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!"#!$%"& ISSN 2421-4779

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Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry

La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto


:

ROICA Eco-Smart™ family The world-first range of premium sustainable stretch fibres A contemporary innovation, designed for everyday shaping performance through unique functions. The world-first ROICA Eco-Smart™ family offers 2 responsibly made yarns: • ROICA™ EF: GRS (Global Recycled Standard) with recycled content. • ROICA™ V550: Gold Level Material Health Certificate from Cradle to Cradle Institute and the Hohenstein Environment Compatibility Certificate.

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COLOPHON LUGLIO 2019

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SOMMARIO LUGLIO 2019

07 EDITORIALE Riciclando con arte Recycling with art di Beatrice Guidi 08 FILO D'ARIANNA Il filo di Caterina Caterina's thread di Mariadele Mancini 10

INCONTRI FEDERICO GUALTIERI - FILPUCCI La rete pratese The Prato network di Pietro Ferrari 16

FOCUS RE.VERSO™ Alla ricerca di ReVerSo™ Looking for Re.VerSo™ di Pietro Ferrari 26

COVER STORY SERVIZI E SETA I nuovi filati “Superfine Semi-Worsted Spinning” “Superfine Semi-Worsted Spinning”process di Pietro Ferrari 30

PERCORSO COTONE TESSITURA MONTI Per Gruppo Tessile Monti un impegno costante a tutela dell’ambiente Not from yesterday di Beatrice Guidi 32

PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA Passo dopo passo On the path of sustaibility di Beatrice Guidi 34

PERCORSO LINO AMO IL LINO Il lino e il futuro Linen and the future di Pietro Ferrari

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PERCORSO SETA MAPPE La geografia della seta The geography of silk di Beatrice Guidi 40

AREA MAGLIERIA KNITWEAR LAB Uno spazio di lavoro per la qualità A specialized workspace di Beatrice Guidi 40

AREA MAGLIERIA FROY L'arte sartoriale The sartorial art di Beatrice Guidi 43

AREA DENIM DENIM Denim Premiere Vision un format di evento itinerante di qualità Denim Premiere Vision a quality traveling show di Beatrice Guidi 46

COLOURS FIL3 Una visita gradita di Pietro Ferrari e Beatrice Guidi 50

COLOURS FEEL THE YARN Dieci anni di Feel the Yarn Ten years of Feel The Yarn di Beatrice Guidi 52

FIBRE RIGENERATE GIOVANARDI Giovanardi e l’attenzione all’ecosostenibiliità Giovanardi and the eco-sustainability's attention di Monica Zani 56

ART & TEXTILES PALAZZO MORANDO STORIA DEL MERLETTO DI CANTÙ Merletti e design. Intrecci creativi a Cantù dal ‘900 a oggi di Paola Govoni


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EVENTI LE BOURGET, THE FAIRYLAND FOR FASHION Fairyland for Fashion: piattaforma di business internazionale per la moda Fairyland for Fashion: international business platform for fashion industries di Beatrice Guidi

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EVENTI PROPOSTE Proposte 2019 una storia di intrecci Proposte 2019 di Beatrice Guidi 63

EVENTI MILANO UNICA La 29a edizione di Milano Unica The 29th edition of Milano Unica di Beatrice Guidi

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®

ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA s.p.a.

Via Milano, 160 • 13856 Vigliano Biellese Biella Italia telefono +39/015 7001 • fax +39/015 700252 • tessitura@baruffa.com • www.baruffa.com


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Riciclando con arte A Denim PV a Milano ho conosciuto l'artista Deniz Sadıç che con il progetto "Ready-ReMade", iniziato nel 2015, ha l'obiettivo di garantire che l'arte raggiunga le grandi masse. Nella fase attuale del suo progetto, Sadıç si concentra sui tessuti, in particolare sul denim, e lo considera un materiale unico che parla una lingua universale e durante la manifestazione a Milano ha esposto diverse sue opere create con gli scarti che derivano dai processi di produzione di capi in Denim. Proprio da questo fascicolo inauguriamo la nuova AREA dedicata al DENIM e per valorizzare

ancor di più il concetto di arte tessile, abbiamo usato una sua opera che fa da sfondo all'articolo. Da questo numero di Textures iniziamo una nuova rubrica che chiameremo AREA Maglieria. Con l'occasione parteciperemo alla celebrazione della decima edizione di FEEL THE YARN, un concorso internazionale nato dalla collaborazione di filature di CPF - Consorzio Promozione Filati e Scuole di moda internazionali con il contributo di Pitti Immagine, per valorizzare giovani designer e farli emergere nel settore della maglieria.

Beatrice Guidi

RECYCLING WITH ART At Denim PV in Milan I met the artist Deniz Sadıç who with the project "Ready-ReMade"started in 2015, aims to ensure that art reaches the masses. In the current phase of her project, Sadıç focuses on fabrics, especially on denim, and considers it a unique material that speaks a universal language and during the event in Milan she exhibited several works created with the waste that derives from the production processes of Denim garments. From this issue we inaugurate the new AREA dedicated to DENIM and to further enhance the con-

cept of textile art, we have used one of Sadıç works that is the background to the article. With this number of Textures we start a new topic that we will call Knitwear AREA. On this occasion we will participate at the celebration of the tenth edition of FEEL THE YARN, an international competition born from the collaboration of spinning mills of CPF - Consorzio Promozione Filati and international fashion schools with the contribution of Pitti Immagine, to enhance young designers and make them emerge in the sector of knitwear.

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FILO D'ARIANNA writer Mariadele Mancini

Il filo di Caterina

Presso un antico popolo africano del Malì, i Dongon, si narra che un ragno insegnò all'uomo l'arte della tessitura, che ripete nella sequenza dei movimenti, il gesto divino della creazione. Nella visione simbolica ogni essere umano è un tessuto in cui l'ordito rappresenta il principio ordinatore e la trama, che ad esso s'intreccia, la particolarità del momento.

Durante la settimana più cool dell'anno , quella de ''I Saloni'', in cui a Milano si dà appuntamento il mondo, non c'è palazzo, non c'è cortile, non c'è spazio verde, non c'è bottega dove non sia allestito un evento. Ovunque si esibiscono le variegate espressioni di una continua fertile ricerca di innovazione e creatività e la stampa fa a gara per segnalare e descrivere. Doveroso esaltare in ogni suo aspetto il successo di un comparto industriale che vale circa 27 miliardi di euro. Noi che siamo nati per raccontare di fili, di intrecci e tessuti siamo andati a scovare un evento che parlava di intrecci materici e suggestioni sensoriali.


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 CATERINA'S THREAD Among an ancient African people of Malì, the Dongon, it is said that a spider taught man the art of weaving, which he repeated in the sequence of movements, the divine sign of creation. In the symbolic vision every human being is a fabric in which the warp represents the ordering principle and the weave, which is intertwined with it, the particularity of the moment. During the coolest week of the year, that of '' I Saloni '', in which in Milan the world is about to meet, there is no building, no courtyard, no green space, no shop where an event is not set up. Everywhere the varied expressions of a continuous fertile search for innovation and creativity are exhibited and the press competes to report and describe. Dutiful to enhance in every aspect the success of an industrial sector that is worth about 27 billion euros. We who were born to talk about threads, weaves and fabrics, went on to find an event that spoke of tangles and sensorial suggestions. Something that involved sight, touch and smell in a single emotional object. On the occasion of the Design Week, Pérfume by Calé hosted some sculptures in iron wire and copper by Fabrizio Pozzoli of the art gallery ''Eroici Furori''. One, in particular among the others, struck us. It is that tangle of threads that draw a figure of a woman who holds a ball of wool in her arms from which escapes a garment that goes to tie the packaging of an elegant and discreet perfume, Caterina. The creator Giuseppe Allegro describes this his first fragrance, ''enveloping as a mother's embrace'' and dedicates it to the memory of the protective gesture of a woman who accompanies you throughout her life. Smell is the only one of the five senses that goes straight to the brain, immediately like a shiver. While the thread of our skein ends where the curtain rises on the most beautiful memories and on the most intense bonds. Qualcosa che coinvolgesse in un unico oggetto emotivo la vista, il tatto e l'olfatto. In occasione della Design Week, Pérfume by Calé ha ospitato alcune sculture in filo di ferro e rame di Fabrizio Pozzoli della Galleria d'arte milanese ''Eroici Furori''. Una, in particolare tra le altre, ci ha colpito. È quel groviglio di fili che disegnano una figura di donna che trattiene tra le braccia un gomitolo di lana dal quale sfugge un capo che va legare la

confezione di un profumo elegante e discreto, Caterina. Giuseppe Allegro il creatore descrive questa sua prima fragranza, ''avvolgente come l'abbraccio di una madre'' e la dedica al ricordo del gesto protettivo di una donna che ti accompagna per tutta la vita. L'olfatto è l'unico dei cinque sensi che va diritto al cervello, immediato come un brivido. Mentre il filo del nostro gomitolo finisce là dove si alza il sipario sui ricordi più belli e sui legami più intensi.


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INCONTRI FEDERICO GUALTIERI - FILPUCCI writer Pietro Ferrari www filpucci.it

La rete pratese L’immagine di un distretto vivo e creativo nella testimonianza di Federico Gualtieri amministratore delegato di Filpucci.

 Federico Gualtieri davanti a una delle due rocche di Andy Warhol, che caratterizzano oramai l'immagine di Filpucci da tempo e che possono anche essere interpretate iconograficamente come il proseguimento della vita della FIlpucci.  Una selezione impressionante di proposte permette a Filpucci di essere il fornitore delle più prestigiose griffe della moda.

Tra le realtà più dinamiche del comprensorio pratese, un posto di rilievo è occupato dalla Filpucci. È nel quartier generale dell’azienda a Campi Bisenzio che incontriamo Federico Gualtieri, il quale, gentilmente, ci dedica un po’ del suo tempo per una intervista. Pietro Ferrari - La realtà Filpucci come nasce e come si inserisce nel panorama pratese? Federico Gualtieri - Filpucci nasce con mio padre Leandro che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, è animato da una forte spinta verso le commesse americane. Nel dopoguerra c’è una forte spinta di volontà, di necessità ma anche di ricerca dell’innovazione su prodotti che prima non esistevano. Si creavano, in quegli anni anche un gusto specifico

e la voglia di qualcosa di nuovo e di diverso: si cominciavano a vedere le prime strutture bouclé e il garzato. In questo contesto nasce la Filpucci con il suo mohair. Già allora alcune aziende produttrici del Nord Italia cominciavano a fare produzione di sciarpe e di tessuti di mohair garzato. Anche a Prato si iniziò a produrre queste merceologie tra cui il mohair di maglieria. Negli anni successivi, c’è stata una profonda e costante spinta all’innovazione che ci ha permesso di essere qui a parlare oggi. Alle fantasie di fascia alta si è affiancato il cardato ma anche le fantasie di fascia bassa e, più vicino nel tempo, la parte relativa alla sostenibilità: una linea Collection di fascia alta, una linea Diffusion di fascia bassa, la Woollen Selection di fascia media o medio-alta di cardato.


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Nasce poi il Ninety-Five, un concetto che esiste ormai da anni, nei confronti del quale la supply chain Re.VerSo™ rappresenta uno step successivo. Il Ninety-Five ha ormai dieci anni ed è caratterizzato da un’unica fonte di approvvigionamento da maglieria usata, sanitizzata, con una composizione 95 di trasformato e cinque di vergine. Con la supply chain Re.VerSo™ , abbiamo dato un nuovo impulso alla nostra proposta, grazie all’applicazione di una logica di questo tipo su un prodotto

pre-consumo: si tratta di un concetto tutt’altro che banale e siamo gli unici a portarlo avanti. Consideriamo che il materiale disponibile è molto poco in Italia. Il nostro obiettivo come supply-chain è di riuscire ad avere sempre più clienti che diventino nostri partner. Pietro Ferrari - Si tratta, ho visto, di una vera e propria partnership e non di un prelievo occasionale. Federico Gualtieri - Tutt’altro, la disponibilità di materiale è aleatoria e necessita quindi di essere regolata con la presenza di magazzini di stoccaggio per avere una risposta pronta alle richieste del mercato. Pietro Ferrari - Chi si rivolge a voi come cliente? Federico Gualtieri - Avendo diverse linee di prodotto, la clientela di riferimento è abbastanza

 THE PRATO NETWORK Filpucci was born with Leandro Gualtieri who, after the Second World War, was driven by a strong push towards American orders. In the post-war period there is a strong push of will, of necessity but also of research of innovation on products that did not exist before. In those years there was also a specific taste and the desire for something new and different: they began to see the first bouclé and brushed structures. In this context, Filpucci was born with its mohair. Even then, some manufacturing companies in Northern Italy were beginning to produce scarves and brushed mohair fabrics. Even in Prato they began to produce these commodities including knitwear mohair. In the following years, there was a deep and constant drive for innovation that allowed us to be here today to talk. The high-end fantasies were joined by the carded but also the low-end patterns and, closer in time, the part relating to sustainability: a high-end Collection line, a low-end Diffusion line, the mid-range Woollen Selection or medium-high carded. Then comes the Ninety-Five, a concept that has existed for years now, with which the Re.VerSo™ supply chain represents a subsequent step. The Ninety-Five is now ten years old and is characterized by a single source of supply from used, sanitized knitwear, with a 95% used composition and five% virgin.


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INCONTRI FEDERICO GUALTIERI - FILPUCCI torizzazione. Queste macchine sono state create per l’esigenza di un prodotto nuovo. Qui parliamo in particolare dei prodotti fantasia che sono nel DNA di Filpucci da cinquant’anni a questa parte. Il cardato Filpucci inizia a produrlo nel 2001 con l’acquisizione di un’azienda attiva in questo settore. Negli ultimi diciotto anni, dal Duemila, noi abbiamo prodotto il cardato, quindi la Woollen Selection, le fantasie di fascia bassa, la Diffusion e la Collection. Abbiamo delocalizzato parte della produzione in Romania, dove siamo da circa 15 anni, e in Cina, dove siamo da circa dieci anni, mantenendo però una forte identità di azienda italiana. Vorrei ribadire il concetto che, se negli anni c’è stata una tendenza alla delocalizzazione, c’è stato anche un ritorno molto importante di qualità italiana: di qualità sostenibile, che crea prodotti ecosostenibili.

 La filiera Re.VerSo™

continua il suo cammino nel mondo del filato.

 In laboratorio trovano spazio le ricerche più minuziose al servizio dei leader della moda.

ampia. Naturalmente, come prodotto di fascia alta, abbiamo le grandi griffe francesi per i prodotti fantasia alta e i grandi marchi italiani. Pietro Ferrari - Il Ninety-five è stata una prima sfida tecnologica, avete messo a punto voi i processi?

! TECNOLOGIA

E SOSTENIBILITÀ

Federico Gualtieri - A livello di macchine di produzione, le modifiche non sono sostanziali, si tratta semplicemente di modificare l’altezza e la forma e il numero delle guarnizioni per poter utilizzare materiale rigenerato. Si tratta di una sequenza più difficile rispetto a quella destinata alla materia prima nuova. Le macchine sono, per il resto, le classiche macchine per la cardatura. Pietro Ferrari - Quindi nel filone della tradizione pratese. Federico Gualtieri - Una tradizione che nasce nel dopoguerra dalla necessità di utilizzare dei sostituti alle materie prime che non c’erano. Poi c’è stata, negli anni Ottanta, la necessità di autoprodurre le nostre macchine per i SOFFILI. Pietro Ferrari - Questa esigenza nasceva dalla carenza di offerta in questo campo da parte dei produttori di macchine? Federico Gualtieri - Diciamo, piuttosto, che le nostre macchine, utilizzate per i SOFFILI, sono coperte da brevetti internazionali, sono macchine che non potevano essere fabbricate da altri senza la nostra au-

Beatrice Guidi - Più in Italia che all’estero? Federico Gualtieri - Sì, perché all’estero su questo tema c’è meno credibilità. Senza dimenticare che in Italia sul manifatturiero abbiamo molto da raccontare, in particolare a Prato. In paragone ad altri distretti italiani, c’è una maggior cultura dell’innovazione e della ricerca non spicciola, della ricerca del nuovo. Pur considerando che nella moda non si inventa nulla: quello che era vecchio dieci anni non si può dire che sia vecchio do-


textures mani, è possibile che domani sia nuovissimo. È importante avere la sensibilità di capire cosa andrà in futuro, motivi che spesso vengono direttamente dal passato. Pietro Ferrari - A questo proposito, voi lavorate anche su vostri archivi tessili. Federico Gualtieri - Assolutamente, mio padre ha sempre puntato sulla presenza di un archivio, un archivio che raccoglie il lavoro di mezzo secolo di Filpucci, abbiamo degli spunti di idee che vanno ben oltre il fatto storico. Pietro Ferrari - Ci sono persone che gestiscono l’archivio? Federico Gualtieri - C’è del personale in azienda che si occupa di questa parte, tra cui Patrizio, responsabile del campionario. Più in generale, la nostra è una funzione creativa solo per il venti per cento: pur nella capacità di creare filati, come il Ninety-five che prima non esistevano, per l’altro ottanta per cento abbiamo il ruolo di comprendere le esigenze del mercato e lavoriamo con percentuali molto alte da campione, settanta per cento su collezione e trenta per cento da campione su richiesta da parte dei nostri clienti di filati che non abbiamo in collezione. Per la collezione invernale tra cardati e fantasia abbiamo una gamma che supera i 130 articoli.

! L’ANIMA PRATESE Pietro Ferrari - Cos’è l’anima pratese del tessile? Federico Gualtieri - Quello pratese è un distretto con un heritage storico di tutto rispetto, più nel campo dei tessuti che in quello dei filati. Possiamo dire, per rimarcare la differenza con l’altro grande polo tessile italiano, che Biella è una concentrazione di industrie, noi siamo un distretto, a maglie fitte, che da un contesto artigianale si è sviluppato in industria con la capacità di adattarsi nel modo migliore con prodotti caratterizzati da un contenuto di ricerca maggiore nel senso di una varietà di materiali e di un’impiantistica più agile e articolata, con una continua strategia di rete e un grado di apertura e dialogo tra gli operatori molto maggiore, con una grande condivisione dei processi innovativi. Pietro Ferrari - Come vivono i clienti questa dimensione? Federico Gualtieri - Io sono stato dieci anni senza mai far vedere l’azienda a nessuno: nessuno voleva vedere le macchine, c’erano clienti con cui facevo altissimi fatturati che non erano interessati a vedere le tecnologie. Invece da cinque anni a questa parte c’è un ritorno esponenziale di richieste di vedere le aziende, di capire come si svolgono le operazioni produttive, e questo è dovuto all’interesse per l’ecosostenibilità non solo a livello ambientale ma anche a livello sociale. A riprova dei numerosi passi intrapresi verso un’innovazione responsabile che risulta essere parte integrante della strategia aziendale di Filpucci non possono mancare gli strumenti adottati per misurare e comprovare questi valori di nuova generazione, cosi importanti per il consumatore contemporaneo: • La recente adesione all’Higg Index : sviluppato da Sustainable Apparel Coaltion , è uno strumento in continua evoluzione , che permette a brand, retailer, e produttori di misurare le performances, sia aziendali che di prodotto, in termini di sostenibilità. L’Higg Index offre un’overview olistica che permette alle aziende di apportare miglioramenti volti a tutelare il benessere dei lavoratori, delle comunità locali, e dell’ambiente. • La redazione del Bilancio di Sostenibilità, redatto da 4 Sustainability, un documento che misura, ogni anno, e rende conto dell’impatto sociale ed ambientale derivante dall'attività aziendale, in un’ottica di trasparenza, capace di testimoniare le perfor-

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INCONTRI FEDERICO GUALTIERI - FILPUCCI • Il conseguimento per la tintoria della certificazione OCS (Organic Content Standard), oltre alla recente acquisizione della certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard), a cui si affianca un processo di riciclo del 70% delle acque. • L’adesione, da tre anni, alla campagna Detox di GREENPEACE, impegnandosi in prima linea, insieme ad altre aziende, nell’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle filiere produttive entro il 2020.

 Ninetyfive un antesignano dell’economia circolare.  Una logistica impeccabile permette di gestire una clientela molto esigente e frammentata.

mances di una strategia innovativa in atto. Una ricerca volta all’ottimizzazione dei processi e del sourcing che segue una filosofia aziendale zero-waste. • La sottoscrizione della Values Chart, in collaborazione con il Consorzio Promozione Filati, allo scopo di garantire una filiera di produzione sostenibile e completamente tracciabile, attraverso l'utilizzo di materiali certificati e di performance ambientali contenute, come la riduzione nell'emissione di CO2 ed il consumo di acqua ed energia.

Pietro Ferrari - Il mondo del tessile sta affrontando, nella maggior parte dei casi, il tema della sostenibilità in modo molto serio e determinato. Federico Gualtieri - Il fast fashion non si combina molto facilmente con la sostenibilità. Le griffe di questo settore propongono progetti green, ma quando si produce per riempire gli scaffali della grande distribuzione per stimolare i consumi usa e getta le specifiche green non sono applicabili. Ora come ora c’è un trend molto importante anche sulla coscienza del consumatore: non si parla più di mettere nei negozi del prodotto, senza minimamente pensare a come possa essere riciclato. Si parla di come concepisci il prodotto, perché un approccio serio al mercato è la soluzione e porta a una crescita sostenibile in termini ambientali ma anche in termini di strategie aziendali.


PARIS SEPT.

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FOCUS RE.VERSO™ writer Pietro Ferrari www nuovafratelliboretti.com www filpucci.it/it/ www mapel.it/it/lanificio-pratese-stelloni.asp

Alla ricerca di ReVerSo™ Da C.L.A.S.S. di Giusy Bettoni alla filiera toscana Re.VerSo™. Sostenibilità e bellezza sono i due poli attorno ai quali gravita la concezione di Re.VerSo™, per conoscerla meglio abbiamo lasciato la parola a Giusy Bettoni e siamo poi partiti alla volta di Prato, dove l’economia circolare era da secoli una realtà e oggi ritorna protagonista.

 Giusy Bettoni: “Posso dire che l'innovazione responsabile rappresenta l'interesse principale nel settore della moda nel 2019. Mentre i principali attori del mondo della moda stanno conoscendo concetti come economia circolare e sostenibilità, essi stessi comprendono che le innovazioni tecnologiche aiutano a creare materiali intelligenti che ci portano verso un percorso di collezioni di moda responsabili.”

“Ho avviato C.L.A.S.S. nel 2007. Il mio obiettivo era creare una piattaforma internazionale per connettere tutti i principali attori della moda e cambiare la percezione (o l’errata percezione) della "moda sostenibile. Decenni dopo, C.L.A.S.S. è la risorsa globale per l'innovazione dei materiali, l'educazione, il marketing e la comunicazione. Posso dire che l'innovazione responsabile rappresenta l'interesse principale nel settore della moda nel 2019. Mentre i principali attori del mondo della moda stanno conoscendo concetti come economia circolare, spreco di progettazione e sostenibilità, essi comprendono che le innovazioni tecnologiche aiutano a creare materiali intelligenti che ci portano verso un percorso di collezioni di moda responsabili”.

Il sondaggio 2017 di Euromonitor International sulle tendenze globali dei consumatori, ha confermato che il 65 per cento degli intervistati dichiara di desiderare di avere un impatto positivo sull'ambiente attraverso azioni quotidiane, questo, per rafforzare quanto già dichiarato in un sondaggio Morgan Stanley Research 2016, condotto nel Regno Unito, che sottolinea che, nel scegliere tra i rivenditori, più della metà dei giovani consumatori cerca credenziali etiche abbastanza o molto importanti. Ulteriori studi negli ultimi anni hanno confermato che oltre il 65-70% dei consumatori al di sotto dei 35 anni di tutto il mondo sceglierà marchi o punti vendita sulla base delle loro pratiche etiche. Per quanto riguarda le vendite di tessuti ecologici, questa è sicuramente una delle aree in più rapida crescita. I consumatori stanno cambiando le regole del gioco per i marchi. Il consumatore è sicuramente più esigente riguardo alla questione etica e della sostenibilità. La domanda è: in che modo il mercato sta rispondendo a questo? L'innovazione responsabile è la nuova generazione di innovazione che per noi significa integrare, ag-


textures giungere una nuova dimensione di qualità/prestazioni/valore a un prodotto bello e innovativo. Questi nuovi valori aggiuntivi sono necessari per parlare con un consumatore di coscienza nuova, più intelligente e contemporaneo. In sintesi, crediamo che la trasparenza della supply chain unitamente a una comunicazione più forte e, prima di tutto, più chiara sui nuovi valori certificati intelligenti (ad esempio uso di acqua, prodotti chimici, energia, politiche etiche ecc.) possa essere qualcosa di veramente fondamentale per i consumatori nel giudicare e valutare i prodotti in un modo più completo (bello, innovativo e responsabile). I nostri partner esperti, come Re.VerSo™, sono all'avanguardia nella tecnologia dei materiali e nell'innovazione e quindi in grado di aggiungere responsabilità; si sono impegnati a progettare la responsabilità. Con questa catena di fornitura unica, non stiamo solo parlando di sostenibilità, ma di aggiungere una nuova generazione di valori che parla al consumatore. Tuttavia, aggiungere significa che la moda deve essere bella, innovativa e responsabile ... quindi offrire qualcosa in più ... non in meno. Nessun mercato è disponibile per l'offerta di moda solamente sostenibile... e un vantaggio competitivo per la collezione che la sostenibilità la integri. Negli ultimi anni, diversi marchi importanti hanno selezionato Re.VerSo™ per le loro collezioni, come: • Front Runner: il viaggio verso la sostenibilità di Filippa K è guidato dai Front Runner - i patti sviluppati nel modo più sostenibile possibile oggi. I Front Runner eseguono approfondite valutazioni del ciclo di vita sostenibile, dove ogni fase, dalla materia prima alla fine, viene esaminata e regolata con un im-

patto minimo sull'eco-sistema. Guardando un materiale alla volta, il loro piano è di rendere le proprie collezioni sostenibili entro il 2030 e Re.VerSo™, la lana trasformata certificata made in Italy, si adatta perfettamente a questo piano in quanto incorpora i migliori valori come trasparenza, responsabilità e sostenibilità. Tre capi chiave, una gonna e due cappotti, realizzati da Re.VerSo™ della collezione A. Stelloni Collection by Mapel di tessuti hanno debuttato nei negozi per la stagione autunno 2016. Inoltre, Filippa K, con questi pezzi, è stata premiata con il premio Design Challenge durante il Copenhagen Fashion Summit 2016. Stella McCartney ha selezionato la collezione di cashmere Ninetyfive Re.VerSo™ di Filpucci per le sue collezioni di maglieria di alto profilo. L'azienda ha sostituito tutte le maglierie vergini in cashmere con il filato in cashmere Re.VerSo™ re-engineered.

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 Le mille potenzialità di Re.VerSo™.  Dagli scarti a un prodotto di eccellenza.

 LOOKING FOR RE.VERSO™ Sustainability and beauty are the two poles around which the conception of Re.VerSo™ gravitates, to know it better we left the word to Giusy Bettoni and then we left for Prato, where the circular economy was for centuries a reality and today returns a protagonist.


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FOCUS RE.VERSO™

 I depositi della Nuova Fratelli Boretti: un intensa attività di valore aggiunto.

Il tessuto è realizzato in Italia da scarti pre-consumo e ha una riduzione del 92 per cento dell'impatto ambientale rispetto al cashmere vergine. Nel 2015 il cashmere ha rappresentato solo lo 0,13 per cento del consumo complessivo di materie prime, ma rappresenta ancora il 25 per cento dell’impatto ambientale totale calcolato utilizzando il conto economico EP & L (Conto ambientale e perdita di valore). Utilizzando esclusivamente cashmere rigenerato Re.VerSo™ per le loro esigenze di cashmere nel 2016, stimano l'impatto del cashmere a un massimo del 2 per cento. Eileen Fisher, che nel proprio impegno di utilizzare solo materiali eco-sostenibili entro il 2020, sta sostenendo l'uso di fibre riciclate tra le altre fibre sostenibili. "Nell'ultimo decennio, l'elevata domanda di cashmere ha portato a un eccessivo sfruttamento e all'esaurimento del suolo in Cina e in Mongolia, aree in cui vengono allevate le capre per il nostro cashmere. Utilizzando filati di cashmere riciclato come Re.VerSo™ di Filpucci, possiamo contribuire a deviare i rifiuti dalla discarica e ottenere un minore impatto ambientale ". Patagonia utilizza materiali riciclati nei suoi prodotti dal 1993, quando la società iniziò a trasformare le bottiglie di plastica in tessuto. Da allora, Patagonia ha incorporato materiali riciclati nel suo abbigliamento e nelle sue attrezzature,

tra cui nylon, lana e pile riciclati. Con l'introduzione del cashmere riciclato, il marchio sta riducendo la domanda di cashmere vergine. Questo tessuto di lusso ha sempre offerto incredibili benefici in termini di prestazioni tecniche, ma l'offerta non è stata in grado di soddisfare la crescente domanda: viene trattata come una merce, portando a un sovra-pascolamento su praterie delicate. Nell'autunno 17, Patagonia ha collaborato con Re.VerSo™ per presentare una collezione di maglioni in cashmere riciclato, raccolti da scarti di fabbrica diretti verso un futuro sconosciuto, quindi riutilizzati in capi di abbigliamento destinati ad essere valorizzati ancora per anni. Whistles (6 dicembre 2018) ha lanciato una capsule collection di indumenti in cashmere sostenibile in collaborazione con Re.VerSo™ di Filpucci e CLASS. Whistles mira a tessere la sostenibilità attraverso il tessuto della sua strategia aziendale, rimanendo comunque radicata nei valori fondamentali del marchio: integrità e collaborazione. Il lancio della gamma Re.VerSo™ cashmere è l'inizio dell'impegno a esplorare opportunità di sostituzione di materie prime chiave che portano trasparenza, circolarità e approvvigionamento sostenibile come attributi principali, senza compromettere stile e qualità.


textures Io sono entrata in azienda nel 2004 e questo lavoro mi è subito piaciuto quasi esclusivamente per il discorso della sostenibilità che sta alla sua base.

! ALLA BASE DI TUTTO La Nuova Fratelli Boretti è alla radice del percorso virtuoso concepito da Re.VerSo™. In una bella giornata di sole che smentisce le maldicenze sul paesaggio pratese incontriamo nello stabilimento di Montemurlo Daniela Boretti, che, con vivacità tutta pratese, ci racconta il percorso di un’azienda ormai storica. Pietro Ferrari - Raccontiamo un po’ Boretti… Daniela Boretti - La Boretti è stata fondata da mio padre e dai suoi fratelli nel lontano 1965, questo a testimonianza del fatto che il dna del distretto pratese è quello di rigenerare la lana e le fibre nobili.

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 Daniela Boretti.

Pietro Ferrari - Qual è il suo contributo all’azienda di famiglia? Daniela Boretti - Il valore aggiunto che ho voluto portare in questi anni è stato sicuramente rinnovare l’azienda a livello di processi e di prodotti tanto da riuscire a produrre tessile ingegnerizzato con delle composizioni che sono veramente molto simili al nuovo, 97 per cento lana con altre fibre, 98 lana con resto nylon, cento per cento lana, un prodotto sempre più qualitativo e adatto alle richieste attuali dei brand e dei clienti. Tutto questo in conformità alle normative di legge, a livello di composizione e a livello di sicurezza chimica, che devono essere rispettate. Quindi abbiamo dovuto ingegnerizzare i nostri procedimenti per rispondere a queste normative che decenni fa erano di là da venire. In questo modo generiamo un valore aggiunto per il consumatore di oggi, grazie alle attenzioni sulla sicurezza chimica e sulla composizione che devono essere perseguite con la massima precisione: è sufficiente che i nostri greenworker mischino il camel con il cashmere perché il prodotto resti invenduto, eppure si tratta in entrambi i casi di fibre nobili. Noi abbiamo effettuato un grandissimo lavoro di ingegnerizzazione e di formazione del personale per arrivare ai livelli attuali e continuiamo a investire per ricavare da prodotti che sono sempre più in commistione tra le fibre utilizzate, un manufatto base di alta qualità industriale. Teniamo conto che quando parliamo di tessuto mescolato ci riferiamo anche a percentuali bassissime, come un 2 o 3 per cento, che rendono inutilizzabile il prodotto stesso. Quindi, uno dei valori aggiunti della nostra azienda  Un lavoro che è un po’ anche una missione.


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 Manualità e informatica.

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è quello di ricercare costantemente l’eccellenza nell’ingegnerizzare il prodotto rigenerato che diventa un rigenerato DOC. Noi lo chiamiamo malvolentieri “rigenerato” non perché sia una parola negativa ma perché non rende pienamente il senso di un livello qualitativo che può essere percepito solo visitandoci e “toccando con mano” il nostro prodotto. Pietro Ferrari - Occorre anche che ci sia un rapporto corretto con le maestranze. Daniela Boretti - I nostri lavoratori sono sostenibili e correttamente inquadrati, non abbiamo collaboratori sottopagati, abbiamo il pieno rispetto delle normative di legge.

 Daniela Boretti con Beatrice Guidi.

Ma oltre a ciò, l’intervento sul materiale di scarto ha dei costi e se questi costi non vengono affrontati e naturalmente messi in conto dai clienti si utilizza questo materiale per realizzare imbottiture per auto ma, a questo punto, il circolo virtuoso non c’è più. Utilizzare questi scarti più volte in conformità al processo Re.VerSo™ fa sì che la materia prima che noi forniamo sia immessa in un circolo virtuoso e gli scarti possano essere riutilizzati al massimo, se invece si decide di mescolare una fibra nobile con una fibra che non lo è devo poi buttare tutto, e questa non è sostenibilità. Nel 2015, quattro anni fa, conobbi a un convegno Giusy Bettoni, nel convegno si cominciava a parlare di sostenibilità, poi ci fu la contingenza per cui un grande brand ci chiese di fare un prodotto sostenibile, per cui venne poi vinto un premio importante per il cashmere sostenibile, questo in tempi non sospetti. Tutti insieme creammo questa supply chain che si chiama Re.VerSo™ per cui abbiamo dovuto dare dei valori aggiunti rispetto a quello che c’èra, anche se l’innovazione ha portato tante aziende successivamente alla certificazione. I valori aggiunti che ci caratterizzano fanno sì che noi diamo la tracciabilità al cento per cento dal cassone del materiale di scarto e, in ogni step del ciclo della supply chain si fa un lavoro in eccellenza. Quello che sa fare la Green Line che è il nostro partner per la raccolta e il recupero con tutta la normativa scrupolosamente rispettata è un lavoro di eccellenza. Noi riceviamo da loro dalla lana 80% resto nylon alle fibre nobili come il cashmere Due anni fa abbiamo voluto fare un LCA per vedere quale fosse veramente l’impatto ambientale e quali fossero i risultati sia in termini di lana sia in termini di cashmere. Si tratta di risparmi incredibili che noi stiamo promuovendo tramite la supply chain Re.VerSo™ i cui ambasciatori esclusivi sono: Green Line e Nuova Fratelli Boretti per la lavorazione delle materie Prime, A. Stelloni Collection by Mapel per il tessile fashion, Filpucci per i fili hi-end per il knitwear e Filatura C4 per i filati destinati al tessile design contract e per i tessuti navetta in genere.. Devo dire che in questi anni abbiamo visto dei bei risultati…ma anche delle belle difficoltà, perché è difficile far capire al brand che il valore è nel processo, non solo nello scarto e cancellare quel pregiudizio per cui un tessuto derivato dallo scarto è qualcosa di inferiore: tutto questo lavoro è un lavoro di comunicazione stretegica.


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La strada è questa e deve portare al giusto apprezzamento della lana riciclata come prodotto di qualità: non è un prodotto di scarto, è lana Re.VerSo™., cioè qualcosa è passato dalla Supply Chain Re.VerSo™ e ha acquistato valore. Vogliamo dare una connotazione di valore. Pietro Ferrari - Voi fate ricerca e sviluppo sul materiale, quali sono gli obiettivi di questo impegno? Daniela Boretti - I nostri obiettivi sono mirati a proporci sempre più come il partner ideale di una catena circolare, e vi posso dire che abbiamo già progetti molto importanti che sveleremo una volta finalizzati.

! IL FILATO DIVENTA NOBILE Filpucci nasce con mio padre Leandro che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, è animato da una forte spinta verso le commesse americane. Nel dopoguerra c’è una forte carica di volontà, di necessità ma anche di ricerca dell’innovazione su prodotti che prima non esistevano. Si creavano, in quegli anni anche un gusto specifico e la voglia di qualcosa di nuovo e di diverso: si cominciavano a vedere le prime strutture bouclé e il garzato. In questo contesto nasceva la Filpucci con il suo mohair. Già allora alcune aziende produttrici del Nord Italia cominciavano a fare produzione di sciarpe e di tessuti di mohair garzato. Anche a Prato si iniziò a produrre queste merceologie tra cui il mohair di maglieria. Negli anni successivi, c’è stata una profonda e costante spinta all’innovazione che ci ha permesso di essere qui a parlare oggi. Alle fantasie di fascia alta si è affiancato il cardato ma anche le fantasie di fascia bassa e, più vicino nel tempo, la parte relativa alla sostenibilità: una linea

Collection di fascia alta, una linea Diffusion di fascia bassa, la Woollen Selection di fascia media o medioalta di cardato. Pietro Ferrari - Parliamo un po’ di Ninety-five e di Re.VerSo™… Federico Gualtieri - Il Ninety-Five, un concetto che esiste ormai da anni, nei confronti del quale la supply chain Re.VerSo™ rappresenta uno step successivo. Il Ninety-Five ha ormai dieci anni ed è caratterizzato da un’unica fonte di approvvigionamento da maglieria usata, sanitizzata, con una composizione 95 di usato e 5 di vergine. Con la supply chain Re.VerSo™ abbiamo dato un nuovo impulso alla nostra proposta, grazie all’applicazione di una logica di questo tipo su un prodotto pre-consumo: si tratta di un concetto tutt’altro che banale e siamo gli unici a portarlo avanti. Consideriamo che il materiale disponibile è molto poco in

 Nei laboratori della Filpucci.  Creatività e servizio al cliente.  Ma anche anima industriale alla Filpucci.


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FOCUS RE.VERSO™ Pietro Ferrari - Storicamente come siete partiti come azienda? Simone Stelloni – Noi siamo partiti nel 1977-1978 come produttori di cardato, con il famoso loden austriaco che già negli anni Ottanta era prodotto a Prato. Il Lanificio A. Stelloni era l’azienda di mio padre, che dal 2015 è entrata a far parte nel gruppo Mapel spa azienda che fa capo sempre alla nostra famiglia.

 Federico Gualtieri con Pietro Ferrari davanti al “totem” della ditta.

Italia. Il nostro obiettivo come supply-chain è di riuscire ad avere sempre più clienti che diventino nostri partner. Pietro Ferrari – Si tratta, ho visto, di una vera e propria partnership e non di un prelievo occasionale. Federico Gualtieri - Tutt’altro, la disponibilità di materiale è aleatoria e necessita quindi di essere regolata con la presenza di magazzini di stoccaggio per avere una risposta pronta alle richieste del mercato. Pietro Ferrari - Chi si rivolge a voi come cliente? Federico Gualtieri - Avendo diverse linee di prodotto, la clientela di riferimento è abbastanza ampia. Naturalmente, come prodotto di fascia alta, abbiamo le grandi griffe francesi per i prodotti fantasia alta e i grandi marchi italiani.

! IL SEGRETO DELLA QUALITÀ Un altro protagonista della catena ReVerSo, ma anche un gruppo industriale di grande rilievo è il A. Stelloni Collection by Mapel che visitiamo a Montemurlo e che ci viene “raccontato” da Simone Stelloni.

 Simone Stelloni nello stabilimento del Maglificio A. Stelloni Collection by Mapel.  Un binomio inatteso: Loden e Re.VerSo™.

Pietro Ferrari - La produzione è però in questa sede? Simone Stelloni - Questo è lo stabilimento in cui vengono svolte tutte le fasi del processo di produzione. Questo è l’unità produttiva in cui vengono eseguiti tutti i processi di lavorazione della Linea A. Stelloni Collection by Mapel, quindi qui dentro c’è il controllo di tutte le fasi di lavorazione. Qui praticamente all’interno viene gestita tutta la fase del processo, dagli acquisti delle materie prime (lane, nylon, poliestere, cammello, cashmere, alpaca, angora) che vengono comprate direttamente dall’origine, se sono fibre nuove, oppure vengono comprati i ritagli di confezione, nel caso specifico della Re.VerSo™, attraverso l’unico fornitore che è la Boretti. Entrano nel nostro magazzino e vengono controllati, valutati e classificati, in alcuni casi vengono effettuati anche dei test sui materiali acquistati. Si tratta di test interni nostri in cui vengono controllati la parte della composizione e la presenza di inquinanti chimici che possono essere rimasti, anche se già GreenLine e Daniela Boretti hanno fatto tutti gli altri step. Quindi noi effettuiamo dei controlli ulteriori. Se una parte di un lotto ha già passato una prima selezione, la seconda volta può darsi che ne facciamo solo una prima parte, perché molti test sono lunghi, elaborati e anche molto costosi e non avrebbe senso ripeterli ogni volta. In linea di massima, tutto ciò che esce dal progetto


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Re.VerSo™, viene controllato attentamente, altrimenti si rischia di fare il cardato come noi potevamo fare prima e che tutta Prato fa in cui rigeneriamo in modo casuale tenendo come parametro l’aspetto e più o meno la composizione: si può fare anche quello ma non è il caso del progetto Re.VerSo™. In sequenza, la materia prima entra, viene controllata, poi parte per le varie lavorazioni. Ogni step di lavorazione rientra in questo percorso in cui viene ogni volta controllata, valutata dal filato alla fase di orditura, di tessitura e via dicendo. Pietro Ferrari - Sono dei livelli di controllo esasperati. Simone Stelloni - Diciamo che in tutti questi step noi facciamo dei controlli legati alla natura dell’articolo, perché la differenza è che un cardato è un prodotto che ha bisogno dell’operatore: ogni ordine, ogni lotto ha una storia a sé, ci sono dei fattori che fanno sì che ogni partita sia differente dall’altra. Qui vengono effettuate tutte le fasi del processo di produzione, quindi noi collaboriamo, ormai da trent’anni con filature e tessiture, alla fine del processo viene fuori l’articolo e l’articolo a questo punto viene fatto passare da un controllo generale su tutta la collezione, perché i vecchi produttori austriaci di loden, Steinbock, Schneiders, Tyroler Loden già negli anni Ottanta compravano su Prato. Noi oggi siamo rimasti quasi gli unici produttori. Abbiamo ricomprato questi marchi austriaci e realizziamo loden come prodotto Re.VerSo™. Realizziamo cappotti loden con il 68 per cento di lana rigenerata (materiale Re.VerSo™.), il 25 per cento di lana e il sette per cento di poliestere. Una piccola percentuale viene da altra lana, e poi un sette per cento di poliestere è per legatura del tutto. La nostra politica, prima ancora che nascesse la Re.VerSo™, vedeva come fornitore la Nuova Fratelli

Boretti. Noi abbiamo sempre lavorato con materiali rigenerati nobili, mai abbiamo lavorato con materiale usato perché la nostra politica era su un materiale medio alto. Rigenerare accorcia la fibra, accorciare la fibra cala la performance, quindi utilizziamo una parte di prodotto nuovo per garantire le performance. Noi usiamo settanta per cento di fibra Re.VerSo™ e il trenta per cento nuovo, però mentre nel cammello la qualità è costante, nel cashmere ci sono provenienze diverse: per garantire sempre le composizioni giuste mettiamo un cinque per cento di lana vergine come tolleranza. Può darsi che su cinquanta fornitori di piccoli lotti di cashmere di ritaglio, si sbagli una piccola percentuale, cosa che non è mai successa, ma noi abbiamo deciso. Siamo al top con i materiali sostenibili come sono quelli della Re.VerSo™. Filpucci fa la parte dei filati, noi facciamo la parte dei tessuti.

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 Il cuore della creatività.  Simone Stelloni con Beatrice Guidi e Pietro Ferrari.


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 Alla radice di Re.VerSo™.

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Pietro Ferrari - Occorre qualche cautela nel tessere questo prodotto? Simone Stelloni - Bisogna fare un po’ più attenzione alla filatura, perché il filo è il segreto: occorre preparare una mista capace di andarebene in filatura, senza rottura del filo, ci vuole esperienza. Pietro Ferrari - Come è stato accolto al suo inizio questo progetto? Simone Stelloni - Come al solito ci vuole sempre un brand importante che capisca il valore aggiunto che c’è. Un brand di questo tipo lo capisce bene e sa come comunicarlo, anche se ci sono alcuni che cercano le economie in modo esasperato. È indiscutibile il fatto che tutti cercano la visibilità in termini ecologici, tutti mettono un marchio ma non basta un’etichetta o un adesivo. SI può fare anche un prodotto discreto con tutti i materiali che ognuno può trovare, poi, dopo, si vanno a fare le analisi con i valori delle Apeos che sono alle stelle, qui riusciamo a stare sotto i cento ppm. Mentre il valore che il Reach prevede è sotto i 1000 ppm.


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COVER STORY SERVIZI E SETA writer Pietro Ferrari www servizi-e-seta.com

 Buseta/Hairy.

I nuovi filati “Superfine Semi-Worsted Spinning” Servizi e Seta a Pitti Immagine Filati con la nuova collezione Autunno Inverno 2020/2021. “Superfine Semi-Worsted Spinning” è un processo di preparazione cardata integrato con successivi passaggi di pettinatura alla filatura pettinata tradizionale. In seguito alle vasche di mista e alla carda inseriamo la pettinatura del nastro carda e proseguiamo nella preparazione pettinata finendo sul banco a fusi serico e sui ring a fibra corta serica. I filati hanno l’aspetto dei cardati più fini con una regolarità che si avvicina al filato pettinato, ulteriori caratteristiche sono leggerezza, sofficità e colori tinti in tops ben miscelati dall’aspetto “fuso”. Risultano particolarmente resistenti al pilling e all’usura quotidiana. TASMANIAN, CASHMERINO, ROYAL CASHMERE, MAKALU, BALI, OPACUM sono i protagonisti dell’innovativa filatura “Superfine Semi-Worsted Spinning by Servizi e Seta”. I filati sono prodotti con le migliori Lane Australiane

- con finezze tra i 16,5 e i 18,5 micron, trattate KROY, “lavabili in lavatrice” - impreziositi con White Cashmere cinese, con Sete Mulberry dello Zhejiang o con Cotoni Organici per linee Sportswear.  Annapurna.


textures  Sha-Tush.

TASMANIAN Nm 2/48, prodotto con lana australiane di 17,5 micron, trattate KROI, per capi lavabili in lavatrice dalla sofficità ineguagliabile e dalla leggerezza impalpabile; CASHMERINO Nm 2/48 per un tocco di raffinatezza dato dal cashmere, per rendere ancora più prezioso il capo finito; ROYAL CASHMERE Nm 2/48, il migliore Cashmere unito alla migliore seta dello Zhejiang. Il filato più pregiato della collezione con un aspetto morbido, caldo e lucente; MAKALU Nm 2/120, superfine Cashmere in mista con il più fine cotone organico per un filato finissimo per capi leggerissimi;

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 Lampur/Loft.

BALI Nm 2/28 - Nm 2/48, il giusto assemblaggio della Lana con il Cotone Organico, per un capo athleisure, sportivo ma capace di adattarsi ad ogni evenienza; OPACUM Nm 2/60 – Nm 2/120, 100% Seta opaca naturale unica nel suo genere, per capi soffici, leggeri e lavabili in lavatrice. La collezione è impreziosita da Filati fantasia: Catenelle.

! CATENELLA, SHANDONG,

VISELLE E ANNAPURNA

E le nuove “Pelliccette” ecologiche in: 100% lana, FLEECE Nm 2.500 e 100% Seta, SKIN Nm 3.000.

 “SUPERFINE SEMI-WORSTED SPINNING”PROCESS Servizi e Seta, with the new collection Fall Winter 2020/2021, presents a wide range of “Superfine Semi-Worsted Spinning” yarns. "Superfine Semi-Worsted Spinning" is a WOLLEN preparation process integrated with subsequent combing steps to traditional worsted spinning. After the mixed tanks and the carding machine we insert the combing of the carded row to continue with the WORSTED preparation ending up on the silk roving frame to be spun on the short silk rings. The yarns looks rounded and they have the appearance of the finest carded with a regularity that comes close to the worsted yarn, further features are lightness, softness and dyed colors in well mixed tops with a “melted” aspect. They are particularly resistant to pilling and daily wear. TASMANIAN, CASHMERINO, ROYAL CASHMERE, MAKALU, BALI, OPACUM are the protagonists of the innovative spinning "Superfine Semi-Worsted Spinning by Servizi and Seta".


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COVER STORY SERVIZI E SETA

 Gasatura.

Servizi e Seta pone la massima attenzione alla sostenibilità con i filati AHIMSA, PURANA, OPACUM FEEL e BOURETTE, filati etici in 100% Seta riciclata e tracciabile con sete di allevamento e selvagge non cruente. Per riciclo parliamo di fibra riciclata al 50% da filati recuperati e al 50% da lavorazione di pettinatura e filatura. AHIMSA “not cruelty Silk shappe” e PURANA “not cruelty Silk Tussah” prodotte con pierced cocoons in cui il baco viene estratto per la riproduzione e quindi non viene bollito nelle operazioni di produzione. Abbiamo ogni anno una produzione pari al 10% circa della seta acquistata: questa quantità tracciabile e controllabile, in quanto i bachi vengono venduti per la riproduzione, può essere utilizzata per produrre la nostra seta AHIMSA o seta di Gandhi nel caso della Seta Shappe e la seta PURANA nel caso della seta Tussah. OPACUM FEEL e BOURETTE invece saranno prodotte con seta sempre “non cruente” oltre che sete che partono dal riciclo della fasi di produzione e da filati riciclati.  Shappe.

 Royal Cashmere.


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Servizi e Seta is very careful to sustainability with the yarns AHIMSA, PURANA, OPACUM FEEL and BOURETTE, ethical yarns in 100% recycled Silk and traceable with breeding silks and non-bloody wilds. For recycling we speak of 50% recycled fiber from recovered yarns and 50% from combing and spinning. AHIMSA "not cruelty Silk shappe" and PURANA "not cruelty Silk Tussah" produced with pierced cocoons in which the silkworm is extracted for reproduction and therefore is not boiled in production operations. Every year we produce around 10% of the silk purchased: this traceable and controllable quantity, as the silkworms are sold for reproduction, can be used to produce our AHIMSA silk or Gandhi silk in the case of shappe and PURANA silk in the case of Tussah silk. OPACUM FEEL and BOURETTE, on the other hand, will be produced with silk that is always “non-bloody” but also with silk starting from the recycling of the production phases and from recycled yarns.  Nastro seta.

 Big Tussah/Tasmanian.

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PERCORSO COTONE TESSITURA MONTI writer Beatrice Guidi www monti.it

Per Gruppo Tessile Monti un impegno costante a tutela dell’ambiente Materie prime da fornitori affidabili, processi produttivi che sono garanzia di alta compatibilità ambientale e sociale. Una sempre più ampia proposta di tessuti BIO. Il 5 giugno 2019 è la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Per il Gruppo Tessile Monti prendersi cura dell’ambiente non è una moda, ma è un impegno quotidiano per preservare il pianeta ed è quindi lieta di portare la propria testimonianza a sostegno della Giornata Mondiale dell’Ambiente. L’approccio del Gruppo Tessile Monti si traduce in scelte e azioni guidate da principi di responsabilità, qualità e innovazione in ciascuna fase della catena del valore.

! PROGETTAZIONE

DI PRODOTTO

Oltre alla costante ricerca della qualità e dell’innovazione (che si traduce anche in ricerca di materiali e processi più sostenibili) nella creazione dei tessuti per camiceria, a partire dalla collezione Autunno-Inverno 2018/19 sono stati presentati una selezione di tessuti 100% BIO ottenuti da materia prima organica e nobilitati con prodotti e processi di tintoria e finissaggio eco-compatibili e biologici, con la garanzia della certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard, www.global-standard.org). Con la stagione successiva, Primavera-Estate 2019, alla proposta di cotoni fini organici, sono stati aggiunti anche il lino 100% organico e in mischia con il cotone organico. Stagione dopo stagione è in aumento l’offerta di basi e disegnature realizzabili con filato biologico.

! SELEZIONE DELLE MATERIE PRIME La scelta delle materie prime di maggiore qualità e di fornitori affidabili, garantisce un’alta compatibilità ambientale e sociale in termini di prassi gestionali più etiche e sostenibili. I maggiori acquisti sono di cotone

e viene approvvigionato solo quello di maggiore finezza, che rappresenta circa il 3% della produzione mondiale. Una rigorosa selezione in base a caratteristiche tecniche e di tracciabilità consente una minor difettosità dei tessuti e quindi un più efficiente utilizzo delle risorse. Da Dicembre 2017 Tessitura Monti S.p.A è membro della Better Cotton Initiative (www.bettercotton.org), un’iniziativa volontaria promossa dai principali brand, retailer e player della supply chain dell’industria cotoniera, per promuovere a livello globale una più sostenibile coltivazione del cotone e miglioramenti lungo tutta la filiera produttiva.

! PROCESSI PRODUTTIVI Il quotidiano sforzo di miglioramento della sostenibilità dei processi industriali (macchinari, tecnologia e processi) e di promozione di una cultura di continua innovazione per minimizzare gli impatti sull’ambiente e sulla salute umana nei propri siti a livello globale ha consentito al Gruppo di raggiungere risultati significativi: • Dal 2008 Tessitura Monti India è certificata ISO14001 e adotta pratiche di responsabilità ambientale, lavorativa e sociale largamente migliorative rispetto alle normative locali.


textures • Nel Triennio 2015-2017 Tessitura Monti S.p.A. ha ridotto il consumo energetico (a volumi costanti) dello stabilimento di Maserada di oltre il 10%, l’emissione di C02 di oltre il 35% e il consumo di acqua del 20% e prosegue costantemente il proprio impegno con progetti di risparmio energetico e riuso in corso di studio ed implementazione. • Da fine 2017 è operativo presso lo stabilimento Tessitura Monti India di Kolhapur un nuovo impianto tecnologico che consente di riutilizzare fino al 100% delle acque di processo azzerando al contempo gli scarichi liquidi in ambiente, mediante una sofisticata tecnologia di trattamento dei reflui, ultrafiltrazione e osmosi inversa ed evaporazione finale multi livello del residuo. • Inizio 2018 Tessitura Monti S.p.A. ha aderito al programma ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals, www.roadmaptozero.com), un’associazione che persegue la missione di eliminare l’utilizzo di sostanze chimiche pericolose a livello globale nei settori tessile, pelle e scarpe. • A ottobre 2018 nell’impianto di Maserada Sul Piave è entrata in funzione una nuova batteria di filtrazione a sabbia e carboni attivi, affiancata all’impianto di depurazione biologica delle acque di processo, consentendo di ottenere per l’acqua di processo reimmessa in ambiente valori molto al di sotto dei parametri di legge e in linea con i più stringenti standard volontari internazionali. • Dal 2018 è attivo in tintoria un nuovo impianto di asciugatura a radiofrequenza in sostituzione dell’asciugatura a rapido. Questo permette un risparmio di energia del 75% sul ciclo di asciugatura e del 30% sul ciclo completo di tintoria. • Da gennaio 2019 è attivo un sistema di recupero e re-invio in caldaia di condensa del vapore dei processi produttivi che permette un risparmio energetico sui consumi di gas in caldaia del 15/20%.

! DISTRIBUZIONE E VENDITA Gruppo Tessile Monti utilizza criteri di sostenibilità nelle scelte logistiche e negli imballaggi, compatibilmente con le esigenze di servizio ai clienti.

! SISTEMI DI GESTIONE Sono stati sviluppati sistemi di gestione aziendale per controllare e minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente, oltre a garantire il rispetto delle leggi, delle norme e dei regolamenti nazionali e internazionali in vigore. La storia del Gruppo Tessile Monti affonda le radici

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nella metà dell’800, quando Giorgio Monti, seguendo l’attività dei suoi avi, già produce nel suo laboratorio casalingo dei tessuti di alta qualità. L’azienda venne poi fondata ufficialmente nel 1911 dai tre figli Evaristo, Venerio e Bruno. Oltre un secolo di impegno, tenacia e lungimiranza consegnano ai giorni nostri un’azienda con una tecnologia produttiva d’avanguardia, personale tecnicamente preparato e una pregevole qualità dei tessuti. La somma di questi elementi la rende ancora oggi un’impresa vincente, in sintonia con il proprio territorio, di cui ne sposa con passione l’armonia, la cultura e il senso del bello. Un design tessile che è arte applicata, alla continua ricerca di tessuti unici e innovativi, nella convinzione che la progettazione e l’anticipazione dei tempi sia il valore aggiunto da conferire ai propri clienti.

 NOT FROM YESTERDAY June 5, 2019 is World Environment Day. For the Gruppo Tessile Monti taking care of the environment is not a fashion, but it is a daily commitment to preserve the planet and is therefore pleased to bring its own testimony and support for World Environment Day. The approach of the Tessile Monti Group translates into choices and actions guided by the principles of responsibility, quality and innovation at each stage of the value chain. In addition to the constant search for quality and innovation (which also translates into research into more sustainable materials and processes) in the creation of shirting fabrics, a selection of 100% fabrics was presented starting from the Fall-Winter 2018/19 collection. BIO obtained from organic raw materials and ennobled with eco-compatible and organic dyeing and finishing products and processes, with the guarantee of the GOTS (Global Organic Textile Standard, www.global-standard.org) certification. With the following season, Spring-Summer 2019, to the proposal of organic fine cottons, also 100% organic linen and mixed with organic cotton were added.


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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA writer Beatrice Guidi www baruffa.com

Nuove iniziative preannunciate nel bilancio di sostenibilità 2018 di Zegna Baruffa Lane Borgosesia.

Passo dopo passo  H2dry K-Wool.

È stato pubblicato il bilancio di sostenibilità di Zegna Baruffa Lane Borgosesia, con sede in Valdilana (Biella), produttore di filati pregiati di lana e altre fibre nobili, realizzati con tecnologia pettinata, cardata e con varianti “fantasia”, utilizzati nelle produzioni di maglieria e tessitura. Il tema centrale del

bilancio è quello della creazione di valore sostenibile. Zegna Baruffa Lane Borgosesia e leader, in Italia e all’estero, nella produzione di filati industriali per maglieria esterna, attraverso una precisa politica di internazionalizzazione commerciale iniziata dagli anni ’70. A cio si devono la nascita e l’attivita di numerosi uffici internazionali dedicati all’attivita di promotion e di supporto alla clientela. Tutti i passaggi produttivi per le tre linee di prodotto (Baruffa, Chiavazza e Botto Poala) avvengono in Italia. La scelta di materie prime di altissima qualita garantisce la possibilita di una personalizzazione unica del prodotto, nonche standard e numeri di una grande industria. Nel corso del 2018 l’Azienda ha generato un valore economico superiore a 117 milioni di euro, con una crescita di oltre il 13% rispetto all’anno precedente. Grazie a un’opportuna riclassificazione del conto economico e stato possibile indentificare la percentuale del valore distribuito verso i principali stakeholder che, direttamente o indirettamente, hanno contribuito alla creazione del valore generato dalla Societa. Questi valori consentono di evidenziare come la Societa abbia creato valore per i propri stakeholder e di identificare i benefici economici generati. Tra le principali categorie di stakeholder ci sono: fornitori (costi operativi riclassificati), risorse umane (costi del personale), finanziatori (oneri fnanziari) e Pubblica Amministrazione (imposte). Nel corso del 2018, lo 0,46% del valore economico generato, al netto di ammortamenti e rettifiche, e stato trattenuto dalla Societa, mentre la restante parte e stata distribuita tra i suoi stakeholder.

! PRINCIPI DI SOSTENIBILITÀ La sostenibilita ha sempre accompagnato le decisioni di Zegna Baruffa Lane Borgosesia, che da sempre da molta importanza sia alle persone con e per le quali opera, sia al territorio nel quale agisce e si sviluppa. Dall’anno 2017, l’impegno della Societa per


un business sostenibile e stato quindi formalizzato con la stesura del primo bilancio di sostenibilita, ed e stato confermato nel 2018 con il suo secondo report, nella volonta di proseguire con altri passi significativi lungo questo percorso. Nella consapevolezza di quanto realizzato nel corso del 2018, ha portato alla definizione dei nuovi obiettivi da concretizzare nel corso del 2019, la Societa si e quindi prefissata di realizzare le seguenti iniziative: • Promozione di un codice di condotta predisposto nel rispetto dei parametri della Fondazione ZDHC relativo a tutti i fornitori di prodotti chimici; • In sintonia con la posizione assunta da molti dei principali top brand della moda di livello mondiale,

clienti della Societa, e stato deciso di condividere i principi ispiratori della Fondazione ZDHC che si propone di pervenire alla graduale eliminazione dalla filiera del tessile e dalla pelle/cuoio delle sostanze chimiche pericolose; • Attivazione di un tirocinio curricolare o post laurea in collaborazione con il Politecnico di Torino nell’ambito del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili.

 Un filo fantasia della collezione Baruffa.

 ON THE PATH OF SUSTAIBILITY It is available the Sustainability Report 2018 of Zegna Baruffa Lane Borgosesia S.p.A., with headquarters in Valdilana (Bi), producing fine yarns of wool and other noble fibers realized with a combed, carded and fancy technology and used in the production of knitwear, and weaving. Zegna Baruffa Lane Borgosesia is a leader, both in Italy and abroad, in the production of industrial yarns for knitted outwear, thanks to a precise policy of commercial internationalization initiated in the '70s. This is due to the birth and activity of numerous international offices dedicated to promotion and customer support activities. All the steps of production for the three lines of products (Baruffa, Chiavazza and Botto Poala) take place in Italy. The choice of raw materials of the highest quality guarantees the possibility of a unique personalization of the product, as well as standards and numbers of a large industry. During 2018, the company generated an economic value of over 117 million euros, a 13% growth compared to last year. Thanks to an appropriate reclassification of the income statement, it was possible to identify the percentage of the value distributed to the main stakeholders who, directly or indirectly, have contributed to the creation of the value generated by the Company. These values allow to highlight how the Company has created value for its stakeholders and to identify the economic benefits generated. The main stakeholder categories are suppliers (reclassified operating costs), human resources (personnel costs), lenders ( financial charges) and Public Administration (taxes). During 2018, 0.46% of the economic value generated was kept within the Company, excluding depreciation and budget amendments, while the rest was distributed among its stakeholders. Approach of sustainability Sustainability has always been a key part in the decision making process of Zegna Baru a Lane Borgosesia. The Company has always strongly considered both the people it works for and with, and the territory in which it operates and develops. Since 2017, the Company’s e ort towards a sustainable business has been formalized through the Sustainability Report, and this e ort is confirmed in 2018 with its second report, with the will to continue on this path with significant steps. Sustainability Report, with the awareness of 2018 achievements, brought about the identication of the new targets to pursue during 2019. Therefore, the Company set out the fulfilment of the following initiatives: • Implementation of the code of conduct for all chemical products suppliers and established in compliance with the ZDHC Foundation guidelines; • Accordingly to the position taken by the majority of the global top fashion brands, which are clients of the Company, it has been decided to join the ZDHC Foundation program which aims to gradually eliminate the use of hazardous chemical substances for the textile and leather supply chain • Activation of an internship or job placement in collaboration with the Polytechnic of Turin in the context of the postgraduate degree in Chemical Engineering and Sustainable Processes.


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PERCORSO LINO AMO IL LINO writer Pietro Ferrari www http://elementimoda.it/home-page-it/

Ancora protagonista nel maggio milanese la fibra più green sul mercato.

Il lino e il futuro

Epicentro della campagna di promozione AMO IL LINO, il lino si è presentato dal 3 al 10 Maggio a Palazzo Bovara in una esposizione insieme didattica ed emozionale, in collaborazione con la Sezione Lino SMI e la rivista ELLE DECOR. Il Lino, una fibra di cui l’Europa e il primo produttore mondiale, indicatore perenne di benessere e naturalita, di durata e tracciabilita. Dal seme ai filati, ai tessuti per arredamento e per il pret-a-porter uomo e donna, fino agli accessori per la casa, l’esposizione a Palazzo Bovara a Milano ha messo in scena la grande versatilita del lino e illustrato l’attualita dei punti vendita partner della campagna AMO IL LINO. La moda, il design, l’art de vivre e la decorazione di interni, fino alle applicazioni tecniche per materiali compositi ad alta prestazione, il Lino richiama e seduce in tutti i campi Quanto ai suoi impieghi – dalla maglia polo sport al casco per equitazione, fino ai tessuti per arredamento con le loro proprieta termiche e foniche – si sono aperte vaste aree di R&D che coinvolgono sti-

listi e ingegneri, architetti e designer, universitari e uffici studi. E per rispondere a tutte le domande di questi professionisti, ma soprattutto per trasmettere ai consumatori il profilo unico del Lino Europeo che questa esposizione e stata concepita in collaborazione con la stylist Elisa Musso.

! A PROPOSITO DI CELC Dall’agricoltore al punto vendita, la Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC) riunisce tutti gli attori della filiera del lino europeo. Creata nel 1951, la CELC e l’interlocutore privilegiato di 10.000 aziende europee in 14 paesi, controlla la fibra, dalla pianta al prodotto finito. Un’azione che si sviluppa a livello internazionale stimolando l’innovazione e facendo leva sui valori delle fibre naturali dalle riconosciute qualita ambientali. Le firme di qualita e di tracciabilita della fibra europea rappresentano una filiera di eccellenza in un contesto globalizzato. European Flax®: La garanzia di tracciabilita di una fibra di qualita premium coltivata in Europa. Una fibra naturale, frutto di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, senza irrigazione ne OGM.


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Masters of Linen®: La garanzia della tracciabilita del lino europeo, dalla pianta alla trasformazione, filo e tessuto, 100% Made in Europe. I protagonisti a Palazzo Bovara erano: Cariaggi Lanificio - Cotonificio Albini - Clerici Tessuto - F.lli Graziano fu Severino - Iafil Industria Ambrosiana Filati - Linificio e Canapificio Nazionale - Martinelli Ginetto - Marzotto - Rivolta Carmignani - Rossi Lorenzo & Figli - Tess. Enrico Sironi - Tessitura Monti - Tessuti di Sondrio. Tessitori europei: Deltracon - Joao Antonio Lima - John England - Klasikine - Libeco - Solstiss - Sophie Hallette Stoker Mills Salia - Verilin e i prodotti finiti di 120%Lino - C&C - Distretto Italia Interiors - Freitag - Telerie Spadari. I compositi con il casco per bicicletta Egide, la chitarra Blackbird, la piastrella acustica Varian, il

vuota-tasche firmato Philippe Nigro per Designers’Box e i piatti in lino Saint-Romain.

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 Particolari della mostra a Milano.

! L’AMORE PER IL LINO Nelle belle sale di Palazzo Bovara abbiamo incontrato Ornella Bignami che ci ha descritto lo spirito dell’esposizione: Pietro Ferrari – Un commento a questa iniziativa. Ornella Bignami - Questa iniziativa completa l’evento Amo il Lino che già realizziamo da diversi anni, coinvolgendo una serie di negozi, dall’abbigliamento all’arredo, nella città di Milano. Quest’anno AMO IL LINO appare in trenta negozi che aderiscono all’iniziativa e dedicano le vetrine ai prodotti in lino.

 FLAX AND THE FUTURE The epicenter of the promotion campaign AMO IL LINO, flax appears from 3 to 10 May at Palazzo Bovara in a didactic and emotional exhibition, in collaboration with the Lino SMI Section and the Elle Decor magazine. Flax, a fiber of which Europe is the world's leading producer, a perennial indicator of well-being and naturalness, of durability and traceability.


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PERCORSO LINO AMO IL LINO vedere anche la mostra. Poi curiosi che dall’evento del food che ha avuto luogo al piano terreno è venuta a visitare la nostra esposizione. Pietro Ferrari - Per il futuro cosa avete in programma? Ornella Bignami - Dal punto di vista della promozione del lino presso i negozi, l’iniziativa Amo il Lino continuerà con l’obiettivo di incrementare il numero delle vetrine, quello delle boutique e di coinvolgere nuovi punti vendita per il design. L’idea è quella di continuare con l’evento aperto al pubblico ma con nuovi spunti e collaborazioni, coinvolgendo una scuola con un progetto studenti e un artista che possa lavorare su di un concetto anche diverso dell’uso della materia. Quello che è certo è che, nel mese di maggio 2020, ci ritroveremo ancora con un evento Amo il Lino.

 Ornella Bignami con Pietro Ferrari a Palazzo Bovara.

Abbiamo voluto arricchire la presenza del lino con una mostra aperta al pubblico, con l’obiettivo di raggiungere il consumatore finale e cercare di fargli capire cosa è possibile fare con il lino, raccontando la magia di questa fibra che è veramente molto interessante soprattutto oggi che si parla di sostenibilità, il lino è veramente la fibra verde del futuro e, per questo, abbiamo illustrato tutti gli impieghi, che vanno dal tessuto d’arredamento alla tavola, al letto, al bagno. I prodotti tecnici e la parte decorativa di alcuni filati hanno sollevato molto interesse tra i visitatori. A questo proposito possiamo confermare di aver avuto più di duecento presenze, persone che hanno ricevuto un’informazione ampia e particolare e la conferma che si tratta di un lino di qualità, di origine europea. I visitatori hanno anche capito perché questo prodotto è un po’ più caro, quali sono i suoi vantaggi, le sue caratteristiche e, quindi, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Pietro Ferrari - Che tipo di visitatori avete avuto? Ornella Bignami - Di tutto e di più, dai passanti occasionali ma interessati, ai designer, alle scuole, decoratori, giornalisti, tutti i nostri associati e parecchi dei negozi aderenti all’iniziativa che sono venuti a



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PERCORSO SETA MAPPE writer beatrice Guidi www http://elementimoda.it/home-page-it/

Cias in collaborazione con Uninsubria e Confindustria Como ha presentato il 19 maggio a Como la sfilata Mappe – avventure di creatività femminile.

La geografia della seta Mappe come carte geografiche, itinerari da costruire, tesori da scovare, ma non solo. Nella sua origine latina mappa è lo scampolo, il pezzo di tessuto, il tovagliolo da portarsi con sé. Ricerca, viaggio, idee impresse sulla stoffa, vedute sartoriali. In questa duplice accezione del termine il progetto sfilata intende esplorare l’universo donna attraverso le mappe, girovagare negli “umori” della creatività femminile, alimentandone della nuova, attraverso creazioni in seta. La sfilata Mappe - avventure di creatività femminile ideata da Francesca Gamba della scuola CIAS Formazione professionale in collaborazione con Uninsubria e Confindustria Como e il contributo della scuola Enaip di Cantù, intende raccontare attraverso la realizzazione di abiti abbinati ad acconciature e trucchi, la creatività femminile nelle sue molteplici forme, orientando l'attenzione su due protagoniste donne del passatola sarta afro americana Rosa Parks - che disse no

alla segregazione in Alabama nel 1955 - e la pioniera dell’ecologia e fondatrice dell’ingegneria ambientale Ellen Swallow Richards, prima donna a laurearsi al prestigioso MIT di Cambridge nel 1873, una delle sedi accademiche di ricerca più importanti al mondo. La seta, uno dei simboli di eccellenza del territorio lariano, è la terza protagonista di questo iter creativo, narratrice di avventure femminili che produce bellezza e veicola contenuti importanti. Portatrice di valori sani, la seta diventa carezza e antidoto contro gli stereotipi culturali e i pregiudizi, promuovendo l’ecologia nel senso più ampio del termine, che è rispetto dell’ambiente e dell’essere umano. A sfilare dieci ragazze di seta vestite, in cui la pregiata fibra naturale, ricuce con seducente bellezza la storia dell’umanità in chiave femminile, accostando emozionalmente Rosa Parks ad Ellen Swallow Richards. Gli abiti sono progettati e realizzati dalla scuola Cias.


textures I due pantaloni ORIENTE eseguiti dal laboratorio di Rebbio Karalò. La struttura dell’outfit BACO DA SETA, un'opera che unisce moda e design. è su una progettazione dell’ENAIP di Cantù. I foulard realizzati in occasione del 150° anniversario sono stati gentilmente concessi dall’ISIS Paolo Carcano. I tessuti sono stati forniti da Tessitura Taborelli, Teseo, Penn Italia, Tintoria Stamperia Lambrugo.

! I CONCEPT DEGLI ABITI, TRI-

BUTO A ROSA PARKS ED ELLEN SWALLOW RICHARDS

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corpo femminile vs costrizione di un codice vestimentario che è anche costrizione sociale e di pensiero per la donna nell’Ottocento. Trucco e parrucco a cura della scuola Cias, acconciature e trucchi che rileggono in chiave contemporanea l'avventura dirompente delle due protagoniste e celebrano la seta. Pettinature inedite con fili e bachi da seta in un dialogo fluido tra texture del capello e fibra tessile. Trucchi ad alto impatto visivo che rimandano alla sensorialità di questa pregiata fibra naturale e che disegnano la tracciabilità della seta.

La seta con Rosa Parks, celebra il metissage ed esalta il coraggio femminile. Gonne a ruota variopinte, dai toni accesi, ispirate AL New look anni Cinquanta, gli anni in cui Rosa Parks si ribellò all'America segregazionista, che recano le impronte di una rivendicata africanità, ne testimoniano le origini, e recuperano il filo della matassa storica. La seta con Ellen Swallow Richards, difende l’ambiente e si fa paladina del benessere e della sostenibilità. “Se la sera per le donne è un sollievo togliersi i vestiti, vuol dire che c’è qualcosa che non va: i vestiti non dovrebbero essere un peso, ma qualcosa di comodo che ti protegge”. Così disse Ellen Swallow Richards, parlando di moda. Al via dunque alla seta fluida e leggera che restituisce il movimento e la libertà del

 THE GEOGRAPHY OF SILK Maps like maps, itineraries to be built, treasures to be discovered, but not only. In his Latin origin, the map is the remnant, the piece of fabric, the napkin to take with him. Research, travel, ideas impressed on the fabric, sartorial views. In this twofold sense of the term, the show project intends to explore the universe of women through maps, wander around in the "moods" of female creativity, nurturing new ones, through silk creations. The parade Maps adventures of female creativity conceived by Francesca Gamba of the CIAS school Professional training in collaboration with Uninsubria and Confindustria Como and the contribution of the Enaip school of Cantù, aims to narrate through the creation of dresses combined with hairstyles and tricks, female creativity in its many forms, focusing on two female protagonists of the past - the African American seamstress Rosa Parks - who said no to segregation in Alabama in 1955 - and the pioneer of ecology and founder of environmental engineering Ellen Swallow Richards, first woman to graduate from the prestigious MIT in Cambridge in 1873, one of the most important academic research centers in the world. SILK, one of the symbols of excellence in the Como area, is the third protagonist of this creative process, narrator of female adventures that produces beauty and conveys important contents. Carrier of healthy values, silk becomes a caress and antidote against cultural stereotypes and prejudices, promoting ecology in the broadest sense of the word, which is respect for the environment and the human being. Ten silk-clad girls dressed up, in which the precious natural fiber is displayed, seduces the history of humanity in a feminine key with seductive beauty, emotionally combining Rosa Parks with Ellen Swallow Richards. The clothes are designed and made by the Cias school. The two ORIENTE pants made by the Rebbio Karalò laboratory. The structure of the BACO DA SETA outfit, a work that combines fashion and design. is about a design of Cantu’s ENIP. The scarves made for the 150th anniversary were kindly provided by ISIS Paolo Carcano. The fabrics were supplied by Tessitura Taborelli, Teseo, Penn Italia, Tintoria Stamperia Lambrugo.


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AREAMAGLIERIA

www knitwearlab.nl

Uno spazio di lavoro per la qualità Knitwear Lab progetta, sviluppa e produce maglieria industriale sulle macchine STOLL CMS 530 OKC e STOLL CMS ADF 16BW. Il team di progettazione crea collezioni innovative di maglieria, mentre i tecnici sviluppano punti, tessuti e prototipi per calzature, abbigliamento, arredamento e scopi tecnici. Nel laboratorio, sperimentano e testano tutti i tipi di materiali e anche i filati rigenerati. La produzione su piccola scala viene eseguita presso il laboratorio e per maggiori dimensioni di produzione collaborano con i partner in Turchia e in Cina. Si prendono cura del controllo qualità e dei tempi di consegna. Grazie alla loro esperienza nel settore e alla rete estesa, si assicurano che la produzione venga completata con successo. Knitwear Lab collabora con una varietà di clienti; giovani designer, marchi affermati e grandi aziende.

L' arte sartoriale

www lineapiu.com

In occasione della Milano Design Week 2019, Arman Avetikyan ha presentato con una mostra-installazione il brand FROY, per la prima collezione realizzata nell’ambito del programma di sostegno ai giovani designer di maglieria: Talents di Lineapiù. Arman Avetikyan, vincitore della III edizione del Talents di Lineapiù Italia - azienda toscana leader mondiale nel settore dei filati per maglieria - è il fondatore del progetto FROY, giovane brand in cui pulsano differenti culture, soluzioni e ispirazioni. Nato in Armenia, cresciuto in Russia e laureatosi in Italia, per il giovane designer muoversi tra realtà differenti diventa la matrice espressiva: identità e multiculturalismo si fondono nel nome del brand, Froy, il suo cognome “vietato” in patria. Il progetto è un percorso di ricerca nelle possibilità della maglieria, che grazie agli esclusivi filati Lineapiù e Filclass, esplora soluzioni originali utilizzando la maglia come un tessuto, conciliando tradizione e innovazione, sfruttando materiali e processi per ottenere superfici ibride, versatili e parlanti. L’evento “Macchina che produce moda che produce arte. O forse no.” è la mostra-installazione che nasce dalla prima collaborazione tra il designer Froy e Fondazione Lineapiù e che intende raccontare nella sua illustrazione principale le storie di nove personaggi o culture, che si muovono in una città che rappresenta l’architettura delle loro relazioni. La mostra-installazione è un potente espediente narrativo per raccontare il mondo FROY e presentare una preview della collezione Spring/Summer 2020. Attraverso le storie di nove personaggi archetipici si intraprende una ricerca sulle possibilità della maglieria senza soluzione di continuità. Fulcro dell'esposizione è l'installazione tridimensionale che rappresenta le storie, accompagnata da musiche e video creati appositamente insieme a Matteo Castiglioni. Una macchina che produce la vita tessendo un’anima nelle cose inanimate. Un mondo geometrico rappresentato da una macchina industriale, una polis in cui si incontrano e interagiscono persone di estrazioni, origini e professioni differenti. Una città in cui si produce la vita ogni giorno, una macchina che produce persone.


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 A SPECIALIZED WORKSPACE The design team creates innovative knits and collections, while their technicians develop stitches, fabrics and prototypes for shoes, apparel, furniture and technical purposes. In the lab, they experiment and test all kinds of materials such as regenerated yarns. Small scale production is done in he Lab and for bigger production they cooperate with Turkey and China partners. They take care of the quality control and lead times. With their experience in the industry and extended network they make sure that the production will be successfully completed. Knitwear Lab collaborates with a variety of clients; young designers, established brands and large corporations.

Non si tratta però di una macchina industriale: come il caleidoscopio umano di una grande città, anche questa macchina genera molteplicità: ogni vita che produce è unica. L’installazione rappresenta la simbiosi tra industria e creatività, i cui prodotti nascono come esseri viventi. Nelle sue collezioni maglieria FROY lega culture lontane, cogliendo le connessioni tra estetiche distanti solo in apparenza. Il designer proietta queste distanze in incontri immaginari, filtrandoli attraverso il prisma della creatività, dando loro forma e prospettiva. Gli elementi chiave di questo processo sono la geometria e le culture tradizionali, che confluiscono vividamente nelle illustrazioni del designer. FROY é un progetto di maglieria pura, il cui scopo è mostrare il processo di trasformazione del filato in oggetto fisico e tridimensionale, attraverso tecniche tradizionali e innovative che materializzano forme, lavorazioni e dettagli. La collaborazione con Lineapiù Italia, azienda italiana tra i leader del settore, è un’occasione importante per presentare la collezione FROY e per dimostrare le proprie competenze e il proprio potenziale. Talents Lineapiù è un programma di Fondazione Lineapiù che ha come obiettivo quello di sostenere i talenti già attivi nel mercato, valutando sia la presenza commerciale che la qualità artistica. Il Talents è un programma di sostegno dei giovani talenti della moda che Lineapiù Italia, ha avviato nel 2017 per premiare - secondo un metodo trasparente e condiviso - chi si sia distinto per l'utilizzo dei filati e la qualità della maglieria.


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AREAMAGLIERIA

 THE SARTORIAL ART On the occasion of the Design Week 2019, Arman Avetikyan presents his brand FROY and his first collection in collaboration with Talents Lineapiù. Arman Avetikyan is the winner of the third edition Talents by Lineapiù Italia – Italian company world leader in knitting yarns – and founder of FROY, young brand where different cultures, solutions and creations beat. The young designer, born in Armenia, grown up in Russia, majored in Italy, knows how to move among different worlds. Multiculturalism is his expressive matrix. This project is a research in the knitting possibilities by exploring original solutions and using exclusively Lineapiù and Filclass yarns as fabric material in order to make hybrid creations. The event “MACHINE THAT PRODUCES FASHION THAT PRODUCES ART. OR MAYBE NOT” is the exhibition installation arose from the collaboration between Froy and Lineapiù Foundation. The installation tells about 9 characters - representing different cultures - in a city that symbolizes their relationships. FROY is a pure knitwear project, with the goal of showing the yarn transformation process in a physical and three-dimensional object, using traditional and innovative techniques that materialize forms, several processing and details. The cooperation with Lineapiù Italia, an italian industry leader company, is an important opportunity to present the FROY collection and to prove competences and potential. Talents LineaPiù is a Fondazione Lineapiù program that has the objective of supporting talents already active on the market, considering both the commercial presence and the artistic one. Talents is a support program for young talents that Lineapiù Italia started in 2017 in order to reward – with a shared and transparent mode, actors who are standing out in the use of yarn and quality of knitwear.


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writer Beatrice Guidi www denimpremierevision.com www seilaser.com

Deniz Sadıç www.denizsagdic.com denizress@gmail.com

Denim Premiere Vision un format di evento itinerante di qualità Il 28 e 29 maggio scorsi, con un’edizione internazionale organizzata presso il Superstudio Più di Milano , Denim Premiér Vision ha dimostrato la propria capacità di riunire gli attori mondiali della moda e del denim. 2.524 visitatori sono venuti al salone per ampliare le proprie opportunità di business e scoprire nuove fonti di ispirazione nel cuore della capitale della moda italiana. Il numero dei visitatori provenienti da 54 paesi, registra un aumento del +8% rispetto all’edizione londinese di dicembre 2018. Una presenza all’83% europea, con in testa l’Italia (59% dei visitatori) conferma che l’obiettivo dell’evento itinerante è stato raggiunto: attirare i buyer e i creativi locali in un paese tanto importante per la moda e per il denim quanto l’Italia. 93 espositori, selezionati fra le aziende con gli standard qualitativi più elevati, creative e innovative dell’industria mondiale del denim. Un approccio alla moda ispiratore, esperto, eco-responsabile e digitale con un video dedicato, seminari, workshop pratici ... e l’A20W21 LABORATORY per immergere il visitatore nella stagione e nell’innovazione creativa sin dal suo ingresso al salone.


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AREADENIM

DENIM PREMIERE VISION A QUALITY TRAVELING SHOW On 28 and 29 May, with an international edition organized at Superstudio Più in Milan, Denim Première Vision demonstrated its ability to bring together the world's leading fashion and denim players. 2,524 visitors came to the show to expand their business opportunities and discover new sources of inspiration in the heart of the Italian fashion capital. The number of visitors from 54 countries, shows an increase of + 8% compared to the London edition of December 2018. Attendance was 83% European, led by Italy (59% of vi-

sitors), confirming that the goal of this itinerant event has been achieved: to attract local buyers and creative people in a country as important for fashion and denim as Italy. 93 exhibitors, selected among the most high-quality, creative and innovative companies in the global denim industry. Expert, eco-responsible and digital approach to fashion with a dedicated video, seminars, practical workshops ... and the A20W21 LABORATORY designed to immerse the visitor in the season and in its creative innovations right from the entrance to the show.

Quality talks and content through a series of conferences - the Smart Talks - dedicated to Smart Creation and eco-friendly denim. ROICATM AND CANDIANI PARTNERSHIP Shared vision, aligned mindset and DNA that reveal a common deep commitment to reach a new level of innovation that embodies responsibility with amazing look and touch! These were the premises that generated a very special ROICATM yarn realized only for Candiani. A premium stretch yarn that is boasting a GRS (Global Recycled

Dibattiti e contenuti di qualità e un ciclo di conferenze – le Smart Talks - dedicate alla Smart Creation e denim eco-consapevole. LA PARTNERSHIP TRA ROICATM E CANDIANI: PRESENTATA A DENIM PREMIÈRE VISION Visione condivisa, mentalità allineata e DNA che rivelano un impegno comune e profondo per raggiungere un nuovo livello di innovazione che incarna la responsabilità con look e touch incredibili! Queste le premesse che hanno generato un filato ROICATM di alta qualità realizzato solo per Candiani, che vanta una certificazione GRS (Global Recycled Standard) versione 4, grazie all'elevata percentuale di contenuto riciclato e al processo di trasformazione appropriato. Questa soluzione si adatta perfettamente alla nuova straordinaria linea Candiani ReLast, la gamma di prodotti denim freschi e responsabili del mercato, con l'obiettivo di introdurre una soluzione innovativa trasformata al 100%.

Candiani.

FLEXI DENIM È ECO SOSTENIBILE L’innovativa macchina laser digitale per il finissaggio di jeans e capi finiti in tessuto. FLEXI DENIM e caratterizzato dall’innovativo sistema software Icaro Denim che permette di gestire e otti-


textures Denim software that enables the management and optimization of laser energy. The benefits are: reduction in energy consumption and costs athrough put of up to 3 times higher than conventional methods and machines , unrivalled quality with true and natural “used” 3d effects by achieving accurate and precise shades , extremely intuitive and innovative user-friendly software interFLEXI DENIM IS ECO FRIENDLY face that reduces set-up time to zero. Designs, efThe innovative digital laser machine for jeans and fects and sizes change are easy and immediate. fabric garments finishing. Flexi Denim is eco sustainable by safeguarding not Flexi Denim is characterized by its innovative Icaro just the environment but also operators’ health. Standard) version 4 certification, thanks to its high percentage of recycled content and appropriated process of transformation. This ad hoc ROICATM sustainable stretch solution perfectly fit the new amazing Candiani ReLast line, the range of market fresh responsible denim products whose objective is to introduce a 100% transformed innovative solution.

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It reduces water wastage dramatically in the final wash (up to ten times less than required in case of traditional finishing processes) and the use of toxic and chemical substances in the different stages of production, especially during treatments to achieve particular effects on jeans. It replaces traditional methods of discoloration, abrasion, decoration, marking, engraving and cutting.

Trattamenti Flexi Denim.

mizzare l’energia laser: cio garantisce una riduzione dei costi e dei consumi (grazie al minore dispendio di energia), una produttivita fino a 3 volte superiore rispetto a quella possibile tramite macchine convenzionali. L’interfaccia software Icaro Denim e user friendly e dimezza il tempo di set-up: le operazioni sono semplici e immediate. Cambiare il progetto grafico, gli effetti, la taglia e il modello e sempre piu facile grazie al “Warp mode”. Flexi Denim e eco-sostenibile perche salvaguardia l’ambiente e la salute dell’operatore: permette di ridurre sia il dispendio di acqua (grazie al risparmio dal 70 al 90% di acqua) che l’utilizzo di sostanze tossiche e chimiche utilizzate nelle diverse fasi di produzione, soprattutto durante i trattamenti effettuati per ottenere effetti particolari sui jeans. Infatti è in grado di sostituire i metodi tradizionali di decolorazione, abrasione, decorazione, marcatura, incisione e taglio di jeans e capi finiti. Cradle to Cradle CertifiedTM Gold Jeans available exclusively at C&A online store with ROICA Eco-smartTM family.

SEI Laser Flexi Denim 2T.


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COLOURS FIL3 writer Pietro Ferrari e Beatrice Guidi www https://fil3.it/it/

Una visita gradita Due parole con i manager di Fil3 per un aggiornamento sull’incessante impegno di ricerca e sviluppo della ditta. In questa occasione non rinunciamo a una anteprima sulla collezione estiva che verrà presentata a settembre. “Uno dei temi è la sostenibilità – ci dice Riccardo Magnolfi - stiamo lavorando su temi naturali, con supporti come il Lyocell in mista con il lino. Il Lyocell deriva dall’eucalipto ed è la più “sostenibile” tra le fibre cellulosiche naturali. Impiegato in mischia col lino gli conferisce una maggior morbidezza al tatto e una miglior resa in fase di produzione pur non cambiandone l’aspetto esteriore. I filati a base “Lyocell/lino” sono proposti in numerosi colori sia uniti che melange, come da tradizione Fil-3. Saranno inoltre confermati numerosi articoli della precedente collezione basata prevalentemente sul puro lino, del quale disponiamo di un ampio stock service di colori (uniti, melange o jaspé) sia a capo unico che ritorto. Presenteremo poi, sempre su base lino, filati fantasia elaborati con altri componenti come viscosa, cotone, poliestere e nylon”.

 Rossella e Riccardo Magnolfi e Francesco Gelli negli uffici di Fil3 a Montemurlo.  Boreale, la tecnologia alza le possibilità del tessile.

Non possiamo transitare in quel di Prato senza una visita agli amici di Fil3, ad ascoltare il racconto sempre affascinante della costante ricerca e dello sviluppo di nuovi prodotti da parte dell’azienda.

Beatrice Guidi - Voi il lino dove lo comprate? Francesco Gelli - Abbiamo fornitori sia europei che asiatici: parte di esso lo tingiamo in tintorie del distretto pratese e talvolta lo trattiamo con lavorazioni speciali per uso jersey e maglieria rettilinea. Utilizziamo ad esempio una stribbia elettronica ad acqua che togliendo le impurità permette al tessitore di avere meno rotture di filo e produrre pezze con meno difetti possibile.


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Pietro Ferrari - La Viscosa la usate comunque… Francesco Gelli - Sì, proponiamo alcuni articoli fantasia (bouclé e/o mouliné) per ottenere tessuti più “movimentati”. Beatrice Guidi - Non fate qualcosa di invernale leggero? Francesco Gelli - Certamente. Proponiamo un filato classico pettinato in pura lana (colori uniti, melange e stampati) per fare il fresco-lana anche in combinazione con altri filati di composizione diversa.

! UN MERCATO COMPLESSO Pietro Ferrari - Il mercato in questo momento cosa chiede in particolare? Francesco Gelli - Il mercato, oggi come oggi, è molto variegato. La globalizzazione sta portando ad un’offerta di molti prodotti a basso prezzo e bassa qualità. Questo ha determinato una diminuzione degli ordini estivi soprattutto per Prato. Inoltre la contrazione dei consumi e approvvigionamenti superiori alle vendite nei negozi hanno peggiorato la situazione. Nel mercato estivo sono in tendenza prodotti “easy”. Pietro Ferrari - Stanno entrando fornitori dall’estero? Francesco Gelli - Tantissimo, i fornitori estra-UE sono in crescita, e offrono a prezzi bassissimi soprattutto il cotone grezzo. Le importazioni di filati economici sono in crescita, ma non è questo il nostro mercato: noi non forniamo filati di fascia bassa e comunque non essendo produttori non potremmo essere competitivi. Pietro Ferrari - Quindi la vostra risposta è un prodotto di qualità? Francesco Gelli - Si, i nostri prodotti sono di qualità medio-alta e i nostri clienti li apprezzano e li inseriscono nelle loro collezioni per le loro caratteristiche e per le nostre coloriture. La disponibilità immediata in molteplici colori permette la creazione di tessuti anche più elaborati. La nostra collezione estiva è meno estesa rispetto a quella invernale, ma il servizio è lo stesso. Siamo nati come un’azienda di produzione di filati cardati lanieri, potendo contare sull’intera filiera tessile nel distretto pratese: filature, tintorie, roccature ecc. In collaborazione con queste aziende programmiamo le produzioni per essere pronti alla stagione di vendita dei filati invernali con congrue giacenze di magazzino per il nostro servizio di stock service.  Trame originali.


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 Solide tecnologie prestazionali ed efficaci spesso autoprodotte o quasi.  Pietro Ferrari con Rossella e Riccardo Magnolfi e Francesco Gelli.

COLOURS FIL3

Pietro Ferrari - Il bilancio dell’inverno come è andato? Francesco Gelli - Gli ordini dell’invernale sono partiti a rilento ma tra aprile e maggio sono stati più sostenuti. Le vendite globali sono leggermente in calo rispetto all’anno scorso ma la collezione AI 2020/21 presentata a febbraio ha riscosso un buon successo. Gli articoli nuovi che abbiamo proposto sono piaciuti e abbiamo ricevuto molte richieste di campionature. Le novità presentate sono sia filati cardati che pettinati, con proposte anche sulle titolazioni più fini. Se seguissimo solo il mercato, vivremmo un po’ alla giornata. Per offrire un servizio puntuale dobbiamo ricorrere alla programmazione, attraverso statistiche e informazioni ricevute dai nostri collaboratori.

E siamo sempre pronti a recepire richieste particolari del cliente, per fornire articoli in esclusiva. Beatrice Guidi - I vostri maggiori clienti dove li avete? Francesco Gelli - I nostri maggiori clienti sono in Italia, principalmente a Prato; ma lavoriamo molto anche con Biella, in Lombardia e in Veneto. In Lombardia prevalentemente per il settore arredamento, dove trovano collocazione sia i nostri filati linieri che quelli a base lana, in particolare i rigenerati. Pietro Ferrari - Come vi muovete sull’estero? Francesco Gelli - La miglior vetrina per l’estero per i filati da tessitura è sicuramente l’esposizione “Filo” di Milano, alla quale partecipiamo da diversi anni. È per noi l’occasione per presentare le collezioni e incontrare i nostri agenti e collaboratori. Esportiamo principalmente in Gran Bretagna, Belgio, Francia, poi Spagna, Portogallo e Germania. Abbiamo clienti anche in Cina e Giappone.

! TECNOLOGIA

E INNOVAZIONE

Beatrice Guidi - Mi ricordo quando avete presentato il nuovo aggregato macchina, circa un anno fa. Riccardo Magnolfi - Si, all’edizione di Filo di febbraio 2018 abbiamo presentato il primo filato marcato “Astrovigoré” e da poco abbiamo ricevuto la conferma del brevetto del macchinario. Lo abbiamo progettato e costruito a Prato ed è molto versatile.


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È interconnesso in rete e facilmente programmabile, con una serie di parametri e variabili che ci consentono di ottenere un’infinità di possibili effetti sul filato prodotto. Il primo articolo creato con questa tecnologia si chiama “Boreale”, perché con i suoi lunghi tratti di colore e passaggi graduali da una tonalità all’altra ricorda le sfumature dell’aurora polare. Aumentando la “velocità” di transizione tra un colore e l’altro siamo arrivati ad un filato chiamato Prisma, più tradizionale ma con un carattere sicuramente più spiccato rispetto al classico melange. Con il Prisma abbiamo ottenuto un filato dall’aspetto shetland stile inglese ma caratterizzato dalla morbidezza al tatto grazie all’uso di lana Merinos. Oltre al colore si può agire sulla composizione, e persino sulla finezza ottenendo ad esempio effetti tipo “malfilé”. Con la realizzazione di questa macchina abbiamo potenziato la nostra possibilità di progettare prodotti innovativi e di realizzare filati unici, anche in esclusiva, per i clienti più esigenti. Pietro Ferrari - Parlando di sostenibilità? Rossella Magnolfi - Per la proposta estiva puntiamo sulle fibre naturali, mentre per la stagione invernale abbiamo una vasta scelta di filati con lana e nylon rigenerati, prodotti a Prato con il know how del nostro distretto. Stiamo percorrendo i primi passi anche per entrare nella certificazione GRS (Global Recycle Standard) per andare incontro alle richieste di alcuni clienti. Siamo ai primi passi perché avendo un magazzino importante, dobbiamo effettuate le nu-

merose analisi necessarie sui lotti acquistati e prodotti, di materie prime e di filati. L’investimento in termini di costi e tempi non è indifferente, ma necessario. Da diversi anni i nostri filati rigenerati sono contrassegnati dal marchio REMO, che garantisce e certifica la tracciabilità del prodotto e la percentuale di materiale rigenerato. Il mercato di prodotti rigenerati è una nicchia che sta crescendo sempre di più. Pietro Ferrari - Ci sono poi dei costi di produzione più alti. Rossella Magnolfi - Questo è vero, ed è inevitabile. Non basta eseguire correttamente le fasi di acquisizione e lavorazione: è necessario anche tenere traccia e certificare il lavoro che svolgiamo. Siamo contenti che il nostro articolo più venduto nel 2018 sia rigenerato: è apprezzato sia nell’arredamento che nell’abbigliamento. Copriamo il mercato a 360 gradi. Pietro Ferrari - Voi che presidiate tutti e due i settori: è più dinamico in questo momento l’arredamento o l’abbigliamento, oppure seguono strade completamente diverse? Rossella Magnolfi - L’arredamento è un mondo a parte dove ciò che conta è soprattutto la continuità e l’affidabilità: gli articoli rimangono in campionario almeno per 5 anni e non c’è stagionalità. L’abbigliamento è più dinamico nel bene e nel male: le collezioni si rinnovano molto velocemente ed è quindi più frenetico. I nostri prodotti sono adatti ad entrambi i settori; la rapidità e continuità del servizio, sia per piccoli che per grandi quantitativi, ci consentono di soddisfare le diverse esigenze.

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COLOURS FEEL THE YARN writer Beatrice Guidi www feeltheyarn.it

Dieci anni Appuntamento a Firenze. di Feel the Yarn

Feel the Yarn celebra la sua decima edizione e si conferma come evento unico nel mondo dei filati e della maglieria. Unico per la sua forma originale, non solo un concorso per giovani talenti ma anche occasione di incontro tra le migliori scuole di moda internazionali e le più qualificate filature italiane. Unico perché ricco di incontri e approfondimenti che offrono agli

studenti partecipanti al concorso l’opportunità di conoscere alcune realtà manifatturiere, esempi di creatività e competenza della filiera italiana. Sono trascorsi 10 anni e al concorso partecipano oggi 27 studenti preselezionati da una giuria qualificata, tra i migliori proposti dalle 15 scuole di provenienza. E con loro sono 27 le filature che sostengono questa iniziativa, disponibili e generose di filati, consigli e accoglienza. La collaborazione di CPF con Pitti Immagine è la migliore opportunità per Feel the Yarn che trova, in Pitti Immagine Filati, il palcoscenico ideale per esporre i capi realizzati dagli studenti che sono attentamente visionati da tutti i visitatori della manifestazione, sempre attenti ed interessati a scoprire nuovi talenti e a prendere spunti dai lavori esposti. Forte l’impulso dato dal Presidente e dal Coordinatore di CPF, Federico Gualtieri e Lorenzo Incagli, che hanno arricchito il concorso di nuove opportunità. Al premio in denaro, che il vincitore dedicherà alla continuazione del suo percorso formativo, si aggiungono stage prestigiosi concordati con noti brand internazionali. Feel the Yarn si arricchisce inoltre di un’originale edizione a Shenzhen in Cina e di una serie di workshop nei più interessanti mercati internazionali. Ornella Bignami, in qualità di tutor e curatrice del concorso, fin dalla prima edizione del Contest ha lavorato attivamente per costruire stretti rapporti di collaborazione con le scuole internazionali e con gli studenti, certa del valore del percorso formativo di ricerca, sviluppo, crescita, opportunità offerto. In occasione del X Contest il tema che ha scelto è di grande attualità: “CO-CREATION”. Sotto questo titolo si incontrano infatti elementi che


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 TEN YEARS OF FEEL THE YARN Feel The Yarn celebrates its tenth edition and is confirmed as a unique event in the yarns and knitwear sector. Its unique format offers both a young talent competition and an opportunity for the best international fashion schools to meet the best qualified Italian spinning companies. Its broad range of meetings and seminars offers competing students the chance to get to know manufacturers, examples of creativity and excellence in the Italian supply chain. Ten years on, the competition now has 27 entrants selected by an expert jury from the best proposals submitted by 15 different schools. Alongside them are 27 spinning mills backing this initiative, generously providing yarn, advice and a helping hand. CPF’s collaboration with PITTI IMMAGINE is the best opportunity for FEEL THE YARN, which sees Pitti Immagine Filati as the ideal stage for exhibiting the students’ outfits. Visitors to the trade show, always interested in spotting new talent and picking up ideas, are sure to keep a close eye on what they have come up with. CPF Chairman and Coordinator, Federico Gualtieri and Lorenzo Incagli, have ploughed a wealth of new opportunities into the competition. In addition to the money prize, which the winner will invest in his/her further education, prestigious internships with noted international brands will now be offered. Feel the Yarn is also holding an original edition in Shenzhen, China and a series of workshops in the most interesting international markets. As the competition’s tutor and curator, Ornella Bignami has been actively working for the Contest, since the very first edition, in order to build close collaborative relationships with international schools and with the students themselves, certain of the value of training, research, development, growth and opportunity offered. The theme she chose for the X CONTEST this year is highly topical: under the title of “CO-CREATION”, it combines elements from technology and science that allow us to explore new worlds and be inspired by the digital scene. Of course, culture, local tradition, emotional and sensory experiences still have a strong influence on the creative process. Emotion and the senses influence the choice of soft or firm materials, dynamic or pale colours, visionary textures and designs for a glamorous yet simple result. The creativity and quality of the yarns is an additional boost for innovation, open to the future in the mix of fibres, focus on sustainability, smart use of finishes and embellishments for knit that is an increasingly important part of the wardrobe. The CO-CREATION that will come out of these contradictory concepts will represent the individual creative vision and a different approach to the future. tecnologia e scienza mettono a disposizione e che ci permettono di esplorare nuovi mondi e di lasciarci ispirare dalla scena digitale. Ma forte è sempre l’influenza della propria cultura, della tradizione locale, delle esperienze emotive e sensoriali che accompagnano l’atto creativo. L’Emozione e i sensi influenzano le scelte dei materiali, morbidi o sostenuti, dei colori dinamici o soffusi, delle lavorazioni e dei disegni visionari per un risultato

glamorous nella semplicità. La creatività e la qualità già insita nei filati è un ulteriore supporto all’innovazione, aperta sul futuro nel mix di fibre, nell’attenzione alla sostenibilità, nell’uso intelligente di finissaggi e decori per una maglia sempre più protagonista. Le CO-CREATION che nasceranno da questi concetti contradditori, rappresenteranno la visione individuale creativa e un approccio diverso al futuro.


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FIBRE RIGENERATE GIOVANARDI writer Monica Zani www giovanardi.com www raytent.it

Giovanardi e l’attenzione all’ecosostenibiliità Sara Selmin, Responsabile Marketing & CSR di Giovanardi, ci ha raccontato gli sviluppi del progetto di green economy RAYTENT™. Alla fiera R+T di Stoccarda, nel 2018, abbiamo parlato di RAYTENT™ - www.raytent.it -, brand di Giovanardi: allora quasi solo un’idea, ora un progetto. Sì, è vero: l’intuizione del dottor Carlo Giovanardi porta quella data ed è legata alle problematiche che nascono nel momento in cui si entra nel ciclo di lavorazione del tessuto trattato. Nello specifico, siamo partiti dal mercato dell’acrilico e dalla grande quantità di scarti di lavorazione che finiscono in discarica. Nella fase del confezionamento della tenda da sole, circa il 10% del tessuto viene scartato e viene gestito come un rifiuto. In realtà si tratta di un sottoprodotto di lavorazione che per noi ha un valore. Questo residuo, normalmente, viene smaltito in discarica con costi a livello economico, ambientale, sociale, ma Giovanardi lo ricicla, grazie a un apposito processo ideato dall’azienda: una volta recuperato lo scarto, viene trasformato in fibra che viene mixata con una fibra vergine, la cui funzione è quella di garantire prestazioni del filato, oltre a conferire il colore al filato stesso. Si riescono a ottenere due tipi di filato: uno adatto a realizzare il tessuto che, in base al finissaggio, può avere una mano morbida, utilizzato per il living - cuscinature e imbottiti – o una mano rigida, utilizzato per le tende da sole. Il progetto parte dalla tenda da sole e si conclude con la tenda sole: questo è il ciclo della green economy. Tutto è nato un po’ come un gioco, come un esperimento; abbiamo trovato un partner, produttore veronese di tappeti nel settore lusso, che ha sposato questo progetto. Anche Marchi & Fildi, grande azienda italiana che produce filati, anche per l’alta moda, è stata di grande aiuto per riuscire a mettere a punto il filato e, per noi, è un partner molto importante.

Alla base di tutto, il riciclo… La mole di scarti presenti sul mercato è altissima e facciamo fatica a far fronte a questa grande quantità, ragione per cui abbiamo sviluppato anche un filato adatto a tappeti, che consente di impiegare molta più fibra. Sta nascendo così per noi un nuovo mercato di business, che ci porta a scoprire le svariate applicazioni del filo acrilico outdoor. Al momento abbiamo realizzato una collezione di sei tappeti, indoor e outdoor, con filato riciclato che ci ha dato una grande opportunità: partecipare al Salone del Mobile.Milano, che ha confermato l’importanza di questo progetto, del suo valore green economy e questo ha incentivato ulteriormente lo stimolo e lo slancio - per altro già ben forti - a portarlo avanti: oltretutto riteniamo che sia perfettamente in linea con la direzione in cui sta andando il mondo. Un prodotto riciclato ha le stesse prestazioni di uno non riciclato? Solitamente, si pensa che un prodotto riciclato, durante la lavorazione, perda delle proprietà e questo, in molti casi, è vero, ma per quanto riguarda l’acrilico tinto in massa outdoor Raytent™ invece vengono mantenute alte prestazioni. La fibra acrilica, realizzata da zero, è molto inquinante, per cui, il riciclare una fibra artificiale è già un plus; molto più semplice è riciclare il cotone o la lana, mentre riciclarne una acrilica è molto impegnativo, ma il processo non va ad inficiare la performance del prodotto. Raytent™ è molto resistente, con anche caratteristiche di solidità del colore, che conferiscono al tappeto, ad esempio, una lunga durata di vita, una resistenza alla tenuta dei colori nel tempo: garanzie che Giovanardi dà al prodotto.


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Quali prospettive per Raytent™? Ciò che può rendere veramente sostenibile questo progetto, è reimmettere sul mercato quello che è stato riciclato e per fare questo è necessario l’aiuto di tutti: dai nostri clienti, ai media, dalle banche a tutti coloro in grado di far conoscere il progetto e promuoverlo. Bisogna ‘istruire’ l’utente finale, fargli capire che ci sono innovazioni che possono spingerlo a richiedere per esempio una tenda riciclata, anche se non è mai stata presentata: proprio perché questo progetto non rimanga sterile, bisogna fare un’opera di engagement, bisogna coinvolgere tutti gli attori sociali a questo progetto. Necessario è anche avere dei partner, per il ritiro degli scarti, per lo stoccaggio, per creare una rete, perché progetti di questo tipo possano trovare spazio. Il mercato sta dimostrando grande interesse affinché il progetto Raytent™ entri nel ciclo di green economy e questo ci fa capire che stiamo investendo energie e risorse verso la direzione giusta; tuttavia, perché il progetto sia realmente sostenibile anche da un punto di vista economico, abbiamo la necessità di reimmettere nel mercato i prodotti riciclati dal processo Raytent™, sotto forma di tappeti, di tessuti o di filo, per fare in modo che la green economy generi effettivamente un business. Vorrei aggiungere anche il fatto che, oltre al tappeto, vendiamo il Filo: il nostro interesse primario è dare seguito e circolarità al progetto Raytent™ e per far questo non solo realizziamo e commercializziamo i tappeti, ma vendiamo anche il filato Raytent™ ai produttori di tappeti, treccifici, nastrifici, tessitori, in modo da diffondere la cultura del riciclo in nuove applicazioni associando naturalmente il brand Raytent™.

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 GIOVANARDI AND THE ECO-SUSTAINABILITY'S ATTENTION SARA SELMIN, GIOVANARDI'S MARKETING & CSR MANAGER, TOLD US ABOUT THE DEVELOPMENT OF THE RAYTENT ™ GREEN ECONOMY PROJECT. At the R + T fair in Stuttgart, in 2018, we talked about RAYTENT ™ www.raytent.it -, Giovanardi's brand: then almost just an idea, now a project. Yes, two years have passed since the intuition of Dr. Carlo Giovanardi, an intuition linked to the problems that born when entering the processing cycle. During the curtain packaging phase, about 10% of the fabric is a waste, which we consider a processing byproduct. Normally disposed of in landfills with consequent costs at an economic, environmental and social level…, this residue is reused by Giovanardi, thanks to a special recycling system created by the company: once the waste is recovered, it is transformed into fiber which is mixed with a virgin fiber, whose function is to guarantee the performance of the yarn, in addition to giving the color to the yarn itself. It is possible to obtain two types of yarn, one of which constitutes the fabric which, based on the finishing, is divided into a soft-touch fabric, used for the living - cushions and upholstery - and a rigid hand-woven fabric, used for curtains sun. The project starts from the awning and ends with the sun awning: this is the green economy cycle. The amount of waste on the market is very high and we find it hard to cope with this large quantity, which is why we have also developed a yarn suitable for carpets, which allow us to use much more fiber. It all started a bit like a game, like an experiment; we found a partner, a veronese producer of carpets in the luxury sector, who married this project. Even Marchi & Fildi, a big Italian company that produces yarns, even for high fashion, has been of great help in being able to fine-tune the yarn and, for us, it is a very important partner.


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FIBRE RIGENERATE GIOVANARDI

At the base of everything, recycling... The amount of waste on the market is very high and we are struggling to cope with this large quantity, which is why we have also developed a yarn suitable for carpets, which allows us to use much more fiber. A new business market is emerging for us, which leads us to discover the various applications of outdoor acrylic thread. At the moment we have created a collection of six rugs, indoor and outdoor, with recycled yarn. This year we also had a great opportunity: take part in the Salone del Mobile.Milano, which confirmed the validity of this project, of its green economy value and this has further stimulated the stimulus and the rush - for other, already strong - to carry on the project, which we believe is perfectly in line with the direction in which the world is going. Does a recycled product have the same performance as a non-recycled one? We plan to work mainly on request: we have developed the collection with particular patterns that were able to tell the process. For example, the 'forest' design recalls the natural element, another design is the section of the fiber seen under a microscope, another recalls the concept of processing waste, of cutting, another still recalls the impurity of the fiber with colored elements ... The creation of this collection was born to help tell a process, but we aim to achieve everything at the customer's request: from size, to design, to color...

What are the prospects for Raytent™? What can make this project truly sustainable is to put back on the market what has been recycled and to do this we need everyone's help: from our customers, to the media, from banks from banks, to all those able to make the project known and promote it. We must 'instruct' the end user, who does not require a recycled curtain, since it has never been presented, it is a new product, which is not part of the daily imagination: precisely because this project does not remain sterile, it is necessary to make a work of engagement, all social actors must be involved in this project. It is also necessary to have partners, for the collection of waste, for storage, to create a network, so that projects of this type can find space. The market is showing great interest so that the Raytent™ project enters the green economy cycle and this makes us understand that we are investing energy and resources in the right direction; however, in order for the project to be truly sustainable even from an economic point of view, we need to re-enter the products recycled from the Raytent™ process, in the form of carpets, fabrics or yarn, to make green economy generate actually a business. I would also like to add the fact that, in addition to the carpet, we sell the Filo: our primary interest is to follow up and circulate the Raytent™ project and to do this we not only make and sell carpets, but we also sell Raytent™ yarn to carpet manufacturers, braids, ribbons, in order to spread the culture of recycling in new applications, naturally associating the Raytent™ brand.



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ART & TEXTILES PALAZZO MORANDO STORIA DEL MERLETTO DI CANTÙ

 Quella del merletto è fin dall’inizio una storia tutta al femminile, la lavorazione si svolge prevalentemente nelle case e nei cortili delle cascine del Canturino o nei conventi.

writer Paola Govoni Palazzo Morando a Milano ospita dal 6 aprile al 30 giugno 2019 una mostra sulla storia del merletto di Cantù che, al pari del mobile, ha rappresentato un momento molto alto della tradizione di artigianato di questo territorio lombardo.

! IL MERLETTO SI PRESENTA Si definisce ‘merletto’, ‘pizzo’ o ‘trina’ una lavorazione artigianale consistente in ‘un intreccio di fili libero da un supporto di base e realizzato a mano con varie tecniche. Le principali sono i fuselli e l’ago’. L’ago è un’evoluzione di tecniche di ricamo antiche che risalgono al Trecento. I fuselli sono un’evoluzione della lavorazione a telaio e si diffondono in Europa a partire dalla fine del Quattrocento. Richiedono il supporto di un tombolo posato su un piedestallo e di spilli per intrecciare o fermare i fili.

Nelle lavorazioni più complesse, il numero dei fuselli più superare anche il centinaio. Il merletto rappresenta da sempre un decoro raffinato, esclusivo, simbolo di prestigio sociale. Generalmente il filato utilizzato è il lino bianco, sostituito nell’Ottocento dal cotone, ma esistono manufatti preziosi in filato di seta, in oro e in argento. Il titolo del filato varia dal più sottile al più consistente. I merletti più leggeri sono quelli più pregiati e richiedono tempi di esecuzione più lunghi rispetto a quelli con un titolo maggiore. Il merletto nasce da un momento progettuale, in cui il disegnatore adatta il progetto e lo ‘spunta’, cioè lo trasferisce su un cartoncino per la lavorazione detto ‘cartina’ e dalla consolidata esperienza unita alla perfezione tecnica della merlettaia.

! GENERAZIONI DI DONNE AL LAVORO Favorita dal fatto che la lavorazione viene prevalentemente svolta nelle case o nei cortili delle cascine, quella del merletto è fin dall’inizio una storia tutta al femminile, dove le tecniche di lavorazione si tramandano di generazione in generazione. La formazione delle giovani lavoranti avviene in scuole-laboratorio sotto la guida di merlettaie

Merletti e design. Intrecci creativi a Cantù dal ‘900 a oggi


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 From 6 April to 30 June 2019 Palazzo Mo-

rando in Milan hosted an exhibition on the history of Cantù lace, which, like furniture, represented a very high moment in the craft tradition of this Lombard territory. Favored by the fact that the processing is mainly carried out in the houses or in the courtyards of the farmhouses, lace is from the beginning an all-female story, where the processing techniques are handed down from generation to generation. Cantù can boast a centuries-old production tradition, particularly in bobbin lace. At the end of the nineteenth century, the School of Applied Arts in Industry was active in Cantù, offering training courses for designers in the two main types of local crafts: furniture (from 1883) and lace (from 1888). The ‘Merletti e Design’ project, promoted by the Committee in 2010, wanted to continue the research about ‘Multiples by Authors’. Over the years, an increasing number of designers have participated in the project: Andrea Branzi and Luca Scacchetti in 2013; Luca Scacchetti, Ugo La Pietra and Patricia Urquiola in 2015; Ugo La Pietra, Margherita Missoni, Anna Gili and Thessy Schoenholzer Nichols in 2017. As outlined at the exhibition in Milan: 'Their projects, different in their conception and intended use, have in common the will to treat bobbin lace as a craft technique with an autonomous, complex but flexible language to be faced with and to bring out a poetic '.

esperte e all’interno dei conventi, dove le monache insegnano alle giovani i segreti e le tecniche più raffinate per la produzione degli arredi sacri destinati alle chiese e per gli abiti da cerimonia. Una rete commerciale di mercanti garantiva la fornitura dei disegni e dei filati alle merlettaie, la consegna ai clienti e il pagamento dei compensi in base alla complessità del lavoro richiesto.

! IL CENTRO PRODUTTIVO

DI CANTÙ

I primi documenti in cui è citata la lavorazione dei merletti nell’area di Cantù, risalgono alla seconda metà del Seicento. Presumibilmente, l’attività nasce per rispondere alle richieste dei mercanti di Milano che sollecitano forniture sia in ambito privato che ecclesiastico. Cantù può vantare una tradizione produttiva pluri-

secolare, in particolare nel merletto a fuselli. Alla fine dell’Ottocento è attiva a Cantù la Scuola d’Arte Applicata all’Industria, che propone corsi di formazione per progettisti nelle due principali tipologie di artigianato locale: il mobile (dal 1883) e il merletto (dal 1888). Materia basilare comune a entrambe le specializzazioni era il disegno, ‘come fondamentale raccordo tra progettazione ed esecuzione’. Carlo Arnaboldi fu docente di disegno per oltre trent’anni e direttore della Scuola tra il 1897 e il 1931. Come evidenziato in mostra ‘ il suo metodo di insegnamento, basato sullo studio e sulla copia di modelli antichi, contribuì a creare uno stile e un gusto comuni a mobili e merletti’. A Carlo Arnaboldi si deve la progettazione di quello che possiamo considerare il suo capolavoro: un tappeto da tavolo chiamato ‘L’Universo’, realizzato per la manifattura di Carolina Tagliabue a Cantù.

 In alto, Carlo Arnaboldi (progetto). Regia Scuola professionale del Mobile e del Merletto (esecuzione). Tappeto per tavolo ‘L’Universo’, 1928-1931, merletto a fuselli, cm 170 x 94.  A sinistra, Cantù può vantare una tradizione produttiva plurisecolare, in particolare nel merletto a fuselli.


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ART & TEXTILES PALAZZO MORANDO STORIA DEL MERLETTO DI CANTÙ ciale’. Il percoso verso la ricerca di modernità proseguì nella Scuola nella sola sezione del mobile, mentre si esaurì progressivamente nella sezione del merletto, i cui corsi furono chiusi negli anni Settanta.

! IL PROGETTO ‘MERLETTI E DESIGN’ E I ‘MULTIPLI D’AUTORE’  A destra, Merletto per Piero,

1992, cm 57 x 57 realizzato per la V Biennale Internazionale del Merletto di Sansepolcro, dedicata al pittore Piero della Francesca.

 In basso, tra i designer che hanno partecipato al progetto ‘Multipli d’Autore’: Andrea Branzi e Luca Scacchetti nel 2013; Luca Scacchetti, Ugo La Pietra e Patricia Urquiola nel 2015; Ugo La Pietra, Margherita Missoni, Anna Gili e Thessy Schoenholzer Nichols nel 2017.

Alcune manifatture di Cantù partecipano alle esposizioni nazionali di Milano (1881) e Roma (1887) e all’esposizione universale di Chicago (1893). Nel 1900 vengono fondate a Cantù le Manifatture Riunite Merletti per iniziativa di Luigi Radice, Eugenio Lucini e Camillo Porro, tre commercianti con una lunga esperienza del settore. Negli anni Venti viene avviato presso la Scuola d’Arte Appicata un corso triennale di merletto e i prodotti vengono venduti sia a manifatture locali che a grandi ditte di Venezia e di Rapallo. Nel 1929 risultavano attive a Cantù 45 manifatture. Negli anni Trenta, importanti progetti realizzati a merletto con il contributo di artisti e architetti, avevano riscosso molto successo nelle esposizioni alla V Triennale di Milano del 1933, in particolare i prestigiosi pezzi unici disegnati per le Manifatture Riunite Merletti da vari artisti (Ugo Carà, Giulio Rosso, Giovanni Garibodi e Tommaso Buzzi). In quegli anni il dibattito sulla modernizzazione dell’artigianato in Italia si concentra intorno a un gruppo di architetti, di artisti e di arredatori che faceva riferimento a Gio Ponti e trova eco in alcune riviste di architettura come ‘Domus’ fondata da Ponti nel 1928, la nuova versione di ‘Casabella’ del 1933 e ‘Fili’, la rivista di lavori ad ago del 1934 diretta da Emilia Kunstler Roselli. L’architetto Giorgio Wenter Marini, nominato nuovo direttore della Scuola d’Arte dal 1932-1933 e l’architetto Alfonso Orombelli, presidente del Consiglio di Amministrazione, riuscirono a creare il moderno ‘merletto d’arte’ contrapposto al merletto ‘puramente commer-

Il progetto ‘Merletti e Design’, promosso dal Comitato nel 2010, ha voluto portare avanti la ricerca con i ‘Multipli d’Autore’, ovvero: ‘manufatti realizzati grazie alla collaborazione di designer di fama internazionali fuori dalle logiche della produzione seriale, che diventano espressione della più avanzata progettualità’. La prima edizione ha visto la partecipazione attiva di Alessandro Mendini, che ha aderito a tutte le manifestazioni degli anni successivi, compresa la prossima dell’ottobre 2019, nell’ambito della quale verrà presentato postumo un progetto a cui Mendini stava lavorando prima della sua scomparsa, avvenuta il 18 febbraio 2019. Negli anni, un numero sempre maggiore di designer ha partecipato al progetto: Andrea Branzi e Luca Scacchetti nel 2013; Luca Scacchetti, Ugo La Pietra e Patricia Urquiola nel 2015; Ugo La Pietra, Margherita Missoni, Anna Gili e Thessy Schoenholzer Nichols nel 2017. Come viene sottolineato in mostra: ‘I loro progetti, diversi nell’ideazione e nella destinazione d’uso, hanno in comune la volontà di trattare il merletto a fuselli come una tecnica artigianale dotata di un linguaggio autonomo, complesso ma duttile, con il quale confrontarsi e fare emergere una poetica’. Un’inedita e importante sinergia è nata tra i designer e le merlettaie, nel momento in cui le loro diverse competenze si sono incontrate con il comune obiet-


59 tivo di valorizzare una tradizione artigianale antica e inserirla nella ricerca del design contemporaneo. Citiamo a tale propostito Luca Scacchetti che nel 2015 così si esprime sul significato di questa iniziativa: “Il mondo del merletto canturino mi ha consentito di trovare una straordinaria isola di umanità che ha avuto come risultato un progetto collettivo che è il vero valore, valore che diviene una sorta di vera e propria resistenza in contrasto con la dispersione e l’omologazione contemporanea, resistenza delle tradizioni, del luogo, dei caratteri di un territorio, di una forma antica di socialità e soprattutto di un rapporto differente tra progetto e artigianato”. Renata Casartelli, Presidentessa del Comitato del Merletto di Cantù “L’iniziativa di Palazzo Morando, in pratica, è l’epilogo di un progetto in cui si voleva dare spazio al progetto ‘Merletti e Design’ un po’ fuori dall’area di Cantù, dove il merletto è vicino, e per far conoscere che questa tradizione ancora esiste. Ciò non toglie che sul territorio italiano ci sono ancora aree di produzione del merletto, come tantissime ce ne sono nel mondo. Come si producono mobili in tutto il mondo, così anche il merletto viene prodotto in tutto il mondo. Nel nostro territorio la produzione del merletto è una produzione di qualità, è una realtà in cui la qualità è altissima, nei manufatti del passato, perché quando una cosa non si può più fare è segno che è diventata un capolavoro, ma anche in quelli del presente, pur essendo rimasti pochi produttori di merletto a Cantù. Oggi il motivo per cui la donna si avvicina alla lavorazione del merletto di Cantù è di soddisfazione personale. Penso che in tutte quelle che sono le arti manuali c’è il futuro dell’uomo, perché in quello che i robot riusciranno a fare non ci saranno le attività creative artigianali. Molto attenti all’artigianato del merletto sono l’Atelier Mendini ma anche Michele De Lucchi, Martino Gamper, Nanda Vigo, Lombardini 22, Ugo La Pietra”. Mariangela Cappelletti, disegnatrice “Meglio dell’Universo penso che non ci sia nulla: c’è tutta la cultura di quel tempo siamo negli anni Venti: perché ci sono delle aree disegnate, le ciminiere, le officine che rappresentavano ancora qualcosa di avveniristico. Il discorso tecnico è sicuramente tutto da recupe-

rare, perché era molto più ricco di quanto rimane oggi, dove sono stati eliminati molti punti difficili, la gente è molto meno capace perché si è persa la cultura della trasmissione nei cortili delle case. Se io avessi scelto questo mestiere in base alla ripetizione di quello che avevo già visto, ne sarei stata un po’ disturbata. Tenendo presente il discorso della base tecnica e operativa che ci deve essere per poter creare un disegno, pur premettendo che con il merletto di Cantù si può eseguire qualsiasi cosa, chi lo deve eseguire deve avere la capacità del disegno e dell’interpretazione, dopo si tratta di vedere qualcosa che crea ispirazione, partendo da qualsiasi cosa. Questo diventa moderno perché non rispetta più quelli che sono i punti tradizionali. Si tratta solo di ragionare sulla fattibilità”.

 In alto, un gruppo di merlettaie al lavoro nelle sale di Palazzo Morando.  In basso, Pietro Ferrari intervista la nota disegnatrice Mariangela Cappelletti.


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EVENTI LE BOURGET, THE FAIRYLAND FOR FASHION writer Beatrice Guidi www https://texworld-paris.fr.messefrankfurt.com/paris/en.html

Fairyland for Fashion: piattaforma di business internazionale per la moda


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Due volte all'anno a Parigi, Le Bourget, Fairyland for Fashion riunisce circa 3.000 espositori. Queste fiere offrono a migliaia di compratori professionali provenienti da tutto il mondo una ricca varietà di prodotti. Apparel Sourcing Paris è la più grande fiera europea per l'acquisto di abbigliamento per uomo, donna e bambini. Avantex Paris è la prima fiera internazionale dedicata all'industria dell’alta tecnologia per la moda, che raccoglie il meglio dei prodotti e delle soluzioni innovative per il futuro del tessile. Leatherworld Paris, creato poco fa, è la piattaforma professionale internazionale per l'industria europea della pelle e dei materiali correlati. Unico in Europa, Shawls&Scarves Paris offre una

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vasta gamma di sciarpe, foulard, quadrati e stole, dal tradizionale al più fantasioso. Texworld Paris è la piattaforma d'incontro per i professionisti del settore tessile e della moda intorno ad un'offerta internazionale di tessuti, finiture e accessori. Texworld Denim raccoglie in un'unica location l'intera offerta denim delle fiere. Dallo sportswear al casualwear, il denim è un tessuto essenziale per gli stilisti. Le fiere propongono 3 itinerari: Sustainable Sourcing, Small Quantity, e Handmade, che promuove il miglior artigianato di tutto il mondo. Senza dimenticare i forum delle tendenze, che mettono in rilievo una selezione di prodotti, le numerose conferenze e le sfilate che espongono vestiti e accessori di aziende e designers selezionati.

 FAIRYLAND FOR FASHION: INTERNATIONAL BUSINESS PLATFORM FOR FASHION INDUSTRIES Taking place twice a year at Paris, Le Bourget, the Fairyland for Fashion galaxy gather around 3000 exhibitors per year. These tradeshows offer to thousands of professional buyers from all over the world a rich variety of products. Apparel Sourcing Paris is the largest European trade fair for garment sourcing: menswear, lady’s wear, childwear. Avantex Paris is the first international tradeshow dedicated to high-tech fashion industry gathering the best of innovative products and solutions providers for the future of textiles. Leatherworld Paris, recently created, is the international professional platform for the European leather industry and related materials. Unique in Europe, Shawls&Scarves Paris offers a wide range of scarves, foulards, head squares and stoles, from the traditional to the most imaginative. Texworld Paris is the meeting platform for professionals from textile and fashion industry around an international offer of fabrics, trims and accessories. Texworld Denim gathers in one location the entire denim offer of the shows. From sportswear to casualwear, denim is an essential fabric for designers. The trade fairs showcase 3 itineraries: Sustainable Sourcing, Small Quantity, and Handmade, which promotes the finest handicraft from all around the globe. At last, do not miss the trend forums, highlighting a selection of products, attend the numerous conferences, and enjoy the catwalks which showcase garments and accessories from selected manufacturers and designers.


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EVENTI PROPOSTE writer Beatrice Guidi www propostefair.it

Proposte 2019 una storia di intrecci La ventisettesima edizione di Proposte si è chiusa con un incremento di presenze e soddisfazione da parte degli espositori. Altissima l’affluenza, soprattutto il primo giorno, degli operatori che hanno visitato la kermesse per scoprire le eccellenze del tessuto d’arredamento, tendaggio e passamaneria. Particolare interesse ha riscontrato la tematica dell’ecosostenibilità dei tessuti. La maggior parte delle aziende presenti a Villa Erba ha presentato nuovi prodotti “green”. Si è registrato un aumento del 3,50% dei visitatori stranieri, che rappresentano oltre il 70% dei visitatori totali. Ci sono stati incrementi importanti da parte degli operatori provenienti da Gran Bretagna, Giappone, Russia, Paesi Bassi, Svizzera e Cina. Stabile la presenza dei clienti americani, in lieve calo quella italiana. WOVEN STORIES: Grande successo per il progetto ideato da Studiocharlie per la ventisettesima edizione di Proposte. L’installazione, estesa in tutto il centro espositivo, ha raccontato l’unicità della storia del tessile d’arredamento attraverso la voce dei suoi protagonisti, gli espositori della fiera.

 PROPOSTE 2019 The twenty-seventh edition of Proposte has closed with an increase in visitors and the satisfaction of the exhibitors. A very large number of operators, especially on the first day, visited the event in Cernobbio to discover the excellencies in the fields of furnishing fabrics, curtains and trimmings. Special interest in the environmental sustainability feature of the fabrics. Indeed, most of the enterprises exhibiting at Villa Erba presented new “green” products this year. There has been a +3.5% increase in foreign visitors who represent over 70% of the total turnout. There have been significant increases in the number of operators coming from the United Kingdom, Japan, Russia, The Netherlands, Switzerland and China. The number of North American clients has remained stable, while that of Italian clients has slightly shrunk. WOVEN STORIES Great acclaim for the project created by Studiocharlie for the 27th edition of Proposte. The installation, that pervaded the entire exhibition centre, narrated the unique story of furnishing fabrics through the voices of its operators, the Fair’s exhibitors.

 Photo Credit Donatella Simonetti.


EVENTI MILANO UNICA

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www milanounica.it

La 29 edizione di Milano Unica a

Milano Unica è la manifestazione di riferimento per il tessile e accessori di alta gamma, un luogo di incontro e di business riconosciuto a livello internazionale. La 29a edizione si svolgerà il 9, 10 e 11 luglio 2019, presso FieraMilano Rho, con la presentazione delle collezioni Autunno/Inverno 2020-21 da parte dei migliori espositori italiani ed europei. In primo piano anche e-milanounica, l’esclusiva piattaforma di info-commerce dedicata ai professionisti del settore. Presentata nella sua edizione pilota lo scorso febbraio, ha rappresentato una grande innovazione e riscosso molto interesse. Si conferma l’attenzione di Milano Unica per le tematiche del Progetto Sostenibilità, la cui area dedicata racchiude le migliori proposte di prodotti realizzati con processi industriali e materiali rispettosi dell’ambiente. Sempre presenti le Tendenze, questa volta ispirate al tema Ecorotica, che ha indubbiamente indicato una direzione audace e innovativa per la creazione delle nuove collezioni, in cui con grande attualità si intrecciano sostenibilità ed erotismo. Le Aree Sintesi assicurano ai visitatori uno sguardo d’insieme sul meglio di Milano Unica. Raccolti e presentati attraverso visual espositivi di grande impatto, curati dalle stesse aziende partecipanti, i pannelli delle Aree Sintesi mettono in mostra i campioni più rappresentativi di ciascun espositore. Alle produzioni italiane ed europee si affianca la visione esclusiva delle ultime tendenze provenienti dall’estremo oriente, con le aziende presenti negli Osservatori Giappone e Corea. Completa il panorama Origin Passion and Beliefs, il salone della manifattura italiana, luogo esclusivo dove incontrare le aziende specializzate nella sub-fornitura e nei servizi di qualità per i brand della moda internazionale. Per i visitatori dell’edizione di luglio non mancheranno numerosi altri contenuti, organizzati in un percorso di aree e progetti ricco e articolato, strutturato per offrire agli addetti ai lavori del settore fashion nuovi spunti creativi e ispirazioni in vari ambiti. Il tutto con il consueto approccio improntato all’accoglienza di stile italiano, che coniuga classe e familiarità, da sempre tratto distintivo di Milano Unica.

 THE 29TH EDITION OF MILANO UNICA Milano Unica is the trade show of reference for high-end textiles and accessories, a meeting point and business development opportunity recognized at the international level. The 29th edition will be held on July 9, 10 and 11, 2019, at FieraMilano Rho, presenting the Autumn/Winter 2020-21 collections of the best Italian and European manufacturers. In the forefront is also e-milanounica, the exclusive info-commerce platform dedicated to sector professionals. Launched in its pilot version last February, e-milanounica proved very successful, attracting much attention, and marked a great innovation in the industry. Milano Unica confirmed its attention to the themes associated with the Sustainability Project, whose dedicated area gathers the best product proposals obtained by environmentally compliant industrial processes and materials. Tendenze are also confirmed and inspired by Ecorotics, which is undoubtedly a bold and innovative direction for the creation of the new collections, combining sustainability and eroticism, in line with modern times. The Synthesis Areas provide visitors with an overview on the very best of Milano Unica. The panels of the Synthesis Areas, collected and presented with highly impactful visuals developed by the participating companies, showcase the most representative samples of each exhibitor. Made-in-Italy and Made-in-Europe products are accompanied by an exclusive presentation of the latest trends from the Asian markets by the companies of the Japan and Korea Observatories. Origin Passion and Beliefs, the trade show designed to allow small and medium-sized Italian manufacturing companies specialized in subcontracting and quality services to come into contact with international fashion brands, completes the offering. Visitors to the July edition will enjoy many other contents, organized in a rich and detailed program of areas and projects and structured in order to give new creative insights and inspirations in various fields to fashion professionals. All this with the usual Italian-style approach that combines elegance and intimacy, which has always been a distinctive trait of Milano Unica.


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wool is back

www.fil3.it since 1984, yarns for clothing and furnishings

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photo credits : Davide Maestri

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SCARABEO RUG LIMITED EDITION

Textures, è una rivista trimestrale in italiano e inglese che affronta i temi del tessile dal filato al tessuto per arredamento e moda. Interviste, visite alle manifestazioni di settore, statistiche e dati di mercato si uniscono alle rassegne di prodotto e alle schede e alle cronache delle aziende per costituire un mezzo d’informazione preciso e completo per i lettori e un veicolo ideale per gli inserzionisti. Pubblicata su 3 portali e sfogliabile gratuitamente on line: www.webandmagazine.media (il sito italiano) www.webandmagazine.com (il sito internazionale) http://issuu.com/web-and-magazine (archivio con tutte le nostre pubblicazioni) Textures is a quarterly magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry. Interviews, visits to industry meetings, figures and market data are combined with presentationons of the products and corporate news to sum up a complete and accurate choice of informations for our readers and an ideal media for our advertisers.

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La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry www.webandmagazine.media



the fairyland for fashion 16 – 19 Settembre 2019 Paris, Le Bourget


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