photo credits : Davide Maestri
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issue_014 novembre 2018
Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
#COTTONFORLIFE è un’iniziativa Filmar Spa che sostiene e promuove la coltivazione biologica di cotone egiziano, realizza !"#$%&'()#$*(++'&($'"*()#,("*( ecocompatibile, socialmente responsabile ed incentiva la moda sostenibile.
PARIS YA R N S · FABRICS · LEATHER · DESIGNS · ACCESSORIES · MANUFACTURING
FEBRUARY 12-14 | 2019 PA R I S N O R D V I L L E P I N T E
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COLOPHON NOVEMBRE 2018
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SOMMARIO NOVEMBRE 2018
07 EDITORIALE I giusti ingredienti The right ingredients di Beatrice Guidi 08 FILO D’ARIANNA ''Sostenibilità''vale la pena di parlarne ancora ? ''Sustainability'' is it worth talking about again? di di Mariadele Mancini 10
COVER STORY PRIMALOFT® Inesorabilmente responsabili Relentlessly responsible di Pietro Ferrari 14
FOCUS TEXTILE DESIGN SHOW COMOCREA INTERNI HOME FURNISHING DESIGN SHOW Al principio di tutto The spring of creativity di Pietro Ferrari 20
INCONTRI ENZO ANGIUONI E DAVIDE GORIA Ai vertici del settore At the top of the sector di Pietro Ferrari 26
PERCORSO COTONE FILOSCOZIA® Filoscozia... tradizione e innovazione Filoscozia™: quality and excellence for a single thread in the world di Beatrice Guidi
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EVENTI PITTI FILATI FEEL THE YARN Sempre più centrale il ruolo di Feel theYarn At the ninth edition of the competition for young designers di Pietro Ferrari 54
EVENTI MILANO UNICA BOTTO GIUSEPPE Esplorazioni e responsabilità F/W collection 2019-20 di Pietro Ferrari 58
EVENTI MILANO UNICA EUSEBIO Tecnica e stile Technichs and style di Pietro Ferrari 61
EVENTI MILANO UNICA LINEN DREAM LAB Il sogno e l'attualità The dream and the actuality di Pietro Ferrari 62
EVENTI MILANO UNICA TRABALDO TOGNA Estrato, il protagonista Estrato the protagonist di Beatrice Guidi 64
EVENTI MILANO UNICA GUABELLO Impatto Zero, la concretezza dell'ecosostenibilità Impatto Zero di Pietro Ferrari
28
PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA Un esempio virtuoso The right approach to sustainibility di Pietro Ferrari
EVENTI MILANO UNICA REDA 1865 Creatività, qualità, innovazione, sostenibilità A constant search for style di Sonia Maritan
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PERCORSO LINO LINIFICIO E COTONIFICIO NAZIONALE L'azzurro e l'utile A special day di Pietro Ferrari
70
EVENTI INPRINT ITALY I colori della tecnologia InPrint Italy at the startpoint di Beatrice Guidi
36
PERCORSO LINO SERVIZI E SETA Il lino protagonista In the wake of Linen di Pietro Ferrari
72
COLOURS MIMAKI BOMPAN TEXTILE Un leader mondiale e la sua ultima creazione TS55-1800 in Short di Pietro Ferrari
40
PERCORSO SETA CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTI Un Museo vivente A Living Museum di Pietro Ferrari
74
COLOURS GIOVANARDI Un circolo virtuoso A virtuous circle di Pietro Ferrari
44
76
EVENTI PITTI FILATI LANIFICIO DELL’OLIVO Tra passato e futuro Style archetypes between Past and Future di Pietro Ferrari 48
EVENTI PITTI FILATI IAFIL Cinque pezzi di bravura Hug me by IafIl di Beatrice Guidi
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ART & TEXTILES TRACCE 2018 Tracce. Lasciarsi guidare dalla moda a Firenze Tracce 2018 di Paola Govoni
CYC L E
EB YOND RE
D Want to learn more? Since long, RadiciGroup successfully approaches nylon mechanical recycling in order to turn used clothes into high performance engineering plastics. Transforming an outerwear jacket into one kilogram of plastics suitable for the components of a car brings about the same emissions as driving a small Euro 6 car for 4.5 kilometers... not that much!
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8 – 11. 1. 2019
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writer Beatrice Guidi
EDITORIAL
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I giusti ingredienti Questo nuovo numero di TEXTURES racconta in che modo oggi le aziende hanno il compito di mettere in luce non solo l’eccellenza qualitativa ed estetica dei prodotti, ma anche il loro carattere sostenibile in termini di metodi, criteri e sistemi di produzione. Con questo fascicolo saremo in distribuzione a Performance Days, fiera leader per i professionisti del tessuto funzionale, il cui topic principale della prossima edizione riguarderà l'ACQUA e mostrerà quali tecnologie possono proteggere e conservare questa risorsa preziosa. La produzione ecocompatibile è sempre più importante e nel mondo tessile la stretta collaborazione tra le aziende e gli
istituti di ricerca e di tutela ambientale è il punto chiave per far nascere nuove collezioni e nuovi input da parte del consumatore finale nelle scelte d'acquisto. Prendersi cura dell’ambiente non è una moda, è un quotidiano impegno per preservare il nostro pianeta. Con piacere desidero informarvi che da questo numero introduciamo il nuovo speciale definito “INCONTRI”: con l’intervista a Enzo Degli Angiuoni abbiamo inaugurato il primo INCONTRO e saremo felici di condividere con i nostri lettori i prossimi appuntamenti.
THE RIGHT INGREDIENTS This new issue of TEXTURES tells how companies today have the task of highlighting not only the qualitative and aesthetic excellence of products, but also their sustainable character in terms of methods, criteria and production systems. With this issue we will be in distribution at Performance Days, the leading fair for functional fabric professionals, whose main topic for this edition will be WATER
and will show which technologies can protect and conserve this precious resource. The environmentally friendly production is much more important and in the textile world the close collaboration between companies and research institutes and environmental protection is the key point to create new collections and new inputs from the final consumer in the purchase choices.
Taking care of the environment is not a trend, it is a daily commitment to preserve our planet. With pleasure I would like to inform you that from this issue we introduce the new special called "TALKS": with the interview to Enzo Degli Angiuoni we have inaugurated the first TALK and we will be happy to share with our readers the upcoming appointments.
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FILO D’ARIANNA writer Mariadele Mancini
''Sostenibilità''vale la pena di parlarne ancora ?
Certamente no se per esso s'intende quel termine molto trendy che una politica di marketing un po' farlocca erge a vessillo della qualità per stimolare gli acquisti veloci di un pubblico consumista e svagato. Certamente si se vogliamo seriamente analizzare e discutere di un requisito che contraddistingue quel concetto di qualità a tutto tondo di cui si nutre il prodotto made in Italy di alta gamma. È in questo senso che ritengo sia addirittura doveroso con-
tinuare a tenere viva l'attenzione sulla sostenibilità. Infatti dietro questo argomento c'è tutto un mondo di gente che lavora, fa ricerca, si organizza, investe, sacrifica risorse perché davvero, tenacemente convintamente vuole contribuire a far decollare un futuro migliore. Non esclusivamente per incrementare il proprio fatturato, tanto questo seguirà inevitabilmente, come risultato di un impegno serio e lungimirante. Per questi motivi ma non solo il discorso si fa serio perché investe l'intera e complessa area concettuale che sta dietro il fenomeno della globalizzazione, dei suoi pregi e delle sue contraddizioni. Sospinti dall'onda di un consumismo sfrenato, talvolta compensatorio di solitudini profonde, impegnati nell'imbecille dialogo di calcoli finanziari in ogni aspetto della vita, oggi inevitabilmente siamo arrivati al punto che è d'obbligo ripensare la favola di un Eden immaginario che ha sin qui nutrito e sedotto politiche commerciali usa e getta. ''….probabilmente saremmo capaci di fermare il sole e le stelle perché non ci danno alcun dividendo...'' (John Maynard Keynes) Fortunatamente il nostro sistema Paese al quale è universalmente riconosciuto il merito di produrre il bello, nella Moda e nel Design, da qualche tempo con successo si è avviato sul cammino del bello sostenibile. Merito, dicevo all'inizio, di un mondo imprenditoriale che con impegno e genialità sta lavorando per cambiare le regole del gioco e rendere più sane e consapevoli le scelte del consumatore finale. Anche nella Conferenza Stampa di martedi 11 luglio a MilanoUnica si é parlato a lungo dell'importanza e
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dell'urgenza di riscrivere il racconto del prodotto Made in Italy. Ma attenzione non si tratta solo di cambiare linguaggio. Si tratta di un cambio di passo epocale, complesso e corale.
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''...io sono convinto che nessun grande progresso nella sorte degli uomini sia possibile fino a quando non avvenga un effettivo mutamento nella struttura fondamentale dei loro modi di pensare...'' (John Stuart Mill).
ď€ '' SUSTAINABILITY '' IS IT WORTH TALKING ABOUT AGAIN? Certainly not if for it we mean that very trendy term that in a marketing policy a bit fake stands as a banner of quality to stimulate the quick purchases of a distracted consumer. Certainly yes if we seriously want to analyze and discuss a requirement that distinguishes the concept of quality allround that feeds the product made in Italy high-end. It is in this sense that I think it is even right to keep the attention on sustainability alive. In fact behind this topic there is a whole world of people who work, do research, organize, invest, sacrifice resources. They intends to contribute to making a better future. Not only to increase its turnover, this will inevitably follow, as a result of a serious and far-sighted commitment. For these reasons, but not only the discourse becomes serious because it involves the whole complex conceptual area behind the phenomenon of globalization, of its merits and its contradictions. Driven by the wave of unrestrained consumerism, sometimes compensating for profound solitudes, engaged in the imbecile dialogue of financial calculations in every aspect of life, today we have inevitably arrived at the point where it is necessary to rethink the fable of an imaginary Eden that has sin here fed and seduced disposable trade policies.
''... We would probably be able to stop the sun and the stars because they do not give us any dividend ...'' (John Maynard Keynes) Fortunately, our system, which is universally recognized as having the merit of producing beauty, in Fashion and Design, has for some time successfully started on the path of sustainable beauty. Merit, I said at the beginning, of an entrepreneurial world that with commitment and genius is working to change the rules of the game and make the choices of the final consumer healthier and more aware. Even at the Press Conference on Tuesday 11 July at MilanUnica, the importance and urgency of rewriting the story of the Made in Italy product was discussed at length. But attention is not just about changing language. It is a change of epochal, complex and choral step. ''... I am convinced that no great progress in the fate of men is possible until when there is an actual change in the fundamental structure of their ways of thinking ... '' (John Stuart Mill).
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COVER STORY PRIMALOFT®
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writer Pietro Ferrari www primaloft.com
Inesorabilmente responsabili Questa la filosofia di PrimaLoft®.
Gli amanti dell'outdoor che utilizzano i prodotti in natura vogliono proteggere l'ambiente in cui lo stanno utilizzando, quindi in generale hanno una maggiore sensibilità per la protezione dell'ambiente. Negli ultimi anni, abbiamo anche visto molti clienti della moda spingersi verso prodotti sostenibili. I consumatori di moda stanno diventando sempre più consapevoli in tema di argomenti sostenibili, per ridurre il loro impatto sull'ambiente». Nella settimana precedente a Performance Days abbiamo intervistato per la nostra rivista Textures Jochen Lagemann, Vicepresidente senior e Managing Director di Europa e Asia per quanto riguarda PrimaLoft® Bio, il nuovo prodotto "inesorabilmente responsabile".
Jochen Lagemann, Vicepresidente senior e Managing Director di Europa e Asia per PrimaLoft®. Fasi di produzione dell’innovativa fibra.
Quanto è diverso lo scenario europeo e in che modo PrimaLoft fa fronte al mercato europeo così frazionato e complesso? «La sostenibilità in generale è un argomento super complesso con diversi aspetti e differenze regionali. In Europa, le prime richieste di prodotti sostenibili provenivano dalla Scandinavia e poi nel corso degli anni sono passate nell'Europa meridionale. Anche i marchi si differenziano, ad esempio Houdini, Vaude, Patagonia, Ecoalf che hanno una motivazione più intrinseca alla sostenibilità. Quindi questo tema è diverso marchio per marchio; regione per regione ed è diverso anche a livello di consumatore. Le prime richieste di sostenibilità provenivano da marchi esterni.
Qual è l'idea alla base di questo prodotto? «La nostra missione di essere "inesorabilmente responsabili" è in prima linea in tutto ciò che facciamo, ecco perché tentiamo di aumentare gradualmente il contenuto riciclato nella nostra gamma di prodotti, già arrivato fino al 100% in alcuni prodotti. Quindi ci siamo chiesti, cos'altro possiamo fare ancora? Stavamo già lavorando su un isolamento biodegradabile ben prima che le microplastiche negli oceani entrassero nell'agenda delle notizie. Nel 2014 è nata la prima idea per creare un isolamento sintetico biodegradabile. Innanzitutto, abbiamo pensato, è impossibile. È come mandare un uomo sulla luna. Ma presto abbiamo messo in moto un piano d'azione per iniziare la ricerca per rendere questa impossibilità una realtà. Ci sono voluti due anni per la ricerca, due anni per lo sviluppo e un anno per testare utilizzando un laboratorio di terze parti. Ci sforziamo, laddove possibile, di conciliare le migliori prestazioni del prodotto con il minimo impatto am-
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RELENTLESSLY RESPONSIBLE In the week before Performance Days we interviewed for our magazine Textures Jochen Lagemann, Senior Vice President and Managing Director, Europe & Asia about PrimaLoft® Bio and the philosophy of being “relentlessly responsible”.
bientale, pur mantenendo la redditività economica. Ci vuole un bel po' di tempo dietro le quinte per creare innovazioni rivoluzionarie». In che modo questo isolamento cambierà il mercato? «Speriamo di poter creare una consapevolezza per questo argomento in generale, anche con altri marchi di ingredienti. Una giacca biodegradabile non ha solo bisogno del nostro isolamento ma anche di finiture, bottoni, cerniere e altre cose. Quindi spero che sia l'ispirazione per altri marchi di ingredienti a trovare soluzioni e investire nella ricerca e nello sviluppo di prodotti biodegradabili. Inoltre, stiamo lavorando con i marchi globali più rispettati e abbiamo portato la tecnologia a leader del settore che condividono il nostro impegno nei confronti dell'ambiente, fornendo al tempo stesso abbigliamento di prim'ordine ai loro clienti. Questi partner di marca svolgeranno un ruolo importante nel debutto di questa tecnologia proprietaria e non vediamo l'ora di continuare la nostra collaborazione. D'altra parte, quando un consumatore acquista una giacca con isolamento PrimaLoft® Bio, lui o lei beneficia sapendo che stanno aiutando ad alleviare il problema globale dei rifiuti tessili indossando un abbigliamento che si biodegrada ad una velocità accelerata rispetto alla fibra poliestere standard.
How different is the European scenery and which way PrimaLoft cope with the fractioned and complex European market? Sustainability in general is a super complex topic with different aspects and regional differences. In Europe, the first demands for sustainable products came from Scandinavia and then over the years it moved into southern Europe. Brands differ too, for instance Houdini, Vaude, Patagonia, Ecoalf which, with the heritage and values of their companies, have a more intrinsic motivation to sustainability. So it’s different brand by brand; region by region and it’s different as well on the consumer level. First demands for sustainability came from outdoor brands. Outdoor lovers who use the products in nature want to protect the environment they’re using it in, so in general they have a higher sensibility for environmental protection. Over the past years, we’ve also seen a lot of fashion customers pushing into sustainable products. Fashion consumers are getting more and more aware of sustainable topics, to reduce their impact on the environment. What´s the idea behind this product? Our mission to be ‘Relentlessly Responsible’ is at the forefront of everything we do, that´s why we try to increase the recycled content in our product range step by step, up to 100% in some products already. So we asked ourselves, what else can we do on top? We were already working on biodegradable insulation well before microplastics in the oceans came on to the news agenda. In 2014 the first idea was born to create a biodegradable synthetic insulation. First, we thought, that’s impossible. That’s like putting a man on the moon. But soon we set in motion an action plan to begin the research to make this impossibility a reality. It took two years to research, two years to develop and one year to test using a third-party laboratory. We strive wherever possible to reconcile top product performance with minimal environmental impact, while still maintaining economic viability. It takes quite some time behind the scenes to create game changing innovation. How will this isolation change the market? We hope that we really can create an awareness for this topic in general – also with other ingredient brands. A biodegradable jacket not only needs our insulation but as well trims, buttons, zips and other things. So hopefully that’s the inspiration for other in-
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COVER STORY PRIMALOFT® Oggigiorno, i consumatori sono molto più consapevoli e stanno diventando molto più consapevoli dell'impatto ambientale di ogni acquisto, specialmente con argomenti come l'inquinamento degli oceani e il riscaldamento globale che sono così diffusi. Ovviamente dobbiamo essere realistici e comprendere pienamente che prezzo e design hanno ancora priorità sulla sostenibilità per molti consumatori, ma questo sta lentamente cambiando. I gruppi di acquisto più giovani, come Generation Z, sono già più attenti all'ambiente e la ricerca ha dimostrato di essere disposti a pagare di più per un prodotto più ecologico. Speriamo che PrimaLoft® Bio possa essere un altro aspetto nella mentalità dei consumatori, che influenza le loro decisioni di acquisto verso prodotti più sostenibili». RICLCLATE E BIODEGRADABILI PrimaLoft, Inc., leader mondiale in soluzioni avanzate per la tecnologia dei materiali, presenta PrimaLoft® Bio, il primo isolamento sintetico in fibre al 100% riciclate e biodegradabili. Sviluppata negli ultimi quattro anni dal team di scienziati e ingegneri PrimaLoft questa importante scoperta tessile è stata ottenuta senza alterare minimamente le caratteristiche e le performance dell’isolamento. Tramite un test accelerato che simulava un terreno di discarica (ASTMD5511) le fibre PrimaLoft® Bio hanno raggiunto la quasi completa biodegradazione in 394 giorni, una differenza temporale molto elevata rispetto alla trascurabile degradazione del poliestere convenzionale nelle stesse condizioni. Questa tecnologia brevettata, che non altera la performance, il look o la sensazione dell’isolamento, sarà disponibile dall’autunno del 2020. RECYCLED AND BIODEGRADABLES PrimaLoft, Inc., a global leader in advanced material technology solutions, today introduced PrimaLoft® Bio, the first synthetic insulation made from 100% recycled, biodegradable fibres. Developed over the last four years by PrimaLoft’s team of scientists and engineers, PrimaLoft achieved this textile breakthrough without affecting the performance characteristics of the insulation. In accelerated test conditions simulating a landfill environment (ASTM D5511), PrimaLoft® Bio fibres have reached near complete biodegradation in 394 days, a highly accelerated rate as compared to the negligible degradation observed in standard polyester, under the same conditions. This proprietary technology does not change the performance, look or feel of the garment and is expected to be available to consumers in fall 2020.
gredient brands to come up with solutions and invest in their research and development for products that are biodegradable. Moreover, we are working with the most respected global brands and brought the technology to industry leaders that share our commitment to the environment, while providing first-rate apparel to their customers. These brand partners will play an important role in the debut of this proprietary technology and we look forward to our continued collaboration. On the other side, when a consumer purchases a jacket with PrimaLoft® Bio insulation, he or she benefits by knowing they are helping alleviate the global textile waste problem by wearing apparel that completely biodegrades at an accelerated rate compared to standard polyester fiber. Nowadays, consumers are much more aware and are becoming much more conscious of the environmental impact of every purchase, especially with topics such as ocean pollution and global warming being so prevalent. We have to be realistic of course and fully realize that price and design still take priority over sustainability for many consumers, but this is slowly changing. Younger buying groups, such as Generation Z, are already more environmentally conscious and research has shown they are willing to pay more for a greener product. We hope that PrimaLoft® Bio can be another aspect in the mindset of consumers, which influences their buying decisions towards more sustainable products.
LKMSTUDIO
IRISUN
ACRYLIC LIFE CYCLE
Giovanardi ricicla il tessuto tecnico acrilico !"#!$%&'("%"%)*"('%!'%"*("%+,"*'(-%./$!$(('% dagli scarti di lavorazione derivanti dal confezionamento delle tende da sole. Raytentâ&#x201E;¢%0%,#%'##$&"('&$%)*"($%1234% /3"*'55"($%'#%6371$*"%1$#%"*(/3%)8/3%./39'"(34% .,:%3773/3%'6.'39"($%'#%!'&3/7'%73(($/'% 123%&"##$%!"**;"//3!"63#($%"**"%6$!"<
IRISUN IS A BRAND OF GIOVANARDI | VILLIMPENTA | MANTOVA | ITALIA | GIOVANARDI.COM
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FOCUS TEXTILE DESIGN SHOW - COMOCREA INTERNI - HOME FURNISH writer Pietro Ferrari www comocrea.com
Al principio di tutto Due appuntamenti del design tessile a Cernobbio raccontano la storia di un anno di creazioni. Comocrea si è ripetuto nella primavera di quest'anno in due edizioni, come di consueto, rispettivamente dedicate al design tessile per l'abbigliamento e per l'arredamento. Nonostante più casi di sincretismo e di interazione tra un mondo e l'altro, abbigliamento e arredamento restano sempre due universi separati e questo giustifica ampiamente due appuntamenti diversi a pochi mesi di distanza. Nelle due rassegne che seguono non possiamo che confermare questa tendenza.
Silvia Raso di Anteprima con Beatrice Guidi.
Lucia Boggia di Boggia Disegni con Pietro Ferrari.
! TEXTILE DESIGN SHOW (APRILE 2018) LE STAGIONI E I GIORNI Il nostro percorso nella creatività comincia da Anteprima di Senna Comasco, è Silvia Raso che ci riceve: Pietro Ferrari - Siete una ventina di persone e vi occupate di design del tessile. Silvia Raso - Soprattutto per abbigliamento e qualche volta ci occupiamo anche un po' di costumi da bagno e tutto il mondo mare. Pietro Ferrari - Che gusto c'è oggi? Silvia Raso - Direi che è ancora molto floreale, i clienti ci hanno ancora richiesto tutto quel mondo, per l'inverno un floreale filettato, un floreale molto elegante,
per quanto riguarda l'estate si parla di giungla, di foglie tropicali, di tutto un gusto più selvaggio. Pietro Ferrari - Il tema etnico è ancora ricorrente? Silvia Raso - Solo su richiesta. Pietro Ferrari - Mediamente, si cercano dei soggetti un po' spensierati? Silvia Raso - Sì certamente, sulle giungle si cerca un po' Rousseau il Doganiere. Pietro Ferrari - Lavorate sul tradizionale o sul digitale? Silvia Raso - Serviamo sia la stampa tradizionale sia la stampa digitale. Pietro Ferrari - Il mondo digitale sta crescendo rispetto a quello tradizionale? Silvia Raso - No, secondo la mia esperienza continuano ad andare di pari passo. C'è sempre una forte clientela che cerca il tradizionale, che fa cose particolari, magari anche un po' di nicchia. Pietro Ferrari - Perchè il digitale non vince sul tradizionale e viceversa? Silvia Raso - Perchè da un lato c'è la praticità e dall'altro c'è qualcosa di più prezioso.
HING DESIGN SHOW Di seguito incontriamo Lucia Boggia presso lo stand di Boggia Disegni di Como Pietro Ferrari - Ci racconta un attimo cosa state proponendo in questa stagione a livello di motivi? Lucia Boggia - Quello che si segue maggiormente sono le suggestioni che nascono delle sfilate. Pietro Ferrari - Quali sono i trend che ne sono usciti? Se si possono individuare... Lucia Boggia - Siamo ancora molto sul floreale, si è riscoperto un po' il mondo Hermes o Gucci, e si parla molto degli anni Settanta e Ottanta, però un po' rivisti e un po' ammorbiditi, non così piatti. Il disegno deve comunque essere curato e deve essere una cosa abbastanza preziosa. Tutto va interpretato, magari con delle fantasie tridimensionali anche se i temi sono sempre quelli: ci sono le pelli, ci sono i cashmere, poi il cliente sviluppa la sua linea. Pietro Ferrari - State lavorando per l'inverno, che inverno ci aspetta? Lucia Boggia - Colorato.
Luca Maderna di New Age di Como ci parla della prossima stagione. Pietro Ferrari - Cosa è venuto fuori dalle sfilate, di che cosa si parlerà la prossima stagione? Luca Maderna - Nella prossima stagione ci sarà molto scozzese, poi una richiesta di originalità, di qualcosa che vada molto fuori dal consueto, per fare questo ci si affida molto alla creazione manuale e all'inventiva sempre secondo la fantasia e la creatività. Pietro Ferrari - E la creatività è premiata, oppure c'è un po' di diffidenza? Luca Maderna - Molto premiata, abbiamo ricevuto molti complimenti, per i colori, per un inverno che
textures non vuole farsi vedere troppo cupo. Pietro Ferrari - C'è qualche colore prevalente? Luca Maderna - Non ne ho riscontrato, ho sentito parlare un po' di questo petrolio, qualche verde, il marrone, qualche tortora, ma nessun colore prevalente. Si parla piuttosto di combinazioni tra colori un po' più scuro e un po' più chiari. Pietro Ferrari - Come si fa a essere creativi? Luca Maderna - Si osa, di per se il disegno è un'opera d'arte, oggi il rischio è se ci si limita a quello che ci danno i libri.
Incontriamo Arianna Marinelli di Camilla Frances del Regno Unito. Pietro Ferrari - Mi chiedevo cosa avete visto dalle sfilate? Arianna Marinelli - Noi lavoriamo sempre molto in anticipo, quindi siamo sempre prima del designer, perché siamo noi che proponiamo, scegliamo la stampa, scegliamo i colori. Pietro Ferrari - Quali proposte farete? Arianna Marinelli - La risposta è un po' sempre la stessa: fiori che sono il nostro pane quotidiano, non è un caso che gli studi inglesi siano tanti e vadano così bene, perché c'è proprio l'amore per il botanico, per il giardinaggio. Pietro Ferrari - C'è anche la tradizione di Art and Crafts. Arianna Marinelli - La grande tradizione secondo me si sta un po' incrociando tra i motivi dello stilismo italiano e la tradizione floreale inglese. È quindi sempre più difficile essere originali. Pietro Ferrari - Come si declina in questi anni il fiore? Arianna Marinelli - Nelle ultime stagioni è stato un fiore un po' più piatto che veniva dagli anni Settanta, con delle linee pulite e dei contorni netti, poco pittorico.
Luca Maderna di New Age con Beatrice Guidi e un collaboratore. Arianna Marinelli di Camilla Frances con Pietro Ferrari.
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Stuart Sartori con Fausto Basaglia.
Fulvio e Luciana Alvisi.
FOCUS TEXTILE DESIGN SHOW - COMOCREA INTERNI - HOME FURNISH
Concludiamo la nostra visita a Comocrea con il commento del direttore della manifestazione Fausto Basaglia. Pietro Ferrari - Come possiamo definire la fiera? Fausto Basaglia - Una fiera di nicchia , il suo valore sta in questo la concentrazione del disegno tessile è su Como, la creatività è nata qui praticamente, questa è la fiera del disegno tessile per abbigliamento, seguirà quella per l'arredamento in contemporanea con Proposte. Pietro Ferrari - Qui abbiamo sentito un clima molto vivace, il ruolo del textile designer come lo definirebbe lei? Fausto Basaglia - Teniamo presente che è il primo anello della catena della filiera tessile, quello che anticipa un po' tutte quelle che sono le tendenze della filiera moda, adesso e qui vengono presentate le tendenza dell'autunno inverno 2019-2020. Pietro Ferrari - Sono il punto d'avvio della filiera tessile. Fausto Basaglia - L'autunno inverno per lo stampato non è la stagione di riferimento, ciò non toglie che gli espositori abbiano una loro proposta, a ottobre ci sarà primavera-estate con un appeal diverso. Comunque la fiera è consolidata sono trent'anni che viene organizzata. Pietro Ferrari - Como resta la location ideale? Fausto Basaglia - La maggior concentrazione di produttori tessili è qui nella nostra provincia, tradizionalmente e storicamente noi avevamo tantissimi disegnatori tessili, pur nell'evoluzione del tempo, è una manifestazione che dura perché è riconosciuta a livello mondiale come l'unica manifestazione specifica per il disegno per tessuti. Pietro Ferrari - Ho notato anche alcuni espositori esteri.
Fausto Basaglia - Como è la capitale della cultura tessile, per gli inglesi è un'opportunità arrivare qui, la cosa è reciproca per gli italiani. Una volta si esponeva qui sia l'arredamento, sia l'abbigliamento poi con l'evoluzione del settore e del mestiere i due rami si sono distinti completamente. Pietro Ferrari - In trent'anni avrete visto il mondo digitale crescere come importanza, comunque mi dicono gli intervistati che c'è un cinquanta e cinquanta e cinquanta tra manuale e digitale. Fausta Basaglia - Direi che c'è stata una rivalorizzazione del disegno a mano, proprio perché la creatività nasce soprattutto da lì, l'idea riportata sul foglio di carta è un aspetto creativo fondamentale, riproporre a mano il disegno ha un suo valore intrinseco senza dubbio. E' chiaro, però, che il computer è importante. l'evoluzione ha portato a ridurre i tempi di lavoro, ha portato tutti i vantaggi che noi vediamo tutti i giorni: ciò non toglie che però l'idea creativa è quella fondamentale, che io utilizzi il computer oppure lo faccia a mano quello che è fondamentale è la creatività che nasce da questi disegni. Un ultimo commento è quello di Stuart Sartori, presidente di Comocrea Pietro Ferrari - Una fiera nel posto giusto? Stuart Sartori - ...e nel momento giusto, perchè chi deve preparare le prossime collezioni ha bisogno di qualche mese di anticipo e quindi già si pensa all'inverno 2019. Pietro Ferrari - Il direttore ci parlava di una netta separazione tra abbigliamento e arredamento. Stuart Sartori - La separazione è abbastanza netta ovviamente sia come stagionalità sia come tematica, anche se ogni tanto a qualcuno piace andare a pescare da un settore all'altro, stiamo parlando però di eccezioni.
HING DESIGN SHOW ! COMOCREA INTERNI HOME FURNISHING DESIGN SHOW (MAGGIO 2018) - I COLORI DELL'ARREDARE Accanto a Proposte, Comocrea Interni presenta una rassegna di novità e creatività, fresca e stimolante, mi sembra giusto incontrare prima di tutto Fulvio Alvisi, presidente dell'Associazione italiana disegnatori tessili, nonché titolare con la sorella Luciana della storica e sempre giovane Alvisi e Alvisi. “Sono da oltre vent’anni - ci dice - il Presidente dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili e sono stato a lungo quello del Consorzio Comocrea. Parlo con un certo orgoglio di quello che abbiamo fatto in questi anni, così ricchi di trasformazioni. Per noi è sempre stata determinante la convinzione che questo fosse il distretto di riferimento del settore, in un’ottica internazionale che ci ha portato a realizzare manifestazioni a Como invitando i nostri concorrenti stranieri per offrire la qualità più alta della creatività: la ricerca del nuovo. Abbiamo anche qualche preoccupazione, perché il tipo di tecnologia che ha permesso di arrivare al just-in-time, accorciando i tempi e l’apertura dei mercati, rende difficile la difesa della proprietà intellettuale, cardine del nostro lavoro. Il meccanismo su cui abbiamo costruito il nostro mondo è quello del diritto d’autore, considerando il tessile arte applicata, ed ora la giurisprudenza mette in discussione il contenuto artistico del nostro disegno, riducendolo a un’attività di scopo. Il fatto che in tutto il mondo i prodotti finali non siano depositati o brevettati rende abbastanza complesso definirne la proprietà intellettuale e distinguere la copia, in uno scenario come quello della moda dove ogni idea dura sempre meno bruciata dalla ricerca di novità. C’è evidentemente meno preoccupazione sulla fascia di mercato molto alta, perché i brand hanno un meccanismo emozionale che presiede la scelta, per cui l’emozione è l’acquisto. Il problema di queste contraffazioni non danneggia chi è copiato ma si scarica su fasce più basse di mercato, dove competitività e creatività vanno tutelate. Il modello dello studio di design free lance nasce tra le due guerre e poi ha una grandissima crescita all’inizio degli anni Cinquanta, con italiani e francesi che accompagnano lo sviluppo industriale della moda. Oggi occorre un rapporto diverso con il cliente, molto più complesso e reattivo. Rimane però intatto lo spirito della ricerca del bello, della sperimentazione border line con l’arte e uno sguardo al passato come l’importante mostra dedi-
textures cata a Manlio Rho, artista ma anche disegnatore tessile, che inaugurerà il 18 ottobre al Museo della Seta, rafforza con la sua attualità.
È Evelina Antuono di Eviè di Teano a rispondere ad alcune domande sulla sua presenza a Comocrea: Pietro Ferrari - Voi, siete espositori in questo contesto già da qualche edizione, Che tipo di proposta presentate qui? Evelina Antuono - Presentiamo disegni tessili e anche qualche servizio di consulenza alla produzione e vendita cioè vendiamo il disegno e anche come realizzarlo. Pietro Ferrari - Qui venite per incontrare chi? Evelina Antuono - Produttori tessili o editori tessili. Pietro Ferrari - Fate altre fiere? Evelina Antuono - Sì, quella di Francoforte, Heimtextil. Pietro Ferrari - Quali sono le tendenze che presentate? Evelina Antuono - Ma io non ho una linea direttiva particolare, per me le tendenze sono colori e materiali, è una linea che seguo da sempre, è un mio percorso di introspezione e di riflessione artistica, mi interessa poco essere di tendenza. Secondo me fare delle belle cose basta.
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FOCUS TEXTILE DESIGN SHOW - COMOCREA INTERNI HOME FURNISHING DESIGN SHOW
Pietro Ferrari - Voi lavorate con l’arredamento o anche con l’abbigliamento? Evelina Antuono - Con l’arredamento principalmente ma anche con l’abbigliamento, anche perché le due linee si stanno avvicinando. Una volta la differenza tra arredamento e abbigliamento era nei pesi dei tessuti, adesso se guardiamo bene non c’è poi questa differenza.
Claudio Conti di Disegni&Co. con Pietro Ferrari.
Claudio Ponti di Disegni&Co. di Como ci racconta il percorso di Comocrea Pietro Ferrari - Voi siete presenti da molte edizioni a questa manifestazione? Claudio Ponti - Sì, noi abbiamo aperto una decina d’anni fa, venendo da altre esperienze e abbiamo fatto tutte le edizioni. Ci sono annate un po’ diverse una dall’altra. Pietro Ferrari - Voi non mancate certo di idee. Claudio Ponti - Sono la nostra risorsa e per fortuna siamo abbastanza apprezzati e l’Italia è sempre leader. Pietro Ferrari - Ci sono Paesi che ci fanno concorrenza? Vedo tanti inglesi. Claudio Ponti - L’Inghilterra e la Francia sono un po’ di tradizione, c’erano degli studi a Londra e a Manchester, poi a Parigi e a Lione, ogni anno vediamo dei cambiamenti. Pietro Ferrari - Mi sembrano legati molto a un discorso di tradizione, tipo Arts&Crafts, cose che danno un imprinting abbastanza pesante. Claudio Ponti - Loro sono molto legati alla tradizione,
da noi si richiede una grande fantasia e creatività, ci tocca fare cose alternative per rompere un po’ gli schemi, a volte presentiamo cose un po’ anticipate. Questo vale anche per i produttori alcuni rischiano altri no. Noi non diamo limiti alla fantasia, dobbiamo avere una libertà assoluta. Se stessimo dentro a delle regole si farebbero sempre le stesse cose. Pietro Ferrari - Devo dire che oggi c’è un grosso movimento tra i produttori di revamping delle vecchie macchine per fare cose che le macchine nuove non possono fare. Claudio Ponti - Lo stesso vale per il disegno fatto a mano, fino a qualche anno fa il disegno fatto a mano sembrava destinato a sparire, oggi è di grosso ritorno, purtroppo si è perso un gran pezzo del settore che trasforma il disegno in tessuto, anche se con la stampa digitale si sono fatti grandi passi avanti. Prima c’era da me un cliente, più o meno della mia generazione, e si diceva che fino a vent’anni fa non esisteva il computer, non esistevano plotter e hanno sempre fatto tutto. Oggi i giovani stilisti non sanno come trasformare il disegno tessile in tessuto. Io non ho la separazione dei colori, al massimo ho uno scan ma io disegno a mano. Cinquant’anni fa senza strumenti elettronici si faceva comunque tutto. Bisogna portare un po’ di buon gusto anche nella grande distribuzione, anche quello fa parte del mercato.
THE SPRING OF CREATIVITY Comocrea has repeated itself in the spring of this year in two editions, as usual, respectively dedicated to textile design for clothing and furnishings. Despite more cases of syncretism and interaction between one world and another, clothing and furniture always have two separate universes, and this largely justifies two different appointments a few months away.
ROSS & RHEAL GROUP MILANO
DEDALO
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INCONTRI ENZO ANGIUONI E DAVIDE GORIA writer Pietro Ferrari www edaspa.com
Ai vertici del settore Tessile d’arredamento, ma anche abbigliamento. EDA, un’azienda leader in costante evoluzione, raccontata da Enzo Angiuoni e Davide Goria. terà a raggiungere risultati sempre più significativi. Il commercio di stoffe si trasforma nel tempo in industria ed editoria tessile, i primi successi in sfide sempre più grandi, le prime idee in investimenti sempre più coraggiosi. Oggi, dopo qualche momento difficile brillantemente superato, l’azienda è pronta per affrontare il futuro con la consueta spinta innovativa, e una passione mai sopita per l’innovazione. Dai tessuti d’arredo quindi, al tessile per l’abbigliamento e all’abbigliamento finito: un percorso che approfondiamo direttamente nelle parole di Enzo Angiuoni e Davide Goria. A partire dal racconto del loro primo incontro.
Davide Goria ed Enzo Degli Angiuoni.
Incontriamo Enzo Angiuoni nella sua casa, nel cuore della Brianza, insieme a Davide Goria, quasi alla vigilia di un avvicendamento di cariche che vedrà il fondatore assumere il ruolo di Presidente Onorario, e Goria quello di Amministratore Delegato dell’azienda. Il passato, il presente e il futuro dell’azienda perfettamente rappresentati da due uomini che, nel tessile sono nati, o quasi. Questa storia inizia nella Milano degli anni ’50, strettamente intrecciata a quella di un uomo, Enzo Angiuoni, che dal Sud giunge nella capitale del commercio con grandi sogni, grandi idee e grandi ambizioni. Un’inesauribile energia che, a partire dal quartiere tra la Stazione Centrale e Porta Venezia, tradizionalmente dedicato al commercio tessile, lo por-
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21 Vari aspetti del mondo di EDA.
Davide Goria - Circa nove anni fa ebbi il primo incontro con Enzo Angiuoni, senza sospettare ancora che sarebbe stato l’inizio della nostra collaborazione. Io infatti provengo da Biella, storico distretto tessile della lana, e a quel tempo mi occupavo, per
conto di clienti, dello sviluppo di prodotti lanieri. Ci siamo incontrati proprio perché volevo presentare un prodotto alla Enzo Degli Angiuoni. Da lì è nato un discorso tra noi, che ha portato, in breve tempo, al mio ingresso in azienda. Pietro Ferrari - Quindi aveva l’esperienza per recepire i meccanismi dell’azienda in modo impeccabile. Davide Goria - Beh, bisogna dire che lavoro nel settore tessile da quando ho quattordici anni e, nel corso del tempo, ho acquisito una notevole esperienza tecnica, grazie anche all’attitudine “certosina” di noi biellesi e a una tradizione che in qualche modo ci portiamo scritta nel DNA. Enzo Angiuoni - Questo ci accomuna...anche io ho cominciato in questo settore da ragazzino. Avevo solo diciassette anni. Pietro Ferrari - Bene, mi può accennare qualcosa sul suo percorso nel settore tessile? Enzo Angiuoni - Sono arrivato a Milano nel 1957, pieno di voglia di fare, e di mestieri ne ho fatti tanti. Ho cominciato a lavorare nel commercio a 21 anni, ho fatto il grossista e poi ho iniziato un’attività di tessitura. Bisogna sottolineare che in Brianza all'epoca i tessitori erano tutti della zona, io ero un pesce fuor d'acqua, ma non mi sono lasciato scoraggiare, e ho cominciato il mio percorso di produttore tessile: quattro telai, sei telai, otto telai… Molti mi ritenevano stravagante perché avevo modificato radicalmente il concetto di tessile per l'arredamento.
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INCONTRI ENZO ANGIUONI E DAVIDE GORIA
All'epoca si producevano solo tinto filo, gobelin e via dicendo, io mi sono chiesto invece quali fossero le caratteristiche dell’abitare moderno e come si potesse rendere la produzione più aderente alle esigenze che stavano emergendo. Ho creato quindi il tinto in pezza, nuovi colori, tessuti lavabili e il successo è stato repentino e incredibile: nel giro di pochi anni sono ar-
AT THE TOP OF THE SECTOR Enzo Angiuoni together and Davide Goria, almost on the eve of a change of office that will see the founder assume the role of Honorary President, and Goria as CEO of the company are the protagonists of this story. The past, present and future of the company perfectly represented by two men who, in the textile industry were born, or almost. This story begins in the Milan of the '50s, closely intertwined with that of a man, Enzo Angiuoni, who from the South arrives in the capital of commerce with great dreams, great ideas and great ambitions. An inexhaustible energy that,
rivato a un fatturato molto importante. Ma avevo voglia di sperimentare altre cose, di capire che cosa avrei voluto fare “da grande”, per questo ho iniziato a creare la tessitura da velluto, che ha comportato un investimento notevolissimo tra macchine e telai. Il dinamismo era tanto, la voglia di fare ancora di più: nel 1965-66, per fare un esempio, ho fatto costruire
starting from the district between the Central Station and Porta Venezia, traditionally dedicated to the textile trade, will lead it to achieve increasingly significant results. The trade of fabrics is transformed over time into industry and textile publishing, the first successes in ever-greater challenges, the first ideas in ever more courageous investments. Today, after some difficult moments brilliantly overcome, the company is ready to face the future with the usual innovative drive, and a passion never ceased for innovation. From furnishing fabrics to textiles for clothing and finished clothing: a journey told directly by the words of Enzo Angiuoni and Davide Goria.
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un edificio a ponte che collegasse i capannoni acquisiti ai nuovi capannoni costruiti, dove poter ospitare showroom e uffici. Insomma, un’attività instancabile che ha sostenuto, nel corso degli anni, la nostra crescita. La nostra sfida di oggi è l’abbigliamento, che sta andando veramente alla grande. La reputazione consolidata in tanti anni di successi ci ha permesso di collaborare con i grandi nomi della moda. Pietro Ferrari - Dunque una proposta a 360 gradi. Davide Goria - Certamente. Abbiamo in gamma articoli per l’arredamento, abbigliamento e accessori tessili.
! GIOCARE A TUTTO CAMPO Pietro Ferrari - Quindi giocare a tutto campo: come è stato entrare nel mondo dell'abbigliamento, cos'avete trovato di diverso nelle dinamiche produttive? Davide Goria - Assolutamente stimolante. Le differenze sono molte, soprattutto nelle tempistiche e
nelle caratteristiche tecniche del tessuto. La creatività ha un ruolo ancora più importante, dal momento che nel settore dell’abbigliamento non ci sono limiti: nell'arredamento infatti le performance richieste dal tessuto creano dei vincoli difficilmente aggirabili. Nell'abbigliamento invece si può spaziare e dare libero sfogo alla creatività dell'ufficio stile. Ed è questo, forse, uno dei nostri punti di forza più importanti. Maria Adele Cappelli, la nostra Creative Director e co-titolare, è infatti vicinissima per cultura, sensibilità e interessi al mondo della moda e ha saputo dirigere la naturale propensione all’eclettismo dell’azienda verso questi nuovi orizzonti. Ovviamente non può essere assolutamente tralasciato l’apporto fondamentale di tutte le capacità tecniche e creative delle persone che lavorano con noi. Enzo Angiuoni - E poi bisogna sottolineare anche il fatto che noi siamo abituati a rispondere a tutte le esigenze dei nostri clienti, anche le più complesse e le più articolate. Studiamo sempre soluzioni innovative e per questo abbiamo ingranato subito molto bene nel settore dell’abbigliamento, che richiede
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INCONTRI ENZO ANGIUONI E DAVIDE GORIA velocità novità e creatività. Abbiamo messo a punto nuove soluzioni che il mercato stava aspettando e la clientela ci sta premiando con una crescita importante. Pietro Ferrari - L’ innovazione è dunque nel vostro DNA fin dalle origini? Enzo Angiuoni - Credo che la mia storia lo dimostri fin dall’inizio, e i risultati mi hanno dato ragione. Anche il fatto di essermi attorniato di persone capaci come Davide e di aver dato molta fiducia ai giovani è una prova di una propensione all’innovazione che non è mai venuta meno. Anzi. Il clima in azienda poi è quello di una realtà famigliare. Ci si conosce bene, e io sono sempre disponibile per tutti i miei collaboratori, che mi dicono infatti che non hanno nessuna intenzione di mandarmi in pensione! E poi naturalmente c’è Davide, entrato a far parte della nostra famiglia in tempi non sospetti. Pietro Ferrari - Qual è stato l’apporto principale in termini di novità del futuro amministratore delegato? Enzo Angiuoni - Proprio come me ha iniziato facendo il garzone e ha una profonda conoscenza del mestiere. Come me ha sperimentato tutti i passaggi di questo lavoro e li conosce dall'a alla z. La gavetta e l’esperienza rende più preparati e coriacei. Io ne so qualcosa. Poi che dire. È intelligente, capace, piacevole, sa vendere. Insomma, non è facile trovare una persona così. In più è in grado di instaurare un giusto rapporto con tutti, e questo lo rende un amministratore delegato ideale. Pietro Ferrari - Quali caratteristiche dell’azienda le sono subito piaciute e dove invece ha pensato si potesse migliorare? Davide Goria - In nove anni non abbiamo mai smesso di immaginare il futuro, dal primo giorno del mio ingresso in azienda: Enzo degli Angiuoni non è la classica manifattura dove c'è routine e monotonia, e questo mi ha colpito da subito. Per una persona giovane, infatti, niente è più stimolante di sapere che c’è sempre un nuovo progetto dietro l’angolo. Senza dimenticare che l’innovazione non è un punto di arrivo, ma un percorso virtualmente infinito, fatto di ricerca, creatività e scambi continui. In questo senso le mie idee, in tutti i campi, trovano un confronto costante e positivo, che favorisce anche le relazioni tra tutti coloro che lavorano in azienda. Rendere più bella la vita di coloro che partecipano attivamente a questo progetto è una delle nostre priorità.
! NEL SEGNO
DELL’ECO-SOSTENIBILITÀ Pietro Ferrari - Eco-sostenibilità: oggi nel settore tessile è quasi una parola magica. Sembra che sempre più aziende siano focalizzate su questo tema e che, in generale, non si possa più prescindere da un’attenzione globale nei confronti del nostro pianeta, del territorio in cui le aziende operano e delle persone che lo abitano. Rispetto al passato sono stati fatti tantissimi passi avanti, quasi che le aziende manifatturiere sentano un senso di colpa per gli errori commessi in anni in cui il profitto sembrava più importante rispetto alla sostenibilità ambientale. Come si pone la Enzo degli Angiuoni rispetto a queste tematiche? Enzo Angiuoni - Siamo molto attenti e non da oggialla sostenibilità e stiamo lavorando su tutti i fronti per il conseguimento delle più rigorose certificazioni di sostenibilità etica, coinvolgendo ogni aspetto del percorso produttivo. Pietro Ferrari - Quindi per voi la sostenibilità è intesa come un ciclo completo in cui vengono presi in considerazione tutti gli aspetti della produzione, dalla tintura, alle varie fasi di tessitura, fino all'imballaggio finale? Davide Goria - Assolutamente sì. Stiamo valutando come ottenere una certificazione complessiva, che comprenda tutti gli aspetti della nostra attività. Dall'accordo etico alla sostenibilità ambientale alla riduzione degli sprechi: ci sarà un po' di lavoro da fare, ma il nostro orizzonte è certamente quello di una produzione totalmente etica.
textures dove i volumi non sono quelli dell'automotive o dell'arredamento standard. Le collezioni sono frammentate e questo porta a una logistica aziendale completamente diversa da quella di una tessitura standard. Pietro Ferrari - La vostra capacità di non dire mai di no al cliente si basa su una razionalizzazione interna che permette di restare in un range di prezzo elevato ma non fuori mercato, oppure nasce esclusivamente dalla capacità di interpretare il mercato e anticiparlo? Davide Goria - Anticipare il mercato sicuramente: quando noi usciamo con una collezione, il prodotto nasce dopo un anno e mezzo, con i colori e le qualità richieste.
! LA SFIDA DEI MERCATI Pietro Ferrari - Come si struttura il vostro approccio ai mercati? Enzo Angiuoni - Parlando di arredamento, noi ormai lavoriamo per l'85 per cento con mercati esteri. Davide Goria - Per quanto riguarda l’abbigliamento lavoriamo prevalentemente in Italia, Gran Bretagna, Francia e Cina. Pietro Ferrari - Il vostro progetto è quello di crescere in entrambi i settori, arredamento e abbigliamento o privilegiare uno dei due ambiti? Enzo Angiuoni - L’orizzonte è una crescita in entrambi i settori. Pietro Ferrari - Lo sviluppo interno di ogni aspetto della produzione dà un grande spazio alla creatività. Enzo Angiuoni - Che è il nostro valore principale, insieme alla qualità, potenziata anch’essa dallo sviluppo interno di tutta la produzione. In questo modo riusciamo a controllare ogni passaggio, senza mai delegare. Anche tutti i test di abrasione vengono effettuati in azienda. Pietro Ferrari - Come definire oggi l'area della Lombardia, della Brianza, del Comasco rispetto alle altre aree produttive italiane? Davide Goria - Credo che in questo periodo storico le distinzioni siano superate, e che il minimo comune denominatore sia la ricerca della qualità. Pietro Ferrari - Quanto pesano le soluzioni delle problematiche logistiche? Davide Goria - Noi operiamo in un settore di nicchia
Pietro Ferrari - Quindi, con l’ingresso nel settore dell'abbigliamento, la tendenza è ancora estremizzata? Enzo Angiuoni - Per quanto riguarda l’abbigliamento, noi proponiamo tessuti sulla base dei quali ogni maison, con i propri stilisti, chiede, vuole, fa e crea, apportando modifiche in base alla loro sensibilità. Anche in questo caso noi li accontentiamo sempre. Pietro Ferrari - A livello di tecnologie, c'è un po' di dibattito in corso: i produttori di filati e di tessuti sembrano essere in un momento complicato dal punto di vista tecnologico. L’offerta infatti è concentrata sulla produttività delle macchine per esportare sui grandi mercati di produzione di massa. La ricerca di vecchie macchine da ricondizionare diventa quindi prioritaria, ma è un’operazione non semplice né a buon mercato. Gli associati Acimit vivono di esportazione su mercati dinamici come Turchia, India, Cina, Bangladesh, mentre la ricerca di modalità di produzione antiche e in disuso, magari provenienti dagli archivi tessili richiede delle tecnologie che si sono un po' perse e dei macchinari che siano in grado di proporle. Voi rilevate questo tipo di dinamica? Davide Goria - Il tessile è un settore particolare, che non può essere 4.0 al cento per cento. Avrà sempre bisogno dell’apporto di una persona competente e preparata, che sappia far lavorare la macchina nel modo giusto. Quindi la old economy rimarrà sempre viva. Poi naturalmente, riprodurre il vecchio con il vecchio o riprodurre il vecchio con la nuova tecnologia, è una scelta precisa che coinvolge la capacità tecnica (e inventiva) delle aziende.
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PERCORSO COTONE FILOSCOZIA® writer Beatrice Guidi www filoscozia.it
Filoscozia... tradizione e innovazione A tutela della qualità e della sostenibilità. Il Filo di Scozia viene prodotto utlizzando il prezioso cotone egiziano a tiglio lungo che cresce esclusivamente nel delta del fiume Nilo e le cui eccezionali proprieta fisiche consentono di produrre filati finissimi e confortevoli ed, allo stesso tempo, molto resistenti. Il cotone viene poi filato, ritorto e gasato per poi essere messo in trazione in matassa e immerso in un bagno di soda caustica per assicurarne l’alta qualità e resistenza.
! MA ALLORA PERCHÉ DI SCOZIA?
Il glorioso logo filoscozia. Un gruppo affiatato di aziende alla base del rilancio di un marchio. Giovani designer protagonisti del concorso a Pitti Filati e a Filo.
La tradizione narra di un produttore italiano di materiali tessili che, nella seconda metà del XIX secolo, partì per l’Inghilterra alla ricerca di pregiati filati. Il fortunato incontrò con il chimico e studioso di fibre tessili John Mercer (1791-1866), originario del Lanchashire ed inventore della lavorazione chiamata mercerizzazione, fece scoprire al produttore i vantaggi del filato così trattato.
Successivamente l’italiano importò il filato e cominciò a promuoverlo in tutto il mondo, riscuotendo grandi consensi. Fu così che, dalla seconda metà dell’800, il Filo di Scozia divenne il migliore tra i filati prodotti dalla J&P Coats, fabbrica di filati di Paisley, cittadina scozzese che sorge nella zona centro-occidentale delle Lowlands, lungo il fiume White Cart. Da qui la denominazione Filo di Scozia rimase immutata nel tempo. Grazie all’eccellente qualità e alle ottime prestazioni che offre questo filato, il Filo di Scozia è
textures conosciuto in tutto il mondo ma con denominazioni differenti: in inglese come Lisle Cotton Yarn, in spagnolo Hilo de Escocia e in francese Fil d’Ecosse.
! FILOSCOZIA®: QUALITÀ
ED ECCELLENZA PER UN FILO UNICO AL MONDO Filoscozia è un brand di calibro internazionale tutelato e promosso dal 1982 da un’Organizzazione noprofit di aziende italiane con un notevole know-how nel settore manifatturiero. Qualità e trasparenza coniugate con l’eccellenza delle materie prime sono i requisiti fondamentali per Filmar Spa e il cotonificio Olcese Ferrari, le due aziende produttrici di Filoscozia. I tessuti e i capi in Filoscozia sono contraddistinti dal marchio registrato in oltre 40 Paesi, promosso attraverso certificati di garanzia ed etichettature olografate. Filoscozia è un filato in cotone di altissima qualità dove l’eccellenza della materia prima (solo cotoni egiziani a tiglio lungo) è intrinsecamente legata a processi di nobilitazione all’avanguardia. Ovunque, la sua fama lo precede. Quando parliamo di Filoscozia, infatti, pensiamo subito a un filato versatile e affidabile. Dalla maglieria e tessitura fino alla calzetteria, Filoscozia è adatto a molte lavorazioni, con elevate prestazioni, che perdurano anche dopo numerosi lavaggi. Inoltre, sottoposto a ritorcitura, pettinatura e gasatura, non produce pilling. Grazie alla mercerizzazione del filato, il capi prodotti garantiscono un maggior grado di assorbimento insieme a uniformità e brillantezza dei colori di qualità ed eco-compatibili. Filoscozia è naturale cotone egiziano, raccolto a mano e rispettoso dell’ambiente. Particolarmente indicato per le pelli più delicate favorisce l’interscambio termico tra organismo e ambiente, garantendo un maggior senso di freschezza e benessere sulla pelle. Filoscozia, un filato che coniuga tradizione e innovazione, continua ad essere uno dei best seller di Filmar e del Cotonificio Olcese Ferrari che hanno saputo creare e sviluppare ampie coloriture sistematicamente aggiornate per tutte le esigenze. Così le due aziende si fanno promotrici di un’eredità preziosa dal valore inestimabile per tramandarla alle nuove generazioni del futuro.
! CARATTERISTICHE E PROPRIETÀ DI FILOSCOZIA® Il Filoscozia è resistente quanto confortevole, ha pro-
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prietà traspiranti, antiallergiche e antibatteriche. Tra le caratteristiche di Filoscozia ci sono la morbidezza, la durevolezza e la brillantezza dei colori. Al contempo il Filoscozia ha la capacità di assorbire e disperdere, meglio del cotone tradizionale, la traspirazione naturale del corpo. La lavorazione a cui viene sottoposto elimina le fibre più deboli affinche’ il filo non si “ritiri” e si mantenga integro a lungo. Il tutto per un filato di origine vegetale completamente anallergico ed antibatterico.
FILOSCOZIA™: QUALITY AND EXCELLENCE FOR A SINGLE THREAD IN THE WORLD Filoscozia is a brand of international caliber protected and promoted since 1982 by a non-profit organization of Italian companies with considerable know-how in the manufacturing sector. Quality and transparency combined with the excellence of raw materials are the fundamental requirements for Filmar Spa and the Olcese Ferrari cotton mill, the two producers of Filoscozia. The fabrics and garments in Filoscozia are distinguished by the trademark registered in over 40 countries, promoted through warranty certificates and holographic labels. Filoscozia is a cotton yarn of the highest quality where the excellence of the raw material (only long-stranded Egyptian cottons) is intrinsically linked to cutting-edge ennobling processes. Everywhere, his fame precedes him. When we talk about Filoscozia, in fact, we immediately think of versatile and reliable yarn. From knitwear and weaving to hosiery, Filoscozia is suitable for many processes, with high performances, which last even after numerous washes. Moreover, subjected to twisting, combing and carbonating, it does not produce pilling. Thanks to the mercerization of the yarn, the garments produce a greater degree of absorption together with uniformity and brightness of the colors of quality and eco-compatible. Filoscozia is natural Egyptian cotton, hand-picked and environmentally friendly. Particularly suitable for the most delicate skin promotes the thermal exchange between body and environment, ensuring a greater sense of freshness and wellbeing on the skin. Filoscozia, a yarn that combines tradition and innovation, continues to be one of the best sellers of Filmar and Cotonificio Olcese Ferrari who have been able to create and develop extensive color schemes systematically updated for all needs. Thus the two companies become promoters of a precious heritage of inestimable value to pass it on to the new generations of the future.
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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA
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writer Pietro Ferrari www baruffa.com
Un esempio virtuoso Il Bilancio di Sostenibilità di Zegna Baruffa Lane Borgosesia. bilimento di Borgosesia viene fornito dallo stesso produttore per una totale adesione a tale scelta. Continueremo a investire su tecnologie meno energivore, in particolare nel recupero di calore dai processi, specie tintoriali, e nell’illuminazione, anche se molto è già stato realizzato negli anni più recenti”. Un’opportuna osservazione ha concluso la lettera: “Vogliamo sottolineare come una produzione integralmente italiana sia in sé una garanzia di rispetto di severe norme ambientali e di correttezza nelle relazioni con i dipendenti, all’interno di un contesto ope Il territorio, uomini e luoghi nel pensiero ecosostenibile.
Il settore tessile sta vivendo una stagione di grande impegno e di iniziative virtuose nel campo della sostenibilità, in questo campo un documento di straordinaria autorevolezza ed esemplarità è il “Bilancio di sostenibilità 2017” di Zegna Baruffa Lane Borgosesia. La Manifattura Lane Borgosesia è nata nel 1850 e per oltre un secolo ha rappresentato il fulcro industriale del territorio circostante, garantendone uno straordinario sviluppo economico e sociale. Una crescita sempre accompagnata da una forte visione etica dell’impresa e del lavoro. Le testimonianze di una storia contraddistinta da azioni di sostenibilità sociale, realizzate molto prima che tale definizione fosse comunemente riconosciuta sono nelle fotografie alle pareti degli uffici ottocenteschi: il gabinetto medico per l’assistenza ai dipendenti, il convitto che ospitava lavoratrici arrivate da ogni regione italiana, la scuola di musica, le centinaia di alloggi delle “case operaie”, costruite intorno agli stabilimenti. Nella conclusione della lettera agli stakeholder, il presidente Alfredo Botto Poala, dopo aver sottolineato il percorso dell’azienda dal 1850 come fulcro del suo territorio ha così scritto: “Non possiamo non ricordare che, da più di trent’anni, la nostra azienda tratta internamente tutte le acque reflue con un proprio sistema di depurazione che è costantemente oggetto di migliorie gestionali. Nel 2017 due dei tre stabilimenti operativi già utilizzavano energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili: dall’inizio del 2018, anche lo sta-
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Nella foto al centro: la logistica dal passato al futuro. Nella foto a sinistra: la fabbrica e le nuove sfide dei consumi sostenibili. Nella foto in basso: i colori della salubrità.
rativo caratterizzato da standard legislativi di primo livello e da controlli adeguati”. Il bilancio di sostenibilità dell’azienda Zegna Baruffa Lane Borgosesia spa è stato redatto in conformità ai soli standard “GRI Sustainability Reporting Standards”(2016) pubblicati dal Global Reporting Initiative (GRI) secondo l’opzione “Core”. L’analisi di materialità condotta nel corso del 2017 ha permesso di identificare gli aspetti rilevanti, per l’organizzazione e per gli stakeholders che sono oggetto di rendicontazione nel documento.
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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA
THE RIGHT APPROACH TO SUSTAINIBILITY The textile sector is experiencing a season of great commitment and virtuous initiatives in the field of sustainability, in this field a document of extraordinary authority and exemplarity is the "Sustainability Report 2017" of Zegna Baruffa Lane Borgosesia. The Manufacture Lane Borgosesia was founded in 1850 and for over a century and a half has embodied the industrial hub of the surrounding area, also guaranteeing an extraordinary economic and social development. A growth always accompanied by a strong ethical vision of the company and work. The testimonies of a story marked by social sustainability, achieved ling before this definition was commonly recognized, can be found in the photographs on the walls of the nineteenth-century office: the medical cabinet used to assist employees, the boarding school that housed female workers arriving from each region of Italy, the music school, the hundreds of accommodation in the “workers houses” built around the production plants. In the conclusion of his address to stakeholders, the chairman Alfredo Botto Poala said: “We can not fail to men-
tion that our company has treated all wastewater internally with its own purification system, which is constantly subject to management improvement. In 2017, two of the three operating plants already used electricity produced from renewable sources, from the beginning of 2018, even the plant in Borgosesia will be supplied by the same manufacturers, for a total adhesion to this choice. We will continue to invest in less energy-intensive technologies, particularly in the recovery of heat from processes, especially dyeing, and lighting, even though much has already been achieved in recent years”. And noted: “We want to underline how a fully Italian production is in itself a guarantee of compliance with strict environmental standards and fairness in relationship with employees, within an operating context characterized by first level legislative standards and adequate controls”. The Sustainability Report was prepared in compliance with the GRI Sustainability Reporting Standards”(2016) published by the Global Reporting Initiative (GRI) according to the option“Core”. The materiality analysis conducted in 2017 has allowed the identification of the relevant aspects for the company and its stakeholders which are object of the reporting in this document.
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ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA s.p.a.
Via Milano, 160 • 13856 Vigliano Biellese Biella Italia telefono +39/015 7001 • fax +39/015 700252 • tessitura@baruffa.com • www.baruffa.com
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PERCORSO LINO LINIFICIO E COTONIFICIO NAZIONALE writer Pietro Ferrari www linificio.it
L'azzurro e l'utile "Linum usitatissum", così lo chiamavano i latini: la bellezza di questa fibra ma anche un percorso.
Pietro Ferrari sui campi di lino di Astino.
È una bellissima giornata di giugno quella in cui la fioritura del lino attende i visitatori presso l'antica abbazia benedettina di Astino. Una fioritura un po' timida per il ritardo nell'accumulo di calore dovuto a un meteo un po' tiepido nella prima metà di giugno. Tuttavia quest'ettaro di lino in fiore che viene presentato il 17 giugno agli ospiti è un passo importante nella strategia di recupero e di promozione di una fibra di cui si sente più il bisogno, per i più diversi motivi, nel nostro Paese. L'iniziativa è promossa dal Linificio e Cotonificio Nazionale, un'azienda del Gruppo Marzotto, e regala un vero viaggio nel passato, quando le valli dell'Italia Settentrionale, nelle giornate di giugno, si vestivano di azzurro per la fioritura del lino. L'idea di seminare e coltivare lino, con criteri biologici, in un ettaro di terreno ad Astino è stata accolta con entusiasmo in un contesto come quello del Parco dei Colli di Bergamo molto sensibile alla coltura delle biodiversità.
! UN PROGETTO BIENNALE L'iniziativa è biennale e porta la firma di un'azienda
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Il verde si tinge d'azzurro. Una bella scampagnata: tra i presenti, oltre al padrone di casa Pierluigi Fusco Girard, Clemente Sironi e Ornella Bignami.
leader europea nella lavorazione delle fibre "liberiane" e della amministrazioni locali che la sostengono. La semina è avvenuta, coerentemente con i ritmi della natura, ad aprile e si è ora in presenza dei primi delicati fiorellini azzurri che preannunciano uno spettacolo grandioso tanto che i promotori di questo percorso hanno pensato di arricchirlo con un concorso fotografico per immortalarlo e farlo apprezzare anche oltre i confini locali. Si tratta, come sottolineano i promotori, del modo di far apprezzare le due più antiche piante tessili (infatti, all'ettaro coltivato a lino, si affiancano due campi di canapa), non si tratta però solo di un momento didattico ma anche di un esperimento volto a testare la resa produttiva della coltivazione. Dall'ettaro coltivato a lino con tecniche agricole innovative, monitorate con sensori posizionati nel terreno, si potranno raccogliere sei tonnellate di steli dai quali si otterranno mille chilogrammi di lino ( a cui si aggiungeranno 400 chilogrammi di canapa). Questa materia prima, una volta lavorata, si trasformerà in 15mila chilometri di filati pari a quattromila metri quadrati di tessuto. La presenza di due campi di canapa.
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Un vestito di lino per la storica 500 Fiat.
PERCORSO LINO LINIFICIO E COTONIFICIO NAZIONALE
! UNA GIORNATA DI GRANDE EMOZIONE La giornata del 17 giugno si è aperta con una visita al campo di lino con la guida degli esperti del Linificio e Canapificio Nazionale. Questa visita che si è poi portata presso i due spettacolari campi di canapa coltivati alle falde dell'altura sulla quale sorge il monastero benedettino è stata seguita dalla esplorazione dell'Orto Botanico dove il direttore Gabriele Rinaldi ha intrattenuto i presenti sulle tematiche dell'Agricoltura 4.0. La parte convegnistica dell'evento ha poi avuto luogo presso la Sala Refettorio del convento, dove l'associazione Cavaliere Giallo ha presentato l'evento e lanciato il concorso "Lino e Canapa si rac-
A SPECIAL DAY The day of 17 June at Astino opened with a visit to the linen field with the guidance of experts from the Linificio and Canapificio Nazionale. This visit, which was then brought to the two spectacular fields of hemp cultivated on the slopes of the hill where the Benedictine monastery stands, was followed by the exploration of the Botanical
contano: il ciclo della coltivazione del lino e della canapa nella valle di Astino”. Sono stati apprezzati dai convenuti i saluti dell'amministratore delegato del Linificio e Canapificio Nazionale Pierluigi Fusco Girard con l'illustrazione del progetto "Il linificio: con il territorio per il territorio". La conferenza tenuta da Alessandra Civai sul tema "Suggestioni su lino" ha visto dipanarsi un excursus storico sul materiale che non ha mancato di far conoscere la straordinaria rilevanza di questa fibra nella storia d'Europa, in particolare come prodotto di lusso e status symbol delle classi alte del Vecchio Continente.
Garden where the director Gabriele Rinaldi entertained those present on the issues of Agriculture 4.0. The conference part of the event then took place in the Refectory Hall of the convent, where the association Cavaliere Giallo presented the event and launched the contest "Lino and Canapa are told: the cycle of the cultivation of flax and hemp in the valley of Astino". The greetings of the managing director of Linificio and
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La platea folta e interessata.
Ma, naturalmente, il Linum Usatissimum e la Cannabis Sativa non sono solo radicate nella storia d'Europa: entrambe hanno un pregio ancora più importante: la sostenibilità. Completamente riciclabili, vegetali al cento per cento e con una coltivazione priva di scarti che sfrutta l'acqua piovana e rigenera il suolo. Prodotti di grande naturalità, quindi, coltivati con metodi ecosostenibili in linea con i criteri della valle della biodiversità di Astino.
La dotta conferenza di Alessandra Civai.
Canapificio Nazionale Pierluigi Fusco Girard were appreciated by the participants with the illustration of the project "Il linificio: with territory for the territory". The conference held by Alessandra Civai on the theme "Suggestions on linen" has seen a historical excursus unfold on the material that has not failed to make known the extraordinary relevance of this fiber in the history of Europe, in particular as a luxury product and status sym-
bol of high classes of the Old Continent. But of course, the Linum Usatissimum and the Cannabis Sativa are not only rooted in the history of Europe: both have an even more important value: sustainability. Fully recyclable, 100% plant and with a waste-free crop that uses rainwater and regenerates the soil. Products of great naturalness, therefore, grown with eco-sustainable methods in line with the criteria of the Astino biodiversity valley.
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PERCORSO LINO SERVIZI E SETA writer Pietro Ferrari www servizi-e-seta.com
Il lino protagonista Due parole con Alberto Enoch. Nella cornice animata e intensa di Pitti Filati incontriamo Alberto Enoch, amministratore delegato di Servizi e Seta, per fare il punto della situazione delle nuove collezioni Primavera Estate, con particolare riguardo alle fibre di Lino. Alberto Enoch - Servizi e Seta produce filati per maglieria, abbigliamento e arredamento. Il filato che caratterizza maggiormente le nostre collezioni per la stagione Primavera-Estate è il lino, prodotto con le migliori qualità delle materie prime del Nord Europa. La fibra è prodotta nel nord della Francia e del Belgio, dove le caratteristiche meteorologiche del territorio creano le perfette condizioni affinché la maturazione del Lino sia eccellente: l’umidità del vicino Mare del Nord e il sole durante le calde giornate estive sono gli ingredienti “sostenibili” per far macerare la fibra necessaria per i nostri filati. Sia per la collezione tessitura SS2020 appena presentata a Filo sia per quella per maglieria rettilinea, che presenteremo a Gennaio a Pitti Immagine Filati, il lino sarà protagonista: in puro o ritorto con seta, lana, viscosa o cotone. Il lino dall’aspetto rustico e ruvido nella nuova collezione si impreziosisce diventando sofisticato ed elegante ma al tempo stesso sportivo e casual. Pietro Ferrari - Questo è il concetto di valorizzazione portato avanti dall'azienda? Alberto Enoch - Il lino in puro e naturale è una commodity che non permette molte marginalità, quindi esaltarne le caratteristiche ritorcendolo con altre filati nobili e naturali è la nostra via per rendere il lino una fibra lussuosa ed elegante. Le operazioni di nobilitazione dei filati sono tutte fatte in Italia, Paese con un cultura tessile che ci invidia tutto il mondo. Il sistema italiano è un insieme di capacità creative che se combinate in modo corretto possono dare forti vantaggi concorrenziali. La ricercatezza del colore, le scale dei toni e la capacità di miscelare fibre e filati con caratteristiche di-
verse sono una nostra prerogativa. La nostra volontà è di tramandare nel tempo questo know how, valorizzando ogni giorno di più la nostra azienda e il Sistema Italia.
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Pietro Ferrari - Con i lini mélange andate su un mercato di fascia alta, comunque più ricercato? Alberto Enoch - È proprio con il lino mélange, che riusciamo a posizionarci nella fascia alta del mercato:
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PERCORSO LINO SERVIZI E SETA le gamme di colori ampie e sofisticate, le nobilitazioni con altre fibre nobili e naturali rendono i nostri articoli a seconda dei componenti utilizzati, lussuosi, sportivi, casual oppure rustici e quindi sono adatti a una clientela variegata. Beatrice Guidi - La cultura è quindi alla base della valorizzazione aziendale? Alberto Enoch - La cultura supportata dalla tradizione e dal gusto sono la base della valorizzazione aziendale, rendendo uniche le nostre collezioni. Il successo è dovuto alla cultura del lavoro, alla dinamicità commerciale, al servizio e alla continua presenza tramite i nostri uffici commerciali sparsi in tutto il mondo. Beatrice Guidi - Siete a Pitti Immagine Filati per la prima volta? Alberto Enoch - L’edizione numero 83 Autunno Inverno è stata la nostra prima edizione e la prima di tantissime altre. Siamo una azienda molto dinamica che si sta affermando sul mercato nazionale ma che ha bisogno di una vetrina internazionale per riuscire a penetrare i mercati più lontani. Pitti Immagine Filati ci ha consentito di incontrare una clientela selezionata e di raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati, aumentando il valore della nostra azienda.
IN THE WAKE OF LINEN
In the frame of Pitti Filati we meet Alberto Enoch, managing director of Servizi e Seta, to know the new Spring Summer collections, with particular regard to the fibers of Lino. Alberto Enoch - Servizi e Seta produces yarns for knitwear, clothing and furniture. The yarn that most characterizes our collections for the Spring-Summer season is linen, produced with the best quality of the raw materials of Northern Europe. The fiber is produced in northern France and Belgium, where the meteorological characteristics of the territory create the perfect conditions for the maturation of flax to be excellent: the humidity of the nearby North Sea and the sun during the hot summer days are the ingredients " sustainable "to make the fiber necessary for our yarns macerated.
textures Both for the SS2020 weaving collection just presented at Filo and for knitting straight, which we will present in January at Pitti Immagine Filati, linen will be the protagonist: in pure or twisted with silk, wool, viscose or cotton. The rustic and rough-looking linen in the new collection is embellished by becoming sophisticated and elegant but at the same time sporty and casual. Pietro Ferrari - Is this the concept of valorization carried out by the company? Alberto Enoch - Linen in pure and natural is a commodity that does not allow many margins, so enhancing its characteristics by twisting it with other noble and natural yarns is our way to make linen a luxurious and elegant fiber. The yarn ennobling operations are all made in Italy, a country with a textile culture that envies us all over the world. The Italian system is a set of creative abilities that when combined in the right way can give strong competitive advantages. The refinement of color, the scales of tones and the ability to mix fibers and yarns with different characteristics are our prerogative. Our will is to pass on this know-how over time, enhancing our company and the Italian system every day. Pietro Ferrari - With the mĂŠlange linens go on a high-end market, however more sought after? Alberto Enoch - It is precisely with the mĂŠlange linen, that we are able to position ourselves in the high end of the market: the wide and sophisticated color ranges, the nobilitation with other noble and natural fibers make our articles according to the components used, luxurious, sporting, casual or rustic and therefore suitable for a varied customer.
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PERCORSO SETA CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTI
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writer Pietro Ferrari www museoabbadia.it
Un Museo vivente La cultura della produzione della seta nell’area lariana.
Laura Mandelli con Pietro Ferrari all’ingresso del Civico Museo Setificio Monti ad Abbadia Lariana.
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Le origini del Civico Museo Setificio Monti, risalgono agli albori della moderna industria tessile. Fu, infatti, intorno al 1818 che Pietro Monti, setaiolo, dai territori a sud di Milano arrivò ad Abbadia. Trasformò l’antico follo da pannilani con annessa roggia a ruota idraulica, in un filatoio per seta. Nel 1869 ampliò l’edificio e vi aggiunse un fabbricato per l’allevamento e la filatura dei bozzoli; in più venne demolito il primo dei due torcitoi circolari al cui posto vennero impiantati i tre torcitoi rettangolari tuttora visibili, anche se molto deteriorati. Il secondo torcitoio circolare, non più in funzione dal 1934, fu acquistato dalla famiglia Abegg, quindi smontato e restaurato e poi donato al Museo Technorama di Winterthur in Svizzera nel 1965. Nel mentre, l’attività di torcitura continuava sino al 1934. Dopo un lungo periodo di stasi e degrado, nel 1978 entrambi gli edifici, filanda e filatoio, vennero acquistati dal Comune di Abbadia. Dal 1981 iniziò con alterne vicende il recupero del filatoio e il restauro dei macchinari, tra cui il grande torcitoio circolare del 1818 rimesso in funzione grazie Suggestive immagini del grande torcitoio circolare.
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Un angolo di grande suggestione: la ruota che alimentava le attività ospitate via via nell’edificio. Laura Mandelli con Bea-
trice Guidi negli spazi museali.
Reperti esposti nel museo.
PERCORSO SETA CIVICO MUSEO SETIFICIO MONTI
all’impegno paziente di studenti e professori del Politecnico di Milano. Nel 1998 ha luogo l’inaugurazione del Civico Museo Setificio Monti ed inizia la sua apertura al pubblico. Il Museo è allestito nel Complesso Monti (filatoio del 1818, filanda del 1869). La struttura consiste nei due edifici, uno adibito a filatoio-incannatoio, l'altro a filanda e attività accessorie. La filanda, prima dei lavori di allestimento del Museo, non aveva conservato nessuna macchina, mentre il filatoio possedeva ancora i tre torcitoi rettangolari del 1869 e i resti del torcitoio circolare del 1818. Oltre ai resti, in pessimo stato di conservazione, di alcune macchine ausiliarie, erano rimaste due ruote idrauliche con la roggia. Oggi la ruota Idraulica più grande
A LIVING MUSEUM Around 1818 Pietro Monti, silk manufactures, from the territories south of Milan, arrived in Abbadia. He transformed the ancient follo from pannilani with an adjoining hydraulic wheel, into a silk spinning machine. In 1869 he expanded the building and added a building for the breeding and spinning of cocoons; moreover, the first of the two circular twists was demolished, in whose place the three rectangular torcitoi were still visible, even
è stata completamente restaurata e si sta provvedendo al ripristino dell'antica roggia seicentesca.
! UN MONDO ANCORA VIVO Questo mondo di affascinante archeologia industriale è affidato alla cura di volontari che mantengono vivo il complesso ciclo produttivo della seta: “Abbiamo i gelsi in cortile - ci dice Laura Mandelli, assessore alla cultura di Abbadia Lariana che cortesemente ci fa gli onori di casa - e a maggio cominciamo anche quest’anno un ciclo di allevamento di pochi bachi ad uso didattico, che funge da esempio ‘vivente’”.
if very damaged. The second circular twisting machine, no longer in use since 1934, was purchased by the Abegg family, then dismantled and restored and then donated to the Technorama Museum in Winterthur, Switzerland in 1965. The twisting activity continued until 1934. After a long period of decay, in 1978 both buildings, spinning wheel and spinning, mill were bought by the Municipality of Abbadia. From 1981 the recovery of the spinning machine and the restoration of the machinery began, with alternating
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Difficile non condividere l’entusiasmo di Laura Mandelli, quando ci parla delle attività che ruotano attorno al museo, creando conoscenza e svago per i più giovani e un percorso di sapere tecnologico e naturalistico per i meno giovani. Percorrendo con la sua guida autorevole e appassionata gli ambienti del museo, gli esterni in cui le ruote che mettevano in movimento le macchine manifestano tutta la loro elegante potenza, l’esterno della filanda, gli ambienti che ospitavano gli uffici amministrativi e l’abitazione della famiglia Monti, si rivive un mondo antico e ricco di energie positive. La minuziosa cura con cui sono raccolte le testimonianze naturali di una lunga attività in tutta la loro complessità.
events, among which the great circular twisting machine of 1818 put back into operation. In 1998 the Civic Museum Setificio Monti was inaugurated and its opening to the public began. The Museum is set up in the Monti Complex (spinning mill of 1818, spinning mill of 1869). The structure consists of two buildings, one used as a-spinning-wheel and the other with accessory activities. Before the work of setting up the Museum, the spinning mill had not kept any machine while the spinning mill still
possessed the three rectangular twisters of 1869 and the remains of the circular twisting machine of 1818. In addition to the remains, in a poor state of preservation, of some auxiliary machines , two water wheels had remained. Today the largest Hydraulic wheel has been completely restored and the ancient seventeenth-century canal is being restored.
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EVENTI PITTI FILATI LANIFICIO DELL’OLIVO writer Pietro Ferrari www lanificiodellolivo.com
Tra passato e futuro La collezione Autunno/Inverno 2019-20 del Lanificio dell’Olivo si esprime nella rivisitazione nella ri-creazione di elementi archetipali.
Babykid. Misto di mohair e alpaca.
Il summer event di Lanificio dell’Olivo a Pitti Filati, Fabio Campana, direttore commerciale con Pietro Ferrari.
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Alpaca. Una fibra voluminosa, calda e resistente.
Lanificio dell’Olivo, fondato nel 1947, è leader nella produzione di filati fantasia per l’industria della maglieria e della aguglieria. Da precursori e protagonisti del made in Italy, la ricerca tecnologica è supportata dalla creatività, dall’esperienza e dalla visione d’insieme al servizio della produzione. Le fibre sono lavorate presso gli stabilimenti di Prato dotati di moderne tecnologie a controllo digitale e di una serie di particolari meccanici progettati appositamente da Lanificio dell’Olivo. Il network esclusivo di fornitori nel mondo assicura a Lanificio dell’Olivo materiali pregiati e derivanti esclusivamente da fonti che assicurano un alto livello qualitativo, in conformità con gli standard internazionali. Negli anni Lanificio dell’Olivo ha sviluppato un know-how unico nella filatura pettinata di fibre nobili come alpaca, mohair, seta, le lane più fini, i cotoni e il lino, oltre alla ritorcitura di materiali unici, performanti e pregiati per la creazione di effetti fantasia dai colori più svariati.
High Living. Una nuova interpretazione di una nobile e classica fibra come il cashmere.
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EVENTI PITTI FILATI LANIFICIO DELL’OLIVO
Special Bright. The yarn becomes sophisticated, metallic, material.
Les Oxydes. Yarns that come to life with flashes and with rough or satin counter-effects.
L’abilità di proporre filati di qualità eccellente, affidabili nella resa per generare sicurezza delle lavorazioni, è da sempre l’aspettativa che l’azienda di Campi Bisenzio crea in ogni nuova collezione. L’instancabile ricerca sboccia in un bouquet di nuovi fili, dai colori naturali o brillanti, illuminati di nuove sfumature. Un punto di vista che si accomoda tra passato e futuro per ridisegnare nuove soluzioni e archetipi di stile. Accogliere, includere, emozionare sono state le linee guida del nuovo concetto di stand presentato a Pitti Filati 83. Un’esperienza reale che è la rappresenta-
Basic Winter classic yarns with bright and vibrant colors.
zione del bisogno umano di comunicare, di stringere legami, di rispondere al confronto. Lo spazio voleva includere il visitatore e condurlo in una completa esperienza di assimilazione della filosofia che l’azienda esprime con collezioni che diventavano tangibili. I 7 avatar, monoliti sono stati rappresentativi di ogni famiglia della collezione AI 2019-20. Un impatto visivo che raccoglieva in un solo corpo, filati, ispirazioni, colori. Una visione che catturava il visitatore, lo rendeva parte attiva, lo emozionava.
STYLE ARCHETYPES BETWEEN PAST AND FUTURE color variations. The conceptual ability to create yarns LANIFICIO DELL’OLIVO: of excellent quality, always reliable in yield to maximize FALL/WINTER COLLECTION 2019-20 workability, has always been the expectation that the Lanificio dell'Olivo, founded in 1947, is a leader in the production of fancy yarns for the industrial knitwear and the hand-knitting. As forerunners and leaders of the Made in Italy values, technological research is supported by creativity, experience and the overall vision of the production capability. The fibers are processed in the Prato plants equipped with modern digital control technologies and a series of mechanical parts specifically designed by Lanificio dell'Olivo. The exclusive network of suppliers in the world guarantees high quality materials to Lanificio dell'Olivo exclusively from sources that ensure a high level of selections, in compliance with international standards. Over the years Lanificio dell'Olivo has developed a special know-how in combed spinning of noble fibers such as alpaca, mohair, silk, the finest wools, cottons and linen, as well as the twisting of unique, performing and precious materials for the creation of fancy effects in exciting
Campi Bisenzio Company excels in each new collection. Continuous research creates a bouquet of new yarns, with natural or bright colors, illuminated with new shades. An expression that fluctuates between past and future to redesign new solutions and style archetypes. Accept, include, excite: these have been the guidelines that reflected the new concept of Lanificio dell'Olivo booth at Pitti Filati 83. A real experience that is the representation of the human need to communicate, to strengthen relationships, to interact. The space wanted to include the visitor and lead him into a complete experience of assimilation of the philosophy that the company expresses with collections that became tangible. The 7 avatar monoliths have been representative of each family of the AI 2019-20 collection. A visual impact that gathered in one body, yarns, inspirations, colors. A vision that captured the visitor, made him an active part, excited him.
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EVENTI PITTI FILATI IAFIL writer Beatrice Guidi www iafil.it
Cinque pezzi di bravura HUG ME BY IAFIL IAFIL, Industria Ambrosiana Filati presents at Pitti Filati its 2019-2020 Autumn/Winter collection. A Collection created with delicate contrasts, soft materials and strong shades. Preciously posh, almost ancestral and woolen to the touch. Conceptual yarns expressed with simplicity are the trend this Season. 5 fashion proposals on show: Cashmere&Cotton: Cashmere and Cotton blended together in different percentages, proposals that play with the shading of color, weight and the tridimensional. To be highlighted: Michelangelo, 50% Cashmere e 50% Supima Cotton; Sea Cashmere 6.000: round, perfect, for gauge 7: 85% Peruvian Pima Cotton and 15% Cashmere.
La collezione Hug Me di Iafil a Pitti Filati maglieria autunno inverno 2019-2020. Iafil, Industria Ambrosiana Filati presenta a Pitti Immagine Filati la collezione dedicata all’autunno/inverno 2019-2020. E’ una collezione fatta di contrasti morbidi, di materiali soft e di colori forti. Di preziosismi posh in contrasto con mani laniere e ancestrali. Di fibre concettuali espresse in semplicità come tendenza.
! CINQUE LE PROPOSTE MODA Cashmire&Cotton: Cashmere e Cotone in mischia, blend in diverse percentuali, proposte che giocano sulle sfumature: di colore, di peso, di tridimensionalità. Da segnalare: Michelangelo, 50% Cashmere e 50% Cotone Supima; Sea Cashmere 6.000: rotondo, perfetto, studiato per la finezza 7, 85% Peruvian Pima Cotton e 15% Cashmere. Cotton&Wool: Costruzioni complesse che appaiono li-
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Cotton&Wool: Complicated constructions that appear to be Simple and straight. The story telling that spins a tale of Winter, will the leading character be the Cotton or the Wool? To be highlighted: Rembrandt, 67% merinos wool and 33% Pima Cotton; Brio, 50% extrafine wool, 43% Peruvian Pima Cotton, 7% Cashmere. Organic: Sustainability and Traceability. Yarns that unite Fashion, respecting people and the environment. Cotton, Linen, Silk proposals that are born to preserve the future. To be highlighted: Organic Puro 18, 100% organic cotton, extra fine and strong; Bio Flax, 100% organic linen, distinguished and to be di-
scovered; Organic Silk, 100% organic Mulbery silk, pure and brilliant. • Love4Nature: Life Silk E Perino; • Life Silk, The Exclusive Silk yarn “4Nature” ( No cruelty); • Perino by Woolyarn. The Noble mix of Merino ZQ, Bush tail Possum, Cashmere and Mulberry Silk. From New Zealand, from the edge of the earth to the place where the Sun rises. Alpaca In all declinations. Sweet, feminine, seductive united with Silk or brave, outdoor and sporty when mixed with Wool or Manmade fibers for all performances. To be highlighted: Pure Love12 (100% superfine Alpaca) e baby seta (85% Baby Alpaca and 15% Mulberry S.
neari e semplicissime. Lo storytelling che racconta l’inverno. Il protagonista sarà il cotone oppure la lana? Da segnalare: Rembrandt, 67% lana merino e 33% Pima Cotton; Brio, 50% lana extrafine, 43% Peruvian Pima Cotton, 7% Cashmere. Organic: sostenibilità e tracciabilità. Filati che coniugano la moda con il rispetto per l’ambiente e per le persone. Cotone, lino e seta: proposte nate per conservare il futuro. Da segnalare: Organic Puro 18, 100% cotone biologico, sottile e resistente; Bio Flax, 100% lino biologico, raffinato e da scoprire; Organic Silk, 100% seta Mulbery biologica, purissima e brillante.
! LOVE4NATURE: LIFE SILK E PERINO • Life Silk, il filato esclusivo in seta “4Nature” (no cruel) • Perino by Woolyarn, la mischia nobile di Merino ZQ, Brushtail Possum, Cashmere e Seta Mulberry. Dalla Nuova Zelanda, dai confini della terra, dal luogo in cui sorge il sole.
AlpCin tutte le declinazioni. Dolce, femminile, seducente in unione con la seta. Oppure grintosa, outdoor, sportiva, insieme alla lana e ai filati men-made a tutta performance. Da segnalare: PURE LOVE 12 (100% Alpaca superfine) e baby seta (85% Baby Alpaca e 15% Seta Mulberry).
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EVENTI PITTI FILATI IAFIL !"UN FILATO PREZIOSO
!"A PRECIOUS YARN
“Tutto di Perino parla il linguaggio della preziosità: la mano dei filati. La leggerezza. Il calore unico dato dalla fibra del Brushtail Possum”. Iafil Industria Ambrosiana Filati presenta a Pitti Filati Perino by Woolyarns, l’innovativo filato prodotto in Nuova Zelanda che distribuisce in esclusiva per l’Italia e per l’Europa grazie a un accordo di collaborazione commerciale recentemente siglato. Perino di Woolyarns unisce l’alta qualità delle fibre di Brushtail Possum con cashmere, seta e fine merino per creare filati dalle infinite possibilità. Per produrli Woolyarns – un’azienda di filatura a proprietà familiare con sede in Nuova Zelanda – ha personalizzato i propri impianti di filatura laniera per renderli in grado di produrre blend unici, base di tessuti a maglia incredibilmente caldi, capaci di garantire totale traspirabilità e con bassissimo rischio di pilling. Innovazione è la parola d’ordine del team di Ricerca di Woolyarns, che sperimenta costantemente nuovi blend e nuove applicazioni utilizzando la fibre di Brushtail Possum. Perino by Woolyarns ha realizzato blend di lusso che soddisfano gli stilisti che desiderano eleganza, calore e proprietà tecniche uniche.
“Everything about Perino conjures opulence: the handle of the yarn; its lightness of touch; the remarkable warmth that Brushtail Possum fibre delivers”. Iafil Industria Ambrosiana Filati presents at Pitti Filati Perino by Woolyarns, the innovative yarns produced in New Zealand that it distributes exclusively for Italy and France thanks to a recently signed business cooperation agreement. Perino by Woolyarns combines high quality Brushtail Possum fibre with other luxurious fibres including cashmere, silk and fine merino to create endless possibilities. Customizations of the woolen spun machinery owned by Woolyarns - a family-owned spinning factory based in New Zealand has enabled these unique blends that have incredible warmth, breathability and lowpilling properties. Born from a passion for innovation, the research team at Woolyarns is continually trialing new blends and applications using Brushtail Possum fibre. Perino by Woolyarns has engineered luxury yarn blends that cater to designers that want elegance, warmth and unique technical properties.
Aspetti dello stand Iafil a Pitti Immagine Filati (Giugno 2018).
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EVENTI PITTI FILATI FEEL THE YARN writer Pietro Ferrari www feeltheyarn.it
Sempre più centrale il ruolo di Feel theYarn Alla nona edizione il concorso per giovani creativi. Il concorso per giovani creativi internazionali FEEL THE YARN è giunto alla sua nona edizione e ha acquistato sempre piu rilievo nel mondo dei filati e della maglieria. Anche quest’anno, nel corso dell’edizione di Pitti Filati a Firenze, dal 27 al 29 giugno 2018, hanno partecipato 26 studenti provenienti dai piu prestigiosi istituti di moda internazionali e selezionati da una giuria qualificata con le loro creazioni. I loro capi hanno interpretato il tema della stagione “HYBRIDIZATION” che sottolinea i tempi mutevoli di un mondo multicentrico e promuove la libera espressione, aperta all’INCLUSIVITÀ di culture, popoli, natura e tecnologia, coltivandone le contraddizioni e i valori, assegnato dalla curatrice del concorso Ornella Bignami. Il nuovo approccio al design della maglia deriva dalla necessita condivisa di esplorare audaci idee innovative. E tempo di evidenziare filati creativi, di adottare colori in sinergia o con abbinamenti contrastanti, di giocare con volumi imprevisti e con mescolanze sperimentali. Mix di filati e punti, volumi e decori superano i codici tradizionali, unendo concretezza e innovazione, fondendo generi e generazioni, aprendo a soluzioni rivoluzionarie. Organizzato da CPF-Consorzio Promozione Filati, con il sostegno di Pitti Immagine e di Fondazione Pitti Discovery, il concorso ha visto coinvolte 26 aziende tra le filature piu
Da sinistra: Davide Marcante di Südwolle Group Italia, Francesco Lucchesi, Chiara Lucchesi e Teresa Lucchesi della Industria Italiana Filati, la vincitrice del contest Margot Vaaderpass e Ornella Bignami di Elementi Moda.
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AT THE NINTH EDITION OF THE COMPETITION FOR YOUNG DESIGNERS FEEL THE YARN international young creative contest has reached its ninth edition and has acquired more and more importance in the world of yarns and knitwear. Also this year, during the Pitti Filati edition in Florence, from 27 to 29 June 2018, 26 students took part, coming from the most prestigious international fashion institutes and selected by a qualified jury with their creations. Their leaders have interpreted the theme of the "HYBRIDIZATION" season that underlines the changing times of a multicentric world and promotes free expression, open to the INCLUSIVTY of cultures, peoples, nature and technology, cultivating the contradictions and values assigned by the curator of the Ornella Bignami competition. The new approach to knit design comes from the shared need to explore bold innovative ideas. It is time to highlight creative yarns, to adopt colors in synergy or with contrasting combinations, to play with unexpected volumes and with experimental mixes. Mix of yarns and stitches, volumes and decorations exceed traditional codes, uniting concreteness and innovation, blending genres and generations, opening up revolutionary solucreative presenti a Pitti Filati. BIELLA YARN part of Sudwolle Group, BOTTO GIUSEPPE, CASA DEL FILATO, DI.VE’, FABIFIL, FILATURA DI POLLONE, FILATURA PAPI FABIO, FILITALY-LAB, TOSCANO, ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA. Si è ampliato anche il numero delle scuole con le new entry della Danimarca e di Israele. Una giuria altamente qualificata, insieme ai voti espressi dai visitatori, ha assegnato il premio
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tions. Organized by CPF-Consorzio Promozione Filati, with the support of Pitti Immagine and the Pitti Discovery Foundation, the competition involved 26 companies among the most creative spinning mills present at Pitti Filati. BIELLA YARN part of Südwolle Group, BOTTO GIUSEPPE, CASA DEL FILATO, DI.VE', FABIFIL, FILATURA DI POLLONE, FILATURA PAPI FABIO, FILITALY-LAB, FILMAR, FILPUCCI, GI.TI.BI. FILATI, ILARIA MANUFACTURE WOOL, ITALIAN YARN, LANECARDATE, LANIFICIO DELL'OLIVO, LINSIEME YARN, IGEA MANUFACTURE, SESIA MANUFACTURE, OLIMPIAS, PECCI FILATI, PINE YARNS, POLIPELI, SERVICES AND SILK, TOLLEGNO 1900, TOSCANO, ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA. The number of schools with new entries in Denmark and Israel has also increased. Wins the FTY2018 award, offered by Biella Yarn, part of Südwolle Group, Margot Vaaderpass of the Royal College of Art who has been able to interpret the theme with creativity and competence, enhancing the yarns of INDUSTRIA ITALIANA FILATI. Her project explored the nature and its representations through technology, placing the accent on the future of traditional knitwear in a context of hybridization between the natural and the technological.
FTY2018, offerto da Biella Yarn part of Südwolle Group, a Margot Vaaderpass del Royal College of Art che ha saputo interpretare il tema con creatività e competenza, valorizzando i filati di INDUSTRIA ITALIANA FILATI. Il suo progetto ha esplorato la natura e le sue rappresentazioni attraverso la tecnologia, ponendo l’accento sul futuro della maglieria tradizionale in un contesto di ibridazione tra naturale e tecnologico.
Credits foto:
AKAstudio-collective.
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EVENTI MILANO UNICA BOTTO GIUSEPPE
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writer Pietro Ferrari www bottogiuseppe.com
Esplorazioni e responsabilità
"Pensare per immagini e costruire mettendo a fuoco visioni a occhi chiusi,per fare scaturire forme e colori" la filosofia di Botto Giuseppe.
Textures allo stand della Botto Giuseppe: Ferdinando Botto con Pietro Ferrari. La tattilità e l"odore" del tessuto al centro del concept dello stand. Doppio apribile.
La collezione di tessuti di Botto Giuseppe per l’autunno inverno 2019-20 si fa icastica, efficace nella rappresentazione per rendersi unica. Fa da sfondo al pensiero il raccogliere l’eredità che ci accomuna, la ricerca dell’altrove, l’esplorazione fino a superare il finito nell’incanto di nuovi immaginari. “Viaggiamo in tutto il mondo per ricercare la migliore materia prima proveniente da fattorie che condividono con noi la stessa attenzione alla salvaguardia dell’ambiente” ci dicono Silvio e Ferdinando Botto Poala, Ceo di Botto Giuseppe. “La sostenibilità è il pensiero che si traduce in uno sforzo profuso in tutti passaggi della filiera per ottenere risultati eccellenti in termini di prodotti, persone e luoghi di lavoro”. Incontriamo allo stand del Gruppo durante Milano Unica proprio Ferdinando Botto che ci parla della filosofia alla base di queste collezioni: “Penso che il concetto che ho voluto fare mio è la sostenibile leggerezza dell'essere. Bisogna appurare che la sostenibilità sia qualcosa di concreto, soprattutto che
all'interno della filiera, a partire dall'allevatore, ci sia la possibilità di sostenersi e di mantenersi ma anche che il prodotto abbia la leggerezza di poter godere e realizzare cose al netto di quelli che sono oggi i vincoli di mercato. Bisogna fare delle cose che in primo luogo stupiscano noi non solo nel modo in cui sono fatte ma anche in quello che è l'oggetto stesso, a volte uscire anche dagli schemi delle fasce prezzo, da quelli che sembrano dei vincoli di sistema che altrimenti diventerebbero occludenti. In questo caso noi con una certa leggerezza e un occhio alla sostenibilità economica dell'azienda e del sistema ambientale cerchiamo di creare qualcosa non dico di estremo ma di avanzato, cercando di alzare il target delle nostre soluzioni: la definirei la sana incoscienza di poter fare qualcosa di diverso rispetto al passato”.
! LO STABILIMENTO DI TARCENTO I filati che appartengono a Naturalis Fibra, provengono da fattorie selezionate in Asia e Oceania e la maggior
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parte è lavorata nello stabilimento Cascami e Seta di Tarcento in provincia di Udine, di proprietà della famiglia dal 1985. L’energia elettrica viene prodotta dalla centrale idroelettrica di Bulfons (Tarcento). L’acqua viene prelevata presso le cascate di Croisis. I 3.500.000 kWh dei 7.500.000 kWh prodotti sono utilizzati dallo stabilimento per il proprio fabbisogno, il resto viene immesso in rete. Nello stabilimento di Tarcento l’impianto fotovoltaico produce 230.000 kWh e anche a Vallemosso in provincia di Biella, sono state investite ingenti risorse economiche per portare lo stabilimento a livelli di maggiore sostenibilità ambientale. Lo stabilimento di Tarcento è completamente autosufficiente, il risparmio totale di CO2, fotovoltaico e idroelettrico, è di circa 1784 kg/anno. “Passiamo da 21% a 30% di riduzione emissioni e dal 70% al 100% di utilizzo energia elettrica da fonti rinnovabili/cogenerazione” (fonte Botto Giuseppe). Tutti i processi di produzione - sono certificati dall’americanaCradletoCradleTM. ; anche le tinture sostenibili ecertificate sono sottoposte a rigorosi controlli.
! LA FATTORIA CONGI Nella fattoria Congi, situataa 30 km aovest di Walcha, la più grande del New South Wales, la regione dell’Australia di cui fa parte ancheSydney, vengono allevate 25000 pecore merino da oltre 100 anni. La famiglia Field, oggi alla quarta generazione, produce lana di altissima qualità, puntando sulla modernissima tecnologia, metodi di trattamento delle greggi sostenibili e certificati rinforzato dalla grande passione per la materia prima:lana Merino superfine e ultra fine.
! LA COLLEZIONE A/I 2019-20 Si delinea una varietà di proposte che supera i riferimenti casuali: sei linee guida da esplorare che raccontano dell’azienda che fa della ricerca e della sostenibilità i suoi punti cardine. Aurea - La contemporaneità supera il confine dell’usuale con i double in lana crêpe super-opachi o brillanti in pura seta stretch, armaturati in lane finissime, flanelle impalpabili in lana super 160’s, satinati in lana /seta stretch mélange, strutture piatte in lane dalla mano super scattante. Changthangi - Il cashmere è protagonista assoluto e
F/W COLLECTION 2019-20 A variety of proposals are presented, rising far beyond random references: six guidelines to be explored tell the story of a company firmly rooted in research and sustainability. Aurea - Contemporaneity surpasses the confines of the habitual with super-matt double face crêpe wool or glossy double face pure stretch silk, woven with super fine wool, impalpable flannel made of super 160’s wool, satin finish wool/stretch silk mélange, and flat wool weaves with a super elastic texture. Changthangi - Cashmere is the absolute star, and it is offered with various processed methods. A ductile and versatile fibre, this is its elasticated version in lightweight etamine or double face. A new jacquard and mélange double face version is proposed for coats. Flannel jersey combined with silk is light and ductile for a minimal style jacket.
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EVENTI MILANO UNICA BOTTO GIUSEPPE proposto in diverse lavorazioni. Fibra duttile e versatile è in versione elasticizzata in etamine leggere oppure in double. Nuova la versione in jacquard e mélange lavorato double face per il cappotto; per la giacca di taglio minimal il jersey follato unito alla seta è leggero e duttile. Naturalis Fibra - Così si chiamano i tessuti sostenibili, frutto di un’ appassionata ricerca per realizzare la qualità Natural born cashmere nei colori del vello naturale , senza nessun tipo di intervento umano nel processo di tintura. La tracciabilità è il vanto delle lane mulesing free , provenienti da aziende selezionate in tutto il mondo secondo i criteri di sostenibilità. I tessuti tecnici adatti all’ outwear sono waterproof, traspiranti e fluoro free nei trattamenti di finissaggi. Essentials Sinonimo di tipologie di tessuti pensati per la donna e per l’uomo, quando si tratta di capi che travalicano la necessità del tempo, tessuti preziosi e altamente rispondenti alle diverse necessità del guardaroba: classico e indispensabile. Movimenti - Effetti 3d, realtà aumentata, visioni sovrapposte. Sono i tessuti a effetto bouclé disegnati, i tessuti dalla mano rugosa stretch , i seersucker invernali, le giacche maglia a scompenso di titolo, i double face bouclé in lana/seta. Sportivo Chic - I tessuti pensati per l’eleganza disinvolta e perfetta sono i feltri taglio vivo in lana cashmere o shetland per l’uso di capi spalla avvolgenti con fluida leggerezza. L’elasticità delle flanelle assicura il comfort dell’eleganza in percorsi urbani.
Jacquard elastico.
Jersey yarn died.
Naturalis Fibra - These sustainable fabrics stem from a passionate study to achieve Natural born cashmere quality in the hues of natural fleece, with no humanly implemented dyeing process. Traceability is the pride of mulesing-free wool from companies chosen worldwide according to sustainability criteria. Technical fabrics for outwear are waterproof and breathable, and subjected to fluorine-free finishing treatments. Essentials - The byword for fabrics created for men and women, for clothes that transcend the needs of time. Precious fabrics designed to meet the many requirements of the wardrobe: classical and essential Movements - 3D effects, augmented reality, superimposed visions. These fabrics are designed with a bouclé effect and rough stretch texture for winter seersuckers, knitwear jackets with an uneven count, and double face items in wool/silk bouclé. Casual Elegance - Fabrics designed for perfect casual elegance are cashmere or Shetland wool felt with raw-cut edges for gently flowing and enveloping outwear. The elastic texture of flannel ensures elegant comfort for street wear.
Double yarn died melange.
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Waterproof Windproof.
Lana seta doppio apribile.
Natural born yarn.
Piquet technical washable.
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EVENTI MILANO UNICA EUSEBIO
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writer Pietro Ferrari www eusebio.it
Tecnica e stile Il binomio vincente della nuova collezione Eusebio presentata a Milano Unica. La nuova collezione A/I 19/20 di Eusebio s.p.a. rappresenta un successo dal punto di vista tecnico e stilistico. Nuovi filati e nuove tecniche di finissaggio sono state messe a punto per proporre tessuti a maglia di alta qualità, rigorosamente Made in Italy. La collezione racchiude diversi gruppi di articoli destinati all’abbigliamento uomo e donna, all’abbigliamento sportivo e al mondo della camiceria. Per la stagione invernale sono stati realizzati nuovi tessuti in felpa di cotone e cotone/poliestere tinta unita e colori a contrasto, righe jacquard da effetto e classici melange. La palette di colori delle felpe spazia dagli indiscussi blu/grigi fino a colori pastello più tenui. Nuovi tessuti double di macchina per giacche e capispalla ricoprono un ampio spazio all’interno della collezione abbigliamento. I classici colori invernali si alternano a rossi/ruggine e verdi militare, grazie anche ad effetti jacquard di tessitura.
Textures in visita allo stand Eusebio: Eleonora Cimmino con Beatrice Guidi. Ace Flue Ace Lamine. La ciniglia.
Nuovi articoli lana/cotone e lana/microtencel come jersey morbidi per sotto-giacca più femminili dai toni senape e bordeaux; double lisci e double a motivo per giacche e pantaloni più maschili nei classici colori grigi/blu; felpe in maglia nei denim e antracite per un abbigliamento più casual e informale. Per questa stagione particolare attenzione è stata rivolta anche ad articoli in ciniglia in cotone e cotone/nylon. La ciniglia è stata presentata in melange grigio chiaro e grigio scuro, blu con effetti luce in lurex oro e argento e micro righe molto colorate sul bordeaux, blu e rosa cipria.
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TECHNICS AND STYLE
Per la prima volta è stata presentata la collezione “SHIRTING FABRICS” per soddisfare una richiesta sempre più vasta di tessuti in maglia per la camiceria. Nella linea “SHIRTING FABRICS” sono presenti articoli in 100% cotone, cotone/nylon e cotone elasticizzati in tinta unita e jacquard realizzati nei toni blu/azzurro, grigio e bordeaux e articoli stampati in digitale su bianco, tinto filo e melange con una vasta proposta in termini di disegni e varianti. Per la stagione A/I 19/20 è stata presentata la collezione di stampe digitali su articoli dedicati: tessuti in felpa, ciniglia, double, piquet e tessuti accoppiati con una proposta stilistica di disegni declinati in diversi temi di tendenza: paesaggi montani, fiori astratti, animalier vivaci, check e pie de poule rivisitati. La linea ANOTHER DOWN (tessuti in maglia per capi imbottiti) per questa stagione si amplia presentando tessuti accoppiati a una falda in vera piuma d’oca per la realizzazione di capi invernali dall’aspetto più pulito e formale e, in un’ottica sostenibile e attenta all’ambiente, tessuti in 100% poliestere riciclato ac-
The new F/W 19/20 collection by EUSEBIO Spa represents a technical and stylistic success. New yarns and new finishing techniques have been developed to offer high quality knitted fabrics, strictly Made in Italy. The collection is composed by different and completely new articles for men's and women's clothing, sportswear and shirting world. For winter season EUSEBIO Spa proposes new 100% cotton and cotton/polyester fleece fabrics and contrasting colors, jacquard effects and classic melange. The color palette of sweatshirts ranges from blue/grey to softer pastel colors. New double fabrics for jackets and outerwear realized in the classic winter colors, with red/bricky and military greens effects thanks to weaving jacquard effects. New wool/cotton and wool/microtencel articles such as soft jersey for women under-jacket in mustard and burgundy tones; double smooth and double motif for men jackets and trousers in the grey/blue; knitted sweatshirts in denim and anthracite color tone for informal outfits and casualwear. A great innovation for this season is chenille in cotton and cotton/polyamide. The chenille was presented in light and dark grey melange, blue with gold and silver lurex and colorful micro stripes on burgundy, blue and powder pink. For this collection EUSEBIO Spa has launched the "SHIRTING FABRICS" collection, due to a growing demand for knitted fabrics for shirts. In the "SHIRTING FABRICS" line there are items in 100% cotton, cotton/polyamide, stretch cotton in solid color, blue, grey and bordeaux jacquard effects. Digital printed articles on white, yarn dyed and melange with a wide range proposal in terms of designs and variants. For the F/W 19/20 season the digital prints collection is dedicated to particular articles: fleece, chenille, double, pique and coupled fabrics with a stylistic proposal declined in various trendy themes (mountain landscapes, abstract flowers, animalier, check and revisited pie de poules). ANOTHER DOWN by Eusebio (the first knitted fabric for winter jackets) for this season presents coupled fabrics with a real down interlining for winter jackets with a cleaner and formal look, and coupled fabrics with a 100% recycled polyester interlining recycled from plastic bottles: a green and sustainable choice that features EUSEBIO Spa in the Made in Italy textile scene. ACE collection (Active Clothing by Eusebio) dedicated to activewear and sportswear, presents technical and performing fabrics for sports: stretch jersey and piquet, warmer fabrics such as chenille and sweatshirts, new digital printing techniques to highlight the final aspect of the articles. Among all fluorescent dyed: bright tones like yellow, orange and pink specific for sportswear.
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Shirting. Gli stampati.
EVENTI MILANO UNICA EUSEBIO
coppiati a una falda in 100% poliestere riciclato da bottiglie di plastica: una scelta green e sostenibile che contraddistingue Eusebio s.p.a. nel panorama tessile Made in Italy. La collezione ACE (Active Clothing by Eusebio) dedicata all’activewear e allo sportswear, presenta tessuti tecnici e performanti per il mondo sportivo dai jersey
elasticizzati e piquet a tessuti più caldi come ciniglie e felpe. Nuove tecniche di stampa digitale esaltano l’aspetto finale degli articoli grazie anche all’utilizzo di lamine. Punto focale della collezione sono le tinture fluo: scelta di toni scattanti come giallo, arancio e fuxia che contraddistinguono il mondo dell’abbigliamento sportivo.
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EVENTI MILANO UNICA LINEN DREAM LAB
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writer Pietro Ferrari www elementimoda.it/linen-dream-lab
Il sogno e l'attualità Sempre emozionante la visita a Linen Dream Lab a Milano Unica. Il Linen Dream Lab presente all’ultima edizione di Milano Unica ha raccolto l’attenzione di un grandissimo numero di visitatori, in particolare per l’attualità dei prodotti presentati. Le collezioni Autunno-Inverno 2019-20 realizzate dagli associati CELC europei (filatori e tessitori) non solo interpretavano i temi moda della stagione, ma rispondevano ai criteri della sostenibilità, grande tema di Milano Unica. Il lino d’inverno è stato protagonista in molte collezioni sia in 100% che in mischia con lana, alpaca, mohair, cashmere per le sue caratteristiche di termoregolazione che lo rendono adatto all’uso in tutte le stagioni. Tra i nuovi sviluppi da sottolineare i lini stretch, i lini dei tessuti in lino spalmati, protettivi, funzionali e i tessuti in lino più fini smerigliati per una camiceria morbida e confortevole.
THE DREAM AND THE ACTUALITY The Linen Dream Lab present at the last edition of Milano Unica has garnered the attention of a huge number of visitors, especially for the topicality of the products presented. The Fall-Winter 2019-20 collections created by the European CELC members (spinners and weavers) not only interpreted the fashion themes of the season, but also met the criteria of sustainability, the great theme of Milano Unica. Winter linen has been featured in many collections both in 100% and in melee with wool, alpaca, mohair, cashmere for its thermoregulation characteristics that make it suitable for use in all seasons. Among the new developments to highlight the stretch linen, the linens of the coated linen fabrics, protective, functional and the finest linen fabrics frosted for a soft and comfortable shirt.
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EVENTI MILANO UNICA TRABALDO TOGNA writer Beatrice Guidi www trabaldotogna.com
Estrato, il protagonista Elasticità senza elastomeri, il comfort della naturalezza.
Ricerca e passione sono state le due leve che hanno portato la Trabaldo Togna a concepire, nel corso di quindici anni, l’unico tessuto al mondo con una percentuale altissima di elasticità naturale. Ovvero, senza alcuna aggiunta di fibre di sintesi, derivate dal petrolio, come gli elastomeri. Una lana capace di estendersi fino al 30% naturalmente rappresenta un unicum. Un risultato straordinario conseguito da un’azienda che fa del tessile la sua missione dal 1840, arrivata alla quinta generazione con un passaggio di testimone animato dalla volontà di portare all’apogeo il genio e la competenza italiani - e nella fattispecie territoriali, perché la sede si trova a Pray, nel cuore del biellese -. Luca Trabaldo Togna, accompagnato dalla figlia Clelia, presenta al mondo il suo Estrato con grande fierezza. Poiché rappresenta il frutto di una ricerca quasi alchemica sui processi di trasformazione della fibra.
La lana è la fibra più elastica in natura, ma la sua prerogativa endemica non è mai stata conservata - se non in minima parte - a causa delle variazioni di stabilità dimensionale. Sono state la passione, la caparbietà, unite alla straordinaria perizia di questa famiglia storica, a produrre un risultato che non conosce concorrenti. Perché qui, a Pray, è stata distillata la formula capace di dare stabilità dimensionale con restringimenti dell’1 e mezzo per cento in trama catena, garantendo un’elasticità che arriva fino al 30 per cento. Lo stesso iter vale per il cashmere, che arriva a punte di elasticità altissime; per le flanelle, capaci di tendersi fino al 30 per cento; per i tessuti aspetto lino tramati con lana; per le lane cotton touch, dall’aspetto cotoniero, lavabili in lavatrice, meravigliosamente flessibili. È di rigore, specificare la differenza fra un tessuto come Estrato e un cosiddetto “natural stretch”: nel caso di
textures ESTRATO THE PROTAGONIST Research and passion are the two catalysts that led Trabaldo Togna, over the course of 15 years, to design the only fabric in the world with a high percentage of natural elasticity; in other words, with no added synthetic, petroleum-based fibres such as elastomers.Wool that is able to stretch naturally by up to 30% is completely unheard of elsewhere. The company achieved this extraordinary result thanks to its drive to reach the pinnacle of Italian - and in this case local - ingenuity and skill, using the knowledge passed down through the generations and its experience in manufacturing fabrics in the village of Pray, in the heart of the Biellese Alps, since 1840. This legendary family’s passion, stubbornness and extraordinary expertise are what lie behind its unrivalled achievement - the fruit of such intricate research into the process of transforming fibres that it could almost be likened to alchemy. Luca Trabaldo Togna and his daughter Clelia, representing the fifth generation of the family, are therefore incredibly proud to present this new Estrato fabric. Wool is the most elastic fibre in the natural world, but this key trait is never, or only rarely, preserved due to the variations in its dimensional stability. However, Trabaldo Togna has refined a formula capable of giving woven fabrics dimensional stability, with shrinkage levels of just 1.5% and elasticity of up to 30%. This same process can be used for cashmere, which can achieve high levels of elasticity, for flannel, which can quest’ultimo l’armatura di una tela di lana arriva al 10 per cento, massimo 12 per cento di elasticità sfruttando le prerogative della fibra. Estrato arriva al 30 per cento. Con un intervento sul processo produttivo. Trabaldo Togna è l’unica azienda al mondo a produrre questo tipo di risultato con tessuti al 100 per cento naturali. Un impegno già sancito alla scorsa edizione di Milano Unica, allorché Trabaldo Togna dichiarò la sua partnership con il gruppo Chargeurs per il progetto Organica, prima filiera della lana merino etica che copre tutta la catena produttiva: tutto tracciato, dalla cura della terra dove pascolano le pecore ai processi industriali. Il Manifesto visivo ed emozionale di Estrato: la danza e il tessuto, simbolo di elasticità. Due soggetti dell'ultima collezione di Trabaldo Togna.
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stretch up to 30%, for linen-look fabrics woven with wool, and for machine washable, wonderfully flexible cottontouch wools with a cotton-like appearance. But what is the difference between a fabric like Estrato and a so-called natural stretch fabric? In the case of the latter, the weave of a woollen fabric achieves 10%, maximum 12%, elasticity using the fibre’s natural traits. Estrato achieves up to 30% thanks to its special production process. Trabaldo Togna is the only company in the world achieving this kind of stretch from 100% natural fabrics. It is a commitment was made at last year’s Milano Unica, when Trabaldo Togna announced a partnership with the Chargeurs group to work on its Organica project. The initiative is the first ethical Merino wool end-to-end supply chain, tracking everything from how the pastures are managed right through to manufacturing.
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EVENTI MILANO UNICA GUABELLO writer Pietro Ferrari www guabello.it
Impatto Zero, la concretezza dell'ecosostenibilità Una conversazione con Umberto Quaglia allo stand Guabello a Milano Unica. sono chiaramente rispettosi di questi standard qualitativi relativi alla sostenibilità, anzi in molti processi eravamo già oltre e, appunto, forti di questa esperienza e convinti dell'importanza di questo concetto, si sono fatti anche degli investimenti a livello di macchinari, per cui parte della produzione riesce ad avere delle performance, sia di processo sia di prodotto, che vanno anche oltre gli attuali standard richiesti. Così nasce la business area Impatto Zero dove, ad esempio, c'è un uso molto contenuto dell'acqua, circa il sessanta per cento in meno rispetto ai cicli abituali, di conseguenza meno prodotto chimico, meno sapone e meno dispendio di energia alla fine.
! SENZA PREGIUDICARE LA QUALITÀ Umberto Quaglia - Questo, senza far diminuire la qualità del tessuto anzi enfatizzando la qualità della lana, il suo comfort naturale, la capacità di traspirazione. Pietro Ferrari - Perchè avete scelto il percorso ISO 14000? Umberto Quaglia - Perchè è molto esigente in termini È ancora vivo il ricordo della visita al cluster di aziende biellesi targate Marzotto nel mese di maggio scorso sulla sostenibilità, e ci sembra importante approfondire questo tema con Umberto Quaglia di Guabello in occasione di Milano Unica.
Allo stand Guabello, attorno al totem Impatto Zero.
Pietro Ferrari - Parliamo di Impatto Zero. Umberto Quaglia - È una business area ben definita, chiaramente in questo momento con pesi e aspetti focalizzati più sulla collezione autunno-inverno, e rappresenta la punta di diamante del percorso di sostenibiltà intrapreso dal Lanificio Guabello per cui tutto il nostro ciclo produttivo ha ottenuto la certificazione ISO 14000-2001 che attesta che tutti i nostri prodotti
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Tessitura e Rammendo. Guabello è struttura verticalizzata, con tutte le fasi di produzione svolte esclusivamente c/o stabilimento di Mongrando – Biella.
di performance richieste e il più esclusivo in termini di range tecnici e risponde alla richiesta pressante proveniente dal mercato, sia da parte dei nostri clienti sia da parte del consumatore finale, per cui abbiamo ritenuto che fosse corretto investire al top dell'attuale conoscenza tecnica. Pietro Ferrari - È stato un modo per far crescere dal punto di vista tecnico le tecnologie e i processi? Umberto Quaglia - Assolutamente sì, e si sta dimostrando una scelta vincente. Anche perché Guabello ha più di due secoli di storia e credo che un'azienda con un percorso così lungo nel tempo sia sempre stata innovatrice. Anche il fatto di essere da due secoli a Mongrando è il segnale del rispetto per tutte le persone che lavorano per noi e il rispetto delle loro competenze. Questo è dimostrato dal conseguimento di questa certificazione e di un impegno di cui tutti quelli che lavorano in Guabello sono "portatori sani". Pietro Ferrari - Anche i collaboratori hanno reagito in maniera fattiva a una sfida che anche per ciascuno di loro ha significato ripensarsi un poco come operatore del settore. Umberto Quaglia - Già molti interventi erano stati portati avanti anche se in maniera non esplicita e avevano creato una comunione d'intenti nei vari comparti dell'azienda. Pietro Ferrari - Da parte dei vostri clienti, che pure poi avranno anch'essi una ricaduta positiva dal fatto di poter esibire questo vostro conseguimento, c'è stata
comprensione magari anche a fronte di un prezzo un po' più sostenuto? Umberto Quaglia - Oggi i clienti non guardano solo al prezzo ma anche al servizio, alla qualità e alla disponibilità e ci sarà sicuramente un impatto positivo. In un momento in cui il mercato pone richieste sempre più pressanti avere un fornitore che ti può dare tutta una serie di servizi oltre che di prodotti è una cosa interessante. Pietro Ferrari - È anche un fattore di eticità... Umberto Quaglia - Noi eravamo da sempre sensibili a questo ma vorremmo nel breve fornire tutta la produzione in modalità Impatto Zero, intanto questo è un primo importante passo in questa direzione. Questo è un dovere perchè la terra - come dicevano i nativi americani - l'abbiamo avuta non in eredità dai nostri padri ma in prestito dai nostri figli.
IMPATTO ZERO Impatto Zero is a well-defined business area and represents the apex of the sustainability path undertaken by Lanificio Guabello, for which its entire production cycle has obtained ISO certification 14000-2001 testifying that all products are clearly respectful of the quality standards related to sustainability, indeed in many processes we were already beyond. Consciuous of this experience and convinced of the importance of this concept, we have also made some investments in machinery , managing to have both process and product performances going beyond the current required standards.
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EVENTI MILANO UNICA REDA 1865
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writer Sonia Maritan www reda1865.com
Creatività, qualità, innovazione, sostenibilità richiamato da immagini di greggi di pecore soavemente al pascolo, nei meravigliosi paesaggi della Nuova Zelanda e Australia, che proiettate su uno schermo ci accolgono allo stand. «In effetti, è affascinante raccontare come nasce il nostro prodotto che inizia proprio dall’allevamento delle pecore – ci racconta un disegnatore di Reda1865 appena rientrato dalla Nuova Zelanda –, da cui parte tutto il processo produttivo, che inizia con la PETTINATURA, procede nel reparto di TINTORIA , quindi passa alla FILATURA, alla RITORCITURA, per dar vita così al tessuto vero e proprio durante la fase di TESSITURA, e concludersi con il FINISSAGGIO». Affascinante! Una tradizione che non vi impedisce di fare innovazione, come dimostrano i marchi più giovani affiancati a Reda1865, ad esempio con la membrana biodegradabile? «Rappresenta forse un primato nell’abbigliamento aver utilizzato una membrana completamente biodegradabile, a Pitti Uomo avevamo già presentato “Lifeproof”,
La 27° edizione di “Milano Unica” all’insegna della qualità, dello stile made in Italy e dell’innovazione, ma anche della sostenibilità come valore ispirante, rappresenta un appuntamento irrinunciabile per l’industria tessile/abbigliamento. Fra i protagonisti, Reda1865, che due volte l’anno presenta ai clienti le nuove collezioni con una proposta media di 2.500 varianti di tessuto, risultato di una costante ricerca di stile. L’eleganza naturale dei prodotti Reda1865 deriva da un’attenta rilettura dei disegni sartoriali più classici; lo stile grafico e raffinato e l’uso discreto della gamma cromatica che evocano buon gusto e classe. Della storia dell’azienda parliamo con i tecnici, i designer e i rappresentanti della comunicazione che ci accolgono allo stand.
Immagini da Milano Unica edizione di luglio 2018.
Spesso è difficile cogliere il portato storico che sostiene un marchio antico come Reda1865, quindi partiamo letteralmente dall’inizio della filiera, anche
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una membrana che si degrada in pochi mesi: si parla di polimeri copoliesteri biodegradabili che vengono membranizzati e se ne ricava un film trasparente di membrana molto saturo che, accoppiato al tessuto di lana, lo rende performante come se fosse un tessuto idrorepellente, lavabile, ideale per lo sport». Perché l’idea di fare una membrana biodegradabile? «Perché vuole essere il più possibile a impatto zero: a livello di corporate possiamo dire che l’azienda ha lavorato da anni sul tema dell’ecosostenibilità ambientale, sociale, economica. A livello di produzione utilizziamo pannelli solari, depuratori per tutte le acque che vengono usate per il processo produttivo, i cui elementi vengono di nuovo introdotti nell’ambiente». Una sostenibilità d’impresa attuata in concreto! «Abbiamo, infatti, un gran numero di certificazioni, la più importante
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per noi è l’EMAS – Eco-Management and Audit Scheme – uno strumento volontario proposto dalla Comunità Europea al quale possono aderire le aziende, per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali, per contribuire alla realizzazione di uno sviluppo economico sostenibile all’interno dell’Unione Europea, evidenziando il ruolo e le responsabilità delle imprese. Accanto a questa, abbiamo aderito ad altre certificazioni specifiche per il mondo della lana di origine australiana e neozelandese».
A CONSTANT SEARCH FOR STYLE Among the protagonists of Milano Unica, Reda1865, which twice a year presents its new collections to customers with an average proposal of 2,500 fabric variations, the result of a constant search for style. The natural elegance of Reda1865 products derives from a careful reinterpretation of the most classic sartorial designs; the graphic and refined style and the discreet use of the chromatic range that evoke good taste and class.
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EVENTI MILANO UNICA REDA 1865
Credo che la sostenibilità ecologica si eserciti nei Paesi più sviluppati, senza rinunciare all’alta qualità della materia prima. Anzi, un designer di fronte al video aziendale che campeggia allo stand, all’inizio ci raccontava proprio della cura nell’allevamento... «Anche il team comunicazione e marketing dell’azienda ha passato un mese in Australia, in Tasmania e in Nuova Zelanda per realizzare con un’agenzia specializzata questo video, proprio per mostrare come vivono e operano i farmers locali che, normalmente, non hanno idea di quale fine faccia la loro lana. Invece, sono curiosi di sapere come si trasforma la materia prima per diventare un tessuto con cui Reda serve le più grandi fashion house della moda maschile e finisce per realizzare dei prodotti unici e performanti attraverso un know how aziendale di primo piano e il lavoro dei designer tessili. Bisogna, a questo proposito, sfatare anche la convinzione errata che la lana vada bene solo d’inverno. Le performance della lana sono ampie e possono soddisfare tutte le stagioni: estate e inverno». Possiamo definire la lana, un tessuto multistagionale nell’interpretazione contemporanea, questo ci porta a Reda Active! «Quest’anno, Reda Active va a completare la gamma Reda. Uscendo dalla lana come fibra formale, Reda Active va a proporsi ad aziende di moda di altro tipo, anche perché il futuro va sempre più verso un abito destrutturato, un capo comodo. Anche Reda1865 propone delle performance nuove all’interno del tessuto, proponendo un capo “funzionale” anche nel caso di un modello elegante e for-
male, un abito elastico e comodo, che non si stropiccia, ideale per persone che viaggiano molto». L’innovazione è un altro punto essenziale per Reda gestendo direttamente tutta la filiera produttiva? «La materia prima arriva da lontano, ma le lavorazioni si svolgono esclusivamente in Italia, a Valle Mosso, nel biellese, e gestendo direttamente tutta la filiera produttiva, dal vello al tessuto finito, possiamo dire che Reda, rispetto ai vari competitors, sia una delle aziende più innovative, sia dal punto di vista della comunicazione, sia delle tecnologie, e quindi del processo produttivo, legato, sempre e comunque, al tema della sostenibilità. Quello che affermiamo sempre, infatti, è che l’innovazione deve imparare dalla sostenibilità i valori e il metodo progettuale».
textures L’automatizzazione permette di rendere più “smart” il processo produttivo, che diventa più misurabile e quindi più sostenibile; ma l’apporto umano rimane importante? «Certamente l’apporto che dà l’uomo è fondamentale. Per esempio, nel controllo qualità, il tessuto che scorre in questi macchinari, chiamati tribunali, ha bisogno di essere verificato da un operatore umano. Si parte da un processo più automatizzato alla base, ma che si popola sempre più di persone verso la fine, quando è più rilevante il fattore qualità». Reda Active è la risposta “smart” al modo di vestire odierno? «A metà dell’Ottocento certamente tutti indossavano abiti, ma oggi le persone anche quando vanno al lavoro vestono molto più “smart”, con un’eleganza diversa rispetto a prima; questo non vuol dire che l’abito non esista più, in alcuni mondi è sempre molto presente. Però dobbiamo andare incontro alle esigenze del mercato con un abito più contemporaneo e dare la possibilità a chi fa B2C di avere una proposta sempre più variegata, attuale, diversa e di poter creare cose nuove. Proprio per questo abbiamo realizzato una parete dello stand che presenta i prodotti finiti, in modo da poterli mostrare al cliente. Comunque, anche la parte più classica, rappresentata da Reda1865, è sempre in movimento, perché i clienti chiedono costantemente cose nuove, ed è importante presentarci con delle collezioni innovative ai due appuntamenti per l’inverno e l’estate di Milano Unica, i più importanti dell’anno». Quello che colpisce più di tutto è la modalità di presentazione di ogni collezione che per Reda1865, come per l’ultima edizione di Milano Unica, sottende ogni volta una vera e propria progettazione della comunicazione. «Questa volta la collezione di Reda1865 è veramente molto colorata, sempre nel rispetto della quattro parole chiave che hanno garantito fin qui il successo dell’azienda: creatività, qualità, innovazione, sostenibilità. A questa edizione di Milano Unica abbiamo presentato un percorso sensoriale tutto legato al mondo del giardino. Si tratta di “Stories”, questo il nome del progetto, che raccoglie ispirazioni creative che, di volta in volta, ci aiutano a parlare di tessuto. Infatti, è sempre difficile trovare un escamotage per raccontare la collezione in un certo
modo, in questo caso abbiamo creato uno storytelling basato appunto sul tema del giardino in quattro diversi episodi. “Bisogna coltivare il nostro giardino” è la frase che Voltaire fa dire a Candido nel film del 1979: “Oltre il giardino di Al Ashby”. Protagonista – visibile sulla copertina delle Storie – è il grande Peter Sellers che interpreta Chance, il giardiniere che ha gettato il primo seme di questa collezione invernale, dedicata al grande tema del giardino». Da un racconto come questo, corredato dalle sue magnifiche illustrazioni, nasce una nuova collezione che poi definisce di volta in volta l’ultima tendenza? «Dietro a questo moodboard, c’è una vera e propria progettazione per mano di un creativo che parte da un concetto tecnico ispirandosi alle tendenze e a quello che il cliente ci chiede. Per il tessuto classico si tratta di minime variazioni, difficili da raccontare, ma che il designer tessile riesce a vedere bene, e per ogni tessuto ci sono varianti infinite. Il nostro team è coeso, lavoriamo in un’azienda in cui c’è molto scambio tra le diverse funzioni, dove c’è specializzazione ma anche fluidità, e questo è molto bello e premiante. Dalle stories iniziali agli eventi di presentazione c’è un percorso che coinvolge molte persone in diversi rami».
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EVENTI INPRINT ITALY writer Beatrice Guidi www inprintitaly.com
I colori della tecnologia
Le tecnologie di stampa protagoniste dei processi manifatturieri a InPrint Italy dal 20 al 22 novembre. Tutto pronto per la seconda edizione di InPrint Italy, al centro congressi Mi.Co. di Milano dal 20 al 22 novembre 2018: confermata la presenza sia dai big del settore sia da imprese medie e piccole; tutte accomunate da un forte spirito innovativo. Un buon inizio dunque per InPrint Italy, la principale esposizione nel campo delle tecnologie di stampa industriale, organizzata da Mack Brooks Exhibition, leader del settore fieristico dal 1965. InPrint Italy è l’unica esposizione interamente dedicata alle tecnologie di stampa per la produzione manifatturiera: fa incontrare i fornitori specializzati con l'industria manifatturiera, i suoi subappaltatori e le imprese dell’indotto. I responsabili dei processi decisionali, che rappresentano il target di visitatori, potranno trovare a Milano le risposte alle loro specifiche problematiche, grazie alla presenza delle grandi aziende tra cui Agfa, Mimaki, Fujifilm, Konica Minolta, Inx Digital accanto ai nuovi espositori come 3M Deutschland GmbH, LiYu Italia e Aeoon Technologies GmbH.
Sono circa 120 gli espositori presenti a InPrint Italy, in rappresentanza dei tre settori della stampa industriale - funzionale, decorativa e di imballaggio - e un forte orientamento alle soluzioni per l’industria manifatturiera italiana. Sono moltissime le soluzioni offerte dagli operatori della stampa funzionale, un processo che riguarda tutti gli oggetti di uso quotidiano, dalla lavatrice, al cellulare, dal computer alla macchina, ovvero tutto ciò il cui funzionamento è legato proprio alla stampa industriale sull’oggetto stesso. Fanno parte di questa categoria espositori come gli americani Kao Collins, fornitori leader di soluzioni a getto d'inchiostro innovativi per prodotti di consumo, grafica, stampa commerciale, imballaggio, etichettatura; aziende tedesche come Cyconjet con il suo sistema a getto d'inchiostro per il rivestimento di prodotti di stampa di grandi dimensioni, e Plasmatreat, leader di mercato nella tecnologia al plasma per un migliore legame delle pellicole stampate su materiali difficili e l'uso di inchiostri UV polimerizzabili dalla ottimale adesione. Un altro settore riguarda la ‘decorazione’, ov-
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INPRINT ITALY AT THE STARTPOINT
vero la stampa delle superfici, dei tessuti, dei pavimenti, dei mobili, ecc. I visitatori potranno scoprire le tecnologie dei numerosi espositori, tra cui: Roland DG Mid Europe, azienda leader nella produzione di periferiche per la stampa, stampa e taglio, incisione, modellazione e stampa 3D; Cefla, leader mondiale nella verniciatura, decorazione, stampa digitale del legno e derivati, punto di riferimento all’avanguardia anche nelle tecnologie per la finitura di vetro, plastica, fibrocemento, materiali compositi e metallo; e Omso azienda di riferimento nella produzione di attrezzature per la stampa su oggetti di diverse forme, dimensioni e materiali per l'industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. La stampa industriale per l’imballaggio ha portato il packaging ad un livello comunicativo mai raggiunto prima. Tra le società espositrici leader del settore: la britannica Xaar, le cui testine di stampa sono rinomate per l’affidabilità e l’efficacia nello stabilire i volumi di inchiostri e fluidi con precisione assoluta; l’italiana Martinenghi, all’avanguardia nella tecnologia “direct to shape” per stampare con il getto d’inchiostro direttamente su superfici tridimensionali come bottiglie, lattine e tubi; e la tedesca Siegwerk Druckfarben, da oltre 180 anni uno dei principali produttori di inchiostri per la stampa a livello mondiale per imballaggi, etichette e cataloghi.
There is less than a month to go until the second edition of InPrint Italy, scheduled to take place at the MiCo Convention Centre in Milan 20 - 22 November 2018. The exhibition space has already been confirmed by big industry players as well as small- and medium-sized businesses, brought together by a strong spirit of innovation. A good start for InPrint Italy, the leading exhibition for industrial print technologies, organised by Mack Brooks Exhibitions, leaders in the trade show industry since 1965. InPrint Italy is the only exhibition entirely dedicated to print technologies for the manufacturing industry, bringing together specialised suppliers and manufacturers, subcontractors and associated businesses. Decision-makers, the target visitors, will find answers to specific problems in Milan, thanks to the participation of big leaders including Agfa, Mimaki, Fujifilm, Konica Minolta, INX Digital along with first time exhibitors such as 3M Deutschland GmbH, LiYu Italy and Aeoon Technologies GmbH. 120 exhibitors have already confirmed their participation at InPrint Italy, representing the three areas of industrial printing — functional, decorative and packaging — and a strong focus on solutions for the manufacturing industry.
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COLOURS MIMAKI BOMPAN TEXTILE writer Pietro Ferrari www mimakibompan.com
Tecnologia d’avanguardia per la stampa tessile.
Un leader mondiale e la sua ultima creazione
Sopra: la nuova TS551800. Sotto: Hayashi Hirokazu, CEO di Mimaki Bompan Textile, con Pietro Ferrari.
Pietro Ferrari - Quali sono le attività di Mimaki nel mondo? Hayashi Hirokazu - È difficile riassumere le svariate attività di una ditta come Mimaki che ha sede a Nagano in Giappone ma opera in tutto il mondo. In particolare, Mimaki Bompan Textile, nata da un joint venture fra Mimaki e Bompan, si occupa esclusivamente del settore tessile.
Pietro Ferrari - Cosa possiamo dire del mercato italiano? Hayashi Hirokazu - Il mercato italiano è molto esigente, sempre in cerca di alta qualità, e per questo Mimaki lo ha preso come punto di riferimento, soprattutto per i distretti come Como e Prato, dove c’è una grande tradizione tessile. Pietro Ferrari - Ci sono domande particolari dall'Italia? Hayashi Hirokazu - Ogni azienda ha necessità di avere prodotti sempre più customizzati. Pietro Ferrari - Ci sono differenze di gamma molto elevate tra i diversi modelli? Hayashi Hirokazu - Parliamo di macchine di diversa complessità per rispondere ai differenti mercati, dalle stampanti entry-level come la TS300-1300, alle stampanti per produzioni industriali come la Tiger. Pietro Ferrari - E in questa gamma c'è anche la nuova macchina di cui parlare. Hayashi Hirokazu - Esatto, proprio la scorsa settimana è stata lanciata da Mimaki la nuova TS55-1800, che può essere configurata sulla base delle esigenze del cliente con l’aggiunta di numerosi optional.
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! LA NUOVA TS55-1800, LA PRIMA DELLA CLASSE • STAMPA DI QUALITÀ Con la TS55-1800 è possibile stampare ad alta risoluzione (480 x 600 dpi) con una densità d’inchiostro superiore utilizzando la stampa a un passo a 140 m2/ora. Inoltre l’esclusivo sitema MAPS (Mimaki Advanced Pass System) elimina il banding già nella stampa a due passi. • PRODUTTIVITÀ La TS55-1800, con l’optional del mini jumbo roll, raggiunge un notevole livello di produttività a un prezzo di mercato veramente interessante. I 2.500 metri lineari su una bobina di carta transfer patinata Mimaki Vision Jet-X (57g/m2) combinati con le taniche di inchiostro da 10 litri cambieranno il concetto di produttività in questo segmento di mercato.
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a un prezzo estremamente competitivo (con doppio set BMYK oppure BMYK Lb Lm rosa fluo e giallo fluo) o in taniche da 10 litri a basso costo (con doppio set BMYK), fanno crescere la redditività dell’azienda. L’inchiostro dotato di certificazione OEKO-TEX è adatto alla stampa di indumenti delicati sulla pelle e di tessuti quali biancheria da letto, tovaglie, ecc.
! RIP TXLINK4 PER IL TESSILE Con il lancio della TS55-1800, TxLink3 è stato aggiornato al TxLink4. Questo software RIP dedicato al tessile presenta nuove funzionalità e miglioramenti nella fruibilità quali: un dispositivo a 16 bit che migliora il rendering e la velocità RIP, un nesting efficace che consente di risparmiare materiale e la stampa a dati variabili.
Showroom.
• PRODUZIONE CONTINUA Nozzle check unit e Nozzle recovery System di Mimaki permettono la stampa senza operatore. La NCU pulisce automaticamente la testa di stampa in caso di un problema agli ugelli. Quando gli ugelli non possono essere riparati, la stampa può proseguire utilizzando un altro ugello, senza ridurre la produttività o la qualità di stampa. • SET DI INCHIOSTRI SB610 DI NUOVA CONCEZIONE I set di inchiostro Sb610, disponibili in sacche da 2 litri
TS55-1800 IN SHORT Quality printing - With the TS55-1800 it becomes possible to print on high resolution (480 x 600DPI) with a higher ink density using one-pass printing at 140m2/h. Its unique MAPS system (Mimaki Advanced Pass System), which eliminates banding, is already available at two-pass printing. Productivity - With the “ first in its class”, optional Mini Jumbo Roll the TS55-1800 reaches a level of productivity at market disruptive pricing. 2500 linear meters on one roll Mimaki Vision Jet-X coated transfer paper (57g/m2) in combination with 10L ink tanks will change the perception of productivity in this market segment. Continuous operation - Unattended printing with Mimaki’s Nozzle Check Unit and the Nozzle Recovery System.
The NCU automatically cleans the print head when nozzles malfunction. When nozzles are not repairable, printing can continue by the use of another nozzle, without the loss of productivity or a reduction in print quality. Newly developed Sb610 ink set - Available in very competitive 2L packs (with dual BMYK or BMYK Lb Lm Fluor pink and Fluor yellow) or low cost 10L tanks (with dual BMYK) the Sb610 ink sets allows you to grow your business pro tably. This OEKO-TEX certified ink is suitable to print skin-friendly clothing and other textiles like bed linen, table cloths etc... Textile RIP TxLink4 - With the launch of the TS55-1800 TxLink3 is upgraded to TxLink4. This dedicated textile RIP software features new functionalities and improvements on usability such as: 16Bit engine improving rendering and RIP speed, effective nesting saving media and variable data printing.
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COLOURS GIOVANARDI
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writer Pietro Ferrari www giovanardi.com
Con Raytent™, Giovanardi “chiude il cerchio” nel recupero degli scarti di lavorazione delle tende per creare filati altamente prestazionali.
Un circolo virtuoso
Il “circolo virtuoso” di Raytent™.
Sempre all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti, Giovanardi ricicla il tessuto acrilico, creando filati di alta qualità ricavati dagli scarti di lavorazione derivanti dal confezionamento delle tende da sole. Raytent™, un brand di green economy che identifica la fibra acrilica nobilmente rilavorata, nasce per rispondere in modo concreto all’esigenza di recupero dei sottoprodotti di lavorazione generati dall’industria della tenda da sole, concepiti in Giovanardi come risorsa da valorizzare. La necessità parte dalla consapevolezza che, per ogni tenda realizzata, il dieci per cento del tessuto viene scartato. Il dipartimento Ricerca e Sviluppo aziendale, assieme a un team di chimici altamente specializzati nel recupero dei prodotti tessili, ha studiato e messo a punto un sistema di riciclo della fibra acrilica outdoor tinto massa, partendo dagli scarti di lavorazione derivanti dal confezionamento delle tende da sole. Il materiale utilizzato proviene interamente da tessuti per tende acriliche con certificazione Oeko-Tex® e consiste in un sottoprodotto che sinora non aveva un riutilizzo vero e proprio ma veniva smaltito nelle discariche secondo la legislazione vigente, costituendo un carico inquinante pe l’ambiente con i conseguenti costi a carico della società.
! UN MONDO CIRCOLARE Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere l’intera filiera dei confezionisti per recuperare i ritagli derivanti dalla realizzazione delle tende da sole per poi sfilacciarli e, attraverso macchine dedicate, produrre un filato di tipo cotoniero idoneo per essere successivamente reimpiegato. Questo processo consente di ridurre il consumo di materie prime (monomero e solventi per
textures esempio) e di ridurre i processi produttivi del tessuto con un impatto significativo nel lungo periodo. I tessuti Raytent™ contengono una percentuale di fibra riciclata che va dal 50% al 70% del peso del prodotto stesso, in mescole con altre fibre naturali e sintetiche preselezionate. Si tratta di tessuti di altissima qualita in quanto hanno in sè tutte le caratteristiche che conferiscono le alte prestazioni ai nostri tessuti per tende da sole. Vengono dunque preservate caratteristiche quali solidita del colore ai raggi UV, comportamento antimacchia ed antimuffa.
! TESSUTI RICICLATI PER UN DESIGN VERDE Il filato Raytent™ viene realizzato in mescola con altre fibre pregiate per soddisfare le necessita di vari segmenti di mercato risultando particolarmente interessante per settori come la moda e l’arredamento. Il mercato Raytent™ si struttura in diversi supporti: Raytent Living: filati per tessuti mano morbida per cuscineria, imbottiti, accessoristica. Raytent Shade: filati per tessuti mano rigida per tende da sole. Raytent Carpent: filati ritorti per trame piene per tappeti ed elementi decorativi . Il filato Raytent™ si affaccia sul mercato con il partner Marchi & Fildi, una delle piu importanti aziende produttrici di filati per famosi brand tessili, con la quale si e avviata una sinergia nello sviluppo e nella messa a punto del prodotto.
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Carpet tessuto a mano a telaio in occasione della fiera R+T di Stoccarda dove Raytent - Recycled Acrylic Yarn ha fatto il suo debutto internazionale. Il filato prodotto e un 20/2 a otto capi open end misto lana riciclata per una texture robusta, piacevole e dall’anima green. Euroflora 2018 Installazione "Desideria" - L'architetto Marco Fosella e l'agrotecnico Mario Pedron hanno scelto il tessuto riciclato Raytent™ per "Desideria", l'installazione artistica in cui il giardino diventa volano di idee per la progettazione paesaggistica del futuro, a Euroflora 2018. Ecotechgreen 2018 Flormart, fiera di Padova - Giovanardi ha partecipato al forum internazionale Ecotechgreen con uno stand realizzato in collaborazione con KE Outdoor. L’intero arredo e stato sviluppato in ottica green con pouf e sedute Raytent Living. In tale occasione Raytent si e aggiudicato il premio Ecotechgreen Award per l’innovazione in ambito di economia circolare. Sprech Agorà Design 2018 concorso Textile Experience - Giovanardi ha indetto il Bando Textile Experience dove stimolare la progettazione in chiave virtuosa ed ecosostenibile con tessuti Raytent Living. Sono giunti progetti di qualita e di spessore realizzati da architetti e designer all’avanguardia.
! PREMI E RICONOSCIMENTI PER UN’IDEA VINCENTE R+T Stoccarda Tappeto Raytent™ - Tappeto Raytent
A VIRTUOUS CIRCLE Always at the forefront of research and development of new products, Giovanardi recycles the acrylic fabric, creating high quality yarns obtained from processing waste deriving from the manufacturing of tents. RaytentTM, a green economy brand that identifies the noblely re-worked acrylic fiber, was created to respond in a concrete way to the need to recover the processing of by-products generated by the tent industry, conceived in Giovanardi as a resource to be enhanced. The need arises from the awareness that, for each tent
made, ten percent of the fabric is discarded.The company's Research and Development department, together with a team of chemists highly specialized in the recovery of textile products, has studied and developed a recycling system for outdoor dyed acrylic fiber, starting from processing waste deriving from the tents manufacturing. The material used comes entirely from fabrics for acrylic curtains with Oeko-Tex® certification and consists of a by-product that until now had no real reuse but was disposed as a waste according to current legislation, constituting a polluting load for the environment with consequent costs borne by the public.
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ART & TEXTILES TRACCE 2018 writer Paola Govoni
Tracce. Lasciarsi guidare dalla moda a Firenze
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Trenta del Novecento fino ai giorni nostri e mette in evidenza i diversi linguaggi che si sono avvicendati in questi decenni densi di grandi rivolgimenti dei codici estetici e figurativi. Il titolo ‘Tracce’ è fortemente evocativo e riporta alla nostra attenzione voci lontane, forse perdute, o rese silenziose da una interpretazione prevedibile. Il criterio espositivo guida il visitatore in un percorso, dove gli abiti e gli stilisti dialogano fra loro e con accessori, dipinti e sculture, diventando protagonisti assoluti degli spazi, valorizzati dagli specchi che riflettono le immagini e dalle luci che esaltano i tessuti, i colori, i dettagli e i volumi puri degli abiti. Nella sala 2 dell’allestimento di quest’anno spicca il sontuoso abito bianco dal tono madreperlaceo che Roberto Capucci realizzò, nel 1986, come costume della Vestale per la ‘Norma’ di Bellini. Alla parete, in un raffinatissimo dialogo tra bianchi, candidi personaggi
‘Tracce 2018’ è un’affascinante mostra tra moda, arte e viaggio diretta da Caterina Chiarelli e ospitata nelle sale del Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze (17 luglio – dicembre 2018), in continuità con l’allestimento precedente inaugurato nel dicembre del 2017. Come ha ricordato il Sindaco di Firenze Dario Nardella nel suo indirizzo di saluto per l’inaugurazione della mostra: “Qui, nella Sala Bianca, è nata la grande moda italiana. Fu grazie a Giovan Battista Giorgini, imprenditore, uomo colto e di stile, grazie alla sua lungimiranza e intelligenza, che la nostra città divenne negli anni Cinquanta del secolo scorso la prima capitale della moda italiana: fu lui, infatti, a organizzare la sfilata che nel 1951 portò le più grandi maison proprio qui, in uno dei cuori della città e dell’arte italiana e non solo, la prestigiosa Sala Bianca di Palazzo Pitti. Oggi il senso di quella visione viene ritrovato e la Sala Bianca è se possibile ancora più bella e ricca di significato”.
! IL DIALOGO DEI LINGUAGGI Il percorso della mostra si sviluppa attraverso le creazioni di stilisti-artisti e artisti-couturiers attivi dagli anni
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stazionano nel quadro ‘Eterno Idioma’ dipinto nel 1899 da Giulio Bargellini. ‘Tracce’ propone una lettura fluida e lineare del gusto e della creatività, dove l’alta moda e i pezzi unici dialogano anche con il più agile prêt-àporter. La sala 3 dal titolo ‘Indossare il Rilievo’ presenta due completi prêt-à-porter di Gianfranco Ferrè, stagione Autunno-Inverno 1987-88 e 1990-91, con applicazioni e ricami in metallo dorato e in pietre dure, testimonanza di una fantasia raffinata e di una profonda conoscenza delle tecniche di applicazione.
! LA MODA IN VIAGGIO In mostra viene presentata una stimolante sezione dedicata alla passione per il viaggio e al galateo della moda legato ai mezzi di trasporto, che segue linee-guida proprie e merita senza dubbio una riflessione e un piacevole approfondimento. Come si sottolinea nella presentazione dell’allestimento: ’Il gusto e lo stile non vanno trascurati nemmeno in nome della praticità e dell’utilità e l’eleganza deve guidarci anche nei momenti dell’avventura e degli spostamenti: diventa allora chiaro il significato del titolo, in relazione alla mostra The Elegance of Speed, in corso fino al 16 settembre nell’Andito degli Angiolini a Palazzo Pitti, che pre-
3 senta cimeli e fotografie di auto d’epoca e di gare automobilistiche dal 1934 al 1965, dall’Archivio Foto Locchi’. La sezione di ‘Tracce 2018’ dedicata al viaggio presenta abiti e accessori tratti dalle collezioni del Museo della Moda e del Costume, adatti a essere indossati o riposti in valigia durante la trasferta, ma non necessariamente nati per questo scopo. Si tratta di cappelli, foulards, occhiali, guanti, oppure oggetti più singolari, come un contenitore per
1. Locandina della mostra di Firenze 2. Paola Govoni a Tracce 2018. Sullo sfondo, un completo in paillettes di Oleg Cassini 3. Allestimento in mostra con abiti di Fiorucci, Ken Scott, Oleg Cassini 4. Roberto Cavalli, Abito Pappagallo, 1970-80. Pelle in camoscio con applicazioni in pelle. Dono Gabriella Alessi. Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, Firenze 5. Gianfranco Ferré, Completo prêt-à-porter, Autunno/Inverno 198788. Maglia di lana, con ricami in filato metallico dorato, applicazioni di medaglioni e pendenti in pietre dure. Gonna in raso impunturato. Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, Firenze
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ART & TEXTILES TRACCE 2018
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grucce pieghevoli, un astuccio porta ombrello o una borsa portabiancheria di juta ricamata in cotone degli anni Dieci del Novecento. Troviamo soprattutto borse e valigie di ogni foggia e per ogni scopo, spaziando dal beauty case alla valigia dei primi anni del â&#x20AC;&#x2DC;900 con le etichette che ricordano un soggiorno allâ&#x20AC;&#x2122;Hotel Regina Palace di Stresa e una romantica crociera sul Nilo. Una teca propone anche una piccola collezione di giocattoli dâ&#x20AC;&#x2122;epoca ispirati al viaggio, con auto, pullman, autisti e viaggiatori.
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6. Pasquarosa Bertoletti Marcelli (Anticoli Corrado, Roma 1896-Camaiore, Lucca 1973), Pappagallo, 1930 ca. Olio su tavola. Dono C. Ambron 1964. Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, Firenze 7. Leo France srl per Yves Saint Laurent, Minaudiere grande. Autunno Inverno 2003. Metallo smaltato, pietre di vetro e strass. Dono Leo France srl. Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, Firenze 8. Particolari preziosi di lavorazione 9. 10. La sezione della mostra dedicata al viaggio 11. La moda maschile dialoga con un quadro in mostra
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9 A parte lo spolverino nato per la guida, gli abiti sono fondamentalmente capi comodi, tailleur o giubbotti, ma anche capaci di evocare situazioni particolari come il completo di Emilio Pucci, camicetta e gonna a palloncino, che ci riporta con il pensiero alle corse in automobili scoperte, con il foulard svolazzante al collo, come nei film di Hollywood degli anni Cinquanta.
! CHANEL, OVVERO IL TAILLEUR 10
La cronaca racconta che il primo tailleur della storia fu realizzato da un sarto inglese da uomo di nome John Redfern, nell’anno 1885, per la principessa del Galles. Ma è Coco Chanel che, nel 1917, lo reinventa completamente e lo adatta al corpo femminile, alleggerendolo nella struttura e nel tessuto e crea un vero e proprio capo-icona, simbolo della donna emancipata, che si è uniformata all’abbigliamento maschile apprezzandone il senso di praticità, ma che non rinuncia all’eleganza.
! LA FORMA DIVENTA STILE È il titolo della sezione dedicata alla sartoria di Alma Maria Lami, erede di un casato illustre e inizialmente attiva a Parigi, dove collabora con Elsa Schiapparelli. Rientrata in Italia, negli
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12. Alma Maria Lami. Abito da sera 'Shalimar', 1952. Corpetto in velluto verde ricamato in filato dorato, perle, cannucce di vetro, paillettes dorate, gonna in plisse avorio. Dono Francesco Lami
12 anni Trenta apre a Firenze un piccolo laboratorio, che diventa un punto di riferimento per l’aristocrazia fiorentina fra gli anni Cinquanta e Settanta. I suoi abiti rappresentano bene le caratteristiche delle manifatture che operavano in quegli anni in città. La Lami guardava a Parigi per i modelli, arricchendone le tipologie e i decori con un gusto squisitamente italiano e fiorentino e con lavorazioni contraddistinte da una straor-
dinaria abilità nell’uso dei tessuti e delle tecniche applicative dei materiali, dalle perle alle cannucce in vetro, dal filo dorato alle paillettes. Le cronache raccontano che la Lami non promuovesse i suoi abiti solo attraverso le sfilate, ma indossandoli lei stessa nelle occasioni mondane cui partecipava. La sua attività è proseguita con successo fino alla metà degli anni Settanta.
TRACCE 2018 'Tracce 2018' is a fascinating exhibition of fashion, art and travel directed by Caterina Chiarelli and housed in the rooms of the Fashion and Costume Museum of Palazzo Pitti in Florence (17 July - December 2018), in continuity with the previous exhibition inaugurated in December 2017. The exhibition is developed through the creations of stylists-artists and artists-couturiers active from the‘30s of the 20th century to the present day and highlights the different languages that have alternated in these decades full of great changes in aesthetic and figurative codes . The title of the exhibition 'Tracce' (Traces) is strongly evocative and brings back to our attention distant voices, perhaps lost, or rendered silent by a predictable interpretation. The exhibition criterion guides the visitor along a path, where clothes and stylists interact with each other and with accessories, paintings and sculptures, becoming absolute protagonists of the spaces, enhanced by mirrors that reflect the images and the lights that enhance the fabrics, the colors , the details and the pure volumes of the clothes. 'Tracce' offers a fluid and linear reading of taste and creativity, where high fashion and unique pieces also interact with the prêt-à-porter. The exhibition presents a fascinating section dedicated to the passion for travel and to the etiquette of fashion linked to the journeys and the means of transport and presents clothes, accessories, bags and suitcases for those who are traveling.