Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
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Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
November 13/14th 2019 Munich Visit us at: Booth P21 / Hall C1
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COLOPHON NOVEMBRE 2019
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SOMMARIO NOVEMBRE 2019 30 PERCORSO LANA
EDITORIALE Qualche passo... sostenibile Some sustainable steps di Beatrice Guidi
XINAO TEXTILES EUROPE Dalla Cina con qualità From China to the world di Pietro Ferrari
08 FILO D'ARIANNA
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Intorno al tema della sostenibilità About sustainability di Mariadele Mancini
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PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE Un sogno che è diventato realtà A dream coming true di Pietro Ferrari
INCONTRI STEFANO VITALI - TESSITURA FRATELLI VITALI La storia infinita della seta The endless history of silk di Pietro Ferrari
38 PERCORSO SETA
COVER STORY GIOVANARDI Intrecciare legami, visioni e responsabilità Weave liaison, visions and responsibilities di Beatrice Guidi
40 ART &TEXTILES
PERCORSO COTONE VARVARESSOS Sostenibilità al cento per cento 100% sustainability di Pietro Ferrari
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PERCORSO LANA TOLLEGNO 1900 Dalle antiche fonti Rothy celebrates Italian style di Pietro Ferrari
ART &TEXTILES MARIA LAI Maria Lai: unire, legare, giocare The world of Maria Lai di Renata Pompas
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COLOURS BSAMPLY Il caleidoscopio del mercato BSAMPLY in a nutshell di Pietro Ferrari
26 PERCORSO LANA
LANIFICIO F.LLI CERRUTI Tra passato e futuro News and some expectations di Pietro Ferrari
INCONTRI STEFANO VITALI - TESSITURA FRATELLI VITALI
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TESSITURA ATTILIO IMPERIALI Il cammino delle generazioni The journey of generations di Pietro Ferrari CA’ MOCENIGO Percorsi tessili veneziani a Cà Mocenigo Venetian textile routes in Cà Moncenigo di Paola Govoni
COVER STORY
GIOVANARDI
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AREA DENIM PINORI FILATI Le mille vite del denim Ten years of committment di Pietro Ferrari
54 AREA MAGLIERIA
POLITECNICO DI MILANO Tra tecnica e creatività di Pietro Ferrari e Beatrice Guidi
58 AREA TECNOLOGIA
STOLL Dalla macchina al prodotto Excellence and creativity di Pietro Ferrari
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TESSUTO TECNICO ILUNA GROUP La dialettica del riciclato Laces and sustainabiltity di Pietro Ferrari
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TESSUTO TECNICO FBS ITALIA Il futuro è già cominciato Tradition and passion di Beatrice Guidi
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EVENTI DOMOTEX ASIA/CHINAFLOOR Grande influenza sul design DOMOTEX asia/CHINAFLOOR expands its design influence di Gloria Murrighili
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EVENTI MILANO UNICA Approcci a nuovi codici Approaching new codes di Gloria Murrighili
62 AREA TECNOLOGIA
MIMAKI Compatti e flessibili The new proposals by Mimaki, the TR SERIES di Pietro Ferrari
66 TESSUTO TECNICO
PRIMALOFT “L'universo blu” stimola le grandi aziende “The blu universe” stimulates great companies di Beatrice Guidi
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80 EVENTI
HEIMTEXTIL Una nuova stagione Where I belong di Beatrice Guidi
TESSUTO TECNICO TECHNOW Ai vertici della tecnologia At the top of technology di Pietro Ferrari
AREA TECNOLOGIA MIMAKI AREA MAGLERIA POLITECNICO DI MILANO
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7 – 10. 1. 2020
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Novembre
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Beatrice Guidi
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Qualche passo... sostenibile Da poco si è chiusa la 52 edizione di FILO Milano e sono stati comunicati i primi risultati dell'edizione zero di Filo Flow, progetto di sostenibilità lanciato nella primavera scorsa per permettere agli espositori della fiera di evidenziare le loro azioni nei confronti di processi di produzione e di prodotti sostenibili, sia sotto il profilo ambientale sia etico-sociale. Le risposte degli espositori, che hanno aderito volontariamente al progetto, dimostrano che passi concreti si stanno facendo, ma dati non meno importanti sono quelli che delineano in quale campo si deve lavorare di più! Marino Vago, Presidente di SMI, Sistema Moda Italia, ha infatti dichiarato: «Dobbiamo rendere pubblici, con chiarezza, i dati della nostra filiera produttiva, per dimostrare che siamo già in grado di offrire un prodotto sostenibile. Chiediamo, però, che le regole siano uguali per tutti, che la sostenibilità sia fatta di numeri, di dati misurabili e confrontabili, e non solo di enunciazioni. E chiediamo che le informazioni rilevate siano messe a di-
sposizione del consumatore con trasparenza. Senza tracciabilità, infatti, è impossibile parlare di sostenibilità» Il numero di TEXTURES che state sfogliando racconta questi temi attraverso interviste, visite e fiere, mettendo in luce l'impegno di tanti attori, nei settori più disparati del tessile. Particolare attenzione al settore del tessile tecnico, che è cresciuto negli ultimi anni grazie alla maggiore richiesta di performance specifiche per aumentarne prestazioni e funzionalità, con l'appuntamento tanto atteso di PERFORMANCE DAYS a Monaco. Saremo inoltre presenti a HEIMTEXTIL a Francoforte dove verranno presentate le innovazioni dei materiali sostenibili emergenti per l'industria tessile per l'arredamento, all'interno del TREND SPACE 2020, la cui sfida sarà quella di creare installazioni secondo i principi della circolarità, in cui i tessuti potranno essere riutilizzati dopo l'evento.
SOME SUSTAINABLE STEPS The 52nd edition of FILO Milano has just ended and the first results of Filo Flow (Zero Edition) have been announced: this sustainability project has been launched last spring to allow exhibitors at the fair to highlight their actions towards production processes and sustainable products, both from an environmental and ethical-social point of view. The exhibitors' responses, which voluntarily adhered to the project, show that concrete steps are being taken, but data no less important are those that delineate in which field more work must be done! Marino Vago, President of SMI, Sistema Moda Italia, declared: "We need to make the data of our production chain clear, to show that we are already able to offer a sustainable product. We ask, however, that the rules are the same for everyone, that sustainability is made up of numbers, measurable and comparable data, and not just statements. And we ask that the information collected be made available to the consumer with transparency.
Without traceability, in fact, it is impossible to talk about sustainability » This issue of TEXTURES deals these themes through interviews, visits and fairs, highlighting the commitment of many actors, in the most disparate sectors of the textile industry. Particular attention to the technical textile sector, which has grown in recent years thanks to the greater demand for specific functionality to increase performances with the long-awaited appointment of PERFORMANCE DAYS in Monaco. We will also be present at HEIMTEXTIL in Frankfurt where innovations in emerging sustainable materials for the furnishing textile industry will be presented, within the TREND SPACE 2020, whose challenge will be to create installations according to the principles of circularity, in which the fabrics can be reused after the event.
editoriale
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FILO D’ARIANNA MARIADELE MANCINI writer Mariadele Mancini
INTORNO AL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ “Anche una intera società, una nazione e anche tutte le società di una stessa epoca prese complessivamente, non sono proprietarie della terra. Sono soltanto i suoi possessori, i suoi usufruttuari e hanno il dovere di tramandarla migliorata, come boni patres familias, alle generazioni successive”. (K. Marx – Il Capitale)
Mariadele Mancini.
Fuori discussione che continuando a lasciare questo pensiero nella dimenticanza, la nostra negligenza si tramuterà ben presto in una devastante sconfitta. Senza prescindere dal fatto che, se non si vuole essere solamente pilotati dalle suggestive manifestazioni di questi giorni, è le-
cito anche considerare il fatto che non tutti i mali del Pianeta Blu dipendano dall'azione dell'uomo. Altrimenti, come sostengono alcuni “perchè la Groenlandia, in danese terra verde, appare oggi in gran parte coperta dai ghiacci ? - Altrimenti, come e perchè nel Seicento c'è sta una glaciazione?” Ciò detto, volendo dare spessore al nostro ragionamento e alla nostra convinzione, non solo al frastuono di una visibilità peraltro molto bene orchestrata, è urgente costruire le premesse per un cambiamento autentico ed efficace. Sempre più convintamente si va ripetendo che occorre imporre un cambio di passo al nostro attuale stile di vita. Ben detto! Ma prima di tutto è necessario entrare nel cuore del problema, per delinearne le cause intime sostanziali. Anche le più scomode da ammettere. Dobbiamo trovare il coraggio di dirlo a voce alta e chiara, che questo nostro mondo “ammalato” altro non è se non la conseguenza inevitabile di una nostra scelta. Quella che ci ha portato a realizzare un concetto di modernità inautentica, forgiata sulla celebrazione della Tecnica, governata dal criterio dell’Utile, attuata nel crepuscolo dei Valori.
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ABOUT SUSTAINABILITY Undisputed that by continuing to leave this thought of Karl Marx in oblivion, our negligence will soon turn into a devastating defeat. Without disregarding the fact that, if one does not want to be guided only by the evocative manifestations of these days, it is also legitimate to consider the fact that not all the evils of the Blue Planet depend on the action of man. Otherwise, as some claim '' why does Groenland, in Danish “green land”, appear today largely covered by ice? "Otherwise, how and why was there an ice age in the seventeenth century?" Having said this, wanting to give depth to our reasoning and our conviction, not only to the noise of a very well orchestrated visibility, is it urgent to build the premises for an authentic and effective change More and more convincingly, we repeat that we need to impose a change of pace on our current lifestyle. Well said ! But first of all it is necessary to enter into the heart of the problem, to delineate its substantial intimate causes. Even the most uncomfortable to admit. We must find the courage to say it in a loud and clear voice, that this 'sick' world of ours is nothing other than the inevitable consequence of our choice. What led us to realize a concept of inauthentic modernity, forged on the celebration of Technique, governed by the criterion of Profit, implemented in the twilight of Values. And, like it or not, to get out of the darkness of the global market that considers the Earth a fund that is always available and exploitable. we must first of all remove the human being from oblivion, in which he has relegated himself, narcotized by the delusion of a well-being stubbornly pursued without limits or boundaries. In the time of the domain of Calculus and Profit, we must reawaken the thinking thought of Man, and accompany him in the search for effective replacement formulas. The involvement of the squares is suggestive and appreciable, but it is not enough. The time has come to stop and think, study and finally propose a saving idea, the possible principle of a new story. Inspired, why not, to Nature itself. At the depth of the sea, with its seabed and its currents; to the immensity of the sky with its winds, its planets and its stars. Otherwise, yes indeed, we will not be able to declare ourselves "not guilty" E, piaccia o no, per uscire dal buio del mercato globale che considera la Terra un fondo sempre disponibile e sfruttabile. bisogna anzitutto far uscire dall'oblio, in cui si è auto relegato, l'Essere Umano, narcotizzato dall'illusione delirante di un benessere ostinatamente perseguito senza limiti o confini. Nel tempo del dominio del Calcolo e del Profitto, bisogna risvegliare il pensiero pensante dell'Uomo, e accompagnarlo alla ricerca di efficaci formule sostitutive.
Suggestivo e apprezzabile il coinvolgimento delle piazze, ma non basta. È giunto il momento di fermarsi a pensare, studiare e finalmente proporre una idea salvifica, principio possibile di una nuova storia. Ispirandoci, perché no, alla Natura stessa. Alla profondità del Mare, coi suoi fondali e le sue correnti; alla immensità del Cielo coi suoi venti, i suoi pianeti e le sue stelle. Altrimenti, sì davvero, non potremo dichiararci “non colpevoli”.
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INCONTRI STEFANO VITALI - TESSITURA FRATELLI VITALI writer Pietro Ferrari www vitalitessitura.it
LA STORIA INFINITA DELLA SETA Una conversazione sul più iconico dei filati con Stefano Vitali.
Andiamo a far visita a Calco, in provincia di Lecco, alla Tessitura Fratelli Vitali s.p.a., una realtà storica nel panorama dell’industria serica italiana. Ad accoglierci è Stefano Vitali, contitolare dell’azienda e, da due anni e mezzo, presidente dell’Ufficio Italiano Seta, nell’ambito di Sistema Moda Italia. Il suo racconto delle vicende dell’azienda affonda le sue radici in un
Stefano Vitali con Pietro Ferrari nel corso dell’intervista presso la Tessitura Fratelli Vitali a Calco. L’antico e il moderno nei soggetti della Tessitura Fratelli Vitali.
passato ormai remoto, in un mondo diverso da quello attuale per questa nobile lavorazione. «La famiglia Vitali è da circa centotrenta anni nel mondo della seta - ci dice - il mio bisnonno Alessandro Vitali trattava semi di bachi da seta, era un selezionatore e sceglieva la qualità dei bachi per avere il seme e l'uovo migliore che producesse il filo di alta qualità. Mio nonno Roberto, invece, proseguì nella attività della tessitura, andando a lavorare in un'importante industria svizzera ed entrando in società in un'azienda, le Imprese Seriche Italiane, dal 1920 fino al 1946, anni in cui rimase in società con Peppino Cugnasca. Successivamente uscì dall'azienda e fondò la Fratelli Vitali, tuttora esistente, con mio zio Alessandro e mio padre Alberto. Mio cugino Amedeo è il presidente del consiglio di amministrazione, io sono socio, e con i rispettivi figli, già presenti in azienda, siamo alla quinta generazione. Siamo oggi un'azienda dinamica che sta investendo notevolmente in tecnologia,
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ma anche in collezioni continuamente rinnovate, per cui l'azienda è fatta sia di macchine di ultima generazione sia di persone che portano un know-how e una creatività importantissima: per noi la creatività è una base fondamentale. La nostra identità è quella di una tessitura di tessuti serici uniti e per jacquard: con l'impiego di una squadra di circa 60 persone su telai di ultimissima generazione, tutti all'avanguardia. I nostri principali clienti sono i produttori comaschi, biellesi e pratesi che poi forniranno i grandi marchi mondiali».
! IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ
«Siamo sempre attenti alla sostenibilità e alla responsabilità sociale, temi su cui siamo impegnati da tempo. Dal punto di vista strettamente ecologico siamo stati la seconda azienda in Italia a essere certificata col marchio GOTS (Global Organic Textile Standard), per cui possiamo annoverarci tra i primissimi produttori di seta organica. Abbiamo partecipato allo studio della Stazione Sperimentale della Seta che ha presentato recentemente l'LCA (Life Cycle Assesment) della seta, in cui si analizza ogni fase del ciclo lavorativo relativo alla seta e l'impatto ambientale. Un'altra sfida importantissima per il distretto serico è la limitazione dei consumi dell'acqua, sfida che si sta affrontando con grande impegno.
THE ENDLESS HISTORY OF SILK At Calco, in the province of Lecco, we visited Tessitura Fratelli Vitali s.p.a., an historical reality in the panorama of the Italian silk industry. To welcome us is Stefano Vitali, co-owner of the company and, from two and a half years, president of the Italian Silk Office, in the context of Sistema Moda Italia. His story of the company's events has its roots in a remote past, in a world different from the current one for this noble work. "The Vitali family has been in the world of silk for about one hundred and thirty years - he says - My great-grandfather Alessandro Vitali treated silkworm seeds, was a breeder and chose the quality of the silkworms to get the best seed and egg to produce the high quality thread. My grandfather Roberto, on the other hand, continued with the weaving business, going to work in an important Swiss industry and joining a company, the Serici Italian Companies, from 1920 until 1946, years in which he remained in partnership with Peppino Cugnasca. He later left the company and founded the Fratelli Vitali, which still exists, with my uncle Alessandro and my father Alberto. My cousin Amedeo is the president of the board of directors, I am a partner, and with their respective children, already present in the company, we are in the fifth generation. We are today a dynamic company investing heavily in technology, but also in continuously renewed collections, so the company is made up of both the latest generation machines and people who bring a know-how and a very important creativity: for us the creativity is a fundamental basis. Our identity is that of a weaving of silky fabrics for plain and jacquard: a team of about 60 people works on latest-generation frames, all cutting-edge. Our main customers are the producers from Biella, Como and Prato who will then supply the major world brands".
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INCONTRI STEFANO VITALI - TESSITURA FRATELLI VITALI www vitalitessitura.it
Aspetti dell’affascinante sala campionari.
A Como, oltretutto, per quanto riguarda l'acqua, sono stati creati fin dal 1975 gli acquedotti industriali con i primi depuratori, siamo stati gli antesignani della sostenibilità a livello tessile. Questo infatti è uno dei punti di forza della candidatura di Como come città creativa Unesco 2019, che ci auguriamo venga riconosciuta dalla commissione mondiale». Pietro Ferrari - Voi avete il controllo anche sulla filiera a monte? Stefano Vitali - Assolutamente, il filato di seta arriva per il 95 per cento dalla Cina, però noi abbiamo la fortuna di avere una tracciabilità completa del nostro prodotto: da quando il prodotto viene acquistato attraverso i nostri intermediari in Cina, tutti le fasi del nostro processo produttivo sono tracciate. La tracciabilità non è soltanto un vanto nostro, ma è anche un vanto del nostro distretto, garantita da enti certificatori internazionali.
! UN MONDO IN EVOLUZIONE
Pietro Ferrari - Le trasformazioni dalla produzione vera e propria all'aggiunta di valore alla seta ha creato dei momenti difficili nell'industria della seta? Stefano Vitali - Senza dubbio, ci sono stati tanti momenti negativi, ci sono state le crisi: la crisi del 1930-32, quella degli anni
Sessanta, ma anche dopo l'attentato alle Torri Gemelle. Sono stati periodi negativi, però rimboccandoci le maniche e investendo in creatività e in tecnologia abbiamo migliorato molto i nostri prodotti, riuscendo a superare questi momenti negativi. Pietro Ferrari - Voi disponete di archivi tessili? Stefano Vitali - Noi siamo in possesso di archivi tessili, ma abbiamo soprattutto un centro CAD interno e uno esterno che ci seguono e ci forniscono in un giorno o massimo due, dei disegni nuovi: è come se ogni giorno generassimo una collezione nuova e a telaio possiamo produrre qualsiasi tessuto nuovo. Una volta bastavano due collezioni all'anno, oggi una ogni giorno. Pietro Ferrari - In passato la seta è stata impiegata ad esempio per i paracadute: oggi, in questi utilizzi così affascinanti questa fibra è stata sostituita da fibre tecniche. Quindi la seta nel terzo millennio a che mondo si rivolge? Stefano Vitali - Principalmente abbigliamento e accessorio, con delle novità rispetto al passato, legate al mutamento della moda. Ad esempio: prima si vendeva il tessuto di novanta centimetri d'al-
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tezza, oggi il mercato non richiede più questa altezza perché c'è troppo scarto, ma pretende i 140 o, addirittura per il cotone, i 150 centimetri. Coi tagli computerizzati si ottimizza meglio il tessuto per la confezione.
differente: c'è la convinzione che il tessuto di seta duri nel tempo, per cui un capo è per sempre. Questa categoria di consumatori spende 500 euro per un foulard di marca sapendo che tra dieci anni non perderà il suo valore.
! OMBRE (E LUCI) CINESI
Pietro Ferrari - Dunque i Cinesi maestri della cultura di prodotto? Stefano Vitali - In Cina c'è ancora la cultura della qualità del capo di seta pura che da noi si è un po' persa. Per quanto riguarda la formazione, a Como abbiamo l'unica scuola tessile per la seta in Europa, che esiste da 151 anni e ogni anno forma dei giovani preparati a livello tecnico, di disegn, creativo e chimico, in qualche caso il numero dei diplomati è insufficiente per le richieste del mercato del lavoro.
Pietro Ferrari - Non si può parlare di seta, prescindendo dalla Cina. Stefano Vitali - La Cina è ormai l'ultimo Paese a poter contare sul know how completo della produzione della seta e sta ben attenta a preservare questo patrimonio. L’ottanta per cento dei tessuti di seta prodotti in Europa proviene da Como, mentre la parte rimanente è di produzione francese e tedesca. Tutti i principali brand mondiali vengono a Como per i loro approvvigionamenti. Diverso è anche l'approccio dell'acquirente tra la Cina e l'occidente: il concetto del fast fashion non è ancora dominante nella mentalità dei Cinesi, mentre sembra prevalere in occidente, dove, infatti, la grande società internazionale arriva sul mercato e offre un prodotto “moda” tendenzialmente a basso prezzo e per la durata di una stagione. In Cina, anche per quanto riguarda i cosiddetti “millennials” o, più modernamente, “nativi digitali”, c'è una cultura
Pietro Ferrari - La seta si chiamava pura seta o seta pura, poi ha cominciato a sposarsi un po'… Stefano Vitali - La seta è sempre seta pura e lo sarà sempre ma è chiaro che oggi è contaminata: si creano dei tessuti in mischia: pensiamo a una base di seta tramata con del lurex, o con tanti altri filati naturali e artificiali. A Como per quanto riguarda la seta i consumi non sono particolarmente diminuiti negli ultimi anni.
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INCONTRI STEFANO VITALI - TESSITURA FRATELLI VITALI www vitalitessitura.it
La tecnologia al lavoro nello stabilimento.
Pietro Ferrari - Il futuro della seta? Stefano Vitali - È un futuro impegnativo: è una fibra nobile che esiste ormai da 5mila anni - pensiamo alla mitica principessa Lei-Tsu. Per quanto riguarda la produzione europea ci sarà un futuro grazie alla creatività e alla tecnologia: saremo in grado di tessere dei prodotti che, comunque, saranno sempre all'altezza del mercato, grazie ai finissaggi, alle tinture particolari, e alla sostenibilità e alla continua ricerca. La seta potrà rimanere sempre in auge, anche se rimarrà un prodotto di nicchia, visto che rappresenta una piccola percentuale della produzione mondiale di tessuti. Fa ben pensare il fatto che in Cina ci sia la cultura della seta di cui parlavamo; questa cultura infatti favorisce e incoraggia gli investimenti produttivi sia a livello contadino che industriale. Pietro Ferrari - Ci racconti un po' la sua esperienza nel mondo associativo, come l’ha vissuta e quali sono i suoi cardini di operatività. Stefano Vitali - Dal punto di vista associativo, io sono da due anni e mezzo il presidente dell'Ufficio Italiano Seta che è un'emanazione di Sistema Moda Italia, con circa 250 aziende associate e si fa carico di tutte le problematiche legate al mondo della seta. È un'esperienza che richiede molto impegno, i nostri interlocutori in Europa sono i Francesi, gli Svizzeri e gli Inglesi. Manteniamo buoni rapporti col mondo serico francese e collaboriamo a progetti condivisi. A livello mondiale attualmente il presidente della ISU (International Silk Union) è il cinese Li Jilin, mentre il Presidente francese di Intersoie, Xavier Lepingle e io siamo i due vicepresidenti. Ufficio Italiano Seta, con le aziende associate, fattura poco meno di un miliardo di euro, quando ci si confronta con la Cina ci si rende conto che ci sono aziende cinesi che fatturano come tutto il distretto italiano. Questo ci fa capire quanto sia importante muoversi in un contesto associativo.
Pietro Ferrari - Quali sono i grandi temi del dibattito? Stefano Vitali - Uno dei grossi problemi della seta sono le oscillazioni dei prezzi: eventi atmosferici e climatici e la speculazione creano fortissime oscillazioni dei prezzi. Con il mondo della seta cinese bisogna mantenere buoni rapporti, tenendo conto delle differenze di cultura e storia. Tornando all’Italia, io sono fiducioso anche per quanto riguarda il mondo associativo. Gli associati sono attenti, cooperativi; ci vorrebbe solo un po' più di partecipazione, soprattutto da parte dei più giovani. Pietro Ferrari - Parliamo di tecnologia, cosa significa questa espressione nel campo serico? Stefano Vitali - Tecnologia nel campo serico significa disporre di macchine di preparazione, di orditoi elettronici innovativi, telai all'avanguardia, flessibili, che possano realizzare diverse linee di prodotto. Se parliamo di elettronica, c'è stato un notevole passo in avanti con le macchine jacquard elettroniche. Dal punto di vista finanziario, abbiamo usufruito degli incentivi industria 4.0, che speriamo vengano prorogati. Indipendentemente da ciò, il distretto ha l'obbligo ogni anno di rinnovarsi, per mantenere la sua competitività ed essere continuamente propositivo. Pietro Ferrari - La benzina della creatività in Italia c'è sempre ed è abbondante, come vivete e gestite questa creatività? Stefano Vitali - Abbiamo scuole come il Setificio di Como o l’ISIS di Bergamo, la Ripamonti e lo IED che creano queste figure creative, i ragazzi sono gestiti bene e imparano a lavorare, salvo poi formarsi sul campo in azienda. È importante l'alternanza scuola-lavoro: i giovani possono portare la freschezza a livello di nuove idee e di disegno. Altrettanto importante è la volontà di chi è già operativo di trasmettere conoscenze.
PARIS FEB. 11 — 13 2020
YARNS
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MANUFACTURING
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COVER STORY GIOVANARDI writer Beatrice Guidi www giovanardi.com
INTRECCIARE LEGAMI, VISIONI E RESPONSABILITÀ
INTERLACE – Intrecciare il futuro del tessile, è un evento del 15 novembre 2019 pensato e voluto da Carlo Giovanardi per dare la propria visione del futuro del mercato della protezione solare e del vivere outdoor.
Da un intenso lavoro di ricerca e sviluppo, interno a Giovanardi, sono nati prodotti estremamente all’avanguardia a tal punto da segnare le tendenze del tessuto tecnico nel mercato del 2020/2021. Emergono prodotti caratterizzati da valori quali circural economy, comfort acustico, salute e benessere ad alte prestazioni. Raytent: il processo di riciclo degli scarti di lavorazione del tessuto acrilico per tende da sole presenta la sua seconda collezione. Raytent – Recycled Acrylic Yarn: è il solo e unico processo di riciclo del tessuto acrilico tinto in massa derivante dagli scarti dall’industria della tenda da sole che da vita a filati e tessuti riciclati, ecologici con alte prestazioni outdoor. A Interlace viene presentata in anteprima la nuova collezione Raytet Shade che comprende cinque tinte unite, sei textures e quattro fantasie. Si tratta di una collezione ampliata nei colori e nel design che mantiene la propria identità nell’aspetto “green” e che ne vede potenziata la performance. Irisun Green: il tessuto che purifica l’aria Irisun Green è l’innovativo tessuto 100% acrilico tinto in massa studiato da Sauleda, in collaborazione con Pureti, che elimina, in buona parte, l’inquinamento urbano. Il tessuto Green, attraverso la fotocatalisi, decontamina l’ambiente circostante, elimina gli odori, migliora la qualità dell’aria donando un senso di freschezza e pulizia ed evita il deposito e l’accumulo dello smog. Le nuove frontiere del Cristal Trio: comfort e benessere. Cristal Trio è un film trasparente con una straordinaria stabilità dimensionale che vanta prestazioni di isolamento acustico uniche per un film
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WEAVE LIAISON, VISIONS AND RESPONSIBILITIES INTERLACE - Interweaving the future of textiles, is an event of November 15, 2019 conceived and designed by Carlo Giovanardi to give its vision of the future of the sun protection market and outdoor living. From an intense work of research and development, within Giovanardi, extremely advanced products have been born to the point of marking the tendencies of the technical fabric for 2020/2021. Products characterized by values such as circural economy, acoustic comfort, health and wellness which sees its performance enhanced. Raytent: the process of recycling the acrylic waste fabric for awnings presents its second collection Raytent - Recycled Acrylic Yarn is the one and only recycling process for mass-dyed acrylic fabric deriving from waste from the awning industry that produces recycled, ecological yarns and fabrics with high outdoor performance. At Interlace the new Raytet Shade collection is previewed, including five plain colors, six textures and four patterns. It is an expanded collection in colors and design that maintains its own identity in the "green" aspect and that enhances its performance. Irisun Green: the fabric that purifies the air Irisun Green is the innovative 100% mass-dyed acrylic fabric designed by Sauleda, in collaboration with Pureti, which largely eliminates urban pollution. The Green fabric, through photocatalysis, decontaminates the surrounding environment, eliminates odors, improves air quality by giving a sense of freshness and cleanliness and avoids the deposit and accumulation of smog. The new frontiers of the Cristal Trio: comfort and well-being Cristal Trio is a transparent film with an extraordinary dimensional stability that boasts unique acoustic insulation performance for a transparent film. If applied with vertical closing of pergolas, gazebos, dehors it allows to limit the transmissions from the outside to the inside, but also to contain the noises produced inside. Moreover Cristal Trio, thanks to the UV Protection Factor (UPF) filter contained inside, shields from ultraviolet radiation, protecting the health and well-being of the skin. An important space is dedicated to Serge Ferrari who presents a preview of products compared to R+T 2021, one of the most important world fairs on sun protection systems. In this context, Interlace takes on a connotation that goes beyond the event itself, it becomes a mood, a way of thinking and conceiving the textile market, looking to the future with a vision that is attentive to the environment, health and well-being of the people, aiming at the top performance. trasparente. Se applicato a chiusura verticale di pergole, gazebo, dehors permette di limitare le trasmissioni dall’esterno verso interno, ma anche di contenere i rumori prodotti all’interno. Non solo, Cristal Trio, grazie al filtro UV Protection Factor (UPF) contenuto all’interno, scherma dalle radiazioni ultraviolette proteggendo la salute ed il benessere della pelle. Un importante spazio è dedicato a Serge Ferrari che presenta un'anticipazione di prodotti in anteprima rispetto a R+T 2021, una delle più importanti fiere mondiali sui sistemi di protezione solare. In questo contesto, Interlace assume una connotazione che va oltre l’evento in sè, diventa un mood, un modo di pensare e concepire il mercato tessile guardando al
futuro con una visione attenta all’ambiente, alla salute e al benessere delle persone, puntando sempre al top prestazionale.
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PERCORSO COTONE VARVARESSOS writer Pietro Ferrari https://varvaressos.eu
SOSTENIBILITÀ AL CENTO PER CENTO L’impegno di Varvaressos con la sua nuova collezione premium filati di cotone, water-saving, senza OGM e tracciabile al cento per cento. noi non era abbastanza», dice George Kostopoulos area sales manager di Varvaressos. Come un vero “maestro della scienza del cotone smart”, l'azienda ha alzato l'asticella aumentando le competenze e il patrimonio di agricoltori e aziende locali.
! LA COLLEZIONE SUPREME GREEN COTTON®
La SGC di Varvaressos incontra i piu alti standard europei e internazionali senza compromettere la qualita. La collezione soddisfa perfettamente le esigenze di capi di alta gamma, grazie all'eccellente uniformita, alla resistenza superiore, all'asA Filo, il produttore greco di filati ha sveltoa la nuova generazione di cotone smart, nata da un innovativo sistema socialmente-responsabile che garantisce la sostenibilita dai semi di cotone all'indumento mentre sostiene gli agricoltori e le imprese ai piedi del Monte Olimpo. Un pionieristico sistema di irrigazione a goccia alimentato da satellite, Made in Europe, e un insieme di influenti certificazioni ecologiche che garantiscono prodotti tracciabili al cento per cento e ne attestano la responsabilita aziendale. Queste sono le innovazioni che stanno alla base della collezione di qualita premium di Varvaressos S.A. European Spinning Mills. Il produttore greco di filati ha presentato a Filo, la Fiera Internazionale dedicata ai filati eccellenza, la collezione Supreme Green Cotton® - SGC. «Il cotone organico e un primo passo fondamentale, ma per
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senza di contaminazione e alle fibre ecologiche lunghe. L'utilizzo di acqua e una delle questioni piu urgenti nella produzione di cotone. Varvaressos utilizza le ultime tecnologie e competenze israeliane nella gestione dell'acqua e ha personalizzato una tecnologia sostenibile che permette di ridurre il consumo di acqua fino al quaranta per cento. Grazie all'avanzato sistema di irrigazione a goccia, le piante vengono irrigate e alimentate senza sprecare una sola goccia. Grazie a un'applicazione personalizzata collegata via satellite e stazioni meteorologiche in campi di cotone selezionati, gli agricoltori possono monitorare i campi in tempo reale. Il sistema IoT – Internet of Things consiglia loro di agire per le piante fiorire in modo sano e rese piu elevate in modo sostenibile. Un'altra questione critica della produzione di cotone e quella degli OGM. Tutti gli agricoltori e i produttori sono accuratamente selezionati al fine di garantire la massima qualita OGM-free in linea con gli standard piu sostenibili e con le rigide normative dell'UE.
! GENERAZIONI DI CURA DEL TERRITORIO
Per quattro generazioni, Varvaressos si e preso cura del territorio, soddisfacendo le esigenze economiche e aumentando la produttivita degli agricoltori e delle imprese locali. In effetti, l'intera catena si trova a duecento chilometi dall'azienda. A riprova di tale impegno, l'azienda ha dotato la collezione Supreme Green Cotton® di un codice QR con informazioni dettagliate su tutte le fasi della produzione, rendendo i prodotti tracciabili al cento per cento. La qualita superiore della collezione e garantita da importanti certificazioni quali Made in Green by Oeko- Tex® che ne attesta la trasparenza e la tracciabilita. L’azienda ha inoltre ottenuto la certificazione STeP by Oeko-Tex® - Sustainable Textile Production - per impianti di produzione rispettosi dell'ambiente e socialmente responsabili lungo la catena tessile, la ISO 9001 e ISO 14001. L'obiettivo della STeP by Oeko- Tex®
e quello di migliorare continuamente le condizioni di produzione e la salute e la sicurezza in tutti i settori di attivita. «Allo stesso tempo, otteniamo condizioni di lavoro di salute e sicurezza per gli agricoltori nei campi di cotone» - aggiunge George Kostopoulos. Varvaressos gioca un ruolo importante nel suo territorio circostante anche a livello umano. Il marchio dialoga, collabora e sostiene le aziende locali, gli agricoltori e le loro famiglie con programmi educativi di sviluppo high- tech. La collezione Supreme Green Cotton® e solo la punta dell’iceberg. Varvaressos applica sistemi e valori d’avanguardia a tutta la gamma e alle referenze. Di seguito importanti innovazioni scientifiche e smart Varvaressos, da loro offerte: Supima® Cotton, Premium Pima Cotton, LenzingTM Lyocell, Micro LenzingTM Modal Micro, Supima® Cotton/LenzingTM Lyocell Micro, Supima® Cotton/LenzingTM Modal Micro, Premium Pima Cottob/LenzingTM Modal Micro. Supreme Green Cotton®/Lenzing TM Modal, e ultimo ma non meno importante, grazie all'unicita in termini di sostenibilita e impronta high-tech di Supreme Green Cotton® by Varvaressos e diventato partner di
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PERCORSO COTONE VARVARESSOS https://varvaressos.eu
100% SUSTAINABILITY Varvaressos raises the sustainability standard with its new premium cotton yarn collection, water saving, GMO-free and 100% traceable. At Filo, the Greek yarn manufacturer reveals the new generation of smart cotton, SUPREME GREEN COTTON® - SGC:. born from an innovative socially-responsible system that guarantees sustainability from cotton seeds to garment while supporting farmers and businesses at the foot of Mount Olympus. A pioneering drip irrigation system powered by satellite, Made in Europe and a set of influential ecological certifications that guarantee 100% traceable products and attest to their corporate responsibility. These are the innovations that underlie the premium quality collection of Varvaressos S.A. European Spinning Mills. Varvaressos’ SGC matches the highest European and international standards, without compromising on quality. The collection perfectly meets the requirements for high-end garments, thanks to excellent uniformity, superior strength, contamination-free and long-staple eco-fibers. For 4 generations, Varvaressos has taken care of its territory, meeting the economic needs and increasing the productivity of local farmers and businesses. Indeed, the whole supply chain is located within 200 km by the company. To prove such commitment, the company has equipped the SUPREME GREEN COTTON® collection with a QR code providing detailed information about all the production phases, making the products 100% traceable. C.L.A.S.S., la piattaforma e risorsa globale per l'innovazione smart dei materiali, l'istruzione, il marketing e la comunicazione. La collezione si unira alla world-touring Smart Materials Bank, C.LA.S.S. piattaforma educativa ed e-shop di campioni progettata per consentire a creativi e marchi responsabili di scoprire e sperimentare alcuni dei produttori piu all'avanguardia e sostenibili. Lo sforzo di Varvaressos ha portato ad una catena di approvvigionamento completamente sostenibile che va dalle colture alla ginnatura, filatura, al processo per produrre una collezione di filati di cotone premium. «Stiamo lavorando all'ulteriore sviluppo e integrazione di tale sistema che comprende anche i processi di tessitura rettilinea e circolare, tintura e finissaggio e la produzione di capi di abbigliamento. Per conquistare ulteriormente la fiducia dei consumatore».
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PERCORSO LANA TOLLEGNO 1900 writer Pietro Ferrari www tollegno1900.it
DALLE ANTICHE FONTI Rothy’s celebra lo stile italiano in una collezione realizzata in lana merino con Marta Ferri e trova ispirazione negli Archivi tessili di Tollegno 1900.
Momenti della presentazione di Rothy’s.
Rothy’s ha lanciato la sua prima collezione in lana Merino fornita da Tollegno 1900 che comprende un’edizione limitata firmata da Marta Ferri e che è stata presentata in anteprima esclusiva a Milano in 10 Corso Como. In pre-opening della Milano Fashion Week, Rothy’s, il famoso brand americano di calzature con sede a San Francisco, ha debuttato in Italia con il lancio dell’esclusiva capsule collection firmata da Marta Ferri, lunedi 16 settembre in 10 Corso Como a Milano. Le calzature create da Rothy’s sono conosciute in tutto il mondo per essere eleganti, comode, sostenibili e lavabili in lavatrice.
L’azienda ha sviluppato una tecnologia all’avanguardia per trasformare la plastica delle bottiglie d’acqua in splendide calzature, utilizzando un processo di produzione che consente di avere zero scarti. Rothy’s trasforma la plastica in un filato soffice e traspirante, che viene lavorato a maglia in 3D per dare forma alla tomaia della scarpa. Alla tomaia viene successivamente abbinata una soletta riciclata e una suola in gomma carbon-free, per arrivare, dopo 55 fasi di rifinitura a mano, al prodotto finale. Fondata sul principio dell’innovazione dei materiali, Rothy’s presenta una lana merino, di elevata qualita e a impatto zero, in una nuova ed ele-
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gante collezione Merino, disegnata da Erin Lowenberg, direttore creativo dell’azienda americana. Nell’ambito di questo nuovo progetto, si inserisce l’esclusiva capsule collection firmata dalla designer milanese Marta Ferri. Ispirata dal design unico di Rothy’s e dall’impegno verso la sostenibilita, Marta porta la sua creativita raffinata, il suo stile unico, e il suo amore per i tessuti e i colori, alla collezione Marta Ferri x Rothy’s. La lana merino utilizzata da Rothy’s proviene dall’azienda tessile biellese Tollegno 1900, famosa per la qualita della lana estremamente fine e sottile e per la sostenibilita dei processi produttivi e di allevamento. Attingendo dal vasto patrimonio degli archivi storici di Tollegno 1900, Rothy’s miscela la lana piu raffinata con il 25 per cento di PET riciclato, ottenendo una fibra calda e morbida per una calzatura che e allo stesso tempo moderna, di qualita e ad alta performance. Dall’incontro tra la tradizione espressa da Tollegno 1900, la tecnologia innovativa messa a punto da Rothy’s, e il talento stilistico di Marta nasce questa originale e unica capsule collection. La collezione Marta Ferri x Rothy’s si compone di due modelli: Merino Square e Merino Square Loafer – in sei vibranti tonalita cromatiche. La scelta e caduta su accesi colori pastello, melange, e tonalita classiche di rosa e rossi. Calzature proposte con raffinate combinazioni di colori, per essere stylish in tutte le occasioni.
I modelli della capsule Marta Ferri x Rothy’s saranno disponibili per un periodo di tempo limitato, mentre l’intera collezione Merino sara sempre disponibile on line e nelle boutique Rothy’s. Lo stimolo creativo, che ha portato alla realizzazione della collezione, e nato non solo da una condivisione di valori ma anche dall’impegno reciproco verso la sostenibilita e l’innovazione: «Abbiamo capito subito di avere molto in comune», afferma Marta Ferri, parlando del suo incontro con Rothy’s. «Dietro ogni loro creazione c’e molto lavoro, design, controllo della qualita in ogni fase di lavorazione, sempre con grande attenzione all’ambiente.
L’Archivio e i libri campionari di Tollegno 1900 tra i protagonisti.
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PERCORSO LANA TOLLEGNO 1900 www tollegno1900.it
! DOCUMENTI DI UNA LUNGA STORIA Diverse declinazioni di colori e motivi nelle calzature di Marta Ferri per Rothy’s realizzate in lana merino Tollegno 1900.
Le calzature Rothy’s sono estremamente contemporanee e senza tempo. Ho cercato di creare una collezione libera dai trend convenzionali, con uno stile proprio. Ho giocato con la combinazione dei colori e ho trovato ispirazione negli archivi di Tollegno 1900. È stato veramente speciale vedere la storia, la vita dell’azienda e delle persone, i libri hanno ispirato la mia collezione».
La lunga storia di Tollegno 1900 e custodita nell’ampio Archivio Storico dell’azienda, la raccolta piu completa al mondo nel settore tessile-laniero, che testimonia la storia industriale del costume e della moda italiana. Marta Ferri ha tratto ispirazione per la sua collezione dal volume “Estate 1965”, che è uscito dall’Archivio appositamente per l’evento di lancio della capsule, trovando il giusto spazio nello scenografico allestimento ideato e curato da Marta Ferri. A questo proposito ci sottolineano in azienda che degli Archivi si prende cura, traendone una collana di preziosi libri: «Tollegno 1900 ha dato un duplice contributo: da un lato come fornitore di filato soddisfacendo le esigenze di Rothys che cercava una lana pura, versatile, resistente, facilmente lavabile. Tutti i plus del prodotto iconico di Tollegno 1900, il filato Harmony, in Lana Merino Extrafine che vanta una cartella cromatica molto ampia e differenziata che ha incontrato il favore della stilista Marta Ferri. Inoltre, ciò che ha fatto sì che la scelta cadesse su di noi è stata la grande attenzione che la nostra azienda pone nei confronti della sostenibilità sia nei processi che nei prodotti. La caratteristica delle scarpe Rothys è infatti quella di derivare dalla lavorazione della plastica riciclata. Quindi, un ulteriore valore condiviso.
ROTHY CELEBRATES ITALIAN STYLE In the pre-opening of Milan Fashion Week, Rothy’s, the wildly popular San Francisco-based shoe company, launched the exclusive capsule collection designed by Marta Ferri at 10 Corso Como in Milan, Italy. Rothy’s shoes are known all over the world for being stylish, comfortable, sustainable and machine washable. The company has developed a cutting-edge technology to transform recycled plastic water bottles into beautiful shoes using a zero-waste production process. Rothy’s first converts plastic into a soft, breathable yarn, which is 3D knit into the shoe’s upper. The upper is then paired with a recycled insole and carbon-free rubber outsole, hand-crafted to perfection through a 55-step production process. Founded on the principle of material innovation, Rothy’s is introducing high-quality, zeroimpact merino wool in a luxurious new Merino collection designed by Creative Director Erin Lowenberg. As part of this launch, Rothy’s is debuting a special capsule collection designed by Italian designer Marta Ferri. Inspired by Rothy’s unique design and commitment to sustainability, Marta brings her creativity, signature style, and love for fabric and color to the Marta Ferri x Rothy’s collection. Rothy’s sources its merino wool from the Biella based mill Tollegno 1900, a textile powerhouse revered for its sustainable practices, craftsmanship and high-quality, extremely fine wool.
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L'altro contributo è stato offerto da Tollegno 1900 come fonte di ispirazione per la stilista Marta Ferri che ha trovato nel nostro Archivio Storico una fonte interessante per sviluppare cromìe e patterns. In particolare, sfogliando il libro campionario "Estate 1965" Marta ha trovato una serie di nuances e disegni, come i pied-de-poule e i pied-de-coq, che sono stati reinterpretati e hanno dato vita alla esclusiva capsule
collection presentata a Milano e a New York», e aggiunge: «Si dice spesso che il futuro affondi le radici nel passato: noi qui a Tollegno 1900 lo vediamo ogni giorno, quando apriamo le porte del nostro prezioso Archivio Storico a stilisti e designer di famose griffe che vengono qui per trovare ispirazione per le loro prossime collezioni. La nostra è una raccolta che non ha simili: ben due chilometri di Archivio tra cartelle colori, campionari, tessuti che raccontano una storia del costume, della moda e di un paese. La precisione delle armature, dei colori e dei disegni è tale che fa del nostro Archivio una fonte di studio e di consultazione non solo per lo stile, ma anche per la realizzazione e la riproposta di determinati tessuti. Un esempio di made in Italy unico nel suo genere».
Drawing from Tollegno 1900’s extensive historical archives, Rothy’s blends premium wool with 25% rPET for structure and recovery – resulting in a high-fashion, performance-quality shoe. Together, Tollegno 1900’s tradition, Rothy’s innovative technology and Marta’s design talent come together in a beautiful new capsule collection. The Marta Ferri x Rothy’s collection features two new silhouettes - The Merino Square and The Merino Square Loafer - in six vibrant colorways. Bright pastels, melanges, and classic pinks and reds form refined color combinations, stylish for all occasions. While Marta’s exclusive silhouettes and colorways will be available for a limited time only, Rothy’s core Merino collection in will continue to be available online and in stores. The collaboration between Marta Ferri and Rothy’s was born not only from shared values, but also a shared commitment to sustainability and innovation. “We immediately realized that we had a lot in common”, says Ferri, of Rothy’s. “Behind each of their creations there is a lot of work, design, quality control in every processing phase, always with great attention to the environment. Rothy’s shoes are extremely contemporary and timeless. I tried to create a collection free from conventional trends, with a style of its own. I played with the color scheme and found inspiration in the Tollegno 1900 Archives. It was really special to see the story, the life of the company and of the people, the books from the Archives inspired my collection”.
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PERCORSO LANA LANIFICIO F.LLI CERRUTI writer Pietro Ferrari www lanificiocerruti.com
TRA PASSATO E FUTURO Un marchio sempreverde nelle sue nuove declinazioni. Milano Unica: l’occasione di fare il punto con Paolo Torello Viera CEO di Lanificio F.lli Cerruti sul primo anno al timone di questo glorioso marchio biellese.
Paolo Torello Viera, CEO di Lanificio F.lli Cerruti. Avanzate tecnologie produttive con la massima attenzione alla sostenibiltà.
Pietro Ferrari - Dobbiamo raccontare il capitolo secondo, le sue sensazioni di un anno sicuramente pieno di impegni e di emozioni. Torello Viera - Siamo al punto, l’ottanta per cento de Lanificio F.lli Cerruti era stato acquisito dal fondo norvegese Njord Partners io sono entrato il primo di agosto 2018. Se tornassi indietro, lo rifarei, nonostante la difficoltà di vivere lontano dalla mia famiglia, che è rimasta negli Stati Uniti. Non è facile abituarsi a vivere da single a Biella, con i miei affetti oltreoceano. L’esperienza è stata superiore a ogni aspettativa sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista umano, l’unica cosa negativa è che purtroppo la situazione contingente non è facile, ma questo è un fenomeno generalizzato. Purtroppo abbiamo iniziato le operazioni legate all’acquisizione proprio nel momento in cui il mercato ha avuto un rallentamento importante: una frenata che ha caratteristiche diverse, rispetto alle crisi del 2002 e del 2009. Oggi non si può parlare di raffreddamento dell’economia americana (ndr luglio 2019) o della finanza che crolla, si tratta piuttosto di un cambio epocale della clientela, un vero e proprio stravolgimento di usi e costumi, pari a quando furono distribuite per la prima volta le uniformi all’esercito napoleonico o a quando, negli anni Cinquanta, abbiamo cominciato a produrre le collezioni
di serie. Quello che ci troviamo di fronte è un consumatore che sta cambiando completamente, che si sta evolvendo, anche se a volte ho l’impressione che si tratti più di un’involuzione che di un’evoluzione. La strategia per uscire da questa impasse non è correre veloci, ma correre nella direzione giusta. Nel caso della mia azienda, ritengo fondamentale rimanere legati al proprio DNA: sarebbe sbagliatissimo cercare delle vie alternative perché, come si dice a Milano “ofelee fa el to misté” (pasticciere, fa il tuo mestiere). In breve, dobbiamo e vogliamo fare quello che siamo capaci di fare. Questo modo di operare l’abbiamo trasferito nella collezione attuale, nei nostri tessuti, quelli per cui siamo conosciuti. Guardando le collezioni, ci sono tre focus: la Linea ITRAVEL, la Linea ISHIELD e Linea ISTRETCH, tessuti che mettono al primo posto il comfort, le prestazioni e la praticità. Se si analizza la storia del tessuto, il peso medio degli abiti usati circa sessanta anni fa era pari a 500 grammi al metro, oggi siamo scesi alla metà e al massimo è la
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stoffa per cappotto che può raggiungere questo peso. I tessuti che una volta venivano utilizzati per fare sport, oggi fanno parte dell'everyday wear. Pietro Ferrari - Come avete lavorato sulle risorse umane? Torello Viera - Abbiamo rivisto tutta la nostra struttura dal punto di vista organizzativo, l’abbiamo rafforzata nelle aree in cui eravamo carenti, abbiamo mantenuto le aree funzionanti, abbiamo decisamente spinto l’area commerciale con due nuove figure più adatte al nostro prodotto attuale, e abbiamo anche il ritorno di qualche ex. Abbiamo rinnovato l’intera filiera produttiva e il settore marketing, ottimizzando tutti i processi, in cui abbiamo trovato dei margini di miglioramento interessanti. Pietro Ferrari - Voi come affrontate il tema, ahimè un po’ abusato, della sostenibilità? Torello Viera - La sostenibilità è uno degli argomenti caldi, un oggetto del desiderio oggi. Io sono convinto che si debba fare sostenibilità nel vero senso della parola: noi ci stiamo impegnando per aumentare il nostro grado di sostenibilità, che porta al rilascio di certificazioni. La sostenibilità si fa tutti i giorni in azienda: io faccio questo paragone che magari è anche un po’ forzato, ma mi sembra efficace: la sostenibilità è come una fede, va praticata in tutti i momenti della vita. In azienda sto portando avanti due piccole
grandi campagne: quella sulla plastica, perché mi accorgo della quantità di bottiglie di plastica che generiamo, e quella sulla carta. Questa per me è sostenibilità. All’interno della nostra azienda, ho creato la funzione di Responsabile della sostenibilità, con un collaboratore che ha già pubblicato diversi studi e vogliamo andare avanti in questa direzione.
NEWS AND SOME EXPECTATIONS “Looking at the collections, there are three focuses: the ITRAVEL Line, the ISHIELD Line and the ISTRETCH Line, fabrics that put comfort, performance and practicality first. If we analyze the history of the fabric, the average weight of the clothes used about sixty years ago was 500 grams per meter, today we have gone down to half and at most it is the fabric per coat that can reach this weight. The fabrics that were once used to do sports are now part of everyday wear.” “The brand is one of the foundations of our company, from the point of view of perceived non-turnover. We have the burden and honor of being able to sit with the most famous men's fabric brands in the world. It is up to us to be able to position the brand where it deserves to be: this is the great operation we have to do.” “I would like the whole sector to come out of this deadlock and that there was more cohesion in the textile system. I am very worried that in a moment of difficulty like today, companies will succumb to the temptation to devalue their proposal on the market, in defense of certain turnovers, turning everyday life into a price battle. This would be devastating for the textile clothing system. You always find someone who sells at a lower price, but you have to defend the value of made in Italy in the first place, and then of the made in Biella.”
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PERCORSO LANA LANIFICIO F.LLI CERRUTI www lanificiocerruti.com
Pietro Ferrari - Tornando ai rapporti con i vostri partner finanziari che lei ci ha descritto in maniera molto positiva, continuano a essere tali? Torello Viera - Da una luna di miele è diventata un solido matrimonio, soprattutto se io potrò portare i risultati richiesti, ma in tutto ciò sono persone con un’etica encomiabile, con un rispetto dell’individuo in linea con i miei valori. Quando noi, per esempio, entriamo nel Cda, i primi argomenti all’ordine del giorno sono sempre sicurezza e benessere dei collaboratori. Abbiamo un’età media in azienda vicina ai trent’anni, è chiaro che dobbiamo creare una successione, partendo da maestranze che sono un patrimonio per l’azienda, senza dimenticare che Biella è uno dei pochi distretti che ha la filiera completa, se ne perdiamo dei pezzi, la perdiamo tutta.
Pietro Ferrari - Lei, giustamente, deve far quadrare i conti e portare crescita per l’azienda: in questa fase come vede il marchio: un asset indiscutibile o qualcosa che deve un po’ cambiare sfumature? Torello Viera - Il marchio è uno dei fondamenti della nostra azienda, dal punto di vista del percepito non del fatturato. Abbiamo l’onere e l’onore di poter sedere con i marchi del tessuto da uomo più blasonati al mondo. Sta a noi riuscire a posizionare il marchio dove merita di essere: questa è la grande operazione che dobbiamo fare. Pietro Ferrari - Abbiamo visto l’evoluzione dell’azienda sotto la sua guida, cosa vorrebbe ancora di più e cosa vorrebbe di meno per il futuro? Torello Viera - Vorrei che tutto il settore uscisse da questa situazione di stallo e che ci fosse più coesione nel sistema tessile. Sono molto preoccupato che in un momento di difficoltà come quello di oggi, le aziende cedano alla tentazione di svalutare la loro proposta sul mercato, in difesa di determinati fatturati, trasformando la quotidianità in una battaglia di prezzo. Questo sarebbe devastante per il sistema tessile abbigliamento. Si trova sempre qualcuno che vende a un prezzo inferiore, ma bisogna difendere il valore del made in Italy in primis, e del made in Biella poi.
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PERCORSO LANA XINAO TEXTILES EUROPE writer Pietro Ferrari www xinaotex.com
DALLA CINA CON QUALITÀ Xinao si propone come un player autorevole e robusto sul mercato europeo.
Alberto Gaia con Pietro Ferrari nello stand Xinao a Filo. Il quartier generale cinese di Xinao. Aspetti delle tecnologie produttive del Gruppo.
In un'edizione di Filo particolarmente vivace incontriamo presso lo stand di Xinao Alberto Gaia, general manager di Xinao Textiles Europe, che ci presenta l'azienda: «Siamo una srl, quindi una società italiana costituita per vendere il filato di produzione cinese in Europa, ma partendo dal magazzino di Biella, dove si trovano gli ufficio commerciali e amministrativi e il centro della logistica. In questa sede noi non facciamo produzione ma ci serviamo della rete dei terzisti biellesi per le operazioni di tintoria, roccatura o dipanatura, creando lavoro per l'indotto locale. Il nostro core-business è la maglieria esterna, trattiamo perciò filati e ritorti in lana merinos, però abbiamo una forte specializzazione sui filati di alta gamma sul puro cashmere, misto cashmere seta o sulle lane finissime (13 micron e mezzo, 15 e mezzo, 16 e mezzo, 17 e mezzo, 18 e mezzo, 19 e mezzo), il top della finezza
delle lane. Questo perché la Xinao China dispone anche di una propria pettinatura che pettina quattordici milioni di chili all'anno. Noi siamo una realtà più unica che rara in termini di verticalizzazione: partiamo dalla fattoria in Australia per arrivare alla nostra filatura, pettinatura e tintoria. Questo in un contesto di completa tracciabilità della filiera. Il nostro gruppo può fregiarsi di tutte le certificazioni richieste dal mercato - GOTS, GRS per il poliestere riciclato, Oeko Tex e via dicendo - Rispondiamo dunque alle logiche del mercato mantenendo un taglio rigorosamente rispettoso dell'ambiente. Ci siamo affacciati, sia pure con iniziale discrezione, sul mercato nazionale che non è facile ma sul quale ci stiamo ritagliando con soddisfazione il nostro spazio. Siamo moderatamente soddisfatti di quello che abbiamo raggiunto dopo un anno, anche se, naturalmente, siamo ancora in
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fase di start up. va detto però che i presupposti, basati su fatti oggettivi, rispetto alla prossima stagione sono positivi e in linea con i numeri messi a preventivo». Pietro Ferrari - Questo è significativo, anche perché siamo in una fase di mercato non particolarmente brillante e, quindi, voi state percorrendo, in salita, il sentiero giusto. Alberto Gaia - Diciamo che, comunque, poter contate sul supporto di una realtà come la casa madre cinese è un fattore di estrema importanza sia dal punto di vista dell'affidabilità di qualità e di consegne. Pietro Ferrari - Oggi parlare di prodotto cinese non è più sinonimo di entry level o di scarsa conformità ecologica? Alberto Gaia - Tutt'altro, le aziende cinesi hanno un livello di rispetto dell'ambiente che è pari o superiore a quello delle aziende europee. Negli ultimi anni le normative locali sono diventate molto restrit-
tive, c'è un impegno accentuatissimo rispetto a tutte le certificazioni, perché oggi ci sono aziende internazionali che vendono moltissimo negli Stati Uniti, nel Nord Europa, ai gruppi produttori di sportwear e, ovviamente, è ben noto che bisogna avere le certificazioni, se si vuole entrare in prodotti che rispondono a determinate caratteristiche. Consideriamo anche che Xinao è un gruppo molto grande, quotato alla Borsa di Shanghai, con una risonanza internazionale che deve rendere conto agli azionisti e al board del mercato azionario. Non ha, dunque, la minima intenzione di mettere a repentaglio la propria immagine con operazione men che virtuose. Pietro Ferrari - Cosa significa tradurre in "europeo" la mentalità cinese? Alberto Gaia - Lo ho lavorato per gruppi italiani, ho lavorato per gruppi tedeschi e, oggi, sono molto contento, lo dico con grande convinzione, perché devo dire che i manager di Xinao sono molto veloci
FROM CHINA TO THE WORLD Xinao is an Italian company established to sell the Chinese production yarn in Europe, but starting from the Biella warehouse, where the commercial and administrative offices and the logistics center are located. Here don’t produce but uses the network of Biellese contractors for dyeing, spooling or unraveling, creating work for the local industry. Xinao core business is outer knitwear, so it treats yarns and twists in merino wool, but there is also a strong specialization on high-end yarns on pure cashmere, mixed cashmere silk or fine wools (13 micron and a half, 15 and a half, 16 and a half, 17 and a half, 18 and a half), the top of the fineness of the wools. This is because Xinao China also has its own hairstyle that combs thirteen or fourteen million pounds a year. Xinao is a unique reality in terms of verticalization: they start from the farm in Australia to get to its spinning, combing and dyeing. All this in a context of complete traceability of the supply chain.
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PERCORSO LANA XINAO TEXTILES EUROPE www xinaotex.com
estrema, con il timore diffuso di non raggiungere certi standard qualitativi prefissati. Nei confronti del mercato italiano c'è poi una particolare attenzione perché quest'ultimo viene percepito come depositario di standard qualitativi superiori. Siamo però presenti anche su fibre tecniche e abbiamo una collezione Jersey dedicata allo sport.
nelle risposte, con un'efficienza che io non avevo finora ancora vista anche nell'attività produttiva, sono molto performanti, quindi non nascondo che ho avuto un'impressione molto positiva. Si lavora molto bene con loro e vorrei anche dire, se mi si perdona il paradosso, che hanno una praticità "biellese": sono molto concreti e poco attenti a tutto ciò che è corollario o contorno e molto attenti all'essenziale, a essere bravi in ciò che conta. In altre parole: fare un bel filato, nei tempi giusti e con il prezzo corretto. Queste sono le regole che alla Xinao tengono in considerazione e sulle quali è basato il successo dell'azienda sia in Cina, sia nei mercati esteri, sperando che presto anche la filiale europea possa portare a casa dei risultati all'altezza. Pietro Ferrari - Oltre alla lana ci sono altre famiglie di tessili che trattate? Alberto Gaia - Per noi la regina è la lana, di provenienza australiana di cui noi siamo acquirenti diretti (non a caso con la pettinatura del Gruppo forniamo anche tops ai lanifici italiani) e abbiamo, attraverso le varie fasi di lavorazione, un controllo costante e diretto del prodotto. Quello che parla è il prodotto e il prodotto adesso ha un linguaggio molto persuasivo, proprio perché la dedizione alla qualità in Xinao è
Pietro Ferrari - Quali sono i programmi per il futuro? Alberto Gaia - Il primo programma a oggi è continuare a "mettere su muscoli" come Xinao Europe, perché dopo solo un anno siamo ancora ovviamente in questa fase. Di più non saprei dire, perché il panorama nel tessile, cambia così rapidamente che le previsioni sono difficili, soprattutto quando si parla di scenario cinese. Questo è un primo passo in Europa. Pietro Ferrari - Comunque possiamo dire che gli inizi sono positivi... Alberto Gaia - In un contesto molto difficile, possiamo dire che, dopo una prima fase di promozione e di presentazione di un prodotto che parla da sé, stiamo cominciando a riscontrare il favore di una parte del mercato con una copertura interessante di ordini per la stagione futura.
ph Franco Pagetti
special grant from
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PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE writer Pietro Ferrari www linificio.it
UN SOGNO CHE È REALTÀ DIVENTATO Linificio Canapificio Nazionale
di valorizzazione del lino.
Pierluigi Fusco Girard nel corso del suo intervento. L’assessore alla moda della Lombardia Lara Magoni.
continua nel suo impegno
Veder fiorire una piantagione di lino in Italia, nel cuore della Valle delle Biodiversità, accanto alla propria filatura di eccellenza di Villa d’Almé, dove vengono realizzati i filati di lino più fini al mondo. E diventare ambasciatori e promotori della cultura del lino, la fibra tessile più antica del mondo. Quello di Linificio e Canapificio Nazionale era un sogno, ma anche una sfida ambiziosa. Leader internazionale nella produzione ad alta sostenibilità di filati di lino haut de gamme, Linificio e Canapificio Nazionale (Marzotto Group) vanta una vocazione storica, datata 1873, fatta di profondo rispetto della tradizione e orientamento al futuro, di creatività e ricerca della perfezione a partire dalle materie prime. Un savoir-faire unico e attento alla sostenibilità che oggi, dopo oltre sessant’anni, è riuscito anche nell’impresa di riprendere la coltivazione del lino in Italia, a Bergamo, immersa nel paesaggio della Valle
delle Biodiversità, a fianco all’ex Monastero di Astino, complesso fondato nel 1107 e restaurato nel 2015, oggi centro attivo della vita culturale bergamasca. Non un lino qualunque, ma l’eccellenza dei semi provenienti direttamente dalla Normandia, che Linificio e Canapificio Nazionale riceve da Terre de Lin, una delle più importanti e prestigiose cooperative di produttori di lino a livello mondiale. Una profonda espressione di fiducia nella qualità, nella vocazione alla bellezza e nella filatura di altissimo livello che distingue l’azienda di Villa d’Almé, insignita a novembre 2018, a Palazzo Montecitorio, del premio “Cento Eccellenze italiane”. Ad aprile 2019, Linificio e Canapificio Nazionale ha seminato due ettari di questo prestigioso lino all'interno dell'esclusiva area
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A DREAM COMING TRUE It’s a pleasue to see a flax plantation flourish in Italy, in the heart of the Biodiversity Valley, alongside a spinning mill of Villa d’Almé, where the finest linen yarns in the world are made. And become ambassadors and promoters of the culture of linen, the oldest textile fiber in the world. Linificio e Canapificio Nazionale was a dream, but also an ambitious challenge. International leader in the high sustainability production of haut de gamme linen yarns, Linificio e Canapificio Nazionale (Marzotto Group) boasts a historical vocation, dated 1873, made of deep respect for tradition and orientation towards the future, of creativity and the search for perfection starting from raw materials. A savoir-faire unique and attentive to sustainability that today, after more than sixty years, has also succeeded in the task of resuming the cultivation of linen in Italy, in Bergamo, immersed in the landscape of the Biodiversity Valley, next to the former Monastery of Astino, a complex founded in 1107 and restored in 2015, today an active center of Bergamo's cultural life. agricola di Astino, coltivazione che darà vita a mille chilometri di fibra di lino che saranno filati a Villa d’Almé, dove, accanto a macchinari storici, l'azienda vanta l'utilizzo di tecnologie di ultima generazione. Un filo in limited edition, cento per cento Made in Italy e a chilometro zero, tinto da Dyeberg, che verrà acquistato in esclusiva per la moda da Albini Group per la realizzazione di tessuti della massima qualità destinati ai più prestigiosi camiciai su misura e alle più esclusive aziende fashion. Per l’arredo, invece, il tessuto andrà in esclusiva a Martinelli Ginetto per la realizzazione di tessuti pregiati per la casa.
! UN RAPPORTO “CIRCOLARE” CON IL TERRITORIO
Così, l’AD di Linificio e Canapificio Nazionale Pierluigi Fusco Girard ha illustrato il progetto: «Nella sua storia l’azienda ha sempre avuto un rapporto “circolare” con il territorio, seguendo l’intuizione e l’insegnamento di uomini illuminati del passato quali Olivetti, Marzotto e Andrea Ponti, il nostro padre fondatore. È questa la prospettiva che intendiamo mantenere, ed è il motivo per cui oggi abbiamo voluto regalare al territorio, con questo campo di lino, un tocco di magia, un’emozione e un ricordo. La nostra fibra tessile è anche un concentrato di sostenibilità, concetto oggi diventato sempre più sinonimo di circolarizzazione non solo tra innovazione e tradizione, ma anche tra impresa e territorio».
! LUGLIO 2019: IL FASCINO DEL LINO AD ASTINO, FRUTTO DELLA SEMINA DI APRILE 2019
Linificio e Canapificio Nazionale ha regalato a bergamaschi e turisti, adulti e bambini, la possibilità di osservare con i propri occhi la magia di un campo di lino in fiore, spettacolo quotidiano tanto straordinario quanto effimero, che nella seconda metà
Momenti della presentazione all’Accademia Carrara di Bergamo.
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PERCORSO LINO LINIFICIO E CANAPIFICIO NAZIONALE www linificio.it
di giugno dipinge il panorama di sfumature azzurre violacee al mattino (dalle nove, quando i fiori si schiudono) e verdi nel primo pomeriggio (quando sfioriscono), descrivendo il naturale e poetico processo di fioritura degli steli di lino. A luglio il campo si trasforma e diventa dorato per prepararsi al momento della raccolta e posa a terra degli steli, per iniziare la fase di macerazione. Solo l’acqua piovana trasformerà il lino per renderlo pronto per la raccolta finale verso la fine di agosto. Un emozionante tuffo nel passato, quando il lino veniva coltivato nel Nord Italia - fino al Secondo Dopoguerra - e un messaggio positivo, di speranza e bellezza, per le generazioni future. Dopo il grande successo del progetto “il lino si racconta nell’arte, nella musica, nella danza”, ottenuto nel centro di Bergamo, le mostre organizzate da Linificio e Canapificio Nazionale in collaborazione con Il Cavaliere Giallo si sono spostate all’ex Monastero di Valmarina, oasi di verde e pace, sede del Parco dei Colli di Bergamo. Qui, a partire da sabato 6 luglio e fino al 30 settembre, si è spostata l’esposizione “Il Lino è Arte” in collaborazione con l’Accademia Carrara. Le 24 riproduzioni di quadri su teli di lino (realizzati dall’azienda bergamasca Martinelli Ginetto su tessuti con filati del Linificio e Canapificio Nazionale) sono state allestite nel cortile e nel porticato dell’ex sito monastico. Il percorso espositivo comprende una serie di totem con la mostra “il lino è visione” che raccontano con scatti fotografici la filiera produt-
tiva, dal fiore al filo di lino, in chiave didattica-divulgativa. Sempre nell’ex Monastero di Valmarina, il 19-20 settembre, si è svolto il meeting internazionale dei partner del progetto Europeo SSUCHY – (Sustainable natural fibres). Al termine dell’evento, alcuni teli sono stati assegnati ai partner, gli altri verranno donati alla Cooperativa Impresa Sociale Ruah per diventare oggetto di un’asta di raccolta fondi per il progetto “Terra tra le mani”, sostenuto e promosso dalla stessa Cooperativa, per sviluppare l’imprenditoria femminile in Senegal. Sempre parte del progetto il lino si racconta è lo straordinario video “il Lino danza in ogni sua fibra realizzato dal registra Luca Citron, che vede danzare tre ballerine all’interno della filiera tessile bergamasca. Da vedere al link: https://youtu.be/hU7TaOJe0PY L’iniziativa, volta ad esaltare anche il forte legame con il territorio bergamasco, culla del tessile liniero italiano, fa parte di un progetto di valorizzazione della cultura del lino a chilometro zero, frutto della collaborazione tra Linificio e Canapificio Nazionale e alcune delle eccellenze della filiera tessile liniera locale come Albini Group, Martinelli Ginetto e Dyeberg e realizzato con il patrocinio del Comune di Bergamo, di Confindustria e della Camera di Commercio.
Lo spettacolo della fioritura del lino ad Astino.
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PERCORSO SETA TESSITURA ATTILIO IMPERIALI writer Pietro Ferrari www attilioimperiali.it
IL CAMMINO DELLE GENERAZIONI La Tessitura Attilio Imperiali apre le porte in un percorso tra tradizione e innovazione.
Un momento della conferenza stampa e Alessandra Imperiali con Stefano Vitali.
La Tessitura Attilio Imperiali, azienda tessile specializzata nello studio e realizzazione di tessuti per i principali brand del mondo della moda, degli accessori e delle calzature ha aperto, quest’anno, per la prima volta, le porte ai media per raccontare e descrivere le eccellenze della tradizione tessile. La sua storia nasce i primi del Novecento da una attivita tradizionale della famiglia con Attilio Imperiali e prosegue poi con il figlio Marco e il nipote Attilio. Dal 1988 la societa passa nelle mani di Marica Domanda, moglie di Attilio e da alcuni anni le due figlie Alessandra e Claudia si occupano della gestione dell’azienda, grazie e un’alleanza in cui creativita e innovazione si fondono dando vita all’attivita strategica e operativa. Oggi Tessitura Attilio Imperiali fattura oltre tredici milioni di euro (2018), di cui ottanta per cento provenienti dal mercato Italiano e 20% estero. Si tratta di una realta inserita in un contesto di industrie tessili “vincenti” che hanno risposto alla maggiore complessita ambien-
tale innalzando la qualita dell'offerta e accrescendo l'integrazione lungo la filiera, al fine di controllare meglio l'approvvigionamento delle materie prime - fattore importante per garantire la qualita delle lavorazioni - e di offrire servizi piu efficienti ai clienti. Stefano Vitali, Presidente dell’Ufficio Italiano Seta, afferma in questa occasione, come il comparto tessile sia riuscito negli anni a raggiungere risultati interessanti ed altamente competitivi, grazie a investimenti significativi sull’innovazione e sulla razionalizzazione dei processi produttivi. Nonostante il forte aumento della materia prima (65-68 euro al kg), il settore serico ha mantenuto brillanti risultati anche in quest’ultimo biennio, con oltre 100 aziende associate, 6.000 addetti e un miliardo di euro di fatturato (2018). L’80% dei tessuti distribuiti in tutta Europa viene realizzato da queste imprese. L’Ing. Luca Viviani, Direttore Generale Tessitura Attilio Imperiali, sostiene: «L’avvento delle nuove tecnologie 4.0, di cui l’azienda ne e testimone, ha portato a
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THE JOURNEY OF GENERATIONS The Tessitura Attilio Imperiali, a textile company specializing in the study and production of fabrics for the main brands in the fashion, accessories and footwear world, opened this year, for the first time, the doors to the media to tell and describe the excellence of the textile tradition. Its history was born in the early twentieth century from a traditional family activity with Attilio Imperiali and then continues with his son Marco and his nephew Attilio. Since 1988 the company passes into the hands of Marica Domanda, Attilio's wife and for some years the two daughters Alessandra and Claudia have been taking care of the management of the company, thanks and an alliance in which creativity and innovation merge, giving life to strategic activity and operational. Today Tessitura Attilio Imperiali has a turnover of over thirteen million euros (2018), of which eighty percent come from the Italian market and 20% from abroad. uno sviluppo importante di diverse aziende italiane. Un progetto volto al miglioramento dei processi produttivi e tecnologici per garantire al cliente non solo un prodotto qualitativamente eccellente, ma anche un servizio pre e post-vendita attento e personalizzato. La possibilita di gestire grandi quantita di dati, infatti, permette alle aziende di prendere decisioni in tempo reale sulla base di informazioni dettagliate attraverso l’introduzione del tag Rfid applicato al prodotto, l’acquisizione di queste informazioni, insieme a una rapida capacita di gestione del ciclo produttivo, favorisce alti livelli di flessibilita, una notevole capacita di personalizzazione del prodotto, e un aumento di qualita, efficienza e produttivita». Tessitura Attilio Imperiali e dunque una realta caratterizzata dalla continua eccellenza, molto attenta alla ricerca e alla selezione di materiali e lavorazioni che consentano di ottenere una produzione di tessuti di alta gamma. Alessandra Imperiali, Amministratore Delegato, afferma: «La sostenibilita, attraverso il progetto Detox (Green Peace) firmato nel 2014 e alle normative di ZDHC, e una prerogativa dell’azienda che costantemente investe in ricerca, sviluppo e innovazione, mantenendo standard di elevata qualita in un percorso virtuoso di attenzione all’ambiente. Il bagaglio di esperienza che la Tessitura ha sviluppato nel corso degli anni rappresenta un valore unico che, forte della competenza e della specificita di cia-
scuno, si presenta al mercato con prodotti innovativi e ricercati». Tessitura Attilio Imperiali conferma il desiderio di mostrarsi al mercato con prodotti di indiscussa qualita, che si aggiornano e si modificano costantemente, attraverso il lavoro continuativo di ricerca e sviluppo, affiancato ad una interessante attivita basata sull’innovazione materica ed estetica.
Lo spettacolo della tecnologia. Un assortimento vasto e prezioso.
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ART &TEXTILES CA’ MOCENIGO writer Paola Govoni
PERCORSI TESSILI VENEZIANI A CA’ MOCENIGO tato a partire dalla fine del Cinquecento. Alla Repubblica di Venezia, la famiglia Mocenigo - trasferitasi in laguna fin dall’anno Mille - ha dato ben sette dogi, oltre che procuratori, ambasciatori, condottieri, uomini di lettere ed esponenti ecclesiastici. Risultato di ampliamenti e ristrutturazioni successive fin dal Seicento, Cà Mocenigo è stata sottoposta a un radicale restauro nel 2013. Oggi è divenuta sede museale sotto la direzione di Chiara Squarcina, ospita il Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo e vanta una ricchissima biblioteca specializzata in queste tematiche. Dopo il restauro, qui sono confluite ricchissime raccolte civiche conservate in altre sedi museali, per dar vita a un percorso raffinato attraverso le eccellenze del tessile e del costume e le straordinarie abilità artigiane nel campo del vetro (Murano), dei merletti (Burano), delle porcellane e dell’ebanisteria, che hanno rappresentato aspetti significativi nella storia economica e imprenditoriale della Serenissima. Le pareti delle sale del palazzo sono tappezzate con stoffe create dalla manifattura Rubelli su disegno di Pier Luigi Pizzi, che ha firmato l’importante restauro del 2013. Cà Mocenigo di San Stae, l’elegante palazzo donato al Comune di Venezia nel 1945 da Alvise Nicolò Mocenigo, ultimo discendente della dinastia dei Mocenigo, è una pregevole narrazione della vita del ramo cadetto di una delle grandi famiglie patrizie della Serenissima, che qui ha abi-
! IL PERCORSO NEL PERCORSO
Una carrellata di abiti femminili e maschili accompagna il visitatore attraverso le sale del palazzo che confluiscono nel pòrtego del primo piano nobile, destinato alle feste e agli eventi di rappresentanza, restituendo fedelmente il gusto e la moda dell’epoca, grazie alla sapiente colloca-
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zione degli abiti nella scenografica bellezza di una casa patrizia veneziana. Come scrive Chiara Squarcina nella guida a Cà Mocenigo: qui “inizia il percorso nel percorso dedicato alla moda del Settecento che, a Venezia come in Francia, procede di pari passo con l’affermarsi del gusto rococò. I magnifici abiti settecenteschi esposti qui e nelle successive stanze consentono di osservare da vicino la cura della lavorazione, la ricchezza dei tessuti, le forme sciolte e raffinate che caratterizzano gli abiti sia maschili che femminili dell’epoca”. Nel Settecento, la tecnica decorativa delle paillettes trova diffusa applicazione negli abiti femminili e negli accessori, come borse, scarpe e ventagli, ma soprattutto in quelli maschili (in particolare marsina e gilet). Lungo il percorso al primo piano del palazzo, si apre una stanza dedicata all’abbigliamento maschile, dove sono esposte alcune marsine e circa 50 pezzi di sottomarsina o gilet, capo che si diffonde a partire dalla fine del Seicento e che trova la sua massima diffusione nel corso del Settecento, con modelli lunghi appena sotto il punto vita, che terminano sul davanti con due punte, sono senza maniche e possono avere il colletto. Questo capo di abbigliamento esalta da sempre il virtuosismo di chi lo ricama e applica le pailletes e diventa un’espressione di status di chi lo indossa. La sala dedicata alla sottomarsina o gilet ne espone oltre 50 esemplari.
VENETIAN TEXTILE ROUTES IN CÀ MONCENIGO Cà Mocenigo of San Stae, the elegant palace donated to the City of Venice in 1945 by Alvise Nicolò Mocenigo, the last descendant of the Mocenigo dynasty, is a valuable narration of the life of the cadet branch of one of the great patrician families of the Serenissima, which lived here since the end of the sixteenth century. The result of later expansions and renovations since the seventeenth century, Cà Mocenigo underwent a radical restoration in 2013. Today it has become a Museum under the direction of Chiara Squarcina, home to the Study Center for the History of Textiles, Costume and Perfume and boasts a rich library specialized in these themes. After the restoration, rich civic collections were gathered here from other museums, to give life to a refined journey through the excellence of textiles and costumes and the extraordinary artisan skills in the field of glass (Murano), lace (Burano),
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ART &TEXTILES CA’ MOCENIGO
Il ricamo prezioso del gilet e la decorazione con paillettes.
porcelain and cabinet-making, which represented significant aspects of the economic and entrepreneurial history of the Serenissima. The walls of the palace halls are covered with fabrics created by the Rubelli factory based on a design by Pier Luigi Pizzi, who signed the important restoration of 2013. A succession of feminine and masculine clothes accompanies the visitor through the rooms of the palace that flow into the pòrtego of the first noble floor, faithfully restoring taste and fashion of the time, thanks to the clever positioning of the clothes in the spectacular beauty of a Venetian patrician house. On the first floor of the building, there is a room dedicated to men's clothing, where there are some tails and about 50 pieces of under-jacket or gilet, a garment that spreads from the end of the seventeenth century and finds its maximum diffusion during the eighteenth century. This piece of clothing has always enhanced the virtuosity of those who embroider it and apply the paillettes and it becomes an expression of status of the wearer. Le gonne degli abiti femminili, di tessuto leggero e a tinte chiare, sono gonfie ai fianchi grazie ai paniers e hanno corpetti attillati, con scollature ampie e squadrate.
wool is back
www.fil3.it since 1984, yarns for clothing and furnishings
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photo credits : Davide Maestri
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SCARABEO RUG
Textures, è una rivista trimestrale in italiano e inglese che affronta i temi del tessile dal filato al tessuto per arredamento e moda. Interviste, visite alle manifestazioni di settore, statistiche e dati di mercato si uniscono alle rassegne di prodotto e alle schede e alle cronache delle aziende per costituire un mezzo d’informazione preciso e completo per i lettori e un veicolo ideale per gli inserzionisti. Pubblicata su 3 portali e sfogliabile gratuitamente on line: www.webandmagazine.media (il sito italiano) www.webandmagazine.com (il sito internazionale) http://issuu.com/web-and-magazine (archivio con tutte le nostre pubblicazioni) Textures is a quarterly magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry. Interviews, visits to industry meetings, figures and market data are combined with presentationons of the products and corporate news to sum up a complete and accurate choice of informations for our readers and an ideal media for our advertisers.
LIMITED EDITION
sitap.it
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry www.webandmagazine.media
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ART &TEXTILES MARIA LAI writer Renata Pompas
MARIA LAI: UNIRE, LEGARE, GIOCARE Una grande e articolata mostra al MAXXI di Roma.
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1. Tenendo per mano il sole - 1984-2004 filo, stoffa, velluto cm 33 x 63 Collezione privata Photo credit Francesco Casu Courtesy Archivio Maria Lai ©Archivio Maria Lai by SIAE 2019 2. Tela del gins - 1976
Abbiamo più volte ammirato in Italia le opere di Maria Lai, importante artista apprezzata anche all'estero, e vorrei evidenziare come tra le numerosissime mostre a lei dedicate sia stato “Miniartextil Como” a collocarne l'appartenenza nel movimento della Fiber Art. Ora la grande e articolata mostra al MAXXI di Roma - visitabile fino al 12 gen-
filo, stoffa, tela cm 66,5 x 60 Collezione privata Photo credit Pietro Paolo Pinna Courtesy Archivio Maria Lai, ©Archivio Maria Lai by SIAE 2019
3. La mappa di Colombo, 1983 filo, stoffa cm 122 x 170 Collezione Fondazione Stazione dell’Arte Photo credit Tiziano Canu Courtesy Fondazione Stazione dell’Arte ©Archivio Maria Lai by SIAE 2019
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naio 2020 - permette di comprendere meglio la complessità e la ricchezza del suo percorso artistico, alla presenza di oltre duecento lavori in buona parte inediti, suddivisi per temi in cinque sezioni: Libri cuciti, Sculture, Cosmogonia delle sue geografie, Telai e Opere pubbliche.
! LA SARDITUDINE
Maria Lai (1919 – 2013) nasce, seconda di cinque figli, a Ulàssai, un paese sardo incassato tra ripidi dirupi, grotte e boschi, situato nel cuore della Barbagia a poco meno di mille metri sul livello del mare. Durante la sua infanzia a causa della fragile salute i genitori la affidano agli zii che la allevano in campagna per rinforzarla con la vita all'aria aperta. Di quegli anni ha detto: «ero analfabeta ma piena di favole». Si trasferisce a Cagliari per iniziare gli studi solo a nove anni e qui alla scuola media conosce come professore di disegno l'artista futurista Gerardo Dottori, e come professore di italiano e latino lo scrittore neorealista Salvatore
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mia di Belle Arti, vincendo la resistenza di Arturo Martini che non voleva donne nel proprio corso. Nel 1945 torna a Cagliari, dove insegna disegno alle scuole elementari e ma nel 1954 è di nuovo a Roma, dove insegna al Liceo artistico. Attività educativa che protrarrà per tutta la vita, dedicandosi all'animazione teatrale, alla creazione di laboratori e a numerosi eventi che coinvolgeranno i bambini. A Roma stringe una profonda amicizia con lo scrittore Giuseppe Dessì, uno dei più importanti scrittori sardi che raccontano la storia e le tradizioni dell'isola, amicizia che stimola il suo interesse per la parola, il linguaggio e la poesia e per il topos sardo. Raggiunta la notorietà internazionale e in stretto in contatto con artisti e intellettuali di fama, mantiene un comportamento schivo e riservato, come il famoso e silenzioso dileguarsi a ogni inaugurazione delle sue mostre, per fuggirne l'aspetto mondano. Nel 1987 rientra in Sardegna, pur continuando a lavorare, viaggiare ed esporre. Nel 2004 l'Università di Cagliari le conferisce la laurea honoris causa e nel 2011 le viene assegnato il “Premio Camera dei Deputati per il 150° dell'Unità d'Italia” per l'opera Orme di leggi. Si spegne nel 2013 a 93 anni.
! IL MUSEO E LA FONDAZIONE
5 Cambosu; incontri determinanti per la sua formazione intellettuale e artistica che si concentrerà su testi mutati in opere, come da lei stessa dichiarato: «ho solo trascritto ciò che affiorava nella mia memoria, cose già dette da altri, e vorrei citarli tutti!».
! DALLA SARDEGNA AL MONDO
A vent'anni Maria Lai si trasferisce a Roma per studiare arte e a ventiquattro anni a Venezia per studiare scultura all'Accade-
Cosa aggiungere ai numerosi saggi, cataloghi, articoli, filmati, interviste e testi scritti dalla stessa Lai? Oltre alle numeroso mostre in Italia e all'estero che si sono susseguite incessantemente, si possono apprezzare in
THE WORLD OF MARIA LAI The great and articulated exhibition at the MAXXI in Rome - open until January 12th 2020 - allows us to better understand the complexity and richness of its artistic path, in the presence of over two hundred works, mostly unpublished, divided into themes into five sections: Stitched books, sculptures, cosmogony of its geographies, looms and public works.
4. Telaio paesaggio degli uccelli, 1967 legno, tempera, spago cm 80 x 65 x 20 Collezione Fondazione Stazione dell’Arte Photo credit Tiziano Canu Courtesy Fondazione Stazione dell’Arte ©Archivio Maria Lai by SIAE 2019 5. Maria Lai Photo Pietro Paolo Pinna
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ART &TEXTILES MARIA LAI cucita (1972), La fontana (2008), Ansia di infinito (2009).
! LA SERIE DEI LIBRI
Fiabe intrecciate, metallo, 2007, La Stazione dell’Arte, Ulassai Photo Elisabetta Loi, Sergio Melis, Arasolè Courtesy Fondazione Stazione dell'Arte ©Archivio Maria Lai by SIAE 2019
permanenza numerose opere nel Comune di Ulàssai (Sassari) presso il “Museo di Arte Contemporanea Fondazione Stazione dell’Arte”, presso il “museo diffuso” di opere a cielo aperto disseminate nel territorio e presso l'”Archivio Maria Lai”. Ho provato una profonda emozione che visitando questa mostra e mi è difficile riassumere la ricchezza della sua opera; mi lascerò quindi guidare dalle tematiche evidenziate dai curatori Bartolomeo Pietromarchi e Luigia Lonardelli, in collaborazione con l'Archivio Maria Lai e con la Fondazione Stazione dell’Arte.
! SCULTURE DI TELAI E DI CORNICI
Un’ampia selezione di Telai inutilizzabili trasformano uno dei più tipici strumenti di lavoro dell’artigianato femminile sardo e ne esaltano la centralità della tessitura domestica in sculture possenti e arcaiche, pur nella loro assoluta contemporaneità. Si tratta di ruvide cornici di legno intersecate tra loro e attraversate fili metallici, spago, palette per il gelato, forchette di plastica di diversa forma, che scandiscono ritmi astratti su fondi dipinti a colori contrastanti. Sono scomposizioni cubiste che creano paesaggi ancorati al genius loci della sua terra, come si evince da alcuni titoli: Una finestra sul mondo (1966), Oggetto paesaggio (1967), Telaio in sole e mare (1971), Finestra sul telaio (1972). Sono polimaterici e aggettanti anche le molte tele incorniciate, rovesciate e lavorate sul retro con stoffe, spago, carta, tessiture di motivi tradizionali, pennellate: Tela
Indimenticabile la serie dei Libri realizzata con materiali diversi - carta, stoffa, terracotta, spago, pane… - in cui lavora sul concetto di scrittura, trasformandola in segni incomprensibili. Sostituisce alle righe di testo delle fitte e irregolari cuciture asemiche, i cui fili si raggrumano sui bordi delle pagine in nodi flottanti e accompagnano immagini ispirate alle leggende, al folklore, alle usanze cosmiche e magiche della tradizione sarda o inventate da lei stessa. Diceva Maria Lai: «l’uomo ha bisogno di mettere insieme il visibile e l’invisibile, perciò elabora fiabe, leggende, feste, canti, arte». Tra queste fiabe liberamente reinterpretate troviamo Tenendo per mano il sole (1984), che dà il titolo alla mostra del MAXXI, di cui ha detto l'artista: «l'arte ci fa tenere per mano il sole e gustare il desiderio di cielo, in un momento di incertezza globale, che il sole e il cielo possono farci prima capire e poi superare. Per vivere più sereni».
! LE LENZUOLA E LE GEOGRAFIE
Molto importante per Maria Lai anche il Lenzuolo, che ci accompagna nei due momenti più importanti della vita: la nascita e la morte. Maria Lai lo attraversa con fili cuciti ricuciti e scuciti, creando una fitta scrittura, magica e misteriosa, che lo trasforma in una dichiarazione artistica, una testimonianza storica, un testamento scritto, allusivi e indecifrabili. In alcune opere il lenzuolo è sostituito dal muro in cemento, su cui interviene con filo di ferro e alluminio, come nella facciata della casa di Selargius La casa cucita (1979) Crea anche la serie delle Geografie tracciando mappe di continenti e costellazioni che - come scritto in mostra - si intrecciano e ci coinvolgono in un viaggio astrale narrato da grovigli che legano le linee dritte, spezzate e riaffioranti e rappresentando la difficile, intuitiva tensione umana verso l’in-
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finito. Un filo che percorre a contrasto tessuti ora chiari e ora scuri, indicando il tragitto di un viaggio fantastico che congiunge pianeti lontani e non ancora conosciuti e racconta di universi mentali raggiungibili con l’immaginazione.
! LEGARSI ALLA MONTAGNA
L'opera più iconica, conosciuta e citata è senza dubbio Legarsi alla montagna. Nel 1979 l'Amministrazione Comunale di Ulàssai commissiona all'artista un monumento ai Caduti di Guerra, ma Maria Lai, che vive a Roma, rifiuta di occuparsi dei morti e decide di realizzare qualcosa per i vivi: così, ispirandosi a un'antica leggenda locale conosciutissima, nel 1981crea una grande opera partecipativa che coinvolge tutti gli abitanti del paese e propone di legare insieme con ventisette chilometri di nastro azzurro ricavato da una tela di denim tutte le porte delle loro case come fossero cucite, in modo che il nastro simboleggi i legami interpersonali e crei una ricucitura tra quelli interrotti. La striscia di denim contiene un pane dove esistono legami d'amore e un nodo di confine dove esistono dei contrasti. I due capi del nastro sono infine agganciati dal paese alla roccia incombente che lo sovrasta, “legandolo alla montagna” tra urla, battimani, clacson, canti e balli fino a notte inoltrata. Evento documentato dalle fotografie di Piero Berengo Gardin e dal film di Tonino Casula.
! UN'ARTE PARTECIPATIVA
Dopo questo intervento seguono molti altri progetti ambientali partecipativi a Ulàssai, Roma, Prato, Torino, Castelnuovo di Farfa (RI) e Camerino. A Camerino, riferendosi agli animali araldici presenti nello stemma della città e al nome della famiglia “Da Varano” che la governò per trecento anni, realizza La disfatta dei varani: due enormi sagome di varano (una specie di lucertolone) realizzate con un patchwork di stoffe e di fili, da esporre i diversi punti della città. Dopo il rifiuto degli abitanti che la considerano non appropriata, l'opera verrà esposta alla Biennale di Venezia.
Nel 2008 Maria Lai crea l'evento Essere è tessere per il borgo di Aggius, nell’alta Gallura, famoso per conservare e riprodurre la tessitura del tappeto con il telaio a mano; realizza 14 telai da sistemare nelle strade del centro storico e nel museo etnografico e organizza una serie di giochi e di dimostrazioni dell’arte della tessitura da parte delle artigiane, trasformandolo in un luogo animato, giocoso e partecipativo.
! L'ARTE COME GIOCO
Infine non voglio dimenticare le piccole sculture di ceramica, tela grezza e pane: serpenti, colombe, bambini e janas (le fatine delle leggende preistoriche sarde, che si credeva fossero alte non più di venticinque centimetri e vivessero in piccole case scavate nelle rocce, all’interno delle quali tessevano con un telaio dorato), perché, ha detto Maria Lai: «l’arte è il gioco degli adulti». Un “gioco” in cui Maria Lai ha unito tradizione e sperimentazione, l'interesse dell'Arte Povera per i materiali anti-retorici e di recupero e dell'Arte Concettuale per la scrittura e il segno, l'immobilità ancestrale del mito e una visione dinamica di continua trasformazione, il topos locale e l'universalità dell'arte.
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COLOURS BSAMPLY writer Pietro Ferrari www bsamply.com
IL CALEIDOSCOPIO DEL MERCATO
BSAMPLY: uno straordinario strumento per il mercato tessile. con la missione di dare facile accesso ai prodotti del tessile a fashion brand in tutto il mondo. Da li, come ogni start-up che cerca di dare soluzioni a problemi specifici, abbiamo capito che al mercato serviva una piattaforma integrata che rendesse facile non solo la ricerca dei prodotti tessili ma anche la ricerca di confezionisti e retailer. Il nostro focus è sempre il brand e la nostra soluzione vuole velocizzare e rendere più efficiente il flusso di produzione e vendita, mettendo a uso le tecnologie che già l’industria della moda usa nel B2C.
Andrea Fiume, fondatore e titolare di BSAMPLY.
Incontriamo a Milano Andrea Fiume, founder e CEO di BSAMPLY, per sentire dalla sua viva voce la narrazione di una realtà di grande dinamismo innovativo. Pietro Ferrari - Qual è il percorso del progetto BSAMPLY? Andrea Fiume - Siamo nati nel 2017, sono passati due anni da quando abbiamo cominciato a sviluppare questo software
Pietro Ferrari - Software di gestione della produzione? Con il mercato che “tira” la produzione? Andrea Fiume - Fondamentalmente si tratta di un software che permette ai brand di gestire l’intero flusso di produzione dal sourcing delle materie prime al sourcing dei confezionisti fino alla vendita finale. Questi 3 showroom online dove il brand può comprare e cercare materie prime, sono anche disponibili offline e utilizzabili dall’azienda nel loro processo di vendita in fiere e appuntamenti con i propri clienti. Ad oggi una volta che i prodotti
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sono caricati sulla piattaforma con foto e creando personalizzazioni, fare chiamate, schede tecniche, viene automaticamente video chiamate, riuscendo a gestire tutto generato un QR Code che viene messo l’iter fino alla fase finale di acquisto. Il fatto nei capellotti dei produttori di tessuto, op- positivo di tutto questo è che il brand può pure nel caso della vendita ai retailer, di- vedere tutti i fornitori che ha campionato: rettamente sul capo, rendendo il processo quindi con un’unica logica riesce a vedi vendita collegato direttamente con il dere i tessuti dei vari produttori. proprio magazzino. Per la gestione degli I fornitori di materie prime possono cariordini abbiamo creato anche una APP care i loro prodotti sulla piattaforma in due che viene usata dai rappresentanti delle modi: Una parte privata dove possono caaziende per raccogliere l’ordine fisico. ricare tutta la loro collezione e non dare viLa piattaforma di collaborazione funziona sibilità a tutti ma solo a loro clienti che inoltre da Hub permettendo di ricodificare chiedono di avere accesso (e loro posi linguaggi dei diversi player, rendendoli sono decidere se dare loro accesso o no). standard e utilizzabili da tutti gli utenti, di- Cosi hanno aggiornato costantemente gitalizzando cosi l’intero flusso di colle- l’arco dell’anno o della stagione. zione, e permettendo di scambiare queste Anche i rappresentanti che si muovono sul informazioni direttamente dai gestionali. mercato hanno uno strumento di lavoro Cosa succede a questo punto? È possibile che possono mostrare al cliente oppure disporre di tutti gli ordini in un unico posto, chiedere al brand di effettuare la preseleportarli sul proprio gestionale e in pochi se- zione di un quantitativo di prodotti sul tocondi mandarli all’ufficio campionario, tale. Tra l’altro il brand può fare ricerca che riesce già a processare e a mandare non solo sull’ultima collezione ma su tutte avanti le richieste. le collezioni dall’inizio alla fine. Una parte Dall’altra parte il brand, appena esce pubblica per permettere di mostrare i prodalla porta, riceve un e-mail con scritto: la pri prodotti e avere una vetrina per cercampionatura della ditta X è disponibile e care nuovi potenziali. sul link si vede la campionatura con le immagine BSAMPLY IN A NUTSHELL degli articoli selezionati, i prezzi, le schede tecniche, BSAMPLY is a B2B ecosystem where retail brands can find raw materials, proi dazi doganali, e tutte le informazioni dell’ordine in un ducers and clients. Founded on September 2017 in Los Angeles by Andrea unico luogo da cui l’utente Fiume and Federico Bianchi, two Italian entrepreneurs, BSAMPLY began as può addirittura scrivere a project of passion, aiming to fill the void for an offline, obsolete and exall’azienda, chiedere inforpensive process. mazioni, processare camBSAMPLY connects brands with suppliers, garment makers and retailers, probiamenti del prodotto, viding the most innovative and efficient tools to optimize the fashion industry.
The B2B marketplace provides a 360° solution that streamlines the processes through the whole product life cycle, from the material sourcing to the final sale. BSAMPLY guarantees the continuous information exchange between the different processes. It allows brands, suppliers, garment makers and retailers to receive and send information from their management system through BSAMPLY. Company and product details, customizations, order flows and production, shipping and invoicing information will be easily exchanged, providing an overview of the processes and reducing time and costs. BSAMPLY believes in a efficiency-driven approach that will create seamless processes. We want to achieve a more responsible, faster and cheaper production chain.
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COLOURS BSAMPLY www bsamply.com
Le videate del software.
Pietro Ferrari - Come gestite i vostri compensi? Andrea Fiume - Il servizio di Bsamply viene offerto con una subscription mensile, articolato su un certo numero di account e servizi. Questo semplifica molto le cose per la piattaforma perché, in primo luogo, i clienti sono incentivati a usarla, incentivati a caricarla ma soprattutto possono trovare nuovi clienti con la possibilità di vedere gli altri showroom virtuali pubblici degli altri clienti. Pietro Ferrari - Quali sono gli step in corso? Andrea Fiume - Abbiamo concluso questo aspetto per la parte delle materie prime con il nostro showroom/SOURCE, stiamo ora terminando di sviluppare la parte dei confezionisti che sarà pronta nel 2020. I brand stanno già salendo sulla piattaforma che per ora è un servizio gratuito, ma una volta che il servizio per i brand sarà completo le funzionalità saranno in parte a pagamento. Come funzionerà in pratica questo struttura? Un brand va in fiera o cerca on-line i tessuti che vuole utilizzare per realizzare una giacca, prende tutti i componenti - tessuto, bottone, fodera - e li mette in una scheda prodotto, a questo punto può mandare questa scheda prodotto al confezionista, il quale può integrare i consumi, i costi di prototipia a campionario e via dicendo, rimandando al brand il tutto. Il brand fa l’acquisto, organizza il suo campionario, lo carica sul terzo show room che è quello di vendita e dal terzo showroom viene generato un
QR-code. Così anche il brand può fare in modo che lo show room di vendita o il rappresentante possa andare a vendere l’articolo: man mano che vende riesce a vedere i quantitativi di produzione delle materie prime che sono correlate. Questo è l’ultimo nato, cioè la parte di offline che prima non c’era. Questo aspetto lo abbiamo implementato con Marzotto LAB con cui abbiamo realmente stretto una partnership che abbiamo presentato a Première Vision di Parigi, facendo il primo vero e proprio lancio, visto che la fase di messa a punto, attraverso un dialogo con gli utenti è stata portata a termine. Abbiamo oggi una trentina di fornitori e circa duecentocinquanta brand con dei nomi di grande rilievo. Con queste nuove possibilità è come se questi ultimi potessero creare dei grandi showroom costantemente on-line e sempre aggiornati. Beatrice Guidi - Come si differenzia BSAMPLY dalle altre piattaforme? Andrea Fiume - Esistono diverse piattaforme, viste dal punto di vista di ciascuno dei soggetti del settore, e nessuno s’è mai accorto che l’utente vero di queste piattaforme è uno solo, è il brand. Mentre altre piattaforme sono nate ognuna per un diverso ambito. Il brand vuole solo un sistema dove ci siano tutti, è una questione di servizio: la globalizzazione è globalizzazione, non è una fiera, con tutto il rispetto per questo contesto fondamentale, Il futuro è l’unione e il servizio ai brand.
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Pietro Ferrari - Come potremmo definire la funzione di questa piattaforma? Andrea Fiume - Questa piattaforma serve in primo luogo a velocizzare e a semplificare tutti i processi su tutti i fronti, dalla materia prima in poi, in secondo luogo consente dei risparmi economici notevoli e anche ambientali in termini di spostamenti, logistica, energie risparmiate in viaggi, trasporti e spedizioni, utilizzando anche meno campionature. A questo proposito abbiamo creato cinque magazzini dove si possono mettere le collezioni nuove, gli stock service, i fondi di magazzino, poi l’ulteriore magazzino degli scarti industriali. Tutto quello che è scarto può essere venduto ma anche regalato, pensiamo alle cimose, ai bottoni, quello che è uno scarto per uno per un altro è una risorsa. Questo sistema funziona come un hub: il dizionario di BSAMPLY mappa i flussi senza che il cliente debba ogni volta effettuare l’operazione manuale di inserimento dei dati; il primo della fila, invece, con BSAMPLY fa il data entry e nessuno deve farlo più. Stiamo finendo di mappare tutti i processi di produzione in maniera tale che con la tecnologia block-chain, riusciamo a certificare tutti i passaggi cosicché il cliente finale, cliccando sul QR Code che avrà in etichetta sulla giacca vedrà il processo esattamente dall’inizio alla fine, come è fatta la sua giacca. Dal filo ai bottoni, chi ha fatto il finissaggio, chi ha tinto e via dicendo. Questo è meraviglioso.
Beatrice Guidi - Questa piattaforma è legata solo al fashion o pensi che arriverai anche all’arredamento? Andrea Fiume - Abbiamo già inserito qualcosa per il settore arredamento, stiamo lavorando per lo showroom dell’arredamento. È un altro mondo ma la piattaforma è replicabile. Pietro Ferrari - Dopo due anni qual è il bilancio, lo rifaresti? Andrea Fiume - Dopo due anni sono ancora innamorato di quello che faccio, richiede impegno e ho incontrato delle difficoltà inattese in un settore molto complesso dove devi imparare a vivere, ma ho trovato anche delle persone che mi hanno stupito per la loro sensibilità e il loro entusiasmo. Il supporto che stiamo riscontrando da importanti player del settore mostra che questi due anni di lavoro hanno portato a un prodotto che veramente rivoluzionerà l’industria. Digitalizzare le relazioni B2B è l’ultimo step per completare un processo che è iniziato anni fa nel settore della moda.
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AREA DENIM PINORI FILATI writer Pietro Ferrari www pinori.it
LE MILLE VITE DEL DENIM
Una filosofia produttiva concreta ma attenta alla sostenibilità nell’impegno di Pinori Filati.
TEN YEARS OF COMMITTMENT We meet at Pitti Filati in June 2019 Raffaella Pinori. Managing Director of Pinori Filati, it is an opportunity to retrace the path of the company and present the latest news. Says Raffaella Pinori - Ten years ago we started developing this commitment, we had combed technology, not carded technology. We lacked something innovative about the summer part and so we said to ourselves: why don't we try and recycle the denim that is easy to select, given that the difficult phase of recycling is precisely that of sorting. We tried with a new technology, we have developed a fraying phase, with different colors, to get the result: it comes out a badly threaded thread with a somewhat rustic and very sporty aspect. We started by declaring that this product was recycled, not knowing that the phenomenon of the recycled textile product would soon break out. Since 2014 we are certified for denim and from that moment we have developed other collections; denim is our base, making combinations, recycled polyester cotton, all cotton: in Prato, on the other hand, we have always led to innovation.
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Incontriamo a Pitti Filati a giugno 2019 Raffaella Pinori. Consigliere delegato di Pinori Filati, è l’occasione per ripercorrere il percorso dell’azienda e presentare le ultime novità. Pietro Ferrari - Raccontiamo un po’ come è nata Pinori Filati nel campo del riciclo del denim. Raffaella Pinori - Noi dieci anni fa abbiamo iniziato a sviluppare questo impegno, avevamo la tecnologia del pettinato, non quella del cardato. Mancava qualcosa di innovativo sulla parte estiva e allora ci siamo detti: perché non proviamo e riciclare il denim che è facile da selezionare, visto che la fase difficile del riciclaggio è proprio quella della cernita. Abbiamo provato con una tecnologia nuova, abbiamo messo a punto una fase di sfilacciatura, con diversi colori, per poter ottenere il risultato: ne esce fuori un filo mal filé di aspetto un po’ rustico e molto sportivo. Abbiamo iniziato dichiarando che questo prodotto era riciclato, non sapendo che da lì a poco sarebbe scoppiato il fenomeno del prodotto tessile riciclato. Dal 2014 siamo certificati per il denim e da quel momento abbiamo sviluppato altre collezioni; il denim è la nostra base, facendo degli abbinamenti, cotone poliestere riciclato, tutto cotone: a Prato, d’altra parte, siamo da sempre portati all’innovazione. Pietro Ferrari - Non è così semplice come dirlo…ci vuole una grande esperienza e una grande tecnica… Raffaella Pinori - Tutti i tessuti che uscivano da Prato , soprattutto per cappotti, erano già realizzati da lana o cashmere rigenerata, questa era un po’ la caratteristica del distretto con la produzione della lana cosiddetta meccanica, poi è iniziata la lana riciclata, fino al momento in cui le ammine sono state tolte dai processi chimici della produzione dei coloranti, cosa che creò una crisi grossa di tutto il distretto del rigenerato. Chiusero molte della filature che producevano rigenerato.
Oggi, chi è stato in grado di continuare a lavorarlo anche in mischia con fibre nuove è riuscito a farne un valore, noi, da parte nostra, abbiamo puntato sul denim.
Raffaella Pinori, consigliere delegato di Pinori Filati.
Pietro Ferrari - Tanta ricerca per arrivare a questi risultati… Raffaella Pinori - Siamo arrivati a proporre maglie fatte con il denim, con un aspetto tweed, siamo riusciti a fare un titolo più fine, a dare fantasia e dinamismo, attraverso tessuti tecnici riciclati. Abbiamo cercato di dare appeal per i marchi che però sono ancora lontani da questa logica. C’è chi ritinge il materiale, c’è un grosso consumo di energia, bisogna fare un bilancio ambientale su quello che è il riciclo, bisogna fare delle riflessioni, senza superficialità, ben venga questo impegno.
La materia riciclata.
Il logo Recicled Blended Claim Standard sulla confezione dei prodotti Pinori Filati.
Un risultato di alto pregio.
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AREA MAGLIERIA POLITECNICO DI MILANO writer Beatrice Guidi e Pietro Ferrari www polimi.it
TRA TECNICA E CREATIVITÀ Dal Politecnico di Milano a Pitti Filati un percorso che unisce la competenza tecnica di una grande Università e le griffe della moda.
Giovanni Maria Conti con Beatrice Guidi. Pietro Ferrari con Giovanni Maria Conti e Giuliano Marelli.
La nostra storia comincia con una visita al Politecnico di Milano nella bella e dinamica sede della Bovisa. Qui incontriamo Giovanni Maria Conti, professore associato nel Corso di Studi di Design della Moda che ci dedica un po’ del suo tempo per raccontarci la realtà di questo insegnamento. Pietro Ferrari - Quali sono le caratteristiche e il significato del corso di studi che si sta svolgendo al Politecnico di Milano? Giovanni Maria Conti - Il Corso di Studi di Design della Moda è l’ultimo nato tra i corsi della Scuola del Design: Design dell’abbigliamento, Design del gioiello e Design della maglieria; io sono il responsa-
bile per tutto quello che riguarda il design della maglieria. Cosa facciamo in quest’ultimo anno? Sostanzialmente i nostri studenti, per i primi due anni, imparano i basic dell’abbigliamento, la ricerca delle tendenze, con vari laboratori – dal disegno manuale al disegno 3D, ai software specifici come i programmi Lectra per la creazione di cartamodelli e quant’altro. Ovviamente – siamo al Politecnico – vengono impartiti tutta una serie di contenuti tecnologici e scientifici che sono il cuore della nostra istituzione, quindi Fondamenti di tecnologia, Matematica, Marketing e conoscenze rilevanti dal punto di vista organizzativo e strategico del prodotto abbigliamento. Chiaramente viene poi fornita una grande conoscenza dal punto di vista tecnico e tecnologico sulle competenze per lo sviluppo di un prodotto in questo caso totalmente realizzato in maglieria calata.
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Da cinque anni a questa parte, lavoriamo con Luca Missoni e da quando abbiamo iniziato questa collaborazione abbiamo cominciato a inserire nel corso tutte le conoscenze e le tecniche per quanto riguarda la maglieria tagliata: in questo modo i nostri studenti possono contare su un background che parte dalle conoscenze di aguglieria che vengono studiate con Giuliano Marelli, poi, durante il primo semestre queste conoscenze vengono arricchite con nozioni sulle macchine manuali attraverso tutta una serie di lezioni che vengono tenute da noi o da testimonial specifici che noi invitiamo per parlare delle specifiche fibre, vedi Woolmark per la lana, vedi Filmar per il cotone, vedi Ornella Bignami e la CELC, Confederazione Europea del Lino e della Canapa. Si acquisiscono così tutta una serie di conoscenze specifiche per questo settore. Chiaramente queste conoscenze sono finalizzate alla progettazione di una collezione di abbigliamento: il progetto è una capsule collection e l’obiettivo è che gli studenti all’interno di questo percorso convoglino tutte le conoscenze che via via acquisiscono in questo laboratorio. Nel secondo semestre, poiché preparano le lauree che si concretano in un progetto personale, quello che facciamo da tre anni a questa parte è di organizzare per loro dei workshop con le aziende.
! I WORKSHOP CON LE AZIENDE
Proprio da questa impostazione è nato lo scorso anno il workshop con Lanecardate. Sostanzialmente le aziende, che spesso non hanno tempo per sviluppare innova-
zione e per fare sperimentazione, prese come sono dal vortice della preparazione delle collezioni e della partecipazione a fiere ed eventi, ci portano, come nel caso di Lanecardate, il prodotto e viene chiesto agli studenti di creare dei brief e di sviluppare delle collezioni. Alla fine di questo lavoro che, nel caso di Lanecardate è iniziato a febbraio e si è concluso a maggio, con una presentazione prima in showroom presso l’azienda e poi a Pitti Filati, gli studenti hanno raggiunto il loro obiettivo che era quello di creare una collezione di punti a partire da brief che si erano sostanzialmente dati. L’azienda ha dato molto spazio e molta libertà creativa, senza chiedere cose particolari e alla fine sono stati prodotti circa 98 teli che erano poi quelli in mostra a Pitti Filati. Questa struttura di workshop quest’anno verrà ripetuta, da febbraio a maggio con presentazione successiva a Pitti Filati, con Botto Giuseppe il concetto è sempre quello, ovvero capire quali lavorazioni o punti possiamo inventare e offrire all’azienda come innovazione. In ogni caso, l’obiettivo di questi workshop è quello di offrire agli studenti un anno di conoscenze molto forti, ovviamente per quello che l’Università può dare su queste tematiche. Aggiungiamo, anche, che gli studenti affrontano un test sul vocabolario per imparare il linguaggio tecnico della maglieria che il personale tecnico nei maglifici utilizza, in modo di essere in grado di com-
Al lavoro al Politecnico. Al lavoro di aguglieria.
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AREA MAGLIERIA POLITECNICO DI MILANO www polimi.it
prendere quello che viene loro detto e di sapersi esprimere in maniera adeguata con chi lavora con loro. Questo è un po’ l’impianto di quello che facciamo qui al Politecnico per arrivare alla Laurea in Design della Moda con una specializzazione in Maglieria. Abbiamo anche un importante patrimonio di tecnologie con sei postazioni Apex e macchine Shima Seiki presidiate il venerdì pomeriggio da un docente che viene a effettuare delle dimostrazioni, in attesa di disporre di un tempo curriculare da dedicare alla programmazione. Anche se sostanzialmente l’obiettivo è quello di far comprendere ai nostri studenti come quella tecnologia può realizzare in automazione quello che loro già fanno manualmente.
! UNA STRUTTURA IN ESPANSIONE
Momenti di attività.
«Da otto anni in qua la struttura è molto cresciuta e a oggi può contare su sei docenti: il sottoscritto, Laura Affinito con Martina Motta, responsabili della parte creativa di design, Giuliano Marelli per la parte relativa all’aguglieria, Manuela Robertelli per tutta la parte relativa alla conoscenza delle fibre e dei filati, Luigi De Nardo, che è un docente del Dipartimento di Ingegneria Chimica dei materiali che approfondisce con gli studenti le tematiche della struttura fisica dei filati con cui gli studenti lavorano. In più ci sono le nostre colleghe del laboratorio, Lucia Taranatino e Laura Vicelli che portano avanti con gli studenti tutta la parte di sviluppo sulle macchine domestiche. Ci sono poi degli assistenti, Giulia Ardenghi che lavora anche in Bottega Veneta come ufficio archivio, Alessandra Vaselli che ha una preziosa esperienza presso Fendi come Junior designer che aiutano gli studenti a comprendere tutta una serie di competenze e conoscenze per passare da un’immagine
a qualcosa di tangibile. In generale il lavoro si svolge con un taglio non scolastico ma professionale». Beatrice Guidi - Queste attività hanno portato con loro anche dei riconoscimenti positivi? Giovanni Maria Conti - Abbiamo vinto l’edizione del 2016 del Premio Internazionale Knit Game promosso da Loro Piana con la realizzazione del progetto vincente presso lo stabilimento di Quarona, da otto anni facciamo parte di Feel the Yarn per cui abbiamo visitato quasi tutte le filature di rilievo, abbiamo partecipato al Woolmark Challenge, il concorso promosso da Woolmark con Adidas e ci saremo anche quest’anno. Tutto quello che è possibile in termini di coinvolgimento per farsi conoscere e per fare lavorare gli studenti su obiettivi reali, stimolanti e professionalizzanti, fuori dal nostro mondo cerchiamo di coglierlo con il massimo impegno. Oggi molti studenti lavorano in aziende dalle più blasonate alle più grandi, con esperienze che spesso portano alla ripresa del corso di studi per approfondire i temi. Pietro Ferrari - Come vede il futuro del Corso di Studi di Design della Moda? Giovanni Maria Conti - Le vedo positivo e spero in un’ulteriore crescita. Considerato che la nostra materia, il design, è in costante cambiamento, perché segue l’evoluzione della società. Sicuramente oggi quello che riguarda la valorizzazione del territorio in termini di materiali, tecnologie, saper fare è uno dei valori del futuro e, come Politecnico di Milano, abbiamo la possibilità di offrire agli studenti un percorso che non sia solamente improntato sul disegno o sullo stilismo ma su tecnologie, materiali, innovazione e ricerca che sono alla base della creatività.
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! TRA I BANCHI DELLA SCUOLA
che era un po’ la Cenerentola della moda, vista solo come un accessorio, per riportarla a essere di nuovo una protagonista, fino alla riproposizione di un vero e proprio total look in maglieria.
Pietro Ferrari - Cosa si aspettano i ragazzi quando vengono qui? Qual è il racconto che li affascina? Giuliano Marelli - Prima di tutto si aspettano di diventare dei creativi, cosa che nel campo della maglia è estremamente difficile, considerando che – io penso – nel tessile la maglieria è una delle arti più difficili. Per esempio, oggi stiamo modellando sulla figura, stiamo insegnando come si modella su un corpo, aggiungendo o togliendo dei centimetri: quello che il sarto fa con le forbici, noi lo dobbiamo fare senza le forbici, aumentando o togliendo dello spazio alla maglia. Di conseguenza, questo è molto complesso, perché si tratta di tecniche di lavorazione che vanno visualizzate. Non si può raccontare come si fa una diminuzione o un aumento, queste operazioni vanno visualizzate, ma proprio questo è il fascino della maglia, anche perché permette di ottenere delle forme geometriche solo con questo studio di aumenti e diminuzioni. Questo corso è tutto pensato in funzione di quello che sarà il loro sviluppo del lavoro che poi sarà riportato sulle macchine di maglieria, perché oggi ognuno dei ragazzi che si laureano con noi andrà a lavorare in studi di stilisti o in laboratori di maglifici, sapendo quel è il principio di come si costruisce una maglia e questa è la cosa più importante. C’è stato un periodo, quello dell’auge delle felpe, in cui la maglia veniva tagliata. In questo caso non si parla più di una maglia, perché la maglia dev’essere intonsa, deve recuperare il filo.
! PROTAGONISTI A PITTI FILATI CON MISSONI E LANECARDATE
Incontriamo, in piena attività, Giuliano Marelli. Docente al Politecnico nel corso di Design della Maglieria che ha la cortesia di scambiare con noi qualche battuta:
Pietro Ferrari - Quello è stato un periodo di relativa eclisse, invece adesso la maglieria è in buona salute? Giuliano Marelli - Sta tornando decisamente in buona salute, valorizzando quella
I lavori degli studenti del Politecnico di Milano, laureandi in Design della Maglieria, svolti in collaborazione con le aziende Missoni e Lanecardate, sono stati esposti a Pitti Filati nello stand di Shima Seiki e nello stand di Lanecardate dal 26 al 28 giugno 2019. Nel primo semestre dell’anno accademico 2018-2019 gli studenti di maglieria hanno lavorato a un brief di progetto in collaborazione con l’azienda Missoni, realizzando dei prototipi che saranno esposti per la prima volta pubblicamente a Pitti Filati. La realizzazione di un centinaio di punti in maglia progettati dagli studenti con i filati di Lanecardate, all’interno del Laboratorio di Design della Maglieria del Politecnico di Milano, sono presentati dall’azienda in occasione della fiera. La laurea triennale in Design della Moda con specializzazione in maglieria, al Politecnico di Milano, porta gli studenti del terzo anno a saper progettare partendo dal filato. Tutti i cinquanta studenti di cui è composta la classe imparano a realizzare dei capi finiti in maglia a mano con i ferri, con l’utilizzo di macchine manuali industriali, sono alfabetizzati sulla programmazione e l’utilizzo delle macchine elettroniche di ultima generazione. Tutto il parco macchine è all’interno del Sistema dei Laboratori per la Didattica e di Servizio del Dipartimento di Design. Anche quest’anno sono due le studentesse che partecipano al concorso Feel The Yarn, che festeggia la decima edizione. Sono un numero notevole gli espositori di Pitti Filati che, con entusiasmo, sponsorizzano con i loro materiali i progetti e le tesi degli studenti.
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AREA TECNOLOGIA STOLL writer Pietro Ferrari www stoll.com/en
DALLA MACCHINA AL PRODOTTO La tecnologia creatrice è il segno distintivo di STOLL.
Esempi di creatività STOLL.
Presso lo stand di STOLL a Pitti Filati, incontriamo Monica Lasagni, responsabile Fashion &Technology in Italia, che ci dedica un po’ del suo tempo. STOLL è una realtà che unisce l’eccellenza e la ricerca tecnologica alla capacità di creare dei trend per la maglieria rettilinea nell’ambito del fashion e delle applicazioni tecniche. «Noi – ci spiega Monica Lasagni – non vendiamo i campioni che esponiamo alle fiere: sono delle proposte che mostriamo per permettere ai creativi di esprimere al meglio le loro idee, utilizzando le ultime tecniche maglieristiche a disposizione. Presso la casa madre esiste infatti il reparto “Fashion&Technology”, che realizza
un paio di collezioni ogni anno, sviluppando un tema innovativo. In questo momento abbiamo proposto la collezione “Materialization” che mostra lavorazioni tramate che imitano il tessuto, effetti di laminatura e di ricamo, impiegando una grande varietà di materiali talvolta inusuali per la maglieria. Non mancano comunque i capi più tecnici e sportivi. I nostri campioni vengono condivisi anche con altri settori, non solo con il fashion: abbiamo partecipato al Salone del Mobile di Milano, dove abbiamo organizzato una bella esposizione due anni fa. Quest’anno abbiamo collaborato con diversi studi di ingegneria e architettura, che hanno presentato dei prodotti in maglia, tra i quali uno studio svizzero che ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello internazionale. Una delle nostre macchina di ultima generazione (della serie ADF) è stata esposta a palazzo Turati e ha suscitato tanto interesse dal pubblico, non abituato a vedere la nostra tecnologia “in azione”». Pietro Ferrari - Alla base però c’è una produzione di macchine? Monica Lasagni - Certo STOLL è un’azienda storica che produce e vende macchine da quasi 150 anni e si trova a Reutlingen, vicino a Stoccarda. STOLL Italia, che fa parte del gruppo, è situata invece a Carpi, in provincia di Modena. Pietro Ferrari - Come si è evoluta negli ultimi anni la tecnologia delle macchine rettilinee per maglieria? Monica Lasagni - Una delle caratteristiche della tecnologia STOLL di ultima generazione, riguarda l’impiego di guidafili autar-
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chici che si muovono indipendentemente (dal carro) sia in senso orizzontale sia in senso verticale. Questo non solo permette di realizzare prodotti con vanisé, intarsio, tramato e maglieria tradizionale, ma anche di produrre con maggior efficienza e affidabilità. Il sistema di guidafili permette nuove soluzioni tecniche ed economiche, tra le quali l’ottimizzazione del consumo di filato, la combinazione nello stesso momento di diversi tipi di lavorazione all’interno di un unico telo. Questa caratteristica non era ottenibile prima dell’arrivo delle nostre macchine della serie ADF. Occorreva spendere molto più tempo per l’impostazione della macchina e la regolazione dei guidafili, con relativo aumento di costi. Oggi, invece, tutto viene regolato elettronicamente e memorizzato nel software. A parte la fase di creazione/programmazione del primo prototipo, la gestione delle macchine può impiegare anche operatori meno esperti. Pietro Ferrari - Voi vi rivolgete a un universo di aziende che vanno dal piccolo laboratorio fino alla grande industria? Monica Lasagni - Sì, in Italia abbiamo delle realtà medio-piccole, che possono arrivare fino a 100-120 macchine, mentre il gruppo STOLL che opera in tutto il mondo, si rivolge ad aziende anche di proporzioni superiori che possono addirittura raggiungere migliaia di macchine al loro interno. Pietro Ferrari - Voi però siete anche un osservatorio fantastico sulle tendenze della maglieria, sia dal punto di vista delle performance tecniche sia dal punto di vista del gusto. Monica Lasagni - Come leader tecnologico abbiamo l’interesse di promuovere le potenzialità che le nostre macchine offrono e forniamo al mercato delle idee che possano essere realizzate con i nostri prodotti. La forte richiesta di innovazione, ci costringe ad essere sempre un passo avanti.
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AREA TECNOLOGIA STOLL www stoll.com/en
Pietro Ferrari - Quali sono le tendenze che state presentando a Pitti Filati? Monica Lasagni - Presentiamo dei materiali innovativi ed anche provenienti da altri settori (come filati tecnici, conduttivi, termoplastici, metallici, fotosensibili, riflettenti, eccetera) per ampliare la visuale ed estenderla oltre il consueto prodotto di maglieria. Mostriamo anche articoli che sembrano tessuti e/o che hanno delle funzioni (smartknitting) che hanno un riscontro molto positivo.
La maglieria assume mille consistenze.
EXCELLENCE AND CREATIVITY STOLL is a firm combining excellence and technological research with the ability to create trends for straight knitwear in the field of fashion and technical applications. At global level, STOLL has contacts with major brands both for clothing and sport and technology (smart-knitting) but also for the medical, automotive, interior design, engineering and other sectors, all promoted by the department "Technical Textiles" very important at this time of great evolution. STOLL machines are very flexible and can produce from the simple product to the most sophisticated. Furthermore, using certain processing techniques that can only be achieved with STOLL machines, the customer guarantees a sort of non-repeatability on the part of those who do not possess our technology, protecting the exclusivity of their product. STOLL ITALIA operates mainly in Italy and has a series of clients that manage or are linked to large national and foreign brands.
Pietro Ferrari - Voi vi rivolgete anche a griffe importanti del fashion? Monica Lasagni - A livello globale STOLL ha contatti con grandi brand sia per l’abbigliamento che per lo sport e la tecnologia (smart-knitting) ma anche per quel che riguarda il settore medicale, automotive, interior design, ingegneria ed altro, il tutto promosso del reparto “Technical Textiles” molto importante in questo momento di grande evoluzione. Le nostre macchine sono molto flessibili e possono realizzare dal prodotto semplice al più sofisticato. Inoltre, impiegando certe tecniche di lavorazione esclusivamente realizzabili con macchine STOLL, il cliente si garantisce una sorta di non-replicabilità da parte di chi non possiede la nostra tecnologia, tutelando l’esclusività del proprio prodotto. STOLL ITALIA opera prevalentemente in Italia ed ha tutta una serie di clienti che gestiscono o sono legati a grandi Brand, nazionali ed esteri.
ANNUARIO SULLO STATO DELL’ARTE DEI TRATTAMENTI DELLE SUPERFICI
A CURA DI ADELLO NEGRINI AND collana web magazine book
INISHING ANTHOLOG
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI writer Pietro Ferrari www mimakibompan.it
COMPATTI E FLESSIBILI La nuove proposte di Mimaki, la Serie TR.
Un momento della presentazione ai dealers della TS Series. Chi scrive durante l’incontro presso la sede italiana di MImaki. Marco Vanzini, direttore vendite di Mimaki Italia, illustra le nuove tecnologie Mimaki TRSeries. I protagonisti dell’evento: Hirokazu Hayashi, CEO di Mimaki Italia, il tecnico Akito Yokoseki, e il direttore vendite Marco Vanzini.
Una bella giornata di metà settembre è stata scelta da Mimaki Bompan Textile per presentare al mercato la sua Serie TR, un sistema di pre-e post-trattamento per la stampa digitale tessile, un capitolo della lunga storia di Mimaki nel settore tessile e abbigliamento, sempre caratterizzata da un impegno di ricerca e sviluppo di prim’ordine. «L’dea – commenta in apertura Marco Vanzini – è stata quella di creare soluzioni per una piccola fabbrica digitale, qualcosa che sul mercato non esisteva. Le soluzioni che Mimaki propone soddisfano tutte le esigenze della stampa digitale». Apre la serie il preparatore digitale TR3001850C, una macchina compatta per la preparazione del tessuto stampato inkjet in grado di migliorare il risultato di stampa dei plotter e di effettuare la preparazione all’interno dell’azienda, grazie anche al risparmio di spazio garantito dal design compatto e dall’assenza del boiler. Un secondo punto di forza è costituito anche dalla facilità d’uso, grazie alla tipologia roll-to-roll, facile da maneggiare che
rende sufficiente l’intervento di un solo operatore, l’applicazione del liquido di trattamento è effettuata in maniera rapida grazie a un unico pulsante Auto On, disponibile su richiesta. È, infine, possibile applicare il coating prima della stampa con inchiostro a pigmento per la stampa inkjet, inclusi inchiostri reattivi, acidi, dispersi e sublimatici diretti, mentre si può utilizzare anche per finissaggi dopo stampa. L’operazione di vaporizzo è svolta da due modelli diversi della Serie TR, il modello compatto TR300-185OS e il modello ad alta velocità TR600-185OS. Nel caso del primo l’inserimento dell'alimentatore e dell'avvolgitore uno sopra all'altro nella parte frontale permette di ottenere un design compatto. Caratteristiche comuni a entrambe le macchine sono la possibilità di impostare la temperatura in base a ciascun colorante, la presenza del metodo roll-to-roll che rende facile la fase di alimentazione e di avvolgimento. Infine, il boiler non è necessario, per cui non ci sono limiti di
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spazio di installazione. Appannaggio del modello TR600-185OS è la potenza che lo rende adatto a stare al passo con le stampanti ad alta velocità; il suo interno contiene fino a 26 metri di tessuto, ovvero quattro volte di più rispetto alla TR300185OS. Il lavaggio è compito della TR600-185OW, una macchina di grandi dimensioni in grado di effettuare il lavaggio con asciugatore. Le sue caratteristiche sono un’elevata produttività che può arrivare fino a 50 metri lineari per ora grazie a quattro serbatoi di lavaggio e a un asciugatore di grandi dimensioni. I quattro serbatoi sono adibiti in due all’acqua fredda e in due all’acqua calda, mentre il sistema di lavaggio è spray, tutto questo rende la macchina adatta ai coloranti reattivi, acidi e sublimatici diretti. In aggiunta, un asciugatore di grandi dimensioni permette una produzione ad alta velocità. Oltre alla funzione di lavaggio, la macchina dispone anche di un serbatoio per il pretrattamento, risultando così in un modello ibrido che può essere utilizzato anche come coater. Importante ance la funzione di allineamento automatico dei bordi: quando il tessuto viene avvolto dall’avvolgitore dopo il processo di asciugatura, i bordi
possono essere allineati mediante la funzione di allineamento automatico. Infine, la classica abbinata di alimentatore e riavvolgitore roll-to-roll facilità l’utilizzo anche in questo caso. Sono, inoltre, presenti una barra e un rullo per ridurre la formazione di pieghe.
THE NEW PROPOSALS BY MIMAKI, THE TR SERIES A beautiful mid-September day was chosen by Mimaki to present its TR Series, a pre-and post-treatment system for digital textile printing, to the market, a chapter in Mimaki's long history in the textile and clothing sector, always characterized by a commitment to research and development of the first order. The Mimaki system allows complete control of digital printing processes: textile printing for inkjet printers requires the pre-treatment, printing and post-treatment processes. With the coating operation the fabric is prepared with an agent to prevent ink from smudging during printing, it follows the printing phase with an inkjet printer, it is already part of the post-treatment the steaming phase that fixes the ink printed. Finally the washing removes the pre-treatment agent and the excess ink left on the fabric. Mimaki is able to supply all the necessary equipment for these four processes: it prepares, prints, steams and washes.
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI www mimakibompan.it
Particolari delle fasi di pretrattamento e di stampa. Mimaki, sotto il segno del colore. I processi di finitura.
! UNA SOLUZIONE TOTALE
Il sistema di Mimaki consente il controllo completo dei processi di stampa digitale: la stampa tessile per stampanti inkjet richiede i processi di pretrattamento, stampa e post-trattamento. Con l’operazione di coating il tessuto viene preparato con un agente per prevenire la sbavatura dell’inchiostro durante la stampa, segue la fase di stampa con una stampante inkjet, fa già parte del post-trattamento la fase di vaporizzazione che fissa l’inchiostro stampato. Infine il lavaggio rimuove l’agente di pretrattamento e l’inchiostro in eccesso rimasto sul tessuto. Mimaki è in grado di fornire tutte la attrezzature necessarie a questi quattro processi: prepara, stampa, vaporizza e lava. I vantaggi garantiti dal sistema di soluzioni complete di Mimaki sono evidenti: un supporto completo sviluppato da un solo fornitore, risparmio di tempo e di costi grazie alla proposta di MImaki con un sistema di
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supporto ottimizzato per ciascun cliente, i consigli degli esperti di Mimaki con le migliori modalità di stampa per l’operatività e la promozione di una modalità di lavoro efficiente. «Nell’utilizzo – spiega Vanzini – si va dal produttore che vuole passare dalla stampa
sublimatica alla stampa diretta che il mercato premia maggiormente con un investimento contenuto alla stamperia molto strutturata con macchine ad alta capacità produttiva che vuole rispondere all’esigenza della flessibilità attraverso il digitale in tempi contenuti e senza coinvolgere le linee di produzione massiva».
! MIMAKI E L’INTERNET OF THINGS
Mimaki Job Controller TA è un software elaborato che connette le stampanti tessili Mimaki con la serie Mimaki TR per creare e gestire il database di produzione. I suoi scopi essenziali sono la gestione delle condizioni di produzione, le istruzioni di produzione con un codice QR e la visualizzazione del database di produzione. Le condizioni delle operazioni di pre-e post-trattamento, stampa, vaporizzo e lavaggio sono tutte gestite da Mimaki Job Controller TM TA e le istruzioni sul processo di produzione sono disponibili in rete. Le condizioni di produzione e la cronologia dei lavori fatti sono convertiti in un database e, poiché queste informazioni possono essere condivise, si possono utilizzare per migliorare il rendimento della pianificazione della produzione e per ridurne i costi.
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TESSUTO TECNICO PRIMALOFT writer Beatrice Guidi www www.primaloft.com
“L'UNIVERSO BLU” STIMOLA LE GRANDI AZIENDE PrimaLoft e Parley for the Ocean trasformeranno la plastica dei mari in isolamento riciclato ad alte prestazioni.
LATHAM, NY, (Ottobre 2019): Nasce fra PrimaLoft Inc e l’Organizzazione ambientale Parley for the Ocean una partnership strategica: PrimaLoft, azienda leader nella tecnologia dei materiali di avanguardia, è il primo fornitore del settore tessile a collaborare con Parley per sviluppare pro-
dotti riciclati, con caratteristiche uniche, tramite plastiche raccolte dagli Oceani. Questa partnership segna una ulteriore continuità di PrimaLoft nell’essere Relentlessly ResponsibleTM - Inesorabilmente Responsabile. Secondo un rapporto pubblicato dalle
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Nazioni Unite [1], annualmente 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nell'oceano con la conseguente morte di 1 milione di uccelli e di 100.000 mammiferi marini e danni economici per 8 miliardi di dollari agli ecosistemi marini. Parley e PrimaLoft sentono il dovere di prendere provvedimenti che avranno un impatto positivo su questo importante problema ambientale. «La collaborazione con Parley è un abbinamento perfetto: entrambi abbiamo gli stessi obiettivi: ridurre l'inquinamento da plastica sul nostro pianeta, specialmente negli oceani», dice Mike Joyce, Presidente e CEO di PrimaLoft. «Anche evitare ove possibile la produzione di nuovi materiali a base di olio fossile è una priorità assoluta. Dopo il lancio di PrimaLoft® Bio™, e la dimostrazione che la nostra fibra è pronta per essere utilizzata in un'economia circolare, questa partnership è un altro importante pezzo di puzzle nell’ambito della sostenibilità». Parley oggi opera come pionieristica catena globale di approvvigionamento e network di bonifica in 28 paesi, intercettando i rifiuti di plastica da spiagge, isole e remote comunità costiere. Nel 2015 i primi prodotti realizzati con Parley Ocean Plastic® hanno messo in luce la diffusione dell'inquinamento da plastica marina e presentato una soluzione unica per una sfida tanto complessa, che si discosta dagli approcci del riciclaggio tradizionale. «Il marchio Parley Ocean Plastic® indica una gamma di materiali di alta qualità che trasformano i prodotti in Simboli di Cambiamento e finanziano la nostra battaglia contro l’inquinamento da plastica marina» commenta Cyrill Gutsch, fondatore e CEO di Parley for the Oceans. «L'enorme successo delle nostre partnership con marchi come Adidas e Stella McCartney, atleti, artisti e animatori di fama internazionale ha avuto un effetto su tutto il settore. Il riciclaggio ora è sexy, desiderabile e rappresenta un progetto significativo. Lo scopo è il nuovo lusso.
Oggi diamo il benvenuto a PrimaLoft come partner ufficiale della catena di fornitura Parley nella nostra rete globale, aggiungendo così nuovi tipi di materiali ad alte prestazioni al nostro portafoglio e supportando decisamente la crescita del nostro movimento - per gli oceani».
! DAI RIFIUTI DI PLASTICA ALL'ISOLAMENTO AD ALTE PRESTAZIONI
«L'uso di rifiuti plastici marini riciclati per creare isolamenti di elevato standard, che l’industria si aspetta da PrimaLoft, rappresenta una sfida continua», ribadisce Joyce, «l'approvvigionamento di materie prime di alta qualità è essenziale per lo sviluppo dei nostri prodotti, e la plastica marina spesso manca di quel livello di qualità. Insieme a Parley, i nostri ingegneri hanno sviluppato un metodo che consente alla plastica marina di diventare materiale isolante che rispetta tutti i nostri standard di alte prestazioni». PrimaLoft farà il possibile per incorporare e implementare la strategia AIR (Avoid. Intercept. Redesign), per ridurre l'impronta plastica dell'azienda e unire le forze nella lotta contro l'inquinamento marino della plastica.
[1] Source: United Nations, The Oceans Conference 2017
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TESSUTO TECNICO PRIMALOFT www www.primaloft.com Produzione di fibre PrimaLoft, da plastiche recuperate da Parley Ocean.
“THE BLU UNIVERSE ”STIMULATES GREAT COMPANIES LATHAM, N.Y. (October 2019): PrimaLoft Inc. and environmental organization Parley for the Oceans announced a strategic partnership: PrimaLoft, the experts in advanced material technology, will be the first insulation provider in the textile industry to partner with Parley to develop products from marine plastic waste. This represents another step forward for PrimaLoft in their efforts to be Relentlessly Responsible™. According to a report published by the United Nations [1], 8 million tons of plastic end up in the ocean, per year with the consequent death of 1 million birds and 100,000 marine mammals and economic damages for 8 billion dollars to marine ecosystems Parley and PrimaLoft are both committed to taking action that will positively impact this significant environmental issue. “This collaboration with Parley is a perfect match. We both have the same goals: reducing the plastic pollution on our planet, especially in the oceans”, said PrimaLoft president and CEO Mike Joyce. “Avoiding the production of new fossil oil-based materials wherever possible is also a top priority. After the launch of PrimaLoft® Bio™ and proving that our fiber is ready to be utilized in a circular economy, this is another important puzzle-piece in our sustainable efforts”. In addition to the material PrimaLoft sources, the company also supports Parley in their projects preventing ocean pollution, all over the world. Parley now operates a pioneering global supply chain and Cleanup Network across 28 countries, intercepting marine plastic waste: “Parley Ocean Plastic® is a trademark for a range of premium materials to turn products into Symbols of Change and fund our battle against marine plastic pollution”, comments Cyrill Gutsch, Founder and CEO of Parley for the Oceans. “The enormous success of our partnerships with brands like Adidas and Stella McCartney, internationally renowned athletes, artists, and entertainers has had a carry-over effect on the whole industry. Today we welcome PrimaLoft as an official Parley supply chain partner to our global network, adding new high-performance material types to our portfolio and drastically supporting the growth of our movement – for the oceans.” From plastic waste to high-performance insulation “Using upcycled marine plastic waste to create insulation that meets the high-performance standards that customers expect from PrimaLoft presents a unique challenge,” said Joyce. “Sourcing high-quality raw materials is essential to the development of our insulations, and marine plastics are often lacking that level of quality. Together with Parley, our engineers have developed a method that allows for marine plastics to produce insulation products that meet our highperformance standards”.
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L O N D O N
TE XTILE FAIR
THE MOST IMPORTANT TEXTILE FAIR IN THE UK
15-16 J A N 2 0 2 0 9 A M – 6PM BUSINESS DESIGN CENTRE 52 UPPER ST, LONDON N1 0QH Presenting Spring/Summer 2021 pre-collections and Autumn/Winter highlights Fashion Fabrics Accessories and Trims Print Design Vintage Garments
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TESSUTO TECNICO TECHNOW writer Beatrice Guidi www tech-now.ch
AI VERTICI DELLA TECNOLOGIA
Il progetto “Graphene Inside the Future” di Technow. Technow SA è una società svizzera attiva nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti tessili ad alto contenuto tecnologico. Con il suo headquarter a Coldrerio, il gruppo è composto da diversi uffici attivi sia in Europa sia in Asia e sviluppa un business di portata internazionale. La mission di Technow è di voler essere un punto di riferimento nel settore tessile in termini di affidabilità e di innovazione, sfruttando un know how costruito in oltre sessant’anni di attività. L’approccio internazionale unito ad una grande competenza tecnica ha permesso al gruppo di selezionare i migliori materiali per produrre una gamma di prodotti tessili sempre sulla frontiera dell’innovazione. All’interno delle iniziative intraprese, il progetto “Graphene Inside the Future” ha sin da subito dimostrato di avere le potenzialità per poter sviluppare qualcosa di unico e mai visto prima. Il grafene è un materiale di recente scoperta costituito da un singolo strato di atomi di carbonio aventi caratteristiche fisiche incredibili e che grazie alla sua estrema duttilità trova applicazioni in diversi settori industriali. Attraverso studi e continui test di laboratorio Tecnnow è riuscita ad applicare questo materiale alle principali fibre tessili (nylon, poliestere, lana e cotone) alle membrane tecniche e alle imbottiture, trasformando prodotti tradizionali in smart textile. Infatti, nell’ambito degli smart textile le applicazioni di grafene conferiscono ai comuni prodotti tessili caratteristiche uniche senza alterare la loro naturale composizione.
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Le proprietà maggiormente apprezzate sono: Termoregolazione: Capacità del grafene di termoregolare la temperatura superficiale, ovvero, un tessuto a base grafenica sottoposto a irraggiamento propaga e poi disperde calore più velocemente, rispetto ad un tessuto tradizionale. Antistatico: Applicazioni continue di lamine a base grafene consento la dispersione delle cariche elettriche evitando che si accumulino sulla superfice del tessuto. Antibatterico: Gli atomi di grafene sono prive di tossicità acute e cronica ciò conferisce al materiale eccellenti proprietà antibatteriche prevenendo lo sviluppo cattivi odori. Ma l’innovazione non è l’unico driver di questo progetto, particolare attenzione è stata prestata anche all’ecosostenibilità. Infatti, il grafene impiegato da Technow
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(b)
nelle lavorazioni tessili è l’unico ricavato da biomassa, ovvero, da un processo industriale che sfrutta gli scarti di lavorazione del mais. Grazie a questa lavorazione il grafene da biomassa è 100% ecosostenibile, differenziandosi dal grafene comunemente impiegato industrialmente, ottenuto da grafite. La combinazione di questi elementi rende il progetto “Graphene inside the future” di forte interesse sia nell’ambito fashion textile che nello sportswear, non a caso diversi marchi internazionali hanno già mostrato intesse nel progetto intuendone le sue potenzialità.
A sinistra in alto: Graphene printed membrane. A sinistra in basso: Graphene ball padding Nelle immagini sopra: Normal Jersey after thermal irradiation (a) Graphene Jersey after thermal irradiation (b).
AT THE TOP OF TECHNOLOGY Technow SA is a Swiss company that develops and markets high-tech textiles. In addition to its headquarters in Coldrerio, the group has various offices throughout Europe and Asia to develop its international business. The group’s mission is to become a textile industry leader known for its reliability and innovation, harnessing over sixty years of experience. The group’s highly international approach, combined with its outstanding technical expertise, has enabled Technow to select the best materials to produce a range of textile products that are always at the forefront of innovation. Its many initiatives include the ‘Graphene Inside the Future’ project, which has immediately shown the potential to create something unique and never before seen. A recent discovery, graphene consists of a single layer of graphite with incredible physical properties. Because it is extremely pliant, it can be used in many different industries. Through studies and continuous development, Technow has discovered how to use graphene in the most common fibres (nylon, polyester, cotton and wool), technical membranes and padding, transforming traditional products into high-tech solutions called ‘smart textiles’. Graphene turns everyday materials into ‘smart textiles’ with unique properties, without altering their natural composition. Its most popular properties include: • Thermoregulation: Graphene can keep the basal body temperature stable, with no strong thermal fluctuations detected in the event of changes to the surrounding temperature or physical exertion. • Antistatic: Graphene is a natural conductor, application of a continuous layer of graphene causes electric charges to be dispersed, preventing them from accumulating on the surface. • Antibacterial: Graphene nanoparticles are free from acute and chronic toxicity and have excellent anti-bacterial properties. But innovation is not the only driver of this project, we paid attention at suitability issue also. In fact, during our researches we understood that in a world where environmental issue becomes day after day more important even our project should be eco-friendly. That is why we decided to apply only biomass graphene to our products. Biomass graphene is obtained by an industrial procedure that starts with corn cobs. Thanks to this procedure biomass graphene is 100% natural and differs from the common graphene derived from graphite. The combination of these properties makes the ‘Graphene Inside the Future’ project extremely attractive for both the fashion textile and sportswear sectors. It is no surprise that the most important international brands have already expressed an interest in this project, having recognised its potential for creating the textiles of the future.
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TESSUTO TECNICO ILUNA GROUP writer Pietro Ferrari
www.iluna.com
LA DIALETTICA DEL RICICLATO Innovazione responsabile, estetica e qualità, i valori del successo di Iluna Group. Incontriamo nello stand dell’azienda a Mi.lano Unica, Furio Annovazzi, CEO di Iluna Group, che ci aggiorna sugli ultimi sviluppi della ricerca e dello sviluppo prodotti. Esperti nella produzione di pizzi dal 1985, Iluna oggi ne rappresenta il maggiore produttore a livello Europeo. Grazie all’efficacia della sua strategia di innovazione e responsabilità, Iluna Group è stato il primo produttore di pizzi a ricevere la certificazione GRS (Global Recycled Standard) per i prodotti trasformati, così come la certificazione STEP (Sustainable Textile Production by Oeko –Tex®) a livello aziendale. Un risultato notevole per l’azienda che, grazie alla collezione Green Label, sempre più ricca di nuove proposte, fa sì che l’innovazione responsabile rappresenti un valore aggiunto per la produzione. Furio Annovazzi - Noi abbiamo sempre utilizzato ROICA™ però, 5 -6 anni fa abbiamo cambiato da ROICA™ a ROICA™ EF della famiglia ROICA Eco-Smart™
quindi qualsiasi prodotto è realizzato con lo stretch certificato GRS. Pietro Ferrari - La scelta è stata fatta già in tempi non sospetti. Furio Annovazzi - Qualche azienda giovane ha reagito in tempi brevi, adesso c’è reale interesse da parte di tutti, poi vediamo se partirà. Uno dei nostri clienti primari, che fino a poco tempo fa non ordinava alcun prodotto trasformato, recentemente ha inserito nella sua nuova collezione 4 serie di prodotti trasformati. Pietro Ferrari - Quali erano le resistenze che trovavate? Furio Annovazzi - L’imprenditore quando inizia a chiedere un prodotto innovativo va molto cauto, fin adesso se ne parlava, adesso le richieste stanno partendo. La resistenza era causa ed effetto assieme della mancanza di richiesta da parte del mercato.
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Costa di più perché, nella realtà la lavorazione, la procedura di tracciabilità, porta a costi maggiori, e ad oggi il problema potrebbe riguardare un aumento della domanda, soprattutto nel reperimento della materia prima, perché comunque la richiesta è tanta.
Pietro Ferrari - E oggi è anche un argomento di marketing? Furio Annovazzi - Dico la verità: sono pochissimo un uomo di marketing, io offro un prodotto responsabile perché ci credo, poi se è anche un argomento di marketing non lo so. Tempo fa, secondo me, lo era, adesso lo è ancora ma la gente comincia anche a comprare il prodotto. Sicuramente oggi ci sono delle generazioni che hanno fatto il loro percorso, sono più attente ai valori del green in tutti i suoi aspetti. Sul fronte del riciclato noi abbiamo poi fatto la scelta del pre-consumer ovvero a partire da scarti di produzione così da avere una maggiore tracciabilità. Il nostro prodotto trasformato unisce ingredienti smart quali ROICA™ EF e Q-Nova® by Fulgar.
Furio Annovazzi con Pietro Ferrari allo stand Iluna a Milano Unica. Balze in Multicolor Textronic. Pizzo e ricamo.
Pietro Ferrari - È chiaro che è importante avere fornitori qualificati. Furio Annovazzi - Noi lavoriamo da sempre con ROICA Eco-Smart™ e Q-Nova® by Fulgar , abbiamo qualche filato speciale che prendiamo in Francia con delle ritorciture particolari. Ho molti concorrenti che comprano dalla Cina o da altri con prezzi che sono inferiori del venti o del trenta per cento. Pietro Ferrari - Sento un po’ di preoccupazione rispetto ad altre edizioni di Milano Unica? Furio Annovazzi - Nel settore dell’intimo il 2018 è stato critico e il 2019 continua a esserlo, che ci siano preoccupazioni è un dato di fatto. Noi abbiamo fatto un trenta per cento di articoli in più nelle nostre collezioni ma i quantitativi che arrivano come richiesta per ciascuno sono molto piccoli.
Pietro Ferrari - È importante che la mano sia gradevole, oltre ad avere superato tutti i vari test chimici. Utilizzare un prodotto riciclato incide sui costi in maniera significativa, si riesce poi a trasferire questi costi al cliente? Furio Annovazzi - Sul nostro costo finale incide dal 10 al 14 per cento.
LACES AND SUSTAINABILTITY Experts in the production of lace since 1985, Iluna today is the largest producer in Europe. Thanks to the effectiveness of its innovation and responsibility strategy, Iluna Group was the first lace manufacturer to receive the GRS (Global Recycled Standard) certification for processed products, as well as the STEP certification (Sustainable Textile Production by Oeko –Tex® ) at company level. A remarkable result for the company that, thanks to the Green Label collection, increasingly full of new proposals, ensures that responsible innovation represents an added value for production. Furio Annovazzi "We have always used ROICA ™, however, 5 -6 years ago we changed from ROICA ™ to ROICA ™ EF of the ROICA Eco-Smart ™ family so any product is made with GRS certified stretch".
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TESSUTO TECNICO FBS ITALIA writer Beatrice Guidi www fbsitalia.com
IL FUTURO È GIÀ COMINCIATO Ricerca e sviluppo sono i colori dominanti nella proposta di FBS Italia.
In alto, Michele Bocchese. A destra in basso, Stefano Festa Marzotto.
La ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti sono nel dna di FBS Italia, azienda specializzata nella produzione di abbigliamento sportswear e partner dei protagonisti della moda e dello sportswear high-end. Fondata nel 2009 dall’incontro tra Stefano Festa Marzotto e la famiglia Bocchese titolare del Maglificio Miles in un incontro che ha riunito il saper fare alla tradizione, l’esperienza alla passione e alla creazione di altissimo livello di outerwear, active wear, leisure wear per i marchi più prestigiosi del panorama nazionale e internazionale. Incontriamo a Origin all’interno di Milano Unica, Michele Bocchese che ci presenta Graphyo, la prima giacca tecno in grafene che supera la transtagionalità grazie alla sua concezione altamente innovativa. Progettata interamente in Italia è realizzata in due parti: un guscio esterno termosensibile che mette insieme più strati di tessuti in grafene e un’imbottitura trapuntata e staccabile a seconda delle esigenze che contiene un dispositivo a batteria per garantire una perfetta termoregolazione. Il grafene è un materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio con caratteristiche uniche di resistenza e leggerezza a cui si aggiungono proprietà antibatteriche. Le cuciture termosaldate rendono questo capo completamente impermeabile. Questo consente di disporre di un capo funzionale in situazioni molto diverse: si tratta di un capo molto leggero ma in grado di affrontare temperature molto rigide.
Lo sportivo oggi vuole andare a sciare con capi leggeri non più con i piumini pesanti. Non nascondendo il proprio entusiasmo dichiara: «Questi tessuti sono stati testati sui campi di sci in alta montagna da uno sciatore professionista, sono materiali che provengono da mondi diversi, ricercati per essere utilizzati in ambito tecnico: sono materiali anti pioggia e anti neve e hanno all’interno una parte elasticizzata». Quelli che vediamo a Origin Milano Unica sono capi tecnici ed emblematici con cui si può andare in rifugio e poi sciare; anche il pizzo che decora e rende eleganti questi capi è trattato in funzione anti goccia, il tessuto tiene caldo e isola il corpo. Si tratta di risultati che l’azienda produce al servizio dei brand con tessuti estremamente tecnologici, perché quello che sta facendo oggi, anche con un certo suc-
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cesso, è mettere assieme la tecnologia dell’abbigliamento sportivo in un mondo che vuole essere molto più fashion. «Quelli che presentiamo – continua Michele Bocchese - sono tutti materiali, finiture, soluzioni tecniche che vengono dal mondo dello sport ma che devono trovare la sensibilità di un’azienda come la nostra che è in grado di tradurre gli aspetti tecnici
in capi di abbigliamento molto ricercati. Questi prodotti rispondono bene alla richiesta di questo segmento in fortissima crescita, cosa che appare evidente anche con le aziende con cui collaboriamo. Questi capi sono realizzati con finiture molto hi.tech ma la loro particolarità sta proprio nel tessuto. Come, ad esempio, nel tessuto termosensibile: cambia il colore con il calore della mano o meglio ancora sotto l’effetto degli agenti atmosferici all’esterno. Abbiamo giocato su un certo tipo di texture ma la gamma si può personalizzare all’infinito. Noi continuiamo ad alimentare il passaggio creativo dei nostri clienti, facendo ricerca sui materiali e sulle produzioni con progetti molto innovativi».
Il fascino di Graphyo. Applicazioni di tessuto tecnico in un contesto sport fashion.
TRADITION AND PASSION The research and development of new products are in the DNA of FBS Italy, a company specializing in the production of sportswear clothing and partner of the protagonists of fashion and high-end sportswear. Founded in 2009 by the encounter between Stefano Festa Marzotto and the Bocchese family owner of Maglificio Miles in a meeting that brought together know-how and tradition, experience with passion and the creation of the highest level of outerwear, active wear, leisure wear for the most prestigious brands on the national and international scene.
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EVENTI DOMOTEX ASIA/CHINAFLOOR writer Beatrice Guidi www domotexasiachinafloor.com
GRANDE INFLUENZA NEL DESIGN DOMOTEX asia/CHINAFLOOR - la fiera leader per tappeti e rivestimenti per pavimenti accoglie marchi nuovi e di ritorno. Per la 22a edizione, la sezione CARPET promuoverà il tappeto come una forza trainante per l'interior design, con una sala dedicata che sarà l'epicentro di tappeti per la casa e il design e la sala ospite per il Luxury Brands Carpet Show - una vetrina dei più ricercati marchi di design internazionali di tappeti di fascia alta, che ha debuttato per la prima volta a DOMOTEX asia/CHINAFLOOR a marzo 2017. Negli ultimi tre anni, il lussuoso display per tappeti annodati a mano si è rivelato un grande successo tra visitatori ed espositori. Sottolineando l'importanza dei tappeti di lusso fatti a mano nel mercato internazionale della pavimentazione, Luxury Brands offre un'opportunità esclusiva ai visitatori. La mostra è diventata un'importante piat-
taforma per la creazione di relazioni internazionali nell'ambito del design. Per quanto riguarda i tappeti locali, dopo la prima edizione di successo del 2019, Chinese Original Carpet Design Show ritorna per promuovere le opere dei giovani designer di tappeti cinesi. Padiglioni provenienti da Germania, Belgio, Iran e Turchia presenteranno anche i loro prodotti tra i padiglioni. Tradizionalmente DOMOTEX asia/CHINAFLOOR si è concentrata sul B2B, ma a causa dei cambiamenti del mercato, gli utenti finali sono sempre più benvenuti allo spettacolo. Per dare risalto ai tappeti orientali e presentare le tendenze, i padiglioni indiani e afgani creeranno una nuova area: "Tesori d'Oriente".
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INFLUENCE IN DESIGN DOMOTEX asia/CHINAFLOOR – the leading trade show for carpets and floor coverings in the Asia Pacific region - expands the design and conference area and welcomes new and returning brands. For the 22nd edition, carpet section will promote carpet as a driving force for interior design, with a dedicated hall being the epicenter of home and design carpets and the host hall for the Luxury Brands Carpet Show – a showcase of the most sought-after international high-end carpet design brands. First debuting in DOMOTEX asia/CHINAFLOOR in March 2017. The luxury hand-knotted rug display has proved to be a major success with visitors and exhibitors over the last three years. Highlighting the relevance of luxury handmade rugs within the international flooring market, Luxury Brands offers an exclusive opportunity for the visitors to view these important global brands. The exhibition has become an important platform for the forging of international relationships within design. As for the local carpets, after the successful first edition in 2019, Chinese Original Carpet Design Show comes back to promote the works of young Chinese carpet designers. Country pavilions from Germany, Belgium, Iran and Turkey will also showcase their products among the carpet halls. Traditionally DOMOTEX asia/CHINAFLOOR has been focused on B2B, however due to the market changes, the end users are more and more welcome to the show. In order to give the oriental carpets and rugs the spotlight and follow the trends, Indian and Afghanistan pavilions will be creating a new area - “Treasures of the Orient”.
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EVENTI MILANO UNICA writer Gloria Murrighili www milanounica.it
APPROCCI A NUOVI CODICI Presentate le tendenze Primavera-Estate 2021 di Milano Unica.
“Gen Z _ Gen future: Culture Tribe 5.0” e il titolo, quasi in codice, della prossima edizione di Milano Unica per la presentazione delle tendenze Primavera-Estate 2021. Gen Z e l’abbreviazione di “Generazione Z”, ovvero l’appellativo che antropologi, sociologi e psicologi hanno dato alla generazione di nativi digitali, i post Millenials, composta da individui nati a partire dal 1997 fino agli attuali teenagers. Quindi la generazione del futuro (Gen future), la prima che gia dalla nascita ha usato internet e per la quale struttura cognitiva e verbalizzazione passano attraverso la tecnologia (5.0). È la generazione perennemente connessa, che vive in rete ogni tipo di relazione ed esperienza: dall’amicizia allo studio, dallo shopping al divertimento, dal senso di comunita alla socializzazione virtuale, no alle modalita con cui de finisce e condivide la propria identita. «Va anche detto che la Gen Z e la generazione piu sensibile alle problematiche ambientaliste, anzi e quella che ha fatto
nascere il sentimento green, nel mondo. Un sentimento che Milano Unica condivide ma ora dobbiamo far sì che la visione green sia parte preponderante delle decisioni aziendali e politiche a tutti i livelli, così da agire in modo responsabile al fine di garantire un futuro davvero sostenibile ai nostri figli. Ed e per questo che Milano Unica si impegna da molto tempo per diffondere questi valori» dichiara Ercole Botto Poala, Presidente di Milano Unica. Un mondo nuovo e affascinante che ha stimolato la ricerca di Milano Unica che, per le tendenze della PE 2021, e partita da un assunto: i ragazzi trovano conferme e fiducia in se stessi quando condividono riti, mode, slang, passioni nel proprio gruppo di amici. In altri termini, vivono e si formano confrontandosi con «gli altri membri della propria tribu di appartenenza» come scrive lo psicanalista Massimo Ammaniti. «La Gen Z rappresenta la proiezione sofisticata della tecnologia 5.0 del futuro ma allo stesso tempo, a livello comportamentale segue, le stesse identiche dinamiche tribali dell’uomo, fin dalla sua nascita» sintetizza Stefano
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Fadda, direttore artistico di Milano Unica. Da qui l’idea di Milano Unica di unire futuro e passato, la tecnologia 5.0 con peculiarita estetiche e contenutistiche di alcune tribu dal nord al sud del mondo, per definire una sintesi creativa e culturale che metta in relazione le estetiche giovanili
APPROACHING NEW CODES
con ancestrali sensibilita tribali, riportate all’interno di 3 luoghi simbolo, Mexico City, Los Angeles e Papua Nuova Guinea. Sono nate così le tre tendenze per la Primavera-Estate 2021: Tropical rave in Mexico City che mescola la ritualita messicana con la musica techno tropicale dei rave party. Qui la natura e la protagonista per le stampe e i colori. Indian Chill Out in L.A. che mette in relazione ricordi fatti di spezie e ricchezze da maharaja con la passione per le onde e l’energia liberatoria del surf. In questo tema lo stile e decorativo, so sticato con colorazioni del mondo vegan e punte di trasgressione rock ambient. British Clubbing in Papua che suggerisce un confronto ideale tra l’artigianato del popolo del fuoco e la tradizione sartoriale tipica dei club inglesi. Comfort e eleganza si connettono e l’ibridazione tra tessuti hitech e fibre naturali grezze sottolinea l’importanza della ricerca dei materiali.
“Gen Z _ Gen future: Culture Tribe 5.0” is the title, almost in code, of the next edition of Milano Unica for the presentation of the SpringSummer 2021 trends. Gen Z is the abbreviation of "Generation Z", which is the name that anthropologists, sociologists and psychologists have given to the generation of digital natives, the post Millenials, composed of individuals born since 1997, not to current teenagers. So the generation of the future (Gen future), the first that has already used the internet since birth and for which cognitive structure and verbalization pass through technology (5.0). It is the perpetually connected generation, which lives every kind of relationship and experience on the web: from friendship to study, from shopping to entertainment, from the sense of community to virtual socialization, to the way in which it defines and shares its own identity.
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EVENTI HEIMTEXTIL writer Beatrice Guidi https://heimtextil.messefrankfurt.com/frankfurt/en.html
UNA NUOVA STAGIONE Heimtextil lancia la nuova stagione di tendenze con un tema esistenziale. ! FUTURE MATERIALS LIBRARY
Heimtextil lancerà la nuova stagione di tendenza 2020/2021 con il tema generale “Where I belong”. Per l'anteprima ufficiale di Heimtextil, la direttrice del Stijlinstituut Amsterdam Anne Marie Commandeur ha illustrato i nuovi temi del design. La presentazione in vista di Heimtextil (7/10 gennaio 2020) si è svolta presso il Textile Lab del Textile Museum a Tilburg, Paesi Bassi, l'11 settembre 2019 ed è stata trasmessa in streaming in tutto il mondo. Come tema generale, “Where I belong” affronta identità stratificate attraverso le cinque diverse tendenze Heimtextil 20/21. “Maximum Glam” trasforma la vita glamour e tecnologicamente avanzata, “Pure Spiritual” trova equilibrio nella natura e nel misticismo, “Active Urban” valorizza soluzioni utili e adattabili, mentre “Heritage Lux” celebra importanti lasciti storici e “Multi-Local” che abbraccia le influenze culturali globali. Per svelare e rivelare gli strati delle nostre identità in modo informativo e stimolante, Stijlinstituut Amsterdam ha invitato quattro studi di design e due fotografi a catturare il nucleo di ogni tema. A ciascun creativo è stato assegnato un tema che corrispondeva alla sua filosofia, pratica e metodologica, consentendo loro di dare un aspetto personale e autentico alle storie. Le installazioni concettuali coinvolgeranno attivamente i visitatori e li motiveranno a condividere le loro esperienze creando impostazioni dinamiche su prestazioni e interazione. Le impostazioni possono essere bizzarre, belle e talvolta sconcertanti: ora spetta ai visitatori definire il luogo a cui appartengono loro e a cui appartengono i loro clienti target.
Un punto culminante di Heimtextil Trend Space 2020 sarà la Future Materials Library a cura di Franklin Till, che presenterà l'innovazione dei materiali sostenibili emergenti per l'industria tessile. Incentrati sulla composizione dei materiali e sull'innovazione produttiva, la mostra della biblioteca fornirà informazioni preziose e ispirazione per visitatori ed espositori. Ogni campione presenterà informazioni puntuali sulle origini grezze di ciascun materiale, sul processo di produzione e sulla sua seconda vita.
! MANIFESTO DEI MATERIALI
Heimtextil e il team di tendenza internazionale hanno creato un Manifesto dei materiali che illustra come gestire le risorse utilizzate durante l'evento ed evitare l'uso di nuovi materiali che possono finire come rifiuti alla chiusura della mostra. Attraverso una scelta intelligente dei materiali, Stijlinstituut Amsterdam creerà un forum coinvolgente con un impatto minimo. Occupare 2.000 metri quadri del Trend Space nei quattro giorni espositivi è una sfida che i team Heimtextil e Stijlinstituut Amsterdam devono affrontare per creare un forum costruito principalmente con tessuti e materiali che possono essere riutilizzati dopo l'evento. Lavorando secondo i principi della circolarità, questi tessuti adatti al riutilizzo saranno combinati con i componenti di magazzino Messe Frankfurt e materiali noleggiati. Queste installazioni vanno oltre i fondali decorativi: racconteranno storie distintive rappresentative delle tendenze di quest'anno incontrando l'impegno di Heimtextil per la sostenibilità.
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