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SPECIALE FORUM INTERNAZIONALE DELL’EDILIZIA IN LEGNO VERONA ITALIA WCTE VIENNA 2016 HOLZBAU FORUM GARMISCH-PARTENKIRCHEN 2016


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FOCUS WCTE 2016

VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno

In questa pagina, sotto, l'Università di Vienna e a fianco Sonia Maritan all'Hofburg. Nella pagina di destra l'inaugurazione al Palazzo Imperiale di Vienna e la foto di Hugo Karre mentre ha luogo l'importante cerimonia di apertura.

“L’Età” del Legno Dal 22 al 25 agosto a Vienna si è svolto il WCTE 2016: World Conference on Timber Engineering, il forum più importante al mondo che presenta e tratta i più recenti sviluppi tecnici e architettonici e le innovazioni legate al legno e al legno da costruzione. Grandiosa l’inaugurazione musicale e a seguire quella conferenziale presso il Palazzo Imperiale e intensa l’attività che si è svolta all’Università di Vienna – di cui è Rettrice Sabine Seidler – nelle 4 giornate del WCTE. Vienna è una città, che a ogni risveglio dà la sensazione di essere appena stata ritinteggiata “di fresco”: la sua candida monumentalità, la sua sfarzosa eleganza e il suo rigoroso apparato viario la rendono unica e indimenticabile. Dalla capitale alla Nazione, l’Austria, poi, insieme alla Germania, rappresenta il più grande produttore di legno lamellare del mondo ed esporta i pannelli in legno a strati incrociati a livello internazionale e lo sviluppo legato al legno gioca un ruolo rilevante nel bilancio economico austriaco. TUTTO IL MONDO DEL LEGNO

A Vienna, nello scorso mese di agosto, la scienza e la tecnica delle costruzioni in legno si sono date appuntamento. Il grande evento mondiale del WCTE (World Conference on Timber Engineering) ha avuto luogo in Europa, a Vienna, dal 22 al 25 agosto 2016, gli storici edifici della Hofburg e dell’Università di Vienna hanno ospitato quello che rappresenta il più grande consesso planetario del costruire in legno organizzato ogni due anni in un differente Paese del globo terracqueo. Tomi Toratti, Segretario del consiglio di coordinamento di WCTE ha dichiarato preliminarmente ai lavori: «Da un primo sguardo al programma della conferenza, possiamo constatare che avremo senza dubbio un dibattito interessante sui temi in oggetto e spunti


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altrettanto interessanti per la nostra attività quando torneremo a casa». Erich Wiesner, presidente dell’Associazione delle industrie austriache del legno, ha dato il benvenuto ai partecipanti e ringraziato i professori Josef Eberhardsteiner e Wolfgang Winter del Politecnico di Vienna per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’evento. «Oltre 1.200 partecipanti sono stati presenti all’edizione 2016 della WCTE e circa mille relazioni, collegate ai cinque temi centrali delle conferenze, sono state sottoposte all’attenzione degli organizzatori, da relatori provenienti da 47 Paesi diversi – ha dichiarato proprio Josef Eberhardsteiner alla fine dei lavori – il programma scientifico del congresso nell’edizione 2016 si è svolto su quattro conferenze plenarie, dodici relazioni semiplenarie, 34 mini sim-


FOCUS WCTE 2016

VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno In questa pagina, Sonia Maritan all'Università di Vienna, a fianco la Prof. Regina Hitzenberger Vice rettore della “Università di Vienna” e la Prof. Sabine Seidler - Rettore del “Politecnico di Vienna” (Technische Universität Wien), riprese anche al tavolo dei relatori così formato: da sinistra a destra, Prof. Regina Hitzenberger Vice rettore della “Università di Vienna”, Prof. Sabine Seidler - Rettore del “Politecnico di Vienna” (Technische Universität Wien), Dr. Erich Wiesner - Presidente dell’Associazione delle industrie austriache del legno, Prof. Wolfgang Winter - Professore nel “Politecnico di Vienna” (Technische Universität Wien) e “Chair of WCTE 2016” e il Prof. Josef Eberhardsteiner - Vice Rettore del “Politecnico di Vienna” (Technische Universität Wien) e “Chair of WCTE 2016”.

stata costruita in un misto di materiali naturali come i mattoni per i muri e il legno per i pavimenti e i tetti prima dell’avvento del cemento: «Vienna potrebbe tracciare un cammino – ha dichiarato – verso la sostenibilità praticabile, la considerazione parallela di criteri di socialità, ecologia ed estetica con l’utilizzo senza pregiudizi di tutti i materiali».

posi con 48 sessioni generali e 20 sessioni specifiche per un totale di 747 contributi». A sua volta, Wolfgang Winter ha sottolineato come la città di Vienna che ha ospitato il congresso è

Un ringraziamento va anche ai segretari generali che si sono prodigati per la riuscita dell’incontro: Martina Pöll dell’Istituto per la meccanica dei materiali e per le strutture del Politecnico di Vienna relativamente alla parte gestionale e Alireza Fadai del dipartimento di progetto strutturale e di ingegneria del legno del Politecnico di Vienna relativamente all’aspetto scientifico.


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In questa pagina, dall'alto verso il basso, i tre principali relatori, che hanno parlato in occasione dell'inaugurazione all'Hofburg: Hermann Kaufmann, Erik Serrano e Ingo Burgert. Sotto lo stand del prossimo WCTE, che si terrà nel 2018 in Corea a Seoul.

Una segnalazione particolare va a Hugo Karre del forum-holzbau Austria timbertrend e.U. che si è occupato degli aspetti fieristici e delle sponsorizzazioni. L’organizzazione della parte logistica (registrazione, catering, distribuzione dei conference bag ecc.) è stata di Mondial Congress&Events nelle persone di Melanie Mareiner, Barbara Skrott ed Ellen Valckenaere. Sonia Maritan, Direttore di Struttura Legno, che ha partecipato per Web and Magazine ci racconta «Il comitato direttivo ci ha dato il benvenuto alla Conferenza mondiale WCTE 2016, il 22 agosto all’Hofburg di Vienna, con una moltitudine di strumenti musicali del Conservatorio di Vienna che riempivano il palco di una sala monumentale gremita di spettatori, attoniti di fronte allo spettacolare concerto che ha alzato il sipario sul WCTE con un’importante conferenza inaugurale, magistralmente “orchestrata” dal Professor Josef Eberhardsteiner, Vice Rettore all’Edilizia del Politecnico di Vienna che ha presentato le Plenary Lectures tenute da Ingo Bugert, Erik Serrano e Hermann Kaufmann. I lavori sono poi proseguiti fino al 25 agosto nella sede dell’Università di Vienna: 4 giornate di conferenze sul legno, di scambi con le aziende riguardo le loro innovazioni di prodotto e di dibattiti con i più autorevoli ricercatori, , ingegneri e professori, veri e propri guru del settore».


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strutturalegno IL RUOLO DEL WCTE

In queste pagine l'Università di Vienna, sotto la sala dedicata ai progetti dell'Architetto Hermann Kaufmann, restituiti come tavole di progetto e modellini in legno, al centro una delle mostre allestite all'Università in occasione del WCTE e nelle foto a destra tre vedute del grande cortile porticato dedicato allo spazio espositivo per le aziende.

La serie di congressi conosciuta come World Conference on Timber Engineering è il primo forum mondiale per la diffusione dei più recenti sviluppi, tecnologie e innovazioni nell’ingegneria delle costruzioni in legno. I temi riguardano la ricerca, la formazione e la pratica costruttiva in tutto il mondo. Il nome WTCE esiste dal 1998 quando la comunità di ingegneria del legno di tutto il mondo decise di coordinare gli eventi precedenti e di introdurre una cadenza biennale con congressi in Europa, America, Asia e Oceania: 1998 – WCTE Montreux, Svizzera, 2000 – WCTE Whistler, Canada, 2004 – WCTE Shah Alam, Malaysia, 2006 – WCTE Portland Usa, 2008 – WCTE Miyazaki, Giappone, 2010 – WCTE Trentino, Italia, 2012 – WCTE Auckland, Nuova Zelanda, 2014 – WCTE Quebec City, Canada, 2016 – WCTE Vienna, Austria e, da celebrare, 2018 – WCTE Seoul, Sud Corea. Il forum WCTE, che si tiene ogni due anni in diverse parti del mondo, è il più importante fra questo genere di eventi, presenta e tratta i più recenti sviluppi tecnici e architettonici e le innovazioni nel settore del legno e del legno da costruzione. Si tratta del più prestigioso evento internazionale nel campo dell'ingegneria del legno, dei prodotti in legno ingegnerizzati e della progettazione di strutture in legno, e attira ricercatori, ingegneri e architetti, consulenti di codice e funzionari di costruzione, imprenditori e responsabili di progetto, costruttori e fornitori provenienti da tutti i continenti. Il WCTE 2016 è stato organizzato dal Politecnico di Vienna, e ha avuto luogo presso la sede dell’Università di Vienna, che, fondata nel 1815, è una delle università tecniche più autorevoli d’Europa. Le diverse discipline scientifiche di Architettura e Pianificazione e Ingegneria Civile delle Facoltà coinvolte hanno generato grandi sinergie combinando ingegneria e architettura. Questo si è riflettuto anche nel programma della conferenza, che, seppur mantenendo la tradizionale attenzione verso la carpenteria in legno, ha stimolato grandi sforzi interdisciplinari per stringere i legami ormai improcrastinabili tra l'ingegneria del legno, l’industria a base di legno, l'architettura e l'edilizia in generale. L'Austria è un paese ricco di foreste con quasi il 50% della sua superficie coperta da bosco ed è uno dei più importanti fornitori in Europa di prodotti in legno, un’industria del legno molto sviluppata che costituisce uno dei più rilevanti settori dell’export per il


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Paese. Infatti, l'Austria, insieme alla Germania, è il più grande produttore di legno lamellare del mondo ed esporta i pannelli in legno a strati incrociati a livello internazionale e lo sviluppo legato al legno gioca un ruolo rilevante nel bilancio economico austriaco. Come Paese alpino, l'Austria ha, infatti, una lunga tradizione nell'utilizzo del legno per le strutture edilizie. Vienna quindi è emblematica ma anche la scelta di creare un focus europeo è indicativo. Il focus europeo sulle costruzioni in legno parte dalla considerazione che il 40% del consumo totale di energia è causato dal settore delle costruzioni e sottolinea che l’energia e l’efficienza delle risorse energetiche costituiscono una preoccupazione centrale nella politica climatica europea. Il legno come materiale sostenibile ha eccellenti potenzialità per essere il materiale alternativo del futuro. La significativa crescita di richiesta del legno come materia prima può essere tranquillamente affrontata dalle foreste europee (l’80% della crescita annuale è attualmente non prelevata).


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno In queste pagine l'Università di Vienna, in alto tre vedute del grande cortile porticato dedicato allo spazio espositivo per le aziende. In basso due vedute dell'area lounge condivisa fra la Rotho Blaas e la KLH, i due main sponsor del WCTE 2016.

Questi fatti lanciano una grande sfida per i pianificatori, l’industria, gli artigiani e i ricercatori. I differenti retroterra scientifici delle facoltà di Vienna coinvolte nel congresso (Architettura e Pianificazione e Ingegneria Civile) generano sinergie nel combinare ingegneria, scienza dei materiali, modellazione computerizzata e architettura. La selezione delle presentazioni orali ha seguito da una parte la strada tradizionale di proposizioni astratte, della loro disamina e del loro confronto in sessioni generali da parte del comitato nazionale e

internazionale di consulenza. Ma è risultato nuovo per il WTCE il formato denominato mini-symposia. Illustri scienziati si sono alternati come organizzatori di singoli incontri, invitando oratori e illustrando i rispettivi contributi. Il programma delle conferenze è stato strutturato in cinque conferenze quadro che hanno rappresentato le quattro piattaforme di conoscenza, con il supplemento di una piattaforma con esempi di best practice che hanno combinato assieme i differenti temi. Un’esposizione nella storica Arcade Court dell’Università di Vienna ha raccolto più di 35 espositori e presentato un ampio panorama dello stato dell’arte del settore delle costruzioni in Europa. In questo modo si è cercato di intensificare lo scambio di idee attraverso una più ampia esposizione di visioni. Il Blue Award, un concorso internazionale per studenti sul tema dell’architettura sostenibile è stato iniziato già alcuni anni or sono dall’architetto Francoise Helene Jourda, professoressa all’Università di Tecnologia di Vienna, dipartimento di progetto spaziale e sostenibile. Dopo la sua improvvisa scomparsa nel 2015, il premio è organizzato dal suo successore, il professor Ernst Beneder. Nel 2016, l’evento ha avuto luogo per la quarta volta. Una giuria internazionale diretta dall’architetto Kazuyo Sejima ha selezionato una serie di originali progetti che sono stati presentati e premiati durante il congresso. Concludiamo questa parte, rimandando i lettori all’approfondimento on line in pubblicazione su www.webandmagazine.com (pubblicazione fluida ON STAGE interamente dedicata al WCTE), per ogni singola relazione tenutasi in occasione del WCTE di cui diamo di seguito solo i titoli principali.


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Le conferenze hanno avuto un ruolo cruciale, dal 22 al 25 agosto 2016, ingegneri, ricercatori, docenti e responsabili di progetto si sono incontrati a Vienna, in un Paese che parla il linguaggio del legno composito e dei sistemi lignei. L’Università di Vienna, e in particolare le facoltà di "Architettura e Pianificazione" e "Ingegneria Civile" come partner, hanno ospitato nella grande corte dell’ateneo diversi espositori legati alla filiera edilizia del legno, e nelle numerose aule un gran numero di oratori tenevano lezioni di fronte a platee cosmopolite di attenti professionisti del settore, desiderosi di avvicinarsi ai guru del settore e di informarsi sulle innovazioni tecniche attingendo dalla loro viva voce. Alcuni numeri rendono meglio l’idea: si sono raggiunte anche 14 relazioni in parallelo, 620 sono state le presentazioni, 200 i progetti presentati e 1000 complessivamente gli abstract arrivati di cui circa 800 sono stati quelli selezionati. A illustri scienziati, professori, ingegneri il World Conference on Timber Engineering aveva assegnato infatti cinque tracce, nelle quali far ricadere le loro tematiche da trattare nelle conferenze del WCTE, questi i temi dei mini-simposi proposti: • Traccia 1: Prodotti in legno e componenti; • Traccia 2: Metodi basati su computer; • Traccia 3: Architettura in legno; • Traccia 4: Carpenteria in legno; • Traccia 5: Implementazione. Il programma della conferenza tra gli argomenti delle lezioni plenarie e semi-plenarie ha proposto: 1. "Materiali di legno a elevate prestazioni: progressi, sfide e visioni" by Ingo Burgert (ETH Zurigo, Svizzera),

2. "Il risveglio del legno in America" by Gerald Epp (StructureCraft, Canada), 3. "Sistemi di costruzione: Vincolo od opportunità per gli architetti?" by Hermann Kaufmann (Hermann Kaufmann Architects), 4. "Caratterizzazione razionale, modellazione e la progettazione di applicazioni di ingegneria del legno" by Erik Serrano (Università di Lund, Svezia), 5. "Il recupero della cultura del legno e tettonica urbana in Corea" by Ki-Cheol Bae (Università di Ulsan, Corea),


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strutturalegno Universität München, Germania / Delft University of Technology , Paesi Bassi), 15. "Il legno è buono!? - Minacce da tutto il mondo e conseguenti opportunità per costruire con il legno" by Stefan Inverno (Technische Universität München, Germania), 16. "Dall'Europa con amore ...recenti influenze in Nord America da parte di ricercatori e di produttori" by Gary C. Williams (Timber Systems Limited, Canada).

In questa pagina l'Università di Vienna,con tre vedute del grande cortile porticato dedicato allo spazio espositivo per le aziende. Nella pagina di destra tre delle tante aule in cui erano in corso i mini simposi.

6. "Le sfide per i progettisti di edifici alti in legno" by Andy Buchanan (Università di Canterbury, Nuova Zelanda), 7. "Recenti tentativi con le strutture in legno in Giappone" by Kaori Fujita (Università di Tokyo), 8. "Sviluppo di prodotti dal legno: il punto di vista industriale" by Jouni Hakkarainen (Group Metsä, Finlandia), 9. "Il contributo del legno per il clima / sfide energetiche - politica delle risorse e piano d'azione Legno in Svizzera" by Alfred W. Kammerhofer (Ufficio federale dell'ambiente UFAM, Svizzera), 10. "La previsione delle prestazioni per le strutture in legno: le insidie e le promesse della meccanica fondamentale" by Eric N. Landis (The University of Maine, Stati Uniti d'America), 11. "Determinazione delle proprietà del legname segato con scansione laser - potenzialità di sviluppo e applicazioni industriali" by Anders Olsson (Università Linnaeus, Svezia), 12. "Processo di ottimizzazione nell'uso del legno e legno a base di strutture ibride e composite" by Maurizio Piazza (Università di Trento, Italia), 13. "Opportunità e limiti del legno in edilizia" by Alfred Teischinnger (Università delle risorse naturali e scienze biologiche - BOKU, Austria), 14. "Le proprietà del legno grezzo e carpenteria in legno" by Jan-Willem Van De Kuilen (Technische


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Il mondo della ricerca

GLI INCONTRI VIP

L’Università di Vienna sembrava un’agorà in fermento, che in quel luogo così animato rendeva più forte la sensazione di essere depositari di una grande verità, fuori da lì non del tutto nota o tangibile, ma fra le mura di quell’ateneo già concreta e palpabile: stiamo vivendo una “Nuova Era del Legno” e in quei giorni si è aggiunto un altro tassello della storia! Una menzione particolare meritano per questo i VIP incontrati da Web and Magazine e in particolare, i personaggi intervistati in questa occasione, che rappresentano i grandi Nomi del settore: ricercatori, ingegneri, professori e architetti. Li chiamiamo meritatamente VIP, per intendere, non troppo velatamente, che questa società delle immagini a volte regala notorietà inopinatamente a volti poco significanti se confrontati a quelli dei nostri Incontri, davvero portatori di indicazioni interessanti, a tratti rivoluzionarie e che certamente stanno scrivendo le Pagine più importanti della Storia del legno strutturale. Questa gallery di VIP la riteniamo quindi speciale perché è rappresentativa degli importanti incontri che Web and Magazine si fregia di aver avuto in occasione del World Conference on Timber Engineering a Vienna. Nelle interviste i ricercatori, gli ingegneri e i professori che abbiamo avuto l’immenso piacere di incontrare e che elenchiamo in ordine alfabetico: Andrea Bernasconi, Ario Ceccotti, Roberto Crocetti, Massimo Fragiacomo, Maurizio Piazza, Roberto Scotta e Roberto Tomasi. Abbiamo scelto anche un’Associazione austriaca, la proHolz Austria, ben rappresentata da Georg Binder, per evidenziare lo storico legame esistente fra Austria e Italia. Abbiamo voluto conoscere l’opinione di tutti riguardo le costruzioni ibride. La curiosità nasce dal fatto che nei diversi forum dedicati al legno strutturale, negli ultimi anni sono state presentate molte realizzazioni, “pure” o ibride secondo lo stile progettuale. Quindi, ci sono diverse opinioni rispetto all’ibridazione: qualcuno dice che si debba spingere “avanti” il legno senza ricorrere all’aiuto di altri materiali che ne limitano lo sviluppo, qualcun altro afferma che bisogna anche parlare di ibridazioni tra specie legnose ma soprattutto tra diversi componenti in legno e altri ancora promuovono decisamente il connubio con altri materiali strutturali. Alle interviste a ognuno dei personaggi sopra menzionati, ne seguono altre dedicate ad alcune delle aziende che erano presenti in questa occasione. Abbiamo infatti incontrato, a proposito di industria, i due maggiori sponsor del WCTE: Mario Wagner della KLH e Peter Lang della Rhoto Blaas e,

restando nell’ambito produttivo, la Collano di cui abbiamo parlato con Rainer Reiterer, una fra le aziende che esponevano in occasione di questo importante forum, presa simbolicamente a rappresentare tutti gli espositori, che hanno avuto, tutti insieme, un ruolo fondamentale per la riuscita di questo format. Infine, ma non per importanza, Hugo Karre, “catalizzatore” vivace dell’evento, con il quale abbiamo lungamente parlato, avendo l’onore di condividere una parte della conversazione anche con il Professor Josef Eberhardsteiner, Vice Rettore all’Edilizia del Politecnico di Vienna e colui che ha aperto i lavori del WCTE all’Hofburg.


FOCUS WCTE 2016

INTERVISTE

VIENNA AUSTRIA

•• ANDREA BERNASCONI •• ARIO CECCOTTI •• ROBERTO CROCETTI •• MASSIMO FRAGIACOMO •• MAURIZIO PIAZZA •• ROBERTO SCOTTA •• ROBERTO TOMASI •• GEORG BINDER della promo_legno - proHolz •• MARIO WAGNER della KLH •• PETER LANG della Rhoto Blaas •• RAINER REITERER della Collano •• HUGO KARRE della Timbertrend e.U. •• JOSEF EBERHARDSTEINER Vice Rettore all’Edilizia della Technische Universität Wien

Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno Dall'alto verso il basso Sieglinde Weger della proHolz con Maurizio Piazza, e ancora con Andrea Bernasconi. In basso Sonia Maritan con Andrea Bernasconi e nella pagina di destra fra quest’ultimo e Maurizio Piazza.

!" ANDREA BERNASCONI

Ad Andrea Bernasconi – ingegnere, progettista, docente, con studio a Lugano, in Canton Ticino, da vent’anni attivo nel settore delle costruzioni in legno – chiediamo cosa farebbe di diverso se potesse ripartire dall’inizio. «Niente di diverso – risponde Bernasconi, oggi titolare di un grande studio di progettazione e spesso impegnato a parlare di legno anche nelle aule universitarie – il mio percorso è stato molto lineare e ne sono soddisfatto». Soddisfazione giustificata, tra le altre cose, dal grande exploit tecnico del gruppo di edifici di via Cenni a Milano, un cluster di palazzi di edilizia convenzionata in zona San Siro, in cui sono stati raggiunti i nove piani di altezza per diecimila metri quadrati di superficie calpestabile.

Un exploit che abbiamo seguito a più riprese nelle nostre testate specifiche nel settore del legno e delle costruzioni in legno. Oltre a questa vera e propria icona del costruire in legno gli domandiamo quali altre realizzazioni lo abbiano impegnato in questo settore. «A Lugano, dove ha sede il mio studio – risponde Bernasconi – abbiamo fatto già diversi progetti. Ci sono due o tre palazzine a sei piani realizzate da noi, con struttura completamente in legno, senza calcestruzzo, come nel caso di Casa Montarina: sei piani senza una parete in calcestruzzo». In che modo interagisce il fatto di essere ingegnere e insegnante assieme e il confronto continuo con i colleghi? domanda ancora Sonia Maritan. «Se vuoi insegnare devi sapere come si fa – risponde Andrea Bernasconi – e se vuoi sapere come si fa devi averlo fatto. Il mondo dell’insegnamento deve uscire dall’insegnamento. Non si può separare la formazione dei progettisti dal mondo professionale. Ci sono ricercatori forti e preparati ma se vuoi formare gli studenti sulla progettazione devi portare qualcosa della tua esperienza». Parlando di Casa Montarina, Bernasconi sottolinea come in quel tempo la normativa anticendio non permettesse di costruire case in legno di oltre tre piani, la presenza di due ingressi su due livelli diversi consenti di superare questa opposizione. A questo punto, tecnicamente non è stato un problema con le competenze e le capacità del progettista realizzare la struttura a sei piani. Questa ha rappresentato la seconda costruzione realizzata in Svizzera ma la prima senza la tromba delle scale in calcestruzzo. Oggi se ne costruiscono anche di otto piani con la tromba delle scale in legno. Gli chiediamo quale sia la sua specializzazione. «Io – ci dice l’ingegnere – sono specializzato in costruzioni in legno ma opero anche in altri ambiti, perché il problema del mercato dell’edilizia oggi, in tutta Europa, è la mancanza di margini. Se il mio studio facesse solo edilizia non avrebbe futuro, lavoriamo quindi anche nelle infrastruttture con maggior soddisfazione». Cosa pensa Andrea Bernasconi – domanda Sonia Maritan – delle costruzioni ibride? «Io sono fermamente convinto che abbiamo la possibilità di fare molte belle cose utilizzando solo il legno. Ibrido vuol dire mettere l’acciaio o il calcestruzzo quando abbiamo delle difficoltà che non riusciamo a superare col legno. Se collaborare con gli altri materiali significa che il legno diventa qualcosa di subordinato, un subfornitore di un cantiere dove il cemento detta la logica, non mi piace. Il valore


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Il mondo della ricerca

aggiunto lo fa chi gestisce il tutto. È importante invece dimostrare cosa sa fare il legno: abbiamo una serie di materiali e di tecnologie nuove nel legno di cui gli strutturisti e i progettisti devono impadronirsi per dimostrare quello che il legno può fare. In questo senso siamo alla base di una scala che può portarci molto in alto: io non sono convinto che la strada più giusta verso il futuro sia quella dell’ibrido. Noi siamo già riusciti a superare le realizzazioni più fantasiose degli architetti costruite in calcestruzzo armato sfruttando la leggerezza del legno, riuscendo a realizzarle in modo più semplice ed economico, però questo presuppone nel suo prosieguo di sfruttare tutte le possibilità dei materiali a base legno. Occorre conoscere tutte queste possibilità e disporre di questa conoscenza che non è ancora sufficientemente diffusa. Alla domanda se per realizzare costruzioni “tipo via Cenni del domani” si debbano necessariamente usare tecnologie ibride, io rispondo no: vogliamo essere i fornitori di una parte del lavoro o vogliamo essere i leader della costruzione? Vogliamo che il cementiere venga a fare le fondazioni, su nostro incarico, e vogliamo poi fare il nostro business; o vogliamo andare a fornire metri cubi di legno su cui il cementiere fa il suo business?». La platea in cemento è imprescindibile: però nessun altro compromesso, è così? «Diciamo che tutto quello che va sotto terra deve essere minerale. La domanda però è: il “legno” vuole diventare adulto oppure essere solo un argomento di marketing? Questa è una delle discussioni può interessanti in corso adesso». “L’ingegner Spatti, che ho intervistato l’anno scorso

al Forum sul Legno di Verona, raccontava a poche settimane dall’apertura dell’Expo il progetto dell’Albero della Vita, dicendo che il legno, fosse stato l’unico materiale a permettergli di realizzare le spire torte su due assi che costituiscono la struttura di quell’opera – racconta Sonia Maritan – e non sarebbe stato possibile realizzarlo con un altro materiale, seppur sottolineando che ogni materiale ha i suoi punti di forza”. «Ibrido – insiste Bernasconi – significa troppo spesso portare il calcestruzzo nelle aziende in cui si lavora il legno e gettarlo, lasciandolo indurire sul legno e poi trasportare il prefabbricato ibrido per le strade. Il problema che abbiamo oggi è quello di superare questo abbinamento e questa subordinazione, non quella di minimizzare l’apporto del legno per risparmiare, o di dover mettere assieme un ingegnere per il legno e uno per il cemento. Questa non è la strada giusta. Anche se da un certo punto di vista tutto è ibrido, pensiamo al legno lamellare, ma credo che il legno da protagonista debba percorrere fino in fondo la sua strada, e non essere utilizzato solo in via subordinata».

!" ARIO CECCOTTI

E MASSIMO FRAGIACOMO

Nella prima giornata di sole incontriamo all’Università di Vienna Massimo Fragiacomo e Ario Ceccotti che discorrono della grandiosa inaugurazione al Palazzo Imperiale appena conclusasi, con gli interventi di Ingo Bugert, Erik Serrano e Hermann Kaufmann. «Secondo me queste sono delle ottime iniziative per tutto il settore del legno, perché bisogna divulgare quello che i ricercatori fanno – afferma con decisione Massimo Fragiacomo, che continua a restituirci la sua impressione iniziale del WCTE – e questo è il Paese ideale per farlo, perché l’Austria, rispetto all’Italia, a parte la tradizione di cui è depositaria, sta anche investendo tanto, molto di più, purtroppo, di quello che facciamo noi sul legno, quindi è importante partire da qui. Il fatto che, come diceva Ario, siamo 52 italiani è molto positivo, perché la prima conferenza, circa vent’anni fa, forse ha visto due o tre Italiani. Eravamo poi un po’ considerati i “parenti poveri” dei colleghi che si occupavano di acciaio e cemento armato, ed era


FOCUS WCTE 2016

VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno Nella pagina di sinistra Ario Ceccotti e Massimo Fragiacomo, e Sonia Maritan fra loro nello scatto a fianco. Nella pagina di destra Roberto Crocetti mentre saluta Hugo Karre e Josef Eberhardsteiner, alle loro spalle Sonia Maritan.

complicato in Italia intraprendere i primi passi nel legno». – Ario Ceccotti, che abbiamo avuto il piacere di intervistare due anni fa a Garmisch, sottolinea – «Soprattutto non c’era nessuno in grado di giudicare gli operatori del settore e quindi per default nessuno ti giudicava! Comunque alla prima conferenza mondiale delle costruzioni in legno che non si chiamava WCTE, ma ITEC (International Timber Engineering Conference), io c’ero ed ero l’unico italiano, si è tenuta nel 1988 a Seattle nello Stato di Washington e ci saranno state 200/300 persone». «Da questo punto di vista, quindi – conferma Massimo Fragiacomo – è stato fondamentale portare l’Italia a questo WCTE». Sonia Maritan, altrettanto orgogliosa di constatare la forte presenza italiana, afferma “Io credo che anche le associazioni abbiano fatto la loro parte: c’è sempre stato, storicamente, un dialogo attivo tra Italia e Austria in questo settore, penso soprattutto a promo_legno nata da una costola della proHolz”. «Senza dubbio – afferma Massimo Fragiacomo – ma penso che ci vorrebbe per il mondo accademico un po’ più di supporto da parte dell’industria. Faccio un esempio: io insegno,

per il primo anno, all’Università dell’Aquila e il corso nel quale devo insegnare io si chiama “Costruzioni in cemento armato e in cemento armato precompresso”. Appena arrivato all'università dell'Aquila, ho chiesto di poter tenere un corso di costruzioni in legno, mi hanno risposto: “fallo pure, però solo in aggiunta al corso di costruzioni in cemento armato, perché noi abbiamo assunto un Professore ordinario per tenere il corso “Costruzioni in cemento armato”. Il corso di costruzioni in legno pertanto comporterà al sottoscritto di fare ulteriori 90 ore, da aggiungersi alle 90 del corso “classico”, obbligatorio e imprescindibile di costruzioni in cemento armato. Noi non abbiamo ancora delle cattedre, come in Austria e in Germania, di “Ingegneria del legno”, in Italia esistono solo delle cattedre di “Tecnica delle Costruzioni” che significa al 99% costruzioni in cemento armato ed eventualmente un pochino di acciaio. Forse l’unica Cattedra di “Ingegneria del legno” è quella del Professor Maurizio Piazza». Questo è lo stato dell’arte che portiamo in rilievo, come dibattito costruttivo aperto fra queste pagine, che auspichiamo possa indurre a nuove aperture – afferma Sonia Maritan – che poi ascolta la più ampia disamina proposta da Massimo Fragiacomo. «Pensiamo al caso della Nuova Zelanda, dove, stante l’importanza del legno nelle costruzioni in quel Paese, il governo stesso ha finanziato due cattedre, una ad Auckland, l’altra a Christchurch presso l'università di Canterbury. Io ho un ottimo rapporto con Federlegno Arredo, ma auspico un atteggiamento un po’ più deciso nel supportare l'attività di ricerca e di insegnamento nel settore dell'ingegneria del legno». La nostra rivista Struttura Legno si sta spendendo, nel suo piccolo, per dare sempre più voce al settore e segnalare gli episodi più interessanti in questo campo. Passando alle tre relazioni ascoltate stamattina di Ingo Bugert, Erik Serrano e Hermann Kaufmann, tutte interessanti e con tagli diversi, cosa l’ha colpita particolarmente? «Intanto ho trovato molto positiva la scelta delle relazioni che hanno preso in esame aspetti diversi, trattate con tagli differenti. Il primo era un approccio a quella che possiamo definire “Scienza delle costruzioni”, il secondo approfondiva temi legati all’energia di frattura e alle prove di rottura, il terzo era costituito dall’esposizione delle idee di un architetto di chiara fama. Mi è parso significativo ribadire il ruolo dell’architetto: generalmente sono gli architetti quelli che scelgono i materiali piuttosto che gli ingegneri, per questo è importante la formazione degli architetti. Se vogliamo che si usi più legno in Italia è fondamentale formare gli architetti, non nel senso di calcola-


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Il mondo della ricerca

re strutturalmente il legno ma nel senso di spiegare cosa si può fare con il legno, una volta che gli architetti abbiano imparato le potenzialità del legno, allora è necessario formare gli ingegneri sui calcoli relativi al legno». Qual è il suo rapporto con gli architetti? – chiede allora Sonia Maritan. «Io prima di insegnare all’Aquila, ho insegnato per dieci anni alla Facoltà di Architettura di Alghero e devo dire che i miei studenti erano innamorati di questo materiale, pur nel tempo limitato che dedicavo a questo insegnamento. Per questo penso che una grande mano al legno la possano dare proprio gli architetti. D’altro canto anche gli ingegneri non ricevono un insegnamento adeguato sul legno strutturale. In Finlandia, a Helsinki, proprio per quanto riguarda il mondo dell’architettura, esiste una cattedra di “Architettura del legno”, questo potrebbe essere fatto anche nelle principali università italiane». Sonia Maritan aggiunge che anche l’utente finale cerca e vuole il legno nell’arredamento della sua casa, come dimostra l’uso crescente del materiale “grezzo” nel settore dell’arredamento, e poi chiede: “Cosa vi immaginate di nuovo e di possibile per il legno?” «Per il legno mi auguro una cosa sola – conclude Massimo Fragiacomo – che abbassino i coefficienti di sicurezza e il legno venga considerato un materiale come tutti gli altri. Importanti anche i nuovi materiali tecnici, senza rinunciare o demonizzare l’ibridazione del legno con altri materiali. Pensiamo però positivamente alla crescita del settore delle costruzioni in legno che in Italia è evidentemente aiutata anche dal ricambio generazionale». E Ario Ceccotti a sua volta “rincara la dose” e accentua il concetto «Assolutamente, deve essere un materiale come gli altri, e per quanto si ami il legno, non deve essere obbligatorio usarlo in esclusiva. Comunque la presenza dell’Italia in conferenze come questa è un segnale importante. – ma poi, sul finire, scherza un po’, con il suo accento toscano e la sua personalità vivace – E così anche nelle università italiane; perché fino a sei mesi fa avevamo un solo Professore ordinario che faceva un corso sul legno, Maurizio Piazza, adesso abbiamo raddoppiato: ne abbiamo due, con Massimo Fragiacomo! Concludo, più seriamente, considerandolo davvero un inizio, perché qualora un terzo professore proponesse un altro corso sul legno, avrebbe l’effetto delle ninfee sul lago, iniziate le prime poi lo specchio d’acqua si ricopre velocemente. Oggi i principi legati all’ecologia e l’ambiente sono entrati nell’immaginario collettivo, così le costruzioni eco sostenibili, l’importante è andare avanti e non fermarsi».

!" ROBERTO CROCETTI

Roberto Crocetti, ingegnere, opera da quasi vent’anni in un Paese, la Svezia, dove lavorare con il legno è basilare. Con lui parliamo di residenziale ma anche di grandi opere. «Diciamo che la maggior parte delle strutture monofamiliari in Svezia sono realizzate in legno, però le strutture di grandi dimensioni sono presenti non più che in Italia. In Italia il legno è prevalentemente legato a strutture di pregio architettonico, mentre in Svezia il fattore economico gioca un ruolo fondamentale». Crocetti ha molta esperienza nelle grandi strutture e in progetti di grande rilievo, oltre ad essere professore di Ingegneria strutturale all'Università di Lund e Sonia Maritan gli chiede se operi prevalentemente lì. «Ho fatto qualcosa in Italia, ma le costruzioni più grandi le ho fatte in Svezia. Il legno, anche per luci molto ampie, viene scelto però, non perché sia più bello dell’acciaio e del calcestruzzo, ma perché è più economico». Lo sguardo ampio e obiettivo che propone Roberto Crocetti è interessante, con lui siamo di fronte a un ingegnere che sceglie il legno quando e come serve e non tout court, nonostante si trovi in un territorio che ne dispone estesamente …o forse è proprio questo il motivo? «Io sono dell’idea che la combinazione dei materiali, come legno e acciaio, o legno e calcestruzzo, sia molto importante e che il legno venga valorizzato dal confronto con gli altri materiali».


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno In questa pagina Roberto Crocetti con Sonia Maritan e nella pagina di destra tre momenti della sua intervista a Maurizio Piazza.

I lettori di “Struttura Legno” avranno già colto questa duplice tendenza, che naturalmente rileviamo per poterne creare un dibattito proficuo, che riscontra lo sviluppo di due scuole di pensiero parallele: chi è favorevole all’ibridazione del legno con altri materiali strutturali da una parte e chi invece, pensa che il legno abbia un suo cammino da percorrere per sviluppare le sue potenzialità e non si debba combinarlo con altri materiali, finché non abbia sviluppato autonomamente le proprie possibilità. Questa seconda scuola di pensiero può originarsi poi anche per motivazioni “puriste”. «Secondo me questo è controproducente – argomenta invece Roberto Crocetti – non solo per il legno ma anche per il calcestruzzo e l’acciaio, invece combinando i materiali si riesce ad arrivare a una soluzione più economica e più elegante». Il contributo di tutti i materiali nella misura in cui ciascuno si esprime al suo meglio, sia dal punto di vista funzionale che estetico, Sonia Maritan lo considera ragionevole e in un certo senso auspicabile, anche considerando le splendide realizzazioni internazionali che i forum del legno ci mostrano negli ultimi anni. “Dal suo osservatorio questo incontro a Vienna cosa porta a lei e al settore del legno?” – Chiede poi a Roberto Crocetti «È un avvenimento importate per vedere cosa succede nel campo della ricerca, e dove l’industria propone soluzioni e dispositivi nuovi che sono una fonte di ispirazione soprattutto per i giovani ricercatori. Secondo me è molto importante soprattutto sentire i contributi dei diversi ricercatori che portano i risultati delle loro ricerche, ma anche cercare contatti e sinergie sia nel senso della ricerca sia nel senso delle realizzazioni. Qui troviamo specialmente le aziende più attente al dialogo con il mondo accademico». Quali auspici per il settore del legno? – domanda ancora Sonia Maritan. «Stiamo andando nella direzione giusta – osserva Roberto Crocetti –, in Svezia, fino al 1994, si vietavano costruzioni in legno di oltre due piani, oggi il 10% degli edifici multipiano in Svezia sono di legno. Bisogna lavorare di più nelle infrastrutture, i ponti costruiti in legno sono pochi, perché la maggior parte delle amministrazioni stradali è scettica. È importante trovare soluzioni per aumentare la durabilità di questo tipo di struttura». “Il legno termotrattato aveva dei limiti strutturali, ma il trattamento di acetilizzazione, l’Accoya® (www.accoya.com), materiale che, stando ai test effettuati negli ultimi anni, dovrebbe garantire solidità, stabilità e resistenza alla variabilità delle condizioni atmosferiche, potrebbe essere interessante?” – chiede infine Sonia Maritan.

«È stato usato per un paio di progetti in Olanda – afferma Roberto Crocetti–, ma non se ne conoscono bene le caratteristiche, o comunque non esiste ancora uno standard che dichiari tutte le caratteristiche del prodotto. Lo ritengo però interessante, l’unico difetto è che viene realizzato con specie extraeuropee, si dovrebbe invece puntare a usare questi metodi di modificazioni chimiche per specie legnose locali come il pino o simili».

!"MAURIZIO PIAZZA

Siamo con Maurizio Piazza al WCTE 2016 di Vienna, al quale riferiamo che Ario Ceccotti ci ha raccontato che nel 1988, quando c’è stato il primo evento di questo genere, lui era l’unico italiano e che oggi i rappresentanti italiani ufficiali sono 52! Questo anche a testimonianza dell’interscambio tra Italia e Austria. Tra i nomi che ci sono nel grande catalogo del WCTE, compare inevitabilmente quello di Maurizio Piazza, in assoluto il primo ad aver avuto una Cattedra in Italia e che ha in un certo senso aperto la strada alle attività didattiche in ambito accademico nel settore dell'ingegneria del legno. Da docente e da professionista qual è, gli chiediamo quali siano i suoi auspici per un’evoluzione maggiore del legno da costruzione in Italia. «Diceva poco fa, giustamente, che il legno sarà maturo quando non avremo più bisogno di parlarne, succede con altri materiali, come l’acciaio: anche lì il mondo universitario sta soffrendo, perché la didattica non prepara oppure non c’è mercato e allora il materiale passa in secondo piano. Invece


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per il materiale legno c’è un gran ritorno, una nuova spinta che, però, deve essere supportata a livello didattico, poiché i nostri attuali progettisti sono in gran parte non correttamente preparati sul materiale legno che, se non trattato in modo adeguato, rischia di creare disastri. È importante essere preparati non solo dal punto di vista del calcolo ma proprio dal punto di vista della concezione della costruzione lignea. Questo vuol dire capire il materiale dal punto di vista tecnologico, della durabilità, anche rispetto a quelle caratteristiche del legno che, se per il calcestruzzo possono essere secondarie o di contorno, per il legno sono fondamentali. È un materiale che soffre, o può soffrire, nei rapporti con le condizioni ambientali, in particolare riguardo all'acqua e all'umidità. Il progettista che sceglie il legno come materiale da costruzione deve proprio partire da queste tematiche di base». Naturalmente, dall’alto della sua grande esperienza il Professor Piazza esordisce toccando il nocciolo della questione, perché non ha nessun senso nascondere le vulnerabilità di un materiale che ha dalla sua parte, per contro, un numero incredibile di qualità. «Non c’è solo un problema di progetto o di calcolo: così si sbaglia sicuramente e non si riesce più a portare a termine efficacemente il progetto. Il problema della didattica, dunque, c’è per le nuove leve, ma c’è anche un problema di formazione per gli attuali progettisti e c'è anche un problema di formazione per i costruttori, che non possiamo trascurare». “In questo incontro a Vienna, di altissimo livello internazionale, l’Italia che ruolo occupa?” – chiede ancora Sonia Maritan. «L’Italia non è all’ultimo posto, ci sono Paesi molto più grandi che sono decisamente a un livello inferiore. Il ruolo del progetto "promo_legno", l'iniziativa di Austria e Italia per lo sviluppo del legno in Italia, è stato importante soprattutto per la formazione dei professionisti e il loro aggiornamento». Vogliamo parlare anche con lui delle costruzioni ibride, tema sul quale Andrea Bernasconi ha espresso le sue perplessità, perché secondo lui, oggi – momento in cui lo stato dell’arte del legno strutturale non è ancora sufficientemente evoluto –, attraverso l’ibridazione, rallentiamo la crescita delle costruzioni in legno e perdiamo delle possibilità: sarebbe meglio che il legno potesse vincere le sue sfide da solo. «Il materiale sarà maturo quando avrà un suo ruolo preciso accanto agli altri materiali, ottimizzandone l’utilizzo. E se ne potrà ottimizzare l'uso secondo diversi parametri, ad esempio, costo, rapidità di costruzione, durabilità. Se parliamo di ibridazione,

però, dobbiamo fare attenzione, non c’è solo il legno abbinato al cemento o all’acciaio, ma ci sono “i” legni. Abbiamo molte specie legnose che non vengono sfruttate adeguatamente e che potrebbero dare ottimi risultati in campo strutturale, parlo in particolare di alcune latifoglie da sfruttare anche in Italia». Legni con caratteristiche diverse che si completano e si rafforzano le une con le altre? «Le grandi cupole geodetiche di Brindisi realizzate da Rubner sono, secondo me, una costruzione ibrida, perché viene impiegato il GLT e il CLT, quindi materiali diversi. Bisogna avere l’accortezza, se si vuole discutere di legno in modo maturo, di parlare di “legni” e non semplicemente di “legno”, tenendo bene in considerazione anche le differenze tra le diverse tecnologie di realizzazione dei materiali semilavorati». Qual è il valore più grande che ognuno di noi porta con sé, concluse queste giornate? «Ogni due anni si fa il punto sullo stato del legno strutturale nel mondo durante il convegno WCTE. Sicuramente questo è un fatto importante, poi è fondamentale il confronto tra il mondo accademico e il mondo industriale, il mondo della ricerca e quello produttivo, come qui accade. Importante è anche vedere, confrontandosi con il resto del mondo, che il nostro Paese non è messo poi così male a livello di utilizzo del materiale e di realizzazioni, non siamo i primi ma non siamo nemmeno gli ultimi. La cosa importante è mettersi a confronto e poi avere la possibilità di impostare ricerche in comune, un’altra opportunità offerta da queste giornate. Non trascuriamo, infine, i temi della didattica e dell'aggiornamento professionale, sono temi importanti e sentiti in tutto il mondo, temi che, se trascurati, possono avere conseguenze molto negative per tutta la filiera della costruzione in legno».


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno In questa pagina, in alto, Roberto Scotta con Sonia Maritan e a destra una veduta del grande cortile dell'Università di Vienna, sotto Roberto Tomasi e nella pagina di destra Georg Binder.

!" ROBERTO SCOTTA

Incontriamo anche l’Ingegner Roberto Scotta del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA) dell’Università degli Studi di Padova, dove insegna da quattro anni Strutture in Legno, e gli chiediamo come sia iniziata la tua attività. «Sono partito dall’esperienza di Ario Ceccotti e di Maurizio Piazza e stiamo lavorando con buoni risultati, abbiamo una buona affluenza di studenti – afferma Roberto Scotta, sottolineando che si tratta di un corso libero e non obbligatorio –, ne abbiamo ogni anno dai quaranta ai cinquanta. Ma la cosa più bella è che seguono solamente per imparare, senza l'obbligo di sostenere l'esame, diciamo per passione». Quindi il legno appassiona architetti e ingegneri! Forse, manca ancora nella progettazione – indaga Sonia Maritan – qualcosa che ci permetta maggior libertà compositiva, così da raccontare il legno in maniera più attraente dal punto di vista estetico, o invece la prefabbricazione non costituisce un vincolo? «Hermann Kaufmann, nel suo intervento ha parlato di modularizzazione dei sistemi costruttivi che secondo me rappresenta un fatto fondamentale. Ritengo che il legno non sia solo un materiale naturale e riciclabile, ma sia suscettibile di essere trattato come materiale leggero, che trova la sua massima espressione nelle tecnologie di prefabbricazione che evitano le consuete situazioni di cantieristica e di degrado. La prefabbricazione, può essere un procedimento limitativo – afferma Roberto Scotta andando al cuore della domanda – se vengono ripetute le stesse strutture all'infinito e senza variazioni, ma non lo è più se vengono studiate e ricercate continuamente nuove forme che poi vengono tradotte in elementi prefabbricati, per progetti ogni volta diversi». Così, appare in effetti, come un progetto esecutivo altamente qualificato, che non deve essere letto come un vincolo alla creatività – puntualizza Sonia Maritan. «No, anzi il saper prefabbricare diventa un fattore di creatività esso stesso – conferma Roberto Scotta – che non prevede necessariamente la standardizzazione degli elementi. L’architetto Kaufmann ha presentato nel suo intervento un progetto e ha commentato: “non sono più riuscito a ripeterlo”. La prefabbricazione in legno come quella in acciaio ha bisogno di un grande lavoro di ingegneria, più che una prefabbricazione in cemento. L’artigianalità la fa ancora da padrona».

Questo porta a un livello più elevato e qualificato – afferma Sonia Maritan – «Questo centralizza il ruolo del progettista». – precisa Roberto Scotta. Quella che stiamo tracciando, sembra una strada che non censura le costruzioni ibride – azzarda Sonia Maritan. «Nei progetti che stiamo portando avanti, ci sono delle strutture miste legno-calcestruzzo – conferma Roberto Scotta –, stiamo cercando di ricavare il meglio dalle caratteristiche dei diversi materiali. Non bisogna estremizzarsi sul “solo-legno”. Inoltre, i sistemi di connessione sono in così rapida evoluzione che bisogna sempre confrontarsi con innovazioni continue. Nel legno poi, è molto più facile cambiare i criteri della prefabbricazione. Io sono arrivato al legno cercando di portarmi dietro quello che avevo imparato dall'esperienza sul cemento armato. Quello che critico a chi è più esperto di me nel legno, è di avere la presunzione di tenere il sapere in mano. Credo che ci vorrebbe maggior elasticità per creare delle sinergie fra “saperi” mutuati da diverse esperienze e per generare evoluzione per il settore».

!" ROBERTO TOMASI

Sonia Maritan incontra nuovamente, dopo il Forum di Verona dello scorso anno, Roberto Tomasi, che gli porta una grande novità: gli è stata assegnata una Cattedra in Norvegia, nella patria del legno, e sta


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Il mondo della ricerca

vivendo un percorso professionale e didattico di rilievo. «Questa posizione è appena iniziata ed è molto interessante, siamo in un’università, a poca distanza da Oslo, giovane, multidisciplinare con una forte enfasi sul legno. Importante dal punto di vista della didattica ma anche dal punto di vista della ricerca, ricerca che solitamente viene svolta a Trondheim. L’ambiente è ottimo e ripaga di certi sacrifici». “Creare un corso vicino a Oslo è una prima importante esperienza anche se lei ha già compiuto un lungo percorso in Italia, all’Università di Trento, esatto?” chiede Sonia Maritan «Sì, io collaboro con l’Università di Trento e ho partecipato per più di quindici anni anche all’esperienza di promo_legno». Anche Sonia Maritan, ha avuto il piacere di presentare per una lunga e florida stagione i convegni di promo_legno ed è proprio di quel periodo il suo incontro con Roberto Tomasi, a cui chiede cosa sia cambiato dai suoi inizi. «Non si può paragonare il mondo degli inizi di promo_legno, quando si parlava a persone piene di dubbi solo in merito a coperture, solai, finestre, adesso si parla di grattacieli in legno! Adesso c’è quello che gli inglesi chiamano Timber Renaissance. Non potrebbe essere diverso, perché queste tematiche sono state un’avventura molto bella e oggi siamo allineati a quello che è un percorso vitale per l’umanità». Oggi costruire grattacieli è stato reso possibile anche da questi piccoli e geniali esperimenti e alle grandi ricerche nel campo del legno strutturale, in relazione alle giunzioni e molto altro – afferma Sonia Maritan –. Ma quando si è verificata la svolta che ha permesso di costruire grandi edifici multipiano? «La svolta è avvenuta quando si è cominciato a produrre l’X-Lam e a progettare con questo materiale che ha permesso un approccio più ingegneristico. Adesso si sta andando oltre l’X-Lam, entra in campo la creatività tecnologica di ingegneri e progettisti e delle aziende produttrici». Sonia Maritan vuole poi conoscere l’opinione di Roberto Tomasi riguardo le costruzioni miste, comunque le si vogliano intendere. «Più il prodotto è ingegneristico, più la prefabbricazione facilita la produzione, velocizza il cantiere, e più gli approcci all’ibridazione sono importanti». Quali obiettivi si è posto nella sua esperienza norvegese dal punto di vista didattico? «C’è una grossa enfasi sull’X-Lam o CLT che dir si voglia, si lavorerà molto su questi temi, anche sulle strutture in senso più generale». Quale terminologia predilige fra X-Lam e CLT? «C’è stata, ultimamente, un po’ di discussione sull’uso dei due nomi, in Italia è molto più conosciuto come X-

Lam, e in effetti, questo termine cominciava ad essere usato anche all’estero, però recentemente l’orientamento nei documenti ufficiali sembra essere quello di usare il termine CLT, quello che io personalmente preferisco». Quali sono le sue sensazioni rispetto a giornate come questa? «Sono occasioni molto importanti, di incontro anche a livello personale, occasioni propizie».

!" GEORG BINDER

della proHolz - promo_legno

Georg Binder è il fondatore di promo_legno in Italia e con lui vorremmo ripercorrerne la storia. «L’idea è nata dalla volontà di replicare in Italia il successo di proHolz, l’Italia è un mercato importante per l’Austria, nonostante la crisi. Abbiamo, infatti, mantenuto un certo livello di scambio commerciale nel campo del legno lamellare». Sonia Maritan gli domanda quando sia nata la promo_legno. «È nata in Italia come iniziativa nel 1999 e nel 2004 come associazione». E oggi? «Abbiamo dovuto sciogliere l’associazione per cambiamenti interni. Abbiamo creato, sotto il marchio promo_legno un gruppo pilota al cinquanta per cento tra Italia e Austria, gestito legalmente da proHolz e stipulato un protocollo con Federlegno. Oggi riteniamo prioritario costruire più know-how, fare formazione e promozione nelle città italiane attraverso il woodbox a Milano e a Torino (www.wooddays.eu) e l’anno prossimo a Roma e


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno In questa pagina, in alto, Sonja Moder fra Hugo Karre e Mario Wagner, sotto ritratto anche con Sonia Maritan. Nella pagina a destra, Sonia Maritan fra Peter Lang e Mario Wagner.

organizzare il wooddays per informare l’utente finale: siamo molto più orientati agli opinion leader nelle aree urbane, interlocutori fondamentali a cui spiegare come siano importanti la foresta e il legno per le condizioni di vita, andando a toccare la sensibilità dell’uomo della strada e dei politici. Continuiamo intanto anche con i corsi di formazione». A proposito di orientamento culturale è stato molto importante – sottolinea Sonia Maritan – anche il padiglione austriaco all’Expo di Milano. «Ha trasmesso il messaggio molto bene ed è stato molto importante per promuovere il legno». Rispetto al format convegnistico originale di promo_legno che raccoglieva platee di quattrocento o più, fra architetti e ingegneri, ai quali ho avuto il piacere di partecipare – ricorda Sonia Maritan – “ritiene che sia una formula che oggi funziona ancora?” «Purtroppo con molto più fatica, a causa della crisi che si è fatta sentire, oggi di conseguenza ognuno va per la sua strada». “Comunque, promo_legno, in Italia, ha avuto il merito di promuovere il legno strutturale, contribuendo al suo utilizzo procapite – dice Sonia Maritan – e questa è stata la sua grande forza. Questa attività è stata portata avanti anche in altri Paesi?” «Sì, in Repubblica Ceca, in Slovenia, in Slovacchia, in Croazia, però i livelli sono diversi. Stiamo lavorando in questi Paesi e nell’area balcanica con gli studenti. Abbiamo una collaborazione tra Assolegno e proHolz Austria per l’insegnamento della tecnologia del legno a Trento». Cosa manca? «Manca – dice Binder – una strategia per andare verso i centri urbani, ci stiamo muovendo a macchia di leopardo, questo non solo in Austria, ma in tutta Europa. Questo aspetto va recuperato o coltivato: più che la promozione serve oggi la formazione. promo_legno in futuro può aiutare a capire come usare il legno strutturale, bisogna parlare ai giovani e investire su questo. Le associazioni devono mettere le forze assieme per investire in formazione». Come si entra a far parte di promo_legno? «Si possono sponsorizzare i singoli eventi organizzati in Italia». Quali saranno i prossimi corsi di promo_legno? «Stiamo definendo la possibilità di andare nel sud Italia, nel 2017 a marzo facciamo un corso sulle case in legno a Catania e un workshop a Palermo (www.promolegno.com). Al Sud il legno rappresenta un mercato interessante e la necessità di formazione è molto sentita. L’Italia resta per i produttori austriaci, soprattutto nel settore del lamellare, un mercato importante e dobbiamo mantenere questo mercato con grande impegno».

!" MARIO WAGNER della KLH

KLH, uno dei due sponsor principali del WCTE, aveva uno spazio espositivo molto riconoscibile nel cortile dell’università, una visibilità sicuramente accentuata dalla loro premium-Lounge che ha costituito un ambito privé molto apprezzato per fare networking a questo importantissimo evento di Vienna. Ne parliamo con Mario Wagner, Amministratore Delegato di KLH, al quale chiediamo di trasferisci il sentiment di questa esperienza. «Come premium partner siamo qui per la prima volta, ma noi eravamo presenti anche nel 2014 nel Quebec». Questa esperienza in Quebec – domanda Sonia Maritan – le ha fatto percepire maggiormente quanto sia importante creare un ponte tra il mondo della ricerca e dell’accademia e il mondo della produzione e del cantiere? «Siamo molto vicini alla ricerca scientifica perché il fondatore dell’azienda ha sviluppato i propri prodotti in stretta collaborazione con l’università di Graz: dunque siamo sempre stati in contatto con il mondo accademico. KLH nasce nel 1995, ed è stata fondata sulla base di un prodotto realizzato da tre persone che avevano una segheria e hanno fatto ricerca sui tronchi studiando la possibilità di sfruttare tutte le parti del legno, arrivando a ideare il legno lamellare a strati incrociati. Siamo stati i primi a concepire questo tipo di prodotto con metodo industriale in serie, anche se altre aziende hanno avuto questa idea solo a livello artigianale». Perché non lo avete brevettato? «Non è stato possibile brevettarlo perché è stato realizzato assieme all’università».


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Il mondo produttivo

Cosa implica proporre un prodotto di questo genere a livello industriale dal punto di vista progettuale? «È possibile usare diversi spessori che permettono una serie di soluzioni in grado di consentire la massima libertà progettuale, sicuramente una maggior libertà progettuale rispetto all’acciaio e al cemento. Con le congiunzioni è possibile superare anche le dimensioni naturali del legno. L’ambizione di KLH è quella di operare in tutto il mondo». “Che cosa comporta proporsi in diversi mercati?” domanda Sonia Maritan. «Noi ci muoviamo allo stesso modo in tutti i territori, semplicemente adeguandoci alla normativa e alle richieste specifiche in ogni Paese. Non siamo solo fornitori di materiali, ma supportiamo la posa e diamo consulenza di prodotti: il nostro è un approccio basato sulla consulenza». Qual è il limite dell’azienda nel fornire i pezzi? «Noi abbiamo centocinquanta persone in produzione che producono ottocentomila metri quadri e millequattrocento commesse in tutto il mondo all’anno». La vostra premium-Lounge l’avete condivisa con Rotho Blaas, l’altro premium partner del WCTE, e sui video di questo spazio privè girava uno dei vostri ultimi grandi progetti, in particolare la grande Residenza Xu realizzata a Taiwan, con 650 metri cubi di legname per la struttura e 440 connettori XRAD: è stata una collaborazione proficua? «Abbiamo lavorato bene insieme, anche se non c’è una partnership particolare con Rotho Blaas ma ci riforniamo da diversi fornitori. Non possiamo, infatti, legarci a un solo produttore di ferramenta». Come potrà evolversi il prodotto KLH in futuro? «Può essere migliorato e c’è un costante impegno di ricerca nel nostro reparto Ricerca & Sviluppo che tratta i vari temi legati al legno strutturale, come acustica, fuoco, giunzioni, proprio per far evolvere il nostro prodotto continuamente». Qual è il limite in altezza oggi con il vostro sistema? «24 piani a Vienna e negli Stati Uniti ci sono studi per edifici anche più alti. L’Empire State Bulding potrebbe essere costruito in legno, ma questo avrebbe un senso? Non credo». L’auspicio raccolto qui, parlando con professori e ricercatori, è quello di poter dire un giorno: non serve una specializzazione per costruire con il legno ma ingegneri e architetti sono in grado di costruire, allo stesso modo, con il legno, il cemento armato o l’acciaio. Si può dire che il legno non ha limiti? O che ci sia qualcosa di speciale nel settore del legno? «Il materiale è vivo: ogni pezzo è diverso».

!" PETER LANG della Rotho Blaas

Conveniamo anche con Peter Lang, sul fatto che questa importantissima convention internazionale costituisca un ponte tra l’industria e l’accademia, la ricerca e il mondo produttivo. L’area lounge condivisa tra Rotho Blaas e KLH ha costituito poi uno spazio importante, come la loro scelta di essere main sponsor. «Io penso che qui incontriamo le persone che contano per le grandi opere, professori che sono anche progettisti per i grandi produttori: una costruzione di dodici piani richiede la consulenza di professori e ingegneri capaci. Per Rotho Blaas è importante essere dentro i progetti fin dall’inizio con i nostri prodotti». Quanto ha influito il connettore X-RAD che avete presentato per la prima volta a Garmisch lo scorso anno: non si tratta forse anche per questo prodotto, così innovativo, di andare a braccetto con la ricerca? «Senza l’università non si potrebbero fare queste cose: l’X- RAD non sarebbe stato possibile senza un dialogo con il mondo accademico, e questo è solo un primo passo. Rotho Blaas inizialmente vendeva macchine, poi ha cominciato a trattare ferramenta, quindi abbiamo assunto ingegneri interni e adesso siamo al punto in cui abbiamo capito che dobbiamo andare in fondo ed entrare nel progetto, e questa è la cosa più importante perché noi non dobbiamo vendere prodotti ma soluzioni e vendendo soluzioni l’educazione del cliente è molto importante. È più facile educare i giovani architetti e gli utilizzatori, siamo passati a un sistema key


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno In questa pagina, a destra, Hugo Karre con Peter Lang nell'area lounge di Rotho Blaas e KLH, sotto Peter Lang con Sonia Maritan mentre guardano il nuovo catalogo di KLH. Nella pagina a destra Sonia Maritan durante l'intervista a Rainer Reiterer. A destra in basso Sonia Maritan fra Josef Eberhardsteiner e Hugo Karre.

account al 100%, parliamo con il cliente, con il progettista, ormai quasi con l’utente finale e si finisce per parlare molto meno del prezzo e molto di più del progetto».

Oggi l’azienda è sponsor di un evento mondiale, di pari passo deve crescere anche il livello dei collaboratori di Rotho Blaas? «Oggi i nostri grandi commerciali gestiscono i key account, ma trasmettere questa cultura a tutta l’azienda rappresenta un cammino lungo, ancora da fare». Crede che ci sia un valore etico in quello che fa nell’ambito delle costruzioni lignee? «C’è un valore etico nel costruire in legno perché è un costruire green, ma è motivo d’orgoglio che ci siano clienti importanti che mettono nei loro cataloghi i nostri prodotti anche in altri settori. Ci sono programmi di calcolo che caratterizzano solo i nostri prodotti». Il mercato globale è grande, in molte aree siete entrati, in altre dovete ancora entrare, quale sarà il prossimo obiettivo? «Oggi stiamo lavorando per certificarci sui mercati del Nordamerica, forse avendo la possibilità di avere un prodotto certificato possiamo entrare più velocemente. Fino la domenica sera – Peter Lang si riferisce alla sera del 21 agosto, quando con tutte le aziende si sono trovati in una birreria per partecipare al benvenuto, al quale era presente anche Sonia Maritan, organizzato da Hugo Karre – io non conoscevo la metà delle persone che conosco oggi». Sonia Maritan conviene sul fatto che siano enormi le relazioni che tutti stanno tessendo in questo agosto viennese, e termina chiedendo il numero dei dipendenti della Rotho Blaas. «Siamo 270 e abbiamo appena festeggiato i 25 anni e costruito un capannone nuovo tutto in frassino. Abbiamo fatto una festa, venerdì scorso con 500 invitati, per questo importante anniversario».


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Il mondo produttivo

colla adottino la loro tecnologia secondo le varietà di legno che saranno maggiormente disponibili. «Il faggio ha grossi problemi di incollaggio perché è un legno molto forte – conclude Reiterer – e fortemente soggetto ai condizionamenti dell’ambiente atmosferico e ai parassiti, questo sarà un problema in futuro. Collano è una società che va sempre sul mercato alla ricerca di innovazioni e nuovi prodotti, per cui sta lavorando anche su tali prodotti al fine di sviluppare un adesivo idoneo al faggio».

!" HUGO KARRE

della Timbertrend e.U.

E JOSEF EBERHARDSTEINER

!"RAINER REITERER della Collano

Rainer Reiterer si occupa solo di colle poliuretaniche per le travi e per le pareti strutturali in legno. Il faggio costituisce una specialità della ditta Collano – introduce Sonia Maritan che domanda – perché questo livello esclusivo di collaborazione? «Realizziamo un prodotto bi componente – dice Reiterer – per incollare legno di faggio e questa è la nostra grande specialità: non c’è un’altra ditta in grado di realizzare un prodotto simile: specificatamente per il legno di faggio utilizzato per le travi e per l’X-Lam. Prima che diffondessimo il nostro prodotto sul mercato, era possibile utilizzare solo colle fenoliche che emettevano formaldeide ed erano molto costose da realizzare». Avete quindi scelto il legno di faggio – chiarisce Sonia Maritan – perché è molto diffuso in Europa? «Siamo convinti che in futuro si userà sempre di più il faggio nelle costruzioni in legno, perché l’abete avrà problemi di disponibilità in Europa». È interessante riflettere sul fatto che i produttori di

Hugo Karre, del forum-holzbau Austria e Italia / timbertrend e.U., si è occupato degli aspetti fieristici e delle sponsorizzazioni, e ha rappresentato davvero il “collante” dei rapporti sociali durante l’evento. Con lui abbiamo lungamente conversato, avendo l’onore di condividere una parte della conversazione anche con il Professor Josef Eberhardsteiner, Vice Rettore all’Edilizia del Politecnico di Vienna, relatore di apertura dei lavori del WCTE all’Hofburg. E Sonia Maritan parte proprio da qui. “Al Palazzo Imperiale la conferenza inaugurale del WCTE è stata introdotta dall’Orchestra del Politecnico di Vienna, e i tre relatori principali, Ingo Bugert, Erik Serrano e Hermann Kaufmann, ben conosciuti in tutto il mondo per la loro attività hanno dato una chiara indicazione dell’altissimo livello dell’evento”. «Era responsabile il Board internazionale degli ingegneri per la scelta delle relazioni di apertura, e credo che l’inaugurazione all’Hofburg non avrebbe potuto essere più alta». – concorda Hugo Karre. Era suggestiva la relazione di Kaufmann con il com-


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno pagina 042 043

In queste pagine, Hugo Karre, nella pagina di destra durante l'intervista con Sonia Maritan.

mento sull’architettura di Frank Lloyd Wright e riguardo le possibilità espressive dell’architettura in legno, che dava significato alla parte estetica oltre che a quella tecnologica, ormai già in gran parte acquisita. L’architettura lignea ci porta proprio alle grandi realizzazioni che vengono mostrate in occasione dei forum-holzbau, che Hugo Karre organizza a Verona, Garmisch, Klagenfurt, riguardo le quali ci informiamo circa le novità che si prospettano per l’anno prossimo. «L’anno prossimo organizzerò un convegno al MADEexpo, sarà la prima volta a Milano, che si affiancherà alla nostra giornata a Verona in maggio ormai giunta alla sesta edizione. Saremo a MADE perché la vediamo come la cornice giusta per parlare delle costruzioni in legno di qualità di calibro internazionale, arriveranno relatori dall’Olanda, dalla Germania, dalla Svizzera e dalla Norvegia». Quindi non un forum, ma una conferenza ad altissimo livello, e certamente un evento come MADEexpo saprà valorizzarlo! – afferma Sonia Maritan. «Dobbiamo guardare a quello che possiamo imparare da questi relatori e la loro attenzione ai piccoli dettagli che permettono di creare un quadro d’insieme di grande di qualità, sia a livello di progetto e di design ma soprattutto a livello di realizzazione». – risponde Hugo Karre. “L’affluenza a questo WCTE da parte degli italiani è importante – sottolinea Sonia Maritan – Ario Ceccotti ci raccontava che lui era l’unico italiano alla prima conferenza di questo genere nel 1988 a Seattle, oggi gli Italiani sono più di cinquanta”. «Un bel segnale, anche se io vengo dal forum-holzbau, quindi dal 1991 in poi abbiamo coltivato il nostro format, di cui io mi sono sempre occupato in prima persona. Il WCTE arriva da un’altra tradizione che si rivolge al mondo accademico – afferma Hugo Karre – anche se credo che questi due eventi valorizzino in modo diverso il mondo del legno.

Il Forum ha fatto il suo percorso in Europa ed è cresciuto di anno in anno. Io ricordo che le prime volte si parlava di baite in montagna, edifici di tre piani al massimo e circa dieci anni fa abbiamo iniziato a parlare di città: oggi sei piani in legno non sono più un’eccezione. In questo senso siamo stati promotori di una nuova possibilità: quella di costruire in legno. Abbiamo invitato non solo architetti e progettisti a Garmisch, ma abbiamo invitato anche persone comuni che sono vissute dentro le abitazioni, così abbiamo potuto far crescere la cultura attorno al mondo delle costruzioni in legno». “Il fatto di aver chiamato gli architetti ha fatto la differenza perché sono loro i fautori di ardite creazioni lignee che ci hanno permesso di vedere il legno come protagonista di capolavori architettonici”. – sottolinea Sonia Maritan. «Hermann Kaufmann, anche membro del nostro Consiglio del forum-holzbau, ha creato uno stile di costruzione che è lo “Stile di costruzioni in Legno nella Voralberg”, uno stile riconosciuto, una scuola che ha creato una grande linea di sviluppo. L’esposizione realizzata qui e che dedicata un’intera stanza alle sue opere andrà poi a Berlino. Il WCTE è sempre stato un incontro con un profilo più accademico che proponeva 500-600 relazioni in quattro giorni ma Wolfgang Winter, professore al Politecnico di Vienna e membro del nostro Consiglio del forum-holzbau, ha fatto ad Auckland in Nuova Zelanda la richiesta di portare il WCTE a Vienna con una presentazione in cui dichiarava di voler rinforzare ancora di più il ponte tra la teoria e la pratica. Per questo motivo ha avuto l’idea di abbinare la conferenza accademica del WCTE al mondo economico e produttivo con una esposizione organizzata dal forum-holzbau. Anche il forumholzbau viene dall’accademia, ma ha tante esperienze e contatti con il mondo produttivo, perché abbiamo sempre avuto l’obiettivo di essere in contatto con chi realizza: l’artigiano, il carpentiere, etc». Hugo Karre, quindi ha in qualche modo trasposto la sua lunga esperienza maturata al forum-holzbau nel WCTE di Vienna, tema di cui, a questo punto, discutiamo anche con il Professor Josef Eberhardsteiner, Vice Rettore all’Edilizia del Politecnico di Vienna. «Vogliamo creare un ponte, perché in questo modo gli esponenti del mondo accademico parlano alle aziende dell’innovazione tecnologica, e l’in-


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Il mondo produttivo

dustria, dal canto suo, può sapere in che direzione si sta facendo ricerca: un binario che può portare vantaggi a entrambi». – afferma il Vice Rettore, una delle figure di maggior spicco in questo WCTE. “Io penso ci siano due cose a testimonianza di quello che stiamo dicendo – afferma Sonia Maritan – una riguarda la filiera della comunicazione che si è accorciata, come si constata ad esempio a una fiera dove si parla a tante utenze quasi delle stesse cose, semplicemente utilizzando un linguaggio più semplice per i non addetti ai lavori. Ad ampio raggio, si tratta, infatti, della costruzione in legno o della casa passiva, temi che non interessavano una volta al pubblico finale. Gli studenti come i professori sono coscienti delle novità introdotte dallo sviluppatore industriale e quindi sono ansiosi di conoscere i titolari e i tecnici delle aziende produttrici di queste nuove tecnologie. Naturalmente la rivoluzione digitale ha accelerato la circolazione delle informazioni, agevolando questo scambio”. «I giovani conoscono bene oggi le tecnologie – conferma Josef Eberhardsteiner – io vengo dalla ricerca scientifica sui materiali, e al Politecnico di Vienna riteniamo opportuno che si conoscano i materiali: bisogna stare vicino alle aziende, altrimenti non è possibile sapere in che direzione devono andare i modelli numerici e non si sa che previsioni fare. Nel 2016 la scelta principale è stata quella di portare i modelli numerici nel mondo del legno, rispetto ai quali si parla della “simulazione” di base di “modelli matematici” in cui questi modelli sono normalmente sviluppati in modo indipendente in un progetto/computo concreto. Questa esposizione al WCTE è molto importante, proprio perché crea un ponte tra le aziende, i progettisti e gli ingegneri: l’idea è quindi quella di condividere l’esperienza delle aziende e il loro percorso che va aggiunto alle esperienze dei ricercatori e degli accademici». Rispetto il mondo dell’industria, possiamo quindi affermare che da questa edizione il WCTE cambia un poco pelle? – chiede Sonia Maritan. «Ogni WCTE ha avuto la sua propria storia e ideologia – risponde Josef Eberhardsteiner – questa volta ha portato al centro il mondo industriale con le sue esperienze. Soprattutto questa volta il focus era sui diversi modelli numerici che, nel legno, sono problematici più che per gli altri materiali. Infatti, i “modelli numerici” in futuro potranno far parte del “calcolo strutturale”, ma mentre per altri materiali come acciaio, cemento armato, vetro ecc. questi “modelli matematici (numerici)” funzionano già perfettamente, per il legno non esistono ancora». Che cosa pensa della combinazione fra i diversi materiali strutturali? – chiede Sonia Maritan.

«Indipendentemente dal materiale che si utilizza – afferma Josef Eberhardsteiner – nel nostro dipartimento di Edilizia, presso questa università, è stato creato un reparto, dove si lavora su una base che permette all’architetto di disegnare quello che vuole, anche forme libere, e poi in una simulazione il computer dice cosa si può fare oppure non fare, come modificarlo, oppure in che materiale è meglio realizzare il manufatto. Dobbiamo arrivare a un punto in cui possiamo giocare sul computer con il materiale legno, come già accade con altri materiali quali cemento armato, vetro, acciaio ecc., liberando la fantasia». Certo, infatti, il professor Ario Ceccotti auspica che il legno in futuro sia un materiale come gli altri. – afferma Sonia Maritan. «L’importante è che si possa utilizzarlo perché calcolabile – sottolinea Josef Eberhardsteiner –. Stiamo collaborando con un’azienda per arrivare a mettere il progettista in condizione di realizzare qualsiasi cosa. Il problema è che il modello 3D non si riesce a realizzare con il legno o con un componente a base legno, questo costituisce ancora un limite. Comunque, un modello non mostra come utilizzare il materiale, però un prototipo 3D realizzato con il legno sarebbe molto interessante per valutare i punti deboli del legno, come le giunzioni e le zone di tensione». Riprendiamo e terminiamo poi la nostra lunga conversazione con Hugo Karre, il quale ha evidentemente portato qui un po’ della sua esperienza. «Diventa sempre più importante non parlare del legno solo tra di noi, ma anche della combinazione tra il legno e altri materiali, prendendo il meglio di ognuno. Qui, a livello universitario, fanno ricerca sui “modelli numerici” perché questo sarà un altro importante passo in avanti. Fra le seicento relazioni, proposte in questi quattro giorni, ce ne sono, per dare un esempio, anche alcune dedicate al rinforzo delle prestazioni del legno con le nanotecnologie, anche questo amplierà ulteriormente gli oriz-


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VIENNA AUSTRIA Sonia Maritan Pietro Ferrari

strutturalegno Sonia Maritan su una delle monumentali scalinate dell'Università di Vienna, a destra inizia la IV e ultima parte dedicata ad alcune delle aziende che esponevano in occasione del WCTE.

zonti. Per questo è interessante seguire queste conferenze, c’è il mondo del carpentiere, quello dell’industria e quello dell’università: ci vuole qualcuno che crei dei ponti tra tutti questi mondi, e questo è quello che abbiamo fatto a questa conferenza noi del forum-holzbau». “Come interloquiscono WCTE e il forum-holzbau?” – chiede a questo punto Sonia Maritan. «Il mondo del forum-holzbau e il mondo del WCTE rimarranno due cose diverse. Il “forum-holzbau” si rivolge sempre alle realizzazioni, alle aziende e l’industria, ai carpentieri e gli artigiani e il WCTE si rivolge al mondo accademico – le due cose, seppur diverse, sono però assieme molto importanti per il nostro mondo del legno». Quali sono i progetti futuri che ha in serbo il forumholzbau? Sonia Maritan chiede anche di anticipare ai lettori il calendario 2017. «Il materiale che offriamo è ricco e interessante, ma è molto complicato da cogliere se questi temi non vengono interpretati in maniera corretta e adottando soluzioni adeguate – afferma un po’ dispiaciuto Hugo Karre –. Oggi, senza un approccio realistico al legno, possiamo parlare di tutto, ma a vuoto, perché ci sono varie strade, ma prima le regole devono essere chiare. Io mi auguro che queste diventino scontate e che non serva più parlarne, solo dopo potremo parlare del futuro. Questo perché i regolamenti ci sono, ma chi non è ben informato può fare grandi danni, come sempre fa la mancanza di competenza. Sono contento che il Professor Maurizio Piazza abbia fatto un gran passo verso la pratica, perché lui è l’emblema dell’universo accademico e sono orgoglioso del fatto che noi con il nostro forum-holzbau possiamo entrare in un altro mondo ancora, e organizzare convegni di alto livello alle fiere. Ognuno enfatizza il suo cammino. Ho già accennato della nostra presenza al MADEexpo, si tratterà di un formato simile a quello proposto alla fiera di Klagenfurt e lì abbiamo notato che stiamo arrivando a persone che ai convegni non vanno, per questo motivo lo faremo anche a Milano, sperando vada bene anche qui: ci saranno Zeisser, Kropf, Reitter, ci saranno due esperti dall’Italia e ci sarà Hermann Blumer, un’icona nelle costruzioni in legno, ben conosciuto con le sue realizzazioni dei progetti dell’architetto Shigeru Ban. Non importa quante persone verranno, l’importante è che offriremo un livello alto con esempi di altissima qualità, e sono contentissimo che MADEexpo ci dia la possibilità di farlo. Il 12 maggio a Verona facciamo poi per la sesta volta il “Forum Internazionale dell’Edilizia in Legno” a Villa Quaranta. Valutato il gran numero di temi legati al legno, abbiamo deciso di mante-

nere anche il formato annuale veronese. Questo, anche perché vogliamo puntare sull’Italia, considerato anche il numero di esperti italiani. Possiamo anche creare una situazione win win in modo da portare anche esperti da altri Paesi». Il calendario 2017 si apre dunque a Milano, quindi Verona, per poi uscire dall’Italia. –. “Quali le altre iniziative?” chiede Sonia Maritan. «Io sono coinvolto anche a Klagenfurt al 100% e lavoriamo anche sui mercati extraeuropei. Faremo anche un nuovo convegno in Polonia, ci sono aziende interessantissime e c’è una tradizione nel costruire in legno, quindi abbiamo colto il momento per risvegliare questo tipo di interesse. Poi ci sarà Nancy e Garmisch, tutti format nei quali creo un ponte tra accademia e industria attraverso i miei innumerevoli contatti, e ci sono molte idee per sviluppi ulteriori. Per questo motivo, è ufficiale, anche la creazione di una fondazione forum-holzbau, in modo da essere sempre autofinanziati: siamo contenti di essere riusciti a pensare a un’associazione no profit, perché tutti quelli che sono finanziati dallo Stato si trovano in difficoltà. Abbiamo anche assunto dei rischi personali, però abbiamo pensato che l’idea era valida. C’è un cambio generazionale, però abbiamo il vantaggio che essendo autofinanziati, possiamo coinvolgere altri soggetti e allargare la cerchia dei fondatori». Prossimo ormai il forum-holzbau di Garmisch, dove noi di Web and Magazine saremo presenti con questo numero! «La forza dei forum-holzbau sta nel gruppo di amici che l’ha creata, che è rimasta fedele alle origini, anche se nel tempo tutto cambia, cercheremo di capire come».– afferma in conclusione Hugo Karre.


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La vetrina dell’industria

LA VETRINA DELL’INDUSTRIA Indubbio punto di forza del WCTE è stato anche la presenza delle aziende, che nel meraviglioso cortile soleggiato dell’Ateneo creavano una corona di stand, ordinatamente disposta sotto i portici. Gli stessi ricercatori, ingegneri e professori hanno visitato con curiosità la parte espositiva, riferendo a Sonia Maritan di aver scorto fra gli stand diverse interessanti novità. Questo ci ha indotto a dedicare anche a loro uno spazio, una vetrina del mondo produttivo che parallelamente alla ricerca evolve continuamente, anzi, come è emerso nelle pagine precedenti, soprattutto nel caso delle interviste a tre aziende KLH, Rotho Blaas e Collano, che ci hanno permesso di approfondire maggiormente il punto di vista degli imprenditori, spesso ricerca e industria procedono “a braccetto”. Le aziende sono inserite in un contesto vincente perché il legno è il materiale più ecologico che ci sia in un presente sempre più green. Concludiamo quindi, con l’obiettivo di completare così davvero la panoramica dell’ampia proposta WCTE, con una decina di aziende che illustrano brevemente la loro esperienza viennese, una sezione specificatamente dedicata all’industria, che è stata parte attiva dell'evento, dando anche a questa il massimo risalto. La presenza delle aziende prevede due livelli di intervento: da una parte ci raccontano cosa abbia significato per loro essere parte del WCTE (opinion), restituendoci così la loro opinione sul campo; e dall’altra ci illustrano il prodotto che hanno scelto di portare (product) in un’occasione così importante.

•• COLLANO •• HASSLACHER NORICA TIMBER Di Jeitler •• HSBcad Gottfried Jäger •• KLH Mario Wagner •• ROTHO BLAAS Flavio Nebiolo •• RUBNER •• SCHWEIGHOFER Alfred Teischinger •• STORA ENSO •• TiComTec Gilles Bastien, Rainer Bahmer, Friedemann Diehl


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COLLANO

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OPINION «Collano era presente alla conferenza specializzata WCTE 2016 di Vienna sia come sponsor che come espositore. Abbiamo allacciato molti contatti importanti e potuto ampliare la nostra rete per trovare soluzioni innovative per il futuro».

PRODUCT Colle poliuretaniche di nuova generazione «Sulla scia dello scambio regolare di informazioni all'interno del settore del legno, sviluppiamo soluzioni di incollaggio sempre nuove e innovative per l'impiego del legno nell'edilizia, frutto di ricerca, sviluppo e tecnologie applicative interne, con le attrezzature e gli impianti di prova più moderni e collaudati in stretta collaborazione con politecnici, istituzioni e commissioni normative. Sfruttiamo la nostra competenza tecnica nella produzione e il montaggio di incollaggi con il legno, materiali di legno ed elementi ibridi.

Pressa idraulica da laboratorio.

HASSLACHER NORICA TIMBER

collano.com Di Jeitler alla sua presentazione in merito alle travi lamellari e pannelli x-lam in bettula all’Università di Vienna.

PRODUCT «Nell’ambito di una “extended lecture”, dall’Ingegner Jeitler Georg, è stato presentato il progetto “Birch for CLT and GLT” a un largo pubblico di scienziati, architetti, ingegneri strutturisti e progettisti. Legno lamellare e legno X-lam in betulla oltre all’incomparabile ottica anche fino al 200% di migliori caratteristiche meccaniche di prodotti in legno di abete. Le conseguenze positive sono una riduzione del volume del legno utilizzato fino al 25% e come effetto una riduzione dei costi delle costruzioni in legno».

OPINION «HASSLACHER NORICA TIMBER si è presentata con una ventata di energia innovativa per quanto riguarda i prodotti da costruzione in legno e i sistemi costruttivi in legno. Soprattutto la superficie “Exzellent” e il sistema di giunzione legno-legno X-fix per pareti e solai in legno X-lam sono stati al centro dell’attenzione». Ernst Woels e Wolfgang Nemec spiegano pannelli x-lam con superficie “Excellent” e sistema “x-fix”.

hasslacher.com


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La vetrina dell’industria

hsbcad

Nella foto Gottfried Jäger, Amministratore di hsbcad Gmbh, una delle società facenti parte del gruppo hsbcad.

PRODUCT «Per noi è stato importante dimostrare le nostre competenze tecniche, ma anche offrire all'eccellente pubblico di questa manifestazione degli spazi in cui potersi incontrare e fare networking. La Nostra premium-Lounge è stata un diversivo molto ben riuscito ai numerosi seminari, ed è stato volentieri utilizzato sia dal mondo accademico che da quello dell'industria».

OPINION «La decisione di sostenere come partner il WTCE 2016, viene da noi valutato positivamente da ogni punto di vista. Da un lato ci ha dato visibilità internazionale grazie alla intensa attività mediatica dell’organizzazione, dall’altra abbiamo potuto utilizzare la manifestazione per presentare in modo efficace le nostre innovazioni più recenti e ottenere, nei colloqui intercorsi, un feedback positivo».

hsbcad.it Mario Wagner durante la sua relazione.

PRODUCT «Le lastre KLH, nei loro differenti spessori e finiture superficiali, vengono utilizzate in tutto il mondo: abbiamo mostrato alcuni di questi progetti. Abbiamo presentato in anteprima la nostra nuova sistematica costruttiva. Con questa sistematica, abbiamo sviluppato soluzioni standardizzate per edifici a 6 o 8 piani, che comunque lasciano ai progettisti ogni libertà architettonica. Le soluzioni standardizzate si riferiscono non solo all'utilizzo delle lastre in X-lam, bensì si confrontano anche con altri temi e soprattutto con questioni di acustica. Abbiamo anche integrato certificati di prova e soluzioni per la protezione al fuoco».

KLH

OPINION «Per noi è stato importante dimostrare le nostre competenze tecniche, ma anche offrire all'eccellente pubblico di questa manifestazione degli spazi in cui potersi incontrare e fare Networking. La Nostra premium-Lounge è stata un diversivo molto ben riuscito ai numerosi seminari, ed è stato volentieri utilizzato sia dal mondo accademico che da quello dell'industria».

klh.at

Alberto Schiavinato accoglie allo stand KLH i visitatori.


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ROTHO BLAAS

PRODUCT «In occasione del WCTE, abbiamo potuto esporre e contestualmente presentare un paper dedicato a un nostro nuovo prodotto in fase di sviluppo, denominato “Spider connector system”. Tale sistema, sviluppato in collaborazione con l’università di Innsbruck, rappresenta una soluzione a elevato contenuto tecnologico per edifici multipiano in CLT, consentendo la posa diretta di solai in CLT su appoggi puntuali, anche in presenza di elevati carichi verticali, trasmessi dai pilastri».

OPINION «Partecipare al WCTEcome main sponsor ha consentito alla nostra azienda di confermarsi leader nel settore delle soluzioni tecnologiche per l’edilizia moderna delle costruzioni in legno. Essere presenti in 5 paper dimostra il nostro continuo impegno nella direzione della ricerca e dell’innovazione del prodotto».

rothoblaas.com

RUBNER

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In fotografia l’Ingegner Flavio Nebiolo, Head of Technical Dept.

PRODUCT «Rubner ha presentato al WTCE un sensazionale progetto internazionale: la realizzazione del secondo aeroporto per dimensioni delle Filippine, il Mactan Cebu International Airport. Si prevede, infatti, di ampliare l’aeroporto in questione con un nuovo terminal in legno: una vera sfida per gli specialisti dell’edilizia del settore. Travi ad arco realizzate con 4500 m3 di legno lamellare formano la struttura portante ondulata della copertura a botte disegnata per la nuova e moderna costruzione. Il progetto costituisce una novità per un duplice ordine di ragioni: si tratta della più grande commesOPINION sa per una costruzione in legno lamellare e al «Per Rubner è stata un’occasione di grande soddi- tempo stesso del primo aeroporto asiatico a essere sfazione poter presentare il prestigioso progetto costruito in legno». dell’aeroporto Mactan Cebu International Airport nelle Filippine al WTCE davanti a un qualificatissimo pubblico internazionale. Oltre a offrire la possibilità di interventi e dibattiti di grande interesse, il WTCE si è rivelato la cornice perfetta per dimostrare la competenza e le capacità degli esperti del legno Rubner».

haus.rubner.com


SCHWEIGHOFER

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La vetrina dell’industria PREMIUM Il Premio Schweighofer è donato dalla famiglia austriaca Schweighofer che è stata attiva per generazioni nell’industria europea del legno. Dal 2003, il premio viene conferito ogni due anni ed è finanziato con un importo di premi di 300mila euro al netto delle imposte. Il Premio Schweighofer è conferito alle idee innovative, alle tecnologie e ai servizi per rafforzare la competitività del settore forestale europeo. Il modulo di iscrizione on-line è disponibile dal primo novembre 2016 fino al 3 febbraio 2017. OPINION «Il WCTE fornisce una rassegna unica sui più recenti sviluppi e conseguimenti nel settore dell’ingegneria del legno in termini di ricerca e innovazione. Essere un membro della giuria del Premio Schweighofer ha rappresentato un’eccellente opportunità di osservare questi sviluppi per essere al corrente dello stato delle arti per valutare le domande per la prossima edizione del Premio Schweighofer».

schweighofer-prize.org


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VIENNA AUSTRIA

clt.info Gilles Bastien, Rainer Bahmer, Friedemann Diehl (da sinistra a destra).

iComTec

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STORA ENSO

Sonia Maritan Pietro Ferrari

Allo stand Stora Enso erano presenti: Bernd Troppmann, PRODUCT Julia Ahvenainen, Johanna Kairi, Richard Steindl e alcuni visitatori. LVL di Stora Enso (Laminated Veneer Lumber) è un prodotto evoluto a base legno adatto a un’ampia gamma di applicazioni strutturali. Essendo uno dei più resistenti materiali da costruzioni a base legno in relazione al suo peso, LVL fornisce una soluzione ideale quando vengano richiesti forza, stabilità dimensionale e alta capacità di sostenere peso. Il vantaggio essenziale di LVL deriva dalla scelta della materia prima utilizzata e dalla modalità produttiva: i tronchi vengono scortecciati con un processo rotatorio e poi ridotti a fogli di tranciato di 3 millimetri di spessore, quindi compattati assieme con l’utilizzo di pressione e calore. Ogni foglio di impiallacOPINION ciato è valutato individualmente in termini di densi«Stora Enso’s Wood Product Division è stata orgo- tà, contenuto di umidità e modulo di elasticità per gliosa di sponsorizzare la prestigiosa World ottimizzare le prestazioni del prodotto. I fogli vengoConference on Timber Engineering (WCTE) 2016 a no quindi reincollati in una biglia in una avanzatissiVienna. Questa conferenza ci ha dato la possibilità ma linea di produzione. di incontrare esperti come architetti, ingegneri o La gamma tipica di applicazione va dai pilastri e le sviluppatori di progetti da tutto il mondo per impo- travi, ai travetti per i tetti, alle costruzioni a ossatura stare fruttuose discussioni con loro e per presentare in legno e agli elementi da costruzione prefabbrialcuni dei nostri prodotti di riferimento come CLT, cati, ma l’LVL è sempre più utilizzato nelle applicaLVL o KVH al nostro stand. La sede scelta, zioni industriali più impegnative dove forza, lavoral’Università di Vienna, si è dimostrata eccellente per bilità, stabilità e peso sono fattori chiave. un evento di questo genere e ha fatto da scenario per grandi discussioni che abbiamo condiviso nel nostro stand con operatori da tutto il mondo accomunate da un grande interesse sul costruire con il legno».

OPINION «Il WCTE 2016 a Vienna è stato l’evento più opportuno per presentare il nuovo logo e il sito web della nostra società e per festeggiare il nostro decimo anniversario assieme a tutto il mondo delle costruzioni in legno. Riunendo ingegneri, produttori, architetti e scienziati, il WCTE è stato un appuntamento brillante che dev’essere ricordato».

PRODUCT Al WCTE TiComTec ha presentato il sistema HBV e il sistema HSK. Con il sistema composito legnocemento, HBV-Systems con connettori incollati a guscio HBV, la ditta ha sviluppato un sistema che combina i vantaggi propri di entrambi i materiali. La composizione rigida del legno assieme agli elementi in cemento rende possibile nuove applicazioni per questo materiale in tetti, pavimenti, pareti e, anche, nella costruzione di ponti, grazie alle sue caratteristiche impressionanti in termini strutturali e di fisica delle costruzioni. TiComTec ha raggiunto un’ulteriore pietra miliare con lo sviluppo del proprio sistema adesivo (HSK Systems) per legno e acciaio che viene incontro alle idee innovative con una soluzione innovativa.

Un campione dimostrativo del nostro sistema HBV-System.


FOCUS HOLZBAU-FORUM (IHF 2016) GARMISCH-PARTENKIRCHEN www.forum-holzbau.com di Pietro Ferrari

strutturalegno L'appuntamento di GarmischPartenkirchen nel quale anticipiamo anche il ricco calendario di forum che si svolgeranno nel 2017, propedeutici ad approfondire l'utilizzo di soluzioni modulari di pregio in risposta all'urgenza degli spazi abitativi.

Sopra, Sonia Maritan, direttrice di Struttura Legno davanti a un modello che preannuncia le ambizioni del legno come materiale da costruzione. A destra, Pietro Ferrari, direttore de Il Legno all’ingresso del Forum.

Un Holzbau-Forum di riflessione e proposta A Garmisch-Perenkirchen, il 7, l'8 e il 9 dicembre 2016, ha avuto luogo la 22esima edizione dell'Internationales Holzbau-Forum (IHF 2016), un appuntamento che viaggia verso la storicità e che rappresenta il punto di riferimento della cultura del costruire in Europa, accompagnato da una serie di appuntamenti via via sempre più seguiti dalla nostra testata Struttura Legno. Il programma di eventi portato avanti dal Forum Holzbau e che fa da corona allo storico appuntamento di Garmisch-Partenkirchen è impressionante: il 28 febbraio e il primo marzo avrà luogo a Varsavia la prima edizione dell'HolzbauForum Polska, il 9 marzo a Dübendorf (Svizzera) la quindicesima Techniker Tag VGQ, particolarmente significativa in un Paese in cui la cultura del costruire in legno è vasta e profonda. In Italia, nel contesto dell’importante esposizione fieristica MADE expo, avrà luogo il 10 marzo il Forum LegnoEdilizia Italia, primo esempio della collocazione di uno dei Forum all'interno di un evento espositivo in Italia, ma già il 22 e il 23 marzo a Bad Wörishofen si svolge un convegno speciale sulla fisica delle costruzioni (edilizia, costruzione a secco, arredo d'interni), il 6 e il 7 aprile a Epinal-Nancy (in alternanza con Lione) si svolge il Forum International Construction Bois con un forte accento francese, ancora in Italia, a Villa Quaranta presso Verona il 12 maggio, il sesto Forum internazionale dell'edilizia in legno, il 29 e il 30 giugno a Merano la quattordicesima edizione dell'Internationales Branchenforum für Frauen. Nel mese di settembre a Trondheim, in Norvegia, il Forum Wood Nordic di Trondheim, il 18 e il 19 ottobre il Forum HolzBau Urban di Colonia, giunto alla decima edizione precede la chiusura dell'anno con la ventitreesima edizione dell'Internationales Holzbau Forum di Garmisch-Partenkirchen dal 6 all'8 dicembre. La presenza a Vienna nel mese di agosto del World Timber Construction Engineering (WCTE), seguito dalla direttrice di Struttura Legno, Sonia Maritan, non ha per nulla depotenziato l'appuntamento di Garmisch-Partenkirchen che si è presentato in gran forma con una sequenza di relazioni e un'ampiezza di temi trattati che solo qui si possono riscontrare.

INTEGRAZIONE TRA VERDE E CITTÀ

Il tema di apertura dell'Holzbau Forum del sette dicembre è stato quello del rapporto tra città e

campagna di cui è stata sottolineata l'evoluzione. Bastian Wahler-ak del Bundesinstitut fürBau-Stadt- und Raumforschung (BBSR) di Bonn ha esaminato il concetto della connessione tra città e verde come una nuova immagine guida per lo sviluppo delle città in spazi abitativi sempre più affollati. Lo sviluppo delle costruzioni in Europa è stato "misurato" da Martin Langen di B+L Markdaten di Bonn. Dalla Finlandia Kimmo Kuisma, City Executive Office per l'Urban Development di Helsinki ha descritto la capitale finlandese come una piattaforma ideale per lo sviluppo delle costruzioni in legno. Nel Prologo numero I dell'IHF si è preso in esame il mondo dell'architettura in rapporto con le abitazioni. Simon Speinger di sps÷architekten, basata nell'austriaca Thalgau bei Salzburg, ha svolto il tema delle costruzioni di grosso volume abitativo in legno, una tipologia che porta sempre più il legno al centro dello sviluppo urbano. Differenti individualità e spazi abitativi partecipativi hanno trovato un punto di conciliazione nell'intervento di Peter Schürch della svizzera Architekt SIA SWB, BFH AHB, Halle 58 Architekten di Berna per rispondere alla domanda provocatoria: "Qualcuno ha detto sostenibile"? Case per tutti in Dantebad è un progetto, illustrato dall'architetto bavarese Florian Nagler,


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strutturalegno Sempre affollate le sale espositivema anche anche le sale convegno, nella pagina di destra.

che risponde all'esigenza, sempre più stringente, di fornire spazi abitativi a buon mercato per tutti. Andreas Postner di postnerandpartners ha illustrato i progetti di spazi abitativi a prezzi concorrenziali

nella regione austriaca del Voralberg, sempre in risposta alle esigenze di una popolazione alla ricerca di soluzioni abitative economiche, in una logica di cooperazione. Il tema dell'interculturalità è stato aggiunto a quelli della socialità e dell'economicità nell'intervento di Johannes Kaufmann dell'omonimo studio di architettura con sede Dornbirn e a Vienna. La risposta all'urgenza degli spazi abitativi è stata trovata da Kay Marlow di Mosaik Architekten BDA di Hannover, nell'utilizzo di soluzioni modulari di pregio. In un'Europa percorsa da correnti migratorie che devono essere gestite e controllate nell'interesse di tutti, le soluzioni abitative in legno proposte da questi progettisti sembrano semplificare e disinnescare con il bello e il razionale le tensioni più pericolose. Nel Prologo numero II dell'IHF è stato preso in considerazione il delicato tema del rapporto tra qualità e costi. Reinhard Zingler della Joseph-Stiftungdi Bamberg ha parlato di costruzioni di alta qualità a un prezzo economico in un contesto di responsabilità sociale ed ecologica. La costruzione di blocchi immobiliari d'affitto nelle aree urbane è stata esaminata da Christoph Gröner del CG Gruppe di Berlino dal punto di vista dei costi dell'investimento. La sostenibilità come strumento di sicurezza qualitativa è stato il tema dell'intervento di Natalie Essig della Hochschule di Monaco, Qualità di gestione e standards relativi sono stati descritti nel loro intervento da Antje Wagner e Florian Bauer della Bundes-Gütegemeinschaft Montegebau u.Fertighäuser e.V. di Bad Honnef, in Germania. Nel terzo prologo dell'IHF il tema è stato quello dello sviluppo integrale dell'edificio come


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fattore di successo. Wolfgang Huss della Technische Universität München, Hochschule Augsburg di Augburg ha parlato di leanWOOD come progetto culturale per costruire in legno. Sonja Geier della Hochschule Luzern T&A, CCTP di Horw, ha parlato dell'imprenditore totale come modello alternativo nelle costruzioni in legno, Stefan Zöllig di Timbatec Holzbau ingenieure svizzera di Thun ha parlato del processo di ottimizzazione del taglio, processi di taglio nella pianificazione di una struttura sono stati oggetti della relazione di Frank Kattke di lattkearchitekten di Augsburg, il concetto del Nidwalder Holzbox come moltiplicatore di potenzialità nelle strutture in legno è stato descritto da Jost Niederberger di Bauplanung della svizzera Büren, Andreas Aicher di Aicher Holzhaus, di Aicher Holzhaus di Halfing/München, ha illustrato i recenti sviluppi di spazi abitativi temporanei e flessibili, Refugium, uno sviluppo costruttivo e una pianificazione di processo in tempo reale sono stati illustrati da Walter Meiberger e Melanie Karbasch di Meierger Holzbau/amk-architekten di Lofer/Salzburg. Anche in questo prologo il tema delle precarietà abitative, del provvisorio, dell'assemblaggio strutturale scomponibile hanno sottolineato la drammaticità di dinamiche sociali ed eventi calamitosi che hanno trovato in questi mesi un immediato riscontro anche in Italia.

VISIONI E TRANSIZIONI NEL COSTRUIRE IN LEGNO

L’otto dicembre ha visto una riflessione sul tema delle costruzioni in legno nei diversi settori di funzionalità. Johannes Wiesler della Holzbau Amann di Weilheim-Bammholz ha parlato del legno negli edifici religiosi, Tim Butler di Lendlease design di Sidney ha descritto l’innovativa International House di Sidney che unisce un alto livello di industrializzazione a una sobria creatività, Gerold Tönjes della tedesca Grossman Bau di Rosenheim e Hubert Berer della Wiehag di Altheim hanno portato esempi di costruzioni di alto livello progettuale, mentre dal mezzogiorno della Francia lo stadio di atletica di Miramas rappresenta un impegno di strutture leggere e performanti presentate da Valéry Calvi dello studio Calvi di Avignon. Edifici a più piani e seminterrati sono stati presentati da Mathias Oberholzer di Nordic Structures di Montreal, da Alan Hoffmann di Woodplan di Graz e da Paul Fast di Fast+Epp di Vancouver. La ricerca e lo sviluppo nei diversi settori del costruire in legno sono stati esemplificati efficacemente dalle proposte delle aziende presenti: nel campo dell’incollaggio dei componenti del costruire in legno, Till Vallée del Fraunhofer-Institu für Fertigungstechnik und Angewandte

Materialforschung IFAM di Brema, Iztok Sustercic di CBD d.o.o. più Università di Lubiana e Jens Jamnitzky di Rubner Holzbau Deutschland di Augsburg hanno presentato le più recenti soluzioni per l’incollaggio. Il tema, purtroppo di grande attualità nel nostro Paese, del costruire antisismico è stato svolto con grande competenza e profondità da una serie di autorevoli relatori: Daniel Morder di PTL Structural Timber Consultants di Christchurch in Nuova Zelanda ha illustrato come sistemi di connessione opportuni possono garantire resilienza e robustezza; dissipazione di energia e solidità meccanica possono essere garantite anche da giunti meccanici in caso di eventi sismici, come ha ben descritto Franco Moar della Rotho Blaas di Bolzano, le prestazioni antisismiche di edifici in legno a più piani sono state oggetto della relazione di Thomas Tannert dell’Università della North British Columbia di Prince George e di Johannes Schneider e Xiaoyue Zhang della Università della British Columbia di Vancouver, le connessioni degli edifici in travi nelle aree a forte rischio sismico sono state oggetto della relazione di Jonas Leimcke. Questo tema è stato svolto con particolare attenzione ai punti critici e più soggetti allo stress sismico nella costruzione, connessioni e giunzioni.

COSTRUIRE CON LE LATIFOGLIE

Un tema che sta trovando sempre più spazio nella convegnista e nella pubblicistica di settore è quello del costruire in legno di latifoglia, pareri controversi, perplessità e dubbi sono stati affrontati brillantemente da Jannick Jahnke e Felix Flüshö di Simonin di Montlebon, che hanno presentato sotto una luce positiva la quercia, da Markus Golinski


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strutturalegno de esempio di uso in larga scala nelle costruzioni; più ampio e articolato l’intervento di Claus Mattheck del Karlsruhe Institut für Technologie che ha preso in esame le derivazioni delle forme dalla natura.

IL PAESE OSPITE

In queste pagine ancora alcuni momenti nelle sale espositive e in quella successiva le sale convegno.

della Hess Timber di Kleinhuebach, che ha presentato esempi di realizzazioni portate a termine con la quercia bianca americana; alla domanda se la betulla fosse la migliore varietà legnosa da utilizzare nelle costruzioni hanno provato a rispondere Georg Jetler di Hasslacher Norica Timber di Sachsenburg e Manfred Augustin di holz.bau forschungs gmbh di Graz, anche Konrad Merz della merz key partner di Dornbirn (Austria) ha sottolineato le prestazioni positive di questa varietà legnosa, mentre Andrew Lawrence, Ishan Abeysekera ed Ed Clark della Arup di Londra hanno sottolineato le formidabili prestazioni ottenute con il legno di latifoglie nello Smile, il più gran-

Il nove dicembre è stato il giorno del Paese ospite, la Polonia: una ricerca di mercato sul tema degli sviluppi del mercato delle costruzioni in legno nel Paese è stata presentata da Andrzej Noskowiak del Wood Technologiy Institut di Posen, un profilo del gruppo Durban di Londra è stato presentato da Magda Szabert nella prospettiva di uno sviluppo del mercato polacco, mentre lo sviluppo delle costruzioni in Polonia è stato analizzato da Marcin Zawada di Zawada Passivhaus+Energiebaratung. Il secondo blocco di interventi della giornata ha riguardato gli esempi di architettura estrema nel settore legno: la ormai ben nota Silbingler Randenturm presentata da Michael Hübscher della svizzera Hübscher Holzbau di Beringen, a seguire le realizzazioni presentate da Johann Haker dell’ufficio di ingegneria Andreas Wirth di Friburgo, Václav Röder di Taros Nova, Ronov Pod Radhotm ha presentato Heaven Striker; un impianto di trattamento di rifiuti di Leeds è stato illustrato nelle sue audaci espressioni da Rensteph Thompson della Hess Timber di Kleinheubach; un ponte pedonale totalmente incollato ha permesso di risolvere un problema tecnico con un oggetto assieme estetico e funzionale ed è stato presentato al Forum da Jannick Jahnke della francese Simonin di Montlebon, mentre il nuovo ponte sopra la B317 presso Lörrach è stato presentato da Volker Schiermeyer della Fachhochschule di Bielefeld, Campus Minden dell’ingenierbüro di Bad Oyenhausen. L’ultimo blocco della giornata e del Forum è stato dedicato, come sembra opportuno, al tema del futuro ovvero al costruire in legno in un contesto di efficienza energetica: la protezione dalla calura estiva in un contesto di cambiamento climatico è stata trattata da Daniel Rüdisser del Labor für Bauphysik della Tecniche Universität di Graz, un progetto pilota di recupero energetico per lo Schmuttertal-Gymnasium di Diedorf è stato illustrato da Hermann Kaufmann dell’Architekten Hermann Kaufmann ZT di Schwarzach in Austria; Timo Leukerfeld dell’Energie verbindet di Freiberg ha parlato di gestione intelligente dell’energia mentre il concetto NZEB /ì(Fastnullenergiehaus) è stato presentato da Wolfgang Feist dell’Arbeitsbereich Energieeffizientes Bauen der


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Universität Innsbruck; la ricostruzione dell’edificio della DBU (Deutsch Bundesstiftung Umwelt für die Naturerbe GmbH come edificio Plusenergie è stato il tema della relazione di Marcus Lembach della METARAUM Architekten BDA di Stoccarda, infine la natura e la gestione forestale in Diekirch (Lussemburgo) è stata descritta da Carsten Larusch, morph4architecture di Canach. L’epilogo del Forum è stato affidato ad Andrew Todd dello Studio Andrew Todd di Londra con il titolo solenne ed emblematico di Tempus Lignum: la relazione ha sottolineato come sia necessario muoversi verso un paradigma legnocentrico per l’architettura nell’Antropocene. Un messaggio bene augurante non solo per il legno ma per l’uomo sulla terra nel suo complesso.


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