Abruzzo Magazine Luglio Agosto 2014

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All’interno Speciale Moda in Abruzzo: Bond Factory, Antica Sartoria, BeWasBeen, Montaliani, Wash Italia, Wearcare

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Anno IX Numero 4 - LUGLIO / AGOSTO 2014

LUCIANO D’ALFONSO

INTERVISTA ESCLUSIVA AL NUOVO PRESIDENTE

CANTINA FRENTANA RESTYLING PER LA TORRE VINARIA

D’ALESSANDRO FARE INNOVAZIONE CON L’AGLIO ROSSO DI SULMONA


PROFESSIONISTA REALE

13 agosto 2013: entrata in vigore del Decreto 7 agosto 2012, n. 137 Regolamento di riforma degli ordinamenti professionali

OGGI.

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Italia Autentica: una rete di sviluppo reale per la Valle Peligna Italia Autentica è il gruppo di volontariato economico, senza fini di lucro, nato dal forte legame con il territorio di quattro manager: Mauro Cianti (ceo Don The Fuller Jeans), Maximo Ibarra (ceo Wind Telecomunicazioni), Silvio Lancione (direttore generale Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna) e Roberto Marinucci (ceo Fater). L’idea di fondo è aiutare gli imprenditori, sia dal punto di vista della sostenibilità economica che nella visibilità e nello sbocco commerciale in Italia e all’estero. L’iniziativa intende inoltre sviluppare un supporto gratuito a business plan in grado di valorizzare le potenzialità dell’area, in un’originale visione di “massa critica”, ignota a produzioni di nicchia. È stato creato anche un marchio di qualità, da attribuire ai modelli di maggiore potenziale e che richiama il più caratteristico dei gioielli abruzzesi, la Presentosa. Un brand che è, al tempo stesso, identificazione geografica e promessa di valore. Intanto, sono già otto i primi progetti supportati nell’agroalimentare: dall’aglio rosso alla pasta, dalle confetture ai paté, dai vini agli ortaggi, fino alle tipiche pizzelle. Per questi prodotti, che raccontano la storia e la cultura della Valle Peligna, i manager e lo staff di Italia Autentica prospettano potenziali sbocchi internazionali. Italia Autentica continuerà a mettere a disposizione delle aziende locali le capacità manageriali e la rete di contatti maturati per interventi nei settori del food, del turismo, dell’artigianato, al fine di originare interesse e ricchezza.

I primi progetti supportati da Italia Autentica Aglio D’Alessandro • Cooperativa Albanuova • Cooperativa An.Sa.Pe • Dolci e Sapori d’Abruzzo • Forte e Gentile • M.a.d.e. • Margiotta Vini • Pastificio Masciarelli

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COOPERATIVA ALBANUOVA Costituita nell’ottobre del 1987, è situata nel territorio del Comune di Vittorito (L’Aquila). L’olio della Cooperativa si presenta di colore verde, con riflessi gialli, dal profumo netto di oliva e dal sapore fruttato, con retrogusto di pomodoro maturo. Appartiene a due qualità: Rustica, botanicamente classificato “Intosso”, e Gentile. Varietà favorite dal clima fresco e asciutto, che le preserva dalla mosca olearia. Nella sede, in località Valle Grande, è presente l’impianto oleario di nuova generazione, con sistema di molitura a freddo, a ciclo continuo. Cooperativa Albanuova - Zona Valle Grande, 67030 Vittorito (Aq) Tel. 0864 727595 / Mob. 329 6456141 / Email: coopalbanuova@hotmail.it

COOPERATIVA AN.SA.PE. Il centro agroalimentare del consorzio di cooperative agricole riunite An.Sa.Pe., dove nascono i prodotti a marchio Terrantica, è situato a Raiano (L’Aquila), nel centro della Valle Peligna. In una splendida cornice di verde e natura incontaminata, nel cuore dei Parchi: tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, quello della Majella e del Sirente-Velino. Le prelibatezze Terrantica, latticini, formaggi e molto altro ancora, grazie alla protezione dell’ecosistema di cui godono, possono vantare una garanzia di genuinità, che ha la sua origine nella natura stessa. Centro Agroalimentare An.Sa.Pe. Società Cooperativa Agricola Contrada Cannuccia, 67027 Raiano (Aq). Tel. 0864 726263 - 726880 Email: ansape_terrantica@virgilio.it

Aglio D’Alessandro L’azienda, a conduzione familiare, è situata a Pratola Peligna (L’Aquila) e nasce con spiccato indirizzo vitivinicolo. Il desiderio di preservare e promuovere le eccellenze del territorio, ha spinto la realtà anche verso la produzione dell’aglio rosso di Sulmona, valorizzando così la tradizione: fresco, paté e sottoli di assoluta qualità. D’Alessandro ha inoltre riscoperto il mosto cotto, ottenuto dal fiore del mosto di uve Montepulciano e portato a una consistenza quasi cremosa, da utilizzare come dessert e, come ingrediente, in vari dolci caserecci. Az. Agr. Palombizio Maria Assunta - Via Valle Madonna 55, 67035 Pratola Peligna (Aq). Tel. 0864 271943 / Mob. 346 2209377 Email: info@agliodalessandro.com

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SOMMARIO

DIRETTORE RESPONSABILE Donato Parete VICEDIRETTORE Loris Di Giovanni CAPOREDATTORE ANDREA BEATO

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REDAZIONE E GRAFICA Rosella Ciampoli Antonella Villani Svieta Boyko (foto) DIRETTORE COMMERCIALE Leo Di Girolamo

26 All’interno Speciale Moda in Abruzzo: Bond Factory, Antica Sartoria, BeWasBeen, Montaliani, Wash Italia, Wearcare Anno IX Numero 4 - LUGLIO / AGOSTO 2014

POSTE ITALIANE SPA - SPED. ABB. POST. 45% - POSTA TARGET MAGAZINE - CMP PESCARA - PERIODICO BIMESTRALE - NUOVA EDIZIONE

HANNO COLLABORATO Daniele Marsili Michele Pirro Roberta Villini Luciana Mastrolonardo Stefano Cianciotta Roberto Di Gennaro Fabrizio Barbarossa Fabrizio Santamaita Wolf Hardt Benny Manocchia Gianni Scassa Raffaella Sciarra Tommaso Marchegiano Filippo Catania Lorenzo Dolce Federico Niasi Andrea Sisti Luca Di Evangelista

LUCIANO D’ALFONSO

INTERVISTA ESCLUSIVA AL NUOVO PRESIDENTE

44 CANTINA FRENTANA RESTYLING PER LA TORRE VINARIA

D’ALESSANDRO FARE INNOVAZIONE CON L’AGLIO ROSSO DI SULMONA

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STAMPA Printer Group Italia S.r.l. Abruzzo Magazine Periodico bimestrale Registrazione del Tribunale di Pescara n. 3 del 01/02/10 Editore VACANZECULTURA.IT Redazione, direzione, sede legale, amministrazione e abbonamenti Via Carlo Poerio n. 3 65122 Pescara Tel. 085 799 81 90 redazione@abruzzomagazine.it Anno IX Numero 4 (nuova edizione) Luglio / Agosto 2014

La foto di copertina è di Daniele Francavillese

Abruzzo Magazine è un marchio registrato di proprietà di VacanzeCultura.it. Il periodico è stato fondato, nella sua prima edizione del 1993, da Donato Parete e Sergio Di Tillio. Il numero è stato chiuso in redazione il 31/07/2014 e tirato in 15.500 copie.

www.abruzzomagazine.it

10 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2014

Editoriale 13 Appuntamenti d’autunno in trading room

Speciale Moda in Abruzzo 44 Bond Factory 48 Antica Sartoria 50 Montaliani

Cover Story 20 Distribuzione Pizzone

L'Intervista 26 Luciano D'Alfonso

Passione Finanza 30 Fri-El Biogas Holding 32 Credem in Abruzzo

34 Luca De Leonardis e Alessio Carrozza 38 Sergio Quirino Valente

Innovazione 40 Aglio D’Alessandro

Eventi 74 Stefano Cianciotta 76 Notte Dop Tullum

Imprese 52 Conad Adriatico 54 La Giara 58 Castelsimoni

Start up 60 Il Sapore dei Parchi

Green People

70 Cantina Frentana

62 Il destino dell’ex Cofa

Europa Chiama Abruzzo 66 L’Europa in pratica

Black Tie 68 La Serata di Gala Maico

Associazioni 78 S.a.l.e.

Abbiamo Cenato Per Voi Speciale 80 Rivadoro 82 News dalle Aziende


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EDITORIALE

Appuntamenti d'autunno in trading room Incontri gratuiti: corsi di trading il 17 e 20 Settembre e la tre giorni sulla finanza il 2, 3 e 4 Ottobre 2014 con gestioni patrimoniali, trading e presentazione degli incredibili vantaggi dei trust… di Donato Parete

I

n relax sotto l’ombrellone si fanno progetti per la stagione che verrà: in Abruzzo, per alcuni, sarà d’andare a fare negoziazioni dirette in borsa in Trading Room Pescara. Imparare e operare sui mercati finanziari, trasformare ciò nel proprio lavoro, in grado di produrre stipendio. Cosa non facile, ma dentro Trading Room Pescara, in Via Fabrizi, c’è gente che lo fa, ne abbiamo già scritto, basta seguire il loro percorso in sala trading… Per tutti, non solo trader, sono pronti appuntamenti per l’autunno in Trading Room Pescara. Non solo per trader, perché in calendario ci sono ampi temi di finanza, che riguardano tutti, incontri dedicati a cosa accade, o può accadere, ai risparmi, agli investimenti, parlando di gestione dei portafogli, di protezione dei patrimoni, di passaggio generazionale, di scelte anche spicciole nei conti correnti bancari, nei depositi, nei fondi d’investimento piuttosto che nelle scelte immobiliari o negli strumenti alternativi. Emblematica, proprio alla fine dell’autunno, dopo incontri didattici e di informazione, sarà la testimonianza di un ragazzo pescarese che da un po’ di anni vive in Svizzera, con moglie e bimbi, è un ragazzo ora quarantenne che ha lasciato Pescara per andare a costituire a Lugano il suo fondo hedge, fondo coraggioso che con abilità e controllo del rischio raggiunge performance di livello, a beneficio di coloro che vi investono ed anche catturando l’attenzione di blasonate istituzioni finanziarie interessate ai risultati… Verrà a raccontare come anni fa ha deciso di abbandonare l’azienda in Abruzzo dove lavorava come amministrativo per inseguire il suo sogno di trader. Sarà l’occasione per tanti abruzzesi per fidarsi di lui, investire nel suo fondo e raggiungere i suoi rendimenti, per altri sarà semplicemente ispirazione su dove si può arrivare con il trading. Questo appuntamento, conclusivo, sarà Sabato 11 Ottobre 2014: tutte le date le troverete, via via confermate e con gli orari, sulla pagina facebook. com/TradingRoomPescara (prenotare il posto via mail è obbligatorio). Gli incontri, tutti gratuiti, cominceranno Mercoledì 17 Settembre 2014 con la giornata di introduzione al trading a cura della prima piattaforma di trading in Italia, Directa Sim di Torino. Si prosegue Sabato 20 Settembre con il corso gratuito a cura dei fondatori della storica Trading Room Roma, i trader noti Landolfi, Liuni e Gennaccari (spesso a commentare mercati finanziari, su Class Cnbc o Ballarò), che saranno anche docenti dei successivi corsi

ufficiali di formazione. Giovedì 25 Settembre scena ai trader di Wh Selfinvest, Roberto Rigo e l’abruzzese Alessandro Zicolella. Infine la tre giorni dedicata alla finanza, al trading e ai patrimoni: Giovedì 2 Ottobre (invito nella pagina accanto a sinistra) temi di finanza rivolti a tutti, in particolare le possibilità nella gestione dei patrimoni con la sim Giotto, appena costituita in Veneto e che nell’occasione giunge in Abruzzo, forte dei ricchissimi family office del Nord Italia che ne hanno voluto la nascita. Sarà l’opportunità per conoscerla anche per professionisti, promotori e consulenti finanziari. Venerdì 3 Ottobre ancora Giotto Sim, corso di trading e presentazione della sua piattaforma di negoziazione rivolta ai trader abruzzesi: i clienti Giotto possono anche seguire percorsi personali per apprendere consapevolmente scelte di asset allocation o addirittura diventare dei trader. Sabato 4 Ottobre si torna a parlare a tutti, con Northern Fides del gruppo finanziario inglese Orwell, su protezione dei patrimoni attraverso gli ormai diffusissimi trust. Tutela del patrimonio da ogni aggressione, unitarietà di quanto è da trasmettere attraverso le generazioni e persino benefici fiscali: il trust da contratto misterioso sta diventando comune e, contrariamente ai timori, adeguato anche a piccolissimi patrimoni. L’agenda, naturalmente, non termina: da Ottobre corso di tre mesi a pagamento (invito qui in basso) e corso gratuito con Directa il 14 e 15 Ottobre. Vi aspettiamo in Trading Room Pescara.

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LUGLIO/AGOSTO 2014 ABRUZZOMAGAZINE 13


UN TEDESCO IN ABRUZZO

Un “vero” successo: disciplina, spirito di squadra e cortesia di Wolf Hardt*

7 a 1 al Brasile. E poi la vittoria in finale contro l'Argentina. Dalla recente vittoria della Germania al Mondiale brasiliano c’è da imparare qualcosa…

* Tedesco, ormai abruzzese. Ha portato il triathlon di Ironman a Pescara, nella prima edizione. Ora è impegnato in un'altra sfida sportiva: Xterra Italy e la tappa di Scanno (L'Aquila)

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embra facile oggi, avere la possibilità di organizzare eventi sportivi internazionali all’interno di un circuito mondiale e ottenere, di contro, un notevole impatto economico durante i giorni dell’evento, con una piattaforma di comunicazione e un network internazionali. Sembra facile appunto, ma non lo è. E non lo è per due ragioni: un marchio internazionale non è sempre sinonimo di garanzia di buon funzionamento e una buona dose di responsabilità è divisa tra gli organizzatori, che rischiano in prima persona e le istituzioni; le cose quindi, sono più complicate di quello che si possa immaginare. La recente storia calcistica “mundial” ci insegna la filosofia del “positive thinking”. I campioni del mondo della Germania ne sono un esempio. La struttura di una squadra è come un corso di Sociologia; le vecchie strutture e i vecchi sistemi di gestione tradizionali (dove a volte prevale l’anarchia o una sorta di labile democrazia) sono sempre stati solo di alcuni leader. La moderna e più umana “via del successo”, invece, è la-

sciare che le cose si muovano spontaneamente, avendo però una mentalità aperta ed elastica al cambiamento, inteso come miglioramento costante. Se le cose non sono gestite al meglio, il “mercato internazionale” vede solo il cattivo lavoro delle istituzioni o della città; se, per esempio, una grande maratona come New York fosse organizzata male, la cattiva immagine che ne deriverebbe ricadrebbe sulla Grande Mela e non sull’organizzatore. Il moderno “principio di gestione” è avere un regista in grado di conoscere i suoi giocatori, il gioco e il giusto mix, per creare sempre nuove situazioni. Così come ci vuole un ottimo regista ci vogliono anche degli ottimi collaboratori, che dovrebbero impegnarsi al massimo per avere sempre le migliori “storie internazionali” da presentare: è questo il vero valore che rende giustizia a un lavoro di questo tipo, perché la cosa più importante per una regione è di essere collegata al mercato internazionale, attraverso una serie di eventi internazionali programmati, per cui il lavoro di squadra è d’obbligo per ottenere il massimo livello. Fatto il primo passo, si può cominciare a costruire la vera e propria “internazionalizzazione” del territorio, tra sport, sponsor, media, politica e tutti quelli che sono direttamente e indirettamente coinvolti. L’obiettivo finale resta sempre lo stesso, valorizzare il territorio abruzzese attraverso le “quattro stagioni del tedesco”: disciplina (autunno), riflessione (inverno), ottimismo (primavera), realismo (estate).



STELLE E STRISCE

Abruzzo ideale per il “retirement” da New York, Benny Manocchia*

L’Huffington Post pubblica una lista di venticinque luoghi ideali nel mondo dove vivere a conclusione dell’attività lavorativa. Tra questi anche la nostra regione…

*Nato a Giulianova (Teramo), si trasferisce negli Stati Uniti dopo gli studi e comincia a collaborare con alcuni giornali italiani. Firma un contratto con la Rusconi, casa editrice alla quale rimane legato professionalmente per quasi trent’anni, girando mezzo mondo e intervistando presidenti (Carter, Bush senior), personaggi dello spettacolo, scienziati, campioni dello sport (diventa amico di Rocky Marciano, abruzzese di Ripa Teatina). Ha scritto un paio di libri, che nessuno ha letto. Oggi sogna spesso il pesce fritto di Giulianova, lunghe nuotate da un molo all’altro, le traversate con il sandolino e gli amici che ha lasciato a “Giglie”

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L'

autorevole quotidiano Huffington Post ha pubblicato una lista di Paesi che, per vari motivi, sono considerati ideali per il pensionamento. La pubblicazione ha sguinzagliato un numero di reporter e fotografi in tutto il mondo, con l'intento di studiare clima, bellezze naturali, costi, atteggiamento delle varie popolazioni… Alla fine è stata stilata una lista di venticinque “luoghi ideali”, dove trascorrere il "retirement", al quale gli statunitensi tengono molto. Sotto lo sguardo attento e severo di critici di mezzo mondo, l’elenco è stato ridotto a cinque: con Belize, Panama, Filippine e Costarica, ecco apparire l'Abruzzo. Estasiati gli italiani che vivono in America, in modo particolare i nostri corregionali. Una sorpresa che ha sbalordito chi della terra d’Abruzzo ha un ricordo intimo, ma anche chi ha nel passato visitato il "rugged Abruzzo”, che incanta gli americani per la sua naturale predisposizione: in una oretta lo sciatore arriva al mare. Ho parlato con l'addetto stampa della Huffington Post: «Se proprio vuoi la verità - mi ha confessato - il tuo

Abruzzo è risultato primo nella classifica dei tecnici. C’è stato un momento in cui una signora del Brasile ha dichiarato: conosco l'Abruzzo. Da Barrea a Pescara è un viaggio fantastico, È una regione, spesso, non valutata abbastanza. Il suo popolo è sereno, ama mangiare bene e si rende simpatico quando cerca di parlare in inglese». Ma naturalmente i motivi che hanno spinto la giuria, chiamiamola così, a scegliere l'Abruzzo sono: la particolare posizione geografica, le bellezze naturali, l'aria pulita, la gente simpatica e pronta ad aiutare. Ci sarebbero altre valutazioni, che per qualche motivo non ha voluto precisarmi. Forse il fantastico plateau delle Cinquemiglia? Lo squisito lago verde nei pressi dell'Aquila? O la costa che fronteggia l'Albania? Le barche che vanno in cerca del pesce turchino? Gli italiani d'America hanno sempre trascurato la nostra regione. È inutile tentare di spiegare il perché. La verità è che gli anziani ormai si sono assuefatti al ritmo della vita stelle e strisce. Dicono: «Il viaggio è lungo e a “lu paese mie non ci sta chiu nisciun”». Ma non tutti la pensano così. Stranamente, forse, i figli degli abruzzesi, quelli di seconda generazione, soprattutto i giovani, amano sentire raccontare dell’Abruzzo. Vogliono sapere, vedere foto, sentire i vari dialetti. Nel Connecticut vive una ragazza di ventiquattro anni, Chelsea Rose Della Ripa, di chiare origini abruzzesi. Lei mi ha detto: «Mio nonno viene da Giulianova (Teramo) e mi parla spesso di “Giglie”, della sua spiaggia, del pesce fritto e delle passeggiate sul lungomare». Così Chelsea ha deciso: dopo l’università, farà di tutto per creare una rivista che parli soltanto dell’Abruzzo. Potete scommetterci che ci riuscirà.




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PIZZONE

IL BEVERAGE SMART ED EFFICIENTE L’AZIENDA HA RIVOLUZIONATO IL MOD0 DI FARE IMPRESA. MERITO DI GIORGIO PIZZONE, CHE VORREBBE COINVOLGERE NEL SUO SUCCESSO ANCHE ALTRE IMPRESE... di Andrea Beato - foto di Daniele Francavillese

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iorgio Pizzone non è il solito imprenditore. Il profitto è necessario, ma bisogna saper guardare oltre. Me lo fa capire subito, entrando nel suo ufficio, immerso tra le foto di famiglia e i trofei di enduro, sua grande passione: «L'azienda - sottolinea - svolge una funzione "sociale". E anche nel nostro settore, quello della distribuzione bevande, il fine può essere raggiunto. Come? Applicando prezzi contenuti e tenendo la filiera quanto più corta possibile. Così, con impegno e il giusto ritorno economico, rendiamo un brindisi, una degustazione accessibili a tutti. Le persone hanno il diritto di svagarsi in modo sano, senza spendere troppo, soprattutto di questi tempi...». Visione illuminata, che ha contribuito a portare la realtà di Popoli (Pescara), fondata negli anni Settanta, a essere un vero e proprio esempio da seguire. «Non do mai nulla per scontato - afferma l'amministratore unico -. Cerco di migliorare costantemente, è parte del mio

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COVER IMPRESE STORY

GIORGIO PIZZONE, amministratore di Pizzone Distribuzione, fotografato all’interno del magazzino dell’azienda, con in mano il keykeg di Birra Superior, Fabbrica di Pedavena


COVER STORY

dna. D'altronde, ciò che andava bene dieci, cinque, tre anni, addirittura sei mesi fa oggi non è più valido. Ormai il mondo cambia a ritmi sempre più veloci e ci viene richiesto di prendere decisioni sempre più rapide». Innovazione, efficienza e flessibilità: sono queste le variabili fondamentali di Pizzone. «La crisi mi ha permesso di ripensare il modello d'impresa. Modello che rimane in continua evoluzione». Alle vendite non più solo le classiche figure commerciali, ma un call center interno, composto da uno staff specializzato, che contatta i clienti e

«Ogni miglioramento apportato va OPENCIAO PER PIZZONE OpenCiao è un’impresa abruzzese di servizi, operante nel settore dell’information technology, per guidare le Pmi nella progettazione e realizzazione di soluzioni software Erp, formazione, supporto e assistenza Erp su Cloud. Il modello di “beverage snello”, applicato da Distribuzione Pizzone, e la costante crescita economica, hanno richiesto un sistema informativo flessibile, scalabile e integrabile con le applicazioni “core” già esistenti. Gli obiettivi del nuovo

progetto si sono focalizzati sull’aumento della capacità di adattamento alle condizioni di mercato, la riduzione dei costi e l’azzeramento della dipendenza dal singolo fornitore. La scelta è caduta su un software open source, basato sulla piattaforma Adempiere Erp. Con Adempiere Erp è stato possibile consolidare tutti i processi aziendali: contabilità generale, pagamenti e incassi, ciclo degli acquisti e delle vendite, gestione prodotti e inventari, logistica di magazzino…

propone i migliori articoli a costi altamente competitivi. «Investiamo molto nella selezione e formazione delle risorse umane, creando occupazione e dei profili ad hoc, con capacità specifiche, che non sono rintracciabili in nessun altro contesto». È solo l'inizio. Importante il passaggio da un sistema gestionale Sap Erp (enterprise resource planning) alla piattaforma open source ADempiere Erp, fornita dalla società di Martinsicuro (Teramo) OpenCiao. «È stato possibile consolidare tutti i processi, utilizzando un software completamente "libero". Questo è già il futuro». L'approccio "smart" non si esaurisce qui: «Siamo sempre alla ricerca di soluzioni nuove per rispondere alle richieste di un mercato diventato più esigente e attento a certe tematiche. Un esempio è l'introduzione del keykeg, che ha segnato una rivoluzione nel segmento dei contenitori e dei metodi di spillatura della birra, dopo decenni di dominio assoluto dell'acciaio. Molti i vantaggi, a cominciare dal peso inferiore, dalla sua natura usa e getta, riciclabile al cento


GIORGIO PIZZONE, AMMINISTRATORE UNICO DI DISTRIBUZIONE PIZZONE. A LATO IL “CONTACT CENTER” INTERNO ALL’AZIENDA, CHE GESTISCE I CLIENTI

per cento, con l'assenza di anidride carbonica e orgogliosamente “made in Italy”. Nonostante la tecnologia abbia bisogno di un attacco apposito, si sta diffondendo con successo tra i microbirrifici, i gestori di locali e pub, abituati e soddisfatti nell'avere a che fare con questi cilindri di ultima generazione». L'attenzione di Pizzone è inoltre rivolta verso la tutela dell'ambiente, «i nostri mezzi (tra cui, recente acquisto, il primo camion ibrido) che girano la regione e arrivano fino a servire Roma, rispettano gli standard Euro 5 sulla riduzione delle

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24 ABRUZZOMAGAZINE MAGGIO/GIUGNO 2014

«Attenzione anche verso l'ambiente»

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LE OPERAZIONI DI CARICO DELLA MERCE NEL MAGAZZINO DI DISTRIBUZIONE PIZZONE, ZONA INDUSTRIALE DI POPOLI (PESCARA)

emissioni inquinanti; la plastica dei bancali viene recuperata e riutilizzata...». L'insieme dei plus descritti ha permesso di ottenere la Iso 9001 per la Qualità e cominciare l'iter per il conseguimento della 14001, un'opportunità in più per rapportarsi in modo trasparente con la pubblica amministrazione, favorendo il dialogo e la collaborazione reciproca. «Siamo chiaramente una Pmi, non una multinazionale - dice Pizzone -. Ma ogni miglioria che apportiamo all'organizzazione va a beneficio dell'utente finale. La nostra è un'attività con un certo livello di complessità: più di milleseicento esercizi trattati, trecentomila bottiglie distribuite a settimana e un fatturato che, nell'ultimo quadriennio, è cresciuto regolarmente a due cifre, fino a raddoppiare. Il 2014 si chiuderà ulteriormente con trend positivo, superando la soglia dei cinque milioni di euro. Tra gli obiettivi per il prossimo futuro c'è la volontà di mettere il nostro know-how a disposizione dei tanti piccoli produttori concentrati sulla qualità e meno dinamici dal punto di vista distributivo, per unire le forze e costruire progetti di natura internazionale». Il beverage snello di Pizzone è destinato a espandersi ancora.


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TRE SEGRETI PER IL SUCCESSO DI PIZZONE, MODELLO PER TUTTI

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n’azienda che da anni registra una crescita costante in un mercato in forte crisi, con cali percentuali nell’ordine delle decine, dimostra che è sicuramente dotata di una particolare “tecnica o meccanica”, ovvero sia un vantaggio strutturale rispetto alle altre realtà presenti sul mercato. Negli ultimi anni ho visto crescere Pizzone grazie all’applicazione concreta di alcuni principi che ritengo utili da condividere con molti altri imprenditori, perché possono rappresentare spunti validi per l’ottenimento di vantaggi in termini di competitività. Il primo principio fondante è la ricerca e l’applicazione della “semplicità”. La sua ricerca non è cosa scontata, anzi richiede un vero e proprio impegno continuo. In genere abbiamo la naturale tendenza a percorrere un pensiero articolato, ritenendolo, per cultura acquisita, “accurato ed elegante”, a cui spesso seguono però “azioni ridondanti, quasi barocche”, ma che possono non funzionare in un’impresa. Nella maggior parte dei casi, solo “spazzando” processi articolati e dando spazio a quelli “short e lean”, si eliminano le complessità per ottenere risultati migliori in termini di efficacia ed efficienza. Henry Ford asseriva: «Quello che non c’è non si rompe», pertanto in Pizzone il modello dei processi “short e lean” è stato tradotto dalla teoria alla pratica,

con modalità innovative e costante applicazione, comportando riduzioni in termini di tempi degli ordini, consegne, pagamenti e costi della gestione amministrativa. Il secondo principio è l’uso intenso e distribuito dei “sistemi informativi moderni”: il disegno e l’applicazione concreta di metodiche informatiche, tra le quali spicca un sofisticato Customer relationship managment (Crm, ossia un software di gestione per la relazione con il cliente) che, sviluppato e ottimizzato in circa quattro anni, ha consentito un’attenta ed efficiente gestione, nonché l’ottimizzazione delle relazioni commerciali con migliaia di clienti, la produzione di statistiche in “real time”, azioni tempestive e comunicazioni immediate. Parte integrante di questo sistema è la presenza di un “contact center”, con personale altamente qualificato e formato ad hoc per l’utilizzo delle migliori attuali metodiche commerciali. Il terzo principio di vantaggio è l’oculata attenzione alla “gestione finanziaria”. In un particolare periodo storico, nel quale il sistema creditizio sta ponendo grandi limiti e forti barriere allo sviluppo e alla sostenibilità imprenditoriale, Pizzone si è consolidata coscientemente e ha affrontato la tempesta finanziaria, senza subirne alcun contraccolpo, grazie all’applicazione di metodi e tecniche innovative per la sua gestione finanziaria. Questi tre principi e relative

LA SOCIETÀ ENTERPRISE CONSULTING HA SEDI A PESCARA, CORROPOLI (TERAMO) E MILANO. FABRIZIO BARBAROSSA (IN FOTO) NE È AMMINISTRATORE E CONSULENTE SPECIALIZZATO IN INTERNET MARKETING, MARKETING, COMUNICAZIONE E INNOVAZIONE AZIENDALE. È DOCENTE DI NUMEROSI CORSI DI FORMAZIONE

di Fabrizio Barbarossa

applicazioni in totale sinergia, hanno consentito, in breve tempo, la realizzazione di “un’azienda modello”, di riferimento nazionale, con performance tali da attrarre l’attenzione dei grandi gruppi produttivi e distributivi italiani. Concludo con una riflessione: negli ultimi anni, a mio avviso, forse si è data troppa attenzione (politica, finanziaria, culturale, europea) ad aziende di tipo industriale rispetto a quelle commerciali; eppure le più grandi realtà commerciali del nostro territorio proseguono nella crescita e il settore stesso ha ancora un grande potenziale di sviluppo, con conseguente riflesso sul livello occupazionale, come ha dimostrato Pizzone. Dobbiamo, senza dubbio, imparare di più a “saperci proporre” e a “vendere” prodotti, servizi e immagine territoriale, ben consci del fatto che alla base del grande business c’è sempre una “stretta di mano” o una “familiare accoglienza” e non solo la mera produzione di manufatti. Guardandoci bene intorno possiamo notare quanto “oro” abbiamo… A noi la scelta.

L’ANALISI DI FABRIZIO BARBAROSSA DI ENTERPRISE CONSULTING, SOCIETÀ ABRUZZESE CHE SI OCCUPA DI CONSULENZA DI DIREZIONE AZIENDALE E, DA ANNI, PARTNER DI DISTRIBUZIONE PIZZONE

MAGGIO/GIUGNO 2014 ABRUZZOMAGAZINE 13


L’INTERVISTA

IL SUCCESSO ELETTORALE È STATO DI QUELLI IMPORTANTI: IL 46,30% DELLE PREFERENZE, PARI A 317.018 VOTI. DICIASSETTE PUNTI INDIETRO IL PREDECESSORE, GIANNI CHIODI. ORA PER LUCIANO D’ALFONSO, NEOPRESIDENTE DELLA REGIONE, ARRIVA IL COMPITO PIÙ IMPEGNATIVO: RIUSCIRE A RILANCIARE L’ABRUZZO. UNA SFIDA CHE VUOLE PORTARE A TERMINE, IMPEGNANDOSI IN PRIMA PERSONA, CON LA COLLABORAZIONE DI UNA VALIDA SQUADRA DI GOVERNO E METTENDO A FRUTTO RELAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI di Andrea Beato

LUCIANO D'ALFONSO, IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO, RITRATTO DA DANIELE MARSILI

INFRASTRUTTURE, IMPRESE, L'AQUILA...

Luciano D'Alfonso a tutto campo 26 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2014


L’INTERVISTA

residente, partiamo dall’attualità. Il 9 luglio è stato a Roma e si è incontrato con l’a.d. di Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, e con il suo omologo di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Quale l’esito di questi colloqui? «Il colloquio è stato molto proficuo. Ho spiegato loro che la modernizzazione dell'Abruzzo passa attraverso la velocizzazione della dorsale adriatica ferroviaria; la sensibile riduzione dei tempi di percorrenza della linea Pescara-Roma e un collegamento nuovo e veloce tra Pescara e L'Aquila, con la realizzazione di una nuova bretella a Pratola Peligna, in grado di portare a ottanta minuti il tempo complessivo di percorrenza. Il piano operativo che abbiamo presentato ai vertici di Ferrovie dello Stato poggia su solide basi finanziarie, a partire dai 350 milioni di euro che Fs ha a disposizione per apportare modifiche tese alla velocizzazione sui tratti Pescara-Bologna e Pescara-Bari. Si tratta d’interventi sull'infrastruttura ferroviaria della dorsale adriatica in grado di ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza e permettere all'Abruzzo costiero di entrare in più ampi ambiti di programmazione europea. Per quanto riguarda la Pescara-Roma, la strategia prevede oltre a interventi sull'infrastruttura rotaia, anche la richiesta formale dell'utilizzo del pendolino sulla tratta che unisce l'Adriatico al Tirreno, anche perché il pendolino fu progettato e pensato avendo a mente le caratteristiche di percorso proprio della Pescara-Roma. Dai vertici di Ferrovie dello Stato è arrivata anche un’impor-

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tante conferma: il prossimo primo ottobre riaprirà la tratta Avezzano-Roccasecca, mentre per la Sulmona-Carpinone, attualmente in gestione alla Fondazione Fs, è stata confermata la vocazione storica della linea che le permette di far parte di un élite esclusiva di quattro linee storiche in Italia, presenti oltre in Abruzzo, anche in Sicilia, Lombardia e Toscana. Da qui, la nostra proposta di realizzare, insieme con le regioni interessate, un progetto europeo di valorizzazione delle linee stesse. C’è poi un altro fronte di sviluppo e modernizzazione delle rete ferroviaria: i due progetti di Metrocittà Adriatica e del Gran Sasso, con il coinvolgimento della Regione Molise per un collegamento leggero tra le città adriatiche, comprese fra Termoli e Giulianova e, per quanto riguarda la Metrocittà del Gran Sasso, un collegamento veloce con due fermate tra Pescara e L'Aquila». Sempre a Roma, nei giorni scorsi, la Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento dei relatori che riscrive l’articolo 117 della Costituzione, quello che definisce le competenze legislative di Stato e Regione. L’approvazione in Aula dovrebbe essere prossima. Che significato potrebbe avere per la Regione Abruzzo e il suo governo? «Credo si tratti di un fatto molto positivo. L’emendamento accresce il potere legislativo delle Regioni e conferma l’abolizione delle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni, che assumono il potere di legiferare su argomenti importanti quali la dotazione infrastrutturale, la pianificazione del territorio, lo sviluppo econo-

mico locale, l’istruzione e la formazione e su ogni materia non espressamente riservata alla competenza statale. Ci avviamo a passi sempre più veloci verso un modello federalista, nel quale le Regioni dispongono di ampi poteri e questo non può che farmi piacere». Nel discorso che ha dato il via alla Xª Legislatura, ha sottolineato la sua idea di Ente Regione come una grande e riuscita fellowship, attraverso l’ascolto delle parti sociali e delle espressioni del territorio. Un modello che ultimamente, si veda anche il governo Renzi, non trova molti “sostenitori”. Non pensa che in un momento del genere, dove c’è bisogno di fare e fare in fretta, questa impostazione possa, in qualche modo, rallentare il processo decisionale? «Quando bisogna prendere una decisione importante per il territorio, a tutti deve essere garantita la possibilità di esprimere la propria idea; poi spetta a coloro che sono stati chiamati ad amministrare la cosa pubblica assumersi la responsabilità delle decisioni. È il principio basilare della democrazia: si discute tutti insieme e poi si tirano le somme per arrivare a una soluzione. È ovvio che questo processo va fatto in tempi certi e rapidi, ma ritengo sia fondamentale ascoltare i rappresentanti di un territorio e delle forze produttive che vi insistono». Capitolo infrastrutture. Più volte ha dichiarato che la priorità è la Fondo Valle Sangro. Cosa verrà fatto, invece, per altri snodi centrali esistenti e in stato di crisi? Penso all’Aeroporto d’Abruzzo, ai porti…

LA RINCORSA DI D’ALFONSO

A marzo Luciano D’Alfonso stravince le primarie del centrosinistra con il 76,2% dei consensi. È lui il candidato presidente per la Regione Abruzzo, sfidante di Gianni Chiodi.

Nella campagna elettorale percorre più di sedicimila chilometri, girando in lungo e in largo, per costruire la vittoria di maggio, con circa il 47% dei voti degli abruzzesi.

Subito dopo il successo, rende omaggio, nel cimitero di Atri (Teramo), a Emilio Mattucci, «il più grande presidente che la Regione Abruzzo abbia mai avuto». Poi corre a Palazzo Silone.

I media e le persone lo aspettano anche a Pescara, in Piazza Unione, per strappare le prime dichiarazioni come nuovo presidente della Regione Abruzzo e complimentarsi con lui.

LUGLIO/AGOSTO 2014 ABRUZZOMAGAZINE 27


L’INTERVISTA

Il 13 giugno tiene nel capoluogo aquilano il primo discorso da presidente proclamato: «Una Regione che darà la giusta importanza ai valori e che parlerà direttamente ai cittadini».

Si passa alle nomine, squadra snella, e alla convocazione della prima riunione della nuova Giunta regionale, in concomitanza con la partita dei mondiali di calcio, Italia-Uruguay.

«Il problema della portualità abruzzese si riconduce per molti aspetti a quello nazionale, in termini di moltiplicazione degli scali, duplicazione delle funzioni e scarsa integrazione. Appare, dunque, non più differibile un’azione di coordinamento, finora vanificata sia dal fallimento della pianificazione nazionale, sia dalla spinte localistiche. Solo un’autorità portuale unica, di tipo consortile, sembra in grado di svolgere la necessaria funzione di raccordo tra gli scali e, soprattutto, d’individuazione della domanda potenziale di trasporto marittimo, attraverso indagini sul tessuto produttivo del retroterra e nuovi rapporti con le società armatrici, a livello nazionale e internazionale. Un possibile modello, da adattare alla concreta situazione abruzzese, è la legge regionale Toscana n. 23/2012, che istituisce un ente pubblico con le funzioni di progettare, realizzare e pianificare le aree portuali, provvedendo altresì alla gestione e manutenzione delle stesse e al rilascio e gestione delle concessioni demaniali. L’obiettivo è di connettere i porti abruzzesi al ben più ampio e complesso sistema della logistica intermodale, lungo gli assi di comunicazione sia longitudinali che trasversali, così da valorizzare la posizione di cerniera della regione fra il “landbridge” Tirreno-Adriatico e il “seabridge” Italia-Balcani-Vicino Oriente. Sotto il profilo intermodale, oltre che come “porta” del turismo estero, va riletto anche il ruolo dell’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo. Arrivato a superare le 560.000 unità nel 2012, con un raddoppio netto in dieci anni dovuto al fenomeno del “low cost”, il movimento passeggeri ha fatto registrare un calo del 3% nel 2013, ampiamente spiegabile con la crisi economica in atto e, tuttavia, indicativo di una perdita di spinta rilevabile

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Esordio a Bruxelles per il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, nella Commissione delle politiche economiche e sociali (Ecos) del Comitato europeo delle Regioni.

già da qualche anno nella scarsità e discontinuità di nuovi collegamenti. Molto più grave, proprio nell’ottica del trasporto integrato, è la perdita nel movimento di merci, collocatosi in media intorno a 2.500 tonnellate annue nel periodo 2000-2010 (con un picco di oltre 3.300 tonnellate nel 2008), ma precipitato a sole 720 nel 2013. Allungamento della pista di decollo/atterraggio, costruzione di nuovi hangar e strutturazione di un'area cargo, oltre all’ammodernamento e ampliamento dell’aerostazione e dei parcheggi per l’utenza, appaiono ormai indifferibili. Ma, anche in questo caso, appare preliminare l’individuazione e definizione della domanda, nella quale la Regione è chiamata ad assumere finalmente un ruolo di guida nelle strategie di promozione e non più di semplice socio di maggioranza nella gestione routinaria». Nel corso di un suo intervento all’Università d’Annunzio ha annunciato che, entro cento giorni, il governo regionale sì doterà di nuovi strumenti e procedure per le imprese, per essere più veloci nel dire sì al mondo del lavoro e della produzione di ricchezza. Ci può preannunciare qualcosa a riguardo? «Analizzando il tessuto produttivo regionale abruzzese, si nota che il 95% delle aziende è costituito da micro-imprese che hanno da 1 a 9 addetti, le quali impiegano il 52% degli occupati. Queste rappresentano lo zoccolo duro del sistema economico abruzzese. La micro-impresa possiede come punto di forza la flessibilità, nel senso che riesce a espandere e contrarre velocemente la sua struttura per rispondere a variazioni di domanda, ma presenta anche un pesante punto di debolezza: la partecipazione diretta e a tempo pieno dell’imprenditore alle fasi pro-

A D’Alfonso spetta ora il compito di rilanciare l’Abruzzo: dare risposte alle imprese che più risentono della crisi, accrescere l’occupazione e ripensare il futuro dell’Aquila.

duttive, che comporta la prevalenza delle attività di routine, l’assenza di strategia e di previsione a medio-lungo termine e la scarsa propensione all’innovazione. Per ovviare a queste carenze si possono mettere in campo alcune azioni: sostenere e incentivare le micro-imprese; tagliare i tempi della burocrazia; alleggerire la pressione fiscale; facilitare l’accesso al credito; predisporre piani di sviluppo locale nei settori del turismo, dei prodotti tipici e dell’agricoltura; realizzare opere infrastrutturali di carattere interregionale, riguardanti la riduzione delle distanze tra l’Abruzzo e il resto del mondo (ferrovie, aeroporti, porti e autostrade informatiche), anche per richiamare medie e grandi imprese esterne. Favorendo la vita delle imprese, l’Abruzzo tornerà a produrre e colmerà la richiesta di lavoro che giunge da strati sempre più ampi della società. Vogliamo rendere questa regione la più facile d’Europa. Il territorio abruzzese deve diventare preferibile a un altro se si dota di elementi di convenienza (che non sono necessariamente finanziari). Se si parte dalle convenienze amministrative, ad esempio, si può arrivare all’azzeramento dei tempi di reazione del pubblico potere territoriale nei confronti di un progetto di vita delle imprese. A questo si aggiungano le convenienze fiscali, a partire dalla gradualità fiscale di competenza degli enti locali. Accanto a queste misure, l’innovazione è il vero obiettivo da perseguire per la costruzione di un progetto di sviluppo che deve avere necessariamente dimensioni regionali. Infatti, solo se cresce l’innovazione è possibile incrementare la produttività e la competitività. Il progetto per riuscire a cambiare passo, destinato prioritariamente alle micro-imprese, è la realizzazione di una rete regionale per l’innovazione che per-


L’INTERVISTA

metterà di fornire alle imprese un servizio integrato e di semplice utilizzazione per una prima individuazione dei prodotti/servizi dei centri di offerta di loro interesse; qualificare e valorizzare i prodotti/servizi dei centri di offerta favorendo una maggiore integrazione e specializzazione; rendere competitivo e attrattivo il sistema regionale per l'innovazione attraverso una migliore articolazione e comunicazione dei prodotti/servizi all'esterno; effettuare ricerche di mercato tese all’individuazione di aree di sbocco; fornire assistenza nella definizione di progetti industriali di ristrutturazione e riconversione produttiva e di progetti di creazione di nuove iniziative; svolgere attività di monitoraggio durante la fase di attuazione dei progetti; occuparsi di innovazione e ricerca». Infine L’Aquila. Qual è la ricetta per completare una ricostruzione “sana” e far tornare la città a essere, in tutti i sensi, il capoluogo di questa regione? «La ricostruzione post terremoto, del centro storico aquilano e della città capoluogo nel suo insieme, degli altri comuni colpiti dal sisma, del patrimonio abitativo e architettonico, e soprattutto per ciò che riguarda la ricostruzione economica e sociale dell’Aquila e del suo territorio, deve essere l’occasione per ripensare le strategie di sviluppo per il futuro non solo della provincia aquilana ma dell’intera comunità regionale. È necessario che il Governo nazionale garantisca certezza delle risorse e dei tempi della loro erogazione; così com’è tempo che la Regione si doti di una sua legge specifica per l’Aquila capoluogo e svolga le sue funzioni, nell’accompagnare sul piano legislativo la programmazione della ricostruzione. La legge per l’Aquila capoluogo, che intenderemo varare, sarà intesa a devolvere una quota aggiuntiva di ogni riparto di fondi e/o risorse gestite direttamente dall’amministrazione regionale per l’Aquila in quanto città capoluogo; vincolare chiunque decida di investire all’Aquila nei prossimi cinque anni, al versamento di un contributo fisso per l’Aquila capoluogo; attuare le nuove regole per la fiscalità volte al servizio della competitività urbana, adottando i regolamenti della politica di coesione territoriale europea e le forme di incentivazione urbana finanziaria e/o fiscale, credito d’imposta, bonus fiscali, contributi in conto capitale direttamente fruibili dalla città; attuare ciò che è già stato programmato a livello europeo e cioè l’emissione di “project bond” della Banca Europea per gli Investimenti, per la sperimentazione sui grandi temi delle città e sulle infrastrutture materiali».

LA NUOVA GIUNTA REGIONALE Luciano D'Alfonso Presidente della Regione Funzioni: Infrastrutture e Trasporti; Piano regolatore del sottosuolo; Turismo; Cultura; Energia; Supporto di competenza per il coordinamento delle Università e della Ricerca; Coordinamento realizzativo della Programmazione Comunitaria e delle Risorse Strategiche dello Stato centrale; Polizia Locale. Giovanni Lolli Vicepresidente Funzioni: Attività Produttive; Crisi Industriali; Valorizzazione Beni Culturali; Politiche della Ricostruzione; Appennino Italico; Rapporti con le Commissioni Consiliari; Impulso e Monitoraggio per le Riforme Istituzionali.

Bartolomeo Donato Di Matteo Funzioni: Lavori Pubblici riferiti ai territori comunali; Urbanistica; Parchi, Riserve e Montagna; Abruzzesici, Emigranti e Tradizioni Locali; Progetti Speciali Territoriali; Impiantistica Sportiva.

Mario Mazzocca Funzioni: Enti Locali; Assistenza Tecnica ai piccoli Comuni; Associazionismo Territoriale; Protezione Civile; Servizio Idrico Integrato; Ambiente ed Ecologia; Cave e Torbiere; Termalismo.

Silvio Paolucci Funzioni: Programmazione Economica; Legge di Stabilità Finanziaria; Programmazione Sanitaria; Politiche del Benessere Sportivo e Alimentare; Rivoluzione della Pubblica Amministrazione; Digitalizzazione e Dematerializzazione del Sistema Amministrativo della Regione Abruzzo; Politiche per le Risorse Umane, Strumentali, Tecnologiche e Patrimoniali.

Dino Pepe Funzioni: Agricoltura; Caccia e Pesca; Economia del Mare; Demanio Marittimo; Cicloturismo; Contratti di fiume.

Marinella Sclocco Funzioni: Politiche Sociali; Politiche Attive del Lavoro; Pari Opportunità; Politiche Giovanili; Diritto all'Istruzione; Associazionismo-Terzo Settore e Sussidiarietà Orizzontale; Piano Regolatore dei Tempi e Tempo Liberato.

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Josef Gostner, vicepresidente e ad di Fri-El Green Power

Fri-El Biogas Holding emette un minibond da 12 milioni di euro di Federico Niasi

emissione del minibond Fri-El rientra tra le prime operazioni quotate in Italia su Extra Mot Pro di Borsa Italiana. «Questa emissione - ha dichiarato Josef Gostner, vicepresidente e amministratore delegato del gruppo Fri-El Green Power - contribuirà significativamente a realizzare i nostri obiettivi di crescita, diversificando le fonti di finanziamento e generando un‘importante visibilità legata alla quotazione dello strumento di debito». Tra i sottoscrittori Anthilia, Bpm, Bper, Advam Partners, Pensplan e Sparkasse di Bolzano, mentre a fornire il suppor-

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Fiorenzo Trotta, pescarese, è analista d’impresa e manager Finmark. Proprio Finmark è stata scelta come advisor da Fri-El per l’operazione che ha portato all’emissione di un minibond da 12 milioni di euro

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to legale sono stati lo studio Orrick e lo studio Brandstätter. Il prestito obbligazionario, quotato sul mercato Extra Mot Pro di Borsa Italiana, prevede un tasso fisso pari al 4,90% e una durata di sette anni, con struttura “amortizing” con rimborso progressivo del capitale dal quarto anno. L’operazione è finalizzata a sostenere i progetti di sviluppo, tra cui la realizzazione di un impianto per la valorizzazione del Forsu (Frazione organica del rifiuto solido urbano); questo progetto conferma la tradizione del Gruppo: la continua ricerca dell’indipendenza energetica nazionale dai combustibili fossili e, adesso, anche di nuovi strumenti finanziari per realiz-

zarla. È un importante segnale di fiducia al settore delle rinnovabili l’emissione e il collocamento sul mercato, da parte di Fri-El Biogas Holding, di un minibond dell’importo di 12 milioni di euro. Fri-El Biogas Holding appartiene al gruppo FriEl Green Power di Bolzano, leader privato italiano nel settore della produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili. Fri-El opera nell’eolico, che rappresenta l’attività attualmente più rilevante del Gruppo, nel biogas e nell’idroelettrico. A oggi la capacità installata lorda complessiva è pari a 596 megawatt, con una produzione annua di 817 gigawatt/ora, equivalente al consumo elettrico medio di oltre un milione di famiglie italiane e alla mancata emissione in atmosfera di migliaia di tonnellate di anidride carbonica. Come in altre importanti occasioni, Fri-El ha scelto Finmark come advisor dell’operazione. Finmark è una società di mediazione creditizia, partner di Borsa Italiana nel progetto Elite e socio aggregato di Assilea. Ha sede a Bolzano, Firenze e Roma, e si avvale di un team di professionisti su tutto il territorio nazionale. Il pescarese Fiorenzo Trotta è analista d'impresa e manager dell'azienda.

L’azienda altoatesina, leader nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, colloca sul mercato un minibond per finanziare lo sviluppo di nuove attività ecologicamente all’avanguardia. Advisor dell’operazione è Finmark Srl



PASSIONE FINANZA

CREDEM IN ITALIA 637 5.684

TRA FILIALI, CENTRI IMPRESE E NEGOZI FINANZIARI

DIPENDENTI

792

PROMOTORI FINANZIARI

266

AGENTI FINANZIARI DI CREACASA

106

AGENTI FINANZIARI SPECIALIZZATI NELLA CESSIONE DEL QUINTO

Credem crede nell’Abruzzo: sostegno a imprese e famiglie redem (Credito Emiliano), una delle più solide banche private italiane e con una storia centenaria, prosegue il suo sviluppo in Abruzzo dove opera con tre filiali, una a Pescara, una a L’Aquila e una ad Avezzano, oltre alla rete di promozione finanziaria, di sub agenti Creacasa (gruppo Credem) e agenti specializzati nella cessione del quinto. La banca continua a sostenere famiglie e imprese. In linea con il piano di sviluppo in ambito nazionale intende incrementare la base clientela, le masse e le quote di mercato anche in Abruzzo, regione caratterizzata da un tessuto economico interessante, in cui primeggiano i settori manifatturiero, turistico e agroalimentare oltre al terziario.

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32 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2014

Credem, nel proseguire il sostegno alle Pmi, mette a loro disposizione prestiti per sostenerle nella gestione dell’attività. In particolare, si tratta di un plafond di oltre tre milioni di euro di finanziamenti, rivolto principalmente a artigiani, agricoltori, liberi professionisti e piccole imprese clienti, interessate a gestire esigenze di liquidità, generalmente accentuate in corrispondenza delle scadenze fiscali di giugno e luglio, e altre necessità finanziarie quali il finanziamento del magazzino o il pagamento anticipato dei fornitori. I finanziamenti chirografari saranno erogati alle aziende selezionate che lo richiederanno, senza particolari formalità e senza ulteriori garanzie, mediante procedure snelle e in tempi ristretti. A questa disponibilità di prestiti si aggiungono anche i

Tre milioni di euro per le Pmi e diverse tipologie di mutui per chi intende comprare e ristrutturare casa di Federico Niasi


PASSIONE FINANZA

LE TRE FILIALI IN ABRUZZO PESCARA

L’AQUILA

AVEZZANO

Il team della filiale dell'Aquila

Lo staff che opera ad Avezzano

Norberto Capece Minutolo, responsabile della filiale Credem di Pescara, fotografato nei suoi uffici e con parte dello staff

finanziamenti disponibili per le imprese che hanno progetti di innovazione, le cui caratteristiche consentono di accedere ai finanziamenti previsti dall’accordo siglato nei mesi scorsi dal Gruppo Credem con il Fondo Europeo per gli investimenti (Fei). Per le realtà che hanno obiettivi d’internazionalizzazione, Credem offre una rete di specialisti per analizzare progetti, opportunità e per affiancare gli imprenditori a scegliere le forme tecniche di investimento più efficaci per competere nel contesto globale. Per le famiglie la banca ha messo a disposizione, da fine febbraio a livello nazionale, settecentocinquanta milioni di mutui, per supportarle a comprare e ristrutturare casa. Sono disponibili diverse tipologie di mutui, tra cui un ventennale, in promozione sino a fine agosto 2014, a tasso variabile con spread 2,10% su euribor a tre mesi. La distribuzione avviene attraverso la rete di filiali, di promozione finanziaria, dei sub agenti Creacasa, società del Gruppo specializzata in mutui, finanziamenti alle famiglie e prodotti assicurativi collegati al mutuo e degli agenti specializzati nella cessione del quinto.

Duccio Marconi direttore commerciale Credem

Il nuovo growth manager per l’Abruzzo

Danilo Chiavaroli

È Danilo Chiavaroli, che entra a far parte della rete di promozione finanziaria coordinata a livello nazionale dal direttore commerciale Duccio Marconi. Chiavaroli, 40 anni, opera all’interno del corner nella filiale Credem di Pescara, in Viale Regina Margherita 108, e ha maturato una pluriennale esperienza come promotore finanziario: dal 1997 in Interbancaria Investimenti (Bnl), per poi passare ad Allianz: nel 2009 è al primo posto in Italia come raccolta. In Credem ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo e incrementare i volumi della rete nell’area coordinata dal regional manager di Marche e Abruzzo, Pino Rossi. Credem è presente nelle Marche con tre filiali ed un centro corporate a Pescara per i servizi alle imprese di grandi dimensioni nel territorio abruzzese.

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di Andrea Beato

LUCA DE LEONARDIS, il manager abruzzese trapiantato in Australia

C apelli rossicci e un po’ di lentiggini potrebbero portare fuori strada. Irlandese? Macché, abruzzese. Un abruzzese doc, che vive e lavora in Australia da cinque anni. Incontro Luca De Leonardis al Cibus, la fiera di Parma tutta dedicata all’agroalimentare. È maggio e davanti a un piatto di spaghetti al tartufo, rigorosamente della nostra regione, poniamo le basi per questo pezzo. Si trova in missione in Italia solo per qualche giorno e gli impegni incombono, così decidia-

mo di proseguire via Skype. Quando ci sentiamo nuovamente, io a Pescara e lui rientrato a Sydney, la connessione va e viene, ma è l’unico modo per colmare in un istante il gap di sedicimila chilometri che ci separa. Che ci fa De Leonardis nella terra dei canguri? Ricopre il ruolo di vicedirettore generale dell’Italian Chamber of Commerce and Industry, la Camera di Commercio Italiana. Incarico prestigioso, all’interno di un en­­te attivo fin dal 1922. Mi fa capire che presto ci saranno LA CITTÀ DI SYDNEY


PEOPLE

delle novità dal punto di vista professionale. Tengo a freno la curiosità giornalistica. Com’è arrivato fin qui? A quarant’anni ha visto e conosciuto mezzo mondo. La laurea in Economia e Commercio alla d’Annunzio il punto di avvio. «Nel periodo universitario - racconta - ho frequentato diversi circoli studenteschi, da Junior Enterprise fino ad Aiesec (Association Internationale des Étudiants en Sciences Économiques et Commerciales); seguito progetti in Turchia, Tunisia, Croazia, anche in Colombia, per aiutare i campesinos a scoprire il progresso». Parentesi entusiasmanti, vissute con un pizzico d’incoscienza. L’incoscienza tipica di un ragazzo poco più che ventenne. «Quando tornavo a Piazza Salotto, vedevo molti dei miei coetanei interessati solo al divertimento: auto, discoteche, la scelta del locale dove trascorrere il sabato sera… Aspetti per me secondari. Così, dopo aver conseguito il titolo di dottore, ho iniziato a inviare curriculum, con la volontà di vivere un’esperienza all’estero». L’opportunità arriva dal Canada e, precisamente, dalla Camera di Commercio Italiana del Manitoba. «A Winnipeg sono rimasto per un triennio, contribuendo a creare legami con il nostro Paese nelle province di mia competenza e in alcuni stati del nord degli Stati Uniti». De Leonardis non si accontenta. Nel 2003 si sposta a ovest e fonda, con un partner, la Lp global consulting. «Ci occupavamo d’instaurare relazioni commerciali tra il territorio di Alberta, l’Europa e il Sud America. In più avevamo dato vita all’associazione Bright Minds in Business, capace di unire più di duecentocinquanta giovani imprenditori. Nell’area di Alberta il clima economico era ideale per gli investimenti: tasso di crescita del 6%, sistema fiscale favorevole, capitale umano qualificato e specializzato, infrastrutture moderne…». Un modello fondato sulla straordinaria abbondanza di risorse naturali e materie prime, in particolare gas e petrolio.

Ma il nostro corregionale sceglie di concentrarsi, allo stesso tempo, sulla formazione e frequenta prima due master, uno in Commercio internazionale e l’altro in Strategia di impresa, e poi un dottorato presso la facoltà di Economia e ingegneria agroalimentare dell’Università di Bologna. «Sentivo la necessità di ampliare le mie competenze e avvicinarmi a casa». Solo in parte perché, collabora con la Sapro di Forlì, società per lo sviluppo delle attività produttive, e parallelamente, continua a prestare consulenze per le Camere di Commercio Italiane in Sud Africa, Turchia, Canada e Brasile. Nel 2007 vola ancora all’estero, precisamente a Brisbane, Australia, e alla Griffith University, per finalizzare il suo percorso di ricerca. «Lì mi sono occupato di studi in materia di relazioni tra le nazioni dell’Apec, Asean e il Vecchio Continente e ho insegnato nelle classi di management. Alla fine del periodo mi è stata offerta la posizione di “adjunct senior lecturer”, l’equivalente del nostro professore associato». Nel 2008 ad accoglierlo è la Nuova Zelanda, per dirigere la Camera di Commercio Italiana. È solo una parentesi. L’anno successivo accetta l’offerta di ricoprire la carica di business development manager - deputy ceo alla Camera di Commercio Italiana di Sydney. «Globalmente - precisa - ci sono ben settantasei Camere di Commercio Italiane, operanti in quarantotto stati, con più di trentamila soci e un giro d’affari di settantacinque milioni di euro. Da diversi anni, noi siamo considerati tra i primi posti in questo network internazionale, soprattutto in termini di fatturato sui progetti». Gli uffici si trovano nel cuore del distretto affaristico di Sydney. Com’è l’Australia e che opportunità ci sono per le nostre aziende? «La popolazione è di ventitré milioni di abitanti, circa dodici dei quali distribuiti tra Sydney e Melbourne. Uno sbocco stimolante, non tanto per la quantità, ma per la qualità. C’è un alto tenore di vita. Gli australiani sono affa-

È stato vicedirettore generale dell’Italian Chamber of Commerce and Industry a Sydney. Ora una nuova sfida: l'incarico da parte del Governo di Hong Kong

DE LEONARDIS ARRIVA IN AUSTRALIA NEL 2007, PRECISAMENTE A BRISBANE E ALLA GRIFFITH UNIVERSITY, PER FINALIZZARE IL SUO PERCORSO DI RICERCA. ALLA FINE DEL PERIODO GLI VIENE OFFERTA LA POSIZIONE DI “ADJUNCT SENIOR LECTURER”. NEL 2008 SI SPOSTA IN NUOVA ZELANDA PER DIRIGERE LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA. L’ANNO SUCCESSIVO ACCETTA L’IMPIEGO A SYDNEY


LUCA DE LEONARDIS Oltre a collaborare con alcuni dipartimenti delle università Griffith, Southern Cross e Macquarie, Luca De Leonardis è attivo anche nel sociale, con organizzazioni e associazioni no profit. Con queste ha realizzato progetti a favore della comunità. Supporta le iniziative dei club italiani locali, ultimo dei quali quello del New South Wales. Ha ricevuto il premio Sicilia Economia e Sviluppo per l’azione svolta a favore del sistema economico siciliano in Australia.

scinati dal “Made in Italy” e, quindi, dal food, dalla moda, l’arredamento… Vanno, però, “educati” alla conoscenza del prodotto e, negli scambi commerciali, cercano serietà e puntualità». La crisi qui si è fatta sentire pochissimo, il Pil mostra un andamento positivo che va avanti dal 1991. Quello che preoccupa è l’immobiliare, e le possibili ripercussioni economiche, con i vicini cinesi che hanno acquistato ventiquattro miliardi di dollari in alloggi australiani, nel corso degli ultimi sette anni, e sono pronti a investirne altri quarantaquattro fino al 2020, portando alle stelle i già altissimi prezzi di uno dei mercati più costosi al mondo. «Nonostante ciò, le possibilità per le aziende italiane, e abruzzesi, esistono. Anche in settori in espansione: costruzioni, biotecnologie, energie alternative, credito, interior design, minerario… Va studiata la giusta strategia e la Camera di Commercio Italiana può mettere a disposizione il suo know-how e il supporto adatto». Prima di terminare l’intervista e salutarci, l’ultima curiosità: «Hai accennato a dei cambiamenti, a livello lavorativo…». «Mi aspetta una nuova sfida - confida -. Il Governo di Hong Kong mi ha proposto di diventare capo per gli investimenti e la promozione per l’intera Oceania». In bocca al lupo. E siamo sicuri che l’abruzzese Luca De Leonardis ne sarà più che all’altezza.

L'ECONOMIA AUSTRALIANA, NONOSTANTE LA CRISI MONDIALE, CONTINUA A REGISTRARE TREND POSITIVI


PEOPLE

È

AL CENTRO L’IMPRENDITORE PESCARESE ALESSIO CARROZZA, INSIEME AD ANTONIO DI DONATO (PRIMO A SINISTRA) DEL GRUPPO DI DONATO E SIMONE LABIANCA, GENERAL MANAGER DI DONATO AUSTRALIA

tra i maggiori conoscitori dell’Australia che abbiamo in Abruzzo. E non parliamo solo di conoscenza geografica, ma di competenze, contatti, fare rete e vero business... Alessio Carrozza, imprenditore pescarese, in poco meno di tre anni è volato, per lavoro, oltre una dozzina di volte nell’emisfero australe. Il suo nome è principalmente legato a Buylloon (www.buylloon.com), portale e-commerce capace di raggiungere diciottomila vendite in un anno e settantamila accessi mese, “special reseller” di

ALESSIO CARROZZA: FARE BUSINESS IN AUSTRALIA di Andrea Beato CARROZZA È IMPEGNATO CON LE SUE IMPRESE ANCHE IN AUSTRALIA, ATTRAVERSO IL PORTALE E-COMMERCE BUYLLOON, LA NUOVA DIVISIONE DEL GRUPPO DI DONATO E L’ESPORTAZIONE DELLA BIRRA SANFILIPPO, BIONDA ARTIGIANALE E TUTTA MADE IN ITALY

colossi del calibro di Amazon, Pixmania e Fnac. Quasi trenta fornitori e la possibilità, per l’utente, di scegliere tra sedici diverse categorie di prodotti (giochi, elettronica, abbigliamento, alimentari, salute…). «Numeri - racconta Carrozza - che hanno permesso di dare vita a Buylloon Australia, con uffici e staff localizzati nel cuore di Sydney». Ma non è tutto: «Da tre mesi produciamo ed esportiamo la Sanfilippo, nostra birra “primogenita” che s’ispira alla Pilsner. Un’idea nata quasi per gioco, dalle tantissime richieste che ho ricevuto

di portare, dall’altra parte del mondo, una bionda cento per cento made in Italy artigianale». E dall’altra parte del mondo, il nostro corregionale è riuscito a guidare anche Di Donato Spa, realtà con sede a San Giovanni Teatino (Chieti) e leader nel settore delle finiture per edilizia. Per un anno intero, un team ad hoc è stato concentrato sul progetto, attraverso azioni di scouting e public relation con i diversi stakeholder, la partecipazione a fiere, l’organizzazione di open day e convention, l’ottenimento della certificazione NicNas, la creazione di un magazzino. Da qui la nascita di Di Donato Australia e i successivi accordi commerciali con la catena Bristol, per l’inaugurazione di alcuni corner all’interno dei suoi punti vendita di Sydney, Melbourne e Brisbane, e la società di distribuzione Merilux Paint. «L’attenzione è tutta concentrata sulle pitture decorative Antica Signoria. Presto si unirà il marchio Ivc, con la linea Homedecor, per offrire un servizio colore a trecentosessanta gradi. In più, tra gli obiettivi, l’apertura di uno showroom». Di Donato non è l’unica abruzzese interessata all’Australia: «Stiamo pianificando lo “sbarco” di altre imprese, seguendo un format simile a quello già utilizzato. Le opportunità sono molte. Lì c’è ancora voglia di dare fiducia e ascoltare proposte valide. In Italia, ormai non è più così. Siamo capaci di sorprenderci e meravigliarci sempre più raramente».

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PEOPLE

ANCORA CAMPIONE ITALIANO DI VELA D’ALTURA di Andrea Beato

Il teramano Sergio Quirino Valente, con il suo Duvetica sailing team, bissa il successo dello scorso anno nelle acque liguri di Loano…

A LATO L'IMBARCAZIONE ARYA 415 - DUVETICA CHE NON HA MAI DELUSO, CON QUALSIASI CONDIZIONE METEO, MANTENENDO UN PASSO DA VERO CAMPIONE. NELLA FOTO IN BASSO SERGIO QUIRINO VALENTE, CHE SI RICONFERMA, ANCHE PER IL 2014, AI VERTICI DELLA DISCIPLINA

N

ella splendida cornice ligure di Loano (Savona), quasi ai confini con la Francia, il boat manager abruzzese, Sergio Quirino Valente, si conferma campione italiano di Vela d’altura, con il suo Duvetica sailing team. Intercettato da Abruzzo Magazine al suo rientro in Abruzzo, ci racconta: «Ripetersi non è facile. Ci siamo riusciti conseguendo il titolo italiano per il secondo anno consecutivo. Bravi noi, super la barca del cantiere Arya Yachts con vele Onesails, e un sentito ringraziamento a coloro che sostengono il nostro progetto: Duvetica, Venice Energy, Emkgroup». Apprendiamo dalle cronache nazionali che il vento si è manifestato con brezze leggere e variabili dai sette ai tredici nodi, consentendo alla flotta di disputare sei prove organizzate in maniera splendida e altamente professionale dal club nautico Marina di Loano

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PERSONAGGI

IL PROGETTO DUVETICA (PIUMINI SPORTIVI) VENICE ENERGY (ENERGIA ALTERNATIVA) EMKGROUP (INFISSI) ARYA YACHTS (CANTIERE NAUTICO) ONESAILS (VELE)

(location ideale: centrale, organizzatissima e funzionale). Così il Duvetica sailing team ha ricevuto dalle mani dei vertici Fiv (Federvela) e Uvai (Lega Armatori) lo "scudetto 2014" e il "Trofeo dei Tre Mari", che costituisce un ambito riconoscimento per le vittorie realizzate nel Mediterraneo. «La vita è come una corsa a tappe - rivela Valente -, ogni giorno ti prospetta cose nuove che devono essere affrontate con la giusta determinazione. Avevamo puntato le nostre “fiches” su questo evento, che sapevamo alla nostra portata... E ci siamo riusciti». Gli chiediamo le componenti che hanno contribuito alla netta vittoria ligure: «In primis la barca Arya 415 - Duvetica. Credo abbia un'anima perché non ha mai deluso in tutte le condizioni metereologiche, mantenendo un passo da vero campione e sostenendoci anche nei momenti di difficoltà. Il merito del team è stato quello di restare sempre concentrato durante l'intera settimana; mentre il mio, quello di credere nei giovani da affiancare alla collaudata “crew”. In questa stagione ho inserito a bordo cinque elementi di età inferiore ai trent’anni, con un timoniere (Ale Marega) di ventidue. Il mondo è loro! D’accordo, l’esperienza conta, ma non sarà certamente un sessantenne come me a fare la differenza!». Insomma, una settimana da incorniciare che si aggiunge all'importante palmares del team che, nel 2014, si è già imposto in Adriatico a Lignano, Chioggia, vincendo anche le due storiche regate "lunghe": la Duecento e la Cinquecento Miglia di Caorle (i velisti doc sanno che questi appuntamenti sono di assoluto prestigio, ndr). Il futuro? Valente non si sbilancia: «Parlare non serve. Lo sport è una scienza basata esclusivamente sui risultati. Posso solo anticipare che stiamo puntando il naso verso traguardi ancor più affascinanti. Staremo a vedere...».

I "DUVETICI" CAMPIONI ITALIANI • Sergio Quirino Valente (60) • Paolo Pinelli (37) • Alessandro Alberti (46) • Alessandro Marega (22) • Andrea Straniero (28) • Daniele Augusti (41) • Samuele Nicolettis (30) • Jacopo Ciampalini (27) • Manuel Polo (25) • Ciro Di Piazza (43)

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INNOVAZIONE

INNOVAREcon L'AGLIO ROSSO diSULMONA

di Roberta Villini

Aglio D’Alessandro aderisce a Italia Autentica, rete di sviluppo reale per la Valle Peligna, promossa da quattro top manager (Silvio Lancione, Roberto Marinucci, Maximo Ibarra e Mauro Ciani), molto attenti allo sviluppo dell’area. In più, l’azienda di Pratola Peligna (L’Aquila) ha ottenuto la certificazione GlobalGap, che rappresenta lo standard di produzione dei prodotti ortofrutticoli, condiviso e accettato dai maggiori gruppi della distribuzione europea, fondamentale per l’export.

nima e motore dell’azienda è Maria Assunta Palombizio, affiancata dal marito, Domenico D’Alessandro. «All’inizio l'azienda s’identificava solo come D’Alessandro Vini e Le Delizie di Assunta per le marmellate e il mosto cotto - ci racconta la titolare -. Successivamente, la coltivazione dell’aglio Rosso di Sulmona, ci ha portato a integrare il nuovo marchio Aglio D’Alessandro, con relativo packaging». Venduto fresco, in trecce, retine e sacchetti di juta; messo sott’olio o con le zolle trasformate in paté, o a loro volta conservate sott’olio, intere o a pezzettini: il risultato è delizioso, basta munirsi di bruschetta e… Provare per credere! Arriviamo in sede (nel comune di Pratola Peligna, L’Aquila), dove una distesa di aglio sta essiccando in modo naturale, al sole. Per evitare la pioggia, sono sempre pronti i teli di copertura, che vengono stesi ogni sera. La famiglia D'Alessandro è un ottimo esempio di lavoro di squadra: il marito di Assunta e i figli, Vittorio, studente di Tecnologie Alimentari, il futuro tecnologo dell'impresa, e Francesca, liceale, studiosa di lingue straniere, prossima export manager, ci accolgono e ci guidano in tutte le fasi, dalla raccolta all’essiccazione, alla

A

La coltivazione Aglio D'Alessandro

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INNOVAZIONE

L’AZIENDA D’ALESSANDRO DI PRATOLA PELIGNA (L’AQUILA) HA FATTO UNA SCELTA VINCENTE, PUNTANDO SULL’AGLIO E DIVENTANDO TRA LE REALTÀ LEADER DI QUESTO SETTORE…

MARIA ASSUNTA PALOMBIZIO, CON IL MARITO DOMENICO D’ALESSANDRO, E I FIGLI VITTORIO E FRANCESCA

lavorazione, fino alla presentazione finale del prodotto fresco, la tipica “testa”. «La semina avviene a novembre e la raccolta tra fine giugno, inizio luglio - spiega Domenico D’Alessandro -. L’aglio è un prodotto molto delicato, che necessita di tanta cura, va liberato dalle erbacce, bisogna stare attenti a dosare l’irrigazione. Attualmente lo coltiviamo tra Raiano, Prezza, Sulmona e Pratola». L’azienda ha fatto investimenti importanti nell’ottica dell'innovazione: è tra le poche in Italia a essersi dotata di un particolare macchinario che trasporta le teste d'aglio su rulli molto lentamente, senza sballottarle, in modo che restino integre. È la stessa tecnologia utilizzata per la frutta, onde evitarne l'ammaccatura. Infine, i singoli pezzi vengono pesati automaticamente per il confezionamento.

L’aglio D’Alessandro viene coltivato tra Raiano, Prezza, Sulmona e Pratola Peligna. È un prodotto molto delicato, che necessita di tanta cura e richiede la giusta irrigazione. La semina avviene a novembre e la raccolta in estate

La qualitá del prodotto UNA CALIBRATRICE ELETTRONICA DI ULTIMA GENERAZIONE: I RULLI TRASPORTANO LE TESTE D’AGLIO MOLTO LENTAMENTE, COMPIENDO IL PRIMO ALLINEAMENTO, POI VIENE FATTA LA SINGOLATURA, INFINE, LA CALIBRATURA. I PEZZI VENGONO PESATI UNO A UNO E DIVISI PER DIMENSIONE, PRONTI PER ESSERE CONFEZIONATI NELLE RISPETTIVE

RETINE. IN ITALIA, SPECIE AL NORD, QUESTO TIPO DI MACCHINARIO SI UTILIZZA PER TRASPORTARE LA FRUTTA SENZA SCOSSONI, EVITANDO COSÌ LA FORMAZIONE DI AMMACCATURE: D'ALESSANDRO LO HA SCELTO PER GARANTIRE L'ACQUISTO DEL PRODOTTO INTEGRO E LA MASSIMA QUALITÀ.

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INNOVAZIONE

MARIA ASSUNTA PALOMBIZIO, OLTRE A ESSERE LA TITOLARE, SI OCCUPA DEL LABORATORIO DI TRASFORMAZIONE: PUR CONTINUANDO A CIMENTARSI CON IL CONFEZIONAMENTO DI MARMELLATE E MOSTO COTTO, VENDUTI SOTTO L'ETICHETTA "LE DELIZIE DI ASSUNTA", HA DATO VITA A CONSERVE IN BARATTOLO A BASE DI AGLIO, MOLTO APPREZZATE, DISTRIBUITE UN PO' IN TUTTA ITALIA E DI RECENTE ANCHE IN GERMANIA

Di colore rosso intenso o screziato, l’aglio deve le proprietà organolettiche al terreno della Valle Peligna. «Le varie sfumature di colore dipendono dal terreno, quanto più o meno ricco di calcare, dalla stagione, dalle piogge: l'aglio Rosso di Sulmona ha proprietà superiori rispetto ad altre tipologie coltivate in altri terreni, con diversa struttura e più adatti alla coltura di altre tipicità. Abbiamo collaborato con l’Arssa per il risanamento dell'ecotipo del Rosso di Sulmona, diventando agricoltori custodi di tale varietà». D’Alessandro è leader nella coltivazione dell’aglio in Valle Peligna: la diffusione avviene in maniera quasi capillare in tutta Italia, attraverso i grossisti

«IL RISANAMENTO, CON IL CONTRIBUTO DELL’ARSSA, DELL'ECOTIPO DEL ROSSO DI SULMONA CI HA PERMESSO DI DIVENTARE, CON ORGOGLIO, AGRICOLTORI CUSTODI DI TALE VARIETÀ»

dell’ortofrutticolo, le botteghe alimentari, i supermercati, la grande distribuzione, cui si aggiunge la recente apertura al mercato estero. «Abbiamo dotato il prodotto della certificazione GlobalGap - spiega Assunta - per portarlo anche all’estero, grazie all’attribuzione di un codice CsQa. È una certificazione che si rinnova ogni anno. In Valle Peligna siamo stati la prima azienda agricola ad averla conseguita». Trampolini di lancio per l’export oltre confine, la fiera mondiale di Berlino, Fruit Logistica, dove D’Alessandro è stata presente per due anni di seguito; il Macfrut a Cesena e il Sana (Salone internazionale del biologico e del naturale) di Bologna: «Negli ultimi cinque anni - conclude con orgoglio D’Alessandro - abbiamo portato l’aglio Rosso di Sulmona nelle vetrine più importanti, con grossi investimenti, ma anche con un bel ritorno a livello di ordini, che ci hanno dato la possibilità di crescere».

Fresco, sott’olio e paté

LE TRECCE VENGONO CONFEZIONATE A MANO CON CURA ARTIGIANALE

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L'AGLIO D'ALESSANDRO VIENE VENDUTO FRESCO IN RETINE A PALLA DAL PESO DI 500 O 1.000 GRAMMI., IN RETINE CONTENENTI 3, 4 O 5 TESTE, IN SACCHETTI DI JUTA DA 250, 500 GRAMMI, O IN TRECCE DA 1 CHILO. IL PRODOTTO LAVORATO È DISPONIBILE IN BARATTOLI DI VETRO DA 200 GRAMMI: SI VA DAL PATÉ DI ZOLLE FINO ALLE ZOLLE, INTERE O A PEZZETTI, SOTT'OLIO (ANCHE IN CONFEZIONE PIÙ AMPIA DA 300 GRAMMI): TUTTI RIGOROSAMENTE DI ROSSO DI SULMONA. I SOTT'OLIO SONO DISPONIBILI ANCHE PRESSO IL PUNTO VENDITA AZIENDALE O ACQUISTABILI ON LINE TRAMITE IL SITO DEDICATO: WWW.AGLIODALESSANDRO.COM.



SPECIALE MODA IN ABRUZZO

LO STILE BOND

C Alfredo D'Incecco Dottore commercialista (Studio D'Incecco di Pescara), è advisor di Bond Factory. A lui il compito di presentare dati e performance dell'azienda di Chieti Scalo (Chieti) alla comunità finanziaria locale, convocata lo scorso giugno all'SHotel. La sua analisi tocca anche aspetti meno tecnici: «Negli occhi dei Di Rienzo c'è la grande passione per ciò che fanno»

i sono storie che meritano di essere raccontate, perché create da campioni nascosti concentrati sulla cultura dell'essere, piuttosto che sull'apparire. Bond Factory ne è esempio concreto. Cosa c'è dietro il nome dell'azienda? Tessuti, semilavorati, accessori, capi finiti, ricerca & sviluppo di materiali, modellistica, produzione, progetti speciali, iniziative, show room... Tutto "Made in Abruzzo". I protagonisti sono i fratelli Anna Maria e Loreto Di Rienzo, che dal centro molisano di Pescopennataro hanno raggiunto le passerelle dell'Alta Moda di Milano, Parigi, New York, con immensa soddisfazione, in primis, di mamma Antonietta. Come ci sono riusciti? Sembrerà banale,

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I migliori marchi della moda mondiale per l'azienda di Anna Maria e Loreto Di Rienzo, che si occupa di ricerca, progettazione e produzione nei settori del fashion, dell'arte e del design. Una nuova sede e iniziative internazionali

Le lavorazioni tecnologiche e alcuni capi finiti realizzati da Bond Factory


SPECIALE MODA IN ABRUZZO

A sinistra due immagini del recente incontro con la comunità finanziaria. Loreto Di Rienzo insieme alla sorella Anna Maria, fondatori di quella che oggi è Bond Factory. Nella foto accanto il laboratorio all'interno della nuova sede aziendale a Chieti Scalo

PERFORMACE BOND FACTORY 2013

3,025 RICAVI

MILIONI DI EURO (+137% RISPETTO AL 2012)

660 EBITDA

FACTORY ma dietro l'affermazione c'è l'applicazione del "pensa localmente, attua globalmente". Formula vincente, che svelano a metà giugno, all'SHotel di San Giovanni Teatino (Chieti), nel corso dell'incontro con la comunità finanziaria autoctona. Presente il dottore commercialista Alfredo D'Incecco (Studio D'Incecco di Pescara), advisor del Gruppo. La sua analisi, prima di soffermarsi su numeri e performance, tocca aspetti più "caldi". E lo fa attraverso tre citazioni: "Vivi con passione", del life coach Anthony Robbins, "Non posso crederci / Ecco perché hai fallito", dialogo tra Luke Skywalker

MILA EURO (22,19%)

di Andrea Beato

e il maestro Yoda in Guerre Stellari, e "Il successo dipende dall'impegno" del drammaturgo Sofocle. Principi che racchiudono l'anima di Bond Factory. Il percorso imprenditoriale dei Di Rienzo inizia, da zero, nel 1987, con l'obiettivo di trovare idee e proporre soluzioni innovative per il Fashion. Dopo una crescita costante e investimenti importanti, nel 2003 si delinea la struttura attuale: due realtà complementari ma distinte (Bond Factory e Dyloan Studio), impegnate per raggiungere traguardi ambiziosi e formare un modo originale di pensare al prodotto e alla sua creazione. Oggi,

RISORSE UMANE

61

(ETÀ MEDIA 33)

CLIENTI

VALENTINO / CHRISTIAN DIOR CHANEL / HERMÈS / GUCCI FENDI / FERRAGAMO BRUNELLO CUCINELLI BRIONI / EMILIO PUCCI ROBERTO CAVALLI RALPH LAUREN / CERRUTI GIVENCHY / BALENCIAGA ROLAND MOURET BURBERRY

L'AZIENDA

(MARCHIO STORICO)

(MANIFATTURA E SEDE LEGALE)

(COMMERCIALE E INIZIATIVE)


SPECIALE MODA IN ABRUZZO

il campo di attività non è solo la moda, ma anche l'arte e il design, mantenendo sempre di fondo la filosofia della sostenibilità e della trasparenza. «Da un lato - sottolineano i due fratelli - realizziamo intere collezioni e prodotti speciali, con estrema flessibilità di processo e un perfetto equilibrio tra l'evoluzione tecnologica e la volontà di preservare l'immenso valore artigianale e la cura dei dettagli. Dall'altro organizziamo attività di ricerca e sviluppo, per guidare stilisti, designer e aziende verso territori magari prima inesplorati. Il nostro spazio di Milano, gli eventi, i workshop diventano momenti per dare vita a progettualità, creare sinergie, rendere l'universo Bond Factory attuale e fruibile». La realtà di Chieti Scalo (Chieti) è leader di mercato nelle lavorazioni taglio laser, nella termosaldatura e nella stampa digitale. Anche grazie a questi aspetti, i clienti/partner sono cre-

sciuti nel tempo: Valentino, Christian Dior, Chanel, Hermès, Gucci, Fendi, Ferragamo, Brunello Cucinelli, Brioni, Roberto Cavalli, Ralph Lauren, Cerruti, Givenchy, Balenciaga, Roland Mouret, Burberry, Emilio Pucci. I più grandi. Il posizionamento è decisamente nel "luxury", segmento che, solo quest'anno, crescerà nel mondo di un ulteriore 6%. I principali indicatori di Bond Factory non risentono della crisi, con ricavi sopra i 3 milioni di euro nel 2013 (+137% rispetto al 2012 e forecast per quest'anno sui 4), Ebitda a due cifre che supera il 20% e 61 risorse umane (molte donne, età media 33 anni e un incremento di 35 unità rispetto a due anni fa). Ma oltre il profitto c'è l'etica: «Una larga parte degli utili concludono Anna Maria e Loreto Di Rienzo - viene reinvestito in azienda», ma la mission è anche quella di aiutare a far crescere l'intero territorio.

La nuova sede Trasferimento a inizio estate nella nuova e moderna sede di Bond Factory, localizzata proprio nella zona industriale di Chieti Scalo (Chieti). Struttura che ha richiesto un investimento di oltre un milione di euro per l'acquisizione e al cui interno ci lavorano le 61 risorse umane che fanno parte dell'azienda.

RITRATTI INSIEME ANNA MARIA DI RIENZO, AMMINISTRATORE, E IL FRATELLO LORETO, RESPONSABILE RICERCA E SVILUPPO RELAZIONI COMMERCIALI. BOND FACTORY È CERTIFICATA ISO 9001 E ADERISCE A PLANET LIFE ECONOMY FOUNDATION ONLUS PER LA SOSTENIBILITÀ

Il top del sistema moda

In occasione dell'ultima edizione del Pitti Immagine Filati di Firenze (2-4 luglio 2014), Dyloan Studio ha presentato, per la prima volta, Moda Futuribile. Il progetto si propone di valorizzare le eccellenze del sistema moda, sviluppando e mostrando una serie di manufatti grazie alle sinergie progettuali degli attori coinvolti (aziende produttive, designer, saloni), capaci di esplorare i vari aspetti di una moda che diventa elemento di ricerca trasversale e interdisciplinare.

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SPECIALE MODA IN ABRUZZO

DALL'ANALISI DEL CAPO ALLA REALIZZAZIONE FINALE

L’azienda pescarese, prima fasonista, è passata a sviluppare internamente l’intero ciclo produttivo: dal concept del capo alla sua forma. E supporta i grandi nomi della moda internazionale nella creazione delle collezioni

L

e soddisfazioni più recenti sono arrivate dalla Settimana dell’Alta Moda di Parigi, con le sfilate di Giambattista Valli e Vionnet. Grandi brand, partner di Antica Sartoria. Ma la realtà pescarese, guidata dai coniugi Domenico Ottaviani e Brunella di Benedetto, non si ferma qui: «Collaboriamo attivamente anche con Alexander McQueen, Valentino, Gucci, Missoni, Stella McCartney…». Un’eccellenza assoluta, che, a nostro modesto parere, le cronache locali dovrebbero maggiormente portare alla ribalta, la politica e le istituzioni tutelare. «L’azienda - dicono nel corso dell’intervista Ottaviani e di Benedetto - nasce nel 1996». All’inizio come classica

fasonista, con la realizzazione di capi per conto terzi, poi andando a ritagliarsi, sempre più, una propria autonomia. «L’evoluzione definitiva, lasciando alle spalle un modello imprenditoriale molto diffuso nella nostra regione, è però avvenuta a inizio del 2000, quando abbiamo pensato di creare, al nostro interno, un ufficio modellistica all’avanguardia, per rendere concrete e vestibili le soluzioni progettate a tavolino, valorizzare le idee degli stilisti». Valore aggiunto che si è rivelato inoltre decisivo per affrontare, e superare, la crisi, reggere la concorrenza dei Paesi emergenti, dove la manodopera costa sempre meno. «Qui la differenza la fa la qualità, lo studio, la ricercatezza. Siamo ormai specializzati in servizi

ANTICA SARTORIA PER L’ALTA MODA di Andrea Beato

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ECCO BEWASBEEN! Antica Sartoria, Artemoda e il giovane artista abruzzese Graziano Fabrizi (foto sotto), uniti per BeWasBeen. Il progetto ha l’obiettivo di rompere gli schemi che legano una grafica al proprio supporto, come quelli che vincolano un’immagine alla sua tela. L’obiettivo è condividere l’arte, attraverso il proprio indumento, grazie a una tecnologia innovativa. Con delle cover art, realizzate tramite l’utilizzo di fasce di clips removibili che vengono applicate su un ritaglio di tessuto, è possibile, con un semplice gesto, cambiare in ogni momento, a seconda delle personali emozioni, l’immagine o il messaggio. Un’unica base,


SPECIALE MODA IN ABRUZZO

infinite possibilità espressive. La collezione è stata presentata il mese scorso a Capri, nella storica cornice della Canzone del Mare. Per l’occasione sono state reinterpretate, e impiegate come cover, alcune memorabili foto dell’archivio del lido, anche con la grande Sofia Loren.

di alta gamma che comprendono sia la progettazione che la produzione di collezioni. Alta moda e Pret-à-porter femminili, fondendo, in un’equilibrata sinergia, abilità e professionalità sartoriali con tecnologie innovative». L’ultima tra queste è davvero un merito per Antica Sartoria: «Dopo il Gruppo Prada, siamo stati i primi a investire e sperimentare il 3d sulla modellistica». I plus sono davvero tanti e su più fronti: dalle centocinquanta ore di lavoro, tutte dedicate a un “pezzo” esclusivo, all’esposizione dell’abito “Ostrica”, di McQueen, al Metropolitan Museum di New York, fino al poter affermare di aver vestito celebrità del calibro della top mo-

del Naomi Campbell, l’attrice Penelope Cruz e la regina Rania di Giordania. «La nostra bravura e i rapporti di fiducia con le migliori case di moda di tutto il mondo permettono ciò». Nella sede che sorge in via Raiale (milleduecento metri quadrati di ampiezza), nella zona industriale di Pescara, operano circa cinquanta persone, molte donne, impegnate sull’intero ciclo produttivo per dare vita a abiti, top, gonne, camicie, pantaloni, capospalla… In chiffon, satin, crepe de chine, mousseline, cady, silk, jersey, toulle. «Siamo già orientati verso settembre - concludono Ottaviani e di Benedetto - per contribuire a portare ancora una volta in passerella, a Parigi e Milano, le nuove collezioni di Valli, Vionnet, McQueen e Missoni».

Da sinistra Domenico Ottaviani e Brunella di Benedetto, marito e moglie alla guida di Antica Sartoria. Nello stabilimento produttivo si può cogliere da vicino il giusto mix che alimenta l’azienda: innovazione tecnologica e una buona dose di eccellente manualità

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SPECIALE MODA IN ABRUZZO

LA QUALITÀ MONTALIANI di Roberta Villini

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ono passati oltre vent’anni da quando Giuseppe Merlino e sua moglie, Montaliana Capuano, da cui l'azienda ha preso il nome, hanno dato vita al marchio Montaliani. Forti di un'esperienza pluridecennale, maturata nel settore camiceria, ebbero la felice intuizione di quelle che erano le necessità di una fetta di mercato, che non si sentiva paga di vestire in maniera “seriale” e uniforme, ma aspirava a qualcosa di esclusivo ed elegante, qualcosa di personale. Nel 1992 la nascita della camiceria Montaliani, che fin da subito ha fatto della confezione di camicie su misura il proprio core business. Camicie create con cura artigianale, lavorando tessuti forniti dai migliori

La camicia, nell'universo maschile, è simbolo e sinonimo di eleganza. L’azienda abruzzese è ormai impegnata da anni nel settore. Un successo capace di spingersi anche all’estero, diffondendosi, soprattutto, nei Paesi del Nord Europa, negli Stati Uniti e in Giappone tessutai, gli stessi che riforniscono anche i grandi marchi della moda: Grandi e Rubinelli, Albini, Canclini e altri ancora, all'insegna della massima qualità e del comfort. Il taglio sartoriale segue le tendenze del momento o le esigenze del cliente: ogni capo può essere personalizzato in base al gusto e alle misure. Un colletto di tendenza, un polsino alto, piuttosto che uno che preveda l'inserimento dei gemelli, le iniziali ricamate a mano: tutto concorre a fare di ogni camicia un pezzo unico, modellato sulla propria personalità. Abruzzo Magazine ha visitato lo store, dedicato al total look moda maschile, con annesso laboratorio di produzione, a San

A sinistra Daniele Carlone, marketing Montaliani, insieme a Rocco Raglione (primo da destra), responsabile del punto vendita. A lato il laboratorio sartoriale, annesso allo store di San Giovanni Teatino (Chieti)


SPECIALE MODA IN ABRUZZO

christian de sica

Giovanni Teatino (Chieti). Una struttura di quattrocento metri quadrati, di cui centoventi adibiti a punto vendita, dove oltre alle camicie Montaliani sono esposti altri marchi di qualità, rigorosamente fatti in Italia, come ad esempio Corneliani, Gran Sasso e Barbati. Oltre a Rocco Raglione, responsabile del negozio, e a Daniele Carlone, che si occupa del marketing, sono circa una ventina i collaboratori, tra laboratorio, negozio e area commerciale: o meglio, le collaboratrici, dato che si tratta per lo più di donne. Una squadra

di sarte, tagliatrici e cucitrici che “sfornano” tra le ventimila e le venticinquemila camicie l'anno, al ritmo di ottanta pezzi al giorno, suddivise tra produzione in serie, campionario e capi su misura. Quest'ultimo articolo richiede, di norma, un’intera settimana lavorativa per essere consegnato finito, in casi eccezionali viene approntato in molto meno tempo. La commercializzazione non si rivolge solo al mercato interno: Montaliani è un brand conosciuto e apprezzato all'estero, specie in Nord Europa, ma anche in Giappone, paese sempre molto ricettivo quando si tratta di prodotti made in Italy, quindi di eccellenza, e negli Stati Uniti. Le nuove collezioni vengono presentate al pubblico al Baglioni Hotel di Firenze, durante l’appuntamento del Pitti Uomo: è una

Scelgono Montaliani... Montaliani vanta tra i propri clienti più affezionati alcuni volti noti del mondo dello spettacolo: tra gli altri, l'attore Christian De sica, il giornalista televisivo Luca Telese e il dj francese David Guetta. Tre personalità del tutto diverse tra loro accomunate da una medesima scelta di stile made in Italy.

Luca telese david guetta

vetrina importante, sia per gli store maschili di tutta Italia, sia per gli acquirenti di oltrefrontiera. Tra i progetti futuri, il lancio delle linee più fresche, adatte a una clientela di target giovanile, tramite la collaborazione con i fashion blogger più seguiti del momento.

Le più richieste sono le classiche camicie da completo: in cotone non lavorato, liscio, bianche, in varie sfumature di azzurro o rosa. Non mancano però i capi con micro fantasie di fiori o micro geometrie, dai colori più accesi, magari délavé, con lavorazione a nido d'ape, in cotone, denim, lino o seta: capi che seguono i dettami della moda, che "si fanno vedere" e non vogliono restare nascoste sotto a una giacca. Trendy, ma senza rinunciare allo stile e all'eleganza proprie della camicia.


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Conad Adriatico cresce ancora Assemblea per l’approvazione del bilancio 2013. Sostegno sempre più forte alle famiglie e alle economie dei territori… di Federico Niasi Il piano degli investimenti, anche per il 2014, mira a fornire un supporto all’economia locale, con una crescita del fatturato di circa il 10,11 per cento. Ciò significa nuovi posti di lavoro, sostegno a piccoli e medi imprenditori, valorizzazione delle migliori produzioni, rispetto delle tradizioni, politiche attente al contenimento dei prezzi e una costante attenzione alla qualità.

Alcuni momenti dell’assemblea che si è tenuta a metà giugno presso l’Hotel Villa Michelangelo Pescara

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l gruppo Conad Adriatico chiude il bilancio 2013 con un fatturato che supera i 900 milioni di euro e un incremento dell’1,3 per cento rispetto all’anno precedente. L’utile netto di oltre un milione e il patrimonio di 111 milioni di euro (+1,8% verso il 2012) completano il quadro di un anno positivo, riconducibile alla capacità di reagire del gruppo distributivo di Monsampolo del Tronto (Ascoli Piceno) e d’investire anche in condizioni di mercato difficili. Conad Adriatico conferma la sua leadership in Abruzzo e Molise, nelle altre regioni in cui opera, Marche, Basilicata e Puglia, mantiene le posizioni acquisite.

Il gruppo conta 355 punti vendita, per una superficie complessiva di 202.377 metri quadrati: 10 ipermercati, 99 Conad, 138, Conad City, 39 Margherita Conad, 26 Todis, 43 L’Alimentare. Nelle attività sono occupati 4.598 collaboratori (4.341 nella rete vendita e 257 nella sede centrale). La quota di mercato complessiva è del 12,1 per cento (dati Guida Nielsen Largo Consumo). Percentuale che dimostra quanto la cooperativa riscuota la fiducia dei clienti nella “battaglia” della qualità e della convenienza quotidiana. Conad Adriatico è presente da anni anche in Albania, con 28 supermercati, una superficie di vendita di 15.165 metri quadrati e un giro d’affari che va oltre i 30 milioni di euro.

Antonio Di Ferdinando, direttore generale Conad Adriatico

“Le nostre insegne sono ormai un punto di riferimento per un numero crescente di persone, perché coniugano al meglio l’ampia offerta di prodotti con la qualità e la convenienza” 52 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2014



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e l b a e e r g a a r a i La G le sue tante n o c m r fa e z z e t a b i l e r p e e genuin L'

La titolare dell’azienda, Miranda Sborgia, il marito, Roberto Scorrano, con i giovani figli Vincenzo e Barbara. Con loro, nella foto di famiglia, anche la signora Leonetta (al centro), mamma di Scorrano

azienda agricola, situata a Pianella (Pescara), trasforma i frutti della terra in prodotti che allietano la tavola, tutto l’anno. Carciofini, fave, zucchine, melanzane, pomodori verdi, peperoni e peperoncini, ma anche vere e proprie “chicche” come cachi, barbabietole e zucca gialla: sono alcune tra le conserve sott’olio che La Giara confeziona con cura artigianale, senza conservanti. Gli ortaggi vengono raccolti e subito lavorati, per conservarne la genuinità. Il prodotto “principe” è il Pomodoro Pera d’Abruzzo, trasformato in passata o venduto in barattolo, a pezzettoni, senza aggiunta di sale o spezie. Non può mancare la scrucchiata d’uva, ingrediente di tanti dolci tipici della nostra regione, oltre a mosto cotto, confetture di mele cotogne, fichi, ciliegie, pere coscia, pesche:

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Il Pomodoro Pera d’Abruzzo, i sott’oli, le confetture preparati a Pianella (Pescara) da Miranda Sborgia e da Roberto Scorrano di Roberta Villini

tutte ricavate da frutta fresca di stagione, ottenute senza aggiunta di addensanti e con la minor aggiunta di zuccheri possibile. La titolare, Miranda Sborgia, vera artigiana dei sapori, insieme al marito, Roberto Scorrano, porta avanti l’azienda di famiglia con dedizione e attenzione alla qualità. «La nostra è una realtà ancora, per certi versi, artigianale - racconta -, ereditata dai nostri genitori, agricoltori, che coltivavano e vendevano il prodotto fresco». Dal 2008, la scelta di dedicarsi alla produzione e commercializzazione di conserve. «Oltre alla vendita diretta, riforniamo le botteghe e i punti di Campagna Amica, cui abbiamo aderito, oltre a enoteche e boutique alimentari: tra i nostri acquirenti, il ristorante Ninì, a Montesilvano e Uvabianca, a Città Sant’Angelo (Pescara)». La tradizione, presente nelle


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La passata di Pomodoro Pera d'Abruzzo si ottiene dopo un’attenta cernita, che permette di pastorizzare i pezzi migliori a novantotto gradi circa, conservando tutte le proprietà organolettiche e il colore rosso vivo. Quando è venduta in bottiglia verde scuro, ricorda quella fatta in casa

L'obiettivo è la creazione di un Consorzio di produttori di Pomodoro Pera d’Abruzzo

IL POMODORO PERA D’ABRUZZO È IL PRODOTTO DI PUNTA DELL’AZIENDA: DA LUGLIO 2013 È INIZIATO IL PERCORSO DI RICONOSCIMENTO DELLA VARIETÀ CHE, GRAZIE ALL’INTERESSAMENTO DELL’ARSSA, HA OTTENUTO IL SAAB-CRA (SAPORE ANTICO ABRUZZO) ED È ISCRITTA AL

REGISTRO NAZIONALE DELLE VARIETÀ. È IN CANTIERE LA COSTITUZIONE DI UN CONSORZIO DI PRODUTTORI DEL POMODORO PERA. TUTTA LA FILIERA DI PRODUZIONE È TRACCIATA, A PARTIRE DAL SEME CERTIFICATO. TIPOLOGIA MOLTO DELICATA, SOGGETTA A MALATTIE FUNGINE,

RICHIEDE LA ROTAZIONE DEL TERRENO E UN CLIMA VENTILATO: VIENE COLTIVATA TRA ORTONA, FRANCAVILLA, PIANELLA E PENNE. SI RACCOGLIE TRA LUGLIO E SETTEMBRE. VIENE TRASFORMATO IN PASSATA, O VENDUTO IN BARATTOLO DI VETRO, A PEZZETTONI, SENZA AGGIUNTA

DI SALE O SPEZIE, PER MANTENERE INTATTO IL SAPORE INCONFONDIBILE. COME TUTTI I PRODOTTI TRASFORMATI, È LAVORATO NEL MODERNO LABORATORIO PER MEZZO DI ATTREZZATURE IN ACCIAIO INOX E ALTRI MATERIALI ATOSSICI, NEL PIÙ SCRUPOLOSO RISPETTO DEI PARAMETRI DI IGIENE.

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ricette alla base dei preparati, si sposa con la modernità: i prodotti La Giara sono particolarmente apprezzati negli aperitivi cenati. «Oltre che in Abruzzo, i prodotti vengono distribuiti in Emilia Romagna, a Salerno, Milano, Verona e si stanno aprendo rapporti con l’estero, Altro prodotto di punta dell’azienda La Giara, i carciofini sott’olio. Preparati a mano, ricavati dal cuore del carciofo, sono conservati in olio extravergine d’oliva, ottenuto da spremitura a freddo, di produzione propria

in particolare con la Polonia». Per La Giara, le fiere rappresentano vetrine importanti: quest’anno sono stati presenti al Cibus, lo scorso anno hanno partecipato allo Speciality Food, a Londra, specifico per prodotti artigianali di tutto il mondo. «Dal 2008 a oggi - spiega Scorrano - l’attività è cresciuta moltissimo: questo ci incentiva a investire in nuovi macchinari, nell’acquisto di ulteriori terreni e nel progettare un ampliamento del punto vendita, con l’aggiunta di un’area dedicata alla degustazione, ideale per il turismo enogastronomico».

OLTRE ALLA VENDITA DIRETTA NELLA SEDE DI PIANELLA, DAL 2008, LA GIARA AGREEABLE FARM È ENTRATA A FAR PARTE DELLA RETE DI CAMPAGNA AMICA DI COLDIRETTI E RIFORNISCE LE BOTTEGHE E I PUNTI VENDITA DEGLI ALTRI PRODUTTORI ADERENTI. CAMPAGNA AMICA È FORMATA DA GRUPPI DI AGRICOLTORI ASSOCIATI CHE VENDONO DIRETTAMENTE AI CONSUMATORI I PRODOTTI AGRICOLI, IMPEGNANDOSI A GARANTIRE PROVENIENZA, TRACCIABILITÀ, SALUBRITÀ E QUALITÀ E UN RISPARMIO DI ALMENO IL 30% RISPETTO AI PREZZI CONFRONTABILI COMUNICATI TRAMITE SMS CONSUMATORI (MONITORAGGIO A CURA DEL MINISTERO POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI).

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Vi presentiamo la nuova realtà del settore biancheria e sistemi per il riposo: il NUOVO MEGASTORE NOTTI D’ORO A MONTESILVANO (Pescara). A poco più di due mesi dall’apertura, una realtà di successo: quasi mille metri quadrati di esposizione di biancheria per la casa, per la tavola, spugne e pigiami, il settore del riposo con letti e materassi per soddisfare ogni esigenza, da quella più trend e raffinata a quella semplice e quotidiana. Riconosciuto dagli operatori tra i negozi più qualificati d’Italia, NOTTI D’ORO, con oltre trent‘anni di esperienza, con più punti vendita in Abruzzo e nella regione Marche, si avvale di uno staff altamente professionale per assistere e accompagnare la clientela nella scelta e per offrire una consulenza tecnica specializzata. Un assortimento vasto e completo, affermati brand quali LIU’ JO, BLUMARINE, CAVALLI, DESIGUAL, BYBLOS... E ancora FAZZINI, CASA ANVERSA, ZUCCHI, GABEL, BASSETTI… PIUMINI D’OCA DAUNEN STEP. Per il riposo letti e materassi dei migliori marchi. Per effetto di un alto potere di acquisto, il gruppo NOTTI D’ORO è in grado di offrire i migliori prezzi sul mercato e ancora ulteriore convenienza, grazie alle promozioni e alle occasioni d’acquisto che propone alla clientela. NOTTI D’ORO - Corso Umberto, 271 - Montesilvano (Pe) - Tel. 085 4458973 / Via Nicola Fabrizi, 43 - Pescara - Tel. 085 2059526


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, i n o m i s l e Cast tagna n o m i d i vin D

Castelsimoni aderisce al Cervim, Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana. Organismo internazionale, che promuove e tutela la viticoltura eroica: pendenza del terreno superiore al 30%, altitudine superiore ai 500 metri s.l.m., sistemi viticoli su terrazze e gradoni, viticoltura delle piccole isole.

i coraggio ne hanno da vendere i coniugi Manuela Castellani e Paolo Simoni. Lei aquilana doc, «di dentro le mura», lui «orgogliosamente importato dall'Emilia Romagna». È il 2009 quando decidono di cambiare vita e mettersi alla prova con una sfida non semplice: fare vino nel capoluogo abruzzese. Manuela Castellani rassegna le dimissioni dal suo lavoro, un impiego importante, per poter diventare imprenditrice agricola. Viene individuato il terreno, in località Cese di Preturo, e firmato il rogito per l'ultima acquisizione il quattro aprile. Solo due giorni dopo, il terribile terremoto sembra infrangere il loro sogno. La tenacia

Niente Montepulciano per l’azienda di Cese di Preturo (L’Aquila), che ha deciso di puntare su Traminer, Riesling renano e Pinot nero di Andrea Beato

La sede dell'azienda a Cese di Preturo (L'Aquila)

«La passione per il vino ci ha portato così in alto» 26 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2014


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La produzione La perla è Altair, Traminer aromatico Terre de L'Aquila Igp. Il nome deriva dalla stella più luminosa della costellazione dell'Aquila. Completano la produzione Caratteri Rosè (Pinot nero con una pennellata di Traminer), Alba Chiara (Chardonnay in purezza), Lupa Bianca 2013 (Riesling renano in purezza) e Diamante Nero (Pinot nero in purezza), che verrà commercializzato a partire da settembre/ottobre. I vini Castelsimoni sono improntati alla naturalità, con il necessario lavoro in vigna e pochissimi interventi in cantina. Le diverse fasi hanno luogo all'interno dell'azienda, che ha sede a Cese di Preturo (L'Aquila).

è però forte e ancor di più la voglia di dare vita a qualcosa di unico. Ci troviamo a ottocento metri sul livello del mare, altitudine, si potrebbe pensare, poco adatta alla coltivazione della vite. Ma quote del tutto simili ed escursioni termiche collegate hanno già portato alla nascita di prodotti davvero sorprendenti: il Blanc de Morgex et de La Salle in Val D'Aosta e gli stupendi aromatici dell'Alto Adige. «Ispirandoci a queste esperienze di successo - dice la Castellani - dopo aver analizzato l'aspetto geologico (costituito, in prevalenza, da rocce carbonatiche) e studia-

to il microclima, abbiamo deciso di puntare su vitigni come il Traminer, il Riesling renano e il Pinot nero». Niente Montepulciano, Cerasuolo, Pecorino o Passerina. La prima vendemmia due anni fa, ma è quest'anno che si gioca la partita decisiva. L'eccellenza è a un passo. Per usare le parole del collega Lucio Cerioli: «Siamo di fronte a bottiglie che trasmettono la passione... Manuela e Paolo hanno un approccio laico e sono la prova provata che interpretare il terroir è la nuova frontiera per fare ottimi vini, senza cadere nel già visto».

Manuela Castellani, con il marito Paolo Simoni, guida la realtà Castelsimoni. Aquilana, nel 2009, ha deciso di lasciare il suo lavoro e reinventarsi imprenditrice agricola. La sfida è doppia con la scelta d’impiantare vitigni non autoctoni, ma in grado di dare eccellenti risultati anche in Abruzzo. L’azienda è anche agriturismo, con due camere matrimoniali e sala degustazioni

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L’e-commerce, tutto abruzzese, che unisce il sapore dei Parchi Mario Finucci ha da poco lanciato il portale www.ilsaporedeiparchi.it: vetrina e possibilità di acquisto di prodotti tipici. Per il territorio locale e il mercato tedesco, austriaco e svizzero di Roberta Villini

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ecnico presso una società costruttrice di carrelli filoguidati e macchine per l’automazione, Mario Finucci, pescarese, trapiantato in Germania fin da giovanissimo, ha lavorato in un settore che niente ha a che vedere col food. Quattro anni fa circa, la svolta, sia nel privato che nel lavoro: la nascita della passione per la cucina e l’incontro con l’attuale moglie, impiegata presso un istituto alberghiero, hanno fatto nascere in lui l’interesse per lo slow food e per i prodotti enogastronomici di qualità, di cui la regione è ricca. Così, dal freddo dell’automazione e dell’elettronica, Finucci è passato al calore dei fornelli e alla passione per i prodotti tipici d’Abruzzo. Passione di cui ha intuito il potenziale e che ha iniziato a trasformare in business, con l’apertura di un portale, Il sapore dei Parchi (www.ilsaporedeiparchi.it), vetrina virtuale delle tipicità, ma anche punto d’incontro tra le varie aziende che le commercializzano. «Sono interessato alle piccole realtà agricole locali - spiega non aspiro a concorrere con i grandi marchi industriali, ma piuttosto a far emergere realtà di nicchia, con una

Mario Finucci, 53 anni, ha vissuto per molto tempo in Germania. Con il suo e-commerce di prelibatezze offre l’opportunità ai piccoli produttori di farsi conoscere e apprezzare anche all’estero


produzione artigianale, all’insegna della genuinità e della qualità». Nel primo mese di attività del portale, già hanno aderito circa ventidue aziende produttrici. «Ma altre - sottolinea Finucci - mi hanno contattato e verranno inserite al più presto». Tra quelli già presenti, Farabella Senza Glutine, marchio di BioAlimenta, che produce pasta in tutti i formati, gnocchi di patate e pane; il miele dell’apicoltura Raggi di Sole, Bianco, Masseria San Iorio; la passata, la salsa e i pezzettoni di pomodoro a pera de La Giara, che fornisce anche i sottolio, e di Ortobio Val Tavo; le marmellate e le specialità Pomponio e San Iorio; l’olio extravergine di oliva Pomponio, Coletta e Tenuta De Melis. Ce n’è per tutti i gusti: gli utenti possono “fare la spesa” comodamente da casa, scegliendo tra più tipologie di tipicità con pochi click o con una semplice telefonata. I prodotti vengono recapitati direttamente a domicilio. Il sito è in italiano e in tedesco, con l’obiettivo di renderlo disponibile in inglese. «Germania, Austria, Svizzera sono abbastanza ricettivi riguardo i prodotti tipici, sono economicamente forti, dunque possono e vogliono spendere in enogastronomia di qualità». Ol-

tre all’e-commerce, all’utente è data la possibilità di interagire tramite l’inserimento di una sua recensione relativa al prodotto acquistato e di cogliere spunti e informazioni tramite il blog e la pagina Facebook collegate al portale, in cui Finucci e i suoi partner illustrano le proprietà di alcune prelibatezze, ad esempio, il peperoncino e l’aglio Rosso di Sulmona, e condivide le ricette della tradizione, realizzabili anche impiegando, come materie prime, alcuni dei prodotti presenti in catalogo. È un’occasione per riscoprire alcune ricette “della nonna”, come il pane con l’alloro, o conoscere nuove declinazioni di piatti tradizionali, quali sagne e fagioli o polenta e salsicce. Non solo e-commerce. Il Sapore dei Parchi consente l'interazione con l'utente tramite l'utilizzo di Feedaty, sistema professionale e imparziale per la raccolta di feedback e la pubblicazione di rating. I clienti reali, dopo l’acquisto, inseriscono un commento e attribuiscono un punteggio in modo da formare una graduatoria dei prodotti più gettonati. Il portale è di semplice lettura e utilizzo: attraverso il modulo contatti si possono fare richieste mirate. La vetrina viene aggiornata quotidianamente.


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di LUCIANA MASTROLONARDO*

Una speranza per la riqualificazione di Pescara: quale futuro per l’ex Cofa?

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ncendi, presenza di eternit, occupazioni abusive, blitz delle forze dell’ordine, precarietà sanitaria. L’area dell’ex Cofa, sul lungomare sud di Porta Nuova a Pescara, in disuso da dieci anni, è finita spesso sulle pagine dei giornali, soprattutto a causa del degrado che la caratterizza. In questi ultimi giorni, è balzata in primo piano sulla stampa, grazie a una azione del neogovernatore D’Alfonso; in una nota impugna la necessità di rilancio dell’area, partendo dalla demolizione, proponendo una strada procedurale veloce che dia il via ad un rilancio economico e turistico, in cui si riconosca l’intera area metropolitana. Si è fatta notare in città la

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L’area dell’ex Cofa, sul lungomare sud di Porta Nuova a Pescara, in disuso da dieci anni, è finita spesso alla ribalta delle cronache. Proprio di qualche settimana fa è la notizia del ritrovamento di nuovo amianto all’interno


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presenza, pochi giorni dopo, di un personaggio di spicco dell’imprenditoria italiana, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, la grande catena alimentare, che potrebbe essere interessato ad un’operazione, che, pur non presente nelle dichiarazioni ufficiali, ha delle suggestioni che passano per l’enogastronomia locale. Dal 28 febbraio del 2004, quando il mercato ortofrutticolo si è trasferito nel nuovo Centro agroalimentare di Cepagatti (Pescara), l'ex Cofa è rimasto in totale abbandono, con costante peggioramento delle già precarie condizioni di sicurezza. L’accordo di programma stipulato nel 2013 con la Regione, il Comune e la Camera di Commercio rappresentava una bozza di protocollo d’intesa legato a funzioni direzionali tra cui il polo fieristico, uffici, alberghi, negozi, cen-

TUTTI VOGLIONO IL RECUPERO DELL’EX COFA, MA COME RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO?

tri espositivi, che non prefigurava uno scenario perfettamente delineato. La questione è delicata, il dibattito aperto, soprattutto sulle procedure e sull’iter amministrativo che accompagnerà le scelte strategiche, che dovranno essere orientate a un’alta qualità architettonica: all’indomani della nota di D’Alfonso, l’Ordine degli architetti di Pescara, supportato anche dalle opposizioni in Comune, ha chiarito la necessità di un confronto, e sulla demolizione ha sottolineato la necessità di farla precedere da un progetto complessivo di riqualificazione. D’altronde, sull’opportunità della demolizione sono tutti dello stesso parere: si tratta di strutture fatiscenti, che non hanno alcun valore architettonico e

Il neogovernatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, subito dopo il suo insediamento, aveva pronosticato «settimane» per l’inizio della demolizione. Ma la strada dell’abbattimento della struttura non sembra così semplice

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storico. Il Piano Regolatore Portuale ha considerato l'area tra il porto canale e l'ex Cofa come area strategica per la stazione marittima, pensata come interfaccia tra la città e le diverse aree portuali: dall’attuale porto turistico, al porto commerciale e, per mezzo del ponte, all’importante area di trasformazione del porto peschereccio. Il Pp2, in linea con il Prg, prevede la massima valorizzazione turistica e di fruizione, da parte della collettività. La costruzione della nuova caserma ha già negato il tracciamento di alcune direttrici di valore pubblico che il piano tendeva a valorizzare, insieme a un mix di funzioni adeguate al ruolo di nuovo “waterfront” urbano (residenziale-commerciale-direzionale), strettamente collegate all’ambito fluviale (con la permanenza delle attività minori della pesca oltre ad un recupero in senso urbano della passeggiata). Come area strategica di Pescara, il senso di una rigenerazione urbana ha la finalità di aumentare la competitività della città, attirando capitali ed eccellenze. D’accordo sulla demolizione, si dovranno definire nuove funzioni e ruoli urbani, attraverso la determinazione di scenari alternativi, con una vision orientata a inquadrare Pescara come città intelligente e sostenibile, su cui dovrà aprirsi proficuamente un confronto dai tempi rapidi e risultati certi. Controproducente sarebbe la definizione di una nuova area di risulta, com’è diventata l’area antistante la stazione ferroviaria, tredici ettari nel cuore della città, che, dopo anni di dibattiti e due concorsi internazionali, è ancora oggi un parcheggio di superficie, con tante idee rimaste solo su carta. Tutti, infatti, vogliono il recupero dell'ex Cofa, ma non tutti convergono su come raggiungere l'obiettivo. Solo l’attivazione di processi di partecipazione attiva di cittadini e progettisti, può concretizzare un progetto condiviso e intelligente.

*architetto e Ph.D. in Progettazione ambientale presso il dipartimento di Architettura dell’Università d’Annunzio di Pescara-Chieti. Oltre all’attività di progettazione, sviluppa ricerca su ecologia industriale e su prodotti e tecnologie locali

Natale Farinetti, conosciuto come Oscar, fondatore di Eataly ed ex proprietario di UniEuro. Ha acquisito anche molte aziende del food

Definire nuove funzioni e ruoli urbani, attraverso la determinazione di scenari alternativi, con una vision orientata a inquadrare la città come intelligente e sostenibile

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di Andrea Beato

E SE ARRIVASSE EATALY? D’ALFONSO DICE: «ANCHE OSCAR FARINETTI È INTERESSATO ALL’AREA EX COFA». QUALCHE GIORNO PIÙ TARDI IL PATRON DI EATALY È A PESCARA: «ALZIAMO IL SEDERE DALLE SEDIE E ANDIAMO NEL MONDO!». MA SIAMO PROPRIO CONVINTI CHE IL SUO FORMAT SIA GIUSTO E CHE LA STRADA, PER I NOSTRI PICCOLI IMPRENDITORI, SIA QUESTA? L’OLIGOPOLIO DEL FOOD È ORMAI UN FENOMENO GLOBALE, CON TANTO DI CONTRATTI INTERINALI, PRECARIATO E PAGHE MINIME OFFERTI A CHI CI LAVORA. E PER LE AZIENDE ABRUZZESI, PRIMA DI ANDARE OLTRECONFINE (SEMPRE CHE LE QUANTITÀ CI SIANO), SERVIREBBE UN CAMBIAMENTO CULTURALE E IMPORTANTI INVESTIMENTI. OCCORRONO SOLDI… COME QUELLI DI FARINETTI.


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EUROPA CHIAMA ABRUZZO

L’Europa in pratica

Seminario al Petruzzi di Pescara con l’obiettivo di confrontarsi anche sulla nuova Programmazione europea 2014-2020…

di Roberto Di Gennaro*

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arliamo di Europa, di politiche e programmi, di esperienze concrete e di potenziali opportunità, con l'occhio rivolto al contesto territoriale abruzzese. Lo facciamo prendendo spunto dal riuscito seminario “L’Europa in pratica. Un approccio corretto alla nuova programmazione dei finanziamenti europei 2014-2020”, tenuto a metà giugno a Pescara, presso l’Auditorium Petruzzi, e organizzato da Kintsugi Consulting, società di euro-progettazione con sede a Chieti. Il convegno si è rivelato un’importante occasione per prendere visione e confidenza con la nuova Programmazione europea 2014-2020, grazie alle indicazioni contenute nel libro “Progettare in Europa. Tecniche e strumenti per l’accesso e la gestione dei finanziamenti dell’Unione Europea”, presentato nel suo intervento dal professor Marcello D’Amico, docente di Politiche Sociali Europee all’Università Cattolica di Milano e autore del libro pubblicato dalla casa editrice “Edizioni Centro Studi Erickson”, partner

dell’evento. Nel corso del seminario, introdotto da Clelia Cancelli, project manager di Kintsugi Consulting, sono intervenuti vari esperti e referenti istituzionali del settore: Marinella Sclocco, assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo, Lodovico Gherardi, responsabile relazioni europee e relazioni internazionali della Regione Emilia Romagna, e Davide Frulla, responsabile dell'ufficio Relazioni europee della Cciaa di Ancona. Le tematiche oggetto della discussione hanno riguardato soprattutto le priorità delle politiche comunitarie, le modalità di accesso agli interventi finanziati dall’Unione Europea e gli strumenti necessari per rispondere ai bandi, considerati quali concrete opportunità per persone, territori ed imprese. In sostanza possiamo ritenere centrati gli obiettivi principali dell'incontro, in merito alla sensibilizzazione sui temi della programmazione europea, allo scambio di conoscenze con altre realtà regionali e all’esposizione di utili metodologie per predisporre proposte progettuali di successo in ambito europeo.

* ESPERTO IN COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE E GIORNALISTA PUBBLICISTA, MASTER IN PUBLIC AFFAIRS, HA MATURATO PLURIENNALE ESPERIENZA PRESSO REALTÀ MULTINAZIONALI, ENTI E SOCIETÀ DI SERVIZI, COLLABORANDO A EVENTI E PROGETTI DI RILEVANZA INTERNAZIONALE O IN AMBITO UE.

OPPORTUNITÀ COMUNITARIE Dal dibattito seminariale sono emersi con forza alcuni elementi chiave: 1. Una maggiore comprensione delle politiche strategiche europee. Per sapere a quale programma partecipare, quale bando scegliere, è fondamentale avere cognizione delle linee di fondo della programmazione a livello europeo, quali sono quindi gli obiettivi strategici che vengono perseguiti dall'Ue. Il principale riferimento è rappresentato dal documento "Europa 2020", la strategia decennale per la crescita e l'occupazione che l'Unione Europea ha varato nel 2010 e il fulcro attorno a cui si orienta l'intera programmazione finanziaria 2014-2020. 2. Conoscenza delle principali tipologie in cui vengono ripartiti i bandi europei, e relative caratteristiche. Sembra appropriato suddividere i programmi di finanziamento secondo una tripartizione, riferita alle modalità e alle finalità di gestione, che possono essere ricondotte al settore di appartenenza, all'area territoriale e a un orizzonte extra-europeo. Nel primo caso rientrano i programmi a gestione diretta (o settoriali), che sono caratterizzati da una dimensione transnazionale, strutturata attraverso la cooperazione e il partenariato, lo scambio

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informativo, il trasferimento di buone pratiche e di modelli d’intervento tra decisori politici, soggetti pubblici e privati che concorrono alla definizione e attuazione delle politiche. Questi fondi si pongono in linea contigua con gli obiettivi strategici di coesione, di modo che ogni politica ha il suo programma (settore), e sollecitano i vari partecipanti a fare qualcosa in più rispetto ad analoghe azioni di livello nazionale. Si evidenziano, in particolare, il programma Erasmus+ (che comprende adesso istruzione, gioventù, sport, formazione), Horizon 2020 (il nuovo sistema di finanziamento integrato per la ricerca e l'innovazione), Life+ (strumento finanziario dedicato all'ambiente), Cosme (programma indirizzato alla competitività delle Pmi), Europa Creativa (che sostiene i progetti transnazionali culturali e creativi). Nel secondo campo troviamo i ben noti fondi strutturali e di investimento europeo (Por Fse, Por Fesr), che sono diretti a superare le differenze di sviluppo tra le diverse realtà territoriali comunitarie. Completano il quadro delle tipologie di finanziamento i programmi per le attività e le politiche Extra-Ue, che includono, tra gli altri, lo strumento di preadesione Ipa e i progetti di sviluppo e cooperazione EuropeAid. 3. Impiego di appropriate metodologie e

In basso da sinistra Davide Frulla, responsabile dell'ufficio Relazioni europee della Cciaa di Ancona, Clelia Cancelli, project manager di Kintsugi Consulting, e il professor Marcello D’Amico, docente di Politiche Sociali Europee all’Università Cattolica di Milano

logiche d’intervento nell'approccio alla progettazione. È essenziale mutare radicalmente il paradigma, spesso presente nei nostri contesti regionali e nazionali, attraverso cui si affronta il processo di euro-progettazione. Bisogna passare da una logica d’intervento fondata sulle attività a una orientata ai risultati ed ai cambiamenti attesi, in linea con gli obiettivi fissati dall'Unione Europea.



La Serata di Gala Maico IMPRESE

DI ANDREA BEATO - FOTO SVIETA BOYKO

L’APPUNTAMENTO NELLA CORNICE DELL’AURUM, ALL’INTERNO DEL PESCARA JAZZ FESTIVAL, EDIZIONE 2014

Nella foto in basso a sinistra, Mauro Menzietti di Maico, impegnato ad accogliere e salutare i tanti ospiti e amici presenti alla serata di gala: cena a buffet e poi visuale privilegiata dalla Terrazza Flaiano dell’Aurum, per poter assistere al concerto jazz di Franco D’Andrea Sextet

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i rinnova, per il secondo anno consecutivo, la partnership tra Maico, azienda impegnata ogni giorno nella corretta informazione e soluzione dei problemi che investono le persone ipoacusiche, e il Pescara Jazz Festival, storico appuntamento culturale che non ha bisogno di presentazioni. Un binomio che mette al centro i suoni, la musica e il gusto di poterne ascoltare tutte le sfumature. Le stesse gradazioni che caratterizzano la vita. E il 16 luglio il calendario ha riservato un’occasione unica: la Serata di Gala Maico. Più di duecentocinquanta invitati si sono ritrovati sulla Terrazza Flaiano dell’Aurum di Pescara per un’elegante cena e assistere, sotto le stelle, al concerto di Franco D’Andrea Sextet, “Monk and the time machine”.


Più di duecentocinquanta invitati, molti provenienti dal mondo medico e sanitario, presenti alla Serata di Gala Maico. Per il secondo anno consecutivo l’azienda è tra i principali sponsor del Pescara Jazz Festival, appuntamento storico e di livello nel panorama musicale italiano

L’ESIBIZIONE DI FRANCO D’ANDREA SEXTET HA IMPREZIOSITO IL PESCARA JAZZ


Il taglio del nastro affidato a Carlo Romanelli, presidente di Frentana, supportato dall'ingegnere Francesco Guzzini, che ha seguito i lavori di restyling

Torre vinaria: nuova vita CANTINA FRENTANA DI ROCCA SAN GIOVANNI (CHIETI) HA RISTRUTTURATO LA COSTRUZIONE DEL 1958. CON UN VESTITO MODERNO, MA CHE NON DIMENTICA IL PASSATO, DIVENTA VALIDO PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL TERRITORIO... DI ANDREA BEATO

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enticinque metri di altezza per venti di diametro, un tavolo di cristallo sospeso, da dove osservare le attività che si svolgono negli anelli sottostanti, e una grande sala, posta all'apice della struttura, per gustare un bicchiere di vino e vivere un'esperienza unica. Dopo un'attenta è accurata ristrutturazione, la torre vinaria di Cantina Frentana, localizzata a Rocca San Giovanni (Chieti), è pronta per continuare a scrivere il futuro di un'azienda vitivinicola ormai alle soglie dei sessant'anni. «Ci sono voluti sei mesi per la redazione del progetto e la messa a punto dei lavori, seguiti da Francesco Guz-

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Un luogo dove si esalta l'oltre mezzo secolo di storia della Cantina, si racconta il lavoro dei quattrocento soci e che ora comincia a scrivere entusiasmanti pagine di futuro, che parlano di vigne e vini. Questa è la nuova torre vinaria


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zini, ingegnere marchigiano, professionista esperto in progettazione integrata - ha spiegato il presidente di Frentana, Carlo Romanelli -. Con lui abbiamo subito trovato l'intesa sull'idea di fondo, pensando che le originarie funzioni della torre dovessero essere mantenute, creando però un luogo in cui potessimo regalare emozioni, facendo assaggiare i nostri vini. Un luogo per far apprezzare cosa c'è dietro la bottiglia e qual è il lavoro di cura che i nostri quattrocento soci eseguono ogni giorno, sugli oltre settecentoventi ettari di superficie vitata». Nasce così la sala esperienzale di Cantina Frentana, posta a venticinque metri di altezza, con il pavimento in legno di rovere, costruito con una tecnica che ricorda quella per la realizzazione delle botti. Al centro un tavolo "sospeso" di cristallo, da cui poter ammirare il lavoro all'interno della torre e apprezzare un calice, favoriti da luci particolari, che permettono di apprezzare ogni sfumatura del vino. E poi la grande terrazza con la vetrata, da dove si apre, a trecentosessanta gradi, un bellissimo angolo d'Abruzzo, che va dalla Costa dei Trabocchi all'Appennino centrale, con la Majella. «Abbiamo l'ambizione - ha sottolineato il progettista, l'ingegnere Francesco

Nell'immagine in basso il momento del brindisi a cui non può mancare Felice di Biase, primo da sinistra e direttore generale di Cantina Frentana. La serata inaugurale è proseguita tra buffet, degustazioni e musica

Dalla vetta della torre è possibile ammirare un panorama mozzafiato: da una parte l'Adriatico e dall'altro l'Appennino. Intorno una distesa di vigneti LUGLIO/AGOSTO 2014 ABRUZZOMAGAZINE 71


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Il tavolo di cristallo sospeso e con vista sugli altri anelli

Guzzini - di aver restituito nuovo slancio a questa struttura, realizzata nel 1958, per volere dell'allora presidente D'Agostino, pensandola come un ponte tra passato e futuro». «Il "faro" della nostra torre vinaria - ha concluso Romanelli - vuole mettersi a disposizione dell'intera area, ospitando manifestazioni, incontri, convegni, presentazioni, degustazioni: un luogo da cui parta una promozione integrata del territorio e da cui si raccontino esperienze e progetti di un sistema complesso, che parla di vigneti, trabocchi, enogastronomia, storie...». Uno spaccato interessante e fondamentale di questa parte d'Abruzzo, sospeso tra le montagne e il mare.

Ampio buffet e la possibilità di conoscere e apprezzare il meglio della produzione di Cantina Frentana. Gli ospiti della serata inaugurale sono rimasti sbalorditi dal restyling della torre vinaria. In basso Gianni Pasquale, enologo dell'azienda, intervistato da un noto programma locale

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EVENTI

Comunicare e gestire la crisi

Stefano Cianciotta

di Andrea Sisti

È stato presentato a Milano e Roma il libro di Stefano Cianciotta, che analizza e spiega le strategie di comunicazione e management per tutelare e salvaguardare la reputazione aziendale. Il libro è edito da Maggioli, nella collana “i Manuali del Sapere”

ossedere una buona reputazione per un’azienda costituisce un fattore di successo sul quale si misura l’indice di gradimento dei potenziali clienti e di riconoscibilità all’interno di un mercato in continua evoluzione. Consapevoli dell'aumento della competitività e della minore efficacia della pubblicità tradizionale, le aziende stanno comprendendo sempre di più l'importanza della gestione e della salvaguardia della propria reputazione, costruita anche attraverso “asset” intangibili, quali la fedeltà, la motivazione dei propri dipendenti e la fiducia di clienti e consumatori. Delle strategie e delle azioni di comunicazione e management per salvaguardare e tutelare la reputazione aziendale si parla nel libro scritto da Stefano Cianciotta per Maggioli Editore, dal titolo “Comunicare e gestire la crisi”, che è stato presentato a Milano a metà giugno e a Roma a luglio. La pubblicazione del libro, infatti, costituisce l’occasione proprio per analizzare in che modo le corrette strategie di comunicazione e di management possono influire positivamente non solo sulla risoluzione di una crisi aziendale, ma soprattutto sulla salvaguardia del suo valore più importante: la reputazione.

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L’AUTORE Giornalista economico, dottore di ricerca in Comunicazione e Pensiero politico, Stefano Cianciotta, abruzzese, è attualmente docente di Comunicazione di crisi aziendale e Media Relation alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Teramo. Consulente aziendale in relazioni pubbliche, svolge corsi e seminari sulla Gestione del consenso e sulla Comunicazione di emergenza. È “fellow” del think tank Competere, proprio sul tema della comunicazione di crisi. Nel 2013, per Aracne, ha pubblicato insieme con Fabio Alessandroni, il libro “La condanna della Commissione Grandi Rischi”, che ha analizzato il peso che ha avuto la mancanza di comunicazione sulla condanna in primo grado dei componenti della commissione.


EVENTI

Le corrette strategie di comunicazione e management possono influire sulla risoluzione di una crisi aziendale e sulla salvaguardia della reputazione

PER DISCUTERE CON CIANCIOTTA DEL TEMA DEL LIBRO HANNO PARTECIPATO ALLE PRESENTAZIONI DI MILANO E ROMA MANAGER DI MULTINAZIONALI E AFFERMATI PROFESSIONISTI DEL SETTORE. A MILANO, COORDINATI DAL GIORNALISTA ECONOMICO E DIRETTORE DEL CENTRO MAURO TEDESCHINI, SONO INTERVENUTI OLTRE A ROBERTO ZECCHINO E FIORENZO TAGLIABUE, ANCHE ANTONIO MAZZA, DIRETTORE GENERALE AAREAL BANK ITALIA, GIUDITTA PIEDILATO, RESPONSABILE RELAZIONI ESTERNE

BOSCH ITALIA, GABRIELE FAVA, GIUSLAVORISTA, E LA CONSIGLIERA DI PUBBLICITÀ PROGRESSO E DOCENTE DI COMUNICAZIONE PUBBLICA, ROSSELLA SOBRERO. DI LIVELLO ANCHE IL PANEL ROMANO, PERCHÉ DOPO L’INTRODUZIONE DI PIETRO PAGANINI, PRESIDENTE DEL THINK TANK COMPETERE, HANNO DISCUSSO DELLE STRATEGIE DI SALVAGUARDIA DELLA REPUTAZIONE AZIENDALE, ROBERTO ZECCHINO, FRANCESCO BARONTINI, DOCENTE DI COMUNICAZIONE

IL LIBRO Quali sono le dinamiche che si sviluppano quando deve essere gestita un’emergenza? Qual è l’impatto che la crisi può avere sull’organizzazione? In che modo gestire le relazioni con i media e perché nella gestione positiva di una crisi è fondamentale che l’azienda non perda mai il controllo delle informazioni? Sono alcune delle domande alle quali prova a dare una risposta concreta il volume, la cui prefazione e postfazione sono state scritte da Fiorenzo Tagliabue, presidente della Sec Relazioni Pubbliche e Istituzionali, e Roberto Zecchino, direttore risorse umane Bosch Sud Europa. Diverse le case history presentate nel volume: dalla gestione della crisi che ha fatto seguito all’incidente del Giglio di Costa Concordia, agli errori commessi dalla ThyssenKrupp nella gestione dell’incidente nel sito di Torino, che costò la vita a sette operai, fino alle strategie di Leclèrc e delle multinazionali Nestlè e Coca Cola, per arginare le conseguenze causate dalla alterazione dei propri prodotti.

DI CRISI, UNIVERSITÀ STATALE DI MILANO, GIÀ VICEDIRETTORE DELLA COMUNICAZIONE DI FINMECCANICA, RENATO VICHI, HEAD DELLE MEDIA RELATIONS IN UNICREDIT, FILIPPO DELLE PIANE, PRESIDENTE NAZIONALE ANCE GIOVANI, CHRISTIAN CORSI, DOCENTE DI COMUNICAZIONE D’IMPRESA ALL’UNIVERSITÀ DI TERAMO, E NINO SANTOMARTINO, ESPERTO DI NO PROFIT. LE CONCLUSIONI SONO STATE AFFIDATE A GIOVANNI LEGNINI, SOTTOSEGRETARIO DI STATO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA.

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Notte Dop Tullum, Giancarlo Di Ruscio, presidente Dop Tullum

si celebra la prima Dop d’Abruzzo DI ANDREA SISTI

Tullum è la più piccola Doc d’Italia, che insiste su un’area molto specifica, il comune di Tollo (Chieti). I produttori hanno visto riconosciuta la storia del territorio, che conta più di mille anni di vitivinicoltura. La vinificazione avviene il loco e sono escluse le uve provenienti da vigneti in fondovalle o posti a un’altitudine inferiore a ottanta metri sul livello del mare. La densità d’impianto a ettaro non è inferiore a 3.300 ceppi. Tullum si estende su circa quindici chilometri quadrati e insiste su trecento ettari potenziali

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EVENTI

Una parmigiana di melanzane reinterpretata con immensa maestria. È questa la prelibatezza proposta da William Zonfa (all’opera nella foto in basso), nel corso dello show cooking in programma all’interno di Notte Dop Tullum. Lo chef stellato ha guidato il pubblico nella preparazione del piatto, con una base di riso carnaroli, polvere di melanzane, brodo di pomodoro, fiordilatte dell’Aquila e basilico fresco. In abbinamento, proposto da Andrea Di Fabio (primo a sinistra nell’immagine sotto), un Rosato Terre di Chieti Bio Feudo Antico

UNA RICCA GIORNATA PARTITA CON LA DIRETTA RADIOFONICA CON DECANTER DI RADIO2, PROSEGUITA CON UN CONVEGNO E CONCLUSA CON LO SHOW COOKING DELLO CHEF ZONFA

Il piatto preparato dallo chef Zonfa

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o storico appuntamento con “I Nuovi Baccanali”, in programma a metà luglio a Tollo (Chieti), quest’anno si è arricchito dell’evento “Notte Dop Tullum”, promosso dal Consorzio di Tutela della Dop Tullum. La Notte ha rappresentato un’occasione imperdibile per conoscere e degustare i vini della prima Dop territoriale d’Abruzzo, nata con la vendemmia 2008, in un territorio specifico e ben definito, il comune di Tollo, vocato alla viticoltura fin dall’epoca romana. Rispetto alle uve prodotte in altre zone dell’area adriatica, quelle provenienti da Tollo presentano peculiarità legate sia alle caratteristiche pedoclimatiche, che all’influenza delle usanze locali e al valore sociale, assunto nei secoli dalla coltivazione della vite. L’evento ha preso il via nel centro storico del paese, con la diretta radiofonica di Decanter, il programma di Rai Radio2 condotto da Fede&Tinto:

l’eccellenza di Tullum ha potuto incontrare l’esperienza, in fatto di vini, del duo radiofonico. Ma è nel tardo pomeriggio, con il convegno “Dop di qualità e alta ristorazione. Le eccellenze e il valore della qualità in Abruzzo”, che esperti in campo enogastronomico si sono confrontati sul tema. A moderare i lavori il direttore del quotidiano Il Centro, Mauro Tedeschini. A conclusione lo show cooking di William Zonfa, chef stellato Michelin, e una degustazione dei vini Tullum. Soddisfatto il presidente del Consorzio di Tutela della Dop Tullum, Giancarlo Di Ruscio: «Tullum conferma il suo ruolo di ambasciatore dei vini di assoluta eccellenza. Non solo, permette all’intero Abruzzo di qualificare la propria immagine, inaugurando una nuova epoca per la viticoltura della nostra regione». Tullum ha introdotto per la prima volta localmente, sulla base di uno studio di zonazione, il concetto di cru, per cui ogni vino deriva da uno specifico vigneto.

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ASSOCIAZIONI

Mobilità e “greenways” L’associazione S.a.l.e., guidata da Filiberto Mastrangelo, è impegnata anche nella promozione di alternativi modelli di viabilità… di Tommaso Marchegiano*

trade verdi, piste ciclabili, sentieri riservati alla mobilità ecologica: un elogio al movimento lento, senza fretta, per godere dei paesaggi, del tempo libero e per conoscere meglio il nostro territorio. Ma anche un’idea rivoluzionaria che, senza arrivare agli estremismi, ha senz’altro dei risvolti positivi per il nostro benessere e in contrasto con le abitudini cittadine. L’idea delle “strade verdi” promuove un sistema di viabilità alternativa a quella automobilistica. L’ideale sarebbe iniziare con brevi percorsi, per arrivare, in futuro, a creare una rete di proposte ciclabili su tutto il territorio. Una possibilità, quella degli spostamenti in bici, propria delle vacanze, quando ci si concede con un po' di pigrizia, di riscoprire la bellezza di spostarsi con le due ruote, il nostro primo mezzo di trasporto meccanico. In bicicletta ci sanno andare tutti, ma non sempre si può andare dappertutto. Il nostro Nord è più abituato, l’Europa è già più avanti, in America i poliziotti usano le mountain bike per spostarsi più velocemente in città. Ma il cicloturismo italiano oggi non è più un movimento sporadico di viaggiatori solitari in cerca di avventure e in molti hanno riscoperto le due ruote come mezzo di trasporto

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anche per viaggi brevi, piccoli spostamenti alla scoperta di località vicine alla zona di villeggiatura. Andare in bici su strade riservate però è un po’ complicato: le “greenways” non hanno ancora una grande storia. Ma in bicicletta ci si può andare, seguendo percorsi alternativi, in fuoristrada per esempio, o comunque facendo attenzione e riferimento a tracciati già segnalati, anche per i pedoni. Oppure si può usufruire della viabilità secondaria, meno frequentata, o delle strade in disuso, tipo le linee ferroviarie dismesse. Non bisogna essere dei professionisti del pedale per divertirsi e godere di una gita di poche ore in modo inconsueto. Bisognerebbe dire no all’automobile, al traffico e allo stress da parcheggio, imparare a guardare la città da un altro punto di vista, quello ludico e rilassante di una passeggiata in bicicletta. Nel tentativo di riconquistare, almeno per un giorno, gli spazi normalmente occupati dalle automobili. In Francia e Spagna si può portare la bicicletta sul treno e avere una riduzione del venticinque per cento sul prezzo del biglietto. Cosa che non accade sulle ferrovie italiane. Riusciremo mai nel nostro territorio a ottenere una mobilità più pulita? * Fisioterapista e cicloamatore

Basta poco per far nascere una mobilità nuova di Filippo Catania* Banca Generali si è consolidata nel tempo anche attraverso la progressiva aggregazione di altre reti. Nel 2000 incorpora Prime Consulting Sim, nel 2001 Altinia Sim e Ina Sim. Il 2003 è un anno foriero di novità: vede ufficialmente la luce il marchio Banca Generali e viene acquisita la rete di Banca Primavera. In fase di espansione, tra il 2005 e il 2006, viene acquisita anche Banca Bsi Italia e viene creato il polo di wealth management. Altro passo decisivo nel 2007: Banca Generali entra nel listino di Borsa Italiana. Dopo questo dal 2008 al 2012 si assiste a una nuova fase di sviluppo volta specialmente alla conquista di quote di mercato. Si assiste all’acquisizione di Banca del Gottardo, alla

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nascita di Generali Fund management Sa e all’avvio attività per Bg Private banking. Nel 2011 con la fusione per incorporazione di Bg Sgr (controllata 100% di Banca Generali) in Banca Generali si ha una riassetto che porta alla realizzazione di una nuova divisione autonoma e specializzata nella gestione dei portafoglio individuali. Il 2012 si chiude poi con un premio: a novembre all’Hotel Four Season di Singapore Banca Generali viene premiata come “Best Private Bank in Italy” dalle riviste The Banker e Professional Wealth Management del famoso gruppo editoriale del Financial Times. * Promozione e fundraising Fiab e Fiab Pescara Bici

Filiberto Mastrangelo, medico e odontoiatra e produttore vitivinicolo, è alla guida di S.a.l.e. acronimo di sviluppo, ambiente, lavoro ed etica. L’associazione è un vivo incubatore di idee e progetti



Gianni Scassa

ABBIAMO CENATO PER VOI Speciale

LINGUINE CON LE NOCI DI MARE, PIATTO NON COMUNE SQUISITAMENTE PERFETTO, DA GUSTARE DA RIVADORO di Gianni Scassa

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a riservatezza, la discrezione dello staff e l’assenza di confusione sono alcuni dei tratti distintivi del ristorante annesso allo stabilimento balneare Rivadoro, in una posizione sul mare un po’ appartata dalla pazza folla dell’estate pescarese, gestito a carattere familiare dai signori Carrozza e di certo una stella della ristorazione “slow food”. Le cicale farcite di saporito ripieno friniscono freschezza, come pure il crudo di calamaretti, che profuma, ma soprattutto sa di mare. L’abbondanza fa capolino in tutti i piatti serviti, dal numero delle cicale a porzione e del crudo di calamaretti, ai bucatini al sugo di razza, davvero succulenti e sapientemente trattati nella cottura al dente, difficile da mantenere con questo tipo di pasta. Senz’altro si sentono, e come se si sentono, i sapori preziosi degli ingredienti di ottima qualità: olio, pomodori e pesce vivo, spesso proveniente dal mare di fronte allo stabilimento, grazie a una piccola pesca locale, non devastante. «La qualità inizia dalla materia prima - dice Luciano Carrozza, proprietario del locale -. Io e la mia famiglia pranziamo e ceniamo qui tutta l’estate, ci piace trattare i nostri clienti, come se mangiassero con noi». Proseguendo nella degustazione, assaggiamo prima delle linguine alle noci di mare, piatto tanto fuori dall’ordinario, quanto eccellente, poi delle mezze maniche agli scampi. Quest’ultimo è un classico offerto dalla maggior parte dei ristoranti di pesce; spesso è buono sì, ma non come le mezze maniche della signora Mirella, consorte di Luciano, che vincono per la loro eccezionalità. Seguono delle seppie ripiene, squisite nella caramellatura dorata e, sempre all’insegna dell’abbondanza. Si termina con una fritturina di paranza e di polpetti delicati e perfetti. La bocca si rinfresca e si gratifica ulteriormente con della buona frutta fresca e con un dolce non industriale. Da tornarci per completare la degustazione degli altri svariati piatti, che Rivadoro è in grado di offrire sempre con maestria. Accogliente, ordinata e tranquilla la spiaggia dello stabilimento, dove vale la pena rilassarsi per poi sedersi a tavola, quasi in riva al mare.

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STABILIMENTO BALNEARE / RISTORANTE RIVADORO

Via Primo Vere, 11/1 65100 Pescara (Pe) Tel 085 690567



NEWS DALLE AZIENDE Welcome fitness! Apre a Montesilvano (Pescara) il primo club che rende il movimento facile e divertente, anche per i più sedentari, con una formula unica che appassiona ed educa a uno stile di vita più sano e attivo. Basta uno sguardo e subito ci si accorge che non somiglia affatto alla solita palestra: spazi ampi e attrezzati di concept innovativi, stile e tecnologia, una vera e propria “fitnessland” totalmente rivoluzionaria per tornare in forma divertendosi, con aree dimagrimento e tonificazione donna, functional e professional per principianti e atleti di ogni età, dai kid ai senior. Duemila metri quadrati più area attività outdoor, centocinquanta posti auto e aree verdi, centocinquanta attrezzature iso+cardio e tantissime novità: ottanta corsi al giorno di virtual training, con inizio ogni mezz’ora, trenta cabine personali con doccia, in totale privacy, duecento portabiti self-service antifurto, per avere comfort e sicurezza. In più accesso illimitato e lezioni continue (dalle sei alle ventiquattro, tutto l’anno), attrezzature e metodi esclusivi, tariffe accessibili “pay per use”, aree riservate e metodi mirati e un locale per l’intrattenimento. Allora muoviamoci! Tutti di corsa alla due giorni di eventi inaugurali, previsti per il 13 e 14 settembre.

ll Santinumi della Cantina Marchesi de' Cordano su Wine Spectator Il Montepulciano d'Abruzzo doc Santinumi Terra dei Vestini riserva 2008, prodotto da Marchesi de' Cordano (Loreto Aprutino), è classificato con 92 punti su 100 da Wine Spectator. È il punteggio più alto ottenuto dalle cantine abruzzesi (Collefrisio, Illuminati, Talamonti, Bosco), recensite quest'anno dalla rivista americana considerata in assoluto la più autorevole nel mondo del vino. Nella stessa lista, il punteggio successivo, 89/100, resta appannaggio della cantina della famiglia D'Onofrio e premia altri due rossi della casa: i Montepulciano d'Abruzzo doc Aida 2010 e Trinità 2006. Quello americano

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rappresenta, da tempo, un mercato di riferimento per Marchesi de' Cordano, che negli Stati Uniti esporta oltre il 50% del Montepulciano d'Abruzzo prodotto, 60mila bottiglie l'anno. «Per la nostra realtà - afferma il titolare Francesco D’Onofrio - è stato motivo di crescita da dieci anni a questa parte. Oltre agli Usa esportiamo prevalentemente in Canada e in Europa siamo consolidati nel mercato tedesco. Grazie all'innovativa tecnica dell'iperriduzione, abbiamo iniziato a esportare anche i nostri bianchi autoctoni, Trebbiano, Cococciola, Pecorino, Passerina e il blasonato Pinot grigio».

Con Citra l’accoglienza racconta il territorio Un nuovo volto per lo show room e la sala degustazione di Codice Citra, un omaggio all'Abruzzo e ai suoi vini. La serata d’inaugurazione, dal claim “L'accoglienza racconta il territorio”, si è svolta a luglio, in presenza di Dino Pepe, neo assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Camillo D'Alessandro, sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo, e Giovanni Legnini, sottosegretario all'Economia. L'idea progettuale si è basata su un nuovo concetto di accoglienza in cui il vino, in qualità di protagonista indiscusso, racconta la storia e la tradizione del territorio in cui viene prodotto. Tra le opere inserite nell'intervento (gli arredamenti sono D’Amico, azienda di Casoli, Chieti), di particolare rilievo il tavolo "Trabocco di terra", realizzato dall'artista Maurizio Righetti e costruito utilizzando vetro e legno dei trabocchi dismessi. Inoltre, un'altra importante novità è la stanza "grotta", completamente rivestita in pietra, realizzata per custodire i vini più prestigiosi della produzione Citra, pronti per essere degustati dai palati più raffinati.


Xterra made in Abruzzo, made in Italy. Il world tour Xterra, premium brand multisport nel mondo, ha fatto tappa in Abruzzo, unica data in Italia, presente con i migliori atleti endurance outdoor, provenienti da cinque continenti e più di trenta nazioni. L’Abruzzo nel cuore del mondo outdoor per un weekend, per mostrare la bellezza del nostro territorio e le sue produzioni d’eccellenza: aziende top per gli sportivi abruzzesi e internazionali.

In un evento così importante come la seconda edizione di Xterra Italy, non poteva mancare Pasta Young Endurance (marchio di Rustichella d’Abruzzo), la pasta funzionale arricchita di principi alimentari biologicamente attivi, in grado di ottimizzare il benessere fisico. Un concetto di alimentazione funzionale, per seguire lo sportivo durante tutta la sua attività. Pasta Balance, arricchita con il 4% di aminoacidi ramificati liberi e il 30% di proteine, è il perfetto supplemento per l'alimento di ogni giorno, non solo per i guerrieri offroad, ma per l’intero mondo dell’endurance.

“OCCASIONE STRAORDINARIA DI VALORIZZARE UN TERRITORIO A LIVELLO INTERNAZIONALE” Il Sole 24 Ore

Antiche tradizioni, qualità e genuinità del cibo: con questi tre punti cardine, la famiglia Iubatti è orgogliosamente al timone dell’azienda dal 1945. L'occhio sempre attento alla tradizione e alle nuove esigenze dei consumatori, ha reso Jubatti il brand numero uno in Abruzzo per la sua carne di altissima qualità. Immersa nella natura incontaminata, alle pendici della Majella, l’azienda è partner di Xterra Italy a Scanno (L’Aquila). Una famiglia cento per cento amante della natura e del buon cibo, che segue ogni anello della catena produttiva e i ritmi dell’habitat.

Un’unica filosofia: il territorio. Feudo Antico nasce con l’obiettivo di avvicinare alle esigenze del Ventunesimo secolo la viticoltura tradizionale, capace di proteggere ambienti fragili e di rafforzare il senso di appartenenza della comunità. Un’azienda che crede nei valori veri che caratterizzano la gente d'Abruzzo, ma con un pensiero moderno per comunicare e proporre grandi vini. Un esempio è il vino biologico, dove tutte le fasi tecniche di vinificazione sono tese al rispetto della materia prima e all’esaltazione delle caratteristiche varietali del rosato tollese.



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