018_StrutturaLegno_2017

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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

STRUTTURALEGNO ISSN 2283-8651

018 2017 SETTEMBRE

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editoriale

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chronicae Federlegno Arredo-Eventi Assolegno

BIM BIM BIM

UNA SU QUATTORDICI

di Sonia Maritan

chronicae Holzbau Forum Nancy Francia

IL PAESAGGIO DELLE "OSSATURE BOIS" GUARDA AL CLT

di Sonia Maritan Pietro Ferrari

Un mercato dinamico e attento all'innovazione quello che si concentra nell'Esagono.

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colloquium Stratek timber Industry

di Sonia Maritan

TARGET DIFFERENZIATO PER UN SERVIZIO A 360°

Insieme all’esperto del settore finiture e delle tecnologie di verniciatura Adello Negrini e all’Editore di Web and Magazine Pietro Ferrari la realtà che visitiamo è duplice e consta della Stratek Timber Industry e della Strato Holding, che ci vengono illustrate da Davide Scarpa e Roberto Selmin. Divisione tetti, casa, pavimenti e serramenti per una realtà, collocata a Brugine in provincia di Padova, che opera a 360° nel legno, con la sola eccezione degli infissi proposti anche in PVC.

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colloquium Rubner

LA STORIA DI UNA FAMIGLIA, LA STORIA DI UN MARCHIO

L’ECO DEL LEGNO IN ALTO ADIGE

di Sonia Maritan

La crescita del legno in edilizia dovuta alla tecnologia costruttiva del lamellare permette di “elevarsi sempre più”, e ci sono aziende come la Rotho Blaas che in Alto Adige stanno conquistando le vette più alte di questo settore: la giornata specialistica sul tema delle costruzioni in legno che si è tenuta il 9 febbraio – per la seconda volta – presso la Rotho Blaas ha fatto risuonare l’eco del “legno” molto oltre la valle altoatesina.

044 proiectus

publicus Corte Bertesina

RINASCITA “A CORTE”

di Sonia Maritan

Una tipica corte rurale veneta ottocentesca, cinta da un bosco di 8 ettari nella prima periferia di Vicenza, rappresenta il contesto di un cantiere virtuoso, dove l’impiego di processi innovativi nella costruzione e rigenerazione edilizia ha permesso di raggiungere obiettivi di sostenibilità, economia di risorse e risparmio energetico, in sintonia con la specializzazione di traverso-vighy architetti che ne ha curato il progetto architettonico, in totale armonia con l'impresa di costruzioni De Facci s.p.a. – responsabile e capo cordata di tutta la costruzione –, che si è dimostrato un partner fondamentale per lo studio di progettazione.

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proiectus publicus Citè du Vin

LA CITÈ DU VIN DI BORDEAUX

di Paola Govoni

Un potente progetto architettonico traduce la cultura millenaria del vino in un viaggio attraverso il tempo all’interno di un grande spazio polifunzionale nell’eco-quartiere del bacino fluviale della Gironda, a Bordeaux.

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technica Weinmann

di Pietro Ferrari

INNOVAZIONE PER LE IMPRESE DI FALEGNAMERIA E L'INDUSTRIA DEI COMPONENTI IN LEGNO di Sonia Maritan Pietro Ferrari

Sono state innumerevoli le occasioni nelle quali abbiamo trattato di Rubner come azienda che ha saputo imporsi con le sue iniziative sul mercato, ma non ci siamo mai soffermati sulla sua strategia: avere un'integrazione verticale il più profonda possibile. Al MADE Expo però l’abbiamo ascoltata, in tutte le sue sfaccettature, direttamente dalla voce di Peter Rubner, che abbiamo incontrato, e la sua personalità, il suo percorso, la sua storia e il suo stesso nome ci hanno trasmesso la forza della grande azienda che tutti conosciamo, come se lui ne riflettesse il carattere, l’identità, i propositi e gli slanci, quelli di un marchio che ormai nell’immaginario collettivo è sinonimo di “case in legno”; e forse il segnale più sintomatico di questa realtà è che abbia già prodotto case di seconda generazione!

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collectio Rotho Blaas

di Pietro Ferrari

Uno studio di grande impegno realizzato dal centro studi di Federlegno-Arredo Eventi ci dà buone notizie sul settore delle costruzioni in legno, dal Rapporto Case ed Edifici in Legno si evincono molti parametri positivi che aprono a uno scenario di crescita innanzitutto per l'edilizia in legno, in netta controtendenza.

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quaestio ® Ergodomus

di Franco Piva

LEGNO – BIM – OFF-SITE – INGEGNERIZZAZIONE

Il BIM era un “contenitore” dei diversi step progettuali, ma da qualche anno a questa parte si è verificata un’interessante trasformazione: tutti gli attori del processo edilizio sono ora chiamati a partecipare alla definizione e realizzazione dell’intero organismo edilizio, tramite un modello basato su un software su cui si può operare in modo da ottimizzare il percorso progettuale, il BIM apre così a un nuovo modo di progettare che consentirà di controllare in un unico modello digitale tutte le informazioni salienti, legate sia alla progettazione sia agli aspetti costruttivi e di gestione. Ergodomus® ci racconta in concreto cosa significhi adottarlo in uno studio di ingegneria e il paragone con le stampanti 3D che ci porta Franco Piva, lo rende ancora più eloquente, perché è stupefacente l’idea di disegnare un edificio e poi vederlo uscire dalla stampante 3D.

Le proposte di Weinmann a Ligna 2017.

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focus software

di Sonia Maritan Silvia Maestri

L’importanza dei software nella progettazione è imprescindibile per qualunque realizzazione: gli edifici multipiano sono la nuova frontiera per le costruzioni in legno e la modellazione numerica a elementi finiti diventa uno strumento assolutamente indispensabile. Certamente poi, le norme – a partire dalle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 e dagli Eurocodici – rendono ormai antieconomica, se non impossibile, una progettazione che non si avvalga di programmi di calcolo strutturale. È proprio la conformità alla norma a dare i minimi requisiti di sicurezza sismica ed esistono sul mercato da molti anni una molteplicità di software dedicati alle verifiche sismiche di edifici: gli avvenimenti degli ultimi anni ci hanno insegnato che il terremoto è un evento da prevedere in fase di progetto, e per questo motivo diventa essenziale utilizzare gli strumenti adeguati. Una valutazione corretta del comportamento globale della struttura in legno dovrebbe, in generale, prendere in considerazione la deformabilità delle connessioni. In questo Focus siamo pertanto lieti di dare spazio ai maggiori produttori affermatesi nel campo della progettazione di strutture in legno che consentono con i loro software di progettare tutte le tipologie di costruzioni lignee, in modo rapido e affidabile, creando un modello di edificio digitale, cui tutti gli attori del processo progettuale e realizzativo possono partecipare, in totale sintonia con il processo BIM.


SOMMARIO 056

focus software Abies Engineering

SEMPRE UN PASSO AVANTI CON LE STRUTTURE IN LEGNO

Le novità di Abies Engineering s.r.l saranno presentate nel corso della prossima edizione di Como Casa Clima che si terrà a Erba (CO) dal 10 al 12 Novembre 2017. Nata nel 2000, Abies è la prima società italiana ad aver creato, prodotto e commercializzato software di calcolo e verifica interamente dedicati alle strutture in legno.

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pubbliredazionale Soltech

DURABILITÀ E SICUREZZA PER LE STRUTTURE IN LEGNO Soltech S.r.l., azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di elementi di ancoraggio per strutture in legno, da oltre 20 anni affianca tecnici e costruttori per fornire soluzioni che rendono le strutture in legno sicure e durature.

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focus software Concrete

anticipatio Interclima+Elechb Idéobain Batimat

di Beatrice Guidi

SISMICAD E L’ANALISI SISMICA DEGLI EDIFICI IN LEGNO I computer da tempo sono diventati indispensabili per la progettazione. La complessità delle norme tecniche legate al calcolo strutturale richiede strumenti software adeguati che, rispetto al passato, sono ora a portata di tutti i tecnici del settore.

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focus software Dlubal Software

DLUBAL SOFTWARE, RISCOPRIRE IL PIACERE DI PROGETTARE

Dlubal Software segue l’ingegnere strutturista da tre decenni offrendo soluzioni per il calcolo strutturale rigorose, affidabili e al tempo stesso, grazie alla logica intuitiva e lineare su cui sono basate, estremamente pratiche e facili da usare.

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focus software hsbITALIA

Le Mondial du Bâtiment è un appuntamento irrinunciabile per la filiera per affrontare le sfide attuali e future. Evento nato dall’unione dei saloni INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT esso presenta tutti i materiali e le soluzioni edili di oggi e di domani. Questo evento di riferimento internazionale, si terrà a Paris Nord Villepinte dal 6 al 10 novembre 2017, e a 2 mesi dalla sua apertura, si preannuncia come un’edizione molto promettente per scoprire le soluzioni e le innovazioni e facilitare gli scambi e le messe in relazione tra gli operatori dell’edilizia.

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focus software Sema

PRODUTTORE DI SOFTWARE CON ESPERIENZA TECNICA Il gruppo di aziende SEMA è uno dei produttori leader a livello mondiale riguardo le soluzioni software e le prestazioni aggiuntive nel settore delle costruzioni in legno, delle costruzioni di scale e della lavorazione della lamiera. Grazie alla struttura modulare e ai dati fondamentali variabili il software si adatta nel migliore dei modi alle esigenze del cliente.

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pubbliredazionale Fraiser Tools

ROBUSTE FRESE ITALIANE PER LEGNO UTILIZZATE DAI MIGLIORI DEL SETTORE

Il nuovo brand ideato e lanciato dai fratelli Andrea e Matteo Urbinati nasce on line e viene distribuito esclusivamente via web, si tratta delle “Robuste frese Italiane per legno”.

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pubbliredazionale Rockwool Italia

LEGNO E LANA DI ROCCIA: UN ABBINAMENTO VINCENTE

Il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt® rappresenta uno degli elementi cruciali per una casa unifamiliare a energia quasi zero, nella quale la progettazione integrata fra involucro e impianti è stata determinante.

anticipatio ComoCasaClima

di Beatrice Guidi

ComoCasaClima powered by Klimahouse si avvia alla sua seconda edizione, pronta a tornare dal 10 al 12 novembre a Lario Fiere con un programma ricco di appuntamenti divulgativi ed espositori di primo piano.

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“INDUSTRIOSITÁ E FRUGALITÁ” DEL SOFTWARE HSBCAD Il Software hsbcad mutua dalle parole di Beniamino Franklin il senso del cammino intrapreso ormai 25 anni fa, affermandosi nel campo della progettazione di strutture in legno come soluzione 3D integrata e user-friendly per progettare tutte le tipologie di costruzioni in legno, in modo rapido e affidabile.

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anticipatio Architect@Work

di Beatrice Guidi

Architect@Work, alla sua seconda edizione a Roma e la quarta a Milano, quest’anno sarà all’insegna del tema ‘Acqua e Architettura’: un argomento di grande attualità e forte interesse sia nell’architettura di esterni sia nell’interior design.

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indirizzi

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EDITORIALE

BIM BIM BIM

“Bim Bim Bim” potrebbe diventare il ritornello di molti studi di progettazione, analogamente a quello lanciato recentemente da uno degli operatori di telefonia mobile italiana, entrato nelle “orecchie” di tutti come allegro brano danzante. Il BIM è argomento altrettanto attuale e certamente molto più importante per i progettisti e la filiera dei soggetti coinvolti nella realizzazione di manufatti di qualsiasi entità, e del quale la normativa inerente i contratti pubblici detta le regole per il suo graduale impiego. Il Building Information Modelling innova il processo progettuale nello spirito di favorire l’interoperabilità tra i diversi software utilizzati per il progetto architettonico, l’analisi strutturale, la prefabbricazione dei manufatti, la stipulazione del capitolato d’appalto e così via, e rappresenta il punto di incontro per i progettisti che possono cooperare senza rinunciare alla scelta di strumenti in linea con le proprie esigenze e il ramo di competenza. Nel settore delle costruzioni, infatti, sono molteplici gli aspetti che richiedono una specifica tecnica (strutture, architettonico, impianti, efficienza energetica, manutenzioni, ecc.) da integrare in un unico contenitore grazie a standard di riferimento cui devono attenersi soprattutto le case produttrici di software. La priorità diventa quella di abbinare questa nuova tecnologia a un processo di lavoro integrato tra gli studi di progettazione, le imprese di costruzione e la prefabbricazione dei cantieri. Lavoro interdisciplinare e progettazione integrata, che si completano perfettamente con il BIM, sono due necessità di cui si discorre da tempo per alzare l’asticella della qualità nelle costruzioni, e oggi, questo metodo di progettazione caratterizzato dal BIM pone imperativi precisi: collaborazione e metodo di lavoro, comune concentrazione su un valido approccio progettuale e formulazione tempestiva delle linee guida dettagliate del progetto. La progettazione integrata e il BIM sono quindi strumenti essenziali per il successo del progetto e per la soddisfazione dei progettisti, dei tecnici, delle imprese di costruzione e dei committenti coinvolti, e dotarsi di questo strumento diventa una decisione strategica che implica l’adozione di un nuovo metodo di lavoro. Il risultato è la creazione iniziale di un unico modello 3D estremamente dettagliato che riduce drasticamente i tempi di calcolo e consente la realizzazione di edifici in poche settimane con l’impiego di un minor numero di operai. Dall’edilizia alle infrastrutture, dalla costruzione di strade e di ferrovie alla gestione del progetto e allo sviluppo immobiliare, credo che il BIM ci permetta di sconfinare anche nell'ambito delle indagini geologiche per la comprensione di molti fenomeni naturali e lo studio della fattibilità di opere su aree destinate a nuovi insediamenti o a ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente. I software disponibili sul mercato, come emerge nel focus di questo numero di Struttura Legno, dimostrano proprio come i maggiori produttori traducano l'ambiente di progettazione con software che coniugano l’ambiente Revit, Tekla e AutoCAD e ulteriori estensioni file di condivisione con quello BIM, e come stiano permettendo di interagire con gli altri software di disegno utilizzati inserendosi agevolmente in un flusso di lavoro di tipo BIM. Grazie ai software, gli utenti possono definire e memorizzare nel modello 3D, per ogni elemento costruttivo, tutte le informazioni rilevanti, come la classe strutturale, la qualità di finitura superficiale, il numero di produzione e posa, la direzione delle fibrature, e molti altri dati, anche personalizzati secondo le varie esigenze aziendali. Si crea quindi un modello di edificio digitale, cui tutti gli attori del processo progettuale e realizzativo possono partecipare, in totale sintonia con il processo BIM. Interi modelli 3D di edifici sono condivisibili con tutti gli attori del processo progettuale ed è possibile scattare foto e collegarle nel modello 3D all’elemento corrispondente, formulare quesiti e annotazioni, infine mettere tutto online. “Bim Bim Bim” è dunque la “filastrocca” coerente con il concetto di multicanalità integrata: un nuovo modello distributivo, e non è un caso se la 35° Edizione del “Seminario di previsione sui mercati dell'arredamento in Italia e nel mondo nel 2018”, di CSIL in collaborazione con FederMobili, organizzato sin dalla prima edizione da Paola Govoni (direttrice di World Furniture) con l’irrinunciabile apertura del Professor Massimo Florio – che si terrà il 24 novembre 2017 presso la Sede Confcommercio di Corso Venezia 47 a Milano – presenti esperienze dirette di approccio e di gestione strategica dell’omnichannel, che consentano di interagire con il mercato in modo integrato e coerente dentro nuove logiche di relazione e di acquisto.

di Sonia Maritan www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com

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Sonia Maritan allo stand di Cefla alla LIGNA di Hannover 2017.


CHRONICAE FEDERLEGNO-ARREDO EVENTI ASSOLEGNO www.federlegnoarredo.it www.federlegnoarredo.it/it /associazioni/assolegno di Pietro Ferrari

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Una su quattordici Uno studio di grande impegno realizzato dal centro studi di Federlegno-Arredo Eventi ci dĂ buone notizie sul settore delle costruzioni in legno, dal Rapporto Case ed Edifici in Legno si evincono molti parametri positivi che aprono a uno scenario di crescita innanzitutto per l'edilizia in legno, in netta controtendenza.

La sala affollata di giornalisti.

Oltre 3400 sono le nuove abitazioni realizzate in legno nel corso del 2015, pari al sette per cento sul totale dei permessi di costruire, un'abitazione su 14 realizzata in legno per 696 milioni di euro in valore per le costruzioni in legno residenziali e non residenziali. I numero sono positivi e sono contenuti nel secondo Rapporto Case ed Edifici in Legno che effettua una radiografia dettagliata del mercato degli edifici a struttura legno costruiti in Italia nel 2015 e del loro valore di produzione, basandosi sull'elaborazione dei dati scaturiti dalle 248 aziende coinvolte nell'indagine (che ha visto la presenza dei principali operatori del settore impegnati nella realizzazione di edifici a struttura portante in legno in Italia). Diversi i punti analizzati dallo studio condotto dal

Centro Studi Federlegno Arredo Eventi per conto di Assolegno: edilizia in legno in Italia in termini di edifici costruiti (residenziali e non residenziali), tecnica costruttiva piĂš diffusa, distribuzione territoriale delle aziende e del loro fatturato, abitazioni costruite per Regione, stima del mercato nazionale, confronto con l'industria delle costruzioni in Italia e con la produzione di edifici prefabbricati in legno degli altri Paesi Europei. UN TREND IN DECISA CONTROTENDENZA I risultati emersi evidenziano un trend in decisa controtendenza rispetto a un settore dell'edilizia ancora in sofferenza con gli investimenti in nuova edilizia residenziale in calo nel 2015 dell'6,8 per cento sull'anno precedente.


CHRONICAE_FEDERLEGNO-ARREDO_ASSOLEGNO

Una nuova abitazione su 14 è realizzata in legno, a conferma dell'interesse per questa tipologia di costruzioni da parte del consumatore finale. Il trend non pare arrestarsi, come conferma il quarto posto sulla piazza europea ottenuto dal nostro Paese tra i produttori di edificio in legno con una crescita superiore alla media. Questo in un anno, il 2015, che ha rappresentato un periodo di transizione per l'edilizia in legno in un mercato immobiliare generale ancora in contrazione: il comparto dell'edilizia in legno ha ancora una volta avuto la capacità di operare con successo sul mercato, mantenendo i livelli produttivi del 2014. La materia prima e il semilavorato di base è, però, proveniente per l'ottanta per cento dall'estero, in particolare dall'Austria e altri Paesi dell'arco alpino. LE AREE INTERESSATE A livello regionale si nota il peso delle aziende del Trentino Alto Adige in termini di fatturato generato (46 per cento del totale) e della Lombardia in termini di aziende attive stabilmente nel settore (51, pari al 21 per cento del totale).

Per quanto riguarda, invece, la distribuzione territoriale delle abitazioni realizzate, la Lombardia è al primo posto con il venti per cento del totale, seguita dal Veneto (18 per cento) e dall'Emilia Romagna (con il 15 per cento). Interessante anche la ripartizione per tecnica costruttiva: le case a telaio rappresentano il 48 per cento, quelle XLam rappresentano il 45 per cento, altre tecniche costruttive assieme si fermano all'8 per cento. Il rapporto contiene, infine, un'interessante indagine parallela sule finiture che ha fatto emergere il PVC e le piastrelle come i materiali più diffuse nelle costruzioni in legno, rispettivamente, per finestre e pavimenti. «Quelli che leggiamo nel rapporto sono numeri significativi ma anche più importante è che confermano la capacità delle nostre imprese di proporre al mercato soluzioni in grado di raggiungere prestazioni eccezionali in termini di risparmio energetico, sostenibilità, sicurezza antisismica e competitività economica - ha spiegato Emanuele Orsini, presidente di Federlegno-Arredo - che si

In alto a sinistra, l'introduzione ai lavori di Sebastiano Cerullo, direttore Federlegno-Arredo. Al centro, l'intervento di Emanuele Orsini, presidente di Federlegno-Arredo. In alto a destra, l'intervento di Marco Vidoni, presidente Assolegno.


CHRONICAE FEDERLEGNO-ARREDO EVENTI ASSOLEGNO www.federlegnoarredo.it www.federlegnoarredo.it/it /associazioni/assolegno

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Il tavolo dei relatori e i giornalisti accreditati.

tratti di un edificio adibito a uso privato o di una struttura pubblica. Il legno riesce a garantire tempistiche e risultati che lo pongono al di sopra di tutti gli altri materiali da costruzione, non solo in Italia. Come dimostra la ricerca presentata oggi, le case in legno ‘made in Italy’ sono infatti sempre più apprezzate anche all'estero tant'è che l'export ha superato per la prima volta il livello dell'import».

Anche Marco Vidoni, presidente di Assolegno, ha manifestato la sua opinione positiva: «Ho fortemente voluto questa seconda edizione del rapporto perché ritengo fondamentale porre l'accento sull'importante contributo di ricerca e sviluppo che le nostre aziende stanno fornendo per realizzare edifici belli e sicuri in qualunque territorio vengano realizzati».



CHRONICAE HOLZBAU FORUM NANCY FRANCIA www.forum-boisconstruction.com

di Sonia Maritan e Pietro Ferrari

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Il paesaggio delle "ossature bois" guarda al CLT Un mercato dinamico e attento all'innovazione quello che si concentra nell'Esagono.

Stefano Cervini e Sonia Maritan davanti al suggestivo totem che annuncia, all'ingresso del Centre Jean Prouvé, l'Holzbau Forum di Nancy.

Il grande appuntamento di Nancy in aprile, organizzato impeccabilmente da Holzbau Forum con la regia di Nicole Valkyser-Bergman, è stato per noi l'occasione di raccontare ai nostri lettori attraverso una serie di brevi interviste, lo scenario francese nel campo delle costruzioni in legno.

UNITEAM NELLA FAMIGLIA BIESSE GROUP

Cominciamo con la grande novità del settore: Sonia Maritan - Siamo allo stand Biesse con Silvano Maddalon dove viene presentato il marchio Uniteam di recente acquisito dal Gruppo pesarese e pietra angolare della nuova divisione housing. Silvano Maddalon - Sono il direttore commerciale di Uniteam, una realtà che oggi viene intesa come unità produttiva del Gruppo Biesse concentrata su quelli che erano e sono stati i due argomenti di interesse che hanno portato Biesse all’acquisizione di questa dinamica azienda. Oltre a quello della competenza nella lavorazione dei materiali compositi avanzati, un altro argomenti è quello della sua presenza nel settore delle costruzioni in legno, macchine per la lavorazione delle travi e dei pannelli CLT: In questi settori, Uniteam ha già un’esperienza decennale con clienti importanti in Europa e in Oriente. La nostra sfida con la concorrenza è ambiziosa, però riteniamo di avere una gamma ben strutturata: abbiamo messo a punto diversi progetti di cre-


scita a livello di prodotto e di copertura dei mercati e abbiamo delle aspettative molti grandi. Specificamente nel settore del legno, qui a Nancy vedete una piccola anticipazione a livello di colori di quello che sarà il nostro stand a Ligna, con un concetto di brand che va spiegato: Uniteam compare come marchio di una nuova famiglia di prodotto in cui le macchine diverranno di colore verde come le altre macchine della divisione legno di Biesse. Pietro Ferrari - Quali sono secondo voi i punti di forza di Uniteam nel settore delle costruzioni in legno e quali sono, dal vostro punto di vista, i punti che bisogna far crescere e sviluppare? Silvano Maddalon - La forza delle nostre macchine, sulla base della quale abbiamo sempre cercato di distinguerci contro i nostri rispettabilissimi concorrenti italiani e tedeschi, è quella della precisione. Molto interessante anche per il mercato giapponese dove siamo riusciti a entrare proprio nella nicchia caratterizzante delle macchine Uniteam per le quali è richiesta una grande precisione e nelle quali trattiamo materiali di costo elevato ed è necessaria anche una cinematicità della macchina dal punto di vista CAD/cam molto importante. Su questi aspetti Uniteam si è sempre distinto e ha sempre puntato su una specializzazione elevata. Sonia Maritan - Anche perché una media misura aziendale vuol dire eseguire prodotti maggiormente customizzati con delle morfologie progettuali che vadano oltre l’ordinaria amministrazione. Silvano Maddalon - Certamente, all’architetto sono richieste delle filosofie progettuali che combinano il cemento al ferro con tutte quelle connessioni che rendono accentuate le complessità. Quindi tecnologie alte di gamma potenziata dalla disponibilità della grande rete commerciale Biesse con trenta filiali e trecento rivenditori. Da questo punto di vista, va sottolineato, Biesse non ha paura di fare investimenti. Dal punto di vista del prodotto, invece, abbiamo dei progetti per andare a colmare le lacune in quella fascia nella quale non siamo stati molto presenti fino a oggi, quella del pre-cutting o della macchina utilizzata nella piccola falegnameria dove si producono due tetti al mese, dove c’è poco spazio che richiede la presenza di un centro di lavoro compatto, che occupi poco spazio, mantenendo sempre una filosofia nel software e nel CAD/cam che oggi rappresenta una parte fondamentale della macchina e deve consentirci di comunicare con tutti i CAD architettonici che voi ben conoscete, interpretando nello stesso tempo tutta la flessibilità del progettista che oggi è sempre più richiesta.

Sonia Maritan e Pietro Ferrari con SIlvano Maddalon e Daniel Fabre allo stand Biesse Housing. Silvano Maddalon e Sonia Maritan.


CHRONICAE HOLZBAU FORUM NANCY FRANCIA www.forum-boisconstruction.com

di Sonia Maritan e Pietro Ferrari

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Pietro Ferrari con Daniel Fabre.

Sonia Maritan - Oggi si parla di tetto come di un elemento d’arredo, quindi la tecnologia deve dare risposte di grande qualità. Silvano Maddalon - Certamente, oggi le falegnamerie devono rispondere alle richieste più diverse dei loro clienti e non appena ottengono un ordine vogliono trasformarlo in un eseguibile. Sonia Maritan - Quindi velocità, flessibilità e personalizzazione. Con Daniel Fabre, agente Uniteam in Francia, oggi in percorso di trasferimento a Biesse Group, parliamo del mercato locale. Pietro Ferrari - Qual è lo storico di Uniteam in Francia? Ci sono dei successi eclatanti di cui si può parlare a livello di referenza? Daniel Fabre - Sì, noi siamo stati protagonisti della vendita di una macchina che è stata utilizzata nella costruzione dello stadio di Nizza, con una tecnologia innovativa a livello di portata e una parte importante è stata giocata dalle nostre tecnologie anche nella costruzione del Museo del Vino di Bordeaux. Possiamo dire che i centri di lavoro Uniteam sono tra i protagonisti della crescita del settore delle costruzioni in legno in Francia. Una ventina d’anni fa il marchio era sconosciuto e oggi è uno dei fornitori di primo piano nel settore. Oggi, come avete sentito, ci sono dei progetti innovativi che ci consentiranno di aumentare la nostra presenza sul mercato. Pietro Ferrari - Voi troverete nel Gruppo Biesse una famiglia solida e determinata. Daniel Fabre - Siamo stati positivamente colpiti da questa acquisizione e siamo sicuri che i mezzi finanziari e la struttura commerciale del Gruppo Biesse saranno di grande valore non solo in Francia ma in tutto il mondo.

ESSETRE A NANCY

Sonia Maritan - Incontriamo Gianluca Viero a Nancy nel quadro del Forum Bois e con lui scambiamo quattro parole sul mercato francese delle costruzioni in legno. Gianluca Viero - Questa è la quarta volta che siamo presenti al Forum Bois. Questa non è una fiera ma un convegno e quindi non ci aspettiamo la folla ma dei contatti interessanti. Oltre a essere qui per fare il punto della situazione del mercato e della concorrenza. Pietro Ferrari - Avete presentato a Eurobois di Lione una macchina di grande interesse e versatilità… Gianluca Viero - Abbiamo implementato nuove


Sonia Maritan e Pietro Ferrari con Gianluca Viero di Essetre.

funzionalità e risposto a nuove richieste su questi nuovi modelli che stanno trovando un buon riscontro anche sui mercati scandinavi. La macchina presentata a Lione è interessante e ha un buon rapporto qualità prezzo e spazi di installazione contenuti. Non dimentichiamo, infatti, che oggi gli spazi sono importanti. Pietro Ferrari - Quali sono le carte che Essetre gioca per contrastare l’ingresso in campo di grandi realtà multi prodotto? Gianluca Viero - Ci sono due cose fondamentali: i grossi gruppi sono molto più rigidi di noi e oggi c’è necessità di flessibilità e di customizzazione che sono per noi dei punti di forza. Sonia Maritan - È importante anche il rapporto diretto con il cliente? Gianluca Viero - La capacità di progettare, di ascoltare le esigenze del cliente, di ottimizzare i movimenti della macchina, di dare compattezza alla macchina stessa, quello che è nel dna di Essetre sicuramente finisce per pagare. Il servizio, poi, è il valore aggiunto delle piccole aziende, assieme alla tempestività. È come la piccola cantina che produce i vini migliori. Sonia Maritan - Il mercato francese continua a rispondere? Gianluca Viero - L’inizio dell’anno è stato tranquillo, penso per il discorso relativo alle elezioni che ha avuto un effetto psicologico di rallentamento. Sonia Maritan - Ha delle richieste particolari il mercato francese rispetto ai vostri prodotti? Gianluca Viero - Noi con dodici tipologie di centri diverse siamo in grado di rispondere a qualsiasi richiesta.


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SISTEMI DI FISSAGGIO FUTURIBILI DI SFS INTEC

François Varacca di SFS Intec.

Sonia Maritan - François Varacca di SFS Intec, un cliente di Web&Magazine nel settore componenti per il mobile è presente al Forum Bois con un proprio stand dove espone le proprie tecnologie per le costruzioni in legno. Qual è il profilo SFS Intec? François Varacca - SFS Intec è una azienda di origine svizzera che sviluppa, distribuisce e commercializza dei sistemi di fissaggio per clienti specifici. La tecnologia di base è quella della battitura a freddo nella deformazione del metallo. Con questa tecnologia noi realizziamo ogni tipo di fissaggio sia nel settore delle costruzioni, sia nell’involucro sia nella struttura dell’edificio ma anche per la falegnameria. Ma siamo presenti anche nel settore dell’automotive. Noi disponiamo di diverse unità produttive in tutto il mondo, una anche in Italia, a Pordenone, specializzata nella costruzione di sistemi per la falegnameria negli interni e negli esterni. Pietro Ferrari - Se capisco bene, la caratteristica della vostra produzione è un alto livello di personalizzazione dei sistemi? François Varacca - Noi possiamo realizzare dei pezzi specifici ma siamo anche in grado di realizza-

re una grande produzione seriale, pur mantenendo un alto livello qualitativo. Pietro Ferrari - Come si esprime il concetto di qualità nel vostro settore operativo: prestazioni, sicurezza e quant’altro? François Varacca - Tutto questo, ma noi mettiamo anche un grande impegno nel controllo di tutta la catena: lo sviluppo, lo studio, la fabbricazione e la commercializzazione diretta nei confronti dell’utilizzatore. Pietro Ferrari - Voi lavorate su un mercato globale? François Varacca - In Europa, in America Settentrionale e in Asia: siamo presenti su questi tre continenti. In Asia si lavora molto più nel settore dell’automotive. Pietro Ferrari - Presentate qui qualche prodotto innovativo per il settore delle costruzioni in legno? François Varacca - Per il settore delle costruzioni in legno abbiamo qui un sistema di connessione per realizzare delle tavole miste in legno e cemento. Questo sistema permette di sfruttare al massimo le potenzialità dell'accoppiamento tra i due materiali.

ROTHO BLAAS: PROTAGONISTI DEL MULTIPIANO

Incontriamo presso lo stand Rotho Blaas, Daniele Rossi:


Daniele Rossi allo stand Rotho Blaas con Stefano Cervini. Peter Lang con Sonia Maritan e Pietro Ferrari.

Daniele Rossi - In questo mercato, possiamo dire che tutte le zone frontaliere sono molto ricche, la zona più ricca di attività e di potenzialità dal punto di vista delle costruzioni in legno è l’Alsazia ma un’altra è l’Alta Savoia, ci sono realtà come il Bordolese e l’Aquitania. Stefano Cervini - Ma anche più a Nord, mi riferisco alla zona di Nantes e della Bretagna. Daniele Rossi - La Francia è un esagono ma dove ci sono contatti con altre realtà si sviluppa più velocemente.


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Stefano Cervini e Sonia Maritan con gli amici di Riwega.

I suggestivi modelli dei progetti architettonici in legno.

Sonia Maritan - Anche l’iniziativa convegnistica Wood Rise su Bordeaux, riguardo gli edifici multipiano, che si concretizzerà a settembre dimostra come la Francia non sia seconda a nessuno in questo settore. Come ci si muove su questo mercato? Daniele Rossi - Innanzitutto è importante lavorare con gli studi di progettazione che qui hanno un ruolo molto rilevante e che vanno a prescrivere il materiale tecnico e, poi, a differenza dei mercati italiani e spagnoli, quello che è scritto è bibbia. In Francia, da un punto di vista più tecnico, abbiamo due grandi tipologie: l’ossature “bois” (timber frame e il CLT) ma l’85 per cento di tutte le costruzioni sono in timber frame. Su questa tipologia gli operatori francesi sono attrezzati e dispongono di piattaforme, sanno come operare e si muovono con naturalezza. Su tutto quello che è novità c’è una forte resistenza. In Italia, in Germania e in Svizzera si lavoro molto con il CLT, in Francia non è così. Anche perché nell'Esagono esistono delle categorie professionali, come i carpentieri, molto forti, questi carpentieri sono attrezzati da secoli per lavorare in una certa direzione.

Nonostante ciò quando si persuadono di una nuova tecnologia l’adottano con convinzione. Sonia Maritan - Da quanto tempo operate nel mercato francese? Daniele Rossi - Dal 2007, dobbiamo dire che in dieci anni sono cambiate tante cose, è cambiata la Francia, è cambiata l’economia. Sonia Maritan - Rispetto al sistema X-Lam cosa è cambiato? Daniele Rossi - Quello che ha innescato un cambiamento rispetto alle tecnologie costruttive è stato l’aumento del costo al metro quadrato del terreno nelle città: riuscire a costruire in tre o quattro mesi un multipiano, riuscendo ad arrivare oltre i due o tre piani consentiti dall’ossature “bois” è importante. Si sono mossi gli immobiliaristi e sono loro a spingere sulle tecnologie CLT, al punto che oggi ci sono più produttori di CLT che in Italia, pur non disponendo di strutture industriali. Ma allo stand Rotho Blaas incontriamo anche Peter Lang a cui Stefano Cervini chiede quanto impegno stia mettendo l’azienda nell’espansione sugli altri mercati? Peter Lang - Stiamo lavorando in questo senso


Sonia Maritan, Stefano Cervini e Pietro Ferrari nello spazio di modellistica.

soprattutto in Francia, perché i francesi hanno disponibilità a investire e hanno implementato in maniera energica la propria capacità di costruire in legno, realizzando anche opere di altissimo livello tecnico. Abbiamo già lavorato in Francia su molte realizzazioni di grande rilievo. Sonia Maritan - Non è la prima volta che siete a Nancy? Peter Lang - No, eravamo anche a Lione l’anno scorso. Per noi è la terza edizione a cui siamo presenti tra Nancy e Lione.


CHRONICAE HOLZBAU FORUM NANCY FRANCIA www.forum-boisconstruction.com

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WEINIG, UNA PRESENZA COSTANTE IN FRANCIA

Gli spazi espositivi del Forum Bois di Nancy.

Allo stand Scm Group con Thierry Nicolet, patron di Scm France, e il tecnico commerciale Jean-Marie Chopard.

CAMBIO DELLA GUARDIA A SCM FRANCE

Pietro Ferrari, Jean Marie Chopard e Thierry Nicolet, nuovo gestore della filiale di Scm France, sono presenti allo stand del Gruppo a Nancy. Pietro Ferrari - In Italia si è potuto osservare un grande sforzo di Scm nella ricerca di nuovi prodotti e di tecnologie di avanguardia che mettono il Gruppo riminese in una posizione avanzata nella proposta di sistemi moderni e sofisticati nelle costruzioni in legno. Come si muove Scm Group sul mercato francese delle costruzioni in legno? Thierry Nicolet - Oikos comincia a funzionare molto bene in Francia, perché, benché si tratti di macchine nuove, abbiamo già sei modelli funzionanti nell’Esagono. Pietro Ferrari - Quello francese è un mercato maturo e con una forte proiezione e una forte richiesta di tecnologia o sbaglio? Thierry Nicolet - È così, la partita per le tecnologie Oikos si gioca, con delle soluzioni che talvolta riteniamo siano più interessanti di quelle proposte dai nostri concorrenti, con una forte precisione di lavoro. Jean-Marie Chopard - Oggi, con l’alta richiesta di precisione che caratterizza il settore, è importante offrire delle prestazioni pertinenti in questo campo. Il tema della precisione è determinante. Oikos lavora con le stesse tecnologie utilizzate nei centri di lavoro di alta gamma in Scm, per cui si riescono a ottenere precisione e qualità estreme: produciamo della carpenteria in qualità mobile.

Incontriamo allo stand Weinig, il nuovo direttore vendite di Grecon Pascal Renevier assieme a una presenza costante nel settore della carpenteria, Otto Leible. Pietro Ferrari - Quali sono i nuovi programmi del nuovo direttore vendite di Grecon? Pascal Renevier - I nuovi programmi sono naturalmente quelli di avere successo, ma, al di là degli scherzi, posso dire che il mio impegno è quello di supportare l’attività commerciale con una presenza intensa e con un’approccio strutturato ai diversi mercati. Uno degli obiettivi è quello di comunicare in maniera approfondita il portafoglio prodotti di Grecon che è ampio e articolato. In questo, una presenza intensa e costante presso i clienti è fondamentale, non solo attraverso la mia presenza diretta ma anche di quella di tutta la forza vendita. In questo senso, negli ultimi sei mesi, abbiamo portato a termine un approccio strategico che ha


CHRONICAE_HOLZBAU FORUM Pascal Rénevier con Pietro Ferrari. Otto Lieble allo stand Weinig con Sonia Maritan.

avuto inizio già qualche anno fa. In questo senso i numeri parlano da sé: siamo cresciuti del trenta per cento, i portafogli ordini sono pieni e la produzione saturata. Pietro Ferrari - Ci troviamo nel mercato francese, un mercato che Weinig conosce molto bene, quali sono i risultati specifici sul mercato francese oggi? Pascal Renevier - Il mercato francese ha oggi un trend positivo, perché si sta sempre più allargando in direzione delle costruzioni in legno, abbiamo registrato negli scorsi due mesi (febbraio, marzo n.d.r.) una forte domanda nella direzione degli impianti produttivi, soprattutto nel campo del CLT. Ci sono alcuni progetti ben avviati, altri in studio che coinvolgono un’ampia gamma di prodotti. C’è una forte richiesta di strumenti di misurazione anche in realtà più piccole. Questo trend, che abbiamo già constatato in Austria e in Germania, si sta rapidamente estendendo anche alla Francia. Non manca l’interesse per impianti di grande produttività.


COLLOQUIUM STRATEK TIMBER INDUSTRY www.stratekindustry.com di Sonia Maritan

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Target differenziato per un servizio a 360° Insieme all’esperto del settore finiture e delle tecnologie di verniciatura Adello Negrini e all’Editore di Web and Magazine Pietro Ferrari la realtà che visitiamo è duplice e consta della Stratek Timber Industry e della Strato Holding, che ci vengono illustrate da Davide Scarpa e Roberto Selmin. Divisione tetti, casa, pavimenti e serramenti per una realtà, collocata a Brugine in provincia di Padova, che opera a 360° nel legno, con la sola eccezione degli infissi proposti anche in PVC.

In queste pagine, da sinistra a destra e dall'alto verso il basso: Adello Negrini e Pietro Ferrari; quindi, Sonia Maritan fra Davide Scarpa e Roberto Selmin con Adello Negrini alla sua destra; e poi una serie di scatti immortalano la lunga intervista intorno a quel tavolo "nodoso" con Davide Scarpa che dedica al gruppo di Web and Magazine ogni attenzione, rispondendo contemporaneamente alle domande dei tre giornalisti: Pietro Ferrari, Adello Negrini e Sonia Maritan, che conduce l'intervista. Si crea uno scambio interessante sull'azienda, ma anche sulla cultura del legno.

“Costruiamo un mondo migliore” è il pay off della Stratek, una realtà che ha trovato nel legno il materiale ideale per realizzare bellezza e benessere insieme. Davide Scarpa e Roberto Selmin ci illustrano il loro sfaccettato ambito imprenditoriale. «La nostra azienda ha quattro sezioni: la struttura di carpenteria che si occupa in generale delle strutture in legno, quindi tetti e solai, la sezione dei pavimenti, quella dei serramenti – sia in legno sia in PVC – e infine la sezione casa, che in questo ultimo anno ci ha dato grandi soddisfazioni grazie anche alla riscoperta della cultura del legno strutturale e a una maggiore sensibilità da parte del grande pubblico verso questo materiale. Noi, grazie alla nostra esperienza pregressa nel settore, oggi raccogliamo i frutti di questo lavoro».

Il marchio è in fase di restyling e questo ci porta all’identità di questa giovane azienda, al cammino che ha intrapreso volto a rafforzare il suo percorso iniziale. «Siamo un'azienda abbastanza giovane: nata nel 2010. I fondatori e attuali titolari sono Dennis Gasparetto e Alessio Giacomini che hanno iniziato


COLLOQUIUM_STRATEK TIMBER INDUSTRY

questa avventura con il supporto di Roberto Selmin come Direttore Tecnico. – ci racconta Davide Scarpa – In azienda siamo in venti oltre ai due titolari che hanno comunque una base commerciale. Siamo in quattro nell'ufficio tecnico strutture, quattro operai, due amministrativi, una persona che si occupa della logistica, due tecnici nella divisione serramenti, due tecnici che seguono il reparto casa e il resto sono agenti. La nascita dell'azienda è avvenuta assecondando un preciso imprinting: utilizzare il legno a livello strutturale, infatti, inizialmente facevamo prevalentemente strutture per coperture in legno». La logica di ampliare l’offerta alle porte, alle finestre e ai pavimenti ha chiaramente a che fare con l’obiettivo di dare un servizio completo. «La nostra idea è sempre stata quella di arrivare a offrire al committente finale un prodotto finito, anche se questo ci espone a una serie di rischi maggiori, in quanto si devono unire diverse competenze. Arrivare al “finito” significa avere a che fare con diverse maestranze, quindi è necessaria una figura professionale che curi il cantiere dall'inizio alla fine». Entriamo nel vivo di questa impresa che ha fatto una scelta di qualità anche nel servizio e chiediamo quando sia stata ampliata la loro offerta. «Circa quattro anni fa, nel 2012/13, abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta fornendo anche i serramenti e i pavimenti, nell'ottica di iniziare presto anche con le case, cosa che poi è avvenuta proprio in quello stesso periodo». A questo punto ci sembra interessante capire quale sia il mercato di riferimento e i canali distributivi. «Abbiamo una rete commerciale che è presente in modo capillare in Veneto, la nostra regione. Anche se il nostro mercato è più ampio: abbiamo lavorato, infatti, in diversi cantieri in Trentino, dove è presente una vera e propria cultura del legno, oltre che in Lombardia, Emilia Romagna e in Svizzera». Inevitabilmente poi la nostra curiosità cade sul nuovo marchio, anche se è ancora in fase di elaborazione, e chiediamo se rappresenterà una categorie merceologica particolare. «Strato accompagnerà il marchio Stratek, ma è ancora in fase di definizione la sua “natura”: a cosa apparterrà Stratek Timber Industry e a cosa Strato Holding rispetto le nostre categorie merceologiche. Il cambiamento di immagine che stiamo apportando all’azienda è ancora work in progress, avendo dato in questi anni la precedenza alle nuove merceologie che abbiamo introdotto. Diciamo che principalmen-


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te stiamo facendo questo passaggio per differenziarci dalla Stratex e non creare equivoci, trattandosi di un nome molto simile al nostro». Il servizio di qualità, via via che ci avviciniamo a questa realtà, continua a rappresentare la caratteristica saliente impressa alla Stratek, che non ha l’ambizione di produrre tutto quello che distribuisce, quanto di dare un servizio “chiavi in mano”. «La nostra produzione riguarda prettamente la parte strutturale, tetti e pareti, oltre alle case di cui curiamo l’intera costruzione, proprio perché la nostra specializzazione, che non vogliamo tradire, è questa! Commercializziamo invece i serramenti interni ed esterni, così come i pavimenti».

Il reparto produttivo dell'azienda Stratek e il personale che sta completando la finitura delle travi prima dell'impregnazione all'acqua.

L’ampiezza dell’offerta coinvolge due canali, uno che si rivolge ai posatori e ai carpentieri e uno, con la casa "chiavi in mano", ai progettisti e all'utente finale. Quindi in Stratek si confrontano due target totalmente diversi. «Due canali distinti, e in questo si vede la bravura dell'ambito commerciale, che raccoglie un ampio pacchetto di agenti, il quale deve sapersi relazionare sia con il posatore sia con gli studi tecnici. I nostri commerciali sono ben formati: l'agente non

è un semplice venditore ma ha anche un suo background tecnico, che gli permette di offrire soluzioni e relazionarsi con architetti o ingegneri in merito alle caratteristiche del prodotto finale». A questo punto anche Pietro Ferrari pone una domanda sulla “via italiana” alla costruzione delle case in legno: chiede se si stia manifestando in qualche modo oppure se si sia sempre un po’ in sudditanza del modello tipicamente AustroTedesco o Trentino. «È una bella domanda ma la risposta è difficile. Secondo me ci stiamo un po’ distaccando da quella che potrebbe essere l'idea della costruzione in legno intesa come casa in senso tradizionale, questo anche grazie a una spinta progettuale ben precisa». Percepiamo spesso, incontrando moltissime aziende del settore, la riluttanza dei produttori verso quei progettisti ancora troppo legati alla cultura del mattone "bell'e pronta" che “trasferiscono” al legno. La svolta ci sarà quando il progettista ragionerà misurandosi con le caratteristiche del legno? «Credo che sarà proprio così. Adesso stiamo vivendo di quello che si è seminato negli anni '80 e '90


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che comunque aveva a che fare con una cultura prettamente incentrata sul cemento armato. Quindi anche a livello propriamente scolastico abbiamo tralasciato il legno, che sta ritornando in auge in questi ultimi anni, senza che tutte le figure coinvolte nel cantiere siano “obbligatoriamente” accompagnate da una preparazione adeguata, fondamentale per cambiare approccio progettuale». Chiediamo a Davide Scarpa quali/quante costruzioni abbiano caratterizzato la loro attività lo scorso anno? «Nell'ultimo anno, parliamo del 2016, abbiamo realizzato tre case “al grezzo” comprese di serramenti, ma anche una grande opera: il Presidio Ospedaliero di Mezzolombardo, dove abbiamo realizzato tutte le pareti a telaio su una struttura in cemento armato. Un'opera importante, iniziata a luglio dello scorso anno e terminata fra marzo e aprile di quest’anno». Due canali distributivi diversi portano a modalità differenziate nella comunicazione ai rispettivi target. Le case history divulgate sul sito e sulla stampa tecnica per “arrivare” ai canali “giusti” devono prevedere a monte la raccolta della documentazione inerente le diverse realizzazioni. Un aspetto che le aziende ormai non trascurano più? «La cultura della casa in legno piuttosto che del tetto in legno pone ancora molte domande, anche per questo documentiamo i nostri progetti con accuratezza, a fine lavoro ma anche durante le varie fasi di cantiere “registriamo” gli step più significativi della costruzione. Oltre che con i professionisti del settore, ci relazioniamo anche con i privati che hanno sempre mille domande, e potergli mostrare realizzazioni che ricalchino l’idea dell’abitazione che verrà costruita per loro, trasferisce meglio l’iter progettuale e il risultato che si otterrà terminata l’opera. Il privato poi arriva a noi proprio attraverso internet e quindi il nostro sito: sotto questo punto di vista il marketing per noi è essenziale. Al contrario, siamo noi a cercare il carpentiere piuttosto che l'impresario». Sul finire, li poniamo davanti al dilemma di scegliere fra la qualità e la quantità, un tema che apre al discorso inerente il prodotto, il processo e il mercato.

«Diciamo che ci dovrebbero essere entrambe: la qualità e la quantità dovrebbero procedere di pari passo. Un grosso problema in questo mercato, che sta riscontrando un grande successo nel settore del legno strutturale, è purtroppo l'ingresso di players poco qualificati, che puntano più sulla quantità a scapito della qualità influenzando negativamente tutto il mercato. Da parte nostra, noi siamo certificati dal Servizio Tecnico Centrale come Centro Taglio, abbiamo varie attestazioni, siamo certificati ISO e SOA per la realizzazione di opere pubbliche, abbiamo le certificazioni PEFC e FSC inerenti la catena di custodia della materia prima». Imprescindibile toccare anche il tema delle connessioni: una parte importante nelle opere strutturali. «Noi seguiamo il nostro manuale tecnico. Per quanto riguarda i fissaggi legno/legno piuttosto che legno/platea si sono fatti enormi passi avanti. Ci sono staffe antisismiche piuttosto che fissaggi con nastro forato per legare meglio le pareti nel senso orizzontale. Sotto questo punto di vista, nel mercato della casa in legno, mi sento di poter dire che abbiamo raggiunto un ottimo livello qualitativo. Come ogni cosa, ovviamente, si può migliorare, anche se al punto in cui siamo ci vorrebbe proprio un'idea rivoluzionaria». Adello Negrini così attento alla qualità e così votato – per deformazione professionale – alla “finitura” del manufatto, sia esso pavimento, serramento o tetto, non può che porre l’accento su un plus-valore di Stratek, e chiudere così il piacevole scambio intorno a un grande tavolo in legno. «Stratek utilizza, per verniciare all'esterno e all'interno le sue strutture in legno, prodotti a base acqua, distinti per le due applicazioni ("dentro" e "fuori"), e già questo denota competenza. In più, le vernici idrosolubili, per strutture così ampie, e soprattutto per quelle ospedaliere, sono un importante contributo alla qualità dell'aria e quindi al benessere delle persone. Onore al merito quindi, un merito che inizia con il ricorso a un materiale naturale, nobile, antisismico e di grande bellezza come il legno, peraltro selezionato, e che si completa con una finitura che unisce sicurezza, resistenza ed estetica».


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La storia di una famiglia, la storia di un marchio

Sono state innumerevoli le occasioni nelle quali abbiamo trattato di Rubner come azienda che ha saputo imporsi con le sue iniziative sul mercato, ma non ci siamo mai soffermati sulla sua strategia: avere un'integrazione verticale il più profonda possibile. Al MADE Expo però l’abbiamo ascoltata, in tutte le sue sfaccettature, direttamente dalla voce di Peter Rubner, che abbiamo incontrato, e la sua personalità, il suo percorso, la sua storia e il suo stesso nome ci hanno trasmesso la forza della grande azienda che tutti conosciamo, come se lui ne riflettesse il carattere, l’identità, i propositi e gli slanci, quelli di un marchio che ormai nell’immaginario collettivo è sinonimo di “case in legno”; e forse il segnale più sintomatico di questa realtà è che abbia già prodotto case di seconda generazione! «Noi siamo la terza generazione, quella che opera in azienda attualmente e la segheria ad acqua che ha menzionata è dalla quale è partita la nostra storia, risale agli anni '20 del secolo scorso ed è stata fondata da mio nonno Giuseppe Rubner. Siamo partiti da una segheria tradizionale ma in tutto il Sud Tirolo è presente questa cultura, molto diffusa e fortissima ancora oggi». Scontato dire che rispetto a quella segheria oggi è cambiato tutto, coprendo la Rubner tutta la filiera

Peter Rubner, Presidente del Gruppo Rubner.

Alcuni momenti dell’incontro con Peter Rubner durante l’edizione del MADE Expo 2017 e lo stand con “l’albero Rubner” che identifica a ogni fiera – da lontano – la presenza dell’azienda a tutti gli eventi del settore.

Nato a Chienes, in provincia di Bolzano, da una segheria ad acqua, il Gruppo Rubner, che nel 2015 ha fatturato 417 M di , impiega circa 1500 persone, conta oltre 25 società, ha stabilimenti in Italia, Austria, Germania e Francia e sviluppa il 55% dei ricavi oltre i confini nazionali. Noi ci troviamo di fronte al Presidente di questa mastodontica holding, Peter Rubner, e ci sembra opportuno partire in sordina, semplicemente chiedendogli con quale generazione stiamo interloquendo e poi con lo scopo di conoscere più da vicino lui e le sue idee, perché in un certo senso gli obiettivi perseguiti sono sotto gli occhi di tutti nella forma di progetti realizzati. Quanto è stata importante la tradizione del costruire nell'arco alpino per Rubner e come si è evoluta poi nel tempo?


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del legno: dai segati alle porte, alle case, alle grandi opere architettoniche, però forse non è cambiato il rapporto con il materiale perché voi fate ancora tutto rigorosamente in legno! «Il fil rouge è il materiale che lavoriamo che non è cambiato, e per questo possiamo affermare che siamo sempre e ancora una segheria in quanto questa è parte integrante della nostra strategia. Partiamo sempre dalle tavole da segheria e arriviamo sino alle finestre, alle porte, alle grandi costruzioni chiavi in mano». L’affermazione del marchio è avvenuta con la vostra generazione? «No, l’affermazione del marchio è avvenuta con quella precedente. Si è passati da una fase pionieristica a una in cui le nostre diverse attività sono state sviluppate e hanno formato la Rubner odierna. Quello che abbiamo aggiunto noi della "terza generazione" è il general contract per grandi costruzioni in legno chiavi in mano che prima non c'era. La nostra strategia da sempre è stata quella di avere un'integrazione verticale più profonda possibile. E questa strategia non è mai cambiata». Forse, non è cambiato nemmeno il vostro interlocutore, considerati i vostri numerosi target, ma qual è quello privilegiato?

«In effetti, non è cambiato: in Rubner il contatto con il cliente finale è sempre stato prioritario avendo iniziato con le porte e con le case unifamiliari e il nostro cliente primario rimane il privato, anche se in ambiti come quello dell'industria del legno, ad esempio, naturalmente non rappresenta il target di riferimento». Sul vostro territorio ha influito anche la “dottrina” Klimahouse per la ricezione dei temi legati all’ecosostenibilità del cliente finale: il vostro legame con il fruitore della casa in legno si è rafforzato anche attraverso questa fiera? «La Rubner ha costruito le prime case Clima antecedentemente, ben prima che esistesse la certificazione Casa Clima. Quando è nata Klimahouse, noi abbiamo ricevuto la certificazione per una casa costruita da noi anni prima. Siamo stati pionieri in questo senso». La visione della Rubner riguardo la costruzione in legno è purista oppure implica di coinvolgere altri materiali e sommare altre tecnologie al legno strutturale? «Noi pensiamo che il legno staticamente abbia certi limiti ed è per questo che l'idea di mixarlo con altri materiali è più che interessante ed è quello che stiamo facendo, in quanto è in questa situazione che il legno può manifestare le sue forze: la leggerezza, il calore, il risparmio energetico, l'ecosostenibilità e anche la sua stessa storia. In questo senso noi non ci


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riteniamo puristi ma pragmatici. Però, io non ho un atteggiamento selettivo, infatti, vivo in una casa in parte in legno e in parte in muratura, anche se non accetto compromessi per la zona notte e per dormire ritengo che non esista ambiente più confortevole di una stanza da letto in legno». Quali sono gli “ingredienti” di un marchio di successo come Rubner nel settore del legno? «È semplicemente il frutto di 50 anni di fiducia raccolta da parte dei nostri clienti. Oltre a un impegno quotidiano per soddisfare nel miglior modo possibile le esigenze dei nostri clienti: la nostra regola è "il cliente sempre al centro". Essere un marchio di successo è solo il concentrato di tante opere di eccellenza». È possibile capire quale valore sia prioritario per la Rubner e attribuire una graduatoria all'innovazione di prodotto e alla Ricerca & Sviluppo, alla comunicazione dell'azienda all'esterno e al servizio che Rubner garantisce? «È difficile dire quali sono le componenti più importanti, è un insieme di tutti questi. Forse in un'industria del legno come la nostra dove facciamo pannelli multistrato, la Ricerca & Sviluppo hanno una parte importante perché riguardano quantità, numeri e sopratutto costi. Mentre se pensiamo alla Rubner Haus, è più importante il rapporto e la gestione del servizio».

Sono stato alla Giornata Italo Austriaca del commercio del legname – interviene Pietro Ferrari, prendendo la parola – e dalle relazioni è emersa l'esigenza di una grande qualità nel costruire in legno anche alla luce dell'ingresso sul mercato di tanti nuovi player. «Questo lo vediamo anche noi con una certa sensibilità e anche con una certa ansia perché in molti hanno cominciato a costruire le case in legno, in quanto sembra facile, ma non tutti hanno la nostra esperienza derivata da 50 anni di ricerche e sviluppo. Noi abbiamo un laboratorio in cui facciamo tutte le nostre prove. Le nostre case sono sopravvissute a quattro catastrofi dal terremoto in Friuli a quello in Umbria. In quest'ultimo caso avevamo circa 50 nostre case nelle zone del terremoto e nessuna ha subito il minimo danno». In questo senso la Rubner può fare cultura. Il focus di questa fiera è proprio sulle vostre soluzioni antisismiche e il messaggio implicito è: “costruiamo con il legno ma costruiamo bene”. «La nostra cultura ci impone un modus operandi ormai conclamato e cioè che i nostri clienti ricevano quello che promettiamo: sicurezza e lavori eseguiti a regola d'arte. Al Made Expo 2017 abbiamo presentato un’anteprima sulle grandi opere in legno del 2017 e un approfondimento sulle nostre soluzioni antisismiche. Il nuovo sistema costruttivo


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brevettato di Rubner Holzbau, permette di realizzare in tempi record e con costi molto più bassi, strutture di copertura modulari in legno lamellare per centri commerciali e stabilimenti industriali molto più leggere, più resistenti dal punto di vista sismico e con un minore impatto sull’ambiente. Ne è un esempio lo stabilimento produttivo di Carnitalia distrutto a seguito di un incendio e che abbiamo ricostruito in 8 mesi. Anche il progetto della nuova Stazione Metropolitana di Napoli presso il Centro Direzionale, che verrà terminato alla fine di quest’anno meriterebbe una trattazione a sé con i suoi 5.000 metri quadrati di superficie coperta con una struttura in legno lamellare. Altri progetti sono esposti in una sorta di galleria fotografica che abbiamo creato in questa occasione, rendendoli molto visibili nella posizione in cui li abbiamo collocati sulla parte perimetrale dello stand e quindi prospicienti i corridoi di passaggio del padiglione». Rispetto la doppia anima di Rubner come industria, perché c'è sicuramente un'anima industriale che tende alla modularizzazione e alla standardizzazione produttiva, e come azienda che accetta delle sfide, che sposta l'asticella verso l'alto, come conciliate questa doppia natura? «Come sapete noi abbiamo diversi modelli di business e diversi rami d'azienda: l'industria, la grande ingegneria del legno, le case per il cliente privato e le porte. Sono modelli di business differenti che vanno seguiti con diverse attenzioni, differenti risorse e strategie ma sempre puntando a essere i numeri uno sul mercato: nella qualità, nel mercato, nei costi o nella produzione. Obiettivi che comportano un’evoluzione continua, ad esempio, noi costruiamo case chiavi in mano e forniamo quindi il pacchetto completo con un rapporto prezzo-qualità adeguato, che ci spinge a migliorare continuamente tutte le componenti. Tutto con coerenza, se qualcuno ci chiede di coibentare con il poliuretano per risparmiare noi non lo facciamo, sosteniamo la bontà del nostro pacchetto muro, fatto di sughero, lana di legno e comunque con materiali ecosostenibili».

Quindi, fate anche le finestre? «Certo, noi produciamo anche le finestre. Inizialmente, la finestra Rubner faceva parte della Rubner Haus e quindi il suo scopo primario era di completare i nostri edifici. Adesso la nostra fabbrica nella Val Sarentino in Alto Adige che produce finestre dedica una parte della sua produzione anche al mercato al di fuori della Rubner Haus e quindi oggi siamo diventati fornitori di serramenti esterni, dei quali credo che il mercato più interessante sarà costituito dal legno-alluminio».


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Quali sono le sfide più grandi oggi per il “costruire in legno” che voi interpretate anche attraverso il vostro engineering? «Problemi tecnici non ne vedo, li abbiamo sotto controllo, la sfida vera è il cliente stesso. Gestire bene il cliente e le sue esigenze. Soffriamo un po’ certi concorrenti che iniziano oggi e pensano che tutto sia facile: si improvvisano costruttori creando l'idea che le costruzioni in legno non siano affidabili». Voi fate delle case bellissime destinate a durare più generazioni, ma un pensiero per il fine vita, per l'economia circolare, per il recupero del materiale l'avete nella vostra filosofia? «Abbiamo già prodotto case di seconda generazione, nel senso che abbiamo ristrutturato alcune nostre case, oppure ne abbiamo ampliate altre donandole un aspetto esteriore completamente diverso e più moderno. Per rispondere alla sua

domanda se una nostra casa viene demolita, tutto il materiale è completamente riciclabile». Dal punto di vista tecnico il legno lamellare è a tutti gli effetti un materiale strutturale insuperabile: l'unico suo limite può essere la trasportabilità dei pezzi? «Noi arriviamo quasi a 50 metri». Se pensiamo a un punto delicato a proposito di cultura della costruzione in legno dobbiamo menzionare l’attacco a terra. Oppure, ci sono altri aspetti più delicati in una casa in legno? «La platea viene fatta in cemento armato ma i collegamenti con questa sono certamente elementi fondamentali della costruzione, che vanno eseguiti nel modo corretto. Poi fondamentale è la manutenzione, ma questa deve avvenire in ogni tipologia di casa. Soprattutto, a maggior ragione per le grandi opere pubbliche, le parti a sbalzo vanno protette e va rispettato il piano manutentivo».

Le grandi opere del 2017

La natura primeggia: CENTRO MUSEALE TAVERNA

La struttura del museo è composta da un piano terra e un primo piano collegati da una scala interna in legno lamellare. Il solaio è realizzato con orditura lignea e soletta in cemento armato, per una parte in luce sui pilastri anch’essi in legno lamellare e per la restante parte su una parete controterra in cemento armato. La copertura è costituita da un’orditura principale di travi curve disposte a raggiera e arcarecci rettilinei. I 12 pilastri centrali, alti circa 15 metri, individuano il “tamburo centrale”, nucleo sismoresistente principale di tutta la copertura. Al suo interno è collocato un lucernario circolare le cui travi curve principali confluiscono in un anello metallico. Lungo il perimetro del museo si sviluppa un porticato di travi curve e pilastri inclinati con varie angolazioni, il tutto legato da un sistema controventante realizzato con stanghe metalliche e puntoni in legno lamellare. Il porticato si ancora alla struttura perimetrale del museo con collegamenti che facilitano la manutenzione programmata per settori.


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Assecondare il progetto: LA NUOVA STAZIONE METROPOLITANA DI NAPOLI

5825 mq di superficie coperta, 800 mq di superficie vetrata per un’altezza di 30 metri: la nuova Stazione Metropolitana di Napoli presso il Centro Direzionale, è una delle più grandi e complicate scommesse acquisite da Rubner. Il grande progetto architettonico è opera dello studio EMBT di Barcellona: l’architetto Benedetta Tagliabue ha progettato la stazione pensando a una sorta di bolla lavica che si spacca ed esplode, collegando il sotto col sopra, il passato e il presente della città. La chiusura dei lavori è prevista per fine 2017. L'acquisizione della commessa della stazione della Metropolitana del Centro Direzionale di Napoli è arrivata dopo mesi di trattativa dove la competizione era con aziende anche più grandi di Rubner Holzbau di Calitri in Provincia di Avellino. Grazie a un dettagliato piano di produzione, trasporti e montaggio coordinato tra stabilimento e cantiere si riuscirà a costruire un’opera al centro della città di Napoli in 7 mesi. La progettazione, produzione e montaggio della struttura con un importo di circa 4 milioni di euro ha contribuito notevolmente al miglioramento degli indicatori economici con un incremento dell'EBIDTA dal 6% al 14 %. Il complesso sistema strutturale alla base del progetto architettonico ha trovato nell'impiego del materiale legno la perfetta combinazione vincente. Infatti, la grande resistenza meccanica, rapportata all’estrema leggerezza, unita con la versatilità costruttiva di forma e dimensione degli elementi strutturali, hanno permesso un’agevole progettazione della struttura nel rispetto praticamente totale dell’idea architettonica che vi era alla base. Sicuramente sono state fondamentali le molteplici possibilità di connessione, con l’opportunità di realizzare elementi lunghi, curvi composti ecc. Allo stesso modo la precisione industriale, anche per mezzo di avanzati macchinari a controllo numerico, nella produzione degli elementi e la garanzia delle prestazioni attese sono state alla base di una progettazione strutturale che ha avuto così più possibilità e più scelte per rispettare il progetto architettonico. Riguardo al comportamento antisismico sono stati diversi gli accorgimenti progettuali. Il legno, come l’esperienza ci insegna, è un materiale che al raggiungimento del limite elastico esaurisce la resistenza, come per esempio un ramo dopo essere stato piegato, anche con grandi deformazioni, arriva a spezzarsi. Il migliore comportamento sismico è invece quello duttile, che lascia ancora della resistenza anche dopo il raggiungimento del limite elastico attraverso la plasticizzazione del materiale. Per consentire di ottenere il migliore comportamento duttile alla struttura si è agito sui collegamenti, ai quali è affidato il compito di dissipare l’energia prima che possa essere raggiunto il limite elastico al legno.

COSTRUIRE ANTISISMICO

L’affidabilità delle strutture Rubner è strettamente connessa alla capacità di sfruttare al meglio le caratteristiche del materiale legno. In particolare, la LEGGEREZZA: il legno pesa circa il 75% meno del cemento armato. Questo dato da solo permette già di risolvere il primo problema da affrontare in zona sismica: la riduzione dell’azione sollecitante. Il minor peso permette di contenere gli effetti della forza sismica sull’edificio, essendo quest’ultima proporzionale proprio alla massa volumica; l’ELASTICITÀ: la deformabilità del materiale legno, specie in forma di grossa e piccola orditura, garantisce minore rigidità della struttura, aumentandone la capacità di assorbire in modo più attenuato il movimento sismico, con benefici effetti sul comportamento generale dell’edificio; l’ALTA RESISTENZA MECCANICA: la capacità del materiale legno di resistere meglio a sollecitazioni di breve durata e ancor più a quelle istantanee, consente a una struttura in legno di sopportare meglio l’improvviso incremento di sollecitazioni che si registra durante l’evento sismico; la CAPACITÀ DI DISSIPARE L’ENERGIA: i vari elementi che formano una struttura in legno possono essere facilmente uniti tra loro con giunti che, pur dimensionati per resistere alle forze in gioco, offrono un elevato grado di duttilità, ovvero permettono di dissipare parte dell’energia generata dal sisma, riducendo l’effetto dell’azione sismica cui l’edifico è sottoposto.


COLLOQUIUM NUOVO SISTEMA COSTRUTTIVO

RUBNER www.rubner.com

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Il nuovo sistema costruttivo brevettato da Rubner permette di realizzare in tempi record e con costi molto più bassi, strutture di copertura modulari in legno lamellare per centri commerciali e stabilimenti industriali molto più leggere, più resistenti dal punto di vista sismico e con un minore impatto sull’ambiente. Grazie a questa invenzione, Rubner è in grado di proporre, senza costi aggiuntivi per l’utente finale, l’utilizzo di un materiale quale il legno lamellare, molto più pregiato rispetto a quello utilizzato tradizionalmente, per realizzare opere di copertura di pari o migliori prestazioni e con un minor impatto ambientale, valutato su tutto il ciclo di vita dell’opera. I principali vantaggi del nuovo sistema costruttivo brevettato sono, a parità di superficie coperta: • riduzione fino all’80% del peso di copertura; • riduzione fino al 40% dell’azione sismica agente in copertura; • riduzione fino al 47% delle emissioni di CO2 (Global Warming Potential); • riduzione fino al 17% dei tempi di posa in opera; • riduzione fino al 10% del costo di costruzione, a parità di prestazioni della copertura; • riproducibilità in serie del sistema costruttivo.

Legno allo “stato puro”: HOTEL RUDOLF

La ristrutturazione e l’ampliamento del Rubner’s Hotel Rudolf a Riscone, nell’incantevole panorama della zona sciistica Plan de Corones, sono avvenuti in tempi rapidi: tra la chiusura dello stesso per la fine della stagione invernale e l’apertura per l’inizio di quella estiva. Un intero nuovo piano e l’ampliamento verso est e ovest hanno aggiunto 21 nuove stanze, suite e zone wellness. L’aumento di volume della zona ristorante, una nuova piscina e idromassaggio esterni, nuove saune e sale relax hanno completato il restyling della struttura alberghiera. La scelta di utilizzare la tecnica costruttiva holzius, senza uso di colle e chiodi, si sposa con la filosofia della struttura: benessere ed eleganza alpina. Il legno di cirmolo locale, e gli arredi completatati con tessuti in lino e loden confezionati a mano donano un’atmosfera molto piacevole ed esclusiva per il completo relax dell’ospite. Tempi di costruzione: 131 giorni per il “chiavi in mano”, 1 mese per il montaggio della struttura in legno.


COLLOQUIUM_RUBNER La prima abitazione in Italia costruita secondo i criteri dell’architettura vedica Maharishi è UNA CASABLANCA-BLOCHHAUS

I principi vedici sono basati sulla Legge Naturale per la quale l’orientamento della casa e la dislocazione degli ambienti sono determinanti per il benessere complessivo dell’individuo. Secondo la Legge Naturale, l’energia del sole è più nutriente al suo sorgere e raggiunge differenti stadi di qualità nel suo movimento attraverso il cielo. Di conseguenza un orientamento dell’edificio verso est procurerà un’influenza positiva sul benessere dell’individuo. Le proporzioni sono state una chiave di successo nella progettazione di questa abitazione: secondo l’architettura Vedica Maharishi infatti, le giuste proporzioni e misure degli edifici rafforzano il collegamento tra l’intelligenza individuale e l’intelligenza cosmica. Inoltre, la realizzazione degli edifici deve essere eseguita in modo sostenibile con materiali naturali, non tossici e adatti alle condizioni climatiche locali. Il legno è l’unico materiale in grado di sintonizzarsi perfettamente con questa concezione di architettura. Nella progettazione degli spazi sono state prese in considerazione inoltre le peculiarità delle persone che l’avrebbero abitata. In particolare la necessità del proprietario, maestro di yoga, di avere un ambiente dedicato all’allenamento e alla meditazione, è stata soddisfatta con la realizzazione di una sala ad hoc che affaccia direttamente sul giardino, dal quale riceve la giusta illuminazione. Il secondo piano con le camere è articolato intorno a una balconata che si affaccia sul piano terra aumentando la luminosità degli ambienti e rispondendo ancora una volta alle indicazioni dell’architettura Vedica Maharishi. L’esterno della casa a intonaco è sobriamente articolato nei volumi e si raccorda con il giardino tramite due porticati simmetrici.

Ricostruzione “passiva” post-sisma: ASILO DI GUASTALLA

Un asilo nido all’avanguardia e a misura di bambini e insegnanti, sostenibile, accogliente e sicuro, quello per cui Rubner ha curato l’originale parte strutturale su progetto dello Studio Mario Cucinella Architects di Bologna. Il nuovo Nido d’Infanzia, che sorge a Guastalla, sostituisce due nidi comunali dell’Infanzia (Pollicino e Rondine) danneggiati dal terremoto del maggio 2012 e si inserisce nel piano di lavoro per la ricostruzione post-sisma dell’Emilia. Il progetto è stato pensato per stimolare l’interazione del bambino con lo spazio circostante secondo una visione “pedagogica” in cui nulla è lasciato al caso: dalla distribuzione delle aree didattiche alla scelta dei materiali di costruzione, fino all’integrazione tra ambiente interno ed esterno. La struttura è stata realizzata con l’uso di materiali naturali o riciclati a basso impatto ambientale. In particolare, a eccezione delle fondazioni di cemento armato, la struttura portante è costituita da telai di legno lamellare. Il legno lamellare impiegato per la struttura risponde inoltre alla necessità di garantire, con un materiale da costruzione altamente testato, la massima sicurezza anche alle più alte sollecitazioni sismiche come quelle rilevate in Emilia. L’elevata coibentazione, la distribuzione ottimale di superfici trasparenti (massima trasparenza sul fronte sud, massima opacità sui fronti est, ovest e nord), il ricorso a sistemi all’avanguardia per il recupero dell’acqua piovana e l’inserimento in copertura di un impianto fotovoltaico, consentono, infine, di ridurre al minimo il ricorso a impianti meccanici per soddisfare i fabbisogni energetici dell’edificio. La progettazione passiva, combinata con l’uso di impianti a elevata efficienza energetica, riconosce all’edificio la certificazione in classe A.


COLLOQUIUM RUBNER www.rubner.com

SISTEMA RESIDENZ

Progettata dall’Architetto Fortunato Fognani, questa casa si distingue per l’alta qualità costruttiva: ottimale sia dal punto di vista energetico, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale. I materiali naturali impiegati sono legno, sughero e canapa per un involucro dalle elevatissime performance. Le pareti esterne sono sviluppate con sistema a telaio, in canapa, mentre il cappotto esterno è in sughero, utilizzato anche per la coibentazione sul solaio, sul terreno e sulla parte d’interrato dove si trovano gli impianti. La presenza del giardino sul tetto piano procura un notevole giovamento al comportamento estivo dell’edificio. È previsto il riscaldamento a pavimento: una pompa di calore è integrata a un impianto fotovoltaico e per ridurre le dispersioni energetiche è stato montato un impianto a ventilazione controllata.


COLLOQUIUM_RUBNER Velocità costruttiva: SEDE CARNITALIA

Il 21 febbraio 2015 un furioso incendio, causato dal cortocircuito di un muletto, mette in ginocchio Carnitalia, azienda attiva nella lavorazione di carni italiane ed estere: 7000 metri quadrati tra magazzini, aree lavorazione, celle frigorifere e uffici vengono distrutti dal fuoco con oltre 20 milioni di euro di danni alle strutture. Carnitalia non si perde d’animo e affida a Rubner Holzbau, il compito di ricostruire l’area produttiva e la copertura della zona uffici, sullo stesso sito produttivo distrutto dalle fiamme. Con un obiettivo ben preciso: costruire un edificio sicuro, ecosostenibile ed esteticamente pregevole in tempi molto contenuti, in modo da riavviare l’attività produttiva il prima possibile e recuperare economicamente i danni subiti dall’incendio. L’edificio ha dimensioni in pianta di 190 e 55 metri. Per la sua realizzazione, sono state utilizzate travi in legno lamellare con lunghezza di 43 metri e sezione di 32/222 cm. Le facciate sono state rivestite con pannelli in legno lamellare a 3 strati con il posizionamento di una sottostruttura sempre in legno lamellare. La struttura portante della zona produttiva è stata basata su un sistema di pilastri posti a un interasse di 7,2 metri con sovrastanti travi piene in legno lamellare, con 36 mt di luce libera, nella campata principale, cui si sono aggiunti altri 9 mt di campata laterale. Alla copertura, è stato affidato il compito di reggere due piani di solai laterali in aggetto su un lato dello stabilimento; la costruzione è stata poi completata da una installazione secondaria di arcarecci posti a un interasse di 2 metri e da un pannello di copertura in legno lamellare. La zona uffici, invece, è stata affidata a un sistema di travi-portale con luce massima di 36 metri poggiati sui pilastri in cemento già esistenti e a un architrave a portale con luce di 30 metri: la struttura di completamento è analoga a quella della zona produttiva. Il progetto è stato concluso in 8 mesi.

Opera pubblica post sisma: ASILO DI NORCIA

Costruire in zone colpite da calamità naturali significa operare in contesti estremamente stressati dal punto di vista emotivo e psicologico, con relativi disagi per gli abitanti degli edifici circostanti e difficoltà per la logistica di cantiere. L’aspetto della leggerezza del legno è – in questi contesti - un elemento prezioso che permette una movimentazione e una lavorazione meno invasive, oltre a un montaggio più veloce. L´asilo “Mission Bambini”, donato dalla Fondazione Mission Bambini Onlus di Milano al Comune di Norcia, è un edificio di 177 mq che ha rappresentato la prima opera pubblica realizzata post terremoto dell’agosto 2016. In soli 24 giorni, è stata conclusa una struttura di 8 metri per 23 metri, 750 metri cubi per 184 metri quadrati di superficie, tetto a due falde, cappotto e struttura lamellare interamente in legno. L’asilo è stato realizzato con il sistema Casablanca che offre la possibilità di scegliere il rivestimento esterno per assicurare un inserimento armonico della costruzione nel contesto circostante. All’interno, resta l’atmosfera calda e intima di uno spazio in legno massiccio.

Modularità e leggerezza: SOCIAL HOUSING A GÖTTINGEN

Nella città di Göttingen, in Germania, un nuovo edificio con 18 unità abitative modulari destinato al Social Housing, si inserisce in modo armonico nel contesto urbano grazie alla cromia delle facciate che fa riferimento agli edifici circostanti realizzati negli anni ’60 in klinker di tono giallo, uno dei colori tipici dell’architettura dell’ultimo secolo nella Bassa Sassonia. La tecnologia della costruzione in legno ha permesso, come richiesto dalla Committenza, di ridurre significativamente i tempi di costruzione di questo edificio, inoltre, la modularità e il montaggio a secco di solai e pareti in grande formato hanno ottimizzato e ridotto le lavorazioni in cantiere. Il modulo spaziale 8,8x8,8 corrisponde a un’unità abitativa con una superficie lorda di circa 78 mq e una superficie netta di 68 mq con tre stanze da letto, soggiorno/cucina e bagno. Per rispondere alle specifiche normative antincendio locali, l’edificio è dotato di due scale esterne metalliche e tutte le componenti strutturali dell’edificio hanno caratteristiche di resistenza al fuoco F30. Il progetto è conforme, inoltre, alle normative tedesche: DIN 4109 per l’acustica ed Enev 2014 per la prestazione energetica. Tempi di costruzione: 6 mesi per il “chiavi in mano”, 3 settimane per il montaggio della struttura in legno.


QUAESTIO ERGODOMUS® www.ergodomus.it di Franco Piva

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Legno – BIM – Off-site – Ingegnerizzazione

PRIMA PARTE

Il BIM era un “contenitore” dei diversi step progettuali, ma da qualche anno a questa parte si è verificata un’interessante trasformazione: tutti gli attori del processo edilizio sono ora chiamati a partecipare alla definizione e realizzazione dell’intero organismo edilizio, tramite un modello basato su un software su cui si può operare in modo da ottimizzare il percorso progettuale, il BIM apre così a un nuovo modo di progettare che consentirà di controllare in un unico modello digitale tutte le informazioni salienti, legate sia alla progettazione sia agli aspetti costruttivi e di gestione. Ergodomus® ci racconta in concreto cosa significhi adottarlo in uno studio di ingegneria e il paragone con le stampanti 3D che ci porta Franco Piva, lo rende ancora più eloquente, perché è stupefacente l’idea di disegnare un edificio e poi vederlo uscire dalla stampante 3D.


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Legno, BIM, produzione Off-site: cosa hanno in comune questi termini? Ingegnerizzazione: con questo termine si indica quella particolare e delicatissima fase attraverso la quale si passa da un’idea progettuale (progetto esecutivo) alle indicazioni/istruzioni che consentono la produzione (progetto costruttivo). Negli anni ‘90, agli albori della stampa digitale (DTP) si era coniato un acronimo tutt’ora molto conosciuto agli utenti di quel tempo: WYSIWYG® ovvero What You See Is What You Get. In lingua italiana la traduzione è questa: «quello che vedi è quello che ottieni» cioè nel caso specifico in oggetto «quello che vedi a video è quello che ottieni in stampa». Quasi 30 anni fa era, infatti, una sorta di “miracolo tecnologico” cliccare un’icona e vedere uscire dalla stampante dopo pochi minuti una copia fedele di quanto si vedeva a schermo. Ora lo diamo tutti per scontato ma non sempre le cose sono state così facili. Al giorno d’oggi qual è uno dei principali problemi che i progettisti si trovano ad affrontare sui cantieri? La precisione e la corrispondenza tra quanto progettato e quanto realizzato in opera. Quante volte il risultato non combacia e si è costretti o a far demolire (chi paga?) o ad accettare un compromesso che non darà mai soddisfazione ai tecnici responsabili? Possibile che le tecnologie moderne non abbiano dato una risposta a questo problema? In realtà qualcosa si è mosso anche in un settore altamente restio al cambiamento come quello delle costruzioni, fondamentalmente fermo da qualche decennio su metodi di lavoro piuttosto antiquati. Un settore dove spesso e volentieri si punta alla riduzione di prezzo del singolo bene/servizio ma non alla ottimizzazione dei processi di cantiere. Il legno è un materiale che ben si presta all’ingegnerizzazione: ogni elemento deve essere infatti disegnato in 3D in maniera dettagliata, associato a un numero di posa e prodotto con l’ausilio di macchine a controllo numerico CNC. A ogni elemento vengono inoltre associate numerose informazioni quali il tipo di legno, specifiche sulla finitura, composizione degli strati (nel caso di Xlam), etc… Tutto ciò fa sì che un progetto di questo genere si possa inserire agevolmente in un flusso di lavoro di tipo BIM consentendo un rapido ed efficace scambio dati con i tecnici che si occupano delle altre

parti, ovvero architettonico, impianti, illuminazione, energetica, etc… Un altro grande vantaggio offerto da questa tecnologia è la prefabbricazione off-site, ovvero la possibilità di far assemblare insiemi di elementi in stabilimento


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così da minimizzare i tempi di montaggio in cantiere. Off-site significa anche poter lavorare al coperto in condizioni ottimali indipendentemente dal meteo e permette di migliorare la sicurezza dei lavoratori. Le operazioni di assemblaggio in cantiere sono sempre “a rischio pioggia” e pertanto ogni giorno guadagnato va a ridurre questo fattore di rischio. Affinché ciò avvenga è però necessario uno scrupoloso controllo sul progetto di ingegnerizzazione, che si concretizza nelle sue fasi finali in una sorta di “processo di stampa 3D” con però alcune differenze importanti: • Dimensioni dell’elemento prodotto; • Nel legno si opera secondo il principio del “togliere” ovvero partendo da un elemento più grande, si ottiene quello della forma desiderata attraverso l’asportazione di materiale con apposite frese; • Nelle stampanti 3D si opera normalmente secondo il principio del “aggiungere” ovvero si crea un oggetto sovrapponendo strati successivi di materiale base. Il paragone con le stampanti 3D è molto interessante perché fa capire il livello di precisione ottenibile e soprattutto le infinite possibilità offerte da questa nuova tecnologia che permette all’architetto/designer di inventare forme complesse prima irrealizzabili. In un processo CNC, infatti, una volta definita la geometria dell’elemento, il passaggio macchina è relativamente indolore e spesso indipendente dalla complessità dell’oggetto stesso. L’aggiunta di una linea di lavorazione per una macchina CNC significa solo qualche minuto in più, mentre in cantiere la stessa lavorazione implicherebbe molte ore senza poi avere la garanzia del risultato.

Facciamo ora un parallelo tra gli anni ’90 e il giorno d’oggi: il processo passa da WYSIWYG «What You See Is What You Get» a WYDIWYG® ovvero «What You See Draw Is What you Get». Cioè «quello che disegni è quello che ottieni»: geometrie


QUAESTIO_ERGODOMUS®

semplici oppure complesse, grandi o piccole dimensioni. La cosa più complicata diventa ora disegnare la forma desiderata. WYDIWYG® significa soprattutto avere la certezza del risultato finale nell’ottica di una filosofia no-stress: si

controlla tutto prima e, solo dopo aver dato l’ok, i pezzi vengono tagliati e lavorati con la precisione richiesta. Non si può dire che il cantiere a quel punto diventi una strada in discesa ma sicuramente si può dire che non è più una impervia e ripida strada di montagna. All’inizio dell’articolo si è parlato del mondo dell’edilizia “tradizionale” legato ad analisi prezzo basate solo sul costo del singolo materiale ma ormai siamo arrivati al limite: impossibile ridurre di un ulteriore 5%-10% il prezzo della materia prima. Ora la riduzione del prezzo, e di conseguenza l’aumento dei margini, è possibile solo e unicamente attraverso l’ottimizzazione dell’intero processo dalla progettazione al cantiere. Il progetto torna così ad essere al centro, passando da una dimensione spesso purtroppo quasi solo burocratica a una fase di creatività e ottimizzazione che va a influenzare sensibilmente i costi. Un ultimo aspetto interessante: le imprese più “evolute” ora non cercano più solo il fornitore del singolo pezzo e/o componente edilizio ma cercano chi è in grado di consegnare un insieme di pezzi pre-assemblati in stabilimento, che possono essere facilmente montati in cantiere con elevata precisione. La differenza non è piccola! Senza alcun dubbio siamo quindi di fronte a una evoluzione/rivoluzione e la domanda è questa: siamo pronti noi tecnici/progettisti? In un prossimo articolo andremo ad analizzare altri vantaggi offerti da queste nuove tecnologie e come queste possono migliorare il nostro modo di lavorare.


COLLECTIO ROTHO BLAAS www.rothoblaas.it

di Sonia Maritan

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L’eco del legno in Alto Adige La crescita del legno in edilizia dovuta alla tecnologia costruttiva del lamellare permette di “elevarsi sempre più”, e ci sono aziende come la Rotho Blaas che in Alto Adige stanno conquistando le vette più alte di questo settore: la giornata specialistica sul tema delle costruzioni in legno che si è tenuta il 9 febbraio – per la seconda volta – presso la Rotho Blaas ha fatto risuonare l’eco del “legno” molto oltre la valle altoatesina.

In queste pagine alcuni momenti della Conferenza di Rotho Blaas che si è tenuta a febbraio presso la sede dell’azienda a Cortaccia, nella Bassa Atesina.

Insieme alle esigenze costruttive, crescono anche le sfide per progettisti, costruttori e produttori. Per questa ragione, dopo la prima esperienza del 2016, dal 9 al 12 febbraio Rotho Blaas ha invitato un pubblico selezionato a partecipare a una giornata specialistica dedicata al legno, tenutasi presso la sede di Cortaccia, nella Bassa Atesina. Hanno partecipato 70 esperti provenienti dai Paesi Bassi, Inghilterra, Germania, Austria, Svizzera e Italia. Tra questi anche alcuni professori dell’Università Tecnica di Monaco di Baviera, dell'Università di Innsbruck, del Politecnico ETH di Zurigo e dell'Università di Delft, nei Paesi Bassi. «Anche quest’anno l’evento ha riscosso un grande successo, l’affluenza è stata eccellente. Nel settore del legno lamellare questo evento rappresenta probabilmente il più importante appuntamento in Europa e, per dimensioni, il secondo in tutto il

mondo. Il prossimo anno vogliamo offrire la possibilità di prendervi parte ad almeno 100 partecipanti», spiega Peter Lang, socio di Rotho Blaas. Sono diversi anni che l’edilizia in legno registra una forte crescita rispetto ad altri settori delle costruzioni. Questa crescita è attribuibile principalmente alla tecnologia costruttiva in legno lamellare, affermatasi in tempi relativamente recenti, sistema che permette di costruire strutture in legno molto più alte rispetto a solo pochi anni fa. Soprattutto per quanto concerne la costruzione di strutture residenziali e alberghiere, il legno lamellare viene scelto sempre più spesso in quanto permette una lavorazione rapida e flessibile. Rotho Blaas, asseconda e cavalca questo trend e la sua continua crescita è testimonianza del suo successo, lo fa sviluppando e fornendo la soluzione adeguata per ogni situazione costruttiva: con-


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cerca di fornire risposte attraverso collaborazioni molto serrate tra i vari attori coinvolti». Le nuove possibilità offerte dal legno lamellare riguardano in particolare la fisica costruttiva, la resistenza al fuoco e la statica, così come la durabilità dei materiali. Temi come l’acustica e l’impermeabilizzazione pongono oggi le maggiori sfide per progettisti e costruttori.

nettori, sistemi per la tenuta all’aria e all’acqua, profili fonoassorbenti e sistemi anticaduta. «Per poter favorire lo scambio tra esperti, che si tratti di accademici, progettisti, artigiani o industriali, è necessario che esistano manifestazioni adeguate. Rotho Blaas, in questo senso, offre una piattaforma ideale», afferma Roland Maderebner dell’Università di Innsbruck, che ha tenuto un intervento sullo stato della ricerca in materia di sistemi di connessione. «La chiusura da parte delle aziende private e degli atenei universitari è un atteggiamento che ormai appartiene al passato. Il dipartimento per l’edilizia civile dell’Università di Innsbruck ha instaurato negli anni uno stretto legame con tutto gli attori del settore del legno. Le aziende si rivolgono al mondo scientifico con domande e richieste precise, a cui si


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Anche la resistenza sismica rappresenta un tema caldo, affrontato a Cortaccia. «La realizzazione di strutture sicure dal punto di vista sismico è ovviamente un “must” al giorno d’oggi, da un punto di vista sia giuridico che sociale. La ricerca ha raggiunto livelli molto buoni a questo proposito; alcune tecniche permettono di ottenere risultati importanti con uno sforzo limitato. Il legno è un materiale straordinario. Purtroppo, spesso il divario tra le conoscenze tecniche raggiunte e ciò che viene realmente realizzato è ancora molto marcato. È su questo che bisogna puntare», conclude Martin Geiser, docente della Berner Fachhochschule di Berna, in Svizzera. La connessione tra materiali diversi come il legno e il cemento armato rappresenta un tema centrale per il futuro. «In confronto ad altri materiali, il legno guadagna quote di mercato sempre maggiori. I sistemi costruttivi e i connettori diventano sempre più innovativi; inoltre il legno incarna pienamente lo spirito sostenibile che caratterizza il nostro tempo. Il futuro risiede sicuramente nel campo delle strutture ibride, in cui il legno viene combinato con altri materiali», conclude il docente e ingegnere civile Konrad Merz.

Identikit Rotho Blaas Rotho Blaas srl si occupa dal 1991 di innovazione nei sistemi di fissaggio, impermeabilizzazione, abbattimento acustico e anticaduta per l’edilizia in legno. L’azienda altoatesina con sede a Cortaccia offre anche un servizio di consulenza tecnica ad architetti, ingegneri, carpentieri e costruttori. Con quasi 9.000 clienti attivi in tutto il mondo, Rotho Blaas rappresenta una delle teste di serie del settore. Oggi conta circa 280 collaboratori in tutto il mondo e nel 2016 ha fatturato circa 50 milioni di Euro.


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PROIECTUS PUBLICUS CORTE BERTESINA di Sonia Maritan

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www.traverso-vighy.com www.defacci.it www.klh.at www.woodcape.it www.carlitrend.it www.massignani.it www.trevisanimpianti.it www.melcohit.com www.lucelight.it www.videotecnica.com www.carrettaserramenti.it www.bevilacquamarmi.com www.pellizzariarmando.com www.corteseantoniomario.it

Rinascita “a corte”

Prima Parte

Una tipica corte rurale veneta ottocentesca, cinta da un bosco di 8 ettari nella prima periferia di Vicenza, rappresenta il contesto di un cantiere virtuoso, dove l’impiego di processi innovativi nella costruzione e rigenerazione edilizia ha permesso di raggiungere obiettivi di sostenibilità, economia di risorse e risparmio energetico, in sintonia con la specializzazione di traverso-vighy architetti che ne ha curato il progetto architettonico, in totale armonia con l'impresa di costruzioni De Facci s.p.a. – responsabile e capo cordata di tutta la costruzione –, che si è dimostrato un partner fondamentale per lo studio di progettazione.

Corte Bertesina è un progetto dove si intrecciano valori ambientali, sociali e agricoli, il suo cantiere è stato una virtuosa esperienza condivisa tra committenti, progettisti, impresa di costruzioni e aziende dove l’impiego di processi innovativi nella costruzione e rigenerazione edilizia ha permesso di raggiungere obiettivi di sostenibilità, economia di risorse e risparmio energetico. CONTESTO Corte Bertesina si trova nella prima periferia di Vicenza a 3 km da Piazza dei Signori ed è una tipica corte rurale veneta ottocentesca, collegata a un fondo rustico di 17 ettari con coltivazioni certificate biologiche di ortaggi, cereali e foraggio, protette all’interno di un’ampia area piantumata nel 2001 con essenze arboree autoctone tipiche della pianura padana: un bosco di querce, carpini, olmi, aceri, siepi medie e siepi trifilari, oggi area di rifugio e di nidificazione per la fauna selvatica. Dal 2010

l’azienda agricola è anche fattoria sociale e offre opportunità di lavoro a ragazzi con sindrome di Down. Corte Bertesina è un progetto dove si intrecciano valori ambientali, sociali e agricoli: un bosco di 8 ettari che racchiude al suo interno orti e seminativi, una fattoria sociale, un negozio con laboratorio di trasformazione, una struttura per l’ospitalità agrituristica, un centro visite per attività didattiche, residenze. OBIETTIVO Obiettivo del progetto è stato quello di rigenerare e completare il nucleo edilizio esistente per sviluppare nuove relazioni funzionali: attività culturali e didattiche per la valorizzazione del paesaggio boschivo, attività di fattoria sociale tramite il coinvolgimento di giovani Down e la collaborazione con cooperative sociali locali, attività di trasformazione e vendita dei prodotti agricoli, residenze e attività di ospitalità agrituristica.


PROIECTUS PUBLICUS_CORTE BERTESINA

Altro obiettivo del progetto è stato inoltre quello di inserirsi nel modo più leggero possibile nel contesto naturale e di assorbire da esso tutte le potenzialità visive, energetiche, e legate al benessere dei futuri utenti. Il concetto di sostenibilità ha guidato l’intero progetto sul piano sociale, sul piano del benessere dei fruitori, sul piano della scelta dei materiali e delle tecniche costruttive, e sul piano dell’uso e della produzione dell’energia. MORFOLOGIA Lo spazio della corte storica è completato a sud da un lungo muro lineare in pietra locale, costruito con tecniche tradizionali, “filtro” tra le attività sociali che si svolgono attorno all’aia e quelle private delle nuove residenze. Anche l’acqua, che dai doccioni della barchessa storica viene convogliata attraverso i canali di pietra a ridosso del muro, è elemento di filtro e separa-

zione. I nuovi volumi delle residenze si articolano in modo lineare: sono strutture leggere, agganciate al muro in sasso che appoggiano sul grande piano interrato, ragionato per alloggiare tutte le vetture dei residenti. Il contatto visivo con il paesaggio esterno, l'orientamento solare e il controllo della ventilazione naturale sono gli elementi che determinano la soluzione progettuale. La forma della copertura è stata definita per il controllo della luce naturale e per le sue potenzialità fotovoltaiche: 60 kW capaci di alimentare le attività agricole della Corte e la climatizzazione a pompa di calore di tutti i suoi edifici collegati a un anello geotermico. A sud–est un semplice volume con un rivestimento di tavole di larice irregolari completa la corte: è lo spazio del centro culturale, dedicato alla didattica e alla valorizzazione del paesaggio boschivo circostante. La sua vetrata, proietta l’attenzione del visitatore verso il paesaggio esterno e verso la rete di


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passeggiate sviluppate all’interno dell’area boschiva. All’interno delle barchesse e degli edifici storici si articolano invece gli alloggi dell’agriturismo, gli spazi di aggregazione della fattoria sociale, i laboratori di trasformazione e gli spazi per la vendita al pubblico dei prodotti agricoli. CANTIERE Dal punto di vista costruttivo l’intervento è stato affrontato in modo innovativo con lo sviluppo di sistemi costruttivi leggeri e prefabbricati consentendo tempi di realizzazione limitati. 2Il processo progettuale segue quello di un prodotto industriale e definisce diversi componenti costruttivi in legno, acciaio e pietra che vengono realizzati fuori opera da un sistema di aziende industriali e artigianali presenti nel territorio, per poi essere assemblati a secco. I materiali, lavorati con tecnologie a controllo numerico, sono tradizionali, scelti per poter essere facilmente assimilati alla natura circostante.

Il legno di larice, tradizionalmente usato per le sue caratteristiche di durabilità, è stato scelto come materiale principale per strutture (lamellare), per tamponamenti interni ed esterni, per serramenti e sistemi di controllo solare, per pavimentazioni e arredi interni. Le tecniche di prefabbricazione leggera sono state estese anche alla ristrutturazione degli edifici storici legando così l’intervento a un concetto di reversibilità e di rispetto del costruito esistente: nella grande barchessa ottocentesca sono state inserite delle cellule in X-Lam completamente prefabbricate, unità abitative dell’attività agrituristica; le nuove cellule, appoggiate sui rinforzi metallici del piano terra, costituiscono la nuova ossatura portante e antisismica dell’edificio storico in laterizio. Nell’edificio residenziale a ovest (Casa Carli) è stata invece sperimentata una nuova tecnica strutturale: le vecchie facciate in laterizio sono state ancorate ogni 50 cm a una superficie omogenea di pannelli in X-Lam, a loro volta portati da portali in legno lamellare.


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IDENTIKIT PROGETTO: CORTE BERTESINA Vicenza 2017 • Committente: Azienda Agricola Tapparo; • Progetto architettonico: traverso-vighy architetti; Giovanni Traverso e Paola Vighy con Lucia Angelini, Cristina Baggio, Chiara Cavalieri, Stefania Dal Bianco, Giulio Dalla Gassa, Giulia Maria d’Arco, Aurelia Marzano, Grace Rome; • Impresa di costruzioni De Facci Luigi spa, Vicenza - www.defacci.it; • Progetto strutturale: Loris Frison; • Progetto impiantistico: Gruppo SIA; • Sicurezza: Giorgio Schettin; • Strutture in X-Lam: KLH, Wood Cape srl, Silea, www.woodcape.it; • Strutture in legno lamellare: Trend, Thiene www.carlitrend.it • Strutture metalliche: Massignani & C Cornedo Vicentino - www.massignani.it • Impianti meccanici: Trevisan impianti srl, Vicenza www.trevisanimpianti.it • Impianti di climatizzazione: Mitsubishi Electric spa, Bassano del Grappa - www.melcohit.com • Impianti elettrici: Elettrika srl, Noventa Vicentina • Illuminazione: L&L Luce & Light srl, Povolaro di Dueville - www.lucelight.it • Video sicurezza: Videotecnica srl, Vicenza www.videotecnica.com • Serramenti: Carretta Serramenti srl, Zanè www.carrettaserramenti.it • Opere in pietra: Bevilacqua Marmi srl, San Pietro Mussolino - www.bevilacquamarmi.com • Pavimenti: Pellizzari Armando srl, Arzignano www.pellizzariarmando.com • Arredi su misura: Cortese srl, Pieve Belvicino www.corteseantoniomario.it

IDENTIKIT PROGETTISTI Giovanni Traverso (Bolzano 1969) e Paola Vighy (Vicenza 1969) si laureano presso lo IUAV di Venezia, con Arrigo Rudi. Perfezionano i loro studi presso The Bartlett, University College of London con un Master of Science in Architecture "Light and Lighting”. Nel 1996 fondano a Vicenza lo studio “traverso-vighy architetti” specializzato in architettura sostenibile e progetti sperimentali relativi all’uso della luce. I progetti dello studio seguono un percorso coerente che porta alla realizzazione di edifici leggeri, basati su sperimentazione, prefabbricazione ed economia di risorse, collaborando con la produzione industriale e artigianale locale e cercando di stabilire un equilibrio tra sapienza tradizionale e ottimizzazione tecnologica. Negli ultimi anni l’attenzione per il territorio si è trasformata in un vero impegno progettuale, volto all’impiego di tecnologie sostenibili. Hanno svolto attività didattica presso i principali corsi di Master in Lighting design italiani (IUAV, La Sapienza), e insegnano l’uso della luce naturale presso School of Architecture, University of Florida.


PROIECTUS PUBLICUS CITÈ DU VIN www.laciteduvin.com www.arbonis.com di Paola Govoni

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La citè du vin di Bordeaux

Un potente progetto architettonico traduce la cultura millenaria del vino in un viaggio attraverso il tempo all’interno di un grande spazio polifunzionale nell’eco-quartiere del bacino fluviale della Gironda, a Bordeaux. con particolare riferimento al legno, che qui svolge un ruolo da protagonista. NASCITA DEL PROGETTO La sfida iniziale era quella di tradurre lo spirito del vino e il suo patrimonio ‘immateriale’ di valori in un progetto che fosse insieme audace, poetico e tecnologico e che ben si inserisse nel paesaggio del bacino fluviale della Garonna, posto nella parte nord della città. L’architettura e la scenografia della Citè du Vin sono il risultato di una stretta collaborazione fra lo studio di architettura XTU Architects di Parigi e lo studio inglese di scenografia Casson Mann. Gli architetti Nicolas Desmazieres e Anouk Legendre dello Studio XTU hanno immaginato un

In queste pagine, l’Autrice Paola Govoni. Le superfici in alluminio e in vetro conferiscono all’edificio riflessi cangianti in funzione delle ore del giorno e della notte e con il variare delle condizioni atmosferiche. Sala d’ingresso al Museo del Vino, da cui parte un viaggio attraverso una cultura millenaria che è parte integrante della storia dell’uomo.

Inaugurato il 1° giugno 2016, la Citè du Vin è diventata una tappa d’obbligo per chi si trova a soggiornare a Bordeaux. È un luogo da visitare, da vivere e da godere. È uno spazio polifunzionale che ospita un Auditorium, una Sala di Lettura, attività culturali, esposizioni temporanee, seminari e convegni, una boutique, una cantina, un ristorante panoramico e un atelier di degustazione. Il Museo del Vino è l’occasione per un viaggio spettacolare attraverso la millenaria storia della viticoltura e della civiltà del vino che ha unito popoli, latitudini e Paesi diversi del nostro pianeta, con un’attenzione particolare a ciò che il vino ha rappresentato e continua a rappresentare per l’Aquitania, la regione di Bordeaux nel sud-ovest della Francia. La chiave di lettura della nostra visita alla Citè du Vin si concentra su questo originale e innovativo progetto architettonico della ‘nuova’ Bordeaux, nato dalla volontà del sindaco della città Alain Juppè e frutto di una collaborazione virtuosa fra capitale pubblico e privato, e si propone di approfondire il tema della scelta e dell’uso dei materiali,


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edificio emblematico, che evocasse riferimenti diretti all’identità della cultura vitivinicola. Infatti, la forma inconsueta di questo edificio richiama il movimento del vino che ruota nel bicchiere, l’arricciarsi sinuoso del ceppo della vigna e i mulinelli della Garonna. La scenografia interattiva immaginata dallo Studio Casson Mann si sviluppa attraverso un percorso multimediale permanente di 3.000 m2 che si compone di 19 spazi tematici da scoprire in un caleidoscopio di immagini, musiche, aromi, sapori, oggetti e riproduzioni, per offrire ai visitatori un’esperienza multisensoriale. Posto all’ottavo piano dell’edificio, a un’altezza di 35 metri, il Belvedere offre una vista panoramica unica sulla città e il suo fiume. La prima pietra dell’opera è stata posata simbolicamente nel giugno del 2013 e i lavori sono stati realizzati fra il novembre del 2013 e il maggio 2016. CIFRE CHIAVE Presentando i contenuti del progetto della Citè du Vin durante i lavori dell’Holzbau Forum IHF di Garmisch-Partenkirchen nel dicembre del 2015, il relatore Michel Chapron della società Arbonis, fornitore della carpenteria in legno, ha presentato le cifrechiave del progetto, che all’epoca era in corso di realizzazione. La superficie totale sviluppata dell’edificio è di 14.000 m2. La torre è alta 55 metri. La parte inferiore ha una lun-

ghezza di 85 metri. I materiali utilizzati sono: cemento, legno e vetro, in particolare: OSSATURA DI CEMENTO: • 9.000 m3 di cemento; • 1.000 tonnellate d’acciaio; • 80.000 ore di lavoro.


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notte e anche con il variare delle condizioni atmosferiche. Alle cifre che abbiamo riportato e che già a prima vista danno un’idea efficace delle imponenti dimensioni del cantiere, vanno aggiunte 65 tonnellate di ferrature e lo straordinario valore ‘immateriale’ del know-how e delle capacità tecniche che questo progetto ha richiesto e che ha potuto esprimere durante l’intera fase di realizzazione. La materia prima legno è stata fornita da due società specializzate in legno lamellare incol-

OSSATURA DI LEGNO: • 8.000 ore di studio; • 17.500 ore di fabbricazione; • 15.000 ore di posa in opera; • 574 archi di GluLam tutti di forme diverse; • 128 spine di GluLam tutte di forme diverse; • 950 m3 di legno GluLam di Epicea (700 m3) e Douglas (250 m3); • 8.000 elementi di controventatura; • 4.000 m2 di pannello compensato tagliato su misura. SUPERFICIE IN METALLO • 2.500 pannelli compositi di forme e dimensioni diverse. In queste pagine: particolari delle strutture in legno lamellare incollato (GluLam) utilizzate all’interno dello spazio polifunzionale della Citè du Vin a Bordeaux. La Sala di Lettura della Citè du Vin mette a diposizione dei visitatori oltre 1200 libri e riviste.

SUPERFICIE VETRATA • 2.235 m2 di vetro. Le superfici in alluminio e in vetro serigrafato conferiscono alla struttura una luminosità singolare e riflessi cangianti in funzione delle ore del giorno e della


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lato (GluLam): la Caillaud (di Chemille-Melay, Maineet-Loire) e la Fargeot (Verosvres, Saone-et-Loire), entrambe appartenenti alla società Arbonis, una sussidiaria del Gruppo Vinci (www.arbonis.com). I vantaggi del GluLam in progetti di questo tipo sono noti. La tecnologia del lamellare incollato consente realizzazioni di strutture su grande scala, nelle sezioni e nei formati più vari, che offrono resistenza e durabilità nel tempo. Un altro punto di forza è costituito dalla particolare qualità dell’impatto estetico. Il processo

di essiccazione del legno di conifera e le operazioni finalizzate alla preparazione delle tavole sono una fase fondamentale nel ciclo di produzione del legno lamellare, per poterne garantire la stabilità dimensionale e un incollaggio perfetto. Nel caso della Citè du Vin, le travi di GluLam sono arrivate in cantiere già preparate in sezioni. Gli elementi più lunghi sono stati trasportati su truck di dimensioni adeguate, gli elementi più corti sono arrivati su normali camion. La posa in opera è avvenuta sul posto, nel rispetto delle tempistiche previste dal progetto. BILANCIO DEL PRIMO ANNO Secondo i dati comunicati dalla Fondazione per la Cultura e la Civiltà del Vino cui fa capo la Citè du Vin, nel primo anno di esercizio (giugno 2016 – giugno 2017) sono stati oltre 400.000 i visitatori (il dato definitivo potrebbe attestarsi sui 425.000), di cui il 38% provenienti da Bordeaux e il 62% da altre località. Di questi, il 27% sono visitatori stranieri provenienti da 150 Paesi.


TECHNICA WEINMANN www.homag.com/weinmann di Pietro Ferrari

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Innovazione per le imprese di falegnameria e l'industria dei componenti in legno Le proposte di Weinmann a Ligna 2017. A Ligna, Weinmann e Homag hanno presentato gli ultimi sviluppi nella tecnologia della macchina per le costruzioni in legno. Con il ponte multifunzionale WMS 060, i visitatori hanno sperimentato una prima mondiale in azione. Ma anche la macchina per carpenteria WBZ 160 powerSIX ha ispirato sia piccole sia grandi aziende. Sono state presentate soluzioni continue - soluzioni per la lavorazione del pezzo, la fabbricazione degli elementi e la gestione e la logistica.

Weinmann WMS 060 in azione.

OTTIMIZZATO PER LE IMPRESE ARTIGIANALI IL NUOVO PONTE MULTIFUNZIONE WMS 060 Weinmann WMS 060 è la macchina ideale per la produzione di case CNC. Gli esperti di Weinmann hanno sviluppato questo ponte multifunzionale soprattutto per piccole e medie imprese di falegnameria che producono piccole quantità. Se si vogliono realizzare pareti, tetti, pavimenti o altro, con il WMS 060, il falegname può realizzare tutti gli elementi in modo efficiente e con grande precisione. Diverse strutture murarie e materiali sono lavorate in modo veloce e preciso. L'ultimo controllo CNC combinato con la tecnologia all'avanguardia garantisce un'elevata precisione di lavorazione. In questo modo vengono prodotti elementi di precisione ad alta dimensione, che semplificano notevolmente l'assemblaggio sul sito. I falegnami WMS possono contare su una soluzione che offre un eccellente rapporto qualitàprezzo. Poiché di solito è poco lo spazio disponibile per le piccole imprese, la macchina è compatta e richiede poco spazio. Per la produzione di elementi di lunghezza fino a dodici metri, il ponte multifunzione, compresa una tavola di lavoro, richiede meno di 90 metri quadrati. I dati CAD generati nella preparazione del lavoro vengono trasferiti automaticamente alla macchina. L'operatore apre il record di dati sulla macchina e avvia l'elaborazione. Grazie al sistema di controllo intuitivo powerTouch, la macchina è facile da usare senza alcuna esperienza speciale. Un altro punto di forza è il nuovo software sviluppato easyRun che offre una semplificazione importante per quanto riguarda la creazione di dati. Se

necessario, i dati possono essere inseriti velocemente e facilmente direttamente sulla macchina. Non c'è bisogno di un sistema CAD per la produzione di lavorazioni facili come il fissaggio della guaina, il routing di aperture o la formattazione dei pannelli. Durante la dimostrazione dal vivo sono state presentate le unità di chiodatura e di routing. Il ponte multifunzione è dotato di due unità di pinzatura e chiodatura per il fissaggio automatico della guaina. La macchina riceve il modello di pinzatura specificato nel CAD, convertendolo esattamente, in modo da assicurare la statica degli elementi.


TECHNICA_WEINMANN AT THE LIGNA, WEINMANN AND HOMAG PRESENTED THE LATEST DEVELOPMENTS IN MACHINE TECHNOLOGY FOR TIMBER CONSTRUCTION

Con l'unità di routing integrata, le aperture per porte e finestre e le prese vengono tagliate fuori dall'elemento. Anche forme circolari o curve e tagli di smussatura sono possibili a causa della lavorazione interpolata. Le variazioni dello spessore dell'elemento vengono monitorate e compensate con l'ausilio dell'unità di routing di scansione.

A seconda dei requisiti, è anche possibile integrare un modulo di nesting, che assicura il pre-taglio completamente automatizzato del pannello. Il fatto che il ponte multifunzione sia un investimento utile soprattutto per le piccole imprese lo dimostra sia l'attrezzatura della macchina sia il suo tipo di costruzione. Le unità a servo controllo offrono un processo produttivo efficiente in termini di energia. Inoltre, il WMS 060 può essere combinato con ogni tipo di tavoli di lavoro Weinmann come un tavolo di auto-costruzione, un tavolo di montaggio o un tavolo del tetto. Nella maggior parte dei casi, anche le workstation esistenti sono compatibili.

With the WMS 060 multifunction bridge, visitors experienced a world premiere in action. But also the carpentry machine WBZ 160 powerSIX inspired both small and large carpentries. At booth C18 + D18 in hall 13, continuous solutions were presented – solutions for beam processing, element manufacturing and handling & logistics. The Weinmann WMS 060 is the ideal entry-level machine for CNC-controlled house manufacturing. The Weinmann experts have developed this multifunction bridge especially for small and medium-sized carpentry businesses producing small quantities. Whether walls, roofs, floors or gables are to be produced - with the WMS 060, the carpenter makes all elements efficiently and with high precision. Various wall structures and materials are machined fast and accurately. The latest CNC control combined with state-of-the-art technology ensure high machining accuracy. In this way, elements of high dimensional accuracy are produced, which significantly simplifies assembly on site. With WMS carpenters can rely on a solution that offers an excellent price-performance ratio. Since usually there is little space available for smaller companies, the machine is compact, requiring little space. For the production of elements with a length of up to 12 m, the multifunction bridge, including a work table, requires just less than 90 m. The CAD data generated in the work preparation are automatically transferred to the machine. The operator opens the data record on the machine and starts the processing. By means of the intuitive control system powerTouch, the machine is easy to operate without any special expertise.Another highlight was the new developed software tool easyRun which offers an important simplification regarding data creation. If required the data can be inserted fast and easy directly at the machine. There is no need for a CAD-system for the production of easy processing like fastening of the sheathing, routing of openings or formatting of the panels. During the live demonstration the nailing and routing units were presented. The multifunction bridge is equipped with two stapling and nailing units for automated fastening of the sheathing. The machine receives the stapling pattern specified in the CAD, converting them exactly, so the statics of the elements is ensured. With the integrated routing unit, door and window openings as well as socket outlets are cut out of the element. Also circular or curved shapes and bevel cuts are possible due to the fully interpolating machining. Variations in element thickness are tracked and compensated with the aid of the scanning routing unit. Depending on the requirements, a nesting module can also be integrated, which ensures fully automated panel precutting. The fact that the multifunction bridge is a worthwhile investment especially for smaller enterprises shows both the equipment of the machine and its type of construction. Servo-controlled drives offer an energy-efficient manufacturing process. In addition, the WMS 060 can be combined with each kind of WEINMANN work tables such as a self-build table, assembly table or a roof-floor table. In most cases, even existing workstations are compatible. Automation of the work processes also improves the logistics in the hall. Walking distances are reduced, material storage is optimized and an ergonomic workflow is achieved. The compact machine design ensures short assembly times and thus a fast production start. Fully automated beam processing: Processing of all 6 sides of the work piece in a single run. Also exhibited was the carpentry machine WBZ 160 powerSIX which processes all six sides of the work piece in one run. By integrating a so-called underfloor unit, the performance of the WBZ 160 was once again significantly increased. The carpentry machine produced dovetail connections, grooves, blades and much more at the LIGNA. Thanks to its compact design and flexible application possibilities, this machine is perfectly adapted to individual requirements. Not to forget the advantages of simplified handling. The beam is processed in the same position in which the machining operations of the other work piece sides are performed. Like all WEINMANN carpentry machines, the WBZ 160 powerSIX allows for maximum processing accuracy due to its NC-controlled gripper system in combination with vertical clamping units. The high precision in all machining processes ensures a fast and easy assembly on the construction site. Blow-in technology 4.0: Fully automated blowing-in of loose insulation materials The combination of multifunction bridge and blow-in plate represents a quantum leap in timber construction. Loose insulating material is automatically blown into timber frame elements, insulating exterior walls, roof and floor elements, gable triangles as well as special elements.


TECHNICA WEINMANN www.homag.com/weinmann

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Weinmann WMS 060 in una difficile esecuzione.

L'automazione dei processi di lavoro migliora anche la logistica in sala. Le distanze di camminata sono ridotte, l'accumulo di materiale è ottimizzato e viene raggiunto un flusso di lavoro ergonomico. Il design della macchina compatta garantisce tempi di montaggio brevi e quindi una rapida esecuzione della produzione. Oltre alla lavorazione completamente automatizzata del pezzo: elaborazione di tutti i sei lati del pezzo in una sola esecuzione. È anche stata esposta la macchina per carpenteria WBZ 160 powerSIX che elabora tutti e sei i lati del pezzo in una sola volta. Integrando una cosiddetta unità a pavimento, la performance del WBZ 160 è stata nuovamente e significativamente aumentata. Alla Ligna la macchina da carpenteria ha prodotto connessioni a coda di rondine, scanalature, lame e molto altro ancora. Grazie al suo design compatto e alle possibilità di applicazione flessibile, questa macchina è perfettamente adatta alle esigenze individuali. Non sono da dimenticare i vantaggi di una gestione semplificata. Il pezzo viene lavorato nella stessa posizione in cui vengono eseguite le operazioni di lavorazione degli altri lati di lavoro. Come tutte le macchine per carpenteria Weinmann, la WBZ 160 powerSIX consente la massima precisione di lavorazione grazie al suo sistema di pinzatura controllato da NC in combinazione con le unità di bloccaggio verticali. L'alta precisione in tutti i processi di lavorazione garantisce un montaggio rapido e facile sul cantiere.

Una successiva esecuzione di Weinmann Robotics.

TECNOLOGIA DI SOFFIAGGIO 4.0: COMPLETAMENTE AUTOMATIZZATO La combinazione di ponte multifunzione e piastra di soffiaggio rappresenta un salto qualitativo nella costruzione del legno. Il materiale isolante sciolto viene automaticamente soffiato in elementi del telaio in legno, isolanti di pareti esterne, elementi di tetto e pavimento, triangoli a gancio ed elementi speciali. Il ponte multifunzione controllato dal CNC sposta la piastra di colata esattamente sui vani di lavoro del telaio. Tutti i dati correlati al lavoro di telaio, come la posizione, la forma e la dimensione dei compartimenti, vengono memorizzati nel CAD e trasferiti alla piastra di soffiatura tramite un'interfaccia. Sono presenti diversi tipi di materiale isolante come fibra di legno, cellulosa e lana minerale. Ma anche altri materiali isolanti come la fibra di canapa possono essere utilizzati senza alcun pro-

blema. A seconda della capacità richiesta, sono disponibili diverse opzioni per l'avvio completamente automatico, a partire dal ponte multifunzione WMS 150 blowTEC, che non solo si spegne automaticamente, ma si occupa anche di vari processi di fissaggio e lavorazione. I vantaggi di questa nuova tecnologia sono la logistica semplificata dei materiali e il risparmio degli stessi. Inoltre, l'esposizione alla polvere per i dipendenti è significativamente ridotta. Un notevole valore aggiunto per le aziende è la garanzia di una qualità sempre costante, in quanto tutte le quanti-


TECHNICA_WEINMANN Lavorazioni con Weinmann PowerSix.

tà di riempimento sono verificabili, quindi viene fornita una documentazione completa. ROBOTICA NELLA COSTRUZIONE DEL LEGNO Per la prima volta, una linea di produzione Weinmann è stata consegnata all'inizio del 2017 alla società tedesca Bien-Zenker, in cui è integrato un robot industriale. Fissato nella stazione di lavoro del telaio, il robot inserisce automaticamente i fermi nella struttura del telaio. Così, tutti i tipi di borchie vengono inseriti a ogni angolo. In questo modo, non solo le pareti interne ed esterne, ma anche le pareti laterali, nonché le finestre e le porte, vengono prodotte completamente in automatico. Inoltre, la tecnologia a sei assi consente di adattare il metodo di inserimento per diverse viti, che aumenta notevolmente l'affidabilità del sistema operativo e consente di compensare virtualmente i problemi attuali, ad esempio causati da legno inadatto o simili, senza intervento manuale. Questa combinazione di uomo e macchina raggiunge un grado di flessibilità, precisione e velocità, che finora non esisteva nelle costruzioni in legno. Questa tecnologia è applicata anche nella più moderna struttura produttiva in Europa, attualmente in sviluppo in Svezia.

The CNC-controlled multifunction bridge moves the blow-in plate exactly over the frame work compartments. All frame work related data, such as position, shape and size of the compartments, are stored in the CAD and transferred to the blow-in plate via an interface. Different kinds of insulation material are blown-in such as wood fiber, cellulose and mineral wool. But also other insulation materials like hemp fiber can be used without any problems. Depending on the required capacity, there are various options for fully automated blowing-in, starting with the multifunction bridge WMS 150 blowTEC, which does not only blow-in automatically, but also takes care of various fastening and machining processes, to a separate blow-in bridge which only performs the insertion of the insulation material. The advantages of that new technology lie in the simplified material logistics as well as material savings. Furthermore, they offer human and ergonomic work processes, since the dust exposure for the employees is significantly reduced. In addition, some considerable added value for the companies is the guarantee of consistently high quality, since all filling quantities are verifiable, so a complete documentation is provided. Robotics in timber construction For the first time, a WEINMANN production line was delivered at the beginning of 2017 to the German company Bien-Zenker, into which an industrial robot is integrated. Integrated into the frame work station, the robot fully automatically inserts the studs into the frame work structure. Thus, all types of studs are inserted at any angle. In this way, not only inner and outer walls but also gable walls and miter walls, as well as window and door structures, are manufactured fully automatically. In addition, the 6axis technology makes it possible to adapt the insertion method for different studs, which enormously increases the reliability of the operating system and virtually compensates current problems, for example caused by crooked wood or the like, without manual intervention. This combination of man and machine achieves a degree of flexibility, precision and speed, which so far has not existed in timber construction. This technology is also applied in the most modern production facility in Europe, which is currently being developed in Sweden.


FOCUS SOFTWARE ABIES ENGINEERING www.abieseng.com di Silvia Maestri e Sonia Maritan

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L’importanza dei software nella progettazione è imprescindibile per qualunque realizzazione: gli edifici multipiano sono la nuova frontiera per le costruzioni in legno e la modellazione numerica a elementi finiti diventa uno strumento assolutamente indispensabile. Certamente poi, le norme – a partire dalle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 e dagli Eurocodici – rendono ormai antieconomica, se non impossibile, una progettazione che non si avvalga di programmi di calcolo strutturale. È proprio la conformità alla norma a dare i minimi requisiti di sicurezza sismica ed esistono sul mercato da molti anni una molteplicità di software dedicati alle verifiche sismiche di edifici: gli avvenimenti degli ultimi anni ci hanno insegnato che il terremoto è un evento da prevedere in fase di progetto, e per questo motivo diventa essenziale utilizzare gli strumenti adeguati. Una valutazione corretta del comportamento globale della struttura in legno dovrebbe, in generale, prendere in considerazione la deformabilità delle connessioni. In questo Focus siamo pertanto lieti di dare spazio ai maggiori produttori affermatesi nel campo della progettazione di strutture in legno che consentono con i loro software di progettare tutte le tipologie di costruzioni lignee, in modo rapido e affidabile, creando un modello di edificio digitale, cui tutti gli attori del processo progettuale e realizzativo possono partecipare, in totale sintonia con il processo BIM.

Sempre un passo avanti con le strutture in legno

Le novità di Abies Engineering s.r.l saranno presentate nel corso della prossima edizione di Como Casa Clima che si terrà a Erba (CO) dal 10 al 12 Novembre 2017. Nata nel 2000, Abies è la prima società italiana ad aver creato, prodotto e commercializzato software di calcolo e verifica interamente dedicati alle strutture in legno. Abies Engineering s.r.l, oggi sviluppa software anche per strutture metalliche, software su misura, e grazie a uno studio di progettazione collegato, offre consulenze nell’ambito delle case in legno, dei tetti in legno e delle strutture in acciaio. I programmi sviluppati dall’azienda spaziano dal calcolo del solaio misto al calcolo di telai tridimensionali, senza dimenticare le verifiche locali e i collegamenti. A breve, Abies Engineering s.r.l entrerà nel mondo delle case in legno con un prodotto specificamente studiato per il calcolo e la verifica di edifici completi con struttura portante a pareti. PRODOTTI Connet Pro è un programma di calcolo automatico agli elementi finiti, che consente l’analisi dei solai collaboranti in legno. L’algoritmo di calcolo nasce da un’ampia indagine teorico-sperimentale svolta in ambito universitario, e implementa l’elemento finito “bi-trave”. Tale metodo numerico risulta ampiamente collaudato, essendo stato efficacemente utilizzato da numerosi studi professionali, con ottimi risultati. Il programma permette di risolvere solai misti, sia con cappa in legno, sia con cappa in

calcestruzzo armato, e fornisce deformazioni, sollecitazioni e tensioni sulla trave, sulla cappa e sui connettori, lungo tutto l’asse longitudinale, dato che l’impiego del metodo degli elementi finiti consente di effettuare l’analisi tramite lo schema della trave continua. È inoltre possibile valutare la presenza di puntellazioni provvisorie e inserire carichi assolutamente generici. AbiesTRUSS è un programma di calcolo automatico agli elementi finiti che consente di analizzare le normali capriate in legno (solo monaco, monaco e saette, controcatena) e le reticolari. Semplicemente inserendo la geometria della struttura da verificare, il programma crea in automatico il modello matematico, valutando tutti i carichi agenti, e svolgendo di seguito l’analisi statica, calcolando deformazioni, sollecitazioni e tensioni su tutti gli elementi. La modellazione automatica, tuttavia, non inibisce la possibilità di intervento da parte dell’utente, che può verificare le specifiche esigenze progettuali del caso, modificando il modello mediante l’aggiunta o l’eliminazione di aste (solo reticolari), o variando i carichi e le carat-


FOCUS SOFTWARE_ABIES ENGINEERING

teristiche di aste e nodi. Cruciale risulta la parte che consente l’analisi locale dei collegamenti, sia quelli legno-legno (solo capriate), sia quelli realizzati impiegando elementi metallici (piastre e spinotti o chiodi). AbiesBEAM è un programma di calcolo automatico agli elementi finiti che consente di analizzare travi in legno lamellare e massiccio (diritte, rastremate, inclinate, curve, centinate, a sbalzo), portali curvi per strutture a grandi luci e diagonali, puntoni, elementi di colmo e rompitratta per le normali coperture, telai 2D e 3D. Come per AbiesTRUSS, la modellazione matematica e la valutazione dei carichi avviene in automatico, non richiedendo intervento da parte dell’utente, se non nella definizione dei dati geometrici, sulla base dei quali il programma esegue poi l’analisi statica della struttura, calcolando deformazioni, sollecitazioni e tensioni su tutti gli elementi. Ancora una volta, l’operatore può apportare le modifiche desiderate mediante l’aggiunta o l’eliminazione di aste, o variando i carichi o le caratteristiche di aste e nodi. Di particolare interesse e praticità risulta la parte che consente l’analisi dei collegamenti e dei rinforzi locali realizzati mediante l’impiego di elementi metallici (scarpette, staffe, piastre, spinotti, viti o chiodi). Si possono calcolare e verificare anche aste in acciaio, essendo a disposizione dell’utente un ampio data base di profili.

Caratteristiche comuni a tutti i pacchetti: • input parametrico che guida l’utente, attraverso un comodo “wizard”, nell’inserimento di tutti i dati necessari; • input su ambiente CAD 2D per l’inserimento e la modifica degli elementi della struttura; • viste dinamiche 2D e 3D; • possibilità di modificare la modellazione eseguita in automatico dal programma; • visualizzazione delle sollecitazioni e delle tensioni su tutti gli elementi; • possibilità di scelta tra NTC2008, EC5, o DIN 1052; • uscite in formato DXF; • verifiche dei collegamenti; • verifiche al fuoco; • relazione di calcolo, comprensiva di diagrammi, realizzata in automatico in formato RTF.


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sibile un’analisi più accurata dello stato tensionale delle travi speciali in legno lamellare con particolare riguardo alle tensioni ortogonali alle fibre. Svincolandosi dalle note e approssimate formule di calcolo proposte per i casi più comuni, risulterà possibile eseguire verifiche più precise con un corretto e puntuale dimensionamento di eventuali rinforzi. Come per gli elementi trave, anche per gli elementi “Plane stress” il modello a elementi finiti viene generato automaticamente. L’utente deve solo definire la geometria dell’elemento e al resto pensa il software. I carichi concentrati vengono applicati in corrispondenza dell’orditura secondaria. I risultati sono esposti a mezzo di diagrammi a mappe di colori nei quali a ogni colore corrisponde un “range” di valori. Tali “range” sono personalizzabili in modo da visualizzare in dettaglio zone di maggiore interesse (esempio le zone di colmo per le tensioni trasversali). I diagrammi consentiranno di visualizzare il corretto andamento delle tensioni longitudinali (//), trasversali ( ), tangenziali () con le rispettive verifiche. Gli spostamenti saranno visualizzati nel consueto modo di AbiesBEAM con la rappresentazione dei valori a tempo iniziale e finale. Modellare travi rastremate, archi, boomerang o trave a esse, con AbiesBEAM 17.0 sarà un gioco da ragazzi.

NOVITÀ •• AbiesBEAM 17.0 64 bit sarà la versione più potente di sempre. Tra le tante novità che miglioreranno l’utilizzo e aumenteranno le possibilità di calcolo, segnaliamo l’implementazione degli elementi finiti “Plane Stress” a materiale ortotropo. Sarà così pos-

•• Edifici a struttura portante a pareti. A breve è prevista l’uscita di un programma di calcolo automatico agli elementi finiti che consentirà, tra le altre cose, di analizzare edifici a pareti portanti in legno. La modellazione della struttura sarà per livelli con possibilità di inserire oltre alle pareti anche solai, travi e pilastri (in legno, acciaio e cls). Speciali elementi consentiranno di completare l’edificio mediante l’immissione di falde di copertura. Le pareti potranno essere scelte da data-base preventivamente compilati all’interno dei quali se ne definiranno le caratteristiche strutturali. Anche per i fissaggi a trazione e taglio (hold-down e angolari) sono previsti appositi data-base. Un ambiente CAD 2D e 3D consentirà l’agevole inserimento e la modifica di tutti i componenti dell’edificio. Il programma sarà assolutamente versatile consentendo anche l’analisi di semplici strutture a telaio con colonne portanti in legno o acciaio (ad esempio case a telaio, soppalchi, tettoie, ecc.). Il modello geometrico sarà poi tradotto automaticamente in un modello a elementi finiti che, analogamente agli altri programmi, sarà manualmente modificabile per apportare variazioni su vincoli e carichi. La risoluzione del modello sarà eseguita mediante analisi lineare che potrà essere statica o dinamica.


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Sismicad e l’analisi sismica degli edifici in legno I computer da tempo sono diventati indispensabili per la progettazione. La complessità delle norme tecniche legate al calcolo strutturale richiede strumenti software adeguati che, rispetto al passato, sono ora a portata di tutti i tecnici del settore. L'entrata in vigore delle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 e degli Eurocodici, ha reso indispensabile l'adozione di metodi di calcolo agli stati limite, rendendo così obbligatoria la presentazione di calcoli strutturali per le opere in legno, sia lamellare che massiccio. In Italia l’uso di software dedicati alle verifiche sismiche di edifici non è una novità: esistono sul mercato da molti anni una molteplicità di prodotti più o meno evoluti. Infatti, le norme rendono antieconomica, se non impossibile, una progettazione che non si avvalga di programmi di calcolo strutturale. L’attività di progettazione ha utilizzato come riferimento le norme italiane che hanno colmato, almeno in parte, il vuoto normativo nazionale relativo alle costruzioni in legno ma, vista la loro complessità in particolare per quanto attiene all’analisi sismica, si è reso di fatto indispensabile per il progettista strutturista l’uso di software appropriati. Nei software Concrete, già prima della emanazione delle NTC08, erano presenti verifiche di elementi in legno basate su Eurocodice e sulle norme DIN. Le novità normative e un rinnovato interesse

nei confronti di edifici a struttura portante in legno hanno comportato una completa revisione dei programmi con l’introduzione di specifiche funzionalità. Una valutazione corretta del comportamento globale della struttura in legno dovrebbe in generale prendere in conto la deformabilità delle connessioni. Sismicad, ad esempio, oltre ad applicare la normativa sismica, consente la più ampia facoltà e libertà di modellazione permettendo di gestire le rigidezze delle connessioni tra pareti con comportamento sia elastico che elastoplastico. A seguito della modellazione e della soluzione, le procedure sviluppano poi le verifiche di resistenza, instabilità e deformabilità sia per edifici a telaio che per edifici X-LAM o a diaframma (Platform frame). È proprio la conformità alla norma a dare i minimi requisiti di sicurezza sismica. Sta poi al tecnico, anche attraverso uno strumento di calcolo come il software, di avvalersi della possibilità di aumentarla o intervenire criticamente per rendere la struttura maggiormente conveniente o sicura. ANALISI SISMICA Sismicad consente di svolgere analisi nel rispetto del DM 14.01.08. Sono possibili analisi statiche lineari e non-lineari, nonché analisi dinamiche lineari con applicazione automatica dell’azione sismica. La definizione della struttura, consistente nel semplice disegno dell’edificio, può tenere conto di molteplici materiali come il cemento armato, la muratura, l’acciaio e il legno. Sono gestibili sia strutture di nuova edificazione che esistenti. La modellazione a elementi finiti è automatica e consente al progettista un totale controllo dei dati e dei risultati. VERIFICA DI TRAVI, COLONNE E RELATIVE GIUNZIONI Le verifiche a pressoflessione instabile, flesso-torsione, taglio e deformabilità sono condotte per travi e colonne in legno secondo il DM 14.01.08 o secondo Eurocodice 5, in particolare ove la norma nazio-


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nale è carente. Sismicad prevede già, per agevolare l’attività di progettazione, la presenza di archivi aggiornabili di molti materiali ed elementi di aziende terze con le loro caratteristiche tecniche. Per quanto riguarda le connessioni, Concrete ha presentato da più di un anno le procedure per la verifica e il disegno di connessioni tipo legno-acciaiolegno con inserti metallici in acciaio o alluminio di tipo piastra o staffa a scomparsa. Le verifiche comprendono non solo la verifica dei connettori secondo Johansen ma anche le verifiche a spacco, distacco del blocco e le verifiche degli inserti metallici. Sono possibili verifiche delle giunzioni tra più aste in legno con piastre in acciaio interne o esterne, utilizzando bulloni, viti, chiodi, etc. È possibile anche utilizzare staffe a T a scomparsa in acciaio o alluminio per il collegamento di arcarecci a travi. Sismicad oltre alla relazione tecnica crea anche il disegno della connessione in formato dxf. EDIFICI CON PARETI IN LEGNO La modellazione di edifici con pareti in legno prevede la definizione per ogni parete di geometria, materiali e modalità di trasmissione delle azioni su ogni lato della stessa, in modo da simulare correttamente il comportamento dei dispositivi di collegamento impiegati. Sfruttando quest’ultima funzionalità è possibile introdurre comportamenti non-lineari come la trasmissione del solo sforzo di compressione al bordo inferiore di una parete, escludendo la trazione (appoggio unidirezionale), introdurre il comportamento di un dormiente sotto a un bordo (appoggio cedevole con legge lineare), considerare un comportamento elastoplastico delle giunzioni di bordo (sforzo di taglio con legge lineare e limite plastico) etc. In questi casi la modellazione che ne risulta è non-lineare e di certo più aderente alla realtà e alle richieste

della norma. Nel caso di modellazione non-lineare di tipo appoggio unidirezionale è possibile la valutazione del comportamento degli ancoraggi (holddown) in caso di sollevamento. Nel caso di modellazione lineare, invece, la definizione degli ancoraggi non è necessaria; il software fornisce automaticamente per ciascuna parete gli sforzi sui tirafondi ipotizzando la rotazione del pannello attorno agli spigoli.


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TECNOLOGIA X-LAM La tecnologia X-LAM prevede che pareti e solai siano realizzati in legno lamellare sovrapponendo e incollando diversi strati di materiale disposti con fibratura incrociata. È una tecnologia che consente di ridurre fenomeni inelastici quali il ritiro e aumenta la resistenza e la stabilità dimensionale degli elementi. La modellazione viene effettuata discretizzando la parete con elementi guscio isotropi a comportamento lineare. Le verifiche a pressoflessione instabile sono condotte, a scelta dell’operatore secondo il DM 14.01.08 o secondo Eurocodice 5, trascurando la presenza degli strati a fibratura sfavorevole ai quali è demandata la sola funzione di collegare rigidamente gli stati considerati in verifica. La sezione resistente a taglio nel piano è definita seguendo il medesimo principio indicato per la verifica a pressoflessione. La verifica a taglio fuori piano deve considerare la presenza di tutti gli strati. La resistenza a taglio degli strati a fibratura ortogonale rispetto alla direzione considerata è assunta pari alla resistenza a taglio per rotolamento (rolling shear), pari a 2*ft,90,d. La verifica dei solai X-LAM viene svolta prendendo in conto la deformabilità degli strati a fibratura ortogonale rispetto alla direzione di sollecitazione secondo la teoria di Moehler.

TECNOLOGIA PLATFORM-FRAME Dal punto di vista strutturale questi elementi sono formati da due componenti distinte: il telaio e la pannellatura. Al telaio, formato da traversi e montanti, spetta il compito di assorbire tutte le sollecitazioni derivanti dalle forze verticali agenti sulle pareti del pannello e dalle forze perpendicolari al piano dell’elemento. Alla pannellatura spetta il compito di irrigidire e stabilizzare questi elementi e inoltre assorbire le sollecitazioni orizzontali nel piano della parete. In Sismicad le pareti a diaframma sono modellate considerando traversi e montanti che costituiscono il telaio come aste. La pannellatura viene modellata con elementi guscio di materiale non isotropo collegati alle aste del telaio da connettori a comportamento elastico, la cui rigidità è valutata secondo Eurocodice 5 Tab. 7.1. La modellazione sofisticata che risulta viene generata automaticamente sulla base del solo disegno della parete. La valutazione degli sforzi nei tirafondi e nelle sezioni di bordo delle pareti viene valutata analogamente al caso delle pareti X-LAM. Vengono inoltre svolte tutte le verifiche previste dalla norma: pressoflessione instabile delle aste, schiacciamento ortogonale dei traversi di base e sommità, capacità portante a taglio dei pannelli di parete. IL BUILDING INFORMATION MODELLING L’acronimo BIM ormai è noto a tutti e, anche se spesso viene citato a sproposito, è indubbio che proponga l’idea di innovazione del processo progettuale nello spirito di favorire l’interoperabilità tra i diversi software utilizzati per il progetto architettonico, l’analisi strutturale, la prefabbricazione dei manufatti etc. Per favorire l’integrazione di Sismicad sono disponibili ormai da tempo funzionalità di import/export non solo attraverso il consueto DXF ma anche in formato IFC. CONCLUSIONI Finora il know-how nel calcolo di strutture completamente in legno è stato appannaggio di pochi tecnici. Ora anche attraverso il software e le indispensabili informazioni tecniche che ne sono a corredo, qualsiasi tecnico può affrontare con sicurezza una calcolazione pur rimanendo ineludibile lo studio e la conoscenza della normativa. Come sempre però la competenza e l’esperienza degli specialisti del settore, a maggior ragione per le strutture più complesse, mantengono un valore importante.


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6 – 8 dicembre 2017

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FOCUS SOFTWARE DLUBAL SOFTWARE www.dlubal.com

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Dlubal Software, riscoprire il piacere di progettare Dlubal Software segue l’ingegnere strutturista da tre decenni offrendo soluzioni per il calcolo strutturale rigorose, affidabili e al tempo stesso, grazie alla logica intuitiva e lineare su cui sono basate, estremamente pratiche e facili da usare. Fin dal 1993, Dlubal Software collabora strettamente con FEM Consulting Brno che, sotto la guida prima del Prof. Kolar e successivamente del Dott. Nemec, è stato uno dei principali Gruppi di ricerca nel settore del “Metodo degli elementi finiti” dal 1967 (FEM, dall'inglese Finite Element Method) e che ha contribuito in modo significativo a dotare i programmi Dlubal Software di un metodo di calcolo kernel stabile e attendibile.

In Italia, da anni si affidano a Dlubal Software molti dei principali attori del comparto delle costruzioni in legno come Rubner Holzbau, Sistem Costruzioni, Ergodomus, X-LAM Dolomiti, LignoAlp, e tanti altri. Le immagini mostrano due esempi recenti di costruzioni di legno calcolate con RFEM. TALLWOOD HOUSE, VANCOUVER Quando sarà ultimato, con 53 metri di altezza costituirà l’edificio di legno più alto al mondo. Progettato da Fast + Epp, ospiterà gli studenti della British Columbia University a Vancouver, in Canada. L’edificio è costituito da due nuclei di calcestruzzo per resistere alle azioni orizzontali del vento e del sisma e 16 piani di pannelli X-LAM supportati puntualmente da colonne in legno lamellare incollato con una griglia di 2,85 x 4 metri. Il sistema strutturale Two Way Flat Plate, ossia la totale assenza di travi per la massimizzazione architettonica degli spazi, comportava evidenti problemi di taglio per rotolamento delle fibre di legno (rolling shear) negli attacchi puntuali solaio-colonna, risolti con il disegno di un giunto di acciaio che impedisce lo schiacciamento degli elementi orizzontali e con la fabbricazione di pannelli X-LAM su misura. Grazie al BIM, la creazione iniziale di un unico modello 3D estremamente dettagliato ha ridotto drasticamente i tempi di calcolo e consentito l’erezione dell’edificio in 9 settimane con l’impiego di soli 9 operai. EDIFICIO IN X-LAM DI 6 PIANI, MODENA Gli edifici multipiano sono la nuova frontiera per le costruzioni in legno e la modellazione numerica a elementi finiti diventa uno strumento assolutamente indispensabile. Gli avvenimenti degli ultimi anni ci hanno insegnato che il terremoto non è un evento “remoto”, e per questo motivo diventa essenziale utilizzare gli strumenti adeguati. RFEM è stato utilizzato per modellare un edificio a 6 piani interamente realizzato con pannelli X-LAM, consentendo una valutazione estremamente precisa di tutte le azioni in gioco grazie alle sue funzionalità avanzate per il trattamento dei dati in output.


FOCUS SOFTWARE_DLUBAL SOFTWARE

RSTAB) e il costo è indipendente dal numero di moduli aggiuntivi. 2. Assistenza e servizi a un prezzo sensato. Uno staff di più di 20 ingegneri fornisce un supporto tecnico conveniente e affidabile con la conoscenza e l'esperienza necessaria per qualsiasi problematica progettuale. 3. Software BIM, integrazione diretta con diversi prodotti come Revit, Tekla e AutoCAD e ulteriori estensioni file di condivisione, incluso IFC, STP, DXF, XML, ecc. 4. Potenti strumenti di calcolo inclusi nel programma principale (RFEM o RSTAB) come: analisi non-lineare, generatori automatici di carichi del vento e da neve, generazione automatica delle combinazioni di carico secondo diverse normative nazionali e internazionali, analisi di funi, elementi solidi (RFEM), interfaccia grafica utente disponibile in 11 lingue differenti (tra cui l'italiano), relazione di calcolo stampabile in 12 lingue differenti. 5. Automazione di procedure ricorrenti con l'interfaccia COM programmabile API, acquisto una tantum senza costi aggiuntivi, accesso agli aggiornamenti annuali e sconti significativi sugli upgrade con l'acquisto di un Contratto di servizio.

Gli elementi X-LAM sono diventati mesh 2d ortotrope ed è stata inoltre considerata la cedevolezza di tutte le connessioni legno-legno, legno-acciaio e legnocalcestruzzo. L’affidabilità del codice e la conoscenza di complessi criteri di modellazione ha permesso di ottimizzare le sezioni delle fondazioni in calcestruzzo armato e ridurre le quantità di armatura, con un risparmio economico per il committente. RFEM ha permesso inoltre di interagire con gli altri software di disegno utilizzati inserendosi agevolmente in un flusso di lavoro di tipo BIM. 5 MOTIVI PER SCEGLIERE DLUBAL SOFTWARE 1. Un’ampia gamma di soluzioni per la progettazione e l’analisi strutturale in svariati campi dell’ingegneria. Il sistema modulare consente di acquistare solo i moduli aggiuntivi necessari, secondo la filosofia "pay for only what you use". Le versioni di rete del software consentono l'uso multiplo del programma principale (RFEM o RSTAB) e l'acquisto di un numero minore di moduli aggiuntivi da mettere in condivisione con un risparmio sul costo complessivo. I contratti di servizio sono acquistabili solo per il numero di licenze dei programmi principali (RFEM o


FOCUS SOFTWARE hsbITALIA

www.hsbcad.com

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“Industriositá e frugalitá” del software hsbcad

Il Software hsbcad mutua dalle parole di Beniamino Franklin il senso del cammino intrapreso ormai 25 anni fa, affermandosi nel campo della progettazione di strutture in legno come soluzione 3D integrata e user-friendly per progettare tutte le tipologie di costruzioni in legno, in modo rapido e affidabile. Per Beniamino Franklin, statista e padre fondatore americano, la strada per la ricchezza è chiara. Nel 1749 scrive in un articolo: “Tutto dipende principalmente da due parole, INDUSTRIOSITÁ e FRUGALITÁ; cioè non sprecate mai tempo né denaro, ma fate l’uso migliore di entrambi.” Oggi, 270 anni dopo, questa affermazione vale più che mai. Il software hsbcad si è affermato nel campo della progettazione di strutture in legno come soluzione 3D integrata e user-friendly. La sotwarehouse, attiva da oltre 25 anni, basa i suoi programmi sullo standard industriale di AutoCAD Architecture, ed è in grado di offrire applicativi CAD/CAM per progettare tutte le tipologie di costruzioni in legno, in modo rapido e affidabile. Il successo di hsbcad può essere riassunto in un solo dato: più del 50% del Crosslam di tutto il mondo viene prodotto mediante la soluzione hsbCROSSLAM. Sempre più spesso, accanto a rinomati produttori come Hasslacher, KLH, Stora Enso o Xlam-Dolomiti, anche rivenditori e grossisti specializzati in costruzioni in legno si affidano ad hsbcad. Tra questi il gruppo austriaco JAF: «Ci ha convinto la disponibilità di una grande varietà nelle lavorazioni possibili e di interfacce affidabili con il mondo del-

l’industria e delle imprese del legno», spiega il responsabile del settore costruzioni in legno della JAF a Linz, «Apprezziamo il software per la precisione con cui è possibile elaborare le offerte per i nostri clienti. Grazie alla molteplicità di dati con cui ogni componente viene memorizzato è possibile fare preventivi senza sorprese per il cliente, ben dettagliati, che vanno ben oltre il prezzo a metro quadrato, e che agevolmente possiamo integrare anche con elaborati grafic». SCAMBIO DATI OTTIMALE Per risparmiare tempo è importante aver a disposizione un sistema di interfacciamento tra i diversi attori del processo edilizio che non rappresenti un ostacolo per un fluido avanzamento della progettazione o del processo di produzione e costruzione. In questo modo i progetti possono essere trasferiti conservando tutte le informazioni del modello 3D, annullando così il tempo necessario per ridisegnare, adattare, integrare e, cosa fondamentale, eliminando la possibilità di errori e perdita dati. Grazie ad hsbcad, gli utenti possono definire e memorizzare nel modello 3D, per ogni elemento costruttivo, tutte le informazioni rilevanti, quali, ad esempio, la classe strutturale, la qualità di finitura superficiale, il numero di produzione e posa, la direzione delle fibrature, e molte altre, anche personalizzate secondo le varie esigenze aziendali. Si crea quindi un modello di edificio digitale, cui tutti gli attori del processo progettuale e realizzativo possono partecipare, in totale sintonia con il processo BIM. Con hsbshare, applicazione innovativa disponibile da quest’anno e che funziona direttamente nel browser e non richiede quindi alcun software aggiuntivo, è possibile caricare, in formato IFC, direttamente nel Cloud, interi modelli 3D di edifici e quindi condividerli con tutti gli attori del processo progettuale. Il modello 3D mantiene tutte le informazioni dei singoli elementi costruttivi. In cantiere con un tablet o


FOCUS SOFTWARE_hsbITALIA

smartphon si possono richiamare tutte queste informazioni e, nel caso di dubbi o problemi, mettersi direttamente in contatto con il progettista o con il produttore. È possibile scattare foto e collegarle nel modello 3D all’elemento corrispondente, formulare quesiti e annotazioni, infine mettere tutto online. «Tutto questo avviene in tempo reale e grazie al fatto che le informazioni vengono direttamente collegate a un elemento costruttivo concreto e definito, siamo in grado sempre di sapere dove stanno i problemi», afferma il responsabile tecnico di Timber Concept che usa hsbshare nella pratica quotidiana di cantiere. Inoltre, direttamente nell’applicazione, che così diventa anche giornale dei lavori interattivo, ogni singolo partecipante al processo costruttivo può documentare lo stato di avanzamento dei propri lavori con eventuali commenti utili ad altri. SVILUPPO CONTINUO, ANCHE PER REVIT Già da anni Autodesk, parallelamente ad AutoCAD Architecture, ha iniziato lo sviluppo di Revit. Si tratta di un programma di progettazione per architetti, ingegneri e impiantisti che ha trovato maggiore diffusione in nazioni come Inghilterra, Scandinavia, USA e in alcuni paesi asiatici. Per poter offrire una soluzione anche in questi settori di mercato in forte espansione, hsbcad ha avviato, già da tempo, un programma di sviluppo della sua applicazione per le strutture in legno su base Revit. Una prima versione di hsbrevit è già disponibile per il download gratuito nella App-Store di Autodesk. Questa versione freeware, che ha ottenuto in occasione di SAIE 2016 a Bologna un premio per l'innovazione nella categoria software, è limitata

nel numero di aste e lavorazioni ed è destinata a carpenterie e costruttori di strutture (aste lineari). In questa versione è tuttavia già possibile esportare, senza alcun problema, i dati di taglio e lavorazione alle macchine CNC maggiormente diffuse sul mercato. Si prevede che nel corso del 2017 possa essere disponibile un update alla versione “full” in due versioni: hsbrevit DESIGN (per progettisti) e hsbrevit PRODUCTION (per aziende produttrici/trasformatrici). È in fase avanzata di sviluppo anche l’applicazione hsbrevit CROSSLAM, la cui versione beta è entrata nella fase di test da parte di alcuni selezionati utenti hsbcad. Trattandosi di un progetto in corso di sviluppo, queste applicazioni sono ovviamente suscettibili di ulteriori migliorie e implementazioni, con l’obiettivo di mettere a disposizione tutte le possibilità di progettazione e output che gli attuali utenti di hsbcad hanno a disposizione e apprezzano.


FOCUS SOFTWARE SEMA

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Produttore di software con esperienza tecnica Il gruppo di aziende SEMA è uno dei produttori leader a livello mondiale riguardo le soluzioni software e le prestazioni aggiuntive nel settore delle costruzioni in legno, delle costruzioni di scale e della lavorazione della lamiera. Grazie alla struttura modulare e ai dati fondamentali variabili il software si adatta nel migliore dei modi alle esigenze del cliente. Sono ormai più di 30 anni che SEMA in qualità di specialista della tecnologia e del mercato e grazie alla sua competenza ed esperienza tecnica rappresenta un partner affidabile per oltre 8.500 clienti in 54 Paesi del mondo. SEMA offre anche un pacchetto di programma nuovo come soluzione software per il settore della lavorazione della lamiera. SEMA riesce a soddisfare sia le esigenze della piccola azienda artigianale che quelle degli stabilimenti con la produzione completamente in automatico. I singoli moduli sono integrati in un’unica piattaforma di programma SEMA. L’uso è basato sugli standard del sistema operativo Windows ed è quindi facile da imparare. Il software può essere usato in maniera produttiva già nella prima fase della progettazione. Gli inserimenti facili e rapidi aiutano l’utente in maniera perfetta nel suo lavoro quotidiano. SEMA da oltre 10 anni concretizza un aggiornamento semestrale del software per le costruzioni in legno, così garantisce che il software sia sempre attuale e che vengano considerati gli sviluppi tecnici. Tra i due aggiornamenti principali durante l’anno ci sono continuamente delle piccole edizioni che mantengono il software sempre aggiornato. AUTOMATISMI Le funzioni automatiche permettono all’utente di inserire rapidamente e facilmente persino le piante più complesse supportando l’operatore sia per le costruzioni in legno riguardo a tetto e parete che per le costruzioni di scale riguardo a fianchi e ringhiere. È altrettanto possibile adattare queste funzioni alle esigenze di ogni singolo cliente. Le operazioni interessate sono talmente intuibili da permettere all’utente di eseguirle con facilità.

PROGETTI PRECISI Al fine di ridurre il tempo di lavoro per creare dei progetti è possibile adattare individualmente progetti modello e layout alle esigenze di ogni impresa. Vi sono ampie funzioni che automatizzano le stampe del progetto. Il sistema di archiviazione integrato permette la gestione sistematica di progetti e disegni. È possibile stampare in qualsiasi formato o scala, compresa la scala 1:1. Inoltre è sempre possibile suddividere il progetto in più pagine. COMPUTI Vi è un continuo calcolo in sottofondo dell’edificio


FOCUS SOFTWARE_SEMA

o della scala già durante la fase di progettazione. Si calcolano automaticamente e si ottimizzano a piacere il numero dei pezzi e le quantità. L’aggiornamento grafico del progetto è ininterrotto e può essere controllato in qualsiasi momento. I dati poi vengono messi a disposizione direttamente per l’elaborazione in Word o Excel. VISUALIZZAZIONE Premendo un pulsante è possibile eseguire la rappresentazione 3D in qualsiasi fase del progetto. Si possono visualizzare subito e in tempo reale tutti i dettagli di lavorazione e anche i collegamenti e le piegature/scanalature più complesse. FOTOREALISMO Grazie a varie possibilità di impostazione, come ad esempio quella relativa alla posizione del sole o all’illuminazione è possibile rappresentare il progetto in maniera foto realistica. Con questa funzione si possono rappresentare in varie viste l’intero edificio, le scale, singoli componenti o anche i dettagli. Dopo pochi secondi di calcolo si crea un’immagine che permette una rappresentazione perfetta della realtà. Naturalmente ciò è possibile anche per le relative variazioni di ringhiere. STATICA Per verificare i singoli componenti abbiamo integrato in Sema Software un’interfaccia verso il programma di Statica Abies Engineering. Per il certificato statico di interi edifici è disponibile nel SEMA Software un modello elementi e nodi che può essere trasferito a soluzioni di statica di offerenti terzi. Così si permette il calcolo delle posizioni di appoggio, delle ripartizioni di carichi, degli edifici, ecc... AMPIE BIBLIOTECHE Nel SEMA-Software sono già preinstallate ampie biblioteche di dati: componenti-CAD, oggetti-3D, textures di superfici, mezzi di collegamento e molti componenti predefiniti. Per i lattonieri è disponibile una vasta gamma di piegature e di profili di spigoli di lamiera con vari collegamenti altrettanto compresi nel volume di fornitura. SCAMBIO DI DATI SEMA offre uno scambio vario di dati con altri programmi. È altrettanto possibile il trasferimento di dati

ai software commerciali, di fisica dell’edilizia o di architettura in vari formati quanto l’import di dati 3D provenienti da sistemi di rilievo. Lo scambio di dati avviene anche in maniera bidirezionale, secondo il fabbricatore. Per cui è possibile generare sia i punti 3D che i componenti completi. COMANDO MACCHINA I progetti di costruzione disegnati con SEMA-Software possono essere trasferiti completamente in automatico agli impianti di produzione a controllo numerico. Si possono comandare sia gli impianti di taglio degli elementi che le seghe di ritaglio, i piani di produzione pareti o le linee intere di produzione elementi. I componenti delle scale vengono rappresentati sullo schermo in modo realistico in 3D. Il rispettivo componente di scala può essere trasferito ai sistemi CAM in uso con tutte le informazioni necessarie. I sistemi CAM efficaci supportano altrettanto in modo automatico le possibilità di definire la lavorazione di singoli componenti. Si possono comandare sistemi a 3 assi come anche sistemi a 5 assi. Con la versione 16-1 si è reso possibile per la prima volta a livello mondiale il comando dei banchi di piega per lattonerie, tramite un software di costruzione. L’export di dati avviene direttamente dal progamma SEMA attraverso S-Touch alle macchine piegatrici di Schechtl. Così per la prima volta si parla di produzione automatica nel settore della lavorazione della lamiera.


PUBBLIREDAZIONALE FRAISER TOOLS

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Robuste frese Italiane per legno utilizzate dai migliori del settore Il nuovo brand ideato e lanciato dai fratelli Andrea e Matteo Urbinati nasce on line e viene distribuito esclusivamente via web, si tratta delle “Robuste frese Italiane per legno”.

È lo speciale concentrato che protegge la fresa dopo la fresata, in modo da conservarla più a lungo e farla durare di più.

PRIMA DELLA FRESA Sono realizzate con speciali materiali, robusti e certificati, completamente in Italia. Si chiama Fraiser il nuovo brand di “Robuste frese Italiane per legno” che nasce e distribuisce esclusivamente online. «Ci sono voluti quasi 2 anni di ricerche e di prove – raccontano Matteo e Andrea Urbinati, i due fratelli che hanno ideato e creato la Robusta fresa Italiana per legno – volevamo un prodotto che rispecchiasse il made in Italy, robusto e preciso, eravamo (e lo siamo tutt’oggi) stanchi di tutti quei mega-cataloghi pieni di utensili di importazione che non valgono una “cicca”. Ci siamo messi d’impegno e non vi nascondiamo che qualche volta abbiamo pensato anche di mollare, abbiamo infatti incontrato pochissima professionalità nel nostro viaggio e moltissime persone che pensano di “fregare” il cliente finale (non fraintendeteci, niente truffe punibili legalmente, solo qualche risparmio di materiale, qualche certificazione che mancava e via discorrendo… queste cose qua, che certo non sono sinonimo di serietà)».

IL TRATTAMENTO SEGRETO Fortunatamente, dopo tante ricerche, prove e tanti sacrifici, siamo riusciti a trovare il nostro robusto materiale che tanto sognavamo. «Stavo come al solito per salire sopra il tapis roulant, avevo le cuffie e tutto a un tratto la musica si interruppe e una chiamata da un numero sconosciuto comparve; finalmente un appuntamento, finalmente potevo trovare il mio robusto materiale», racconta Matteo. «La mattina dopo di fretta e di furia prendemmo il primo volo disponile e partimmo; gli occhi ci stavano uscendo dalle orbite per la fatica ma allo stesso tempo la testa stava viaggiando verso la nostra prima robusta Fresa» (tratto da The Fraiser Theory, disponibile su www.fraisertools.com). Il metallo duro di Fraiser Tools, a differenza degli altri in commercio, viene sottoposto a un trattamento tecnologico di sinterizzazione speciale, così come l’acciaio che viene sottoposto a una tempra con parametri di temperatura e tempo diversi dallo standard, con il risultato che la fresa riesce ad essere almeno il 50% più resistente e duratura rispetto alle alternative economiche. «È stato finalmente ripagato il lungo lavoro di ricerca – puntualizzano Matteo e Andrea – fortunatamente la nostra determinazione è stata fondamen-


tale per non accontentarci della mediocrità e delle tante opportunità low-cost che offre il mercato di oggi». “HO TROVATO UN PRODOTTO ROBUSTO E PRECISO FIN DALLA PRIMA OCCHIATA” Già da subito, le prime recensioni non lasciano spazio a dubbi o eventuali fantasie che può avere una persona davanti a un nuovo nome sconosciuto. «Ho trovato un prodotto robusto e preciso fin dalla prima occhiata, dove si nota sicuramente che c’è stata un’ottima ricerca e un’attenta selezione dei materiali», racconta Martino, operaio specializzato in IFI, l’azienda di riferimento in tutto il mondo per arredi di bar e gelaterie. «Apprezzo per lo più un’elevata robustezza e precisione nel taglio, oltre a un servizio sempre affidabile e tempestivo». Continua Massimo Ugoccioni, responsabile CAD CAM in S2, altra azienda leader in arredamenti di alta gamma presente in tutto il mondo. E altre grandi aziende ai vertici del mercato, come Imab SpA, hanno dato la loro approvazione alle “Robuste frese Italiane” – Disponibile per visione su www.fraisertools.com/blog – Perché noi? TUTTO È NATO DA UNA GRANDE FRUSTRAZIONE Andrea, ingegnere meccanico esperto di materiali e International Welding Engineer, e Matteo, esperto di Marketing e vendite online, il primo ad aver introdotto gli utensili da taglio in Amazon Europe, vengono da una famiglia di affilatori e commercianti di utensili con un’esperienza ultra quarantennale. «Sono sempre stato un amante degli utensili e del fai-da-te in generale – racconta Matteo – solo che ho sempre notato e sofferto la mancanza di una vera specializzazione dei fornitori e di conseguenza la loro scarsa capacità di guidare correttamente il cliente all’acquisto, almeno nei confronti di clienti come me (quindi non la “Mega” Azienda). L’idea mi venne qualche anno fa, decisi che avrei creato una linea di utensili tutta mia e diversa da tutte quelle esistenti, ero stanco e arrabbiato del generalismo verso il quale stavano e stanno tutt’oggi optando le aziende ‘leader’ del settore: troppi articoli importati ed eterogenei, poca qualità e informazione …tutto questo doveva cambiare». Nasce quindi Fraiser, il primo brand di “Robuste frese per legno” che nasce e distribuisce esclusivamente online. Infine, abbiamo domandato (e approvato la risposta!) ai fratelli Urbinati perché una persona dovrebbe scegliere di lavorare con Fraiser.

Lavorare con una fresa Fraiser significa lavorare come i migliori del settore, con un prodotto: 1. Robusto, grazie al processo segreto di sinterizzazione del metallo duro e di tempra dell’acciaio, che ci permette di garantire una durata maggiore di almeno il 50% rispetto alle alternative economiche. 2. Preciso, grazie agli speciali angoli di taglio e alla affilatura a specchio che permettono un continuo contatto con il legno e una finitura 3 volte superiore rispetto a un'alternativa più economica. 3. Sicuro, grazie al design anti-contraccolpo del corpo e ai materiali certificati che permettono di fresare senza l'ossessione e la paura di un'improvvisa rottura o "strappo" della fresa. 4. 100% realizzato in Italia, assicurando e garantendo una manodopera realizzabile da pochi nel mondo. 5. Garantito, grazie alle speciali e uniche garanzie di Fraiser Tools si ha la sicurezza che il materiale verrà spedito in massimo 24h e, se il cliente non è soddisfatto, lo può restituire ed essere rimborsato al 101%”. A pochi mesi dal lancio il riscontro è molto positivo e tutti i clienti che hanno avuto la fortuna di lavorare con una “Robusta fresa Fraiser” sono rimasti soddisfatti. In conclusione – Matteo e Andrea – hanno voluto fare un regalo a tutti i lettori, regalando loro un buono valido per il 17% di sconto sul loro negozio online fraisertools.com. Basta usare il codice “17%OFF-PAP” nel carrello al momento dell’acquisto. Buona fresata con le robuste Fraiser!

La fresa più venduta secondo Matteo e Andrea Urbinati.

Fraiser s.r.l. Via Luigi Galvani, 7 61033 Fermignano PU pr@fraisertools.com www.fraisertools.com La fresa diamante top di gamma venduta via web.


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Legno e lana di roccia: un abbinamento vincente

Il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt® rappresenta uno degli elementi cruciali per una casa unifamiliare a energia quasi zero, nella quale la progettazione integrata fra involucro e impianti è stata determinante. A Forlì, è in fase di ultimazione una villetta in legno CLT (Cross Laminated Timber), in classe A4 "Energia quasi zero". Per poter rispettare i parametri previsti da questa classe energetica, è stato necessario progettare in modo integrato l’involucro e la parte impiantistica, per scongiurare il rischio di ponti termici e di dispersioni di calore. Particolare attenzione è stata dedicata quindi all’isolamento dell’edificio, che è stato realizzato con lana di roccia ROCKWOOL. SOSTENIBILITÀ A 360° SE I MATERIALI SONO NATURALI L’utilizzo della lana di roccia in abbinamento alle strutture in legno sta attestando sempre più la sua efficacia, perché è soprattutto in questi casi che il materiale isolante, naturale al 100%, esalta le sue proprietà. In combinazione con il legno, la lana di roccia consente infatti di ottenere una serie di vantaggi tecnici, operativi e prestazionali: controllo e minimizzazione dei valori di termotrasmittanza, correzione dei ponti termici, ottimizzazione dell’isolamento e dell’assorbimento acustico, controllo dell’equilibrio igrometrico tra nucleo in legno, ambiente esterno e ambiente interno, protezione dal fuoco e riduzione dell’impatto ambientale. La lana di roccia é inoltre estremamente versatile e si può quindi abbinare con i più svariati tipi di materiali. REDArt: UN CAPPOTTO COMPLETO Partendo dalla complementarietà di questi due materiali, Rockwool ha studiato un sistema di isolamento a cappotto specifico per edifici in legno, che consente di ottenere chiusure ad alto livello prestazionale e ridurre di conseguenza i consumi per il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva. Il sistema di isolamento termico a cappotto REDArt si adatta perfettamente per essere utilizzato in tutte le aree geografiche, non solo

caratterizzate da climi rigidi, ma anche in presenza di temperature medie più miti o calde. In questi casi, infatti, durante la stagione estiva risulta di particolare importanza, ai fini del benessere e del comfort abitativo, garantire un controllo del passaggio di calore dall’ambiente esterno a quello interno. Il sistema REDArt per strutture in legno è costituito dal pannello in lana di roccia Frontrock Max Plus, che presenta prestazioni termiche elevate, con un valore di D = 0,035 w/[mK] e un formato ottimale (1200 x 600 mm per spessori fino a 200 mm) che consente una posa sicura e rapida, anche in edifici a struttura a telaio in legno. La larghezza del pannello permette, infatti, di avvitare i tasselli in corrispondenza di due montanti verticali, evitando spreco di materiale. Anche nella versione per costruzioni in legno, come in quella tradizionale, REDArt è un sistema completo, dalla A alla Z. Oltre al pannello in lana di roccia, comprende, infatti, tutti i componenti che occorrono per creare un ciclo di isolamento termico a cappotto e in particolare tasselli e colle specificamente studiate per essere applicate su supporti in legno. Anche per questa villetta in legno è stato utilizzato Il sistema di isolamento termico a cappotto REDArt. I lavori sono al momento in fase di ultimazione e sulle pareti esterne sta per essere applicata la finitura siliconica, che é sempre parte integrante del pacchetto REDArt, in una sfumatura di colore dalle tonalità chiare. NZEB NEI DETTAGLI Questo edificio a energia quasi zero presenta una platea di fondazione di spessore di 30 cm, isolata con massetto alleggerito in perlite dello spessore 30 cm, con l’aggiunta di un cordolo in calcestruzzo per il rialzo della parete in legno fino al piano di campagna. Le pareti perimetrali sono in CLT di spessore 10 cm. Sulle pareti è stato applicato il sistema di isolamento termico a cappotto esterno REDArt, con il pannello Frontrock Max Plus di spessore 18 cm, con l’aggiunta di una controparete interna, per il passaggio degli impianti, isolata con il pannello ROCKWOOL 211 di spessore 4 cm.


Anche il solaio di piano è in CLT a vista, di spessore 16 cm, mentre i solai di copertura sono composti da travi in legno lamellare, sempre a vista. Allo stesso modo, per isolare le coperture è stata adottata una soluzione in lana di roccia Rockwool, con il pannello non rivestito a doppia densità Hardrock Energy, spessore 12+12 cm, a elevata resistenza a compressione, calpestabile, particolarmente indicato per l’isolamento termico e acustico di coperture inclinate e la sicurezza in caso di incendio. In questi casi apporta, infatti, un sensibile incremento delle prestazioni termoacustiche. «Abbiamo scelto Rockwool REDArt – spiega Filippo Spazzoli, amministratore unico della Ecohouse che ha progettato e costruito questa struttura in legno – soprattutto per le sue caratteristiche di trasmittanza termica, traspirabilità e incombustibilità e perché, essendo un sistema completo in fase di certificazione ETA, presentava garanzie di qualità e affidabilità». Un edificio in classe A4 "Energia quasi zero" comporta naturalmente anche una adeguata progettazione impiantistica. Per questo edificio in legno è stato previsto un impianto fotovoltaico di 3 kW sulla copertura, un sistema di ventilazione meccanica controllata a doppio flusso termodinamico attivo, con pompa di calore sull'aria estratta, per riscaldare, raffrescare e ventilare, con recupero di calore e deumidificazione. È stata infine inserita anche una stufa a legna con estrattore calore, che viene convogliato nell’impianto generale e poi distribuito nelle varie stanze.

IDENTIKIT PROGETTO IL CANTIERE IN BREVE Impresa costruttrice: ECOHOUSE srl (partner costruttore Arca) Progettisti Architettonici: SPAZZOLI GEOM. FILIPPO (Progettista ARCA edilizia sostenibile - Progettista junior CasaClima) STROCCHI GEOM. PAOLO Direttore lavori: SPAZZOLI GEOM. FILIPPO Progettista strutturale e Dl: DOTT. ING. TRICOLI GIACOMO Progettista impianti e Dl: P.I BONDI MIRCO Coordinatore sicurezza: GEOM. SAPONARO MATTEO

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PUBBLIREDAZIONALE SOLTECH

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Durabilità e sicurezza per le strutture in legno Soltech S.r.l., azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di elementi di ancoraggio per strutture in legno, da oltre 20 anni affianca tecnici e costruttori per fornire soluzioni che rendono le strutture in legno sicure e durature.

In apertura una fotografia dello stabilimento di Soltech e sotto uno scorcio del magazzino. Nella pagina di destra, in alto, le prove di laboratorio e sotto un disegno in cui viene indicato il sistema di ancoraggio delle pareti in legno alla fondazione: brevetto dell'azienda.

L’azienda nasce a pochi chilometri da Pesaro, precisamente a Montelabbate. Il fondatore e amministratore è il Signor Emanuele Gatti che inseguendo la sua passione per la carpenteria metallica, si è specializzato nella produzione di elementi per l’ancoraggio di strutture in legno. Al reparto produzione dotato di macchinari a controllo numerico, robot e operai specializzati, è stato affiancato il reparto distribuzione, che si occupa della commercializzazione non solo della gamma di prodotti Soltech, ma anche di tutti gli altri elementi di ancoraggio standard come viteria, scarpette e ogni altro tipo di elemento utilizzato nel settore. Soltech è in grado quindi di offrire un servizio di fornitura a 360° composto da ancoraggi realizzati su misura e standard, consulenze, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Inoltre, per garantire un servizio di alta qualità, l’azienda collabora con i migliori enti certificatori, così da poter offrire al mercato ancoraggi certificati. Soltech, infatti, è in possesso della Certificazione EN 1090 e ISO 3834 ed è quindi in grado di marcare


Soltech s.r.l. Via F.lli Mengaroni, 5/7 61025 Montelabbate PU telefono +39/0721 498461 info@soltechonline.com www.soltechonline.com

CE anche gli elementi realizzati su misura. Dal 2016 ha ottenuto anche la certificazione per classe di esecuzione EXC3, che rende l’azienda idonea alla realizzazione di elementi per strutture di grande importanza. Il materiale che viene impiegato nella produzione degli ancoraggi Soltech, comprese le staffe a scomparsa comunemente commercializzate in alluminio, è l’acciaio, per via delle ottime prestazioni di questo materiale. Quest’ultimo infatti presenta elasticità e resistenza molto superiori all’alluminio, caratteristiche che lo rendono certamente più affidabile anche in caso di sisma. DURABILITÀ: UN TEMA ATTUALE Soltech propone la sua soluzione: A.C.V. (Airtech Cordolo Ventilato). Se ne sente parlare quasi quotidianamente, purtroppo molte strutture in legno stanno mostrando problematiche causate da disattenzioni in fase di progettazione e costruzione, ma certamente non dovute all’utilizzo della materia prima che è il legno. In sostanza tante strutture presentano segni di marcescenza nel punto di contatto tra parete e fondazione. Soltech si è sempre interessata a questo tema, è sufficiente osservare i porta pilastri di sua produzione

e si noterà che al posto della classica forma a bicchiere chiuso, presentano due lati aperti che consentono all’elemento in legno di essere “ventilato”, evitando quindi il rischio di ristagni di acqua, principale causa del degrado dell’elemento. Il know-how dell’azienda ha consentito lo studio, il brevetto e la produzione di un sistema innovativo per l’ancoraggio delle pareti in legno alla fondazione.


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In questa pagina, un cantiere nel quale è stato inserito il cordolo ventilato di Soltech. Sotto una foto del robot nel reparto produttivo dell'azienda.

L’idea nasce dall’osservazione delle nuove strutture in legno a confronto con le vecchie; confrontandole, si noterà infatti che le pareti delle nuove costruzioni vengono totalmente rivestite da pacchetti isolanti in grado di far raggiungere livelli di prestazioni energetiche e di comfort abitativo molto elevati. Queste soluzioni però tendono a sigillare la parete, impedendole quindi di potersi difendere da eventuali infiltrazioni o dall’elevata presenza di umidità conseguente a eventuali rotture di tubazioni, sigillature imperfette degli infissi o più semplicemente dalla posa in opera delle pareti rese umide dalla pioggia. I sistemi tradizionali utilizzati per evitare il contatto diretto con la platea di fondazione sono sostanzialmente due: l’utilizzo di una trave in larice o la realizzazione di un cordolo di rialzo in calcestruzzo per sollevare il più possibile la parete dalla fondazione. Entrambe le soluzioni però, necessitano dell’utilizzo di guaine per evitare il contatto diretto tra legno e calcestruzzo, che insieme al pacchetto di isolamento contribuiscono a preservare la parete in legno e proteggerla dalla risalita di acqua e umidità. Nel caso in cui si presentassero però le problematiche descritte più sopra, i materiali isolanti impedirebbe-

ro il deflusso di acqua e umidità, con conseguente degrado delle strutture. La soluzione di Soltech è stata quella di creare un elemento in grado sia di sollevare la parete in legno dalla fondazione, che di consentire un contatto diretto tra aria e parete così da poter risolvere il problema del ristagno, causa del degrado. Il Sistema si basa sulla particolare geometria dell’elemento chè stato chiamato A.C.V. (Airtech Cordolo Ventilato). Viene realizzato in acciaio Cor-Ten ad alta resistenza, si presenta in barre lunghe 2,5 m così da poterne facilitare la movimentazione e la posa in cantiere, ed è utilizzabile con qualsiasi tipologia di parete in CrossLam o Platform Frame. Si tratta di un vero e proprio sistema costruttivo, che offre molteplici vantaggi tra i quali: ispezionare la radice della struttura per tutta la sua durata attraverso l’utilizzo di sonde, collegare pompe o ventilatori per aspirare o creare una ventilazione forzata, ridurre sensibilmente i tempi di posa in opera grazie al sistema dado e controdado di regolazione in grado di eliminare le differenze di quota della platea accelerando i tempi di posa in opera. Il Sistema Cordolo Ventilato prevede l’eliminazione dei classici angolari bassi che hanno la funzione di resistere alle forze di taglio. Questo è possibile perché il sistema con cui viene collegata la parete all’A.C.V. svolge anche la funzione dell’angolare basso. Si ha inoltre una doppia possibilità per quanto riguarda gli hold-down: utilizzare quelli classici che si trovano in commercio oppure utilizzare quelli appositamente realizzati da Soltech per essere integrati al Cordolo Ventilato (soluzione consigliata su pareti in CrossLam). Il Sistema Cordolo Ventilato è stato oggetto di studi e tesi di laurea. Soltech, infatti, collabora con diverse Università del territorio nazionale: Università Politecnica delle Marche, Università di Firenze e Università di Bologna, con le quali sono state realizzate numerose prove in laboratorio, fondamentali per ottenere valori statici e garantire quindi le resistenze del Cordolo Ventilato. Il Sistema è stato selezionato anche dall’Università La Sapienza di Roma e verrà utilizzato nella realizzazione di un’abitazione sostenibile, ed energeticamente autosufficiente, che competerà al Solar Decathlon Middle East 2018 a Dubai.


2017

ComoCasaClima RISANAMENTO ED EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA LARIO FIERE, ERBA (CO) / 10-12 NOVEMBRE 2017 Ven-Sab: 9.30 - 19.00 / Dom: 9.30 - 18.00 RICCO

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di Beatrice Guidi

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6-10/11/17:

Le Mondial du Batiment

Le Mondial du Bâtiment è un appuntamento irrinunciabile per la filiera per affrontare le sfide attuali e future. Evento nato dall’unione dei saloni INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT esso presenta tutti i materiali e le soluzioni edili di oggi e di domani. Questo evento di riferimento internazionale, si terrà a Paris Nord Villepinte dal 6 al 10 novembre 2017, e a 2 mesi dalla sua apertura, si preannuncia come un’edizione molto promettente per scoprire le soluzioni e le innovazioni e facilitare gli scambi e le messe in relazione tra gli operatori dell’edilizia. INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT saranno imperniati attorno a 6 universi specifici e connessi tra loro per essere in linea con i cambiamenti nell’edilizia e ottimizzare le sinergie tra espositori e visitatori, agevolando tutti gli operatori del settore a scoprire le soluzioni per affrontare le sfide attuali in un contesto di mercato con prospettive favorevoli. • Strumenti di lavoro ai visitatori 1. Gli Hubs des Solutions saranno spazi d’animazione progettati per rispondere alle aspettative di 60.000 grandi consulenti presenti ai 3 saloni di Le Mondial du Bâtiment: architetti, studi, ingegneri, economisti dell’edilizia, imprese generali. 2. 50 visite guidate organizzate nell’ambito dei saloni INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT consentiranno ai visitatori di scoprire una selezione d’innovazioni presentate dai responsabili tecnici dei marchi. 3. Nell’ambito dei saloni INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT saranno proposti 8 percorsi di visita destinati alle imprese generali, agli artigiani e agli installatori. Questi percorsi illustreranno ai visitatori tematiche concrete attraverso una selezione di soluzioni. 4. Organizzati in collaborazione con l’ADEME, gli Awards di Le Mondial du Bâtiment consentono di decodificare le tendenze del mercato, accompagnare il lancio delle innovazioni degli espositori e presentare i vincitori in occasione di una serata eccezionale che si terrà il 18 settembre 2017. 5. I paesi francofoni saranno gli invitati speciali; sarà possibile incontrare i decision maker di 84 paesi e i rappresentanti di governo (incontri d’affari con tutti i detentori di progetti dei paesi francofoni, ciclo di conferenze …). 6. Il Club International sarà il luogo d’incontri e d’affari per tutti gli operatori che desiderano ottimizzare le relazioni d’affari internazionali. • L’Industria edile e l’architettura Tutti i decision maker, consulenti, installatori-artigia-

ni si danno appuntamento in fiera per scegliere le soluzioni innovative che costituiscono gli edifici di oggi e di domani. In 5 padiglioni divisi in 6 grandi settori il BATIMAT è il salone delle innovazioni che propone innumerevoli categorie merceologiche: Elementi strutturali, Finiture di interni, Finiture di esterni, Serramenti e serrature, Attrezzature per il cantiere edile e utensileria, Veicoli e attrezzature, Informatica e nuove tecnologie e Servizi alle imprese e alle organizzazioni. • Materiali e attrezzature per il bagno IDÉOBAIN presenta le ultime tendenze di stile e di progettazione del settore. In un padiglione unico, offre l’insieme delle soluzioni e innovazioni per la progettazione o la ristrutturazione di stanze da bagno: mobili e accessori, apparecchiature sanitarie, rivestimenti per pavimenti e pareti per il bagno e rubinetterie per sanitari: tutto per il terziario o il residenziale. • Attrezzature tecniche per realizzare edifici INTERCLIMA+ELECHB è il salone specializzato delle attrezzature tecniche per realizzare edifici più economici e confortevoli. Tutti i progettisti e gli installatori della filiera troveranno le soluzioni per una efficienza energetica ottimale, l’utilizzo di energie rinnovabili, il comfort e le soluzioni connesse per tutti gli edifici, in 4 grandi settori distribuiti in 2 padiglioni: Riscaldamento & Acqua calda sanitaria, Climatizzazione, freddo, ventilazione & qualità dell’aria, Pompe, rubinetteria, trattamento dell’acqua & soluzioni tecniche ed Elettricità & Smart Techologies. • Comunicazione digitale Prima, durante e dopo i saloni INTERCLIMA+ELECHB, IDÉOBAIN e BATIMAT, gli attori dell’industria edilizia saranno informati sulle grandi sfide dei diversi settori e sull’attualità di Le Mondial du Bâtiment e dei 3 saloni grazie a una strategia di comunicazione digitale di ampia portata.


Cuore del programma degli eventi di questa edizione, particolarmente ricco, il convegno organizzato da Fiera Bolzano, dall’Agenzia CasaClima e dal CasaClima Network Lombardia che vedrà il coinvolgimento di CNR, ANIT e di SUPSI di Lugano. In collaborazione con una decina di aziende espositrici verrà inoltre organizzato il Network CasaClima Village, uno spazio non solo espositivo ma di incontro e soprattutto confronto, fra tecnici, fornitori e committenti che proietterà lo sguardo al futuro del settore. «Dobbiamo impegnarci di più a sostegno dei giovani, dell’innovazione e delle startup» afferma Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano. «In occasione di Klimahouse 2017 a Bolzano abbiamo promosso, per la prima volta, i Klimahouse Innovation Days, un’iniziativa con cui Klimahouse si

afferma come piattaforma europea di riferimento per lo scouting e la selezione delle soluzioni più innovative nel settore. Il vincitore sarà presente anche a ComoCasaClima». A completare il programma, “Il mondo dei Network”, un incontro fra i rappresentanti dei principali CasaClima Network del nord Italia, e il convegno “Ristrutturare Como” a cura delle associazioni di categoria della filiera edile locale, oltre alle dimostrazioni dal vivo dell’Academy, e la visita guidata a due cantieri di CaseClima Gold, una a Bellagio e l’altra a Calolziocorte. «CasaClima non è solo sinonimo di efficienza energetica ma, soprattutto, di qualità. Abbiamo certificato più di 15.000 edifici con una riduzione delle emissioni pari al 90%, un contributo concreto per il clima», afferma a Ulrich Santa, Direttore dell’Agenzia CasaClima.

10-12/11/17:

ComoCasaClima powered by Klimahouse si avvia alla sua seconda edizione, pronta a tornare dal 10 al 12 novembre a Lario Fiere con un programma ricco di appuntamenti divulgativi ed espositori di primo piano.

ComoCasaClima

ANTICIPATIO


ANTICIPATIO

di Beatrice Guidi

strutturalegno pagina 080

ROMA 11-12/10/17 e MILANO 29-30/11/17:

Architect@Work

Architect@Work, alla sua seconda edizione a Roma e la quarta a Milano, quest’anno sarà all’insegna del tema ‘Acqua e Architettura’: un argomento di grande attualità e forte interesse sia nell’architettura di esterni sia nell’interior design. Immancabili, e ormai ben noti al pubblico entusiasta di professionisti che ha già visitato Architect@Work in passato, torneranno anche quest’anno i seminari a tema, assistendo ai quali sarà possibile ottenere crediti formativi professionali. Verranno presentate case history di alcuni degli studi più in voga del momento, con un’attenzione particolare all’elemento acquatico, infatti, Architect@Work quest’anno sarà all’insegna del tema ‘Acqua e Architettura’, perché come da tradizione, gli eventi sono legati a un tema specifico: un argomento di grande attualità e forte inte-

resse sia nell’architettura di esterni sia nell’interior design. Dopo una prima parte dell’anno particolarmente intensa all’estero, con nuove edizioni a Barcellona, Stoccolma e Toronto, l’esclusivo evento si prepara a tornare in Italia il prossimo autunno, con la seconda edizione a Roma (11 e 12 ottobre alla Fiera di Roma) e la quarta edizione a Milano (29 e 30 novembre al MiCo Milano Congressi). Una prospettiva accattivante per tutti gli architetti e gli interior designer di Roma, Milano e dintorni.


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STRUTTURALEGNO settembre 2017

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STRUTTURALEGNO settembre 2017

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018 settembre 2017

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