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SOMMARIO
07
EDITORIALE Il fuoco distruggitore di Pietro Ferrari
08
FOCUS Primi nell'import, ultimi nella produzione
Il tema del riscaldamento a pellet in un convegno internazionale di grande spessore in apertura di Progetto Fuoco. di Pietro Ferrari
16
FOCUS Energia dal fuoco e dalla natura
Crescono gli operatori stranieri (+53% rispetto alla passata edizione), superando il 20% del totale. E anche il Sud e le Isole scoprono i vantaggi del riscaldamento a legna.
INTERVISTE 20 Andrea Toselli per KWB. 22 Andrea Santambrogio per La Nordica. 24 Wilfried Walter per Spanner. LA SQUADRA 26 Un impegno massiccio. di Sonia Maritan
28
FILE ROUGE Un mondo di legno
Forte e "legnosa" la presenza di Riva 1920 al Salone del Mobile. di Pietro Ferrari
32
INCONTRO 4° Meeting Florian Group: le dimensioni di una crescita
Venerdì 18 marzo, nell’elegante cornice dell’Hotel Fior a Castelfranco Veneto, si è tenuto il 4° meeting Florian Group per fare il punto sullo stato del gruppo, con uno sguardo rivolto al futuro. di Franco Riccardi
34
TECNOLOGIE Con Bosch in tutto il mondo
La tecnologia Bosch Professional si affianca all’expertise dell’azienda brianzola che da più di quarant’anni idea e realizza una vasta gamma di progetti commerciali e residenziali su misura destinati a tutto il mondo. di Monica Zani
38
TECNOLOGIE Un riconoscimento prestigioso
La scansione TC del legname aumenta il valore aggiunto del prodotto. di Monica Zani
336 aprile 2016
40
TECNOLOGIE Il Gruppo Weinig a Milano
Soluzioni di altissima qualità, convenienti e specifiche per il mercato. di Monica Zani
42
AZIENDE E PRODOTTI Remake di un tronco
Impossibile conoscere Alpi senza conoscere molto da vicino i suoi tronchi, con i suoi colori e i suoi disegni, difficile anche raccontare cosa ci sia dietro questo marchio, ma certo visitare lo stabilimento di Modigliana costituisce un’esperienza indimenticabile. di Sonia Maritan
50
ARTE E PROGETTO Amore di carta
Fabriano Boutique fa parte del gruppo Fedrigoni s.p.a. ed è una realtà imprenditoriale che appartiene alla filiera cartaria e che realizza interamente in Italia ed esporta in tutto il mondo oggetti che uniscono tradizione artigianale e creatività di grandi designer. L’11 febbraio in attesa di San Valentino, Fabriano Boutique ha presentato “oh, i cuori” di Serena Viola, un nuovo prodotto, che al di là della ricorrenza è estroso e vivace. di Sonia Maritan
54
RIFLESSIONI Il legno arredo verso l'economia circolare
Il rapporto di Fondazione Symbola e di Federlegno-Arredo. di Pietro Ferrari
60
FIERE Un'edizione di successo per Fensterbau Frontale e Holz-Handwerk
L'accoppiata bavarese si conferma vincente. di Beatrice Guidi
64
APPUNTI
66
QUOTAZIONI
71
EVENTI Uniti si vince
di Franco Riccardi
Il Gruppo industriale Mauro Saviola, eccellenza mantovana del made in Italy, aderisce alla Federazione: “Fondamentale fare squadra”. di Beatrice Guidi
72
INDIRIZZI UTILI
“La conoscenza delle problematiche dell’utilizzatore finale mi consente di parlare la sua stessa lingua... di capire le sue esigenze e di consigliarlo per il meglio.”
PROFILI LAMELLARI PER INFISSI TRAVI LAMELLARI PANNELLI IGNIFUGHI
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Editoriale di Pietro Ferrari
APRILE 2016
IL FUOCO DISTRUGGITORE "Non voglio acqua, voglio il fuoco distruggitore" recitava una vecchia canzone di guerra. Questo concetto è decisamente eccessivo ma rende un poco il clima di pressione che l'utilizzo del legno, in varie forme, nella combustione crea nei confronti degli altri utilizzi di questo materiale. Da qualche tempo l'antica materia prima, provvida nel rendere possibile la sopravvivenza dell'uomo sul pianeta, è al centro di una domanda crescente che si manifesta non solo nel suo utilizzo nei manufatti ma anche nella combustione. Il recente Salone del Mobile milanese ha visto un ritorno impressionante dell'impiego di questa materia prima in una serie di soluzioni che vanno dal serramento al mobile, dall'oggettistica alle strutture. Una serie di segnali sempre più convincenti sta lasciando percepire un utilizzo della materia prima legno, in forma di pannelli, sempre più accentuato. Tutto lascia prevedere una pressione importante, sul nostro mercato ma anche su scala globale. La natura, poi, potrebbe dare un contributo, in questo caso non controllabile dall'operato umano, ai consumi di legno per riscaldamento: abbiamo alle nostre spalle quattro inverni piuttosto miti, con gli ultimi due praticamente inesistenti, nel nostro Paese e in buona parte dell'Europa. Se il clima ci riservasse per il prossimo anno temperature basse e meteo sfavorevole avremmo una ripresa dell'utilizzo del legno per riscaldamento, piuttosto accentuata.
Infine, il fattore, forse ancora meno controllabile, del prezzo del greggio: questo, negli ultimi tempi molto sacrificato, potrebbe, crescendo, rendere economicamente appetibile o indispensabile per le famiglie il ricorso ai pellets e ad altre soluzioni a base legno. Tutto questo non sembra più dipendere, almeno nel nostro Paese, solo da incentivi impropri o da una moda del momento ma da dinamiche di prezzo e di consumo consolidate. Solo il buon senso e la moderazione, l'efficienza della raccolta e della gestione della massa legnosa che esiste nel nostro Paese e il libero gioco del mercato possono evitare tensioni e contrapposizioni che non possono che rendere meno ricco di contenuti e innovazione il nostro mondo.
Nella foto: Pietro Ferrari con Sonia Maritan, direttrice di Sistema Serramento, Struttura Legno e FareItalia e Monica Zani, direttrice di Streaming.
EDITORIALE
07
redazione@webandmagazine.com
dal 1922
redazione@webandmagazine.com
Focus di Pietro Ferrari
AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali
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Il tema del riscaldamento a pellet in un convegno internazionale di grande spessore in apertura di Progetto Fuoco.
PRIMI NELL'IMPORT, ULTIMI NELLA PRODUZIONE
La sala del Crowne Plaza di Verona dove ha avuto luogo il forum.
FOCUS
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L’Italia risulta essere il primo consumatore europeo di pellet e importa l’85 per cento di quanto consuma in stufe e caldaie. È quanto emerso a Verona nel corso del 4° International Forum Pellet: iniziativa realizzata da AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali) in collaborazione con Piemmeti s.p.a., società controllata di Veronafiere che organizza Progetto Fuoco, la più importante manifestazione inter-
nazionale sulla filiera del riscaldamento a biomasse legnose, la cui decima edizione si è svolta nel mese di febbraio, alla Fiera di Verona. Il mercato italiano del pellet (dati 2014) vale poco meno di tre milioni di tonnellate annue (2,9), davanti a Germania (2 milioni), Svezia, Francia e Austria. Un consumo che, come ha spiegato Annalisa Paniz dell’European Pellet Council, “consente di rispettare gli
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APRILE 2016
e Distributori di pellet ENplus di AIEL, ha ricordato che il luogo vocato alla produzione di pellet è il Nordest, per via della concentrazione di aziende di lavorazione del legno vergine. “La produzione di pellet certificato ENplus è in crescita e passerà dalle 130.000 tonnellate del 2015 a 140.000 quest’anno – ha spiegato Perini –, anche grazie alla nascita di due IL RISPARMIO ECONOMICO nuovi impianti in Trentino Alto Adige e in Molise. AnUn altro elemento interessante legato all’utilizzo del cora troppo poco per superare quelle 385.000 tonpellet riguarda il risparmio economico: una via intra- nellate di pellet italiano (certificato e non) che presa finora da oltre due milioni di famiglie italiane costituiscono il 15% della domanda italiana. Servono che hanno abbandonato le caldaie a metano, gasolio nuovi impianti, una politica più sensibile e un miglior sfruttamento della riserva boschiva, dato che i 9,1 o gpl. I dati indicano che in Italia sono attivi 2,7 milioni di milioni di ettari di foreste ogni anno aumentano di impianti (il 96 per cento sono stufe, il 3 per cento cal- 32,5 milioni di metri cubi”. daie), presenti soprattutto nel Nordovest (31 per La giornata, oltre alle sessioni tecniche, ha ospitato cento) e nel Nordest (26 per cento) con una vendita le esperienze di produttori esteri di pellet: dagli amegarantita per il 25 per cento da rivenditori specializ- ricani ai partner emergenti di Croazia, Lituania, Letzati, per il 24 per cento dalla grande distribuzione e tonia, Balcani e Romania. La sola Croazia, ha detto per il 18 per cento dalle ferramenta. Raoul Cvecic Bole, presidente dell’Associazione Riguardo alle stufe a pellet, dopo i due picchi di ven- Croata Produttori pellet e tecnologie, ha a disposidite (280.000 unità) del 2006 e 2013, nel 2015 si è zione 2,5 milioni di metri cubi di legname e vuole inscesi a 190.000 pezzi e il calo è dovuto (oltre a motivi crementare le vendite in Italia. climatici) anche a margini diminuiti e all’aumento dell’Iva. Il numero delle stufe vendute in Italia resta LE SESSIONI comunque alto se si paragona alle 395.000 stufe Riportiamo qui di seguito i resoconti (in lingua incomprate nel 2014 in tutta Europa e alle 357.000 glese) delle sessioni svoltesi nelle varie fasi dell'indello scorso anno, al punto che il nostro paese conta contro: per il 54 per cento delle vendite europee. Per quanto riguarda le importazioni di materia prima, 1) The first technical session in the morning was nel 2015, l’Italia ha acquistato 1,65 milioni di tonnel- chaired by Annalisa Paniz who gave a thorough exlate di pellet: 74 per cento in meno dagli Stati Uniti; planation regarding design aspects linked with stoin calo anche il pellet canadese mentre i nostri primi rage deposit in terms of safety and fire prevention. quattro fornitori sono oggi Austria, Croazia, Lituania Martin Behr, of Depi, a German pellet Institute, used e Francia. a German example: in fact, Germany equipped itself Paolo Perini del comitato operativo Gruppo Produttori with a special regulation, VDI Richtlinen 3464.2015, obiettivi della Conferenza di Parigi del 2015 sui cambiamenti climatici, in quanto il pellet emette dieci volte meno anidride carbonica rispetto alle fonti fossili; usando poi pellet certificato, si riduce da due a quattro volte l’emissione di polveri sottili rispetto al pellet normale”.
Annalisa Paniz, Aiel.
Martin Behr, Depi (Germania).
Martina Caminada, ProPellets (CH).
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FOCUS
FOCUS
Focus
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AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali
which indicates the technical preventive measures to prevent the onset of explosive environments and ignition sources in pellet storage deposits. On the other hand, with regard to Italy, Valter Francescato, Technical Director of AIEL, pointed out that the current law does not provide for specific technical Valter Francescato, Aiel. regulations against fires with regard to systems that generate heat via solid biofuel. However, due to similarity, the technical rule of heat systems supplied with liquid fuel is applied, meaning Ministerial Decree dated 28 April 2005, referred to systems with overall burner power above 35 kW. Due to significant differences between the fuels taken Nicola Micele, VVFF. into consideration and the specific generator-storage system, applying this decree to automatic solid biofuel systems involves critical situations that are difficult to overcome, which, in most cases, require a derogation. Therefore, with the aim to create technical support to designers and installers of bioAndrea Sgarbossa, Enama. mass systems and operators in this market sector, AIEL has published the new manual, "Linea guida tecnica. Prevenzione incendi e sicurezza nella progettazione, installazione ed esercizio di impianti termici automatici" (Technical guidelines. Fire prevention and safety in the design, installation and operation of automatic thermal sy-
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stems). This new publication will be officially presented at Progetto Fuoco on Thursday 25 February from 2.30 p.m. for a workshop called "Prevenzione incendi e sicurezza nella progettazione di impianti termici automatici a biomasse legnose" (Fire prevention and safety when designing automatic wood biomass thermal systems), which will be held at AIEL's stand in pavilion 11. With regard to the importance of fire prevention, especially regarding pellet storage, Martina Caminada of ProPellets Switzerland, a leading Swiss association that works with pellets, has shown results of a few tests carried out in actual conditions regarding fire behaviour in storage. It states AIEL how a fire does not spread quickly and does not produce any considerable flames, therefore, the conditions safeguard the people who live in the relevant home and the subsequent call to the fire brigade. Tests in actual situations were in fact carried out with firemen on site, where they analysed and examined the correct intervention method, which strictly does not involve any water. At the end of the first morning session and in connection with what had been said until then, the Head of the Fire Brigade of Treviso, Nicola Micele, representing the Veneto and Trentino Alto Adige interregional department intervened and praised the new manual, "Linea guida tecnica. Prevenzione incendi e sicurezza nella progettazione, installazione ed esercizio di impianti termici automatici". AIEL, supported by Gianluigi Codemo, is working on the implementation of a technical table coordinated by the Interregional Department of the Fire Brigade to transform the Technical Guidelines into a Fire Prevention Regulation for biomass systems with validity throughout the national territory. The second morning session was chaired by Valter Francescato and focus was on the issue of the quality of pellets as a feature that becomes a guarantee of
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Hans Hartmann from the Centre for technology and support of renewable raw materials TFZ, (Germania).
efficient fuel in stoves and characterised by reduced emissions. As pointed out by Andrea Sgarbossa of Enama, the national body for ENplus certificates, during his intervention, ENplus branded pellets are checked throughout the phases of the production chain in order to guarantee product quality to the end user with regard to complying with the three ENplus fundamental principles representing quality, traceability and sustainability. Enama's intervention was followed by a report by Hans Hartmann from the Christoph Schmidl, Be Real (Germania). Centre for technology and support of renewable raw materials TFZ, which presented the results of quality tests carried out on ENplus pellets launched on the market, quoting that as regards to the quality of the pellets, it is generally good in the German and European markets, and as regards to performance of pellets in stoves with different types of pellets, still ENplus certified, they can cause significant variations in terms of emissions. The International Pellet Forum morning session concluded with a speech by Christoph Schmidl who reported certain results regarding new test reports for pellet stoves and boilers that were brought to light with regard to the BeReal project. The purpose of this European project, which was attended by AIEL in its capacity as subcontractor, was: to develop advanced test method reports regarding stoves and boilers, which, most likely, represent actual conditions of use;
the development of a standard assessment tool to ensure product quality; an actual impact assessment regarding stoves and boilers; reliability test and repeatability of the test reports and assessment tools in a "round robin" test; the development and introduction of a European quality mark based on new developed test reports.
Pietro Ferrari ha seguito il convegno per Il Legno. Il pubblico, folto e interessato.
2)
The International Pellet Forum discussed the peak interest of operators in the afternoon sessions, who filled all places available in the Mondrian Hall at the Crowne Plaza in Verona. The Italian pellet market is the focal point of traders and the presentation given by Annalisa Paniz of AIEL was followed with great interest as she gave a very detailed update to those present regarding the mar-
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AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali
Paolo Perini, Segatifriuli.
Contributi internazionali: Richard Sikkemam, Istituto Europeo per l'Ambiente e la SostenibilitĂ .
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Contributi internazionali: Christian Rakos, Propellet Austria.
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ket flows and domestic consumption. In Italy, the final consumption of pellets in 2015 was 3.1 million tons, a slight increase compared to 2014 figures, which stood at 2.8 million tons. Pellet consumption in Italy in 2015 was over 2.7 million installations, 96% of which were domestic appliances, 3% residential boilers with power within 3 kW, and the remaining 1% was divided between commercial (35-500 kW) and industrial (>500 kW) boilers. According to data collected by AIEL at the beginning of 2016 by means of an AIEL survey of 34 national operators, it transpired that wood specialist retailers were the main sales channel of pellets in 15 kg bags, followed by direct sales from retail shops (such as hardware stores, etc.), from fossil fuel retailers. The market trend of pellet on-line sales remains at 6%. Pellet importation in Italy decreased from 2.24 million tons in 2014 to 1.65 million tons in 2015: a general decrease of 26% from all over, where Eastern and Western Europe have held up the most, respectively -8% and -9%, whereas North America recorded a drastic decrease with -74% from USA and -69% from Canada. Therefore, the current market is in a phase of slight growth; the main concerns of operators in the sector are mainly mild winters, VAT
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at 22%, the comparison with the price of fossil fuels (methane is the main competitor of pellets) and high warehouse stock. Italian production sector. In 2015, 21 certified Italian manufacturers produced 130,000 tons of ENplus pellets. This fact clashes with the production potential in terms of raw materials on the national territory, which are confirmed by the following figures: 9.1 million Ha of forest surface (2012 data), annual increase equivalent to 32.5 million cubic metres and annual collection of 7.74 million cubic metres, which is equivalent to an increase of 24%. This means that Italian forests are increasing. "The history of pellets in Italy goes back to 15 years at most", explains Paolo Perini of Segatifriuli srl and member of the Operative Committee of the manufacturers and distributors group of AIEL ENplus pellets, "to increase domestic production, there are two main paths: build new systems in selected areas and take advantage of existing natural reserves". However, at the same time, the development limits of the sector must be taken into consideration: lack of infrastructures and high pellet manufacturing costs (it is a high energy consumption industry Considering this situation that the Italian production sector is in, foreign market developments are distinguished by high dynamics that may open up new future prospects. And the overview of data presented by foreign countries (European and North American) have proven it. Croatia. A country with great forest potential with 2.7 million hectares of forest surface areas (48% of the overall territory), today produces 250,000 tons of pellets with a much larger production capacity equivalent to 400,000 m3 of pellets. Lithuania. A strong surge of renewable resources driven by an equally strong need to be independent from importing energy from neighbouring Russia. The production capacity is 350,000 tons, 50,000 of
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Contributi Internazionali: Raul Cvecď€ ic Bole (Croazia).
Contributi internazionali: Branco Blavoncjic, UniversitĂ di Belgrado (Serbia).
which are intended for the domestic market and the remaining 250,000 are exported. 2017 envisages two new manufacturers on the market with a total production capacity at approximately Contributi internazionali: Remigijus Lapinskas, 220,000 tons. Litbioma (Lituania). Latvia. Production of just over 1,500,000 million tons in 2015 compared to domestic consumption that is currently low and is aimed at growing to half a million tons. Balkans. Productivity of individual companies is between 1,000 and 5,000 Contributi internazionali: Didzis Palejs, tons per annum. Serbia is Latbio e Aebiom (Lettonia). the leader with 0.55 million tons produced in 2014. Total export from Macedonia, Albania, Croatia, Serbia, Bosnia, Slovenia and Montenegro totalled 545,000 tons, approximately 68% of the product total. Canada. With national production equivalent to 3 million tons and domestic consumption of 300,000
Stephen Faehner, PFI (Stati Uniti).
John Arsenault,WPAC (Canada).
tons, Canada is one of the main international players. Export is focused on Great Britain with 1,205,000 tons, whereas Italy has lost ground by dropping from 204,500 in 2014 to 85,500 tons in 2015. On Alessandro Pretolani, the other hand, the Asian Adriacoke s.p.a. (Italia). market, mainly South Korea and Vietnam, has become interesting. China remains unknown, which may cause global upheaval if it breaks through the market. United States. Focus on domestic appliances on the market has highlighted how approximately 1.6 million American homes (1.5%) use pellets for heating. With regard to importation, data referred to December 2015 show that Canada is the leader with values approaching 3.4 million dollars. This is followed by Germany with almost 218,000 dollars and Malaysia with just over 11,000 dollars. Instead, with regard to export, the leading country is Great Britain, which purchases American pellets for an overall amount that exceeds 51 million dollars, followed by Belgium with 6.8 million dollars, Canada with almost 700,000 dollars, Denmark with 530,000 dollars and South Korea with just under 18,000 dollars.
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Focus
AIEL Associazione Italiana Energie Agroforestali
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I partecipanti alla tavola rotonda di chiusura: Horst Mayr - Froling s.r.l., Andrea Ferraro - AMG s.p.a., Maurizio Annovati - Alpinpellet SA, JĂźrgen Winkler - Mak - Holz GmbH, Paolo Giarda - Carbotermo s.p.a., Gabriele Bergami - Intwerwest s.r.l..
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3) Annalisa Paniz of AIEL chaired the panel discussion that
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concluded the International Pellet Forum, which brought some of the operators that characterise the Italian market together. The agenda focused on the various expectations and different points of view in order to understand the possible evolution of the market. The discussion showed that even though the market is going through a rough phase, confidence in the ENplus certification as a product quality for customers still remains, with the understanding that informing the consumer about the positive effects due to the purchase of certified pellets is the right strategy to consolidate the market. Annalisa Paniz: What are your views regarding the future market of pellets? Domenico Dal Tio, La Tiesse srl: The size of La Tiesse pellet manufacturing company is such that the purchase of raw materials extends across the north-east but also in Austria and Croatia. However, mild winters do not help! Institutions should support the sector, however, after establishing the Thermal Energy Bill (Conto Termico), VAT on pellets was increased to 22%. This does not consider that this VAT increase was mainly absorbed by manufacturers. The Thermal Energy Bill (Conto Termico) is the right instrument to increase the demand for quality pellets and for us pellet manufacturers, it is the right direction to revive the production sector. Annalisa Paniz: The Italian market struggles to find a ba-
lance between demand and availability. Is that correct? Maurizio Annovati, Alpinpellet SA: We can confirm that the market is struggling. Pellets are a product with no added value, therefore, the only way to increase the market is to have fewer but more structured operators. The market must also gain confidence, provide stocks with players that have solutions available in times of crisis (which, to be honest, there were none this winter). VAT at 22% was also a blow to the sector, which resulted in an increase in the undeclared that made the market suffer even more". Annalisa Paniz: Given warm winters and purchasing pellets last just a few weeks, does it make sense to carry on discussing the pre-seasonal price? JĂźrgen Winkler, Mak Holz GmbH: The price of pellets has not collapsed despite the mild winter. Therefore, in my opinion, 2016 will have an interesting pre-season. I believe so by considering these facts:manufacturer will decrease production by 260,000 tons/year, the world leader in the sector left the market, the Rouble devaluation will lead to an increase in the ex-works price and, lastly, the North American increase in production has stopped. Annalisa Paniz: What are the key factors to trust the market? Horst Mayr, FrĂśling srl: In 1996, I sold the first pellet boiler in Italy and I compliment pellet manufacturers on having significantly increased product quality that enables smoother boiler operation with no jams, while ensuring a long
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operating lifespan. I also thank the manufacturers for having contained VAT at 22% on the price. I would like to stress two points: it is imperative to communicate the stability of the pellet price to the consumer, who is the one who decides on the type of heating system for his home, and lastly, great attention must be paid to fraud of non-conforming and fake pellets. Annalisa Paniz: Why has Carbotermo believed that a quality product such as ENplus pellets could be a winner in a difficult area like Milan? Paolo Giarda, Carbotermo spa: In the past there was a strong confrontation between pellet and boiler manufacturers. Carbotermo believes there is significant growth potential in switching from fossil to pellet and this is the reason why it has invested in tankers in the Pero (MI) storage, in the dust collector. Our company believes in certification and in the fact that it must be stricter with regard to quality control. This is the only way for pellets to become a real commo-
dity. The price of fossil fuels is volatile and is not trustworthy regarding the future. On the other hand, pellets are manufactured anywhere in the world, it is not in the hands of a few manufacturers who can syndicate and enforce the price. I would like to make a proposal to the legislature: the percentage of renewable sources in new buildings could also be extended to works of upgrade, which would open up many opportunities for the future. Annalisa Paniz: In the past two years the market has slowed down. Is there, by chance, a return to wood? Andrea Ferraro, AMG srl: In the past two years, we have asked ourselves why the market has slowed down and the answer is always the same: mild winters and a very low price of fossil sources. The good reasons for this sector deserve far better political support than the present: the entire sector needs to close ranks and favourably exploit the media to consolidate it and grow. With regard to returning to wood, this has a constant and very different stability from pellets and will, most likely, never lose the interest of users; we endeavour to do the same with pellets. Annalisa Paniz: Road transport from Eastern Europe has increased. What do you think of this fact? Gabriele Bergami, Interwest srl: We have chosen our path and continue to invest in bagging pellets that arrive loose at our ports (Gaeta, Ravenna and Savona). The ENplus certificate is essential to ensure that consumers are aware of the product they use. We are not worried, and we will continue to focus on shipping the certified product, which I still see as being potentially developed.
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redazione@webandmagazine.com
Focus di Sonia Maritan
Progetto Fuoco • Verona Italia
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Crescono gli operatori stranieri (+53% rispetto alla passata edizione), superando il 20% del totale. E anche il Sud e le Isole scoprono i vantaggi del riscaldamento a legna.
ENERGIA DAL FUOCO E DALLA NATURA
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Progetto Fuoco, la più importante mostra a livello internazionale sul riscaldamento a pellet e legna, ha rafforzato il suo approccio internazionale e presentato in occasione della sua 10° edizione un layout espositivo nuovo. Presso la Fiera di Verona, dal 24 al 28 febbraio 2016, grazie alla presenza, nell'ultima edizione, di 750 espositori di cui 300 stranieri provenienti da 38 Paesi, 70.000 visitatori di cui 14.000 stranieri provenienti da 90 paesi e 105.000 m2 di su-
perficie espositiva, è stata messa a punto un'imponente azione promozionale per aumentare ulteriormente la presenza di operatori esteri, con l'organizzazione di delegazioni provenienti dai principali mercati di sbocco della produzione italiana (in primis Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna) ma anche da mercati emergenti quali quelli dell'Est Europeo e dell'area balcanica e da nuovi mercati (Libano e aree del vicino e medio oriente); l'organizza-
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Momenti di Progetto Fuoco.
zione sta anche dialogando con tutte le principali Associazioni di settore europee e con numerose Camere di commercio italiane all'estero. A Progetto Fuoco si potevano osservare e toccare con mano le innumerevoli caratteristiche e peculiarità degli oltre 3000 prodotti in esposizione tra caminetti, stufe, cucine e forni a legna, barbecue, caldaie, ecc., 250 dei quali funzionanti, grazie all’impianto di aspirazione fumi realizzato a VeronaFiere. In concomitanza con la manifestazione, un nutritissimo programma di convegni, seminari, tavole rotonde, corsi, workshop e incontri a tema, oltre all’esposizione degli elaborati del concorso “Il caminetto, la stufa e lo spazio attorno” con il patrocinio dell’ADI, che ha fatto da cornice all’esposizione dei prodotti. Tra i settori merceologici in mostra apparecchi di riscaldamento moderni e tradizionali, caldaie, pellet e legna, macchine per pellet e grandi impianti a biomassa, materiali e componenti tecnici e fumisteria meritano un discorso a parte i camini e le stufe a legna e la conseguente funzione anche di riscaldamento di questi due elementi. Non a caso le statistiche certificano come in Italia siano presenti oltre 6 milioni di camini e sfufe che rappresentano solo una parte di quei prodotti che fanno parte
dell’universo fuoco e che si possono riassumere in caminetti, inserti, termocamini, termocucine; stufe a pellet, a legna e ad accumulo termico; cucine e forni a legna, barbecue; senza dimenticare gli accessori per i caminetti, gli accendifuoco e i prodotti per la pulizia; per concludere con la legna, i pellet, i ronchetti e le mattonelle per alimentare il fuoco. Neo oggetto del desiderio nelle case contemporanee, non solo in montagna e campagna ma anche nelle grandi città, il camino si è trasformato da ele-
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mento funzionale in pezzo d'arredo da esibire, un vero e proprio must di tendenza alla stregua di un divano dal design impeccabile o di un prezioso mobile d'epoca. Identica sorte è toccata anche alla stufa che ormai viene progettata non solo con le tecnologie più avanzate, ma anche con un'estetica estremamente ricercata affidata alla creatività dei più noti designer internazionali. Super differenziate le tipologie dei camini, da inserire in soggiorno, in camera da letto o in un open space, non più solo posizionati frontali o angolari. Oggi grande risalto hanno i modelli installati al centro della stanza, con focolare appeso al soffitto, possibilmente rotante, oppure autoportante e con basamento girevole, ma anche a parete con valenza bifacciale. Un ventaglio estremamente vasto di forme e dimensioni anche per le stufe: squadrate, tonde, alte o basse, strette o larghe, ultrapiatte, da parete o da centro stanza, ad angolo o a doppia facciata; dalle più ampie per grandi locali a quelle più compatte per ambienti dalle misure ridotte. Ospite d’eccezione, alla X edizione di Progetto Fuoco, è stato l’archistar Philippe Starck che ha illustrato personalmente i “caldi” prodotti disegnati, frutto dalla sua inesauribile creatività. E sono sempre più numerosi ormai gli architetti e i designer di grido che si sono sbizzarriti con forme tanto originali, scenografiche e avveniristiche da trasformare il vecchio caminetto da simbolo del focolare domestico in una sorta di scultura, in certi casi quasi un pezzo d’arte. Questo radicale mutamento ha coinvolto anche i materiali impiegati che spaziano dal marmo declinato nelle sue innumerevoli tipologie, ai vari tipi di pietra, alle tradizionali ghisa e maiolica o pietra ollare rivisitate nelle loro applicazioni, fino al vetro e all'acciaio, spesso mixati in un binomio di grande effetto. Camini, stufe a legna o a pellet, seppur con prestazioni e caratteristiche differenti, si confermano tra i sistemi di riscaldamento più economici e meno inquinanti presenti sul mercato, con una valenza ecologica di rilievo. La scelta di tali stufe, alimentate a legna o pellet, che sono in grado di irradiare il calore prodotto anche nelle stanze vicine a quella in cui sono installate, comporta anche un significativo risparmio economico e un investimento velocemente
ammortizzabile: la legna e i pellet, infatti, risultano tra i combustibili meno costosi presenti sul mercato; i piccoli trucioli ricavati dai residui della lavorazione del legno sono estremamente ecologici in quanto evitano l’abbattimento di alberi e la bassa emissione di sostanze inquinanti. I sempre maggiori problemi di inquinamento ambientale, le cosiddette polveri sottili, consigliano la sostituzione dei sistemi di riscaldamento obsoleti, antieconomici o inquinanti. Una soluzione sono proprio i camini e le stufe che, grazie a modelli di nuova generazione che garantiscono le più innovative tecnologie di funzionamento, bassi consumi, prestazioni eccellenti a livello di rendimento termico nonché risparmio energetico e minor inquinamento atmosferico, costituiscono una valida alternativa alle caldaie a gasolio e a gas, tanto da poter essere sfruttate, in alcuni casi, anche come fonte di riscaldamento primaria. Si va dai termocamini ad aria o ad acqua, a focolare
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chiuso, che funzionano come una caldaia o si integrano con l’impianto di riscaldamento; ai monoblocco da incasso (di semplice installazione) caratterizzati dal focolare schermato da una porta in vetro ceramico fino ai prefabbricati a focolare chiuso o ai combinati. Una riscoperta che sta prendendo piede sempre più prepotentemente è la cucina a legna dall’accattivante look d’altri tempi, ma dalle prestazioni super tecnologiche. Amata dai grandi chef e dagli opinion leader, dopo essere stata appannaggio solo di un’elite con cucine dalle dimensioni extra large, oggi entra d’autorità nelle abitazione “più normali” di chi predilige calibrati mix di stili e, al contempo, ha gusti da gourmet. Viene prodotta in più varianti: solo a legna per cucinare i cibi direttamente sulla brace, combinata a legna/gas/elettrico oppure solo gas/elettrico; immancabile il forno, in alcuni modelli anche a vapore. Non solo, queste cucine a legna possono essere predisposte anche per riscaldare il locale in cui sono installate e con funzione di pro-
Philippe Starck presenta Speetbox by Speeta.
durre acqua calda per i radiatori di tutta la casa. E fra legna, pellet e cippato, i principali combustibili odierni, noi di webandmagazine.media abbiamo indagato fra alcune aziende del settore quale sia lo stato dell’arte di impianti e attrezzature che li utilizzano per la produzione di calore ed energia.
LE PROPOSTE DI AIEL AL GOVERNO E ALLE REGIONI 10 MISURE PER RIDURRE IL PM10 DEL 50% Al fine di promuovere e supportare tecnicamente concrete e strutturali scelte di politica energetica e ambientale per l’efficientamento del settore della combustione domestica di legna e pellet e per una consistente riduzione del suo contributo alla produzione di PM10, esponiamo qui di seguito alcune precise proposte al Governo e alle Regioni che – se implementate – potrebbero, in pochi anni, dimezzare il contributo della combustione residenziale del legno alle emissioni di PM10. 1) Pubblicare urgentemente il decreto di attuazione dell’art. 290, comma 4, del d.lgs. 152/2006, che prevede la certificazione delle prestazioni tecnico-ambientali dei generatori domestici a biomasse e che rappresenta il riferimento per i requisiti di accesso ai meccanismi incentivanti (Conto Termico e Detrazione 65%). Prevedere obbligatoriamente per tutti i meccanismi incentivanti generatori a biomasse domestici il riferimento ai requisiti prestazionali che saranno introdotti dal decreto di attuazione dell’art. 290. 2) Similmente agli autoveicoli, orientare i provvedimenti di limitazione dell’esercizio dei generatori a biomasse SOLO alle classi prestazionali peggiori, con riferimento a quanto sarà previsto dal decreto di attuazione dell’art. 290, comma 4, del d.lgs. 152/2006, escludendo le migliori classi prestazionali, scelte in funzione del grado di emergenza degli interventi rispetto ai livelli di PM10 del periodo. Omogenizzare a scala nazionale i provvedimenti di limitazione all’esercizio degli impianti domestici a biomasse. 3) Promuove a livello europeo la revisione delle norme di prodotto dei generatori domestici a biomasse, per rendere i test di omologazione molto più evoluti e in grado di riflettere quanto più possibile le condizioni di esercizio reale dei generatori, in modo da favorire le industrie che investono in ricerca e sviluppo per fornire al mercato generatori in grado di garantire elevate prestazioni in condizioni di esercizio. 4) Promuovere la certificazione di processo e di prodotto dei biocombustibili legnosi, secondo la norma internazionale ISO 17225, inserendo specifici requisiti in tutti i meccanismi incentivanti. 5) Abbassare l’IVA al 10% del pellet certificato, da organismi di certificazione di parte terza, secondo la norma internazionale ISO 17225-2. 6) Promuovere fortemente, con campagne di comunicazione mirate alle famiglie e alle imprese, che coinvolgano i principali organi di informazione nazionali, le misure di incentivazione del CONTO TERMICO per la sostituzione di obsoleti generatori e impianti alimentati a biomasse e con i combustibili fossili più inquinanti, con nuovi e moderni generatori e impianti a biomasse. 7) Attuare urgentemente la riforma del d.lgs. 152/2006, aggiornando i valori limite di emissione, introducendo i riferimenti alle norme di prodotto dei biocombustibili (ISO 17225) e accogliendo tutte le altre modifiche proposte da AIEL nella fase di consultazione. 8) Attivare maggiori verifiche e controlli presso gli impianti domestici, per velocizzare la diffusione dei Libretti d’Impianto, l’implementazione dei Catasti informatici degli impianti termici, le Dichiarazioni di Conformità delle installazioni e la corretta e continua manutenzione dei generatori e degli impianti fumari. 9) Favorire e omogeneizzare a scala nazionale (veri) percorsi di qualificazione professionale degli installatori e manutentori di impianti a biomasse. Purtroppo attualmente si assiste ancora a una frammentata attivazione, da parte delle Regioni, dei percorsi di aggiornamento e qualifica professionale obbligatori per le FER, caratterizzati da contenuti e temi eterogenei, che li rendono spesso inefficaci al raggiungimento degli obiettivi issati dal d.lgs. 28/2011. 10) Attivare campagne di informazione ed educazione a scala regionale e nazionale per rendere più consapevoli i cittadini sul corretto uso della rinnovabile legno, sensibilizzandoli e orientandoli correttamente sui seguenti aspetti chiave: 1. qualità del biocombustibile e corretta gestione del generatore; 2. corretta progettazione, installazione e manutenzione dell’impianto; 3. riqualificazione del vecchio impianto con generatori a basse emissioni.
Focusinterviste
Kwb
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ANDREA TOSELLI PER KWB: LA QUALITÀ CHE NASCE DALLA SPECIALIZZAZIONE
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Siamo a Progetto Fuoco 2016 allo stand di KWB con l’Amministratore Delegato Andrea Toselli al quale chiediamo a quante edizioni di Progetto Fuoco abbia partecipato l’azienda. “Siamo in Italia da dieci anni e abbiamo preso parte ad almeno quattro-cinque edizioni della manifestazione” risponde Andrea Toselli “questo nella logica di portare KWB anche dove non era presente in Italia, ampliando la rete di vendita e cercando di portare il prodotto almeno nel Centro-Nord Italia in un lasso di tempo breve.” Con che strategia di vendita? “Una strategia di filiera corta, andando dov’è possibile dall’installatore, magari contattato dal privato che ci interpella direttamente, perché ci vede in fiera o sul sito.” Poi interviene Pietro Ferrari, direttore de Il Legno: avete una posizione strategica in fiera, vicino ad AIEL! Un’osservazione che all’AD di KWB dà l’opportunità di esprimere il suo apprezzamento per l’Associazione di riferimento della manifestazione. “Siamo partner di AIEL con cui abbiamo da tempo un discorso ‘a doppia freccia’: loro sono molto bravi nella loro attività associativa e noi scambiamo con loro informazioni e suggerimenti.” Credo che il pellet sarebbe uno dei discorsi da affrontare anche con l’AIEL: Associazione Italiana Energie agroforestali, che fra le 10 misure per ridurre il PM10 del 50% Proposte al Governo e alle Regioni suggerisce di abbassare l’IVA al 10% del pellet certificato secondo la norma ISO 17225-2. Tutto questo mentre sussiste ancora qualche fraintendimento sull’utilizzo stesso del pro-
dotto. “Noi consigliamo di utilizzare pellet certificato da organismi di certificazione di parte terza proprio come proclama la Norma internazionale che lei ha appena citato, e specifichiamo sempre, con una certificazione riconosciuta da AIEL. Tutto ciò che è biomassa produce polveri sottili, argomento, ahimé, di attualità in questo momento. Il problema esiste, ma una caldaia che ha installato un certo tipo di tecno-
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logia emette polveri in misura cinquanta volte inferiore rispetto a un caminetto a fiamma libera: bisogna perciò distinguere biomassa da biomassa”. Dunque è fondamentale la tipologia di biomassa utilizzata ma anche quale impianto viene scelto per bruciare i pellet? “È chiaro che un generatore di calore a fiamma libera produce tante polveri, un generatore di calore con sonda lambda, con gassificazione di legna, ne produce un cinquantesimo. Una nostra caldaia ha un’efficienza termica del 95%, proprio come quella di una caldaia a gas, una caldaia a bassa tecnologia ha un’efficienza del 40%”. L’utilizzatore finale sceglie il pellet per una serie di motivi legati a una crescente sensibilizzazione verso i prodotti eco sostenibili? “Io direi che piace ed è di moda, l’utilizzatore non è così consapevole, lo vede ideale per la stufa che compra e mette in casa. Se parliamo di impianti di cogenerazione e di tecnologie più evolute il protagonista invece è lo specialista. Si parla di due piani completamente diversi. Oggi la biomassa in Italia è vista come la stufettina a pellet che è grade-
vole e fa arredamento. Lo specialista, invece, vede la caldaia di un certo livello e punta all’efficacia della tecnologia”. Anche Pietro Ferrari pone una domanda: la vostra proposta si rivolge a questo punto a utilizzatori professionali o comunque anche a privati ma con una certa capacità di discernere? “Diciamo che noi in primo luogo vendiamo solo caldaie, non vendiamo stufe a fiamma libera. E riguardo i prodotti da centrale termica che costituiscono la nostra specializzazione copriamo diversi target: dal domestico, quindi la villetta unifamiliare, a impianti di piccole reti di teleriscaldamento: la scuola, il municipio costituiscono il nostro pane quotidiano”. Dal punto di vista culturale quale auspicio si pone per il futuro? “Io, rispetto al mercato italiano, spero che si arrivi ad avere una legislazione coerente dove la biomassa sia veramente normata e dove gli operatori virtuosi siano incentivati o comunque agevolati nel vendere i propri prodotti e chi non lo è sia obbligato a muoversi dentro paletti ben precisi. Per quanto riguarda la KWB auspico che continui sulla sua strada: noi disponiamo del reparto Ricerca & Sviluppo privato più grande d’Europa e ogni giorno si sperimentano nuovi combustibili, combustibili a rotazione veloce, a bassa emissione e via dicendo. Andremo avanti con la ricerca proprio per dare un contributo culturale al settore e poter proporre una caldaia efficiente con un minimo di emissioni. L’auspicio è quello che si guardi sempre l’aspetto commerciale ma anche quello etico” .
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Focusinterviste
La Nordica
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ANDREA SANTAMBROGIO PER LA NORDICA: UN FATTO DI COERENZA
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Siamo con Andrea Santambrogio a Progetto Fuoco allo stand di La Nordica-Extraflame, un’azienda che sembra andare in direzione opposta rispetto alla maggior parte dei settori “domestici” in cui si punta alla customizzazione. “Noi scegliamo la standardizzazione” spiega Andrea Santambrogio “perché abbiamo la fortuna di avere due aziende nel nostro gruppo: la Nordica Spa ed Extraflame s.p.a., la prima produce solo apparecchi a legna e la seconda solo apparecchi a pellet. Questo fatto ci consente di avere all’interno del gruppo una specializzazione anche se entrambe le aziende sono presenti nel mercato della biomassa: in questo modo abbiamo la presunzione, giustificata dai fatti, di esprimere un
ottimo rapporto qualità-prezzo”. È la specializzazione nei due diversi settori a garantirlo? “Esatto, perché ogni prodotto nasce con delle caratteristiche specifiche, attraverso l’acquisto dei semilavorati, per arrivare a una produzione a lotti. Per questo noi proponiamo molti prodotti e abbiamo la possibilità di tenerli anche a magazzino. Se consideriamo che di regola nell’ambito dei processi produttivi per mantenere un livello qualitativo alto sia necessario produrre un certo numero di pezzi, è altrettanto vero che per disporre di questo numero di pezzi, sia necessario anche tenere un certo numero di prodotti a magazzino. I nostri clienti ci riconoscono l’alto livello di specializzazione e la disponibilità di lotti a magaz-
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zino, quindi, la questione per noi non è customizzare o meno, la questione per noi è avere una coerenza nel nostro processo produttivo”. Garantire cioè la funzionalità del prodotto? “Coerenza vuol dire che noi produciamo apparecchi per riscaldamento per cui la funzione principale è quella di scaldare, mentre l’estetica è una conseguenza. Per esempio: se qualcuno ha bisogno di molta potenza in una stufa a pellet, deve avere un serbatoio di grandi dimensioni e quindi la stufa sarà di dimensioni maggiori, così pure in una stufa a legna che non ha la combustione controllata, bisogna avere le strutture più resistenti possibili per il cliente che, se carica più legna del dovuto, non deve avere nessun problema. La capacità di rispondere a esigenze diverse deriva da un mix di fattori in cui entra anche il fatto che siamo sul mercato da quasi mezzo secolo. Per il pellet in particolare, un articolo giovane, sul mercato da circa vent’anni, abbiamo assistito a evoluzioni straordinarie. Anche per la legna, le nuove macchine hanno prestazioni insuperabili per rendimento ed emissioni che sono incredibilmente migliori rispetto al passato”. Nonostante l’evoluzione degli apparecchi a pellet e a legna, persistono ancora forti pregiudizi riguardo l’utilizzo delle biomasse! “Partiamo dal presupposto che quando si parla di automobili, la maggior parte delle persone è in grado di capire cosa rappresenti la macchina Euro Zero degli Anni Novanta e la macchina Euro 6 del 2015, e cosa implichi che nel mezzo ci stia un livello di emissioni che è sceso del 60-70%”. In effetti, non è molto diverso nel vostro settore! “Bisogna immaginare che gli apparecchi moderni, sia
a legno sia a pellet, hanno delle condizioni di emissioni e di rendimento che non sono neanche paragonabili alle precedenti, quindi se si parla di emissioni, bisogna sempre stare attenti a considerare che le macchine attuali non hanno niente a che vedere con quelle del passato. Esiste uno strumento meraviglioso che si chiama conto termico che pochissimi conoscono, per cui lo Stato incentiva con del denaro, denaro non detrazioni, chi sostituisce apparecchi vecchi con nuovi apparecchi”. Riguardo il combustibile? “La biomassa è a impatto zero, bisogna riuscire a dialogare con gli utenti finali per fargli capire il prodotto e le sue caratteristiche prestazionali. La nostra associazione di categoria, AIEL, è in grado di spiegare le dinamiche del riscaldamento a biomasse e sarebbe molto interessante se fosse ascoltata con più attenzione. È importante avere chiaro che il miglioramento è costante e che si prosegue per un percorso coerente, indipendentemente da orientamenti approssimativi e interessati, si va nella direzione giusta. In Italia nel nostro settore abbiamo le migliori aziende produttrici, anche se il problema del reperimento della materia prima legnosa resta critico, nonostante oltre un terzo della superficie nazionale sia a bosco. Il bosco però va gestito, creando un sistema proattivo in cui l’operazione di pulizia e di recupero del materiale crei lavoro e disponibilità di materia prima. È importante che la biomassa sia oggetto di attente considerazioni da parte di tutti i soggetti coinvolti, seguendo le linee dello strumento del Conto Termico che lo Stato mette a disposizione degli operatori”.
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Focusinterviste
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WILFRIED WALTER PER SPANNER: LE PRESTAZIONI NELLA GASSIFICAZIONE DEL LEGNO
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Allo stand della ditta Spanner a Progetto Fuoco 2016, dove la ditta espone per la seconda volta, incontriamo Wilfried Walter, che abbiamo conosciuto nell’ambito della produzione di macchine per la carpenteria molti anni prima: il legno infatti è il materiale con il quale continua a interfacciarsi, anche nel ruolo che riveste oggi. “Spanner è leader in Europa per gli impianti di gassificazione” ci racconta illu-
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strandoci le attività dell’azienda “dove il legno, in forma di cippato, viene trasformato in energia elettrica e in energia termica con un processo di cogenerazione. In Italia l’azienda, nata nel 2009, si è presentata sul mercato nel 2012. A oggi abbiamo installato cento impianti”. In che settore? “Attualmente il nostro mercato è soprattutto rivolto all’agricoltura, dove vengono utilizzati scarti di segheria e caldaie
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da 45 kW per modulo che possono essere messe in serie arrivando anche a una produzione di corrente elettrica di un megawatt, in base all’esigenza dell’azienda cliente”. Quali sono gli utilizzatori? “Un utilizzatore tipico degli impianti Spanner è la piccola segheria che, con i propri scarti di lavorazione, può alimentare un essiccatoio e generare la corrente elettrica e il calore di cui necessita in un ciclo completo. Un altro utilizzo degli impianti Spanner è in agriturismo dove si concilia l’utilizzo del terreno e il bosco non ben valorizzato in Italia. Un terzo utilizzo è quello di alberghi in aree di campagna che hanno la facilità di approvvigionamento di combustibile legnoso e riescono a far fronte al riscaldamento di energia elettrica e di calore”. La cogenerazione è un concetto noto oggi? “Nel campo degli impianti di riscaldamento manca un poco la cultura della cogenerazione da una parte e dall’altra manca il mercato del cippato di legno. Sarebbe importante valorizzare la filiera su tutto il territorio”. Wilfried Walter ci illustra poi il processo di combustione. “Alla pompa d’ingresso arriva materiale al 10% di umidità, la caldaia viene alimentata con una doppia camera, per evitare l’ingresso indesiderato di ossigeno, una coclea di carico alimenta il gassificatore dove in autocombustione, aggiungendo aria preriscaldata, arriviamo a mille gradi, il legno ha un punto di scioglimento a mille gradi e si trasforma in gas per il
98%, depositando un 2% di catrame. Il gas attraversa la zona di riduzione, dove è presente polvere di carbonella e da mille gradi viene raffreddato a 120 gradi, filtrato con un semplice filtro a manica. La polvere di carbonella viene estratta e il gas viene aspirato fino a un motore a scoppio che mette in movimento una dinamo, generando 100 kilowatt termici e 45 kilowatt elettrici. La Spanner è una delle poche aziende, che, grazie al proprio know-how, è riuscita a produrre un preformer di iniezione e di estrazione dell’aria che garantisce la costanza di una temperatura di mille gradi nella zona di gassificazione”. Quindi la percentuale di umidità del cippato è determinante? “Spanner è infatti molto rigida nel richiedere l’utilizzo di cippato di legno al 10% di umidità e non di biomassa generica per il corretto utilizzo del gassificatore. Solo in questo modo è possibile ottenere delle prestazioni ottimali”.
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Squadra
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La presenza della rivista Il Legno a Progetto Fuoco.
UN IMPEGNO MASSICCIO
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La squadra presente all'apertura della manifestazione: da sinistra a destra Monica Zani, Sonia Maritan, Pietro Ferrari, Silvia Maestri, Franco Riccardi e Antonio Vigliante.
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L'ampio ventaglio di argomenti trattati, gli approfondimenti tecnici, normativi e le iniziative collaterali in termini di mostre tematiche, la presenza della quasi totalitĂ del settore della combustione del legno e delle biomasse ha fatto di Progetto Fuoco una manifestazione di prim'ordine, salutata dalla soddisfazione degli espositori e dalla presenza di 70mila visitatori. La seconda "formazione", ancora Pietro Ferrari, con Laura Gregorutti, Beatrice Guidi.
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Non potevamo che essere presenti con il nostro stand e tutti i protagonisti del nostro staff, a partire dai direttori di testata, Pietro Ferrari di L’Industria del Mobile, di Il Legno, di Textures e di OnStage, Sonia Maritan di Sistema Serramento, Struttura Legno e FareItalia, Antonio Vigliante di Biocasa, Monica Zani di Streaming. Ma non mancavano anche gli altri membri della casa editrice, Beatrice Guidi, Laura Gregorutti e Franco Riccardi, oltre beninteso alla direttrice marketing Silvia Maestri. L'entusiasmo di cui era carica la manifestazione si è
Sonia Maritan, Pietro Ferrari e Monica Zani.
comunicato al nostro staff che non ha mancato di raccogliere informazioni e notizie, segnalazioni di prodotto e contatti, a partire addirittura dal giorno precedente all'apertura dei cancelli, con la partecipazione del nostro direttore Pietro Ferrari all'autorevolissimo Forum Internazionale dei Pellet. È tonificante prendere parte a manifestazioni di così grande successo, perfettamente inseriti nella logica della domanda e dell'offerta e premiati da un'affluenza grandissima di visitatori.
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File Rouge
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Forte e "legnosa" la presenza di Riva 1920 al Salone del Mobile. di Pietro Ferrari
Tree Love, a suggestiva creazione di Mario Greco che parte dalla natura.
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FILE ROUGE
Riva 1920
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UN MONDO DI LEGNO Il file rouge di Riva 1920 in occasione della 55° Edizione del Salone del Mobile si riconferma essere la grande attenzione alla ricerca e all’innovazione nel pieno rispetto della filosofia aziendale. Ampio spazio verrà dedicato alla presentazione di nuove finiture ed effetti frutto di composizioni e processi artigianali che prevedono l’utilizzo di sostanze il più possibile naturali ed organiche. La nuova finitura Vulcano, che si caratterizza per una colorazione nera ottenuta attraverso un processo artigianale di carbonizzazione che si ispira ad un’antica tecnica giapponese, sarà tra i protagonisti di questa edizione. Queste tecniche sono il frutto di un accurato ed attento studio condotto dal Centro Ricerca e Sviluppo
di Riva 1920 che sempre più si dedica alla sperimentazione di nuovi processi in grado di rispondere ai trend di mercato rimanendo sempre fedeli ai principi e alla filosofia dell’azienda. Verranno presentate due nuove finiture per il rovere: pigmentato grigio cenere e pigmentato bianco latte. L’olio pigmentato si applica manualmente al legno di rovere precedentemente spazzolato a mano, questo processo serve per favorire il naturale assorbimento del colore. Una volta asciutto si procede alla rifinitura finale attraverso l’impiego di cera.
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Blend di A&F Meda.
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Ziba di Francis Kéré.
Dusk di Karim Rashid.
Catena di Claudio Bellini.
Il processo di innovazione e di eco-sostenibilità non si ferma all’esterno del mobile ma coinvolge anche la sua anima: sono stati presentati mobili realizzati in multistrato assemblato con colla di soia a zero contenuto di formaldeide e perciò super ecologici (Linea Zero di IBL). In questo contesto si inserisce la collaborazione con Magister Energy Engineering – società dalle idee innovative – che ha scelto Riva 1920 per sperimentare le sue tecnologie in un contesto differente, creando un connubio sinergico tra il Maestro del legno e del design e, una tecnologia che rivoluziona le abitudini attraverso un sistema di riscaldamento unico ed estremamente innovativo.
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Kono di Mario Bellini.
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Gumnut di David Knott.
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Sono stati presentati due elementi contenitori Rialto Tower Electric, novità Salone e Rialto Fly, già in collezione, dotati di film tra la cornice in ferro ed il legno. Questa tecnologia all’avanguardia permette il riscaldamento dell’ambiente tramite corrente elettrica. Tra le icone di Riva 1920, immancabili sono i pezzi in Briccola, pali della Laguna di Venezia e in Kauri, millenario della Nuova Zelanda accanto ai “classici” noce, rovere e cedro, legno che si reinterpreta attraverso forme nuove. Per la prima volta è stato presentato il Totara, pianta arborea della famiglia Podocarpaceae, endemica della Nuova Zelanda che si caratterizza per un colore rossastro/marrone e per la grande facilità nella lavorazione del legno. Alcuni tronchi ritrovati a terra nelle foreste, presentano piccoli fori e striature causati da alcuni funghi che hanno eroso il cuore della pianta. I nuovi tavoli sono stati i grandi protagonisti dello stand Riva 1920: nomi come Michele De Lucchi con
una versione ridotta del tavolo Pangea icona del Pad. Zero di Expo ‘15, Matteo Thun & Antonio Rodriguez con Icon un tavolo dalle linee pure, Mario Bellini con X Table che si caratterizza per basamento ad X, Alberto e Francesco Meda con Blend, connubio tra legno e metallo, Vegni Design con Oplà che si esprime attraverso un gioco di equilibri, D’Urbino e Lomazzi con Kikibio, che si ispira all’arte degli origami, hanno saputo con la propria firma farsi interpreti dello stile di Riva 1920. Tra le novità prodotto di questa edizione vi sono: Hellen (design CR&S Riva 1920) nella versione sedia e poltroncina, le panche Spazzola design Fabio Lo Jacono , Sequoia design Cengiz Civan, La Catena design Claudio Bellini, la chaise longue Dusk design Karim Rashid, gli sgabelli: Kono design Mario Bellini, Vase, Reel, Molla design CR&S Riva 1920, Gumnut design David Knott e Ziba design Francis Kéré. L’evento principale è stato rappresentato dalla premiazione del 3° Design Award concorso di idee promosso da Riva 1920 e rivolto a designers ed architetti, che si è tenuto in data 15 Aprile presso l’Arena del Salone Satellite alla presenza di importanti personalità.
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Icon di Matteo Thun e Antonio Rodriguez.
Pangea di Michele De Lucchi. Spazzola di Fabio Lo Jacono.
Il tema di progettazione, panca o sgabello in legno di cedro, ha riscosso molto successo tant’è che sono stati inviati oltre 1.200 progetti, con una nutrita partecipazione anche da parte di designer stranieri. Sono stati assegnati sei premi Riva 1920 per mano di Marva Griffin, Roberto Snaidero, Giovanni Anzani, Michele De Lucchi, Gilda Bojardi e Terry Dwan e 6 premi speciali (Electrolux, SCM, Tabu, IBL, Eataly, La Triennale). Riva 1920 prosegue in maniera concreta con il suo impegno nei confronti delle giovani generazioni. All’interno dello stand è stata altresì ospitata una vera e propria opera d’arte creata dalla natura, si tratta di Tree Love. Si tratta di una splendida coppia di faggi i cui tronchi si sono intrecciati. Il messaggio dalla doppia interpretazione è: “Natura si ama”. Il cuore in basso rilievo è di Giovanna Latis e Angelo Micheli, da un idea di Maurizio Riva.
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FILE ROUGE
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Incontro Florian Group di Franco Riccardi
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Venerdì 18 marzo, nell’elegante cornice dell’Hotel Fior a Castelfranco Veneto, si è tenuto il 4° meeting Florian Group per fare il punto sullo stato del gruppo, con uno sguardo rivolto al futuro.
4° MEETING FLORIAN GROUP: LE DIMENSIONI DI UNA CRESCITA La sala attenta durante il meeting.
INCONTRO
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Come ormai tradizione il Gruppo Florian, con alle spalle un insieme di aziende sempre più articolato e operativo in diversi paesi del mondo, incontra in questa occasione i partner più importanti del mondo produttivo, economico e finanziario, per fare il punto sullo stato attuale e sui risultati raggiunti dal principale gruppo europeo del legno di latifoglia temperata, specializzato nella produzione e commercializzazione di semilavorati per pavimenti, mobili, serramenti, scale e prodotti destinati alla distribuzione organizzata e catene bricolage. Il tutto caratterizzato da un profondo rispetto am-
bientale con un costante impegno verso uno sviluppo sostenibile di tutto il ciclo di produzione, dall’approvvigionamento da aree controllate per una gestione forestale responsabile, all’utilizzo di energia derivata da fonti rinnovabili, dal fotovoltaico agli impianti a biomassa. L’incontro è stato aperto dal benvenuto di Elvio e Stefano Florian, che hanno illustrato le prospettive e i piani di sviluppo del gruppo, presentando il piano triennale industriale e finanziario, una dimostrazione concreta non solo della visione strategica del gruppo sul lungo periodo ma anche delle responsabilità che
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Florian si assume nell’attuale non facile contesto eco- vincia di Treviso Leonardo Muraro e al sindaco di nomico-finanziario, mai come oggi bisognoso di punti Riese Pio X Matteo Guidolin, tutti concordi nel sottolineare che l’azienda, pur nella sua dimensione interdi riferimento solidi anche sul versante industriale. nazionale rimane profondamente radicata nella sua UN RUOLO DI GUIDA terra di origine, con i valori più tipici della sua gente, Un ruolo di guida che Florian Group ha assunto sem- l’operosità e l’umiltà. pre più nel tempo, come dimostra la creazione di Flo- Valori condivisi anche dalle nuove generazioni, che rian System, l’innovativo sistema di classificazione del sono già entrate in azienda con impegno e passione, legno ideato dall’azienda, che si sta imponendo come pronte ad affrontare le future sfide che aspettano il standard di valutazione qualitativa del pro- Gruppo con alle spalle l’esperienza maturata e la pasUn gruppo di famiglia. dotto e che diventerà negli anni un riferi- sione per il legno che ha contraddistinto l’azienda fin mento tecnico e procedurale per l’intero dalla sua fondazione e che ha permesso al Gruppo di settore, permettendo di fare chiarezza e di crescere con gli anni. Fedeli al motto “senza radici…non si vola!” razionalizzare il metodo di lavoro. Un’ulteriore presa di posizione dell’azienda che vuole assumere, nei confronti di un I NUMERI DI UN SUCCESSO mercato sempre più segnato da spinte glo- Alcuni dati che rendono meglio l’idea delle dimensioni balizzatrici e mutamenti economici, un ruolo raggiunte dal Gruppo Florian: attivo non solo per dimensioni, ma per cul- - 15 società tura industriale e lungimiranza imprendito- - 2.700 clienti in 59 paesi del mondo - 7.500 camion movimentati all’anno riale. La conferma di questa brillante gestione è - 230.000 metri cubi di materiale trattato venuta da Leonardo Piva di Cerved Lince - 530.000 metri quadrati di area di proprietà e depoche ha messo in evidenza l’eccezionale ra- siti legname ting del Gruppo, A3.1, risultato ottenuto per merito delle capacità industriali della famiglia Florian di operare nel mercato con grande serietà, professionalità e affidabilità. Nel corso della mattinata hanno presentato le loro relazioni anche Odino Liviero, direttore amministrativo del Gruppo e il consulente esterno Andrea Lavorenti, che hanno esaminato nel dettaglio i risultati economici ottenuti e le previsioni del piano industriale triennale, analizzando in modo approfondito i dati strutturali e le previsioni per i prossimi anni di tutte le realtà, italiane e straniere, che compongono la “galassia” Florian. Numerose le autorità presenti all’incontro, dal rappresentante della regione Veneto al Presidente della pro-
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INCONTRO
Il nostro Franco Riccardi tra Elvio e Stefano Florian.
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Tecnologie di Monica Zani
Bosch Professional
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La tecnologia Bosch Professional si affianca all’expertise dell’azienda brianzola che da più di quarant’anni idea e realizza una vasta gamma di progetti commerciali e residenziali su misura destinati a tutto il mondo.
TECNOLOGIE
CON BOSCH IN TUTTO IL MONDO
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Fondata nel 1973 da Salvatore Battaglia, la Battaglia s.r.l. ha sede a Misinto, a nord di Milano, dove si trovano sede centrale e unità produttiva. Qui l’azienda dà vita ad arredi di interni su misura su vasta scala, destinati al mondo del lusso: alberghi a 5 stelle, navi da crociera, uffici di rappresentanza, residenze private, showroom e negozi di alta moda. L’approccio rigoroso al design e la grande rilevanza attribuita all’innovazione tecnologica, nonché la costante dedizione al raggiungimento dei più alti standard qualitativi, hanno permesso all’azienda di passare da piccola bottega artigiana a industria moderna e funzionale, con più di 16.000 m2 di superficie e circa 80
dipendenti. Uno staff altamente specializzato che comprende fabbri, falegnami, ebanisti, tappezzieri e rifinitori, con squadre interne a disposizione per la realizzazione di progetti in tutto il mondo. La Battaglia s.r.l. offre una gamma completa di servizi adatti a realizzare qualsiasi tipo di progetto e allestimento d'interni. Una caratteristica che insieme all’elevata qualità delle realizzazioni e all’approccio “su misura” ha fatto dell’azienda un punto di riferimento nel settore, riconosciuto dai grandi nomi del lusso. Le soluzioni innovative di Battaglia per la progettazione e il rinnovo di strutture alberghiere, l’allesti-
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mento di negozi e showroom, o progetti residenziali e navali, vengono realizzate grazie alla vastissima disponibilità di materiali e all’innovazione tecnologica che l’azienda può vantare in tutte le fasi di lavoro. I processi di sezionatura, squadrabordatura, foratura, pantografatura, finiture a mano e lucidatura vengono tutti gestiti internamente, garantendo così massima flessibilità e una notevole riduzione dei tempi di lavoro. Proprio per le diverse fasi di produzione, e soprattutto per le lavorazioni e il montaggio a mano delle soluzioni su misura che rappresentano il fiore all’occhiello della propria gamma, Battaglia ha scelto di
affidarsi a Bosch Professional e alle sue soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, in grado di velocizzare e rendere più confortevole ogni operazione. In particolare, gli utensili maggiormente utilizzati presso lo stabilimento Battaglia sono i trapani-avvitatori al Litio della Linea Light GSR 18-2-LI Plus, in combinazione con batteria e caricabatteria Wireless da 2,0 Ah e dotati di tecnologia Wireless Charging System, un innovativo sistema di ricarica a induzione recentemente introdotto da Bosch Professional. Nella foto a sinistra: la sede della Battaglia a Misinto. Nella foto sopra: tecnologie all'avanguardia nei reparti produttivi.
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TECNOLOGIE
Tecnologie
Bosch Professional
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TECNOLOGIE
UNA SOLUZIONE IDEALE Il Wireless Charging System rappresenta una soluzione ideale per gli artigiani che lavorano in modo stazionario in officina e per l’industria, e rende per la prima volta sfruttabili nell’ambito degli elettroutensili professionali tutti i vantaggi della trasmissione di energia a induzione. Gli elettroutensili Bosch dotati di questa particolare tecnologia dispongono infatti di uno speciale caricabatteria a base piana: è sufficiente appoggiare gli elettroutensili sulla base per avviare, in meno di un secondo, il processo di ricarica a induzione. Questo permette di ricaricare il proprio attrezzo in ogni pausa di lavoro, senza dover
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Utensili Bosch nei cantieri.
sfilare la batteria o dover raggiungere la stazione di ricarica, con molteplici vantaggi: • maggiore produttività e facilità d’utilizzo: le batterie restano inserite all'interno dell'utensile e la ricarica viene integrata nel processo di lavoro, sfruttando ogni pausa. • massima flessibilità: le batterie induttive sono compatibili con tutti gli utensili al Litio da 18 Volt Bosch Professional già presenti nella dotazione dei professionisti. • robustezza: le stazioni di ricarica sono prive di punti di contatto esterni, e sono quindi resistenti all'acqua, alla polvere e allo sporco.
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Arredi di prestigio targati Battaglia.
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sicurezza: una spia rossa segnala quando l’attrezzo non viene appoggiato in maniera corretta sulla base, o la presenza di un corpo estraneo metallico che si frappone tra la base e la batteria. In entrambi i casi la carica viene interrotta, evitando così qualsiasi rischio di surriscaldamento. • risparmio economico: nessun costo aggiuntivo per l’acquisto di batterie di ricambio. • longevità: i processi di ricarica brevi permettono di non sollecitare eccessivamente le batterie. La tecnologia Wireless Charging System è quindi perfetta per il lavoro stazionario, come conferma anche la Battaglia s.r.l.: “I nostri addetti trovano molto pratico il nuovo sistema Bosch: ricaricare gli attrezzi è estremamente semplice e tutti gli elettroutensili sono sempre pronti all’uso. Un vantaggio non da poco, che si aggiunge alle caratteristiche di leggerezza e praticità che contraddistinguono gli avvitatori della Linea Light Professional e che per noi sono fondamentali. Ogni operaio utilizza anche due trapani-avvitatori contemporaneamente, e per noi è imprescindibile garantire loro il massimo comfort sul lavoro” afferma Salvatore Battaglia, Amministratore Unico della Battaglia s.r.l. La fornitura dei trapani-avvitatori GSR 18-2-LI Plus Bosch Professional si inserisce nel contesto di uno stabile rapporto di collaborazione con Bosch e il rivenditore Seveso Primo, che da più di 30 anni sono al fianco della Battaglia s.r.l. nella ricerca di soluzioni tecnologicamente all’avanguardia per rispondere alle necessità dell’azienda.
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TECNOLOGIE
Microtec
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La scansione TC del legname aumenta il valore aggiunto del prodotto. di Monica Zani
Federico Giudiceandrea.
TECNOLOGIE
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UN RICONOSCIMENTO PRESTIGIOSO La scansione TC dei tronchi interi per identificare la presenza di nodi, incrinature e inneschi di decomposizione aumenta il valore aggiunto del segato come minimo del 10%. Il Marcus Wallenberg Prize 2016 è stato assegnato a Alexander Katsevich e Federico Giudiceandrea in riconoscimento della messa a punto della nuova tecnologia. La tomografia computerizzata, nota come TC, è uno strumento prezioso della diagnostica per immagini in medicina. Questa metodologia è anche stata introdotta in svariati settori dell'industria. La TC è uno strumento di ricerca testato per rilevare la presenza di caratteristiche indesiderate nel legname. L'adozione dello scanner medico nel corso di un progetto di ricerca in segheria ha fatto registrare un aumento inaudito del valore aggiunto del segato. Tuttavia, l'applicazione su scala industriale è stata lenta a causa dei tempi lunghi dell'analisi. IMMAGINI PIÙ VELOCI E SICURE Grazie alle esperienze effettuate dal Professor Alexander Katsevich dell'Università di Central Florida in USA, in collaborazione con Federico Giudiceandrea, CEO di Microtec, Bressanone, Italia, è stato realizzato uno scanner online a raggi X ad alta velocità. La loro scoperta è stata premiata con il Marcus Wallenberg Prize 2016 del valore di 2 milioni di SEK. La scansione non distruttiva del legname tondo ha reso possibile l'ottimizzazione online dell'analisi del legname in segheria. Il procedimento consente di identificare la presenza di nodi, bolle di resina, anelli, incrinature e inneschi di decomposizione prima della lavorazione. Si può anche stabilire la densità del legno.
- L'introduzione di questa tecnologia segna l'inizio di una nuova era in segheria. Questa ricerca di avanguardia e la conseguente innovazione applicativa hanno aperto nuovi orizzonti, con l'ulteriore ottimizzazione dei processi di segheria, ha affermato Marcus Wallenberg, Presidente del Consiglio di gestione del Marcus Wallenberg Prize. La tomografia computerizzata (TC) è l'analisi per immagini in rappresentazione tridimensionale (3D), che si basa su scansioni multiple dell'oggetto da più direzioni mediante radiazioni penetranti a raggi X. Su gran parte dei moderni scanner TC industriali e medici, i raggi X emessi sono a fascio rastremato, con successiva ricostruzione delle immagini al momento dell'intersezione del fascio con l'oggetto. Durante l'operazione si ha la rotazione a spirale dell'oggetto oppure del rivelatore. Gli algoritmi, o dati di calcolo, per ottenere le immagini 3D sono per loro natura approssimativi ma affidabili per angoli di cono contenuti. Per angolazioni più elevate le immagini risultano offuscate. La scoperta di Alexander Katsevich sta nel fatto di aver identificato un preciso algoritmo ricostruttivo analitico oggi noto come algoritmo di Katsevich. L'algoritmo è stato poi ulteriormente affinato per risolvere la problematica del fascio conico e anche per il migliore adattamento alle situazioni che comportano elevate velocità di passaggio. ABBATTIMENTO DEL COSTO DI INVESTIMENTO: UN SOLO ANNO Federico Giudiceandrea ha utilizzato la teoria di Alexander Katsevich applicando la scansione TC per co-
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struire un prototipo in precedenza ritenuto impossibile. Dopo ulteriori messe a punto è stato commercializzato in tutto il mondo. L'industria del legname in Cile, USA, Germania e Francia ha investito negli scanner TC per sfruttare al massimo i tronchi di essenza. Lo scanner per legname ha capacità di molto superiore a quella di altri scanner TC. La velocità di passaggio raggiunge 120 metri al minuto, in sintonia con le moderne linee di segheria. I migliori scanner medici non raggiungono i 3 metri al minuto. Nelle moderne segherie che impiegano scanner 3D per i tronchi, si registrano incrementi di valore aggiunto di anche il 10 ÷ 15%. Ipotizzando di sfruttare tutti i vantaggi derivanti dalla conoscenza delle caratteristiche interne del legname si può pensare di raggiungere aumenti del 20 ÷ 25%. Per un investimento di questo tipo in una segheria di medie dimensioni l'abbattimento del costo iniziale di attrezzamento non dovrebbe superare un anno o poco più. L'onorificenza sarà presentata a Alexander Katsevich e Federico Giudiceandrea da Sua Maestà il Re di Svezia alla cerimonia di premiazione che si terrà a Stoccolma in ottobre. I VINCITORI DEL PREMIO Federico Giudiceandrea - Federico Giudiceandrea è nato nel 1955. Si è laureato nel 1980 all'Università di Padova. Il suo percorso accademico comprende la specializzazione nel campo del filtraggio dei segnali bidimensionali. Questa attività lo ha portato ad interessarsi alla visione artificiale. Nell'anno di laurea ha costituito la Società Microtec in collaborazione con due soci: un esperto di ottica e un affermato imprenditore. Nel 1995 l'azienda ha realizzato uno scanner a raggi X per legnami di segheria. Il primo esemplare di scanner a raggi X per tronchi tondi è stato realizzato nel 2007, a cui ha fatto seguito nel 2014 il primo multi-scanner per l'analisi qualitativa della frutta. Il dottor Giudiceandrea è Amministratore delegato di Microtec. Ha ricevuto molti riconoscimenti tra cui lo Schweighofer Prize nel 2013. Alexander Katsevich - Alexander Katsevich è nato nel 1967. Si è laureato nel 1988 in matematica applicata presso l'Istituto del greggio e gas di Mosca ed ha ottenuto il diploma di laurea Ph.D. in matematica alla Kansas State University nel 1994. Ha operato come
assistente ricercatore presso l'Istituto di magnetismo terrestre, ionosfera e propagazione onde radio dal 1988 al 1990. Tra il 1996 e il 2002 ha ottenuto il postdottorato al Los Alamos National Laboratory. Dal 1996 al 2008 è stato assistente e poi professore associato al Dipartimento di matematica dell'Università Central Florida e dal 2008 è docente titolare di cattedra in quella università. Si occupa di ricerca in tomografia, radon transforms, imaging medico, analisi microlocale. Ha ricevuto svariati riconoscimenti tra cui quello di Miglior Memoria in Tomografia in occasione della IX Conferenza internazionale sulla Fully 3D Image di Lindau in Germania a luglio del 2007.
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IL MARCUS WALLENBERG PRIZE Lo scopo del Marcus Wallenberg Prize è quello di riconoscere, incoraggiare e stimolare sviluppi scientifici di avanguardia che contribuiscono in modo significativo all'allargamento della conoscenza e al progresso tecnico nei settori che interessano la silvicoltura e le industrie affini. Il premio sarà presentato durante una cerimonia che si terrà in ottobre a Stoccolma.
Giudiceandrea tra Gunilla Jönsson e Kaj Rosén del Marcus Wallenberg Price.
Katsevic e Giudiceandrea: il problema è risolto.
TECNOLOGIE
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Tecnologie di Monica Zani
Gruppo Weinig
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Soluzioni di altissima qualità, convenienti e specifiche per il mercato.
IL GRUPPO WEINIG A MILANO
Nuova Weinig Powermat 1500: comoda da utilizzare, potente e flessibile.
TECNOLOGIE
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Il Gruppo Weinig si presenta a Xylexpo con un concept di stand integrato per la lavorazione del legno massello e dei materiali in legno. All’insegna del motto Think Weinig è ora possibile vedere e conoscere attraverso le presentazioni dal vivo un’offerta completa e unica sul mercato per quanto riguarda la tecnologia di produzione. La nuova generazione di piallatrici e scorniciatrici Weinig a Milano festeggia la propria anteprima mondiale. Una straordinaria caratteristica dei macchinari è il comando di macchina perfezionato. Il concept Comfor-
tSet comporta evidenti semplificazioni e consente ai clienti di ottenere chiari vantaggi in termini di efficienza. Numerose impostazioni possono infatti avvenire senza l’uso di utensili. La nuova generazione, nella versione base Powermat 700 con una velocità di 7000 g/min, è in grado di offrire prestazioni elevate già nella versione standard. Powermat 1500 unisce poi i vantaggi dei macchinari di piccole dimensioni, consentendo comunque di ottenere moltissime varianti di configurazione in base all’utilizzo grazie a un sistema modulare ben sviluppato. Le numerose configurazioni
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degli alberi rappresentano un ulteriore elemento di flessibilità, a cui si unisce il sistema di alloggiamento utensili PowerLock con gamma di velocità variabili da 4.000 a 12.000 g/min. Il compatto Weinig Cube è invece diventato il sinonimo di piallatura facile e di perfetta lavorazione dei pezzi su tutti e quattro i lati in un solo ciclo. A Xylexpo sarà presentato nella sua ultima evoluzione. Nella versione Cube Plus questo macchinario è dotato anche di un grande display touchscreen per facilitarne ulteriormente l’utilizzo. Altre innovazioni riguardano poi i comandi e la sostituzione degli utensili. Cube Plus conferma così la sua connotazione di piallatrice più facile da utilizzare al mondo e con tempi di lavorazione notevolmente più brevi rispetto alla lavorazione con piallatura a filo e a spessore. È stato inoltre possibile ridurre ulteriormente la rumorosità. Un impilatore automatico all’uscita di macchina rende conveniente anche l’utilizzo con un solo operatore. L’Area Prodotto Taglio di Weinig sarà presente a Milano con diversi macchinari che coprono una vasta gamma di potenze. Tra i modelli esposti troviamo anche una sega circolare per lunghezze FlexiRip, con applicazione universale e di facile utilizzo. Per mezzo della sega sottobanco per troncatura preliminare FlexiCut, ormai ben conosciuta, Weinig mostra come una sega FlexiRip possa essere configurata per creare un centro di taglio con operatore unico. Allo stand Weinig sarà inoltre possibile ammirare la nuova sega a nastro OptiCut S 60 completamente automatizzata, che con una sezione di 280 x 225 mm si posiziona come modello base nella classe ad alta potenza. La presentazione Weinig completa l’area taglio con una sega multilama VarioRip 310 M con innovativo sistema di ottimizzazione delle larghezze RipAssist Pro e una pesante troncatrice BKS. Ovviamente a Milano sarà dato ampio spazio anche alla tecnologia Weinig per la produzione di infissi. Grazie alla serie Conturex, Weinig offre un sistema esteso adatto a ogni classe di potenza e in grado di stabilire nuovi stan-
dard sia come macchinario indipendente, sia come soluzione globale concatenata con troncatrice, scanner, piallatrice preliminare. A Milano è ben rappresentata anche l’Area Lavorazione dei materiali in legno. Holz-Her, che dal 2010 fa parte del Gruppo Weinig, espone il centro di lavorazione verticale compatto e pluripremiato Evolution, il ProMaster per la lavorazione orizzontale e gli impianti per incollaggio dei bordi Lumina, Sprint e Auriga. L’estetica priva di fughe è una caratteristica che Holz-Her è in grado di offrire già a partire dai macchinari base e fino ad arrivare a macchinari di classe industriale. Oltre alla vasta offerta di macchine e sistemi per la lavorazione del legno massello e dei materiali a base di legno, il Gruppo Weinig è pronto a informare i propri clienti su tutta la sua vasta gamma di servizi. A Milano saranno infatti presenti specialisti per le aree tematiche Macchinari usati, Assistenza, Concept (engineering) e Finanza. Sarà inoltre presentata anche Weinig App, che grazie al suo elevato valore aggiunto si è dimostrata uno strumento standard sempre più utilizzato dai trasformatori di legno.
Holz-Her Evolution 7405: lavorazione CNC in meno di 5 m.
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Aziende e Prodotti di Sonia Maritan
Alpi
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Impossibile conoscere Alpi senza conoscere molto da vicino i suoi tronchi, con i suoi colori e i suoi disegni, difficile anche raccontare cosa ci sia dietro questo marchio, ma certo visitare lo stabilimento di Modigliana costituisce un’esperienza indimenticabile.
REMAKE DI UN TRONCO Vittorio Alpi, terza generazione della famiglia di imprenditori italiani con un piede in Africa e uno nell’Appennino romagnolo, non potrebbe rappresentare meglio lo stabilimento di Modigliana, che riflette la sua vita e la sua passione, così come la trasmette a me e gli altri colleghi della stampa. Ed è proprio lui a farci da guida, una guida d’eccezione che ci racconta come i tronchi Alpi ricomposti poi srotolino design! La personalità serena e risoluta di Vittorio Alpi, innalza oltre ogni aspettativa il livello di questa visita compiuta l’anno scorso in una limpida giornata autunnale, per questo vi riportiamo qui la sua voce che abbiamo accuratamente ripreso.
IL PROCESSO PRODUTTIVO
AZIENDE E PRODOTTI
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La sfogliatura dei tronchi e la tintura dei fogli, quindi il ritorno alla terza dimensione con la creazione del tronco Alpi, costituiscono i passaggi cruciali del processo produttivo dell’azienda. Prima di visitare l’azienda, in un’area di accoglienza e show room fotografo i fogli di precomposto e svariati pannelli appesi alle pareti, poi con il gruppo di giornalisti percorriamo l’esterno osservando le cataste di tronchi di Pioppo e poi i magazzini con risme di immensi fogli di Ayous, quindi i reparti produttivi nei quali i singoli fogli presi dai grandi pacchi vengono trasferiti per sottoporli alle diverse lavorazioni attraverso cui acquisiscono tutte le colorazioni possibili. Ma è la fase di sfogliatura dei tronchi che resta indelebile nella mia memoria, costituisce un passaggio cruciale e osservarlo dal vivo è davvero affascinante. Come il bozzolo di seta costituito da un
singolo e ininterrotto filo continuo di seta, un unico lenzuolo ligneo viene srotolato dal tronco e questo poi diviso in fogli. In particolare è il Pioppo che viene sfogliato nello stabilimento di Modigliana e dalla sfogliatura di un tronco vengono ottenuti sessanta-ottanta metri quadrati di sfogliato. “Contrariamente al tranciato comune di legno che viene ricavato riducendo in fogli un tronco di legno pregiato, la produzione dei tranciati precomposti di Alpi avviene tramite un particolare processo produttivo che ‘sfoglia’ il legno, sempre di specie dall'origine controllata, lo tinge per immersione in colorazioni atossiche e lo "ricompone", incollando fra di loro i vari fogli di legno tinti, in un nuovo tronco e poi procedendo alla tranciatura di tale legno multilaminare. I vari strati di legno colorato simulano gli anelli del tronco dell’albero ricreando le venature e le fiammature del tranciato normale. Il precomposto permette di ricreare essenze di fantasia o più comunemente di ricreare legni esotici, rari o protetti con l'uso di legni meno nobili provenienti da piantagioni o foreste certificate”. Il legno colorato richiama allo step successivo, che ci porta nel reparto tintoria di Alpi. Vittorio Alpi ci porta nella tintoria nella quale i fogli prendono colore “Tutti i fogli devono essere tinti, va detto che il foglio deve essere tinto in maniera omogenea in tutto lo spessore: la fase di tintura avviene in vasche in soluzione acquosa, ma i fogli devono essere immessi nelle vasche separatamente altrimenti la soluzione tintoria non riesce a penetrare nei singoli fogli. Si utilizzano quindi appositi caricatori in cui i fogli separati vengono tinti in maniera uniforme. I fogli vengono poi organizzati in pacchetti.
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In queste pagine la visita allo stabilimento Alpi, dove il legno viene sfogliato, tinto, ricomposto e tranciato per creare il tronco Alpi da cui nasce il noto precomposto: le fotografie mostrano alcuni dei passaggi cruciali, mentre in apertura Vittorio Alpi parla con alcuni giornalisti e sotto Sonia Maritan è ritratta all'interno dell'azienda Alpi.
Parliamo di tinta, che penetra in tutto lo spessore, e non di vernice? “Proprio come nel settore tessile! Queste tinte sono nostre formulazioni che vanno a riprodurre i colori del noce, del rovere e di altre specie lignee. Abbiamo moltissime formulazioni di co-
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AZIENDE E PRODOTTI
In ogni fase, un pacchetto viene prelevato, i fogli singolarizzati e immessi nella tintura. Nella fase di tintura, già si decide il colore del prodotto finito, invece la figurazione viene definita a valle: noi lavoriamo su due grandi variabili, il colore e, successivamente, il disegno. Il colore viene ottenuto con una tintura che attraversa tutto lo spessore del legno, mentre il disegno finale viene ottenuto con un sistema di formatura 3D. I cicli di tintura durano dalle sei alle dieci ore, secondo i cicli effettuati che possono essere di semplice tintura, oppure di sbiancatura e di tintura. Quando si prevede, infatti, di ottenere colori scuri è sufficiente tingere ma se si vuole ottenere, per esempio, un grigio chiaro, è necessario prima sbiancare e, dopo, tingere”. Questa fase di sbiancatura viene effettuata solo ai fini di una migliore resa cromatica dei colori chiari o serve anche a dare una resistenza maggiore al semilavorato? “È esclusivamente una questione cromatica: per ottenere un colore molto chiaro bisogna partire da un colore ancora più chiaro. Un effetto positivo è però quello di ottenere una miglior resistenza alla luce». Dunque c’è anche questo aspetto che aggiunge una performance in più... “Le tinture utilizzate sono tutte conformi alle normative sull’ecosostenibilità e sono a base acqua, oltre ciò le acque reflue sono trattate mediante un grande depuratore. Vengono utilizzate anche sostanze molto semplici, per esempio, l’effetto di sbiancatura è ottenuto mediante acqua ossigenata. Teoricamente possono essere utilizzati anche agenti più aggressivi come la soda caustica che però hanno un effetto distruttivo sul materiale legnoso”.
Aziende e Prodotti
Alpi
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lore che vengono ottenute partendo da una terna di coloranti diversi, dosati tra loro in modo opportuno. Ogni vasca di colore appartiene a una commessa che è già stata predeterminata. Va sottolineato che nella fase di tintura si lavora in una dimensione 2D, nella fase successiva si lavora per determinare la vena”. Ecco perché si parla adesso di ritorno alla terza dimensione. Siamo passati dal tronco alla dimensione 2D, ma adesso torniamo alla tridimensionalità. “Non è possibile ottenere la vena se non con un processo tridimensionale: particolarmente, noi smontiamo il tronco, lo tingiamo, lo formiamo in pressa e otteniamo un tronco nuovo che è pronto ad essere tranciato per ottenere un nuovo legno con delle caratteristiche diverse e controllate”. Presumo che garantisca maggior resistenza questo lungo processo produttivo? “Indubbiamente. Come è evidente, non si tratta di processi di stampa, ma di un tronco di legno che viene ricostituito come vogliamo, dopo la fase di colorazione. Possiamo contare su diverse varianti: per esempio su un materiale che è costituito dall’assemblaggio di due legni diversi, partendo da fogli tinti presi e mescolati. Otteniamo un effetto vena unendo sfogliati di diverso colore, utilizzando anche molto intervento e controllo umano, incorporando delle fasi artigianali in un ciclo industriale. Questo non deve scandalizzare: da un punto di vista industriale non c’è nulla di strano nell’inserire in certe fasi delle operazioni manuali, l’importante è che tutto rientri in un flusso regolare, controllabile e misurabile”.
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Il nuovo tronco Alpi: quello che tutti aspettavamo di vedere in compimento. Nello stabilimento Alpi, il legno viene sfogliato, tinto, ricomposto e tranciato: dunque possiamo dire che Alpi “progetta” il legno! Dopo la pressatura, il tronco subisce un processo di catalizzazione della colla in cui tutto il volume si solidifica in un ambiente di temperatura controllata. “Però quello che fa essiccare la colla non è un fattore esogeno ma è il catalizzatore, che è già caricato nella colla e impiega qualche ora a compiere il suo ciclo. Utilizziamo colle a base di urea e viniliche. Importantissimo è il fatto che nella colla non deve essere contenuta della formaldeide. Al di là di tutto è rilevante il fatto che siamo in grado di avere nel precomposto Alpi un costo inferiore, rispetto a un tranciato naturale e una totale costanza di qualità. Il processo non è semplicissimo: si parte dal ‘tronco Alpi’ che viene poi segato diverse volte, diversamente, con tagli angolati per ottenere un vero e proprio mosaico. Prendendo un ‘tronco Alpi’ è possibile segarlo in diverse direzioni e inclinazioni in modo da ottenere dei prismi che una volta tranciati creano dei fogli che formano disegni diversi e potenzialmente infiniti”. Quindi possiamo ottenere dei componenti in massello che a loro volta vengono incollati con diverse angolazioni, generando dei fogli con delle fantasie predeterminate! Del tronco Alpi, il 99% va in trancia e una piccola quantità passa alla falegnameria. Da una parte, da quell’1% di materiale che non viene tranciato, la falegnameria ricava piccoli oggetti o campionari e dall’altra, effettua ripara-
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zioni su fogli di tranciato o tronchi ricomposti non commerciabili. I “segreti” del laboratorio ci affascinano ancor più dopo aver visto nascere il tronco Alpi. “Il laboratorio è un po’ una fabbrica in miniatura” – spiega Vittorio Alpi – “dove vengono riprodotte le operazioni di tintura, tranciatura e pressaggio, qui vengono realizzati anche i campioni, campioni di 30 x 50 centimetri. Si possono realizzare motivi tipici del tranciato come la fiammatura. I nuovi prodotti invece vengono prima immaginati in via un po’ teorica e nel contempo vengono formulate le tinte, utilizzando tinture di tipo tessile, utilizzate per il cotone, per la lana, che vengono realizzate con molta cura, per poi passare al reparto tintoria”. La responsabile del settore chimico entra ancor più nel dettaglio. “Nella parte prettamente chimica del laboratorio eseguiamo delle analisi e dei test sia sulle materie prime in ingresso sia sul prodotto finito,
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quindi le nostre analisi spaziano dai coloranti, che sono una delle nostre materie prime principali che daranno le caratteristiche determinanti al materiale di partenza, e alle colle che utilizziamo per fare il nostro ‘cubotto’”. Quali analisi? “Sul prodotto finito effettuiamo diverse analisi: sull’esposizione del legno alla luce, sia a quella solare sia a quella di una stanza, studiamo anche i residui di formaldeide che rimangono all’interno delle colle al fine di adeguare i nostri prodotti alle esigenze delle normative, cercando nel contempo di migliorare sempre i nostri prodotti”. Questo “cubotto” composto e ricomposto trattiene tutta la CO2 di partenza, conservando la sua funzione di stoccatore naturale di CO2? “Sì, la conserviamo sicuramente. Le richieste del mercato vanno sempre più verso un materiale ecologico e la ricerca è in continua evoluzione: il mondo della chimica ci segue, noi siamo un settore che appartiene al grande mondo della chimica”. È ormai consolidato l’utilizzo di tinte all’acqua? “Direi di sì, si tratta di tinte all’acqua che fruiscono anche delle migliorie operate nel settore tessile, quello trainante a livello mondiale. Abbiamo dei test diversi per ogni area geografica, dagli Stati Uniti all’Europa”. “Spesso si tratta di personalizzazioni di prodotti già esistenti” – chiarisce ancora Vittorio Alpi – “in laboratorio si mettono a punto le tinte o le figurazioni: ci sono tante colorazioni tipo legno, c'è anche molto grigio che rappresenta una tendenza consolidata, da anni continuiamo a produrre pre-
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composto grigio. Sarebbe divertente prendere un registro di dieci anni fa e paragonare la differenza tra le tinte prevalenti allora e oggi”. La disamina delle “annate” dei registri del laboratorio della Alpi è l’occasione per Vittorio Alpi di guidare gli ospiti in un viaggio tra le tinte prevalenti, le promesse andate perdute e le dinamiche del corso, fino alla incredibile omogeneità a scala planetaria dei gusti nel campo del legno che si registra attualmente, una dinamica in corso da quattro, cinque anni. “Il mercato un tempo era come una piramide con alla base i consumi di materiali molto economici, poi via via i consumi di materiali più ricchi fino al vertice, oggi ha piuttosto la forma di una clessidra, quindi c’è una base molto grande di materiali abbastanza poveri, di tutti i tipi, poi abbiamo una presenza molto importante del settore del lusso, mentre la fascia media, quasi inesistente, è nel centro della clessidra. Noi ci collochiamo nella fascia alta”. Qual è in definitiva la differenza del precomposto Alpi rispetto al piallaccio naturale? “Le operazioni che possono essere effettuate sul precomposto Alpi sono le stesse che si effettuano su qualsiasi impiallacciatura: non ci sono differenze di trattamento con altri legni.
Detto questo, ci sono molte differenze rispetto al piallaccio naturale: il precomposto è regolare e permette di eliminare totalmente gli scarti generati dal piallaccio naturale, che comporta generalmente uno scarto del 50%. C’è poi il vantaggio della reintegrabilità dei pezzi: noi abbiamo dei clienti seriali, come Hermann Miller o Knoll, che hanno modelli che restano in produzione fino a vent’anni e devono essere riproposti sempre uguali”.
LA CURA DELLA MATERIA PRIMA
Il remake del tronco Alpi nasce però da tronchi veri, in Pioppo, Tiglio o Ayous: tutti provenienti da un'origine controllata e gestita nel massimo rispetto della biodiversità ambientale. Il racconto del ciclo produttivo del precomposto tinto è appassionante sin da quando Vittorio Alpi introduce i diversi tipi di piantagione per provenienza e coltura. “Quelle di pioppo sono piantagioni agricole, ecologicamente le più sicure dal punto di vista ambientale perché si tratta di un prodotto per certi aspetti assimilabile al mais”. Possiamo considerarla una coltivazione a ciclo veloce che fornisce ossigeno
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cesso complicato: il discorso del prelievo forestale è estremamente articolato e complicato ed è regolamentato con molto impegno. Quest’ultimo aspetto è importantissimo dal punto di vista ambientale: bisogna soprattutto ottemperare alle leggi locali e, poi, per essere, come siamo noi, certificati sulla base di standard internazionali, bisogna essere anche attivi nel sociale, quindi garantire spazi abitativi, scuole, servizi sanitari e infermieristici, e tutti i servizi sociali che laggiù non esistono e che noi come forestali siamo obbligati a fornire, a norma di legge o secondo le convenzioni internazionali”. Così si crea un circolo virtuoso sociale che è molto importante, voglio dire il legno “fa bene” in senso ampio, non solo all’utilizzatore finale ma a partire dal processo produttivo in foresta. “Una cosa importante da dire è che la foresta non viene danneggiata: c’è un ciclo di rotazione trentennale. Chi ha bisogno di legno, lo vuole oggi, domani e tra dieci anni, come risorsa perenne”. Certo, costituisce anche un interesse “vitale” preservare le piantagioni in Camerun e questo porta a una gestione integerrima di questo materiale, che rappresenta un tassello prezioso dell’ecosistema! Quali sono le caratteristiche delle due specie legnose? “Sia il Pioppo sia l’Ayous sono legni che hanno di per sé pochissimi nodi e quei pochissimi vengono preliminarmente scartati. L’ideale per noi, paradossalmente, sarebbe un foglio bianco come un foglio di carta su cui possiamo poi scrivere. Il primo requisito è che si tratti di un legno di colore chiaro ben tingibile e il più uniforme possibile e che siano legni giovani: non a caso la parte più interna del tronco, la più vecchia, è quella più ricca di difettosità. Nella fase di sfogliatura la parte esterna del tronco è chiara e uniforme, man mano che si avvicina al cuore del tronco, la qualità comincia a diminuire. La resa mediamente per ogni tronco è del 60%, lo scarto viene venduto e può essere usato per fare compensato, cassette per la frutta, pallet. In Africa, lo scarto dell’Ayous lo usiamo per produrre energia termica, al punto da garantire alle nostre strutture produttive un’autonomia termica totale. Lavoriamo su lunghezze fisse che possono variare da 2,20 a 2,50 metri”. Via via, mentre lo ascoltavo, cresceva un certo fremito di arrivare al
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mentre cresce procurando tutta una serie di fattori positivi all’ambiente – affermo io. “Il pioppo ha varie origini, ma tutte italiane, in particolare proviene dal Norditalia: dal Piemonte al Friuli. La relativa vicinanza delle fonti di approvvigionamento incide sul bilancio della CO2, quindi i fattori positivi sono molteplici. È interessante osservare che quella relativa al pioppo fu la prima certificazione forestale che ottenemmo negli anni Novanta, paradossalmente richiedendo, e ottenendo, una certificazione di carattere alimentare, quando ancora non c’era la certificazione FSC e PEFC, e ci fu la necessità di “inventarci” questa tipologia normativa”. Ci soffermiamo quindi sulle tipologie di materia prima, iniziando a esaminare l’inizio della filiera Alpi, un passaggio importante da cui si evince che chi vuole il legno se ne prende cura. “Qui in azienda usiamo due tipi di materia prima prevalenti” – continua Vittorio Alpi – “il Pioppo, un legno di piantagione italiano, e l’Ayous che è una varietà legnosa africana, proveniente dal Camerun, ma certificato in termini di provenienza e di sostenibilità ambientale. Per il Pioppo la prima fase del processo è la sfogliatura: occorre caricare il tronco e ricavarne dei fogli tutti uguali e tutti di spessore costante; sfogliamo quindi il Pioppo nel nostro stabilimento. Il legno tropicale viene invece immagazzinato già in fogli, quindi in forma di semilavorato proveniente dai nostri stabilimenti in Camerun”. Inevitabilmente ci soffermiamo un po’ in Africa, almeno con l’immaginazione. “L’Ayous africano è un legno abbastanza chiaro e uniforme, senza caratteristiche estetiche troppo accentuate, un legno, in sostanza, che nessuno vorrebbe come legno decorativo. In Africa abbiamo concessioni forestali dal Governo del Camerun, preleviamo i tronchi dalle foreste, effettuiamo là la fase di sfogliatura e importiamo il prodotto già lavorato, in Italia. Prima del 1975 arrivavano a Modigliana anche i tronchi interi di Ayous, poi abbiamo ottimizzato il prodotto, costruendo una fabbrica in Africa, creando lavoro e impiegando moltissimo personale locale: per noi lavorano circa 1.800 operai tra Camerun e Costa d’Avorio. Dobbiamo pensare che il processo che parte dalla foresta e arriva allo sfogliato è un pro-
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taglio, la lavorazione e al “remake” del tronco Alpi e “carpirne” i segreti, un po’ come accade scartando un giocattolo di cui si voglia immediatamente osservare il suo funzionamento. Ora che conosco il processo produttivo il mio interesse si è ulteriormente acuito, come accade quando qualcosa risulta davvero interessante e complesso. “L’idea base di tutto il processo è quella di prendere il tronco, smontarlo, elaborarlo, colorarlo e rimontarlo come un tronco nuovo. È un processo in cui partiamo da un semilavorato a due dimensioni, lavoriamo su tre dimensioni per modificarlo e poi ritorniamo a tre dimensioni con il prodotto finito”. Quindi il concetto si origina da queste due specie lignee che, una volta lavorate, rendono possibile attraverso il vostro processo produttivo di ottenere qualsiasi texture? “Esatto, aggiungo che c’è anche una terza tipologia di legno utilizzata che è costituita dal Tiglio. Questo processo di produzione, qualunque sia la specie lignea, assicura comunque una gestione responsabile e sostenibile delle risorse naturali. È davvero importante per me sottolinearlo, prima di chiudere questo “capitolo”; alla base di tutto il legno ALPIlignum ci sono Pioppo, Tiglio
o Ayous; tutti provenienti da un'origine controllata e gestita nel massimo rispetto della biodiversità ambientale, garantendo il ripristino di ogni prelevamento”. Questo è un viaggio che non può finire qui, anche se risale all’autunno scorso, abbiamo la velleità di ripercorrerlo con i lettori di Web and Magazine anche attraverso altre nostre testate del Gruppo, fluide e cartacee. Vi parleremo anche di come abbiano trovato ispirazione gli stessi progettisti nel creare per Alpi le ultime collezioni. Le designer Le Front, I fratelli Campana e Piero Lissoni che ha progettato il nuovo Showroom Alpi in via Solferino a Milano, inaugurato in occasione del Salone del Mobile , hanno raccolto molto avvicinandosi all’anima di un’azienda come questa, che rende il nostro territorio ancor più prezioso. Arricchiremo perciò questo racconto di ulteriori tavole rotonde che si sono create spontaneamente nel laboratorio di Alpi e in occasione del pranzo presso un agriturismo locale dal quale abbiamo goduto di una vista sull’Appennino romagnolo e di Modigliana, che dall’alto ci ha regalato la vista dello stabilimento Alpi, un segno del territorio e della sua storia.
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Arte e Progetto di Sonia Maritan
Fabriano Boutique
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Fabriano Boutique fa parte del gruppo Fedrigoni s.p.a. ed è una realtà imprenditoriale che appartiene alla filiera cartaria e che realizza interamente in Italia ed esporta in tutto il mondo oggetti che uniscono tradizione artigianale e creatività di grandi designer. L’11 febbraio in attesa di San Valentino, Fabriano Boutique ha presentato “oh, i cuori” di Serena Viola, un nuovo prodotto, che al di là della ricorrenza è estroso e vivace.
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AMORE DI CARTA A Fabriano si produce carta dal 1264 e nei secoli è diventata sinonimo di carta di alta qualità tra artisti, editori e scrittori di tutto il mondo. Nel 2000 nasce www.fabrianoboutique.com Fabriano Boutique, un vero e proprio laboratorio che progetta linee di prodotto per l’ufficio, la scuola e la casa che nascono dall’unione della qualità dei mate-
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riali con un design moderno e raffinato. Fabriano Boutique è un marchio di Fedrigoni s.p.a., parte della filiera cartaria, che detiene tutta la linea Fabriano ed è una realtà imprenditoriale che realizza in Italia ed esporta in tutto il mondo oggetti di cartoleria che sono simbolo di tradizione e prestigio, frutto dell’abi-
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Fabriano Boutique
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lità dei maestri artigiani unita alla creatività di grandi designer. L’azienda progetta e realizza, totalmente in Italia, oggetti di cartoleria e design cartotecnico, esportando in tutto il mondo e investendo con continuità nella ricerca e sviluppo, nella tecnologia e nella creatività. Tutti i prodotti Fabriano Boutique sono disponibili nei negozi di Firenze, Milano, Venezia, Verona, Roma, Monaco e Berlino; in alcuni bookshop museali italiani come presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e la Reggia di Venaria di Torino e in alcuni dei luoghi
più belli del mondo come il MoMA di New York, il Bauhaus Museum di Berlino, il Museo Bonnard di Cannes, il Museo Reina Sofia di Madrid e il Victoria & Albert Museum di Londra. L’11 febbraio in attesa di San Valentino, Fabriano Boutique ha presentato “oh, i cuori”, un nuovo prodotto, che al di là della ricorrenza è estroso e vivace. In una giornata all’insegna dell’amore ricambiato, di-
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Serena Viola con l'architetto Michela Vassena.
Serena Viola con il cantautore Claudio Sanfilippo.
sperato, dichiarato, disegnato, l’artista Serena Viola ha ideato per Fabriano Boutique un set di 25 cartoline, in formato 11x12 cm, custodite in una cartellina rosso lampone in carta Sirio Fedrigoni, con le illustrazioni di alcuni tipi di cuore: cuor contento, cuore complicato, cuore fortunato, cuore cotto o cuore appeso… per riconoscersi, custodire o semplicemente per sorridere. L’esposizione principale a Milano di “oh, i cuori” è stata inaugurata l’11 febbraio con 40 disegni originali di Serena Viola su carta Fabriano Medioevalis. Artista, illustratrice e Vi-
sual Designer vive e lavora a Milano e ha vinto un Award dell’illustrazione italiana oltre ad avere esposto a diverse mostre nazionali e internazionali di illustrazione. Così, con lei, bastano una matita e un foglio di carta per lasciare il segno del proprio amore.
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Riflessioni di Pietro Ferrari
Fondazione Symbola FederlegnoArredo
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Il rapporto di Fondazione Symbola e di Federlegno-Arredo.
RIFLESSIONI
IL LEGNO ARREDO VERSO L'ECONOMIA CIRCOLARE
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Il Legno Arredo italiano il più efficiente e sostenibile in Europa: consumiamo meno energia ed emettiamo meno Co2. Il mobile made in Italy secondo al mondo dietro la Cina per surplus commerciale e primo in Europa per investimenti in Ricerca & Sviluppo (56,4 milioni di euro). La lunga crisi e l’attenzione crescente ai mutamenti climatici diffondono stili di vita e di consumo più sobri e sostenibili, che hanno nella green economy e nell’economia circolare la loro frontiera e ci aiutano ad andare nella direzione indicata anche dalla Cop21 di Parigi sul clima. Una prospettiva, quella della circular economy, che rappresenta una formidabile occasione per l’economia italiana e che il Legno Arredo ha già iniziato a cogliere. Con il dossier “Il made in Italy abita il futuro - Il Legno Arredo verso l’economia circolare” presentato oggi a Roma, Fondazione Symbola e FederlegnoArredo fanno un primo punto sulla transizione avviata in questo settore dai vecchi modelli produttivi legati al cosiddetto “business as usual” e all’economia lineare - “produci, consuma, butta” – a quelli di un’economia più sostenibile, efficiente e circolare – “produci, consuma, recupera”. L’industria italiana del mobile vanta, infatti, performance ambientali da primato in Europa. Sul fronte dei consumi di energia elettrica: usiamo 30 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) ogni milione di euro prodotto, contro le 68 della media dei Paesi Ue, le
39 del Regno Unito, le 56 della Francia, le 63 della Germania, le 101 della Spagna. Idem dicasi per le emissioni climalteranti: con 39 tonnellate di Co2 equivalente per milione di euro prodotto, le nostre imprese del legno arredo fanno meglio di quelle tedesche (50), francesi (52), britanniche (93) e spagnole (124). Anche nella riduzione dei rifiuti il mobile made in Italy fa segnare performance importanti: sono 15,5 le tonnellate di rifiuti generate per milione di euro prodotto, meglio delle imprese tedesche (15,8), meno bene di quelle spagnole (7), francesi (10), britanniche (13). Per queste prestazioni ambientali, che insieme a design, bellezza e qualità contribuiscono a fare del legno arredo uno dei pilastri fondamentali del made in Italy, si devono ringraziare i tanti imprenditori del settore che hanno investito sulla green economy. Il 31% le imprese del settore, infatti, tra il 2008 e il 2015 hanno investito in prodotti e tecnologie in
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grado di assicurare risparmio energetico e minor impatto ambientale, un dato superiore a quello complessivo della nostra economia (hanno investito green il 24,5% delle imprese). Non solo, ma le imprese italiane dell’industria del mobile sono leader in Europa negli investimenti in R&S, che spesso sono anche investimenti green, con 56,4 milioni di euro precedono quelle inglesi (44,6), tedesche (39,9) e francesi (17,5). “Il valore delle imprese italiane del Legno Arredo è riconosciuto globalmente grazie a un insieme di fattori assolutamente inimitabili” – spiega Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo. “Un mix vincente di tradizione, ricerca e innovazione che da decenni rendono unici i nostri prodotti, come dimostra il crescente successo sui mercati di tutto il mondo e gli oltre 13 miliardi di euro di export. La ricerca evidenzia un valore intrinseco che ci sprona a essere ancora più decisi nel perseguire quella ricerca della qualità che a oggi ha contribuito a imporci sui mercati di tutto il mondo anche in momenti difficili. Qualità che passa attraverso la grande cura del dettaglio e, soprattutto, l’attenzione a processi pro-
duttivi sostenibili e virtuosi. Per le nostre imprese l’economia circolare è già una realtà, ma dobbiamo fare di più puntando a diventare il settore di riferimento per l’Italia e il resto del mondo”. “Grazie alla sua tradizione e alla capacità di innovare senza perdere la propria anima” - commenta il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci “l’industria italiana del Legno Arredo ha iniziato a cogliere, e mi auguro sia in grado di farlo sempre più, le opportunità della green economy e dell’economia circolare. Già oggi l’Italia è prima in Europa nel recupero dei materiali e risparmiamo circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, evitando 55 milioni di tonnellate di emissioni di Co2. È questo il campo della nuova sfida che attende il made in Italy, la chiave che potrebbe garantire un rinnovamento all’altezza dei tempi. Bisogna portare in questo cammino, che è nei nostri cromosomi antichi di Paese povero di materie prime, cultura e legame con il territorio, capacità di sintesi tra valori d’uso, bellezza e sostenibilità. L’Italia deve fare l’Italia anche quando percorre la via dell’economia circolare”.
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Riflessioni
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LEGNO ARREDO ED ECONOMIA GREEN Investire green è una scelta che paga: il 23,4% delle imprese del Legno Arredo che hanno fatto investimenti verdi (anni 2012- 2014) ha registrato un aumento del fatturato, contro il 17,6% del imprese non eco-investitrici. Con uno spread di +5,8 punti percentuali a favore delle prime. Il 37,2% delle imprese del Legno Arredo che ha fatto investimenti in sostenibilità ha esportato i suoi prodotti, a fronte del 22,4% delle altre (14,8 punti percentuali di spread). Il 23,1% delle imprese del settore eco investitrici ha fatto assunzioni, contro il 10,1% delle altre. Gli investimenti green spingono anche l’innovazione: hanno sviluppato nuovi prodotti o servizi, infatti, il 30,4% delle imprese che hanno effettuato eco-investimenti, solo il 18,0% delle altre (+12,4 punti percentuali). Completa il quadro anche l’incidenza delle professioni green nel settore, che passano dal 12,7% della forza lavoro complessivamente impiegata nel 2011 al 18,9% del 2014 (+6,2 punti percentuali in 3 anni). Un dato superiore rispetto all’intero sistema economico, dove nel 2014 l’incidenza delle professioni green sul totale degli occupati è del 13,2%. C’è anche tutto questo dietro al fatto che l’industria italiana del Legno Arredo è seconda al mondo solo alla Cina per surplus commerciale, e, nonostante il deficit strutturale di materie prime, genera un valore aggiunto (4,9 miliardi di ) di gran lunga superiore a quello di molti Paesi naturalmente ricchi di materie prime legnose (come Francia 2,3 miliardi di , Spagna 1,8 miliardi di , Svezia 900 milioni di ).
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I PROSSIMI PASSI DELL'ECONOMIA CIRCOLARE Tra i vari comparti del made in Italy, il Legno Arredo ha le carte in regola per essere un autorevole apripista. Molto resta ancora da fare per portare non solo questo settore, ma tutta la nostra economia, a sfruttare in pieno le opportunità dell’economia circolare. A partire dal miglioramento dell’efficienza nell’uso
delle risorse e da un maggior ricorso a materie prime sostenibili - nel caso del legno derivante da gestione sostenibile e responsabile delle foreste. Importante anche ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime grazie a più alte performance di riuso e riciclo, a una più oculata e lungimirante gestione e valorizzazione degli scarti di produzione e per il legno grazie anche a maggiori produzione e sfruttamento del patrimonio nazionale. Irrinunciabile, infine, anche un potenziamento della ricerca e dell’innovazione. Ma la strada è tracciata: il futuro dell’economia italiana è più forte se punta sulla green economy, sull’economia circolare, su innovazione, qualità, responsabilità e sostenibilità. I DIECI GREEN DRIVER DELL'ECONOMIA CIRCOLARE ITALIANA Accanto all’analisi dei numeri, la ricerca “Il made in Italy abita il futuro” di FederlegnoArredo e Fondazione Symbola ha analizzato oltre 30 esperienze di impresa relative a 10 punti chiave legati alla economia circolare: Eco-design, Durabilità, Disassemblabilità, Biomateriali e materiali innovativi, Materiali rinnovabili e certificati, Materiali riciclati, Riduzione
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sostanze inquinanti, Efficienza energetica, Riuso e upcycling, Certificazioni ambientali. Uno spaccato della ricchezza del settore che consente di descrivere meglio l’approccio culturale alla produzione e il tema della sostenibilità, aspetti che le statistiche non evidenziano appieno. ECO-DESIGN L’esempio di Scavolini è emblematico. L’impegno sul fronte della sostenibilità è iniziato con certificazioni ambientali di sistema, ha integrato i temi dell’efficienza delle risorse e dell’energia rinnovabile (tramite ad esempio un impianto fotovoltaico installato sopra la copertura degli stabilimenti che garantisce il 90% del fabbisogno energetico) e prosegue con una ricerca continua sui propri materiali e processi, in modo da ottenere prestazioni migliori con impatti ambientali inferiori. DURABILITÀ Uno dei principali green driver della competitività delle imprese italiane del Legno Arredo è la durabilità dei prodotti che risiede principalmente nella fase di progettazione. QUATTRO I CASI AZIENDALI ANALIZZATI Molteni & C è impegnata a produrre arredi di qualità e durabilità nel tempo, garantendo oltre 10 anni la reperibilità delle parti di ricambio e dei principali tipi di rivestimento per i propri arredi. Approccio adottato anche dall’azienda produttrice di cucine Dada che garantisce la disponibilità dei componenti 10 anni, aspetto molto importante in caso di trasloco della cucina da un’abitazione a un’altra. Altro caso analizzato quello di Zanotta per la quale qualità e design vanno di pari passo. La filosofia dell’azienda è infatti quella di fornire prodotti che conservino inalterate il più a lungo possibile le caratteristiche iniziali. Anche Poliform pone grande attenzione nel selezio-
nare i migliore materiali concentrandosi, parallelamente, sulle loro caratteristiche di affidabilità e durata nel tempo come nel caso dei vetri temperati di sicurezza fino a 5 volte più resistenti di un vetro normale. DISASSEMBLABILITÀ - Fra gli aspetti su cui Valcucine ha puntato negli ultimi anni c’è quello del disassemblaggio e della de-materializzazione, ricerca che ha portato alla realizzazione di una cucina progettata utilizzando soli ripiani e cestoni senza l’utilizzo di colle. L’azienda assicura inoltre una garanzia a vita che prevede anche il ritiro gratuito del prodotto a fine vita. BIOMATERIALI E MATERIALI INNOVATIVI - Anche nel settore dell’arredamento biomateriali e materiali innovativi incominciano a giocare un ruolo da protagonisti, come nel caso dell’azienda Lago che ha impiegato un bio-polimero derivato dall’olio di ricino per la realizzazione dei fermi seduta di un divano. Caimi Brevetti si distingue da anni per un approccio alla progettazione particolarmente attento agli aspetti ambientali con prodotti realizzati prevalentemente da unità mono-materiche, facilmente riciclabili. MATERIALI RINNOVABILI E CERTIFICATI - L’utilizzo di materia prima legno di provenienza sostenibile e
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Fondazione Symbola FederlegnoArredo
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certificata è un processo inarrestabile e imprescindibile per l’industria del Legno Arredo. In questo ambito, l’attenzione alla sostenibilità della produzione è uno dei punti di forza del Distretto della Sedia di Udine che con il progetto Green District rappresenta la prima filiera nazionale certificata Fsc e Pefc. Sensibilità che si sta diffondendo anche nella grande distribuzione come nel caso di Leroy Merlin Italia che si è impegnato a offrire, entro il 2016, il 90% di prodotti in legno tropicale certificato, in particolare per l’arredo da giardino. A curare che le fasi di approvvigionamento della materia prima rispettino i requisiti interviene l’attività di Conlegno che dal 2013 è stato riconosciuto organismo di monitoraggio per l’attuazione del regolamento europeo 995/2010 sulla provenienza legale del legname. Conlegno propone alle aziende importatrici di legname un sistema di Due Diligence che assicura alle stesse la corretta gestione degli approvvigionamenti. L’azienda Zordan, infine, ha sviluppato un progetto di arredi di lusso a minimo impatto ambientale: interamente realizzati a mano, con materia prima a chilometro zero, da parte di segherie e falegnami locali. MATERIALI RICICLATI - Un ruolo fondamentale nell’economia circolare è giocato dal riciclo che vede protagoniste le grandi industrie di pannelli a base legno. Il Gruppo Saviola si è specializzato nella produzione di pannelli certificati FSC 100% legno riciclato utilizzati prevalentemente nel settore arredamento e con la più bassa emissione di formaldeide. La Fantoni – realtà leader nella produzione di pannelli Mdf e truciolari – recupera ogni anno 200.000 tonnellate di legno post-consumo sul territorio regionale e oltre 300.000 da scarti di lavorazione della filiera legno. Il Gruppo Frati, a sua volta attivo nel settore pannelli a base legno, recupera e trasforma circa 1 milione di tonnellate annue di legno post-consumo sul territorio nazionale, mentre la Saib (altra eccellenza italiana nell’arte del riciclo) garantisce una raccolta
annua di legno postconsumo pari a circa 400.000 tonnellate. Interessanti anche i casi di Kubedesign, che ha deciso di puntare sugli arredi in cartone riciclato realizzati mediante un’innovativa tecnologia 3D che sfrutta le possibilità di curvare il cartone, e di Giovanardi che negli ultimi anni ha investito in soluzioni innovative a basso impatto ambientale nel comparto del tessuto tecnico con risultati eccezionali: consumo di acqua -58%,consumo di materia prime -83%, emissioni sostanze nocive -51%. Fondamentale poi l’attività di Rilegno (Consorzio Riciclo Imballaggi in Legno facente parte del Sistema Conai) che raccoglie e invia a riciclo oltre 700.000 tonnellate annue di imballaggi in legno e oltre 800.000 tonnellate annue di rifiuti legnosi. RIDUZIONE SOSTANZE INQUINANTI - A rendere eco-compatibili i prodotti partecipano anche le scelte adottate in fase di produzione, come quelle di lavorare la materie prima con sostanze non inquinanti. Moretti Compact, specializzata nella produzione di camere per bambini, ha puntato sull’utilizzo di pannelli a bassissima emissione di formaldeide (realizzati al 100% con materiale legnoso post-consumo certificato Fsc) e su vernici ad acqua che riducono l’emissione di sostanze nocive fino al 95%. Anche la Passoni Natura ha puntato sulla naturalità grazie all’uso di legno massello, riduzione al minimo dell’impiego di collanti comunque totalmente atossici e privi di emissioni nocive. Attiva nel settore dei pavimenti di legno biocompatibili la Fiemme3000 ha perfezionato un trattamento composto da una miscela di più di 50 sostanze vegetali e minerali (cere d’api, resine e oli balsamici) che offre una protezione pari a quella delle vernici tradizionali. Nel settore tessile il Gruppo Industriale Parà ha invece puntato a ridurre drasticamente il tenore di formaldeide sui propri prodotti garantendo valori molto inferiori rispetto a quelli previsti dalle normative vigenti. EFFICIENZA ENERGETICA - Il miglioramento dell’ef-
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ficienza degli impianti industriali può avvenire anche con semplici accorgimenti, come l’applicazione di un inverter che agisce sulla velocità dei motori elettrici che azionano le apparecchiature più diverse adeguandola in tempo reale alle effettive richieste funzionali. Sistema adottato da Porro che a seguito di un audit energetico effettuato in collaborazione con la Esco Heat&Power e FederlegnoArredo in meno di due anni ha terminato di pagare il progetto ed è entrata in possesso di un impianto più efficiente. L’energia solare, invece, serve ad alimentare gli impianti di produzione della Rimadesio che dal 2011 ha raggiunto l’obiettivo di produrre una quantità di energia superiore al suo fabbisogno, potendola così immettere sulla rete pubblica. Motori ad alto rendimento, monitoraggio costante dei consumi dei singoli macchinari, pannelli fotovoltaici sulle coperture dell’azienda sono invece gli interventi che consentono alla Snaidero di abbattere l’emissione di Co2. Sistem Costruzioni produce edifici in legno realizzati con pannelli multistrato in legno massello le cui dimensioni contenute facilitano le operazioni di movimentazione e montaggio. Luce naturale e ventilazione contribuiscono a ridurre i consumi energetici, a migliorare la qualità dell’ambiente interno e a limitare l’impatto degli edifici. La Velux, infine, ha puntato su prodotti pensati per assicurare, attraverso un sistema di sensori e di meccanismi automatizzati di regolazione dei vari dispositivi, la possibilità di ottimizzare autonomamente l’illuminazione, la ventilazione naturale, la protezione dal calore e i consumi energetici. RIUSO E UPCYCLING - Riconfigurare e riutilizzare prodotti anche complessi è la parola d’ordine di Moretti Interholz che in occasione di Expo 2015 ha realizzato il padiglione del Principato di Monaco utilizzando una struttura in legno lamellare a cui
sono stati aggiunti dei container merci. Al termine dell’Esposizione universale il padiglione è stato smontato e rimontato in un centro di formazione allestito dalla Croce Rossa in Africa. Sempre Expo ha visto protagonista la Galloppini che, utilizzando una tecnica tradizionale giapponese, ha realizzato un’incredibile struttura composta da 20.000 pezzi di legno del padiglione del Giappone. Anche il riutilizzo di prodotti a fine vita in una logica differente risponde bene ai principi dell’economia circolare. Come ha fatto la Stipa, azienda attiva nel settore degli allestimenti fieristici e da sempre sensibile alle problematiche legate all’ambiente, che ha realizzato allestimenti con pallet riciclati che sono diventati divani, poltrone ed elementi scenografici. CERTIFICAZIONI AMBIENTALI - Per ottimizzare i processi illustrati e darne conto ai consumatori, esiste al mondo una grande quantità di schemi di certificazione ambientale e di sostenibilità applicabili ai mobili tale da produrre più confusione che certezze e da rendere difficili i confronti e le scelte. È nata così l’esigenza di uno schema chiaro e condiviso dalle industrie più sensibili alle tematiche ambientali, che possa rappresentare un riferimento riconosciuto a livello globale. In questo contesto Assufficio di FederlegnoArredo, nell’ambito della federazione europea Femb, ha deciso di promuovere uno schema di certificazione volontario specificamente concepito per l’industria dell’arredo. Sulle Dichiarazioni ambientali di prodotti (Epd) – che vede particolarmente attiva anche l’associazione Assobagno di FederlegnoArredo – è impegnata la Arper che per alcune sue collezioni di arredo-ufficio ha ottenuto la Epd e la certificazione GreenGuard per tutte le sedute. Il produttore di cucine Ernestomeda, infine, ha avuto il riconoscimento “Indoor Hi-Quality” che attesta la conformità al requisito LEED relativo all’inquinamento indoor.
RIFLESSIONI
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Fiere di Beatrice Guidi
Fensterbau Frontale Holz-Handwerk
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L'accoppiata bavarese si conferma vincente.
UN'EDIZIONE DI SUCCESSO PER FENSTERBAU FRONTALE E HOLZ-HANDWERK
FIERE
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L'accoppiata fieristica Fensterbau Frontale e Holz-Handwerk ha sottolineato ancora una volta la sua posizione leader nei settori coinvolti registrando un record di visitatori: dal 16 al 19 marzo 2016 sono giunti a Norimberga ben 110.581 specialisti del legno e delle finestre provenienti dall'intero globo (precedente edizione del 2014: 108.967). Nella sola seconda giornata di fiera sono affluiti nei padiglioni piĂš di 38.500 visitatori: un picco di presenze mai raggiunto prima in un unico giorno da nessun'altra manifestazione al Centro Esposizioni Norimberga. Un totale di 1.288 espositori, di cui oltre un terzo internazionali, ha presentato novitĂ e innovazioni nel comparto della lavorazione artigianale del legno, della serramentistica e della costruzione di facciate segnando il tutto esaurito al comprensorio. 794 espositori da 37 paesi alla Fensterbau Frontale, 494 espositori da 20 paesi alla Holz-Handwerk e, nel
complesso, 110.581 operatori internazionali in visita: l'accoppiata che si svolge ogni due anni ha convinto ancora una volta grazie alla sua eccellente
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APRILE 2016
proposta merceologica e informativa, con una qualità e una quantità ottime sia dal lato espositori che da quello del pubblico. Nell'ambito del programma collaterale sono state inoltre trattate a fondo le attuali tematiche del settore. Nel 2016 pressoché un terzo degli espositori e dei visitatori proveniva dall'estero: le nazioni espositrici più rappresentate alla Fensterbau Frontale sono state, dopo la Germania, l'Italia, la Polonia e la Turchia, alla Holz-Handwerk l'Austria e l'Italia. I visitatori professionali hanno raggiunto la manifestazione da 116
dalle aziende che hanno esposto alla Fesnterbau Frontale 2016 sono state eccellenti: il 95% ha infatti tratto un bilancio generale positivo. Non solo praticamente tutti gli intervistati sono riusciti a raggiungere i loro principali gruppi di destinatari, bensì sono state soddisfatte anche le aspettative da essi riposte nella propria partecipazione. Tra queste, oltre all'acquisizione di nuovi clienti (87%), avevano priorità soprattutto l'informazione sulla propria offerta merceologica (81%) e sulle novità (77%), nonché la cura dell'immagine aziendale e dei contatti acquisiti (78%, con
paesi: primi tra tutti la Germania, l'Italia, l'Austria, la possibilità di risposta multipla). Il 94% degli espositori ha allacciato nuove relazioni d'affari al salone, Polonia e la Repubblica Ceca. Dopo quattro intense giornate di fiera le somme tirate mentre 9 intervistati su 10 si attendono una buona
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FIERE
Fiere
Fensterbau Frontale Holz-Handwerk
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attività post fiera. Circa due terzi di tutti gli espositori hanno giudicato buoni o addirittura ottimi l'afflusso numerico e la competenza tecnica del pubblico. L'eccellente atmosfera regnante al salone leader mondiale è altresì specchio dell'atteggiamento fiducioso delle aziende e dei visitatori in merito alla situazione economica del settore: circa la metà prevede appunto uno sviluppo positivo. Molti sono quindi gli espositori che intendono partecipare di nuovo all'evento: già oggi 9 su 10 hanno in programma di essere presenti anche nel 2018. I visitatori della Fensterbau Frontale – in prevalenza serramentisti (62%), falegnami edili (9%), rivenditori di elementi costruttivi (11%), nonché tapparellisti e tecnici specializzati nelle protezioni solari (10%) – hanno raggiunto il salone soprattutto per informarsi sulle novità (46%), per ampliare le proprie conoscenze (30%), per scambiare esperienze e informazioni (28%) e per curare i contatti d'affari (28%, con possibilità di risposta multipla). Il loro giudizio rispecchia il quadro positivo dato dagli espositori: circa il 95% si è dichiarato soddisfatto della proposta in mostra agli stand, rispettivamente alta è stata valutata l'utilità della propria visita da 9 operatori su 10. Il 93% ha in programma di tornare anche nel 2018.
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ESPOSITORI E VISITATORI ENTUSIASTI ALLA HOLZ-HANDWERK Anche alla Holz-Handwerk si sono incontrati ovunque volti soddisfatti. 9 espositori su 10 hanno valutato positivamente il numero di colloqui avuti allo stand e i nuovi contatti d'affari, aggiungendo di contare su una buona attività post fiera. Praticamente tutti gli intervistati hanno indicato di aver raggiunto i loro
principali gruppi di destinatari. Rispetto ad altre fiere l'84% giudica la Holz-Handwerk da importante a molto importante. Non sorprende quindi che, per pressoché l'87% delle aziende, il salone assuma un ruolo da primario a capitale nelle proprie attività di marketing e di vendita.
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Lo sguardo al futuro dei comparti che lavorano il legno e con il legno è ottimista sia da parte degli espositori che del pubblico: circa il 90% di tutti gli intervistati confida in una ripresa o conta su condizioni di mercato costanti. Alla Holz-Handwerk sono stati soprattutto falegnami (60%), costruttori di mobili (11%), rifinitori di interni (10%) e carpentieri (6%), quasi tre quarti dei quali coinvolti nelle deci-
sioni inerenti gli approvvigionamenti della propria impresa, a informarsi in prima linea sulle novità (47%), ad aggiornarsi (34%) e a scambiare esperienze e informazioni (27%, con possibilità di risposta multipla). Circa il 93% ha visto un valore aggiunto nella propria presenza al salone e si è già annotato la data della Holz-Handwerk 2018 dal 21 al 24 marzo.
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Appunti
di Franco Riccardi
AMERICAN HARDWOOD EXPORT COUNCIL COLLABORA CON LO STUDIO DAVID CHIPPERFIELD ARCHITECTS
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L’American Hardwood Export Council (AHEC) ha avviato una collaborazione con lo studio David Chipperfield Architects ed e15 per reinventare il guardaroba/porta valigie da hotel, creando così un complemento d’arredo che permetta ai viaggiatori di sistemare i propri effetti personali in modo semplice e sicuro, senza il rischio di dimenticarsi qualcosa. Lo studio di architettura e design David Chipperfield Architects è stato incaricato dalla rivista Wallpaper* di studiare un’alternativa al tradizionale armadio da hotel, con la tipica struttura a cassetti, per ricollegarsi così al tema di Wallpaper* Handmade del 2016, ispirato ai viaggi e agli hotel. Lo studio David Chipperfield Architects ha pensato al design della struttura e ne ha commissionato gran parte della realizzazione all’azienda produttrice di mobili e15. La squadra di professionisti di e15 ama da sempre sperimentare le applicazioni del legno massello nella sua forma più pura e per creare The Butler, hanno scelto il salice americano. Il team di Wallpaper* è abituato a viaggiare spesso ma ben poche volte riesce a disfare la valigia e sistemare i vestiti negli armadi o nelle tradizionali cassettiere delle camere d’albergo. Nel tentativo di ridefinire il soggiorno nelle camere d’hotel e il processo di disfare la valigia un’esperienza più pratica ed elegante, si è quindi scelto di incaricare lo studio David Chipperfield Architects di progettare una versione contemporanea del servomuto, incrociando il tradizionale appendiabiti con l’armadio a cassetti. “La maggior parte degli hotel hanno armadi e guardaroba mal progettati”, dice David Chipperfield. “Non sono ben organizzati e disfare la valigia diventa davvero un’esperienza poco piacevole. L’idea alla base di The Butler è stata quella di ideare un “dressing table”, una sorta
di comò, che rendesse anche il momento in cui si disfa la valigia in albergo, un piacere”. “Siamo entusiasti di poter lavorare con un team creativo così rinomato a un progetto così originale ed esaltante. Il legno viene valorizzato dal design unico ideato da David Chipperfield e dal team di e15, all’interno della nostra camera d’albergo ideale”, afferma Ellie Stathaki, editore per la sezione architettura di Wallpaper*. “Questa è stata la prima volta in cui abbiamo avuto occasione di lavorare con il salice americano, un legno decisamente più morbido rispetto ai materiali tradizionali con cui e15 è solito lavorare, come la quercia europea, ma siamo molto soddisfatti del risultato finale”, sostiene Jan Philip Holler, senior product designer di e15, che ha lavorato al progetto. “Con un focus particolare sull’artigianato di qualità, il mobile presenta numerosi dettagli utilissimi, come un foro nella parte posteriore che consente al legno di espandersi e contrarsi nel tempo. Il salice americano, materiale principale, si combina con l’ottone spazzolato, cuoio ecopelle, marmo bianco di Carrara per creare una ricca commistione di materiali. L’interazione tra questi diversi materiali puri crea un contrasto interessante con il design minimal e strutturale di The Butler.” “Questa è la nostra quinta collaborazione con l’innovativa mostra Handmade di Wallpaper*, un’esperienza che per noi si è rivelata essere un brillante palcoscenico per sperimentare le nostre varietà di legno e lavorare a stretto contatto con i designer più illustri. Collaborare con un architetto di fama mondiale come David Chipperfield per esplorare e giocare con le specie di legno americano generalmente poco conosciute, come a esempio il salice, è stata davvero un’esperienza gratificante”, dichiara David Venables, European Director di AHEC.
IL LEGNO È LA TENDENZA DELL’ABITARE DEL 2016 Il legno ha un fascino che non tramonta. Materiale evergreen per eccellenza, oggi conosce una nuova stagione di successi, che lo vede protagonista del design: rivisitato e alleggerito, trova posto negli alloggi cittadini in stile moderno come in quelli più classici; al naturale è molto amato dai designer e utilizzato nei progetti più contemporanei. Il 2016 sancisce, a livello di stili, un ritorno alla natura e ai suoi elementi, all’insegna di un ritrovato equilibrio e armonia con l’ambiente e i cicli biologici. La casa coniuga intimità e agio, comfort e sicurezza: è il luogo in cui si vive e si torna per riconnettersi con se stessi e con la propria rete di affetti. E anche il design trae ispirazione dal mondo organico e vegetale nelle forme, nei colori e nella texture dei materiali, capaci di generare un’estetica volutamente imperfetta, con forti rimandi all’immaginario rurale. Le tonalità calde ed avvolgenti del legno danno vita ad ambienti carichi di calore e fascino. Il pavimento di legno è una soluzione elegante, che si adatta a tutti gli ambienti. Perché il legno vince soprattutto a livello tattile. Le tendenze del 2016? Effetto molto materico, appunto, con vernici naturali e dall’aspetto quasi invisibile, opache o a zero brillantezza. Anche se la parte del leone la fa sempre il rovere, con varie finiture e tinte, quest’anno segna il ritorno alle essenze esotiche: Iroko, Afrormosia, Wengé. Un po’ accantonati negli ultimi anni, stanno vivendo una fase di nuova vivacità, sia all’estero che in Italia. Tinte calde, e abbastanza scure: marrone, marrone scuro, tabacco. Per quanto riguarda i formati, nel 2016 sta aumentando la richiesta per la spina di pesce anni Settanta, dato che anche l’arredo sta riscoprendo quel tipo di forme. C’è un buon ritorno anche delle “quadrotte”, 60 x 60 o 70 x 70, che vanno a rivisitare i pavimenti antichi dei vecchi palazzi storici. Spazio alla creatività, quindi: non esiste un parquet migliore di un altro in senso assoluto. Esistono solo prodotti più o meno adatti a soddisfare i gusti del cliente.
L’ITALIA DEL LEGNO La qualità nel costruire in legno è il tema focale del quinto Forum Internazionale del Costruire in Legno, svoltosi a Villa Quaranta presso Verona l’11 marzo 2016. Sono stati Marco Lucchetti di Assolegno, Giuseppe Mosconi di Quality Building e Maurizio Piazza dell’Università di Trento i moderatori delle sessioni del Forum Internazionale del Costruire in Legno, è stato Hugo Karre di Timbertrend a portare il saluto degli organizzatori, mentre le conclusioni dell’incontro e la chiusura dei lavori sono state affidate a Emanuele Orsini di Assolegno. Nella sessione dedicata alla costruzione in legno, Lorenzo Felder dello Studio di Architettura Lorenzo Felder di Lugano ha illustrato il percorso dell’attività edilizia in legno in Svizzera, partendo da lontano, cioè dai Walser, popolazione di origine alemanna insediatasi nell’ottavo secolo nell’Alto Vallese, maestri nell’associare il legno e la pietra nelle loro costruzioni. Dopo una lunga eclisse e un utilizzo parsimonioso del legno, soprattutto nelle aree urbane con radi esempi, soprattutto sulla scia della lezione di Frank Lloyd Wright, la consapevolezza ecologica seguita agli anni Ottanta riporta in auge il costruire in legno, subito assecondato da una evoluzione tecnologica e materica che porta la Svizzera in primo piano, nelle diverse aree linguistiche, nel costruire in legno. Quasi subito la cultura costruttiva svizzera si evolve in senso molto moderno e si allontana dalle modalità tradizionali, ne sono un esempio casa Montarina a Lugano, la scuola Steiner a Crissier nel Valllese e le abitazioni in Badenerstrasse a Zurigo. Marco Spinello di Federlegno-Arredo Eventi spa illustra alla platea il Rapporto Case ed Edifici in Legno 2015 realizzato dal Centro Studi Federlegno-Arredo per dimensionare il mercato degli edifici a struttura in legno, residenziali e non residenziali, costruiti in Italia nel 2014 e il relativo valore di produzione. Un dato su cui riflettere, emerso dalla ricerca, è il peso sul totale della nuova edilizia residenziale a livello nazionale, nel 2014, del costruire in legno che è pari al 6,4 per cento, ovvero una abitazione su sedici è costruita in legno. Il rapporto non ha mancato di sottolineare un aspetto per nulla secondario per tutto il settore, ovvero il ruolo da protagonista che ha giocato il legno durante l’Expo di Milano visitato da milioni di persone.
> ILRilevazione PREZZO MEDIO DEL LEGNAME SULLA PIAZZA DI MILANO della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano dei prezzi minimi e massimi dall’importatore o dal grossista all’utilizzatore finale, Iva esclusa. ABETE TAVOLAME - SPESSORI DA MM 20 A 60, LARGHEZZE CM 16 IN AVANTI, LUNGHEZZA M 4 assortimento primo/secondo assortimento secondo assortimento terzo falegnameria assortimento terzo assortimento quarto assortimento fianchi
m3 m3 m3 m3 m3 m3
635,00 545,00 400,00 305,00 255,00 245,00
705,00 605,00 420,00 320,00 275,00 265,00
sottomisure, spess. da mm 20 a mm 30, lungh. m 4: assortimento terzo assortimento quarto
m3 m3
225,00 210,00
245,00 220,00
sovrapprezzi: per lo spessore di mm 20: q 20,00 al m3; per merce prismata: q 25,00 al m3; per piallati su una faccia e due fili: q 40,00 (+) al m3; per sezionatura a misura (per taglio): q 5,00 al m3; per merce essiccata: + 15% (+) al m3;
SEGATI E SQUADRATI DI CONIFERE
per trattamento HT ISPM 15 FAO per merce fresca da euro 20,00 a euro 30,00 secondo spessore al m3
morali e travetti sez. comm. lungh. m 4 per imballo e armatura morali e travetti sez. comm. lungh. m 4 scelti per tetti listelli da m 4 in avanti, sezioni e lunghezze commerciali smezzole mercantili, sez. comm. fino a m 4,50 smezzole mercantili, sez. comm. da m 5 in avanti travi squadrate uso Trieste, lung. comm. sezioni: fino a cm 13/16 da cm 16/19 in avanti travi in abete lamellare sezioni e lunghezze commerciali (qualità a vista)
m3 m3 m3 m3 m3
245,00 380,00 265,00 355,00 380,00
265,00 395,00 300,00 380,00 420,00
m3 m3 m3
195,00 245,00 665,00
205,00 255,00 610,00
m3 m3 m3 m3
640,00 560,00 350,00 n.q.
700,00 600,00 365,00 n.q.
assortimento U/S assortimento quinto
m3 m3
360,00 315,00
400,00 380,00
assortimento U/S assortimento quinto
m3 m3
330,00 310,00
370,00 330,00
base spess. mm 52 in tavole refilate - KD in tavole non refilate (prima qualità) - KD
m3 m3
500,00 430,00
530,00 460,00
LARICE TAVOLAME - SPESSORI DA MM 20 A 80, LARGHEZZE CM 16 IN AVANTI, LUNGHEZZA M 5 assortimento primo/secondo assortimento secondo assortimento terzo falegnameria assortimento quarto/quinto
PINO DEL NORD TAVOLAME - SPESSORI, LARGHEZZE E LUNGHEZZE COMMERCIALI ABETE DEL NORD TAVOLAME - SPESSORI, LARGHEZZE E LUNGHEZZE COMMERCIALI PITCH-PINE, YELLOW-PINE DOUGLAS FIR IN TAVOLE - SPESSORI LARGHEZZE E LUNGHEZZE COMMERCIALI assortimento primo (n. 2 clear - con max 15% n. 3 clear), base spessore mm 78 - KD assortimento secondo (n. 4 clear), base spessore mm 78 - KD componenti per serramenti in douglas KD (essiccato) - VG
m3 1.180,00 1.340,00 m3 980,00 1.040,00 m3 1.180,00 1.330,00
HEMLOCK IN TAVOLE - SPESSORI LARGHEZZE E LUNGHEZZE COMMERCIALI assortimento primo (n. 2 clear con max 15% n. 3 clear), base spessore mm 78 - KD assortimento secondo (n. 4 clear), base spessore mm 78 - KD componenti per serramenti in hemlock KD (essiccato) - VG
m3 m3 m3
690,00 590,00 730,00
840,00 740,00 840,00
COMPONENTI LAMELLARI A TRE STRATI PER SERRAMENTI, SEZIONE STANDARD meranti rovere pino del nord
m3 820,00 900,00 m3 1.500,00 1.800,00 820,00 900,00 m3
• EUROPEE IN TAVOLE DI BUON ASSORTIMENTO, CON STAGIONATURA COMMERCIALE
faggio naturale (fino a mm 60 di spessore) faggio evaporato (fino a mm 60 di spessore) rovere frassino
• EXTRAEUROPEE IN TAVOLE REFILATE ALL’ORIGINE ED ESSICCATE AL FORNO, ASSORTIMENTO F.A.S.
• TROPICALI IN TAVOLE REFILATE DI BUON ASSORTIMENTO ED ESSICCATE AL FORNO
abura/bahia akatio - aniegré samba - wawa ayous iroko mogano sipo-utile ramin, base spess. mm 27
• NAZIONALI CON STAGIONATURA COMMERCIALE
noce scelto pioppo non refilato per falegnameria pioppo refilato rovere scelto
• COMPENSATI DI BUONA QUALITÀ, DIMENSIONI NORMALI
pioppo, spessore mm 4 multistrati pioppo, spessore mm 10 multistrati pioppo, spessore mm 20 multistrati betulla Russia, spessore mm 12 multistrati betulla fenolico con film antiscivolo, spessore mm 30 fenolici resinosi CDX, base spessore mm 10 compensato okumé, base spessore mm 15
• ESOTICI MULTISTRATI E PANIFORTI LISTELLARI CON PIOPPO ALL’INTERNO
spessore mm 10 meranti spessore mm 20 paniforti listellari con pioppo all’esterno, spessore mm 18 controplaccati mogano, spessore mm 4 - 5 strati controplaccati akatio, spessore mm 4 - 5 strati
• PANNELLI TRUCIOLARI E AGGLOMERATI DI BUONA QUALITÀ, DIMENSIONI NORMALI
truciolari standard, calandrati, spessore mm 4 truciolari standard, spessore mm 18 truciolari tutto pioppo, spessore mm 20 truciolari ignifughi classe 1, spessore mm 18 truciolari idrofughi, V100, base mm 18 truciolari nobilitati legni vari e colori spessore mm 20 truciolari nobilitati, bianco, 120 gr, spessore mm 20 truciolari controplaccati akatio, spessore mm 19 medium density fiberboard (MDF), base spessore mm 4 medium density fiberboard (MDF), base spessore mm 19 medium density fiberboard (MDF), ultralight spessore mm 19 truciolari oriented strand board (OSB), base spessore mm 9 pannelli di fibra di legno, tipo normale, base spessore mm 3,2 lamellare finger-joint in massello (faggio), spessore mm 32
• PANNELLI PER L’EDILIZIA
abete, per casseforme mm 27 trave doppia T (h. 20)
• PERLINE GREZZE DA RIVESTIMENTO
abete, spessore mm 10 assito abete maschiato (per sottotetto) mm 21 pino, spessore mm 10
m3 m3 m3 m3 m3 m3 m3 m3
465,00 620,00 695,00 825,00 825,00 1.060,00 695,00 775,00 1.020,00 1.800,00 850,00 1.000,00 1.020,00 1.350,00 490,00 700,00
1.210,00 1.930,00 930,00 1.100,00 1.970,00 1.420,00 530,00 810,00
m3 650,00 m3 900,00 420,00 m3 m3 600,00 m3 1.050,00 m3 980,00 m3 n.q.
850,00 1.100,00 570,00 700,00 1.200,00 1.220,00 n.q.
m3 2.500,00 m3 240,00 m3 170,00 m3 850,00
3.700,00 260,00 185,00 950,00
m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2
3,75 6,40 10,90 9,00 33,00 5,50 15,50
4,50 7,60 12,50 9,50 40,00 5,30 19,50
m2 m2 m2 m2 m2
7,80 10,50 13,00 7,00 7,00
8,80 11,50 13,50 7,80 7,80
m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2 m2
1,80 4,20 5,10 8,00 7,30 10,50 8,10 14,50 1,70 6,00 6,00 2,35 1,40 45,00
2,10 4,10 5,40 8,00 7,20 10,50 8,10 16,00 1,90 7,00 7,00 2,85 1,70 70,00
m2 m
12,80 7,30
14,50 7,80
m2 m2 m2
6,80 8,50 7,80
7,50 9,00 8,60
SEGATI DI LATIFOGLIE SEMILAVORATI
rovere americano rosso/bianco, base mm 27 rovere americano rosso/bianco , base mm 52 frassino, base mm 27 frassino, base mm 52 ciliegio americano, base mm 27 ciliegio americano, base mm 52 noce satiné, base mm 52 yellow poplar (tulipier), base mm 52
m3 m3 m3 m3
Appunti
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dal 1922
LA BELLOTTI ADERISCE AL MARCHIO “LegnOK” Adottare il sistema di Due Diligence LegnOk, approvato dalla Commissione Europea, è il modo più semplice per adeguarsi alle nuove normative comunitarie relative alla legalità del legno e prodotti da esso derivati, avendo la certezza di utilizzare un sistema ufficialmente riconosciuto e quindi completamente affidabile. In occasione della pubblicazione delle nuove linee guida sul Regolamento (UE) n. 995/2010, recentemente approvate, La Bellotti di Cermenate (Como) ha ottenuto il marchio LegnOk IT-03-002 diventando così la quinta azienda in Italia a dotarsi di uno strumento che certifica il rispetto delle norme europee sulla provenienza legale del legname. Il Regolamento (UE) 995/2010, noto anche come EU Timber Regulation (EUTR), definisce il divieto all’immissione e commercializzazione sul mercato europeo di legno e prodotti derivati di provenienza illegale. Il Regolamento vieta la commercializzazione di legno e prodotti derivati di provenienza illegale, chiunque immetta per la prima volta sul mercato europeo legno e prodotti derivati ha l’obbligo di implementare un Sistema di Dovuta Diligenza in conformità con quanto previsto dal Regolamento stesso. Il Sistema di Due Diligence LegnOK, rilasciato da Conlegno (monitoring organisation in Italia per la Due Diligence), è caratterizzato da quattro fasi: accesso alle informazioni, valutazione del rischio, mitigazione del rischio e tenuta dei registri. “Riteniamo che il Marchio Legnok possa essere un valore aggiunto soprattutto nei confronti dei clienti esteri”, spiega Pietro Bellotti. “Bellotti si approvvigiona con specie legnose provenienti da tutti e cinque i continenti. La materia prima legno è posta al centro delle nostre strategie: sapevamo che potevano esserci dei rischi per alcune specie in alcuni Paesi, abbiamo voluto affrontare la delicata tematica della tracciabilità e trasparenza di ogni filiera di approvvigionamento. Con l’ottenimento del Marchio LegnOk vogliamo dimostrare che questo è possibile e che tali concetti devono essere posti al centro delle strategie da parte di tutti coloro che credono che la tutela della risorsa forestale sia la prima leva per il futuro del nostro settore”.
SOLUZIONI PER L'INDUSTRIA FORESTALE Forest2Market Inc., un fornitore globale di soluzioni dati per l'industria dei prodotti forestali, ha annunciato oggi una iniziativa di rebranding aziendale. Questo rebranding include una revisione dell'identità visiva di Forest2Market per riflettere in modo più diretto l'espansione della società a livello internazionale.
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Forest2Market ha iniziato a operare nel sud degli Stati Uniti nel 2000. I mercati attuali della società e dei piani di espansione includono le regioni seguenti ricche di legname del mondo: •• Nord America (Stati Uniti meridionali, Stati Uniti occidentali e Canada, la regione degli Stati Uniti e del Canada dei Grandi Laghi,
e orientale degli Stati Uniti e Canada) •• America Latina: Brasile, Uruguay (2016) e Cile (2017) •• Europa: la Scandinavia e nei paesi baltici (2016) •• Russia (2016) •• Australia (2017) A causa della combinazione unica nella società di dati di mercato basati sulle transazioni e sulle competenze della supply chain, Forest2Market ha clienti in tutto il mondo che investono o prevedono di investire in beni, forestali o prodotti forestali di produzione in queste regioni. Questa espansione globale apre la porta a offerte di prodotti e ser-
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vizi aggiuntivi. Forest2Market completerà i suoi punti di riferimento specifici per la regione, con una serie di parametri di riferimento internazionali che permettono a tutti gli esportatori di una regione specifica di capire la loro competitività di costo globale. Questo permetterà ai clienti di massimizzare i ricavi in funzione dei prezzi dei loro prodotti per quel particolare mercato. "Il rebranding riflette l'evoluzione di Forest2Market da una società che si è concentrata in particolare sui proprietari forestali e produttori che trattano il legno nei mercato degli Stati Uniti a operatore che serve foreste e altri prodotti per aziende in tutto il mondo. Il nuovo logo - la rappresentazione iconica di un albero e del mondo - riflette la nostra evoluzione come società e la nostra direzione per il futuro ", ha detto Suz-Anne Kinney, Direttore Marketing e Comunicazione di Forest2Market. "Il nuovo marchio rappresenta la nostra espansione e nello stesso tempo comunica sia ai clienti attuali sia ai potenziali che continueremo a fornire prodotti basati su dati solidi e servizi e che la nostra crescita è costruita su di essi", ha detto Peter J. Stewart, fondatore di Forest2Market, oltre che Presidente e CEO. "Mentre logo e slogan sono cambiati per rappresentare al meglio ciò che la società è oggi, la proposta di valore rimane la stessa. Riteniamo che le informazioni di mercato di alta qualità migliorino le prestazioni di business, e siamo impegnati a fornire quella qualità su una base costante. Dal 2000, la nostra combinazione unica di dati di mercato basata su transazioni e le competenze della supply chain hanno sostenuto i nostri clienti su decisioni strategiche e operative. Noi continueremo a fare del successo dei nostri clienti una priorità, mentre continuiamo a crescere”.
ESSENZE EUROPEE: NOCE NAZIONALE • CILIEGIO • ROVERE • FRASSINO • ACERO • TIGLIO • CASTAGNO • ONTANO • PERO • OLMO • FAGGIO • FAGGIO VAPORATO • PIOPPO • CARPINO • LARICE AUSTRIA • LARICE VAPORATO • ABETE AUSTRIA • ABETE VAPORATO • ACACIA • CEDRO ESSENZE AMERICANE: BLACK WALNUT • CILIEGIO • RED ELM • TULIPIER • CIPRESSO • YELLOW PINE • DOUGLAS ESSENZE ESOTICHE: IROKO • WENGÈ • DOUSSIÈ • TEAK • MOGANO SAPELLI NOVITÀ LAMELLARE DI ROVERE, CASTAGNO E FRASSINO • PANNELLI DI OKOUMÈ
MARTIGNAGO LEGNO snc di Martignago Gino Raffaele & F.lli 31010 MASER (Treviso) - Via G. Marconi 30 Tel. 0423 923170 - Fax 0423 546170 info@martignagolegno.it - www.martignagolegno.it
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dal 1922
Appunti UNA VITA IN MOVIMENTO, PERSONALITÀ E OSPITI DAI CINQUE CONTINENTI PER CELEBRARE BIESSE GROUP E IL SUO FONDATORE Grande successo per la serata di Gala svoltasi a Pesaro lo scorso 16 aprile, all’interno degli stabilimenti dell’azienda leader nella produzione di macchinari per la lavorazione del legno, vetro, pietra e plastica. Significativo l’intervento del Ministro Maria Elena Boschi che ha definito Biesse Group un caso esemplare di innovazione e Made In Italy, punto di riferimento in tutto il mondo. I momenti musicali affidati a Raphael Gualazzi e ai Neri per Caso. Biesse Group tra passato e futuro. L’innovazione è il nostro motore. Questa la scritta che ha accolto gli invitati all’interno della fabbrica, dove, a pochi passi dai macchinari, sono stati disposti i tavoli così da far immedesimare fin da subito gli ospiti nel mondo e nello spirito dell’azienda e del suo fondatore. Ad accoglierli, le voci del presentatore Alessandro Greco e della speaker radiofonica Cristina Borra che hanno guidato gli invitati attraverso il racconto partito dagli anni 50’, con video, foto e testimonianze, fino ad arrivare ai giorni nostri, quando sul palco è salito il Presidente e il figlio del fondatore Roberto Selci insieme al nipotino (che ha regalato al nonno un disegno). Alle spalle dei tre, la scritta significativa: “Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per trovare l’energia di disegnare il futuro”, a sottolineare l’importanza della memoria, dell’esperienza e del lavoro fondamentale portato avanti negli anni da Giancarlo Selci, che guiderà le scelte anche in futuro. Il libro, la Charity e le esibizioni in musica. Tanti i momenti di commozione ma non solo. Grande attenzione quando sul palco sono saliti il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano insieme al Direttore Generale di Confindustria Pesaro Urbino Salvatore Giordano, per presentare il libro “Fatto a Macchina” dedicato a Giancarlo Selci e accompagnato da un video con gli auguri di alcuni degli amici. E poi musica di qualità con le esibizioni di Raphael Gualazzi e dei Neri per Caso che hanno chiuso la serata con un suggestivo “canto a cappella”. Non è mancato il momento Charity, a testimonianza della profonda convinzione della Famiglia Selci di considerare l’Azienda non solo un contesto che offre lavoro, ma anche un luogo in cui dare possibilità alle persone di affermare la propria umanità ed i propri valori. Biesse, un successo lungo quasi 50 anni. Il fondatore Giancarlo Selci, genio creativo di quella che si autodefinisce “multinazionale tascabile”, oggi può dire con soddisfazione di aver creato un modello di Made in Italy che ha conquistato il mondo. Oggi il Gruppo Biesse offre lavoro a oltre 3.200 persone in tutto il mondo, con una particolare propensione al mercato estero (oltre il 46% dei dipendenti vive all’estero). L’incremento nell’ultimo triennio è stato importante (quasi 400 persone) così come lo sviluppo dei ricavi (+251 milioni di ricavi 2009-2015), di fatto “esplosi” durante il 2015 con un tasso di crescita complessivo del 21,5% (2015 vs 2014). Biesse serve una vasta gamma di clienti internazionali e non (la quota export del Gruppo è superiore all’87%) tra i quali si annoverano Howdens Joinery Co. (U.K.) e IKEA Industry AB (Sweden) presenti alla serata, solo per citarne alcuni (tutte le info al sito www.biessegroup.com).
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Gruppo industriale Mauro Saviola
dal 1922
www.grupposaviola.com
Il Gruppo industriale Mauro Saviola, eccellenza mantovana del made in Italy, aderisce alla Federazione: “Fondamentale fare squadra”.
di Beatrice Guidi
APRILE 2016
UNITI SI VINCE FederlegnoArredo continua a crescere e potenzia ulteriormente quel ruolo associativo che negli ultimi anni l’ha portata al raggiungimento di importanti successi in termini di politica economica – tra cui il bonus Mobili e l’Eco bonus – contribuendo così al rafforzamento delle aziende del settore legno-arredo. Un’intensa e costante attività con le istituzioni politiche ed economiche unita a un’attenzione particolare all’internazionalizzazione sono gli elementi che hanno rafforzato il ruolo di FederlegnoArredo come punto di riferimento per il mondo imprenditoriale, aspetto quest’ultimo confermato dal recente ingresso di una importante realtà industriale: il Gruppo Mauro Saviola. www.grupposaviola.com L’azienda Gruppo Mauro Saviola di Viadana (Mantova) è leader in Italia e una delle “Top ten” in Europa nella produzione di pannelli truciolari per l’industria del mobile. Attraverso una capillare rete di centri di raccolta Ecolegno – diffusi su tutto il territorio nazionale – Il Gruppo Mauro Saviola è in grado di raccogliere ogni anno oltre 1,5 milioni di tonnellate di legno usato, che alimentano il processo produttivo per la realizzazione dei pannelli ecologici, da sempre core-business dell’azienda. Composad, invece, è il principale produttore italiano di mobili in kit che esporta oltre il 90 % della propria produzione in più di 60 paesi nel mondo. Significative le motivazioni che hanno spinto il management della società ad associarsi ad Assopannelli. “L’unione fa la forza”, riassume Alessandro Saviola, presidente della holding. “Il nostro obiettivo è quello di consolidare la posizione di leadership
delle aziende italiane, e l’esigenza sempre più forte per le grandi aziende è quella di fare sistema. A partire dai temi centrali per il nostro comparto: biomassa, sviluppo sostenibile, circular economy, formaldeide, GPP, carbon storage. Abbiamo inoltre intenzione di investire di più in fiere ed eventi per far conoscere il made in Italy dei nostri prodotti e il nostro modo di far impresa”. L’ingresso in FederlegnoArredo del gruppo industriale è anche frutto della mission della Federazione, basata sull’incontrare gli imprenditori del legno-arredo per sostenere il loro desiderio di fare impresa, creando opportunità di business e sviluppando le capacità di rispondere al mercato che cambia. “Siamo soddisfatti” – commenta Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo – “per la fiducia che le imprese italiane ripongono nella nostra attività di rappresentanza, che spazia dal versante fieristico a quello lobbistico, passando per il presidio territoriale e strettamente economico. Ricordo, per esempio, il successo degli ecobonus così come formulati dal governo e la nostra costante collaborazione col ministero dell’Ambiente per un uso rispettoso ed efficiente della risorsa legno”.
EVENTI
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redazione@webandmagazine.com
Eventi
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elenco alfabetico
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AZIENDA
CATEGORIA
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commercianti commercianti commercianti segherie pallets e imballaggi in legno
ASCHIERI - DE PIETRI srl
B
BASSO LEGNAMI srl BAUMANN srl BIANCHI DOTT. FRANCESCO snc BIGONDRY srl BIZZOTTO SCAFFALATURE srl BROKER LEGNO
C
CASTELLANA LEGNAMI sas CODARRI SEGHERIA snc COLLANTI CONCORDE srl CONCRETE srl CONTROL LOGIC srl COSTRUZIONI METALLICHE VAGLIO srl
D
F G
D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA srl DAL LAGO spa DERWOOD srl DI NUNZIO ENNIO
I K
PAGINA
commercianti carrelli elevatori commercianti impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura scaffalature metalliche agenti/Agelegno
03 03 03 07 06
L M
03 02 03 06 07 01
commercianti segherie colle e adesivi software strumenti di regolazione e misurazione impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura
03 08 02 08
06
caldaie commercianti commercianti agenti/Agelegno
02 03 03 01
08
commercianti commercianti commercianti
04 04 04
GARBELLOTTO G. & P. spa GENERAL TIMBER BROKER SrLS GM SISTEMI
legnami agenti strumenti di regolazione e misurazione commercianti
06 01
HOLZHOF srl HOLZMATIC ENGINEERING srl
elenco alfabetico
009_APRILE_2016
F.A.L. srl FLORIAN LEGNO spa FOSCALE EUGENO LEGNAMI
GUASTELLA LEGNAMI
H
www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com
O P
AZIENDA
CATEGORIA
LAMELLARE SERVICE srl LA TI ESSE srl
commercianti pellets
08 07
MARIN GIORGIO spa MARTIGNAGO LEGNO snc MEDIALEGNO snc MERLINLEGNO srl MODESTO NINO srl
04 04 02 02
MOROSINI LAMELLARI srl MS MASCHINENBAU
commercianti commercianti agenti/Agelegno agenti/Agelegno macchine per la lavorazione del legno lamellari per serramenti segherie
06 06 07
OFFICINE DEL SAVIO AHENA BOILERS srl OHRA ITALIA
caldaie scaffalature metalliche
02 07
PATTI LEGNAMI srl
commercianti segherie pellets commercianti macchine per la lavorazione del legno
04 08 07 04 06
PELLETEMILIA GROUP srl PICCIOCCHI MARIO spa PRIBO srl
R
RIGA WOOD sarl
filiali di ditte estere
05
S
SECAL srl
impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura commercianti commercianti perlinati
06 05 05 07
SEGNA LEGNAMI snc SOCIETÀ LEGNAMI PAGANONI SOLIANI F.lli
T
TECLEGNO srl
TIMTRADE srl TRA.WOOD srl
commercianti perlinati impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura agenti agenti/Agelegno
06 01 02
UPM-KYMMENE srl
filiali di ditte estere
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edilizia macchine per la lavorazione del legno
05 06
INDUSTRIA CHIMICA ADRIATICA spa ICA spa - Divisione ITALIAN COATINGS IMOLA LEGNO spa ITAT
vernici per legno vernici per legno commercianti agenti
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commercianti
04
PAGINA
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05 07
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Maggio 2016 LARIOFIERE ERBA
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