Controsenso del 21 Maggio 2011

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ANNO II n. 33/21 maggio 2011 Redazione:Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100- Potenza TEL. 0 9 7 1 - 0 9 2 2 5 5 Fax. 0 9 7 1 - 0 9 2 2 5 6

Cari Contro-Lettori,

San Gerardo, Tarallucci... e Vito

Lavoro: alla Regione lo fanno “Strano”

Potenza: il mistero dell’acquedotto scomparso

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Cannizzaro e De Magistris in un’ipotetica puntata de “Le Iene”

chi l’avrebbe mai detto che -dopo tanto fuoco e fiamme, dopo tante dignità ridotte a tizzoni carbonizzati e indizi ridotti in cenere - l’inchiesta “Toghe Lucane” avrebbe fatto “bene” a qualcuno. Che abbia giovato al suo pugnace ideatore, l’ex pm Luigi De Magistris, sembra ormai chiaro a tutti. La popolarità derivante da questa ed altre inchieste eclatanti e di grande riscontro mediatico gli ha sicuramente consentito di acquisire credito presso gli elettori, diventando europarlamentare prima e candidato al “soglio comunale” di Napoli, con tanto di ballottaggio, oggi. Che l’inchiesta, o meglio, la sua conclusione, abbia giovato a qualcuno dei suoi “indagati speciali” è altrettanto chiaro, visto e considerato che -dopo anni difficili- il dottor Michele Cannizzaro, uno dei nomi della maxi-indagine conclusasi con la maxi-archiviazione, si è “ri-candidato” a ricoprire la poltrona che dovette lasciare proprio nei giorni caldi di Toghe Lucane, quella di diggì del San Carlo. Nel ricco curriculum professionale a corredo della domanda presentata dal dottore (che comunque –carta canta- al nosocomio potentino aveva fatto bene) si aggiunge quello che oggi rappresenta per molti come lui un “valore aggiunto“, l’archiviazione nella maxi inchiesta, quella che mirava a sgretolare il malaffare in Basilicata. Peccato per De Magistris che è stata l’inchiesta a sgretolarsi, come un cracker sotto i cingoli di un carro-armato. Stante l’estraneità degli indagati sancita in tribunale, si è forse trattato allora di un’occasione persa in riferimento ai temi generali (l‘“inciucismo” lucano) di cui ci si poteva occupare; lo abbiamo detto più volte. E ora l’unico carro che vediamo passare è quello dei vincitori, che forse vincitori lo sono già, a prescindere dell’esito delle rispettive “competizioni” che li vedono in ballo. Walter De Stradis

I DUE “CANDIDATI”


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Processo inglese Restivo

Le indagini, i capi d’imputazione e gli alibi Continua a Winchester il processo per l’omicidio Barnett. Filomena Claps in aula, guarda intensamente l’unico indagato per l’uccisione della figlia Elisa di Virginia Cortese

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estivo sta rispondendo alla giustizia inglese per l’omicidio della sua vicina, Heather Barnett. Ci sono prove schiaccianti, si è letto in questi giorni, e una tragica e straordinaria similitudine con il caso della potentina Elisa Claps. Tanto da far pensare che la morte delle due donne sia stata causata dalla stessa mano, riferiscono con una certa fermezza i pm dell’accusa d’oltremanica. E poi c’è Restivo, che non nega di aver corretto a penna il registro della scuola d’informatica per ex detenuti che frequentava in Inghilterra e neanche di avere il vizio di tagliare i capelli alle ragazze e che ora ha bisogno di convincere della innocenza che dichiara, i 12 giurati delle Crown Court che dovranno stabilire se il killer sia lui oppure no. Per il procuratore della Corona, Michael Bowes che nel palazzo di giustizia di Winchester, lunedì 16 maggio, ha cercato di smontare l’alibi dell’imputato davanti ai giudici, Restivo «passa da una bugia all’altra». Anche il registro della Nacro smentirebbe l’alibi di Restivo. L’analisi dell’hard disk dimostra che il pc non è stato utilizzato dalle 9.09 alle 10.12, e che solo in seguito risultano accessi a siti web italiani. Sul registro, Restivo ha sostenuto: «Alle 10.30 mi sono ricordato di non aver firmato all’ora giusta e

l’ho corretto, perché per il pagamento dell’assegno di sostegno fa fede il registro». E il pm è sempre più convinto che si tratti di un’affermazione menzognera: «La condanna in Italia per falsa testimonianza prova che l’imputato ha la propensione a mentire». Ed è sempre l’accusa a sottolineare come i due delitti sarebbero straordinariamente simili: la sarta inglese, infatti, sarebbe stata uccisa con ferocia e orribilmente mutilata dopo la morte. All’udienza ha partecipato anche la madre di Elisa Claps, Filomena Iemma, accompagnata dal figlio Gildo, che intende seguire tutto il processo per poter “guardare negli occhi” Restivo. “Deve marcire in galera e spero che la stessa condanna arrivi in Italia”, ha detto. Davanti alla giuria continuano a sfilare numerosi testimoni: i poliziotti che hanno condotto le indagini e una testimone, una farmacista, di cui sia Barnett che Restivo erano clienti. La farmacista ha riconosciuto Restivo in un fotogramma di una telecamera di videosorveglianza, trasmesso in un programma televisivo inglese “Crimewatch’’ qualche anno fa. È delle 9.24 di quel giorno. Ha dichiarato di averne riconosciuto la postura ed un copricapo che indossava. Alla domanda della difesa se non fosse stata influenzata dalla trasmissione e dalle notizie nel vedere l’immagine, la testimone ha rispo-

Restivo in aula così come raffigurato dalla stampa inglese

sto “no’’. “Associare i casi dà solo una plausibile serietà agli enunciati, ma nulla più” La determinazione che ha portato l’accusa inglese a stabilire una relazione così immediata tra le due dolorose vicende ci ha indotti ad una riflessione sulla filosofia del diritto, e nella fattispecie del diritto internazionale, per la quale ci siamo fatti sostenere dal giurista lucano, l’avvocato Ivan Russo. Il dubbio del cronista, che per l’occasione è in primis lettore, è il seguente: può un magistrato stabilire, dallo studio di un parallelismo di concause, che due efferati omicidi (seppure con stesse modalità) siano opera della stessa persona e far pesare una tesi simile sul banco delle prove indiziarie? L’avvocato Ivan Russo, da noi sollecitato, ha suggerito questa spiegazione: “Non potrei esprimermi

sulla legislatura inglese, perché non la conosco. Pur tuttavia posso dire con tranquillità, per rispondere alla domanda, che non si possa formulare così un giudizio serio. Proviamo a traslare il caso inglese su quello italiano. La pendenza di un procedimento parallelo non è un precedente penale, non lo presuppone nemmeno; bisogna sempre accertare i fatti. Post hoc ergo propter hoc si dice. Dunque, trattare così elementi di valenza sub indiziaria serve solo ad colorandum, cioè ad arricchire una tesi ma non la si supporta scientificamente. Non sono prove a carico. Nella globalità della mia linea di pensiero posso citare la similitudine ed aggiungere una serietà ictu oculi rilevabile, un granello sul piatto accusatorio ma non posso dedurre nulla. Tutto ciò, in ogni caso, è consentito; ma come ben specificato in precedenza dà solo una plausibile serietà. Mi preme anche dire che questo modus di comunicare tipicamente inglese o americano, se vogliamo, si discosta profondamente da quello italiano: la nostra mens giuridica è ricchissima di archetipi, quella inglese molto più fredda ed essenziale, stringata (il che per certi versi potrebbe essere positivo se si pensa a come certi processi vengano ridotti all’osso)”.

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lezioni. Informazione regionale invasa da aggiornamenti e interviste sull’esito delle urne. Scelti per voi. 1. Casi di irregolarità a Marconia e Pisticci: due elettori tentano di fotografare il proprio voto ma il clic dello scatto li tradisce. Rischiano fino a 6 mesi di carcere e 1000 euro di ammenda. Il movente: promesso posto di lavoro, al colloquio richiesta presenza … e ricevuta. 2. Plebiscito per Anna Trevigno. Si presenta con la Lista Civica Alleanza per Oliveto alle amministrative di Oliveto Lucano e vince con il 100% dei voti. Incredibile. Comunicazione dalla regia: era l’unica candidata. Lo slogan della sua campagna: Ti piace vincere facile? Bonci Bonci Bom Bom Bom. 3 Antonio Placido rieletto sindaco di Rionero con il 75% dei consensi. “Tanti progetti da portare avanti fa notare l’inviata- in particolare una delibera regionale lascia ampio margine per il progetto Monticchio”. “Ampio -sottolinea Placido- ma non ampissimo. Le risorse a disposizione sono in realtà esigue”. Abbiamo le idee chiare. 4. Costantino Di Carlo confermato guida dei cittadini di Balvano. “Se l’aspettava?”. “Si”. Chiedetelo alla Moratti. Carpe mortem. Un vero e proprio mistero il ritrovamento di

carpe morte nella diga del Pertusillo. Tempestivi gli esami per scoprire la causa dell’accaduto. Non c’entrerebbe l’inquinamento, così come dimostrato dalle analisi effettuate dall’Arpab, e neanche la famosa alga rossa, già colpevole lo scorso anno di un fenomeno similare. Saranno mica annegate? Trend Expo. 16° salone dell’Orientamento, della Formazione, del Lavoro, dell’Ambiente, della Cultura e della Solidarietà in scena nel campus universitario di Macchia Romana a Potenza. La domanda all’ideatore dell’evento, Enrico Sodano: “È realistico dire ai giovani che ci sono ancora posti dove poter cercare per trovare lavoro?”. La risposta: “Se uno si fissa sulla propria posizione senza guardarsi intorno probabilmente c’è più difficoltà”. Lucani, un popolo di fissati. 29 Maggio, Pranzo dei Portatori del Santo. Il panico. Su espressa richiesta delle Forze dell’Ordine l’attesissimo Pranzo dei Portatori dovrà svolgersi senza l’uso di vino e alcolici. La polemica. Annulliamo il programma previsto per i festeggiamenti di quest’anno. La soluzione di principe Vito. Sì al vino ma con più controlli. La morale. Senza la bottiglia non sanno proprio dove attaccarsi. Qualche idea?


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L’istantanea di King Buffino Potenza: più “vigili” a Bucaletto L’ufficio mobile e le pattuglie della Polizia locale garantiranno un maggior controllo nella Cittadella di Bucaletto. Lo si è deciso al termine di un incontro svoltosi presso l’ufficio comunale situato proprio in questo quartiere, e al quale hanno partecipato insieme al Sindaco Vito Santarsiero e all’assessore alle politiche abitative Donato Pace, il dirigente dell’ufficio patrimonio Ing. Lisi, il responsabile dell’ufficio di Bucaletto, Ing. Sileo, il Comandante della Polizia Locale Donato Pace ed il tenente Paparella. Dunque una intensificazione dei servizi di controllo e vigilanza ma non solo. Prosegue infatti il monitoraggio delle famiglie che abitano nella Cittadella e la verifica della titolarità di assegnazione dei prefabbricati. Negli ultimi due mesi sono stati demoliti 15 prefabbricati mentre sono in corso i lavori dell’Ater per la realizzazione di 100 alloggi. “Si procederà-ha precisato il Sindaco con un apposito piano per favorire lo sgombero delle aree omogenee al fine di avere i suoli disponibili per l’edilizia sociale.”

IL PROVERBIO DELLA SETTIMANA “Frusc’ d’ scopa nova” (“Fruscio di scopa nuova”, ovvero “è solo il rumore della novità”)

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Salandra (MT)

Editore Publicom S.r.l. Direzione - Amministrazione - redazione Via Vespucci - Parcheggio 3 - 85100 Potenza Tel. 0971 092254 - 092255 Fax. 0971092256 controsenso@email.it Direttore Responsabile Walter De Stradis Registrazione Tribunale di Potenza n. 778/09 Impaginazione grafica: Giovanna Cafaro Stampa: FINEDIT S.r.l. Via Rossini 2 87040 Castrolibero (CS)


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Tarallucci e … Vito Quattro chiacchiere analcoliche col Primo Cittadino a proposito delle polemiche riguardanti il Pranzo dei Portatori del Santo di Walter De Stradis

C’

è mancato poco. Sembrava già di vedere i giovani popolani infuriati nottetempo alla caccia del sindaco, armati di forconi e torce come nei vecchi film di Frankenstein. Il divieto-fantasma sul consumo di vino al Pranzo dei Portatori del Santo, allestito ogni anno in occasione dei festeggiamenti di San Gerardo, aveva infatti spaccato in due la città e fatto imbufalire gli organizzatori e gran parte dei giovani (e meno giovani) della ridente Potenza (che non c’ha poi molto da ridere). Possibile -ci si domandava in giro- che Vito Santarsiero abbia dimenticato -accettando le “pressioni” di Questore e Prefetto- la regola fondamentale del vivere civile in una società veramente “democratica”, vale a dire la tolleranza? Possibile -ci si ri-domandava in giro- che il sindaco di Potenza abbia anche dimenticato la regola fondamentale per mantenere integro (per quanto possibile) il suo gradimento fra l’elettorato attivo (quelli che votano) e cioè la formula antichissima del “panem et circenses” (“pane e divertimenti“)? Fortuna, allora, che la situazione è rientrata. L’ordinanza no-alcol non c’è mai stata, in realtà: c’era solo una dichiarazione d’intenti Comune-Prefettura-Questura a cui poi Santarsiero ha deciso di non dare seguito. Come si dice in questi casi, un colpo al cerchio, e uno alla “botte“. “Quando il Prefetto ed il Questore ti chiedono con decisione di vietare l’alcol, non è che uno gli dice subito no, e tanti saluti”. Santarsiero ci spiega i retroscena del quasi incidente diplomatico-politico-festivo da-

vanti ad un a p e r i t i v o (analcolico) in un caffè del centro. “E’ così ho preso tempo -prosegue- e alla fine è arrivata la decisione giusta”. Ma prefetto e questore, come l’avrannopresa? “Credo bene -dice il sindaco- dopo tutto stiamo parlando di persone intelligenti”. E infatti il questore Panico ha dichiarato che, ordinanza o meno, al primo segno di ubriachezza molesta o d’intemperanza si va tutti a casa: a letto senza pranzo. In ogni caso, In un locale, Santarsiero “brinda” con i Portatori del diciamo/chiediamo a Santarsiero, la polemica di quest’anno sembra rappresentare anche una specie di ultimatum per i “Portatori” e i commensali del Pranzo: se ci saranno disordini, sarà difficile, l’anno prossimo, non vietare il vino, e questa volta sul serio. Il sindaco non commenta, ma alza un po’ gli occhiali arricciando il naso ed è piuttosto eloquente. L’aperitivo (analcolico) al bar è ora consumato, il cellulare del Primo Cittadino squilla di continuo: il dovere lo chiama. C’è giusto il tempo per due o tre cosette. Per primo, gli chiediamo di esplicitare la richiesta di un miracolo al nostro santo patrono San Gerardo e Santarsiero chiede una condanna dura ed esemplare per l’assassino di Elisa Claps chiamo sui risultati elet- bè, quello lì è solo un dee per tutti coloro che l’- torali, in Basilicata e magogo ed affabulatore”. hanno in qualche modo fuori: “Qui da noi il Cen- In ultimo, gli chiediamo aiutato nel suo percorso trosinistra è una con- se è disponibile a farsi ferma; Berlusconi fa immortalare dal nostro criminoso. Per secondo, lo stuzzi- bene se non dà più retta fotografo con un bica Bossi e De Magistris … chiere di vino in mano,

Santo in alcuni scatti di qualche anno fa

per meglio rendere l’idea della “tregua” appena siglata. “Me la scatterete durante i festeggiamenti con i Portatori del Santo“ ci risponde, non sapendo però, che noi

una foto del genere (anzi due) già ce l’abbiamo. Ed eccole qua.

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“Qualcuno si dimentica del Santo Patrono ” Parlano i Portatori del Santo: chi ha contribuito alle iniziative e chi no di Rosanna Auletta Colella

Il voto delle amministrative

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gni anno, in questa epoca, la città ritrova gli stimoli e le energie per l’affermazione della potentinità che non sempre, in altri momenti, viene alla luce, con un impegno tanto coinvolgente .Si cerca di riproporre fatti ed avvenimenti storici che hanno interessato la città in altra epoca. Un ritorno al passato per riappropriarsi delle origini, con rappresentazioni che, via via, si è cercato di rendere più veritiere e rispondenti al periodo preso in considerazione. Una fotografia della religiosità popolare che si accompagna e si trasforma in momento ricreativo, voluto e reso possibile dall’impegno e l’inventiva di giovani, impegnati a creare un mix tra celebrazione del Patrono della città, nel rispetto della tradizione e della storia, con momenti di spettacolo, dove si cerca di aggregare i cittadini, generazioni diverse per gusti ed interessi, con un occhio al passato, senza apparire nostalgici e superati, ed un occhio al futuro, senza apparire superficiali. In questo panorama di appuntamenti, tra il sacro ed il profano, si inseriscono “I Portatori del Santo”, con un loro programma, con una apprezzabile locandina di proposte fatte di concerti, happening,mostre, riunioni conviviali. Pochi giovani di buona volontà che, dagli anni 90, si sforzano di dare una connotazione diversa alla celebrazione del Patrono. Un modo innovativo di ripristinare la religiosità della celebrazione, attraverso la riscoperta del senso di appartenenza, il ritrovamento della identità culturale. In un momento di crisi finanziaria dell’amministrazione, nasce con l’impegno di Alessandro Galella e molti altri giovani coraggiosi, un progetto, una realtà, che negli anni,è andato crescendo, fino a rappresen-

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tare una novità, che, a buon titolo, rappresenta il prodromo di tutto il programma pensato per celebrare il santo Patrono. Appuntamenti ed iniziative dove si incontrano storia e tradizione, passato e modernità. Sarebbe riduttivo parlare di “tarallucci e vino”, tanto per riferirci ad un modo casereccio di festeggiare secondo radicate tradizioni contadine e segnatamente paesane. Ma la citazione, doverosa non può dimenticare, quelli che furono i primi approcci con la novità dei Portatori e della Cantina del Santo. Oggi, i ragazzi volenterosi di ieri, sono cresciuti, anche nei progetti e nelle offerte, e rappresentano la modernizzazione di una festività popolare, coraggiosi, quando si inventano proposte godibili da giovani e meno giovani. Quali i programmi? Concerti, esposizioni, memoriales, musica, tanta musica!La città che si trasforma, la piazza che diventa un grande palco, un ristorante all’aperto, nell’esperimento più riuscito dell’aggregazione che non tiene conto delle differenze e delle difficoltà del momento. Qualcosa

che ci porta alla mente il momento del “Ritorno” .Il rientro degli emigranti, in occasione delle celebrazioni patronali di ieri, come di oggi, il ritorno per ritrovarsi e sentirsi parte di un microcosmo mai dimenticato, per ritrovare le radici. Anche la nostra festa doveva ritrovare un sentimento perduto: il ritorno alla comunità. Va tutto bene, la tradizionale sfilata dei Turchi, oggi riveduta e corretta, la processione, la messa solenne, le bancarelle, l’euforia generale, l’impegno dei commercianti del centro storico, ma il giusto corollario ci sembra essere l’iniziativa dell’associazione culturale “I Portatori del Santo” che ci offre un programma di tutto rispetto per il 26,27,28 29 maggio,serate allietate da concerti, performances, della Ricotta, i Tarantolati, Musicamanovella, il gruppo folk scozzese Clan Wallace ed il pranzo in piazza Prefettura. Ma, come si finanzia l’associazione, specie quando vengono a mancare i contributi dell’amministrazione comunale, che oggi registra gravi difficoltà economiche? Sono intervenuti sponsor

privati –ci dicono “I Portatori”- a cui si sono aggiunti privati cittadini. Ma non giustifichiamo la insensibilità e la latitanza della Regione Basilicata, il disinteresse della nostra governance. E ci viene spontaneo chiederci se Potenza sia davvero il capoluogo di Regione e se i cittadini rappresentino davvero qualcosa. Disimpegno, impossibilità, scarsa considerazione, o qualcosa che ci sfugge, magri “mancanza di intese o simpatie” fra vertici politici, e che dovremmo sapere? Il fatto che consola è che tutti gli impegni ed il programma presentato saranno attuati. Ci auguriamo che la cittadinanza risponda con generosità e moderazione, senza provocare qualche eccesso registrato negli anni passati, affinchè tutti fili liscio e che i momenti conviviali non diventino spettacolo da bettola. E’ questo che si augurano i promotori e l’associazione culturale “Portatori del Santo” oltre che i cittadini benpensanti.

ra c’è un affannarsi a dare, come è costume in Italia, ognuno una propria opinione sul voto della amministrative. Tutti vincono, tutti perdono. Ci si schiera da una parte e dall’altra come per le tifoserie calcistiche più sfegatate. E’ la storia di questa nazione, anche quando esistevano la DC, il PCI, il PSI ecc. ecc. Il dato che sembra prevalere è la grande confusione che ormai regna nel quadro politico nazionale. Il PDL sembra allo sbando per il dopo Berlusconi che si è aperto. Berlusconi che non molla per nessuna ragione al mondo, anche se in evidente calo di consensi e di immagine, scontando per altro un partito male organizzato sul territorio, ma fatto di tanti notabili locali preoccupati solo ed esclusivamente della propria sopravvivenza. Il PD alla ricerca continua di una propria identità, dovendo poi per ogni competizione elettorale rispolverare il buon Prodi per una evidente mancanza di leader catalizzante, entusiasmante, che spacchi i cuori e convinca gli elettori ad affidarsi ad un centro sinistra, che ora annaspa ed è sempre dilaniato da lotte interne e da posizioni politiche confuse. La Lega che non accresce i propri consensi, dovendo dividersi tra partito di governo e di rivendicazioni, tra partito esclusivo del nord e partito abbarbicato al potere centrale. L’IDV che cala in maniera eclatante perché ormai Di Pietro non incanta più nessuno e non prende in giro neanche i più ingenui elettori o quelli più esagitati. Neanche SEL ottiene i risultati sperati rispetto ai tanti sondaggi che la posizionavano circa all’8%. Il Terzo Polo, o come dir si voglia, c’è e non c’è. Si presenta a questa competizione elettorale dove da solo, dove apparentato con il centro sinistra e dove con il centro destra. Poi ai ballottaggi si eclissa di nuovo per pura strategia o per meglio attendere proposte di matrimonio dall’uno e dall’altro polo. Come si suol dire: nebbia in Val Padana. Ciò che a mio avviso è evidente è la grande sfiducia palese nei confronti dei partiti presenti in Parlamento, mentre c’è un apprezzamento verso le novità, come Grillo, o verso quei candidati che sembrano essere autonomi rispetto alle formazioni politiche, come De Magistris. C’è poi il giudizio severo degli elettori verso una cattiva amministrazione, come Napoli e Milano, promuovendo invece l’idea del cambiamento. Di positivo sembra esserci invece che quando i partiti o le coalizioni propongono persone affidabili, per bene, non compromesse con la giustizia, come Fassino, Merola, Fontana, ecc., gli elettori non fanno fatica ad orientarsi e a scegliere. L’ultima annotazione che sento di fare è ciò che riguarda la Basilicata: fin tanto che il PD si scontrerà con questo PDL lucano esso potrà gareggiare a mani basse, mentre invece occorre avviare azioni concrete per smantellare un sistema fallimentare di potere, che sta portando alla moria questa regione. www.aldomicheleradice.it aldomicheleradice@hotmail.it


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Cannizzaro si “riaffaccia” al San Carlo Dopo le dimissioni che rassegnò nel 2007, si ripropone come possibile successore dell’ingegner De Costanzo

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cade il 3 giugno, il termine per la consegna dei curricula per i candidati alla direzione generale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. Eppure una candidatura in largo anticipo ha fatto molto scalpore nelle ultime ore sulla stampa regionale, quella del dottor Cannizzaro. Già Direttore Generale del nosocomio potentino, il suo integerrimo lavoro si è protratto fino al maggio del 2007, anno in cui, rassegnò al governatore De Filippo le sue dimissioni, in coincidenza con l’inizio dell’inchiesta denominata “Toghe Lucane”. In quell’occasione aveva ribadito la necessità di preservare il buon nome dell’ospedale. Il riconoscimento per la sua opera di profonda riorganizzazione veniva da parti trasversali, comprese quelle che gli erano contrapposte. L’ammissibilità della domanda (solo in se-

guito alla valutazione dei requisiti) sarà a discrezione della Giunta Regionale, molto conterà anche l’espressione dell’assessore alla Sanità, Attilio Martorano. Questa proposta, inoltre, pare aver messo in discussione sia questioni di carattere politico ma soprattutto di carattere tecnico. Insieme al dottor Cannizzaro, altri due nomi sembrano essere tra le proposte papabili: lo stesso Attilio Martorano (l’ipotesi è la guida dell’Aor per due anni prima di iniziare il cammino verso la poltrona da primo cittadino del capoluogo), e che in tal caso sarebbe sostituito dall’attuale consigliere regionale Marcello Pittella e l’attuale direttore del Crob di Rionero, il dottor Rocco Maglietta, il cui mandato scade però al termine dell’anno in corso. Questa discrepanza nella scadenza dei diversi mandati po-

trebbe far slittare definitivamente l’elezione del direttore del San Carlo; circostanza che solleverebbe più di qualche malumore nel mondo della politica. Da “liste di attesa” a “liste di attesa” E intanto, mentre ci sono i nomi “in lista d’attesa” per il San

Carlo, i sindacati tornano alla questione “liste d’attesa”, ovvero quelle degli utenti. “Torniamo con dispiacere sul tema delle liste di attesa, dovendo constatare ancora una volta che i disservizi sono estremamente preoccupanti. Lo facciamo solo per farci portavoce del disagio che i nostri iscritti provano e che ci riversano quo-

tidianamente, e per cercare di sollevare un dibattito su un tema particolarmente caro alla popolazione anziana e a quei pensionati al minimo che non possono permettersi una visita privata”. Vincenzo Pardi, segretario generale dei pensionati Cisl lucani, riferisce – in un comunicato - “il caso di un paziente affetto da ipertensione arteriosa, al quale il 10 maggio scorso è stato prescritto dal medico curante con priorità “urgente”un “Ecg dinamico Holter” (la metodica consiste nella registrazione prolungata del comune elettrocardiogramma e, a differenza di quest’ultimo, il tracciato viene trascritto su un comune nastro magnetico o mediante dispositivi a memoria solida e successivamente elaborato dal c o m p u t e r ) . La prima sorpresa – sottolinea è arrivata dall’operatore del Cup del San Carlo di Potenza, che il

giorno successivo ha risposto dicendo di non poter gestire le urgenze e che il paziente si sarebbe dovuto rivolgere in Ospedale. Un’informazione generica ed evasiva, che ha lasciato il malato in evidente imbarazzo. Quando poi quest’ultimo ha comunque richiesto una data per sottoporsi all’elettrocardiogramma dinamico, la risposta è stata “6 luglio”, ovvero 57 giorni dopo la richiesta. Un’enormità, se si considera che L’Holter è prescritto per l’individuazione delle aritmie cardiache e dei disturbi di conduzione e fornisce informazioni importanti riguardo alla cardiopatia ischemica, in special modo nelle fasi successive ad infarto miocardico, contribuendo alla valutazione di eventuali rischi aggiuntivi”. (Mich. Imp.)

Ancora sui “Soldini” risparmiati alla Provincia di Potenza I

l botta e risposta fra UGL e Provincia di Potenza si fa aspro. Fino a questo punto, si è trattato del classico gioco della parti consumato sulla stampa (Controsenso). Francesco Manico, commissario provinciale della sigla sindacale, fa la sua, e denuncia una “svista”: l’ente continua a rimborsare strutture come Poste e Ferrovie per i permessi di dipendenti-consiglieri provinciali, laddove la legge non lo prevede più. La Provincia, tramite le nostre pagine, fa la sua e risponde: non lo facciamo più da marzo. Peccato che la nota stampa a cura dell’ente da noi pubblicata, abbia fatto imbufalire Manico e la sigla provinciale, dando il LA ad una missiva indirizzata al nostro giornale e al presidente della provincia Lacorazza, di cui diamo conto per completezza d’informazione. “In merito al comunicato stampa di replica alla UGL delle Autonomie (al momento solo quello), a cura dell’Ufficio Comunicazione della Provincia di Potenza, il citato ci risulta privo di contenuti e poco propositivo, manchevole di soluzioni efficaci ed efficienti al problema sollevato, rispondendo soltanto con un BRUTTO ED INUTILE copia ed incolla. Nello specifico, infatti, il comunicato stampa risulta identico (scopiazzato per ben 25 righe) ad altro precedente articolo, pubblicato sul giornale Controsenso del 23/4/2011, contenente una precisazione ad altra sigla sindacale e risponde al solo ed unico in-

tento di buttare fumo negli occhi a quanti non avevano e non hanno tuttora padronanza dei fatti. Occorre partire da un articolo del 18/06/2010 di ‘Italia Oggi’, giornale specializzato in normative e tributi, che espressamente riporta il pensiero di una giurisprudenza ormai consolidata secondo cui “Le due società (Poste e Fs) hanno natura pubblica. E non spetterebbe per l’Ente pagare gli oneri per i permessi retribuiti degli Amministratori-Consiglieri nelle vesti di lavoratori dipendenti”. In seguito si viene a conoscenza che anche “Guida agli Enti Locali” n° 32 del 7/8/2010, pubblicava notizie sullo stesso argomento, con una risposta ad un quesito proposto da un Comune. Il Ministero degli Interni puntualizzava di aver avuto in passato modo di esprimersi e ribadiva che “alla luce della prevalente giurisprudenza amministrativa …. il Comune (noi diciamo anche la Provincia) non è tenuto a rimborsare gli oneri .…”. Risultava strano il fatto che nella Provincia, dove quotidianamente vengono acquistate riviste e giornali specializzati per aggiornare i Funzionari, i Dirigenti e la Direzione Generale, col trascorrere dei mesi l’Ente si ‘proponeva sempre di pagare questi oneri’ ad alcuni tra questi datori di lavoro. L’UGL, sentì il dovere di “segnalare” per iscritto al Presidente della Giunta ed al Presidente del Consiglio, in data 17/02/ 2011, della “esi-

stenza di una normativa giurisprudenziale che per gli Enti Pubblici nulla era dovuto per rimborso permessi retribuiti fruiti dagli amministratori … .. in qualità di lavoratori dipendenti delle Società di natura pubblica di Poste Italiane Spa e di Ferrovie dello Stato Spa”. A distanza di mesi, esattamente il 6 Maggio 2011, si prendeva atto che “nessun riscontro giungeva dalle due Presidenze Provinciali”, e si accertava, invece, che proprio nello stesso mese di febbraio 2011, veniva effettuato altro rimborso ad un datore di lavoro (appartenente ad una delle due società). La UGL, non comprendendo tale indifferenza e ancor di più, non tollerando l’ulteriore aggravio ai costi della politica, chiedeva ai rappresentanti della Provincia di Potenza l’attivazione per il “recupero delle somme pagate e non dovute”, facendo presente che azioni tempestive avrebbero evitato un sicuro danno erariale alla P.A.. Occorre a questo punto chiedere al Presidente della Giunta, se realmente la prima iniziativa formale dell’Ente per bloccare i suddetti pagamenti risale al mese di Marzo 2011, così come riportava il comunicato stampa. Se così fosse, non sarebbe poi così difficile ipotizzare che a tale risultato si sia potuti giunti grazie proprio alle indicazione e solleciti del ns. Sindacato UGL. Spetta sempre al Presidente, accertare che cosa non abbia

responsabilmente e correttamente funzionato nel “Modello Organizzativo” della Provincia di Potenza, atteso che i vertici venivano ‘individuati e scelti’ con i poteri conferitigli dalla legge. Si vuole poi fare un ulteriore precisazione. Sempre nel comunicato di replica, (Controsenso del 14/5/2011), veniva data notizia della “frequenza degli incontri e dei tavoli istituzionali con le organizzazioni sindacali”. Noi ribadiamo e precisiamo

che, mai l’U.G.L. delle Autonomie, è stata invitata ad incontri e/o tavoli sindacali con il Presidente LACORAZZA e né, tanto meno ciò accadeva negli anni passati. L’unica comunicazione tra le parti, quando funzionava, era quella epistolare o di stampa. A far fede a quanto appena detto basti ricordare quello strano tentativo telefonico, nei primi giorni di Gennaio 2011, da parte del Direttore con il ns. Segretario Regionale Tancredi per un’incontro personale nei

giorni a venire. Modo strano e poco istituzionale per convocare un’organizzazione sindacale, e a cui ovviamente fu risposto di “attivarsi con le dovute procedure formali”. Oggi, proprio in considerazione di quanto accaduto, con distinta nota abbiamo formalmente chiesto al Presidente un incontro urgente per affrontare specifiche argomentazioni“.

Gli Uffici Stampa e “l’amico” da fuori N

on c'è peggior sordo di chi non vuol sentire: in una mia nota di qualche tempo fa auspicavo l'assunzione di giovani giornalisti lucani presso l'ufficio stampa della Regione Basilicata e presso le redazioni dei nostri giornali e di tutti gli altri Enti che sono presenti sul nostro territorio. Ho sempre rimarcato la necessità di applicare la Legge 150/2000, una legge che prevede di istituire gli uffici stampa sui Comuni e negli enti pubblici, pertanto se si apre un ufficio stampa bisognerà pur assumere un giornalista, e siccome all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata sono iscritti circa 800 pubblicisti, ci poteva essere una sistemazione per buona parte di essi. La classe politica, tranne qualche eccezione, non vuole fare ciò perché preferisce fare le convenzioni a

giornalisti che vengono da fuori regione, come la Calabria e la Campania, raccomandati da tizio o da caio, oppure figli di questo o quello: per pochi mesi di lavoro portano a casa un bel gruzzolo. Secondo voi che mi leggete, non è meglio fare la convenzione o l'assunzione ad un giornalista lucano, che risiede da noi e che vive con noi, e non ad un signore sconosciuto che vanta amicizie altolocate a Napoli, Roma, Reggio Calabria ecc.. Uno che viene da noi con la prosopopea di sapere tutto, di esser allievo di questo e di quello, penderci per i fondelli e andarsene di nuovo. Veramente la nostra classe politica pensa che noi lucani non conosciamo i nostri problemi e non siamo in grado di sviluppare azioni tali che portino alla loro risoluzione?!?!

Allora, io continuo a sostenere il mio punto di vista che prevede uno sbarramento verso strani personaggi che vengono da fuori regione ad occupare posti di lavoro che spettano di diritto a noi lucani, che abbiamo tutta la professionalità e competenza: e siccome sono un giornalista, difendo la mia categoria (tanto fuori regione lo sbarramento lo subiamo noi!) e, non è certo colpa mia se sono stato eletto revisore dei conti dell'Ordine dei Giornalisti di Basilicata. Ciò non toglie che io senta il bisogno di esprimere la mia opinione libera ed indipendente, che è e resta soltanto mia e di quanti la condividono. Giovanni Dapoto Pubblicista


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sabato 21 Maggio 2011

LAVORO Alla Regione lo fanno “strano” Assunzioni, concorsi e simili all’ente di De Fililppo: le ragioni di alcune scelte di Mario Petrone

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amolo strano… anche il rapporto di lavoro, domanderebbe un romano?La domanda non sembri volgare, nasce da un’interrogazione del Consigliere Regionale Rosa in merito ai rapporti di lavoro numerosi e atipici che la Regione Basilicata ha in essere per coprire le proprie esigenze di personale che sarebbero ben 342 su un organico di 1238. Insomma le mancanze sarebbero pari al 27.62% dell’organico… un buco enorme tutto coperto con personale, variamente, precario. Mancano smentite, a quanto abbiamo letto, e noi ammettiamo che sia così e ragionando su questo che è un problema serio, perché da un lato significa che la Regione ha bandito concorsi per 78 posti a fronte dei 342 scoperti ed ha fatto un’operazione che non affronta e non risolve il problema delle carenze strutturali che la mancanza di personale comporta. E pur immaginando che si sconterebbero altre difficoltà dalla marea di domande che perverrebbero per eventuale concorso alla pretesa, già manifestata variamente dal personale precario, ad averci la stabilizzazione e quindi la immissione in ruolo senza concorso, non posso credere che la Regione non abbia voluto fare i concorsi che invece poteva fare. Com’è ovvio nessuno ha dimenticato le violentissime polemiche pubbliche di prima delle regionali sulla pretesa stabilizzazione dei precari. Ed è superfluo ricordare che a firma dell’attuale portavoce del Presidente ogni giorno, quasi, il giornale sui cui scriveva si trasformava in un cannone contro la pretesa stabilizzazione e contro tutti i politici che a vario titolo e con

le più varie argomentazioni pretendevano di sostenere l’utilità, l’opportunità, o addirittura la convenienza dell’operazione stabilizzazione. Ciò detto, oggi la questione delle stabilizzazioni non pare sul tappeto e comunque non avrebbe opposizione più tenera, ed anzi le iniziative sui precari altri pur adottate dalla Regione sembra siano state censurate dal Governo e debbano essere ritirate pure quelle. La questione concorsi non pare la si voglia o possa affrontare per i vincoli imposti dal Governo certamente e poi è ancora in corso la procedura per quei 78 posti vari e, dunque, sembrerebbe che l’interrogazione debba rimanere un esercizio concreto sul come si svolgono i ruoli in politica. Io che mi oppongo interrogo su problemi veri o finti e chi Governa, se ne ha voglia modo e tempo, mi dà una risposta pur che sia e alla via così. La questione però è seria e prescinde da quello che ognuno di noi pensa. Se è vero che ci sono tanti posti scoperti e se è vero che si sopperisce con personale precario è vero anche che la Regione è nell’impossibilità materiale di fare una programmazione pluriennale, se non per sommi capi, dal momento che non ha risorse di personale proprie certe e certamente impiegabili . La precarietà di situazione è anche precarietà di gestione ed è ovvio che una situazione del genere aumenta il rischio di errori e/o omissioni. Ciò detto bisogna ammettere che ci saranno certamente le colpe della politica regionale ma è un fatto che almeno dal

Progetto Cosmo Sky Med, interrogazione di Benedetto I

1992 ogni anno ogni governo, quale che ne sia stato l’orientamento politico, ha posto vincoli invalicabili al turn over presso le amministrazioni dello stato e la regione è un’amministrazione statale per cui il problema va indagato partendo dalle cause e dalle responsabilità statali per le restrittive politiche imposte in conto organici e poi anche per le responsabilità regionali se e quando pur potendo bandire i concorsi non lo ha fatto. Ricordo però le politiche sulla scuola che hanno ridotto i posti che il Ministero copre con personale proprio e imposto l’obbligo morale, a carico delle regioni, di assumere, con fondi propri e/o europei, personale per compiti e attività da farsi a scuola o le proteste di tutti i precari come le abbiamo viste in TV. Insomma la materia è da trattati ponderosi e noi ragioniamo invece di cose pratiche. Praticamente,allora, su una cosa vi è da avanzare riserve e serie e cioè sulle modalità immaginate e praticate per l’accensione e gestione dei rapporti di lavoro precari. Non si entra nel merito delle modalità seguite, e certamente gli

strumenti attivati devono essere previsti e disciplinati da leggi, si evidenzia invece che il pubblico avrebbe alcuni obblighi elementari in base ai quali procedere e qui appaiono evidenti e gravi carenze. Primo obbligo di una P.A. è di informare sui posti in organico disponibili ovvero sulle specifiche esigenze professionali da ricoprire e sulle specifiche professionalità e titoli richiesti e necessari e su queste basi le PP.AA. vanno a costruire – o almeno dovrebbero andare a costruire – le procedure di selezione del personale. Qui, invece, pare che si sia ragionato e operato di urgenza in urgenza e, ovviamente, per larghe approssimazioni pur sapendo che la fretta non è mai stata buona consigliera, e avendo certezza che quando si opera di fretta si sbaglia di certo, anche se lo si fa in buona fede. La fretta signori, dunque, impone di farlo “strano” anche il rapporto di lavoro come capita e dove capita insomma alla buona.

l consigliere regionale Nicola Benedetto (Idv) ha annunciato un’interrogazione al presidente della Giunta De Filippo per “sapere quali azioni intende svolgere per accogliere la richiesta della Confapi e per coinvolgere le piccole e medie imprese lucane nel programma di realizzazione della seconda generazione di Cosmo – Sky Med, sistema di osservazione satellitare della terra mediante radar commissionato da Asi e Ministero della Difesa, prevista per inizio 2016”. “La sollecitazione che proviene dalla Confapi di Matera per rendere fruibili alle Pmi del Materano e della Basilicata i dati relativi al progetto Cosmo Sky Med – dichiara Benedetto - va raccolta per diventare occasione di un tavolo tecnico Regione - Asi su tutti i problemi della Cittadella dello Spazio tuttora aperti”. L’esponente dell’Idv, inoltre, ha chiesto di conoscere lo stato dell’iter di realizzazione della Cittadella dello spazio e del Cidot, il Centro interpretazione dati per l’osservazione della Terra, che hanno “rilevanti obiettivi sia per le piccole e medie imprese che per la prevenzione e la gestione dei disastri ambientali. Non va certamente sottovalutato che i dati e i prodotti forniti dal sistema Cosmo – Sky Med rappresentano un valido e importante strumento per condurre studi sulle cause e sui fenomeni precursori dei disastri ambientali, per migliorare la capacità di monitoraggio e valutazione dei danni in caso di frane, alluvioni, terremoti”. Nel sottolineare che “il programma Cosmo – Sky Med è il primo programma spaziale per applicazioni duali (civili istituzionali/commerciali e militari) pensato e finanziato dall’Agenzia spaziale italiana e dal Ministero della Difesa e sviluppato da un team di industrie nazionali sotto il controllo dell’Asi” Benedetto evidenzia che “il

patrimonio di informazioni può diventare fonte di sviluppo per le piccole e medie imprese lucane per reggere la crisi internazionale dei mercati e rafforzare i processi d’innovazione tecnologica di cui hanno bisogno” “Dopo l’alluvione del Metapontino del primo marzo scorso, i cui danni sono stati rilevati rapidamente dal Centro di Matera, abbiamo bisogno – ha affermato ancora benedetto - di approfondire gli aspetti relativi ai rischi di dissesto del suolo e possibili esondazioni dei fiumi, per programmare, come Regione, interventi efficaci di prevenzione e mitigazione dei fenomeni calamitosi. Il ruolo della Regione si espliciterà con il cofinanziamento dei programmi definiti dal Ministero dell’Università e ricerca scientifica delegati all’Asi (per complessivi 7 miliardi, di cui il 33 per cento al comparto dell’osservazione della Terra). L’attività della Regione – conclude Benedetto non si può limitare all’erogazione di fondi comunitari, senza un ritorno diretto ed indotto per le nostre Pmi, coinvolgendole nelle attività di sviluppo e/o fabbricazione che si renderanno necessarie durante le fasi del progetto, e favorendo l’occupazione di giovani laureati lucani”.

Dal “femminismo liberale o dell’uguaglianza” al “femminismo della differenza” P

er secoli il diritto, e quindi la società, è stato cieco alle differenze di genere. Per secoli, infatti, il diritto è stato costruito e ritagliato sulla base di un soggetto apparentemente neutro (senza sesso, razza, ceto sociale), ma invero con caratteristiche rispondenti a quelle dei maschi del gruppo dominante e ha quindi di fatto comportato l’esclu-

sione e la discriminazione di altri soggetti, di etnie, di ceti sociali subordinati, e in primo luogo delle donne. Le Dichiarazioni dei diritti, americana e francese, di fine ‘700, valorizzano il diritto come appartenente all’individuo che lo riconosce attraverso la ragione. Peccato per le donne che l’indivi-

duo razionale per eccellenza fosse considerato all’epoca l’individuo maschile, essendo le donne permeate da emotività e sentimento. Rammentiamo che lo stesso Aristotele, in una delle sue più importati opere “della Politica”, afferma che la donna è un essere privo di ragione che necessita di essere comandata. Alla luce di questa diversità “naturale” l’uomo per secoli è stato posto al centro della sfera pubblica e la donna di quella privata. Per tutto l’800 ed per alcuni Stati casi fino al ‘900, il diritto di voto fu appannaggio solo dei cittadini maschi con un certo reddito. In Italia le donne acquisirono il diritto di voto solo nel 1946. La Svizzera, ultima in Europa, ha concesso il diritto di voto alle donne solo nel 1971. Com’è noto è stato Karl Marx a denunciare l’apparente universalismo dei diritti umani, prestando però poca attenzione al problema della

subordinazione femminile, presente invece ad Engels che interpretò la società domestica, nel suo studio sull’Origine della famiglia borghese, come sistema di controllo dell’uomo sulla donna. Corollario di tanto era che all’epoca, a livello giuridico, la donna era esclusa dalla proprietà privata e dall’accesso all’indipendenza economica. E’ del 1948 la Convenzione di Seneca Falls, USA, che apre la prima fase della storia del femminismo, chiamato “femminismo della parità o dell’eguaglianza”, che rivendica alle donne l’estensione delle stesse prerogative giuridiche degli uomini. Ma già nel 1869 con Mill (grande teorico del liberismo) – supportato brillantemente dalla moglie Harriet Taylor, abbiamo la prima importante esposizione teorica dei fondamenti del femminismo liberale, che sostiene che il diritto deve rendere uguale ciò che la natura ha fatto

uguale. Prosegue Mills affermando che la liberazione delle donne richiede una trasformazione culturale della società e riforme dirette a garantire l’accesso all’istruzione, la libera scelta della maternità e il divorzio. Il riconoscimento dell’eguaglianza giuridica, rivendicata nell’800, viene progressivamente realizzandosi nel ‘900 con la conquista da parte delle donne del diritto di voto che, a sua volta apre la strada all’acquisizione di altri diritti (uguale accesso alle professioni e alla partecipazione politica) Nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo vieta ogni forma di discriminazione sulla base del sesso; tutte le Costituzioni degli Stati sanciscono tale sacrosanto principio (si vieta ogni forma di discriminazione sulla base del sesso). La Costituzione Italiana sancirà detto principio nei famosi artt. 3, 37, 48 e 51 (parità di trattamento nel la-

voro, tutela della maternità diritto di voto, parità di accesso negli uffici pubblici e alle cariche elettive). Con riferimento all’art 51, la Legge Costituzionale n. 1 del 2003 ha introdotto il comma “la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra uomo e donna”. Di fatto, in realtà, molti di questi principi sono rimasti sulla carta fino ai tempi più recenti: pensiamo che l’accesso delle donne nella Magistratura è avvenuto nel 1963, nelle Forze Armate nel 1999, la parità dei diritti dei coniugi si è avuta con la riforma del Diritto di Famiglia del 1975, che ha abolito l’istituto del capofamiglia e della patria potestà. Solo nel 1966, la violenza sessuale fu definita come “delitto contro la persona” e non più come reato contro la morale. Ivana Enrica Pipponzi continua sul prossimo numero


sabato 21 Maggio 2011

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Inquinamento: la Basilicata al centro del “Triangolo”

Il caso del lago del Pertusillo ed oltre: parla il Comandante della forestale Vincenzo Pasquini

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uesta settimana abbiamo intervistato il Comandante del Corpo Forestale dello Stato, il dottor Vincenzo Pasquini, a proposito delle problematiche che interessano l’attività del corpo medesimo. “Il Corpo Forestale dello Stato è dal 1822, anno di nascita, che è al servizio del territorio e delle popolazioni locali. In passato si occupava prevalentemente della messa in sicurezza delle fragilità idrogeologiche del territorio lucano. Oggi si occupa di sicurezza ambientale e agroalimentare, concorre nell’attività di ordine e della sicurezza pubblica è infatti presente a Palazzo San Gervasio presso il centro di identificazione ed espulsione immigrati. Abbiamo nuclei investigativi specializzati; abbiamo un laboratorio mobile, di recente istituzione, che ci consente di

idrica ci preoccupa abbastanza, sia perché piove sempre meno, sia perché c’è un forte spreco da parte della popolazione e poi perché è un elemento spesso degradato nella sua qualità. Anche gli scarichi idrici rappresentano un importante problema per via di una depurazione che non sempre si verifica. Di recente abbiamo sottoposto a verifiche di legittimità 2500 pozzi, soprattutto di carattere agricolo e industriale, ed è emerso un tasso di illegalità tra illeciti penali e amministrativi di circa 14%. L’inquinamento rappresenta una vera e propria piaga che determina effetti indefiniti, inquietanti e proiettati nel tempo.” A proposito di inquinamento cosa può dirci della situazione che interessa l’invaso del Pertusillo? “È sicuramente un fatto rile-

tivo di igiene boschivo) abbiamo fatto una serie di elaborazioni recenti in cui sono stati analizzati gli incendi nel decennio 1991-2000 e nel decennio 2001-2010 per vedere se c’è stato un aumento o meno. Abbiamo notato che nel primo decennio il numero degli incendi medi era 438 mentre le superfici percorse erano circa 4200 ettari in media ogni anno, invece nel secondo decennio gli eventi sono diminuiti del 40% e le superfici percorse del 30%. Nel 2010 abbiamo avuto 150 incendi boschivi con circa 2100 ettari di superficie percorsa.” Quali sono i comuni dove si verificano molto spesso incendi e quali possono essere le cause? “Maratea con i suoi 50 incendi boschivi in 5 anni, Pisticci… Nel 2000 è stato inserito il 423 bis del codice penale sul reato di incendi bo-

“La Basilicata non è una regione che ha grandi illegalità in ambito ambientale, ma è pur vero che è circondata da tre regioni problematiche dove esiste un alto tasso di criminalità e dove tranquillamente può verificarsi uno smaltimento illegale” fare analisi rapide soprattutto di matrici liquide e solide.Ci distinguiamo anche per la tutela dell’agroalimentare: essendo l’enogastronomia italiana e lucana uno dei tratti distintivi dello stile italiano con prodotti dop, igp ecc., spesso oggetto di contraffazione, c’è bisogno di una tutela generale. In Italia inoltre si sta recependo la direttiva europea, anche se a spot: ad esempio sono stati previsti i reati contro gli animali, sui rifiuti e sugli incendi.” Quali sono i settori di maggiore interesse? “Sono diversi, ad esempio i rifiuti che rappresentano un terreno fertile per la criminalità in quanto molto lucroso. Quelli che preoccupano maggiormente sono i rifiuti industriali spesso legati a uno smaltimento illecito. Essendo un settore piuttosto articolato e vasto può sfuggire ai controlli. A volte il rifiuto prende anche la strada del terreno agricolo, inquinando così le piante e i frutti che entrano nella catena alimentare umana. Per quanto riguarda invece la risorsa

vante, ma non posso dire granché in quanto c’è un’indagine in atto, ovviamente se è stata trovata l’alga cornuta esiste a monte una causa. A tal proposito nella direttiva del 2011 è stato previsto anche il controllo sugli impianti di depurazione affinché, sia a livello civile, produttivo, industriale ecc., funzionino correttamente. Bisogna capire come i fanghi di depurazione vengono smaltiti, dove vanno a finire, se si prende in considerazione una discarica, come ad esempio quella abusiva di Montescaglioso, bisogna chiedersi cosa contiene… La Basilicata non è una regione che ha grandi illegalità in ambito ambientale, ma è pur vero che è circondata da tre regioni problematiche dove esiste un alto tasso di criminalità e dove tranquillamente può verificarsi uno smaltimento illegale.” Ci avviciniamo a un’altra fase critica che ogni anno si presenta con la stagione estiva, ovvero quella degli incendi: cosa può dirci a tal proposito? “Con il COAB (centro opera-

schivi. L’amministrazione forestale ha in seguito istituito il NIAB (nucleo investigativo antincendio boschivo) che fa attività specifica di repertazione e di investigazione degli incendi, grazie al quale ad esempio lo scorso anno abbiamo arrestato due incendiari a Matera e per 24 volte siamo riusciti a collegare l’incendio al suo autore. Tra le principali cause di un incendio ci sono: il rinnovo del pascolo, la pulitura dei rami di risulta, il bruciare delle stoppie, ma anche la piromania, gli automobilisti diseducati, i bracconieri…” I cittadini collaborano con il Corpo Forestale? “Sì, la cittadinanza se c’è un incendio avverte subito. A disposizione c’è il numero 1515 di emergenza ambientale al quale rivolgersi per fare segnalazioni di ogni tipo: incendi, versamento di sostanze inquinanti, ecc. C’è un’ottima collaborazione istituzionale con la Regione, i Vigili del Fuoco, la protezione civile e tutto il mondo del volontariato.”

159° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato “C’è più sicurezza insieme”

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ggi sabato 21 maggio 2011 si celebrerà a Potenza il 159°Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. La cerimonia quest’anno avrà come tema ricorrente la storia, filo conduttore che unisce tutte le iniziative. Nell’occasione, infatti, si celebrano i 159 anni della Polizia, e si festeggiano anche i 150 dell’unità d’Italia ed i 30 anni della Polizia di Stato. Alle ore 8.45 circa, il Questore della Provincia di Potenza Dott. Romolo Panìco, alla presenza di S.E. il Prefetto di Potenza Dott. Luigi Riccio e dei familiari dell’Agente Tammone Francesco, vittima del dovere, deporrà una corona di alloro al monumento dedicato ai caduti della Polizia di Stato situato all’ingresso della Questura. La cerimonia ufficiale avrà luogo, con inizio alle ore 10.30, nell’Auditorium del Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” in questa Via Tammone, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose. Sarà, altresì, presente una rappresentanza delle scuole primarie del capoluogo. Al termine si terrà il concerto della “Concert Band Città di Potenza” diretta da Paola Guarino.


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sabato 21 Maggio 2011

POTENZA

La maledetta scalinata “impossibile” Via Giovanni XXIII: è impensabile che sia stata costruita dal Comune, nessun tecnico avrebbe avvallato un progetto così estemporaneo

di Antonio Nicastro

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ella città di Potenza, adagiata su una collina, le gradinate di sicuro non mancano. Negli anni in cui il Centro Storico era il cuore pulsante della città si faceva molta attenzione alle gradinate soprattutto a quelle che convergono su via Pretoria e dintorni. Alcune scalinate sono dei veri e propri monumenti anche se alcune di esse recentemente sono state oggetto di una riqualificazione che non ha trovato gradimento dalla maggiorparte della cittadinanza: ci riferiamo ai lavori eseguiti sotto il tempietto di San Gerardo e sulle “cento scale” che collegano viale Marconi a viale Dante. Moltissime gradinate potentine continuano a versare in condizioni pietose, ed in molti casi sono pericolose da percorrere. Ci riproponiamo di farne una panoramica ma oggi vogliamo occuparci di una gradinata sui generis a seguito della segnalazione di un lettore. Una gradinata che non merita di sicuro di essere classificata ufficialmente come tale in quanto sgarrupata e pericolosa. Ci troviamo in via Giovanni XXIII a ridosso della bretella del neonato incrocio nei pressi dell’Ospedale S. Carlo e la gradinata collega, per l’appunto, via Giovanni XXIII a via Potito Petrone, la strada a 4 corsie che conduce all’ingresso dell’Ospedale S.

Carlo lambendo l’ingresso degli uffici dell’ASP ubicati nell’ex Ospedale Psichiatrico Don Uva. I circa 20 gradini che costituiscono la gradinata, dalla pendenza non indifferente, sono in cemento e sono larghi circa 70 cm e difficilmente consentono il transito a due persone contemporaneamente, attraversano una scarpata in cui abbondano rifiuti d’ogni

genere, in special modo all’imbocco di via Potito Petrone. E’ impensabile che questa specie di scorciatoia sia stata costruita dal Comune, nessun tecnico avrebbe avvallato un progetto così estemporaneo; la ringhiera posizionata sul lato sinistro è costituita da tondini utilizzati in edilizia tenuti insieme dal fil di ferro. Sia il tondino che il fil di ferro sono arrugginiti ed è sconsigliabile posare le mani sull’improvvisato passamano. Pur nella sua pericolosità e precarietà questa gradinata è abbastanza frequentata, infatti, a causa della cronica mancanza di parcheggi nell’area ospedaliera in molti sono costretti a parcheggiare su via Giovanni XXIII, dove la strada è abbastanza larga e c’è posto su entrambi i lati. Quindi il luogo ove è ubicata la scalinata è azzeccato e non ci resta che proporre al Comune di Potenza di provvedere alla demolizione del tratto cementato e costruire una normale rampa che colleghi in sicurezza le due strade.

Pantano: un tratto di rete ferroviaria non protetto L

ungo la strada che va verso il lago di Pantano, è costeggiata dalla linea ferroviaria, all’altezza del passaggio a livello che porta verso valle paradiso, per un buon chilometro di strada si presenta, un tratto di rete ferroviaria molto pericoloso in quanto è mancante della recinzione, che però in altri punti è presente. Sarebbe opportuno metterlo

al più presto in sicurezza al fine di proteggere il traffico ferroviario da atti vandalici, e da chi incautamente spinto

dalla curiosità, si avventura con grande facilità lungo i binari del treno, visto la vicinanza dalla strada della rete ferroviaria. Come nostra abitudine, lasciamo parlare le immagini, che rendono sempre in modo chiaro e preciso lo stato attuale delle cose, evitando incomprensioni e mistificazioni. Giovanni D’Andrea

“Siamo quelli del treno 3505 …” I

sottoscritti, pendolari del tratto FOGGIAPOTENZA CENTRALE treno n. 3505, da circa 2 mesi sostituito da trasporto su gomme, chiedono il reinserimento dello stesso, visto che abbiamo verificato che le altre corse oltre al treno sono supportate dal pullman. La nostra richiesta scaturisce, dal continuo arrivo in ritardo alla stazione di destinazione. Abbiamo accertato e fotografato che sul treno POTENZA CENTRALE-MELFI n.

3514 a Potenza superiore, salgono in media dai 4 ai 7 passeggeri e fino a destinazione raggiungono un totale di circa 15 ed al ritorno, magari con numero di treno diverso, sicuramente non più di 3 o 4. Ora, ci chiediamo, quale potrebbe essere la motivazione VALIDA, per la quale noi PENDOLARI CERTI, CIRCA 250 DEL SOLITO TRENO 3505, dobbiamo ricevere questo disservizio e passeggeri saltuari usare regolare trasporto su ro-

taie? E come mai la fermata di PIETRAGALLA SCALO viene spesso dimenticata o deviata? Non avendo ricevuto risposte in merito alle innumerevoli telefonate e contatti diretti, manifestiamo il nostro disagio e chiediamo un servizio che ci spetta e per il quale paghiamo regolare abbonamento mensile.


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Alla faccia della Grande Lucania … L’importanza di dare dignità a popolazioni con comune storia e comune destino

Rionero, un fiume “Placido” Rieletto il sindaco uscente Il centrosinistra mantiene con la maggioranza dei consiglieri comunali di Michele Traficante

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di Mauro Armando Tita

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ra che Striscia la Notizia ci ha confermato che dobbiamo pretendere di più dalle royalties, ora che Rocco Papaleo ci ha informato che in Basilicata non esiste la meritocrazia, ora che la Rai Basilicata e tanti Consiglieri Regionali hanno scoperto il grande esodo giovanile degli studenti universitari che preferiscono altri Atenei alla nostra UNIBAS, ora che i Vescovi lucani, timidamente, lanciano l’SOS sull’emergenza lavoro, e, non ultimo, i tanti opinionisti, che, con dovizia di particolari, ci hanno illuminato e c’illuminano circa le prossime nomine dei boiardi regionali, direttamente congiunte agli interessi dei politici di turno..siamo certamente più tranquilli e più sereni e... potremo affrontare il nostro prossimo futuro con grande “gioia e fiducia”. Bando alle ironie, bando al sarcasmo... ci ritroviamo con le pavidità di sempre. Peccato che, ancora una volta, è la Stampa Locale, in primis Controsenso, a farsi carico di un rispetto dovuto verso i Lucani della Val d’Agri. Controsenso mette in guardia dai raggiri e dagli oblii di un Memorandum, che, se non adeguatamente controllato e monitorato, può divenire “chiffons de papier” (carta straccia). Tutto ciò ci impressiona perché come giustamente fatto rilevare da Giusy Trillo e dal Direttore De Stradis dobbiamo prendere atto che dietro l’angolo dei presunti accordi si mescolano tra di loro... mistero e raggiro. Mistero e raggiro che danno vita ad un mix esplosivo.Il mistero è dato da un ritorno di fiamma della denuncia ragionata e di rispetto dei tanti uomini e donne con schiena dritta (Movimenti civici e CSAIL). Il raggiro è dato da un sano dubbio denunciato da Controsenso, (“memori” come siamo, delle pregresse esperienze negative). I fantasmi di questi giorni non sono ancora fugati. Nonostante il grande Eduardo De Filippo e la sua memorabile frase... “Tutto a posto, i fantasmi non esistono”. Li creiamo noi. Siamo noi i fantasmi. Siamo noi che non vogliamo respirare un clima favorevole. Siamo noi che non amiamo l’ottimismo della volontà. Del resto è risaputo ...Controsenso, CSAIL e Striscia non sono fedeli servitori all’Achille Starace. Non hanno la pretesa di far funzionare adeguatamente tutti gli organi e le istituzioni nazionali e regionali.

Si limitano solo al rispetto della seconda direttiva staraciana. Direttiva che vedeva contemporaneamente il funzionamento perfetto degli organi di partito e degli organi genitali. Molte volte questi Soggetti sono irrispettosi verso la politica. Si lasciano condizionare da pregiudizi e da luoghi comuni. Qualche volta dobbiamo dare atto che la loro “penna salace” è ingiusta. Nonostante la mancata dignità e il mancato rispetto sulle royalties la Regione Basilicata è molto ambìta dalle popolazioni confinanti. Pensiamo ai tanti Comuni calabresi e ai tanti Comuni del Cilento che vogliono annettersi alla Basilicata con tanto zelo e tante proposte. Sono popolazioni che amano i lucani e Il vecchio Laboratorio di Tanino Fierro. Un Laboratorio che è, purtroppo, caduto, nuovamente, nell’oblìo. Era un Laboratorio, una fucina di idee e di complicità culturali di chi vive da secoli la stessa origine, le stesse tradizioni, gli stessi usi e gli stessi costumi. Non era un disegno campanilistico o secessivo. Era un vero riconoscimento a popolazioni che hanno vissuto l’ingiustizia di smembramenti territoriali non giustificati, se non da un brutale e iniquo peso politico. La presenza di città come Atena Lucana e Vallo della Lucania la dicono lunga sulla identità di quelle popolazioni. Se il prof. Fierro si ostina, ancora oggi, a rivisitare i confini anche alla luce delle istituende leggi sul federalismo, vorrà dire che le sue proposte non erano e non sono peregrine. Se la maggioranza della popolazione del Cilento è favorevole all’annessione lucana una riflessione seria ci deve pur essere. Il minimalismo posto in essere sulla questione dalla maggior parte della classe politica lucana ci turba e c’indispettisce. Non è stata ancora recepita la portata e la modernità del Progetto/Laboratorio e la vocazione territoriale con le ricadute socio -economiche sia in termini di turismo ambientale che di ricchezze aggiuntive per le nostre imprese. Siamo a digiuno puro dopo tanti fiumi di parole, relazioni e studi. Forse, oggi, più di prima, si deve abbozzare un nuovo progetto federale teso alla vera integrazione territoriale e storica. Le popolazioni “lucane” del Cilento e del Cosentino devono scegliere il proprio futuro. Il federalismo non deve riguardare aspetti fiscali e/o le sporgenze inguinali del gerarca di turno. Deve essere in grado di sorreggere iniziative federali tese a comunioni di obiettivi,

in primis le risorse energetiche. Le comunioni e le condivisioni possono essere “bagaglio” di popolazioni che hanno vissuto per secoli le stesse rinunce e le medesime fatiche. Le popolazioni lucane e del Cilento si ritrovano a condividere esperienze simili che hanno poco da spartire con la megalopoli napoletana e le sue aree contermini. Il Cilento ha vissuto l’esodo e le migrazioni giovanili come la Basilicata. IL Cilento non ha nulla da spartire con le aree a forte densità demografica e mafiosa. Il Cilento deve avere lo stesso rispetto della nostra bella e selvaggia Basilicata interna. Le popolazioni anziane della Lucania e del Cilento si esprimono con la stessa lingua. Il Progetto di Fierro è ambizioso, moderno poco confuso e tanto trasparente. Spero, infine, che si apprezzi la vera modernità di un progetto condiviso, che, prende le mosse, non da uno sterile e fuorviante slogan” Grande Lucania”, ma, da un processo democratico e di rispetto, verso popolazioni che da secoli convivono con le stesse rinunce e le stesse ingiustizie. Con questo grande Laboratorio e con questa forte presenza territoriale si potranno creare quei grimaldelli virtuosi per aprire la Regione Basilicata a una nuova prospettiva socioeconomica. Prospettiva che non faccia leva sul “cahier des doleances”del ministro Giulio Tremonti, ma, che dia il giusto risarcimento e la equa ripartizione delle risorse pubbliche alle popolazioni interne della Basilicata e del Petrolio. La DIGNITA’ che deve essere riservata alla “Grande Lucania”. Facciamo rivivere le zone di confine con tanti eventi culturali, ma, soprattutto, con tante belle perfomances animate da movimenti civici e di opinione in grado di fare le adeguate “pressioni” politiche e adeguate istanze ... nella giusta direzione. Adeguate istanze mutuate da un popolo lucano che non ha certo dimenticato la bella manifestazione di Scanzano Jonico. Forse, sarà la prima e grande occasione della “NUOVA LUCANIA FEDERALE”, che, potrà, finalmente, toccare con mano e rendere palpabili i risultati positivi di una contrattazione di DIRITTO e di RISPETTO. Contrattazione di diritto e di rispetto per le nostre immense e “mal pagate” risorse energetiche.

opo la “lascina” ( gran quantità di oggetti sparsi per terra) di schede fac-simile, santini ed appelli elettorali sulle strade, è finita la caccia all’ultimo voto. Le urne hanno dato il loro responso. Gli elettori di Rionero in Vulture si sono pronunciati scegliendo liste e candidati di loro gradimento. Antonio Placido, sindaco uscente, è stato riconfermato nella carica di primo cittadino. La lista “Centrosinistra per Rionero” ha largamente superato per suffragio le due liste concorrenti. Questi i risultati definitivi, ma non ufficiali, della competizione elettorale, che, com’è noto, ha visto scendere in campo tre liste di candidati: “Il Popolo della Libertà. Berlusconi per Ramunno” candidato sindaco Donato Ramunno voti 1.268 (15.28%), “Centrosinistra per Rionero” candidato sindaco Antonio Placido voti 6.223 (75.10%), “Sviluppo e Libertà per Rionero” candidato sindaco Vittorio Brienza voti 799 (9.63 %). Elettori 12.717- Votanti n. 8.767 (68.94%) - Voti validi 8.300 (94.67 %) Schede bianche n. 59 (0.67 %) - Schede nulle 408 (4.65 %). Alla lista del sindaco che ha ottenuto più voti, in base alla nuova legge elettorale sono stati assegnati i due terzi dei seggi ( 11 su 16). I rimanenti cinque seggi sono stati attribuiti, secondo il metodo proporzionale, 11 alla maggioranza e 5 alla minoranza ( 3 alla lista “Popolo della Libertà” e 2 alla lista “Sviluppo e Libertà”). Questi i sedici consiglieri comunali che siederanno nell’emiciclo di Palazzo Rotondo: Cammarota Gennaro, Cardillicchio Carlo, D’Angelo Vito Giuseppe, Di Lonardo Mauro, Di Lucchio Vincenzo, Di Nitto Mario, Di Toro Luigi, Giansanti Nicola, Mardozza Mauro, Paolino Vincenzo, Pinto Maria Michela (maggioranza); Donato Ramunno, Pietragalla Luigi, Spadola Antonio, Vittorio Brienza, Di Lonardo Pasquale (minoranza). Nella recente competizione elettorale, svoltasi per scadenza naturale, a volte con toni vivaci ma sempre in un civile e democratico confronto, le coalizioni in lizza hanno cercato di ottenere il consenso degli elettori illustrando le proprie proposte per determinare il giusto e necessario sviluppo socio-economico della città del Vulture. Gli elettori evidentemente hanno premiato chi si è mostrato più convincente e maggiormente affidabile. Certo, una responsabilità non indifferente per i nuovi (si fa per dire, visto che ritornano ben otto ex consiglieri, fra maggioranza e minoranza) amministratori della città che dovranno dimostrare con i fatti la necessaria competenza amministrativa, fantasia e determinazione nell’affrontare e risolvere i problemi (non sono pochi né di facile soluzione) che attanagliano la comunità rionerese. Anche l’opposizione riveste un ruolo importante, sia per quanto riguarda lo stimolo a ben operare, sia nell’individuare le esigenze reali e prioritarie dei cittadini e sia nel prospettare soluzioni idonee e praticabili (anche alternative a quelle della maggioranza) per il decollo delle potenzialità nei vari settori che la comunità di Rionero è in grado di esprimere. Ogni consigliere comunale, indipendentemente dalla posizione che occupa, di maggioranza o di minoranza (a noi non è mai piaciuta la definizione di “opposizione”; opposizione

a chi e a che cosa?), quale rappresentante dei cittadini che lo hanno eletto, deve impegnarsi al massimo, senza pregiudizio o partito preso, a dare il proprio contributo, secondo le proprie capacità e competenze, per superare le difficoltà che inevitabilmente s’incontrano nell’amministrazione della cosa pubblica. E ciò nell’esclusivo interesse dell’intera comunità cittadina. Ciò vale anche, e soprattutto, per chi occupa la carica di sindaco ed assessore comunale. Il portare in testa “il berretto” del comando (mandato popolare) deve essere segno di umile servizio a favore di tutti i cittadini e non simbolo di “potere” e di arroganza. Chi non se la sente o non è capace, meglio che stia a casa. I cittadini tutti da questa leale, costante e produttiva sinergia di impegno amministrativo si attendono risultati positivi e duraturi per migliorare realmente il livello di vivibilità della città, il suo sviluppo e la sua crescita socioeconomica e culturale. Ad incominciare dalla quotidianità dei bisogni dei cittadini, come, ad esempio, la manutenzione ordinaria e costante delle strade interne, Rionero in Vulture e i suoi laboriosi cittadini lo meritano, e non da oggi! Altro aspetto fondamentale del Consiglio comunale, non è la prima volta che lo diciamo, è quello dell’informazione dei cittadini sull’attività amministrativa. La minoranza ha il dovere di portare a conoscenza della cittadinanza il proprio impegno e le proprie proposte; la Giunta ha l’obbligo di informare sempre e compiutamente di quanto si realizza, delle varie iniziative (compreso le difficoltà che s’incontrano) che s’intendono intraprendere a favore della comunità. Noi riteniamo che non ci possa essere democrazia senza la partecipazione dei cittadini, ma non ci può essere partecipazione senza un’adeguata conoscenza e ed una corretta informazione. Noi siamo convinti che le persone ( e i politici in particolare) vanno giudicati per quello che fanno, per come si comportano e non per quello che dicono. Ad ogni livello.


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sabato 21 Maggio 2011

I lucani e la scelta universitaria Dati e statistiche, presentati in un interessante seminario nell’ambito del Trend Expo 2011 a Potenza di Virginia Cortese

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giunto ormai alla 16esima edizione, Trend Expo; un’occasione per incontrare direttamente i responsabili delle risorse umane di molte imprese del territorio nazionale. Per gli studenti ed i neolaureati, è la possibilità di partecipare attivamente a workshop e a seminari sul mondo del lavoro ed effettuare i primi colloqui; per le imprese, di cercare i giovani talenti che concludono il proprio ciclo di studi presso le facoltà dell’Università degli Studi della Basilicata. Dunque la Basilicata e i suoi giovani sempre più al centro dell’interesse. Lo si è evinto durante il seminario moderato dal giornalista, Oreste Lo Pomo, un’iniziativa congiunta di Fare Basilicata e Centro di Ateneo di Orientamento Studenti (Caos), che hanno presentato mercoledì 18 maggio presso l’aula magna della facoltà di Scienze del Campus di Macchia Romana nel capoluogo, il risultato di un’indagine condotta tra gli alunni delle scuole di secondo grado. Un modo per discutere del tema della scelta universitaria dei giovani lucani, tra vocazioni e opportunità. Per Enrico Sodano, ideatore del Trend Expo: “Lo studente è il fulcro di una traiettoria di studio preciso, diviene il protagonista e un contenitore multidisciplinare come questo non può che coadiuvarlo in un momento così particolare della sua vita.” Il professor Salvatore Masi, direttore del Caos ha voluto sottolineare: “Scegliere l’università, vuol dire scegliere per la propria vita; tale circostanza è condizionata da numerosissime variabili.

Se ci si avventura in un percorso senza la consapevolezza, senza le giuste informazioni allora si rischia di compromettere il proprio futuro. In tal senso, siamo ripartiti dal voler ascoltare i giovani. Anche e soprattutto questo, è fare orientamento.” Silvio Ascoli, componente del direttivo di Fare Basilicata ha detto: “Il nostro è un organismo indipendente dalla politica, che ha a cuore settori come l’ambiente, l’industria, il commercio e tende a coinvolgere in un laboratorio di idee variegato i ragazzi lucani, sia anche quelli che si sono trasferiti all’estero.” Al professore Severino Romano, ordinario di pianificazione economica e territoriale, è stata affidata l’illustrazione della ricerca: “Lo scopo principale dell’indagine (rivolta ad un campione di studenti della Basilicata di 4 e 5 classi delle scuole superiori) è quello di analizzare l’emigrazione intellettuale e di suggerire, altresì, prime risposte per arginare la “fuga dei cervelli”. In regione, il fenomeno è particolarmente intenso e indica che c’è la tendenza a recarsi dove vi sono migliori e maggiori opportunità. Ciò ha inevitabili conseguenze economiche per il territorio. La perdita di capitale umano qualificato è netta ed è a tutto vantaggio delle regioni del nord o del centro. Il segnale va letto, ragionevolmente, nella direzione di una società che si depaupera perché non risponde alle legittime attese dei singoli individui. Ecco i numeri: interviste 608 (53% donne, 47% uomini); il 40% di coloro che hanno risposto risiede in provincia; il 60% intende proseguire negli studi, il 15% (soprattutto i maschi) vuole lavorare, il 20%

non ha ancora deciso. I perché: il 35% andrà fuori perché il corso di laurea non è presente in regione, il 10% andrebbe via anche qualora il corso fosse presente, perché lo reputa di scarsa qualità; il 21% valuta il prestigio di un ateneo esterno e la facilità d’inserimento nel mondo dell’occupazione. L’analisi ha portato dunque a riflettere sulle manovre da porre in campo per limitare i rischi che pur si sono presentati: è utile interrogarsi in termini di costi/benefici; promuovere la cultura del merito; ampliare le strategie di sviluppo regionale secondo assi e accordi di filiera con le aziende; incidere sull’“attrattività”, investire sulla qualità della ricerca e soprattutto trasferire i risultati e comunicare.” Alla tavola rotonda che ne è seguita hanno preso parte, il Magnifico Rettore dell’Unibas, Mauro Fiorentino: “Sono convinto che propendere per un percorso è soprattutto questione di passione; un sentimento che cresce progressivamente se è sostenuto dalla qualità. Quest’ultima si esprime con facilità e la si subisce altrettanto agevolmente, perché si è molto portati a valutare. In tutti i sensi. Ci vuole umiltà, quella che deve guidare i singoli operatori dell’ateneo nello spiegare che la nostra è un’università normale e quindi con punti di eccellenza e criticità, come le altre.”; il presidente di Confindustria, Pasquale Carrano; il segretario regionale CGIL, Antonio Pepe; il preside del Liceo Classico Flacco, Silvana Gracco. Attilio Martorano, in veste di Presidente dell’associazione Fare Basilicata, ha chiuso i lavori.

Terremoti a confronto: La scuola italiana primeggia nel settore

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i è tenuta lo scorso 18 maggio presso la sala congressi del Dipartimento di Strutture, Geotecnica e Geologia Applicata (DiSGG) dell’Università degli Studi della Basilicata una giornata di studio dedicata all’analisi e al confronto su alcuni forti terremoti avvenuti nel 2010 e nel 2011. In particolar modo è stata data importanza a due eventi calamitosi di grande impatto come il terremoto del Cile del 27 febbraio 2010 e quello della Nuova Zelanda avvenuto nei primi mesi del 2011. Attraverso l’autorevole voce di esperti del settore come il professore Domenico Liberatore dell’Università “La Sapienza” di Roma o ancora Marco Mucciarelli , Felice Ponzo entrambi dell’Unibas e Tobias Smith dell’università di Caterbury in Nuova Zelanda, la nutrita platea, composta per lo più da studenti di Ingegneria, ha potuto rivivere l’esperienza che i relatori hanno vissuto nei giorni immediatamente successivi alle forti scosse sismiche. Un’esperienza che denota l’importanza della scuola italiana da sempre attenta a questioni di questa natura e che attraverso il lavoro sul campo molto può dare in quella ricerca costante di prevenzione e sicurezza degli edifici sia pubblici che privati. Una giornata di studio che ha evidenziato l’importanza delle costruzioni che potremmo definire “all’italiana”, ad esempio è stato interessante venire a conoscenza che in paesi come il Cile a seguito del forte sisma le costruzioni che hanno riportato meno danni sono state quelle a mura-

Immagine tratta da tersiscio.blogspot.com

tura confinata. Si tratta di un tipo di costruzioni che sono state inventate da noi italiani dopo il terremoto di Reggio Calabria e Messina del 1908, ma che, paradossalmente, nello stivale non sono per niente diffuse tant’è che “la muratura confinata è stata totalmente dimenticata”. Quello che ha colpito è stato il numero basso di edifici collassati nonostante la dimensione del terremoto per quanto concerne il movimento sismico è stata di 5700 volte più forte rispetto a quello de L’Aquila. Ed ancora interessante è stata l’esperienza umana vissuta dagli esperti: “nonostante fossimo stati sui luoghi colpiti dal sisma solo qualche giorno dopo non sembrava di stare in dei paesi terremotati, la gente viveva normalmente e questo ha colpito molto”. Insomma esperienze di vita e professionali a confronto, nello studio di quelli che sono gli effetti dei terremoti, che hanno evidenziato il potenziale notevole della scuola italiana e l’influenza che questa ha sul modo di costruire nel mondo. Prima del convengo presso il Laboratorio di Strutture è stato possibile assistere a un test dimostrativo del comportamento sismico di un nodo in legno lamellare post teso, legno lamellare di cui la nostra regione ne possiede una gran quantità. Luca Santoro

Un momento del dibattito


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LA SETTIMANA DEL TRED EXPO A POTENZA

Sette giorni di opportunità presso il Campus di Macchia Romana di Luca Santoro

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i concluderà domani, domenica 22 maggio 2011, la sedicesima edizione del Trend Expo il più grande salone fieristico di Orientamento, della Formazione, del Lavoro e della Cultura della Basilicata. È stata un settimana di eventi, seminari, che ha visto la partecipazione di numerosissime aziende, scuole, enti di formazione che per sette giorni si sono confrontati su tematiche dall’alto contenuto sociale. Il confronto è stato l’ele-

mento chiave della manifestazione. Da un lato gli studenti, universitari e non, che hanno potuto incontrare direttamente i responsabili di molte importanti imprese del territorio nazionale, dall’altro le imprese stesse che approfittando dell’occasione, sono potute andare alla ricerca diretta dei giovani talenti lucani. Workshop, seminari sul mondo del lavoro, ma non solo, disabilità, associazionismo, pari opportunità, tutto questo è stato Trend Expo. Sono state quattro le sfide affrontate nella sette giorni, la prima è stata quella

“Occupazionale”, essenzialmente legata alle scelte; la seconda è stata quella “Formativa”, saper leggere le richieste dei giovani e del territorio ponendo l’accento al dialogo anche al di fuori dell’università, la terza sfida è stata quella sullo “Sviluppo Territoriale”, attraverso l’istituzione di stage e tirocini; l’ultima, ma non per importanza, è stato il tentativo di “Supporto alle Amministrazioni”, mediante l’apertura di archivi per far conoscere le vere eccellenze della nostra università, della nostra regione. Ma non solo opportunità, ma

anche momenti di riflessione come ad esempio far capire ai giovani che il futuro è fatto di percorsi e che scoprire il proprio talento non è una cosa facile. Così come è stato importante comprendere che l’università non è un’entità e se stante, ma un patrimonio di tutti. Una università che educa al lavoro, che fa da interfaccia con le imprese, un’attività che non si concentra solo nei pochi giorni della manifestazione, ma che si spalma nell’arco di tutto l’anno. Il trend Expo è stato anche l’occasione di svago culturale, una manifesta-

zione che si è aperta all’arte. A tal proposito grande successo e curiosità ha destato lo spettacolo teatrale “Istruzioni per l’uso della Donna” che ha rappresentato il tentativo di un viaggio nell’universo femminile miscelando comicità a tragicità grazie anche alla partecipazione dell’attrice Eva Immediato e l’attore Mauro De Felice per la regia di Antonio De Rosa.

Il giudizio dei sindacati

Il convegno sul farmacista

La voce degli stand

Il Trend Expo ha visto anche la partecipazione degli organi sindacali che, nelle parole del Delegato Carmine Vaccaro, hanno sottolineato l’importanza della manifestazione. “Tred Expo deve consegnare ai giovani la speranza per il futuro. Da una parte creare le opportunità di lavoro e dall’altro assumersi le responsabilità affinché la Basilicata non continui a perdere menti importanti. Abbiamo l’obbligo di giocarci tutte le carte possibili e i giovani sono la nostra grande risorsa. Dobbiamo iniziare a fare le cose sul serio”.

All’interno della settimana universitaria interessante è stato il convegno, ideato dalla facoltà di Farmacia assieme all’Ordine dei Farmacisti della provincia di Potenza, denominato “Il valore della professione: esperienze lavorative a confronto”. Si è parlato del ruolo del farmacista nell’ambito della ricerca clinica, un’attività importante che vede come unico fine la salvaguardia della nostra salute. Scoperta e Sviluppo queste le basi di partenza per una ricerca di qualità, la scoperta si orienta verso nuovi preparati chimici e biologici, lo sviluppo riguarda la sicurezza e il metabolismo del farmaco. Tutte e due sono attività che permettono di acquisire i dati necessari per seguire il processo di approvazione da parte delle autorità regolatorie. È stato interessante comprendere come dietro ad un farmaco si susseguono test clinici che si suddividono in quattro fasi: la prima riguarda gli studi condotti su un numero limitato di soggetti volontari che permette la valutazione del prodotto in termini di sicurezza, ma non solo, vengono studiate le diverse dosi del farmaco sperimentale per vedere come questo agisce sul corpo umano. La seconda fase riguarda come il farmaco agisce sulle persone malate, questi studi sono generalmente di confronto fra il farmaco sperimentale ed un placebo che è un composto privo di attività farmacologica. Nella terza fase si analizza un campione molto alto di pazienti affetti da malattie e che quindi riflettono al meglio la popolazione media. Le informazioni raccolte durante questa fase di studi sono determinanti ai fini della valutazione finale delle indicazioni del farmaco e per chiedere la registrazione della stesso. Quarta ed ultima fase riguarda l’approvazione delle autorità regolatorie e quindi la successiva commercializzazione. Si valuta la sicurezza a medio e lungo termine del farmaco oltre che la sua efficacia rispetto agli altri farmaci in commercio. Insomma un’attività complessa, ma assolutamente affascinante che ci permette di comprendere al meglio cosa si nasconde dietro la nostra salute. Al convegno hanno partecipato fra i tanti il prof. Faustino Bisaccia (preside della facoltà di Farmacia), il dott. Luigi Milella (ricercatore dell’Unibas) oltre che la dott.ssa Magda Cornacchione (presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Potenza).

Tra gli stand più visitati nel corso dell’edizione numero 16 di Trend Expo è stato quello dedicato alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità. È stata l’occasione per comprendere, finalmente, che l’uguaglianza tra le donne e gli uomini è uno dei principi fondamentali sanciti dal diritto comunitario. Grazie all’ Avv.Ivana Pipponzi, è stato fornito un vademecum sui diritti delle donne affinché quest’ultime possano essere maggiormente consapevoli dei propri diritti e in grado di utilizzare concretamente i vantaggi offerti dall’attuale legislazione , che si ispira ai principi fondamentali della convivenza civile. “Il giudizio su questa edizione del Trend Expo è assolutamente positivo. Abbiamo avuto un’affluenza molto cospicua di giovani ragazze, ma anche di donne che hanno espresso la volontà di saperne di più. È stata anche l’occasione di far conoscere alle nostre visitatrici l’esistenza del Premio Internazionale-Ester Scardaccione- giunto alla sua terza edizione, un premio che rappresenta l’opportunità di valorizzare e riconoscere le attività e il ruolo delle donne lucane che, con il loro impegno, sono riuscite a tracciare un segno in tutti gli ambiti sociali, culturali e artistici”. Un Premio Internazionale che vuole anche far emergere dal sommerso contesti e dimensioni poco noti dove le azioni di donne fortemente motivate sono riuscite a creare prospettive e soluzioni per diffondere un clima di pace e solidarietà.

La voce degli studenti Sono stati migliaia gli studenti universitari, ma non solo, anche provenienti dalle scuole superiori di Potenza e provincia che per sette giorni hanno riempito il Campus di Macchia Romana con la loro vitalità e curiosità per un evento unico nel suo genere. Noi abbiamo chiesto ad alcuni di loro un giudizio sulla manifestazione. Si chiamano Canio Sileo, Claudio Lisi e Davide Carlucci e tutti e tre sono studenti di Ingegneria presso l’Unibas: “Il Trend Expo rappresenta una vetrina importante per la nostra università e per noi giovani. Una settimana di seminari, convegni, spettacoli, ma non solo, incontri con aziende, forze dell’ordine, specialisti nel campo del lavoro ha rappresentato un’opportunità in più per noi giovani lucani da sempre confinati nell’oblio da parte di una classe dirigente forse troppo disattenta nei confronti di una risorsa così preziosa. È stato bello vedere il Campus di Macchia Romana riempirsi di gente anche se presso alcuni stand non c’è stata la chiarezza che molti di noi si sarebbero aspettati. Nonostante ciò il giudizio resta comunque positivo, la speranza è che manifestazioni di queste genere continuino affinché le eccellenze lucane possano trovare una sistemazione e una gratificazione lavorativa qui nella propria terra”.

Trend Expo e disabilità La sedicesima edizione di Trend Expo è stata anche l’occasione per tornare a parlare di disabilità nel tentativo di abbattere le diverse barriere culturali entrando nell’ottica di vedere il disabile non in maniera denigratoria, ma come una risorsa che molto può dare alla valorizzazione della società civile. Le parole del rappresentante degli studenti diversamente abili, Vincenzo Nardozza:” Il 1999 è l’anno di svolta per l’integrazione dei disabili nelle università italiane”-da allora sono passati 12 anni- “ma ancora buona parte non riesce ad accedere all’università nonostante vi è una legge che tutela il nostro diritto allo studio accademico. Come rappresentante degli studenti diversamente abili oggi mi sento di dire che la mia disabilità è una fortuna perché mi permette di essere quello che sono. Questa manifestazione rappresenta il tentativo di cambiare le cose per far conoscere e far valere i nostri diritti”. Un modo di raccontare tematiche altamente delicate legate alla disabilità è stato affrontato anche dalla band “Ladri di Carrozzelle” che, con ironia e sensibilità, ha messo in musica il tentativo di abbattere i pregiudizi e le barriere mentali, proponendo un’immagine insolita di chi vive le diversità, non come ostacolo ma come risorsa, ricchezza, e soprattutto come occasione di crescita, sia individuale che collettiva.


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sabato 21 maggio 2011

La voce umana: universo di saperi

A cura di Dr. Nicola Straziuso Medico-Chirurgo - Odontoiatra - Master II° Liv in Ortognatodonzia Gnatologia e Funzione Masticatoria - Master II° Liv in Ottimizzazione Neuro-Psico-Fisica con Convogliatore di Radianza Modulante - Otorinolaringoiatra Specialista in Foniatria and Medical Dental Project Team Via Appia, 206 Potenza Tel. e fax. 0971 - 601163 info@medicaldentalproject.com www.medicaldentalproject.com

L

a voce è il nostro mezzo di comunicazione per eccellenza. Le voci ci informano su cosa sta accadendo intorno a noi, le voci ci parlano di un bisogno particolare, ci trasmettono emozioni, sensazioni, speranze. Mondi espressivi diversi che condividono uno stesso punto di fondo: sono espressioni della voce. Ma la voce non va generalizzata come qualcosa di scontato, la voce è qualcosa di unico come unico è l’essere umano. La voce è l’espressione di ciò che si cela di più nascosto e vero all’interno dell’essere umano e che parla della sua umanità e singolarità. È l’espressione di un corpo che risuona al suo interno, di una cavità sonora che vibra e che attraverso questa vibrazione comunica se stessa e la propria esistenza. Interrogarsi sulla voce vuol dire allora cercare di aprire degli spiragli che spieghino questo fenomeno, dalla sua percezione alla sua emissione, dall’utilizzo artistico alla sperimentazione, con la volontà di portare a galla alcuni problemi mettendoli in relazione tra loro. Viviamo in un’epoca in cui il sapere appare frammentato in numerosi saperi specialistici, ognuno dei quali ispirato a concezioni spesso tra loro nettamente divergenti. Lo sviluppo e l’affermazione di una forma particolare di sa-

pere, denominata per antonomasia ‘scienza’, hanno determinato lo studio e l’analisi di caratteristiche umane che per molto tempo sono rimaste nel dimenticatoio: tra di esse lo studio della voce rappresenta una delle tematiche più interessanti. Ad esempio non tutti sanno, (o forse non sono state sufficientemente divulgate le informazioni), che i denti, la mandibola, le articolazioni temporo.mandibolari, le biotecnologie cranio-facciali giocano un ruolo rilevante nell’emissione vocale determinando la bontà del linguaggio stesso. La voce chiama in causa la presenza di un corpo, di una cassa di risonanza che renda oggettivabile quel respiro e questa è proprio la nostra bocca. L’incredibile peculiarità della voce umana sta nel fatto che il “risonatore” principale, la bocca, è mobile, ed è pertanto possibile modificarne la forma nel corso dell’emissione del suono. Ruolo importante abbiamo detto lo riveste l’artic o l a z i o n e temporo-mandibolare che svolge la funzione di articolare il movimento complesso della mandibola nei tre piani dello spazio, fondamentali per la masticazione e per la fonazione. Si distinguono infatti movimenti simmetrici (apertura, chiusura, protrusione, retrusione) ed asimmetrici (lateralità, masticatori ed altri movimenti automatici). Si distinguono inoltre dei movimenti limite, di contatto e liberi. I movimenti limite sono tutti quei movimenti che l’articolazione concede come estremi alla mandibola. I movimenti di contatto sono tutti quei movimenti che avvengono mantenendo un contatto fra i denti delle due arcate (protrusione, lateralità, retrusione). I movimenti liberi sono cosi detti dal momento che sono compresi tra i due precedenti. Nella emissione di note o vocali la mandibola effettua dei movimenti, nello specifico si abbassa facendo in modo che la laringe si innalzi permettendo l’emissione del suono. Ma nell’emissione vocale oltre alla mandibola entrano in funzione il palato, che può essere molle o duro (dipende dal suono che si emette) così come la lingua che effettua degli spostamenti verso la parte posteriore o anteriore della faringe. Senza un’adeguata conoscenza dello strumentovoce, la stessa rischierà di rimanere un’entità in parte

sconosciuta e misteriosa. E’ importantissimo entrare in contatto con la propria voce e quindi immedesimarsi in questo universo variegato. Imparare a percepire e a gestire ciò che accade all’interno del corpo durante la fonazione, oltre a portare ai massimi livelli la vocalità in accordo con il dono di natura di cui ciascuno è stato equipaggiato, eviterà o ridurrà rischi e disturbi. Per arrivare ad avere una buona dizione, per cantare, per estendere al massimo e dosare la propria potenza vocale ognuno di noi deve preoccuparsi di arrivare a conoscere come è strutturato il proprio apparato vocale e cercare caso per caso la pratica più corretta e gli esercizi più efficaci per ben articolare e sviluppare sonorità e potenza. Per semplicità si può scomporre il fenomeno vocale in tre momenti distinti: la produzione del fiato, la generazione del suono e la modulazione di questo. Le tre funzioni coinvolgono l’apparato respiratorio e la parte superiore di quello digestivo (organi della masticazione e della deglutizione): il primo è responsabile della produzione del fiato e della generazione del suono, il secondo della modulazione del timbro vocale e dell’articolazione della parola. In realtà la fonazione, l’insieme, cioè, delle funzioni fisiolo-

giche che intervengono nella produzione della voce, è un’attività che coinvolge direttamente o indirettamente tutto il corpo. La postura, per esempio, influisce sulla geometria dello scheletro e quindi sulla meccanica respiratoria. Abbiamo potuto notare, quindi, che esistono delle correlazioni molto dirette tra foniatria e odontoiatria. I dentisti, soprattutto quelli pediatrici, spesso si trovano di fronte pazienti con problemi fonetici. Le interazioni tra foniatria ed odontoiatria sono note da tempo, John Hunter ne parlava già nel 1750 circa nel suo trattato Storia Naturale dei Denti Umani. L’apparato vocale viene suddiviso in tre componenti: Il mantice Il vibratore Il risuonatore Il primo non è altro che la respirazione umana, si tratta di un soffio fonatorio prodotto attraverso l’abbassamento della gabbia toracica e a volte dalla contrazione degli addominali. Il secondo è formato da cartilagini, legamenti e muscoli ed è coperto al suo interno da mucosa. Le corde vocali non sono altro che muscoli ricoperti di mucosa che si sporgono all’interno della laringe. Il terzo è invece la faringe cioè quella cavità che fa seguito alla bocca, posteriormente alla lingua. Si tratta di una struttura mu-

scolare capace di restringersi lateralmente e in direzione postero-anteriore. I movimenti di cui è capace sono molto importanti per l’articolazione dei fonemi, soprattutto per le vocali. Se volessimo analizzare brevemente i fonemi italiani questi si suddividono in vocali e consonanti. Nelle vocali le strutture anatomiche ed articolari del sistema di risonanza della bocca non oppongono resistenza al passaggio di aria e sono prodotte da oscillazioni aeree periodiche modulate dalle vibrazioni delle corde vocali. Nelle consonanti invece le strutture anatomiche ostacolano in parte o totalmente il passaggio di aria producendo quindi un rumore. Considerando che l’articolazione consonantica è gestita prevalentemente dalla lingua nel cavo orale si intuisce come tale funzione debba essere completamente indipendente dal controllo dello spazio faringeo la cui gestione, con ricerca di mantenimento di una certa costanza di spazio e forma, permette di controllare l’omogeneità nel colore e nella rotondità del suono emesso. In definitiva possiamo dire che la voce è quell’elemento tipico che caratterizza ciascuno di noi, pertanto occorre venire a contatto con tematiche che solo lo studio e la scienza può darci. Per tale motivo diventa prioritaria una educazione vocale che può essere sintetizzata in 4 punti:

l’importanza data al ruolo dei muscoli estensori (di apertura, di allargamento e di verticalità) la concezione dell’appoggio respiratorio come sottile ricerca dell’equilibrio naturale e non come iperattivazione muscolare la concezione dell’educazione vocale come educazione ‘vocalica’ tramite vocalizzi sulle varie vocali, che allenino il corpo a ‘sintonizzarsi’ automaticamente sulle frequenze del suono puro, libero. il superamento di forme statiche, precostituite, che portano alla risonanza forzata e a distorsioni acustiche.\ L’integrità dell’apparato dentale e del sistema stomato-gnatico garantisce una produzione vocale e fonetica “ad alta definizione” migliorando il timbro, la risonanza e la dizione. Viceversa, l’assenza di uno o più denti e gli spazi tra essi favoriscono i fenomeni distorsivi di interferenza, di diffrazione del suono emesso dall’organo vocale. Un laboratorio di fonetica sperimentale, come quello attivo presso Medical Dental Project, che si avvale contemporaneamente del Sonagrafo, del Fonetografo, del Kinesiografo Mandibolare, della Pedana Posturografica, dell’Elettromiografo, aiuta a comprendere le complesse relazioni tra Foniatria ed Odontoiatria.


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Il laser per miopia, ipermetropia ed astigmatismo - 2° parte

Acura del Dottor Vincenzo Pagliara Responsabile Branca OculisticaASPPotenza vincenzopagliara@alice.it www.vincenzopagliara..com 339/8081041 - 0971/310792 848821821

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escriviamo ora le varie fasi dell’intervento. Dapprima si instilla nell’occhio un collirio anestetico topico; il paziente è steso su un lettino, si applica un divaricatore palpebrale per mantenere l’occhio aperto e si effettua la rimozione dell’epitelio corneale manualmente con un apparecchio che somiglia ad una piccolissima mazza da golf ; poi si continua con una spatola rotante, simile ad uno spazzolino da denti. Si procede con la centratura del laser e con l’ablazione, sempre con il controllo dell’ eye tracker ,che ci fa lavorare

tranquilli, in quanto il laser si ferma se l’occhio del paziente si muove. Infine la regolarizzazione finale con lo smoothing, una specie di levigatura ed infine l’applicazione di una lente a contatto, che ha la funzione di proteggere l’occhio come una bendina. Quindi si prescrive la terapia, a base di colliri antibiotici ed antinfiammatori per qualche giorno e di lacrime artificiali a base di acido ialuronico per qualche mese. Si preferiscono colliri monodose, perché sono senza conservanti. Infine si prescrive un collirio al cortisone con dosaggio a scalare per evitare l’ haze, cioè la eventuale possibile formazione di opacità corneali. La PRK è l’intervento che preferisco, in quanto è sicura ed efficace, agisce soltanto sulla superficie corneale e non c’è bisogno di tagli intrastromali (per separare la parte più superficiale della cornea, detta epitelio, dalla parte intermedia detta stroma) con il laser a femtosecondi o con il microcheratomo. Il lieve dolore post-operatorio può durare fino a due giorni ed il recupero visivo è un po’ più lento, ma i risultati finali sono ottimi. Il fenomeno detto “Haze” è raro, in quanto con i colliri si evita il formarsi di opacità corneali. Il tipo di ablazione è molto precisa, lasciando superfici ben levigate, migliorabili ulteriormente con lo smoothing. La riepitelizzazione si ottiene velocemente con lenti a contatto post-laser per pochi giorni e con l’im-

piego di colliri. Si possono correggere miopie fino a 810 diottrie ed ipermetropie fino a 5-6 diottrie, anche associate ad astigmatismo. La LASIK ( Laser Assisted in Situ Keratomileusis ) è indicata per miopie con valori un po’ più elevati,, necessita di una microincisione con un bisturi motorizzato, il microcheratomo, o meglio ancora con il laser a femtosecondi; si crea sulla cornea un sottile e piccolo lembo a forma di disco che viene sollevato come la pagina di un libro. Poi si agisce con il laser sugli strati sottostanti della cornea e quindi si riposiziona il lembo senza bisogno di punti di sutura. Dopo l’intervento si può avere secchezza oculare. Il laser a femtosecondi è un laser con impulsi ultraveloci della durata di circa 100 femtosecondi, cioè di una brevità impensabile per la mente umana. Si comporta come un finissimo bisturi chirurgico, con una geometria di taglio programmabile a computer, quindi con una precisione di taglio superiore a qualsiasi taglio manuale. Si utilizza per preparar lembi corneali nella LASIK e nel trapianto di cornea. Per diottrie molto elevate, età superiore ai 40 anni o per spessori corneali insufficienti (rilevabili con un rapido e semplice esame detto Pachimetria), si possono utilizzare le IOL fachiche, cioè delle lentine simili a quelle che si utilizzano per gli interventi di cataratta, ma senza togliere il cristallino.

Le IOL fachiche si possono inserire in camera anteriore con una microincisione, consentendo una stabilità della rifrazione, la correzione di alte ametropie e una buona visione ottenibile rapidamente. E’ però necessario un controllo dell’endotelio corneale ogni 6 mesi. Le IOL in camera posteriore sono indicate ad una età compresa tra i 25 ed i 45 anni,uno spessore corneale rilevato alla pachimetria insufficiente per effettuare il laser ad eccimeri o in casi già sottoposti ad interventi di chirurgia rifrattiva pregressi. Sono controindicate in caso di cataratta, uveite, glaucoma e camera anteriore molto bassa(<2,8mm), spesso presente negli ipermetropi. In pratica è fondamentale conoscere il valore delle diottrie e dello spessore corneale per la scelta della tecnica più indicata. Infine per la correzione della presbiopia, la difficoltà nella visione da vicino che inizia dopo i 40 anni, ci sono vari tipi di intervento, ma nessuno sembra garantire oggi dei risultati particolarmente soddisfacenti. Lenti intracorneali, tecniche con laser a radiofrequenza,cristallini artificiali multifocali e accomodativi, che attualmente si possono usare anche per gli interventi di cataratta, evitando l’uso degli occhiali da vicino. Una tecnica innovativa, ma non ancora molto diffusa detta MOD ( Multifocal Optic Design), consentirebbe di

eliminare contemporaneamente miopia, astigmatismo e presbiopia dopo i 40 anni, ed è indicata anche con ipermetropia e presbiopia, ovviamente senza cataratta. In questi casi, però, spesso si ottiene soltanto un miglioramento, determinando una riduzione delle diottrie ma senza eliminare gli occhiali. In pratica per la presbiopia le tecniche corneali con laser sono in continua evoluzione e i risultati forniti ogni anno sono progressivamente migliori. Per i presbiti, per ora, la soluzione dell’occhialino da vicino, o meglio ancora delle lenti multifocali o progressive, realizzato su misura dall’ottico, resta ancora la soluzione più sicura In conclusione, oggi gli interventi con il laser per togliere gli occhiali hanno compiuto dei giganteschi progressi, in quanto si svolgono in condizioni e tecniche fino a qualche anno fa impensabili. Si pensi che la maggior parte degli interventi con il laser dura meno di 10-15 minuti, non è necessaria anestesia né ricovero, ma basta un collirio anestetico; non si prova alcun dolore, l’occhio recupera la visione corretta nel giro di poche ore o pochissimi giorni, si possono operare entrambi gli occhi contemporaneamente e nella

maggior parte dei casi si riescono ad eliminare totalmente gli occhiali. Per ottenere questi risultati straordinari il paziente deve essere idoneo all’intervento, cosa che può stabilire soltanto un medico oculista competente ed esperto in materia, dopo una lunga e dettagliata visita; l’operazione va effettuata con un laser dotato di tutti i più moderni ritrovati della tecnologia biomedica. Perciò bisogna avere gli occhi bene aperti nella scelta della persona giusta, che deve essere un medico specialista esperto in tali metodiche, mantenendo un atteggiamento realista nella valutazione dei risultati. Va precisato che l’intervento non è complicato, ma è preferibile eseguirlo con laser di ultima generazione, controllati periodicamente, perché sono fondamentali un’accurata visita preoperatoria ed un laser estremamente affidabile. .

SPLENOMEGALIA (AUMENTO DEL VOLUME DELLA MILZA)

A cura del Dr. Antonio Rina Medico Radiologo Responsabile U.O. Ecografia Ospedale di Policoro – ASM Tel. 0835 - 986489 www.ecografiarina.it

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er splenomegalia si intende l’aumento volumetrico della milza. Il volume della

milza varia con l’età ed anche con la statura dell’individuo adulto. Una milza aumentata di volume diventa generalmente, palpabile. Tuttavia per il riconoscimento definitivo di splenomegalia è opportuno ricorrere ad esami strumentali, quali l’ecografia, che permettono di valutare correttamente il volume della milza. La splenomegalia è un segno clinico di grandissima importanza in numerose malattie. Per meglio comprendere le cause di aumento di volume della milza è bene tenere presenti le sue molteplici funzioni. -Funzioni ematologiche. a) Emocateresi: consiste nella distruzione di globuli rossi alterati o invecchiati; pertanto la milza va incontro ad aumento volumetrico in caso di anomalie dei globuli rossi (sferocitosi, talassemia, drepanocitosi ed altre).

b) Emopoiesi extramidollari: E’ presente normalmente solo nella vita fetale, ma può riprendere dopo la nascita con formazioni di globuli rossi e bianchi, in alcune condizioni patologiche, quali i tumori del sangue, in cui si osserverà pertanto un aumento di volume dell’organo. -Funzioni circolatorie. a) Regolazione del circolo venoso. La vena splenica concorre alla formazione del tronco portale, che porta il sangue al fegato; pertanto il suo flusso risente di tutte le alterazioni del flusso portale stesso, delle quali la più importante e più frequente è l’ipertensione portale. La causa più comune di alterazioni del flusso è la cirrosi epatica. In questa condizione patologia l’aumento di volume della milza è dovuto ad ostacolo nel deflusso venoso con conseguente congestione.

b) Alterazioni del circolo arterioso. Patologie del sistema arterioso (trombosi) possono portare alla splenomegalia. -Funzioni immunologiche. La milza fa parte del sistema immunitario. Essa svolge un ruolo fondamentale nella distruzione (fagocitosi) di microrganismi patogeni e di sostanze con attività antigenica (Esterni all’organismo). Inoltre, nella milza sono presenti numerosissime cellule con attività immunocompetente, sede di anticorpopoiesi (formazione di anticorpi). L’organo va incontro quindi ad aumento di volume in caso di una iperstimolazione per malattie infettive (mononucleosi infettiva, Tbc, malaria, epatite acuta, infezione batterica eccetera) e per malattie immunologiche (Artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, anemie emolitiche).

Grande rilevanza, nella splenomegalia, hanno inoltre le malattie infiltrative della milza: la leucemia mieloide cronica, la leucemia linfatica cronica, le tesaurismosi, l’amiloidosi; tutte determinano un aumento, più o meno cospicuo, del volume della milza. Non vanno dimenticati, tra le cause di splenomegalia, i traumi e la patologia neoplastica, molto rara quella benigna (cisti, angiomi, amartomi), più frequente quella maligna sia primitiva (sarcomi e linfomi) che secondaria (metastatica). Inoltre, anche altre malattie, più rare, possono coinvolgere la milza. Le situazioni in cui il medico si trova a dover decidere l’iter diagnostico sono principalmente due: splenomegalia in paziente portatore di malattia già nota che può determinare aumento di vo-

lume dell’organo (cirrosi epatica, leucemie, linfomi eccetera); splenomegalia ad insorgenza acuta o di riscontro occasionale. Nel primo caso la scelta degli approfondimenti diagnostici dipende della patologia di base. Ad esempio, in un paziente portatore di linfoma mediastinico il riscontro di aumento di volume della milza fa pensare ad una diffusione addominale della malattia; pertanto, si deve procedere a ristudiare il tumore per una nuova stadiazione. La splenomegalia insorta in un paziente con epatopatia cronica nota presuppone l’avvenuta instaurazione di ipertensione portale, dunque si impone il monitoraggio dell’epatopatia (malattia del fegato) in previsione di uno scompenso della malattia, con tutti i segni dello scompenso e di ciò che comporta.


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Gli effetti dello stress sul cuore Che cos’è e come funziona il nostro sistema cardiocircolatorio?

di Gianfranca Losasso Medico Specialista in Cardiochirurgia gcardio@libero.it

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pesso si sente dire, riferendosi a chi avuto un attacco di cuore, che era una persona molto stressata o che strava attraversando un periodo della vita

stressante. Infatti, è da sempre opinione comune l’idea che lo stress può incrementare i rischi di avere un infarto. Prima di tutto, è necessario chiarire che cosa si intende quando si parla di stress. Esistono due forme di stress: quello fisico e quello emotivo. Lo stress fisico richiede un lavoro maggiore per il cuore per far fronte alla aumentata richiesta del corpo di energia ed ossigeno. Di fronte a questa richiesta, il cuore deve lavorare di più. Generalmente, lo stress fisico viene letto come positivo perché il suo contrario ossia, la vita sedentaria, costituisce un pericolo più grande di far ammalare le coronarie. Infatti, a meno che lo sforzo fisico non sia eccessivo ed il cuore non sia malato, lo stress fisico non è nocivo. Invece, nel caso in cui le coronarie sono malate e, dunque il cuore non è sano, l’esercizio fisico può richiedere al cuore uno sforzo tale da non essere sopportato. Come risposta a questa maggiore richiesta di lavoro, il cuore cercherà di battere più velocemente diventando ischemico e causando angina o infarto del miocardio. Lo stress psicologico invece, è quel tipo di stress che comunemente la

gente associa alle persone colpite da una malattia del cuore. Tutti sono d’accordo nel dire che lo stress psicologico, se molto severo o cronico, può essere pericoloso per la salute. Per stress acuto si definisce una risposta del corpo ad un problema immediato mediante la produzione di adrenalina che permette al cuore ed al cervello, di ricevere più ossigeno, accelerando i battiti cariaci ed aumentando la pressione arteriosa. Quando lo stress diventa anche cronico perché gli stimoli prodotti dall’evento stressante non si esauriscono, si innesca un meccanismo dannoso e pericoloso per la salute della psiche ed anche del corpo perché le arterie del cuore ed il cuore stesso sono sottoposti ad un superlavoro ed ovviamente si affaticano. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che uno stress emotivo (la depressione, una brutta notizia, minacce di licenziamento, guai finanziari, orari di lavoro più lunghi), in individui suscettibili emotivamente e con rischio cardiovascolare, determina l’aumento della pressione arteriosa e può favorire la comparsa di un infarto. Lo stress inoltre, aumenta anche la concentrazione nel sangue delle piastrine

che sono degli strumenti di cui il nostro corpo dispone per la coagulazione; quando la concentrazione delle piastrine nel sangue è molto alta,è incrementato anche il rischio di trombosi. Sono diversi gli esempi di circostanze a cui lo stress psicologico può essere associato in cui si è verificata una patologia cardiaca o un decesso per cause cardiache. Molti studi hanno dimostrato che le persone “sole” muoiono prima di quelle che vivono in coppia. Questo perché, ad eccezione di alcuni casi particolari, è documentato scienti ficamente che avere un compagno determina un alto grado di stabilità emotiva e supporto psicologico. Infatti, si è anche visto come dimostrazione di ciò, che cambiamenti radicali nella vita di una persona come perdere il compagno o altri parenti prossimi, perdere il lavoro o trasferirsi mal volentieri in un posto nuovo, si associa ad un rischio più elevato di morte. Chi è più soggetto ad arrabbiarsi frequentemente o ha un carattere nervoso, ha un rischio più alto di chi è di indole tranquilla e pacata, di avere un attacco di cuore. Numerosi possono essere gli esempi di questo. Anche i traumi infantili sembrano avere un im-

patto sulle malattie cardiache aumentando il rischio di infarto dal 30 al 70%, se durante l’infanzia hanno avuto esperienze negative come abusi fisici, sessuali, violenze o familiari che abusavano di droghe e di alcol. Tuttavia anche se, scientificamente non è stato dimostrato il meccanismo con cui lo stress psicologico causa malattie delle coronarie, non si può negare che le persone stressate tendono a fumare di più, a mangiare di più ed hanno poca voglia di fare esercizio fisico. Recentemente è stato dimostrato come un periodo di stress può far aumentare i livelli di omocisteina nel sangue che è un aminoacido conosciuto come un fattore di rischio predittivo di ammalarsi di una patologia delle coronarie. Scientificamente è stato anche dimostrato che il nostro corpo risponde allo stress producendo corticosteroidi che ledono il muscolo cardiaco ma anche le arterie che portano sangue dal cuore al resto del corpo. La melatonina, altro aminoacido presente nel nostro organismo, è in grado di attenuare gli effetti negativi prodotti dai corticosteroidi normalizzando i loro livelli ed impedendo loro di diventare troppo alti. La melatonoina

quindi è un buon antidoto per proteggere il cuore ed i vasi sanguigni dai danni prodotti dallo stress. Bisogna però sottolineare l’importanza che ha la personalità dell’individuo sottoposto ad una situazione stressante. Se una persona è particolarmente ansiosa, competitiva, durante la vita di tutti i giorni si creeranno necessariamente situazioni stressanti rispetto ad un’altra persona che invece ha un carattere paziente e sereno. Questo tipo di mentalità, poiché non causata da eventi esterni ma generata da se stessa, non ha una cura particolare se non l’autocontrollo anche mediante esercizi che aiutano a rilassarsi ed a scaricare lo stress accumulato: esercizi di respirazione, di stretching, yoga, meditazione e massaggi. Sicuramente imparare a gestire lo stress, sia quello a cui siamo esposti nella società sia quello che ci autoprovochiamo, aiuta a stare bene anche per quanto riguarda la salute del cuore. L’esercizio fisico ancora una volta è un ottimo rimedio per ridurre lo stress cronico ed, in più, ha il vantaggio di ridurre il rischio di patologie coronariche oltre ad aiutare il controllo dell’obesità.

Problemi di stomaco? Parliamone... gastrico. Quasi il 30% degli adulti dichiara di soffrire occasionalmente di acidità di stomaco e il 10% di soffrirne ogni giorno. Il 25% delle donne in gravidanza soffre di acidità di stomaco o sintomi ad essa correlati. Patogenesi A livello delle pareti dello stomaco esistono strutture specializzate (cellule secernenti) che producono il dott.ssa Maria Rita Milella succo gastrico contenente mr.milella@farmaciamarche- muco, enzimi digestivi e siello.it acido cloridrico (oltre al cosiddetto fattore intrinseco, che 097121179 favorisce l’assorbimento Farmacia Marchesiello c.so della vitamina B12). Il secreto acido può danneggiare le pagaribaldi 92 reti dello stomaco che 85100 Potenza fisiologicamente sono protette da uno strato mucoso. Quando questa protezione acidità di stomaco (o viene a mancare, a causa di “bruciore di stomaco”) è uno squilibrio tra fattori protettivi e aggressivi il seuna sensazione di bruciore retrosternale che origina nel creto acido entra in contatto torace e in alcuni casi si irra- con la parete gastrica danneggiandola e dando la dia al collo, alla gola e al viso. Tale disturbo si verifica spiacevole sensazione del bruprevalentemente dopo i pasti ciore di stomaco. La sensazione di bruciore allo oppure quando il soggetto si trova in posizione supina e stomaco può essere dovuta al a volte è accompagnato dal ri- reflusso gastroesofageo, una condizione patologica cagurgito del contenuto

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ratterizzata da reflusso di “materiale acido” dallo stomaco all’esofago, dove normalmente l’ambiente ha un pH alcalino, che può verificarsi in seguito ad una incompleta chiusura dello sfintere esofageo inferiore, posto al confine tra esofago e stomaco. Cause * Alimenti e bevande che “allentano” la chiusura dello sfintere esofageo inferiore quali il cioccolato, la menta piperita, le bevande contenenti caffeina (come caffè, tè, e

soft-drinks), i cibi grassi, e l’alcol. * La posizione del corpo dopo l’assunzione del pasto: la posizione supina per esempio favorisce il reflusso di cibo dallo stomaco all’esofago. * Tutto ciò che aumenta la pressione sullo stomaco e “spinge” il cibo verso la porzione superiore del tratto gastro-esofageo come ad esempio la tosse, un abbigliamento troppo stretto, l’obesità e la gravidanza. * Particolari condizioni patologiche che includono ernia iatale, il diabete e molte

malattie autoimmuni (CREST sindrome di Raynaud fenomeno, e la sclerodermia). * Farmaci che “allentano” la chiusura dello sfintere esofageo inferiore tra cui farmaci antipertensivi, farmaci antiasmatici e farmaci contenenti teofillina ad azione miorilassante. Sostanze che riducono lo strato di rivestimento protettivo presente normalmente a livello delle pareti dello stomaco e vanno ad irritare le mucose, come i cibi piccanti, gli

agrumi, i succhi i frutta, pomodori e salse di pomodoro, oltre che i FANS e il fumo di sigaretta. Bibliografia:Yesha R Patel MD, Clinical Instructor, Department of Emergency Medicine, Stanford-Kaiser Emergency Medicine Residency Program, Heartburn Overview and Causes


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Matera, si lavora per “La Città dei Bambini” Il sindaco Adduce “Un’occasione straordinaria per le migliori pratiche che vengono realizzate in città italiane ed europee” di Renato Favilli

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i è insediato a Matera nel pomeriggio di martedì 17 maggio nella scuola elementare di Serra Venerdì il gruppo di lavoro per realizzare nel rione il progetto pilota “La città dei bambini”. All’incontro hanno partecipato gli esperti in diverse discipline, architetti, pediatri, psicologi, insegnanti, che, a titolo gratuito, hanno deciso di impegnarsi in questa iniziativa. Nel corso della riunione, presieduta dal sindaco, Salvatore Adduce, alla presenza dell’assessore comunale all’Istruzione, Antonio Giordano, e dell’assessore comunale alla Qualità della vita, Silvia Vignola, si è deciso che già dal prossimo incontro gli esperti si divideranno in gruppi di lavoro per programmare le iniziative da intraprendere per rendere il rione più a misura di bambini, a partire dall’attività didattica. A tal proposito, il dirigente didattico, Patrizia Di Franco, ha espresso la disponibilità a tenere la scuola aperta anche durante il periodo estivo a disposizione di eventuali laboratori che il gruppo di lavoro volesse organizzare per i bambini. “Si tratta – ha precisato l’assessore Vignola – di un progetto pilota

partito da questo rione simbolo della città per la sua storia originale risalente al post esodo dai Sassi con l’auspicio che possa essere replicato negli altri quartieri. Si tratta ora di mettere in campo una serie di azioni e di misurare la loro efficacia sul territorio”. Per L’assessore Giordano “questa iniziativa intende porre le basi per la costruzione di una buona pratica anche a livello di attività didattiche in modo da sensibilizzare i bambini sui temi della difesa dell’ambiente e della sostenibilità con il pieno coinvolgimento degli adulti, a partire da genitori”. Dopo i contributi di tutti i componenti del gruppo di lavoro, il sindaco, Salvatore Adduce, ha tirato le prime conclusioni. “Quella di oggi è un’occasione straordinaria perchè ci consente di adottare le migliori pratiche che vengono realizzate in altre città italiane ed europee. L’obiettivo che intendiamo raggiungere è quello di realizzare azioni sul territorio che tengano conto, in via prioritaria, dei bambini. Una delle conqui-

Metapontino: Terre Joniche e la Regione “fanno la pace” M ste recenti è il diritto di cittadinanza dei bambini che, non molto tempo fa, veniva completamente escluso dalla attività delle istituzioni. Noi, al contrario, riteniamo fondamentale considerarli non solo per quello che diventeranno, ma soprattutto per il loro presente. Per questa ragione stiamo già realizzando, proprio in questo quartiere, le prime piste ciclabili della città. Per queste ragioni vogliamo trasformare il progetto di città dei bambini in azioni concrete capaci di migliorare la loro qualità della vita e, quindi, anche quella degli adulti”. Infine, il sindaco ha ringraziato i volontari del gruppo di lavoro per la loro decisione di impegnarsi a titolo gratuito per raggiungere questo ambizioso e importante obiettivo.

artedì mattina la delegazione del Comitato Terre Joniche, impegnato da oltre ottanta giorni a chiedere risposte per le aziende ed i cittadini colpiti dagli eventi del 1/2 Marzo 2011, ha tenuto l’incontro presso la Presidenza Regionale di Basilicata con il Presidente De Filippo e gli assessori Restaino, Mazzocco e Gentile, presente una rappresentanza del comune di Bernalda guidata dal sindaco Leonardo Chiruzzi ed i consiglieri regionali Braia, Romaniello e Benedetto. La delegazione - spiega un comunicato del Comitato - era composta da Enrico Lacava, in rappresentanza delle aziende agricole, Marco Avallone, in rappresentanza degli operatori turistici, Angelo Patrono, lavoratore dipendente di una delle tante aziende colpite a rischio di perdere il lavoro e Gianni Fabbris, dirigente di Altragricoltura, una delle diverse associazioni che sostengono il Comitato per la difesa delle TerreJoniche. Alla Regione Basilicata il Comitato ha spiegato la sua posizione ed avanzato le richieste onsegnando ed illustrando il documento alla base della nuova fase della mobilitazione segnata

dall’occupazione prima del tetto, poi della Sala Consigliare del Comune di Bernalda. Piena condivisione dell’azione nei confronti del Governo nazionale per ottenere l’adozione dell’ordinanza e la messa a disposizione delle risorse del fondo di solidarietà nazionale, condizioni fondamentali per dare risposte esaurienti a tutti i colpiti e permettere un’azione adeguata di messa in sicurezza del territorio. Il Comitato ha anche sottolineato la condivisione della decisione di non applicare la tassa sulle disgrazie ed apprezzato la disponibilità di De Filippo a rendere disponibili i 40 milioni che la tassa produrrebbe con risorse regionali. La riunione ha partorito prime risposte utili. Il Presidente De Filippo ha annunciato la costituzione di una cabina di regia per superare l’emergenza e la convocazione di un tavolo con il sistema bancario, gli Enti impositori e di riscossione e le autorità antiusura per concertare misure utili sul piano finanziario alle aziende ed alle famiglie colpite. Nella cabina di regia il Comitato avanzerà e discuterà le proposte per reperire e rendere disponibili le risorse neces-

sarie alle emergenze. Dopo ottanta giorni di mobilitazione, dunque, con queste risposte della Regione Basilicata, si può saldare l’iniziativa istituzionale e quella delle realtà sociali secondo il principio che più volte il Comitato ha richiamato, per cui “Ognuno faccia la sua parte”. Sulla base di queste prime risposte della Regione Basilicata alla mobilitazione dei cittadini colpiti, si può, ora, guardare all’obiettivo fondamentale di produrre in maniera unitaria una forte azione nei confronti del Governo Nazionale per ottenere l’ordinanza e la messa a disposizione delle risorse del fondo di solidarietà. La delegazione al ritorno da Potenza ha discusso e valutato con l’assemblea del Comitato la situazione dopo l’incontro di oggi ed ha deciso le nuove tappe ed i nuovi compiti della mobilitazione: presidiare, animare e rafforzare la Cabina di Regia ed “andare tutti a Roma”. Nel consiglio comunale aperto (a Bernalda) la proposta sarà quella di promuovere una forte iniziativa di pressione a Roma coinvolgendo tutte le forze sociali, istituzionali e gli eletti di tutte le parti politiche.


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Gopi, il metallo anche nel panino La prima parte della storia di un giovane dello Sri-Lanka: un professore che a Matera lavora in fabbrica

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l 14 di maggio sono andata a Matera, sono stata 2 giorni per la mia mostra di pittura. Ho preso come al solito una stanza nei Sassi, un posto romantico e pieno di storia...i Sassi per me sono la città di Gerusalemme. La stanza era stupenda, rustica e questo mi dava un senso di pace pero io sono una giraiola e sono uscita subito per andare a trovare il mio amico scultore Raffaele Pentasuglia. L’ho trovato all’ opera, era sempre allegro e scolpiva dando forma alle sue opere che man mano prendevano vita. Mi sono presa un vecchietto e una streghetta: 2 sculture freschissime appena uscite dalle sue mani. Poi sono andata alla mia mostra di pittura. Ma li non riuscivo a stare a lungo e ho lasciato Salvo con i miei quadri e me ne sono andata ancora a girare con Arianna mia figlia- per le strade di Matera, a visitare i Sassi come al solito poi ho visto lui...si, l’ho visto e ho detto “Arianna, dài

vieni, vieni perche mamma mi devi fare una foto”. “Ti prego, scusa, mi posso fotografare con te ?“. “Sì certo”. “Grazie”. Sorrideva, l’ho abbracciato e ho fatto la foto con lui, però nel suo sguardo c’era qualcosa e allora gli ho detto semplicemente: “Mi chiamo Gabriela, sono mediatrice culturale, sono rumena e tu?”. “Io sono Gopiramanam, come Gopi e sono del Srilanka. Vuoi vedere i miei quadri?“. “Certo!”. Ho visto che aveva buone maniere, un’educazione stupenda e allora gli ho domandato: “E tu che fai qui a Matera, sei un turista?”. “Magari! No, io lavoro qui”. “E nello Srilanka che studi hai fatto?”. “Sono un professore d’inglese e un ingegnere programmatore di computer”. “Piacere, io ho studiato ingegneria chimica per 3 anni, ma non mi piaceva, poi ho fatto il collegio teologico odontotecnico. La matematica per me è dura tu invece sei molto bravo”. Siamo arrivati e a Gopi grido forte: “Sono bellissimi i tuoi

quadri! Mi piacciono molto, posso fotografarli?”. “Fai quello che vuoi”. “E Gopi, questo é mio marito”. E’una storia semplice, una cosa normale, un incontro casuale e bello, ma non è così, perche la storia di Gopi non è cosi bella. Ha 23 anni, è pieno di vita, ma è stanco del lavoro che fa 12 ore al giorno, con il ferro per pochi soldini; ma il sorriso di Gopi è sempre pronto cosi come gli ha insegnato la sua religione indu di amare tutti, di stare in pace con tutti, di pensare sempre bene e come fai, Gopi, in questo mondo pieno di cattiverie, come fai a dire sto bene perché lavoro dalle 7 del mattino dove c’è il ferro e mangi un panino amaro e pieno di ferro, perche anche il suo cellulare è pieno di ferro e cosi poi torni a casa alle 21, arrivi tardi stanco. E questa si può chiamare una bella vita per te Gopi? Sorride: ti prometto che se trovo un lav o r o meglio per te ti faccio sapere su-

bito. Poi gli ho domandato altre cose e altre ancora e lui mi ha detto torno subito e ti racconto tutto: voglio che tu scrivi la mia storia Gabriela Credevo che non tornava, però ecco di nuovo Gopi con il suo sorriso dolce pieno di luce e pace, e la sua religione indu oramai ha conquistato pure mio marito Salvo, e non parliamo di Arianna ha comprato i dolci ed è venuta subito curiosa di quello che stava per dirci. Ho presso un dolce e ho detto prendi fratello, no-no, ma sì, è buono mangialo, io mangio verdura e pesce. Ci siamo seduti di fronte ai quadri e mi sono messa a scrivere: posso dirvi che ogni tanto mi fermavo e sospiravo mi davano le lacrime adesso vi lascio per il prossimo sabato con la storia di Gopi che è dolorosissima: vi posso dire che sua mamma verrà fra 2 mesi e non vedo l’ora di conoscerla. Il mio desiderio è di farmi vestire da lei con il sari per fare una foto e avere un ricordomeraviglioso.

Gopi e Gabriela a Matera

100 per 100 famiglia vi aspetta sempre in via Raffaele Acerenza. Italia, Ucraina, Romania, Pakistan, Nigeria, Burundi: siete invitati tutti per conoscere che significa l’amore di stare ass i e m e , tutti uniti sotto un solo sole. Sa-

luto la mia dolce associata Giovanna e saluto tutti voi perche vi voglio bene. Gabriela

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sabato 14 Maggio 2011

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La storia della P2 – 1a parte Nel Testo integrale del “piano di rinascita democratica”, della loggia P2, sequestrato a M. Grazia Gelli nel luglio 1982 si poteva leggere in via preliminare, quanto appresso stralciato: PREMESSA ) L’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema; 2) il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori. 3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti anche alternativi - di attuazione ed infine nell’elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine. 4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali. …..

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Da questi assunti preliminari, non nostri, ma propri degli atti ormai consegnati alla storia, previo passaggio per la cronaca giudiziaria di allora, ci accingeremo a disquisire su quanto fu l’epopea del dopo-

guerra italico del secolo scorso, e su quanto ancora oggi forse sta perdurando. Cercheremo senz’altro di capire, quanto complessa sia stata quella struttura, talvolta scomoda, imbarazzante, “atipica”, rinnegata, ed oggi riaccreditata dal revisionismo storico, sebbene ormai epica e leggendaria, e dell’uomo più controverso e discusso che la pilotò. Come si assume dal punto 1 della premessa del piano di rinascita democratica, ossia, il manifesto della “P2”, agevolmente il lettore valuterà che non era una struttura golpista in senso assoluto, quantoppiù invece, sarà una sorta di struttura di “stay behind,” ovvero, una struttura volta a preservare in qualsiasi momento, lo status quo repubblicano, rispetto a sollevazioni o stravolgimenti politici insurrezionalistici e pericolose virate comuniste che si temevano potessero avvenire all’alba della repubblica nell’immediato ventennio post bellico mondiale. Ovviamente, il ruolo non fu prettamente solo questo, essendo esso stesso riduttivo del fenomeno che la contraddistinse, accogliendo in essa le più variegate e discusse figure del panorama italico ed internazionale di allora. È chiaro per come abbiamo già espresso in precedenti articoli, che la Loggia “Propaganda 2”, era promanazione della più antica Loggia “Propaganda” che affonda ai tempi

dello scandalo della “Banca Romana” nel 1800, di Lemmiana memoria, che in qualche modo ebbe omologhi frangenti di pubblicità giudiziaria, infatti già allora erano iscritti circa trecento onorevoli che sedevano tra gli scranni della politica. Infatti, essa, prende moti dalla necessità di creare una Loggia coperta ove far affluire tutti quei personaggi, perloppiù prestati alla politica, ma anche economisti, banchieri, etc., che non potevano essere in vista nei piedilista, sin lì non ancora da denunciare ad alcuna autorità, per come poi richiese la famosa Legge Anselmi, che più avanti approfondiremo, e che dovevano essere tenuti lontani dagli occhi di qualche iscritto meno importante ed abbiente che potesse anelare di ottenere profitti personali dalla vicinanza con costoro. Tuttavia si ritiene necessario, ancorché utile, ai soli fini esemplificativi nongià in nessun modo apologetici, riportare di seguito l’intero manifesto del piano di rinascita in parola, reso ormai noto in quanto sequestrato alla figlia di Licio Gelli dalla magistratura inquirente, affinché il lettore possa successivamente meglio comprendere i difficili passaggi esegetici di comprensione del fenomeno “P2” e della contestualità in cui nasce e si sviluppa. Ovviamente, rimarranno al giudizio del lettore eventuali simiglianze con

progetti passati, presenti e futuri dell’attuale politica dell’ultimo trentennio, con la raccomandazione che esso legga contestualizzando il tutto al periodo temporale dell’inizio degli anni sessanta del secolo scorso ed a patto, che esso legga con occhio scevro da facili sincretismi ideologici. Va de plano quindi, che saranno successivamente commentati i punti più salienti ove si ritenesse necessario onde meglio eviscerare il punto nodale del fenomeno “P2”: …… OBIETTIVI 1) Nell’ordine vanno indicati: a) i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale) b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattuttto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epocaa, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata. c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al

prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori; d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da proporre ai singoli dicasteri; e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazioone delle leggi; f) il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al successo dell’operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati. 2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibiltà di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo. Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedra’ in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti. 3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell’operazione è

la costituzione di un club (di natura rotariana per l’etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l’onere dell’attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.


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sabato 21 Maggio 2011

All’Istituto Comprensivo di Bella è di scena il dramma della prostituzione minorile Fulvia Degl’Innocenti con il romanzo “La ragazza dell’Est”- Edizioni San Paolo, vince il Premio Nazionale di letteratura per i ragazzi “Città di Bella” per la sezione 12-16 anni

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ttanta ragazzi di quattro scuole in rete di Potenza, Bella, Muro Lucano, Pescopagano e Filiano di terza media e di prima e seconda delle scuole superiori hanno dato ex aequo il Premio Nazionale “Città di Bella” per la sezione narrativa 12-16 anni, a due giovani scrittrici Francesca Capelli e Fulvia Degl’Innocenti. La prima ha incontrato i suoi lettori il 9 e 10 maggio 2011, la seconda è stata premiata a Bella lunedì 16 alle ore 17,00 nella bibliomediateca dell’Istituto Comprensivo e avrà un incontro con i ragazzi del Liceo Scientifico di Muro Lucano e dell’Istituto Professionale di Pescopagano martedì 17 alle ore 9,00. Fulvia degl’Innocenti ha vinto con il ro-

manzo “La ragazza dell’Est” San Paolo editore,che racconta una storia di coraggio e incoscienza. Una storia di angeli sfregiati, feriti, caduti e rialzati. Una storia di genitori lontani ma vicini e di figli che crescono. Una storia grande, molto grande, che sembra addirittura troppo grande per i suoi protagonisti :Roberto, 14 anni, e Lilia,che alla maggiore età non arriva ancora. Roberto, in cui le apprensioni della mamma e il lavoro da giornalista inviato di guerra del padre hanno sicuramente lasciato il segno, rendendolo forte, più forte di quanto si potrebbe credere possibile alla sua età. Lilia, “La ragazza dell’Est”,Lilia, che a Roberto appare in treno, e sembra un angelo, con una nonna anziana

e un fratellino spesso malato in Moldavia, minacciata senza che i parenti rimasti lontani lo sappiano dai “lupi” che l’hanno portata in Italia promettendole un lavoro da hostess per farla invece prostituire sui viali di Milano. Tra botte, segregazioni, violenze che non sono purtroppo solo un racconto. A unirli, Roberto e Lilia, un libro, che lei dona a lui in treno, e in cui è conservato un biglietto della lotteria che lui vuoleridarle. Nel corso dell’incontro la scrittirice racconta: “Qualche anno fa – spiega l’autrice – vidi al cinema un film bello quanto tragico: Lilja 4ever.1 Un’adolescente così povera e sola da credere ancora nelle fiabe, anche se di fiabesco, nel suo mondo, una grigia città della Li-

tuania, non c’era nulla. Invece del principe trovò un orco, e poi fu l’inferno e nessuno che venisse a salvarla. E allora lei uscì da quell’orrore nell’unico modo che poteva: volando giù da un ponte. Io ho voluto dare a quella Lilia, reale o immaginaria che fosse, e alle tante ragazze in Europa ancora preda degli orchi, una possibilità di riscatto, e l’ho fatto nel modo che conosco meglio: la scrittura, scrivendo questo libro con il cuore”. Ed ecco come la scrittrice si è presentata , rispondendo alle domande degli alunni delle classi terze medie che hanno votato il suo libro: “Sono una giornalista per ragazzi e lavoro dal 1994 come caposervizio al settimanale “il Giornalino”. Alla scrittura

giornalistica affianco da anni anche quella narrativa, spaziando dagli albi illustrati per i più piccoli, alle filastrocche, ai racconti per bambini. Passo la vita a scrivere, perché così mi piace e cosìavevo sognato che fosse sin dai banchi di scuola. Tra le tante cose di cui mi occupo, ci sono anche le risposte ai problemi dei ragazzi e delle ragazze che mi chiedono consigli sulla rubrica settimanale del Giornalino, “Raffa per te”. Nel corso dell’incontro che è stato accompagnato da struggenti brani musicali eseguiti dal vivo dai docenti di musica Brancati alle percussioni,Ferrara al flauto traverso, Pisicchio la pianoforte e Cairone alla chitarra classica, Flavia Degl’Innocenti ha raccomandato al numeroso pubblico di docenti,

genitori e ragazzi di continuare a credere nei giovani, nei loro sogni.Dal sito “fulviadeglinnocenti.wordpress.com” è stato proiettato un corto tratto dal libro. Il sindaco del Comune di Bella Salvatore Santorsa ha premiato la vincitrice con una targa e l’assegno di 400,00 euro. Ancora una volta, grazie aquesto libro, i ragazzi delle scuole in rete hanno avuto la possibilità di crescere, riflettendo sul dramma della prostituzione minorile. Mario Coviello, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Bella

Dal 23 maggio ……Turchiamoci L’

Accademia dei due mondi è un’associazione nata da poco i cui soci però da anni partecipano alla storica Parata dei turchi come spadaccini turchi e latini. La profonda passione per questo aspetto suggestivo e caratteristico, ha portato l’associazione alla progettazione di una serie di iniziative volte a valorizzare e far meglio comprendere la relazione che lega la città di Potenza ai turchi. Abbiamo iniziato una serie di studi e di ricerche, per scoprire e mantenere

vive le tradizioni dei nostri nonni e questo ha contribuito non poco e non solo all’allargamento delle nostre conoscenze, ma anche ad unire il nostro gruppo. Siamo sempre più convinti che non c’è futuro se non c’è storia. Con il progetto storico-culturale Armigeri del Santo, l’associazione intende realizzare un gruppo di rievocazione turco-rinascimentale in grado di portare anche al di fuori dei confini cittadini l’essenza della nostra amata festa. All’ in-

terno di questo progetto, quest’anno sarà promosso l’evento turchiamoci indirizzato alle Scuole Primarie, classi Quarte e Quinte. Dal 23 al 27 maggio 2011 sarà organizzato l’evento “TURCHIAMOCI… a scuola” durante il quale un gruppo di figuranti/animatori dell’Accademia dei Due Mondi, in abito da “Turco” e “rinascimentale”, si recherà nelle scuole accompagnato da una truccatrice: attraverso attività di animazione della durata circa di 1

ora e ½ si procederà al trucco dei bambini. Queste attività anticiperanno “TURCHIAMOCI…in piazza” che avverrà sabato 28 maggio 2011, in Piazza Duca della Verdura dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e “TURCHIAMOCI…all’Iperfutura dalle ore 17 alle 19.30” Con “Turchiamoci”, si intende coinvolgere allegramente i bambini nel clima dei festeggia-

menti, facendoli diventare turchi per un giorno, proiettandoli in un’atmosfera turco-cinquecentesca. Esorcizzando le paure e le reticenze nei confronti dei soldati protagonisti della parata, si educano i bambini all’accettazione del diverso, spiegando il concetto primario di uguaglianza e fratellanza. “Noi non siamo proprio turchi ma in realtà siam Potenturchi”. Questo motto nasce per rimarcare il totale riguardo per la cultura del vicino oriente e per le gesta di

questo popolo, nel più totale rispetto di tale nome, ed anche per sottolineare un concetto chiave: noi rievochiamo dei potentini che secoli fa si sono travestiti e truccati da turchi per raccontare, ma soprattutto per esorcizzare, il temutissimo esercito ottomano. Per questo motivo, in modo goliardico e ludico, ci divertiamo e preserviamo l’essenza stessa della nostra manifestazione.


sabato 21 Maggio 2011

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Solidarietà, donazione, sport, ambiente e salute i temi trattati

Barile, successo per il concorso grafico Fidas Premiati i ragazzi partecipanti dell’Istituto comprensivo

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ARILE – Successo per la prima edizione del concorso grafico indetto dall’Associazione di volontariato Fidas donatori sangue di Barile, realizzato in collaborazione con l’Istituto comprensivo Giovanni XXIII, grazie al sostegno della Fidas Basilicata. Tema del concorso grafico Fidas Barile, nell’anno europeo del volontariato, è stato “la donazione è vita. Solidarietà, sport, ambiente e salute”, eha visto il coinvolgimento diretto di una cinquantina di ragazzi delle classi quinta e terza media, e la partecipazione delle insegnanti Maria Carmela Di Lonardo, Pompea Grimolizzi, Vincenza Molinari e Amelia Mecca della Scuola di Barile, presieduta dal Dirigente Lucia Vittoria Cefola. “Il concorso grafico – ci ha tenuto a precisare Rocco Franciosa, Presidente della Fidas

donatori sangue Barile – ha come obiettivo principale la diffusione della cultura del dono del sangue e della solidarietà, attraverso il coinvolgimento dell’istituzione scolastica e la partecipazione diretta dei ragazzi barilesi ad un’attività che rappresenta un forte momento di socializzazione e crescita culturale per tutti”. La premiazione è avvenuta al termine della 32 assemblea ordinaria della Fidas Basilicata che si è svolta domenica scorsa a Barile nel centro benessere e fitness Area Sport, alla presenza di Paolo Ettorre, presidente della Fidas Basilicata, Don Tommaso Garzia, parroco di Barile e presidente della commissione, Rocco Franciosa, presidente della Fidas Barile, Maria Carmela Di Lonardo delegata del dirigente Lucia Cefola dell’istituto Giovanni XXIII di Barile, Salvatore Francesco,

coordinatore della conferenza dei presidenti Fidas lucani, Enzo Notario, componente direttivo Fidas Barile e Vito Patrissi dirigente della Fidas Basilicata. Il Presidente della Fidas regionale, Ettorre nel consegnare una targa ricordo all’insegnante Di Lonardo in rappresentanza dell’Istituto comprensivo, ha sottolineato “siamo sempre molto sensibili alle iniziative che promuove l’istituzione scolastica poiché riteniamo che essa rappresenti la principale fonte educativa per sensibilizzare i ragazzi alla cultura del dono del sangue e della solidarietà”. Il Parroco di Barile, Don Garzia ha rimarcato “il concorso rappresenta un modo per sensibilizzare i ragazzi ai valori della solidarietà ed un momento di riflessione sull’importanza della vita che va difesa sempre e la donazione del sangue rappresenta il momento più

concreto di aiuto e vicinanza alle persone in difficoltà”. In conclusione il presidente Fidas Barile, Franciosa, ha sottolineato “ringraziamo di cuore la scuola per la preziosa collaborazione, gli insegnanti e i ragazzi, a cui vanno

i complimenti di tutta la Fidas per la bellezza dei lavori e la partecipazione al concorso, che dovrà diventare un appuntamento da ripetere nel corso degli anni ”. Ai ragazzi è stato consegnato l’attestato di partecipa-

zione e gli elaborati, tutti meritevoli di premio e molto significativi nelle loro rappresentazioni, saranno utilizzati nelle campagne promozionali della Fidas Basilicata.

Venosa, un “X-Factor” promosso dal “Battaglini” P

er il 5° anno consecutivo è stato promosso dall’Istituto “Battaglini” del centro oraziano, guidato dal dinamico dirigente scolastico, prof. Michele Masciale, il concorso musicale, per scuole di ogni ordine e grado, “Luigi Tansillo”. Hanno partecipato scuole primarie, scuole medie e superiori non solo della Provincia di Potenza, ma una proveniente anche dalla Campania, l’I.C. “G.Guadagni” di Cimitile (Na). Le scuole partecipanti si sono esibite in gruppi e come cantanti solisti. Nella ca-

tegoria A, gruppi, riguardanti le scuole primarie e medie a prevalere è stata la scuola media “De Luca” col gruppo Black Pepper che hanno eseguito due brani conosciuti: Vieni qui di Vasco Rossi e la notte dei Modà. Al 2° posto si è piazzato il gruppo scolastico della direzione didattica “D.Viola” di Potenza, seguiti dall’I.C. “Guadagni” di Cimitile e dal gruppo Mega Boys due della De Luca di Venosa. Nella categoria B (gruppi comprendenti scuole superiori) a prevalere è

stato il gruppo “Effettivamente” dell’I.I.S.S. “Battaglini” col titolo The house of rising sun, autore The Animals. Al 2° posto si è piazzato un altro gruppo del Battaglini “Com Sciam Sciam” che si è distinto per i brani: Vieni via con me di Paolo Conte e lo Shampoo di Giorgio Gaber, al 3° posto un altro gruppo musicale del Battaglini, “Dominio Effect”. Nella categoria C (Cantanti Solisti) a prevalere è stata Maria Rita Tanzillo dell’I.C. di Cimitile (Na), seguita dalle compagne Alessandra Cece e

Maldestuto Felicita. Nella categoria D (solisti scuole superiori) a vincere è stata Francesca Gargano del Liceo Scientifico di Melfi che ha eseguito i due brani, ma che freddo fa e l’isola che non c’è. Due secondi posti per Fausto Iocoviello, al pianoforte, del Battaglini e Lucia Lareglia del Liceo Classico che hanno eseguito brani inediti. Due premi speciali, per l’originalità ed interpretazione dei brani, per il gruppo musicale del Liceo Classico composto da Francesca De Clemente, Rosanna Martello e Vanessa Manca e la cantante solista, Lucia Lareglia. La commissione giudicante i brani musicali era composta dalle pianiste Milena Bruno di lavello e Rina Montanarella di Melfi, dal violinista Michele Rigillo di Ginestra e dal direttore, specializzato in chitarra, dell’associazione Music Academy di Venosa, Fabrizio Frangione. I criteri adottati per scegliere i migliori brani hanno tenuto conto dell’interpretazione ed intonazione, accompagnamento armonico, presenza scenica e personale. Il prof. Michele Masciale, diri-

gente scolastico del Battaglini soddisfatto di questa giornata: “il nostro istituto da il giusto risalto alla musica perché crediamo che la musica rappresenti un veicolo importante nella crescita dell’adolescente. Attraverso la musica, un giovane esprime il meglio di se. Ringrazio il prof. Pino Lioy, direttore artistico del concorso musicale, che ha avuto l’idea di realizzare questa manifestazione. E’imminente da parte dei nostri ragazzi una pubblicazione su Venosa in tre lingue”. Un portavoce dell’I.C. di Cimitile ha riferito: “L’amministrazione comunale di Nola e Nola tutta saluta riverente la città di Venosa con la

quale condivide un nome, Luigi Tansillo, sì alto per cultura e sapienza. Facciamo dono di un libro su Tansillo, curato dai proff. Boccia e Toscano in attesa di ufficializzare un gemellaggio con Venosa”. Il vice Sindaco, dott. Pietro Visaggio ha esaltato questa giornata: “Questa scuola è un vulcano di idee, grazie al prof. Masciale. La proposta del gemellaggio con Nola sarà presa in seria considerazione da Comune di Venosa perché accomuna due città che hanno avuto in comune un grande cultore del 1500”. Lorenzo Zolfo


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sabato 21 maggio 2011

CLAMOROSO A POTENZA

Spariti i resti dell’antico acquedotto: li aveva presi il Comune Il nostro giornale ne aveva denunciato più volte l‘abbandono: ma gli enti preposti, fra loro non si parlano di Giovanni D’Andrea

L

a vicenda è semplice quanto imbarazzante. Noi di “Controsenso”, dopo varie denunce sul suo stato di abbandono, ci accorgiamo che i massi dell’antico acquedotto romano di via Ciccotti sono spariti. Telefoniamo a vari enti, Provincia, Comune, Sovrintendenza. Nessuno sa dirci niente. “Il Comune non può averli presi”, ci dicono alla Sovrintendenza “Tali decisioni devono passare prima da noi”. A questo punto pensiamo ad un furto, o ad un atto di vandalismo. Stiamo per andare in stampa con questo taglio alla notizia, quando ci chiama l’Ufficio Cultura del Comune, “Li abbiamo presi noi, sono al sicuro al deposito a Rio Freddo. Abbiamo dato la notizia a quelli della Sovrintendenza, che erano venuti da noi preoccupati per la vostra segnalazione”. Nessuno ci sa dire di quale assessore o di quale dirigente comunale sia stata la decisione. Ciò

prima

che appare evidente è che il Comune, a cose fatte, sembra non aver comunicato niente a nessuno. Da qui il panico generale. Forse è scoppiato anche un piccolo “incidente diplomatico” fra enti. Da qualche giorno, allora, i resti dell’antico acquedotto (ben 25 pezzi censiti da noi e pubblicati con le foto, nei precedenti articoli) della città di Potenza sono “spariti”: i manufatti nella fattispecie di tubi grossi in pietra, pubblicati sulle nostre foto, in quanto altri pochi manufatti pre-

dopo

senti e non fotografati da noi, non sono stati toccati. A quanto pare, allora, a qualcosa è valsa la nostra battaglia sulla situazione del degrado dei resti, su cui avevamo lanciato in un anno e mezzo ben tre appelli di denuncia, e soltanto di recente, al nostro terzo appello, la politica se ne era accorta di questa spiacevole situazione, con un intervento del consigliere Michele Napoli. Già nel lontano 2008, con un interessante articolo scientifico dal titolo “Lungo le tracce dell’Angilla” pubbli-

prima

cato su i quaderni “Basilicata regione notizie”, la dottoressa Carmela Sanza, se ne occupò, tracciandone il suo costrutto storico ed evolutivo. Abbiamo sempre ribadito, che non si trattava di un’opera priva di valore, o peggio ancora di validità inferiore rispetto ad altri manufatti. I cartami cittadini dell’Ottocento, che annotano i passi dei necessari lavori di ristrutturazione, ben ne documentano la storia, ma le prime tracce si rilevano già in alcuni atti risalenti alla metà del 1500. Furono i

conti Guevara a volerlo nel XV secolo e fino al 1885, anno dell’acqua in città, fu esso a sostenere l’unica fonte di approvvigionamento idrico del capoluogo, l’Angilla appunto. Nel 1926 la fontana fu distrutta per ampliare la villa comunale e di lì a poco dimenticata. Alcune spoglie del vecchio acquedotto tornarono alla luce nel 1974, durante i lavori di costruzione dei palazzi di Villa Ombrosa. Inizialmente protetti da teche di vetro, furono immediatamente distrutte, e da allora destinati ad

dopo

essere posizionati per terra, e ad essere sfiorati dagli sguardi distratti dei passanti, ed al loro abbandono fino ad oggi. Per tanti si è trattato di semplici sassi messi lì e dimenticati dal tempo, per altri, più attenti, di testimoni muti della storia cittadina di Potenza, della quale potrebbero raccontare più di 500 anni, una ricchezza di tutta la popolazione potentina, e non solo.

MATERA

Muore a 26 anni cadendo nel vuoto in un ufficio pubblico M

atera - Forse una caduta per le scale, la perdita dell’equilibrio ed il corpo che finisce contro il corrimano, poi il tremendo volo nella tromba delle scale, una caduta di circa 15 metri. Così ha perso la vita a Matera, nel Palazzo degli Uffici Finanziari, in piazza Matteotti, Angelo Salerno, 26 anni di Garaguso. La

chiamata al 118 è stata tempestiva. L’arrivo dell’ambulanza e la corsa al Madonna delle Grazie, l’intervento chirurgico per tentare di strappare alla morte il giovane. Tutto inutile; Angelo Salerno ha cessato di vivere in sala operatoria. Troppo devastanti i traumi riportati nella caduta. Ora è scattata la caccia alle responsabilità. L’indice accusatore, a sentire soprattutto i frequentatori dello stabile, in primo luogo i dipendenti della sede periferica dell’agenzia del territorio, investe soprattutto quella maledetta ringhiera, troppo bassa secondo loro. In ogni caso è difficile al momento stabilire le

cause che hanno provocato la caduta del ragazzo. C’è chi parla di una disgrazia, chi ipotizza un malore. In attesa dei risultati dei rilievi della Polizia di Stato resta il fatto che Angelo Salerno di

26 anni di Garaguso, che solo un anno fa si era laureato in Ingegneria a Milano, è morto in modo assurdo all’interno di un ufficio pubblico di Matera, dove si era recato per chiedere un certificato. La caduta secondo prime indiscrezioni è stata determinata da un malore improvviso o dalla fretta del giovane di raggiungere il padre che lo stava aspettando all’esterno dello stabile che scivolando

ha causato il salto nel vuoto e il decesso del giovane. Ad accertare meglio le cause del drammatico volo sarà l’autopsia che nelle prossime ore sarà eseguita dal prof. Strada. A quarant’anni dalla costruzione del palazzo vanno individuate, a tutela della sicurezza dei dipendenti, una serie di interventi di riqualificazione ed ammodernamento, in primis la ringhiera, ma anche, il mancato utilizzo di uno spazio di un migliaio di metri quadrati, un prestigioso salone che da un trentennio resta chiuso a doppia

mandata, probabilmente per la mancanza di scale di emergenza, un intervento necessario, il cui progetto continua a restare nel cassetto Renato Favilli

Guardia di Finanza di Potenza: Sequestro di fuochi pirotecnici illegali per 4,5 quintali equestrati 450 Kg. circa di fuochi pirotecnici illegali IV e V categoria dai finanzieri

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della Tenenza di Lauria. L’operazione di servizio è stata portata a termine nell’ambito dei controlli del territorio e per la repressione dei reati in genere disposti dal Comando Regionale Basilicata, coordinati dal Comando Provinciale di Potenza. I fuochi pirotecnici, di fabbricazione cinese, erano stati acquistati a Napoli e dovevano essere rivenduti

in Calabria. Si tratta di materiale esplodente altamente pericoloso, in quanto oltre ad essere dotato di un potenziale esplosivo di gran lunga superiore a quello consentito, risulta anche carente dei requisiti di sicurezza previsti dalla legge per il confezionamento. Il carico di “botti” illegali viaggiava all’interno di un’autovettura Ford Galaxy che è stata sottoposta a controllo lungo la

tratta viaria che percorre il territorio di competenza operativa di questa Tenenza, appartenente al comune di Nemoli (PZ). All’atto del controllo i finanzieri laurioti, verificando il contenuto dell’autoveicolo, riscontravano la presenza dei fuochi pirotecnici che da subito, vuoi per la loro etichettatura, che per le modalità di trasporto, evidenziavano l’illegalità per la quale si è proceduto. Dai successivi accertamenti, ve-

niva riscontrato che il conducente dell’automezzo, E.P. di anni 25, originario di Pompei (NA), era sprovvisto di autorizzazioni o altri documenti che potessero giustificare il trasporto. L’automezzo risultava privo di qualsivoglia mezzo di protezione a spegnimento fuoco immediato, nonché di tutte le altre dotazioni necessarie per l’idoneo trasporto di merce pericolosa. Inoltre, dai rilevamenti eseguiti

presso la Tenenza, emergevano difformità tra il peso lordo indicato sulle etichette applicate sugli artifizi ed il peso lordo effettivo. Il conducente è stato segnalato alla locale A.G ed il materiale sottoposto a sequestro è stato affidato ad idonea azienda strutturata per lo specifico.


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Urlo salvezza per la Vultur Retrocede il Ferrandina. Borussia Pleiade in attesa del Pisticci di Emanuela Ferrara

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li ultimi quindici minuti del campionato di Eccellenza lucana sono decisivi per la Vultur Rionero che, con i gol di Scippo e Cammarota, trova la salvezza battendo per 2 a 0 i cugini dell’Atella Monticchio e rendendo così definitivi i verdetti di questa stagione. Dopo la consacrazione dell’Angelo Cristofaro Oppido quale squadra dominatrice della stagione e dell’Atella Monticchio come seconda classificata e, di conseguenza, abilitata a giocarsi gli spareggi nazionali con le seconde classificate degli altri gironi, mancava solo la determinazione della griglia retrocessione. Le squadre “costrette” a giocarsi le loro chances negli ultimi 90’ di gioco erano tre, almeno in teoria vista la disperata situazione del Ferrandina. Con il Miglionico già da tempo retrocesso, erano impegnate a vincere Vultur Rionero e Borussia Pleiade separate alla vigilia da un solo punto in classifica a favore degli jonici. Impresa riuscita per gli uomini di Camelia, bello difatti è stato il derby del Vulture con l’Atella che

ha voluto onorare al meglio l’impegno, nonostante la mente sia già concentrata sui siciliani del Biancadrano, formazione che sarà opposta alla squadra di D’Urso nei play-off nazionali. Le reti nel finale liberano l’urlo del Corona che sancisce una salvezza a tratti insperata, almeno fino all’avvento in panchina dell’esperto Camelia. Sbaglia tutto invece il Borussia Pleiade che dopo mezz’ora di gioco è già sotto di tre reti sul terreno della Murese, il risultato finale sarà addirittura di 5 a 1 a favore di Dutra e compagni. Un verdetto quasi scritto per la formazione di Marconia, autrice, suo malgrado, di un girone di ritorno disastroso, nonostante a metà torneo i rossoblù si trovassero in un’ottima posizione di classifica, con la salvezza praticamente in tasca. Ancora qualche speranza di salvezza comunque per la società del presidente Gioia, legata a doppio filo con il destino del Pisticci, difatti come già ampiamente descritto la settimana scorsa in caso di salvezza ai play-out dei gialloblè, non ci sarebbe bisogno di liberare un posto nel massimo campionato regionale e di

conseguenza le retrocessioni sarebbero due e non più tre ed a salvarsi sarebbe proprio il Borussia Pleiade. Nessuna speranza invece per il Ferrandina, al quale serviva un’impresa, peraltro arrivata, ma in concomitanza con una sconfitta del Rionero, coincidenza questa non avveratasi. Va dato merito agli uomini di Stigliano di averci creduto fino in fondo, riuscendo addirittura a ribaltare il 2 a 0 in casa della dominatrice del torneo Oppido, il 2 a 3 raggiunto nel recupero non è però bastato agli aragonesi per evitare la retrocessione. Il resto della giornata prevedeva gare senza nessuna motivazione di classifica, ma non per questo sono mancati gol e divertimento. Il risultato più largo è a favore di una delle deluse di questa stagione, il Comprensorio Tanagro che chiude il suo torneo con uno scoppiettante 3 a 8 sul campo del retrocesso Miglionico, con Serritella assoluto protagonista e autore di cinque realizzazioni. Chiude nel migliore dei modi la sua stagione più tribolata anche il Potenza SC che rifila un bel 5 a 0 al Moliterno, tra le polemiche di una squadra che

la Vultur Rionero si salva negli ultima minuti di campionato (foto csvultur1921.it)

è stata letteralmente abbandonata dalla sua società, ma che ha voluto fino alla fine dimostrare il suo valore. In conclusione a leggere la classifica sono tanti i rimpianti, per una stagione che con qualche sforzo in più poteva anche essere importante. Una delle squadre che più a stupito è il Pietragalla che chiude il suo torneo da matricola terribile con una vittoria per 1 a 0 sul Picerno. Vittoria anche per il Policoro Heraclea per 2 a 0 sull’Avigliano, bella la rimonta in classifica degli jonici, autori insieme ai potentini di un girone di ritorno da incorniciare.

Da sottolineare, ma in chiave negativa, l’atteggiamento del Real Tolve che si presenta a Viggiano con il numero minimo di 7 calciatori per disputare la gara, ma dopo appena un minuto e mezzo Militello è “costretto” ad abbandonare il campo per infortunio, di conseguenza il direttore di gara deve sospendere l’incontro. Peccato per i giallorossi che avevano finora sempre dimostrato massimo impegno ed espresso uno dei giochi più divertenti del torneo, riuscendo a laureare Arpaia come bomber assoluto del campionato con 25 reti. Un più che onorevole quinto posto finale invece per la formazione

di De Stefano. Si chiude così l’Eccellenza, un campionato sicuramente divertente e con tanti colpi di scena, alla fine vinto dalla squadra che più lo ha meritato. Un in bocca a lupo andrà sicuramente rivolto all’Atella per gli spareggi nazionali ed al Pisticci per la sua salvezza e chissà che magari nella prossima stagione, la Basilicata possa contare quattro squadre in serie D.

E intanto il tempo se ne va I

l Potenza chiude facendo la manina al Moliterno. Sfumature e tinte rossoblù disegnano la nostalgia di un passato che tarda a tornare. La cinquina inflitta da Volini e compagni ai valdagrini ha il sapore dell’impresa eroica, poiché ottenuta in condizioni di estrema indigenza, da parte della formazione potentina, ul-

tima rappresentante legittima della squadra che fu di Boninsegna e di Agroppi. Il futuro, all’indomani di questo anonimo e tormentato torneo di Eccellenza, è davvero nebuloso. Come ogni anno, poi, terminato il clamore domenicale, si lascia spazio al chiacchiericcio da bar sport. E giù ipotesi, fantasie, mezze frasi e mezze verità sulle quali imbastire

le più fantasiose teorie. La stagnazione del calcio a Potenza consegna due società all’Eccellenza ed un’altra, sicuramente emergente, in Promozione. Almeno per il momento, oltre, non si va. E ciò malgrado l’interesse per il calcio, da parte degli sportivi potentini, sia sempre elevato. Date le premesse, sin qui manifestate, c’è il rischio, enorme, di ritrovarsi

nella condizione dello scorso anno quando, dopo la miracolosa riammissione in Seconda Divisione, la città (tutta), nell’espressione delle sue forze imprenditoriali ed istituzionali, non è stata in grado di formalizzare un’iscrizione: prima nel gradino più basso dei professionisti e, in ultima analisi, in serie D. Ora, però, si confida nel

buon senso e nell’attaccamento al glorioso vessillo rossoblù, condizione richiamata spesso, negli ultimi tempi, abusando anche del suo uso. Potenza, in buona sostanza, sta alla finestra, in un’attesa che ha il sapore dell’abbandono, dell’ineluttabile. E’ come se, chi è nelle condizioni di compiere un passo avanti, vi rinunci, per il timore di

bruciarsi. Dal balcone in viale Marconi giungono gli echi di un canto piagnucoloso: “E intanto il tempo se ne va -intona a squarciagola il calcialingo lucano, ormai a digiuno di calcio- tra i sogni e le preoccupazioni…”. L’estate potentina, dopo una stagione trascorsa nel fango dei campionati dilettanti, si preannuncia rovente.


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Dolceamaro Potenza Vittoria nell’ultima di campionato tra rabbia e sconforto

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bottito di under hanno messo la parola fine a questo campionato battendo per 5-0 il Moliterno. Una bella partita, non c’è che dire, ma il clima che si respira negli spogliatoi, dopo il triplice fischio, è un mix di euforia e rammarico. Sono contenti i ragazzi che hanno sudato anche quest’ultima maglietta per la salvezza conquistata (con diverse giornate d’anticipo per la verità) e per l’ultimo risultato ottenuto. Eppure basta un niente per gettare tutti nello la colletta dei tifosi ha permesso alla squadra sconforto. Basta una signora che di disputare alcune gare in trasferta (foto F. si avvicina al dimissioBochicchio)

ermina il campionato di Eccellenza e termina questa tribolata stagione del Potenza SC. Onore a chi ha seguito le sorti dei baby giocatori ma soprattutto onore a chi, domenica dopo domenica, senza guadagnare un soldo, ha permesso la salvezza della squadra. Mister Volini ed il suo gruppo im-

nario avvocato Andretta (l’ultimo a tirare i remi in barca dopo aver cercato di fare il possibile) per chiarire la “questione affitto” e i visi tornano ad adombrarsi. Purtroppo al Viviani accade anche questo. Tra chi giustamente reclama i soldi del fitto di un’abitazione e chi allora decide di appendere una maglietta molto eloquente davanti gli spogliatoi (una tshirt riportante il numero 71, che nella smorfia napoletana sta ad indicare l’Ommo ‘e Merda, e la scritta Postiglione), il clima non può che farsi pesante. Ci si ritrova così, oltre che ad elogiare il lavoro svolto, a parlare del futuro e a porsi la fatidica domanda da un milione di dollari: ma un fu-

turo per il Potenza SC e per questi ragazzi esiste davvero? È arrabbiato mister Volini e come lui sono arrabbiati l’avvocato Andretta e i genitori di alcuni ragazzi che vorrebbero vedere i propri figli liberi di potersi cercare un’altra squadra dove poter esprimere il loro talento, perché, come dice uno di loro: “solo per questo dobbiamo combattere, perché i soldi non li vedremo mai più”. Alla parola soldi si scaldano tutti, perché di soldi quest’anno, a sentire i presenti allo stadio, non se n’è vista nemmeno l’ombra. “A vedersi sono i debiti”: parola di Andretta. E non si parla solo di esposizioni debitorie nei confronti del mister e di qualche giocatore, ma di debiti riguardanti i

fitti di casa (di questo abbiamo già riferito in precedenza facendo riferimento alla signora giunta al Viviani) e ristoranti non pagati. Un quadro questo non molto dignitoso se si considera che alcune cose sono state possibili solo grazie all’impegno dei tifosi che raccogliendo soldi hanno fatto in modo che almeno la dignità fosse fatta salva per quest’anno. Grazie alla tifoseria, infatti, è stato possibile saldare qualche debito con i padroni delle case in cui i calciatori vivono o addirittura recarsi in trasferta a Rionero. Per una piazza come Potenza è possibile tutto questo? Purtroppo, a quanto pare, lo scenario dipinto da Andretta, Volini e giocatori, al ter-

Termina il campionato senza troppe sorprese

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iù il sipario, la Prima Categoria si congeda. Non chiude però a punteggio pieno l’Usd Controsenso che, in trasferta sul campo amico dell’Abriola, deve accontentarsi del pareggio. 1-1 il verdetto sancito dal triplice fischio per un punto che non basta a siglare il record di punti, raggiunto a pieni voti dal Latronico Terme che ferma la sua scalata a quota 81, ma che invece permette ai leoncini rossoblu di conservare l’imbattibilità stagionale. Un orgoglio tutto potentino quello di non essere riusciti a scovare, in ben 30 match, avversario capace di sbaragliare l’armata di mister Romano. Nessuno, però, ad Abriola avrebbe scommesso sulla X. Ne abbiamo parlato con l’allenatore che, come sempre con lucidità e onestà, ha riconosciuto meriti e demeriti dei 22 uomini in campo, anzi 23. Eh già, perché sotto la lente di Rosario Romano questa volta ci finisce anche il direttore

di gara, Paolo Carretta di Venosa. “È stata, così come nel girone di andata, una partita giocata in un clima tranquillo e amichevole grazie al buon rapporto che lega le due società. Ciò che ha rischiato di innervosire l’incontro è stato proprio l’arbitro che, in particolare nel secondo tempo, si è erto a protagonista tra i 23 in campo. Decisioni quanto mai ‘arbitrarie’ e sicuramente discutibili, mancate espulsioni, un gol visibilmente in fuorigioco convalidato ai padroni di casa e più azioni regolari, chiare occasioni pericolose dei nostri colori, interrotte proprio per presunti offside, ma soprattutto un atteggiamento presuntuoso e poco rispettoso nei confronti di dirigenti e giocatori, gli elementi che avrebbero potuto accendere la partita e creare diatribe sul terreno di gioco. Poco gioco e troppe spiegazioni inutili. E non sarebbe la prima volta”. Mister Romano aveva infatti già avuto modo di lamentarsi della direzione dell’arbitro in questione in oc-

casione dell’andata disputata contro il Vietri di Potenza. “Faccio invece i miei complimenti -continua Romano- ai ragazzi dell’Abriola e, soprattutto, al loro portiere, Zaccagnino, che nella fase finale è riuscito a bloccare quei palloni insidiosi che avrebbero potuto regalarci la vittoria”. Insomma, la designazione arbitrale non ha soddisfatto l’allenatore che può invece dirsi appagato dalla stagione appena conclusasi. Un rigore sbagliato nel primo tempo e le assenze pesanti (Pietrafesa, Gaddi, D’Andria) possono spiegare il pareggio dell’ultimo turno di campionato, ma sicuramente non compromettendo l’ottimo traguardo raggiunto dalla squadra dell’Usd. Una corsa quasi perfetta che vale come pole position per il nuovo obiettivo dei rossoblu: la Promozione.

Em. Fer.

I venosini conquistano l’ottavo posto in classifica

Il Controsenso non riesce a chiudere a punteggio pieno. Contro l’Abriola finisce 1-1 di Giusy Trillo

mine della stagione, è quello reale, quello in cui versa questo Potenza. Il Potenza che nessuno vuole e che, malgrado tutto, rischia di rimanere nelle mani di Postiglione a disputare un altro anno nell’Eccellenza lucana, perché, se nessuno dovesse rilevare la società, questa rimarrebbe ancora nelle mani dell’oramai ex presidente bambino che, pur di non perdere il parco giocatori, potrebbe decidere di riscrivere il glorioso Potenza per il secondo anno successivo ad un campionato che certamente non merita di disputare.

L’Essedisport Venosa affonda l’Atletico Potenza

Essedisport Venosa

di Lorenzo Zolfo

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USD CONTROSENSO

on la 14^ vittoria stagionale si è concluso il 1° campionato di serie C 2 a cui ha partecipato l’ Essedisport cogliendo l’ 8° posto finale. A questo punto c’è da dire peccato per il gol beffa di 2 settimane fa all’ ultimo secondo contro la Murese, perchè quella vittoria avrebbe significato 5° posto finale per l’Essedisport. “Ma ahinoi-riferisce mister Dichiriconon abbiamo la fortuna di altre squadre, che all’ ultimo minuto riescono sempre a cavarsela, comunque va bene così e il prossimo anno cercheremo di migliorare”. Questa volta a cadere sotto i colpi di Bochicchio, Dipalma e compagni è stato l’ Atletico Potenza, giunto a Venosa in gita, ormai salvo da diverse giornate e ripartito con poca sportività (hanno disertato il 3° tempo e in campo i falli di frustrazione sono stati numerosi) e con una sacca piena di pallonate, ben 17, del resto le premesse erano di quelle che lasciavano presa-

gire al peggio per i mal capitati potentini, visto che dopo 40’’ erano sotto di 2 gol per le reti di Ferrenti e Sepe. La cronaca della gara la tralasciamo visto che il risultato finale di per sè la dice lunga sul tipo di partita a cui i tifosi venosini hanno assistito, solo per dovere d’ informazione segnaliamo che De Musso dopo un lungo periodo di astinenza è tornato al gol realizzando addirittura un poker che tuttavia non gli consente di superare Ferrenti nella speciale lotta tra i marcatori della squadra, ma riesce a staccare seppur di 2 soli gol Santoliquido, autore quest’ ultimo di una doppietta, doppietta anche per Mollica, mentre Sepe è riuscito a realizzare una tripletta, chiudendo il suo score personale di reti a quota 44, infine segnaliamo il poker di capitan Dichirico che gli ha permesso di arrivare a 50 gol in stagione.


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B1 maschile – Play-off: tutto rinviato a gara 3 La Medical Center perde a Potenza Picena L’accesso alla semifinale si gioca domani al Palapergola

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on riesce alla Medical Center Potenza di portare a casa gara 2 dei play off per la serie A2. In quel di Potenza Picena gli atleti guidati da Mister Draganov hanno ceduto per 3-0 ai padroni di casa della Golden Plast Potentina, rimandando così a gara 3 il verdetto dei quarti di finale. Di Tommaso e soci hanno trovato di fronte una squadra carica e sicura di se che li ha messi spesso in difficoltà e che, con un sorprendente Fabio Munzio, ha gestito bene il gioco e ha sbagliato poco, forte anche dell’appoggio del numeroso pubblico di casa. I parziali dei set (28-26, 32-30, 25-20) sono la fotografia nitida di una gara disputata con intensità, equilibrio e soprattutto ad un alto livello agonistico in cui però, ha avuto la me-

glio chi ha sentito meno la fatica fisica e mentale e soprattutto chi ha commesso meno errori. La Medical ha fatto buona guardia a muro ma ha spesso peccato in battuta e non è stata facilitata dalla gestione della coppia arbitrale che in più di un’occasione non ha brillato e le cui decisioni sono state determinanti sul finale di secondo set. Ora ai rossoblu viene chiesto un altro importante sforzo per poter conquistare, fra le mura amiche di un PalaPergola che si spera sia affollato e caloroso, un successo che significherebbe accesso alla semifinale e continuazione di un sogno. Appuntamento dunque, per il round finale, a domenica 22 alle ore 19.

Il 22 maggio Pedala con AISM Si rinnova l’appuntamento su due ruote per sconfiggere la Sclerosi Multipla

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nche quest’anno l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla Sezione Provinciale di Potenza, organizza la manifestazione “PEDALA CON AISM”, la pedalata solidale e non competitiva che si snoderà per principali vie della città. Questa manifestazione si svolge all’interno della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla, giunta quest’anno alla sua 12° edizione. L’evento nazionale, il più importante in Italia per sensibilizzare e informare sulla Sclerosi Multipla e sui risultati raggiunti della ricerca scientifica in questo ambito specifico, accoglie al suo interno la 3° Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla (il 25 maggio) e un fitto calendario di eventi in tutto il territorio nazionale. “Pedala con AISM”, che si terrà il 22 maggio, è quindi uno degli eventi inclusi nel calendario della Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla, un evento che mira a sensibilizzare la popolazione potentina sul tema della Sclerosi Multipla. Per partecipare all’edizione

2011 di “Pedala con AISM” basterà iscriversi presso la Sede AISM di Via Livorno 126 (Potenza) – Tel. 09714/51502 oppure presentandosi entro le ore 9 della mattina del 22 maggio alla partenza della pedalata, in Piazza San Giovanni

Bosco. La quota di iscrizione è di € 5,00 e il kit di partecipazione comprende una T-shirt realizzata appositamente per la manifestazione. Questo il programma della manifestazione: Domenica 22 maggio 2011 Ore 08.00 – 09.30

Raduno dei partecipanti e iscrizioni in Piazza san Giovanni Bosco, Potenza. Ore 10.00 Partenza [L’itinerario si snoderà attraverso Viale Firenze - Via di Giura - Via Piemonte Piazza Delle Regioni - Via

Lazio - Via Ciccotti - Via Cavour - Via San Rocco Corso Garibaldi –Piazza Vittorio Emanuele – Via Vaccaro – (SOSTA CON RISTORO) Piazzale antistante Carrefour Supermercato) – Via del Gallitello - Viale dell’UNI-

CEF - Via Roma - Via Milano - Piazza San Giovanni Bosco] Ore 12.00 - 13.00 Termine della manifestazione in Piazza san Giovanni Bosco, con ristoro e premiazione finale.


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Porsche Carrera Cup: debacle di Postiglione A Franciacorta brutta prestazione del potentino che mantiene il secondo posto in classifica ma il divario aumenta

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o avevamo detto. Franciacorta è un circuito difficile e Chico Postiglione nulla ha potuto contro il fato. Dopo la splendida pole position ottenuta nelle prove ufficiali la domenica di gara è stata nera. Gara 1 è scattata dopo un violento diluvio. Al momento dello start la pista era bagnata e tutti i piloti sono partiti con le gomme da pioggia. Lo scatto dalla pole del lucano è stato perentorio e all’ingresso della prima curva era in testa, il suo compagno riusciva ad infilare Balzan rubandogli la seconda posizione, per Postiglione al secondo giro il vantaggio era superiore al secondo ma un incidente e l’ingresso della safety car ha cambiato la gara. All’uscita di pista della safety car la situazione di Postiglione è apparsa subito poco felice e, come ci ha

comunicato il suo manager Guarino, per via della pressione gomme troppo alta, è scivolato lentamente in undicesima posizione. Una debacle impressionante, ancor più pesante per via della vittoria finale del suo rivale Balzan che chiudeva primo davanti a Frassineti e Monti. Il lucano in gara 2 partiva dall’undicesima posizione e la sua partenza è stata spettacolare. Al primo giro, infatti, passava già settimo dopo aver infilato 4 sorpassi, al nono giro un errore di Balzan che lo precedeva gli permetteva anche il sorpasso al leader della classifica, all’undicesimo giro infilava il suo compagno di team e Giraudi doppio sorpasso che lo metteva in quarta posizione con il terzo posto a meno di due secondi, ma ancora una volta un incidente ha rimesso in pista la safety car ed

il lucano commetteva un clamoroso errore girandosi in testa coda sull’olio perso dalle auto dell’incidente tornando in un anonima settima posizione e cosi la rimonta era vanificata perché la gara finiva in regime di safety car con Marco Mapelli primo, secondo Alessandro Bonacini e terzo Stefano Comandino. Week end amaro per il lucano che segue sempre Balzan nella classifica generale ma il suo distacco è aumentano molto perché ora la classifica recita così: 1° Balzan con 56 punti 2° Postiglione 35 punti 3° Frassineti 31 punti, il campionato è ancora lungo ma oggi il lucano ha subito davvero una brutta battuta di arresto special modo in gara 1. Appuntamento a Misano il 4 e 5 giugno prossimi.

Tutto pronto per la Coppa Nissena Volini e Lombardi in gara da Capodarso a Caltanissetta

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l Campionato Italiano Velocita’ Montagna nel fine settimana affronta il suo terzo impegno stagionale sui 5.450 metri della 57ª Coppa Nissena, da Capodarso a Caltanissetta. La Coppa Nissena è una competizione automobilistica che si tiene ogni anno a Caltanissetta. È una gara del tipo cronoscalata ed è una

prova valida per il Campionato Italiano velocità montagna e Trofeo della Montagna. La lunghezza del percorso è di 4904 metri e la pendenza media è del 4,19%. A partecipare alla prestigiosa competizione ci saranno anche Volini Nunzio Giuseppe con la sua Peugeot 1600 - Gruppo A, e Lom-

bardi Achille con la sua Honda Civic Typer R Gruppo N 2000. Nelle due precedenti gare i piazzamenti dei piloti sono stati i seguenti: Volini nella prima gara, disputata il 01/05/2011 a Pieve Santo Stefano Passo dello Spino (Arezzo), ha ottenuto un secondo posto, mentre nella seconda gara, disputata il 15/05/2011 a Monte Erice (Trapani) ha ottenuto un terzo piazzamento. Lombardi nella prima gara ha ottenuto anch’egli un secondo posto, mentre nella seconda gara ha ottenuto un nobilissimo primo posto. Si ricorda che il preparatore delle auto è Volini Michele dell’officina “ SESAMO “ Motorsport di Potenza.

Ed ora si corre per la A1 Nel campionato italiano assoluto di societa’ su pista la Polisportiva Scotellaro conferma la A2

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ono molto contento del comportamento dei miei atleti. Sono state due giornate da incorniciare. Le premesse per una stagione ricca di soddisfazioni su pista ci sono tutte. La Scotellaro è matematicamente in finale A2, ma, vista le potenzialità del gruppo, questa è una squadra che può tranquillamente concorrere per l’accesso alla finale A1”. E’ stato questo il commento a caldo del presidente della Polisportiva Rocco Scotellaro di Matera, Emanuele Vizziello, al termine della due giorni barese, in cui il sodalizio di atletica leggera materano, sulla pista e pedane del campo scuola “Bellavista’’ del capoluogo pugliese, ha disputato la fase regionale del campionato di società assoluto. Un ringraziamento particolare va ai tecnici Antonio Elettrico, Ferro Antonio, Carlucci Francesco, Luciano Gai, Potenza Angelo, Cosimo ed Elena Taurisano che hanno seguito da vicino tutti gli atleti che sono scesi in pista. I ragazzi del presidente Vizziello ce l’hanno messa tutta ed alla fine hanno totalizzato 20001 punti ottenuti sommando 26 punteggi su n. 18 gare del programma tecnico. A Bari la “Scotellaro’’ ha mostrato tutto il suo potenziale, sebbene due gare, per l’assenza per infortunio di Eusebio Haliti, non sono state proprio disputate . Purtroppo a condizionare la due

giorni di gare è stato il forte vento che ha imperversato sull’impianto barese ed a tratti una pioggerellina molto fastidiosa. Tra gli atleti che hanno ottenuto risultati di notevole prestigio annoveriamo, in base ai punteggi acquisiti, le prestazioni di Ruggiero D’Ascanio che ha chiuso i km 10 di marcia 42’53’’26. Il marciatore bernaldese confermando il suo ottimo stato di forma è stato l’atleta che con la sua prestazione ha conseguito il punteggio più alto (p. 939). Tra gli altri risultati segnaliamo quelli ottenuti dal neo tesserato Marcello De Cesare che ha scagliato il giavellotto a m 62,42 ed il peso a m 13.40, le ottime performance di Donato Becce m 3000 siepi 9’19’’51 (minimo di partecipazione ai campionati italiani assoluti individuali) e di Radi Fouad che ha corso in 9’37’’27, di Gai Marco nei metri 100 con 11’’05 e 22’’53 nei m 200, Zaid Issam nei m 1500 con 3’57’’27 e nei m 5000 con 14’41’19, Giuseppe Dibenedetto nei m 5000 con 15’29’’83, Potenza Paolo che ha corso i m 1500 in 4’07’’26, Cancelliere Eustachio m 57,30 nel lancio del martello, Cancelliere Leonardo nel lancio del martello con m 51,35 (record personale), Acquasanta France-

sco m 41.46 nel lancio del disco, Ivan Persia m 50,93 nel giavellotto, Michele Volpe che ha scagliato il peso da kg 7.260 a m 12,42, Palmisano Angelo m 14,07 nel salto triplo e m 6,05 nel salto in lungo, Carparelli Giuseppe m 13,28 nel salto triplo e m 6,18 nel salto in lungo, di Zammillo Antonio che ha corso i m 400 in 51’11 (record personale), Alessandro Laurano che a saltato m 1.85 nella gara dell’alto e di Gabriele Giacoia, m 3.80 nel salto con l’asta. Insomma un inizio di Campionato niente male per questa squadra, composta prevalentemente da giovani, che mira a rafforzare le prestazioni ed a migliorare i punteggi nella seconda fase del Campionato di Società che si svolgerà il prossimo 9 e 10 luglio a Foggia. Anche il Direttore Tecnico Prof. Antonio Elettrico è convintissimo che questa è una squadra dalle potenzialità elevate e che il ripescaggio in finale A1, per la stagione in corso, potrebbe diventare a breve realtà.


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I briganti lucani nei “diari” di due ufficiali francesi Interessanti le descrizioni dei luoghi e delle condizioni delle popolazioni di Michele Strazza

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urante il decennio francese non furono pochi gli ufficiali francesi che scesero in Basilicata al comando delle truppe che avevano avuto l’incarico di reprimere il fenomeno del brigantaggio, già allora, e ben prima dell’Unità d’Italia, molto sviluppato nelle nostre contrade. Alcuni di essi non erano soltanto soldati, pronti a mettere a ferro e fuoco i paesi lucani, ma anche acuti osservatori delle realtà che attraversavano e di cui ci hanno lasciati interessanti spaccati. Ci riferiamo, ad esempio, all’aiutante maggiore Duret de Tavel che, il 23 novembre del 1807, insieme al battaglione francese del reggimento Jsembourgh, marciò da Napoli verso le Calabrie. L’ufficiale, il quale fu impegnato per ben 3 anni nella campagna contro i briganti, scrisse al padre a Parigi 37 lettere nelle quali descrisse le sue impressioni e le vicende militari che lo videro protagonista. Rileggendole oggi, dopo tanti anni, si avvertono i pregiudizi verso le popolazioni

incontrate ma anche i dubbi e gli interrogativi sulle azioni intraprese di fronte alla dilagante miseria di quei territori. I soldati francesi attraversarono, dunque, la Basilicata, passando per Lauria dove bloccarono i briganti che, dopo aver ucciso 7 militari di scorta ad un convoglio diretto a Napoli, stavano inseguendo il resto del distaccamento. Raggiunsero, poi, Castelluccio “un grande villaggio ben edificato e distante un miglio dal Lao”, dove furono costretti a fermarsi perché il fiume, divenuto impetuoso a seguito delle abbondanti piogge, aveva inondato la “grande vallata”. Dopo arrivarono a Rotonda per poi proseguire fra le “alte montagne di Campotenese” sotto lo sferzare della pioggia e della neve. Particolarmente interessante il passaggio di una lettera nella quale il francese esprime forti dubbi sulla distinzione tra briganti ed abitanti visto che “il brigante e colui che coltiva la terra si somigliano talmente che non si sa bene come distinguerli: hanno le stesse usanze, indossano lo stesso costume e portano

lo stesso ornamento”. Anche il generale bonapartista Nicolas Philips Desvernois ci ha lasciato un significativo ricordo delle vicende militari che lo videro protagonista tra il giugno del 1807 ed il settembre del 1808, periodo nel quale comandò le truppe francesi nella costiera amalfitana e nella zona di Lagonegro. Ad appena 37 anni l’ussaro, il quale aveva fatto carriera grazie alle campagne militari del Reno, dell’Italia e delle Piramidi, aveva avuto il compito di estirpare il brigantaggio nei territori affidatigli. Lo zelo dimostrato nell’adempiere al suo incarico è dimostrato dal fatto che, sul percorso tra Amalfi e Lagonegro, fece piantare ben 184 alberi della morte. Eppure anche il generale francese è molto attento alla realtà che lo circonda, alle sue profonde contraddizioni, alla difficile situazione in cui versano le popolazioni.. Tant’è vero che, dopo aver percorso i centri del Lagonegrese (Lauria, Castelluccio, Rotonda, San Costantino di Rivello, Moliterno), “toccando con mano le piaghe di ciascun

paese”, alla fine dell’ aprile del 1808, invia al re Giuseppe Bonaparte, un dettagliato rapporto, spinto dal “dovere di risalire dagli effetti alle cause”. E qui vengono descritte le vere piaghe di quelle società: “l’apatia dei sindaci e dei membri del decurionato, il loro profondo egoismo, la incapacità assoluta della maggioranza, la doppiezza di al-

cuni furbi bricconi”, l’assenza “di amore sincero per la patria”. Ed ancora la corruzione dei funzionari pubblici, le angherie di ogni specie, le vessazioni fiscali, la paure dei potenti. Mentre, infatti, sulla povera gente ci si riversava per il pagamento di piccole imposte, con “colpevole riguardo per le famiglie ricche”, gli agenti del fisco “non osavano

presentarsi presso le loro case per far versare le loro quote”. Non dimentica, infine, l’ufficiale di auspicare la nomina a magistrati di “persone di alta moralità”o di destinare per il sostentamento delle nutrici e dei bambini abbandonati “gli stanziamenti” dei Comuni derivanti dal “lusso esorbitante delle feste e dei divertimenti”.

LIBRI “Di Roma”, presentato nella Capitale il pregevole volume del lucano Gabriele Scarcia V

enerdì 6 maggio presso la Biblioteca Angelica Salone Vanvitelliano in piazza Sant’Agostino a Roma la casa editrice Palombi ha presentato il volume del dott. Gabriele Scarcia dal titolo “Di Roma”. Sono intervenuti il Prof. Francesco Sisinni, Docente universitario, Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali a.r., il Prof. Vitaliano Tiberia, Presidente della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, il Dr. Giovanni Russo, Meridionalista, scrittore, storica firma del “Corriere della sera”, il Dr. Gabriele Scarcia, Giornalista, scrittore, autore del volume e il Dr. Francesco Pa-

lombi, Editore. “In questo vasto panorama letterario e storico-critico si dispone, testimonianza di un sincero impegno intellettuale, quest’opera di Gabriele Scarcia, originario di Miglionico, in Lucania, e vivace testimone di un profondo amore gnoseologico per Roma, la cui conoscenza (lo ha bene ricordato Silvio Negro) richiede, tuttavia, più di una vita. Scarcia, il cui affetto per Roma lo induce (per sua confessione) ad accarezzarne spesso parti di architetture e di monumenti, non si limita ad un’analisi prettamente estetica e storica, spesso collegata a ricordi della propria terra lucana. Egli affronta anche più di un aspetto socio-culturale

collegato all’urbanistica romana, superando le più o meno recenti analisi ideologiche dell’argomento, troppo spesso tributarie di una dialettica precostituita e quindi conformisticamente e sociologicamente univoca. Ciò è evidente, per esempio, quando parla dell’edilizia alienante delle periferie romane, veri e propri dormitori, ma costruite in nome di un funzionalismo abitativo “progressista”, rivelatosi, alla prova dei fatti, teorico ed insoddisfacente se non addirittura controproducente. E con altrettanta onestà intellettuale Scarcia rimarca negativamente il connotato commercialistico (frutto di un tipo di cultura trasversale votata alla valorizzazione delle fa-

cili emozioni e della pratica dell’intrattenimento), che ha ispirato la recente costruzione, degna di un impianto sciistico, di un gabbiotto per un ascensore turistico (ben visibile dal basso) sul coronamento dell’altare della patria. Quello che era un sacrario funebre (la tomba di un soldato caduto per la patria e rimasto senza nome) è stato trasformato e pubblicizzato, per fini di “valorizzazione”, dalle classi dirigenti, ideologicamente variegate, del Ministero per i beni e le attività culturali, in attrazione ricreativa con offerta di terrazza panoramica di tipo alberghiero.” Ha detto il Prof Tiberia nell’occasione. “Scarcia ci accompagna quindi

nel cuore di Roma per exempla, muovendo cioè da un singolo monumento (spesso collegato a ricordi del proprio passato di “esule lucano”, come egli stesso si definisce), per raccontare una piccola o grande storia di un

monumento o di un sito che definiscono, così, in un mosaico di altre storie, il mistero plurimillenario di Roma.” (Vir. Cor)

La Casa Editrice Palombi è lieta di invitare la S.V. alla presentazione del volume

DI

ROMA interverranno

Prof. Francesco SISINNI Docente universitario, Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali a.r.

Prof. Vitaliano TIBERIA Presidente della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon

Dr. Giovanni RUSSO Meridionalista, scrittore, storica firma del "Corriere della sera"

Dr. Gabriele SCARCIA Giornalista, scrittore autore del volume

Dr. Francesco PALOMBI Editore

venerdì 6 maggio 2011 ore 18.00 Biblioteca Angelica Salone Vanvitelliano piazza Sant’Agostino 8 – Roma PALOMBI EDITORI


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sabato 21 Maggio 2011

Un successo i festeggiamenti in contrada Giuliano Il momento clou della Festa sarà questo fine settimana di Potenza, don Italo Sammarro. Tra gli appuntamenti da segnalare sabato 21 maggio alle ore 22,00 il trio napoletano “ I ditelo Voi ” reduci dal successo della trasmissione televisiva “Colorado Cafè” in onda su Italia Uno; domenica 22 maggio, alle 21,30 dopo lo spettacolo dei fuochi pirotecnici, Francesco Baccini ritorna in terra lucana per esibirsi in concerto nell’Agorà di Giuliano. Lunedì 24 maggio, infine, alle 21,00 lo spettacolo musicale con il gruppo lucano “Musicamanovella”, reduci dalla scoppiettante performance romana al The Place. di Angelo Nolè

P

roseguono con successo i festeggiamenti in onore di Maria SS. Ausiliatrice, nella Contrada Giuliano di Potenza. Molti i partecipanti, provenienti da tutti i paesi vicini oltre che da Potenza ed Avigliano. Già nei giorni precedenti, le Contrade vicine erano in atmosfera festosa, per la settimana dedicata ai tornei, giochi, mostre multi-espressive di pittura e foto d’epoca, che coinvolgono tutta la Comunità. Il momento clou della festa sarà nel prossimo weekend, sabato 21 e domenica 22 maggio. È atteso l’arrivo del vescovo

della diocesi di Tursi-Lagonegro, mons. Francesco Nolè per la Santa Messa di domenica mattina alle ore 11; per la Messa serale è, invece, atteso l’arrivo del parroco di San Giovanni Bosco

Due chiacchiere con Francesco Baccini G

iovedì 28 aprile 2011.

È quasi mezzogiorno, contento ed emozionato, mi accingo a prendere contatti con la segreteria del cantautore italiano di musica leggera, Francesco Baccini, per fissare una call conference a proposito di un’intervista. Nonostante la distanza, sento Francesco molto vicino alla nostra Comunità, perciò, avere l’occasione di fare un’intervista mi emoziona, sono orgoglioso. Baccini è un artista professionale, simpatico e sincero, nonostante i suoi impegni che ne impediscono l’intervista telefonica, mi prega di avere la possibilità di poter rispondere alle mie domande anche via e-mail. Come nasce “Baccini canta Tenco”? È un progetto che nasce dalla voglia di ridare luce all’opera di un artista troppo spesso dimenticato.... Tenco ha un repertorio di canzoni ironiche , sociali, pressoché sconosciute. Qual è la chiave di lettura del Tour “Baccini canta Tenco”? La chiave di lettura di questo Tour, dedicato a Tenco, è sonorità, cioè dare una sonorità da terzo millennio a canzoni bellissime che però hanno arrangiamenti e suoni ormai “vecchi”, oltre che far scoprire ai più un artista completo... direi, il papà di tutti i cantautori. Qual è la canzone che racconta in qualche modo

FRANCESCO

IN TO

UR

BACCINI

DOMENICA

22

C/DA GIULIANO (PZ) ORE 21:30

MAGGIO

spaccati di vita quotidiana di Francesco Baccini? Sono tante! Quando uno scrive, si rifà sempre alla sua vita e alle sue esperienze, che diventano poi di tutti. Beh direi “A Luigi Tenco” . Come me, era una voce fuori dal coro, uno scomodo. Lui lo faceva più seriosamente, io più ironicamente. Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera? Sicuramente il mio duetto con Fabrizio de André in GENOVA BLUES. Un pensiero per la Basilicata, visto che sarai in concerto a Giuliano (Pz) il 22 maggio 2011 alle ore 21,30?

Beh vengo sempre volentieri in Basilicata, soprattutto al mare. Ho un bellissimo ricordo, l’ultima visita risale all’anno scorso, in occasione del Festival del Cinema di P o l i c o r o . Gli abitanti di Giuliano, e non solo, di tutte le Contrade dell’altopiano Monte dell’Occhino, ubicato a nord di Potenza, sono felici di ospitare un professionista e cantante creativo come Baccini. Un messaggio per costoro? Vi aspetto il 22 sera, sicuramente sarà una serata emozionante e divertente. (Ang. Nolè)

Successo e gradimento per il concerto musicale di Elys Insieme alla sua band, un tributo ad una delle artiste femminili più affermate, amate e conosciute in Italia e nel mondo, Laura Pausini

L

’evento è stato organizzato nella centralissima Piazza Prefettura del capoluogo di regione grazie al patrocinio e contributo del sindaco Vito Santarsiero e dell’Amministrazione Comunale in occasione dei festeggiamenti in onore del Beato Bonaventura. Per la circostanza, oltre alla rassegna in sequenza delle esecuzioni dei notissimi brani del repertorio della Pausini, la brava e talentuosa Elys ha colto l’occasione per presentare in anteprima il suo nuovo brano appena uscito, dal titolo ‘Voglio le ali’, un motivo orecchiabile e godibile che sicuramente porterà tanta fortuna e successo all’intraprendente cantante lucana. In una gradevole serata di maggio,

davanti ad un buon pubblico molto partecipe e soddisfatto, Elys ha raccontato alla sua maniera la sua storia...musicale e personale! Un’ infanzia subito promettente, infatti dopo varie manifestazioni canore e concerti per bambini, organizzati nel paese d’origine, entra, all’età di otto anni nel coro della parrocchia e comincia lo studio del solfeggio. All’età di undici anni il padre acquista un pianoforte a muro e avvia il giovanissimo talento allo studio dello strumento ma l’obiettivo, o per meglio dire, il sogno è il canto. Qualche anno di sacrificio tra solfeggio, pianoforte e lezioni private e inizia così all’età di quindici anni a percorrere un’importante gavetta in vari gruppi della

sua zona esibendosi in matrimoni, feste di piazza e diversi saggi canori mirando però anche ad altro...rapita dalla ‘Carmen’ di Bizet eseguita da Maria Callas, decide di esplorare il mondo lirico ed è così che all’età di diciotto anni si iscrive al conservatorio di musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza, continuando parallelamente l’attività pop e leggera con la ‘B.L.U. Orchestra’, formazione rigorosamente dal vivo...caratteristica che ha sempre preteso e ricercato nonostante si sia perso sempre più il senso ‘live’ della musica. Con questa orchestra si assesta definitivamente e per sette lunghi anni continua l’attività di cantante solista in regione fino a toccare date in tutto il

meridione. L’attività conservatoriale si è fermata al quinto anno perchè l’indirizzo della sua passione è diretta sempre più allo studio delle grandi cantanti americane, prime fra tutte, Tina Turner e Mary J. Blige, mentre nel panorama italiano viene folgorata dall’umiltà, il sacrificio, la semplicità, la tecnica vocale e la carriera artistica della cantante di Solaloro: Laura Pausini. E’ così che nasce il progetto ‘cover-band’...per le tre erre di tributo: ringraziare, rispecchiare e riproporre versioni dei brani live ed in studio del repertorio di una cantante che ha portato l’Italia musicale dappertutto ed in ogni parte del mondo consacrata regina di vendite e di successi sino ad arrivare a vincere il

‘Grammy Awards’. L’ attività musicale continua grazie alla ‘Benedetta passione’ e la musica di Laura Pausini a suo modo di vedere ‘Le cose che vivi’ è un veicolo eccezionale per suonare, cantare e ascoltare la musica della ‘Gente’. Nella speranza di incontrare sempre più fans durante i suoi concerti ci lascia con un ultimo pensiero: ‘La solitudine è un’emergenza d’amore incancellabile’. Nel 2009 Elys è ospite a ‘Casa Sanremo’, da Lagopesole alla ribalta nazionale, con la cover band della Pausini che conquista il palco del casinò, con apprezzabile affermazione del ‘made in Lucania a Sanremo, con applausi da Masini e P F M .

Nel corso del piacevole live show di Potenza, felicitazioni anche per i pregevoli componenti della band: Vito Genovese (chitarra), Sal Genovese (chitarra), Geffry Lorusso (tastiere), Vito Santamato (basso), Antonello Ruggiero (batteria), Carmen Lorusso e Lella Manzella (coro).


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I “diavoli rossoneri” hanno aperto casa a Rionero Inaugurata la sede del Milan Club in Via Fiera. Circa 70 gli associati di Michele Traficante

F

esta grande a Rionero per gli aficionados della squadra rossonera. Dopo la gioia per la conquista del 18° scudetto che ha esaltato tutti i tifosi milanisti con gli immancabili caroselli di macchine e strombazzate per le strade della città, un’altra festa ha interessato i “diavoli rossoneri” rioneresi: l’apertura della sede del Milan Club cittadino. La festosa e colorita manifestazione di battesimo ed inaugurazione della sede si è svolta nel pomeriggio di sabato 14 maggio scorso. Essa è stata preceduta da un’affollata prima assem-

blea ufficiale del Club presso l’auditorium del Centro Sociale “ Pasquale Sacco”, alla quale, presente anche il delegato regionale di Basilicata dei club milanisti, il venosino Pasquale Mascolo, sono intervenuti numerosi sostenitori e simpatizzanti della squadra rossonera. Questi il direttivo: Virgilio Ricciardi presidente - ( il testimone gli è stato passato dal precedente presidente Gastone Urcuoli), Alfredo Montesano - vicepresidente, Agesilao Stante - segretario cassiere, Gerardo Petruzzelli - presidente collegio revisori, Giacomo Abbamonte componente collegio, Gastone Urciuoli - componente

collegio, Lucia Nardiello addetto stampa, Claudio Caruso, Luigi Ricciardi, Rocco D’Angelo, Luca Salvatore Caruso, Francesco Paolino – componenti. Ricordato il consigliere Nicola Caputo recentemente deceduto. L’interno della sede, composta da due accoglienti sale, una per le riunioni e programmare le varie iniziative, fra cui le eventuali trasferte per seguire la squadra nelle partite di campionato, l’altra attrezzata con televisore per vedere le partite, è tappezzato con manifesti, striscioni, bandiere, sciarpe e berrettini. Un tripudio di colori, ovviamente rosso e nero,. Il classico taglio del nastro, per opera del neopresidente Virgilio Ricciardi, ha

visto la presenza della signora Franca Gruosso, vedova di Lucio D’Angelo e dei figli Rocco ed Erminia. La benedizione dei locali è stata fatta da don Pasqualino Di Giacomo, arciprete emerito della Chiesa Madre di Rionero. “ Questa benedizione – ha precisato con bonomia il sacerdote – non vi assicura le vittorie della squadra”, ma vuol essere un auspicio”. La cerimonia si è terminata con un sontuoso buffet e, in serata, con fuochi d’artificio. Promotore della simpatica iniziativa è stato il neo presidente del Club Virgilio Ricciardi che, insieme agli amici di sempre di comprovata fede rossonera, ha intrapreso quest’avventura

sportiva, anche come momento di aggregazione, opportunità di socializzazione e di sano intrattenimento. La sede del Milan Club rionerese è dedicata alla memoria del compianto Lucio D’Angelo, un noto imprenditore vitivinicolo e appassionato tifoso milanista (tanto da coinvolgere l’intera sua famiglia nel “tifare” per la squadra rossonera), scomparso il 7 giugno 2007. “ Abbiamo pensato di intitolare la nostra sede ad un amico - ha dichiarato Virgilio Ricciardi - e siamo orgogliosi di averlo fatto, senza contare che al giorno d’oggi dedicare la sede ad un giocatore non ha senso, vista la facilità con cui questi cambiano colore della maglia”. Per poter aprire la sede del Milan Club di Rionero è stato necessario fare richiesta di affiliazione direttamente alla sede centrale di

Milano che, a sua volta, ha inviato tutti i documenti e parametri da seguire. “L’affiliazione - ha precisato il presidente Ricciardi – ha la validità di un anno e segue il campionato. Pertanto la nostra affiliazione avrà validità a partire dal prossimo mese di giugno”. Una bella soddisfazione che è pienamente condivisa con tutti i circa settanta tesserati che già compongono il neo Club rossonero, per ora, perché già si annunciano altre adesioni con l’obiettivo di raggiungere almeno 120 soci, pronti a sostenere la squadra del cuore. Auguri!

Arredo: torna l’ottimismo tra gli esercenti per la “ripresina” T

ra i circa 700 titolari di esercizi commerciali lucani specializzati in arredo casa-uffici comincia a farsi strada l’ottimismo per il graduale superamento della crisi di vendite. È il Rapporto Unioncamere della Basilicata (presentato in occasione della Giornata dell’Economia) ad incoraggiare all’ottimismo con previsioni di aumento di vendite (anche se per l’intera categoria di esercizi non alimentari) del 19%, con le medie imprese (da 6 a 19 addetti) tra quelle più propense alla “ripresina” (il 49% si dice sicuro del segno più nelle vendite). Per un settore che dà lavoro a circa 2mila addetti con

un giro d’affari, anche se segna da qualche tempo una battuta d’arresto per il calo generalizzato dei consumi, si tratta comunque di fatturati considerevoli (tra 1-1,5 milioni di euro l’anno), pur spalmati e differenziati per target di clientele diverse. In un clima dunque tutt’altro che facile gli esercenti giocano le carte della “solidità” dell’arredo, privilegiando il rapporto qualità-prezzo, e dell’affidabilità dell’esercizio. Anche perché il cliente tipo lucano non si riconosce nella tendenza segnalata da Subito.it (www.subito.it), il più grande sito di annunci di compravendita con oltre 3 milioni di annunci, che

ospita più di 200.000 inserzioni dedicate proprio all’arredamento e al design, che è quella di acquistare attraverso il web. Al contrario, da noi, si continua a credere nel rapporto diretto

stanchi di essere bombardati da strategie di marketing aggressive, vanno ormai alla ricerca di possibilità di personalizzare gli spazi. Quello che si impone, quindi, è un’autentica sfida ai

con il venditore che in questo caso è designer-architetto e al tempo stesso padre di famiglia, in grado di offrire i consigli più adatti a gusti e portafoglio. “I consumatori – sottolinea Peppino Grosso, co-titolare di Artigian Arredo che nel suo show room di arredo, in trent’anni, ne ha visti passare di clienti – sono

confini tra arte e design, nonché tra mondo reale e virtuale. Puntando in particolare su un arredamento caratterizzato da un ampio uso del legno, del vetro, di plastiche morbide e rigide combinate per formare superfici mutevoli. Nell’odierna società estremamente dinamica, l’ambiente domestico, fatto di dispo-

sizioni transitorie, cambia di continuo, in base alle esigenze e al gusto di chi lo vive: gli arredi non sono più interpretati come oggetti statici e ingombranti, bensì come strumenti dinamici e polivalenti, a cui spetta il compito di definire spazi concreti e multifunzionali. Insomma – aggiunge Gruosso - la casa appare quanto mai un elemento in movimento. In quest’ottica i produttori ragionano oggi in termini di sistemi componibili, adottando nella progettazione materiali diversi, elementi in movimento, colori contrastanti, che rispondono alla sensibilità personale”. L’obiettivo finale da raggiungere, attraverso attività di servizio e di esercitazione al buon gusto, è quello di mettere al centro chi vive la casa secondo le proprie esigenze di studiotempo libero-lavoro (donna-lavoratrice, uomo, bambini e giovani, anziani) e suscitare sempre emozioni insieme a garantire la comodità. Vero è che, a parte esempi estremi, gli arredi interni che si evolvono con chi li vive diventano lo specchio dello stile personale di ciascuno di noi. Quindi anche se non si

dispone di molti soldi è possibile creare una piacevole casa; scegliere determinati mobili e finiture semplici possono dare un tocco di classe anche agli ambienti più brutti. “Lo studio della disposizione degli arredi, fissi o mobili che siano – sottolinea Gruosso - è determinato da vari fattori, di natura sia estetica che funzionale. In primo luogo l’utilizzo che ne verrà fatto, presupponendo l’utilizzo alla famiglia che lo utilizzerà, porta alla divisione dell’ambiente, ossia alla collocazione in pianta di quelle che sono le varie partizioni e i diaframmi (divisioni-non divisioni tramite pannelli, teli, vetri etc.) Successivamente alla divisione viene la collocazione degli elementi d’arredo e la decorazione dell’ambiente, la sua caratterizzazione in base ad uno o più stili correlati tra loro, lo studio delle luci e dello spazio vitale, il dimensionamento ergonomico e la creazione di percorsi teorici per concretizzare una piacevole fruizione dello spazio”.


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Basilicata, “più che una bella scoperta” Per il primo press tour tedesco dell’anno ospite dell’Apt: Tom Bierl di “trekking bike”

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e sei un appassionato di bici la collina lucana è il luogo perfetto per allontanarti dal traffico e ricongiungerti con la natura. In Germania non esistono i percorsi tecnici che avete qui”. Tom Bierl è il caporedattore di Trekkingbike - “La” rivista di cicloturismo in Germania - uno dei tanti contatti presi dall’Agenzia di Promozione Territoriale durante “Free Monaco”, la fiera tedesca per eccellenza dedicata alla vacanza open air. Insieme all’“Euro Bike” di Friedrichshafen si tratta di due borse turistiche su cui l’Apt punta per scoprire al meglio il mondo dei bikers.

Proprio a Monaco il giornalista ha conosciuto e condiviso la filosofia dell’Agenzia lucana, definendo la nostra una “regione pioniera e lungimirante per il carattere innovativo dei suoi prodotti editoriali”, a partire dalla guida Cicloturismo, tradotta in lingua tedesca e inglese, in quanto è “l’unica mappata rispetto ai percorsi per cicloturisti”. Dal dire al fare, il giornalista e la sua assistente Kerstin hanno trascorso quattordici giorni (01-15 Maggio) in terra lucana, grazie al Press Tour organizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale, in linea con gli obiettivi

della sua strategia di marketing che considera la Germania il primo dei 5 Paesi obiettivo individuati e maggiormente consolidato sul mercato turistico regionale di eccellenza, identificando come target di riferimento proprio il cicloturista. Bierl ha scelto i percorsi (Maratea-Rotonda-San Severino Lucano-Terranova di Pollino-Tursi-Aliano-AccetturaGrassano/Grottole-Matera) cui l’Apt ha abbinato le strutture ricettive. Punto di riferimento nel caso specifico: “Bike Hotel”, uno dei prodotti editoriali dedicati ai Club di Prodotto - strumenti di nuova concezione per le vacanze a tema – una guida contenente tutte le strutture “amiche” dei ciclisti in Basilicata, tradotta anche in tedesco. Hanno scelto le strade interne e meno battute ma “in grado di suscitare un’emozione seconda solo al panorama visibile una volta raggiunta la statua del Cristo di Maratea”, ha detto Bierl. “È stata dura, ma la sensazione di perdersi nei boschi che circon-

dano Maratea, avvolti da colori bellissimi anche per il contrasto tra il verde e il mare, ha cancellato la fatica”. Da amante delle dolomiti quelle Lucane hanno affascinato Tom fino a fargli rivelare: “Seppur totalmente differenti dalle originali le vostre sono uniche”. Da non credere ai loro occhi, poi, quando in cima al Pollino, hanno trovato la neve: “Una vera scoperta in questo periodo in una regione del sud Italia”, ha commentato Kerstin. Molto apprezzata la mutevolezza del paesaggio lucano: “Le sue diverse facce proiettano giorno dopo giorno in contesti diversi, in un attimo si passa dal mare di Maratea, al verde del Parco Nazionale del Pollino, alla durezza-bellezza di Tursi e Aliano, fino al romanticismo di Matera che non ha eguali”. Indimenticabile la discesa da Accettura a

Garaguso: “Mi è sembrato di volare” – ha aggiunto il giornalista. Curioso l’altro volto lucano colto dai giornalisti tedeschi: “In Basilicata se sorge un problema un quarto d’ora dopo già è risolto perché la gente, inizialmente diffidente, diventa disponibile e curiosa”. “Quando si è sparsa la voce della nostra presenza molti emigranti di ritorno ci hanno cercati per parlare in tedesco delle loro esperienze di vita in Germania”. “Eccellenti” le strutture ricettive che li hanno ospitati, ma “un cicloturista ha bisogno di mappe e del profilo altimetrico, ecco, di questo dovrebbero dotarsi i vostri alberghi”, hanno suggerito. I nuovi collegamenti aerei con

l’Italia consentono di imbarcare le bici “semplificando i nostri spostamenti anche in Basilicata, ha osservato il caporedattore di Trekkingbike, e le soluzioni fino a Bari, Lamezia Terme e Salerno sono molto economiche”. Settecento i chilometri percorsi nella quattro giorni lucana, ma i due bikers non sono apparsi affatto stanchi, anzi, “questo ci ha consentito di mangiare senza sensi di colpa: il vostro cibo è il migliore”. Il piatto più gustoso? I “cusci”, “cruchi”, il problema di pronuncia non offuscherà il ricordo dei peperoni “cruscki”, uno dei simboli dei cinque sensi stimolati dal “tour” lucano.

A Ginestra si festeggia il parroco don Gilberto Cignarale La chiesa gremita di persone per i suoi 10 anni di sacerdozio di Lorenzo Zolfo

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o scorso 12 maggio nel piccolo centro arbereshe di Ginestra è stato festeggiato da tutta la comunità credente e non, il parroco Don Gilberto Cignarale per i suoi 10 anni di sacerdozio. È dal 2004 che guida la parrocchia “San Nicola Vescovo” con fervore e dedizione. Durante la santa messa, Cristina Caputo, a nome di tutta la comunità cristiana, gli ha dedicato alcuni pensieri: “Don Gilberto che tu possa, con la stessa gioia di 10 anni fa, sentirti tra i dodici che Gesù ha chiamato e mandato in mezzo a noi, per condividere con noi la Parola

e spezzare il Pane. Ci stiamo confrontando con un parroco, giovane tanto nel corpo, quanto nello spirito; vivace, tanto di animo, quanto d’intelletto; originale, tanto nelle idee, quanto nei fatti e…sorridente con tutti, nel volto…a rispecchiare il cuore! Qualità che, messe assieme, fanno di te quel sacerdote pronto all’accoglienza e all’ascolto; amorevole e a tratti severo nella correzione; paziente e misericordioso nelle lentezze, debolezze e indifferenze. In una parola…il volto del tuo e nostro Maestro in mezzo a noi! Don Gilberto ti auguriamo che quella follia d’amore che 10 anni fa ti ha visto disteso a terra e con le mani unte, con-

tinui a far ardere il tuo cuore e ti faccia, sì, guardare indietro con il volto rigato di lacrime, ma con gli occhi rivolti all’oggi, perché non è dei doni, ma del Donatore, che ho sempre nostalgia, diceva Gregorio di Narek per esprimere l’anelito che sottostà alla preghiera. L’insegnante, responsabile della scuola Primaria di Ginestra, Teresa Parisi, presente con numerosi bambini, l’ha ringraziato: “Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola gli hanno tributato canti di gioia. La festa è terminata nel piazzale della chiesa con un ricco buffet ed il tradizionale taglio della torta. Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola primaria gli hanno tributato canti di...gioia.Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola primaria gli hanno tributato canti di...gioia.Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola primaria gli hanno tributato canti di...gioia.

A Potenza ritornano le “tradizionali serenate” Q

uest’anno, in occasione delle festività del Santo Patrono, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’associazione musico-culturale “Ambasciatori Lucani” , si propone di far rivivere fra i vicoli e le piazze del nostro centro storico, antiche tradiz i o n i i storico-antropologiche, legate al patrimonio culturale che ci caratterizza. In particolare, l’ Associazione “Ambasciatori Lucani” attraverso un percorso musicale che ricorda le suggestive “serenate”, riproporrà canti popolari e folklorici che in un

passato assai recente animavano e rallegravano le vie del centro. Il giorno 28 maggio 2011 alle ore 19,00, lungo Via Pretoria , un gruppo musicale partendo da Piazza Sedile, intonerà canti e filas t r o c c h e tradizionali, soffermandosi di volta in volta sotto alcuni balconi, inscenando la suddetta “serenata”. Gli abitanti di Via Pretoria, lieti di condividere tale ritorno al passato, potranno essere autori e protagonisti della scenografia, addobbando secondo tradizione i balconi, le finestre e gli usci delle proprie abitazioni. In ricordo di

quanto accadeva durante il passaggio di processioni o feste patronali saranno esposte coperte e tovagliati di prestigio, correlati di tessuti in pizzo e merletti ed ornamenti floreali. Una giuria di esperti visionerà e premierà con una targa commemorativa la balconata più suggestiva ed emozionante. Dal 27 maggio al 31 maggio in onore della festività del Santo Patrono, la cittadinanza potrà godere di tale spettacolo e farsi promotore di analoghe iniziative future.


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Basilicata, “più che una bella scoperta” Per il primo press tour tedesco dell’anno ospite dell’Apt: Tom Bierl di “trekking bike”

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e sei un appassionato di bici la collina lucana è il luogo perfetto per allontanarti dal traffico e ricongiungerti con la natura. In Germania non esistono i percorsi tecnici che avete qui”. Tom Bierl è il caporedattore di Trekkingbike - “La” rivista di cicloturismo in Germania - uno dei tanti contatti presi dall’Agenzia di Promozione Territoriale durante “Free Monaco”, la fiera tedesca per eccellenza dedicata alla vacanza open air. Insieme all’“Euro Bike” di Friedrichshafen si tratta di due borse turistiche su cui l’Apt punta per scoprire al meglio il mondo dei bikers.

Proprio a Monaco il giornalista ha conosciuto e condiviso la filosofia dell’Agenzia lucana, definendo la nostra una “regione pioniera e lungimirante per il carattere innovativo dei suoi prodotti editoriali”, a partire dalla guida Cicloturismo, tradotta in lingua tedesca e inglese, in quanto è “l’unica mappata rispetto ai percorsi per cicloturisti”. Dal dire al fare, il giornalista e la sua assistente Kerstin hanno trascorso quattordici giorni (01-15 Maggio) in terra lucana, grazie al Press Tour organizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale, in linea con gli obiettivi

della sua strategia di marketing che considera la Germania il primo dei 5 Paesi obiettivo individuati e maggiormente consolidato sul mercato turistico regionale di eccellenza, identificando come target di riferimento proprio il cicloturista. Bierl ha scelto i percorsi (Maratea-Rotonda-San Severino Lucano-Terranova di Pollino-Tursi-Aliano-AccetturaGrassano/Grottole-Matera) cui l’Apt ha abbinato le strutture ricettive. Punto di riferimento nel caso specifico: “Bike Hotel”, uno dei prodotti editoriali dedicati ai Club di Prodotto - strumenti di nuova concezione per le vacanze a tema – una guida contenente tutte le strutture “amiche” dei ciclisti in Basilicata, tradotta anche in tedesco. Hanno scelto le strade interne e meno battute ma “in grado di suscitare un’emozione seconda solo al panorama visibile una volta raggiunta la statua del Cristo di Maratea”, ha detto Bierl. “È stata dura, ma la sensazione di perdersi nei boschi che circon-

dano Maratea, avvolti da colori bellissimi anche per il contrasto tra il verde e il mare, ha cancellato la fatica”. Da amante delle dolomiti quelle Lucane hanno affascinato Tom fino a fargli rivelare: “Seppur totalmente differenti dalle originali le vostre sono uniche”. Da non credere ai loro occhi, poi, quando in cima al Pollino, hanno trovato la neve: “Una vera scoperta in questo periodo in una regione del sud Italia”, ha commentato Kerstin. Molto apprezzata la mutevolezza del paesaggio lucano: “Le sue diverse facce proiettano giorno dopo giorno in contesti diversi, in un attimo si passa dal mare di Maratea, al verde del Parco Nazionale del Pollino, alla durezza-bellezza di Tursi e Aliano, fino al romanticismo di Matera che non ha eguali”. Indimenticabile la discesa da Accettura a

Garaguso: “Mi è sembrato di volare” – ha aggiunto il giornalista. Curioso l’altro volto lucano colto dai giornalisti tedeschi: “In Basilicata se sorge un problema un quarto d’ora dopo già è risolto perché la gente, inizialmente diffidente, diventa disponibile e curiosa”. “Quando si è sparsa la voce della nostra presenza molti emigranti di ritorno ci hanno cercati per parlare in tedesco delle loro esperienze di vita in Germania”. “Eccellenti” le strutture ricettive che li hanno ospitati, ma “un cicloturista ha bisogno di mappe e del profilo altimetrico, ecco, di questo dovrebbero dotarsi i vostri alberghi”, hanno suggerito. I nuovi collegamenti aerei con

l’Italia consentono di imbarcare le bici “semplificando i nostri spostamenti anche in Basilicata, ha osservato il caporedattore di Trekkingbike, e le soluzioni fino a Bari, Lamezia Terme e Salerno sono molto economiche”. Settecento i chilometri percorsi nella quattro giorni lucana, ma i due bikers non sono apparsi affatto stanchi, anzi, “questo ci ha consentito di mangiare senza sensi di colpa: il vostro cibo è il migliore”. Il piatto più gustoso? I “cusci”, “cruchi”, il problema di pronuncia non offuscherà il ricordo dei peperoni “cruscki”, uno dei simboli dei cinque sensi stimolati dal “tour” lucano.

A Ginestra si festeggia il parroco don Gilberto Cignarale La chiesa gremita di persone per i suoi 10 anni di sacerdozio di Lorenzo Zolfo

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o scorso 12 maggio nel piccolo centro arbereshe di Ginestra è stato festeggiato da tutta la comunità credente e non, il parroco Don Gilberto Cignarale per i suoi 10 anni di sacerdozio. È dal 2004 che guida la parrocchia “San Nicola Vescovo” con fervore e dedizione. Durante la santa messa, Cristina Caputo, a nome di tutta la comunità cristiana, gli ha dedicato alcuni pensieri: “Don Gilberto che tu possa, con la stessa gioia di 10 anni fa, sentirti tra i dodici che Gesù ha chiamato e mandato in mezzo a noi, per condividere con noi la Parola

e spezzare il Pane. Ci stiamo confrontando con un parroco, giovane tanto nel corpo, quanto nello spirito; vivace, tanto di animo, quanto d’intelletto; originale, tanto nelle idee, quanto nei fatti e…sorridente con tutti, nel volto…a rispecchiare il cuore! Qualità che, messe assieme, fanno di te quel sacerdote pronto all’accoglienza e all’ascolto; amorevole e a tratti severo nella correzione; paziente e misericordioso nelle lentezze, debolezze e indifferenze. In una parola…il volto del tuo e nostro Maestro in mezzo a noi! Don Gilberto ti auguriamo che quella follia d’amore che 10 anni fa ti ha visto disteso a terra e con le mani unte, con-

tinui a far ardere il tuo cuore e ti faccia, sì, guardare indietro con il volto rigato di lacrime, ma con gli occhi rivolti all’oggi, perché non è dei doni, ma del Donatore, che ho sempre nostalgia, diceva Gregorio di Narek per esprimere l’anelito che sottostà alla preghiera. L’insegnante, responsabile della scuola Primaria di Ginestra, Teresa Parisi, presente con numerosi bambini, l’ha ringraziato: “Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola gli hanno tributato canti di gioia. La festa è terminata nel piazzale della chiesa con un ricco buffet ed il tradizionale taglio della torta. Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola primaria gli hanno tributato canti di...gioia.Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola primaria gli hanno tributato canti di...gioia.Vai sempre dove ti porta il cuore con il Vangelo in mano, avvolto in quella stola semplice, ma assolutamente forte e con quel sorriso bello”. I bambini della scuola primaria gli hanno tributato canti di...gioia.

A Potenza ritornano le “tradizionali serenate” Q

uest’anno, in occasione delle festività del Santo Patrono, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’associazione musico-culturale “Ambasciatori Lucani” , si propone di far rivivere fra i vicoli e le piazze del nostro centro storico, antiche tradiz i o n i i storico-antropologiche, legate al patrimonio culturale che ci caratterizza. In particolare, l’ Associazione “Ambasciatori Lucani” attraverso un percorso musicale che ricorda le suggestive “serenate”, riproporrà canti popolari e folklorici che in un

passato assai recente animavano e rallegravano le vie del centro. Il giorno 28 maggio 2011 alle ore 19,00, lungo Via Pretoria , un gruppo musicale partendo da Piazza Sedile, intonerà canti e filas t r o c c h e tradizionali, soffermandosi di volta in volta sotto alcuni balconi, inscenando la suddetta “serenata”. Gli abitanti di Via Pretoria, lieti di condividere tale ritorno al passato, potranno essere autori e protagonisti della scenografia, addobbando secondo tradizione i balconi, le finestre e gli usci delle proprie abitazioni. In ricordo di

quanto accadeva durante il passaggio di processioni o feste patronali saranno esposte coperte e tovagliati di prestigio, correlati di tessuti in pizzo e merletti ed ornamenti floreali. Una giuria di esperti visionerà e premierà con una targa commemorativa la balconata più suggestiva ed emozionante. Dal 27 maggio al 31 maggio in onore della festività del Santo Patrono, la cittadinanza potrà godere di tale spettacolo e farsi promotore di analoghe iniziative future.


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sabato 21 Maggio 2011

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n o s t r e

r e c e n s i o n i

FACCIO UN SALTO ALL’AVANA di Daniele Nardiello

Da Venerdi 20 maggio 2011 Tito Scalo (PZ) MULTICINEMA RANIERI Programmazione

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asta la victoria siempre, Comandante - Chissà perché Cuba esercita un fascino così irresistibile sui nostri connazionali?! Terra di prorompente e caliente naturalità, spontanea e irridente decadenza, fierezza libertaria, paradiso di contraddizione estrema tra proibizionismo e piaceri proibiti, balocco mitizzato che annega i turisti in fiumi di rum e li trascina in una struggente habanera. Questa è Cuba, e questo è l’ennesimo film di “Italians” all’arrembaggio di mete esotiche, che, a prezzo di una trama piuttosto esile, ci sdogana una fotografia piuttosto idilliaca e ammaliante dell’agognata isola caraibica. Storia di due fratelli romani: Fedele (guarda un po’, suona come “Fidel”) e Vittorio. Quest’ultimo, dato per morto in un incidente, è in realtà sfuggito ad una grigia esistenza impiegatizia, allietata da moglie isterica e amante sciroccata. Per puro caso i familiari scoprono che è ancora in vita e

se la spassa sull’isola dei sigari più famosi. Fedele coglie l’occasione per coscientizzare la sua monotona esistenza e sfuggire alle grinfie di un suocero sfruttatore e di una moglie in preda a frequenti ovulazioni cerebrali. Vola all’Avana e riesce a trovare il fratello, che si è guadagnato nel frattempo il soprannome di “tiburon”, cioè squalo, per la sua spiccata attitudine a vivere di espedienti, a danno di nativi e turisti. Vittorio rappresenta pertanto lo stereotipo di italiano “deputa-madre” a cui, guizzo di originalità, si contrappone la figura di Fedele-Fidel, modello “italiani-bravagente”, tutto sommato con pochi vizi e qualche virtù. Piccola morale che percorre la scarna retorica del film di

Dario Baldi: “Quante persone vivono da frustrati all'interno delle loro vite? Quanti matrimoni stanno in piedi più per abitudine che per convinzione?”. In ogni caso, come da copione, tutto è bene quel che finisce bene: Vittorio è raggiunto anche da un emissario del suocero che lo paga profumatamente

per sparire nuovamente dalla circolazione e Fedele trova e riconquista nella patria del Che amore, talento musicale e prolificità. L’immancabile controparte femminile è la brava Aurora Cossio, decisamente a suo naturale agio nelle parti della procace Alma, decisamente un talento da coltivare e da valorizzare. Pannofino, che presta la voce a Geoge Clooney, dal canto suo, ha dimostrato di essere anche un bravo interprete, con una caratterizzazione sanguigna ma gradevole, e la prova di “Boris” lo conferma. In una immaginaria equazione della comicità italica (da botteghino contemporaneo) possiamo affermare che Brignano sta a Roma, come Zalone sta alla Puglia, Salemme sta a Napoli e Bisio sta a Milano. Ma un vero comico tutto italiano e che rappresenta tutta la penisola quando arriverà? Genere: COMMEDIA TURISTICA – Il nostro voto: 2 star – Visione non troppo consigliata

L E AV V E N T U R E D I C A P I TA N VA F F D I K I N G B U F F I N O

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Abbiamo già recensito su queste pagine la musica di Anansi, al secolo Stefano B a n n ò , 21enne dallo straordinario talento vocale che ha ottenuto una certa popolarità esibend o s i all’ultimo Sanremo nella categoria giovani proposte. A seguito della sua partecipazione alla più importante kermesse canora della nazione, è uscito per una major il suo secondo album “Il Sole Dentro”, di cui abbiamo già parlato. “Cavalcando” il riscontro nazionale ottenuto dal cantante, la Distar World e il produttore Roby Arduini hanno allora pensato di ristampare il suo primo album, un omonimo uscito nel 2009, difficile da reperire e che ora diventa “Reworked” (“Rielaborato”) nel titolo e nei fatti. Anche se, come ci ha spiegato lo stesso Anansi, le novità rispetto alla precedente versione di qualche anno fa sono solo un remix del brano “Still”, l’esclusione di “King of Kings” (ripresa invece sul cd “sanremese”) e l’inclusione di un brano dance e di un videoclip. In ogni caso, si può affermare che l’operazione “furba” della Distar World che si avvale della distribuzione della Self, risulta gradita perché ci restituisce Anansi in un “habitat” sonoro a lui più congeniale, laddove l’album “sanremese” risente dei richiami commerciali tipici di una grande distribuzione. Attenzione però, l’esordio discografico ora riportato in vita non è un cd di solo reggae, come verrebbe da credere, ma è un mix di suoni in levare, rock, funk ed accenti acustici. La voce trascinata un po’ alla Marley di Anansi si esprime al meglio nel potente roots reggae di “Look Straight Ahead“, di “Still“ (una vera e propria “big tune“ ) e nella ballata sentimentale “Don’t Say Goodbye”. Il cd, cantato tutto in inglese, è più che discreto, ma i fans che lo hanno apprezzato anche dal vivo ormai si chiedono: a quando un album di solo reggae?

ANANSI

Oggi a Rionero musica e cabaret

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vento spettacolo ore 21 c/o Auditorium del Centro Sociale di RIONERO IN V. (PZ): MUSICA & CABARET con la partecipazione del gruppo musicale ‘GLI AIRONI’ e ospite d’eccezione, direttamente dal programma TV ‘LA SAI L’ULTIMA?’ di FRANCO GUZZO (il maresciallo d’Italia) (vedi curriculum artistico in allegato e foto su google, inoltre altre info su www.francoguzzo.it). Una serata dedicata all’ascolto dal vivo di alcuni dei grandi successi selezionati della musica italiana e internazionale (Samba pa ti, Quella carezza della sera, L’importante è finire, Calore, Un amore così grande, Non c’è pace tra gli ulivi, Amor mio, Generale, I will always love you, Cumm’è, Cavallo Bianco, Europa, Na-

pul’è, Adagio, Salvami, Non credere, Una carezza in un pugno, Brivido caldo, Ma che freddo fà, Quando nasce un amore, Polca lucana) con protagonista la band de ‘Gli Aironi’ con alle voci soliste Silvana Caggiano, Annalisa Scarpati, Rossella D’Adamo; alla chitarra Donato Pitoia; all’organetto Donato Florenti e alle tastiere e voce Gaetano Nicolaio. Un piacevole appuntamento con la bravura, l’estro e la professionalità degli artisti musicali, peraltro protagonisti in tante iniziative musicali e disponibili per matrimoni e feste in piazza e la frizzante e divertente comicità di uno dei cabarettisti più apprezzati nel panorama nazionale del genere, appunto il simpatico e accattivante Franco Guzzo.

“Reworked”



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sabato 21 Maggio 2011

a cura di KING BUFFINO foto Publicom


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