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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano www.webandmagazine.media
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339 ottobre 2016 anno 95 dal 1922
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9-12 Febbraio February 2017 Mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia International trade fair on the uses of wood in construction Edilizia
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SOMMARIO
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EDITORIALE Non basta che sia di legno di Pietro Ferrari
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LA PAROLA A... La betulla protagonista
Riga Wood porta nel nostro Paese un prodotto di straordinaria qualità e versatilità accompagnato da un altissimo livello di servizio. di Pietro Ferrari
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SPECIALE ESSICCAZIONE Termolegno, la migliore soluzione per risultati ottimali
Soluzioni chiavi in mano da Termolegno. di Monica Zani
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SPECIALE ESSICCAZIONE Tre generazioni di WDE Maspell
Un costante impegno di ricerca e sviluppo. di Monica Zani
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SPECIALE ESSICCAZIONE La cultura dell'essiccazione
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TECNOLOGIE Un consiglio d'amico da KWB
Conto termico 2.0: un’occasione da cogliere al volo per installare una caldaia a biomassa KWB di Beatrice Guidi
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APPUNTI
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FIERE Una Xylexpo di segno positivo
di Franco Riccardi
Recupero di espositori e visitatori rispetto alle ultime edizioni. di Beatrice Guidi
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AZIENDE E PRODOTTO La seconda vita dei pallet
La lavorazione artigianale e l’estrema cura dei dettagli risvegliano l’anima essenziale e funzionale dei pallet. di Beatrice Guidi
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FOCUS Chiarezza e propositività
Romanutti Legno, dall'impegno pionieristico alle tecnologie più avanzate. di Monica Zani
L'assemblea EPF si inserisce con autorevolezza e concretezza nel grande gioco dell'Economia Circolare. di Pietro Ferrari
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SPECIALE ESSICCAZIONE L'innovazione al primo posto
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Proporre qualcosa di innovativo ai clienti è il punto di partenza. di Monica Zani
FSC Italia conferma le proprie strategie. di Pietro Ferrari
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INTERVISTA Il legno fossile di Dario
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Il 21 luglio abbiamo visitato la Zanuso Legno srl a Lissone, nel cuore della Brianza, si tratta di una piccola realtà, che, come spesso accade sul territorio nazionale, si caratterizza per audacia e creatività. Da oltre 50 anni presente sul mercato, dapprima con il fondatore Ermes e poi con il figlio Dario che continua la tradizione, l’azienda ha acquisito esperienza nella ricerca dei materiali e nella loro lavorazione ampliando la gamma di spessori disponibili e i settori di applicazione come il termotrattato, introdotto nel 2007. Oggi però la Zanuso Legno srl con i prodotti StoneOak® e StoneElm® propone il legno fossile. Ne parliamo con Dario Zanuso, un imprenditore così appassionato da spingersi in luoghi impervi per trovare "tesori" sperduti… di Sonia Maritan
FORESTA Un bilancio promettente FORESTA Le antiche conseutudini di gestione forestale incontrano la certificazione FSC
A Trino Vercellese un confronto sui temi della gestione forestale responsabile applicati alla Partecipanza dei Boschi di Pietro Ferrari
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ARTE E PROGETTO Louise Nevelson. Il riscatto dall’oblio di Paola Govoni
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ARTE E PROGETTO Fece di scoltura di legname e colori di Paola Govoni
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INDIRIZZI UTILI
SOMMARIO
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redazione@webandmagazine.com
dal 1922
Editoriale di Pietro Ferrari
OTTOBRE 2016
NON BASTA CHE SIA DI LEGNO
Siamo tutti d'accordo: il legno è una gran bella cosa. I convegni, i simposi, le bicchierate più o meno affollate, ci decantano le grandi virtù del legno, la sua straordinaria capacità di essere riciclato, la sua continua possibilità di essere rigenerato, la sua meravigliosa struttura elastica che gli permette di essere un materiale antisismico per natura, persino la capacità di resistere senza collassare per un tempo incredibilmente lungo all'azione del fuoco, non si finirebbe mai di decantarne le caratteristiche positive, di tesserne le lodi. Il bimestrale che ho l'onore di dirigere è il veicolo più antico della filiera legno in Italia e si occupa ovviamente di mettere in luce le dinamiche commerciali e industriali di questo straordinario materiale.
EDITORIALE
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Tuttavia, con tutto il valore che il legno esprime per noi, bisogna anche che ci sia un impegno da parte nostra: chi lavora il legno e lo trasforma in arredi, in serramenti, in oggetti di uso quotidiano o in semilavorati dovrebbe, a nostro modesto avviso, avere sempre presente una piccola massima : "non basta che sia di legno". Il legno ci può mettere molto: la bellezza e l'eleganza naturale delle sue tessiture e dei suoi colori, l'istintivo senso di calore e di ancestrale gradevolezza della sua struttura, i sogni di un mondo più pulito. Ci vuole, però, il resto: bisogna quanto meno andargli incontro a metà strada, perciò esprimiamo, come facevano i grandi artisti, che scolpivano e dipingevano il legno nel quindicesimo secolo, tutto il nostro impegno e tutta la nostra creatività, per rispondere al legno nel suo linguaggio e dargli e non sottrargli valore e prestigio. Perché, per quanto sia il beniamino di noi tutti e trovi impiego in mille manufatti, ciascuno di questi, per avere valore, non basta che sia di legno.
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Isve, azienda leader nel trattamento del legno in Italia e all’estero, è la prima ad aver utilizzato la tecnologia del vuoto a supporto dei processi di lavorazione del legname. Da sempre attiva nell’innovazione, Isve progetta e produce sistemi per il trattamento termico di legname, essiccatoi, impregnatori, sistemi di movimentazione, vaporizzatori, spruzzatrici, trituratori e macinatori per legno e scarti industriali. CARATTERISTICHE TECNICHE • ADVANCED SOFTWARE: software di controllo avanzato, con cicli di trat‐ tamento memorizzabili, per una facile selezione del programma di lavoro più adatto a ciascun legno. • PLC SIEMENS: il sistema è dotato di PLC S7‐1200 Siemens che controlla tutte le fasi del ciclo ed effettua test continui di autodiagnosi sulle componenti dell’impianto.
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redazione@webandmagazine.com
LA PAROLA...
Riga Wood Paolo Cavazzoni www.finieris.com Riga Wood Italia srl porta nel nostro Paese un prodotto di straordinaria qualità e versatilità accompagnato da un altissimo livello di servizio.
La parola a... di Pietro Ferrari
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LA BETULLA PROTAGONISTA
Abbiamo incontrato a Parma, nei nuovi uffici della Riga Wood Italia srl, che commercializza in Italia, la lettone Latvijas Finieris, Paolo Cavazzoni, amministratore unico, che ci racconta la nascita dell‘ufficio vendite italiano di questa grande azienda. Uffici che parlano di legno da fuori, lungo le rive del torrente Parma, tra alberi maestosi ad alto fusto, e da dentro con i pratici ed eleganti arredamenti prodotti dalla stessa Latvija Finieris. Pietro Ferrari - Raccontiamo ai nostri lettori chi è la Riga Wood Italia srl. Paolo Cavazzoni - Io credo che sia necessario partire dalla metà dell’Ottocento, quando è iniziata in Lettonia la produzione di compensato: la fabbrica Latvijas Finieris nasce nel 1873. Si tratta di un’azienda con una tradizione invidiabile. Sono state diverse le traversie, fino ad arrivare alla fine dell’occupazione comunista e alla costituzione da parte dei lavoratori della fabbrica di una cooperativa, con la nascita dell’azienda come la vediamo oggi. Un’azienda che via via è riuscita ad avere tre fabbriche in Lettonia, una in Estonia, una fabbrica in Lituania (per il momento solo per gli sfogliati) e una in Finlandia con notevoli progetti di crescita. è un’azienda che ha
fatto del multistrato di betulla la propria ragione di esistenza ed è stata in grado di sviluppare i propri prodotti, la propria capacità produttiva e il propri volumi come nessun altro. Il core business è il multistrato di betulla: a differenza dei grandi gruppi nordici che hanno una produzione produzione di segati, di cellulosa e di altri prodotti forestali, qui il prodotto è costituito al cento per cento da compensato di betulla. Pietro Ferrari - Parliamo dunque di un prodotto che è adatto a un ampio ventaglio di applicazioni ed estremamente versatile. Paolo Cavazzoni - Certamente è un prodotto che ha un amplissima gamma di utilizzo: noi abbiamo clienti nel settore dei trasporti, dell’edilizia, del mobile, del pavimento in legno. Abbiamo applicazioni speciali nel settore navale. Grazie al fatto che il multistrato di betulla è un prodotto dal rapporto resistenza-pesostabilità ottimale e tenuto presente che la betulla come risorsa forestale è abbondante, è difficile trovare un prodotto migliore. A questo proposito va sottolineato come la betulla sia una specie che nelle regioni nordiche non è caratterizzata da un rapido accrescimento, il clima rigido, anzi, ne rallenta le crescita ma porta a un legno di grande qualità. Pensiamo che nei Paesi come la Lettonia, la betulla per svilupparsi fino a una dimensione adatta commerciale impiega settant’anni. Pietro Ferrari - Stiamo parlando, quindi, di una politica forestale di ampio respiro. Paolo Cavazzoni - La caratteristica principale del compensato di betulla è la sua resistenza: crescendo lentamente, a causa del clima, si sviluppa con una fibra particolarmente densa e resistente. Una betulla che cresce ad esempio in Lettonia è decisamente più resistente di una betulla che cresce nel Sud dell’Europa: il fattore climatico fa la differenza a favore delle betulle lettoni. In questo senso riusciamo a
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combinare la disponibilità di materia prima, la tecnologia di produzione, la gamma di prodotti e le caratteristiche prestazionali. Questo è però anche il frutto di una politica governativa di grande attenzione per la gestione forestale. In questo modo riusciamo a servire molti mercati. In Lettonia, la foresta cresce mediamente molto di più di quanto venga tagliata: la superficie totale della foresta cresce costantemente a dispetto della crescita dell’utilizzo e dello sviluppo industriale. Pietro Ferrari - Quindi c’è stata fin dall’inizio una gestione forestale corretta? Paolo Cavazzoni - Esattamente, pensiamo anche che Latvijas Finieris dispone di un vivaio, per cui oltre a utilizzare il legname delle foreste, si studiano e sviluppano le diverse qualità. Ogni anno, nel corso di quello che per la tradizione lettone è un appuntamento importante, si svolge il Forest Day, in occasione dell’ultimo di questi appuntamenti a cui abbiamo partecipato, noi collaboratori di Latvija Finieris abbiamo personalmente piantato alberi, rovere, acero e, naturalmente, betulla. Si tratta di un giorno particolare celebrato dalle autorità e dalla popolazione. La foresta per la Lettonia è una fonte di vita, utilizzata industrialmente, mai oltre i suoi limiti. Una pratica particolare della Latvijas Finieris è che ovunque vengano impiantati stabilimenti esistono risorse forestali, in grado di alimentare la fabbrica che viene dimensionata sulla disponibilità di legno e non viceversa. La nuova fabbrica che verrà inaugurata in novembre in Estonia è posizionata in un’area dove non esistono concorrenti e problemi di approvvigionamento di legnami. In questo contesto si lavora in conformità alle principali certificazioni forestali, a partire da PEFC e FSC. I criteri di sostenibilità e rinnovabilità sono al centro delle preoccupazioni, nonostante l’intenso prelievo forestale. Tutte le certificazioni, comprese le più severe, sono osservate. La produzione attuale è impressionante: la quantità di tronchi che arrivano alle fabbrica è di circa 1 milione di metri cubi all’anno. Tutti gli sfridi di questa massa enorme vengono utilizzati al meglio, per produrre calore oppure per essere rivenduti in forma di chips ai fabbricanti di carta, un utilizzo nobile rispetto al pellet che non è ritenuto un prodotto conforme a un utilizzo corretto.
Pietro Ferrari - Com’è nato il suo rapporto con la Latvijas Finieris? Paolo Cavazzoni - La parola esatta per definire l’inizio di questa collaborazione è fortuna: ho diversi anni di esperienza nel settore. Un’esperienza che, nel settore della betulla, inizia con mio padre, nell’ormai lontano 1968, nel ruolo di agente per l’industria finlandesi. Io stesso ho lavorato a lungo per queste aziende che, successivamente, hanno deciso di chiudere le loro attività in Italia. Libero da impegni di lavoro, ho incontrato il signor Ari Laakso che è la persona che si è sempre occupato del mercato italiano per conto di Latvijas Finieris, è stato lui che mi ha offerto di iniziare a cooperare con lui inizialmente e di seguire per lui il mercato italiano successivamente. In questo senso chiamo questo un incontro fortunato, perché non è facile trovare una seconda chance in un settore così circoscritto. Ho trovato un’azienda fantastica, con una strategia di lungo termine con un impegno a migliorarsi e a migliorare la propria presenza sul mercato che credo che oggi sia veramente difficile da trovare. Ho collaborato con il signor Laakso dalla Svizzera e nel mese di luglio, qui a Parma, nella sede in cui ci troviamo è stata costituita la Riga Wood srl, direttamente per il mercato italiano. Il fatto di essere direttamente presenti in Italia è un modo di sviluppare le vendite, aumentare la penetrazione, seguire, se possibile, ancora più da vicino i nostri clienti, sviluppare prodotti e proporre soluzioni nuove a clienti che sicuramente troveranno vantaggio. Pietro Ferrari - Qual è in Italia la destinazione preferita per il compensato di betulla? Paolo Cavazzoni - Arrivano in Italia produttori che sono in grado di offrire una qualità di compensato di betulla molto bassa e molto meno pregiata a prezzi inferiori, noi non siamo presenti in questo settore in cui i pannelli possono essere utilizzati per l’imballaggio o per altre applicazioni di basso livello che a noi non interessano. Noi come Latvija Finieris siamo su settori decisamente più esigenti: l’industria dei trasporti (pavimenti di veicoli industriali e commerciali, pavimenti ferroviari, pavimenti di autobus), un settore dove il rapporto peso-resistenza è fondamentale; in questo settore è importante per noi la lavorabilità del pannello che possa essere trattato
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LA PAROLA A...
LA PAROLA...
La parola a...
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con i normali utensili per la lavorazione del legno. Un altro settore importante per noi è quello delle casseforme costituite da telaio in metallo con il nostro pannello in faccia per il getto del cemento armato; anche in questo caso si tratta di un impegno estremamente pesante dal punto di vista prestazione: ipotizziamo un pilastro di autostrada in cui il cemento deve essere gettato con certe temperature e con certe tolleranze in un pannello destinato a reggere altissime pressioni. Abbiamo poi, tra i nostri clienti, l’industria dei pavimenti in legno in cui il nostro pannello viene abbinato allo strato di legno nobile e conferisce stabilità e indeformabilità e un miglior utilizzo del legno stesso. Un altro settore non particolarmente importante per noi in Italia ma più in generale nel mondo è quello navale, per le navi metaniere, in primo luogo, per il trasporto di gas liquefatto: in questo caso è necessaria un’enorme quantità di multistrato di betulla, l’unico pannello che mantiene le proprie caratteristiche meccaniche anche a temperature di -165 gradi. Questo dà l’idea di dove possiamo arrivare con i nostri prodotti. Altri clienti sono quelli attivi nel settore dell’arredamento: i nostri pannelli vengono impiallaciati per la produzione di manufatti di altro pregio. In questi mercati noi siamo in grado di fornire una gamma di clienti attraverso una rete di rivenditori selezionati o direttamente sul mercato con forniture in partenza dalla fabbrica, chiaramente a fronte di un minimo di volume: queste due forme di fornitura ci danno un grande vantaggio, perché attraverso il rivenditore siamo in grado di seguire ogni piccolo trasportatore, ogni piccolo falegname, ogni piccolo produttore che abbia necessità anche di pochi pannelli ma sia orientato sulla qualità, mentre con la fornitura diretta noi siamo in grado di fornire il primo impianto, l’industria anche con condizioni migliori. Il rapporto è, in entrambi i casi, diretto e trasparente: io sono in contatto con i nostri clienti diretti, con i nostri rivenditori specializzati e, spesso e volentieri, anche col cliente del nostro rivenditore specializzato, a cui fornisco un
Riga Wood Latvijas Fineris www.finieris.com
supporto di informazioni. In questo lavoro posso contare su un grandissimo aiuto dall’ufficio di Riga in cui una persona è dedicata al mercato italiano, operando sull’immissione degli ordini e sulla fatturazione, permettendomi di concentrarmi sul servizio al cliente e sullo sviluppo dei prodotti. Pietro Ferrari - Quando parliamo di compensato di betulla prodotto da Latvijas Finieris, c’è una gamma di tipologia sul quale voi puntate per dare a ciascun cliente una gamma di prodotto più mirato alle proprie necessità o si tratta di un prodotto vicino alla “commodity”. Paolo Cavazzoni - Il compensato di betulla lettone è, già di per se, molto versatile, in quanto pannello di betulla grezzo, a prescindere da alcune costruzioni che si possano sviluppare in termini di orientamento della fibra. Quello che cambia è il tipo di rivestimento superficiale del pannello. Noi nel nostro sito web, alla voce prodotti, mettiamo in fila quasi una trentina di prodotti diversi, il che non significa che ciascuno sia adatto a un’applicazione diversa ma che attraverso l’utilizzo di film fenolici, laminati, vernici, rivestimenti riusciamo a conferire al pannello delle caratteristiche diverse: se, per esempio, noi usiamo il film fenolico liscio, possiamo rispondere alle esigenze dell’edilizia dove la superficie liscia è obbligatoria, lavorando sullo spessore del film, sulla qualità e sulla resistenza del pannello. Nell’industria dei trasporti abbiamo una superficie antiscivolo ma anche, in questo caso, con diverse soluzioni con caratteristiche di resistenza all’usura variabili; con film speciali riusciamo ad allungare moltissimo la vita del pannello. Abbiamo dei rivestimenti in laminato, polipropilene o plastici in generale con i quali riusciamo a sviluppare altri utilizzi. Fondamentalmente il pannello grezzo così come viene prodotto, senza rivestimento, costituisce una parte abbastanza limitata del tutto. La produzione è orientata verso prodotti speciali e il prodotto speciale viene sviluppato in base alle richieste del cliente: spesso e volentieri ci troviamo ad avere un rapporto così vicino alle esigenze del cliente che siamo in grado di discutere della qualità di cui ha bisogno e di offrire qualcosa di mirato. Capita spesso, per esempio, nell’industria dei trasporti in cui vengono acquistati autoveicoli destinati a un lavoro molto in-
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tenso, accade spesso che le esigenze prestazionali per il pianale siano decisamente superiori a quelle a cui risponde il pianale fornito dal costruttore. Ho incontrato direttamente il proprietario della flotta e studiato con lui i pannelli conformi alle sue esigenze per trovare una soluzione che potesse risolvere questi problemi: siamo veramente in grado di sviluppare anche con il reparto ricerca e sviluppo a Riga, delle soluzioni veramente mirate anche in termini di spessori, dimensioni, lavorazioni, superfici, colori e via dicendo. Disponiamo anche di alcune unità produttive in grado di effettuare lavorazioni a controllo numerico, sezionatura. In altre parole il nostro prodotto può essere spesso considerato un semilavorato. A Riga, per esempio, esiste un dipartimento in cui lavorano diverse macchine a controllo numerico, abbiamo, inoltre, la possibilità di pressare sul pannello diversi rivestimenti, non manca una linea di verniciatura e di laccatura. I pannelli, provenienti dalle linee, di pressatura, possono essere lavorati in questa unità , imballati e pronti per essere lavorati direttamente al loro arrivo presso il cliente: nel settore dei trasporti formiamo dei set di pavimenti per i veicoli già pronti per essere posizionati su ciascun veicolo. Pietro Ferrari - Di fronte a questa forza di proposta c’è un mercato come quello italiano che purtroppo non è particolarmente tonico, perché lei ritiene che si possa avere un risultato ancora più positivo per un prodotto che sicuramente non è di primo prezzo? Paolo Cavazzoni - Il mercato italiano non è positivo come qualche anno fa, però, pur in questa situazione, esiste spazio per un prodotto di qualità. Noi abbiamo tantissime imprese italiane che esportano all’estero, sono imprese che hanno prodotti meravigliosi per il quale io vedo l’orgoglio di disporre di materiali di qualità: pensiamo a quei trasportatori che, pur in un mercato che si è contratto, hanno bisogno di qualità per avere veicoli che viaggiano senza problemi, l’industria dei trasporti è sempre più orientata alla qualità: nonostante tutto sono sempre di più le aziende che vedono nella qualità dei prodotti utilizzati la miglior garanzia di crescita e sviluppo senza problemi. Esistono, in altre parole, tante grandi aziende in Italia che hanno bisogno di un grande fornitore e di una grande qualità.
Consideriamo che il programma di investimenti di Latvijas Finieris dal 2015 al 2020 è nell’ordine dei 220 milioni di euro: questo dà un’idea abbastanza precisa di quello che è lo sviluppo dell’azienda anche in termini di ricerca della qualità, oltre che di crescità dimensionale. La fornitura è quindi governata dall’impegno di garantire una costanza e una affidabilità della disponibilità. Pietro Ferrari - Qual è la potenzialità di Latvija Finieris nel mondo delle costruzioni in legno? Paolo Cavazzoni - A prescindere dal settore delle casseforme per l’edilizia, non abbiamo ancora un grande mercato all’estero e anche in Italia questo mercato è da far crescere. Pietro Ferrari - Per concludere la nostra conversazione, possiamo chiedere alla sua esperienza nel settore del compensato come si è evoluto e si è trasformato il mercato del pannello compensato di betulla in Italia? Paolo Cavazzoni - È molto cambiato: siamo passati dagli anni Ottanta, in cui il compensato di betulla era qualcosa di speciale che veniva da lontano e veniva percepito come qualcosa riservato a pochi, a oggi in cui i vantaggi di una tale risorsa sono ben percepiti. Posso dire che il multistrato di betulla ha solo bisogno di una crescita verso utilizzi di livello sempre più elevato, grazie anche all’utilizzo di filmature, processi di valore aggiunto e servizio sempre più apprezzati dal mercato. La ricerca non si ferma: una volta il pannello grezzo rivestito di film fenolico era da solo un prodotto di altissima tecnologia oggi questi pannelli, giocati anche con un diverso orientamento degli strati per utilizzi diversi, sono lo standard ma si va talvolta fino ad additivare fibra di vetro o di carbonio in vista di risultati sempre più avanzati.
la bellezza del multistrato di betulla in un modellino di legno.
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Soluzioni chiavi in mano da Termolegno. Monica Zani
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Termolegno s.r.l, azienda del Pordenonese, si colloca a livello internazionale come leader nella produzione e installazione di macchine per l'essiccazione, la vaporizzazione e il trattamento termico HT (ISPM-15) del legno, soluzioni chiavi in mano. Grazie all’esperienza acquisita e all’efficienza dei suoi impianti è diventata in oltre vent’anni di attività, sinonimo di qualità ed affidabilità nel tempo. Uno dei tanti punti di forza della Termolegno è quello di raggiungere assieme al cliente la migliore realizzazione in base alle aspettative richieste, questo è possibile attraverso la
continua evoluzione e sviluppo in nuove tecnologie e tecniche di essiccazione che consentano un trattamento del legno nelle sue svariate essenze, dalle europee a quelle esotiche e nelle diverse zone del mondo, garantendo sempre un alto standard qualitativo. Grazie alla funzionalità e alla costante sperimentazione, l’azienda è in grado di condividere le migliori soluzioni a livello di risparmio, qualità’ del legno, tempi di essiccazione e gestione semplificata dell’impianto. Il software di programmazione e controllo del-
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l'azienda consente di raggiungere la massima versatilità ed espandibilità, in funzione delle singole esigenze del cliente. Nel post vendita sono sempre disponibili i servizi di assistenza remota tramite PC e teleassistenza, pezzi di ricambio e consulenza. Alta qualità, professionalità e servizio sono gli assi portanti sui quali si basa la filosofia Termolegno. Termolegno offre le seguenti modalità: • Essiccatoio convenzionale • Vaporatoio a sistema diretto/indiretto • Impianto per trattamento HT secondo l’ISPM-15 • Pre-Essiccatoio Il Pre-essiccatoio è un’ottima soluzione per le aziende con elevati quantitativi di legname da trattare. Questo impianto permette un calmo processo di diminuzione dell’umidità del legno fresco di sega fino alla saturazione della fibra del legno, minimizzando i tempi di essiccazione finali, aumentando la flessibilità con i propri clienti e riducendo l’accumulo e i costi del legname stoccato nei piazzali, eliminando i tipici difetti dovuti all’essiccazione all’aria aperta. La struttura può essere composta con diverse zone indipendenti una dall’altra, in modo da poter usufruire della massima flessibilità al suo interno. Il personale tecnico Termolegno incaricato alla commercializzazione degli impianti pone il cliente quale attore principale nella realizzazione della soluzione finale. Raccolti tutti i dati fondamentali, il progetto più adeguato viene quindi elaborato sulla base di uno studio di fattibilità e un attento controllo dei fattori essenziali del progetto stesso. Gli impianti di stoccaggio e Pre-essiccazione sono una valida alternativa all’essiccazione naturale del legno, specie laddove la qualità del legno rischia di essere danneggiata da improvvisi cambiamenti meteorologici.
Diverse caratteristiche tecniche disponibili per gli impianti: • Caricamento a Tunnel per un rapido carico e scarico • Tecnologia mirata per legni Tropicali, Resinosi e duri • Trattamento HT secondo l’ISP-15 per i Pallet da imballaggio e non solo. • Impianti completi di essiccatoi, impianto idraulico (tubazioni, pompe, raccordi, isolamento, vario) caldaia a scarti di legno per la produzione di acqua calda/surriscaldata o vapore e sistema di alimentazione automatico con silos di stoccaggio. • Risparmio energetico attraverso il recupero del-
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SPECIALE ESSICCAZIONE
speciale essiccazione Termolegno
SPECIALE ESSICCAZIONE
l’aria calda satura di umidità durante le fasi di essiccazione. • Sistema di riscaldamento a gas diretto/indiretto.
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IL SISTEMA A GAS La Termolegno, grazie alla sua esperienza nel campo dell’essiccazione, propone un nuovo ed innovativo sistema di riscaldamento per celle di trattamento termico ISPM-15 ed essiccazione. Si tratta di scambiatori di calore a fascio tubiero con scambio diretto dell’aria aspirata e introdotta da un ventilatore con bruciatore a gas, ad alto rendimento e bassa emissione di NOx. Sicuri, modulari e di rapida installazione, i generatori funzionano a metano o GPL. Sistema semplice e immediato, con massima resa, senza le classiche perdite tra le tubazioni dell’impianto idraulico, le pompe e la caldaia. Un importante produttore italiano di Pallet ed imballaggi in legno come Monari Pallets con alle spalle una lunga collaborazione con Termolegno, ha installato questi sistemi di riscaldamento a gas con potenza termica di 1200kW per ogni singolo impianto di trattamento termico. Con questa nuova soluzione porta a termine un singolo trattamento di circa 3000 pallet in sole tre ore, con bassi consumi di gas ed elettricità. Tutte le lavorazioni e le materie prime (alluminio e acciaio inox) che caratterizzano la produzione dei
www.termolegno.com Preessiccatoio.
forni di essiccazione per il legno della Termolegno sono rigorosamente “Made In Italy”. Professionisti dalla manualità artigianale che sviluppano la propria creatività nelle nostre officine aziendali dando vita così a prodotti unici e dal design 100% italiano.
Carico e scarico dell'essiccatoio.
dal 1922
TERMOLEGNO, THE BEST SOLUTIONS Termolegno s.r.l, Company placed in the province of Pordenone, ranks as a leader in the production and installation of Drying kilns for wood, Steaming and Heat Treatment in accordance with the ISPM-15, turnkey solutions. Thanks to the experience and the efficiency of its plants, has become in over twenty years of activity, synonymous of quality and reliability trough the years. One of the many strengths of Termolegno is to achieve together with the customer the best implementation based on demand expectation. This is possible trough the continued evolution and development in new technologies and Drying techniques that permits wood treatment in its various essences, from the European to the exotic, in different area of the world, always reaching high qualitative standards. Thanks to the functionality and constant experimentation, the company is able to share the best solutions in terms of energy saving, quality of wood, times of drying process and simplified system management. Tecnolegno programming and control system allows you to achieve maximum flexibility and expandability, according to the individual needs of the customer. In the after sales, Tele-assistance and remote assistance via PC are always available, like spare parts and consulting. High quality, professional competence, research and service are the bearing foundations on which the philosophy of Termolegno rests.
TERMOLEGNO OFFERS THE BELOW SYSTEMS: • Conventional Dryer • Steamer Direct/Indirect • Heat Treatment according to the ISPM-15 • Pre-Dryer The Pre-Dryer is an excellent solution for those companies with huge quantities of timber to be treated. This facility allows a calm process of decreasing mostures to saturation of the wood fiber, minimizing drying final process, increasing flexibility with the customers and reducing the accumulation and costs of stored wood in yards, eliminating the typical defects of natural drying outdoors.
The structure can be assembled with different independent zones from each other, this permits to have the maximum flexibility in its interior. Tecnolegno technical staff responsible for marketing the systems puts the customer as the main actor in the implementation of the final solution. Collected all the basic data, the most suitable project is then processed on the basis of a feasibility study and a careful control of the essential factors of the project. Storage facilities and Pre-drying systems are a good alternative to the natural drying of the wood, especially where the quality of the wood is likely to be damaged by unexpected weather changes.
DIFFERENT TECHNICAL SOLUTIONS OF INSTALLATIONS: Tunnel loading system for a quick loading and unloading Specific technology for Tropical, Coniferous and Hard wood Heat Treatment according to the ISPM-15 for pallets and beyond Turnkey systems complete with dryer, hydraulic system (pipes, pumps, fittings, insulation, various) boiler powered by wood chips for the production of hot water/steam and superheated water or automatic feeding system with storage silos. Energy saving through the hot saturated air recovery of moisture during the drying stages. Direct/indirect gas burner system. A new sytem of heating - Termolegno, thanks to its experience in the field of drying, put into the market a brand new and innovative heating system for heat treatment ISPM-15 cells and drying process. It is composed of heat exchanger tube bundle with direct exchange air sucked in and introduced by a fan with a gas burner with high efficiency and low NOx emissions. Safety, modular and quick to install, the generators run on natural gas or LPG. Simple, straightforward system, with maximum yield, without the classic losses between the hydraulic system piping, the pumps and the boiler. A big Italian producer of Pallet and wooden packaging as Monari Pallets, with a long collaboration with Termolegno, has installed the new gas heating system with thermal power of 120 kW per each single Heat Treatment system. With this new solution, they can complete a single treatment of quite 3000 Pallet in just 3 hours, with low gas and electricity consumption. All processing and raw materials (aluminum and stainless steel) that characterize the production of drying kilns for wood of Termolegno are strictly "Made In Italy". Professionals from the craftsmanship that develop their creativity in our business workshops thereby creating unique products and 100% Italian design.
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redazione@webandmagazine.com
speciale essiccazione
WDE Maspell
www.wde-maspell.it
Un costante impegno di ricerca e sviluppo. Monica Zani
TRE GENERAZIONI DI WDE MASPELL
Il trattamento delle lamelle di rovere.
SPECIALE ESSICCAZIONE
Il macchinario termovuoto prima del processo termico.
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La storia della WDE Maspell inizia nel 1962 con gli studi dell’ing. Vincenzo Pagnozzi, che inventa e brevetta il primo essiccatoio sottovuoto per legno. L'essiccazione avviene creando il vuoto in una camera stagna e sfruttando quindi le condizioni fisiche in essa prodotte, il processo di estrazione dell’acqua dal legno raggiunge risultati eccellenti sotto i profili di qualità (omogeneità, assenza di deformazioni e spaccature) rapidità (fino a 10 volte più rapido dei comuni sistemi) e consumo energetico (che può essere ridotto fino a un terzo dell’ energia normalmente impiegata). Con il successivo inserimento in azienda dell’ing. Ernesto Pagnozzi in entrambi i settori tecnico e
commerciale, e grazie al successo crescente di questa innovazione la WDE Maspell ha iniziato a 0000000esportare in tutto il mondo ed è diventata leader nel settore con più di 6000 utilizzatori e 91 brevetti registrati. La storia continua e da diversi anni si è aggiunta, in sinergia con la seconda, la terza generazione rappresentata dal dott. Umberto Pagnozzi, attento all’ innovazione, ai processi comunicativi dei new media e all’attualizzazione dei sistemi. Nei suoi oltre 50 anni di attività l’azienda ha
Tre generazioni di WDE Maspell, Vincenzo, Umberto ed Ernesto Pagnozzi.
dal 1922 L'installazione della pressa tipo XL.
essiccatoio sottovuoto che può lavorare indipendentemente dall’allacciamento alla rete idrica, aspetto che ne semplifica l’installazione. Le celle sottovuoto WDE Maspell inoltre vantano un altro primato importante che riguarda la flessibilità della loro capacità; dai piccoli artigiani fino alle grandi segherie ciascuno, negli oltre 50 modelli, può trovare la sua dimensione nella forbice che va dai 0,3 metri cubi ai 140 metri cubi. maturato e alimentato una tradizione di famiglia, mantenendo uno spirito di innovazione al passo con in tempi e i mercati in evoluzione. L’ESSICCAZIONE SECONDO LA WDE MASPELL Il know-how acquisito grazie all'esperienza lavorativa maturata e il desiderio di restare al passo con i tempi ha mosso la WDE Maspell verso la ricerca in nuovi campi e applicazioni, con migliaia di clienti che hanno portato a delle eccellenze di risultati e a nuovi campi di applicazioni dei quali l’azienda va molto fiera. Nel settore dell'essiccazione, nello specifico nell’essiccazione delle lamelle di rovere gli impianti targati WDE Maspell riescono a ottenere l'asciugatura da legno verde a legno con il 6 % di umidità in 11 ore di trattamento. Un risultato impensabile, prodotto da un macchinario sottovuoto a pressa del tipo Press XL che, pur avendo dimensioni fisiche estremamente contenute, è in grado di sfornare in un anno 340.000 m2 di materiale, perfettamente dritto, stabile, affidabile, privo praticamente di difetti o spaccature, pur essendo realizzato in tempi record e con un consumo energetico ridottissimo. La riduzione dei consumi, aspetto fondamentale per ogni imprenditore, può essere ulteriormente favorita dall’ installazione di alcune novità di casa WDE Maspell: -sistema PAC-VAC che permette un consistente risparmio in quanto recupera l’energia del processo reimpiegandola nell’essiccazione. Sistema di raffreddamento e recupero dell’acqua d’essiccazione per il sistema di pompaggio a vuoto ad anello liquido. Un
IL TRATTAMENTO TERMICO SOTTOVUOTO: IL VACWOOD® L’innovazione non si ferma e a partire dal 2008 l’azienda inizia gli studi per una nuova applicazione dell' essiccazione sotto vuoto in collaborazione con l’istituto CNR-IVALSA di Trento. Il risultato è un unico macchinario per essiccazione e termo trattamento del legno. L'upgrade tecnologico è di quelli importanti, il macchinario oltre a svolgere due tipi diversi di trattamenti legno ha un nuovo sistema di gestione all’avanguardia e controllabile da remoto tramite internet che permette un monitoraggio continuo dei risultati e della salute dell'impianto. La tipologia di termo trattamento sottovuoto valorizza le specie legnose meno pregiate, rendendole adeguate per sostituire le specie tropicali; il trattamento rende il legno stallabile per utilizzi all’esterno come rivestimenti, serramenti, decking, coperture nautiche e molto altro; un macchinario ecologico brevettato dalla Wde Maspell, che non utilizza sostanze chimiche e che non emette sostanze nell’aria. Il legno trattato con questo impianto innovativo si chiama VacWood®. VacWood® è il marchio del legno termicamente modificato sottovuoto registrato dalla WDE MASPELL. VacWood® è stato presentato durante l'ultima edizione dello Xylexpo 2016. VacWood®: sette legni, faggio, frassino, rovere, pino marittimo, abete bianco, abete rosso, pioppo; trattato a tre livelli di temperatura (fino a 210 °C) per un risultato ripetibile e garantito nel tempo. VacWood® sarà il
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speciale essiccazione
WDE Maspell
SPECIALE ESSICCAZIONE
legno prodotto dal consorzio che sta nascendo fra l’azienda e i possessori di macchinario con tecnologia ThermoVacuum. La mission si riassume nelle parole ecologia, economia, innovazione e condivisione. RICERCA E SVILUPPO TV4Newood (Thermo Vacuum for new wood) è il nome del progetto europeo che ha cofinanziato i lavori per la realizzazione del VacWood®; il progetto iniziato nel 2013, si è concluso lo scorso agosto e ha avuto un budget complessivo di 1,8 milioni per 6 partner europei coinvolti: WDE Maspell capofila, Consorzio Servizi legno e sughero Conlegno, Centro Nazionale delle ricerche CNR IVALSA, Sweedish University of Upsala, Mediterranean Refitting Group srl ed ECOLWOOD. Lo scopo del progetto è stata la penetrazione nel mercato del processo ThermoVacuum e la sperimentazione dei trattamenti su 7 tipi di legno europei e la successiva produzione di VacWood®. Le fasi di ricerca e azione sono state: lo studio della fattibilità, sostenibilità tramite un accurato Business Plan, la sperimentazione in un impianto industriale dei legni europei, le analisi fisiche, chimiche e di durabilità da parte dei partner scientifici, la distribuzione del legno per le prove di applicazione sul campo, l’applicazione nella nautica e la realizzazione di imbarcazioni costituite in parte da VacWood®, la registrazione del marchio VacWood®, la raccolta dei dati e feedback attraverso campagne informative, fiere, workshop, social e web, la comparazione scientifica, LCA rispetto ai materiali concorrenti che il VacWood® ambisce a sostituire. I risultati ottenuti e consultabili sul sito www.tv4newood.it hanno confermato le previsioni e il successo del progetto. Con i primi cinque impianti pilota sparsi per il mondo (Francia, Stati Uniti, Polonia e Norvegia) e con tre nuovi impianti in costruzione raggiungeremo una produzione totale annua di oltre 9000 metri cubi di legno thermovuoto trattato. Il VacWood® si presenta come prodotto bello, di qualità, resistente, durabile, ecologico, sostenibile e in forte crescita.
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IL PROGETTO ESW: EUROPEAN STRUCTURAL WOOD I bassi attributi di resistenza meccanica da sempre conferiti al legno Termicamente modificato sono stati in parte smentiti, nel caso del VacWood® dal progetto TV4NEWOOD, e sono diventati oggetto di una nuova sfida per la WDE Maspell: provare a utilizzare il VacWood® per realizzare legno strutturale. L’idea piace e viene finanziata dal programma Horizon 2020, nel 2015, quando la proposta ESW supera brillantemente la selezione Sme Inst fase 1. Questo nuovo progetto esplora il campo dell’applicazione del VacWood® per il legno ingegnerizzato: i primi studi sono stati condotti su travi lamellari e hanno dimostrato come questo impiego possa essere intrapreso con successo. La Wde Maspell intende continuare in questa direzione con nuove fasi di ricerca e applicazione a nuove essenze. IL FUTURO DELLA WDE MASPELL Oltre ai progetti europei di ricerca nel futuro della WDE Maspell vi è la sinergia fra contatto costante con i clienti e un’approfondita analisi dell’ evoluzione del mercato. La rete commerciale è stata sempre incrementata ed è presente in tutto il mondo vantando anche la collaborazione con importanti gruppi americani e neo zelandesi. L’esperienza sul campo non va mai dimenticata e insegna sempre nuove cose sul mondo legno, un materiale vivo, appassionante e molto variegato nel mondo. Grazie ai progetti intrapresi, alla costanza della ricerca, le idee sono in continua evoluzione e vedono per la WDE Maspell, azienda storica costituita da uno staff giovane e dinamico, un orizzonte ricco di innovazione.
Cataste di legno nel trattamento Vacwood.
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Romanutti Legno www.romanuttilegno.it Romanutti Legno, dall'impegno pionieristico alle tecnologie più avanzate.
Monica Zani
LA CULTURA DELL'ESSICCAZIONE
Nella prima foto in alto: la sede di Romanutti Legno.
La famiglia Romanutti.
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“La ditta Romanutti Legno nata da un’idea di Romanutti Mario, pioniere dell’essiccazione tradizionale e sottovuoto del legno, ha lasciato la sua esperienza antica in mani giovani, motivate e tecnologicamente avanzate.” Sta operando da oltre trent'anni nel servizio dell'essiccazione del legno. Può offrire l'essiccazione tradizionale e sottovuoto e l'evaporazione del legno. Risolve in breve tempo l'essiccazione di tavolame, elementi e sfogliati di qualsiasi essenza legnosa, con umidità finale a seconda delle esigenze del cliente.
Il carico di un grande essiccatoio.
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Essiccatoi tradizionali.
La Romanutti Legno sas di Romanutti Mario ha una memoria storica nel campo del legname, che si tramanda da novant’anni. Mario, è stato il primo imprenditore nel triangolo della sedia a condurre i forni per l’essiccazione del legno nell’azienda di famiglia. Nel 1987, ha avuto l’intuito di avviare un’azienda per l’essiccazione del legno sottovuoto e tradizionale. Con occhio vigile e mente aperta, ha camminato fianco a fianco con la tecnologia, adottando tutto ciò che poteva migliorare i processi d’essiccazione fino ad arrivare ad una conduzione dell’essiccazione completamente computerizzata. Oggi, le nostre capacità sono per l’ essiccazione tradizionale di metri cubi 400,00 per ogni ciclo e per
dal 1922
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l’essiccazione sottovuoto mc 200,00 per ogni ciclo, inoltre abbiamo uno stabilimento ampio e capace. Controllato il materiale in arrivo, il lavoro manuale di carico e scarico degli impianti e soprattutto i processi d’essiccazione vengono svolti con accortezza. Operando con i forni sottovuoto di ultima generazione, si possono essiccare tutte le essenze di legno anche con spessori importanti, riducendo notevolmente i tempi d’essiccazione rispetto ai forni tradizionali. La lavorazione di Romanutti funziona a ciclo continuo e in caso di anomalie all’impianto, un allarme computerizzato avverte via cellulare il responsabile che risolve e riattiva il ciclo in tempo reale. La ricerca della qualità e la vocazione al perfezionamento sono una costante per l'azienda fin dalla sua costituzione, queste caratteristiche le consentono di soddisfare con successo le aspettative e le esigenze dei clienti, la ditta dispone proprio per questo di uno stabilimento ampio e capace con una superficie coperta di 4.500 metri quadrati e un piazzale esterno di 5.000 metri quadrati. Per dar seguito a questo impegno, la Romanutti Legno sas, ha deciso di certificarsi ISO9001. La certificazione ISO 9001 “sistema di gestione della qualità”, significa dimostrare che la struttura organizzativa interna è coerente e capace di svol-
gere l’attività con serietà, responsabilità e continuità. Inoltre rende la gestione di ogni fase lavorativa più strutturata e documentabile, dando significato al processo di crescita organizzativa dell’impresa.
Essiccatoi sottovuoto.
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BIGonDRY
www.bigondry.com
Proporre qualcosa di innovativo ai clienti è il punto di partenza. Monica Zani
Fravega: Impianti per sterilizzazione ISPM-15 ed essiccazione.
L'INNOVAZIONE AL PRIMO POSTO BIGonDRY è un’azienda totalmente “MADE in ITALY” specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di essiccazione e trattamento termico del legname, che vanta un’esperienza ultratrentennale del fondatore Bruno Bigon che, con il figlio Michele e una compagine di tecnici specializzati, hanno saputo mettere a frutto l’elevata competenza tecnica sviluppata e coltivata con altrettanta passione, per un lavoro che lascia continuo spazio all’inventiva e al miglioramento. Ed è proprio questa la chiave del successo ed il focus dell’azienda “BIGonDRY”: dare risposte concrete ai propri clienti, studiare per loro e con loro soluzioni specifiche, sempre più innovative e con peculiarità pensate ed applicate per garantire agli utilizzatori finali le migliori performance nel rispetto delle risorse messe a disposizione, con soluzioni ad alto risparmio energetico. BIGonDRY ha intrapreso un processo di crescita e di sviluppo continuo al fianco dei propri clienti, per poter fare, assieme a loro, un passo in avanti, senza mai avere la presunzione di avere raggiunto il massimo, alimentando la propria soddisfazione con il raggiungimento dell’obiettivo dell’utilizzatore finale.
SPECIALE ESSICCAZIONE
Sistema di Recupero del Calore Integrato.
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BIGonDRY è diventata un riferimento importante nel settore dell’essiccazione e trattamento del legno per la realizzazione di impianti applicabili in diversi ambiti, dalla realizzazione di impianti altamente tecnologici per l’essiccazione delle latifoglie più pregiate, agli impianti speciali “Chiavi in mano” completi di tutta la parte relativa alla generazione del calore a Biomassa, ai vaporizzatori, agli impianti combinati di vaporizzazione ed essiccazione, diventando azienda leader nella produzione di sterilizzatori per l’imballo. Fortemente sensibilizzati da un momento congiunturale molto critico, i tecnico dell'azienda do-
dal 1922
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Dal Lago Spa: Questa prestigiosa azienda, di recente entrata tra le nostre referenze, è leader nel commercio del rovere europeo più pregiato e si distingue per l’altissima qualità e l’attenta selezione della materia prima, nonche’ per l’eccellente tracciabilità di ogni singola tavola di rovere e larice di pregio, il tutto certificato F.S.C. e P.E.F.C.. Dal 1947 la DAL LAGO SPA opera nel mercato italiano, mentre da circa due decenni l’azienda ha ampliato la commercializzazione del legname a tutta l’area europea, nonché oltremare. La quarta generazione di DAL LAGO sta entrando in azienda e con essa, lo sviluppo delle attivita’ ha trovato un nuovo impulso. Visitate il sito, appena rinnovato: www.Dallagolegnami.com
tano questi impianti di tutti i sistemi e accorgimenti, per avere il minor consumo energetico ed impatto ambientale. Tali impianti si avvalgono di tecnologie finalizzate alla riduzione dei consumi energetici, dell’impatto acustico nel rispetto del contesto in cui si collocano e delle emissioni in atmosfera. BIGonDRY affronta ed approfondisce temi fondamentali per una gestione sempre più intelligente ed accorta delle risorse energetiche, che sempre meno dovranno essere sprecate. Tutto questo, grazie alla ricerca continua di soluzioni tecnologiche innovative, di nuovi software ed elettroniche estremamente sofisticate, che consentono di raggiungere un elevato grado di precisione evitando così sprechi e garantendo risultati ottimali durante i cicli di essiccazione e trattamento termico del legno. Ne sono un esempio tangibile le installazioni di questi ultimi tempi, dove una clientela sempre più attenta e preparata richiede impianti “Full Optional”, adatti a raggiungere le migliori performance e con la massima attenzione all’ efficienza del processo, minori consumi ed impatto ambientale. I recuperatori di calore consentono di preriscaldare l’aria fresca immessa in cella mediante calore sottratto all’aria calda che viene espulsa durante la fase di ricambio. Si perfeziona così un recupero energetico molto efficace e si evita la completa dispersione del calore dell’aria all’esterno. Il rendimento di un normale recuperatore di calore BIGonDRY Srl è nell’ordine del 20-25% circa.
Ed è proprio dalle richieste specifiche di aziende di così grande prestigio che BIGonDRY trova lo stimolo ed affronta una sfida giornaliera per il miglioramento continuo. Anche sulla Macchina THW (Termo-Modificazione del legno ad alta temperatura) BIGonDRY ha riposto una grande attenzione al fine di raggiungere nuovi obiettivi!! IMPIANTI DI TERMO-MODIFICAZIONE DEL LEGNO AD ALTA TEMPERATURA Sempre proiettata verso il futuro la BIGonDRY ha raggiunto un’altra tappa importante, a dimostrazione di una forte competitività e spiccata capacità tecnica: le è stata riconosciuta l’esclusiva realizzazione dell’impianto di Termo-modificazione del legno ad altissime temperature (THW), raggiungendo dei risultati singolari. L’obiettivo è infatti di garantire la perfetta ripetitività dei processi, non solo nell’uniformità cromatica del colore ma anche nel rendere lavorabile il legno termicamente modificato ad altissima temperatura, combinando processi misti e ibridi per esaltare l’innovazione anche nel processo finale di trattamento del legno e questo, grazie a macchinari dalle elevate prestazioni tecnologiche. THW: Impianti di termomodificazione ad alta temperatura: da 5m3 fino a 30 m3. THW: è la linea dei macchinari per la Termo-modificazione del legno ad alta temperatura. Questa gamma di impianti va da una capacità netta di 4m fino a 30m circa, con un sistema di gestione
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speciale essiccazione
BIGonDRY
molto preciso e sofisticato. Fortemente impegnata a progettare nuovi impianti tecnologicamente avanzati, la BIGonDRY Srl è sempre più rivolta a processi eco-sostenibili ed alla realizzazione di impianti ecocompatibili. Vengono create nuove opportunità di sviluppo, con particolare attenzione all’ottimizzazione dei consumi energetici, garantendo il migliore rapporto tra qualità e prezzo delle macchine. In sintesi, il frutto di questa logica costruttiva è una macchina tecnologicamente avanzata, estremamente versatile nei possibili trattamenti quali: • Essiccazione • Vaporizzazione • Sterilizzazione secondo l’ISPM-15 • Trattamento termico ad alta temperatura fino a 250 ° C • Termo-Vaporizzazione del legno Ne conseguono enormi vantaggi in termini di consumi ed impatto ambientale, grazie alla ridotta immissione in atmosfera ed al sofisticato controllo elettronico che garantisce ottimi risultati in termini di uniformità di colore del legno e di sicurezza.
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THW: Impianti di termomodificazione ad alta temperatura: da 5m3 fino a 30 m3.
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Il trattamento di termo-modificazione del legno ad elevata temperatura, conferisce al legno una migliore durata e stabilità, evitando di dover trattare chimicamente il legno eliminando, altresì, la possibilità di infestazioni da insetti e ottenendo sul legno, un colore scuro omogeneo in tutto lo spessore. Evoluzione continua e consolidamento dei risultati otte-
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nuti dopo ben otto anni di ricerca e sperimentazione su diverse essenze lignee, ci consentono di affermare che ad oggi non vi è nel mercato, una soluzione migliore in termini di rapporto qualità/prezzo e di funzionalità. Particolare attenzione e pregio vanno riconosciuti al processo di termo-modificazione delle essenze più dure e difficili, applicato su spessori che possono variare dallo sfogliato, dai 10/10 fino a 100 mm o più, pur garantendo una macchina affidabile e sicura anche grazie a un supporto tecnico difficilmente comparabile e reclutabile nel mercato. La particolare configurazione di questi macchinari è pensata per avere il minor impiego di componenti ossibile, al fine di garantire una gestione semplice ed economica, in quanto è sufficiente avere a disposizione come energia termica il gas, l’energia elettrica e l’acqua. Non necessita, invece, avere a disposizione una caldaia ad olio diatermico e quindi nemmeno tutto il costoso impianto di gestione. Il bilancio energetico è favorevole in quanto lo scambio termico avviene direttamente nella cella, evitando così dispersioni nei vari passaggi intermedi. I risultati ottenuti hanno consentito la ripetitività dei trattamenti con conseguenti colorazioni omogenee, a convalida della qualità sul prodotto ottenuto con il THW. Il legno modificato termicamente, è un prodotto da ritenersi totalmente bio-compatibile in quanto non vi
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THW: Variazione cromatica del legno in funzione alle diverse temperature di trattamento ad alta temperatura.
sono applicate sostanze chimiche di alcun genere. La NUOVA tendenza, è l’utilizzo dell’impianto THW per trasformare un medesimo legno, da “Legno moderno” a “Legno Antico”: tale trattamento avviene ad alte temperature, sopra i 100°C, in condizioni di vapore saturo. L’obiettivo è di raggiungere i migliori risultati nella lavorabilità del legno, e nel contempo garantire maggior resistenza e stabilità con ridotte tensioni naturali, nonché l’eliminazione delle resine per ottenere i minori sprechi di legno possibili. L’eccellente risultato è la maggior resistenza agli agenti atmosferici, agli insetti, alle infezioni da funghi ed il piacevole aspetto del legno antichizzato, dove risaltano le venature naturali e il colore intenso del legno antico. L’elevata competenza tecnica delle risorse umane impiegate nella nostra azienda, un’ accurata progettazione e un’attenta scelta dei materiali, garantiscono la più alta affidabilità sul mercato di tutti i prodotti BIGonDRY che si distinguono non solo per le tecnologie utilizzate, ma soprattutto per l’affidabilità e l’eccellente servizio di assistenza Post-Vendita che viene fornito per essi! La forte sensibilità all’assistenza dei propri impianti ha fatto si che BIGonDRY Srl implementasse un innovativo sistema di assistenza telematica su tutti gli impianti, italiani ed esteri, in modo da rispondere in tempi rapidi alle esigenze dei propri clienti. Assistenza ed efficienza nel servizio post-vendita sono diventati così punto di forza e motivo di grande fiducia riposta dai nostri clienti, riconoscendo un valore aggiunto agli impianti di essiccazione BIGonDRY, oltre che per l’elevato grado di precisione, affidabilità, e flessibilità nell’utilizzo degli stessi a ridotti
costi di gestione! E non ci può essere soddisfazione più grande di proporre ai propri clienti soluzioni tecnologicamente avanzate, in particolar modo a clienti molto preparati alla ricerca continua di qualità e serietà, a riprova di un denominatore comune che caratterizza la pregiata clientela BIGonDRY, in un rapporto di grande stima e di reciproca fiducia. Il sistema automatico di controllo rappresenta il cuore pulsante dei forni di essiccazione del legno. La bontà dell’automatismo è, infatti, il primo fattore responsabile della qualità nei processi sul legno. La capacità di attivare un controllo ottimale dei parametri dell’aria e del legno, incide sui risultati in termini di: • Qualità del risultato • Assenza di difetti • Riduzione dei tempi di trattamento • Risparmio energetico e BIGonDRY offre una vasta gamma di automatismi di controllo basati sull’utilizzo di un microprocessore. Tutti gli automatismi, esclusivamente made in Italy, rappresentano l’eccellenza della tecnologia dedicata alle applicazioni nel settore legno. Questi dispositivi consentono di regolare l'essiccazione in modo progressivo, con la possibilità di combinare l'utilizzo di sonde di avanzata tecnologia, in modo da risparmiare molta energia negli impianti. Anche lo sviluppo dei software di gestione e gli automatismi sono materia di studio in continua evoluzione, coadiuvato dalla grande competenza ed esperienza dei nostri tecnologi al fine di mettere a servizio dei nostri attuali e futuri clienti interessanti novità.
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intervista di Sonia Maritan
Zanuso Legno
www.zanusolegno.com
Il 21 luglio abbiamo visitato la Zanuso Legno srl a Lissone, nel cuore della Brianza, si tratta di una piccola realtà, che, come spesso accade sul territorio nazionale, si caratterizza per audacia e creatività. Da oltre 50 anni presente sul mercato, dapprima con il fondatore Ermes e poi con il figlio Dario che continua la tradizione, l’azienda ha acquisito esperienza nella ricerca dei materiali e nella loro lavorazione ampliando la gamma di spessori disponibili e i settori di applicazione come il termotrattato, introdotto nel 2007. Oggi però la Zanuso Legno srl con i prodotti StoneOak® e StoneElm® propone il legno fossile. Ne parliamo con Dario Zanuso, un imprenditore così appassionato da spingersi in luoghi impervi per trovare "tesori" sperduti…
IL LEGNO FOSSILE DI DARIO
INTERVISTA
prendere in mano l’attività, erano di quelli che non si possono dimenticare perché segnavano il vissuto della famiglia con cadenza quotidiana» – afferma Dario Zanuso – «Così ho rinunciato al mio sogno nel cassetto, la fotografia, che ho conservato come hobby e ho preso parte all’attività, poi la passione ha fatto tutto il resto. Oggi sono assolutamente convinto che sia stata la scelta giusta e malgrado tutte le difficoltà non c’è stata una sola volta in cui abbia pensato “ma chi me lo ha fatto fare…” Oggi non saprei cosa avrei potuto fare d’altro».
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Siamo alla Zanuso Legno srl con Dario Zanuso (nella foto sopra), il titolare, che ci racconta come è nata la sua esperienza nel settore, quello che “respira” da sempre, rappresentando lui la seconda generazione dell’azienda. È stato, infatti, il padre, Ermes Zanuso, a dare inizio a questa storia nel 1959… «All’inizio è stato il senso del dovere che sentivo nei confronti dei miei genitori, per i sacrifici che hanno fatto per dar vita alla loro azienda a spingermi a
Basta entrare alla Zanuso Legno srl per percepirne il trascorso, osservare l’accuratezza con cui sono selezionati “i legni”, ma è parlando con Dario Zanuso che emergono i segni particolari di questa impresa. «Certamente, l’aver mantenuto una dimensione familiare dell’azienda e l’essere rimasto contenuto nelle dimensioni aziendali senza vincoli di “valori” da raggiungere anno dopo anno, da incrementare in continuazione, mi ha permesso di essere un po' più libero, e di pensare a un modo diverso d’interpretare il materiale. La base di partenza dei legni naturali prodotti negli spessori di 6, 10 e 20 decimi si sono nel tempo evoluti e prima i segati da 4.2 e 5 mm, e
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poi i thermowood, hanno creato la base sulla quale sviluppare StoneOak® e StoneElm®: le due nuove essenze che stiamo sviluppando». Il suo modo diverso d’interpretare il materiale è proprio quello che ci ha portato alla Zanuso Legno srl, in seguito allo speciale Vero Legno nel quale abbiamo pubblicato il suo legno fossile (Il Legno n° 338), ma facciamo un passo indietro… «Negli anni Novanta siamo diventati una segheria per materiali sottili e quella è stata la prima svolta che abbiamo dato all’azienda, anziché proseguire con la trasformazione del legno presso terzi, abbiamo creato un’altra unità nella quale delle macchine speciali realizzano il segato sottile. Tra il tranciato e il tavolame c’era un vuoto di produzione che noi abbiamo riempito con i segati sottili da 4 e da 5 millimetri. Il tranciato per sua natura esce da una macchina che lo sfibra, l’asportazione avviene con una lama che lesiona profondamente la sua massa diminuendone la resistenza meccanica. Il tavolame se pur ben essiccato nei forni ha dei limiti di stabilità e torsione oltre a non prestarsi a tutte le applicazioni attuali e alle condizioni climatiche delle nostre case. Noi abbiamo cercato di racchiudere in un unico prodotto la resistenza meccanica di un tavolame e la duttilità e la stabilità di un tranciato e cosi abbiamo dato vita a Q5: il nostro segato sottile. Abbiamo cominciato un nuovo percorso, oltre
che nelle pavimentazioni ingegnerizzate, anche nell’arredamento. Siamo partiti segando le classiche specie legnose come il Rovere, il Doussiè, il Frassino e l’Iroko. Oggi a disposizione del cliente just in time c’è un magazzino di segati al pari di quello dei tranciati, oltre cinquanta, sessanta essenze, tra cui anche Ebano, Zirikote, Bois de Rose e Violette, legni particolarmente difficili, per i quali la tecnologia ci viene incontro e ci permette di ottenere ottimi risultati: macchinari precisi e duttili permettono, infatti, di ricavare dal tronco un segato sottile che ha trovato poi un ampio utilizzo nell’ambito dell’arredo, della sfera navale, sostituendo i mastri d’ascia, che non esistono più, per il refitting o per l’esclusivo mondo delle costruzioni di barche in legno, di cui si contano le aziende sulle dita di una mano. Insomma un prodotto che trova diverse applicazione dove si necessita di un legno integro, stabile e meccanicamente perfetto».
OTTOBRE 2016 In queste pagine alcune immagini dell'incontro fra Sonia Maritan e Pietro Ferrari (Direttore de Il Legno) con Dario Zanuso.
La Zanuso Legno srl offre anche i thermowood e Dario Zanuso ci racconta anche di questo trattamento. «Nel 2007 abbiamo sviluppato il thermowood e lo abbiamo portato al Salone del Mobile declinato in diverse essenze e con diversi brand del mondo del design e dell’arredo. Il thermowood in poco tempo è diventato il punto di riferimento nella finitura del legno, con la possibilità di ottenere essenze scure che il mercato ricerca e sostituendo il Wengè del quale ormai il mercato è saturo e l’Ebano Makassar raro, difficile da reperire e con costi impraticabili a Dario Zanuso con Pietro Ferrari nel piano interrato della ditta con alcuni pezzi di legno fossile.
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intervista
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Il fascino del legno fossile nelle immagini sopra e nell’ultima pagina.
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livello industriale. L’alternativa era tingere i materiali, che pur rispondendo alle esigenze di serialità di prodotto comportava un grosso limite nella stabilità del colore all’esposizione dei raggi UV e del tempo. I thermowood invece garantiscono la stabilità del colore nel tempo ma provenendo da tronchi diversi, hanno il grande limite nella regolarità e uniformità. Questo ha portato a interpretare il legno in maniera diversa. Il mercato si è spostato sul prodotto esclusivo, unico, non seriale, è nata così una nuova corrente che apprezza le sfumature e le differenze all’interno dello stesso tronco. Questo ci ha aiutato a preparare un mercato “dell’esclusività” e delle “unicità” che è riuscito ad accogliere i nuovi materiali StoneOak® & StoneElm®, le due nuove essenze che abbiamo scoperto e che abbiamo proposto quest’anno al mercato, qualche cosa che fino a poco tempo prima non era conosciuta». Siamo arrivati al presente, abbiamo visto e toccato questi materiali che “il tempo, là sotto” ha conservato, protetto, nascosto per molti, moltissimi secoli! Ma di quale legno si tratta, dove si trova e come si è conservato? «Ho “scoperto” questo areale, dove migliaia di anni fa, tra l’Europa e l’Asia, è sprofondata una foresta, una zona dove l’escursione termica è molto accentuata: passa da 20° d’inverno a + 40° d’estate con i limiti che questo impone. Questi materiali sono rimasti per centinaia e migliaia di anni racchiusi e conservati sottoterra, hanno una percentuale altissima
d’acqua e di conseguenza risultano fragili e instabili. Il primo carico che avevamo trovato lo scorso gennaio è rimasto bloccato in frontiera a causa dei documenti inadeguati e il congelamento ha fatto completamente esplodere il legno lacerandolo e rendendolo inutilizzabile, di contro quelli raccolti nel mese di luglio e agosto con temperature che superano i + 40° si sono disidratati in poche ore e polverizzati. Non ci siamo scoraggiati, nonostante i primi tronchi siano stati persi completamente, e i primi risultati fossero così deludenti e gli ostacoli apparissero insormontabili. Si può scavare e non trovare nulla, i tronchi a volte si sono disfatti prima di venire in superficie, altri si sono distrutti durante il percorso: l’esperienza “sul campo” ci ha insegnato che esiste una stagionalità ottimale per l’estrazione di questo materiale. E, malgrado tutto, siamo comunque riusciti a portare a casa cento metri cubi di questo materiale magnifico, dotato di colorazioni uniche, che vanno dal grigio sabbia fino al nero antracite, dove nella fibra, nel colore e nella struttura si legge il passaggio del tempo». Mentre parliamo con Dario Zanuso, me lo immagino, zaino in spalle, avventurarsi in questi luoghi dove la natura ancora primeggia, vedo un cercatore d’oro alla ricerca di tronchi antichi, unici e sorprendenti, come quelli che ci mostra orgoglioso presso la sua ditta. Gli chiedo a quando risalga il ritrovamento di questo “giacimento”. «Al 25 gennaio dello scorso anno».
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Pietro Ferrari è altrettanto affascinato dalla storia che ascoltiamo direttamente dalla voce del protagonista e azzarda: “Questi tronchi non sono neanche nella fase di carbonizzazione…?” «Sono in una fase appena precedente alla fase di carbonizzazione, infatti, sono rimasti cosi perché l’argilla ha creato attorno ai tronchi una sorta di sarcofago, proteggendoli: in una situazione anaerobica non si sono sviluppati i microorganismi che avrebbero altrimenti attaccato e innestato un processo di deterioramento nel legno». Naturalmente i quantitativi sono variabili ed è difficile prevedere quanto ne conservi ancora l’areale. Intanto però i primi cento metri cubi hanno suscitato l’interesse di importanti brand... «Il quantitativo a disposizione non si prestava a un uso su larga scala, quindi abbiamo evitato di interfacciarci con aziende che fanno nei numeri la loro forza, ci siamo invece rivolti a realtà che avessero nel prodotto esclusivo il loro core business. Nomi importanti hanno creduto in questo materiale, l’hanno portato al Salone del Mobile 2016, e per molte di queste aziende i risultati sono già positivi». Certo si trattava di capirlo e valorizzarlo! «Alcune aziende stanno lavorando con ottimi risultati, soprattutto chi ha saputo leggere e far leggere attraverso questo legno “il tempo” che è passato, l’emozione, la sensazione della storia di cui è portatore. Chi ha saputo comunicare unicità ed esclusività sta raccogliendo degli ottimi risultati e sta già sviluppando altri prodotti “dedicati” da presentare al mercato». Pietro Ferrari interviene ancora per chiedere se abbiano interesse per questo prodotto nel settore del contract. «Sicuramente sì; perché più che l’industria, è il settore del contract che ci interessa. Il mercato del contract è meno legato a dinamiche di tipo sequenziale e replicative alla quali questi materiali poco si adattano. Il contract è di per sé un progetto chiuso su se stesso. Ognuno differente dal precedente e dal successivo e dove unicità ed esclusività diventano valori aggiunti e non limiti. E questi due materiali rispondono assolutamente a questa logica. StoneOak® & StoneElm® sono disponibili nel
tranciato da 7/10 e 20/10 decimi, due spessori che permettono due interpretazioni differenti: il primo minimalista, regolare ed elegante, il secondo materico ed espressivo “del tempo” in senso lato: basta saperli interpretare e comunicare. Poi c’è una produzione di segati Q5, ma abbiamo scelto di non commercializzarlo per dedicarlo in forma esclusiva alla nostra azienda XILOPAV srl che realizza pavimenti molto particolari su scala artigianale Hand Made & Made in Italy». Questi prodotti, già sul mercato da aprile, sono stati registrati presso il competente ufficio marchi e brevetti da Zanuso Legno srl e ne abbiamo già trattato in occasione dello speciale Vero Legno di cui l’azienda è parte. «Il marchio registrato è StoneOak® e StoneElm®, i legni di base sono Rovere e Olmo, ma nel “bosco dimenticato” erano presenti tutte le latifoglie: abbiamo recuperato un tronco di Platano che è andato distrutto, due tronchi di Frassino andati persi. L’80% del materiale è Rovere e il 20% è Olmo. Il primo grigio in differenti toni e gradi fino al nero antracite per i tronchi più datati, il secondo con colorazioni più chiare, grigio/verdi ancora più uniche ed esclusive, irripetibili. Purtroppo anche poco disponibile in quanto le condizioni morfologiche dell’Olmo non hanno aiutato sicuramente la sua conservazione nel tempo. È come andare a pesca, non si sa che cosa si “prende”. Abbiamo tre datazioni eseguite con il metodo del carbonio-14 da laboratori certificati e che ne datano il periodo. Il colore è più chiaro o più scuro secondo il lavoro “del tempo”, che comunque è quantificabile in migliaia di anni». Pietro Ferrari chiede ancora se questo legno, che ha una storia così tribolata a livello di origine e di estrazione, richieda una particolare cura nella conservazione. «Al pari degli altri: alcune aziende che l’hanno presentato al Salone del Mobile non l’hanno saputo interpretare perché l’hanno verniciato con delle vernici acriliche e l’hanno coperto perché avevano paura che si deteriorasse. Noi invece cerchiamo una collaborazione con il cliente che possa mettere in luce la “lunga” storia di questi prodotti e possa trasmetterne l’emozione e il valore».
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“Stone” richiama all’immagine della pietra più che del legno, osservo io. «L’abbiamo chiamato così proprio perché StoneOak® evoca con i suoi colori e la sua texture più una pietra che non un legno. Un legno colorato così non si era mai visto, è un po’ evocativo, come StoneElm®. Sono nomi evocativi anche per l’estero, per fortuna il nostro Salone del Mobile è un appuntamento mondiale e ci ha permesso di avviare delle trattative commerciali con l’estero. L’abbiamo utilizzato nel design, nell’arredo e nella cucina. Sono orgoglioso di aver trovato qualcosa di bello, anche se abbiamo messo in gioco dei valori economici importanti a livello aziendale, abbiamo altresì avuto la fortuna di trovare un quantitativo inaspettato di un ottimo materiale che abbiamo tranciato ed è ora a disposizione del cliente che desidera un materiale nuovo e innovativo».
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Il Salone del Mobile avrà costituito un buon trampolino di lancio, anche se avrebbe potuto essere enfatizzata di più questa novità! «Il Salone del Mobile è servito come vetrina per entrare nel mercato, per un’azienda come la nostra, piccola e poco conosciuta, si è trattato di un lavoro di marketing importante, è stato impegnativo anche attivare i contatti con i più importanti brand del design, che poi veicolassero il nostro prodotto durante la settimana milanese del design. Certo avevamo dalla nostra parte la forza di poter offrire loro l’opportunità di un legno di grande esclusività. Questo è un legno da utilizzare per il contract della casa, della villa, della residenza importante dove si chiede qualcosa di esclusivo. L’industria è ancora legata a un prodotto molto seriale, ci dobbiamo rivolgere a un mercato, dove l’originalità costituisca il valore aggiunto di tutto il lavoro».
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Gli chiediamo se il prodotto termotrattato lanciato come Thermowood nel 2007 continui comunque a rappresentare una proposta Zanuso Legno srl . «Va avanti ancora e comunque, è radicato ed è un filone che rimane. Il thermowood è un trattamento industriale che parte da un legno naturale e ordinario, può essere ripetuto ogni giorno e ha disponibilità illimitata. Invece questi legni fossili prima o poi finiranno, noi abbiamo mappato una zona di un
centinaio di chilometri per lato, trovando più o meno sempre dei materiali, non siamo stati fortunati per aver pescato ogni volta in maniera esclusiva ma pensiamo che ci potranno essere altre zone. In ogni caso il legno finirà, il thermowood invece è un prodotto industriale che permette di avere colorazioni originali, duplicabili in un prodotto stabile e duraturo». Naturalmente non possiamo fare i nomi, ma certo le aziende a cui è stato proposto il Thermowood nel 2007 non saranno le stesse a cui è stato offerto lo StoneOak® e lo StoneElm® quest’anno. «Nel 2007 avevamo come partner delle aziende per le quali un prodotto industriale era più idoneo, nel 2016 abbiamo lavorato con aziende che sviluppano la loro ricerca nel campo del design. Aziende di design e arredi che hanno la sensibilità e la capacità artigianale di potersi avvicinare a un materiale tanto bello ed emozionante quanto difficile e delicato. Ma il mercato ci sta dando ragione. Se lo avessimo scoperto solo 5 o 6 anni fa lo avremmo perso. Ora il mercato è pronto per accogliere qualcosa di unico, limitato, irripetibile e meravigliosamente bello».
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Conto termico 2.0: un’occasione da cogliere al volo per installare una caldaia a biomassa KWB Beatrice Guidi
UN CONSIGLIO D'AMICO DA KWB
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Ottime notizie sul fronte delle energie rinnovabili. Chi decide di affidarsi a sistemi per la produzione di energia termica da fonti energetiche rinnovabili potrà contare, infatti, sul nuovo Conto Termico 2.0 entrato in vigore a partire da inizio giugno. Il nuovo regime di sostegno specifico si presenta rinnovato e semplificato: incentivi fino a 5.000 euro in un'unica rata entro 2 mesi. Chi decide di affidarsi a fonti energetiche rinnovabili può contare su incentivi già da diversi anni. Il Ministero dello sviluppo economico italiano, infatti, nel 2012 ha attuato il cosiddetto “Conto Termico”, un regime di sostegno specifico per interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e l’incremento dell’efficienza energetica. A partire da inizio giugno, però, il Conto termico ha cambiato veste e si è rinnovato. INCENTIVI FINO A 5.000 EURO IN UN’UNICA RATA E ENTRO 2 MESI Grazie al Conto Termico 2.0 richiedere gli incentivi è
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decisamente più semplice e immediato. In particolare, è stata snellita la procedura burocratica per effettuare la richiesta al Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Novità importanti anche per quanto riguarda gli incentivi stessi: se l’importo complessivo dell’incentivo riconosciuto non supera i 5.000 euro, verrà erogato in un’unica rata ed entro 2 mesi dall’installazione della caldaia. Solo caldaie con emissioni ridotte potranno accedere al Conto Termico. Il nuovo conto termico impone regole ferree per quanto riguarda le emissioni di CO2: solo caldaie certificate in classe 5, ovvero con emissioni inquinanti particolarmente ridotte, rientreranno nel nuovo conto termico. In questo senso, KWB è da sempre impegnata nel progettare sistemi di riscaldamento a biomassa che garantiscano livelli di emissioni il più bassi possibile. Tutte le caldaie KWB, infatti, godono della certificazione di conformità alla classe 5 della norma EN 303-5.
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Incentivi importanti per chi decide di sostituire impianti alimentati a gasolio, biomasse, olio combustibile e carbone. Ecco qualche esempio concreto per comprendere la portata degli incentivi garantiti dal nuovo Conto Termico 2.0. Il proprietario di una villetta mono-famigliare residente a Verona (fascia climatica E) che decide di installare una caldaia a pellet da 30 kW, per esempio una Easyfire 2, può contare su incentivi fino a 6.885 euro. Una mini palazzina a Bressanone (fascia climatica F) che sceglie di installare una caldaia a cippato da 120 kW, per esempio una Multifire 2, potrà invece contare su incentivi fino a 32.400 euro. Quali interventi possono beneficiare degli incentivi? Può accedere al conto termico chi decide di sostituire generatori di calore per la climatizzazione invernale alimentati a gasolio, biomasse, olio combustibile e carbone e le aziende agricole che decidono di sostituire sistemi di riscaldamento a biomasse nuovi in fabbricati rurali. Inoltre, hanno accesso agli incentivi le aziende agricole che svolgono attività agrofore-
stale in aree non metanizzate che decidono di sostituire generatori di calore a GPL con generatori a biomassa; nel caso in cui gli apparecchi/impianti producono livelli di emissioni di polveri totali inferiori o uguali a quelli previsti in normativa. CONTO TERMICO 2.0: UN’OCCASIONE DA COGLIERE AL VOLO PER INSTALLARE UNA CALDAIA A BIOMASSA “Questo è il momento ideale per valutare sistemi per la produzione di energia termica da fonti energetiche rinnovabili. Richiedere gli incentivi, infatti, non è mai stato così semplice ed immediato”, ha evidenziato Andrea Toselli, amministratore delegato di KWB Italia. “Il nuovo Conto Termico è per noi una conquista, un’occasione da sfruttare al massimo. KWB Italia, grazie ad una rete capillare e consolidata di installatori e rivenditori affiliati, è pronta ad affiancare chi decide di valutare soluzioni innovative per il riscaldamento a biomassa. Possiamo contare sull’eccellenza tecnologia austriaca e su oltre 20 anni di
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vanta il più grande e moderno centro privato di ricerca e innovazione sulla biomassa in Europa ed investe annualmente fino al 10% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo.
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INFORMAZIONI GENERALI KWB ITALIA KWB Italia, con sede a Bolzano, è una società affiliata di KWB GmbH che oggi conta 400 dipendenti e un fatturato di circa 70 milioni di euro. KWB GmbH, con sede a St. Margarethen in Stiria (Austria), è un’azienda leader nel settore delle caldaie a biomassa. Si occupa della consulenza, progettazione, vendita e installazione di caldaie alimentate con legna spaccata, pellet e cippato di potenza compresa tra i 2,4 e i 300 kW. In 20 anni di attività, KWB ha equipaggiato oltre 70.000 clienti in Europa, Canada, Cile e Giappone con caldaie a biomassa. L’azienda è costantemente impegnata nella progettazione di soluzioni innovative per il riscaldamento a biomassa:
Sede: St. Margarethen in Stiria (Austria), Sede KWB Italia: Bolzano, Dipendenti: 400 dipendenti (230 impegnati presso la sede di St. Margarethen/Raab e altri 170 presso le 4 società affiliate), Fatturato: 70 Milioni di euro circa, Offerta: caldaie a biomassa, Combustibile: pellet, legna spaccata e cippato Potenza: tra gli 2,4 e i 300kW, Clienti: abitazioni mono e bifamigliari, edifici pubblici, agricoli ed industriali e grandi strutture ad uso abitativo o commerciale.
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IL LEGNO LAMELLARE PRENDE IL VOLO Franco Riccardi
Si ispira alla forma delle canoe “bangka“ tipiche del patrimonio culturale locale, il nuovo terminal passeggeri dell’Aeroporto Internazionale di Mactan-Cebu (Filippine), interamente realizzato in legno lamellare da Rubner Holzbau, l’azienda del Gruppo Rubner specializzata in grandi opere in legno. Lunghe travi di 23 metri in legno lamellare si intrecciano a formare la struttura portante ondulata del tetto a botte che ricoprirà i 65.000m di superficie del Terminal. Il progetto rispecchia una strategia a medio termine del governo filippino che mira a raggiungere, attraverso lo sviluppo di nuove infrastrutture, una crescita elevata, inclusiva e sostenibile del Paese. Ed è stata proprio la sostenibilità, la parola chiave che ha
permesso a Rubner Holzbau di aggiudicarsi quella che rappresenta la più importante commessa in legno lamellare nella storia del Gruppo al di fuori dei confini nazionali, per un valore di 10 mln di dollari. Mactan-Cebu è il secondo aeroporto delle Filippine e il primo in Asia completamente realizzato in legno lamellare: complessivamente Rubner Holzbau produrrà 4.500 m di legno lamellare che verranno imbarcati e poi montati a Lapu-Lapu City, sull’isola di Mactan, affinché il nuovo Terminal possa essere aperto nei tempi previsti. Una volta completato, il nuovo terminal triplicherà la capacità di gestione dell’aeroporto dagli attuali 4,5 milioni di passeggeri all’anno, al traguardo dei 12,5 milioni.
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JÜRGEN KÖPPEL ELETTO NUOVO PRESIDENTE DI EUMABOIS
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Il nuovo Presidente e attuale CEO di Leitz GmbH & Co. KG, Jürgen Köppel, metterà a disposizione la sua lunga esperienza nell’industria di lavorazione del legno, dove ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità in Homag Group AG, a beneficio dell’attività e della crescita di Eumabois. Luigi De Vito, Direttore della Divisione Macchine di SCM Group, contribuirà all’attività del consiglio con la sua esperienza internazionale nel ruolo di Vicepresidente. I tre nuovi consiglieri Mustafa Sabri Erol (Törk Makine A.S.), Samuel Hänni (Lamello AG) e Wolfgang Rohner (Schelling Anlagenbau GmbH) completano la nuova squadra con la loro esperienza nel settore e il forte appoggio delle rispettive associazioni. Erich Zeller, nominato Revisore, vanta una lunga carriera in Lamello e in Eumabois, e metterà a disposizione del consiglio la sua competenza finanziaria. Köppel ha sottolineato il contributo fruttuoso del precedente consiglio direttivo e, in particolare, l’impegno di Ambrogio Delachi e Gianni Ghizzoni. “Il nuovo consiglio può contare su una solida reputazione e
una rete di relazioni internazionali. Continueremo a lavorare per il rafforzamento e il successo dell’industria europea nello scenario internazionale”. Oltre alla grande attenzione alle fiere (Eumabois ha definito un calendario internazionale di fiere di riferimento per l’industria di lavorazione del legno), l’associazione intende potenziare l’attività di lobby su temi tecnologici e interloquire con un’unica voce con le autorità dell’Unione Europea.
Appunti
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APPUNTI
CONFERENZA EUROPEA AHEC 2016
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Quest’anno l’American Hardwood European Conference (che si terrà nei giorni 20-21 ottobre presso il Marriott Hotel di Copenhagen) fornirà una piattaforma agli esportatori di latifoglie americane e ai distributori europei per discutere e dibattere le sfide e le opportunità che entrambi i settori dovranno affrontare, a proposito di questioni attuali e sviluppi futuri. Giovedì 20 ottobre, il convegno si aprirà con un’overview sul lavoro che AHEC Europe sta svolgendo per incentivare il mercato dei legni duri americani, ispirando i decision makers e la creazione di nuovi prodotti per l’ambiente urbano. Ciò comprenderà una sessione sulla globalizzazione del commercio del legno duro, con focus sul mercato interno di Stati Uniti, Europa e naturalmente Cina. Il team AHEC Europe, guidato da David Venables, direttore europeo di AHEC, guarderà ai futuri mercati per le latifoglie americane e mostrerà la creazione di strumenti promozionali e messaggi volti ad accedere a questi mercati. Ciò include la promozione delle specie sottoutilizzate, il targeting di mercati specifici, l’incremento di specie alternative e nuove applicazioni, nonché la rielaborazione del sito web, nuove pubblicazioni e un nuovo formato dell’American Hardwood Environmental Profile (AHEP). AHEC Europe e Andrew Lawrence, Arup Engineers, discuteranno dei nuovi mercati per le latifoglie americane nell’ambito delle costruzioni. A partire dal progetto “The Smile”, imponente installazione in legno creata per il London Design Festival utilizzando, per la prima volta, pannelli di dimensioni industriali a strati incrociati (CLT) di tulipier americano, un progetto che rappresenterà un enorme passo avanti per l’uso di legno duro in applicazioni strutturali. L’installazione sarà presentata all’esterno del Chelsea College of Arts a Londra, sabato 17 settembre e in mostra fino al 10 ottobre. Il tema della sostenibilità verrà approfondito nelle presentazioni e nella tavola rotonda del pomeriggio “Tutto sugli alberi: nuovi approcci per dimostrare la sostenibilità” presieduta da Rupert Oliver, consulente ambientale di AHEC Europa, che sarà affiancato da Jakob Rygg Klaumann, della Federazione danese del Commercio del Legno e da David Hopkins, della Federazione inglese del Commercio del Legno. Durante il loro inter-
vento verranno presentati in anteprima i risultati dello studio Seneca Creek e i dati del monitoraggio delle foreste via satellite dalla NASA. L’ultima sessione della giornata è dedicata al panel in rappresentanza dell’industria degli Stati Uniti che, guidato dal Presidente di AHEC, Dave Bramlage, avvierà un dibattito a domande aperte con gli esportatori statunitensi. Ulteriori opportunità di relazione sono previste nello showcase dell’industria e nel momento di networking successivi al dibattito. Conclude la giornata del giovedì la cena di gala presso lo storico Palazzo Moltkes con nuove opportunità di networking. Si tratta di una grande occasione per i delegati europei per consolidare i rapporti con gli esportatori statunitensi di legno duro e incontrare i loro colleghi di altri paesi. Venerdì 21 ottobre il focus sarà sul seminario di formazione per buyer e utilizzatori di legno di latifoglia americano. Rupert Oliver inizierà con un’overview sulle risorse di legno di latifoglia americana: dove crescono, come vengono gestite e perché sono sia una risorsa legale che sostenibile. Egli approfondirà anche il tema della sfida che i buyer devono affrontare nel soddisfare i requisiti di due diligence di EUTR (European Union Timber Regulation). Il focus dell’incontro si sposterà quindi sugli sviluppi del mercato che guidano l’attuale domanda. Neil Summers, Timber Dimension, condividerà le informazioni più recenti sui mercati in crescita per i legni duri termicamente modificati e le opportunità che si presentano per i legni duri degli Stati Uniti. Venerdì si concluderà con un seminario tecnico sulla classificazione del legname allo standard NHLA, introdotto dall’ispettore capo della NHLA, Dana Spessert. Questa sessione comprenderà dimostrazioni pratiche su come determinare i vari gradi di classificazione delle varie specie di latifoglie americane. Il programma e tutti i dettagli della registrazione sono disponibili all’indirizzo: http://americanhardwood.org/newsevents/european-conference-2016/programme/. Non vi è alcuna quota d’iscrizione, ma i posti sono limitati. La conferenza è specificamente rivolta ai principali operatori del mercato. AHEC accoglie esportatori americani di legno duro, agenti, importatori europei e i principali produttori.
Appunti
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ROTHOBLAAS PORTA IL KNOW-HOW ALTOATESINO AL CONVEGNO SULLE COSTRUZIONI IN LEGNO PIÙ IMPORTANTE DEL SETTORE Negli ultimi anni il settore delle costruzioni in legno è caratterizzato da una forte crescita, rispetto ad altri rami del mondo delle costruzioni. Questa crescita è stata evidente anche al WCTE “World Conference on Timber Engineering“, tenutosi a Vienna alla fine di agosto. I professionisti del legno si sono riuniti all’Università della capitale austriaca in un incontro di 4 giorni: gli esperti hanno condiviso e commentato le proprie esperienze in più di 800 convegni, mentre numerose aziende hanno avuto l’occasione di presentare sé stesse e le ultime innovazioni sviluppate. Tra queste troviamo Rothoblaas s.r.l., Premium Partner dell’edizione del WCTE di quest’anno, che ha presentato le proprie innovazioni e la propria expertise in una serie di seminari. Il convegno sull’edilizia in legno è stato seguito da oltre 1200 partecipanti provenienti da 46 Paesi; di questi, circa la metà era costituita da spettatori europei. Guardando oltreoceano, la sola rappresentanza giapponese contava ben 124 persone. UN PONTE TRA L’ECONOMIA E LA SOCIETÀ Al convegno sono state presentate le molte soluzioni innovative disponibili sul mercato nei campi dell‘isolamento, della sicurezza o dei sistemi di fissaggio, così come le ultime conquiste nel campo delle costruzioni in CLT. Il WCTE di quest’anno è stato focalizzato sul trasferimento delle conoscenze dal mondo accademico alla pratica.
Dopo 4 intensi giorni caratterizzati da innumerevoli interventi, Peter Lang, socio di Rothoblaas, delinea un bilancio più che positivo dell’edizione del WCTE di quest’anno. “Abbiamo presentato ai visitatori il potenziale dell’edilizia in legno, riuscendo ad avvicinarli a questo mondo. Il WCTE è la piattaforma ideale per il networking, sia con altre aziende, sia con il mondo scientifico. Le sinergie generate attraverso il WCTE sono l’ideale per rendere l’edilizia in legno ancora più attrattiva e fare in modo che si radichi come alternativa o integrazione ideale ai tradizionali sistemi costruttivi in cemento o metallo”.
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Appunti
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LESDREVMASH 2016
Lesdrevmash 2016, fiera di attrezzature per l’industria forestale e macchine per la lavorazione del legno, si svolgerà a Mosca dal 24 al 27 ottobre 2016. La manifestazione è organizzata da Expocentre AO, l’Unione Russa dei Produttori ed Esportatori di Legno, con il sostegno ufficiale di Eumabois e del Ministero Russo dell’Industria e del Commercio e con il patrocinio della Camera di Commercio e Industria Russa. La 16a edizione di Lesdrevmash, Salone Internazionale di Macchinari, Attrezzature e Tecnologie per l’Industria Forestale, la Lavorazione del Legno e l’Industria del Mobile, si svolgerà presso il centro fieristico Expocentre di Lesdrevmash: dati e cifre 500 espositori 30 Paesi, 9 collettive nazionali 20.000 visitatori qualificati oltre 40.000 m di superficie epositiva Lesdrevmash Dal 1973 La fiera più importante in Russia e nella Confederazione di Stati Indipendenti Fra le prime cinque fiere mondiali per l’industria forestale Una finestra sul mercato redditizio della Russia: il 69% del territorio russo è coperto da foreste; il patrimonio forestale della Russia ammonta a 28.000 miliardi di dollari. Nel 2016 in Russia verranno investiti 52 milioni di dollari nello sviluppo dell’industria del legno, come previsto dal piano statale per lo sviluppo e la competitività dell’industria. Lesdrevmash proporrà le attrezzature, le tecnologie e le novità più recenti per la lavorazione del legno, l’attività forestale e la raccolta di tronc. Fra gli espositori ci saranno i più importante costruttori internazionali, quali Biesse, Cefla, Dieffenbacher, Felder, Griggio, Homag, Houfek, EWD, IMA, Koimpex, Komatsu, Palfinger, Pallmann, Polytechnik, Ponsse, Schelling, SCM Group, Siempelkamp, Valon Kone, Weinig , Wintersteiger e altri. Tutte le principale aziende russe partecipano regolarmente alla manifestazione: Atlasmash, Intervesp, Kami, Kovrovskiye boilers, Kroneks, Lidteh, MDM-Techno, CFTechnologies, Stankovita, Teploresource, Ekovent K e altre. Il Giappone debutta a Lesdrevmash 2016. La prima collettiva nazionale giapponese ospiterà a Lesdrevmash circa 20 costruttori di macchinari e fornitori di tecnologie per l’industria del legno. L’associazione giapponese dei costruttori di macchine per la lavorazione del legno, con il sostegno del Ministero dell’Economia e del Commercio del Giappone, ha scelto la più grande rassegna dell’industria del legno in Russia come vetrina ideale per presentarsi al mercato russo. Costruttori noti come Fuji, Hirota Corporation, Kanefusa Corporation, Kikukawa Enterprise, Kitagawa Engineering, OI Seisakusho, Suzuko, Yamamoto Vinita e altri presenteranno diversi tipi di attrezzature, fra cui diversi nuovi macchinari e utensili proposti in anteprima a Lesdrevmash. Contestualmente alla fiera si svolgerà l’ottava edizione del Forest and Man International Forum, l’appuntamento più importante per i professionisti dell’industria del legno di tutta la Russia, con una ricco programma di conferenze, tavole rotonde e workshop.
“La conoscenza delle problematiche dell’utilizzatore finale mi consente di parlare la sua stessa lingua... di capire le sue esigenze e di consigliarlo per il meglio.”
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HOLZ 2016: FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE Il prossimo appuntamento di Holz, il salone professionale svizzero più affermato del settore delle costruzioni in legno, si terrà dall‘11 al 15 ottobre 2016 presso il complesso fieristico di Basilea. Nell’ultima edizione – grazie al nuovo settore speciale Zukunft Holz (Futuro del Legno) – materiale, design e innovazioni si sono raggruppati in un nuovo concetto, dove il focus è incentrato sulle sinergie date dal legno combinato ad altri materiali e tecnologie. Ed è proprio in questo senso che si cerca di proseguire per l’edizione 2016 della manifestazione.
ESSENZE EUROPEE: NOCE NAZIONALE • CILIEGIO • ROVERE • FRASSINO • ACERO • TIGLIO • CASTAGNO • ONTANO • PERO • OLMO • FAGGIO • FAGGIO VAPORATO • PIOPPO • CARPINO • LARICE AUSTRIA • LARICE VAPORATO • ABETE AUSTRIA • ABETE VAPORATO • ACACIA • CEDRO ESSENZE AMERICANE: BLACK WALNUT • CILIEGIO • RED ELM • TULIPIER • CIPRESSO • YELLOW PINE • DOUGLAS ESSENZE ESOTICHE: IROKO • WENGÈ • DOUSSIÈ • TEAK • MOGANO SAPELLI NOVITÀ LAMELLARE DI ROVERE, CASTAGNO E FRASSINO • PANNELLI DI OKOUMÈ
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MATERIALE. DESIGN. INNOVAZIONE Pensare al futuro. I nuovi sviluppi del settore delle lavorazioni del legno vengono presentati in una piattaforma propria che riunisce una parte espositiva a un forum a tema innovazione e un’area dedicata al networking. La parte espositiva incentra la sua attenzione nel presentare prodotti innovativi e tendenze del settore delle lavorazioni del legno per falegnami e carpentieri. Le particolarità del Material Design e l’utilizzo di diversi materiali come pietre, vetro, metallo, plastica o sughero si presentano qui in tutte le loro sfaccettature. Le nuove tecnologie per la riqualificazione degli interni che utilizzano il legno trovano in questo ambito la loro vetrina. CAMPIONATO EUROPEO DEI FALEGNAMI Il campionato europeo dei falegnami si terrà nuovamente in Svizzera: circa 20 candidati provenienti da 9 Paesi gareggeranno fra di loro durante Holz 2016.
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FIERE
Fiere
Xylexpo Milano Italia
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Recupero di espositori e visitatori rispetto alle ultime edizioni. Beatrice Guidi
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UNA XYLEXPO DI SEGNO POSITIVO
Un risultato positivo, che conferma il ruolo di Xylexpo fra le fiere più rilevanti per il settore delle tecnologie per il legno e i suoi derivati. La XXV edizione, svoltasi dal 24 al 28 maggio scorso, si è chiusa con dati positivi: 17.145 gli operatori professionali in visita, il 14,2% in più rispetto alla edizione di due anni fa. Buon risultato per gli arrivi da oltre confine che – con 5.068 ingressi, ovvero il 29,1% del totale – segnano un aumento del 9,3% sul 2014. Ancora meglio l’Italia: 12.437 i professionisti arrivati a FieraMilano-Rho, rappresentano un 16,3% in più rispetto a due anni fa, il 70,9% del totale. “Siamo molto soddisfatti di quanto è successo a Milano”, ha commentato Dario Corbetta, direttore dell’evento. “Nei corridoi di Xylexpo abbiamo visto tanta gente, tanti espositori e tanti visitatori; abbiamo respirato un’aria diversa, migliore; abbiamo vissuto una atmosfera di partecipazione, di concreto interesse. Mi pare doveroso sottolineare che a Xylexpo, quest’anno, c’eravamo tutti, pronti a lavorare insieme”. In queste parole, proba-
dal 1922
AGOSTO 2016
gli organizzatori parlano di operatori, di persone in visita, e non di visite complessive, che sono comunque state 41mila nei cinque giorni di fiera. L’Europa l’ha fatta da padrone, con il 70,8% degli operatori professionali in visita, seguita dall’Asia (Russia e Turchia comprese) con il 19,2%, dalle Americhe (6 per cento), dall’Africa (3%) e dalla Oceania (1%). Xylexpo 2016 ha accolto 441 espositori (122 da 29 Paesi), su una superficie di 29.189 m2, oltre duemila in più rispetto al 2014. bilmente, la chiave del successo di questa edizione, indubbiamente spinta da un mercato interno in chiaro recupero ma anche da una organizzazione che ha lavorato per creare un evento senza smagliature, dove tutti hanno trovato una risposta concreta alla propria presenza come espositori o visitatori. Un impegno fatto anche di chiarezza: per la seconda volta
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FIERE
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AZIENDE E PRODOTTO
Aziende e Prodotto
ConLegno
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La lavorazione artigianale e l’estrema cura dei dettagli risvegliano l’anima essenziale e funzionale dei pallet. Beatrice Guidi
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LA SECONDA VITA DEI PALLET Le funzionalità sono le caratteristiche della collezione 800 x 1200 eco-design, la prima linea di arredamento interamente realizzata utilizzando pallet, pensata da ConLegno per chi non vuole rinunciare allo stile e all’originalità. Un processo capace di trasformare i pallet in elementi di design Made in Italy, ecosostenibili, originali, funzionali e colorati. L’unicità di ogni soluzione risiede nella lavorazione artigianale riservata ad ogni prodotto, con possibilità di personalizzarli secondo stile e destinazione finale, mentre il marchio EPAL garantisce qualità e sicurezza dei materiali utilizzati. Il pallet, riciclato e reinventato, mantiene intatta la sua struttura fisica e la sua riconoscibilità all’interno degli elementi d’arredo. Lavorato in aziende italiane esperte nel settore, da grandi conoscitori della materia, la linea 800 x 1200 conserva quello stile unico che contraddistingue i bancali in legno. Creatività e fantasia si possono sfoderare per la scelta di finiture, colore, dato dal grado di utilizzo del bancale, levigazione del legno (grezzo o raffinato) e trattamento finale del mobile, a seconda dell’utilizzo in ambienti esterni o all’interno di abitazioni. Divani, poltrone, scrivanie, letti, librerie, cassettiere, ma anche orti urbani e fioriere hanno come denominatore comune i pallet che,
grazie a passione, creatività e innovazione, riscrivono un nuovo concept di design sostenibile. Un nuovo utilizzo per bancali e imballaggi in legno è ora possibile, nel rispetto della biodiversità e a tutela del patrimonio forestale, donando un tocco green alla casa e vestendo gli spazi indoor e outdoor con soluzioni dal design semplice e minimale ma di forte impatto. I prodotti di 800x1200 eco-design sono consultabili sul sito www.800x1200.it e acquistabili su richiesta.
800x1200 eco-design è un progetto promosso da Conlegno, Consorzio privato senza scopo di lucro che nasce nel 2002 con l'intento di tutelare il patrimonio forestale e la biodiversità, favorendo l'impiego del legno, dalla materia prima all'imballaggio. Il Consorzio promuove infatti l'utilizzo di prodotti naturali, non alterati da trasformazioni chimiche, in virtù di un approccio ecosostenibile per la valorizzazione dei prodotti. L’obiettivo di Conlegno è trasformare in opportunità, per le aziende consorziate, le impostazioni di carattere legislativo e/o tecnico, affidando la promozione dei marchi ai comitati tecnici delle singole realtà. Grazie a queste modalità di gestione, Conlegno ha avviato, a livello nazionale ed internazionale, un’azione coordinata di servizi finalizzati allo sviluppo di una “cultura” dell’utilizzo del legno, atti a favorire un sempre più ampio e corretto uso di questa tipologia costruttiva. Ad oggi Conlegno gestisce 16 marchi a livello nazionale ed internazionale, di cui 13 di proprietà del consorzio.
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Focus
EPF (European Panels Federation)
L'assemblea EPF si inserisce con autorevolezza e concretezza nel grande gioco dell'Economia Circolare. di Pietro Ferrari
CHIAREZZA E PROPOSITIVITĂ&#x20AC;
Si è svolta a Venezia dal 6 all'8 luglio 2016 l'assemblea annuale di EPF (European Panels Federation) alla cui parte pubblica abbiamo avuto l'onore di partecipare. L'assemblea ha visto nel suo contesto l'esordio di un Italiano, Marco Fantoni del Gruppo omonimo, alla testa dell'Federazione. Il contesto particolarmente prestigioso ha rappresentato un palcoscenico di primo piano non solo per la consueta approfondita analisi delle dinamiche di mercato ma anche per l'enfasi posta sul tema dell'economia circolare e per la firma tra EPF e EPAC della Carta di Venezia, un documento che dell'economia circolare costituisce una base concreta.
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IL RAPPORTO 2015/2016 L'European Panel Federation, che rappresenta i produttori europei di pannelli truciolari, MDF, OSB, softboard e compensato ha presentato la
diciassettesima edizione della sua relazione annuale in occasione dell'assemblea generale annuale. Nella foto di apertura: Paolo Fantoni introduce il congresso di Venezia. Nella foto sopra: il pubblico in sala. Nella foto a destra: il saluto di Roberto Snaidero.
dal 1922
Questo manuale di riferimento per l'industria dei pannelli a base legno in Europa e nel mondo, che è i disponibile sia in cartaceo sia in digitale, tratta i seguenti argomenti: • posizione dell'industria europea occidentale di pannelli a base di legno all'interno del settore del legno • pannelli truciolari, MDF, OSB, pannelli di fibre e industria del compensato nei paesi membri dell'EPF
nel 2015 (fatti e cifre). • truciolari, MDF, OSB, pannelli di fibra e industria del compensato nei paesi dell'Europa centrale e orientale • truciolari, MDF, OSB, pannelli di fibre e l'industria del compensato in altre parti del mondo (Australia, Brasile, Canada, Cina, Iran, Giappone, Corea, Nuova Zelanda, Russia, Serbia, Uruguay e Stati Uniti d'America)
• industrie utilizzatrici (edilizia, arredamento, materiali per la pavimentazione) • questioni commerciali (comprese le tariffe doganali) del sistema armonizzato e la nuova nomenclatura combinata • questioni ambientali e di alto livello di rappresentanza e difesa degli interessi del settore.
OTTOBRE 2016
UN OCCHIO ALL'ATTUALITÀ I temi trattati per l'edizione 2015/16 sono: • Expo Milano 2015,una vetrina del costruire con il legno (staff EPF) • l 'accordo di Parigi (Silvia Melegari, segretario generale di EOS) • EPF per l'Africa ( staff EPF) • l'industria del mobile in Europa (Cecilia Pisa del Centro Studi Industria leggera (CSIL). • le misure antidumping per i compensati (Bernard Chevaldonnet, ex direttore generale della Union des Fabricants de contreplaqué - UFC).• Una retrospettiva dei risultati di EPF 2004-2015 sotto la presidenza di Laszlo Dory. Il libro comprende anche le mappe che mostrano la posizione di tutte le fabbriche di particelle, MDF, OSB, di fibre e compensati in tutti i paesi coperti. Un opuscolo, che contiene l'elenco di tutti i produttori di particelle, MDF, OSB, truciolare, softboard e compensato affiliati all'EPF, con la loro specializzazione di prodotto e i dati di contatto completi, è fornito unitamente alla relazione annuale EPF.
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EPF (European Panels Federation)
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Simona Bonafè, Membro del Parlamento Europeo e del Comitato sull'Ambiente, Salute Pubblica e Alimentazione.
Clive Pinnington, managing director di Epf.
Carlo Maria Medaglia, Responsabile tecnico del Ministero dell'Ambiente.
L'intervento di Marco Gasperoni, direttore generale di Rilegno.
FOCUS
Elenca anche le associazioni membri dell'EPF nazionali, i membri EPF associati e gli istituti che collaborano con EPF.
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RELAZIONE ECONOMICA DELL'INDUSTRIA DEI PANNELLI A BASE DI LEGNO NEL 2015 E NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO In occasione della Assemblea generale del EPF a Venezia il 7 e 8 luglio e in presenza del deputato Simona Bonafè, eurodeputato David Borrelli, Carlo Mari Medaglia del Ministero dell'Ambiente italiano, gli industriali del panel europeo e i loro fornitori , il Presidente dell'Associazione nordamericana e i membri della stampa specializzata, Clive Pinnington, direttore generale di EPF ha presentato una disamina economica dell'industria pannelli a base di legno nel 2015. I dati sono stati tratti dal recente rapporto
Markus WIesner, presidente di EFIC, Confederazione delle Aziende del Mobile Europea.
annuo EPF, la vasta raccolta di statistiche del settore raccolte dalla Federazione. Nel 2015 la produzione di pannelli truciolari è au-
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del mobile europea nel suo percorso verso l'economia circolare, e, in particolare, sottolineando il concetto di uso a cascata del legno. La dichiarazione è di due pagine e fa a appello alle istituzioni europee e ai governi perché abbraccino e promuovano l'uso "a cascata" del legno. Questo è il modo migliore, si sottolinea, per sfruttare al meglio questa preziosa risorsa per l'Europa. Ma ecco il testo del la dichiarazione riprodotto qui di seguito: Giovanni La Via Presidente del Comitato dell'Ambiente.
mentata del 1,5 per cento a 29,1 milioni di metri cubi e si prevede di continuare questo trend positivo nel 2016 con un'ulteriore crescita dell'1,1 per cento. Nel settore dell'MDF la produzione ha mostrato un aumento ancora maggiore, del 2,7per cento del 2015 salendo a 11,8 milioni di metri cubi. La produzione do OSB è aumentatadel 3,9 per cento nel 2015 ed è pari a cinque milioni di metri cubi. La produzione di pannello di fibra è salita del 9 per cento ed è pari a 616mila metri cubi, mentre la produzione softboard ha mostrato un aumento del 10 per cento, raggiungendo i 4,4 milioni di metri cubi nel 2015. Tutte le cifre di produzione di pannelli truciolari, MDF, OSB, duro e Softboard riguardano l'Unione Europea a 28 e l'EFTA. la produzione di compensato è aumentata dell'un per cento nel 2015, arrivando a 2.800.000 metri cubi e si prevede di aumentare di un ulteriore 3,5 per cento nel 2016. Insieme, queste cifre rappresentano una crescita del 3 per cento nel 2015 per l'industria di pannelli a base di legno in termini di volume di produzione. UN DOCUMENTO STORICO Nella stessa occasione, Paolo Fantoni, Presidente EPF, e Markus Wiesner, Presidente EFIC, hanno firmato la "Dichiarazione di Venezia sull'utilizzo a cascata del legno". Questo documento, un vero e proprio punto diriferimento per l'economia circolar, presenta il punto di vista dell'industria europea di pannelli a base di legno, supportata dall' industria
LA DICHIARAZIONE DI VENEZIA "La bioeconomia è vista sempre più dai politici come un momento d'oro per sviluppare opportunità che faciliteranno l'occupazione e la crescita, mentre le soluzioni che forniscono che rispondono alle sfide globali sono rappresentate dal cambiamento climatico e dalla sicurezza energetica. Il pannello a base di legno e le industrie di mobili sono orgogliose di far parte della bioeconomia. Parallelamente alla bioeconomia, la politica deve arrivare allo sviluppo di un ruolo per la bio-energia come strumento di mitigazione del clima per cambiare la situazione attraverso la sostituzione dei combustibili fossili a base non rinnovabile con alternative sostenibili. Mentre sostengono gli obiettivi politici generali, il settore del pannello a base legno e dell'arredamento realizzato con pannelli a base di legno sono preoccupati per le conseguenze potenzialmente negative che tali politiche, destinate a sviluppare un settore, possono avere su un altro. Nel contesto della loro attività, i produttori di materiali in legno abbracciano molti degli imperativi climatici attraverso l'incremento delle quote di carbonio, massimizzando la vita del materiale e il riciclaggio, e recuperando l'energia a fine ultimo della vita. La produzione di bioenergia da biomassa legnosa è apparentemente un processo distruttivo che si basa sulla conversione del legno dallo stato solido a quello gassoso o liquido in brevissimo tempo. La politica deve garantire che la conversione avvenga di fatto con il minor impatto possibile su quei processi che intrinsecamente cercano di estendere
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EPF (European Panels Federation)
L'assemblea ha apprezzato il grande tema dell'Economia Circolare.
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la vita del carbonio, e di conseguenza stanno utilizzando una materia prima così preziosa nella maniera più efficiente possibile. In questa “Dichiarazione di Venezia, EPF, la European Panel Federation ha sviluppato un nucleo di principi per la Economia Circolare per aiutare a garantire il continuo contributo del settore dei pannelli a base di legno per l'Europa, pur permettendo la conversione di biomassa legnosa per energia alla fine della sua vita materiale. EFIC, la Confederazione Europea delle industrie del mobile desidera sottolineare il suo sostegno a queste politiche destinate a sostenere la crescita del mobile in legno prodotto in Europa. EPF ed EFIC insieme invocano le Istituzioni europee per integrare questi principi di politica nella legislazione futura”.
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DUE PAROLE SU EPF
EPF - La European Panel Federation ha membri in 25 paesi e rappresenta i produttori di pannelli truciolari, MDF, OSB, truciolare, softboard e compensato. L'industria del pannello di legno UE ha un fatturato annuo di circa 22 miliardi di euro, crea più di 100mila posti di lavoro diretti e conta più di 5mila imprese in Europa.
DUE PAROLE SU EFIC
EFIC - Confederazione europea delle industrie del mobile è la voce delle industrie del mobile europee. EFIC è stata fondata nel 2006 da sette federazioni nazionali che rappresentano le industrie del mobile in Belgio, Danimarca, Germania, Italia, Slovacchia, Spagna e Turchia ed è stata poi raggiunta da Portogallo, Svezia, Austria, Russia e Norvegia. Inoltre, Ungheria, Paesi Bassi e Francia si sono unite a EFIC nel 2015. EFIC oggi rappresenta così più del 70 per cento del fatturato totale delle industrie di mobili in Europa.
dal 1922 Il palco dei relatori.
THE VENICE DECLARATION On the occasion of EPF’s Annual General Meeting in Venice on 7th & 8th July, and in the presence of MEP Simona Bonafè, MEP David Borrelli, Mr Carlo Mari Medaglia of the Italian Ministry of the Environment, captains of the European panel industry and their suppliers, the Chairman and President of the Composite Panel Association of North America and members of the trade press, Dottore Paolo Fantoni, Chairman EPF, and Mr Markus Wiesner, Chairman EFIC, co-signed the ‘Venice Declaration on Cascading Use of Wood’. This landmark document presents the views of the European wood-based panels industry, supported by the European furniture industry towards the Circular Economy, and in particular the concept of the cascading use of wood. The declaration is a two page appeal to European Institutions and governments to embrace and promote the multiple or “cascade” use of wood, especially for material products such as panels and furniture. This is considered to be the best way to make optimum use of this valuable resource for Europe. The text of the declaration is reproduced below. The Venice Declaration “The bioeconomy is increasingly viewed by policymakers as a golden time to develop opportunities that will facilitate economic and employment growth whilst delivering solutions that address the global challenges presented by cli-
mate change and energy security. The wood-based panel and furniture industries are proud to be part of the bio-economy. Parallel to the bio-economy, a central platform of European climate policy is to develop a role for bioenergy as a means of mitigating climate change through the substitution of non-renewable fossilbased fuels with sustainable alternatives. Whilst supportive of the overall policy objectives, the woodbased panel and the wood-based panel furniture industries are concerned by the potentially negative consequences that such policies, intended to develop one industry, can have on another.
Il momento della firma.
Il Trattato di Venezia.
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Foresta
FSC Italia
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FSC Italia conferma le proprie strategie.
UN BILANCIO PROMETTENTE
di Pietro Ferrari
Chi scrive con i vertici di FSC Italia: il direttore Diego Florian e il presidente Davide Pettenella.
FORESTA
L'intervento di Davide Pettenella.
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biamenti per il nostro ufficio” - ha commentato Diego Florian, direttore di FSC Italia - “ci siamo focalizzati sull’allargamento della rete di relazioni con le imprese certificate, attraverso collaborazioni e contatti che stiamo coltivando e hanno già portato i loro frutti. Dal punto di vista tecnico, abbiamo continuato a lavorare all’aggiornamento degli standard di Gestione Forestale per il nostro Paese: uno strumento per potenziare la gestione forestale responsabile in Italia e aumentare la coerenza degli standard del Forest Stewardship Council”. Ha seguito il bilancio sociale, “un potente strumento di trasparenza e tracciabilità, indispensabile per fornire a tutti i portatori di interesse una visione sulle attività intraprese” e la partnership con Leroy Merlin “una collaborazione iniziata nel 2014 e che sta già portando i primi, ottimi risultati: primo su tutti la campagna giardino, lanciata nella prima settimana di maggio (7 maggio) presso lo store di Carugate e grazie alla quale i negozi Leroy Merlin di tutta Italia
Si è tenuta giovedì 19 maggio l’Assemblea annuale dei Soci del Forest Stewardship Council® Italia: un momento per illustrare agli stakeholders l’operato, le alleanze attivate, gli obiettivi e i risultati raggiunti durante il 2015. Dopo i saluti iniziali del Presidente di FSC Italia, prof. Davide Pettenella, è stato discusso l’ordine del giorno e sono state presentate le esperienze dei soci nazionali WWF, Leroy Merlin e EU STTC, illustrato il bilancio sociale ed elencati i punti del nuovo piano strategico globale 2015/2020. Durante il Green Day di Leroy Merlin Italia evento sulla responsabilità sociale d’impresa del gigante francese del fai-da-te che si è svolto negli stessi spazi prima dell’Assemblea, sono stati inoltre presentati i progetti finalisti del Design Award e assegnato il premio al vincitore. How wood can be: la creatività dei giovani. “Il 2015 è stato un anno di profondi cam-
dal 1922
AGOSTO 2016
Una esposizione efficace dei principi di FSC.
Antonio Pollutri, di WWF Italia.
esporranno i materiali informativi sui prodotti certificati FSC a catalogo”. IL BILANCIO SOCIALE Una delle novità di quest’anno è stata rappresentata dal primo bilancio sociale di FSC Italia: successivamente alla creazione della società avvenuta proprio ad aprile dello scorso anno, l’ufficio nazionale del Forest Stewardship Council Italia ha deciso di dare conto ai propri stakeholders di obiettivi e traguardi raggiunti.
L'Intervento di Diego Florian.
L'intervento di Anand Punja , FSC Regional Director per l'Europa.
Rachele Perazzolo, responsabile soci.
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FORESTA
Foresta
FSC Italia
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Mauro Masiero della CISL.
Mark Van Benthem della Europen Sustainable Tropical Timber Coalition (STTC).
Luca Pereno di Leroy Merlin Italia.
Le tre strategie che compongono il Piano (rafforzare struttura e governance; aumentare il valore di mercato di FSC e trasformare il metodo di lavoro) nascono dalle principali aree di lavoro - quadro normativo e standard; posizionamento di FSC sul mercato e sottolineano le trasformazioni necessarie per poter continuare ad operare con successo nelle stesse.
Alexia Schrott, marketing manager FSC Italia.
Ilaria Dalla Vecchia, responsabile sviluppo standard.
FORESTA
Diviso in 8 capitoli, il bilancio sociale 2015 si apre con la lettera del presidente Davide Pettenella e si articola attorno a quelli che sono stati individuati come indicatori strategici di performance o KPI (Key Performance Indicators): gestione forestale, standard, mercato, società, base sociale e organizzazione.
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IL NUOVO PIANO STRATEGICO GLOBALE ll Global Strategic Plan 2015-2020 di FSC chiarisce l’identità e il ruolo del Forest Stewardship Council nel sistema forestale globale, garantendo che l’orientamento e le misure adottate siano adatti alle sfide che le foreste di tutto il mondo e gli stakeholder devono affrontare.
HOW WOOD IT BE: IMMAGINANDO IL FUTURO DEL LEGNO NEL DESIGN 15 giovani creativi, 4 giorni, 1 designer: è questa la formula di How wood it be workshop ideato dal Forest Stewardship Council Italia in collaborazione con Leroy Merlin Italia e che ha visto impegnati, nella splendida cornice della Fornace Carotta (Padova) giovani creativi nella progettazione di complementi d’arredo in legno certificato. Dopo Ordinare lo spazio, Socialità domestica e Orti moderni, il concorso ha cambiato dunque format, diventando un workshop progettuale sotto la supervisione di un senior designer (Andrea Maragno, JoeVelluto Studio), e garantendo, grazie alla partnership con Leroy Merlin Italia, la produzione del progetto vincitore. “La partnership con Leroy Merlin
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La sala dell'assemblea FSC nello Spazio Ventura di Milano.
Italia ci permette di aggiungere un importante tassello a questo progetto, mettendo in comunicazione mondo del design sostenibile, produzione e mercato” conclude Diego Florian.
UN BREVE RIPASSO FSC è un'organizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza scopo di lucro, nata nel 1993 per promuovere la gestione responsabile di foreste e piantagioni. Include tra i suoi membri ONG e gruppi ambientalisti (WWF, Greenpeace), sociali (National Aboriginal Forestry Association of Canada), proprietari forestali, industrie che commerciano e lavorano il legno e la carta (Tetra PAk, Mondi), gruppi della Grande Distribuzione Organizzata, ricercatori e tecnici, per un totale di quasi 900 membri. Il marchio FSC® identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. La foresta di origine è stata controllata e valutata in maniera indipendente in conformità a questi standard (principi e criteri di buona gestione forestale), stabiliti ed approvati dal Forest Stewardship Council® a.c. tramite la partecipazione e il consenso delle parti interessate. FSC IN ITALIA FSC Italia nasce nel 2001 come associazione no-profit, in armonia con gli obiettivi di FSC Internationale.
Anche in Italia il marchio FSC ha assunto un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti forestali quali legno, carta e prodotti non legnosi (come ad esempio il sughero), collocando il nostro paese al quinto posto nella classifica internazionale di certificazioni FSC della Catena di Custodia. FSC si propone come punto di riferimento nella legalità e sostenibilità della filiera legno-carta, in accordo con i più attuali standard di gestione responsabile della risorsa forestale. LE ATTIVITÀ IN ITALIA • definizione di standard di buona gestione forestale in conformità ai principi e criteri del FSC International e adatti alle diverse realtà forestali del territorio italiano; • fornitura di assistenza tecnica e informazioni agli interessati alla certificazione FSC; • promozione del marchio FSC e vigilanza ai fini del corretto uso del medesimo; • aiuto allo scambio di conoscenze e informazioni tra i soggetti coinvolti nella gestione forestale e nel settore della lavorazione del legno; • promozione di studi e progetti pilota sui temi della gestione forestale sostenibile, della certificazione e del mercato dei prodotti forestali certificati.
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Foresta di Pietro Ferrari
Partecipanza di Trino FSC Italia it.fsc.org www.ipla.org IPLA
www.parks.it/parco.partecipanza.trino/par.php
LE ANTICHE CONSEUTUDINI DI GESTIONE FORESTALE INCONTRANO LA CERTIFICAZIONE FSC
FORESTA
A Trino Vercellese un confronto sui temi della gestione forestale responsabile applicati alla Partecipanza dei Boschi.
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Si è svolta il 27 maggio 2016 a Trino Vercellese l'annuale giornata aperta alla consultazione dei portatori di interesse del Bosco della Partecipanza, promossa dalla Partecipanza di Trino, FSC Italia e Ipla (Istituto per le piante da legno e l'ambiente). Tema dell'incontro “I principi della gestione forestale responsabile applicati alla Partecipanza dei Boschi”. L'incontro si è aperto con l'intervento di Bruno Ferrarotti, primo conservatore del Bosco della Partecipanza, che ne ha illustrato le caratteristiche principali. Ha fatto seguito l'intervento di Ilaria Dalla Vecchia di FSC Italia con uan presentazione dei principi della certificazione di gestione forestale responsabile. Infine, Paolo Camerano e Pier Giorgio Terzuolo di IPLA hanno relazionato sulla pratica della gestione forestale della Partecipanza dei Boschi. Lo stesso Terzuolo ha poi guidato i convenuti in una lunga passeggiata nel Bosco della Partecipanza illustrando sul campo le caratteristiche delle specie presenti, le modalità di prelievo e gestione forestale. Nel corso della passeggiata i presenti sono stati invitati a compilare un questionario esprimendo opinioni e critiche su questioni quali: le potenzialità che
Ilaria Dalla Vecchia di FSC Italia illustra i principi di gestione forestale consapevole.
dal 1922
OTTOBRE 2016 Alcuni momenti dell'escursione guidata da Pier Giorgio Terzuolo di IPLA con illustrazione sul campo dei criteri di gestione applicati dalla Partecipanza dei Boschi.
la Partecipanza potrebbe ancora sfruttare; il soddisfacimento o meno dei requisiti di gestione forestale responsabile secondo i principi della certificazione FSC e i possibili miglioramenti che possono essere apportati agli stessi; gli elementi di criticità riscontrati durante la visita. Il caso di Trino Vercellese riveste un interesse particolare perché vi si evidenzia l'incontro tra un'antica forma consuetudinaria di gestione forestale e una ONG no-profit di profilo internazionale che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti (Greenpeace, WWF e Legambiente), sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie della lavorazione e commercio del legno e della carta, gruppi della grande distribuzione organizzata, ricercatori e tecnici; tutti soggetti che condividono l'obiettivo della promozione in tutto il mondo di una gestione responsabile delle foreste. Il Bosco delle Sorti delle Partecipanza di Trino ha
posto in atto per secoli una forma di gestione che possiamo definire sostenibile ante-litteram, consentendo la preservazione di uno degli ultimi lembi di foresta planiziale caratterizzata da elevati livelli di biodiversità e di naturalità con specie arboree autoctonee che compongo un habitat nel quale prevale il querco-carpineto. Il nome del Bosco di Trino deriva dal sistema consuetudinario di gestione dei tagli che rappresenta anche un'interessante forma di partecipazione comunitaria alla gestione del territorio. La maggior parte delle operazioni forestali sono condotte da privati cittadini e ogni anno una zona della superficie boschiva viene messa in turno di taglio e suddivisa in un determinato numero di aree minori assegnate a sorte ai membri della partecipanza. L'incontro con l'ente certificatore ha consentito di colmare alcune lacune dovute al progressivo venir meno (legato al mutare dei tempi e dei contesti sociali) di una formazione tecnica adeguata che consenta di salvaguardare sia gli utenti nel corso della loro attività
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FORESTA
Foresta
Partecipanza di Trino FSC Italia it.fsc.org www.ipla.org IPLA
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forestale sia la qualità delle attività da essi svolte nel bosco. Come affermato da Ivano Ferrarotti, vicepresidente della Partecipanza, il numero di incidenti durante le attività di prelievo legnoso si è notevolmente ridotto grazie alla certificazione con l'adozione di procedure di emergenza specifiche improntate alle più moderne tecniche di lavoro forestale, come l'utilizzo di fischietti per far fronte alla mancanza di rete telefonica in bosco. Inoltre, grazie alla certificazione, il Bosco delle Sorti ha avviato un programma di formazione che coinvolge tutti Luca gli utenti che usufruiscono del Pereno di Leroy Merlin Italia. diritto di legnatico. In particolare vengono trasmesse informazioni connesse al sistema di taglio, alle pratiche di salute e sicurzza, insieme alla dotazione di accessori per la prevenzione. Sul piano della comunicazione, la certificazione FSC ha fornito al Bosco di Trino una nuova visibilità a livello locale, nazionale e internazionale.
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Scorci del Bosco della Partecipanza di Trino Vercellese.
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UNA STORIA CHE PROSEGUE E SI RINNOVA Il Bosco delle Sorti ((580 ha) vanta una storia secolare; si tratta infatti dell'ultimo residuo di quel vasto bosco planiziale del basso Vercellese che ancora all'inizio del III secolo si estendeva da Crescentino a Costanzana, subendo poi, nel corso dei secoli svariate trasformazioni dovute all'azione dell'uomo: dall'agricoltura e pastorizia nomade degli antichi Liguri (incendio e successiva coltura di zone forestali in seguito abbandonate) allo sfruttamento su larga scala da parte della colonizzazione romana a scopo di bonifiche e per uso del legname da costruzione e per fonderie; dalla lenta riduzione a coltura operata dalle comunità agricole monastiche (grange) soggette all'Abbazia di Lucedio (dal secolo XII) all'intervento agricolo signorile (dal XV secolo), in conseguenza della sistemazione idrografica e della diffusione della risicoltura. Due le ragioni principali per le quali il Bosco delle Sorti sopravvisse alla secolare pressione esercitata dall'azione umana: la prima, quella che fece sì che
l'intraprendenza romana lo risparmiasse, l'appartenenza del bosco al cosiddetto «Lucus Dei», bosco sacro alla divinità e come tale protetta a fine di culto; la seconda fu la costituzione della Partecipanza stessa, nel XIII secolo, cioé di quell'insieme di persone divenute proprietarie per concessione marchionale del 1275. La comunanza di interessi e l'amministrazione collettiva furono sufficienti a tutelarla dalla speculazione agricola che segnò la fine di tutta la vasta area boschiva del basso Vercellese, con due soli dissodamenti uno nel 1593 per 450 moggia (ha 157) trasformati in campi e vigne; l'altro nel 1868 per 14 ha, poi ridotti a risaia. Resta comunque da rilevare l'unicità di una resistenza della prassi comunitaria attraverso processi di trasformazioni storiche ed economiche che videro soccombere in altri luoghi analoghe istituzioni consuetudinarie. IL GOVERNO TRADIZIONALE DEL BOSCO La fruizione del Bosco da parte dei soci-partecipanti è regolata oggi come lo era nei secoli passati. Ogni anno una zona di Bosco viene messa in turno di taglio e suddivisa in un determinato numero di aree minori dette "sorti" o "punti". Ciascun "punto" è poi diviso in quattro parti, da qui il nome di "quartaroli". Ad ogni punto è assegnato un numero ed i Partecipanti sono chiamati annualmente, nel mese di novembre, ad estrarre a sorte uno dei "punti". La sorte deciderà in quale zona ciascun socio avrà diritto di abbattere uno o due "quartaroli" di ceduo. Per questo il Bosco è detto "delle Sorti". Per incrementare la fustaia il socio deve salvaguardare nel corso delle operazioni di esbosco un numero di "quinte" (allievi) che oscilla tra le 12 e le 8 per "punto". Accanto a tale tipo di fruizione soggetta a una plurisecolare normativa, il lavoro nel Bosco era, un tempo, cadenzato da un ritmo stagionale che da gennaio a dicembre (agosto escluso) impegnava molti Partecipanti in svariate attività: provviste di "tortie" cioè piantine di tiglio di almeno tre anni necessarie per la legatura delle fascine (circa 25.000 all'anno); taglio delle capitozze, scalvo di piante per la manifattura di fascine e ba-
dal 1922
stoni; riempimento buche ("tampe") lasciate dalle querce estirpate e recupero delle radici delle stesse; pulizia del sottobosco dal biancospini detti "bossoloni"; taglio dell'erba in varie prese; lavori per la predisposizione della presa in turno di taglio; abbattimento dell'alto fusto (mediamente 350 querce all'anno con punte che negli anni '30 e '40 sfioravano gli 800 esemplari). A partire dagli anni '50 quest'ultimo è stata la fonte primaria di reddito per la Partecipanza, sostituita, specie negli anni '70 e '80, dai lotti di ceduo, quando l'alto fusto non era disponibile per carenza o per divieto legislativo. Ciò ha evidenziato ancor più il latente squilibrio dell'ecosistema boschivo a danno, soprattutto, delle querce, che presentano oggi una distribuzione diametrica a piramide rovesciata, all'opposto della normalità colturale (per esempio le piante fino a 15 cm. di diametro sono in minor numero rispetto alle classi più alte). Proprio in quegli anni (1977) cominciò a rendersi palese l'urgenza dell'istituzione di un ente che tutelasse i diritti del soci e insieme salvaguardasse la rilevanza naturalistica di un bosco importante per l'intera collettività piemontese. Se la certificazione Forest Steward Council® ha in un certo senso ufficializzato una vocazione originaria alla sostenibilità dal punto di vista degli utilizzi commerciali del bene forestale, la tutela dello stesso dal punto di vista naturalistico ha trovato un secondo strumento efficace di valorizzazione nell'istituzione del Parco naturale a partire dal 1991 (con proroga nel 2006) che oggi fa capo all'”Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino e del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino”, ente strumentale della Regione Piemonte. IL GOVERNO DEL BOSCO DOPO L'ISTITUZIONE DEL PARCO La L.R. 19 agosto 1991, n. 38, prorogata con altra L.R. 7 agosto 2006, n. 29, ed i piani di assestamento forestale che le hanno seguite mirano al riequilibrio del bosco planiziale, coniugando la funzione naturalistica, paesaggistica, didattica e scientifica con la continuità della tradizione della Partecipanza. L'obiettivo a lungo termine è quello di riportare il Bosco a ritrovare la sua identità planiziale (un cammino da misurare a decenni), applicando un metodo
colturale flessibile che prevede vari interventi gestionali: controllo della robinia ed eliminazione della quercia rossa (essenza alloctona); conversione ad alto fusto; rinfoltimenti; esclusione dalla ceduazione di alcune aree in cui il bosco ha già marcata identità planiziale; prescrizione scientifica dell'utilizzazione del ceduo da parte dei soci che vada a integrare le pratiche empiriche e tradizionali già poste in atto. Una delle realizzazioni di maggior rilievo è stato il grandioso rimboschimento nei terreni già ridotti a risaia nel 1868, con la trasformazione della vecchia casa colonica detta "Guglielmina", costruita nel 1902, in moderna ed accogliente foresteria. CERTIFICAZIONE FSC: UN CASO STUDIO ITALIANO Nel corso dell'incontro di Trino Vercellese è stato presentato il caso studio italiano di FSC intitolato “Gli impatti delle certificazione di Gestione forestale FSC®”, una ricerca prodotta da Ilaria Dalla Vecchia, responsabile ricerca e sviluppo Standard presso FSC Italia e supervisionato da Diego Florian, direttore FSC Italia e Davide Pettenella, professore straordinario presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestalui (TESAF) dell'Università di Padova. Obiettivo del report indagare gli impatti socio-economici ed ambientali legati all'adozione della certificazione di gestione forestale secondo lo schema di certificazione del Forest Stewardship Council in Italia. Sono state considerate 13 imprese forstali, analizzate sulla base degli impatti diretti e indiretti inerenti ai processi di certificazione, evidenziando risultati positivi su due diversi livelli di lettura: il livello ambientale, attraverso la valutazione e il monitoraggio delle aree High Conservation Values (HCV) un valore biologico, eoclogico, sociale o culturale di grande significato o di critica importanza, includente le seguenti categorie: Diversità di specie, Ecosistemi e Mosiaci a livello di paesaggio, Ecosistemi e Habitat, Servizi Eco-sistemici critici, Necessità della Comunità, Valori culturali (https://ic.fsc.org/preview.common-guidance-for-the-identification-of-high-conserv ation-values-english.a-3702.pdf.); il livello sociale attraverso il miglioramento delle condizioni lavorative; il livello economico grazie all'aumento del valore del patrimonio boschivo e in alcuni casi all'accesso a nuovi mercati.
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Arte e Progetto di Paola Govoni
Fondazione Marconi
LOUISE NEVELSON. IL RISCATTO DALL’OBLIO erano stati creati, ricomponendoli e assemblandoli in sculture astratte, sottoponendoli a un rituale preparatorio, quasi a volerli decontaminare dal mondo esterno e da quella che era stata la loro vita precedente. Delle sue opere, la Nevelson diceva: ‘Non so se la definizione di scultrice mi si addica. Faccio dei collage. Ricostruisco il mondo smembrato in una nuova armonia’. A distanza di 43 anni dalla prima esposizione di Louise Nevelson a Milano, la Fondazione Marconi ha allestito dal 13 maggio al 22 luglio 2016 nella sua sede
ARTE E PROGETTO
Moon spikes IV, 1955 legno dipinto nero 93 x 107 x 25 cm Courtesy Fondazione Marconi
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www.fondazionemarconi.org
‘I frammenti, le fessure, i dettagli mi affascinano. Il mio lavoro è delicato; può sembrare vigoroso, ma è delicato. La vera forza è delicata. In esso c’è tutta la mia vita, e tutta la mia vita è femminile, e io lavoro da un punto di vista completamente diverso’. Così si esprimeva Louise Nevelson nell’articolo ‘Una vita totale’ pubblicato in ‘Americana’ nel 1973, a proposito del suo essere donna e artista. Proprio a quello stesso anno – era il maggio 1973 – risale la prima esposizione che lo Studio Marconi le dedicò a Milano, quando la Nevelson era ancora poco nota al pubblico europeo e dopo l’incontro avvenuto fra lei e Giorgio Marconi due anni prima nel suo studio-abitazione di New York. A proposito di quello studio, Marconi ricorda: “Era un assemblage di opere fatte con avanzi delle ‘cose’ dell’uomo, cassette di Coca-Cola, gambe di tavoli, ritagli di falegnameria, doghe di barili ecc.”. Di questo sono fatte le opere di Louise Berliawsy Nevelson, nata a Kiev nel 1899, vissuta negli Stati Uniti e scomparsa a New York il 17 aprile 1988. Sono oggetti di recupero a cui l’artista attribuiva nuova vita ‘spirituale’, diversa da quella per la quale Night Sun I, 1959 legno dipinto nero 259 x 165 x 25 cm Courtesy Fondazione Marconi
dal 1922 Dawn’s Host, 1959 legno dipinto bianco Diametro 91,5 cm x 12 cm Courtesy Fondazione Marconi
OTTOBRE 2016
The Golden Pearl, 1962 legno dipinto oro 198 x 100 x 25 cm Courtesy Fondazione Marconi
di Via Tadino 15 a Milano una mostra con circa 80 opere, tra sculture e collages, datate a partire dal 1955 fino alla fine degli anni Ottanta. Affascinata da Marcel Duchamp e dagli esponenti del Dada e del Surrealismo, l’artista ha subito l’influenza del periodo cubista di Picasso, dell’Arte Nativa del Nord e del Centro America e della pittura murale, soprattutto dopo essere stata assistente di Diego Rivera e Frida Khalo. Come evidenzia il testo di presentazione della mostra, quello della Nevelson ‘E’ un linguaggio scultoreo che aderisce immediatamente al muro, mutuando i suoi segni astratti dalla pittura. Monumentalità, monocromia e dislocazione dei piani su Senza titolo, 1959-1960 legno dipinto nero 208,2 x 133 x 23 cm Courtesy Fondazione Marconi
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ARTE E PROGETTO
Arte e Progetto
Fondazione Marconi
ARTE E PROGETTO
Senza titolo, 1977 cartoncino e legno su tavola 91,2 x 60,3 cm Courtesy Fondazione Marconi
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una scarsa profondità sono le caratteristiche peculiari dei suoi assemblaggi o environments’. I collages sono una combinazione di elementi eterogenei quali cartoncino, pezzi di legno, carta di giornale, lamine di metallo e di altro materiale insieme a oggetti residuali ed effimeri, ‘impaginati’ su un supporto per lo più ligneo per ricostruire un insieme armonico. Ma non sarebbe appropriato confinare questo vasto repertorio creativo alla sola categoria dell’assemblaggio. In effetti, la Nevelson è alla ricerca costante
www.fondazionemarconi.org
Senza titolo, 1980 legno su tavola 88,8 x 60,6 cm Courtesy Fondazione Marconi
di un linguaggio universale, come nella monumentale opera Homage to the Universe del 1968 (900 x 90 cm) o nella serie End of the Day, che testimoniano la sua predilezione per l’inizio e la fine del giorno. LA MEMORIA E IL RISCATTO Le sue sculture evidenziano una esigenza essenziale ‘di formare per restituire l’unità perduta di ogni oggetto e di ogni gesto’. Sono moduli geometrici che accolgono una quantità di elementi e di oggetti ob-
dal 1922
Senza titolo, 1980 ca. cartoncino, pittura e legno su tavola 78 x 42 cm Courtesy Fondazione Marconi
soleti, centinaia di frammenti di legno, resti di vita e di quotidianità. L’artista è affascinata dal ‘vissuto’ delle cose, dalla loro storia, dal tempo che le ha possedute e spesso consumate, dall’azione umana che ha interagito con esse, fino all’abbandono e all’oblio, che le ha private della loro integrità e della loro funzione. Li sceglie, li combina, li dispone e li rende omogenei attraverso una pittura monocromatica, uniforme e opaca, usando prevalentemente il colore nero o bianco e, talvolta, l’oro.
Attraverso il gesto salvifico del recupero e del processo creativo, la Nevelson restituisce alle cose dimenticate una nuova forma e una vita ancora più duratura di quella precedente, consegnandole definitivamente alla dimensione dell’Arte. Questo non può che indurre a una riflessione profonda sul vissuto e sulla memoria, che è uno degli aspetti centrali della sua opera e – forse – uno dei più affascinanti.
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ARTE E PROGETTO
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Arte e Progetto di Paola Govoni
Galleria degli Uffizi
uffizi.gallery.musement.com
FECE DI SCOLTURA DI LEGNAME E COLORI venissero incontro a chi le guarda, instaurando così una relazione diretta fra l’oggetto esposto e il visitatore. UN PERCORSO DI ARTE LIGNEA Marco Collareta nel suo saggio ‘Materia, forma, colore. La scultura lignea tra teoria e pratica artistica’ sostiene che ‘la scultura lignea non è solo il divertissement di alcuni maestri di genio, ma un’espressione largamente diffusa del sentire tradizionale e dunque una parte cospicua della nostra storia comune’. Il percorso della mostra prende le mosse dalle sculture di Crocefissi e Santi ispirati agli ideali estetici del primo ‘400, che si esprimono nella perfezione delle forme e delle proporzioni. Donatello e la sua scuola sono tra i massimi rappresentanti di questa stagione prolifica, in cui la scultura in legno di carattere devozionale assume espressioni di crudo reali-
ARTE E PROGETTO
Ingresso della mostra alla Galleria degli Uffizi, Firenze.
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La Galleria degli Uffizi di Firenze ha ospitato dal 22 marzo al 28 agosto 2016 la mostra ‘Fece di scoltura di legname e colorì’ curata da Alfredo Bellandi, prodotta e gestita da Opera Laboratori Fiorentini–Civita Group, con circa 50 opere d’arte in legno policromo, che costituiscono un percorso unico e coinvolgente attraverso l’evoluzione della scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze. Un’occasione speciale in cui è stato possibile ammirare capolavori dei Maestri e opere di Scuole attive in Toscana, che si trovano in genere esposti solo all’interno di musei e di edifici religiosi o che appartengono a collezioni private. L’allestimento della mostra – raffinato nella configurazione degli spazi e delle luci – si rifà alle teorie e alle applicazioni ‘storiche’ di Albini e Scarpa; le statue e le opere sono collocate su basamenti e ripiani quasi all’altezza dell’osservatore, come se le figure Donatello (Firenze 1386 circa – 1466) Crocifisso 1407-1408 circa Legno intagliato e dipinto, Firenze, basilica di Santa Croce
Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (Siena 1410 – 1480) San Bernardino da Siena 1460-1464 Legno intagliato e dipinto, Firenze, Museo nazionale del Bargello
Andrea Guardi (Firenze 1405 circa – Pisa 1476) Santa Margherita d’Antiochia 1465 circa Legno intagliato e dipinto, Pisa, Museo nazionale di San Matteo
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smo nelle raffigurazioni della crocifissione e in quelle dei santi martiri, ma esprime anche accenti di straordinaria dolcezza e soavità nelle immagini delle Madonne con Bambino. A queste opere si aggiunge il colore, che ‘sembra quasi scolpire l’alta definizione dei particolari’ e che veniva solitamente applicato dai maestri artigiani nelle botteghe specializzate in questa tecnica di lavorazione. Accanto a Donatello, nelle prime sale della mostra, opere di Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, Bartolomeo Bellano, Michelozzo, Andrea Guardi, andrea Cavalcanti detto il Buggiano, Desiderio da Settignano, Don Romualdo da Candeli. Le statue destinate alla devozione popolare erano solitamente realizzate in legno e nella Firenze del Quattrocento ebbero particolare diffusione le immagini di Maria Maddalena penitente, cui i particolari della scultura lignea conferiscono un carattere straordinario di pathos. Una statua della Maddalena penitente intagliata da Filippo Brunelleschi per la Chiesa di Santo Spirito in Firenze andò perduta in un incendio nel 1471. Intorno alla metà del ‘400, la bottega di Neri di Bicci in via Porta Rossa divenne un riferimento per tutti quegli artisti che scolpivano il legno e intendevano fare colorare le proprie opere. Nel suo diario-registro chiamato ‘Ricordanze’ tenuto dal pittore fra il 1453
e il 1475 e in mostra a Firenze, Neri di Bicci annota con estrema precisione gli incarichi ricevuti per la coloritura di sculture lignee (statue di santi, crocifissi e pale di altare), prevalentemente per una committenza religiosa di chiese e monasteri. Accanto alle statue devozionali, alle pale di altare e ai tabernacoli, la mostra espone alcuni manufatti che testimoniano l’esistenza di una tipologia di oggetti che conobbe una larga diffusione nella scultura
Andrea Cavalcanti detto il Buggiano (Borgo a Buggiano, Pistoia 1412 – Firenze 1462) Maddalena orante 1440 circa Legno intagliato e dorato Pescia (Pistoia), oratorio della chiesa di Santa Maria Maddalena
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Arte e Progetto
Galleria degli Uffizi
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Nella prima immagine a destra: Donatello (Firenze 1386 circa – 1466) San Pietro martire 1440-1450 circa Legno intagliato e dipinto Fabriano (Ancona), chiesa di San Domenico Nella seconda immagine a destra: Cerchia di Antonio Rossellino Angelo reggicandelabro 1450-1475 circa Legno intagliato e dipinto, Firenze, Museo Bardini
lignea - com’è il caso degli angeli reggicandelabro – e di cui oggi rimangono pochi esemplari. Nella seconda metà del Quattrocento è attiva la cerchia di Antonio Rossellino e di Cosimo Rosselli, allievo di Neri di Bicci. La bottega dei fratelli Benedetto e Giuliano da Maiano domina la scena negli ultimi due decenni del ‘400. Sono gli anni in cui si consolida la pratica della collaborazione attiva fra sculturi e pittori. Non di rado, pittori famosi si mettono al servizio di scultori oggi sconosciuti e artisti di prima grandezza intagliano il legno di tiglio o di pioppo facendolo colorare da colleghi meno noti nelle loro botteghe. I fratelli Giuliano e Antonio da Sangallo, figli d’arte,
sono attivi in quegli anni come raffinati intagliatori e intarsiatori, in particolare di stalli lignei per i cori delle chiese. Il Cinquecento si apre con Baccio da Montelupo e Leonardo del Tasso. Di quel periodo, sono in mostra polittici misti (legno intarsiato e tavola) e numerose raffigurazioni del San Sebastiano, la cui armonia anatomica costituiva un vero e proprio banco di prova per gli artisti del tempo. La Bottega di Via de’ Servi a Firenze, rilevata da Chimenti e Leonardo del Tasso, passa agli inizi del ‘500 a Giovanfrancesco Rustici che, secondo le cronache del tempo ‘nel legno dialoga con Michelangelo e Leonardo’.
Cerchia di Desiderio da Settignano Santa Costanza, detta La Belle Florentine 1450-1475 circa Legno intagliato dipinto e dorato, fibre vegetali Parigi, Musée du Louvre, Département des Sculptures
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Veit Stoss(Horb, Svevia 1450 circa – Norimberga 1533) Jesse 1500 circa Legno intagliato Collezione privata
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dal 1922 Michelangelo Buonarroti (Caprese, Arezzo 1475 – Roma 1564) Sacra Famiglia con san Giovannino (Tondo Doni) 1507 circa Tavola Francesco del Tasso (Firenze 1463 – 1519) Cornice intagliata e dorata (su disegno di Michelangelo) Firenze, Gallerie degli Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture
Fin qui, la tradizione del legno policromo aveva rappresentato il modello artistico ed estetico prevalente. Un momento di transizione è costituito dal celebre elogio del San Rocco di ‘maestro Ianni Franzese’, ovvero Veit Stoss, da parte di Giorgio Vasari, nella seconda edizione delle ‘Vite’. Vasari definì la statua di San Rocco ‘un miracolo di legno senza alcuna coperta di colore’. Citiamo ancora dal saggio di Marco Collareta: ‘L’opera così qualificata costituisce un esempio assai tipico di quella italianizzante rinuncia
alla policromia che caratterizza la fase finale della grande scultura lignea del Rinascimento tedesco’. Vasari fornisce indicazioni precise sull’uso del legno e riconosce che ‘si son vedute ancora opere di bossolo lodatissime et ornamenti di noce bellissimi, i quali, quando sono di bel noce che sia nero, appariscono quasi di bronzo’. Il legno si conferma appieno protagonista della scultura, non meno che il bronzo o il marmo. L’arte dell’intaglio conosce una stagione artistica feconda. Il materiale vive di vita propria e, non richiedendo più di essere rivestito dal colore, esprime appieno tutte le proprie potenzialità espressive.
Benedetto da Maiano (Maiano, Firenze 1442 – Firenze 1497) Sant’Antonio abate 1482-1483 Legno intagliato e dipinto, Lucca, Museo nazionale di Villa Guinigi
Francesco da Sangallo (Firenze 1494 – 1576) San Giovanni battista 1515-1520 circa Legno intagliato e dipinto, Bivigliano (Firenze), pieve di San Romolo
Veit Stoss (Horb, Svevia 1450 circa – Norimberga 1533) San Rocco 1523 Legno intagliato Firenze, basilica della Santissima Annunziata
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BALCONI GIANNINO LAMELLARE SERVICE s.r.l. 21029 VERGIATE (Varese) Via Sempione, 48/B tel +39/0331 947959 • fax +39/0331 949910 info@lamellareservice.com www.lamellareservice.com Travi lamellari - Travi KVH - Travi Bilama - Perline Abete, Pino, Larice - Listelli essiccati - Pannelli OSB - Pannelli per armatura - Travi per armatura H20.
ICA spa - Divisione ITALIAN COATINGS 36060 ROMANO D’EZZELINO (Vicenza) Via A. De Gasperi 73 tel +39/0424 8386 • fax +39/0424 37497 info@italiancoatings.com www.italiancoatings.com Una nuova definizione del Made in Italy.
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ADRIATICA TIMBER AGENCY srl ALFANO Michele spa ANDRIGHETTI LEGNAMI spa ARDUINI LEGNAMI spa
agenti commercianti commercianti commercianti segherie pallets e imballaggi in legno
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commercianti carrelli elevatori commercianti impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura scaffalature metalliche agenti/Agelegno
03 02 03
BASSO LEGNAMI srl BAUMANN srl BIANCHI DOTT. FRANCESCO snc BIGONDRY srl BIZZOTTO SCAFFALATURE srl BROKER LEGNO
C
CASTELLANA LEGNAMI sas CODARRI SEGHERIA snc COLLANTI CONCORDE srl CONCRETE srl CONTROL LOGIC srl
D
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I
caldaie commercianti commercianti agenti/Agelegno
02 03 03 02
F.A.L. srl FLORIAN LEGNO spa FOSCALE EUGENO LEGNAMI
commercianti commercianti commercianti
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GARBELLOTTO G. & P. spa GENERAL TIMBER BROKER SrLS GM SISTEMI
legnami agenti strumenti di regolazione e misurazione commercianti
06 01
INDUSTRIA CHIMICA ADRIATICA spa ICA spa - Divisione ITALIAN COATINGS IMOLA LEGNO spa ITAT
M
06 07 01
D’ALESSANDRO TERMOMECCANICA srl DAL LAGO spa DERWOOD srl DI NUNZIO ENNIO
HOLZHOF srl HOLZMATIC ENGINEERING srl
L
AZIENDA
CATEGORIA
LAMELLARE SERVICE srl LA TI ESSE srl
commercianti pellets
08 07
MARIN GIORGIO spa MARTIGNAGO LEGNO snc MEDIALEGNO snc MERLINLEGNO srl MICROTEC INNOVATING WOOD srl
04 04 02 02
MOROSINI LAMELLARI srl MS MASCHINENBAU
commercianti commercianti agenti/Agelegno agenti/Agelegno strumenti di controllo, misurazione e regolazione macchine per la lavorazione del legno lamellari per serramenti segherie
06 06 07
OFFICINE DEL SAVIO AHENA BOILERS srl OHRA ITALIA
caldaie scaffalature metalliche
02 07
PATTI LEGNAMI srl
commercianti segherie pellets commercianti macchine per la lavorazione del legno
04 08 07 04 06
MODESTO NINO srl
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GUASTELLA LEGNAMI
H
PAGINA
commercianti segherie colle e adesivi software strumenti di controllo, misurazione e regolazione impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura
COSTRUZIONI METALLICHE VAGLIO srl
elenco alfabetico
009_OTTOBRE_2016
AZIENDA
ASCHIERI - DE PIETRI srl
B
www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com
03 08 02 08 08
O P
PELLETEMILIA GROUP srl PICCIOCCHI MARIO spa PRIBO srl
06
vernici per legno vernici per legno commercianti agenti
08 08 04 01
08
R
RIGA WOOD sarl
filiali di ditte estere
05
S
SECAL srl
impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura commercianti commercianti perlinati
06 05 05 07
SEGNA LEGNAMI snc SOCIETÀ LEGNAMI PAGANONI SOLIANI F.lli
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TECLEGNO srl
05 07
TIMTRADE srl TRA.WOOD srl
commercianti perlinati impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura agenti agenti/Agelegno
UPM-KYMMENE srl
filiali di ditte estere
05
WDE MASPELL srl
impianti di aspirazione essiccazione e verniciatura
06
TERMOLEGNO srl
08 04
edilizia macchine per la lavorazione del legno
PAGINA
06 01 02
05
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Da oltre trent'anni nel servizio dell'essiccazione del legno
Romanutti Legno s.a.s. Via del Lavoro, 14 33048 San Giovanni al Natisone Udine telefono e fax +39/0432 757578 info@romanuttilegno.it www.romanuttilegno.it
“La ditta Romanutti Legno nata da un’idea di Romanutti Mario, pioniere dell’essiccazione tradizionale e sottovuoto del legno, ha lasciato la sua esperienza antica in mani giovani, motivate e tecnologicamente avanzate”.