022_StrutturaLegno_2018

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STRUTTURALEGNO ISSN 2283-8651

022 OTTOBRE 2018

Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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english text L’analisi con tecnica non distruttiva Il Forum a Digione per “fare insieme” Il ponte ligneo carrabile di Genova CasaClima Network Lombardia cresce L’approccio corretto al tetto ventilato Focus software “per costruire” con il BIM L’incoerenza delle EN 338 rispetto le NTC




COLOPHON

strutturalegno

022 ottobre 2018

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SOMMARIO

strutturalegno 009

EDITORIALE

di Sonia Maritan

FRA VIRTUALE E REALE 010

SIMPOSIUM

014

CHRONICHAE FORUM

SCM GROUP COSTRUIRE CON IL LEGNO DIGIONE

di Pietro Ferrari

LA PRIMAVERA DELLE COSTRUZIONI DI LEGNO 016

QUAESTIONES

COMOCASACLIMA di Sonia Maritan

COSTRUIRE UN DOMANI “GOLD” 020

GUTTA CAVAT LAPIDEM di Alex Merotto

IL TETTO VENTILATO 022

COLLOQUIUM

FAL DI BRUGNARA E CHISTE' di Pietro Ferrari

UN CENTRO TAGLIO ALL’AVANGUARDIA AL FIANCO DELLE MIGLIORI CARPENTERIE 026

COLLOQUIUM STROMAB

di Sonia Maritan

ESPERTI IN SOLUZIONI DI TRONCATURA DAL 1965 030

PROIECTUM PUBLICUS di Linda Secondini e Gerolamo Stagno

IL PONTE LIGNEO CARRABILE SUL TORRENTE BRANEGA IN GENOVA: METODOLOGIE SPERIMENTALI PER LA VALUTAZIONE DI DURABILITÀ FOCUS SOFTWARE ABIES ENGINEERING SEMPRE UN PASSO AVANTI!

036

FOCUS SOFTWARE CONCRETE ESEMPIO DI COMPLESSO RESIDENZIALE DI 7 PIANI CON PARETI DI LEGNO PER 88 ALLOGGI A FIRENZE

040

FOCUS SOFTWARE DIETRICH’S LA DIGITALIZZAZIONE NELL’EDILIZIA DI LEGNO: UNA SFIDA APPASSIONANTE

042

FOCUS SOFTWARE DLUBAL SOFTWARE ANALISI DI STABILITÀ DI PANNELLI X_LAM E COMPONENTI STRUTTURALI BIDIMENSIONALI

046


048 FOCUS SOFTWARE HSBCAD HSBCAD STABILISCE NUOVI STANDARD PER LA PROGETTAZIONE DELLE COSTRUZIONI DI LEGNO FOCUS SOFTWARE SEMA PUNTI FORTI DELLA VERSIONE SEMA 18-2

052

056

LABORATORIUM di Franco Laner

EN 338: IMPRECISE E PERICOLOSE, A MENO CHE LA SICUREZZA NON SIA UN OPTIONAL PUBBLIREDAZIONALE EGGER PROTEZIONE PERMANENTE DA AVVERSITÀ ATMOSFERICHE

062

064

UNIVERSITAS UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA di Valentina Di Lascio, Umberto Petruccelli, Emiliano Tancredi e Luigi Todaro

L’ANALISI CON TECNICA NON DISTRUTTIVA 078

TECHNICA ROCKWOOL

di Franco Riccardi

PIÙ DI MILLE CASE DI LEGNO 080

TECHNICA SAYERLACK

di Sonia Maritan

GRAFFITI ADDIO! 082

TECHNICA SISTEM COSTRUZIONI di Sonia Maritan

DOV’È DI “CASA”IL MADE IN ITALY 085

TECHNICA ZETAGÌ

di Franco Riccardi

I COLORI DEL LEGNO 086

ANTICIPATIO SAIE Bologna

di Beatrice Guidi

SI RIPARTE CON LA RIPRESA 089

ANTICIPATIO ARCHITECT@WORK Milano di Beatrice Guidi

L’AUTUNNO DI LAVORO DEGLI ARCHITETTI 092

INDIRIZZI


RITORNO AL FUTURO

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Fra virtuale e reale

La rivoluzione digitale può essere fuorviante rispetto le aspettative reali e forse il problema principale della comunicazione odierna è proprio questo. Dentro la vastità dell’offerta digitale, tutto ci sembra a portata di mano. Ci giustifica il fatto che tutto sia proiettato nell’industria 4.0 – che combina digitalizzazione, realtà aumentata e robotizzazione – un presente avveniristico di cui fatichiamo a cogliere tutte le potenzialità, inusitate e persino sproporzionate, se pensiamo anche solo a quelle insite in un qualunque smartphone. Come nessun muro di ottuso rifiuto impedì alla rivoluzione industriale di compiersi, così non potremo eludere il cambiamento epocale in atto. Le opportunità, d’altra parte si potrebbero racchiudere in tre lettere: BIM, elemento essenziale della digitalizzazione. Il ruolo della digitalizzazione nell’edilizia in legno – soprattutto nell’industria del prefabbricato –, ha raggiunto livelli molto avanzati con i processi digitali, il CAD/CAM e i centri di taglio: la lavorazione automatizzata a controllo numerico è diventata lo standard. Con il nuovo metodo di progettazione, e la collaborazione di tutti i partner progettuali a un unico modello dati, catene di processi digitali generali sono in grado di anticipare digitalmente l’intero progetto prima di attuarlo nella realtà, consentendo di individuare e risolvere rapidamente ogni problema e quindi stabilire scadenze precise. Coerentemente, le tecnologie di alcuni produttori di centri di lavoro vengono presentate in fiera in versione virtuale grazie a innovativi sistemi multimediali destinati a rivoluzionare la loro esposizione: macchine riprodotte a grandezza reale e con straordinaria fedeltà, in grado di superare, sotto alcuni aspetti, anche l’esperienza “reale” garantendo al visitatore inedite possibilità di interazione con il prodotto. La realtà virtuale diventa quindi rappresentativa del mondo produttivo e dei prodotti che ne derivano. La stampa digitale, ad esempio, ha creato una proliferazione di laminati digitali, da non confondere con una serigrafia o una pellicola adesiva sul prodotto finito. Si tratta, invece, di un composito di sostanze protettive che opportunamente polimerizzate, durante la lavorazione del semilavorato di legno, danno luogo a prodotti progettati di qualsivoglia figurazione. Il laminato digitale garantisce la riproduzione di fotografie, disegni e logotipi, di inarrivabile qualità estetica, resistenza e robustezza. Insomma, il mondo digitale è in grado di produrre da tempo una finestra in cuoio con cuciture in rilievo su supporto in pvc, realistica alla

BETWEEN VIRTUAL AND REAL The digital revolution can be misleading compared to real expectations and perhaps the main problem of today's communication is just that. Within the vastness of the digital offer, everything seems within reach. We justify the fact that everything is projected in the industry 4.0 - which combines digitization, augmented reality and robotization - a futuristic present of which we struggle to grasp all potential, unusual and even disproportionate, if we think only of those inherent in any smartphone . As no wall of dull rejection prevented the industrial revolution from taking place, so we can not avoid the epochal change taking place. Opportunities, on the other hand, could be contained in three letters: BIM, an essential element of digitization. The role of digitization in timber construction - especially in the prefabricated industry - has reached very advanced levels with digital processes, CAD/CAM and cutting centers: numerical control automated processing has become the standard. With the new design method, and the collaboration of all project partners to a single data model, chains of general digital processes are able to digitally anticipate the entire project before implementing it in reality, allowing to quickly identify and solve every problem and therefore establish precise deadlines. Coherently, the technologies of some manufacturers of work centers are presented at the fair in virtual version thanks to innovative multimedia systems designed to revolutionize their exposure: machines reproduced in real size and with extraordinary fidelity, able to over-

EDITORIALE vista e al tatto, oppure un effetto litico su supporto in gres decisamente “gratificante”, o ancodi Sonia Maritan ra, un mobile con laminato digitale “effetto” legno che soddisfi www.webandmagazine.media ampiamente tutti i sensi. Un giorwww.webandmagazine.com no o l’altro, non rischieremo di trovarci di fronte a un “finto” edificio in X-Lam? Certamente, l'evoluzione tecnologica ha reso strutturalegno pagina 009 i materiali bugiardi! La sincerità, del vero e dell’autentico, si pone in contrapposizione con il falso del surrogato; ma l'antinomia non appare più così netta. Nella pubblicità però non si può mentire, per l'aspetto etico che la comunicazione deve possedere. Questo sarà il tema che tratteremo nel modulo dedicato alla comunicazione del II Congresso del Gruppo Qualità Legno (www.gruppoqualitalegno.it), con il titolo “Edifici di legno. Tanta moda poca cultura”, che si terrà presso l’Ecoarea better living di Rimini il 16 Novembre.

Sonia Maritan a Shanghai, qualche settimana fa: sarà vero? Foto di Luca Rossetti.

come, in some aspects, even the "real" experience, providing the visitor with unprecedented possibilities for interaction with the product. Virtual reality thus becomes representative of the productive world and the products that derive from it. Digital printing, for example, has created a proliferation of digital laminates, not to be confused with a silk-screen or adhesive film on the finished product. On the other hand, it is a composite of protective substances which, when suitably polymerized, during the processing of the semi-finished wood, give rise to designed products of any kind. The digital laminate guarantees the reproduction of photographs, drawings and logos, of unrivaled aesthetic quality, strength and robustness. In short, the digital world has been able to produce a leather window with raised stitching on a PVC support, realistic to the eye and to the touch, or a stone effect on gres support that is definitely "gratifying", or a piece of furniture with "wood" digital laminate that fully satisfies all the senses. Someday, we will not risk finding ourselves in front of a "fake" building in X-Lam? Of course, technological evolution has made liars' materials! The sincerity, of the true and the authentic, is in contrast with the false of the surrogate; but the antinomy no longer appears so clear-cut. In advertising, however, one can not lie, for the ethical aspect that communication must possess. This will be the theme that we will discuss during the II° Congress of the Wood Quality Group (www.gruppoqualitalegno.it), with the title "Wooden buildings. So much fashion little culture ", which will be held at the Ecoarea better living in Rimini on November 16th.


SIMPOSIUM SCM www.scmgroup.com

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Costruire con il legno SCM al convegno “Costruire con il legno”, organizzato nell’ambito della rassegna “Il Legno dalla Natura alle Cose”, ribadisce che si tratta di un settore in forte e continua crescita. “Oggi potenzialità enormi soprattutto per il CLT”, afferma Albin Siegert, Process Engineer housing di SCM Engineering. Con la partnership di SCM partirà proprio quest’anno il nuovo Master in Edilizia in Legno del Politecnico di Torino con l’obiettivo di formare figure professionali con profili e competenze realmente corrispondenti alle attuali esigenze di mercato. Grande partecipazione da parte di professionisti e aziende del settore al convegno “Costruire con il legno” organizzato il 12 settembre nella Sala dei Giuristi del Palazzo della Ragione di Bergamo, nell’ambito dell’evento “Il Legno dalla Natura alle Cose”. Il legno, con le sue straordinarie potenzialità, e l’obiettivo di promuoverne la cultura e l’utilizzo, sono all’origine della manifestazione in corso fino al 23 settembre, con la partnership di SCM, forte della sua decennale esperienza nel comprendere le reali esigenze di tutte le realtà che operano nella trasformazione di questa straordinaria materia prima. La significativa e continua crescita del legno e in particolare dell’X-Lam (CLT) in edilizia, è stato il tema comune e centrale del convegno di Bergamo, introdotto dal Responsabile Filiale Italia di SCM Luca Bergantini, che ha sottolineato la crescita dell'azienda in Italia e in Europa e i valori che fin dalle origini, nel 1952, la rendono leader nel settore. Di seguito, gli interventi del Professor Guido Callegari del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, e di Albin Siegert, Process Engineer housing di SCM Engineering. Tra i maggiori promotori dell’iniziativa, Alberto Candellero, titolare di

Luca Bergantini e Albin Siegert al convegno di Bergamo "Costruire con il legno".

Candellero Parquets. La scelta di costruire in legno è uno dei trend positivi che accomuna oggi diversi Paesi in tutto il mondo. I motivi di questa spinta a preferire il legno sono noti, dalle qualità antisismiche all’ineguagliabile valore estetico, dalla sostenibilità ambientale alla sicurezza, nonché la convenienza. Senza dimenticare che se oggi si costruisce sempre più in legno, lo si deve anche agli importanti passi in avanti realizzati nella tecnologia, aspetto in cui SCM ha investito e continua a investire molto, mettendo a disposizione della lavorazione degli elementi strutturali per le costruzioni di legno la sua decennale esperienza nello sviluppo di soluzioni integrate di linee di produzione e centri di lavoro a controllo numerico altamente evoluti e flessibili, per la lavorazione del CLT e altri materiali legati all’edilizia in legno. In particolare, l’uso di pannelli CLT è sempre più diffuso oggi, in Italia e in Europa. Considerando che per una casa singola sono necessari circa 50 m3 di pannelli CLT, il volume attuale della produzione in Europa, consente di costruire circa 15.000 case all’anno. Come illustrato da Albin Siegert, le potenzialità per il CLT sono enormi: solo il 15% circa di tutti gli edifici europei


SIMPOSIUM Building with wood: great interest shown by a fast-growing industry Great participation by industry professionals and companies at the “Building with Wood” conference, organised on 12 September in the Sala dei Giuristi, Palazzo della Ragione, Bergamo, as part of the “Wood: From Nature to Things” event. Wood, with its extraordinary potential, combined with the drive to promote the culture of its use, provided the motivations for organising this event, running through 23 September in partnership with SCM, which with its decades-long wood-working experience can well understand the real needs of all companies involved in transforming this extraordinary raw material into products. The high and sustained growth rate of the use of wood, especially of X-lam (CLT) products, in construction, was a central and common theme during the Bergamo conference. It was introduced by Luca Bergantini, SCM Group Regional Manager, who described the company’s growth in Italy and Europe as well as the values that have guided it since its establishment back in 1952 and helped make it a leading producer of woodworking machinery. He was followed by Professor Guido Callegari of the Department of Architecture and Design at the Turin Politecnico, and Albin Siegert, SCM Process Engineer – Housing. One of the main event promoters was Alberto Candellero, owner of Candellero Parquets. The growing popularity of wooden buildings is a positive trend observed in various countries throughout the world. The reasons for this wooden housing market upsurge are quite known, from the earthquake-resistant qualities of such buildings sono, infatti, realizzati in legno e di questi il 90% utilizza la tecnologia timber-frame. E il trend positivo riferito alla produzione di CLT non si ferma solamente all’Europa, ma importanti progetti sono iniziati in America, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e altri saranno completati nei prossimi anni. Al convegno, il Professor Callegari, oltre a illustrare i nuovi promettenti scenari del settore, si è soffermato anche sul nuovo Master in Edilizia in Legno del Politecnico di Torino, che partirà proprio quest’anno e che vede la partnership anche di SCM. L’obiettivo del Master è quello di formare figure professionali con profili e competenze realmente corrispondenti alle attuali esigenze di mercato. Il percorso formativo prevede anche un tirocinio di 250 ore presso le aziende partner per approfondire, tra i vari argomenti, le ultime tendenze dell’innovazione tecnologica con un laboratorio sulle macchine CNC.

Da sinistra a destra: Albin Siegert (SCM Engineering), Luciano Urbinati (Area Manager SCM), Guido Callegari (Politecnico Torino), Luca Bergantini (Responsabile Filiale Italia SCM), Flaminio Duroni (Area Manager SCM), Alberto Candellero (Candellero Parquets) e Tommaso Martini (BU Manager SCM Centri di lavoro Carpenteria in legno).


SIMPOSIUM_SCM

to their unparalleled beauty, environmental sustainability, safety and moderate pricing. And one should not forget that the fact that wooden buildings are more popular these days is also due to the great technological developments in this sector, developments in which SCM has invested heavily and continues to invest, offering the market the benefits of its decades-long experience in developing latestgeneration, flexible and integrated production line solutions and numerically-controlled machining centres for processing CLT panels and other housing wood products. Indeed, the use of CLT panels is constantly growing in Italy and Europe. Considering that a single house requires about 50m 3 of CLT panels, the current production rate in Europe would allow the construction of some 15,000 houses a year. As Albin Siegert illustrated, the market potential for CLT is huge: only about 15% of all European buildings are made of wood, of which 90% use timber-frame technology. And the positive trend of increased CLT panel production is not limited to Europe alone. A growing number of wood housing projects is reported to have started in America, Japan, Australia and New Zealand, while others are upcoming. At the conference, Professor Callegari described the new promising scenarios for our industry, but also focused on the new Master's Degree Courses in Wood Construction at the Turin Politecnico, scheduled to start this very year in partnership with SCM. The goal of these courses is to prepare and train people to fill professional roles with skill and knowledge to satisfy the current market needs. The training programme will include a 250-hour internship at partner companies in order to allow students to, among other, experience first-hand the latest technological innovation trends through lab work with CNC machines.


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CHRONICHAE FORUM DIGIONE www.forum-boisconstruction.com di Pietro Ferrari

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La primavera delle costruzioni di legno

Un'ottava edizione del Forum a Digione con il tema del “fare insieme”.

Pietro Ferrari.

Stefano Cervini.

L'ottava edizione del Forum internazionale di Wood Construction si è svolta con successo dall'11 al 13 aprile 2018 a Digione in Borgogna-Franca Contea. Quest'anno, il Forum ha guadagnato in autorevolezza, varcando la soglia di 1.500 partecipanti, nonostante gli scioperi, in un contesto che ha riunito 130 espositori e 250 relatori per due sessioni inaugurali seguiti da quindici workshop tematici distribuiti su un programma di tre giorni. Ancora una volta, l'area espositiva è servita come cuore conviviale del congresso. Come ogni anno, una dozzina di studenti di ENSTIB hanno dato una mano al team del Forum, assicurando il corretto svolgimento di un ricco programma. Ancora una volta, i Compagnons du Devoir si sono incaricati dell’installazione di totem di legno, firmati quest'anno dallo studio di architettura Lupi Chomette and Associates Architects con la realizzazione di Consiglio Sylva, tre "grandi mazzi di fiori" forniti da legno locale dai membri della Douglas Francia, con il sostegno del fabbro Bouquerod Industry: un bel simbolo del "fare-insieme" nel settore del legno. Nelle sessioni inaugurali hanno avuto luogo visite organizzate coronate da un sontuoso ricevimento al Palazzo dei Duchi di Borgogna: totem, rilevanza internazionale, workshop paralleli su temi innovativi, spazio espositivo accogliente, omaggi, e per la prima volta nel Forum e nel mondo, il premio internazionale per l'architettura del legno assegnato dalla stampa. È stato assegnato all'architetto canadese Russell Acton, Acton Ostry Architects Inc., per "The Tallwood House" a Vancouver. La presenza internazionale del Forum è stata sottolineata dalla presenza in apertura plenaria dei rappresentanti ufficiali dei paesi europei, ma anche dall'arrivo di relatori ed espositori provenienti dalla Svezia, paese partner.

UN PREMIO PER LE MIGLIORI REALIZZAZIONI DELL’ANNO

Il premio internazionale per l'architettura del legno assegnato dalla stampa internazionale è un riconoscimento annuale il cui obiettivo è quello di premiare il raggiungimento dell'eccellenza nel campo dell'architettura del legno. Vuole incoraggiare lo sviluppo di un pensiero architettonico innovativo per l'uso del legno mentre si creano legami tra i paesi in cui la costruzione in legno gioca un ruolo sempre più importante. Ogni rivista ha contribuito al processo di nomina del vincitore proponendo tre progetti. Informazioni dettagliate su questi diciotto progetti sono state scambiate. La nomina dei candidati è stata quindi effettuata tramite votazione, escludendo la possibilità per un giurato di scegliere un progetto che egli stesso aveva presentato. Eccezionalmente, questa prima edizione ha preso in considerazione i progetti completati non solo durante l'anno 2017, ma anche nel 2016. Tuttavia, l'obiettivo rimane quello di attenersi alle novità dell'architettura del legno premiando una realizzazione dell'anno trascorso. Il vincitore di questa prima edizione è stato The Tallwood House di Vancouver (CA: Acton Ostry Architects Inc. I membri della giuria hanno fatto il seguente commento: «Alla fine delle deliberazioni sono stati raggiunti i due risultati, ponendo la giuria in una situazione delicata. Artlab di Kengo Kuma è un esempio mozzafiato di come il legno possa servire da vetrina per uno spazio espositivo diventando un'opera d'arte. Da un punto di vista tecnico, Artlab sta sperimentando l'uso di travi BLC rinforzate da eleganti lame in acciaio perforato. Resta il fatto che The Tallwood House sta definendo un nuovo traguardo architettonico, aprendo la strada a nuovi usi del legno nella costruzione e nell'architettura di strutture multipiano». Questo primo premio internazionale è stato assegnato all'architetto Russell Acton, preside di Acton Ostry Architects Inc., in occasione di una cerimonia svoltasi nell'ambito dell'International Wood Construction Forum di Digione, 12 aprile 2018.


CHRONICHAE FORUM_DIGIONE The eighth edition of the Forum in Dijon with the theme of "doing together" The eighth edition of the International Wood Construction Forum took place successfully from 11 to 13 April 2018 in Dijon in Burgundy-Franche-ComtĂŠ. This year, the Forum gained in prestige, crossing the threshold of 1,500 participants, despite the strikes, in a context that brought together 130 exhibitors and 250 speakers for two inaugural sessions followed by fifteen thematic workshops distributed over a three-day program. Once again, the exhibition area served as a convivial heart of the congress. Like every year, a dozen ENSTIB students have given a hand to the Forum team, ensuring the smooth running of a rich program. Once again, the Compagnons du Devoir were responsible for the installation of wooden totems, signed this year by the Lupi Chomette and Associates Architects architecture studio with the realization of the Sylva Council, three "large bouquets of flowers" supplied by local wood from the members of Douglas France, with the support of the Bouquerod Industry: a beautiful symbol of the "make-together" in the wood industry. In the inaugural sessions, organized visits took place, followed by a sumptuous reception at the Palace of the Dukes of Burgundy: totems, international relevance, parallel workshops on innovative themes, welcoming exhibition space, tributes, and for the first time in the Forum and in the world, the prize International for the wood architecture assigned by the press. It was awarded to the Canadian architect Russell Acton, Acton Ostry Architects Inc., for "The Tallwood House" in Vancouver. Once again, Compagnons du Devoir took up the task of installing a wooden totem, signed this year by the architectural firm Lupi Chomette- and Associates-Architects with the Council Sylva agency, three "large bouquets of flowers" supplied by local wood from members of Douglas France, with the support of the blacksmith BOUQUEROD Industry: a beautiful symbol of the "make-together" in the wood industry. Inaugural sessions organized tours crowned by a sumptuous reception at the Palace of the Dukes of Burgundy, totem, international plenary, parallel workshops on innovative themes, welcoming exhibition space, tributes, and for the first time at the Forum and in the world, the international prize for wooden architecture assigned by the press. It was awarded to the Canadian architect Russell Acton, Acton Ostry Architects Inc., for "The Tallwood House" in Vancouver. The international presence of the Forum was underlined by the presence in the plenary session of the official representatives of European countries, but also by the arrival of speakers and exhibitors from Sweden, partner country.


QUAESTIONES COMOCASACLIMA www.fierabolzano.it www.networkcasaclimalombardia.it www.heartwood.it di Sonia Maritan

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Costruire un domani “gold” Alla seconda edizione di ComoCasaClima powered by Klimahouse, manifestazione fieristica dedicata al risanamento e all'efficienza energetica– svoltasi a Erba in provincia di Como presso Lario Fiere dal 10 al 12 novembre 2017 registrando 4.800 visitatori e 1.260 presenze – parliamo di Casaclima Network Lombardia con diversi attori che intorno a esso ruotano, a partire dal Presidente Alessandro Giuliani, Fabiano Trabucchi – Consulente per il Casaclima Network Lombardia -, Alessandro Baldini ed Emanuele Garufi di Heartwood, quest’ultimo progettista dello stand Casaclima Network Lombardia dove opera anche DanieleD’Ignoti. Riprendiamo così ancora una volta questi temi, anticipati rispetto l'evento da altri contributi, con le considerazioni conclusive di questi protagonisti. ‘Costruire nel rispetto dell’ambiente’: questo il proposito – per un settore che consuma oltre il 50% delle risorse della nostra terra – del quale Klimahouse è diventata da anni la fiera specializzata in Italia. La seconda edizione di Klimahouse a Como, focalizzata sull’edilizia in Lombardia, si conferma un buon punto d’incontro tra i professionisti del settore edile e un’importante occasione per chi desidera ristrutturare o costruire casa, per informarsi sulle possibilità offerte dal mercato al momento attuale. Oltre all’esposizione di 129 aziende, ComoCasaClima ha offerto un ricco programma di eventi formativi e informativi con convegni specializzati, presentazioni, workshop e dimostrazioni live. Tra gli appuntamenti in calendario sono state molto apprezzate, anche dalla stampa specializzata presente, le visite tecniche guidate agli edifici CasaClima per mostrare agli operatori del settore e al pubblico esempi di realizzazioni energeticamente efficienti del territorio. «La professionalità e la qualità del programma sono garantite dai partner di primo ordine di questa Manifestazione – afferma Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano – Tra questi un plauso va al CasaClima Network Lombardia e al Collegio dei Geometri della Provincia di Como, che si sono dati molto da fare per offrire ai professionisti in Lombardia un programma di alto livello con crediti formativi». In particolare il CasaClima Network Lombardia che ha proposto un incontro sul tema del rapporto tra Consulenti CasaClima ed Enti Pubblici, dal titolo ‘Promuovere, fare e comunicare la sostenibilità’, in cui sono state illustrate opportunità e Best Practice per una sinergia possibile e proficua. È stato presentato il Regolamento Energetico Ambientale del Comune di Pavia e un’interessante prospettiva


QUAESTIONES_COMOCASACLIMA Nella pagina di apertura, l’inagurazione della seconda edizione di Klimahouse 2017 a Como e l’epigrafe all’ingresso di Lario Fiere. A sinistra, un momento del discorso inaugurale da parte di Alessandro Giuliani, Presidente di CasaClima Network Lombardia e della sua relazione all’incontro ‘Promuovere, fare e comunicare la sostenibilità’. Nelle foto in basso, l’Architetto Fabiano Trabucchi – Consulente per il CasaClima Network Lombardia – mentre fa da guida al gruppo di giornalisti, presso la visita a Villa Galetti a Bellagio, in provincia di Como.

sui CAM, Criteri Ambientali Minimi, compresi nelle gare di appalto. Il Network ha inoltre organizzato due interessanti workshop con crediti formativi dedicati all’innovazione nell’edilizia residenziale e una serie di eventi quotidiani che riguardano l’esecuzione reale di parti di edificio e impianti, secondo i criteri del Costruire della filosofia CasaClima. Entrando nel merito di CasaClima Network Lombardia, abbiamo incontrato proprio allo stand di CasaClima Network Lombardia Alessandro Baldini ed Emanuele Garufi che lo ha progettato interpretando questo spazio soprattutto come elemento di comunicazione. «Il rapporto con il CasaClima Network Lombardia, nasce dalla collaborazione su alcune esperienze concrete e trova le sue ragioni in una comune visione dell’approccio al settore del costruire, incentrato sulla convinzione che il ruolo professionale dei tecnici e delle imprese, si fondi su competenze in costante aggiornamento e sulla convinzione nel portare avanti metodologie progettuali e costruttive altamente qualificate. A Como abbiamo realizzato per il Network lo stand pensato come una piazza, un luogo di incontro fra la domanda di chi cerca qualità nel costruire e l’offerta di un sistema che risponde con competenze di alta formazione, passione e impegno, anche mettendo un po’ in discussione quelli che sono i rapporti classici di una

fiera: evitando un’impostazione di concezione classica basata su uno schema di rapporto frontale fra visitatore e operatore, e la tipica esposizione del campionario tecnico o merceologico per mettere al centro i suoi concetti, i suoi valori, prima ancora che il tecnicismo o gli aspetti legati al prodotto. L’obiettivo è fare della sostenibilità un fattore importante riguardo lo sviluppo del tema dell'efficienza nell'immediato futuro e dare centralità alle figure che lo rendono possibile che sono i consulenti stessi. Abbiamo scelto il legno come elemento caratterizzante dell’allestimento, valorizzando l’obiettivo dell’efficienza sostenibile. La definizione di questo spazio di incontro è ottenuta mediante due diaframmi avvolgenti di piccole “vele” di legno che, come dei monoliti della sostenibilità, riportano impressi i contenuti e i principi fondativi del costruire CasaClima. Un perimetro trasparente che accoglie e avvolge lo spazio di incontro, rimanendo permeabile e leggero, aperto e dinamico. Inclusivo e non esclusivo. Ringraziamo il Network, del quale facciamo parte, per averci dato questa opportunità di vivere assieme questo importante evento». Il Presidente Alessandro Giuliani ci racconta poi come sia nato CasaClima Network Lombardia e che cosa si proponga di fare. «Network Lombardia è nato nel 2013 dalla fusione dei


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In queste immagini, Villa Galetti a Bellagio, in provincia di Como, una villa bifamiliare privata certificata CasaClima Gold. Nelle foto in basso a destra, il locale caldaia di Villa Galetti.

network provinciali a seguito dell'invito da parte dell'agenzia CasaClima di riunirsi in un unico Network. Dal 2013 abbiamo raccolto le diverse realtà territoriali con un lavoro certosino e oggi, dopo circa quattro anni, riusciamo a raccogliere i primi frutti. Infatti, quest'anno è "sbocciato" il rapporto con le Pubbliche Amministrazioni, che presenteremo in un convegno specifico, con una serie di protocolli e applicazioni di CasaClima. Il valore dello stand in fiera non è solo nella costruzione e nell’aspetto ma è nella centralità rispetto a quello che abbiamo chiamato il Network Village, nel quale sono coinvolte aziende che hanno sostenuto la nostra attività in modo "non interessato". Si tratta di aziende che hanno investito sull'idea e non sul prodotto. A oggi non solo abbiamo avuto un incremento del numero degli iscritti – circa centoventi tecnici – e delle attività ma riusciamo a offrire ai nostri soci una serie di corsi altamente qualificanti gratuiti, e riusciamo a fare attività di divulgazione». L’Architetto Fabiano Trabucchi – Consulente per il Casaclima Network Lombardia – che nelle ore successive si è trasformato in una magistrale guida per un gruppo di giornalisti, di cui facevo parte, nella visita a Villa Galetti a

Bellagio, in provincia di Como, una villa bifamiliare privata certificata CasaClima Gold, completa l’esposizione del Presidente. «Cerchiamo anche di pianificare il futuro di questa piattaforma culturale che è nata in Lombardia. L'idea di cui stiamo ponendo le basi in questi giorni è quella di una collaborazione più stretta con l'architetto Emanuele Garufi, infatti nascerà il Network anche per la regione Toscana. Nel prossimo futuro ci presenteremo come Network ospite di KlimaHause Bolzano essendo noi una diretta emanazione di CasaClima». Al Presidente di Casaclima Network Lombardia chiediamo ancora di quali servizi possano usufruire i tecnici iscritti. «Abbiamo un sito web sul quale viene promossa l'attività dei consulenti, quindi chi necessità di costruire una CasaClima può trovare un consulente in grado di guidarlo nel processo. Offriamo corsi di formazione di diversa natura e usufruiamo di diverse convenzioni. Ma, secondo me, il vero valore è che il professionista iscritto trova nel Network un partner attivo in quanto organizziamo workshop, mettiamo i tecnici in contatto con le aziende e offriamo una capacità di penetrazione a livello comunicativo molto elevata: non per altro quest'anno quasi tutti i nostri eventi hanno registrato il tutto esaurito». Infine, chiedere quali siano gli auspici per il prossimo futuro ci sembra l’augurio migliore


per questo Network che promette di clonarsi su tutto il territorio italiano. «Per il prossimo anno quello che ci interessa è cercare di snellire gli impegni rendendoli più efficaci e cercare di dare molto più spazio ai singoli associati per far promuovere a loro un evento territoriale molto concreto e utile». Klimahouse torna nel 2018 con un triplice appuntamento: oltre all’edizione ‘madre’ a Bolzano che si è tenuta dal 24 al 27 gennaio, quella in toscana dal 13 al 15 aprile e in autunno quella siciliana. Il prossimo ComoCasaClima powered by Klimahouse, invece, è in programma per l’autunno del 2019, a ritmo biennale.

Toward a “golden” tomorrow At the second edition of ComoCasaClima powered by Klimahouse, fair event dedicated to rehabilitation and energy efficiency - held in Erba in the province of Como at Lario Fiere from 10 to 12 November 2017 registering 4,800 visitors and 1,260 visitors - we talk about Casaclima Network Lombardia with several actors that revolve around it, starting from the President Alessandro Giuliani, Fabiano Trabucchi - Consultant for the Casaclima Network Lombardia -, Alessandro Baldini and Emanuele Garufi of Heartwood, the latter designer of the Casaclima Network Lombardia stand where Daniele also works Bignoti.


GUTTA CAVAT LAPIDEM www.woodlab.info di Alex Merotto

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Il tetto ventilato Con questo articolo inizia un ciclo sulle coperture che pone una particolare enfasi sul dimensionamento corretto del tetto ventilato, distinguendo tra tetto non isolato e tetto isolato traspirante nel quale il motore di tutto è la pendenza, che induce a una diversa camera di ventilazione secondo il grado di inclinazione.

Tetto non isolato con ambiente sottostante aperto. Le pressioni di vapore interno ed esterno si equivalgono e non c’è passaggio attraverso la copertura. Si può inserire una guaina di tenuta all’acqua non traspirante e l’aereazione serve esclusivamente a raffreddare il manto di copertura.

Tetto isolato traspirante. La pressione di vapore interna è superiore a quella esterna e si attivano i meccanismi di migrazione attraverso il pacchetto di copertura. Il freno vapore regola la quantità di acqua in ingresso, il telo traspirante permette l’uscita del vapore e blocca l’ingresso dell’acqua meteorica. La ventilazione si occupa di evacuare il vapore fuori dal pacchetto.

Il tetto ventilato è ormai talmente utilizzato da essere considerato oramai l’unica opzione disponibile. Ultimamente lo sembra essere anche per i tetti piani, un controsenso si direbbe. Ma quanto ne sappiamo della ventilazione? Cos’è e in base a quali principi funziona? Ci sono dei metodi per dimensionarla correttamente? Cercheremo di rispondere a queste domande in questo articolo e nel prossimo. Nell’edilizia moderna il tetto di legno inclinato prevede l’introduzione di uno strato di aria al di sotto del manto di copertura al fine di evacuarne parte del calore durante la stagione estiva di maggior irraggiamento.

Questa che è la funziona primaria della ventilazione di tetti non isolati, diventa secondaria nei tetti ad alto isolamento. Nei tetti moderni, infatti, si utilizza la tecnica dell’involucro traspirante che prevede che parte della umidità presente all’interno dell’abitazione venga smaltita attraverso la migrazione del vapore all’interno del pacchetto di copertura. In questi termini gli schermi freno e traspirante fungono da regolatori mentre l’aereazione ha la fondamentale funzione di portare all’esterno l’umidità.

Ma come fa l’aria all’interno della camera di ventilazione a muoversi? Si muove per convezione termica sfruttando la pendenza della falda. La camera d’aria ha un ingresso in basso sotto o sopra la linea di gronda e un’uscita in alto sotto il colmo. L’aria all’interno della camera, scaldata dal sole, diventa più leggera e inizia a muoversi verso l’alto aspirando nuova aria fresca dal basso ed espellendo aria calda e carica di umidità raccolta dal tetto verso l’alto. Il motore di tutto è la pendenza. Ecco perché non ha molto senso parlare di tetti ventilati piani. Come viene realizzata? Ci sono molti modi di realizzare la camera di ventilazione, ma i più diffusi sono sostanzialmente due: ventilazione sotto coppo o ventilazione in camera sottile. Il metodo della ventilazione sottocoppo si utilizza in quei casi in cui le falde presentano una pendenza elevata, in questi casi, infatti, i problemi legati a Ventilazione sottocoppo: si possono vedere il telo traspirante a protezione dell’isolante, il listello e il controlistello.


GUTTA CAVAT LAPIDEM

Stesura del listello di aereazione sopra il telo traspirante. Si procede con la stesura di uno strato di tavole grezze e di un ulteriore strato di tenuta all’acqua.

Migrazione del vapore in un tetto ventilato correttamente realizzato.

Dettaglio del tavolato grezzo e della barriera all’acqua a 3 strati.

Rappresentazione di tetto ventilato con ventilazione sottocoppo. In questo caso la camera di ventilazione è discontinua ed esiste una sola barriera all’acqua rappresentata dallo schermo traspirante.

In questo caso la camera di ventilazione è confinata tra 2 strati di tavole che ne garantiscono la costanza della forma. Uno strato di tenuta in più aiuta ulteriormente.

pericoli di infiltrazioni e mancato tiraggio dell’areazione sono minori rispetto ai tetti poco inclinati. In questi casi si utilizza uno schema di questo tipo: La ventilazione in camera sottile si utilizza invece in tetti a media pendenza. Consiste in un ulteriore strato di tavolato grezzo e di tenuta all’acqua. Garantisce una camera di ventilazione omogenea e maggiore sicurezza nei confronti delle infiltrazioni d’acqua. Può essere schematizzata in questo modo: Nel prossimo articolo vedremo come si calcola l’area di ventilazione e come si eseguono correttamente i dettagli.

Dettaglio della camera di ventilazione completata, si notato i due schermi risvoltati, il listello e il tavolato grezzo.


COLLOQUIUM FAL DI BRUGNARA E CHISTÈ www.fal.tn.it di Pietro Ferrari

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Un centro taglio all’avanguardia al fianco delle migliori carpenterie

Un grande “sarto delle strutture” fornisce all’universo dei costruttori componenti su misura e tutto quanto serve per realizzare tetti, case ma anche grandi strutture con travi e pareti di legno.

La linea Scm Oikos

L’ufficio tecnico, cuore dell’attività di Fal.

La Fal di Lavis (Trento) è presente sul mercato dal 1962 ma ha cambiato da tempo la sua natura originaria di grande magazzino di legnami assolutamente dominante sui suoi mercati di riferimento diventando il partner ideale di carpentieri, studi tecnici, imprese di costruzioni e di quanti cercano un valido e certificato suppporto per il taglio di tetti e case di legno, senza nulla aver perso del suo originario ruolo di punto vendita di legname. La forza di proposta dell’azienda è basata su due centri taglio Hundegger K1 e K2 e sul centro Scm Oikos, recentemente introdotto in azienda, centro che è in grado di lavorare travi con sezioni fino a 300x1250 millimetri, ma anche di effettuare lavorazioni su pareti XLam. Per le funzioni che queste tecnologie non arrivano a effettuare, cinque falegnami sono sempre disponibili per effettuare quelle lavorazioni in cui l’intervento umano è indispensabile. I disegni tridimensionali delle strutture in legno sono realizzati dall’ufficio tecnico Fal con i software Dietrich’s e Sema e vengono successivamente trasferiti ai centri taglio. Ci dice Luca

Brugnara, Amministratore delegato della società che incontriamo in una bella mattina di sole presso lo stabilimento di Lavis: «L’ufficio tecnico è il cuore della Fal: premesso che tutta la parte ingegneristica e dei calcoli strutturali e quant’altro è seguita da studi esterni, noi ci occupiamo della progettazione al fianco del carpentiere. Il carpentiere viene in azienda, si siede al fianco del nostro disegnatore, il quale recepisce le sue esigenze che talvolta sono documentate da un mero schizzo su un foglio di carta e da lì si costruisce con dei software specifici il progetto. Da questo progetto condiviso con il carpentiere nasce la lista del materiale da predisporre, nasce il preventivo e una volta confermato, la lista derivata viene trasferita ai centri taglio in maniera automatica». Una volta realizzati i componenti il carpentiere procede alla posa in cantiere.

TEMPI, COSTI E RISCHI RIDOTTI

Ci dice ancora Brugnara «Parlando di gusto della costruzione, c’è una piccola nota dolente nella tradizione del puro carpentiere, per-


COLLOQUIUM

ché quest’ultimo, nato per costruire con la sega sul tetto, in ginocchio per ore e ore, con il tetto che fornisce la Fal, praticamente lavora solo in assemblaggio, quindi la figura storica del carpentiere va un po’ a sfumare, probabilmente non è sbagliato». È giusto che sia così: perché quella del lavoro sui tetti era una fatica che, oggi, se può essere evitata è tanto di guadagnato. Soprattutto quando viene fornita una struttura, una casa, un tetto, in cui i tempi sono ridotti e si abbassa il rischio di cantiere: invece di stare sul tetto per mesi, l’operatore in una settimana fa il suo lavoro. Sottolinea ancora Brugnara «Pensiamo anche alle spese di occupazione dei suoli pubblici in città o per ampliare o ristrutturare: col cantiere in calcestruzzo ci vogliono tre mesi, in una settimana qui, invece, si va, si noleggia una gru, si montano le pareti, che sono già preparate, si posa il tetto e quindi si termina il cantiere. Tutto questo grazie al lavoro di progettazione preventiva realizzata a livello di ufficio tecnico, tant’è che lo stiamo arricchendo, aumentando il numero di persone che vi lavorano: proprio perché c’è più bisogno di progettazione che di personale in reparto di produzione e, successivamente, in cantiere».

COMMERCIO E SERVIZIO

Possiamo dire che oggi in Fal c’è un’attività di commercio legno e un’attività di commercio e servizio, un servizio veramente in profondità che si rivolge al carpentiere e gli dà la possibilità di evadere degli ordini, che, altrimenti, da solo, senza attrezzarsi di tecnologia non potrebbe assumersi.

Gli operatori alla linea SCM OIKOS e HUNDEGGER K1 e K2.

UN MATERIALE VINCENTE

Sulle tematiche della sostenibilità nel mondo delle costruzioni, Fal opera con un occhio sul mercato e un altro sul futuro. «Noi non vogliamo sostituirci alla mentalità del cliente - commenta Brugnara - ma vogliamo aiutarlo a capire che la sostenibilità ecologica a livello di costruzioni sarà il futuro e vorremmo anche che il carpentiere o il cliente finale capisse che questa non è una moda. In futuro il mondo delle costruzioni cercherà sempre più il legno.

Brugnara commenta ancora «Il nostro cliente ha la possibilità di fare a meno di un magazzino, di non avere un geometra nella sua squadra, di non avere un mezzo di trasporto per consegnare il legname: noi sostanzialmente diamo un servizio chiavi in mano». Ovviamente non ci si ferma qui, il tema della finitura è fondamentale, il prodotto strutturale, essendo sempre più un oggetto d’arredo, implica dei servizi in più: viene effettuata la spazzolatura, l’asciatura e, infine, la verniciatura con diverse proposte di tinte eseguite da un reparto interno all’azienda. È stato volutamente mantenuto l’organico di operai specializzati, dal falegname al verniciatore a chi ai occupa delle finiture proprio per dare un prodotto non industriale: il paradosso vincente sta nel fatto che Fal è un’industria che genera un prodotto di qualità e flessibilità artigianale. Le linee Hundegger K1 e K2.


COLLOQUIUM FAL DI BRUGNARA E CHISTÈ www.fal.tn.it

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In queste immagini, la falegnameria e gli operatori. A destra, l’operatore in verniciatura. Sotto uno scorcio del magazzino.

Mi piace anche osservare che il mercato, anche dal punto di vista economico, sta modificando il suo approccio: costruire in legno una volta era caro, adesso la costruzione in legno sta arrivando rapidamente ai livelli di costo di quella in mattone. Quando si mette sul piatto della bilancia la scelta se stare sul tradizionale o se stare sul legno, si sta affievolendo l’aspetto del fattore economico e tutti i vantaggi del legno pesano sulla bilancia. Sono convinto che il costruire in legno nel 2018 sta diventando il nuovo boom dell’edilizia, quello che si era verificato negli anni Sessanta, e sarà tutto concentrato su questo materiale naturale».

UN’ANIMA COMMERCIALE

Ma Fal non è solo industria, il magazzino dell’azienda ha una disponibilità costante e immediata di 3.500 metri cubi di travi lamellari in settanta sezioni, bilama, perline, pannelli per le armature, tavolame e pannelli per falegnameria, oltre che per un’ampia giacenza, circa 350 metri cubi, pronta consegna di pareti in XLam di vario spessore e misura. La merce viene consegnata con un proprio parco mezzi che dispone anche di autocarri per trasporti eccezionali. Infine, a completamento dell’attività di centro taglio e commercio legname, Fal ha recentemente ampliato la propria gamma di prodotti intensificando la collaborazione con le società Riwega, Roofrox e 3-Therm: sarà così possibile

acquistare presso lo stabilimento Fal, oltre al materiale di legno, tutti gli altri materiali complementari alla costruzione del tetto e delle case di legno quali, ad esempio, ferramenta, isolanti, membrane ad alta trasparenza e freni al vapore. Anche gli appassionati del faidate, per concludere, potranno trovare alla Fal materiali adatti alle proprie esigenze proposto da personale altamente qualificato.


COLLOQUIUM

A firm in evolution The Fal di Lavis (Tn) has been on the market since 1962 but has long since changed its original nature of large timber warehouse absolutely dominant on its reference markets becoming the ideal partner for carpenters, technical firms, construction companies and operators looking for a valid and certified support for the cutting of roofs and wooden houses, without loosing anything of its original role as a point of sale of timber. The strength of the company's proposal is based on two Hundegger cutting centers K1 and K2 and on the Scm Oikos center, recently introduced into the company, a center that is able to work beams with sections up to 300x1250 mm but also to work on walls X -LAM. For the functions that these technologies do not reach, five carpenters are always available to carry out those operations where human intervention is indispensabile. But Fal is not just industry, the company warehouse has a constant and immediate availability of 3,500 m3 of lamellar beams in seventy sections, double-blade, beads, panels for reinforcements, planks and panels for carpentry, as well as for a large stock, about 350 cubic meters, prompt delivery of Xlam walls of various thicknesses and sizes. The goods are delivered with their own vehicle fleet which also has trucks for exceptional transport. Finally, as a complement to the activity of cutting center and timber trade, Fal has recently expanded its product range by intensifying its collaboration with the companies Riwega, Roofrox and 3-Therm: it will thus be possible to purchase at the Fal plant, in addition to the wood, all other materials complementary to the construction of the roof and wooden houses such as, for example, ironmongery, insulation, membranes with high transparency and steam brakes. Even fans of DIY, to conclude, will find at Fal material suitable for their needs proposed by highly qualified personnel.


COLLOQUIUM STROMAB www.stromab.com di Sonia Maritan

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Esperti in soluzioni di troncatura dal 1965

A Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia, dal 1965 la Stromab si rappresenta attraverso quattro virtù: passione, affidabilità, responsabilità e valore. Di queste qualità sono intrise le soluzioni che propone. In occasione di Xylexpo 2018 incontriamo Rocco Bertesi, CEO di Stromab, il quale ci racconta di un’azienda a conduzione familiare che in oltre 50 anni ha ben radicato il suo know how. anni di attività: “affidabilità”. L’affidabilità dei nostri prodotti e del nostro processo produttivo. Per identificare però al meglio il nostro operato ne abbiamo scelte quattro, quattro virtù. Oltre ad affidabilità; passione, responsabilità e valore. La “passione” che la nostra famiglia e i nostri dipendenti dedicano al proprio lavoro. La “responsabilità” che cerchiamo di mettere in tutte le nostre azioni. Infine, il “valore” che esiste nel lavoro e nelle persone che lavorano con noi».

L’intervista di Sonia Maritan a Rocco Bertesi allo stand di Stromab durante l’ultima edizione di Xylexpo.

A Xylexpo visitiamo lo stand della Stromab, dove Rocco Bertesi ci racconta la storia di un’azienda rigorosamente di famiglia, nel quale lui è operativo dal 1983. «La Stromab, fondata nel 1965 da mio padre Luciano, già direttore commerciale della Centauro, significa Stefano, Rocco e Marcello Bertesi. Inizialmente produceva piccole macchine, poi con l’ingresso di noi figli c’è stato un piccolo rinnovamento e oggi siamo ormai alla seconda generazione, e siamo in tre fratelli a gestire l’azienda con lo stesso spirito imprenditoriale del fondatore Luciano Bertesi. Una famiglia che come l’azienda si è ingrandita negli anni successivi arrivando a un totale di sette fratelli, dei quali quelli attuali presenti in azienda sono, oltre a me, Sebastian e Francesco. La Stromab si è così specializzata via via nelle tecnologie di troncatura sia per l’imballaggio sia per i tetti di legno». Quattro parole esprimono la vostra filosofia produttiva in oltre 50 anni di attività! «Noi crediamo che una singola parola esprima al meglio la nostra filosofia produttiva in oltre 50

Cosa avete portato in fiera? «La novità che abbiamo portato in fiera è la TR601-MXA ideata per il taglio di travi di un certo spessore, si tratta quindi di una troncatrice con grosse capacità di taglio sia a pacchi sia a taglio singolo e con caricatore-scaricatore». Come è nato questo progetto? «Abbiamo una grande esperienza nella produzione di macchine per la troncatura e abbiamo deciso di trasferire il nostro know how nel settore delle travi per i tetti di legno. In questo campo c’è stata una grossa evoluzione, perché sempre di più si cercano i centri di lavoro, che fanno la fresatura, la foratura e sono in grado di assolvere a tutte le lavorazioni che altrimenti non vengono fatte, se non limitata-


COLLOQUIUM

La TR601-MXA: novità 2018 portata a Xylexpo 2018.

The virtues of Stromab At Campagnola Emilia, in the province of Reggio Emilia, since 1965 Stromab has represented four virtues: passion, reliability, responsibility and value. The solutions it proposes are imbued with these qualities. On the occasion of Xylexpo 2018 we meet Rocco Bertesi, CEO of Stromab, who tells us about a family-run business that has well-rooted its know-how in over 50 years. mente. Noi facciamo macchine per chi inizia a fare travi: facciamo delle ottime troncatrici. La nostra forza è la produzione integrata, dalla progettazione alla lavorazione di macchine utensili alla verniciatura, il tutto coadiuvato da un potente gestionale che garantisce un controllo dei costi maniacale e molta attenzione a tutto il processo». Si tratta di macchine standard? «Tendenzialmente sono macchine standard: noi lavoriamo in serie, abbiamo una larga gamma entro la quale il cliente sceglie quella più adatta alle sue esigenze, grazie anche alla modularità di base che permette di conciliare la serialità con le esigenze del “su misura”. Oltre al tetto arriviamo anche alla casa a telaio: abbiamo costituito una grande società con dei costruttori di piastre di acciaio adatte a tetti a vista».

Quali sono i vostri mercati? «Mio padre aveva già una forte proiezione internazionale, oggi il mercato di Stromab è europeo, compresa Russia e Bielorussia. In più abbiamo aperto un ufficio negli Stati Uniti a Charlotte per gestire direttamente un mercato molto complesso: l’approccio all’acquisto è differente da quello europeo, ci sono dei problemi da affrontare, ci vogliono anni per entrare in quel mercato, e molti investimenti a lungo termine». Quando siete entrati in questo mercato? «Quattro anni fa, ma non abbiamo fretta, in questo momento l’Europa ci dà abbastanza soddisfazioni, si tratta solo di mantenere una presenza che riteniamo indispensabile vista l’importanza di quel mercato». Quindi Stromab è una realtà competitiva nel campo delle costruzioni? «Naturalmente ci sono realtà più grandi della nostra, basta guardarsi intorno in questa fiera, ma la nostra forza è la specializzazione nelle macchine per la troncatura. La Stromab ha anche un altro settore in cui da sempre continua a riscontrare un notevole successo: quello dei pallet. Si tratta di un altro mercato molto interessante. Si tratta di un prodotto che è ormai stato standardizzato e quindi si presta a produzioni seriali basata su due standard, quello americano e quello europeo». Come si potrà sviluppare la Stromab in futuro? «Devo curare un prodotto “di una nicchia di una nicchia”, devo essere il migliore nel mio settore».


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Sopra la TR601-MX e sotto un dettaglio dello spintore della stessa linea TR601 qui raffigurata in due diversi modelli.

Una nicchia che evolve molto velocemente? «Ci piace avere sotto controllo tutto: non c’è pezzo che esca che non sia disegnato e tracciabile, massima controllabilità di ogni componente della macchina. Le lavorazioni le facciamo all’interno, per cui ci siamo dotati di un sistema gestionale SAP, perché credevamo

che il controllo del flusso delle informazioni fosse fondamentale e che fosse importante avere tutto sotto controllo, lasciando libera di crescere la struttura aziendale. Lo crediamo tuttora perché avere padronanza del processo produttivo, è cruciale». La produzione standard ma anche l’eventuale ricambistica richiede un grande magazzino? «Noi non abbiamo macchine a magazzino, ma in qualsiasi momento possiamo fare la macchina che il cliente ci ordina, con due milioni di pezzi di stock a magazzino mi posso permettere di fare qualsiasi macchina il cliente mi chieda. I cardini sono reinvestire nell’azienda, oculatezza degli investimenti, mantenere gli investimenti sul prodotto anche in tempo di crisi per essere pronti quando riparte il mercato».

Stromab s.p.a. Via Zuccardi,28/a - ZI Vettigano 42012 Campagnola Emilia (Reggio Emilia) telefono +39/0522 19 33 301 fax +39/0522 19 33 361 www.stromab.com - info@stromab.com


EDIZIONE EDITION

Fiera di Verona

Verona Fairgrounds

7-10 Febbraio February 2019 Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia International exhibition on the use of wood in building Edilizia

• Construction

Tetti e coperture

• Roofings and Coverings

Pavimenti • Flooring

Infissi

• Doors and Windows

www.legnoeedilizia.com Info: Segreteria Organizzativa: PIEMMETI S.P.A. PIEMMETI S.P.A. Tel. +39 049.8753730 • Fax +39 049.8756113 Tel. +39 049.8753730 info@piemmetispa.com Fax +39 049.8756113 info@piemmetispa.com


PROIECTUM PUBLICUS di Linda Secondini e Gerolamo Stagno

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Il ponte ligneo carrabile sul torrente Branega in Genova: metodologie sperimentali per la valutazione di durabilità Per l’indagine del ponte ligneo carrabile di Genova dell’inizio del XXI secolo, sul torrente Branega, oltre alla stima della percentuale di umidità, si è proceduto ad altre prove non distruttive applicate come metodologia sperimentale con l’obiettivo finale di mettere a punto un primo protocollo ispettivo-manutentivo da inserire nel Fascicolo di Manutenzione Programmata che dovrebbe accompagnare ogni opera, in particolare quelle lignee.

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COST – Timber Bridges Conference 2014 “The durability of wooden structures in the marine environment The vehicular bridge over the Torrente Branega in the buffer zone of Genova Pra The Maintenance Plan and diagnosis”. Gerolamo Stagno, Giovanni Damonte, Chiara Tartaglia, Alberto Carlascio, Emilio Costantino, In Atti del Convegno .

Il caso in esame rappresenta quella percentuale di costruzioni lignee recenti, oggetto di una obsolescenza rapida che può avere gravi ripercussioni proprio a cominciare dall’aspetto sicurezza e fruibilità. È di questi anni l’apprendere, da note statistiche di Enti ai vertici del Sistema Legno Italia, il crescere in modo significativo di processi di degrado avanzato, rapido, maggiore nelle nuove realizzazioni che in quelle storiche, con gravi ripercussioni sulla tenuta del mondo delle costruzioni di legno. La situazione è ancora più critica se si considera che dal 2018 il legno è stato riabilitato dalle Norme Tecniche delle Costruzioni con pari dignità degli altri materiali da costruzione tradizionali, sbloccando una situazione quasi secolare di trascuratezza e abbandono dovuta anche alla progressiva perdita di conoscenza dei sistemi costruttivi di legno. Questo mancato uso è stato accentuato già ai primi dello scorso Secolo con l’affermarsi del Movimento Moderno e il successivo Stile Internazionale in Architettura. Le cause sono diverse, ma non è questo il luogo in cui aprire una riflessione avan-

zata e approfondita sul fenomeno involutivo che, se continuerà, porterà sempre a un maggior distacco tra utenza e addetti ai lavori, nelle diverse figure rappresentative della filiera, a partire dai Progettisti per arrivare fino alle Segherie, segnando in modo negativo il mondo delle Nuove costruzioni di legno. La situazione in essere ha dato l’opportunità di svolgere nell’arco di qualche anno indagini mirate proprio a valutare la Durabilità dell’Opera per prevenire i meccanismi di degrado e soprattutto per misurarne l’involuzione nel tempo. Oggi i recenti sistemi di controllo sulla Durabilità mettono in evidenza il parametro principale che ne può inficiare la durata: l’umidità. Oltre alla stima della percentuale di umidità, nel caso in esame si è proceduto ad altre prove non distruttive applicate come metodologia sperimentale con l’obiettivo finale di mettere a punto un primo protocollo ispettivomanutentivo da inserire nel Fascicolo di Manutenzione Programmata che dovrebbe accompagnare ogni opera, in particolare raccomandato per quelle lignee.


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1 La struttura, edificata nei primi anni del XXI secolo, è inserita nella sistemazione a mare con la realizzazione di un approdo turistico del lungomare di Prà in Genova e del successivo evento sportivo internazionale dei Mondiali di Canotaggio. Il Ponte carrabile è posto alla foce del Torrente Branega e dà inizio al bacino di calma sede del successivo campo di gara [Immagine 1]. Rappresenta forse l’unica recente costruzione di legno lamellare viabilistica, anche se di limitatissime dimensioni, realizzata nell’area. Nel recente passato è stata eseguita una prima Diagnosi di Durabilità da cui si evidenziavano già alcune problematiche di vulnerabilità degli elementi portanti quali le travi principali orizzontali oltre che dei puntoni di appoggio e degli elementi secondari del corrimano1. Le basi di appoggio del ponte al terreno sono in conglomerato cementizio [Immagine 2] e gravano su fondazioni indirette mentre gli elementi della struttura portante sono di legno lamellare [Immagine 3] e così composti: • I puntoni costituiti da due elementi affiancati rispettivamente in 7 e 11 lamelle in sistema composito; • Le travi longitudinali costitute ognuna da due elementi connessi in mezzeria sono costituite da 15 lamelle; • Gli elementi traversali secondari su cui grava l’impalcato sempre di legno lamellare da 9 elementi. In occasione di un altro recente importante evento Socio Culturale della Città (la Regata delle Repubbliche Marinare) tenutasi a Giugno del corrente anno, si è resa necessaria una valutazione Manutentiva della struttura, con indagini preliminari, per rilevarne lo stato di conservazione e relativi interventi necessari. Si è proceduto con un aggiornamento della fase Diagnostica ripetendo negli stessi punti le indagini già eseguite nel 2014 comprendenti: Ispezione tecnologica, Classificazione a Vista, Determinazione della percentuale di umidità e indagine mediante martello elettronico per valutare la densità degli elementi [Immagine 4]. Si sono resi necessari interventi localizzati [Immagine 5] sostitutivi di elementi quali traversi dei corrimano, di elementi dell’impalcato e la posa di squadrette metalliche a maggior collegamento dei montanti con le travi principali nonché di nuovo ciclo protettivo.

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Sono state effettuate misure della temperatura e dell’umidità dell’aria risultate rispettivamente 27.8 e 39%. La stima è stata eseguita con metodo per resistività elettrica (UNI 13183.3 2005) utilizzando strumento HYDROMETTE 600 GANN [Immagini 6-7]. Tramite due contatti conduttori viene misurata la dielettricità relativa all’umidità e conseguentemente stimata l’umidità del materiale in percentuale. I risultati che rientrano nei parametri di sicurezza entro il 20% indicano un buono stato di conservazione. Al di sopra di questo valore sono possibili fenomeni di degrado. Il materiale risulta rientrare nei parametri prescritti dalla norma, a eccezione delle zone interessate da fessure da ritiro soggette al ristagno dell’acqua piovana in cui la soglia di sicurezza viene abbondantemente superata. Questa situazione ha inoltre creato le condizioni per lo sviluppo di micelio e carie bruna [Immagini 8-9].

È stata inoltre effettuata la prova di auscultazione mediante Audiotermes Helptest 21 [Immagini 10-11] che permette di individuare la presenza di insetti xilofagi all’interno del legno. Gli insetti xilofagi consumano la materia dall’interno senza che sia visibile dall’esterno la loro presenza. La prova permette di verificare gli elementi a 4 metri di distanza longitudinale dall’applicazione della sonda. Le indagini effettuate permettono di confrontare le indagini del 2014 e del 2018 e dare il seguente giudizio conservativo degli elementi come riportato di seguito: I valori delle umidità rilevate nel materiale ligneo confrontati nel Diagramma a Istogrammi [Immagine 12] ci presentano situazioni all’interno delle soglie di attenzione, a eccezione di alcuni punti ove come si vede anche dalle immagini, il degrado da umidità ha già prodotto i suoi danni. Come evidenzia il diagramma di confronto: valori pari al 76% non lasciano spazio a interpretazioni di sorta).

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Le stime di densità superficiale eseguite con Sclerometro [Immagine 13] da legno presentano al confronto una riduzione della perdita di resistenza alla penetrazione della sollecitazione del legno nei 4 anni di vita del materiale, quindi un avanzamento del degrado negli strati esterni del legno. Le indagini Resistografiche [Immagine 14] condotte evidenziano nei diagrammi di confronto una situazione stabile per gli elementi indagati a distanza di 4 anni per le intere sezioni indagate, a conferma che il processo involutivo è appena all’inizio. Si tiene comunque conto delle seguenti anomalie di imprecisione nelle misure svolte: • non è stato possibile riutilizzare gli stessi punti di indagine nelle due rispettive misure condotte; • non era fino a oggi stato installato alcun sistema di misura di umidità inteso come monitoraggio; • non è stato possibile re-indagare tutti gli elementi nelle due campagne di indagine. Il risultato fornisce nel parametro tempo un referto tecnicamente accettabile per la valutazione di durabilità e l’adozione dei relativi provvedimenti se e qualora necessari. Tuttavia l’aggiornamento delle indagini ha permesso a oggi di prevedere il seguente quadro di Prognosi sul legno:  Elemento A - Degrado in appoggio e in mezzeria: pertanto necessaria integrazione in appoggio, protezione metallica nell’estradosso per tutta la lunghezza;  Elemento B - Degrado in appoggio: pertanto necessaria integrazione, protezione metallica nell’estradosso per tutta la lunghezza;  Elemento C -Necessaria integrazione nelle parti mancanti, protezione metallica nell’estradosso per tutta la lunghezza;  Elemento D - Degrado in appoggio pertanto necessaria integrazione, protezione metallica nell’estradosso per tutta la lunghezza.

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PROIECTUM PUBLICUS For the survey of the Genoa wooden bridge at the beginning of the 21st century, on the Branega stream, in addition to the estimation of the percentage of humidity, we proceeded to other non-destructive tests applied as experimental methodology with the final objective of developing a first inspection-maintenance protocol to be included in the Scheduled Maintenance File which should accompany each work, in particular the wooden works.


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14 Si precisa che l’intervento di protezione mediante scossalina sarà da applicarsi sull’ultimo elemento orizzontale dei parapetti. La lamiera metallica dovrà essere in rame, dotata di gocciolatoio con risvolto adeguato della lamiera e posta distaccata in modo da non creare condensa. Al fine del mantenimento degli elementi sarà inoltre necessario procedere mediante: • Nuovo trattamento protettivo su tutti gli elementi, • Trattamento anti ossidazione delle parti metalliche. La tematica di risalita dell’umidità richiede precise attenzioni nella progettazione nei confronti della durabilità per qualsiasi struttura lignea portante, sia questa a telaio sia a elementi continui. Le norme attuali di durabilità UNI EN 335 [Immagine 15] definiscono in classi di servizio le costruzioni di legno secondo il loro grado di esposizione. Nel caso in essere, come evidenzia la tabella sottostante, la Norma porrebbe l’edificio in classe d’Uso 3.2 a contatto con il terreno o con acqua dolce. Il tempo ci ha già fornito una risposta del potenziale degrado della costruzione in essere

e ci detta già quali debbano essere le precauzioni progettuali al fine di evitare che tale forma di degrado avanzi ulteriormente. La presente indagine ha permesso anche di verificare con il sistema di auscultazione l’attuale assenza di processi di degrado xilofago in corso. Il presente contributo alla Durabilità può essere ulteriormente incrementato come livello di conoscenza e rappresenta ed è da intendersi come una possibile soluzione al controllo di durabilità che per altro dovrebbe essere sempre scritto nei Documenti conclusivi dell’opera.

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Bologna, 17/20 ottobre 2018

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L’eccellenza di tutta la filiera delle costruzioni a SAIE 2018 Infrastrutture e Territorio

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Sempre un passo avanti! calcolo di telai tridimensionali, senza dimenticare le verifiche locali e i collegamenti. A breve entrerà nel mondo delle case di legno con un prodotto specificamente studiato per il calcolo e la verifica di edifici completi con struttura portante a pareti.

PRODOTTI

Nata nel 2000, si considera la prima società italiana ad aver creato, prodotto e commercializzato software di calcolo e verifica interamente dedicati alle strutture di legno. Oggi sviluppa software anche per strutture metalliche, software su misura, e grazie a uno studio di progettazione collegato, offre consulenze nell’ambito delle case di legno, dei tetti di legno e delle strutture di acciaio. Queste 3 immagini-video si riferiscono agli Edifici a struttura portante a pareti.

I programmi sviluppati da Abies Engineering s.r.l. spaziano dal calcolo del solaio misto al

Connet Pro è un programma di calcolo automatico agli elementi finiti, che consente l’analisi dei solai collaboranti di legno. L’algoritmo di calcolo nasce da un’ampia indagine teorico-sperimentale svolta in ambito universitario, e implementa l’elemento finito “bi-trave”. Tale metodo numerico risulta ampiamente collaudato, essendo stato efficacemente utilizzato da numerosi studi professionali, con ottimi risultati. Il programma permette di risolvere solai misti, sia con cappa di legno, sia con cappa di calcestruzzo armato, e fornisce deformazioni, sollecitazioni e tensioni sulla trave, sulla cappa e sui connettori, lungo tutto l’asse longitudinale, dato che l’impiego del metodo degli elementi finiti consente di effettuare l’analisi tramite lo schema della trave continua. È inoltre possibile valutare la presenza di puntellazioni provvisorie e inserire carichi assolutamente generici. AbiesTRUSS è un programma di calcolo automatico agli elementi finiti che consente di analizzare le normali capriate di legno (solo monaco, monaco e saette, controcatena) e le reticolari. Semplicemente inserendo la geometria della struttura da verificare, il programma crea in automatico il modello matematico, valutando tutti i carichi agenti, e svolgendo di seguito l’analisi statica, calcolando deformazioni, sollecitazioni e tensioni su tutti gli elementi. La modellazione automatica, tuttavia, non inibisce la possibilità di intervento da parte dell’utente, che può verificare le specifiche esigenze progettuali del caso, modificando il modello mediante l’aggiunta o l’eliminazione di aste (solo reticolari), o variando i carichi e le caratteristiche di aste e nodi. Cruciale risulta la parte che consente l’analisi locale dei collegamenti, sia quelli legno-legno (solo capriate), sia quelli realizzati impiegando elementi metallici (piastre e spinotti o chiodi). AbiesBEAM è un programma di calcolo automatico agli elementi finiti che consente di analizzare travi di legno lamellare e massiccio (diritte, rastremate, inclinate, curve, centinate, a sbalzo), portali curvi per strutture a grandi luci e diagonali, puntoni, elementi di colmo e rompitratta per le normali coperture, telai 2D e 3D. Come per AbiesTRUSS, la modellazione


Queste 4 immagini-video sono riferite al Programma di calcolo AbiesBEAM 17.0 64 bit.

Programma di calcolo Connet Pro.

matematica e la valutazione dei carichi avviene in automatico, non richiedendo intervento da parte dell’utente, se non nella definizione dei dati geometrici, sulla base dei quali il programma esegue poi l’analisi statica della struttura, calcolando deformazioni, sollecitazioni e tensioni su tutti gli elementi. Ancora una volta, l’operatore può apportare le modifiche desiderate mediante l’aggiunta o l’eliminazione di aste, oppure variando i carichi o le caratteristiche di aste e nodi. Di particolare interesse e praticità risulta la parte che consente l’analisi dei collegamenti

Programma di calcolo AbiesTRUSS.

e dei rinforzi locali realizzati mediante l’impiego di elementi metallici (scarpette, staffe, piastre, spinotti, viti o chiodi). Si possono calcolare e verificare anche aste di acciaio, essendo a disposizione dell’utente un ampio data base di profili.

CARATTERISTICHE COMUNI A TUTTI I PACCHETTI:

• input parametrico che guida l’utente, attraverso un comodo “wizard”, nell’inserimento di tutti i dati necessari; • input su ambiente CAD 2D per l’inserimento


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Programma di calcolo AbiesBEAM.

e la modifica degli elementi della struttura; • viste dinamiche 2D e 3D; • possibilità di modificare la modellazione eseguita in automatico dal programma; • visualizzazione delle sollecitazioni e delle tensioni su tutti gli elementi; • possibilità di scelta tra NTC2018, EC5, o DIN 1052; • uscite in formato DXF; • verifiche dei collegamenti; • verifiche al fuoco; • relazione di calcolo, comprensiva di diagrammi, realizzata in automatico in formato RTF.

NOVITÀ

AbiesBEAM 17.0 64 bit è la versione più potente di sempre Tra le tante novità che ne hanno migliorato l’utilizzo e aumentate le possibilità di calcolo, segnaliamo l’implementazione degli elementi finiti “Plane Stress” a materiale ortotropo. È così possibile un’analisi più accurata dello stato tensionale delle travi speciali di legno lamellare con particolare riguardo alle tensioni ortogonali alle fibre. Svincolandosi dalle note e approssimate formule di calcolo proposte per i casi più comuni, risulta possibile eseguire verifiche più precise con un corretto e puntuale dimensionamento di eventuali rinforzi. Come per gli elementi trave, anche per gli elementi “Plane stress” il modello a elementi finiti viene generato automaticamente. L’utente deve solo definire la geometria dell’elemento e al resto pensa il software. I carichi concentrati vengono applicati in corrispondenza dell’orditura secondaria. I risultati sono esposti a mezzo di diagrammi a mappe di colori nei quali a ogni colore corrisponde un “range” di valori. Tali “range” sono personalizzabili in modo da

visualizzare in dettaglio zone di maggiore interesse (esempio le zone di colmo per le tensioni trasversali). I diagrammi consentono di visualizzare il corretto andamento delle tensioni longitudinali (//), trasversali ( ), tangenziali () con le rispettive verifiche. Gli spostamenti sono visualizzati nel consueto modo di AbiesBEAM con la rappresentazione dei valori a tempo iniziale e finale. Modellare travi rastremate, archi, boomerang o trave a esse, con AbiesBEAM 17.0 è un gioco da ragazzi. Edifici a struttura portante a pareti A breve è prevista l’uscita di un programma di calcolo automatico agli elementi finiti che consentirà di analizzare edifici a pareti portanti di legno. La modellazione della struttura sarà per livelli con possibilità di inserire oltre alle pareti anche solai, travi e pilastri (di legno, acciaio e cls). Speciali elementi consentiranno di completare l’edificio mediante l’immissione di falde di copertura. Le pareti potranno essere scelte da data-base preventivamente compilati all’interno dei quali se ne definiranno le caratteristiche strutturali. Anche per i fissaggi a trazione e taglio (hold-down e angolari) sono previsti appositi data-base. Un ambiente CAD 2D e 3D consentirà l’agevole inserimento e la modifica di tutti i componenti dell’edificio. Il programma sarà assolutamente versatile consentendo anche l’analisi di semplici strutture a telaio con colonne portanti in legno o acciaio (ad esempio case a telaio, soppalchi, tettoie, ecc.). Il modello geometrico sarà poi tradotto automaticamente in un modello a elementi finiti che, analogamente agli altri programmi, sarà manualmente modificabile per apportare variazioni su vincoli e carichi. La risoluzione del modello sarà eseguita mediante analisi lineare che potrà essere statica o dinamica.



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Esempio di complesso residenziale di 7 piani con pareti di legno per 88 alloggi a Firenze L´intervento si inserisce in un contesto di riqualificazione urbana attuato dal Comune di Firenze. Nello specifico, si tratta di un intervento di demolizione e successiva ricostruzione, con contestuale riorganizzazione urbanistica dell´area situata fra Via Torre degli Agli e Via del Giardino della Bizzarria.

I due edifici preesistenti furono edificati negli anni ´50, ospitavano 64 alloggi. Da un punto di vista strutturale, erano di tipo tradizionale con pareti in muratura portante e solai in laterocemento. Nel corso del 2010, è stata proprio la constatazione del loro degrado strutturale che ha condotto l´Amministrazione Comunale a valutare una demolizione e ricostruzione tramite il soggetto gestore dell´E.R.P., Casa S.p.A.

PROGETTO ARCHITETTONICOURBANISTICO

La nuova struttura prevede un edificio a Energia quasi Zero (NZEB) di tipo in linea al fine di conciliare le esigenze funzionali, quali numero minimo di alloggi e posti auto, con quelle urbanistiche, quali la necessità di avere precise possibilità di passaggio e percorso all´interno dell´area. Il progetto prevede la realizzazione di due

Vista 3d del modello.

piani interrati per autorimesse, cantine e locali tecnici e sette piani fuori terra che ospitano gli 88 alloggi, oltre agli spazi funzionali e servizi presenti al piano terra. I piani interrati sono stati concepiti in modo da avere una continuità planimetrica; quelli fuori terra, invece, formano quattro distinti volumi: due corpi di fabbrica in linea e due a torre. Funzionalmente risultano collegati da passerelle coperte a ogni piano. È stato progettato un edificio altamente prestante a bassissimo fabbisogno energetico, sia per il raffrescamento sia per il riscaldamento, garantito da fonte rinnovabile. Oltre alle soluzioni di “atri solari”, pannelli fotovoltaici, muri di Trombe-Michel, pannelli frangisole scorrevoli, un contributo essenziale viene dato dalla conformazione del pacchetto murario, che per le opere in elevazione è costituito strutturalmente da pannelli X-Lam.

PROGETTO STRUTTURALE

Contesto urbano (Fonte: Casa Spa).

La parte interrata e il piano terra sono realizzati con pareti in c.a. che sorreggono solai sempre in c.a. con getto pieno a eccezione del primo impalcato fuori terra, previsto in laterocemento prefabbricato. Le restanti strutture in elevazione sono di legno,


Lignaconsult, Schrentewein & Partner Bolzano, Italy. Pubblicato nella dispensa del 7° Forum Internazionale dell’Edilizia in Legno, Lazise sul Garda (VR), 14 marzo 2018.

Modello numerico e spostamenti agli SLV per sisma in y del blocco 02.

con pareti tipo X-Lam. A compendio della struttura lignea, sono presenti elementi di carpenteria metallica per balconi, passerelle e velette di copertura. Ogni interpiano ha altezza di 3,30 m; la copertura è piana e raggiunge una quota di ca. 24,5 m rispetto al piano di campagna ed è in parte destinata a supportare elementi impiantistici, fra cui pannelli fotovoltaici e solaio di copertura. La struttura in X-Lam in elevazione è di tipo scatolare a setti portanti giuntati in corrispondenza delle pareti a essi perpendicolari. Tutti i piani hanno la stessa configurazione in pianta dei setti, anche se con spessori variabili mantenendo la regolarità in altezza. I solai di legno hanno uno spessore di 240 mm, costante a ogni livello di impalcato. In corrispondenza delle aperture maggiori sono presenti architravi di legno lamellare, mentre solo localmente, all´interno dei solai, sono presenti alcune travi principali di acciaio.

MODELLAZIONE NUMERICA E CALCOLO SISMICO

La modellazione delle strutture è stata svolta analizzando separatamente, ma in modo coerente, la sottostruttura in C.A. e le opere in elevazione di legno. In riferimento alle strutture di legno sono stati elaborati dei modelli numerici dinamico lineari con Sismicad, un software di calcolo FEM. Essendo i blocchi indipendenti l´uno dall´altro, sono state svolte quattro distinte analisi, definendo in modo univoco i parametri caratterizzanti l´azione sismica, nonché i carichi superficiali presenti. Con tale approccio si è riusciti a ottenere una risposta modale per ogni singolo blocco in elevazione. Per strutture di legno di queste dimensioni, il cui sviluppo in elevazione è importante, particolare attenzione va posta nella modellazione della rigidezza dei giunti fra i pannelli X-Lam: questo aspetto determina in modo sostanziale il comportamento deformativo dell´edificio. Per le pareti, sono stati implementati nel modello numerico i valori del modulo di scorrimento in corrispondenza dei bordi, sia orizzontali, sia verticali, calcolati per la tipologia di connessione realmente adottata. Per gli impalcati, invece, tramite un software specifico è stato modellato nel dettaglio un

Rappresentazione grafica della staffa Titan TTV e dell’applicazione dell’ancoraggio.

solaio “tipo” al fine di poter definire, nel modello globale, una serie di piastre equivalenti che tengano in conto la deformabilità della connessione reciproca fra pannelli. L´approccio adottato per il calcolo degli ancoraggi fra pareti X-Lam e solai o sottostruttura in c.a. si basa su un principio generale: ripartire su tutti i connettori sia il taglio, sia la trazione indotta dal momento ribaltante. Ogni staffa, quindi, è stata verificata considerando una risultante di sollecitazione in cui si combinano gli effetti del taglio con quelli del momento. Con tale sistema si riesce a ottimizzare il numero di fissaggi, sfruttando al massimo ogni singolo elemento di connessione, con il vantaggio pratico di avere un´unica tipologia di staffa. Oltre al calcolo teorico, è stata condotta una campagna sperimentale in laboratori specializzati, testando sia il comportamento a trazione sia quello a taglio. In entrambi i casi, i valori minimi sperimentali si sono dimostrati superiori a quelli teorici calcolati.

CONCLUSIONI

Questo progetto, già completamente realizzato, costituisce un esempio avanzato di progettazione strutturale, dimostrando le potenzialità di questa tecnologia.

Planimetria esplicativa.


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La digitalizzazione nell’edilizia di legno: una sfida appassionante

Che cosa significa BIM per la digitalizzazione dell’edilizia in legno? Quali sfide si trovano a dover affrontare le ditte di carpenteria e costruzioni di legno, specialmente quelle più legate alla tradizione e più restie a varcare la soglia dell’era digitale? Nell’illustrarvi il ruolo della digitalizzazione nell’edilizia in legno, questo articolo vuole allo stesso tempo infondere sicurezza e fiducia in chi con il legno ci lavora tutti i giorni. Molto è già stato fatto – ma cosa ci si deve aspettare dal futuro? Quali saranno le prossime sfide? Il legno si è ormai affermato come materiale high-tech. In nessun altro settore edilizio l’auto-

mazione ha raggiunto livelli così avanzati come nelle aziende di lavorazione del legno. Molte di esse hanno già aperto le porte alla digitalizzazione: processi digitali e CAD/CAM rappresentano ormai lo stato dell’arte. Spesso in parallelo a un cambio generazionale, la grande maggioranza dei professionisti di questo settore si trova in un delicato momento di transizione – quella tra tradizione e modernità – o sta muovendo i primi passi nell’era digitale. Secondo un sondaggio le imprese edili che utilizzano abitualmente strumenti di progettazione digitale sono meno del 6%. Nell’edilizia in legno questa quota è nettamente più elevata: più del 50% dei progetti, per esempio, vengono realizzati in 3D. Nei centri di taglio la lavorazione automatizzata a controllo numerico è diventata lo standard, eppure si è ancora lontani dall’aver sfruttato interamente il potenziale della digitalizzazione. Solo perseverando su questa strada l’edilizia in legno potrà contare sugli strumenti giusti per affrontare le sfide del futuro. Che cosa significa Industria 4.0 per l’edilizia in legno? I processi di produzione industriale su larga scala tipici, per esempio, della costruzione di macchine non sono paragonabili a quelli dell’edilizia e del montaggio nel settore legno, dove ad avere la maggiore sono invece i progetti su misura che combinano processi meccanizzati e lavorazioni artigianali. Nonostante la tendenza alla produzione a lotto uno – ogni


orditura è diversa dall’altra! –, esistono alcuni aspetti di Industria 4.0 che possono trovare applicazione anche nell’edilizia in legno. Un esempio già diventato realtà? L’industria del prefabbricato, che di fronte alle produzioni elevate riesce a sfruttare le potenzialità dei processi ottimizzati risparmiando concretamente sui costi.

Tra le caratteristiche sostanziali di Industria 4.0 ci sono la digitalizzazione totale della lavorazione e della logistica nonché la messa in rete di oggetti e sistemi autonomi, “intelligenti”, con l’obiettivo di ottimizzare la produzione rendendola più flessibile. La digitalizzazione comprende sia i processi di progettazione, produzione, ordine, fornitura e montaggio, sia i processi economico-aziendali e l’intera catena di creazione del valore. Digitalizzando e mettendo in rete sistematicamente le informazioni e i processi dell’intero ciclo di attività e fasi costruttive, è possibile ottimizzare i processi, aumentare la produttività, evitare ridondanze di dati e minimizzare le sorgenti di errore. Di conseguenza diventano più semplici anche l’archiviazione dei dati e l’adeguamento alle nuove disposizioni e norme nazionali ed europee.


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Di quali tasselli si compone la digitalizzazione? Il Building Information Modeling (BIM) rappresenta un elemento essenziale della digitalizzazione. Con il nuovo metodo di progettazione e la collaborazione di tutti i partner progettuali a un unico modello dati, stiamo assistendo all’affermarsi di catene di processi digitali generali. Alla base della cooperazione ci sono modelli virtuali 3D dell'edificio, responsabilità chiaramente definite, norme di qualità e processi di coordinamento e comunicazione. Il BIM consente di ottenere a priori ottimizzazioni strutturali, fisico-costruttive ed energetiche; controlli, interferenze o simulazioni dei processi di costruzione e montaggio. Anticipando digitalmente l’intero progetto prima di attuarlo nella realtà, è possibile individuare – e risolvere – rapidamente problemi e intoppi, e quindi stabilire processi e scadenze con maggiore precisione. Un ulteriore tassello della digitalizzazione è la messa in rete. E non si intendono solo la cooperazione e il coordinamento dei partner pro-

gettuali tramite ambienti virtuali online. Anche il collegamento di oggetti fisici con una rappresentazione virtuale su Internet, il cosiddetto Internet of things, cambierà l’edilizia in legno degli anni a venire. Connettendo gli oggetti fisici a Internet, l’Internet of things consente per esempio di sintonizzare tra loro diverse apparecchiature – caratteristica fondamentale di Industria 4.0. Per visualizzare la disponibilità in magazzino di tutti gli strumenti e materiali necessari per la prossima commessa basterà dare un’occhiata allo schermo dello smartphone. Nel corso dell’intero processo di produzione e montaggio è possibile documentare automaticamente le prestazioni, i materiali e gli elementi architettonici a cui si farà effettivamente ricorso. I sistemi ERP o di pianificazione e controllo della produzione stanno dunque sempre al passo con ciò che accade in laboratorio, in cantiere o presso il cliente, diventando un’affidabile strumento decisionale. I componenti costruttivi “smart” possono essere utilizzati per il coordinamento dei processi di costruzione, il tracking in tempo reale dei componenti (deposito materiali, produzione, fornitura, montaggio), i collaudi, il monitoraggio delle prestazioni, ma anche per la tracciabilità di materiali ed elementi impiegati o la demolizione, in particolare del riciclo – insomma, per l’intero ciclo di vita dell’edificio. Quanto digitale è l’edilizia in legno? Alcune ditte di costruzioni di legno ricorrono già a soluzioni mobili e app per smartphone e tablet per rilevare misure, orari dei collaboratori, dati relativi ai clienti e alle commesse oppure per la pianificazione delle risorse e il cronoprogramma delle attività in cantiere. Se eseguite con supporto digitale direttamente dalla sede del cliente o dal cantiere, operazioni


come l’inserimento di dati e la gestione di risorse e materiali consentono di evitare interruzioni del flusso dati, immissioni multiple, status divergenti e ritardi. Grazie a hardware/software mobili e a tecnologie di comunicazione digitale è possibile immettere, richiamare, visualizzare o modificare informazioni esattamente nel momento e nel luogo richiesti. Risparmiando tempo e riducendo le probabilità di errore. Mobile e Cloud computing, oggi già disponibili, permettono la realizzazione di catene di processi digitali senza interruzioni di flusso: dall'acquisizione dell'ordine alla progettazione, dall’esecuzione al montaggio. Uno strumento efficace per minimizzare sforamenti di budget, scadenze, così come errori di pianificazione e produzione. Per quanto riguarda produzione, fornitura e montaggio il grado di digitalizzazione dell’edilizia in legno è enormemente più avanzato, per non dire all’avanguardia. L’impiego di processi, tecnologie e strumenti d’ultima generazione come BIM, CNC e robotica nella costruzione e nella fabbricazione industriale di elementi prefabbricati consente di ottenere già oggi una razionalizzazione analoga a quella di altre branche dell’industria. I vantaggi: produrre pareti, solai ed elementi di copertura in serie, gestire macchine mediante sistemi di controllo di fabbricazione e produzione, ottimizzare le tempistiche, produrre tutti i documenti e le informazioni relativi a deposito, trasporto, montaggio in loco, management dell’incarico e controlling. Le diverse fasi di produzione avvengono sulla base di dati costruttivi CAD, che consentono di calcolare i dati di produzione per gli impianti di taglio, pianificare e ottimizzare i processi produttivi e notificare in tempo reale lo stato attuale al sistema ERP o di pianificazione e controllo produzione. Per conoscere tempestivamente l’avanzamento della produzione di una determinata commessa è sufficiente visualizzarlo sullo schermo del computer o sul tablet. In questo modo gli addetti all’organizzazione del lavoro e i direttori di produzione sono sempre aggiornati e possono controllare al meglio l’intero ciclo di fabbricazione.

PRONTI PER IL FUTURO CON DIETRICH’S

L’edilizia in legno è già nel pieno della digitalizzazione. CAD/CAM, ERP, sistemi di pianificazione e controllo produzione, sistemi di raccolta dati da dispositivi mobili: con queste soluzioni integrate e l’automazione dei sistemi di produzione – nelle aziende moderne ormai all’ordine del giorno – si è già fatto molto in questa direzione. Grazie alla compatibilità BIM, l’interazione tra sistemi e la straordinaria modellazione parametrica dei software per le costruzioni di legno, l’utente che si avvale delle soluzioni modulari di Dietrich’s è pronto per affrontare la trasformazione digitale. In combinazione all'interfaccia IFC per l’importazione e l’esportazione di dati, i programmi e i moduli compatibili con BIM permettono un’efficiente cooperazione tra tutti i partner progettuali. Le interfacce di rilevamento laser, calcolo strutturale o CAM e il nuovo modulo 3D PDF Export vanno a sottolineare l’interazione digitale delle soluzioni firmate Dietrich’s. Con Dietrich’s al proprio fianco la trasformazione digitale non solo non spaventa più, ma offre all’impresa un notevole vantaggio sulla concorrenza, preparandola a nuove sfide a livello nazionale, europeo e internazionale. Preparandola al futuro.


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Analisi di stabilità di pannelli X_Lam e componenti strutturali bidimensionali

L’articolo introduce con un esempio pratico all’analisi di instabilità flessionale di una parete di legno a strati incrociati X-Lam con due aperture (Fig. 1). In questo caso, la porzione di pannello determinante è la sezione della parete tra le due entrate.

In conformità con Eurocodice 5, l’analisi di stabilità flessionale può essere eseguita utilizzando il metodo della lunghezza di libera inflessione equivalente con le azioni interne ricavate secondo un’analisi statica lineare secondo il paragrafo 6.3.2, o con la considerazione delle imperfezioni secondo il paragrafo 5.4.4. In entrambi i casi, è necessario rispettare quanto indicato nel paragrafo 2.2.2. A tal fine, per determinare le azioni interne con un’analisi del II ordine secondo il paragrafo 2.4.1(2), si dovrebbero usare i valori medi dei parametri di rigidezza (modulo di elasticità longitudinale e tangenziale) divisi per il coefficiente parziale M. Inoltre, l’Appendice nazionale DIN EN 1995-1-1:2010-12 al paragrafo 9.3.3 definisce le situazioni in cui eseguire l’analisi di stabilità secondo la teoria del II ordine per componenti strutturali piani. Se l’equazione NA. 150 dell’Appendice è soddisfatta, le analisi di stabilità possono essere eseguite utilizzando sia il metodo dell’asta equivalente sia un’analisi del II ordine. Alternativamente, la progettazione va eseguita esclusivamente con un’analisi del II ordine. Innanzitutto, è necessario verificare se l’equazione NA. 150 è soddisfatta. Ciò richiede l’azione assiale agente Nd, la rigidezza flessionale El lungo l’asse locale , il coefficiente parziale M per l’X-Lam e la lunghezza di libera inflessione della sezione della parete tra le aperture. La lunghezza di applicazione del carico è impostata approssimativamente a 0,5 m+1 m+0,5 m=2 m. Quindi la forza di compressione risultante Nd è pari a 200 kN/m•2 m=400 k N (senza la considerazione del peso proprio).

Alternativamente, la determinazione esatta della forza di compressione che consideri il peso proprio può essere ottenuta utilizzando le forze risultanti dalla sezione in RFEM (Fig. 2). A causa dell’ortotropia e del peso proprio, la forza di compressione risultante è 412 kN. La rigidezza flessionale può essere dedotta direttamente dalla matrice di rigidezza della superficie (Fig. 3) per la quale è stata selezionata una parete Stora Enso in X-Lam di tipo CLT 100 C5s. La rigidezza flessionale risultante in direzione y è 826,16 k Nm•1 m=826,16 k Nm2. Si applica un coefficiente parziale di 1,3 in con-

formità dell’Appendice nazionale. Per determinare le lunghezze di libera inflessione, dovrebbe essere considerata anche la rigidezza a taglio nella direzione y per l’ X-Lam (Fig. 3). Si utilizza un coefficiente di vincolo  pari a 1 secondo Eulero, caso 2. Il criterio di delimitazione non è soddisfatto poiché 2,55›1. Quindi, è necessario eseguire un’analisi di stabilità con la teoria del II ordine. Per comprendere meglio il problema, il carico critico e il coefficiente di carico critico sono determinati prima secondo un’analisi statica lineare per la sezione della parete su una trave ideale semplicemente appoggiata (Fig. 4). In questo caso, il coefficiente di carico critico è determinato sia analiticamente sia utilizzando il modulo aggiuntivo RF-STABILITY. Per la soluzione FEM, si crea un caso di carico senza il peso proprio e si applica direttamente il carico risultante.


Fig. 1

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4

Fig. 5

La riduzione di rigidezza relativa al coefficiente parziale M è attivata nei parametri di calcolo del caso di carico. I risultanti di entrambi i calcoli coincidono (Fig. 4). Con la considerazione della rigidezza aggiuntiva risultante dall’architrave dell’apertura, si ottiene un coefficiente di carico critico leggermente superiore pari a 1,67 per l’intera struttura, come è normale che sia (Fig. 5). Il coefficiente di carico critico indica il numero per il quale il carico applicato deve essere moltiplicato per rendere la struttura instabile (buckling). Quindi, un coefficiente di carico critico minore di 1 implica che la struttura è instabile. Comunque, è necessario eseguire un’analisi di stabilità in conformità con l’Eurocodice 5 poiché il coefficiente di carico critico o il carico critico potrebbero non essere corretti a causa del fatto che non si tiene conto degli effetti delle imperfezioni (nessu-

Fig. 6

n’asta o superficie è diritta), delle eccentricità del carico e del comportamento del materiale che si discosta dalla legge di Hooke. Su dlubal.com, nella sezione Assistenza e formazione -> Knowledge Base è possibile scaricare i file di RFEM utilizzati nell’esempio e leggere la seconda e terza parte dell’articolo. Per velocizzare la ricerca nella Knowledge Base, è possibile filtrare gli articoli selezionando “Articolo tecnico” in Tipo e “Strutture in legno” in Settori nel menu Cerca in alto a sinistra della pagina internet corrispondente (Fig. 6).

Figura 01 - Parete in X-Lam con aperture soggetta a carichi verticali. Figura 02 - Azione assiale risultante nella colonna. Figura 03 - Matrice di rigidezza della superficie. Figura 04 - Determinazione del carico critico e del coefficiente di carico critico. Figura 05 - Coefficiente di carico critico dell'intera struttura. Figura 06 - Impostazione filtro articoli tecnici settore legno.


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hsbcad stabilisce nuovi standard per la progettazione delle costruzioni di legno

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Fig. 1

Il settore delle costruzioni di legno è sempre più caratterizzato dalla necessità di una stretta collaborazione tra progettisti, imprese e carpenterie. Soprattutto in progetti di grandi dimensioni la possibilità di scambio agevole e preciso di dati digitali – dalla progettazione alla produzione fino all’assemblaggio e posa in opera – rappresenta un requisito fondamentale. Da tempo hsbcad, sviluppatore internazionale di software, ha riconosciuto questa esigenza. Ora, oltre all'offerta storica per AutoCAD Architecture, viene messa a disposizione una soluzione per le costruzioni di legno anche su Autodesk Revit.

Sia AutoCAD Architecture che Revit rappresentano soluzioni di Autodesk di CAD architettonico, ampiamente utilizzate a livello mondiale. Al fine di poter offrire uno strumento tecnico specifico per le costruzioni di legno dedicato al crescente mercato di utenti Revit, già da

tempo, hsbcad ha investito nello sviluppo di un applicativo per questo programma, disponibile da aprile di quest’anno. Ora hsbcad viaggia su doppio binario, hsbcad su Revit completa la soluzione storica su AutoCAD Architecture. Lo sviluppo di quest’ultima proseguirà comunque anche in futuro. In questo modo viene offerta la possibilità tecnica di prendere in consegna, senza perdita di informazioni, modelli architettonici di Autodesk Revit e di completare la loro elaborazione, per la parte di costruzione di legno, con hsbcad. Ora si è fatto, infatti, un ulteriore passo avanti: è possibile eseguire la progettazione delle strutture di legno direttamente all'interno di Revit, superando quindi alcune limitazioni insite nello standard IFC, in quanto alcune informazioni specifiche della costruzione di legno, come ad esempio una coda di rondine, non possono essere facilmente descritte e trasmesse da questo standard. Allo stato attuale, l'applicazione hsbcad su Revit è in grado di gestire costruzioni di legno


Fig. 2 Tutte le immagini si riferiscono al GoldenNugget, secondo le sei figure, rappresentato: Figura 1. Tavola generale realizzata con Revit, Figura 2. Vista assonometrica. Figura 3. Timpano di legno.

come coperture e carpenterie tradizionali, offrendo un buon ventaglio di strumenti che verranno costantemente aumentati e migliorati. È garantita ovviamente la possibilità di generare i dati CNC per le più diffuse macchine a controllo numerico sul mercato. È in corso lo sviluppo di una soluzione per strutture a pannelli Crosslam – un segmento in cui hsbCAD, come fornitore di software, è molto ben posizionato a livello internazionale. Settore di grande importanza, soprattutto in un periodo in cui ovunque stanno aprendo nuovi produttori di Crosslam. Così anche in Australia, ove hsbcad ha recentemente acquisito un nuovo partner commerciale. La soluzione Crosslam in versione Beta è al momento utilizzato e testato da 2 clienti in Inghilterra e anche 1 in Italia e sta dimostrando che già è possibile ottenere buoni risultati. Nella fase successiva si affronteranno quindi le soluzioni per le costruzioni con telai di legno (Platform Frame) e per la prefabbricazione di elementi di tetto e solaio. Queste applicazioni avranno un ruolo specifico per l'industria delle case prefabbricate e, un'altra tendenza che sta crescendo, la costruzione modulare. Nel frattempo non si ferma lo sviluppo e aggiornamento di hsbcad, la soluzione storica su AutoCAD Architecture. Sono state implementate semplificazioni di gestione e rinnovo delle licenze. Anche hsbConsole, il sistema di gestione degli oggetti presenti nel modello 3D della costruzione, è stato migliorato notevolmente. Sono stati implementati ulteriori elementi standard di connessione di vari fornitori presenti sul mercato. Nella maggior parte dei casi si tratta di utensili parametrici che al momento dell’inserimento della parte metallica genera auto-

maticamente anche tutte le fresature e forature necessarie nelle parti di legno interessate. Ovviamente tutte le parti (staffe, chiodi, viti, bulloni, ecc.) vengono poi listate nelle distinte dei materiali. Anche queste sono state aggiornate e migliorate. Totalmente nuovo è il Validation Manager. È uno strumento utile per analizzare un disegno secondo regole specifiche personalizzate e definite dall’utente. Ad esempio, è possibile cercare nel disegno aste senza numeri o aste con determinate caratteristiche o muri senza porte e molto altro. Per fare due esempi: 1. Hai creato un muro e definisci la regola secondo cui ogni 65 cm deve essere posizionato un montante. Dopo aver generato il muro, si lancia il Manager, se a ogni intervallo di 65 cm non trova un montante, il programma darà un avviso.

Fig. 3


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Il progetto Golden Nugget

Fig. 4

Fig. 5

In questo progetto BIM, con l'applicazione Revit, è stato progettato e gestito un edificio per uffici a Graz (A) in tutte le sue fasi di esecuzione (architettura, ingegneria e tecnologia, cantiere) con l'intervento di numerosi partner software tra cui hsbcad per le strutture di legno e altri per statica, calcolo impianti tecnici, computi, capitolati e appalti, aggiudicazione e contabilità, facility management, realtà virtuale, e molto altro. 2. Crei una orditura di travetti e stabilisci che tutte le aste che reciprocamente si toccano devono essere collegate l'una con l'altra con una coda di rondine. Quindi esegui il Manager e lui controlla questo requisito. Se ci fossero aste che non risultano collegate con una coda di rondine, ma si toccano a una delle teste, il Manager darà un avviso. Prossimamente sarà disponibile hsbcad Loading – una funzione per pianificare il carico di camion – con cui sarà possibile “caricare” virtualmente gli elementi (pareti a telaio, Crosslam) in modo semi-automatico su un camion e ottenerne poi una stampa. La funzione darà una soluzione standard, ma potrà essere personalizzata per gli utenti con specifiche esigenze derivanti dai cicli e processi di lavoro.

ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE SOTTO CONTROLLO

Fig. 6

Il trasferimento di dati senza soluzione di continuità tra diverse piattaforme è ben lontano dall’essere un fatto acquisito e rappresenta uno dei temi principali, in connessione con il BIM (Building Information Modeling), di diversi seminari e confronti. Uno strumento importante per implementare il metodo BIM è rappresentato dall'interfaccia IFC (Industry Foundation Classes). Questa è parte integrante di AutoCAD Architecture e Revit, di conseguenza anche di hsbcad che, per quanto riguarda le costruzioni di legno, offre un ottimo controllo sulle esportazioni e importazioni. Ad esempio, nel caso di importazione in hsbcad di oggetti IFC è possibile una conversione automatica in oggetti hsbcad. Nello scorso anno, la Softwarehouse di hsbcad con hsbshare, che rende possibile caricare i modelli IFC direttamente nel cloud e quindi condividerli con tutti i partecipanti al progetto, ha già implementato un passo concreto nella direzione del BIM, requisito essenziale, perché in futuro difficilmente si potrà evitare questo metodo di progettazione. hsbshare funziona direttamente nel browser e quindi non necessita di alcun altro software e anche per terminali mobili è disponibile una App corrispondente. Figura 4. Dettaglio della struttura di legno. Figura 5. Sezione del dettaglio. Figura 6. hsbshare: un passo concreto nella direzione del BIM.


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Punti forti della versione SEMA 18-2

Con la versione 18-2 il produttore di Software SEMA offre una nuova edizione del suo pacchetto di programma per le costruzioni di legno, la costruzione di scale e per l’industria operante nel settore della lavorazione della lamiera. E come al solito la versione contiene numerose innovazioni e sviluppi pratici per il lavoro quotidiano. È stato velocizzato anche il calcolo delle linee nascoste. Ora si utilizzano tutti i core liberi del processore arrivando anche a un 70% di velocità in più rispetto a prima. Questo miglioramento influisce anche sul tempo di calcolo quando si imposta un layout di stampa a più cornici dove sono presenti più disegni con linee nascoste. Le cornici di posizione ora vengono calcolate contemporaneamente e non più una dopo l'altra. Questa velocità di calcolo ha un impatto enorme.

LAVORO PARALLELO

I miglioramenti di velocità effettuati nell’area CAD.

CAD PIÙ POTENTE

Ad approfittare in modo particolare dei miglioramenti di velocità effettuati nell’area CAD saranno in particolare i progettisti e coloro che preparano le opere. Per gli oggetti CAD si è resa molto più veloce la riduzione delle linee. Pertanto, la riduzione delle linee è stata enormemente accelerata con gli oggetti CAD. Inoltre viene eseguita automaticamente quando si salvano i disegni come immagini o quando si crea un Layout con i quattro prospetti, anche questi comandi ne beneficiano notevolmente e l'aumento della velocità è completamente dimostrato.

Si è reso possibile lavorare contemporaneamente nel progetto e nell’assistente profilo SEMA. Questo significa che ora si possono prendere delle quote direttamente dal progetto e trasferirle all’assistente del profilo, e senza dover chiudere prima la finestra profilo. Dal progetto di costruzione si possono riprendere direttamente gli inserimenti mancanti (misurare con il comando di controllo, linee ausiliari nel CAD, linee di misura, misure di altezza ecc…). Con la funzione della pipetta è anche possibile riprendere valori dai profili nella visione dall’alto direttamente nei campi d’inserimento del profilo. Pertanto, è ancora più comodo lavorare nel progetto con i profili. Ovviamente, un "sistema a due schermi" è perfetto per questa modalità di funzionamento. Il profilo da creare può essere posizionato in modo chiaro sul secondo schermo, mentre sullo schermo principale si trovano la pianta o ad esempio il disegno in sezione di un tetto già esistente.

RIVALUTATA LA RAPPRESENTAZIONE IN DISEGNI DI PRODUZIONE

Il lavoro parallelo: è possibile lavorare contemporaneamente nel progetto e nell’assistente profilo SEMA.

Al fine di rendere i disegni dettagliati ancora più chiari e più informativi, è stato realizzato il nuovo stile di visualizzazione 3D "Spigoli nascosti tratteggiati". In questa modalità di visualizzazione viene calcolata la visibilità dei singoli spigoli e quelli nascosti vengono rappresentati con una linea tratteggiata.


Questa modalità è ora attiva di default per i disegni di produzione di componenti di legno e di acciaio. Pertanto, le viste laterali e la proiezione ortogonale vengono visualizzate in modo molto chiaro con linee tratteggiate. Se, ad esempio, viene disegnato un componente di legno, tutte le lavorazioni nascoste nella rispettiva vista vengono automaticamente mostrate con linee tratteggiate. Nel disegno di produzione per componenti di acciaio, i bordi nascosti vengono automaticamente visualizzati con linee tratteggiate nella proiezione ortogonale. Naturalmente, il programma tiene conto dell'output delle linee tratteggiate secondo lo standard DIN, poiché la scala impostata ha un'influenza significativa sulla lunghezza delle singole linee. Maggiore è la scala, più lunghi diventano i singoli elementi della linea tratteggiata.

AMPLIATA LA QUOTATURA PER I CARPENTIERI

La novità è la possibilità di visualizzare l'angolo macchina per tagli particolari e falsi puntoni, importante per la lavorazione manuale degli elementi, che con le superfici laterali verticali si trovano in posizione obliqua rispetto al profilo normale della superficie del tetto. Per cui ci potrebbero essere tagli particolari su puntoni displuvio e compluvio, su puntoni di uscita obliqui e su falsi puntoni obliqui, purché siano smussati e non ruotati. L’angolo macchina indicato rappresenta l’angolo per inclinare la sega. Se l’angolo macchina è indicato con 0° significa che la lama della sega è verticale. Per i tagli particolari doppi alla gronda, l’angolo macchina nel programma – visto in senso del componente – viene indicato in “verde” per la parte sinistra e in “blu” per la parte destra.

passo di “5”. Questo intervallo si aggiunge in seguito al valore definito in precedenza. Se sono stati assegnati entrambi i valori si può allocare la nuova numerazione passo per passo alle singole pareti. Quindi la prima parete riceve il nome “PE 100”, la seconda parete il nome “PE 105”, … Il nuovo nome è sempre agganciato al mouse, quindi è immediatamente evidente quale numero verrà assegnato successivamente.

Il nuovo stile di visualizzazione 3D "Spigoli nascosti tratteggiati".

ASSEGNAZIONE RAPIDA DI NUMERAZIONE E DENOMINAZIONE PARETE

Per numerare in modo ancora più rapido ed efficiente le pareti e gli elementi, è stato programmato il nuovo comando di lavorazione “numero progressivo”. Così si riescono a modificare facilmente e rapidamente le denominazioni di parete e il passo per la numerazione. Un esempio per la numerazione delle pareti esterne potrebbe essere “PE 100” con un

Il nuovo comando di lavorazione „numero progressivo“ per modificare facilmente e rapidamente le denominazionidi parete e il passo per la numerazione.


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SEMA

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Nuova versione di programma 18-2 per una visione generale effettiva di tutti i componenti della scala.

LAVORAZIONE DI COMPONENTI SCALA IN UNO SVILUPPO TOTALE

Per ottenere una visione generale effettiva di tutta la situazione della scala con la nuova versione di programma 18-2 si può richiamare lo sviluppo totale di un lato della scala. In questa vista, tutti i componenti sono sotto controllo e se necessario si possono apportare modifiche manuali. Sono disponibili numerose funzioni di lavorazione, come “tagliare”, “dividere/unire”, “perforare”, “aggiungere”, “posizione”, “modificare”, “tipo finale”, “cancellare“… . Ad esempio è possibile modificare, allungare, ovvero accorciare i montanti o steccati nella loro posizione. I collegamenti angolari di tavole possono essere lavorati con il comando “tagliare”. Con il comando “perforare” o “aggiungere” si può ritagliare o aggiungere un casello, una forma libera o un oggetto. I tipi finali possono essere assegnati, i tasselli, gli oggetti 3D o i colleganti possono essere posizionati successivamente. La cosa migliore della presentazione generale: gli effetti dei cambiamenti sono immediatamente visibili all'utente e trasparenti per l'intero lato della scala.

TUTTE LE INNOVAZIONI A PRIMA VISTA

Troverete queste e tante altre innovazioni della versione 18-2 in dettaglio sul sito Internet: www.sema-soft.de/it/software/caratteristiche/

VERSIONE 18-2 ALLA FIERA “SAIE BOLOGNA”

SEMA invita tutti i lettori allo stand SEMA: padiglione 25 - stand C21, presso la fiera “SAIE Bologna”dal 17.10. al 20.10.2018, in modo da consentire a ognuno di potersi fare un’idea personale delle soluzioni software.

IDENTIKIT SEMA

Il gruppo di aziende SEMA è l’offerente specializzato a livello mondiale di soluzioni software e prestazioni di servizio supplementare nel settore delle costruzioni di legno, delle costruzioni di scale e nell’ambito dell’industria lavoranti la lamiera. Le soluzioni software sono disponibili in 11 lingue e sono usate da oltre 8900 clienti di 54 Stati diversi, e ciò con successo da oltre 34 anni. Per estendere continuamente la posizione sul mercato, il gruppo investe ca. il 15 % del suo fatturato nello sviluppo delle soluzioni nel suo stabilimento in Algovia. In questo modo il gruppo è in grado di reagire in modo rapido e consistente alle esigenze varianti del mercato.



LABORATORIUM www.gruppoqualitalegno.it di Franco Laner

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EN 338: imprecise e pericolose, a meno che la sicurezza non sia un optional

Per gli acciai sono tutt’ora obbligatorie verifiche continue e numerose, così per il calcestruzzo e per il laterizio, mentre illogicamente per il legno strutturale, materiale disomogeneo per eccellenza, si può certificare la qualità strutturale a vista senza ricorrere a prove sperimentali: in pratica si affida la sicurezza al giudizio di attributi visuali, anziché a caratteristiche meccaniche desunte da prove di laboratorio. Le EN 338, incasellano i profili prestazionali del legno, sia massiccio di conifere sia di latifoglie e sono incongruenti rispetto le NTC. Le EN 338 dovrebbero essere riviste e aggiornate alla luce di serie campagne di sperimentazione tenendo buoni soltanto i profili C18 e C24. determinismo, che presume di incasellare in rigidi reticoli e modelli interpretativi i fenomeni meccanici. Ho imparato a maneggiare i parametri statistici e matematici, ora di incredibile velocità di elaborazione col computer. Quante ore per trovare scarti quadratici di prove su campioni numerosi, rette di regressione, confronti di variabili: ora basta inserire nel computer i risultati sperimentali e tutti i parametri sono immediatamente disponibili! Paradossalmente per gli acciai, materiale omogeneo con costanza di prestazioni, sono tuttora obbligatorie verifiche continue e numerose. Anche col calcestruzzo il legislatore non scherza con la numerosità e la frequenza di verifiche. E così per il laterizio, materiale affetto da intrinseca variabilità nonostante i continui aggiornamenti di verifiche di qualità durante i vari step di produzione che garantiscono un prodotto finale conforme e certificabile, sono previste sistematiche e continue verifiche sperimentali.

1 1. Modello di segheria veneziana, regalatomi da Franco e Umberto Barbisan. Questa straordinaria macchina medioevale, con forte innovazione e automatismi, è ancora in uso per piccole forniture locali. Ogni legno sottoposto a segagione subiva un attento controllo di qualità visivo e veniva marchiato. Oggi però dobbiamo affidarci ad altri sistemi di certificazione, pur non sottovalutando la perizia di -ahimè- pochissimi esperti “visivi”. 3. Larice siberiano importato da Legnami Iavarone, Napoli. La distanza degli anelli di accrescimento è eccezionale: meno di un millimetro! Ovviamente la resistenza a trazione per flessione è alta (fmk >50N/mm2) ma il modulo E non ha superato i 12.000N/mm2.

Una parte della mia attività universitaria – quale opportunità! – l’ho dedicata all’attività di sperimentazione nel Laboratorio Prove dell’Iuav di Venezia e ho avuto occasione di provare elementi e provini di calcestruzzo, laterizio e legno. Non solo conto terzi, ma spesso il Laboratorio mi ha consentito di verificare prototipi di nuova concezione, miei e altrui. La frequentazione di un luogo così speciale, la possibilità di veder rompersi elementi, componenti e manufatti, non solo è altamente pedagogica, ma mi ha costretto a confrontarmi con la probabilistica e la sua ancella, la statistica e ad assumere una mentalità e un atteggiamento di umiltà nei confronti della nostra supposta capacità di previsione e prendere distanza dal

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LABORATORIUM 4. Larice siberiano. Rottura in prossimità di un nodo morto. A rigore questo elemento non è classificabile a vista. La rottura per flessione è stata di 525N/mm2, modulo E =10.200N/mm2 (Labsco dell’Iuav, 2018). 5. Larice siberiano. Rottura anomala e “bassa” (36N/mm2 e mod. E = 7.200N/mm2 per cipollatura evidenziata solo dopo rottura, ma passato al controllo a vista (Labsco dell’Iuav, 2018).

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6. A e B Rottura per improvvisa deviazione della fibratura. La deviazione della fibra è molto pericolosa in elementi “fuori cuore”, indifferente per travi con cuore (F. Laner, “Le fessure del legno strutturale”, Percorsi-legno, 2011).

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7. Rottura prematura di un elemento di Rovere. Il nodo è inferiore a 2/5 della base e quindi classificabile a vista. Il modulo E è risultato di 11.000N/mm2 (archivio Laner, 2006).

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8. Pino laricio nel Bosco di Sa Fraigada (Pattada, Sardegna). Oltre questa esigua particella sperimentale del Pavari (1930), il Pino laricio è presente sulla Sila in Calabria. Che senso abbia normare le caratteristiche meccaniche di tale specie, in pratica non commercializzata, è una domanda a cui non so dare risposta. Oltretutto le piante mature non vengono tagliate e queste pinete sono fagocitate dal subdolo Faggio.

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9. Proiettile invisibile a un controllo a vista!

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Illogicamente per il legno strutturale, materiale disomogeneo per eccellenza, si può certificare la qualità strutturale a vista senza ricorrere a prove sperimentali! È consentito, per decreto ministeriale, assegnare a una fornitura di legno strutturale un profilo caratteristico di prestazione meccanica. In altre parole, si affida la sicurezza al giudizio di attributi visuali, anziché a caratteristiche meccaniche desunte da prove di laboratorio! Una prima selezione di qualità può essere data dal giudizio visivo da personale altamente addestrato e sono d’accordo. Le caratteristiche meccaniche però vanno certificate con prove di laboratorio. Non sono un tecnologo forestale, né tantomeno, un botanico. Spesso balbetto solo nel definire la specie legnosa. Qui poco male, perché il compianto Guglielmo Giordano mi raccomandava sempre di non esprimermi sulla specie legnosa in opera, ma di prendere qualche scheggia e guardarla al microscopio. Sempre, Angelo Funes Nova, a cui devo le mie conoscenze del mondo del legno, mi ha aiutato a capire e


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11b 10. Intrusione di corteccia: la prova meccanica ha messo in luce il difetto di un elemento passato inosservato nella classificazione a vista. 11. A e B La causa più frequente di rottura improvvisa e pericolosa rimane per me la cipollatura, spesso impossibile da rilevare perché estesa a piccoli tratti del tronco.

a sorprendermi, mostrandomi gli esami istologici al microscopio. E nemmeno al microscopio è sempre facile asserire che si tratti di Larice o Abete rosso. Pertanto, per quanto esperto sia un tecnologo forestale, rifiuto la sola idea che si possa definire la Rk (resistenza meccanica caratteristica in generale, flessione, taglio, compressione, spacco) o le caratteristiche di deformazione di un elemento ligneo dopo averlo attentamente osservato. Alcuni giorni fa ho ricavato due provini dallo

stesso elemento strutturale di Larice. Sottoposti a flessione, stesse dimensioni, stesse modalità e condizioni di prova, il valore di resistenza di un provino è stato il 60% superiore al gemello. La causa l’ho individuata in una cipollatura, estesa per circa un metro, non facilmente presumibile dall’esterno. Moltissimi sono i difetti invisibili e pertanto l’aleatorietà della resistenza del legno è quasi una certezza. Prove a trazione, tipo passa-non passa, estese a 2.000.000 di provini (ora la popolazione sarà altissima, perché ho visto solo l’inizio di tale controllo una decina d’anni fa) condotte in Austria, per garantire una resistenza attendibile e certificabile hanno mostrato 600 casi di rottura anomala e improvvisa, impossibile da prevedere a vista (come mostrano le immagini 4, 5, 6, 7, 9, 10 e 11)! Ma non è di questo che voglio occuparmi in questa breve nota, bensì voglio esprimere la mia contrarietà alle sempre richiamate EN 338, che incasellano i profili prestazionali del legno, sia massiccio di conifere (compreso il Pioppo, che non ho mai visto impiegare), sia di latifoglie. Le Istruzioni CNR-DT 206 di complemento alle NTC 17 / genn.2018, riportano anche i profili di resistenza per specie legnose di provenienza italiana (UNI 11035), che poco differiscono dalle EN, prevedono anche i profili di specie come Olmo, Robinia, Frassino e Faggio i cui dati forse prudenziali, non si sa da dove derivino e mi viene il sospetto che siano relativi a prove su legno netto (aspetto smentita!). Le citate tabelle dedicano un profilo al Pino laricio, presente in Calabria, che sta morendo in piedi, come in qualche particella in Sardegna, fagocitato dal Faggio e chi l’ha usato come strutturale, non ha mai pensato che si dovesse certificare o calcolare, considerato il limitatissimo uso locale! Prendiamo dunque in esame la tabella A-1 (EN 338) delle citate Istruzioni CNR_DT 206. C’è un parametro di fondo – non mi è stato facile capirlo! – assunto e applicato per passare dal valore medio a quello caratteristico che è la dispersione , rapporto fra scarto quadratico medio (s) e media Rm. Tale  è stato assunto uguale a 0,20 (20%). In generale il valore caratteristico è dato da: Rk = Rm - ks k (frattile 5%) vale 1,64 per n>30 ma  = s/Rm e quindi si può anche scrivere:


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2 Rk = Rm (1- k ) Esempio (con riferimento EN 338): (C24) Ek = Em (1- k ) 7,4 = 11x (1- 1,64x )  = 0,20 Oppure: (C40): 9,4 = 14x (1 – 1,64x )  = 0,20  = 0,20 dunque. Scelta esagerata! Infatti, a pag. 147, § 4.4.6, le nuove NTC (DM 17 / genn. 2018) consentono di assumere i M della colonna B a condizione che il coefficiente di variazione (preferisco coeff. di dispersione), non sia superiore al 15% ( = 0,15). Le tabelle EN 338 sono state però impostate con  = 0,20. Pertanto o si modificano le EN 338 o le NTC. Nel lontano ’87 scrissi per Franco Angeli un volumetto “Il limite della dispersione”, dove dimostravo che qualora  superasse il 20% (appunto limite della dispersione) non si poteva parlare di popolazione omogenea, in ciò confortato da due grandi professori, Giorgio Macchi ed Ezio Leporati, di calcolo semiprobabilistico e quindi nessuna considerazione statistica è possibile. D’altronde anche Gabriele Bonamini nella ricerca sperimentale del profilo caratteristico del Castagno toscano (i lavori sperimentali su legno strutturale sono rarissimi) e Thomas Schrentenwein per il profilo dell’UF e UT, impiegano  = 0,20. Le norme sulle murature tollerano  < 0,2, valore che d’altronde scrissi io stesso nel DM 30 / nov 1987, quale membro della Commissione ministeriale del Gruppo murature. Allora, se le nuove NTC prescrivono  < 0,15, ne consegue che le EN 338 sono incoerenti. O viceversa: giuste le EN 338, sbagliate le NTC. La cosa più grave però di queste tabelle è che alcuni profili caratteristici, specie per le classi alte, sono formulate a tavolino, senza un idoneo sostegno sperimentale. Ogni campagna sperimentale sui valori caratteristici dimostra infatti che la correlazione pressoché lineare che risulta dalle tabelle EN 338 non ha riscontro con le iterate prove che ho eseguito. Il range di escursione del modulo di elasticità E del legno varia fra 8.000N/mm2 e massimo 12.000N/mm2. Se qualcuno ha trovato altri valori, batta un colpo ed esibisca la prova. In tabella EN 338 tale range varia fra 7.000 e 16.000N/mm2 (Tabella 2). Mi spiego meglio. Se per il Larice siberiano (sperimentazione appena conclusa per l’impiego di questa specie nel Ponte

dell’Accademia di Venezia) (Immagini 3, 4 e 5) il valore di fmk è stato di 50N/mm2 dovrei aspettarmi un modulo di elasticità di 16.000N/mm2. Invece non si superano i 12.000N/mm2. Nella citata sperimentazione per l’UT (Schrentewein) il valore fmk fu superiore a 30N/mm2, ma il modulo di elasticità solo di 80.000 per cui il profilo è stato messo in C18 pur resistendo il doppio. Così per il Castagno UF, a fronte di resistenze che collocherebbero tale specie in D30 e superiore, il Modulo E è risultato di 10.000N/mm2, che declassa il tutto a D24. D’altra parte, il modulo E è il parametro decisivo per le verifiche di sicurezza del legno. Infatti, la verifica più impegnativa è agli SLE (stati limite di esercizio) che dipende dal modulo E, valore sopra stimato dalle tabelle per le classi >C24. Anche i valori della massa del legno riportati in EN338 sono lontani dai valori che si riscontrano al 12% di umidità per i profili di resistenza assegnabili. Se le tabelle avessero un minimo di attendibilità, per assegnare a un elemento strutturale il suo profilo, a rigore, basterebbe determinarne il peso. Quasi quasi preferirei questa correlazione al controllo a vista! Penso, dunque, che il riferimento alle EN 338, di legge e di default per un calcolatore, dovrebbero essere riviste e aggiornate alla luce di serie campagne di sperimentazione o, perlomeno, tenere soltanto i profili C18 e C24. Qualora un progettista intendesse impiegare classi superiori, lo faccia assumendosi la responsabilità e ammesso di trovare un buon selezionatore a vista (rarissimi!) e quindi sottoponendo a prove meccaniche un campione statisticamente significativo (almeno maggiore di 6 prelievi). Un’ultima considerazione. Esprimo un pensiero che so essere sideralmente lontano da valenza epistemologica o declinato da mentalità deterministica o, ancora, dalla voglia insopprimibile di classificazione, intesa soprattutto per agevolare l’uso strutturale del legno ai fini della sicurezza. Penso che la Natura non si sia posta il problema di dotare il legno di un alto modulo di elasticità. Poco le interessa la limitazione della freccia nel caso di impiego del legno per un

2. Tabella EN 338 riportata nelle Istruzioni CNRDT 206. Sono il riferimento delle NTC per il calcolo del legno da tanti anni.


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12. Appunti di un mio foglio di lavoro. Relazione resistenza a flessione/mod. E secondo EN338 e dati sperimentali. I valori di mod. E superiori a 12.000N/mm2 sono relativi a provini netti di conifere ricavati in particolare nel Laboratorio di S. Michele all'Adige. 13. Sotto la forza del maestrale, l'albero si conforma, piegandosi, in modo tale da offrire la minor superficie di impatto alla spinta del vento (foto Angelo Mereu, “La mia Sardegna”, ed. L’Agrifoglio, Milano, 1996).

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solaio. Immagino (non fantastico) che l’albero sia strutturato per opporsi non solo a carichi verticali, bensì a forze orizzontali, in primis il vento. E come si oppone al vento è sempre osservabile, a partire da un suo ramo: non si oppone, si piega, si inflette, asseconda il vento, con deformazioni inverosimili. Ma poi, si riposiziona! Alcune specie rimangono inflesse per sempre, anzi crescono piegate. Qualsiasi albero, conifera o latifoglia, sono duttili, ovvero capaci di dissipare energia. Perciò, continuo a immaginare, devono possedere un modulo di elasticità né troppo basso, né troppo elevato, quello ideale che con la sua sezione (quantificato con J = modulo d’inerzia, parametro geometrico, uguale per tutte le specie, perché gli alberi sono tondi e non quadrati) gli conferisce la giusta rigidezza (EJ). Perciò il modulo E non ha, perché non servirebbero, escursioni elevate, ma è contenuto in un range delimitato e costante fra tutte le specie. Un modulo di elasticità elevato è una esigenza tutta nostra, perché non ci sembra sicuro un

solaio che si deforma od oscilli per il solo nostro peso! Le classi delle EN, definite per la loro resistenza a flessione, crescente da 14 a 50N/ mm2 non hanno uguale progressione per il mod. E e pertanto anche grandi resistenze a flessione, non possono essere sfruttate, perché sono declassate a causa dell’illogica presunzione insita nella solo ipotetica correlazione lineare fmk/E. Se vogliamo classificare, classifichiamo senza immaginare chimeriche correlazioni. Preferisco invece immaginare che la Natura, piuttosto che incrementare il mod. E, per contrastare il vento, molto forte in alcuni ambienti, abbia scelto di opporre minor superficie di esposizione per non soccombere (Immagine 13) piegandosi con sacrale rispetto, piuttosto che farsi spezzare! Anche se non è così, mi piace pensare che lo sia: per non soccombere è spesso consigliabile andare a patti con la Natura, le cui leggi hanno un grado di inflessibilità e rigore, superiore alla presuntuosa convinzione che possiamo regimarla a voler nostro.

Security is not an optional For the steel, continuous and numerous tests are still mandatory, so for the concrete and for the bricks, while illogically for the structural wood, a non-homogeneous material par excellence, it is possible to certify the structural quality on sight without resorting to experimental tests: in practice safety is entrusted to the judgment of visual attributes, rather than to mechanical characteristics derived from laboratory tests. The EN 338, framing the performance profiles of wood, both solid and softwood coniferous and are inconsistent with respect to NTC. EN 338 should be reviewed and updated in the light of series of experimentation campaigns, keeping only the C18 and C24 profiles good.


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Protezione permanente da avversità atmosferiche

Nuovo tetto di un’abitazione unifamiliare realizzato con i pannelli per tetti EGGER Roofing Board.

In queste immagini relative a un tetto per un'abitazione unifamiliare, nella nuova copertura sono stati utilizzati i pannelli per tetti EGGER Roofing Board. Grazie al peso ridotto e al formato compatto i pannelli per tetti di EGGER possono essere trasportati da una sola persona. La superficie del tetto di 200 m2 è stata rivestita in meno di due giorni di lavoro. Gli innovativi profili per i bordi consentono di lavorare in modo rapido e preciso. Il profilo maschio e femmina sul lato corto del pannello consente di congiungere facilmente i pannelli tra le travi. I pannelli sono bloccati fino alla fase di fissaggio. © Marian Ouatu

Solo due anni dopo l'installazione è stato necessario ristrutturare la copertura del tetto in legno di questa casa unfiamiliare. L’acqua penetrava in casa a causa di un’installazione errata e il legno ha iniziato a piegarsi intaccando le tegole bituminose utilizzate per la copertura. Per la nuova copertura ci si è avvalsi dei pannelli per tetti EGGER Roofing Board in modo da ottenere una nuova superficie piana su cui montare le tegole bituminose. Grazie al formato compatto, al peso ridotto e agli innovativi profili per bordi, la ristrutturazione della superficie del tetto di 200 m2 è stata completata in meno di due giorni di lavoro. I tempi per l’installazione erano stretti, perché la casa è rimasta abitata durante tutta la fase d’installazione. I pannelli, grazie alla buona stabilità di forma, rappresentano ora una soluzione duratura.

SCHEDA TECNICA

Prodotti utilizzati: EGGER Roofing Board 2400 x 600 x 15 mm; Esecutore: SC Roofing Construct s.r.l.; Distributore: Tegola Romania; Tempi di costruzione: settembre 2017.


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Permanent protection against wind & weather Just two years after installing the fresh timber roof cladding, it was already necessary to renovate the roof of this family home. Water leaked in due to faulty installation and the timber started to bend, which affected the bitumen shingles used for cladding. The EGGER Roofing Board was used for the new roof cladding in order to obtain a new, flat surface for the bitumen shingles. Thanks to its small format, low weight and innovative edge profiling, the renovation of the 200 m2 roof surface was completed in less than two working days. Installation needed to be quick because the house continued to be used throughout the process. The board has good shape stability and is thus a long-term solution.


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L’analisi con tecnica non distruttiva

Le prove non distruttive di supporto per la valutazione meccanica di una struttura di copertura di legno massiccio di Abete rosso rappresentano il cuore del presente studio condotto nel territorio di Maratea nella provincia di Potenza in Basilicata. L’analisi con tecnica non distruttiva è utile per avere informazioni sull’evoluzione del modulo elastico del materiale, determinato sulla base di misure della frequenza di vibrazione trasversale e sul tempo di propagazione del suono. Le parole chiave di questo lavoro sono quindi: legno, prove non distruttive, modulo elastico, umidità, massa volumica. Lo scopo principale del presente lavoro è fornire un supporto decisionale ai già presenti metodi per la valutazione delle caratteristiche meccaniche residue del legno strutturale, attraverso un metodo di prova non distruttiva. Per misurare il tempo di passaggio delle onde è stato utilizzato il dispositivo Fakopp Microsecond Timer. Tenendo conto della variazione del contenuto di umidità e dei valori del modulo elastico, analizzati sezione per sezione, è stata stimata la resistenza strutturale residua.

1. INTRODUZIONE

Le tecniche di valutazione non distruttiva hanno dimostrato di essere metodi potenzialmente molto efficienti nella valutazione delle proprietà meccaniche degli elementi di legno esistenti (Nowak et al. 2015). L’esperienza dimostra che sono strumenti di semplice utilizzo, utili per poter condurre valutazioni tecniche sullo stato del legname (Modena et al. 2012). I metodi distruttivi riescono a fornire utili e oggettive indicazioni sullo stato di consistenza del legname, ma la possibilità di poter analizzare le strutture anche di modesta entità, è assai remota. Notevole è, infatti, il disturbo prodotto dalle strumentazioni sulle membrature portanti per poter disporre di un campione di valutazioni oggettive sufficientemente rappresentativo. L’adozione di tecniche non distruttive, invece, non altera lo stato originario del materiale (Porco 2006). In generale, le prove non distruttive hanno visto il loro decorso a partire dal 1930, quando Firestone introdusse la metodologia Echo Pulse. Con Sakaia (1990) è iniziata la valutazione dell’effetto del contenuto d’acqua all’interno di elementi di legno in condizioni di saturazione, in funzione di valori di velocità e attenuazione pari a 1 MHz (Caneva &Cutini 2009). Negli anni, diversi autori hanno approfondito il

tema e la potenzialità della strumentazione per la valutazione della resistenza del legname. L’obiettivo del presente studio è quello di stimare la resistenza di un manufatto strutturale costituito da una tettoia di copertura di legno massiccio di Abete rosso realizzata nel territorio di Maratea (PZ- Basilicata). L’analisi con tecnica non distruttiva è utile per avere informazioni sull’evoluzione del modulo elastico del materiale, determinato sulla base di misure della frequenza di vibrazione trasversale e sul tempo di propagazione del suono (De Antonis & Sismondini 2010).

2. MATERIALI E METODI

2.1 Inquadramento territoriale La collocazione geografica della tettoia ricade nel territorio di Maratea (PZ). La costa di Maratea si estende per circa 32 km sul Mar Tirreno ed è caratterizzata da montagne di entroterra che terminano i loro costoni direttamente sul mare. 2.2 Definizione della classe di rischio, resistenza e cenni sulla durabilità dell’Abete rosso L’analisi delle caratteristiche meccaniche è stata condotta in accordo alle condizioni dettate dalle norme UNI EN 335, UNI EN 338, UNI EN 350, UNI EN 384, pur essendo consapevoli che le norme sono state poi in parte superate dalla norma UNI 11119 per la diagnosi delle strutture lignee. Come è ampiamente noto tra gli esperti del settore, una corretta analisi di strutture lignee in opera dovrebbe seguire dei criteri che si possono così riassumere: 1) individuare le tipologie strutturali; 2) ispezione diagnostica previa pianificazione dell’ispezione alla successiva esecuzione dell’ispezione costituita da un’ispezione visiva e da un’ispezione strumentale;


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3) restituzione dei risultati; 4) criteri di intervento. Il presente lavoro vuole essere solo un esempio di come altre tecniche speditive possano fungere da supporto decisionale senza la pretesa di sostituire le procedure ampiamente utilizzate. Con tali premesse, per la fase iniziale di rilievo dell’umidità e della misura del tempo di propagazione dell’onda nel legname, è stato previsto l’ausilio di due tipologie di strumentazione: un sensore di umidità e il Fakopp Micro Second Timer (FMT).

L’Abete rosso è un legno con venature dritte, sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae. L’Abete rosso ha un portamento molto imponente. Ha un tronco di forma dritta e cilindrica e raggiunge i 50 m e più di altezza. La corteccia è liscia e con gli anni diviene scagliosa. La norma UNI 338 fornisce valori caratteristici della proprietà di resistenza, di rigidezza per ciascuna classe del legname strutturale di tipo conifere o latifoglie. Una schematizzazione dei valori caratteristici è riportata in (Tab. 1).

TAB. 1 - SISTEMI DI CLASSE DI RESISTENZA PER IL LEGNAME STRUTTURALE (UNI 338) A) I VALORI DI RESISTENZA A TRAZIONE, A COMPRESSIONE, A TAGLIO, E MODULI DI ELASTICITÀ AL 5%, MEDIO PERPENDICOLARE ALLA FIBRATURA E IL MODULO DI TAGLIO MEDIO, SONO CALCOLATI UTILIZZANDO LE EQUAZIONI FORNITE NELL'APPENDICE A DELLA NORMA. B) LE PROPRIETÀ NEL PROSPETTO SONO CORRISPONDENTI A UNA TEMPERATURA DI 20° C E UN'UMIDITÀ RELATIVA AL 65%.


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Fig. 1 - Fakopp Micro Second Timer. (F.M.T, Manuale per l’utilizzatore): uno strumento indispensabile in ogni studio, come in questo di Maratea. Fig. 2 - Fotografie: la vista della tettoia nell'insieme e alcuni dettagli che denunciano il deterioramento della tettoia. Fig. 3 - Disegni: le prove fonometriche sulla tettoia. Fig. 4 - Disegni: la planimetria della tettoia quotata. Fig. 5 - Disegni: le due sezioni della tettoia. Fig. 6 - Disegni: la rappresentazione dell'umidità della tettoia (nella pagina successiva).

La durabilità dell’Abete rosso è influenzata da molteplici fattori. Esso in condizioni di umidità attorno al 12% è caratterizzato da una massa volumica compresa tra 440 e 470 kg/m3. Viene inserito nella classe di durabilità (nei confronti dell’attacco dei funghi lignivori) compresa tra moderatamente durabile e poco durabile. È un legname non resistente all’attacco delle termiti. 2.3 Contenuto di umidità e caratteristiche di elasticità e massa volumica Secondo le norme ISO 3131, l’umidità è definita come peso dell’acqua contenuta nel legno. La determinazione dell’umidità sempre secondo la stessa normativa avviene secondo la seguente formula: %umidità = 100*[(Pu-Po)/Po] Dove Pu è il peso umido in grammi del campione e Po è il peso del campione allo stato secco. Il legno è un materiale elastico, per cui si può dire che vale la legge di Hooke ed E è il modulo di elasticità. I moduli di elasticità variano notevolmente al variare della direzione delle fibre e al variare delle condizioni di umidità (Batchiar et al. 2017), come illustrato nella (Tab. 2). 1

TAB. 2 - VALORI DEL MODULO ELASTICO E AL VARIARE DELLA PERCENTUALE DI UMIDITÀ Il valore del modulo elastico E è espresso in Kg/cm2 e in N/mm2.

Nel caso in esame i valori di umidità del legname sono stati ricavati mediante l’ausilio di un sensore a elettrodi, mentre i valori del modulo elastico sono stati stimati dalla misura della massa volumica e dalle misure del tempo di propagazione del passaggio dell’onda nell’elemento in esame. Il tempo di propagazione è stato rilevato col sensore FMT (Brashaw et al 2004, Fakopp Enterprise 2013). Secondo la norma UNI EN 384, al valore di modulo elastico occorre applicare una correzione del 2% per ogni punto percentuale di differenza dell’umidità per valori di umidità compresi tra il 10 e il 18%. Riguardo la massa volumica, la stessa normativa UNI EN 384 riporta alcune precisazioni in merito alla sua misurazione. Nel caso in cui l’umidità sia maggiore del 12%, la massa volumica deve essere diminuita dello 0.5% per ogni punto percentuale di differenza nell’umidità e laddove i valori di umidità siano minori del 12%, la massa volumica deve essere aumentata dello 0.5% per ogni punto percentuale di differenza dell’umidità. Il Fakopp è stato prodotto dallo stesso ideatore ungherese Fakopp, al fine di sviluppare, produrre e commercializzare apparecchiature di prova per la silvicoltura e le industrie del legno (Fig. 1). L'onda di sollecitazione meccanica, indotta toccando uno dei sensori per mezzo di un martello, viaggia in linea retta verso il sensore opposto. L'apparecchiatura registra il tempo impiegato dall'onda per passare tra i due trasduttori. Il sensore su cui si percuote è indicato come “starter” mentre il sensore che rileva il suono all’altra estremità si chiama “stop”. Il tempo di propagazione dell’onda sonora perpendicolare agli anelli di crescita, cioè in senso radiale in un fusto sano, varia da 1100 a 2000 m/sec in funzione delle diverse specie legnose. Un altro parametro fondamentale è il contenuto in acqua del legno. La velocità di propagazione dell’onda sonora cambia al variare dell’umidità del legno. Quindi le fasi dell’indagine del sensore Fakopp possono così riassumersi: - Misura della distanza fra i sensori tramite metro o calibro; - Misura del tempo;


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- Fissaggio dei sensori; - Calcolo della velocità; - Valutazioni. La fase della valutazione prevede la determinazione della velocità di riferimento. L’angolo formato dai puntali dei sensori e le fibre legnose condiziona il tempo di transito delle onde, la condizione ideale è formare un angolo di 45°o comunque inferiore a 60°. La velocità è calcolata tramite la formula: V = distanza tra i puntali / (tempo - correzione) La correzione è necessaria per compensare il tempo di passaggio delle onde nei sensori e alcune distorsioni elettroniche. Un ulteriore strumento utilizzato è stato il sensore di umidità del legno, utile per avere valori localizzati di umidità nel materiale. Esso possiede un elettrodo che si può introdurre nel materiale da misurare.

tempo di propagazione della velocità dell’onda. La struttura esaminata è una tettoia di legno a falda spiovente esposta a sud realizzata in legno massiccio di Abete rosso. I valori risultanti sono stati necessari per ricavare le principali caratteristiche meccaniche degli elementi strutturali in analisi e per la localizzazione dei difetti nel materiale. Di seguito (Fig. 2) sono state riportate alcune immagini di dettaglio dell’elemento considerato. La tettoia è costituita da una trave principale esposta a sud lunga 5.80 m e da 7 arcarecci posti trasversalmente a sostegno del tavolato di lunghezza pari a 2.45 m. La tettoia poggia su 4 pilastri in calcestruzzo armato di forma circolare aventi 18 cm di diametro, posti su una base costituita da un muro in calcestruzzo. La trave principale della tettoia ha subito una degradazione provocata dall’insorgere di attacchi patogeni che hanno facilitato la diminuzione della sezione dell’estremità della trave. I funghi oltre ad agire in corrispondenza della trave, hanno danneggiato anche il tavolato superiore. Dopo il rilievo sono state riportate, in tavole grafiche (Fig. 3, 4 e 5): le schematizzazioni della struttura, le misure effettuate durante il sopralluogo nei punti notevoli, i valori dell’umidità rilevati e i tempi di attraversamento dell’onda espressi in microsecondi.

2.4 Attività sperimentale Le prove non distruttive considerate per l’analisi consentono di avere informazioni sui valori di umidità in punti caratteristici della struttura, nonché l’individuazione della presenza di difetti localizzati nel materiale sulla base del

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6 In (Fig. 6) un particolare della tettoia oggetto di studio con i relativi valori di umidità nei punti critici analizzati. I risultati riguardanti il rilievo dimensionale della trave principale sono stati riportati in Tab. 3. TAB. 3 - RILIEVO DIMENSIONALE DELLA TRAVE PRINCIPALE DELLA TETTOIA E VALORI DEL TEMPO IN MICROSECONDI RICAVATI DALLE MISURE CON IL SENSORE “FAKOPP (FMT)”

Mediante la relazione tra massa volumica e umidità, in funzione della gravità specifica del materiale, è stato possibile ricavare il valore della massa volumica del legno nei punti caratterizzati da valori di umidità elevata. La formula (William 1993) che è stata utilizzata per il calcolo della massa volumica, è riportata di seguito: = wGb[1+(M/100)] dove Gb è il valore della gravità specifica del legno, w è la massa volumica dell’acqua pari a 1kg/m3, M è il valore dell’umidità. È stato possibile a questo punto ricavare il valore del modulo elastico mediante la formula (Fakopp 2013): MOE= V2 che esprime il comportamento meccanico del materiale legno. Per uno stesso legno esso assume valori molto diversi al variare della sua umidità e della temperatura. In generale i valori minimi del modulo di elasticità si ottengono quando il legno è molto umido e la temperatura è elevata. In presenza di acqua l’onda viene smorzata e si ottiene un valore di modulo elastico più basso. Al di sotto del valore del 18% di umidità, il legno è considerato ragionevolmente sicuro; dal 18% in poi il legno è esposto ad attacchi fungini (Eurocodice 5). Si specifica che per l’analisi sono stati considerati i punti in cui si è rinvenuto un valore di umidità maggiore del 10% (Tab. 4). TAB. 4 - VALORI DI CALCOLO DELL’UMIDITÀ, DELLA MASSA VOLUMICA E DEL MODULO ELASTICO (ANALISI TRAVE PRINCIPALE) Il valore gb rappresenta la gravità specifica del materiale, m è la percentuale di umidità,  la massa volumica in Kg/m3.


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TAB.5 - CORREZIONE DEI VALORI DEL MODULO ELASTICO E DEI VALORI DI MASSA VOLUMICA AL VARIARE DELLE CONDIZIONI DI UMIDITÀ IN ACCORDO ALLA NORMATIVA UNI EN 384

Riguardo la massa volumica, la stessa normativa UNI EN 384 riporta alcune precisazioni in merito alla sua misurazione. In particolare, le misurazioni devono essere eseguite in conformità alla norma UNI 3131 ma, nel caso in cui l’umidità sia maggiore del 12%, la massa volumica deve essere diminuita dello 0.5% per ogni punto percentuale di differenza nell’umidità e, laddove i valori di umidità siano minori del 12%, la massa volumica deve essere aumentata dello 0.5% per ogni punto percentuale di differenza dell’umidità. I risultati convergono nella (Tab. 5). Si è proceduto, quindi, al calcolo del valore del modulo elastico E0.05 (N/mm2), che rappresenta il valore caratteristico 5-percentile del modulo di elasticità parallelo alla fibratura; il cui risultato ha consentito di assegnare la classe di resistenza alle sezioni esaminate. Le classi di resistenza del legno per ogni sezione sono state sintetizzate di seguito (Tab.2 afferente alla Norma UNI EN 338): Campata 1 (m=11.8%)- C30 - legno resistente con una resistenza a flessione fm,k di 30 N/mm2 e una massa volumica media di 460 kg/m3 Campata 2 (m= 12%)- C30 - legno resistente con una resistenza a flessione fm,k di 30 N/mm2 e una massa volumica media di 460 kg/m3 Campata 3 (m=25%)- C24 - resistenza a flessione fm,k di 24 N/mm2 e una massa volumica media di 420 kg/m3. Con la correzione del valore del modulo elastico del 2% in condizioni di umidità maggiori del 18%, la resistenza si abbassa e da normativa si assegna la C16 con massa volumica media di 370 kg/m3. Allo stesso modo si è proceduto per l’esame

TAB. 6 - RILIEVO DIMENSIONALE DEGLI ARCARECCI DELLA TETTOIA E VALORI DEL TEMPO IN MICROSECONDI RICAVATI DALLE MISURE CON IL SENSORE “FAKOPP (FMT)”

degli arcarecci più danneggiati. Come si evince dalle (Fig. 3, 4, 5 e 6) di cui sopra e come per la trave principale, sono stati esaminati gli arcarecci n. 1, 3, 4, 7, che risultano, dai valori di umidità, quelli maggiormente esposti a rischio. I dati provenienti dal sopralluogo con le strumentazioni sono stati sintetizzati nella (Tab. 6). Come specificato in precedenza è stato possibile stimare il valore della massa volumica del legno nei punti caratterizzati da valori di umidità elevata. È stato quindi determinato il valore del modulo elastico per le sezioni caratteristiche. I principali risultati e i relativi commenti esplicativi sono stati illustrati in (Tab. 7). TAB. 7 - VALORI DI CALCOLO DELLA UMIDITÀ, DELLA MASSA VOLUMICA E DEL MODULO ELASTICO (ANALISI ARCARECCI) E CORREZIONE DEI VALORI DEL MODULO ELASTICO E DEI VALORI DI MASSA VOLUMICA AL VARIARE DELLE CONDIZIONI DI UMIDITÀ IN ACCORDO ALLA NORMATIVA UNI EN 384 m è l’umidità, gb è la gravità specifica, calc è la massa volumica di calcolo, E è il modulo elastico, T è il tempo espresso in microsecondi.  uni è il valore di massa volumica derivante dalla norma UNI, corretta ed Ecorretto rappresentano la correzione della massa volumica e del modulo elastico secondo le prescrizioni normative, E% è la variazione percentuale del modulo elastico e infine E0.05 è il modulo elastico al 5-percentile.


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TAB. 8 - CLASSI DI RESISTENZA DEGLI ARCARECCI

Sono state quindi assegnate le classi di resistenza degli arcarecci esaminati visibili in (Tab. 8). Da tali risultati si evince che l’arcareccio meno resistente è il primo caratterizzato da una resistenza a flessione di 18 N/mm2, minore rispetto agli altri arcarecci. 2.5 Calcolo della resistenza strutturale Il calcolo della resistenza strutturale residua è avvenuto in accordo alle Norme Tecniche per le costruzioni (2008), con particolare riferimento ai Capitoli 4 e 11. La stima, come ribadito TAB. 9 - ANALISI DEI CARICHI E CALCOLO DEL VALORE CARATTERISTICO XD (NTC 2008) (PP): il peso proprio strutturale della trave, (PPM): il carico permanente e (Q): il carico accidentale. Successivamente è stato ricavato il valore della resistenza ultima Xd dell’elemento trave. Xd tiene conto di: Xk= fmk che rappresenta il valore caratteristico della proprietà del materiale a flessione, di m che è il coefficiente parziale di sicurezza, e di Kmod che è il coefficiente correttivo influenzato dalla durata del carico e dalle condizioni di umidità.

più volte, è stata effettuata partendo dalla valutazione del modulo elastico E e della massa volumica , determinati in predeterminate condizioni di umidità. 2.5.1 Trave principale Come citato dalla normativa, l’analisi della struttura si può operare assumendo un comportamento elastico non lineare dei materiali considerando tuttavia i valori pertinenti (medi o caratteristici) del modulo elastico dei materiali e della rigidezza delle unioni, in funzione dello stato limite e del tipo di verifica considerati. Le strutture devono essere assegnate a una delle classi di servizio riportate di seguito: Classe di servizio 1: umidità del materiale in equilibrio con l’ambiente a una temperatura di 20° C e un valore di umidità relativa non maggiore del 65%; Classe di servizio 2: del materiale in equilibrio con l’ambiente a una temperatura di 20° C e un valore di umidità relativa non maggiore dell'85%; Classe di servizio 3: umidità più elevata della classe di servizio 2. La struttura esaminata ricade tra la classe di servizio 2 e 3. Con l’analisi dei carichi si è proceduto al calcolo del valore caratteristico delle proprietà del materiale Xd, funzione del valore Xk relativo alle prove sperimentali condotte sui materiali, m coefficiente di sicurezza parziale relativo al materiale, Kmod è il parametro che tiene conto dell’effetto della durata del carico e dell’umidità della struttura sui parametri di resistenza. I risultati sono stati riportati nella (Tab. 9). Conseguentemente sono stati ricavati dai valori del modulo elastico di calcolo di cui alle precedenti tabelle, i valori del modulo elastico percentile 5% ed è stata effettivamente verificata l’appartenenza a una classe di resistenza di tutte le sezioni esaminate tramite il calcolo dei valori delle resistenze caratteristiche a compressione, taglio e flessione (Tab. 10). 3. Da cui ne deriva, come si può osservare in (Tab. 11), il calcolo del momento sollecitante sulla trave. 4. Lungo le direzioni z e y pari rispettivamente a 4.28 N/mm2 e 2.58 N/mm2.


UNIVERSITAS TAB. 10 - CALCOLO DEL MODULO ELASTICO PERCENTILE E0.05 AL 5% Calcolo effettuato per le 3 campate sulla base dei diversi valori di umidità. Sono stati ritrovati i principali valori di resistenza a flessione, trazione, compressione e taglio. Ciò ha permesso di valutare per ciascuna campata, la classe di resistenza effettiva secondo la Norma UNI 338. Nell’intervallo delle classi di resistenza assegnate, è stato considerato il valore minore.

TAB. 11 - CALCOLO DEL MOMENTO SOLLECITANTE NELLE VARIE SEZIONI DELLA TRAVE PRINCIPALE Partendo dal calcolo dei valori del modulo elastico E derivanti dalla tabella 10, sono state analizzate tre casistiche suddivise in ulteriori sottocasi A e B. Le casistiche 1A e 1B fanno riferimento alla campata 3, le casistiche 2A e 2B alla campata 2 e le casistiche 3A e 3B alla campata 1. I vari casi fanno riferimento ai valori Fm,k=Xk di resistenza. Ha fatto seguito il calcolo del momento sollecitante della trave, tenendo conto della verifica S<R, dove S è la sollecitazione (ovvero il momento agente) e R è la resistenza strutturale.


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2.5.1.1 Verifica a flessione La conseguente verifica a flessione (Tab. 12) è stata condotta nelle 3 campate (Fig. 6, 7) con classi di resistenza differenti per le diverse condizioni di umidità. La sezione non verificata è quella relativa alla campata 3 avente classe di resistenza C16, perché soggetta a deterioramento precoce. Nel complesso le altre campate hanno una resistenza residua a flessione sufficiente al mantenimento della struttura. 2.5.1.2 Verifica a taglio I calcoli sono stati riportati di seguito. È stato calcolato il taglio agente e il taglio resistente, TAB. 12 - VERIFICA A FLESSIONE DELLA TRAVE PRINCIPALE Dal valore del momento agente è stata ricavata la tensione “md” che è stata confrontata con la resistenza residua “fmd” nelle due direzioni. Inserendo un coefficiente correttivo “Km” che tiene conto della geometria. Per “S<R”, la sezione è verificata.

sviluppando poi la conseguente verifica prevista dalla normativa. Deve essere soddisfatta la condizione: d  fv,d, dove: d è la tensione massima tangenziale di agente o di calcolo, valutata secondo la teoria di Jourawski (Franciosi 1988), fv,d è la corrispondente resistenza di calcolo a taglio o taglio resistente. La sezione meno resistente è ancora una volta la campata 3 con classe di resistenza C16. Nonostante sussista una discreta resistenza residua a taglio (Tab. 13) la sezione non garantisce una verifica a flessione ottimale nel Caso 1A (C16) (vedasi Tab. 12), diversamente dalle altre campate 1 e 2 che invece rispondono in termini di stabilità globale. 2.5.2 Arcarecci Per gli arcarecci si è proceduto alle medesime verifiche svolte per la trave principale, con l’unica differenza che è stata considerata l’influenza della loro inclinazione pari a 20°. Inoltre, essendo la sezione inferiore a 150 mm, è stato computato nella resistenza di calcolo un coefficiente incrementale Kh che tiene conto dell’amplificazione della sollecitazione dovuta a sezioni di dimensione inferiore. Gli arcarecci analizzati sono stati il 1° e il 7°, quelli maggiormente esposti agli agenti atmosferici, poi il 3° e il 4°. Di seguito vengono descritti una serie di parametri tra cui l’analisi dei carichi e calcolo del valore caratteristico Xd (Tab. 14), il calcolo dei valori del modulo elastico al 5% e la verifica delle classi di resistenza (Tab. 15), il calcolo del momento sollecitante in entrambe le componenti x e z (Tab. 16) e, infine, la verifica a flessione (Tab. 17). Gli arcarecci di estremità 1 e 7 non hanno una resistenza a flessione che ne garantisca la stabilità, l’arcareccio 3 garantisce una minima resistenza mentre il 2, il 4 e il 5 sono tutti verificati a flessione. 2.5.2.1 Verifica a taglio Nella verifica a taglio (Tab. 18) occorre considerare che si è in presenza di uno schema tipico della Scienza delle Costruzioni: incastroappoggio che favorisce, nella sezione in prossimità dell’incastro, una maggiore resistenza. Per l’arcareccio n°1 è verificata la sezione in estremità dell’incastro e non dell’appoggio, l’arcareccio 7 ha una minima resistenza residua di 0.22 lungo l’asse x e 0.63 lungo l’asse y. Sono verificati gli altri arcarecci 3 e 4, perché il


TAB. 13 - VERIFICA A TAGLIO DELLA TRAVE PRINCIPALE La verifica non si scompone nelle due componenti x e y. Occorre mettere in relazione la tensione tangenziale “” della porzione di trave analizzata, la geometria della sezione tramite il coefficiente correttivo “Km” e la resistenza ultima Xd dell’elemento. Xd tiene conto di Xk= ftk che rappresenta il valore caratteristico a taglio, di m ovvero il coefficiente parziale di sicurezza e di Kmod che rappresenta un valore correttivo influenzato dalla durata del carico e dalle condizioni di umidità. Per “S<R” la sezione è verificata.

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Fig. 7 - Illustrazione sintetica dei risultati. In verde le sezioni si intendono verificate.

valore della resistenza Xd è maggiore del valore delle sollecitazioni Vsdx e Vsdy lungo gli assi. 3. Risultati e discussioni Dalle tabelle derivanti dal calcolo e dalla rappresentazione sintetica finale dei risultati (Fig. 7) (In verde le sezioni si intendono verificate), l’analisi della resistenza strutturale residua della tettoia di legno massiccio di Abete rosso ha permesso di fornire le seguenti valutazioni e prescrizioni: • La tettoia resiste a flessione in generale, ma alcuni punti specifici, hanno un livello di deterioramento che ne hanno compromesso la stabilità. • Dai valori provenienti dalla verifica a taglio, si evince che nella campata 3, la sezione non resiste. Ciò nonostante si sia rilevata una minima resistenza che eviterebbe l’incipiente collasso. Si suggerisce la sostituzione parziale della trave principale in corrispondenza della campata 3. • Si consiglia inoltre una sostituzione degli arcarecci 1, 7 e 3 perché non resistono a flessione nelle direzioni x e z. • Per l’arcareccio 3 si potrebbero ipotizzare interventi che migliorino la resistenza flessionale e a taglio dell’elemento. Per gli arcarecci 2, 4 e 5 non sono previsti interventi.

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TAB. 14 - ANALISI DEI CARICHI SUGLI ARCARECCI E CALCOLO DEL VALORE CARATTERISTICO XD (NTC 2008) Il (PP): peso proprio dell’arcareccio, (PPM): il carico permanente e (Q):il carico accidentale, considerando l’influenza di un’inclinazione di 20° degli elementi. Quindi è stata calcolata la resistenza ultima Xd dell’arcareccio. tiene conto di X = Xd k fmk che rappresenta il valore caratteristico della proprietà del materiale a flessione, che è il coefficiente parziale di sicurezza, e di Kmod che è un valore correttivo influenzato dalla di m durata del carico e dalle condizioni di umidità.

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TAB. 15 - CALCOLO DEI VALORI DEL MODULO ELASTICO E0.05 E VERIFICA DELLE CLASSI DI RESISTENZA. Calcolo effettuato per i diversi arcarecci con differenti valori di umidità. Sono stati ritrovati i principali valori di resistenza a flessione, trazione, compressione e taglio. Quindi è stata ricavata la classe di resistenza effettiva secondo la Norma UNI per ogni sezione. Nell’intervallo delle classi di resistenza assegnate è stato considerato il valore minore.


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TAB. 16 - CALCOLO DEL MOMENTO SOLLECITANTE NEGLI ARCARECCI I valori di riferimento sono quelli del modulo elastico derivanti dalla tabella S11. I vari arcarecci hanno valori Fm,k=Xk di resistenza. Il calcolo del momento sollecitante è bidirezionale. Per “S<R”, la sezione è verificata.

• La verifica a taglio nelle direzioni y e z degli arcarecci 1 e 7, consente di osservare che entrambi non presentano resistenza residua a taglio (parzialmente verificato a taglio è solo l’arcareccio 7). In corrispondenza dell’incastro conservano, invece, una resistenza strutturale residua, mentre in corrispondenza degli appoggi la verifica non è soddisfatta. Prevenire l’umidità nel legno è un fattore chiave per la sua protezione. Contenuti di umidità superiori al 25% dovrebbero essere evitati per garantire una buona durabilità degli elementi strutturali, in modo da minimizzare le attività manutentive. A questo scopo occorre sottolineare che le attività ispettive e di manutenzione programmate delle strutture di legno, sono importanti per la riduzione del rischio di gravi danni. Questo incide molto anche sui costi dei lavori di riparazione. L’esperienza necessaria per l’applicazione delle tecnologie e l’analisi dei risultati varia considerevolmente a seconda delle tipologie delle tecniche impiegate e

degli strumenti destinati al loro impiego. (Hundahusen & Mahnert 2017). 4. Conclusioni Le verifiche strutturali condotte in accordo alle Norme tecniche per le costruzioni NTC 2008, permettono di concludere che complessivamente la struttura è resistente. Il danneggiamento delle parti del tavolato e delle travi dal degrado biologico ha tuttavia compromesso la stabilità a lungo termine. Restano ferme le condizioni di stabilità garantite dalla resistenza a flessione, non è garantita la resistenza a taglio della campata 3 della trave principale e degli arcarecci 1, 3, e 7 per i quali se ne suggerisce la sostituzione. Le prove non distruttive di supporto alle consuete indagini diagnostiche, possono consentire il progresso e l’efficentamento delle tecnologie diagnostiche delle strutture. Portano, inoltre, a un miglioramento dei costi di manutenzione nel ciclo di vita delle costruzioni perché i campionamenti non alterano lo stato originario degli elementi analizzati.


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TAB. 17 - VERIFICA A FLESSIONE ARCARECCI Dal momento agente è stata ricavata la tensione “md” confrontandola con la resistenza residua “fmd” bidirezionale. È stato considerato un coefficiente correttivo “Km” che porta conto della geometria e di un ulteriore parametro Kh influenzato dalla dimensione della sezione resistente. Per “S<R” sezione verificata.

di Valentina Di Lascio, Umberto Petruccelli, Emiliano Tancredi e Luigi Todaro

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Bibliografia (1) Bachtiar E, Sanabria S, Mittig J (2017). Moisture-dependent elastic characteristics of walnut and cherry wood by means of mechanical and ultrasonic test incorporating three different ultrasound data evaluation techniques. Wood Science and Technology 51 (1) : 47–67. (2) Brashaw B, Divos F, Wang X, Pilon C (2004). Assessment of decay in standing timber using stress wave timing nondestructive evaluation tools. In: US Department of Agriculture, Forest Products Laboratory, Technical Report, 147, pp 10. (3) Caneva G, Cutini M (2009). Flora ed Emergenze Floristiche. In: Vegetazione e tradizioni etnobotaniche di Maratea. Gangemi edizioni, Roma Italia, pp 35-70. (4) Codiferro T (2016). Coltivazione del peccio, tutte le indicazioni per la coltivazione e non solo. [online] URL: http://www.codiferro.it/abete-rosso-caratteristiche-coltivazione. (5) De Antonis L, Sismondini S (2010). Impiego di tecniche integrate di Ingegneria Naturalistica, Politecnico di Torino, Dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica. pp 22-27 [online] URL: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/tutela_amb/dwd/tesi_ing_nat/CAP_01%20EVOLUZIONE%20DELLE%20TECNICHE.pdf. (6) Fakopp Enterprise 2013. FAKOPP Microsecond Timer USER'S GUIDE [Online]. Available:http://www.fakopp.com/site/downloads/Fakopp_MT_Guide.pdf. (7) Franciosi V (1988). Scienza delle Costruzioni, Teoria della Trave, Liguori editore, Napoli, Italia. (8) Modena C, Da Porto F, Valluzzi M (2012). Conservazione del patrimonio architettonico e sicurezza strutturale in zona sismica: insegnamenti dalle recenti esperienze italiane. In: Materiali e Strutture, problemi di conservazione. 1-2 (9) Nowak T Hamrol B, Jasienko J, Katarzyna D, (2015). Non-destructive testing of wood–correlation of ultrasonic and stress wave test results in glued laminated timber members. Annals of Warsaw University of Life Sciences-SGGW, Forestry and Wood Technology 92: 317-324 (10) Porco G (2006).Valutazione dello stato di consistenza di edifici in c.a. mediante monitoraggio strutturale, Report di una giornata di studio. Dipartimento di strutture dell’Università della Calabria, Napoli 10 Novembre 2006, pp 1-2. (11) Sakai H (1990). Effect of moisture content on ultrasonic velocity and attenuation in woods. Ultrasonics 28(6): 382-385. (12) William T (1993). Specific Gravity, Moisture Content, and Density Relationship for Wood, Research Products Technologist Forest Products Laboratory, United States Department of Agriculture Madison, Wisconsin, pp 1-4. (13) Mahnert K, Hundahusen U (2017). A review on the protection of timber bridges. Wood Material Science & Engineering, Norwegian Institute of Wood Technology, Oslo, Norway, pp 3-5


TAB. 18 - VERIFICA A TAGLIO ARCARECCI La verifica non si scompone nelle due componenti. Si relazionano la tensione tangenziale “” dell’arcareccio considerato con la geometria della sezione mediante il coefficiente correttivo “Km”. Il valore del parametro Kh tiene conto della dimensione resistente della sezione. La resistenza ultima Xd dell’elemento tiene conto di Xk= ftk che rappresenta il valore caratteristico del taglio, di m che è il coefficiente parziale di sicurezza e di Kmod che rappresenta un coefficiente correttivo che considera la durata del carico e le condizioni di umidità. Per “S<R” la sezione è verificata.

The technical analysis non-destructive Not destructive The non-destructive tests supporting the mechanical evaluation of a solid spruce wood roofing structure are at the heart of the present study conducted in the territory of Maratea in the province of Potenza in Basilicata. The analysis with non-destructive technique is useful for information on the evolution of the elastic modulus of the material, determined on the basis of measurements of the transverse vibration frequency and on the propagation time of the sound. The key words of this work are therefore: wood, non-destructive tests, elastic modulus, humidity, density.

Riferimenti normativi

Autori: Valentina Di Lascio (1), Emiliano Tancredi (2*), Umberto Petruccelli (3), Luigi Todaro (4). (1) Libero professionista, Via Vignale 27, 85040 Rivello (PZ) (tinna88@alice.it) (2*) Libero professionista, Via, Giovanni XXIII, 85100 Potenza - corresponding author (emiliano.tancredi@alice.it) (3) Professore associato, Università degli Studi della Basilicata, Scuola di Ingegneria, Via dell’Ateneo Lucano, 85100 Potenza (4) Ricercatore, Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari e Ambientali, Università degli Studi della Basilicata, Via dell’Ateneo Lucano, 85100 Potenza

(1) UNI EN 335 parte 1 e 2: Durabilità del legno e dei prodotti a base di legnoDefinizione delle classi di rischio di attacco biologico, Generalità (2) UNI EN 338 (valori relativi all’aggiornamento della norma al 2016): Legno strutturale- Classi di resistenza (3) UNI EN 350-2: Durabilità naturale del legno massiccio- Guida alla durabilità naturale e trattabilità di specie legnose scelte di importanza in Europa (4) UNI EN 384: Legno strutturaleDeterminazione dei valori delle proprietà meccaniche e della massa volumica (5) Norme Tecniche per le costruzioni NTC 2008 (6) Eurocodice 5. Progettazione sulle strutture in legno


TECHNICA ROCKWOOL www.rockwool.it di Franco Riccardi

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Più di mil e case di legno Per realizzare le soluzioni abitative di emergenza nelle aree duramente colpite dal sisma, è stata utilizzata lana di roccia ROCKWOOL: condizione essenziale era, infatti, che le case di legno – tra varie ipotesi la soluzione prescelta perché considerata la più percorribile – venissero opportunamente coibentate.

Nelle Marche il paesaggio spettrale post sismico ha lentamente cambiato aspetto, man mano che venivano rimosse le macerie e si procedeva con la parziale ricostruzione della zona. Era necessario agire con la massima tem-

Nelle immagini 1.075 casette di legno realizzate da Sistem Costruzioni coibentate con la lana di roccia Rockwool per la copertura e per le partei a telaio.

pestività, tenendo conto delle necessità impellenti della popolazione locale che aveva dovuto abbandonare la propria casa perché completamente crollata o pericolante. Tra le varie ipotesi prese in esame, la soluzione


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Heavy duty solutions by Rockwool To realize the emergency housing solutions in the areas hit hard by the earthquake, Rockwool rock wool was used: an essential condition was, in fact, that the wooden houses among various hypotheses the chosen solution because considered the most viable - were suitably insulated.

della casa di legno è sembrata la più percorribile, sia per la sua valenza antisismica, sia perché comportava cicli costruttivi più brevi e consentiva di preassemblare in parte le strutture, che sarebbero state poi installate in loco in un secondo tempo. L'intervento era delicato: ogni abitazione doveva rispondere a particolari requisiti, tenendo conto dell'elevato rischio sismico dell'area e delle condizioni climatiche che presentavano notevoli escursioni termiche in estate e in inverno. Condizione essenziale era, dunque, che queste case di legno venissero opportunamente coibentate. Per ottenere livelli ottimali di isolamento, la Sistem Costruzioni, l'impresa che si é occupata della realizzazione delle strutture portanti di legno, ha deciso di utilizzare la lana di roccia ROCKWOOL, perché é il materiale ideale per essere utilizzato in queste situazioni. Sul piano tecnico e operativo la lana di roccia è, infatti, un materiale particolarmente adatto da applicare sugli elementi strutturali di legno. Grazie alla struttura a celle aperte, consente di ottenere vantaggi prestazionali in termini di isolamento acustico, oltre a offrire ottimi valori di isolamento termico e di controllo dell'umidità. È inoltre un materiale durevole, che protegge dal fuoco. In questo caso sono stati complessivamente forniti 250.000 m2 di lana di roccia ROCKWOOL, per 9.000 m3 di

legno lamellare. In particolare per la copertura è stato utilizzato il pannello ROCKWOOL Fitrock Energy Plus con densità 100 kg, mentre sulle pareti a telaio di legno è stato applicato il pannello ROCKWOOL Timberock con densità 70 kg, in un formato ideale per essere inserito all'interno di una struttura a telaio di legno. Con la collaborazione e l'impegno, condivisi tra tutti i partner del progetto, in poco tempo le 1.075 casette di legno hanno preso forma, sono state installate con un ritmo di due nuove strutture al giorno e sono finalmente state consegnate. Chi ha varcato la soglia di casa per la prima volta si è dimostrato molto soddisfatto di questa soluzione che offre maggior sicurezza e un miglior microclima.

LE SOLUZIONI ROCKWOOL PER EDIFICI DI LEGNO Oltre ai pannelli in lana di roccia con ottime proprietà termoacustiche, sono particolarmente adatti per la costruzione di edifici di legno anche il sistema di isolamento termico a cappotto ROCKWOOL REDArt® e la soluzione per facciate ventilate ROCKWOOL REDAir®, che combinano l'aspetto prestazionale con quello estetico e consentono di ottenere eccellenti risultati in ambito residenziale, scolastico e direzionale, sia nelle riqualificazioni sia nella costruzione di nuovi edifici.


TECHNICA SAYERLACK wwww.sayerlack.it di Sonia Maritan

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Graffiti addio! La serie di cicli di verniciatura all'acqua antigraffiti rappresenta prodotti altamente specialistici, sviluppati per rispondere a tutte le richieste di mercato e cercare di soddisfare le mutevoli esigenze degli utilizzatori, in termini di compatibilità ambientale, prestazioni e innovazione.

Forte della lunga tradizione d’eccellenza nella ricerca e nello sviluppo di prodotti per esterni, Sayerlack ha realizzato una serie di cicli di verniciatura all’acqua ANTIGRAFFITI. Si tratta di prodotti altamente specialistici che combinano un’ottima durabilità in esterno con alta resistenza a solventi, benzine, acidi e prodotti alcalini: proprietà necessarie al trattamento di superfici che risultino facili da pulire. Facile rimozione dei graffiti, ottima durabilità nell’esposizione all’esterno, alta adesione. Il sistema si compone di finiture bicomponenti – AZ4130/00 trasparente 30gloss, AZ4180/00 trasparente 80 gloss, AZ4130/13 bianco 30 gloss – applicabili su una vasta varietà di specie legnose. Pronte all'uso, non necessitano di dilui-

zione, sono applicabili a spruzzo – tazza, airmix, airless ed elettrostatico – su supporti grezzi o pretrattati di essenze legnose indicate per esterni. Il catalizzatore promuove l’adesione e la reticolazione necessaria a raggiungere le performance desiderate. Sayerlack ha sviluppato un’ampia gamma di prodotti ANTIGRAFFITI, per rispondere a tutte le richieste di mercato. Il tecnico di zona dell’azienda è a disposizione per individuare il ciclo di verniciatura più indicato secondo le specifiche esigenze. Tutti i prodotti ANTIGRAFFITI sono pigmentabili con le paste agli ossidi di ferro trasparenti della serie XA4034/XX e con le paste coprenti della serie XA2006/XX.


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IDENTIKIT Sayerlack Il legno è il nostro primo partner. Dal 1954 trasferiamo a chi si occupa di trattarlo e rifinirlo la capacità innovativa della nostra ricerca. Innovazione, qualità, rispetto per l‘ambiente e costante assistenza al cliente sono gli elementi caratterizzanti che esprimiamo. Vetro, metallo, plastica completano l’oggetto delle nostre attenzioni. Dal 2010 parte di The Sherwin-Williams Company, il nostro know-how, la potenzialità di ricerca e sviluppo sono notevolmente accresciute, assieme all’ampia e crescente offerta, alla capacità industriale, produttiva e di distribuzione. La soddisfazione delle aspettative del cliente nei suoi aspetti più tangibili è il nostro fine fondamentale. Siamo quelli che continuano ad inventare soluzioni, rappresentiamo la sostanza e la direzione dell’innovazione. The Sherwin-Williams Company Fondata nel 1866, The Sherwin-Williams Company, con sede globale a Cleveland, Ohio, è leader mondiale nella produzione, nello sviluppo, nella distribuzione e nella vendita di vernici, rivestimenti e prodotti connessi a clienti professionisti, industriali, commerciali e privati. Il Sherwin-Williams Global Finishes Group distribuisce una vasta gamma di prodotti in più di 115 paesi in tutto il mondo. Le azioni di Sherwin-Williams sono negoziate sulla Borsa di New York (simbolo: SHW).

Graffiti, goodbye! The series of anti-graffiti water-based paint cycles represents highly specialized products, developed to meet all market demands and to try to meet the changing needs of environmental compatibility, performance and innovation of users.


TECHNICA SISTEM COSTRUZIONI www.sistem.it di Sonia Maritan

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Dov’è di “casa” il made in Italy

Sistem Costruzioni di Solignano di Castelvetro in provincia di Modena compie quest’anno 40 anni ed è una realtà strutturata in tre divisioni organizzative: “Coperture e grandi strutture di legno”, “Edifici e case di legno” e “Tecnologie e allestimenti di legno”, insomma un’azienda modenese DOC che ha scelto come sapori caratterizzanti il legno e l’italianità.

In questa pagina, uno dei reparti produttivi di Sistem Costruzioni. A destra in alto, nata nel 1978 Sistem Costruzioni ha festeggiato nel 2018 40 anni di attività nella realizzazione di strutture ed edifici di legno in Italia e all’estero. A destra in basso, l’esterno dell’abitazione privata “La Casa di Monica” a Modena: primo edificio abitativo certificato LEED Platinum Home.

La specializzazione di Sistem Costruzioni è garanzia della sua solidità e la scelta di produrre continuamente certificazioni, rimanendo costantemente aggiornata, è dimostrazione della sua serietà. La casa di legno Sistem è realizzata mediante una struttura portante di legno di Abete di prima qualità, opportunamente selezionato, essiccato e piallato. La struttura viene successivamente integrata con pannelli strutturali in conglomerato di legno ad alta resistenza su ambo i lati chiodati nelle giunzioni e caratterizzati da intersezioni con montati e traversi strutturali anch’essi nastrati nelle giunzioni e integrati con coibente tra montati e freno a vapore posizionato sulla parete lato interno del tampo-

namento. Questo particolare sistema fa sì che le costruzioni siano di per sé antisismiche a tutti i livelli senza aggravio di costi. L’azienda propone tre livelli di finitura per le sue realizzazioni di legno: grezzo, grezzo avanzato e “chiavi in mano”, questo per permettere all’acquirente di personalizzare la propria casa di legno nei minimi dettagli. Il team di Sistem Costruzioni si divide in tre divisioni organizzative. Innanzitutto, grandi edifici di legno per diverse destinazioni d’uso: edifici polifunzionali, quali scuole, centri commerciali, strutture sportive, luoghi di culto, micro-residenze e altri centri ricreativi, opere che rientrano nella sezione “Coperture e grandi strutture di legno”. Il settore “Edifici e case di legno” rac-


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The right Sistem Sistem Costruzioni di Solignano di Castelvetro in the province of Modena is celebrating its 40th birthday this year and is organized into three organizational divisions: "Roofing and large wooden structures", "Wooden buildings and houses" and "Wood technology and fittings" , in short, a Modena DOC company that has chosen wood and Italian character as its characteristic flavors. coglie invece le grandi strutture residenziali ed edifici singoli: unità familiari e bifamiliari, ville di legno, condomini multipiano e ampliamenti e sopraelevazioni. Infine, sotto il cappello delle “Tecnologie e allestimenti di legno” gravitano gli esperti in ristrutturazioni e ampliamenti strutture che si occupano dell’analisi degli ambienti e della progettazione di interventi di legno, acciaio e altre leghe metalliche. IL RITRATTO DI SISTEM COSTRUZIONI Sistem Costruzioni, che nasce realizzando coperture e grandi strutture in Italia e all’estero, dal 1978 opera nel campo delle costruzioni di legno, investendo in soluzioni innovative che garantiscano la realizzazione di edifici all’avanguardia in sicurezza antisismica, durata nel tempo, riduzione dei consumi, eco-sostenibilità e libertà progettuale. Nel tempo l’azienda ha poi investito il proprio know-how nella realizzazione di edifici e case di legno, applicando tecnologia, ricerca ed esperienza. Il carattere distintivo di Sistem è stato, fin dall'inizio, quello di operare “su misura del cliente” affiancando ai prodotti di base, realizzazioni personalizzate. Il servizio garantito rappresenta uno dei principali punti di forza dell’azienda, dalla progettazione esecutiva e sviluppo della struttura alla messa in opera, al cliente è assicurata la collaborazione con un unico referente in grado di realizzare tutto il lavoro, portarlo in cantiere e posarlo. Un interlocutore quindi in grado di garantire tempi rapidi, ottimizzazione delle energie, professionalità elevata, tutto all’insegna di una collaborazione continua tra produttore e partner. L’azienda sottopone costantemente i propri processi e la propria attività alle certificazioni qualitative (è infatti certificata SOA e il suo sistema di gestione per la quali-

tà è conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2015). Sistem Costruzioni utilizza prodotti certificati a marchio PEFC/FSC, e quindi materie prime provenienti da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. “LEED PLATINUM HOME” A VILLA MONICA Fra le case history di Sistem Costruzioni è da annoverare Villa Monica a Modena: la prima casa italiana certificata LEED Platinum Home! La struttura di Villa Monica, realizzata da Sistem Costruzioni interamente in X-Lam, si inserisce nel cuore di Modena con proprietà costruttive, impiantistiche ed energetiche all’avanguardia. La Villa, oggetto di certificazione LEED Platinum Home e realizzata in appena 6 mesi, rappresenta una concezione costruttiva senza limiti progettuali. Il progetto strutturale sorge su un lotto di circa 315 m2 totali, comprensivi dell’area verde. L’edificio monofamiliare si sviluppa su tre piani, oltre a un piano interrato. Il sistema X-Lam, impiegato in questa realizzazione, rappresenta l’innovazione tecnologica nel campo della costruzione di case ed edifici di legno. Permette un ottimo isolamento termico e garantisce un’elevata resistenza al fuoco e un perfetto isolamento acustico. Inoltre, ogni pannello X-Lam è composto da strati incrociati incollati tra loro e rende il sistema costruttivo altamente flessibile. Composto al 99,4% da legno e allo 0,6% da colla, l’X-Lam è considerato un materiale monolitico in grado di sopportare carichi elevati e resistere alle sollecitazioni esterne e sismiche.


TECHNICA SISTEM COSTRUZIONI www.sistem.it

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In questa pagina, in alto il particolare della scala interna di un’abitazione privata. A destra, gli esterni della nuova Sede Territoriale di Terna Rete Italia S.p.A a Torino e sotto, un'altra abitazione privata: “Villa Zarea” a Verona.

Villa Monica è il primo edificio residenziale in Italia a raggiungere il Platinum, massimo livello tra le certificazioni raggiungibili secondo il protocollo GBC Home. Il risultato assume un valore particolare perché è stato rilasciato da GBC Italia, Ente Certificatore, dopo che Certiquality, organismo indipendente di certificazione, ha validato tanto gli aspetti progettuali che quelli costruttivi. Il risultato è stato raggiunto anche grazie a un lavoro di equipe tra tutti i 5 progettisti – architettonico, sismica, idraulica, domotica, elettrica – che hanno lavorato di concerto con i fornitori delle strutture di legno e dei materiali tecnici e di finitura. Questo approccio rappresenta, in ambito residenziale, una novità per il nostro Paese. LA CLASSE “A” DI VILLA ZARÉA Una villa unifamiliare di legno di ampie metrature a Verona è stata caratterizzata dalla volontà di creare una residenza privata e riservata che potesse godere della vista verso il verde della campagna circostante. Per questo motivo la casa è dotata di ampi ambienti luminosi, grazie ad ampie vetrate verso l’esterno, setti opachi e piccoli tagli di luce verso la stra-

da che le conferiscono un aspetto contemporaneo. Il sistema strutturale di legno all’avanguardia è costituito da pareti e solai multistrato di legno XLam con funzione portante. Una soluzione realizzativa che ha concesso una efficiente integrazione fra l’edificio e gli impianti che hanno reso la casa, in classe energetica A, un ambiente sofisticato grazie alle sue caratteristiche di isolamento termico e acustico. IL CONCEPT DI TERNA S.P.A. A TORINO Il concept per la realizzazione della nuova sede di Terna, per un totale di 4.300 m2 disposti su 4 piani, è nato dall’esigenza dell’azienda di sviluppare il progetto di un edificio a Torino per circa 145 persone in via Sandro Botticelli, come Nuova Sede Territoriale di Terna Rete Italia S.p.A. Il brief iniziale ha previsto la demolizione dell’edificio preesistente, di inizio Novecento, e la conseguente realizzazione di una nuova struttura. Il progetto è stato concepito per dare a Terna un edificio tecnologicamente avanzato e fortemente green, situato in un’area di grande trasformazione a ridosso del parco del fiume Stura. Per la realizzazione sono, infatti, stati utilizzati materiali ecosostenibili e gli impianti sono stati concepiti in modo integrato per garantire un basso impatto ambientale a tutto l’intervento. La parte strutturale vede l’impiego esteso del legno lamellare, sia per le parti in elevazione sia per i solai. Questa soluzione consente di eliminare i pilastri dallo spazio di lavoro, liberandolo completamente e alleggerendo la struttura consentendo anche risparmi sulle opere di fondazione, ma soprattutto creando una struttura totalmente riciclabile, a secco, di rapidissima realizzazione e con la massima adattabilità degli spazi interni alle esigenze che si potrebbero presentare nel tempo.


TECHNICA Un nuovo campionario dei cicli Holzfreund all'Acqua con tutte le tonalità delle specie legnose, che i campioni riproducono in modo molto realistico, redatto in due lingue per una clientela ormai internazionale.

ZETAGÌ www.zetagi.it di Franco Riccardi

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I colori del legno Zetagì ha realizzato una nuova versione del campionario dei cicli Holzfreund all'Acqua rendendo il più verosimile possibile la percezione del risultato finale. Il nuovo campionario, infatti, contiene 14 tasselli di legno trattati con gli impregnanti della serie 681 che vanno dal neutro 681000 ai colorati nelle varie tonalità: MIELE 681429, CASTAGNO 681005, LARICE 681194, NOCE CHIARO 681128, QUERCIA 681322, NOCE ROSSICCIO 681125, NOCE 681001, ROVERE SCURO 681008, DOUGLAS 681002, MOGANO 681006, EBANO 681007 e VERDE 681116. I campioni riproducono nella maniera più reale il risultato ottenibile, ma nel momento dell'applicazione effettiva le proprietà del substrato e l'umidità del legno potranno influenzare la resa del prodotto. Vista la grande diffusione nel mercato internazionale il campionario è stato realizzato in due lingue: italiano e inglese. La serie di impregnanti all'Acqua 681000 è formulata con speciali resine acriliche modificate, di elevata qualità ed è stata studiata appositamente per il trattamento di serramenti e infissi di legno di conifera come Pino, Pino finger joint, Abete e Pino lamellare, travi e perlinati in genere.

Le ottime qualità di scorrimento consentono un'efficace penetrazione del prodotto senza sollevare la fibra del legno. Per ottenere una buona resistenza agli agenti atmosferici i supporti possono essere sovra verniciati con le finiture Holzfreund all'Acqua caratterizzate da una spiccata resistenza all’acqua e una particolare durezza superficiale che, associate a una buona elasticità del film e a un’aderenza elevatissima, permettono l’adattamento a qualsiasi variazione termico-climatica, garantendo una lunga durata e preservando l’alto livello estetico dei serramenti trattati. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente all’azienda attraverso l’indirizzo mail: zg@zetagi.it

All the shades of wood A new collection of Holzfreund cycles at Water with all the shades of wood species, which the samples reproduce in a very realistic way.


ANTICIPATIO SAIE www.saiebologna.it di Beatrice Guidi

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Si riparte con la ripresa Risposte concrete all’evoluzione dell’industria edilizia per intercettare la ripresa. Digitalizzazione, riqualificazione energetica, sismica e infrastrutture: i quattro focus di SAIE 2018. In mostra le eccellenze del fare italiano e le esperienze internazionali: innovazione nei servizi, non solo nei prodotti e l’organizzazione dell’evento di ottobre, affidata a Senaf del Gruppo Tecniche Nuove, per un nuovo assetto gestionale nell’ambito di un settore che tornerà a crescere del 2,4%.

Il settore delle costruzioni attraversa una fase di grande trasformazione, che guarda a nuovi mercati e modalità produttive, puntando a diventare un comparto sempre più integrato, efficiente e sostenibile. La filiera si confronta sui prodotti e le tecnologie, ma si interroga soprattutto sui servizi dedicati all’ambiente costruito, prendendo a modello la via tracciata dall’Industria 4.0. Digitalizzazione, riqualificazione energetica, sia edilizia sia impiantistica, recupero e protezione sismica, infrastrutture e territorio saranno le parole chiave della 53esima edizione di SAIE, il Salone della nuova industrializzazione edilizia e del territorio, che si terrà dal 17 al 20 ottobre 2018 a Bologna. L’organizzazione dell’evento è stata affidata quest’anno da BolognaFiere a Senaf, società del gruppo editoriale Tecniche Nuove. «Nel progetto di riposizionamento di SAIE, un nostro storico prodotto fieristico – commenta Antonio Bruzzone, Direttore Generale di BolognaFiere – abbiamo puntato su un nuovo assetto gestionale che prevede l’affidamento a Senaf e al Gruppo Tecniche Nuove delle prossime 10 edizioni di SAIE. Siamo convinti che le competenze nel mercato fieristico e nel settore delle costruzioni e la solidità del Gruppo possano essere asset capaci di accelerare il riposizionamento di SAIE, che si è posto l'obietti-

vo di tornare a generare un importante indotto per il territorio e per BolognaFiere». «I dati previsionali dell’ANCE indicano il 2018 come l’anno di svolta in cui il settore tornerà a crescere del 2,4% - commenta Gianfranco Ferilli, Vice Presidente di Senaf -. Avremo perciò l’importantissimo compito di valorizzare questa ripresa, con l’obiettivo di portare nell’arco del prossimo biennio il SAIE sul primo gradino degli


ANTICIPATIO

New focuses at Saie Digitization, energy redevelopment, seismic and infrastructures: the four focuses of SAIE 2018. On show the excellences of Italian making and international experiences: innovation in services, not only in products and the organization of the October event, entrusted to Senaf del Gruppo Tecniche Nuove, for a new management structure within a sector that will grow again by 2.4%. appuntamenti europei professionali più importanti dell’industrializzazione edilizia». «Il tema della sicurezza sismica a cui giustamente SAIE 2018 dedica grande attenzione è strategico: basti pensare che la stima che abbiamo fatto per gli investimenti in opere strutturali di miglioramento sismico per l’edilizia residenziale si aggira attorno ai circa 105 miliardi di euro. Ai quali dobbiamo aggiungere i 33,5 miliardi previsti per gli interventi di riqualificazione energetica. Inoltre – commenta il Presidente di Ance Nazionale Gabriele Buia – è fondamentale che le imprese aprano le porte alla digitalizzazione. L’utilizzo delle più moderne tecnologie nelle fasi di progettazione e costruzione delle infrastrutture può produrre un risparmio complessivo annuale dei costi di realizzazione delle opere stimabile tra i 20,4 miliardi e i 32,3 miliardi di euro». TEMI E NOVITÀ DI SAIE 2018 L’appuntamento del prossimo autunno, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare oltre che della Regione EmiliaRomagna, sarà sviluppato in stretta collaborazione con le principali associazioni di categoria del settore, tra cui Agi Associazione geotecnica italiana, Aist Associazione italiana software tecnico, SIG Società Italiana Gallerie, Assobim Associazione BIM, Andil Associazione nazionale degli industriali dei laterizi, Building Smart Italia, Federbeton Federazione delle associazioni del cemento e del calcestruzzo, ISI Ingegneria sismica italiana. Forte del successo dell’edizione 2016, che ha contato oltre 52mila visitatori, più di 400 espositori e 222 momenti di approfondimento tra convegni e seminari, SAIE 2018 presenterà le novità, le eccellenze e le capacità del “fare italiano” e internazionale, concretizzando in nuovi prodotti e servizi la visione del settore rispetto al futuro di costruzioni, ristrutturazioni e infrastrutture. Rivolto alle aziende top del comparto, alle realtà che stanno testando nuovi sistemi, tecnologie e reti di distribuzione verso una nuova industrializzazione delle costruzioni 4.0, alle società di servizio, ai progettisti, ai centri di ricerca, alle università e alle start-up che progettano eccellenze, innovano e qualificano il territorio, sarà un evento pensato per aggiornarsi sulle ultime tendenze del comparto, grazie a momenti di alta formazione, ma anche per fare network e trovare opportunità di business. Grande novità di quest’anno saranno le iniziative speciali, quattro aree, dove verranno presentate opere e best practices di eccellenza nell’ambito dell’edilizia antisismica e sostenibile, casi speciali per l’impiego del

BIM ed esempi di successo nel settore delle infrastrutture. Altra novità dell’edizione 2018 sarà l’Innovation Lab situato all’interno del centro servizi – la vetrina del Salone con i percorsi di cambiamento intrapresi dalle aziende, dalle start-up ai centri di ricerca internazionale – con spazi dedicati alla Digital Experience per una riflessione sullo sviluppo digitale dell’ambiente costruito. Fari puntati sull’architettura modulare e sulla progettazione algoritmica e parametrica, ma anche sulla fabbricazione robotica, le tecnologie per la stampa 3D, i sistemi di domotica IOT e le ultimissime novità nel campo della realtà aumentata e della cantieristica digitale. Spunti di tecnologie all’avanguardia, ma con una visione centrale “dal cantiere” per ricollegare l’edilizia del fare con il SAIE – fiera di riferimento – e riportare a Bologna le imprese e tutti gli artigiani che operano nella filiera delle costruzioni. Con l’obiettivo di facilitare l’orientamento dei visitatori, rendere più efficace la visita del Salone e migliorare la visibilità dei diversi settori, nell’edizione del 2018 sono previsti quattro focus e percorsi tematici, che guideranno il pubblico alla scoperta dei sistemi e delle tecnologie che stanno cambiando i processi costruttivi, dal rilievo alla progettazione, dalla realizzazione al controllo fino alla gestione e alla manutenzione delle opere. Digitalizzazione e BIM; Gestione dell’edificio e riqualificazione edilizia; impianti tecnici in edilizia; Trasformazione urbana, infrastrutture e territorio. LE INIZIATIVE SPECIALI Recupero e protezione sismica Cavalcando i temi di attualità e l’opportunità offerta dallo Stato con il Sisma bonus, SAIE 2018 si occuperà di sicurezza del patrimonio italiano – edilizio e infrastrutturale – spiegando come la filiera possa trovare spazio in questo mercato, con l’innovazione di progetto e processo, investendo proprio sul tema della riqualificazione sismica. In collaborazione con l’Associazione Italiana Software Tecnico (AIST), un’area del Salone sarà dedicata agli strumenti e all’evoluzione normativa. Inoltre, grazie al supporto dell’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI), sarà previsto uno spazio dedicato a progettazione, costruzione e gestione di interventi di mitigazione e di riqualificazione sismica, anche con laboratori dimostrativi. Sostenibilità, greenbuilding e integrazione impiantistica La fiera è anche occasione di vetrina e di racconto delle migliori esperienze italiane e internazionali: per parlare di sostenibilità si mostreranno edifici a elevata integrazione impiantistica, a basso impatto ambientale e a consumo zero di energia. Architetture che rispondo-


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no alle richieste introdotte dalla strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale, che prevede la costruzione e la trasformazione degli edifici esistenti in nuovi interventi a energia quasi zero, “NZEB”. Digitalizzazione e BIM La digitalizzazione e il BIM rappresentano anche un percorso tematico che attraversa trasversalmente tutta la fiera, con focus speciale sul rilievo digitale, sistemi di restituzione dei dati, software di progettazione, piattaforme di gestione del processo, sui sistemi di realtà virtuale e la modellazione in BIM. A SAIE 2018 inoltre, ritorna DIGITAL&BIM Italia, la sola iniziativa nazionale sulla digitalizzazione nel settore delle costruzioni organizzata con successo nel 2017 da BolognaFiere. In collaborazione con Assobim e Building Smart Italia, eventi e iniziative by DIGITAL&BIM Italia Conference Lab proseguiranno la riflessione sullo sviluppo digitale dell’ambiente costruito. Sono previsti due giorni di conferenza internazionale con esperti, seminari e digital lab di alta

formazione e a seguire workshop, arene, momenti di confronto e spazi di networking. Infrastrutture e territorio Il sistema di connessioni infrastrutturali sta cambiando in tutto il mondo. In Italia, l’obiettivo è quello di trasformarlo in una rete moderna ed efficiente oltre che sicura, in grado di rispondere efficacemente anche ai fenomeni di dissesto idrogeologico. A SAIE 2018 con la collaborazione di Federbeton, Federazione delle associazioni del cemento e del calcestruzzo, AGI, Associazione Geotecnica Italiana e SIG, Società Italiana Gallerie, sarà organizzata un’area speciale che metterà in evidenza l’eccellenza del know-how italiano in tema di interventi di progettazione, realizzazione e riqualificazione delle infrastrutture. SIG, promotrice dell’evento internazionale World Tunnel Congress (WTC) che si terrà a Napoli nel 2019, sarà a SAIE con la Conferenza Nazionale dedicata al Tunnelling e alla Digitalizzazione.


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L’autunno di lavoro degli architetti

www.architectatwork.it di Beatrice Guidi

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ARCHITECT@WORK, l’evento creato ad hoc per architetti, interior designers e progettisti, tornerà in Italia il prossimo autunno, per la terza volta alla Fiera di Roma il 17 e 18 ottobre e la quinta volta a Milano il 14 e 15 novembre al MiCo Milano Congressi Il tema delle edizioni 2018 è la “Luce”, che si accenderà a Milano il 14 e 15 novembre al MiCo e a alla Fiera di Roma il 17 e 18 ottobre, rispettando il consueto orario di apertura: mercoledì e giovedì dalle 13:00 alle 20:00 con accesso gratuito per i professionisti, previa registrazione on-line o in loco: è possibile registrarsi su www.architectatwork.it con il CODICE 4330. Oltre 250 aziende leader del mercato nazionale e internazionale presenteranno le ultime innovazioni nei diversi settori dell’edilizia e dell’architettura: struttura della costruzione, serramenti, rivestimenti, finiture per interni, materiale tecnico, illuminazione, domotica, riscaldamento, sanitari, software. Sul sito www.architectatwork.it è possibile vedere la lista degli espositori, il programma dei seminari, i dettagli sulla mostra di materiali e sulle gallerie fotografiche. INFORMAZIONI GENERALI SULL’EVENTO Il focus della manifestazione è sull’innovazione. Ogni singolo prodotto presentato sugli stand di ARCHITECT@WORK deve essere precedentemente approvato da una commissione tecnica di architetti e interior designer. I visitatori sono esclusivamente professionisti: architetti, interior designer, progettisti, che possono visitare l’evento gratuitamente previa registrazione attraverso un sistema informatizzato ad hoc. Il layout della manifestazione è stato disegnato da un gruppo di creativi (l’agenzia belga C-4), ed è pensato per incontrare le esigenze specifiche di questo pubblico.

Alcuni punti di forza: - Gli stand sono piccoli e uniformi, personalizzati dalle aziende con alto livello estetico, - L’attenzione è sui prodotti, più che sui marchi, - In poco tempo si riescono a vedere tutte le novità più interessanti sul mercato, - Il personale presente sugli stand ha le competenze tecniche per illustrare nel dettaglio il carattere innovativo dei prodotti. Oltre all’aspetto prettamente commerciale, ogni edizione di ARCHITECT@WORK offre anche una serie di contenuti “extra” che vogliono essere fonte di ispirazione per architetti e progettisti: - Seminari formativi (che danno crediti formativi professionali), - Una mostra di materiali, - Gallerie fotografiche a tema, - Un bookshop pop-up con volumi a tema, - Stand media e stand delle associazioni di categoria. Il catering gratuito per espositori e visitatori, le aree lounge e gli allestimenti ricercati rendono l’atmosfera informale e piacevole, e l’esperienza di ARCHITECT@WORK unica ed esclusiva. EDIZIONI 2018: TEMA LUCE Focus speciale delle edizioni 2018 di ARCHITECT@WORK a Roma e Milano sarà la Luce, con interventi di alcuni tra i nomi più noti dell’architettura in Italia: Adolfo Natalini e Massimo Iarussi, Carolina De Camillis e Riccardo Fibbi, Guendalina Salimei, Filippo Cannata, Giovanni Traverso e Paola Vighy, Piero Castiglioni, Patricia Viel e Marinella Patetta, Ico Migliore e Mara Servetto. Ogni giorno il primo seminario comincerà alle ore 13:30 e il secondo alle 17:00, per un totale di otto incontri tra le tappe di Roma e Milano. Per architetti e interior designer assistere ai seminari darà diritto a crediti formativi professionali. IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DI ROMA 17 ottobre - h 13.30 4 CFP Illuminare il paradiso. La realizzazione del Museo dell'Opera del Duomo di Firenze Arch. Adolfo Natalini (Studio Natalini Architetti) e Arch. Massimo Iarussi (Studio Massimo Iarussi)


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Il progetto della luce nel Museo dell'Opera del Duomo a Firenze. L'architettura, l'allestimento e le opere d'arte hanno dato origine a luoghi diversi e per ognuno è stata pensata una sua luce. 17 ottobre - h 17.00 3 CFP Casa di Augusto sul Palatino: raccontare la storia con la luce Arch. Carolina De Camillis e Arch. Riccardo Fibbi (Studio De Camillis Fibbi) Casa di Augusto sul Palatino viene ristrutturata e lo studio della luce per gli ambienti della domus privata e domus pubblica fanno emergere al meglio le caratteristiche e i dettagli di un'architettura del 36 a.c. 18 ottobre - h 13.30 4 CFP La luce e la città Arch. Guendalina Salimei (T Studio) La luce come elemento che concorre alla creazione della forma e dell’immagine della città dando corpo alle forme plastiche, modellando le superfici, definendo e controllando i tracciati geometrici e gli spazi pubblici che li definiscono, comunicando con i fruitori e fondendo lo spazio urbano con l’esperienza di chi lo vive. Tra i progetti esposti: Cimitero Frascati, Porto Napoli, via Sparano-Roma, Parco Piedichiusa-Lamezia Terme.

18 ottobre - h 17.00 3 CFP La luce nell'era dell'industria 4.0 Arch. Filippo Cannata (Studio Cannata&Partners) Il progettista della luce come concetto superato: questo è il momento del sense-designer, di una progettazione sensoriale che riesce a coinvolgere il mercato in una vera e propria esperienza emozionale. La luce per "vedere" non interessa più a nessuno, il mercato vuole interagire, vuole essere coinvolto, vuole vivere un'esperienza. Tra gli ultimi lavori in questo senso è quello dell'Obelisco Egizio a Benevento, della facciata del Duomo di Benevento, della Torre Unipol a Milano, del piano della luce di Nola (Napoli) IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DI MILANO 14 NOVEMBRE - H 13.30 4 CFP Uomo, luce, architettura: Bosco Retreat, Corte Bertesina, Campus Salvagnini Arch. Giovanni Traverso e Arch. Paola Vighy (Studio Traverso-Vighy Architetti) Le recenti esperienze di progetto dello studio Traverso-Vighy testimoniano il ruolo centrale della luce naturale nella definizione degli spazi di architettura. 14 NOVEMBRE - H 17.00 3 CFP Regole, contraddizioni e buona illuminazione Arch. Piero Castiglioni Lecture del rappresentante italiano più illustre nel settore dell'illuminazione. 15 NOVEMBRE - H 13.30 4 CFP Lo spazio rivelato Arch. Patricia Viel (Studio Antonio Citterio Patricia Viel) e Arch. Marinella Patetta (Studio Metis Lighting) Relazione tra architetto e lighting designer per i progetti Qatar Airways Premium passengers lounges and check-in facilities, Hamad International Airport, Doha, Qatar e il progetto Bulgari Resort & Residences, Dubai. 15 novembre - h 17.00 3 CFP Shapes are boring? Light is fun? Arch. Ico Migliore e Arch. Mara Servetto (Studio Migliore+Servetto) L’installazione site-specific –cromactive realizzata per il grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino in occasione di 'Luci d’artista', che si articola in due elementi plasmati sul segno 'alfa'. La Luce farà inoltre da filo conduttore anche


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In queste pagine, alcuni momenti della precedente edizione di ARCHItECt@WORK.

THE AUTUMN OF ARCHITECT’S WORK

alla mostra di materiali “Light Box – Scatola di Luce” curata dal Lighting designer Bianca Tresoldi e dall’Architetto Egidio Panzera, in collaborazione con APIL e DDN. Si tratta di un insieme di scatole luminose che con l’interazione del pubblico diventano una scenografia curiosa nello spazio espositivo e un'esperienza immersiva tra luce e materia. L’obiettivo della mostra è indagare le ragioni che stanno alla base delle scelte progettuali inerenti alla luce e in relazione ai materiali dell’architettura; il lavoro focalizza l’attenzione su alcuni materiali selezionati che spaziano da quelli naturali come legno e pietra a quelli composti come ceramica e cemento fino a quelli di nuova generazione in cui il materiale si fonde con la tecnologia elettronica. Il pubblico interagisce con le superfici e con la luce tramite uno schema predefinito di effetti luminosi che a loro volta interagiscono in modo differente sui materiali creando percezioni diverse di lettura dei materiali stessi.

ARCHITECT@WORK NEL MONDO Nato nel 2005 a Kortrijk, in Belgio, e pensato ad hoc per un pubblico di professionisti dell’architettura, il format di ARCHITECT@WORK è rimasto pressoché identico fino a oggi e continua a riscuotere molto successo. Negli ultimi anni l’evento ha vissuto un’espansione rapidissima a livello internazionale: ormai esistono ben 26 edizioni di ARCHITECT@WORK in 15 diversi Paesi, tra cui il Canada che è stato il primo salto oltreoceano nel 2017. E per il futuro prossimo si preanunciano altre sorprese…

ARCHITECT@WORK, the carefully curated two-day event aimed at architects, interior designers and specifiers, will be back in Italy next Autumn, for the third time in Rome and the fifth time in Milan. ARCHITECT@WORK Rome 17/18 October Fiera Roma ARCHITECT@WORK Milan 14/15 November MiCo Over 250 leading national and international architectural suppliers will showcase their latest innovations in surface solutions, lighting technology as well as interior and exterior fixtures and fittings. The exhibitors list can be found on the official website www.architectatwork.it, together with the seminar programme, details on the materials exhibit and photo galleries (theme for the 2018 editions: Light). Opening hours: Wednesday and Thursday from 1 pm to 8 pm. Access is free for registered trade visitors. Register online on www.architectatwork.it using code 4330 GENERAL INFORMATION ON THE EVENT Innovation is the main focus of the event. Every single product or material showcased on the stands at ARCHITECT@WORK must previously get approval of a judging panel of architects and interior designers. The site-specific -cromactive installation was created for the Intesa Sanpaolo skyscraper in Turin for its “Luci d’artista” event and is divided into two elements shaped by the “alpha” sign. LIGHT WILL ALSO BE THE THEME INSPIRING THE MATERIALS EXHIBIT “LIGHT BOX – SCATOLA DI LUCE”, CURATED BY LIGHTING DESIGNER BIANCA TRESOLDI AND ARCHITECT EGIDIO PANZERA, IN COLLABORATION WITH APIL AND DDN. It consists of a set of light boxes that interact with the public and are an interesting setting in the exhibition space and an interactive experience between light and matter. The aim of the exhibition is to investigate the reasons behind the design choices inherent to light and in relation to architectural materials. The work focuses on a selection of materials ranging from natural items such as wood and stone, to items made of tiles and cement, as well as new generation materials in which the material blends with electronic technology. The public interacts with surfaces and light through a predefined pattern of lighting effects which in turn interact differently with the materials, creating different perceptions in terms of the way in which the materials are viewed. Surfaces define the shapes of the world and light allows us to see them. ARCHITECT@WORK IN THE WORLD Born in 2005 in Kortrijk, Belgium, and designed especially for an audience of architecture professionals and specifiers, the unique format of ARCHITECT@WORK has remained practically unchanged throughout the years and still proves to be very successful. In the last years the event has gone through a rapid international expansion: today as many as 26 different editions exist, in 15 different countries, among which Canada that in 2017 was the event’s first intercontinental step. And for the future more surprises await…


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Giulio Travo tel +39/011 8194519 fax +39/011 8195656 Strada Santa Margherita, 159 - 10131 Torino giuliotravo@trawoodservizi.it ***()+"*&&,($) NORD AMERICA: Conifere - Latifoglie - Pavimenti Lamellari Hemlock, Douglas Fir, Rovere Bianco, Frassino - Tronchi da trancia e sega di BlackWalnut/ W. Oak/R. Oak/Maple e altre specie - Tranciati vari. SUD AMERICA: Decking. EUROPA: Lamellari per finestre in Pino, Abete, Larice Europeo e Siberiano. Latifoglie KD: Faggio, Frassino, Rovere e Tiglio. Certificati ambientali disponibili a richiesta cliente.

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STRUTTURALEGNO Ottobre 2018

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IL LEGNO

Rivista bime di progettazi strale e trasformazi one, commercio one del legn o.

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LE RIVISTE DEL GRUPPO EDITORIALE WEB AND MAGAZINE

SISTEMA SERRAMENTO

le Rivista tecnica trimestra teriali: del serramento e dei ma osito, acciaio, alluminio, comptro. legno, ottone, PVC e ve

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L’INDUSTRIA DEL MOBILE

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IDM-L’INDUSTRIA DEL MOBILE Rivista mensile di documentazione e di informazione per il settore del mobile.

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TEXTURES Rivista tecnica per il settore tessile, dal filato al tessuto per l’arredamento e la moda.

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