021_SistemaSerramento_2018

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ISSN 2283-7213

SERRAMENTO

Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/M/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

SISTEMA

NU M ER O 21 - OT T OB R E 2018

! ! ! ! ! LA RIVISTA TECNICA DEL SERRAMENTO E DEI MATERIALI: ACCIAIO, ALLUMINIO, COMPOSITO, LEGNO, OTTONE, PVC E VETRO !

Il primo serramentista quotato in Borsa Il Marchio di posa garantito 10 anni Nel cuore della tecnologia con gli utensilieri Persiane e scuri di legno secondo l’esperto Il PVC nell’economia circolare Un nuovo standard nel flow coating




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coordinamento generale general coordination franco riccardi logistica@webandmagazine.com ufficio grafico graphic layout ufficiografico@webandmagazine.com

numero 21 - ottobre 2018 N U M E R O 2 1 - OT T O B R E 2 0 1 8

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gestione EDITORIALE editorial management

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SUMMARY www.webandmagazine.media - www.webandmagazine.com

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editoriale MARCHIO POSA QUALITÀ SERRAMENTI di Sonia Maritan

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convention GRUPPO PROFINE CAMBIO DELLA GUARDIA

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outlook ...E IN ITALIA

di Samuele Broglio

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feedback MARCHIO POSA SERRAMENTI LA POSA DI QUALITÀ

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MEETING NAVELLO LA FINESTRA ITALIANA DAL 1824 di Sonia Maritan

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events PVC FORUM IL PVC NELL’ECONOMIA CIRCOLARE di Pietro Ferrari

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market SCIUKER FRAMES LA PRIMA VOLTA IN BORSA di Pietro Ferrari

interview CAMPESATO 1920 UNA FINESTRA SUL LEGNO di Sonia Maritan

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interview SARMAX PROTEZIONE IN OGNI DETTAGLIO di Pietro Ferrari

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identikit ALUK TEST COME MISURA DELLA SICUREZZA di Pietro Ferrari

044

events AGC IL VETRO CHE SUONA di Pietro Ferrari

INDUSTRY EXPERTS BLINDS by VANIN VANIN LINEA PERSIANE E SCURI DI LEGNO di Paolo Vanin

di Pietro Ferrari

di Sonia Maritan

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identikit ENSINGER LA LUNGA STORIA DI THERMIX di Pietro Ferrari

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identikit ERCO L’INFISSO “SOTTILE” di Pietro Ferrari


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identikit SCHÃœCO ITALIA IL SEGNO POSITIVO DEL SUCCESSO

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di Pietro Ferrari

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exhibition Xylexpo special tools NEL CUORE DELLA TECNOLOGIA 050 FANTACCI 052 TWT 054 VIVALDI 056 LEITZ 058 LUCE ALLE TECNOLOGIE DI XIA di Sonia Maritan

preview FENESTRATION BAU CHINA PORTE E FINESTRE SUL MERCATO CINESE di Pietro Ferrari

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indirizzi utili


produttivitĂ

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Questo non è un titolo vero e proprio, ma il nome di un Marchio che permette al costruttore di serramenti di qualificare al cliente non solo le prestazioni «astratte» di un serramento, bensì quelle reali! Non è una realtà da poco, essendo stato condiviso da quasi tutte le Associazioni di categoria storiche del serramento. Inoltre, garantisce una formazione omogenea di alto livello, una base scientifica alla progettazione dei giunti di posa riconosciuti dal Marchio se esaminati da un Ente terzo, un controllo periodico da parte di un Ente terzo sull’effettiva competenza degli installatori aderenti al Marchio atto ad assicurare la reale applicazione dei protocolli di posa, la possibilità di garantire al cliente una polizza assicurativa sul prodotto posato e l’occasione di avere tutto ciò a un costo accessibile sfruttando sia le opportunità dell'appartenenza a un’unica filiera sia i risparmi creati dall'aderenza a un sistema allargato. Queste le ragioni dell’entusiasmo che condividiamo con Samuele Broglio, così come le ha espresse nella sua rubrica Outlook, ma non solo, questa iniziativa mira inoltre a creare un plus di immagine agli operatori nazionali! Infatti, i fattori decisivi per l’acquisto di un serramento – design, sicurezza, isolamento acustico, isolamento termico e prezzo – sono gli stessi comunicati anche per serramenti low cost, che invece diventano per gli installatori aderenti al Marchio perfettamente misurabili, permettendo loro di indirizzare il cliente all’acquisto di un serramento di qualità e dotandosi di uno strumento per distinguersi sul mercato con una forma di garanzia tangibile, qual è un Marchio rigoroso sulla Posa. Un Marchio garantito da un’Assicurazione che tutela il consumatore nel caso in cui, a installazione avvenuta, il serramento non risultasse idoneo alle prestazioni cui è destinato. Questo è quello che richiede l’utilizzatore, esattamente come nel caso di altri manufatti destinati a offrire un servizio duraturo nell’immobile al quale vengono destinati. Un’accurata indagine demoscopica svolta dall’Istituto Piepoli per Unicmi lo dimostra; su un campione rappresentativo di consumatori italiani, che hanno effettuato l’acquisto di serramenti nell’ultimo anno, si evidenzia l’esistenza di una domanda qualificata indirizzata al-

l’acquisto di qualità i cui fattori decisivi emersi – in oltre il 90% del campione di progettisti e consumatori coinvolti – nella scelta di un serramento di qualità, sono: la garanzia delle prestazioni, della qualità del serramento e della sua installazione oltre all’irrinunciabile servizio post-vendita. Come abbiamo precisato nell’articolo dedicato a questo Marchio, seguirà una seconda parte per entrare ancora più nello specifico di un’iniziativa trans-materiale che merita di essere celebrata da tutti i serramentisti che operano in Italia e da chi si occupa di questa filiera e ne racconta le vicende ormai da molti anni, come la sottoscritta.

di Sonia Maritan EDITORIAL

MARCHIO POSA QUALITÀ SERRAMENTI

MARCHIO POSA QUALITÀ SERRAMENTI Marchio Posa Qualità Serramenti is a trademark that allows the window frame manufacturer to certify to the customer not only the "abstract" services of a security, but the real ones! It is not a new reality, having been shared by almost all the historical category Associations of the frame. Furthermore, it guarantees a high level homogeneous training, a scientific basis for the design of the installation joints recognized by the brand if examined by a third body, a periodic control by a third party on the real competence of the installers taking part in the Trademark to ensure the effective application of laying protocols, the possibility of guaranteeing the customer an insurance policy on the product laid and the opportunity to have all this at an affordable cost by exploiting both the opportunities of belonging to a single supply chain and the savings created by adherence to an extended system.

Sonia Maritan a Dogliani (CN), durante il "Festival della TV e dei nuovi media".

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di Pietro Ferrari

CONVENTION GRUPPO PROFINE www.profine-group.com

Avvicendamento ai vertici in profine Italia sotto il segno di un robusto aumento della capacità produttiva e dell'impatto sul mercato.

CAMBIO DELLA GUARDIA

È stato il Museo Ferruccio Lamborghini di Argelato, in provincia di Bologna, a ospitare l'incontro in cui il Gruppo profine ha ricevuto circa cento dei suoi clienti, la stampa e i propri manager per presentare il nuovo amministratore delegato e le più recenti linee strategiche del Gruppo. Il Gruppo profine è un’azienda multinazionale tedesca che produce all’anno 450 mila tonnellate di profili per finestre in PVC e opera da 29 sedi dislocate in 22 Paesi del mondo. Il suo fatturato raggiunge i 700 milioni di euro. La sua filiale italiana è un presidio importante per il Gruppo e negli ultimi anni, a dispetto di momenti di difficoltà, è riuscita a gestire il difficile mercato del nostro Paese e oggi può esprimere alla clientela una fattiva capacità di partnership. È l’attuale amministratore delegato Italia Gérard Costes a fare gli onori di casa, mentre Yann de Bénazé, responsabile area Sud Europa e Mediterraneo ha tracciato un quadro dettagliato del mercato delle finestre in Europa. I numeri esposti da Bénazé, sono stati approfonditi dal direttore


sistemaserramento - ottobre 2018

limento di Bosaro (Rovigo) passa da 4 a 10 mila t/anno grazie a 750mila euro di investimenti effettuati nel triennio dal 2017 al 2019. A concludere l’incontro è stato Peter Mrosik, proprietario e ceo del Gruppo, che ha salutato e ringraziato Gérard Costes per il grande lavoro svolto in Italia in questi anni e ha poi presentato Frederik Declercq che dal primo settembre sarà alla guida di profine Italia.

Changing of the guard

commerciale profine Italia Andrea Bulgarelli che ha puntato il dito sul problema irrisolto dell’importazione di prodotti in PVC low-cost provenienti soprattutto dall’est Europa che sottraggono quote di mercato alle aziende produttrici di articoli di qualità abbassando il livello di valore del settore. Luciano Trevisan (responsabile operation) e Maurizio Mazzurana (product manager) hanno descritto il processo produttivo e i prodotti di punta dell’azienda, non senza evidenziare che la produzione di profili in PVC dello stabi-

It was the Ferruccio Lamborghini Museum in Argelato to host the meeting in which the Profine Group received about one hundred of its customers, the press and its managers to present the new CEO and the most recent strategic lines of the GroupThe Profine Group is a German multinational company that produces 450,000 tons of PVC window profiles per year and operates from 29 offices in 22 countries around the world. Its turnover reaches 700 million euros. Its Italian branch is an important garrison for the group and in recent years, in spite of difficult moments, it has managed to manage the difficult market of our country and today can express to customers an effective capacity for partnership.

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di Samuele Broglio

outlook

Il quadro normativo nazionale relativo ai serramenti si riferisce alle norme UNI che, nonostante siano del tutto volontarie, definiscono la posa dei serramenti esaminata sotto il profilo acustico, la formazione del personale di posa e i soggetti formatori – insieme a quella attesa per la verifica in cantiere del giunto di posa – e a questo proposito è degno di nota il “Marchio Posa Qualità Serramenti” a cui hanno aderito tutte le Associazioni di categoria e del quale trattiamo in un articolo dedicato. Inoltre, la norma sulla verniciatura dei serramenti di legno è stata ormai pubblicata con il codice UNI 11717:2018.

...E IN ITALIA Nello scorso articolo ho trattato lo stato dell'arte dello sviluppo normativo a livello europeo, e quindi ora, nel presente testo passerò a trattare la situazione normativa a livello nazionale così come si sta delineando in sede UNI. Effettivamente il corpo normativo nazionale risulta meno gravoso per le imprese, in quanto le norme UNI a differenza di quelle armonizzate europee non danno origine a nessun obbligo essendo del tutto volontarie, cosa questa che da un punto di vista formale lascia la loro applicazione sottoposta alla volontà dei singoli soggetti; per contro però bisogna ricordare che le norme nazionali europee non armonizzate, per quanto ribadisco volontarie, rappresentano la formalizzazione del cosiddetto “stato dell'arte”, cosa questa che ne consiglia caldamente la conoscenza da parte degli operatori economici nonché la loro applicazione ove possibile. Allo stato attuale le norme nazionali applicabili al settore serramento in fase di redazione e/o di recente pubblicazione provengono da: • Commissione acustica  Norma UNI 11269, sulla posa dei serramenti esaminata sotto il profilo acustico; tale norma è già stata pubblicata da UNI, e si lega alla norma generale di progettazione del giunto di posa UNI 11673-1 già da tempo presente sul mercato; • Commissione vernici per legno  Norma 11717:2018, relativa alla verniciatura dei serramenti esterni in legno, la quale fissa le caratteristiche delle materie prime e dei se-

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milavorati che influenzano la durabilità del film verniciante di serramenti esposti all’esterno; • Commissione serramenti  sono in avanzata fase di redazione le future norme UNI 11673-2 e 11673-3, che si affiancheranno alla già pubblicata UNI 11673-1; quando le predette norme, relative alla formazione del personale di posa e ai soggetti formatori, saranno pubblicate e verranno raggiunte dalla UNI 11673-4 (numero di riferimento probabile della norma relativa alla verifica in cantiere del giunto di posa, prevista ma ancora là da venire) si potrà dire che la “serie 11673” sarà completa e che quindi tutto l'argomento posa dei serramenti sarà regolamentato e normalizzato. Andando nello specifico delle norme sopra elencate, tralasciando la UNI 11269 citata per completezza, in quanto norma “fresca” ma già abbondantemente trattata su questa stessa rivista, e partendo dalla norma sulla verniciatura dei serramenti di legno, recentemente pubblicata come Norma 11717:2018, si può dire che in tale documento si stabiliscono i parametri minimi di accettabilità di un ciclo di verniciatura per serramenti di legno esterni al fine di garantirne la durabilità alle sollecitazioni previste durante un accettabile arco temporale. È degno di nota come il testo di tale norma non si limiti a definire i parametri minimi del ciclo di verniciatura (ossia dell'insieme impregnante + fondo + finitura) e del film verniciante con esso ottenuto, ma contenga anche una corposa parte


dedicata alla descrizione del manufatto da verniciare declinata sia dal punto di vista della conformazione dello stesso (pendenze delle facce orizzontali, raggiature spigoli, giunti ecc...) sia dal punto di vista della idoneità o meno all'uso delle specie legnose, idoneità però trattata non sotto forma di preclusione o meno all'impiego di una determinata specie (cosa che non sarebbe fattibile in un documento normativo) ma collegando tale aspetto alle prescrizioni di cui alla norma UNI EN 350. Tale impostazione è francamente più che condivisibile, in quanto se da un lato è vero che la vernice deve essere idonea a proteggere il legno dagli agenti atmosferici è altrettanto vero che il supporto su cui tale vernice viene applicata, ossia il serramento, deve essere idoneo a permettere alla vernice di sviluppare tutte le sue proprietà al meglio senza essere ostacolata nel suo lavoro da scorrette progettazioni del manufatto o da uno scorretto impiego della specie legnosa. Ben più complessa e articolata è la questione delle norme relative alla posa in opera dei serramenti, argomento che è ben lungi dall'essere esaustivamente trattato nella norma UNI 11673-1 a oggi pubblicata. L'argomento “posa in opera a regola d'arte” è, infatti, ben diverso, e a mio avviso sotto alcuni aspetti ben più complesso, rispetto alla dichiarazione di prestazione di un prodotto come accade per esempio nel caso dei serramenti, in quanto in questo secondo caso si tratta unicamente di certificare un prodotto, obiettivo che si raggiunge mediante idonee prove fisiche sullo stesso e tramite un controllo di produzione che verifichi costantemente che i parametri di base dello stesso non varino durante la produzione, mentre nel caso dell'installazione in cantiere una credibile qualificazione del risultato finale oltre a basarsi su di un'accorta progettazione del giunto tra manufatto e struttura muraria deve per forza passare attraverso una precisa e puntuale formazione del personale. È quindi evidente come la sola norma di progettazione del giunto non possa risolvere tutti i problemi in quanto se da un lato essa definisce chiaramente la struttura del giunto di posa, le sue prestazioni e i materiali che lo debbono comporre, dall'altro nulla dice in merito ad aspetti fondamentali quali per esempio: • livelli di qualificazione del personale, • competenze dei soggetti divise per livello (un aiutante nulla ha a che spartire con un caposquadra sotto il punto di vista delle competenze, eppure entrambi richiedono una qualificazione), • conoscenze necessarie per raggiungere le specifiche competenze, • periodicità della formazione continua (le conoscenze invecchiano dato che il mondo va avanti), • modalità di trasmissione delle conoscenze, • requisiti minimi dei soggetti formatori, • modalità di esame dei candidati e requisiti del soggetto esaminatore. A fronte di quanto sopra, si capisce chiaramente come per ora sia praticamente impossibile erogare una formazione e garantire una qualificazione del personale “a norma”, in quanto, pur esistendo il documento tecnico che stabilisce come debba essere progettato e quindi realizzato

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outlook un giunto di posa, manca tutta la struttura necessaria a garantire che la formazione sia adeguatamente erogata, che la stessa sia il più possibile omogenea anche in caso di soggetti formatori differenti e che le modalità di esame dei candidati non permettano, nei limiti del possibile, che sul mercato si trovino soggetti aventi formalmente lo stesso livello di qualificazione ma in realtà livelli di competenza differenti. Tale omogeneità è ancora più importante se si considera che il corpus normativo UNI potrà essere usato al fine di rispondere alla legge 4/2013 di attuazione del Regolamento europeo relativo alla qualificazione delle professioni non organizzate in ordini o collegi (per professioni organizzate in ordini o collegi si intendono quelle sottoposte a legislazione, come per esempio ingegneri, architetti, geometri ecc...) e quindi potrà essere la base sulla quale le associazioni professionali iscritte alla apposita sezione del MISE rilasceranno gli attestati di qualità e qualificazione del servizio erogato ai loro soci. Per dirla tutta, il sottoscritto, pur facendo presente che in ogni caso anche in assenza di tali attestati si potrà continuare a installare serramenti stante l'assoluta volontarietà della qualificazione professionale dei posatori, si augura caldamente che tutte le associazioni professionali che si vorranno costituire utilizzino come base di valutazione dei loro iscritti la normativa UNI e non bensì protocolli privati, così da garantire la massima omogeneità al settore, evitando quindi di passare da una situazione di mancanza di qualificazione formalizzata a una esplosione di fantasia nel garantire una qualificazione che, appunto perché fantasiosa, sarà assolutamente incredibile e quindi lesiva della serietà del settore. A questo punto, nonostante l'argomento esuli dallo stretto quadro normativo pur trattando sempre di posa in opera dei serramenti, mi corre l'obbligo di dare notizia di un'iniziativa che, coinvolgendo quasi incredibilmente tutte le Associazioni di categoria (per Associazioni intendo quelle storiche del serramento, notoriamente abituate ad andare ognuna per la propria strada), potrebbe garantire ancor meglio della sola applicazione della Norma UNI, sulla quale è in ogni caso basata essendo stata elaborata proprio dalle stesse Associazioni che da sempre siedono al tavolo normativo, la tanto sperata uniformità e coerenza del settore assicurando inoltre ai soggetti aderenti un buon livello di credibilità e di sicurezza. Tale iniziativa, che viene oggi presentata durante i più significativi appuntamenti del settore serramento che si

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stanno svolgendo in Italia, è denominata “Marchio Posa Qualità Serramenti” e mira a garantire agli aderenti: • una formazione di alto livello assolutamente omogenea, tale da escludere soggetti improvvisati; • una base scientifica alla progettazione dei giunti di posa, i quali per essere accettati come sistemi riconosciuti dal Marchio dovranno venire esaminati da un Ente terzo; • un controllo periodico da parte di un Ente terzo sulla reale competenza degli installatori aderenti al Marchio (cosa che va ben oltre alle specifiche di norma) così da garantire la reale applicazione dei protocolli di posa; • la possibilità di garantire al cliente una polizza assicurativa sul prodotto posato; • last but not least, la possibilità di avere tutto ciò a un costo tutto sommato ridotto (sicuramente molto inferiore al costo che tale sistema avrebbe per una singola azienda che volesse dotarsene) sfruttando sia le opportunità date dall'appartenere a una filiera organizzata sia i risparmi creati dall'aderenza a un sistema allargato. Questa iniziativa mira inoltre a creare un plus di immagine agli operatori nazionali, basato si badi bene non su un semplice marketing fondato su autodichiarazioni più o meno credibili, ma bensì sulla reale dimostrazione di competenza, plus di immagine che è quanto mai necessario nel mercato attuale caratterizzato dalla pesante concorrenza di operatori esteri che, date le vantaggiose condizioni locali presenti nei loro Paesi di origine, si possono permettere di entrare sul mercato nazionale con prezzi assolutamente irraggiungibili per le aziende nazionali.

The national legal framework relating to windows and doors The national legal framework relating to windows and doors refers to the UNI standards which, despite being completely voluntary, define the installation of doors and windows examined under the acoustic profile, the training of the installation personnel and the training subjects - together with the one expected for the on-site verification of the laying joint - and in this regard the "Posa Qualità Serramenti" trademark is worthy of note, to which all the trade associations have subscribed and which we deal with in a dedicated article. Furthermore, the norm on painting wooden windows and doors has now been published with the code UNI 11717: 2018.


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di Sonia Maritan

FEEDBACK “MARCHIO POSA QUALITÀ SERRAMENTI” • 1 parte

Nasce finalmente uno strumento innovativo per distinguere la qualità dei prodotti e la professionalità dei serramentisti italiani e una garanzia per il consumatore: l’intero fronte industriale italiano dei serramenti lancia il Progetto Marchi Posa Qualità Serramenti e l’Assicurazione Posa Qualità.

LA POSA DI QUALITÀ

Finalmente il settore ha un marchio sulla posa che permette al costruttore di serramenti di qualificare al cliente non solo le prestazioni «astratte» di un serramento, bensì quelle reali: una volta installato, potrà attestare la qualificazione della propria Azienda e potrà garantire nel tempo ciò che ha venduto. Una novità degna di nota, di cui abbiamo anticipato i contenuti sul web ma alla quale riteniamo doveroso dedicare spazio anche su Sistema Serramento, consapevoli del valore del progetto. Un marchio rigoroso sulla Posa è l’unica forma di garanzia tangibile da offrire al consumatore e il “Marchio Posa Qualità Serramenti” è l’unico marchio riconosciuto e promosso

da tutte le Associazioni italiane rappresentative della filiera produttiva dei serramenti che garantirà la propria terzietà attraverso il Comitato di Garanzia composto da personalità esterne al mondo dei serramenti: Università, Associazioni di Consumatori, Associazioni di Amministratori di Condominio. Il Marchio Posa Qualità Serramenti sarà l’unico marchio che garantirà al consumatore la qualità a 360° dell’intero processo del serramento: progetto, produzione, assemblaggio e installazione. L’Assicurazione (in esclusiva con il Marchio) garantirà tutto ciò fino a 10 anni. L’affermazione sul mercato del Marchio Posa Qualità, grazie alla sinergia di tutte le Associazioni e dell’intera filiera industriale italiana del serramento consentirà, entro il prossimo biennio, ai consumatori italiani di poter usufruire di una rete di serramentisti qualificati sull’intero territorio nazionale presso i quali acquiUn'immagine di una villa ad Arona sul lago Maggiore.


Marchi Posa Quality Serramenti

sistemaserramento - ottobre 2018

Finally, an innovative tool was born to distinguish the quality of the products and the professionalism of Italian window makers and a guarantee for the consumer: the entire Italian industrial front of the windows launches the Marchi Posa Quality Serramenti Project and the Quality Posa Insurance.

stare serramenti di qualità garantiti per 10 anni in tutte le loro prestazioni. Il Marchio Posa Qualità Serramenti, insomma, significa una sfida complessiva di sistema per: • la tutela e la valorizzazione del prodotto di qualità assemblato in Italia; • la tutela e la valorizzazione della professionalità dei costruttori di serramenti italiani, ovvero di operatori qualificati; • la tutela del consumatore italiano e la garanzia di un acquisto consapevole. Il progetto Marchi Posa Qualità prevede un piano di formazione che coinvolgerà tutta la filiera industriale del serramento, un Marchio che certificherà la qualità della progettazione della posa attraverso severi test di laboratorio e un Marchio che garantirà e verificherà la sua corretta esecuzione attraverso controlli a campione. Tutto questo per garantire il consumatore italiano della reale rispondenza delle prestazioni dei serramenti arrivando ad assicurarle per 10 anni dalla loro installazione. Infatti, con la garanzia di rimpiazzo e posa in opera dei ser-

ramenti installati dai costruttori in possesso del “Marchio Posa Qualità Serramenti”, l’assicurazione garantirà al cliente il rimpiazzo dei serramenti che, dopo la loro installazione risultassero non idonei alle prestazioni a cui sono destinati. Immagini relative a serramenti caratterizzanti alcune facciate di edifici storici a Verbania sul lago Maggiore.

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FEEDBACK “MARCHIO POSA QUALITÀ SERRAMENTI” • 1 parte

QUALITÀ SERRAMENTI in relazione a una/più configurazione/i di posa in opera qualificata/e con un fornitore di componenti; 5. Sono titolari di contratti di fornitura e posa di serramenti; 6. Sono iscritti nei registri delle imprese della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura e assolvono la regolarità contributiva in relazione agli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile.

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MARCHIO POSA QUALITÀ SERRAMENTI I costruttori italiani che: 1. Presentano“Domanda di concessione del diritto d'uso del Marchio POSA QUALITÀ SERRAMENTI”; 2. Hanno nel loro organico almeno un dipendente/collaboratore che – entro e non oltre sei mesi dalla data di presentazione della domanda – sia qualificato nell’ambito della partecipazione a uno dei corsi di formazione a sua scelta tra quelli riconosciuti e che, qualora si avvalgano per l’attività di posa in opera di soggetti terzi, i medesimi abbiano nel loro organico almeno un dipendente/collaboratore che abbia conseguito la qualifica a uno dei corsi di formazione autorizzati; 3. Superano con esito positivo le valutazioni sperimentali in opera previste su almeno un serramento esterno di propria installazione; 4. Sono titolari di un proprio marchio PROGETTAZIONE POSA QUALITÀ SERRAMENTI, o hanno stipulato contratto/i di utilizzo del diritto d'uso del Marchio PROGETTAZIONE POSA

Quali sono le valutazioni sperimentali in opera da superare? 1. Valutazione della permeabilità all’aria con prova in opera eseguita seguendo il metodo "A-Wert” compresa verifica del mantenimento a 50Pa della prestazione del serramento con riferimento alla norma tecnica UNI EN 12207.


L’ACCORDO A FAVORE DEL SETTORE

2. Valutazione dell’isolamento termico con verifica termografica in opera. Come si sceglie il cantiere in cui effettuare le prove in opera? 1. Il Licenziatario segnala al Laboratorio Autorizzato almeno cinque cantieri utili all’esecuzione delle valutazioni sperimentali in opera. 2. Il Laboratorio Autorizzato individua un cantiere tra quelli segnalati dal Licenziatario e concorda con esso l'esecuzione – entro 12 mesi dalla data di stipula del contratto di concessione del diritto d'uso del Marchio POSA QUALITÀ SERRAMENTI – delle valutazioni sperimentali in opera.

sistemaserramento - ottobre 2018

A margine della firma dell’accordo sul progetto, tutti i Presidenti delle Associazioni hanno sottolineato come l’unità attorno al progetto “Marchio Posa Qualità Serramenti” rappresenti una risposta il cui contenuto di novità e di innovazione è finalmente commisurato alle novità e alle mutazioni che la crisi ha generato nel mercato. Anfit Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy, CNA Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, Confartigianato Imprese, LegnoLegno Consorzio Nazionale Serramentisti, EdilegnoArredo Associazione nazionale fabbricanti prodotti per l'edilizia e l'arredo urbano di FederlegnoArredo, PVC Forum Italia Centro di informazione sul PVC e UNICMI Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei serramenti, ovvero l’intero fronte associativo che rappresenta le migliori realtà industriali italiane della filiera dei serramenti, un mercato che nel 2017 ha rappresentato un fatturato complessivo di 4,1 miliardi di euro (mentre il solo segmento rappresentato dalla posa in opera/installazione è stimabile attorno ai 500 mln di euro), hanno siglato un accordo per il lancio sul mercato italiano di un Marchio di Qualità sulla Posa dei serramenti, il 9 aprile scorso. Il Marchio Posa distinguerà i migliori costruttori italiani di serramenti di tutti i materiali, offrendo, finalmente, ai consumatori italiani uno strumento tangibile per distinguere le migliori aziende con una garanzia assicurativa post vendita sul prodotto installato fino a 10 anni. 5. Dichiarando eventuali nuovi contratti di utilizzo del diritto d'uso del Marchio PROGETTAZIONE POSA QUALITÀ SERRAMENTI in relazione a nuove configurazioni di posa in opera qualificate. Completeremo con alcune specifiche il presente testo nel prossimo numero riguardo la Progettazione del Marchio, il “perché” il Marchio e la relativa Assicurazione, comunque già disponibili sul sito www.webandmagazine.

Come si mantiene il diritto d’uso del marchio? 1. Pagando – ogni anno – il diritto d’uso del Marchio; 2. Superando con esito positivo – ogni due anni – nuove valutazioni sperimentali in opera (permeabilità all’aria con metodo A-Wert, isolamento termico con termografia) su almeno un serramento installato in opera; 3. Mantenendo nel proprio organico almeno un dipendente/collaboratore qualificato nell’ambito della partecipazione a uno dei corsi di formazione a sua scelta tra quelli riconosciuti facendogli effettuare i corsi di aggiornamento eventualmente proposti; 4. Mantenendo il/i contratto/i di utilizzo del diritto d'uso del Marchio PROGETTAZIONE POSA QUALITÀ SERRAMENTI in relazione a una/più configurazione/i di posa in opera qualificata/e;

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Lo scorso 4 maggio la visita della Navello ha riservato tutta quella piacevolezza che un'azienda radicata nel suo territorio e nel suo “saper fare” sa restituire, un'armonia d'insieme che deriva dalle origini antiche e dalla passione che la famiglia, generazione dopo generazione, ha saputo trasmettere agli eredi di questo patrimonio che porta con sè tutto il fascino del legno e delle Langhe. Gianluca Navello lo restituisce così al gruppo di giornalisti di cui io e Pietro Ferrari facciamo parte.

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di Sonia Maritan

MEETING NAVELLO www.navello.it

LA FINESTRA ITALIANA DAL 1824 Specializzata nella produzione di serramenti di legno su misura, per il mercato della piccola edilizia residenziale ma anche per cantieri importanti, Navello ha sviluppato nel tempo una capacità produttiva di livello industriale, tecnologicamente molto sofisticata, conservando però anche la sua dimensione artigianale, rimasta nel DNA dal 1824, quando Luigi Navello fonda quest’attività come bottega artigiana di falegnameria, a Dogliani in provincia di Cuneo. Navello è una realtà tipicamente italiana, cresciuta attraverso le generazioni: dal nonno, Cavalier Sebastiano, fino all’attuale struttura con Carlo e Renato Navello alla guida dell’azienda e i figli Roberto, Paolo e Gianluca ad affiancarli. Nel 2011 l’azienda è stata iscritta al Registro delle Imprese Storiche, istituito da Unioncamere per valorizzare il patrimonio industriale italiano in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Il percorso di crescita dell’azienda ha ricalcato l’impronta dei fondatori, investendo costantemente sulla ricerca, sulla qualità dei materiali e sulle tecnologie di lavorazione del legno. Il profilo internazionale è delineato dalla flessibilità produttiva e dall’ottimizzazione dei tempi di consegna, due fattori di successo del marchio Navello. La mission è chiara: progettazione e realizzazione di serramenti di legno su misura, fra le produzioni Navello si annoverano infatti serramenti, portoncini di primo ingresso, persiane e antoni, realizzabili su disegno e in qualsiasi dimensione, in diverse specie legnose, come: Abete lamellare, Pino di Svezia, Pino lamellare FJ, Mogano, Rovere e Frassino. I prodotti sono disponibili con finiture trasparenti all’acqua e una vasta scelta di laccature all’acqua. Ogni serramento Navello può essere personalizzato con un’ampia scelta di vetrocamere a risparmio energetico, accessori di vario genere – traversini applicati, scuretti interni, zanzariere, inglesine sportello alla genovese, stecche

orientabili – e con speciali varianti come “Stile”, pensata per la ristrutturazione di edifici storici. D’altra parte l’azienda non si pone limiti nell’ambito della sua specializzazione, e lo stabilimento di Monchiero in provincia di Cuneo – realizzato nel 2000 – è nato nell’ottica del miglioramento di ogni fase produttiva oltre che di particolare attenzione alla sicurezza sul lavoro, ed è stato costruito seguendo rigidi criteri di sostenibilità ambientale.


Seta, Seta 2.0 Eco, Seta 2.0 Slim, Novecento, Omero, Nuvola e Nuvola tecnica, Oceano e Oceano 2.0, City e City 2.0 costituiscono la gamma delle finestre Navello. Anche per le aperture di grandi dimensioni le finestre Navello sono disponibili nelle varianti: scorrevole alzante, scorrevole alzante a scomparsa, scorrevole complanare e scorrevole a libro. Navello realizza inoltre portoni di primo ingresso, persiane e chiusure esterne, ante e scuri per l’interno.

Tutti i serramenti sono personalizzabili in diverse essenze e finiture e oltre ai serramenti di legno vengono proposti anche quelli di legno-alluminio, come le Collezioni Nuvola e Oceano, ma anche il sistema tutto vetro, rappresentato dalla Collezione City che azzera completamente la manutenzione della finestra. A proposito di vetro, meriterebbe una trattazione a sé il tema dei vetri e del risparmio energetico – l’approfondimento di Navello per scegliere il vetro più adatto distinguendo fra sicurezza, isolamento acustico, isolamento termico invernale oppure estivo –. Ma Navello ama il legno e alla sua storia resta legato, proponendo una gamma di serramenti di legno ampia e dedicata a diversi segmenti. Il legno si distingue per le sue proprietà di isolamento termico e acustico, per la resistenza meccanica e per la varietà di colori ed essenze; caratteristiche che lo rendono ideale per garantire qualità e durata di un serramento. Il legno, inoltre, può essere restaurato e portato alle sue condizioni originali anche quando le normali operazioni di manutenzione e pulizia sono state trascurate per un lungo periodo. Da sempre attenta alla selezione delle migliori materie prime, Navello riserva una particolare attenzione all’ambiente, utilizzando legname proveniente da piantagioni controllate nel pieno rispetto del sistema Due Diligence, contro il taglio illegale delle foreste. Data l’importanza delle foreste nella regolazione climatica, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha preso in esame la possibilità di piantare alberi e migliorare la gestione forestale come strategia per contrastare l’effetto serra. Gestire il patrimonio boschivo secondo criteri di sostenibilità per Navello significa impegnarsi per un costante rinnovamento della risorsa forestale. I serramenti lignei firmati Navello sono quelli annoverabili nella Collezione Seta che prevedono una lavorazione su misura e ridotte dimensioni del telaio essendo destinate ai centri storici. Seta Eco risponde alle esigenze di offrire elevate prestazioni di isolamento termico, mentre Seta Slim è pensata per aumentare la luce all’interno delle abitazioni.

sistemaserramento - ottobre 2018

Questa è la storia che tocchiamo con mano il 4 maggio scorso, quando Navello organizza questo tour per la stampa. Inizialmente visitiamo l’ampio showroom, nel quale Gianluca Navello ci mostra la collezione di prodotti.

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MEETING NAVELLO www.navello.it

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Con Novecento nasce la bio-finestra pensata per l'edilizia eco-sostenibile: alle naturali proprietà isolanti del legno, le finestre della linea Novecento uniscono elevati livelli di finitura che vanno dalla scelta di vetri a controllo termico/solare – per riparare dal freddo dell'inverno e allontanare il caldo dell'estate – alla realizzazione di modelli con qualsiasi tipo di apertura, forma e dimensione. In apertura, al centro: a destra due momenti nel settore produttivo, a sinistra l'accredito al "Festival della TV e dei nuovi media" e il pranzo del gruppo di giornalisti invitati da Navello. In alto, alcune delle specie legnose selezionate per i serramenti di Navello. In questa pagina 3 case history, in alto e da sinistra a destra: una Villa di Lumia, la Suite del Pianista negli Ex carceri di Monforte e una ristrutturazione nelle Langhe. Infine, Sonia Maritan con Gianluca Navello.

Omero si spinge oltre per rispondere ai severi standard di CasaClima con un maggiore spessore del battente e le vetrocamere basso emissive di ultima generazione, con vetri a doppia camera riempiti con gas argon e uniti da canaline warm edge – letteralmente a “bordo caldo” – in acciaio inossidabile e polipropilene, con una capacità isolante doppia rispetto alle normali canaline in alluminio. A fine 2015, Omero è entrata a far parte dei prodotti qualificati secondo lo standard Protocollo ITACA che ne attesta la conformità rispetto ai criteri di sostenibilità ambientale e ne certifica la prestazione relativa. Un risultato prestigioso che l'azienda piemontese ha ottenuto grazie a un'attenta selezione dei materiali, in primis il legno proveniente da piantagioni controllate che rappresenta il cuore delle produzioni Navello da generazioni; inoltre le vetrocamere basso emissive di ultima generazione più performanti rispetto a un vetrocamera singolo. Questi particolari che hanno reso noto il marchio Navello e che lo caratterizzano come una realtà unica nel suo settore emergono ancora più chiaramente quando visitiamo il settore produttivo: è il dettaglio che rende riconoscibile uno stile. A Dogliani troviamo un paese in festa, infatti, dal 3 al 6 maggio è in pieno svolgimento il “Festival della TV e dei nuovi media” e il centro è attraversato da un serpentone di sedie di legno colorate dai bambini, in questo contesto piuttosto unico Gianluca Navello risponde alle mie domande.


Navello opera su tutto il territorio nazionale? «Su buona parte dell’Italia, comprese alcune regioni del sud Italia».

Da quanto ci hai raccontato durante la visita all’azienda il vostro mercato si sta aprendo anche all'estero. Ci dicevi di tre commesse particolarmente interessanti in Vietnam… «L'estero è sempre un settore particolarmente difficile, soprattutto per aziende piccole come la nostra, comunque la distribuzione tramite rivenditori del settore avviene oltre che in Italia, già in Francia, Stati Uniti e Israele». Definisci piccola la tua azienda rispetto alla media italiana? «Diciamo che rispetto alle altre aziende italiane la nostra è un’azienda media, ma rispetto al mercato globale siamo un'azienda piccola». D'altra parte si tratta di un'azienda altamente specialistica! «Esatto, siamo un'azienda altamente specialistica e proprio per questo stiamo cercando di "prendere" una fetta di mercato legata al lusso. Riferendoci al legno come a un prodotto di nicchia che noi realizziamo su misura e sulle specifiche necessità prestazionali del cliente. Una componente essenziale per noi è quella "estetica" che differenzia il prodotto legno da altri sul mercato. La conoscenza del materiale legno è poi fondamentale, il nostro è un settore nel quale non ci si può improvvisare costruttori di finestre di legno». La tecnologia – di cui Navello è ampiamente munita – non sopperisce alla costruzione di una finestra di legno? «No, perché per tanto che si possa fare sul legno, resta sempre un prodotto naturale e ogni pezzo è diverso da un altro e ogni prodotto è unico, non tanto per le misure quanto per l'estetica».

sistemaserramento - ottobre 2018

A TU PER TU

Quali sono gli strumenti adottati per far conoscere il marchio Navello? «Per farci conoscere stiamo usando in modo un po’ diverso la comunicazione rispetto a qualche anno fa, quando usavamo soprattutto pagine pubblicitarie. Oggi, invece, sfruttiamo maggiormente la testimonianza di persone appassionate del legno con la presentazione di case history. Noi distribuiamo esclusivamente tramite rivenditori che possono essere sia negozio o showroom puro, o ancora il magazzino edile o la singola persona, ma in tutti i casi persone sempre competenti e preparate tecnicamente che riescano a spiegare al meglio possibile che cosa viene offerto all'utente finale». La specializzazione nel serramento ligneo resta dopo quasi 200 anni la mission di Navello? «Sì, la specializzazione è fondamentale per essere conosciuti in questo settore. Fondamentale oggigiorno è la progettazione, purtroppo questo a volte non viene capito ma comunque la progettazione richiede tempo e lavoro». Quali differenze riscontri tra il mercato italiano e quello estero? «Il mercato della finestra all'estero è completamente diverso rispetto al mercato italiano. È molto più standardizzato, ha concetti costruttivi diversi. Bisogna cercare in un modo o nell'altro di assecondare anche quelle che sono le necessità degli altri Paesi». Il vostro layout produttivo permette di variare la produttività a seconda delle commesse con una certa facilità? «L'elasticità dei moderni centri di lavoro ci ha facilitato enormemente a livello produttivo. Sebbene si potesse già fare "tutto" prima, la differenza fondamentale è che prima non si poteva progettare e si doveva fare tutto a mano con tempi molto più lunghi e con il risultato incerto. Adesso quello che hai disegnato su AutoCAD lo ottieni esattamente uguale dal pezzo di legno». La dimensione attuale della Navello è quella giusta o un futuro sviluppo dell'azienda potrebbe prevedere un aumento di dimensione o di mercati? «Direi che quella attuale è "quasi" quella giusta essendo in una fase di crescita dopo la crisi dei mercati degli anni scorsi».

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AGC Asahi Glass ha partecipato alla Milano Design Week 2018 presentando per la prima volta il suo nuovo progetto “Soundscape”, il vetro “che suona”, concept sviluppato in collaborazione con l’architetto giapponese Motosuke Mandai per dar vita a un nuovo "paesaggio sonoro".

di Pietro Ferrari

EVENTS AGC GROUP www.agc.com

IL VETRO CHE SUONA

Sempre attenta alle necessità che cambiano e attraverso un aggiornamento costante delle tecnologie, AGC, che ha celebrato lo scorso anno i suoi 110 anni di vita, continua a fornire materiali all’avanguardia con un focus speciale al vetro applicato all’architettura, al settore automobilistico e alla realizzazione di display. L’azienda è stata protagonista della Milano Design Week sin dal 2015; in passato grazie a installazioni relative al

mondo dei cinque sensi, quali la vista e il tatto. Forte di queste esperienze, AGC sta portando avanti un programma di Ricerca e Sviluppo con cui intende abbracciare nuove idee e proposte relative alla correlazione tra design e tecnologia. Il tema dei cinque sensi, e in particolare l’udito inteso come “suono”, si è riconfermato nuovamente come fil rouge anche per l’edizione di quest’anno. Partecipando al pro-

The new "sounding" glass technology

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The "playing" glass designed by AGC Asahi Glass represents a new type of laminated glass characterized by the superimposition of two glass sheets with a special intermediate layer. These three layers reduce the phenomenon of resonance, characteristic of the glass, allowing to reproduce a stable and clean sound in a wide range of frequencies, from the highest to the lowest. The company has created this new material with the aim of obtaining high quality sound using glass as a medium - a material that is used in building construction, furnishing accessories and many other applications. AGC uses "playing" glass to explore new possibilities for creating acoustic spaces called "Soundscapes".


Alcune immagini dell'installazione in vetro denominata “Soundscape” alla Milano Design Week 2018.

! IL CONCETTO DELL’INSTALLAZIONE “SOUNDSCAPE” «Abbiamo creato uno spazio – ha spiegato Motosuke Mandai - nel quale il tempo sembra fermarsi, grazie a una grande lastra di vetro che è stata frammentata e disseminata nell'aria. Il tutto è pervaso da un senso di bellezza effimera che si sperimenta quando, in una frazione di secondo, il vetro è in tensione e alla fine viene liberato dal suo equilibrio strutturale. Soltanto i suoni permangono, muovendosi dolcemente mentre il tempo resta immobile: i suoni di questi numerosi frammenti di vetro che si ricompongono in sensazioni sonore tridimensionali, dando vita a un nuovo paesaggio sonoro. Il suono cade dall'alto come la pioggia, scorre nello

spazio come un fiume, si solleva come le onde del mare, formando all'interno di questo ambiente pieno di vetro traslucido "stanze" invisibili di suono. Sovrapponendo questi due elementi – il vetro trasparente sospeso con grazia nell'aria e i suoni che sottilmente fanno vibrare quell'aria invisibile – abbiamo individuato nuove possibilità espressive per quel materiale effimero, delicato e pieno di bellezza che è il vetro».

sistemaserramento - ottobre 2018

getto espositivo Ventura Centrale presso la Stazione Centrale di Milano, AGC ha presentato al pubblico la sua nuova proposta, il vetro “che suona”. Il concept è stato sviluppato in collaborazione con l’architetto giapponese Motosuke Mandai, il quale ha trasformato il progetto in un’installazione in vetro denominata “Soundscape”. Dalla trasparenza del vetro nascono suoni che ricreano a loro volta una inedita e surreale esperienza uditiva predisposta per i visitatori. È proprio il vetro, materiale utilizzato da sempre per finestre, costruzioni edili, luci, complementi d'arredo e altri elementi di design, che ha reso possibile la realizzazione di questo concetto di soundscape, ovvero di paesaggio sonoro. Durante la Milano Design Week 2018, affiancando numerosi designer protagonisti di opere di architettura, arredo e design del prodotto, l’azienda ha svelato i nuovi campi di impiego e le infinite possibilità che il vetro offre per migliorare svariati aspetti della vita quotidiana.

!

LA NUOVA TECNOLOGIA DEL VETRO “CHE SUONA” Il vetro “che suona” progettato da AGC Asahi Glass rappresenta una nuova tipologia di vetro laminato caratterizzato dalla sovrapposizione di due lastre di vetro con uno speciale strato intermedio. Questi tre strati riducono il fenomeno della risonanza, caratteristico del vetro, consentendo di riprodurre un suono stabile e pulito in una vasta gamma di frequenze, dalle più alte alle più basse. L'azienda ha creato questo nuovo materiale con l'obiettivo di ottenere un suono di alta qualità usando il vetro come mezzo – un materiale che viene usato nella costruzione di edifici, nei complementi d'arredo e in molte altre applicazioni. AGC utilizza il vetro "che suona" per esplorare nuove possibilità di creare spazi acustici denominati “Soundscapes”.

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In un convegno a Milano Pvc Forum fa il punto della situazione.

di Pietro Ferrari

EVENTS PVC FORUM www.pvcforum.it

IL PVC NELL’ECONOMIA CIRCOLARE

La duplice occasione fieristica di Ipack Ima e di Plast nel quartiere fieristico milanese alla fine di maggio 2018 ha visto il PVC tra i protagonisti sia nel contesto dei materiali plastici sia in quello dell’imballaggio. Niente di più naturale per Pvc Forum Italia (Centro d’informazione sul PVC) e per Vinyl Plus® per affrontare in un contesto appropriato il tema della riciclabilità del PVC e delle sue nuove formulazioni, in un convegno in lingua inglese dal titolo “Circular Economy and Plastic Strategy: PVC, re cycling and new formulations”. È stato Carlo Ciotti di Pvc Forum Italia a introdurre i lavori e a presentare l’intervento di Zdenek Hruska di VinylPlus® che ha presentato il Progress Report 2018, un resoconto completo e dettagliato delle attività del gruppo nel corso del 2017. Ettore Nanni, di Espa, uno dei membri europei di VinylPlus®, nell’intervento successivo, ha sottolineato l’importanza di non commettere gli stessi errori: «Con molta fatica - ha dichiarato - sono stati sostituiti gli additivi messi sotto accusa, per evitare di sbagliare ancora, non basta garantire la sostenibilità ma definirla».

Il primo tavolo dei relatori. «Gli articoli in PVC - ha dichiarato - danno un contributo significativo agli obiettivi di sostenibilità individuati dall’Unione Europea e costituiscono una materia prima troppo preziosa per essere semplicemente distrutta. Occorre, quindi, riutilizzare il PVC con gli additivi utilizzati in passato,

PVC in the circular economy

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The dual exhibition opportunities of Ipack Ima and Plast in the Milanese exhibition center at the end of May 2018 saw PVC among the protagonists both in the context of plastic materials and packaging. Nothing more natural for Pvc Forum Italia (PVC Information Center) and for Vinyl Plus® to deal with the topic of PVC recyclability and its new formulations in an appropriate context, in an English-language conference entitled "Circular Economy and Plastic Strategy: Pvc, re cycling and new formulations ".


Zdenek Hruska.

Ettore Nanni.

sistemaserramento - ottobre 2018

Carlo Ciotti.

Pubblico folto e compente. ma ,dato che gli additivi sono fusi nel corpo della materia, conviene lasciarli dove sono aumentando il tempo di vita utile della materia stessa. Dunque riciclare senza rischi per le persone». «Il PVC - ha concluso - è diventato negli ultimi vent’anni il miglior esempio di materiale gestibile in modo sostenibile attraverso notevolissimi investimenti».

! NECESSITÀ DI UN QUADRO OPERATIVO CERTO Geoffroy Tillieux, dell’Associazione europea dei trasformatori di materiali plastici, nel suo lungo e articolato intervento, ha ribadito la necessità di creare un quadro operativo certo per il riciclatore e di redigere schede prodotto affidabili. La sicurezza si ottiene attraverso la conoscenza degli additivi già esistenti in passato. Nell’intervento successivo, Daniele Redaelli, rappresen-

tante regionale per l’Italia di Recovynil ha dichiarato che bisogna andare oltre il volume di PVC riconvertito annualmente, pur sottolineando che l’Italia è quarta per volume di recupero con 60mila tonnellate di materiale riciclato. Nello scenario di fine 2017-2018 il mercato risulta instabile, i riciclatori sono di opinione positiva nel giudizio soprattutto in vista di nuove correnti di PVC. I convertitori sono maggiormente interessati all’uso di materiale riciclato. Gli obiettivi di recupero del PVC in Europa sono ampiamente superati con 639mila tonnellate certificate, nel Vecchio Continente, la domanda è superiore alla disponibilità.

! LA PRESENZA DEL SETTORE PUBBLICO

Non è mancata al convegno un’ampia rappresentanza della mano pubblica: Mariano Alessi del Ministero della Salute ha sottolineato come sia in corso un’accelerazione

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EVENTS PVC FORUM www.pvcforum.it

Geoffroy Tillieux.

Daniele Redaelli.

Mariano Alessi.

Carlo Zaghi.

Francesca Giannotti.

Pietro Ferrari.

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Il tavolo dei relatori politici.

della sostituzione di prodotti chimici con sostanze alternative e un percorso di innovazione accentuata di processo. In questo contesto fondamentali sono questi quattro passi: registrazione, comunicazione nella catena di fornitura, autorizzazione di sostanze critiche, restrizione delle sostanze a rischio. Carlo Zaghi, del Ministero dell’Ambiente ha relazionato sul problema dell’esaurimento delle materie prime, dello smaltimento dei rifiuti con la limitazione di rifiuti plastici, in particolare, divieto in Europa delle plastiche monouso, ma più in generale dell’attenzione alle materie plastiche come problema prioritario. Tutt’assieme come “burden of the past” o “Legacy substances”. Francesca Giannotti ha evidenziato come la filiera del PVC è un passo avanti e, mentre l’Europa chiede adempimenti volontari. Il lavoro svolto in queste settimane (maggio 2018 ndr) porta ai risultati auspicati, una sintonia tra istituzioni determinata dal REACH. I lavori sono stati conclusi da Carlo Ciotti che ha portato un segno di ottimismo nella valutazione dell’impegno di inserire il PVC nel contesto dell’economia circolare.


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Un'azienda del Sud, un'azienda del settore degli infissi e tutto l'orgoglio per un formidabile conseguimento: la quotazione in borsa.

di Pietro Ferrari

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LA PRIMA VOLTA IN BORSA

Marco Cipriano.

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Al termine di un percorso impegnativo durato quasi un anno, il 3 agosto 2018 alle ore 9.00 la tradizionale campana di Palazzo Mezzanotte ha segnato l'ingresso in Borsa dell'avellinese Sciuker Frames. Nel corso di una cerimonia svoltasi a Palazzo Mezzanotte, l'Amministratore Delegato Marco Cipriano ha ripercorso –

insieme a una numerosissima rappresentanza aziendale e ad alcuni dei protagonisti istituzionali che hanno portato avanti questa avventura – tutte le fasi del percorso, durato quasi un anno, che ha condotto questa PMI a quotarsi in Borsa, prima azienda campana e prima azienda del settore serramenti a raggiungere questo traguardo. Nel suo commosso saluto, Marco Cipriano ha voluto sottolineare che la quotazione non è soltanto un importantissimo traguardo, ma è anche una nuova partenza per un percorso responsabile e coinvolgente di successo.


The first time on the stock exchange

Sciuker Frames è un'azienda di famiglia fondata circa venticinque anni fa e gestita da Marco e Romina Cipriano. Si tratta di una PMI innovativa che investe costantemente in Ricerca & Sviluppo e crede nel valore della sostenibilità e alla responsabilità sociale d'impresa nel rispetto per l'ambiente. L'azienda progetta e realizza finestre tecnologiche in 38 diverse essenze e textures, che abbinano funzione ed estetica, diventando di fatto un componente di arredo. Sono finestre in legno alluminio e in legno vetro strutturale dal design elegante. Circa l'80 per cento del fabbisogno energetico dello stabilimento produttivo è compensato da 1368 pannelli foto-

voltaici installati sulla copertura dell'edificio e il 100 per cento degli scarti di lavorazione viene utilizzato per il riscaldamento dello stabilimento e venduto ai produttori locali di pellet. La raccolta differenziata e l'impiego di materie prime naturali e riciclabili come il legno e l'alluminio fanno parte dell'approccio ecosostenibile dell'azienda. Recentemente Sciuker Frames ha lanciato il Progetto #Sciuker4Planet, con l'obiettivo di ridurre l'effetto serra e il riscaldamento globale con la nascita in Italia, a Milano, della prima Foresta Sciuker Frames. Ciascuno può adottare un albero con il proprio nome, come espressione di un impegno condiviso finalizzato alla riduzione di CO2 in atmosfera.

sistemaserramento - ottobre 2018

At the end of a demanding course that lasted almost a year, on 3 August 2018 at 9.00 am the traditional bell of Palazzo Mezzanotte marked the entry of the Sciuker Frames. It is an innovative SME that invests constantly in Research & Development and believes in the value of sustainability and corporate social responsibility while respecting the environment.

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La rubrica Industry Experts Blinds a firma Vanin, noto marchio di settore, dopo le Schermature tecniche, tratta dei Sistemi oscuranti di legno a cui seguiranno nel prossimo numero i Sistemi oscuranti di alluminio. di Paolo Vanin

INDUSTRY EXPERTS BLINDS by VANIN www.vaninsrl.it

LINEA PERSIANE E SCURI DI LEGNO

La Vanin Linea Persiane e Scuri di legno propone il prodotto grezzo o finito. La produzione di persiane e scuri di legno grezzo, squadrati e levigati pronti per essere verniciati, o finiti, pronti per la posa in opera, completi di ferramenta montata con garanzia di alta qualità produttiva e affidabilità nel tempo in tutte le sue componenti, sono il risultato di una realtà produttiva che investe costantemente risorse ed energie nel lancio di nuovi prodotti esportandoli in tutto il territorio italiano. Esistono molti modi di vivere la propria casa, forse la più antica è quella che richiama il calore, il senso di protezione e naturalità che dona il contatto con il legno. É meraviglioso farvi scivolare sopra una mano e sentire ogni sua porosità, ogni calda vena, e saggiarne con occhio

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esperto la solidità del sistema oscurante. Ogni prodotto trasmette questa sua vita, giorno dopo giorno, quella di prodotti vivi che sono il risultato del lavoro della natura unito all’impegno dell’uomo, e questa struttura organica é vicina al nostro essere, al nostro spirito. Ogni ambiente è unico come le persone che lo abitano, e le persiane e scuri di legno sono perfetti per esprimere il valore della propria casa. Già dall’esterno sono espressione e completamento d’arredo, elemento di design. Sono prodotti che non hanno bisogno di imitare la bellezza intrinseca della natura, ma la incarnano perché derivano direttamente da essa, e questo è un valore che questi manufatti trasmettono. Dalla redazione di Sistema Serramento, poniamo al-


The Industry Experts Blinds column, signed by Vanin, a well-known brand in the sector, after the technical screenings, deals with wooden shading systems which will be followed by the aluminum shading systems in the next issue.

l’esperto Paolo Vanin, alcune domande che immaginiamo potrebbe porre un utente finale che decida di dotare la propria abitazione di persiane o scuri di legno. La materia prima: un esperto sceglie solo certi legni? «Acquistiamo e utilizziamo legno di origine controllata da aziende certificate PEFC e FSC, perché crediamo nella salvaguardia del patrimonio ambientale. Il prodotto è rea-

L'immagine di apertura rappresenta diverse tipologie di Persiane e Scuri grezzi (non ancora verniciati). In questa pagina, nella stessa tinta RAL7004, a destra e a sinistra Persiane a pannelli bugnati e in basso Scuri alla vicentina.

lizzato nel rispetto di tutte le normative CE. Il legno è un materiale moderno, perché derivante da una fonte rinnovabile in tempi ragionevoli, e tutto il legno che Vanin utilizza proviene da riserve gestite con cura, e certificate da autorevoli Enti. Il nostro legno non è il frutto della depredazione del patrimonio naturale o dello sfruttamento delle persone. Ma, quali legni? Il Pino lamellare, il Meranti massello, l’Okoumè multistrato sono solo alcune delle specie legnose che lavoriamo con passione per costruire le persiane e gli scuri. Ogni legno ha una sua storia e va trattato con mano esperta per esaltarne la bellezza e il carattere e per trarre il massimo dalla venatura. Ci sono dei legni sicuramente più resistenti di altri, come il Larice e le tipologie di Moganoidi. Inoltre, da qualche anno proponiamo anche l’Accoya®, un legno rivoluzionario caratterizzato soprattutto dalla sua eccezionale durabilità che lo rende ideale per

ottobre 2018 - sistemaserramento

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INDUSTRY EXPERTS BLINDS by VANIN

Vanin


industry experts blinds by Vanin

Persiane a doppia spiovenza applicate luce muro superamento spalletta, laccate in RAL 6021. l’utilizzo in esterno. Ha un costo più elevato rispetto agli altri legni, ma è direttamente proporzionale alla durata della verniciatura con interventi di manutenzione notevolmente ridotti». Nell’immaginario collettivo le schermature esterne non sono ritenute durevoli, ma le vernici e le lavorazioni moderne garantiscono manutenzioni equiparabili a un’ordinaria pulizia domestica! «Le persiane e gli scuri di legno Vanin sono garantiti per anni, e richiedono una manutenzione molto ridotta. I nostri trattamenti vernicianti proteggono efficacemente la superficie lignea contro la forza delle intemperie, evitando l’alterazione dei materiali dovuta ai raggi UV, e creano una barriera impenetrabile all’attacco di funghi. La nostra scelta di utilizzo di vernici all’acqua deriva, oltre che dal favorevole impatto ambientale, anche dalle migliori performance che garantisce: la sua composizione, infatti, è in grado di conservare nel tempo un elevato grado di elasticità consentendo al film di vernice di seguire il movimento del legno senza subire danneggiamenti. L’impregnante viene utilizzato come fondo trasparente noce o verde, che mette in risalto la venatura del legno, conferendo durezza, elasticità, impermeabilità, morbidezza tattile e lucentezza all’aspetto. La finitura laccata costituita da pigmenti colorati in grado di coprire e proteggere la superficie lignea, applicabili in diverse tonalità di colori come da mazzetta RAL dona un

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aspetto liscio, protetto e moderno». Allora, perché l’utente finale continua a pensare che la persiana di legno esposta all'esterno abbia bisogno di “troppa” manutenzione? «Le nostre vernici all’acqua, grazie alla sinergia tra l’attenta selezione dei materiali, le moderne e sofisticate tecnologie per la lavorazione del legno e la qualità delle vernici impiegate, garantiscono all’utente finale che i nostri scuri e persiane non temono la durata nel tempo. Sicuramente per valorizzarli e farli durare nel corso degli anni raccomandiamo di effettuare opportuni cicli di manutenzione in base anche alla loro posizione, se a nord o sud, o al sistema di posa scelto, se più o meno esposto alle sollecitazioni atmosferiche, utilizzando solamente panni morbidi imbevuti di acqua e un cucchiaio di detersivo non aggressivo». È noto che la tipologia delle chiusure esterne sia caratteristica di determinate regioni, definendo insieme a molti altri ingredienti la cultura del luogo! «Per quanto riguarda la tipologia di chiusura esterna, dipende molto dalle zone oltre che dal gusto personale. Possiamo dire che a livello nazionale “la schermatura” più richiesta è la Stecca Aperta applicata con battuta sui 3 lati esterno muro. Altre tipologie come il “Centro Storico” o “Mezza Fiorentina” le possiamo ritrovare in Toscana e nei centri storici; nel meridione sono comuni le Persiane con Stecche Orientabili, nelle zone delle Marche ed Emilia-Romagna è molto usata la Persiana Intelaiata, per poi

Scuri alla Romanina impregnati Noce applicati luce muro superamento spalletta.


Può parlarci dei fattori determinanti per riconoscere un Sistema oscurante di legno di qualità? «Sicuramente la cura nel dettaglio. Le nostre tipologie di Persiane e Scuri di legno mostrano lo studio del particolare prima della produzione, abbiamo perfezionato ogni angolo, ogni curvatura per dare una forma lineare ed elegante, adattabile a ogni stile e arredamento, dai centri storici, alle case moderne o di montagna». Come è cambiata la persiana negli anni? «Le Persiana e gli Scuri di legno non sono cambiate negli anni, è migliorata la scelta della materia prima e della vernice per avere un periodo di vita del manufatto sempre più duraturo. Diciamo che, rispetto agli anni passati dove comunque la scelta del tipo di oscuramento non era così varia come al giorno d’oggi, si può considerare come elemento ormai ricercato, di nicchia, per le persone tradizionaliste che amano il calore e il senso di protezione che riesce a donare solamente il legno». Quali sono i vantaggi di una persiana di legno rispetto una di alluminio o di PVC? «Il Legno è il materiale naturale per eccellenza e anche se è stato il più usato nel corso degli anni, a oggi sappiamo che subisce la concorrenza di Alluminio e PVC a causa del loro costo inferiore e per la loro minore necessità di manutenzione. Comunque, ogni materiale ha i suoi vantaggi e svantaggi, ad esempio il Legno è il materiale isolante per natura sia a livello termico che acustico, molto versatile nella lavorazione ma per avere una lunga durata necessità di una corretta manutenzione periodica.

Per quanto riguarda l’Alluminio è un materiale leggero, robusto, facile da lavorare e necessita di poca manutenzione. È l’avversario principale del legno per quanto riguarda l’aspetto estetico, in quanto le linee, lisce e pulite, e le finiture ricordano molto il manufatto di legno. Nel contempo però queste particolari esigenze di “similitudine”, che consentono all'alluminio di emulare il legno, hanno costi più elevati. Inoltre, l’alluminio, come tutti i metalli, ha lo svantaggio di essere un buon conduttore di calore ma per sopperire a questo inconveniente (nel caso di un manufatto preposto al risparmio energetico) in molti casi all’interno della camera vengono inseriti dei materiali a bassa conducibilità termica. La peculiarità principale del PVC sta nel fatto di non aver bisogno di alcuna manutenzione ma di contro possiamo dire che è un materiale abbastanza limitato nelle dimensioni, nei colori e nelle personalizzazioni. Per la variegata lista di fattori da tenere in considerazione, il consiglio è di rivolgersi a un professionista di fiducia che possa consigliare al meglio sulla scelta del materiale più adeguato all’abitazione o a un'altra destinazione d'uso».

Scuro in multistrato di Okoumè alla padovana su telaio, laccato in RAL 6021.

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INDUSTRY EXPERTS BLINDS by VANIN

arrivare alle nostre zone venete, come Treviso, Padova e Vicenza, dove il tradizionale scuro è un pannello in multistrato di Okoumè liscio o fugato applicato alla Padovana, con o senza telaio, e alla Vicentina con le 4 ante ripiegate all’interno di una nicchia. Insomma, i modelli sono molteplici e realizzati per rispondere a tutte le possibili esigenze».


CAMPESATO 1920 www.campesato.it - www.finiture.it •2 parte di Sonia Maritan INTERVIEW

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Alcuni concetti emersi dal dialogo con Valter e Giancarlo Campesato, meritano di essere evidenziati in questa seconda parte: dopo aver trattato della prodigiosa crescita aziendale nel numero precedente (Sistema Serramento n° 20), qui diamo quindi voce a uno dei grandi protagonisti del settore del serramento ligneo, molto noto nel settore specifico: Campesato.

UNA FINESTRA SUL LEGNO

Per la vastità di contenuti interessanti e concreti che i due fratelli Campesato hanno saputo regalarci abbiamo diviso questo resoconto in due parti (la prima pubblicata su Sistema Serramento n° 20), dedicandoci in questa seconda parte all’evoluzione nel tempo e allo stato dell’arte del serramento esterno di legno secondo Campesato, un’azienda che vanta 98 anni di storia e che, alla vigilia dello spegnimento delle prime cento candeline, ha deciso di intraprendere un percorso di sviluppo che la porterà a breve a varare una gamma di prodotti unici e affidabili, in grado di fare leva sui valori dell’impresa: sostenibilità, sicurezza e qualità. Valori che affondano le radici nella tradizione di un’azienda nata nel 1920 dall’intuizione di Carlo Campesato e che prosegue con il figlio Guido Campesato, falegname con lo spirito imprenditoriale, che a Campodoro, in provincia di Padova, fondò l’azienda che negli anni è arrivata a ricoprire un ruolo di prima importanza nel campo dei serramenti. «È rimasto il know-how cardine della nostra attività» spiegano gli attuali titolari, Giancarlo e Valter Campesato, il primo responsabile della sezione ammini-

strativa, il secondo dell’area commerciale, in azienda insieme ai figli Alessandro e Valentina, quarta generazione di un’impresa sempre all’avanguardia e che continua a tenere alta la bandiera del “legno”. La materia prima e la nascita del lamellare secondo Giancarlo Campesato. «Alla fine degli Anni ‘80 il materiale arrivava in tavolame, non in listoni perché il lamellare era appena nato, e si lavorava ancora molto massello, anche se dal tavolame siamo passati in quegli anni al semilavorato – già tagliato ed es-


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siccato – anche perché la Comunità europea dal ‘93 ha stabilito che tutto il materiale doveva essere essiccato al 17% di umidità per debellare qualunque insetto presente nelle tavole e inoltre importando i tronchi si toglieva lavoro alla popolazione locale. Quindi i listoni in massello fino agli anni 2000 venivano lavorati sul posto, e nel giro di 8/10 anni si è passati al lamellare – già nei primi Anni ‘90 – e inizialmente all’Abete lamellare. Oggi l’Abete non lo usiamo più

perché è un materiale che non è recepito ed è considerato secondario soprattutto nel Centro-Sud Italia. Invece, ha una trasmittanza termica molto buona e con la protezione diventa un prodotto performante. Il Douglas dalla fine degli Anni ‘90 non è più stato usato perché scarseggiava – a causa delle proteste degli ambientalisti contro il disboscamento del Nordamerica –, era aumentato il prezzo e con le prime vernici all’acqua monocomponente

The quality of the tailor made product according to Giancarlo Campesato La Campesato has always been a niche product, and in recent times we have further refined our products. Between 2000 and 2010 we looked for FSC certified raw materials. We were the first in Italy to use a plantation wood, whose name is Red Grandis, this name is a registered trademark that designates a variety of Eucalyptus that is part of a project born in Uruguay about thirty years ago, in which the State has offered tax advantages to facilitate the development of this, starting from the observation that in this country there is no wood, no wood of any kind. It is a specially cloned Eucalyptus, worked as lamellar, which nevertheless classifies itself as a hard wood as the Oak has the same thermal transmittance of a resinous, as for example the Pine. The compact grain and the uniformity of color make it a support that is easy to varnish, which re- establishes a very smooth and non-porous surface that does not contain resins. A renewable "productive" process that we are proud to have undertaken and imported in Italy in 2005 first, and to offer today to a global market. Today, thanks to our specialization in wood-based external glasshouses, we are able to open sales points all over the world, provided that all production starts from here, and from Campodoro we are able to serve any retailer that requires it by creating a tailor-made product for any order in the world, through a sales network, and also thanks to our 3D software, WiCamp, the first 3D graphic configurator in the world of doors and windows, an instrument that our vendor uses to show the customer the desired model, setting it directly in his home and then transmitting it instantly into production with a b-to-b mechanism.

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INTERVIEW CAMPESATO 1920 www.campesato.it - www.finiture.it

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– siamo a metà degli anni ‘90 – aveva il problema che rilasciava gocce di resina (mentre quella a solvente a due componenti faceva da barriera e non faceva uscire la resina). In quel momento Panto ha fatto scuola con i moganoidi come il Meranti e anche noi abbiamo iniziato a utilizzare, in parallelo con l’Abete, i primi lamellari in Meranti, Okumé, Rovere – uno dei primi in lamellare e un prodotto di nicchia, che noi abbiamo installato 30 anni fa e quelle finestre sono ancora perfette – per i serramenti esterni e li abbiamo usati fino a pochi anni fa: erano molto compatibili con la vernice all’acqua». Vernice all’acqua, laccato e bianco PVC secondo Valter Campesato. «La vernice all’acqua è stata la fortuna della finestra di legno perché non c’è nulla come la vernice all’acqua di qualità per far durare la finestra di legno. Noi, la storia della durata della finestra la possiamo scrivere guardando le finestre posate diffusamente decenni fa e ancora lì: installate, funzionanti e integre. D’altra parte la qualità è la discriminante per tutti i produttori di serramenti e anche per quelli specializzati nel materiale legno, ma la finitura del manufatto finestra prodotta a regola d’arte rende il legno insuperabile rispetto ai materiali concorrenti e l'utilizzo del vetro rende molto stabile la strut-

tura. Il legno di resinosa si difende con la resina, quello di latifoglia con il tannino – nel momento in cui la finestra comincia a degradarsi se non viene fatta manutenzione interviene la difesa naturale del legno, quando si esaurisce, inizia un processo irreversibile – ma se protette con dei coloranti o delle vernici, sono queste ultime, indipendentemente dalle tecnologie costruttive, a fare la differenza. Sono le vernici giuste e i cicli giusti a garantire la durata alla finestra. Stabilito che la verniciatura adeguata fa durare molto di più il legno, se questo rimane a vista, deve essere scelto un legno di pregio. Comunque, anche i materiali diversi dal legno non sono uguali dopo vent'anni: qual è l’enorme differenza? Semplice: a differenza del legno, su quasi tutti gli altri materiali è impossibile fare manutenzione e sono quindi destinati a un ciclo di vita molto breve, che finisce con la morte del materiale. Sì, con la morte perché, secondo il mio punto di vista, è vero che materiali come l’alluminio o il PVC si possono rifondere, ma pensiamo un attimo cosa comporta questo processo, sia alla fine della loro vita e soprattutto all’inizio (specie per il PVC, anzi, per la plastica): l’unica cosa che si lascia alle generazioni future facendo questi processi è l’inquinamento e il degrado dell’ambiente in cui viviamo, in cui respiriamo tutti i giorni. Proprio per questo motivo la nostra azienda, da sempre attenta alle problematiche riguardanti l’impatto ambientale e la salute dei suoi utilizzatori, ha deciso di promuovere la ricerca di prodotti vernicianti estremamente puri e tecnologicamente avanzati e che rispettano i più alti standard di sicurezza indoor. Abbiamo raggiunto l’obiettivo grazie a Remmers, il produttore di vernici per infissi più prestigioso e importante d’Europa al quale ci affidiamo per la verniciatura dei nostri serramenti, che garantisce: • L’assenza di sostanze chimiche pericolose per l’uomo; • La qualità dell’aria negli ambienti interni; • La stessa salubrità utilizzata per le vernici dei giocattoli dei


La qualità del prodotto tailor made secondo Giancarlo Campesato. «La Campesato fa da sempre un prodotto di nicchia, e negli ultimi tempi abbiamo ulteriormente affinato i prodotti. Tra il 2000 e il 2010 abbiamo cercato materie prime certificate FSC. Noi siamo stati i primi in Italia a utilizzare un legno di piantagione, il cui nome è Red Grandis, questo nome è un marchio depositato che designa una varietà di Eucalipto che fa parte di un progetto nato in Uruguay circa trent’anni fa, in cui lo Stato ha offerto dei vantaggi fiscali per agevolare lo sviluppo di questo, partendo dalla constatazione che in questo Paese non c’è bosco, né legno di alcun genere. Si tratta di un Eucalipto clonato in modo particolare, lavorato come lamellare, che nonostante si classifichi come un legno duro come il Rovere ha la stessa trasmittanza termica di una resinosa, come per esempio il Pino. La fibratura compatta e l’uniformità di colore lo rendono un supporto agevole da verniciare che restituisce una superficie molto liscia e non porosa, e che non contiene resine. Un processo “produttivo” rinnovabile che siamo orgogliosi di aver intrapreso e aver importato nel 2005 in Italia per primi, e di offrire oggi a un mercato globale. Oggi, grazie alla nostra specializzazione in serramenti esterni lignei, siamo in grado di aprire punti vendita in tutto il mondo, fermo restando che tutta la produzione parte da qui, e da Campodoro siamo in grado di servire qualsiasi rivenditore che lo richieda realizzando un prodotto su misura per qualunque commessa del mondo, at-

traverso una rete vendita, e anche grazie al nostro software 3D, WiCamp, il primo configuratore grafico 3D nel mondo del serramento, uno strumento che il nostro venditore utilizza per mostrare al cliente il modello desiderato ambientandolo direttamente nella sua casa per poi trasmetterlo istantaneamente in produzione con un meccanismo b-to-b».

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bambini, certificata secondo norma EN-71/3 (migrazione di metalli pesanti). Grazie a questa tecnologia abbiamo dotato i nostri prodotti di maggiore salubrità, impiegando sostanze che hanno ottenuto le più prestigiose certificazioni volontarie per sicurezza e salute».

In apertura, i fratelli Giancarlo (a sinistra) e Valter (a destra) Campesato, il complesso degli uffici con l'ingresso in primo piano, uno scorcio dell'interno e un dettaglio della composizione del pacchetto muro della costruzione a struttura lignea. In queste pagine, alcune immagini del reparto produttivo evidenziano gli step che determinano la genesi della finestra: le cataste di tavole di Red Grandis, i "fori" grezzi e gli angoli verniciati...

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di Pietro Ferrari INTERVIEW

SARMAX www.sarmax.it

La tecnologia Q-Base di Sarmax porta un nuovo standard nel flow coating.

PROTEZIONE IN OGNI DETTAGLIO Siamo in visita in una bella giornata di settembre alla Sarmax, nel cuore di quel distretto carpigiano che rappresenta una vera e proprio "silicon valley" della tecnologia meccanica ed elettromeccanica italiana. Incontriamo nello stabilimento, ampio e luminoso, dell'azienda il titolare Andrea Reggiani, con il responsabile commerciale e marketing Alessandro Bertesi. Lo scopo della visita è parlare della nuova tecnologia di impregnazione Q-Base caratterizzata da una serie di macchine che rispondono a un bisogno reale nel settore del serramento: dalle nuove normative DIN/EN 6800 nasce, infatti, l’esigenza di un nuovo concetto di protezione di finestre, porte e telai. Le vecchie tecniche di applicazione del fondo o dell’impregnante a finestra e telaio già assemblati

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Particolare della tecnologia Q-BASE.

Andrea Reggiani e Alessandro Bertesi con Pietro Ferrari.

non garantivano la protezione totale del manufatto sacrificando tenoni, cave, fresature e fori per le spine. Grazie alla nuova tecnologia di impregnazione Q-BASE a elemento smontato di Sarmax è invece possibile ottenere una copertura totale del serramento nel rispetto delle più rigide norme internazionali e caratteristica indispensabile per l’ottenimento di qualsiasi certificazione di qualità. Ma non solo: il metodo “passante” Q-Base garantisce la maggiore tecnologia sostenibile in accordo con gli standard più elevati d’impatto ambientale, grazie al ciclo di applicazione in ambiente protetto e al totale riciclo del prodotto in eccedenza che è filtrato e riutilizzato in ciclo continuo. Attraverso un ingegnoso sistema di lame d’aria ad alta velocità, il materiale in eccesso e quello residuo all’interno di forature e fresature per cerniere e guarnizioni sono completamente eliminati lasciando solo un omogeneo e costante


rivestimento su tutta la superficie del pezzo. Grazie all’innovativo trasporto a cingolo, i montanti e i traversi delle finestre scorrono all’interno della macchina con il minimo contatto possibile rispetto ai tradizionali sistemi a rulli o a dischi. In tal modo si ottiene il maggior rivestimento possibile della parte inferiore del pezzo e un impareggiabile livello di finitura, eliminando quasi completamente i segni lasciati da dischi o rulli tipici delle tecnologie di trasporto precedenti.

! LA PAROLA AGLI ESPERTI Chi meglio di Reggiani e Bertesi ci può raccontare nel dettaglio i punti di forza della Q-Base ed è loro che affidiamo questa narrazione con una approfondita intervista. Alessandro Bertesi - La Q-Base si basa sull’esperienza maturata in quindici anni di tecnologia d’impregnatura flowcoating e che si evolve oggi verso una nuova esigenza: la protezione del serramento oppure di pezzi con molte lavorazioni. Andrea Reggiani - Tipicamente il serramento smontato. Alessandro Bertesi - Perché abbiamo sviluppato questa macchina? Perché è nata nei Paesi più attenti alla qualità e alle esigenze del consumatore, in primis la Germania e la Scandinavia, e successivamente nel resto d’Europa il concetto di proteggere il serramento sul cento per cento della sua superficie mentre con le tecnologie precedenti, quando lo si trattava già assemblato, si sacrificavano i punti più strategici come i tenoni o le spine che, essendo già inserite non potevano venire protette. Per questo abbiamo sviluppato una macchina che permettesse di coprire in maniera totale e uniforme ogni elemento di un

L'imponente magazzino verticale destinato a essere presto raddopiato.

serramento, montanti, traversi e quant'altro, con l'esigenza, però, di non lasciare residui di prodotto in quelle zone più chiuse come il foro di una spina difficile da pulire con una spazzola. Quindi abbiamo sviluppato non solo un concetto di trasporto del pezzo, ma anche e soprattutto un sistema di pulizia del pezzo con delle lame d'aria ad alta velocità, che lascia uscire il pezzo perfettamente uniforme con la stessa quantità di liquido per centimetro quadrato, in sostanza un prodotto di altissima qualità. Andrea Reggiani - Tutto questo è nato dalle esigenze dei nostri clienti e rivenditori, per cui noi abbiamo studiato una macchina realizzata in collaborazione con una primaria ditta tedesca. Oggi la Q-Base è presente in otto Paesi europei, dove ha riscontrato grande entusiasmo tra gli utilizzatori: Olanda, Polonia, Russia, Germania, Norvegia, Svezia, Belgio e Regno Unito Pietro Ferrari - Come mai in Europa cresce la domanda di impregnazione e di stesura delle prime mani sul serramento ancora smontato? Andrea Reggiani - Le prime mani che sono quelle che veicolano il fungicida, l'anti tarlo, l'ignifugo e soprattutto il primer, prodotto fondamentale che stabilizza il legno, attacca le prime muffe e protegge il legno, sono sempre più richieste a livello tecnico e normativo. Grazie alla QBase passiamo da un’applicazione all’altra praticamente just in time, senza tempi morti. Alessandro Bertesi - Pensiamo che il serramento montato invece non può fruire di questa protezione: è imbarazzante dire a un cliente a cui si fornisce un serramento impregnato dopo essere stato montato: “io ti dò un prodotto

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Le linee di produzione.

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INTERVIEW SARMAX www.sarmax.it

Dettagli di componenti ideali per le lavorazioni di Q-base.

che, proprio dove si annida l'umidità, non è protetto”. Noi invece, grazie all'azione della Q-Base Sarmax ti diamo una protezione totale del serramento. e, quindi, la qualità del nostro prodotto è più alta. Andrea Reggiani - Teniamo presente anche che le nuove normative internazionali soprattutto in Nord Europa e in Germania rendono difficile entrare nel mercato, senza un approccio supportato da tecnologie di impregnazione a singolo pezzo. Questo procedimento fa guadagnare quindi al prodotto un ulteriore e specifico marchio di qualità in base alla normativa vigente. Alessandro Bertesi - Il funzionamento è semplice: il pezzo subisce appena entra un'abbondante doccia, e nel suo procedere incontra le differenti lame d'aria posizionate su ogni lato che lo liberano dall'eccesso di prodotto e lo asciugano parzialmente in modo che una volta uscito si possa maneggiare. Completa la gamma una linea di forni con aria, con infrarossi e via dicendo per chi voglia effettuare un trattamento completo, ma la macchina effettua una lavora-

zione adatta anche a chi voglia lasciare l'asciugatura naturale all'aria. I grossi vantaggi di questa macchina superano quelli comuni a tutte le impregnatrici anche grazie al totale riciclo del prodotto in eccesso: tutto quello che viene "soffiato via", cade, viene filtrato con tre livelli di filtraggio per ritornare nel serbatoio pulito ed essere rimesso in circolo. Questo è un grande vantaggio rispetto ai sistemi tradizionali di impregnazione che vedevano uno scarto enorme di prodotto. Inoltre, un'altro fattore che rende queste macchine resistenti e facili da usare è la completa teflonatura del basamento: la macchina viene sottoposta a tre mani di teflonatura industriale che permette prima di tutto una grande facilità di lavaggio e di pulizia, eliminando quello che era un grande problema dieci anni fa, oltre al raddoppio della vita utile della macchina, proteggendola da un prodotto, oggi meno aggressivo, ma pur sempre corrosivo, soprattutto se permane nel tempo. Andrea Reggiani - Un altro vantaggio che questa macchina, adatta sia al piccolo artigiano sia alla grande industria, ha portato è un sistema che permette di eliminare una fase intermedia di levigatura, attraverso un sistema di levigatura molto avanzato oggi presente sul mercato, che precede il passaggio nella Q-Base ed evita il sollevamento del pelo. Alessandro Bertesi - Vorrei concludere dicendo che parliamo di un prodotto alla portata di tutti gli operatori, un investimento che non spaventa nessuno e per i vantaggi che offre, il cliente resta positivamente colpito. Possiamo parlare di una piccola rivoluzione tecnologica, presentata dai nostri interlocutori con la consueta schiettezza e concretezza, uno strumento che potrà rendere più competitiva anche l'industria italiana dell'infisso e del serramento in legno sui mercati internazionali.

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Una configurazione di Q-base, l'impregnatrice avanzata prodotta da Sarmax.


Toward the future

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The Apache Q - Base was developed to comply with the new DIN/EN 6800 regulations for the protection of window, frame and door elements not assembled in both solid and laminated wood with constant and not constant profile (shaped or profiled) and already machined against whetering and bacteria or the primer application as base of further finishing hands. Thanks to a set of powerful air blowers Q Base assures a perfect application, coverage and homogeneity of primer, impregnating and anti-fire liquid even in the most hidden or narrow areas. The machines are designed and manufactured according to clear and simple principles of functionality, maintenance and reliability, making them one of a kind in terms of new concepts. These are: • An automatic double membrane pump with 50 lt/minute capacity • A stainless basket filter, a conic filter and a cylindric filter ensure blocking and removal of any particles or dust during the return of the impregnant in excess before reaching the spraying area. • The 4 spray nozzles are fan-shaped type to grant a perfect and homogeneous primer application. Thanks to a quick removing mechanism, nozzles cleaning and maintenance is extremely simple. A series of filters prevent the nozzles block due to the primer waste or the dust particles. For an optimal liquid dosage, each single nozzle is equipped with an independent regulator. The operating mechanisms (chains, pulleys, bearings and wheels) are all located in a liquid proof area completely outside the impregnating chamber protecting them by the typical corrosion due to treatment liquid. • A powerful fan unit assures the required quantity of air to the five blowers. Thanks to five air blades any excess of primer is literally blown away from the work-piece with a super grade of finishing including profiles with narrow angles or special profiled shaped. The five air blades are located on adjustable arms that permit the best inclination according to the workpiece dimensions The workpiece feeding system is made of a series of V type metal bracket mounted on a girdle chain running inside the

machine. The V shape assures a minimum contact (2 points only) between the workpiece and the feeding unit. Furthermore two polizene adjustable guides ensure a constant and safe motion of the workpieces: • Air blades adjustment is fast and accurate by external control. A single hand-wheel adjust all vertical air blades; Another hand-wheel adjust all horizontal air blades. • Any work-piece dimension differences are automatically offset by the machine mechanisms; • An series of electronic inverter to adjust the feeding speed and the power of the air blades; • The machine frame is covered with anti-adherent material ((Teflon) to minimize the cleaning time and to facilitate the removal of the waste primer from the machine at the end of the day. Thanks to the above mentioned features we can grant following performances as: A constant quantity of impregnant liquid will protect the workpiece without offset or unpleasant excess of liquid (drops and leakages); A unique flexibility in colour changing; Structure protection is drastically increased thanks to the protection of the hidden parts as tenons, grooves, dovetails and joints; The treatment fully covers the surface of the wood element, including in the areas not visible once the structure has been assembled; The re-cycled impregnant or anti-fire liquid is completely cleaned by the filter unit assuring any removal of un-esthetical particles or wood chips; Working time required is considerably reduced, one day working by hand equals; 90 minutes of work with a Sarmax machine; Reduced cleaning and maintenance time.

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di Pietro Ferrari

IDENTIKIT ALUK https://it.aluk.com

La facciata AluK SL50 supera i test di resistenza al sisma e all’uragano.

TEST COME MISURA DELLA SICUREZZA

Il sistema AluK SL50 per facciate continue a montanti e traversi (stick wall system) ha superato di recente i test di resistenza al sisma e all’uragano, eseguiti presso il nuovo laboratorio BFL Building Future Lab dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Le prove sono state mostrate anche dalla trasmissione televisiva “Linea Verde va in città” andata in onda su Rai 1 sabato 12 maggio e visibile online sul sito Raiplay.it al seguente indirizzo: https://bit.ly/2ksBM1T. Le prove sono state condotte su di un campione di facciata della serie SL50 di dimensioni di 6025x8820 mm, contenente due apribili (inferiore ad anta-ribalta e superiore a sporgere), secondo gli American standards AAMA/ASTM. I test includevano: • le prove di tenuta aria, vento e acqua (condizioni statiche e dinamiche); • l’esecuzione di cicli termici volti a verificare il decadimento delle prestazioni dopo un invecchiamento accelerato dei componenti; • la prova di resistenza al sisma con applicazione di carichi

Against earthquakes and hurricanes

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The AluK SL50 system for mullion and transom curtain walls has recently passed earthquake and hurricane resistance tests at the new BFL Building Future Lab at the Mediterranea University of Reggio Calabria. The rehearsals were also shown on the TV show "Linea Verde va in città" which was broadcast on Rai 1 on Saturday 12 May and can be viewed online on the Raiplay.it website at the following address: https://bit.ly/2ksBM1T.


ciata è stato sottoposto alle prove secondo la norma armonizzata europea En 13830:2005 Facciate continue. Norma di prodotto, sequenza prescritta al § 5.2.3., ottenendo le seguenti prestazioni: a) Permeabilità all’aria fisso: • pressione positiva: Classe AE750 • pressione negativa: Classe AE750 b) Permeabilità all’aria apribile A/R: • pressione positiva: Classe 4 • pressione negativa: Classe 4 c) Permeabilità all’aria apribile a sporgere: • pressione positiva: Classe 4 • pressione negativa: Classe 4 d) Tenuta all’acqua: Classe RE1500 e) Tenuta all’acqua in condizioni dinamiche di pressione dell’aria e di proiezione d’acqua. Pulsazioni Pmin = +297 Pa – Pmax = +900 Pa. Nessuna infiltrazione d’acqua sul lato interno: esito positivo f) Resistenza al carico del vento: • carico di vento di progetto: ±2400 Pa • carico di vento aumentato: ±3600 Pa.

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Alcune immagini relative ai test di resistenza al sisma e all’uragano del sistema AluK SL50.

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statici e dinamici (“crescendo test”). Alla fine di questo test, i componenti del campione quali: i pannelli di tamponamento, fermavetri e copertine decorative sono rimasti saldamente agganciati. Solo alcune guarnizioni sono fuoriuscite dalla sede per porzioni limitate. Nello stesso periodo di tempo, un uguale campione di fac-


Ensinger festeggia nel 2018 i 25 anni di Thermix, lanciando alcune importanti novità.

di Pietro Ferrari

IDENTIKIT ENSINGER www.ensingerplastics.com

LA LUNGA STORIA DI THERMIX

Sviluppato nel 1993 da Ensinger, Thermix e stato il primo distanziatore coestruso a “bordo caldo” a livello mondiale. L’impiego di questo distanziatore ha facilitato i produttori di vetro isolante nel passaggio dall’alluminio a un bordo ottimizzato dal punto di vista termico. A Glasstec 2018 Ensinger presenta l’ampliamento del proprio assortimento di distanziatori Thermix con nuove opzioni migliorative in termini di design, prestazioni e gestione.

! DISTANZIATORE PER FACCIATE CON LATO NERO Per realizzare facciate perfette senza telai, Ensinger offre Thermix TX Pro in tutti i formati, ora disponibili anche con lati stampati in colore nero. L’uso di distanziatori neri evita di compromettere l’estetica nei casi in cui le intelaiature in acciaio inox possano risultare visibili a causa della trasparenza generando i cosiddetti effetti “lampo”. Resistenti ai raggi UV e allo scolorimento, i distanziatori Thermix con lato nero, assicurano la realizzazione di facciate dall’estetica uniforme e impeccabile. !

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PER I MASSIMI REQUISITI: THERMIX LOW PSI «Con il nuovo Thermix Low Psi, Ensinger detta nuovi standard in termini di lavorazione ed efficienza energetica», ha dichiarato Rolf Friedrich Buhl, Direttore vendite Thermix presso Ensinger. Con un valore Psi rappresentativo di soli 0,029 W/mK (Valore Psi rappresentativo per vetro isolante a tre lastre Ug=0,7 W/m2K nel telaio in legno, calcolato secondo la direttiva ift WA-17/1m; cfr. scheda tecnica dell’Associazione federale tedesca dell’industria del vetro piano W36 Thermix Low Psi), Thermix Low Psi si qualifica tra i distanziatori meglio ottimizzati dal punto di vista termico nel segmento “high performance”. Questo prodotto consente di

Thermix Low Psi e disponibile nei formati 12, 14, 16, 18 e 20 mm nei colori standard nero e grigio chiaro e in quattro colori speciali. soddisfare in modo ottimale i massimi requisiti richiesti nelle case passive, nell’ambito dell’eco-edilizia e della sostenibilita in genere. Thermix Low Psi e realizzato in polipropilene (PP) rinforzato con fibre di vetro. L’uso di una pellicola protettiva multistrato sul distanziatore crea una barriera altamente efficace per la tenuta del gas e dell’umidita, garantendo la sicura adesione del sigillante poliuretanico, del silicone e dell’adesivo butilico hot-melt. L’applicazione pulita del butile e possibile grazie alle tolleranze minime del prodotto, i lati e i giunti angolari molto precisi nelle connessioni, come anche le piegature perfette con espansione minima nel telaio piegato a caldo.


25 years of Thermix

!

FLEX 20 PER DISTANZIATORI E LISTELLI Grazie a Flex 20, i rivenditori e i produttori di vetro isolante possono ora contare su forniture semplificate proprio in funzione della particolare versatilita dell’imballaggio. Flex 20 consente infatti di combinare, sullo stesso pallet, 20 diverse varianti di distanziatori e listelli scelti in base alle esigenze individuali. Anche nel caso di superfici di magazzino limitate, e possibile garantire un’offerta ottimale, varia e molto piu ampia nonche una maggiore flessibilita di produzione.

Thermix TX Pro con lato nero per realizzare facciate perfette senza telai.

sistemaserramento - ottobre 2018

Flex 20 - Il pallet di legno contiene venti cartoni di distanziatori Thermix in formati e colori scelti a piacere.

Ensinger is celebrating 25 years of Thermix – and bringing several innovations to the leading global trade fair for glass processors. 1993 saw the development of Thermix, the world’s first coextruded spacer profile for warm edges. This made it easier for insulating glass manufacturers to switch from aluminium to a thermally optimised edge bond. Within the easy-to-process and versatile Thermix range, Ensinger the plastics specialist is now further expanding the options with regard to design, performance and handling.Thermix will be presenting several innovating products at glasstec 2018 in booth G21, hall 15. Among the products to be featured are: Thermix TX Pro façade spacers with black flanks: To achieve perfect, frameless façades, Ensinger is now offering Thermix TX Pro in all sizes, also with flanks that have been printed black. These are a simple means of preventing the visual interference, known as “flashes,” which occur as a result of stainless steel covers shining through in the edge zone of the glazing despite careful processing. Colour-fast and UV-resistant, Thermix with a black flank ensures a uniform, aesthetically convincing façade appearance.For the most exacting standards: Thermix Low Psi: “In addition to Thermix TX Pro, with the new Thermix Low Psi we are setting standards when it comes to ease of processing and energy efficiency”, said Rolf Friedrich Buhl, Sales Director for Thermix at Ensinger. “With an impressive Psi value of just 0.029 W/mK, the Thermix Low Psi is one of the best thermally optimised spacers in the high-performance segment. This product makes it possible to optimally satisfy the most exacting standards for passive houses and ‘green building’. Thermix Low Psi consists of glass fibre reinforced polypropylene (PP). A multilayer barrier film on the spacer serves as a highly efficient gas and moisture barrier and ensures the reliable adhesion of polyurethane sealant, silicone and hot-melt butyl. Clean butyl sealing is ensured by very low product tolerances, wide flanks and accurately fitting corner connectors in the case of a sawn profile or cleanly bent corners with minimal widening in the case of a hot-bent frame.Flex 20 for spacers and muntin bars: A flexible packaging design is now making it easier for retailers and insulating glass manufacturers to stock up on goods. Using Flex 20, 20 individually selected spacer and muntin bar variants can be assembled on a pallet as needed. Where there is limited warehousing space, a greater range of products and higher degree of processing flexibility can thereby be optimally guaranteed.

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Dall’incontro di Erco con Giuseppe Bavuso nasce Dry, essenziale con eleganza.

di Pietro Ferrari

IDENTIKIT ERCO www.erco.com

L’INFISSO “SOTTILE”

I prodotti Erco sono creati per adattarsi a qualsiasi progetto di interior design e per integrarsi con i diversi stili di arredo. L’esperienza maturata in sessant’anni di attivita, dedicati alla costante ricerca dei prodotti esteticamente e tecnicamente innovativi, ha permesso all’azienda comasca di diventare un punto di riferimento per il mondo dell’architettura e dell’arredo nel settore dei serramenti, che le riconosce il merito di aver rinnovato l’immagine della finestra trasformandola in un oggetto di design. Dal 2011 l’importante collaborazione con l’architetto Giuseppe Bavuso, attuale art director di Erco, ha contribuito alla nascita di nuove linee di finestre dall’aspetto minimale, autentici prodotti di design come la nuova collezione Dry.

! PULIZIA FORMALE E PRESTAZIONI «Dry e un prodotto elegante che unisce alle prestazioni tecniche pulizia e rigore delle forme» – afferma Giuseppe Bavuso. Fedele al credo di trasformare la finestra in un progetto innovativo per estetica e funzionalita, il designer pensa a un sistema di infissi dalla linea pulita e asciutta, dai profili ridotti, dove la sottile anta interna svolge anche la funzione di fermavetro, per un design ancora piu compatto.

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! LE CARATTERISTICHE TECNICHE FANNO DI DRY UN PROGETTO AD ALTISSIME PRESTAZIONI TERMICHE E ACUSTICHE • Vetro a doppia camera di dimensione totale di 6 cm, compresi i profilI; • Anima interna realizzata in resina sintetica per garantire il massimo isolamento; • Profilo esterno in alluminio disponibile in colori ossidati o verniciati, resistente agli agenti atmosferici. La superficie

non necessita di trattamenti aggiuntivi e non richiede manutenzione; • Profilo di battuta interno di alluminio ricoperto di legno. Giuseppe Bavuso progetta un serramento dalle caratteristiche tecniche altamente performanti, creando un sottile ma resistente profilo dal grande valore estetico, che si inte-


Varie declinazioni di Dry, la linea di finestre dal design funzionale, disegnata da Giuseppe Bavuso per Erco.

sistemaserramento - ottobre 2018

gra e valorizza sia l’esterno dell’edificio sia l’interno diventando un elemento di continuita con l’arredamento, quindi versatile e polivalente. Il profilo di battuta interno puo essere personalizzato grazie a una palette di raffinate finiture in vero legno: rovere termotrattato, rovere grigio e rovere sbiancato. Allo stesso modo e stato pensato il profilo esterno, che oltre ad accordarsi con le finiture interne, puo declinarsi in diversi colori e adattarsi alle esigenze del cliente o alle specifiche dettate da interventi architettonici: ristrutturazioni di antichi palazzi, presenza di facciate ventilate o di inferriate. I profili ridotti, il rigore e le proporzioni delle forme, le esclusive finiture esprimono una vera e propria evoluzione nel mondo degli infissi: Dry non e solo da considerarsi una finestra dall’aspetto “minimal”, ma un progetto di design funzionale.

The experience and the innovation Erco products are created to adapt to any interior design project and to integrate with different styles of furniture. The experience gained in sixty years of activity, dedicated to the constant research of aesthetically and technically innovative products, has allowed the Como-based company to become a point of reference for the world of architecture and furnishing in the window and door frame sector. The company is credited with having renewed the image of the window by transforming it into a design object. Since 2011, the important collaboration with the architect Giuseppe Bavuso, current art director of Erco, has contributed to the creation of new lines of windows with a minimal look, authentic design products such as the new Dry collection. "Dry is an elegant product that combines the technical performance, cleanliness and rigor of the shapes" - Giuseppe Bavuso. Faithful to the belief of turning the window into an innovative project for aesthetics and functionality, the designer thinks of a system of frames with a clean and dry line, with reduced profiles, where the thin inner door also acts as a glazing bead more compact.

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di Pietro Ferrari

IDENTIKIT SCHÜCO ITALIA www.schueco.com

Schüco Italia fa rete con i Partner serramentisti e porta il bilancio 2017 oltre le previsioni: +9% di fatturato con una quota di mercato del 25,5%.

IL SEGNO POSITIVO DEL SUCCESSO Schüco Italia ottiene risultati che vanno oltre le previsioni di crescita: la consociata italiana del gruppo tedesco Schüco International KG, specializzata nei sistemi per serramenti in allumino, ha chiuso il 2017 con un fatturato di 76,4 milioni di euro, registrando un incremento del +9% rispetto al 2016. La crescita complessiva, tradotta in +6,5 milioni, evidenzia un Ebitda del +24%, con ROS in aumento dal 10,19% dello scorso anno al 14,09% del 2017 e un incremento del ROI dal 12,81% al 16,33%. Frutto di una proposta di prodotto ai massimi livelli qualitativi e di una visione imprenditoriale orientata alla crescita delle professionalità interne e al supporto dei Partner serramentisti, l’ascesa di Schüco Italia è una rara nota positiva in una situazione di mercato edilizio sostanzialmente stabile (investimenti nel settore costruzioni: -0,1%; fonte: Ance). Nel 2017 l’azienda ha raggiunto il 25,5% di quote di mercato nel comparto dei sistemi per serramenti in alluminio, superando gli obiettivi di crescita che erano stati prefissati per il 2019. L’intento è ora quello di mantenere invariato il trend, tanto che per il prossimo anno è stato messo in previsione un ulteriore +5% di fatturato.

La sede di Schüco Italia a Padova.

! ATTENZIONE A COLLABORATORI E PARTNER «Tra i fattori che hanno portato agli ottimi risultati del 2017 e degli ultimi anni – spiega Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia – vanno evidenziati lo sviluppo di competenze interne all’azienda (con ben 3.046 ore di formazione dedicata ai dipendenti nel 2017) e l’impegno nel miglioramento continuo del servizio ai Partner serramentisti, attraverso azioni precise e articolate di supporto al loro ruolo di ambasciatori del nostro marchio sul territorio. Schüco Italia, in particolare, ha fatto dell’eccellenza dei propri serramentisti un asset strategico, attivando specifici programmi di formazione tecnica, commerciale e di marketing e fornendo tutta una serie di strumenti, anche nella direzione dell’innovazione e della digitalizzazione, per rispondere sempre più puntualmente ai bisogni della committenza. Tale strategia è stata pensata non solo per l’ambito della grande cantieristica, che continua a rappresentare per l’azienda una fetta di business importante (con interessanti sviluppi, attraverso le commesse dei Partner, anche all’estero), ma sempre di più si rivolge al settore residenziale, per il quale da un lato sono state sviluppate inno-


Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia.

Beyond growth forecasts

vazioni di prodotto mirate e dall’altro sono stati messi a punto specifici strumenti e servizi per agevolare il dialogo con l’utente finale. Ciò ha permesso ai Partner di accrescere il proprio business anche nel territorio nazionale, dove il mercato residenziale e della ristrutturazione hanno segno positivo, attivando un circolo virtuoso che porta beneficio all’azienda stessa». Terzo paese del Gruppo per fatturato e numero dipendenti (140 nella sede di Padova, a cui si aggiungono 23 agenti monomandatari), Schüco Italia vanta una rete di oltre 800 clienti serramentisti, ai quali punta a offrire soluzioni capaci di rispondere a una domanda sempre più articolata e complessa. «Ci sono tematiche a cui il nostro territorio è particolarmente sensibile – continua Roberto Brovazzo – come il de-

sistemaserramento - ottobre 2018

Schüco Italia achieves results that go beyond growth forecasts: the Italian subsidiary of the German group Schüco International KG, leader in aluminum window systems, closed 2017 with a turnover of 76.4 million euro, registering an increase of + 9% compared to 2016. The overall growth, translated into +6.5 million, shows an Ebitda of + 24%, with ROS rising from 10.19% last year to 14.09% of 2017 and an increase in ROI from 12.81% to 16.33%. The result of a product proposal at the highest levels of quality and an entrepreneurial vision geared to the growth of internal professionals and the support of door and window manufacturers, the rise of Schüco Italia is a rare positive note in a situation of a substantially stable building market (investments in construction sector: -0.1%, source: Ance). In 2017, the company reached 25.5% market share in the sector of aluminum window systems, exceeding the growth targets set for 2019. The intent is now to keep the trend unchanged, so much so that for the next year a further + 5% turnover has been forecasted. sign “su misura”, la sempre maggiore luminosità e il benessere degli ambienti. All’interno del dipartimento di ricerca e sviluppo di Padova progettiamo soluzioni specificatamente pensate per soddisfare le esigenze del mercato italiano, come i sistemi scorrevoli “panoramici”, sui quali Schüco Italia è diventata un centro di progettazione di eccellenza all’interno del Gruppo Schüco, oppure le soluzioni Schüco SmartWood, che uniscono al calore del vero legno, le prestazioni e l’affidabilità dell’alluminio Schüco. Con queste innovazioni di prodotto assicuriamo ai nostri Partner serramentisti un’offerta realmente in linea con gli stili di vita della clientela. Un servizio che puntiamo a valorizzare anche attraverso l’ampliamento del nostro showroom aziendale, che raggiungerà gli 800 m2 nei prossimi mesi del 2018».

Vengono da Gubbio (Perugia) i serramenti in alluminio Schüco a elevata tecnologia di “Domani”, l’ecocasa vincitrice del concorso Eco_Luoghi 2017/2018 in esposizione a Roma fino al 21 ottobre. Una dimostrazione che l’ingegno operativo delle realtà imprenditoriali locali avrà un ruolo decisivo anche nell’edilizia del futuro, alla ricerca di lavorazioni sartoriali e tecnologie su misura.

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NEL CUORE DELLA TECNOLOGIA

A Xylexpo 2018 la parola d’ordine è stata automazione e molta tecnologia per i comparti della seconda trasformazione, che si parli di pannello o di massiccio; la migliore offerta di sistemi di produzione per il mobile e le soluzioni più avanzate in termini di “Industria 4.0”. La computerizzazione delle fasi di calcolo, esecuzione, cnc, BIM, appartengono ancora al Legno 3.0, ma la prossima fase, 4.0, appena iniziata, consisterà nella capacità del "robot" di fare delle scelte. Ciò grazie allo straordinario successo delle scienze cognitive e ai processi delle neuroscienze. Xylexpo ha rappresentato il tentativo di dare forma (sempre più) alla fase 4.0. e l’ampia automazione dei processi attraverso la robotica riguarda ormai diversi ambiti. Una fiera che ha trovato un preciso riscontro sul versante degli operatori professionali in visita, che sono stati 17.781, il 2,1% in più rispetto all’ultima edizione. Di questi sono stati 5.032 gli arrivi da oltre confine, il 28,3% del totale, risultato sostanzialmente in linea con il 2016. Bene, ovviamente, l’Italia, da cui sono arrivati 12.749 professionisti del settore, il 3,3% in più rispetto alla edizione precedente, il 71,7% del totale. Lo speciale utensili, attraverso la voce di un prestigioso poker di aziende che rappresentano storicamente questo settore – Fantacci, Leitz, TWT e Vivaldi – tocca il cuore della tecnologia rappresentata da Xylexpo, costituendo l’utensile, il componente cardine di ogni centro di lavoro. Non a caso una delle quattro sezioni di XIA Xylexpo era proprio quella dedicata agli Utensili, di cui, per completezza, restituiamo cronaca attraverso una breve descrizione delle tecnologie dei tre vincitori: SCM Group s.p.a., Biesse s.p.a. e Oertli Werkzeuge AG.

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di Sonia Maritan EXHIBITIONXYLEXPO

SPECIAL TOOLS

Sonia Maritan a Xylexpo 2018.

! FANTACCI • www.fantacci.it

Allo stand di Fantacci con Giovanni Bruni, in azienda dal 1985, parliamo del serramento di legno-alluminio, progetto che l’azienda porta avanti da due anni. «Abbiamo iniziato la produzione di telaietti per i serramenti di legno-alluminio e lo abbiamo fatto nella convinzione che ampliare il nostro target di competenza valorizzando il nostro know how fosse una mossa vincente soprattutto in favore dei nostri clienti, a cui poter offrire questi particolari prodotti senza essere condizionati dai pochi player presenti sul mercato e che ci desse la libertà assoluta di poter così costruire un “abito su misura” per loro, nel senso che adesso ogni step produttivo porta la firma di Fantacci. Grazie al nostro ufficio tecnico, all’esperienza, alle richieste che ci venivano fatte dal mercato, abbiamo messo a punto questo sistema di rivestimento legno-alluminio che ci sta dando veramente delle ottime soddisfazioni. È un prodotto in crescita che contribuisce ad aumentare i fatturati, perché una volta inserito a catalogo viene richiesto e genera ordini continuativi, tanto da richiedere spazi produttivi ad hoc. Infatti, dopo l’acquisizione dei macchinari e l’in-

quadramento di alcuni dipendenti che hanno collaborato con noi per l’avviamento, ormai il processo produttivo è a regime e il prossimo passo sarà quello di ingrandire l’azienda per costruire un'unica sede produttiva a Poggibonsi, in provincia di Siena, dove da sempre risiede la Fantacci».

Alle spalle di Giovanni Bruni e Sonia Maritan il serramento "minimal" e complanare di Fantacci.


Watchword: technology

Allo stand fa bella mostra un serramento di tipologia “minimal”, la tendenza attuale? «Confermiamo che costituisce per noi un progetto importante che ha la volontà precisa di implementare la specializzazione nell’ambito del minimalismo. Presentiamo, infatti, uno dei pochi sistemi in commercio che permette nell’alzante scorrevole minimal di avere il montaggio della parte fissa dell’alzante scorrevole dall’esterno. Tutti i sistemi minimal hanno l’obbligo di montare il vetro dal lato interno dell’abitazione, a causa del listello esterno fisso, e questo complica molto la fase di montaggio. Con il sistema che abbiamo adottato ora noi, il vetro viene montato dall’esterno.

WoodMask: nuovo sistema di rivestimento di legno per la parte esterna del serramento.

Abbiamo mantenuto la filosofia “minimal” e complanare». A questo proposito, Simone Fantacci, titolare dell’azienda – con il quale abbiamo uno scambio fugace –, ci regala un’anteprima raccontandoci del progetto molto innovativo che ha nel cassetto e che sarà rivoluzionario per quanto concerne il sistema serramento basato sul vetro strutturale, certamente una tipologia che sposa ulteriormente il concetto del serramento contemporaneo. Di questo specifico progetto, in fase di ultimazione, parleremo prossimamente dedicandogli un approfondimento particolare.

sistemaserramento - ottobre 2018

At Xylexpo 2018, the watchword was automation and a lot of technology for the sectors of the second transformation, whether we are talking about a panel or a massive one; the best range of production systems for furniture and the most advanced solutions in terms of "Industry 4.0". The computerization of the calculation, execution, cnc, BIM phases still belongs to Wood 3.0, but the next phase, 4.0, just begun, will consist in the ability of the "robot" to make choices. This is due to the extraordinary success of the cognitive sciences and the neuroscience processes. The special tools, through the voice of a prestigious poker of companies that historically represent this sector - Fantacci, Leitz, TWT and Vivaldi - touch the core of the technology represented by Xylexpo, constituting the tool, the key component of each work center. It is no coincidence that one of the four sections of XIA Xylexpo was precisely the one dedicated to the Tools, which, for the sake of completeness, let us return to the following areas of the area of the competition: SCMGroups.p.a., Biesse s.p.a.e Oertli Werkzeuge AG.

Riprendiamo poi a parlare con Giovanni Bruni che presidia lo stand a Xylexpo. I serramenti che progettate tengono conto del coordinamento stilistico d'insieme e della manutenzione? «Certamente, ad esempio questo serramento – siamo di fronte a un serramento di legno-alluminio – si abbina a tutta la linea legno-alluminio. In fiera abbiamo poi presentato un nuovo sistema di rivestimento di legno per la parte esterna del serramento, denominato WoodMask: anche questo sta suscitando un certo interesse. È disponibile con una cartellina che può essere inserita e agevolmente sfilata, in modo che possa essere sostituita nel tempo, quando il serramento si dovesse deteriorare. Senza intervento sul serramento la finestra ritorna come nuova. Anche la parte esterna del telaio può essere asportata, sottoposta a manutenzione, e riapplicata. Questa è la nostra risposta concreta alla necessità di manutenzione e un segno d’amore verso il legno». Giovanni Bruni, da vent’anni nel settore legno, evidenzia, infine, come la cura del prodotto e del dettaglio richieste dai loro clienti siano lo stimolo per progettare serramenti sempre più raffinati a casa Fantacci.

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EXHIBITIONXYLEXPO SPECIAL TOOLS

Due viste dello stand di TWT a Xilexpo 2018.

! TWT • www.twt.tools

TWT in occasione di Xylexpo ha raccolto il testimone delle storiche presenze targate Garniga, Zuani e Rekord, e festeggiato i 10 anni del progetto Esperia presentando le ultime evoluzioni del sistema infisso Esperia Life. Il design, la versatilità e la facilità di esecuzione legate all’efficienza energetica sono caratteri salienti nel DNA di questo pluripremiato progetto. Esperia Life, infatti, è un sistema con profilo a scomparsa dotato di un design essenziale ed elegante, che assicura una maggiore facilità di montaggio. L’ampia superficie vetrata consente una perfetta illuminazione dell’ambiente, migliorando le prestazioni termoacustiche. La sua struttura, infine, garantisce grande economia e facilità nell’applicazione della “cornice” esterna in alluminio. I visitatori hanno avuto la possibilità di testare di persona questa semplicità di assemblaggio grazie alle dimostrazioni pratiche organizzate durante i 5 giorni della manifestazione. Allo stand della TWT mi reco con Mauro Zamberlan dove Nicola Pedrotti ci presenta un cliente di TWT, Jaroslav Soukup, che produce macchine per la lavorazione del legno e per la

Due immagini durante l'intervista, da sinistra a destra: Jaroslav Soukup, Sonia Maritan, Nicola Pedrotti e Mauro Zamberlan.

produzione di finestre e a cui chiediamo come sia iniziata la sua esperienza. «Abbiamo cominciato a lavorare nel 1991 con la ditta Steton ed eravamo rappresentanti di questa ditta in Repubblica Ceca e Slovacchia, ho fatto degli studi specifici ed ero competente nelle tecnologie delle macchine particolarmente per le finestre. Così, nel 1999, ho disegnato alcune macchine per Steton e le ho brevettate e vendute in tutta Europa. Quindi ho deciso di costruire alcune macchine nel mio Paese a partire dal 2006». Ha fatto un’indagine preventiva per stabilire quali macchine mancassero nel comparto del serramento? «È stata come una “valanga”. Abbiamo fatto anche differenti formati di macchina per tutte le esigenze e per le differenti modalità in cui il cliente voleva proporsi con i propri modelli in termini di tipologie e di costi lavorando per i privati e per gli architetti. Abbiamo studiato molto, con TWT abbiamo lavorato a diversi progetti. Stiamo muovendoci sempre più verso il prodotto di design: il 90% della discussione verte su quello che vuole fare il serramentista, il 10% sulla macchina».


Il depliant che ho di fronte non riporta grandi linee, ma un’ampia gamma di centri di lavoro, molto compatti; per rispondere a una flessibilità molto alta e alle diverse modalità costruttive del serramento dall’Italia alla Polonia? «Il nostro motto è essere ispirati alla artigianalità fino a raggiungere una dimensione media. Il legno ci dà la possibilità di lavorare artigianalmente contrariamente all’alluminio».

Qual è oggi il suo mercato di riferimento? «Il mercato nazionale, l’Ungheria, la Polonia e il Regno Unito, affrontati collaborando con aziende che servono mercati locali in ogni Paese. Le macchine tradizionali CNC producono sì finestre, però alla fine dei conti c’è tanta manipolazione per cercare di raggiungere un numero limitato di pezzi e per un artigiano la tipologia giusta è una macchina meno a controllo numerico e più adatto a una produzione di piccola serie. Questo tipo di macchine le ho studiate per produrre solo finestre e nel numero desiderato. Non c’è limite, né nelle forme, né nelle tipologie e né nei quantitativi che una ditta artigiana può desiderare di produrre, dalla produzione di pochi speciali all’efficienza della produzione standard: queste macchine consentono anche di raggiungere una produttività di lotti interessanti al giorno». Una falegnameria concentrata in un centro di lavoro? «Su questa macchina il cliente può eseguire prima di tutto tenonatura e profilatura, poi la foratura, quindi un layout

Qual è il ruolo degli utensili TWT nelle sue macchine? «Gli utensili hanno un ruolo fondamentale e la cooperazione con TWT è determinante: io seguo i clienti, seguo il mercato e ho piena fiducia che TWT mi segua. Questo dal 2001, perché inizialmente era Zuani il mio fornitore». Quale opinione ha riguardo il mercato delle finestre di legno? «La finestra di legno andrà sempre bene perché è qualcosa di diverso e unico, la finestra di legno-alluminio è però la soluzione ideale». Quale opinione ha riguardo l'Accoya®? «L’Accoya® è molto apprezzato in Inghilterra, mentre in Europa per adesso ci sono problemi nella sua espansione dovuti al prezzo troppo alto».

sistemaserramento - ottobre 2018

Quindi non parliamo di un parco macchine numericamente definito, ma di molteplici modelli tutti customizzati? «Ogni cliente ha una dimensione diversa e abbiamo con ognuno un approccio specifico che asseconda le esigenze della sua produzione. Oggi si parla molto di dati, di informazioni, noi diamo sulla base di una tradizione produttiva tutte le specifiche di una produzione moderna. È una macchina studiata per l’artigiano, però un artigiano 4.0! Quindi da una parte, non rinuncia a prendere in mano il pezzo, e vuole vedere il pezzo che entra e il pezzo che esce dalla macchina; ma d’altra pretende di avere tutte le tecnologie più avanzate. Di fatto, sono macchine singole con tecnologie avanzate, ma che producono in modo tradizionale: non si tratta di mettere il pezzo sul banco e vedere cosa succede, ma intervenire fase per fase nella lavorazione, però inserendo i dati in maniera automatica. Cerchiamo di eliminare l’errore umano mantenendo per le piccole e medie imprese il tocco artigianale».

produttivo che fa tutto in base alle esigenze di uno specifico progetto adattato alle esigenze di chi produce e di ogni singola macchina».

Secondo la sua esperienza, quali sono le tipologie di legno più usate per fare le finestre? «Abete, Pino, legni duri come il Rovere, il Meranti, etc». Si usa ancora il legno massiccio? «In alcuni Paesi la finestra è parte integrante dell’abitazione, in altre è un buco da riempire, dalla cultura del luogo dipende molto anche la scelta del materiale».

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EXHIBITIONXYLEXPO SPECIAL TOOLS

Due viste dello stand di Vivaldi a Xilexpo 2018.

fisso sullo stesso piano delle finiture interne – come il rivestimento di una parete –, quindi non si tratta solo dell’abbinamento della specie legnosa all’interno, ma anche di una finestra più moderna che diventa un continuum con le finiture che le sono prossime, come la boiserie». Tecnicamente come si realizza questa complanarità? «Devi avere chiaramente una predisposizione per poter riportare il rivestimento nella complanarità del serramento». Così la finestra a filo interno azzera l’imbotte tradizionale e diventa più moderna? «La Vivaldi – che così ha superato le difficoltà degli ultimi anni – ha sempre cercato di creare e innovare i sistemi. Oggi le case hanno bisogno di più luce e noi abbiamo risposto aumentando la luce degli appartamenti». Raffaele Di Cecco con Sonia Maritan.

! VIVALDI

Allo stand di Vivaldi, incontro il titolare e vecchio amico, Raffaele Di Cecco, che presenta una finestra abbinata alla boiserie per assecondare il progetto di interior che nel coordinamento delle finiture coinvolge sempre di più anche le finestre – un trend che era iniziato dalle porte da interno –, e ormai si parla di finestra abbinata al mobile che prevede di fabbricare una finestra che abbia sul lato interno lo stesso legno del mobile e del pavimento. «L’infisso diventa complanare: c’è la possibilità di avere l’in-

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L'intervista di Sonia Maritan a Raffaele Di Cecco e Franco Cerniglia.

Con finestre dove il vetro ha un’importanza maggiore! «Senza trascurare il design delle finestre e le tecnologie innovative». Questo serramento ha delle componenti molto minimali! «E, infatti, si chiama “Minimale” – interviene Franco Cerniglia – Io devo dire, in qualità di rivenditore e di agente di Vivaldi che i clienti hanno accettato ben volentieri questa soluzione». Confezionate un prodotto per il falegname e gli date la possibilità di avere un serramento contemporaneo: minimale come chiede il mercato?


«Ma se lo fa sempre lui con un processo che dobbiamo insegnargli». – precisa Franco Cerniglia.

sistemaserramento - ottobre 2018

Questo significa anche fornirgli un certo tipo di utensile? «Soprattutto significa avere alle spalle un’azienda che abbia continuità». – precisa ancora Franco Cerniglia. «Noi facciamo vedere la tecnologia di assemblaggio che non sarebbe il nostro campo – chiosa Raffaele Di Cecco – però per fare la finestra a fissaggio meccanico è necessario sapere come si monta: il vetro, l’inserimento. Qui abbiamo progettato tutto il sistema con cui diamo la finestra e vendiamo anche i banchi per l’assemblaggio». Quindi Vivaldi ha aggiunto agli utensili, il suo core business, anche i banchi per l’assemblaggio del serramento? «Commercializzati dalla N.G. Utensili-Vivaldi, la nostra azienda commerciale». Una scelta che rientra in una strategia aziendale di diversificazione all’interno della propria specializzazione? «E soprattutto è volta a cercare di andare a recuperare nei tempi di produzione e nei costi di mano d’opera». – precisa Franco Cerniglia. Il mercato del serramento di legno è cambiato? «Diciamo che oggi del 90% di aziende che avevano una produzione che oscillava dai cinquanta ai duecento infissi al giorno ne sono rimaste pochissime. Io ne conterò dieci sulle mie mani».– Afferma Raffaele Di Cecco. Quale sarà, allora, il futuro del settore? «Secondo me, i nostri clienti del futuro saranno quelli che sono rimasti nell’eccellenza del legno. Tutti quelli che hanno macchine di quindici-vent’anni fa, oggi le devono rinnovare. La tecnologia ti permette di fare i prodotti minimali se hai macchinari nuovi. Rimarranno queste aziende e, magari, invece di essere monoprodotto, e produrre solo finestre, faranno anche porte e altri prodotti». Quindi Vivaldi prevede un ritorno alla falegnameria di una volta? «La tipica falegnameria svizzera che fa un po’di tutto, che torna al concetto della falegnameria tradizionale che realizzava tutti i componenti lignei del panorama domestico. Questo è il futuro». «Non dimentichiamo che il legno è arredamento: non esi-

Sonia Maritan si affaccia sulla finestra minimale di Vivaldi a Xylexpo 2018.

stono i mobili di plastica, quindi perché deve esistere la finestra di PVC? La gente che “fa” la casa e spende i soldi vuole la finestra di legno. Da noi, in Sicilia, sta andando molto il mobile di qualità abbinato alla finestra, oggi da noi chi lavora produce qualità. Il nostro falegname in Sicilia fa dalla porta alla finestra al mobile. E 900mila euro di arredi alberghieri fatti solo di legno a Cefalù mi sembrano una buona dimostrazione di quale sia la tendenza nella fascia alta».– Aggiunge Franco Cerniglia. Ritengo anche io, che per un mercato di nicchia il legno rimarrà vincente! «Quello che facciamo noi riguarda proprio questa nicchia. Invece, il 95% è dedito alle grandi macchine di produzione, dove però vengono montati utensili di consumo costruiti con dei macchinari totalmente diversi dai miei e dove esistono già le grandi aziende che hanno il mercato destinato alla produzione della porta, del pannello e dell’arredo: inutile che mi metta a fare punte al diamante, resto nella mia nicchia altamente specialistica. Comunque, il trend è buono, c’è gente che sta rinnovando le vecchie macchine. Ci sono aziende che partono dal PVC, ma poi vogliono anche il legno».– Conclude Raffaele Di Cecco.

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EXHIBITIONXYLEXPO SPECIAL TOOLS

! LEITZ

Günther Kamml, Manager Director di Leitz, lavora in azienda da dieci anni e da vent’anni è nel settore del legno, quindi anche con lui parliamo di trend di mercato. Gianni Gregori, Responsabile Vendite Costruttori macchine Italia per Leitz, che “mastica” legno da decenni porta il suo consueto contributo anche a questa conversazione (con Liborio Abbacchi Research&Development di Leitz partecipa anche a una tavola rotonda con Jürgen Köppel presso la sede Leitz che riportiamo in questo stesso numero). «Il settore è molto cambiato, in modo direttamente proporzionale al mercato che rappresenta. Soprattutto la diversità dei materiali ha cambiato le dinamiche: vent’anni fa c’erano soprattutto il pannello e il legno massiccio, adesso impazzano i materiali compositi. Certamente, per noi è più interessante perché ogni materiale ha una storia diversa. Prima gli utensili erano più standard, oggi diventano più specializzati, ogni cliente vuole qualcosa di particolare per il suo prodotto. Leitz si è a sua volta specializzata nella produzione e adattamento degli utensili alle richieste dei suoi clienti: noi, soprattutto in Austria, facciamo moltissimo “fuori standard”». Leitz si è specializzata nel rispondere secondo il tipo di prodotto che fa il cliente e rispetto il materiale che utilizza? «Il legno apre la pista a tutti i materiali – sottolinea Gianni Gregori – pensiamo alla produzione del mobile nelle varie specie legnose, a quanti sono i legni che da sempre lavoriamo: siamo già mentalmente predisposti ai nuovi materiali con il nostro background». «Siamo abituati ad adattarci alla tipologia di legno, secondo la sua fibra, tessitura, durezza, perché questa varietà della materia legno costituisce anche la sua bellezza – aggiunge Günther Kamml –, il cuore del nostro business è definito dal fatto che il legno non sia mai uguale, non esiste un vero “standard” e bisogna sempre un po’ adattarsi alle

Lo stand di Leitz a Xylexpo 2018.

sue caratteristiche dopo avere osservato “come si comporta”». Certo, il legno non può essere “standard” per sua natura: l’utensile può migliorare ulteriormente? «Sono moltissimi gli aspetti sui quali lavoriamo, soprattutto cerchiamo di prolungare sempre più la durata dell’utensile». «Durezza non è sempre sinonimo di durata, vuol dire anche fragilità». – Aggiunge Giovanni Gregori. «Gli utensili sono più leggeri e silenziosi, questo è molto importante, perché noi ci impegniamo a creare moltissime soluzioni per gli utensili e anche per le bocche di aspirazione. Praticamente le teste tagliano e poi il truciolo viene aspirato ed è fondamentale portarlo via nel modo giusto». – Precisa Günther Kamml. Questo aumenta la vita dell’utensile: c’è anche una progettualità per la manutenzione e per facilitarla? «Nel nostro Proficut per il serramento, per esempio, è più facile cambiare le lame senza aprire gli utensili». Qual è l’approccio di Leitz sul mercato italiano? «Se parliamo del mercato italiano, per noi la strategia è importante, si tratta di scegliere clienti un po’ specializzati che abbiano un certo volume perché la Leitz è un’industria». Un’industria che fornisce prodotti tailor made? «La Leitz ha la fortuna di avere una gamma molto ampia, tutto quello che si vede nei nostri cataloghi è progettato e prodotto da Leitz». Una gamma di utensili che compre tutto il settore edilizio? «Penso sia l’unica azienda ad avere un know-how così completo: dal serramento (esterno e interno), al pavimento, alle scale, al mobile e al legno strutturale». – Chiosa Giovanni Gregori.

Allo stand Leitz, da sinistra a destra: Pietro Ferrari, Gianni Gregori, Sonia Maritan e Günther Kamml.


Qual è il canale distributivo di Leitz? «Siamo presenti in tutti i Paesi importanti per la lavorazione del legno con una presenza diretta. Abbiamo sempre la possibilità di inviare i nostri tecnici che vengano dalla Germania, dall’Austria o dall’Italia ai nostri clienti. Il servizio è per noi una parte fondamentale». «L’obiettivo è quello di non perdere mai di vista le necessità del prodotto e quindi anche l’assistenza che questo nel tempo richiede». – Aggiunge Giovanni Gregori Ci sono dei mercati particolarmente interessanti per voi? «Siamo dappertutto con il nostro marchio da almeno vent’anni, non c’è un mercato nuovo ma ci sono nuovi tipi di clienti che vengono non solo dal legno ma anche da altri settori, ad esempio quello del legno-alluminio». – Risponde Günther Kamml. Quindi la novità è racchiusa nei nuovi materiali, come il composito? «Materiali che nascono giornalmente con clienti anche orientati al pezzo unico. Il mercato sta cambiando in questa maniera: una volta l’esigenza erano i numeri, adesso la richiesta è di qualità e diversificazione. Lotto uno. Abbiamo realizzato un utensile progettato per compiere dei micro-

spostamenti e quindi cambiare il tipo di taglio». – Sottolinea Giovanni Gregori. Il prodotto standard, prevalente nella produzione tedesca, è meno costoso di quello specializzato? «I clienti devono specializzarsi così come noi dobbiamo specializzarci». – Risponde Günther Kamml. «Ikea entro il 2020 vuole fare mobili senza viti ma dotati unicamente di un incastro particolare, e in Leitz da un anno e mezzo facciamo dei test con le nostre imprese per poter arrivare a definire profili e interferenze. Ikea quando è partita con questo progetto è venuta da noi». – Commenta Giovanni Gregori. La necessità, ad esempio, nel legno strutturale di fare delle superfici molto pulite a vista, richiede prestazioni più sofisticate all’utensile! «In questo settore ormai si parla di pezzi verniciati, quindi la qualità di finitura richiesta anche agli utensili è davvero alta». Siamo di fronte a un futuro fatto con materiali compositi che imitano la texture del legno? «Una cosa importante è che dove entri senti il profumo del legno, questo non è il risultato della tecnologia, sarà sempre così …e io per ora continuo a sentirlo».– Osserva Günther Kamml. «Con le nuove tecnologie digitali, seppure il digitale abbia una base legnosa, stanno cambiando molto i materiali».– Chiarisce Giovanni Gregori. «In molti casi, ormai è difficile capire se si tratti di legno vero oppure no, però al tocco lo puoi identificare». – Dice Günther Kamml. «Toccare il materiale è l’unico modo per capire se è vero legno».– Concorda Giovanni Gregori. «Oggi i tecnici della Leitz si confrontano con mobili molto più facili da lavorare».– Conclude Günther Kamml.

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Sonia Maritan con Günther Kamml e Gianni Gregori durante l'intervista a Xylexpo 2018.

Sonia Maritan con Günther Kamml durante l'intervista a Xylexpo 2018.

sistemaserramento - ottobre 2018

Un valore aggiunto in una produzione che deve mantenere le sue specificità, d’altro parte l’utensile è fondamentale perché determina la morfologia del prodotto finito! «Abbiamo tre siti di produzione, uno è in Italia, il secondo è in Austria e il terzo è in Germania. La produzione è specializzata secondo il prodotto: in Germania è più standard, in Austria è più dedicata allo speciale e l’Italia oltre al settore dedicato allo speciale ha anche la sezione specializzata nei coltelli. Nella vendita il prodotto può provenire da qualsiasi stabilimento». – Precisa Günther Kamml.


! Luce alle tecnologie di XIA

Infine, una sintesi delle tecnologie premiate a XIA Xylexpo 2018, e se industria 4.0 somma digitalizzazione, realtà aumentata e robotizzazione, possiamo affermare che si tratta di una combinazione che ha stimolato molte delle innovazioni premiate. Da XIA Xylexpo su 425 espositori sono state premiate una decina di azienda in quattro diverse sezioni. Per la sezione utensili, dal primo al terzo premio, segue la classifica con un flash sulla tecnologia, preceduta da uno schematico elenco delle sezioni e delle aziende coinvolte. ! I Sezione Prima lavorazione e trasformazione del Massiccio: 1. Paolino Bacci s.r.l. 2. Working Process s.r.l. 3. SCM Group s.p.a.

! III Sezione Finitura: 1. New Finishing s.r.l. (CML) 2. ICA s.p.a. 3. SCM Group s.p.a.

! II Sezione Lavorazione del Pannello: 1. Vitap Costruzioni Meccaniche s.p.a. 2. Hecht Electronic AG 3. Biesse s.p.a.

! IV Sezione Utensili: 1. SCM Group s.p.a. 2. Biesse s.p.a. 3. Oertli Werkzeuge AG

EXHIBITIONXYLEXPO SPECIAL TOOLS

Sezione Menzione d’Onore: Homag Group s.p.a. ! Sezione UTENSILI: SCM Group s.p.a. Il Gruppo combinato intestatore arrotondatore per bordatrici facilita la movimentazione e unifica le funzioni di intestatura e arrotondatura, eseguite con un unico utensile, permettendo lo sviluppo di macchine con limitato ingombro indirizzate alla falegnameria artigiana e operando su pannelli con uno spessore da 8 fino a 50 mm e con una lunghezza minima fino a 120 mm. Inoltre, questo nuovissimo gruppo operatore consente di applicare bordi spessi fino a 3 mm e di eseguire un’arrotondatura perfetta degli spigoli, anche su pannelli sagomati.

Biesse s.p.a. L’Aggregato RC60B per bordatura su centri di lavoro, caratterizzato da grande flessibilità grazie all’utilizzo di un innovativo giunto magnetico. Si tratta di una funzione fondamentale dell’aggregato per la lavorazione del pannello, che non permette solo la finitura sopra e sotto il bordo sagomato, ma anche nello spigolo con le operazioni di intestatura e arrotondatura del bordo applicato su pannelli sagomati.

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Oertli Werkzeuge AG Il sistema meccanico CAT: Centrifugal Applied Technology per il bloccaggio di placchette taglienti sul corpo utensile, in grado di garantire sicurezza e precisione fino a velocità tangenziali di 120 m s-1. I clienti di Oertli Werkzeuge AG lavorano legno massiccio, principalmente nella produzione delle finestre, ma sono presenti anche nel settore delle costruzioni di legno, dove riescono a raggiungere un alto livello di finitura.



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di Pietro Ferrari

PREVIEW FESESTRATION BAU CHINA www.bauchina.com

Aziende internazionali e nazionali espongono a Fenestration Bau China.

PORTE E FINESTRE SUL MERCATO CINESE

Dal 31 ottobre al 3 novembre 2018, aziende nazionali e internazionali come Dormakaba, Hörmann, Hoppe, JUNG, Kin Long, LG Hausys e Schüco presenteranno innovazioni e soluzioni nei settori materiali da costruzione, edilizia, facciate, finestre, edilizia automazione, tecnologie di costruzione e porte in otto sale del Nuovo China International Exhibition Center (NCIEC) a Pechino. Oltre a quanto sopra, altri quattro segmenti saranno aggiunti alla prossima Fenestration Bau Cina: materiali di prefabbricazione e bioedilizia, chimica degli edifici, strumenti di costruzione e soluzioni energeticamente efficienti e intelligenti/BIM. Un'altra nuova piattaforma è "Future Building NetworkingMade in Germany". Con i forum "Smart Building made in Germany" e "Prefabrication Materials and Green Building made in Germany", l'evento risponde agli sviluppi e alle nuove esigenze del settore delle costruzioni asiatico e si pone come forza trainante per l'Estremo Oriente.

! SOLUZIONI ORIENTATE ALLA PRATICA SU MISURA PER IL MERCATO CINESE DELLE COSTRUZIONI BAU Congress China (BCC) completa il portafoglio di mostre di Fenestration Bau China. In tre giorni offre soluzioni orientate alla pratica per l'industria delle costruzioni cinese. Sotto il tema centrale "Il futuro dell'edilizia per la Cina", il BCC è diviso in tre giorni con cinque temi principali:


Fenestration Bau at the starting

• The Big Picture: Tomorrow's Urban Design, Exemplary Projects; • Edifici intelligenti - Città semplici; • Young Independent Architects-Human Scale Architecture; • Future Building Technology: energia, processo e costruzione; • Progetti eccellenti all'avanguardia per la Cina. I primi relatori nazionali e internazionali di alto livello hanno già confermato la loro partecipazione: Liu Wan (Tsinghua University Beijing), fornirà informazioni sul "Big Picture" per la Cina. Usando le sue filiali a Pechino e Taiyuan come esempio, Wolfgang Frey (Frey Architekten Group / WFP Architekten, Berlino) mostrerà come progettare l'architettura sostenibile. Nel blocco tematico "Young Independent Architects" (moderato da Zhang Li, TeamMinus), Sophia Bai (TeamMinus, Beijing) fornirà spunti sulle idee della giovane scena architettonica in Cina. "Cutting Edge Super Projects" sarà ancora una volta un tema molto popolare quest'anno. Tra gli altri progetti entusiasmanti, il pluripremiato "Marina One" a Singapore sarà presentato da Ingenhoven Archi-

sistemaserramento - ottobre 2018

From October 31 to November 3, 2018, national and international companies such as dormakaba, Hörmann, Hoppe, JUNG, Kin Long, LG Hausys and Schüco will be presenting innovations and solutions in the sectors building materials, construction IT, facades, windows, building automation, building technologies and doors in eight halls of the New China International Exhibition Center (NCIEC) in Beijing. In addition to the above, four more segments will be added to the upcoming FENESTRATION BAU China: Prefabrication Materials & Green Building, Building Chemistry, Construction Tools and Energy Efficient & Smart Solutions/BIM. Another new platform is “Future Building Networking - Made in Germany”. With the forums “Smart Building made in Germany” and “Prefabrication Materials and Green Building made in Germany”, the event reacts to developments and new requirements of the Asian construction industry and positions itself as a driving force for the Far East. PRACTICE-ORIENTED SOLUTIONS TAILORED TO THE CHINESE CONSTRUCTION MARKET BAU Congress China (BCC) complements the exhibition portfolio of FENESTRATION BAU China. Over three days, it offers practice-oriented solutions for the Chinese construction industry. Under the central theme “The Future of Building for China”, the BCC is divided into three days with five focus topics: - The Big Picture - Tomorrow’s Urban Design, Exemplary Projects. - Smart Buildings - Simple Cities. - Young Independent Architects—Human Scale Architecture. - Future Building Technology: Energy, Process, and Building. - Cutting Edge Super Projects for China. First top-class national and international speakers have already confirmed their participation: Liu Wan (Tsinghua University Beijing), will provide insights into the “Big Picture” for China. Using his own branches in Beijing and Taiyuan as an example, Wolfgang Frey (Frey Architekten Group/WFP Architekten, Berlin) will showcase how sustainable architecture can be designed. Under the thematic block “Young Independent Architects” (moderated by Zhang Li, TeamMinus), Sophia Bai (TeamMinus, Beijing) will provide insights into ideas of the young architectural scene in China. “Cutting Edge Super Projects” will once again be a popular topic this year. Among other exciting projects, the multi-award-winning “Marina One” in Singapore will be presented by Ingenhoven Architects, Düsseldorf. tects, Düsseldorf. BAU Congress China è organizzato dalla rivista di architettura Bauwelt. Insieme al Congresso BAU in Cina, Fenestration Bau Cina è il più importante luogo di incontro del settore in Cina e offre una panoramica delle ultime tecnologie e argomenti di tendenza nel settore delle costruzioni.

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