Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media
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issue_023 DICEMBRE 2020
Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto
VIA INDICATORIO 81, 50058 SIGNA (FI) TEL (+39) 055-8997641 • FAX (+39) 055-8997644 www.tabru.it • info@tabru.it Manifatture Toscane Ta-Bru spa Manifatture Toscane Ta-Bru spa Manifatture Toscane Ta-Bru spa
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IL FILO SOSTENIBILE CHE FA SENTIR BENE
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COLOPHON DICEMBRE 2020
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SOMMARIO DICEMBRE 2020
05 EDITORIALE
40 PERCORSO LINO
AMO IL LINO LINO E COLORI LINEN AND COLORS di Beatrice Guidi
SPAZIO GREEN GREEN SPACE di Beatrice Guidi
06 INCONTRI MICHELE MOLTRASIO GABEL IL CAMMINO DELLA QUALITÀ THE PATH OF QUALITY di Pietro Ferrari
16
FOCUS CERTIFICAZIONI SULLA STRADA DELLA SOSTENIBILITÀ ON THE ROAD TO SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari
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FOCUS CERTIFICAZIONI PRIMALOFT@ SEMPRE NUOVE ECCELLENZE A NEW EXCELLENCE FOR PRIMALOFT: ISO 17025 di Beatrice Guidi
22
FOCUS CERTIFICAZIONI FIL-3 IL PERCORSO DELLA SOSTENIBILITÀ FORWARD IN THE PATH OF SUSTAINABILITY di Pietro Ferrari
26 FOCUS CERTIFICAZIONI
VARCOTEX L’ETICHETTA DELLA SOSTENIBILITÀ VARCOTEX AND THE GRS 2020-091 AND FSC CERTIFICATIONS di Pietro Ferrari
32 PUBBLIREDAZIONALE
TREVIRA CS LA SICUREZZA CON VALORE AGGIUNTO: TREVIRA CS VERSATILE E SOSTENIBILE SAFETY WITH ADDITIONAL BENEFITS: TREVIRA CS IN FLEXIBLE AND SUSTAINABLE VERSION
34 PERCORSO COTONE
MONTICOLOR L’ETICA DELLA QUALITÀ THE ETHICS OF QUALITY di Pietro Ferrari
38 PERCORSO LANA
IN.TES.PRA IL CARDATO RICICLATO, UNA VIA SOSTENIBILE A SUSTAINABLE VISION di Pietro Ferrari
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PERCORSO SETA SERVIZI E SETA UN MONDO IN ACCELERAZIONE AN ACCELERATING WORLD di Pietro Ferrari
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ART & TEXTILES VANESSA BARRAGÃO DAL RIUTILIZZO DEI FILATI NASCONO ARTISTICI PAESAGGI MARINI ARTISTIC MARINE LANDSCAPES ARE BORN FROM THE REUSE OF YARNS di Paola Govoni
48 AREA ARREDAMENTO
GIOVANARDI NEXTEOS, LO SHOP ON-LINE DEI PRODOTTI TESSILI DI GIOVANARDI NEXTEOS, THE ONLINE SHOP OF GIOVANARDI'S TEXTILE PRODUCTS di Monica Zani
50 AREA ARREDAMENTO
MANIFATTURE TOSCANE TA-BRU UN IMPEGNO COSTANTE A CONSTANT COMMITMENT di Beatrice Guidi
52 AREA DENIM
ELASTEN LA RICERCA SENZA FINE A NAME, A FIBER di Pietro Ferrari
58 AREA MAGLERIA
LANA GATTO TOLLEGNO 1900 STELLE E SPEZIE PER IL 2021-2022 STARS AND SPICES FOR 2021-2022 di Pietro Ferrari
60 AREA TECNOLOGIA
MIMAKI UNA VETRINA VIRTUALE A VIRTUAL SHOWCASE di Pietro Ferrari
63 EVENTI
FILO LA 54A EDIZIONE DI FILO CHIUDE CON UN BILANCIO POSITIVO POSITIVE RESULTS FOR THE 54TH EDITION OF FILO IN MILAN di Beatrice Guidi
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Beatrice Guidi
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Spazio green Abbiamo chiuso il 2020, tutto il mondo per la prima volta è stato travolto e ha dovuto fare i conti con un fenomeno globale. Per uscire da questa situazione di crisi dobbiamo riuscire a cogliere le opportunità e guardare lontano. Nel 2021 festeggeremo un grande traguardo, i 100 anni di una rivista storica pubblicata dalla nostra casa editrice IL LEGNO e mi piace pensare che questo anniversario sia una spinta per la giovane TEXTURES, che ci auguriamo possa crescere e diventare un punto di riferimento per il settore, come lo è diventato IL LEGNO nella sua lunga vita! Per “diventare grandi” bisogna essere competitivi e cercare gli stimoli nel mondo che ci circonda, aprirsi a nuove idee ed essere più consapevoli. A proposito di nuovi interessi con TEXTURES inauguriamo dal prossimo numero, una rubrica dedicata all’economia circolare nel settore tessile, SPAZIO GREEN: una piattaforma cartacea e digitale, in cui verranno affrontate le principali tematiche attraverso interviste con esperti del settore, enti certificatori, aziende e ricerche di mercato. Il ciclo di vita di un prodotto inizia con il suo concetto di design, ed è seguito da produzione, vendita e utilizzo. Se il prodotto rimane inutilizzato e finisce come rifiuto, la sua fine viene definita "fine perdente”, mentre la fine può anche
essere un nuovo inizio se il ciclo è chiuso. Ci sono diversi modi per mantenere in uso un materiale e quindi estendere il ciclo di vita: compostare, biodegradare e riciclare. In questo numero presentiamo un assaggio di queste tematiche, nel Focus dedicato alla Certificazione, con le proposte di FIL-3, PrimaLoft® e Varcotex, ma anche attraverso le nostre rubriche raccontiamo storie di aziende storiche come quella di GABEL, che abbiamo visitato con grande entusiasmo insieme a Michele Moltrasio, l’amministratore delegato. Un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti del numero: Rossella e Riccardo Magnolfi (FIL-3), Paolo Monfermoso (FILO), Giovanni Benelli (ELASTEN), Michele Moltrasio (GABEL), Sara Selmin (GIOVANARDI), Camilla Marta Cenci (IN.TES.PRA), Ornella Bignami (LINEN DREAM LAB), Isabella Allievi (MIMAKI BONPAN), Alberto Corti (MONTICOLOR), Florian Schneiderbanger (PRIMALOFT®), Alberto Enoch (SERVIZI E SETA), Barbara Targioni (TA-BRU), Raffaella Borea (TOLLEGNO 1900), Julia Koch (TREVIRA), Paolo Munari (VARCOTEX), Paola Govoni, Pietro Ferrari, Monica Zani, (WEBANDMAGAZINE).
GREEN SPACE We have closed 2020, the whole world has been overwhelmed for the first time and had to deal with a global phenomenon. To get out of this crisis we must be able to seize the opportunities and look far ahead. In 2021 we will celebrate a great goal, the 100th anniversary of an historic magazine IL LEGNO published by our publishing house, and I like to think that this anniversary is a boost for the young TEXTURES, which we hope will grow and become a reference for the sector, as it has become IL LEGNO in its long life! To "grow up" you need to be competitive and look for motivation in the world around us, open up to new ideas and be more aware. Speaking of new interests, with TEXTURES we inaugurate from the next issue, a section dedicated to the circular economy in the textile sector, GREEN SPACE: a platform, in which the main issues will be addressed through interviews with industry experts, certifiers, companies and market research. The life cycle of a product begins with its design concept, and it is followed by production, sale and use. If the product is left unused and ends up as waste, its end is called a "losing end", while the end can also be a new beginning if the
cycle is closed. There are several ways to keep a material in use and thus extend the cycle of life: composting, biodegrading and recycling a material. In this issue we present a taste of these topics, in the Focus dedicated to Certification, with the proposals of FIL-3, Primaloft and Varcotex, but also through stories of historical companies such as that of GABEL, which we visited with great enthusiasm together with Michele Moltrasio, the managing director. A special thanks to all participants of the issue: Rossella e Riccardo Magnolfi (FIL-3), (Paolo Monfermoso) FILO, Giovanni Benelli (ELASTEN), Michele Moltrasio (GABEL), Sara Selmin (GIOVANARDI), Camilla Marta Cenci (IN.TES.PRA), Ornella Bignami (LINEN DREAM LAB), Isabella Allievi (MIMAKI BONPAN), Alberto Corti (MONTICOLOR), Florian Schneiderbanger (PrimaLoft®), Alberto Enoch (SERVIZI E SETA), Barbara Targioni (TA-BRU), Raffaella Borea (TOLLEGNO 1900), Julia Koch (TREVIRA), Paolo Munari (VARCOTEX), Paola Govoni, Pietro Ferrari, Monica Zani, (WEBANDMAGAZINE).
editoriale
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INCONTRI MICHELE MOLTRASIO GABEL www gabelgroup.it writer Pietro Ferrari
IL CAMMINO DELLA QUALITÀ Orgogliosamente italiano e orgogliosamente etico, il Gruppo Gabel (con i sui 4 brand - Gabel1957, Somma1867, Vallesusa caSa e Pretti) è un esempio fra le aziende che portano il binomio industria e sostenibilità al centro del mercato.
Incontriamo nello stabilimento di Rovellasca della Gabel, progettato negli anni Settanta da Vittorio Gregotti a testimonianza della vocazione alla bellezza dell’azienda, l’amministratore delegato Michele Moltrasio con il quale ci intratteniamo in una conversazione approfondita che intreccia la storia aziendale con i grandi temi del settore.
LE RADICI DEL SUCCESSO
Michele Moltrasio, amministratore delegato di Gabel. I fratelli Francesca, Michele e Massimo Moltrasio.
Pietro Ferrari – Quali sono le radici del successo del Gruppo Gabel che continua a registrare numeri positivi, pur vivendo in una in una congiuntura storica ed economica difficile? Michele Moltrasio – Il sistema di valori dell’azienda non è stato creato dalla mia
generazione: io sono in azienda dal 1996 e sono il più anziano dei tre fratelli - Michele guida l’azienda insieme a Massimo e Francesca. L’azienda era già nata con un sistema di valori che sono ancora oggi guida e filosofia di Gabel. Pietro Ferrari – Perché era nata in questo modo? Michele Moltrasio – In parte per l’attitudine di mio padre che era un grande lavoratore, un perfezionista e per molti aspetti un visionario, e in parte perché alora non c’erano alternative: eravamo in un settore nato un secolo prima con i grandi nomi del tessile per la casa – Frette, Bassetti, Zucchi, Bellora, Somma –. Mio padre, nato in una famiglia di mercanti di tessuti, studiava di sera e lavorava in negozio di giorno, e si chiedeva cosa poteva fare per creare un’impresa. In termini di qualità e di ricerca di un valore aggiunto rispetto ai competitor, poteva scegliere, non essendo Gabel una
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THE PATH OF QUALITY Proudly Italian, proudly ethical, the Gabel Group (with its 4 brands – Gabel1957, Somma1867, Vallesusa CASA and Pretti) is an example among the companies that bring the combination of industry and sustainability to the center of the market. We meet in the Rovellasca factory of Gabel, designed in the seventies by Vittorio Gregotti as a testimony of the company's vocation for beauty, the managing di- rector Michele Moltrasio with whom we entertain in an indepth conversation that intertwines the company story with the great themes of the sector. Technology - This is a rich period, both on the weaving side and on the ennobling side: important innovations have been introduced in recent years. I am referring to the new looms – I like to emphasize that all of our mechanical-textile technology is 100% Italian – which are extraordinarily different from those we have always
marca affermata, di stare “sotto” le altre marche oppure di stare “sopra” le altre marche. Mio padre, che è sempre stato rigoroso e ambizioso, amante delle cose belle (collezioni di arte e orologi antichi), un uomo di grande cultura, ha cercato di imporsi attraverso una scelta di qualità, di gusto piuttosto che attraverso una scelta di prezzo, anche negli anni Sessanta – la Gabel è nata nel 1957– anni in cui il mercato “accettava” qualsiasi regola, qualsiasi nuova proposta. Certamente se la ricerca fosse stata quella del prezzo “a tutti i costi” e di un prodotto mediocre, la nostra azienda non sarebbe più qui: il ragionamento di base di mio padre è stato, invece, quello di offrire la qualità, attraverso un’attività produttiva –verticale e diretta – proprio per garantirla pienamente. Per lui non era sufficiente poter disporre di un team di controllo qualità che non sarebbe stato in grado di garantire sufficientemente il livello di tutta la produzione, voleva "fare la qualità". Una volta costruite delle solide basi finanziarie ed economiche, da questo modus operandi basato sul controllo di tutte le fasi produttive, negli anni Settanta, è iniziato
used: they are distinguished by two factors that are important, first of all for performance. In terms of speed and secondly for lower consumption, which also translates into sustainability. We consider that the energy cost component is important: it is no coincidence that we in factories and shops use only certified energy from renewable sources (and this follows that of course we pay more ...). The other investment relates to a digital printing machine, and this has allowed us to achieve the highest quality. These investments have the objective on the one hand of improving the performance of the factories and on the other of adapting to a market that is changing and that forces us to change items more frequently because the lots are smaller as a result of the fact that tastes of the public change faster and household linen, for those who frequent our stores, need more and more continuous innovation: while for those who target a mass market it is only a matter of price, in our stores the
La sede di Rovellasca di Gabel.
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INCONTRI MICHELE MOLTRASIO GABEL
Le linee di produzione al lavoro.
un percorso di acquisizioni: pensiamo al Cotonificio Triestino, che poi ha acquistato delle facilities per la produzione di energia. Pietro Ferrari – C’è stato quindi un capitolo di grandi investimenti... Michele Moltrasio – Assolutamente sì! Pensiamo cosa significava nel 1983 l’acquisizione di una centrale idroelettrica, con uno sguardo profetico sulla sostenibilità di cui allora nessuno parlava. Nella stessa direzione – addirittura un decennio prima –
venivano effettuati investimenti su impianti di depurazione che allora la legge ancora non prescriveva. In questo campo giocava il legame di mio padre con il territorio di Rovellasca, suo paese d'origine, e col torrente Lura che ogni giorno cambiava colore in quegli anni di assoluta indifferenza alle tematiche ecologiche. La scelta di mio padre derivava non da una moda, come può accadere oggi, ma da una convinzione profonda di rispetto per l'ambiente e le condizioni di lavoro. Certo nel DNA della nostra azienda c’è un “obiettivo di business”, ma non viene perseguito a prezzo dell’indifferenza di ogni altro aspetto: abbiamo sempre cercato la redditività, non come finalizzata a se stessa, ma come un mezzo per investire in qualità e crescita aziendale. Prova ne è il fatto che l’azienda ha retto l’urto di anni di perdite, cosa che, se non fosse stata patrimonializzata, supportata anche dal sacrificio degli utili degli azionisti, non sarebbe stata possibile. Le perdite subite sono state determinate dal fatto che l’azienda era improntata a un modello produttivo e organizzativo vincente per decenni, ma ora non più valido: era concepita per realizzare grandi volumi ma non poteva sopportare l’impatto delle grandi multinazionali, che l’apertura dei mercati ha portato a espandersi su scala mondiale; ed è stato così per tutte quelle realtà che oggi producono biancheria per la casa a un costo che un’azienda nazio-
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consumer always expects something different. Certifications – The certifications that then arrived were also an effective way to communicate to the outside what was already on dna of the company and to emphasize the difference of our product compared to the others not only aesthetically, but also from a production point of view. Certification, in this context, also becomes a marketing tool to express externally not only a corporate philosophy but a modus operandi effectively verified by an external body that guarantees its veracity. R&S – Obviously, we never stop, we never feel we have arrived: there is still a lot to do on the
quality of the products, because there is no end in this direction. the most important thing, however, is to move forward with determination on the sustainability process we have embarked on: this year, for example, we will consume exactly half of the plastic used last year for packaging (fifty tons less), a a path that in three years has seen a reduction to less than a third of the total plastic used. It is not a search for savings, on the contrary, often the recycled cardboard used or the fabric has a higher cost: the problem is not to have an impact and to continue along this path that the market gradually re-cognizes us more and more.
nale nella realtà (e non per l'etichetta) può permettersi.
campo tessile, senza inutili sciovinismi nasce sulle rive del Lago di Como con realtà produttive con schiere di creativi all’ufficio stile a cui tutto il mondo si rivolge: lo stile non lo fanno le grandi griffe del lusso, se non nei dettagli, il disegno e la varianti vengono dagli uffici stile dei produttori tessili italiani del distretto del lago di Como dove sorgono anche le uniche scuole di preparazione al design tessile. Il bello è nell’aria: il nostro stabilimento è stato progettato da Vittorio Gregotti, su incarico di mio padre, negli anni '70, ed è tutelato dalle Belle Arti. Anche questo fa parte della nostra narrativa: la storia di una famiglia che è nel suo luogo d’origine, che ha 350 dipendenti di cui 345 a tempo in-
AL PASSO CON I TEMPI
Michele Moltrasio – È arrivato il momento in cui ho pensato che bisognava riposizionarsi in maniera adeguata: realizzare un prodotto di più alta qualità mantenendo l’intera produzione in Italia, ovviamente rispettando le persone, l’ambiente e il contesto culturale del nostro Paese. Quindi non usiamo prodotti di nessun tipo che possano essere dannosi per la salute e per l’ambiente. Il modo giusto per stare sul mercato è, per noi, fare qualità e fare un prodotto “bello” ( NDR: il payoff di Gabel è "Bella la casa, bene tu") e la bellezza nel
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L’impegno nella sostenibilità e la nuova collezione Ethos, 100% green.
INCONTRI MICHELE MOLTRASIO GABEL
determinato, gli altri cinque lo saranno a brevissimo, una realtà che sta investendo nella rete distributiva con punti vendita monomarca a partire da Bologna, poi da San Giuliano alle porte di Milano, poi Gallarate tra pochi giorni.
IL NODO DELLA DISTRIBUZIONE
Fare le cose belle è importante ma è importante anche avere la capacità di comunicarle a un pubblico spesso distratto a cui vanno fatte percepire, utilizzando tutti i media oggi a disposizione. entrando nel nostro negozio di Bologna, gli acquirenti sono circondati di monitor che “raccontano” la fabbrica e il prodotto proprio per percepire la differenza – rispetto ai prodotti dei nostri competitor. Pietro Ferrari – Possiamo parlare di questi negozi monomarca e di come voi li concepite? Michele Moltrasio – In questo contesto il negozio monomarca è diventato ormai uno strumento di distribuzione del prodotto Gabel. Si tratta in realtà di una scelta distributiva e non di immagine: noi abbiamo bisogno di distribuire il nostro prodotto, perché siamo una manifattura e abbiamo bisogno di “fare metri e di fare chili”. Se il mercato avesse validi interlocutori che ci distribuiscano saremmo felicissimi di rapportarci con loro, senza investire cifre importanti per aprire cinque nuovi negozi e rinnovarne altri cinque all'anno.
Il problema è che il dettaglio qualificato – che è il nostro canale di riferimento – in dieci anni ha perso il 30% dei punti vendita. Quando sono entrato in azienda nel 1996, venivano censiti settemila dettagli, oggi noi abbiamo settecento clienti, questo in un arco di tempo di ventiquattro anni che sembrano tre ere geologiche: oggi chiudono quotidianamente negozi e quelli che non chiudono hanno difficoltà di pagamento. Il mercato italiano nel nostro settore è inferiore al miliardo di euro, la quota di Gabel è di circa il 10%, con un mercato fortemente polverizzato: questa quota oggi dev’essere mantenuta, in base a un attento esame delle potenzialità di ogni area di riferimento, attraverso l’allestimento di negozi monomarca. È un progetto che si sviluppa gradualmente in base alle potenzialità espresse e progressive di questo mercato ma in questo contesto sono convinto che questi negozi saranno in grado di esprimere tutta la loro efficacia perché sono concepiti a nostro “immagine”, in modo tale da valorizzare il prodotto che esprimono. Questo ci permette di uscire dalla moltitudine confusa di prodotti che non sono alla nostra altezza e che, in un contesto di negozio plurimarca, ci penalizza: in una realtà multibrand spesso non abbiamo la possibilità di esprimere la nostra superiorità qualitativa e stilistica. Noi siamo un’industria, anche nella ragione sociale, non siamo un converter: ci sono 36 telai a Buglio, macchine di stampa, di tintura e di finissaggio qui a Rovellasca. Questa industria deve muoversi e questo è il mio impegno, non esiste la possibilità di aprire e chiudere la produzione a proprio gusto, sia per le difficoltà legate alla forza lavoro, sia per la complessità del fattore tecnologico. Dove io trovo degli interlocutori commerciali validi sono felicissimo di investire con loro: chi non cerca il
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prezzo come unico criterio ma la garanzia di un prodotto italiano fatto con cura e attenzione, trova in noi un partner affidabile e coerente, come per esempio Esselunga. Noi abbiamo affrontato questo problema con grande impegno, provando esperienze diverse, trovando un Retail Manager in grado di creare un contenitore efficace per il pubblico e di valorizzare i nostri 4 marchi che sono in grado, assieme, di coprire tutti gli ambiti dell’ambiente casa, cosa che nessun altro marchio è in grado di fare. Pietro Ferrari – In questo ambito, è interessante il settore del contract. Michele Moltrasio – Il contract è un percorso molto più complicato, che stiamo affrontando internamente, perché gli hotel si rivolgono alle lavanderie industriali, quindi non vale sempre l’equazione "albergo di fascia alta e produttore di biancheria di alto livello". In ogni caso noi preferiremmo investire in tecnologia e in nuove collezioni, considerando che noi realizziamo sette nuove uscite all’anno con 10/12 brand diversi che comportano centinaia di nuovi disegni all’anno, centinaia di cartelle e fotografie. Pietro Ferrari – Avete anche un vostro archivio tessile? Michele Moltrasio – Disponiamo di un archivio completamente digitalizzato, perché diversamente questo implicherebbe chilometri di scaffali: oggi siamo in grado da qualsiasi terminale CAD di accedere a migliaia di disegni e colori diversi. Questo ci sta aiutando in modo determinante ad arrivare alla customizzazione, un processo che non riguarda solo la fascia alta e altissima (come per i cantieri navali San Lorenzo), con la collezione bespoke La Suite di Somma1867, ma anche un magazzino di fascia alta come La Rinascente per la quale realizziamo tutta la marca privata a partire dall’indicazione di un mood del momento. Questi successi sono in parte dovuti alla disponibilità di un archivio ricco e articolato, di cui nessuno altro dispone. La sfida è riuscire a comunicare in modo chiaro e credibile i nostri valori.
Pietro Ferrari – Rispetto alla generazione precedente lo scenario è cambiato? Michele Moltrasio – Oggi ci sono poche certezze: una volta le richieste arrivavano e tu dovevi solo essere in grado di gestire le tempistiche di consegna dei prodotti, la domanda guidava l'offerta, ora invece è il contrario. Il problema non è quello dei volumi, i volumi ci sono ma a quale prezzo? Quindi è stato necessario un ricambio totale del management la cui età media a tutti i livelli è scesa drasticamente. Noi, in passato eravamo già posizionati in una fascia medio-alta dove si contendevano il mercato quattro grandi marchi: Gabel, Bassetti, Zucchi e Frette. Oggi nel nostro settore specifico, abbiamo fatto una scelta precisa: migliorarci in termini di cultura e comunicazione di prodotto, mantenendo un’altissima qualità. La nostra non è una scelta di cambio di posizionamento o di prezzo, noi non vogliamo fare un prodotto elitario, vogliamo comunicare a chi è più sensibile culturalmente (un pubblico che alla fine può appartenere a qualsiasi contesto sociale) che c’è un modo di produrre biancheria per la casa sostenibile e rispettoso delle persone e dell’ambiente, il nostro target è un cliente che è depositario di buon gusto e di valori. Il nostro consumatore sa che a volte un prezzo più alto non sempre corrisponde a qualità maggiore.
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INCONTRI MICHELE MOLTRASIO GABEL LE CERTIFICAZIONI
Le palette colore.
Se riusciamo a produrre volumi degni di un’industria nonostante i costi maggiori dell’energia, del personale e di quant’altro, in Italia siamo comunque competitivi. Si tratta, a questo punto, di rivolgerci a un tipo di pubblico che apprezza la qualità e la narrazione di un’azienda, la sostenibilità, un pubblico la cui selezione è più culturale che sociale, un pubblico che sa cosa significo ecologia, in altre parole un consumatore evoluto non necessariamente facoltoso e alto spendente.
Pietro Ferrari – Questo tema ci porta a par lare di certificazioni... Michele Moltrasio – Le certificazioni che sono poi arrivate sono state anche un modo efficace per comunicare all’esterno quanto era nel DNA dell’azienda e sottolineare la differenza del nostro prodotto rispetto agli altri non solo esteticamente, ma anche dal punto di vista produttivo. La certificazione, in questo contesto, diventa anche uno strumento di marketing per manifestare all’esterno non solo una filosofia aziendale ma un modus operandi verificato effettivamente da un ente esterno che ne garantisce la veridicità. Parliamo in questo caso di un prodotto che, in primo luogo, non è dannoso per la salute con la certificazione STeP by OEKOTEX®, conosciuta in tutto il mondo. Sono molto orgoglioso del conseguimento della certificazione Oeko-Tex, ma sono particolarmente fiero del conseguimento della certificazione STeP, perché fa un passo in più rispetto a Oeko-Texche è una certificazione di prodotto, certificando l’azienda che lo produce e i suoi processi. Poi c’è la certificazione GOTS che riguarda tutto il processo produttivo attraverso cui un ente americano certifica che tutto il processo segua una filiera del tutto sostenibile: dai campi di coltivazione, alla raccolta, al filatore, alla tessitura, poi la tintoria e la stamperia, poi il fissaggio e per ultimo, ma non meno importante, il packaging… Pietro Ferrari – È un bell’impegno. Michele Moltrasio – Un impegno notevole che sociale, per di più sanzionato da un procedimento penale in caso d'inadempienza alle norme convenute dall’ente. Pietro Ferrari – La qualità è anche questione di processi produttivi? Michele Moltrasio – Abbiamo lavorato per implementare in azienda il lean process, da una parte per raggiungere una sempre maggior efficienza produttiva, ma dall’altra per mettere in campo un continuo stimolo alla ricerca e all’innovazione dei processi produttivi. Pietro Ferrari – Anche questo è legato per alcuni aspetti alla sostenibilità.
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Michele Moltrasio – Tutto è legato: siamo entrati in un loop da cui non intendiamo uscire. Un loop che va dalla qualità delle persone al lavoro a quella delle materie prime, dalla scelta delle tecnologie più avanzate a quella dei processi più efficienti.
GLI INVESTIMENTI
Pietro Ferrari – È emerso a più riprese nella nostra conversazione il tema delle tecnologie: ci sono momenti nella storia dell’industria in cui la tecnologia offre i mezzi e le soluzioni innovative che fanno crescere interi settori: questo, a suo avviso, è un periodo ricco di proposta tecnologica da parte dei produttori di macchine nella tessitura, nella tintoria e in quant’altro? Michele Moltrasio – Questo è un periodo ricco, sia lato tessitura, sia lato nobilitazione: sono state introdotte negli ultimi anni delle innovazioni importanti. Mi riferisco ai telai nuovi – mi piace sottolineare che tutta la nostra tecnologia meccano-tessile è italiana al 100% – che sono straordinariamente diversi da quelli che abbiamo sempre utilizzato: si distinguono per due fattori che sono importanti, in primo luogo per le prestazioni in termini di velocità e in secondo luogo per i consumi
inferiori, il che si traduce anche in sostenibilità. Consideriamo che la componente costo energetico è importante: non a caso noi negli stabilimenti e nei negozi utilizziamo solo energia certificata da fonti rinnovabili (e questo ne consegue che naturalmente paghiamo di più...). L’altro investimento ha avuto per oggetto una macchina a stampa digitale, e ciò ci ha permesso di raggiungere una qualità altissima. Questi investimenti hanno l’obiettivo da una parte di migliorare le performance degli stabilimenti e dall’altra di adeguarci a un mercato che sta cambiando e che ci costringe a cambiare articoli più di frequente perché i lotti sono più piccoli in conseguenza del fatto che i gusti del pubblico cambiano più velocemente e la biancheria per la casa, per chi frequenta i nostri negozi, necessità sempre di più di continua innovazione: mentre per chi si rivolge a un mercato massificato è solo questione di prezzo, nei nostri store il consumatore si aspetta sempre qualcosa di diverso. La tecnologia jacquard per i telai di Buglio in Monte è fondamentale: nel ‘96 quando sono entrato in azienda non c’era un solo telaio jacquard, li ho introdotti per avere
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INCONTRI MICHELE MOLTRASIO GABEL
Uno dei nuovi punti vendita
con videowall, capaci di immergere il visitatore in un percorso multisensoriale.
la possibilità di realizzare disegni e colori diversi. Questo ti costringe a produrre più articoli con macchine più flessibili. L’innovazione a cui facciamo riferimento non è tanto in termini di capacità produttiva – noi non vogliamo produrre quantitativamente di più, vorremmo produrre lotti più piccoli e più velocemente –. Quindi sia la tecnologia jacquard nella tessitura, sia la tecnologia digitale nella stampa sono due sistemi che ci consentono di produrre lotti di articoli più piccoli in tempi più rapidi, perché lavoriamo in un mercato molto frammentato e costantemente in cambia-
mento in cui le prime dieci aziende in classifica rappresentano poco più del trenta per cento e il restante settanta è diviso tra aziende che detengono piccole o piccolissime quote. Pietro Ferrari – Quali sono gli obiettivi futuri dell’azienda? Michele Moltrasio – Siamo soddisfatti della realtà attuale: credo che il grande obiettivo sia quello di far sapere al mondo chi siamo, penso che troppa gente ancora non lo conosca con esattezza. Ovviamente non ci si ferma mai, non ci si sente mai "arrivati": c’è ancora molto da fare sulla qualità dei prodotti e del servizio, perché in questa direzione non c’è fine. La cosa più importante, però, è andare avanti decisi sul processo di sostenibilità che abbiamo imboccato: noi quest’anno, per fare un esempio, consumeremo esattamente la metà della plastica utilizzata lo scorso anno per il packaging (cinquanta tonnellate in meno), un percorso che in tre anni ha visto una riduzione a meno di un terzo sul totale della plastica utilizzata. Non è una ricerca di risparmio, anzi spesso il cartone riciclato utilizzato o il tessuto, ha un costo maggiore: il problema è ridurre l' impatto e continuare in questo percorso che il mercato via via ci riconosce sempre più.
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FOCUS CERTIFICAZIONI writer Pietro Ferrari
SULLA STRADA DELLA SOSTENIBILITÀ
Il focus di questo numero racconta i percorsi nella sostenibilità di tre aziende del settore tessile. Sono storie diverse ma a loro modo esemplari. Soprattutto disegna il profilo di un settore come quello tessile in cui il tema della sostenibilità è preso molto sul serio ed entra in profondità nelle strategie delle aziende. In questo senso il settore tessile, a torto o
ON THE ROAD TO SUSTAINABILITY The focus of this issue tells the paths towards sustainability of three companies in the textile sector. They are different stories but exemplary in their own way. Above all, it draws the profile of a sector such as the textile one where the issue of sustainability is taken very seriously and enters deeply into the strategies of companies. In this sense, the textile sector, rightly or wrongly pointed out as one of the biggest polluters, if only for its size and for its current massive positioning in countries and geographic areas where the regulations in force do not stand out for attention. to the issue of sustainability, it is today emerging
a ragione additato come uno dei più grandi inquinatori, non foss’altro per le sue dimensioni e per l’attuale suo posizionamento massiccio in Paesi e in aree geografiche in cui le normative vigenti non brillano per attenzione al tema della sostenibilità, sta oggi segnalandosi come una delle principali filiere a impegnarsi su questo tema. Non sfugge a nessuno, infatti, che il settore tessile ha anticipato e segnato la strada della sostenibilità, anche prima che le normative nazionali e internazionali andassero a regolamentarne i percorsi. Sicuramente la dialettica tra utente finale, distribuzioni, griffe del lusso e griffe economiche e mezzi di informazione diversi porta a rafforzare questo impegno: si tratta di una promessa virtuosa e convinta, specie quando venga supportato delle verifiche di enti terzi. La nostra direttrice ha già anticipato nel suo editoriale il nostro impegno come rivista in questo campo, convinti come siamo che il mondo (deve andare) in questa direzione.
as one of the main supply chains to engage in this issue. It does not escape anyone, in fact, that the textile sector anticipated and marked the path of sustainability, even before national and international regulations were to regulate its paths. Surely the dialectic between the end user, distributions, luxury brands and economic brands and different media leads to strengthen this commitment, nevertheless it is a virtuous and convinced commitment, especially when it is supported by the verifications of third parties Our director has already anticipated in her editorials our commitment as a magazine in this field, convinced as we are that the world (must) go in this direction.
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FOCUS CERTIFICAZIONI PRIMALOFT@ www PrimaLoft.com writer Beatrice Guidi
SEMPRE NUOVE ECCELLENZE Certificazione ISO 17025 al laboratorio PrimaLoft@ di Latham. NY.
PrimaLoft@, Inc., leader nella tecnologia avanzata dei materiali, ha ottenuto la Certificazione ISO 17025. Il processo di certificazione include audit di sistema completi che coprono ogni aspetto dei test. Il rispetto degli standard di certificazione ISO 17025 testimonia che un laboratorio opera in modo competente e genera risultati validi, promuovendo la fiducia nel proprio lavoro di test, a livello globale. «Il processo di certificazione per ottenere la Certificazione ISO 17025 è impegnativo…», ha sottolineato Mike Joyce, presidente e CEO di PrimaLoft@, «e ogni individuo nel laboratorio PrimaLoft@ è totalmente dedicato alla ricerca di test di qualità. Esaminando in modo rigido le nostre procedure, ad ogni livello, assicuriamo che i clienti ricevano un servizio superiore e servizi di test di elevatissima qualità». ISO 17025 è lo standard del sistema di ge-
stione della qualità sviluppato dall'International Organization for Standardization , associazione fra organizzazioni governative e non governative di molti paesi. Lo standard ISO 17025 viene utilizzato per certificare i sistemi di gestione della qualità, incentrati sui continui miglioramenti, sulla soddisfazione del cliente e sul coinvolgimento attivo di management e dipendenti . «Questa certificazione consente al nostro laboratorio di fornire alcune funzionalità di test interni che ad oggi richiederebbero la collaborazione con strutture di terze parti», ha fatto notare Joyce.
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A NEW EXCELLENCE FOR PRIMALOFT: ISO 17025 PrimaLoft @, Inc., leader in advanced material technology, has achieved ISO 17025 Certification. The certification process includes comprehensive system audits covering every aspect of testing. Compliance with ISO 17025 certification standards testifies that a laboratory operates competently and generates valid results, promoting confidence in its test work, globally. "The certification process to achieve ISO 17025 Certification is challenging ...", emphasized Mike Joyce, PrimaLoft @ president and CEO, "and every individual in the PrimaLoft @ lab is totally dedicated to researching quality testing. Our procedures, at every level, ensure that customers receive superior service and testing services of the highest quality. " ISO 17025 is the quality management system standard developed by the International Organization for Standardization, an association of governmental and non-governmental organizations of many countries. The ISO 17025 standard is used to certify quality management systems, which focus on continuous improvement, customer satisfaction and the active involvement of management and employees. "This certification allows our lab to provide some internal testing capabilities that would currently require collaboration with third party facilities," noted Joyce. “These capabilities will first be focused on military programs, with plans to further expand our accreditations, and - of course - to better serve the various industry segments. The process shows once again our lab team's dedication to quality management by ensuring the ability to deliver high profile results to partners. " PrimaLoft @ has full laboratories of worldwide capability - in Latham, NY and Xiamen, China. Each of them is able to provide the highest level of quality services, making continuous improvements to processes.
«Queste capacità saranno prima concentrate sui programmi militari, con piani per espandere ulteriormente i nostri accreditamenti, e ovvio, per servire meglio i vari segmenti industriali. Il processo mostra una volta di più la dedizione del nostro labteam alla gestione della qualità garantendo la capacità di fornire risultati di alto profilo ai partner». PrimaLoft@ dispone di laboratori completi di capacità mondiale - a Latham, NY e Xiamen, Cina. Ognuno di essi è in grado di fornire il massimo livello di servizi di qualità, apportando continue migliorie ai processi.
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FOCUS CERTIFICAZIONI PRIMALOFT@
A proposito di PrimaLoft, Inc.
PrimaLoft, Inc.,con unauffici società a Xiamen, di scienza Cinadei materiali con sede a Latham, New York, con uffici a Xiamen, Cina, è leader mondiale nella ricerca e lo sviluppo innovativo di soluzioni per il comfort basate su materiali per l’isolamento e tessuti ad alte prestazioni. Il brand PrimaLoft® , un marchio registrato di PrimaLoft®, Inc., offre prodotti studiati per il benessere, utilizzati dai migliori brand globali dei settori outdoor e moda, arredamento per la casa, abbigliamento per il lavoro, caccia e militare. L’isolamento PrimaLoft® fu originariamente sviluppato per l’Esercito Statunitense allo scopo di offrire un’alternativa tecnologica e idrorepellente alla piuma d’oca. Il marchio PrimaLoft® è riconosciuto a livello mondiale come benchmark nell’industria dell’outdoor, in grado di garantire calore e comfort senza compromessi in qualsiasi situazione, perché gli utilizzatori possano vivere al meglio ogni loro momento. PrimaLoft, Inc. è un’azienda impegnata nella produzione tessile ad alta sostenibilità, attraverso partnership con bluesign® system, International OEKO-TEX® Association e Sustainable Apparel Coalition’s Higg Index. Per maggiori informazioni visitate www.PrimaLoft.com, e seguite PrimaLoft su Facebook, Twitter e Instagram.
About PrimaLoft, Inc.
PrimaLoft, Inc., an advanced material technology company based in Latham, New York with offices in Xiamen, China, is the world leader in research and innovative development of comfort solutions with high performance insulations and fabrics. The PrimaLoft® brand, a registered trademark of PrimaLoft, Inc., delivers feel-good products that are used in the top global outdoor and fashion brands, home furnishings, work wear, hunting and military applications. PrimaLoft® insulation was originally developed for the U.S. army as a water-resistant, synthetic alternative to down. Today, the brand is recognized as a benchmark in the outdoor industry for providing unsurpassed comfort in any condition, ultimately empowering users to stay in the moment. PrimaLoft, Inc. is active in sustainable textile production through partnerships with the bluesign® system, the International OEKO-TEX® Association, the Sustainable Apparel Coalition’s Higg Index and the Global Recycled Standard. For more information, please visit www.PrimaLoft.com, and follow PrimaLoft on Facebook, Twitter and Instagram. PrimaLoft®, Feel the Performance™.
Best of What’s New Award to PrimaLoft®
Ogni anno Popular Science esamina migliaia di nuovi prodotti e innovazioni e sceglie i primi 100 vincitori in 10 categorie. Per vincere, un prodotto o una tecnologia deve rappresentare un significativo passo avanti nella sua categoria. PrimaLoft ha ricevuto il Popular Science Best of What’s New Award nella categoria “sport e outdoor” per il suo processo di Produzione PrimaLoft P.U.R.E. P.U.R.E. che sta per " Produced Using Reduced Emissions”, riduce le emissioni di carbonio durante il processo di produzione di isolamento di quasi il 50%.
Best of What’s New Award to Primaloft®
Popular Science reviews thousands of new products and innovations each year and selects the top 100 winners in 10 categories. To win, a product or technology must represent a significant step forward in its category. PrimaLoft® received the Popular Science Best of What’s New Award in the "sport and outdoor" category for its PrimaLoft® P.U.R.E. which stands for "Produced Using Reduced Emissions", reduces carbon emissions during the insulation manufacturing process by nearly 50%.
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FOCUS CERTIFICAZIONI FIL-3 www https://fil3.it/it writer Pietro Ferrari
IL PERCORSO DELLA SOSTENIBILITÀ Fil-3 è già titolare di diverse certificazioni, GRS e GOTS, quali sono motivi che hanno determinato la scelta di iniziare un nuovo iter per l’acquisizione del marchio RWS (Responsible Wood Standard)? Fil-3 ha scelto di iniziare questo nuovo iter per accogliere le richieste dei propri clienti e per continuare a crescere in competenze e sostenibilità. Le certificazioni sono oggi indispensabili per la tracciabilità, la produzione sostenibile e la riduzione dell'impatto chimico nell'industria tessile. In particolare RWS è importante per i nostri articoli in pura lana poiché garantisce la
provenienza da allevamenti certificati che tengano in debito conto anche la salute degli ovini e la salvaguardia della terra su cui pascolano. Abbiamo anche ottenuto la certificazione Oekotex standard 100 per alcuni nostri filati lanieri della collezione Autunno Inverno e intrapreso la procedura per filati linieri della collezione Primavera Estate. Continua, inoltre, il nostro impegno con le certificazioni già acquisite: 4Sustainability per l'intera collezione con l'ottenimento del livello "advanced" e Remo per i filati prodotti con materie prime riciclate.
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ď€ FORWARD IN THE PATH OF SUSTAINABILITY Fil-3 already holds several certifications, GRS and GOTS, what are the reasons leading to the choice to start a new process for the acquisition of the RWS (Responsible Wood Standard) brand? Fil-3 has chosen to start this new process to meet the requests of its customers and to continue growing in skills and sustainability. Certifications are now essential for traceability, sustainable production and the reduction of chemical impact in the textile industry.
In particular, RWS is important for our pure wool articles as it guarantees the origin from certified farms that also take into account the health of sheep and the protection of the land on which they graze. We have also obtained the Oekotex standard 100 certification for some of our wool yarns from the Autumn Winter collection and have undertaken the procedure for linen yarns from the Spring Summer collection. Furthermore, our commitment continues with the certifications already acquired: 4Sustainability for the entire collection with the attainment of the "advanced" level and Remo for yarns produced with recycled raw materials.
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FOCUS CERTIFICAZIONI FIL-3
Qual è stato l’impegnativo percorso che ha portato al conseguimento del Certificato di Eccellenza Green da Estra? Questa azienda si alimenta con energia green proveniente da fonti rinnovabili, pulite e inesauribili del nostro territorio e contribuisce a ridurre l'impatto ambientale legato alla propria attività. La sostenibilità è una scelta di vita che abbraccia tutti gli ambiti, per questo Fil-3 ha scelto Estra. Che significato ha avuto la fiera Ri-Filiamo, svoltasi alla metà di ottobre scorso a Prato, della quale Fil-3 è stata protagonista con altre aziende di primo piano, una nuova modalità di format fieristico? Era importante, soprattutto in questo momento di forte difficoltà, dare un segnale di fiducia al mondo della moda. La volontà di Fil-3 e del Distretto Tessile Pratese è quella di andare avanti e di ridare alla città di Prato l'importanza che merita anche a livello fieristico.
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Ricerca e sviluppo sono nel dna di Fil-3, quali sono le strade per il futuro in questa difficile fase? Fil-3 da sempre investe in Ricerca e Innovazione con l'impiego di competenze e risorse interne e esterne, ed anche in questo periodo l'attività non verrà interrotta, ma potenziata grazie anche alle opportunità di sostegno che la Regione Toscana e il Mise attuano attraverso la concessione di Bandi a sostegno delle imprese che investono.
What was the challenging path that led to the achievement of the Green Certificate of Excellence from Estra? This company is powered by green energy from
renewable, clean and inexhaustible sources of our territory and contributes to reducing the environmental impact associated with its business. Sustainability is a lifestyle choice that embraces all areas, which is why Fil-3 has chosen Estra. What was the significance of the Ri-Filiamo fair, held in mid-October in Prato, of which Fil-3 was the protagonist with other leading companies, a new trade fair format? It was important, especially in this moment of great difficulty, to give a sign of confidence to the fashion world. The will of Fil-3 and the Prato Textile District is eager to go ahead and give the city of Prato back the importance it deserves also at the fair level. Research and development are in the DNA of Fil-3, what are the paths for the future in this difficult phase? Fil-3 has always invested in Research and Innovation with the use of internal and external skills and resources, and even in this period the activity will not be interrupted, but strengthened thanks also to the support opportunities that the Tuscany Region and the Mise implement. through the granting of Tenders to support investing companies.
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FOCUS CERTIFICAZIONI VARCOTEX www varcotex.it writer Pietro Ferrari
L’ETICHETTA DELLA SOSTENIBILITÀ Varcotex e le certificazioni GRS 2020-091.
Humans di Cassipea.
Varcotex, ben conscio dell’impatto ambientale in ogni fase della catena di produzione, da tempo abbraccia una visione più responsabile e cosciente intensificando la ricerca con una chiara indicazione e motivazione scegliendo prodotti eco-compatibili, etici, che rappresentano un valore aggiunto in termini di design e stile. Da sempre seleziona accuratamente i supporti con l’integrazione di materiali riciclabili e riciclati nelle collezioni, presentando etichette e cartellini ecologici e valutando attentamente i metodi di trasporto. Un percorso che ha portato l’azienda ad ottenere le certificazioni legate alla tessitura OEKO Standard classe 1 per etichette tessute e stampate, la GRS -Global Recycle Standard e la FSC. Ottenuto a maggio 2020 dall’Institute for Ethical and Environmental Certification e registrato presso ICEA – Istituto per la certificazione etica e ambientale, il Certifi-
Biolabel®, foglie dall’albero della sostenibilità.
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VARCOTEX AND THE GRS 2020-091 AND FSC CERTIFICATIONS Varcotex, aware of the environmental impact at every stage of the production chain, has long embraced a more responsible and conscious vision by intensifying research with a clear indication and motivation by choosing ecocompatible, ethical products, which represent an added value in terms of design and style. It has always carefully selected the supports with the integration of recyclable and recycled materials in the collections, presenting ecological labels and tags and carefully evaluating the methods of transport. A path that has led the company to obtain the certifications related to the OEKO Standard class 1 weaving for woven and printed labels, the GRS Global Recycle Standard and the FSC. Obtained in May 2020 by the Institute for Ethical and Environmental Certifi-
cato di Conformità GRS 2020-091, dichiara che Varcotex è stata valutata e ispezionata confermando la conformità con lo standard, il poliestere riciclato presente nelle sue etichette.
cation and registered at ICEA - Institute for ethical and environmental certification, the Certificate of Conformity GRS 2020-091, declares that Varcotex has been assessed and inspected confirming compliance with the standard, the recycled polyester present in its labels. On the other hand, the FSC certification identifies all those products made from raw materials from forests managed according to the international standards of the Forest Stewardship Council. Corresponding to the traceability of the raw material among all the companies in the production chain, it was issued to Varcotex in July 2020 by the certification body DNV GL Business Assurance Sweden. Biolabel® the only ethical label which comes from nature and returns to nature Biolabel®, a registered trademark of the Varcotex company, is the totally ethical woven label, created for "a stop to microplastics", respectful of the environment, completely recyclable and renewable. Varcotex, the only company in
Con la certificazione FSC vengono invece identificati tutti quei prodotti realizzati a partire da materie prime provenienti da foreste gestite secondo gli standard internazionali del Forest Stewardship Council. Corrispondente alla tracciabilità della materia prima tra tutte le aziende della filiera produttiva è stata rilasciata a Varcotex a luglio 2020 dall’ente certificatore DNV GL Business Assurance Sweden.
BIOLABEL® UN’ETICHETTA ETICA CHE VIENE DALLA NATURA E RITORNA ALLA NATURA
Biolabel® marchio registrato dell’azienda Varcotex, è l‘etichetta tessuta totalmente etica, nata per “uno stop alle microplastiche”, rispettosa dell’ambiente, completamente riciclabile e rinnovabile. Varcotex azienda unica in Europa a ciclo produttivo completo, per labeling e packaging per i grandi brand, con Biolabel® ha scelto la strada assoluta della sostenibilità, infatti è completamente plastic free, generata da materia prima naturale, 100% biodegradabile, proveniente da composto organico completamente conforme alle norme FSC/SFI, non derivato da materia fossile ma da programmi di riforestazione.
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FOCUS CERTIFICAZIONI VARCOTEX
Legno e sostenibilità.
Prodotta con un ciclo produttivo clean process non dannoso all’ambiente, con un basso consumo di acqua e senza emissioni pericolose, Biolabel® è da considerarsi la prima etichetta eco-sostenibile, rinnovabile. Delicata sulla pelle, per la sua mano setosa, aggiunge qualità ipoallergeniche oltre ad essere traspirante. Ideale per collezioni che integrano l’obiettivo primario di assumere la responsabilità nel ridurre al minimo l’impatto ambientale con la diminuzione del consumo di energia oltre all’impegno quotidiano di una ricerca eco-sostenibile. Varcotex, azienda integrata verticale, ha applicato la riduzione della impronta ambientale oltre che nella produzione della Biolabel® anche nella creazione di Varcobosco, un parco, un bosco, per contrastare le emissioni di CO2 nell’atmosfera, principale costituente dell’impronta ecologica umana, attraverso un’azione significativa quella di piantare alberi. Varcotex ha voluto compiere un passo im-
portante e simbolico: comprare terreni e piantare alberi, ma non solo, coinvolgere professionisti dell’agronomia e dell’architettura paesaggista per dar luogo ad un quadro pittorico e creativo per un primo atto verso un nuovo paradigma culturale. Il rispetto per la Natura diventa centrale, è con questo spirito che è stato voluto il progetto Varcobosco, un impegno a lungo termine nella riduzione della propria impronta ambientale, un’azione concreta di responsabilità sociale d’impresa che si pone come una reale attività di contrasto al cambiamento climatico. Un nuovo paradigma ecologico con la creazione di un panorama sostenibile tra futuro e prosperità ambientale
VARCOTEX E LE ETICHETTE BRAND PROTECTION
Varcotex specializzata in qualità, affidabilità, controllo e design, continua dedicando molta cura e attenzione ai prodotti per la sicurezza, l’anticontraffazione e la tutela del brand. Infatti l’intera filiera pro-
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duttiva avviene nello stesso stabilimento a garanzia del controllo del prodotto. Una proposta importante quella offerta dall’azienda che va dai RFID inseriti nei cartellini e RFID inseriti nelle etichette tessute lavabili, alle NFC inserite nei cartellini e nelle etichette tessute.
Non mancano ologrammi, filo microscritto inserito nei tessuti e nelle etichette tessute, traccianti rilevabili con strumenti personalizzati, etichette tessute con codici numerici, alfanumerici, QR Code univoci con applicazioni web per il controllo, inchiostri invisibili.
LA PAROLA A VARCOTEX Abbiamo la possibilità di approfondire con i responsabili di qualità dell’azienda Varcotex due temi fondamentali della certificazioni.
Come possiamo considerare un approccio corretto e trasparente alla sostenibilità nel settore tessile, quali sono le caratteristiche di un percorso in questa direzione? Per noi di Varcotex la sostenibilità passa innanzitutto attraverso la trasparenza, condizione sine qua non per un approccio corretto al tema green. In un mondo come quello della Moda, in cui il tema della sostenibilità è divenuto ormai un requisito per tutte le aziende, e in cui molte millantano un impegno green, spesso fittizio, ci piace poterci definire ‘real green’ ovvero dimostrare concretamente il nostro impegno attraverso azioni e progetti concreti.
Per quanto riguarda l’utilizzo di un approccio sostenibile all’interno della catena produttiva, crediamo che esso debba svilupparsi attraverso tutte le fasi che coprono il ciclo di vita del prodotto: dal design al packaging e al trasporto, passando per la scelta delle materie prime e per la produzione. Per noi di Varcotex la scelta dei materiali è essenziale per lo sviluppo di un prodotto non soltanto rispettoso dell’ambiente, ma generato dalla natura stessa. Utilizziamo svariate tipologie di carte e filati, composti da materiali organici, riciclati e riciclabili. Coscienti della nostra responsabilità, cerchiamo inoltre di ridurre costantemente la nostra impronta ambientale attraverso cicli produttivi eco-sostenibili, a basso consumo di acqua e con emissioni non pericolose. Infine, affinché un prodotto sia pienamente sostenibile deve poter essere riciclabile o riutilizzabile, una volta che ha assolto alla sua funzione specifica. Per questo motivo è necessario che un concept sostenibile inizi dal design: un cartellino o una care label sostenibile viene pensato e disegnato come tale affinché non si limiti a fornire indicazioni sulla cura di un capo, ma si distingua come accessorio di stile e possa essere sfoggiato in altre occasioni, quale vera proposta Moda.
Paolo Munari, CEO di Varcotex.
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FOCUS CERTIFICAZIONI VARCOTEX Come si può spiegare in maniera efficace la sostenibilità tessile ai ‘non addetti ai lavori’? In Varcotex ci piace pensare che un prodotto sostenibile, nel panorama tessile della Moda, sia come un piccolo germoglio, che nasce dalla natura e ritorna alla natura. Viene quindi generato e prodotto da sostanze completamente naturali e organiche, viene colto nel rispetto della Terra che lo ha accolto e consegnato al suo fruitore finale senza essere avvolto da materiali nocivi o tossici per lui. Una volta utilizzato deve essere riciclato o biodegradabile, generando un nuovo germoglio.
Se per ‘non addetti ai lavori’ intendiamo poi il consumatore finale, occorre evidenziare il fatto che la sostenibilità tessile non include soltanto aspetti ambientali, ma anche etici e professionali. In questo senso un prodotto sostenibile deve essere realizzato nel pieno rispetto delle condizioni di lavoro di ogni impresa della filiera, e nei tempi necessari ad ottenere un capo eccellente. Questo principio porta di conseguenza ad un maggiore costo del prodotto finito, rispetto ad un prodotto fast fashion a cui la logica del mercato ha abituato il consumatore finale.
Europe with a complete production cycle, for labeling and packaging for big brands, with Biolabel® has chosen the absolute path of sustainability, in fact it is completely plastic free, generated from natural raw material, 100% biodegradable, coming from organic compound fully compliant with FSC/SFI standards, not derived from fossil matter but from reforestation programs. Produced with a clean process production cycle that is not harmful to the environment, with low water consumption and no hazardous emissions, Biolabel® is considered the first eco-sustainable, renewable label. Delicate on the skin, thanks to its silky hand, it adds hypoallergenic qualities as well as being breathable. Ideal for collections that integrate the primary objective of assuming responsibility for minimizing the environmental impact by reducing energy consumption in addition to the daily commitment to eco-sustainable research. Varcotex, a vertical integrated company, has applied the reduction of the environmental footprint not only in the production of Biolabel® but also in the creation of Varcobosco, a park, a forest, to combat CO2 emissions into the atmosphere, the main constituent of the human ecological footprint, through a significant action to plant trees. Varcotex wanted to take an important and symbolic step: buying land and planting trees, but not only, involving professionals from agronomy and landscape architecture to give rise to a pic-
torial and creative framework for a first step towards a new cultural paradigm. Respect for Nature becomes central, it is with this spirit that the Varcobosco project was wanted, a long-term commitment to reducing one's own environmental footprint, a concrete action of corporate social responsibility that stands as a real activity of fighting climate change. A new ecological paradigm with the creation of a sustainable landscape between the future and environmental prosperity
VARCOTEX AND THE BRAND PROTECTION LABELS
Varcotex specializing in quality, reliability, control and design, continues by dedicating a lot of care and attention to products for safety, anticounterfeiting and brand protection. In fact, the entire production chain takes place in the same plant to guarantee product control. An important proposal is the one offered by the company, ranging from RFID inserted in tags and RFID inserted in washable woven labels, to NFC inserted in tags and woven labels. There is no shortage of holograms, micro-written thread inserted into fabrics and woven labels, tracers detectable with customized tools, woven labels with numeric and alphanumeric codes, unique QR Codes with web applications for control, invisible inks. A vast panorama of proposals and solutions that allows the customer to choose the most valid product to protect their product.
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THE WORD TO VARCOTEX WE HAVE THE OPPORTUNITY TO DISCUSS TWO FUNDAMENTAL ISSUES OF CERTIFICATION WITH THE QUALITY MANAGERS OF THE VARCOTEX COMPANY.
INTERVIEW
ď€ Paolo Munari, CEO di Varcotex.
How can we consider a correct and transparent approach to sustainability in the textile sector, what are the characteristics of a path in this direction? For us at Varcotex, sustainability passes above all through transparency, a sine qua non condition for a correct approach to the green theme. In a world like that of Fashion, in which the issue of sustainability has now become a requirement for all companies, and in which many boast a green commitment, often fictitious, we like to be able to define ourselves as 'real green' or to concretely demonstrate our commitment through concrete actions and projects. As for the use of a sustainable approach within the production chain, we believe that it must develop through all the phases that cover the life cycle of the product: from design to packaging and transport, passing through the choice of raw materials. and for production. For us at Varcotex, the choice of materials is essential for the development of a product that is not only respectful of the environment, but generated by nature itself. We use various types of papers and yarns, made from organic, recycled and recyclable materials. Aware of our responsibility, we also try to constantly reduce our environmental footprint through eco-sustainable production cycles,
with low water consumption and non-hazardous emissions. Finally, for a product to be fully sustainable, it must be able to be recyclable or reusable, once it has fulfilled its specific function. For this reason it is necessary that a sustainable concept starts from design: a tag or a sustainable care label is conceived and designed as such so that it is not limited to providing indications on the care of a garment, but stands out as a style accessory and can be flaunted. on other occasions, as a true Fashion proposal. How can textile sustainability be effectively explained to 'laymen'? In Varcotex we like to think that a sustainable product, in the textile panorama of fashion, is like a small sprout, which comes from nature and returns to nature. It is therefore generated and produced from completely natural and organic substances, it is collected in respect of the Earth that welcomed it and delivered it to its end user without being wrapped in materials that are harmful or toxic for him. Once used it must be recycled or biodegradable, generating a new shoot. If by 'non-experts' we then mean the final consumer, it should be highlighted that textile sustainability does not only include environmental aspects, but also ethical and professional ones. In this sense, a sustainable product must be made in full compliance with the working conditions of each company in the supply chain, and in the time necessary to obtain an excellent garment. This principle consequently leads to a higher cost of the finished product, compared to a fast fashion product to which the logic of the market has accustomed the final consumer.
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PUBBLIREDAZIONALE TREVIRA CS www trevira.de
LA SICUREZZA CON VALORE AGGIUNTO: TREVIRA CS VERSATILE E SOSTENIBILE Da 40 anni hotel e ristoranti, ospedali, case di cura, uffici, treni e navi da crociera sono arredati con tessuti fiamma ritardanti Trevira CS. I tessuti possono essere utilizzati in tutte le applicazioni tessili quali tendaggi, tessuti decorativi, materiali per tappezzeria, rivestimenti murali, tende verticali o tessuti per biancheria da letto. Nei loro design, le collezioni Trevira CS stanno diventando sempre più ambiziose, e tutto ciò in un momento in cui aumentano i requisiti di mercato e gli ambiti di applicazione finali. La funzione antifiamma è oramai scontata. Per soddisfare le esigenze sempre più complesse del mercato e offrire ai nostri clienti e partner maggiore flessibilità, il concetto Trevira CS è stato ampliato con due marchi nuovi. Da una parte abbiamo il marchio Trevira CS flex che offre nuove opzioni di mischia per aggiungere ulteriori funzionalità e/o effetti di design ai tessuti fiamma ritardanti Trevira CS. In secondo luogo, il marchio Trevira CS eco unisce le due proprietà dell’efficacia antifiamma e della sostenibilità. Con questo nuovo marchio, Trevira offre materiali realizzati con diversi processi di riciclo. I filati continui flame retardant sono prodotti a partire da PET di bottiglie riciclate e consistono per il 50 % di materiale riciclato (post-consumer).
Yarn-dyed Trevira filament yarns with a recycled content of 50%.
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SAFETY WITH ADDITIONAL BENEFITS: nufactured through different recycling processes. TREVIRA CS IN FLEXIBLE AND SUSTAINABLE VERSION The flame retardant filament yarns are based on recycled For 40 years hotels and restaurants, hospitals, public buildings, offices, trains and cruise ships have been furnished with flame-retardant Trevira CS fabrics. The fabrics can be used in all textile applications like drapes, decorative fabrics, upholstery materials, wall covering, vertical blinds or bedding textiles. In their designs, Trevira CS collections are becoming more and more ambitious – and this at a time when the market is increasing its demands and fresh end uses are being developed. The flame-retardant function has become a matter of course. To meet the ever more complex demands of the market and offer our customers and partners greater flexibility, the Trevira CS concept has been expanded to include two new brands. On the one hand, this is the Trevira CS flex brand that provides more options in terms of how materials can be combined to add further functionalities and/or design elements to flame retardant Trevira CS textiles. On the other, the Trevira CS eco brand unites the two properties of flame retardancy and sustainability. Under this new brand, Trevira offers products which have been ma-
PET bottles and consist of 50 % recycled content (Post-Consumer). To produce recycled fibres, Trevira also uses an agglomeration facility, where residual waste from manufacturing sites is transformed into serviceable raw materials which rival the original products in both quality and performance (Pre-Consumer).
Per la produzione di fibre riciclate, Trevira si avvale della possibilità di utilizzare anche un impianto di agglomerazione, dove i materiali residui provenienti dalla produzione vengono trasformati in materie prime, che sono paragonabili ai prodotti originali sia per quanto riguarda la qualità che la prestazione (pre-consumer).
© Trevira GmbH: Fabrics made from flame-retardant, recycled filament yarns.
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PERCORSO COTONE MONTICOLOR www monticolor.com writer Pietro Ferrari
L’ETICA DELLA QUALITÀ Monticolor a Filo ribadisce il suo impegno e amplia la sua collezione di successo Colors for Life.
la prosecuzione dell’attività dell’azienda, speriamo di finire l’anno con un segno meno non clamoroso. È chiaro che questa situazione è condivisa con clienti e fornitori. Ovviamente l’incognita del sell-out pesa in maniera determinante sul futuro: bisognerà vedere quest’inverno cosa uscirà dai negozi per capire quali impegni vorranno prendere i clienti per il futuro. Incontriamo nelle giornate di Filo a Milano nel mese di ottobre Alberto Corti, contitolare della Monticolor, un’azienda da sempre protagonista di innovative soluzioni logistiche e di un costante impegno nei confronti della sostenibilità. Pietro Ferrari – Come avete gestito la vostra realtà di fronte alla situazione contingente? Alberto Corti – Abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto a livello di organizzazione interna, a livello di presentazioni fisica e digitale, a livello di nuovo sito web, a livello di articoli nuovi per la collezione invernale, abbiamo portato avanti tutte le operazioni che sono vitali per l’esistenza e
Pietro Ferrari – Intanto avete comunque portato avanti le vostre politiche di sostenibilità… Alberto Corti – Se devo essere sincero, in questo periodo, c’è una forte tendenza a riutilizzare il cotone in modo trasversale, tant’è che noi stiamo spingendo sul tema che a noi è più congeniale, ovvero sulla sostenibilità dei fili certificati GOTS organici e biologici, quindi anche per Filo abbiamo presentato un arricchimento di questa famiglia. Pietro Ferrari – Una certificazione estremamente impegnativa… Alberto Corti – Certamente, ma ben venga: i certificatori di Gots non si accon-
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THE ETHICS OF QUALITY
namely the sustainability of organic GOTS certified yarns. and organic, therefore also for Filo we have presented an During the days of Filo in Milan in October, we meet Alberto enrichment of this family. Corti, co-owner of Monticolor, a company that has always been the protagonist of innovative logistics solutions and a Pietro Ferrari – An extremely demanding certification ... constant commitment to sustainability Alberto Corti – Of course, but that's welcome: the Gots certifiers are not satisfied with inspecting us as an associated Pietro Ferrari – How did you manage your reality in the face company but want to have a look at our entire supply of the current situation? chain, the subcontractors, our own associates. Welcome Alberto Corti – We have done everything we could at the I repeat - because the more there is verification and conlevel of internal organization, at the level of physical and trol, the more those who work well and conscientiously get digital presentations, at the level of the new website, at the rewarded. level of new items for the winter collection, we have carried out all the operations that are vital for the existence and Pietro Ferrari – This is the road that makes the difference ... continuation of the company's business, we hope to end if there is no certification, you can put on any label but you the year with a non-sensational minus sign. It is clear that can't get out of the misunderstanding. this situation is shared with customers and suppliers. Obviou- Alberto Corti – I'll tell you this: we have been certified since sly, the unknown factor of the sell-out weighs heavily on the 2008, clearly in the early years this topic did not seem to infuture: this winter we will have to see what will come out of terest customers, today being able to say that we have the stores to understand what commitments customers will been certified since 2008 is an added plus, including the want to make for the future. date of joining the certification scheme: having a little more vision in believing in this project can put an extra Pietro Ferrari – In the meantime, however, you have conti- piece in confirming and manifesting the company's line, nued your sustainability policies ... what it believes in and what it does. It should also be said Alberto Corti – Honestly, in this period, there is a strong ten- that by now our customers are overwhelming us with redency to reuse cotton in a transversal way, so much so that quests to expand the range and stock service of Gots cerwe are pushing on the theme that is most congenial to us, tified organic yarns.
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PERCORSO COTONE MONTICOLOR Although it is not technically possible that everything that is harvested, spun and used can comply with this standard, for various reasons, from the yield per hectare to the problems of finding cotton, this constitutes a considerable success factor. Pietro Ferrari – What can we say about this season's collections? Alberto Corti – Monticolor has focused in this part of the year on the new Spring-Summer 2022 collection dedicated to the sectors of weaving, hosiery and jersey. In fact, the new season sees the extension of the Colors for Life platform, created by Monticolor in 2008 with the first GOTS certification, with a vast range of natural and organic yarns. An orientation in research to make a contribution to the supply chain in which care for the environment, respect for mankind and the correct quality/price ratio must now coexist more than ever.
tentano di ispezionare noi come azienda associata ma vogliono avere uno sguardo su tutta la nostra filiera, i terzisti, le nostre stesse collegate. Ben venga - ripeto - perché più c’è verifica e controllo, più chi lavora bene e con coscienza ne esce premiato. Pietro Ferrari – Questa è la strada che fa la differenza…se non c’è certificazione si può mettersi qualsiasi etichetta ma non si esce dall’equivoco. Alberto Corti – Le dirò questo: noi siamo certificati dal 2008, chiaramente nei primi
anni questo tema non sembrava interessare i clienti, oggi poter dire che siamo certificati dal 2008 è un plus in più, compresa la data di adesione allo schema certificativo: chi ha avuto un po’ più di visione nel credere a questo progetto può mettere u n tassello in più nel confermare e nel manifestare la linea dell’azienda, quello in cui crede e quello che fa. Va anche detto che ormai i clienti ci stanno subissando di richieste per ampliare la gamma e lo stock service dei filati organici certificati Gots. Pur non essendo tecnicamente possibile che tutto ciò che viene raccolto, filato e utilizzato possa essere conforme a questo standard, per ragioni svariate, dalla resa per ettaro alle problematiche di reperimento del cotone, questo costituisce un fattore di successo non indifferente. Pietro Ferrari – Cosa possiamo dire delle collezioni di questa stagione? Alberto Corti – Monticolor ha puntato in questo scorcio d’anno sulla nuova collezione Primavera-Estate 2022 dedicata ai settori della tessitura, calzetteria e jersey. La nuova stagione vede infatti ampliarsi la piattaforma Colors for Life, creata da Monticolor nel 2008 con la prima certificazione GOTS, con una vasta proposta di filati naturali e biologici. Un orientamento nella ricerca per dare un contributo alla filiera in cui devono oggi più che mai convivere l’attenzione per l’ambiente, il rispetto per l’uomo e il corretto rapporto qualità/prezzo.
wool is back
www.fil3.it since 1984, yarns for clothing and furnishings
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photo credits : Davide Maestri
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SCARABEO RUG
Textures, è una rivista trimestrale in italiano e inglese che affronta i temi del tessile dal filato al tessuto per arredamento e moda. Interviste, visite alle manifestazioni di settore, statistiche e dati di mercato si uniscono alle rassegne di prodotto e alle schede e alle cronache delle aziende per costituire un mezzo d’informazione preciso e completo per i lettori e un veicolo ideale per gli inserzionisti. Pubblicata su 3 portali e sfogliabile gratuitamente on line: www.webandmagazine.media (il sito italiano) www.webandmagazine.com (il sito internazionale) http://issuu.com/web-and-magazine (archivio con tutte le nostre pubblicazioni) Textures is a quarterly magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry. Interviews, visits to industry meetings, figures and market data are combined with presentationons of the products and corporate news to sum up a complete and accurate choice of informations for our readers and an ideal media for our advertisers.
LIMITED EDITION
sitap.it
La rivista tecnica per il settore tessile dal filato al tessuto Magazine dedicated to textiles, from yarn to fabric, for furnishing and fashion industry www.webandmagazine.media
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PERCORSO LANA IN.TES.PRA. www intespra.com writer Pietro Ferrari
IL CARDATO RICICLATO, UNA VIA SOSTENIBILE A Milano Unica con Camilla Cenci della ditta pratese IN.TES.PRA. Camilla Cenci – Siamo stati la prima azienda in Italia a ricevere il marchio del cardato riciclato, si tratta di una tecnica che prevede la separazione dei vecchi indumenti per colore e la composizione del capo. Noi facciamo questo lavoro fin dal suo inizio e per noi rappresenta il core business. Ovviamente ci muoviamo anche in altre direzioni, per non rimanere statici e ampliare il nostro ambito di azione. Facciamo ricerca sul processo di cardatura, una tecnologia nata negli anni Cinquanta che si sviluppa nel periodo del boom produttivo in cui i Pratesi vendevano tessuti negli Stati Uniti, cercando di nascondere un poco il processo di lavoro. Adesso rappresenta un vanto per tutte le aziende, anche se pensiamo che non venga pubblicizzata abbastanza e dovremmo spingere di più nella comunicazione, perché molte aziende non sanno cos’è e come si è sviluppata. Ci sono figure, i cenciaioli, che hanno
competenza e sensibilità per selezionare il materiale. Serve in questo lavoro una mano, sensibilità tattile, che è difficile trasmettere a livello generazione. La tecnologia d’altra parte, è l’alternatia che abbiamo a quelle figure lavorative sempre più difficili da ritrovare, quelle dei cenciaioli. Tramite le analisi in laboratorio ad oggi abbiamo risultati è abbastanza oggettivi e su questo fronte stiamo cercando di ottenere più certificazioni possibili per rendere oggettivo il valore e la qualità del nostro prodotto. Pietro Ferrari – Partite da prodotto nuovo? Camilla Cenci – In realtà il processo si rifà sia a bene PRE CONSUMO che POST CONSUMO in entrambi i casi si tratta di materiale che sarebbe gettato in quanto usato o scarto di produzione. Scegliamo
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A SUSTAINABLE VISION During the last edition of Milano Unica in September we met Camilla Cenci of the company IN.TES.PRA and we had a pleasant interview with her. "We were the first company in Italy to receive the brand of recycled carded, this is a technique that involves the separation of old clothes by color and the composition of the garment. We have been doing this work since its inception and for us it represents the core business. Obviously we are
anche in base a quello che i nostri fornitori ci propongono: abbiamo per esempio la certificazione RCS per soddisfare non solo la voglia di sostenibilità ma anche la tracciabilità della materia prima, ad evidenziare la massima trasparenza che viene utilizzata nelle nostre produzioni: tutti i processi dei prodotti devono essere certificati e visibili per i clienti e tutti i nostri fornitoridevono effettuare lo stesso tipo di trattamento, in questo modo è possibile rispondere esattamente da dove viene il materiale. Pietro Ferrari – Il mercato a cui vi rivolgete qual è in questo momento? Camilla Cenci – Ci rivolgiamo a un mercato internazionale: durante il lockdown, noi abbiamo avuto la possibilità di aprire un po’ prima di alcuni nostri competitors, proprio perché siamo stati dichiarati azienda strategica, grazie al fatto che il nostro fatturato veniva realizzato per oltre il settanta per cento con l’estero. In questo contesto ci siamo mossi con fiere alternative. I nostri agenti hanno organizzato degli eventi privati invitando nei loro showrooms i clienti delle aziende che rappresentavano, ci siamo mossi con anche a livello digitale, anche se la mancanza della possibilità della vista e del tatto diretto non permette sempre di valorizzare tessuti molto validi. Pietro Ferrari – Per le fiere future, a parte Milano Unica, avete programmi? Camilla Cenci – In questo momento le fiere a cui intendevamo partecipare sono
also moving in other directions, so as not to remain static and broaden our scope of action. We do research on the carding process, a technology born in the 1950s that developed in the period of the boom in which people of Prato District sold fabrics in the United States, trying to hide the work process a little. Now it represents a source of pride for all companies, even if we think that it is not advertised enough and we should push more in communication, because many companies do not know what it is and how it has developed”.
state cancellate: noi dovremmo partecipare nel 2021 a una fiera in Gran Bretagna, la London Textile Fair, in ottobre, covid volendo.. Pietro Ferrari – A livello di novità cosa presentate? Camilla Cenci – Noi cerchiamo tutti gli anni di ampliare la nostra ricerca: all’inizio eravamo partiti con l’accoppiatura con i tessuti tecnici, adesso ci stiamo muovendo anche sulla maglieria per fare dei tessuti tramite macchinari circolari che vengono dal mondo delle pellicce, poi abbiamo anche lavorato sull’inserimento di alcune fibre che riflettono la luce con gli stessi materiali utilizzati per i giubbotti catarifrangenti, lavoriamo poi anche con le spalmature antivento, antiacqua e abbiamo dei clienti che, a livello di ricerca, sono leaders id mercato e chiedono delle prestazioni particolari che è nostro obiettivo dare.
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PERCORSO LINO AMO IL LINO writer Beatrice Guidi
LINO E COLORI Bellezza e sostenibilitĂ .
Etel ha aperto le porte del suo showroom milanese per il prestigioso evento "Amo il Lino", una campagna promossa dalla Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC). Al piano terra è stato esposto il progetto di ricerca FIBRA, gui-
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LINEN AND COLORS Etel opened the doors of its Milanese showroom for the prestigious “Amo il Lino” event, a campaign promoted by the European Confederation of Linen and Hemp (CELC). It hosted FIBRA Research and Adriana Fortunato atelier. On the ground floor two pieces of art design from the FIBRA research project, led by Adriana Fortunato and Caterina Fumagalli who investigate the construction and deconstruction of high quality fabrics, were exhibited.
FIBRA research creates furniture accessories and products, in limited edition or unique pieces, which respect natural fibers. On the occasion of Amo Il Lino, Etel presented two free textile construction exercises, belonging to the collection of unique “noloom” pieces. On the first floor, FIBRA showed a set up for a contemporary table through a selection of 100% hand made linen products from the Adriana Fortunato atelier. We will have the pleasure of writing on the themes of FIBRA research in the next issue of Textures in 2021 with a conversation on the themes of beauty and sustainability with textile fibers as protagonists.
dato da Adriana Fortunato e Caterina Fumagalli che indagano la costruzione e decostruzione di tessuti di alta qualità. La ricerca FIBRA realizza complementi d'arredo e prodotti, in edizione limitata o pezzi unici, che rispettano le fibre naturali. In questo contesto Etel ha presentato due esercizi gratuiti di costruzione tessile, appartenenti alla collezione di pezzi unici “noloom”. Al primo piano, FIB RA ha mostrato un allestimento per una tavola contemporanea attraverso una selezione di prodotti in lino cento per cento fatti a mano dall'atelier Adriana Fortunato. Avremo il piacere di approfondire i temi della ricerca FIBRA nel prossimo numero di Textures 2021 con una conversazione sui temi della bellezza e della sostenibilità con le fibre tessili come protagoniste. Da sinistra a destra, Adriana Fortunato e Caterina Fumagalli. Il gioco delle fibre. Abbinamenti e ambientazioni.
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PERCORSO SETA SERVIZI E SETA www servizi-e-seta.com writer Pietro Ferrari
UN MONDO IN ACCELERAZIONE Servizi e Seta nelle dinamiche di fine 2020. classica non è più la normalità, in molte occasioni si preferisce una giacca più informale, casual-elegante. Al tempo stesso è cresciuta la preferenza per il jersey, per la giacca in maglia e in generale per tutto quello che è comodo e facile da indossare. Il mercato ci restituisce un’immagine in tempo reale di questo fenomeno di “accelerazione del gusto” dei consumatori: mentre la richiesta di tessuti tradizionali ha subito una forte flessione, sono meno colpite le vendite di maglieria tradizionale.
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Durante l’ultima edizione di Filo incontriamo Alberto Enoch, l’Amministratore di Servizi e Seta, che condivide con noi qualche riflessione sulla situazione attuale del settore dei filati, con particolare attenzione ai rapporti tra Europa e Cina. Pietro Ferrari – Cos’è successo in questi mesi e come ha affrontato la situazione Servizi e Seta? Alberto Enoch – La pandemia è stata un acceleratore di molte dinamiche del settore, che altrimenti si sarebbero presentate tra quattro o cinque anni. Il 2020 ha velocizzato alcune tendenze: per esempio, l’abito formale aveva già cominciato a perdere rilevanza tra le preferenze delle persone e il Covid ha reso più rapida ed evidente questa evoluzione del gusto. Tornare indietro sarà impossibile: la giacca
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AN ACCELERATING WORLD During the latest edition of Filo we meet Alberto Enoch, CEO of Servizi e Seta, who shares with us some reflections on the current situation in the yarn sector, with particular attention to relations between Europe and China. Pietro Ferrari – What has happened in recent months and how has the Servizi e Seta dealt with the situation? Alberto Enoch – The pandemic was an accelerator of many dynamics in the sector, which otherwise would have occurred in four or five years. 2020 has accelerated some trends: for example, the formal dress had already begun to lose relevance among people's preferences and Covid has made this evolution in taste more rapid and evident. Going back will be impossible: the classic jacket is no longer the norm, on many occasions a more informal, casual-elegant jacket is preferred. At the same time, the preference for jersey, for the knitted jacket and in general for everything that is comfortable and easy to wear has grown. The market gives us a real-time image of this phenomenon of consumer "acceleration of taste": while the demand for traditional fabrics has suffered a sharp decline, sales of traditional knitwear are less affected. Pietro Ferrari – The companies that manufacture classic knitwear are performing well, why? Alberto Enoch – We tried to give us some answers: the man who chooses the formal look, even if he wears the suit less, does not change his way of dressing and opts for knitwear made with noble yarns, wool and combed or carded cashmere . The world of weaving is the one most penalized by this situation, unlike jersey and knitwear which defend themselves well, demonstrating that people put comfort first.
Pietro Ferrari – Le aziende che fabbricano maglieria classica stanno avendo buone performance, perché? Alberto Enoch – Abbiamo provato a darci delle risposte: l’uomo che sceglie il look formale, anche se indossa meno l’abito, non stravolge il suo modo di vestire e opta per una ma-
We must be aware that, when a dynamic of this type is spread over several years, the industry has time to adapt to changes and overcome those rigidities that are part of the production process. These are important changes that take time, and unfortunately the pandemic has not granted any. Social difficulties will be important, because companies will not be able to afford to maintain current employment levels in the face of such rapid dynamics. Pietro Ferrari – A social suffering that will express itself after a delay? Alberto Enoch – Today this suffering is hidden, but the effects are just around the corner. Pietro Ferrari – Your customers will turn to you for solutions. What are you able to offer in terms of product and service? Alberto Enoch – We have continued to do our best what we are known for: a company that does research and offers innovative products, revisited classics, fantasy twisting effects. We always try to offer a mix of service, speed and creativity, which today are the basis of our work. In fact, if you fail to guarantee the customer a quick service, even the best product loses its appeal in the eyes of him. Speaking of research, we pay great attention to color and to natural and informal aspects in our proposals, a direction that meets market trends. Pietro Ferrari – What is the Chinese scenario and its current evolution? Alberto Enoch – Our production base in China has returned to the phase of total normality. The Asian markets are growing for the entire textile sector and partially offset the slowdown in the American one. Not being able to travel, the Chinese get their supplies on the domestic market: it is therefore a somewhat distorted growth. However, we are trying to take advantage of this to overcome the stalemate in North and South America.
glieria realizzata con filati nobili, lana e cashmere pettinato o cardato. Il mondo della tessitura è quello più penalizzato da questa situazione, al contrario del jersey e della maglieria che si difendono bene, dimostrando che le persone mettono in primo piano il confort. Dobbiamo essere consapevoli che, quando una dinamica di questo tipo si di-
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PERCORSO SETA SERVIZI E SETA
stribuisce su più anni, l’industria ha tempo per adattarsi ai cambiamenti e superare quelle rigidità che fanno parte del processo produttivo. Sono modifiche importanti che richiedono tempo, e la pandemia purtroppo non ne ha concesso. Le difficoltà a livello sociale saranno importanti, perché le aziende non potranno permettersi di mantenere gli attuali livelli occupazionali di fronte a dinamiche così rapide. Pietro Ferrari – Una sofferenza sociale che si esprimerà a scoppio ritardato? Alberto Enoch – Oggi questa sofferenza è nascosta, ma gli effetti sono dietro l’angolo. Pietro Ferrari – I vostri clienti si rivolgeranno a voi per avere delle soluzioni. Voi cosa siete in grado di offrire a livello di prodotto e servizio? Alberto Enoch – Noi abbiamo continuato a fare al meglio ciò per cui siamo conosciuti: un’azienda che fa ricerca e propone prodotti innovativi, classici rivisitati,
effetti di ritorcitura fantasia. Cerchiamo di offrire sempre un mix di servizio, rapidità e creatività, che oggi sono alla base del nostro lavoro. Infatti, se non si riesce a garantire al cliente un servizio rapido, anche il miglior prodotto perde di appeal ai suoi occhi. Parlando di ricerca, riserviamo una grande attenzione al colore e agli aspetti naturali e informali nelle nostre proposte, una direzione che incontra i trend del mercato. Pietro Ferrari – Qual è lo scenario cinese e la sua evoluzione attuale? Alberto Enoch – La nostra base produttiva in Cina è tornata alla fase di totale normalità. I mercati asiatici sono in crescita per tutto il settore tessile e compensano parzialmente il rallentamento di quello americano. Non potendo viaggiare, i cinesi si riforniscono sul mercato interno: è quindi una crescita un po’ falsata. Cerchiamo comunque di trarne vantaggio per ovviare alla situazione di stallo del Nord e Sud America.
e-MilanoUnica Connect dal 2 febbraio #UnitedtobeUnique Collezioni tessili e accessori per abbigliamento Primavera/Estate 2022
emilanounica.it / milanounica.it
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ART & TEXTILES VANESSA BARRAGÃO writer Paola Govoni
DAL RIUTILIZZO DEI FILATI NASCONO ARTISTICI PAESAGGI MARINI
Vanessa Barragão è un giovane talento portoghese che si sta facendo strada nel mondo del design, dell’arte e della moda per le sue doti artistiche e per il suo approccio sostenibile. La sua etica è strettamente connessa al mare, all’amore e al rispetto per la vita sottomarina e la sua biodiversità. Crescendo vicino al mare ad Albufeira, una località costiera del portogallo meridionale, Vanessa ha potuto visitare spesso le barriere coralline, che da subito l’hanno colpita sia per la bellezza dell’ambiente marino sia per la preoccupante rapidità del degrado causato dall’impatto dell’uomo. Questa consapevolezza l’ha condotta ad avere un approccio sostenibile nei confronti dei tessuti, un’industria spesso associata ad alti tassi di inquinamento. Attraverso la sua arte sensibile, Vanessa si è data come obiettivo quello di
accrescere la consapevolezza del pubblico verso la bellezza dell’ambiente marino e di risvegliare un senso di responsabilità nei confronti dei pericoli che oggi minacciano gli oceani e l’incredibile varietà di vita che si cela nelle profondità del mare. «Amo il design, i tessuti, la scultura e l’oceano! Per questo ho cominciato a creare arazzi ispirati al mare e al corallo» dichiara.
NUOVA VITA AI FILATI CON TECNICHE ANTICHE
Nel suo atelier di Albufeira, Vanessa realizza le sue creazioni tessili abbinando tecniche ancestrali a processi artigianali ecologici, che prevedono il riutilizzo di filati di scarto che le sue mani riescono a trasformare in artistici paesaggi marini. La giovane artista si affida alla tradizione del-
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l’uncinetto, dell’ago per tappeti, della tessitura, del ricamo e del macramé per dare nuova vita agli avanzi di magazzino delle fabbriche portoghesi.
Il suo processo creativo, che è al contempo organico e meditativo, richiede gesti precisi e una filosofia fatta di dedizione e passione. Vanessa si è laureata in fashion design e ha cominciato ad approfondire la sua passione per i tessuti lavorando a Porto come stilista per una manifattura di tappeti artigianali, dove ha potuto affinare le sue capacità manuali apprendendo molto dell’industria tessile. Ha aperto il suo primo studio nel 2018, per potersi dedicare a tempo pieno alla creazione di tessuti che rispecchiassero la sua filosofia personale. Nel suo atelier nascono tappeti e arazzi di grandi dimensioni – un vero tripudio di colori e textures diverse – che stanno riscuotendo ovunque un notevole successo. Le pareti bianche delle gallerie riprendono vita grazie ai suoi arazzi ispirati alla natura, le vetrine dei negozi si trasformano in opere d’arte e gli interni si riempiono di nuovi significati, attraverso il linguaggio originale e suggestivo delle sue creazioni tessili.
ARTISTIC MARINE NEW LIFE TO YARNS WITH ANCIENT TECHNIQUES LANDSCAPES ARE BORN In her Albufeira atelier, Vanessa realizes textile creations FROM THE REUSE OF YARNS by combining ancestral techniques with ecological artiVanessa Barragão is a young Portuguese talent who is making her way into the world of design, art and fashion for her artistic skills and her sustainable approach. Vanessa’s ethics is closely connected to the sea, to love and respect for underwater life and its biodiversity. Growing up near the sea in Albufeira, a coastal town in southern Portugal, Vanessa was often able to visit coral reefs, which immediately struck her both for the beauty of the marine environment and for the worrying speed of degradation caused by the human impact. This awareness has led her to have a sustainable approach to fabrics, an industry often associated with high rates of pollution. Through her sensitive art, Vanessa has set herself the goal of raising public awareness of the beauty of the marine environment and awakening a sense of responsibility towards the dangers that today threaten the oceans and the incredible variety of life that lives in the depths of the sea. "I love design, fabrics, sculpture and the ocean! This is why I started creating tapestries inspired by the sea and coral” she declares.
sanal processes, which involve the reuse of waste yarns that her hands are able to transform into artistic seascapes. The young artist relies on the tradition of crochet, carpet needle, weaving, embroidery and macramé to give new life to the warehouse leftovers of Portuguese factories. Her creative process, which is both organic and meditative, requires precise gestures and a philosophy made of careful attention and passion. Vanessa graduated in fashion design and began to deepen her passion for fabrics by working in Porto as a stylist for a handcrafted carpet manufacturer, where she was able to improve her manual skills by learning a lot about the textile industry. She opened her first studio in 2018, with the aim to fully concentrate on the creation of fabrics that reflect her personal philosophy. Large rugs and tapestries in an array of different colours and textures born in her atelier are enjoying considerable success everywhere. The white walls of the galleries come back to life thanks to her tapestries inspired by nature, the shop windows are transformed into works of art and the interiors are filled with new meanings, through the original and attractive language of her textile creations.
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AREA ARREDAMENTO GIOVANARDI www giovanardi.it writer Monica Zani
NEXTEOS, LO SHOP ON-LINE DEI PRODOTTI TESSILI DI GIOVANARDI «Volevamo rendere disponibili le
nostre competenze e abbiamo deciso di trasferirle in prodotti ad alto valore tecnologico. Così è nato Nexteos, lo shop on-line dedicato alle soluzioni tessili per la tutela della salute, per il comfort acustico e per l’arredo Made in Italy, con attenzione per l’ambiente», afferma Carlo Giovanardi.
Giovanardi ha annunciato la nascita di Nexteos, la nuova società del gruppo, che commercializza prodotti finiti attraverso la piattaforma e-commerce www.nexteos.it. Si tratta di uno shop on-line dedicato ai prodotti tessili ad alto valore tecnologico per la tutela della salute, per il comfort acustico e per arredare con stile ad alte prestazioni. Il nuovo brand B2C fa della lunga esperienza tessile di Giovanardi il tratto distintivo della propria offerta. Tre le categorie di prodotti: Tex&Care, Tex&Comfort, Tex&Living. Tex&Care propone barriere protettive, camici, mascherine e prodotti con trattamento Agivir, l’esclusiva tecnologia Serge Ferrari che limita la diffusione di virus e batteri attraverso le superfici. Tex&Comfort propone soluzioni acustiche d’arredo: nello specifico, pannelli fo-
noassorbenti con tessuti esclusivi, completi di gamma accessori. Tex&Living propone complementi tessili d’arredo in tessuti tecnici eco-sostenibili Raytent e in tessuti Irisun dal design Made in Italy. «In merito a questo progetto, abbiamo due proposte parallele. Da una parte lanciare un’offerta on-line standard con prodotti ben definiti per caratteristiche e dimensioni. Dall’altra, dare evidenza a una rete di partner professionisti alla quale il consumatore si può rivolgere per manufatti che rispondano a specifiche esigenze. Dopo una prima fase di partenza stiamo già lavorando su nuovi prodotti che presenteremo tra dicembre 2020 e gennaio 2021. Essi nascono dalla volontà di sfruttare le performance tecniche dei nostri tessuti per rendere confortevoli gli ambienti con prodotti esclusivi e Made in Italy», dichiara Carlo Giovanardi, ondatore di Nexteos e amministratore dell’omonima azienda.
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Relios è un cuscino subacqueo sviluppato da Nexteos che appoggia agevolmente sul fondo della vasca ed evita fastidiosi scivolamenti mentre sostiene schiena, collo e gambe per offrire un piacevole sollievo. Morbido ed avvolgente, vi si può appoggiare la testa e sognare comodamente poiché Relios assicura il massimo comfort in ogni vasca da bagno. I cuscini innovativi sono caratterizzati da pesi da immersione, appositamente sviluppati, che contrastano la galleggiabilità del cuscino durante il bagno. Una volta svuotata la vasca, Relios rilascia l’acqua tramite un’apposita retina di scolo e diventa un esclusivo elemento d’arredo.
Relios is an underwater cushion developed by Nexteos that sits comfortably on the bottom of the bath and prevents slipping while supporting the back, neck and legs for pleasant relief. Soft and enveloping, you can rest your head on it and dream comfortably as Relios ensures maximum comfort in every bath. The innovative pillows feature specially developed immersion weights that counteract the pillow's buoyancy during bathing. Once the bathtub has been emptied, Relios releases the water through a drainage net and becomes an exclusive piece of furniture.
NEXTEOS, THE ONLINE SHOP OF GIOVANARDI'S Tex&Care offers protective barriers, gowns, masks TEXTILE PRODUCTS and products with Agivir treatment, the exclusive Serge Fer"We wanted to make our expertise
available and decided to transfer it into high-tech products. This is how Nexteos was born, the on-line shop dedicated to textile solutions for health protection, acoustic comfort and Made in Italy furniture, with attention to the environment", says Carlo Giovanardi.
Giovanardi announced the birth of Nexteos, the group's new company, which markets finished products through the e-commerce platform www.nexteos.it. This is an online shop dedicated to high-tech textile products for health protection, acoustic comfort and furnishing with style and high performance. The new B2C brand makes of Giovanardi's long textile experience the distinctive feature of its offer. There are three categories of products: Tex&Care, Tex&Comfort, Tex&Living.
rari technology that limits the spread of viruses and bacteria through the surfaces. Tex&Comfort offers furnishing acoustic solutions: specifically, sound-absorbing panels with exclusive fabrics, complete with a range of accessories. Tex&Living offers furnishing textiles in Raytent eco-sustainable technical fabrics and Irisun fabrics with Made in Italy design. "Regarding this project, we have two parallel proposals. On the one hand, launch a standard online offer with products that are well defined in terms of features and size. On the other hand, highlighting a network of professional partners to whom the consumer can turn for products that meet specific needs. After a first starting phase we are already working on new products that we will present between December 2020 and January 2021. They stem from the desire to exploit the technical performance of our fabrics to make environments comfortable with exclusive products and Made in Italy", says Carlo Giovanardi, founder of Nexteos and director of the company of the same name.
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AREA ARREDAMENTO MANIFATTURE TOSCANE TA-BRU www tabru.it writer Beatrice guidi
Le produzioni ecosostenibili di Ta-Bru.
UN IMPEGNO COSTANTE La Manifatture Toscane Ta-Bru s.p.a. è impegnata da sempre nella ricerca di soluzioni produttive sostenibili che abbiano come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale in ogni fase di lavorazione. Risale al 2010 l’installazione dei primo dei due impianti fotovoltaici, per un totale di 251 kw di potenza, che consentono di alimentare i reparti produttivi con energia pulita, riducendo sensibilmente le emissioni di CO2 da fonti non rinnovabili.
Nel 2017 è stato installato un impianto di depurazione biologico per trattare, mediante l’azione di batteri, le acque di scarico delle operazioni di finissaggio. Oggi Ta-Bru propone una collezione di manufatti tessili “eco – friendly”, che impiegano materiali organici, biologici e riciclati, seguendo la filosofia delle 3 ERRE (Reduce – Reuse – Recycle). • TaBru Re Lining, è la linea di fodere realizzare con filati ottenuti dal riciclo post consumer dei contenitori di plastica;
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• TaBru Re Jacquard, è la linea di tessuti • TaBru Certified Paper fabrics, è la serie di jacquard realizzati su commissione del cliente, anche in esclusiva, utilizzando filati di poliestere o filati di cotone riciclato o biologico; • TaBru Organic canvas, è una collezione di canvas, con pesantezza intorno ai 600 gr/mt, realizzati con cotone riciclato;
intrecci realizzati con filati di cellulosa avente origine certificata, ovvero proveniente da carta riciclata o da foreste gestite in modo sostenibile. Ta-Bru è inserita fin dal 2017 nel Programma ZDHC e rispetta in tutte le sue fasi di produzione gli standard MRLS e REACH. Ha ottenuto la certificazione “OEKO – TEX STANDARD 100”, è diventata membro di “BCI – BETTER COTTON INITIATIVE” ed è in attesa di audit per il rilascio definitivo dei certificati GRS (global recycle standard) e GOTS (global organic textile standard).
A CONSTANT COMMITMENT Manifatture Toscane Ta-Bru spa has always been committed to find sustainable production solutions that aim to reduce the environmental impact at every stage of processing. The installation of the first of two photovoltaic systems dates back to 2010, for a total of 251 kw of power, which allow to feed the production departments with clean energy, significantly reducing CO2 emissions from non – renewable sources. In 2017 a biological purification plant was installed to treat, through the action of bacteria, the wastewater from finishing operations. Today Ta-Bru proposes a collection of “eco – friendly” textiles, using organic, biological and recycled materials, following the philosophy of the 3 ERRE (Reduce – Reuse – Recycle).
• TaBru Re Lining, in the line of linings made with yarns obtained from post – consumer recycling of plastic containers. • TaBru Re Jacquard, in the line of jacquard fabrics, customizable by the customer, made of polyester recycled yarns or of organic/recycled cotton yarns. • TaBru Organic canvas, identify the collection of canvas fabrics made with organic cotton in different heights and grains. • TaBru Recycled canvas, in a collection of canvas, with weights of around 600 gr/mt, made with recycled cotton • Tabru Certified Paper fabrics, is the series of woven fabrics made with cellulose yarns having a certified origin, i.e. that comes from recycled paper or from forests managed in a sustainable way. Ta-Bru has been include ZDHC Program since 2017 and complies with the MRLS and REACH standards. Ta-Bru is “OEKO – TEX STANDARD 100” certified, has become a member of “BCI – BETTER COTTON INITIATIVE” and is also awaiting audits to receive GOTS, and GRS certifications.
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AREA DENIM ELASTEN www elasten.it writer Pietro Ferrari
LA RICERCA SENZA FINE Alla Elasten di Prato, Giovanni Benelli ci racconta del costante impegno di ricerca dell’azienda per trovare sempre nuove strade nel mondo stretch e non solo...
Incontriamo nello stabilimento Elasten di Prato, Giovanni Benelli responsabile ricerca e sviluppo e commerciale dell’azienda di cui il padre Paolo è amministratore. È proprio per parlare dell’elastomero detto anche Elastam o Spandex che ha rivoluzionato il mondo delle fibre tessili che gli facciamo visita nell’azienda in cui un parco macchine enorme adattato alle esigenze produttive specifiche e unico al mondo è in grado di produrre 65 tons/mese di filato con un titolo metrico
medio 60mila. Pietro Ferrari – Voi siete un’azienda di famiglia? Giovanni Benelli – Elasten nasce come una lavorazione in esclusiva per il Lanificio Milior in società con Franco Miliotti, recentemente scomparso, i cui figli stanno continuando l’attività tessile. La famiglia di mio padre aveva da generazioni un’attività nella filatura cardata e tessuti cardati. Oggi io seguo le nuove idee e la parte vendita, mentre mio padre, come amministratore unico, gestisce tutti gli aspetti generali. Proprio mio padre ha iniziato negli anni Ottanta , in concomitanza con la filatura cardata di cui si occupava, l’avventura di Elasten, lavorando con macchine innovative. Dobbiamo pensare che il concetto dello stretch in quegli anni era agli albori, questa tecnologia era un’innovazione notevole e ha rappresentato l’inizio a livello industriale dello stretch dato dall’elastomero tant’è che Elasten aveva una esclusiva di zona con la ditta produttrice delle macchine nel raggio di cento chilometri. L’inizio, come accade spesso, è stato in salita, perché pur continuando a investire in nuove macchine, per quanta richiesta c’era, non bastavano mai. In quegli anni queste macchine hanno prodotto la qualità migliore di elasticizzato che si potesse trovare. Dopo di che è cresciuta sui mercati internazionali la richiesta di filati stretch a basso costo e allora sono state sviluppate altre tecnologie: il cosiddetto corespun che come principio tratta la
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produzione di uno stoppino elastico torsionato direttamente su macchina di filatura. Questa dinamica ha fermato un po’ lo sviluppo di Elasten, in quanto la lavorazione in filatura con questo sistema costava più o meno la metà ma ovviamente il risultato qualitativo era proporzionale al prezzo. Nel contempo, la contrazione del mercato americano e l’ascesa della produzione asiatica hanno generato un calo di lavoro per noi e abbiamo vissuto degli anni abbastanza difficili. Pietro Ferrari – Qual è lo scenario di oggi? Giovanni Benelli – Le macchine sono sempre le stesse, ma nel frattempo la crisi ha portato a sviluppare nuove idee e abbiamo creato dei brevetti internazionali per il lino, la canapa e fibre simili come l’ortica, fibre vegetali apparentemente inelasticizzabili: siamo riusciti a sfatare questo mito. In quel periodo difficile è partito un iter di ricerca che tutti gli anni dà i suoi frutti. Élin® STRETCH YOUR NATURAL LIFE è il ns marchio registrato che racchiude tutte le scoperte piu’ cool nell’ambito dei filati green-stretch. Per maggiori info prego visitare il seguente link: www.elasten.it/en/elin/. Pietro Ferrari – Sempre sotto il segno dell’elasticizzazione? Giovanni Benelli – Naturalmente, ogni fibra genera dei problemi e nuove soluzioni : tut-
tora è l’epoca del Lino/Elastomero, oppure Lino o Canapa/Elastomero e un altro componente che in questo momento sono in produzione, con un risultato di elasticità e rientro eccezionali. Questa è anche l’epoca di una nuova tecnologia chiamata BFlex che esalta i materiali naturali mantenendone la composizione pura al 100%. Presto ci sarà anche l’epoca dell’elastomero in una chiave ancora più green che darà alle lavorazioni successive una facilità e una riduzione del consumo elettrico notevole, una nuova scoperta, perché è tutto un progredire step-by-step. Pietro Ferrari – Qual è stata l’evoluzione che ha portato da Elastam a BFlex? Giovanni Benelli – Elastam è il nome della fibra, Elasten è un nome di fantasia dell’azienda, il nome Elasten ci è stato a volte stretto, perché portava a pensare che fa-
A NAME, A FIBER Elastam is the name of the fiber, Elasten is an invented name of the company, In reality there is one behind the Elasten company myriad of facets, which comes out in this new product family which is called BFlex. Before us we had opposite a wall that was the elastomer, currently mainly a polyurethane base, there are also some natural elastomers which to date do not give many guarantees of duration over time of use nor in the stages of the production process to have an optimal and lasting result. After much consideration we had thought this: but why not take away from the elastomer products? So we came up with a technology particular in the construction of the thread, with which we generate a movement in the fabric, a movement without elastomer, so stretch without the stretch: this thing is seen
as an absolute novelty and the we are presenting in this period, we presented it at the last edition di Filo in October 2020. Mainly yes develops on a third party processing. The fabric manufacturer brings the thread single and Elasten give it back to him BFlex: they don't do other than giving a new face to a existing thread. With this solution they achieve different goals. One is a movement that you wouldn't expect from one fiber, the other is a completely hand new, technical, fluid. So depending on degree of torsion and degree of game you play, you can accentuate a appearance or another. The third aspect is sustainability, determined from the fact that this pure product is completely recyclable, without double composition or limits whatsoever in recycling, not only that but it allows the use of pure linen or pure hemp, materials which don't need a lot to be born and to grow.
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AREA DENIM ELASTEN cessimo solo l’elasticizzazione con fibre sintetiche. In realtà dietro la ditta Elasten ci sono una miriade di sfaccettature, cosa che viene fuori in questa nuova famiglia di prodotti che si chiama BFlex. Davanti a noi avevamo un muro che era l’elastomero, ad oggi prevalentemente a base poliuretanica, ci sono anche degli elastomeri naturali che ad oggi non danno molte garanzie di durata nel tempo di utilizzo né nelle fasi di processo di produzione per avere un risultato ottimale e duraturo. Dopo molte considerazione avevamo pensato questo: ma perché non togliere dai prodotti l’elastomero? Allora abbiamo concepito una tecnologia particolare nella costruzione del filo, con la quale generiamo un movimento nel tessuto, un movimento senza elastomero, quindi stretch senza lo stretch: questa cosa è vista come una novità assoluta e la stiamo presentando in questo periodo, l’abbiamo presentata alla scorsa edizione di Filo nell’ottobre 2020. Principalmente si sviluppa su una lavorazione conto terzi: il produttore di tessuti mi porta il filo a capo singolo e io glielo restituisco BFlex: non facciamo altro che dare un volto nuovo a un filo già esistente. Pietro Ferrari – Questo permette di sdoganare certe fibre naturali che avevano un limite per loro stessa natura… Giovanni Benelli – Con questa soluzione si raggiungono obiettivi diversi. Uno è un movimento che non ci si aspetterebbe da una fibra, l’altro è una mano completamente nuova, tecnica, fluida. Quindi a seconda del grado di torsione e del grado di gioco che si fa, si può accentuare un aspetto o un altro. Il terzo aspetto è la sostenibilità, determinata dal fatto che questo prodotto puro è completamente riciclabile, senza doppia composizione o limiti di sorta nel riciclo, non solo ma permette l’utilizzo di puro Lino o pura Canapa, materiali che non hanno bisogno di granché per nascere e per crescere. Siamo stati i primi al mondo a sviluppare una canapa stretch, con il 95 per
cento di canapa sul capo finito. Un nostro caro partner Italiano, ha sviluppato la prima collezione di capi finiti di Canapa stretch al Mondo. Pietro Ferrari – Alla base di questo c’è un forte impegno nella sostenibilità… Giovanni Benelli – La sostenibilità noi la intendiamo anche nell’etica del lavoro: infatti il nostro impegno nei brevetti si è sviluppato per mantenere la produzione in Italia fin quando ci sarà possibile; sarebbe molto semplice mandare le nostre macchine in qualche paese a basso costo, saremmo sicuramente più concorrenziali. Però tante belle idee sono venute fuori proprio perché siamo qui con tutte le difficoltà del nostro Paese. Serviamo vari mercati tra cui il mondo del Denim internazionale ma con difficoltà in quanto i ns filati costano 10 o 15 volte il costo medio di 1kg di Cotone Pakistano. Ad ogni modo riusciamo a farci spazio nella parte piu’ alta delle loro collezioni. I nostri clienti sono ditte di serie A, presenti nelle varie fiere importanti. Ma il mercato è pieno di ditte di serie Z che non si conoscono, che producono senza principi e che però vendono anche ai marchi più conosciuti. Spesso lo stesso tessuto che acquistano i marchi di massa viene acquistato anche dai migliori Brand: ciò azzera l’idea di qualità superiore, in poche parole non è detto che spendendo di più si abbia una qualità migliore. Oggi per fortuna anche se in dimensione ridotta questa tendenza a dare il giusto valore al tessuto e di conseguenza al capo finito sembra tornare, il rischio però è che questo processo rimanga troppo artigianale anche per un’industria artigianale come quella italiana. Siamo forse i primi al Mondo a godere di questo ritorno siamo però molto lontani dal poter realizzare i numeri necessari per poter muovere decentemente i ns stabilimenti. Pietro Ferrari – Qual è Il rapporto tra Elasten è il mondo del denim? Giovanni Benelli – Siamo entrati nel denim
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grazie alla forza dei nostri brevetti. La nostra normalità è produrre fili particolari ma siamo sempre in anticipo di almeno settootto anni e questo non è un bene. Tutto ciò che per noi sembra superato inizia a dare i suoi frutti in tempi lunghi, quindi dopo tanto tempo negli ultimi due anni abbiamo ricevuto risultati notevoli. Parte di questi risultati sono venuti dalla migliore azienda italiana del denim, che ha spinto i nostri fili elastici nei suoi tessuti più belli e grazie anche ad altre importanti ditte italiana ed estere che hanno fatto lo stesso. Abbiamo recentemente preso parte a una call con la Eiha, la Federazione europea della canapa e abbiamo potuto constatare come in Europa si stia mettendo in campo molta energia. Purtroppo si punta il focus sulla canapa “cotonizzata”(fibra corta di Canapa) che pur essendo noi in grado di elasticizzarla a capo unico, secondo me, il massimo che può dare di risultato è un filo di qualità media. Sicuramente la fibra “cotonizzata” troverà utilizzo nelle filature di mezzo mondo ma di fatto non fa elevare il livello tessile, che, invece, si ottiene con la fibra lunga filata ad umido come nel caso del Lino. È importante quindi che i filatori ad umido europei si impegnino a sviluppare la fibra lunga di Canapa che è quella durevole e la durabilità è una delle voci più in auge in questo momento: comprare meno per comprare meglio, solo la fibra lunga garantisce la durabilità nel tempo , ancora di piu’ se mischiata con fibre elastiche. Il tessuto che ne verrà fuori sarà pressoche eterno, soprattutto nel denim. Grazie alle ns soluzioni in lino e Canapa stretch o Bflex il capo finito denim diventerà superconfortevole, e necessiterà della metà dei lavaggi in lavatrice proprio grazie alle fibre naturali per eccellenza che lo compongono. Pietro Ferrari – In che direzione va la vostra ricerca per il futuro? Giovanni Benelli – La nostra ricerca ha come spina dorsale l’elasticità in varie
forme , non facciamo altre cose, siamo specializzati in questo. Il concetto di elasticità ha storicamente dei trend e dei risultati a livello di prodotto, diciamo che fino ad oggi è andato il superstretch, domani il comfort, dopodomani di nuovo il superstretch. Cosa cambierà sarà il modo con cui arriveremo a rendere elastico un tessuto. Nel mondo in cui viviamo un capo fermo non è più contemplato, un leggero comfort fa sempre piacere, lo stretch e il superstretch sono entrati nella norma per certe categorie di prodotti. La nostra missione è quella di dare una risposta a tutte le esigenze di stretch con i materiali più sostenibili al mondo, anche creando delle contrapposizioni tra l’idea naturale ela risposta elastica. Ad esempio il fatto che un capo in lino debba essere visto come una cosa per forza “stropicciata” e senza forma a noi sta stretta: Ci piace reinterpretarlo completamente performante dal punto di vista della vestibilità e da quello estetico. Chi ha testato il ns Lino stretch prodotto con la combinazione elastica di T400® e Lycra® ha capito che questo concetto è una cosa straordinaria. Tant’è che viene sviluppato anche nel mondo dell’Athleisure. Sono sempre stato attratto dal concetto del rendere qualche cosa di classico in una chiave completamente diversa dall’originale, questo nell’arte come nel tessile. Ciò che crea problemi è quello che poi darà più frutti, quindi è giusto deformalizzare le cose formali in una chiave diversa che gli renda sempre merito. Pietro Ferrari – Come vi muovete nel mondo della certificazione? Giovanni Benelli – A livello di certificazione siamo certificati. Oeko-Tex Standard 100, Gots per filiera produttiva, poi a breve anche RVS e GRS sempre per filiera produttiva su richiesta dei clienti che hanno bisogno di fornitori che abbiamo tutte le carte in regola per qualsiasi tipo di certificazione. Siamo aperti a qualsiasi certificazione serva per poter industrializzare le ns idee nel mondo.
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AREA MAGLIERIA LANA GATTO www lanagatto.it writer Pietro Ferrari
STELLE E SPEZIE PER IL 2021-2022 Luminosità e sensorialità sono le chiavi di volta della collezione di Lana Gatto della prossima stagione fredda che strizza l’occhio alle stelle e si lascia inebriare dalle spezie. Tra calore e colore protagonisti sono filati naturali di pregio, come Alpaca, Kid Mohair e Lana Merino, interpreti di uno stile sospeso tra charme e glam. Luminosa come le stelle ed evocativa del mondo colorato, aromatico e capace di stimolare i sensi delle spezie: la collezione A/I 2021/22 Lana Gatto – brand che fa capo a Tollegno 1900 – è un osanna alla luce e una dichiarazione d’amore alla sensorialità, grazie all’utilizzo di filati naturali (lana, alpaca, mohair) mixati a prodotti brillanti per attitudine (paillettes, lurex). A corollario delle due linee “Fashion” e “Limited Edition Collection” che definiscono la proposta per la prossima stagione fredda, ci sono poi una serie di prodotti continuativi che, per singolarità ed eccellenza, hanno saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel settore dell’aguglieria e nelle preferenze delle amanti del tricot: da “Supersoft” in pura Lana Merino Extrafine a “Merinocot”, perfetto equilibrio di Lana Merino (50%) e Cotone (50%), passando per “Silk Mohair” e “Cashcot Eco” - sostenibile nell’essenza grazie ai suoi componenti (50% cashmere rigenerato e 50% cotone) – i fili evergreen di Lana Gatto sono stati interamente rinnovati nelle cartelle colori, dimostrando così la loro grande attualità e attenzione ai diktat della moda. Gli stessi che hanno ispirato la linea “Fashion”, in cui il mondo delle spezie diventa protagonista.
LA SENSORIALITÀ DI SPICES MOOD
Colori caldi in cui tonalità tenui si sposano a nuance più impattanti, delicatezza nel contatto con la pelle, appeal alla vista: i 12 filati “spices mood” che compongono la collezione “Fashion” sembrano suggerire un simbolico viaggio in Oriente, di cui le spezie sono emblema. Spazio dunque, tra gli altri, a “Anice”, “Pepe”, “Curcuma”, “Vaniglia”, “Cumino” e “Zafferano” che, grazie alle loro colorazioni e ai filati impiegati, permettono di dare “sapore” ai propri outfit arricchendoli di personalità. Anice – Alpaca baby, lana e cotone in percentuali equilibrate si stemperano in questo “soffilo” che, naturale al 100%, si distingue per l’aspetto voluminoso e, contemporaneamente, per la leggerezza, frutto della sua costruzione. Un filo di pregio che, a partire dalle sue tonalità melange, evoca la spezia di cui porta il nome i cui semi erano già utilizzati da Egizi, Greci e Romani. Un prodotto di valore per le sue componenti che ne fanno un interprete prezioso di capi spalla e accessori. Pepe – Merce pregiata tanto da essere utilizzato nell’antichità come moneta di scambio, l’”oro nero” originario delle coste del Malabar in India,rivive in un filo che abbina Lana Merino e Alpaca, la cui colorazione naturalmente scura lo evoca.
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STARS AND SPICES FOR 2021-2022 Bright as the stars and evocative of the colorful world, aromatic and capable of stimulating the senses of spices: the A / W 2021/22 Lana Gatto collection is a hosanna to light and a declaration of love for sensoriality, thanks to the use of yarns natural (wool, alpaca, mohair) mixed with brilliant products for attitude (sequins, lurex). As a corollary of the two "Fashion" and "Limited Edition Collection" lines that define the proposal for the next cold season, there are a series of continuous products which, thanks to their singularity and excellence, have been able to carve out a leading role in the knitting and in the preferences of tricot lovers: from "Supersoft" in pure Extrafine Merino Wool to "Merinocot", perfect balance of Merino Wool (50%) and Cotton (50%), passing through "Silk Mohair" and "Cashcot Eco" - sustainable in essence thanks to its components (50% regenerated cashmere and 50% cotton) - the ever-
Morbido al contatto con la pelle e con un forte potere termico, “Pepe” nella versione Lana Gatto è unisex, prestandosi a realizzare capi per il guardaroba di coppia. Curcuma – Conosciuta come“zafferano delle indie” per il suo vivace colore giallo, questa spezia, la cui radice polverizzata viene utilizzata anche come colorante per i tessuti, dà il nome al filo più sostenibile della collezione moda del brand. Composto da cotone e lana biologiche e da fibra di poliammide riciclata, si connota per la sua sottigliezza, grande morbidezza e per l’effetto jacquard creato dalla stampa con colori delicati. Vaniglia – Cotone, lino e una piccola percentuale di fibra di poliammide lavorate a catenella per dare volume e – contemporaneamente - limitare il peso specifico sono le componenti di un filo che, per sottolineare il suo valore, sceglie “Vaniglia” come nome (questa spezia è considerata la più “preziosa” dopo lo zafferano). A renderlo pregiato sono le caratteristiche intrinseche dei suoi componenti, primo tra tutti il lino capace di mantenere la temperatura corporea e di essere un “natural scrub” per la pelle. Le sue coloriture contribuiscono poi a dare al filo un aspetto
green yarns of Lana Gatto have been entirely renewed in the color charts, thus demonstrating their great relevance and attention to fashion diktats. The same ones who inspired the “Fashion” line, in which the world of spices becomes the protagonist. The sensoriality of spices mood Warm colors in which soft shades are combined with more impactful nuances, delicacy in contact with the skin, appeal to the eye: the 12 "spices mood" yarns that make up the "Fashion" collection seem to suggest a symbolic journey to the East, of which spices they are emblem. Space, therefore, among others, for "Anise", "Pepe", "Curcuma", "Vanilla", "Cumin" and "Saffron" which, thanks to their colors and the yarns used, allow you to give "flavor" to your outfits enriching them with personality. Anise – Baby alpaca, wool and cotton in balanced percentages are dissolved in this "puff" which, 100% natural, stands out for its voluminous appearance and, at the same time, for the lightness, the result of its construc-
country-vintage che piacerà alle fashionaddicted. Zafferano – C’è una consonanza tra la pregevolezza della spezia e il filo che le è stato dedicato. Entrambi sono infatti il frutto di un lavoro ricercato. Mentre la preziosità dell’ “oro giallo” va ricercata nella complessità delsuo metodo di raccolta, quella del prodotto di Lana Gatto è in-
Il campionario di Stelle e Spezie.
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AREA MAGLIERIA LANA GATTO vece da ricercare in diversi attori: il mix di filati di eccellenza che lo strutturano (Lana Merino fine, Alpaca baby e seta), la sua rilevante capacità termica e l’appeal vintage generato dalla stampa con effetti sfumati. Ne basta un “pizzico” per dare verve al look. Cumino – Grosso nella sua consistenza, fiammato e innovativo per le cromie (sulla sua base colore grezza viene realizzata una stampa a spruzzo che produce “macchie di colore” dall’aspetto artistico, ndr), il filo 60% Lana e 40% fibra sintetica dedicato alla spezia già usata dagli Egizi per le sue proprietà curative, si presta in modo particolare alla realizzazione di accessori capaci di lasciare il segno.
CINQUE “STELLE” PER UNA LIMITED EDITION COLLECTION
La limpidezza del cielo notturno invernale rende ancor più visibili le stelle, tracciando percorsi immaginari tra le costellazioni, connesse da immaginari fili luminosi. A queste “strade del cosmo” è dedicata la “Limited Edition Collection” per l’A/I 202122 di Lana Gatto. Una capsule “brilliant” per vocazione che, articolata in 5 proposte (“Polaris”, “Sirio”, “Vega”, “Mizar” e “Antares”), illumina anche gli outfit più sobri. Polaris – Effetto glam, garantito dal binomio tra base Alpaca superfine e fibre sintetiche interamente rivestite da una pioggia di pailettes a goccia, per il filo che porta il nome della stella più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore. Ad accumunare star&yarn è la straordinaria brillantezza che illumina il Polo Nord come i look da sera. Sirio – Il suo bagliore notturno affascina l’uomo sin dalla notte dei tempi tanto da farla venerare per la sua luce. La stessa che sembrano emanare i capi realizzati con il suo omonimo filo, in cui Alpaca superfine e kid Mohair sposano una ridotta percentuale di fibra di poliammide. Il risultato è uno “stellar yarn” sottile, caldo, con stampe dai colori ton sur ton naturalmente charmant. Vega – Non poteva che chiamarsi come
la stella più brillante della costellazione della Lira, la quinta più luminosa del cielo notturno e la seconda più sfavillante dell’emisero boreale, il filo che, grazie alla ricchezza di micro paillettes di cui si compone, è una nuvola di luce. Proposto in due versioni – filo in tinta unita ricoperto di paillettes oro o argento oppure stampato con micropaillettes multicolori – è perfetto per creare capi ed accessori con cui risplendere. Mizar – Due componenti (viscosa e poliammide) per il filo che porta il nome della prima stelladoppia della quale sia stata riconosciuta la natura. Alternarsi di filo lineare e di piccole perle in tono sempre di filato frutto della sua lavorazione, “Mizar” non contravviene alle sue origini stellari e fa del doppio la sua particolarità: abbinato a lana o mohair dà un tocco di personalità a capi e accessori. Antares – Il “cuore” della costellazione dello Scorpione pulsa anche nella capsule di Lana Gatto che viene illuminata da un filo che irradia luce grazie alla presenza di lurex e di paillettes argento sostenute da una base in Alpaca. Lusso allo stato puro.
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tion. A precious thread that, starting from its melange shades, evokes the spice it bears its name, whose seeds were already used by Egyptians, Greeks and Romans. A product of value for its components that make it a precious interpreter of outerwear and accessories. Pepper – a valuable commodity so much that it was used in ancient times as a bargaining chip, the "black gold" originating from the Malabar coasts in India, comes to life in a thread that combines Merino Wool and Alpaca, whose naturally dark color evokes it. Soft in contact with the skin and with a strong thermal power, “Pepe” in the Lana Gatto version is unisex, lending itself to making garments for the couple's wardrobe. Turmeric - known as “Indian saffron” for its vibrant yellow color, this spice, whose powdered root is also used as a dye for fabrics, gives its name to the most sustainable yarn in the brand's fashion collection. Composed of organic cotton and wool and recycled polyamide fiber, it is characterized by its thinness, great softness and the jacquard effect created by printing with delicate colors. Vanilla – cotton, linen and a small percentage of polyamide fiber worked in chain to give volume and - at the same time - limit the specific weight are the components of a yarn which, to emphasize its value, chooses "Vanilla" as its name (this spice it is considered the most "precious" after saffron). To make it valuable are the intrinsic characteristics of its components, first of all the linen capable of maintaining body temperature and being a "natural scrub" for the skin. Its colors then contribute to giving the yarn a country-vintage look that will appeal to fashion-addicted. Saffron – there is a consonance between the excellence of the spice and the thread that has been dedicated to it. Both are in fact the result of a sophisticated work. While the preciousness of the "yellow gold" is to be found in the complexity of its harvesting method saffron is obtained only from the dried stigma of the crocus sativus flower from which the female part is separated and then dried - that of the Lana Gatto product is instead to be found in different actors: the mix of excellent yarns that structure it (fine Merino wool, baby Alpaca and silk), its significant thermal capacity and the vintage appeal generated by the print with shaded effects. A "pinch" is enough to give verve to the look. Cumin – thick in its consistency, flamed and innovative for the colors (a spray print is made on its raw color base that produces artistic-looking "color spots", ed), the yarn
60% wool and 40% synthetic fiber dedicated to the spice already used by the Egyptians for its healing properties, it is particularly suitable for making accessories capable of leaving their mark. Five "stars" for a limited edition collection The clarity of the winter night sky makes the stars even more visible, tracing imaginary paths between the constellations, connected by imaginary luminous threads. A “brilliant” capsule by vocation which, divided into 5 proposals (“Polaris”, “Sirio”, “Vega”, “Mizar” and “Antares”), illuminates even the most sober outfits. Polaris – a glam effect, guaranteed by the combination of superfine Alpaca base and synthetic fibers entirely covered with a shower of drop-shaped sequins, for the yarn that bears the name of the brightest star in the constellation of the Ursa Minor. What star & yarn has in common is the extraordinary brilliance that illuminates the North Pole like evening looks. Sirius – its nocturnal glow has fascinated man since the dawn of time, so much so that it is venerated for its light. The same that the garments made with its homonymous thread seem to emanate, in which superfine Alpaca and kid Mohair marry a reduced percentage of polyamide fiber. The result is a thin, warm “stellar yarn” with naturally charming tone-on-tone color prints. Vega – could only be called as the brightest star in the Lyra constellation, the fifth brightest in the night sky and the second brightest in the northern hemisphere, the thread which, thanks to the richness of micro sequins of which it is composed, is a cloud of light. Available in two versions - plain colored thread covered with gold or silver sequins or printed with multicolored micro-sequins it is perfect for creating garments and accessories with which to shine. Mizar – two components (viscose and polyamide) for the thread that bears the name of the first double star whose nature has been recognized. Alternating linear thread and small pearls always in the same tone as the result of its processing, "Mizar" does not contravene its stellar origins and does double its peculiarity: combined with wool or mohair it gives a touch of personality to garments and accessories. Antares – the "heart" of the constellation of Scorpio also beats in the capsule by Lana Gatto which is illuminated by a thread that radiates light thanks to the presence of lurex and silver sequins supported by an Alpaca base. Pure luxury.
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI www mimakibompan.it writer Pietro Ferrari
UNA VETRINA VIRTUALE Apparel La fiera Innovate Textile & ha offerto a Mimaki
l'opportunità perfetta per rafforzare ulteriormente la sua posizione nel mercato tessile.
TS55-1800.
Mimaki Europe ha creato una vetrina virtuale delle sue ultime soluzioni tessili alla fiera Innovate Textile & Apparel 2020. Rispecchiando la tradizionale esperienza della fiera commerciale, i partecipanti allo spettacolo virtuale hanno potuto visitare lo stand di Mimaki, vedere la tecnologia in azione e parlare al team delle ultime tendenze del mercato e delle soluzioni che stanno aiutando i clienti a soddisfare le richieste attuali. La stampante a sublimazione di punta dell'azienda, TS55-1800, e la nuova stampante ibrida, TX300P-1800 MkII, sono state al centro dello stand virtuale interattivo di Mimaki, dove i visitatori hanno potuto beneficiare di numerose promozioni esclusive dello spettacolo. La sublimazione del colore è una tecnologia rivoluzionaria nella stampa tessile, che consente stampe vivide e di alta qualità su una moltitudine di tessuti, come poliestere o elastan, tutti su richiesta. La stampante TS55-1800 di Mimaki combina questa tecnologia rivoluzionaria con la rinomata esperienza e innovazione di Mimaki. Questo plotter offre una produzione su scala industriale e incorpora le tecnologie principali di Mimaki, come NCU (Nozzle
Check System) e NRS (Nozzle Recovery System), sistemi di controllo e ripristino degli ugelli che assicurano il rilevamento automatico e la sostituzione degli ugelli ostruiti senza interrompere la produzione. Inoltre, MAPS (sistema Mimaki Advanced Pass), un sistema creato per prevenire la formazione di banding, utilizza uno speciale algoritmo ad ogni passaggio di stampa e calcola il modo più efficace per spruzzare le gocce d'inchiostro in base al colore, alla copertura e alla velocità. Disponibile con l'opzione Mini Jumbo Roll che, insieme ad incrementare la produttività notturna, può aiutare a risparmiare fino al 25% sui costi della carta e un sistema di inchiostri sfusi da 10 litri, la Mimaki TS55-1800 offre il costo di esercizio più basso sul mercato ed è il modello di produzione ideale per aziende di medie dimensioni con volumi di stampa importanti. All'Innovate Textile & Apparel Trade Show, Mimaki ha lanciato una promozione speciale per questa stampante, rendendola ancora più attraente per quelle aziende che cercano di diversificare la propria attività in questi tempi difficili.
TX300P-1800 MKII.
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A VIRTUAL SHOWCASE Mimaki Europe created a virtual showcase of its latest textile solutions at the Innovate Textile & Apparel 2020 fair. Mirroring the traditional trade show experience, attendees of the virtual show were able to visit Mimaki's booth, see the technology in action and talk to the team of the latest market trends and solutions that are helping customers meet current demands. The company's flagship dye sublimation printer, TS55-1800, and new hybrid printer, TX300P-1800 MkII, were at the center of Mimaki's interactive virtual booth, where visitors were able to benefit from numerous exclusive promotions from the show. Dye sublimation is a revolutionary technology in textile printing, enabling high quality, vivid prints on a multitude of fabrics, such as polyester or elastane, all on demand. Mimaki's TS55-1800 printer combines this revolutionary technology with Mimaki's renowned
Lanciata all'inizio di quest'anno, la Tx300P1800 MkII propone la stampa sia direttamente su tessuto sia su carta transfer , il tutto con una sola macchina, offrendo una flessibilità senza pari e aprendo nuove porte ai fornitori di servizi di stampa. Questa stampante tessile ibrida passa rapidamente dalla stampa diretta su tessuto a quella transfer tramite una piastra intercambiabile e consente agli utenti di scegliere tra tre diverse combinazioni di inchiostri da caricare sulla macchina: pigmento tessile/sublimazione diretta su tessuto, pigmento tessile/sublimazione per carta o sublimazione diretta su tessuto/sublimazione per carta transfer. Ciò consente la produzione di una vasta gamma di applicazioni, dai tessuti per la moda ai tessuti per interni e alla carta da parati, qualunque composizione abbiano. Sia conveniente che versatile, la Mimaki Tx300P-1800 MkII si rivolge a fornitori di servizi di stampa più piccoli e a case di produzione di grandi volumi, offrendo tempi di consegna più rapidi, piccole tirature più convenienti e campionatura di tessuti. L’organizzatore dell’evento, World Textile Information Network (WTiN), ha ideato Innovate Textile & Apparel Trade Show per
expertise and innovation. This plotter offers industrial scale production and incorporates Mimaki's core technologies, such as NCU (Nozzle Check System) and NRS (Nozzle Recovery System), nozzle control and reset systems that ensure automatic detection and replacement of clogged nozzles without stop production. In addition, MAPS (Mimaki Advanced Pass System), a system created to prevent banding, uses a special algorithm at each printing pass and calculates the most effective way to spray the ink drops based on color, coverage and to speed. Available with the Mini Jumbo Roll option which, along with increasing overnight productivity, can help save up to 25% on paper costs and a 10 liter bulk ink system, the Mimaki TS55-1800 offers the most cost of ownership. low on the market and is the ideal production model for medium-sized companies with large print volumes. At the Innovate Textile & Apparel Trade Show, Mimaki launched a special promotion for this printer,
offrire – in questi tempi senza precedenti – una piattaforma privilegiata di networking a espositori e visitatori. Mimaki supporta appieno questa visione ed è stata entusiasta di interagire con i suoi clienti e potenziali clienti, nonché di sostenerli nei prossimi investimenti con promozioni speciali. «La fiera Innovate Textile & Apparel è stata un'opportunità per Mimaki di rafforzare ulteriormente la sua posizione nel mercato tessile, interagire con i nostri clienti e condividere e imparare da tutti i player del settore», afferma Danna Drion, Senior Marketing Manager, Mimaki Europe . «Abbiamo un portafoglio completo che abbraccia diverse tecnologie e siamo ansiosi di spiegare i vantaggi di queste stampanti per aiutare i fornitori di servizi di stampa tessile a trovare la tecnologia giusta per la loro attività. In questi tempi difficili, vogliamo anche assicurarci che i nostri clienti esistenti e potenziali comprendano appieno le capacità delle nostre soluzioni e traggano vantaggio dalle offerte promozionali in fiera, in modo che possano effettuare con sicurezza il loro prossimo investimento e massimizzare la loro linea di produzione per rimanere redditizi e competitivi.
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AREA TECNOLOGIA MIMAKI
ď€ LapTop Case.
Questo evento ci ha consentito di fare esattamente questo e siamo stati molto soddisfattiÂť.
making it even more attractive to those companies looking to diversify their business in these difficult times. Launched earlier this year, the Tx300P-1800 MkII offers both direct-to-fabric and transfer paper printing, all with a single machine, offering unparalleled flexibility and opening new doors for print service providers. This hybrid textile printer quickly switches between direct-onfabric and transfer printing via an interchangeable plate and allows users to choose from three different ink combinations to load onto the machine: textile pigment / direct sublimation on fabric, textile pigment / sublimation for paper or direct sublimation on fabric / sublimation for transfer paper. This enables the production of a wide range of applications, from fashion fabrics
Mimaki ha utilizzato la fiera Innovate Textile & Apparel per coinvolgere i visitatori in incontri virtuali one-to-one, poichĂŠ gli esperti dell'azienda sono stati disponibili per chat dal vivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In linea con la portata globale dell'evento, Mimaki Europe ha collaborato con Mimaki USA e Mimaki Global per garantire che i visitatori di tutto il mondo avessero accesso ai portavoce regionali in qualsiasi momento.
to interior fabrics and wallpaper, whatever composition they have. Both affordable and versatile, the Mimaki Tx300P-1800 MkII caters to smaller print service providers and high-volume production houses, offering faster turnaround times, more affordable short runs, and fabric sampling. The organizer of the event, World Textile Information Network (WTiN), created Innovate Textile & Apparel Trade Show to offer - in these unprecedented times - a privileged networking platform to exhibitors and visitors. Mimaki fully supports this vision and has been thrilled to interact with its customers and prospects, as well as to support them in their upcoming investments with special promotions. "The Innovate Textile & Apparel fair was an opportunity for Mimaki to further strengthen its position in the textile market, interact with our customers and share and learn from all the players in the sector", says Danna Drion, Senior Marketing Manager, Mimaki Europe. "We have a comprehensive portfolio spanning multiple technologies and are eager to explain the benefits of these printers to help textile print service providers find the right technology for their business. In these challenging times, we also want to make sure that Our existing and potential customers fully understand the capabilities of our solutions and take advantage of promotional offers at the show, so they can confidently make their next investment and maximize their production line to remain profitable and competitive. This event has enabled us to do exactly that and we were very satisfied " Mimaki used the Innovate Textile & Apparel fair to receive visitors.
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EVENTI FILO www filo.it writer Beatrice Guidi
LA 54A EDIZIONE DI FILO CHIUDE CON UN BILANCIO POSITIVO La 54ª edizione di Filo, salone internazionale dei filati e delle fibre nell’ottobre 2020, si è chiusa con buoni risultati, pur nella complessa situazione generale che caratterizza il settore tessile. Come ha dichiarato Paolo Monfermoso, responsabile di Filo: «La 54a edizione di Filo si chiude con un buon bilancio, ottenuto in un contesto congiunturale molto difficile. In questa edizione abbiamo registrato 70 espositori, mentre i visitatori ben oltre le aspettative, anche con buyer provenienti dall’estero, in particolare dalla Francia, grazie anche alla collaborazione con Ice-Agenzia.
La 54a edizione è stata la prima occasione per il settore filati di tornare alla “fiera in presenza” e ha confermato la voglia di ripartenza delle imprese, il desiderio di incontrarsi e riprendere insieme il cammino di crescita. In altre parole, Filo ha confermato che le fiere virtuali non sono sufficienti a mostrare la grande creatività delle nostre aziende, il loro lavoro di continua ricerca e la loro capacità di personalizzare le soluzioni, trovando la più adatta al singolo cliente: per realizzare tutto ciò la fiera in presenza è un momento indispensabile. Questa edizione autunnale di Filo è stata anche la prima a svolgersi negli spazi di MiCoMilano Convention Centre, una scelta che ci ha permesso di ampliare gli spazi, dando più visibilità all’Area Tendenze. In questa circostanza, poi, lo spazio di MiCo ci ha permesso di rispettare le regole sul distanziamento, garantendo a espositori e visitatori una presenza a Filo in tutta sicurezza. Grande interesse continua a riscuotere FiloFlow, il progetto sostenibilità di Filo. Il numero di espositori che vi aderiscono cresce di edizione e in edizione e coinvolge oggi la maggior parte delle aziende espositrici, segno dell’attenzione che i nostri espositori dedicano al tema e del loro crescente desiderio di comu-
Beatrice Guidi, direttrice di Textures nei padiglioni di MiCo, nuova location di Filo.
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EVENTI FILO
POSITIVE RESULTS FOR THE 54TH EDITION OF FILO IN MILAN The 54th edition of Filo, the international yarns and fibres exhibition, closed yesterday with positive results, despite the difficult situation the textile industry is facing, the show’s organiser reports. Mr. Paolo Monfermoso, general manager of Filo, commented: “The 54th edition of Filo closed with positive results, which have been achieved during a very difficult economic situation. In this edition, there were 70 exhibitors, while the number of visitors were higher than expected, and foreign buyers too,
especially from France, also thanks to the cooperation with ITA-Agency”. “For the yarns’ industry, the 54th edition of Filo has represented the first chance to come back to the ‘fair in attendance’ and it has affirmed the will of companies to re-start, the desire to meet each other again and to get back to growth’s path together. In other words, Filo has confirmed that virtual fairs are not enough to show the great creativity of our companies, their work of continuous research and their ability to customise solutions, finding the most adequate one for each client: all this is achieved only through the crucial moment of a physical fair”.
nicare anche all’esterno tutti i progressi fatti in questo campo. In conclusione, quelli della 54a edizione di Filo sono stati due giorni intensi, animati dalla passione delle nostre aziende, che hanno mostrato un reale desiderio di ripartenza, fondato sulla valorizzazione di produzioni uniche, frutto dell’esperienza e delle lavorazioni inconfondibili per la loro qualità realizzate dalla manifattura tessile italiana». Pur non potendo partecipare personalmente alla 54a edizione di Filo, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha voluto inviare un video-massaggio nel quale ha sottolineato come il suo ministero sia impegnato a studiare, in particolare per l’istruzione tecnica e professionale, «proposte didattiche coerenti e aggiornate per garantire profili professionali preparati per le necessità delle imprese. Discende da qui il sostegno e il potenziamento degli Its, un modello formativo che continua a crescere e a convincere». Due visite di eccezione hanno poi salutato la prima giornata della 54a edizione di Filo:
il Salone dei filati è stato infatti visitato da Elena Chiorino, assessore alla Formazione, istruzione e lavoro della Regione Piemonte, e da Massimo Giletti, il noto giornalista, conduttore e autore televisivo. In visita al Salone anche il presidente dell’Unione Industriale Biellese, Giovanni Vietti. Il commento dell’assessore Chiorino ha rilevato come «Filo sia una fiera estremamente interessante, con prodotti che mostrano il savoir-faire di aziende che puntano sulla qualità e sulla sostenibilità. Fondamentale dunque che l’Italia definisca una politica industriale, sulla base della quale si dovranno poi decidere gli investimenti in innovazione e formazione, in particolare nell’istruzione tecnica, per garantire alle imprese le competenze necessarie al loro sviluppo». Massimo Giletti ha partecipato a Filo in una veste particolare in quanto l’azienda della sua famiglia è una delle aziende espositrici e ha sottolineato come «Filo rappresenti l’Italia che non vive nel Sussidistan. È l’Italia che non molla, che non ha delocalizzato e che oggi vuole la ripresa».
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