SISTEMA
SERRAMENTO
Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/M/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
NUMERO 18 - DICEMBRE 2017 ISSN 2283-7213
LA RIVISTA TECNICA DEL SERRAMENTO E DEI MATERIALI: ACCIAIO, ALLUMINIO, COMPOSITO, LEGNO, OTTONE, PVC E VETRO
• UN DOSSIER SULLE TECNOLOGIE “GENERATRICI” • LO STATO DELL’ARTE DEL PVC DA RICICLO • UN FEEDBACK SULLA CREATIVITÀ DEI PRODOTTI • LA FINESTRA LIGNEA E IL SUO “PAESAGGIO” • NO A DICHIARAZIONI PRESTAZIONALI “FAI DA TE”
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numero 18 - dicembre 2017
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OPENING SECTION 02 04 07
COLOPHON SOMMARIO EDITORIALE IL PENSIERO RIFLESSO DI UN MARCHINGEGNO
di Sonia Maritan
ommario
SECTION DESIGN 08
FEEDBACK SPACE&INTERIOR ELEGANZA IN MOSTRA All’ultima edizione di Space&Interior abbiamo raccolto, attraverso domande flash, i propositi delle aziende che in quel raffinato “salotto” esponevano: pillole di creatività, strategie di marketing e innovazioni tecniche, restituite per immagini eloquenti; così avviene quando un evento fieristico, ben connotato, porta in primo piano l’eleganza, quella a cui solo chi indossa l’abito adatto può conformarsi. Segue quindi la vetrina realizzata attraverso la partecipazione di alcuni espositori, come anticipazione della prossima edizione di Space&Interior, ormai in arrivo ad aprile 2018, e che amplierà questa sfilata di design, creando un interessante confronto – a distanza di diversi mesi – riguardo i trend di questo ultimo periodo; perché, di fatto, nel design delle rifiniture interne ed esterne riscontriamo una stagionalità più ampia, rispetto il mondo del fashion, il cui feedback delle inclinazioni attuali emerge proprio raccogliendo la voce di più produttori che poi creeranno un certo decision making nel settore. Per questo, ai nostri dodici interlocutori, seppur partendo da un punto diverso secondo il prodotto esposto, abbiamo posto la stessa domanda chiedendo “cosa aggiunga a un ambiente il loro prodotto”. di Sonia Maritan e Adello Negrini
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LU-BEK FEWOOD MOGS OIKOS OKEY ABET LAMINATI CP SISTEMI ERCO VIGHI SECURITY DOORS FURNITURE SOLUTIONS LEGNOFORM BARAUSSE
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outlook CI MANCA UN PEZZO
di Samuele Broglio
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convention PVC FORUM ITALIA IL MONDO DEL PVC CRESCE… Il polivinilcloruro al centro di un evento altamente professionale sullo stato dell’arte della serramentistica, dell’ingegneria e dell’architettura delle costruzioni. Un incontro che alza il sipario sulla moderna tecnologia dell’edilizia e sulla presenza del PVC in questo mercato: di 1 milione di condomini, di cui il 50% con riscaldamento centralizzato, il 65% costruiti prima del 1971 e oltre il 70% con classe energetica tra F e G. di Sonia Maritan e Adello Negrini
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convention Comune di Nizza Monferrato NEL MONFERRATO LA FINESTRA SI AFFACCIA SUL DESIGN “La finestra si affaccia sul design” è il titolo che abbiamo scelto quando il comune di Nizza Monferrato ha deciso di organizzare un convegno dedicato alla finestra in legno, che si è svolto il 15 giugno scorso nell’ottocentesco Foro Boario. Non solo per raccontare la sua bellezza, ma soprattutto per divulgare una nuova letteratura edilizia e tracciare le linee di un nuovo paradigma costruttivo, quello dell'efficienza energetica. E poi, con un secondo scopo, in un certo senso il principale: il benessere abitativo, cioè il benessere umano. Il ruolo della finestra installata sull’involucro edilizio è, infatti, cruciale per garantire benessere indoor e inevitabilmente outdoor. di Sonia Maritan
SECTION HIGH TECH 34
IDENTIKIT LAMELLO UN’ACCURATA SOSTITUZIONE DELL’INFISSO Un maneggevole e leggero concentrato di potenza per la rimozione efficiente del vecchio telaio murato dei serramenti che non danneggia il muro circostante, le piastrelle o il davanzale, riducendo la necessità di interventi successivi di restauro e i tempi di permanenza di Paolo Ferrari presso il cliente.
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IDENTIKIT ROVERPLASTIK UNA SCELTA CHIAVE PER LA RIQUALIFICAZIONE E IL COMFORT Nella riqualificazione energetica degli edifici il foro finestra e il cassonetto, sommato al sistema a cappotto delle superfici verticali e orizzontali dell’involucro edilizio, hanno un ruolo determinante. Se opportunamente coibentati e dotati di unità VMC contribuiscono in modo significativo al comfort abitativo, riducendo i consumi energetici e garantendo la salubrità dell’aria indoor. Il sistema permette di effettuare un intervento di riqualificazione senza opere murarie all’interno dell’abitazione. di Giuseppe Neri
dossier DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY TECNOLOGIE “GENERATRICI” Questo dossier dedicato alla tecnologia, con qualche anticipazione sulle prossime fiere (Holz-Handwerk a marzo e Xylexpo a maggio), scaturisce da una particolare indagine sugli impianti vernicianti, il mercato del settore e un approfondimento nel mondo dell’utensile, al quale, pensando alla finitura dei manufatti, è deputato il taglio di qualità del semilavorato, il primo passaggio e quello che determina le necessità e i gradi di finitura successivi lungo il ciclo produttivo. Le notizie che arrivano dal mercato delle macchine per la lavorazione del legno sono ottime, secondo l’Ufficio studi Acimall possiamo guardare verso la prossima Xylexpo – che si terrà a Rho Fiera di Milano dall’8 al 12 maggio – con ottimismo: la produzione italiana di macchine e utensili per il legno è aumentata di dieci punti percentuali nell’anno appena conclusosi. La Germania, leader mondiale del comparto, ha esportato nei primi sei mesi del 2017 oltre un miliardo di euro evidenziando un aumento del 7% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. L’l'Italia mantiene il secondo posto nella classifica dei produttori di tecnologia, le esportazioni nel primo semestre 2017 sono state pari a 724 milioni di euro. Gli Stati Uniti si sono confermati la prima destinazione dei prodotti "made in Italy" mentre il secondo e il terzo posto sono occupati rispettivamente da Germania e Polonia. Precederà questo evento la fiera tedesca Holz-Handwerk – abbinata al Fensterbau Frontale come in ogni edizione – che si terrà dal 21 al 24 marzo al Centro Esposizioni di Norimberga. L’Holz-Handwerk è organizzata dal VDMA Holzbearbeitungsmaschinen (Associazione professionale dei produttori di macchinari per la lavorazione del legno in seno al VDMA) che ci restituisce un clima economico altrettanto positivo. Queste pagine però le dedichiamo agli incontri dell’ultima edizione di Ligna, perché dal contesto del periodico trimestrale, disponendo del web quotidianamente, l’approfondimento "contenutistico" crea veri e propri dossier giornalistici, volti a dare il vero polso del mercato e dell'innovazione nel settore – soprattutto attraverso incontri live come quelli che si realizzano in occasione delle fiere – che hanno una proiezione ben più ampia della temporalità in cui si esaurisce la fiera. E noi vogliamo valorizzarla: questo dossier sulla finitura ha questo slancio! Ne è scaturito un tracciato interessante che definisce l'andamento del settore in termini di tecnologie e di mercati. 38
di Sonia Maritan e Adello Negrini
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dossier finishing & TECHNOLOGY Finiture IL RITMO “SWING” DEL ROBOT RAS CHE OPERA SIA IN VERTICALE SIA IN ORIZZONTALE Siamo con il titolare di Finiture, Giovanni Sedino, alla Ligna 2017, che ci racconta di una produzione annua di oltre 10 robot RAS – da quando nel 2010 il primo vide la luce–. In questa occasione è stato presentato un singolo robot impiegato per più utilizzi, che può lavorare sia sull’impianto in verticale, sia su un impianto a isola in orizzontale. 42
dossier finishing & TECHNOLOGY LEITZ LA SERIE COMPLETAMENTE NUOVA DELLE LAME LEITZ La vetrina estesa e articolata della Leitz pullula di novità con una serie completamente nuova di lame, una per ogni materiale, abilmente illustrata da Giovanni Gregori che con la sua anima tecnica riesce a riempire ogni risposta di innovazione di prodotto abbinata alle tendenze e alle richieste di mercato, restituendo un quadro ampio, completo e aprendo – lui stesso con la profondità delle sue analisi – orizzonti nuovi.
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dossier finishing & TECHNOLOGY GIARDINA GROUP UN SUCCESSO LA “PRIMA” DI GIARDINA GROUP A LIGNA 2017 A Ligna 2017 la scelta di creare uno stand che rappresentasse la nascita di Giardina Group dando particolare enfasi al marchio rispetto ai prodotti: enfasi su un marchio che rappresenta l’acquisizione di Giardina Finishing. Giardina Group ha completato il percorso iniziato sette anni fa: un cammino che si è concluso con l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario. Oggi il Gruppo annovera al suo interno Giardina Finishing, Mauri Macchine e Ventilazione Italiana. IL MADE IN ITALY VIAGGIA E ATTECCHISCE Il più grande produttore turco di mobili in legno massiccio, di elevata qualità, li vernicia su un impianto progettato e realizzato in Italia. 47
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dossier finishing & TECHNOLOGY TWT UN GRANDE GRUPPO PER UN MERCATO GRANDE Il 1° settembre 2016 nasce TWT – Targeted Working Tools – che si presenta al mercato italiano ed estero come una nuova alternativa nel settore degli utensili ad alta tecnologia. Alla Ligna 2017 intervistiamo Mario Baldo, General Manager di TWT, al quale chiediamo come si sia connotato il gruppo. Oggi vendere è molto più difficile che produrre: le sinergie offrono buoni risultati. 52
dossier finishing & TECHNOLOGY ICA GROUP IL MERCATO SPAGNOLO DI ICA FOTOGRAFATO DA CLAUDIO PANICCIA La ICA di Civitanova Marche è un raro modello internazionale di grande azienda famigliare. Le generazioni che si succedono dalla sua fondazione, rappresentano un esempio non frequente di capacità imprenditoriale coesa e distribuita nelle varie funzioni. Anche a Ligna 2017, ICA ci ha offerto l’opportunità, e il piacere, di dialogare con “un Paniccia” ambasciatore all’estero di un grande brand italiano. 54
dossier finishing & TECHNOLOGY MAKOR MAKOR - HOMAG: UN ACCORDO PER UNA MAGGIORE PRESENZA ALL’ESTERO Siamo alla Ligna con Dario Tropeano, Managing Director della Elmag: l’intervista che ci rilascia è imperniata sul mercato del robot, italiano, europeo e internazionale. 56
dossier finishing & TECHNOLOGY ELMAG IL MERCATO DEL ROBOT, SECONDO DARIO TROPEANO Siamo alla Ligna con DarioTropeano, Managing Director della Elmag: l’intervista che ci rilascia è imperniata sul mercato del robot, italiano, europeo e internazionale. 59
dossier finishing & TECHNOLOGY CMA ROBOTICS LA VERNICIATURA AUTOMATICA SENZA LIMITI DI CMA La fiera di Hannover ha rappresentato ancora una volta, per la grande azienda friulana, l’occasione internazionale per l’affermazione di una straordinaria capacità di fare impresa affinando serialmente le tecnologie di verniciatura automatica robotizzata, nate dal recepimento, da parte degli ingegneri che vi lavorano, delle istanze, in rapida evoluzione, che i responsabili tecnico-commerciali per l’Italia e per l’Estero raccolgono e trasferiscono alla Ricerca & Sviluppo, una “sartoria su misura”. 62
INDIRIZZI
Leitz EdgeExpert: Prestazioni al top per decori esigenti.
www.leitz.org Gli utensili Leitz EdgeExpert sono performanti anche nella lavorazione di pannelli rivestiti con decorativi delicati, garantiscono bordi lisci e privi di scheggiature, per lavorazioni su macchine a ciclo continuo e centri di lavoro CNC.
IL PENSIERO RIFLESSO EDITORIALE DI UN MARCHINGEGNO di Sonia Maritan
Chi conosce la mia “vecchiezza” – come direbbe Leopardi, condendola però di un pessimismo che non mi appartiene – sa che giornalisticamente sono nata nel mondo del serramento e ho a distanza di tanti anni la velleità di realizzare qui il mio progetto più grande. Quello di raccogliere su Sistema Serramento tutte le voci del comparto, proprio come accade in cantiere, nel quale anche le lavorazioni “silenti” sono parte del progetto di maestosi serramenti, composti di montanti e traverse, che hanno previsto a monte tutte le lavorazioni per presentarsi al posatore in tutta la loro bellezza: dentro quei manufatti c’è l’utensile montato sul centro di lavoro, gestito da un software che ha redatto il progetto e dato l’input di taglio, lavorazione e realizzazione dei pezzi, e c’è la scelta della materia prima con il quale sono stati realizzati, ancora, c’è la finitura e i robot che l’hanno applicata e ancor prima c’è chi li ha concepiti. Ognuno di questi prodotti nasce perché un cliente ha commissionato una determinata commessa – in termini quantitativi e morfologici – azione che richiama l’utente finale, il quale si è avvalso di un canale distributivo per scegliere i suoi serramenti. Per questo, a partire dal 2017, la novità principale della testata ha riguardato la netta separazione dei due ambiti che rispecchiano le diverse anime del serramento, quella tecnica e quella estetica, ma soprattutto i relativi target. Questo approfondimento necessario, degli ambiti e dei target, nasce per rispondere alla crescente specializzazione del comparto, infatti, se da una parte è indispensabile enfatizzare i processi produttivi, i materiali costituenti i serramenti e le sue prestazioni, dall'altra ci sembra essenziale valorizzare il contesto nel quale il serramento si colloca, il suo progetto sartoriale e quindi l’interior design e l’architettura dell’involucro edilizio, e non da ultimo il percorso che questo manufatto segue e quindi il canale distributivo. Per questo il feedback raccolto a Space & Interior 2017 si è articolato su di un’unica domanda: “cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente?” Produzione e distribuzione si stanno avvicinando, la filiera della comunicazione ha necessità di accorciarsi e noi dobbiamo raccogliere tutti gli anelli della catena di questo prodotto, compresa la tappa finale in cantiere e magari la vestizione della finestra da parte del suo proprietario con tendaggi o altri accessori; per creare il disegno completo. La forza della rivista, con un DNA spiccatamente tecnico e propenso per sua natura a sviscerare la genesi del prodotto (per trasferirvi, ad esempio, la visione di costruttori di impianti che lavorano prevalentemente materiali compositi), aumenterà se riusciremo a unire i due punti estremi – dell’utensiliere e dell’utente finale – con una retta ideale. Ho bisogno dell’aiuto di tutti per portare a termine questo progetto, a partire dall’inserzionista, al quale vorremmo proporre, nel restyling della testata – work in progress – certe caratteristiche “estetiche” a cui sottoporre l’immagine di copertina, in modo da rappresentare al meglio quel serramento che l’acquirente sceglie, come sceglierebbe – innanzitutto perché ne è affascinato – un altro componente importante del suo spazio abitativo o lavorativo. Qui, a questo punto, “apro la porta” a Gloria Zanoni, mi sembra il momento ideale per darle il benvenuto nella squadra di Web and Magazine, perché credo che la sua dinamica personalità commerciale sarà preziosa per compiere questo cammino insieme, seppur impegnativo. Spesso ho la sensazione che nel passaggio dalla meccanica all’elettronica – che caratterizza la nostra contemporaneità – si sia perso lo spazio del “tempo di pensare”, ad esempio, si rischia di creare troppa distanza tra l’esperienza dell’esposizione emozionale e la contestualizzazione reale del serramento in una specifica abitazione, che riguarda si la sfera emotiva, ma quell’atmosfera domestica è costellata di piccoli dettagli concreti. Abitare ha a che fare con l’home decor e i più attuali trend di lifestyle, e creare “un’abbuffata di tutti e cinque i sensi” richiede uno sforzo non banale, un approfondimento disciplinare per collocare e coordinare i diversi elementi di uno spazio. Il serramento è un coprotagonista di rilievo, fatto di materia, colore e luce. Per questo serve stabilire una rete di rapporti con le categorie più diverse di operatori, in una feconda prospettiva interdisciplinare; è quasi un obbligo per chi si occupa di comunicazione, per chi vorrebbe creare un ampio auditorium del serramento e un ambito (anche) operativo in cui tecnici, progettisti, artigiani, maestranze, persino artisti, possano raccontare della creazione di progetti, sapendo che qui possono dare corpo alla vocazione di rappresentare un serramento in modo organico. Questo è il marchingegno che frulla nella mia testa da anni, la specializzazione deve trovare alla fine il contesto unitario nel quale collocarsi, si tratta di un progetto che raccoglie le superfici “intorno” a sé, nel mio cassetto delle idee diventa un Sistema Superficie che coinvolge i materiali di rivestimento, concependo il serramento come parte della parete, di cui costituisce l’elemento diacronico essenziale. Un contenitore dedito, dunque, a tutte le “finiture” dell’involucro edilizio.
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di Sonia Maritan e Pietro Ferrari
FEEDBACK
SPACE&INTERIOR
design www.lu-bek.it www.fewood.it www.mogs.it www.oikos-group.it www.okeyporte.it www.abetlaminati.com www.cpsistemi.com www.ercofinestre.it www.vighidoors.it www.pvsfurniture.it www.legnoform.it www. barausse.com
ELEGANZA IN MOSTRA All’ultima edizione di Space&Interior abbiamo raccolto, attraverso domande flash, i propositi delle aziende che in quel raffinato “salotto” esponevano: pillole di creatività, strategie di marketing e innovazioni tecniche, restituite per immagini eloquenti; così avviene quando un evento fieristico, ben connotato, porta in primo piano l’eleganza, quella a cui solo chi indossa l’abito adatto può conformarsi. Segue quindi la vetrina realizzata attraverso la partecipazione di alcuni espositori, come anticipazione della prossima edizione di Space&Interior, ormai in arrivo ad aprile 2018, e che amplierà questa sfilata di design, creando un interessante confronto – a distanza di diversi mesi – riguardo i trend di questo ultimo periodo; perché, di fatto, nel design delle rifiniture interne ed esterne riscontriamo una stagionalità più ampia, rispetto il mondo del fashion, il cui feedback delle inclinazioni attuali emerge proprio raccogliendo la voce di più produttori che poi creeranno un certo decision making nel settore. Per questo, ai nostri dodici interlocutori, seppur partendo da un punto diverso secondo il prodotto esposto, abbiamo posto la stessa domanda chiedendo “cosa aggiunga a un ambiente il loro prodotto”.
LU-BEK L’intervista a Luciano Borchi di LU-BEK Tessuti Tecnici
La parola “Tecnici” implica anche una parte funzionale e non solo estetica: con particolare allusione alla proprietà fonoassorbente dei tessuti? «Certamente si, sono a correzione acustica».
FEWOOD Allo stand della LU-BEK Tessuti Tecnici, al Responsabile Commerciale Luciano Borchi chiediamo: Che cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? «Sicuramente aggiunge la possibilità di personalizzarlo e di renderlo sempre trasformabile, quindi in continua mutazione».
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A Nino Stringini della Fewood, un’azienda che ha la velleità di colorare e far risaltare le superfici lignee e che annovera diversi brevetti internazionali, chiediamo se si tratti di un'azienda storica. «Non proprio, o meglio i nostri 30 anni di storia si sono esplicati nel mondo del fashion, e ci hanno portato a lavorare
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design L’intervista a Nino Stringini di Fewood
MOGS Alla Mogs parliamo di serramenti di ultimissima generazione con Valeria Pasualini, Architectural Consultant, e Christian Zanatta, Responsabile di zona. L'acciaio ha un valore aggiunto: a profili più esili, in rapporto ad altri materiali, offre maggior resistenza? «Possiamo ben dirlo con spessori di 2 millimetri e prodotti in classe antieffrazione. Anche riguardo la prestazione termica abbiamo tutto quello che serve al progettista». L’unica parte debole dei metalli, non solo dell'acciaio, riguarda il fatto di essere cattivi conduttori di calore ed elettricità. «Questa problematica è risolta dai pieni inseriti nel profilo: vetro camera, interruzione e due conchiglie esterne. Noi lavoriamo anche ottone, bronzo e acciaio inox».
per i maggiori brand di moda, attività che continuiamo a svolgere ancora. Abbiamo però deciso di applicare tutto il nostro know how anche al legno». Dal tessuto al legno? «Certo, ma continuiamo ancora sul tessuto, e proprio questa interdisciplinarietà, pensiamo, porterà alcune novità al settore del design». Cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? «La massima personalizzazione, creatività e unicità; perché siamo in grado di L’intervista a Christian Zanatta di Mogs fare pezzi unici su richiesta del cliente …ad esempio rendendo il pavimento luminescente».
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L’intervista a Matteo Resta di Oikos
OIKOS Per Oikos risponde Matteo Resta, Trade Division Manager Italia, che segue il ramo commerciale per l'Italia, il marchio era capillarmente presente al fuori salone… «Siamo presenti a San Carpoforo e all'Accademia e Pinacoteca di Brera e soprattutto a Palazzo Cusani».
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Il vostro prodotto cosa aggiunge a un ambiente? «Il nostro prodotto in primis, toglie. Perché toglie quei componenti nocivi che ha un ambiente, come formaldeide e prodotti a solvente. In più, al contrario di altri, noi abbiamo una componente che è il tailor made: offriamo un prodotto su misura. Quest'anno abbiamo lanciato anche un importante concetto: il "White"».
re di antieffrazione, trasmittanza termica e acustica. Quindi rispetto ai nostri Alla Okey, la signora Emanuela prodotti parlare solo di ambiente è Tesio afferma di considerare que- riduttivo perché allora dovremmo sta iniziativa di Space & Interior ridurre il discorso ai pannelli». molto interessante… «Io ho trovato questa iniziativa molto interessante perché costituita da poche aziende che presentano l'eccellenza dei prodotti sul mercato, per questo eravamo presenti anche lo scorso anno».
Che cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? «Grazie al tipo di lamiera che utilizziamo il nostro prodotto aggiunge tanta sicurezza: prestazioni ottimali, partiamo da 1,1 di trasmittanza termica a scendere e isolamento acustico da 41 fino a 45 decibel. Offriamo anche serrature silenziose e un impianto di allarme incorporato alla porta. Sostanzialmente diamo un ottimo valo-
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L’intervista a Emanuela Tesio di Okey
ABET LAMINATI Siamo con la signora Mélanie Ramakers, dell’Ufficio Promozione e Sviluppo della Abet Laminati. I piatti in marzapane rimandano all’edizione 2016 del Salone del Mobile? «Esatto, e sono veri piatti di marzapane, nati per una cena in palcoscenico e una tavola allestita da Paola Navone, con i quali Abet Laminati ha accolto i suoi ospiti al Teatro dell'Arte della Triennale durante la settimana della precedente edizione 2016 del Salone del Mobile». Si tratta dello stesso tavolo realizzato per il Teatro dell'Arte della Triennale? «Lo stesso tavolo progettato su disegno di Paola Navone: durante la cena i
commensali andavano a mangiare su tavoli rivestiti con il nostro laminato Polaris dove è ammesso il contatto con il cibo. Un valore igienico estetico e tattile eccezionale. Un allestimento volto a raccontare le doti della superficie Polaris con la quale gli ospiti interagivano degustando direttamente sui tavoli il menu creato dagli chef Pierpaolo Livorno e Giuseppe Barbero». Cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? «Il nostro prodotto a un ambiente aggiunge colore, emozione tattile, piacevolezza estetica, praticità di utilizzo, funzionalità, resistenza e igiene, come questo piano in Polaris, un laminato resistente ai graffi e al calore, antiimpronta e perfetto per l’utilizzo alimentare».
Nelle fotografie le immagini relative a Polaris, un dettaglio e la sua applicazione sul tavolo L’intervista a Mélanie Ramakers di Abet Laminati
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L’intervista a Ambrogio Baggini di CP Sistemi
ERCO
CP SISTEMI Alla CP Sistemi poniamo la stessa domanda riguardo il marchio Jansen al Geometra Ambrogio Baggini. Che cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? «Noi stiamo presentando proprio in fiera la sicurezza, quindi l'effrazione oltre a soluzioni balistiche. Oggi pensiamo che i sistemi in acciaio oltre a essere eleganti su un'abitazione abbaino anche una importanza imprescindibile per la sicurezza. Abbiamo recentemente certificato all'Istituto Giordano una soluzione riguardo nuovi accessori per prestazioni antieffrazione fino a RC4 secondo EN 1627, che presentiamo qui e che ha brillantemente passato tutte le prove previste per la suddetta certificazione».
Incontriamo poi l’agente per l’Italia di Erco, Sandro Contri, al quale poniamo la domanda già posta in tutti gli stand precedenti: cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? «Il nostro è un serramento che si adegua all'ambiente in quanto la parte di finitura diventa materica. È possibile quindi coordinare la finitura del serramento con il mobile, il pavimento, una parete ecc. Quindi il serramento non è più legato ai soliti materiali, legno, alluminio o PVC ma alla finitura che il cliente desidera. Questo non solo all'interno ma anche all'esterno, dove posso scegliere ulteriori possibilità materiche».
L’intervista a Sandro Contri di Erco
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design FURNITURE SOLUTIONS
Nella foto, da sinistra a destra, la formazione di Vighi Security Doors con il Direttore Generale Lorenzo Muratori, il Capo Area Matteo Pietro, Sonia Maritan (Direttrice della rivista), il Direttore commerciale Filippo Disca e due visitatori.
Top 2000, porta in classe 3, con pannello Ventesimosecolo e inserto in vetro lucido
Che cosa aggiunge il vostro prodotto a un ambiente? È la domanda diretta anche a Vighi Security Doors a cui risponde Lorenzo Muratori, Direttore Generale. «Noi offriamo un tocco di originalità rispetto a quella che è la personalità di chi abita l'ambiente. La porta di ingresso oltre alla sua funzionalità di sicurezza, di antieffrazione, abbattimento acustico e di tenuta termica ha un valore estetico proprio. Oggi la porta blindata, sia all'interno sia all'esterno, ha trovato una sua personalità, non più legata alle altre porte». Aggiunge Pietro Matteo, Capo Area Vighi Security Doors: «…ed è possibile personalizzare il prodotto secondo le necessità dei clienti».
Ci fermiamo anche da Furniture Solutions, si tratta di una start up innovativa di cui parliamo con Mirko Pierucci e Stefano Cancellieri. «Parliamo di start up, in quanto abbiamo introdotto un prodotto innovativo, il Fonotamburato, partendo da un prodotto tradizionale come il tamburato reso acustico con un procedimento innovativo che prevede l’inserimento all'interno del pannello del materiale L’intervista a Mirko Pierucci acustico, cosa che non avviene in tutti e Stefano Cancellieri gli altri pannelli acustici in commercio di Furniture Solutions attualmente. Il pannello diviene un contenitore del materiale acustico. Noi vogliamo far capire alle persone che l'arredamento acustico sarà il futuro, ma parliamo di arredamento non più di pannelli, perché tutto può diventare acustico: una parete, una porta, una seduta, una mensola, un divisorio. Noi offriamo il confort acustico non solo negli ambienti lavorativi ma anche nelle abitazioni private». Questo, dunque, aggiungete a un ambiente con il vostro prodotto? «Sì , aggiungiamo il comfort acustico che decliniamo in modo nuovo in qualunque tipo di manufatto e superficie d’arredo. Il nostro pannello può creare anche sistemi componibili come ad esempio librerie. Il design è sicuramente parte integrante del nostro progetto».
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VIGHI SECURITY DOORS
LEGNOFORM
L’intervista a Laura Origlia di Legnoform Noi siamo specializzati in porte interne in legno massello, una rarità in questi tempi, anche se vediamo che sta ritornando questa passione per il legno vero. Noi proponiamo porte in finiture molto particolari e curate valorizzando la materia prima». Siamo da Legnoform con Laura Origlia che segue il mercato estero, alla quale chiediamo cosa aggiunga a un ambiente il loro prodotto. «La porta è sicuramente un elemento significativo in un ambiente, ricopre una superficie importante all'interno di una casa.
Una porta in massello, secondo lei, si declina solamente in un ambiente tradizionale? «Assolutamente no. C'è un ritorno del cosiddetto "New Classic". Noi partiamo da una tavola di legno per arrivare a dare un prodotto finito veramente su misura per il cliente».
section
design
BARAUSSE Chiediamo, infine, a Melissa Barausse, dell'omonima azienda, Barausse: cosa aggiunge il vostro prodotto all'ambiente nel quale viene inserito?
«La missione della nostra azienda è L’intervista a Melissa Barausse proprio quella di realizzare dei prodot- di Barausse ti che contribuiscano a creare un ambiente che sia piacevole da vivere. Gli ambienti devono essere belli, funzionali e confortevoli. Il comfort può essere dato anche da una porta che abbia, per esempio, delle prestazioni fonoisolanti e che sia allo stesso tempo armoniosa e funzionale».
di Samuele Broglio
OUTLOOK
CI MANCA UN PEZZO
intermateriale
Dal punto di vista tecnico i controtelai non sono più le “quattro assi inchiodate assieme” ma sono divenuti un vero e proprio prodotto da costruzione in grado di influire direttamente su molti dei cosiddetti “requisiti di base delle opere di costruzione”, come citati nell'Allegato I del CPR, influendo quindi pesantemente sulla prestazione dell'insieme serramento + muro. Questo però non giustifica che, per comunicare agli acquirenti i plus prestazionali, ci si inventi fantasiose dichiarazioni prestazionali “fai da te” come alcuni produttori fanno, dubbiosi riguardo la modalità corretta per certificare il loro prodotto. Nonostante per il settore controtelai non esistano, in effetti, precisi valori prestazionali e l’auspicio sia la redazione di una norma specifica che porti a una metodologia unificata di dichiarazione prestazionale.
Samuele Broglio Negli ultimi tempi mi sono trovato spesso a venire avvicinato da produttori di controtelai i quali, evidentemente conoscendo il mio ruolo di normatore nel settore serramento, mi hanno chiesto informazioni in merito alla possibilità o alle modalità per certificare il loro prodotto, se non addirittura mi hanno sottoposto una loro visione di dichiarazione prestazionale relativa ai controtelai. Premetto che da un punto di vista prettamente tecnico comprendo e sotto un certo punto di vista condivido le loro posizioni in quanto, a oggi, alcuni controtelai non sono più le “quattro assi inchiodate assieme” della mia gioventù (ahimè vado per la cinquantina, e quindi ho diretta memoria di un mondo dell'edilizia ben diverso da quello di oggi, nel quale si lavorava tutti e di più, ma nel quale, ad esempio, la parola “isoterme” era una emerita sconosciuta), ma bensì
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sono divenuti un vero e proprio prodotto da costruzione in grado di influire direttamente su molti dei cosiddetti “requisiti di base delle opere di costruzione” così come citati nell'Allegato I del CPR. Infatti, i moderni controtelai, che per inciso in giro per l'Italia hanno i nomi più disparati, passando da “casse” a “controcasse” a “falsitelai” a svariate altre denominazioni che dimostrano che l'oggetto non ha nemmeno un nome unificato, non solo influiscono pesantemente sulla trasmittanza termica finale dell'insieme serramento + muro (quindi requisito 6, “Risparmio energetico e ritenzione del calore”), ma a mio avviso possono incidere anche su: • Requisito 2 “Sicurezza in caso d'incendio”, specificamente per quanto riguarda la parte di cui al comma b) (“la generazione e la propagazione del fuoco e del fumo al loro interno
È quindi evidente che un prodotto che può influire così pesantemente sulla prestazione dell'insieme serramento + muro giustificherebbe per logica una maniera valida per comunicare agli acquirenti i plus prestazionali che esso può garantire, ma è a questo punto della storia che la mia posizione comincia a divergere da quella di alcuni produttori di controtelai. Infatti alcuni di loro, messi di fronte al vuoto normativo relativo al prodotto da costruzione da essi fabbricato e immesso sul mercato, ma colti da com-
prensibile voglia di comunicare le prestazioni dello stesso anche perché sollecitati dal mercato stesso, si sono inventati più o meno fantasiose dichiarazioni prestazionali “fai da te”, cosa sulla quale manco a dirlo non riesco proprio a concordare. Da ciò che ho visto, tali dichiarazioni si basano sostanzialmente: • su calcoli termici effettuati applicando le norme proprie dell'edilizia e/o • su prove di laboratorio (aria, acqua, vento ecc...) effettuate applicando al controtelaio i metodi di prova propri della norma di Marcatura CE dei serramenti UNI EN 14351-1, e in ultimo • su valutazioni effettuate basandosi sulla nuova norma UNI 11673-1 relativa alla progettazione del giunto di posa. Purtroppo però nessuno dei predetti metodi di valutazione è specificamente dedicato ai controtelai visti come prodotto a sé (le norme per l'edilizia sono relative a tutta la struttura muraria, la 11673-1 tratta del giunto di posa nella sua totalità dal punto di vista progettuale mentre la 14351-1 è dedicata a un oggetto del tutto diverso), per cui spesso i risultati numerici volenterosamente espressi significano poco o nulla e non hanno alcuna validità formale, pur essendo a tutti gli effetti una dichiarazione prestazionale, la quale per sua stessa natura impegna il produttore da un punto di vista legale in caso di contenzioso. Personalmente quindi, pur comprendendo l'onestà dei propositi e pur ammettendo il fatto che in linea di massima le eventuali prove che potrebbero essere comprese in un ipotetico standard di prodotto relativo ai controtelai sarebbero fondamentalmente simili se non le stesse, ritengo che la via della dichiarazione “fai da te” redatta applicando in modo autonomo e non coordinato metodologie di determinazione arbitrariamente prese da altri contesti sarebbe coscienziosamente da evita-
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siano limitate”); infatti, un controtelaio che occupi una parte importante della sezione muraria con notevoli masse di isolante facilmente combustibile e che magari integri nel suo interno anche un cassonetto, potrebbe porre in comunicazione l'interno con il cappotto esterno (spesso facilmente infiammabile; Grenfell Tower docet) in caso d'incendio; • Requisito 3 “Igiene salute e ambiente”, in quanto oltre a poter emettere sostanze pericolose, influiscono sicuramente anche sulla formazione di umidità nell'ambiente; • Requisito 5 “Protezione contro il rumore”, in quanto, come è evidente, la natura e composizione del controtelaio influisce sicuramente sulla prestazione acustica dell'edificio; • Requisito 6 “Risparmio energetico e ritenzione del calore”, in quanto oltre alla trasmittanza termica (caratteristica di prodotto oggi super gettonata e sulla quale a mio avviso ci si concentra troppo dimenticando la necessaria visione d'insieme dei prodotti) un controtelaio può pure influire anche sulla permeabilità all'aria dell'insieme; • Requisito 7 “Uso sostenibile delle risorse naturali”, requisito che riguarda trasversalmente tutti i prodotti, e per inciso non solo quelli da costruzione, per il solo fatto di esistere e di essere realizzati utilizzando materie prime.
OUTLOOK re, in quanto così facendo si rischia di trasformare la presente situazione del settore controtelai, che non esiterei a definire “un casino senza valori prestazionali”, in “un casino con valori prestazionali espressi a random”. È il caso, infatti, di tener presente, a parte tutte le considerazioni legali legate alla liceità di una dichiarazione prestazionale “auto costruita” che qui preferisco omettere, che nella determinazione prestazionale di prodotti come quelli argomento di questo articolo, se si vuole che i risultati abbiano un minimo di senso e siano confrontabili tra di loro, è necessario ben definire non solo le modalità di prova, ma anche, per esempio, le condizioni di contorno, le eventuali dimensioni standardizzate dei provini, le regole di estensione dimensionale e quant'altro possa servire a garantire un'uniformità di valutazione tra diversi prodotti e tra diversi soggetti valu-
tatori, cosa del tutto impossibile in assenza di una normazione specifica valida per tutti. A prova dell'importanza di tali particolari mi permetto di ricordare cosa può accadere, per esempio, nella determinazione della trasmittanza termica di un componente quale un serramento o un cassonetto, stabilendo come adiabatica o meno una faccia dello stesso; il risultato varia anche di molto, facendo sì che cambiando le condizioni di contorno un prodotto abbia valori profondamente differenti pur essendo sempre lo stesso e che quindi due valutazioni eseguite con condizioni di base differenti siano del tutto discrasiche tra di loro promuovendo così il predetto “casino con numeri”.
CHE FARE QUINDI?
A mio modesto avviso, se si vuole uscire in modo credibile dalla presente situazione, che sicuramente penalizza
Guarnizioni Guar nizioni R Rov Roverplastik overplastik
i produttori seri che avrebbero solo da avvantaggiarsi dalla presenza di una metodologia unificata di dichiarazione prestazionale, l'unica via è quella della redazione di una norma specifica che, spero, possa contemplare tutti gli aspetti potenzialmente interessanti per il prodotto e non solamente l'amata trasmittanza termica. Premetto che nulla è ragionevole attendersi in tempi decenti a livello Europeo, in quanto a oggi non è ancora nemmeno in vista la possibilità di veder redatta in sede CEN una norma, né di tipo volontario europeo né tanto meno di tipo armonizzato sui controtelai; le procedure per la redazione di una norma europea, ancor peggio se di tipo armonizzato come per esempio quella per i serramenti esterni per la quale serve un mandato, sono lunghe e complesse e i tempi, partendo dal nulla attuale, rischiano di essere a dir poco biblici, lasciando così il settore nel presente vuoto. A fronte di ciò , vista l'assenza di normativa comunitaria che giustifica la redazione di normative nazionali, mi sentirei di esortare i produttori di controtelai che desiderino veramente dichiarare le prestazioni del loro prodotto in maniera seria di accordarsi tra di loro e di avanzare richiesta di redazione di norma al nostro ente normatore UNI, piuttosto che non lanciarsi pieni di entusiasmo sulla strada della “auto normazione" personale; i tempi di redazione di una norma nazionale sono decisamente più brevi di quelli comunitari e inoltre la commissione UNI incaricata potrebbe a mio avviso redigere un testo basandosi sulla normazione armonizzata dei serramenti (più o meno le caratteristiche sarebbero le stesse, così come più o meno lo sarebbero i metodi di prova) semplificandosi così il lavoro. Oltre a ciò , in caso si riuscisse a redigere una norma nazionale, potrebbe pure accadere che qualora si arrivasse poi ad aprire un tavolo a livello CEN, l'Italia si presenti su detto tavolo proponendo la mera trasformazione della norma nazionale in norma europea (come spesso fanno i tedeschi), avvantaggiando quindi i produttori italiani. Temo che alcuni dei miei colleghi del CT33 GL12 UNI, Gruppo di lavoro nel quale quasi certamente tale richiesta approderebbe, potrebbero anche mandarmi cortesemente "al diavolo" per tale proposta, la quale in caso fosse messa in pratica sarebbe foriera di nuovo e maggior lavoro per una commissione già molto impegnata nella redazione del corpus normativo relativo alla posa in opera, ma sinceramente preferisco avere un eccesso di lavoro a livello UNI che un emerito pasticcio sul mercato.
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di Sonia Maritan e Adello Negrini
CONVENTION
PVC FORUM ITALIA
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PVC
IL MONDO DEL PVC CRESCE… Il polivinilcloruro al centro di un evento altamente professionale sullo stato dell’arte della serramentistica, dell’ingegneria e dell’architettura delle costruzioni. Un incontro che alza il sipario sulla moderna tecnologia dell’edilizia e sulla presenza del PVC in questo mercato: di 1 milione di condomini, di cui il 50% con riscaldamento centralizzato, il 65% costruiti prima del 1971 e oltre il 70% con classe energetica tra F e G.
L’EVENTO
In alto e nelle pagine successive alcuni momenti del convegno organizzato da PVC Forum Italia, il 4 ottobre 2017 al Novotel di Milano. A destra Sonia Maritan e Pietro Ferrari di Web and Magazine e a seguire tutti i relatori
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PVC Forum Italia – il Centro di Informazione sul PVC – sceglie il Novotel di Milano Linate per l’incontro – del 4 di ottobre 2017 – organizzato con l’obiettivo di fornire informazioni e aggiornamenti sui temi più attuali legati al mondo della serramentistica: mercato, BIM, efficienza energetica, qualifica posatori, durata prestazionale e utilizzo del PVC da riciclo. Da invitati della Stampa Tecnica specializzata del settore presenti all’evento (per la nostra Casa Editrice Web and Magazine, l’editore Pietro Ferrari, e la Direttrice di "Sistema Serramento”, Sonia Maritan), riassumiamo qui di seguito i punti che riteniamo di maggiore interesse per i nostri lettori.
Il Dott. Paolo Arcelli innanzitutto contestualizza – l’andamento del mercato del PVC in edilizia – mettendo a confronto le altre termoplastiche: compounding, calandratura, spalmatura ed estrusione, che rappresentano le 4 tecnologie principali che caratterizzano il contesto di questo settore. Poi il focus sui serramenti in PVC evidenzia i drivers. I fattori di traino sono dati dalla competitività del PVC rispetto ad altri materiali, il bonus sulla riqualificazione energetica, il buono sviluppo della ristrutturazione privata che rappresenta oltre l’80% dei serramenti installati e ancora l’ampio spazio per la crescita nelle regioni meridionali. I fattori di freno, invece, scaturiscono dalle nuove costruzioni ancora ferme, il settore pubblico bloccato, con solo deboli segnali nell’edilizia scolastica e la forte pressione sui prezzi da parte di prodotti di scarsa qualità, talvolta privi di certificazione. La quota del mercato nazionale relativa all’utilizzo dei serramenti in PVC nel 2016, è stata circa del 33-35%. I componenti sono le finestre in PVC importate, i profili in PVC importati, i profili in PVC prodotti e venduti in Italia. Sono compresi tutti i profili per finestre, inclusi i profili secondari e complementari (stipiti, fermavetri, finiture, soglie e quant’altro). Sono esclusi i profili per tapparelle e oscuranti. Dopo la “frenata” del 2015, il 2016 e il 2017 hanno registrato ancora una crescita, seppure contenuta. L’impegno a conferire zero plastica in
discarica al 2020, insieme all’aumento della disponibilità di riciclati postconsumo, alla crescente attenzione da parte dei buyer al valore intangibile ambientale e al fatto che l’industria italiana di trasformazione sia all’avanguardia nella capacità di impiego e valorizzazione di tutti i tipi di riciclati, rappresentano le quattro principali opportunità che apriranno nuove prospettive per le materie plastiche riciclate.
PROGETTARE BIM, IL CONTRIBUTO DEI SERRAMENTI GIULIANO VENTURELLI UNIVERSITÀ DI BRESCIA
L’Architetto/Ingegnere Giuliano Venturelli evidenzia come non sia necessario progettare obbligatoriamente il nuovo, considerato che nel nostro Paese può capitare di interfacciarsi più spesso con l’esistente, mette in evidenza come fare un upgrade e quindi come un adeguamento comporti un miglioramento del comportamento finale dell’edificio. Fatta questa premessa, sottolinea quanto nel progetto il BIM sia imprescindibile, menzionando i modelli bidimensionali/tridimensionali dell’AutoCAD, della Seconda parte degli Anni ’80, che erano slegati e riportavano solo informazioni di tipo geometrico. Il BIM è un modo di affrontare un processo edilizio a partire da un unico modello 3D digitale: fonte unica di disegni e dati durante tutto il processo edilizio. Il BIM offre la possibilità di utilizzare un modello 3D come strumento unico per la produzione di elaborati progettuali, sia per la proget-
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MERCATO DEL PVC IN ITALIA PAOLO ARCELLI PLASTIC CONSULT
CONVENTION
Paolo Arcelli
Giuliano Venturelli
tazione architettonica, sia impiantistica, sia strutturale, con maggiore efficienza nel coordinamento degli elaborati (piante, sezioni, prospetti, 3D, abachi e computi metrici), maggiore efficienza nell’effettuare modiche al progetto a ridosso delle consegne e riduzione del tempo dedicato alla produzione degli elaborati. Quindi, il coordinamento spaziale 3D tra discipline è uno strumento in grado di incidere notevolmente sulla riduzione dei tempi di cantiere e sui costi totali del processo. Questo metodo, in definitiva, porta due vantaggi fondamentali: produttività e coordinamento. L'esempio di una case history nella quale questo coordinamento del processo non è stato possibile è eloquente, si tratta del restyling di una facciata a Brescia – della quale vengono mostrate le fotografie alla platea – in cui la difficoltà creata dalla carenza di informazioni ha rallentato il lavoro. Naturalmente sull’esistente la complessità è maggiore, ad esempio in questo progetto, le finestre sostituite 4 anni prima si dovevano abbinare alla nuova facciata ventilata ma se la configurazione dei disegni fosse stata fatta con il BIM l’operazione sarebbe stata immediata.
IL PARAMETRO H’t, PARTE OPACA, TRASPARENTE E PONTI TERMICI GIOVANNI MURANO CTI
Giovanni Murano
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L’Architetto Giovanni Murano a partire dal “Decreto requisiti minimi” (26/06/15), indica come misurare la superficie trasparente che può essere prevista per ogni involucro, e introduce il parametro H’t– coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione – distinguendo i differenti requisiti richiesti a seconda della situazione d’intervento: edifici di nuova costruzione, ristrutturazioni importanti di primo livello, ristrutturazioni importanti di secondo livello, riqualificazioni energetiche. Questo parametro nel calcolo della prestazione energetica viene utilizzato anche da altri stati membri dell’UE – Germania, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, Lussemburgo – ed è composto da più componenti, coinvolgendo coperture, pareti, finestre, cassonetti, e dipendendo anche dalla tipologia di scambio termico: per tra-
smissione verso l’ambiente esterno, il terreno, gli ambienti non climatizzati o altre zone climatizzate a temperatura diversa. Il risultato sarà ulteriormente condizionato dallo spessore della parete, la dimensione del pacchetto muro e/o solaio, la resistenza termica del terreno, etc. Una complessità che coinvolge altri parametri come area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, indice di prestazione termica utile per riscaldamento e raffrescamento, massa superficiale, etc. Ottemperare a questi requisiti in edifici con troppe superfici vetrate diventa quindi arduo, allo stesso modo se ci sono troppe finestre senza schermi, così , di fatto non risultano verificati i requisiti prestazionali in molte tipologie architettoniche. Ancora, va evidenziato che i ponti termici – con effetti di condensazione superficiale e crescita di muffe negli ambienti umidi – possono essere distinti in due categorie: geometrici (angoli concavi e convessi) e strutturali (intersezioni ove il prodotto isolante non è continuo e si hanno dunque extra flussi di energia termica). Cinque considerazioni conclusive: il coefficiente H’t rappresenta la trasmittanza termica media dell’involucro edilizio, pesata sulle aree, che tiene conto sia dei componenti opachi sia di quelli trasparenti sia dei ponti termici. Per rispettare il parametro H’t in generale è necessario contenere le aree da cui avvengono i maggiori scambi termici ed è necessario contenere la presenza dei ponti termici e correggere quelli già presenti. Il D.M. «Requisiti minimi» fornisce gli strumenti per calcolare la superficie massima trasparente che può essere ospitata dall’involucro verticale. Questo è uno dei parametri da rispettare ma ce ne sono degli altri.
QUALIFICARE IL POSATORE, L’EVOLUZIONE NORMATIVA ELENA CRESPI PVC FORUM ITALIA
L’Architetto Elena Crespi sottolinea ancora una volta l’importanza del ruolo del posatore nel contesto delle prestazioni vantate dai serramenti di varia natura. Prestazioni che rischiano di essere vanificate o quanto meno diminuite proprio a causa di messe in opera non corrette. Cruciale quindi il
dazione (deidroclorurazione) indotti dalle elevate temperature di lavorazione, come ci spiega il Dottor Gianfranco Sarti. Gli stabilizzanti rallentano le reazioni, che portano alla degradazione del PVC, tramite complessi meccanismi di reazione che dipendono dalla tipologia dello stabilizzante utilizzato. Quindi gli additivi stabilizzanti risultano determinanti per la stabilità termica e la durata prestazionale, e le tecnologie stabilizzanti sono: organostannici (a base di stagno), Calcio Organici, Sistemi COS (Calcio/Zinco organici), liquidi mixedmetals, mentre sono stati eliminati gli stabilizzanti al piombo. Nelle formulazioni utilizzate è fondamentale l’interazione dello stabilizzante – del quale sarà determinante la scelta – e i pigmenti. La Norma 13245 costituisce il riferimento per le mescole di PVC. Interessante la breve trattazione sullo Spazio di colore L*, a* e b*, uno degli spazi più diffusi per la misurazione del colore di un oggetto. La variazione cromatica è definita da un’equazione nella cui formula appaiono le coordinate cromatiche e dove L* indica il grado di bianco/nero, a* di rosso (valori positivi) o verde (valori negativi) e b* di giallo (valori positivi) o blu (valori negativi). Altro fattore decisivo per la durabilità del prodotto è la velocità di estrusione del profilo. L’invecchiamento naturale del PVC è condizionato da alcuni fattori determinanti, tra i quali: irraggiamento solare, temperatura, umidità, livello di inquinamento; e si distinguono due tipologie di profili: • Profili Finestra Bianchi L’utilizzo di uno stabilizzante termico idoneo (sia organostannico sia COS) e di adeguati livelli di biossido di Titanio, in funzione della classe climatica (Classificazione delle zone climatiche in Europa), permettono di ottenere prestazioni di invecchiamento che soddisfano i requisiti della norma EN 12608-1. • Profilati per Uso Esterno (Chiari e LA DURATA PRESTAZIONALE Colorati) IN FUNZIONE DEGLI ADDITIVI Le performances di durabilità sono STABILIZZANTI, LE MESCOLE DI PVC significativamente influenzate dalla GIANFRANCO SARTI corretta scelta dello stabilizzante e REAGENS dalla tipologia di pigmento, come già Durante i processi di trasformazione il evidenziato, e per i colori chiari (per PVC è soggetto a fenomeni di degra- esempio il grigio chiaro), il dosaggio
Elena Crespi
Gianfranco Sarti
Marco Piana
I sei relatori appaiono secondo la sequenza degli interventi: dalla pagina sinistra a questa di destra, e dall'alto verso il basso: Paolo Arcelli, Giuliano Venturelli, Giovanni Murano, Elena Crespi, Gianfranco Sarti e Marco Piana, quest'ultimo anche moderatore del convegno
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tema della qualificazione del posatore, un tema peraltro non sempre considerato con l’attenzione che merita, a scapito soprattutto della qualità strutturale delle finestre, e delle aspettative dell’utilizzatore finale. A oggi, a livello nazionale, non esistono un percorso formativo regolamentato o specifici/formali requisiti per la qualificazione della figura professionale del posatore di serramenti. Conta l’esperienza, intesa come la conoscenza diretta acquisita con l’osservazione, l’uso o la pratica. Il concetto di uso frequente di “posa a regola d’arte”, comprende quindi un insieme di “conoscenze/saper fare” di difficile riconoscibilità oggettiva. Ciò detto, va non di meno rimarcato che è attiva dall’Aprile 2011 la Commissione Tecnica UNI denominata “Attività professionali non regolamentate”, la valenza del cui lavoro è stata confermata dalla Legge 4 del 14 Gennaio 2013 (“Disposizioni in materia di professioni non organizzate”), che dà piena applicazione al principio di sinergia tra legislazione e attività volte a definire una normazione tecnica. A questo proposito, è doveroso menzionare anche la UNI 1603576 (GL 12 per le porte oscuranti) che determinerà l’attività professionale del posatore di porte e finestre. Per il mercato si tratta di avere una figura riconoscibile: il difetto di installazione (da ricordare anche la UNI 11673: Norma relativa alla progettazione del giunto di posa) è equiparato a un difetto di conformità sul “Codice al Consumo” D.Lgs 205/2006 – Art. 129 (conformità al contratto). A conferma dell’importanza della qualificazione professionale del posatore, significativo è ricordare che il “Quadro Europeo delle Qualifiche” (EQF), posiziona al livello EQF 2 il posatore “Junior”, al livello EQF 3 il posatore “Senior” e al livello EQF 4 il posatore “Caposquadra”. Non è previsto il livello 1.
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del biossido di Titanio è fondamentale per fornire un effetto schermante e protettivo. La velocità di estrusione non ha impatti significativi circa la resistenza all’invecchiamento dei manufatti in PVC rigido.
L’UTILIZZO DEL RICICLATO NEL PROFILO FINESTRA, NORME E OPPORTUNITÀ MARCO PIANA PVC FORUM ITALIA
Il tema cruciale per poter guardare con positività al mondo del PVC è quello legato al suo riciclo, tema a cui dedicheremo un approfondimento. L’Ingegner Marco Piana ne ha trattato con riferimento al profilo finestra (En 15346), proprio perché il riciclo rappresenta uno dei principali aspetti connessi alla sostenibilità del PVC. D’altra parte il PVC Forum Italia ha questa missione: 1. Realizzazione e diffusione di studi e documentazione sulle performance tecniche, le applicazioni e le prestazioni ambientali del PVC, dalla produzione al post-consumo; 2. Promozione dell’immagine dei prodotti e organizzazione di convegni e dibattiti su aspetti e problematiche inerenti il PVC e le materie plastiche in generale; 3. Essere fonte di informazione per il mondo accademico, le associazioni di categoria, le autorità, la stampa e l’opinione pubblica in generale. E il Gruppo SI PVC è un gruppo di lavoro costituito all'interno del Centro di informazione sul PVC che si propone di accrescere la cultura della sostenibilità e della qualità. Le norme UNIPLAST della serie 10667 riguardano le materie plastiche di riciclo e definiscono i requisiti affinché una materia plastica possa essere definita “materia prima secondaria” (MPS) e non più rifiuto (uscendo così dal regime dei rifiuti e non dovendo quindi più sottostare alle regolamentazioni specifiche sui rifiuti): il PVC se dichiarato conforme alle norme UNI 10667 viene posto sul mercato come MPS e quindi con procedure semplificate rispetto a un rifiuto. Questa norma si applica alle materie prime-secondarie provenienti dal riciclo di polivinilcloruro, rigido non plastificato, da residui industriali e/o manufatti (ad esempio tubi, rac-
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cordi, finestre, persiane avvolgibili e non, decorazioni, finiture etc.) pre e/o post-consumo e definisce i requisiti e i metodi di prova del R-PVC destinato a impieghi diversi. Il PVC da riciclo è designato in base alla provenienza (scarto industriale e da pre-consumo - materiale di postconsumo: recupero di serramenti in PVC di riciclo installati in edifici), alla destinazione di processo (PVC da riciclo per utilizzo in estrusione oppure in stampaggio) e alla forma (macinato, granulo o polvere). La EN 12608-1 e la EN 15346 indicano come utilizzare i materiali da riciclo. Il dato più significativo, infine, riguarda i volumi di materiale riciclato – in cui i profili di finestra hanno una voce importante – in crescita costante dal 2003 a oggi, con un volume complessivo di 568.696 tonnellate nel 2016 ottenuto in Europa grazie all’Impegno Volontario VinylPlus a cui partecipa il PVC Forum Italia!
A CONCLUSIONE…
Abbiamo così restituito una sintesi, ma il contenuto di queste relazioni, nella loro forma integrale, di particolarissima natura tecnica, li rende fruibili da addetti ai lavori con specifica cognizione di causa: li custodiamo gelosamente in redazione, a disposizione di chi, previa nostra richiesta di autorizzazione a PVC Forum Italia, desiderasse riceverli. Agli organizzatori dell’incontro i nostri complimenti per averci offerto un panorama formativo sul PVC, di carattere accademico e scientifico: il modo migliore, ci sembra, per tenere a battesimo un prodotto che peraltro di strada ne ha già fatta.
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DIVISIONE CONTRACT
IL LEGNO
isione div nica trimestrale contract Rivista tec in lingua inglese e italiana 42
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Rivista pubblicata esclusivamente online, uno strumento ancora più semplice e immediato il cui titolo che richiama, in lingua inglese, una corrente o un corso,già spiega che lavoreremo sull’immedia tezza dell’informazione.
di Sonia Maritan
CONVENTION
COMUNE DI NIZZA MONFERRATO www.renneritalia.com www.stoitalia.it www.icariavmc.it www.komfovent.com www.falegnameriabroglio.it
legno
NEL MONFERRATO LA FINESTRA SI AFFACCIA SUL DESIGN “La finestra si affaccia sul design” è il titolo che abbiamo scelto quando il comune di Nizza Monferrato ha deciso di organizzare un convegno dedicato alla finestra in legno, che si è svolto il 15 giugno scorso nell’ottocentesco Foro Boario. Non solo per raccontare la sua bellezza, ma soprattutto per divulgare una nuova letteratura edilizia e tracciare le linee di un nuovo paradigma costruttivo, quello dell'efficienza energetica. E poi, con un secondo scopo, in un certo senso il principale: il benessere abitativo, cioè il benessere umano. Il ruolo della finestra installata sull’involucro edilizio è, infatti, cruciale per garantire benessere indoor e inevitabilmente outdoor.
L’elemento cruciale, persino più dei contenuti seppur molti interessanti portati dai relatori e di cui ci accingiamo a restituire una sintesi, è stato che la Città di Nizza Monferrato abbia scelto di parlare di serramenti lignei ai suoi cittadini, tentando così di aprire alla cultura dei materiali naturali e di un costruire sostenibile. Il Una panoramica di Nizza Monferrato, la “capita- 15 giugno il Foro Boario di Nizza le” del Barbera, incoronata dal suo paesaggio Monferrato, costruito sul finire (fonte: Ufficio del Turismo di Nizza Monferrato) dell'800, accoglieva gli ospiti, gli
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operatori del settore nella prima sessione e i cittadini durante la serata. Il complesso, nel quale si susseguono (per tutta la lunghezza) numerosi archi a tutto sesto, che le conferiscono un andamento serio e scandito, è ricoperto da una volta a capriate, strutturata su travi spioventi e monaci di legno. Anche il contesto paesaggistico è unico, quasi pittoresco, fatto di distese collinari a perdita d'occhio, antichi
Il legno è l’unico materiale naturale che si rigenera, nel contesto della green economy è quindi protagonista di questo pensiero innovativo perché permette di realizzare manufatti contemporanei come le finestre rendendole ecosostenibili, disegnate con linee moderne: non più solo strumento di chiusura ma complemento di arredo integrato con l’unità abitativa. Questo il senso di una delle due relazioni che ho tenuto io, intitolata “Ibridazioni materiche di finestre lignee”. Perché si tratta di un manufatto oggetto di continua innovazione estetica e prestazionale, frutto di design e di tecnologia di avanguardia. Questo ha permesso al serramento di assecondare il trend del minimale e di tutta una serie di tecnologie connesse, a partire dalla ferramenta a scomparsa: le finestre sono diventate eleganti quadri che guardano il mondo. Come Giano, il serramento ha due facce, questo aumenta la sua complessità ma anche il suo fascino. La sua finitura si coordina con l’arredamento e i rivestimenti verticali e orizzontali, la finestra è complice del look che si vuole dare all’ambiente, è diventata parte del progetto di interior design e per questo si veste, all’interno, con gli stessi legni che caratterizzano la fattura dei mobili. Eppure, quella stessa finestra dialoga allo stesso tempo con la facciata esterna, connotandola e coordinandosi all’architettura. La prestazione del serramento apre
così anche al tema dell'efficienza energetica e del benessere abitativo, costituendo la parte più vulnerabile dell’involucro, per eccellenza un oggetto “diacronico”, ovvero che deve funzionare nei due tempi – del chiuso e dell’aperto – sia quando separa due mondi, sia quando lì connette: l’ambito indoor e quello outdoor dipendono quindi fortemente dalla qualità del manufatto e dalla correttezza della sua installazione. Chi sceglie finestre di legno dona, insieme alla funzionalità del prodotto, il benessere del materiale naturale del quale è composto, che stocca circa 50 Kg di CO2 a finestra. Contribuisce quindi al benessere indoor e outdoor, grazie alla sua scelta sostenibile legata alla natura e al suo frutto straordinario: il legno, così da essere in sintonia con “un paesaggio naturale”, in questo caso quello preziosissimo del Monferrato. Se qualità è diventato sinonimo di salubre, cosa c’è di più naturale di un albero? La natura, che ha un bagaglio di tre milioni e mezzo di anni in Ricerca & Sviluppo, è la grande maestra che ci insegna come costruire città simbiotiche con l’ambiente e le sue risorse. La relazione di apertura proposta non poteva quindi che portare il titolo “Luce, aria: benessere e habitat”, evidenziando così gli elementi che una finestra ben progettata può valorizzare. Innanzitutto, la luce naturale, indispensabile alla vita: la sua carenza provoca scompensi a livello biologico. Infatti, una esposizione più lunga alla luce naturale porta a un miglioramento dell’umore, minori malattie e migliora le relazioni sociali. La luce artificiale invece, riesce a sollecitare l’attenzione nel breve periodo, ma induce affaticamento in una fase temporale lunga. L'aria è un miscuglio di sostanze aeriformi (gas e vapori) che costituisce l’atmosfera terrestre. È un componente essenziale per la vita della maggior parte degli organismi animali e vegetali e in particolare per la vita umana, per cui la sua salvaguardia è fondamentale ed è regolata da apposite norme legislative. Inoltre tale miscela gassosa trova molte applicazioni nell'ambito indu-
Nelle foto dall’alto in basso: il Vice Sindaco, Pier Paolo Verri, mentre apre i lavori Sonia Maritan, mentre presenta la giornata e la sua relazione Il Sindaco, Simone Nosenzo, durante i saluti conclusivi
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borghi e castelli arroccati, un susseguirsi di dolci pendii coltivati a vite i cui filari disegnano rigorose geometrie: sono questi i magnifici scenari delle Langhe, del Roero e del Monferrato, divenute Patrimonio dell'Umanità. Rientra nelle terre classificate dall'Unesco anche Nizza Monferrato, la “capitale” del Barbera. Questo territorio piemontese caratterizzato da zone vitivinicole con i loro paesaggi modellati dall'azione combinata della natura e dell'uomo ha sviluppato evidentemente un particolare rispetto del territorio. Dal vino alle barrique al legno, il passo è breve! Il messaggio si è quindi esplicato a partire dalla materia prima, inevitabilmente.
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striale e nell'uso quotidiano, in particolare sotto forma di aria compressa (cioè sottoposta a pressione) e aria liquida. Principalmente intorno all’aria pulita ruota il concetto di benessere indoor: una necessità. Il benessere outdoor è altrettanto indispensabile e comunque i due ambiti IN-OUT sono inscindibili. La ventilazione può essere progettata in modo preventivo e integrato nell’edificio/appartamento per una distribuzione e diffusione ottimale dell’aria nell’ambiente. Questo a causa delle modalità costruttive odierne, volte a rendere l’involucro edilizio più performante in termini di tenuta all’aria, al rumore, al mantenimento di una temperatura costante e per questo divenuto più “ermetico”. La promozione della salute e del benessere passa quindi attraverso mutamenti nell'organizzazione sociale e ambientale, e l'adozione di politiche pubbliche coordinate e tese a favorire e sviluppare beni e servizi più sani, ambienti igienici e non pericolosi, attraverso apparati legislativi che mirano, tra l'altro, a definire e regolamentare le cosiddette “discipline bionaturali del benessere” in relazione al nostro habitat. Ecco in sintesi le 4 parole chiave analizzate singolarmente e adatte a introdurre le relazioni successive. In definitiva, con Alcune immagini dell’ottocentesco Foro Boario di "Benessere negli ambienti di vita" si Nizza Monferrato, con il particolare soffitto, dove individuano le condizioni igienicosi è tenuto il convegno “La finestra si affaccia sul sanitarie e di sicurezza nei luoghi di vita che assicurano la tutela della design” (foto di Claudio Marchini)
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salute dei fruitori. Un edificio intelligente è un edificio che deriva dal “gioco sapiente di vari fattori come forma, funzione, modalità di costruzione, sistema di involucro, soluzioni impiantistiche e che ha come scopo finale il raggiungimento del benessere dell’utente e la riduzione dei costi ambientali. Un edificio intelligente è quindi un edificio semplice, cioè semplice in fase di realizzazione, di dismissione e soprattutto di gestione”, come afferma Gerhard Hausladen (Lösungen für Gebäude, diemit weniger technik mehr können: ClimaDesign 3 + x, in “Xia”, 07 – 09/2005, pag. 20). Nel palinsesto proposto alla platea di tecnici, la relazione successiva a questa si intitola “Il legno nel serramento: la materia prima”, con essa Renato Delmondo afferma che il legno è coerente con il trend che premia l’aspetto naturalistico ormai in ogni aspetto della vita, quello di un materiale naturale, rinnovabile e quindi ecologico. Riguardo l’approvvigionamento della materia prima i forestali sono i migliori amici degli alberi, sono loro che preservano la fabbrica più ecologica per raccoglierne poi i frutti. I boschi sono contenitori di valore e cultura, come ogni albero, che stocca CO2, e che ha il dono straordinario di pulire l’aria: creare aree boschive, gestirle rappresenta quindi un altro contributo prezioso per assecondare la via della
sostenibilità. Se gestiti in modo sostenibile e le certificazioni esistenti sono molto chiare riguardo il prelievo delle specie legnose (CoC / Fsc / Pefc / Due Diligence), considerato che laddove le piantagioni rimpiazzano le foreste primarie, gli effetti negativi possono non essere immediatamente percepiti. Esemplare, in questo senso, la nuova mappa forestale interattiva che mostra la distribuzione, la crescita e la rimozione dei legni di latifoglia americani nei singoli Stati, online nel nuovo sito web di American Hardwood Export Council (AHEC), l’associazione dei produttori di legno di latifoglia americano. Si tratta di un’innovativa tecnologia che mostra visivamente – in tempo reale a chiunque si colleghi – la sostenibilità delle varie specie di latifoglia americana.
le tecnologie del passato, del presente e del futuro per comunicarci che all’estetica, del passato, si è aggiunta nel presente la durabilità, la futuribilità e la salubrità, ma che in futuro entrerà una quinta caratteristica: l’ecocompatibilità. Alcuni cenni di Normativa evidenziano che i prodotti all’acqua per serramenti rispettano quanto indicato nella Direttiva Tecnica 01/2013 di CasaClima Nature al punto 4.0 (CasaClima Nature Direttiva Tecnica Gennaio 2013 con ulteriori specifiche) e al punto 4.2.2 riguardo vernici e impregnanti per finiture interne ed esterne, evidenziando che rispettano il limite di legge di VOC (75 g/l) ai
Perfettamente coerente – al legno come materiale rigenerabile – il terzo tema “Il ruolo della vernice all’acqua nella finitura” bene illustrato dall’Ing. Silvia D'Ercole, di Renner Italia. La vernice è una pellicola che protegge e nobilita il legno su cui viene applicata, i suoi componenti principali garantiscono una serie di funzioni, che proteggono il manufatto dalle radiazioni solari, assorbendole e donando, elasticità e stabilità al film. L’effetto GoreTex garantisce la resistenza al degrado biologico e all’inquinamento atmosferico, garantendo durabilità. Una lunga disamina mette a confronto
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sensi della direttiva 2004/42/CE e i prodotti utilizzati non contengono metalli pesanti come cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico, bario, selenio, antimonio etc. Il sistema finestra, osservato da questo punto di vista, tiene in considerazione i prodotti vernicianti, i sistemi di verniciatura, la protezione dalle intemperie, il design della progettazione, la specie legnosa con il quale è realizzato e l’installazione. Infine, vengono mostrati i test di degradazione delle vernici per esterno, realizzati dalla Renner con le relative certificazioni Catas. Questo per rispondere a un’esigenza precisa: supportare scientificamente le certificazioni di 10 anni sulle finestre (6 anni sui sistemi oscuranti) con adeguati cicli di verniciatura all’acqua. Interessanti anche i test su cicli di verniciatura di elementi in Accoya®. La quarta relazione “Le linee guida dei regolamenti edilizi” a cura dell’Arch. Davide Zivich del comune di Nizza Monferrato, evidenziando come, a livello locale, in sede di rilascio degli atti di assenso edilizio, l’Autorità comunale, sentita la Commissione Edilizia, si possa imporre la realizzazione di serramenti con specifici materiali e coloriture, mette in risalto le specificità paesaggistiche e architettoniche. Passa in rassegna alcuni Regolamenti legati ai comuni del Monferrato, in quello di Acqui Terme, per esempio, si legge nel paragrafo dedicato ai serramenti, che questi siano preferibilmente da restaurare, e quando ciò non fosse possibile siano sostituiti con altri identici a quelli tradizionali (serramenti vetrati a due ante con vetri quadri, persiane alla genovese a paletta larga, ecc; e verniciati con tinte originali). Anche secondo il Comune di Barolo: le finestre, balconi, ingressi, luci, scale esterne e comunque ogni elemento progettuale non possono, subire alterazioni contrastanti rispetto a quella originaria; in particolare per le facciate prospettanti su strade e spazi pubblici deve essere rispettato l’assetto distributivo delle aperture e delle caratteristiche originarie. Inoltre, è consentito soltanto l’uso dei serramenti di legno e chiusure esterne a persiane: gelosie alla piemontese (con
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aletta larga). Degno di nota, anche il Codice del paesaggio di Asti che ha redatto le Linee guida dell’architettura sostenibile. Tale studio ha come finalità principale il corretto recupero dei rustici, quali testimonianza di una tradizione locale da salvaguardare, oltre alle linee d'indirizzo per le nuove edificazioni in area agricola, ove consentite dalle norme del P.R.G.C. (ricostruzioni, ampliamenti, capannoni produttivi), affinché siano realizzate armonicamente con le preesistenze storico architettoniche e con i valori ambientali caratterizzanti. Nel Nuovo Regolamento Edilizio l’allegato A elenca 42 definizioni standard “uniformi” o meglio “tipo” valide per tutti gli enti locali che adotteranno il Regolamento Edilizio Unico e che dovrebbero mettere finalmente ordine negli uffici tecnici degli oltre 8.000 Comuni italiani. In questa sede, non c’è spazio per argomentare ulteriormente, certo la cultura di questo territorio è inestimabile a tutti i livelli come dimostrano alcuni regolamenti comunali citati che entrano nel dettaglio di ogni prezioso particolare che rappresenta il costruito di un territorio divenuto Patrimonio dell'Umanità. “Il ruolo dell’involucro nel risparmio energetico” ben illustrato dall’Ing. David Cerruto, della PM Isolamento Termico dell’azienda Sto, vertiva sull’efficientamento energetico con i sistemi termici a cappotto. Nella ristrutturazione e nella riqualificazione energetica di un edificio esistente, il raggiungimento di quali prestazioni e benefici deve orientare la scelta di un sistema di isolamento a cappotto? Questo l’assunto di partenza che ha offerto una panoramica dei criteri decisionali e degli aspetti che concorrono alla definizione e alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Committente, professionista (Progettista, Direttore dei lavori ….), impresa (generale, subappalttatori ….), aziende fornitrici di prodotti e soluzioni per l’efficientamento energetico e amministrazione pubblica, gli attori coinvolti nelle valutazioni prestazionali di un sistema di isolamento termico a cappotto. Trattando di efficientamento dell'involucro sono stati considerati gli aspetti
La relazione “Il clima indoor e il ruolo della finestra” di Emma Palmieri di Thinkgreen, tratta di VMC cioè la Ventilazione Meccanica Controllata, soluzione in grado di garantire negli ambienti un ricambio continuo dell’aria. Il consumo per il riscaldamento degli edifici è passato da 25 l/m2a, negli immobili storici, a 17 l/m2a, con la Legge 373 del 1976 – valore che rappresenta tutt’ora la media nazionale –, ai 14 l/m2a, stabiliti dalla Legge 10 del 1991, ai 7 l/m2a, corrispondenti a Casa Clima (edificio in classe C), ai 2 l/m2a, sufficienti per il funzionamento di una casa passiva. In questo quadro, che auspica consumi di energia sempre più ridotti, l’aumento dell’efficienza di isolamento delle struttura (serramenti e involucro) riduce la ventilazione naturale in quanto è una delle cause della dispersione di energia di un edificio, ma la mancanza di ricambio d’aria determina un accumulo di inquinanti all’interno dell’edificio stesso, un tasso di umidità fuori controllo e di conseguenza la sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome). Quindi è necessario assicurare un ricambio d’aria per il benessere delle persone che vivono la casa, senza disperdere l’energia contenuta nell’aria e questo avviene se l’energia contenuta nell’aria di rinnovo viene recuperata. L’evoluzione dei serramenti ha portato alla riduzione delle dispersioni dovute al trafilamento,
Da sinistra a destra sono: Simone Nosenzo Alberto Allineri Maurizio Scorsone Sonia Maritan Massimiliano Teodo Massimo Sileo Edoardo Boido Gianluca Lovisolo
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inerenti la gestione e la realizzazione di un cappotto termico, con esempi concreti sulla scelta corretta di un sistema di isolamento termico o di uno specifico prodotto in funzione dell'intervento da eseguire, per enucleare, infine, peculiarità e criticità connesse alla realizzazione del "dettaglio". ETAG 004 del 2013: fissa i requisiti qualitativi di accettabilità dei sistemi, e demanda ai laboratori nazionali autorizzati l’emissione delle Valutazioni tecniche europee (ETA). I sistemi di isolamento posti in opera devono essere strettamente conformi ai propri ETA, e impiegare i componenti previsti, nelle quantità e negli spessori richiesti. Ogni difformità può essere fonte di gravi patologie. L’ETA del sistema specifica il campo di applicazione e il rispetto dei requisiti fondamentali del sistema a cappotto. Sono sei i compiti a cui dovrebbe assolvere l’involucro edilizio: efficienza dell’isolamento e salubrità dell’aria interna, inerzia termica, isolamento da fonti di rumore esterne, comportamento in caso di incendio, durabilità del sistema edilizio ed estetica della facciata. L’inerzia termica è la capacità di un componente edilizio (parete o tetto) di attenuare le oscillazioni della temperatura ambiente dovuta ai carichi termici interni ed esterni variabili nell’arco del giorno (radiazione solare, persone, elettrodomestici), e di accumulare il calore e rilasciarlo dopo un certo numero di ore nel tempo. Le valutazioni prestazionali di un sistema di isolamento termico a cappotto sono strettamente legate alla corretta diagnosi dello stato di salute dell’edificio per la scelta dell’intervento più idoneo da realizzare per ottenere l’efficientamento dell’involucro. Diversi sono i sistemi con cui poter intervenire sugli edifici esistenti al fine di ottenere il giusto rapporto: costo – beneficio. Ma trattandosi di efficientamento dell’involucro dell’esistente mediante la realizzazione di un sistema di isolamento termico a cappotto è importante stabilire da subito: finalità dell’intervento (efficientamento, manutenzione della facciata, estetica etc), su cosa si interviene (analisi dettagliata del supporto esistente) e condizioni ambientali del contesto.
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prendendo a riferimento un serramento in classe 1: 50 m3/(h x m2) mentre un serramento di classe 4: 3 m3/(h x m2) senza dimenticare la norma sulla permeabilità all’aria (UNI EN 12207, 100 Pa). La qualità dell’aria, il nostro alimento più importante, dipende da temperatura (ambiente e media operativa), umidità relativa (UR), velocità dell’aria nella zona occupata, rumorosità negli ambienti causata dall’aria, qualità dell’aria (CO2 e VOC). I punti saldi su cui si basa il nuovo trend del settore edilizio sono risparmio energetico e comfort per un’edilizia a basso consumo che favorisca la qualità della vita negli ambienti indoor. Le dispersioni per ventilazione, considerando il nuovo trend del settoUna panoramica del paesaggio di Nizza re edilizio, assumono un peso sempre Monferrato (foto: Paesaggistiche di Nizza) maggiore rispetto alle dispersioni per
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trasmissione, queste ultime, infatti, si sono notevolmente ridotte a causa dell’involucro “ermetico”. Con un VMC, solo un quarto di energia viene dispersa. Come? Riguardo la ventilazione, assicurando un ricambio d’aria adeguato in un edificio senza influenzare il bilancio termico quindi estraendo aria in determinate condizioni di temperatura e umidità, e cercando di immettere aria nelle medesime condizioni termoigrometriche. Rispetto il condizionamento (raffrescamento / riscaldamento): assicurando le condizioni ambientali di comfort in un edificio influenzando il bilancio energetico, quindi aggiungendo o estraendo energia sotto forma di temperatura e/o umidità senza necessariamente fare ricambio d’aria. Ecco lo scopo di un’unità di ventilazione con recupero di calore che è in grado di ventilare un ambiente con un flusso d’aria in immissione e un flusso d’aria in estrazione (che non è detto siano contemporanei) e con la capacità di recuperare la potenzialità termica del flusso in estrazione trasferendola nel flusso in immissione evitando così di disperdere energia termica. Moltissimi i modelli disponibili e diverse le modalità di diffusione dell’aria in ambiente, che dipenderanno dalla tipologia di impianto scelto. Il Geometra Samuele Broglio ha chiuso il convegno con “La normativa di riferimento da chi opera in UNI” e lo ha fatto, come ogni volta, con la sua proverbiale capacità di rendere appetibile un argomento davvero ostico, d’altra parte non manca mai fra le pagine di Sistema Serramento nella sua rubrica Outlook. Infine, ringraziamo gli organizzatori del convegno, a partire dall’Ufficio Tecnico di Nizza Monferrato nelle persone del capo settore urbanistica Arch. Davide Zivich e della Geom. Elena Briatore. Il co-organizzatore Massimo Sileo, per conto e in collaborazione con il Collegio dei Geometri di Asti. Gli sponsor: Banca di Asti, Biasi Luciano Srl, Bormida Color Srl, Del Mondo Legno Srl, Falegnameria Allineri Alberto, Falegnameria Teodo Massimiliano, Fr.lli Boido, Icaria, Maga di Lodovisolo Gianluca, Porte Giordano, Ratti, Renner, Sto, Vetraria delle Langhe di Farchica B. & C. s.n.c..
NASCE LA COLLANA VOLUBILIS
Una nuova iniziativa editoriale di Web and Magazine s.r.l.
Paola Govoni
RACCONTI IN VIAGGIO Venti storie vere o verosimili, che dalla realtà sfumano verso il sogno e l’indefinito. Il viaggio − sia esso reale, immaginario, interiore, verso l’Altrove oppure dentro il Tempo − è l’elemento che le attraversa e che le unisce.
Paola Govoni
editrice WebandMagazine
La nostra casa editrice Web and Magazine è vicina da sempre al mondo della produzione e delle imprese con le proprie riviste, che spaziano dalla materia prima legno all’uso strutturale e innovativo del legno nelle costruzioni, dal settore dei serramenti a quello dei materiali e delle tecnologie per la lavorazione del mobile, dal mondo del contract e del progetto dal cucchiaio alla città fino al sistema tessile. Attraverso le nostre testate, dedichiamo un’attenzione costante e un forte impegno professionale alle dinamiche che attraversano e connotano i nostri settori di riferimento, pronti a cogliere le peculiarità dei mercati, i percorsi innovativi dei prodotti e il profilo strategico delle imprese protagoniste del cambiamento documentando di ogni manufatto tutta l’articolata filiera produttiva e la genesi da cui scaturisce il prodotto finale.
La nuova iniziativa di cui oggi Web and Magazine si fa promotrice non segna in alcun modo un cambiamento di rotta. Al contrario, rappresenta piuttosto la volontà di arricchire il panorama della nostra produzione editoriale ‘storica’ con una nuova linea di prodotto, la Collana di libri Volubilis, che esordisce con la raccolta Racconti in viaggio di Paola Govoni. Euro 12,00
Non a caso il titolo di questo primo libro – pubblicato a fine dicembre 2017 – rimanda al nuovo viaggio editoriale intrapreso da questa Collana ideata da Sonia Maritan e che si propone di offrire, ai Lettori, nuovi e preziosi scrigni di scrittura e, agli Autori, un palcoscenico per manoscritti finalmente pronti a uscire dai cassetti del proprio secretaire. Breve introduzione al libro Racconti in viaggio Questa raccolta pubblicata nella Collana Volubilis comprende venti racconti scritti fra il 2011 e il 2017 da Paola Govoni, giornalista e autrice di narrativa. Si tratta di venti storie vere o più spesso verosimili, ambientate in luoghi e in situazioni reali che talora sfumano verso l’indefinito e la dimensione onirica. Sono storie di astronomi, pittori, scrittori e streghe, storie di famiglie e di imperi, ma anche di vulcani, vigneti, lanterne cinesi, antichi anelli, architetture e campi di stelle. C’è un po’ di polvere magica soffiata sulla quotidianità. L’elemento che attraversa e unisce queste venti storie è il Viaggio – sia esso reale o immaginario, interiore e segreto, verso l’Altrove oppure dentro il Tempo. Buona Lettura ! Ecco come, dal 2018, Web and Magazine rappresenterà, da una parte il fascino “del fare” che nasce dal terreno fertile del tessuto imprenditoriale e dall’altra ritrarrà l’animo di chi sa intingere il suo pensiero nel calamaio. Un’acrobazia editoriale che spazia dal progetto concreto di un manufatto alla raccolta di autori che sappiano portare in luce lo scenario contemporaneo dell’Io attraverso percorsi letterari autentici. Per informazioni sulle pubblicazioni della Collana Volubilis: info@webandmagazine.com
di Paolo Ferrari
IDENTIKIT LAMELLO
www.lamello.com
section High Tech
UN’ACCURATA SOSTITUZIONE DELL’INFISSO Un maneggevole e leggero concentrato di potenza per la rimozione efficiente del vecchio telaio murato dei serramenti che non danneggia il muro circostante, le piastrelle o il davanzale, riducendo la necessità di interventi successivi di restauro e i tempi di permanenza presso il cliente.
Lamello, azienda specializzata nella lavorazione del legno, riparazione, sostituzione di serramenti e lavorazione di bordi propone sul mercato una nuova versione delle affermate macchine Tanga: la nuova Tanga DX200 è infatti disponibile da settembre 2017 ed è convincente per la elevata potenza, la maneggevolezza e tanti vantaggi aggiuntivi. I componenti innovativi della Tanga DX200 sono il peso ridotto di quasi un chilo e un corpo più piccolo che rendono la macchina molto più maneggevole. Inoltre, l’elettroutensile è convincente per una maggiore potenza, un'ampia profondità di taglio fino a
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70 mm, un nuovo attacco a serraggio rapido e la guida a colonna scorrevole. Ulteriore caratteristica di rilievo è la piastra di base girevole che permette di eseguire tagli diritti o angolari.
section High Tech
La potente tronca- presso rivenditori specializzati da settrice Tanga DX200 tembre 2017. Per ulteriori informazioda 1700 W garanti- ni, visitare il sito di Lamello. sce la rimozione efficiente dei telai di vecchi infissi e offre maggiore comfort all'utente durante la lavorazione. Tramite un taglio di distacco è possibile rimuovere la finestra in modo pulito, senza danneggiare il muro circostante, le piastrelle o il davanzale. Ciò riduce la necessità di interventi successivi di restauro e i tempi di permanenza presso il cliente. Secondo l’utensile da taglio è possibile lavorare su telai in legno, alluminio o telaio in PVC con anima rinforzata in acciaio. Con il potente disco diamantato è possibile praticare tagli anche nello sguincio, ivi compresi cemento, mattoni, piastrelle, intonaco o viti. La nuova Tanga DX200 è disponibile
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di Giuseppe Neri
IDENTIKIT
ROVERPLASTIK
www.roverplastik.it
intermateriale
UNA SCELTA CHIAVE PER LA RIQUALIFICAZIONE E IL COMFORT Nella riqualificazione energetica degli edifici il foro finestra e il cassonetto, sommato al sistema a cappotto delle superfici verticali e orizzontali dell’involucro edilizio, hanno un ruolo determinante. Se opportunamente coibentati e dotati di unità VMC contribuiscono in modo significativo al comfort abitativo, riducendo i consumi energetici e garantendo la salubrità dell’aria indoor. Il sistema permette di effettuare un intervento di riqualificazione senza opere murarie all’interno dell’abitazione.
Restauro, ristrutturazione e risanamento sono interventi che oramai si accompagnano e, sempre più spesso, nascono da un concetto di riqualificazione energetica che trova il suo senso nella necessità di dare all’abitare una dimensione sostenibile a livello ambientale riducendo i consumi energetici e migliorando il comfort abitativo. Gli interventi più incisivi in questo senso, come indicato anche dai maggiori enti quali l’ENEA, sono quelli che interessano l’involucro edilizio con l’applicazione di un sistema a cappotto e la riqualificazione energetica del foro finestra, le due voci a maggior impatto in termini di riduzione dei consumi energetici. RoverBlok VMC di Roverplastik, il monoblocco termo isolante per la posa in opera di serramenti ad alta efficienza energetica dotato di unità VMC integrata, rappresenta una scelta chiave che semplifica le fasi in opera e offre la possibilità di integrare la ventilazione meccanica controllata in maniera semplice e senza oneri aggiuntivi in termini di opere murarie. Esempio di RoverBlok con VMC RoverBlok VMC, Ventilazione
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DEFROST che regola i flussi di aria in modo da evitare fenomeni di condensa o formazione interna di ghiaccio, rimanendo in funzione fino a temperature alle quali gli altri sistemi si devono disattivare. La soluzione RoverBlok VMC permette di effettuare un intervento di riqualificazione senza opere all’interno dell’abitazione e fastidi per chi occupa l’abitazione. L’installazione di RoverBlok VMC permette di ridurre le dispersioni termiche del cassonetto, garantendo un notevole risparmio energetico. Allo stesso tempo si elimina il pericolo di formazione di condensa anche in presenza di una temperatura esterna di 15°C.
Esempio di Renova Plus frontale
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Meccanica Controllata, è la nuova soluzione che integra, all’interno del blocco finestra, una unità VMC single room in grado di garantire negli ambienti un ricambio continuo dell’aria, senza dover aprire le finestre. Dotata di uno scambiatore entalpico a flussi incrociati, l’unità VMC è in grado di recuperare il calore disperso nel ricambio d’aria, eliminando gli sprechi energetici altrimenti inevitabili e riducendo così i consumi di energia. La nuova unità VMC si pone in alternativa alla più tradizionale versione di impianto centralizzato, molto invasiva in termini di ingombri e di costi legati alla necessità di canalizzare i punti di prelievo e di distribuzione dell’aria viziata attraverso l’abitazione, partendo da una centralina unica. Con RoverBlok VMC ogni unità rimane indipendente ed è completamente integrata a scomparsa all’interno degli ingombri del sistema blocco finestra, abbattendo di molto il costo e l’onere delle opere. Ogni stanza è regolabile in modo autonomo fino a un massimo di cinque velocità diverse, anche in funzione dell’effettivo utilizzo degli ambienti per il massimo del comfort, regolando i livelli interni di CO2 e di umidità. L’unità VMC è intelligente in quanto in grado di escludere il circuito di recupero del calore nel caso in cui la temperatura esterna non lo richieda, ottimizzando così i consumi. In caso invece di temperature esterne molto rigide, inferiori a 0 °C e fino a – 15 °C, l’unità è dotata di un sistema
di Sonia Maritan e Adello Negrini
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY
TECNOLOGIE “GENERATRICI”
Questo dossier dedicato alla tecnologia, con qualche anticipazione sulle prossime fiere (Holz-Handwerk a marzo e Xylexpo a maggio), scaturisce da una particolare indagine sugli impianti vernicianti, il mercato del settore e un approfondimento nel mondo dell’utensile, al quale, pensando alla finitura dei manufatti, è deputato il taglio di qualità del semilavorato, il primo passaggio e quello che determina le necessità e i gradi di finitura successivi lungo il ciclo produttivo. Le notizie che arrivano dal mercato delle macchine per la lavorazione del legno sono ottime, secondo l’Ufficio studi Acimall possiamo guardare verso la prossima Xylexpo – che si terrà a Rho Fiera di Milano dall’8 al 12 maggio – con ottimismo: la produzione italiana di macchine e utensili per il legno è aumentata di dieci punti percentuali nell’anno appena conclusosi. La Germania, leader mondiale del comparto, ha esportato nei primi sei mesi del 2017 oltre un miliardo di euro evidenziando un aumento del 7% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. L’l'Italia mantiene il secondo posto nella classifica dei produttori di tecnologia, le esportazioni nel primo semestre 2017 sono state pari a 724 milioni di euro. Gli Stati Uniti si sono confermati la prima destinazione dei prodotti "made in Italy" mentre il secondo e il terzo posto sono occupati rispettivamente da Germania e Polonia. Precederà questo evento la fiera tedesca HolzHandwerk – abbinata al Fensterbau Frontale come in ogni edizione – che si terrà dal 21 al 24 marzo al Centro Esposizioni di Norimberga. L’Holz-Handwerk è organizzata dal VDMA Holzbearbeitungsmaschinen (Associazione professionale dei produttori di macchinari per la lavorazione del legno in seno al VDMA) che ci restituisce un clima economico altrettanto positivo. Queste pagine però le dedichiamo agli incontri dell’ultima edizione di Ligna, perché dal contesto del periodico trimestrale, disponendo del web quotidianamente, l’approfondimento "contenutistico" crea veri e propri dossier giornalistici, volti a dare il vero polso del mercato e dell'innovazione nel settore – soprattutto attraverso incontri live come quelli che si realizzano in occasione delle fiere – che hanno una proiezione ben più ampia della temporalità in cui si esaurisce la fiera. E noi vogliamo valorizzarla: questo dossier sulla finitura ha questo slancio! Ne è scaturito un tracciato interessante che definisce l'andamento del settore in termini di tecnologie e di mercati.
di Sonia Maritan e Adello Negrini
IL RITMO “SWING” DEL ROBOT RAS CHE OPERA SIA IN VERTICALE SIA IN ORIZZONTALE
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY FINITURE
www.finiture.it
Siamo con il titolare di Finiture, Giovanni Sedino, alla Ligna 2017, che ci racconta di una produzione annua di oltre 10 robot RAS – da quando nel 2010 il primo vide la luce–. In questa occasione è stato presentato un singolo robot impiegato per più utilizzi, che può lavorare sia sull’impianto in verticale, sia su un impianto a isola in orizzontale. Quest'anno c'è la novità della verniciatura in piano. Qual è il feedback dei visitatori rispetto all'impianto che avete presentato? «Abbiamo riscontrato un bell’interesse, molta gente si ferma e chiede informazioni. Abbiamo già qualche richiesta di sistemi flessibili che si possono adattare sia a delle parti piane sia a delle parti volumetriche con il robot che quindi non vernicia solamente in verticale». Questo comporta ogni volta un progetto su misura con delle complessità in più? «Certamente, con complessità in più a livello di gestione del robot, tuttavia l'idea è quella di utilizzare un robot che possa fare un doppio lavoro, sia un lavoro su un impianto verticale sia un un ritorno al falegname generico… Giovanni Sedino con Sonia Maritan e lavoro sul piano orizzontale, quindi «Il falegname generico non rientra nel alcuni scatti dello stand Finiture alla diverso, siano essi in serie o ad hoc». nostro target, però abbiamo clienti Ligna di Hannover che ad esempio producono la casa in Nella flessibilità ma anche nel cam- legno, il serramento e parte dell'arrebiamento del mercato si sta notando damento. Da evidenziare, che i mobili,
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anche quelli massicci, si tendono sempre più a verniciare in parti piane – non il mobile assemblato – in quanto molto più pratico. Un esempio è il cliente che lavora per Ikea. La flessibilità è data però , soprattutto, dall’annullamento dei tempi morti perché il robot adesso può , servire una linea che vernicia finestre in verticale e insieme un’altra che vernicia le Comunque, il problema non è tanto porte, rivestimenti di porte blindate o l'automazione ma quanto la programantine di mobili». mazione della macchina, quindi l’applicazione della vernice che scaturisce da Per il layout esposto qui a Ligna diversi parametri: dati che arrivano quale potrebbe essere il cliente tipo? dallo scanner, come si interpolano 6 o «Il cliente tipo potrebbe essere chi ver- più assi contemporaneamente, sistemi di nicia le finestre all'acqua in verticale supervisor dell’impianto, etc. ma fa ancora le porte a solvente, Solo qualche anno fa l'incidenza dell'magari in poliuretanico, in orizzontale. hardware era maggiore mentre oggi il Le nostre soluzioni prevedono il cambio software incide per circa il 70%. Le vernice automatico – in 15 secondi il macchine ormai potrebbero fare qualrobot effettua il cambio vernice – e/o siasi tipo di lavorazione ma è grazie al l’equipaggiamento con più pistole». software che queste sono possibili. Il robot riassume in se la flessibilità e la Non c'è più niente da automatizza- costanza di funzionamento richieste dai re ormai negli impianti vernicianti: il ritmi produttivi odierni, massimo sfrutlivello di automatizzazione ha tamento e costanza dei tempi e della coperto tutti gli step? qualità finale». «Certo, anche se un impianto completamente automatizzato ha dei costi molto In conclusione, sei mesi dopo (menelevati. tre scriviamo), in occasione della
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La specializzazione nel serramento
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pubblicazione di questa intervista sul Dossier Finishing – e le proiezioni del settore in attesa dei prossimi eventi (Holz-Handwerk e Xylexpo) – chiediamo a Giovanni Sedino di anticiparci qualcosa di quanto porteranno alla prossima Xylexpo. «Sulla scia del robot esposto a Ligna 2017, dove abbiamo presentato un singolo robot impiegato per più utilizzi, il RAS esposto a Xylexpo lavorerà sia sull’impianto in verticale, sia su un impianto a isola in orizzontale implementando ulteriormente il livello d’automazione. Inoltre esporremo il nostro nuovo modello di Pro Flow – tunnel per l’impregnazione orizzontale dei profili – i cui punti di forza sono l’accessibilità, la facilità di pulizia e la possibilità di usare diversi tipi di prodotti in modo semplice».
Nel settore delle finestre in legno la verniciatura è assolutamente importante e indispensabile sia per una questione estetica che di resistenza agli agenti atmosferici, alle muffe etc. e quindi di durata. I serramenti sono sempre più grandi, più pesanti e i cicli di verniciatura sempre più specifici per assicurare questi risultati. Per gli operatori diventa difficile fare un buon lavoro in un tempo ragionevole e con costanza di qualità. E soprattutto è molto difficile trovare bravi operatori che vogliano fare questo lavoro. Negli ultimi 10 anni, grazie a una importante evoluzione tecnologica, soprattutto dei sistemi per la programmazione in automatico dei robot, ha avuto un notevole sviluppo, il loro utilizzo per l’applicazione dei fondi e delle finiture. Oggi centinaia di robot in Europa e oltre lavorano per verniciare finestre e porte di legno ma anche in altri materiali quali pvc o metallo. Finiture è fra i produttori più specializzati e accreditati in questa tecnologia con oltre 80 robot di verniciatura per finestre e porte installati in tutto il mondo. Oggi Finiture srl offre ai suoi clienti sistemi completi progettati e prodotti da un unico fornitore che ai suoi clienti non offre solo una garanzia di funzionamento ma soprattutto di risultato. Finiture srl propone soluzioni complete dal sistema di trasporto, alle cabine di applicazione, ai tunnel di essiccazione, ai flow coating, ai sistemi di umidificazione, a quelli di depurazione delle acque e naturalmente ai robot per la spruzzatura di fondi e finiture completi di apparecchiature di applicazione di primarie marche e di cambi colore rapidi progettati e prodotti dalla stessa Finiture. I sistemi e i software di scannerizzazione utilizzati e prodotti per Finiture in via esclusiva sono quanto di meglio si possa trovare sul mercato in termini di rapidità e precisione di elaborazione delle immagini. Questo significa maggiore precisione e velocità di applicazione. Gli investimenti vanno dai 160.000/ 170.000 per l’applicazione del robot e del sistema di applicazione su impianti esistenti fino ai c.a. 3/400.000 per una linea più completa. Non ci sono particolari difficoltà a utilizzare i robot per la verniciatura degli infissi, l’unica difficoltà può essere quella di decidere di fare un investimento di questo tipo e quindi di trovare il relativo finanziamento. Rispetto alla verniciatura tradizionale abbiamo un netto miglioramento della qualità e delle tempistiche.
di Sonia Maritan e Adello Negrini
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY LEITZ
www.leitz.org
LA SERIE COMPLETAMENTE NUOVA DELLE LAME LEITZ La vetrina estesa e articolata della Leitz pullula di novità con una serie completamente nuova di lame, una per ogni materiale, abilmente illustrata da Giovanni Gregori che con la sua anima tecnica riesce a riempire ogni risposta di innovazione di prodotto abbinata alle tendenze e alle richieste di mercato, restituendo un quadro ampio, completo e aprendo – lui stesso con la profondità delle sue analisi – orizzonti nuovi. lavorazione del legno di palma, che, sebbene stia avendo un grande successo, è tuttavia un legno difficile da lavorare, soprattutto la lavorazione di testa dove si sfibra molto facilmente. Per questo abbiamo progettato degli utensili indicati specificatamente per questa lavorazione. Stiamo cercando di inserire sul mercato questo legno per poterlo utilizzare nelle varie declinazioni merceologiche. In sostanza dove è richiesto un pannello che abbia caratteristiche tecniche di leggerezza, questa tipologia di legno può essere utilizzata». Diversificare è una delle regole del mercato odierno, è d’accordo? «Questo è quello che ci chiede il mercato: è chiaro che chi lo va a proporre deve sempre avere alle spalle un bagaglio tecnico di alto livello, che noi abbiamo. L'idea che vogliamo far passare, è che noi ci siamo adeguati al 100% a quello che il mercato richiede».
Iniziamo parlando e subito di prodotti, perché in Casa Leitz c’è sempre qualcosa da scoprire… «Sì , la novità di quest'anno è la serie completamente nuova delle lame. In questa novità ci siamo concentrati non su un solo prodotto, ma su tutta la linea cambiandola radicalmente rispetto alla precedente. Ora possiamo offrire non solo lame Per chi è forte storicamente nel per il legno, ma una per ogni materia- know-how del tagliente, nell'ambito le. Tra le novità anche una lama per la del legno, è possibile progettare
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lame per qualunque materiale, come l'alluminio, il plexiglass o il composito? «Per i costruttori di macchine, la macchina rimane prevalentemente la stessa, cambiano alcuni accorgimenti come l'ancoraggio del pezzo o la potenza dei motori e il numero di giri. Quello che cambia radicalmente è l'utensile. Quello che viene lavorato con il legno non può essere utilizzato per altri materiali. Quindi occorre una lama per ogni materiale».
meccaniche di un pannello più resistente».
I pannelli leggeri, come il tamburato, in questo momento che mercato hanno? «Il mercato di questi prodotti è altalenante. I costruttori stessi dei pannelli lavorano moltissimo sulle densità e, per renderli più leggeri, nell'impasto mettono altri materiali come le palline in poliuretano. Tutti i produttori cercano di ottenere pannelli sempre più leggeri, che abbiano però le caratteristiche
La qualità del taglio garantisce un semilavorato con un grado di finitura già molto elevato? «Abbiamo fatto un salto enorme sul tipo di utensile, dove siamo arrivati a 120 metri di velocità. Abbiamo rivoluzionato anche la tenuta del coltello. In questo caso abbiamo fatto una giunzione di testa nuova, inizialmente utilizzata per le sedie e adesso per le finestre. L'abbiamo brevettata e garantisce
La categoria merceologica del prodotto sia essa destinata a rivestimento, serramento, ambito strutturale, automotive, contract, etc, è determinante o lo è la tipologia di materiale? «Le rispondo in modo generico, ma convinto: il prodotto deve offrire delle specifiche tecniche sempre più elevate, in quanto il mercato le richiede. È questo, ciò che noi perseguiamo, a preIn questo momento qual è il mate- scindere dalla tipologia del settore. riale più richiesto sul mercato? Conta non tanto la declinazione del «Noi lo chiamiamo “No Wood”: sono prodotto, ma il livello tecnologico del pannelli in plastica o legno o ancora prodotto stesso». pannelli composti da legno, plastica e alluminio. I cosiddetti pannelli composi- Restiamo sui prodotti: cosa altro ti, in pratica. merita un’attenzione particolare? Lavoriamo tutto, molto l'alluminio, non «Sicuramente Marathon Wepla, la cui solo l'infisso ma anche i pannelli com- tecnologia garantisce una raccolta di positi e il fibrocemento. Tutto, a parte il trucioli superiore al 95% e rappresenvetro, che viene lavorato con mole e ta un punto di riferimento per efficienacqua, non con gli utensili». za e qualità di taglio. Per i rivestimenti esterni, la tendenza è di rivolgersi a Il settore dei pannelli composti sta frese di questo genere con coltellini crescendo molto? intercambiabili, che possono essere «Quello che stiamo perdendo nel girati sino a quattro volte. Anche per la legno, il cui mercato è calato, lo stiamo piallatura, abbiamo i coltelli tutti riveguadagnando in questo settore». stiti in funzione del tipo di legno».
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un risparmio di legno interessante. Considerando che adesso i vetri pesano sempre di più, questi prodotti aiutano. Abbiamo fatto delle punte particolari, con cui riusciamo a fare la foratura senza dover fare lo scarico del truciolo, perché normalmente sulla foratura tradizionale entri, dopo 20 millimetri esci, scarichi poi rientri e così via. Con il nostro sistema si riesce a risparmiare sino a 20/25 secondi per ciclo di foratura. Il materiale è un materiale pesante, VHW, che favorisce la fuoriuscita del truciolo, perché è scivoloso e la forma dello scarico è particolare». Della fresa, conta di più il peso o la velocità di rotazione? «Il peso serve prevalentemente a salvaguardare il motore e i cuscinetti dello stesso. Quindi meno pesante è l'utensile, meno sollecitati sono i cuscinetti del motore. La fresa da nuova si comporta in un certo modo, ma quando ha lavorato un certo periodo perde l'equilibratura. La grande sfida che ci siamo posti, è stata quella di rendere sempre meno rumorose le lame, soprattutto per togliere le alte frequenze che genera la lama durante il taglio. Le lavorazioni laser rompono le frequenze che genera la lama. È difficile far capire tutto lo studio che c'è dietro la progettazione di un tale utensile».
ti, potrebbe un domani cambiare il corpo utensile ed essere concepito con una lega diversa? «Prendiamo per esempio un utensile in alluminio: in realtà è un alluminio particolare, che non è più quello di 20 anni fa. Si tratta di un alluminio detensionato, in sostanza il corpo della fresa mantiene le forme geometriche anche dopo essere stato lavorato, quindi è un materiale che anche quando lavora, si scalda e si raffredda, non deve cambiare la sua conformazione». Progettare un utensile curando l’intensità del suono, con l’accortezza di misurare i decibel emessi, rappresenta una prassi recente? «La richiesta conta già parecchi anni, noi l'abbiamo integrata con nuovi progetti sulle nostre serie che adesso offrono tutte questi accorgimenti acustici».
In conclusione, sei mesi dopo (mentre scriviamo), in occasione della pubblicazione di questa intervista sul Dossier Finishing e gli utensili – e le proiezioni del settore in attesa dei prossimi eventi (Holz-Handwerk e Xylexpo) – chiediamo a Giovanni Gregori di anticiparci qualcosa di quanto porteranno alle prossime fiere. «Cerchiamo di introdurre nel mercato tutte le novità menzionate. È una fase molto delicata e laboriosa. Leitz non può limitarsi a presentare sul mercato questi nuovi prodotti dal punto di vista teorico, per essere più convincente deve testare dai vari clienti tutti i prodotti nuovi, in modo che i clienti possano confrontare ciò che viene spiegato Con tutte queste innovazioni che tecnicamente e ciò che si ottiene realportano a materiali prima inesisten- mente».
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di Sonia Maritan e Adello Negrini
UN SUCCESSO LA “PRIMA” DI GIARDINA GROUP A LIGNA 2017
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY GIARDINA GROUP
www.giardinafinishing.it
A Ligna 2017 la scelta di creare uno stand che rappresentasse la nascita di Giardina Group dando particolare enfasi al marchio rispetto ai prodotti: enfasi su un marchio che rappresenta l’acquisizione di Giardina Finishing. Giardina Group ha completato il percorso iniziato sette anni fa: un cammino che si è concluso con l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario. Oggi il Gruppo annovera al suo interno Giardina Finishing, Mauri Macchine e Ventilazione Italiana. «Ligna ci ha dato le conferme che aspettavamo», ha aggiunto. «Abbiamo scelto una presenza improntata alla nostra nuova identità, un grande stand di oltre 400 metri qua- Stefano Tibè drati dedicato soprattutto all’incontro e al confronto con tutti i nostri partner e i nostri clienti. Abbiamo voluto un’occasione per parlare con loro della nostra scelta, della mia e nostra volontà di creare un gruppo forte, capace di operare sul mercato nazionale e interna-
Il grande stand di Giardina Group alla Ligna 2017 dove capeggia il nuovo logo
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Le conferme attese sono arrivate? «Siamo molto soddisfatti del nostro esordio come Giardina Group: ci siamo presentati a Ligna con un nuovo logo, che progressivamente contrassegnerà tutta la produzione, e con una nuova immagine, ma soprattutto con una capacità di sviluppare tecnologie – dalle più tradizionali alle più avanzate – che è stata molto apprezzata» - ha commentato Stefano Tibè, Direttore Commerciale.
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY zionale da protagonista. Le reazioni che abbiamo registrato, tutte molto positive, ci fanno pensare che l’obiettivo dei 20 milioni di fatturato potrebbe essere raggiunto prima del previsto. Abbiamo indubbiamente riscosso molta attenzione e non solo fra i nostri clienti e gli operatori in visita, ma anche fra i nostri “colleghi” che hanno ben compreso che sta nascendo una nuova, forte realtà a cui sarà doveroso guardare con grande attenzione e rispetto». Tanti gli operatori e gli opinion leader che hanno visitato lo stand del gruppo al padiglione 16 della fiera di Hannover: «Visite molto interessanti, concrete, incentrate su investimenti già decisi» - ha commentato Stefano Tibè. La novità da mettere in luce è una ben precisa! «Ad aprile 2017 la Mauri Macchine ha acquisito totalmente la Giardina e prossimamente diventeremo Giardina Group, pertanto abbiamo deciso di creare uno stand che rappresenti la nascita del Giardina Group dando particolare enfasi al marchio rispetto ai prodotti che pure ci sono». Fatto 100 il mercato di Giardina Group quali sono le percentuali del mercato interno e quali di quello estero? «Al momento la suddivisione del mercato è rappresentata dal 10% in Italia e 90% all’estero. I mercati nei quali ci stiamo muovendo meglio sono Stati Uniti e Canada, oltre ai Paesi della nostra cara Europa, i Paesi dell'Est Europa e del Medio Oriente. Senza dimenticare i Paesi dell’aria Russa e il mercato cinese. Riguardo a quest'ultimo Paese negli scorsi anni erano più quelli che volevano produrre macchine, entrando quindi nel mercato come costruttori, ora invece stanno facendo un passo indietro in quanto avendo prevalentemente acquistato macchine cinesi ormai si trovano in grandi difficoltà e quindi richiedono il nostro Know-How».
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Quali sono i mercati più interessanti? «Per il momento non stiamo sviluppando adeguatamente i Paesi asiatici per un rapporto costi benefici ancora troppo sbilanciato verso i costi. Ci stiamo invece concentrando sui mercati europei, americani, Scandinavia, area Baltica e Russa e Medio Oriente. Per noi è un momento molto felice in quanto abbiamo già chiuso il fatturato di quest'anno aumentandolo del 50%. Infatti, grazie a questo, stiamo facendo diversi investimenti». Quali sono le sedi produttive? «Abbiamo due sedi. Stiamo ristrutturando completamente la sede della Giardina». Cos'è rimasto della grande tradizione Giardina all'interno della nuova società? «Abbiamo fatto i primi sette anni continuando sulla vecchia tradizione di macchinari della Giardina, adesso stiamo iniziando una trasformazione di prodotti perché il mercato richiede prodotti con costi inferiori ma più tecnologici. Stiamo investendo quindi in questa fase. Vorrei sottolineare come l'80% del personale sia della Giardina. Abbiamo la forza di poter rispondere immediatamente alle richieste del mercato ma dobbiamo anche investire per creare cose nuove. E questa è la nostra sfida da vincere».
Ad alcuni, queste suoneranno un po’ come le parole di Gianpiero Mauri, che abbiamo incontrato e salutato ad Hannover, e certo è lui che ha tracciato le linee di questa società e pensiamo che il miglior omaggio, a questo imprenditore prematuramente scomparso l’agosto scorso, sia proprio raccontare del suo operato. Sul sito www.webandmagazine.media una sua lunga dichiarazione diventa un elogio del percorso compiuto ed è così che Web and Magazine ha scelto di salutarlo.
IL MADE IN ITALY VIAGGIA E ATTECCHISCE Il più grande produttore turco di mobili in legno massiccio, di elevata qualità, li vernicia su un impianto progettato e realizzato in Italia. UN’ACCOPPIATA VINCENTE
YONGA: IN CRESCITA DA QUASI MEZZO SECOLO
Veduta aerea della fabbrica di Figino Serenza, in provincia di Como
Yonga di Denizli, la città industriale nel Sud-Ovest della Turchia, è l’azien- L’area geografica con la indicazione della città di da fondata nel 1974, che nel contesto Denizli, dove ha sede la Yonga della reingegnerizzazione attivata nel corso degli anni, ha affidato al gruppo italiano lo studio e la costruzione del suo impianto di verniciatura descritto più avanti. Questa innovazione tecnologica, unita all’utilizzo di materie prime di eccellenza, alla politica dei prezzi, al design, alla rapida produzione di campioni, all’efficacia del controllo di qualità, alla oculata pianificazione e alla conseguente puntualità nelle consegne, ha portato Yonga alla sua posizione attuale: 20.000 metri quadrati di fabbrica, 295 collaboratori, 500 mobili esportati all’anno, centinaia di prestigiosi alberghi arredati (uno per tutti lo Sheraton di Antalya, la capitale del turismo turco).
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Il gruppo Mauri Macchine/Giardina Finishing, costituitosi nel 2010, con sedi produttive e commerciali in provincia di Como, si sta imponendo con successo nei mercati esteri, dove esporta e installa soluzioni impiantistiche di verniciatura personalizzate, progettate e realizzate a misura di cliente, dopo un‘attenta analisi dei problemi che lo stesso deve risolvere: siano essi la produttività, la qualità finale, le tempistiche e quant’altro. La tecnologia applicativa e la contestuale scelta della tipologia verniciante, sono due dei parametri specifici fondamentali del “fuori standard” che caratterizza l’attività del gruppo, e che fa di ogni linea un sistema di verniciatura completamente dedicato.
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L’IMPIANTO DI VERNICIATURA
dotti a base acquosa, si basa sull’applicazione a spruzzo di tinte, fondi e finiture sia trasparenti che pigmentate. Il processo di verniciatura inizia con il carico dei manufatti (posizione 1), all’ingresso della spruzzatrice Dualtech 501 DRY (posizione 2) vengono lette le dimensioni dei pezzi che poi vengono spruzzati uniformemente sia sulla superficie che sui 4 lati. All’uscita della spruzzatrice Dualtech 501 DRY si trova un trasporto a tappeto (posizione 3) che ha molteplici funzioni: 1) controllare la qualità di spruzzatura 2) effettuare una stracciatura manuale della tinta 3) accelerare il carico dei pezzi all’interno del successivo forno verticale 4) permettere al prodotto verniciante di effettuare una prima fase di distensione. I pezzi a questo punto entrano nel forno verticale composto da 4 camere indipendenti e un totale di 60 vasIL CICLO soi coperti (posizione 4), nelle quali si Il ciclo di verniciatura, attualmente svolgono le fasi principali del procesrealizzato con prodotti a base solven- so di essiccazione che sono alla base te ma con l’obiettivo di utilizzare pro- di un efficiente e affidabile asciugaÈ un “classico” (una sua vista parziale nel reparto di verniciatura in fig. 1), un impianto che unisce alla sperimentata efficienza prestazionale del ciclo-base spruzzatura – essiccazione, la traduzione in chiave moderna e innovativa dei due momenti fondamentali che lo compongono: l’applicazione dei prodotti vernicianti nella spruzzatrice automatica Dualtech 501 DRY a doppio carrello reciprocante e tappeto autopulente con larghezza di 2000 mm per (figg. 2 e 3) e l’asciugatura graduale controllata, ad aria calda ventilata e a temperatura differenziata, nel forno verticale GS (in fig. 4 visto dall’esterno e in fig. 5 nella sua parte interna): i nastri trasportatori dei pannelli verniciati sono visibili, quello in entrata, coperto, e quello in uscita, nella fig. 6.
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L’OPINIONE DELL’UTILIZZATORE
«Uno degli obiettivi principali che ci hanno ispirato alla realizzazione dell’impianto di verniciatura Giardina Finishing è stato quello di razionalizza-
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Vista parziale dell’impianto di verniciatura. La spruzzatrice automatica della gamma Dualtech. La Dualtech vista dalla parte dove opera il tecnico di verniciatura. Il forno verticale visto dall’esterno. Dettaglio dell’interno del forno. I nastri trasportatori dei pannelli al forno verticale: in primo piano quello in entrata, coperto, non essendo i pannelli ancora essiccati, e quindi “fuori polvere”.
CONCLUSIONI
Le conclusioni sono di due tipi: la prima è che gli impiantisti di verniciatura italiani installano tuttora nel mondo impianti di varia natura e ampiezza, grazie al credito acquisito negli anni e alla capacità, sulla base delle molteplici esperienze maturate – e Giardina Finishing ne vanta tante – di dotare le nuove installazioni di tutti quegli accorgimenti tecnologici innovativi, che le rendono comunque e sempre di apprezzabile attualità. La seconda considerazione conclusiva è che, ci si passi l’apparente assurdo, lo standard è diventato il “fuori standard”, ben più arduo del restare nella norma, perché significa far precedere ogni offerta da una valutazione meticolosa dei problemi che la singola azienda deve risolvere, così da consegnarle la soluzione più idonea. Anche in questo l’impiantista italiano qui recensito possiede una “storica” specializzazione.
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tura di qualsiasi prodotto verniciante e cioè: a) camera 1 appassimento a temperatura compresa tra 20 e 25 gradi C° b) camera 2 essiccazione (l’aria viene ricircolata fino a un massimo del 85% per realizzare un importante risparmio energetico) a temperatura compresa tra 25 e 35 gradi C° c) camera 3 essiccazione (l’aria viene ricircolata fino a un massimo del 85% per realizzare un importante risparmio energetico) a temperatura compresa tra 35 e 45 gradi C° d) camera 4 raffreddamento. All’uscita del forno verticale si trova un trasporto di scarico (posizione 5) dove l’operatore effettua un controllo qualitativo dei manufatti e a quel punto i pezzi vengono ricaricati per spruzzare il lato opposto oppure vengono scaricati definitivamente
re e rendere efficiente il processo di verniciatura che si basava sulla verniciatura dei prodotti dopo essere stati assemblati. Con il nuovo impianto di verniciatura la maggior parte dei prodotti vengono verniciati smontati. Questo ha permesso di poter di automatizzare le fasi di verniciatura e levigatura con un notevole 3 vantaggio in termini di produttività e qualità e spazio. La spruzzatura automatica – dicono in Yonga – oltre a favorire l’alta produttività, consente di ottenere una qualità finale di alto livello, in più omogenea e costante: tre requisiti che insieme costituiscono il plus-valore dei nostri manufatti, che i committenti ci riconoscono e apprezzano. Alla costante eccellente componente estetica del prodotto, contribuisce il trattamento di essiccazione a stadi, che rispetta la distensione e l’omogenea essiccazione del film applicato».
di Sonia Maritan e Adello Negrini
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY TWT
www.twt.tools
UN GRANDE GRUPPO PER UN MERCATO GRANDE Il 1° settembre 2016 nasce TWT – Targeted Working Tools – che si presenta al mercato italiano ed estero come una nuova alternativa nel settore degli utensili ad alta tecnologia. Alla Ligna 2017 intervistiamo Mario Baldo, General Manager di TWT, al quale chiediamo come si sia connotato il gruppo. Oggi vendere è molto più difficile che produrre: le sinergie offrono buoni risultati.
La sua storia negli utensili inizia ben prima di quella marchiata TWT! «Ho fondato la mia azienda, la Rekord, nel 1982». Com'è nata l'idea di creare questa sinergia, fondando in un Gruppo tre brand storici del mercato italiano? «Noi abbiamo avuto la necessità di creare queste sinergie nel corso del 2006, quando cercavamo di fare confluire nella nostra società più aziende. Le interviste di Sonia Maritan: a sinistra con Mario Lavorando noi in un mono settore con Baldo e a destra con Tomas Zuani un mono prodotto, abbiamo sentito
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l'esigenza di offrire più possibilità di scelta ai nostri clienti. Nel 2009 abbiamo acquisito la Garniga per avere questa maggiore flessibilità di offerta. Purtroppo questa acquisizione è coincisa con l'inizio della crisi globale. Proprio questa crisi, che per noi ha toccato il culmine nel 2013, mi ha spinto a cercare di coinvolgere altre aziende nella creazione di un Gruppo. Nel 2015 abbiamo iniziato a parlarne con altre realtà e in particolar modo con la Zuani, con la quale non avevamo sovrapposizioni di mercato. In circa un
anno abbiamo portato a termine questo discorso, e il 17 Agosto 2016 è nata questa nuova realtà, che ha iniziato a produrre in piena regola ai primi di settembre dello stesso anno. Mantenendo ovviamente i due prodotti distinti, ma all'interno di un'unità singola. Il mercato ci ha premiato da subito regalandoci buoni risultati. Grazie a questi risultati noi siamo aperti ad altre sinergie, sempre nel campo degli utensili, con altri partner italiani per dare maggior forza al made in Italy. Per noi il mercato italiano vale il 25%. I mercati che ci sorreggono maggiormente sono quelli scandinavi. Parliamo non solo di finestre, ma anche di legno strutturale, di prodotti standard, di prodotti ad ampio respiro anche compositi».
per l'esterno sembrerebbe adatto. «Si, sembra adatto. Ma va studiato bene l'inserimento di questo legno, perché su certi spessori e dimensioni non è disponibile o ha dei costi molto elevati. Direi che potrebbe essere impiegato maggiormente in futuro alla stregua di un lamellare. Ad esempio, facendo un serramento di legno con la parte esterna in questo materiale. In un lamellare l'ultima lamella esterna potrebbe essere in Accoya®. Ma non è semplice unire due tipi di legno con due forze diverse, di cui una ha anche dimensioni maggiori. Poi alla fine bisogna sempre valutare i costi di realizzazione».
Con Tomas Zuani, torniamo a parlare delle potenzialità del Gruppo TWT. «Come già detto, le nostre produzioni non si sovrappongono, e quindi a livelLa sua passione per questo settore è lo commerciale c'è la possibilità di più di tipo tecnologico o commercia- offrire ai clienti i nostri sistemi che sono le? complementari. Questo rappresenta la «Direi che si ripartisce equamente al nostra forza». 50%, con una leggera prevalenza per il commerciale. Il problema odierno non Una sinergia che potrebbe portare è più produrre, ma vendere. Produrre è anche alla nascita di nuovi prodotti? abbastanza facile, vendere è molto più «Si, questo è il nostro obiettivo. Con difficile. Oggigiorno la produzione l'affacciarsi sul mercato dei nuovi matesupera la domanda e questo è , ovvia- riali compositi, si apriranno nuove promente, un grosso problema». spettive anche per il serramento. Noi stiamo lavorando alla progettazione di Cosa pensa dei materiali? Lei è nato una tipologia completamente nuova di nel legno e ha sempre fatto serra- utensile. Stiamo creando un qualcosa di menti di legno, ma il mercato è veramente interessante e competitivo». cambiato. Come lo vede il serramento del futuro? Terminiamo riferendoci a quel 75% «Secondo me, oggi, la parte più gran- di mercato estero: c’è qualche de la fa il vetro. È un materiale struttu- nuovo confine da varcare all’orizrale che si presta molto bene ai proget- zonte? ti moderni, che richiedono finestre sem- «Ci stiamo organizzando per operare pre più ampie nelle case di nuova negli Stati Uniti, e stiamo sondando costruzione. Il legno in una finestra anche altri nuovi mercati». sarà sempre meno utilizzato. Anni fa utilizzare materiali che non fossero il legno, era quasi visto come un'offesa, oggi ci si è spostati verso altri "valori” derivati dalla necessità di avere appartamenti molto piccoli. In questi, il serramento ha perso un po’ del suo valore, data l’importanza attribuita alla "non manutenzione" dei nuovi prodotti, che per, non va dimenticato, possono portare con sé altri problemi, tipicamente quello ambientale nel caso di prodotti di plastica». L’accoya® è un legno che in teoria
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di Sonia Maritan e Adello Negrini
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY ICA GROUP
www.icaspa.com
IL MERCATO SPAGNOLO DI ICA FOTOGRAFATO DA CLAUDIO PANICCIA La ICA di Civitanova Marche è un raro modello internazionale di grande azienda famigliare. Le generazioni che si succedono dalla sua fondazione, rappresentano un esempio non frequente di capacità imprenditoriale coesa e distribuita nelle varie funzioni. Anche a Ligna 2017, ICA ci ha offerto l’opportunità, e il piacere, di dialogare con “un Paniccia” ambasciatore all’estero di un grande brand italiano. Siamo con Claudio Paniccia, Country Manager e Amministratore Unico di ICA Iberia, a Ligna 2017. Vogliamo conoscerlo bene, prima di tutto. Gli chiediamo: quando e come ha iniziato in ICA? «Io ho iniziato nel 2008 subito dopo l'Università, e dopo un anno di formazione mi è stata assegnata la nuova società che avevamo aperto in Spagna». Conosce quindi bene quel mercato e lo ha visto anche risollevarsi dalla crisi? «Si, purtroppo io non ho avuto modo di vedere quello che era prima quel mercato, nel momento del suo boom economico. Io sono entrato, infatti, per sopperire a una situazione non positiva con il vecchio distributore. Quindi da lì abbiamo deciso di aprire la nostra società e gestire direttamente il mercato. Ho vissuto quindi diversi anni in Spagna, e adesso sono ormai operative tre filiali in quel Paese».
mercato in una nuova fase di sviluppo? «Sono arrivato nel momento peggiore per il mercato spagnolo, che tra l'altro era il terzo mercato europeo per consumo di vernici e uno dei più importanti per noi. Quindi ho visto purtroppo chiudere grandi aziende per motivi economici, perché erano quasi tutte Cosa può dirci quindi di questo interamente dedicate al mercato nazio-
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nale. Nel corso degli anni, in Spagna hanno capito che per sopravvivere dovevano rivolgersi anche all'estero, si sono quindi organizzati e oggi stanno raccogliendo i primi frutti, e quindi di riflesso anche noi. Chiaramente anche da parte nostra c'è stato un cambio di strategia, in quanto prima attraverso il distributore avevamo clienti di medie/piccole dimensioni, poi operando direttamente ci siamo approcciati a un nuovo tipo di mercato, quello della grande industria». Parlando di percentuali, in conclusione, da quando lei è arrivato – In questa vostra nuova strategia di trovandosi di fronte a un mercato in mercato che ruolo ricopre il progetti- crisi – a oggi, quanto è aumentato il sta? vostro fatturato in Spagna? «È una figura molto importante: in «Dal 2009, siamo passati da circa 4 Spagna stiamo proprio cercando di milioni di fatturato a 5 milioni. Gli ulticoinvolgere i progettisti, facciamo mi due anni, in particolare, hanno visto parte dell'Associazione degli Architetti. un incremento del 20-25%». Cerchiamo di portare in Spagna la stessa strategia che utilizziamo in In conclusione, sei mesi dopo (menItalia, quella cioè di avvicinarci diret- tre scriviamo), in occasione della tamente ai designer e agli architetti. pubblicazione di questa intervista Però c’è ancora del lavoro da fare, sul Dossier Finishing – e le proiezioper arrivare ai risultati già raggiunti in ni del settore in attesa dei prossimi Italia». eventi (Klima House, HolzHandwerk e Xylexpo) – chiediamo Come è cambiato il settore immobi- al Country Manager e liare in Spagna? Amministratore Unico di ICA Iberia, «Negli ultimi anni c'è stato un incre- Claudio Paniccia, un feedback del mento del mercato edilizio, anche se mercato spagnolo negli ultimi 6 purtroppo non è facile dare percentua- mesi del 2017. li precise». «Siamo in una fase di consolidamento della crescita e ci aspettiamo che sia Quali sono i suoi auspici, e che cosa così anche per il 2018. Per quanto le ha dato più soddisfazione e posto riguarda il settore dell’edilizia, la cremaggiori ostacoli in questa sfida scita è stata del 4,1% nel 2017 e sarà che sta ancora vivendo? del 3,8% nel 2018. I dati sulla com«Ovviamente la cosa più difficile è pravendita delle case, sia nuove sia di stata quella di cambiare la mentalità seconda mano, sono molto positivi e dei nostri colleghi, in quanto molti di superiore al 2016. Questo trend si loro sono passati dal lavorare per un ripercuote positivamente anche in settodistributore a un'azienda più struttura- ri tipicamente collegati, come quelli ta. Non è stato semplice, ma grazie della produzione di infissi, porte e anche all'aiuto dei miei collaboratori mobili e quindi anche nelle vernici. Nel siamo riusciti a trasmettere questo 2017 ICA Iberia ha realizzato una crenuovo messaggio. La più grande soddi- scita del 16%, anche se nel secondo sfazione invece, è stata quella di otte- semestre la crescita si è ridotta perché nere ottimi risultati con questi grandi l’instabilità politica creata dalla situainterlocutori, che ci danno la possibili- zione in Catalogna ha rallentato gli tà, grazie al loro nome, di acquisire investimenti e paralizzato i progetti in sempre nuovi clienti». corso».
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di Sonia Maritan e Adello Negrini
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY MAKOR
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MAKOR - HOMAG: UN ACCORDO PER UNA MAGGIORE PRESENZA ALL’ESTERO Siamo alla Makor, in occasione della Ligna 2017, con Carlo Dolciami, Direttore Vendite, e Nicola Fantozzi, ufficio commerciale e marketing. Chiediamo loro di parlarci dell’accordo con Homag. «Si tratta di un accordo commerciale tramite il quale noi forniamo alcune macchine alla Homag, che le commercializzerà tramite la propria rete di vendita. Oltre a questo accordo, rinforziamo la nostra ormai decennale collaborazione commerciale in alcuni Paesi, che estenderemo maggiormente».
Si tratta di un accordo che va di pari passo con la tendenza di creare delle sinergie tra Gruppi imprenditoriali che trattano categorie merceologiche complementari? «Sì, anche se, ovviamente, la sinergia è più dalla parte di Homag, essendo un'azienda che ha un approccio al mercato globale, e che doveva completare la sua offerta con l'aspetto di "surfa- ha già dato i suoi primi frutti. Pertanto ce", dove il finishing ha una parte fon- contiamo di continuare su questo perdamentale». corso, e grazie a Homag e alle nostre forze di crescere sempre di più. Anche Evidentemente, la Homag in questo alla luce delle quote destinate alle ambito vi riconosce un know-how esportazioni, che raggiungono il 90%, importante! la Homag ha trovato un partner con le «Certamente, infatti, ha scelto noi per necessarie capacità a esportare service entrare in questo settore anche grazie e know-how direttamente al cliente». ai nostri 50 anni di esperienza». In queste immagini lo stand di makor alla Ligna I marchi rimangono ben distinti? 2017 e Sonia Maritan fra Nicola Fantozzi (a sini- È presto per fare previsioni, ma «In questo momento ritengo che nel stra) e Carlo Dolciami (a destra) come potrebbe svilupparsi questo settore della finitura, il marchio Makor Nell’immagine della pagina di destra con loro accordo? sia fondamentale, proprio per una queBruno Baroncini «È un cammino appena iniziato, ma che stione di marketing».
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Quando ha avuto inizio questa intesa? «Queste cose nascono da anni di storia, lavoro, conoscenze. La scelta di un partner non è una cosa che si decide da un giorno con l'altro, ma viene ponderata nel corso di anni di conoscenza e attraverso un percorso comune di un certo livello». Fatto 100 il vostro mercato, come si suddividono le quote di mercato fra Italia ed estero? Ci risponde di nuovo Carlo Dolciami, Direttore Vendite, con il quale proseguiamo la conversazione. «La Makor è sempre stata proiettata all'internazionalità. Io sono in Makor da circa 20 anni, e non ho mai visto le quote di esportazione sotto all'80%. Quindi il nostro export è sempre stato estremamente significativo».
sul Dossier Finishing – e le proiezioni del settore in attesa dei prossimi eventi (Holz-Handwerk e Xylexpo) – chiediamo come si sia sviluppato l’accordo con Homag? «Riguardo il prosieguo della collaborazione, possiamo affermare che procede spedita l’integrazione della rete vendita Homag che appunto vende, da una parte i prodotti di finitura marchiati Homag – prodotti da Makor – e dall’altra prodotti di finitura più complessi – intera gamma di macchine – invece a nome Makor e naturalmente da noi prodotti. In occasione di HolzHandwerk come di Xylexpo avremo lo stand Makor integrato con lo stand Homag Surface».
Riguardo i mercati internazionali, quali sono i più promettenti nei prossimi anni e quali quelli che vi hanno già dato grandi soddisfazioni? «Sicuramente in questo momento il mercato cinese e americano sono quelli più interessanti, ma comunque per noi l'Europa resta sempre un mercato di riferimento. Siamo sicuri che, attraverso la collaborazione con Homag, anche i mercati apparentemente periferici si apriranno». In conclusione, sei mesi dopo (mentre scriviamo), in occasione della pubblicazione di questa intervista
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di Sonia Maritan e Adello Negrini
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY ELMAG
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IL MERCATO DEL ROBOT, SECONDO DARIO TROPEANO Siamo alla Ligna con Dario Tropeano, Managing Director della Elmag: l’intervista che ci rilascia è imperniata sul mercato del robot, italiano, europeo e internazionale.
Per la vostra azienda, il mercato tedesco – la domanda di esordio è d’obbligo, siamo in Germania – è un mercato importante? «Non proprio: il mercato tedesco è stato molto importante per noi nel passato, ma al momento attuale ha una rilevanza marginale».
incontrato diversi clienti di varie nazionalità. Parecchi sono Americani».
Il mercato americano lo possiamo considerare molto interessante per Elmag. E a livello europeo? «In Europa siamo equamente distribuiti: non abbiamo cioè un vero e proprio baricentro, anche se nell'ultimo anno Quindi, diciamo che quello che vi siamo andati particolarmente bene in interessa della Ligna è la vetrina Spagna». internazionale? «Esattamente: infatti abbiamo già Parlando del mercato italiano, pos-
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siamo affermare che ci sia una certa ne del robot, che ormai supera anche di ripresa? molto il costo del robot stesso». «Sì, anche se con molta fatica». L'altra novità è quella dei materiali. Il robot rimane esclusivo per il com- Quando parlavamo 15 anni fa di parto del serramento? verniciatura robotizzata, ci riferiva«Non più, per quanto ci riguarda: il mo esclusivamente al legno. robot che presentiamo è , infatti, parti- «Oggi, invece, il riferimento è in gene- L’intervista di Sonia Maritan a Dario Tropeano, colarmente sofisticato, perché è dotato rale verso qualunque materiale. Managing Director della Elmag di un sistema di lettura tridimensionale dei pezzi». Quindi anche la verniciatura in piano è appannaggio dei robot? «Sì, e già da tempo. La novità è di poter leggere le dimensioni, anche la terza dimensione, la morfologia completa del manufatto, insomma, e farlo verniciare automaticamente dal robot». Il robot quindi, così concepito, risponde alla flessibilità produttiva di cui oggi c’è necessità? «Assolutamente sì». Secondo lei, la tecnologia dei robot può avere ulteriori sviluppi? «Prima di tutto, va sottolineato che i costi dei robot prodotti da marchi mondiali sono diminuiti enormemente, quindi la tecnologia è più accessibile. Poi, ovviamente c'è il costo dell'integrazio-
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DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY Le vernici richiedono una maggiore attenzione, per le compatibilità tra materiale e vernice, essendo più variabili i materiali costituenti i manufatti. La tecnologia impiantistica comunque è la stessa, quella chimica del prodotto verniciante invece, può cambiare, anche di parecchio». In conclusione, sei mesi dopo (mentre scriviamo), in occasione della pubblicazione di questa intervista sul Dossier Finishing – e le proiezioni del settore in attesa dei prossimi eventi (Holz-Handwerk e Xylexpo) – chiediamo al Managing Director di Elmag di anticiparci qualcosa di quanto porteranno alle prossime fiere. «I robot applicati in verniciatura avranno ancora un grande risalto, completati da un'ampia gamma di altre macchine della nostra produzione». Ma per noi non cambia assolutamente niente, in quanto seguiamo più che i materiali, le geometrie. Tutto quello che è assimilabile a un pannello di legno, può essere verniciato più o meno con la stessa tecnologia. Può essere il vetro, la fibra-cemento piuttosto che un altro materiale composito.
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di Sonia Maritan e Adello Negrini
LA VERNICIATURA AUTOMATICA SENZA LIMITI DI CMA
DOSSIER FINISHING & TECHNOLOGY CMA ROBOTICS
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La fiera di Hannover ha rappresentato ancora una volta, per la grande azienda friulana, l’occasione internazionale per l’affermazione di una straordinaria capacità di fare impresa affinando serialmente le tecnologie di verniciatura automatica robotizzata, nate dal recepimento, da parte degli ingegneri che vi lavorano, delle istanze, in rapida evoluzione, che i responsabili tecnico-commerciali per l’Italia e per l’Estero raccolgono e trasferiscono alla Ricerca & Sviluppo, una “sartoria su misura”.
CMA ROBOTICS: LA VERNICIATURA della verniciatura gli sviluppi vanno AUTOMATICA SENZA LIMITI nella direzione di sistemi di riconosci-
mento 3D integrati ovviamente con la robotica. Questo sistema si sta sviluppando sempre di più, d’altronde quando abbiamo iniziato a fare automazione sul serramento abbiamo dotato il robot tradizionale di un “occhio semplice”, mentre adesso gli sviluppi stanno andando nella direzione di implementare sistemi 3D, telecamere, laser, ovvero tutta una serie di attrezzature che In queste pagine, alcuni scatti dello stand di CMA permettano di riconoscere le forme tri- Robotics durante la fiera Ligna 2017
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La fiera di Hannover come occasione internazionale di affermazione per le tecnologie di verniciatura automatica robotizzata, rappresenta anche un terreno di confronto. D’altra parte come afferma lo stesso Marco Zanor: «In questo settore le possibilità di sviluppo sono pressoché infinite, senza scomodare discorsi su intelligenza artificiale e robotica umanoide che possono riguardare altri settori, nel settore
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dimensionali. Ovviamente queste non bastano ma bisogna anche saper generare e usare i programmi adatti allo scopo. Bisogna dotare il sistema di una logica che applichi delle regole di verniciatura a un oggetto e non è sempre così semplice come può sembrare, in quanto, la verniciatura è un processo apparentemente semplice ma che deve sottostare a tantissime variabili dai flussi dell’aria all’umidità. In parole povere possiamo dire che la verniciatura non è un processo controllabile al cento per cento».
NON SOLO ROBOTICA
È significativo sottolineare come, se per un’azienda che produce materiali di consumo (tipiche al riguardo sono le vernici), dare servizio è opera quasi “obbligatoria” della fornitura (tanto che non fa più quasi notizia nemmeno la messa a punto di un ciclo di finitura insieme all’utilizzatore), ben diverso è il servizio che compete a un produttore di macchine. E proprio in questo CMA si distingue. E non certo per l’assistenza nella messa a regime del robot (anche questo è un fatto scontato), bensì per la tipologia tecnologica e dimensionale della installazione, con lo studio degli spazi che non devono essere ”terra di occupazione”, oppure tramite la integrazione del sistema verniciante con accorgi-
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menti specifici, e così via. Abbiamo citato solo due evenienze tra le più significative. In dettaglio: il falegname lavora su un’area contenuta? Il robot viene installato appeso alla struttura del soffitto. Ancora: occorre verniciare in piano pannelli delle più svariate morfologie senza “complicazioni” logistiche? Interviene a dare assistenza il sistema ADPS Shuttle (ne parliamo più avanti). Ecco: essere in grado di verniciare tutto e al meglio, vuole dire avere acquistato negli anni (25 per CMA!) una conoscenza senza limiti delle esigenze dell’utilizzatore, che non resta mai senza risposte, che riceve un sistema dedicato, e questo, fatta se vogliamo salva la generale buona qualità delle tecnologie sul mercato, fa la differenza, una sostanziale differenza, così come l’attenersi, nella fase costruttiva, alla normativa ATEX (certificata dal TUV Nord), volutamente spesso non citata dalla concorrenza, ma essenziale per la sicurezza, legale e costosa.
LIGNA 2017, DUNQUE: PRIMO PIANO DI CMA
“Punto a Punto” in autoapprendimento e in autogenerazione: le tecnologie di verniciatura automatica robotizzata di CMA Robotics erano tutte esposte, a rappresentare l’indiscussa sua
specializzazione nell’impegno per la innovazione dei trattamenti delle superfici, non più solo lignee, ma oggi di ogni materiale, dopo la “storica” acquisizione di partenza, praticamente esclusiva, del mercato della sedia (con le gloriose “giostre”). Ecco qualche nota sui robot esposti: 1. GR 6160 “Point to Point” Painting Robot È questo il robot asservito dall’ADPS Shuttle. Cos’è l’ADPS Shuttle? È un sistema automatico di autoprogrammazione programmazione e verniciatura orizzontale, per il trattamento di finitura di elementi piani, curvati, sagomati e impilati. Una delle risorse impiantistiche di CMA, produttrice di robot di alta qualità “integrati” da accessori, che ne nobilitano il già elevato livello tecnologico. La “integrazione” è un altro dei ”fiori all’occhiello” di CMA. 2. GR 630 Self–Teaching Painting Robot È il modello che vernicia in autoapprendimento diretto. 3. 6100 Hollow Wrist Painting Robot E siamo alla verniciatura automatica robotizzata in autogenerazione: magia, se non fosse tecnologia. Veramente i robot di questa serie non usurpano il termine “antropomorfi”, come del resto tutti i robot CMA. Solo che questi non solo hanno, come dice il nome, la forma convenzionale dell’uomo: lo sostituiscono praticamente in tutto, sono macchine “pensanti”.
UN’ANTICIPAZIONE
Dall’inizio del nuovo anno CMA Robotics è operativa nella nuova struttura, che va a sostituire la vecchia sede in linea d’aria distante circa due chilometri, e sempre prossima all’uscita dell’autostrada, quindi molto facile da raggiungerli! Nelle parole di Marco Zanor, che incontriamo a fine anno, l’entusiasmo verso questo cambiamento: «È un immobile che ci darà un notevole impulso di immagine ma soprattutto di comodità di lavoro e possibilità di organizzarci meglio. Per darvi un’idea ora noi siamo organizzati su 1.000 metri quadrati coperti di cui circa 400 metri quadrati tra uffici e servizi vari. L’immobile nuovo ha il triplo di spazio come reparto produttivo, a cui si aggiunge una sala esterna all’immobile per le prove e il doppio dello spazio per gli uffici. Perciò disponiamo di tutto lo spazio necessario per organizzarci bene, offrire a tutto il nostro personale impiegato uno spazio adeguato alle loro necessità e dello spazio di “riserva” per un’ulteriore crescita. Si tratta di un lotto all’interno della zona industriale e quindi anche come localizzazione è idonea alle nostre necessità». L’inaugurazione ufficiale della nuova sede di CMA Robotics si terrà a cavallo di febbraio e marzo.
UNA CONSIDERAZIONE
Conosciamo da sempre Sergio Della Mea e Marco Zanor, due “padri fondatori” della verniciatura automatica robotizzata. Nei reportage che abbiamo pubblicato e continueremo a pubblicare, descriviamo ovviamente soprattutto gli aspetti tecnici delle loro installazioni. Qui invece abbiamo scelto di privilegiare l’eccezionale visione marketing oriented del loro approccio al settore. Fare ottimi robot è, infatti, un obiettivo non scontato, ma “fisiologico”. Farli per dare all’utilizzatore i risultati che si attende, è progettare e fabbricare pezzi unici a misura di cliente.
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