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Sistema Serramento
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SistemaSerramento numero dodici anno duemilasedici mese giugno 2 5 6
COLOPHON EDITORIALE QUADRI DI LUCE
di Sonia Maritan
ACADEMY ALPAC
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VERSO LA TRACCIABILITÀ DIGITALE
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di Pietro Ferrari
MEETING VERINLEGNO
UNA PENNELLATA MADE IN ITALY SUL MONDO
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UN CASO ESEMPLARE di Sonia Maritan
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EXHIBITION KLIMAHOUSE
LA FORMULA CASACLIMA di Sonia Maritan
19 MOLTENI CARLO 20 ROVERPLASTIK
EXHIBITION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK
UNA FIERA CHE SI SUPERA SEMPRE di Pietro Ferrari, Sonia Maritan e Monica Zani
27 GALLERY 36 INTERVIEW OEMME
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di Beatrice Guidi
ANNIVERSARY BIESSE
49 PROJECT PAVANELLO ARMONIA RITROVATA di Valeria Bonatti
di Beatrice Guidi
CONVENTION ANFIT
GLI INFORMATORI DISINFORMATI di Samuele Broglio
IL COMFORT PASSA DALLA FINESTRA
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OUTLOOK
EXPERTISE
CHIUSURE OSCURANTI? SI, MA QUANTO? di Alessandro Romiti
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EXHIBITION space&interiors LE FINITURE AL CENTRO di Monica Zani
43 GALLERY
50 INTERVIEW ALBERTI LA QUALITÀ È IN LEGNO di Sonia Maritan
52 ON THE FIELD FINITURE È NATO RAC, IL GEMELLO DI RAS di Sonia Maritan
58 ON THE FIELD La Falegnameria UN ANNIVERSARIO "SPECIALE" di Sonia Maritan
64 ON THE FIELD SCM GROUP Falegnameria Bussi
DI PARI PASSO CON LA TECNOLOGIA di Pietro Ferrari
68 ON THE FIELD WEINIG GROUP Falegnameria Rossato
LA MEMORIA E LA TECNOLOGIA di Pietro Ferrari
72 IDENTIKIT INTERNORM
VERSATILITÀ PRÊT-À-PORTER di Roberta Bocca
76 IDENTIKIT SECCO SISTEMI SCULTOREO SPLENDORE di Valeria Bonatti
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CONTATTI
di Franco Riccardi
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EDITORIALE di Sonia Maritan
QUADRI DI LUCE
Forse sarà la primavera che ci regala le giornate più lunghe dell’anno e il fatto che stia scrivendo mentre il sole di oggi nasce, ma tutto mi porta a parlare di luce. A come si misura la luce in ambito edilizio. E qualunque architetto lo sa perché l’ha dovuta calcolare progettando uno spazio abitativo. Tra i parametri minimi da rispettare per rispondere ai requisiti igienico sanitari richiesti per ottenere l’agibilità di una costruzione, ci sono infatti i cosiddetti rapporti aeroilluminanti (R.A.I.), che esprimono il rapporto, per ogni locale dell’immobile, tra la sua superficie di pavimento e la superficie delle aperture esterne presenti. A questo punto però dobbiamo distinguere i rapporti illuminanti – la superficie della finestra o della porta-finestra da considerare è quella vetrata – da quelli aeranti – la superficie apribile, quindi l’infisso costituito non solo dalla vetrata, ma anche dal suo telaio apribile. Due misure, che con gli attuali serramenti, rischiano ormai di coincidere! A livello nazionale, il riferimento normativo è costituito dal Decreto Ministeriale 5 luglio 1975, il quale, all’art. 5, comma 2, recita: “Per ciascun locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento”. Anche se ogni regolamento edilizio o regolamento d’igiene locale può fissare dei parametri diversi, generalmente il requisito minimo richiesto è questo. Dunque la luce va misurata e rappresenta un fattore irrinunciabile per poter definire un ambiente antropico vivibile, e Sistema Serramento rappresenta quindi una filiera “vitale” che concepisce e produce quadri di luce! La luce con i suoi raggi infrarossi, ultravioletti e ad ampio spettro è terapeutica e un fattore insostituibile per dare colore alla vita. Anzi secondo Fabio Marchesi – ricercatore membro della New York Academy of Sciences e dell’American Association for the Advancement of Sciences – la luce del sole e gli ultravioletti sono indispensabili per garantire uno stato di salute ottimale. Quindi bene che questi “quadri” siano apribili! Diversi studi portati avanti da lui nelle scuole elementari statunitensi hanno dimostrato che mettendo una luce ad ampio spettro nelle classi si riduce fino al 70% l’assenteismo per malattia, aumenta il rendimento scolastico, si riducono i comportamenti aggressivi. Non ci sono dubbi, la migliore illuminazione è quella "naturale", diretta (da Sud-Est e Sud-Ovest) e riflessa (da Nord), prodotta gratuitamente dal sole, in quanto qualitativamente preferibile a quella "artificiale". Per svolgere una qualsiasi attività al chiuso dobbiamo stare quindi attenti ad avere un elevato livello di illuminamento, ma non solo, come già sottolineato inizialmente, è molto importante anche la qualità della luce e le sue sfumature. La quantità di luce naturale che penetra nelle stanze delle nostre abitazioni dipende dalla dimensione, dall'esposizione e dalla posizione delle vetrate. Al fine di garantire una sufficiente illuminazione, le dimensioni delle finestre di un locale non dovrebbero essere mai inferiori al 10% della superficie della pavimentazione del locale stesso. E le finestre odierne possono facilmente superare questa percentuale! Oggi di luce ne entra di più negli ambienti in cui viviamo, grazie ai serramenti moderni, alle cerniere a scomparsa che mirano a creare aperture complete di 180 gradi e agli esilissimi profili delle ante dei serramenti esterni che creano veri e propri “quadri di luce”. Gli infissi di ultima generazione puntano decisamente a nodi anta-telaio sottilissimi che coniugano un’estetica ineccepibile – assecondando lo stile Less is more – con la tecnica, ottenuta grazie alla portata dell’anta e le notevoli misure massime consentite alla stessa. Elementi generosamente dimensionati e soluzioni senza barriere, pur mantenendo livelli di tenuta ottimizzati, oltre a una produzione efficiente e a un montaggio semplice. A questo aggiungiamo un vasto assortimento dei profili e delle forme e una gamma di colori interminabile. Non solo finestre belle, ma anche stabili e resistenti, anzi è proprio la robustezza dei profili a consentire di ridurre il loro stesso spessore per ottenere un design più leggero del serramento a tutto vantaggio della superficie vetrata che diventa più ampia e luminosa. Naturalmente dietro questa tecnologia ci sono le macchine, la loro interfaccia facile da gestire per gli operatori, centri di lavoro prodotti prevalentemente da grandi aziende italiane o tedesche che realizzano veri gioielli di tecnologia: flessibili, veloci, con un buon livello di finitura e completamente elettronici. Con un pulsante si accendono i motori, motori che potrete sentire rombare fra qualche giorno a Xylexpo!
Sonia Maritan alla prima edizione di Space & Interiors presso il nuovo spazio The Mall a Milano.
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ACADEMY ALPAC di Beatrice Guidi www.alpac.it
IL COMFORT PASSA DALLA FINESTRA Prosegue il greener tour di Alpac Academy per diffondere la cultura dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica con un focus su risparmio energetico e isolamento termico del foro finestra, comfort abitativo e ventilazione meccanica controllata. Numerosi appuntamenti a maggio, tra cui Roma, Torino, Milano e Vicenza. Nel mese di maggio continua il Greener Tour di ALPAC ACADEMY, con nuovi corsi organizzati in numerose sedi italiane. Il 5 maggio appuntamento a Roma, si prosegue con Verona, Padova, Cesena, Torino, Pesaro, Modena e Vicenza, per poi concludere con gli interventi al Politecnico di Milano. Alpac approfondirà il tema del risparmio energetico e dell’isolamento termico nel punto cruciale del giunto primario della finestra (muro-contro telaio), spiegando quali sono le criticità, come gestirle e quali soluzioni tecnologiche si possono adottare per una migliore chiusura del foro finestra, come il monoblocco Presystem, di cui illustrerà i vantaggi rispetto al sistema tradizionale e il contributo fornito all’edificio in termini di risparmio energetico. In più presenterà il sistema di monoblocco finestra Ingenius VMC con Ventilazione Meccanica Integrata, che aggiunge alle prestazioni isolanti performance innovative, che migliorano il comfort abitativo. L’incontro del 5 maggio a Roma inerente il seminario tecnico “Rigenera: sostenib ilità, materiali, benessere e comfort per il
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futuro dell’edilizia”. è stato organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma in collaborazione con Maggioli Editore e con il Patrocinio del Collegio provinciale dei Geometri di Roma. Sono stati trattati la sostenibilità, i materiali, il benessere e il comfort nell’edilizia, con la partecipazione e la direzione scientifica di Norbert Lantschner – Presidente Fondazione ClimAbita. Il seminario sarà riproposto a Cesena il 26 maggio. “Progettare, Costruire, Abitare A+” è invece il titolo dell’evento proposto in diverse città, partendo dal 10 maggio a Verona per replicare l’11 a Padova e il 27 a Torino. I temi saranno l’involucro edilizio e i materiali performanti nella realizzazione di edifici ad alta efficienza e nella riqualificazione energetica. Organizzato da Abitare A+, permette ad architetti, ingegneri e periti di mantenere aggiornata la propria professione con argomenti in linea alle moderne richieste di sostenibilità. È previsto anche un approfondimento sull’aspetto del comfort abitativo, la salute e il benessere di chi abita. Il 20 maggio appuntamento a Vicenza con un approfondimento sul comfort, la salubrità degli
di Milano: “Innovazione tecnologica e controllo ambientale” previsto per il 18 maggio ed “Esecutività del progetto e organizzazione dell’informazione tecnica” il 31, con un approfondimento tecnico sui prodotti innovativi per l’efficienza energetica e la ventilazione meccanica controllata.
IDENTIKIT ALPAC
edifici e il risparmio energetico, organizzato da Alpac, con la presentazione di Ingenius VMC, il monoblocco finestra con Ventilazione Meccanica Integrata. A fianco dell’azienda vicentina si vedrà la partecipazione di Saint-Gobain, Model System e dei partner istituzionali CasaClima Network Bassano e Ordine degli Architetti di Vicenza. Sempre nel mese di maggio, il 19 e il 26, sono in programma altri due interessanti incontri in collaborazione con rivendite di serramenti partner di Alpac, rispettivamente a Pesaro e a Modena. Il primo, “La nuova casa efficiente: il ruolo del foro finestra” in collaborazione con Archinfissi e Finstral, tratterà l’importanza del foro finestra negli ambienti di vita quotidiana; mentre il secondo, “Progettare e costruire un involucro efficiente”, organizzato da Vitanova in collaborazione con AESS – Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, tratterà tematiche volte a innalzare il livello d’innovazione all’interno dei progetti edilizi. Alpac interverrà inoltre in due corsi integrati di architettura riservati agli studenti del Politecnico
ALPAC da 30 anni progetta e produce sistemi avanzati di chiusura del foro finestra: monoblocchi ad alto isolamento termoacustico per avvolgibili, frangisole, tende oscuranti, scuri e persiane, cui si aggiunge un'ampia gamma di cassonetti e la nuova linea Ingenius VMC, Monoblocchi finestra con Ventilazione Meccanica Integrata, fra le prime aziende a integrare la VMC nel monoblocco finestra. Alpac è anche fra le prime imprese del settore ad avere fatto propria la filosofia Lean Production System basata sull’efficienza produttiva e sul miglioramento continuo. Molti sono stati, e ancora continuano a caratterizzare il suo stile di lavoro, gli investimenti dedicati alla ricerca e sviluppo con l'obiettivo di creare prodotti ad alto contenuto tecnologico e innovativo, rispondenti alle normative più stringenti in tema di efficienza e risparmio energetico, nell'ottica dell'edilizia sostenibile e del comfort abitativo, di cui da sempre è portavoce e promotore. Alpac è partner CasaClima e membro AIPE, collabora con le migliori imprese, progettisti e rivendite per sviluppare soluzioni su misura per ogni specifica esigenza. Molteplici sono gli interventi di rilievo nei migliori cantieri, tra cui, degni di nota, i Giardini Sospesi a Varese, i Giardini di Porta Vittoria a Milano, il Quartiere Lazzaretto a Bologna, Boccadasse a Genova, la ristrutturazione dello storico Complesso Rubens 10 a Milano, e non ultimi CityLife – Residenze Libeskind e Bicocca Village sempre a Milano. Le rivendite di serramenti rappresentano oggi un interlocutore privilegiato, motivo per cui l'impresa vicentina ha ampliato gli orizzonti con una nuova società, Climapac, azienda del Gruppo specializzata nella riqualificazione energetica e nel servizio alle rivendite.
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CONVENTION ANFIT di Pietro Ferrari www.anfit.it
VERSO LA TRACCIABILITÀ DIGITALE Anfit, avanti a tutta forza sulla strada della certificazione, dell’assicurazione e della qualità. È questo il messaggio che giunge forte dall’Assemblea Generale dell’Associazione per la Tutela delle finestre made in Italy che si è tenuta a fine aprile nella prestigiosa sede del Castello di Ferrara. Un’Assemblea che, oltre agli adempimenti statutari a cura del Consigliere Germano Agostini, si è rivelata preziosa occasione per una riflessione a tutto campo sugli strumenti sviluppati nel corso del tempo e messi a disposizione delle aziende per meglio distinguersi sul mercato: dal marchio Quality Anfit all’Etichetta Energetica numerata, al Label di Posa che finalmente può decollare e alle due assicurazioni RCP e Rimpiazzo che diverranno obbligatorie per i Soci a partire dal 1° gennaio 2017. A questi punti Laura Michelini ha aggiunto il nuovissimo p rot ocollo Rivend itori e Installato ri q ualificati, l’accordo con Adiconsum, l’associazione dei consumatori, l’apertura ai produttori di serramenti in ogni materiale, il restyling del logo associativo e i lavori per un nuovo sito web che presto vedrà la luce. Tanti i lavori portati a termine e tanti anche quelli in corso per “un’Associazione che di fatto con i propri regolamenti – ha sottolineato la Presidente - ha anticipato la proposta di legge sulla tracciabilità digitale dei prodotti italiani che è in discussione in Parlamento e che potrebbe venir presto approvata. I Soci Anfit stanno già immettendo sul mercato serramenti pienamente tracciabili e sono pronti a cogliere le agevolazioni messe in campo
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dal legislatore”. Anfit è – elemento da evidenziare - peraltro l’unica Associazione del settore serramenti che richiede ai propri soci di rispettare dei precisi standard qualitativi in fase di progettazione, produzione e posa. Ottanta aziende socie, dieci mila addetti ai lavori e oltre mezzo milione di finestre prodotto all’anno. Con questi numeri e tanti obiettivi raggiunti e altrettanti da raggiungere si è presentata all’Assemblea Generale di Anfit la governance guidata da Laura Michelini che giusto un anno fa a Trento aveva delineato strategie, programmi e obiettivi a breve e medio termine. Molto ricca anche la parte pubblica dell’Assemblea con interventi che aprono al futuro che è già. Come la sostenibilità ambientale ed energetica vista come strategia di mercato con le relazioni di Alessandra Cavalletti e di Marco Mari. A esse si è idealmente agganciato Sergio Botta dello Studio Botta &Associati con l’intervento sul ruolo delle ESCO nelle azioni di efficien-
tamento energetico e di carbon management. Sempre Botta, in un secondo intervento, ha illustrato i numerosi programmi di agevolazioni finanziarie messi in campo da Governo, Enti pubblici e Fondi professionali per le piccole e medie imprese e le start-up innovative nei diversi campi: Ricerca & Sviluppo ai brevetti, progetti di sicurezza sul lavoro, aiuti all’export, investimenti in macchinari e attrezzature piuttosto che adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Più tecnologico l’intervento del Direttore di Nuova Finestra Ennio Braicovich che ha illustrato la fortissima evoluzione dei componenti finestrati in corso negli ultimi anni soprattutto imposta dalla rivoluzione energetica in atto nel mondo dell’edilizia. Di fatto sono cadute le barriere tra i materiali mentre avanzano domotica, automazione, sicurezza, ventilazione e design, elementi di forte valore aggiunto per chi sa giocare queste carte. L’evoluzione tecnologica sarebbe poca cosa se non vi fossero strumenti di controllo, protocolli operativi e strumenti assicurativi in grado di garantire il consumatore finale, il progettista, l’impresa e il committente. Di strumenti assicurativi e dei loro vantaggi ha riferito Enrico Pambianchi di Reale Mutua facendo riferimento al progetto messo in campo assieme ad Anfit per tutelare e garantire i produttori, gli installatori e i consumatori. Si tratta di due polizze assicurative per tenere indenni gli associati e tutelare il consumatore finale: una di Responsabilità Civile Prodotti (RCP) e una di Spese di rifornitura (Rimpiazzo), la quale è una esclusiva di Anfit. Gli strumenti assicurativi sono legati strettamente ai protocolli Marchio Quality Anfit, etichetta energetica numerata e Label di posa. E proprio di Posa certificata e del relativo Regolamento, ma anche del lungo e appassionato lavoro che ha condotto al Label di posa, ha parlato il Direttore Generale del Consorzio LegnoLegno Stefano Mora. L’obiettivo è stato di dotare la filiera serramento di uno strumento di comunicazione relativo al contributo offerto dall’installazio-
ne alle prestazioni del prodotto che fosse semplice, affidabile e di immediata percezione. Ora la qualifica del prodotto, attestata dal Marchio Quality Anfit e dall’Etichetta energetica numerata, può trovare un perfetto compimento nella qualifica del sistema di posa e nella qualifica dell’installatore, opportunamente supportato da adeguati corsi di formazione cogestiti da Anfit e Consorzio LegnoLegno. Così anche il Label di posa può diventare nelle mani della filiera potente strumento di comunicazione. E proprio di comunicazione ha parlato Angela Amato di Spazioparola, ufficio stampa e pubbliche relazioni, che ha riferito sulle azioni messe in campo nel corso dell’ultimo anno sia per diffondere il messaggio associativo che per dare conto delle tante iniziative messe in campo. Tutte azioni che hanno avuto ampia risonanza sulla stampa professionale e non. Amato non ha dimenticato il lavoro di restyling sul logo associativo e il lancio della nuova versione del sito che è in dirittura d’arrivo. Le conclusioni sono spettate alla Presidente Laura Michelini: “Tanto lavoro è stato fatto e naturalmente tanto resta da fare. Oggi però i Soci Anfit hanno in mano strumenti concreti per emergere di fronte alla concorrenza italiana e straniera e distinguersi offrendo vantaggi reali ai consumatori finali”.
L’ultima assemblea di Anfit si è tenuta nella prestigiosa sede del Castello di Ferrara a fine aprile, un’associazione che con i propri regolamenti sta anticipando la proposta di legge sulla tracciabilità digitale dei prodotti italiani che è in discussione in Parlamento.
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MEETING VERINLEGNO di Beatrice Guidi
www.verinlegno.it
UNA PENNELLATA MADE IN ITALY SUL MONDO Il 2015 è stato un anno di consolidamento in Italia e segna un incremento delle vendite del +9% all'estero come si evidenzia nel meeting all'Hotel Croce di Malta di Montecatini Terme della seconda metà di febbraio. Intanto Verinlegno amplia la propria gamma prodotti con la divisione ferro sotto il marchio Verinpaints.
Da Massa e Cozzile i numeri positivi del 2015 di Verinlegno (aggiornati il 15/03/16): l'impresa cresce nel mondo e si consolida in Italia. Nel 2016 è prevista l'ulteriore espansione della rete com-
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merciale; l'acquisizione di un nuovo magazzino, già operativo dalla prima metà dell'anno (per un adeguato just in time). C'è un protocollo, eticamente orientato, sulla gestione dei prodotti verni-
Nelle fotografie alcuni momenti del meeting "Incontrarsi per crescere", giunto alla sua V edizione, tenutosi all'Hotel Croce di Malta di Montecatini Terme nella seconda metà di febbraio. Novità più importante del 2016: la creazione della divisione vernici per metallo sotto l’egida del marchio Verinpaints.
cianti; ci sono nuovi prodotti a catalogo. E mentre prosegue l'adeguamento degli impianti, con investimenti su produttività e sicurezza, si compie l'implementazione del nuovo sistema gestionale: tra le ricadute sono previste una più precisa circolazione delle informazioni e più rapide evasioni degli ordini. La novità più importante riguarda poi la creazione della divisione vernici per metallo, sotto il marchio Verinpaints.
LA CRESCITA
È di grande orgoglio per l’azienda poter archiviare un 2015 preceduto dal segno più come viene evidenziato in occasione del meeting "Incontrarsi per crescere". La Verinlegno cresce nel mondo e si consolida in Italia, conquistando spazi soprattutto nelle regioni del Nord. È quanto risulta dal corporate meeting giunto alla sua quinta edizione, che ha mantenuto inalterato ogni anno, dal 2011, il suo obiettivo. All'Hotel Croce di Malta di Montecatini Terme sono convenuti, nella seconda metà di Febbraio, agenti, distributori, rivenditori dai cinque continenti, per conoscere l'esito del 2015, che li ha visti protagonisti e le strategie aziendali del 2016. I numeri dicono che Verinlegno è cresciuta del +1% in Italia, a fronte di un mercato complessivo delle vernici per legno che lascia sul campo un -2,2% (dati AvisaFederchimica) e del +9% all'estero. Dietro il sostanziale consolidamento nella Penisola si nota, nei fatti, uno spostamento rilevante di quote di mercato: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le aree nelle quali l'azienda è in espansione significativa negli ultimi cinque anni e dove è ancora in corso l'ampliamento della rete distributiva. E mentre il successo al Nord testimonia come Verinlegno sappia confrontarsi al meglio sul terreno dei più forti competitors, le cifre del Sud, stabili, hanno dello straordinario, considerato il contesto. All'estero si verifica un salto consistente in Medio Oriente, con Palestina e Dubai sugli scudi. Risultati rilevanti anche in Canada e nel Far East asiatico. Conferme in Russia e Polonia. Intanto si intensifica la spinta in India, con un'espansione della rete vendita già pianificata, a opera della Holding Verinlegno, oltre New Delhi al Gujarat e a Mumbai, nel distretto di Chennai e a Calcutta. L'azienda ha partecipato con successo, dal 25 al 29 Febbraio
a Indianwood, la fiera delle tecnologie per la produzione di arredamenti più importante del Paese. A Marzo poi la presenza all'Interzum di Guangzhou, appuntamento fondamentale per il mercato cinese. All'orizzonte c'è il progetto "Senita": il tentativo di radicamento in Senegal, come ponte per il Centro-Africa. Dal 2011 al 2015 Verinlegno ha incrementato l'export del 48%, mantenendo sempre l'Italia, anche per il 2016, come mercato fondante e di riferimento.
IL PROTOCOLLO
Tra le novità dell'anno in corso c'è la stesura di un protocollo per la gestione dei prodotti vernicianti, dalla formulazione alla commercializzazione. Un'iniziativa a testimoniare il valore etico che Verinlegno attribuisce alla sicurezza. Il protocollo differenzia e valorizza i prodotti Verinlegno a livello italiano e internazionale e garantisce caratteristiche di salvaguardia dell'ambiente e di salute dei dipendenti e dei consumatori. Per ciascuna famiglia di prodotti sono stabilite istruzioni operative su formulazioni, produzioni e collaudo; sulla redazione dell'etichettatura e della scheda tecnica del prodotto, sulle schede di sicurezza e sulle modalità di diffusione della documentazione sui prodotti formulati presso i depositi/centri servizio. È prevista una verifica sistematica di depo-
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siti e rivendite, con visite ispettive, campionamento e controllo della qualità dei prodotti. Tramite il sitema tintometrico Verinchrome, Verinlegno consente a ogni rivenditore la stampa della scheda di sicurezza con il nome del prodotto che il centro servizi prepara, potendo inserire direttamente la propria ragione sociale e un nome commerciale. Schede dati sicurezza ed etichette sono naturalmente aggiornate al Regolamento (CE) 1272/2008 e successive modifiche (CLP: classificazione etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele pericolose). Le schede di sicurezza emesse a partire dal primo Giugno 2015 devono essere infatti conformi, per non incorrere in pesanti sanzioni, al regolamento (CE) 2015/830, che modifica l'allegato II del Regolamento (CE) 1907/2006 (REACH).
VERINPAINTS
La creazione della divisione vernici per metallo sotto l’egida del marchio Verinpaints costituisce la novità più importante. Elemento di grande novità, infatti, è il forte impulso che Verinlegno intende dare nel 2016 ai prodotti vernicianti per metallo, con l'aggiornamento delle formulazioni esistenti e la valorizzazione del marchio Verinpaints dedicato a raccogliere questa famiglia di prodotti. La nuova divisione esordisce con un ciclo di vernici all'acqua utilizzabile per tutti i supporti metallici. Il ciclo si compone di un fondo epossidico bianco (ma si può avere qualsiasi colore) EPOX IDRO BIANCO 906 A e una finitura bicomponente AQUABOND BLU 620 A 60 GLOSS. Bassissima l’emissione di COV. Il ciclo è stato certificato per la resistenza anticorrosiva. Nel test (condotto da soggetto esterno qualificato), sottoposto a 1000 ore di nebbia salina, non ha mostrato nessuna perdita di brillantezza, nessun vescicamento, nessun incremento valido di ruggine. Il ciclo è applicabile sia manualmente che con impianti robotici.
NUOVI PRODOTTI
E per finire i nuovi prodotti di Verinlegno, insomma un meeting ricco di proposte. 1) In linea con lo sviluppo e il miglioramento con-
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tinuo (tra i prodotti dedicati al legno) il già conosciuto VPK 260, la finitura poliuretanica bicomponente bianca opaca, campione di vendite anche nel 2015. Nata quattro anni fa dall'accorpamento di tre prodotti e cresciuta nel tempo grazie al lavoro del laboratorio tecnico, in sinergia con gli utilizzatori più esigenti. Alta copertura di bianco, elevata distensione su grandi pezzi, come le porte da interni; elevata verticalità; iningiallenza certificata per l'esposizione alla luce e al buio; morbidezza al tatto, unite a una semplicità applicativa impressionante, sono le sue caratteristiche principali. Asciuga rapidamente ed è sorprendente su bordi sporgenti e angoli evidenti. Copre alla perfezione. È consigliato per la finitura laccato opaco di mobili per cucine, mobili da bagno, porte e mobili in genere. In Verinchrome (sistema tintometrico) è anche converter, con l'aggiunta di paste universali si possono avere tutte le tonalità delle mazzette NCS, RAL, Verinlegno e altre. 2) Molto interessante l'FPX Bianco 4215 E AF, un fondo poliestere bianco esente da solventi aromatici (stirene). Non ha quindi l'odore pungente che caratterizza i poliesteri tradizionali, pur mantenendo le caratteristiche tipiche dei prodotti della sua natura: massimo riempimento sia su legno che su MDF, carteggiabile in tempi rapidi, ottima verticalità e distensione. Un prodotto di alta gamma adatto alla preparazione del supporto in caso di cicli lucidi a specchio o comunque quando richiesto un film ad alto spessore. Adatto per i fondi di tutte le superfici da interni, dai mobili all'arredo bagno, alle porte, all'oggettistica. 3) A disposizione di clienti, agenti e rivenditori anche un nuovo ciclo all'acqua pigmentato per esterni che mette in sinergia un impregnante, l'NLE 04127 idro bianco 4127 e un protettivo l'NLE04135 Fondo idro bianco 4135 E AV. Il sistema di impregnante e fondo applicato su latifoglie (rovere, castagno) ostacola efficacemente la fuga di tannini e di altre sostanze che potrebbero comprometterne il colore, il bianco in particolare. È consigliato anche per conifere.
15-18 NOVEMBER 2016 EUREXPO LYON, FRANCE ADING E L E H T JOIN HOW S E D A R T
FOR WOOD PROCESSING INDUSTRY & WOOD MATERIAL MACHINES AND EQUIPMENT FOR WOOD PROCESSING & MACHINING TOOLS AND ACCESSORIES MACHINES SUBCONTRACTING
RCS Lyon 380 552 976 - Document non contractuel - lisa.neverre.fr - Fotolia
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BIESSE, CADWORK, COIMA, CORAL, HECO, HUBTEX, HUNDEGGER, MISSLER SOFTWARE, OHRA AND WOOD-MIZER
20 000
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UN CASO ESEMPLARE ANNIVERSARY BIESSE di Sonia Maritan
www.biessegroup.com
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Giancarlo Selci ha dedicato tutta la vita e il suo lavoro per rispondere a una domanda: che cos’è l’innovazione? Sappiamo, dove sia arrivato oggi e con quale bagaglio di umanità, così forte che la sua festa di compleanno fra centinaia di invitati ha conservato un’atmosfera intima, nonostante l’indubbia solennità della serata di Gala, svoltasi a Pesaro lo scorso 16 aprile, all’interno degli stabilimenti di una delle aziende più rappresentative a livello internazionale fra quelle specializzate nella produzione di macchinari per la lavorazione del legno, vetro, pietra e plastica. Significativo l’intervento del Ministro Maria Elena Boschi che ha definito Biesse Group un caso esemplare di innovazione e made in Italy, punto di riferimento in tutto il mondo. Grande successo per questa serata valorizzata anche da momenti musicali affidati a Raphael Gualazzi e ai Neri per Caso.
Dalla costituzione della società a oggi, molta strada è stata percorsa e il 1969 sancì molto più di un semplice inizio, che affonda le sue radici nei difficili anni della Seconda Guerra mondiale. Gli anni Sessanta italiani però, furono anni fiorenti, per chi aveva voglia e ingegno, nei quali Pesaro divenne il cuore dell’industria italiana del mobile e Biesse diventò parte integrante e motore di questo sviluppo, specializzandosi nella progettazione, produzione e distribuzione di una gamma completa di tecnologie e soluzioni destinate alla lavorazione del legno. L’esperienza del marchio fondato da Giancarlo Selci diffuse l’efficienza dei suoi macchinari da Pesaro a tutta la provincia marchigiana. Nel giro di pochi anni, conquistò l’intero territorio nazionale. Poi, con l’apertura della prima filiale estera, nel 1989 prese il via anche un fortunato processo di industrializzazione. Volontà, genio e innovazione: ecco le tre parole d’ordine, e chiavi del successo del Gruppo e del suo illuminato fondatore. “L’innovazione è il nostro motore ”. Questa la scritta che ha accolto gli invitati all’interno della fabbrica, dove, a pochi passi dai macchinari, sono stati disposti i tavoli così da far immedesimare fin da subito gli ospiti nel mondo e nello spirito dell’azienda e del suo fondatore. Ad accoglierli, le voci del presentatore Alessandro Greco e della speaker radiofonica Cristina Borra che hanno guidato gli invitati attraverso il racconto partito dagli anni ’50, con video, foto e testimonianze, fino ad arrivare ai
giorni nostri, quando sul palco è salito il Presidente e figlio del fondatore Roberto Selci insieme al nipotino che, con un gesto tenero quanto impacciato di fronte alla grande platea, ha regalato al nonno un disegno e un bacio. Alle spalle dei tre, la scritta significativa: “Abbiamo bisogno di sentire il profumo del passato per trovare l’energia di disegnare il futuro ”, a sottolineare l’importanza della memoria, dell’esperienza e del lavoro fondamentale portato avanti negli anni da Giancarlo Selci, che guiderà le scelte anche in futuro. Parliamo di un uomo, anzi un quindicenne nel
Alcuni momenti della serata di Gala svoltasi a Pesaro lo scorso 16 aprile all’interno della casa madre di Biesse Group, a partire dall’aperitivo di cui mostra apprezzamento l’editore Pietro Ferrari, seguita dalla cena-spettacolo e infine alcuni momenti del karaoke con il settore marketing di Biesse che si esibisce e un ritratto di Paola Govoni e Sonia Maritan con i Neri per Caso.
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1950, che quando a Pesaro si diffonde la notizia di un nuovo giro d’assunzioni, si presenta ai cancelli della fabbrica Benelli per proporsi come apprendista tornitore. Per tre anni vuole fare il doppio turno: attacca alle quattro del mattino, per otto ore, poi prende una pausa e ne fa altre otto. Il destino, grazie alle sue abilità professionali, gli regala durante il servizio militare anche un corso per tornitore e fresatore. A Pesaro, oltre al lavoro alla Benelli, ha lasciato anche la giovane e graziosa Anna Gasparucci, così mentre si muova tra rettifiche di cilindri e sostituzioni di alberi di trasmissioni forgia il suo amore per lei in un piccolo anel-
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lo di acciaio, presto tramutato in vera d’oro. Poi l’acquisto di un tornio, un trapano e una fresa sanciscono l’inizio in un piccolo scantinato dell’officina Giancarlo Selci & C. Indimenticabile, la prima collaborazione con Giuseppe Benelli, la prima di una lunga serie di conferme professionali, che coincide con lo stesso giorno in cui gli viene annunciata anche la nascita di suo figlio Roberto; l’attuale Presidente del Gruppo Biesse, che entra in azienda alla fine degli anni Ottanta e che ha il merito di aver avviato l’importante processo di internazionalizzazione del Gruppo. Oggi il Gruppo Biesse offre lavoro a oltre 3.200 persone in tutto
il mondo, con una particolare propensione al mercato estero (oltre il 46% dei dipendenti vive all’estero). L’incremento nell’ultimo triennio è stato importante (quasi 400 persone) così come lo sviluppo dei ricavi (+251 milioni di ricavi 20092015), di fatto “esplosi” durante il 2015 con un tasso di crescita complessivo del 21,5% (2015 vs 2014). Biesse serve una vasta gamma di clienti internazionali e non (la quota export del Gruppo è superiore all’87%) tra i quali si annoverano Howdens Joinery Co. (U.K.) e IKEA Industry AB (Sweden) presenti alla serata, solo per citarne alcuni. La mission di oggi è la stessa di allora, quando l’intento di Giancarlo Selci era che artigiani, industriali e creativi potessero beneficiare di strumenti adeguati che permettessero di modellare con più facilità i materiali scelti. Grazie a una produzione rinnovata e più efficiente, i criteri di utilità, funzionalità e bellezza, finalmente saranno davvero al servizio delle idee. E fu proprio così che le macchine Biesse sconvolsero il mercato del mobile: la prima macchina, la Dani, è una fresatrice cavettatrice automatica per eseguire le asole negli armadi… cui segue Dani 2 e poi un interminabile elenco di impianti che ci porta a oggi. Tanti i motivi per festeggiare il compleanno di questo straordinario uomo, anche se la serata non
riserva solo momenti di commozione. Grande attenzione ha destato soprattutto la presentazione del libro “Fatto a Macchina” – dedicato a G. Selci e accompagnato da un video con gli auguri di alcuni degli amici –, quando sul palco sono saliti il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano insieme al Direttore Generale di Confindustria Pesaro Urbino Salvatore Giordano. E poi musica di qualità con le esibizioni di Raphael Gualazzi e dei Neri per Caso che hanno chiuso la serata con un suggestivo “canto a cappella”. Non è mancato il momento Charity, a testimonianza della profonda convinzione della Famiglia Selci di considerare l’Azienda non solo un contesto che offre lavoro, ma anche un luogo in cui dare possibilità alle persone di affermare la propria umanità e i propri valori. Una storia lunga quasi cinquant’anni, fatta di tenacia, passione e lungimiranza che oggi si traducono nei successi di un’azienda che il fondatore Giancarlo Selci ha trasformato in un modello di made in Italy che ha conquistato il mondo. “Una vita in movimento” è il tema della serata di Gala che ha visto la partecipazione di circa 300 invitati, fra imprenditori, politici, clienti, fornitori, rivenditori nazionali e internazionali, e lui, Giancarlo Selci: genio creativo di quella che si autodefinisce “multinazionale tascabile”.
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EXHIBITION KLIMAHOUSE di Sonia Maritan
www.fierabolzano.it/comocasaclima/
LA FORMULA CASACLIMA
Da est a ovest Klimahouse fa scuola, a Klimahouse di Erba e poi di Bolzano tra la fine dello scorso anno e l'inizio di questo, e poi a seguire il mese scorso con Klimahouse Toscana, il format è divenuto guida itinerante di un concetto legato al comfort abitativo attraverso la promozione dell’efficienza energetica e della sostenibilità in edilizia; in questi ultimi mesi anche con la casa modello "INSIGHT" per raccontare le tecnologie impiantistiche più all'avanguardia disponibili sul mercato per gli edifici moderni e ad alta efficienza energetica: dall'esterno all'interno, si cerca di vedere anche "sotto la pelle" per scoprire il mondo dell'impiantistica dell'edificio, anche se non va dimenticato che la parte passiva è garantita anche dalle prestazioni dell'involucro edilizio e qui la parte fondamentale è rappresentata dai serramenti esterni. Per questo, qui puntiamo i riflettori sul settore serramentistico, avendo già parlato diffusamente sulle nostre testate delle manifestazioni in senso generale. Precisamente, abbiamo selezionato un paio di aziende che rappresentano questo settore e che di questo restituiscono visuali diverse secondo l'ambito trattato. In occasione della prima edizione di ComoCasaClima a fine 2015 era stata presentata la casa modello "INSIGHT", poi visibile a Bolzano da gennaio 2016 quando si è tenuta la consueta edizione di Klima House e dove resterà in mostra per tutto l’anno. Questo per dare maggiore attenzione a quello che normalmente non si vede, quello che è nascosto "sotto la pelle", e dare importanza da una parte all'apparato impiantistico che deve essere scelto in funzione di quelle che sono le funzionalità dell'involucro e, dall'altra parte, alle componenti impiantistiche che devono fare sistema per garantire buoni livelli di performance. Naturalmente, per garantire efficienza energetica e comfort agli utenti è altrettanto fondamentale garantire le performance cosiddette passive dell'involucro e qui la parte fondamentale è rappresentata dai serramenti esterni, che in un certo senso, allo stesso modo degli impianti devono far sistema con l'involucro. Il contesto quindi è sempre più importante, come lo è imparare dalla natura, applicando, oltre che processi edilizi efficaci, tempi e regole ecologiche e di buon design che sappiano rendere intelligente e attiva la relazione tra edificio e contesto: “adagiare” con sensibilità ogni costruzione sul suolo che la accoglie, tenere conto degli elementi e dei ritmi della natura e saper sviluppare un percorso progettuale ben impostato, dall'interno all'esterno della costruzione fino al suo intorno
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per instaurare un approccio armonico con l'ambiente, sia in senso estetico che funzionale. Le aziende, in qualche modo, si fanno promotrici ogni giorno di questo importante compito contribuendo a riportare a ritmi "naturali" milioni di edifici e ristabilire un fondamentale equilibrio tra processo e progetto, tra efficienza e bellezza. Un impegno che dovrebbe riguardare tutti, se pensiamo che l'Unione Europea mira alla diminu-
zione del riscaldamento terrestre attraverso una riduzione delle emissioni di CO che, entro il 2050, nell'ambito degli edifici, dovrebbero diminuire del 90% rispetto al 1990. Un tempo solo apparentemente lungo perché in realtà corrisponde a un solo unico ciclo di risanamento. Parlarne con le aziende che sono protagoniste attive di questo nuovo approccio, crediamo sia la strada migliore per contribuire noi stessi al cambiamento. 2
www.moltenicarlo.com
Aspetti cruciali che prospettano nuovi obiettivi al settore dell'edilizia e promuovono una progettualità sempre più di qualità, ne parliamo con Marco Molteni, che incontriamo in occasione della prima edizione di ComoCasaClima e che rappresenta una di quelle aziende che connotano il tessuto storico italiano e che è caratterizzata da una forte spinta all'innovazione secondo il diktat di CasaClima. Marco Molteni con la sorella Anna, hanno chiara quale sia la strada da percorrere e vogliono concorrere con il loro operato a costruirla. Siamo di fronte alla terza generazione Molteni, costituita da un gruppo famigliare e precisamente da Anna, M arco, M ario ed Erminio. Gli chiedo quale sia il loro punto di forza, un aspetto che Marco Molteni sembra tenere a precisare. "Voglio sottolineare che il termine falegnameria identifica una fucina di idee e di arte. È un termine molto importante, perché identifica un team o colui che trasforma una materia: il legno. La nostra è una falegnameria che da tre generazioni lavora il legno creando serramenti personalizzati e arredamenti su misura utilizzando tecniche antiche aggiornate alle esigenze attuali ". In effetti, la finitura dei serramenti esposti potrebbe essere applicata anche a un mobile. "L'analisi dei singoli materiali ci permette di capire e sfruttare al meglio le molteplici caratteristiche che la natura stessa ha dato al materiale 'LEGNO'. Un esempio che sostiene quanto detto è in quest'ultimo lavoro, esposto al nostro stand, che ci vede protagonisti in una realizzazione di un loft a Milano, dove viene utilizzato del legno termotrattato e spazzolato, facendo risaltare le sue venature e rigenerando quel tono di vissuto che impreziosisce la finitura. Nel mondo dell'efficienza energetica il serramento assume un ruolo importante proprio per le caratteristiche intrinseche nel suo DNA, in questo caso, si tratta di un serramento per case a basso consumo con dei valori e delle prestazioni termiche molto particolari. Utilizzando i principi di analisi e conoscenza dei materiali e ciò che li relaziona con il resto della parete opaca/edificio è stato possibile realizzare il recupero di un edificio in classe Clima R. Questo progetto ci ha visto protagonisti di tutti i calcoli energetici dei serramenti inseriti nella muratura e della fornitura in opera di serramenti specifici per questo edificio rispondenti alle prescrizioni termiche e di temperatura superficiale richieste dal progetto energetico. Il controllo e il benestare da parte dell'Accademia Europea Eurac di Bolzano e la consegna dell'ambita targhetta "R" di CasaClima ci ha premiato del lungo e impegnativo lavoro di analisi". La qualità richiesta oggi ha portato evidentemente anche i serramentisti a un approccio più specialistico. "Proporre al mercato prodotti e servizi che siano in grado di coniugare performance e risultato
estetico nel rispetto dell'ambiente, costituisce la nostra missione. Uno dei nostri punti di forza è di accogliere il cliente e accompagnarlo verso una scelta, non imporgli la vendita di un serramento, anche se a volte il nostro interlocutore fatica a capirlo. Come Consulente CasaClima cerco di dare un servizio che consiste nel supportare l'utente durante la scelta del serramento giusto, proprio come un sarto che taglia un vestito su misura". Dalla finestra all'involucro? "La casetta di trenta metri quadri con il ponticello sul laghetto è stata voluta e progettata da me e in collaborazione con altri colleghi che condividono questo approccio, è certificata CasaClima in Classe A+ e oggi gestita da Lariofiere". È un esempio concreto ...ma d'altra parte abbiamo parlato su Bio Casa, altra testata di Web and Magazine, anche della vostra abitazione realizzata cinque o sei anni fa! "La nostra casa Gold è stata realizzata nel 2010: in nove mesi abbiamo smontato e rifatto l'edificio. Avevamo un capannone e sopra c'era la vecchia casa dei nostri genitori che abbiamo demolito per rifare integralmente l'edificio, partendo da lì per costruire una casa GOLD con gli isolamenti adeguati, studiando nei minimi dettagli ogni particolare quale ad esempio l'innesto dei pilastri che si agganciano alla parte superiore del solaio esistente eliminando in questo modo i ponti termici ecc". Ci sono però anche edifici storici nei quali l'approccio conservativo è indispensabile! "Con la Direttiva CasaClima "R" abbiamo contribuito al recupero di una villa in stile Liberty a Bellano, con serramenti in legno-alluminio da 92 mm. Abbiamo asportato una porzione del legno sul telaio maestro per inserire dell'isolante e ottenere un parametro preciso che garantisse una temperatura superficiale di 17 gradi nei punti critici. Per ottenere questo risultato gli isolanti con le loro caratteristiche termiche sono indispensabili per aumentare le prestazioni del legno. Noi siamo in grado di eseguire queste progettazioni, forniamo la progettazione anche gratuita proprio per trasmettere il concetto che non ci interessa vendere un serramento ma un sistema. Il nostro serramento ha un costo diverso, ma dà supporto in tutte le fasi di analisi, scelta, preventivazione e si fa cura anche della posa qualificata CasaClima. Purtroppo sul territorio si fa ancora fatica a far capire e veicolare il sistema CasaClima". Naturalmente parliamo di un target medio-alto e customizzato? "I nostri serramenti sono solo su misura: non siamo un'industria, altrimenti questi prodotti così concepiti non li potremmo proporre. Facciamo quello che i nostri concorrenti non riescono a fare. Noi costruiamo un serramento che risponde alle esigenze del progetto-cliente e che definisco prepotentemente personalizzato". Qual è stata la chiave per superare la crisi? "La professionalità, la serietà e la caparbietà a prescindere dalla crisi. Senza modificare la nostra proposta
Sonia Maritan tra Marco e Anna Molteni.
sul mercato. Io ho anticipato i tempi, quindici anni fa, gironzolando per l'Europa ho visto delle cose diverse dalle nostre che ho trovato interessanti e ho deciso di approfondirle. All'alba dei miei 47-48 anni ho cominciato a studiare fisica tecnica, d'altra parte l'alternativa è ed era quella di trovarsi a fare il venditore di telai e non di finestre tecnologicamente rispondenti alle nuove esigenze. Comunque per rispondere alla domanda: siamo un gruppo familiare, se fossimo stati una struttura grossa, forse non ce l'avremmo fatta. Siamo formati come artigiani CasaClima, ho fatto i corsi CasaClima e sono diventato Consulente CasaClima, credo profondamente nella formazione, nella progettazione, nell'analisi di un'esigenza e grazie alla preparazione e alla formazione calvalco l'onda della "CRISI" a prescindere. Purtroppo ti confronti con dei colleghi che non sanno cosa sia la trasmittanza termica". Analizzare uno dei serramenti esposti dà l'idea della fattura dei prodotti. "Questa ad esempio è una porta blindata con isolamento termico in grado di soddisfare parametri da casa Clima e con altri modelli si arriva a soddisfare requisiti per case passive: da meno venti gradi a più venti/venticinque gradi, senza dispersioni termiche e rispettando paramenti di tenuta all'aria come quelli testati con il Blower Door Test. Quando queste porte vengono impiegate nella costruzione di edifici a basso consumo energetico è obbligatorio progettare la posa e utilizzare personale altamente formato come quello della Ditta Molteni. Perché è necessario, oltre alla porta, progettare anche il foro muro: è importantissima la progettazione per creare tutti i presupposti di tenuta all'acqua, all'aria, al vento, etc, e con la posa di barriere al vapore salvaguardare le caratteristiche fisiche degli isolanti impiegati. Utilizzare un falso telaio che si deve amalgamare al cappotto, annullare tutti i ponti termici compreso quello a pavimento (chiamato quarto lato) e dare continuità alla struttura. Si tratta di un prodotto molto importate e tecnologicamente avanzato, ecco perché non si deve lasciare al caso. E per questo, concludendo sostengo che Molteni non è un nome ma una tecnologia".
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www.roverplastik.it
Roverplastik rappresenta un altro marchio che ha istituito con la "scuola Casa Clima" un importante sodalizio, anche agevolato dalla vicinanza delle rispettive sedi. Diverse le novità presentate dall'azienda che ci hanno indotto a citarla più di una volta sulle nostre testate negli ultimi mesi, ultima in ordine di tempo, il nuovo sistema OvvO – sistema di giunzione che con il suo incastro a spinta permette di unire due pannelli in modo facile e pulito – portato all'ultima edizione di Sicam. Immancabilmente poi a fine gennaio la conferenza stampa di Roverplastik ripercorre la recente storia dell'anno che si è lasciata alle spalle, con una serie di considerazioni che toccano il settore. Mario Liberali, Direttore generale dell’azienda, afferma che nonostante la situazione di generalizzata difficoltà, la selezione della clientela e l'apertura di nuovi canali distributivi hanno consentito pian piano all'azienda di risalire, segnale che arriva anche dall'andamento della fine del 2015, in particolare dell'ultimo trimestre che ha mostrato vie d'uscita nuove con l'apertura di altri mercati e di interesse da parte del cliente, oltre che di una seppur minima ripresa del nostro settore. “L'anno 2016 si è aperto in modo abbastanza positivo. All'estero, dove l'azienda ha seminato molto intensivamente, si sono aperte ottime prospettive, anche se ci sono Paesi che, a seguito della crisi globale, restano molto instabili. Si tratta però di fluttuazioni fisiologiche del mercato che subisce continui cambiamenti, ancor più se guardato in un'ottica globale: nonostante ci si affacci in momenti che sembrano prosperi e interessanti, a volte si riscontrano tutta una serie di difficoltà”. Tre invece i temi che riguardano le novità prodotti 2016: RoverBlok con la ventilazione meccanica controllata, il nuovo blocco pensato per la casa in legno WoodBlok e i nuovi sistemi oscuranti. M atteo Zenatti, dell’Ufficio tecnico di
Roverplastik, illustra RoverBlok VMC – ventilazione meccanica controllata – la nuova soluzione che integra, all’interno del blocco finestra, una unità VMC single room in grado di garantire negli ambienti un ricambio continuo dell’aria, senza dover aprire le finestre. Dotata di uno scambiatore entalpico a flussi incrociati, l’unità VMC è in grado di recuperare il calore disperso nel ricambio d’aria, eliminando gli sprechi energetici altrimenti inevitabili e riducendo così i consumi di energia. “È l’alternativa alla più tradizionale versione di impianto centralizzato, molto invasiva in termini di ingombri e di costi legati alla necessità di canalizzare i punti di prelievo e di distribuzione dell’aria viziata attraverso l’abitazione, partendo da una centralina unica. Invece, con RoverBlok VMC ogni unità rimane indipendente ed è completamente integrata a scomparsa all’interno degli ingombri del sistema blocco finestra, abbattendo di molto il costo e l’onere delle opere. Ogni stanza è regolabile in modo autonomo fino a un massimo di cinque velocità diverse, anche in funzione dell’effettivo utilizzo degli ambienti per il massimo del comfort, regolando i livelli interni di CO2 e di umidità”. Afferma l’Ingegnere che la definisce un’unità intelligente in grado di escludere il circuito di recupero del calore nel caso in cui la temperatu-
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ra esterna non lo richieda, ottimizzando così i consumi. In caso invece di temperature esterne molto rigide, inferiori a 0 °C e fino a – 15 °C, l’unità è dotata di un sistema DEFROST che regola i flussi di aria in modo da evitare fenomeni di condensa o formazione interna di ghiaccio, rimanendo in funzione fino a temperature alle quali gli altri sistemi si devono disattivare. “Una soluzione a basso impatto, adottabile facilmente anche in caso di ristrutturazione, che elimina il pericolo di condensa e formazione di muffe nei punti più freddi. Grazie ai suoi filtri, oltre a eliminare gli elementi inquinanti, RoverBlok VMC abbatte anche il contenuto dei pollini allergenici rendendo l’ambiente confortevole anche durante il periodo primaverile. RoverBlok VMC è idoneo anche alla direttive tecnica Casa Clima Gold che chiede di avere la temperatura nella zona critica superiore a 17 gradi.” RoverBlok VMC sarà disponibile in tre configurazioni: con posizionamento nel cassonetto per il serramento a filo muro interno o centro mazzetta, in alternativa a scomparsa nel bancale sottostante, laterale o superiore. Per le tre configurazioni saranno disponibili tre versioni di macchina, due a ricambio d’aria, con e senza recupero di calore a seconda della zona climatica e nella versione a semplice estrazione d’aria. Dove presente, l’elegante frontale con display di controllo e spie di segnalazione per la pulizia dei filtri è disponibile nei colori bianco e argento o, eventualmente, personalizzabile anche con finiture a legno. Luca Traino tti, dell’Ufficio tecnico di Roverplastik, invece parla della serie completa di WoodBlok, soluzioni costruttive chiavi in mano
specifiche per i fori-finestra delle case in legno. Un sistema disponibile con ingombri minimi, in grado di consentire il raggiungimento delle massime prestazioni per tutte le versioni di sistema di oscuramento – avvolgibile, frangisole o scuro – con eventuale zanzariera a incasso e bancale tradizionale in marmo o nella moderna versione in alluminio. “La filosofia delle case in legno, per sua natura, prevede a priori una progettazione declinata fin nei dettagli che tenga conto di tutti gli elementi e dei sistemi che andranno a comporre l’abitazione. Roverplastik, in collaborazione e come richiesto dai propri partner, ha approntato una soluzione costruttiva per ogni esigenza definendo per ciascuna di esse tutti i dettagli costruttivi e di posa in opera, a garanzia del risultato finale”. Per ognuna delle famiglie di Woodblok, sono disponibili le librerie in formato REVIT complete di capitolato prestazionale ed esempi di costo per tutti i progettisti che utilizzano i moderni sistemi di progettazione BIM, building integrated modelling. Questi sistemi consentono a un team di progettisti di attingere a librerie di prodotto, operando in contemporanea sullo stesso progetto in modo coordinato e interattivo, così da condividere in diretta tutte le modifiche e le eventuali variazioni in termini prestazionali ed economici. “Oltre a essere definito nei dettagli costruttivi, ogni elemento porta con sé anche un capitolato delle prestazioni significative per il progettista che vanno a contribuire a quelle complessive del sistema edificio. Grazie all’utilizzo di WoodBlok di Roverplastik, i produttori di sistemi X-Lam o a telaio, le pareti prefabbricate autoportanti per le costruzioni in legno in grado di garantire tempi e costi costruttivi molto competitivi, possono offrire ai propri clienti non solo una risposta in termini strutturali ma anche una gamma di soluzioni costruttive chiavi in mano per il foro finestra. Con WoodBlok di Roverplastik e un semplice tocco del mouse, il progettista può definire in una sola volta tutti gli aspetti progettuali ed economici riducendo a zero il pericolo di errori e imprevisti durante la realizzazione dell’opera”. Una delle maggiori novità nel decreto di giugno 2015 sul risparmio energetico, già in vigore, è la volontà di limitare il consumo estivo per il raffrescamento, inserendo un limite sull’energia solare che entra dalle aperture orientate sui lati estsud-ovest delle abitazioni. Questo limite si traduce in un limite al fattore di trasmissione solare ggl+sh dove gl sta per glass, vetro, e sh shading. In pratica, viene tenuto conto anche dell’eventuale contributo del sistema di controllo solare nel limitare l’energia che entra attraverso le vetrature. Negli ambienti della zona giorno diventa quindi importante l’utilizzo di un sistema oscurante od ombreggiante che permetta di regolare in modo
progressivo l’energia solare, evitando così di adottare vetri selettivi. Questi, infatti, si rivelerebbero penalizzanti durante il periodo invernale quando l’entrata del calore può essere agevolata tenendo alzate le schermature e riducendo i consumi di energia. In quest’ottica, la nuova serie Roverplastik di frangisole a ingombro ridotto rappresenta, in abbinamento ai suoi cassonetti termo-acustici, la scelta ideale per massimizzare prestazioni e comfort in tutti gli ambienti. La nuova offerta di sistemi oscuranti, comprende quindi anche la nuova frangisole VP70 a ingombro ridotto e la nuova serie di tende tecniche a rullo nella versione ZIP 85 e ZIP 115, di cui tratta Aldo Guardini, Direttore Tecnico di Roverplastik. “La nuova frangisole VP70 a ingombro ridotto, in abbinamento ai cassonetti prefabbricati isolati a scomparsa, consente di ridurre il vano del cassonetto a soli 10 cm con uno spessore complessivo del cassonetto di soli 12,5 cm. Grazie a questo nuovo abbinamento, è possibile contenere il cassonetto nello spessore del cappotto isolante, scelta comunemente adottata nelle riqualificazioni energetiche dell’involucro. Si evita così di dover intervenire con demolizioni sulla muratura operando solo all’esterno dell’involucro senza obbligo di sgombero degli ambienti. In zona climatica E, per esempio, lo spessore minimo di cappotto con isolanti tradizionali in EPS per rientrare nei termini previsti dal nuovo decreto sul risparmio energetico è di 12,5 cm, 11 cm di isolante più le finiture sufficienti a ospitare un cassonetto con vano da 10 cm e un fianco esterno da 1,5 cm”. La nuova serie di tende tecniche
a rullo nella versione ZIP 85 e ZIP 115: con un vano massimo di 11,5 cm questo prodotto, disponibile in versione oscurante o microforata, rappresenta un abbinamento ideale al sistema frangisole in quanto consente un oscuramento completo. “In questo modo – continua l’ingegnere – nella stessa abitazione, si potranno scegliere le frangisole per la zona giorno mentre, nelle camere da letto, in alternativa all’avvolgibile e dove gli ingombri lo rendessero necessario, si potrà optare per la soluzione tenda a rullo. Il sistema si compone di un telo tecnico saldato sui lati con un bordo che scorre a incastro nelle guide laterali. La sede della guida porta un profilo rigido munito di alette morbide che regolano in modo dinamico la tensione del telo, smorzando in modo dinamico le sollecitazioni del vento. In questo modo, si annulla il passaggio di luce garantendo il massimo del comfort nelle zone adibite al riposo notturno. In modo analogo al caso della frangisole, anche il modello ZIP 85, con vano da 8,5 cm, potrà essere contenuto nello spessore dei 12,5 cm del cappotto isolante in zona E”.
Sonia Maritan con Mario Liberali, Silvia Casazza, Barbara Maggi e Loris Pettinazzi allo stand di Roverplastik durante l’ultima edizione di Klimahouse di Bolzano.
OUTLOOK di Samuele Broglio
GLI INFORMATORI DISINFORMATI Come è noto questa rubrica fornisce un costante aggiornamento sullo stato dell'arte delle norme da parte di chi, come Samuele Broglio, né e un autorevole rappresentante in quanto parte del Gruppo TC33. Spesso accade, infatti, che a causa della difficile interpretazione delle stesse, degli aggiornamenti e delle revisioni cui l’apparato normativo è continuamente sottoposto, gli utilizzatori abbiano difficoltà a interpretarle. In questo caso l’articolo, si riferisce infatti ad alcune interpretazioni improprie giunte attraverso atti convegnistici a Samuele Broglio riguardo convegni legati al tema, che in modo riteniamo involontario ha riportato erronee interpretazioni riguardo la Marcatura CE degli oscuranti e il Decreto requisiti minimi. Resta inteso, che chi si sentisse in qualche modo di voler controbattere a quanto di seguito esposto, disporrà di tutto lo spazio necessario per farlo su Sistema Serramento, rivista che si presta fra le sue funzioni ad essere strumento di confronto e crescita del settore.
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Negli ultimi tempi si sono verificati numerosi convegni informativi incentrati sia sulla marcatura CE degli oscuranti che sul rispetto delle prescrizioni di cui al Decreto 26 Giugno 2015 relativo ai requisiti minimi in edilizia. Visti gli argomenti trattati, in buona parte ancora controversi e nebulosi a livello delle apposite commissioni e sui quali non è ancora stata presa una decisione definitiva, e visti i nomi dei relatori impegnati in numerosi convegni sul territorio italiano, i quali risultano essere soggetti assolutamente mai presenti nelle predette commissioni, mi sono trovato in preda a una profonda curiosità, in quanto avrei veramente voluto sapere quali delucidazioni potessero dare su tale materia persone obbligatoriamente prive di informazioni di prima mano; non potendo per ovvie ragioni essere presente ovunque mi sono accordato con alcuni amici fidati residenti in varie parti d'Italia così da avere un credibile feedback su tali convegni e, se possibile, gli atti a essi correlati. Oggi, sul finire di aprile, il suddetto feedback è completo, le informazioni e gli atti di tali convegni mi sono pervenuti, e quindi supportato da una notevole massa di informazioni di varia provenienza, mi posso permettere di scrivere in merito; manco a dirlo non posso assolutamente concordare con alcune posizioni prese, che confliggono in pieno con le evidenze legal-normative. Data l'eterogeneità degli argomenti provenienti da più fonti, mi troverò costretto a procedere per punti, così da dare precisa confutazione alle affermazioni più strampalate contenute negli atti pervenutimi. MARCATURA CE DEGLI OSCURANTI Su questo argomento devo ammettere che la fantasia dei disinformati informatori ha toccato vette di tutto rispetto in quanto gli errori sia formali che sostanziali si sono sprecati presentandosi a gruppi compatti e non singolarmente. Negli atti inviatimi, sono presenti vari esemplari di facsimili di marcatura CE più o meno errati nei quali gli errori più comuni sono: • si fa riferimento alla “conformità a Direttiva Europea 106/89” la quale è ormai decaduta dal 2011 e sostituita da Regolamento 305/11 (il Regolamento Prodotti da Costruzione); se a qualcuno la differenza sembrasse piccola e solo formale faccio presente che il Regolamento introduce definizioni dei prodotti da costruzione e obbli-
ghi a operatori prima inesistenti e inoltre varia alcune procedure, cosa questa che rende una Marcatura eseguita nel rispetto della vecchia 89/106/CEE (non 106/89, per inciso) del tutto scorretta e quindi per definizione equiparabile a marcatura assente; • si riportano label di marcatura non coerenti con quello presente nell'Annex ZA della UNI EN 13659 (né la versione 2009 né la versione 2015) in quanto in alcuni si trova segnata una caratteristica definita “sforzo di azionamento” non prevista nel format ufficiale. Faccio presente che il format di cui all'Annex ZA è obbligatorio in quanto risposta a Mandato europeo, e quindi l'aggiunta di una caratteristica non è assolutamente ammessa e invalida la marcatura; • quel che è peggio si riporta come norma di riferimento la EN 13659: 2015 che è stata rigettata dal Consultant europeo per il CPR e quindi non è apparsa nella specifica Gazzetta Ufficiale Europea; infatti leggendo il numero della OJEU (Official Journal of European Union) del 08/04/2016 dedicato agli aggiornamenti in materia di applicazione del CPR si nota come la norma oggi vigente sia la EN 13659: 2004 +A1:2008 ossia la vecchia versione che non comprendeva tra le caratteristiche obbligatorie né il g_tot né tantomeno il r. La marcatura proposta quindi, al di là di ogni altra considerazione, non è corretta in quanto appoggiata a norma non riconosciuta dalla Commissione. Per quanto riguarda l'ultimo punto non vi possono essere dubbi e/o interpretazioni divergenti in quanto, oltre a fare fede la già citata OJEU del 08/04/2016, in data 20 Aprile il TC33 (del quale io faccio parte) era in riunione con i Commissari europei competenti per i prodotti da costruzione, e nell'elenco degli argomenti da discutere era proprio annoverata la mancata accettazione/pubblicazione della EN 13659: 2015. Essendo io fondamentalmente convinto del fatto che l'Universo ha un suo proprio crudele senso dell'umorismo non posso fare a meno di pensare che, visto il proliferare di tali convegni che ormai si susseguono a ritmo incalzante, per qualche strana coincidenza sia accaduto che proprio il momento nel quale uno dei tanti gruppi di disinformati informatori stava comunicando a una platea di serramentisti il loro obbligo di marcatura ai sensi della EN 13659: 2015 in quanto norma pubblicata in OJEU
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sia coinciso esattamente con quello nel quale, nei luoghi deputati a decidere, Hervè Lamy coordinatore del TC33 WG3 (gruppo responsabile della redazione delle norme sugli oscuranti) ha preso la parola per protestare in maniera veemente contro la mancata pubblicazione ufficiale della stessa norma ricevendo una risposta negativa da parte dei commissari europei. Comunque, umorismo dell'Universo a parte, sta di fatto che la EN 13659: 2015 non è stata pubblicata nella OJEU relativa al CPR (è stata pubblicata in quella relativa alla Direttiva Macchine per i soli aspetti da essa coperti, ossia le caratteristiche “da macchina” di eventuali oscuranti motorizzati, cosa questa che ha forse tratto in inganno chi non sa ben leggere le Gazzette Europee) e che quindi, diversamente da quanto sostenuto in più convegni da soggetti impreparati, la Marcatura CE degli oscuranti deve ancora venire eseguita nel rispetto della norma vecchia, situazione questa che, visti i rilievi mossi dalla Commissione, probabilmente durerà ancora per molto tempo. DECRETO REQUISITI MINIMI Pure in merito a quanto comunicato su questo argomento, che rappresenta normalmente un tema ultimamente spesso affrontato in tali convegni, ho non poche perplessità, in quanto mi pare che gli informatori non abbiano ben compreso il problema e quindi stiano dando le soluzioni sbagliate; in questo caso però la cosa si fa più complessa visto che siamo ancora in attesa di precisazioni da parte del Ministero competente; a oggi comunque il suddetto Decreto pare in chiaro contrasto con il CPR, cosa questa che ne rende impossibile l'applicazione pratica senza che lo Stato italiano rischi di incorrere in procedure di infrazione. Pur premesso questo, leggendo le norme correlate al decreto, risulta chiaro e incontestabile che certi facsimili pervenutimi, relativi a una fantomatica dichiarazione del valore di g_gl+sh così come richiesto dal succitato decreto ed emessa dal serramentista, siano assolutamente fuorilegge e quindi sconsigliabili. Infatti: • la caratteristica g_gl+sh è contenuta nella norma nazionale UNI TS 11300; tale norma (vedi testo) è specificamente “...rivolta a tutte le possibili applicazioni previste dalla UNI EN ISO 13790: 2008: calcolo di progetto (design rating), valutazione energetica di edifici attraverso il calcolo in condizioni standard (asset rating) o in particolari condizioni climatiche e d’esercizio (tailored rating)”, ossia ad attività legate alla progettazio-
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ne di edifici per le quali i serramentisti non sono abilitati; la UNI TS 11300 è quindi da considerare preclusa ai serramentisti se non al limite per le tabelle di default in essa contenute, le quali possono essere viste come “procedure alternative di determinazione” concesse alle microimprese ai sensi dell'Art.37 del CPR; • la caratteristica similare prevista dalla norma di riferimento (UNI EN 14351-1, in quanto g_gl+sh si applica ai serramenti completi di oscurante e non agli oscuranti) è il valore g previsto al capitolo 4.13 della norma stessa; le due caratteristiche sono simili solo per quanto riguarda la modalità di calcolo (UNI EN ISO 13363-1 o -2) ma non nelle modalità di determinazione in quanto la 14351-1 prevede il calcolo con ogni tipo di oscurante, mentre la norma nazionale prevede il solo uso di “ombreggianti” quali tende e non quello di “oscuranti” quali persiane, avvolgibili o altro. I produttori sono tenuti per obbligo, in presenza di norma armonizzata, a dichiarare solo le caratteristiche in essa contenute e quindi esistendo la UNI EN 14351-1, la dichiarazione di g_gl+sh in luogo di g risulta essere infrazione alla legge, in quanto tale caratteristica come già detto non è parte della norma di prodotto. Il problema si risolverà solo, se e quando il Ministero competente emanerà un documento ufficiale (magari quando questo articolo sarà andato in stampa, ciò sarà già accaduto; lo spero essendo io rappresentante di una delle Associazioni che hanno lavorato per questo), nel quale si sancirà che in caso di dichiarazione prestazionale di prodotto il valore g di cui alla norma UNI EN 14351-1 e dichiarato in label CE e in DoP sia da intendersi come risposta alla richiesta di g_gl+sh fatta dal Decreto; sino ad allora per un serramentista rispondere al Decreto Requisiti Minimi dichiarando g_gl+sh configurerà sia una violazione della normazione europea (dichiarazione di caratteristica non prevista in norma) sia una violazione della legislazione nazionale (dichiarazione di caratteristica riservata a soggetti abilitati, equivalente a esercizio abusivo di professione regolamentata), mettendolo quindi in una via senza uscita dalla quale di certo non si esce inventandosi a proprio uzzolo dichiarazioni prive di fondamento legale. (vedi nota) Altro errore marchiano più volte commesso è sostenere, in materia di quali siano le tipologie di oscurante ammesse per il calcolo del famigerato g_gl+sh, che “Per la sola Regione Lombardia le tapparelle e gli oscuranti vengono inseriti tra le schermature utilizzabili al fine del calcolo” in quanto il punto di vista espresso da una Regione
non può essere considerato come interpretazione ufficiale di un Decreto nazionale; le linee guida informative emesse da un Ente locale sono facilmente superabili e annullabili da una banale FAQ (Domanda Frequente) riportata sul sito ufficiale di MISE, cosa questa che qualora la posizione del Ministero dovesse divergere da quella regionale metterebbe le aziende nell'imbarazzante posizione di chi abbia applicato una legge in maniera non restrittiva senza alcun avallo ufficiale da parte dell'Ente competente. Ultimo errore, a mio avviso grave, sta nel sostenere che il valore di g_gl+sh debba venire raggiunto, per prudenza, dal solo serramento senza l'apporto di oscurante, cosa questa che a detta dei disinformati informatori comporterebbe la necessità di installare sui serramenti vetri a controllo solare, in grado di raggiungere da soli senza alcun aiuto il fatidico valore di trasmittanza di 0,35. Peccato che in materia la UNI TS 11300 sia estremamente chiara definendo g_gl+sh come il valore di trasmittanza di energia solare con oscurante in posizione di lavoro (quindi chiuso) mentre la prestazione del solo serramento senza oscurante è definita come g_gl; da ciò si può facilmente dedurre come il rispettare il valore richiesto alla combinazione serramento+oscurante con il solo serramento non risponda alle richieste, ma anzi vada in direzione assolutamente opposta. D'altronde in tali convegni viene spesso riportato g_gl+g_sh al posto di g_gl+sh cosa questa che, pur potendo sembrare un errore puramente formale, dimostra che evidentemente i relatori non conoscono la UNI TS 11300 e non hanno mai parlato con appartenenti a CTI, in quanto le due cose per gli informati sono così diverse da impedire tale impropria scrittura. A questo punto può sorgere una domanda; ma perché questi disinformati informatori, che oltretutto non partecipano nemmeno come osservatori alle Commissioni nelle quali si decide e quindi sicuramente non possono avere notizie precise di prima mano su quanto deciso o in corso di decisione, girano come lemming impazziti per il territorio nazionale spandendo a piene mani pillole di conoscenza errata? Personalmente, escludendo a priori ogni altra considerazione, tendo a ritenere che tale attività derivi da mania di protagonismo, da presunzione personale e da sopravvalutazione intellettuale, le quali fanno sì che tali soggetti evitino di recarsi nei luoghi dove a fatica si tenta di dare una forma alle regole ritenendo tale lavoro una perdita del loro prezioso tempo e poi decidano di interpretare le decisioni degli altri senza
manco aver parlato con questi “altri” chiedendo loro il come e il perché delle loro azioni. A questo punto un consiglio da dirigente associativo: fidatevi delle vostre Associazioni, che siano Confartigianato, UNICMI, CNA, Federlegno o altre non importa, in quanto esse hanno gli uomini nelle apposite Commissioni e interloquiscono con le Istituzioni al fine di trovare in maniera democratica le soluzioni più idonee ai problemi che si possono presentare, e hanno quindi il vero polso della situazione stando all'interno della stessa. Un'Associazione non ha paura a dire “ancora non sappiamo” se la cosa non è decisa, e ciò per quanto possa stranamente sembrare una prova di incapacità è sicuramente meglio che un soggetto che fornisce soluzioni apparentemente facili e belle che però rischiano di essere prive di ogni fondamento, e di dirigere quindi chi le segue nella direzione sbagliata. Da dirigente di Associazione vi prego, aiutateci ad aiutarvi.
Nota: a dire il vero la discrasia tra Decreto nazionale e Regolamento comunitario si risolverebbe in fretta in quanto essendo il Regolamento superiore gerarchicamente alla legge nazionale, basterebbe una seg nalazione alla Comunità Europea per far finire l'Italia in infrazione e far decadere il Decreto; la procedura però è cotanto lunga e complessa che le Associazioni hanno saggiamente preferito la via del dialogo al fine di trovare una soluzione condivisa che “salvasse capra e cavoli”. Per ora, in mancanza di delucidazioni/integrazioni ministeriali, posso solo consigliare di dichiarare, al limite, il valore g dei serramenti (non degli oscuranti data la mancata pubblicazione della 13659 in Gazzetta) in Label CE e in DoP, lasciando ad altri decidere se g sia o meno equivalente a g_gl+sh.
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EXHIBITION
FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK di Pietro Ferrari, Sonia Maritan e Monica Zani
www.frontale.de • www.holz-handwerk.de
UNA FIERA CHE SI SUPERA SEMPRE
L'evento fieristico di Norimberga Fensterbau Frontale + Holz - Handwerk ha riconfermato la sua posizione di leader nel settore, con un numero record di visitatori tra il 16 e il 19 marzo 2016: con 110.581 visitatori rispetto i 108.967 dell’edizione 2014. Solo il secondo giorno ha portato 38.568 visitatori, una cifra mai raggiunta in precedenza dal centro espositivo di Norimberga in un solo giorno. La fiera ha ospitato un totale di 1.296 espositori, due terzi dei quali circa non provenienti dalla Germania, presentando i nuovi sviluppi e le innovazioni dalla lavorazione del legno e di finestre, porte e facciate. 796 espositori provenienti da 37 paesi per Fensterbau Frontale e 500 espositori provenienti da 19 paesi per Holz - Handwerk, complessivamente 110.581 visitatori internazionali – ancora una volta, questa biennale è riuscita superarsi: sia in termini di espositori e visitatori, ma anche per la qualità e il volume dei prodotti di alto livello e le informazioni mirate a disposizione dei rispettivi target; con una ricchezza di informazioni integrate nel programma fieristico: dalla promozione dei nuovi talenti per le imprese artigiane nel nuovo Holz - Handwerk Campus ai Forum legati all’architettura riguardo finestre e facciata. UN PUNTO D'INCONTRO INTERNAZIONALE I partecipanti possono guardare positivamente ai
quattro giorni di fiera abbinata ed Elke Harreiß e Stefan Dittrich, rispettivamente Amministratori di Fensterbau Frontale e Holz - Handwerk sono entusiasti del risultato: “L'atmosfera nei padiglioni era eccellente. Gli espositori erano elettrizzati dalla natura internazionale del pubblico, il loro livello di professionalità e la loro volontà di investire, mentre i visitatori erano molto interessati ai prodotti esposti. I numeri di espositori e visitatori che intendono tornare anche per la prossima edizione sono elevati”. Entrambi, quasi all’unisono concludono: “Siamo orgogliosi del fatto che questa fiera abbinata si sia dimostrata ancora una volta un successo!” Dopo la Germania, i paesi con il maggior numero di espositori per la Fensterbau Frontale sono stati Italia, Polonia e Turchia, Austria e Italia per Holz -
Handwerk. Uno su tre fra i visitatori proveniva da fuori la Germania, pari a una crescita internazionale nell’ordine di oltre il 13%. I visitatori di Fensterbau Frontale erano composti di appaltatori esterni, ebanisti, architetti e commercianti al dettaglio, ognuno dei quali ha avuto l'opportunità di conoscere le ultime novità in termini di Sistemi di profilo, hardware, elementi strutturali, l’uso del vetro nell’architettura, tecnologia di montaggio, la sicurezza e la tecnologia per l’ombreggiamento, nonché macchine e impianti. Per Holz - Handwerk c’erano ebanisti, falegnami, ingegneri meccanici e designer di interni che hanno discusso le ultime tendenze in materia di strumenti, macchinari, hardware, materiali e software.
gallery di Monica Zani
Parete realizzata in materiale minerale con struttura parametrizzata.
Modanature di materiale minerale.
hasenkopf.de
Hasenkopf è un produttore industriale con sede a Mehring, Bayern. Fondata nel 1964 come piccolo subappaltatore con solo due dipendenti, oggi, con una forza lavoro di circa 200 persone, una zona di produzione di 22.000 m e le più recenti CAD, CAM e impianti a controllo numerico, i prodotti di serie sono in grado di offrire la perfezione su misura, proponendo una vasta gamma di soluzioni integrate in legno, corian, Parapan e altri materiali di prima qualità.
Utilizzando le più recenti strutture di tecnologia CAD-CAM-CNC, i prodotti sono lavorati con precisione millimetrica.
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EXHIBITION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK
Le rosette piatte Austin di Hoppe sono disponibili anche per le finestre. Con quattro diverse varianti, con e senza tecnica Secustik ® o in versione con chiusura dotata di Secu100 ® , la nuova serie ha un ottimo aspetto estetico e offre tecniche comprovate di protezione antieffrazione. Per i modelli Secustik ® è inoltre disponibile il quadro pieno a lunghezza variabile sviluppato da Hoppe.
gallery Le martelline DK SecuSignal ® di Hoppe, con trasmettitore radio inviano un segnale radio quando vengono azionate e, per farlo, utilizzano l'energia che viene generata automaticamente da tale azionamento, completamente senza batterie e senza bisogno di manutenzione. Sono compatte: la scheda radio più piccola consente di nascondere il trasmettitore radio sotto la copertura integrale della rosetta. Queste martelline dal nuovo design sono disponibili nei modelli Toulon e Atlanta, su richiesta anche nelle varianti con chiusura dotate della tecnica di protezione antieffrazione Secu100 ® + Secustik ® .
hoppe.com
Il Gruppo Hoppe si occupa dello sviluppo, della produzione e della distribuzione di soluzioni per porte e finestre. Fondata nel 1952, l’impresa familiare con sede in Svizzera conta più di 2600 collaboratori in tutto il mondo. A partire dalla metà degli anni 70, l’impresa è leader di mercato in Europa nel proprio segmento, capace di competere a livello mondiale per le sue competenze. Oltre alla quota di mercato, ne sono testimonianza il vasto assortimento di prodotti, la forza di innovazione, l’ottimale rapporto utilità/prezzo e la leadership tecnologica nel settore dell’alluminio.
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Il fissaggio a incastro Sertos ® di Hoppe per l'edilizia pubblica può essere montato in modo particolarmente comodo, ma può essere anche sganciato senza alcuna fatica, e senza dover ricorrere ad alcun attrezzo speciale - un comune cacciavite è più che sufficiente. Il nuovo fissaggio Sertos ® per l'edilizia pubblica è anche estremamente resistente, infatti ha superato il test di durata di 1.000.000 di cicli di utilizzo senza alcun problema di funzionamento. Grazie a queste caratteristiche, le guarniture Sertos ® superano di ben cinque volte i requisiti della norma DIN EN 1906 per la categoria d'uso 4.
EXHIBITION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK
Il nuovo profilo Synego offre elevate prestazioni termiche e acustiche, grazie alle ottime caratteristiche termoisolanti, il nuovo profilo consente di limitare le dispersioni di calore, assicurando fino al 50% di isolamento termico in più rispetto a finestre standard. Synego è un profilo in PVC, dotato di rinforzo in acciaio dalla profondità di 80 mm, resistente all'acqua e ai carichi di vento e garantisce inoltre un'alta protezione contro le effrazioni.
rehau.com
Come marchio per soluzioni in materiali polimerici, l'azienda occupa una posizione di leadership a livello internazionale nei settori Edilizia, Automotive e Industria con forza innovativa ed elevate competenze nelle tecniche di lavorazione delle superfici, nonché nello sviluppo di materiali e sistemi. Circa 20.000 i collaboratori, dislocati in 170 sedi in tutto il mondo.
Geneo ® , nuovo profilo per finestre che, grazie a un’esclusiva struttura e all’utilizzo di nuovi materiali, è sinonimo di efficienza per quanto riguarda l’isolamento termico e acustico, nonché le misure antieffrazione. Dalla profondità di 86 mm, ha un’armatura piena senza rinforzi in acciaio, che consente di raggiungere forte stabilità: merito di RauFipro ® , il materiale hi-tech in fibra composita, realizzato ad hoc per garantire resistenza e durata nel tempo. Si affianca a Geneo ® , il suo profilo con Ventilazione Meccanica Controllata integrata Geneo Inovent.
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Elegant Ash rende il telaio della finestra come fosse in legno verniciato. Disponibile in quattro tonalità cromatiche: Buckingham Grey, un grigio scuro, Kensington Grey, un grigio chiaro con un sottile tocco di blu, Windsor, in pietra arenaria beige e Balmoral, un grigio-beige.
Dopo più di dieci anni esposti agli agenti atmosferici, i campioni di prodotto illustrano chiaramente la piena capacità dei prodotti Renolit Exofol.
renolit.com
Il Gruppo Renolit produce film plastici di alta qualità e prodotti correlati per applicazioni tecniche. L'azienda, a struttura e gestione familiare indipendente, che si è imposta parametri di riferimento per qualità e innovazione per 70 anni, ora impiega una forza lavoro di circa 4.500 dipendenti in più di 30 siti produttivi ed entità di vendita.
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Il test del prodotto dopo dieci anni di esposizione agli agenti atmosferici naturali, ha fornito le basi per il concetto di Renolit Exofol. PX, per migliorare anche la protezione dalla radiazione solare intensa; uno strato trasparente di poliacrilato specificatamente sviluppato protegge la pellicola e migliora la resilienza al tempo aumentandone la durata.
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EXHIBITION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK Tende solari azionate con un accumulatore e un pannello solare, unità di alimentazione esterna, che si può montare a parete o su facciata.
roma.de
Roma KG, con sede in Baviera Burgau è un'azienda di sistemi di protezione solare con i più alti standard di funzionalità, estetica e durata nel tempo. L'azienda produce tapparelle, veneziane e schermi in tessuto made in Germany. Circa 1.000 dipendenti in cinque sedi garantiscono la massima flessibilità nella produzione e la rapida consegna ai clienti in Germania, Austria, Svizzera, Francia e Benelux.
Le tende prodotte da Roma vengono utilizzate in edifici alti o in luoghi ventosi, perché, grazie a due cavi di tensionamento aggiuntivi e un peso invisibile si ha un aumento della stabilità al vento fino a 80 km/ h. Il nuovo stabilizzatore può essere utilizzato in elementi fino alla larghezza di 3000 mm e di 3000 mm in altezza.
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Gli spazi di installazione di sistemi di Puro 2, Puro 2.XR e Puro 2.XR-RS sono stati adeguati per ottenere una massimizzazione della luce; l'apertura di ispezione di Puro 2.XR è stata ampliata a 90 mm. Grazie ai nuovi collegamenti della clip e dei profili, Puro 2 può essere installata sui tipi più comuni di finestre.
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Nuove soluzioni di bloccaggio si trovano nel gruppo di prodotti per porta. Il cilindro meccanico automatizzato di bloccaggio della porta Roto Sicuro C Tandeo fornisce uno slot per sblocco diurna standard, in modo che il sistema di bloccaggio automatico possa essere deliberatamente acceso e spento.
roto-frank.com
Avanzamenti specifici in termini di comfort sono assicurati dalla nuova generazione di azionamento elettrico della finestra Roto E-Tec Drive, che è integrato nell'hardware, e può essere utilizzato anche nel sopraluce. Il software migliorato assicura una messa in servizio e l'uso del sistema ancora più confortevole.
Roto è sinonimo di soluzioni complete innovative, individuali e sicure con un sistema in tecnologia hardware di architettura, sviluppato da un team di designer e ingegneri. Hardware – l'interfaccia tra interno ed esterno – il cui obiettivo è di accrescere il valore delle porte e delle finestre, in termini di sicurezza.
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Il nuovo elemento scorrevole New evolutionDrive sliding element SF, si basa su una profondità costruttiva di 76 mm; il design slanciato della nuova finestra scorrevole risulta convincente, grazie alla sua sezione sottile, adattandosi a qualsiasi stile moderno. Oltre ad essere compatibile con i profili di collegamento e alla tecnologia di vetratura della serie Streamline, la nuova finestra scorrevole consente l’utilizzo di spessori del vetro e di riempimento fino a 28 mm, permettendo di realizzare superfici a vetri di grandi dimensioni anche con sezioni in vista ridotte.
sip-windows.com
Oltre ai nuovi copriprofili per i due sistemi a contenimento energetico Brügmann bluEvolution 82 e bluEvolution 92, è possibile equipaggiare anche i sistemi di porte alzanti scorrevoli con un’applicazione di alluminio. I telai in alluminio possono essere assicurati tramite clip alla finestra prefabbricata e, oltre a un montaggio economico, provvedono a un fissaggio degli elementi razionali senza ulteriore incollaggio. Il molteplice assortimento dei profili si integra in qualsiasi stile architettonico poiché, grazie all’arricchimento apportato dalla controparete in alluminio, è possibile realizzare tutte le comuni tipologie di finestre e di passaggi come, per esempio, le finestre con arco a tutto sesto, ad arco ribassato o quelle triangolari. Per una composizione di colori individuale è sempre disponibile una grande varietà di toni offerti dall’Eloxal, dai toni RAL, da un rivestimento a polveri opaco o finemente strutturato, dai toni DB o dai colori NCS, che riescono a soddisfare appieno ogni richiesta.
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Nuova porta scorrevole a sollevamento evolutionDrive HST, che risponde ai requisiti di mercato: protezione termica efficiente ed elevata componente di vetro, elementi generosamente dimensionati e soluzioni senza barriere. Il nuovo sistema si articola sulle caratteristiche delle prestazioni offerte dal sistema Brügmann bluEvolution: e, grazie alla sua profondità di 82 mm, completa l’offerta dei sistemi. Le sezioni in vista sottili valorizzano il sistema a 5 camere al pari delle caratteristiche di isolamento termico e di efficienza produttiva. I livelli di tenuta ottimizzati, soprattutto nell’area centrale, contribuiscono alla riduzione dei ponti termici. Oltre a una produzione efficiente e a un montaggio semplice, la porta scorrevole a sollevamento è compatibile con tutti i comuni sistemi di soglia, relative varianti comprese, laddove si possono annoverare binari di guida alti e bassi, soglie senza barriere e tipologie di carrelli capaci di sopportare pesi differenti.
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Salamander Industrie-Produkte GmbH è una società fornitrice di sistemi per porte e finestre in materiale sintetico ad alto risparmio energetico . I clienti Salamander impiegano i profilati bluEvolution sia nelle costruzioni nuove, sia nelle ristrutturazioni, come anche nelle realizzazioni di singole abitazioni o di edifici. Salamander commercializza i propri sistemi di profilati in oltre 70 paesi del mondo.
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SI Comfort App, per avere sotto controllo tutte le finestre di casa: basta acquisire una versione wireless-enabled di Siegenia (variante 'intelligente'), che fornisce lo stato di consegna di una rete wireless privata, attraverso cui collegarsi al telefono o al tablet. Tramite l'interfaccia utente dell'app SI Comfort, il dispositivo è registrato in questa rete wireless – facilmente, rapidamente e semplicemente indicando la password, simile a un telefono cellulare.
iWindow: sistema di controllo elettronico, frutto dell'esperienza nel settore della sicurezza meccanica antiscasso. Questa applicazione è facile da utilizzare, si può combinare a quasi tutti i tipi di prodotto Siegenia, controllando a distanza tramite smartphone, smartpad o da un tablet.
siegenia.com
Il nuovo PS / PSK Comfort Siegenia combina funzionamento intuitivo con una sensazione di morbidezza al liquido di scorrimento dell'anta in posizione chiusa, conferendo un'eccellente stabilità e durata.
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Il Gruppo Siegenia offre un’ampia gamma di prodotti che aumentano notevolmente il valore di porte e finestre: fornitore di ferramenta, aeratori e domotica, sistemi di chiusura per porte, prodotti e servizi per il potenziamento della sicurezza antintrusione e la riparazione dei serramenti. Il risultato è una gamma dalle elevate prestazioni che fornisce a serramentisti, progettisti e architetti tutto quello di cui hanno bisogno, dalla ferramenta per porte e finestre alle soluzioni di domotica per automatizzare le abitazioni e proteggere dallo scasso, dagli aeratori a parete e a serramento alle chiusure multipunto o automatiche, ma anche serrature per uscite di emergenza.
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schlotterer.at
Schlotterer Sun Protection Systems GmbH è un'azienda austriaca che opera nel mercato della protezione solare esterna, non tessile. La gamma di prodotti comprende persiane, veneziane e zanzariere, disponibili in molte varianti e in una scelta cromatica di 200 colori.
La tenda a rullo Blinos Rollo è la soluzione di protezione solare ideale. Si tratta di un sistema compatto, antivento, con dispositivo brevettato di bloccaggio e resistente alle intemperie. Viene montato sul telaio della finestra – la finestra e la facciata rimangono integre – e il tessuto in fibra di vetro riduce l'apporto di calore del 90%, ma permette l'abbondanza di luce nello spazio e consente una buona visibilità verso l'esterno.
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Fra le interviste realizzate a Norimberga in occasione di Fensterbau Frontale e Holz-Handwerk, vi proponiamo quella a Oemme realizzata da Sonia Maritan e Pietro Ferrari, molto affine anche al settore trattato dall’imminente Xylexpo di Milano.
Siamo a Fensterbau di Norimberga alla Oemme con il sales manager Stefano Ronzoni – esordisce Sonia Maritan – che ci spiega quali sono le tecnologie che l’azienda ha portato alla fiera. “Abbiamo portato tre linee di prodotto – risponde il dirigente – che riteniamo di grande valore aggiunto: macchine customizzate per la cui gestione è necessario un know-how non banale. I nostri settori che sono: le punzonatrici e gli stampi per le lavorazioni sui profili di alluminio, le macchine per l’assemblaggio dei profilati in alluminio a taglio termico e tutte le attrezzature necessarie per una officina produttiva di finestre, porte e facciate in alluminio; sono qui ben rappresentati. Abbiamo portato, tra le altre, una macchina molto rappresentativa per l’assemblaggio del taglio termico per i profili di alluminio per il risparmio energetico, questa macchina serve per unire le due parti in alluminio con le due parti in plastica in
modo da creare un ponte termico tra esterno e interno.” Si tratta – commenta Sonia Maritan – di una macchina che svolge una funzione molto utile. “Infatti – conferma Ronzoni – questa macchina va incontro alla sempre più diffusa richiesta di profili a elevato risparmio energetico e molti nostri clienti, grazie all’utilizzo di questa tecnologia, oltre ad andare incontro alle esigenze del mercato, in alcuni casi usufruiscono di agevolazioni fiscali, soprattutto in Italia, proprio perché utilizzano una tecnologia che permette un risparmio energetico
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EXHIBITION FENSTERBAU FRONTALE HOLZ-HANDWERK
al manufatto.” Riducendo – interviene la direttrice di Sistema Serramento – il K termico che viene calcolato per valutare la prestazione del serramento. Insomma, siete davvero all’origine della filiera produttiva! “Abbiamo presentato – continua Ronzoni – un’altra nuova macchina per la saldatura delle guarnizioni in termoplastico che permette di ridurre moltissimo i tempi di montaggio della guarnizione sull’infisso e la saldatura viene svolta con un sistema a lama calda, quindi la giunzione è generata dallo stesso materiale da saldare, la stessa gomma si fonde in un unico corpo.” Chiediamo poi quale sia l'origine dell’azienda. “L’Oemme è nata nel 1978 ed è partita producendo punzonatrici, andando poi via via a crescere con l’introduzione della produzione di linee di assemblaggio profili a taglio termico e di troncatrici, intestatrici, imballatrici e pantografi. Adesso siamo in grado di offrire al mercato tutto quello che serve alle aziende attive nel settore della lavorazione dell’alluminio, sia nel campo del serramento sia in quello delle facciate in continuo. Oggi Oemme opera su una buona fetta del mercato italiano con un sempre maggiore incremento dei mercati esteri, spaziando dalle grosse aziende di estrusione di alluminio, fornitori di sistemi fino al produttore finale. Presentiamo a questo fiera – ci illustra ancora Ronzoni – una punzonatrice ideale per la lavorazione dei traversi delle facciate in continuo, una lavorazione che generalmente viene effettuata con centri di lavoro o con macchine speciali abbastanza complesse. Invece, noi abbiamo realizzato una macchina che esaurisce la sua funzione con quattro semplici passaggi: nel primo viene effettuata la scantonatura del fondello, con il secondo e il terzo passaggio viene effettuata la pulitura laterale, con il quarto vengono portati a termine i fori per il fissaggio della traversa al montante. Permette di effettuare questa lavorazione semplicemente ad aria, premendo un pedale, con l’utilizzo di mano d’opera a basso costo.” Una tecnologia alla portata di tutti! Commenta Sonia Maritan. “Le punzo-
natrici sono tutte macchine customizzate – commenta Ronzoni – vengono realizzate su specifiche per i clienti che ci commissionano queste tipologie di macchine, su misura sulla sagoma dei vari profili utilizzati dai clienti stessi. Non ce n’è una uguale all’altra. Noi possiamo dare tutto quello che serve ai nostri clienti che sono gli estrusori e i fornitori di sistemi che effettuano tutta una serie di lavorazioni sull’alluminio. A loro forniamo macchine compatte o macchine che lavorano in sequenza.” Approfittando della sua anima tecnica – domanda Sonia Maritan – le domandiamo, considerando il livello sempre più elevato del profilato per il serramento moderno in alluminio, quali possono essere le frontiere che lei intravede? “Io credo che il punto focale in cui bisognerebbe lavorare di più sia il montaggio: la fase di montaggio ha ancora delle debolezze, nel PVC si riesce a lavorare quasi l’85% del manufatto in automatico, nel settore dell’alluminio è ancora richiesta una fase di assemblaggio manuale, e bisognerebbe arrivare a una maggiore serializzazione.”
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EXPERTISE di Alessandro Romiti www.romitilegno.it
CHIUSURE OSCURANTI? SI, MA QUANTO? Il problema denunciato dalla proprietaria dell’abitazione nasce dalla luce esterna che filtra all’interno in modo discontinuo creando dei “nodi” di luce considerati fastidiosi. Di fatto, in questo caso analizzato, e in molti altri che similarmente si presentano, la questione riguarda anche la posa e in particolare l’incastro delle chiusure oscuranti sulla paratia muraria. L’Italia è condannata – e questo fortunosamente – alla ricerca continua del bello, accurato ed elegante, per la sua consolidata tradizione di paese di Belle Arti, imposte dallo sviluppo del Rinascimento e dalle magistrali influenze di Michelangelo, Leonardo, Brunelleschi e altri che, con le loro opere, hanno inculcato nel senso
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comune la ricercatezza della perfezione estetica delle cose. Questa disciplina è però una dotazione non applicabile ai manufatti di legno e specificamente alle chiusure oscuranti, per quanto possano essere intese come destinate a confezionare l’apparenza d’insieme di un fabbricato. L’esistenza di curiosi contenziosi insorti sulla
Alcuni esempi di persiane che secondo la tipologia e la posa possono far filtrare la luce all’interno degli ambienti.
tenuta della luce di portelloni o chiusure oscuranti, ovvero sulla qualità/quantità delle trafilature interne di luce dalle battute perimetrali e dalle doghe, mi permette di fare questa riflessione per affermare un concetto che sembra disatteso da molti: le chiusure oscuranti, sono di legno e devono avere delle caratteristiche di “alloggiamento” caratteristicamente poco calibrate nel loro vano murario. Questo al fine di permettere le naturali variazioni dimensionali degli elementi componenti con rigonfiamenti e ritiri che sono riconducibili a tre fattori: il tipo di legno (il meranti è certamente più stabile del larice), il numero delle partizioni di ante (a maggiori ante, maggiori montanti e maggiori deformazioni) e l’ampiezza generale del vano di alloggiamento (a maggiore ampiezza, maggiore dilatazione/ritiro complessivi). L’argomento non può avere, per questi motivi, una sua definizione tecnica unificante da permettere una normazione precisa, con delle definizioni di classi di tolleranza utili in senso generalistico. Esiste solo l’esperienza dell’esecutore che, in funzione del tipo di legno, del numero di partizioni e delle dimensioni delle aperture, ottimizza il giunto di dilatazione tra le ante in grandezza appropriata al caso. Particolarmente emblematico della complessità dell’argomento è il caso della fornitura effettuata su una palazzina degli Anni ’70, con muri a mattoni con “faccia vista” che, dispongono di un ricorso di malta concavo, anche sulla prossimità della battuta. Ciò ha espresso una apparente anomalia apparsa in modo accentuato alla consegna delle nuove chiusure di okumè: la luce esterna,
trafilava all’interno in modo discontinuo creando dei nodi di luce e questo effetto è stato ritenuto un “difetto” dalla proprietaria. Questo effetto però scaturisce da un carattere del sistema finale: risul-
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tante dall’incastro delle chiusure oscuranti sulla paratia muraria, pertanto l’elemento di “qualità” contestato non è esclusivamente riferibile alla componente di legno. L’aspetto della qualità dell’andamento (forma della trafilatura) della luce è dunque un carattere non scriminante, per come aleatorio e modificato anche dal momento climatico mediamente ricorrente nell’esame: di questo è apparso certo anche il perito nominato dal Tribunale. Le chiusure oscuranti, comprendono anche la categoria delle persiane a “stecca aperta” che, per la loro condizione presentano una penetrazione di luce riflessa che attenua il fenomeno della trafilazione della luce perimetrale che resta un aspetto completamente insignificante. Un altro fattore di interesse per una progettazione corretta degli oscuranti è la presenza di un cospicuo giunto di interspazio tra il piano di soglia/davanzale e il filo inferiore del telaio (traverso): una riduzione eccessiva del giunto, potrà indurre un eccessivo stazionamento di acqua meteorica e un più rapido deterioramento del traverso nel lungo periodo.
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L’INDUSTRIA DEL MOBILE
aprileapril 2016 anno 58
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EXHIBITION
space&interiors di Monica Zani
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Nella foto a sinistra Monica Zani a Space & Interiors, una visuale del momento espositivo e poi lo scatto a uno stand della simpatica "faccia" di Quick Step.
LE FINITURE AL CENTRO space&interiors mette in scena i 'dettagli' che sono al centro del progetto architettonico: le finiture. Lo fa presso The Mall – Brera Design District, dal 12 al 16 aprile 2016, così proprio nella settimana del design anche le aziende produttrici di finiture per l’architettura sono sotto i riflettori. Elegante il layout espositivo, costituito da un enfilade di stand che propone una selezione di aziende, una vera e propria passerella fra materiali, componenti, finiture…
Dal 12 al 16 aprile 2016, in concomitanza con la Design Week del Salone del Mobile di Milano, presso The Mall – Brera Design District - ha avuto luogo la prima edizione di space&interiors, un evento di immagine, comunicazione e business dedicato alle finiture per l’architettura , nato dall’esperienza di MADE expo – la fiera di riferimento per il mondo dell’architettura e dell’edilizia –. L'obiettivo dell'evento era quello di rendere protagoniste della settimana del design le aziende produttrici di finiture per l’architettura, mettendo in scena i 'dettagli' che sono al centro del progetto architettonico. In space&interiors, un progetto di innovativa concezione dello spazio fieristico ideato da Migliore
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+ Servetto Architects, hanno trovato spazio materiali diversi, proposti da una selezione di aziende specializzate nella produzione di componenti all’avanguardia: superfici, pavimenti, rivestimenti, colore e decorazione, porte, maniglie, finiture, pareti attrezzate, scale, rivestimenti per facciate e cladding, finestre e facciate. "Il nostro intento è stato quello di dare rilievo, attraverso un concetto espositivo innovativo, a tutti quei componenti e materiali che costituiscono l’espressione del progetto architettonico. space&interiors è un progetto sull’identità dell’abitare e punta a esplorare le nuove opportunità, date dalla sommatoria di elementi diversi quali materiali, componenti, finiture, come strumenti chiave nella definizione
della qualita` degli ambienti in cui viviamo. Abbiamo pensato a space&interiors come a una promenade che conduce, tra innovazione e storia, a riconsiderare il ruolo fondamentale di componenti e finiture nella definizione della qualità dell’architettura degli interni. Analizza la congiunzione narrativa tra materiali diversi proposti da una selezione di aziende specializzate nella produzione di componenti innovativi e all’avanguardia: superfici, pavimenti, rivestimenti, colore e decorazione, porte, maniglie, finiture, pareti attrezzate... Il sistema di relazioni tra i componenti della scatola architettonica, oltre a determinare la qualità complessiva del progetto, contribuisce a creare un abaco ideale del costruire contemporaneo che i visitatori potranno scoprire in anteprima. Al centro è ospitata un’attenta selezione dei materiali più significativi di ogni azienda, privilegiando uno scambio osmotico tra le diverse aree per creare un rapporto fluido e dinamico in continuo rimando da una zona all’altra. Un casellario animato da luci e proiezioni dinamiche che invita il visitatore ad attraversarlo senza precludere la vista degli stand, ma anzi, incorniciandone la visuale. Abbiamo scelto il 'dialogo', offrendo al visitatore l’esperienza di muoversi liberamente e in modo arricchente dal percorso centrale espositivo - concepito come una struttura aperta, dinamica, da attraversare, consultare e osservare - agli spazi dedicati alle aziende, con la possibilità di entrare in relazione diretta con un insieme di componenti ed elementi di qualità che gli consentiranno di realizzare progetti unici. Per scegliere è fondamentale entrare in rapporto con i materiali che si vogliono utilizzare; da qui il senso di un evento in cui, al di là delle informazioni multimediali, si pone la percezione fisica al centro dell’esperienza", commentano gli architetti Migliore+Servetto. Alcuni numeri di space&interiors: 56 aziende partner, oltre 8000 presenze (di cui circa il 30% provenienti dall'estero), 83 delegati stranieri da 12 Paesi (Azerbaijan, Cina, EAU, Giappone, Iran, Kazakistan, Libano, Qatar, Russia, Arabia Saudita, Regno Unito, USA), 70.000 accessi unici e oltre 200.000 pagine visitate al sito space-interiors.it, 157 giornalisti italiani e stranieri, 8 appuntamenti con architetti di fama internazionale. Molto positivi i feedback delle aziende espositrici che hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con un pubblico di professionisti qualificati, attratti dal mix elegante ed equilibrato tra cultura e prodotto offerto dall’iniziativa di MADE expo in collegamento con il Salone del Mobile di Milano.
gallery La placca Trumpet, su progetto di Alvaro Siza Vieria, per Oli, è realizzata in acciaio inox lucido e inox satinato. È dotata di doppio scarico e di un sistema di azionamento pneumatico che richiede poca forza nell’azionamento, in modo da adattarsi perfettamente alle necessità di tutti gli utenti. I due pulsanti di comando, simili ai pistoni dello strumento musicale, sono i protagonisti che portano nello spazio bagno il virtuosismo delle arti.
www.olisrl.it
Porta blindata Sleek di Dierre, le cui prestazioni ruotano intorno al nuovo modello di cerniera a scomparsa Macron 5.0, un brevetto Dierre ispirato all’ambito aeronautico: come per i portelloni degli aerei, l’anta blindata, che può raggiungere una dimensione di 2900X1200 mm, puó realizzare un’apertura completa di 180 gradi, con una doppia battuta di chiusura, ottenendo un perfetto isolamento termo-acustico. Con un plus importante anche a livello estetico: l’installazione raso-muro.
www.dierre.com
Porta blindata Venice di Gardesa, che diventa un tutt’uno con l’ambiente in cui è inserita. Disponibile in due versioni: Standard con profilo carena in alluminio e coprifili in legno e Top, che prevede di serie il pannello a sormonto e il battente a filo con lo stipite, garantisce alti livelli di sicurezza con diverse versioni di serratura a cilindro, elevate prestazioni termiche e acustiche e soddisfa, al tempo stesso, anche i canoni estetici dettati dall’interior design. 12 le nuove pannellature firmata da Andrea Castrignano, proposte sia nella versione stampata, sia pantografata.
www.gardesa.com
Linea di serramenti Shade di Erco, progettata da Giuseppe Bavuso, con ferramenta a totale scomparsa. Le veneziane minimali sono racchiuse nella struttura stessa e si muovono con sofisticati meccanismi, le fodere interne sono realizzabili nelle finiture più diverse, dal corian al vetro laccato, alle diverse essenze di legno, al cuoio, per poter caratterizzare fortemente gli interior e dare ampio respiro creativo alla personalizzazione.
www.ercofinestre.it
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EXHIBITION SPACE&INTERIORS
TB25 di Barausse sfrutta la tecnologia collaudata del telaio telescopico TB, rivisitandone l’approccio estetico. I larghi coprifili da 25 cm, coordinati con la finitura dell’anta, amplificano la presenza del passaggio porta, conferendole una presenza da protagonista. Questa soluzione svincola la dimensione del foro di passaggio dal risultato estetico.
www.barausse.it
Maniglia Zeit, disegnata da Marco Piva per Mandelli, che nasce da una forma scolpita, è prodotta attraverso un processo altamente industrializzato di fusione dell’ottone, viene in seguito rifinita a mano da artigiani, in modo da esaltarne l’aspetto volumetrico e il gioco di luci e ombre. Zeit è proposta nelle finiture cromo lucido, cromo satinato, oro lucido e oro satinato.
Serramento di ottone, costruito utilizzando i profili sottilissimi del sistema OS2 di Secco Sistemi, completo di porta, finestra e serramento a bilico.Concepito per gli edifici storici così da ricreare il disegno del classico ferro finestra, grazie alle sezioni ridotte riesce a interpretare anche l'architettura contemporanea.
Porta di sicurezza Tekno di Oikos Venezia con rivestimento in pelle naturale, acciaio e titanio nero. Tekno è la porta blindata con cerniere a scomparsa caratterizzata da performance di alta gamma e resistenza al fuoco EI 90.
www.oikos.it
www.seccosistemi.it
www.mandelli.it
Linea di porte Expo 1925 di New Design Porte, che rappresenta un tributo agli anni '20. Disponibile in varie specie legnose come Ciliegio, Palissandro, Mogano, Radica, Rovere, in versione opaco o lucido.
www.newdesignporte.com
Con la maniglia Saturn, disegnata da Mario Mazzer e Giovanni Crosera, Manital esalta una componente della maniglia, la rosetta, che in questo modello diventa elemento qualificante. Rosetta e maniglia si fondono per dare vita a un oggetto dal design altamente personalizzabile.
Porta blindata Plank, che nasce dall’interpretazione pura del designer Giuseppe Bavuso e dal cuore della tecnologia Bauxt e dotata di cerniere registrabili sue tre assi, maniglia interna ed esterna dedicate, sistema di illuminazione di cortesia integrato su richiesta, cilindro con pomolino, perimetro luminoso a LED su esterno e maniglia (optional). Dimensioni: standard L 800-850-900x2100 mm; L 1000 x 2600 mm.
gallery
www.manital.com
www.bauxt.com
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Porta blindata a rotazione verticale E-Glide di Torterolo & Re con cerniere a scomparsa e cornici del pannello praticamente invisibili. La particolare conformazione dei profili e lo schermo termoisolante all’interno della struttura, offrono valori ottimali di trasmittanza termica. È dotata di serratura di sicurezza con cilindro a profilo europeo e può essere scandita da elementi geometrici.
www.torteroloere.it
EXHIBITION SPACE&INTERIORS
Venice Collection di AgostiniGroup è una linea di serramenti su misura in stile veneziano. Le ante sono realizzate su disegno del cliente e completamente 'custom made', con possibilità di infinite personalizzazioni e dettagli. Venice Collection si declina in sei diverse linee di design: Venice Wood Design, Venice Stone Design, Venice Bronze Design, Venice Mosaic Design, Venice Fabric Design, Venice Carving Wood Design.
Maniglia H 377 Serie SL Duemilasedici, disegnata da Steve Leung per Fusital e realizzata in ottone, nelle finiture Bronzo Scuro, Nero Opaco, Titanium. La Collezione comprende: maniglia da porta con rosetta quadrata da 50 mm; maniglia per finestra con movimento 4 scatti; pomolo fisso / girevole dedicato; maniglione con rosette int. 300 dedicato; chiusura privacy BZG quadrato da 50 mm; bocchetta quadra foro chiave normale da 50 mm e bocchetta quadra foro chiave cilindro da 50 mm.
Skyline System di Carminati Serramenti è un infisso di nuova generazione che unisce esilissimi profili dell’anta a eccellenti prestazioni tecniche. Il legno si sposa con tecnologie moderne di costruzione.
www.carminatiserramenti.it
www.vallievalli.com
www.agostinigroup.com
Nella nuova linea di placche Design di Valsir, l’eccellenza tecnologica incontra il giusto estetico, con 35 modelli personalizzabili in oltre 250 soluzioni diverse. Molteplici i materiali impiegati così come le finiture, che giocano con l’incontro tra materiali innovativi e della tradizione, come corian, acciaio, legno, vetro, pietra e resine preziose. Anche la gamma di pulsanti Valsir si arricchisce di due nuove finiture in ABS nero e bianco.
4akustik di Fantoni è un prodotto che ripropone la struttura collaudata del sistema fonoassorbente Fantoni per il miglioramento della qualità acustica degli ambienti, ma introduce una nuova formula che consente di ottenere prestazioni al vertice nella sicurezza e nella salubrità. Innumerevoli le finiture disponibili, dalle tradizionali a quelle più naturali, a quelle come la finitura 3d che arricchisce le possibilità estetiche riproducendo al tatto e alla vista la texture naturale del legno.
www.fantoni.it
Collezione Artempo di Emiliana Parati è una carta da parati vinilica con supporto TNT: scorrendo tra leggiadre foglie si passa a raffinati motivi ornamentali e cangianti cornici intrecciate.
www.emilianaparati.it
www.valsir.it
Boiserie modulare Très Jolie di Bianchi Lecco pronta all’uso, facile e veloce da installare, che si compone di pannelli modulari e di una serie di complementi coordinati, che consentono di realizzare in modo semplice e veloce la boiserie nella parte inferiore della parete.
www.bianchilecco.com
Forster Unico XS di Forster è un sistema a taglio termico composto da profili sottilissimi (nodo anta-telaio 55 mm), che coniuga un’estetica ineccepibile con la tecnica: apertura ad anta-ribalta, Uf di 0.9, 150 Kg di portata per anta e notevoli misure massime consentite.
www.tubifer.it/forster
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EXHIBITION SPACE&INTERIORS
Un’esplosione di colori è all’origine del nome della collezione Parati Omexco Raimbows di Effeitalia: seta sari riciclata intrecciata con strisce di bak-bak (corteccia del banano); i colori della seta si alternano senza mai ripetersi e si accostano a riquadri di carta stropicciata a mano, stampata in tonalità sfumate.
www.effeitalia.com
Gypsum presenta una serie di materiali evoluti: da 'Cementoconcreto', un cemento con elevate prestazioni tecniche, a 'Wallnewx', un progetto coordinato di superfici per l’architettura, fino a 'Pigmenti', una nuova generazione di rivestimenti superficiali decorati con un concetto di stampa rivoluzionario.
www.gypsum-arte.com
La collezione di porte interne Country di Legnoform è realizzata in legno massello di rovere con procedimenti che ricreano l’effetto di una porta usurata dal tempo. L’assemblaggio a coda di rondine e spine di legno e la traversa del coprifo che ricorda un'architrave, conferiscono sapori antichi e preziosi.
www.legnoform.it
Adp, rivenditore ufficiale in Italia dei pavimenti e rivestimenti Granorte, dispone di squadre specializzate di installatori di pavimenti in sughero, disponibili in una vasta gamma di disegni e colori. Non assorbono la polvere e sono resistenti a batteri e funghi, quindi non provocano allergie.
www.adpsughero.it
Nuovi tappeti di Jacaranda tessuti a mano con colori naturali in Tencel, dalla setosa lucentezza e nuove moquette in lana; tutte le gamme possono essere personalizzate e realizzate su misura da super tuft moquettes.
www.supertuft.it
Porta blindata in classe 4 anti-effrazione Kapri Star K di Okey Porte con speciale isolamento di anta e telaio che, insieme alla soglia a taglio termico, aiutano a prevenire la condensa e i problemi causati da un’esposizione diretta agli agenti atmosferici.
galler
Legno, magnesite e acqua sono le componenti principali dei pannelli fonoisolanti Heradesign ® di Knauf, che li rende completamente innocui dal punto di vista ambientale.
www.knauf.it
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www.okeyporte.it
EXHIBITION SPACE&INTERIORS
Ponzio WS 73 di Ponzio è un sistema minimale per finestre a battente dai profili a ingombro ridottissimo per la massima trasparenza visiva. Profili isolati per le migliori prestazioni termiche garantiscono il massimo comfort abitativo. Dettagli curati nei minimi particolari con l’esclusiva maniglia Louise nella nuova versione con attacco diretto e movimentazione antaribalta completamente a scomparsa.
Matè di Virag è una pavimentazione vinilica tessuta dalla spiccata individualità, che possiede il fascino evocativo della trama intrecciata propria di un prezioso tappeto, ma anche le caratteristiche tecniche di un materiale sintetico. Disponibile nelle collezioni Silk e Shiny.
www.virag.com
Il serramento Ghost di Italserramenti è un prodotto dalle elevate prestazioni sia termiche, sia acustiche, caratterizzato da un design unico e ricercato. Ciò che lo rende peculiare è il fatto che sia composto unicamente da vetro interno ed esterno e che, una volta posato, risulti a raso muro; come fosse un quadro alla parete.
www.ponzioaluminium.com
www.italserramenti.it
Le linee Versailles, Ginevra e Urbino di Salice Paolo, sono completate da tre nuovi maniglioni e due manigliette per mobili. Il know how nel campo dell'ottone oggi fonde le lavorazioni artigianali con sistemi produttivi altamente tecnologici.
Finestra elettrica Velux Integra di Velux con anima in legno. Grazie alla finitura in poliuretano bianco a stampo unico e senza giunture, dura a lungo nel tempo e non necessita di alcuna manutenzione. Il nuovo control pad, facile da usare e programmare, consente di scegliere tra 8 programmi predefiniti, oppure di crearne di personalizzati.
www.velux.it
www.salicepaolo.it
I pannelli compositi Alucobond ® di 3A Composites sono estremamente sottili e leggeri e, allo stesso tempo, offrono un elevato livello di resistenza alla flessione e alla trazione unendo la tipica superficie cristallina e l’effetto vellutato che si ritrovano nella pietra naturale con i molti vantaggi dei pannelli compositi.
www.3acomposites.com
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La Collezione Graffiti 2016 di Tabu offre la possibilità di disporre di composizioni e decori in fogli già supportati con dimensioni fisse di circa 1.260x0.060 mm: i piallacci naturali tinti sono giuntati in base a una ricerca estetica che riflette le tendenze attuali. In particolare, i decori geometrici sono associati a delicate composizioni basate su giochi tonali.
La boiserie da elemento complementare a materia strutturale, da una concezione fortemente legata al mobile a una visione nuova legata alla componente architettonica: questo il senso dell’allestimento di Turati Boiseries, nel quale il legno è stato l’assoluto protagonista così come l’attenzione al dettaglio.
www.turatiboiseries.com
www.tabu.it
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EXHIBITION SPACE&INTERIORS
gallery Frutto della ricerca stilistica e tecnica di Abet Laminati, Polaris è un prodotto di ultima generazione, rivoluzionario, caldo e morbido al tatto, con caratteristiche straordinarie: è altamente resistente al graffio e al calore ed è anti-impronta. L’opacità estrema di Polaris si declina in dieci tonalità.
www.abetlaminati.com
Fra le molteplici proposte che riguardano carte da parati, rivestimenti murali, tessuti d'arredamento e complementi d'arredo la CollezioneJV141 Atelier appartenente alla linea J&V Italian Design di Jannelli&Volpi con grafiche pittoriche e ampia palette di colori.
www.jannellievolpi.it
Centro focale di intendere il progetto di ambiente è il concetto di coordinabilità assoluta. Colori identici, materiali e finiture omogenee accostabili tra loro, assicurano continuità e compatibilità tra i tanti i prodotti del Gruppo Garofoli: porte, pavimenti in legno, pareti attrezzate, elementi divisori, pannelli di rivestimento e armadiature.
www.garofoli.com
PROJECT PAVANELLO di Valeria Bonatti
www.pavanelloserramenti.it
ARMONIA RITROVATA
La ristrutturazione di un edificio storico ubicato di fronte alla cattedrale di Sion ha richiesto la creazione di infissi in legno su misura realizzati da Pavanello, e per la particolarità del contesto urbano e architettonico l’approvazione anche da parte del Consiglio Comunale.
L’immagine di un antico palazzo recentemente ristrutturato a Sion, la capitale del Canton Vallese che ha visto tra i protagonisti anche i serramenti Pavanello.
A Sion, la più antica città della Svizzera, nonché capitale del Canton Vallese, la ristrutturazione di un edificio storico deve rispettare canoni estetici che garantiscano una perfetta armonia con il patrimonio storico-architettonico del luogo, al punto che sulla sostituzione dei serramenti si è espresso anche il Consiglio Comunale. Il contesto, in effetti, meritava un certo rispetto. 7.000 anni portati in modo invidiabile: Sion, in tedesco Sitten, è una città di 30.000 abitanti dominata e caratterizzata da due colline rocciose nate dall’azione dei ghiacciai che hanno creato la valle del Rodano, sopra la quale si stagliano le grandiose Alpi Bernesi. Ciascun colle ospita un evocativo maniero che fa immaginare gesta di valorosi cavalieri e corti medievali, poiché in entrambi i casi la costruzione risale ai primi secoli del secondo millennio. Uno di essi, la maestosa fortezza di Notre Dame de Valère, si può fregiare anche della presenza di un organo realizzato alla fine del XIV secolo, che risulta essere il più antico al mondo tra quelli ancora funzionanti. Ma di intriganti eredità del passato a Sion se ne incontrano quasi in ogni strada, in particolare in quelle strette e ricoperte in pavé del centro storico, ricche di monumenti e palazzi che testimoniano l’importanza che ha avuto la città nei secoli. Proprio nel cuore di quella che un tempo era la cinta muraria, si trova l’imponente cattedrale di Nostra Signora, il cui aspetto odierno non si discosta molto da quello che aveva all’inizio del sedicesimo secolo, il periodo in cui vennero effettuati i lavori che ne hanno determinato lo stile
gotico. In virtù della sua posizione strategica, Sion è stata scelta come sede di vescovado fin dal IV secolo e nel XII secolo i vescovi vennero nominati Principi dell’Impero. Recentemente è stata completata la ristrutturazione di un edificio storico ubicato proprio di fronte alla cattedrale. Il rigore che solitamente si associa alla Svizzera è stato confermato da un dettaglio di questo progetto che ha visto tra i protagonisti anche i serramenti Pavanello. Affinché fossero integrati impeccabilmente nelle facciate del palazzo, sono stati creati degli infissi in legno su misura, tenendo conto delle esigenze specifiche del cliente, nonché di quelle del Consiglio Comunale, visto che, in considerazione della particolarità del contesto urbano e architettonico, si è resa necessaria l’approvazione anche da parte di tale collegio. Alla versatilità della produzione di Pavanello si è poi brindato con vino bianco Fendant, un eccellente prodotto dei suggestivi e vasti vigneti che si estendono nei dintorni di Sion.
INTERVIEW ALBERTI di Sonia Maritan
www.albertiserramenti.com
LA QUALITÀ È IN LEGNO Alberti, la incontriamo all’ultima edizione del MADE e poi a quella di “Abitare il tempo”, decisa via via a rappresentare la sua identità e a mettere in vetrina il suo know how a matrice lignea, in modo crescente anche all’estero. Scelte di cui parliamo con Loris Alberti e Pierpaolo Bertolaso.
“Alberti arreda la tua casa con serramenti di qualità certificati CE anche sulla posa, studiati per il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente e adatti a ogni esigenza estetica: Alberti, la qualità che arreda da 50 anni!” questo spot pubblicitario in onda in tv fino a poco tempo fa delinea bene la strategia di marketing dell’azienda. Loris Alberti, si batte per difendere la finestra di qualità in legno e legno-alluminio e non condivide
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la scelta di tante falegnamerie che in tempo di crisi accolgono nella loro offerta anche il pvc. La sua posizione è incontrovertibile. Naturalmente, questa diventa anche una strategia imprenditoriale che resta fedele alla sua specializzazione originaria, e che richiama una domanda apparentemente banale: perché scegliere i serramenti in legno, e non in pvc o alluminio? “Perchè il legno favorisce l’ecosostenibilità e preserva il futuro. I vantaggi del legno vero, in termini di efficienza, prestazioni ed estetica sono unici e inimitabili. E, poi, diciamolo chiaramente... piace di più, dà più emozione! E poi considerato che piace l'effetto estetico del legno perché non prenderlo vero e accontentarsi di una imitazione di plastica colorata? Sarebbe come la stramberia di volere dei fiori per goderne della vista e sentirne il profumo, e poi prenderli di plastica! L'argomento ‘ecosostenibilità’ suscita sempre più interesse e le singole scelte individuali concorrono, molto più concretamente di quanto possa pensarsi, al perseguimento dell’obiettivo ecosostenibile. In quest'ottica sembra naturale orientare la scelta dei materiali, quando possibile, su quelli ecosostenibili; e, non c'è dubbio sul fatto che il legno sia ecosostenibile, l'unico che si rinnova continuamente in natura,
mentre gli altri si consumano e non si rinnovano”. “Abitare il tempo” è stata poi l’occasione di un altro scambio live con Loris Alberti e Pierpaolo Bertolaso, che io e Pietro Ferrari editore di Web and Magazine cogliamo volentieri. Diventa anche la circostanza ideale per poter toccare con mano i prodotti dell’azienda nei quali il legno non potrebbe essere più valorizzato: si tratta di un allestimento molto particolare che simula l’ambientazione di una casa, con una serie di serramenti dalla porta all’oblò ‘immersi’ nell’arredamento. Una linea di serramenti decisamente classica come è nello stile Alberti, che coglie l’occasione per presentare in questa manifestazione il serramento di fascia alta, tra gli articoli: un portone in legno alluminio con una nuova finitura corten. “Ho cercato un nuovo modo per vendere le finestre a livello medio alto sui mercati esteri” ci dice Loris Alberti “stiamo lavorando già da tre anni con risultati molto concreti in Russia e in Corea del Sud, in Giappone e nel Sudest Asiatico più in generale, in Medio Oriente e altri mercati ciascuno con le sue esigenze che ci impegniamo a soddisfare: stiamo riscontrando reazioni positive che ci permettono una tranquillità nella gestione”.
“Arriviamo al cliente” spiega Pierpaolo Bertolaso “attraverso i contatti con l’architetto e con il progettista, in questa fiera abbiamo trovato contatti importanti anche con i contractor per l’arredamento alberghiero. Cerchiamo di sfruttare anche il web cercando di posizionarci nel miglior modo possibile. La qualità e il design sono le qualità del prodotto italiano più apprezzate all’estero”. “Abbiamo investito cinque anni fa in tecnologie” racconta ancora Loris Alberti “e stiamo portando a casa i risultati in termini di qualità e produttività di quell’investimento. Bisogna lavorare sulla qualità e sulla flessibilità. Con qualche innovazione inerente la modellistica”. In cosa differisce un serramento di legno vero da uno a ‘effetto legno’? “La stessa differenza che c’è fra fiori naturali e fiori di plastica: potrebbero sembrare uguali a uno sguardo disattento, ma non lo sono affatto. Chi riproduce il legno propone solo un’imitazione!” Una nuova finestra presentata in quest’occasione si caratterizza con un gusto moderno, più minimale con il vetro in piena evidenza, con la possibilità di inserire le veneziane all’interno del vetrocamera, ideale per spazi di design ma con una essenzialità che non rinuncia alla classicità che è nella tradizione di Alberti. Le immagini sono riprese allo standcasa allestita da Alberti in occasione dell'ultima edizione di Abitare il tempo, dove Sonia Maritan, Pietro Ferrari, Loris Alberti e Pierpaolo Bertolaso parlano delle nuove prospettive dell'azienda all'estero.
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ON THE FIELD FINITURE di Sonia Maritan www.finiture.it
È NATO RAC, IL GEMELLO DI RAS Spazzolatura orizzontale e verticale completano le soluzioni Finiture in anteprima a Xylexpo. L’azienda, specializzata nella progettazione e costruzione di impianti di verniciatura per finestre e porte fa due passi nel futuro con RAC, un sistema per la carteggiatura automatica dei pezzi appesi, composto da un robot antropomorfo a 6 o più assi equipaggiato di una spazzola per carteggiare. Un’ulteriore novità è la linea flow-coating orizzontale per profili, che permette l’applicazione e l’essiccazione del prodotto sui profili in circa 3 minuti, anche questa linea può essere completata da una spazzolatrice. I due impianti vengono montati e provati in azienda, a poche settimane dalla fiera per la messa a punto finale, e lì noi di Web and Magazine andiamo per fotografarli.
L’azienda italiana di tecnologie di verniciatura continua il suo brillante percorso nel campo delle tecnologie di verniciatura e, più in generale, di finitura. Nasce RAC il fratello gemello di RAS, che ormai “cammina da solo”. Il sistema RAC è composto da un robot antropomorfo a 6 o più assi equipaggiato di una spazzola per carteggiare. I programmi di movimento del robot ven-
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gono generati automaticamente dal software Winsand, che elabora i dati rilevati da un sistema di scansione immagine. Così l’impianto che mi trovo davanti ha doppio robot per verniciatura e carteggiatura! E rivolgend omi a Giovanni Sedino, titolare di Finiture, affermo che con questa ulteriore novità mi sembra abbiano davvero automatizzato tutti i passaggi di una linea vert icale.
“Certamente, l’idea nasce per soddisfare tutte le fasi di lavorazione nel tentativo di non scaricare mai gli impianti e quindi di rendere veramente automatizzato il ciclo di verniciatura comprese le fasi intermedie che una volta interrompevano il ciclo. Questo è reso possibile dal fatto che la lavorazione del grezzo è sempre migliore sia dal punto di vista della qualità delle macchine e degli utensili che della levigatura prima della verniciatura. La fase di carteggiatura è di conseguenza molto più leggera rispetto al passato e, quindi, è più facile portarla a termine senza interventi troppo prolungati e aggressivi. Questo rende sufficiente l’intervento di un robot sulla finestra che resta appesa al carosello perché si tratta di togliere semplicemente il pelo che si alza a seguito dell’applicazione degli impregnanti. La carteggiatura, può essere effettuata sui due fronti o su un fronte solo nel caso delle finestre di legno-alluminio. Nella fase successiva si può andare direttamente nella cabina di verniciatura, dove abbiamo due modalità per pulire dalla polvere di carteggiatura il pezzo: un sistema di soffiatura ad aria compressa oppure sulla testa del robot di verniciatura viene montato, in parallelo alla pistola di spruzzatura, un’attrezzatura che permette di effettuare, prima della verniciatura, un passaggio di soffiatura.” La linea che abbiamo visto montata e che sarà poi a Xylexpo è composta di unità di spazzolatura e di unità di verni-
ciatura, RAC e RAS, ma per un potenziale cliente nulla impedisce di completare l’impianto con il flow-coating. Gli elementi appesi che ho di fronte hanno colori e forme variegati e comprendono oltre a finestre e porte anche diversi profili. “Tutto quello che riguarda la verniciatura quindi anche parti di mobili che sono piani o parzialmente piani possono essere verniciati in appeso.” Osserva Giovanni Sedino.
In apertura alcuni momenti dell’intervista di Sonia Maritan a Giovanni Sedino, titolare di Finiture. Nelle pagine successive l’impianto di verniciatura verticale con il nuovo robot RAC per la spazzolatura e nelle ultime due quello orizzontale, anch’esso completo della relativa macchina per la spazzolatura, entrambi costituiscono le prime soluzioni di questo tipo nel mondo della finestra e sono il frutto della ricerca Finiture, che verrà presentata in anteprima a Xylexpo.
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Un’ulteriore novità è la linea flow-coating orizzontale per profili, che permette l’applicazione e l’essiccazione del prodotto sui profili in circa 3 minuti. La linea, composta dal flow-coating Pro Flow e dal tunnel di essiccazione Pro Dry, d’ora in poi potrà essere completata da una spazzolatrice e un gruppo di ritorno alla zona di carico. Questo però mi spinge ad ap pro fo ndire q uali manufatti siano idonei da verniciare in orizzontale. “La linea verticale – risponde il titolare di Finiture – non riesce a portare a termine alcune lavorazioni che vanno effettuate in orizzontale, perché richiedono la soffiatura del prodotto in eccesso e quindi l’essiccazione ultra rapida. Questo tipo di operazioni non è possibile effettuarle su una linea verticale, mentre l’orizzontale, in uno spazio molto compatto, ha il vantaggio di operare in tempi limitati oltre ad assicurare una qualità di applicazione ottimale. Pro Flow e Pro Dry, rispettivamente per il Flow Coating e per l’essiccazione dei profili, corredati della relativa macchina per la spazzolatura costituiscono le prime soluzioni nel mondo della finestra e sono il frutto della ricerca Finiture. Queste soluzioni completano la gamma dell’azienda.” A chi volesse realizzare finestre a elementi, converrebbe disporre anche della linea orizzontale? “Chiaramente – precisa Giovanni Sedino – questo vale per tutti quelli che hanno macchine che producono l’elemento della finestra finito, e che quindi possono applicare i trattamenti prima di assemblare, per chi lavora in modo tradizionale sul preassemblato, questo non è possibile, perché ci troveremo ad avere un pezzo che dopo viene lavorato, quindi è necessario effettuare i trattamenti sulla linea verticale.” Nel caso di una carteggiatura intermedia? Sarebbe utile portare un esempio. “Ipotizziamo allora che qualcuno voglia fare una ‘superfinitura’ con due mani di spruzzatura e una carteggiatura intermedia sull’elemento montato. Nel caso dell’impianto verticale si effettua un primo giro con un fondo a spruzzo da 150 micron, l’elemento passa attraverso la stazione di carteggiatura e carteggia
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il fondo, a seguire viene passata una mano di finitura a 250 micron. Mediamente si riesce a fare una finestra a due battenti a misura standard in cinque - sei minuti.” La flessibilità dell’impianto permette di diversificare gli elementi appesi, barra per barra, e quindi l’operatore può comporre un carico con lotti diversi per colore, morfologia, tipologia di finitura. Così, considerato che le commesse odierne sono costituite da piccoli quantitativi, è possibile contemporaneamente caricare porte, finestre e quant’altro in un unico ciclo! Questo comporta la sostituzione della spazzola secondo il pezzo? “Per effettuare queste operazioni è necessario un supervisore di linea, un sistema che permette di caricare assieme alla barra le informazioni relative alle operazioni da effettuare su ciascun pezzo, informazioni che verranno successivamente riconosciute nelle varie fasi della lavorazione. Relativamente all’utensile esistono diverse tipologie di spazzole, però, se il
pezzo è già tinto, bisogna lavorare con delicatezza evitando prodotti troppo aggressivi, inoltre è anche l’intensità e la pressione della spazzola sul manufatto a determinare il grado di carteggiatura, quindi non è necessario cambiarla quanto personalizzare il trattamento di carteggiatura programmandolo”. La carteggiatura allunga i tempi? “I tempi sono gli stessi, perché le operazioni di carico, scarico e carteggiatura avvengono in tempo mascherato. Chiaramente quando il pezzo è finito, ho bisogno di qualcuno che lo scarichi: con la nuova linea guadagno un operatore. Non sono inoltre più necessari operatori specializzati.” Carico e scarico del pezzo in automatico aveva costituito invece la novità dell’edizione 2014 di Xylexpo, oggi c’è qualche sviluppo? “Il carico e lo scarico del pezzo può essere anch’esso eseguito in automatico, previo carico da parte degli operatori su carrelli opportunamente predisposti, dopodiché i carrelli sono movimentati in modo automatico. In effetti, in que-
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sto modo ogni step è stato via via automatizzato.” In questo momento l’enfasi della ricerca è sull’ottimizzazione dei tempi e della qualità dell’essiccazione del prodotto, ricerche complesse sui flussi d’aria calda e secca sono destinate a portare un’ulteriore progresso prestazionale delle linee sia verticali sia orizzontali. Intanto, riguardo ai numerosi impianti Finiture ci chiediamo se aziende che già utilizzano RAS potrebbero integrare anche la carteggiatura al loro impianto. “Se qualcuno sarà interessato – conferma Giovanni Sedino – potrà aggiungerlo come elemento in presenza di uno spazio adeguato. Ovviamente il verticale è preferibile sui pezzi finiti già montati, mentre l’orizzontale nel caso contrario. Un caso intermedio è quello di chi applichi sui pezzi smontati trattamenti fungicidi o affini e, poi, applichi le tinte su pezzi montati, in questo caso entrambe le soluzioni assieme sono ideali.” Possiamo dire che rimane RAS il fratello ‘maggiore’? “Diciamo che RAS è la locomotiva, il RAC va a seguire. Sempre protagonista quindi il robot di spruzzatura RAS per la verniciatura automatica di porte e finestre, dotato del software di verniciatura Winpaint, che elabora in tempo reale i
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dati ricevuti dallo scanner per fornire al robot i programmi di movimento. RAS può inoltre essere equipaggiato di scanner 3D e i cicli di verniciatura possono essere gestiti da sistemi di supervisione dell’impianto.” Quali sono attualmente i mercati più interessanti o potenzialmente interessanti per un impianto verticale come il vostro? “Si dovrebbe parlare di un discreto interesse compatibilmente con il costo dell’investimento e di una situazione di mercato particolarmente brillante, i mercati maturi sono un po’ stanchi o saturi, mentre il Nordeuropa sembra particolarmente interessante nel settore della finestra. Qualcosa di interessante c’è in Canada e negli Stati Uniti per il settore del mobile. In Italia la crisi dell’edilizia è sempre in corso e da questa dinamica dipende la ripresa del settore, tenendo conto di un enorme volano che è quello della ristrutturazione in cui il legno rischia di perdere la guerra con materiali come il PVC.” Il mercato è sempre meno prevedibile (anche per la sua ampiezza)? “Secondo me, la geopolitica influenzerà sempre più le scelte delle aziende, perché l’incertezza mondiale frena gli investimenti che devono essere invece effettuati su più anni e devono essere ammortizzati e otti-
mizzare la produzione ottenendo vantaggi competitivi su più anni. Dal punto di vista tecnologico non bisogna fermarsi sul fronte dell’investimento per cui questo deve essere commisurato e adatto alle forze dell’azienda che li affronta.” Finiture non si caratterizza solo per le sue innovazioni tecnologiche continue ma anche per la sua solidità finanziaria, per la sua lunga storia, per la capacità di servizio e di assistenza e un costante impegno di ricerca, qualcosa di molto diverso da quello che caratterizza il ‘Cinese asiatico nostrano’ che si improvvisa e spunta costi più allettanti, preludio di diseconomie e guai futuri, ma di danni immediati per aziende come Finiture. Giovanni Sedino poi, riveste anche il ruolo di consigliere di Acimall, e com’è nel suo stile anche per questa associazione, si sta spendendo. Per finire gli chiediamo quindi cosa si aspetti da Xylexpo 2016. “Sarà probabilmente una buona edizione, tre padiglioni sono pieni e c’è una lista d’attesa che è stata soddisfatta solo parzialmente; si è ritrovata l’unità del settore comprensiva di tutti i leader. Purtroppo il settore specifico del serramento non è entusiasmante in Italia, speriamo di suscitare interesse dai mercati esteri. Vorrei anche sottolineare che Milano come centro finanziario internazionale e di cultura tecnologica, confermato dal successo dell’Expo, rappresenta forse la location migliore per il settore, i lavori
infrastrutturali portati a termine in occasione dell’Esposizione Universale in termini di viabilità e ospitalità alberghiera sono valori concretamente apprezzabili per chi va in fiera a Milano.”
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INTERVIEW
La Falegnameria
di Sonia Maritan www.falegnameriabroglio.it www.vistapanoramicwindows.it
UN ANNIVERSARIO "SPECIALE" Nel settore i fratelli Broglio sono conosciuti per i loro serramenti speciali, come dice l'anima commerciale dell’azienda, Samuele Broglio, anche parte del Gruppo TC33 e ormai un autentico esperto di normative: «più storti sono e più divertono Guglielmo», che con il suo ingegno non potrebbe che fare il Mastro falegname con l'accezione più alta che si possa dare al termine. La madre Edda però rappresenta il collante fra i due figli con la sua dolcezza e la sua determinazione è lei a prendere le decisioni importanti …e oggi loro tre, insieme ai loro collaboratori, hanno una ricorrenza importante che li spinge a raccontare la loro storia, sono giunti al 60° anno de La Falegnameria, che gli piace festeggiare quasi in concomitanza all’apertura di Xylexpo: molto rappresentativa nella loro storia professionale! Visitai La Falegnameria moltissimi anni fa e ho il piacere di conoscere ogni componente della famiglia Broglio, mi sembra di conoscere un po' anche il fondatore di quest'azienda prematuramente scomparso, Oliviero Broglio, per tutte le occasioni nelle quali ne ho sentito parlare dai figli Samuele e Guglielmo e perché rimane davvero impresso come ne tessono le sue lodi ricordando l’adorato padre ma anche il loro grande Maestro. Come iniziò 60 anni fa vostro padre e in cosa consisteva il suo operato? Samuele che riveste benissimo il suo ruolo di PR è il primo a parlare. "Nostro padre cominciò come piccolo falegname generico, dopo un lungo apprendistato presso falegnamerie locali; fortunatamente questo apprendistato venne svolto presso produttori di manufatti di alto livello, soprattutto produttori di arredi in stile, e quindi papà poté approcciare il lavoro con un bagaglio di conoscenze più che elevato". Poi interviene Edda, la madre, con i suoi modi garbati. "Ricordo
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ancora il primo laboratorio che era disposto su tre piani, dei quali il primo praticamente era un seminterrato, cosa questa che obbligava a passare manualmente le tavole una a una attraverso una porta dal piano strada al piano seminterrato che fungeva da magazzino; per poter lavorare si dovevano quindi trasportare prima il tavolame da utilizzare e poi i manufatti finiti lungo le scale interne. Comunque Oliviero non rimase molto in quella situazione e a breve cominciammo a costruire il primo nucleo di quella che ancora oggi è la nostra azienda. Certamente per crescere fummo costretti ad adeguarci ai tempi e visto che gli anni '70 erano il periodo dei condomini, mio marito si adattò, seppur controvoglia, a produrre anche serramenti di fascia bassa che potessero essere appetibili per i costruttori edili. Bisogna però dire che in quei tempi, nei quali non c'era la scatenata battaglia dei prezzi di oggi che fin troppo spesso fa vendere le finestre a prezzi veramente patetici, anche il serramento di fascia bassa permetteva utili abbastanza dignitosi". Anche Guglielmo, che ama stare in falegnameria e non è molto loquace, in occasione di questo 60° Anniversario, partecipa con piacere all'intervista. "Per nostra fortuna papà a suo tempo imparò a lavorare il legno in maniera raffinata e, per sua inclinazione mentale, non cessò mai di sperimentare cose nuove e complesse anche a costo di rimetterci; in questa maniera ci ha trasmesso un bagaglio culturale e una forma mentis che ci hanno permesso di specializzarci nella costruzione di prodotti ‘strani’ e sperimentali, cosa questa che rappresenta ancora oggi la nostra specializzazione". In effetti, La Falegnameria è nota per i pezzi speciali, cosa che mi fa pensare al suo nome del quale chiedo a Edda Broglio l’origine. “A dire il vero il nome è nato per caso. All'inizio la ditta di mio marito si chiamava ‘La falegnameria di Broglio Oliviero’, ma poi un giorno un cliente ci inviò una lettera nella quale la grafia era cambiata in La Falegnameria - di Broglio Oliviero; la cosa ci piacque molto e quindi da allora modificammo il nome variando addirittura il carattere e mettendo il ‘La Falegnameria’ in gotico così da differenziarlo dal resto del testo. Dopo di questo, per logica, venne il marchio LF gotico inscritto in un ovale; il tutto evidentemente piace ancora anche ai miei figli, tanto che hanno mantenuto invariata la grafia, solo logicamente cambiando l'intestazione quando alla morte di mio marito sono stati obbligati a variare la ditta in Snc". Che cosa significa lavorare il legno: una specie legnosa ormai ‘vale’ l'altra con la sua ingegnerizzazione e la tecnologia odierna? Naturalmente qui si erge l'anima tecnica di Guglielmo.
"Secondo me lavorare il legno è il più bel mestiere del mondo applicato al materiale più bello del mondo; non per nulla altri tentano di copiare il nostro materiale facendo il ‘finto legno'. Forse per questo, dire che con le moderne tecnologie una specie vale l'altra è per me una sorta di bestemmia, visto che le variazioni non solo estetiche ma anche tecnologiche tra specie e specie sono imponenti; tutto varia da legno a legno, il peso specifico, la resistenza meccanica, la durabilità, la disponibilità a ricevere adesivi e/o vernici, la lavorabilità con utensili da taglio... e chi più ne ha più ne metta. Spesso mi irrito sentendo persone che
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sentenziano sul materiale legno attribuendogli caratteristiche unificate: il legno si degrada; il legno si rompe ecc... non esiste ‘il legno' esistono ‘i legni', ognuno da utilizzare nel suo giusto ruolo, e usare la specie sbagliata per l'uso sbagliato è la migliore maniera di infilarsi nelle grane". Come si sono connotati e come si sono evoluti i vostri ruoli all'interno del-
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l'azienda? È prima il fratello maggiore, Samuele, a rispondere. "I ruoli sono stati sin da subito chiari visto che mio fratello è un tecnico eccezionale ed è impensabile che io mi sovrapponga a lui nel campo progettazione/produzione; dal punto di vista tecnico ciò che so io più ciò che sa mio fratello... equivale a ciò che sa mio fratello, e quindi è assolutamente inutile se non deleterio che io mi intrometta in un campo nel quale ho ben poco da dire in più. Al limite posso servire solo ad arginare l'eccesso di inventiva di mio fratello, che da buon creativo quando non ne studia una è perché ne ha in mente due, evitando che ‘insegua troppe lepri' disperdendo energie. Stando così le cose quindi il mio ruolo, viste anche le mie inclinazioni, poteva solo essere quello di occuparmi della parte commerciale, della preventivazione, degli aspetti formali ecc... pur continuando comunque, se necessario, a lavorare in falegnameria". E vostra madre? "Nostra madre svolge un ruolo che ricorda quello dei ‘consiglieri’ de Il Padrino; nessuna decisione importante viene presa in ditta senza prima sottoporla al suo vaglio. La sua esperienza e il suo equilibrio sono fondamentali nella conduzione dell'azienda". Poi è la volta di Guglielmo. "Per fortuna, pur andando d'accordo, io e mio fratello siamo diversi come il bianco dal nero; se c'è un problema da analizzare è praticamente certo che lo affronteremo da due angolazioni diametralmente opposte e che vedremo particolari assolutamente diversi l'uno dall'altro,
giungendo quindi a conclusioni sostanzialmente diverse. A questo punto, parlandone, discutendone e facendo le dovute mediazioni, abbiamo buone probabilità di prendere decisioni abbastanza equilibrate, o quantomeno più equilibrate di quelle che prenderemmo avendo una visione sostanzialmente simile. Se poi le decisioni prese siano state giuste o sbagliate in senso assoluto, è altro discorso; per lo meno nessuno di noi ha mai recriminato su di una decisione presa, e questo è già qualcosa". E infine anche Edda. "Con due figli così diversi tra di loro a volte è utile vi sia una terza persona che possa facilitare la mediazione. Intendiamoci i miei figli non litigano mai, anzi, ma tra due persone di carattere non arrendevole la disquisizione potrebbe andare avanti a lungo prima di arrivare a una decisione condivisa; la presenza di una terza persona che valuti i pro e i contro di ogni posizione guardando il tutto dall'esterno accelera sicuramente il processo". Rifareste questa scelta o è stata in qualche modo condizionata dal lascito di vostro padre? È Guglielmo che risponde a questa e le successive domande. "La scelta non è stata fatta né per costrizione né per automatismo legato al fatto che la ditta già ci fosse, ma è basata sul nostro amore per il lavoro di falegnameria; d'altronde papà non ha mai cercato di forzarci a seguire la sua strada, ma anzi ci
ha sempre chiaramente messi in guardia contro scelte basate sulla voglia di adeguarsi a lui e sulla apparente comodità di servirsi ‘della pappa già fatta', in quanto il nostro lavoro se non lo si ama è meglio lasciarlo fare a qualcun altro. Se poi il nostro amore per il legno sia nato spontaneamente o ci sia stato lentamente travasato da nostro padre nel corso degli anni, è una domanda alla quale non penso ci sia risposta; comunque il nostro lavoro così com'è ci piace e tanto ci basta. La risposta quindi è sì; nonostante le difficoltà di questo ultimo periodo rifaremmo la scelta fatta, della quale non ci siamo mai pentiti e non ci pentiamo". La Falegnameria è rimasta fedele alle sue origini: produrre qualunque manufatto ligneo su misura? "La nostra ditta non ha mai abbandonato le sue origini visto che abbiamo sempre eseguito qualsiasi tipo di manufatto; d'altronde nella produzione di alto livello e di pezzi speciali non è insolita la realizzazione di prodotti ‘integrati' nei quali il serramento si fonde con l'arredo e viceversa. Per esempio, se si deve intervenire con la riedizione di serramenti d'epoca inseriti in una boiserie, spesso, se non si vuole fare un lavoro ‘dissonante' ma si vogliono rispettare gli stilemi propri dell'edificio, si deve essere in grado di riprodurre esattamente anche la parte dell'arredo armonizzandola con il serramento. Di
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qui la necessità di saper produrre non solo finestre ma anche elementi di arredamento ed ecco spiegato il perché la nostra ditta, pur essendo specializzata in serramenti, non ha mai abbandonato la produzione di altri manufatti in legno". Come viene trattato il materiale lavorato, anche in termini di colle e vernici? "A dire il vero, il più delle volte, i nostri pezzi escono dalla ditta grezzi, in quanto, essendo noi terzisti, è più opportuno che il nostro pezzo speciale venga verniciato dal serramentista nostro cliente così da avere la certezza dell'uniformità di colori con i serramenti standard che lui produce direttamente; d'altronde di solito i nostri prodotti rappresentano pochi pezzi in una commessa molto più ampia e quindi è giusto che a comandare sia il grosso della commessa e non il pezzo complementare. Effettivamente, ci capita anche di servire rivenditori che per loro struttura non possono provvedere alla verniciatura del pezzo, e quindi abbiamo anche la nostra verniciatura interna, così da poter servire anche questa fascia di clientela; visto che dobbiamo comunque seguire il colore della parte più corposa della commessa ci siamo trovati un fornitore di vernici che ci segue nel produrci anche piccole partite di prodotto e in grado di riprodurre esattamente il colore dei campioni inviatici. Per la parte adesivi il discorso si fa più complesso in quanto noi, oltre a utilizzare i normali adesivi per legno a base vinilica o poliuretanica per incollaggi legno su legno, spesso laminiamo anche il legno con fibre di vetro o di carbonio per aumentarne la rigidità in caso di applicazioni speciali, e quindi ci siamo anche dovuti impratichire nell'uso di adesivi epossidici". Considerato il target di fascia alta è interessante approfondire se sia esclu-
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sivamente costituito da pochi pezzi realizzati su misura e quali siano le caratterist iche dei loro co mmittenti. Interviene prima Samuele. "Il nostro cliente, come già detto, è solitamente il serramentista che trovandosi di fronte a una richiesta strana come per esempio un serramento curvo in pianta, una riedizione pedissequa di un serramento d'epoca o uno che presenti un peso eccessivo rispetto alle portate della ferramenta in commercio decida di evitare il rischio di errori connesso all'autoproduzione di un oggetto da lui mai eseguito e quindi voglia demandarne la costruzione a un'azienda specializzata. Si tratta di prodotti destinati a clienti che hanno possibilità di spesa e disposti a spendere pur di vedere accontentate le loro richieste. E quindi sono destinati a una clientela ristretta". E Guglielmo aggiunge. "È evidente che una produzione di pezzi speciali non può essere 'di massa' e quindi sì, di pezzi ne produciamo veramente pochi rispetto alla dimensione della nostra azienda. D'altronde bisogna tenere presente che molto spesso un nostro prodotto richiede, prima della sua produzione, un'opera di progettazione e di prototipazione non indifferente e che molto spesso la maggioranza dei componenti necessari non esistono sul mercato e vanno disegnati ed eseguiti ad hoc. La reperibilità di componenti fuori catalogo è così difficile che oltre ad avere aziende meccaniche esterne che ci producono elementi di ferramenta su nostro disegno abbiamo addirittura dovuto dotarci in ditta di una stampante 3d per poter realizzare sia i prototipi da consegnare ai fornitori esterni per farli realizzare in metallo sia tutti quei componenti plastici, come per esempio tamponi e terminali, che non trovavamo su nessun catalogo e senza i quali un serramento spesso
non può essere detto finito. Produrre pezzi speciali poi obbliga a scelte estreme dal punto di vista dei componenti, dei materiali e delle procedure di lavorazione; si immagini che addirittura, per produrre il nostro ultimo parto ossia il nostro minimale estremo in legno “Vista”, abbiamo dovuto ricorrere in maniera estesa a laminazioni tra legno e fibre e a tecnologie proprie della meccanica di precisione per il movimento degli scorrevoli; tutte scelte che elevano i costi e che dilatano i tempi di produzione, impedendo quindi anche tecnicamente una vera produzione di massa". Però per il prodotto che trattate, non è sempre compresa quale sia la fascia di mercato nel quale collocarlo, forse nel caso del mobile i segmenti sono più facilmente individuabili? Samuele contestualizza il tema. "Senza dubbio il nostro è un prodotto particolare e quindi non è adattabile a ogni fascia di mercato, anche se il prezzo segnala chiaramente a quale appartenga. A onor del vero bisogna dire che, al di là del residenziale di fascia alta, il nostro prodotto non è nemmeno richiesto in quanto nella normale edilizia ormai si guarda solo il prezzo del serramento e non si cerca per nulla il pezzo particolare; a questo punto non ha molto senso domandarsi se e come poter rispondere a eventuali richieste di mercati che comunque non richiederanno mai il nostro prodotto". Anche Edda è chiaramente consapevole della dinamica riguardante il settore del serramento riguardo la sua valorizzazione, anche in senso p iù ampio. "Il problema del settore serramenti è che in realtà non esistono vere e proprie fasce di mercato come per esempio accade nel mondo dell'automobile, dell'abbigliamento, delle calzature; in quei mondi si sa che, per esempio, un abito che abbia le stesse caratteristiche di un Loro Piana non potrà costare poco e che non si potrà produrre un'auto con le prestazioni di una Ferrari al prezzo di una Panda. Nel settore serramento per molti tutto è uguale a tutto e quindi a volte ci si sente chiedere come mai un serramento curvo in pianta costi al metro quadro così tanto in più rispetto a uno lineare o per quale ragione, un'anta mobile da 600 chili debba avere così tanta differenza di prezzo rispetto a una da 100, è lo stesso che chiedere perché la Ferrari di prima costi così tanto di più al chilo della Panda o come mai un vestito in cashmere costi al metro quadro più di una maglietta in acrilico. È la mancanza di fasce
di mercato e della conseguente ambizione del cliente ad avere il meglio che può come tecnologie e prestigio, ad aprire le porte all'invasione di prodotti low cost che sta devastando il settore, e quindi la mentalità del ‘tutto è uguale a tutto' sta danneggiando non solo noi produttori di prodotti speciali di alto costo ma tutto il settore serramenti". Che cosa ha lasciato a ognuno di voi il fondatore de La Falegnameria? Samuele e Guglielmo rispondono praticamente in coro. "Il rispetto della parola data, il rispetto del prossimo, l'orgoglio delle cose ben fatte sia sul lavoro che fuori, l'amore per il nostro lavoro; anche se non ci avesse lasciato una ditta avviata e non ci avesse trasmesso una enorme massa di conoscenze tecniche, e l'ha fatto, ci avrebbe comunque dato moltissimo". La risposta di Edda però tocca il cuore. "È l'uomo che ho conosciuto da ragazzina e che ho deciso di sposare, con il quale ho vissuto una vita, che non mi ha fatto pentire per un solo giorno della scelta fatta, e che se tornassi indietro risposerei; magari non sarà stato un ‘grand'uomo’ nell'accezione comune del termine, questo non sono io a doverlo dire, ma sicuramente era un grande uomo che è morto troppo giovane e che mi manca molto".
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SCM GROUP Falegnameria Bussi di Pietro Ferrari www.scmgroup.com www.bussifalegnameria.it
DI PARI PASSO CON LA TECNOLOGIA Una lunga fedeltà quella della Falegnameria Bussi per Scm.
Nella foto in alto a sinistra: sempre brillante la conversazione di Claudio Bussi. Nella foto in alto a destra Claudio Bussi con Pietro Ferrari. Nella foto sopra a sinistra: Marco Bussi, le nuove generazioni non sono intimorite dalle sfide del futuro. Nella foto centrale: un operatore di lungo corso, Marino Cabassi. Nella foto a destra: Pietro Ferrari con Claudio e Caterina Bussi e il figlio Marco.
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È per noi un'occasione piacevole tornare dopo qualche anno in visita alla Falegnameria Bussi di Santa Sofia, nella provincia di Forlì-Cesena, specializzata da oltre trent'anni nella produzione di infissi per interno ed esterno: inutile dire che "la famiglia" Scm presente in produzione è cresciuta, perché Claudio e Caterina Bussi, affiancati in azienda dai figli Elena e Marco, sono da sempre
fedelissimi di Scm Group. “Ho iniziato a lavorare in falegnameria con una scorniciatrice P75 di seconda mano - ci dice Claudio Bussi acquistata dal rivenditore di zona, poi ho continuato con macchine manuali, combinate, una sega circolare, una nuova scorniciatrice. Quando acquistai la P75 mi sembrò di aver comprato una Ferrari. Negli anni successivi andavamo in Scm in occasione degli eventi e open house, senza perderne uno, continuando a relazionarci tramite
Il serramento e la bellezza: lo showroom della Falegnameria Bussi.
rivenditori alla tecnologia Scm, finché, spinto dalla crescita del nostro lavoro sul mercato, ho detto: avrei piacere di trattare direttamente con Scm”. Le vostre esigenze erano diverse, commentiamo. “Quando si iniziano a impiegare in produzione macchine più avanzate occorre avere un filo diretto con l'azienda di riferimento - prosegue Bussi e ho sempre continuato così. Una scelta che ci ha permesso di rinnovare nel tempo il parco macchi-
ne, sempre affidandoci a soluzioni Scm molto competitive”. “L’interfaccia delle macchine Scm è facile da gestire per tutti i nostri collaboratori. Per noi piccoli imprenditori, avere al proprio fianco un’azienda come interlocutore unico per tutte le tecnologie e le situazioni produttive che si verificano giorno per giono è una certezza e un valore aggiunto. Così alla scorniciatrice Scm Superset NT, al centro di lavoro Scm Record NT e alla linea integrata a CN
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Dalle macchine di base.
per serraementi Scm Windor, abbiamo recentemetne aggiunto una calibratrice DMC System T3 1350, in grado di effettuare, oltre alle classiche operazioni di calibratura, la spazzolatura e la rusticatura”. FEDELI A SCM E... AL LEGNO Oltre che a Scm Group siete anche fedeli alla materia prima legno? domandiamo. Risponde Claudio Bussi: “Oggi il mondo è cambiato, ci sono delle novità nel settore del serramento che ci portano a guardare avanti e a realizzare altri prodotti, però la nostra materia prima è il legno”. Sono stati anni difficili per il legno? “Certamente, anche se nello specifico della nostra realtà siamo riusciti a mantenere buoni risultati di mercato grazie alla qualità che contraddistingue i nostri prodotti e iniziando a guardare sempre più all’estero. Oggi, i miei figli si occupano del ruolo commerciale che è il cuore dell'azienda. Oltre a ciò noi abbiamo sempre avuto un particolare riscontro con i privati, la nostra è una clientela che esige ma paga il giusto prezzo per un lavoro di qualità. Il produttore di serramenti italiano, nel proprio Paese o all'estero, ha tutte le carte in regola”.
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L'acquisto più recente, una avanzatissima levigatrice CMT.
Una visita allo stabilimento produttivo ci conferma che la Falegnameria Bussi si sia mossa in costante sinergia con l'evoluzione tecnolog ica di Scm Group. Conferma rafforzata anche dalle parole di Marino Cabassi che, da sempre, opera in azienda: “Sono macchine sicure e semplici da usare: ho cominciato nell’85, sono cresciuto con la Falegnameria Bussi e con Scm. Ho visto un’evoluzione sempre al passo coi tempi e coi costi di produzione. La porta è parte integrante dell'arredo di una casa: otteniamo la qualità della finitura con le macchine a controllo numerico che portano il prodotto direttamente alla verniciatuta”. Incontriamo l'expo rt manager Marco Bussi per uno scambio di battute: Come si lavora con papà e mamma? “Bene, ho imparato da loro e ogni giorno ho ancora bisogno di imparare tanto. Cerchiamo di dare il massimo non solo a livello italiano ma anche all’estero”.
..alla potente Windoor HT.
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ON THE FIELD
WEINIG GROUP Falegnameria Rossato di Pietro Ferrari www.weinig.com
LA MEMORIA E LA TECNOLOGIA Da una vecchia scorniciatrice del 1957 alla nuovissima Cube: il percorso di Weinig con la Falegnameria Rossato.
Un tuffo nel passato, una scorniciatrice Weinig del 1957, nella foto Franco Carli di Novatecno, Davide Mosconi di Weinig, Francesco e Giovanna Rossato e Luigi Basso di Weinig. Un marchio glorioso.
“La nostra azienda è stata fondata da nostro padre Celest ino Rossato, nato nel 1931 che già a diciott’anni aveva fondato la Falegnameria Rossato. Noi siamo la seconda generazione ci dice Francesco con la sorella Giovanna, che si occupa dell’amministrazione - che porta avanti l’azienda.” Della compagine societaria fanno parte anche altri due fratelli, Federico e Silvia,
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non attivi in azienda. La partenza dell’attività come spesso in questi casi è piuttosto generica con una vasta gamma di manufatti in legno realizzata con perizia artigianale e tecnologie manuali, ma tra gli anni Cinquanta e Sessanta la produzio-
l presente, la Weinig Cube.
ne si focalizza sui serramenti e segue il percorso professionale di Celestino Rossato, scomparso nel 2012, senza un giorno di assenza dalla sua azienda, lavorandovi fino al giorno precedente alla sua scomparsa e con la soddisfazione per sĂŠ
e per i propri famigliari del conferimento di un Cavalierato. Oggi la Falegnameria Rossato lavora per il privato e per alcune fidate aziende edili, lavorando per un mercato che comprende l’area dei Colli Euganei,
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070 SistemaSerramento INTERVIEW_WEINIG GROUP
Padova, Ferrara e dintorni. La collaborazione è stretta con gli architetti. La storia della Falegnameria Rossato si unisce presto al marchio Weinig nel 1957, perché Celestino Rossato ha la giusta ambizione di dotarsi di tecnologie sempre al passo coi tempi. Prova ne è l’acquisizione di una scorniciatrice Weinig, poi via via con altri impianti dell'azienda tedesca. L’INVESTIMENTO SU WEINIG CUBE L’attività dell’azienda si muove in base a logiche coerenti e la scelta di investire in Weinig Cube non fa eccezione, “Ci serve una macchina di questo tipo che produca per noi il quadrotto di diverse misure, velocemente e con un buon livello di finitura - ci spiega Francesco Rossato - e poi le restanti lavorazione vengono effettuate sulla toupie, d’altra parte si tratta di piccoli lotti di produzione per i quali non avrebbe senso utilizzare macchine automatiche.” Weinig Cube è alla base delle varie linee di prodotto, porte e finestre ma anche pezzi d’arredamento realizzati su misura. “La Cube - spiega Franco Carli della NovaTecno che segue Weinig nella zona - deriva da una scelta precisa: da tempo c’era l’imbarazzo se investire su una scorniciatrice e su un macchina che realizzasse solo il quadrotto. Si è optato, poi, per la Cube, per il fatto che ormai i profili sono in misura minima o acquistati da fornitori esterni e la necessità era quella di una macchina per realizzare velocemente i quadrotti.” Dettagli della macchina. Gli utensili sono di produzione Weinig.
L'eleganza e l'efifcienza nello showroom Rossato.
Vi è piaciuta questa forma un po’ diversa? “A parte la compattezza della macchina, ci è molto piaciuto il fatto di realizzare i quadrotti di qualsiasi dimensione e poi finirli su altre macchine, perché se devo realizzare un profilo particolare non posso costruire utensili, non posso ogni volta per pochi pezzi intervenire con macchine specifiche: faccio il dritto e poi lavoro sulla toupiè”. Si tratta di una macchina speciale? Ci dice Franco Carli “No, è un modello standard, l’unica cosa che abbiamo aggiunto sono le teste nuove a coltellini per la miglior finitura e per l’abbattimento del rumore. Il nostro cliente non è stato messo a disagio dal contenuto di innovazione della Cube, ma hanno apprezzato personalmente le tecnologie contenute nella macchina e la sua facilità d’utilizzo.” “È una macchina estremamente semplice da installare e da usare - conferma Rossato - e siamo stati immediatamente in grado di utilizzarla una volta collegata alla presa di corrente.”“La macchina - sottolinea Carli - è completamente elettronica: con un pulsante si accendono i motori e con i comandi possono essere effettuate tutte le operazioni richieste, adesso è stata rinnovata con delle nuove frese elicoidali a coltellini, molto silenziose, di produzione Weinig.” “La Weinig - precisa Davide Mosconi produce da sé e per sé tutti gli utensili. Oggi la produzione è concentrata a Tauberbischofsheim.” “Siamo molto soddisfatti di questi utensili - commenta Rossato - che si integrano bene con la macchina e sono di grande aiuto per il raggiungimento di quel livello qualitativo alto che è sempre più richiesto dal difficile mercato dei privati.”
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IDENTIKIT INTERNORM di Roberta Bocca
www.internorm.com
VERSATILITÀ PRÊT-À-PORTER La nuova finestra HF410 di Internorm garantisce il massimo della personalizzazione in legno/alluminio con una grande varietà di essenze all'interno, nuova tecnologia del nucleo, guscio in alluminio all'esterno.
La Tecnologia I-tec Core applicata alla finestra in legno-alluminio HF410.
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Internorm presenta una linea consente 5 vantaggi contemporaneamente: readi finestre in legno-alluminio lizzare serramenti di dimensioni maggiori, ridurre dai contenuti fortemente lo spessore del profilo rispetto alle superfici vetrainnovativi, alcuni inediti, che la te, garantire un elevato isolamento termico indirendono una nuova eccellenza pendente dal tipo di legno, offrire la possibilità di tra le finestre in legno-alluminio ricercare il proprio stile e ottenere un rapporto e, più in generale, nel mercato prezzo-prestazioni impareggiabile. europeo dei serramenti. Il grande ventaglio di personalizzazioni per venature e colori delle superfici in legno consente di armonizzare in Particolare dell'angolare modo particolare la finestra all'amdella finestra in legno-alluminio HF410. biente interno, accostando i serramenti allo stile abitativo e all'arredamento. All'esterno, il guscio in alluminio disponibile in tutti i colori e stili di design garantisce un'elevata protezione dalle intemperie. Una delle novità inedite nel settore è la tecnica di realizzazione del telaio di questa finestra, attraverso la nuova tecnologia I-tec Core, che viene introdotta oggi da Internorm: un solido nucleo in legno costituito con diverse lamelle incollate che conferisce grande stabilità. La brillante combinazione del nucleo di nuova concezione e le superfici in legno personalizzabili
Foto ambientate della finestra in legno-alluminio HF410 versione rovere bianco.
BELLEZZA La nuova finestra in legno/alluminio HF410 consente di far ritrovare in casa il piacere del materiale più naturale. La calda superficie in legno nelle pregiate essenze rovere, frassino o larice crea un gradevole comfort abitativo. La peculiarità di questa finestra sta nell'ampia disponibilità di varianti e colori che permette di abbinare i serramenti con lo stile della casa, i suoi arredamenti e i suoi pavimenti. Vengono lavorati solo i pezzi migliori e più belli per mettere in risalto le particolarità estetiche del legno. Per questo ogni HF410 è un pezzo unico, come in natura. RESISTENZA La nuova finestra non è soltanto bella, ma è anche particolarmente stabile e resistente, proprietà garantite dalla nuova tecnologia "I-tec Core": un nucleo di sottili lamelle di legno incolla-
te. La robustezza offerta da questa tecnologia consente di ridurre lo spessore del profilo e ottenere un design più leggero del serramento, a tutto vantaggio della superficie vetrata che diventa più ampia e luminosa. Attraverso tale lavorazione il legno sopporta maggiori carichi, è più resistente all'umidità e non si deforma, consentendo di realizzare finestre di maggiori dimensioni e al contempo un design più sottile del telaio. Viene utilizzato solamente legno con sigillo di qualità PEFC da gestione forestale sostenibile. FUNZIONALITÀ La sapiente combinazione di superfici tutto legno sul lato interno e nucleo in legno I-tec Core offre un ulteriore vantaggio importante: indipendentemente dall'essenza prescelta il valore di isolamento termico della finestra HF410 si mantiene infatti sempre elevato. Nella dotazione di serie con triplo vetro isolante, sistema a tre guarnizioni e termoschiuma altamente isolante raggiunge
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un eccellente isolamento termico con un valore standard Uw di 0,70 W/m2K (valore massimo con vetratura speciale: U w~ 0,64 W/m2K). MATERIALI La naturalezza del legno come materiale per gli interni è integrata nella finestra HF410 dalla solidità e dall'assenza di manutenzione dell'alluminio all'esterno. Il guscio in alluminio delle nuove finestre è disponibile in tutti i colori e stili di design Internorm e affianca quindi all'elevata protezione dalle intemperie innumerevoli opportunità di personalizzazione delle facciate. Ampia anche la scelta tra molte superfici in legno: "rovere vintage", "rovere decapato bianco", "rovere grigio", "rovere tinto noce", "rovere naturale" – naturale o naturale spazzolato –, "frassino" e "larice" – naturale, naturale spazzolato, marrone medio o marrone scuro –. L'ampio ventaglio di colori ed essenze di HF410 propone possibilità assolutamente nuove per soluzioni estetiche armoniose degli interni. Ovviamente anche all'ingresso: coordinati con le nuove HF410 sono infatti disponibili tutti i portoncini in legno/alluminio di Internorm, con molti nuovi colori e superfici del legno.
a quelle in legno/alluminio e alle odierne innovazioni altamente tecnologiche e di design. Assieme ai circa 1.300 partner commerciali distribuiti in 22 Paesi l'azienda continua a sviluppare la propria posizione di leader in Europa. Accanto a finestre e portoncini, fanno parte dell'assortimento anche sistemi oscuranti e zanzariere.
TECNOLOGIA La nuova tecnologia I-tec Core è stata ideata e ingegnerizzata nel processo produttivo in modo da offrire un rapporto qualità/prezzo migliore rispetto a qualsiasi produzione in legno/alluminio. La particolare convenienza del rapporto prezzo/prestazioni di HF410 si vede dal fatto che le nuove essenze in frassino e rovere richiedono supplementi di prezzo inferiori fino al 50% rispetto alla versione HF310 in larice. Considerando la tecnologia offerta, si tratta realmente di un ottimo prezzo rispetto alle proposte presenti sul mercato del misto. IDENTIKIT Internorm è il maggiore marchio di serramenti in Europa attivo a livello internazionale, che impiega 1.800 collaboratori. Dai tre stabilimenti di Traun, Sarleinsbach e Lannach sono già usciti oltre 22,5 milioni di finestre e portoncini, tutti "made in Austria". L’azienda ha imposto nuovi criteri a livello europeo dalla nascita delle finestre in PVC fino
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IDENTIKIT SECCO SISTEMI di Valeria Bonatti www.seccosistemi.it
SCULTOREO SPLENDORE L’originario convento del XV secolo di Treviso, oggi Museo civico Luigi Bailo, dopo la ristrutturazione si caratterizza con i colori tenui dei muri lasciati a calce e dei pavimenti alla veneziana, ma anche con le finestre a bilico ad arco che grazie ai profili snellissimi del sistema OS2 di Secco Sistemi permette il massimo passaggio della luce naturale. A ridosso delle mura cittadine, il Museo civico Luigi Bailo di Treviso ha riaperto dopo una chiusura di 12 anni resa necessaria da gravi problemi strutturali. Grazie a una prima tranche di lavori durata due anni e mezzo, il complesso di 1800 mq, in origine convento del XV secolo, può riproporsi come sede autorevole della collezione museale permanente di arte moderna della città accogliendo in particolare la raccolta delle opere dell’artista trevigiano Arturo Martini. Rinascita dunque per il museo civico inaugurato nel 1888 che porta il nome dell’abate fondatore, e che era già stato ampiamente rimaneggiato dopo i danni della II guerra mondiale. Il progetto affidato allo studiomas di Padova che ha lavorato in collaborazione con l’architetto austriaco Heinz Tesar, ha voluto ridare alla facciata principale una forza espressiva in risonanza con la ritrovata vitalità del museo e con la sua posizione di rilievo nella geografia urbana. La nuova facciata a forma di croce, costituita da grandi lastre di pietra artificiale bianca è preceduta da una piccola piazza di accesso al museo. Grazie a un’ampia apertura praticata nella facciata, la sequenza dei due chiostri si affaccia sull’atrio urbano antistante. Inoltre è stata costruita una nuova galleria
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dietro alla facciata, illuminata da luce naturale zenitale, che ospita l’ingresso e la biglietteria, ma anche lo spazio espositivo e collega i due chiostri definendo nel contempo con precisione lo spazio museale a Est e le parti riservate ai servizi a Ovest. Nella zona storica dell’edificio, l’eliminazione delle partizioni interne ha creato una nuova dimensione spaziale di ampio respiro.
LA FILOSOFIA PROGETTUALE
Il progetto ha voluto riaffermare una presenza autorevole e centrale del museo nella città dotandolo di una nuova facciata che gli dà maggiore forza espressiva e riconoscibilità. Grazie anche a una rivalutazione dello spazio aperto davanti al museo, esso dialoga con gli altri elementi architettonici che lo circondano. La nuova galleria a tutt’altezza consente l’ingresso e apre un percorso che permette al visitatore di procedere senza tornare sui propri passi. Grande cura è stata anche posta per valorizzare l’illuminazione naturale. Secco Sistemi ha fornito le finestre a bilico ad arco dei chiostri che grazie ai profili snellissimi del sistema OS2 con soli 46 mm di sezione a vista, lasciano fluire al massimo la luce naturale. Il progettista ha scelto il corten dal forte contenuto materico che si abbina armoniosamente ai colori tenui dei muri lasciati a calce e dei pavimenti alla veneziana. Oltre ai pregi estetici di OS2 che si adatta perfettamente al contesto architettonico, il sistema garantisce alte prestazioni funzionali, termiche e acustiche. Bellezza e tecnologia si combinano per rispondere a tutte le esigenze del progetto.
Museo civico Luigi Bailo di Treviso dopo la ristrutturazione a cui Secco Sistemi ha contribuito fornendo le finestre a bilico ad arco dei chiostri che grazie ai profili snellissimi del sistema OS2 lasciano fluire al massimo la luce naturale.
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