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Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
the original
filoscozia attitude #filoscoziatheoriginal produttori autorizzati Filmar Spa e Cotonificio Olcese Ferrari Spa
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COLOPHON FEBBRAIO 2020
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SOMMARIO FEBBRAIO 2020 04 FILO D'ARIANNA
38 ART AND TEXTILES
ENNIA VISENTIN NATURA E COLORE I COLORI DELLA NATURA THE COLORS FROM THE NATURE di Renata Pompas
IL PUNTO SUL COLORE THE POINT ON THE COLOR di Mariadele Mancini
05 EDITORIALE IL MERCATO TESSILE E LO SVILUPPO SOSTENIBILE THE TEXTILE MARKET AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT di Beatrice Guidi
06 INCONTRI
FERDINANDO BOTTO - BOTTO GIUSEPPE LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE A NEW CONCEPT OF LUXURY di Sonia Maritan
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46 COLOURS
SCIA’S RICERCA E SPECIALIZZAZIONE SCIA’S IT’S A SMALL TEXTILE REALITY CREATED BY RENATO SAINAGHI di Martina Elvira Sainaghi
48 AREA MAGLIERIA
FOCUS TESSILE E CONSUMO OSSERVATORIO DEL DISTRETTO TESSILE DI COMO NASCE ETIC THE BIRTH OF ETIC di Pietro Ferrari
52 AREA TECNOLOGIA
MAGLIFICIO TONELLO SOSTENIBILITÀ E RISULTATI VIAGGIANO ASSIEME SUSTAINABILITY AND RESULTS TRAVEL TOGETHER di Pietro Ferrari MIMAKI RISPONDERE ALLA DOMANDA DEL MERCATO CON TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA COTTONBEE FABRICS FLY ACROSS EUROPE AS MIMAKI MAKES ULTRA-SHORT-RUNS POSSIBLE FOR FLEDGLING BUSINESS di Pietro Ferrari
20 PERCORSO COTONE
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COLOURS TA-BRU I DUE MONDI DEL TESSILE THE TWO WORLDS OF TEXTILES di Pietro Ferrari
COVER STORY SERVIZI E SETA NEL SOLCO DELLA QUALITÀ IN THE WAKE OF QUALITY di Pietro Ferrari
FILMAR “I COLORI DELLA GRATITUDINE” "THE COLORS OF GRATITUDE" di Michelle Marzoli PERCORSO LANA LANIFICIO F.LLI PIACENZA E BRIONI UNA COLLEZIONE SOTTO IL SEGNO DELL’ESCLUSIVITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ A COLLECTION UNDER THE SIGN OF EXCLUSIVITY AND SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari
58 AREA TESSUTO TECNICO
PRIMALOFT OCEANI PULITI, TESSILI SOSTENIBILI CLEAN OCEANS, SUSTAINABLE TEXTILES di Pietro Ferrari
62 AREA TESSUTO TECNICO
RADICIGROUP LA SOSTENIBILITÀ COME CONCRETEZZA E REALISMO RADICIGROUP PRESENTS ITS 2018 SUSTAINABILITY REPORT di Pietro Ferrari
26 PERCORSO LINO CELC LINO 2020 LINEN 2020 di Pietro Ferrari
30 PERCORSO SETA
SETERIE ARGENTI PROTAGONISTA A “BLOSSOM” SUSTAINABILIY IN THE REAL WORLD di Marina Nelli, Textile Designer
32 ART AND MEMORIES
LANIFICIO DI STIA QUANDO LA FABBRICA SI RACCONTA… WHEN THE FACTORY TELLS ITS STORY di Paola Govoni
36 INTERVISTA ANDREA GORI,
DIRETTORE DEL MUSEO DELL’ARTE DELLA LANA DI STIA
LA PASSIONE PER IL TESSILE di Pietro Ferrari
03
66 EVENTI
FILO MILANO 2020, L’ANNO DEL CAMBIAMENTO 2020, THE YEAR OF CHANGE di Pietro Ferrari
68 EVENTI
FIRENZE HOME TEXSTYLE SECONDO CAPITOLO PER FIRENZE HOME TEXSTYLE CHAPTER TWO FOR FIRENZE HOME TEXSTYLE di Beatrice Guidi
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EVENTI TEXWORLD PARIGI UN CLUSTER VINCENTE A WINNING CLUSTER di Beatrice Guidi
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FILO D’ARIANNA MARIADELE MANCINI writer Mariadele Mancini
IL PUNTO SUL COLORE
Mariadele Mancini.
Quando nel 1983 Manlio Brusantin pubblicò il suo libro sull'argomento, scriveva : “Lo scrigno dei Colori è un piccolo universo delle apparenze dove la fisica moderna di Newton ha costruito con la luce del sole le sue certezze, dove ugualmente Goethe ha costruito la storia di un principio universale, cioè l'imprevedibile della natura...... osservando in una pozzanghera lo sfavillio di mille colori in movimento”. Soffermandosi essenzialmente sull'aspetto materiale del Colore se ne esaltava il fascino improvviso, la seduzione immediata, la sensazione percettiva sfuggente. Funzioni vitali sì, ma che, osservava Brusantin, non apparterebbero alla meccanica intensa del cuore o dell'intelletto, come invece accade per i Suoni e gli Odori. Eppure già nel 1949 lo psicoterapeuta e sociologo svizzero Max Luscher aveva pubblicato il suo Test dei Colori che si allontana da questa scala di valori attribuendo al Colore la verità di una qualità nascosta universalmente valida. Da quel momento il suo Test Cromatico, che si impose tra tutti i test proiettivi per completezza e ricchezza, aveva suggellato l'intuizione di Kandinsky ( 1910 ) : “il Colore ha in sé una forza poco studiata, ma enorme, che può esercitare la sua influenza sull'intero corpo umano”. Coerente con questa linea di pensiero, segnaliamo la straordinaria ricerca effettuata a livello globale da Colorplan e presentata da G. F Smith il 14 novembre nella nuova sede di Paper's and People a Milano. Si tratta di un lavoro iniziato nel 2017 che ha coinvolto 26596 intervistati di ogni età
e sesso, appartenenti a culture e Paesi differenti, dall' Azeirbajan all'Australia, e una squadra di professionisti di fama internazionale che ha poi raccolto le risposte, discusso sulle ragioni delle scelte e catalogato i dati secondo differenti chiavi di lettura e algoritmi. Fino ad arrivare a confezionare un documento conclusivo di grande interesse, non solo per gli addetti ai lavori, e ora pubblicato in un elegante volume, dal titolo ‘A global Research Study Investigating the Psicologie of Colour’. Questa eccezionale ricerca ha permesso di individuare 4 nuove sfumature che vanno ad arricchire la già vasta gamma di carte colorate, declinate in tipologie e grammature diverse in continua innovazione ed evoluzione, che sono patrimonio della società inglese fondata nel 1936 da G.F Smith, oggi fra le più importanti nel settore. Se ne deduce che l'osservazione costante della società intesa come stile di vita, di mentalità e di cultura nel senso più ampio del concetto e contestualizzata in un preciso momento storico, permette di individuare le espressioni più spontanee e significative del comune sentire. Anche sul tema colore. Sono dunque le Persone che, nella loro quotidianità percettiva, fanno il. Colore... In questi giorni il mondo della Moda parla già di nuove tonalità e individua nel Marrone la tendenza imminente. Nulla da eccepire. Le sfumature del marrone parlano di natura: terra, albero, radici. In un contesto di globale disagio cosa di più rassicurante dell'idea di farsi proteggere da un albero, magari abbracciandolo? Quale immagine più serena di quella di riunirsi davanti al focolare in compagnia della propria gente? Come fossimo tutti profughi di una grande guerra bisognosi di stabilità, sicurezza, conforto.
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Febbraio
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Beatrice Guidi
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Il mercato tessile e lo sviluppo sostenibile L’European environment agency (Eea) ha presentato il briefing “Textiles in Europe’s circular economy” dal quale emerge che il consumo di abbigliamento, calzature e tessili per la casa nell’Unione europea (Ue) consuma ogni anno circa 1,3 tonnellate di materie prime e oltre 100 metri cubi di acqua a persona. L’Eea evidenzia che, è necessario un cambiamento su larga scala verso l’economia circolare nella produzione e nel consumo di prodotti tessili per ridurre le emissioni di gas serra, l’uso delle risorse e le pressioni sulla natura e avverte che serve un cambiamento su larga scala verso l’economia circolare. Il settore tessile è oggetto di forte attenzione riguardo la sostenibilità delle diverse fasi che costituiscono la sua filiera e si delinea un radicale cambiamento culturale di fronte alla consapevolezza che non è più
possibile andare avanti secondo gli stessi modelli produttivi. Anche il consumatore oggi è sensibile alle questioni correlate alla sostenibilità ed esige una totale trasparenza nei suoi confronti e la sua percezione dovrà cambiare riconoscendo il VALORE del bene. La moda è una grande esploratrice sempre aperta a sperimentare materiali innovativi che siano in grado di sposare i gusti e le culture del momento. Per questo, oggi possiamo parlare di una moda più consapevole in grado di far fronte a una sfida globale: soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.
THE TEXTILE MARKET AND SUSTAINABLE DEVELOPMENT The European environment agency (EEA) presented the briefing "Textiles in Europe's circular economy" from which it emerges that the consumption of clothing, footwear and home textiles in the European Union (EU) consumes about 1.3 tons each year of raw materials and over 100 cubic meters of water per person. The EEA highlights that a large-scale change towards the circular economy in the production and consumption of textile products is needed to reduce greenhouse gas emissions, the use of resources and pressures on nature and warns that we need a largescale change towards the circular economy. The textile sector is subject to strong attention regarding the sustainability of the different phases that make up its supply chain and a radical cultural change is emerging in the face of the awareness that
it is no longer possible to go on according to the same production models. Even the consumer today is sensitive to issues related to sustainability and demands total transparency towards him and his perception will have to change recognizing the VALUE of the good. Fashion is a great explorer always open to experimenting with innovative materials that are able to marry the tastes and cultures of the moment. For this reason, today we can talk about a more aware fashion able to face a global challenge: satisfy the needs of the present without compromising the possibility that future generations will be able to satisfy their own.
editoriale
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INCONTRI FERDINANDO BOTTO - BOTTO GIUSEPPE writer Sonia Maritan www bottogiuseppe.com
LA SOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE Alla 28° edizione di Milano Unica 2019 incontriamo Ferdinando Botto che ha raccolto l’eredità dell’azienda di famiglia, quella che porta il nome di “Giuseppe Botto”, un’azienda storica, fondata dal suo bisnonno e ormai giunta alla IV generazione. “Vedo che le dinastie del tessile si perpetuano, evidentemente l’argomento appassiona” osserva l’editore di Web and Magazine Pietro Ferrari, invitando il nostro interlocutore a regalarci il suo racconto, che inizia così: “La sostenibilità è il pensiero che si traduce in uno sforzo profuso in tutti i passaggi della filiera per ottenere risultati eccellenti in termini di prodotti, persone e luoghi di lavoro”. A NEW CONCEPT OF LUXURY At the 28th edition of Milano Unica 2019 we meet Ferdinando Botto who collected the legacy of the family business, the one that bears the name of "Giuseppe Botto", a historic company, founded by his great grandfather and now in its fourth generation. "I see that the textile dynasties are perpetuating, obviously the
Ferdinando Botto. Un momento della conversazione a Milano Unica, con Ferdinando Botto, Sonia Maritan e Beatrice Guidi.
«Diciamo che uno deve anche scommetterci, sperare che ci sia qualcuno fra la prole che voglia perpetuare questo mestiere e che ne sia capace: forse si respira troppo l’azienda da bambini e la tendenza a scappare da giovani diventa una possibilità percorribile e temibile per chi prima di noi ha profuso tanto impegno nell’impresa di famiglia».
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“Le imprese industriali Biellesi hanno creato un’accademia, dove formano i manager” …riprende Pietro Ferrari. “Penso che il ramo del tessile italiano rappresenti un patrimonio culturale per il nostro Paese”! Aggiungo io che proseguo l’intervista con lui. «Innanzitutto il manifatturiero italiano è sicuramente una delle basi più importanti dell’economia italiana, è stata ed è ancora – mi auguro – l’economia di riferimento di questo Paese, soprattutto perché aldilà del fatto distrettuale c’è una profonda radice che nasce nei singoli territori. La grande risorsa è la forza umana perché la cultura nel nostro territorio è molto forte, ed è una cultura di genere femminile che in un Paese storicamente improntato all’uomo, come quello italiano, ha potuto ricevere grandi ricchezze e soddisfazioni grazie al lavoro femminile. Esistono, infatti, delle forme di pragmatismo legate all’indole femminile che in certi aspetti di gestione e di controllo dell’azienda sono fondamentali: anche se poi esigenze legate al quotidiano fanno emergere più spesso gli uomini è la donna che riveste il ruolo più importante perché non solo è un’ottima risorsa lavorativa, ma è anche la parte vitale per il mantenimento della coesione familiare, e la cultura del nostro lavoro nasce all’interno delle famiglie, quindi la stabilità del nucleo familiare è fondamentale. Si tratta di un equilibrio cruciale sia nel sistema impresa-famiglia sia perché consente di avere un’occupazione ad alta specializzazione in gran parte femminile
Foto credits: Davide Maestri. Courtesy Ufficio Stampa.
topic is passionate" observes the editor of Web and Magazine Pietro Ferrari, inviting our interlocutor to give us his story, which begins like this: "Sustainability is the thought that translates in a profuse effort in all stages of the supply chain to obtain excellent results in terms of products, people and workplaces ". New Luxury is not defined by a more expensive price, but by something difficult to obtain because we are talking about supply chains that start from Asia and natural fibers. Luxury is created by the desire to be surrounded by an ethical and environmental situation, "beautiful", this is true luxury. In fact, the project that we have implemented, beyond the constant verification of the breeding and processing conditions of our products, is that of managing our entire process: from the procurement of raw materials to the same working environment where we operate. We wanted to rename this concept as a "sustainable lightness of being" with a play on words, because it is useless to talk about sustainability if upstream there is no content of economic solidity, wellbeing, environment; we must create working situations starting from our suppliers and reaching us, in which those who work within our company live in a state of luxury in the sense of quality of life at an economic and environmental level, also including a certain aesthetic sense .
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INCONTRI FERDINANDO BOTTO - BOTTO GIUSEPPE www bottogiuseppe.com
grazie a peculiarità che sono prettamente della donna, come quelle che attengono all’attenzione, alla capacità manuale di fare certi interventi molto delicati, ma soprattutto nella sensibilità: nei nostri stabilimenti i punti cruciali dei controlli qualità, che rappresentano la parte più importante, sono legati agli occhi e alle mani quindi il tatto e la vista sono fondamentali, e nella donna sono molto più sviluppati». Questo sapere si è tramandato mentre si compiva la storia di Botto e si succedevano quattro generazioni: è cambiata la tecnologia ma non è mutato questo valore, e del mercato attuale, oggi, che cosa è più arduo? «In questo momento in cui tutti quanti si fanno forti del concetto di “sostenibilità” speso in malo modo e a un punto tale di rischiare di mandare a ramengo quello che rappresenta il valore vero che è molto importante, noi abbiamo voluto fare un discorso parallelo. Le richieste di sostenibilità sui processi industriali noi le soddisfiamo già e le certificazioni che abbiamo lo dimostrano, quindi abbiamo puntato sulla valorizzazione della filiera. Viaggiamo in tutto il mondo per ricercare la migliore materia
This work that has been done implicit in some ways the ancestral recovery of the economy that was the basis of the very close relationship between the earth, animals and people, and dates back to the times of the times, and this is precisely what leads to a respect and mutual sustainability. On the other hand, the damage that man can create to nature is now evident, but these people who really live with nature and who are the nomads - the transhumance itself I believe further intensifies the bond with the habitat - are the first quality and sustainability controls. «With our raw materials mixed together, high-performance garments are created but also machine washable. The constant search for new inspirations to be translated into fabrics and fabrics to meet the various needs This is the entrepreneurial and creative philosophy of Lanificio Botto Giuseppe. Our SS 2020 collection brings together many different proposals and combines fibers, tactility, effects in simultaneous presence and in a system of more and more design connections.
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prima proveniente da fattorie che condividono con noi la stessa attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. I filati e i tessuti che appartengono a Naturalis Fibra, provengono da fattorie selezionate e sostenibili in Asia e Oceania e la maggior parte è lavorata nello stabilimento Cascami Seta di Tarcento in provincia di Udine, di proprietà della famiglia dal 1985 che utilizza energie totalmente rinnovabili. La tracciabilità è il vanto delle lane mulesing free, provenienti da aziende selezionate in tutto il mondo secondo i criteri di sostenibilità. I filati e tessuti di Naturalis Fibra sono in grado di rispettare i 3 criteri fondamentali per mantenere l’eccellenza nel processo sostenibile: ricerca di materiali naturali e di produttori che soddisfino i criteri di trasparenza e sostenibilità, sistema di produzione che sia meno invasivo per l’ambiente e infine l’utilizzo di trattamenti e coloranti a basso impatto ambientale». Un processo che avete definito il “nuovo” lusso! «Definizione condivisibile precisando che il “nuovo” lusso non è definito da un prezzo più caro, ma da qualcosa di difficile da ottenere perché si parla di filiere che partono dall’Asia e di fibre naturali. Il lusso è creato dalla volontà di potersi contornare di una situazione etica e ambientale “bella”, questo è il vero lusso. Infatti, il progetto che abbiamo implementato, aldilà della costante verifica delle condizioni di allevamento e lavorazione dei nostri prodotti, è quello della gestione di tutto il nostro processo: dall’approvvigionamento delle materie prime fino allo stesso ambiente di lavoro dove operiamo. Abbiamo voluto ribattezzare con un gioco di parole questo concetto come la “sostenibile leggerezza dell’essere”, perché è inutile parlare di sostenibilità se poi a monte non c’è un contenuto di solidità economica, di benessere, di ambiente; noi dobbiamo creare delle situazioni lavorative partendo dai nostri fornitori e arrivando fino a noi, in cui chi opera all’interno della nostra azienda viva in una condizione di lusso nel senso di qualità della vita a livello econo-
mico e ambientale, compreso anche un certo senso estetico. Questo lavoro che è stato fatto implicita per certi versi il recupero ancestrale dell’economia che era alla base del rapporto strettissimo tra la terra, gli animali e le persone, e risale ai tempi dei tempi, ed è proprio questo che porta a un rispetto e a una sostenibilità reciproca. D’altra parte, sono ormai evidenti i danni che può creare l’uomo alla natura, ma queste persone che vivono realmente con la natura e che sono i nomadi – la transumanza in sé credo intensifichi ulteriormente il legame con l’habitat – sono i primi presidi di qualità e di sostenibilità. Va ricordato che noi siamo sui torrenti perché l’energia che movimenta tutto è legata all’acqua, siamo quindi il primo presidio sulla qualità ambientale che c’è, e abbiamo certamente delle esigenze per le quali ci rendiamo disponibili per quanto riguarda le certificazioni pratiche in sintonia con la nostra cultura che rappresenta il mondo del lavoro dentro e fuori dall’azienda. Insomma, non lo viviamo come fatto dovuto». Troviamo le donne anche fra i pastori? «Sì, l’immagine di questa bravissima nonché abilissima motociclista appesa nel nostro stand lo dimostra.
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INCONTRI FERDINANDO BOTTO - BOTTO GIUSEPPE www bottogiuseppe.com
Lei è una madre di famiglia, si occupa non solo di tutto il suo gregge di cinquecento capre cashmere al giorno, ma anche di far da mangiare, di mantenere la famiglia e di tutta la conduzione delle faccende domestiche: la componente donna è importantissima nel nostro mondo. Questo non avviene solo nel mondo del cashmere, in Paesi come l’Australia, la componente femminile a livello di gestione è importantissima, sono maggiori i casi in cui i manager delle aziende sono donne, il lavoro è duro tanto per l’uomo che per la donna, ma spesso e volentieri è la donna che fa uno o più lavori e mantiene sotto controllo tutta la situazione interna ed esterna alla famiglia. Se poi andiamo ad analizzare il mondo della seta, in Cina o in India, sono quasi tutte donne e i lavori più duri e pesanti sono fatti ancora dalla componente umana. Ovviamente il sessismo nell’ambito del management esiste ancora purtroppo, però io parlo di quello che è la mia realtà e che ho potuto vivere». Il tessile è uno di quei settori che rimanda, più di altri, ancora all’immagine dell’artigianalità, in realtà esiste anche tutto un sistema di produzione moderno al quale attingere, come i telai elettronici o i telai a navetta… «La macchina sopperisce fino a un certo punto, qualsiasi macchina del processo tessile comporta un avviamento e una regolazione che è legata prettamente all’esperienza umana, quindi c’è sempre il controllo dell’uomo. L’innovazione tecnologica per il 99% da noi viene valutata in capo a una maggiore flessibilità di produzione, quindi prodotti fattibili; a un incremento sistematico e cospicuo della qualità, e quindi eventualmente dei servizi che possono andare al mercato, ma non è mai legata a un fattore di velocità e di quantità, perché avere una macchina che abbia delle capacità di lavorare con qualità anche andando meno veloce è fondamentale, non c’è mai un’estremizzazione della produzione fine a se stessa».
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Il punto di vista dell’utente finale sta cambiando rispetto l’idea tradizionale di lana, cashmere o seta, che hanno, di fatto, subito una forte trasformazione? «Tornando a parlare di sessismo, questa volta per portare un esempio, visto che nella nostra cultura si sente ancora dire che una bella donna mediamente sia stupida, posso affermare che la seta subisce lo stesso trattamento: viene vista storicamente come una fibra fashion, di lusso ed estiva. Invece è sbagliato, la seta è una super fibra, è trans-stagionale e consente delle performance elevatissime di resistenza all’igroscopicità, di affinità al corpo umano, di anti battericità, di adattabilità alla temperatura del corpo umano. Quello che presenteremo la stagione prossima sarà incentrato proprio sulla seta, vogliamo andare a fare una forzatura di sistema e dire “non guardate più la seta come una fibra estiva, una fibra fashion, ma vivetela qual è, come una super fibra che può dare delle performance che fino a ora erano inusuali: non esiste un’alternativa a questa fibra in questo momento». Cosa intende per performance inusuali? «Quello che cerchiamo di farenoi quando facciamo innovazione è di guardare sempre prima “cosa c’è in frigorifero e cosa possiamo cucinare”, poi cerchiamo di capire chi sul mercato fa già delle proposte analoghe in modo da capire se possiamo fare altri lavori o altri prodotti rispetto alla concorrenza. Non abbiamo mai la presunzione di fare meglio di un altro sul mercato, cerchiamo di creare delle tipologie di prodotto che siano innovative e per quanto legate a filiere storicizzate che possano portare a indirizzi nuovi, andando a stravolgere quello che è il concepimento del prodotto e l’indirizzo del prodotto stesso. Il discorso è che la possibilità di spendere del consumatore, al di là della fascia di prezzo, è indirizzato verso il tempo libero e si spende molto di più in certi sport che erano ritenuti cheap: la corsa in montagna, la gita in bicicletta, in realtà in questo ambito c’è un mercato in crescita ed è molto legato alla high performance.
Quello che in realtà manca sul mercato è la fibra naturale di alta performance che in certe attività non esiste, anzi si parla molto di sintetico, ma non si accontenta così il consumatore benestante che vuole un prodotto più salutare. Ad esempio, a Porto Cervo in provincia di Sassari, nota per le bellissime barche, il 99% delle persone hanno vestiti sintetici, bellissimi look realizzati con fibre sintetiche; lo stesso discorso vale per il mondo del golf. Sono tutti sport dove non esiste la possibilità di dare un prodotto adeguato alla multistagionalità».
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INCONTRI FERDINANDO BOTTO - BOTTO GIUSEPPE www bottogiuseppe.com
Il termine “sostenibile leggerezza dell’essere” che avete adottato per il processo della vostra produzione nel suo complesso, in effetti, potrebbe adattarsi anche all’idea di un tessuto più in sintonia con il benessere generale della persona e quindi naturale. Il sistema di connessioni della vostra collezione rimanda proprio a questo! «Con le nostre materie prime mixate fra loro, si creano capi performanti ma anche lavabili in lavatrice. La ricerca costante di nuove ispirazioni da tradurre in stoffe e tessuti per soddisfare le svariate esigenze costituisce la filosofia imprenditoriale e creativa del Lanificio Botto Giuseppe. La nostra collezione PE 2020 mette insieme tante proposte diverse e coniuga fibre,
tattilità, effetti in presenza simultanea e in un sistema di connessioni sempre più progettuali. L’aspetto rugoso delle lane leggerissime è ottenuto per un gioco di retrazione che sfrutta le differenze di elasticità delle fibre oppure solo l’uso di un intreccio, mentre l’effetto ruvido e usurato d’aspetto retrò si manifesta per via dei grafismi che poggiano su fondi seersucker. I tessuti secchi e scattanti al tatto ma brillanti all’aspetto sono il risultato del trittico di combinazione lana/mohair/seta disponibile sia in unito che con disegni affiancato al popeline bistretch in seta/lana. Il cashmere estivo in popeline mélange rimane morbido e assume inaspettate declinazioni denim in mischia seta e lana. Per giacche fresche e sportive ideali sono i tessuti dagli effetti bottonati di lana/seta e lino, oppure quelli sofisticati in seta/lino e cashmere in mélange. I double in lane finissime e stratorte sono increspati e opachi. Per outfit di lusso, total easy care ecco le lane fini lavabili in lavatrice; il lusso tecnico è dato dagli ottoman stretch e dal cashmere stretch in versione ipertecnica che, accoppiato a membrane impalpabili, mantiene la sua morbidezza con un corpo più resistente». Si ribadisce così l’anima sostenibile e innovativa di Botto Giuseppe con il progetto Naturalis Fibra che alla quinta stagione si arricchisce di due nuove etichette: Slowool – better finer natural – e Slowsilk – the most ethical silk. La sostenibilità si esprime in lane pettinate finissime tracciabili provenienti da fattorie partner e certificate RWS con cui si sviluppano tessuti disegnati natural stretch dal nome SLOWOOLLY. Si conferma il Natural born cashmere nei colori del vello naturale e senza nessun intervento artificiale nel processo di tintura. I tessuti ad armature leggere e trattamenti Multicontrol Weather Green sono ideali per capi da viaggio trattati con finissaggi resistenti all’acqua in assenza di molecole fluoro carboniche.
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COVER STORY SERVIZI E SETA writer Pietro Ferrari www servizi-e-seta.com
NEL SOLCO DELLA QUALITÀ Continua il cammino di Servizi e Seta tra Oriente e Occidente. Abbiamo incontrato di recente Alberto Enoch, amministratore di Servizi e Seta per fare il punto della situazione sul cammino di questa dinamica azienda.
Bozzoli di seta Mulberry. Mulberry silk cocoons. Stoppino di seta Mulberry. Mulberry silk row.
Pietro Ferrari - Come si sta evolvendo il progetto di Servizi e Seta dopo la partenza dell’iniziativa indubbiamente coronata dal successo? Alberto Enoch - Il 2019 è stato un anno molto intenso e ricco di soddisfazioni. Abbiamo finalmente raggiunto l’obbiettivo di crescita che ci eravamo preposti nel settore della maglieria rettilinea, ma abbiamo avuto ottimi risultati anche nelle linee per tessitura e Jersey. La dinamicità aziendale insieme alla flessibilità sono i nostri punti chiave che se ben sviluppati ci aiuteranno a registrare un’ulteriore crescita. Il 2020 sarà un anno molto difficile, per confermare i risultati ottenuti, ma ricco di sfide che siamo pronti a cogliere per soddisfare le esigenze della nostra clientela.
IN THE WAKE OF QUALITY We recently met Alberto Enoch, manager of Servizi e Seta to have a look to the situation on the path of this dynamic company. Pietro Ferrari - How is the Servizi e Seta project evolving after the start of this initiative undoubtedly crowned with success? Alberto Enoch - 2019 was a very intense and rewarding year. We have finally reached the growth target that we set in the straight knitwear sector, but we also had excellent results in the weaving and Jersey lines. Company dynamism together with flexibility are our key points which, if well developed, will help us make further growth. 2020 will be a very difficult year, to confirm the results obtained, but full of challenges that we are ready to take to meet the needs of our customers.
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Pietro Ferrari - La logistica dell’azienda si sta arricchendo di strutture operative in Italia e all’estero? Alberto Enoch - La difficile sfida per soddisfare le esigenze del mercato pur mantenendo la giusta flessibilità passa da una fase di industrializzazione dei nostri processi produttivi. Stiamo lavorando per colmare questa mancanza che ci aiuterà ad essere ancora più performanti con l’obbiettivo costante di dare un servizio ai nostri clienti. Più rapidità e controllo della filiera ci aiuteranno a vincere questa sfida. Non possiamo ancora fornire anticipazioni ma siamo finalmente alla conclusione di alcune trattative che ci daranno grosse soddisfazioni. Pietro Ferrari - Quali sono le opportunità e le difficoltà dei Paesi produttori in questa delicata fase economica? Alberto Enoch - Le difficoltà sono ormai ben note ma sono anche sfide e opportunità: mancanza di programmazione e ricerca della qualità assoluta senza dimenticare il prezzo, che deve rimanere competitivo e non superare certe soglie critiche. Lo sviluppo della filiera dovrebbe garantirci un miglioramento sia in termini di qualità sia in quelli di rapidità delle consegne. La nuova sfida della sostenibilità è una grande opportunità che può portare van-
Pietro Ferrari - Is the company's logistics growing with operational structures in Italy and abroad? Alberto Enoch - The difficult challenge to meet market needs while maintaining the right flexibility passes through a phase of industrialization of our production processes. We are working to fill this gap that will help us to be even more performing with the aim of always helping our customers. More speed and control of the supply chain will help us overcome this challenge. We can not yet provide advances but we are finally at the conclusion of some negotiations that will give us great satisfaction. Pietro Ferrari - What are the opportunities and difficulties of the producing countries in this delicate economic phase? Alberto Enoch - The difficulties are now well known: Lack of programming and search for absolute quality without forgetting the price, which must remain competitive and not exceed certain critical thresholds. The development of the supply chain should guarantee us an improvement both in terms of quality and in terms of speed of deliveries. The new challenge of sustainability is a great opportunity that can bring competitive advantages to our companies with production in Italy.
Nastro in lino naturale. Natural linen tops. Pettinatura del lino. Linen combing process.
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COVER STORY SERVIZI E SETA www servizi-e-seta.com
Cottonsilk. Cottonsilk.
taggi competitivi alle nostre aziende con la produzione in Italia. Pietro Ferrari - Possiamo annunciare l’apertura di nuovi mercati di approvvigionamento e di sbocco per l’attività di Servizi e Seta? Alberto Enoch - Nel 2019 abbiamo sondato diverse opportunità e l’inizio del 2020 ci consentirà di firmare un ulteriore accordo per l’apertura di uffici direzionali a Hong Kong, per concludere il triangolo produttivo con i nostri clienti americani e giapponesi. La principale sfida è la creazione della Servizi e Seta Cina con il nostro partner per lo sviluppo del mercato interno cinese con prodotti interamente ideati e in alcuni casi realizzati in Italia. Un ulteriore beneficio dovremmo trarlo poi da un nuovo accordo in Sud America, sia per lo sviluppo di nuovi filati sia per la vendita dei nostri prodotti, ma è ancora presto per poterne parlare.
Pashà - Patnà. Pashà - Patnà.
Pietro Ferrari - Come si articolerà la partecipazione di Servizi e Seta in campo fieristico e su quali linee di prodotto si articolerà l’impegno dell’azienda? Alberto Enoch - Servizi e Seta partecipa a diverse fiere di settore per essere più vicino ai suoi clienti: Filo, a Milano, dove presen-
Pietro Ferrari - Can we announce the opening of new supply and outlet markets for the Servizi e Seta business? Alberto Enoch - In 2019 we probed several opportunities and the beginning of 2020 will allow us to sign a further agreement for the opening of executive offices in Hong Kong, to conclude the production triangle with our American and Japanese customers. The main challenge is the creation of Servizi e Seta China together with our partner for the development of the Chinese internal market with products entirely designed and in some cases produced in Italy. We should further benefit from a new agreement in South America, both for the development of new yarns and for the sale of our products, but it is still early to talk about it. Pietro Ferrari - How will the participation of Servizi e Seta in the exhibition field be articulated and on which product lines will the company's commitment be articulated? Alberto Enoch - Servizi e Seta takes part in va-
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terà la nuova collezione Autunno Inverno 21/22 per tessitura e jersey. Pitti Filati, a Firenze, dove a breve presenterà la nuova collezione maglieria PE 2021. In seguito la nostra collezione farà il giro del mondo con Feel the Yarn in Corea a Seoul, in Giappone a Tokyo, in Cina a Shenzhen e a Shanghai e infine a Londra. Diverse sono le novità che andremo a presentare durante il prossimo Pitti: le nuove sete miste con filamenti di organzino e soavi sete pettinate, i misti con Tencel per un maggiore attenzione alla sostenibilità, le nuove miste di seta e cotone pettinate in titoli finissimi e una nuova mista trans-seasonal in seta, cotone e cashmere. Tutti i filati saranno sempre accompagnati da cartelle colore in cui l’attenzione alle nuance e alle tonalità della stagione saranno, come sempre, in primo piano. Concludo con l’augurio che il 2020 confermi i dati del 2019, che porti la conclusione dei diversi progetti che stiamo portando a termine e sia propedeutico allo sviluppo di quelli nuovi, che sono altrettanto entusiasmanti e porteranno Servizi e Seta nella giusta dimensione ed equilibrio economico per progettare un nuovo futuro.
rious trade fairs to be closer to its customers. FILO in Milan where we will present the new Autumn Winter 21/22 collection for weaving and jersey PITTI FILATI in Florence where we will shortly present the new knitwear collection SS 2021. Then our collection will travel around the world with FEEL THE YARN Korea in Seoul, in Japan in Tokyo, in China in Shenzhen and Shanghai and finally in London. There are several novelties that we will present next Pitti in Florence: the new mixed silks with organza and soft combed silks, the blends with Tencel for greater attention to sustainability, the new silk and cotton blends combed in very fine titles and a new trans-seasonal blend such as silk, cotton and cashmere. All the yarns will always be accompanied by color cards in which the attention to the nuances and shades of the season will be, as always, in the foreground. I conclude with the hope that 2020 will confirm the data of 2019, that will bring the conclusion of the different projects that we are completing and is preparatory to the development of the new ones, which are equally exciting and will bring Servizi e Seta in the right size and economic balance to plan a new future.
Seta Tussah Purana®.
Purana® Tussah silk.
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FOCUS TESSILE E CONSUMO OSSERVATORIO DEL DISTRETTO TESSILE DI COMO writer Pietro Ferrari www textilecomo.com
NASCE ETIC In occasione della presentazione dei dati del XXIX Osservatorio del Distretto Tessile di Como, viene presentata la “carta d’identità europea” del prodotto Tessile/Abbigliamento.
Marco Taiana, vicepresidente del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como. Un momento della riunione dell’Osservatorio del Distretto Tessile di Como.
La XXIX edizione dell’Osservatorio del Distretto Tessile di Como si è concentrata sul tema chiave della tracciabilità e della trasparenza della filiera, proponendo in anteprima i contenuti del progetto “ETIC – European Textile Identity Card”, l’etichetta che, a partire dal 2020, renderà evidenti sul prodotto finito i luoghi dove sono stati realizzati il filato, il tessuto, la nobilitazione tessile e la confezione. La tracciabilità è fondamentale per dare al consumatore la garanzia della sostenibilità dei prodotti che acquista ed è un fattore decisivo per lo sviluppo del settore tessile-abbigliamento. Nel nostro Paese, diversamente dai paesi asiatici, sono già stati fatti notevoli passi avanti in proposito. Il contesto delle norme europee è unico al mondo per rigore e per severità. La normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of Chemicals) ha imposto a livello comunitario un’attenta selezione delle sostanze chimiche ammissibili nei processi produttivi. Gli scarichi delle aziende devono rispondere a parametri precisi ed impegnativi. Inoltre, i diritti dei lavoratori sono tutelati e la tradizione delle relazioni industriali consente di affrontare i problemi e di trovare soluzioni condivise. Tuttavia, la crescente attenzione del consumatore finale alle tematiche ambientali e, in generale, ad un consumo più consa-
pevole, rendono necessari altri passi per rassicurarlo sul fronte dell’impatto ambientale e sociale del suo acquisto. «In questa prospettiva è nata ETIC, che si propone come una vera e propria carta di identità dei prodotti tessili, in grado di dare visibilità al contesto virtuoso in cui sono stati realizzati. Il progetto, che sta coinvolgendo a cascata realtà tessili di Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Svizzera, non poteva che partire da Como, territorio già all’avanguardia sotto il profilo della sostenibilità sociale e ambientale» commenta Marco Taiana, Vicepresidente del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como. Sul tema è intervenuto anche Luca Olivini, Eco Hub Material Manager di C.L.A.S.S. (Creativity, Lifestyle And Sustainable Synergy), piattaforma nata a Milano nel 2007, dedicata alla promozione e all’integrazione dei valori di innovazione responsabile nelle industrie tessile e moda. Olivini ha illustrato alcuni dati di rilievo circa l’interesse crescente dei consumatori di nuova generazione nei confronti della so-
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stenibilità, così come le nuove strategie dei retailer a livello internazionale. L’attenzione ai temi della sostenibilità e della tracciabilità, unita alla qualità, al servizio e alla creatività dell’offerta tessile comasca, da sempre riconosciuta a livello mondiale, rappresenteranno fattori decisivi per arginare le pressioni competitive, con ricadute positive sulle performance delle imprese del Distretto, ancora fortemente eterogenee, tra comparti di specializzazione e all’interno dei comparti medesimi. «L’analisi dei bilanci di un campione altamente rappresentativo della realtà locale (154 imprese) ha messo in luce una situazione di moderata crescita del fatturato complessivo 2018 delle aziende monitorate (+5% la variazione tendenziale). Tuttavia, il dato complessivo nasconde una elevata dispersione dei risultati, con un buon 47% di imprese del campione con fatturato in calo - commenta Ilaria Sangalli, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha realizzato la ricerca. - Inoltre, alla crescita più marcata dei ricavi di vendita di stamperie, importatori di seta e aziende verticalizzate, si contrappone il calo di tintorie e tessiture. Le imprese appaiono rafforzate sul fronte della redditività ma, ancora una volta, il fenomeno non tocca in maniera uniforme tutti i comparti». Per quanto concerne il 2019, l’inchiesta congiunturale sulla tessitura serica italiana, condotta da Sistema Moda Italia e dal Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como, ha evidenziato nella prima metà dell’anno un andamento complessivamente positivo, con una crescita del fatturato pari al 5,4%. Il tessuto per abbigliamento femminile, che costituisce la componente più ragguardevole, ha chiuso i primi mesi del 2019 con un incremento del 4,6%. La cravatteria, come ormai da diversi trimestri, ha perso terreno (-6%). L’accessorio tessile (foulards, sciarpe, stole, parei, bandane, scialli, ecc.) è stato assai vivace (+18,1%). Il prodotto stampato è stato all’origine del dato complessivamente positivo.
La seconda metà dell’anno tuttavia sta evidenziando un andamento meno favorevole. «Lo scenario macroeconomico per i prossimi mesi resta denso di rischi – commenta Stefania Trenti, economista presso Intesa Sanpaolo – dal protezionismo a Brexit, agli strascichi del rallentamento dell’industria tedesca, cardine dell’intera macchina produttiva europea. Le imprese del tessile italiano dovranno sfruttare al meglio la reattività e la velocità che le contraddistinguono, cogliendo le opportunità che saranno presenti soprattutto sulla fascia alta della gamma qualitativa. Como appare ben posizionata, in questo senso, come evidenziano anche i dati positivi del primo semestre, in contrasto con il calo del fatturato registrato dal tessile italiano nello stesso periodo (-0.9% sulla base delle rilevazioni Istat)».
THE BIRTH OF ETIC The XXIX edition of the Como Textile District Observatory focused on the key issue of traceability and transparency of the supply chain, offering a preview of the contents of the project "ETIC European Textile Identity Card", the label which, starting from 2020 , will make the places where the yarn, fabric, textile finishing and packaging were made evident on the finished product. Traceability is essential to give consumers the guarantee of the sustainability of the products they buy and is a decisive factor for the development of the textile-clothing sector.
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PERCORSO COTONE FILMAR writer Michelle Marzoli www filmar.it
“I COLORI DELLA GRATITUDINE” Filmar produce e commercializza filati a base cotone di qualità superiore e di esclusivo gusto “made in Italy”.
Dal 1958 Filmar applica ricerca e passione alla nobilitazione di questa antica materia prima, selezionata nella sua varietà più pregiata: il cotone 100 per cento Egitto. Fin dagli esordi dell’attività manifatturiera, l’azienda ha scelto la filosofia dell’eccellenza applicata a ogni aspetto del proprio operato, dalla materia prima al servizio. La qualità del cotone è ricercata all’origine, nelle tenute agricole a coltura cotoniera acquisite direttamente in Egitto. Continui e ingenti investimenti hanno consentito la creazione di nuovi reparti produttivi in Italia e in Egitto, per un totale di 46mila metri quadrati di superfi-
cie. Impianti all’avanguardia garantiscono una produzione annua di sette milioni di chiogrammi di filato. Ma Filmar è anche memoria e rispetto. In questo senso si colloca un episodio di grande rilievo: è stata inaugurata nel mese di dicembre dello scorso anno, a Zocco d’Erbusco, “I colori della gratitudine”, un’opera privata realizzata da Stefano Bombardieri per l’azienda Filmar s.p.a.. Albero e, nella sua radice etimologica, “cio che produce”, ma anche “cio che si innalza”. E l’origine linguistica, indoeuropea e sanscrita, collima con l’idea artistica del Maestro Stefano Bombardieri
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che negli spazi di Filmar erige un’opera monumentale come atto di memoria e di gratitudine a Luigi Marzoli, iniziatore della storica azienda franciacortina di lati. Un albero colorato, capace di riassumere le opere e i giorni di un uomo vocato ai suoi luoghi e alla sua gente: verde come l’appartenenza delle radici a una terra, rosso come la forza e il calore, arancione come la generosita di un frutto maturo e azzurro come il cielo cui tutto e destinato: sono questi “I colori della gratitudine” con cui l’omonima opera di Bombardieri rinnova la riconoscenza al fondatore di Filmar. L’artista bresciano ha impiegato quasi 5000 metri di corda colorata per avvolgere e rendere simbolicamente immortale un antico esemplare di noce. Un filo metaforicamente infinito, come il lo di cotone che Filmar da sempre produce, si lega indissolubilmente al ricordo del padre dell’azienda. Oltre sessant’anni sono passati dall’inaugurazione della prima fabbrica e una ventina da quando si decise di acquisire il terreno adiacente alla sede di via De Gasperi per ampliare l’area produttiva. Proprio sul con ne della proprieta si ergeva un maestoso noce che, nonostante la scomoda posizione, Luigi Marzoli non volle per alcun motivo abbattere. Per salvaguardare la pianta, ancor prima di iniziare i lavori edili, fece costruire un muretto
circolare a protezione del fusto, attorno al quale si organizzo il traffico di pedoni e veicoli tra i due corpi di fabbrica. L’albero continuo negli anni a offrire ombra ai passanti, meravigliose fioriture primaverili e generosi raccolti di noci. Tutti, in fabbrica, ricordano il signor Luigi passare sotto la sua verde chioma, schiacciare con la scarpa il guscio di una noce matura, raccoglierla e gustarla in pochi attimi, tra un impegno e l’altro. E di noci ce n’erano per tutti! Tant’e che i dipendenti piu anziani ricordano ancora il sapore delle noci di Filmar. Nel settembre 2012 Luigi Marzoli ci lascia: e autunno, le foglie del noce ingialliscono e mai piu torneranno a germogliare a primavera. Razionalmente un caso, certo, ma la morte subitanea del grande albero e stata una congiuntura simbolica che ha commosso tutti coloro che hanno conosciuto il signor Luigi nella sua fabbrica. Si e detto che “gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto”. Cosi oggi i rami del noce sono possenti braccia colorate che si ergono all’alto. Come una preghiera, invocano protezione e buon auspicio a perseguire quegli ideali di rispetto della natura, della propria terra e del capitale umano su cui da sempre si fonda l’azienda. Nello specifico Filmar ha da tempo adottato una strategia di sostenibilita con elevati standard
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PERCORSO COTONE FILMAR www filmar.it
etici, sociali e ambientali lungo tutta la sua filiera produttiva e investe nella Responsabilita Sociale d’Impresa in quanto la considera la leva propulsiva per lo sviluppo sostenibile della comunita nella quale opera. Un legame stretto e fecondo con il territorio che si concretizza oggi nell’offerta di occupazione e nel supporto a iniziative culturali e di rigenerazione urbana. L’albero di fili cattura il passante con la forza espressiva dei suoi colori accesi. E un cuore pulsante tra i rigorosi edifici della fabbrica.
«Crediamo che un’azienda sia un essere vivente, bisognoso di un corpo perfettamente funzionante, di cura, anche estetica, per rispondere ai canoni di presentabilita, ma anche di un’anima che sia tangibile attraverso forme simboliche», dichiarano Marco ed Enrico Marzoli, titolari di Filmar. L’operazione culturale di Stefano Bombardieri per Filmar si e spinta oltre l’oggettivazione di un elemento naturale ad opera d’Arte, elevando la stessa a vero simbolo di gratitudine e di speranza.
"THE COLORS OF GRATITUDE" Filmar produces and sells cotton yarns of superior quality and exclusive taste "made in Italy". Since 1958 Filmar has applied research and passion to the ennobling of this ancient raw material, selected in its most prized variety: 100 percent Egypt cotton. Since the beginning of the manufacturing activity, the company has chosen the philosophy of excellence applied to every aspect of its work, from the raw material to the service. The quality of the cotton is sought after at the origin, in the agricultural holdings with cotton cultivation acquired directly in Egypt. Continuous and huge investments have allowed the creation of new production departments in Italy and Egypt, for a total of 46 thousand square meters of surface. State-of-the-art plants guarantee an annual production of seven million rows of yarns. But Filmar is also memory and respect. In this sense there is a very important episode to tell: it was inaugurated in December last year, at Zocco d'Erbusco, "The colors of gratitude", a private work created by Stefano Bombardieri for the Filmar Spa company. Tree is, in its etymological root, "what it produces", but also "what rises". And the linguistic, Indo-European and Sanskrit origin, coincides with the artistic idea of Master Stefano Bombardieri that in the spaces of Filmar Spa erects a monumental work as an act of memory and gratitude to Luigi Marzoli, initiator of the historic company in Franciacorta.
THE SUSTAINABLE SOURCING FAIR FOR FABRICS & ACCESSORIES
APRIL 22–23rd 2020 MUNICH WHERE FUNCTION MEETS FASHION 290+
Exhibitors
www.performancedays.com
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PERCORSO LANA LANIFICIO F.LLI PIACENZA E BRIONI writer Pietro Ferrari www piacenza1733.com www brioni.com
UNA COLLEZIONE SOTTO IL SEGNO DELL’ESCLUSIVITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ La collezione in edizione limitata KMZERO fa parte di un progetto più ampio che vede uniti il Lanificio Fratelli Piacenza e Brioni.
Il prestigio della sartorialità e il pregio del tessuto. Le greggi abruzzesi, radici storiche a chilometro zero.
In occasione del passato Salone del Mobile di Milano, in collaborazione con Brioni, il Lanificio F.lli Piacenza ha lanciato i tessuti KMZERO, un’edizione limitata disegnata nel laboratorio creativo dell’azienda con lane Abruzzesi. Da sempre la F.lli Piacenza ha avuto un legame profondo con l’ambiente e, da sempre, lana e natura si sono spesso intrecciati come fili di uno stesso tessuto: la direzione di una ricerca sempre più diretta alla valorizzazione del made in Italy, verso la sostenibilità di una moda che guarda al futuro. Questa collezione fa parte di un progetto più ampio “Autoctonie”, che nasce dall’unione di alcune imprese insieme a Confindustria Chieti-Pescara, e che prevede da parte di ciascun attore lo sviluppo di una propria strategia produttiva all’insegna della sostenibilità ed è stato presentato il 29 Novembre durante Connext, l’evento organizzato da Confindustria per rafforzare l’ecosistema del business in una
dimensione di integrazione orizzontale e verticale. Una volta raccolta, la lana grezza subisce un processo di lavorazione e raffinamento: lavaggio, pettinatura, filatura, tintoria, orditura, tessitura e finissaggio che hanno permesso, con grande impegno e cura, la realizzazione di un tessuto con caratteristiche uniche. L’obiettivo primario è l’utilizzo e la valorizzazione delle lane autoctone italiane, un’importante risorsa attualmente abbandonata nei pascoli e considerata un rifiuto speciale. Il tessuto pronto per essere utilizzato, raggiunge lo stabilimento del brand romano Brioni, a Penne, partner storico di Piacenza, per la fase finale della filiera: il confezionamento completo dei capi, dal taglio alla stiratura. La collezione in edizione limitata KMZERO,
textures 25 I F.lli Piacenza, la nuova generazione.
lanciata in anteprima in occasione del Salone del Mobile di Milano 2019, fa parte di un progetto più ampio: nei prossimi mesi sarà disponibile la versione estiva e stiamo già lavorando a quella invernale del prossimo anno.
Il premio di Padre in Figlio.
! DUE PAROLE SU F.LLI PIACENZA
Fratelli Piacenza nasce nel 1623 a Pollone nei pressi di Biella, circondata dal verde ai piedi delle Alpi Italiane. Con il sogno di creare e tramandare l'arte della qualità. Più di 400 anni di Storia, 14 generazioni di tradizione Made in Italy. Un ciclo completo dalle materie prime di altissima qualità, selezionate nel rispetto della natura e delle comunità locali.
Per secoli la famiglia Piacenza ha viaggiato in ogni angolo del globo, alla ricerca delle più sottili e preziose fibre. Ha esplorato le vaste pianure australiane per trovare le migliori lane Merino, l’Inner Mongolia e il Sud e Nord America, selezionando le fibre nobili quali cashmere, vicuña, alpaca, mohair, seta e qiviuk.
A COLLECTION UNDER THE SIGN OF EXCLUSIVITY AND SUSTAINABILITY On the occasion of the past Salone del Mobile in Milan, in collaboration with Brioni, Lanificio F.lli Piacenza launched KMZERO fabrics, a limited edition designed in the company's creative workshop with Abruzzo wools. F.lli Piacenza has always had a profound connection with the environment and, from always, wool and nature have often come together woven like threads of the same fabric: the direction of an increasingly direct search for the enhancement of the made in Italy, towards the sustainability of a fashion that looks to the future. This collection is part of a larger project "Autoctonie", which is born from the union of some companies together with Confindustria Chieti-Pescara, which requires each actor to develop its own production strategy in the name of sustainability and was presented on November 29th during Connext, the event organized by Confindustria to strengthen the business ecosystem in a dimension of horizontal and vertical integration. Once collected, the raw wool undergoes a process of processing and refinement: washing, combing, spinning, dyeing, warping, weaving and finishing that allowed, with great effort and care, the realization of a fabric with unique features. The primary objective is the use and enhancement of native Italian wools, an important resource currently abandoned in the pastures and considered a special waste.The fabric, ready to be used, reaches the establishment of the Roman brand Brioni, in Penne, historic partner of Piacenza, for the final phase of the supply chain: complete packaging of the garments, from cutting to ironing. The limited edition collection KMZERO, launched as a preview at the 2019 Salone del Mobile in Milan does part of a larger project: the summer version will be available in the coming months and we are already working on the winter version next year.
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PERCORSO LINO CELC writer Pietro Ferrari www mastersoflinen.com
LINO 2020 La CELC (Confederazione Europea per il Lino e la Canapa) si impegna per un’azione ancora più incisiva a favore del lino.
Al fine di raccontare le ultime novità sul lino, abbiamo incontrato al LINEN DREAM LAB di Milano Ornella Bignami, partner per l’Italia di CELC, che ci ha gentilmente tracciato un panorama positivo e dinamico delle attività dell’anno 2020.
Ornella Bignami, referente di CELC per l’Italia.
«Durante la fase organizzativa del recente convegno di Porto – riferisce – CELC ha avuto l’opportunità di incontrare diverse aziende portoghesi che realizzano in particolare tessuto a maglia, ma anche tessuto a navetta e che utilizzavano già il lino, ma non erano associate a nessuna organizzazione. Queste aziende sono diventate adesso membri di CELC. In questo modo è stato possibile acquisire una presenza in Portogallo con una decina di nuove realtà. Si tratta di nuovi associati che realizzano prodotti di ottima qualità. In particolare, una di queste aziende ha creato una nuova felpa in lino e cotone con il 2% di elastomero, estremamente confortevole. Ha l’elasticità che al lino
manca ed è di una qualità piuttosto elevata. Le altre aziende realizzano prevalentemente del jersey per t-shirt. Sempre in occasione del convegno è stato anche presentato il nuovo assetto della CELC. È stata potenziata la sezione per la ricerca e lo sviluppo sui compositi e l’inserimento di una persona che si occuperà di ricerca e innovazione per l’area tessile casa e abbigliamento. Cresce così la struttura organizzativa di CELC e la sua forza di penetrazione nei confronti di un pubblico a cui spiegare che il lino non è un prodotto “complicato” ma una fibra pratica e gestibile nell’abbigliamento come nell’arredamento. L’attività di comunicazione si amplia con la newsletter mensile per i soci per veicolare tutte le notizie relative alla filiera e al mondo del Lino, oltre all’implemento della comunicazione verso il mercato. Per il 2020 è previsto un incontro in occasione di Première Vision, il WORLD LINEN FORUM con cena nel prestigioso Musée du Louvre e le conferenze presso il Pavillon
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Cambon, al 46 di rue Cambon, con un panel di oratori internazionali che costituirà un importante momento di confronto per questa grande organizzazione agroindustriale europea, che riunisce tutte le fasi della produzione e della trasformazione del lino e della canapa. Fondata nel 1951, è, infatti, il portavoce privilegiato di 10mila imprese europee in quattordici paesi, riunendo una filiera che segue lo sviluppo delle fibre dalla produzione al prodotto finito».
! MOMENTI DI FESTA E INCONTRO
Pietro Ferrari - Quale sarà il programma delle iniziative nel 2020? Ornella Bignami - A seguito del congresso
LINEN 2020
sono state riconfermate alcune delle iniziative prese negli anni scorsi: per quanto riguarda il mercato italiano continueremo con “Amo il Lino”, con un allestimento che potrebbe essere realizzato nell’area Brera, pur mantenendo la presenza in tutti i negozi in cui siamo stati ospiti nelle edizioni passate. L’intento è anche quello di avere un’apertura in diretto contatto con i consumatori. Non mancheranno poi alcuni eventi come quelli organizzati nella passata edizione. Naturalmente “Amo il Lino” continuerà anche a Londra e a Parigi nelle rispettive declinazioni nazionali. Siamo presenti, poi, a Milano Unica e a Première Vision con due spazi, uno nel padiglione 6 e un altro nell’area Smart Fa-
CELC (European Confederation for Linen and Hemp) is committed to an even more incisive action in favor of linen. In order to tell the latest news on linen, we met Ornella Bignami, partner for CELC's Italy, at the LINEN DREAM LAB in Milan, who kindly outlined a positive and dynamic panorama of the activities of the year 2020. "During the organizational phase of the recent congress in Porto - she reports - CELC had the opportunity to meet several Portuguese companies that make in particular knitted fabric, but also woven. Linen was already present in their collections, but the companies were not associated with any organization. Now they have become CELC members. In this way it was possible to acquire a presence in Portugal with a dozen of new realities. These
Congresso worldlinenforum che si è tenuto a Porto.
are new members who produce high quality products. In particular, one of these companies has created a new sweatshirt in linen and cotton with 2% elastomer, extremely comfortable. It has the elasticity that linen lacks and is of a rather high quality. The other companies mainly produce jersey for t-shirts. On the occasion of the congress, the new CELC structure was also presented. The section for research and development on composites and the inclusion of a person, who will be involved in research and innovation for the home textile and apparel, was strengthened. The organizational structure of CELC is growing and also its force of penetration towards an audience to which to explain that the linen is not a "complicated" product but a practical fiber and manageable both in apparel and furniture sector. The communication activity is expanded with the monthly newsletter addressed to the members in order to convey all the news related to the supply chain and the world of Linen, as well as the implementation of communication towards the market. For 2020 a meeting is scheduled for Première Vision, the WORLD LINEN FORUM with dinner in the prestigious Musée du Louvre and conferences at the Pavillon Cambon, at 46 rue Cambon, with a panel of international speakers that will be an important exchange opportunity for this great European agro-industrial organization, which brings together all the
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PERCORSO LINO CELC www mastersoflinen.com
I prodotti di Rivolta Carmignani.
shion che ha la caratteristica di uno spazio-incontro per confermare il lino come fibra verde del futuro. Va detto, infatti, che la fibra naturale meno inquinante è il lino, anche se, il consumo dello stesso rappresenta purtroppo una piccolissima percentuale rispetto all’utilizzo degli altri tessili. Ovviamente, non vogliamo coprire il mondo di lino, perché comunque è una fibra che ha costi di coltivazione e trasformazione un po’ più alti rispetto ad altre fibre, ma vogliamo ribadirne le potenzialità. CELC sarà presente anche durante PARIS DECO OFF a Parigi, nella seconda settimana di gennaio con un percorso del lino e con un’installazione particolare sempre nella zona di Saint-Germain. Sarà realizzato il percorso del lino anche in
phases of production and processing of flax and hemp. Founded in 1951, it is, in fact, the privileged spokesperson of 10 thousand European companies in fourteen countries, grouping together a supply chain that follows the development of fibers from production to the finished product. Pietro Ferrari – Which is the program of initiatives in 2020? Ornella Bignami - Following the congress, some of the initiatives taken over the past few years have been reconfirmed: as far as the Italian market is concerned, we will continue with “Amo il Lino”, with an installation that could be made in the Brera area, while maintaining presence in all the shops where we were guests in past editions. The intent is also to have an opening in direct contact with consumers. There will also be some events like those organized in the last edition. Of course Amo il Lino will also continue in London and Paris in their respective national variations. We are present, then, in Milano Unica and Première Vision with two spaces, one in pavilion 6 and another in the Smart Fashion area that has the characteristic of a space-meeting to confirm linen as the green fiber of the future. It must be said, in fact, that the less polluting natural fiber is the linen, even if, the consumption of the same unfortunately represents a very small percentage compared to the
occasione di Maison&Objet con gli associati italiani e non, raccomandati da CELC. Saranno presenti i migliori marchi del settore, compresa la collezione HOME di Rivolta Carmignani, azienda italiana certificata Masters of Linen®. Specializzata nella biancheria da letto e biancheria da tavola in lino per gli hotel di lusso, di altissima qualità. Per lo sviluppo della collezione, l’azienda si è ispirata ai suoi archivi storici. I prodotti da letto e da tavola in lino bianco di qualità eccelsa potranno essere personalizzati con ricami e dettagli decisi dal cliente. Per quanto riguarda invece l’attività di formazione, nel 2019 abbiamo avuto numerose richieste da parte degli istituti di moda e design e che ha visto la partecipazione di centinaia di studenti, fortemente interessati al lino. Il 2020 si prospetta altrettanto ricco di incontri nel contesto della didattica. Le scuole italiano coinvolte nella formazione ad oggi sono 18”.
use of the other textiles. Obviously, we do not want to cover the world of linen, because in any case it is a fiber that has higher cultivation and processing costs than other fibers, but we want to reiterate its potential. CELC will also be present during PARIS DECO OFF in Paris, in the second week of January with a linen tour and a particular installation always in the Saint-Germain area. The Linen itinerary will also be carried out on the occasion of Maison & Objet with the Italian and non-Italian associates, recommended by CELC. The best brands of the sector will be present, including the HOME collection of RIVOLTA CARMIGNANI, an Italian company certified Masters of Linen®. Specialized in bed linen and table linen in linen for luxury hotels, of the highest quality. For the development of the collection, the company was inspired by its historical archives. The bed linen and table linen in white linen of excellent quality can be personalized with embroidery and details decided by the customer. As regards the training activities, in 2019 we had numerous requests from fashion and design institutes and saw the participation of hundreds of students, strongly interested in linen. 2020 promises to be just as rich in meetings in the context of teaching. Italian schools involved in this path are at the moment 18.
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PERCORSO SETA SETERIE ARGENTI writer Marina Nelli, Textile Designer www argenti.it
PROTAGONISTA A “BLOSSOM” Seterie Argenti lancia due nuovi Progetti “Argenti PREMIUM” e “Argenti GREEN”. “Svolta green” da Seterie Argenti, azienda storica del panorama tessile italiano, alla quinta generazione, con sede nella provincia di Como dove il rispetto e la cultura dell’ambiente e dell’uomo, si innestano con la passione antica di un prodotto “trasparente” nel suo percorso e raffinato nelle sue qualità ed ambizioni. La sostenibilità, tradotta in realtà operativa e risultati concreti, oggi vive, per Michele e Cristina Viganò, imprenditori di nuova generazione, giovani non solo d’età, ma di idee ed entusiasmi, innanzitutto nello studio attento e consapevole di prodotti e fornitori che sappiano garantire la qualità e la tracciabilità di un prodotto iconico della tradizione Comasca. Quella seta, quelle viscose, quei cotoni, e quei poliesteri reinventati negli intrecci e nelle armature, rivoluzionati nelle mischie, grafie e colori, forti di qualità intrinseche nuove, riciclati e declinati, mai come oggi, nei coordinati “scoordinabili”, che il segmento del lusso sempre più ricerca per unire alle basi cosiddette “nobili” il colpo d’ala di “sorprese” tecniche ad effetto. Le certificazioni, ottenute o in corso (Seri.co, Oekotex, SFC, Grs, Polygene), attestano tracciabilità e contenuti ma anche servizio, quali le velocità di consegna ed il prezzo, che, in un mercato di
forti competitività sono condizionanti e invalidanti. Vive l’archivio, traboccante di creatività, ma anche catalogato tematicamente e digitalmente per una consultazione sempre più veloce e affinata. Vive la ricerca, con mezzi tradizionali e tecnologici, per mantenere quel ponte tra passato e futuro, necessario per comprendere e valorizzare. Vive l’amore per i giovani e la promozione di tutte le loro personali capacità, rinvigorendo in continuazione un team di lavoro fresco ed entusiasta contaminato da giovani stagisti delle più famose scuole di moda e design. Vive, domina e guida l’arte, quella passione di famiglia che Carlo e Rosanna Viganò hanno trasmesso ai figli, ma che, nella contemporaneità, osa partnership e linguaggi inaspettati, dialogando con artisti ed imprenditori, infiammando talenti, promuovendo mostre, coniugando la sostenibilità all’etica, altra “mission” da sempre perseguita. E di arte è invasa tutta l’azienda stessa, lo si vede e lo si sente, perché la cultura deve essere materia quotidiana da spizzicare e forte tema di ispirazione intellettiva. Il prodotto ne è permeato e se ne nutre, ora e nel futuro, promettente e denso di sviluppi. Argenti PREMIUM è una linea di tessuti ad alto contenuto di ricerca per il mercato del Prêt à Porter di lusso. Fibre nobili per stampa, uniti e jacquards. Argenti GREEN è costituita da tessuti uniti, jacquards e stampati certificati ecosostenibili per i mercati della GDO e del Prêt à Porter di lusso.
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SUSTAINABILIY IN THE REAL WORLD Green evolution by by Seterie Argenti, an historical company in the Italian textile scene, in the fifth generation, based in the province of Como where respect and the culture of the environment and humanity, are grafted with the ancient passion of a "transparent" product "In its path and refined in its qualities and ambitions. Sustainability, translated into operational reality and concrete results, today, for Michele and Cristina Viganò, lives new-generation entrepreneurs, young not only of age, but of ideas and enthusiasms, above all in the careful and conscious study of products and suppliers that they know guarantee the quality and traceability of an iconic product of the Lake Como tradition. That silk, the viscous ones, those cottons, and those polyesters reinvented in weaves and weaves, revolutionized in blends, combinations and colors, strong in intrinsic new qualities, recycled and declined, never like today, in the "uncountable" coordinates, that the segment more and more luxury research to combine the so-called “noble” bases with the killing of technical “surprises” with effect. The archive lives, obtained or in progress (Seri.co, Oekotex, SFC, Grs, Polygene), attest traceability and contents but also service, such as delivery speed and price, which, in a market with strong competitiveness, are conditioning and invalidating .
Live the archive, overflowing with creativity, but also thematically and digitally cataloged for a faster and more refined consultation. Here lives the research, with traditional and technological means, to maintain that bridge between past and future, necessary to understand and value. Here lives the love for young people and the promotion of all their personal abilities, constantly reinvigorating a fresh and enthusiastic work team contaminated by young interns from the most famous fashion and design schools. Here lives, dominates and guides art, that family passion that Carlo and Rosanna Viganò have passed on to their children, but which, in the contemporary world, dares unexpected partnerships and languages, interacting with artists and entrepreneurs, inflaming talents, promoting exhibitions, combining sustainability to ethics, another "mission" that has always been pursued. And the whole company is invaded of art, it can be seen and heard, because culture must be a daily matter to be nibble and a strong theme of intellectual inspiration. The product is permeated and nourished, of art, now and in the promising future, full of opportunities. Argenti PREMIUM is a line of fabrics with a high research content for the luxury Prêt à Porter market. Noble fibers for printing, plain fabrics and jacquards. Argenti GREEN is made up of solid fabrics, jacquards and eco-sustainable certified prints for the luxury and luxury retail markets.
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ART AND MEMORIES LANIFICIO DI STIA writer Paola Govoni
QUANDO LA FABBRICA SI RACCONTA… Lo storico Lanificio di Stia in Casentino (Toscana) rivive attraverso un coinvolgente percorso nella memoria e un’esperienza sensoriale unica nel Museo dell’Arte della Lana.
A Stia, in Casentino, non lontano dalle sorgenti dell’Arno, la sirena dello storico Lanificio suona ancora puntuale, a mezzogiorno e scandisce il tempo di tutto paese, come ha fatto per generazioni intere di lavoratori e delle loro famiglie. Per oltre un secolo, dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Ottanta del Novecento, il Lanificio di Stia è stato un punto di riferimento nel tessuto sociale, economico e produttivo del Casentino e uno dei più importanti centri di produzione tessile in Italia. Agli inizi del Novecento, dava lavoro a 500 operai. Fino alla fine del Settecento, la lavorazione della lana era stata un’attività di tipo familiare diffusa sul territorio e affidata a un indotto di lanaioli e di donne che lavoravano prevalentemente a domicilio. La fabbrica è nata per concentrare in un unico luogo tutte le fasi di lavorazione,
che sono state via via meccanizzate, consentendo anche di sperimentare nuove tecniche produttive e avviando la fase di industrializzazione. Il Lanificio di Stia ha rappresentato anche un esempio di imprenditoria illuminata, capace di coniugare un percorso di sviluppo industriale, garantito da importanti e lungimiranti investimenti in tecnologia, con l’attenzione verso i lavoratori, la loro tutela ed emancipazione sociale, contribuendo a costruire una cultura di solidarietà, che è stato un modello per tutto il territorio, grazie anche alla presenza di una delle prime Società di Mutuo Soccorso esistenti. Oggi la sirena non segna più l’uscita dalla fabbrica, ma vuole essere una presenza viva e la testimonianza di una storia che continua anche dopo la definitiva cessazione dell’attività del Lanificio nel 1985, attraverso la creazione di un Museo e di una
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Fondazione che si impegnano a custodire e a trasmettere la memoria storica della lavorazione della lana a Stia. Dopo alcuni decenni di abbandono, nel 2005 tutto il complesso architettonico del Lanificio ha visto l’avvio di un progetto di recupero misurato e intelligente degli edifici dismessi, che ha portato da una situazione di degrado a una nuova vita, culminata con l’apertura nel 2010 del Museo dell’Arte della Lana. Grazie all’impegno appassionato di studiosi e imprenditori locali, come Pier Luigi della Bordella e Gabriele Grisolini e all’instancabile attività della ‘Fondazione Luigi e Simonetta Lombard’ – la famiglia proprietaria per oltre sessant’anni del Lanificio – oggi l’ex fabbrica è diventata un centro di diffusione della cultura tessile nel territorio e parte di un progetto di museo didattico che, sotto la direzione del dott. Andrea Gori, coinvolge attivamente scuole, istituzioni e l’intera comunità del Casentino, e non solo. Nato per custodire la memoria storica e dare testimonianza dell’attività industriale tessile di Stia, il Museo si propone come un luogo vivo, che offre un’esperienza sensoriale unica, consentendo ai visitatori di toccare, annusare, ascoltare e interagire con i luoghi del lavoro, la materia prima (la lana), le macchine e le varie fasi di lavorazione. Il percorso di visita attraverso gli spazi della fabbrica si articola in sei sezioni : - un’Arte antica quanto l’Uomo - la Natura e le Fibre
Piazzale Lombard con la facciata del Lanificio di Stia e l’ingresso al Museo dell’Arte della Lana. L’architetto Benedetta della Bordella (a destra) e Paola Govoni accanto alla macchina ratinatrice che crea il classico ‘ricciolo’ sulla superficie del tessuto. Prima carda detta ‘a rompere’ o ‘apritrice’. Seconda carda detta ‘carda traversa’.
WHEN THE FACTORY TELLS ITS STORY From the mid-19th century to the ‘80s of the 20th century, the Stia Wool Mill constituted a point of reference in the social, economic and productive fabric of the Casentino (Tuscany) and one of the most important textile production centers in Italy, employing up to 500 workers. Until the end of the 18th century, wool processing had been a family-level activity that was widespread in the area and entrusted to wool makers and women who worked mainly at home. The factory was born to centralize in one place all the processing phases, which were then mechanized, also allowing to experiment new production techniques and starting the industrialization phase. The Lanificio di Stia represented an enlightened entrepreneurial case, capable of combining a path of industrial development, guaranteed by important and far-sighting investments in technology, with attention to workers,
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ART AND MEMORIES LANIFICIO DI STIA nova di Stia con la ricetta dello storico Lanificio, un panno cento per cento lana che ancora viene prodotto, continuando quindi questa idea di trasmissione fra passato e presente».
A destra, terza carda completa di divisore. Al centro, il filatoio meccanico.
! IL PANNO CASENTINO
In alto a destra, il telaio Jacquard a schede perforate per la programmazione automatica del movimento dei licci. Fine XIX secolo. In basso a destra, nel film ‘Colazione da Tiffany’ (1961), Audrey Hepburn indossa un cappotto di panno del Casentino nel tradizionale colore arancione.
- l’Arte della Lana - la Lavorazione artigianale della Lana - il Lanificio di Stia - la Lavorazione industriale della Lana e comprende spazi come l’ufficio tecnico, l’officina con la falegnameria, il laboratorio tessile e le sale dove sono esposte la macchine del XIX e XX secolo per la cardatura, la filatura, l’orditura, la tessitura e la rifinizione. Come ci illustra l’arch. Benedetta della Bordella, curatrice del Museo insieme alla dott.ssa Sofia Brezzi: «La signora Simonetta Lombard voleva che la memoria di questo luogo venisse trasmessa a coloro che fossero venuti a visitare il Museo, soprattutto ai giovani che non hanno conosciuto e vissuto la storia di questo Lanificio, e voleva che fosse un luogo vivo, che ricordasse quella lavorazione avvenuta fino a pochi decenni fa. Chi viene in visita, deve portare a casa l’idea dell’importanza che ha avuto il Lanificio per questo paese e deve rivivere gli odori, che noi chiamiamo profumi, legati all’attività produttiva e i suoni del lavoro, i rumori delle macchine, il fischio della sirena». L’architetto della Bordella aggiunge: «La produzione del panno Casentino ancora esiste e viene portata avanti dalla Tessil-
La storia dell’Arte della Lana in Casentino è affascinante e antichissima. Nell’area sono stati rinvenuti dei pesi per telai di epoca romana e, intorno all’anno Mille, l’attività della tessitura della lana era parte integrante della vita dei monaci insediati nel vicino Eremo di Camaldoli e della Verna. Il primo documento che testimonia l’attività laniera in zona risale al 1349, ma doveva già essere sviluppata fin dai primi anni del Trecento, quando Dante era in esilio, ospite dei conti Guidi, nei castelli di Porciano e Romena, non lontano da Stia. A partire dal 1402, la Repubblica fiorentina aveva concesso facilitazioni fiscali ai tessitori e alle tessitrici che lavoravano la lana a Stia, esonerandoli dal pagamento dei tributi al Comune e alla città di Firenze, ma dal Trecento fino all’editto del 1738, l’attività produttiva era stata regolata dalle norme restrittive imposte dall’Arte della Lana, una delle Corporazioni più forti e potenti di Firenze. Le regole erano finalizzate a non mettere in concorrenza la produzione casentinese con quella fiorentina e
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prevedevano l’uso di lane fini acquistate sui mercati esteri e panni a più alto valore aggiunto rivenduti dai lanaioli di Firenze, mentre in Casentino vigeva l’obbligo di utilizzare le lane locali, più ispide, per la produzione di un panno di qualità inferiore, rustico e ruvido, denominato ‘panno grosso del Casentino’. Con l’editto del 1738 emanato da Francesco III di Lorena, viene di fatto liberalizzata la manifattura dei panni ed eliminato il monopolio da parte di Firenze, consentendo così al Casentino di operare in regime di libero mercato e contribuendo ad innalzare il livello qualitativo del proprio panno. Fu negli anni fra il 1890 e il 1910 che nacque il ‘panno Casentino’ come lo conosciamo oggi; un panno morbido, caldo e compatto caratterizzato dal ricciolo sulla superficie del tessuto, ottenuto con un passaggio nella macchina ratinatrice e prevalentemente commercializzato nei due colori tradizionali, l’arancione e il verde bandiera. Un panno conosciuto e apprezzato sui mercati a livello internazionale, come ci ricorda anche un pannello esplicativo e il modello in esposizione nell’ultima sala del Museo di Stia. Il delizioso cappotto arancione che Audrey Hepburn indossava nel film ‘Colazione da Tiffany’ era, infatti, di panno del Casentino.
their protection and social emancipation, helping to build a culture of solidarity that has represented a winning model for the whole region. After several decades of abandonment following the cessation of productive activity in 1985, in 2005 the whole architectural complex of the Lanificio underwent a measured and intelligent recovery project, which resulted from a situation of degradation to a new life, culminating with the opening in 2010 of the Museum of the Art of Wool. Created to preserve the historical memory and bear witness to this industrial activity that flourished for over a century in Stia, the Museum presents itself as a living place, which offers a unique sensory experience, allowing the visitor to touch, smell, listen and interact with the places of work, the raw material (wool), the machines and the processing phases, up to the finished product, the well-known ‘Panno Casentino’.
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INTERVISTA ANDREA GORI, DIRETTORE DEL MUSEO DELL’ARTE DELLA LANA DI STIA
LA PASSIONE PER IL TESSILE In una conversazione con Andrea Gori, direttore del Museo dell’Arte della Lana di Stia, la nascita di un progetto assieme magico e concreto. A Firenze, presso la sede del Museo Galileo, le cui attività didattiche dirige, incontriamo il direttore del Museo dell’Arte della Lana di Stia, Andrea Gori. Con lui mettiamo il suggello all’affascinante narrazione delle vicende del Museo, sorto sulle strutture, attive, fino a pochi decenni or sono, dello storico Lanificio di Stia. Non sorprende la fascinazione esercitata su Gori dal mondo tessile, se si pensa alla sua lunga carriera nel settore con il prestigiosissimo marchio Rubelli. Da qui la passione e l’impegno con cui ha operato per far nascere e dare le caratteristiche distintive a questo museo, dinamico e attivo sul territorio. «Il lanificio di Stia – ci dice – era una fabbrica centralizzata: entrava il fiocco ancora da lavare e si arrivava in fondo con il tessuto; ci lavoravano quasi cinquecento persone, per questo era il motore di un’economia finalizzata alla produzione di tessuti rustici che potevano servire egregiamente per ripararsi dal freddo, senza pretese di fashion. A Stia i lavoratori erano una massa che entrava e usciva a ore date e questo è stato l’interesse maggiore per me, a parte il processo produttivo che è stato studiato e raccontato nelle sale del museo. Quando ho preso in mano questo progetto mi sono trovato davanti a edifici ridotti in una condizione catastrofica: panni di lana sparsi da tutte le parti, gli scarti delle aziende vicine messi in deposito al-
l’interno della struttura, parti del tetto crollate, umidità persistente. Per Paolo Blasi, presidente della Fondazione Lombard che è stato rettore dell’Universita di Firenze, io stilai un progetto, senza grandi speranze. Siamo riusciti, invece, a portarlo a termine perché l’ultima discendente della famiglia Lombard, proprietaria del lanificio, ha lasciato non solo l’edificio ma anche le risorse per far partire e continuare il museo. In tre anni e mezzo siamo arrivati a restaurare tutto, poi abbiamo cominciato a dare un contenuto museale, espositivo e didattico alla struttura». Pietro Ferrari - Quali sono i criteri che sono stati alla base di questa sistemazione? Andrea Gori - Intanto il mio criterio è stato quello di riportare il lanificio al centro del paese: non è stato un criterio museologico ma è stato un criterio sociale. Secondo me era fondamentale far rientrare al centro del paese il lanificio che era luogo di lavoro ma anche spazio comunitario: c’erano degli asili, c’erano spazi in cui fare musica, c’era una filarmonica, c’erano luoghi di ritrovo, dove gli operai potevano passare il tempo; c’era anche una società di mutuo soccorso, una delle prime in Italia che permetteva di soccorrere, partendo da una piccola quota versata da ciascuno, i dipendenti in difficoltà, c’erano rapporti tra imprenditori e maestranze che non erano conflittuali, almeno in un primo periodo.
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Nella mia visione il museo doveva diventare il luogo degli Stiani, ma non solo, di tutto il Casentino come lo era prima il lanificio: abbiamo cominciato a realizzare mostre, abbiamo fatto teatro all’interno degli edifici museali con ottimi riscontri. Tutto quanto è stato realizzato con la massima attenzione alla interattività col pubblico, c’è stata anche la grande collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi: le postazioni che riproducevano i rumori delle macchine e la galleria tattile sono state pensate prima di tutto per loro. Sono i non-.vedenti, in questo caso, che guidano alla sensibilità la mano, ascoltano i rumori del tessuto, insegnando ai normodotati.
Poi, sono importanti le attività educative, si parte dai burattini che spiegano la storia del panno casentino con supporti ludici per i bambini, per arrivare a un sistema didattico in grado di diffondere la cultura tessile oggi dimenticata. La vita del museo oggi va di pari passo con la vita della comunità del Casentino e, finché le risorse saranno disponibili, resterà pegno di una rinascita e premessa di un futuro di sapere tecnico, base di ogni progresso.
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ART AND TEXTILES ENNIA VISENTIN NATURA E COLORE writer Renata Pompas
I COLORI DELLA NATURA THE COLORS FROM THE NATURE
I bellissimi colori che ci giungono dal passato, di cui vediamo ancora delle tracce sulle facciate degli edifici e dei mirabili e ancora vividi affreschi e dipinti al loro interno, che ci incantano sulle ceramiche, si intrecciano nelle trame dei tessuti e si annodano nelle storie raccontate da magnifici tappeti, provengono tutti dalla natura. Infatti prima dell'invenzione dei colori di sintesi, tutti i pigmenti e coloranti erano ottenuti da minerali, vegetali e molluschi. Oggi che la nuova sensibilità ambientale ha reso il consumo attento ai diversi sistemi produttivi, ecco che si torna ad apprezzare la qualità dei colori naturali. Tra le diverse realtà italiane che se ne occupano come ricerca, produzione e applicazione, ho trovato molto interessante il testo di Ennia Visentin NATURA E COLORE Nuove prospettive dell'arte tintoria (“Lis Agains” Ecomuseo delle Dolomiti friulane. Maniago (PN), 2019) Ennia Visentin è esperta di decorazione murale, docente di tecniche di decorazione pittorica e affresco, con al proprio attivo una serie di mostre. Ispirata dal famoso e fondamentale libro di Franco Brunello (L'arte della tintura nella storia dell'umanità) negli ultimi anni si è dedicata allo studio delle sostanze coloranti usate nelle tinture naturali, i cui esiti sono
Nowday that the new environmental sensitivity has made consumption attentive to the various production systems, we appreciate again the quality of natural colors. Among the different Italian realities that deal with it - as research, production and application - I found very interesting the text by Ennia Visentin: NATURE & COLOUR - New perspectives on dyeing, by Ennia Visentin. Ennia Visentin is an expert in mural decoration, lecturer in pictorial decoration techniques and fresco, with a series of exhibitions to her credit. In recent years she has devoted herself to the study of coloring substances used in natural dyes, the outcomes of which are described in this book. A very interesting book that combines the theoretical activity of study and research on primary sources described in ancient and contemporary texts, with accurate validation in the lab, documented by color slides inserted in the text. • Part one – The art of dyeing A concise description of the main and most relevant natural dyes used from prehistory to current times, which provides a comprehensive historical view, mostly within a European context. • Part two – Dyeing processes This is the most substantial section of the book which, beginning with the textile fibers and their preparation handling, describes the process of gathering and drying of plants, the different types of color dips and their final fixation. • Part three – Dye plants A selection of the main plants used for the ranges of reds, yellows, blues, of greens, browns, of blacks and intermediate shades obtained through combinations of colourants.
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descritti nel libro. Un libro molto interessante che mescola l'attività teorica di studio e di ricerca sulle fonti primarie descritte nei testi antichi e in quelli contemporanei, a un'accurata attività di verifica in laboratorio, documentata dalle fotografie a colori inserite nel testo. A una corposa descrizione didattica e didascalica sull'arte tintoria e i suoi procedimenti segue una parte che affronta un tema molto attuale: la possibilità di un nuovo modello etico-culturale, per un consumo consapevole di materie atossiche e risorse rinnovabili, di recupero e utilizzo degli scarti. • Parte prima – L'arte tintoria Una sintetica descrizione dei principali e più importanti coloranti naturali usati dalla preistoria ad oggi, che fornisce un panorama storico d'insieme, in ambito prevalentemente europeo. • Parte seconda – I processi tintori Questa è la parte più cospicua del libro che, a partire dalle fibre tessili e dai loro trattamento di preparazione, descrive i procedimenti di raccolta ed essiccazione delle piante, i diversi tipi di bagni di colore e la loro fissazione. - Tintura diretta, per immersione in acqua del vegetale colorante e della fibra tessile priva di trattamenti. - Tintura a mordente, per immersione in acqua del vegetale colorante e della fibra tessile trattata con sostanze ausiliarie e additivi. - Tintura a bagno unico, in cui mordenzatura e tintura sono contemporanei. - Tintura a strati, una stampa vegetale oggi chiamata “eco-print”. - Tintura a più stadi, per successivi bagni di colore, intervallati da riposo e asciugatura delle fibre. - Tintura sotto il punto di ebollizione, che esalta alcuni colori in particolare. - Tintura a bagno freddo, che richiede un tempo lungo di lavorazione. - Tintura a bagno solare, che utilizza acqua piovana ed esposizione al sole. Questi due sono i procedimenti in assoluto più eco-sostenibili.
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ART AND TEXTILES ENNIA VISENTIN NATURA E COLORE - Tintura a fermentazione, che si usa met-
tendo a macerare in acqua frutti o licheni e sostanze alcaline. - Tinture diverse con lo stesso bagno, con la stessa pianta, con differente pH: relativo alle diverse immersioni di fibre nello stesso bagno di colore, con risultati che decrescono fino ai toni più spenti dell'ultimo bagno. (Procedimento usato in antichità per tingere le stoffe di minor pregio nei bagni di colore precedentemente usati per i tessuti più pregiati. (N.d.A) - Tintura a combinazioni, in cui illustra come i verdi più brillanti si siano sempre ottenuti combinando due sostanze coloranti. - Tintura a sviluppo, ottenuta con l'uso di sali metallici, facendone virare la colorazione. - Tintura a “pittura”, che consiste in un primo procedimento di pittura, seguito da asciugatura e tintura. - Tintura al tino, procedimento in cui le fibre e i tessuti immersi nel bagno di colore assumono la colorazione solo attraverso
• Part four – When nature becomes art: dye plants and dye recipes In this section, contextualising them with historical notes, she describes the plant, the extraction of pigment and dye recipes of Madder (Rubia tinctorum) for reds, of Wild Mignonette (Reseda lutea) for yellows, of Woad (Isatis tinctoria) and Indigo (Indigofera tinctoria) for blues. • Part five – Toward a new ethical-cultural paradigm Ennia Visentin describes the reutilisation of waste products or by-products from the agricultural or agri-food sectors of the Friulian region: a very current theme, the possibility of a new ethical-cultural paradigm, for an aware consumption of non-toxic and renewable materials, recovery and use of waste material, connecting single agricultural enterprise with artisan and tourist ventures, from the viewpoint of a circular economy, which forges a cultural product model and attention to social inclusion. The Bibliography concludes the work.
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l'esposizione all'aria (ossigenazione), usato nelle tinture in blu e in porpora. • Parte terza – Le piante da... colore Una selezione dei principali vegetali usate per le gamme dei rossi, dei gialli, del blu, dei verdi, dei marroni, dei neri e delle tonalità intermedie ottenute con combinazioni di coloranti. • Parte quarta – Quando la natura si fa arte: piante tintorie e ricette di tintura In questa parte contestualizzandole con cenni storici, descrive la pianta, l'estrazione del colore e le ricette di tintura - della Robbia (Rubia tinctorum) per i rossi, della Reseda (Reseda lutea) per i gialli, del Guado (Isatis tinctoria) e dell'Indaco (Indigofera tinctoria) per i blu – con un allargamento alla loro applicazione nelle arti pittoriche, mediante la fabbricazione della lacca. • Parte quinta – Verso un nuovo modello etico-culturale Mi è parsa molto nuova e degna di attenzione questa parte, in cui Ennia Visentin segnalando come il comparto tessile sia considerato il secondo più inquinante al mondo - si pone il problema non solo di svi-
luppare la tintura naturale su fibre ecodemo compatibili che possano garantire caratteristiche di salubrità, ma anche del recupero di terreni marginali per la loro coltivazione e del riutilizzo dei prodotti di scarto o dei sottoprodotti provenienti dai settori agricolo e agro-alimentare. Una ricerca è stata condotta sui “Legni da tinta locali”, intesi come facenti parte della regione friulana che ha sostenuto il suo progetto: tra gli altri sono stati analizzati i materiali di scarto provenienti dalle potature degli alberi e degli arbusti e le tintura con rami, cortecce e trucioli o scarti vari del legno di noce, del melo domestico e selvatico e del fico, di cui fornisce le ricette. In conclusione l'autrice si augura di riuscire con le sue ricerche a mettere in relazione singole attività agricole con attività artigiani e turistiche, nell'ottica di un'economia circolare, che formuli un modello di prodotto culturale e un'attenzione di inclusione sociale. • La Bibliografia Conclude il lavoro.
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COLOURS TA-BRU writer Pietro Ferrari www tabru.it
I DUE MONDI DEL TESSILE Lo stabilimento Ta-Bru di Annone Brianza racconta l’altra faccia di una grande tradizione proiettata verso il futuro.
Barbara Targioni con Pietro Ferrari. Il responsabile di produzione Besana con Pietro Ferrari.
Un caso particolare di binomio produttivo tra due regioni altrettanto ricche di tradizione industriale, la Toscana e la Lombardia, è quello di Ta-Bru. «La scelta di rilevare un’unità produttiva in Brianza risale a qualche decennio fa e
rappresenta qualcosa di originale nel panorama del tessile italiano – ci dice Barbara Targioni, esponente della terza generazione della famiglia – abbiamo trovato in questa area tecniche e maestranze altrettanto competenti e motivate di quelle toscane e abbiamo posizionato una base nel cuore di un distretto mobiliero di alta gamma particolarmente adatto a recepire il nostro prodotto». La società Manifatture Toscane Ta-Bru s.p.a. è un’azienda tessile centenaria specializzata nella produzione di tessuti per la pelletteria, gli accessori, l’arredamento e l’abbigliamento. Alla produzione tradizionale di intrecciati, olone, fodere e Jacquard, si affiancano laminati e pellami oltre a prodotti innovativi e sperimentali. La produzione si svolge interamente in Italia, negli stabilimenti della società, con un controllo completo sulla filiera produttiva che garantisce qualità e sostenibilità. La tradizione, unita alla continua ricerca e innovazione, fanno di Ta-Bru un’azienda all’avanguardia nel settore tessile e un punto di riferimento per i marchi più importanti dell’altamoda e dell’arredamento. La produzione si svolge interamente in Italia negli stabilimenti della società, che, attraverso le unità di Signa (FI), Prato e Annone Brianza (CL), gestisce al suo interno l’intero processo produttivo: tessitura, rifinitura e tintura. A Signa, dove c’è anche la sede legale e amministrativa, vengono svolte le lavorazioni dei tessuti a grosso titolo e degli intrecci, mentre nella tessitura di Annone le lavorazioni jacquard, con telai di ultima generazione ad aria com-
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pressa ad alta velocità. In entrambe le tessiture vi sono i correlati reparti di rifinitura. L’unità di Prato è adibita invece alla tintura e alla sperimentazione di nuovi colori. Proprio ad Annone ci troviamo nel regno del Jacquard, macchine aggiornatissime sono in grado di “macinare” le più differenti fibre e i più diversi intrecci: «Le tecnologie usate qui sono di ultima generazione: abbiamo delle macchine collegate addirittura via ethernet qui in ufficio dove possiamo gestire le lavorazioni dal nostro computer direttamente sulla macchina – ci spiega il responsabile di produzione Besana – l’operatore potrebbe quasi lavorare dall’ufficio e non più sul terminale, quindi siamo arrivati a una tecnologia quasi virtuale sulla macchina che si può utilizzare sui PC, certo l’operatore serve ancora in tessitura sia per programmare la produzione sia per sorvegliare il corretto svolgimento dei cicli produttivi».
! RISPOSTE A TUTTE LE ESIGENZE
La produzione dell’azienda, capace di soddisfare ogni esigenza nel settore tessile, anche nell’abbigliamento, trova la sua unicità e specialità nella produzione degli intrecciati ( tessuti e pelli), delle tele olone e dei Jacquard ( fra cui i tessuti Kilim e le fodere personalizzate per borse con il logo del marchio) cui si è affiancato il trattamento delle pelli, la produzione di laminati e di tessuti stratificati, rivolti a ogni settore di mercato ma con particolare riferimento alla pelletteria e all’arredamento.La produzione più tradizionale ma anche, paradossalmente, la più innovativa, è quella dei tessuti intrecciati, per realizzare i quali sono stati studiati e ideati macchinari capaci di gestire fibre tessili di diversa natura e spessore. È nella tessitura di Signa che, accanto alla produzione di tele olone, anch’essa storica per l’azienda, sono compiute queste straordinarie operazioni: gli intrecci sono ottenuti tessendo su telai appositamente costruiti, filati di grosso titolo e di varia natura come le piattine di pelle, finta pelle e cellulosa e i filati di paglia, juta, cotone, lino e altre fibre che possono essere naturali, sintetiche o riciclate.
Caratteristiche della produzione di Ta-Bru sono gli intrecci in paglia o rafia e in carta. Questi tessuti di elevato peso specifico possono venire, poi, anche trattati con successivi passaggi di rifinizione che si svolgono sempre all’interno dell’azienda, quali tintura, spruzzatura, calandratura, laminatura e via dicendo, che conferiscono al tessuto ulteriori caratteristiche originali quali i chiaroscuri, capaci di esaltare le innovative armature realizzate. I materiali cosi ottenuti sono particolarmente indicati per la produzione di borse, calzature e altri articoli di pelletteria nonché per l’arredamento. «Qui ad Annone – ci spiega Barbara Targioni - si lavora con una logica che è più comasca che fiorentina, anche se tutti i colori che si vedono sono altrettanto stupendi, quindi ogni produzione ha la sua bellezza. Noi lavoriamo su commessa: per organizzare una tessitura e le programmazioni che a volte ci richiedono i clienti, la media è dai tre ai sei mesi. Per approvvigionare tutto il filato di ordito e di trama e tutte le montature e metterle in programmazione, un po’ di tempo ci vuole, però nel momento in cui siamo partiti il cliente ci può chiedere tranquillamente: ho bisogno di cento metri, ho bisogno di cinque metri e noi glieli forniamo. Da qualche anno a questa parte purtroppo molti arti-
Dettaglio dei telai Jacquard.
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COLOURS TA-BRU www tabru.it
Sopra, la fantasmagoria dei colori. Sotto a sinistra, i telai in movimento. Sotto a destra, governare la complessità.
giani hanno chiuso, per nostra fortuna invece Firenze, con il polo industriale di Scandicci che si è andato a creare, sta resistendo e abbiamo molto vicini quei marchi che sono sempre stati i nostri partner
ma che adesso sono proprio in filo diretto. Non si può fare a meno di domandare a Barbara Targioni cosa c’è di Toscana e cosa c’è di Brianza nel dna di Ta-Bru: «Sicuramente – ci risponde – della toscanità ci sono le materie prime e forse il disegno, mentre della Brianza c’è tutto il resto, quindi la flessibilità, la tecnologia, la bravura a far andare un telaio che, di certo, non è abituato a titoli molto particolari e a gestirlo normalmente come se fosse un qualsiasi telaio standard». Non si può, oggigiorno, fare a meno di affrontare il tema della sostenibilità e a questo proposito Besana ci dice: «Il tessuto che stiamo tessendo,contemporaneamente alla vostra visita, su uno dei telai è completamente ecosostenibile: abbiamo un ordito di poliestere tutto riciclato dalle bottiglie di plastica e anche in tramatutto è derivato da pet riciclato. Oggi stiamo realizzando tessuti ecosostenibili per borsettifici e in futuro si potranno produrre tessuti anche per l’abbigliamento».
THE TWO WORLDS OF TEXTILES A particular case of a productive binomial between two regions equally rich in industrial tradition, Tuscany and Lombardy, is that of Ta-Bru. "The choice of taking over a production unit in Brianza dates back to a few decades ago and represents something original in the panorama of Italian textiles - tells us Barbara Targioni, a member of the third generation of the family - we found in this area techniques and skilled workers motivated by those in Tuscany and we have positioned a base in the heart of a high-end furniture district particularly suited to incorporating our product".
Via Indicatorio, 81 ‐ 50058 Signa (FI) • Tel (+39) 0558997641 • Fax (+39) 0558997644 www.tabru.it • info@tabru.it !"#$%"&'()*+,-."#)*+"/0('*-1"*************!"#$%"&'()*+,-."#)*+"/0('*-1"***************+"/0('*-212"2
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COLOURS SCIA’S writer Martina Elvira Sainaghi www sciasdivisionetessuti.it
RICERCA E SPECIALIZZAZIONE
Nel mondo di Scia’s fornitore e cliente collaborano tra loro.
Creatività ed eleganza nel mondo di Scia’s.
Scia’s è una piccola realtà tessile creata da Renato Sainaghi. Renato è un rappresentate di tessile da trent’anni, nel 2009 decide di creare la sua piccola azienda che ha ad oggi sede principale nella città di Milano. Affiancato da esperti tessitori e tintori dà vita a Scia’s divisione tessuti, che da subito si specializza e si contraddistingue nella
produzione e lavorazione di tessuti naturali. Il mondo di Scia’s è fin da subito quello della ricerca e della personalizzazione, in cui fornitore e cliente collaborano: stampe personalizzate, produzione di colori a campione e lavorazioni, tenendo sempre come principale l’idea di rivolgersi soprattutto alle piccole realtà produttive e a quelle artigianali, deci-
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SCIA’S IT’S A SMALL TEXTILE REALITY CREATED BY RENATO SAINAGHI Renato was a textile’s salesman for thirty years, in the 2009 decided to create his little textile’s company in Milan, where today still is located. With the collaboration of expert weawers and dyers was born Scia’s textile division, that from the begin it’s specialized and charatterized for the natural fabrics production. From the begin the Scia’s world it’s focused on the research and costumization, the supplier and the costumers work togheter: costumized print, colour on sample and processing, always keeping on mind the idea to address the production to other little company and artisans, deciding from the begin to sell the fabrics without a quantity minimum for orders. Scia’s fabrics are at first for the leather goods, but in the years the research bring the company to the production of fabrics that may be suitable and that fit also to the interior design and to the clothes. So from a natural base born new fabrics like BOTTALATO: 100% cotton, coated with polyurethane and waxed or VINTAGE with a base of polyester’s fiber coated an waxed too. The Scia’s sample book it’s always in progress: recently it’s born the new prodject of embroidery on fabric, Scia’s Luxury. The embroidery are made in Switzerland on italian’s fabrics. dendo così fin da subito di vendere tutti gli articoli senza minimi quantitativi di ordine. I tessuti di Scia’s sono inizialmente rivolti alla pelletteria, ma negli anni la continua ricerca ha portato l’azienda a produrre tessuti che potessero essere idonei e dedicati anche all’arredamento di interni e all’abbigliamento. Così da una base naturale nascono tessuti
come il Bottalato: Cotone 100% spalmato con del poliuretano e cerato o il Vintage con una base di tessuto con fibra di poliestere anch’essa spalmata e cerata. Il campionario dell’azienda è in continuo divenire: recentemente nasce il progetto di ricami su tessuto Scia’s Luxury. Ricami realizzati in Svizzera su tessuti di produzione interamente italiana.
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AREA MAGLIERIA MAGLIFICIO TONELLO writer Pietro Ferrari www maglificiotonello.it
SOSTENIBILITÀ E RISULTATI VIAGGIANO ASSIEME La Famiglia Tonello rappresenta un esempio efficace di un fare impresa ricco di contenuti sociali ed etici ma attento alla mission aziendale.
Lo stabilimento Tonello nel verde della campagna veneta.
L’impegno del Maglificio Tonello è quello di garantire un prodotto ricco di innovazione, qualità e valore uniti a una particolare attenzione alla sicurezza, all’ambiente di lavoro, all’impatto ecologico dell’attività e ai rapporti con i collaboratori e con i clienti. Non solo una logica di profitto, quindi, ma anche una visione aziendale che inserisce l’impresa stessa in un contesto generale e nelle sue esigenze di responsabilità. Questo è l’approccio Maglificio Tonello di Padova. «La nostra azienda, fondata nel 1975 – ci dice Sara Tonello opera nel settore della tessitura conto terzi con il valido supporto di uno staff di tecnici specializzati e con cento macchine Stoll di ultima generazione. Nel corso degli anni, abbiamo adottato un codice etico e di comportamento con il fine di rendere espliciti i valori e i principi ai quali tutti i nostri amministratori, dipendenti e collaboratori, a vario titolo, sono tenuti ad adeguarsi.
Nel codice etico sono compresi tutti gli impegni e le responsabilità da adottare nella conduzione delle attività aziendali svolte sia dagli amministratori e dai dipendenti della società sia dai collaboratori esterni».
! EFFICIENZA E MARGINALITÀ
Questa impostazione non intacca in alcun modo le capacità competitive dell’azienda. «Se dovessi spiegare qual è la situazione del mercato e com’è cambiato questo in questi ultimi anni – commenta Paolo Tonello – direi che oggi il mercato ci richiede pronte risposte, flessibilità e date certe di consegna. In questo senso, l’elevato numero di macchine rettilinee di ultima generazione di cui disponiamo è il nostro biglietto da visita e garantisce grossi quantitativi in breve tempo, senza rinunciare a un’alta qualità del prodotto. Allo stesso tempo, riusciamo a gestire ordini più piccoli di 300/400 capi. Questa capacità di risposta al mercato ci
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L’impressionante panoramica delle cento macchine Stoll. Dettagli di lavorazione.
ha permesso in oltre quarant’anni di attività di continuare ad ampliare i fabbricati, arrivando a 5mila metri quadrati e 100 Stoll di ultima generazione». Nell’arco di pochi anni, le esigenze dei clienti sono profondamente mutate. «Dando per scontata ormai una qualità altissima, è sempre più essenziale per i clienti rispettare tassativamente le date di consegna – aggiunge Paolo Tonello – questo è importante per riuscire a inserire nei negozi i capi nei tempi corretti ed è importantissimo che tutta la filiera collabori in questa direzione. Quindi, la realizzazione di prototipi e sviluppi per la produzione deve essere il più rapida possibile. Più in generale, l’uso di filati tecnici e di fibre naturali sempre più pregiate è in continuo aumento. Il fattore made in Italy e la completa esecuzione delle lavorazioni sempre interne alla nostra sede, sono tenute notevolmente in considerazione dalle grandi firme e da tutti i nostri clienti. Abbiamo poi realizzato negli ultimi anni una
lavanderia industriale, interna all’azienda, con lavaggio ad acqua e idrocarburi e tavoli da stiro per assecondare le richieste del mercato di avere i teli trattati prima di essere confezionati, riducendo i tempi di movimentazione e messa in confezione oltre ai costi relativi a queste operazioni, dando poi dei tempi certi alle fasi successive di lavorazione». Tre sono i fattori di successo per il Maglificio Tonello: il primo riguarda la garanzia di esecuzione di prototipia e sviluppi in tempi rapidi, la seconda è la gestione accurata per garantire date certe per poter organizzare in modo adeguato le fasi successive,
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AREA MAGLIERIA MAGLIFICIO TONELLO www maglificiotonello.it
La qualità “italiana” del prodotto finito.
infine, le 100 macchine a disposizione interne nella sede produttiva di San Giorgio in Bosco, oltre a garantire le date di consegna, permettono di eseguire anche ordini di quantità notevole in tempi relativamente brevi, mantenendo un’alta qualità del prodotto.
Un ultimo punto rilevante riguarda l’avanzamento tecnologico. «Le attrezzature di alta tecnologia riescono a gestire sofisticate tecniche di tessitura che, abbinate ai filati pregiati e di valore che ci vengono forniti, richiedono capacità e attenzione importante a programmatori e tecnici di macchina, oltre che un ottimo reparto di controllo qualità. Abbiamo un vasto parco macchine di Stoll 822, in tutte le finezze, queste vengono denominate con il termine di macchine “lunghe”, parliamo di 213 centimetri di larghezza. Oltre alle 52 macchine lunghe siamo molto forti nel gruppo delle 26 ADF nelle finezze 18/14/12/7.2, specializzate nell’intarsio, tramato, vanisè invertito, con tiraggi a nastro per ottenere flecage importanti» conclude Paolo Tonello. Ma non manca un commento di Giuliano Tonello, fondatore del Maglificio Tonello che ripercorre alcune delle tappe decisive nella storia dell’azienda padovana. «Dal 1975 la storia del Maglificio Tonello si sviluppa attorno a uno speciale filo conduttore, fatto di passione per la maglieria di alta qualità, di meticolosità e ricerca tecnica, per diffondere nel mondo il “saper fare” tipico dell’autentico made in Italy, un laboratorio tessile che si distinguerà negli anni per la preziosità delle tessiture eseguite e per l’efficienza produttiva. Un sogno portato avanti con determinazione e con la capacità di interpretare in modo pragmatico le rinnovate richieste su scala internazionale del settore dell’alta moda».
SUSTAINABILITY AND RESULTS TRAVEL TOGETHER Maglificio Tonello's commitment is to guarantee a product rich in innovation, quality and value combined with a particular attention to safety, the working environment, the ecological impact of the activity and the relationships with collaborators and customers . Not only a logic of profit, therefore, but also a corporate vision that places the company itself in a general context and in its responsibility requirements. This is the Maglificio Tonello approach to Padua. “Our company, founded in 1975 - says Sara Tonello - operates in the field of third-party weaving with the valid support of a specialized technical staff and with one hundred last-generation Stoll machines. Over the years, we have adopted a code of ethics and behavior with the aim of making explicit the values and principles to which all our directors, employees and collaborators, for various reasons, are required to adapt. The code of ethics includes all the commitments and responsibilities to be adopted in the conduct of the business activities carried out both by the directors and employees of the company and by external collaborators".
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI writer Pietro Ferrari www mimakieurope.com www mimakibompan.it
RISPONDERE ALLA DOMANDA DEL MERCATO CON TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA
Mimaki rende possibili le tirature ultra-brevi e i tessuti stampati del business nascente CottonBee raggiungono tutta Europa. I presupposti erano i seguenti: l'investimento nella stampante Mimaki per stampa diretta su tessuto era ‘l'unica scelta’ adatta alle esigenze della start up CottonBee. L'innovazione offerta dalla tecnologia di Mimaki conferisce a CottonBee i requisiti di competenza e capacità produttiva necessari per fare fronte alla crescente domanda del mercato Quando Micha e Ania Laskowski, soci nel business e coppia nella vita, decisero di intraprendere una nuova avventura imprenditoriale per creare un'attività tessile rivolta alla comunità artigianale polacca, avevano entrambi pochissima esperienza nel settore dei tessuti e della stampa, ma possedevano un'expertise fondamentale nell'e-commerce, nonché una visione lungimirante. Ania, la fondatrice di CottonBee, ha avuto l'idea di lanciare il business quando si è accorta che non esistevano risorse adeguate in Polonia per l'acquisto di tessuti con disegni e grafiche contemporanei per il suo hobby di cucito: i siti web stranieri erano l'unica opzione disponibile, ma piazzare un ordine era un processo tutt’altro che semplice. È proprio da questo seme che, nel 2014, è nata CottonBee a opera di Ania e dell’attuale CEO Micha. Il loro obiettivo iniziale era vendere tessuti in tirature ultrabrevi – con una lunghezza media di un metro – direttamente ai consumatori finali.
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A cinque anni di distanza, CottonBee si è trasformata da un secondo lavoro per i due imprenditori in un business ben affermato che va di bene in meglio. Tuttora dedita alla stampa in bassi volumi, l'azienda vanta un totale di 15 dipendenti e ha spedito oltre 28.000 ordini a hobbisti e piccole imprese di tutta Europa. Fin dall’inizio è apparso chiaro che la produzione digitale avrebbe costituito un elemento chiave per il successo di un business incentrato sulle tirature brevi. Consci della loro limitata conoscenza del mondo della stampa, Ania e Micha hanno collaborato con fornitori locali per trovare una tecnologia di semplice utilizzo che fosse, comunque, in grado di garantire stampe dai colori vibranti e tempistiche rapide, il tutto a un prezzo accessibile. «Mimaki è stata la prima e l'unica scelta per noi. Siamo partiti come una start up con un budget ristretto e, di conseguenza, la capacità produttiva necessaria non era, inizialmente, particolarmente elevata. Tuttavia, avevamo criteri molto rigorosi in termini di qualità della stampa, tempi di realizzazione e semplicità di utilizzo dell'apparecchiatura» spiega Micha. «A quei tempi, la serie Mimaki Tx400 era l'unica opzione in grado di soddisfare tutti questi requisiti. L'altra unica alternativa era un'unità ricondizionata e non ce la sentivamo di correre quel rischio. Per noi, Mimaki era un brand affidabile e lavorare con una società del genere avrebbe significato un investimento continuo nella tecnologia e un ottimo servizio clienti». CottonBee ha collaborato strettamente con Teba, un distributore polacco, che si è rivelato un partner eccezionale. «Abbiamo riconosciuto immediatemente l'expertise di Teba in campo di ingegneria, stampa e tessuti, caratteristica che rendeva l’azienda un partner ideale per affiancarci e assisterci nelle fasi di selezione e scelta dei macchinari in cui investire e di installazione, nonché per guidarci nella fase iniziale di conoscenza e apprendimento». Teba, un Partner Autorizzato Mimaki, ha assistito CottonBee durante l'installazione della prima stampante Mimaki Tx400 della
Una coppia vincente, Micha e Ania Laskowski. Al lavoro sui pattern.
Polonia. Soluzione di stampa diretta su tessuto altamente produttiva, la Mimaki Tx400 offriva velocità eccezionali e una qualità di stampa superiore nella fascia entry-level. Inoltre, rappresentava un'alternativa ecologica rispetto ad altri processi. Usando solo tessuti in cotone e inchiostri a pigmento, CottonBee ha mantenuto i processi di finissaggio al minimo in modo da favorire tempistiche più rapide. Poco dopo, Mimaki ha lanciato gli inchiostri a pigmento TP400 e, a detta di Micha, «Si sono notati miglioramenti in tutto, ma specialmente nella solidità dei colori a secco e a umido e nella vivacità cromatica. A confronto, la qualità era ottima persino rispetto a stampanti industriali su larga scala». Era uno sviluppo positivo per la clientela incredibilmente esigente di CottonBee, come ha dichiarato Micha: «I consumatori chiedevano prezzi buoni con una buona qualità e tempi di realizzazione rapidi: erano super esigenti. A dire il vero, erano proprio i clienti di stampe su un singolo metro ad avere le richieste più impegnative!»
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI www mimakieurope.com www mimakibompan.it
A 18 mesi dalla creazione di CottonBee, Micha e Ania hanno intensificato i loro sforzi al fine di ampliare il mercato e includere piccole imprese e consumatori. Grazie agli ottimi risultati raggiunti nella nicchia di riferimento, CottonBee ha continuato a concentrarsi sulle brevi tirature, attirando l'attenzione di molte aziende ‘hobbiste’ su piccola scala.
E, per pura coincidenza, Mimaki ha poi lanciato la serie Tx300P-1800, proprio quando CottonBee stava puntando sull’incremento della capacità produttiva e sull’ampliamento del business, volendo avventurarsi in nuovi territori. «CottonBee era diventata troppo grande per operare solo in Polonia!» esclama Micha. «Era chiaro che la prosperità del-
Fantasia e colori a portata di mano.
COTTONBEE FABRICS FLY ACROSS EUROPE AS MIMAKI MAKES ULTRA-SHORT-RUNS POSSIBLE FOR FLEDGLING BUSINESS When espoused entrepreneurs Micha and Ania Laskowski set upon a new venture to create a textile business serving the Polish craft community, they had little experience in the business of textiles and printing but possessed vital expertise in ecommerce and an astute vision. CottonBee founder, Ania, inspired the business when she observed there were no good resources for buying contemporary fabrics in Poland for her sewing hobby; overseas websites were the only option and ordering processes proved difficult. From this spark of an idea, Ania and today’s CEO Micha founded CottonBee in 2014. The vision was to sell ultra-short-run textiles – averaging just one metre in length – direct to consumers. Five years on and CottonBee has transformed from a side hustle for the entrepreneurs to an established business that goes from strength to strength. Still engaged in small volume printing, the business today has 15 employees and has shipped over 28,000 orders to hobbyists and small businesses throughout Europe. From the outset it was obvious digital production was a must for the business as short run-lengths were essential. Recognising their own knowledge of print was limited, Ania and Micha worked with local vendors to find a technology that would be simple to operate, whilst providing the vibrant fabric prints and fast turnarounds needed – at the right price. “Mimaki was the first and only choice for us. We were a start-up business with a limited budget and didn’t need a huge amount of capacity to start with. However, we had strict criteria with regards to the print quality, turnaround times and we needed equipment that was easy to operate,” Micha explains.
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“The Mimaki Tx400 series was the only option at that time that delivered on all of our requirements. Our only other alternative was a rebuild and we didn’t want the risk. We also felt Mimaki was a trustworthy brand and working with a company like that would mean continual investment in the technology and excellent customer service.” CottonBee worked closely with local Polish distributor Teba, who proved to be an excellent partner. “We recognised Teba’s expertise in engineering, printing and textiles very quickly and it was exactly the partner we needed at that time to take us through product selection, installation and work with us through a steep learning curve.” Teba, a Mimaki Authorised Partner, supported CottonBee with the installation of the first Mimaki Tx400 printer in Poland. A highly productive direct-to-textile printer, it offered exceptional speed and superior print quality on an entry-level system. In addition, it was an eco-friendly alternative to other processes. Using only cotton fabrics and pigment inks, CottonBee kept post processing to a minimal to achieve fast turnarounds. A little later Mimaki launched its TP400 pigment inks and according to Micha “Everything improved, but particularly dry and wet colour fastness and the vividness of colour. The quality compared very nicely even against the large-scale industrial printers.” It was a welcome development for CottonBee’s remarkably tough customer-base, as Micha put it: “Consumers want a good price, good quality, good turnaround times: they’re super demanding. In fact, our single metre customers have the most exacting requirements!” Having established the CottonBee business, Micha and Ania ramped up their approach after 18 months, expanding their target market to include small-scale businesses as well as consumers. Excelling in its niche, CottonBee continued to focus on small runs, attracting many small-scale ‘hobbyist’ businesses. The timing was fortuitous when Mimaki later launched its Tx300P-1800 series and CottonBee was looking for more capacity as it once again looked to scale-up the business, this time venturing into new territories. “CottonBee just became too big for Poland alone!” enthuses Micha. “It was clear that to keep the business thriving we needed to expand and the next step was to launch the website across Europe. To that end, we were looking to increase our printing capacity when Mimaki launched the Tx300P series and so, of course, we were delighted to continue our partnership with Mimaki and Teba.” CottonBee invested in the Mimaki Tx300P-1800 direct-to-textile printer and the Tx300P-1800B with a sticky belt for printing on thin and stretchable fabrics. Effortlessly combining quality and high speed, the Tx300P-1800 series reflects Mimaki’s undisputed expertise in the digital textile sector. “Mimaki was one of the first to introduce the sticky belt for smaller printers. It requires a more skilled operator as each fabric requires a special approach, but we quickly incorporated that expertise into our team and it allowed us to increase our range of cotton fabrics, which our customers loved,” says Ania. The two printers significantly increased capacity for CottonBee and by using two printers from the same series, with the same printheads, customers could make repeat orders and get exactly the same result, whichever printer the job was allocated to. “Today we continue to use the Mimaki Tx300P-1800 printers and our overseas sales now make up the biggest proportion of our business, so all of our Mimaki investments have been a resounding success, and we continue to grow. “Customers still want even faster turnaround times, so that’s our current goal. We offer shipment five days from ordering, but we’re working towards two days. This is what fills our days, what started as a side occupation for us, is a business that just continues to flourish,” enthuses Micha. Teba owner Jacek Teodorczyk adds, “With our 25 years in the industry we delight in seeing businesses like CottonBee start on a small scale and thrive. It’s been an absolute joy to accompany them on the journey, and long may it continue!”
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI www mimakieurope.com www mimakibompan.it
l'azienda dipendeva dalla sua espansione e il passo successivo ha visto il lancio del sito web in Europa. Stavamo proprio cercando di accrescere la nostra capacità di stampa quando Mimaki ha lanciato la serie Tx300P e, naturalmente, eravamo felicissimi di continuare la nostra collaborazione con Mimaki e Teba». CottonBee ha investito nella stampante Mimaki Tx300P-1800 per stampa diretta su tessuto e nella Tx300P-1800B dotata di un sistema di trasporto a cinghia adesivo per la stampa su tessuti sottili ed elasticizzati. Caratterizzata da una combinazione vincente di qualità e alta velocità, la serie Tx300P-1800 rispecchia l'indiscussa professionalità di Mimaki nel settore tessile digitale. «Mimaki è stata tra le prime aziende a introdurre il sistema a cinghia adesivo per le stampanti più piccole. Questa soluzione richiede l'intervento di un operatore più qualificato, dal momento che per ciascun tessuto è necessario utilizzare un approccio specifico, tuttavia abbiamo incorporato rapidamente tale expertise nel nostro team. L’integrazione di questi due sistemi di stampa ci ha permesso di arricchire la nostra gamma di tessuti in cotone, amatissimi dai clienti», dichiara Ania. Le due stampanti hanno contribuito a incrementare considerevolmente la capacità produttiva di CottonBee. Inoltre, facendo parte della stessa serie e avendo le stesse testine di stampa, hanno permesso a CottonBee di garantire ai clienti i
medesimi risultati anche nella ripetizione degli ordini, a prescindere dalla stampante a cui veniva assegnato il lavoro. «Oggi, continuiamo a usare le stampanti Mimaki Tx300P-1800 e le nostre vendite estere generano la percentuale più alta del business. Per questo, possiamo certamente affermare che tutti gli investimenti in sistemi Mimaki si sono rivelati un grande successo e la nostra azienda continua a crescere. “I clienti richiedono tempi di realizzazione sempre più rapidi e il nostro obiettivo attuale è soddisfare tale richiesta. Al momento, offriamo di spedire l'ordine entro cinque giorni, ma ci stiamo impegnando a ridurre tali tempi a soli due giorni. È così che riempiamo le nostre giornate e ciò che è iniziato come un'occupazione secondaria è ora un business che continua a prosperare», afferma Micha. Il proprietario di Teba, Jacek Teodorczyk, aggiunge: «Con 25 anni di esperienza nel settore, siamo lieti di vedere aziende come CottonBee iniziare in piccolo e poi svilupparsi fino a diventare un business consolidato in Polonia e all’estero. È stato veramente fantastico accompagnarli lungo questo cammino e ci auguriamo che possa continuare a lungo!»
wool is back
www.fil3.it since 1984, yarns for clothing and furnishings
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photo credits : Davide Maestri
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SCARABEO RUG
Textures, è una rivista trimestrale in italiano e inglese che affronta i temi del tessile dal filato al tessuto per arredamento e moda. Interviste, visite alle manifestazioni di settore, statistiche e dati di mercato si uniscono alle rassegne di prodotto e alle schede e alle cronache delle aziende per costituire un mezzo d’informazione preciso e completo per i lettori e un veicolo ideale per gli inserzionisti. Pubblicata su 3 portali e sfogliabile gratuitamente on line: www.webandmagazine.media (il sito italiano) www.webandmagazine.com (il sito internazionale) http://issuu.com/web-and-magazine (archivio con tutte le nostre pubblicazioni) Textures is a quarterly magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry. Interviews, visits to industry meetings, figures and market data are combined with presentationons of the products and corporate news to sum up a complete and accurate choice of informations for our readers and an ideal media for our advertisers.
LIMITED EDITION
sitap.it
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry www.webandmagazine.media
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AREA TESSUTO TECNICO PRIMALOFT writer Pietro Ferrari www primaloft.com
OCEANI PULITI, TESSILI SOSTENIBILI Da un mare di plastica manufatti tessili sotto il segno della sostenibilità. CLEAN OCEANS, SUSTAINABLE TEXTILES The theme of sustainability and recycling of waste is in the spotlight but the PrimaLoft® approach is notable for its concreteness, in this conversation with the managing director Europe and Asia, Jochen Lagemann explains why: Pietro Ferrari - How important is a correct approach to sustainability for the textile industry? Jochen Lagemann - I think you cannot be successful in future without a proper sustainability strategy. You can see this already very obvious in the outdoor industry, there sustainability is not a differentiator anymore. You need to have an intrinsic motivation to be a credible sustainable brand and from my point of you 3 things are super important: simplicity, positivity and transparency. Sustainability is a complex issue with complicated procedures and techniques.
Il managing director di PrimaLoft Europa e Asia, Jochen Lagemann.
Il tema della sostenibilità e del riciclo dei rifiuti è sotto tutti i riflettori ma l’approccio di PrimaLoft® si segnala per la sua concretezza. In questa conversazione con l’amministratore delegato Europa e Asia, Jochen Lagemann spieghiamo perché: Pietro Ferrari - Quanto è importante un approccio corretto alla sostenibilità per l'industria tessile? Jochen Lagemann - Penso che non sarà possibile avere successo in futuro senza un'adeguata strategia di sostenibilità. Lo si vede già in modo molto evidente nel settore outdoor, la sostenibilità non è più un fattore di differenziazione. Devi avere una
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motivazione intrinseca per essere un marchio sostenibile e credibile e dal mio punto di vista tre cose sono estremamente importanti: semplicità, positività e trasparenza. La sostenibilità è una questione complessa con procedure e tecniche complicate. I marchi devono scomporre i problemi in modo che i vantaggi possano essere spiegati così che sia facile da capire in poche parole. La comunicazione dovrebbe essere positiva e dovrebbe concentrarsi sui progressi o sugli effetti positivi. C'è ovviamente molto che è stato fatto di sbagliato in passato e ancora oggi, e nessuno è perfetto. Ma molte aziende lavorano duramente per renderlo migliore. Un modo sbagliato è anche quello di trarre profitto dalla cattiva coscienza del cliente. La trasparenza è probabilmente lo strumento più importante: nessun greenwashing, ma comunicazione veritiera, supportata da fatti. Cosa viene fatto per produrre prodotti sostenibili, a su cosa stai ancora lavorando, quali sono i tuoi obiettivi ... Pietro Ferrari - La plastica contenuta negli oceani può essere trasformata in una materia prima tessile con un costo di produzione sostenibile? Jochen Lagemann - I criteri sono diversi. In primo luogo le prestazioni: l'isolamento attualmente prodotto con P.U.R.E. la tecnologia di produzione offre tutti i vantaggi isolanti e prestazionali dell'isolamento PrimaLoft® Gold esistente. Il prezzo: siccome il processo di produzione di PrimaLoft® P.U.R.E. è molto complesso, richiede cambiamenti significativi nel modo in cui il prodotto è fabbricato. Di conseguenza, il costo di produzione è leggermente superiore al nostro attuale prodotto PrimaLoft® Gold. Continueremo a lavorare sodo per perfezionare il processo con la speranza di raggiungere un livello di pareggio o addirittura inferiore di costo. Riconosciamo che costi inferiori miglioreranno l'adozione di questa nuova tecnologia. In questo modo, possiamo avere un impatto maggiore sull'ambiente.
Il logo di PrimaLoft P.U.R.E.™.
Brands need to break down the issues so that the benefits can be explained in a way that is easy to understand in a few words. The Communication should be positive and should focus on progress or positive effects. There is obviously a lot that has been done wrong in the past and still today, and nobody is perfect. But many companies work hard to make it better. The wrong way is also to make profit with the bad conscience of the customer. Transparency is probably the most important tool: No green washing, but truthful communication, supported by facts. What is being done to produce sustainable products, what are you still working on, what are your goals ... Pietro Ferrari - Can the plastic contained in the oceans be transformed into a textile raw material with a sustainable production cost? Jochen Lagemann - These are the key factors. Performance: The insulation currently produced using P.U.R.E. manufacturing technology have all the insulating and performance be-
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Pietro Ferrari - Il mercato è disposto a pagare di più per un prodotto con sostenibilità riconosciuta? Jochen Lagemann - Quando si guardano dal lato del consumatore in base a diversi sondaggi, le nuove generazioni, in particolare la GEN Z, sono disposte a pagare di più per prodotti sostenibili. Sono anche un gruppo di consumatori molto ben informato e hanno una buona conoscenza dei prodotti che vogliono acquistare, perché prima fanno molte ricerche. Ma quando parlo con diversi rivenditori, c'è ancora una differenza tra la volontà di pagare di più e la decisione finale, se la giacca ecologica costa di più. Quindi è anche necessario abbassare i prezzi per i capi sostenibili. E tutto questo inizia con un'azienda come noi. Quando abbiamo iniziato a includere una percentuale di materiale riciclato nei nostri prodotti, questo processo era più complicato e anche più costoso per noi. Ma abbiamo assorbito i margini e non li abbiamo riversati sui nostri clienti per far loro acquistare un eco-prodotto. Ora tutti chiedono prodotti con contenuto riciclato o soluzioni biodegradabili. E cerchiamo ancora di mantenere il livello dei prezzi più basso possibile, anche se non è sempre facile. Alla fine siamo un'azienda e come tale vogliamo guadagnare denaro per crescere. Pietro Ferrari - Quali saranno i prossimi passi del percorso avviato da Primaloft ? Jochen Lagemann - Le difficoltà sono La prossima grande novità è già arrivata
nefits of existing PrimaLoft® Gold insulation. Price: As the production process of PrimaLoft® P.U.R.E. is very complex, requires significant changes to the way the product is manufactured. As a result the production cost is slightly higher than our current PrimaLoft® Gold product. We will continue to work hard to refine the process with the hope to achieve a cost neutral level or even lower. We recognize that lower costs will improve adoptions of this new technology. By doing so, we can make a larger impact on the environment. Pietro Ferrari - Is the market willing to pay more for a product with recognized sustainability? Jochen Lagemann - When you look on the consumer side at different surveys, especially the younger generation – GEN Z especially – is willing to pay more for sustainable products. They are also the consumer group that is very good informed and have a good knowledge of the products they want to purchase, because they do a lot of research prior. But when I talk to different retailers, there is still a difference between the willing to pay more and the final decision, if the Eco-jacket costs more. So there is also a need to get prices down for sustainable clothes. And this starts with company’s like us. When we started to include recycled content in our products, this was more complicated and also more expensive for us. But we took the margin loos and didn’t pass it to our customers to make them buy the Eco-product. Now everybody is asking for products with recycled content or biodegradable solutions. And we still try to keep the price level as low as possible, even though it’s not always possible. We are still a company that want to earn money to grow in the end. Pietro Ferrari - What will be the next steps of the path started by Primaloft and Parley for the Ocean? Jochen Lagemann - The next big thing already arrived last weeks, as we launch PrimaLoft® P.U.R.E.™. - a proprietary manufacturing technique that reduces carbon emissions by as much as 48%. P.U.R.E., which stands for “Produced Using Reduced Emissions”, is the latest development in
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qualche settimana fa, con il lancio di PrimaLoft® P.U.R.E. ™ - una tecnica di produzione proprietaria che riduce le emissioni di carbonio fino al 48%. P.U.R.E., che sta per "Prodotto utilizzando emissioni ridotte", è l'ultimo sviluppo del nostro impegno Relentlessly Responsible ™ e la prima innovazione oltre il livello del prodotto per noi. Qualche tempo fa, abbiamo completato una valutazione ambientale globale della nostra produzione e stabilito che rimuovere la necessità di forni termici nella produzione dei nostri prodotti isolanti avrebbe ridotto drasticamente le emissioni di carbonio. Negli ultimi quattro anni abbiamo sviluppato e perfezionato una tecnologia di produzione che utilizza l'aria, anziché il calore, per polimerizzare e stabilizzare l'isolamento Il risultato è un brillante cambiamento nel nostro processo, che avrà un impatto significativo sull'ambiente. Il prodotto isolante iniziale prodotto con P.U.R.E. la tecnologia di produzione utilizza il 100% di materiale riciclato post-consumo e presenta tutti i vantaggi isolanti e prestazionali dell'isolamento PrimaLoft® Gold esistente. Ecco alcuni dati interessanti: convertendo la produzione annuale di PrimaLoft® Gold Insulation in P.U.R.E. i risultati sono: Riduzione del 48% delle emissioni di anidride carbonica; 348.111 libbre di riduzione dell'anidride carbonica; 438.617 miglia di risparmio di anidride carbonica - abbastanza per guidare intorno alla terra 17,6 volte. Come detto, stiamo lavorando su molte frontiere nella nostra missione RR e la partnership con Parley for the Oceans è un altro pezzo importante in quanto evitare la produzione di nuovi materiali a base di olio fossile laddove possibile è anch’essa una priorità assoluta. È una partnership strategica che prenderà la plastica intercettata da isole remote, spiagge e comunità costiere e la userà per fabbricare prodotti isolanti ad alte prestazioni.
our Relentlessly Responsible™ commitment and the first innovation beyond the product level for us. Some time ago, we completed a comprehensive environmental assessment of our manufacturing and determined that removing the need for thermal ovens in the production of our insulation products would drastically reduce carbon emissions. Over the past four years, we developed and perfected a manufacturing technology that uses air, instead of heat, to cure and stabilize the insulation The result is a brilliant shift in our process, that will make a significant impact for the environment. The initial insulation product being produced with P.U.R.E. manufacturing technology uses 100% post-consumer recycled material and has all the insulating and performance benefits of existing PrimaLoft® Gold Insulation. Here are some interesting numbers: by converting the yearly production of PrimaLoft® Gold Insulation to P.U.R.E. manufacturing results in: 48% reduction of Carbon Dioxide emissions; 348,111 lbs of Carbon Dioxide reduction; 438,617 miles of Carbon Dioxide savings – enough to drive around the earth 17.6 times. As said, we are working on many frontiers in our RR mission.The partnership with Parley for the Oceans is another important piece as avoiding the production of new fossil oil-based materials wherever possible is also a top priority. It’s a strategic partnership that will take plastic intercepted from remote islands, beaches and coastal communities and use it to manufacture high-performance insulation products Using upcycled marine plastic waste to create insulation that meets the high-performance standards customers expect from PrimaLoft presents a unique challenge. Sourcing highquality raw materials is essential to the development of our insulations, and marine plastics are often lacking that level of quality. Together with Parley, our engineers have developed a method that allows for marine plastics to produce insulation products that meet our highperformance standards.
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AREA TESSUTO TECNICO RadiciGroup writer Pietro Ferrari www radicigroup.com
LA SOSTENIBILITÀ COME CONCRETEZZA E REALISMO Presentato il Bilancio 2018 di RadiciGroup:100% prodotti riciclabili, cento per cento delle aziende certificate ISO 9001 e ISO 14001. RADICIGROUP PRESENTS ITS 2018 SUSTAINABILITY REPORT
Al crescere del valore aggiunto diminuisce l’uso delle risorse e calano le emissioni, si confermano positive anche per il 2018 le performance economiche, ambientali e sociali raccolte nel Bilancio di Sostenibilita RadiciGroup, redatto secondo il modello GRI Standards - Core Option e presentato nella sede di Confindustria Bergamo dal Presidente del Gruppo Angelo Radici. «Sono molto orgoglioso di vedere che,anche quest’anno, i risultati sono stati positivi e tangibili – ha commentato Angelo Radici – si tratta di risposte concrete che stiamo dando ai nostri figli, ai nostri nipoti e alle comunita in cui noi tutti viviamo. Il nostro impegno per la sostenibilita e di lunga data e oggi l’obiettivo e dare continuita a questo percorso: l’azienda come protagonista del cambiamento, promotrice di una sostenibilita competitiva in
The RadiciGroup 2018 Sustainability Report, prepared according to the Global Reporting Initiative (GRI) Standards: Core Option, was presented by RadiciGroup President Angelo Radici at Confindustria Bergamo (Bergamo Manufacturers’ Association) headquarters. The data collected and provided in the Report confirmed once again the positive trend in the Group’s economic, environmental and social performance. “I am very proud of the positive and tangible results achieved again in 2018,” remarked Angelo Radici. “They are a concrete response to the issues concerning our children, grandchildren and the communities where we all live. Our commitment to sustainability goes way back and our objective today is to continue along the same path we have been following: the company as a leader for change, promoting competitive sustainability that generates growing virtuous demand for reduced environ-
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grado di generare domanda crescente e virtuosa di prodotti e processi a limitato impatto lungo tutta la catena del valore, coinvolgendo in questa strategia tutti i suoi Stakeholder». I prodotti RadiciGroup sono il biglietto da visita del Gruppo: il 100% e completamente riciclabile a fine vita, molti vengono realizzati a partire da materie prime riciclate, altri ancora sono da fonte bio. E sono realizzati in impianti certificati secondo le norme ISO, che costituiscono linee guida sicure per strutturare, gestire, verificare i diversi progetti e individuare i piani di miglioramento. Il 2018, tra l’altro, ha visto il passaggio di tutti i siti del Gruppo all’edizione 2015 della norma ISO 9001, legata alla gestione dei sistemi di qualita, e della norma ISO 14001, legata ai sistemi di gestione ambientale. «In questi anni – ha aggiunto Angelo Radici – abbiamo lavorato molto sull’innovazione, sulla misurazione costante dell’impatto dei prodotti e sulla formazione delle persone, destinando inoltre importanti investimenti agli impianti al fine di renderli sempre piu performanti e allo stesso tempo integrati nel territorio. Il nostro obiettivo resta la continuita del business, vogliamo essere credibili nel lungo periodo per tutti i nostri Clienti e Stakeholder». La strategia di sostenibilita di RadiciGroup e “partecipata e condivisa” e vede il coinvolgimento costante di tutti i suoi interlocutori, con l’obiettivo di continuare a lavorare insieme, in un equilibrio dinamico fatto di sfide e scenari mutevoli in cui si inseriscono i traguardi ambizioni del Gruppo anche in relazione agli SDGs delle Nazioni Unite.
mental impact products all along the value chain, while engaging all its stakeholders in the strategy.” RadiciGroup products are its visiting card. All products are designed for total end-of- life recyclability, many of them are obtained from recycled secondary raw materials and still others are obtained from bio-source materials. All materials are manufactured in production plants certified to ISO standards, which provide reliable guidelines for setting up, managing and monitoring projects and laying out improvement plans. Furthermore, in 2018, all Group sites completed the transition to ISO 9001:2015 and ISO 14001:2015, the new editions of the standards for quality management systems and environmental management systems, respectively. “In the last few years,” Angelo Radici added,
Momenti della presentazione del bilancio Radici Group, al podio Angelo Radici.
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AREA TESSUTO TECNICO RadiciGroup www radicigroup.com
Il Bilancio di Sostenibilita 2018 nasce dalla raccolta dei dati di 22 siti industriali e della holding, considerando oltre 20 indicatori e coinvolgendo circa 70 persone delle varie aziende. Per quanto riguarda le risorse, nel 2018 RadiciGroup ha risparmiato il 69% di acqua, riutilizzandola, in alcuni impianti, fino a 60 volte. Considerando il triennio 2016-2018 e rapportando i valori alle quantita lavorate, si e verificata una riduzione del 7% di acqua, una diminuzione del 3,5% dei consumi energetici da fonte primaria fossile e un calo del 10% delle emissioni complessive di CO2eq. Ampliando l’orizzonte temporale, dal 2011 al 2018 il Gruppo ha ridotto del 56% le emissioni complessive di CO2eq rapportate ai quantitativi lavorati. Altro dato significativo che puo essere approfondito nel Bilancio 2018 e il mix relativo all’energia elettrica che vede una percentuale di energia verde superiore al 43% di cui gran parte proveniente da fonte idroelettrica. Performance positive che trovano riscontro anche dal punto di vista economico: nel 2018 il valore aggiunto globale netto (la capacita di un’azienda di produrre ricchezza per tutti i suoi Stakeholder, e ancora in crescita, attestandosi a 280 milioni di euro (258 nel 2017): e a questo valore corrisponde una diminuzione nell’uso delle risorse come energia e acqua, nonche una riduzione delle emissioni.
“we have worked hard on innovation, consistent measurement of product impact and staff training. Moreover, sizeable investments have been made in our plants not only to improve their performance but also to make them part of the community. Our objective is always business continuity; we want to remain a reliable partner for all our customers and stakeholders in the long term.” The RadiciGroup sustainability strategy is based on “participation and sharing” and requires the constant engagement of all its stakeholders, the objective being to keep working together in a dynamic equilibrium of ever changing challenges and scenarios, which now include ambitious Group targets regarding the United Nations Sustainable Development Goals (SDGs). The 2018 Sustainability Report was drawn up using the data on over 20 indicators collected from 22 manufacturing sites and the parent company, with the involvement of about 70 employees from the various Group companies. Regarding the resources used, in 2018 RadiciGroup saved 69% of the water used by reusing it several times and, in some plants, up to 60 times. As concerns the consumption of resources per unit produced, during the 2016-2018 threeyear period there was a 7% reduction in water usage, a 3.5% reduction in the use of energy from primary fossil sources and a 10% drop in overall CO2eq emissions. Over the longer 20112018 time span, the Group reduced its overall CO2eq emissions per unit produced by 56%. Another significant figure from the 2018 Sustainability Report is the electricity mix, with green energy greater than 43% of the total, most of which generated by hydroelectric plants. This positive environmental performance goes hand in hand with economic performance: 2018 net global value added (the wealth that a company is able to create for all its stakeholders – see graph) was still on the rise, reaching EUR 280 million (EUR 258 million in 2017). Noteworthy is the fact that this increase in value added was accompanied by a decrease in resources used, such as energy and water, and a drop in emissions.
53rd EDITION
NEW DAYS THURSDAY & FRIDAY
27 28 FEBRUARY2020
NEW LOCATION
MiCo
Milano Convention Centre Via Gattamelata, 5 • Milan | Italy
Opening time:27 from 9am to 6pm 28 from 9am to 5pm
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EVENTI FILO MILANO writer Pietro Ferrari www filo.it
2020, L’ANNO DEL CAMBIAMENTO Filo si trasferisce dalla storica sede delle Stelline al MiCo, confermando il suo impegno al servizio del settore.
Paolo Monfermoso illustra la nuova sede e struttura espositiva di Filo.
Sempre brillante e avvincente il road show di Filo che ha toccato Biella, Milano e Prato nelle scorse settimane sotto la guida energica di Paolo Monfermoso e caratterizzato dalle immagini, oniriche ma assieme puntuali, dell’audiovisivo realizzato e commentato da Gianni Bologna. Questa volta però l’occasione è particolarmente interessante, perché molte cose, a partire dalla location, stanno cambiando per Filo. Questo road-show è infatti stato la prima occasione per illustrare in dettaglio agli operatori le due rilevanti novità che riguardano la 53esima edizione della manifestazione: lo spostamento della sede al MiCo (Milano Convention Centre), e le nuove date con la scelta di tenere il Salone nei giorni di giovedì e venerdì (nel 2020 il 27 e il 28 febbraio) invece che nei consueti mercoledì e giovedì. Paolo Monfermoso, responsabile di Filo ha così motivato la decisione del cambio di sede: «Negli ultimi anni, Filo è cresciuto nel numero degli espositori e dei visitatori. Un fatto, questo, che ci ha dato grande soddisfazione per il lavoro svolto ma che, allo stesso tempo, ci ha messo di fronte a una
scelta difficile: il Palazzo delle Stelline non aveva lo spazio necessario per garantire agli espositori e ai visitatori tutti quei servizi che sono oggi indispensabili per una manifestazione come Filo. Abbiamo così preso la decisione di lasciare la sede storica di Filo per trasferirci al MiCo (Milano Convention Centre), dove abbiamo a disposizione una volumetria più ampia che utilizzeremo per migliorare una serie di aree che prima non erano sviluppate nel modo che avremmo desiderato, proprio per mancanza di spazio. Grazie alla funzionalità degli spazi espositivi della nuova sede, abbiamo intenzione di ripensare l’Area Tendenze, in modo di valorizzare ancora di più le proposte degli espositori, di ampliare l’area di accoglienza e di creare nuove zone di lavoro e di relax per i visitatori». «Per l’edizione di febbraio 2020 – ha spiegato ancora Monfermoso – abbiamo anche voluto provare a passare dai tradizionali mercoledì e giovedì al giovedì e venerdì.
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2020, THE YEAR OF CHANGE The Filo road show that touched Biella, Milan and Prato in the last weeks of last year under the energetic guide of Paolo Monfermoso and characterized by the dreamlike but at the same time punctual images of the audiovisual created and commented by Gianni Bologna was always brilliant. This time, however, the occasion is particularly interesting, because many things, starting from the location, are changing for Filo. This road show was in fact the first opportunity to illustrate in detail to the operators the two important innovations concerning the 53rd edition of the event: the relocation of the headquarters to the MiCo (Milan Convention Center), and the new dates with the choice to hold the Salon on Thursday and Friday (in 2020 on 27 and 28 February) instead of the usual Wednesday and Thursday. Riteniamo infatti che situarci alla vigilia del fine settimana dia una maggiore tranquillità ai visitatori. La novità è stata accolta con interesse dagli espositori e pensiamo che possa risultare gradita anche ai visitatori, proprio perché è in linea con il carattere business-to-business di Filo». In conclusione Monfermoso ha puntualizzato: «Naturalmente, in questi importanti cambiamenti, restano immutate le caratteristiche essenziali di Filo: l’essere una fiera business-to-business, orientata all’efficacia e alla concretezza e fondata sull’eccellenza e la sostenibilità delle aziende e dei prodotti esposti. Così come immutate restano le nostre collaborazioni con IceAgenzia, con Sistema Moda e con Milano Unica, con i quali condividiamo l’obiettivo del rafforzamento della filiera tessile italiana».
! LA CAMERA DELLE MERAVIGLIE
Il road-show di presentazione della 53esima edizione di Filo è dedicato poi all’illustrazione delle proposte sviluppo prodotto individuate da Gianni Bologna, responsabile creatività e stile di Filo, dal titolo Wunderkammer. Secondo Bologna «La Wunderkammer è
The road-show presenting the 53rd edition of Filo is then dedicated to the illustration of the product development proposals identified by Gianni Bologna, Filo's creativity and style manager, entitled Wunderkammer. According to Bologna “The Wunderkammer is a significant metaphor for the current world. It is in fact a "scientific” catalog, it is a summa ‘westetica’ (and chaotic), it is a spectacle of beauty and ugliness, it is undoubtedly a journey. On the other hand, the consumer is increasingly directed towards products that guarantee transparency on the composition of fabrics, places and production conditions of the garment. The aim is then to allow it to disagree with the growing uniformity of the mainstream of global fashion, from the boredom generated by the overflowing windows of perfectly serial and identical things anywhere in the world”.
una significativa metafora del mondo attuale. È infatti un catalogo “scientifico”, è una summa “westetica” (e caotica), è spettacolo di bellezze e di brutture, è indubbiamente un viaggio. D’altra parte, il consumatore sempre più si indirizza verso prodotti che garantiscono la trasparenza sulla composizione di tessuti, luoghi e condizioni di produzione del capo di abbigliamento. Lo scopo è allora quello di permettergli di discordarsi dalla uniformità crescente del mainstream della moda globale, dalla noia generata dalle vetrine debordanti di cose perfettamente seriali e identiche in qualsiasi parte del globo ci si trovi».
Il pubblico, folto e interessato. La “lanterna magica” di Gianni Bologna.
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EVENTI FIRENZE HOME TEXSTYLE writer Beatrice Guidi www.firenzehometexstyle.com
SECONDO CAPITOLO PER FIRENZE HOME TEXSTYLE Si afferma positivamente l’appuntamento fiorentino del tessile per la casa.
Torna a Firenze per il secondo anno consecutivo Firenze Home TexStyle, la più importante fiera in Italia per le aziende dei settori della biancheria per la casa e del tessile per l’arredamento, nautica e SPA, con oltre 13mila metri quadrati di superficie espositiva. Organizzata da Firenze Fiera in collaborazione con Acropoli s.r.l. di Bologna, la manifestazione si svolgerà alla Fortezza da Basso dal 1 al 3 febbraio 2020, contestualmente alla tredicesima edizione di Immagine Italia & Co. - anteprima collezioni intimo-lingerie, promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Pistoia. Principale novità della edizione di Firenze Home TexStyle 2020 è il progetto Green Hub by Adolfo Carrara: un’inedita oasi verde allestita nello spazio Cavedio della Fortezza da Basso, interamente dedicata alla green economy e alla sostenibilità. Sviluppata attorno al tema dell'intimità, personale e domestica, questa sezione curata ospiterà aziende portatrici, con i loro prodotti, di temi di attualità e interesse collettivo – guidate dalle nuove generazioni di consumatori – quali l’ambiente, la distribuzione delle risorse, il clima, la sostenibilità, l’innovazione nei processi produt-
tivi e nei materiali, e l’inclusione sociale. Forte del successo della prima edizione, e con una sempre più solida offerta commerciale, Firenze Home TexStyle è rivolta a buyer italiani e internazionali operanti di department store, concept store e negozi di arredamento; e a professionisti del settore interessati alle nuove tendenze nel mondo del tessile. Saranno presentate collezioni inedite, ma-
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CHAPTER TWO FOR FIRENZE HOME TEXSTYLE Back in Florence for the second consecutive year, Firenze Home TexStyle, the most important fair in Italy for companies in the home linen and textile furnishing, marine and spa sectors, with over 13 thousand square meters of exhibition space. Organized by Firenze Fiera in collaboration with Acropoli s.r.l. of Bologna, the event will take place at the Fortezza da Basso from 1 to 3 February 2020, at the same time as the XIII edition of Immagine Italia & Co. - a preview of underwear-lingerie collections, promoted and organized by the Chamber of Commerce of Pistoia. The main novelty of the Florence Home edition TexStyle 2020 is the Green Hub project by Adolfo Carrara: a new green oasis set up in the Cavedio of the Fortezza da Basso, entirely dedicated to green economy and sustainability. Developed around the theme of intimacy, personal and domestic, this curated section will host companies, with their products, of current and collective themes - guided by new generations of consumers - such as the environment, the distribution of resources, the climate, sustainability, innovation in production processes and materials, and social inclusion. Building on the success of the first edition, and with an increasingly solid commercial offer, Firenze Home TexStyle is aimed at Italian terie prime naturali ed ecosostenibili, le più alte espressioni della sartorialità, affiancate a tecnologie e design di ultima generazione. Attraversando tutta la filiera del settore, che vede la Toscana al quarto posto in Italia dopo Campania, Lombardia e Veneto, con 1.147 imprese su un totale nazionale di 13.836 aziende, e l’impiego di 2.304 persone. All’interno del Green Hub by Adolfo Carrara saranno presenti anche aziende di consulenza specializzate nel rapporto tra mondo delle imprese e sostenibilità, con l’obiettivo di approfondire tematiche di rilievo come ad esempio il packaging, l’ecommerce, il giardinaggio e per fornire a
and international buyers operating in department stores, concept stores and furniture stores; and industry professionals interested in new trends in the textile world. Unpublished collections, natural and eco-sustainable raw materials, the highest expressions of tailoring, will be presented alongside the latest technologies and design. Crossing the entire sector chain, which sees Tuscany in fourth place in Italy after Campania, Lombardy and Veneto, with 1,147 companies out of a national total of 13,836 companies, and the use of 2,304 people. Within the Green Hub by Adolfo Carrara there will also be consultancy firms specialized in the relationship between the business world and sustainability, with the aim of investigating important issues such as packaging, e-commerce, gardening. And to provide retailers and exhibitors with the tools they need to make the best use of digital technologies and social media to develop their businesses. The organization of this new section of the fair, complete with relaxation areas, interactive experiences and video projections, will be made of recycled material and enriched by embroideries made for the occasion by a craft company specializing in the art of embroidery and processing known for their uniqueness. The project bears the signature of Adolfo Carrara Studio Design, a Milan company with great experience in the field of brand strategy and product development, which collaborates with the most important furniture, home decoration and hotel industry realities.
retailer ed espositori gli strumenti necessari a utilizzare al meglio le tecnologie digitali e i social media per sviluppare le loro attività. L’allestimento di questa nuova sezione della fiera, completa di aree relax, esperienze interattive e video proiezioni, sarà realizzato in materiale riciclato e arricchito dai ricami realizzati per l’occasione da una azienda artigianale specializzata nell’arte del ricamo e nelle lavorazione conosciute per la loro unicità. Il progetto porta la firma di Adolfo Carrara Studio Design, realtà milanese di grande esperienza in ambito di brand strategy e product development, che collabora con le più importanti realtà dell’arredo, della decorazione per la casa e dell’industria alberghiera.
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EVENTI TEXWORLD writer Beatrice Guidi https://texworld-paris.fr.messefrankfurt.com/paris/en.html
UN CLUSTER VINCENTE Dal 10 al 13 febbraio 2020, Messe Frankfurt a Parigi ribadisce la sua importanza. delle aziende e start-up innovative che costruiscono il futuro della moda e del tessile. Leatherworld Paris è la piattaforma professionale internazionale per l'industria europea della pelle e dei materiali correlati, come la pelliccia sintetica, la pelle esotica e le alternative alla pelle. Unico in Europa, Shawls&Scarves Paris offre una vasta gamma di sciarpe, foulard, quadrati e stole, dal tradizionale al più fantasioso. Texworld Paris è la piattaforma d'incontro per i professionisti del settore tessile e della moda intorno ad un'offerta internazionale di tessuti, finiture e accessori.
Due volte all'anno a Parigi, Le Bourget, Fairyland for Fashion riunisce circa 3.000 espositori. Queste fiere offrono a migliaia di compratori professionisti provenienti da tutto il mondo una ricca varietà di prodotti. Apparel Sourcing Paris è la più grande fiera europea per l'abbigliamento per uomo, donna e bambino. Avantex Paris è la prima fiera internazionale che riunisce le ultime soluzioni hightech per l’industria della moda, il meglio
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A WINNING CLUSTER Taking place twice a year at Paris, Le Bourget, the Fairyland for Fashion galaxy gather around 3,000 exhibitors per year. These trade shows offer to thousands of professional buyers from all over the world a rich variety of products. Apparel Sourcing Paris is the largest European trade fair for garment sourcing: menswear, lady’s wear, child wear. Avantex Paris is the first international trade show gathering the latest high-tech solutions for the fashion industry, the best of the innovative companies and startups building the future of fashion and textile industry. Leatherworld Paris is the international professional platform for the European leather industry and related materials, such as synthetic fur, exotic leather and leather alternatives. Unique in Europe, Shawls&Scarves Paris offers a wide range of scarves, foulards, head squares and stoles, from the traditional to the most imaginative. Texworld Paris is the meeting platform for professionals from the textile and the fashion industry around an international offer of fabrics, trims and accessories.
Texworld Denim gathers in one location the entire denim offers of the shows. From sportswear to casual, denim is an uncontested and essential fabric for designers, unisex and wearable in all seasons. The trade fairs showcase 3 itineraries: Sustainable Sourcing, Small Quantity, and Handmade, which promotes the finest handicraft from all around the globe. At last, do not miss the trend forums, highlighting a selection of products. Also, attend the numerous conferences on various themes, and enjoy the catwalks which showcase garments and accessories from selected manufacturers and designers, in a contextualized scenography which evolves according to seasons.
Texworld Denim raccoglie in un'unica location l'intera offerta di denim: dallo sportswear al casual, il denim è un tessuto essenziale per gli stilisti, unisex e indossabile in tutte le stagioni. Le fiere propongono tre itinerari: Sustainable Sourcing, Small Quantity, e Handmade, che promuove il miglior artigianato di tutto il mondo. Importanti sono i forum dedicati alle tendenze, che mettono in rilievo una selezione di prodotti. Inoltre, si potrà partecipare alle numerose conferenze e si potranno vedere le sfilate di aziende e designers selezionati, in una scenografia contestualizzata che si declina secondo le stagioni.
and upholstered furniture reports
CSIL, a global perspective of the furniture sector with insights into all furniture segments and indepth knowledge of the entire value chain. • E Commerce in the mattress industry • The world mattress industry • The mattress market in China • Upholstered furniture: world market outlook • The world upholstered furniture industry • The upholstered furniture market in the US
CSIL - Centre for Industrial Studies Corso Monforte, 15 - 20122 Milano - Italy tel. +39 02 796630 - fax +39 02 780703 www.worldfurnitureonline.com
Outofmind.it
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the fairyland for fashion 10 - 13 Febbraio 2020 Paris le Bourget, Francia