Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
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Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
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IL FILO SOSTENIBILE CHE FA SENTIR BENE
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COLOPHON OTTOBRE 2020
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SOMMARIO OTTOBRE 2020
05 EDITORIALE
36 PERCORSO SETA
FONDAZIONE SETIFICIO TUTTO SULLA NOBILITAZIONE TESSILE ALL ABOUT TEXTILE FINISHING di Pietro Ferrari
COME DISTRICARSI... HOW TO EXTRICATE YOURSELF... di Beatrice Guidi
06 FILO D’ARIANNA COGLIERE L’ARCOBALENO di Mariadele Mancini
38 ART AND TEXTILES
PALAZZO DAVANZATI LA RAFFINATA ARTE DELL’ORNAMENTO NEL SEICENTO THE REFINED ART OF THE ORNAMENT IN THE 17TH CENTURY di Paola Govoni
08 INCONTRI
MICHELE CANEPA UNA NUOVA PARTITA A NEW GAME di Pietro Ferrari
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PENSIERO TESSILE ORNELLA BIGNAMI AL CROCEVIA DEL SETTORE IN SEARCH OF QUALITY di Pietro Ferrari FOCUS ARREDO COEX INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ THE FLAME RETARDANT BECOMES INCREASINGLY GREEN WITH COEX di Pietro Ferrari FOCUS ARREDO CARVICO PERFORMANCE E TECNICITÀ PER IL DESIGN PERFORMANCE AND TECHNICALITY FOR DESIGN di Pietro Ferrari FOCUS ARREDO PAOLA LENTI NEL MONDO DI TWIGGY TWIGGY YARN, A STARTING POINT di Pietro Ferrari
26 PERCORSO COTONE
MONTICOLOR UN PERCORSO LUNGO LA SOSTENIBILITÀ YARN DRESS PEOPLE COLORS DRESS THEIR SOULS di Pietro Ferrari
30 PERCORSO COTONE
DAUNENSTEP IL COTONE SIGNIFICA IGIENE COTTON MEANS HYGIENE di Pietro Ferrari
32 PERCORSO LANA
ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA UNA PROMESSA E UN IMPEGNO A PROMISE AND A COMMITMENT di Pietro Ferrari
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AREA DENIM THE WOMEN IN DENIM UN APPUNTAMENTO DI DONNE PER LE DONNE A WOMEN'S DATE FOR WOMEN di Pietro Ferrari
50 AREA MAGLIERIA
SHIMA SEIKI L’ACCADEMIA INCONTRA LA TECNOLOGIA ACADEMY MEETS TECHNOLOGY di Pietro Ferrari
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AREA TESSUTO TECNICO ECOSENSORTM AI VERTICI DELL’ECOSOSTENIBILITÀ AT THE TOP OF ECO-SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari
56 AREA TESSUTO TECNICO
ROICATM TI CONOSCO, MASCHERINA A FASHION TOUCH FOR SAFETY di Beatrice Guidi
58 AREA TECNOLOGIA
DIGITAK MIMAKI BOMPAN TEXTILE LA STAMPA E LE SUE ECCELLENZE THE PRINT AND ITS PROTAGONISTS di Pietro Ferrari
63 AREA TECNOLOGIA
TOTAL TEXTILE LUBRICANTS ECOCOMPATIBILITÀ ED EFFICIENZA ECO COMPATIBILITY AND EFFICIENCY di Pietro Ferrari
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ottobre
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Beatrice Guidi
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Come districarsi...
L’immagine di copertina può essere declinata a differenti visioni e sensazioni. Ci sentiamo in qualche modo “ingarbugliati” in un sistema sempre più complicato, ma siamo costretti a trovare soluzioni e ad “annodare” nuove relazioni. La creazione di legami tra fornitori, aziende tessili, brand e distributori per promuovere progetti comuni, potrebbe costituire una leva fondamentale per promuovere l’innovazione nel settore tessile e per superare la crisi. Una maggiore collaborazione all’interno della filiera potrebbe portare a maggiori sinergie e a una condivisione dei punti di forza. La partnership tra designers, aziende chimiche e produttrici di materie prime e fibre è di primaria importanza per promuovere lo sviluppo di materiali innovativi, adottando modelli di business di economia circolare, favorendo i prodotti italiani certificati.
HOW TO EXTRICATE YOURSELF... The cover image can be declined to different visions and sensations. We feel somehow "tangled" in an increasingly complicated system, but we are forced to find solutions and “tie” new relationships. The creation of connections between suppliers, textile companies, brands and distributors to promote common projects, could be a fundamental lever to promote innovation in the textile sector and to overcome the crisis. Greater collaboration within the supply chain could lead to good synergies and a sharing of strengths.
The partnership between designers, chemical companies and producers of raw materials and fibers is of primary importance to promote the development of innovative materials, adopting circular economy business models and promoting the development of certified Italian products.
editoriale
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FILO D’ARIANNA MARIADELE MANCINI writer Mariadele Mancini
Dopo il temporale nel fugace apparire di un Arcobaleno, la Natura celebra il Colore. Quel guizzo improvviso dai mille riflessi che invade il cielo, breve come un sorriso, ogni volta ci sorprende. E l'animo si acquieta. Il momento storico che stiamo attraversando, quello della pandemia, appare velato da un subdolo senso di paura, che sfuma in perplessità, solo quando cerchiamo di essere più ottimisti. Una diffusa sensazione di incertezza rallenta ogni iniziativa a lungo termine e frena la volontà di investire in coraggio. Senza crogiolarci nella Mariadele Mancini. presunzione di poter strappare questo velo di opacità, possiamo tuttavia tentare di individuare eventuali stimoli emotivi che aiutino a far ripartire il meccanismo inceppato. La filiera di eccellenza che ci contraddistingue nel mondo, l'attitudine a inventare e reinventare la Creatività necessita di terapia intensiva.
“Non v'arrestate, ma studiate il passo, mentre che l'occidente non si annera” (Dante – Purgatorio – XXVII Canto)
Per incamminarci sulla strada della ripresa, della curva ad U per usare un termine da economisti in cattedra, riprendiamo dall'immagine da cui eravamo partiti. Torniamo al nostro Arcobaleno. Quella del Colore è una storia molto affascinante raccontata già in mille altre occasioni, ma che qui riprendiamo volentieri per sottolineare quei forti contenuti emozionali che ci aiuteranno a ritrovare fiducia, energia, anelito alla bellezza. Con Michel Pastoureau condividendo l'affermazione che il Colore sia anche un fatto sociale, ci proponiamo di coniugare considerazioni puramente estetiche con alcune risultanze scientifiche del linguaggio immaginativo. Sempre e comunque ben ancorati ai messaggi inequivocabili che ci vengono dall'osservazione della Natura e dei suoi fenomeni. Iniziamo il nostro viaggio con la bellissima immagine della Diamond Raimbow Collection e con la sua storia.
COGLIERE L’ARCOBALENO
PICK THE RAINBOW Eddy Eltas, il re dei diamanti colorati, inizio la sua raffinata collezione acquistandone il primo per un pacchetto di sigarette. Tutti pensavano fosse matto. No, assolutamente no! Egli riuscì invece a dimostrare che persino il diamante simbolo di assoluta purezza nella sua cristallina incolore trasparenza, diventa fenomeno di eccezionale valore, di irripetibile unicità e fascino, proprio quando si veste di Colore.
After the storm in the fleeting appearance of a Rainbow, Nature celebrates Color. That sudden flash of a thousand reflections that invades the sky, short as a smile, surprises us every time. And the soul calms down. The historical moment we are going through, that of the pandemic, appears veiled by a subtle sense of fear, which fades into perplexity, only when we try to be more optimistic. A widespread feeling of uncertainty slows down any long-term initiative and curbs the will to invest in courage. Without basking in the presumption of being able to tear this veil of opacity, we can nevertheless try to identify any emotional stimuli that help restart the jammed mechanism. The supply chain of excellence that distinguishes us in the world, the aptitude to invent and reinvent creativity requires intensive care.
“Do not stop, but study the passage, while the west will not go black” (Dante - Purgatorio - XXVII Canto)
To set out on the road to recovery, the U-curve to use a term for economists in the chair, let's pick up on the image we started from. Let's go back to our Rainbow. That of Color is a very fascinating story already told on a thousand other occasions, but which we gladly resume here to underline those strong emotional contents that will help us regain confidence, energy, longing for beauty. With Michel Pastoureau sharing the affirmation that Color is also a social fact, we propose to combine purely aesthetic considerations with some scientific findings of imaginative language. Always and in any case well anchored to the unequivocal messages that come to us from the observation of Nature and its phenomena. We begin our journey with the beautiful image of the Diamond Rainbow Collectione and its history. Eddy Eltas, the king of colored diamonds, began his refined collection by purchasing the first for a pack of cigarettes. Everyone thought he was crazy. No, absolutely no! Instead, he managed to demonstrate that even the diamond, symbol of absolute purity in its crystalline colorless transparency, becomes a phenomenon of exceptional value, of unrepeatable uniqueness and charm, precisely when it is dressed in Color.
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INCONTRI MICHELE CANEPA CANEPA GROUP www canepa.it writer Pietro Ferrari
UNA NUOVA PARTITA Michele Canepa ci racconta il suo impegno di rilancio della storica azienda e le sue riflessioni sull’attuale inattesa contingenza. Incontriamo Michele Canepa nello stabilimento di San Fermo della Battaglia, nel cuore del distretto tessile comasco con lo scopo di raccontare la sua esperienza straordinaria nel settore che lo vede tra i suoi grandi protagonisti.
Michele Canepa con Pietro Ferrari davanti a un grande campionario. Le magie tessili di Canepa.
Qual è lo spirito di Canepa e come si è evoluto? Ho iniziato a lavorare per Canepa alla fine del 1968 quando l’azienda aveva una trentina di dipendenti, quando l’ho lasciata nel 1998 avevamo poco meno di settecento dipendenti, su cinque aziende diverse, tra cui una ad Abano Terme che si chiamava Iside Intermoda, avevamo concentrato lì le attività dell’accessorio e del prodotto finito. L’azienda Canepa aveva iniziato a produrre tessuto jacquard per cravatte sviluppando via via tutti gli altri generi di tessuto – stampato, operato per abbigliamento, stampato per cravatte e il tessuto operato per arredamento – con la cravatta si è iniziato anche a realizzare il prodotto finito. Alla fine degli anni Settanta, inizio anni Ottanta, abbiamo comprato un’azienda che si chiamava Intermoda, in via Serbelloni a Milano, fondata alla fine dell’Ottocento dalla famiglia Gallieni che esportava le cravatte (con il marchio delle caravelle) in America. Dopo l’acquisizione di altre società che producevano prodotto finito, abbiamo
trasferito tutto il prodotto finito ad Abano Terme in Iside e Intermoda e vendevamo 2,4-2,5 fino a 2,7 milioni di cravatte e foulard, oltre a cinture, magliette di tutto per l’abbigliamento maschile. Nel 1998 ho ceduto le aziende alle mie quattro sorelle. In quell’anno ho comprato, poiché il mio mestiere è l’industria tessile, un’azienda produttrice di tessuto che si chiama Taroni, all’epoca questa azienda aveva ridotto molto le sue dimensioni, era passata dai 10/12 miliardi di lire di fatturato a solo 8,5 miliardi di giro d’affari. Era proprietà di un amico, Giampaolo Porlezza, che è stato un fantastico personaggio del settore.
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A NEW GAME We meet Michele Canepa in the San Fermo della Battaglia plant, in the heart of the Como textile district with the aim of telling his extraordinary experience in the sector that sees him among its great protagonists I started working for Canepa at the end of 1968 when the company had about thirty employees, when I left it in 1998 we had just under seven hundred employees, on five different companies, including one in Abano Terme called Iside Intermoda, we had concentrated the activities of the accessory and the finished product there. The Canepa company had started producing jacquard fabric for ties, gradually developing all the other kinds of fabric – printed, textured for clothing, printed for ties and textured fabric for furnishings – with the tie we also began to create the finished product . In the late seventies, early eighties, we bought a company called Intermoda, in via Serbelloni in Milan, founded in the late nineteenth century by the Gallieni family who exported ties (with the caravel brand) to America. After the acquisition of other companies that produced finished products, we transferred all the finished product Ho rilanciato questa attività. Taroni, ancora oggi, produce i tessuti di seta più costosi esistenti sul mercato, anche se recentemente si è un po' allargata a livello di merceologia. Nel gennaio/febbraio dell’anno scorso ero in procinto di lasciarla a mio figlio assumendo anche, come va fatto in questi casi, un temporary manager. Nel frattempo sono arrivati a segnalarmi dei fondi che mi domandavano se avrei collaborato nel caso avessero acquistato il Gruppo Canepa. In quel momento mi sono reso conto che la situazione era grave. Così tra la metà di marzo e l’8 aprile 2019 mi sono deciso ad
to Abano Terme in Iside and Intermoda and sold 2.4-2.5 up to 2.7 million ties and scarves, as well as belts, T-shirts. everything for men's clothing. In 1998 I sold the companies to my four sisters. In that year I bought, since my trade is the textile industry, a fabric manufacturing company called Taroni, at the time this company had greatly reduced its size, it had gone from 10/12 billion in turnover to only 8.5 billion lire in turnover. It was owned by a friend, Giampaolo Porlezza, who was a fantastic figure in the industry. I relaunched this business. Taroni still produces the most expensive silk fabrics on the market today, even if it has recently expanded a bit in terms of product categories. In January/February of last year I was about to leave it to my son, also hiring, as should be done in these cases, a temporary manager. In the meantime, some funds came to me asking if I would collaborate if they bought the Canepa Group. At that moment I realized that the situation was serious. So between mid-March and 8 April 2019 I decided to buy everything and eliminate any partner. In an industry that has worsened overall, today we are starting to get some satisfaction.
acquistare tutto ed eliminare qualsiasi partner. In un settore che nel complesso è peggiorato, oggi stiamo cominciando ad avere qualche soddisfazione.
! IL CAMMINO DELLA TECNOLOGIA
Qual è stato nel frattempo il percorso della tecnologia, qualcuno dice che ci sia un po’ di stanchezza? Non credo che la tecnologia sia ferma, un tessuto è sempre un tessuto e l’abbigliamento è quello stesso di sempre con qualche variazione, pensiamo, per esempio, all’evoluzione nella qualità dei tessuti che diventano sempre più tecnici, più performanti, più sostenibili che garantiscono una vestibilità che dura più a lungo: sono stati raggiunti grandi risultati con sempre più fibre alternative. A livello tecnologico basta pensare alla stampa digitale: nel 1999-2000 con un’azienda converter che avevo acquistato stavo sperimentando le prime stampe digitali, era difficile far collaborare
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Un classico soggetto per l’arredamento.
INCONTRI MICHELE CANEPA CANEPA GROUP i giapponesi che avevano ideato le testine, con le case produttrici dei coloranti e con chi produceva le macchine per stampare con la tecnica fotografica. Ma dopo un paio d’anni queste ricerche sono diventate una realtà. All’inizio degli anni Ottanta ho vissuto la trasformazione del telaio meccanico in telaio elettronico, le prime jacquard con cui gestire i fili secondo un input elettronico sono state montate nello stabilimento in cui ci troviamo: infatti questa realtà è sempre stata sinonimo di innovazione. Si è cambiato il concetto del cartone forato sostituito da input elettronici, per poter comandare gli ordini sul telaio dall’ufficio. Nella stampa si è eliminato il quadro di stampa e oggi è possibile stampare il tessuto con un bellissimo effetto. Oggi è stata ideata una macchina in grado di stampare prima su un lato, poi il tessuto viene girato e una telecamera riconosce i punti in cui sono stati posizionati i colori, così ripete questa mappa sovrapponendo perfettamente i disegni. Tecnica utilissima per i foulard. Si potrebbe continuare così per tutti gli aspetti delle lavorazioni tessili.
! RIORGANIZZARE
Dall’8 di aprile 2019 sto lavorando per riorganizzare questa azienda che stava perdendo in fatturato: dagli 80/84 milioni di cinque anni fa oggi gira sui trenta milioni di giro d’affari. Tornando al suo rientro in Canepa, come si è mosso in questo ultimo anno? Ho cercato di mettere un po’ d’ordine partendo dalle strutture: abbiamo trasferito la sala tessitura da un fabbricato all’altro, mettendo la tessitura vicino alla preparazione e alla sala magazzino filati in modo più razionale. Abbiamo una sala tessitura nuova con tecnologie più moderne ma anche conformi ai criteri attuali di distanziamento aziendale per le esigenze Covid. Dove c’era la sala tessitura abbiamo trasferito le linee del prodotto finito che prima si trovavano in uno stabilimento a quattro
chilometri da qui; abbiamo concentrato tutte le attività con un unico punto di spedizione a fronte dei tre di prima; abbiamo riorganizzato il reparto disegno, già dallo scorso mese di dicembre. Cosa molto importante, stiamo raddoppiando gli archivi, abbiamo undicimila volumi di tessuti storici, già oltre 640.000 campioni antichi sono stati scannerizzati, equivalenti a 931 libri dell’archivio. Più di un milione di schizzi; li stiamo digitalizzando per proteggerli e renderli più disponibili (oltre 300.000 già scannerizzati), un lavoro enorme che aiuta la creazione. Ci saranno ancora anni di lavoro. Questo è un enorme investimento, che significato ha? L’ufficio stile e i clienti quando vogliono fare una ricerca, hanno già disponibile un enorme archivio, presto ne avranno la totalità. Consideriamo che, salvo eccezioni, non esiste nel tessile un disegno fatto exnovo: qualsiasi disegno solitamente parte da un archivio. Inoltre, disponiamo anche del supporto tecnico per chi deve trasformare il disegno in tessuto (oltre 500.000 disegni industriali). Spesso cambiano i filati e i nuovi filati possono meglio sfruttare le caratteristiche innovative di un disegno.
! DENTRO LA TEMPESTA
Siamo per di più in un momento di grande confusione, perché il mercato americano è decisamente segnato dalla situazione della pandemia, a Los Angeles o a New York sono molte le aziende, anche di grande rilievo, che hanno dichiarato fallimento o si preparano a farlo. Tutto va per le lunghe in una situazione di disordine, tutta la distribuzione in America è in stato confusionale. Lo vedo anche come industria Taroni, specializzata in abiti di grande eleganza: non ci sono eventi da otto mesi. Fatturiamo con Taroni il 30-35 per cento per gli eventi, di solito anche nelle crisi peggiori questo segmento funziona sempre, oggi non è più
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così. Funziona certamente l’Alta Moda, perché, anche se tutti i voli di linea sono bloccati, quelli privati volano; chi possiede un aereo può ancora girare il mondo e acquistare. Per un’azienda tessile però è una fascia di clientela ridotta, non importante, anche se in una serata come quella dell’attesissimo Gala del Metropolitan abbiamo sempre contare almeno 30-35 donne vip con abiti realizzati con i nostri tessuti, lo stesso per i Grammy Awards e via dicendo. Che lo stilista sia libanese, inglese o americano, i tessuti sono i nostri.
chiedevano la consegna entro agosto. E abbiamo lavorato in agosto.
Come si lavora in questo contesto difficile? Abbiamo realizzato una camera virtuale dove il venditore può permettere al cliente, dopo aver firmato un disclaimer, di accedere e vedere la nostra collezione o parte di archivio, non ho accettato che il cliente potesse accedere liberamente. Noi memorizziamo ciò che gli può interessare e gli inviamo una selezione di immagini per poi tramutarli in ordini. Comunque il sistema virtuale nel tessile non è sufficiente per avere un’idea del prodotto. L’effetto ancora più negativo è che il negozio non può ricevere i propri clienti come prima, per cui è tutto rallentato. Certo l’e-commerce è una risorsa, Zara ha aumentato le sue vendite per questo canale e sta piazzando ordini interessanti. Chanel ha ripreso con le sue cinque collezioni annue. Le grandi case usano anche le vendite a domicilio, riservate a clienti particolari. I dati di oggi sono poco tranquillizzanti, siamo in cassa integrazione, fino ad oggi l’abbiamo anticipata noi, però con tanti problemi. Quest’azienda è in concordato, approvato lo scorso 10 Febbraio, ho rilevato un’azienda che stava fallendo. Con tutto ciò noi siamo una delle aziende con i dati di bilancio migliori nel settore tessile, perché non abbiamo debiti e tutto quello che facciamo è pagato in anticipo. È difficile, però, andiamo avanti. C’è qualche segnale positivo, clienti e ordini ci
Il settore serico è il più coerente e dinamico nel mondo tessile: questo deriva dalla reazione che ha saputo avere quando, alla fine degli anni Novanta. La Cina, che era ed è il più grande produttore di filo di seta, aveva deciso di invadere il mondo con un prodotto di seta a basso costo. Nel 1996, l’Europa ha importato cinque milioni e mezzo di chili di capi confezionati di seta, oggi l’Europa ne importa 2,7-2,8 milioni. Il boom si è registrato negli anni Novanta, con le famose camicie di seta a diecimila lire: le lavavi una volta e le gettavi. I produttori cinesi non riuscivano a capire che non poteva essere etichettato “washable” un prodotto che non era stabile. Questo shock, ai tempi, ha spinto l’industria della seta a investire e a concepire prodotti alternativi per impedire questa invasione, perché la seta era in regime di libero mercato. Ci siamo abituati al libero mercato già durante gli anni Novanta. In quell’epoca ero Presidente mondiale della seta.
Ritenete le politiche messe in campo dal governo adeguate, inadeguate o confuse? Bisogna fare i complimenti per quello che hanno fatto: soltanto gestire la cassa integrazione ha una tale complessità di regole (e non sono state fatte da questo governo) da mettere a dura prova chiunque. Adattare un procedimento di questo tipo dalla sera alla mattina non è così facile: la cassa integrazione straordinaria deve inserirsi in tante procedure che già esistevano.
! UN SETTORE REATTIVO
Nel settore arredamento come vi muovete? Il settore arredo l’ho trovato, qui in azienda, un po’ trascurato, non abbiamo ancora investito a sufficienza per rivitalizzarlo, comunque stiamo seguendo una serie di clienti di rilievo e stiamo lavorando per l’autunno.
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PENSIERO TESSILE ORNELLA BIGNAMI www elementimoda.it writer Pietro Ferrari
AL CROCEVIA SETTORE DEL Una conversazione
di Elementi Moda.
con Ornella Bignami
Momenti dell’incontro presso Elementi Moda a Milano con Ornella Bignami, Beatrice Guidi e Pietro Ferrari.
Facciamo visita a Ornella Bignami negli uffici della sua azienda, Elementi Moda a Milano. Abbiamo voluto incontrarla - e la ringraziamo per la sua cortesia - per parlare dei grandi temi del tessile contemporaneo e dell’evoluzione di cui è stata testimone in un percorso professionale in costante evoluzione, arricchito nel tempo da profonde e molteplici esperienze.
! TESTIMONE DI UNA EVOLUZIONE IMPETUOSA
«Ho iniziato il mio percorso – ci dice Ornella Bignami – in Rhodiatoce, una realtà di riferimento per il settore del tessile sintetico, subito dopo il termine del mio ciclo di studi; qui ho cominciato, con un certo disappunto, a occuparmi della vendita di filo per reti da pesca, ma dopo due mesi di questa attività, ho informato il mio direttore che questo lavoro non faceva per me. Fortunatamente era arrivato da pochi
mesi in azienda un nuovo responsabile comunicazione e marketing con l’obiettivo di promuovere la trasformazione del poliestere standard in poliestere di qualità. Si stava lavorando in effetti nella unità produttiva di Acerra per iniziare una nuova produzione basata sulla tecnologia giapponese per produrre un poliestere serico, molto bello, compatto al tatto. Dobbiamo realizzare articoli di moda, per far capire che nel poliestere c’è la qualità, dobbiamo lavorare, prendendo esempio dai produttori di seta” sosteneva il nuovo responsabile. A me ha chiesto un grande impegno. È tutto nuovo, è tutto da costruire, viaggiando moltissimo, perché l’obiettivo è quello di aprirsi all’Europa” – non si parlava ancora di Asia. Ho passato quegli anni viaggiando per visitare le fabbriche e imparare come si fabbricano i tessuti, non avendo un background tessile, ma provenendo da un liceo linguistico molto selet-
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IN SEARCH OF QUALITY Added value has become the common thread of Made in Italy. The brands that have kept their research work starting from the material and not only from the style have achieved extraordinary quality especially in the men's collections. In women's collections, with a few exceptions, the frenzy to propose the new and the whimsical has prevailed. Today even some big brands, which are theoretically known for their quality, are actually not always up to their fame. This is another of the negative changes imposed by the race to do the new to stimulate the demand of an increasingly superficial market. Despite this, what allows Italian companies to export is quality, even in the current situation. This seems to me to be the most significant change. On the other hand, internationalization is what made the great leap in the world of fashion: both internationalization determined by productive delocalization and that determined by the opening of markets. Exports have allowed Italian companies to grow. In reality, it could have been done better, first thinking about what emerged: distributing the risk and returning to production in Italy. tivo, il Manzoni di Milano, che garantiva un accesso sicuro al mondo del lavoro». Pietro Ferrari – Cosa ha significato questo impegno di Rhodiatoce per il settore del poliestere?
His excellence the linen – My passion for textiles was born working with the great tailors and companies with whom I collaborated, which gave birth to my sensitivity for fibers. As for linen, the approach came from the Italian Linen Center twenty years ago to develop a discourse of trends using fabrics already in production and therefore intended for buyers. When the Center closed, the CELC (European Confederation for Linen and Hemp) asked me to continue the collaboration, working on trends, development and communication and promotion in Italy. I also started a vast training activity in the most prestigious fashion institutes: Domus Academy, Marangoni, Accademia del Lusso, Politecnico di Milano, Polimoda, just to name a few. Over time this has become a passion, because linen is a fascinating fiber, open to innovation.The attitude of the market towards it has changed on the part of designers and has also changed among consumers. Through all the activities we have put in place to stimulate the consumer, the injection of young people into the style offices very sensitive to the sustainability characteristics of the material and the involvement of retail with the AMO IL LINO event was also important, which led to flax in bloom in Milan, in Via Monte Napoleone.
Ornella Bignami – Questo lavoro è stato importante: grazie ad esso il poliestere non era più una semplice commodity ma un prodotto di qualità. La promozione del made in Italy, in quegli anni vedeva il supporto diretto delle ambasciate e c’era mercato anche nei Paesi dell’Est Europa. Senza il supporto della Rhodiatoce, della Snia e della Monsanto che erano i grandi produttori di fibre sintetiche in quegli anni non sarebbe stato possibile gestire un lavoro così importante. Queste aziende in Italia hanno investito moltissimo sia in termini di ricerca che di promozione. Hanno introdotto tecniche di marketing avanzate, aprendo al tema delle tendenze moda, con presentazioni Multivisione agli operatori italiani e internazionali europei. Dopo anni di fusioni ed accorpamenti con Montefibre e con l’intervento strategico di Elio Fiorucci è nato il Centro Design, aperto a collaborazioni internazionali e a spunti da tutto il mondo. È stato al-
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PENSIERO TESSILE ORNELLA BIGNAMI
Pettinatura - Terre de lin - ©V.Lappartient - Celc.
Pietro Ferrari – Il poliestere è venuto poi a sottrarre molte quote di mercato alla Viscosa. Ornella Bignami – Alla Viscosa e alla seta: il nuovo poliestere, quello che ancora oggi ha la meglio sul mercato, era veramente di una qualità molto diversa da quello conosciuto come Terital Scala d’Oro utilizzato soprattutto per impermeabili, o per pantaloni lava e indossa.
Ornella Bignami – Si è perso forse quello che Lorenzo Bonotto sostiene da sempre, che la lentezza ti permette di riflettere, di cercare, di approfondire e di fare cose che durano nel tempo a favore di una furia produttiva e consumistica (le due cose vanno insieme) frenetica, come se non si potesse vivere senza comprare ogni volta una nuova gonna, una nuova camicia, un nuovo pantalone. Questa è la cosa dal mio punto di vista più critica. Nella realtà, anche a seguito della pandemia, qualcuno sta cominciando a rendersi conto o si è già reso conto che è meglio fare meno collezioni ma produrre capi che garantiscono, attraverso la qualità, una maggiore durata nel tempo, senza sprechi. Così evidenziando il tema della sostenibilità e della circolarità, concetti entrati nella vita quotidiana. A mio avviso è necessario ritrovare dei ritmi normali, pensando anche a recuperare le tradizioni locali e l’artigianalità.
Pietro Ferrari – Come si è evoluto tutto questo mondo, cosa si è perso nel tempo e cosa è rimasto?
Il valore aggiunto è diventato il filo conduttore del Made in Italy. I brand che hanno
Stigliatura -St Martin - ©S.Rande - Celc.
lora che le aziende tessili, le filature, i maglifici hanno cominciato a capire che dovevano realizzare delle collezioni e creare tendenza. In un momento cruciale per lo sviluppo delle aziende italiane, che con il contributo di informazioni, promozione e comunicazione di Montefibre, passavano da esecutori ad autori dei loro prodotti.
! ALLA RICERCA DELLA QUALITÀ
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l’internazionalizzazione determinata dalla delocalizzazione produttiva sia quella determinata dall’apertura dei mercati. L’export ha permesso alle aziende italiane di crescere. Si sarebbe potuto in realtà fare meglio, pensare prima a quello che è emerso: distribuire il rischio e ritornare a produrre in Italia.
mantenuto il lavoro di ricerca a partire dalla materia e non solo dallo stile hanno raggiunto specialmente nelle collezioni maschili, una qualità straordinaria. Nelle collezioni femminili, salvo poche eccezioni, la frenesia di proporre il nuovo e l’estroso ha prevalso. Pietro Ferrari – Parliamo anche di una qualità che un tempo era più diffusa e alla portata di tutti, con meno abiti ma più qualitativi? Ornella Bignami – Oggi anche alcuni grandi brand, che teoricamente sono conosciuti per la qualità, per la verità non sono sempre all’altezza della loro fama. Questo è un altro dei cambiamenti negativi imposti dalla corsa nel fare il nuovo per stimolare la domanda di un mercato sempre più superficiale. Nonostante ciò, quello che permette alle aziende italiane di esportare è la qualità, pur nella situazione attuale. Mi sembra questo il cambiamento più significativo. Dall’altro punto di vista l’internazionalizzazione è quella che ha fatto compiere il grande balzo nel mondo della moda: sia
Pietro Ferrari – In questo contesto trovano posto anche le dinamiche di gruppi di pressione esterni al mondo della moda, come gli ecologisti e, in generale i gruppi depositari delle tematiche di sostenibilità. Ornella Bignami – Ecologisti, animalisti o vegani sono depositari di valori indiscutibili ma spinti talvolta all’estremo: se la pelliccia in Italia è climaticamente qualcosa di superfluo, in alcuni paesi è una necessità, non deve diventare forzatamente uno status symbol. L’estremizzazione non è mai positiva. Parlando di sostenibilità, anche il riciclo non è sempre la soluzione ideale: raccogliamo la plastica dagli oceani, poi che succede? Se non si trova un modo più equilibrato di gestire produzione e riciclo, non potremo essere sostenibili fino in fondo. Il vintage è diventato di moda, ma se vendi il vecchio non alimenti l’industria. Portare alla fonte il capo usato rappresenta una soluzione parziale. Il recupero del post-consumer richiede un grande lavoro di selezione e smaltimento. I materiali del pre-consumo possono essere invece rigenerati più facilmente e mantengono la qualità originale. Sarebbe auspicabile comprare meno, produrre meno e far durare più a lungo i capi di vestiario.
! IL LINO E LE FIBRE NATURALI
Pietro Ferrari – Parliamo un po’ di fibre naturali, come si sta muovendo la dinamica tra fibre naturali e fibre sintetiche, che linee di confine ci sono nell’utilizzo, nei costi, ma anche nel campo della sostenibilità? Ornella Bignami – Parlando del lino, è stato deciso nell’ultimo congresso internazionale di CELC (Confederazione Europea per il Lino e la Canapa) svoltosi a Parigi di au-
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PENSIERO TESSILE ORNELLA BIGNAMI mentare l’estensione in ettari destinati alla coltivazione e arrivare all’1% pieno del totale del consumo mondiale delle fibre destinate alla tessitura. Ad oggi il consumo di lino si aggira intorno allo 0,5%. È un segnale di risposta all’attenzione dei mercati per l’utilizzo di fibre naturali, vedi anche l’interesse per la canapa, ancora di difficile reperimento in Europa. Anche la produzione di cotone organico sta crescendo. Altre fibre di origine naturale come la viscosa sono legate a produzioni industriali. Un mercato con alti e bassi, perché dipende dell’uso che si fa di questi materiali. Sono fibre più soggette alle variazioni della moda, contrariamente alle fibre naturali, con una domanda più stabile. La ricerca per la produzione di fibre alternative provenienti da scarti alimentari per esempio, continua per ora, supportate da un coinvolgente storytelling. Mi sembrano più convincenti iniziative come quelle per il recupero delle moquette o del filo da pesca, della plastica, che effettivamente stanno dando risultati concreti in un’ottica di circolarità. Il materiale riciclato piace ai consumatori, sarebbe utile una definizione diversa senza la connotazione negativa che “riciclare” porta con sé: le parole hanno un loro peso.
! SUA ECCELLENZA IL LINO
Pietro Ferrari – Come è nata la tua passione per il lino, come hai deciso poi di diventare l’alfiere di questa fibra in Italia? Ornella Bignami – La mia passione per il tessile è nata lavorando con i grandi sarti e le aziende con cui ho collaborato, che hanno fatto nascere la mia sensibilità per le fibre. Per quanto riguarda il lino l’approccio è arrivato dal Centro Lino Italiano ormai vent’anni or sono per sviluppare un discorso di tendenze utilizzando tessuti già in produzione e quindi destinati ai compratori. Quando il Centro ha chiuso, la CELC (Confederazione Europea per il Lino e la Canapa) mi ha chiesto di continuare la collaborazione, lavorando sulle tendenze, sullo sviluppo e la comunicazione e pro-
mozione in Italia. Ho iniziato anche una vasta attività di formazione nei più prestigiosi istituti di moda: Domus Academy, Marangoni, Accademia del Lusso, Politecnico di Milano, Polimoda, solo per citarne alcuni. Nel tempo questa è diventata una passione, perché il lino è una fibra affascinante, aperta all’innovazione. Pietro Ferrari – Come è cambiato l’atteggiamento del mercato nei confronti del lino? Ornella Bignami – È cambiato da parte degli stilisti ed è cambiato anche nei consumatori. Attraverso tutte le attività che abbiamo messo in atto per stimolare il consumatore, importante è stata anche l’iniezione di giovani negli uffici stile molto sensibili alle caratteristiche di sostenibilità della materia e il coinvolgimento del retail con l’evento AMO IL LINO, che hanno portato il lino in fiore a Milano, in Via Monte Napoleone. I pregiudizi rispetto all’utilizzo del lino, - problemi di lavaggio, di stiratura, di manutenzione - sono stati in buona parte superati. CELC sostiene il lino moderno, il lino tecnico, il lino stretch, il lino stropicciato ad arte, insomma un lino contemporaneo, adatto agli impieghi più sofisticati. Certo non è il lino tradizionale. Le aziende associate hanno capito l’importanza della produzione per il mondo degli alberghi, delle spa, dei centri benessere, dove il lino ha un valore aggiunto formidabile. In Italia, purtroppo, non attecchisce ancora sufficientemente il discorso dei compositi, uno sbocco di mercato con margini interessanti. Con i compositi che risultano dalla combinazione di lino fibra o tessuto con resine biodegradabili si entra in settori come l’automotive, l’aeronautica, gli strumenti musicali, nello sport, nella mobilità, nel design in genere. Nell’edilizia sostenibile il lino trova impiego soprattutto come isolante. Pietro Ferrari – Come si sviluppa la produzione del lino in Italia? Ornella Bignami – In Italia si stanno sviluppando limitate coltivazioni del lino così
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come la canapa (di quest’ultima eravamo il primo paese produttore fino agli anni 70) nelle valli della Bergamasca, grazie all’impegno del Linificio e Canapificio Nazionale, ma anche in Toscana e nel Monferrato. Si tratta di investire e di recuperare i terreni, con impegni di bonifica importanti. Anche nella rotazione agraria il lino è interessante, può essere coltivato per sei anni consecutivi, senza impoverire il terreno. Questo nonostante le difficoltà dovute alla ciclicità delle stagioni che può portare a raccolti eccezionali o ridotti anno dopo anno, sia in termini di resa quantitativa che qualitativa. Pietro Ferrari – Quali sono nel lino le caratteristiche della qualità? Ornella Bignami – Il lino è ecologico, noi lo definiamo la “fibra verde del futuro”. Non necessita di irrigazione, di nessun defoliante, zero OGM, basso utilizzo di fertilizzanti, assorbe il carbonio, zero scarti. È biodegradabile, traspirante, termoregolatore (fresco d’estate, isolante in inverno), ipoallergenico e antibatterico, assorbente, resistente, solido, durevole, con ottime capacità di assorbimento dei colori in fase di tintura, di facile manutenzione. Isolante termico e acustico per l’arredo e anche per l’edilizia ecologica. Una fibra di prossimità coltivata prevalentemente in Europa, tracciabile attraverso le certificazioni EUROPEAN FLAX® e MASTERS OF LINEN®. Pietro Ferrari – Come si esprime la cultura del lino nei diversi Paesi? Ornella Bignami – In Italia c’è una cultura del lino un po’ elitaria, ma nei paesi del Nord c’è un forte contenuto emozionale nel tessile in lino: naturalità, tatto piacevole, colore originale sono apprezzati, pur utilizzato in tessuti dall’aspetto più artigianale. Pietro Ferrari – Possiamo parlare di ancestralità del lino… Ornella Bignami – Il lino è la fibra tessile più antica al mondo. Reperti sono stati ritrovati in Georgia risalenti a 36.000 anni prima di Cristo. Ha una lunga storia legata agli
eventi più significativi dell’evoluzione sociale ed economica in Europa nel corso dei secoli. Oggi è apprezzato per la sua qualità ed eleganza e contemporaneamente per gli aspetti più naturali e dal gusto artigianale, mantenendo alta la qualità. Pietro Ferrari – Cosa hanno fatto le grandi griffe con il lino? Ornella Bignami – Le grandi griffe stanno sempre più applicando tessuti in lino estivo ed invernale nelle loro collezioni, maschili e femminili: dal classico trench, a completi eleganti e casual per l’uomo. Nell’abbigliamento femminile l’abito vacanza, il tailleur, il pantalone, i bermuda, camiciole fantasiose, fino al trench femminile di Stella McCartney. La camicia di lino bianca è da sempre un best-seller sia per donna che per uomo. Un tessuto che sta prendendo piede è il denim di lino. L’impegno di CELC e quello degli associati europei è valorizzare la contemporaneità dei prodotti in lino, senza nostalgia e con un approccio creativo all’innovazione.
Linificio e Canapificio Nazionale.
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FOCUS ARREDAMENTO COEX www coex.pro writer Pietro Ferrari
INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ THE FLAME RETARDANT BECOMES INCREASINGLY GREEN WITH COEX
Il cotone naturale.
In this special, a protagonist of the sector like COEX could not be missing, it is for this with Simona Pesaro that we retrace the path of this extraordinary and innovative approach to the sector. We followed the COEX story from the very beginning, what was this path in summary? The COEX® patent was born from the collaboration of two Italian companies Torcitura Padana and Zanolo. Both companies are over 50 years old and operate the former in the textile sector and the latter in the chemical sector. The collaboration in the search for natural products with new performances has been driven by market demands, in fact already ten years ago the need for sustainability and naturalness combined with technology began to be strong.
L’antifiamma diventa sempre più green con COEX. In questo speciale non poteva mancare un protagonista del settore come COEX, è per questo con Simona Pesaro che ripercorriamo il cammino di questo straordinario e innovativo approccio al settore.
Eloquenti prove col fuoco.
Abbiamo seguito fin dai primi passi la vicenda COEX, qual'è stato, in sintesi, questo percorso? Il brevetto COEX® nasce dalla collaborazione di due aziende italiane Torcitura Padana s.p.a. e Zanolo s.p.a.. Entrambe le società hanno più di 50 anni ed operano la prima nel settore tessile e filati la seconda nel settore chimico. La collaborazione nella ricerca di prodotti naturali e con nuove performance è stata spinta dalle richieste del mercato, infatti già una decina di anni fa cominciava ad
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After a few years of study and with the help of the University of Pavia, we are able to file the COEX® patent and trademark. I do not deny that the enthusiasm was skyrocketing, we were aware of having developed a unique technology but we were not aware of how long and difficult the road to introducing such a novelty was. The development of products in the various sectors, from contract, to technical and military clothing, to fabrics for mattresses, sheets and towels and many others was impressive. To date, however, we can count on a lot of experience that has allowed us to reach very high levels of performance and a vast amount of certifications both for fire and for sustainability. How could we define the current concept of COEX? In the context of the COEX flame retardant, it is the only natural solution and completely free of formaldehyde. The permanent modification of the cellulose molecule allows to have fabrics that give a very high safety against fire, and can be reused, recycled or completely biodegraded. There is no other product in the world that can satisfy these needs at the same time. COEX compares itself to powerful and established competitors, what are its strengths? Coex certainly has on its side the uniqueness and strong component of sustainability and health protection that other products cannot have. Keep in mind that to date the fire tests pass them fabrics in FR polyester or other synthetic fibers or fabrics with additives with chemical products containing formaldehyde. With respect to the latter in particular, it should also be emphasized that made of COEX® fabrics are composed of intrinsically fireproof fibers. Gaining market confidence by introducing our technology remains a must to make your way into markets where competitors are well established multinationals. However, collaboration with some of them would also be desirable. In a context in which sustainability plays an increasingly decisive role, how will COEX research develop? I imagine that the best choice by the customer to reach the highest levels of sustainability is to base their collections on fabrics that can obtain serious certifications including for example the GOTS certification. COEX® is currently the only technology that allows to obtain this recognition on fireproof fabrics. essere forte l’esigenza di sostenibilità e naturalità unite alla tecnologia. Dopo qualche anno di studio e con l’aiuto dell’Università di Pavia riusciamo a depositare il brevetto e marchio COEX®. Non nascondo che l’entusiasmo era alle stelle, eravamo coscienti di aver messo a punto una tecnologia unica ma non eravamo consapevoli di quanto la strada per l’introduzione di una tale novità fosse lunga e difficile. La messa a punto dei prodotti nei vari settori, dal contract , all’abbigliamento tecnico e militare, ai tessuti per materassi lenzuola e salviette e tanti altri ancora è stata imponente. Ad oggi possiamo però contare su tanta esperienza che ci ha permesso di raggiungere livelli di prestazioni altissime ed una vastissima quantità di certificazioni sia al fuoco che di sostenibilità. La verifica del microscopio.
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Il ciclo del cotone.
FOCUS ARREDAMENTO COEX Come potremmo definire l'attuale concezione di COEX? Nell’ambito dell’antifiamma COEX si presenta come l’unica soluzione naturale e completamente priva di formaldeide. La modifica permanente della molecola della cellulosa permette di avere tessuti che danno una altissima sicurezza contro il fuoco, e possono essere riutilizzati, reciclati o completamente biodegradati. Non ci risulta ci sia altro prodotto al mondo che possa soddisfare contemporaneamente queste esigenze. COEX si confronta con concorrenti potenti e affermati, quali sono i suoi punti di forza? Coex ha certamente dalla sua parte l’unicità e la forte componente di sostenibilità e tutela della salute che altri prodotti non
possono avere. Tenga presente che ad oggi i test al fuoco li passano tessuti in poliestere FR o altre fibre sintetiche o tessuti addittivati con prodotti chimici contenenti formaldeide. Rispetto a questi ultimi in particolare è bene sottolineare inoltre che i tessuti made of COEX® sono composti da fibre intrinsecamente ignifughe. Conquistare la fiducia del mercato facendo conoscere la nostra tecnologia rimane un must per farsi strada in mercati dove i concorrenti sono multinazionali ben affermate. Tuttavia sarebbe anche auspicabile una collaborazione con alcune di esse. In un contesto in cui la sostenibilità gioca un ruolo sempre più determinante, come si svilupperà la ricerca di COEX? Immagino che la scelta migliore da parte del cliente per raggiungere i massimi livelli di sostenibilità sia bassare le loro collezioni su tessuti che possano ottenere serie certificazioni tra cui ad esempio la certificazione GOTS. COEX® è ad oggi l’unica tecnologia che permette di ottenere questo riconoscimento su tessuti ignifughi.
IL PROGETTO DI COEX AL MUSEO DEL COSTUME CASTELLO DI DONNAFUGATA A RAGUSA Il sistema delle gabbie e dei tendaggi quindi oltre a detenere un forte significato iconico fatto di rimandi ad accessori del passato come guardinfanti o crinoline, risolve tutta una serie di criticità legate al sito: non intacca la struttura muraria, oscura le bucature esistenti, ovatta l'ambiente, sorregge il sistema delle luci, direziona il flusso dei visitatori, enfatizza la collezione esposta. Il tessuto utilizzato per il confezionamento dei tendaggi è il COEX: un prodotto 100% naturale, creato con fibre o materiali di origine vegetale come lino, cotone e viscosa, resi completamente antifiamma attraverso un'innovativa tecnologia brevettata, che non prevede l'utilizzo di additivi chimici ritardanti di fiamma o resine ignifuganti che possono venire a contatto con la pelle e l'ambiente. Il fosforo, l'azoto e lo zolfo, infatti, andando a modificare le molecole della cellulosa presenti nelle fibre e nei composti vegetali, rendono i materiali stabilmente più sicuri e biodegradabili. Caratterizzati dal metraggio abbondante i tendaggi sono stati realizzati in varie colorazioni stabilite in sintonia e sinergia con la cautela dell'esposizione e dell'allestimento, pertanto la scelta cromatica ha il solo fine di esaltare per contrasto la ricchezza degli abiti e degli oggetti esposti.
Just feel us...
www.feeltheyarn.it
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FOCUS ARREDAMENTO CARVICO www carvico.com writer Pietro Ferrari
PERFORMANCE E TECNICITÀ PER IL DESIGN
Carvico LIfestyle coniuga texture materiche con infinite personalizzazioni.
A destra, semplice di Carvico, Vita Power Lifestyle. Nella pagina di destra in alto, accoppiato di Carvico, Dubai Lifestyle. Nella pagina di destra in basso, gli Accopiati 3D, Vita lifestyle.
In un mondo che corre sempre più veloce, diventa fondamentale ridefinire il concetto stesso di comfort. In quest’ottica Carvico riscrive le regole del design con la collezione Lifestyle, ideata appositamente per il mondo dell’interior. Elasticità, resistenza, traspirabilità, versatilità e infinite possibili personalizzazioni: sono queste le caratteristiche che rendono i tessuti di Carvico perfetti anche per il settore arredo. Trasformabili, intelligenti e multifunzionali, gli innovativi tecnotessuti per l’arredamento e il design di Carvico si ispirano alle nuove tendenze e traducono le performance tecniche in forme e stili, per coniugare il gusto e la praticità dell’arredo con la qualità e l’eccellenza del vero Made in Italy. Originale, funzionale ed innovativa, Carvico Lifestyle è caratterizzata da texture materiche e infinite cromie. Superfici resistenti e compatte, velluti avvolgenti e confortevoli dalla mano setosa e seducente, tessuti tecnici all’avanguardia dalle altissime prestazioni che esaltano forme e volumi. Tecno-tessuti unici che grazie alla loro bielasticità e resistenza sono ideali per rivestire i complementi d’arredo, progettare ambienti e oggetti di design. Estremamente versatili e capaci di adattarsi ad ogni forma, pratici e confortevoli, comodi da sfilare, facili da lavare e rapidi da asciugare. Anti pilling e indeformabili, rappresentano il perfetto mix tra qualità, estetica e funzionalità. I tecno-tessuti per l’arredamento di Car-
vico possono essere scelti in versione semplice o accoppiata, per regalare maggiore spessore e compattezza alla superficie. Non solo, l’inserimento di membrane impermeabilizzanti e i trattamenti idrorepellenti rendono i tessuti Lifestyle adatti anche al mondo outdoor. Belli, funzionali, performanti e con un’anima green. La collezione Lifestyle offre anche tecno-tessuti per arredamento ecosostenibili, realizzati con filo di poliammide rigenerato da scarti pre e post consumer. Materiali ormai giunti alla fine del loro ciclo vitale (reti da pesca, fluff dei tappeti, tulle rigido ecc.) che invece di essere smaltiti in discarica vengono recuperati e rigenerati attraverso un com-
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plesso processo di scomposizione fisicochimico. Da qui prende vita il filo di poliammide ECONYL®, con il quale si ottengono tessuti di altissima qualità. Carvico, azienda bergamasca leader mondiale nella produzione di tessuti indemagliabili, da oltre cinquant’anni offre un servizio puntuale e rapido, capace di soddisfare le esigenze di interior designer, buyer e trendsetter italiani e internazionali che desiderano esprimere la propria creatività e raccontare stili di vita diversi, attraverso materiali altamente performanti.
PERFORMANCE AND TECHNICALITY FOR DESIGN In a world that runs faster and faster, it becomes essential to redefine the concept of comfort. With this in mind, Carvico rewrites the rules of design with the Lifestyle collection, designed specifically for the interior world. Elasticity, resistance, breathability, versatility and infinite possible customizations: these are the characteristics that make Carvico fabrics perfect also for the furniture sector. Transformable, intelligent and multifunctional, Carvico's innovative techno-fabrics for furnishing and design are inspired by new trends and translate technical performance into shapes and styles, to combine the taste and practicality of furniture with quality and excellence of the real Made in Italy. Original, functional and innovative, Carvico Lifestyle is characterized by material textures and infinite colors. Resistant and compact surfaces, enveloping and comfortable velvets with a silky and seductive touch, cutting-edge technical fabrics with very high performance that enhance shapes and volumes. Unique techno-fabrics that thanks to their bielasticity and resistance are ideal for covering furnishing accessories, designing environments and design objects. Extremely versatile and able to adapt to any shape, practical and comfortable, easy to take off, easy to wash and quick to dry. Anti-pilling and non-deformable, they represent the perfect mix of quality, aesthetics and functionality. Carvico's techno-fabrics for furnishing can be chosen in a simple or coupled version, to give greater thickness and compactness to the surface. Not only that, the insertion of waterproofing membranes and water-repellent treatments make Lifestyle fabrics also suitable for the outdoor world. Beautiful, functional, performing and with a green soul. The Lifestyle collection also offers eco-sustainable te-
chno-fabrics for furnishings, made with regenerated polyamide yarn from pre and post consumer waste. Materials that have now reached the end of their life cycle (fishing nets, carpet fluff, rigid tulle, etc.) which, instead of being disposed of in landfills, are recovered and regenerated through a complex physico-chemical decomposition process. From here comes the ECONYL® polyamide yarn, with which the highest quality fabrics are obtained. Carvico, a Bergamo-based company world leader in the production of warp-knit fabrics, has been offering a punctual and rapid service for over fifty years, capable of satisfying the needs of Italian and international interior designers, buyers and trendsetters who wish to express their creativity and tell lifestyles. different, through highly performing materials.
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FOCUS ARREDAMENTO PAOLA LENTI www paolalenti.it writer Pietro Ferrari
NEL MONDO DI TWIGGY Paola Lenti, alla ricerca delle suggestioni con uno sguardo alla sostenibilità .
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Dal 2002 Paola Lenti raccoglie con attenzione idee, ispirazioni e suggestioni diverse e le rende omogenee in un unico progetto per l’outdoor, innovativo e non convenzionale. Il filato esclusivo Twiggy rappresenta oggi per l'azienda un punto di partenza per pensare al futuro in modo più moderno ed eco-sostenibile, più rispettoso dell'uomo e dell'ambiente. Twiggy è un filato monomaterico esclusivo, riciclabile, resistente alle condizioni climatiche più impegnative, impermeabile e lavabile con estrema semplicità.
Le decine di tonalità disponibili rimandano alla passione per il colore che da sempre rende unica l'azienda e si abbinano a quelle degli altri tessuti e materiali in collezione. Le lavorazioni a cui viene sottoposto Twiggy valorizzano le sue qualità funzionali ed estetiche: lo trasformano in tappeti, corde, trecce, moderni tessuti e materiali di rivestimento pratici e affidabili, dalle texture pronunciate e ogni volta diverse, come quelli che rivestono le sedute per esterno delle collezioni Frame, Canvas e Oasi.
TWIGGY YARN, A STARTING POINT Since 2002 Paola Lenti carefully collects different ideas, inspirations and suggestions and merge them into a single consistent, innovative, unconventional project for the exteriors. Exclusive Twiggy yarn represents today a starting point for the Company to think about the future in a more modern and eco-sustainable way, more respectful of man and environment. Twiggy is a new single-matter exclusive yarn, recyclable, resistant to the most difficult weather conditions, water-
proof and extremely easy to wash. The dozens of available hues originate from the passion for colour, which has always been the Company’s hallmark, and coordinate with those of the other fabrics and materials in the collection. The production processes of Twiggy enhance its functional qualities and transform it into rugs, cords, braids and upholstery fabrics, which are modern, practical and reliable, characterized by pronounced textures, each time different from each other, such as the ones used to upholster Frame, Canvas and Oasi outdoor seating series.
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PERCORSO COTONE MONTICOLOR www monticolor.com writer Pietro Ferrari
UN PERCORSO LUNGO LA SOSTENIBILITÀ La storia di un fornitore Monticolor.
leader dell’industria tessile,
Monticolor nasce nel 1993 dal know-how pluriennale e complementare di tre professionisti del tessile: Alberto Corti esperto in strategie di sviluppo commerciale, e i fratelli Fulvio e Vittorino Lanza, rispettivamente nella direzione creativa e nella gestione finanziaria. L’azienda di Montirone (Brescia) e cresciuta seguendo i principi fondamentali della qualità e del servizio, incrementando progressivamente la vasta gamma di filati offerti in varie tipologie e colori, qualitativamente testati e sempre disponibili a magazzino. Una scelta coraggiosa e che, da allora, trova costantemente energia per evolvere di anno in anno, di collezione in collezione e creare nuove materie. Lavorare nel tessile e una delle attivita piu belle al mondo, permette di sperimentare alchimie inedite e rinnovarsi di stimoli sempre diversi, magici, colorati e suggestivi. Soprattutto pronti a ogni genere di narrazione. Monticolor e l’unica azienda che fornisce tutti i settori d’utilizzo del filato, dalla maglieria al jersey, dal tessile alla calzetteria. Una sorta di grande valigia. Nella sua sede di oltre 10mila metri quadrati fra headquarter e distaccamento produttivo, tutto il team, dall’ufficio stile al tecnologico fino al marketing, e impegnato nell’individuare le linee guida delle collezioni, anticipare i nuovi trend di mercato e soddisfare le specifiche esigenze dei clienti. A tutto questo si aggiunga una profonda conoscenza di tutta la filiera produttiva, basata sulla continua ricerca di nuove fibre, trattamenti tintoriali, processi di lavorazione inediti, punti maglia originali, strut-
ture ricercate e tessuti innovativi che valorizzino i temi e i filati di collezione
Biolight.
Biolight.
Tecnici qualificati seguono step by step i nuovi progetti, stagione dopo stagione, diventando gli interlocutori principali delle gri e piu prestigiose.
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ď€ YARN DRESS PEOPLE COLORS DRESS THEIR SOULS Monticolor was born in 1993 from the multi-year and the synergy of three textile professionals: Alberto Corti, expert in commercial development strategies, and the brothers Fulvio and Vittorino Lanza, engaged in the creative direction and financial management respectively. The company has grown in Montirone (Italy) following the fundamental values of quality and service, it has progressively increased the wide range of yarnsin various types and colors, which are always quality-tested and available on stock. It represents a brave action; its energy and strength are in constant renewal, year after year, from one collection to another, to create new materials. Working in the textile field is one of the most beautiful job in the world, it allows you to experiment yourself with unusual alchemy and renew yourself with ever-different, magical, colorful and suggestive incentives. Above all, they are ready for any kind of narration. Monticolor is the only textile company that supplies all end uses, from flat knitting to jersey, from weaving to hosiery. In its more than 10,000 sqm offices among headquarters and production branch, the whole team, from the style department to the technological and marketing ones, is engaged to identify the guidelines of the collections, anticipate new market trends and meet the specific needs of each customer. In addition to this, Monticolor has a deep knowledge of the entire production chain, based on the ongoing research for new fibers, dyeing treatments, unprecedented manufacturing processes, original knitting stitches, refined structures and innovative fabrics that enhance the themes and the yarns of the collections. Qualified technicians follow the new projects step-by-step, season after season, and they become the main interlocutors of the most prestigious brands. Market leaders turn to Monticolor for the excellent quality, research and great availability of yarns in the Stock Service, with over 5.000 diffe rent qualities and over 400 current shades. An accurate design and the high capacity of personalization offered for each individual request set no limit to imagination; in this way only, the company can accompany the brands on an unmatched path of experimentation and development. Since twenty-seven years, Monticolor has become a reality shared by many people with the passion of creating values, products and quality. Since 2008, the company from Montirone has started colors for life, a program that seals its ď€ Bouclet. commitment in directing its products and the whole production process towards a new development model, where the attention to the environment, the respect for man and economic sustainability are the fundamentals. It is a family of natural yarns made to create fashion in ecological and ethical terms; it is a contribution for the environment and the human health; it has become a sustainable organic product philosophy, from the origin to the finished garment. For more than 10 years Monticolor bio philosophy has been supporting social equity and respect for the fundamental rights of workers throughout the supply chain. They recognize fair wages and decent environmental conditions. They recognize fair wages and decent environmental conditions. They show respect for the environment using technologies and processes that minimize pollution and safeguard water resources; they guarantee non-toxicity in contact with the skin to take care of human health. In addition, Monticolot has successfully joined the Detox project taking on yarn and service designed for creative people a leadership role and, from this year, it has eliminated all emissions of dangerous chemicals from its production chains. Because, even though water is the most essential resource for humans, it is also among the most contaminated in the world. ď€ Deocell. Not only that: as regards renewable fibers, Monticolor has designed fancy yarns with high quality recycled polyester, obtained from post-consumer plastic bottles. A concrete contribution to the environment without compromises in terms of quality, style and comfort. Monticolor is a large "suitcase" to be continually filled with creativity, research, commercial strategies, relationships and awards. It is a suitcase from which you can take out everything that belongs to your history, re-read and savor what you believed in and what has been useful to your own growth. You will outline a path in which to wind up as in your favorite outfit.
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PERCORSO COTONE MONTICOLOR
Goodwool. Phygital Collection Book.
I leader di mercato si rivolgono a Monticolor per l’eccellente qualita, la ricerca e la grande disponibilita a Stock Service di filati, con oltre 5mila varianti tra le tipologie e oltre 400 nuances attuali. Un’attenta progettazione e l’alta capacita di personalizzazione offerta per ogni singola richiesta non pongono limiti alla fantasia; solo in questo modo l’azienda riesce ad accompagnare i brand in un percorso di sperimentazione e sviluppo senza eguali.
Naturtech.
In ventisette anni, Monticolor e diventata una realta condivisa da tante persone accomunate dalla passione di creare valore, prodotti e qualita. Dal 2008, l’azienda ha avviato Colors for Life, un programma che suggella il suo impegno nell’indirizzare i suoi prodotti e le attivita connesse alla loro produzione verso un nuovo modello di sviluppo in cui convivono con uguale importanza l’attenzione per l’ambiente, il rispetto per l’uomo e la sostenibilità economica.
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Woolair.
Una linea di filati naturali per fare moda in termini ecologici ed etici; un contributo all'ambiente ed alla salute umana che diventa una filosofia di prodotto biologico sostenibile, dall’origine al capo finito. Una Bio Philosophy con cui da piu di 10 anni sostiene Equità Sociale e rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori lungo tutta la filiera, con il riconoscimento di giusti salari e condizioni ambientali dignitose; rispetto dell’ambiente tramite l'impiego di tecnologie e processi che minimizzano gli
inquinamenti e salvaguardano le risorse idriche; non tossicità a contatto con la pelle per garantire la salute umana. Inoltre Monticolor ha aderito con successo con un ruolo di leadership al progetto Detox ed ha eliminato da quest’anno tutte le emissioni di sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere produttive. Perche l’acqua e la risorsa piu essenziale per l'uomo, ma e anche tra le piu contaminate al mondo. Non solo: anche per quanto riguarda le fibre rinnovabili, Monticolor ha progettato filati fantasia con poliestere riciclato di alta qualita, ottenuto dalle bottiglie di plastica post-consumer. Un contributo concreto per l’ambiente senza compromessi in termini di qualita, stile e comfort. Monticolor e una grande “valigia” da arricchire incessantemente di creativita, ricerca, strategie commerciali, relazioni, riconoscimenti e da cui poter estrarre tutto quello che appartiene alla propria storia, per rileggere e assaporare cio in cui si e creduto ed e stato utile alla propria crescita, delineando un percorso nella quale avvolgersi come nel proprio outfit preferito.
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PERCORSO COTONE DAUNENSTEP www daunenstep.com writer Pietro Ferrari
IL COTONE IGIENE SIGNIFICA La proposte vincenti di DaunenStep. Inutile negare che stiamo vivendo un periodo difficile nel corso del quale la nostra attenzione è stata spesso sollecitata a preoccuparsi per la salute e per la qualità della vita. Nelle corde di DaunenStep esiste da sempre la vocazione a occuparsi di benessere e di equilibrio naturale, soprattutto grazie all’utilizzo di materiali che sono igienizzabili senza difficoltà alcuna e lavabili ad altissime temperature, per salvaguardare la salute di tutta la famiglia. Poter igienizzare facilmente piumini e cuscini costituisce un ottimo antidoto per combattere germi e batteri, come avviene, ad esempio, per il Piumino in fibra naturale CottonStep che offre garanzie di igiene sicura. L’imbottitura e il tessuto di rivestimento in 100% cotone permettono una lavabilità in acqua a una temperatura massima di 95 gradi che consente quindi di sconfiggere germi e batteri, oltre a una possibilità di asciugatura a max 120 gradi. Per le sue caratteristiche di leggerezza il piumino è particolarmente adatto per i mesi estivi. Morbido e traspirante, è disponibile in varie misure (singolo, matrimoniale, una piazza e mezza) e gode del certificato Oekotex 100 che garantisce la massima affidabilità del prodotto. Nella stessa linea, DaunenStep presenta il coprimaterasso in fibra naturale CottonStep che permette la massima traspirabilità e igiene grazie alla confezione realizzata con materie prime di alta qualità, con imbottitura e tessuto di rivestimento 100% morbido cotone.
In tema di cuscini, la natura si esalta nella linea Perla dedicata ai cuscini con nucleo tra i quali si evidenzia il Cuscino con nucleo Perla Cirmolo, che presenta un’imbottitura esterna 90% piumino e 10% piumetta e un nucleo 100% lane e cirmolo. L’igiene è garantita dalla possibilità di lavare ad acqua (max 40 gradi) la fodera esterna. Sono per altro noti i benefici del legno cirmolo che naturalmente offre numerosi vantaggi tra cui l’abbassamento della frequenza cardiaca e il recupero delle energie durante il sonno, oltre a essere per definizione antibatterico. Il cuscino è particolarmente adatto a chi dorme di schiena o di lato ed è certificato Oekotex 100 e Nomite (antiacaro). Per affrontare il particolare momento che stiamo vivendo e in previsione di una calda estate, nulla di meglio che affidarsi ai rimedi naturali del buon sonno da sempre garantiti dai piumini e dai complementi per il letto creati da DaunenStep.
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ď€ COTTON MEANS HYGIENE It is useless to deny that we are experiencing a difficult period during which our attention has often been urged to worry about health and the quality of life. DaunenStep has always had a vocation to take care of well-being and natural balance, especially thanks to the use of materials that can be sanitized without any difficulty and washable at very high temperatures, to safeguard the health of the whole family. Being able to easily sanitize duvets and pillows is an excellent antidote to fight germs and bacteria, as happens, for example, for the CottonStep natural fiber duvet which offers guarantees of safe hygiene. The padding and lining fabric in 100% cotton allow for washability in water at a maximum temperature of 95 degrees which therefore allows you to defeat germs and bacteria, as well as a possibility of drying at max 120 degrees. Due to its lightness characteristics, the duvet is particularly suitable for the summer months. Soft and breathable, it is available in various sizes (single, double, single and a half) and has the Oekotex 100 certificate which guarantees maximum product reliability. In the same line, DaunenStep presents the CottonStep natural fiber mattress cover that allows maximum breathability and hygiene thanks to the packaging made with high quality raw materials, with padding and 100% soft cotton cover fabric. When it comes to cushions, nature is enhanced in the Perla line dedicated to cushions with core, among which the Cushion with core Perla Cirmolo stands out, which has an external padding of 90% down and 10% feathers and a core of 100% wool and pine. . Hygiene is guaranteed by the possibility of washing the outer lining with water (max 40 degrees). Furthermore, the benefits of pine wood are well known, which naturally offers numerous advantages including lowering the heart rate and recovering energy during sleep, as well as being antibacterial by definition. The pillow is particularly suitable for back or side sleepers and is Oekotex 100 and Nomite certified (anti-mite). To face the particular moment we are experiencing and in anticipation of a hot summer, nothing better than relying on the natural remedies for a good sleep that have always been guaranteed by the duvets and bed accessories created by DaunenStep.
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PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA www baruffa.com writer Pietro Ferrari
UNA PROMESSA IMPEGNO UN E Radically Honest, la sostenibilità come promessa o im-
pegno o obiettivo e racconto tra natura ed heritage. Il tema della collezione FW 2021/22 nasce da un immaginario viaggio all’interno di una storica dimora, elegante, immersa nel verde e custode di tesori di famiglia, esperienza, heritage. Ma anche confortevole e ricca di dettagli frutto di accurate scelte altamente tecnologiche. Così vuole mostrarsi la nostra Azienda, mettere in luce la sua memoria storica, l’esperienza, il know-how e l’autenticità che da sempre la contraddistinguono. L’uomo è il legante tra l’ambiente, la natura e l’esperienza. Il tema della sostenibilità emerge attraverso le immagini di natura prepotente e vera, ma soprattutto attraverso una gamma di filati Radically Honest: una tra-
A PROMISE AND A COMMITMENT The theme of the FW 2021/22 collection stems from an imaginary journey inside a historic residence, elegant, surrounded by greenery and custodian of family treasures, experience, heritage. But also comfortable and rich in details, the result of careful high-tech choices. This is how our company wants to show itself, highlighting its historical memory, experience, know-how and authenticity that have always distinguished it. Man is the link between the environment, nature and experience. The theme of sustainability emerges through images of an overbearing and true nature, but above all through a range of Radically Honest yarns: an authentic and radical transparency, the result of choices that have always been breaking and an obstinate goal of 360-degree sustainability: towards the Territory, people and to-
sparenza autentica e radicale, frutto di scelte da sempre di rottura e di un ostinato obiettivo di sostenibilità a 360 gradi: verso il Territorio, le persone e nei confronti del Pianeta. Le contingenze attuali hanno spinto l’acceleratore su un’ulteriore scelta dai profondi risvolti sostenibili: per la prima volta la collezione è stata presentata in anteprima in un format completamente digitale. È stato infatti realizzato un sito dedicato (collection.baruffa.com) grazie al quale il cliente può immergersi all’interno del mood e prendere visione di tutti i filati presenti in collezione, incluse le cartelle colore in formato agile e scaricabile.
wards the Planet. Current contingencies have pushed the accelerator to a further choice with profound sustainable implications: for the first time the collection was previewed in a completely digital format. In fact, a dedicated site has been created (collection.baruffa.com) thanks to which the customer can immerse themselves in the mood and view all the yarns in the collection, including color charts in an easy and downloadable format. This initiative is aligned within a "phygital" strategy, providing for a strong inclusion of digital within the selection processes traditionally carried out only off-line. This site also allows all our staff, from sales to workers, to have access to the complete collection at any time, facilitating the implementation of information sharing and corporate projects. Sustainability therefore remains one of the most current and transversal trends and as a demonstration of our con-
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stant commitment this year we have published the third edition of the Sustainability Report certified according to GRI standards only available in digital version and is integrated into the online collection (https: // collection .baruffa.com /) and our corporate website . One of the main innovations in the document is the declaration of our contribution in order to achieve the Sustainable Development Goals (SDGs), the principles adopted by all UN member states. In fact, by 2030, the date set by the Sustainable Development Agenda, companies are called to reconsider their business with strategies aimed at an increasingly sustainable development. For us it was an opportunity to evaluate our key themes of sustainability through these Goals, finding that 15 of the 17 Goals were met. "For us this is the umpteenth demonstration that the tangible and concrete work that we have been adopting in
recent years from a sustainable perspective must continue in these same ways" says President Alfredo Botto Poala "By our nature and philosophy, we cannot imagine being able to declare ourselves Sustainable Company without being sure of guaranteeing transparency and honesty in production, respecting all our employees and 4SustainabilityÂŽ Chemical Management". The inspiration for the mood proposal was born by thinking about the immaterial, observing and interpreting the web as the only tool that "has not stopped" and that has allowed us to shorten the distance. The Nordics \ The naturals of the forest \ The materials \ The complicity \ The proud colors are the titles of the FW 21-22 COLOR PALETTE. The moodboard is available only in digital version at the following link: https://collection.baruffa.com/i-colori/.
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COLORI FIERI
LA COMPLICITÀ
PERCORSO LANA ZEGNA BARUFFA LANE BORGOSESIA
MATERICI
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NATURALI DEL BOSCO
NORDICI
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Questa iniziativa si allinea all’interno di una strategia “phygital”, prevedendo una forte inclusione del digitale all’interno dei processi di scelta tradizionalmente svolti solo off-line. Questo sito consente a tutto il nostro staff, dai commerciali alle maestranze, di avere accesso in qualsiasi momento alla collezione completa, favorendo l’implementazione della condivisione delle informazioni e dei progetti aziendali. La sostenibilità resta quindi uno dei trend più attuali e trasversali e a dimostrazione del nostro costante impegno quest’anno abbiamo pubblicato la terza edizione del Bilancio di Sostenibilità certificato secondo gli standard GRI disponibile solo in versione digitale e integrata all’interno della collezione online (collection.baruffa.com) e del nostro sito corporate (www.baruffa.com/it/sostenibilita). Una delle principali novità all’interno del documento è la dichiarazione del nostro contributo al fine del raggiungimento dei Sustainable Development Goal (SDGs), i principi adottati da tutti gli Stati membri dell’ONU. Entro il 2030 infatti, data prefissata dall’Agenda dello Sviluppo Sostenibile, le
aziende sono chiamate a riconsiderare il proprio business con strategie volte ad uno sviluppo sempre più sostenibile. Per noi è stata l’occasione di valutare i nostri temi cardine della sostenibilità attraverso questi Obiettivi, riscontrando di soddisfare 15 dei 17 Goals. «Si tratta per noi dell’ennesima dimostrazione che il lavoro tangibile e concreto che stiamo adottando in questi anni in ottica sostenibile deve proseguire con queste stesse modalità – afferma il Presidente Alfredo Botto Poala – per nostra natura e filosofia, non possiamo immaginare di poterci dichiarare Azienda Sostenibile senza essere certi di garantire trasparenza e onestà nella produzione, nel rispetto di tutti i nostri dipendenti e del Chemical Management 4Sustainability®».
! TREND COLORI & FILATI COLLECTION.BARUFFA.COM
La collezione si apre con un omaggio al Cashwool®, in tutte le sue declinazioni e molteplici varianti colore, che rappresenta il cuore pulsante della nostra Azienda e la quintessenza del nostro heritage. I nuovi protagonisti della collezione sono filati che ostentano la nostra concreta sostenibilità: lane chlorine free, tinture eco, senza metalli e fili con percentuali di componente riciclato, unused e ricavato dai nostri scarti di lavorazione. In questo modo, oltre a soddisfare il principio “no waste” dell’economia circolare, possiamo garantire l’origine del materiale utilizzato. La gamma di filati Green & Recycled include due prodotti completamente certificati GRS, realizzati utilizzando lane trattate senza cloro e una percentuale di materiale riciclato (lana o poliammide). Tra le novità sostenibili, oltre alle tinture ecologiche e ai trattamenti Eco Teflon™, è stato realizzato il nostro primo filato cardato GRS Certified, prodotto con il 25% di lane riciclate e disponibile in una vasta gamma di colori uniti. I Nordici, I naturali del bosco, I materici, La complicità, I colori fieri sono i titoli delle pallette I COLORE FW 21-22.
wool is back
www.fil3.it since 1984, yarns for clothing and furnishings
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photo credits : Davide Maestri
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SCARABEO RUG
Textures, è una rivista trimestrale in italiano e inglese che affronta i temi del tessile dal filato al tessuto per arredamento e moda. Interviste, visite alle manifestazioni di settore, statistiche e dati di mercato si uniscono alle rassegne di prodotto e alle schede e alle cronache delle aziende per costituire un mezzo d’informazione preciso e completo per i lettori e un veicolo ideale per gli inserzionisti. Pubblicata su 3 portali e sfogliabile gratuitamente on line: www.webandmagazine.media (il sito italiano) www.webandmagazine.com (il sito internazionale) http://issuu.com/web-and-magazine (archivio con tutte le nostre pubblicazioni) Textures is a quarterly magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry. Interviews, visits to industry meetings, figures and market data are combined with presentationons of the products and corporate news to sum up a complete and accurate choice of informations for our readers and an ideal media for our advertisers.
LIMITED EDITION
sitap.it
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry www.webandmagazine.media
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PERCORSO SETA FONDAZIONE SETIFICIO www fondazionesetificio.it writer Pietro Ferrari
TUTTO SULLA NOBILITAZIONE TESSILE Grazie all’impegno di Fondazione Setificio, pubblicato un libro di testo specifico per l’area Nobilitazione Tessile.
Messo a punto da un team di tecnici, docenti e imprenditori, il nuovo testo compendia le basi della nobilitazione di filati e tessuti alle più moderne tecnologie oggi utilizzate nelle aziende, con un linguaggio e una grafica idonea per la didattica. Fondamentale il supporto delle imprese che hanno contribuito alla realizzazione del volume. Tra le attività promosse da Fondazione Setificio uno spazio è riservato all’aggiornamento dei materiali a supporto della formazione. Questo lavoro prevede la creazione di contatti tra i docenti, imprese
ed esperti nella produzione in grado di poter aggiornare ed integrare al meglio i testi da mettere a disposizione di insegnanti e studenti. Nel comparto tessile questo aspetto assume particolare criticità in quanto il mondo dell’editoria scolastica tradizionale riserva poco interesse alle specificità di questo settore. Fondazione Setificio si è quindi attivata per consentire un aggiornamento dei testi a disposizione della scuola, partendo dalla Nobilitazione Tessile per poi proseguire negli ambiti della Tessitura e della Tecnologia Tessile. Il 24 settembre, presso la Biblioteca del Setificio Paolo Carcano, è stato presentato il primo volume della serie intitolato “Appunti di nobilitazione tessile”, che è stato curato da quattro esperti, ex allievi del Setificio, diplomati in chimica tintoria: il prof. Filippo Brusa referente dell’area Chimica presso Centro Tessile Serico Sostenibile e docente all’Università dell’Insubria, il prof. Emilio Tettamanti, docente dell’ISIS Setificio Paolo Carcano, l’imprenditore e perito industriale professionista Giampiero Lanzini e Maurizio Moscatelli, per anni referente dell’area Innovazione di Confindustria Como, nonché già segretario e coordinatore di Fondazione Setificio. Il volume presenta un indice di argomenti molto articolato, che spazia dalle basi sulle fibre tessili e loro principali lavorazioni allo specifico delle aree di Nobilitazione: la tintura di filati e tessuti, i coloranti, le tecniche di stampa e di finissaggio, l’area laboratoriale e il controllo qualità.
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Il testo scorre su capitoli e paragrafi ben distinti, che facilitano la lettura e lo studio, ed è corredato da molte immagini a colori, schemi, tabelle ed illustrazioni grafiche. Di particolare valore le schede sui macchinari e il loro funzionamento, dai più diffusi ai più innovativi, tutte tipologie attualmente in uso presso le aziende di produzione tessile. Fondamentale pertanto è stata proprio la collaborazione con le imprese, che hanno fornito informazioni tecniche, immagini e hanno contribuito fattivamente alle spese di messa in stampa del volume. In particolare, sponsor di questa operazione sono le aziende: Bianco, Imcotex, Pentek Textile Machinery, Biella Shrunk Process, Unitech Industries, Laip. Con l’aiuto di queste imprese, Fondazione Setificio ha provveduto alla copertura integrale dei costi delle copie dei volumi che saranno messi a disposizione dell’Istituto Paolo Carcano per un ampio utilizzo didattico. Molto soddisfatto Graziano Brenna, Presidente della Fondazione Setificio: «Anche – e direi soprattutto – in questo anno, così particolare e complesso, abbiamo continuato a sostenere la scuola coordinando la pubblicazione di questo libro, un utile supporto didattico che offre una panoramica chiara, ma soprattutto molto aderente alle realtà aziendali, per quanto concerne la chimica tessile e la sua effettiva applicazione in ambito produttivo. Il nostro scopo comune è la formazione dei nostri ragazzi, in un futuro sostenibile e al-
l’avanguardia in quella che è l’unicità del nostro distretto tessile. Ringrazio nuovamente gli autori del libro per la competenza, l’impegno e la passione riservata a questo progetto e poi alle aziende sponsor che ci hanno permesso di realizzare concretamente questa pubblicazione». Sottolinea l’importanza dell’iniziativa anche il Dirigente Scolastico del Carcano, prof. Roberto Peverelli: «Siamo davvero lieti di poter avere un nuovo strumento che raccoglie i saperi costruiti e sedimentati nel tempo durante le lezioni in aula e nei laboratori della scuola, integrati con l’innovazione e l’esperienza portata dalle aziende. Con iniziative come questa le nozioni si consolidano e prendono forma, in modo da poter essere così diffuse, qui a Como, ma anche altrove, in una logica di condivisione con altre scuole che richiedono approfondimenti nel tessile-abbigliamento». La realizzazione dei volumi è stata curata dalla cooperativa Editoriale Lariana, presieduta da Francesca Paini, che si occupa di valorizzare il territorio, la storia e il sapere locale. A sua volta la stampa è stata affidata a Impressioni Grafiche, una tipografia professionale gestita da una cooperativa sociale che inserisce al lavoro persone con problemi psichiatrici. Per ulteriori informazioni sulle attività di Fondazione Setificio e sulle modalità di collaborazione è possibile consultare il sito internet interamente rinnovato www.fondazionesetificio.it.
ALL ABOUT TEXTILE FINISHING Developed by a team of technicians, teachers and entrepreneurs, the new text summarizes the bases of the finishing of yarns and fabrics with the most modern technologies used today in companies, with a language and graphics suitable for teaching. The support of the companies that contributed to the creation of the volume was fundamental. Among the activities promoted by the Setificio Foundation, a space is reserved for updating the materials to support training.
This work involves the creation of contacts between teachers, companies and production experts who are able to update and integrate the texts to be made available to teachers and students in the best possible way. In the textile sector, this aspect takes on particular criticality as the world of traditional school publishing reserves little interest in the specificities of this sector. The Setificio Foundation therefore took steps to allow for an update of the texts available to the school, starting with Textile Ennobling and then continuing in the areas of Weaving and Textile Technology.
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ART & TEXTILES PALAZZO DAVANZATI writer Paola Govoni
LA RAFFINATA ARTE DELL’ORNAMENTO SEICENTO NEL Una mostra in un antico palazzo
di Firenze ci ha condotto attraverso un viaggio nella raffinatezza e nell’eleganza della moda e dell’arredo nel XVII secolo. Palazzo Davanzati a Firenze è una dimora storica del Trecento e uno dei rari casi che documentano con ricchezza di particolari il passaggio architettonico dalla casatorre medioevale alla casa-palazzo del Rinascimento. Proprietà di una famiglia attiva nella corporazione dei Mercatanti nel XIV secolo, questa dimora è appartenuta alla famiglia dei Davanzati dal 1578 fino al 1838, con l’ultimo erede della famiglia, Carlo. La proprietà è passata ad antiquari e istituzioni, fino all’acquisizione da parte dello Stato italiano nel 1951 e alla definitiva consacrazione come Museo della Casa Fiorentina Antica nel 1956.
! DISEGNI PER RICAMI E MERLETTI
L’idea della mostra ‘Bellezza e Ornamenti nella Moda e nell’Arredo dei Seicento’ ospitata nelle sale del Palazzo dall’8 dicembre 2019 al 28 giugno 2020, è nata dall’acquisizione promossa dai Musei del Bargello per Palazzo Davanzati di un corpus inedito e rarissimo di disegni per ricami e merletti, databili alla prima metà del XVII secolo e che sono comparsi sul mercato antiquario nel 2018. Nel corso del Seicento il merletto si era affermato come ‘oggetto di culto in una società che faceva dell’eleganza uno
THE REFINED ART OF THE ORNAMENT IN THE 17TH CENTURY
L’Autore all’ingresso della mostra a Palazzo Davanzati in Firenze. Giovanni Alfonso Samarco, Disegni. Firenze, Museo di Palazzo Davanzati. Dettaglio di disegni per la realizzazione di merletti e ricami.
An exhibition in an ancient palace in Florence led us through a journey into the refinement and elegance of fashion and furnishings in the 17th century. Palazzo Davanzati in Florence is a historic residence of the 14th century and one of the rare cases that document the architectural passage from the medieval tower -house to the Renaissance palace-house. Owned by a family active in the merchants' guild in the 14th century, this residence belonged to the family of Davanzati from 1578 until 1838, with the family's last heir, Carlo. The property passed to some antique dealers, until the acquisition by the Italian State in 1951 and the
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straordinario veicolo d’identità elitaria’. Come descritto nella presentazione della mostra, si tratta di una delle più estese raccolte esistenti di disegni di merletto e ricami. È costituita da 105 fogli, 102 carte a inchiostro e 3 a grafite e sanguigna. Il corpus è giunto fino a noi in ottimo stato di conservazione e i disegni sono in gran parte attribuibili a uno stesso autore, Giovanni Alfonso Samarco da Bari, un disegnatore dall’indubbio talento grafico attivo nell’area dell’Italia meridionale, ma la cui identità rimane ancora oggi sconosciuta. Sono disegni per grandi colletti, bordure e
definitive role as Museum of the Ancient Florentine House in 1956. The idea of the exhibition 'Beauty and Ornaments in Fashion and Furnishings of the 17th Century' which was hosted in the halls of the Palace from 8 December 2019 until 28 June 2020, was born from the acquisition promoted by the Bargello Museums for Palazzo Davanzati of a very rare corpus of drawings for embroidery and lace, which can be dated to the first half of the 17th century and which appeared on the antiques market in 2018. During the 17th century, lace had established itself as an ‘object of cult in a society that made elegance an extraordinary vehicle of elitist identity’. As described in the exhibition presentation, this is one of the largest existing collections of lace and embroidery drawings consisting of 105 sheets, 102 ink papers and 3 graphite and sanguine papers. The corpus has come down to us in excellent condition and the drawings are largely attributable to the
same author, Giovanni Alfonso Samarco from Bari, an artist with undoubted graphic talent active in the area of southern Italy, but whose identity remains unknown today. There are drawings for large collars, borders and embroidered friezes, which marked the path of the exhibition between the entrance floor and the first floor of Palazzo Davanzati and which documented the precious and elegant style of the 17th century, through a suggestive comparison between the graphics and a selection of clothes, accessories, paintings, sculptures, medals, books, fabrics, laces and embroidery. The exhibition also represented an opportunity to admire a selection of fine laces from the Museum's rich collection, compared with the recently acquired drawings, so as to create a dialogue between the finished product and the creative process linked to this art. The display of these fine drawings also offered the opportunity to combine the extraordinary graphic technique
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Scarpetta femminile databile all’ultimo quarto del XVII secolo realizzata in raso di seta rossa rivestito di merletto. Justus Suttermans, Ritratto di Valdemaro Cristiano di Danimarca, 1638-1639. Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria Palatina.
Giubbone maschile in taffetà marezzato di seta rossa con inserti di merletti in cotone. Fine del XVI - inizio XVII secolo. Firenze, Museo Nazionale del Bargello Busto di Ladislao IV di Polonia. Terzo-quarto decennio del XVII secolo. Marmo. Firenze, Galleria degli Uffizi. Tesoro dei Granduchi.
ART & TEXTILES PALAZZO DAVANZATI
fregi ricamati, che hanno segnato il percorso della mostra allestita tra il piano di ingresso e il primo piano di Palazzo Davanzati e che hanno documentato lo stile prezioso ed elegante del Seicento, attraverso un suggestivo confronto fra la grafica e una selezione di abiti, accessori, dipinti, sculture, medaglie, libri, tessuti, merletti e ricami. La mostra ha rappresentato anche l’occa-
sione per ammirare una selezione di pregevoli merletti della ricca collezione del Museo, messi a confronto con i disegni di recente acquisizione, così da dar vita a un dialogo tra i prodotto finito e il processo creativo legato a questa arte.
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! IL GUSTO E LA MODA NEL SEICENTO
L’esposizione di questi pregevoli disegni ha offerto anche l’opportunità di accostare la straordinaria tecnica grafica con cui sono stati realizzati, ad alcune creazioni e preziosi accessori, come la raffinata borsa a ricamo applicato di probabile manifattura inglese, la scarpetta femminile databile all’ultimo quarto del XVII secolo realizzata in raso di seta rossa rivestito di merletto e la spilla d’oro di oreficeria nordica con perle e diamante, utilizzata all’epoca come guarnizione per abito. In mostra, anche un raro giubbone maschile databile fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento in taffetà marezzato di seta rossa con raffinati inserti di merletto a fuselli in cotone tinto di rosso, guanti nuziali e alcuni dipinti e busti che ritraggono gli sfarzosi colletti in pizzo indossati dall’aristocrazia e dalla nobiltà del tempo.
Busto di Maria Cerri Capranica. Metà del XVII secolo. Marmo. Firenze, Fondazione Giovanni Pratesi. Guanti nuziali. Fine del XVI o primo terzo del XVII secolo. Pelle con applicazione sul polso di un bordo di seta grigio argento in raso. Ricamo in seta policroma in oro filato e argento con applicazione di pailettes, cordonetti e bordini in filato metallico. Firenze, Museo Nazionale del Bargello.
with which they were made with some creations and precious accessories, such as the refined applied embroidery bag of probable English manufacture, the female shoe datable to the last quarter of the 17th century made of red silk satin covered with lace and the Nordic goldsmith's gold brooch with pearls and diamond, used at the time as a garment for dress. On display, there were also a rare male jacket dating from the late 16th and early 17th centuries, with refined bobbin lace inserts, bridal gloves and some paintings and busts that portray the sumptuous lace collars worn by aristocracy and nobility at that time. The very high level reached in the Tuscan embroidery technique was testified by the altar frontal in the Church of Santa Maria delle Grazie in Pistoia, which documents the presence of decorative motifs marked by a careful naturalistic investigation. The drawings for the laces were also used for the realization of altar frontals made of scagliola. According to Paola D'Agostino, Director of the Museums of the Bargello, ‘Beauty and Ornaments in Fashion and Furnishings of the Seventeenth century’ represented a unique exhibition to present to the public a rare group of 105 lace and embroidery drawings purchased by the Museums of the Bargello with the resulting funds from the autonomy of museums, following the reform of 2014. The full corpus was destined for Palazzo Davanzati which, since the ‘80s of the 20th century, houses a valuable collection of laces and embroideries dating from the 15th to the 20th century. For the entire duration of the exhibition, Palazzo Davanzati has been dressed in refined Baroque forms, with the addition of 'rooms of wonders' which revealed, through a fascinating exhibition itinerary, the singular role that the laces have had in social and economic history of Europe, as well as in the history of art, design and fashion.
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ART & TEXTILES PALAZZO DAVANZATI stoia, che documenta la presenza di motivi decorativi improntati a un’attenta indagine naturalistica. Interessante anche la testimonianza secondo cui i disegni per i merletti venivano utilizzati anche per la realizzazione di paliotti d’altare in scagliola.
! LA PAROLA A PAOLA D’AGOSTINO
Manifattura inglese della prima metà del XVII secolo. Borsa a ricamo applicato. Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Paliotto d’altare di Pistoia in seta color panna ricamato ad ago. Nel Seicento la tecnica di decorazione dei paliotti d’altare raggiunse il suo apice, grazie anche all’utilizzo di filati preziosi come l’oro, l’argento e la seta.
L’altissimo livello raggiunto nella tecnica del ricamo toscano era testimoniato da uno splendido paliotto d’altare, già nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Pi-
Secondo Paola D’Agostino, Direttrice dei Musei del Bargello, ‘Bellezza e Ornamenti nella Moda e negli Arredi del Seicento’ ha rappresentato una mostra unica per offrire al pubblico un raro gruppo di disegni di merletti e ricami acquistati dai Musei del Bargello con i fondi derivanti dall’autonomia dei musei, a seguito della riforma del 2014. Il corposo nucleo grafico è stato destinato a Palazzo Davanzati che, già dagli anni Ottanta del Novecento, ospita una pregevole collezione di merletti e ricami, databili dal XV al XX secolo. Per tutta la durata della mostra, Palazzo Davanzati si è vestito di raffinate forme barocche, con l’aggiunta di ‘stanze delle meraviglie’ che hanno svelato, attraverso un affascinante percorso espositivo, il singolare ruolo che i merletti hanno avuto nella storia sociale ed economica in Europa, oltre che nella storia dell’arte, del design e della moda.
FILO 55th EDITION
INTERNATIONAL EXHIBITION OF YARNS AND FIBRES FOR WOVEN AND KNITTED FABRICS FOR APPAREL, FURNISHING AND TECHNICAL TEXTILE
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FEBRUARY 2021 MiCo • Milano Convention Centre MicoLab • Gate 16 • Via Gattamelata 5 • Milan | Italy
OPENING TIMES: DAY1 9am - 6pm | DAY2 9am - 5pm
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AREA DENIM THE WOMEN IN DENIM writer Pietro Ferrari
UN APPUNTAMENTO DI DONNE PER LE DONNE L’8 Settembre Milano Unica si è tinta di rosa grazie alla tavola rotonda del Network “The Women in Denim”.
Nove donne incredibili e talentuose , rappresentanti della filiera fashion italiana, si sono incontrate e confrontate parlando delle proprie esperienze lavorative, e di come il dialogo e il confronto, possano cambiare e rieducare il sistema. La presidente dell’associazione, Lucie Germser affiancata dall’ambasciatrice Italiana Barbara Gnutti (EFFE-BI s.r.l. PR MEDIA AGENCY), ha aperto la tavola rotonda spiegando il progetto “THE WOMEN IN DENIM” e presentando alcuni dati che possano far capire la situazione lavorativa femminile nel mondo. Lucie ha parlato di differenze salariali a livello mondiale (gender pay gap) in media il 24% più basse per le donne a parità di qualifica lavorativa con l’uomo, del fatto che solo il 16% dello sport trasmesso alla televisione è quello femminile, che il 72% delle donne hanno il totale onere della gestione dei lavori domestici e della gestione della casa.
A livello della filiera fashion mondiale, ha sottolineato che, nonostante le donne rappresentino l’80% della forza lavoro nella parte produttiva, il numero delle donne a capo di una delle prime 15 aziende del fast-mass-fashion secondo la lista di Fortune 500 sia pari a ZERO. Da qui si può evincere che, nonostante nel nostro settore tanto sia stato fatto, tantissimo c’è ancora da fare per cambiare
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ď€ A WOMEN'S DATE FOR WOMEN Nine incredible and talented women, representatives of the Italian fashion supply chain, met and compared each other talking about their work experiences, and how dialogue and comparison can change and re-educate the system. The president of the association, Lucie Germser flanked by the Italian ambassador Barbara Gnutti, opened the round table by explaining the "THE WOMEN IN DENIM" project and presenting some data that can help understand the working situation of women in the world. Lucie spoke of gender pay gap on average 24% lower for women with the same job qualification as men, of the fact that only 16% of sport broadcast on television is female, that 72% of women have the total burden of running the housework and running the house. At the level of the world fashion supply chain, she stressed that, despite the fact that women represent 80% of the workforce in the productive part, the number of women at the head of one of the top 15 companies of fast-massfashion according to the Fortune 500 list is equal to ZERO. From here it can be deduced that, despite much has been done in our sector, there is still a lot to be done to change a system that, very often, places the female figure in lower working positions than men or that, in the event that manages to get there, it still makes her feel guilty for spending too much time at work and less time with family. The round table is moderated by Maria Cristina Pavarini, Senior Features Editor of Sportswear International magazine. un sistema che, molto spesso, colloca la figura femminile in posizioni lavorative inferiori a quelle maschili o che, nel caso in cui riesca ad arrivarci, la fa sentire comunque in colpa per dedicare troppo tempo al lavoro e meno alla famiglia. La tavola rotonda, moderata da Maria Cristina Pavarini, Senior Features Editor della rivista Sportswear International comincia con le speakers che raccontano di loro e di
come sono arrivate a ricoprire la loro posizione lavorativa odierna.
! PROFILI
Alice Tonello Marketing e R&D presso la Tonello s.r.l. racconta come negli anni sia passata da apprendista saldatrice a centralinista al ruolo che ricopre oggi che è responsabile Marketing e R&D dell’azienda, e come aver approcciato tanti vari reparti
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AREA DENIM THE WOMEN IN DENIM
in azienda l’abbia formata e stimolata sia da un punto di vista lavorativo che personale. Alice ha poi parlato della sua esperienza di mamma lavoratrice, di come culturalmente, ancora oggi, venga a volte giudicata per dover assentarsi dalla propria casa per viaggi di lavoro. Negli anni è riuscita a creare un proprio equilibrio familiare, fatto di regole e rispetto esattamente come accade per tutti gli uomini che per lavoro sono spesso in viaggio nel mondo. «A volte viaggio in paesi dove la donna non viene ancora completamente accetta a livelli manageriali quali ricopro io in azienda e a volte mi chiedo se sarei ugualmente accettata se non portassi il mio cognome, ma nonostante tutto mi sono sempre posta nei loro confronti con grande rispetto per la loro cultura e questo mi ha aiutata a creare rapporti solidi e costruttivi negli anni. Le nuove generazioni, inoltre, grazie anche al mondo dei social, riescono ad entrare in contatto con culture diverse dalla loro e si stanno creando evoluzione e cambiamenti creando un mondo sempre più vicino». Daria Martelli Head of Men Designer presso Pepe Jeans London nel suo intervento, ha spiegato come dal suo punto di vista di donna che ha lavorato in molti paesi del mondo, non si possa generalizzare la discriminazione lavorativa a seconda di un’area geografica ma come
questa dipenda molto dalla cultura e dall’educazione personale ed aziendale. A questo proposito, ritiene che investire sull’educazione e sulla formazione culturale possano essere punti fondamentali per rompere gli schemi e i luoghi comuni che vedono la donna impossibilitata a ricoprire ruoli principali all’interno delle aziende. «Secondo il mio punto di vista, l’associazione THE WOMEN IN DENIM ci da la possibilità di creare un network potente e dinamico che riscatterà la credenza che le donne a fatica collaborano in modo costruttivo. Abbiamo risorse infinite sviluppate all’ombra dei successi degli uomini durante secoli di storia e che oggi ci permettono di ricoprire ruoli importanti e fondamentali nella nostra filiera con competenza e professionalità». Martina Caselli Chief Operating Officer presso Cadica Group racconta di essere stata gia predestinata nel suo futuro lavorativo gia da studente, in quanto, per potersi pagare l’università, ha lavorato presso un’azienda rivenditrice di bottoni. Ha raccontato poi di essere entrata nel Gruppo Cadica 16 anni fa e di aver avuto la fortuna di avere come mentore Loretta Perico, donna di grande carisma e professionalità. Quando le viene chiesto come ha vissuto i cambiamenti lavorativi nelle varie aree del mondo negli anni ha risposto così: «Sicuramente negli ultimi anni, anche grazie al caso Weinstein, c’è
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stata una maggiore attenzione e sensibilizzazione alla situazione lavorativa delle donne nel mondo. Le aziende stesse hanno creato più benefit (come ad esempio gli asili aziendali o convenzionati, lavori agili etc..) ma cosa principale la stessa donna ha preso maggior consapevolezza della propria situazione, ha smesso di essere remissiva nei confronti di determinate situazioni, ma ha deciso di lottare, alzare la voce per cercare di cambiare situazioni non corrette nei sui confronti». Lucia Rosin lavora come designer nel mondo della moda e del tessile da oltre 30 anni. Nel 2004 ha fondato la società di consulenza Meidea, composta da un gruppo di professionisti qualificati che uniscono la loro creatività alla conoscenza tecnica. Perseguendo il valore della sostenibilità sin dall'inizio della sua carriera e sostenendo i diritti delle persone e di parità di genere, alimenta questa visone attraverso progetti, convegni, incontri e collaborazioni con le università per la formazione di giovani designer. Trasmettendo l’attitudine all'etica e al rispetto verso il team di lavoro, educa gli studenti e professionisti alla creatività responsabile per lo sviluppo dei propri progetti e soluzioni. Quando le viene chiesto di parlare della sua esperienza lavorativa in Turchia, paese con cui collabora da diversi anni e che sta attraversando un momento di profonda evoluzione, Lucia risponde così «questo paese mi ha dato grandi opportunità come professionista e come donna, di cui sono profondamente grata. Nel nostro settore denim le donne turche hanno posizioni chiave, sono forti e appassionate nel lavoro, arrivando anche a posizioni dirigenziali che in altri stati (inclusa l’Italia) non sono ancora stati raggiunti. In questo momento di cambiamento, azioni social come quello "istanbulsözlemesiyaatır" la Convenzione di Istanbul resta in vita e "Black and White photo challenge”, che anche noi abbiamo condiviso, sono strumenti forti per supportare a livello internazionale con azioni semplici ma virali la vicinanza al mondo femminile e permet-
tono di mantenere alta l’attenzione sui temi sociali». Dalia Benefatto Fondatrice di Daisy fornisce una guida alle aziende per migliorare l'offerta prodotto verso una direzione etica e con minore impatto sull'ambiente. Ha collaborato con importanti Denim brand internazionali occupandosi di innovazione, specializzata in chimica tintoria ha potuto sviluppare una ricerca di tessuti e trattamenti fino ad ideare un concept a base di prodotti microincapsulati applicati sul capo lanciando il primo “jeans idratante". Di recente segue progetti in ambito digitale, l'ultimo in collaborazione con un'azienda Olandese che vuole implementare il riciclo dei materiali tessili ed una informazione corretta al consumatore finale. «Ho collaborato spesso con gruppi di lavoro composti esclusivamente da figure maschili, ho incontrato in qualche contesto atteggiamenti di forte chiusura ma ne faccio una questione di tipologia di persone e non di appartenenza di genere. Empatia ai bambini, autostima e crescita personale alle bambine, questo auspico venga trattato dalla didattica del prossimo futuro e che si cominci a parlare di pari opportunità e non di quote rosa». L’avvocato Daniela Della Rosa Partner dello studio legale internazionale Curtis, Mallet – Prevost, Colt & Mosle LLP Milano. L’avvocato Della Rosa vanta una significativa esperienza internazionale in ambito corporate, maturata, in particolare, tra Italia, Stati Uniti e Belgio. Daniela Della Rosa è stata General Counsel di Gruppi titolari di noti marchi internazionali, quali Gucci e Levi Strauss, ed è attualmente advisor nonché Consigliere di Amministrazione di diverse società, alcune delle quali quotate in borsa. Con un importante focus in materia di fashion law, nota per le attività svolte nel settore luxury e dei marchi premium. Durante la tavola rotonda ha affrontato il delicato argomento del GENDER PAY GAP , cioè la differenza di retribuzione tra uomini e donne a parità di ruolo e posizione. La donna riceve circa il 24 % di stipendio in meno (media calcolata su stipendi a livello globale).
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AREA DENIM THE WOMEN IN DENIM «Gli elementi che sono fondamentali e talvolta purtroppo discriminanti nella vita professionale delle donne rispetto a quella degli uomini sono chiaramente quelli relativi alla diversità e quindi alle condizioni personali legate alla gravidanza, alla famiglia ed al generale principio di essere considerate “care takers”, per i fratelli, figli e poi anziani. Le persone, siano esse fisiche o giuridiche (aziende) possono, con i loro valori, fare la differenza. La norma giuridica è molto importante e generalmente segue ad un cambiamento culturale e lo sintetizza ma difficilmente ha paragonabile efficacia rispetto all’esempio e vicissitudine personale. Nella mia esperienza personale le promozioni – non sempre manifestatesi in aumenti salariali - sono arrivati da aziende molto attente al gender diversity, come l’americana Levi’s o l’Italianissima Gucci, dove il mio stato interessante o di giovane mamma non venne mai ad interferire con la riconosciuta professionalità e l’impegno personale. Le pari opportunità per le donne si costruiscono all’interno del mondo del lavoro, ciascuna facendo la propria parte, con solidarietà e vicinanza, tramite le associazioni e come individui. A mio avviso, inoltre, quello su cui come donne bisogna sicuramente lavorare è l’abbandono dell’autoreferenzialità a vantaggio di una strategia di squadra, in modo da avvicinarsi ad una relazionalità e mutuo supporto che sono tipicamente più sviluppati tra gli uomini, più bravi a fare squadra. Squadra e vicendevole promozione ad ogni età portano a un rapido cambiamento sociale, mentre per quello culturale servono più donne in ruoli di leadership. La strada è ancora lunga». A chiusura della tavola rotonda le speaker hanno concluso i loro interventi auspicando che l’associazione The Woman in Denim possa permettere alle donne della filiera in tutto il mondo, di prendere coscienza di loro stesse, che possa aiutarle nel dialogo, nel confronto e che permetta loro di creare gruppo per poter, insieme, progettare un futuro migliore per le nuove generazioni.
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AREA MAGLIERIA SHIMA SEIKI www shimaseiki.eu writer Pietro Ferrari
L’ACCADEMIA INCONTRA LA TECNOLOGIA Un momento di grande rilievo a Pitti Filati. Pietro Ferrari – L'interessesollevato tra i visitatori è alto? Giovanni Maria Conti – Sono venute a trovarci molti produttori e molti studenti.
Incontriamo a gennaio nelle giornate di Pitti Filati, Giovanni Maria Conti con cui commentiamo lo stretto legame tra il produttore giapponese Shima Seiki e il Politecnico di Milano. Corso di Design della Maglieria, che ha trovato un’espressione nella mostra presso lo stand dell’azienda a Pitti Filati e nella conseguente premiazione delle creazioni vincenti.
Pietro Ferrari con Filippo Maria Conti e Martina Motta.
Pietro Ferrari – Dunque il Politecnico a Pitti Filati in collaborazione con Shima Seiki, qual è lo spirito di questa presenza? Giovanni Maria Conti – Lo spirito di questa presenza è la dimostrazione della collaborazione della nostra scuola con Shima Seiki e i capi che sono presenti sono stati selezionati dal laboratorio di sintesi e sono stati macchinati con le tecnologie Shima Seiki sulla base dei programmi realizzati dai miei colleghi.
Pietro Ferrari – A Martina Motta chiediamo quale sia stato il suo ruolo nella realizzazione dei capi presentati… Martina Motta – Mi occupo della parte progettuale delle collezioni e in particolare della parte riguardante le tecnologie Shima Seiki. Sono molti gli studenti che vengono a chiedere informazioni, oppure visitatori dalle aziende che ci chiedono chi sono i nostri studenti, come sono formati, che competenze hanno, spesso ci chiedono di far loro mandare un curriculum. Pietro Ferrari – Cosa dicono gli studenti di queste macchine? Giovanni Maria Conti – Gli studenti sono molto appassionati, avendo capito un po' come si fa a operare hanno anche provato da soli a procedere, tentano di far-
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cela da soli, certo, si tratta di competenze diverse, però sono molto contenti e sono in giro per la fiera, dove poi i vincitori saranno premiati. Pietro Ferrari – Cosa c'è di bello e di meno bello nella creatività dei giovani nella maglieria? Giovanni Maria Conti – È tutto bello, nel senso che i giovani hanno la possibilità non dovendo ancora affrontare il problema di costi, di quantità, di prodotto finito, di sperimentare a 360 gradi. È chiaro che poi, soprattutto nel secondo semestre, noi docenti cerchiamo di instradarli anche dal punto di vista economico, sulla competenza di renderlo prodotto finito con un minimo di idea commerciale: è una stagione per loro di esaltazione della bellezza, una volta nelle aziende capiscono il senso di tutto quello che hanno
ACADEMY MEETS TECHNOLOGY In January 2020, during the days of Pitti Filati, we meet Giovanni Maria Conti with whom we comment on the close link between the Japanese producer Shima Seiki and the Politecnico di Milano. Textile design course, which found expression in the exhibition at the company's stand at Pitti Filati and in the consequent awarding of the winning creations. Pietro Ferrari – So the Polytechnic at Pitti Filati in collaboration with Shima Seiki, what is the spirit of this presence? Giovanni Maria Conti – The spirit of this presence is the demonstration of the collaboration of our school with Shima Seiki and the garments that are present have been selected by the synthesis laboratory and have been machined with Shima Seiki technologies on the basis of the programs made by my colleagues. Pietro Ferrari – Is the interest raised among visitors high? Giovanni Maria Conti – Many producers and students came to visit us. We ask Martina Motta what her role was in the creation of the items presented ... Martina Motta – I take care of the design part of the collections and in particular concerning Shima Seiki technologies. There are many students who come to ask for information, or visitors from companies who ask us about our students, how they are trained, what skills they have, often ask us to send them a curriculum. Pietro Ferrari – What do the students say about these machines? Giovanni Maria Conti – The students are very passionate, having understood a little how to operate, they also tried to proceed on their own, of course, these are different skills, but they are very happy and are around for the fair, where the winners will then be awarded. Pietro Ferrari – What is beautiful and less beautiful in the creativity of young people in knitwear? Giovanni Maria Conti – Everything is beautiful, in the sense that young people have the possibility - not yet having to face the problem of costs, quantity, finished product, to experiment at 360 degrees.
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I lavori esposti allo stand Shima Seiki.
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imparato sia sul fronte della creatività sia su quello della competenza tecnica. Devo dire che il Politecnico registra sempre tantissime presenze, la scuola del design è cresciuta esponenzialmente, noi abbiamo solo 150 posti come design della moda, è una regola legata anche dalle richieste ministeriali e dalle possibilità di occupazione, i nostri studenti a un anno dalla laurea sono occupati al 93% del totale, chiaramente aumentando i numeri occorre assicurare a tutti la stessa potenzialità di didattica. Pietro Ferrari – Come si interfacciano gli
studenti con un prodotto che non è solo virtuale ma crea qualcosa di materiale? Martina Motta – Non vedono l'ora di osservare i risultati: all'inizio si emozionano davanti a una macchina da maglieria, poi capiscono che la programmazione è complessa e quindi iniziano a cercare di capire e osservare e l’interesse è altissimo, perchè la vedono come uno strumento del futuro. Giovanni Maria Conti – In Shima Seiki due programmatrici oggi assunte sono due nostre ex-studentesse, prima sono entrate a seguire i corsi e adesso sono due programmatrici dell'azienda.
It is clear that then, especially in the second semester, we try to route them also from an economic point of view, on the competence of making finished products with a minimum of commercial idea: it is a season for them to exhale beauty, then beauty, a time in companies they understand the meaning of everything they have learned both on the creativity front and on that of technical competence. I must say that the Politecnico always records a lot of attendance, the school of design has grown exponentially, we only have 150 places as fashion design, also linked to ministerial requests and employment opportunities, Our students one year after graduation 93 per cent of the total are employed, clearly increasing the numbers must ensure that everyone has the same potential. didactics Pietro Ferrari – How do students interface with a product that is not only virtual but creates something material? Martina Motta – They can't wait to see the results: at first they get excited in front of a printer, then they understand that the programming is complex and then they start trying to understand and observe and the interest is very high, because they see it as a tool of the future. Giovanni Maria Conti – In Shima Seiki two programmers now hired are two of our former students, first they entered to follow the courses and now they are two company programmers.
and upholstered furniture reports
CSIL, a global perspective of the furniture sector with insights into all furniture segments and indepth knowledge of the entire value chain. • E Commerce in the mattress industry • The world mattress industry • The mattress market in China • Upholstered furniture: world market outlook • The world upholstered furniture industry • The upholstered furniture market in the US
CSIL - Centre for Industrial Studies Corso Monforte, 15 - 20122 Milano - Italy tel. +39 02 796630 - fax +39 02 780703 www.worldfurnitureonline.com
Outofmind.it
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AREA TESSUTO TECNICO ECOSENSORTM www asahi-kasei.co.jp writer Pietro Ferrari
AI VERTICI DELL’ECOSOSTENIBILITÀ
EcosensorTM di Asahi Kasei lancia la sua nuova collezione di tessuti dove lo story-making sostenibile del brand trova la sua massima espressione. Le nuove referenze di EcosensorTM uniscono performance elevate e innovazione per uno stile di vita naturale sia per la mente che per il corpo. La nuova gamma e tessuta con ingredienti certificati, ha un processo di produzione completamente tracciabile e si avvale di fornitori altamente certificati “A New Eco high-tech force of Nature”: un claim e un’attitude audaci si, ma del tutto reali. EcosensorTM di Asahi Kasei ha concentrato tutti i suoi valori chiave in una collezione di tessuti ad alta tecnologia basata sulla natura, il rispetto per l’ambiente e dell’uomo. Sostenibilita, controllo climatico attivo, tocco raffinato e performance eccezionali caratterizzano i materiali: una collezione di tessuti dove la tecnologia principale e rappresentata da poliammidi e poliesteri certificati GRS – Global Recycle Standard – talvolta abbinati a filati elasticizzati e riciclati ROICATM e con processi di tintura e finissaggio certificati Oekotex Standard 100 e/o dalle societa dei partner BlueSign®.
! TESSUTO ECOSENSORTM CENTO PER CENTO POLIAMMIDE RICICLATO Dietro la nuova collezione anche una grande storia di sostenibilita. Il nostro team internazionale e costantemente impegnato a innovare con un approccio umano la ricerca e lo sviluppo di soluzioni che soddisfino standard elevati, trasparenza e tracciabilita, sia degli ingredienti che di tutta la filiera.
! TESSUTI ECOSENSORTM CENTO PER CENTO POLIAMMIDE RICICLATO
“La supply chain”, afferma Hashimoto, Senior Managing Director di Asahi Kasei Advance. In effetti, la societa ha fissato un livello estremamente elevato di qualita al quale tutti i fornitori e partner devono attenersi. Tali criteri includono: completa trasparenza e tracciabilita dei materiali e della produzione, responsabilita aziendale a tutti i livelli e impegno strategico garantito
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da certificazioni influenti come GRS - Global Recycle Standard - per ingredienti e processi di riciclo, nonche certificazioni come Bluesign® e OekoTex Standard 100, che si concentrano sull’impatto ecologico dei processi di tintura e finissaggio.
L’impronta umana, ecologica e all’avanguardia della collezione EcosensorTM riflette la visione di un modo piu responsabile di produrre tessuti. Una nuova forza della natura che riesce a far coincidere perfettamente story-telling e story-making.
AT THE TOP OF ECO-SUSTAINABILITY The new references of EcosensorTM combine high performance and innovation for a natural lifestyle for both the mind and the body. The new range is woven with certified ingredients, has a fully traceable production process and uses highly certified suppliers "A New Eco high-tech force of Nature": a bold claim and attitude, yes, but completely real. EcosensorTM by Asahi Kasei has concentrated all its key values in a collection of high-tech fabrics based on nature, respect for the environment and man. Sustainability, active climate control, refined touch and exceptional performance characterize the materials: a collection of fabrics where the main technology is represented by polyamides and polyesters certified by GRS - Global Recycle Standard - sometimes combined with elasticized and recycled ROICATM yarns and with dyeing and finishing certified by Oekotex Standard 100 and/or by BlueSign® partner companies. ECOSENSORTM FABRIC WITH ONE HUNDRED PERCENT RECYCLED POLYAMIDE Behind the new collection there is also a great story of sustainability. "Our international team is constantly committed to innovating with a human approach the research and development of solutions that meet high standards, transparency and traceability, both of the ingredients and of all ”The supply chain” says Hashimoto, Senior Managing Director of Asahi Kasei Advance. In fact, the company has set an extremely high level of quality that all suppliers and partners must adhere to. These criteria include: complete transparency and traceability of materials and production, corporate responsibility at all levels and strategic commitment guaranteed by influential certifications such as GRS - Global Recycle Standard - for ingredients and recycling processes, as well as certifications such as Bluesign® and OekoTex Standard 100 , which focus on the ecological impact of dyeing and finishing processes. The human, ecological and avant-garde footprint of the EcosensorTM collection reflects the vision of a more responsible way of producing fabrics. A new force of nature that manages to make story-telling and story-making perfectly coincide.
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AREA TESSUTO TECNICO ROICATM www asahi-kasei.co.jp writer Beatrice Guidi
TI CONOSCO, MASCHERINA Un tocco fashion per la sicurezza.
Mascherine sì, ma con comfort, sicurezza e anche stile: Cifra, Iluna Group, Rosti e Sitip lanciano le mascherine dal tocco fashion con il filato premium stretch ROICATM. Le grandi aziende aggiornano le loro produzioni con mascherine performanti dalle elevate caratteristiche tecniche frutto della loro storica esperienza e grazie a un partner d’eccezione in comune come il filato premium stretch ROICATM di Asahi Kasei. E continua la gara di solidarieta per donarle agli ospedali e alla Croce Rossa Costretti a tenere la gran parte del volto coperta e spesso per molto tempo durante il giorno, diventano sempre piu necessarie soluzioni che siano soprattutto performanti e confortevoli.
Ma che siano anche manifestazione della nostra personalita, che rimane celata e affidata alla sola espressione degli occhi. Spesso per la strada a volte neanche ci si riconosce, talmente si e nascosti; e il desiderio di sdrammatizzare la situazione spesso prende il sopravvento insieme a quel desiderio di rendersi comunque riconoscibili, di possedere ed esprimere comunque una identita. Per i fan dello sfuggire all’omologazione (ora piu che mai obbligata e proprio per questo ancora piu sofferta) “a soccorso” – ed e proprio questo il caso di dirlo – arrivano aziende illuminate che hanno pensato a soluzioni creative per chi con le mascherine ha a che fare tutto il giorno, a casa, al lavoro, durante lo sport e nel tempo libero. Per sentirsi piu a proprio agio, tante le proposte: piu “street style” per gli sportivi e i giovani – dentro e fuori –, piu eleganti e sofisticate per le donne. Le aziende tessili si sono unite nella lotta
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contro Covid-19 ingaggiando una battaglia personale e produttiva forte e decisa, che ha visto molte di esse trasformare e convertire le proprie unita produttive per la produzione di mascherine e camici destinati al personale medico e alla collettivita. Alcune delle piu affermate eccellenze del comparto tessile come Cifra, Iluna Group, Rosti e Sitip, si sono avvalse della preziosa collaborazione di ROICATM, la fibra premium stretch di Asahi Kasei. ROICATM e l’ingrediente premium innovativo e smart scelto da queste aziende per garantire ancora piu comfort e protezione, grazie a una componente eccezionale di primo livello che dona elasticita per una perfetta aderenza sulla pelle. Ognuna delle aziende ha poi declinato la propria
produzione a seconda della sua specificita. E questo e il loro importante contributo. Cifra presenta la mascherina in versione ecosostenibile, la ECO-MASKTM, che unisce le elevate prestazioni di Cifra knitting technology alla sostenibilita dei materiali di utilizzo. I filati 100% rigenerati danno vita a una mascherina 100% sostenibile con 83% di ECONYL® e 17% di elastomero ROICATM V550, il filo stretch certificato Cradle to Cradle Gold Health Level che consente una stampabilita eccellente e duratura, nonche vantaggi riguardanti l’economia circolare in quanto non rilascia sostanze nocive nell’ambiente di test secondo la certificazione Hohenstein Environmental Compatibility.
A FASHION TOUCH FOR SAFETY Masks yes, but with comfort, safety and style too: Cifra, Iluna Group, Rosti and Sitip launch masks with a fashion touch with ROICATM premium stretch yarnLarge companies update their production with high-performance masks with high technical characteristics, the result of their historical experience and thanks to an exceptional partner in common such as the premium stretch yarn ROICATM by Asahi Kasei. And the solidarity race continues to donate them to hospitals and the Red Cross Forced to keep most of the face covered and often for a long time during the day, solutions that are above all performing and comfortable become increasingly necessary. But that they are also a manifestation of our personality, which remains hidden and entrusted only to the expression of the eyes. Often on the street, sometimes we don't even recognize each other, we are so hidden; and the desire to play down the situation often takes over together with that desire to make oneself recognizable anyway, to possess and express an identity in any case. For fans of escaping homologation (now more than ever obliged and for this reason even more painful) "to the rescue" – and this is the case to say – enlightened companies arrive who have thought of creative solutions for those with masks it has to do all day, at home, at work, during sports and in your free time. To feel more at ease, there are many proposals: more "street style" for spor-
tsmen and young people – inside and out –, more elegant and sophisticated for women. Textile companies have joined in the fight against Covid-19 by engaging in a strong and decisive personal and productive battle, which has seen many of them transform and convert their production units for the production of masks and gowns for medical personnel and the community. Some of the most established excellence in the textile sector such as Cifra, Iluna Group, Rosti and Sitip, have made use of the precious collaboration of ROICATM, the premium stretch fiber of Asahi Kasei. ROICATM is the innovative and smart premium ingredient chosen by these companies to ensure even more comfort and protection, thanks to an exceptional top-level component that gives elasticity for perfect adherence to the skin. Each of the companies then declined its production according to its specificity. And this is their important contribution.Cifra presents the mask in an eco-sustainable version, the ECO-MASKTM, which combines the high performance of Cifra knitting technology with the sustainability of the materials used. The 100% regenerated yarns give life to a 100% sustainable mask with 83% ECONYL® and 17% elastomer ROICATM V550, the Cradle to Cradle Gold Health Level certified stretch yarn that allows excellent and lasting printability, as well as advantages regarding the circular economy as it does not release harmful substances into the test environment according to the Hohenstein Environmental Compatibility certification.
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AREA TECNOLOGIA DIGITAK - MIMAKI www digitak.it - www mimakibompan.it writer Pietro Ferrari
LA STAMPA ECCELLENZE SUE LE E Digitak e il suo rapporto privilegiato con Mimaki in una conversazione con Filippo Taccani.
Tra i clienti di riferimento di Mimaki, quei clienti con i quali il dialogo è così intenso da creare nuovi approcci tecnologici, c’è la Digitak di Tradate, nella cui sede incontriamo Filippo Taccani, contitolare dell’azienda con la moglie Simonetta Ceccarello.
! SOTTO IL SEGNO DELLA PASSIONE
Simonetta Ceccarello e Filippo Taccani.
THE PRINT AND ITS PROTAGONISTS
Pietro Ferrari – Parliamo di Digitak, come è nata e come è cresciuta. Filippo Taccani – Mia moglie e io lavoravamo da mio suocero che aveva una stamperia tradizionale, affascinato dai computer, io credevo nel digitale e in buona sostanza ho iniziato a fare speri-
Among Mimaki's reference customers, those customers with whom the dialogue is so intense as to create new technological approaches, is Digitak from Tradate, where we meet Filippo Taccani, co-owner of the company with his wife Simonetta Ceccarello.
Our business was therefore born at home, creating the first samples in digital paper, then a plotter was no longer enough, we bought a second one that we placed in the living room at home, after which we had to use some collaborators. At this point it was necessary to create an operational structure and we entered a small shed.
Pietro Ferrari – Let's talk about Digitak, how it was born how it grew up. Filippo Taccani – My wife and I worked with my father-inlaw who had a traditional printing house, Fascinated by computers I believed in digital and basically I started experimenting again in the days of needle printers, soaking the ribbon in the dispersed ink and printing white and black needle. Then, almost by accident, knowing Mr. Bompan even before he worked in the field of plotters, I saw a first Mimaki and talking to him I declared my interest. I bought the first small plotter from Mimaki almost privately, the first TX2 that had entered Italy.
Pietro Ferrari – In what perspective did your business start? Filippo Taccani – We have always liked to experiment and we immediately hooked up a type of quality clientele both in terms of sport and fashion; then it was a growing up, accompanied by my irrepressible desire to invest in technology. It is a mechanism that has something instinctive: you buy a machine even before you understand if you need it and then you ask yourself how it was done before it entered the company, and this happened for all the machines we purchased, from balers to plotters to any functional typology.
textures 59 A destra, una veduta dello stabilimento Digitak e la mente pulsante della Digitak, l’ufficio tecnico.
mentazione ancora ai tempi delle stampanti ad aghi, imbevendo il nastro nell’inchiostro disperso e stampando ad ago i bianchi e neri. Poi, quasi per puro accidente, conoscendo Massimo Bompan – attualmente presidente di Mimaki Bompan Textile e fondatore e presidente di Bompan, rivenditore esclusivo di Mimaki in Italia – ancora prima che lavorasse nel campo dei plotter, ho visto una prima Mimaki e parlando con lui ho dichiarato il mio interesse. Ho acquistato quasi privatamente il primo piccolo plotter di Mimaki, la prima TX2 che era entrata in Italia. La nostra attività è, dunque, nata in casa, realizzando i primi campioncini in carta digitale. Poi un plotter non bastava più, ne abbiamo acquistato un secondo che abbiamo posizionato nel soggiorno di casa, dopo di che abbiamo dovuto avvalerci di qualche collaboratore. A questo punto si è reso necessario creare una struttura operativa e siamo entrati in un piccolo capannone.
Pietro Ferrari – From a strictly technical point of view, what were the steps that brought you to today's levels? Filippo Taccani – From a technical point of view we have been privileged, starting directly from digital printing, we have gone from large to small, already with an important background in paper converting. Today the printing we carry out is mainly paper converting and not textile: we print the paper which, then, conveys the design onto the fabric, but this requires totally different skills compared to traditional textile printing, something simpler apparently but in fact much more complex. We had the plus of already being born on our reference product and developing it digitally where our competitors started from pure textiles or photoengraving. Then we gained an important experience, becoming among the most decisive advocates of the novelty of transfer printing, which still has some cheap aspects but has been greatly enhanced by technical evolution and adopted at all levels.
Pietro Ferrari – How did you move on the market? Filippo Taccani – We have never looked for a customer, they have always arrived by word of mouth, without the need for a sales department. Clients found in us a chromosomal passion for our work, we were born in it, just at the end of our studies. We have made strategic choices that have paid us up to now, we have never sought the pure industrialization of the product and we have always preferred, both in terms of product and in terms of production, an exquisitely handcrafted cut, I believe that here lies the key of its success till today. We almost exclusively follow the Italian market but our customers then turn to the world market: the best brands are our customers, in relation to niche runs, except for a leader in sport who is our customer and who produces product volumes and gigantic turnover. Together with this leader we have grown and today we are able to satisfy its quality requirements and to turn to other highly prestigious brands.
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AREA TECNOLOGIA DIGITAK - MIMAKI
L’imponente schieramento delle macchine Mimaki. Uno scorcio parziale dei reparti di produzione. Ordine e organizzazione alla base del successo di Digitak.
Pietro Ferrari – In che ottica è iniziata la vostra attività? Filippo Taccani – Ci è sempre piaciuto sperimentare e da subito abbiamo agganciato una tipologia di clientela di qualità sia per quanto riguarda lo sport, sia per quanto riguarda la moda; poi è stato un crescendo, accompagnato dalla mia irrefrenabile voglia di investimento in tecnologia. È un meccanismo che ha qualcosa di istintivo: si compra un macchinario ancor prima di capire se serve e poi ci si chiede come si faceva prima che entrasse in azienda, e questo è accaduto per tutti i macchinari che abbiamo acquistato, dalle imballatrici ai plotter a qualunque tipologia funzionale. Pietro Ferrari – Da un punto di vista strettamente tecnico, quali sono stati gli step che vi hanno portati ai livelli di oggi? Filippo Taccani – Dal punto di vista tecnico siamo stati dei privilegiati. Partendo direttamente dalla stampa digitale, siamo passati dalle grosse dimensioni alle piccole dimensioni, già con un bagaglio importante di cartotecnica. Oggi la stampa che noi effettuiamo è principalmente cartotecnica e non tessile: noi
stampiamo la carta che, poi, veicola il disegno sul tessuto, ma questo richiede delle competenze totalmente diverse rispetto alla stampa tessile tradizionale, qualcosa di più semplice apparentemente ma in effetti molto più complesso. Noi abbiamo avuto il plus di nascere già sul nostro prodotto di riferimento e di svilupparlo in digitale, a differenza dei nostri competitor, partiti dal tessile puro o dalla fotoincisione. Poi abbiamo maturato un’esperienza importante, diventando tra i più decisi fautori della novità della stampa transfer, che ha tuttora degli aspetti cheap, ma è stata valorizzata moltissimo dall’evoluzione tecnica e adottata a tutti i livelli. Pietro Ferrari – Come vi siete mossi sul mercato? Filippo Taccani – Non abbiamo mai cercato un cliente. I nostri interlocutori sono sempre arrivati per effetto del passaparola, senza che ci fosse bisogno di allestire un reparto commerciale. I clienti in noi trovano una passione cromosomica per il nostro lavoro, ci siamo nati dentro, appena al termine dei nostri studi. Abbiamo fatto delle scelte strategiche che fino a oggi ci hanno pagato, non abbiamo mai cercato
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l’industrializzazione pura del prodotto e abbiamo sempre preferito, sia in termini di prodotto sia in termini di produzione, un taglio squisitamente artigianale. Credo che qui stia la chiave del successo avuto fino a oggi. Noi seguiamo quasi esclusivamente il mercato italiano ma i nostri clienti, poi, si rivolgono al mercato mondiale: le migliori griffe sono nostre clienti, relativamente alle tirature di nicchia, salvo per un leader nello sport che è nostro cliente e che realizza dei volumi di prodotto e di fatturato giganteschi. Assieme a questo leader siamo cresciuti e oggi siamo in grado di soddisfare le sue esigenze di qualità e di rivolgerci ad altri marchi di grandissimo prestigio.
! UNA SCELTA COSTANTE
Pietro Ferrari – Come investimento in tecnologia avete privilegiato Mimaki, che per voi rappresenta un partner più che un fornitore. Quali sono le ragioni di questa scelta reiterata? Filippo Taccani – La scelta di Mimaki ci ha sempre premiato. Come azienda sono molto irrequieti nella ricerca di prodotti che possono essere leader per le loro vendite.
Pietro Ferrari – Qual è la vostra filosofia produttiva? Filippo Taccani – Il concetto fondamentale è seguire le richieste del cliente, sia in termini di colore sia di qualità di stampa: le richieste dei nostri clienti sono veramente sofisticate e richiedono una flessibilità importante che Digitak ha ottenuto proprio grazie alle numerose macchine in grado di scrivere in maniera differente e in modo mirato. Credo che ad averci premiato maggiormente, nel corso della nostra storia aziendale, sia stato il fatto di avere avuto un’attenzione per il colore e per la qualità di stampa superiore alla media. Di fatto, ci capita molto spesso di ospitare i clienti all’interno dell’azienda fino a che non ottengono esattamente il risultato desiderato; solo a quel punto se ne vanno. Questo implica fatiche e costi, che sono ripagati da soddisfazioni professionali, non sempre necessariamente da un maggior margine. Le referenze vengono archiviate e conservate con la possibilità di riprodurre le stesse grafiche anche a distanza di decenni. Teniamo anche, per qualche mese, i testimoni di quanto abbiamo fatto per garantire la costante riproducibilità del prodotto.
! FLESSIBILITÀ E CAPACITÀ PRODUTTIVA
La sala stampa è organizzata in questo modo: tante macchine, tante tipologie di inchiostri, tanti articoli differenti.
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L’officina che rende l’azienda autosufficiente dal punto di vista della meccanica. Le fasi di installazione di una recentissima Mimaki con caratteristiche d’avanguardia.
AREA TECNOLOGIA DIGITAK - MIMAKI
Flessibilità, ma al contempo capacità di convertire più macchine sullo stesso inset e di produrre in modo assolutamente omogeneo sulle diverse macchine. Ho creato personalmente un software di gestione del processo produttivo che ci consente di rendere tracciabile ogni singolo metro prodotto in ogni suo aspetto a partire da chi ha lavorato il file, chi lo ha modificato, su quale macchina, come e perché, chi andrà in produzione. Lo stiamo utilizzando per tutti i clienti: anche per quantitativi veramente modesti abbiamo un processo totale di tracciabilità. Nel cuore dell’azienda c’è il controllo qualità e il trasferimento in produzione. Un grosso argomento a nostro favore è che, per il trasferimento da carta su tessuto, abbiamo scelto cinque tipologie di macchine differenti sia per tipo di abbraccio del tappeto sul cilindro, sia per dimensioni del cilindro di stampa, ottenendo anche in questo ambito la massima flessibilità di dimensioni e di volumi di stampa. Pietro Ferrari – Questo implica una capacità di personalizzazione delle tecnologie. Filippo Taccani – Nessun plotter che entra in Digitak resta tale e quale a come è entrato. Modifichiamo le macchine per renderle il più possibile coerenti con il nostro modus operandi, per questo disponiamo di una officina meccanica apposita che chiamiamo la nostra “sala giochi”.
Pietro Ferrari – Qual è la vostra vision sul tema della sostenibilità? Filippo Taccani – Noi siamo una società Benefit. Lo scorso anno abbiamo deciso di iniziare questo percorso per rendere il più possibile sostenibile il nostro lavoro, tuttavia la congiuntura di mercato e quello che è successo hanno rallentato il movimento. In primo luogo, abbiamo lavorato sul risparmio energetico e sull’utilizzo di energie rinnovabili che noi acquistiamo. Imminente è anche l’adozione di pannelli solari. Non abbiamo nessun consumo d’acqua, il che rende assolutamente sostenibile questa tecnica di stampa. I nostri prodotti chimici sono tutti biodegradabili a base acqua, nulla è a base solvente. Dovendoci adeguare ai capitolati di clienti che hanno delle esigenze elevatissime sul green, siamo allineati a tutti gli standard più restrittivi richiesti a livello planetario. Stiamo lavorando molto con i poliesteri riciclati e, su questo fronte, siamo molto attenti alla ricerca di poliesteri con dei tempi di biodegrado superiori a quelli dei poliesteri classici utilizzati fino a oggi. Siamo convinti dell’importanza di lavorare sul progetto Benefit, che nasce da una presa di coscienza vera. Infatti, in quanto genitori di cinque figli vogliamo lasciare loro qualcosa di migliore, ci crediamo e, anche se le circostanze attuali ci mettono in difficoltà, la ricerca va avanti. Per fare un esempio recente: proponiamo oggi la stampa su cotone con pigmento proprio perché non richiede uso d’acqua.
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www digitak.it - www mimakibompan.it writer Pietro Ferrari
ECOCOMPATIBILITÀ ED EFFICIENZA Total Textile Lubricants al servizio del settore tessile.
Total, un importante Gruppo tra i principali player mondiali del settore energetico, da sempre offre una gamma di prodotti diversificati appositamente studiati per rispondere alle esigenze dei diversi settori dell’industria, tra cui ausiliari speciali e lubrificanti ad alte prestazioni che soddisfano tutte le lavorazioni della produzione tessile. Forte della specializzazione acquisita dal Gruppo in 60 anni di ricerca, gli ausiliari e i lubrificanti Total per l’industria tessile sono stati accuratamente sviluppati tenendo rigorosamente in considerazione i vincoli tecnici propri del settore, inclusi gli standard di sostenibilità, in conformità ai criteri di certificazione OEKO-TEX ECOPASSPORT e GRS (Global Recycled Standard) e alle disposizioni previste dalla normativa
REACH, che mirano ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell'ambiente: gli ausiliari e lubrificanti tessili Total rispettano, infatti, gli standard ecologici e tossicologici di settore e sono privi di SVHC (Substances of Very High Concern), e APEO (assenza di alchilfenoli etossilati). L’offerta Total è, quindi, oggi in grado di servire l’industria tessile con una gamma completa di prodotti altamente performanti, biodegradabili e specifici per ogni tipo di lavorazione dei tessuti, non etichettati e certificati come non pericolosi, nel rispetto dell’ambiente e dei più elevati
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AREA TECNOLOGIA TOTAL TEXTILE LUBRICANTS
ECO COMPATIBILITY AND EFFICIENCY
Total, an important Group among the main global players in the energy sector, has always offered a range of diversified products specifically designed to meet the needs of the various sectors of the industry, including special auxiliaries and highperformance lubricants that satisfy all the processes of the textile production.Backed by the specialization acquired by the Group in 60 years of research, TOTAL auxiliaries and lubricants for the textile industry have been carefully developed taking strictly into consideration the technical constraints of the sector, including sustainability standards, in compliance with OEKO certification criteria. -TEX ECOPASSPORT and GRS (Global Recycled Standard) and the provisions of the REACH legislation, which aim to ensure a greater level of protection of human health and the environment: TOTAL textile auxiliaries and lubricants comply, in fact, with ecological and toxicological standards and are free of SVHC (Substances of Very High Concern), and APEO (absence of ethoxylated alkylphenols). The TOTAL offer is, therefore, today able to serve the textile industry with a complete range of highly performing, biodegradable and specific products for every type of fabric processing, not labeled and certified as non-hazardous, respecting the environment. and the highest international quality standards (ISO 9001 certification). Products which, thanks to their composition, also guarantee savings in terms of TCO (Total Cost of Ownership) and a reduction in CO2 emissions.
The wide TOTAL TEXTILE range dedicated to the textile sector consists of specialized products, able to cover the entire textile production chain, such as antistatic auxiliaries for yarns and fibers, oils for needles, fiber protection agents, detergents and lubricants for maintenance general or heat/cold transfer greases and fluids, including the following eco-friendly products: • TEXINOL FCT 95, lubricating and antistatic fluid used in carding and combing processes; • LISSOLFIX APXZ 255, fluid for the following processes: texturing, twisting, coating and winding; • TIXO STAINLESS, washable knitting oils suitable for use on all types of machines and yarns; • PARATEX 404, fluid for covering and protecting yarns in warping and gluing; • DETERFIX TB 630 Z, detergent fluid for rinsing and lubricating the reels after dyeing; • DETERFIX CR 677, water-soluble cleaning fluid designed to eliminate textile lubricants through washing processes before and after dyeing. Designed in close collaboration with the textile companies themselves and the manufacturers of dedicated equipment, the auxiliaries and lubricants of TOTAL TEXTILE for the production of fabrics, are designed to support customers in the continuous improvement of the quality of the fabrics made and the efficiency of the textile machines, supporting in Italy the spread of Made in Italy throughout the world.
standard di qualità internazionali (certificazione ISO 9001). Prodotti che, grazie alla loro composizione, garantiscono inoltre un risparmio in termini di TCO (Total Cost of Ownership) e una riduzione delle emissioni di CO2. L’ampia gamma Total Textile dedicata al settore tessile, si compone di prodotti specialistici, in grado di coprire tutta la filiera produttiva tessile, come gli ausiliari antistatici per filati e fibre, oli per aghi, agenti di protezione fibre, detergenti e lubrificanti per manutenzione generale o grassi e fluidi per trasferimento del calore/freddo, tra cui i seguenti prodotti eco-compatibili: • TEXINOL FCT 95, fluido lubrificante e antistatico utilizzato nella cardatura e nella pettinatura; • LISSOLFIX APXZ 255, fluido di ensimaggio per le seguenti lavorazioni: testurizzazione, ritorcitura, rivestimento e avvolgimento;
• TIXO STAINLESS, oli lavabili per maglieria indicati all’utilizzo su tutti i tipi di macchine e filati; • PARATEX 404, fluido per la copertura e protezione dei filati in orditura e incollaggio; • DETERFIX TB 630 Z, fluido detergente per il risciacquo e la lubrificazione delle bobine dopo la tintura; • DETERFIX CR 677, fluido detergente solubile in acqua progettato per eliminare i lubrificanti tessili tramite i processi di lavaggio prima e dopo la tintura. Progettati in stretta collaborazione con le stesse aziende tessili e i produttori di apparecchiature dedicate, gli ausiliari e i lubrificanti Total Textil per la produzione di tessuti, sono studiati per affiancare la clientela nel continuo miglioramento della qualità dei tessuti realizzati e dell’efficienza delle macchine tessili, supportando in Italia la diffusione del Made in Italy in tutto il mondo.