SPECIALE IKEA SBARCA IN ABRUZZO: L’apertura del nuovo maxistore di San Giovanni Teatino, investimento da sessanta milioni di euro
Anno VII Numero 5 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2012
OSCAR GIANNINO Nostra intervista esclusiva
WOLF HARDT Il manager tedesco apre il dibattito sul triathlon
DEMA SERVICE TRASPORTI E LOGISTICA SENZA CONFINI E poi intervista al nuovo rettore dell’università d’Annunzio Carmine Di Ilio, l’apertura in Abruzzo della Trading Room Pescara, e l’invito nel comitato costitutivo, la consulenza finanziaria indipendente di Ida Pagnottella, le abitazioni sostenibili e in legno di Promo EcoLiving, la innovation agency Lime5, Dante Antonucci e Laura Crognale tra i migliori architetti under 40 in Italia
I soci di Dema Service. Da sinistra Mario Mariani, Marco Caprini, Sonia De Lellis e Mauro De Lellis
OLIMPIO ALOISI Il promotore finanziario in Banca Fideuram
CAMBIOMERCI
Baratto aziendale per rispondere alla crisi
l’orecchio umano può aver bisogno di maico
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SOMMARIO
26
DIRETTORE RESPONSABILE Donato Parete VICEDIRETTORE Loris Di Giovanni CAPOREDATTORE ANDREA BEATO
18
REDAZIONE Rosella Ciampoli Daniele Marsili (grafica) Svieta Boyko (foto)
22
DIRETTORE COMMERCIALE Leo Di Girolamo HANNO COLLABORATO Maurizio O. Delfino Ida Pagnottella Monica Di Pillo Lorenzo Dolce Roberta Villini Matteo Francavillese Raffaella Sciarra Gianni Scassa Florio Corneli Igor Fantini Leo Margiotti Andrea Sisti SEGRETERIA DI REDAZIONE Wivian Iacobucci Emanuela Scarfone Michele Pirro Esilde Collini
SPECIALE IKEA SBARCA IN ABRUZZO: L’apertura del nuovo maxistore di San Giovanni Teatino, investimento da sessanta milioni di euro
Anno VII Numero 5 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2012
74 OSCAR GIANNINO Nostra intervista esclusiva
WOLF HARDT Il manager tedesco apre il dibattito sul triathlon
DEMA SERVICE TRASPORTI E LOGISTICA SENZA CONFINI E poi intervista al nuovo rettore dell’università d’Annunzio Carmine Di Ilio, l’apertura in Abruzzo della Trading Room Pescara, e l’invito nel comitato costitutivo, la consulenza finanziaria indipendente di Ida Pagnottella, le abitazioni sostenibili e in legno di Promo EcoLiving, la innovation agency Lime5, Dante Antonucci e Laura Crognale tra i migliori architetti under 40 in Italia
OLIMPIO ALOISI Il promotore finanziario in Banca Fideuram
CAMBIOMERCI
Baratto aziendale per rispondere alla crisi
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I soci di Dema Service. Da sinistra Mario Mariani, Marco Caprini, Sonia De Lellis e Mauro De Lellis
STAMPA Printer Group Italia S.r.l. Abruzzo Magazine Periodico Bimestrale Registrazione del Tribunale di Pescara n. 3 del 01/02/10 Editore VACANZECULTURA.IT Redazione, direzione, sede legale, amministrazione e abbonamenti Via Carlo Poerio n. 3 65122 Pescara Tel. 085 799 81 90 redazione@abruzzomagazine.it Anno VII Numero 5 (nuova edizione) Settembre / Ottobre 2012
Editoriale 8 Appuntamenti per Novembre 14 Press Room
Primo Piano 18 Oscar Giannino 22 Wolf Hardt
Cover Story 26 Dema Service
Imprese La foto di copertina è di Matteo Francavillese Abruzzo Magazine è un marchio registrato di proprietà di VacanzeCultura.it. Il periodico è stato fondato, nella sua prima edizione del 1993, da Donato Parete e Sergio Di Tillio. Il numero è stato chiuso in redazione il 09/10/12 e tirato in 22.000 copie.
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8 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
Lime5 Cambiomerci Promo EcoLiving Feredil [Arch]² Fb Plast Tiberii Group Marchesi de' Cordano
Passione Finanza 61 Fideuram 64 Ida Pagnottella 66 Trading room Pescara
Credito 68 Fidimpresa
Banche 70 CariChieti
Università 72 Carmine Di Ilio
Speciale 74 Ikea in Abruzzo
Il Punto di Vista 82 Maurizio O. Delfino
Associazioni 85 Federmanager
Eventi
88 Lum - Investire in arte
Abruzzo e Golf 92 Axa Golf Cup a Miglianico 95 L'Ottava lezione
Black Tie 96 S.a.l.e
Abbiamo Cenato per Voi 98 Enoteca Gaudium
ORGANIZZANO IL CONVEGNO
IL TRUST. GRANDE ISTITUTO DI TUTELA PATRIMONIALE E LIBERTÀ O AMBIGUO ESCAMOTAGE? Saluti del Presidente Ordine dei Commercialisti Pescara, del Presidente Fondazione dell'Ordine, del Capo Area Banca Fideuram. Dott. Gerardo Marsicano, Studio Marsicano Corporate “Il trust istituito in Italia e istituito nel Regno Unito“ Dott. Giovanni De Matteis, Notaio in Chieti “Il trust di protezione e trasmissione del patrimonio negli aspetti notarili” Dott. Antonio Grisaffi, Responsabile service line private Banca Fideuram “Gli strumenti di protezione del patrimonio. La fiduciaria e il trust” Prof. Avv. Lorenzo Del Federico, Ordinario Diritto Tributario Facoltà di Economia U.d'A. “Il regime tributario del trust” Il convegno è accreditato presso l'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Pescara, la partecipazione è gratuita e consente l’ottenimento di n. 4 crediti formativi
IN COLLABORAZIONE CON MEDIA PARTNER
Pescara, Auditorium Petruzzi, Via delle Caserme, Giovedì 8 Novembre 2012, ore 15.30
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EDITORIALE
Appuntamenti per Novembre Convegno sul trust, organizzato da Ordine dei Commercialisti, Studio Marsicano, Banca Fideuram e Abruzzo Magazine, l'8 a Pescara. Poi la costituzione della TradingRoomPescara: cercasi trader appassionati e neofiti che vogliano cimentarsi con i mercati finanziari di Donato Parete
S
iamo in diffusione in questo autunno 2012 con un numero di Abruzzo Magazine a cui teniamo molto. Tante sono le eccellenze abruzzesi raccontate, come sempre. A partire ovviamente dai personaggi in copertina, i protagonisti abruzzesi (sono di Silvi Marina) di trasporti e logistica con Dema Service, uffici commerciali a Milano e Bologna e filiali in tutta Europa. Ma abbiamo anche due esclusive a noi care. Il nostro editorialista Maurizio Delfino ha fatto un salto a Milano a intervistare Oscar Giannino sui temi caldi della crisi e non solo. E ha scoperto che oltre il look del divo televisivo eccentrico c'è un economista e uno studioso che di cose da dire ne ha parecchie. E lo sentiremo ancora a lungo. Il servizio è a pagina 18. Poi uno sportivo e manager tedesco che ha deciso di vivere a Pescara, Wolf Hardt, ha scelto proprio Abruzzo Magazine per aprire un dibattito con tutta la cittadinanza e gli enti preposti sul rischio, a suo dire, che l'Abruzzo perda un evento come l'Ironman, che oggettivamente ha mandato Pescara per giorni interi su Radio Deejay, Sky e quant'altro nel mondo. Facciamo il più sentito in bocca al lupo alla nostra città, ritenendo intanto che ci sia da imparare nell'ascoltare un organizzatore di eventi veramente internazionale. L'intervista è a pagina 22. Infine gli appuntamenti in calendario che riteniamo importanti. L'ordine dei commercialisti di Pescara ha preparato per giovedì 8 novembre (Abruzzo Magazine è il media partner) un convegno interessante sull'istituto del trust nel contesto ampio della protezione e della successione dei patrimoni (il programma completo è a pagina 9). Un tema apparentemente solo per pochi, ma scopriamo che tante possono essere le buone ragioni (dalla tutela dai rischi d'impresa alle preoccupazioni sugli incerti destini e scelte dei giovani eredi) per apprendere dal diritto anglosassone il costume di disporre per tempo dei beni di famiglia e di condizionarne i benefici al realizzarsi di specifici scenari e desiderata. Anche in presenza di patrimoni non ingenti. Verrà a parlarne Gerardo Marsicano, studio legale d'affari in Roma e sedi a Londra e Francoforte. L'avvocato Marsicano, spessissimo in Abruzzo a seguire clienti del nostro territorio, è tra i professionisti che più se n'è occupato in Italia. Insieme a lui ci saranno i maggiori esperti abruzzesi della materia, il notaio di Chieti Giovanni De Matteis e l'avvocato Lorenzo Del Federico, stimato
docente di diritto tributario, e i manager di Banca Fideuram (il capoarea dell'Abruzzo ed il responsabile nazionale servizi di private banking), che spazieranno sul tema generale della tutela del risparmio (altri accenni al convegno sono nel servizio di pagina 61). Appuntamento all'8 novembre, auditorium Petruzzi di Pescara. L'altro evento in cui vogliamo coinvolgere i nostri lettori è la costituzione della Trading Room Pescara: i promotori sono disponibili allo 0857998058 e a contatti@tradingroompescara.it per tutti coloro che vogliono conoscere e imparare l'operatività diretta sui mercati finanziari o per i già trader che finalmente possono trovare un luogo dove lavorare e migliorare insieme.
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LUGLIO/AGOSTO 2012 ABRUZZOMAGAZINE 11
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PRESS ROOM
Sul Sole spazio a come cambiano (in peggio) i distretti del Made in Italy UN QUADRO SUL CASUAL ABRUZZESE ORMAI AL TRACOLLO. SOPRAVVIVE SOLO CHI PUNTA SU RICERCA, ECCELLENZA E PRODUCE MARCHI PROPRI La fine del casual abruzzese. Non usa giri di parole Il Sole 24Ore per parlare, a metà settembre, della crisi del tessile-abbigliamento. Un’analisi che parte dalla Val Vibrata: le aziende sono ridotte a un manipolo, il distretto è in liquidazione. Quello che negli anni Novanta era considerato un santuario del casual, oggi è letteralmente cancellato. Rimane solo chi ha saputo investire in innovazione, posizionarsi sul mercato con propri marchi e spingere sulla qualità. È il caso di Maglificio Gran Sasso, di Gi.Effe Moda Montefiore, o ancora di Dfp e della multinazionale Marelli & Berta. E nell’articolo del collega Francesco Benucci c’è spazio anche per la vertenza Golden Lady e il ridimensionamento di Sixty nella provincia teatina.
SPECIALE EMERGIE 2012: Ecocitycar, Fontecal, kWpower, Studio Brandelli IngegneriAmbiente, Gruppo Odoardo Zecca e gli altri protagonisti della fiera
Anno VII Numero 4 - LUGLIO / AGOSTO 2012
I titolari di Bontà. Da sinistra Giovanni Diodato e Amedeo Buccella
DIRECTA SIM
Il trading online a Pescara
CONAD ADRIATICO
Primi 40 anni in festa
NO LAB
La moda dei Terra e di Glm Group
Bontà
LA RIVOLUZIONE DEL GELATO ARTIGIANALE PER ADDOLCIRE IL MONDO E poi Marco Profeta in Banca Fideuram, Ida Pagnottella e la nuova figura del Consulente Finanziario Indipendente, l’Export Business School di UniCredit, Giuseppe Mauro alla presidenza di Banca Caripe, Mario Nuzzo e la Fondazione Tercas, i trattamenti galvanici di Me.ga., Daniela Febbraro e l’advertising di Dieffestudio, Plan People Jazz e Management
NICOLA DI SIPIO
La stanza del manager
Gentleman mi ricorda qualcosa… Vedere in edicola la copertina di settembre del mensile Gentleman fa un certo effetto. I protagonisti sono Federico Grom e Guido Martinetti, creatori del noto marchio di gelati Grom. Entrambi tengono in mano un cono e… Questa immagine ci sembra di averla già vista! Lo scatto è del tutto simile a quello pubblicato su Abruzzo Magazine, luglio/agosto 2012, numero dedicato all’azienda Bontà. Giovanni Diodato e Amedeo Buccella forse sono meno abituati ai set e ai riflettori, ma possiamo garantire che la qualità, il gusto e la freschezza del loro prodotto superano di gran lungo quelle dei competitor veneti.
14 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
Il Reale e il Cerasuolo Valentini su Class Un numero di Class dedicato alle classifiche delle eccellenze 2012, diventato un appuntamento fisso, fotografia dell’esistente e stimolo al miglioramento dei protagonisti. Sfogliando il mensile emergono molte realtà abruzzesi. Confermato, tra i migliori locali italiani, da Bolzano a Ragusa, il Ristorante Reale di Rivisondoli (L’Aquila). Ambiente elegante, una cucina creativa, basata sulla qualità delle materie prime e cura nella presentazione dei piatti. Tra le specialità dello chef Niko Romito: Ostrica Perle Noire, pomodoro e mela, zuppetta tiepida di sedano, patate e salsiccia… Il Cerasuolo, Montepulciano d’Abruzzo, Edoardo Valentini 2011 conquista invece la prima posizione tra i migliori rosati, battendo la concorrenza di vini di assoluto prestigio.
Niko Romito
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PRESS ROOM
Il Mondo/1 Bilanci regionali fuori controllo: bocciato anche l’Abruzzo L’articolo è datato ventuno settembre, poco tempo prima dello scandalo Franco Fiorito, degli arresti di esponenti illustri in Lombardia e Calabria. Ci ha visto bene il collega Andrea Ducci del settimanale Rcs ad approfondire la questione della montagna di debiti accumulata dai governatori, con un parallelismo con i casi spagnoli della Catalogna e di Valencia dove il passivo è di oltre 50 miliardi. E l’Abruzzo viene inesorabilmente bocciato: «Il buco d’Abruzzo - si legge -. Un’escalation, avviata nel 2004 (con la giunta di Giovanni Pace) quando il debito abruzzese era di 982 milioni, che ha spinto la Corte dei Conti a ricordare che “le complesse operazioni di finanza innovativa peseranno sui bilanci futuri della Regione Abruzzo”. Il bilancio, così come quello di tanti altri enti locali, è imbottito di derivati e prodotti finanziari, che si sono rivelati dei veri boomerang contabili, con l’aggravante che si è dato luogo a “operazioni sostanzialmente intese ad aggirare, nella sostanza, il divieto costituzionale di finanziare con il debito la spesa corrente».
Faraone sulle pagine del settimanale Panorama L’AZIENDA DI TORTORETO (TERAMO) PUBBLICIZZA ELEVAH, LA SCALA SINONIMO DI SICUREZZA Nel Panorama con John Elkann c’è spazio per una creatività inusuale, che non passa inosservata. Uno stile circense di cui è protagonista una realtà tutta abruzzese. Si tratta dell’azienda Faraone di Tortoreto (Teramo), leader nella produzione e commercializzazione di scale, trabattelli, piattaforme aeree, ponteggi, sollevamateriali, palchi, sgabelli, cavalletti… Sulle pagine del settimanale Mondadori presenta Elevah, la scala dalla sicurezza a cinque stelle.
16 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
Il Mondo/2 Federico Vione e Adecco Italia ancora numeri uno Una fotografia del settore interinale di fronte alla crisi e al difficile adeguamento alla riforma Fornero. A fornirla è il giornalista Michele Caropreso, che nel suo articolo pubblica i ricavi delle maggiori società. Le ottanta agenzie autorizzate dal ministero hanno fatturato nel 2011 oltre cinque miliardi di euro, con le prime dieci della classe che, da sole, hanno iscritto a bilancio oltre quattro miliardi e trecento milioni, lasciando circa un miliardo alle restanti minori. Prima in classifica è sempre Adecco Italia, di cui il numero uno è l’abruzzese Federico Vione (anche presidente di Assolavoro), l’unica realtà sopra il miliardo, seguita da Manpower, ottocentosettantasei milioni, e Gi Group (prime delle italiane) a quota seicentonovantacinque. Dati che Il Mondo è riuscito a pubblicare nonostante la ritrosia delle società interessate.
PRESS ROOM
Barberini e De Cecco. Per Capital pronte per la quotazione a Piazza Affari LE DUE AZIENDE UNICHE ABRUZZESI NELLA CLASSIFICA DELLE MAGNIFICHE CENTO. INTANTO IL PASTIFICIO OTTIENE LA CERTIFICAZIONE EPD
“Piazza Affari è a caccia di clienti. L’economia italiana di una crescita sostenibile”. Così Capital apre il suo approfondimento sul numero di settembre 2012. «C’è un legame forte e diretto - si legge - tra l’aumento delle matricole in Borsa e la crescita del prodotto interno lordo di un paese. Lo ha dimostrato Manuela Geranio, ricercatrice di Economia degli intermediari finanziari e docente dell’Università Sda
Barberini F.lli De Cecco Di Filippo
Bocconi. Se l’Italia avesse mille società quotate, il pil aumenterebbe fin dell1,5%, il gettito fiscale salirebbe di 2,85 miliardi e si creerebbero 137mila nuovi posti di lavoro». Borsa Italiana, attraverso l’attività del primary markets, segue da vicino le piccole e medie aziende che compongono il tessuto produttivo nazionale e ne analizza le potenzialità di crescita. Il suo database è composto da migliaia di società che, potenzialmente, potrebbero ottenere beneficio da una quotazione. Capital ha selezionato quelle che potrebbero rientrare in un’ideale classifica dei cento campioni nazionali, già con le carte in regola per far parte del listino. E tra queste spiccano due sole abruzzesi: Barberini (Silvi - Teramo, produzione di lenti da sole in vetro, anche polarizzate) e il pastificio F.lli De Cecco (Fara San Martino - Chieti).
presenta
Laboratorio didattico dedicato alla creativita’, l’ingegno, la manualità ed il riutilizzo dei materiali di scarto industriale
p e r i n f o r m a z i o n i : l a b @ a r t d e s i g n f a c t o r y. e u - w w w. SETTEMBRE/OTTOBRE a r t d e s i g2012 n fABRUZZOMAGAZINE a c t o r y. e11u
PRIMO PIANO
Abruzzo Magazine per
Oscar Giannino nel suo piccolo studio presso la sede milanese dell'Istituto Bruno Leoni, prestigioso centro di studi e formazione economica. Nella foto del nostro Maurizio Delfino le tracce di due passioni di Giannino, i gatti (ne ha diversi) e il sigaro (che fuma continuamente fino alla fine, come un vero "toscanista"). Si ringrazia per la macchina fotografica l'avvocato Alessia Gobbin, di Venezia
no studioso. Uno studioso di pressoché qualunque cosa gli capita di occuparsi, comprese le Sacre Scritture, con la fortuna di aver avuto diversi buoni maestri in molte materie. Se dobbiamo dare una chiave di un personaggio pubblico nazionale molto noto, questa è quella dello studioso, e ciò spiega anche i sentimenti così marcati che solitamente suscita Oscar Giannino. Diverse migliaia di persone si stanno iscrivendo e in qualche modo offrendo d’aiuto alla campagna “fermareildeclino” (Cfr sito internet), qualcun altro gli devasta il garage e la macchina, o lo insulta accusandolo di essere un anacronistico iperliberista, uno schiavo di Berlusconi (l’ unica accusa sbagliata con certezza al 100%), oppure un pazzo esibizionista, gracchiante cose incomprensibili e impossibili. Il che è perfetto. Perché Giannino grazie alla radio e alla tv parla a quel tipo di pubblico abituato ai talk show, dove si argomenta sostanzialmente di nulla, e tira fuori numeri, studi, nessi logici e notizie precise. Quindi stona in modo clamoroso. Quel che si può dire con certezza è che sta dalla parte di quelli che pensano che non siamo in mezzo a una profonda, drammatica crisi, ancora complicata e pesante da gestire nella portata e nelle conseguenze, ma davanti a un passaggio storico fra i più micidiali. La differenza enorme deve essere sentita e spiegata, altrimenti si insiste nell’errore di concentrarsi sull’idea di risolvere alcuni nodi cruciali, e si perde l’ultima possibilità di ripensare in fretta e per intero il veicolo e il modo di ricondurlo su qualche strada percorribile. Questa è l’altra grande difficoltà per il grande pubblico
U
OSCAR GIANNINO: DALL’ ANTI(CA) POLITICA ALLA PRE-POLITICA Lunga intervista esclusiva ad Abruzzo Magazine del giornalista economico, impegnato in una cruciale sfida storica … di Maurizio O. Delfino
18 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
PRIMO PIANO
IL BACKSTAGE Maurizio Delfino prima che legale di banca e (nostro) apprezzato editorialista è un appassionato di politica, pronto anche all’impegno personale. Negli anni ’90 fra i più votati nella Circoscrizione di Pescara centro, nel 2009 ha sfiorato l’elezione in Consiglio comunale con un ragguardevole risultato. Non ci crediamo che con Giannino non avete parlato di politica… «Certo che ne abbiamo parlato. Giannino viene dalla politica, era il portavoce del Pri di La Malfa fra l’87 e il ’94. Gli ho chiesto soprattutto se c’è un legame fra quel tempo e le cose che dice oggi, o se si è “svegliato” dopo la caduta rovinosa di quel sistema. E la risposta è che alcuni avevano chiare le premesse del declino già alla metà degli anni ’80. Perché anche in questo insiste molto, e fa bene: la crisi di cui parliamo è tutta italiana, viene da molto prima di ciò che è accaduto in Europa e nel mondo dal 2008 a oggi. In questo credo sia un grande e vero liberale, perché se lo spostiamo in Francia direbbe cose diverse, punterebbe l’attenzione su altri fattori. Crescita, sviluppo, opportunità per singoli e corpi intermedi si misurano sulle specificità dei luoghi, l’antipodo strutturale di qualunque ideologia». Italia, Francia, Europa: sull’euro un puntiglioso come Giannino cosa dice? «Poco. Meglio, poche parole. Sorride quando fa cenno ai denigratori della moneta europea, e cita dei dati: dall’inizio dell’euro all’inizio della crisi l’Italia ha risparmiato 700 miliardi di interessi sul proprio debito pubblico, passando dal 13% al 5% (il peso per sostenere il suo debito). Lo vogliamo tradurre meglio? Saremmo falliti tipo Argentina da parecchio tempo senza l’euro (ferme restando classe politica, sperpero, e assenza di strategia).» Se vincesse la sua sfida e un Governo praticasse le sue ricette cosa vedremmo, licenziamenti nel pubblico impiego e sconti fiscali alle imprese? «Nemmeno un licenziamento e a dire il vero anche la barzelletta di Giannino schiavo delle imprese non regge. Perché è tanto concentrato sui fattori che bloccano la crescita, da guardare con primaria attenzione il problema del cuneo fiscale, cioè il peso fiscale sul costo del lavoro. E non sarebbe Oscar Gianni-
a cura di Donato Parete e Andrea Beato
no se non stesse spulciando a fondo anche nel cuore di questo problema, scoprendo che c’è una doppia natura di questa misura, per cui se percentualmente l’Italia con il suo 47,6% non è fra i peggiori, in relazione alla ricchezza reale e alla ricaduta sul sostegno del welfare (pensioni e sanità) precipitiamo in graduatoria vergognosa in Occidente, e soprattutto non sostenibile nel breve. Toccherà tornare su questo, o invitarlo a parlarci di cuneo fiscale e banche». Perché anche le banche sono nel mirino? «No comment. Scherzo, ma non negando la grande differenza fra le nostre e il resto del mondo (le nostre migliori, come ho cercato di spiegare qui più volte), le mette comunque al terzo posto nell’ordine dei problemi (che sono perimetro pubblico, bassa produttività mercato domestico e banche appunto). E ne è espertissimo conoscitore, con confessato accesso a informazioni riservate per cui c’è da credergli. Si badi, chè non si sa mai, parliamo del ruolo delle banche nel sistema, della loro capacità di affiancare il mondo produttivo e le famiglie, del loro costo e di chi ci lavora. Nessuno rischia un euro, ma il problema non cambia, qui e ora è in gioco il destino del paese». Giannino si candida, non si candida, stiamo al gioco che fanno tutti, dacci la notizia! «Certamente... Forse! Credo che sia combattuto anche intimamente, un po’ ha voglia, un po’ non sopporterebbe il dolore dell’inutilità. Lo chiamano in tanti, molto più e molti più di quel che si pensa (qualche nome me l’ha fatto…) e credo
di poter dire che si, si candida, se si costruisce una piattaforma di programma larga e condivisa. Non un partito ma un’adesione a un programma di salvezza nazionale, che sono i primi tre punti del manifesto, vedi sito fermareildeclino». Gainnino ministro allora, Sviluppo Economico o Welfare? «Ragazzi, spero di no! Parliamo di una stoffa pregiata, di un pensiero organizzato a sistema largo. Giannino è troppo esperto di cose diverse per fare il ministro, lo è di trasporti, infrastrutture (anche quelle solitamente trascurate come i porti), Medio Oriente, energia, politiche del lavoro…Parliamo di una consistenza culturale e di una visione d’insieme che io francamente non vedo altrove, e non può dirsi che non la cerco. Siamo a 3,4 milioni di persone incapaci di accedere a un paniere di beni primari minimi, secondo l’Istat, 1 milione più di 4 anni fa! Potremmo non farcela. C’è una generazione “1.000,00 €” che non ne ha nemmeno uno da un pezzo. Accetto che si metta in discussione il sistema che abbiamo creato, come fa la sinistra buona (e un po’ ipocritamente Tremonti), ma ora non si può non tornare a un livello di civiltà che si sta perdendo velocemente. Occorre una svolta radicale su tutto. Per rispondere alla domanda, in un governo politico di unità nazionale dovrebbe fare il vicepresidente del Consiglio con delega a 4 o 5 maxi dossier, quelli cruciali per cambiare il paese, per tornare a scrivere Paese con la maiuscola. Anzi, per poter continuare a scrivere qualcosa».
Maurizio Delfino ufficio legale del gruppo Veneto Banca a Montebelluna (Treviso), editorialista di Abruzzo Magazine e appasionato di politica ed economia. Ha intervistato Oscar Giannino nella sede dell'Istituto Bruno Leoni, che si trova a Milano
SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 19
PRIMO PIANO
Abruzzo Magazine per
di capire il personaggio e il motivo per cui si sta facendo senz’altro dei nemici (specie fra quelli che contano). Perché il cuore della sfida che lancia è pre-politica, e non siamo abituati. Specie in Italia, dove dai tempi di Dante si sta con i Guelfi o con i Ghibellini, e quando diventa impossibile si moltiplicano i guelfi bianchi, i ghibellini verdi, i vendoliani, i grillini, i teo-dem…Per questo (non compreso fino in fondo persino da qualche ottimo collega e amico) Giannino cita spesso la Germania: «mostrerò il titolo e lo speciale dell’Economist del 2001 che descriveva il malato grave dell’Europa, cioè la Germania» ricorda il giornalista con gli occhi veloci e vivissimi. «In 5 anni hanno cambiato l’orizzonte del paese, ridotto di 6 punti la spesa pubblica, abbassato di 5 le tasse, stretto un patto fra governo, imprese e lavoratori in cui a questi è stato chiesto parecchio sacrificio in più in cambio di quasi nulla, tranne il lavoro!! Ma proprio i lavoratori, non iscrivendosi in massa ai sindacati che volevano
Nomi altisonanti da "vecchi liberali" ma sguardo lungo sul futuro: Oscar Fulvio Giannino e Maurizio Ottaviano Delfino, nello scatto di Veronica Violetta, dopo un lunghissimo colloquio. Si ringraziano Massimo Cremonese per un leggero lifting sulla foto, e per l'ospitalità (e la cintura del nostro inviato), il dottor Andrea Pianca di Kellogg's Italia.
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PUBBLICO E PRIVATO DI OSCAR GIANNINO Piemontese di Torino, si trasferisce a Roma da ragazzo e vede da dentro e da vicino i meccanismi del sistema: iscritto sin da giovanissimo al Partito Repubblicano («L’unico partito a cui sono stato iscritto»), a metà degli anni ’80 frequenta Giovanni Spadolini diventando il portavoce del partito nella segreteria La Malfa fino alla fine della prima repubblica. Sono gli anni delle intuizioni che lo portano, laureato in giurisprudenza, a preferire gli studi economici, e a cambiare l’ iniziale posizione keynesiana, come a maturare “una motivata autocritica” della cultura azionista di provenienza “vista la non bella prova di sé che le classi dirigenti italiane hanno dato dalla fine dell’800 sino ad oggi, con troppa indulgenza alla lamentela e scarsa capacità di sfida, responsabilità e impegno”. Legge il tedesco (“quello parlato è orribile, mi rifiuto”) insegna Economia degli intermediari finanziari in varie università, ha viaggiato sin da giovane, grazie a particolari contingenze e opportunità familiari. 51 anni, sposato da poco con Margherita, che cita spesso per fare ammenda della vita complicata che le regala, adora i gatti, il sigaro, ma anche la musica e tante altre cose. Interessantissimo il rapporto con la fede e la religione, in cui si incontrano l’impeto e l’impegno intellettuale, con la realtà della vita e delle esperienze, talvolta per nulla facili…
PRIMO PIANO
UN FALÒ DA 1.400,00 MILIARDI 500,00 avanzi primari fino al 2008 200,00 le privatizzazioni del ‘93/’95 700,00 il risparmio di interessi sul debito «Se li avessimo usati per ridurre tasse e debito, come in Germania, oggi saremmo noi la locomotiva d’Europa» NEL FRATTEMPO Inflazione fra il 1990 e il 2010 + 50% Crescita spesa previdenziale + 229% Crescita spesa sanità locale + 167%
ILLUSTRAZIONE DANIELE MARSI
LI, ABRUZZO MAGAZINE
QUANTO PESANO PENSIONI E SANITÀ SU OGNI OCCUPATO Italia 64% Francia 56% Germania 44% Inghilterra 34% «Cuneo fiscale alto su stipendio lordo fra i più bassi al mondo: se non aumentiamo produttività, numero occupati e redditi il sistema non regge»
alzare la testa, hanno dato il segnale che era il tempo di frenare i giochi di ruolo e andare dritti all’obiettivo». Non è poi tanto complicato e non è fantascienza. Giannino urla (qualche volta in radio letteralmente) che l’incastro fra produttività ferma da 15 anni e senza alcuna vera spinta o premessa per una ripresa, debito pubblico in crescita e pressione fiscale porta al crack, oppure a un declino doloroso (neanche tanto lento). Tutto qui. «E come è giusto che sia, avrei da fare grandi osservazioni anche sulla parte sana e propulsiva del paese e dell’economia, se pensiamo che su 100 bottiglie di vino vendute in Cina nel 2011, 55 sono francesi e solo 11 italiane! Ma ora il destino dipende dalla spesa pubblica, dalla pressione fiscale e dalla bassa produttività del mercato domestico, dove di nuovo torna prepotente il perimetro pubblico, il modello di stato e le sue regole, quelle che valgono per gli altri e quelle riservate a sé». I 100 miliardi di debito dello Stato (70 di debito commerciale, fatture emesse per fornitura di beni e servizi, e non pagate) sono solo la punta. E qui nasce for-
se l’impulso a un impegno che potrebbe andare oltre quello di giornalista economico, perché lo stato continua a non pagare il suo debito, mentre sterza drasticamente e drammaticamente su ciò su cui era stato sin ora cieco e tollerante, come la pressione fiscale e l’età pensionabile. «Pochi si stanno accorgendo che il debito pubblico continua a salire vigorosamente e che perderemo in termini di Pil più della Spagna» avverte allarmato Giannino «nonostante questa sconti il colpo di deleverage immobiliare del 27%!»(cioè il Pil spagnolo era “gonfiato” da un effetto leva sugli immobili, scoppiato in questi mesi insieme alle banche e ad alcune sue regioni). «In Italia abbiamo fra i più grandi patrimoni pubblici, fatti di mattone e di quello che chiamiamo “socialismo municipale”, cioè le 5.000 imprese partecipate dagli enti che, oltre alle poltrone e agli incarichi, costano spesso miliardi in termini di gestioni disastrose». «Senza toccare per ora quelle quotate fra queste ultime» dice l’iperliberista - per chi legge i fumetti - «e fidandoci della valutazione a ribasso del tesoro, dismettendo la metà di questo
patrimonio otteniamo in un tempo ragionevole circa 200 miliardi con cui abbattere immediatamente tasse e cuneo fiscale sui lavoratori per ridare fiato a consumi e beni primari». Dismissione che Giannino prevede con un piano preciso nella modalità e nelle garanzie, come preciso e analitico è negli studi che porta avanti in tema di credito, management, concorrenza, mercato del lavoro. Sia nel ricostruire come siamo arrivati a questo punto «come abbiamo bruciato 1.400 miliardi in 15 anni», sia come uscirne in tempo. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, diceva un adagio. Basterebbe seguire un po’ di tempo le sue trasmissioni su Radio24 e ascoltare i suoi riferimenti, per capire un po’ di più quale grande sforzo stia compiendo per offrire a ciascuno una piattaforma di paragone con chi si candida a essere classe dirigente. Per tornare a giocare alla destra e alla sinistra, alle imprese o ai lavoratori, bisogna che la macchina, precipitata nel fango, sia in qualche modo ritrascinata su strada. Ci vogliono i matti come Giannino (e come noi di Abruzzo Magazine) per capirlo?
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PRIMO PIANO
IL LUPO DURO Quarantasei anni, Wolf Hardt è nato a Regensburg, in Bavaria, e ha vissuto a Wiesbaden, vicino Francoforte. Ha studiato marketing e comunicazione a Berlino. L’esperienza nel campo dell’organizzazione di manifestazioni sportive è ormai ventennale. Con la sua società, Happy Happy and Friends, è protagonista in Europa e America con eventi estivi e invernali che coinvolgono migliaia di partecipanti. Padre di due bambini, da cinque anni si è stabilito in riva all’Adriatico. Tre anni fa, insieme a Michele Russo e Giovanni Nori, ha portato il triathlon nella città d’annunziana.
l’evento che da due anni apre l’estate pescarese. Ironman 70.3 Italy significa triathlon e quasi due chilometri da percorrere a nuoto, novanta in bicicletta, una mezza maratona di corsa. Parliamo di almeno duemila partecipanti provenienti da cinquanta diverse nazioni, un pubblico di diecimila persone, oltre seicento volontari, un indotto economico che tocca i sei milioni di euro. E poi alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari pieni, negozianti che lavorano al massimo, la copertura di media nazionali e internazionali. Un successo non privo di qualche polemica: dalle limitazioni al traffico ai problemi sulla sicurezza, fino ai bus navetta messi a disposizione per atleti e accompagnatori senza l’autorizzazione del Comune. Una questione, quest’ultima, che ha coinvolto Michele Russo nel suo duplice ruolo di presidente Gtm (la società di trasporto pubblico locale) e amministratore di Wecan Sport Events, sinonimo di Ironman in Abruzzo. Adesso, annunciata in questa intervista esclusiva, arriva un’importante defezione. Wolf Hardt si chiama fuori dall’edizione 2013. Hardt, tedesco di Regensburg che da cinque anni vive nel centro adriatico, da tempo si occupa dell’organizzazione di grandi happening sportivi in Europa e anche in America. Da socio di Wecan, insieme a Russo e Giovanni Nori, ha portato il triathlon nella nostra regione e direttamente sviluppato i contatti con i principali sponsor e supporter: Coca-Cola Hbc Italia, Giulietta Alfa
FOTO DI SVIETA BOYKO
È
IRONMAN & PESCARA: CRISI O RIFLESSIONI IN CORSO? Lo sfogo (o la sfida) di Wolf Hardt. A tu per tu con il manager tedesco che ha portato il famoso evento di triathlon a Pescara. Quello che potrebbe accadere per il 2013… di Andrea Beato
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PRIMO PIANO
Romeo, Sky, Radio Deejay e il suo direttore artistico Linus… Hardt, il prossimo anno Ironman si farà nonostante la sua rinuncia? «Allo stato attuale delle cose, da contratto, è previsto un nuovo appuntamento. Pur rimanendo nella compagine di Wecan, la decisione è però quella di non offrire più il mio contributo». Come mai questa scelta? «Ironman è un meccanismo complesso. Il marchio appartiene alla World Triathlon Corporation (Wtc), in sostanza un fondo di private equity con sede a Tampa (Florida) che vuole i suoi ritorni e li vuole in fretta. Localmente la gestione è affidata alla licenziataria per l’Italia (Wecan, ndr). Prendere parte a questa competizione si traduce in una quota d’iscrizione che qui, per la mezza distanza, arriva a duecentocinquanta euro, ma a Francoforte, ad esempio, supera i cinquecento e a New York sfiora i novecento. Costi elevati che spesso non si accompagnano alla giusta qualità. Chi ama questa disciplina ha iniziato a capire che si tratta di un business molto grande dove a spartirsi il guadagno sono soltanto in due. Una vera operazione finanziaria che finisce per primeggiare sulla disciplina agonistica. In più, la mia idea è sempre stata quella di creare qualcosa per la città, con la città. C’è bisogno di un coinvolgimento a tutti i livelli e su questo piano sono stati commessi degli errori». A quali errori si riferisce? «Per una buona riuscita è necessario reclutare seicento, settecento volontari, formarli e farli sentire parte di una gara unica nel suo genere. Non si può guidare un triathlon stando dietro a una scrivana, seduti nel proprio ufficio. Sono
PESCARA NON PUÒ PERDERE UN’OPPORTUNITÀ DI CRESCITA, IL RISCHIO È DI RITROVARSI CON UN EVENTO MINORE. IL TEMPO PER DECIDERE NON È MOLTO...
giornate da vivere sul campo, in piazza, a contatto diretto con i protagonisti. I ragazzi mettono il cuore in quello che fanno e occorre anche fermarsi con loro, prendere un panino, una pizza, fare una pausa caffè insieme. Sembrano cose banali e di poco conto, ma in un Ironman perfino parlare con la signora addetta alle pulizie ha la sua rilevanza. In primis il rispetto verso l’altro e in questo Wecan non è stata impeccabile». Problemi che non possono essere risolti? «Stanno avvenendo rilevanti cambiamenti in termini di processo di pianificazione, di attuazione e coordinamento. Per la sua logica profit, inoltre, Ironman vive un periodo non facile un po’ in tutto il mondo. Si è registrato un calo di concorrenti a Wiesbaden e Regensburg (Germania) che contano circa mille atleti in meno sulle liste di partenza. In Canada, dopo trent’anni, Penticton ha deciso di sostituire Ironman con uno dei maggiori competitor, Challenge Family - we’re triathlon!». Un’inversione di tendenza che potrebbe estendersi a Pescara? «Pescara è una piattaforma eccellente. Nuotare nel Mare Adriatico, pedalare e correre sulle colline, sulle montagne, nel percorso urbano, con una grande varietà di paesaggi è davvero impareggiabile. Non vanno dimenticati gli aspetti di marketing e turistici collegati: è la regione che si presenta sul mercato, aumentando la sua conoscenza e ricchezza. Nel 2012 diverse aziende abruzzesi hanno collaborato con noi e dato il loro
FOTO DI VALENTINO CAPITANIO
FOTO DI FRANCESCO D'ALONZO
Pescara nei giorni dell'Ironman
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PRIMO PIANO
solo alcune delle caratteristiche. Un vero e proprio festival che dura più giorni e dove le spese sono molto più contenute. Se fosse individuata un’altra località italiana per la kermesse, verrebbe fuori un bel problema. L’attenzione di atleti, sponsor, partner e media potrebbe spostarsi verso la novità e tutto questo potrebbe rappresentare l’ultimo capitolo per il triathlon in Abruzzo. Sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza. Pescara non può perdere un’opportunità di crescita, il rischio è di ritrovarsi con un evento minore, dai toni notevolmente ridimensionati. Ma il tempo a disposizione per decidere non è molto…».
Sopra Wolf Hardt durante la passata edizione di Ironman a Pescara. Alcuni momenti della gara
FOTO DI FRANCESCO D'ALONZO
sostegno all’iniziativa. È però arrivato il momento di riflettere da quale parte stare e che ruolo ricoprire. Se si decidesse di costruire una manifestazione di valore per la collettività, Pescara potrebbe presentarsi, fra qualche anno, come la città del triathlon in Italia, potendo ospitare fino a due appuntamenti, uno a giugno e l’altro a settembre. Vanno fatte delle riflessioni e va aperto un dibattito per trovare la giusta direzione». Intanto proprio Challenge Family si sta muovendo per approdare nel 2013 in Italia… «Esatto. Loro propongono una diversa filosofia. Conduzione familiare, grandi emozioni, spirito di amicizia, voglia di mettersi alla prova sono
IRONMAN
CHALLENGE
La World Triathlon Corporation, con sede a Tampa (Florida), è proprietaria del marchio Ironman. L’attività è iniziata più di trentuno anni fa e oggi conta cinquanta eventi nel mondo. A Pescara, con l’organizzazione di Wecan, è presente da due anni riuscendo a coinvolgere quasi duemila atleti provenienti da diverse nazioni.
Challenge Family - we’re triathlon! propone gare in Europa, America e Nuova Zelanda. Il Challenge Roth, in Germania, è il triathlon di lunga distanza più importante del Vecchio Continente. Quello che anima il movimento è il rapporto umano che si crea tra atleta e ogni persona dell’organizzazione. Un festival dello sport.
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FOTO DI FRANCESCO D'ALONZO
IRONMAN VS CHALLENGE
FOTO DI SALVATORE COSTA FOTO DI SALVATORE COSTA
FOTO DI SALVATORE COSTA
PRIMO PIANO
IL TRIATHLON A PESCARA
CIRCA
2.000 PARTECIPANTI PROVENIENTI DA
50
PAESI DEL MONDO
600
6 MLN DI EURO DI INDOTTO ECONOMICO
400
MILA EURO IL COSTO DELL'EVENTO
FOTO DI SALVATORE COSTA
VOLONTARI COINVOLTI
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COVER STORY MARIO MARIANI
MARCO CAPRINI
SONIA DE LELLIS
MAURO DE LELLIS
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COVER STORY
DEMA SERVICE.
TRASPORTIe LOGISTICA senzaCONFINI L’azienda abruzzese è ormai presente in tutta Europa con filiali dirette. Una crescita costante che non risente degli effetti della crisi…
di Lorenzo Dolce - foto di Matteo Francavillese
È
nata solo otto anni fa, ma in poco tempo è cresciuta e si è affermata notevolmente, tanto da essere partner di clienti, sparsi per l’Europa, del calibro di Indesit e Whirlpool. Con sedi in diversi paesi e un consistente parco mezzi composto da otre 150 veicoli, nel 2012 conta di raggiungere i 50 milioni di euro di fatturato. Neppure la durissima crisi economica sta frenando lo sviluppo di Dema Service, azienda abruzzese operante nel settore dei trasporti e della logistica, che effettua spedizioni nazionali ed internazionali all'insegna di due parole d'ordine: velocità e reattività. L'avventura di Dema Service inizia nel 2004, da un’idea dei quattro soci fondatori, legati da una forte amicizia, ognuno con esperienze diverse nel settore dei trasporti. Nella fattispecie Mauro De Lellis, responsabile della logistica con espe-
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COVER STORY
Il successo dell’azienda in quattro punti I SERVIZI Grazie ad una innovativa flotta per il trasporto su gomma che, composta da 150 mezzi, è tra le più grandi d’Europa, Dema Service è in grado di garantire trasporti su tutto il territorio nazionale ed europeo.
Attraverso accordi con i principali operatori marittimi, Dema Service è capace di offrire ai suoi clienti anche un servizio di trasporto via mare per spedizioni internazionali di ogni tipo.
Per garantire spedizioni rapide e sicure, Dema Service, grazie ad un network mondiale e ad accordi con le maggiori compagnie di volo, propone un servizio di trasporto aereo, con partenze giornaliere verso qualsiasi destinazione.
LE FILIALI COLONIA
IN ITALIA 1. Silvi (Teramo), Milano, Bologna IN EUROPA 2. Ungheria, Budapest (2007) 3. Inghilterra, Londra (2008) 4. Germania, Colonia (2009) 5. Bulgaria, Plovdiv (2009) 6. Polonia, Wroclaw (2009) 7. Rep. Ceca, Praga (2011) 8. Francia, Parigi (prossima apertura)
PLOVDIV
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LONDRA
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I CLIENTI Dema Service è il primo fornitore di aziende multinazionali, quali Indesit e Whirlpool, entrambe impegnate nella produzione di elettrodomestici. Non mancano clienti abruzzesi, come ad esempio Fater, Irplast, Riveco, Saquella, Tubi Spa...
IL FATTURATO 50
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rienza già precedentemente consolidata, Marco Caprini, responsabile commerciale proveniente dal medesimo settore; a questi si sono uniti Sonia De Lellis, responsabile amministrazione contabilità e risorse umane, e Mario Mariani, legale rappresentante dell’azienda e responsabile informatico, entrambi figure di spicco, con pluriennale esperienza in aziende di primaria importanza. «Ognuno di noi - raccontano i quattro soci - ha portato in Dema il proprio bagaglio tecnico. Avevamo clienti piuttosto importanti che abbiamo mantenuto e questo ci ha consentito di partire da una base già solida. Siamo partiti con una squadra e, negli anni, chiaramente, con lo sviluppo dell’azienda, è cresciuto notevolmente anche lo staff». Nel corso degli anni è stata ampliata l’attività: all'inizio l’azienda si occupava di semplici spedizioni senza mezzi di proprietà, ma crescendo Dema è divenuta un vero e proprio punto di riferimento nel settore dei trasporti, con
ci ha premiato. Abbiamo iniziato nel 2007 in Ungheria, poi nel 2008 in Gran Bretagna e nel 2009 in Germania e Bulgaria. Quest'ultima è un'area importantissima, perché rappresenta un punto di apertura verso il mercato della Turchia. L'inaugurazione più recente - proseguono - è stata quella della filiale di Praga, lo scorso anno, mentre a breve dovremmo aprire anche a Parigi, dato che la Francia è una nazione estremamente importante». Oltre alla sede centrale in Abruzzo, l’azienda ha un ufficio a Bologna, dedicato ai trasporti via mare e aerei, e un ufficio commerciale a Milano. Dema si occupa di grandi spedizioni, tanto che nella maggior parte dei casi vengono caricati dei tir completi. Di conseguenza, i mittenti sono quasi sempre grandi big player o multinazionali. I primi dieci clienti per numero di spedizioni sono gruppi che operano in tutta Europa. Spiccano, ad esempio, aziende quali Whirpool e Indesit, entrambe impegnate
“
DEMA SI OCCUPA DI GRANDI SPEDIZIONI. BIG PLAYER E MULTINAZIONALI COME CLIENTI.
LE PRINCIPALI CATEGORIE MERCEOLOGICHE SONO BIANCO, PLASTICA, ACCIAIO, PROFILATI IN ALLUMINIO...
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2007
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2009
ESTERO
2010
2011 Forecast 2012
un imponente parco mezzi di proprietà. I veicoli che quotidianamente girano per l’Europa, infatti, sono più di 300, anche grazie a contratti di esclusiva con vettori stranieri molto importanti. L'azienda, d'altronde, offre ai propri clienti qualsiasi tipo di spedizione e di trasporto, da quelli su gomma a quelli via mare, fino a quelli per via aerea. Dema, che dispone della certificazione Iso 9001, tra l’altro, presta notevole attenzione all’ambiente: tutti i mezzi sono di nuova generazione e favoriscono il risparmio in termini di Co2. «Dai risultati che abbiamo ottenuto e continuiamo ad ottenere - spiegano i responsabili - ci siamo resi conto che la nostra impostazione è stata vincente fin dall'inizio. La priorità che da sempre diamo alle richieste dei clienti unita alla tenacia con cui offriamo soluzioni in tempi rapidissimi, sono gli strumenti che consentono questa crescita costante. L’avere aperto filiali in zone strategiche dell’Europa
nella produzione di elettrodomestici, di cui la Dema è principale fornitore, anche grazie ad una partnership che va avanti da anni. Altri clienti noti sono Electrolux, Chep e Tontarelli, Auchan, Carrefour e Lidl per la grande distribuzione, ed aziende abruzzesi come Fater, Irplast, Tubi SpA, Saquella, Eurofil, Savini e Riveco. «Per quanto riguarda le categorie merceologiche - spiegano gli amministratori - siamo forti sul bianco, sulla plastica, sull’acciaio, ma trasportiamo anche legno e profilati in alluminio. Ci occupiamo un po’ di tutto, ad eccezione del fresco. Riusciamo ad essere in qualsiasi posto d'Europa, sia con i nostri mezzi, ma anche grazie ad accordi con una miriade di vettori. Proprio per questo riusciamo ad essere così flessibili; siamo in grado di soddisfare qualsiasi tipo di richiesta e qualsiasi tipo di tratta, in tempi rapidissimi». Che l’impostazione studiata da Dema sia vincente, lo confermano anche i dati sul fatturato, che
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COVER STORY
SPORT «Dema Service è concepita come una vera squadra, la cui filosofia è l’aiuto reciproco nella lealtà e nella cultura del lavoro». Con queste parole i responsabili dell’azienda spiegano cosa li abbia spinti a sostenere e sponsorizzare squadre sportive, piccole e grandi, e manifestazioni in genere. Dema è tra i top sponsor del Pescara Calcio già dallo scorso anno. Altre sponsorizzazioni riguardano e hanno riguardato il torneo di rugby "Sei Nazioni" a Roma, la squadra ciclistica "Acqua & Sapone", oltre a team locali di diverse discipline.
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CULTURA Consapevole dell’importante ruolo svolto dalla cultura intesa come imprescindibile motore di sviluppo della società e delle relazioni tra i suoi componenti, Dema Service da sempre sostiene artisti, nuovi talenti ed eventi culturali. Negli anni, infatti, l’azienda ha sponsorizzato alcune tra le più significative mostre allestite in Abruzzo. Ne sono esempio quella di Franz Borghese, nel 2009, quella di Marco Lodola, lo scorso anno a Chieti, e quella di Mark Kostabi, a giugno di quest'anno, sempre a Chieti.
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Gli uffici Dema Service a Silvi Marina (Teramo). La società conta anche due sedi a Bologna e Milano e sei filiali in Europa. La prossima apertura dovrebbe interessare Parigi. L’azienda vuole mantenere le sue radici in Abruzzo, forte anche dei tanti clienti locali (www.dematrasportiinternazionali.com)
nel 2012 dovrebbe raggiungere i 50 milioni di euro, di cui 35 in Italia. Ogni settimana vengono effettuati in media ben 900 carichi: circa metà in uscita dall’Italia e l’altra metà dall’'Europa e per l’Europa. «Anche di fronte ad una crisi durissima - evidenziano - siamo riusciti a difenderci alla grande, ricercando costantemente nuovi clienti e offrendo sempre un ser-
vizio dalla qualità elevata. Siamo stati un po’ la “mosca bianca”, anche perché abbiamo deciso di continuare a investire, potenziando l’ufficio commerciale e assumendo nuovo personale. La qualità del lavoro non è scesa, ma, al contrario, è ulteriormente cresciuta». Sono un centinaio, nel complesso, i dipendenti che lavorano negli uffici Dema, senza considerare gli autisti. Di
questi, una quarantina lavorano in Italia. Vi sono lavoratori di ogni nazionalità: inglese, francese, ceca, polacca, russa… L’azienda è impegnata anche in attività di sponsorizzazione. È uno dei top sponsor del Pescara Calcio, fin dallo scorso anno, ma non fa mancare il suo sostegno a squadre locali. Dal punto di vista culturale, Dema ha sponsorizzato e sponsorizza nuovi talenti, artisti internazionali ed eventi: ne sono esempio la mostra di Franz Borghese, nel 2009, quella di Marco Lodola, lo scorso anno a Chieti, e quella di Mark Kostabi, a giugno di quest’anno, sempre a Chieti. La sede centrale dell’azienda si trova a Silvi Marina (Teramo), in una struttura che, inaugurata nel 2009, si estende su una superficie di 450 metri quadrati. Un ambiente giovane e multietnico, con una età media di circa 30 anni, al cui interno opera un’ampia area logistica, dove lavorano circa 15 persone oltre al reparto commerciale e a quello amministrativo. Tra i programmi per il futuro c’è la realizzazione di una nuova sede. «Con l’Abruzzo abbiamo un legame che vogliamo assolutamente mantenere - sottolineano i soci - mentre molte aziende del nostro settore sono fuggite decentrando le loro attività all’estero, noi abbiamo continuato e continueremo a lavorare qui. La nuova sede - concludono - sarà assolutamente in questa regione».
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L'ADVERTISING IN ABRUZZO
Luigi Valerio Rinaldi, ceo Lime5
LIME5 theINNOVATION AGENCY INTERVISTA AL CEO LUIGI VALERIO RINALDI. LA SILICON VALLEY NON È POI COSÌ LONTANA…
È di Andrea Sisti - foto di Matteo Francavillese
questo che viene da pensare quando si entra per la prima volta nell’headquarter di Lime5, in uno stupendo attico al centro di Pescara. Interior design di sapore nordeuropeo e un panorama che non lascia dubbi, con la Majella da una parte e il mare Adriatico dall’altra a fare da cornice. Il mood che si respira nei loro uffici è quello di una azienda d’oltreoceano della new-economy pura.
Lo conferma l’amministratore (o meglio il ceo come ci suggeriscono), Luigi Valerio Rinaldi, che subito ci pone in un’atmosfera accomodante: «I “Limers”, qui la nostra etichetta, mi chiamano Gigi: lavoriamo nella comunicazione, quindi diamo alla forma la giusta valenza, ma preferiamo rispondere con la sostanza, alle esigenze del mercato. In questo non siamo “tipicamente italiani”:
LA SQUADRA DEI LIMERS 1
Francesco Tucceri Ict developer
2
Laura Coloccia Sales manager
3
Davide Bottino Sales manager
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4
Silvia Retrosi Sales manager
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Emmanuelle Deba Afc manager
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Giovanni Rauzino Chief information officer
7
Simone Tavarani Web designer
8
Glauco Galli Creative director
IMPRESE
ci piace lavorare per le competenze e per i meriti che abbiamo, quindi per il valore concreto che creiamo per il cliente o il partner». Ma parliamo un po’ di te… «Dopo aver viaggiato e lavorato in giro per il mondo, ho stabilito la base del mio business qui in Abruzzo, perché qui ho trovato un contesto ideale di vita e di lavoro. Dopo l’Mba ho viaggiato molto per ispirarmi ed acquisire competenze specifiche di contesti differenti da quello italiano, del quale comunque mantengo lo spirito creativo ed imprenditoriale. Amo il rispetto delle regole francese, la creatività tipica della West Coast americana, la meritocrazia e la competitività tipiche di New York e della East Coast». Com’è nata Lime5? «Sono tornato qui in Italia perché ho notato un’evidente mancanza, che ho tramutato in un’opportunità di business. Un’azienda che oggi voglia “fare mercato” in maniera competitiva ed efficiente trova dinanzi a sé uno scenario insoddisfacente: da una parte (sul fronte creativo) le solite agenzie di comunicazione, legate ancora al mondo della carta stampata, delle amicizie e dei favori per acquisire commesse e contatti; dall’altra, sul fronte tecnologico, le “rigide” software house che forniscono approcci e competenze “old school” ai bisogni tecnologici delle aziende. Lime5 rappresenta la soluzione “smart” a questo scenario». Per questo il payoff “the Innovation Agency”? «Esatto, ecco da dove nasce l’Innovation Agency: due parole che descrivono un core business ed un posizionamento ben preciso. Proprio dalla fusione delle competenze tecniche e anali-
Lo staff al completo, i “Limers”. L’agenzia si trova al centro di Pescara, in Piazza Sacro Cuore (www. lime5.it). Sotto un’immagine rubata durante un briefing tenuto dal ceo, Luigi Valerio Rinaldi
tiche (hard), tipiche di una software house, con quelle creative e laterali (soft) di un’agenzia di comunicazione tradizionale. E a monte vantiamo il metodo rigoroso che la consulenza business applica nell’analisi e nella definizione di obiettivi e strategie per raggiungerli». In pratica, quali sono i vostri servizi? «In Lime5, team differenti ma integrati possono redigere un business plan (con focus spinto sui financial), effettuare uno shooting fotografico per un brand nel fashion o sviluppare da zero un’infrastruttura tecnologica web in modalità Saas per la gestione della rete commerciale o per l’assistenza al post-vendita…». Quali sono quelli che vanno per la maggiore? «Ultimamente, ci stiamo divertendo molto su piani di web-marketing e applicazioni mobile, in tutte le sue declinazioni. Campagne virali di
buzz-marketing, in cui creiamo interesse e visibilità attorno al lancio di un marchio o di un prodotto, utilizzando dei software di analisi reputazionale molto spinti, che permettono di definire con precisione quello che il mercato dice del cliente, del suo marchio, dei suoi prodotti. E in base a questi report, pianifichiamo nuove attività correttive. Oppure strategie o interventi tattici di
EXPERIENCE LIME5
COMUNICAZIONE
INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY Web
Above the line
Enterprise
Below the line Offline
Online
Mobile
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IMPRESE
digital-pr, in cui coinvolgiamo la nostra rete capillare di blogger per far testare articoli, prodotti e servizi per farne dare un feedback, così che gli utenti possano avere più dati ed informazioni per scelte consapevoli». Per lo più comunicazione on-line? «Sì, ma non solo: ho sempre voluto mantenere nel team, soprattutto tra i creativi (art, copy e designer), un bilanciamento di competenze ed esperienze forti sul mondo digitale, ma anche su quello off-line. Siamo reduci da una serie di shooting fotografici, sui cui ho allocato i nostri migliori fotografi, che conoscono bene la pellicola e le sue dinamiche. Inoltre, stiamo uscendo con la nuova campagna advertising di Lime5». Prima parlavi di business plan: cosa c’entra con la comunicazione? «Le competenze ed esperienze sviluppate negli ultimi anni sul mercato internazionale mi hanno dato l’opportunità di partecipare a diverse esperienze di start-up, nei settori più diversificati. Io stesso ho lanciato un’ambiziosa start-up sei
I creativi Lime5: art, copy, designer competenti sia sul mondo digitale che su quello offline
anni fa, un social network web 2.0, quando in Italia nessuno sapeva nemmeno cosa fosse, che ha smosso interessi in Italia e nella Silicon Valley. A fronte di quelle esperienze e di tanti amici conosciuti in giro per il mondo, ho realizzato uno tra i primi incubatori italiani, una struttura che porta le idee embrionali a diventare veri e proprio progetti imprenditoriali». Ti riferisci ad Enry’s Island? Ormai in giro se
ENRY’S ISLAND, START UP IN CRESCITA
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ne comincia a parlare… «Esatto, abbiamo lavorato con una bravissima illustratrice per l’ideazione e creazione di Enry, un ideale mecenate, dall’aspetto gioviale, ma che di business ne sa tanto… Un visionario, ma che ama vederle in opera le sue visioni». Ma sbaglio o c’è qualcosa di te in questo Enry? «Beh, mi rivedo in lui quanto ogni altro startupper che crede di poter migliorare il mondo in cui vive realizzando le proprie idee. Come diciamo agli aspiranti start-upper che “vengono sull’isola”, dietro ogni progetto, ben concepito, che ha superato fasi di analisi serrate, ci sono sempre orizzonti di gloria, anche economica. In pochi mesi il “mercato delle start-up” è esploso tra le nostre mani: ora stiamo lanciando cinque, sei progetti, interfacciandoci con business angel e venture capitalist di tutto il mondo. Sono progetti diversificati, che vanno dal lusso, al web 2.0, alle nuove tecnologie di motion capture, al food… Insomma, sull’isola di Enry ci divertiamo un sacco e gli orizzonti sono profondamente stimolanti».
IMPRESE
Angelo Palumbo, giovane ingegnere, è il direttore generale di Cambiomerci. Ha trovato in Abruzzo terreno fertile: appare un sogno fare acquisti senza impiegare liquidità ed essere anzi aiutati a vendere per la compensazione nel circuito
Cambiomerci, per rispondere alla crisi si torna al baratto Sbarca in Abruzzo il network nazionale dei “cambi merce”. Le aziende possono investire senza mettere mano al portafogli. E si cercano agenti per lo sviluppo... di Lorenzo Dolce
n tempi remoti, quando ancora non esisteva la moneta, era l'unico metodo che consentiva di ottenere beni di cui non si disponeva, in cambio di altri beni, senza che il denaro facesse da intermediario. Oggi, complice anche la crisi economica, la logica del baratto si sta riaffermando, seppur in forma tecnologica ed innovativa. Sono sempre di più, infatti, le imprese che si affidano al modello del Corporate Barter, ovvero lo scambio multilaterale di beni o servizi in compensazione, che consente di portare a termine una transazione, senza dover investire risorse economiche. Uno dei principali circuiti italiani dedicati ad attività di questo tipo è Cambiomerci, attivo da alcuni mesi anche in Abruzzo. Nato in questo 2012, Cambiomerci conta in tutto il Paese oltre trecento aziende associate, ma i numeri sono in continua crescita. L'idea di lanciare un'attività di questo tipo è stata dello storico imprenditore napoletano Antonio Leone, conosciuto per le sue aziende attive nei settori immobiliare, finanziario e dei servizi. Piace l'idea del baratto e piace anche il sistema ideato dall'azienda Cambiomerci che, dalla sua nascita, in pochi mesi è riuscita a far parlare di sé e sempre in termini positivi. Quando è nata, infatti, le sono stati dedicati articoli su diversi quotidiani, quali La Repubblica, Il Corriere della Sera e Il Mattino, e spazi in trasmissioni televisive del calibrò di Ballarò, in onda su Rai3. Il corporate barter ha fatto la sua comparsa sul mercato negli anni '50, anche se, in realtà, si è sviluppato ed affermato concretamente a partire dagli anni '70, in un periodo di recessione economica. Le aziende americane avevano i magazzini pieni di prodotti invenduti poiché l'offerta era superiore rispetto alla domanda e, allora, decisero di ovviare al problema rispolverando l'antico e, al tempo stesso, più che mai attuale, principio del baratto. Capofila mondiali nel barter, d'altronde, sono proprio gli Stati Uniti - area in cui la logica dello scambio in compensazione ha avuto la maggiore
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diffusione -, con un giro d'affari di sette miliardi di dollari e 480 mila CAMBIOMERCI aziende che hanno scelto questa forma di business. In Italia il corSU BALLARÒ porate barter è arrivato nel 2001 e Il più importante talk show da allora oltre 2.700 imprese hanno giornalistico di Rai 3, Ballarò, ha deciso di aderire, movimentando, dedicato un servizio, ovviamente solo nel 2006, 60 milioni di euro, all'interno di una puntata dedicata con una crescita del 170%, stando alla crisi, alla nascita di Cambioalle stime dell'Irta (International merci. Intervista ad Antonio Leone reciprocal trade association). Ma e spazio ad imprenditori aderenti come funziona concretamente il al circuito, tutti di settori diversi, modello ideato da Cambiomerci? a portare l'esempio di acquisti nel Un'azienda che ha necessità di circuito compensati dalla vendita acquistare dei prodotti manda la dei propri prodotti e servizi richiesta al gestore del circuito, il quale la gira al trader di competenza. Il trader individua all'interno dello stesso circuito aziende che possano fornire i prodotti richiesti e, a quel punto, viene avviata la trattativa. Una volta raggiunto l'accordo, le due parti firmano per l'accettazione dell'ordine e il venditore provvede alla consegna del prodotto. Alla fine della trattativa, il venditore sarà creditore e recupererà il valore della merce consegnata non necessariamente dall'acquirente, ma anche da altri utenti, in base alle necessità; l'acquirente sarà invece debitore e dovrà offrire prodotti o servizi per un valore pari a quello dei beni acquistati, non necessariamente al venditore. Il tutto avviene nell'ambito di una piattaforma on-line appositamente creata, che, tra i vari servizi offerti, consente di monitorare il proprio conto e di visualizzare l'elenco degli utenti e dei prodotti e servizi disponibili. Oltre alla sezione riservata a chi fa parte del circuito, sul sito www.cambiomerci.com è possibile reperire ogni tipo di informazione. Alla base del sistema di Cambiomerci c'è una moneta virtuale denominata Ecm, ovvero “euro cambio merci” (un Ecm vale un euro), ed ogni utente ha un conto virtuale personale. Chiunque entri nel circuito avrà a disposizione un fido di 10.000 crediti Ecm, senza interessi, che consentirà di acquistare i primi prodotti o servizi dalle altre aziende già aderenti. In tempi di crisi, con le aziende che hanno sempre maggiori problemi di liquidità e le banche che difficilmente erogano credito alle imprese, un sistema di questo tipo può essere fondamentale per sopravvivere. «Il vantaggio principale - spiega ad Abruzzo Magazine il direttore generale di Cambiomerci a livello nazionale, Angelo Palumbo - è che non c'è bisogno di toccare la liquidità delle aziende.
DA MILANO A NAPOLI A PESCARA... Sono due le figure chiave di Cambiomerci: il direttore generale, Angelo Palumbo (foto nell'altra pagina), e l'ideatore ed amministratore Antonio Leone. Ad esse si aggiunge Rudy D'Amico, personaggio in Abruzzo noto (foto qui in basso), che ha avuto l'incarico di sviluppare la presenza di Cambiomerci in Abruzzo e nelle Marche. Imprenditore napoletano molto conosciuto, Leone ha aziende attive in diversi settori, dall'immobiliare al finanziario, fino a quello dei servizi. L'attività nell'ambito del barter, nonostante in ordine cronologico sia solo l'ultima delle idee portate avanti, si sta affermando rapidamente e con risultati importanti. Il direttore generale Angelo Palumbo, 34 anni, campano, laureato in ingegneria, ha lavorato come consulente e dirigente, sia in multinazionali e grandi gruppi, quali Telecom o Poste Italiane, sia in realtà più piccole. Pescarese d'origine, Rudy D'Amico, 47 anni, è invece consulente aziendale ed amministratore di società di capitali. Ha lavorato per quindici anni alla Pirelli, occupandosi di vendite e ricambi nel mercato dell'autovettura, assistenza tecnica e marketing. Ha girato tutta Italia per lavoro e attualmente ha anche una società che si occupa di ambiente, sicurezza e formazione. Ha esperienza politica ed è stato un amministratore pubblico con incarichi di rilievo.
Rudy D'Amico, consulente e formatore molto conosciuto in Abruzzo, è responsabile locale di Cambiomerci. A lui il compito, oltre che di affiliare aziende interessate, di cercare persone che vogliano partecipare allo sviluppo del circuito in Abruzzo. Le proposte sono sicuramente allettanti
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Le compravendite avvengono tutte attraverso la moneta virtuale Ecm. Ma quello finanziario è solo uno dei tanti vantaggi - sottolinea -: si favorisce il marketing, perché si entra in un circuito indicizzatissimo su Google e sui motori di ricerca, e si possono acquistare beni e servizi a costo di produzione». «Per fare un esempio banale - prosegue Palumbo -, un avvocato acquista un condizionatore in Ecm e poi, in cambio, offrirà una consulenza dello stesso valore. Di questa consulenza, però, non beneficerà necessariamente lo stesso venditore, ma magari un altro utente aderente al circuito. Si tratta di un sistema "asincrono", che consente cioè di saldare anche in un momento successivo. L'azienda Cambiomerci fa da garante, non solo economico ma anche etico: tuteliamo i nostri associati attraverso un'assicurazione del credito ed un fondo di garanzia». Parla infatti di un “circuito virtuoso”, il direttore generale. «Virtuoso - spiega - perché non esistono insoluti e fallimenti, ma soprattutto perché c'è una doppia garanzia. Al sistema, tra l'altro, possono aderire anche soggetti che hanno avuto problemi di accesso al credito». «In Abruzzo - prosegue Palumbo - ci siamo affacciati per la prima volta pochissimi mesi fa. Pensavamo fosse più difficile, trattandosi di una nuova realtà, e invece stiamo crescendo oltremisura. Abbiamo individuato come responsabile per l'Abruzzo e per le Marche Rudy D'Amico, che vanta una notevole esperienza in ambito commerciale e un importante portafoglio di relazioni e contatti. In poco tempo è riuscito a coinvolgere un gruppo di aziende e ne sta contattando altre. Contestualmente si sta occupando di
trovare nuovi agenti che possano operare sul territorio». «Ogni regione ha una storia a sé - sottolinea Rudy D'Amico -, perché il tessuto economico varia da realtà a realtà. C'è però da dire che in Abruzzo non abbiamo incontrato grandi difficoltà. Abbiamo la disponibilità di emittenti televisive e radiofoniche che svolgono il ruolo di media partner, media partner è lo stesso Abruzzo Magazine. Sono tante le aziende che hanno già aderito e, tra l'altro, abbiamo siglato e stiamo siglando accordi con associazioni di categoria come l'Api Pescara-Chieti, l'associazione delle piccole e medie imprese. Inoltre abbiamo ricevuto la disponibilità dell'associazione degli industriali di Chieti e Pescara, la Confindustria, della Cna e di altri operatori del settore». «È fondamentale svolgere un'adeguata attività di promozione sul territorio - sottolinea il responsabile per l'Abruzzo di Cambiomerci -. Siamo la novità nel campo della new economy. Solo attraverso l'innovazione e l'aggregazione di imprese su progetti specifici si può uscire dalla crisi. Per superare la difficile congiuntura, è fondamentale che le imprese siano sempre più competitive. Ci vogliono soluzioni nuove da portare avanti con strumenti nuovi». Attualmente Cambiomerci sta ampliando la rete di Abruzzo e Marche ed è alla ricerca di professionisti per sviluppare il circuito, persone - la figura è quella del barter trader - che abbiano esperienza in ambito commerciale e dei servizi. Dopo la sede di Milano e quella di Napoli, Cambiomerci sta aprendo una filiale anche a Pescara, che svolgerà il ruolo di camera di compensazione.
COME FUNZIONA...
Nel grafico lo schema di funzionamento di Cambiomerci. L'azienda aderente compra i beni e servizi che desidera senza impegnare liquidità. In altro momento, per compensazione, venderà i propri beni e servizi ad altre imprese aderenti al circuito
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Gianluca Buzzelli, architetto Promo EcoLiving Tommaso Sacramone, architetto Promo EcoLiving
Maria D’Alessandro, general manager Promo EcoLiving
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Una casa in legno è il giusto compromesso per chi crede nell’innovazione e nell’ecosostenibilità, ma allo stesso tempo non vuole spendere cifre eccessive. Si tratta di edifici caratterizzati da un impatto ambientale molto più basso rispetto all’edilizia tradizionale, con tempi di realizzazione rapidi e certi». Si sofferma sui vantaggi, Maria D’Alessandro, per spiegare quale sia la missione della sua azienda, la
neonata Promo EcoLiving, L’avventura della realtà abruzzese inizia nel 2011 da una intuizione condivisa in famiglia. L’incontro con la realizzazione di case in legno avviene prima nell’ambito di uno dei Focus del Mediterraneo, organizzati dalla Regione Abruzzo e rivolti alle realtà interessate ad avviare e sviluppare processi di internazionalizzazione, e poi, concretamente, alla Fiera di Mostar, in Bosnia. Il partner di Promo EcoLiving, d’altronde, è proprio un’azienda bosniaca, la Promo, che,
TUTTI I VANTAGGI DI UNA CASA PROMO ECOLIVING Per adeguare i prodotti agli standard europei, gli esperti di Promo EcoLiving hanno ideato diversi tipi di parete, personalizzabili e in grado di assicurare elevati livelli d’isolamento termico, migliorare le prestazioni energetiche dell'edificio e di garantire il massimo comfort. • SOSTENIBILITÀ • RAPIDITÀ DI ESECUZIONE • TEMPI CERTI • RISPARMIO ENERGETICO • CERTEZZA DEI COSTI • ECCELLENTE RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO • SALUBRITÀ E BENESSERE
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in base ad un accordo siglato lo scorso anno, realizza il cosiddetto “grezzo avanzato” su progettazione dei tecnici abruzzesi. «La Promo è un’azienda di una famiglia bosniaca, che ha vissuto in Svezia a lungo - spiega Maria D’Alessandro -. Una volta tornati in Bosnia, hanno lanciato questa attività e oggi, con 120 dipendenti, realizzano costruzioni in tutta Europa». L’azienda abruzzese, attualmente, ne è distributore esclusivo per Abruzzo, Marche, Umbria e Molise. Il progetto delle case,
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LA PARTNERSHIP
Le case in legno Promo EcoLiving, oltre a classiche abitazioni, possono ospitare anche asili, scuole, uffici...
Il nuovo modo di vivere e abitare Costruire soluzioni su misura, rispettose dell’ambiente e dell’uomo. È il core business di Promo EcoLiving di Lorenzo Dolce
la scelta dei materiali e la gestione tecnica è effettuata dagli architetti Gianluca Buzzelli e Tommaso Sacramone, i quali vantano diverse esperienze nel campo del risparmio energetico e della sostenibilità architettonica. «Siamo noi a curare i dettagli tecnici delle abitazioni - sottolineano gli architetti -, mentre loro realizzano le pareti e vengono in Italia a montar-
le. Qui vengono successivamente realizzate le finiture e la parte impiantistica per fornire al cliente il prodotto “chiavi in mano”. Nel caso in cui sia il cliente a effettuare tali operazioni di rifinitura, noi ci limitiamo a fornire il grezzo avanzato. Generalmente il progetto viene fornito dal cliente e personalizzato in funzione delle proprie esigenze, in alternativa possia-
Risale al 2011 l’accordo tra la Promo EcoLiving e l’azienda bosniaca Promo. La notizia della partnership è stata ripresa anche dai principali quotidiani bosniaci, che hanno pubblicato le foto della general manager di Promo EcoLiving, Maria D’Alessandro, assieme al responsabile della ditta bosniaca, Kemal Colak, al momento della firma. Sono i tecnici abruzzesi a progettare le case in legno, mentre l'azienda bosniaca si occupa di realizzare il cosiddetto “grezzo avanzato”.
mo offrire un catalogo di progetti già pronti. Il legno, sempre di elevata qualità, proviene dalle foreste bosniache e i materiali di finitura sono tutti certificati». Promo EcoLiving non si occupa soltanto di edilizia residenziale. Le case ecologiche in legno possono ospitare, ad esempio, asili, scuole e uffici. «Il concetto di fondo - evidenzia la D’Alessandro - è l’idea del benessere: si tratta di un nuovo modo di vivere e di abitare, che ha l’obiettivo di salvaguardare la salute umana e ambientale». Due le linee di prodotti offerte: da una parte le case moderne e dall’altra quelle classiche. Le abitazioni ecologiche in legno sono ideali anche per complessi residenziali. L’azienda non si occupa solo di realizzare edifici nuovi, ma lavora anche nelle ristrutturazioni. Il legno consente poi di realizzare facilmente case passiva. Inoltre sono antisismiche e quindi adatte in ogni zona geografica e climatica della nostra penisola. Tra i progetti per il futuro, oltre all’idea di ampliare il mercato di riferimento, è in programma la realizzazione di un villaggio turistico in Molise, nell’ambito dell’investimento di un imprenditore straniero.
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a parrucchiera a rappresentante legale di Feredil 2001. È l’insolito percorso di Luisa Carota, ma anche una storia fatta di seria e sana imprenditoria, di quelle che piace far scoprire ai nostri lettori. Una donna che, come fa presagire il nome dell’azienda, si trova a operare in un settore prettamente maschile. «Siamo - dice - un centro di lavorazione e trasformazione ferro per cemento armato». Nella compagine figurano in tutto quattro soci. Oltre alla Carota, Nicola Di Sabatino (responsabile Qualità, per lui una laurea all’Accademia di Belle Arti, ndr), Attilio Carota e Ida Di Sabatino. Quattro cugini che, quasi un decennio fa, hanno deciso di mettersi in gioco e proseguire una precedente attività familiare. Oggi la realtà conta sette dipendenti e un fatturato che lo scorso anno si è attestato sui 1,6 milioni di euro. «Nel primo semestre del 2012, nonostante il momento generale non certo
A Collecorvino (Pescara) il centro di lavorazione e trasformazione del ferro per cemento armato… di Andrea Beato
favorevole, abbiamo continuato a crescere». Ad essere riconosciuta è l’eccellenza offerta. «Siamo certificati Iso 9001. Il processo è seguito in tutte le sue fasi: dall’approvvigionamento del ferro, cento per cento italiano, all’acquisizione del progetto, al suo controllo e sviluppo, fino alla creazione dei sagomati per pali, micropali, paratie, platee, gabbie... L’impiego finale riguarda chiaramente il campo delle costruzioni civili e industriali, con la possibilità di occuparci an-
La lavorazione del ferro per cemento armato
che direttamente della posa in opera». Feredil 2001 fa parte del Polo dell’Edilizia Sostenibile della Regione Abruzzo (Luisa Carota è nel consiglio generale, ndr): «Crediamo molto in questo strumento, supportandolo fin dal primo momento. Può veramente essere l’arma vincente per fare rete e aumentare la competitività di tutto il comparto locale, iniziare a investire in ricerca e sviluppo, costituire un volano verso l’internazionalizzazione».
Feredil 2001, ferro per l’edilizia PLATEE ASSEMBLATE IN ROTOLO
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Un metodo per risparmiare materiale, tempo e costi. La novità che tale sistema propone è nel creare tappeti di armatura, formati da tondini di ferro posizionati in senso unidirezionale saldati su nastri portanti trasversali. Questi tappeti arrivano in cantiere sotto forma di rotoli ed estesi prima in direzione “x” e poi “y”, in modo da realizzare un’armatura incrociata. Gli strati che si vengono a creare non sono costituiti da elementi standard, ma i rotoli vengono realizzati in base ad ogni esigenza progettuale e di cantiere. Feredil è l’unica realtà del centro-sud a vantare questa tecnologia. Nella foto a sinistra Nicola Di Sabatino e Luisa Carota
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nici abruzzesi e i più “young” nel terzo volume dedicato ai giovani architetti italiani. Con il “30ml Caffè” di Roma, bar generatore di aggregazione sociale, Dante Antonucci e Laura Crognale sono finiti tra i quarantaquattro progetti selezionati per la prestigiosa opera Utet. Una bella soddisfazione che, dicono, «ci ha fatto fare il salto di qualità, un passo in avanti capace di aumentare la nostra notorietà fuori regione». Eppure i due giovanissimi, trentadue anni lui, trentuno lei, nella vita privata marito e moglie, non sono nuovi a questi tipi di riconoscimenti. All’attivo hanno già ventidue esposizioni nazionali e internazionali, quindici pubblicazioni, undici concorsi vinti e un brevetto riconosciuto. Essere tra i più talentuosi professionisti under quaranta del nostro paese ha aperto le porte della Tredicesima Biennale di Venezia 2012 (presenti la prima volta già nel 2006, ndr). Tornano con un personale contributo video/intervista che è stato proiettato lo scorso sei ottobre all’interno del Padiglione Italia. [Arch]2, il marchio che li contraddistingue, non è solo un nome, ma un simbolo, un’espressione universale. «L’attività - raccontano - è iniziata nel 2007, dopo la laurea a Pescara, alla d’Annunzio. L’anno seguente
[Arch]² si trova a Lanciano (Chieti), ma Dante Antonucci e Laura Crognale seguono progetti in tutta Italia: Roma, Puglia, Marche, Emilia Romagna, Milano
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30ML CAFFÈ
LA SEDE DCF GROUP
È il progetto selezionato dal concorso nazionale
La sede dirigenziale di Dcf Group a Lucera (Foggia).
Giovani Architetti Italiani. 30ml Caffè si configura
L’azienda è specializzata nel settore delle costruzioni
come modello di start up per introdurre nei “dormi-
edili, energie alternative, demolizione e smaltimento
tori romani” i primi luoghi di aggregazione sociale.
rifiuti, bonifica amianto. Un progetto “green”.
[Arch]², comunicare il progetto Dante Antonucci e Laura Crognale, tra i più talentuosi architetti italiani under quaranta, ci aprono le porte del loro studio… di Andrea Beato
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LO STORE STEFANEL
ALLA BIENNALE 2012
Il negozio della nota casa produttrice di moda
I due architetti sono intervenuti il sei ottobre all’e-
giovane al centro di Lanciano (Chieti). Soluzioni
dizione 2012 della Biennale di Venezia. Antonucci
eleganti e minimaliste, colori tenui per far risaltare
e Crognale hanno presentato un personale contribu-
i capi e gli accessori esposti all’interno dello store.
to, video/intervista, sul tema del “common ground”.
abbiamo aperto lo studio a Lanciano (Chieti). Siamo partiti seguendo una precisa idea di fondo secondo la quale oggi la progettazione non può fare a meno della comunicazione. L’idea architettonica viene sintetizzata in logo o, viceversa, l’identità aziendale di un brand diventa espressione architettonica». Questa visione ha contribuito all’ottenimento dei lavori iniziali, molti fuori Abruzzo. «Abbiamo lavori nella capitale, in Puglia, Marche, Emilia Romagna, Milano… Il primo contatto locale è invece arrivato via web. Grazie a una rete di collaboratori siamo in grado di intervenire in ogni zona della penisola, esportando, quando è possibile, anche prodotti e maestranze dall’alta professionalità». I clienti sono persone e realtà che hanno bisogno di un cambiamento, d’innovazione, di sperimentare cose nuove attraverso il linguaggio della contemporaneità. Tutto questo viene eseguito con un approccio plurimo che, all’occorrenza, è capace di abbracciare l’intera filiera del design e della creatività. «Non imponiamo mai il nostro pensiero, cerchiamo di plasmarlo sull’esigenza e sul sogno dell’interlocutore.
Per questo nell’incontro conoscitivo mancano i classici disegni, ma stimoliamo e ascoltiamo il racconto dello spazio d’architettura. È da qui che scaturisce l’idea finale, condivisa prima da noi e poi sempre con il committente, accompagnato in un iter educativo». Grande attenzione viene rivolta all’aspetto tecnologico, come dimostrano i recenti e significativi investimenti nelle tecnologie tridimensionali. Un valore aggiunto su cui pochissimi altri colleghi possono contare e che permette di offrire rappresentazioni 3d stereoscopiche e tradurre ogni dettaglio, dai materiali utilizzati alle rifiniture, fino alla realizzazione globale, nella forma più vicina al reale. Il prossimo step è quello di rendere il sistema trasportabile e direttamente fruibile. Antonucci e Crognale proseguono la loro formazione: «Stiamo per conseguire - concludono - la seconda laurea in Ingegneria Edile all’Università dell’Aquila. Un percorso iniziato prima del tragico terremoto che va a completare la parte strutturale e ci permette di avere una preparazione in più, ottenendo un’ulteriore specializzazione».
DESIGN PER MONDADORI Spaghetti all’italiana e Nido sono i due oggetti ideati da [Arch]² che presto entreranno in commercio nei maggiori bookshop Mondadori, a partire da Venezia. Entrambi i prodotti portano il marchio del Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). Si tratta di una collana con bracciale abbinato che reinterpreta due aspetti della nostra cultura (moda e food) e di un portamatite.
CASE HISTORY PIERPAOLI È il caso esemplare che spiega l’approccio di Dante Antonucci e Laura Crognale. Pierpaoli opera dal 1939 nel settore della detergenza per la casa e professionale e in quello della cosmesi. Con la collaborazione dei due architetti abruzzesi la realtà di Senigallia (Ancona) ha operato una riconversione verso l’ecobiologico riguardante prima i suoi prodotti, alcuni sono entrati nei circuiti Prenatal e Coop, e poi estesa all’intera azienda: sede, stand fieristici, erogatori…
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INTERNI PER AMBULANZE Tra i clienti Fb Plast c’è anche I.a.s., azienda con sede nella Val di Sangro (Chieti), per la quale vengono prodotti alcuni particolari interni per le autoambulanze. La prima fase è sempre quella della progettazione di cui si occupa Fabio Primiterra in prima persona e che viene sviluppata attraverso software Cad/cam. Si passa poi alla creazione dello specifico stampo e del prototipo, fino ad ottenere il semilavorato.
Dal progetto al prodotto con la termoformatura La particolare tecnica di stampaggio è alla base dell’attività di Fb Plast. Fabio Primiterra presenta la sua azienda di Andrea Beato
n settore molto particolare quello di Fb Plast. L’azienda di Fabio Primiterra è specializzata nella termoformatura. Si tratta di una tecnica di stampaggio di materie plastiche a caldo, attraverso la quale si possono creare oggetti di più tipologie. «L’attività è iniziata nel 2002 come centro d’installazione autoradio. «In quell’anno - spiega il fondatore e titolare - ho acquistato un brevetto per produrre subwoofer (altoparlanti, ndr) sagomati per veicoli. Progressivamente ci siamo però spostati verso quello che oggi è il vero core business. Ricordo ancora il primo lavoro fatto per Energie, fornendo al noto marchio di moda degli allestimenti per vetrine». I clienti sono poi cresciuti, soprattutto grazie al passaparola. Non è infatti facile trovare localmente un’unica realtà capace di seguire tutte le fasi: dal progetto 3d in scala uno a uno, allo stampo e al prototipo, fino ad arrivare all’articolo finito. «Operiamo molto su commesse conto terzi e spesso partiamo da un semplice schizzo fatto a penna su un foglio». Visitando la sede di Villa Oliveti, a Rosciano (Pescara), che si estende su una superficie di settecento metri quadrati, si può trovare una vasta campionatura di merce: le slitte per scaffali dove nei supermercati vengono esposti gli
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NELLA FOTO FABIO PRIMITERRA, GIOVANE TITOLARE DELL’AZIENDA FB PLAST
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assorbenti Lines, gli interni per ambulanze e veicoli elettrici; i rivestimenti esterni di attrezzature per il fitness e il wellness, compressori agricoli e apparecchi elettromedicali, i supporti per trasportare i padiglioni di autovetture destinate ai migliori brand dell’automotive, Bmw, Volkswagen, Audi, Seat… Solo una minima parte di quello che può essere realizzato in Fb Plast. «Siamo una microimpresa - continua Primiterra - che al momento impiega quattro persone, me compreso. Non esternalizzare alcun processo ci permette di essere snelli e rispondere tempestivamente alle richieste dei nostri interlocutori, anche in tempi molto brevi. Utilizziamo, come materia prima, esclusivamente lastre di abs (acrilonitrile butadiene stirene) e ps (polistirene), rifornendoci da ditte italiane. Dopo lo studio del disegno tutto viene delegato ai cinque assi a controllo numerico e ai diversi centri di lavoro. Il più piccolo agisce su un formato settanta per cinquanta centimetri, il maggiore su una misura di due metri e venti per uno». I tempi di realizzazione sono ridotti. Ogni dieci minuti, ad esempio, esce un nuovo cruscotto. Le quantità possono arrivare anche ai millecinquecento, duemila pezzi al giorno, se si tratta di dimensioni ridotte. «La società ha avuto nel tempo una crescita sana e costante, con un fatturato che raggiunge i tre, quattrocentomila euro. La crisi non ci sta penalizzando troppo, quello che è sicuramente cambiato sono però i margini di guadagno». Per il prossimo futuro Fabio Primiterra ha già in cantiere un ulteriore sviluppo. A inizio 2013 entrerà in funzione un macchinario per le produzioni in bobina, «un importante partnership che riguarderà anche una realtà straniera e che porterà qui un ampliamento dello stabilimento e l’assunzione di ulteriore personale qualificato».
I VANTAGGI DELLA TERMOFORMATURA
È la tecnica di stampaggio materie plastiche a caldo, a partire da lastre o film, sotto pressione o sottovuoto. È una valida alternativa all’iniezione, soprattutto se il numero di pezzi da produrre è basso, oppure è elevato con tempi di consegna ristretti; è necessaria la massima flessibilità produttiva (lotti di pezzi finiti diversi); lo spessore delle pareti degli articoli deve essere molto sottile; la precisione dimensionale richiesta è superiore al millimetro; l’oggetto presenta zone in sottosquadra non eliminabili. I clienti, che in Fb Plast possono essere seguiti dal progetto fino al prodotto finito, sono realtà abruzzesi, ma anche aziende di fuori regione: Roma, Padova, la zona di San Marino…
NASCONO DALLA PLASTICA…
COMPONENTI AUTO Cruscotto, paraurti, parafanghi, tettuccio. Fb Plast produce queste componenti di un veicolo elettrico utilizzato per fornire servizi all’interno dei centri abitati. Sempre per l’automotive realizza dei supporti per il trasporto di padiglioni.
SLITTE PER SCAFFALI Il cliente è l’agenzia pubblicitaria pescarese Fimiani & Giampietro per conto di Fater. La produzione riguarda le slitte per scaffali sulle quali vengono esposti gli assorbenti Lines. Un particolare presente in tanti supermercati italiani.
NEL SETTORE MEDICO
PER IL BEVERAGE
I rivestimenti in plastica per apparecchiature elettromedicali, utilizzate nel settore del beauty, in centri specifici, termali e di riabilitazione. Un mercato in forte espansione, dove aumentano le richieste e che si aggiorna continuamente.
Soluzioni anche nel beverage, per una realtà di Guardiagrele (Chieti). Fb Plast crea dal progetto la copertura in plastica di macchine idonee all’erogazione di acqua naturale e gassata, caffè e somministrazione di bevande calde e fredde.
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La crescita della doppia anima di Tiberii Group Prima dell'estate, l'azienda ha proposto un proprio stand di circa cento metri quadrati all'interno del centro commerciale Megalò (Chieti Scalo). La presenza è durata per un'intera settimana riscuotendo un notevole successo tra i tanti visitatori
Un ambito glamour e un altro più tecnico che confluiscono in un’unica realtà. Il segreto del gruppo di Giovanni Tiberii di Lorenzo Dolce
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istrutturazioni d’interni all’insegna del lusso e della qualità da un lato; consulenza e smaltimento dell’amianto dall’altro. Sono questi i settori in cui operano le due aziende del gruppo pescarese Tiberii, Tiberii “Gusto e stile italiano” e Tiberii Group Management. Nata nel maggio del 2010, l’azienda ha preso forma grazie ad un’idea del titolare e responsabile commerciale, il 26enne pescarese Giovanni Tiberii, che si è fatto affiancare da tre coetanei: Dario Di Nicola, responsabile tecnico, Ivan Ferrante, dell’ufficio tecnico operativo, e Giorgio Fattorini, responsabile dell’ufficio contabile. È uno staff di ragazzi quello che anima il gruppo: anche gli operai sono giovanissimi - basti
DESIGN D'INTERNI
Nella foto Giovanni Tiberii, giovane titolare di Tiberii Group
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L'azienda opera nel settore della ristrutturazione di interni: abitazioni private, bar, ristoranti e altre tipologie di locali. Un servizio a trecentosessanta gradi che punta a "realizzare nel migliore dei modi gli ambienti a cui tenete", senza intermediari, sviluppando idee semplici e innovative dal gusto esclusivamente italiano, dalla raffinatezza e dalla qualità riconosciute. (www.tiberii.com)
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Tiberii Group esegue opere di bonifica e smaltimento materiali contenenti amianto su coperture civili e industriali. Un servizio "chiavi in mano" che parte dal sopralluogo dei tecnici e passa alla preparazione del piano di lavoro da presentare alla asl, alla bonifica, al trasporto alla discarica autorizzata e al rilascio della documentazione dello smaltimento. (www.tiberiigroupmanagement.com)
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(San Severino Marche - Macerata) Superficie di 7.000 mq.
(Chieti Scalo - Chieti) Superficie di 2.000 mq.
pensare che il più “anziano” ha 35 anni -, ma, nonostante l’età, le parole d’ordine sono esperienza, competenza e professionalità. «Siamo partiti come piccola realtà - racconta Tiberii -, ma pian piano ci siamo fatti conoscere e la nostra serietà ci ha premiato costantemente. Di conseguenza, siamo cresciuti rapidamente». Il titolare dell’azienda, d’altronde, ha sempre sognato di creare un’attività tutta sua. «Ho sempre lavorato nel campo edile - spiega - e il mio pallino, da sempre, era quello di lanciare un’attività in proprio. Ho fatto un passo alla volta e, alla fine, ce l’ho fatta». Oggi il gruppo, oltre ai quattro responsabili, conta dodici operai e un parco auto composto da cinque furgoni ed un camion di proprietà. Il fatturato ha raggiunto il milione di euro e
l’anno in corso ha fatto registrare un boom di contratti. La maggior parte del lavoro viene svolto in Abruzzo, ma Tiberii opera un po’ in tutto il Centro Italia, con commesse da San Severino Marche (Macerata) a Fermo e fino a Firenze. L’azienda si divide in due distinte realtà: una che si occupa di ristrutturazione d’interni di locali privati e commerciali e l’altra impegnata nella consulenza e nello smaltimento dell’amianto. «L'idea di diversificare - evidenzia Giovanni Tiberii - è stata mia: le due attività andavano portate avanti separatamente, sia dal punto di vista organizzativo che da quello tecnico». Per quanto riguarda le ristrutturazioni, l’azienda è in grado di fornire ai clienti un servizio chiavi in mano. «È il settore più glamour - spiega il titolare -. Me ne
occupo personalmente; amo curare i dettagli. Mi piace intervenire su edifici già esistenti e dare un tocco di classe. Il nostro intervento è a 360 gradi: ci contattano, effettuiamo un sopralluogo, realizziamo il progetto, scegliamo i materiali e riconsegniamo il prodotto finito». Per quanto riguarda l'amianto, Tiberii, che è iscritta all’albo gestori rifiuti della Regione Abruzzo, offre tutti i servizi di smaltimento, dalla rimozione all'incapsulamento e al confinamento. L’azienda ha sede in piazza Ettore Troilo, a Pescara, in un lussuoso e luminoso ufficio che colpisce ogni cliente che vi entra. Tanti i progetti per il futuro: uno per tutti, l'acquisto imminente di un capannone di mille metri quadri a Sambuceto, che ospiterà gli uffici, il magazzino e uno show room.
Interni della sede Tiberii Group (Pescara)
Ristorante Ponte Vecchio (Pescara)
Residenza privata (Pescara)
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IMPIANTI PER LA STAMPA
TIPOGRAFIA • LITOGRAFIA • FLESSOGRAFIA STAMPA A CALDO • ALTA FREQUENZA
CIRCA 1 MILIONE DI EURO DI FATTURATO 9 RISORSE UMANE IMPIEGATE IN AZIENDA
Da tipografia a centro specializzato per la litografia e flessografia. Puntando sempre sull’innovazione… di Andrea Beato
Una selezione dei migliori lavori e l’esterno della grande sede
La prestampa evoluta di Zincolito n campo che in pochi anni è variato tantissimo, subendo trasformazioni soprattutto dal punto di vista tecnico. Evoluzioni che Zincolito di Montesilvano (Pescara) vive dal 1982, sapendo però rimanere sempre al passo con i tempi. «Siamo nati - ricorda il titolare Luciano Febo - come classica tipografia, con processi molto artigianali. La svolta è arri-
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vata nel 2000, accompagnata dal passaggio da s.n.c. (società in nome collettivo) a s.a.s. (in accomandita semplice). Con il nuovo assetto sono state fatte scelte decise, ampliando al segmento della prestampa litografica e flessografica. Prima abbiamo cambiato il parco macchine e poi acquistato questo immobile che si sviluppa su una superficie di ottocento metri quadrati, dove sono localizzati i nostri uffici, il reparto grafico e la produzione». In totale otto dipendenti e un
fatturato che raggiunge quasi il milione di euro. «Qui facciamo quello che riguarda tutta la preparazione delle matrici che hanno il compito di trasferire su un supporto l’inchiostro ceduto dal contatto con il cilindro». I clienti sono quasi cinquecento, da piccoli a grandi. «Serviamo aziende abruzzesi e delle regioni limitrofe, ma arriviamo anche in Calabria, Sicilia, Sardegna e fuori dai confini nazionali, Germania e Svizzera». I nomi sono Brioni, Italo Ferretti, Valagro, Gpk, La Giulianese, molte agenzie pubblicitarie… Quelli più illustri le multinazionali Procter&Gamble e Pfizer. «Alla prima forniamo dei particolari cliché in magnesio, all’altra dei fotopolimeri per stampare sui blister dei farmaci. Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni. Da circa un anno abbiamo acquisito dei lavori da parte di imprese impegnate nel settore della cosmesi». Nonostante la crisi generale, che ha portato anche alla chiusura di qualche competitor, Zincolito continua nella sua politica d’innovazione: «Entro la fine del 2012 entreranno in funzione due nuovi ctp (computer to plate). Diventeremo, così, una tra le uniche dieci realtà in Italia (la seconda nel centro-sud, ndr) a poter vantare e offrire una tecnologia così avanzata per quanto riguarda la flessografia».
GLI INVESTIMENTI PIÙ RECENTI «Quando abbiamo iniziato a inizio degli anni Ottanta - dice Luciano Febo - la lavorazione era totalmente artigianale, seguiva tempi molto lunghi. Adesso invece tutto passa attraverso i terminali, un processo computeriz-
zato». I nostri investimenti sono continui e ingenti, per avere sempre la migliore tecnologia e offrire soluzioni di ultima generazione per i clienti. A breve entreranno in funzione due nuovi macchinari: due ctp Kodak e Agfa. «Si tratta di laser capaci di compiere la scrittura su fotopolimero». Una scelta che sicuramente segnerà un ulteriore salto di qualità per Zincolito.
Luciano Febo, titolare di Zincolito. L’azienda è a Montesilvano (Pescara)
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Benvenuti in Fattorie Riccitelli
La famiglia Riccitelli. Al centro la signora Florinda, titolare di Fattorie Riccitelli, con i figli Enzo (a sinistra) e Antonio
Venti ettari tra le colline di Vicoli (Pescara) per un’attività gestita con passione e serietà… di Andrea Beato
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a campagna, oltre a rappresentare uno stile di vita sano ed equilibrato, può ancora essere l’origine di un’attività redditizia. La famiglia Riccitelli ci ospita nella sua tenuta tra le colline di Vicoli (Pescara), in Contrada De Contra, ai margini del Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga. A guidarci in questo percorso conoscitivo sono Antonio ed Enzo, con la mamma Florinda, titolare e artefice delle prelibatezze gastronomiche che si possono degustare e acquistare in loco. «La realtà - spiegano i due fratelli - nasce circa ven-
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tuno anni fa con mamma e papà, ma già i nostri nonni avevano messo il loro impegno in questa iniziativa. Negli anni l’azienda agricola è diventata prima biologica (certificata Imc - Istituto Mediterraneo di Certificazione), poi agriturismo e, proprio da quest’anno, anche Centro di Educazione Ambientale». In tutto circa venti ettari suddivisi tra terreni, laboratori di trasformazione, alloggi, punto ristoro con annessa vendita, villaggio degli animali… «I nostri clienti vengono da buona parte d’Italia e qualcuno anche dall’estero, per vivere un’esperienza differente e
avvicinarsi ai valori di una volta. Dal punto di vista ricettivo mettiamo a disposizione un monolocale e tre mini appartamenti, per un totale di quattordici posti letto. Il ristorante può invece accogliere fino a un massimo di cinquanta coperti. Non c’è un vero menù, preferiamo proporre specialità della locale tradizione contadina, seguendo la logica del chilometro zero e della stagionalità». Assolutamente da non perdere i ricchi antipasti, e poi i ravioli, le tagliatelle al sugo di papera, gli gnocchi allo zafferano, il timballo e la chitarra, rigorosamente fatti in casa; l’agnello
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L'OFFERTA
Il villaggio degli animali
alla brace e l’arrosto misto, con crostate, pizza dolce e biscotti come perfetta conclusione. Tutto viene preparato con prodotti freschi della fattoria. Stessi prodotti che possono essere portati a casa: pane, pasta, sott’aceti e sottoli, formaggi, confetture, olio extravergine d’oliva, uova, frutta e verdure. È un piacere trascorrere il tempo immersi in una natura incontaminata, tra aree sportive attrezzate, giochi per i più piccoli e piscina. Il valore aggiunto è offerto dai “viaggi” didattici e dai campus estivi, armonici incontri tra scuola e agricoltura, per trasmettere alle nuove generazioni quei saperi
alla base della nostra cultura. «Si può scegliere tra diversi pacchetti: “Conosciamo l’agriturismo” (dedicato alla scuola dell’infanzia), “L’arte del fare” (scuola primaria e secondaria di primo grado), “Scuola e natura” (scuola secondaria di primo e secondo grado). Ognuno comprende degli specifici moduli che vanno dalla vendemmia, al latte e formaggi, dal pane alle olive e l’olio… Potendo contare anche su partnership con altre quaranta attività specializzate e monumenti della zona, mettiamo a disposizione un nostro pullman per offrire un pacchetto completo, spostamenti inclusi». Riccitelli fa parte della rete regionale delle fattorie didattiche e da un biennio, da quando è stato istituito il marchio, è Agriturismo di Qualità riconosciuto dalla Camera di Commercio di Pescara. «Crediamo molto in quello che facciamo - concludono Antonio ed Enzo - investendo anche più del dovuto, ma vogliamo continuare ad essere un’impresa di assoluta eccellenza».
La fattoria didattica
Il punto ristoro
Gli alloggi
La dispensa
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Per il benessere visivo I giovani Fabio e Clorinda Di Venanzio continuano a portare avanti il centro di ottica fondata da papà Carlo quasi mezzo secolo fa… di Roberta Villini
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i Venanzio Optical, al 46esimo anno di attività, offre controlli della vista accurati grazie a tecnologie all’avanguardia. Il cliente ha a disposizione uno staff tecnico che lo aiuta a scegliere in maniera consapevole occhiali adatti alle proprie particolari esigenze. Il signor Carlo, 69 anni, ottico optometrista, è stato un pioniere nel suo campo: appassionato di fotografia e partito come aiutante del padre Tonino, fotografo, dal ’66 è famoso in zona per gli esami della vista, che da sempre esegue in maniera precisa e scrupolosa. Lo aiutano nella sua attività il figlio Fabio Antonio, diplomato in ottica e titolare della società Di Venanzio Optical sas, che si occupa di gestione e amministrazione, la giovane figlia Clorinda, ottico specializzan-
do optometrista, lo “storico” aiutante Aurelio Faricelli, ottico-optometrista, che da 35 anni gestisce il laboratorio dove si approntano gli occhiali, e Michelino Del Biondo, specializzato in optometria, che oltre al laboratorio, si occupa di amministrazione contabile e della gestione dei software del negozio. L’esame della vista viene eseguito sia con metodi tradizionali, sia con le nuove tecnologie compute-
Il laboratorio collegato con le migliori aziende oftalmiche, per il montaggio istantaneo degli occhiali
LA QUALITÀ DI VENANZIO OPTICAL
1966 INIZIO DELL' ATTIVITÀ
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5 RISORSE UMANE IMPIEGATE
OCCHIALI PRONTI IN
60 MINUTI
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HOYA CENTER CERTIFICATO
IL TEAM 1. CARLO DI VENANZIO 2. FABIO ANTONIO DI VENANZIO Applicazione dello strumento “Visureal” che permette di registrare dati fondamentali per la perfetta realizzazione dell’occhiale
3. CLORINDA DI VENANZIO 4. AURELIO FARICELLI 5. MICHELINO DEL BIONDO
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L’esterno del negozio che si trova sul corso principale di Scafa (Pescara)
rizzate. Si eseguono anche topografie corneali: nell’applicazione delle lenti a contatto, viene fatta una specie di tac della cornea, per vederne la conformazione e capire quale possa essere la lente più adatta. Si eseguono anche esami veloci non invasivi dell’occhio, tra cui la tonometria a soffio, che misura la pressione degli occhi. «Per un buon esame della vista occorre circa mezz’ora per una garanzia di
precisione», ci svela Fabio Di Venanzio. «Abbiamo puntato sull’occhiale difficile da fare, che richiede un lavoro manuale, artigianale, di laboratorio, che montiamo noi. Il settore su cui stiamo puntando adesso è quello delle lenti progressive; abbiamo occhiali fashion delle migliori marche e occhiali fabbricati con nuovi polimeri, con l’obiettivo della leggerezza e compatibilità col pH della pelle».
LA RETE ARGO VISION Di Venanzio Optical fa parte del gruppo Argo Vision, con sede a Sambuceto (Chieti): Fabio Di Venanzio è un membro del consiglio di amministrazione. Argo Vision fu fondata ventuno anni fa da un gruppo di persone tra cui Carlo Di Venanzio. Attualmente fattura circa 7 milioni di euro, ha un centinaio di affiliati in tutta Italia, di cui circa cinquanta in Abruzzo. L’ottico che si affilia rimane indipendente, ma può usufruire di alcuni servizi. «Oggi ci sono i gruppi, tipo Green vision, Avanzi, Salmoiraghi, e altri, l’aggregazione, fare rete, è diventato un fattore importante: non esiste nessun ottico da solo, a meno che non possieda una propria catena di negozi», spiega Fabio.
Di Venanzio Optical è Hoya Center da circa sei anni. «La Hoya è una multinazionale che fabbrica lenti per gli occhiali», ci spiega Fabio Di Venanzio. «Abbiamo una postazione Hoya con uno strumento che si chiama “Visureal”, una telecamera montata su un piedistallo collegata a un computer che raccoglie i dati in tempo reale con una foto, con cui si ottengono la misura degli occhi del cliente, la sua altezza, come si muove, la sua postura». In Abruzzo, su mille ottici, circa venti sono Hoya Center. «Con l’”Ilog” si fa la telesagomatura: si acquisisce la forma della montatura e la si manda in via telematica a Milano, al laboratorio dove si monta la lente». Una novità è la lente progressiva personalizzata, costruita in base al proprio stile di vita: si raccolgono i dati del cliente e la Hoya fa “just in time” la geometria della lente, che si chiama “My style”. Per chi fa sport, Hoya fornisce lenti fatte con nuovi materiali, indistruttibili.
L’”Ilog” utilizzato per la telesagomatura
Orlando Del Governatore, Presidente Argo Vision
100 AFFILIATI IN TUTTA ITALIA 7 MILIONI DI EURO DI FATTURATO
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Un unicum sulla costa abruzzese di Roberta Villini
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attività è stata inaugurata nel giugno 2009. «Prima lì non c’era niente, nemmeno la corrente elettrica», racconta il proprietario e gestore, Luciano Cerrone. «Ho portato una nuova volontà di valorizzare il territorio in quella zona». Luciano Cerrone si divide tra due attività, spinto dalla grande passione che nutre per entrambe. «Sono un viaggiatore, grazie al servizio di autofficina ho potuto girare il mondo, sono rimasto affascinato dalle spiagge caraibiche e dai posti esotici e ho voluto creare qualcosa di altrettanto bello qui in Abruzzo»: così è nato il Tempio del Mare. I clienti vengono per la maggior parte da Pescara, Ortona e Vasto. «Nessuno è profeta in patria - scherza Luciano - ma pian piano anche il territorio circostante si sta coinvolgendo». Tempio del Mare è un ristorante con annesso bar, giardino con possibilità di fare ristorazione all’aperto d’estate, terrazza con vista panoramica, spiaggia, per un totale, tra esterno e interno, di oltre 2.000 mq. Tra i servizi offerti: connessione wifi, convenzioni con palestre, centri benessere, hotel, b&b, gite in barca ed escursioni organizzate, cocktail e aperitivi in riva al mare e possibilità di consumare i pasti nei gazebo, secondo i tre menu spiaggia offerti a venti euro incluso il servizio. Il ristorante bar rimane aperto durante tutto l’anno e offre menu di carne e di pesce. Specialità della casa sono
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Tempio del Mare è ristorante, bar e stabilimento balneare. Non ci sono ombrelloni, ma solo eleganti gazebi con i lettini disposti su erba e su sabbia. Di fronte il mare di ciottoli, caratteristico di Fossacesia (Chieti). Atmosfera che ricorda mete caraibiche…
Il bar ristorante è aperto tutto l’anno con menù di carne e di pesce. Vengono organizzate serate musicali e il locale può ospitare cerimonie, cene di lavoro, meeting
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Luciano Cerrone è titolare di Tempio del Mare. Insieme al fratello Mario, gestisce anche l’autofficina Top Service a Mozzagrogna (Chieti)
L’ALTRA ATTIVITÀ
In estate sono impiegate fino a venti persone. Lo staff impegnato tutto l’anno è invece composto da (da sinistra) Domenico Di Marco, Nicola Luciani, Monica Primomo e Massimo Ranieri
il brodetto e la pasta all’astice, tutto fatto con prodotto pescato in loco. Le materie prime per la cucina sono a chilometro zero, pertanto freschissime: estrema qualità di cui è possibile verificarne la tracciabilità. «La mia cucina ha ricevuto un
complimento dai Nas, che hanno certificato di non avere trovato nulla di anomalo - sottolinea con orgoglio Luciano». Oltre al menu alla carta, vengono proposte degustazioni che variano nell’arco del mese. C’è un’ampia scelta di vini
Da 35 anni Luciano Cerrone, in società con il fratello Mario, si occupa di motori nell’autofficina Top Service. Nella sede dell’attività, che si sviluppa su circa 2.000 mq., situata a Mozzagrogna (Chieti), si effettuano servizi ufficiali Land Rover e Jaguar; l’officina è Bosch Car Service e si occupa di installazione e manutenzione di impianti gpl e metano, oltre alle operazioni inerenti la meccanica dell’auto. I fratelli Cerrone si sono resi protagonisti, una decina di anni fa, di un’importante contributo nel mondo delle due ruote: hanno costruito la prima moto con impianto a gpl. La moto a gas, uno scooter da 250cc, creata trasformando pezzi di un’autovettura, perfettamente funzionante ed ecologica, è stata oggetto di attenzione da parte del colosso Honda, che ne ha acquistato il prototipo per poterlo realizzare in serie.
e champagne: tra i marchi più prestigiosi, Pommery, Bellavista, Franciacorta, Müller Thurgau, Marramiero, Dora Sarchese. I coperti sono 110, il locale è disponibile per cerimonie, cene di lavoro e feste private. Nello staff fisso tutto l’anno ci sono la cuoca, Monica Primomo, il responsabile di sala, Domenico Di Marco, Nicola Luciani, che si occupa di amministrazione e il factotum Massimo Ranieri. «Tutti i sabato sera organizziamo cene spettacolo: due dj fanno musica italiana e intrattengono i clienti mentre cenano, si organizzano giochi e le persone vengono coinvolte a cantare». I giovedì d’estate si organizzano cene e disco sulla spiaggia, dal costo di 30 euro menu carne e 35 menu pesce con inclusa una drink card. Dal prossimo anno verranno organizzati buffet direttamente in spiaggia; in un prossimo futuro, il terrazzo verrà sopraelevato e verranno aggiunti spazi per altri coperti.
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Nella foto grande a sinistra il momento del taglio del nastro nella serata di presentazione, a fine agosto, della cantina Marchesi de’ Cordano. La famiglia D’Onofrio al gran completo, con il titolare Francesco. La splendida bottaia dell’azienda di Loreto Aprutino (Pescara)
Il vino dei Marchesi de’ Cordano La cantina di Loreto Aprutino della famiglia D’Onofrio inaugura la sua sede. Mix tra storia e modernità… di Andrea Sisti
Vini di struttura, longevi e di carattere. Particolarità che risiedono nella differente base ampolografica dei vitigni dai quali provengono e che continuano nella densità di allevamento delle viti (ceppi per ettaro) e nella forma di allevamento (la pergola abruzzese). L’uva matura per luce riflessa e non diretta, così da assicurare una graduale e integra maturazione del frutto. Una gamma di prodotti per soddisfare anche i gusti più raffinati, con l’eccellenza qualitativa. Assolutamente da provare il Santinumi, Montepulciano d’Abruzzo Terra dei Vestini, Riserva 2007.
impreziosisce l’inestimabile patrimonio artistico e culturale del territorio di Loreto Aprutino (Pescara) e si apre un luogo dove convergono tecnologia, vino e natura. Basta ammirare la suggestiva bottaia, dove questi tre elementi si fondono in un unico, per rendersene conto. La presentazione ufficiale della cantina Marchesi de’ Cordano rappresenta tutto questo. Le origini risalgono agli inizi del millesettecento, quando
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Francesco D’Onofrio, Titolare
il marchese Ferdinando Cordano di Firenze, del Gran Ducato di Toscana, ereditò dalla madre, Domenica D’Altavilla, una proprietà di circa duecento ettari, nell’allora circoscrizione di Lauretum, appartenente al Regno di Napoli e Sicilia. Una realtà ambientale unica: territorio collinare, ai piedi della montagna con boschi di conifere e castagni, oliveti e vigneti, in un clima fresco, ventilato, con grandi escursioni termiche stagionali e diurne. Nel 1723 Ferdinando si stabilizza nella regione “forte e gentile” e tre anni dopo dà vita alla prima produzione di vino, con il riconoscimento, conferito dalle più alte autorità toscane, dell’ambito titolo di “vinattiere”. Oggi, nel solco di questa storia ricca di fascino, il giovane Francesco D’Onofrio, affiancato dal know how dell’enologo Vittorio Festa, vuole portare avanti con orgoglio e passione l’espressione del territorio. Dai vigneti a più vocazione, curati nella tenuta Santa Caterina, a un’altitudine tra i duecentocinquanta e trecento metri sul livello del mare, su diciannove ettari di origine calcarea e con solo uve perfette selezionate all’origine da cloni indigeni e internazionali, nascono grandi vini capaci di portare alto il nome dell’Abruzzo non solo nel contesto nazionale, ma anche a livello mondiale.
Vittorio Festa, Enologo
Luca Maroni, Giornalista enogastronomico
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PASSIONE FINANZA
Olimpio Aloisi, il promotore finanziario in Banca Fideuram Prosegue il racconto delle reti dei promotori finanziari in Abruzzo. Nomi, volti e una professione che evolve verso la consulenza...
Olimpio Aloisi, 47 anni, di Pescara. Nome noto in Abruzzo in ambito finanziario, il suo passaggio in Banca Fideuram ha destato anche l'attenzione nazionale del settimanale Il Mondo (box in basso a sinistra)
di Donato Parete
bruzzo Magazine ha dedicato ampio spazio alla rete appartenente al primo gruppo bancario italiano, il gruppo Intesa SanPaolo, già dai numeri passati. Oggi, riguardo a Banca Fideuram, non possiamo che dare atto al regional manager Luigi De Lucia, intervistato sugli scorsi numeri, di star raggiungendo l'obiettivo annunciatoci dei 50 promotori, numero più che considerevole per il nostro territorio, entro breve tempo. Del resto è un momento di incertezze profonde, il cliente-risparmiatore deve mostrarsi esigente, accorto e dunque vuole essere consigliato da chi effettivamente abbia le competenze e gli strumenti. È naturale che Banca Fideuram possa
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rappresentare il grande contenitore, alla portata di tutte queste aspettative. «Rete degli sportelli bancari, online, private banking, consulenza: tutti canali rivolti al cliente tramite il promotore finanziario», così sintetizza il modello di servizio di Fideuram Olimpio Aloisi, professionista della gestione del risparmio molto apprezzato a Pescara, che ha appena scelto, da agosto di questo 2012, di proseguire una carriera già lunga e consolidata approdando nella grande sede di via Venezia a Pescara. Il suo è tra i nomi in Abruzzo da sempre associati alla professione di promotore finanziario, pur se Aloisi in effetti è giovane, è del 65 e ha 47 anni, ma è da poco dopo la laurea in economia, conseguita a Pescara nel 90, che abbraccia un ruolo allora ancora poco diffuso da
FIDEURAM IN ITALIA SFONDA IL TETTO DEI 5 MILA PF Il Gruppo Fideuram, guidato dall'ad Matteo Colafrancesco, taglia il traguardo storico dei 5 mila pf. Tra gennaio e agosto sono entrati nelle due reti 360 professionisti, portando il totale a 5.049. Tra gli ultimi arrivati ci sono Walter Gravina e Cristiano Ferrari (da Banca Mediolanum), Giulio D'Esposito (Bcc Inzago) e Stefano Camorali (Ubi Banca), in Lombardia; Paolo di Natale (Allianz Bank) e Alessandro Stivali (Mediolanum) in Veneto; Lorenzo Mana (Cari Saluzzo) in Piemonte, Nicola Foletti (Unipol Banca) e Franco Del Ciondolo (Mediolanum) in Emilia Romagna; Alfonso Senesi (Banca Pistoia) in Toscana; Francesca Gonzi (Mps) nel Lazio; Eduardo Battaglia (Banca Ipb) in Campania; Olimpio Aloisi (Ubi Private Bank) in Abruzzo. Mentre in Sanpaolo Invest sono entrati Gianluca Ginocchio (Santander) in Lombardia; Massimo D'Andrea (Azimut) in Liguria; Alessandro Mazzoli (UniCredit) nel Lazio; Teresa Carannate (Popolare Bari) in Puglia.
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PASSIONE FINANZA
LUIGI DE LUCIA, BANCA FIDEURAM
Luigi De Lucia è il Regional Manager, il numero uno in Abruzzo, di Banca Fideuram. Nelle foto dell'altra pagina la sede pescarese di via Venezia e l'interno della filiale bancaria. Cinquantuno anni, De Lucia viene da Caserta e guida la struttura da esattamente 10 anni. A lui si deve la crescita della squadra abruzzese giunta a 47 promotori finanziari e l'approdo più recente è quello di Olimpio Aloisi. Appuntamento prossimo con Fideuram è al convegno sul trust (box nella pagina accanto e programma completo a pagina 9)
noi e ne fa una scelta seria e definitiva. Come abbia deciso di diventare promotore finanziario è un aneddoto che vale la pena raccontare, perché se ne ha contezza della particolarità e della determinazione del personaggio. Succede che da bravo neolaureato pensa subito alla professione di commercialista, e inizia la pratica presso uno studio. Ma le prospettive nel breve del praticante messo a far fotocopie e nel lungo di diventare un esperto contabile non soddisfano il ragazzo che già nella tesi di laurea aveva scelto di occuparsi di Unione Europea e di svilupparla soggiornando a Roma. Allora coglie al volo il suggerimento di un vicino di casa, manager dell'allora Isveimer, e corre a Londra, nientemeno che negli inavvicinabili grattacieli della City, la capitale finanziaria di questa parte di mondo. Si tratta di un incarico transitorio, ed in una piccola società privata, ma è l'occasione per familiarizzare con un concetto nuovo come il customer relationship management, il Crm che è ormai pratica corrente di ogni impresa, ed insieme per respirare la grande metropoli internazionale, la sensazione della pluralità di lavori possibili, dei capiazienda che cercavano giovani su cui puntare e su cui costruire qualcosa di duraturo. Al rientro a Pescara il contesto si presentava un po' diverso, purtroppo nella melassa che da noi persiste della rete familistica e delle relazioni personali sopra ogni altro criterio. Fino ai colloqui a stadio avanzato con una multinazionale italiana che chissapperché giunti al dunque sceglieva con sue particolari logiche. Insomma finisce che il nostro giovane Olimpio, siamo nel 1991, con esasperazione e tenacia prende la valigetta e percorre una per una tutte le banche del centro di Pescara, con l'ingenuità e il coraggio di presentarsi a ogni direttore di ogni filiale cittadina. E l'happy end arriva, come nel
migliore dei copioni, con l'ultimo direttore, un capoarea, che intuisce lo spirito e dai saloni di corso Vittorio Emanuele ad angolo con corso Umberto gli da appuntamento all'indomani per un percorso che, solo per la parte fino ad oggi, durerà ventuno anni. La struttura era GenerComit, i pionieri della partnership tra Generali Assicurazioni e la blasonata Banca Commerciale Italiana. Era il momento in cui l'attività di promozione era appena nata, si cercava di disciplinare l'ambito dei cosiddetti consulenti finanziari. Ma c'era anche grande voglia di sperimentare e di crescere, con l'entusiasmo grande quando si portavano dentro clienti, rapporti che di fatto erano all'origine e che per i capaci sarebbero durati per i decenni a venire. Dentro GenerComit c'era un gruppetto all'inizio di quattro o cinque, poi varie decine, ricorda Aloisi, in quell'intero decennio dei 90, determinanti per la figura del promotore finanziario, con un albo appena recente e le prime crisi di cui si cominciava a risentire da mondo globalizzato. All'arrivo degli anni 2000 ci si consolida e cambia il brand, con la nascita di IntesaBci e quella strana idea della fonetica dall'inglese che imponeva di pronunciare Intesa“bissiài”. Ma intanto la gloriosa scuola della Banca Commerciale Italiana aveva prodotto un grande laboratorio molto all'avanguardia sui tempi: i Punti Comit, nati a Teramo nel 1999 con la collega Rita Di Russo che Aloisi
CONVEGNO SULL'ISTITUTO DEL TRUST, L'8 NOVEMBRE A PESCARA Luigi De Lucia ha coinvolto la realtà abruzzese e nazionale di Banca Fideuram nel convegno che si terrà giovedì 8 novembre (il programma è a pagina 9) all'Auditorium Petruzzi di Pescara Vecchia, dedicato al trust come istituto giuridico di protezione del patrimonio personale e aziendale dell'individuo. In un'ottica ampia di tutela e gestione del risparmio e della successione, verrà a parlarne il responsabile nazionale Service line private di Banca Fideuram, Antonio Grisaffi. Esperienze professionali di lunga data, nell'istituzione di trust, ver-
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ranno portate da Gerardo Marsicano, studio legale a Roma e Londra, notissimo e spesso a Pescara, e dal notaio di Chieti Giovanni De Matteis. Profili fiscali e approccio del mondo accademico da parte dell'avvocato Lorenzo Del Federico, docente in d'Annunzio. Introdurranno i lavori, per i saluti istituzionali, i presidenti dell'Ordine e Fondazione commercialisti di Pescara e il capoarea Abruzzo e regioni centromeridionali Banca Fideuram. La cronaca dettagliata del convegno, con tutti gli interventi, la troverete sul prossimo Abruzzo Magazine.
PASSIONE FINANZA
OLIMPIO ALOISI, LA SCELTA DI BANCA FIDEURAM Il modello di servizio, spiega Aloisi, pone il promotore al centro della relazione con il cliente, è il referente per consulenza evoluta, attività di sportello, online, private banking. Indagine attenta e profonda delle esigenze del cliente, poi la gestione del rischio, che è la cosa più importante. Non ha più senso guardare solo al rendimento. In Fideuram, all'interno del primo gruppo bancario italiano, il promotore ha a disposizione tutto, non c'è solo un prodotto. Con un sistema di formazione e di monitoraggio. All'interno di un contesto in grado di fronteggiare anche la recrudescenza della crisi degli ultimi due anni. La view di Aloisi è che viviamo un cambiamento epocale: «È mutata la nostra intera vita, il sistema previdenziale, il lavoro, lo stipendio che offre a mala pena la sussistenza. Paghiamo tutti gli errori commessi, contavamo su posti di lavoro che forse non sono mai esistiti. In un simile contesto è necessario il monitoraggio costante degli eventi rapportato alle effettive esigenze del cliente». Aloisi usa la metafora del medico che deve scegliere la cura migliore, intervenendo a cambiarla quando è opportuno, con tanti prodotti nel retro tra i quali scegliere per la cura. Trasparenza del modello di servizio e delle informazioni al cliente, trasferendo conoscenza. «O si finisce sotto schiaffo di chi dice ti do il 5%. Sottostare al rendimento è un modello assolutamente anacronistico».
ben ricorda. Vere e proprie filiali di banca gestite dal punto di vista commerciale dal promotore finanziario. Un'innovazione a cui Olimpio Aloisi tributa tutt'ora grande ammirazione. Del resto la tradizione della Commerciale era del prestigio massimo in ogni ambito, da quella scuola che vedeva persino l'eredità degli abruzzesi di Piazza della Scala raccolti attorno alla figura di Raffaele Mattioli. Piano piano anche il mondo Comit va mutando, ma intanto quella peculiarità delle sinergie realizzate nei Punti Comit confluisce nel progetto di Banca Primavera, e siamo all'inizio del 2002, a Pescara nella sede inusuale di palazzetto Acciavatti, dove è ora la nuova Feltrinelli
tra via Trento e via Milano: progressi tecnologici con il prototipo del cliente autonomo al suo desk che altro non è che un bancomat evoluto per versamenti, prelievi, carnet assegni, interrogazioni e solo reception a supporto e promotori finanziari. Con il grande servizio dell'apertura al sabato e alla domenica e l'assistenza al cliente a 360 gradi, diversamente dallo sportello bancario tradizionale. Il progetto prosegue nel 2004 anche con il cambio d'insegna, dovuto all'acquisizione di Banca Primavera da parte di Banca Generali, e con la procedura di accorpamento delle due reti. Aloisi, che intanto, sin dal 94, è fra i group manager, decide con numerosi altri colleghi di
aderire, e arriviamo al 2005, alla proposta della bresciana Banca Lombarda: un bel progetto, realmente promotorecentrico, con tutti gli strumenti finalizzati a dare al promotore la possibilità di svolgere al meglio la propria funzione. Accade poi, nel 2007, che Banca Lombarda si fonde con con Bpu (cioè Popolare di Bergamo e Popolare di Ancona) e nasce il grande polo delle popolari Ubi Banca, con le molte filiali anche sul nostro territorio. Infine, e siamo agli ultimi due mesi, in Banca Fideuram, quasi un ritorno a casa, all'interno dello stesso gruppo in cui un direttore di 21 anni fa si era accorto di avere davanti un bravo potenziale consulente finanziario.
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PASSIONE FINANZA
COSA FARE CON GLI INVESTIMENTI IN PERDITA Abruzzo Magazine prosegue con il punto di vista della Consulenza Finanziaria Indipendente all'interno delle pagine dedicate alla gestione del risparmio e alla finanza personale... di Ida Pagnottella
Quando mi telefonano nuovi clienti, i motivi sono due: hanno investimenti in perdita e non sanno cosa fare, oppure sono preoccupati per il futuro e hanno paura di perdere tutto e dunque vogliono sapere “cosa fare”. Nessuno mi telefona per chiedermi una pianificazione finanziaria. L’unica esigenza che hanno tutti è quella di non perdere più oppure di guadagnare di più, o di guadagnare di più del tasso di inflazione. Eppure, per risolvere la situazione che preoccupa il mio cliente è necessario partire proprio dai questi passaggi: • stabilire quali sono i propri obiettivi di vita da affrontare e/o sogni da realizzare, stabilendo quando questi obiettivi saranno da realizzare e quale importo serve; • vivere di rendita; • restare economicamente autosufficenti per tutta la vita; • acquisto della prima casa; • integrare la pensione; • finanziare gli studi per i figli; • capire se la situazione patrimoniale attuale permette di raggiungere questi obiettivi, calcolando i prelievi possibili da fare con una certa situazione inflazionistica, presupponendo un certo rendimento minimo dal protafoglio, ecc.; • stabilire se può essere conveniente sottoscrivere coperture per coprire rischi personali di malattia, non autosufficienza, o di invalidità permanente. Si parte con la definizione degli eventi negativi possibili che possono mettere in difficoltà il risparmiatore, poi si confrontano i pregi e i difetti derivanti da una copertura assicurativa per i rischi concreti; • chiedersi se sia il caso di pianificare il passaggio generazionale del patrimonio nel modo più efficiente e conveniente possibile. Dopo aver affrontato tutte queste esigenze, si può costruire un nuovo portafoglio con una
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strategia coerente con le esigenze del cliente, e coerente con la situazione dei mercati! Decidere in investire in obbligazioni non significa che è saggio acquistare qualsiasi obbligazione in qualsiasi momento a qualsiasi prezzo. La stessa regola vale per le azioni, le valute, gli immobili, metalli preziosi. Dopo aver creato un nuovo portafoglio è possibile decidere quali interventi effettuare sul portafoglio precedente. Dopo il lavoro di pianificazione appena descritto è possibile decidere se apportare modifiche al portafoglio attuale. Se il portafoglio precedente
è coerente con i risultati del lavoro di pianificazione, si trova la forza di mantenere il portafoglio attuale. Se il portafoglio attuale risulta non coerente con i gli obiettivi e situazione di mercato, diventa molto più facile trovare la forza di apportare modifiche forse dolorose però necessarie. La decisione di integrare la gestione finanziaria con coperture assicurative deve essere presa in funzione del portafoglio globale, e non come decisione a sé. Nella prossima uscita, spiegherò quali sono gli errori più comuni commessi dagli investitori e come evitarli.
IDA PAGNOTTELLA Consulente indipendente fee only presso lo studio associato Cfi Advisors di Pescara dal 2005, Ida Pagnottella lavora principalmente a Pescara e Milano. Ha frequentato le scuole di base in Canada dove è nata e cresciuta. Dopo aver ottenuto la laurea in Economia e Commercio conseguita a pieni voti presso la facoltà di Economia di Pescara, si è specializzata nella gestione di patrimoni per privati presso la Scuola di Direzione Aziendale della Bocconi di Milano nel 98. Dal 1999 al 2010, oltre ad occuparsi della consulenza ai privati, ha insegnato analisi di strumenti finanziari e normativa finanziaria a dipendenti bancari, assicuratori, promotori finanziari, ed ha collaborato come assistente presso la facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano. Collabora regolarmente al settimanale Plus del quotidiano Il Sole 24 Ore. Da questa estate ha la rubrica fissa dedicata alla Consulenza Finanziaria Indipendente su Abruzzo Magazine. Il suo sito web è www.idapagnottella.it.
Ida Pagnottella, in alto la copertina del suo libro Ahi Banca, come gestire (al meglio) i propri risparmi
PASSIONE FINANZA
Cercasi trader o aspiranti tali per l'apertura pescarese. La fase di costituzione è ancora in corso, informazioni allo 085 7998058 e a contatti@tradingroompescara.it...
di Donato Parete
Pescara e in Abruzzo, forse non tutti lo sanno, ma la febbre del trading ha sempre contagiato molti, dai tempi dei Borsini nelle banche. Il giornale Abruzzo Magazine ha avuto modo di constatare che l'interesse è ancora alto. Lo ha riscontrato nei mesi scorsi, in particolare, seguendo la due giorni di formazione che, gratuitamente, la Sim di negoziazione Directa di Torino ha organizzato prima dell'estate nella città adriatica. Ma soprattutto lo abbiamo riscontrato, già dallo scorso numero, annunciando la costituzione della Trading Room Pescara. I tempi sono difficili, questo è certo, gli investitori di professione non fanno altro che ripetere che è il momento di stare lontani dai mercati azionari, visti i rendimenti dei titoli di stato e visti i rendimenti certi dei cosiddetti conti di deposito vincolati delle banche, le quali a loro volta hanno un disperato bisogno di liquidità, e giocano tra questo e gli annunci ad effetto che poi tanto veritieri non sono, specialmente quando omettono di indicare cosa succede dopo il periodo, limitato, dell'offerta. Certo altri analisti non mancano di ricordare che in questo momen-
A
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Operare in Borsa nella Trading Room Pescara
PASSIONE FINANZA
IL TRADER FORMATORE Davide Biocchi, trader notissimo e formatore avvincente, fa parte del team di Directa Sim ed è spesso a Pescara per sessioni di formazione. Sarà tra i primi ospiti che la Trading Room Pescara inviterà ad insegnare nei corsi di primo approccio al trading così come negli affiancamenti qualificati con operatività live in Borsa a mercati aperti
to le quotazioni sono in saldo, che certe grandi imprese hanno prezzi ben al di sotto dei reali valori dei loro asset. Ma se “il prezzo sconta tutto”, come proprio i grandi trader dicono, allora non è il prezzo basso un indicatore sufficiente, anzi ci possono sempre essere minimi più minimi dei minimi, secondo un ben noto gioco di parole. Per i trader online, per i day trader, l'orizzonte in realtà è ben diverso: questo, come tutti gli altri nella storia, è un periodo buono per fare del trading. È quando, come sempre, nella giornata ci sono titoli che salgono e titoli che scendono. È qui che chi opera direttamente in Borsa fa i suoi acquisti, seguendo i fondamentali dell'azienda o seguendo gli indicatori su un grafico che mostrino come il prezzo dia spunti di salita o di discesa, considerando anche ovviamente la possibilità di operare short, per guadagnare anche sul ribasso. Le nubi all'orizzonte del povero trader sono piuttosto altre, con il governo che, lo apprendiamo proprio quando andiamo a chiudere questo numero in redazione, torna a parlare di Tobin tax, nel contentino un po' demagogico della tassazione delle rendite finanziarie, dimenticando però che la grande speculazione finanziaria, così come le vituperate “macchinette” dell'impersonale trading ad alta frequenza, potrebbero forse meglio essere raggiunte tassando i profitti realizzati, piuttosto che ogni singola transazione, azione che non può che tradursi in un aumento delle commissioni di negoziazione applicate dai broker e di conseguenza proprio in un danno alla operatività quotidiana del piccolo trader, autore magari di numerose transazioni ma dell'ordine di poche centinaia di euro ciascuna. Vediamo, scopriamo cosa ne sarà di ciò. Di certo non basterà a spegnere l'entusiasmo del trading online, che metabolizzerà anche questo cambiamento. La questione di fondo, per questa seducente attività praticata con profitto solo da pochi, è in realtà più profonda e attiene al metodo, alla scelta consapevole di abbracciare una professione o quanto meno di dedicare una parte del proprio tempo ad una operatività che non si può improvvisare, pena ingenti perdite economiche
SEI GIÀ UN TRADER O SEI INTERESSATO AD IMPARARE E OPERARE DIRETTAMENTE SUI MERCATI FINANZIARI, CONDIVIDENDO LAVORO E CONOSCENZE CON CHI VIVE IL TRADING ONLINE? PARTECIPA ALLA COSTITUZIONE DELLA TRADING ROOM PESCARA Per informazioni 085 7998058 - contatti@tradingroompescara.it
IL NUOVO LIBRO DI BIOCCHI L'esperienza di formatore internazionale di Davide Biocchi è anche appena confluita nel libro L'abc di Borsa. Come districarsi nel gergo dei mercati finanziari, edito da Castelvecchi. Il volumetto è un agile manuale con l'ordine alfabetico delle principali voci che riguardano l'operatività diretta in Borsa e non solo, termini da capire a fondo, perché spesso, come scrive in prefazione l'amministratore delegato di Directa Mario Fabbri, risultano indebitamente complicati o ingannevoli
È ancora aperta la fase costitutiva, insieme ai primi trader promotori dell'iniziativa. Tra loro formatori e trader che hanno fatto dell'operatività diretta sui mercati finanziari una scelta professionale definitiva
ma soprattutto un conseguente errore di prospettiva. Il trading non è una fonte sicura di perdite esattamente come non lo è di guadagni: agli affascinanti corsi dei mercati finanziari ci si può avvicinare, ma solo con la consapevolezza, con gli strumenti, con lo studio, esattamente quello stesso che verrebbe dedicato ad iniziare una qualsiasi altra attività professionale, pur se part time. Le trading room, ovunque siano, sono molto utili a questi fini. Per definizione sono innanzitutto un luogo fisico dove esistono postazioni dotate di computer, vari monitor e software (magari anche grandi schermi per informazione finanziaria continua dai canali tematici). Un luogo, così sarà per la Trading Room Pescara, dotato anche di aule formazione, per i corsi da personalizzare ad ogni livello, per chi si avvicina al trading la prima volta o migliora di livello in livello. La trading room è poi sostanzialmente un luogo di lavoro, istituzionalmente tale, funzionale a guardare al trading nella giusta prospettiva, non come hobby sporadico ma come impegno, che è in parte fatto di effettiva operatività sui mercati, ma in parte (la preponderante) di studio personale, di pianificazione delle mosse, di aggiornamento e confronto professionale 'con i colleghi' e con i formatori di professione. Questi ultimi non faranno mai mancare la loro presenza a Pescara, ad iniziare proprio dai professionisti di Directa. (4. Continua)
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CREDITO
I NUMERI DI FIDIMPRESA ABRUZZO
*Dati 2011
Fidimpresa Abruzzo, opportunità per le imprese della regione
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ltre 17 milioni di euro di patrimonio, più di venti convenzioni con gli istituti bancari presenti sul territorio, 8.340 soci, cinque filiali provinciali, 12 sportelli territoriali, 70 milioni di euro di credito erogato a favore delle imprese e quasi 2.400 pratiche lavorate e deliberate nel 2011: sono i numeri di Fidimpresa Abruzzo, il confidi della Cna regionale, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Fidimpresa nasce nel 2009 dalla fusione di ben undici soggetti, tra consorzi fidi e cooperative artigiane di garanzia già attive in tutta la regione associate al Cna. Obiettivo fondamentale di Fidimpresa è quello di seguire le aziende nei rapporti con gli istituti di credito, con le istituzioni, con le pubbliche amministrazioni, consentendo alle imprese di ottenere facilitazioni per l'accesso al credito, contributi ed agevolazioni, una gestione finanziaria ottimale ed un servizio di assistenza per le richieste di finanziamento su una vasta gamma di provvedimenti. Un supporto decisivo, soprattutto in un momento di crisi generale come quello che stiamo vivendo e che si concretizza a trecentosessanta gradi:
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Gli strumenti messi a disposizione dal confidi di Cna per le pmi sono molti e innovativi. Ne parliamo con il presidente, Gianfredo De Santis, e il direttore, Adriano Lunelli…
di Lorenzo Dolce
dai mutui, ai finanziamenti a tasso agevolato o convenzionato per investimenti; dall’acquisto di materie prime, alle operazioni immobiliari; dall’acquisto di scorte, macchinari e attrezzature, alle ristrutturazioni di laboratori artigiani e fino al credito anti-usura; dal leasing per acquisto di mezzi, attrezzature e laboratori aziendali, agli incentivi per la creazione di nuove imprese, fino all’apertura di conti correnti e ad anticipi sulle fatture. Ai tempi della più dura recessione economica che l’Italia ricordi dal dopoguerra, gli organismi di garanzia svolgono un ruolo sempre più importante per le imprese, soprattutto considerando che
Adriano Lunelli è il direttore di Fidimpresa Abruzzo. Il confidi nasce nel 2009 dalla fusione di undici soggetti, consorzi fidi e cooperative artigiane di garanzia
CREDITO
IL PRESIDENTE DE SANTIS Gianfredo De Santis è presidente di Fidimpresa Abruzzo dall’agosto del 2011. Titolare di una micro-impresa di Civitella del Tronto (Teramo), operante nell'ambito della riparazione, della vendita di elettrodomestici e delle installazioni d’impianti elettrici e televisivi, De Santis, con un'esperienza professionale di oltre 40 anni, è conoscitore della realtà delle pmi. Nel 1992 è stato il fondatore della Cooperativa artigiana di garanzia della Val Vibrata, di cui è stato presidente dal 2002 al 2009. Dal settembre 2009, inoltre, è presidente della Cna di Teramo.
istituti bancari hanno erogato poco più di 70 milioni di euro (pari a 1.443 pratiche), a fronte di 144 milioni di euro di credito (ovvero 2.391 pratiche) deliberato dal confidi. In altre parole, se da un lato aumenta il credito erogato perché Fidimpresa cresce Gianfredo De Santis e perché le richieste sono sempre maggiori, dall’altro aumenta anche il numero di pratiche rigettate e, di conseguenza, la percentuale delle richieste andate a le banche erogano credito assai difficilmente. buon fine scende. Tutto questo in un momenNel 2009, ad esempio, gli istituti bancari hanto storico in cui il problema principale delle no erogato circa 44 milioni di euro, pari al 69 imprese è proprio la mancanza di liquidità, per cento delle pratiche deliberate da Fidimche spesso non consente neppure di partecipresa. La percentuale è scesa al 59 per cento pare alle gare d’appalto e con estrema difficirca nel 2010 (66,5 milioni di euro) e si è coltà riescono a rispettare le scadenze fiscali. attestata al di sotto del 50 per cento nel 2011. L’organizzazione di Fidimpresa Abruzzo ha Percentuali analoghe si sono registrate anche una articolazione regionale, con la direzione nei primi sei mesi di quest'anno. Per avere presso Cna regionale a Pescara e una rete di un’idea, basta pensare che lo scorso anno gli sedi territoriali presso gli uffici credito delle associazioni provinciali, con l’obiettivo di garantire una presenza capillare sul territorio. «Già nel 2007 - spiega De Santis - i dirigenti della Cna e i presidenti delle cooperative di garanzia si erano resi conto che per offrire un servizio migliore alle imprese era necessaria FIDIMPRESA ABRUZZO una fusione, per mettere insieme i capitali ed HA UN’ARTICOLAZIONE avere più peso presso gli istituti di credito. Nel 2008, allora, abbiamo iniziato l’iter e nel 2009 REGIONALE, è nato Fidimpresa. In questo modo, anche con CON LA DIREZIONE un pizzico di coraggio e voglia di semplificare, abbiamo anticipato di un anno la riforma PRESSO CNA A PESCARA che la Regione Abruzzo ha promosso nel 2010 E UNA ARTICOLATA RETE con la legge 37. Con la nascita di Fidimpresa TERRITORIALE - conclude - la gestione del credito offerta dal sistema Cna è migliorata e di molto».
“
CREA IMPRESA Tra i prodotti offerti da Fidimpresa Abruzzo - dal mutuo al prestito e fino al Fondo anti usura - ce n'è uno dedicato alla creazione di nuove imprese, che offre tutele e garanzie in fase di avvio di un’attività. Strumenti fondamentali in un momento di crisi, in cui le difficoltà scoraggiano chi voglia lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale. «Con il prodotto dedicato allo start-up - spiega il presidente di Fidimpresa aumentiamo la garanzia fino al 70% per finanziamenti non superiori a 30mila euro, per consentire a molti giovani e disoccupati di accedere a linee di credito, altrimenti precluso non disponendo di bilanci e anche di garanzie.
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BANCHE
Da sinistra Federico De Cesare (presidente Giovani Ance Chieti), Roberto Sbrolli (dg CariChieti), Franco Pagliardi (dg Sace Fct), Antonio D’Intino (presidente Ance Abruzzo), Angelo De Cesare (vicepresidente Ance Nazionale), Antonella Marrollo (presidente Ance Chieti) e Giuseppe Girolimetti (presidente Ance Pescara)
Sessanta milioni di euro messi a disposizione delle pmi locali per smobilizzare i crediti nei confronti della p.a. di Andrea Beato
ariChieti e Sace Fct, la società di factoring del gruppo Sace, hanno ufficializzato a inizio settembre l’accordo che consentirà alle imprese clienti dell’istituto bancario abruzzese di smobilizzare i crediti vantati nei confronti di enti della pubblica amministrazione, mettendo a disposizione un plafond di sessanta milioni di euro. Nell’ambito dell’attesa, firmata dal direttore generale di Carichieti, Roberto Sbrolli, e dal direttore generale di Sace Fct, Franco Pagliardi, le aziende locali potranno rivolgersi alle settanta filiali di CariChieti per attivare i servizi di reverse factoring offerti da Sace Fct: un sistema che garantisce al fornitore di enti della p.a. convenzionati, l’incasso della fattura (relativa a crediti certificati dell’ente) entro la data di scadenza. «Si
C
I PROTAGONISTI Il presidente del gruppo Giovani di Ance Chieti, nonché vicepresidente Giovani Ance Abruzzo, Federico De Cesare, si dichiara entusiasta del risultato ottenuto e dei vantaggi per le imprese Ance, ancor più perché da un’iniziativa dei Giovani, tenutasi con i vertici CariChieti nella primavera scorsa, è nata la proposta che si è concretizzata nella firma dell’accordo tra l’istituto bancario teatino, Sace Fct e Ance Abruzzo.
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CariChieti, Sace, Ance per le imprese tratta - ha commentato Sbrolli - di un accordo in difesa delle realtà produttive che presentano buone prospettive economiche, ma in difficoltà a causa dei ritardi nei pagamenti. Una concreta e utilissima risposta al ruolo di banca locale di CariChieti». «Con l’accordo firmato - concorda Pagliardi - le pmi abruzzesi hanno un accesso facilitato ai servizi di Sace Fct, a tutto vantaggio della loro liquidità. Siamo lieti di poter raffor-
zare il nostro impegno in questa regione, che conta su una forte presenza sul territorio e una relazione storica con il tessuto imprenditoriale locale». La partnership tra CariChieti e Sace è rafforzata dall’accordo di collaborazione stipulato con Ance Abruzzo, rappresentante dal presidente Antonio D’Intino. Le parti s’impegnano a cooperare per promuovere l’offerta dei servizi proposti tra le realtà edili associate.
Roseto degli A. - Giulianova - Martinsicuro - Castelnuovo V. - Montorio al V. Montesilvano - Pescara - Chieti - S. Benedetto del T. - Porto d’Ascoli
CI TROVATE A
UNIVERSITÀ
Il rettore Carmine Di Ilio
Carmine Di Ilio, magnifico rettore della d’Annunzio Nuovo corso per l’ateneo di Chieti-Pescara. Più decisionismo e meno burocrazia. A breve la nomina del cda, con apertura alla società civile…
«
di Roberta Villini
Gli scenari sono cambiati in fretta e noi ci dobbiamo adeguare». Carmine Di Ilio, fresco di nomina a magnifico rettore della Gabriele d’Annunzio, raccoglie la sfida di governare l’università in tempo di crisi, continuando sulla scia dei suoi predecessori, che tramite il loro operato l’hanno vista crescere in prestigio e in numeri. «Il nostro ateneo nel 2015 compirà 50 anni. All’inizio Teramo, Chieti e Pescara insieme non contavano più di 3.000-3.500 studenti; adesso solo su Chieti e Pescara, dopo mezzo secolo, ne contiamo 32 mila, con 713 docenti e 361 membri di personale tecnico amministrativo; altri 8 mila studenti stanno a Teramo. Siamo passati da libera università a università statale. Io in particolare ho vissuto - sottolinea Di Ilio - il periodo della reggenza di Franco Cuccurullo, al quale mi lega un lungo sodalizio di lavoro». Il sistema regionale universitario sfiora i 50 mila studenti: il 60% sono fuori-sede. «È un dato importante: vuol dire che l’offerta formativa
IN PRINCIPIO FURONO LE PROVETTE…
L'intervista negli uffici del rettorato, nel campus d'Annunzio a Chieti Scalo. Da sinistra il rettore Carmine Di Ilio, il commercialista Paolo Angelucci, la giornalista Roberta Villini, il direttore Donato Parete e il caporedattore Andrea Beato di Abruzzo Magazine
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Sessantaquattro anni, pescarese, Carmine Di Ilio ha iniziato il suo percorso all’interno dell’Università d’Annunzio 40 anni fa. «Sono arrivato nel ’72 da precario: la prima cosa che mi hanno fatto fare è stata lavare le provette nel laboratorio di biochimica. Il mio percorso di crescita è parallelo a quello dell’Università». Laureatosi all’Aquila in Scienze Biologiche, ricercatore dal 1981, nel 1991 diventa professore ordinario di Biochimica Sistematica Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Dal novembre ‘97 è preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia. A giugno 2012 è stato nominato all’unanimità magnifico rettore. Sposato, una figlia, Di Ilio è amante delle buone letture e della buona musica. Poco il tempo per altre passioni, considerando l’impegno a servizio dell’università totalizzante.
UNIVERSITÀ
L’Ateneo in cifre
51
32.000
CORSI DI LAUREA
STUDENTI
713
361
DOCENTI
PERSONALE TECNICO AMMINISTRATIVO
variegata e qualificata, in aggiunta ai servizi che offre il campus, invoglia a iscriversi. Il nostro bacino di utenza interessa in particolare le regioni meridionali, Puglia, Basilicata, Campania». Il nuovo corso dell’università è figlio dei tempi in cui viviamo: tempi di crisi, ma ottimali per rinnovarsi e innovarsi. «L’università sarà più decisionista, meno burocratizzata; le risorse assegnate dal potere centrale saranno minori: bisognerà perciò razionalizzarne l’uso. Con un’attenta composizione dei bilanci eviteremo di aumentare le tasse agli studenti». Il merito è un elemento importante nella valutazione dello stanziamento dei fondi. «È un concetto introdotto da pochi anni: la valutazione come elemento di acquisizione». Nell’attuale assetto istituzionale le facoltà non ci sono più. «L’organo centrale è il consiglio d’amministrazione; il senato accademico non rappresenta più le facoltà, ma i dipartimenti. Siamo tenuti a costituire inoltre un nucleo di valutazione, composto da cinque persone, con componenti esterne, in maggioranza esperti nel valutare le attività scientifica, didattica e organizzativa: un organismo statutario che funziona come un’agenzia che monitora costantemente le attività e guida la scelta decisionale». L’università sarà più vicina al mondo del lavoro. «Il metodo di reclutamento del consiglio d’amministrazione è fatto in modo che siano presenti personalità del mondo imprenditoriale, delle associazioni e di quello della cultura. Siamo già in contatto con Confindustria Regionale e con la Camera di Commercio. L’università deve essere al servizio delle necessità del territorio: non solo un ente simbolico, ma una presenza dinamica». La politica della ricerca è importante perché la possibilità di ottenere fondi oltre quelli strutturali è legata alla valutazione dell’attività didattica e scientifica. «Anche qui sarebbe utile il collegamento con le imprese, per fare progetti in comune, applicativi, innovativi». Ultimo aspetto, l’informatizzazione. «L’organo tecnico del Ministero, il Cineca, metterà a disposizione tutti gli strumenti necessari e, attraverso i corsi di formazione, il nostro personale si riqualificherà nell’ambito dei nuovi servizi».
LA D’ANNUNZIO SECONDO ALMALAUREA COLLETTIVO INDAGATO
Collettivo selezionato
NUMERO DI LAUREATI
1.460
NUMERO DI INTERVISTATI
1.164
TASSO DI RISPOSTA
79,7
COMPOSIZIONE PER GENERE (%) UOMINI
41,5
DONNE
58,5
ETÀ ALLA LAUREA (MEDIE)
32,2
VOTO DI LAUREA IN 110-mi (MEDIE) DURATA DEGLI STUDI (MEDIE, IN ANNI) CONDIZIONE OCCUPAZIONALE
104,5 3,4 Collettivo selezionato
CONDIZIONE OCCUPAZIONALE (%) LAVORA
72,3
NON LAVORA E NON CERCA
13,5
NON LAVORA MA CERCA
14,3
QUOTA CHE NON LAVORA, NON CERCA MA È IMPEGNATA IN UN CORSO UNIVERSITARIO / PRATICANTATO (%)
11,2
QUOTA CHE LAVORA, PER GENERE (%) UOMINI
81,4
DONNE
66,7
ESPERIENZE DI LAVORO POST-LAUREA (%) NON LAVORA MA HA LAVORATO DOPO LA LAUREA
14,9
NON HA MAI LAVORATO DOPO LA LAUREA
12,8
TASSO DI OCCUPAZIONE (DEF. ISTAT - FORZE DI LAVORO)
84,6
TASSO DI DISOCCUPAZIONE (DEF. ISTAT - FORZE DI LAVORO)
11,0
Dati 2011
SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 73
SPECIALE IKEA IN ABRUZZO
GLI SVEDESI SBARCANO IN ABRUZZO Apre il primo store Ikea nella nostra regione. Tanta l’attesa e le aspettative. Aiuterà davvero la crescita dell’economia locale? Speciale a cura di Andrea Beato - foto di Svieta Boyko
Fino allo scorso ventinove agosto ero entrato in un negozio Ikea una sola volta, qualche anno fa nelle Marche, ad Ancona. Oggi, a poche settimane dall’apertura, le mie visite al nuovo store di San Giovanni Teatino (Chieti) sono già a quota due. C’è chi si vanterebbe, ma la mia prima è stata in veste di giornalista, per l’inaugurazione, l’altra qualche giorno dopo, da comune cliente. Sui quaranta euro l’importo complessivo, ma posso spiegare… Il prezzo così contenuto è giustificabile solo per l’assenza di una figura femminile al mio fianco. Senza compagna e figlie presenti, piatti, bicchieri, tappeti, specchi, sedie, decorazioni hanno notevolmente ridimensionato la forza attrattiva e limitato lo scontrino finale. «Vado e compro solo quello che mi serve!», credo sia il pensiero di molti, ma il format è studiato nei minimi dettagli e dal percorso obbligato è praticamente impossibile uscire a mani vuote. Così si torna a casa con un Ektorp a due posti, con un Duken matrimoniale, pronti per montare una minimalista Billy dove far riposare libri che non saranno mai letti, o con un ondulato Krabb
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SAN GIOVANNI TEATINO: VENTESIMO NEGOZIO IKEA IN ITALIA
SPECIALE IKEA IN ABRUZZO
60 2 1.250
MLN DI EURO DI INVESTIMENTO
32.000 206 500
MQ DI ESPOSIZIONE
DIPENDENTI (153) ABRUZZESI
PIANI
POSTI AUTO
POSTI NEL RISTORANTE
10.000 27 7.000
ARTICOLI
CASSE
MODULI FOTOVOLTAICI
per specchiarsi ogni mattina prima di andare a lavoro. Per non parlare della moltitudine di prodotti e accessori da conservare nei cassetti, ma che possono sempre tornare utili. Il Värdefull spremiaglio ne è un degno rappresentante. Cosa scatta nella mente dei più è difficile da spiegare. Cos’è che ci fa acquistare perfino un Lax Najad, salmone affumicato marinato, e un Saft Lingon, sciroppo di mirtilli rossi, è quasi un mistero. Di studi ne sono stati fatti, tutti indubbiamente validi, ma chissà se Ingvar Kamprad (il fondatore), originario dello Småland (regione del sud della Svezia dalle risorse limitate, ndr), aveva già previsto tutto. Chissà se dalla fattoria Elmtaryd, dove è cresciuto e dove
Il taglio del tronco con i vertici Ikea e i rappresentanti delle istituzioni. Da sinistra Federico Bonatti, direttore del pdv, e Massimiliano Bronzino, presidente del Consiglio Comunale di San Giovanni Teatino (Chieti)
SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 75
SPECIALE IKEA IN ABRUZZO
LA COLAZIONE SVEDESE
Organi di stampa e istituzioni locali sono state
Da sinistra Guerino Testa (presidente Provincia di Pescara), Enrico
invitate a prendere parte alla colazione, prima
Di Giuseppantonio (presidente Provincia di Chieti), Albore Mascia
di dedicarsi alla scoperta dello store
(sindaco di Pescara) e per Ikea Federico Bonatti e Lars Petersson
La mattina dell’inaugurazione, lo scorso ventinove agosto, mi sveglio alle sei. L’invito per la stampa dice di trovarsi a San Giovanni Teatino per le sette. Tutti prevedono traffico e una gran ressa. In realtà la situazione è calma: niente code o file all’entrata. Prima di passare alla visita del nuovo store, la società svedese offre ai tanti ospiti una colazione nordica, che lascia molti spaesati. Nel piatto trovo l’immancabile salmone affumicato, aringhe, uova sode, un croissant, del pane, prosciutto e formaggio, una marmellatina. Da bere caffè lungo o succo di frutta. Altro che latte e biscotti. Nonostante l’ora, accetto volentieri di sentirmi un po’ vichingo anche io. Ma il bello arriva quando, dopo il suo discorso di presentazione, l’amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petersson, invita tutti ad alzare i bicchieri e a fare un bel brindisi con la vodka. Una classica tradizione che si accompagna al canto di “Helan Går”, l’equivalente della nostra “Bevilo, bevilo tutto”. Sorseggio e ascolto l’esibizione non impeccabile, ma sono conquistato dallo stile di questi svedesi.
Nel giorno dell’inaugurazione a indirizzare gli ospiti c’erano alcune ragazze con tipici vestiti della tradizione svedese. Anche una piccola orchestrina, mimi, clown e giocolieri per accogliere la numerosa clientela
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tutto ha avuto inizio, vicino al piccolo villaggio di Agunnaryd, immaginava un successo del genere, capace d’imporsi quasi in ogni angolo del pianeta e incidere così sulle nostre vite. La forza del brand, l’offerta, il catalogo stampato in milioni di copie, superiori perfino a quelle della bibbia, sono certo elementi che hanno contribuito e contribuiscono all’affermazione del colosso dell’arredamento. C’è però qualcosa in più, che spiega nel suo discorso Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea nel nostro paese, pochi minuti prima dell’ufficiale taglio del tronco che sostituisce il classico nastro. Esprimendosi perfettamente nella nostra lingua (qui si vede la differenza tra manager e manager con la “M” maiuscola) dice: «La nostra maggiore soddisfazione sono i clienti, giovani, single e coppie, famiglie con e senza bambini, gente che viene per cercare di far quadrare i propri conti con il diritto di avere una casa bella, senza rimetIkea significa anche design e gusto nell’arredare, con un occhio di attenzione al costo dei prodotti
Il percorso artistico di Gianni D'Amore esprime una pittura che si sviluppa "Nel segno del colore". Le immagini delle sue opere sono frutto di una tavolozza pastosa e ricca di colori vibranti, a volte fiori, altre grattacieli, altre ancora piramidi, oppure corsi d' acqua o ancora vele e palme, o infiniti volti, mutano nel tempo in modo lieve ma conservano le proprietà di un gesto pittorico quasi istintuale. Con Gianni D'Amore è importante non tanto entrare nell' iconografia, quanto accorgersi della forza emotiva che le sue opere sprigionano e comprenderne la creatività. Il linguaggio stilistico tradisce l'urgenza dell'espressione artistica, di una creazione sempre aperta, di una continua volontà di rinascere. Spiccano così i contrasti cromatici tipici di questa spontaneità esecutiva, che divengono dunque elementi vitali per l'intera composizone. La creazione artistica suggella la fase emotiva, eliminando quella distanza tra opera ed esecutore. Ed è come se ad ogni opera D'Amore riaprisse il libro della memoria, raccontando il vissuto con immediata e sfolgorante esecuzione al fine di proiettare esternamente il sentito.
Laura Rainone
Info: 347/6508392 - E-mail:damore61@hotmail.it - Facebook: Artista-pittore Gianni D'Amore L'artista è impegnato in altre mostre in Italia e all'estero.
SPECIALE IKEA IN ABRUZZO
terci una fortuna. Questo è il nocciolo della nostra missione. Ventitre anni e venti negozi fa, a Cinisello Balsamo, cercavamo di convincere i milanesi a comprare mobili con improbabili nomi da farmaci da banco, cuscini con misure sbagliate, divani ovviamente non sfoderabili, servizi da camera senza lenzuola, ma solo con enormi sacchi di tessuto dove infilare un piumino che non si sapeva come rimboccare. Un mezzo suicidio, però
allegro e colorato! E forse proprio l’allegria e il nuovo modo “fai da te”, insieme a prezzi bassi e democratici, hanno conquistato prima i lombardi e poi tanti italiani. L’Italia è oggi il terzo mercato di approvvigionamento per Ikea, dopo Cina e Polonia. Oltre l’otto per cento di tutti gli articoli in vendita nel mondo viene da produttori italiani, percentuale che cresce nei mobili. Il trenta per cento delle cucine vendute a livello globale è creata da vostre industrie e i volumi di merce che compriamo da loro sono superiori a quelli che Ikea vende ai clienti dei suoi punti vendita italiani. La ricaduta occupazionale è valutabile intorno ai duemilacinquecento posti. Se a questi sommiamo i collaboratori della rete commerciale e l’indotto locale di tutti i negozi, superiamo facilmente le undicimila unità. Ora viene l’Abruzzo, che i colleghi mi dicono essere “terra forte e gentile”. La forza e la gentilezza sono una combinazione molto interessante e attuale, che ci dà linee guida importanti. Ci crediamo e non è facile aver confermato un investimento da sessanta milioni di euro, in un momento in cui i consumi calano e le famiglie sono gravate da tasse e disoccupazione in aumento, con aspettative negative. Ma noi l’abbiamo fatto». Petersson invita sul palco i suoi connazionali per accompagnarlo nel momento del brindisi con vodka e nel canto, con qualche stonatura di troppo, di “Helan Går”, l’equivalente della nostra “Bevilo, bevilo tutto”. Imporre il proprio stile, ma allo stesso tempo aprirlo alle diverse contaminazioni locali, è forse questo il segreto. A colpirmi sono
L’INAUGURAZIONE IN IMMAGINI Lars Petersson, ad Ikea Italia
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1. Il momento del brindisi con la vodka svedese e il canto di “Helan Går” 2. Da sinistra Piera Orso e Roberta Orvieto (responsabili costruzione e allestimenti interni del negozio) 3. La visita del nuovissimo store, guidata dal direttore Federico Bonatti 4. I dipendenti del punto vendita Ikea
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SPECIALE IKEA IN ABRUZZO
LA VISIONE GREEN DI IKEA
CHI CI LAVORA Alcune immagini scattate all’interno del negozio che occupa in tutto due piani
Lo store Ikea di San Giovanni Teatino (Chieti), un investimento da sessanta milioni di euro, si sviluppa su due livelli e si estende su una superficie complessiva di trentamila metri quadrati. I numeri: duecentosei dipendenti, diecimila articoli, ventisette casse, milleduecentocinquanta posti auto, cinquecento coperti nel ristorante… Sul tetto del capannone un impianto fotovoltaico di settemila moduli di silicio, che forniscono quasi un quarto dell’energia necessaria, un impianto di recupero delle acque piovane, con vasche di accumulo che alimentano i servizi igienici e l’irrogazione delle aree verdi, e un sistema d’illuminazione di ultima generazione al led che consente di risparmiare oltre centomila kWh all’anno rispetto ai sistemi tradizionali. E l’energia non prodotta in loco è assicurata dalle fonti rinnovabili del Consorzio Idroenergia, di cui Ikea fa parte. La multinazionale svedese continua a investire sull’ambiente, in un periodo di spending review in cui si potrebbe facilmente tagliare sulla voce “green”.
anche i dipendenti. Vederli allineati nelle loro divise, emozionati e orgogliosi, fa un certo effetto. L’età media è molto giovane. Qualcuno si lascia andare e si commuove. Duecentosei (centocinquantatre abruzzesi e il settantaquattro per cento con un contratto part-time medio di venti ore settimanali), sono il frutto di un processo di selezione che ha riguardato più di trentamila curriculum arrivati in sole quattro settimane, provando a resistere alle pressioni esterne di politici e istituzioni che, da consuetudine tricolore, hanno promosso, si spera senza esito, qualche pupillo personale. Il pubblico affluisce senza sosta, curioso di vedere questi trentamila metri quadri. Il parcheggio è pieno e le scale mobili stracolme. La stessa scena me la trovo davanti durante la mia seconda visita. Prendo quello che mi occorre, pago ed esco. Per tornare verso la macchina fermo il primo ascensore che trovo disponibile. All’interno c’è un signore: «Che bella cosa che hanno fatto! - dice rivolgendosi a me -». «Le piace? - gli chiedo quasi in maniera scontata». «Assolutamente no, è tutto un caos, non ci si capisce niente. Non ci tornerò mai più». Le porte si aprono, lo saluto, ma penso che sarà nuovamente un cliente Ikea, comunemente soddisfatto. Come presto lo sarò anch’io, accompagnato e, di conseguenza, con una spesa certamente più rilevante.
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Nel punto vendita abruzzese di San Giovanni Teatino lavorano duecentosei dipendenti: il settantaquattro per cento sono abruzzesi e sempre il settantaquattro per cento ha un contratto part-time medio di venti ore settimanali. Sono il frutto di una selezione che è partita dalla valutazione di oltre trentamila curriculum, arrivati in sole quattro settimane agli uffici Ikea. Non è mancata la pressione per cercare di sponsorizzare qualche raccomandato. Situazione prontamente denunciata dalla società svedese, che ha tirato dritto per la sua strada.
L’Italia è oggi il terzo mercato di approvvigionamento per il gruppo Ikea, dopo Cina e Polonia
IL PUNTO DI VISTA Scena e Retroscena
SERGIO MARCHIONNE, VINCENZO MARINELLI E I DEBITI DELLA RAI Difficile ma indispensabile distinguere i fatti, le notizie dai sentimenti che suscitano... di Maurizio O. Delfino
«Marchionne ci deve dire perché la Fiat in Italia non fa profitti!». È allucinante, noi cominciamo ad aver paura. Perché la frase non è di Peppino di Capri, che non più ragazzo e facendo il cantante, potrebbe non sapere e non capire. La frase è di Corrado Passera, ministro dello sviluppo economico. È grave perché Passera è intelligente e abbastanza “moderno” da sapere che in Italia la Fiat non va perché il suo mercato è il “ceto medio” (espressione antipatica, ma è il cuore delle economie occidentali), cioè quello in grave e seria difficoltà. Tutto il resto sono maledette chiacchiere, tutte legittime. Della Valle si sfoga quasi in modo maleducato perché intende dire: «Cara Fiat, in 35 anni hai avuto oltre 7 miliardi di euro (calcolo di quella splendida squadretta della Cgia di Mestre, che speriamo presto di avere ospiti qui), per cui adesso assumiti le tue responsabilità, anche morali». I politicucci e la sindacalista (inutile) dicono più o meno la stessa cosa, ma allora abbiano il coraggio di andare fino in fondo e di richiedere indietro un po’ di quei soldi, se si può. Se no si concentrino sul vero problema, cioè reddito disponibile e costi burocratici, amministrativi e tasse che gravano sull’auto (10% del Pil, 16% delle entrate tributarie, 1,2 milioni di occupati diretti e collegati). Solo dopo possiamo discutere del merito, e cioè se per caso Fiat sa fare le auto giuste, i prezzi... Ma si ricordino, Camusso & co. che l’Inghilterra tanti anni fa ha venduto tutti i suoi marchi di auto, ma ha aumentato il numero delle auto prodotte sul suo territorio. La cosa volgare è stata la grande finzione a cui è stato costretto l’innocente Marchionne e cioè dirgli «Avevi promesso 20 miliardi di investimenti in Italia, ne hai fatti meno di due!». Non era per niente vero, mai promessi, erano investimenti dell’intero gruppo sull’intero mondo. Solo che si doveva tutti recitare la parte, come su Alitalia, come su tutto. Per questo polemizziamo con Passera, perché anche lui, che ha governato e un po’ inventato la prima banca nazionale, una delle prime in Europa, visto da vicino come e perchè chiudono le imprese, come e perchè
Vincenzo Marinelli
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povera gente non paga più il mutuo, in pochi mesi ha capito le regole e gioca la partita del nulla e dell’inutile, dello spostare l’attenzione dal problema. Troppo grave per il futuro che gli assegnano (o che cova). Almeno Monti questa volta non si è piegato alla recita e ha fatto bene. Il governo deve chiedere all’impresa (privata) perché fatica a investire su questo paese, e al mercato cosa c’è che non va in quel settore che fa meno 22% (flessione più grande del mondo, doppia dell’Europa, ma che lo diciamo a fare ogni volta?). Invece dell’impresa pubblica, come la Rai, dovrebbe dirci perché ha un ennesimo buco da 200 milioni, chi lo ha fatto e chi ne risponde. Passera, alla Rai non chiedi nulla? Continuiamo nella finzione di servizio pubblico, azienda pubblica quindi debiti e voragini fatti per il nostro bene? Dobbiamo però fare tutti il sacrificio di approfondire, capire, cogliere la sfumatura. Come in questi giorni a Pescara, articoli fotocopia di due anni fa sui capitali all’estero, nomi, sequestri e fango uguale per tutti. Invece il fango va dosato, per cui ne vogliamo cento chili per il direttore generale della Rai che il mese scorso aveva detto «Conti in ordine, si torna al pareggio» e per ora nulla per Vincenzo Marinelli che è ancora una splendida pagina della città e della regione. Ne conosciamo solo pezzi di storia e di racconti, forse è persino un personaggio con una sua rudezza di self made man alla pescarese, ma lo sappiamo amato e stimato (rispettato non solo perché c’ha i soldi!). E se anche fosse che un imprenditore del suo livello, con ben altri problemi, impegni e idee, incappa in una furbata di uno dei tanti volpini e vìola una delle infinite e inestricabili norme con una piccola parte delle grandi somme che gestisce? Non conosciamo nulla di questa storia, e anche se non ce l’ha chiesta nessuno, solidarietà a Vincenzo Marinelli, che invitiamo quando vuole a raccontarci la sua storia e le sue idee sull’Abruzzo e sul futuro. E speriamo che la Figc non cada nel tranello di un paese che si sta facendo malvagio oppure, ormai sfinito, superficiale. Che forse è peggio.
Sergio Marchionne
Il cavallo Rai di Viale Mazzini
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ASSOCIAZIONI
L’intesa mira a una riorganizzazione aziendale per conciliare la necessità di contrarre i costi con un salto culturale capace di valorizzare il ruolo dei dirigenti in base alle performance…
L’accordo tra Ater Teramo e Federmanager di Andrea Sisti
A
ter di Teramo e Federmanager Abruzzo e Molise hanno sottoscritto l’accordo per la riorganizzazione aziendale, che costituisce un momento particolarmente importante per migliorare l’efficienza aziendale attraverso lo sviluppo dell’apporto e delle competenze manageriali dei dirigenti in forza. Protagonisti sono stati per Ater il commissario Marco Pierangeli e per Federmanager il presidente Florio Corneli. L’intesa coglie risultati importanti e diretti a migliorare le performance aziendali e dei suoi dirigenti attraverso: · La riduzione del numero dei dirigenti che passano da cinque a tre, attraverso una razionalizzazione e ricomposizione delle competenze e responsabilità oggi frazionate. Tra l’altro l’accordo ha anticipato notevolmente le previsioni della legge regionale di riorganizzazione delle cinque Ater presenti sul territorio abruzzese. · La gestione corretta e armonica della forza lavoro dirigenziale con la ricomposizione delle attività e delle responsabilità e la ricollocazione professionale e funzionale in azienda. Tutti i dirigenti hanno trovato una giusta e adegua-
Nella foto Florio Corneli, presidente Federmanager Abruzzo e Molise. «Gli importanti risultati a cui siamo pervenuti sono frutto di un percorso lungo, che ha attraversato anche momenti difficili nei rapporti tra le parti»
“
POSSIAMO AFFERMARE CHE L’ATER È AVVIATA A FARE BENE CON LOGICHE EFFICIENTISTICHE DELLE AZIENDE PRIVATE A GESTIONE AVANZATA. Ci sono le condizioni per raggiungere gli obiettivi proposti SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 85
ASSOCIAZIONI
COSA FA ATER
L’Ater di Teramo (Azienda territoriale edilizia residenziale) opera svolgendo diverse tipologie di attività: attua interventi di edilizia residenziale sovvenzionata, agevolata e convenzionata; progetta programmi integrati e di recupero urbano, anche per conto di enti pubblici; svolge attività per nuove costruzioni e per il recupero del patrimonio esistente; gestisce il patrimonio di altri enti pubblici, stipula convenzioni con gli enti locali e con altri operatori per la progettazione ed esecuzione delle opere; svolge attività di consulenza e assistenza tecnica a favore di operatori pubblici e privati; interviene sul mercato edilizio realizzando abitazioni allo scopo di locare o venderle a prezzi economicamente competitivi; formulare proposte sulle localizzazioni degli interventi di edilizia residenziale.
ta ricollocazione anche attraverso processi di mobilità interna, supportati da adeguate azioni formative che traghettano i dirigenti dalle vecchie alle nuove e necessarie competenze. · Un assetto retributivo innovativo e sfidante per i dirigenti, mutuato dalle realtà aziendali a gestione più avanzata. La retribuzione prevede una parte variabile collegata al contributo che il dirigente dà alla creazione del valore aziendale. Si abbandona la logica del pubblico impiego per cui il premio di risultato è solo una parte aggiuntiva della retribuzione per passare alla logica “se l’impresa migliora le sue performance attraverso il tuo apporto ti faccio partecipe di una parte del miglioramento”. · Processi formativi avanzati e diretti non solo a migliorare la preparazione tecnica del dirigente, ma anche e soprattutto la sua managerialità. Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Federmanager Florio Corneli: «I risultati a cui siamo pervenuti sono frutto di un percorso lungo e accidentato, che ha attraversato anche momenti difficili nei rapporti tra le parti. Abbiamo però cercato sempre di ricucire gli strappi, che pure ci sono stati. Oggi però possiamo affermare con orgoglio che questa è un’azienda avviata a fare bene con logiche efficientistiche
delle aziende private a gestione avanzata. Ci sono tutte le condizioni e gli stimoli giusti per raggiungere gli obiettivi che l’azienda si propone, anche con la partecipazione e il supporto dei suoi dirigenti». Affermazioni condivise dal commissario Marco Pierangeli: «L’aspetto positivo che più mi preme sottolineare in questa riorganizzazione aziendale è come essa riesca a conciliare in modo perfetto l’ormai inderogabile necessità di contrarre i costi del personale con un altrettanto opportuno salto culturale che valorizzi il ruolo dei dirigenti, legandone il trattamento economico alle performance che saranno in grado di assicurare all’azienda pubblica in cui operano. Si tratta pertanto di una piccola rivoluzione capace di accantonare le logorate ed antieconomiche logiche della “premialità” del pubblico impiego e ripensare il ruolo dirigenziale in un’ottica manageriale grazie alla quale il dirigente partecipa a un più complessivo miglioramento della qualità prodotta dall’azienda». «Come dirigenti - conclude Raffaele Foschini di Ater Teramo - abbiamo valutato positivamente l'accordo raggiunto e siamo pronti ad armonizzare i nostri comportamenti organizzativi con lo spirito e la lettera dell'accordo. Non cerchiamo premi e/o elargizioni senza alcun merito».
EVENTI
L’ARTE IN TEMPO DI CRISI COME POSSIBILE LEVA STRATEGICA Tavola rotonda organizzata dall’università Lum tra docenti e imprenditori per discutere a trecentosessanta gradi del valore della "cultura" per il paese... di Andrea Beato
D
i certo non si può avere la fortuna o il fiuto di quella signora che, qualche settimana fa in un mercatino delle pulci del West Virginia (Stati Uniti), ha acquistato un autentico Renoir per soli sette dollari. Con la casa d’aste Potomack pronta a venderlo per una cifra di partenza di centomila. Caso estremo che però dimostra come investire in arte sia ancora molto conveniente, anche in tempo di crisi (già la Grande Depressione del 1929 favorì la nascita dei più importanti collezionisti del mondo, ndr). Proprio questo è il tema al centro della tavola rotonda promossa dalla Lum subito dopo la pausa estiva. La Libera Università
Mediterranea, già organizzatrice del convegno “Misure di liberalizzazioni nelle professioni” (cfr. Abruzzo Magazine maggio/giugno 2012), sceglie come location dell’evento il Museo Michetti di Francavilla (Chieti), anche sede di tutoraggio dell’ateneo nella nostra regione. A fornire uno scenario complessivo ci pensa, in apertura, il professore Antonio Salvi (preside della Facoltà di Economia della Lum e curatore dell’Osservatorio Mercato dei Beni dell’Arte Nomisma-Lum): «Occorre tenere presente le peculiarità dei beni scambiati sul mercato (durevoli, irriproducibili e rifugio), che non permettono un pricing standardizzato come per altri prodotti di consumo. Poi bisogna fare i conti con la molteplicità dei canali
LUM E L’ABRUZZO La Lum è stata fondata nel 1995 a Casamassima, in provincia di Bari. In Abruzzo è attiva la sede di tutoraggio ospitata all’interno del Museo Michetti (Francavilla - Chieti). Le Facoltà di Economia e Giurisprudenza hanno ottenuto gli indicatori migliori tra le analoghe del Mezzogiorno, nella nuova edizione della Grande Guida Università, edita dalla Repubblica in collaborazione con il Censis.
Felice Gnagnarella, direttore amministrativo Lum. A lato i docenti abruzzesi: Michele Borgia, professore e membro del cda Lum, commercialista, presidente di Bcc Abruzzese, e Lucio Laureti, cattedra di Economia Politica, imprenditore e presidente Saga, società di gestione dell’aeroporto di Pescara
64 ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2012
Michele Borgia, Presidente BccA
Lucio Laureti, Presidente Saga
EVENTI
STIMA DEL GIRO D’AFFARI DELL’ARTE IN ITALIA NEL 2011
923,7
ANTICO E OTTOCENTO
637,1
MODERNO E CONTEMPORANEO
1.560,8 TOTALE
DATI IN MILIONI DI EURO I relatori intervenuti all’incontro al Museo Michetti. Da sinistra il professore Antonio Salvi, Vincenzo Centorame, Lorenzo Labarile, Alessandro Addari, Paolo Primavera e Pina Rosato
di vendita presenti sul territorio, difficilmente monitorabili, e, in aggiunta, con la complessità di rilevare le transazioni di taglio inferiore a tremila euro (non soggette al Diritto) e di stimare quelle “sommerse”. Nonostante il momento generale non certo facile, a partire dalla seconda metà del 2011, secondo i dati di ArtPrice, il giro d’affari a livello mondiale è incrementato del 21%. L’Italia, che intercetta solo l’1% degli scambi internazionali, è riuscita comunque a beneficiare di tale crescita, con un valore annuo del mercato interno che si conferma intorno agli 1,6 miliardi di euro, con un più quindici per cento delle transazioni rispetto al 2010. Il sessanta per cento del business riguarda il segmento dell’antico e dell’Ottocento, la restante quota è invece coperta dall’arte moderna e contemporanea». Perché conviene investire in arte, oltre chiaramente per l’appagamento estetico? «Sostanzialmente- spiega Salvi - per tre motivi: pro-
tegge dall’inflazione, è un qualcosa di stabile nel tempo e, in media, chi punta su pittura e scultura ottiene risultati migliori rispetto a chi gioca in Borsa». Gli altri relatori, moderati dal collega Lorenzo Labarile (direttore del tg di Rete8), condividono le parole del professore. Vincenzo Centorame, presidente della Fondazione Michetti, ricorda come «la ricchezza di un paese non è data solo dal Pil» e snocciola dati significativi sul patrimonio del “suo” ente, alcune decine di milioni di euro e più di settemilacinquecento espositori ospitati dagli anni del dopoguerra a oggi. Ad Alessandro Addari (presidente dei Giovani Industriali di Pescara) e Paolo Primavera (presidente di Confindustria Chieti) tocca invece il compito di approfondire il connubio arte e impresa. «Nel mondo - dice Addari centoventiquattro milioni di persone al mese inseriscono la parola arte nei principali motori di ricerca. Tutto questo può rappresentare per noi una leva competitiva, ma da rappresentanti del mondo produttivo dobbiamo ragionare fuori dagli schemi». E aggiunge nel divenire dell’incontro degli spunti interessanti: «Perché, ad esempio, un’azienda non può “adottare” un giovane artista emergente e costruire
Seppure la crisi abbia fatto sentire i suoi effetti, a partire dal secondo semestre dello scorso anno, il valore globale dell’arte a livello mondiale è cresciuto di una quota pari al 21%. Il nostro paese, che rappresenta solo l’1% degli scambi totali, ha beneficiato della crescita.
Antonio Salvi è preside della Facoltà di Economia dell’università Lum
SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 ABRUZZOMAGAZINE 89
EVENTI
VENDITE DI OPERE SOGGETTE AL DIRITTO DI SEGUITO, PER CANALI DI VENDITA Il Rapporto sul Mercato dei Beni Artistici 2012 è solo uno dei frutti della collaborazione tra la Libera Università Mediterranea e l’Osservatorio Nomisma. 2011
2010
ANTIQUARIO
239.190
CASA D’ASTA
36.562.402
1.625.275 EURO
GALLERIA ALTRO ND Totale
2009 758.357
63.974.929
29.648.700
69.570.339
91.747.525
56.853.328
3.958.531
6.983.905
1.098.534
2.791.279
2.225.000
1.344.754
113.121.742
166.556.624
89.703.674
IL PREMIO MICHETTI 2012 Piero Gilardi e Chris Gilmour si sono aggiudicati ex aequo la vittoria della sessantatresima edizione del Premio Michetti “Popism, l’arte in Italia dalla teoria dei mass media ai social network”, a cura di Luca Beatrice, che ha impreziosito i suggestivi locali del MuMi di Francavilla, dal 21 luglio fino al primo settembre. La giuria del Premio Michetti ha scelto l’opera di Piero Gilardi “Rinascita del cocco”, creata nel 2000 in poliuretano espanso, perché esprime in maniera felice la lunga carriera dell’artista, presentando una vivacità cromatica tipica della retroilluminazione dei monitor che caratterizza l’esperienza visiva dell’era dei pixel. «Di “Moto Triton”, l’opera di dimensioni reali realizzata tra il 2010 e il 2011 con cartone e colla dall’altro vincitore Chris Gilmour, ha colpito invece – ha spiegato il presidente della Fondazione Michetti, Vincenzo Centorame - l’originalità e il singolare impiego dei materiali di riciclo utilizzati, la cui scelta peraltro esprime continuità linguistica con la ricerca di Piero Gilardi. Siamo felici della collaborazione avviata quest’anno con l’amministrazione targata Antonio Luciani e con l’Università Lum Jean Monnet, che all’interno del Museo Michetti ha aperto una sede di Tutoraggio della Facoltà di Giurisprudenza». In mostra, fuori concorso, anche le opere di Mauro Reggio, per la rassegna “Pittore di città”, curata da Carlo Guido Carli, e quelle di Antonio Lucifero, pronipote di Francesco Paolo Michetti.
La giuria del Premio Michetti, composta da Andriana Polveroni, Michele Bonuomo, Ignazio Gadaleta, Roberto Martino, Vincenzo Centorame (presidente della Fondazione Michetti) e Antonio D’Argento
90 ABRUZZOMAGAZINE SETTEMBRE/OTTOBRE 2012
insieme un percorso per il consolidamento del proprio brand?! Non si tratta di puro e semplice mecenatismo, ma di creazione d’industrie e piattaforme culturali». In questa direzione, case history d’eccellenza è illycaffè, con illy Art Collection (tazzine d’autore numerate e firmate) e le Gallerie illy aperte a Milano, Trieste, New York, Berlino e Istanbul. Ma anche sul territorio locale ci sono modelli da seguire. Ciccio Zaccagnini e i suoi vini, fin dal 1984, promuovono eventi come la Biennale d’Arte Sacra, Fuori Uso, Un Fiore per Ivan, dedicato al cantautore Ivan Graziani. «Non semplici sponsorizzazioni - aggiunge Primavera -, un termine che l’imprenditore non vuole più sentire. Vuole vedere sulla scrivania un progetto strategico di più ampio respiro, al quale poter offrire volentieri il suo contributo. Per fare questo c’è necessità che anche il mondo della cultura si metta in discussione, iniziando a fare rete al proprio interno, tra tutte le diverse forme: pittura, scultura, design, cinema, teatro, letteratura…».
ABRUZZO E GOLF
ISUCCESSIdell'AXA GOLF CUP
Tanti golfisti in gara e fondi raccolti per chirurgia pediatrica. Ottimo il risultato raggiunto dall'organizzatore, Mario Dragonetti di Axa Assicurazioni. Trionfa sul green Federica Simone... di Donato Parete
Nel primo weekend di settembre si è svolta sul campo di Miglianico la Axa Golf Club: minacce continuee di pioggia ma successo senza precedenti, col record per il Miglianico Golf di 140 iscritti alla gara, con lista di attesa, e la partecipazione delle squadre della Pescara Calcio e dell'Amatori Basket. Ma il risultato più grande ovviamente, ci dice l'organizzatore che è l'agente generale di Axa a Pescara Mario Dragonetti, è stata la raccolta fondi, fatta in collaborazione con l'associazione A.m.i.c.o. e con la partecipazione, oltre che di Axa, di numerosi sponsor locali, che Dragonetti ringrazia moltissimo, da Stefano Di Properzio della Di Properzio Costruzioni ad Adriacar e Adriatica Ricambi di Luca e Davide D'Onofrio con Martina Danelli,
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Nella foto in alto, da sinistra, il presidente del Miglianico Golf Club Carmine D'Andreamatteo, la presidente di A.m.i.c.o. Rocca Maria Auletta, Mario Dragonetti di Axa, la giornalista Maria Rosaria La Morgia ed il primario di chirurgia pediatrica Pierluigi Lelli Chiesa. Nella foto qui sopra la consegna dell'assegno dei fondi raccolti per l'associazione e destinati a chirurgia pediatrica
Leonardo Gravina del Gruppo Gravina, la direzione centrale di Carichieti, Francesco Pirocchi di Mediass Gpa, Massimo Di Properzio di Broker Italia, Giampaolo Torrieri e Alessandro Di Francesco di A&C Broker, Dino Zampacorta di Dz Insurance, Marco Tuccella di Global Packaging, Alessandro Sborgia di Sborgia Paolo & C., Tommaso
ABRUZZO E GOLF
Nella foto a sinistra il chirurgo Antonello Persico al concerto di fine evento mentre interpreta, come sempre, Fabrizio De André e le sue canzoni indimenticabili. A destra i volontari di Clown Doc durante la loro presentazione all'Axa Golf Cup. Fu proprio Persico, dopo molti anni negli Stati Uniti, a dare impulso a Pescara all'iniziativa, sulle orme del medico clown Patch Adams. Commovente e insostituibile il ruolo dei dottori/clown a Pescara a chirurgia pediatrica e oncoematologia
Ciampoli di Ciampoli Intermediazioni Vini. L'assegno che s'è potuto mettere insieme, e che vedete in foto nel suo ingrandimento per la cerimonia, è stato di diecimila euro, importanti per il reparto di chirurgia pediatrica dell'ospedale di Pescara. Il primario, Pierluigi Lelli Chiesa, felice dell'iniziativa, è stato accompagnato nella due giorni dalla presidente di A.m.i.c.o., la avvocato Rocca Maria Auletta. A divertire i giovanissimi che al sabato hanno fatto i loro primi tiri sul green del golf ci hanno pensato i volontari dell'associazione Clown Doc, emuli del metodo Patch Adams. Tutti con nasi rossi e in perfetta tenuta clownesca, erano guidati dalla psicologa Alessandra Lupone, in arte Campanellino. Grande intrattenitore nella serata della domenica, dopo gara, premiazione e cena di gala affollatissima, è stato il medico chirurgo Antonello Persico, con le sue magiche interpretazioni delle canzoni di Fabrizio De André. Tanti anche gli ospiti, dalla giornalista Rai Maria Rosaria La Morgia a Nicoletta Verì, oltre ai golfisti presenti in massa e ai padroni di casa, per l'occasione appunto Dragonetti di Axa, il presidente del Golf Club Carmine D'Andrea-
matteo e il sindaco di Miglianico Dino De Marco. Sabato dunque c'è stato l'avvicinamento al golf di tanti bambini, con un minitorneo anche di altre discipline, domenica la gara affollatissima, che poi ha visto trionfare sul podio Federica Simone. Ed essendo gara di circuito, con finale nazionale (la «più importante dell'anno, viste le sue finalità», l'ha definita il presidente D'Andreamatteo), la Simone accederà alla finale di Punta Ala in Toscana, in ottobre, sempre Axa Golf Club. Federica è tra i finalisti con altri quattro: Antonello Amoroso, Renato Mazzolani, Livio Di Fabio, Luciano Cardone. Numerosi gli altri premiati, tra i quali Laura Di Muzio, Pierluigi Severa, Arrigo Franceschini, Davide Ferrara, Nicola Usai, Antonietta Cinalli, Marco Pretaroli, Giancarlo Trinetti, Giulio Canistro, Samuele Zenoni, Yves Pouppez, Regina Elisabetta Schoeny, Mara Mastrodicasa, Francesco Mutani, Tiziana Barbugian, Vittorio Maria Lembo. Molti nomi anche non abruzzesi, perché come sottolineato dal presidente D'Andreamatteo quasi la metà dei 140 provenivano da fuori Abruzzo, anche questo un record. Consegna delle targhe di A.m.i.c.o. a Mario Dra-
Nella foto subito a sinistra il notissimo notaio pescarese Pasquale Rozzi, un grandissimo appassionato di golf e tra i pionieri di questa disciplina dalle nostre parti. Tutto il suo tempo libero è sul 18 buche di Miglianico. Il notaio Rozzi ha partecipato alla gara dell'Axa Golf Cup. Nella foto più a sinistra un momento della serata conclusiva. Al centro il professor Pierluigi Lelli Chiesa con la presidente di A.m.i.c.o. Rocca Maria Auletta, ultimo a destra il sindaco di Miglianico Dino De Marco con consorte, prima da sinistra
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Nelle foto golfisti in gara all'Axa Golf Cup di inizio settembre. Da sinistra Antonello Amoroso, che rappresenta nelle nostre zone Energia Prima, società nazionale attiva nelle energie alternative, Livio Di Fabio, imprenditore impegnato nella Kemipol di Pineto, Giuseppe Girolimetti della nota famiglia di costruttori pescaresi
gonetti, a Maria Rosaria La Morgia e a Pierluigi Lelli Chiesi e spazio ai commenti. Per Dragonetti un «successo, da ripetere tutti gli anni, possibilmente facendo rientrare l'evento in 'Axa Cuori in Azione', la divisione che si occupa delle iniziative nel sociale». Soddisfatta la Auletta, «A.m.i.c.o. , che è acronimo di associazione malformazioni infantili chirurgiche onlus, dieci anni di attività, vive di giornate come questa, con fondi che tradurremo immediatamente in attrezzature per il reparto di chirurgia pediatrica di Pescara, un reparto di eccellenza, tra i migliori che esistano qui, che ha bisogno di essere
sostenuto». Felice il presidente del Golf Club D'Andreamatteo, per le finalità sociali e per l'occasione di avvicinare, insieme a Dragonetti, i ragazzi al golf: «Il golf è ancora uno sport poco conosciuto, incredibilmente, qui da noi - dicono insieme - per remore di pensiero ancora legate allo sport ultraelitario. In realtà con le nostre promozioni i ragazzi non pagano quasi nulla e per tutti vale l'iniziativa dei quattro mesi a duecento euro, comprese cinque lezioni, per potersi innamorare di questo sport che è bellissimo. Una promozione unica in Italia, che ci è valsa anche le lodi della federazione».
la o c i r g A a d n Azie
o m o c a i G i D o r d San
NEL 2012 PREMIATA DA:
110Agricola ABRUZZOMAGAZINE LUGLIO/AGOSTO 2012 • Contrada San Martino 16, 65019 Pianella (Pe) • Tel. 085971163 Azienda Di Giacomo Sandro
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Il maestro IGOR FANTINI
L'OTTAVA LEZIONE Sui campi del Miglianico Golf Club continuano i consigli del maestro Igor Fantini…
IL "PITCHING"
o APPROCCIO
Il colpo che analizzeremo è il “pitching” o approccio. Tenete uno stance molto stretto. Appoggiate il peso del corpo sul piede sinistro con la palla appena al centro rispetto ai piedi. Mantenete il peso sul sinistro durante tutto il movimento. Una volta presa la posizione corretta il più è fatto. Qualsiasi colpo di golf implica una rotazione del corpo, quindi
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colpite attraversando la pallina, ruotando verso il bersaglio. Il pitch è l’approccio classico dalla parabola alta che ferma la pallina sul green. Utilizzate questo colpo solo se necessario, se la palla è in una buona posizione (ben sollevata dall’erba) e quando trovate ostacoli: bunker, dossi, laghi. Il bastone più usato è il sand (o il cinquantaduesimo). In alternativa, per i giocatori meno esperti, vi consiglio un pitch. Una volta presa una posizione corretta, il movimento che dovrete eseguire è molto simile a uno swing
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classico. In questo caso il caricamento dei polsi avverrà in maniera più naturale, per consentire alla testa del bastone di sollevare dolcemente la pallina. Attraversate sempre il colpo in maniera decisa, cercando un buon contatto palla/zolla e ruotando il corpo verso il bersaglio. Praticare più spesso questi colpi vi consentirà di conseguire score più bassi, anche nelle giornate in cui il gioco lungo vi penalizza. Buona pratica!
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BLACK TIE
Filippo Mastrangelo, Presidente S.a.l.e.
Luca D’Onofrio, Presidente Amatori Basket
Michele Russo, Amministratore Wecan
Umberto Capozucco, Presidente provinciale Uisp
Lo sport in Abruzzo secondo S.a.l.e. Dibattito a Pescara per ragionare sulle potenzialità delle discipline e degli eventi sportivi come veicoli di promozione del territorio tra cittadini, istituzioni e imprenditori di Monica Di Pillo
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otrebbe raccogliere l’eredità di “Cortina Incontra” il capoluogo adriatico, che a inizio agosto, ha ospitato presso lo stabilimento “Il Tartarughino” il dibattito “S.a.l.e. incontra lo sport”. L’affollato evento, che ha rappresentato un momento di confronto importante sulle potenzialità dello sport come veicolo di promozione del territorio tra i cittadini, le istituzioni e gli imprenditori, è stato organizzato da Filiberto Mastrangelo, presidente di S.a.l.e., nuova e tenace associazione culturale con sede a Pescara
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ma radicata in tutta la regione. «La mission di S.a.l.e.,, acronimo di Sviluppo, ambiente, lavoro ed etica - spiega il suo ideatore e presidente Filiberto Mastrangelo, medico odontoiatra che è anche al timone della cantina “Tenimenti del Grifone” - , peraltro pienamente condivisa da tutti i suoi soci, è diventare una vera e propria fucina di idee, un laboratorio culturale di ampio respiro, che prenda le sembianze di un corpus critico sociale, in grado di stimolare e nello stesso tempo andare incontro alle reali esigenze del territorio, affinché cresca e sia in sintonia con le aspettative dei suoi cittadini». Dall’incontro, al
quale sono intervenuti in qualità di relatori, oltre all’ideatore Filiberto Mastrangelo, il presidente provinciale Uisp e consigliere nazionale della Lega ciclistica Umberto Capozucco, l’organizzatore di Ironman Michele Russo e il presidente dell’Amatori Pescara Basket Luca D’Onofrio, è emersa la necessità di istituire una vera e propria cabina di regia che funga da raccordo, organizzazione e promozione su tutto il territorio di eventi sportivi, in grado di intercettare nuovi flussi turistici nella nostra regione. All’assise pubblica hanno preso parte tanti esponenti del mondo politico abruzzese: dal presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, alla consigliera regionale presidente della commissione Sanità e Sport Nicoletta Verì, fino al presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, all’assessore provinciale al Turismo Aurelio Cilli e a quello al Bilancio del Comune di Pescara Eugenio Seccia.
LE FINALITÀ Presentata nel corso di questa estate, S.a.l.e vuole portare avanti un lavoro di confronto, stimolo e proposta sul territorio abruzzese, incontrando le eccellenze e andando alla ricerca di una formula vincente per proporre soluzioni di sviluppo per il tessuto produttivo.
ABBIAMO CENATO PER VOI
Raffaella Sciarra
ENOTECA GAUDIUM, DALLA CANTINA ALLA TAVOLA di Raffaella Sciarra
L
al forno a legna. Seguono due assaggi di primi, dalla terra e dal mare: le a Cantina di Gaudium, in via Benedetto Croce a Pesaporitissime trenne in salsa di broccoli di Rustichella d'Abruzzo, spolscara, è stata una piacevole rivelazione in un punto verate di pecorino e tinte di giallo dallo zafferano di Opi di Navelli, e i della città dove non te l'aspetti, forse perché lontapregiati maltagliati di Campofilone, conditi con delicatissimo baccalà, no dalla "movida" della zona vecchia o dagli usuali davvero una gioia per il palato. L'ultimo nato della Cantina Tollo, l'ottimo luoghi di ritrovo del centro. Questo, lungi dall'essere e corposo 409, un sopraffino amalgama di Montepulciano e Merlot, si una limitazione, si è rivelato piuttosto un vantaggio: sposa infine egregiamente con il secondo piatto, un tenerissimo filetto di quiete, parcheggio facile, caos e folla rumorosa tenuti a giusta distanza. maiale in purea di funghi e chiodini, cotto a bassa temperatura. Si chiude L'atmosfera intima e al contempo vivace che accoglie l'avventore si recon una rassegna di cantuccini e frolle delle sorelle Nurzia, accompagnati spira già nel connubio tra gli elementi di modernità presenti nel locale e i da passito delle terre di Chieti. Fine del viaggio, agonizzo felice e avallo colori caldi delle pareti e dell'arredo che, insieme alle tante bottiglie che il nome del locale. Pensavo di dovermi "limitare" all'assaggio di qualche tappezzano le pareti e ai profumi che provengono dall'attigua esposizione prodotto da tagliere e invece sono stata sorpresa da una cena a tutti gli di salumi, formaggi, intingoli e prodotti tipici, evocano antiche tradizioni. effetti. Eh sì, perché nella "cantina" non troverete un menù prestabilito, Nata infatti come rivendita esclusiva dei vini della Cantina Tollo e rilema ogni giorno ci si affida all'ispirazione del signor Massimo, che abbina vata nel 2009 dalla famiglia Masciovecchio dell'Aquila - proprio dopo il i prodotti di stagione alle eccellenze provenienti dall'enoteca. Insomma terremoto, come ci racconta il titolare, il signor Massimo - l'enoteca ha dalla cantina alla tavola a prezzi più che ragionevoli. recentemente ampliato i suoi spazi aprendo al pubblico un punto di ristoro confortevole ed accogliente, La Cantina per l'appunto. Incuriosita, e con appetito, mi siedo. Il debutto è affidato a un buon cerasuolo di Tollo, ma la scelta è ENOTECA GAUDIUM ricca e il figlio del titolare, che si destreggia tra i tavoli, è sempre pronto ad elargire buoni consigli. Il locale offre, tra l'altro, anche un interessante assortimento Via Benedetto Croce, 125 di birre artigianali italiane ed estere, con un occhio Pescara - Tel. 08563710 di riguardo ai microbirrifici artigianali abruzzesi. La Gaudium è anche su facebook selezione di salumi - tutti aquilani - che mi viene proposta vale da sola una visita: cicolana classica e al tartufo, schiacciata, ancora cicolana di fegato piccante e dolce. Quest'ultima una vera scoperta, una perla della tradizione culinaria aquilana capace di fondere il sapore forte del fegato con la dolcezza del miele, poi nuovamente evocata dall'assaggio di cipolle in agrodolce con uvetta. Il tutto è accompagnato dall'ottimo pane di San Gregorio, lievitazione naturale e cottura www.enotecagaudium.it
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