria di questa edizione, è firmato da Mario Bellini, e rappresenta il suo primo schizzo: risultato così suggestivo da diventare il leitmotiv di tutta la comunicazione dell’edizione 2018.
In apertura, l'installazione tessile di Mario Bellini per Proposte 2018. Seguono alcune fotografie della conferenza stampa e della kermesse.
La XXVI edizione di Proposte, tenutasi a Villa Erba a Cernobbio dal 2 al 4 maggio 2018, è stata caratterizzata dalla collaborazione con Mario Bellini, l'architetto e designer di fama mondiale che nel 1986 è stato anche il progettista del singolare Centro Internazionale Congressi ed Esposizioni di Villa Erba a Cernobbio (Como). Lo studio Mario Bellini Architects ha lavorato anche alla progettazione dell’allestimento che ha vestito il padiglione centrale degli spazi espositivi di Villa Erba durante i tre giorni di fiera. Il disegno ispiratore dell'installazione tessile è visibile nell'immagine pubblicitaria di quest'anno: il primo schizzo firmato da Mario Bellini è risultato così affascinante da diventare il leitmotiv di tutta la comunicazione dell’edizione 2018. Bellini, infatti, ha progettato per Proposte una installazione a spirale, il cui movimento rotatorio e fluttuante, partendo dal nucleo architettonico del padiglione centrale di forma circolare, idealmente si espande a tutto il complesso espositivo, coinvolgendo anche il parco circostante.
61 L’idea del progetto è quindi fortemente connessa all’impianto architettonico, completandolo: così come il padiglione centrale è fulcro del complesso fieristico inserito nel parco, l'installazione ha rappresentato il cuore di Proposte. I protagonisti assoluti sono certamente i tessuti degli espositori con cui è stata realizzata l'installazione: 230 strisce di tessuto hanno composto un’unica spirale lunga 130 metri, sospesa nella grande cupola fino a toccare terra. L’Architetto ha scelto di utilizzare il bianco e il color écru in tutte le sue sfumature, con l’intento di aumentare l’idea di leggerezza e astrazione dell’opera. «La decisione di coinvolgere l’Architetto Mario Bellini nella preparazione della XXVI edizione della Fiera è stata presa sia per la sua importanza nel mondo del design e dell’architettura sia per il suo legame con il complesso che ci ospita da ventisei anni», aveva dichiarato il presidente di Proposte, Mauro Cavelli, in occasione della preview della Fiera, a fine 2017, occasione in cui anche l’istallazione a spirale entrò nell’immagine pubblicitaria di Proposte 2018. A completamento del contributo artistico dell’Architetto è stata organizzata, durante la fiera, anche una lecture nella quale Bellini ha raccontato il progetto e la sua personale esperienza con il mondo del tessuto d’arredamento. «Ho accettato questa collaborazione per sottolineare l’importanza dell’uso del tessuto nel design e nell’architettura, tema di cui non si parla mai abbastanza; ma è al contempo anche un’opportunità per tornare in una delle mie architetture più care» commenta Mario Bellini.
LECTURE “TEXTURES MATTER” DI MARIO BELLINI Il tardo pomeriggio del 2 maggio l’androne d’ingresso della viscontiana Villa Erba, prestigiosa dimora di fine Ottocento e storicamente teatro di un’intensa vita culturale e mondana, diventa “Attesa” di Mario Bellini che durante la sua lecture Textures matter ci incanta, anche per l’innata eleganza con la quale si esprime. Oltre a spiegare l’idea del suo allestimento del padiglione centrale pensato per Proposte 2018, ci restituisce la sua anima eclettica, innovatrice e cosmopolita che le sue architetture e i suoi arredi denunciano; partendo dal suo personale ricordo del progetto del centro espositivo di Villa Erba realizzato negli anni Ottanta del secolo scorso e illustrando i disegni originali del progetto architettonico dei padiglioni tutti accuratamente fatti a mano.
«Questo lavoro, che ci ha molto appassionato, appartiene all’epoca nella quale si disegnava ancora con le mani, con il tiralinee, con la matita e si facevano le prospettive piantando due chiodi nella tavola di legno, poi si faceva il disegno e si ricavavano i punti di fuga: erano dei disegni bellissimi. È bello immaginare le cose con la mente, magari mentre si è ancora a letto. Tra l'immaginare e il fare c'è un lavoro incredibile, ma se non ti appassioni a questo lavoro incredibile, non fai niente. Perché tutto quello che si fa, è frutto di entusiasmo, partecipazione, ricerche, esperimenti, piccoli fallimenti». A un certo punto, afferma che potrebbe sembrare strano ascoltarlo descrivere il luogo nel quale ci troviamo, eppure dopo il 2 maggio lo sguardo verso il centro espositivo di Villa Erba è cambiato e attraverso le sue suggestioni questa architettura vive una nuova celebrazione, persino impreziosita dai segni del tempo che ormai manifesta, e di cui non si fa mistero, anzi per Mario Bellini questa diventa un’occasione per affermare che bisogna prendersi cura di questo “monumento storico”. «Mentre disegnavo i padiglioni, avevo scoperto che la cupola centrale aveva esattamente il diametro del Pantheon – per questo ho creato un’apertura zenitale – e, in effetti, rappresentava proprio il cuore della struttura che dà vita alle tre ali, di cui una molto lunga, una che va verso il lago, ognuna con un suo nome (secondo il suo orientamento). In fondo alla più lunga c'è una specie di occhio di mosca che guarda fuori. Interessanti sono le parti alte, ossatura di una sorta di spina dorsale delle tre ali che sono i passaggi che poi danno acceso agli spazi espositivi». La grazia di quest’architettura deriva dal dialogo armonioso con il parco e il suo genius loci. «La parte che guarda verso la radura – da notare
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EVENTI PROPOSTE - MARIO BELLINI che noi non abbiamo voluto occupare le radure, perché avremmo distrutto il parco che è fatto da un contrasto dialettico tra i vuoti e i pieni, ma ci siamo tenuti tra il folto degli alberi e le radure aperte in modo da mantenere l'equilibrio – è una sorta di serra. Noi abbiamo fatto una ricerca e abbiamo trovato lo stesso carattere nelle serre della zona del Lario. Sulla parte frontale una sorta di unghia rende più dolce la verticalità della parete, nella parte verso il bosco la parete è ondulata e segue le vicende della presenza degli alberi. Abbiamo anche fatto il modello di legno di una parte di questo edificio in scala 1:1 per verificarne l'impatto sull'ambiente. L'attenzione verso la natura è visibile: una delle tre ali ha una parte che s'inchina per rispettare due giganteschi platani che la sovrastano. Alla fine di ciascuna delle tre ali ci sono dei panopticon che permettono, una volta arrivati in fondo, di guardare intorno e godere del paesaggio. La curvatura morbida fa percepire il volume come se fosse piccolo, c'è poi il gioco dell'acqua che crea i riflessi. Il materiale è travertino tagliato controvena che crea un effetto-schiuma, come facevano i Romani. L'uso del travertino misto con la lava grigia è un accoppiamento di materiali usato molto nelle città d'arte italiane, in particolare nelle piazze. Un richiamo: quando si realizza un progetto, è importante fare riferimento alle proprie radici perché tante generazioni precedenti sono un patrimonio. Chi arriva e vuole fare diversamente è un selvaggio. Il vetro è fatto tutto a mano dal sotto in su e rappresenta un tour de force dal punto di vista tecnico. Il pavimento ripete la struttura, giocando sul chiaro e lo scuro del travertino, che aveva un peso notevole ed è sostenuta dalla testa delle tre ali con tiranti di acciaio». Con aneddoti e racconti singolari, Mario Bellini ha catturato così l’attenzione del pubblico, chiudendo la sua lecture ribadendo l’importanza della texture, intesa come pelle esterna, in un progetto sia di design sia di architettura, citando l’esempio della sua recente realizzazione per il Louvre di Parigi, il nuovo dipartimento delle arti islamiche: un “tessuto” metallico spesso tre metri che sembra un foulard. L’excursus, riguardo la sua personale esperienza con il tessuto d’arredamento – che merita una trattazione a sé considerato il calibro del personaggio –, rappresentato da una selezione di imbottiti disegnati durante la sua carriera, si è concentrato sui pionieristici utilizzi di materiali e tessuti sperimentati negli anni ’60 e ’70. Nelle considerazioni finali, riportiamo i numeri che Proposte 2018 ha rilevato nella ventiseiesima edizione, il cui dato simbolo è rappresentato dal 75% di visitatori
stranieri, il 5% in più dello scorso anno, a riprova del fatto che la Fiera si conferma leader a livello internazionale. Si confermano ai primi posti le europee Gran Bretagna, Germania e Francia ma si sono registrati ulteriori rilevanti incrementi: 10% Stati Uniti, 27% Polonia e Giappone che, nonostante la lontananza, ha registrato un aumento del 4%. Gli 89 espositori hanno sottolineato il livello di ottima qualità dei buyer. Si è registrato anche un calo dei visitatori italiani del 10% «Calo che ci aspettavamo» ha dichiarato il Presidente Mauro Cavelli «in quanto rispecchia l’andamento del mercato italiano odierno».
THE HISTORICAL COFFER OF FABRICS The twenty-sixth edition of Proposte, held from 2 to 4 May 2018 in the pavilions of Villa Erba di Cernobbio, was characterized by an important collaboration with Mario Bellini, an internationally acclaimed architect and designer, who returned to the exhibition center designed by himself in 1986 , a structure still appreciated and that described by its creator becomes even more amiable and poetic. His lectio magistralis represented a high moment of the event that closed with 5% of foreign visitors more than last year and a unanimous appreciation from the exhibitors. Not only the "scripta manent" sign of the great "vitreous horizon" of Villa Erba - the backbone of an exhibition center that develops longitudinally for 300 meters -, but also the inspiring design of the textile installation, which has become the advertising image of this edition, is signed by Mario Bellini, and represents his first sketch: so suggestive result to become the leitmotiv of all the communication of the 2018 edition.
T H E
L O N D O N
TEXTILE FAIR THE BIGGEST TE X TILE FAIR IN THE UK
18 +19 J U LY 2 0 1 8 9 A M – 6PM BUSINESS DESIGN CENTRE 52 UPPER ST, LONDON N1 0QH Presenting Autumn/Winter 2019 pre-collections and Spring/Summer highlights from the most prestigious European mills. Source from over 460 exhibitors from 25 Countries
Fabrics, Accessories, Print Studios, Vintage Garments WWW.THELONDONTEXTILEFAIR.CO.UK
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