CITY STREAMING ! NUMERO 17 ! MAGGIO 2019
! UNA FINESTRA SUL MONDO DEL COSTRUIRE E DEGLI SPAZI ESTERNI
PAGINA 08 !
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LA SOBRIETÀ DI UN CONDOMINIO SVIZZERO di Sonia Maritan
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di Pietro Ferrari
LA FORZA DI UN SETTORE 02
CITY STREAMING EDITORIALESTREAMINGCITY
Salutiamo con questo numero di Streaming City i lettori della nostra testata on-line. È stata una grande emozione frequentare assieme ai nostri lettori, il settore delle costruzioni e dell’edilizia residenziale e pubblica. La ristrutturazione del nostro sito web metterà a disposizione di quanti ci seguono strumenti di grande efficacia e di accentuata interattività volti a superare una dinamica ancora legata a strumenti comunicativi classici. Ringraziamo quanti hanno seguito con interesse e costanza la nostra pubblicazione e li aspettiamo sul nostro sito consueto ma con nuovi strumenti di comunicazione.
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CARLA JUAÇABA Carla Juaçaba è un architetto brasiliano. Apre il suo studio nel 2000il suo studio a Rio de Janeiro e qui lavora, per committenti privati e pubblici, a progetti sia residenziali sia culturali. Tra i lavori del suo studio si annoverano: le case Atelier (2000), Rio Bonito (2005), Varanda (2007), Minimal (2008) e Santa Teresa (2014). Carla Juaçaba è inoltre l'autore del padiglione Humanidade, realizzato in collaborazione con la sceneggiatrice e direttrice teatrale Bia Lessa per Rio+20. Carla Juaçaba ha vinto la prima edizione del premio internazionale ArcVision Women and Architecture (2013). Parallelamente all'attività professionale, Juaçaba è impegnata in atti-
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vitĂ di ricerca, dedicandosi all'insegnamento presso numerose universitĂ in Canada, negli Stati Uniti (Harvard GSD, Columbia University GSAPP) e in Svizzera (Accademia di Architettura di Mendrisio).
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Un suggestivo intervento dell’architetto brasiliano.
Il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia.
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di Sonia Maritan
LA SOBRIETÀ DI UN CONDOMINIO SVIZZERO UN EDIFICIO PLURIFAMILIARE A LUGANO IN PROVINCIA DI CHIASSO, REALIZZATO DA LIGNOALP, IL CUI NOME RESIDENZA FERMATA 21 È ISPIRATO ALLA VICINANZA DELLA FERROVIA CHE PASSAVA NEGLI ANNI 70, SI PONE IN EVIDENZA PER LA SUA MODERNITÀ. LA SOBRIETÀ DI QUESTA ARCHITETTURA, PUR IMPORTANTE NELLE DIMENSIONI, DERIVA DALLA SUA LEGGEREZZA RESA POSSIBILE DAL MATERIALE IMPIEGATO E DAL RITMICO ALTERNARSI DI VUOTI E DI PIENI. QUESTA RESIDENZA È CONFORME A TUTTI I REQUISITI DEGLI EDIFICI PASSIVI E ALLE NORME DELLA CERTIFICAZIONE MINERGIE - P®. Recentemente LignoAlp, con sede a Bressanone a Nova Ponente in provincia di Bolzano, ha ultimato la costruzione di un moderno edificio plurifamiliare: “Residenza Fermata 21” a Pregassona, nei pressi di Lugano, in provincia di Chiasso. Il nuovo condominio accoglie otto spaziosi appartamenti con una meravigliosa vista panoramica sulla città e sulla natura circostante.
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La particolarità di quest’immobile non è solo la sobrietà dell’architettura, ma anche la sua posizione a Pregassona dove, fino alla fine degli Anni 70, la ferrovia collegava Lugano alle altre città svizzere; da qui il nome “Residenza Fermata 21”. Nonostante le sue dimensioni – le superfici in vendita si aggirano tra i 130 e i 200 m² – questa costruzione ha un aspetto leggero, che si articola in armonia con il paesaggio. Il corpo rettangolare poggia sul piano interrato in calcestruzzo impermeabile, che offre spazio a 16 garage, alle cantine pertinenti agli alloggi e alla sala
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fitness. Nei due piani soprastanti sono ubicate le otto unità abitative, realizzata con un sistema portante leggero in legno e una struttura in pannelli di compensato di Abete sui soffitti e sul tetto piano, ingegnerizzato e prodotto dagli esperti carpentieri altoatesini LignoAlp. LignoAlp, forte della lunga esperienza nel campo delle costruzioni leggere, ha interpretato e tradotto l’impronta architettonica ticinese trovando il giusto equilibrio tra innovazione tecnologica e gusto estetico. L’utilizzo di materie prime naturali a basso impatto ambientale, comunque di elevata qualità e pregio estetico, nonché di impianti tecnici all’avanguardia come geotermia, ventilazione controllata e domotica, conferiscono all’intera edificazione uno standing
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elevato in termini di benessere abitativo, risultante quest’ultimo dal sapiente controllo di quattro parametri fondamentali quali il clima interno, la qualità dell’aria, l’illuminazione e l’acustica. Parametri elevati di benessere e qualità dell’abitare a cui il legno contribuisce in modo determinante: l’isolamento in fibra di legno protegge al meglio contro il calore e il freddo, regolando naturalmente l’umidità dell’aria. Questo complesso è un connubio d’innovazione tecnologica, compimento delle forme ed elevato comfort abitativo. Una delle particolarità architettoniche dell’immobile è sicuramente la sua facciata sottoventilata che, rivestita esternamente in pietra Piasentina naturale e internamente in pannelli di cartongesso, si
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mimetizza con il paesaggio. Tutte le superfici esterne inoltre sono state realizzate in colori uniformi e, in combinazione con le ampie vetrate, danno vita a un involucro alternativamente aperto e chiuso. Questa residenza è conforme a tutti i requisiti degli edifici passivi e alle norme della certificazione Minergie - PŽ, lo standard svizzero per comfort, efficienza e valore aggiunto negli edifici nuovi e ristrutturati. Precisiamo, infine, che Minergie (edifici a basso consumo energe-
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tico), Minergie - P® (edifici a bassissimo consumo energetico) e Minergie - A® (edifici “Plusenergiehaus”, la casa a “zero energia”, ovvero che produce più energia di quanta ne consumi) sono le tre tipologie di certificazione che corrispondono rispettivamente a 38 kWh/m2a, 30 kWh/m2a e 0 kWh/m2a. Rimandiamo, considerato l’interessante intervento, a un approfondimento sul numero 26 di Struttura Legno.
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RESIDENZA FERMATA 21 Tipologia: Residenziale; Luogo: Lugano- Pregassona (CH); Progettista: Probst Nicola (Lugano); Sistema costruttivo: misto (telaio e X-Lam) ; Certificazione: Minergie - P®; Descrizione breve: “Residenza Fermata 21” è un nuovo condominio che accoglie otto spaziosi appartamenti con meravigliosa vista panoramica sulla città e sulla natura circostante. La particolarità di quest’immobile non è solo la sobrietà dell’architettura, ma anche la sua posizione a Pregassona dove, fino alla fine degli anni ’70, la ferrovia collegava Lugano alle altre città svizzere; da qui il nome “Residenza Fermata 21”. Nonostante le sue dimensioni – le superfici in vendita si aggirano tra i 130 e i 200 m² – questa costruzione ha un aspetto leggero, che si articola in armonia con il paesaggio. Il corpo rettangolare poggia sul piano interrato in calcestruzzo impermeabile, che offre spazio a 16 garage, alle cantine pertinenti agli alloggi e alla sala fitness. Nei due piani soprastanti sono ubicate le otto unità abitative, realizzata con un sistema portante leggero in legno e una struttura in pannelli di compensato in Abete sui soffitti e sul tetto piano, inge-
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gnerizzato e prodotto dagli esperti carpentieri altoatesini LignoAlp. L’utilizzo di materie prime naturali a basso impatto ambientale, comunque di elevata qualità e pregio estetico, nonché di impianti tecnici all’avanguardia come geotermia, ventilazione controllata e domotica, conferiscono all’intera edificazione uno standing elevato in termini di benessere abitativo, risultante quest’ultimo dal sapiente controllo di quattro parametri fondamentali quali il clima interno, la qualità dell’aria, l’illuminazione e l’acustica.
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www.lignoalp.com
PROFILO AZIENDALE LIGNOALP La Damiani-Holz&KO S.p.A. realizza edifici e coperture di legno su misura, contraddistinti dal marchio registrato LignoAlp. L’ingegnerizzazione del progetto architettonico è il punto di forza della LignoAlp e comprende: calcoli statici e di fisica edile; la scelta dei sistemi costruttivi adatti, la trasformazione del progetto architettonico in progetto esecutivo con creazione dei dati macchina, il taglio con macchine a controllo numerico, la prefabbricazione nei propri stabilimenti e la posa in opera a regola d’arte. Uno dei principi cardini consiste nell’affidare la progettazione e la realizzazione delle costruzioni di legno esclusivamente a professionisti specializzati, all’interno dell’azienda. Progettazione integrata tra tecnici aziendali e progettisti e ricerca di soluzioni individuali e innovative per edifici e tetti di legno fanno parte del concetto base per qualsiasi ambito architettonico, pubblico o privato, rispondendo a richieste di costruzione in tempi brevi e con massima affidabilità. Al fine di poter portare a termine con successo anche iniziative di notevole entità, LignoAlp punta sul lavoro di squadra e su un aperto scambio di idee all’interno dell’azienda. La Damiani-Holz&KO S.p.A dispone di due sedi operative a Bressanone e a Nova Ponente con centro taglio nella prima e un centro
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di prefabbricazione nella seconda; di due uffici tecnici a Bergamo e a Reggio Emilia e una sede in Svizzera a Chiasso per la LignoAlp e dal 2015 una sede a Kelheim in Germania. Si avvale complessivamente di uno staff di circa100 collaboratori, di cui 25 tecnici specializzati, tra ingegneri e carpentieri nel materiale legno, esperti per la prefabbricazione e posa in opera. Dispone inoltre di una rete capillare di oltre 25 consulenti tecnici su tutto il territorio nazionale.
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di Pietro Ferrari
VIVERE IN UNA CASA VARIO HAUS L’ESPERIENZA DI UNA FAMIGLIA Mauro Meroni, proprietario insieme alla moglie Maria Grazia Arnaboldi, di una casa bifamiliare prefabbricata in legno, racconta come questo edificio, realizzato da Vario Haus, sia sopravvissuto ad una frana e quali siano stati i benefici di questa tipologia costruttiva in fase di ripristino. VIVERE IN UN EDIFICIO IN LEGNO: LA SCELTA DI MAURO MERONI E MARIA GRAZIA ARNABOLDI Mauro Meroni e la moglie, Maria Grazia Arnaboldi, spinti dal sogno di costruire una nuova casa indipendente che potesse ospitare sia loro che la famiglia della figlia, hanno acquistato un lotto di terra a Tavernerio (Como). Al momento dell’acquisto non sapevano che la loro casa sarebbe stata in legno, un caso fortuito li ha avvicinati a questa tipo-
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logia di abitazioni. Famiglia di camperisti e viaggiatori, durante i loro viaggi in Europa, hanno scoperta una particolare tipologia di “parchi”, aperti al pubblico per promuovere e vendere le case in legno, mediante la visita di case campione. In questi luoghi, dislocati in Germania, Austria e Svizzera tedesca, i visitatori possono conoscere e scoprire anche dall’interno le case prefabbricate in legno di differenti produttori, tra i quali Vario Haus. È stato amore a prima vista: una volta scoperte le case prefabbricate in legno, averne apprezzate le caratteristiche e l’estetica, la famiglia Meroni non ha pensato nemmeno per un istante di ricorrere alla cosiddetta “edilizia tradizionale” per costruire la nuova casa. La famiglia Meroni non ha avuto alcun dubbio neppure relativamente
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alla scelta dell’azienda produttrice di case in legno prefabbricate da contattare per commissionare il loro progetto: Vario Haus è infatti risultata da subito la migliore soluzione come rapporto qualità prezzo, riuscendo poi, in fase di realizzazione, a superare le aspettative dei committenti. Una casa prefabbricata in legno Vario Haus può essere progettata anche in collaborazione con il progettista di fiducia del committente e consegnata agevolmente per via aerea, in cantieri che presentano difficoltà logistiche notevoli per l’edilizia tradizionale. Come avviene in molti casi, il committente si è rivolto a Vario Haus con un progetto già definito assieme al proprio progettista di fiducia. La collaborazione con il progettista di fiducia del committente – sebbene l’azienda proponga da sempre un servizio chiavi in mano gestendo l’intero processo, dalla progettazione alla costruzione – è per Vario Haus una modalità frequente, che porta benefici anche ai progettisti meno esperti nella realizzazione di edifici in legno.
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La casa della famiglia Meroni è una villa bifamiliare su due livelli più il soppalco. Il piano terra ha una superficie di 140 metri quadrati e il primo piano, compreso il soppalco, di 130 metri quadri. Il terreno è dislocato in un luogo montano difficile da raggiungere con i mezzi tradizionali, così, durante la progettazione, Vario Haus ha dovuto tenere conto nel dettaglio anche degli aspetti logistici: accesso al terreno, fasi di lavorazione e spazi necessari per il montaggio dell’edificio. Da questo punto di vista la casa prefabbricata in legno presenta notevoli vantaggi, in quanto ogni parete arriva in cantiere già montata – deve solo essere assemblata – e può essere consegnata anche mediante elicottero, come nel caso dei Meroni. “Osservare la costruzione della casa è stata un’esperienza incredi-
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bile”. racconta Mauro Meroni “Le singole parti dell’edificio sono state portate sul terreno tramite l’utilizzo di un elicottero – 90 voli in una sola giornata - e l’assemblaggio della casa è avvenuto in un solo giorno. Dodici uomini, in una sola giornata, hanno assemblato la casa fino alle travi del tetto. Ne sono rimasto affascinato.” Una grande frana colpisce la casa della famiglia Meroni: la struttura in legno resiste e consente il ripristino della casa, mentre una struttura tradizionale sarebbe probabilmente completamente crollata. I lavori per la realizzazione della casa sono iniziati nel 2012, ma i committenti hanno potuto entrarvi solo nel 2016. A novembre 2012 infatti la casa ha subito i primi lievi danni a causa dello spostamento di un pezzo di roccia di 10x4x4 metri, che si era appoggiato alla parete dell’edificio. Il 27 gennaio 2013 si verifica un secondo smottamento e questa volta i danni riportati dall’edificio sono rilevanti.
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La parete di roccia (6x20 metri) frana completamente contro la casa della famiglia Meroni. 200 tonnellate di roccia hanno colpito la casa facendo inclinare il piano superiore di 2 cm rispetto a quello inferiore. “La casa ha dimostrato una tenuta notevole.” spiega Mauro Meroni. Decisamente superiore a qualsiasi aspettativa. Ha infatti sopportato un carico di 1 volta e mezza superiore rispetto ai test effettuati su questo tipo di edifici, ed è rimasta in piedi”. Le operazioni di rimozione dei detriti e di messa in sicurezza della parete di roccia sono durate due anni. “Vario Haus si è dimostrata estremamente comprensiva e disponibile in questo lasso di tempo, anche a livello economico. Un valore aggiunto per una famiglia normale che sognava una casa nuova e si è trovata a dover affrontare l’inaspettato” tiene a precisare Mauro Meroni, che riconosce l’estrema professionalità di Vario Haus. Finite le operazioni di risanamento la casa è stata riportata a piombo. Per compiere questa operazione Vario Haus ha aperto le pareti della casa rivolte verso la montagna per poterle ancorare con ganci, bloccati
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all’altra estremità alla parete di roccia. “Ci sono voluti due anni per riparare i danni causati dalla frana e mettere tutto in sicurezza. Ma la tipologia costruttiva della casa, ovvero la prefabbricazione in legno, ha permesso di recuperare la struttura esistente che si è dimostrata molto più resistente di quanto mi sarei mai potuto aspettare.” spiega Mauro Meroni. “Se non si fosse trattato di un edificio prefabbricato in legno ma di una costruzione tradizionale, ad esempio in calcestruzzo, i costi per la riparazione sarebbero stati troppo elevati e non sarebbe stata possibile la ristrutturazione.” sottolinea Mauro Meroni ”Questo ovviamente senza tenere in considerazione l’eventualità – molto probabile - che una casa in calcestruzzo crollasse completamente sotto il peso della frana. Il legno è un materiale flessibile e questa sua peculiarità ha consentito alla casa di rimanere in piedi nonostante il significativo carico.” Vivere in una casa Vario Haus: massimo confort e massima efficienza
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Mauro Meroni e la sua famiglia sono finalmente entrati nella loro nuova casa nel 2016 e ne sono assolutamente entusiasti. “Adesso finalmente viviamo nella nostra casa e non potremmo essere più contenti della nostra scelta. Quello che ci ha stupiti più di tutto è sicuramente l’efficienza energetica e il comfort abitativo che solo una casa prefabbricata in legno è in grado di garantire. Il benessere termico che abbiamo percepito, sia in inverno che in estate, all’interno della nostra nuova casa, è unico anche a temperatura ambiente, con un notevole beneficio anche a livello economico. L’appartamento al primo piano, quello dove abitiamo io e mia moglie, è caratterizzato da un soppalco aperto sulla zona giorno. Il soffitto a una falda è tutto ricoperto in legno e il profumo è quel particolare in più che rende impagabile la scelta di una casa Vario Haus. Siamo felici di aver scelto una casa in legno Vario Haus e siamo onorati di poter raccontare la nostra personale esperienza che mostra la serietà e la professionalità di questa azienda e allo stesso tempo gli innegabili vantaggi di un edificio prefabbricato in legno.”
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UN ESEMPIO DI ALTISSIME PRESTAZIONI I SERRAMENTI IN LEGNO COMFORT 80 ALPILEGNO IN UN’AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA CON RISTORO Nello splendido scenario del Trentino, in Val di Ledro, a pochi passo dal Lago di Garda, sorge Bosc del Meneghì, un’innovativa azienda agricola biologica certificata ICEA, con ristoro e negozio, realizzata in legno e perfettamente integrata nello splendido scenario naturale che la circonda. L’edificio dal design moderno segue una precisa filosofia costruttiva che unisce l’utilizzo di materiali naturali alla ricerca delle migliori performance termiche ed acustiche, per un comfort ottimale. Per questo, la tecnologia della natura Alpilegno diventa protagonista con i serramenti in legno a elevate prestazioni Comfort 80 - certificati Arca Green e Casaclima Classe A - in larice naturale.
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A Bosc del Menegì, le coltivazioni seguono esclusivamente il metodo biologico e biodinamico per il massimo rispetto della qualità dei prodotti e della natura che la circonda; il Bio Ristoro permette di gustare a colazione, pranzo o per un rilassante aperitivo serale piatti semplici e naturali oltre acquistare i prodotti aziendali, il tutto tra il verde della natura; per i più piccoli, il cavallo Cisco, una famiglia di asinelli e di galline rendono questo luogo particolarmente per una giornata nella natura. PERCHÉ UN SERRAMENTO IN LEGNO? Il legno è materia per eccellenza e, fin dall’antichità, è usato in architettura e in edilizia grazie alle sue straordinarie qualità di elevato isolamento termico e acustico.Un materiale naturale che, sapientemente lavorato, dona un’eleganza raffinata e senza tempo; un elemento vivo, dal profumo inconfondibile, e mai uguale a se stesso, che racchiude in sé l’essenza stessa della natura; un valore che si prolunga nel tempo, acquisendo sempre più pregio con il passare degli anni.
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Serramenti certificati Arca Green e Casaclima classe A A PROPOSITO DI ALPILEGNO Alpilegno - fondata nel 1995 da Loris Cellana e, oggi, gestita insieme ai tre figli, - è un punto di riferimento nel settore dei serramenti in legno e in legno-alluminio ad elevate prestazioni termiche e acustiche, per l’edilizia sostenibile e di qualità. Ha le sue origini in Val di Ledro, in Trentino, dove, dal costante contatto con la natura e dal profondo rispetto della stessa, nasce una specifica strategia produttiva che si concretizza nella realizzazione di soluzioni all’avanguardia e personalizzate per il risparmio energetico.
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UN PROGETTO DI NAKACHE ORIHUELA ARCHITECTES WWW.N-O-A.FR CORIAN® EXTERIORS IN FACCIATA E COPERTURA: UN’ARCHITETTURA INNOVATIVA E PERFETTAMENTE INTEGRATA IN UN CONTESTO URBANO ETEROGENEO All’incrocio delle vie Lakanal, Mademoiselle e Croix Nivert a Parigi nel quindicesimo arrondissement, un nuovo edificio attira l’attenzione dei passanti. Questa realizzazione segna probabilmente il successo dell’approccio architettonico dello studio Nakache Orihuela Architectes che ha voluto concepire un edificio degno di nota in questo luogo definito da architetture diversificate, tale un immacolato iceberg bianco, nel colore Glacier White di Corian® Exteriors, una soluzione innovativa e polivalente basata su Corian® Solid Surface. Una delle sfide del cantiere consisteva nell’integrazione di una nuova
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architettura in un contesto molto eterogeneo per la costruzione di alloggi popolari e di due esercizi commerciali. A Parigi, edificio residenziale con facciata in Corian® Exteriors – una soluzione innovativa per facciate basata su Corian® Solid Surface - nel colore Glacier White composta da pannelli frangisole e grandi pannelli verticali termoformati per la copertura; progetto Nakache & Orihuela Architectes; foto Pierre L’Excellent, tutti i diritti riservati. DuPontTM, il logo Corian® Exteriors, Corian®, Kevlar®, Nomex®, Tyvek®, StyrofoamTM e Filmtec® sono marchi commerciali, marchi commerciali registrati o materiale protetto da copyright di E. I. du Pont de Nemours and Company o sue societa affiliate. costruttrice Elogie-Siemp, i requisiti principali erano la bellezza architettonica, la qualita d’utilizzo e il Per l’impresa risparmio energetico oltre a offrire una migliore qualita di vita agli inquilini.
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L’edificio che si innalza su cinque piani e contiguo ai palazzi delle vie Mademoiselle e Lakanal. Il suo volume affusolato dai profili arrotondati sembra plasmato dal flusso del traffico urbano. La facciata in Corian® Exteriors, una soluzione per facciate basata su Corian® Solid Surface, nel colore Glacier White avvolge e protegge la costruzione le cui aperture delle vetrate presentano larghezze diversificate a seconda dell’orientamento del campo visivo e del sole. L’alternanza di linee orizzontali piene o forate da vetrate che slittano lungo le facciate e stata concepita in simbiosi con la dinamica del luogo. Oltre all’effetto iceberg ricercato, la scelta di Corian® Exteriors e stata, per gli architetti, quella di un materiale che offrisse la liberta di progettazione di forme e di materia con i diversi gradi di trasparenza oltre a una superficie durevole, facile da pulire e mantenere. La realizzazione dell’edificio e stata complessa sia in termini di forme che di estetica. Il lato inclinato, ibordi arrotondati e le perforazioni
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sulla copertura insieme al rivestimento della facciata in Corian® Exteriors sono stati realizzati dall’azienda Crea Diffusion, Industrial Partner del Corian® Quality Network. A Parigi, edificio residenziale con facciata in Corian® Exteriors – una soluzione innovativa per facciate basata su Corian® Solid Surface – nel colore Glacier White composta da pannelli frangisole e grandi pannelli verticali termoformati per la copertura; progetto Nakache & Orihuela Architectes; Circa 800 metri quadrati di pannelli di Corian® Exteriors basato su Corian® Solid Surface sono stati lavorati per la facciata composta da pannelli frangisole e grandi pannelli verticali termoformati per la copertura e i profili. La qualita dei dettagli della messa in opera di Corian® Exteriors con le giunture praticamente invisibili e il suo aspetto liscio, omogeneo e uniforme partecipano all’espressione architettonica dell’edificio. Gli spazi esterni degli appartamenti scavati nella costruzione sono protetti da pannelli divisori traforati in Corian® Exteriors con perforazioni variabili
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che filtrano la luce del sole, rendendo possibile di stare all’aperto senza essere visti. Servono inoltre a formare uno spazio tampone supplementare sull’incrocio fornendo dell’ombra alle facciate piu calde. Il rivestimento di muri e soffitti dei terrazzini in alluminio color mordore contribuisce a illuminare gli ambienti interni riflettendo la luce del sole. Il volume generale della costruzione e adagiato su una base interamente vetrata affacciata sulla strada e occupata da negozi e spazi comuni.
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IL CIELO SOPRA BERLINO INSERIRE TECNOLOGIE CONTEMPORANEE IN EDIFICI STORICI: UNO SPLENDIDO PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DIMOSTRA TUTTE LE QUALITÀ ESTETICHE E TECNICHE DELLE FINESTRE DA TETTO FAKRO Dopo la riunificazione della Germania, Postdamer Platz ha rappresentato uno dei luoghi cardine della rinascita urbana ed economica di Berlino. Progettati dai più importanti architetti del mondo, i nuovi grattacieli hanno rivitalizzato l’intero quartiere Alter Westen, spingendo al recupero degli edifici ottocenteschi situati lungo la Potsdamer Strasse, divenuta la nuova centralità della vita cittadina. In equilibrio fra tradizione e modernità, Neue West è uno degli esempi più interessanti di questo profondo rinnovamento del tessuto costruito. Originariamente composto da quattro grigi edifici raccolti attorno a una corte, il complesso comprende ora spazi residenziali, commerciali e atelier artistici ristrutturati con gusto e sobrietà, caratterizzati dall’uso di materiali come il laterizio, il legno e l’intonaco bianco attentamente recuperati.
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Il nuovo disegno delle coperture è fra i tratti distintivi del progetto. Lo studio AHM Architekten ha inteso valorizzare gli ambienti dando risalto alla luce naturale, che penetra negli spazi rinnovati attraverso le generose dimensioni delle finestre e le ampie superfici trasparenti dei lucernari e delle gallerie vetrate poste sui tetti. L’attico dell’Atelierhaus è l’esempio più significativo della qualità architettonica che distingue Neue West. In luogo delle anguste e buie stanze preesistenti, il sottotetto è ora un unico spazio continuo, accogliente e suggestivo.
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La calda colorazione dei pavimenti in parquet di legno a doga larga sottolinea il candore delle pareti e dei soffitti, esaltando la qualità della luce proveniente dalle finestre a doppia inclinazione che scandiscono il fronte sud. Alcune delle vecchie strutture in legno sono state recuperate, come suggestiva memoria scultorea delle preesistenze. Spazialità e luminosità rendono unico questo spazio di lavoro, grazie al determinante contributo delle finestre da tetto FAKRO al comfort e alla qualità dell’interior design. Per questa singolare applicazione, basata sulle snelle finestre FYU-V U3 (altezza 206 cm, fra le maggiori al mondo), i tecnici dell’azienda – ad oggi secondo player mondiale nel settore delle finestre da tetto – hanno messo a punto una soluzione personalizzata. Si tratta infatti dell’abbinamento di due telai, con inclinazione di 10° (falda centrale) e di 69° (falda frontale), risultato dell’adattamento di prodotti concepiti rispettivamente per inclinazioni supe-
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riori a 15° e fino a 65°, che hanno reso necessario uno studio ad hoc da parte degli ingegneri FAKRO per modificare i profili e la ferramenta delle 12 finestre da tetto installate (tutte dotate di tende avvolgibili esterne che permettono la schermatura solare dei serramenti). La posizione dell’asse di rotazione dell’anta, posta sopra alla mezzeria delle finestre più inclinate, consente la massima fruizione dell’apertura da parte degli utenti, in tutta sicurezza. Oltre a rendere i serramenti da tetto inattaccabili all’umidità e a facilitarne la pulizia, il rivestimento interno laccato bianco a triplo strato amplifica la diffusione della luce naturale negli ambienti. Anche le più piccole finestre da tetto che illuminano con luce zenitale i
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Courtesy of Architekturbildbureau Robert Herrmann.
locali di servizio, altrimenti ciechi, sono state modificate per consentirne la corretta posa in opera sulla falda meno inclinata. In entrambi i casi, l’esecuzione speciale ha contemplato l’integrazione tecnica ed estetica delle finestre da tetto FAKRO con il manto di rivestimento metallico della copertura, mediante una lucidatura ad hoc dei profili esterni a vista delle finestre da tetto. Il progetto Neue West rappresenta un esempio di perfetto adattamento delle più evolute tecnologie costruttive contemporanee per i tetti a falde in un contesto edilizio da tutelare, che dimostra la versatilità delle finestre da tetto FAKRO anche nelle situazioni più complesse sotto il profilo tecnico ed estetico. Osservare il cielo sopra Berlino non è mai stato così emozionante.
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FASHION RESEARCH ITALY: ARCHITETTURA PRÊT-À-PORTER NELLA CAPITALE ITALIANA DELLA SETA È NATO FASHION RESEARCH ITALY, IL NUOVO POLO PER L’INNOVAZIONE DELLA MODA: IL SUO VESTITO ARCHITETTONICO VIBRA SOTTO LA LUCE, CHE DEFINISCE L’IMMAGINE COMPOSITIVA ANCHE GRAZIE ALLE GRANDI SPECCHIATURE FIRMATE SCHÜCO Recentemente inaugurato con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze manifatturiere italiane, FRI - Fashion Research Italy è il polo didattico, espositivo e archivistico dedicato alla formazione, all’innovazione e alla valorizzazione del mondo della moda. La nuova sede della Fondazione Onlus Fashion Research Italy sorge alla periferia di Bologna ed è il frutto del recupero di un’ex area industriale, già sede di uno dei marchi nazionali più conosciuti del settore tessile. Nel nuovo progetto, il disegno classicheggiante degli edifici esistenti (la palazzina uffici e quella d’ingresso destinata ai servizi accessori) è stato mantenuto ed enfatizzato ponendo al centro del complesso l’Academy, un edificio
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a due piani di nuova realizzazione caratterizzato da un volume ovale aggettante, fulcro compositivo dell’insediamento. La commistione fra contemporaneità e preesistenze da un lato riflette la storia del territorio e dall’altro rappresenta le innovative attività di formazione, valorizzazione dell’heritage e innovazione che
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qui si svolgeranno. Nulla è lasciato al caso, tanto che il racconto architettonico si intreccia con quello formativo. Attraversato il portale d’ingresso, infatti, il visitatore si sposta verso l’Academy, destinata alle attività didattiche e di ricerca, seguendo la Passerella multimediale, unico elemento cromatico caratterizzato nella parte finale da grandi schermi verticali che accolgono il visitatore in una continua sfilata virtuale. La passerella, che conduce al terzo blocco con l’area uffici ed espositiva, non solo collega funzionalmente i tre edifici, ma rappresenta idealmente il percorso formativo: insegnamento, esperienza e comunicazione. Il rapporto fra volumi costruiti e luce naturale definisce l’immagine del progetto architettonico. L’involucro dell’Academy, rivestito con candidi
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pannelli prismatici in “solid surface”, sotto i raggi del sole cambia costantemente durante l’arco della giornata grazie al gioco delle ombre prodotte dall’alternanza di morbide superfici concave e convesse. La luce è protagonista anche grazie alla trasparenza delle facciate, che svolgono un ruolo determinante per il contenimento dei consumi energetici. È il caso dell’edificio per gli uffici, completamente ristrutturato per essere adattato alla nuova destinazione d’uso, che crea un ampio atrio che si eleva per tre livelli, distribuendo spazi flessibili ed estremamente luminosi. “I riferimenti al mondo della moda e il forte peso delle tecnologie innovative per la comunicazione e la formazione – afferma l’arch. Ulrich Seum (Studio Cervellati ed Associati), progettista e coordinatore del progetto architettonico – sono fra i punti di forza dell’intervento. Gli edifici esistenti, realizzati negli anni ‘80 e caratterizzati da tratti stilistici postmoderni, sono stati recuperati e restaurati inserendoli, con una punta di ironia, in un concept con-
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temporaneo che privilegia le relazioni fra interno ed esterno. Il disegno a intreccio dei pannelli di rivestimento dell’Academy richiama la struttura flessibile e resistente dei tessuti, il materiale per antonomasia delle creazioni dell’alta moda, e vuole rappresentare la stretta connessione fra passato, presente e futuro che è alla base dell’idea di Fashion Research Italy.” Dal punto di vista formale, tecnologico e prestazionale, la definizione dell’immagine dell’involucro è risultata l’operazione più impegnativa. Il ricorso ai sistemi di facciata e ai serramenti in alluminio Schüco ha permesso di coniugare qualità estetiche e materiche con elevati livelli di isolamento termico, garantendo al contempo un comfort termico e luminoso ottimale. “Indipendentemente dalla qualità dei prodotti –
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spiega l’architetto Seum – è stata determinante la consulenza offerta dall’ufficio tecnico interno di Schüco Italia, che ci ha affiancato sia nella scelta delle tecniche più indicate, sia nella progettazione di dettaglio per le facciate continue. In particolare, il profilo Schüco FW 50+ è stato scelto perché estremamente elegante, performante e affidabile, in grado di rispondere a tutte le esigenze del progetto Fashion Research Italy sia per quanto attiene gli aspetti architettonici, sia sotto il profilo tecnico e costruttivo.” ESTETICA, TECNOLOGIA, PRESTAZIONI Per realizzare le facciate del Fashion Research Italy è stato impiegato il sistema in alluminio Schüco FW 50+ a montanti e traversi, uno dei prodotti Schüco più versatili e performanti. Gli snelli profili in alluminio a taglio termico, abbinati a vetrate a bassa trasmittanza, hanno permesso di garantire la massima trasparenza dei
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prospetti, offrendo allo stesso tempo elevate prestazioni energetiche. La versatilità è l’aspetto più interessante delle facciate Schüco FW 50+, adatte anche alla realizzazione di coperture trasparenti dalla geometria complessa e dotate di un’estesa gamma di accessori e personalizzazioni mirate a soddisfare tutte le esigenze di carattere estetico, tecnico e di sicurezza. Le facciate strutturali Schüco FW 50+ possono essere equipaggiate ad esempio con vetri a doppia e tripla lastra, con dimensioni massime del vetro L 2.600 x H 4.200 mm, spessori compresi fra 32 e 64 mm e peso fino a 650 kg. Oltre alla possibilità di allestimento con vetrate semistrutturali, le facciate possono essere dotate degli elementi a inserimento Schüco AWS 114, azionabili manualmente o con la tecnologia Schüco TipTronic.
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SCHEDA PROGETTO Realizzazione: FRI - Fashion Research Italy Progetto architettonico: Studio Cervellati ed Associati Responsabile del progetto: Arch. Ulrich Seum Team di progetto: Pier Luigi Cervellati, Federica Finelli, Giorgio D'Albano, Ana Bigarella, Duilia Madonia, Consulenti strutture: Gilberto Dallavalle, Friedrich Drollmann Consulenti impianti: Omega Impianti, Luca Landi e Mirco Mantovani Consulente illuminotecnica: Riluce, Chiara Rinolfi Landscape: Maria Grazia Manzini Consulenti prevenzione incendi: Ingegneria del Fuoco Srl Impresa generale: Paolo Castelli SpA Sistemi di facciata, serramenti: SchĂźco Consulenza tecnica: SchĂźco Italia Serramentista: Camero Ferramenta e Siderurgici S.r.l.
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AMSTERDAM, CAPITALE DEL DESIGN FRITSJURGENS, PROTAGONISTA CON UN PROGETTO IRRESISTIBILE CHE INCLUDE LA MOVIMENTAZIONE DI PORTE PIVOT ALTE PIÙ DI SETTE METRI Esclusivo, maestoso e semplicemente irresistibile. Il progetto si compone di quattro imponenti porte pivotanti all’interno di uno splendido edificio di Amsterdam. Tenute in posizione da una sola, piccola piastra a pavimento. Le cerniere sono nascoste all’interno delle porte presenti nel nuovissimo edificio polifunzionale Atrium, nel quartiere di Zuidas, nella bellissima capitale olandese. Queste pareti divisorie pivotanti pesano 500 kg ciascuna, eppure vengono messe in movimento grazie al semplice tocco di un dito. Il nuovo interno del Palazzo Atrium di Amsterdam è stato ridisegnato dallo studio di architettura MVSA, che ha scelto il System 3 di FritsJurgens per realizzare pannelli divisori pivotanti che ruotano su un
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perno con apertura a 360° e possibilità di fermo su ogni 90°: da chiuse, le porte pivot funzionano come eleganti divisori, una volta aperte, si trasformano in un grande ingresso. Realizzata da Harryvan Interieur, ciascuna anta girevole pesa 500 kg e poggia su una piastra a pavimento praticamente invisibile, che è tenuta in posizione da due boccoli di soli 8 mm di profondità: ciò elimina la necessità di elementi strutturali nel pavimento. Il sistema pivot System 3, è stato selezionato per queste ante alte più di 7 metri che ruotano a 360° con tre funzioni: rotazione, chiusura e posizioni di fermo su ogni 90°. La cerniera consente dunque alla porta di compiere una rotazione completa e di fermarsi ad ogni quarto di cerchio. System 3, grazie al suo design innovativo, richiede solo un leggero tocco per muovere la porta, nonostante il peso dell’elemento. La rotazione è garantita dalla struttura a molla brevettata; a partire da 45°, la porta descrive una rotazione automatica verso
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la successiva posizione di fermo, nella direzione e secondo la potenza con cui viene spinta; la porta raggiunge poi la posizione di fermo in due oscillazioni. La scelta dei progettisti di Atrium è conferma del fatto che si sta diffondendo sempre di più la consapevolezza che l’inserimento di una porta pivotante in un ambiente possa essere la soluzione funzionale e, nello stesso tempo, elegante in grado di influenzare la percezione dello spazio. La portata del meccanismo, integrato totalmente all’interno della porta rende superfluo l’uso di un chiudiporta a pavimento, consente di supportare porte fino ad oggi impensabili da realizzare, ed applicabili tanto in edifici di nuova costruzione quanto in configurazioni già esistenti. Con questo progetto, FritsJurgens® conferma ancora una volta la sua vocazione di partner strategico per importanti forniture in ambito contract e per ogni altra espressione progettuale, grazie al lavoro di un team di professionisti e tecnici che, interfacciandosi con architetti e
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progettisti, offre le migliori soluzioni customizzate, in termini estetici e funzionali. Tutti i sistemi di FritsJurgens (System One, System 3 e il rivoluzionario System M) non richiedono l'inserimento di dispositivi architettonici nel pavimento e nel soffitto. News 4 post: #FritsJurgens, #atrium #amsterdam #system3 che coniuga #design e #funzionalitĂ mai viste prima. Oltre sette metri di altezza per queste #pivotdoors di nuova generazione.
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ENSER CON TEKLA STRUCTURES PER LA LINEA 11 DELLA METROPOLITANA DI PARIGI RILEVARE IN ANTICIPO E CON PRECISIONE EVENTUALI PROBLEMATICHE DI REALIZZAZIONE: QUESTO UNO DEI VANTAGGI PRINCIPALI OFFERTI DA TEKLA STRUCTURES A ENSER, REALTÀ DELLA PROGETTAZIONE DI ALTO PROFILO IMPEGNATA NEI LAVORI DI PROLUNGAMENTO DELLA LINEA 11 DELLA METROPOLITANA DI PARIGI ENSER srl è in grado di sviluppare compiutamente progetti di opere complesse per i quali le attuali normative ed esigenze di mercato richiedono l’interazione di esperti nei più diversi campi. ENSER continua a operare nei settori nei quali lo Studio Tecnico Associato ha accumulato esperienza, opere di ingegneria geotecnica, strutturale, infrastrutturale, con particolare specia-
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lizzazione nelle opere civili in cui gioca un ruolo importante l’interazione terreno-struttura (fondazioni speciali, palificate, diaframmi, palancolati, tiranti, gallerie artificiali, ponti, rilevati, strade). Nell’ambito dei lavori di prolungamento della linea 11 della metropolitana di Parigi, ENSER si sta occupando della progettazione esecutiva di 3 nuovi accessi alla stazione esistente e ha deciso di affrontare la progettazione strutturale in ambiente BIM utilizzando il software Tekla Structures. Unire Parigi alla Île-de-France, attraverso 200 chilometri di nuove linee metropolitane, e mettere così in collegamento ogni angolo di una regione con 12 milioni di abitanti che producono il 30% del Prodotto interno lordo francese. È questo l’obiettivo del Grand Paris Express, un progetto tanto ambizioso da essere considerato una delle opere ferroviarie più imponenti del mondo. L’idea è quella di ampliare la già fitta rete della metropolitana cittadina, allungando alcune linee e costruendone di nuove, con l’obiettivo finale di mettere in collegamento tutta la Île-de-France, per
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servire un bacino extra di utenti di 6 milioni di persone. Per farlo è stata progettata l’estensione di quattro linee già esistenti (4, 11, 12, e 14) e la realizzazione di quattro nuove linee con treni interamente automatizzati (15, 16, 17 e 18). Le nuove linee realizzate contribuiranno ad una netta riduzione del traffico di superficie con effetti evidenti sull’inquinamento. La società Enser ha sviluppato diversi progetti nell’ambito del potenziamento della metropolitana di Parigi, attraverso la progettazione esecutiva di strutture interrate, tra cui la galleria GC03 vincitrice del Tekla BIM Award. Una galleria scavata in tradizionale in ambiente urbano a bassa copertura, che collega l’Atelier des Lilas con la futura nuova stazione di Serge Gainsbourg. L’opera di rilevante complessità geometrica dovuta al suo sviluppo planoaltimetrico è stata progettata attraverso l’utilizzo di software di Visual Programming in appoggio a strumenti di BIM Authoring. In questo momento sono in fase di progettazione gli accessi Sud e Nord, di minore grandezza rispetto al nuovo accesso lato est, che
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comunque pongono notevoli problematiche progettuali, come l’interferenza fra strutture provvisorie di sostegno del terreno (in acciaio) e strutture definitive in calcestruzzo. ENSER ha deciso quindi, per la progettazione di ogni singolo accesso, di adottare la metodologia BIM con Tekla Structures. “Nonostante la complessità della geometria – racconta l’ingegner Giancarlo Guadagnini, Consigliere Delegato ENSER – Tekla Structures ha permesso la modellazione della casseratura dell’intersezione in tempistiche ottimali”. Grazie a Tekla Structures lo studio di progettazione ha potuto analizzare le criticità realizzative principali date dalle dimensioni contenute della galleria e la curva a 90° fra galleria di attacco e galleria di ispezione condotta. Tekla Structures si presta a essere utilizzato in modo efficace dalla progettazione preliminare alla progettazione esecutiva. Inoltre, mediante le funzioni “Report e template”, di Tekla Structures, è stato possibile redigere
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velocemente una stima precisa delle principali quantitĂ di risorse e materiali. Il modello BIM ha inoltre permesso di valutare in anticipo e con precisione eventuali problematiche di realizzazione (es. interferenze con fasi costruttive) e di poter presentare differenti soluzioni progettuali al Contractor prima della fase progettuale. La modellazione 3D realizzata con Tekla Structures ha permesso di valutare in maniera
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efficace la fattibilità dell’intervento, considerando gli ingombri dei macchinari che l’impresa proponeva di utilizzare."L’utilizzo di Tekla Structures – spiega l’ingegnere Stefano Bilosi, progettista ENSER – ha permesso di valutare l’impatto della fasistica di realizzazione e di analizzare gli stati di avanzamento del modello nelle sue fasi, in particolare in quelle più critiche (per esempio mezza superiore galleria realizzata, e scavo della mezza inferiore)”.
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TEKLA STRUCTURES CON CUBE SRL PER LO HERIS POWER PLANT IN IRAN TEKLA STRUCTURES È STATO IL SOFTWARE DI RIFERIMENTO CON CUI CUBE SI È OCCUPATA DEL PROGETTO DI COSTRUZIONE DELLA CENTRALE ELETTRICA HERIS HRSG, UNO DEI PIÙ GRANDI SISTEMI INSTALLATI IN IRAN Con oltre 15 anni di esperienza nei progetti di ingegneria a tutti i livelli, CUBE srl con sede a Terni ha sviluppato una particolare professionalità nella realizzazione di strutture industriali e civili in acciaio e calcestruzzo e sistemi tecnologici. I principali settori di attività sono le centrali elettriche, gli impianti di produzione di petrolio e gas e gli impianti industriali, insieme alle opere civili sia per scopi commerciali sia residenziali. Con Tekla Structures CUBE si è occupata del progetto di costruzione della centrale elettrica Heris HRSG, uno dei più grandi sistemi installati in Iran e in tutti gli altri Paesi della regione. In una regione dell’Iran particolarmente ventosa, con venti che rag-
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giungono i 182 km/h di velocità, e con una notevole attività sismica, la realizzazione del progetto di una Centrale elettrica a ciclo continuo, l'impianto "2x500 MW Heris HRSG Power Plant", ha dovuto tenere conto di questi fattori fin dalle prime fasi ideative. Il progetto consiste nello sviluppo di tutta la struttura dall’ingegneria di base fino all’ingegneria di dettaglio dell’Heat Recovering Steam Generator e di varie altre componenti ausiliarie, per una costruzione complessiva di oltre 1.300 tonnellate di acciaio. Seguendo le indicazioni della committenza il lavoro di CUBE srl ha ricoperto le diverse fasi del processo di progettazione delle strutture principali e secondarie, modellando tutte le parti fino ai disegni definitivi. "Come nostro flusso di lavoro standard – racconta Federico Mecarelli di CUBE srl – utilizziamo il software Tekla come database dell’intero processo progettuale. Le informazioni del team di calcolo vengono immediatamente
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verificate nel modello e definite o corrette in tempo reale prima della nascita di problemi o interferenze". Un elemento importante è stato l’elevato livello di dettaglio richiesto dalla committenza rispetto alla dimensione complessiva del sistema e per questo ogni singola parte del progetto comprese le componenti per l’isolamento termico e singoli perni di giunzione sono stati modellati con l’utilizzo di Tekla Structures. "Abbiamo realizzato un modello Tekla con oltre 115mila oggetti – spiega Federico Mecarelli – ogni dettaglio è stato modellato e controllato per evitare interferenze e problemi di installazione. Uno degli aspetti più vantaggiosi dell’utilizzo di Tekla per questo
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progetto è stata la possibilità di avere un unico modello su cui lavorare e che rappresentava per noi un contenitore di informazioni a partire dal calcolo passando per il dimensionamento fino alle informazioni per la costruzione e per il montaggio". L’interoperabilità del software Tekla Structures in un sistema BIM ha permesso lo scambio di informazioni con il committente e i contractor coinvolti nella realizzazione e il passaggio di dati da software e sistemi differenti. Questo ha favorito la piena collaborazione di tutte le parti in causa. L’utilizzo di Tekla Structures ha garantito anche di avere sempre sotto controllo i tempi e i costi dello sviluppo dell’ingegneria del progetto.
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TEMPI RECORD PER LA DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DEL PONTE MORANDI HA PREVALSO IL PROGETTO TUTTO GENOVESE DI RENZO PIANO Sarà la cordata pubblico-privata formata da Salini Impregilo, Fincantieri e Italferr (in qualità di realizzatore del progetto) a ricostruire il viadotto Morandi. Notizia confermata dal commissario Marco Bucci. COSTI E TEMPI Le imprese aggiudicatarie sono Salini-Impregilo, Fincantieri e ItalFerr per la parte progettuale per un costo totale di 202 milioni di euro (al netto dell'Iva). Le aziende si sono impegnate a rispettare un programma temporale che prevede l’inizio dei lavori il primo febbraio e il completamento strutturale dell'opera entro la fine del 2019. «Ha partecipato alla gara l'eccellenza italiana e straniera con progetti di altissimo livello, li ringraziamo tutti», ha
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dichiarato il commissario Bucci che ha poi confermato: «Abbiamo chiesto a Renzo Piano di partecipare a tutto il progetto come supervisore tecnico. Si affiancherà al team per garantire la massima qualità». Relativamente alla tempistica: «Spero che la posa della prima pietra possa essere nel mese di marzo», ha affermato Bucci. «Il ponte lo avremo in dodici mesi, ci sarà alla fine del prossimo anno, anche se non sarà accessibile per quella data». UN PROGETTO LINEARE Impregilo e Fincantieri hanno confermano in una nota l'aggiu-
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dicazione del contratto per la ricostruzione del ponte «che verrà realizzato dalla neocostituita società PerGenova». Il nuovo ponte parte dal progetto di Renzo Piano e «prevede il completamento dell'opera in dodici mesi, dal momento in cui l'area verrà resa disponibile, dopo il completamento delle attività di demolizione», spiegano le società. Il ponte «sarà costituito da un impalcato in acciaio, con una travata continua di lunghezza totale pari a 1100 metri, costituita da venti campate. Il progetto - spiegano Salini Impregilo e Fincantieri - prevede diciannove pile in cemento armato di sezione ellittica posizionate con un passo costante di cinquanta metri, ad eccezione della campata sul torrente Polcevera e di quella sulle linee ferroviarie, dove l'interasse passa da cinquanta a cento metri», una soluzione che con-
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sente di limitare le dimensioni delle strutture e delle fondazioni. A dare forza alla decisione di Bucci arrivano anche le parole del viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi, il quale, a Radio 24, ha sottolineato che il ponte sarà ricostruito «bene e rapidamente, e soprattutto da imprese italiane».
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UN’IMPRONTA MODERNA NEL RISPETTO DEL PASSATO UN INTERESSANTE PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA CON CRITERI DI SOSTENIBILITÀ CERTIFICATA. UN ESEMPIO VIRTUOSO DI SINERGIE TRA PARTNER TRA I QUALI ROCKWOOL HA SVOLTO UN RUOLO IMPORTANTE Nel centro di Brescia, all'angolo di due arterie nevralgiche per il traffico cittadino, sorge un complesso di dieci piani, costituito da tre blocchi distinti, adibiti ad uso residenziale e amministrativo, di proprietà della Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche. Costruito negli anni Cinquanta, l'edificio era caratterizzato da una facciata rivestita con piastrelle in marmo che presentava però pesanti segni di ammaloramento, che ne compromettevano la sicurezza: lo scorrere del tempo, lo smog e i cicli di gelo e disgelo avevano infatti in parte danneggiato la facciata che nel blocco centrale appariva rigonfia in alcuni punti, con il distacco
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di alcune piastrelle. Era evidente e improrogabile la necessità di intervenire per arginare il degrado del rivestimento esterno, che avrebbe comportato seri rischi per l'incolumità dei passanti. La proprietà, mossa inizialmente da questa motivazione, si è rivolta al gruppo re_load di Brescia per risolvere il problema. Da un problema di sicurezza al progetto di riqualificazione Da una prima diagnosi energetica risultava che l'immobile, oltre a presentare distacchi e rigonfiamenti in facciata, aveva una pessima coibentazione, come gran parte dei palazzi di quell'epoca, da cui derivava una altrettanto scarsa efficienza energetica. Si è quindi deciso di "ripensare" l'intero progetto, ampliando l'area di intervento e, oltre a mettere in sicurezza la facciata, migliorarne anche l'isolamento e la classe energetica. «Si trattava di un edificio storico di valore - spiega Enzo Cattarina, uno dei progettisti del gruppo re_load - Perché non cercare di rivisitare l'aspetto estetico del palazzo in chiave più moderna, rendendolo anche più efficiente?»
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UN LUNGO PERCORSO AFFRONTATO DA UN TEAM MULTIDISCIPLINARE La fase progettuale si è rivelata particolarmente articolata e complessa, perché ha dovuto tener conto di alcune variabili, quali i vincoli della Sovrintendenza che imponeva che venisse rispettato l'aspetto estetico originale, soprattutto nei piani inferiori. Considerando la sovrapposizione delle competenze richieste, è stato costituito un team multidisciplinare, composto da più figure professionali che hanno lavorato al progetto per un paio di anni in stretta sinergia. VERSO UN PROGETTO DEFINITIVO Scartate alcune ipotesi iniziali che, seppur apprezzabili sul piano estetico, sono state giudicate dalla Sovrintendenza come non coerenti con l'aspetto originale dell'edificio, dopo numerosi interventi
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correttivi in fase di progettazione, si è arrivati a delineare la bozza del progetto finale. Vincolati a rispettare la continuità con il passato, si è deciso di mantenere le stesse tonalità di grigio chiaro e scuro e di scegliere un rivestimento in gres porcellanato, che fosse il più possibile simile al marmo utilizzato in precedenza. L'edificio originale presentava le caratteristiche della classica struttura in cemento armato degli anni Cinquanta, a travi e pilastri a cassa vuota. Per rendere la nuova struttura più stabile e poter realizzare una facciata ventilata più sicura dal punto di vista strutturale, si è quindi deciso di effettuare un intervento piuttosto invasivo: demolire il muro esterno, inserire una struttura metallica di supporto, ricostruire il muro, inserire uno strato di isolante termico e infine realizzare la facciata ventilata sul fronte strada e un rivestimento a cappotto sul lato interno. Trattandosi di un edificio storico, sono state tra l'altro adottate tecnologie particolarmente innovative: per collegare murature e pilastri sono
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state utilizzate le fibre PBO, applicabili con semplici malte, meno invasive rispetto alle resine. Anche l'organizzazione del cantiere ha richiesto una accurata progettazione: l'ubicazione centrale dell'edificio imponeva che i lavori non ostacolassero la normale circolazione del traffico. La presenza di esercizi commerciali sul piano strada escludeva inoltre che si potesse montare il ponteggio fin da terra, perché avrebbe precluso l'accesso al pubblico e compromesso quindi le loro attività. È stata quindi studiata una soluzione che garantisse la sicurezza del cantiere e dei passanti, ma anche la continuità dell'approvvigionamento dei negozi: il cantiere é stato progettato in elevazione, a partire dal secondo piano, grazie a una soletta realizzata con travi e basamenti e con un unico punto di accesso per i camion, escludendo completamento l'uso di gru. L'in-
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tero intervento di ristrutturazione, compreso l'abbattimento del muro, è stato infine effettuato senza che fosse previsto l'abbandono degli immobili da parte dei condomini e degli inquilini degli uffici: anche per questo motivo si è dovuto procedere con una progettazione di cantiere che risultasse il meno impattante possibile. DETTAGLI ARTISTICI PER RIDURRE L'IMPATTO VISIVO Per abbellire il cantiere durante i lavori di ristrutturazione, che si sono protratti per un paio di anni, é stato inoltre indetto un concorso di idee ed è stata collocata un'opera artistica per trasformare l'impatto antiestetico del cantiere in una piacevole esperienza visiva. E' stato inoltre previsto un sistema di illuminazione a LED, lungo l'intero edificio, per aumentarne la visibilità di notte e per consentire di valorizzarne la presenza, in alcune occasioni particolari, grazie alla possibilità di ottenere effetti di luce con più tonalità cangianti.
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LANA DI ROCCIA ROCKWOOL PER MIGLIORARE L'ISOLAMENTO E LA PROTEZIONE DAL FUOCO La diagnosi energetica aveva denunciato un pessimo stato di coibentazione dell'edificio, con ponti termici ripetuti e consistenti, soprattutto in prossimità delle finestre e dei balconi. L'utilizzo della lana di roccia Rockwool ha offerto un significativo contributo per migliorare la classe energetica (che è passata da E ad A) e l'isolamento acustico dell'edificio, situato in una zona caratterizzata da traffico elevato. «Abbiamo scelto la lana di roccia Rockwool - continua Cattarina - anche per un altro importante motivo: la protezione dal fuoco. Un dettaglio dirimente, dovendo intervenire su un palazzo di dieci piani rivestito con una facciata ventilata. È soprattutto in questi casi che, se non si prevede l'uso di materiali isolanti sicuri che proteggono dal fuoco, in caso di incendio nell'intercapedine interna si può verificare il tanto temuto "effetto camino" con una rapidissima propagazione delle fiamme. Qui l'utilizzo di mate-
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riali plastici alternativi sarebbe stato particolarmente rischioso. Abbiamo invece scelto la lana di roccia Rockwool perché protegge dal fuoco, non è combustibile e resiste fino a temperature di 1.000°. In caso di incendio, inoltre, non alimenta le fiamme e non emette gas tossici». In particolare per isolare la facciata ventilata sono stati utilizzati 1500 m2 di pannelli Rockwool Fixrock, rivestiti su un lato con un velo minerale nero, che svolge una funzione estetica, mentre sul lato interno è stato realizzato un rivestimento a cappotto con 2400 m2 di Frontrock Max Plus, pannello rigido non rivestito a doppia densità, specificamente concepito per edifici ad alta efficienza energetica, con un valore di conducibilità termica D=0,035 W/(mK), che ha infatti ottimizzato le prestazioni termiche dell'edificio. RISULTATI TANGIBILI E CERTIFICATI La riqualificazione del complesso di via Gramsci ha portato
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ad una riduzione dei consumi del 59%: dai 587.000 kWh prima dell'intervento ai 242.000 kWh, a lavori ultimati. Tradotto in termini economici, tutto questo significa passare da un costo annuo di 44.000 euro a 18.000 euro. Il miglioramento, in termini di isolamento termo-acustico, è stato subito percepito da chi abita e lavora all'interno della torre. L'intero intervento di riqualificazione ha inoltre portato ad un altro importante risultato: questo edificio è infatti il primo condominio riqualificato con criteri di sostenibilità testando l’applicazione del protocollo GBC Condomini, tanto da essere stato utilizzato come cantiere-studio per studenti interessati ad approfondire l'ambito della sostenibilità energetico-ambientale dei condomini. «Questo cantiere - sottolinea Marco Caffi, direttore del Green Building Council Italia, che ha promosso l’applicazione sperimentale del protocollo GBC Condomini in fase di pubblicazione definitiva - è un’occasione di studio e approfondimento. Per gli operatori l’aver messo a sistema procedure innovative e una squadra che mixa
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esperienze plurime di alto profilo, rappresenta un punto di arrivo, per gli studenti può essere un punto di partenza. IL CANTIERE IN BREVE Progetto architettonico: arch. ing. Giuliano Venturelli Energetico: ing. Enzo Cattarina e ing. Davide Riva progetto strutturale: ing. Ermes Massetti Progetto antincendio ed impianti: ing. Luca Fornoni Progetto sicurezza e cantiere: ing. Mario Piovanelli Impresa esecutrice: Agliardi Unipersonale.
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IL BENESSERE ABITATIVO PARTE DALLA COPERTURA WIERER PRESENTA TEGAL INNOTECH PROTECTOR® LA NUOVA TEGOLA MINERALE PENSATA PER L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA Dall’unione di Tegal Innotech, la tegola ad alte prestazioni dal design lineare ed essenziale, con la speciale superficie Protector®, capace di assicurare la massima protezione contro gli agenti atmosferici e di preservare l’estetica della copertura nel tempo, nasce Tegal Innotech Protector®. La nuova tegola minerale Wierer, dall’elevato contenuto tec-
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nologico, e perfetta per soddisfare le complesse esigenze, estetiche e progettuali, delle coperture destinate alle architetture contemporanee. LA TECNOLOGIA MULTILAYER WIERER Tegal Innotech Protector® si compone di ben quattro diversi livelli, sapientemente integrati fra loro grazie all’esclusiva tecnologia Multilayer Wierer. Il primo livello, estremamente compatto, e costituito, da sabbia, cemento, acqua e pigmenti naturali; il secondo, composto da una miscela piu raffinata di cemento, sabbia fine e ossidi di ferro, si unisce al primo livello grazie a un particolare processo di coestrusione creando un unico elemento privo di discontinuita; il terzo livello, costituito da uno strato resinoso, protegge la tegola dagli effetti del tempo e dagli agenti atmosferici; il quarto
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livello, lo strato Protector®, leviga la piu piccola imperfezione e satura il colore rendendo la superficie raffinata e perfettamente omogenea, come se fosse una seconda ‘pelle’. IL DESIGN Tegal Innotech Protector® si presenta come un elemento dal profilo straordinariamente sottile e lievemente smussato, le linee sono essenziali, decise e la superficie perfettamente piana e liscia. La tegola (33 x 42 cm; 5,1 Kg; fabbisogno ca. 10 pz/m2) e dotata di uno specifico incastro laterale, per assicurare l’impermeabilita e favorire lo smaltimento dell’acqua e di un taglio arretrato per ottenere, dopo la posa, una coper-
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tura omogenea, priva di interruzioni, come se fosse un unico grande ed elegante manto. LE VARIANTI Per soddisfare al meglio le esigenze estetiche delle architetture moderne, per la copertura di edifici pubblici, residenziali, contract o dell’hotellerie, Tegal Innotech Protector® e disponibile in quattro differenti varianti cromatiche: Protector® Ardesia, Protector® Nero Brillante, Protector® Grigio Scuro e Protector® Reflex Grigio Perla. Grazie all’impiego di speciali pigmenti, la superficie Reflex riflette una percentuale superiore della radiazione solare e
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riduce l’apporto di calore agli strati sottostanti della copertura. In particolare, Tegal Innotech Protector® Reflex e la soluzione ottimale per ridurre l’effetto ’isola di calore’ tipico dei centri urbani, dove si registrano temperature piu elevate, fino a 5°C, rispetto alle aree non urbane. Tale effetto, e causato dall’accumulo di calore generato dalla presenza importante di strade, edifici, dalle emissioni degli autoveicoli e dei sistemi di riscaldamento domestici, oltre che dalla limitata presenza di aree verdi e inadeguata circolazione dell’aria. L’AFFIDABILITA Tegal Innotech Protector®, prima di uscire dagli stabilimenti Wierer, e sottoposta a periodiche prove di laboratorio e a rigorosi test che ne assicurano le straordinarie performance dopo la posa: shock termici, da urto, carico e calpestio, resi-
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stenza alla pioggia e al vento, cicli di gelo e disgelo, tutto per verificarne l’assoluta affidabilita anche nelle condizioni climatiche piu estreme. LA GARANZIA Tegal Innotech Protector®, oltre a integrarsi perfettamente con tutti gli elementi e le soluzioni del Sistema Tetto Wierer, gode dell’eccezionale Garanzia di 30 anni, a cui si aggiungono i 15 anni di Garanzia sul Sistema Tetto. Con Tegal Innotech Protector®, Wierer mette a disposizione dei progettisti di oggi una soluzione capace non solo di rispettare l’architettura, ma di valorizzarla garantendo la massima sicurezza, il benessere abitativo e il risparmio energetico.
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HÖRMANN RAFFORZA LA SUA PRESENZA SUL MERCATO GIAPPONESE CON UN ACCORDO DI ESCLUSIVA SULLA FORNITURA DEL PORTONE HS 7030 PU ALL'AZIENDA TOYO SHUTTER, HÖRMANN IMPLEMENTA IL SUO PRESIDIO SUL MERCATO DEL SOL LEVANTE Nell’ottica di rafforzare ulteriormente la sua presenza in Giappone, il Gruppo Hörmann ha di recente sottoscritto un accordo esclusivo con l'azienda giapponese Toyo Shutter. Tale accordo prevede che il noto Gruppo, leader nelle chiusure a livello mondiale, dia alla Toyo Shutter – attiva nel settore dei sistemi di chiusura industriali e delle porte con sede a Osaka – l’esclusiva del portone con avvolgimento a spirale Hörmann HS 7030 PU. Già dal 2012, Hörmann è in realtà azionista della Toyo Shutter, quotata anche in borsa, e detiene circa il 19% delle azioni. “In Giappone non abbiamo una nostra filiale di vendita – spiega
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TRADESTREAMINGCITY
Martin J. Hörmann, uno dei titolari del gruppo Hörmann (a destra), e Toshio Okada, presidente esecutivo di Toyo Shutter, hanno sottoscritto un accordo di fornitura in esclusiva del portone con avvolgimento a spirale Hörmann HS 7030 PU. Foto: Toyo Shutter
Martin J. Hörmann, alle redini del Gruppo Hörmann. Tuttavia, desideriamo che i nostri prodotti raggiungano anche questo mercato. Siamo quindi molto lieti di cooperare con un partner che si è consolidato già da molti anni su quest’area”. Il portone rapido con avvolgimento a spirale HS 7030 PU Hörmann si contraddistingue, da un lato, per le buone prestazioni in termini di coibentazione termica (valore UD di 1,04 W/m²K per un portone di 16 mq) e, dall’altro, per l’elevata velocità di apertura (fino a 2,5 metri al secondo). Combina inoltre le performance dei portoni sezionali (robustezza, protezione antieffrazione ed elevata coibentazione termica) con tutti i vantaggi offerti dai portoni a scorrimento rapido (il portone è sufficientemente rapido da essere aperto solo all’occorrenza e da consentire il passaggio no stop di carrelli elevatori; la rapida apertura impedisce inoltre la formazione di correnti d’aria). Riuscire ad integrare sinergicamente queste caratteristiche in un unico portone è stata per Hörmann una vera e propria sfida.
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LA MINNUCCI ASSOCIATI E LA PRIMA SOCIETA ITALIANA A VINCERE UN PREMIO INTERNAZIONALE AI BUILDING SMART INTERNATIONAL AWARDS Si e tenuta a Tokyo, durante l’International Standards Summit, la premiazione dei Building SMART International Awards 2018. La Minnucci Associati s.r.l. e la prima societa italiana a vincere il prestigioso premio internazionale nella sezione “Operation & Maintenance using Open Technology”. Building SMART International e l'organizzazione internazionale di standardizzazione che mira a migliorare lo scambio d’informazioni tra le applicazioni software attraverso l’OPEN BIM. Ogni anno organizza un evento internazionale dove vengono assegnati i Building SMART International Awards: riconoscimento alle migliori aziende che hanno sviluppato progetti con soluzioni OPEN BIM per il design,
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la progettazione, la costruzione e la gestione delle risorse in campo edile. La Minnucci Associati ha partecipato nella sezione “Operation & Maintenance using Open Technology” con il TWIN Model della Stazione di Napoli Centrale, uno dei progetti pilota piu importanti nel panorama italiano. Il progetto e stato sviluppato con metodologia OPEN BIM, in stretta collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato (RFI e Grandi Stazioni Rail), volto alla creazione del modello dell’asset esistente e futuro, garantendone l’aggiornamento costante con il supporto ed il miglioramento dei processi di gestione e manutenzione. Partendo dal rilievo laser scanner dell’intera area (circa 40 ettari), e
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stato ricostruito il BIM Modello della stazione, organizzando i dati all’interno di un CDE (Common Data Environment). E stata poi creata una libreria dei dati di riferimento (LDR) ricostruendo 12.500 equipment presenti in stazione. Per ogni oggetto rimodellato e stata ridefinita la geometria parametrica, completa di tutte le informazioni utili al management e al maintenance dell’asset, migliorandone, in ottica BIM, tutti i processi di manutenzione, gestione ed aggiornamento. “La gestione del patrimonio edilizio e il capitolo piu complesso ed importante che il BIM deve contribuire a supportare. E pertanto un grande onore per la Minnucci Associati essere la prima societa italiana ad aver vinto questo premio e riteniamo che lo sia per l’Italia tutta. Ringraziamo tantissimo tutti coloro che hcontribuito al successo del progetto, nello specifico le figure apicali ed i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, di Grandi Stazioni Rail e l’Ing. Sabato Gargiulo
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del Gruppo FS che hanno fattivamente contribuito alla definizione dei processi. Ringraziamo anche la societa ACMAR per l’affidamento ed il supporto ricevuto. E un grande traguardo per chi, come noi, ha sempre creduto e investito nella ricerca, nella sperimentazione e nella formazione. Oggi siamo in grado di progettare e costruire l’edificio virtuale secondo le ultimissime tecnologie OPEN BIM, seguendone la gestione e la manutenzione per l’intero ciclo vita. E un successo ancor maggiore per l’Italia tutta che possiede un inestimabile patrimonio che deve essere mantenuto e conservato spesso con grande difficolta come accade per le stazioni ferroviarie che possono essere definite dei veri e propri monumenti in continuo esercizio”.
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PILKINGTON ITALIA È SPONSOR TECNICO DELLA MOSTRA “TIZIANO/ GERHARD RICHTER. IL CIELO SULLA TERRA” Pilkington OptiView™ Protect OW, un vetro che esalta il valore di un’opera d’arte, è stato utilizzato a protezione dell’opera “Annunciazione di San Rocco” di Tiziano. Fino al 6 gennaio 2019 a Palazzo Te, a Mantova, due Annunciazioni di Tiziano, presenti in mostra, sono state motivo ispiratore di Gerhard Richter sul tema.La protezione attraverso Pilkington OptiView™ Protect OW di uno di questi capolavori ne esalta il piacere di visione, rendendo immediatamente percepibile la caratteristica cardine di questo prodotto, in cui la bassissima riflessione luminosa, inferiore al 2%, valorizza le opere d’arte. Un’altra fondamentale caratteristica per cui i vetri Pilkington OptiView™ Protect OW trovano applicazione ideale in ambito museale consiste nella capacità di questo vetro di schermare oltre il 99% dei
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raggi UVA e UVB, ossia due dei raggi ultravioletti che causano il deperimento nel tempo delle opere, delle tele e dei colori. Un quadro al riparo dei raggi UV può rimanere esposto al pubblico senza alcun danneggiamento. Un ulteriore importante beneficio di questo eccezionale prodotto è la protezione dei beni in esposizione da atti di vandalismo, secondo le normative UNI EN 12600 - 1(B)1 e UNI EN 356 - P2A. Sempre più richiesto in molti musei nel mondo per queste pregevoli caratteristiche, Pilkington OptiView™ Protect OW è spesso prescritto da capitolato anche per gli showroom automobilistici e per la realizzazione di vetrine commerciali.
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SIGMA COATINGS DA COLORE ALL’OPERA “VUOTI DI MEMORIA” DI UGO SPAGNUOLO Un murale per riqualificare gli ambienti della stazione Porta Furba Quadraro, nella linea A della metropolitana di Roma, realizzato grazie alla collaborazione tra l’artista, l’Associazione Porto d'Arte e Takeawaygallery. E stato inaugurato oggi - alla presenza dell’Assessore alla Mobilita di Roma Capitale Linda Meleo - il Murale Vuoti di Memoria di Ugo Spagnuolo. Il progetto di arte urbana, ambientato negli spazi della stazione Porta Furba Quadraro, nella linea A della metropolitana di Roma, si avvale della sponsorizzazione di Sigma Coatings - brand di PPG Univer Spa che rappresenta una delle realta italiane piu all’avanguardia nell’ambito delle pitture per edilizia con una distintiva specializzazione nel mondo del colore - che ha fornito le pitture per la realizzazione dell’opera. L’iniziativa, la prima di Arte Urbana creata grazie alla collaborazione dei cittadini del quartiere, ha visto
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l'allestimento di un murale di oltre 400 m2 con l’obiettivo di riqualificare uno spazio comune. Vuoti di memoria raffigura venti personaggi storici e del luogo, immortalati nel gesto di avvitare delle bottiglie, metafore di conserve-memorie da riempire attraverso la propria storia. La stazione metropolitana si trasforma, cosi, in un palcoscenico rivelatore di memoria, privata o collettiva, storica o intima, dove recuperare immagini, reminiscenze e identita. “Da anni Sigma Coatings supporta attivamente la riqualificazione dei luoghi della collettivita” – commenta Paola Mattioli, Direttore Marketing di PPG Univer Spa. “Siamo fieri di far parte di questo importante progetto, con la collaborazione del nostro distributore Ver.Color Parati di Roma, dando una nota di colore ad un ambiente come una stazione metropolitana che spesso risulta poco accogliente e soltanto di passaggio”.
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MATERIALI INNOVATIVI «I materiali naturali e salubri, provenienti dal riciclo e i materiali e sistemi innovativi sono le tre chiavi per mettere in evidenza le caratteristiche di una nuova edilizia dove le prestazioni, garantite da certificazioni indipendenti, assumono un ruolo centrale»: così Legambiente descrive le soluzioni che compongono MaINN, la libreria interattiva creata dall’associazione per diffondere maggiori conoscenze in tema di sostenibilità ambientale nel settore dell’edilizia, fino a ieri considerato tra quelli con il più alto impatto ambientale e consumo di materiali e suolo e che oggi può, invece, rappresentare un tassello fondamentale dell’economia circolare. Tra i prodotti all’avanguardia selezionati da Legambiente ed Ecomondo vi sono anche i laterizi di Wienerberger, gruppo da sempre impegnato nella realizzazione di soluzioni costruttive altamente innovative e sostenibili. Proprio per le loro caratteristiche, che rispondono completamente ai requisiti previsti dai Criteri Ambientali Minimi, i laterizi Wienerberger sono stati inseriti anche nel 2018 tra le best practice della mostra
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“MaINN, materiali innovativi e sostenibili” proposta da Legambiente ed Ecomondo per il secondo anno consecutivo a Rimini, in occasione di Ecomondo, la Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile. Un’esposizione dedicata alle soluzioni che possono migliorare l’efficienza del patrimonio immobiliare del nostro Paese e che sono espressione di un’evoluzione del settore delle costruzioni in cui si fanno sempre più strada materiali naturali, riciclati e di recupero. «Anche quest’anno – sottolinea l’ingegner Dario Mantovanelli, Responsabile Marketing di Wienerberger Italia – i nostri laterizi sono stati scelti da Legambiente ed Ecomondo come esempio di materiale innovativo per una nuova edilizia sostenibile. Infatti, in occasione della mostra per la fiera Ecomondo è stato presentato il nostro laterizio rettificato Porotherm BIO PLAN 45 T-0,09, scelto
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tra le tante soluzioni costruttive perché realizzato con farine di legno vergini e il cui 20% del contenuto è ricavato da materiale riciclato e di recupero. Inoltre, il nostro impegno verso la sostenibilità ambientale si riflette anche sui nostri impianti produttivi, sempre più all’avanguardia e orientati all’efficienza energetica: quest’anno abbiamo infatti ottenuto la certificazione ISO 50001 che, insieme alla ISO 14001, conferma la nostra profonda attenzione verso temi ambientali». CHI È WIENERBERGER IN ITALIA E NEL MONDO Wienerberger è nato nel 1819 a Vienna e oggi è il più grande produttore al mondo di laterizi e numero uno nella produzione di tegole
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in cotto e di mattoni faccia a vista sul mercato europeo. Wienerberger ha un fatturato globale di oltre 3 miliardi di euro nel 2017 e conta 197 stabilimenti dislocati in 30 Paesi. Da sempre attenta alle esigenze del cliente, offre una vasta gamma di soluzioni per l’involucro, dove la tradizione del laterizio si sposa con la tecnologia e l’innovazione per creare una gamma in costante evoluzione. Le soluzioni proposte da Wienerberger spaziano dai blocchi portanti a quelli da tamponamento, orientate al risparmio energetico, alla sicurezza in zona sismica, all’isolamento acustico e alla realizzazione di edifici a energia quasi zero (NZEB). L’azienda è presente in Italia con quattro stabilimenti (Feltre BL, Gattinara VC, Bubano BO e Terni), garantendo una presenza e un’assistenza capillare su tutto il territorio nazionale.
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di Sonia Maritan
CASTELLO DEL VALENTINO TORINO LA MOSTRA SINESTETICA DI LUISA LONGO A CURA DI LAURA VILLANI Lo straordinario e grandioso castello del Valentino, patrimonio mondiale Unesco e a firma di Carlo e Amedeo di Castellamonte, ha ospitato nel Salone delle Colonne la mostra dell’artista Luisa Longo curata da Laura Villani in occasione di Artissima, prestigiosa manifestazione di Arte Contemporanea di una Torino, al centro del dibattito culturale e del collezionismo del contemporaneo in Italia. Il castello deve la sua forma alle inclinazioni del gusto di Cristina di Borbone Francia, la figlia bella e raffinata del primo re di Francia di ramo borbonico e di Maria de’ Medici andata in sposa tredicenne a Vittorio Amedeo I di Savoia. Amante delle feste e dei balli e ben consapevole del proprio rango di Fille de France, volle e abitò il castello e seppe reggere il regno per il figlio, il futuro Carlo Emanuele
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II di Savoia, un ruolo che mantenne occupandosi degli affari generali. Il luogo, legato alla sensibilità e al gusto di questa grande donna, si è intrecciato con la figura e l’opera artistica di Luisa Longo unendo al fluttuare delle sete degli arredi e degli abiti di corte di secoli passati la contemporaneità delle trame che fanno da coprotagonista al lavoro pittorico di Luisa Longo. La sede è stata concessa eccezionalmente dal Prof. Mellano, Direttore del Dipartimento di Architttura e Design del Politecnico di Torino, anche per il tema della mostra, un’interpretazione personalissima di grattacieli e grandi realizzazioni architettoniche del terzo millennio, opere che utilizzano le trame leggere dell’impalpabile organza dalle trasparenze e lucentezze sorprendenti dei
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colori spesso irridescenti o metallici dove il colore si fonde con l’oro. Un linguaggio artistico quello di Luisa Longo dalla forte personalità che vuole parlare contemporaneamente molti linguaggi che vanno da quelli propri dell’arte alle trasparenze della moda e a soggetti che creano nuove modalità di rappresentazione e di fruizione dell’opera nello spazio dell’architettura e del design che troviamo nelle pareti scorrevoli di un’architettura giapponese o in biombo, il paravento dalle campiture in oro zecchino, da muovere nella stanza per creare sempre nuove atmosfere e nuove funzioni e questa è l’attitudine di una eleganza un po’ nomade che i dipinti di Luisa Longo sembrano proporre. Opere da porre al centro di un ambiente per potersi muovere intorno, e far giocare con i riflessi e le trasparenze di luci radenti o che le attraversano esaltandone i pigmenti più o meno coprenti. Ad accrescere la sensazione di immersione in un percorso artistico di arte totale che si avvale di più linguaggi visivi e materici contemporanei sovrapposti in uno spazio saturo di storia, il contributo coinvolgente, in occasione dell’inaugurazione, della violinista danese Katrine Grarup Elbo, che ha eseguito, con un violino elaborato elettronicamente, brani da lei composti appositamente per le opere.
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MATERIE PRIME, PROCESSO E CONTROLLI, GLI ELEMENTI CHIAVE PER UN VETRO DI QUALITÀ SECONDO DI UN CICLO DI APPUNTAMENTI PER CONOSCERE LA SQUADRA OPERATIVA DI PILKINGTON ITALIA: INTERVISTA CON MAURIZIO PESCE, CLAIMS MANAGER E MANUFACTURING SUPPORT Maurizio Pesce vanta una conoscenza poliedrica e versatile del settore del vetro piano, maturata grazie a numerose esperienze nei diversi rami aziendali, dalla linea di produzione al controllo qualità. Oggi è responsabile del Servizio Reclami di Pilkington Italia, con sede a Venezia. Sig. Pesce, come riuscite a garantire la qualità del vostro vetro? La lavorazione del vetro deriva da un processo industriale dalle di-
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mensioni sconvolgenti, dove ogni fase richiede un continuo impegno e un’elevata attenzione per poter ottenere un prodotto dalla qualità superiore. Tutto questo avviene seguendo la politica del gruppo NSG, che quotidianamente investe sulla sicurezza dei lavoratori e sulla qualità del prodotto. Quale valore riveste il 2018 per lo stabilimento di Porto Marghera? Dopo la fondamentale riaccensione del forno, questo è il primo anno in cui vi si è prodotto il vetro extrachiaro a ridotto tenore di ferro Pilkington Optiwhite™, uno dei vetri che gode del
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maggiore riconoscimento da parte di architetti e vetrai all’interno della vasta gamma Pilkington. Quali operazioni si sono rese necessarie per la sua produzione? Quali controlli e strategie devono essere attuati? Il vetro extrachiaro è un prodotto meraviglioso, la cui produzione, di maggiore complessità rispetto al vetro chiaro, ha richiesto importanti interventi strutturali sulla conformazione del forno e per la realizzazione di un nuovo impianto volto all’abbattimento degli NOx, oltre ad esigere costanti attenzioni nella gestione della produzione. Per raggiungere la trasparenza e la neutralità caratteristiche, sicuramente sono essenziali materie prime speciali da cave selezionate, ma anche il controllo della logistica e una sapiente gestione del processo. Oltre ad un metodico controllo degli aspetti ambientali, è fondamentale prestare un occhio di riguardo agli aspetti termodinamici e cinetici che regolano la formatura del vetro. Infine, con l’obiettivo di centrare il punto colore e garantire così la continuità di colorazione richiesta ed apprezzata dai nostri clienti, vengono attuati un monitoraggio in continuo del processo e controlli qualitativi specifici sul vetro in laboratorio.
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Ci fa qualche esempio? Certo: ogni ora attuiamo un controllo di qualità dei principali parametri qualitativi del prodotto, come spessore, dimensione, squadratura e assenza di microdifettosità, ed effettuiamo i controlli di tutti i parametri ottici, come distorsioni, strie e corrugazioni; inoltre, ogni sei ore eseguiamo analisi chimiche in laboratorio per garantire la costanza del punto colore e di tutte le caratteristiche spettofotometriche richieste dai nostri clienti. A questi controlli si somma il monitoraggio in continuo compiuto da uno scanner di ultima generazione e straordinaria precisione, per rilevare eventuali difettosità puntuali e procedere alla selezione del materiale idoneo. Questo scanner è l’orgoglio dei nostri tecnici. Lo dice con gli occhi che brillano! Con questo scanner, installato in linea, riusciamo a garantire al cliente la qualità che desidera, in modo da potergli assicurare, dietro specifica richiesta a monte della produzione, lo standard qualitativo idoneo ad esigenze specifiche o ad applicazioni di particolare pregio. Lo scanner, a sua volta, è quotidianamente verificato e controllato, ed in caso tarato, per essere certi della sua affidabilità.
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Dunque svolgete numerosi controlli sugli aspetti ottico-qualitativi del vetro... Ma non solo. Riveste primaria importanza anche il controllo di parametri che influiscono sulla lavorabilità del vetro: attraverso sofisticati sensori sul nastro vetroso e grazie al controllo continuo da parte degli operatori, siamo in grado di agire sulle tensioni superficiali rilevate dalla strumentazione, così da garantire soltanto valori di sforzo che garantiscano la facilità al taglio e nelle lavorazioni, quali tempra e stratifica. La qualità è una questione veramente seria. Di più, la qualità è vitale! Solo così siamo certi di raggiungere la piena soddisfazione del cliente, consapevoli e desiderosi di migliorarci costantemente. AUTOMOTIVE, EDILIZIA E VETRO TECNICO NSG Group è uno dei più grandi produttori mondiali di vetro e di sistemi di vetro in tre principali aree di business: Automobile, Edilizia e Vetro Tecnico. L’attività “Automotive” comprende il vetro per il primo equipaggiamento auto e i pezzi di ricambio originali nonché i mercati dei vetri per il trasporto specializzato. L’attività
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“Architectural” fornisce vetro per l’edilizia e per le applicazioni dell’energia solare. L’attività “Technical Glass” comprende il vetro ultra sottile per schermi digitali, lenti e guide di luce per stampanti nonché fibre di vetro utilizzate nei separatori di batterie e nelle cinghie dentate di motori. NSG Group ha importanti quote di mercato nella maggior parte delle attività mondiali dell’Edilizia e dell’Industria Automobilistica, con un ampia portata geografica, che permette di rispondere a clienti le cui operazioni, in particolare nel caso di pezzi originali per l’automobile, sono sempre più globali. Oggi il gruppo NSG ha attività produttive in circa 30 paesi su quattro continenti e vendite in circa 105 paesi. Nell'esercizio chiuso al 31 marzo 2018, il Gruppo ha registrato un fatturato di 603,9 miliardi di JPY (circa 4,65 miliardi di Euro). Di cui, il 38 per cento è stato generato in Europa, il 27 per cento in Giappone, il 13 per cento in Nord America e il 22 per cento nel resto del mondo.
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DOVE VANNO GLI STUDENTI L’OFFERTA STRUTTURATA DI POSTI LETTO IN STUDENTATO COPRE OGGI L’8,6 % DELLA DOMANDA DI FUORISEDE CON UN MARGINE DI CRESCITA AL15 % Le dimensioni del mercato degli studentati in Italia indicano un’industria potenziale di 50mila posti letto con spazio per un raddoppio dell’offerta attuale. La realizzazione di questi obiettivi metterebbe in gioco investimenti pari a circa 3 miliardi di euro che innescherebbero un ritmo di crescita dell’offerta a una velocità tripla rispetto a quella osservata negli ultimi dieci anni. Questi sono alcuni dei dati illustrati oggi a Milano nel corso della presentazione del Primo Osservatorio sulle nuove forme di residenza per studenti, giovani e lavoratori, in occasione del seminario New ways to live, share study & work in Italy, a cura di Scenari Immobiliari in collaborazione con Camplus, principale provider di housing per studenti universitari in Italia. Attualmente, come emerge dallo studio di Scenari Immobiliari e Camplus, l’offerta strutturata di posti letto in stu-
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dentato (offerti dagli enti convenzionati con gli uffici regionali per il diritto allo studio, dall’insieme delle strutture aderenti alla conferenza dei collegi di merito e dall’associazione italiana per i collegi e le residenze universitarie) copre l’8,6 per cento della domanda di fuorisede pari a circa 52mila posti letto. Gli studenti che si rivolgono al mercato privato della locazione sono 620mila (compresi gli studenti universitari non iscritti presso gli atenei italiani che frequentano programmi di mobilità internazionale nel nostro Paese). In una prospettiva di lungo periodo è possibile immaginare che il patrimonio si allineai a quanto espresso in mercati immobiliari paragonabili a quello italiano, non tanto per dimensione di fuori sede ma per le caratteristiche del mondo accademico, arrivando a offrire una quantità di posti letto pari a circa il 15 per cento della domanda complessiva.
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Il mercato delle residenze gestite professionalmente, destinate a una locazione transitoria, può contare su una domanda potenziale da parte di young professional, giovani che cambiano domicilio per lavori transitori e tutti quegli studenti che non si rivolgono al mercato degli studentati, per un totale di circa 800mila persone. Appare evidente che l’offerta di residenza in locazione gestita in Italia, per studenti, neolaureati, giovani professionisti, lavoratori stagionali, etc., è ancora limitata. Il mercato a livello Paese è molto parcellizzato e numerosi piccoli proprietari stanno realizzando azioni in tal senso. Ciò rende ancora più difficile quantificare il numero di appartamenti e posti alloggio afferenti al comparto: attualmente si stimano circa 20mila sistemazioni su tutto il territorio italiano. “Il tema della residenzialità per studenti e young professional – ha affermato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari - può costituire una forte leva per lo sviluppo del settore immobiliare residenziale e, in senso più ampio, per la sfera universitaria nazionale. Attualmente, in Italia, tale comparto sta vivendo una importante fase di espansione ed evoluzione, anche in considerazione delle caratteristiche e propensioni della domanda esaminata. Non dimentichiamoci che nel nostro Paese abbiamo assistito, negli scorsi anni, al mancato sviluppo dell’industria del resi-
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denziale gestito, con una conseguente parcellizzazione delle proprietà e lo sviluppo di un’edilizia finalizzata alla realizzazione di alloggi rivolti direttamente alle famiglie per il settore delle compravendite”. “La scarsità di patrimonio adeguato alle esigenze di una gestione imprenditoriale della locazione - ha aggiunto Maurizio Carvelli, Fondatore e CEO di Camplus, che oggi gestisce circa 7 mila posti letto in tutto il Paese e in Spagna - contribuisce attualmente a ostacolare l’adeguamento dell’offerta residenziale alle esigenze emerse negli ultimi anni. Nonostante la difficoltà di reperire un prodotto adeguato alla locazione per usi transitori, la condizione di scarsità strutturale dell’offerta in questo settore offre buone opportunità per le iniziative in grado di inserirsi in questo mercato. La gestione strutturata di immobili a uso locativo, come residenze universitarie e appartamenti per lavoratori, può costituire un importante segmento di mercato, la cui chiave di successo risiede in un’offerta a 360°, che comprende un immobile in buono stato e servizi complementari quali ad esempio lavanderia, pagamento utenze, oltre a spazi ricreativi e di socializzazione”. Negli ultimi anni si è osservato un crescente interessamento da parte di investitori istituzionali, sia di natura nazionale che internazionale.
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Questi ultimi grazie ad esperienze consolidate all’estero stanno introducendo nuovi formati di studentato ampliando l’offerta nazionale di posti letto. Sul fronte dell’offerta strutturata di tipo residenziale destinata a studenti e giovani lavoratori, il mercato appare ancora dominato da un numero ristretto di operatori, senza investimenti significativi per prodotti destinati al libero mercato. LE DIFFICOLTÀ PER STUDENTI E GIOVANI LAVORATORI Il mercato della locazione in molte città si è avvicinato a livelli di insostenibilità sia per gli studenti universitari fuorisede, che per i lavoratori neolaureati. Complessivamente il mercato della locazione per gli young professional nelle grandi città italiane costituisce un bacino di utenza potenziale di circa 60mila persone ogni anno, cifra a cui si aggiungono altri 120mila giovani sotto i 35 anni con rapporti lavorativi temporanei che nell’ultimo anno sono stati interessati da cambi di domicilio. Nelle città italiane la spesa media per l’abitazione di una famiglia in affitto si attesta attorno al 30 per cento del reddito complessivo (1.200 euro al mese), questa cifra raggiunge il 33 per cento medio nelle città metropolitane e il 45 per cento a Milano e Roma, con punte più elevate per gli immobili di piccole dimensioni, in particolare per le locazioni di natura transitoria. Con questa incidenza sui redditi e relativamente
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ai canoni di mercato delle abitazioni, la disponibilità di spesa di un giovane professionista consente normalmente di accedere a mono-bilocale in gran parte del territorio. Tuttavia, nei capoluoghi delle due maggiori città metropolitane (Milano e Roma), lo stesso reddito impedirebbe la locazione di un’intera unità immobiliare, dirigendo quindi la domanda verso la locazione di una stanza, possibilmente singola, che rientrerebbe invece all’interno della capacità di spesa disponibile. Un’offerta strutturata e specializzata per una tipologia di utenza come quella degli studenti universitari e di young professional consentirebbe di integrare la domanda di un alloggio con amenities e servizi capaci di rendere più appetibile il prodotto, anche a costi superiori a quelli del mercato residenziale. Servizi in grado di migliorare la socialità per un nuovo arrivato in città, uniti alla certezza di standard elevati del trattamento dell’utente e ad un accesso integrato ad altri servizi di tipo ricreativo (palestre e corsi di vario genere) o di tipo professionale (accompagnamento alla carriera) o alla residenzialità (pulizia dell’alloggio, lavanderia, corredi) possono rappresentare pertanto un ulteriore incentivo alla scelta di una soluzione “a pacchetto” rispetto alla semplice offerta di una abitazione.
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Già oggi l’offerta più qualificata di studentati copre gran parte di queste esigenze a prezzi comparativamente interessanti rispetto alla spesa da sostenere per l’alloggio in locazione, a cui si aggiungono i costi degli alti servizi a cui spesso si accompagna la vita di un individuo, e che talvolta possono rappresentare un ulteriore impegno da parte dell’occupante dell’alloggio per il provvedere alla ricerca dei servizi stessi. Inoltre, la scelta di soluzioni apposite per studenti o giovani lavoratori consente il pagamento per il solo periodo di effettiva occupazione dell’alloggio senza incorrere nelle difficoltà derivanti da un proprietario che dà il proprio alloggio in affitto solo per periodi prestabiliti. L’ATTRATTIVITÀ DI MILANO PER LO SVILUPPO DI UNIVERSITÀ, STUDENTATI E MERCATO IMMOBILIARE La città di Milano negli ultimi anni è stata scenario di un profondo rinnovamento che ha interessato a più livelli l’intero ecosistema urbano. La popolazione residente è tornata a crescere a ritmi sostenuti dopo quasi vent’anni di declino accompagnata da un’intensificazione dell’arrivo di un costante flusso di abitanti temporanei (studenti, giovani lavoratori e professionisti) e di turisti internazionali (+72,5 per cento tra il 2008 e il 2017). Il sistema universitario milanese ha contribuito in modo importante al-
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l’accrescimento dell’attrattività della città anche grazie al percorso di internazionalizzazione intrapreso dagli atenei locali. Milano è la prima città in Italia per numero di studenti universitari con residenza estera (il 3,8 per cento del totale degli iscritti) e si conferma come una delle principali destinazioni italiane dei programmi di scambio internazionali. Gli studenti fuorisede a sono attualmente circa 81mila, distribuiti in otto sedi universitarie. L’attrattività di Milano legata alle buone performance dell’economia locale e alla qualità del sistema universitario cittadino ha portato a un incremento di domanda di alloggi in locazione destinati a un utilizzo transitorio, generando una condizione di scarsità dell’offerta. Il panorama si rivela quindi interessante per lo sviluppo di strutture indirizzate verso specifici target di utenze temporanee, anche a fronte del rapido innalzamento dei canoni sul mercato della locazione più tradizionale che contribuiscono a rendere competitive soluzioni con prezzi sostenuti. La capacità attrattiva di Milano inoltre consente di rivolgersi verso un’utenza in fasce di reddito alte e medio-alte, come già dimostrato dal progressivo innalzamento dei canoni generato dall’intensificazione della domanda di locazione.
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