CITY STREAMING ! NUMERO 16 ! NOVEMBRE 2018
! UNA FINESTRA SUL MONDO DEL COSTRUIRE E DEGLI SPAZI ESTERNI
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FIERA BOLZANO PRESENTA LA TERZA EDIZIONE DEL KLIMAHOUSECAMP MILANO-BOLZANO: UN DOPPIO MODELLO DI CITTÀ SMART? DI BEATRICE GUIDI
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di Pietro Ferrari
CRESCITA, DECRESCITA E PAROLE AL VENTO 02
CITY STREAMING EDITORIALESTREAMINGCITY
Non può passare sotto silenzio il livello di superficialità raggiunto dal dibattito politico: se questa superficialità viene applicata a un mondo di cose concrete come quella del costruire, per eccellenza attenta e bisognosa di precisioni estreme. Mi sembra necessario, invece, prima ancora di dibattere delle linee guida che il nostro Paese dovrebbe adottare in termini generali, chiarire i criteri, esplicitare le linee guida ed esporre i numeri, i conti, i calcoli, gli algoritmi che sono deputati all’approccio concreto e reale con la realtà. Solo a queste condizioni si potrà parlare di progetto e di percorso verso il futuro.
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PAESAGGI PORTOGHESI L’ARCHITETTURA DI CAMILO REBELO L'architetto portoghese Camilo Rebelo è nato a Porto nel 1972, Camilo Rebelo si è laureato in Architettura presso la "Faculdade de Arquitectura da Universidade do Porto" (FAUP) nel 1996. Dal 1994 al 1999 collabora con Eduardo Souto Moura e Herzog & de Meuron. Nel 2000 fonda il proprio studio. Autore premiato, in particolare con il primo premio al concorso internazionale per il Museo di Arte e Archeologia
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di Vale do CĂ´a (2004-2009) progettato con Tiago Pimentel; in seguito ha ricevuto il premio Bauwelt Prize 2013. Menzione d'onore nel concorso internazionale per il Museum of Modern
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Art di Varsavia (2007), Camilo Rebelo è stato recentemente premiato con Baku UIA International Award per la Ktima House in Greece (2017), entrambi progetti realizzati in collaborazione con Susana Martins. Camilo Rebelo ha tenuto lezioni alla Faculdade de Arquitectura di Porto e come professore invitato all'École Polytechnique Fédérale de
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Lausanne insieme a Eduardo Souto de Moura, alla Escuela Técnica Superior de Arquitectura Universidad de Navarra, all'Accademia di architettura di Mendrisio e attualmente al Politecnico di Milano.
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di Beatrice Guidi
FIERA BOLZANO PRESENTA LA TERZA EDIZIONE DEL KLIMAHOUSECAMP MILANO-BOLZANO: UN DOPPIO MODELLO DI CITTÀ SMART?
Da una parte, l’esperienza di Bolzano, capoluogo dell’edilizia sostenibile in Italia. Dall’altra, lo sviluppo internazionale di Milano, mai come in questi mesi simbolo della ripartenza nel settore delle costruzioni. Un confronto inusuale, che mette vicino due modelli diversi, anche per dimensioni urbane, popolazione, metrature e risorse in gioco. Un doppio punto di vista, dalla piccola alla grande scala urbana, per comprendere che la direzione da imboccare è per molti aspetti la stessa. Perché ciò che l’Italia chiede – da Nord a Sud - è resilienza, maggiore comfort per le nuove costruzioni, benessere degli abitanti e, soprattutto, un immenso bisogno di modelli concreti e di tecnologia a costi accessibili per il recupero del patrimonio già costruito.
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REPORTAGESTREAMINGCITY
Si è svolta in settembre nel capoluogo lombardo la terza edizione del KlimahouseCamp, la piattaforma dedicata ai temi dell’ambiente, dell’efficienza energetica, della riqualificazione e della green technology promossa da Fiera Bolzano. Un momento di dibattito informale, nel segno del networking, per riflettere su criticità aperte e opportunità per il futuro. «Dall’Alto Adige alla Lombardia, fino al Sud Italia, l’esperienza di Klimahouse ci ha insegnato negli anni che è possibile affrontare ogni tipo di sfida», ha affermato Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano nei saluti di apertura. «Ogni azione parte dall’osservazione di un contesto. Lo scopo del Camp è proprio questo. Riflettere, per agire. La stessa Fiera in questi mesi sta ripensando al proprio modello: vogliamo puntare sempre di più sull’innovazione e sulla riqualificazione anche dello spazio fisico. Perché le nuove idee germogliano anche in un evento dove tutti gli ospiti e gli espositori sono in grado di vivere bene e di sentirsi partecipi».
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Ciò che farà davvero la differenza, nel futuro delle costruzioni, sarà non solo la capacità di proporre nuovi edifici sostenibili, ma di trovare soluzioni orientate al recupero di ciò che già c’è. In quest’ottica, la riconversione del patrimonio immobiliare esistente diventa un punto focale anche per il Camp di Klimahouse. Sul tema, ampia la carrellata di esperienze, a partire da quelle che coinvolgono fabbricati residenziali. Come quella del Comune di Milano, illustrata dall’Assessore alla Mobilità e Ambiente Marco Granelli, per sostenere con l’erogazione di fondi iniziative di retrofit promosse dai privati. «Il Comune di Milano sta agendo per riqualificare il patrimonio del costruito, tema molto ingente per la nostra città. Proprio per questo, abbiamo bisogno di regole e percorsi che incentivino l'innovazione. Abbiamo messo a punto un progetto pilota in Porta Romana e ri-
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strutturato alcuni condomini con un’operazione di consapevolezza e di facilitazioni verso i cittadini». Afferma Claudio Corrarati, Vicepresidente di Fiera Bolzano: «A Bolzano è stato avviato un progetto virtuoso di edilizia agevolata per edifici pubblici messo a punto dal Comune di Bolzano, Provincia, Agenzia CasaClima e lo studio di ricerca dell'EURAC. Con questo progetto, la Provincia ha rilanciato il settore dell’edilizia anticipando gli sgravi fiscali e mettendo a disposizone 16 milioni di euro per risolvere il problema del pagamento dei lavori dei cittadini. È importante che le amministrazioni pubbliche e gli istituti di credito facciano rete per la messa a punto di progetti sostenibili e smart». CASI DI STUDIO Tra gli altri casi studio presentati durante la conferenza, il progetto europeo Sinfonia illustrato da Eurac, che ha studiato il risanamento degli immobili attraverso l’applicazione di facciate prefabbricate effi-
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cienti. Ma anche le esperienze del progetto MILANO4YOU illustrato dal Professor Niccolò Aste, Professore ordinario del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, e del progetto HEART illustrato dal professor Claudio del Pero, ricercatore del medesimo dipartimento al Politecnico di Milano, incentrate proprio sul recupero urbano a costi sostenibili. Ulrich Santa, Direttore Agenzia CasaClima, ha infine allargato l’esperienza al confronto fra Milano, Bolzano e i progetti sviluppati nel Sud Italia. Per città davvero efficienti, anche la progettazione urbana deve fare un passo in avanti: dagli Smart Materials allo Smart Building, fino alle Smart Cities. Sarà questo il triplice focus della prossima edizione di Klimahouse 2019 con un nuovo congresso che porterà a Bolzano esperti nazionali e internazionali e case history di successo.
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«Si parla spesso di futuro smart dell’edilizia, ma occorre fare oggi un passo in più e dettagliare nella pratica l’immenso significato di questa parola», prosegue Mur. «Uno sviluppo davvero intelligente del comparto deve tenere conto di tutto lo sviluppo della filiera. Dai materiali impiegati allo sviluppo dei progetti, dalla pianificazione urbana alla mobilità». Innovazione come fil rouge di tutto l'evento, anche per il focus dal tema "Innovazione e start up per un abitare di qualità". Un dialogo tra Thomas Mur, Carlo Battisti, Executive Director, International Living Future Institute, Giuseppe Salghetti Drioli del NOI Techpark, Michele Longo, co-founder Powahome, vincitrice Klimahouse Startup Award 2018 e Luca Barbieri, giornalista ed esperto nel campo dell’innovazione. In questa occasione è stato confermato l'impegno di Klimahouse quale piattaforma per l'accelerazione del business per le startup e la terza edizione del Klimahouse Innovation Day.
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LA CASA DEL FUTURO ISPIRATA DALL’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO, SARA UN POLO DI INNOVAZIONE SOSTENIBILE DEDICATO AI GIOVANI La Casa del Futuro – Centro Studi Laudato si’ verra presentato da Stefano Boeri sabato 28 luglio in occasione del Forum delle Comunita Laudato si’, promosso dalla Chiesa di Rieti e Slow Food International, con la presenza del Vescovo di Rieti S.E. Domenico Pompili e di Carlo Petrini, Presidente di Slow Food. Il progetto di Stefano Boeri Architetti prevede il recupero e la rifunzionalizzazione del Complesso Don Minozzi di Amatrice pensato come luogo di rinascita e innovazione che dara spazio ad un ampio programma di attivita dedicate in preva-
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lenza al mondo giovanile e incentrate sulla formazione e sulla ricerca. Uno storico complesso Lo storico complesso progettato da Arnaldo Foschini negli anni ’20 per ospitare gli orfani di guerra, parzialmente distrutto e reso inagibile dal sisma del 2016, e inserito nell’Accordo Programmatico tra Chiesa di Rieti, Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'Italia, Commissario straordinario ricostruzione 2016, Ministero dei Beni e delle Attivita Culturali e del Turismo, Ministero dell’Istruzione, dell’Universita e della Ricerca, Regione Lazio e Comune di Amatrice, che prevede il suo riuso e la riattivazione delle sue funzioni. L’iniziativa rientra nel progetto Casa del Futuro – Laudato si’ che si ispira all’omonima enciclica di Papa Francesco e ne realizza il con-
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cetto cardine di Ecologia Integrale che promuove la realizzazione di luoghi di ospitalita, ricerca, formazione e promozione delle risorse del territorio legate alla sostenibilita e alla produzione agroalimentare. La struttura sara un luogo di accoglienza e formazione aperto alle nuove generazioni, vere protagoniste della ricostruzione che torneranno a vivere e lavorare nella loro terra oggi gravemente compromessa dal terremoto. Vincere il terremoto “E bellissimo che in un luogo colpito da una tragedia come il terremoto si generi nuova conoscenza - commenta Stefano Boeri - ispirata all’idea di un’ecologia integrata, che unisce sostenibilita, biodiversita, forestazione e che potra dare lavoro a molti giovani”. Casa del Futuro si struttura in quattro macro aree funzionali che ospitano rispettivamente: un’area centrale assistenziale, in omaggio alla spiccata vocazione sociale dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, un’area amministrativa e un polo museale, un’area dedicata alla formazione dei giovani e un’area deputata alla ricerca e all’innovazione. Il progetto di Stefano Boeri Architetti e un nuovo complesso ispirato al precedente impianto, di cui riprende l’asse generatore centrale che si allinea alla Torre Civica su Corso Umberto I, e l’assetto generale dei corpi di fabbrica dai quali si origina un sistema di corti
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e porticati. Dello storico impianto verranno recuperate alcune porzioni e la Chiesa di Santa Maria Assunta. Particolare attenzione sara riposta nella progettazione che impieghera avanzate tecnologie antisismiche in considerazione dell’area geografica ad alto rischio come delle prestazioni di tutti i materiali impiegati. La Casa del Futuro sara nuovamente luogo di grande generosita e innovazione, motore di una rinnovata vita sociale cosi come lo fu nel primo Dopoguerra, incubatore di ricerca tecnologica e laboratorio permanente di una nuova sensibilita ambientale che guidera la rinascita di questo territorio. Il Forum delle Comunita Laudato si’ si svolgera il 28 luglio ad Amatrice nel Polo del Gusto, della Tradizione e della Solidarieta progettato da Stefano Boeri Architetti, che a un anno dalla sua inaugurazione ospita un evento dedicato al confronto e a una riflessione sulle tematiche ambientali con un focus sull’uso e sul consumo della plastica. Parteciperanno Mons Domenico Pompili, vescovo di Rieti, e Carlo Petrini(fondatore Slow Food),Stefano Boeri e Corrado Longa per Stefano Boeri Architetti, Roberto Donovaro (Universita Politecnica delle Marche), Silvestro Greco (Universita degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo), Claudia Silvestrini (PolieCo), Serena Carpentieri (Legambiente Onlus), Loris Pietrelli (ENEA), Elisabetta Cremonini (Olitalia).
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TECNOLOGIA CONTEMPORANEA PER PROMUOVERE L’ARCHITETTURA RURALE INTEGRARE MODERNE FINESTRE DA TETTO SU UNA COPERTURA RIVESTITA CON SCANDOLE IN LEGNO, PER CONFERIRE UN'IMMAGINE TRADIZIONALE ALLE FALDE DEL TETTO: FAKRO È PROTAGONISTA DI UN INTERESSANTE PROGETTO MUSEALE L’accentuata pendenza delle falde dei tetti è fra i tratti distintivi dell’architettura dei paesi dell’Europa centrale e settentrionale, come anche delle zone alpine. Non si tratta solo di facilitare il rapido deflusso delle piogge: grazie alla notevole inclinazione delle coperture, il peso della neve che si accumula sulle sue superfici si distribuisce su un’area più ampia e, di conseguenza, le strutture
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portanti risultano meno sollecitate, permettendo lo sviluppo in altezza degli edifici. La forma acuta del tetto consente anche di sfruttare al meglio lo spazio sottostante: nelle abitazioni tradizionali, ad esempio, il sottotetto ospita normalmente le camere da letto che, di notte, si giovano dell’aria piÚ calda che, durante il giorno, tende ad accumularsi nella parte superiore degli edifici. Un caso esemplare è il Museo di Architettura Rurale di Opole (Polonia), un sito espositivo a cielo aperto che, nel corso di quasi 50 anni di attività , ha accumulato una ricca collezione di architetture storiche in legno tipiche della Slesia, visitate ogni anno da decine di migliaia di persone.
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Eretto nel 2007 su progetto dell’arch. Ewa Ogl dzka, l’edificio principale espone reperti della cultura popolare del luogo e, al piano soppalcato, ospita le attività amministrative e i servizi al pubblico. Sobrie ed eleganti, le forme reinterpretano in chiave moderna le caratteristiche morfo-tipologiche e materiche dell’edilizia rurale del luogo, a cominciare dalla grande copertura a doppia falda sulla quale si aprono la maggior parte delle finestre. Si tratta di ben 30 finestre da tetto FAKRO che, oltre a permettere l’illuminazione naturale, la ventilazione degli ambienti e la visione dell’area museale esterna, con la loro combinazione di forme orizzontali e verticali alleggeriscono il disegno della copertura conferendo ritmo e personalità al tetto, componente fondamentale delle architetture di tutto il mondo. Soluzioni evolute per le finestre da tetto L’installazione delle finestre FAKRO è stata effettuata sul manto di copertura, realizzato con lamiere di zinco-titanio aggraffate e ri-
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vestite da scandole di legno di quercia, con l’impiego di scossaline realizzate ad hoc per armonizzare l’immagine architettonica e garantire la perfetta integrazione tecnica delle finestre con l’inusuale manto di rivestimento. Le finestre installate sono in prevalenza del modello a bilico FTP-V, idoneo a tetti con pendenza compresa fra 15° e 90°. L’anta è incernierata a metà dei montanti inclinati, per agevolarne l’apertura tramite la comoda maniglia collocata nella parte inferiore del battente. Quest’ultimo può ruotare di 180°: oltre ai due livelli di microapertura, il sistema di bloccaggio permette di fermare l’anta nella posizione desiderata, facilitando anche le operazioni di pulizia della parte esterna della finestra. Il dispositivo V40 per la ventilazione con anta chiusa, la vetrata termoisolante U3, la vasta gamma di accessori interni ed esterni e la possibilità di installare comandi elettrici completano la dotazione delle
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finestre FTP-V, realizzate con legno di pino di altissima qualità incollato a strati e impregnato sottovuoto, nonché protette da vernice acrilica ecologica trasparente. L’accesso al tetto per le operazioni di manutenzione del manto in scandole avviene attraverso l’unica finestra modello FWP, dotata di anta reversibile con apertura a libro che, al pari del modello a bilico FTP-V, si distingue per gli eccezionali valori in termini di trasmittanza termica. SCHEDA Tipologia Località Produttore finestre Finestre a bilico
Museo Opole, Polonia FAKRO FTP-V, FW
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L'EFFICIENZA È UN GIOCO DI SQUADRA TECNOLOGIE HOVAL AD ALTA EFFICIENZA, GESTITE DA UN SISTEMA DI REGOLAZIONE INTELLIGENTE, PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL'ISTITUTO SALESIANO SAN LORENZO DI NOVARA Nato nel 1893, l’Istituto Salesiano San Lorenzo rappresenta fin dalle origini uno dei punti di riferimento più importanti della comunità novarese. Luogo dedicato all’istruzione e alle attività oratoriali, l’istituto ha assunto nel tempo molteplici funzioni e oggi ospita un liceo, una scuola media, un collegio universitario e una scuola di formazione professionale. Una struttura articolata, dotata di spazi eterogenei dedicati a diverse attività e “popolata” da una grande quantità di persone che deve quindi essere in grado di assicurare il miglior comfort termico
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possibile ad un'utenza diversificata. Da questa esigenza è derivato il complesso progetto di efficientamento energetico che ha interessato l’Istituto in più fasi. Stop ai consumi di acqua calda L’intervento si è reso necessario innanzitutto per ridurre gli elevati consumi energetici determinati dalla produzione di acqua calda sanitaria, affidata a una caldaia a vapore che da 12 anni era a servizio delle cucine, della lavanderia e della palestra. Per raggiungere questo obiettivo la caldaia esistente è stata sostituita con sistemi ad alta efficienza a marchio Hoval: due caldaie murali TopGas® Classic e due scaldacqua con scambiatore di calore Combival.
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Le nuove caldaie installate sfruttano la tecnologia a condensazione a gas, che non solo consente di garantire un elevato comfort termico ma anche di diminuire sensibilmente i consumi e i costi energetici, oltre alle emissioni inquinanti. Molto compatta e in grado di inserirsi perfettamente in ogni spazio, anche ristretto, la caldaia TopGas® si è dimostrata da subito la scelta ideale per soddisfare l'esigenza principale della committenza. Il risparmio è stato così elevato da lasciare inizialmente incredulo l’istituto che, per assicurarsi del corretto funzionamento del nuovo impianto, ne ha richiesto un monitoraggio settimanale, affidato al meccanismo di regolazione Hoval TopTronic®E. I dati hanno effettivamente evidenziato e confermato un’eccezionale riduzione dei consumi: da 5000 a 18 m3 di gas. Ora l’istituto consuma più nella residenza estiva di Malesco, in Val Vigezzo, che nell’intero comprensorio di Novara. A garantire l’elevato comfort hanno contribuito anche i due preparatori di acs Combival, dotati di scambiatore di calore per ri-
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scaldare insieme alle due caldaie murali TopGas®. L’efficace isolamento termico di questa versatile gamma di bollitori, che possono essere combinati con pompe di calore, caldaie a olio/gas e a biomassa e in teleriscaldamento (in opzione anche la resistenza elettrica può essere usata come fonte di riscaldamento supplementare), permette di ridurre le perdite di calore, con ulteriori vantaggi in termini di risparmio energetico e quindi economico. Ora, anche nei periodi di maggiore necessità è possibile soddisfare le richieste della struttura con un solo bollitore, utilizzando i due Combival a settimane alterne, con un solo grado giornaliero di dispersione. Intervento sulla centrale termica Il passo successivo è stato la riqualificazione della centrale termica.
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In primis è stato necessario intervenire sull’involucro edilizio e successivamente sull’impianto esistente, installato nel 1988 e costituito da due caldaie a tubi di fumo tradizionali per un totale di 3600 kW. I due impianti sono stati sostituiti con una caldaia a condensazione ad alta efficienza Hoval Ultragas® 1000, mantenendo in back-up uno dei vecchi generatori. Molto flessibile perché combinabile con tutti i tipi di generatori di calore e con i sistemi a energia solare, Hoval Ultragas® assicura un ottimo rendimento termico e la riduzione del consumo di gas. Nello specifico, il riscaldamento costante è stato garantito da un impianto ad anello, caratterizzato da un grosso volume d’acqua che, facendo da volano, funge da sorgente di calore in fase invernale e da sistema di smaltimento di calore in fase estiva. Questa tipologia di impianto, dove l’anello d’acqua trasferisce
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il calore alle zone che devono essere riscaldate, consente una regolazione individuale della temperatura in ogni stagione. A tutto vantaggio dell’efficienza energetica, come hanno confermato anche i numeri: si è passati dai 152.000 m3 di gas della stagione 2016/2017 ai 105.760 m3 della stagione 2017/2018, con un risparmio piÚ evidente nella stagione estiva per la produzione di acqua calda sanitaria. Anche nella riqualificazione della centrale termica non sono state rilevate dispersioni.
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Predittività e gestione intelligente Il risparmio energetico ottenuto è stato così elevato da sorprendere sia la committenza – Don Giorgio Degiorgi e Matteo Buscaglia, rispettivamente direttore e coordinatore delle attività amministrative dell’Istituto Salesiano – sia lo studio termotecnico Monsù di Novara. A dissolvere ogni dubbio sui risultati raggiunti è stato però il sistema di regolazione intelligente Hoval TopTronic®E che opera in totale autonomia, regolando automaticamente il funzionamento dell'impianto, e quindi la produzione di calore e il consumo di energia, in base alle reali necessità e all'andamento delle condizioni meteorologiche esterne. Collegato a Internet, TopTronic® E fornisce dati analitici sull’andamento e l'efficienza dell'impianto, con informazioni sui con-
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sumi e i relativi costi. L'utente può gestire il riscaldamento anche da remoto, attraverso il proprio smartphone in modalità touch, per adattarlo alle esigenze quotidiane o settimanali. I risultati sono stati evidenti fin dall'inizio: mentre prima la committenza aveva continui problemi con la regolazione della caldaia a vapore che spesso andava in blocco, ora, grazie al sistema predittivo di Hoval, tutti gli addetti ai lavori possono intervenire tempestivamente anche da remoto per capire se qualcosa non funziona ed eventualmente prevedere l’errore o il sovraccarico. TopTronic® E, infatti, è anche in grado di riconoscere in automatico quando è necessario un intervento di assistenza tecnica e di avvisare contemporaneamente, sulla centralina e sullo smartphone, l’utente e l'assistenza: è quindi molto prezioso per riconoscere in tempo utile eventuali guasti e programmare gli interventi in modo più funzionale.
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Termoregolazione dinamica Con questo innovativo sistema, l’istituto è passato dalla termoregolazione statica a quella dinamica, caratterizzata da un approccio predittivo che porta a consumare solo quanto è necessario, evitando inutili sprechi, costi superflui e riducendo le emissioni di CO2. Il principio della predittività quindi porta ancora più vantaggi se esteso anche alla manutenzione perché, sulla base dei dati raccolti, monitorati e analizzati, l'intera filiera produttore/installatore/utilizzatore finale riesce invece ad avere un maggior controllo dell'impianto in tempo reale, in modo facile e intuitivo. Un aspetto, quest’ultimo, che ha pienamente soddisfatto la committenza e tutti gli addetti ai lavori – oltre allo studio termotecnico Monsù anche l’impresa di installazione Moro & Ciprian e l’Assistenza Breviglieri – rafforzando la già stretta collaborazione che fin dall’inizio si è creata tra le persone coinvolte nel progetto. L’istituto è felice di essersi affidato a installatori competenti e di-
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sponibili, che sono intervenuti velocemente per soddisfare le esigenze della scuola – collaudando la caldaia a inizio dell’anno scolastico e senza lasciare l’istituto nemmeno una notte senza acqua calda. L'Istituto si è distinto anche per un atto di grande umanità, prestando aiuto a un rifugiato politico: un gesto in linea con i principi di amore, solidarietà e altruismo dell’insegnamento di San Giovanni Bosco. L’efficienza energetica ottenuta grazie alle nuove tecnologie installate ha talmente soddisfatto la committenza da indurla a proseguire su questo percorso green. Il prossimo passo è infatti rappresentato dalla sostituzione della centrale termica della chiesa (inaugurata nel 1897) con un innovativo impianto a pannelli radianti. Un intervento non nuovo per Hoval, già impegnata nell’innovativa riqualificazione della centrale termica del Duomo di Montichiari, in provincia di Brescia.
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In sintesi Committenza: Istituto Salesiano San Lorenzo Luogo: Novara Oggetto: Riqualificazione energetica Progetto: Studio Termotecnico Monsù, Novara Installazione impianto: Moro & Ciprian snc Assistenza: Breviglieri sas di Alessandro Breviglieri & C. Tecnologie installate: 2 caldaie murali TopGas® classic; 2 scaldacqua con scambiatore di calore Combival; 1 caldaia a condensazione ad alta efficienza Hoval Ultragas® 1000; sistema di regolazione TopTronic®E.
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CASO APPLICATIVO ® CON MICROTOPPING BY IDEAL WORK DAI VECCHI SILOS DI UN’ANTICA DISTILLERIA DI MALTO, NASCE UN APPARTAMENTO MODERNO: UN’ESPLORAZIONE CROMATICA SULLE SFUMATURE DEL GRIGIO Si trova in Belgio, vicino ad Anversa, incantevole città nelle Fiandre ed è un’opera di recupero industriale che lascia senza parole: da quattro vecchi silos in un'ex distilleria di malto recuperati da Axel Vervoordt Real Estate, è stato ricavato un appartamento di lusso, accogliente e moderno. Il progetto d’interior porta dal firma dell’architetto Arjaan De Feyter che ha completato la ristrutturazione dell’abitazione appartenente a una coppia con figli adulti; l'appartamento di 200 mq, situato al terzo piano è disposto su quattro dei tubi di cemento in cui si immagazzinava il cereale. Collegato attraverso brevi corridoi, uno dei quattro tubi è stato convertito in un parallelepipedo a sezione quadrata per creare uno spazio con pareti dritte all'interno dell'appartamento. De Feyter ha voluto conservare il layout circolare della struttura creata
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dai tubi, inserendo solo due pareti dritte per creare quello che lui chiama una “pausa visiva”. Quando gli ospiti entrano nell'appartamento attraversano il primo silo, dove attraverso le pareti inserite, lo spazio è stato suddiviso in corridoio, studio e bagno. Il corridoio conduce al salone circolare situato nel secondo silo, dove le tende di lino che circondano il centro dello spazio ammortizzano i rumori, creando anche un ambiente di maggior privacy. Il silo a sezione quadrata ospita una cucina aperta e una sala da pranzo che si affaccia sul canale che scorre in prossimità. L’uso dei materiali e delle cromie scelte è sapiente e gioca un ruolo primario nel creare un’atmosfera calda e naturale.
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I piani cucina realizzati su misura sono realizzati in lastre di marmo travertino color titanio, mentre gli armadi sono realizzati in legno, nel color cenere argentato, rifiniti con inchiostro ferrogallico e lucidati manualmente per mantenere il loro colore naturale. Il terzo ed ultimo silo circolare che conduce dalla sala da pranzo è stato destinato all’area notte che comprende una camera da letto e un bagno, che sono divisi dalla seconda parete divisoria diritta.Sul lato della camera da letto, il muro si raddoppia come una serie di armadi componibili con porte sempre del medesimo color cenere argentato che introducono nella sala da pranzo. In linea con la tavolozza monocromatica dell'appartamento, le pareti in cemento dei silos sono lasciate a vista, finite con una tecnica di pittura minerale, mentre per i pavimenti è stato applicato ovunque Microtopping, il rivestimento polimerico cementizio di Ideal Work: inserendosi con armonia e con un effetto di continuità nel contesto richiama l’effetto delle pareti e dona un tocco di raffinatezza agli ambienti, ampliando la percezione visiva degli spazi.
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Ogni dettaglio è stato studiato per creare uno spazio accogliente e naturale: dall’uso legno non trattato, ai particolari in ottone, all’effetto al grezzo delle pareti. In particolare, l’arredamento in legno di quercia nero è stato progettato da De Feyter in collaborazione con il designer Tim Vranken. "Quell’atmosfera che desideravamo, l’abbiamo ottenuta - ha dichiarato l’architetto Arjaan De Feyter. La gamma di colori scelta ci ha permesso di dar forma a spazi tranquilli, sofisticati e riservati”. Il recupero dell’appartamento rientra in un progetto più ampio di riqualificazione di un intero complesso che si trova in un grande parco verde, lungo una delle principali vie d’acqua di Anversa, l’Albert Canal, collegato al porto. Il progetto – voluto fortemente da Axel Vervoordt che all’interno ha anche la propria galleria - è nato con l’intento di ricavarne una cittadella per la cultura, il lavoro, l’impresa, coniugando natura, sviluppo e qualità di vita.
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LE PERFORMANCE DEL CEMENTO
BOLOGNA, PISTA D’ATTERRAGGIO PRONTA IN SOLE 36 ORE GRAZIE ALLA RICERCA ITALCEMENTI SUI MATERIALI HIGH-PERFORMANCE
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È anche grazie al lavoro di ricerca e innovazione di Italcementi, se l’aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna è stato riaperto al traffico aereo in pochi giorni. Il calcestruzzo utilizzato per i lavori di ripristino, ha permesso infatti il passaggio degli aerei dopo sole 36 ore dal getto, caratteristica che lo colloca tra le applicazioni a più alte prestazioni ad oggi presenti sul mercato delle costruzioni. Il prodotto è stato sviluppato per essere messo in opera tramite scarico diretto dalla betoniera e successivamente steso secondo le stringenti specifiche richieste dal gestore aeroportuale. Il materiale high-performance è stato fornito da Calcestruzzi Spa, la società di Gruppo Italcementi attiva nel settore del calcestruzzo e delle soluzioni per il settore delle costruzioni.
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Un’azienda leader sia nei prodotti tradizionali, sia in quelli innovativi che portano sul mercato i risultati della ricerca Italcementi. Grazie a questo lavoro, Calcestruzzi è stata certificata dall’ENAC (Ente Nazionale per l’ Aviazione Civile), come fornitore riconosciuto per tutti gli aeroporti civili su tutto il territorio nazionale. La particolare miscela, impiegata per la prima volta in Italia, è
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parte di una più ampia famiglia di prodotti ad alte prestazioni, in grado di ridurre drasticamente i tempi di chiusura di scali aeroportuali, permettendo al committente di decidere quale performance adottare per poter ristabilire la piena operatività: sono infatti state sviluppate soluzioni in grado di garantire l’operatività in 4, 12 o 36 ore. Italcementi ha cominciato nel 2010 ha studiare questi materiali con un pool dedicato di ricercatori e più di 3.000 ore di ricerca nei laboratori della sede di Bergamo, per lo sviluppo di soluzioni a base di cementi speciali che permettono di ottenere prestazioni non raggiungibili con i calcestruzzi tradizionali.
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LATERLITE PER LA COPERTURA DI UN CAPANNONE DEL GRUPPO ZOPPAS INDUSTRIES LECA CLS 1600: COPERTURA A TUTTA RESISTENZA Coniugare elevate prestazioni strutturali e leggerezza: un obiettivo certo difficile ma non impossibile da raggiungere, soprattutto se si adottano soluzioni, progettuali e costruttive, adeguate e innovative. Lo dimostra l’intervento di ristrutturazione che ha interessato la copertura di un fabbricato dell'insediamento industriale di Zoppas Industries a San Giacomo di Veglia, nel comune di Vittorio Veneto (TV). L’idea progettuale prevedeva di installare sulla copertura nuovi macchinari tecnici molto pesanti, e per procedere alla loro posa era necessario disporre di una superficie piana e resistente a protezione dei pannelli di isolamento termico della copertura. L’utilizzo “pesante” della superficie ha visto la necessità di indivi-
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duare una soluzione “leggera” in modo da non appesantire ulteriormente il carico sulle strutture. A questa esigenza strutturale ha risposto il Calcestruzzo Leca CLS 1600, prodotto premiscelato ad alta resistenza della gamma di calcestruzzi leggeri strutturali Leca di Laterlite. Leca Cls 1600 è un prodotto pratico, leggero e di facile impiego per ogni applicazione: pur essendo leggero, infatti, ha resistenze superiori ai calcestruzzi tradizionali confezionati manualmente in cantiere; inoltre, si posa come un calcestruzzo ordinario e non richiede attenzioni o accorgimenti particolari se non quelli imposti dalla buona regola d’arte. La soletta, gettata in continuo nel suo spessore previa interposizione di rete elettrosaldata e completate con finitura di spolvero
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al quarzo, è stata pensata e realizzata come un pavimento industriale ma, grazie all’impiego del Calcestruzzo Leca Cls 1600, molto meno pesante (un notevole alleggerimento rispetto a una soluzione convenzionale). La soletta realizzata, con resistenza meccanica pari a Rck 35 N/mm2, ha uno spessore medio di 10-12 cm. La copertura per il fabbricato Zoppas ha evidenziato non solo la leggerezza e l'affidabilità strutturale, ma anche un altro dei vantaggi principali del calcestruzzo leggero Leca CLS 1600 così come di tutti i prodotti a base di argilla espansa Leca prodotti da Laterlite: la praticità di impiego. La scelta di utilizzare un prodotto premiscelato in sacco, infatti, ha permesso di risolvere il problema dell’accesso al piano di posa. Il getto è stato eseguito sulla copertura di circa 500 m2 di superficie con lo spessore medio di 10-12 cm. Fornire il can-
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tiere per tale quantità e a quell’altezza avrebbe comportato l’impiego di macchinari e attrezzature onerosi; la praticità del prodotto in sacco, invece, ha permesso sia di eseguire l’intervento utilizzando una normale pompa per sottofondi posizionata direttamente in copertura che di rifornirlo poco alla volta, evitando così la formazione di sovraccarichi pericolosi per la struttura e di ingombrare inutilmente l’area di lavoro. Leca CLS 1600 è confezionato in pratici e maneggevoli sacchi, che facilitano le operazioni di movimentazione e di stoccaggio anche nei cantieri meno agevoli. Nel caso in esame ha garantito una notevole velocità operativa: il lavoro è stato portato a termine in un paio di giorni. Parte della comprovata e affermata gamma di calcestruzzi strutturali leggeri Leca, il Calcestruzzo Leca CLS 1600 è un prodotto premiscelato in sacco di facile impiego, ideale per la realizzazione di getti strutturali o elementi prefabbricati e dovunque in cantiere sia richiesto un calcestruzzo strutturale ad elevata resi-
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stenza. Con un peso in opera di soli 1.600 kg/mÂł, Leca CLS 1600 risulta notevolmente piĂš leggero rispetto a un calcestruzzo tradizionale; al tempo stesso, il prodotto offre prestazioni paragonabili ai normali calcestruzzi confezionati in cantiere, presentando una resistenza meccanica caratteristica a compressione di 35 MPa. Come tutti i calcestruzzi strutturali leggeri Laterlite a base di argilla
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espansa Leca, anche il calcestruzzo Leca CLS 1600 è in linea con le Normative Tecniche per le Costruzioni (e più recenti successive modifiche) in più il prodotto è certificato nelle prestazioni. L’intervento eseguito sulla copertura industriale con Leca CLS 1600 ha dimostrato come affrontare il tema progettuale dei carichi concentrati gravosi con una soluzione tecnica, efficace, affidabile e pratica da realizzare.
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ELEGANZA E PRATICITÀ IN RIVA AL MARE
PERGOLE MODERNE CON TECNOLOGIE ESCLUSIVE PER CREARE SPAZI A METÀ FRA INDOOR E OUTDOOR Continuità con le strutture pre esistenti e dialogo con l’interno, con un tocco di modernità e stile. Questo è il risultato di un intervento di rinnovamento e riorganizzazione degli spazi esterni del Regina Elena, moderno hotel a Santa Margherita Ligure, che ha
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installato tre pergole bioclimatiche Opera di Pratic, azienda leader in Italia per la progettazione e produzione di pergole, tende da sole, strutture outdoor e terrazze. Lo spazio esterno dell’hotel, non concepito inizialmente per essere fruibile nelle ore più calde, diventa così un’accogliente estensione ideale della veranda esistente. La struttura di Opera, rigorosa e razionale, si integra perfettamente con queste forme e di fatto le prolunga verso la costa. L'Hotel Regina Elena, infatti, è situato sul bel lungomare che conduce a Portofino, con un'incantevole vista panoramica. La flessibilità di Pratic ha consentito di installare tre elementi di altezze diverse, per una superfice totale di 46 metri quadrati. Una scelta che si rivela vincente, perché l’intera realizzazione appare in sintonia con l'impostazione architettonica dell'edificio esistente e lascia che lo sguardo scorra da un ambiente all’altro in un rimando con la veranda, creando continuità. I profili autoportanti delle pergole, sono prospetticamente allineati con
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quelli della veranda, per lasciare intatta la suggestiva vista mare, anche dall’interno. Il nuovo spazio è parte di un progetto di restauro dell’intera area esterna, curato dall’architetto Barbara Rossi dello Studio ProjectAB di Roma. Circa 300 metri quadrati, che sono stati ripensati per offrire agli ospiti un luogo esclusivo con la creazione di nuove superfici verdi, spazi di relax e ambienti dedicati alla ristorazione, in cui godere della brezza marina.
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Le aiuole sono diventate più numerose e ricche di vegetazione, il pavimento in pietra naturale a spacco trasmette viva la sensazione del territorio circostante, le pergole Opera garantiscono il riparo necessario e la corretta ventilazione. Le tre strutture, in un’elegante colorazione bianco RAL9010, permettono di interpretare l’esterno e di viverlo, così come l’interno, ospitando zona colazione e bar, spazi funzionali e confortevoli, per godere appieno della vicinanza con il mare e della
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vista incredibile. Grazie alle speciali lame frangisole in alluminio, che possono ruotare di 140 gradi, si può modulare l’intensità della luce e ottenere il naturale ricircolo dell’aria, evitando il caldo che può diventare poco sopportabile nelle ore centrali della giornata. Gli hotel dedicano solitamente molte risorse e ampi spazi alla colazione. Questo rinnovamento dell’area esterna è stato progettato anche per aderire alle attese dei clienti, che scelgono di soggiornare allo storico hotel Regina Elena.
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Tuttavia, il risultato è andato oltre le aspettative: gli ospiti gradiscono usufruire delle sedute al riparo delle pergole durante tutto il giorno, anche per consumare un pasto veloce all’ora di pranzo. Di sera inoltre, possono godere di uno spazio più glamour, grazie alle luci a led integrate, che all’imbrunire rendono l’atmosfera ancora più suggestiva e sofisticata. Il progetto illuminotecnico avrebbe previsto l’inserimento di elementi d’illuminazione supplementari per aumentare la fruibilità dello spazio, ma la messa in opera delle pergole, ha mostrato invece quanto la luce diffusa dei faretti Spot Light integrati nelle lame di Opera sia sufficiente per rischiarare lo spazio sottostante. E quanto possa diventare incantevole.
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UNA SCINTILLA D’AVVIO
PARTE IL NUOVO COMPLESSO DI UFFICI NELL’AREA DI MILANO SANTA GIULIA È stata posatanell’inizio di ottobre 2018 la prima pietra del cantiere di Spark One, il complesso ad uso ufficio promosso dalla Joint Venture tra Risanamento e Lendlease (Intown) e realizzato dalla societa di progettazione integrata Progetto CMR, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell’As-
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sessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran. Il complesso sorgera nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria e metropolitana di Milano Rogoredo, assumendo quindi una valenza fortemente simbolica di nuovo portale d’ingresso alla citta di Milano. La scelta del nome non e casuale, poiche Spark sara la “scintilla” dell’avvio dello sviluppo dei Lotti Sud dell’area. L’impostazione progettuale di Spark One e frutto di un lavoro integrato tra urbanistica, analisi dei flussi, disegno degli spazi esterni e architettura, mirando a ridefinire una nuova identita dell’area stessa ispirata ai concetti di comunita, sostenibilita, efficienza e partecipazione. Nuovi modi di vivere gli spazi La volonta di dar vita a nuovi modi di vivere gli spazi, aprendoli alla comunita e trasformandoli quindi in nuovi luoghi di socialita
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e di incontri, e tra i principi ispiratori del progetto. Proprio a tal fine, il progetto prevede un edificio per uffici di otto piani fuori terra con un piano terra aperto e accessibile dall’esterno che ospitera attivita di tipo commerciale, creando quindi un nuovo luogo di aggregazione ed un nuovo polo attrattivo per l’intera area. Questo ambiente si pone in osmotica connessione con le zone esterne, anch’esse disegnate per stimolare la socializzazione e il ritrovo: grande attenzione e difatti dedicata alle aree verdi, ai collegamenti pedonali e veicolari, realizzando un nuovo senso di vivibilita attraverso la costruzione di spazi accoglienti e stimolanti. Il carattere dinamico e vivace del contesto esterno anima anche l’edificio stesso, un oggetto scultoreo ma mai statico, in dialogo aperto con il tessuto circostante. La facciata e infatti caratterizzata da una particolare trama di elementi verticali in grado di offrire una protezione solare, che sottolineano l’orizzontalita del complesso e determinano al tempo stesso giochi di luce e riflessi sem-
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pre diversi durante l’arco della giornata. Sui lati nord e sud dell’edificio si affacciano degli spazi aperti, totalmente accessibili ed utilizzabili, di dimensioni tra loro diverse, contribuendo quindi al senso di “movimento” e di dinamicita del complesso. Efficienza, funzionalita e massima flessibilita degli spazi per uffici si evidenziano alternando aree condivise aperte e informali a spazi piu tradizionali e chiusi per i momenti in cui sono necessari tranquillita e privacy, venendo quindi incontro alle svariate esigenze del lavoro di oggi. Le particolari scelte architettoniche del progetto, interamente sviluppato in BIM (Building Information Modeling – una metodologia che permette di visualizzare e gestire tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita dell’edificio, dal progetto alla costruzione, fino alla sua demolizione e dismissione) rispondono non soltanto a criteri puramente estetici, ma anche all’obiettivo di creare un edificio altamente efficiente e sostenibile, pensato per l’ottenimento della certificazione LEED CS v4 Platinum, ovvero un chiaro livello di prestazione energetica
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ambientale di eccellenza ai massimi livelli di mercato. Il complesso di Spark One a Milano Santa Giulia sara anche tra i primissimi esempi in Italia di progetti architettura disegnati e misurati secondo le linee guida della certificazione WELL. Si tratta di un protocollo di recente introduzione che valuta esclusivamente l’edificio nella sua capacita di fornire spazi che favoriscano lo stato di benessere e salute di chi lavora al suo interno (ad esempio, scale come strumenti di esercizio fisico pensato secondo i criteri di biofilia, spazi per la meditazione, informazioni sulla relazione salute-nutrizionemovimento). Nello specifico, il sistema WELL, ideato e promosso dall’istituto americano International WELL Building InstituteTM (IWBI), valuta il benessere dell’individuo in modo olistico e si articola intorno a sette punti focali che determinano il grado di vivibilita degli ambienti di lavoro: aria, acqua, alimentazione, illuminazione, movimento fisico, nutrizione, comfort (inteso come comfort termico, acustico, ergonomico e olfattivo) e benessere mentale. “È un grande onore poter essere presenti a questo momento cosi importante per la citta di Milano” – dichiara l’Ing. Marco Ferrario, Presidente di Progetto CMR. “Siamo contenti di poter dare il nostro contributo al processo di rigenerazione urbana che sta coinvolgendo l’intera area di Milano Rogoredo, una rinascita all’insegna della sostenibilita e dell’innovazione, il cui centro nevralgico e la comunita”.
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Progetto CMR Progetto CMR e una societa specializzata nella progettazione integrata, nata nel 1994 con l'obiettivo di realizzare un'architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile applicando un metodo che parte dall'analisi delle esigenze del cliente. La sede centrale e a Milano, ha uffici in diverse citta nel mondo: Roma, Atene, Bahrain, Pechino, Ho Chi Minh, Istanbul, Jakarta, Mosca, Praga, Singapore, Tianjin ed e partner di EAN - European Architect Network. La societa e strutturata in tre macro aree: architettura, ingegneria, design, che operano in modo integrato per offrire soluzioni personalizzate, innovative e sostenibili. Dal 2010 Progetto CMR e tra le prime 100 societa di architettura al mondo segnalati da BD World Architecture Top 100. “Less ego more eco”, meno interessi personali e piu obiettivi collettivi, e la filosofia progettuale della societa che da anche il titolo ad una pubblicazione dedicata alla sostenibilita, firmata dall’arch. Massimo Roj (Editrice Compositori, 2012). Tra i progetti recenti in Italia: la nuova sede di GENERALI nella seconda torre del complesso City Life a Milano, ING Italia, i nuovi uffici Adidas, le nuove sedi di HP a Milano e Roma, del Gruppo Unipol a Milano, uno spazio multi-funzione per Ferrari. Tra quelli esteri sono diversi gli sviluppi a scala urbana, attualmente in cantiere: i masterplan China-EU Future City a Shenzhen (4.622.000 mq) e Xiantao Big Data Valley a Chongqing (un IT park di 700.000 m2 di ultima generazione), il villaggio eco-sostenibile
a Manjiangwan, disegnato se-
guendo i canoni di Slow City.
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UN NUOVO POLO CULTURALE E TECNOLOGICO
NOI TECHPARK: A BOLZANO, LA NUOVA CASA SOSTENIBILE DELL’INNOVAZIONE ITALIANA Da area industriale a enorme quartiere dell’innovazione: NOI Techpark è il nuovo polo culturale e tecnologico di Bolzano che ospita aziende, start up, centri di ricerca e università. Curato dallo
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studio Claudio Lucchin & Architetti Associati e da Chapman Taylor Italia, recupera uno storico complesso industriale potenziandolo, anche grazie alle soluzioni d’involucro Schßco, con prestazioni green tali da raggiungere la certificazione LEED v4 for Neighborhood Development Plan Gold.
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Nature Of Innovation: è questo il significato dell’acronimo NOI Techpark. Un’opera di rigenerazione urbana che già nel nome, con quel “noi” in maiuscolo, rivela la sua natura inclusiva, destinata a trasformare un’area dismessa in centro di innovazione, spazio di aggregazione e piattaforma di raccordo e interscambio tra Italia e Nord Europa. Il nuovo parco tecnologico, punto di incontro tra ricerca, cultura ed imprenditoria, sorge a Bolzano nell’ex sede dello stabilimento metallurgico Alumix, proprietà della Montecatini, luogo in cui negli anni Trenta e Quaranta si produceva circa i due terzi di tutto l’alluminio italiano. Esempio di architettura razionalista voluto da Mussolini all’interno del piano di italianizzazione del Sud Tirolo, il complesso è stato riconvertito dallo studio Claudio Lucchin & Architetti Associati, in partnership
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con la divisione italiana di Chapman Taylor, per essere restituito alla città come opera pubblica. NOI Techpark, infatti, è molto più che un centro di studio dedito all’innovazione: è anche un polo culturale e di aggregazione integrato nel tessuto urbano e sociale della provincia che lo ospita. Nel quartiere di oltre 12 ettari, i bassi fabbricati perimetrali accuratamente restaurati fanno da corollario alle principali costruzioni che caratterizzano il parco tecnologico. Attraversando il portale originario si incontra lo storico Edificio BZ1, che a partire dal 1937 ospitava il primo dei grandi trasformatori dell’Alumix. Ristrutturato conservando la caratteristica facciata anni Trenta in stile Bauhaus, l’immobile, posto sotto tutela architettonica insieme al suo gemello, l’Edificio BZ2 che si erge distaccato sulla destra, è oggi destinato ad ospitare uffici, laboratori e spazi di ritrovo. Al suo fianco sorge l’iconico Black Monolith, la nuova costruzione dal rigore razionalista simbolo della forza innovatrice dell’intero parco. Ad introdurre l’edificio, s’innalza con i suoi 30 m di al-
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tezza la torre piezometrica (serbatoio idrico a torre) risalente al 1934, trasformata in opera d’arte contemporanea dall’artista polacco Mariusz Waras. Un’importante area verde di circa 9.000 m2 ospita infine zone relax e spazi per manifestazioni e spettacoli, mentre parcheggi e ambienti tecnici sono confinati nei piani interrati. Black Monolith, dove passato e futuro si incontrano Realizzato come un parallelepipedo nero che svetta verso l’alto, il Black Monolith è un edificio lineare, puro, essenziale e pulito. Richiamo diretto all’enigmatico totem del film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, emerge obliquamente dal suolo come simbolo dell’instabile conoscenza umana e metafora dell’uomo
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che si alza in posizione eretta nel cammino dell’evoluzione. La facciata si distingue per il caratteristico rivestimento nero realizzato con 5.000 m2 di schiuma di alluminio, un materiale ultra tecnologico e leggerissimo – coperto fino a qualche anno fa da brevetto militare – scelto per la sua resistenza e come omaggio al passato industriale del luogo. Sottili tagli vetrati perfettamente giustapposti scalfiscono la solidità compatta della pelle metallica, consentendo all’edificio di aprirsi alla luce esclusivamente attraverso le corti interne, caratterizzate da un involucro architettonico completamente vetrato. L’impalpabile tessuto trasparente è stato realizzato con le facciate strutturali Schüco FW 50 SI SG (Super Insulation Structural Glazing), che permettono di nascondere all’esterno il profilo in alluminio dando la percezione di un unico elemento complanare vetrato. Abbinate agli apribili a sporgere Schüco AWS 114 SI SG, le cui ante con telaio a scomparsa si mimetizzano alla perfezione nella struttura portante, le facciate hanno
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garantito valori di trasmittanza termica pari a Uf 0.91 W/m²K, contribuendo a far raggiungere all’immobile prestazioni energetiche tali da essere considerato un edificio a energia quasi zero. Il monolito è sospeso su pilastri rivestiti in metallo specchiante, al di sotto dei quali una cavea gradonata, che asseconda l’inclinazione del volume sovrastante, dà accesso al centro congressi ipogeo, mentre una corte d’ingresso al piano e un giardino d’inverno sopraelevato alleggeriscono ulteriormente la massa unitaria. Gli interni, disegnati totalmente su misura, configurano ambienti di lavoro flessibili, sale riunioni e uffici dirigenziali. Certificazioni da primato NOI Techpark è il primo progetto in Europa e secondo nel mondo ad ottenere la certificazione Gold del protocollo LEED v4 ND Plan (for Neighborhood Development Plan), sviluppato dal Green Building Council. Il protocollo non considera soltanto i singoli edifici, bensì l’intero quartiere, e valuta i progetti per la loro sostenibilità partendo dai materiali di costruzione fino alla qualità della vita nell’area. Anche per i fruitori del parco, coinvolti costantemente nel processo di pianificazione, è infatti percepibile l’elevata sostenibilità della progettazione. Tutti gli edifici sono collegati tra loro da percorsi pedonali, e l’area verrà presto animata non solo da numerosi negozi, ma anche da una ricca offerta gastronomica, sportiva e culturale. La prestigiosa certificazione LEED, oltre a conferire ulteriore qua-
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lità al complesso, è un coronamento che si integra perfettamente con la filosofia delle aziende e delle istituzioni che qui trovano sede e che contribuisce a rendere la zona ulteriormente attrattiva per nuove giovani realtà. Scheda Progetto Realizzazione: NOI Techpark Anno: 2018 Volume: 201.480 m3 Committente: Business Location Südtirol - BLS SPA Progetto architettonico: Claudio Lucchin & Architetti Associati Chapman Taylor Italia Direzione lavori: Claudio Lucchin Sistemi per l’involucro trasparente: Schüco Italia Facciate: Schüco FW 50 SI SG Apribili: Schüco AWS 114 SI SG Sviluppo e installazione Base S.p.a. Bassano Serramenti e Metall Ritten
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ALTISSIME LUCI
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SIGNIFY "INVISIBLY" ILLUMINA LA TORRE DEL CHINA WORLD TRADE CENTER Signify (Euronext: LIGHT), leader mondiale nel settore dell'illuminazione, ha annunciato di aver installato la sua illuminazione architetturale sulla facciata di uno degli edifici più alti di Pechino, la Torre B del China World Trade Center (CWTC). Utilizzando l'illuminazione architetturale LED Philips per uno dei punti di riferimento della città, si vuole dimostrare la crescente tendenza in Cina di rendere le città sempre più attraenti e vivibili grazie alle più recenti tecnologie di illuminazione connessa. La CWTC Tower B è un nuovo centro per il commercio e il turismo nel Central Business District di Pechino. L'edificio di 300 metri di altezza è l'ultima costruzione del CWTC, un campus a uso multiplo e sede di alcune delle aziende più importanti in Cina. La forma dell'edificio è stata ispirata dalla geometria presente in
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natura e al tradizionale Feng Shui. L'esterno è rivestito da un'elegante facciata di vetro con alette verticali autoportanti e una facciata inclinata che riflette lo skyline di Pechino. Il design della Torre aiuta ad affrontare anche i problemi climatici. Per ridurre il consumo di energia, la cortina di vetro esterna è inclinata, riducendo così l'abbagliamento e il calore solare nei caldi mesi estivi. Le luci "invisibili" con un design unico La parte superiore dell'edificio è illuminata da 88 set di proiettori Philips Color Kinetics ColorReach LED. Per accentuare l'architettura delle pareti della Torre, Signify ha fornito un totale di 400.000 punti luce LED bianchi.
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Invece le luci Philips Color Kinetics eW Flex Micro sono state incorporate nelle cavità della facciata, rendendole "invisibili". Il team di Signify ha collaborato sin dall’inizio con l'architetto che ha progettato all’interno della struttura le cavità per l'illuminazione. I nodi di installazione sono eccezionalmente ben progettati e gli angoli di illuminazione e le posizioni di installazione si adattano perfettamente alla struttura della facciata, evitando che la luce rifletta all'interno degli uffici durante la notte. L’installazione è stata eseguita dalla Beijing Fortune Lighting System Engineering Co. Ltd, membro del programma Signify Value Added Partner. La Torre diventa un gigantesco schermo Le luci sono controllate digitalmente da Philips Color Kinetics Video System Manager Controller. Ciò consente al contenuto di un video di essere trasmesso in streaming e ridimensionato attraverso l'intera facciata dell'edificio tramite il controllo di
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migliaia di luci a LED. Queste grafiche motion LED convertono la torre in una gigantesca tela o schermo. Award winning design Il lighting designer del progetto CWTC Tower B di Pechino è il rinomato Kaoru Mende, Lighting Planners Associates che ha portato la sua esperienza in oltre 700 progetti in tutto il mondo. L’uso che fa della luce mette in evidenza la struttura unica dell'edificio e la stratificazione simile al bambù. Il design innovativo ha vinto il China Lighting Award 2018 per Outdoor / Singular Engineering Design. Quest’ultimo progetto di illuminazione sottolinea come Signify stia usando un'illuminazione LED connessa e innovativa per rendere le città più vivibili. Signify è diventata la nuova ragione sociale di Philips Lighting dal 16 maggio 2018. Il nome legale di Signify sarà adottato in Cina all'inizio del 2019.
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Signify Signify (Euronext: LIGHT) è leader mondiale nell'illuminazione per professionisti e consumatori. I nostri prodotti Philips, i sistemi e servizi di illuminazione connessa Interact, in grado di ricevere e comunicare dati, offrono soluzioni di valore per trasformare case, edifici e spazi urbani, offrono soluzioni di valore che permettono di trasformare case, edifici e spazi urbani. Con vendite pari a 7,0 miliardi di euro nel 2017, circa 30.000 dipendenti e una presenza in oltre 70 Paesi, esploriamo lo straordinario potenziale della luce per vite più luminose e un mondo migliore. Signify è stata nominata azienda leader di settore, secondo l’indice di sostenibilità Dow Jones, per due anni consecutivi. Per saperne di più su Signify: Newsroom, Twitter o LinkedIn. Gli investitori possono trovare informazioni sulla pagina Investor Relations.
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SISTEMI DI CONTROLLO ACCESSI VEICOLARE ROAD BLOCKER HIGH SECURITY HÖRMANN: LA SICUREZZA RAGGIUNGE IL VERTICE DELLA PERFORMANCE Gruppo che ha fatto della sicurezza uno degli asset fondamentali per divenire leader mondiale nelle chiusure, Hörmann entra oggi, per logica evoluzione, nel settore del controllo veicolare degli accessi. Fiore all’occhiello della proposta dell’azienda per questo mercato, è la High Security Line, speciale linea di soluzioni per il controllo veicolare degli accessi ad aree di massima sicurezza e che presenta, accanto a dissuasori, barriere a movimento verticale e tyre killer, anche road blocker dalle prestazioni superiori. I road blocker Hörmann sono progettati per aree sensibili quali edifici governativi, aeroporti, piazze o location in cui
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avranno luogo importanti manifestazioni, e sono indicati in prossimità di entrate e uscite ampie fino a 6 m. Progettati nei centri ricerca e sviluppo Hörmann in cui team di qualificati ingegneri operano quotidianamente per individuare le soluzioni più sicure e performanti, questi road bocker sono prodotti in stabilimenti altamente specializzati e proposti nelle varianti 500 e 1000, in base all’altezza del brandeggio. In versione SF, il road blocker 500 Hörmann può essere montato anche su pavimentazione finita in quanto non richiede lavori di scavo. Dotate di una robustezza da primato, queste soluzioni possono essere utilizzate nei contesti più sensibili in quanto sono
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in grado di resistere ad energie d’urto estremamente elevate: fino a 80 km/h per un autocarro da 7,5 tonnellate di peso. Come i dissuasori e le barriere a movimento verticale della High security Line, i road blocker HÜrmann sono certificati mediante crash test eseguiti da istituti di verifica accreditati per il conferimento dell’omologazione ufficiale e riconosciuti a livello mondiale.
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LEGGEREZZA E CREATIVITÀ
IL PANNELLO MURALE ROCKFON® ECLIPSE™,UNA NUOVA SOLUZIONE DI ACUSTICA VERTICALE, A PARETE, LEGGERA E INFINITAMENTE CREATIVA La gamma Rockfon Eclipse® si amplia per offrire nuove soluzioni creative per il benessere acustico. I pannelli murali Rockfon® Eclipse™ rappresentano un nuovo modo di utilizzare le pareti per migliorare l’acustica di un ambiente o di un edificio. É un sistema acustico molto flessibile in grado di offrire infinite possibilità di progettazione degli spazi fino a sviluppare nuove interpretazioni di design per l’acustica verticale e a parete. Realizzazione con i pannelli murali Rockfon® Eclipse™, Paesi Bassi, Centro di cura e casa di riposo De Schuylenburgh Azora (immagini © Rockfon)
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Il comfort sonoro, la creatività estetica e la facilità di installazione sono le caratteristiche principali dei pannelli murali Rockfon Eclipse. Con la sua superficie liscia, matt, extrabianca e con bordo A minimalista e proprietà antistatiche, è un sistema acustico a muro, senza cornice, perfetto per una varietà di applicazioni: nuove costruzioni e progetti di ristrutturazione, con particolare attenzione alle soluzioni open office o con sviluppo verticale. Questo sistema acustico è inoltre ideale in stanze e in edifici dove l'installazione di un controsoffitto tradizionale non è tecnicamente possibile (ad es. dove il principio della massa termica è integrato nella progettazione dell'edificio).
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I pannelli murali Rockfon Eclipse possono essere installati in una vasta gamma di forme (quadrato, rettangolo, cerchio, triangolo, esagono, ovoidale e forma libera), colori e distanze dalla parete, creando profondità diverse. I due kit di fissaggio Rockfon rendono semplice e veloce l’installazione dei pannelli su vari tipi di supporto (cemento, legno, acciaio), offrendo una soluzione diretta, che permette di montare il pannello a una distanza di 15 mm dalla parete, e una sfalsata, a una distanza di 65 mm, per creare effetti di profondità e disposizioni estetiche più elaborate. Il comfort acustico dei pannelli murali Rockfon è eccellente
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per l’elevato assorbimento, i minori livelli di pressione sonora nella stanza e la riduzione del tempo di riverbero. Inoltre la superficie liscia, opaca e super bianca fornisce un’elevata riflessione e diffusione della luce dalla superficie e permettono alla luce naturale di penetrare fino all’11% in più all’interno dell’edificio. Rockfon Eclipse permette all’interno della gamma prodotti Rockfon di migliorare l’acustica in ambienti esistenti e conferire un design elegante e personalizzato a qualsiasi ambiente.
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A proposito di Rockfon® Rockfon è il più importante fornitore di pannelli e controsoffitti acustici in lana di roccia. Questo materiale naturale e rinnovabile contribuisce ad assorbire i rumori e a ridurre la trasmissione dei suoni. Rockfon offre soluzioni di design ad alte prestazioni, progettate per trasformare gli spazi di vita in ambienti sicuri dove è piacevole vivere.Rockfon è una divisione del Gruppo ROCKWOOL®, il primo produttore mondiale di soluzioni isolanti in lana di roccia con oltre 80 anni di esperienza ed oltre 11.000 dipendenti in tutto il mondo.La vasta gamma di soluzioni Rockfon include controsoffitti acustici modulari, monolitici e soluzioni estetiche quali isole, baffles e pannelli murali. I prodotti Rockfon permettono di dar spazio alla creatività, offrendo un'ampia scelta di superfici, formati, bordi e finiture di ogni
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tipo e colore. Le prestazioni Rockfon includono elevati livelli di assorbimento e isolamento acustico, protezione antincendio, resistenza agli urti e alla flessione, riflessione della luce e isolamento termico. Infine, l'impegno per l'ambiente è parte integrante della cultura Rockfon e si traduce in un processo produttivo rispettoso dell'ambiente.
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ANTISFONDAMENTO POCO INVASIVO IN UN ISTITUTO DI RHO
PER RENDERE L’INTERVENTO EFFICACE E POCO INVASIVO SONO STATI UTILIZZATI I PRODOTTI DI ULTIMA GENERAZIONE DELL’AZIENDA LOMBARDA RUREGOLD, LEADER MONDIALE NEL SETTORE DEL RINFORZO STRUTTURALE
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Grazie ai lavori di antisfondellamento su solai in laterocemento e acciaio, effettuati e finanziati dal Comune di Rho, i giovani studenti di un istituto secondario possono consumare i pasti in sicurezza nella propria mensa. Il rinforzo della struttura rientra nell’ampio progetto voluto dal Comune e durato due anni per rendere gli istituti scolastici conformi alle normative in vigore. I progettisti, dopo aver svolto una serie di attività tecniche e scientifiche finalizzate a conseguire l’obiettivo previsto nell’estate del 2017, hanno portato a termine i lavori nell’arco di un mese.
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Lo studio della struttura ha permesso di verificare le dimensioni degli elementi strutturali e determinare le armature necessarie da installare. Per evitare il rischio di sfondellamento dei solai è stato necessario un intervento a basso apporto di peso e resistenza al fuoco, che ha visto l’utilizzo dei prodotti di ultima generazione targati RureGold®: Stucanet e Plasterwall. I pannelli Stucanet, costituiti da una rete metallica elettrosaldata con intessuto un foglio di cartone, assicurano l’aderenza della malta in fase plastica e l’aggrappo alla rete metallica in fase indurita. Per garantire l’affidabilità del rinforzo è stato scelto Plasterwall, una malta ad alta durabilità a base di legante idraulico certificato REI per l’esecuzione dello strato di intonaco nel sistema X Plaster W-System.
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LA SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE DA TEAMSYSTEM CONSTRUCTION SOLUZIONI INNOVATIVE PER IL MONITORAGGIO DELLE INFRASTRUTTURE Il tema del monitoraggio sta assumendo sempre più un valore strategico nel settore delle infrastrutture; più in particolare, il tema del controllo costante, puntuale e caratterizzato dal necessario grado di precisione coinvolge tutto l'ambiente costruito. Non solo per la necessità di verificarne lo stato di salute, ma anche per programmare e dare continuità a tutti gli interventi manutentivi che, nell'arco del ciclo di vita di un manufatto, si rendono via via necessari per preservarne integrità e funzionalità. Una dimensione, quest'ultima, che appartiene a pieno titolo alla metodologia BIM e ai suoi strumenti Ne è pienamente consapevole TeamSystem Construction che, con soluzioni come STR Vision, sposa l'approccio che caratterizza il BIM.
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Derivato dalla consolidata esperienza dello storico marchio STR, TeamSystem Construction è il nuovo brand di TeamSystem nel campo dei software gestionali per l’edilizia. Il Building Information Modeling si basa su processi digitali di gestione delle informazioni legate all'intero ciclo di vita dell’opera. È finalizzato alla creazione di modelli tridimensionali contenenti tutti i dati necessari a conoscere nel dettaglio le caratteristiche dei manufatti e utili alla loro gestione successiva, grazie all'eliminazione di tutte le asimmetrie in-
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formative che potrebbero comprometterne la gestione e conservazione. Il monitoraggio e il costante aggiornamento delle informazioni relative all'opera, al suo stato di conservazione e alle eventuali vulnerabilità passibili di manifestarsi nel tempo rappresentano elementi cardine di questo approccio, in grado di integrare e aggiornare costantemente le informazioni del modello BIM e fornire cosÏ la base per gli interventi manutentivi, sia ordinari che straordinari, necessari a conservarla in perfetta efficienza. Ed è proprio su questo fronte che oggi le potenzialità dei software TeamSystem Construction trovano un prezioso alleato nelle avanzate tecniche di rilievo ed elaborazione dati messe a disposizione dallo sviluppo tecnologico.
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Un esempio concreto Un esempio concreto di applicazione delle nuove tecnologie al monitoraggio delle infrastrutturearriva da Primis Group, dinamica azienda specializzata in servizi industriali via drone che oggi propone una soluzione "as-a-service" chiavi in mano per il controllo e la diagnostica aerea di grandi infrastrutture, impianti, cave, strutture industriali e cantieri in genere, con gestione dei dati end-to-end, dall'acquisizione degli stessi grazie a piloti qualificati, fino all'elaborazione del team di specialisti in remoto e relativa restituzione attraverso una piattaforma cloud proprietaria per la gestione partecipativa di nuvole di punti 3D. "L’approccio 'drone as-a-service' alla base della nostra soluzione", sottolinea Pietro Gorgazzini, fondatore di Primis Group, "permette ai gestori di infrastrutture, patri-
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moni immobiliari e alle imprese di costruzione di fruire delle più avanzate tecnologie di rilievo ed elaborazione dati senza necessità di creare strutture ad hoc all'interno delle proprie aziende. La disponibilità di una piattaforma cloud partecipativa come la nostra, dove tutte le figure tecniche coinvolte possono consultare le informazioni acquisite, integrarle con altri dati provenienti da diverse fonti e applicazioni e utilizzarle all'interno di modelli BIM sia in fase di esecuzione che di gestione e manutenzione dell'opera, rappresentano un’opportunità senza precedenti e un salto di qualità verso un'edilizia sempre più declinata in ottica 4.0". Cuore tecnologico della soluzione "drone as-a-service" è Primis Live, piattaforma cloud proprietaria che consente la visualizzazione di nuvole di punti georiferite e metricamente
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corrette con precisione centimetrica via browser, su tutti i dispositivi fissi e mobili, abbattendo costi, tempi ed errori sistematici delle attività topografiche anche attraverso strumenti self-service che consentono di misurare altezze, aree, angoli, sezioni di controllo e tracciare polilinee esportabili con un click in dxf, Bim-ready e compatibili con tutti i principali software di progettazione. La natura "partecipativa" del software facilita gli scambi di informazioni, documenti e annotazioni tra il personale on-field, il team in ufficio e consulenti e fornitori terzi. Dispositivi IoT posizionati in sito, macchinari connessi e, in generale, qualsiasi device in grado di collezionare dati sul campo può essere connesso a Primis Live per fruire in modo semplice e contestualizzato dei dati stessi all’interno della riproduzione 3D in nuvola del mondo reale.
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Primis Live è perfettamente compatibile con tutti i più diffusi software di progettazione, e soprattutto con le soluzioni BIM di gestione dei dati di computo, preventivazione e programmazione di STR VisionCPM. "La valenza di queste soluzioni e, più in generale, del loro approccio partecipativo, condiviso e multidisciplinare che si inserisce con perfetta coerenza nella filosofia BIM è duplice", conferma Cristiano Zanetti, Vertical Business Director di TeamSystem. "Da un lato, su un piano più strettamente operativo, l'affinamento delle tecnologie di rilievo ed elaborazione dati supportate da drone consentono di integrare e aggiornare costantemente le informazioni relative all'opera contenute nel modello BIM, rafforzandone in questo modo la funzione di supporto decisionale alle azioni di gestione e manutenzione del-
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l'opera. Dall'altro, tutto ciò si inserisce a pieno titolo in quel processo di digitalizzazione del settore delle costruzioni che oggi rappresenta uno dei principali - se non il principale - driver del comparto, e di cui TeamSystem Construction è uno dei principali artefici e interpreti". TeamSystem TeamSystem è un gruppo italiano che offre soluzioni e servizi di ultima generazione per la digitalizzazione di imprese e professionisti. L’azienda – fondata a Pesaro nel 1979 – nel 2017 ha fatto registrare un fatturato pari a circa 316 milioni di euro. Il Gruppo può contare su una rete di oltre 650 strutture tra software partner e sedi dirette al servizio di oltre 250.000 clienti su tutto il territorio nazionale.
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UNA PARTNERSHIP DI SUCCESSO ERCO INAUGURA UNA NUOVA COLLABORAZIONE CON AIRLUX TECHNIK AG La costante ricerca nell’ambito delle moderne tecniche di produzione ha permesso a Erco di distinguersi nella realizzazione di serramenti in grado di soddisfare le richieste del mercato in termini di estetica, isolamento e sicurezza.
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Accanto alle collezioni a catalogo, sempre di elevata qualita e finiture, con caratteristiche estetiche differenti per soddisfare le diverse esigenze costruttive di progettisti e clienti, l’azienda presenta da quest’anno una linea di serramenti che ha come protagonista assoluto il vetro. Al fine di ampliare la propria offerta con prodotti all’avanguardia, Erco ha infatti avviato un’importante partnership con il marchio Air-Lux Technik AG diventando distributore esclusivo per l’Italia. air-lux® e una collezione “tutto vetro” a filo pavimento e a filo soffitto composta da scorrevoli di grandi dimensioni, pivot e scorrevoli verticali, caratterizzata da un particolare sistema di tenuta ad aria brevettato che garantisce valori fisicotecnici eccellenti. Air-Lux Technik AG e inoltre specializzata nella produzione di sistemi apribili fino a 7 metri di altezza, di vetrate fino a 25 metri quadrati di superficie a scomparsa verticale e facciate continue, proponendo soluzioni flessibili e personalizzate, che si tratti di case private, di complessi residenziali o grattacieli.
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La partnership con Air-Lux Technik AG arricchisce cosi la gia ampia gamma di prodotti a marchio Erco e permette all’azienda di proporsi sul mercato con un’offerta completa dedicata al mondo dell’architettura.
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EMERGENZA VENETO: IDEAL WORK IN PRIMA LINEA EROGATI 15.000 EURO IN AIUTO DELLE POPOLAZIONI VENETE COLPITE DAL MALTEMPO: L’AZIENDA TREVIGIANA HA PRONTAMENTE RISPOSTO ALL’APPELLO DEL GOVERNATORE ZAIA. UN PICCOLO GESTO, CHE L’IMPRESA, COLPITA DA UN ANALOGO EVENTO CATASTROFICO NEL 2009, SI AUGURA POSSA ESSERE SEGUITO DA MOLTE ALTRE AZIENDE DEL TERRITORIO Negli ultimi giorni il maltempo ha messo il Veneto in ginocchio, come non mai: oltre agli ingenti danni nell’area bellunese, molte sono state le zone della regione colpite da intense piogge e fortissimi venti che hanno causato sradicamento di alberi, allagamenti e frane, con località interamente isolate.
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I danni alla sede Ideal Work nel 2009.
Al fine di fronteggiare le devastazioni del maltempo e sostenere le popolazioni colpite, la Regione, oltre a richiedere i sostegni pubblici nazionali, ha fatto appello alla solidarietà degli italiani e dei veneti. Un appello che l’azienda Ideal Work, realtà trevigiana radicata e da sempre vicina al proprio territorio ha accolto a piene mani, con una donazione di 15.000 euro. Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, ha infatti istituito un conto corrente speciale per l’aiuto alle popolazioni colpite, augurandosi la diffusione più ampia possibile dell’operazione e di trovare riscontro nella grande generosità della gente. “Da parte mia – dichiara il Governatore – un solo impegno e una sola garanzia: ogni centesimo che verrà versato andrà destinato solo ed esclusivamente per aiutare le persone in difficoltà”.
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La sede di Ideal Work oggi.
“Ci ha molto colpito questa frase del nostro Governatore” - dichiara Luca Seminati, Direttore Generale di Ideal Work. “Inoltre - continua Seminati – vedendo in TV i volti straziati delle persone alluvionate, ci siamo riconosciuti nella loro sofferenza e non abbiamo potuto fare a meno di agire. Solo chi ha vissuto un dramma come quello che si è verificato in questi giorni nella nostra Regione e lo ha superato positivamente può capire cosa significa trovarsi all’improvviso senza nulla e con la paura di non farcela”. In Ideal Work nessuno ha dimenticato il terribile evento meteorologico del 2009. “Anche noi siamo stati vittime 9 anni fa di una devastazione do-
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vuta al maltempo, quando un Tornado ha distrutto la nostra sede aziendale” - aggiunge Maurizio Pontello, Presidente Responsabile Tecnico dell’azienda veneta. “In pochi minuti ci siamo trovati con il tetto del nostro capannone scoperchiato, i vetri frantumati e la nostra attività completamente bloccata”. La solidarietà ricevuta dall’azienda è rimasta nella memoria di tutti, fondatori e collaboratori. “I dipendenti hanno addirittura dormito in azienda per vigilare sulla merce - riporta Luca Seminati - senza contare l’aiuto dei nostri clienti, italiani ed esteri che si sono offerti di venire a darci una mano”. La speranza che ad esprimere solidarietà siano in molte realtà venete e non solo, è tanta. “Il nostro è solo un piccolo gesto- conclude Seminati – ma speriamo sia seguito da molte altre aziende del territorio”.
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IL MANIFESTO DEL COLORE DI SIGMA COATINGS “Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore.” (Alessandro D’Avenia) • L’essere umano e il suo benessere devono tornare al centro del progetto* • Il colore è un linguaggio emotivo. Sa raccontare il vissuto, le esperienze, le passioni, i sentimenti e le emozioni delle persone, che vivono e trasformano lo spazio fisico in “casa”. “Casa è dove amiamo, luogo che possono lasciare le nostre gambe, ma non i nostri cuori” O.W. Holmes • Il colore, in quanto codice espressivo del sistema emozionale umano, è uno degli strumenti più efficaci per il raggiungimento di quegli standard di comfort ambientale e psicofisico, che rendono lo ‘spazio confinato’ abitabile. • La necessità di colore è universale e la capacità di soddisfare questo bisogno in modo etico, strutturato e consapevole vuol essere il fine ultimo di chi, come noi, su questi temi, garantisce risposte cromatiche ottimali e tecnologicamente tra le più avanzate.
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• Il colore deve essere protagonista fin dalle prime fasi della progettazione e usato in modo consapevole per le sue caratteristiche prestazionali, funzionali ed espressive, attraverso la sperimentazione materica e cromatica, utilizzando nuove metodologie di approccio e di esperienza emozionale. • Forma, luce e colore sono una triade inscindibile, in quanto senza luce non ci sono né forma né colore, con luce e senza forma su cui rifrangersi non c’è colore. • Questi principi sono alla base della nuova strategia del colore di Sigma Coatings: un laboratorio di analisi, ricerca, progettazione e sperimentazione sul colore, un brand generatore di alta tecnologia colorata, che si traduce nelle soluzioni più innovative e capaci di rispondere in modo ottimale a tutte le richieste e necessità di mercato.
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*Consiglio Nazionale degli Architetti di Roma 2018 Voice of Colour: la nuova strategia del colore firmata Sigma Coatings Sigma Coatings - brand di PPG Univer Spa che rappresenta una delle realtà italiane più all’avanguardia nell’ambito delle pitture per edilizia con una distintiva specializzazione nel mondo del colore – lancia Voice of Colour, la nuova strategia del colore. E lo fa con una dichiarazione d’intenti semplice ma chiara: un manifesto. Il marchio da sempre si avvale dell’esperienza e della competenza di migliaia di ricercatori, tecnici di applicazione ed esperti in colorimetria che lavorano nei laboratori di ricerca del gruppo PPG dislocati in tutto il mondo. Fare parte di un Gruppo dal così alto potere innovativo ha sempre assicurato la massima qualità nell’intero processo di produzione, garantendo al contempo eccezionali performance nelle fasi di applicazione. Con Voice of Colour, Sigma Coatings ribadisce la sua posizione leader nel mercato di riferimento, raccontando il colore non soltanto da un punto di vista di innovazione tecnologica, ma anche come vera e propria esperienza cromatica in grado di coinvolgere il si-
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stema delle emozioni e la soggettività. Voice of Colour: istruzioni per un uso del colore funzionale, sostenibile e abitabile Il colore ricopre un ruolo fondamentale sia nella vita individuale sia nella vita sociale. Toni e sfumature raccontano storie, luoghi, stili di vita, personalità e stati d’animo, rappresentando un vero e proprio codice di comunicazione carico di significati e simbologie che trascendono i soli aspetti decorativi. È da questa consapevolezza che nasce Voice of Colour: un incubatore di contenuti in grado di proporre un nuovo approccio all’uso del colore, arricchendo quest’ultimo di possibilità interpretative e conoscitive, per un suo utilizzo più appropriato. Il colore è un elemento che si costruisce con l’idea di progetto, collocandosi in maniera trasversale tra umanità e architettura. Il suo
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utilizzo è funzionale al progetto stesso, dialogando in maniera coerente con il luogo e il tempo in cui si inserisce. L’uso del colore deve anche essere sostenibile, una condizione che è perseguibile attraverso la scelta di prodotti che contribuiscono alla salubrità degli ambienti; infine un corretto utilizzo del colore deve soddisfare un ultimo criterio: l’abitabilità degli spazi, ovvero fungere da elemento che rende una stanza, un ufficio o una hall tutti ambienti favorevoli al benessere psico-fisico delle persone. Questi sono i tre elementi chiave grazie ai quali il colore assume il corretto ruolo all’interno del progetto, contribuendo così a riportare l’essere umano al centro dello spazio costruito. Voice of Colour si presenta, quindi, come un osservatorio in grado di monitorare, analizzare e soddisfare - con le tecnologie più avanzate che contraddistinguono il brand Sigma Coatings - i progressivi sviluppi stilistici in tutti gli ambiti dell’architettura, dall’interior design al lifestyle, creando ispirazione e identità in ogni progetto. È in questo contesto che si inserisce la scelta del colore dell’anno 2019, ad opera del team globale di esperti del colore PPG. All’interno degli strumenti sviluppati spicca Quiet Clearing, una tonalità classica e rilassante di verde intenso, che invita a riconnettersi con la natura e a trovarvi rifugio. Ricco, lussuoso, armonico, Quiet Clea-
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ring apre le porte al potere rigenerante degli spazi aperti, con sfumature profonde che aiutano a ritrovare il benessere interiore. Un accento di colore versatile e adatto a personalizzare ogni ambiente, da quelli tradizionali fino ai più contemporanei. Un’indagine sugli stili emotivi dell’abitare: i colori degli interni italiani Qual è il rapporto degli italiani con il colore? Che tipo di legame si instaura tra quest’ultimo e gli ambienti domestici? Quali significati psicologici ed emozionali emergono dal suo utilizzo in casa? Sigma Coatings - attraverso una ricerca quali-quantitativa (etnografica e CAWI) dal carattere multidisciplinare (psicologico, sociologico e antropologico) - ha indagato i vissuti soggettivi legati al mondo cromatico ‘domestico’ degli italiani. I risultati emersi evidenziano l’esistenza di un vasto ‘mercato psicologico’ del colore,
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dinamico ed in evoluzione, in cerca di soluzioni tecnologiche e risposte cromatiche innovative (85% del campione intervistato), da realizzare attraverso una consulenza ‘emotiva’ che possa andare oltre le proposte commerciali tradizionali. Ed è proprio in questo contesto che Voice of Colour e Sigma Coatings si inseriscono, dando l’opportunità a progettisti e consumatori di interpretare il colore non solo dal punto di vista tecnico ma anche in termini sensoriali, culturali, relazionali e identitari. La tavolozza cromatica degli italiani Il colore nella cultura italiana è un mondo ricchissimo in termini di varietà di colori utilizzati negli spazi domestici. Sono 300 le combinazioni di colori per pareti e ambienti della casa citati spontaneamente dagli italiani nel descrivere il proprio spazio abitativo. Il colore in casa è riconosciuto dagli italiani come efficace codice espressivo per comunicare sé stessi, cioè la propria identità sociale, la personalità e le proprie emozioni. Emerge, oltre all’elevata sensibilità cromatica, una notevole ‘competenza’ conoscitiva ed introspettiva: sono infatti 120 le emozioni e sensazioni (spontanee) che gli italiani dichiarano di percepire e ‘vivere’, trasmesse dai colori presenti in casa.
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Per il 75% degli italiani il colore in casa è l’elemento importante per stare bene e non sorprende, di conseguenza, che quasi tutti gli italiani (97%) abbiano un colore preferito e che lo associno (96%) a precise emozioni. Il bianco è la tinta vincente in ‘assoluto’ (24%), seguita dal blu (10%), dal giallo (10%), dal rosso (9%), dall’azzurro (8%), dal verde (8%), dall’arancione (6%), dal beige (4%), grigio e rosa (al 2%), lilla, viola, celeste, giallo chiaro e giallo oro e altri colori. Le funzioni prevalenti attribuite ai colori nel quotidiano risultano essere: sicurezza, familiarità, corrispondenza con il proprio sé, sperimentazione, creatività. Nel processo di scelta del colore per gli interni della casa prevale la dinamica di condivisione con il partner (21%) e la famiglia (18%) seguito da scelte più autonome (16%). Invece, la consulenza di ‘esperti’ di pittura ed architetti risulta ancora marginale.
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I risultati analitici della ricerca consentono di intraprendere un dettagliato percorso “esplorativo” delle associazioni spontanee tra cromatismi e mood emozionali: lo stesso colore assume un ventaglio di significati emotivi particolari quando viene utilizzato in singoli ambienti della casa. Per esempio, il giallo inteso come colore preferito dell’ambiente domestico evoca allegria, calore, serenità. Nello specifico, come colore delle pareti nelle diverse stanze della casa è associato a: semplicità in cucina; relax in soggiorno e in salotto; tranquillità in studio. Il Voice of Colour Council: le varie facce del colore Un team di esperti che, attraverso la propria professionalità e competenza, alimenta la discussione intorno al colore, arricchendola di idee e contenuti utili a migliorarne l’utilizzo all’interno di progetti di varia natura. Il Voice of Colour Council è per i progettisti (architetti, interior designer, geometri) un vero e proprio punto di riferimento perché permette loro
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di accedere a prodotti editoriali esclusivi, ricerche sugli stili di vita e ai trend più attuali, elementi fondamentali che costituiscono un punto di forza distintivo nel loro lavoro quotidiano. Arch. Ferruccio Laviani Architetto e interior designer da quasi 30 anni è a capo della direzione creativa di Kartell. Il colore è l’elemento centrale di tutti i suoi lavori. Il suo percorso professionale è costellato di importanti collaborazioni con grandi nomi, sia in ambito aziendale sia di committenza, realizzando progetti che lo hanno portato ad affermarsi come una delle voci più autorevoli e rilevanti nell’interior design italiano e internazionale. Per il Voice of Colour Laviani è responsabile dei contenuti che raccontano gli aspetti più emozionali e di tendenza relativi all’utilizzo del colore.
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Arch. Gianni Cagnazzo All’attività di libero professionista, iniziata alla fine degli anni ’70 con progettazione di spazi pubblici e residenze private, affianca un’opera formativa e di ricerca a livello internazionale nell’ambito dell’architettura bioecologica e della qualità dell’ambiente interno. Membro dell’Accademia Internazionale del Colore, tiene corsi di architettura bioecologica, progettazione del colore, umanizzazione dello spazio costruito. Patrizia Martello, Docente di sociologia della comunicazione in NABA Patrizia si occupa da vent’anni di ricerca sulle tendenze espressive e di mercato, di cambiamento socio-culturale, di culture di consumo e d'impresa, di comunicazione, di retail e di stili di vita emergenti. Ha sviluppato specifiche competenze nell’ambito della ricerca e analisi dei trend espressivi nei consumi basate su approcci e metodi di derivazione etnografica, come il trendwatching e l’etnografia digitale.
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PPG: proteggiamo il mondo In PPG (NYSE; PPG) lavoriamo ogni giorno per sviluppare e proporre pitture, rivestimenti e materiali a cui i nostri clienti si affidano da più di 130 anni. Con dedizione e creatività aiutiamo i nostri clienti ad affrontare le sfide più grandi, collaborando con loro a stretto contatto per intraprendere un cammino proficuo. PPG ha sede a Pittsburgh ed è presente in 70 Paesi, conseguendo nel 2017 un risultato di vendite nette pari a $14,8 miliardi. I nostri clienti operano nel mondo delle costruzioni, dei prodotti di consumo, dell’industria, nel settore dei trasporti e dei servizi post-vendita. Per maggiori informazioni www.ppg.com. We protect and beautify the world è un marchio e il logo PPG è un marchio registrato di PPG Industries Ohio, Inc.
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UN SEMINARIO A ROMA LE SOLUZIONI PERIMETRALI DI SICUREZZA BETAFENCE AL CENTRO DEL CONVEGNO PROMOSSO DA CIAS SUL TEMA : DIFESA DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE” Con una grande partecipazione, si è svolto il 16 ottobre a Roma, il seminario tecnico organizzato da CIAS, con la collaborazione di
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altre aziende attive nel settore della sicurezza, sul tema della difesa delle infrastrutture critiche da eventuali attacchi alle reti informatiche. Il Meeting è stato pensato per progettisti, operatori, tecnici e informatici interessati ad approfondire le proprie competenze in materia di sicurezza nei diversi ambiti. Durante il seminario, che
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ha previsto anche momenti di simulazione di hackeraggio, sono stati trattati gli argomenti relativi alla sicurezza delle reti LAN e delle reti WiFi e dell'accesso a Internet; protagoniste di un ulteriore approfondimento sono state le soluzioni IP specifiche per le Infrastrutture Critiche secondo la direttiva 114/2008CE e la normativa EN50151 e CEI 73-3. Il tema della sicurezza della rete informatica è oggi estremamente importante per ogni realtà che abbia dei dati da proteggere. Quindi migliorare e rendere il più efficace possibile la difesa dei luoghi sensibili, impedendo accessi indesiderati è divenuto prioritario Andrea Sisti (Segment Sales Manager) e Claudio Santoni (Funzionario Tecnico Commerciale), per Betafence hanno partecipato al convegno proprio illustrando le proprie soluzioni perimetrali di sicurezza delle infrastrutture critiche. Betafence opera in modo altamente qualificato nel settore security,
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fornendo molteplici soluzioni, secondo il diverso livello di sicurezza richiesto: pannelli di recinzione, barriere, cancelli tra loro e, se necessario, integrati con sistemi di rilevamento e controllo accessi.
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CRESCE L’IMPORTANZA DELLE LOCAZIONI IMMOBILIARI IL CONVEGNO SIDIEF-BANCA D’ITALIA SULLE NUOVE TIPOLOGIE DI OFFERTA PER LA CRESCENTE DOMANDA IN AFFITTO La locazione residenziale diventa sempre più importante nella realtà delle città italiane e dei comportamenti delle famiglie e degli operatori economici. C’è una domanda residenziale aggregata di giovani, studenti e lavoratori immigrati che oscilla tra 2,4 milioni e 2,8 milioni di persone, e di questi si stima la metà sia in grado di pagare un canone di circa 500 euro al mese. Il mercato della locazione è di circa 670mila case l’anno, a cui se ne aggiungono altre 730mila usate per la locazione breve (da un giorno a un anno). Si tratta di oltre il doppio delle compravendite. Questi sono alcuni dei dati emersi oggi a Roma nel corso del convegno "Una casa da vivere - Offerte inno-
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di Pietro Ferrari NUMERISTREAMINGCITY
vative per nuovi modi di abitare" organizzato da Sidief e Banca d'Italia. “L’affitto era considerato un investimento ‘residuale’ fino a pochi anni fa - ha commentato Mario Breglia, Presidente di Sidief - mentre oggi, anche per il forte incremento della ‘locazione breve’, aumenta la redditività degli immobili e ha creato un nuovo mercato. Le famiglie sono i maggiori proprietari di alloggi per oltre l’84 per cento in Europa e il 92 per cento in Italia. Questo ha determinato l’assenza di una offerta in locazione strutturata per categorie sociali più deboli o per chi, come gli immigrati, ha difficoltà ad accedere al mercato dei privati. Solo di recente sono nate iniziative per realizzare residenze specializzate per studenti o per giovani laureati.
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Un fenomeno del tutto nuovo, esploso nell’ultimo triennio - ha concluso Breglia - è quello della locazione breve per usi turistici o lavorativi. A fine 2018 si stima che almeno un milione di alloggi, raddoppiati in due anni, siano affittati per periodi durante l’anno, con una media di 4,5 mesi a livello nazionale ma di oltre 9 nelle città turistiche. Questo ovviamente riduce il mercato della locazione tradizionale e della compravendita, acuendo le difficoltà delle categorie più deboli”. “La gestione degli immobili ad uso residenziale - ha sottolineato Fabrizio di Lazzaro, Professore Ordinario di Economia Aziendale Luiss Guido Carli - richiede un’attività di trasformazione e riqualificazione dell’esistente per adattarlo alle mutate richieste del mercato. Tuttavia, questa attività di gestione, prettamente di natura industriale, non può essere utilmente esercitata nella forma giuridica più confacente, quale quella delle società commerciali, a motivo dei vincoli fiscali e giuridici che ne caratterizzano l’operatività. In particolare, l’impossibilità di dedurre le quote di ammortamento degli immobili residenziali locati sfavorisce gli investimenti necessari alla riconversione e riqualificazione del patrimonio esistente. La gestione dei patrimoni residenziali, conseguentemente, rimane appannaggio di veicoli di natura finanziaria fiscalmente più efficienti, come Siiq, Sicav, Sgr, ecc., che per vocazione, però, non
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sono focalizzati sul processo industriale. Per rilanciare l’investimento nel comparto immobiliare residenziale, è auspicabile, quindi, che tutti gli immobili siano considerati, anche fiscalmente, a carattere strumentale, prevedendo, quindi, che partecipino al reddito imponibile in base ai costi e ricavi effettivi. Occorre eliminare la distinzione fiscale tra immobili strumentali e non strumentali, favorendo i processi di gestione immobiliare
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di tipo industriale su larga scala: questo incentiverebbe anche le aggregazioni o l’incremento della dimensione degli operatori economici”. “La locazione residenziale - ha spiegato Carola Giuseppetti, Consigliere e Direttore Generale di Sidief - puo rappresentare una importante asset class, in grado di catalizzare e attrarre l’attenzione degli investitori istituzionali, che guardano ora con interesse questo comparto. Il nostro Paese, tuttavia, sconta diversi problemi, tra cui uno importante legato alle caratteristiche dell’offerta, che e inadeguata in termini di qualità, comfort, dimensione delle abitazioni e soprattutto servizi sia gestionali che per l’abitare. Nei nostri edifici, considerando che a Roma gestiamo 64 palazzi, per 2.100 appartamenti, sono presenti spazi inutilizzati o sottoutilizzati, in particolare aree comuni, cortili, terrazzi, magazzini, negozi ed altri. Per dare un numero, si tratta di piu di 20.000 m2 di spazi comuni e commerciali solo nella Capitale. Da qui l’idea di valorizzare questi spazi, non solo per i propri abitanti ma anche per gli utenti del quartiere, e cominciare a viverli, per farli tornare ad essere luoghi di socializzazione, come nel passato. Alla base del nostro progetto c’e anche l’obiettivo di rendere ‘facile’ la fruizione di questi spazi e quindi ispirarsi al passato per i contenuti, ma utilizzando anche la nuova tecnologia digitale. Il progetto prevede
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di valorizzare e riutilizzare corti, cortili, magazzini, terrazze, depositi, ex case portieri e alcune unita commerciali, e trasformarli in luoghi per servizi per gli abitanti e per gli utenti, come aree giochi per i bambini, aree relax o spazi lettura, fitness, gioco all’aperto, gioco delle carte, per corsi o eventi, sale per feste, spettacoli musicali e proiezioni. Gli ambienti e i servizi potranno essere gestiti e prenotati grazie alla nuova app. Il meccanismo di condivisione sara aperto ai clienti Sidief partendo da un progetto pilota di Roma per poi estendersi in tutta Italia creando un network nazionale e garantira a tutti di condividere esperienze, possibilità e spazi in tempo reale”. “In un arco di tempo molto lungo (1927-2015) il rendimento totale dell’attività residenziale è stato superiore a quello del mercato azionario. A questo maggior rendimento si è associata una più bassa volatilità”, ha dichiarato nel corso del suo intervento Paolo Piselli di Banca d’Italia.
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Laterlite Ufficio Stampa Laterlite Sillabario srl Via Alvise Cadamosto, 8 20129 Milano tel. 0287399276 sillabario@sillabariopress.it Giacomo Galli cell. +39/333 3701412 Pratic www.pratic.it Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Pratic pr@carterandbennett.com
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