TEXTURES issue 005

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Poste Italiane spa - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (Convertito in legge 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1 - LO/MI/ - euro 10,00 - In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio CMP Roserio (Mi) per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa - Editrice webandmagazine s.r.l. - Via Valla, 16 - I-20141 Milano - www.webandmagazine.media

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Intrecci di creativitĂ e colore

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ISSN 2421-4779

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luglio agosto settembre

La rivista dei tessuti per l'arredamento e dei sistemi di arredo tessile

Kermesse Proposte

Speciale Toscana

Sonia Maritan

Pietro Ferrari Antonio Vigliante

Panorama toscano


Telling Textile Stories SCENARIO Francoforte sul Meno, quartiere fieristico. Oltre 2.850 espositori da tutto il mondo presentano le novità dell’interior design tessile. COSA VI ASPETTA Venite a vedere da vicino e a ordinare le novità del tessile arredo. Un’occasione unica per capire in che direzione si sta muovendo il settore. IL VOSTRO RUOLO Ad Heimtextil potete scrivere la vostra storia di successo: confrontatevi con gli altri esperti del settore sui temi di attualità. Visitando il Theme Park “EXPLORATIONS” potete scoprire tessuti e disegni affascinanti. I nostri espositori e i Trends 2017/2018 sapranno ispirare il vostro business. Per maggiori informazioni e biglietteria online: heimtextil.messefrankfurt.com visitatori@italy.messefrankfurt.com, Tel. +39 02-880 77 81

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Sommario

SOMMARIO EDITORIALE Velocità e attriti

www.webandmagazine.media www.webandmagazine.com

22 KERMESSE

PROPOSTE Intrecci di creatività e colore

di Pietro Ferrari

di Sonia Maritan

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La voce dei protagonisti fra i corridoi e gli stand 26

FOCUS GIAPPONE 06 Ecco. È di scena il Giappone di Mariadele Mancini

07 [Orimono] il mondo dei tessuti giapponesi

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di Davide Pastorini e Giuseppe Settegrani di Sakura sas

10 Profili di consumo e di retail in Giappone di Serena Sala

14 Lo scenario del mobile in Giappone Osservatorio Csil sui mercati

17 Suggestioni e atmosfere dal Giappone. Un percorso culturale di Paola Govoni

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Althea Canepa EnzodegliAngiuoni Forza Giovane Imatex Libeco Mario Cavelli Parà Pozzi Arturo Prosetex Ratti Redaelli Velluti Solbiati Standfast&Barracks Vanelli Viganò

VISTI A PROPOSTE Atmosfere letterarie nei tessuti Parà di Paola Govoni

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INTERVIEW GIUSY BETTONI Il trittico magico di Pietro Ferrari

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SPECIALE TOSCANA Panorama toscano

di Pietro Ferrari e Antonio Vigliante

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Texao Plissettatura Rosalba Ta-bru Decobel Fil-3 Luilor

INTERVIEW DONALD WICH MESSE FRANKFURT Il sistema giusto di Pietro Ferrari

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ANTEPRIMA FILO MILANO “Luxury Revolution” di Sonia Maritan

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ANTEPRIMA MAISON&OBJET PARIGI Maison & Objet Evolutions di Beatrice Guidi

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TREVIRA Riciclo post-consumo dei tessuti

MOSTRA DIALOGHI DI FILO MILANO Dialoghi di Filo. Il nuovo tessile avanza di Paola Govoni

di Antonio Vigliante

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COLOPHON




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Velocità e attriti Non è possibile passare sotto silenzio i fatti di Dacca che hanno gettato un'ombra tragica sul cammino di quegli operatori del settore tessile come di tanti altri settori che percorrono le vie del mondo alla ricerca di nuovi mercati e di nuove fonti di approvvigionamento. Oggi i nostri imprenditori e i nostri manager si muovono in uno scenario sul cui sfondo la roulette russa del destino riserva anche qualcuno di questi colpi mortali. Ci auguriamo che questi sacrifici portino a una maggior severità nei confronti di quanti partecipano, come ospiti sgraditi, alla storia del mondo moderno, portando con loro fanatismi d'altri tempi. Le agitazioni di Prato che hanno visto la comunità cinese, o la meno composta parte di essa, scontrarsi con le forze dell'ordine e rivendicare privilegi fiscali ed esenzioni da quegli adempimenti che sono invece il pane quotidiano dell'imprenditore italiano sono un atro

segnale di quanto la pressione della storia e di etnicità diverse venga a evidenziarsi massimamente nel nostro settore. Va anche detto che proprio a Prato i segnali di una incoraggiante ripresa sono maggiormente viventi, mentre il tour di presentazione della prestigiosa manifestazione Filo include anche il capoluogo del tessile toscana nel suo programma, riconoscendone l'importanza. Luci e ombre di un momento storico in cui velocità e attriti sembrano essere sempre più forti nelle dinamiche economiche e sociali.

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EDITORIAL

writer Pietro Ferrari

Speed and friction

We cannot ignore the Dacca events, which cast a tragic shadow on the lives of textile industry operators and many others who travel across the world in search of new markets and new provisioning sources. Today, our entrepreneurs and managers have to face a scenario where the Russian roulette of fate may discharge such fatal blows. We hope this sacrifice leads to increased severity against those who participated in modern history as undesired guests, bringing old-time extremisms with them. The Prato turmoil, where the Chinese community, or at least its most convulsed representatives, clashed with the police as they demanded tax privileges and the exemption from duties that Italian entrepreneurs have to comply with every day, is another signal that the pressure of history and the melting pot is rapidly climbing up in our industry. We should also notice that, in Prato, the signs of encouraging recovery are more visible, as the roadshow to present the Filo exhibition added a stage in the textile capital in Tuscany, to acknowledge its importance. Lights and shadows in a historical period where speed and friction seem to increase relentlessly in economic and social events.


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FOCUS GIAPPONE writer Mariadele Mancini

Ecco. È di scena il Giappone

ponese serenità di carattere e una sensibilità estetica particolarmente rivolta alle bellezze naturali. Più che sul pensiero, la vita spirituale si sviluppava sul sentimento.

Se esiste un tratto caratteristico della civiltà giapponese è il continuo richiamo alla natura, all’immagine di un mondo caduco e fluttuante. …L’aereo sta per atterrare sulla pista dell’aeroporto Narita. È giapponese la giovane donna seduta accanto a te. Lievemente ti sfiora la mano per indicarti oltre l’oblò la sorprendente visione del Fuji, che nel lento declinare del suo pendio, invade l’orizzonte. Non ci sono parole. Ognuno è prigioniero della sua lingua. È solo un gesto. Nella tipica compostezza della sua gente, l’occasionale compagna di viaggio ha voluto condividere l’emozione di un attimo vissuto insieme, prima che fuggevolmente svanisca. Non c’è tempo per riflettere. Puoi solo lasciarti andare a vivere questa inattesa, gentile offerta di benvenuto… Un clima mite e una terra naturalmente fertile favorirono, fin dai tempi più antichi, nella popolazione giap-

Fu attraverso la narrazione continuata, ininterrotta dei loro emakimono che, a partire dal Medioevo, i giapponesi riuscirono a descrivere e tramandare, in un tutt’uno, la rappresentazione spazio-temporale di vicende in pieno svolgimento. Vibra in ciascun racconto l’intima unione dell’anima con la terra e con la tradizione. Tuttavia nella sua pienezza la natura di questo popolo si rivela spesso ricca di contrasti; da un lato la visione di un popolo gentile, dolce, sognatore, immerso nel fascino della natura e della vita, dall’altro spirito combattivo, selvaggio, guerriero. Caratteristiche non estranee le une alle altre, ma che nel loro insieme conferiscono singolare unicità al mondo giapponese e alle sue forme espressive. Ieri come oggi. Immaginiamo di aprire ora a modo nostro un emakimono sull’universo giapponese e srotoliamo insieme il racconto da singoli punti di osservazione, come fossero tante scene che, a differenza di un quadro o di un affresco non si offrono allo sguardo in un unico colpo d’occhio, ma invitano ad analisi e riflessioni, momento per momento.


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writer Davide Pastorini e Giuseppe Settegrani di Sakura sas

[Orimono] il mondo dei tessuti giapponesi Se il tessuto nella storia è un punto di osservazione, preciso e rivelatore, sull’aspetto culturale delle civiltà, nell’ambito Nipponico assume un ruolo particolarmente importante. A partire dalla prima età moderna, con l’aumento dell’ urbanizzazione, invia veri e propri messaggi che parlano di età, rango, genere, appartenenza collettiva, politica e religiosa. Le condizioni economiche, commerciali ed esistenziali hanno creato forti livelli di cambiamento e hanno identificato nel tessile e nell'abbigliamento una forma ancora più rivelatrice di identità sociale. La seta, per antonomasia, è la più nota fibra utilizzata, con la sua straordinaria bellezza, per la creazione di kimono e capi lussuosi; ma già dal periodo Heian jidai [794-1185] sino al Giappone pre-industriale, era consentita solo alla nobiltà e alle classi superiori. In contrasto, infatti la popolazione comune utilizza abiti realizzati con tessuti di canapa e cotone grezzo. Dopo più di un secolo di guerra civile (1477-1601), l'istituzione dello shogunato Tokugawa (1601-1868) ci introduce al periodo EdoJidai quando “Kosode”

 Tessitura Kasuri. si afferma come la veste di base dell'abbigliamento giapponese. Le forme elementarmente geometriche del kimono, richiedono una particolare attenzione e cura per quanto riguarda la preziosità del decoro, in contrasto appunto con la sempre uguale "non Forma" del capo stesso. La manifatturiera del tessile gareggia alla produzione di tessuti sempre più elaborati e preziosi, visto la crescente richiesta, oltre che per kimono, anche per le sfarzose fasce "obi" che lo cingono. Si narra, durante questo periodo, che fossero più di cinque-

 Shibori Zome.

 Kosede.


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 Broccato nishijin.

FOCUS GIAPPONE

mila i telai da tessitura attivi alla produzione di broccato Nishijin. Nel frattempo, nella campagna e nelle aree suburbane la popolazione mantiene e affina le proprie tecniche di tessitura (kasuri) e tintura (shiborizome), utilizzando cotone, canapa e indaco, creando sofisticati intrecci e trame, declinati in vari stili, connotati dai distretti di produzione, ancora oggi eccellenza artigianale Nipponica. Nella prefettura di Aichi e più precisamente ad Arimatsu, si può assistere come 500 anni fa, alla realizzazione della straordinaria tecnica di tintura legata detta shibori, codificata da Takeda Shokuro in quasi 100 varianti, che sfrutta la legatura, tramite filo di cotone, di aree di tessuto definite, impedendo la penetrazione del

pigmento durante il bagno di colore, creando così strabilianti nuances e tridimensionali effetti, ben noti e cari ad artisti couturieres come Issey Miyake, che da anni produce in loco alcune creazioni. Da sempre tutti i tessuti tradizionali hanno una cimossa tra i 30/32 cm e i 38/40 cm e comprendono sofisticati satin, robusti crép de chine (chirimen), complessi e morbidi rasi jacquard monocolore detti (rinzu), passando per damaschi colorati, (donsu) che impiegano fili di trama in colori contrastanti, e giungendo al broccato chiamato Nishiki, in grado di produrre campiture tessili dai particolari incredibilmente sofisticati, utilizzando filati serici e metallici. Presso il Nishijin Textile Centre di Kyoto, che sorge nel-

 Yuzen process.


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l’area delle vecchie tessiture storiche è ancora possibile ammirare la produzione di questi incredibili broccati artistici, a volte ancora prodotti completamente a mano. Alla ricerca di soluzioni decorative sempre più irraggiungibili, nella continua rielaborazione di temi classici, fu Miyazaki Yuzen Sai (attivo in epoca Genroku 1688-1704) già famoso decoratore di ventagli, che codificò una rivoluzionaria tecnica di tintura dando inizio alla produzione dell’omonima Yuzenzome. L’idea innovativa, era quella di dipingere direttamente sul tessuto bianco o naturale; impedendo, con una sottile linea di riserva in pasta, preventivamente applicata, eventuali sbavature e concedendo a colori complementari di essere accostati senza interferenze tra loro. Il colore di fondo era applicato con passaggio diretto, intorno e sui decori, riservati anch’essi. Il risultato (dopo un basico finissaggio e un minuzioso lavaggio in acqua corrente per l’eliminazione delle riserve) è un tessuto dai colori estremamente vividi, opachi e pieni, visibili anche sul rovescio. I successi di tale innovazione furono subito eclatanti e questa complessa tipologia di tintura, che prevede circa 32 passaggi di esecuzione, resta ancora oggi ineguagliata. Con la restaurazione del dominio imperiale nel 1868 il Giappone vira verso una rapida modernizzazione, la moda nel tardo Meiji jidai segna la fine dell’isolamento, privilegiando il nuovo ed esotico abbigliamento occidentale Yofuku, usato, abbinato o letteralmente mischiato al tradizionale Wafuku [alla giapponese]. Successivamente l’uso del kimono, dopo la seconda guerra mondiale, diventa limitato e quasi esclusivamente abito per occasioni speciali o ricorrenze. Le arti tessili tradizionali tuttavia, come lo spirito samurai, sopravvivono tutt’oggi come elemento e manifesto della cultura tradizionale, facendo parte ormai dell’imaginario, dell’arte e dell’anima del Sol Levante.

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Kimono.

Kimono.


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FOCUS GIAPPONE writer Serena Sala

Profili di consumo e di retail in Giappone I rivenditori giapponesi attingono in termini di dettaglio alle esigenze del consumatore contemporaneo per produrre innovazione. Ecco i cinque temi chiave che attualmente modellano il paesaggio del retail a Tokyo, Kyoto e Fukuoka.

loro studio di Harajuku. Oltre ai fab laboratori digitali, è in costante crescita l’apertura di studi per la personalizzazione su misura come ad esempio White Atelier (http://www.converse.co.jp/white-atelier-byconverse/) aperto su Cat Street a Tokyo, e Order Made

CREATORI Prodotti personalizzati ed esperienza della co-creazione, una nuova ondata di consumatori creativi sta alimentando una cultura fai da te commercialmente guidata. L’eco-riciclo, inteso come atteggiamento ribelle che dà forma a comunità collaborative capaci di sovvertire alcune regole del mercato, già presente in Europa e in America, è ora approdato anche in Giappone. Ciò si traduce in una crescita di spazi Fab Labs all’interno degli stores, che permettano una sempre maggiore interazione e possibilità di modifica del prodotto offerto dove il focus, adattato alla cultura del consumo giapponese, non è posto tanto sull’innovazione quanto sulla personalizzazione. &Fab (http://andfab.jp/): si tratta di una collaborazione tra Fablab Shibuya, Muji e Loft che, dall’inizio del 2016, hanno creato all’interno dei caffè degli spazi dove i clienti possono personalizzare i loro oggetti. Ogni spazio di personalizzazione è completamente allestito con attrezzature per la fabbricazione digitale permettendo così ai clienti di lavorare direttamente con i tecnici presenti sul posto, modificando e/o ricreando oggetti unici e irripetibili. &Fab propone questa esperienza quale tempo creativo che possa far percepire al consumatore finale l’essenza del processo di fabbricazione che oggi non è più percepito, in quanto siamo abituati ad acquistare/consumare solo prodotti finiti. Sempre FabLab Shibuya, lo scorso mese di aprile, ha inaugurato il bricolage CAINZ (http://www.fablabshibuya.org/archives/3747) invitando i clienti a realizzare i propri disegni in un’officina dedicata attrezzata con tagliatori laser, stampanti 3D, macchine per la lavorazione del legno e camere di verniciatura. Allo stesso modo, con sede a Tokyo, Happy Printers (http://happyprinters.jp/) fa appello alla creatività presente in ciascuno, invitando i clienti a 'ricordare la gioia di fare' nel

Shop by Riderz Cafe (http://www.riderzcafe.com/), che permette agli edokiani (così’ si chiamano gli abitanti di Tokyo, letteralmente i figli di Edo - in giapponese edokko-, dal nome antico della città) di personalizzare/costruire le proprie biciclette a scatto fisso.

AVVENTURIERI Esperienze tangibili si arricchiscono anche attraverso la costante interazione col mondo digitale, rispondendo alla richiesta di viaggi a tema personalizzati per aspiranti avventurieri. Il viaggio è oggi percepito non solo come via di fuga ma anche come status symbol, soprattutto se ha come destinazione mete non particolarmente conosciute o l’accesso a esperienze culturali uniche, di conseguenza l’attenzione non è piu’ centrata sulla funzionalità e qualità dello stesso, ma sullo stile di vita e la promessa di avventura a cui si va incontro. Ospitato in una ex fabbrica di carta in Nakameguro, Traveler’s Factory (http://www.travelers-factory.com/) è una cartoleria di stoccaggio merci per uso quotidiano ispirata al tema del viaggio. Dagli adesivi per il bagaglio ai taccuini di viaggio best seller, la promessa di av-


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tail/beams-lights-womens) il cui motto: “La vita come un viaggio'” è un appello impenitente ai nuovi avventurieri e alla loro brama di avere il maggior numero di esperienze possibili. Anche i marchi high street giapponesi stanno oggi aprendo dei concept store centrati sul tema del viaggio dentro i principali aeroporti; gli esempi principali sono: The Airport Store (http://www.united-arrows.co.jp/airport/) by United Arrows e Travel & Gift di Urban Research (http://www.urban-research.co.jp/). ventura è costante oltre a realizzare eventi e workshop specifici per il viaggiatore in uno spazio dedicato all’interno della fabbrica. Anche nel quartiere Nakameguro di Tokyo è recente l’apertura di Best Packing Store (http://bestpackingstore.com/), che realizza selezionati oggetti da viaggio dando particolare cura e attenzione al dettaglio. Con un approccio simile New York Pilgrim Surf & Supply (http://pilgrimsurfsupply.jp/) ha aperto un imponente flagship store a Shibuya. Allo stesso modo, Stopover Tokyo (http://www.stopover.jp/) e Standby Tokyo fondono il concetto di viaggio con quello di cibo, creando spazi dove i clienti possono gustare la cucina del mondo durante il relativo shopping focalizzato sugli articoli da viaggio e dei souvenir tipici. Questa attenzione verso il viaggio non riguarda solo i marchi indipendenti, ma anche i giganti del retail giapponese quali Muji e Beams, infatti entrambi hanno lanciato un sub brand centrato sul tema del viaggio: Muji to Go (http://www.muji.com/uk/mujitogo/) e Beams Lights (http://www.beams.co.jp/labels/de-

COLLEZIONISTI I consumatori giapponesi hanno una lunga storia riguardo la loro attenzione dedicata alla ricerca di ciò che è raro ma, da quando il lusso è stato considerato dal mercato internazionale qualcosa che deve poter essere raggiungibile, diventa per loro sempre più difficoltoso trovare oggetti unici o di limitata disponibilità. Di conseguenza, la rarità di per sé viene percepita quale elemento importante nella caratterizzazione del lusso. In risposta a questa domanda per l'insolito, vendere vecchi e nuovi elementi fianco a fianco rappresenta una nuova direzione per i negozi giapponesi che oggi si predispongono alla realizzazione di specifici progetti d’arredo in grado di integrare pezzi/articoli vintage. Il valore non risiede solo nell’elemento antico, ma anche nella componente artigianale. La collezione rara e limitata risulta quindi maggiormente valorizzata dalla cura

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FOCUS GIAPPONE

con cui è stato realizzato e allestito il punto vendita. Outbound (http://outbound.to/) situato a Tokyo nel quartiere Kichijoji è forse il più bell’esempio di questa tipologia di negozi. Creato da Kazuto Kobayashi è uno scrigno di splendidi oggetti artigianali per la casa provenienti da tutto il mondo - tutti gli oggetti di grandi proporzioni sono pezzi unici - e spesso lo spazio accoglie mostre a tema in grado di evidenziare ulteriormente il valore degli oggetti in vendita. Olgou sempre a Tokyo nel quartiere Nakameguro è un altro esempio. Rappresenta una nuova generazione di lifestyle store d'epoca, che mescola senza soluzione di continuità vecchi e nuovi pezzi difficili da trovare provenienti da tutto il mondo. Dim, con l’interno completamente rivestito in pannelli in legno e colmo di bottiglie polverose - il negozio non ha finestre ed è accessibile solo tramite una strada laterale - attraverso l’uso sapiente della tecnica di visual merchandising dà forma a una dimensione magica di ciò che potrebbe essere considerato un deposito di oggetti pronti per la discarica.

Inaugurato all'inizio di quest'anno, la Boutique Jeanne Valet a Tokyo si è già ampliata per ospitare una merceria d’epoca ben fornita da una vasta gamma di finiture e tessuti che costituivano le scorte morte del magazzino.

MOTTAINAI L’accesso a prodotti eticamente realizzati è relativamente nuovo per il consumatore giapponese e si collega a una loro tradizione ancora culturalmente presente (Mottainai è una vecchia parola buddista, che ha legami "con l'idea Shinto che gli oggetti hanno un'anima” e quindi non devono essere sprecati), la quale sottolinea un rimpianto per i rifiuti e promuove l'uso a lungo termine degli oggetti attraverso un'attenta manutenzione e riparazione. Di fatto, è oggi in atto una tangibile presa di distanza dal consumo fast fashion e sempre più i prodotti divengono significativi quando hanno una storia da raccontare. La moda etica è diventata il tema centrale per diversi department store giapponesi tra i quali: Isetan, Seibu e Tokyu Department Store che hanno realizzato anche della campagne pubblicitarie orientate a questo aspetto. Oggi, sempre più, la valutazione finale di un prodotto coinvolge anche l’aspetto sociale e ambientale abbracciando le quattro R: ridurre, riutilizzare, riciclare e riparare. A capire questo diverso approccio del consumatore giapponese, forse meglio di ogni altra marca, è Muji che con il lancio di ReMuji nel suo negozio recentemente ristrutturato di Fukuoka ha invitato i clienti a donare i vecchi abiti che saranno poi sovra tinti e riparati, prima di essere rimessi in vendita nello store. A differenza di molti negozi vintage in Giappone, Rag Tag (http://www.ragtag.jp/) segue una propria formula di acquisto e vendita di oggetti provenienti solo dall’interno del Giappone. Con cinque nuovi punti vendita aperti negli ultimi due anni, sta chiaramente raccogliendo i frutti dell’aumento di questa domanda. Il recente inserimento di un servizio di riparazione e mi-


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glioria all’interno del flagship store dimostra anche la loro consapevolezza rispetto la richiesta crescente dei consumatori riguardo la longevità e la qualità/upcycling dei prodotti. Urban Research, marchio high street giapponese, acquista selezionati pezzi vintage da integrare ai nuovi prodotti nel negozio.

LOCALISTS Il Giappone ha una ricca storia di artigianato e design e oggi si assiste a un rinnovato interesse riposto in questa tematica come possibilità di connessione a un patrimonio territoriale e culturale unico al mondo. La rinascita delle arti e mestieri non sta avvenendo solo in Giappone ma, per certo, in quest’area si sta assistendo a un genuino recupero dell’autenticità guidata da marchi quali D&D Department Project (http://www.d-department.com/jp), Japan Handmade (http://www.japan-handmade.com/) e Unagi no Nedoko (http://unagino-nedoko.net/) che hanno iniziato a esplorare e promuovere l’artigianato tradizionale locale come parte integrante della loro offerta di prodotti. Il negozio pop up Sashiko Amore by Porter Classic all’interno di Isetan Shinjuku è stato un grande esempio nel promuovere ed educare il consumatore alle tradizionali arti e mestieri giapponesi, così come nel diffonderli all’interno del mercato globale. Attraverso lo slogan “long-life design” l’innovativo marchio giapponese D&D Department Project sta aprendo la strada sia all’upcycling che agli investimenti nel design locale come parte di una scelta di vita lussuosa. Nei suoi spazi commerciali presenti nelle principali città in tutto il Giappone, vende abbigliamento selezionato e articoli per la casa sia vecchi che nuovi, ma tutti con una storia da raccontare. Allo stesso modo, il lifestyle brand Fennica di Beams (http://www.beams.co.jp/labels/detail/fennica?la

ng=en) supportato dal claim “meno globale, più locale” è stato lanciato con l'intento di colmare il divario tra artigianato e design, instaurando spesso collaborazioni con piccoli produttori giapponesi per creare interpretazioni contemporanee del disegn tradizionale. Unagi No Nedoko, un bel negozio nella piccola città di Yame nella Prefettura di Fukuoka, va anche oltre incorporando il negozio direttamente tra le realtà artigiane locali e lavorando al fianco degli stessi creatori, il proprietario - Takahiro Shiramizu spera che questo possa essere di ispirazione a un modello di business sostenibile in grado di supportare attivamente e far crescere la produzione locale. Possiamo concludere che la ridefinizione del concetto di lusso si sta spostando verso l’esperienza o il significato associato a uno specifico prodotto/servizio piuttosto che sulla rilevanza dell'elemento stesso, e questo rappresenta anche la forza trainante dei cinque temi presentati.

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FOCUS GIAPPONE OSSERVATORIO CSIL SUI MERCATI

Lo scenario del mobile in Giappone Il mercato del mobile in Giappone vale 15 miliardi di dollari US (prezzi alla produzione, dati 2014). Il paese – che conta 127 milioni di abitanti - è il sesto paese importatore di mobili a livello mondiale e importa mobili per oltre 6 miliardi di dollari, con un trend di crescita costante delle importazioni nel corso degli ultimi dieci anni (con la sola eccezione dell’anno 2009, che ha segnato una battuta d’arresto generalizzata sui mercati internazionali). L’andamento dei consumi non è stato altrettanto lineare e nell’ultimo decennio ha evidenziato una dinamica altalenante, che ha oscillato fra i 16 miliardi di dollari US del 2005 e i 15 miliardi del 2014, con una punta nei consumi di 18 miliardi di dollari nel 2012 e una contrazione a 14,5 miliardi nel 2009. Le principali ragioni che hanno determinato questo scenario di mercato sono stati, da un lato, una situazione recessiva prolungata che ha visto una diminuzione del reddito disponibile (il Giappone si conferma comunque il terzo paese al mondo per Prodotto Interno

Lordo e per livello di spesa delle famiglie) e un rallentamento dell’edilizia residenziale per le nuove abitazioni e, dall’altro, un andamento demografico che continua a evidenziare un basso tasso di natalità a fronte di un allungamento della vita media (il Giappone è al primo posto nel mondo per aspettative di vita alla nascita, con una media di 82 anni e oltre 36 mila centenari, la maggior parte dei quali donne). Il mercato del mobile e dell’arredo per la casa che privilegia un alto livello qualitativo di prodotto (con livelli di prezzo corrispondente) è costituito prevalentemente da arredamento di importazione dall’Europa e dal Nord America e da mobili di produzione locale da parte di aziende di fascia alta. Si tratta di segmento di mercato quantificabile tra il 15% e il 20% del totale dei consumi e comprende consumatori consolidati ad alto reddito e nuovi consumatori di ceto medio-alto che mostrano un crescente apprezzamento verso nuovi stili di vita e prodotti di design di produzione ‘occidentale’. La fascia media del mercato rappresenta il 40%-50%

GIAPPONE. PAESI DI ORIGINE DELLE IMPORTAZIONI DI MOBILI

FONTE: ELABORAZIONI CSIL SU DATI DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA, COMMERCIO E INDUSTRIA


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del totale ed è costituita in prevalenza di mobili di produzione locale e mobili di importazione di costo inferiore rispetto a quelli europei o americani. La fascia bassa del mercato costituisce circa il 30% del totale e si tratta soprattutto di mobili di importazione dalla Cina e da paesi del Sud-Est asiatico.

LA PRODUZIONE E I DISTRETTI MOBILIERI Il paese è il settimo produttore di mobili a livello mondiale (10 miliardi di dollari US il valore della produzione nel 2014) con un trend in contrazione, rispetto al picco produttivo raggiunto negli anni ’90. A fronte di una riduzione nel numero delle aziende produttive e dl numero di addetti, il livello tecnologico e la produttività si mantengono a livelli mediamente alti. Si producono in prevalenza mobili contenitori per la casa, tavoli, sedie, letti e mobili per ufficio, mobili per il contract, cucine e mobili per esterni.

Per quanto riguarda i materiali utilizzati, il legno si conferma il materiale più diffuso (i mobii in legno rappresentano i due terzi del mercato), seguito dal metallo (un terzo della produzione giapponese di mobili). Altri materiali quali plastiche, resine e vetro rappresentano nicchie ancora molto limitate. I principali distretti produttivi mobilieri in Giappone sono: Okawa, Fuchu, Asahikawa, Nagoya (60% circa del totale) e alcune altre aree dove si concentra la produzione mobiliera in legno (40%). La produzione di mobili nelle tre aree metropolitane (Tokyo, Osaka and Nagoya) è meno rilevante rispetto a quella dei distretti, che evidenziano vantaggi in termini di approvvigionamento dei materiali, di circolazione di informazioni e tecnologie, di formazione diffusa e di modelli di divisione sociale del lavoro. D’altra parte, nelle aree produttive limitrofe alle tre grandi città di Tokyo, Oosaka and Nagoya si concentra l’80% della produzione di mobili in metallo,

GIAPPONE. PAESI DI DESTINAZIONE DELLE ESPORTAZIONI DI MOBILI

FONTE: ELABORAZIONI CSIL SU DATI ONU COMTRADE, DESA/UNSD

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FOCUS GIAPPONE OSSERVATORIO CSIL SUI MERCATI

vengono immesse nel processo di produzione delle aziende locali. È interessante sottolineare come stia aumentando il numero  Flagship store Molteni&C. Tokyo. di importatori di mobili che sono anche  Appartamenti nei grattacieli produttori, rivenditori a Toramon Hills Tokyo_design Porro.Contract. o grossisti e come cresca il numero di aziende estere che aprono punti vendita e showroom in Giappone, fra cui alcuni brand italiani di arredamento come B&B Itacon la presenza di alcune grandi unità produttive a lia, Gervasoni, Lema, Molteni&C, Philipp Selva. forte economia di scala che forniscono il mercato del Anche il gigante svedese IKEA ha incrementato il numobile per ufficio, scuole, ospedali, ristoranti, bibliotemero di negozi presenti in Giappone. che e altri segmenti minori di sbocco. Infine, occorre precisare che le quote crescenti di importazioni di mobili dall’Asia comprendono anche i ANDAMENTO DELLE IMPORTAZIONI mobili di produzione giapponese all’estero. Infatti, atLe importazioni giapponesi di mobili sono quasi radtualmente, circa 20 grandi aziende giapponesi di modoppiate in valore (dollari US) nel corso dell’ultimo debili hanno proprie unità produttive in Asia, soprattutto cennio, con una flessione nel 2009 e una ripresa negli in Cina e nel Sud-Est. anni successivi. Il Giappone importa dall’Asia, in particolare dalla Cina e dal Sud-Est asiatico, circa l’85% del totale delle importazioni (agevolate dal livello competitivo dei prezzi, dalla vicinanza geografica e da minori dazi e barriere), con il restante 15% di importazioni di provenienza europea e americana. Le tipologie di mobili importati includono: sedie, tavoli, cucine e parti di mobili. Una particolarità è costituita dalla quota rilevante - pari al 30% - di importazioni di cosiddette ‘parti di mobili’, che

GIAPPONE. PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI PER L’INTERSCAMBIO DI MOBILI

FONTE: CSIL. DATA RELATIVI ALL’ULTIMO ANNO DISPONIBILE


FOCUS GIAPPONE

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writer Paola Govoni

Suggestioni e atmosfere dal Giappone. Un percorso culturale Milano ha vissuto negli ultimi due decenni un lungo, affascinante percorso di avvicinamento all’arte e alla cultura giapponese attraverso una serie di mostre, eventi e itinerari di approfondimento di quella che è considerata ‘la più occidentale delle culture non occidentali’. Il percorso di cui parliamo ha avuto inizio a Milano nel 1995 con un’esposizione in Triennale dal titolo: Design Giapponese. Una storia dal 1950, seguita nel 1996 dalla rassegna Giappone. 500 manifesti di grafica contemporanea ed è proseguito attraverso la straordinaria mostra organizzata a Palazzo Reale (6 ottobre 1999 - 9 gennaio 2000) dedicata a Katshushika Hokusai (1760-1849), Maestro indiscusso dell’arte giapponese e asiatica, che ha esercitato un influsso profondo sull’arte e sulla cultura del secondo Ottocento in Europa, negli anni del ‘giapponismo’, e che vanta una produzione impressionante di dipinti e incisioni, stampe policrome, manuali didattici di pittura, libri illustrati, disegni e opere grafiche. ‘La grande onda presso la costa di Kanagawa’ con la cima innevata del monte Fuji si è imposta a livello mondiale, diventando una delle icone del Giappone. Dalla postfazione di ‘Cento vedute del monte Fuji’ di Hokusai, che costituisce una sorta di sintetico testamento spirituale, citiamo questo passo: ‘Dall’età dei sei anni ho la manìa di copiare la forma delle cose e dai cinquant’anni pubblico spesso disegni (…). A settantatre ho un po’ intuito l’essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria’.

Katsushika Hokusai - Ibisco e passerotto.

IL MONDO FLUTTUANTE Il percorso milanese è proseguito a Palazzo Reale con la mostra (7 febbraio – 30 maggio 2004) “Ukiyoe. Il mondo fluttuante”, una rassegna dedicata al grande movimento artistico di cui fece parte anche Hokusai, che apre alla conoscenza delle trasformazioni sociali e culturali della società giapponese preindustriale – che in Europa diremmo ‘borghese’ - e dello sviluppo della grande capitale Edo (1615-1868), divenuta poi Tokyo. In epoca medievale, il termine ukiyo, di derivazione buddhista, indicava in senso di fugacità e di precarietà delle cose quotidiane, da cui il saggio doveva fuggire, perché un mondo (yo) fonte di sofferenza (uki). Ma nel Seicento il senso si era rovesciato e una stessa parola che designava il carattere per ‘sofferenza’ adesso indicava il significato di ‘fluttuante’, esaltando i piaceri fuggevoli

Katsushika Hokusai. Viaggiatori attraversano il fiume Oi.


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FOCUS GIAPPONE

Katsushika Hokusai.La grande onda di Kanagawa.

dell’effimero, delle feste, degli spettacoli, della passione e dell’erotismo. Una società di altissimo senso estetico e forti richiami alla seduzione, con nuovi gusti e nuove aspirazioni, che vive intensamente il teatro kabuki e le ‘città senza notte’, i quartieri di piacere e i salotti letterari. Le immagini del mondo fluttuante ‘ukiyoe’ rappresentano tutti questi aspetti, attraverso un universo di nuove forme e di significati artistico-culturali che esprimono opere pittoriche e di arte grafica di livello insuperabile e che hanno influenzato la cultura europea dell’Ottocento e del Novecento, dalle avanguardie all’impressionismo, dallo Jugendstil all’Art Dèco. Come rileva Gian Carlo Calza, curatore della mostra e appassionato studioso della cultura giapponese riferendosi al mondo fluttuante: ‘Il suo particolare culto della bellezza e dell’effimero, la sua ricerca di una felicità materiale e di rapido raggiungimento, il suo sogno di facili e grandiosi appagamenti , ma anche il suo rapporto intenso con la natura, con i valori della tradizione costantemente rivissuti e reinterpretati, sono divenuti il patrimonio della nostra sensibilità culturale e del nostro immaginario collettivo’.

CODICI ETICI E ARMATURE La tappa successiva del percorso culturale che vogliamo ripercorrere, è stata la mostra ‘Samurai’, Opere della Collezione Koelliker e delle Raccolte Extraeuropee del Castello Sforzesco, che si è tenuta a Palazzo Reale (25 febbraio-2 giugno 2009). La collezione milanese di Luigi Koelliker rappresenta la più importante raccolta privata di armature giapponesi in Europa e costituisce una sollecitazione preziosa per introdurre a una riflessione sul codice etico e comportamentale del samurai e del suo mondo antico, affascinante, estremamente ricco e complesso, ma anche un’occasione per scomporre alcuni degli stereotipi che permangono intorno alla figura di questo guerriero eroico, appartenuto a una casta militare che per settecento anni ha governato il Giappone e che è stata depositaria di una

tradizione culturale nobile e aristocratica nel segno di un rigoroso codice etico e comportamentale. Le armature cosiddette ‘moderne’ (cioè non di epoca medievale) sono meravigliose strutture impreziosite da decorazioni e accessori appartenute prevalentemente al periodo Edo, nei quasi tre secoli (XVII-XIX) in cui i bushi, ovvero i samurai hanno amministrato l’impero con un’organizzazione di tipo feudale fortemente improntata a una impostazione militare. Nei lunghi periodi di stabilità politica le armature si trasformano da mezzo di difesa a simbolo di status e l’abilità dei fabbri – maestri nel forgiare le armi della tradizione – si sposta progressivamente dalle caratteristiche funzionali a quelle estetiche. Come scrive il curatore della mostra Giuseppe Piva: ‘A partire dalla metà del XVIII secolo lo sfarzo di lacche e legature colorate, l’impiego di bordure e ornamenti cesellati e dorati su tutta l’armatura e la continua ricerca di decori insoliti sono ormai la principale caratteristica degli equipaggiamenti di questo periodo’.

NASCITA DELLA MODERNITA’ Il Giappone di oggi con le sue meraviglie tecnologiche, il potere economico, l’eleganza dell’estetica, il segno pulito e raffinato del design e i suoi codici di comportamento è figlio di un’epoca di straordinaria trasformazione culturale, sociale ed economica del Paese in chiave moderna, ancora prima che il Giappone si aprisse all’Occidente. Di quel periodo storico ha voluto testimoniare un’imponente mostra curata da Gian Carlo Calza dal titolo: ‘Giappone. Potere e Splendore. 1568-1868’ (Palazzo Reale, 7 dicembre 2009 – 8 marzo 2010). La nascita del Giappone del mondo moderno viene raccontata attraverso dipinti e mappe, lacche e por-

 La luce negli interni della casa.


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 Lo spazio e la natura.

cellane, armature e maschere, tessuti e costumi, il mondo della calligrafia, oggetti d’arte e di culto che oscillano fra religione e antica tradizione guerriera, mitologia e teatro, scrittura e prototipi fotografici. Come sintetizza lucidamente il curatore: ‘Il Giappone moderno nacque a partire da un’interessante forma di intrecci e confronti fra l’ambiente feudale e samuraico da un lato e la nuova borghesia finanziaria e imprenditoriale dall’altro, ma grazie alla compresenza delle antiche tradizioni della corte imperiale. Il fenomeno originò tra due fulcri: da un lato la capitale imperiale, oggi Kyoto, con i limitrofi centri economici di Osaka e Sakai – ossia il Kansai – e dall’altro la capitale amministrativa del paese, Edo’ (oggi Tokyo). Uno degli aspetti messi in evidenza dalla mostra è come anche negli oggetti d’uso quotidiano, come tessuti, utensili, lacche, ceramiche, il criterio ispiratore fosse quello di unire l’utile al bello estetico e la scelta non fosse mai esclusivamente funzionale, bensì orientata anche alla bellezza e all’armonia delle forme. Una grande abilità tecnica si accompagnava così alla raffinatezza dei motivi decorativi nelle vesti come negli oggetti d’uso, negli accessori

 Mostra Risonanze da Toyama.

 Suoni e rintocchi da Toyama.

per la casa e la persona e negli elementi di arredo, tra i quali i paraventi, vere e proprie opere d’arte. In una trasposizione moderna, potremmo individuare proprio in questo accostamento fra HighTech e Bellezza Etica la magica alchimia di un progetto di valore.

KOKURA STRIPES, LE STRISCE DELLA TRADIZIONE RITORNANO Nel 2016, la mostra ‘Open Borders’ ha ospitato dall’11 al 23 aprile – in contemporanea con il Salone del Mobile di Milano – la triplice installazione progettata dall’artista tessile giapponese Noriko Tsuiki con l’architetto Naoyuki Shirakawa, collocata nel sottoportico del seicentesco Cortile d’Onore dell’Università Statale e costituita da un volume scultoreo a sezione rettangolare composto da 150 strati di tessuto Kokura Stripes di Shima-Shima, una colonna composta da lunghe pezze intessute a mano da Noriko Tsuiki e un suggestivo lampadario sospeso sulla scalinata dell’Università realizzato con 1344 pezze di tessuto artigianale di differenti

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 Toshusai Sharaku. Mondo fluttuante. il suono verso un percorso di illuminazione, lontano dalle amarezze. Oggi, molti prodotti di uso quotidiano sono costruiti utilizzando le stesse tecniche di produzione delle campane dei templi e questo conferisce loro la particolare dolcezza e armonia dei suoni.

motivi. Citiamo dalla presentazione: ‘Un’installazione parabolica pensata per celebrare il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone in un gioco interattivo e polisensoriale, arricchito dall’impiego di legni profumati e campanelle a vento, che valorizza una lavorazione tessile ancestrale’. Le tre creazioni sono state realizzate con un tessuto a strisce verticali, il Kokura Stripes, che celebra la sapienza artigianale giapponese e nasce da un intreccio creativo fra l’ordito (la ragione) e la trama (l’emozione). Per il brand Shima-Shima nato nel 2007, Noriko Tsuiki cura la progettazione di questi tessuti, che fanno riferimento al tradizionale processo di tessitura manuale e tintura vegetale nato nell’antica municipalità di Kokura oltre 400 anni fa e che oggi sono realizzati con telaio meccanico, e ha contribuito a riavviarne il rilancio rinnovandone i colori e i motivi. Un Consorzio nato nel 2015 – Kokura Stripes Japan Association – ne promuove la diffusione commerciale.

INCRESPATURE E RISONANZE Un vero e proprio paesaggio di suoni ha accolto i visitatori della mostra ‘Onde e risonanze da Toyama’ tenutasi lo scorso aprile alla Triennale di Milano. La tecnologia della fusione è una delle principali industrie della Prefettura di Toyama. La testimonianza più antica di un oggetto realizzato con la fusione in Giappone si riferisce alla campana di un tempio ed è datata 562 AD. Negli ultimi 400 anni, la città di Takaoka è stata il centro della produzione di campane per i templi. Nella cultura giapponese, la funzione della campana non è soltanto quella di segnare il tempo, ma anche quello di accompagnare la persona che ascolta

Atmosfere giapponesi allo showroom Grohe di Milano.


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APPUNTAMENTO A SETTEMBRE 2016 Un nuovo appuntamento del percorso culturale che abbiamo sinteticamente ripercorso in queste pagine è la grande mostra che sarà allestita a Milano in occasione dei 150 anni dal primo Trattato di Amicizia e di Commercio tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese, ospitata a Palazzo Reale dal 20 settembre 2016 al 29 gennaio 2017, dal titolo: ‘Hokusai Hiroshige Utamaro. Luoghi e volti del Giappone’. Una selezione di xilografie, dipinti, stampe e illustrazioni che testimonieranno la straordinaria vivacità del mercato dell’immagine, il ruolo dei tre grandi maestri dell’ukiyoe, il ‘mondo fluttuante’ e le preziose contaminazioni fra l’arte giapponese e le correnti artistiche europee, dal Simbolismo alle avanguardie, da Gauguin a van Gogh, da Segantini a Klimt e alla secessione viennese, fino a Matisse e Picasso.

DALLA TAVOLA AL MULTIMEDIALE In questa stagione di intensi scambi culturali e di tendenze fusion che intrecciano le culture e le tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente, non può passare inosservata l’attenzione diffusa con cui le imprese europee guardano al Giappone, mutuandone stilemi, forme e colori. Grohe, azienda tedesca leader nelle rubinetterie e negli accessori per il bagno, ha presentato le ultime collezioni nel proprio showroom milanese con una colazione giapponese servita in un ambiente avvolgente e fortemente improntato al gusto estetico del Sol Levante. Anche Kartell by Laufen ha scelto per il poprio showroom milanese un allestimento con carte decorative ispirate alle delicate decorazioni floreali di ispirazione giapponese.

La collaborazione fra lo storico brand finlandese IITTALA e il fashion designer nipponico Issey Miyake ha generato una raffinata collezioni di complementi per la casa e la tavola, ispirata ad un inedito minimalismo poetico nippo-finnico, con le plissettature inconfondibili e dove la natura con le sue delicate sfumature cromatiche, rappresenta il principale riferimento estetico. Da Nendo, prestigioso studio di design giapponese, arrivano le 50 Manga Chairs presentate durante il Fuorisalone milanese e la prima retrospettiva ‘nendo: the space in between’ ospitata al Design Museum Holon in Israele. Panasonic, azienda giapponese fondata nel 1918 da Konosuke Matsushita e divenuta un leader mondiale nello sviluppo di tecnologie, prodotti e soluzioni elettroniche, ha presentato la mostra Kükan – The Invention of Space allestita alla Rimessa dei Fiori nel quartiere di Brera durante la Design Week di Milano, che ha offerto ai visitatori un’esperienza estetica fatta di luci, colori, suoni e stimoli sensoriali che pongono al centro l’uomo e il suo habitat. E lo fa attraverso la nuova sfida dell’innovazione intervaloriale, per dare vita a nuove sinergie e scenari in cui la tecnologia è al servizio del benessere dell’individuo e della collettività.

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KERMESSE PROPOSTE writer Sonia Maritan

Intrecci di creatività e colore Terminata la XXIV edizione di Proposte è d'obbligo un rapido bilancio dei tre giorni di lavoro. Nonostante la congiuntura internazionale negativa, la soddisfazione e l’ottimismo degli espositori hanno dimostrato che la fiera rimane un’ottima vetrina per le nuove collezioni, un entusiasmo confermato anche dalle nuove presenze. Segno distintivo è l’anima sempre più internazionale di Proposte e caratterizzante il fermento che alcuni personaggi che la rappresentano trasmettono con rinnovato entusiasmo, come traspare dai dialoghi che abbiamo avuto durante la nostra presenza davvero partecipata per questa Kermesse e che qui riportiamo.

 Villa Erba.

Il 27, 28 e 29 aprile 2016 si è svolta la XXIV edizione di Proposte a Cernobbio presso una delle più importanti ville del Lago di Como, Villa Erba, costruita a fine Ottocento su disegno degli architetti Angelo Savoldi e Giovan Battista Borsani. La fiera in linea con l’andamento attuale del mercato ha registrato un calo del 7% dei visitatori e del 4% delle aziende, mentre sono cresciute del 3% quelle straniere: le aziende straniere visitatrici hanno rappresentano circa il 70% del totale. Questi i dati registrati dall’ente fieristico, che ha misurato anche la soddisfazione e l’ottimismo degli espositori che l’hanno confermata come un’ottima vetrina per le nuove collezioni, un entusiasmo dimostrato anche dalle nuove presenze. Grande affluenza alla conferenza stampa a cui hanno partecipato Alberto Jelmini fondatore, del settore Home del Gruppo Missoni, il Presidente Piercarlo Viganò e il Vice Presidente Mauro Cavelli che hanno ribadito la massima attenzione alle certificazioni e tracciabilità dei tessuti, concetto rimarcato da Jelmini che ha detto: “il modo in cui si fanno le cose è spesso

più importante della cosa stessa”. Cavelli ha inoltre sottolineato la tendenza alla scelta di colori naturali per quel che riguarda il tendaggio e di texturizzazioni e colorazioni più accese nell’arredamento come anticipato dalla scelta del titolo di questa edizione: “Blooming your home”. Un motto che vuole essere un omaggio ai motivi naturali della terra e alle trame floreali che vediamo declinati sui tessuti magnificamente lavorati dagli espositori con l’obiettivo di dare un valore aggiunto all’interior design. Il segno distintivo dell’appuntamento lariano più che mai nell’edizione 2016 è di essere stata una fiera altamente internazionale. Testimonianza degli ottimi rapporti di collaborazione tra ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e Proposte, è stata la presenza del Direttore generale Roberto Luongo, che anche quest’anno ha reso possibile la partecipazione di un’importante delegazione di 18 giornalisti stranieri provenienti da: Stati Uniti, Ucraina, Turchia, India, Polonia, Belgio, Germania, Russia, Spagna, Emirati Arabi, Gran Bretagna, Ungheria. A tracciare le tendenze, a livello internazionale e in particolare europeo, è come anticipato sopra Mauro Cavelli, che divide il settore arredo in tre branche: residenziale, contract e tessuti tecnici. Il residenziale, importante perché si possono sviluppare i filati naturali: cotone, lino, canapa, lana che nell’ambito domestico vengono proposti puri al 100%. Nel tendaggio si punta a colori naturali come bianco o avorio, oppure tenui o neutri come il grigio e i colori pastello, mentre nei tessuti si punta alle tinte, anche vivaci, dopo anni in cui il colore era stato trascurato. Un altro canale di distribuzione è quello del contract e cioè di tutto ciò che è pubblico, questo sta diventando centrale perché è quello che si sta sviluppando di più, e in questo ambito si lavora esclusivamente con prodotti ignifughi. La tendenza che emerge con più forza è quella di realizzare prodotti che siano molto simili a quelli naturali però


 Piercarlo Viganò.

fatti in poliestere ignifugo e dei prodotti blackout per ottenere il buio assoluto, ad esempio per le camere degli alberghi ma anche per il settore radiologico delle strutture ospedaliere. Un'altra tipologia molto importante per il settore contract sono i tessuti tecnici, con diverse applicazioni, ad esempio per i tendaggi a rullo con tessuto in poliestere ignifugo ma con la particolarità di avere i filati che si induriscono con l’aumento della temperatura. I tessuti tecnici rappresentano un settore che assolve bene la loro funzione pratica e sono il terzo settore che si segnala in grande crescita. In questo ambito, riguardo alla tendenza legata al ritorno ai prodotti naturali, i prodotti vengono miscelati con il poliestere per migliorarne la qualità e facilitare la manutenzione dei tessuti tecnici. Mauro Cavelli, pone l’accento poi sulle certificazioni e la tracciabilità che stanno prendendo piede, le prime in quanto garantiscono che i prodotti non sono dannosi per la salute

 Mauro Cavelli.

 Un momento della conferenza stampa.

e le seconde attraverso il codice a barre costituiscono un importante garanzia per il futuro perché rivelano il percorso del prodotto dal filato al finissaggio, tracciando e rendendo trasparente la filiera produttiva nella sua interezza. Proposte, secondo il Vice Presidente, raffigura bene questi tre settori in linea con le richieste del mercato, perché gli espositori sono rappresentati dai produttori che a contatto quotidianamente con i clienti carpiscono e assecondano le richieste, costruendo così un abaco delle tendenze “sul campo” che si redige partendo dall’origine del pensiero. Quando viene dato spazio agli interventi dalla platea, Paola Lazzarotti, ufficio stampa di Lodetex, è la prima a intervenire per evidenziare, sulla scia dei contenuti emersi durante la conferenza stampa, l’esistenza di un tessuto naturale totalmente ignifugo in cotone, viscosa e lino brevettato con il nome di Coex®: inventato, brevettato, e prodotto da Torcitura Padana. Lodetex, di cui Paola Lazzarotti invita tutti allo stand per vedere le novità, lo impiega nel settore tendaggi; mentre Limonta in quello dei tessuti. Poi Paola Govoni, Direttore di World Furniture, chiede – rispetto al settore contract – quanto mercato abbiano i tessuti fonoassorbenti e quelli per il settore navale. Mauro Cavelli premette che si entra con i tessuti fonoassorbenti nel ramo salute e conferma che ci sia una certa richiesta, risponde che si tratta di un tessuto che deve assorbire, di conseguenza avere uno spessore

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KERMESSE PROPOSTE

 Da sinistra: Antonio Vigliante, Pietro Ferrari, Paola Govoni e Mariadele Mancini.

importante e quindi un certo costo, una variabile che non sempre garantisce che le richieste si trasformino in commesse. Piercarlo Viganò è però lieto di ricordare che in questo ambito fa la parte del leone, il velluto, che è fonoassorbente di natura. Un prodotto peraltro abbastanza in spolvero, rivalutato, sottolinea ancora, “adesso impiegato soprattutto nelle abitazioni moderne mentre fino a qualche anno fa era riservato solo alle ambientazioni classiche, principalmente perché alle tinte unite e le linee minimali si è sentita la necessità di affiancare un prodotto più nobile che potesse valorizzare un’ambientazione molto lineare e sobria: pur mantenendo la tinta unita, il velluto da profondità e maggior ricchezza”. Mauro Cavelli completa poi la risposta, affermando che è importante la richiesta di prodotti nel settore navale e anche se richiede determinati requisiti proprio a causa della destinazione d’uso rappresenta indubbiamente un ottimo canale di distribuzione. Una domanda da me viene posta in merito al settore dell’outdoor che mi confermano in crescita, anche se richiede un filato tinto in pasta ben più resistente di quello utilizzato per i prodotti indoor come l’acrilico o il poliestere, e che costituisce quindi un settore molto specializzato, una caratteristica a cui gli italiani sanno rispondere bene! A Matteo Grazini che fa una domanda inerente all’organizzazione e alla stagionalità della fiera, viene risposto che Proposte ha individuato un periodo ideale che raccoglie il consenso del 95% sia degli espositori che dei visitatori. Infine, Alberto Jelmini, fratello di Rosita Missoni, nel tessile da due generazioni, tratta dell’attesa esclusività

del brand che si pone per ogni collezione Missoni, con le due attività Moda e Arredamento. “Certo nel caso del fondatore, Ottavio Missoni, che aveva la capacità di tradurre la creatività in materia, di trasporre qualcosa che nasce dal mondo della cultura e dell’arte in uno stile che diviene riconoscibile sembrava che le risorse fossero interminabili. Siamo stati fortunati, ma abbiamo il compito di mantenere il brand al livello cui si attesta da allora”. Poi riferendosi a un incontro fra Ottavio Missoni e l’architetto Marco Zanuso ci parla della copia “…e rispetto le copie, perché inevitabilmente le cose che si fanno devono uscire ‘fuori’, conta il modo in cui si fanno le cose che è spesso più importante delle cose stesse. E la maggior parte delle aziende che espongono a Proposte oltre ad avere la forza di sapere fare le cose hanno la capacità di saper garantire un servizio, perché quando nasce un prodotto, non si sa quale futuro avrà ma certo bisogna avere lo stesso entusiasmo nel proporlo che si è avuto nel crearlo!” Chiuse le porte di Villa Erba si sono aperte quelle del Consiglio di Amministrazione che ha decretato le nuove cariche. Passaggio di consegna alla Presidenza, mantenendo l’alternanza tra tendaggisti e tessitori, Piercarlo Viganò lascia il posto all’amico e collega Mauro Cavelli, assumendo lui stesso il ruolo di Vice Presidente. Confermati i consiglieri Gianmarco Zamaroni e Marco Cazzaniga, prende il posto di Gustavo De Negri, Alessandro Tessuto.

UN SETTORE ALLA RICERCA DI UNA FORTE RAPPRESENTATIVITÀ Dopo la ricca ed esaustiva conferenza stampa abbiamo avuto l'opportunità di proseguire la conversazione con i vertici della manifestazione, a cui vanno i nostri ringraziamenti, su uno splendido terrazzo di Villa Erba, affacciato su una giornata di magnifico sole lariano, tra i passaggi di battelli e di idrovolanti. L'umore è positivo perché i numeri dell’edizione in corso sono equiparabili a quelli dell’anno precedente e considerato il lungo periodo di contrazione generale del mercato, si possono davvero considerare di segno positivo. Il segno distintivo dell’edizione 2016 riguarda però la crescita costante del mercato internazionale, seppur Piercarlo Viganò tenga a sottolineare che Proposte abbia sempre avuto questa vocazione, e poi non può che rilevare quanto il mercato interno sia ancora in piena crisi, come dimostrano le riqualificazioni parziali degli alberghi che rinnovano gli arredi solo quando si vedono costretti a farlo, senza mai prendere in consi-


derazione gli interi piani delle strutture. Chiediamo se a fronte di un mercato a macchia di leopardo ma di estensione globale la trasversalità della proposta da parte dell’azienda non possa costituire una risposta attuale a un mercato fortemente mutevole e disomogeneo. I relatori e alcuni giornalisti che prendono parte alla discussione sono concordi con noi nel ritenere che le aziende debbano muoversi a 360° e proporsi nel contract, nel residenziale, nel navale, e in ogni altro ambito. Poi il Responsabile delle pubbliche relazioni di Textures, Antonio Vigliante, chiede se l’ente fieristico intrattenga rapporti con gli architetti, segnalando che al Salone del Mobile, solo qualche settimana prima, venivano esibite 11 proposte di famosi architetti relative soprattutto a progetti nel contract, dei quali solo una trattava anche il tema del tessile. Piercarlo Viganò afferma che per anni Proposte ha organizzato delle borse di studio con il Politecnico di Milano, in modo da incoraggiare presso la facoltà di Architettura qualche ora di lezione dedicata al tessile, un accordo che però non è mai decollato fino ad essere infine annullato dall’ente fieristico lariano che lo aveva così fortemente incoraggiato. Mariadele Mancini, stilista raffinata e poetica, ricorda allora della grande innovazione introdotta da Rosario Messina con il letto tessile della Flou che ha comportato l’eliminazione del legno a favore del tessuto e denuncia il suo stupore di fronte al fatto che nemmeno un prodotto così rivoluzionario abbia potuto scuotere gli animi e indurre a “fare scuola sui tessuti”. Ci troviamo allora tutti d’accordo sull’importanza di lanciare questo messaggio per creare un coro e Paola Govoni di World Furniture chiede se Proposte abbia una presenza nei Saloni navali. Mauro Cavelli coglie l’occasione per affermare che c'è una forte volontà di dare voce al settore fuori da un contesto troppo circoscritto, e come sarebbe utile essere a fiere legate ai prodotti navali, "sarebbe importante anche che a un appuntamento come il Salone del Mobile fosse presente un'area dedicata a Proposte: ben novanta aziende che genererebbero un ulteriore momento di interesse". "Purtroppo – convengo anch’io – il problema di una mancanza di ricerca di sinergie penalizza in generale il nostro Paese, rispetto a sistemi esteri che hanno una maggiore compattezza". È anche un problema di tempistiche: a ridosso delle date più appetibili c'è un'importante manifestazione negli

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Stati Uniti che penalizzerebbe l'afflusso di visitatori da quegli importanti mercati" afferma ancora Mauro Cavelli. "Al Salone dei Mobile, dove esistono aree dedicate all'illuminazione, all'arredobagno, alla cucina, all'ufficio – ribadisce Paola Govoni – uno spazio dedicato al tessile per l'arredamento sarebbe del tutto coerente". Pietro Ferrari, editore di Web and Magazine, non manca di sottolineare che Rosario Messina sarebbe stato un interlocutore perfetto per aprire questo dialogo! Mauro Cavelli ripercorre un percorso storico di tentativi di riportare alla sua centralità Proposte in un contesto visibile e sottolinea come fine settembre potrebbe essere una data molto interessante. Si parla delle iniziative di Marmomac e Piercarlo Viganò non può resistere, da buon imprenditore, alla tentazione di invitare tutti a vedere e a toccare il suo nuovo velluto marmorizzato. In chiusura, di questo vivace dibattito, io lancio l’idea di un’installazione anche al Fuori Salone che possa anticipare l’appuntamento lariano anche nella capitale del design. Un accenno, infine, anche alla serata di gala, che ha riscosso un grande successo di pubblico fra le sale interne della Villa Antica e la scalinata fronte lago, vestita per l’occasione da centinaia di cuscini forniti dagli espositori. Il fulcro dell’evento, accompagnato dalla musica del Dj milanese Lele Sacchi, è stata la proiezione del video mapping realizzato da OLO Creative farm nel suggestivo atrio della Villa, uno spettacolo dove natura, colori e tessuti sono stati i protagonisti. Il video mapping è l’ultima frontiera della comunicazione visiva che consiste nel proiettare immagini 3D sulle pareti degli edifici sfruttando gli elementi architettonici presenti. La serata è stata organizzata da I-AM Comunicazione, con il prezioso supporto dello staff di Villa Erba e di Proposte.

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La voce dei protagonisti fra i corridoi e gli stand Dedichiamo la seconda parte del nostro servizio a quegli espositori che sono rappresentati dai produttori, di cui parlavamo sopra e che a contatto quotidianamente con i clienti carpiscono e assecondano le richieste, costruendo quel prezioso abaco delle tendenze, redigendolo “sul campo” nel quotidiano partendo dall’origine di quel pensiero, rispondendo alle richieste di un cliente che via via alimenta collezioni, anno dopo anno, creando raccolte di valore, innovazione, tecnologia e ricerca, che compongono, edizione dopo edizione, archivi preziosi.

texathenea.com Athenea è un’azienda tessile che vanta più di 30 anni di esperienza nel settore tessile, soprattutto nel campo della biancheria e dell’arredamento. La sua struttura verticale consente di realizzare tutti i processi produttivi – tessitura, tintura, stampa e finissaggio – presso le proprie installazioni a Villena, Alicante. Athenea è sempre al passo con le ultime tendenze e si dimostra attenta a quelle che sono le esigenze specifiche dei propri clienti, realizzando prodotti personalizzati e sempre nuovi. Negli ultimi tempi ha focalizzato le sue energie nell’acquisizione di stampanti digitali di ultima generazione che consentono di stampare su tessuti di fibre naturali e artificiali. La tecnologia digitale permette di stampare senza un eccessivo aggravio di costi e, cosa interessante, senza limiti in quanto al numero di colori e al tipo di formato. Il dipartimento stilistico si avvale della collaborazione di un team di designer i quali creano collezioni di grande impatto visivo studiate appositamente per la stampa digitale. L’azienda è convinta che i suoi investimenti le permetteranno di consolidare la sua posizione di produttore e distributore, nel mercato della decorazione della casa.


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canepa.it

Il Gruppo Canepa, la cui famiglia affonda le sue radici nell’industria serica dal 1930, è specializzata a livello mondiale nella tessitura serica di fascia alta, a cui affianca la produzione di tessuti pregiati di altre fibre naturali, come il cachemire, la lana, il cotone, il lino, la canapa. La lavorazione: dalla tessitura, alla nobilitazione e alla produzione del capo finito, interamente effettuata in Italia, garantisce che i prodotti Canepa siano al 100% ‘Made in Italy’.Tessuti jacquard per arredamento di alta qualità, damaschi, broccati, taffeta, organze, voile, chiffon in seta e Trevira CS costituiscono le gamme di tessuti Canepa esposti in occasione di Proposte 2016. Integrano la collezione stampati su fondo di lino, cotone, seta, canapa e velluto. Canepa è garanzia di moda e creatività nella ricerca di nuovi materiali e tendenze, nella qualità del prodotto, nel servizio personalizzato con possibilità di sviluppare articoli o disegni esclusivi studiati in collaborazione con il cliente. Distingue Canepa spa però anche una scelta molto particolare: essere la prima impresa tessile al mondo a impegnarsi pubblicamente per una moda più pulita e senza sostanze chimiche tossiche entro il 2020. L’azienda comasca produttrice di tessuti di alta qualità ha sottoscritto, infatti, il DETOX SOLUTION COMMITMENT raccogliendo la sfida lanciata da Greenpeace. Il processo innovativo si basa sulla sostituzione dell’alcool polivinilico idrosolubile con una sostanza organica biodegradabile, il chitosano, di origine non-fossile e rinnovabile, prodotta dal riciclo di scarti dell’industria alimentare. Con l’impiego della nuova tecnologia – i tessuti prodotti riportano i marchi SAVEtheWATER e Kitotex e sono certificati da Bureau Verutas e INRIM-, si abbatte drasticamente l’impatto ambientale grazie alla riduzione dei consumi d’acqua e di energia, dei detergenti, sbiancanti e altri agenti chimici. Nella tintura si riduce la quantità di colorante disperso nel finissaggio e nei reflui, e le proprietà naturali anti-pilling, anti-feltranti e di accrescimento della stabilità dimensionale dei filati permettono di ridurre o eliminare le sostanze chimiche utilizzate nei processi tradizionali. I tessuti acquisiscono in modo naturale proprietà amiche della salute del consumatore: batterio staticità, antistaticità, antiacaro, stabilità dimensionale, antipilling e affinità tintoriale.

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KERMESSE PROPOSTE

edaspa.com

La EnzodegliAngiuoni è una società che opera nel settore tessile per l’arredamento da più di 30 anni, producendo velluti piani e jacquard, oltre a tessuti jacquard per interni ed esterni, con un volume di produzione di circa due milioni di metri l’anno, con l’80% della produzione destinata all’export. Per affermare e rafforzare il vantaggio competitivo dell’azienda, basato su di una elevata qualità del prodotto e sull’efficienza della risposta produttiva, negli ultimi anni sono stati fatti forti investimenti in innovazione tecnologica: uno sforzo tangibile verso la ricerca e la produzione di tessuti innovativi e di qualità, realizzati in Italia, in grado di mantenere alti gli standard in stile e qualità. L’attività della EnzodegliAngiuoni è caratterizzata da un’elevata flessibilità produttiva, capace di rispondere velocemente alle necessità dei clienti nella produzione di prodotti esclusivi e di elevata qualità. I tessuti dell’azienda integrano il concetto di qualità totale, sia estetica sia tecnica. EnzodegliAngiuoni ha portato diverse nuove proposte a questo evento fieristico. Da velluti bouclé e tessuti, ottenuto con l'impiego di filati speciali, ad altre strutture e jacquard caratterizzati da grandi filati misti e dai toni “preziosi” come quelli d'argento e d’oro. Lino stampato e velluti sono tra i prodotti visivamente più innovativi, insieme a un nuovo marchio di velluto eco e rigenerato in pelle, appena lanciato sul mercato. Una nuova collezione outdoor elegante, con decorazioni innovative, ma con gli standard tradizionali di alta qualità che contraddistinguono il marchio, è volta ad ampliare questo segmento di mercato. Tra le molte altre nuove proposte delle collezioni di tessuti, sono stati introdotti alcuni nuovi disegni per la collezione Prestige.


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forzagiovane.it/passamaninovara.it Forza Giovane è specializzata nella ricerca, nello studio, progettazione e produzione di ricami, passamanerie a crochet, frange, nastri jacquard, trecce, intrecci, nappine, fiocchi, bordi con pendenti, embrasse a corda, singolo e doppio, copri punti, soutache, pom pom, trattamenti su tessuti, aguglia ture, casentino, cardatura, pieghe, plissé, punti ornamentali, orli a giorno, lamine, stampe, applicazioni di pietre e strass, corde, cordoni. La produzione è rigorosamente made in Italy e il punto di forza sono la ricerca dei materiali, lavorazioni tradizionali e innovative. Le aziende sono due, oltre a Forza Giovane, anche Passamani che insieme costituiscono un connubio di ricerca, innovazione e riscoperta delle antiche tradizioni che prevedono lavorazioni su antichi telai in legno come macchinari di ultima generazione. Piero Forza Giovane è un paladino del made in Italy, artigiano che persegue un obiettivo preciso: ridare futuro ai giovani e alla comunità: “Ridiamo orgoglio alla manifattura italiana, fatta di passioni, visioni, ideali, creatività, storia e soprattutto di intelligenza delle mani che lavorano tramandando bellezza”. È lui il pensatore guerriero armato di parole che porta alta la bandiera del settore! Piero Forza Giovane ha saputo creare una sorta di coerente e sana follia, dove il “sana” risiede nel personalissimo ponte che è riuscito a costruire tra “trascendenza creativa” e “concretezza”. Con i suoi giovani collaboratori “trucca” le macchine da ricamo per ottenere decorazioni uniche. Ogni nuova idea è frutto di ricerca e passione da riversare sulle collezioni dei clienti.


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imatex.it

La collezione presentata nell’edizione di Proposte 2016 si ispira principalmente a temi ripresi dagli archivi storici della tessitura. Da una parte le geometrie degli anni ‘70 e dall’altra le texture grafiche che rappresentano la continuità delle ultime collezioni Imatex. Gli spunti storici vengono modernizzati attraverso la rivisitazione sia delle armature che delle coloriture. Accanto a questi temi sono stati sviluppati diversi tessuti uniti realizzati con innovativi filati multicolore. Per l'edizione del Mood di settembre 2016 Imatex si presenta con una collezione che prende spunto da un lato dalle forme delle architetture moderne e dall'altro da insoliti accostamenti di forme e colori presenti in natura.


© droits réservés

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libeco.com Libeco è una delle più grandi tessiture di lino in Belgio e uno dei maggiori produttori di tessuti di lino in Europa. L’impresa a gestione familiare ha la propria sede a Meulebeke e la sua fondazione risale al 1858. Con la denominazione “Libeco Fabrics” l’azienda produce tessuti per l’industria, come tessuti per tappezzeria, tessuti per tende e tendaggi, tessuti per vestiti e abbigliamento e tessuti tecnici. Libeco produce tessuti di lino per applicazioni industriali: tessuti di rivestimento e decorazione sono la specialità della società. Libeco produce anche tessuti di lino per le tende, abbigliamento e tessuti tecnici: con il lancio di 'Libeco organic', una collezione unica di tessuti di lino organici, l’azienda fa un ulteriore passo avanti. Oltre alla produzione locale e alla filosofia sostenibile, il mantenimento di un’elevata qualità è il terzo componente della mission di Libeco. Dal 2006 l’azienda può fregiarsi del titolo di “Fornitore della Casa Reale belga”. Nel 2014 la tessitura ha ottenuto l’etichetta di “azienda a impatto zero”. In fiera Libeco espone la nuova collezione “Organic”, una collezione di lino organico che denota il massimo rispetto per l’ambiente, e fornisce un interessante comunicato stampa riguardo i 6 motivi che rendono “Libeco Fabrics” un marchio sostenibile: 1) Il lino neutralizza la CO2 Ogni anno Libeco lavora 3.000 ettari di lino (30 Km2). Le piante presenti in 1 ettaro di lino assorbono 3,7 tonnellate di CO2. Il lino necessario alla produzione dei tessuti Libeco assorbe quindi 11.100 tonnellate di CO2 all’anno. Le emissioni di CO2 che l’azienda produce attualmente sono pari a 454 tonnellate all’anno. 2) Il lino è un materiale sostenibile per natura Il lino è una fibra naturale che nella fase di crescita non necessita di irrigazione e richiede soltanto quantità minime o nulle di prodotti fitosanitari. La pianta viene lavorata in ogni sua parte: non vi sono quindi residui o cascami. Inoltre, il lino è interamente biodegradabile e riciclabile e in termini ecologici è una delle fibre più sostenibili che esistano. 3) Un’azienda a impatto zero Nel 2012 l’azienda ha avviato una collaborazione con l’ente belga CO2logic per la misurazione e la costante riduzione di emissioni di CO2. Da allora, in quattro anni è stata raggiunta una riduzione delle emissioni annuali del 36,5%. Dal 2014 l’azienda compensa la quota restante delle emissioni sostenendo un progetto climatico in Uganda: può quindi dirsi da ben due anni un’azienda a impatto zero. 4) Una collezione di tessuti in lino biologici dotata di certificazione GOTS Grazie alla disponibilità di una materia prima sostenibile la collezione “Organic” offre da due anni un assortimento senza precedenti di tessuti biologici e l’intero processo produttivo è certificato GOTS (Global Organic Textile Standard), che documenta che il prodotto sia fabbricato secondo le modalità più ecologiche e socialmente responsabili. 5) Energia verde al 100% Il fabbisogno energetico è coperto da pannelli solari e pale eoliche e così il vento salmastro del mare del Nord non solo crea il clima ideale per la coltivazione del lino, ma fornisce anche l’energia al funzionamento della maggiore tessitura di lino del Paese. 6) Certificazione “Cradle to Cradle Silver” Durante la tessitura dei tessuti si formano due residui: la cimosa e gli scarti di cimatura. Libeco ricicla questi materiali in modo tale da renderli riutilizzabili per nuovi prodotti, come carta o materiali per isolamento. Questo è uno dei motivi per i quali l’azienda nel 2014 ha ottenuto la certificazione “Cradle to Cradle Silver” per tutti i tessuti greggi.


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mariocavelli.it

Tessuti, tovaglie e tendaggi per l’arredamento d’interni, jacquard, ricamati, stampati, dévoré, uniti, tinti anche ignifughi in Trevira CS contraddistinguono la Mario Cavelli, che dispone di un centro studi per la ricerca e lo sviluppo di nuovi articoli, e l’export occupa il 50% sul totale del fatturato. L’altezza dei prodotti è cm 66, 210, 300 e 340; le fibre impiegate sono cotone, lino, poliestere, seta. È un’azienda verticale fondata nel 1933: la sua produzione si colloca a un livello medio - alto con moltissime collezioni dedicate al contract, home e tovagliati. La passione per i colori, la morbidezza dei tessuti e la leggerezza delle tende guida l’azienda nella creazione dei prodotti: un lavoro che comincia dalla selezione delle materie prime che trasforma grazie ai processi di lavorazione interamente interni all’azienda. La Mario Cavelli possiede i telai di tessitura, una tintoria con finissaggio, un ricamificio e una stamperia, tutti reparti attivi in Italia con personale specializzato. Un vasto magazzino consente all’azienda di consegnare in tempi rapidi gli articoli contenuti nei cataloghi dell’azienda. Mauro Cavelli è stato tra i fondatori della prestigiosa fiera di Proposte e l’impegno della famiglia in ambito associativo prosegue con Matteo Cavelli, neo eletto Presidente della Federazione italiana industriali dei tessilivari e del cappello. Per l’edizione 2016 di Proposte ha presentato 4 collezioni. Country Style in cotone e poliestere, una collezione di coordinati per tovaglie, tende e copriletti proposto in 7 diversi disegni in ben 20 varianti di colore: dove i quadretti e le righe sono i protagonisti insieme alla gamma di colori delicati soprattutto delle tinte pastello. Per gli amanti dello stile più glamour ci sono i prodotti più luccicanti della collezione Rainbow, sempre in cotone e poliestere, disponibile in 40 colori e 8 disegni. Una grande parte della produzione dell’azienda si sta concentrando sui tessuti ignifughi con nuovi effetti come la collezione Ispra Fiammato e la collezione Hunter. Entrambe 100% Trevira CS sono due prodotti complementari, adatti a soddisfare diversi mercati. Ispra Fiammato ha un effetto lino, con colori caldi e polverosi prodotto in diversi pesi per vari utilizzi. Hunter invece è una linea più moderna, dai disegni geometrici e i colori freddi.


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para.it Traendo ispirazione dal concetto di “raccolta”, Parà ha creato una piccola “biblioteca tessile”. A ogni famiglia tessile è stato dedicato un libro. L’associazione è scaturita dalla trama, dall’atmosfera, dai personaggi che vivono una storia, un’avventura; dal loro carattere, dalle situazioni, dai dialoghi, dagli ambienti, dagli abiti, dagli oggetti, dai paesaggi. Sono nate 7 famiglie tessili con temi e palette colori diverse tra loro, come diverse sono le opere letterarie a cui si ispirano, dove ogni autore mostra un proprio stile, un proprio carattere e quindi un segno distintivo che lo differenzia dagli altri. Alcune famiglie hanno un carattere morbido e classico, altre più deciso e moderno, alcune esplorano mondi lontani, altre, lavorazioni e tecniche d’altri tempi come ricami e arazzi. Tutto questo per soddisfare le esigenze e i gusti dei vari “lettori” sparsi per il mondo... Così nascono le 7 collezioni, cui dedichiamo un articolo più approfondito in questo numero di Textures, firmato da Paola Govoni.


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pozziarturo.it Esclusività, gusto ed eleganza, uniti a un carattere spiccatamente internazionale ed eclettico, sono le caratteristiche della collezione di tessuti jacquard di Pozzi Arturo che sono sempre in grado di incontrare le esigenze della clientela. Le collezioni dell’azienda spaziano da prodotti sia classici sia moderni rivolti a una clientela residenziale, a prodotti specifici per gli operatori del contract e dell’outdoor. Dopo anni di ricerca continua il reparto R&D è stato in grado di lanciare sul mercato internazionale la collezione Fortezza©. Un prodotto innovativo, caratterizzato da performance e proprietà ineguagliabili, il filato, oltre a garantire una totale resistenza al fuoco ed essere lavabile in lavatrice senza doverlo stirare, garantisce la sicurezza di tutta la famiglia essendo completamente antiallergico, atossico, antibatterico e riciclabile. Le sue caratteristiche termoregolanti rendono il tessuto caldo in presenza di basse temperature e freddo quando fa caldo. Grazie all’alta resistenza alla luce e agli agenti atmosferici il prodotto si presta ottimamente per la realizzazione di arredi da esterno e per la nautica. Grazie alle numerose varianti e strutture in cui viene proposto soddisfa le più sofisticate esigenze per l’arredo. Da abbinare a queste creazioni tessili anche una linea di tende da interno. FireWall©, invece è una linea pensata per i professionisti del “Contract” che, grazie all’utilizzo dei filati Trevira CS, è in grado di superare i più severi test di resistenza al fuoco richiesti a livello internazionale. La tecnicità del filato impiegato rappresenta un valore aggiunto ai tessuti Pozzi Arturo che mantengono lo stile e l’eleganza che contraddistingue il marchio. Infine, la novità per la linea di tessuti in velluto è Velvet: velluti in jacquard sono affiancati da coordinati in tinta unita, goffrati, ricamati, plissettati e da speciali trattamenti in grado di conferire l’aspetto di pelli.


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prosetex.it

Prosetex è una realtà industriale fondata nel 1964 come attività artigianale, oggi in grado di produrre ed esportare in tutto il mondo una gamma articolata di prodotti di qualità, sempre stilisticamente all’avanguardia e tutti rigorosamente Made in Italy. Elisa Proserpio, che guida l’azienda di famiglia con il padre Luigi e le sorelle Elena e Silvia, ci racconta: "Il nostro prodotto di punta sono i velluti, che stanno riprendendo sensibili quote di mercato sia in Italia, che in Europa e in America. Prodotti che, grazie ai trattamenti specifici che li rendono meno delicati, più resistenti e prestazionali, hanno saputo nuovamente catturare l’attenzione degli addetti ai lavori nei settori arredo e contract. Il nostro velluto è ricercato per la testurizzazione, i fondi corposi e i finissaggi, per la ricca gamma colore e per le costanti novità nelle collezioni dei jacquard e degli uniti”. Sempre a Elisa chiediamo quali siano le ispirazioni per le scelte cromatiche e per i disegni delle linee più recenti: "Direi che i ‘grandi’ disegni sono meno richiesti, attualmente, dei falsi uniti e dei piccoli geometrici che - ovviamente - rivisitiamo in nuove interpretazioni che possano rappresentare al meglio il nostro stile". Prosegue Elisa Proserpio: “Attualmente abbiamo a catalogo una collezione dal sapore vintage che, attraverso particolari lavorazioni (ad esempio l’inserimento di lamine metalliche in trama, già nella fase di tessitura), conferisce al tessuto finito un affascinante effetto di vissuto. Siamo particolarmente soddisfatti anche della collezione ‘due corpi’, dove abbiamo lavorato con il colore e con un sorprendente effetto tridimensionale”. Oltre al settore dell’arredo, sia classico che di design, Prosetex è da tempo attiva nel mondo del Contract, che come ben sappiamo richiede una particolare competenza e specifiche caratteristiche di prodotto, soprattutto in tema di sicurezza. "Abbiamo tessuti omologati, velluti e jacquard in Trevira CS e altre fibre intrinsecamente ignifughe, destinate al mercato alberghiero e dei trasporti; forniamo sia il pacchetto completo che collezioni specifiche, come Viareggio o Caleido. Il committente può attingere a motivi classici ma naturalmente siamo in grado di proporre trame personalizzate e colori a campione”. Insomma, in conclusione possiamo affermare che Prosetex è un’azienda sempre sul pezzo, che lavora a regola d’arte secondo tradizione ma, al tempo stesso, è sempre attenta alla sperimentazione e all’innovazione.


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ratti.it Ratti d presenta una collezione innovativa e più cosmopolita. Accanto ai disegni classici e tradizionali, Ratti d mette l’accento su nuovi disegni più moderni e più contemporanei anche nella collezione tessuti in Trevira Cs, con nuovissimi articoli. Protagonista la tridimensionalità I tessuti, siano leggeri o pesanti, classici o più trasgressivi, giocano sull’evidente matericità e sulle trame ben leggibili. Tessuti jacquard mixano tecniche, filati e lavorazioni innovative Stampe chiné con effetti più contemporanei grazie a una nuova struttura che rende il tessuto più opaco. Tessuti stampati coniugano colore e grafica con trattamenti e applicazioni particolari. I finissaggi particolarmente fluidi trasformano la materia rendendola ancora più affascinante. Ancora una volta, Ratti d privilegia le fibre naturali: tessuti di lana, lino cachemire e seta, cotone, in pesi ultraleggeri, medi e ultra pesanti. I colori sono forti e decisi nella stampa e negli uniti. Novità per 2016 una collezione di tessuti termoformati in una varietà di colori eleganti.


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Redaelli 1893 è un brand storico legato da sempre al mondo del velluto, liscio e a coste. L'origine della qualità dei prodotti risiede nella produzione verticale, dalla tessitura al finissaggio e nella continua ricerca tecnologica e stilistica. Grazie alla lunghissima esperienza nella produzione di velluti d’ordito e all’interno di una nuova sinergia industriale guidata dal Sales Manager, Riccardo Redaelli, Redaelli Velluti presenta la sua nuova collezione per l’arredamento, il contract e gli accessori. Velluti uniti in cotone, viscosa, lana, lino e miscele pregiate. Un incredibile sviluppo colori con disponibilità anche sul pronto. Disegni a rilievo e a laser, ricami pregiati, lavorazioni esclusive e personalizzate, velluti jacquard. La continua ricerca, la qualità e il servizio sono i punti di forza della produzione dei velluti d’ordito destinati alle collezioni di arredamento più belle del mondo: il velluto è soprattutto personalizzazione e l’ufficio stile è sempre alla ricerca di progetti originali, anche in collaborazione con i suoi clienti. Una casa calda, accogliente, una casa glamour: in un moderno loft o in uno studio, come in una casa di campagna, il velluto veste ogni ambiente, per ogni esigenza. L’azienda declina il prodotto secondo le nuove tendenze presenti sul mercato, attraverso le tecnologie più innovative. Nei laboratori le macchine pilota riproducono fedelmente impianti industriali per un'elevata attendibilità del risultato finale in brevissimo tempo. Questo per fornire un prodotto dall'elevato valore qualitativo, unico, dalle proprietà eccezionali perché testate, in modo tale da poter garantire la qualità autentica.

redaellivelluti.it

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Solbiati Casa punta sull’emozione estetica che trova ispirazione nel mondo creativo di tradizioni antiche e culture lontane. Accanto a tessuti leggeri quasi impalpabili, ideali per tendaggi, presenta un’offerta più corposa, perfetta per la decorazione e il rivestimento d’interni. Le fibre naturali – come lino, cotone e lana – da sempre trattate con estro e attenzione, danno vita a tessuti raffinati le cui trame e orditi si uniscono in una magia di intrecci dall’effetto scenografico. Dall’antico impero celeste alla Terra dei fiori di Ciliegio: è la Cina con le sue ceramiche antiche e il Giappone con il suo kimono a influenzare i delicati motivi floreali e i pattern geometrici delle linee Shanghai Jacquard, Derry Jacquard e La Rochelle Jacquard, tutte in puro lino. Le nuance sono rivisitate in versioni bicolore nero e grigioperla contrapposte al bianco e con un peso che varia da 260 a 380 gr/mt sono ideali per imbottiti e tendaggi materici. Tra spezie e bazar, l’incanto delle tradizioni della Terra de Le Mille e una Notte: le calde tinte del Medio-oriente si riflettono in Bantry Jacquard Maché, Chevron double in cotone e lino e Lenza, leggera garza in 100% lino, dove le nuance intense e contrastanti di trama e catena accordano effetti cangianti che richiamano i toni esotici e vivaci dei tendaggi nel deserto. In Lesmo, garza in puro lino, il peso si fa più consistente e le fantasie di maxi-fasce in tonalità differenti propone un’idea di tendaggi che riflette intensità dissimili. La linea Morgex Jacquard, un blend di lino e cotone, si rifà ai toni delle cupole dei mausolei dell’antica Persia e di Samarcanda.

solbiati.it

L’uso di differenti armature tessili movimenta le lunghezze creando armoniosi effetti tridimensionali. Lino e cotone, usati puri o in blend, sono la base per creazioni ricercate presentate in tinta unita e in curiose fantasie. Le tonalità sono tenui, ispirate alla natura: i greggi si accostano alle delicate nuance del salvia, del celeste opaco, del rosa antico. Insolite le lavorazioni adottate: ciniglia con grosse trame tridimensionali. Ancora, filati mouliné che confluiscono nell’aspetto fiammato di Grenoble, blend di lino e cotone, nella versione all-over e a fasce tono su tono. Il maxi Chevron, Ollomont Jacquard, sempre in mischia lino e cotone, è unico nel suo genere per l’effetto straordinario del disegno in rilievo, con giochi di superfici differenti a dritto e a rovescio. Ad arricchire la famiglia, anche la linea Chamois, in unito o rigato, in cui la catena di fine cotone incontra in trama un lino più materico per creare un sorprendente effetto 3D. Infine, la cultura laniera si traduce in tessuti dalla mano morbida e dalle strutture consistenti in Flera, feltro dal taglio vivo in tinta unita e in variante a righe, Bizarre in fantasie jacquard e Cashlin, blend in lino cashmere, pensati per plaid e decori per arredare la casa.


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standfast-barracks.com

Stephen Thomas spiega al nostro gruppo in visita i materiali monocolori o fantasia stampati. "L'azienda – racconta è nata nel 1926 – ed è specializzata nella stampa tessile, oggi anche con sofisticate soluzioni digitali, l'introduzione della stampa digitale è servita anche a modernizzare la modellistica". Caratteristica dell'azienda Standfast&Barracks, con sede a Lancaster in Inghilterra e una tradizione di oltre 90 anni, è la prassi di valorizzare ogni anno giovani designer che portano alla modellistica tutto il loro talento. "Utilizziamo – dice Thomas – solo fibre naturali come cotone e lino che subiscono trattamenti chimici per essere utilizzati per il medicale o per altre tipologie d'uso. La stampa con macchine tradizionali viene utilizzata su Trevira". Standfast&Barracks è una delle più versatili e capaci società di stampa su tessuto al mondo e offre svariate tecniche di stampa su tessuto tra cui scegliere, dalla stampa convenzionale rotativa o serigrafica usando tinture in tinozze, reagenti, pigmenti, tinture per dispersione, scarico e acide, nonché diversi effetti speciali, fino alla più recente tecnologia di stampa a getto di inchiostro digitale. La gamma standard di stoffe copre una grande varietà di pesantezze, fibre e lavorazioni diverse, dal cotone sottile al lino fiammato pesante, alla seta cruda, al velluto, alla lana, al nylon e al Trevira CS. L’azienda ha un archivio che vanta documenti originali che risalgono a un secolo fa.



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vanelli.com.tr La famiglia Turkun opera nel settore tessile dal 1929. Erol Turkun, appartiene alla terza generazione, è il fondatore di Vanelli, ha iniziato la sua carriera nel 1976 e dirige tuttora l'azienda. Offre un'ampia varietà di prodotti di design e di qualità eccellente che sono la combinazione di innovazione, tecnologia creativa e alto livello di prestazioni. La qualità dei prodotti dei servizi e del personale sono considerati gli elementi chiave del successo dell'azienda. Con una struttura verticale si occupa di tutti i passaggi, dal filato al finissaggio, al prodotto finito per la decorazione della casa. Fornisce trattamenti particolari come quelli ignifughi, oleorepellenti, antimacchia, antibatterici, eccetera. Vanelli predispone collezioni che vanno dai tessuti per mobili imbottiti a tendaggi trasparenti, drappeggi, tende a rullo, tessuti stampati e prodotti finiti. Tra le collezioni vi sono quelle in tessuti naturali come il 100% lino in mischia con filati innovativi come rafia, filati metallici, lana che conferiscono alla collezione uno stile unico e raffinato. Vanelli dispone anche di una collezione Trevira CS per il mercato del contract, in cui i tessuti ignifughi in Trevira CS giocano un ruolo fondamentale.


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vigano.it

È con la dottoressa Alessandra Viganò che io, Mariadele Mancini, Antonio Vigliante e Paola Govoni visitiamo lo stand dell’azienda che produce tessuti e velluti dal 1930: “abbiamo preso un tessuto classico come il Toile de Jouy e l’abbiamo rivisitato stampandolo su velluto con colori forti come il giallo acido e il viola, uscendo dai soliti bianco e nero o bianco e blu. La collezione offre tessuti Jacquard e uniti in fibre naturali e poliestere in altezza 140 cm e 280 cm adatti sia agli imbottiti che alla decorazione. I velluti uniti in cotone, viscosa e poliestere vengono affiancati da lavorazioni come stampe, devorè, lamine metalliche e imprimè. Esiste inoltre una collezione molto ampia di tessuti e velluti flame retardant per il settore Contract con altissime performance”. La Viganò nasce come tessitura jacquard ma nell’evoluzione del mercato si è trovata a interpretare il velluto ai massimi livelli. Velluto sempre elegante e prezioso ma reso moderno dalla possibilità di trattarlo con l’antimacchia o di produrlo con filati ignifughi o spalmature FR e Crib 5 per poterlo utilizzare nel settore contract a seconda dell’impiego e della normativa vigente nei vari paesi. “Le nostre collezioni – ci dice ancora Alessandra Viganò – sono sempre studiate e coordinate seguendo un preciso mood per rendere la presentazione più immediata e attraente. Quest’anno l’interesse è stato alto per i velluti stampati da abbinare ai classici uniti”.


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Blooming your home

Optimism and a good feeling in spite of decreasing visitors. Following the concluded XXIV edition of Proposte, we would like to make a quick assessment of the three days of work. Despite a statistical drop of 7 percent in the number of visitors and of 4 percent in the number of companies participating, data confirming the international economic downturn, the satisfaction and optimism of the exhibitors demonstrated that the Fair remains an excellent showcase for new collections, and that enthusiasm was also affirmed by the new participants.

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Proposte confirms its status as a highly international fair, with representatives of foreign companies making up nearly 70 percent of the total number of visitors. There was strong attendance also at the press conference in which Alberto Jelmini, the founder, participated along with his sister Rosita Missoni, from the Home sector of the Missoni Group, the President Piercarlo Viganò and the Vice President Mauro Cavelli, who reaffirmed the great degree of attention that is paid to the certification and traceability of fabrics, a concept that was underscored by Jelmini who said, “the way in which things are made is often more important than the thing itself”. Cavelli also underlined the tendency to favour natural colours as far as curtains are concerned and more striking textures and colours for furnishings, as was prefigured by the choice for the title of this edition, ‘Blooming your home’.


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VISTI A PROPOSTE writer Paola Govoni

Atmosfere letterarie nei tessuti Parà L’atmosfera prevalente che si respirava quest’anno allo stand di Parà a Proposte, era di sapore squisitamente letterario. L’azienda ha infatti voluto creare una piccola ‘biblioteca tessile’ che è stata presentata in fiera a Cernobbio e che trae ispirazione dal concetto di ‘raccolta’. Sono state individuate 7 famiglie tessili con decori e palette colori diversi fra loro e a ciascuna famiglia è stato dedicato un libro. L’associazione fra i tessuti e le opere letterarie rimanda ai personaggi e alla trama del libro e in particolare alle situazioni, ai dialoghi e all’ambiente storico. Un ruolo certo non secondario lo giocano i paesaggi, gli abiti, gli oggetti e le atmosfere che ogni singola opera riesce a evocare, cui corrispondono altrettanti colori, sfumature, lavorazioni e tecniche, che riescono a richiamare quelle atmosfere negli affascinanti tessuti in esposizione.

Con Paolo Patruno Marketing Manager Para.

Proprio come quello espresso dai libri, il carattere delle famiglie tessili è di volta in volta morbido e classico, o più deciso e moderno, talora evocativo di mondi lontani o delle energie della natura, con riferimenti diretti a periodi storici e ai canoni estetici e decorativi che le varie epoche hanno saputo esprimere, imprimendo un segno distintivo forte e duraturo. Paolo Patruno, Marketing Manager dell’azienda di Sovico, è stato l’ideale ‘cicerone’ che ci ha guidato attraverso la ‘biblioteca tessile’ di Parà. Lasciamo la parola all’azienda per presentare i contenuti dell’interessante iniziativa:

IL RITRATTO DI DORIAN GRAY Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900) Si configura come un capolavoro della letteratura inglese: è una vera e propria celebrazione del culto della bellezza. Una “professione di fede” che Wilde tende a perseguire nell'arco della sua intera esistenza, sia attraverso la sua produzione artistica che per mezzo della sua condotta decisamente anti-conformista, sprezzante del buonsenso e dei canoni della morale borghese.

Atmosfere letterarie allo stand Para di Proposte 2016.


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I tessuti abbinati a questo libro hanno stampe dai disegni floreali dal gusto classico, piuttosto serioso e quindi anche più maschile e “inglese”; per questo il riferimento va a un personaggio come Dorian Gray, un dandy amante dei bei tessuti e dei bei vestiti, che spesso vengono descritti minuziosamente nel romanzo.

I FIORI DEL MALE Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) I Fiori del Male è considerata una delle opere poetiche più influenti, celebri e innovative di tutti i tempi. La forma poetica e i temi trattati fecero scandalo. Il lirismo aulico, le atmosfere surreali di un modernismo ancora reduce della poetica romantica, lo sfondo vagamente sinistro, tradusse Baudelaire nello stereotipo del “poeta maledetto": chiuso in se stesso, a venerare i piaceri della carne e tradurre la propria visione del mondo

in una comprensione d'infinita sofferenza e profondo disagio. I tessuti legati a questa raccolta di poesie hanno disegni floreali e geometrici dal gusto moderno, con tratti pittorici decisi che rimandano al tono forte delle poesie di Baudelaire.

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VISTI A PROPOSTE

IL LIBRO DELLA GIUNGLA Joseph Rudyard Kipling (Bombay, 30 dicembre 1865 – Londra, 18 gennaio 1936) Il Libro della Giungla è una raccolta di racconti dello scrittore Premio Nobel per la Letteratura; i più conosciuti tra questi racconti rimangono le storie che narrano le avventure del "cucciolo d'uomo" di nome Mowgli, abbandonato nella giungla indiana e adottato da un branco di lupi. Le stampe dei tessuti legati al Libro della Giungla evocano il paesaggio, la natura, i fiori, la fauna delle foreste e hanno colori decisi e tratti freschi e morbidi.

bile, quello tra Armand e Marguerite: è lei la Signora delle Camelie, la protagonista dell’opera di Alexandre Dumas. Tessuti con stampe floreali contemporanei ma romantici dal gusto femminile. I colori sono vivaci, accesi, con disegni acquarellati dai tratti morbidi. Il legame con la protagonista del romanzo è l'amore per il mondo floreale e in particolare, nel suo caso, per le camelie.

LE MILLE E UNA NOTTE

LA SIGNORA DELLE CAMELIE Alexandre Dumas (Parigi, 27 luglio 1824 – Marly-le-Roi, 27 novembre 1895) La Signora delle Camelie parla della difficile e infelice storia d'amore tra Margherita, la cortigiana più bella di Parigi, e Armando Duval. E’ una storia d’amore, ma anche una storia di disperazione e di redenzione, che arriva quando ormai è troppo tardi; un amore impossi-

Le Mille e Una Notte è una celebre raccolta di novelle orientali. L'ambientazione delle novelle è varia: il racconto-contenitore, come pure altre novelle, ha origine indo-iranica. Si individua pure un ciclo dei racconti di tradizione arabo-musulmana e altre nelle quali si riconoscono influssi giudaici. È presente inoltre un filone minore greco-ellenistico. Alcune novelle, infine, sono parzialmente ambientate in Cina e altre negli Urali. Questa raccolta di racconti si lega a questo mood attraverso la narrazione delle lavorazioni tessili orientali, caratterizzate da una simbologia di segni ricchi e minuziosi, resi tridimensionali e materici attraverso la stampa digitale. La paletta colori rispecchia i colori caldi di quel mondo.


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del quale si svolge il racconto: una Londra povera, fumosa e grigia. Il protagonista è lo stereotipo di una realtà sociale disagiata, vestito di vecchi indumenti rattoppati. Le stampe di questo mood rimandano al concetto di riciclaggio, di parchwork di tessuti di diverso genere, caratterizzati da una paletta multicolore.

RINASCIMENTO PRIVATO

OLIVER TWIST Charles John Huffam Dickens (Portsmouth, 7 febbraio 1812 – Higham, 9 giugno 1870) Oliver Twist, fu uno dei primi esempi di romanzo sociale. Inedita per l'epoca fu anche la rappresentazione fortemente anti-romantica della vita dei delinquenti e dei poveri. Il romanzo analizza i mali della società inglese ottocentesca: la povertà, il lavoro minorile, la criminalità urbana, e l’intrinseca ipocrisia della cultura vittoriana. Il legame tra i tessuti e questo romanzo sta nello scenario all'interno

Maria Villavecchia Bellonci (Roma, 30 novembre 1902 – Roma, 13 maggio 1986) È un'autobiografia immaginaria di Isabella d'Este, che ripercorre gli anni salienti del Rinascimento italiano attraverso un punto di vista privato, cioè dall'interno della corte del Ducato di Mantova. I tessuti di questa collezione sono legati a questo romanzo in quanto rimandano agli arazzi, ai ricami, alla ricchezza dei tessuti, molto spesso minutamente descritti da Maria Bellonci. La narrazione è ricca di dettagli, che evidenziano la ricchezza degli ambienti interni del periodo rinascimentale in cui è ambientata l’opera.

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!"#!$%"& AZIENDE AUTORIZZATE ALL’USO DEL MARCHIO TREVIRA® CS

Tessuti per arredamento e rivestimento mobili

D'Etoffe S.r.l. Via Bisenzio, 61 - 59013 Montemurlo (PO) telefono 0573 95721

Luilor S.p.A. Via dei Tintori, 13/15/17 - 59013 Montemurlo (PO) telefono 0574 652822

AERRE STOFFE S.r.l. Via Garibaldi, 66 - 20852 Villasanta (MB) telefono 039 2051907

Decobel S.r.l. Via dell'Industria, 50/2 - 59013 Montemurlo (PO) telefono 0573 55539

Magniarredo S.p.A. Via Roma, 512/d - 59100 Prato (PO) telefono 0574 63710

ALISEO VELLUTI S.r.l. Via Terracini, 28 - 51031 Agliana (PT) telefono 0574 718080

Dedar S.p.A. Via della Resistenza, 3 - 22070 Appiano Gentile (CO) telefono 031 2287511

Manifattura FOSSA divisione della Danzo S.r.l. Via dell'Unione Europea, 33 - 21013 Gallarate (VA) telefono 0445 402411

Alois Tessitura Serica S.r.l. Via S.S. Appia, 197 - 81041 Vitulazio (CE) telefono 0823 961720

Dell'Orto Gianpaolo S.p.A. Via Briantina, 60/68 - 20038 Seregno (MB) telefono 0362 229046

Manifattura Tessile di Nole M.T. S.p.A. Via Martiri della Libertà, 8 - 10076 Nole (TO) telefono 011 9260606

Angelo Vasino S.p.A. Via Torino, 62 - 10023 Chieri (TO) telefono 011 9476504

Elledi S.r.l. Via Q. Sella, 20 - 13856 Vigliano Biellese (BI) telefono 015 8976271

Manifattura A. Testori S.p.A. Via Dante, 7 - 20026 Novate Milanese (MI) telefono 02 39101384

A L Tessuti S.p.A. Via Pacinotti, 91 - 20035 Lissone (MB) telefono 039 24471

Emmepi Interiors Via Pietro Micca, 14 - 23900 Lecco (LC) telefono 0341 494228

Mario Sirtori S.p.A. Via Papa Giovanni XXIII, 10 - 23845 Costamasnaga (LC) telefono 031 879611

Arte Tessile S.r.l. Via del Molinuzzo, 59/61 - 59100 Prato (PO) telefono 0574 624331

Enzo degli Angiuoni S.p.A. Via Europa, 33/39 - 23846 Garbagnate Monastero (LC) telefono 031 3573611

MARZOTTO S.p.A. Divisione Velluti Via Madonna, 30 - 22070 Guanzate (CO) telefono 031 3527606

Beatrix S.p.A. Via Pioga, 7/a - 35011 Campodarsego (PD) telefono 049 5566788

Etro S.p.A. Via Spartaco, 3 - 20135 Milano (MI) telefono 02 550201

Mavitex S.r.l. Via Europa, 41 - 23846 Garbagnate Monastero (LC) telefono 031 852213

Bevilacqua Luigi S.r.l. (Corva Velluti d'arte) Via S. Croce, 1320 - 30135 Venezia (VE) telefono 041 721566

Felix S.n.c. Via Cesare Battisti, 14 - 23845 Costa Masnaga (LC) telefono 031 855080

Molteni Vincenzo S.r.l. Via F. Baracca, 14 - 22044 Inverigo (CO) telefono 031 607144

Bimitex S.r.l. Via Prato, 28 - 59013 Montemurlo (PO) telefono 0574 68701

Fidivi Tess. Vergnano S.p.A. Regione Masio, 19 bis - 10046 Poirino (TO) telefono 011 9430662

Noble Biomaterials Europe S.r.l. Via Andreis, 74 - 25015 Desenzano del Garda (BS) telefono 030 9911422

Biseta S.r.l. Via Leopardi, 35 - 22075 Lurate Caccivio (CO) telefono 031 494297

Forasassi Manifattura S.r.l. Via G. Di Vittorio, 124 - 59013 Montemurlo (PO) telefono 0574 720913

Pointex S.p.A. Via Brunelleschi, 20 - 50010 Capalle (FI) telefono 055 8979380

Bologna & Marcaccio F.lli S.r.l. Via Marrochelle - 81100 Castel Campagnano (CE) telefono 0823 867010

Foresti Collezioni S.r.l. Via G. Benzoni, 25/31 - 00154 Roma (RM) telefono 06 5744214

Pugi R.G. S.r.l. Via Garibaldi, 33 b - 51037 Montale (PT) telefono 0573 557701

C&C S.r.l. Via Zenale, 3 - 20123 Milano (MI) telefono 02 48015069

Gaetano Rossini S.r.l. Via Roma, 13 - 23845 Costamasnaga (LC) telefono 031 855104

Ratti S.p.A. div. Hospitality Via Madonna, 30 - 22070 Guanzate (CO) telefono 031 3535211

Canepa Tess. Serica S.p.A. Via Trinità, 1 - 22020 San Fermo della Battaglia (CO) telefono 031 219111

Giorgio Piovano - Home Textiles Viale Cappuccini, 41 - 10023 Chieri (TO) telefono 0327 0969893

Rossini della Quercia S.p.A. Via Cadorna, 8 - 23845 Costa Masnaga (LC) telefono 031 879211

Cesari S.r.l. Via Giampaolo della Chiesa, 10 - 00152 Roma (RM) telefono 06 6381241

Gustavo De Negri & Zama S.r.l. Località Pioppitelli - 81013 Piana di Monte Verna (CE) telefono 0823 460022

Rubelli S.p.A. Via della Pila, 47 - 30175 Marghera (VE) telefono 041 2584411

Clerici Tessuto & C. S.p.A. Divisione Luna Home Via Belvedere, 1/A - 22070 Grandate (CO) telefono 031 455111

Imatex Tessitura Jacquard S.p.A. Via Cadorna, 33 - 23895 Nibionno (LC) telefono 031 692222

Serica S.r.l. Via Recanati, 99 - 80046 S. Giorgio a Cremano (NA) telefono 081 2565283

COLBER S.r.l. Via Concordia, 41 - 20838 Renate (MB) telefono 0362 924863

Limonta S.p.A. Via C. Battisti, 15 - 23845 Costamasnaga (LC) telefono 031 857111

Seteria Bianchi S.r.l. Via Majetto, 2/4 - 22070 Intimiano (CO) telefono 031 460110

CORVA Velluti d'arte S.r.l. Via Bradolini, 52 - 31020 San Fior (TV) telefono 0438 402255

Loris Zanca Editore Tessile Via Quarto Ponte, 11 - 37138 Verona (VR) telefono 045 7102700

SoFarSoNear S.n.c. Via Villapizzone, 26 - 20156 Milano (MI) telefono 02 36735680

CT Cor-Tex S.r.l. Via Calvenzana Inferiore, 20 - 23849 Rogeno (LC) telefono 031 876553

Loro Piana S.p.A. Corso Rolandi, 10 - 13017 Quarona (BI) telefono 0163 201111

Spinelli Vincenzo S.p.A. Via Dante, 6 - 23890 Barzago (LC) telefono 031 874244


TDR S.r.l. Tessitura di Rovezzano Via Arte della Paglia, 93 - 50058 Signa (FI) telefono 055 6593718

Fischbacher Christian S.p.A. Roggia Lubiana, 141 - 22040 Alzate Brianza (CO) telefono 031 557801

Tessilriva S.p.A. Via Pietro Ferloni, 73 - 22070 Bulgarograsso (CO) telefono 031 891291

G-TEX S.r.l. Via Nuova Valassina, 18 - 22040 Monguzzo (CO) telefono 031 651774

Sir.Tess. Tessitura di Rogeno S.r.l. Via Spino, 4 - 23849 Rogeno (LC) telefono 031 865054

Gemini Padana S.r.l. Via Tibet, 19 - 21052 Busto Arsizio (VA) telefono 0331 342110

Tessitura Fumagalli Carlo & Figli S.r.l. Via Pratobevera, 12 - 23884 Castello di Brianza (LC) telefono 039 570454

Giber S.p.A. Via per Fenegrò, 35 - 22070 Veniano (CO) telefono 031 930210

Tessitura Gerosa S.p.A. Via S.S. Gervaso e Protaso, 2/4 - 23845 Costa Masnaga (LC) telefono 031 879191

Industria Tessile Gastaldi & C. S.p.A. Via Roma, 100 - 22046 Merone (CO) telefono 031 650053

Tessitura Ghezzi S.n.c. Via Risorgimento, 11 - 23845 Costa Masnaga (LC) telefono 031 855239

Gottifredi Maffioli S.p.A. Via E. Wild, 2/c-4 - 28100 Novara (NO) telefono 0321 692032

Tessitura Serenza S.r.l. Via Grigna, 15 - 22060 Figino Serenza (CO) telefono 031 780170

Limitex S.r.l. Via Silvio Pellico, 15 - 22070 Limido Comasco (CO) telefono 031 895248

Tessitura Sironi Enrico Via Cappuccini, 50 - 21013 Gallarate (VA) telefono 0331 260547

Lodetex S.p.A. Via Tibet, 21 - 21052 Busto Arsizio (VA) telefono 0331 352211

Texar Stoffe S.r.l. Via Europa, 31/7 - 23846 Garbagnate Monastero (LC) telefono 031 870621

Mario Cavelli S.p.A. Via Baden Powel, 9 - 21052 Busto Arsizio (VA) telefono 0331 352411

Velvetex S.p.A. Via 1 Maggio, 21 - 59013 Oste Montemurlo (PO) telefono 0574 70681

Mario Ghioldi & C. S.r.l. Tessitura Via Leonardo da Vinci, 9 - 22075 Lurate Caccivio (CO) telefono 031 390992

Viganò S.p.A. Via Volta, 8 - 23895 Nibionno (LC) telefono 031 6923111

Mastro Raphael S.r.l. Loc. Santo Chiodo Via delle Industrie,21 - 06049 Spoleto (PG) telefono 0743 23081

Tessuti per tendaggi e arredamento

Mauri Giuseppe S.n.c. di Marco Mauri & C. Via Statale, 31 - 23890 Barzago (LC) telefono 031 860234

Agena S.r.l. Corso Unione Sovietica, 225 - 10134 Torino (TO) telefono 011 3171919 Astra Nova S.p.A. Via Cassano Magnago, 145 - 21052 Busto Arsizio (VA) telefono 0331 682190 Caironi Carlo & C. S.r.l. Via Marconi, 17 - 22070 Limido Comasco (CO) telefono 031 938572 Casalegno Tendaggi S.r.l. Via Galatea, 14 - 10023 Chieri (TO) telefono 011 9476211 E. Boselli & C. S.p.A. Via della Repubblica, 80 - 22077 Olgiate Comasco (CO) telefono 031 9843011 Emmebi S.p.A. Sistemi decorativi per tendaggi Via Lecchetto, 5 - 24030 Carvico (BG) telefono 035 4388811 Fasac S.p.A. Via Manzoni, 222 - 22070 Cassina Rizzardi (CO) telefono 031 8829711 Fiorete Group S.p.A. Via Guanzasca, 2 - 22073 Fino Mornasco (CO) telefono 031 882511

Mottura S.p.A. Via XXV Luglio, 1 - 10090 San Giusto Canavese (TO) telefono 0124 494949 MPS Professional Protection System S.r.l. Via Berlino, 17 - 24040 Verdellino Zingonia (BG) telefono 035 871895 MV 1843 S.r.l. L.go Dora Maria Bricca, 20 - 10044 Pianezza (TO) telefono 011 9675157 Musa S.r.l. Viale Vittoria, 25 - 21054 Fagnano Olona (VA) telefono 0331 610780

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Silent Gliss in Italia Via Reggio Emilia, 33 - 20090 Redecesio Segrate (MI) telefono 02 269031 Silvia Interiors S.r.l. Via di Castelpulci, 17 L - 50018 Scandicci (FI) telefono 0557 310194 Sirio Tendaggi S.r.l. Via Virgilio, 9 - 20020 Magnago (MI) telefono 0331 306660 Taborelli A.M. S.r.l. Tessitura Serica Via Manzoni, 10 - 22070 Montano Lucino (CO) telefono 031 473042 Tendaggi Paradiso S.r.l. Via Risorgimento, 613 - 22070 Cassina Rizzardi (CO) telefono 031 881267 Tessitura Pertile S.n.c. Via A. Gastaldi, 24 - 10023 Chieri (TO) telefono 011 9472850 Texnova S.r.l. Via Marconi, 53 (CP 34) - 20050 Lesmo (Villasanta) (MB) telefono 039 6980180 Vay S.p.A. Corso Matteotti, 81 - 10023 Chieri (TO) telefono 011 9424824 Vivaldi International S.r.l. era Vivaldi Textiles Via Milano, 72/b - 22063 Cantù (CO) telefono 031 7073652 Wintex S.r.l. Via Valsorda, 9 - 22044 Inverigo (CO) telefono 031 797225

Tessuti indemagliabili Manifattura Tessile Friulana S.r.l. Via Peraria, 5 - 33050 Percoto (UD) telefono 0432 676530 Sitip S.p.A. Via Vall'Alta, 13 - 24020 Cene (BG) telefono 035 736511

Bedding Carlo Carnaghi & C. S.a.s. Fabbrica Tessuti Via Carlo Cattaneo, 10 C.P. 255 - 21052 Busto Arsizio (VA) telefono 0331 632098 Demaflex S.n.c. di Fassi & Giorgetti Via M. Vitruvio - 21012 Cassano Magnago (VA) telefono 0331 775256

Passamaneria Italiana S.p.A. Via Benso, 4 - 10023 Chieri (TO) telefono 011 9470221 Polytex S.r.l. (sistemi per tende) c/da Succiommo Zona Ind. - 87043 Bisignano (CS) telefono 0984 940319 Pozzi Arturo S.p.A. Via Parini, 3/5 - 23890 Barzago (LC) telefono 031 85231 Prosetex S.p.A. Via Roma, 76 - 23892 Bulciago (LC) telefono 031 874370

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Trevira GmbH Succursale Italiana Via Lomazzo, 58 - 20154 Milano telefono 02 3191141 Info.trevitalia@trevira.com www.trevira.com


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TREVIRA CS writer Antonio Vigliante

Riciclo post-consumo dei tessuti

Recupero e riciclo di tessuti Trevira CS.

Nel 2013 Trevira ha lanciato un programma di riciclo per tessuti usati Trevira CS. Una volta rimossi non devono necessariamente finire in discarica o nell’inceneritore per il recupero termico. Al contrario, essi rappresentano una preziosa materia prima e nell'ambito di un concetto di recupero e di riciclo possono proseguire la loro vita fino ad appropriati nuovi usi. I tessuti sono realizzati con un unico materiale, 100% poliestere Trevira, presupposto assolutamente favorevole per il riciclo. Possibili utilizzi finali sono per esempio i materiali per coibentazione, che includono quindi anche applicazioni per pannelli acustici per ufficio e spazi conferenza, alberghi e ristoranti, nonché per edifici pubblici. Questo percorso prevede che Trevira ritiri i tessuti costituiti per il cento per cento di fibra ignifuga Trevira quando la loro vita utile è finita. I tessuti devono essere

 Velluta “U” arricchisce la collezione di velluti Trevira CS : elegante e semplice, con effetto stropicciato e aspetto simile a un velluto realizzato in fibre naturali. Tinto in pezza disponibile in un’ampia gamma di colori.

 Manto Velluto Melange, ciniglia melange, tinto in pezza realizzabile anche in grande altezza per tendaggi e copriletti. puliti, asciutti e privi di contaminazioni e rivestimenti. Devono aver inoltre ottenuto l’omologazione Trevira CS in quanto l’identificazione dei tessuti e l’ammissione al programma di riciclo vengono gestite tramite il numero di omologazione registrato da Trevira. Tutti gli attori della filiera tessile, dal produttore di filati all’utente finale, saranno informati del fatto che Trevira ritirerà i tessuti usati Trevira CS. Ad esempio, quando si ristrutturerà un hotel, il proprietario, il gestore o il contractor potranno spedire a Trevira i vecchi tessuti Trevira CS. Questi saranno messi in magazzino e, una volta raggiunto un quantitativo sufficiente, si procederà al riciclo attraverso un processo meccanico. Per garantire la sostenibilità nell’attuazione del progetto, Trevira terrà conto della posizione geografica del consumatore finale : i tessuti inviati da società dell’area europea saranno raccolti nello stabilimento di produzione di Trevira a Bobingen (Germania). Per quelli provenienti da altre zone saranno presi accordi particolari. Come ha specificato nel corso di un'intervista rilasciata a Heimtextil 2016 Anke Vollenbröker: "Vogliamo impegnarci in questa direzione perché si tratta di un buon progetto. Io penso che si debba trattare di un concetto di logistica in cui ognuno è responsabile


!"#!$%"& dell’invio dei propri scarti alla centrale di smaltimento e riciclaggio. Penso che sia importante offrire questa possibilità ai nostri clienti".

UN'ATTIVITÀ FIERISTICA DI RILIEVO A MoOD di Bruxelles (6-8 settembre 2016), Trevira sarà presente con lo stand collettivo "Trevira CS Contract Square" che sarà condiviso con i clienti del Club Trevira CS. Tra i tessitori italiani che hanno accolto l’invito ci saranno: FIDIVI, PUGI, WINTEX, VELVETEX e Mario Cavelli. Tra i nomi esteri di rilievo anche Baumann Dekor, Engelbert E. Stieger, Spandauer Velours. Nella sezione MoOD Yarns saranno presenti Lei Tsu e VLNAP. Nel frattempo si sarà conclusa Intertextile Shanghai, aperta dal 24 al 27 agosto, che avrà visto anche una collaborazione unica fra Trevira e un certo numero di editori attraverso il Trevira CS Design Challenge. La sfida tenterà di rispondere alla domanda 'Come possono i tessuti fare di uno spazio un luogo speciale?', con rinomate aziende tessili internazionali come JAB ANSTOETZ, Kobefab, Lelièvre, Nya Nordiska, Pascale Gontier, SoFarSoNear e Tapicerias Gancedo a raccogliere la sfida. I loro tessuti saranno stati premiati da una giuria di dieci architetti che avrà selezionato tre vincitori. Nell'immediato futuro, dopo MoOD, il prossimo appuntamento sarà il 4 ottobre con il Jobber Day a New York dove come ogni anno i partecipanti tessitori del Club TCS incontreranno, nell'ambito dell'iniziativa promossa da Trevira gli editori tessili americani. Per la prima volta poi Trevira sarà a Orgatec, la fiera specializzata per l'arredo per l'ufficio, dal 25 al 29 ottobre.

 Langhe di FIDIVI: ispirato alla corteccia della vite, la rugosità è esaltata dal contrasto di un filo brillante con il fondo melange. Adatto al residenziale e al Contract, disponibile in 33 colori. Alta resistenza all’abrasione e solidità alla luce.

POST-CONSUMER RECYCLING: RETURN AND RECYCLING OF TREVIRA CS FABRICS In 2013 Trevira launched a recycling concept for used Trevira CS fabrics. The end of their useful life does not mean that Trevira CS textiles end up in the rubbish dump or in the incinerator for thermal recycling. On the contrary, they are a valuable raw material and within the framework of a return and recycle concept they can proceed on to appropriate new end uses. Since the textiles are manufactured from a single raw material, 100% Trevira FR polyester, this is a favourable precondition for recycling. Possible end uses are, for instance, materials for insulation or soundproofing – which could include applications in acoustic panels for office and conference areas, hotels and restaurants as well as for public buildings. The concept foresees that in the end Trevira will take back fabrics consisting of 100% flame retardant Trevira fibre and filament yarns when their useful life is over. The fabrics need to be clean, dry and free of contaminations and coatings. They must also have passed the Trevira CS trademark test, as the identification of the fabrics and the permission to participate in the recycling scheme is handled via the trademark approval number registered at Trevira. All players in the textile chain, from the yarn producer to the end user, will be informed that used Trevira CS textiles will be taken back by Trevira. For example, when refurbishing a hotel, the hotel owner/manager or the contracting furnisher can send the old Trevira CS fabrics back to Trevira. These fabrics are put on stock and, when the required quantities have been collected, proceed on to mechanical processing and recycling. To ensure sustainability in implementing the recycling process, Trevira will take into account the location of the end consumer. Fabrics sent in by companies in the European area are collected in the Trevira production plant in Bobingen (Germany), for

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onward transmission to recycling, while sensible local arrangements will be made for textiles outside Europe. As specified in an interview released in Heimtextil 2016 by Anke Vollenbröker: "We will work in this direction because it is a good idea. I think it should just be a logistics concept in which everyone is responsible for sending their waste to the disposal and recycling center. I think it's important to offer this possibility to our customers.

A significant trade fair activity At MoOD in Bruxelles (6-8 September 2016), Trevira will be present with the collective stand "Trevira CS Contract Square" that will be shared with customers of Trevira CS Club. Among the Italian weavers who accepted the invitation will be: FIDIVI, PUGI, WINTEX, VELVETEX and Mario Cavelli, among them major foreign names as Baumann Dekor, Engelbert E.Stieger, Spandauer Velours. The Section MoOD Yarns will present Lei Tsu and VLNAP. Meanwhile it will be concluded Intertextile Shanghai, opened August from 24 to 27, which will also have seen a unique collaboration between Trevira and a number of textile editors through the Trevira CS Design Challenge. The challenge will attempt to answer the question 'How can the fabrics make a space a special place?', With renowned international companies such as JAB ANSTOETZ, Kobefab, Lelièvre, Nya Nordiska, Pascale Gontier, SoFarSoNear and Tapicerias Gancedo to meet the challenge. Their fabrics were awarded by an independent jury of ten architects who selected three winners. After MoOD, the next event will be on October 4 with the Jobber Day in New York, where the weavers of the Trevira CS Club will meet the American textile editors again. For the first time Trevira will be at Orgatec, the trade show for the furniture for the office, 25 to 29 October.


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INTERVIEW GIUSY BETTONI writer Pietro Ferrari

Parliamo con Giusy Bettoni della sua attività e del suo impegno a favore della sostenibilità e dell'economia circolare.

Giusy Bettoni, CEO di C.L.A.S.S.

Il trittico magico

La sede di C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle Sustainable Synergy) è un elegante ufficio presso i Bastioni di Porta Venezia nel cuore di Milano, è uno spazio discreto e raccolto, propizio alla riflessione e al pensiero creativo. Abbiamo qui l'opportunità di intervistare la CEO Giusy Bettoni che, da anni approfondisce il tema della sostenibilità nel campo del tessile. "Nel 2016 - ci dice - sono 34 gli anni di esperienza in cui io ho collaborato con i più importanti produttori di fibre e ho registrato sempre un grande impegno di innovazione. Dall’altra parte mi ritengo fortunata di aver potuto raccontare delle storie dal punto di vista del marketing e della comunicazione non tanto sul tema del prodotto finito quanto su quello del materiale, la qual cosa è molto più complicata. Devo dire che negli ultimi quindici anni questo fatto mi è molto servito nel mio percorso professionale". "Negli ultimi quindici anni - prosegue - mi sono avvicinata a quella che, secondo me, è la più alta parte dell’innovazione, quella che riesce a includere anche la responsabilità. Per quanto mi riguarda, dunque, quello della sostenibilità non è un discorso a parte ma è un discorso legato all’innovazione, perché chi è veramente innovativo, oltre a creare un prodotto bello dal punto di vista estetico (nessuno di noi compra niente se non è bello, soprattutto nel campo dell’abbigliamento e dell’arredamento) deve integrare la responsabilità nel proprio progetto: se ieri il valore del prodotto nasceva dall’abbinamento dell’estetica con le prestazioni, oggi dobbiamo aggiungere anche la responsabilità. Queste tre caratteristiche assieme garantiscono un vantaggio competitivo enorme. Se pensiamo che qualcuno acquisti un oggetto solo perché è sostenibile ci illudiamo, invece chi deve acquistare un impermeabile che deve essere bello e riparare dalla pioggia, se poi scopre che è anche a basso impatto ambientale penso che sia ulteriormente motivato all’acquisto: c’è qualcosa in più e non qualcosa in meno. Purtroppo il discorso green, il discorso

della sostenibilità è partito solo come discorso di sacrificio: dobbiamo rinunciare a qualcosa, perché il mondo sta andando a rotoli. Noi, invece, crediamo che ci siano aziende che dispongono dell’esperienza, della cultura e della capacità innovativa tali da poter inglobare il valore della sostenibilità senza rinunciare a nulla".

QUALITÀ CONTRO QUANTITÀ Come è nata C.L.A.S.S.? domandiamo. "Nel 2007, visto che non si muoveva nulla, ho creato questa questo HUB internazionale che si chiama C.L.A.S.S. e abbiamo cominciato a raccogliere nella nostra showroom filati o tessuti che avessero quella che io chiamo la tridimensionalità: bellezza, prestazioni, sostenibilità. Questa sembra una cosa molto banale ma come sappiamo tutti, nel mondo del sostenibile non lo è. All’inizio abbiamo incontrato non poche difficoltà, perché, soprattutto dall’estero, arrivavano messaggi di un certo tenore: un tessuto sostenibile, per esempio, poteva essere fatto solamente con il cotone organico. Certamente il cotone organico è una componente importante del mondo del tessile sostenibile ma non c’è solo questo materiale. C’era una grande organizzazione negli Stati Uniti che si chiamava Cotton Exchange i cui esponenti vedevano con repulsione tutto quello che era riciclato e rinnovabile, perché, dal loro punto di vista, era qualcosa di contaminato. Nel 2009, questa associazione ha cambiato il proprio nome in Textile Exchange ed è costituita dai brand più importanti della moda e dell’abbigliamento con un approccio diverso al prodotto riciclato". Cos’è sostenibile? "Questo è un ambito molto confuso - è la risposta - noi come C.L.A.S.S. abbiamo prima di tutto provato a creare un link con quelle che sono le dinamiche del nostro settore. Noi parliamo di moda e parliamo di abbigliamento, per cui, se i prodotti non sono belli e non sono funzionali, noi non avremo mai un mercato. Se parliamo del cotone organico o del cotone riciclato facciamo un bellissimo discorso ma se poi nessuno li compra, perché non sono belli o perché hanno delle prestazioni problematiche siamo daccapo. Abbiamo cominciato, per questo, a togliere un po’ di nebbia intorno, compresa quella che per alcuni era molto van-


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Vedute della showroom.

taggioso lasciare per dare valore a cose che non ne hanno assolutamente, e abbiamo cominciato a parlare di valori di nuova generazione. A questo punto, però, non bisogna limitarsi solo al materiale: perché il materiale è importante e proprio per questo abbiamo creato la showroom in cui ci troviamo ma non è sufficiente. Non a caso, inizialmente io cercavo di raccogliere tessuti il più possibile, perché pensavo che trovare tante cose fosse una grande motivazione per i designer, poi mi sono resa conto che non era quello l’obiettivo di fondo, perché i designer hanno tutti un centro di ricerca che va in giro a cercare i prodotti, compreso quelli che costano di meno, quello che, invece, non hanno tempo di fare, è trovare qualcosa di fondamentalmente molto innovativo, perché manca il tempo e mancano le possibilità. È ovvio che chi va a Première Vision o a Heimtextil non ha il tempo di visitare tutti gli espositori per scoprire i tessili sostenibili in ogni stand. Per questo, oggi, abbiamo creato uno showroom che non è solo una mostra ma che è soprattutto uno strumento di ispirazione, perché abbiamo visto che, cercando di concentrarci sulle cose nuove, tecnologicamente molto avanzato che abbiano comunque tutte e tre le famose caratteristiche e parlino di sostenibilità per il processo nella sua globalità e non del singolo materiale”.

GLI ESEMPI POSITIVI Sicuramente abbiamo visto crescere la possibilità di creare un prodotto sostenibile e anche commerciale. In sintesi possiamo parlare di valori di nuova generazione che si chiamano trasparenza, tracciabilità e cultura, perché tutti possono usare un co-

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tone organico o riciclato ma è una cosa ben diversa farlo. Tutti questi prodotti sono certificati LCA ovvero LifeCycle Assessment, un ciclo di valutazione di impatto a livello di acqua, di chimica e via dicendo. Per esempio, in New LifeTM, perché New LifeTM ha una catena di fornitura totalmente italiana in un raggio di ottanta chilometri, ed è la prima ad aver fatto questo discorso ed è stata la prima supply chain totalmente orizzontale: le bottiglie non vengono riciclate con un processo chimico ma in maniera meccanica, i trasformatori, lavorando anche per la food industry, seguono standard qualitativi molto stringenti che li portano ad avere una bassissima densità di parti plastiche per milione su polimero. “Sinterama, per fare un esempio, nella sua storia ha fatto solo dei poliesteri e, quindi, sa ricavare il meglio da questo materiale, e la catena di fornitura non è costituita in partenza da scarti industriali ma da materiale biologicamente certo. Se aggiungiamo il fatto che questo materiale non gira per il mondo ci troviamo di fronte al primo poliestere riciclato con una sua denominazione e un suo ingredients branding, oltre a una trasparenza totale di processo. Parlando di cultura, nel territorio toscano da sempre si ricicla la lana, non è una cosa nuova: per cui qui un gruppo di aziende toscane e una marchigiana si sono messi assieme con Re.Verso(tm), raccogliendo gli sfridi della lana, e del cashmere, delle sale taglio che solitamente rappresentano il 20% del tessuto e vengono considerati e tassati come rifiuti speciali. Queste aziende riescono a determinare la tracciabilità di questi sfridi, vengono trasformati a livello meccanico e, poi, una tessitura realizza questi tessuti che possono essere di lana o

Nella prima foto a sinistra: BacxTM da Centro Seta.

A sinistra: Gruppocinque con New LifeTM.


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INTERVIEW GIUSY BETTONI

Rocca in Filatura C4-Re.VersoTM.

Tessuto in Ecotec® by Marchi & Fildi e cotone organico.

LA GIUSTA DIREZIONE

Tessuto Lanificio Stelloni Re.VersoTM per Lanificio Stelloni.

di cashmere e vanno a interessare brand di altissimo livello. Risultati interessanti sono stati ottenuti da Filatura C4 con il filato per il contract e da Filpucci per la maglieria. Una delle ultime cose lanciate sul mercato, parlando in particolare di arredamento, è Ecotec® by Marchi & Fildi, un filato di Marchi&Fildi che è ottenuto in questo caso dagli sfridi del cotone con una gamma di filati in cui il cotone è smart perché, arrivando dagli sfridi, permette di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e gli utilizzi di acqua ed energia. Centro Seta ha fatto un discorso sulla seta: è un converter di Firenze che ha creato una linea di tessuti certificata al cento per cento con dei colori bellissimi che sono stati mischiati col New LifeTM e il filato Green Fiber ottenuto da pre industrial waste dell'area di Biella.

“Noi siamo partiti nel 1992-1993 e il nostro obiettivo era quello di fare del marketing linkato alla comunicazione e la nostra posizione è sempre stata quella di comunicare filati, tessuti e fibre a livello di consumatore. Io sono stata tra le prime a provare a comunicare le microfibre, abbiamo lanciato un gran numero di soluzioni innovative. Questi sono sempre stati i territori ed è per questo che parlo di sostenibilità ma partendo dall’innovazione. Credo fortemente che la grande innovazione sia quella e che per poterla fare ci voglia cultura e le aziende giuste ed ecco perché come agenzia ci rivolgiamo a quelle aziende che stanno andando in quella direzione. A noi non interessa vendere il tessuto, a noi interessa promuoverlo e far sì che si attivi la catena di fornitori, partendo dal filatore per arrivare al brand e poi attivare il brand in comunicazione con il consumatore. Lavoriamo sulla strategia di sviluppo e di comunicazione e aiutiamo anche le aziende a crearsi un marchio che, oggi, non è più com'era in passato, non esprime più una funzionalità, qui invece andiamo su nuovi lavori in cui un capo o prodotto dell’arredamento ha un basso impatto ambientale e una elevata tracciabilità, e rientra nel modello di economia circolare. Facciamo delle sessioni di presentazione che durano due orette, raccontiamo le storie più interessanti nell’abbigliamento e abbiamo cominciato da poco a seguire anche l’arredamento. Sono incontri che si svolgono nella nostra sede, sono incontri individuali, perché i brand sono troppo diversi l’uno dall’altro e non è possibile fare una presentazione standard. Per noi i certificatori sono importanti dal momento in cui il certificatore è una parte terza che dichiara che quello che diciamo corrisponde alla realtà. In questo contesto LCA è il discorso fondamentale ed esprime dati da cui non si può sfuggire". La bellezza della sostenibilità non è più un bisticcio, realtà come C.L.A.S.S. dimostrano che il trittico magico di bellezza, prestazioni e sostenibilità è qualcosa di realizzabile.


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SPECIALE TOSCANA writer Pietro Ferrari e Antonio Vigliante

 Una veduta panoramica di Prato.

Panorama toscano Nove storie a Prato e dintorni per raccontare un distretto estremamente dinamico dopo gli anni della crisi.

Abbiamo visitato con Antonio Vigliante alcune realtà di primo piano tra quelle che rappresentano il distretto del tessile toscano. L’area del Distretto tessile di Prato include 12 comuni in un’area a cavallo tra le province di Prato (comuni di Prato, Cantagallo, Carmignano, Montemurolo, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio), di Pistoia (comuni di Agliana, Montale, Quarrata) e di Firenze (comuni di Cadenzano e Campi Bisenzio) e interessa una superficie di 700 km2 e una popolazione che conta più di 300.000 abitanti. La delimitazione geografica del distretto è quella adottata dalla Regione Toscana, con D.G.R. 21/02/2000 n.

 Un antico telaio pratese al Museo del Tessuto della città.

69, sulla base dei parametri indicati dal D.M. del 21/04/93, riadattati in seguito alla L. 140/99, fondata sull’individuazione dei sistemi locali del lavoro definiti dall’Istat con i dati censuari del 1991. Prato rappresenta uno dei più grandi distretti industriali italiani ed uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per le produzioni di filati e tessuti di lana: vi si producono tessuti per l’industria dell’abbigliamento, prodotti tessili per l’arredamento, filati per l’industria della maglieria; tessuti non tessuti e tessili speciali per impieghi industriali, prodotti in maglia e capi di abbigliamento da uomo e donna, in lana cardata e pettinata, cotone, lino, seta e fibre sintetiche. In forte crescita anche il settore del pronto moda. All'interno del distretto è riscontrabile un sistema molto articolato di produzioni, che si distinguono per le materie prime utilizzate (lana, cotone, fibre artificiali e sintetiche, ecc.), i processi (filatura pettinata e cardata, tessitura ortogonale e maglia, nobilitazione), i segmenti di mercato (dal lusso ai consumi di massa) e gli impieghi finali (abbigliamento, maglieria, arredo). Altri settori di supporto sviluppatisi all’interno del distretto riguardano la progettazione, la creazione e styling, il marketing del prodotto, la consulenza organizzativa e strategica e l’ICT. Un tratto forte del sistema industriale pratese è costituito dalle relazioni con i mercati internazionali: il settore tessile esporta oltre la metà della sua produzione e intrat-


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L'incessante attività produttiva.

tiene rapporti commerciali con più di 100 nazioni. Queste sono le cifre fredde ma precise che Istat, Infocamere e Unioncamere mettono a disposizione del pubblico e dei giornalisti. Sono cifre impressionanti ma non rendono la realtà viva di un distretto che, oggi, sta conoscendo, nel complesso, un vivace recupero rispetto agli anni più bui della crisi, durante i quali ha comunque dimostrato una sostanziale tenuta. Possiamo senza tema di smentita affermare che, se dopo la fase acuta della crisi, il tessile italiano è ancora un sistema quasi del tutto completo e coerente, lo dobbiamo alla capacità di tenuta dei distretti storici del settore.

UN'INESAURIBILE CREATIVITÀ TRA INNOVAZIONE E IDENTITÀ Texao rappresenta una realtà produttiva di antica origine italiana toscana. L’azienda è nata negli anni Sessanta ed è cresciuta a piccoli passi senza distaccarsi dalla sua vera natura: produrre tessuti con telai jacquard e piani oggi tecnologicamente all’avanguardia e versatili al punto di adempiere e soddisfare molteplici esigenze. Texao produce e distribuisce in Italia ed all’estero numerose collezioni di tessuti naturali, tinti in filo ed

 Verifiche di qualità da Texao.

in pezza, su basi diverse e con filati diversi ogni anno. Stagionalmente Texao propone collezioni sia classiche che moderne di tendenza, le quali nel tempo si sommano formando un prezioso archivio, sicuro punto di riferimento per gli addetti ai lavori. "Proponiamo - ci dice il direttore vendite Michela Gori - un prodotto italiano a un mercato internazionale. Adottiamo le migliori tecnologie e possiamo contare su di un distretto di prima forza. La creatività è quello che ci distingue dalla concorrenza. La qualità la diamo per scontata".

 Antonio Vigliante e Michela Gori che ci fa da guida nella visita allo stabilimento.

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SPECIALE TOSCANA

DA UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA IL VALORE AGGIUNTO DEL FINISSAGGIO Sono due giovani, i fratelli Marco e Matteo Menichelli che portano avanti un mestiere di altissima sapienza artigianale in una logica di efficienza industriale, entrambi laureati hanno scelto di proseguire un'attività in apparenza umile ma fondamentale per conferire valore aggiunto e, oserei dire, un'anima al tessuto. Lavorano nel comprensorio pratese ma anche oltre, dove si richieda di portare a termine operazioni difficili e di grande complessità. La Plissettatura Rosalba, che prende il nome dalla madre dei due titolari, effettua lavorazione di grinzatura e plissettatura. Oggi il campionario delle capacità di lavorazione delle aziende è tale da costituire un punto di riferimento per gli operatori tessili del comprensorio pratese.

Nella foto in alto a sinistra: antichi strumenti di una maestria sempre attuale alla Plissettatura Rosalba.

Nella prima foto in alto: Marco Menichelli con Antonio Vigliante.

Nella seconda foto in alto: la magia del finissaggio.

Nella foto a sinistra: tecnologie avanzate unità a una sapienza artigiana.


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UNA GAMMA D'OFFERTA ECLETTICA E RAFFINATA La Manifatture Toscane Ta-Bru è un'azienda familiare con cinquanta dipendenti e collaboratori che opera su tre unità locali, due a Signa (Firenze) e una ad Annone Brianza (Lecco). Nata dall'intuizione di Brunetto Targioni negli anni Trenta come produttore artigianale di tessuti di paglia e altre fibre naturali per il settore dei cappelli e delle borse, si è poi evoluta,a partire dagli anno Sessanta nella produzione di tessuti per pelletteria, calzatura, arredamento e abbigliamento. A questo ampio spettro di attività si affiancano le specializzazione della consociata Manifatture Toscane MTS che opera dagli anni Settanta nel campo della spalmatura (finte pelli) e della resinatura dei tessuti, costituendo per la Ta-Bru un fondamentale completamento delle sue capacità di rispondere alle più svariate esigenze del mercato.

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Nella foto a sinistra in basso: Pietro Ferrari davanti allo stabilimento Tabru.

Nella foto a sinistra: Antonio Vigliante con Barbara Targioni.

Le più recenti realizzazioni Tabru.


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SPECIALE TOSCANA

 Becky Moon della linea Must.

DECOBEL La Decobel e nata nel 2001, in un momento in cui il mondo cambiava e ha attraversato la grande crisi perche il cliche pratese l'ha aiutata molto a crescere. Fa parte della Bellandi S.p.A. di Prato, un gruppo familiare che ha acquisito altre aziende e si e costantemente evoluto. Si occupa di tessile per l'arredamento. Il suo sbocco principale e per il cinquanta per cento il mobile imbottito italiano di fascia alta, i tessuti sono prodotti solo in Italia e sono di qualita e destinati a un certo tipo di clienti che avevano bisogno di una garanzia di qualita, di servizio, di creativita.

Cartagena della linea Must.

Gabriele Guidoni (nella foto), Art Director di Decobel, ci dice: "Abbiamo presentato un nuovo prodotto all’interno della collezione Decobel 2016 che, grazie a uno specifico procedimento nel finissaggio,


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Furios della Collezione Decobel 2016.

basato sulla differenza nel coefficiente di ritrazione delle fibre, ha un accentuato effetto tridimensionale. Il marchio Must invece, acquisito qualche anno fa, si colloca in un'area di frontiera tra il tessile per l'abbigliamento e quello per l'arredamento. La linea di tessuti per l'arredamento rappresenta l'applicazione di tessuti molto vicini al settore della moda". Guidoni ci racconta con entusiasmo della nuova esperienza che sta prendendo corpo in Decobel: telaio ormai obsoleti sono stati smantellati e nell'area libera si sta allestendo un "laboratorio creativo" in cui, in uno stesso spazio designer tessili e progettisti dell'azienda lavorano assieme, non importa se dedicati all'abbigliamento o all'arredamento, in una continua osmosi di idee, per cercare il nuovo e l'originale. "Perche oggi - ci dice - la creativita - e piu importante del numero dei telai".

 Antigua della Collezione Decobel 2016.


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SPECIALE TOSCANA

LA QUALITÀ E L'ASSORTIMENTO

costituendo grandi stock assortiti in grado di rispondere alle esigenze del mercato italiano e estero. Il servizio e la qualità sono il nostro punto di forza e siamo in grado di effettuare consegne dal nostro magazzino pronto in 48 ore".

Dal 1984, Fil-3, basata a Montemurlo (Prato), si pone l'obiettivo di soddisfare la necessità delle aziende di acquistare filati già pronti, in piccole e grandi quantità, ma sempre nel rispetto della qualità, della moda e dei trend. L’azienda produce filati per tessitura come tweed, malfilé, bottonati, melange, ondé, bouclé ma anche elasticizzati (core spun e non), in lana vergine, misti lana e in misto fibre nobili. "La nostra specializzazione - ci spiega il titolare Giacinto Gelli - è il filato in lana cardata Tweed in colori melange - ma la nostra forza commerciale sta nell'assortimento: disponiamo, infatti, di 700 varianti articolo-colore in stock service. Inoltre importiamo filati in lana pettinata e filati in puro lino

Siamo alla Fil-3, Antonio Vigliante non rinuncia a provare una giacca di Tweed che gli sta a pennello.


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 Antonio Vigliante con Stefano Morotti, direttore commerciale di Luilor.

DAL PASSATO AL FUTURO La passione, la conoscenza delle materie prime, l’aggiornata tecnologia e l’esperienza nella tessitura e nelle lavorazioni sono gli elementi distintivi di una realtà che, come Luilor, attraverso innovazione continua e qualità totale, persegue giornalmente il miglioramento e l’eccellenza del prodotto creato e offerto. L’intera ideazione, creazione e sviluppo delle Collezioni si realizzano nella sede di Montemurlo, nel distretto tessile di Prato, in un ambiente moderno e organizzato dove, tutto il processo produttivo, dalla scelta delle materie prime fino alla loro trasformazione in tessuti, tende con passione e sapiente know-how alla creazione di tessuti 100% Made in Luilor. È Stefano Morotti, direttore commerciale dell'azienda, che ci fa da guida nella visita degli impianti produttivi a raccontarci la filosofia dell'azienda basata su una ricerca di alti livelli qualitativi e su una creatività che affonda le sue radici in un funzionale ed organizzato archivio tessile che permette di gestire razionalmente il patrimonio di creatività del passato e del presente per fornire sempre muovi spunti alle proposte di mercato. Razionalità anche nei flussi di magazzino in entrata e in uscita e in un contesto di ordine e pulizia.

 I reparti produttivi di Luilor.


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INTERVIEW DONALD WICH writer Pietro Ferrari

Il sistema giusto Messe Frankfurt cresce nel suo ruolo di punto di riferimento fieristico nel sistema tessile.

Donald Wich con Pietro Ferrari nel quartier generale di Messe Frankfurt Italia a Milano.

Abbiamo incontrato presso la sede italiana di Messe Frankfurt l'amministratore delegato Donald Wich per parlare di Heimtextil: non solo il principale appuntamento europeo del settore tessile, ma anche manifestazione inserita in un sistema articolato e interconnesso con altri appuntamenti fieristici in tutto il mondo. Pietro Ferrari - Possiamo parlare del sistema Heimtextil, perché di sistema ormai bisogna parlare. Donald Wich - Quando ci si riferisce all’economia tedesca, il concetto di sistema è d’obbligo ed è un po’ la chiave del successo in molti settori. Nel nostro ambito fare sistema, anche a livello fieristico, diventa naturale. Heimtextil è il punto cardine di un sistema molto ampio; oltre all’appuntamento di Francoforte ogni anno il brand prende nuovo impulso con le numerose iniziative all’estero sempre riguardanti il settore tessile che si terranno prima di Heimtextil: in Cina abbiamo Intertextile Shanghai Home (24 - 27.08.2016) che vedrà la partecipazione di oltre 1400 espositori, a cui seguirà poi Heimtextil Russia (20 - 23.9.2016, Mosca). Dello stesso gruppo fanno parte Heimtextil India (20 22.6.2017, Nuova Dehli); a New York abbiamo invece Home Textiles Sourcing, mentre a Tokyo si svolge Interior Lifestyle Tokyo/Heimtextil Japan (14 16.6.2017). Tutte queste manifestazioni hanno l’obiettivo di creare un sistema fieristico che sia sinergico, ma

che al contempo non crei sovrapposizioni e concorrenza, così da realizzare una rete globale che sia in grado di autoalimentarsi. Se all’inizio avevamo la preoccupazione di togliere espositori alla fiera madre a Francoforte, che potevano scegliere di andare in Cina piuttosto che in India, oggi abbiamo potuto constatare che è successo esattamente il contrario: abbiamo aumentato gli espositori e i visitatori provenienti da queste aree, proprio grazie a una logica di sistema. Heimtextil si colloca all’interno di quello che è forse il più grande sistema fieristico a livello mondiale che noi chiamiamo Texpertise, una struttura in grado di riunire tutte le manifestazione del settore. Messe Frankfurt infatti abbraccia praticamente tutta la filiera: non solo nel mondo del tessile per la casa, ma anche con diversi progetti nel mondo del tessile per abbigliamento tra i quali Intertextile Shanghai Apparel Fabrics che è la più grande fiera mondiale in questo campo. Inoltre, siamo presenti nel settore del tessile tecnico con Techtextil, che ha ben sei manifestazioni in tutto il mondo. Abbiamo inoltre una rappresentanza a Berlino con


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 Green Showroom e Ethical Fashion Show, entrambe incentrate sul tema della moda sostenibile. Non si possono dimenticare le nostre fiere più legate alle tecnologie e ai servizi del tessile: Texcare, appuntamento quadriennale per la cura innovativa dei tessuti, e Texprocess, ultima entrata nel sistema che è giunta ormai alla terza edizione ed è dedicata alla tecnologia del finissaggio tessile e abbigliamento. Tutte queste manifestazioni creano la strategia di sistema entro il quale si colloca il microsistema, per così dire, di Heimtextil. Pietro Ferrari – Quindi il “sistema Heimtextil” si articola anche dal punto di vista geografico per presidiare le diverse aree strategiche? Donald Wich – Esatto. Tutto dipende molto dallo sviluppo dei singoli mercati: ad esempio il marchio Interstoff, focalizzato sul tessile abbigliamento, negli anni Novanta era presente a Francoforte ma a seguire subì una delocalizzazione nella regione asiatica; lì infatti si trasferirono alcune nostre fiere: Interstoff a Hong Kong e Intertextile Apparel Fa-

Aspetti del quartiere fieristico di Francoforte.

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Un affollato seminario a Intertextile di Shanghai.

brics a Shanghai. Mentre Heimtextil, e questa è la bella notizia, dopo un leggero calo di qualche anno fa, non solo ha mantenuto la sua leadership, anzi da qualche anno a questa parte ha dei numeri in netta crescita, anche e soprattutto per quanto riguarda l’Italia. Pietro Ferrari – Per la prossima edizione di Heimtextil c’è qualcosa che bolle in pentola o siete soddisfatti dell’attuale format? Donald Wich - Alcuni anni fa avevamo tentato di modificare alcuni aspetti del format, introducendo ad esempio una giornata di apertura al pubblico: da questa scelta però tornammo all’antico modello mantenendo la caratteristica di base di Heimtextil, cioè quella di essere la fiera di tutta la filiera del tessile per la casa dedicata esclusivamente al B2B. Dall’altra parte ci sono state delle modifiche di format che hanno avuto successo perché legate alle tendenze del settore: la dinamicità maggiore riscontrata negli ultimi anni è quella legata al tessile arredo e del tendaggio: da qui l’apertura del padiglione 4.0 per far fronte a questa crescente domanda. C’è stato inoltre un primo tentativo nel 2015 di una piccola collettiva di aziende italiane: test che è stato superato grazie al format che ha convinto moltissime aziende italiane che non ave-


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INTERVIEW DONALD WICH

 Interprete dei trend ma anche formidabile piazza commerciale, questo è il sistema fieristico tessile di Francoforte.

vano mai partecipato a Heimtextil e le ha supportare ad affacciarsi a Francoforte. Pietro Ferrari – Un’edizione quella di quest’anno che manda anche segnali positivi al settore. Donald Wich - Certamente, quello che la fiera presenta è sempre un po’ uno spaccato del mercato mondiale: se negli scorsi anni c’era stata una forte affluenza di aziende dalla Turchia, le quali negli anni passati avevano un po’ limitato la presenza italiana perché erano piuttosto concorrenziali dal punto di vista del prezzo, oggi possiamo dire che il ritorno delle aziende italiane dimostra come il Made in Italy non soffra più così pesantemente la produzione turca. Pietro Ferrari - Questo conferma che il mercato si sta sempre più stratificando per livelli qualitativi. Con che atteggiamento si presenta un produttore italiano ad Heimtextil? Donald Wich – Possiamo affermare che Heimtextil è sempre stata la cartina di tornasole per le aziende italiane: l’industria italiana ha inizialmente sofferto questa spinta verso l’internazionalizzazione e la globalizzazione, ma soprattutto la delocalizzazione dei processi produttivi. Questa situazione economica generale ha portato di conseguenza alla mancata partecipazione delle aziende italiane in fiera. Il fatto che la presenza italiana, come dicevamo prima, da due o tre anni stia nuovamente crescendo, significa che le aziende hanno trovato una risposta alle sfide lanciate dal mercato. Il fatto di presentarsi dal punto di vista commerciale con

una produzione di alta di qualità attraverso canali come quello del contract che sicuramente ha un seguito importante significa che le aziende hanno compreso le nuove dinamiche nell’approcciare questi nuovi canali con un forte contenuto di internazionalità. Stanno beneficiando del loro posizionamento e sono quindi state in grado di trovare dei nuovi schemi produttivi, capaci non solo di abbassare i costi di produzione, ma anche di far fronte ai requisiti di sostenibilità richieste del mercato: le aziende italiane hanno risposto attraverso l’innovazione tecnologica per adeguare la produzione ai nuovi requisiti di mercato. Pietro Ferrari - Parlando di prospettive nel tessile per la casa, come si muovono i diversi continenti su questo settore? Donald Wich – Essendo presenti in tutto il mondo, siamo in grado di registrare i flussi di mercato attuali. Cominciando dalla Russia, si può dichiarare che ora è un mercato difficile da affrontare, ma che ha avuto dei


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momenti estremamente positivi nel recente passato: nonostante le tensioni in corso, è un mercato che comunque può offrire opportunità di recupero. La Cina, un altro mercato che ha sofferto in passato, sia pure su altri livelli, potrebbe vedere nelle recenti iniziative portate avanti da Sistema Moda Italia dei segnali positivi: il mercato cinese continua a essere attraente per le aziende italiane e va presidiato per le ottime opportunità che offre. La Turchia stessa, che in qualche modo è un Paese concorrente, grazie al supporto fornito a molte aziende a livello governativo sta incontrando qualche difficoltà: questa situazione potrebbe tradursi in opportunità per le aziende italiane. Infine gli Stati Uniti hanno un particolare interesse per quanto riguarda il contract ma ci sono anche altri settori che hanno una crescita a doppia cifra. L’Europa non ha tassi di crescita pari a quelli americani, ma il mercato tedesco è estremamente positivo anche per la

parte retail. Complessivamente per le aziende italiane direi che le prospettive anche per quest’anno sono positive. Abbiamo un ricco menù a disposizione per coloro che esporranno; parlavamo prima del ruolo di Heimtextil in Europa: l’appuntamento di Francoforte mantiene il suo valore e continua a essere irrinunciabile per le aziende italiane. Per quanto riguarda il ruolo del Made in Italy nelle altre manifestazioni del “sistema Heimtextil” si può affermare che sia un rapporto con una prospettiva sempre più importante: le fiere del sistema continuano a essere delle piattaforme importanti per entrare nei mercati emergenti, dove su piazze come India o Cina, il fatto di creare sistema risulta fondamentale. Qui le collettive sono preziose per presentarsi in gruppo sotto il nome del Made in Italy, anche per superare logiche di competitività che possono avere un senso a livello nazionale o europeo, ma che devono essere superate una volta che ci si presenta in mercati terzi. Le aziende devono affrontare i mercati con queste prospettive se vogliono accrescere il livello di internazionalità e nel “sistema Heimtextil” trovano un partner ideale per questa crescita. Pietro Ferrari - Quali sono i punti di forza di Heimtextil? Donald Wich - La caratteristica di Heimtextil è sempre stata quella di presentare la filiera al completo; è fondamentale riunire in un solo luogo al centro dell’Europa l’intero settore in un contesto in grado di soddisfare le esigenze dei visitatori internazionali. Questa fedeltà al concetto di base è stato premiato, in un contesto di inflazione di appuntamenti fieristici: il fatto di poter contare sui valori sicuri di Heimtextil è premiante, considerando anche il continuo arricchimento merceologico in termini di aziende e visitatori; la presenza del sistema in tutti i mercati fondamentali è rassicurante e continua a garantire un ritorno positivo dell’investimento. Non ultimo è vitale per la riuscita della manifestazione l’intenso dialogo tra città, azionista della fiera, e la fiera stessa: sono stati costruiti moltissimi nuovi alberghi che hanno equilibrato anche i prezzi e creato un’offerta su tutti i livelli di costo.

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ANTEPRIMA FILO writer Sonia Maritan

“Luxury Revolution” La 46° edizione di Filo, il Salone dei filati e delle fibre, si svolgerà al Palazzo delle Stelline di Milano il 28 e 29 settembre 2016. Attraverso un road show è stato presentato a Biella, Milano e Prato nel mese di giugno e in queste tre occasioni, Gianni Bologna, come un maestro d’orchestra, in ognuno di questi luoghi, ha indirizzato le tendenze e illustrato le proposte sviluppo prodotto. La 46° edizione di Filo, il Salone dei filati e delle fibre, si svolgerà al Palazzo delle Stelline di Milano il 28 e 29 settembre 2016. Nel mese di giugno, attraverso un road show è stato presentato a Biella, Milano e Prato, un appuntamento aggiuntivo quest’ultimo, rispetto alle due tradizionali conferenze stampa di Biella e Milano, realizzato con l’attiva collaborazione di Confindustria Toscana Nord e di cui Paolo Monfermoso, responsabile di Filo, è stato molto soddisfatto anche per l’attenzione che ha suscitato fra gli operatori. In queste tre occasioni è emerso come continui la collaborazione con ICEAgenzia per promuovere il Salone sui mercati esteri dove l’industria tessile è più vivace, così da offrire alle imprese nuove opportunità di business. Paolo Monfermoso ha raccontato anche dell'iniziativa che l’ente fiera sta portando avanti con ICE, inerente l’archivio del tessile, che in occasione di Filo permetterà di ripercorre la strada del settore “Sul filo del tessile” e ha anticipato alla platea di espositori che verrà ampliata l’area tendenze. Alle tre conferenze stampa di Filo, Gianni Bologna è sempre il personaggio più atteso, da oltre un ventennio, infatti, in qualità di responsabile creatività e stile di Filo, come un maestro d’orchestra, indirizza le tendenze e illustra le proposte sviluppo prodotto. Il tema

 La presentazione milanese di Filo al Palazzo delle Stelline.

che sceglie per il 2016 è “Luxury Revolution”, che adottiamo come titolo: una evoluzione del concetto di lusso e dell’alto di gamma che punta sull’innovazione, ma fondando la ricerca del nuovo sulle solide basi dell’industria tessile italiana, a partire da quegli archivi aziendali che sono un vero e proprio patrimonio del made in Italy. Secondo Gianni Bologna, infatti, dobbiamo leggere “ri-voluzione nel suo doppio significato di ‘voltare indietro’ e di ‘voltare contro’, con il primo che rappresenta un punto per gli sviluppi creativi di disegno sia sulle materie nobili tradizionali sia su quelle innovative. Mentre il secondo significato ci porta a esplorare rinnovate ristrutturazioni e progettazioni tessili, finalizzate alla creazione di nuove estetiche e nuove funzionalità. E per restare più vicini alla realtà parliamo non di lusso, ma di ‘lussi’, al plurale, poiché, come ogni altra manifestazione della moderna socialità, le sfaccettature indotte dall’iper-comunicazione sono infinite anche in questo contesto”. La rivoluzione di cui tratta all’inizio della sua esposizione Gianni Bologna porta anche alla rivalutazione del passato attraverso libri, campionari, e le storie di


 La presentazione di Paolo Monfermoso.

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 Il tavolo dei relatori.

ogni azienda, che attraverso un percorso filologico rappresentano un archivio di valore inestimabile, quel “Sul filo del tessile”, che darà il titolo alla mostra di cui parla anche Monfermoso. E poi certo, il dirompente cambiamento che segue quell’istinto creativo che l’essere umano naturalmente persegue! E che di seguito non potrebbe essere meglio illustrato, dai concetti che espone Gianni Bologna, valorizzati così bene da Simone Acquistapace: insuperabile con i suoi video nel mettere insieme i pensieri e le immagini di chi puntualmente crea le tendenze per Filo. Per quanto sembri assurdo parlare di lusso nel caso di filati, al limite lusso nelle materie prime, ci dice Gianni Bologna di aver voluto affrontare questo tema partendo dal presupposto che qualunque “storia” o “evoluzione” è comunque un seguito di piccole rivoluzioni e poi perché nel “gusto” si è verificata, ed è in atto, una evoluzione piuttosto interessante della cui manifestazione più vistosa ha iniziato a esporre le sue “interpretazioni socio-tessili” la stagione scorsa con la dittatura del cattivo gusto

e della superficialità. Poiché ormai viviamo nel tempo del “post”, in tutti i sensi, precisa: quello letterale del “dopo”… quello informatico nelle nuove agorà dei social network... quello dei post-it che riempiono le nostre vite rese smemorate da troppa informazione e troppe immagini, dobbiamo abituarci anche a percepire quanto di “post” c’è nei segmenti diversi e stratificati del post-lusso. E qui si rifà ancora al cattivo gusto e alla superficialità della scorsa stagione, a quanto interagiscano, o anche configgano, con il mondo del lusso, visto senza eccessiva ossequiosità e partendo anche dal saggio presupposto di Coco Chanel quando disse che in fondo “il lusso è solo una necessità che inizia quando la necessità finisce”. Poiché alla base del lusso c’è innanzi tutto il soddisfacimento del gusto e del modo di vita personale cerchiamo di capire cosa serve per intercettare i consumatori del lusso ora e nel prossimo futuro. Ora e a breve. Come abbiamo già precisato, ci parla di “lussi” perché sono infinite le sfaccettature, anche se per chiarezza espositiva circoscrive poche aree tematiche. E queste aree spaziano su un vasto campo di gusti personali che sfociano anche nei loro opposti. Con tutte le contraddizioni del caso. La prima è IL TEATRO DEL LUSSO che comprende: L’ARTE DELLA FINEZZA, L'ARTE DELLA COMPLESSITÀ e L'ARTE DELLA SEMPLICITÀ. In quest’area vediamo una certa ripresa dei valori intrinseci quali la qualità, la classicità senza tempo e sicuramente l’artigianalità. Questi riprendono un peso preponderante rispetto agli aspetti esteriori quali la riconoscibilità della marca, dell’etichetta, della componente meramente estetica e di sensualità. Ovviamente queste caratteristiche sono più proprie dei consumatori di fasce d’età e di reddito più elevate e questo vale in parte anche per il settore più informato e sofisticato dei consumatori dei paesi emergenti (anche se qui stiamo visibilmente par-

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ANTEPRIMA FILO

 Gianni Bologna presenta la sua visione del concetto di Luxury e le sue declinazioni.

lando di codici “acquisiti” con uno spostamento dei significati rispetto alla scelta operata dagli omologhi europei). “Più di ogni altra cosa, sono la qualità del prodotto e l'esclusività a fare la differenza, in tutto il mondo. È un settore dove conta molto il “passa-parola” sia personale che digitale in alcuni social media particolarmente di punta in questo settore quantitativamente limitato. Stiamo parlando di intenditori, ci assicura, principalmente cresciuti nel lusso sia personale che esperienziale con un’attenzione forte al 'su misura' e all’unicità”. Come di consueto mentre ci descrive la dimensione del lusso, in questa declinazione, scorrono le immagini che sostanziano il suo pensiero creativo: tessuti dal disegno marcato e luminoso, raffinato e classico con sfumature eccentriche portatrici di un segno distintivo per L’arte della finezza. L’arte della complessità si ispira a stilemi culturali diversi, tessuti carichi di disegni e tinte forti, mentre L’arte della semplicità è la sintesi di pensieri puri, in bianco e nero, neutri e discreti, come lo sono le piccole gemme di luce in essi incastonati. La seconda area, IL LUSSO PER CASO, ovvero il lusso dell’agenda vuota, raccoglie il TEATRO DELL’“EGO” e NATUROPATIA. Il lusso sta cambiando pelle? Si chiede e ci chiede. Se dobbiamo scegliere tra una coppetta di caviale e idealmente un’agenda senza appuntamenti (a differenza di quello che sarebbe avvenuto due o tre decenni fa) oggi la risposta é “libertà” e il minor numero di condizionamenti possibile. “In questo ambiente il concetto del lusso è drasticamente cambiato e molti miti sono decaduti. Non viene cercato tanto l’esibizionismo (megabarche, supercar, e via discorrendo) quanto piuttosto uno stile di vita, il piacere della condivisione o una immersione totale nella natura, un viaggio speciale con gli amici, il bisogno di creare intimità ed empatia, di entrare in relazione con gli altri. Dunque tutta una serie di cose e avvenimenti più legati alla persona, alla sua esperienza vitale. Solo così si

spiega l’ingresso dei grandi gruppi del lusso nel settore dei caffè storici. È una forma discreta di non apparire, nata dalle ceneri del lusso ruggente e coinvolge quasi sempre consumatori euro-americani-giapponesi che in passato sono stati grandi adepti del lusso industriale e di “immagine” ma che ora sono molto più concreti, molto più focalizzati su se stessi e che difficilmente ritorneranno sulle loro orme”. Il Teatro dell’ego si esibisce in uno stile casual piuttosto ricercato per un modo di vestire che enfatizza il comfort di un abito tinta unita o di un jeans che può, anzi deve, acquisire una sua espressività personale. La Naturopatia la rappresenta con pennellate di colore delicato e tessuti traforati fatti con scampoli di cielo. STRAFARE è l’area tematica che raccoglie VERO ORO e VERO POP. Qui Gianni Bologna ci parla del nuovo ricco dei Paesi emergenti, che ha lavorato sodo per arrivare dov'è e ha appena realizzato di poter spendere i propri soldi nel lusso. Un consumatore ancora molto acerbo ma con un potenziale elevatissimo. Parliamo, tra l’altro, della generazione dei Rich Kids, – ambito in cui, come illustra il sito specializzato, ostentare è importante, anzi "vitale" – nata con la strada spianata dalle fortune dei propri genitori. “È impulsivo, connesso, affamato di novità e colori. Il brand, l'estetica, a volte spinta, del design sono un elemento essenziale, più importante della qualità intrinseca. Compra vestiti e (molti) accessori. I giovanissimi consumatori del lusso,

 Momenti di conversazione.


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quelli che spendono 10.000 o più euro cad./anno per beni legati all’estetica personale, sono già milioni. I design e lo shopping sono il loro biglietto di promozione sociale. Conoscono tutti i marchi, vivono su un palcoscenico e l’abito di scena deve avere il logo ben in vista, l’orologio e l’accessorio sono vistosi e seguono i brand già affermati ma anche le ultime scoperte del fashion. Sono soprattutto donne (ma non solo) tra i 25 e i 40 anni e il giro d’affari stimato supera i 15/20 miliardi di euro l’anno”. Il Vero oro è quasi roccocò, iperdecorato e i tessuti abbaglianti, e il Vero pop è urlato e ostentato: murales da dipingersi addosso da alternare ai tatuaggi, abiti permanenti, tutto a comporre un linguaggio aggressivo a fumetti. L’ultima area è quella del LUSSO AL FUTURO, dell’ALIEN SPORT e dell’ALIEN COUTURE. Oggi assistiamo al nascere di un periodo in cui l’attività sportiva viene vista in un’ottica diversa rispetto al passato: deve essere funzionale e divertente in misura uguale, generando tutta una serie di movimenti pensati e svolti nell’ottica di sublimare il corpo senza “pomparlo”. “Anche qui il ruolo ‘sociale’ dell’attività riveste un carattere vitale e attira sempre più consumatori e di tutte le fasce di età. L’esercizio viene svolto con attrezzi semplici, quasi elementari. Le nuove discipline sono ibride e mescolano danza, stretching, esercizio ginnastico, piccola acrobazia, un po’ di yoga e quant’altro. Si direbbe che viene ricercata l’unione di corpo e spirito e questo porta a un design dell’activewear più raffinato, magari con dettagli nascosti e un’enfasi sul lato estetico oltre che su quello meramente funzionale. Questi prodotti diventano attivi e passivi al contempo e permettono al corpo di agire, di respirare, ma anche allo spirito di ‘navigare’”. L’Alien couture invece, riguarda alcune proposte ispirate a un lusso e un’estetica per quando “il futuro” si trova o si troverà “altrove”. “Altri codici formali, estetici e di volumi che assumono una valenza scultorea. Quasi persone statuificate. Ma soprattutto con il conseguente auspicio/convin-

zione che per questo futuro, forse un po’ futuribile, si possa fare qualcosa affinché (per il tessile italiano nella fattispecie) avere un futuro non sia un lusso”. L’Alien sport si rifà a uno stile “specialistico” che il contenuto tecnologico dei filati consente e rileva nella matericità che enfatizza anche attraverso colori sobri, mentre l’Alien couture deve dire qualcosa in più in merito alla possibilità diffusa di possedere quell’uniforme iper-tecnica da esibire anche con una certa teatralità. Tutte le suggestioni che la rappresentazione ci ha fin qui regalato, Gianni Bologna le sintetizza e individua in ultima analisi in 12 tipologie di FILATI: dai cotonieri, ai serici, i linieri, le piccole fantasie con melange appena accennati, i lucidi man made, i movimenti di superficie con nodini, piccoli onde e piccole giarre, man made per lo sport anche testurizzati e gli insiemi cromatici fatti con fantasie molto marcate, i titoli molto vistosi pensati anche per la parte più pop, gli aspetti metallici e simil-metallici e vetrosi, una parte più lineare e una più di fantasie grosse e infine gli aspetti plastici e vetrosi. Infine, Gianni Bologna illustra le cinque cartelle colori: la prima dai toni neutri rosati o leggermente offuscati di grigio con il contrasto del blu copiativo, forse ispirati alla terra e al mare. La seconda tra i due estremi del violaceo/nero e del marrone medio e del castagna molto scuro: una serie di colori che richiamano dei metalli rari con la luce acida del giallo e del verde acqua. Una terza tavolozza raccoglie due toni più vividi di giallo e verde acqua che sono seguiti dal nero e dal lilla e dall’arancio sintetici con un tocco di argento. La quarta cartella colore è composta dal bianco grigiato, grigio perla pallido e i colori della frutta inframmezzati dal bordeaux e dal cioccolato. Infine, la quinta contiene il bronzo, l’oro vecchio e i toni più sportivi e briosi delle zone verde/blu e magenta/viola con la presenza ancora di un giallo active. Colori e filati per un 2016 all'insegna del lusso, forse inconsapevole auspicio per un mercato che accelleri un po' questa tanto attesa ripresa!

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ANTEPRIMA MAISON&OBJET writer Beatrice Guidi

Maison & Objet Evolutions Un evento importante per i professionisti dello stile di vita di tutto il mondo, Maison&Objet a Parigi offre due volte l'anno una vasta gamma di prodotti, presso il Centro esposizioni di Paris-Nord Villepinte: decorazioni e design per la casa, mobili, accessori, tessuti, profumi, design per bambini, stoviglie ecc. L’evento riunisce tutti gli stili con un approccio trasversale. Questo importante appuntamento che crea una tendenza nello stile attira circa 70.000 visitatori e più di 3.000 brand da tutto il mondo. Maison&Objet è un punto di incontro e di ispirazione dove i professionisti possono condividere le loro esperienze e idee. Si mette in mostra una selezione di fascia alta di prodotti e presenta una panoramica di eccellenza e innovazione. A settembre, Maison&Objet si evolve ancora una volta per fornire: ai visitatori un'esperienza sempre più arricchente, semplice ed efficace; agli espositori con la creazione di ambienti trasversali al fine di portare loro una maggiore visibilità e condurli verso nuovi mercati. Per questo nuovo appuntamento, gli organizzatori hanno concentrato la loro attenzione sul miglioramento delle quattro qualità principali che hanno reso l'evento quello che è oggi: - Una ridistribuzione dell'offerta tessile, integrando gli espositori nelle diverse atmosfere di arredamento raggruppati in due aree dei padiglioni 4 e 5A. - Una revisione parziale della disposizione del ricco settore Objet, con la convergenza di ambienti complementari, cucina + progettazione e Easy Living nei padiglioni 5A e 6, percorsi che offrono maggiore comfort per i visitatori, e il trasferimento dello spazio Retail, uno spazio dedicato alla discussione delle sfide affrontate dai negozi al dettaglio, nel cuore del padiglione 6.

- La creazione di un nuovo polo chiamato Influences, che presenta un'offerta di fascia alta dei prodotti di industrie del settore nei padiglioni 7 e 8; nel primo caso, una maggiore sinergia tra Now! Design da vivere e Scènes d’Intérieur Gallery, e in quest'ultimo Maison&Objet projets, una mostra dedicata agli espositori che mostrano soluzioni premium per l'architettura d'interni, che si tiene ogni anno nel mese di settembre. - Lo sviluppo nel settore Influences, per l'organizzazione della fiera Maison&Objet projets, fiera che si terrà solo a settembre, nel padiglione 8.


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EVOLUTIONS, CREATIONS AND LIFESTYLE IN PARIS A leading event for lifestyle professionals around the world, Maison&Objet Paris shows a comprehensive product offering twice a year, at the Paris-Nord Villepinte Conven- tion Centre: home decor, home design, furniture, acces- sories, textiles, fragrances, children’s design, tableware, etc. The event combines all styles with a cross-industry approach. With each show, this major hub for the lifestyle industry attracts some 70,000 visitors and more than 3,000 brands from around the world. Maison&Objet Paris is both an inspirational and business-oriented crossroads, where professionals can meet and share their experience and ideas. It showcases a high-end selection of products and presents a comprehen- sive overview of excellence and innovation. This September (2 - 6), Maison&Objet evolves once more to provide: - Visitors with an ever more enriching, easy and efficient experience; - Exhibitors with cross-industry environments, in order to bring them greater visibility and lead them towards new markets. For this new show, the organisers have focused their attention on improving the four main qualities that have made the event what it is today: - A redistribution of the textile offering, taking even fur- ther the idea of integrating textile exhibitors into the diffe- rent decor atmospheres featured in the Maison hub, with a grouping of exhibitors in two areas of Halls 4 and 5A. - A partial overhaul of the floor plan for the very rich Objet hub, with the convergence of complementary environments Cook+Design and Easy Living in Halls 5A and 6, new circulation routes offering greater comfort for visitors and the relocation of the Espace Retail, a space dedicated to the discussion of challenges faced by retail stores, to the heart of Hall 6. - The creation of a new hub called Influences, which presents a high-end offering of products by industry specifiers in Halls 7 and 8; in the former, greater synergy between Now! Design a vivre and Scènes d’Intérieur Gallery, and in the latter Maison&Objet projets a show dedicated to exhibitors showing premium solutions for interior architecture, held yearly in September. - The development in this Influences hub, of an interior’s arrangement offer, by organising the Maison&Objet projets, Maison&Objet fair, being held only in September, in Hall 8.

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MOSTRA DIALOGHI DI FILO

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writer Paola Govoni

Dialoghi di Filo. Il nuovo tessile avanza Dal felice connubio fra la creatività delle nuove generazioni, il sostegno di aziende leader nel settore tessile e il fascino di uno storico palazzo milanese nasce la mostra ‘Dialoghi di filo’, promossa nell’ambito di EXPO IN CITTA’ dal Comune di Milano (Cultura, Direzione Musei Storici) e da Archivio Crispolti in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera. La mostra, a cura di Livia Crispolti, è ospitata nelle sale museali del primo piano di Palazzo Morando-Costume Moda Immagine in via Sant’Andrea 6 a Milano ed è in programma dal 24 giugno al 25 settembre 2016. Il percorso espositivo mostra i lavori tessili realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera per l’insegnamento di ‘Cultura Tessile’ tenuto da Livia Crispolti nell’ambito del Corso di Diploma Accademico di secondo livello in Fashion Design, organizzato dalla

 Paola Govoni in visita alla mostra a Palazzo Morando.

 Campionature tessili realizzate dal 2010 a oggi dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, nell’ambito dell’insegnamento di ‘Cultura Tessile’ tenuto da Livia Crispolti.


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Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate. Accanto alle creazioni degli studenti dell’Accademia, nelle sale del palazzo sono in mostra le ricostruzioni di abiti storici progettati e realizzati da Maria Antonietta Tovini e opere ‘tessili’ di Elisabetta Catamo. Questi diversi ambiti operativi

hanno in comune l’utilizzo – seppure con modalità diverse – del materiale messo a disposizione da Alcantara®, Dedar e Dreamlux®, tre aziende protagoniste nel settore tessile, che hanno sostenuto a vario titolo il progetto espositivo. La mostra si propone di accompagnare il visitatore alla scoperta del tessuto come opera d’arte e ma-

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MOSTRA DIALOGHI DI FILO

 Giulia Mio. Progetto ‘Aratri e Seta’, il Friuli raccontato  Edoardo Russo. Progetto ‘Forme e volumi della moda. da un costume. Datazione: seconda metà del 1700 Un abito nero del 1840’. Datazione: 1840 Tesi Anno Accademico 2009-2010, Relatore tesi: Livia Crispolti, Re- Tesi Anno Accademico 2013-2014, Relatore tesi: Livia Crispolti, Relatore progetto: Maria Antonietta Tovini. latore progetto: Maria Antonietta Tovini.

 Elisabetta Catamo. Titolo dell’opera: VIOLA, 2016. Dimensioni: 100x70x10 cm Tecnica: Alcantara®, lana, vetro, legno.

nufatto d’eccellenza, attraverso una successione di passaggi condivisi ‘dalla tecnica manuale alle applicazioni industriali, passando per una accurata ricerca filologica’. Il percorso che dà vita a prodotti di pregio realizzati a regola d’arte non può che nascere da un momento di alta formazione e le creazioni in mostra testimoniano di una grande vivacità in tal senso. Le campionature tessili realizzate dagli studenti sono esposte in una serie di vetrine all’interno delle sale di Palazzo Morando, elegantemente arredate con mobili d’epoca, vasi, sculture, incisioni e dipinti della Milano

 Elisabetta Catamo. Titolo dell’opera: CELLULE, 2016. Dimensioni: 60x180x5 cm, Tecnica: Alcantara®, madreperla, legno.

 Abito in ricostruzione: Maria Antonietta Tovini con Dedar. Fonte di ispirazione: Velvet Gown, 1610-162.

storica. I tessuti sono piccole architetture, strutture complesse in cui i filati e i materiali danno origine a creazioni originali e a interessanti accostamenti di colori. Quando l’alta formazione dialoga con la creazione artistica e con aziende rappresentative del settore, i risultati sono significativi e contribuiscono a porre le basi del successo per il prodotto italiano nel mondo.


NOVITÀ 2016 BIENNALE INTERNAZIONALE DEI PRODOTTI E SOLUZIONI PER LA PROTEZIONE SOLARE, L’OSCURAMENTO, IL RISPARMIO ENERGETICO


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COLOPHON settembre 2016

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