d’areamediterranea Anno IV numero 22 - 17 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
Pasticcio regionale “Catastrofe PD”: Folino - De Filippo 1-0 La gioia per la vittoria nel consulto elettorale del referendum, al Partito Democratico lucano è rimasta in gola: neppure il tempo di digerirla, perchè nella giornata di martedì, al cosiglio regionale, come un fulmine a ciel sereno, i cattocomunisti si spaccano tra di loro, con i cattolici perdenti ad un lato e i comunisti vincenti sull’altro, lasciando esterrefatto il Quotidiano filomarxisista locale indignato per il la “CATASTROFE PD”. E aggiunge: “La polveriera del partito regione esplode al primo inciampo su uno sgabello che spettava alla minoranza”, non senza aver anticipato che “Ci sono stati franchi tiratori e sgambetti nella maggioranza per la nomina dell’Ufficio di Presidenza”. Un giorno scuro per la regione, anche se ha trasmesso 6 verità importanti: 1) L’odio che covava sotto la cenere tra cattolici e comunisti del PD è esploso più forte che mai; 2) Artefici di questa prima ripresa, sono stati i presidenti della Giunta De Filippo e del Consiglio Folino. La vittoria è andata a quest’ultimo che ha dimostrato il suo acume politico e strategico coinvolgendo 4 suoi consiglieri fedelissimi; 3) Folino non accetta gli inciuci che De Filippo realizza con Viceconte, Taddei e Pagliuca e lo ha fatto capire chiaramente: “Viva la chiarezza no alle ambiguità”; 4) Il segretario Roberto Speranza ha dimostrato tutta la sua debolezza. Diventi forte ed eviti la scissione; 5) C’è un consigliere regionale che è un esempio per tutti: si chiama Marcello Pittella, figlio d’arte. 6) Nel Popolo della Libertà i falchi Gianni Rosa e Mario Venezia hanno dimostrato di avere sempre ragione. Cosa faranno adesso le colombe?
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ara ll'assassino die scYorso de na D il o at du mbr divi 'Sarebbe statlao raingazzina scomparsa il 26ernogavemo, e trovata B o, si di ra a bi ci Gam , sul corpo opra, in provin a Brembate mdiesSi dopo. A quanto si apprtreno dediversi profili morta tre enne sono stati trovati quat considerati «teodella tredico è stato scartato, due sono stante - rilevato genetici, un contaminazione». Quello rei investigatori «alricamente daento - viene considerato dagl accia di Dna masu un indum ziario». Si tratta di una trerata significativa tamente indi trata sugli slip ed è conside, non suscettibile schile risconsottolineano fonti qualificat degli altri tre. in quanto, azione casuale, a differenzaun piccolo concreto di contamin i investigatori si tratta di lontani dalla soluSecondo gl , ma - dicono - si è ancora passo avanti so. zione del ca
La polizia greca ha sparato gas lacrimogeni contro manifestanti all'esterno del parlamento, dove i deputati si prepari ano dibattito sulle nuove misure di austerity richieste dal pacchetto di alsalvat aggio dell'Unione Europea e del Fondo monetario internazional e. Il primo ministro greco, il socialista George Papandreu, ha offerto le proprie dimissioni per agevolare la formazione di un govern di unità nazionale che realizzi il piano di austerità imposto da Unioneo Europ ea e Fondo Monetario Internazionale: a tale piano, ha puntualizzato Papan dreu, l'eventuale esecutivo unitario dovrà garantire appoggio, senza tentare di aggirarlo o di modificarlo. In serata pieno dreou ha detto che non lascerà annunciando un rimpasto di governPapan o e precisando che chiederà giovedì la fiducia al Parlamento.
FILE TOP SECRET (Gli appunti del direttore) E 2,3% DEL PIL: LA BC i oces pa MANOVRA 2013-14ONDAI AL lti L'ITALIA «In mo CHIEDE SPIEGAZI iettivi di bilancio con misure di risanacorre sostenere gli obe di correggere i disavanzi eccessivi mento concrete, al findati». È il monito lanciato dalla Banca entro i termini concor suo bollettino mensile. Secondo l'Eurocentrale europea nel maggior parte dei paesi dell'area deltower, nel 2010 «la te rispettato i requisiti previsti dalle l'euro ha sostanzialmen zi eccessivi e si propone di fare alprocedure per i disavananni». Tuttavia, sottolinea l'istituto di trettanto nei prossimi paesi questi piani non sono sufficienFrancoforte, «in molti misure concrete di risanamento oltre temente suffragati da i necessari ulteriori interventi per il 2011 e saranno quindi di bilancio entro i termini convenuti». conseguire gli obiettiv«essenziale attuare strategie credibili La Bce ritiene quindi i pubblici, soprattutto dal lato della di riequilibrio dei cont che «le pressioni che si continuano a spesa» considerando an finanziari». osservare nei mercati mento del programma di stabilità itaL'ITALIA - L'aggiornareggio di bilancio entro il 2014, indica liano, che punta al pa ificati per il periodo 2013-2014 ulche «vanno ancora specun importo cumulato pari circa al teriori interventi per 2,3% del Pil». o
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A ore si non ci sono piùonarcedortezalzeP. sg, salvo er nt l’I al o, ur sic è o ss ''Ade passaggio di Le di Moratti die attende l’uffa,icialdaitànondeesl cludere dopo le parole ») e le ultim en e? sc on er di polv colpi un o tt tu e ss fo se E tto no. Il (« de ra ha mercoledì se in arrivo dall’Argentina: Bielsa , nella sezione ino ni nt zio ge re o ar indisc an idi ot qu le ipa inc pr «I , o: ion iut ac sito de La Nin breve, riporta la notizia del rif3 proposten popecor delle news se, Marcelo Bielsa ha respinto e una risposta più di un melenare in Europa. L'ultimo a riceverdell'Inter, che andare ad alstato Massimo Moratti, presidente Leonardo». Innegativa è ntatto per rimpiazzare il brasiliano parole con cui lo aveva co os totale. A cui si aggiungono le nto fermo della somma, il cao'o, considerato fino a ieri l'unico pu Samuel Et ia il possibile addio rosa, annunc
Appuntam enti pers onali
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Antonio Savin
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lessandro Sallusti parla di accanimento. Stavolta è toccato al direttore del Giornale essere sospeso per due mesi dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Segue, a ruota, Vittorio Feltri, suo nocchiero prima a Libero, poi al quotidiano inventato da Montanelli. Il "Vittorioso" comunque fu trattato con mano più pesante, restando fermo ai box sei mesi. Il pomo della discordia ha sempre lo stesso nome e cognome:Renato Farina. Per la corporazione lombarda vale sempre la stessa regola: l'ex collega (è stato radiato in quanto agente Betulla dei nostri servizi segreti)-ora parlamentare pidiellino- non deve scrivere su alcun organo di stampa. Nazionale o regionale. Circoscrizionale o parrocchiale. Neanche gratis. Non importa se non percepice un centesimo, l'importante è che la sua firma sparisca dalla circolazione. Perchè lede la credibilità della categoria intera,ha sentenziato il direttivo nazionale. Il paffuto e canuto brianzolo ha già pagato di per sè in maniera corposa. Conti-
nuare a negargli la possibilità di potersi esprimere liberamente, senza far male a nessuno, non rispetta lo spirito democratico. Mostra tutte le sfaccettature anticostituzionali, se vogliamo. A proposito di regole, che dire allora su quanto accaduto al Mattino di Napoli? Il professor Giovanni Orsina, illustre editorialista del foglio di via Chiatamone, si è visto stravolto completamente il suo articolo in prima pagina. Roba da non crederci. E non parliamo di tagli e ritagli-che di solito non dovrebbero avvenire neanche dalle parti dei principianti di periferia-ma addirittura di aggiunte. Una volta arrivato in redazione,il pezzo è stato allungato all'uopo, stavolgendone l'impianto. Trentuno righe appioppate a crudo, senza chiedere il permesso al diretto interessato. Questo, evidentemente, poco importa alla categoria Nicola Melfi
SineLinea
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E-Coli: arrivano gli aiuti
La commisione Europea ha approntato un piano di emergenza
Giusi Santopietro
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urante una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles lo scorso 9 giugno, il commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, Dacian Cioloş, ha parlato del grave problema che ha colpito numerosi produttori europei in seguito alla diffusione dell’E-Coli, meglio noto come “batterio killer”. L’epidemia, esplosa nella Germania settentrionale, ad oggi ha fatto registrare ben 38 decessi e alcune migliaia di contagi, anche se, secondo le stime degli esperti, le cifre sono in calo. La Commissione europea, come spiegato da Cioloş, ha approntato un piano di emergenza, con lo scopo primario di ridare fiducia ai consumatori, ma anche di fornire sostegno economico agli agricoltori. Tale piano prevede lo stanziamento di 210 milioni di euro per i produttori di pomodori, cetrioli, lattuga, zucchine e peperoni. Tutti i coltivatori degli ortaggi a rischio potranno essere indennizzati del 50 % delle perdite subite, valore che potrà arrivare fino al 70% per i produttori appartenenti ad Organizzazioni di categoria. Le percentuali faranno riferimento al prezzo medio di mercato delle diverse colture. L’intervento mira a coprire un arco di tempo che va dal 26 maggio al 30 giugno, e a compensare non soltanto i danni subiti in seguito al ritiro dei beni dal mercato, ma anche quelli derivanti dalla mancata o prematura raccolta. Nell’esprimere la propria vicinanza alle vittime dell’epidemia e nell’assicurare l’impegno dell’UE a combattere la crisi del mercato agricolo con tutti i mezzi a sua disposizione, il Commissario ha sottolineato che l’Unione non è ancora sufficientemente preparata ad affrontare emer-
poche lamentele riguardo il piano approntato dell’UE. In primo luogo, si sottolinea la totale mancanza di compensi stanziati a favore dei produttori delle colture non direttamente interessate dall’epidemia, costretti a vendere sottoprezzo. Come conseguenza riflessa della psicosi collettiva che ha attraversato l’Europa, infatti, anche la domanda di questi prodotti è sensibilmente calata. Inoltre, c’è chi fa notare come i coltivatori non aderenti alle Organizzazioni di produttori, oltre ad avere rimborsi più contenuti, potranno inoltrare le proprie richieste di indennizzo solo tramite una OP.
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ANTONIO SAVINO Direttore Politico
SARO ZAPPACOSTA Redattori
genze di tale portata e che sarà necessario tenerne conto nell’ambito della riforma della politica agricola comune a partire dal 2013. Lo scorso 14 giugno il piano voluto dalla Commissione è stato sottoposto alla valutazione degli Stati membri, con esito favorevole. La cifra finale da stanziare in favore dei coltivatori, tuttavia, verrà determinata in via definitiva intorno alla metà di luglio, in seguito alla verifica dell’effettivo quantitativo di merce ritirata dal mercato e dell’entità dei raccolti mancati. A breve il regolamento della Commissione verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e da quel mo-
mento i produttori avranno la possibilità di inoltrare le richieste di indennizzo, da indirizzare alla Autorità competenti designate dai singoli Stati. Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è previsto per l’11 luglio prossimo. In seguito alla votazione favorevole da parte degli Stati, Cioloş ha dichiarato di essere ottimista e di aver fiducia in una rapida ripresa dell’economia. La risposta dei Paesi membri, ha aggiunto il Commissario, è stata un segnale importante della coesione dell’Unione e di un’economia sempre più orientata al mercato comune. Dall’Italia, tuttavia, giungono non
Agnese Albini Luca Arlotto Danilo Chiaradia Laura Cutullè Serena Danese Michela Di Palma Fabrizio Fiorini Simona Marganella Loredana Romanelli Giusi Santopietro Impaginazione & Grafica
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Ha vinto la paura, il grande imbroglio è riuscito Fabrizio Fiorini
The day after il giorno dopo
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opo la vittoria dei SI nei referendum del 12 e 13 giugno ci domandiamo che succederà ora; dopo averci martellato per giorni che l’acqua và salvata dalle privatizzazioni, che c’era il rischio che il Governo poteva sotterrare sostanze radioattive sotto casa nostra e che Berlusconi si salva dai giudici con la legge del Legittimo Impedimento.Il grande imbroglio è riuscito, la grande propaganda della sinistra ha fatto centro, con slogan in grande stile e belle parole, dicendo ai cittadini di andare verso un futuro migliore: è un falso clamoroso e vi spiego perché . ACQUA PRIVATIZZATA. L’abrogazione del decreto Ronchi è una vittoria di Pirro per i cosiddetti fautori e sostenitori dell’acqua «pubblica» ed è un danno al cittadino. La Comunità europea ha infatti emanato una serie di direttive che prevedono chiaramente l’introduzione del principio della concorrenza (attraverso il meccanismo degli appalti) per i servizi ai cittadini tra cui il servizio idrico (in particolare si vedano le direttive europee 92/50/CEE e 93/38/CEE), che il decreto
Ronchi aveva attuato o cercato di attuare. E certamente è ridicola l’affermazione di chi ha sostenuto il Sì, secondo la quale dai servizi di cui parlano le direttive era escluso il servizio idrico, sulla base dell’art. 17 della direttiva cosiddetta «Bolkenstein» del 2006, che effettivamente pare lasciar fuori dagli appalti proprio i servizi idrici. La verità è però un’altra: l’esclusione è riferita all’affidamento degli stessi a operatori di altri Stati membri in deroga a quanto previsto dall’art. 16. E infatti ciò è dimostrato dal fatto che con imservizi idrici viene escluso dall’operatività dell’art. 16 anche il serviziomelettrico (che in Italia è la-
sciato al mercato libero) e il servizio postale (anch’esso ormai operante nel mercato libero). Quali saranno dunque gli effetti reali dell’abrogazione? Semplicemente che continueremo a lasciare inattuata le direttive UE, con la possibilità che l’Europa ci sanzioni, o che – per evitare le sanzioni – creeremo tante società pubbliche, costituite da capitale pubblico (e dunque dal provento delle nostre tasse), alle quali verrà affidato il servizio idrico, con buona pace dell’efficienza e del controllo dei costi. Sappiamo tutti infatti che fanno gli enti pubblici…. LEGITTIMO IMPEDIMENTO . E’ una legge (n.51 del 2010) che
(come sancita al comma 1 dell’art.2), avrebbe cessato di essere applicata dopo 18 mesi dalla sua entrata in vigore. Infetti scade a ottobre 2011.Soldi pubblici sprecati su un referendum su una legge già morta. NUCLEARE. Un SI assurdo perchè continueremo ad avere una forte dipendenza energetica dall’estero, del petrolio arabo, gas tunisino, russo e libico. Ma la cosa che sconvolge di piu’ e’ che, vietiamo il nucleare, però importiamo energia “ATOMICA” dalla Francia! Dulcis in fundo sapete che ci ha guadagnato? I comitati promotori che, secondo la legge n.157 del 1999, con il raggiungimento del quorum, incasseranno un rimborso referendario pari a 0,52 centesimi di euro per ogni firma valida del referendum.Insomma Di Pietro e comitati si incasseranno 1milione 40 mila euro! Siamo proprio al THE DAY AFTER IL GIORNO DOPO, QUELLO DELLA VERGOGNA
Santoro va via e la destra è in allegria tPirro sulle preferenze ele Nonostante la vittoria di ha do so di esultare quan torali, la sinistra ha smes ntoro non sarà più prota appreso che Michele Sa rpa lla tv di Stato, perchè il gonista delle rete due de lo talia ha rotto i ponti che tigiano più partigiano d’I e n una buonauscita di du legavano alla RAI e, co re da an si avvia, forse, ad milioni e mezzo di euro, ri adagnare certamente alt a consolare LA7 per gu r pe istra rimarrà contenta milioni di euro. Se la sin ni che andrà nelle tasche l’ulteriore manciata di milio . ri” non è da escludere ve po i de e or ns ife “d l de rimmarrà cornuta e maz Quello che è certo, è che l nostante le amarezze de ziata, mentre la destra, no te en plice idea che finalm momento gode alla sem or dalle balle” che Michele Santoro è “fu
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“Forza Sud” ha nominato Blasi Coordinatore Regionale Lucano Saro Zappacosta
Uno spiraglio nel centrodestra
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occata d’ossigeno nella destra lucana. Un filo di speranza. Certo è poca cosa una boccata di ossigeno ed è un filo di speranza per un elettorato che in passato ha toccato il 35% di voti, evidenziando una forza, uno spirito a una classe dirigente che quantomeno meritava un minimo di considerazione. In passato. Oggi non più, perché Ernesto Navazio ha distrutto quel gioiellino di movimento ispirato da Magdi Cristiano Allam – alleato di Berlusconi – perdendo gli elettori di destra che in esso credevano a causa della posizione centrista assunta dall’uomo di Melfi. Oggi non più perché il PdL, mantenuto a galla dalle future primarie, unico mezzo per liberare il partito dai suoi affossatori, vede i suoi iscritti sfilarsi, abbandonando il PdL, per sedersi sulla riva del fiume. In attesa di un evento miracoloso che rifondi la destra in un diverso progetto. Destra senza anima, quindi, ma che vede proiettarsi all’orizzonte, un filo di speranza trasformata in boccata di ossigeno. Dovrebbero arrivare da un cavallo di razza del centro destra,
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Gianfranco Blasi, che in passato è stato tra i fondatori di Forza Italia, parlamentare, candidato per il comune di Potenza con grossa affermazione elettorale, anche se non sufficiente per la vittoria, nonché per due legislature Consigliere Regionale. E così, dopo una lunga pausa in cui è successo di tutto, come spesso è accaduto nella politica lucana, Gianfranco Blasi ha deciso di ritornare a rivivere sentimenti ed emozioni della sua gioventù politica – tutta di centrodestra – accettando l’invito di un suo grande amico, Gianfranco Miccichè – il più importante
’incontro organizzato a Roma il 7 giugno dal Ministro Ignazio La Russa e dal capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, è stata l’occasione per un confronto ed uno scambio di idee sulla situazione attuale per partito in Italia, ma sopratutto è stato possibile discutere sulle prospettive future del Popolo della Libertà. Per quanto concerne l’attualità, la nomina di Alfano quale segretario politico nazionale è stata condivisa da tutte le componenti del Pdl, sostenuta all’unanimità. E’ da considerare un segnale di riavvio di un nuovo percorso nazionale e la prova tangibile che il Pdl c’è, rimane il punto di riferimento di quei tanti cittadini che sono ancora la maggioranza del Paese e nel Popolo della Libertà ritrovano gli ideali di libertà, di democrazia, della sicurezza, della legalità, della famiglia. Il Pdl è l’unico contenitore degli ideali del centrodestra italiano, non è imploso come molti avversari auspicavano. Questo però non significa adagiarsi senza valutare realisticamente l’attuale situazione politica che nelle recenti elezioni amministrative ha mostrato di essere in una fase di mutamento dai confini ancora incerti per tutto il sistema partitico. Nulla succede a caso, questo vale anche per la sconfitta elettorale che il Pdl ha avuto in Italia, come anche nella nostra Basilicata. Ora un cambio di passo è improrogabile, noi lo chiediamo da mesi anche in Basilicata lanciando un duplice messaggio: con la nostra attività consiliare connotata di vera alternativa alla maggioranza di De Filippo e nelle riunioni partitiche dove abbiamo sempre sostenuto che il Pdl deve fare politica partendo dai territori e dai militanti, con un coinvolgimento reale nelle dinamiche del partito. Nel recente passato i lucani hanno premiato il centrodestra nel voto politico con l’ottimo risultato del 2008, l’hanno punito invece nelle tornate amministrative. Un comportamento dal duplice volto ma che nella libertà del voto è un chiaro segnale per noi: siamo considerati adatti a guidare una Nazione, non siamo considerati adatti ad amministrare in Basilicata. Questo ci deve far riflettere senza ancora trovare mille alibi e sotterfugi dialettici per minimizzare la vera debolezza del Pdl lucano. Siamo maggioranza di governo a Roma, ora bisogna lavorare per diventare il punto di riferimento di tutti i lucani che desiderano che ci sia un’alternativa credibile ad un centrosinistra dominante ma che non amministra, vincente elettoralmente ma perdente nelle politiche pubbliche. Crediamo che sia il momento di lasciare da parte i piccoli interessi di bottega e le sterili gelosie che sino ad oggi ci hanno immobilizzato nel Pdl, creando un distacco tra il Partito ed i cittadini lucani. Qualità dei dirigenti, qualità e certezza di una proposta politica alternativa a quella del cen-
leader meridionale di Berlusconi – per guidare – quale Coordinatore Lucano – il movimento Forza Sud. Vi chiederete il motivo della nostra enfasi semplice: Gianfranco Blasi reciterà un ruolo molto importante nello schieramento fallito della destra lucana, poiché potrebbe fare da catalizzatore di tutti i voti di destra di Magdi Allam (considerato che su Navazio nessuno scommette più un soldo bucato) – e sono tanti – e, al tempo stesso, attirerà come una calamita potentissima tutti i malumori, le rivolte latenti o già esplose di migliaia di iscritti del Popolo
della Libertà che odiano l’attuale classe dirigente e vogliono andare via. Questo è il discorso, amici di destra: solo i cretini non comprenderanno quanto rilevante diventa il ruolo e la figura di Gianfranco Blasi, nei prossimi mesi ed anni. Anche è soprattutto perché, il cofondatore di Forza Italia ha due attributi grossi così. Del nuovo fatto politico ne torneremo a parlare nelle possime settimane.
trosinistra lucano, presenza capillare sul territorio, operosità rispetto ai ruoli ed alle responsabilità di ciascuno. Quando parliamo di responsabilità di ciascuno ci riferiamo anche agli eletti nelle Istituzioni i quali ove delegati dal voto popolare all’opposizione hanno l’obbligo di farla seriamente e in maniera determinata. La lezione che arriva dalle amministrative è che i dubbi ed il falso moderatismo non premiamo: o il Pdl è capace di diventare un'originale alternativa e non la fotocopia di chi governa male, oppure resteremo nel girone dell’ignavia politica. Ma questo riguarda anche coloro che a vario titolo hanno ruoli nel Partito, che francamente ha brillato per l’assenza di proposte politiche e anche della più elementare organizzazione. In questi giorni assistiamo ad un carosello di dichiarazioni e battute spesso fuori luogo e sempre fatte da chi ha brillato per la totale assenza negli ultimi anni, non lasciando traccia di qualche minima attività di partito. Noi non ci accodiamo alla ricerca dei capri espiatori, vogliamo affrontare i problemi nelle sedi opportune. Sia chiaro però ai “nuovi vecchi grilli parlanti”, che è finito il tempo di “saper (dopo) puntare il dito” ed è arrivato il momento dell’analisi dei meriti e delle mancanze politiche, senza quel buonismo ipocrita che evita di affrontare le criticità interne, mentre fa galleggiare “l’inesistente politico”. Assurgere all’unico ruolo dei sostenitori delle dimissioni contribuisce solo ad aumentare l’alto tasso di antipolitica che ai nostri elettori non interessa, loro vogliono che si costruisca il Popolo della Libertà anche in Basilicata. Gianni Rosa / Mario Venezia
Pdl lucano conciliare unità e rinnovamento
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PdL caos calmo verso le primarie
Tutti contro tutti in un partito ridotto ad un lumicino
Saro Zappacosta
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ossano rimanere ben soddisfatti Guido Viceconte, Vincenzo Taddei e Cosimo Latronico: volevano la progressiva distruzione del Popolo della Libertà, per rimanere solo loro a comandare e fare i loro interessi politici, e ci sono riusciti. Una pietra dietro l’altra, e il castello del Pdl, è crollato: ci auguriamo solo che siano rimaste le basi e che su queste possa rinascere il nuovo partito, figlio delle auspicate primarie e dalla nuova concezione di partito con il quale Angelino Alfano, tenterà di plasmare il più grande partito di destra liberale e cattolico e riformista d’Italia. Crollo del Pdl lucano, quindi, nell’intima soddisfazione dei tre storici picconatori: muoia Sansone con tutti i Filistei. Sansone è “iddu” il Guidino incapace di guidare, tanto da dare al piccoletto e diabolico Vincenzino, tutto il partito nelle sue mani, per farlo diventare il vero deus ex machina dalla situazione, nonché vero responsabile di tutte le scelte negative del partito – con il conforto morale dal materano Cosimino – riuscendo così a portare il Pdl di Berlusconi alle soglie della definitiva scomparsa se il nuovo Segretario nazionale Alfano non scenderà a Potenza e Matera, a constatare – de visu – in quale stato pietoso è ridotto il Pdl, grazie a “iddu” e i suoi amici. Fin qui il redazionalista, che si rimette al cronista per dimostrare come il castello del Popolo della libertà è crollato, con date progressive,. Accuse e contro accuse. Tutti contro tutti, insomma, con l’elettorato di destra che assiste con disgusto a quanto accade in quattro giorni tra Potenza e Matera, con la stampa grande protagonista. Martedì 7 giugno, il Presidente Provinciale di Potenza del Pdl, con un articolo sul Quotidiano, sostiene l’importanza delle primarie per risolvere i problemi del partito, ma sorprendentemente dà la colpa della vergognosa sconfitta del Pdl, proprio a Berlusconi, come se in Luca-
nia ci fosse stato a guidare il Pdl provinciale, Silvio e non Antonio Tisci, secondo il quale i l partito ha perso la carica della spinta elettorale del leader carismatico. Nella stessa pagina, tuttavia, c’è l’intervista bomba di Emilio Buccico con la quale ci fa comprendere che da ora in poi tutto è in mano sua e che il partito deve ritornare a vivere con le primarie, e
con le dimissioni di chi ha fallito, e possibilmente, aprire le porte a Egidio Digilio ed Ernesto Navazio. Scusate se è poco, anche se certamente eclatante e rivoluzionario. Giovedì 9 giugno. Dalla Nuova, apprendiamo che dalle parole si passa ai fatti con Emilio Buccico che riunisce i suoi in un Hotel, accetta le dimissioni di Nuccio Labriola da vice segretario provinciale dopo che costui conferma le aperture al FLI dove – precisa Labriola – sono già
confluiti in tanti, delusi del partito di Berlusconi, ma anche del modo in cui il Pdl viene gestito in Basilicata. Ma sempre Giovedì, una prima risposta ad Emilio Buccico arriva, come un siluro, da Gianni Rosa e Mario Venezia che non vogliono accodarsi alla ricerca dei capri espiatori perché è finito il tempo di saper puntare il dito, poiché è arrivato il
(chiedo scusa al Direttore Paride Leporace) per rispettare la mia onestà intellettuale, la mia quiete interiore e perché no, anche il fegato. E siccome nel partito ci sono conti in sospeso, memorie antiche da ridisegnare, scende in campo con forza Luigi Modrone. Uomo di fede, uomo di valori e ideali mai traditi, uomo per il quale l’amicizia è cara (ne sa qualche cosa Gianni Rosa), la lealtà è un pegno d’onore. E di onore ha permeato il suo essere di destra, per cui scende in campo quale vice presidente del provinciale potentino e affronta a viso aperto – sabato 11 giugno sul Quotidiano - Antonio Tisci, sbattendolo in prima pagina, chiedendone le dimissioni da Presidente provinciale, per essere stato principale artefice del fallimento e della sconfitta del partito di Berlusconi. Luigi Modrone confessa, e lo confessa all’elettorato di destra, storia e fatti indelebili, dando una fotografia vera del dramma del Pdl affermando: “più volte da vice coordinatore Provinciale ho chiesto un chirarimento interno che non vi è mai stato, confronto al quale Tisci si è sempre sottratto, sviando così di relazionare sui risultati della sua gestione del partito provinciale. Per essere più chiari, per non spiegare perché il tesseramento è stato un disastro, perché i circoli sono stati lasciati da soli perché non si convocano assemblee ed esecutivi perché Tisci stesso non operava. Angelino Alfano Come si vuole dimostrare, in politica si raccoglie quello che si semomento delle analisi. Risposta im- mina, e il Pdl ha seminato poco e portante che riportiamo integral- raccolto ancora meno per l’assoluta mente in un’altra pagina. mancanza di attività politica sul terVenerdì 10 giugno, sul Quotidiano, ritorio, della quale Tisci è uno dei Guido Viceconte ci fa sapere che è maggiori responsabili”. Tutto ciò vivo, con un’intervista dal titolo “il secondo Luigi Modrone perché PDL non è all’anno zero”, perché l’avvocato è inerte, vive di persona“abbiamo costruito una classe diri- lismi e solo per protezioni capitoline gente credibile alternativa al centro- è riuscito a diventare Presidente prosinistra” : quanto basta ad indurmi vinciale al posto di chi, per diritti acper la prima volta nella mia vita da quisiti, lo avrebbe meritato giornalista, a non leggere un’intervista e a cestinare un giornale .
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Erano 16 anni, infatti, che non si superava il quorum del 50 per cento più uno
Referendum: esaltazione effimera Luigi Pistone
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onostante i tanti appelli teletrasmessi di votare No, il PdL esce con le ossa rotte dall’ultima consultazione referendaria. Erano 16 anni, infatti, che non si superava il quorum del 50 per cento più uno e l’appuntamento elettorale degli italiani con l’unico tipo di consultazione abrogativa non andava a buon fine. Ma se Sparta piange, Atene di certo non ride: alcuni anni fa il PD era favorevole, ad esempio, all’apertura al nucleare. Un uomo di buon senso come Bersani può cambiare idea proprio perché riflette sulle prospettive attese dai cittadini ed è pronto ad abbracciare la causa. Sugli altri quesiti legati all’acqua e al legittimo impedimento i milioni di elettori hanno confermato l’abrogazione dei testi voluti in precedenza dalla maggioranza di governo. In Basilicata l’affluenza alle urne non è stata dirompente, se il ricordo porta indietro la memoria ai fatti del centro di stoccaggio dei residui tossici delle centrali nucleari che si voleva realizzare dalla Sogin a Scanzano (come se non bastasse il centro della Trisaia di Rotondella) ci si aspettava una partecipazione massiccia, una sensibilità speciale del lucano ai temi del nucleare. Anche perché, si sa,
la Basilicata ha coste troppo appetibili per chi voglia costruire centrali nucleari ed è quindi territorio a rischio. Ma così non è stato e si è costretti a chiedersi il perché, a meno di non voler risolvere il dubbio imputando l’assenteismo dei
di assistere a beghe di Palazzo oppure a feste a luci rosse, a prescindere se i protagonisti sono di centrodestra o di centrosinistra. In Basilicata abbiamo dati percentuali sulla disoccupazione, giovanile e non, che fanno paura. E
lucani alla tradizionale accusa di passività che, d’altra parte, risulterebbe smentita proprio dalla corale protesta che insorse a Scanzano dieci anni fa. Inutile leggere le percentuali dei Si, quasi da maggioranza bulgara, eppure molti partiti devono riflettere sul distacco delle politica dalla gente, dai cittadini che reclamano i principi basilari della Costituzione e sono stanchi
questo non solo nel Senisese, ma anche negli altri centri della regione. Poi De Filippo, il governatore della regione sostenuto dal centrosinistra, si indispone se si discute di spopolamento dei paesi lucani. Intanto migliaia di giovani, soprattutto laureati, sono costretti a emigrare. Questa volta con il pc e una valigia che non è di cartone legata da uno spago. Basta chie-
dere in giro a giovani e meno giovani, per ragioni diverse o mai entrati nel mondo del lavoro o cacciati dai vari settori produttivi per mancanza di commesse: “bisogna conoscere qualcuno che ti dà un bel calcio per guadagnarti da vivere”. Sul problema dell’ereditarietà delle cariche, in uso secoli addietro, del clientelismo e dell’elemosina che si chiede al politico di turno, di un aiuto per portare avanti la famiglia, ci sarebbe molto da scrivere. La Basilicata coast to coast è un variare di paesaggi e idiomi che la rendono unica come il resto del territorio regionale, ma i problemi sono tanti. Il centrosinistra regionale pensi di più al popolo e meno ai passaggi di consegna di enti sub regionali ai tizio, caio o sempronio, Vilfredo Pareto docet. L’ultima battuta la dedico a Italia dei Valori che ha promosso due dei referendum e anche grazie ai comitati e ai partiti non solo di centronistra ha fatto vincere i Si. Rispetto agli alleati, i quali chiedono che si vada a votare, va detto di contro che Di Pietro non ha chiesto la testa di Berlusconi
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17 GIUGNO 2011
Australia, Canada, Svezia, Nuova Zelanda,Norvegia, Danimarca, Stati Uniti e Svizzera i vincitori del “Benessere Interno Lordo” Loredana Romanelli
Il Pil della felicità punisce l’Italia
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e il G8 dovesse essere convocato non più in base alla ricchezza prodotta ma al grado di benessere dei paesi membri, l'Italia sarebbe tagliata fuori. E assieme all’Italia molte potenze economiche mondiali potrebbero restare a casa. L'esclusivo club potrebbe essere composto da Australia, Canada, Svezia, Nuova Zelanda, Norvegia, Danimarca, Stati Uniti e Svizzera. Sono infatti loro i vincitori del "Better Life Index", il nuovo indicatore per valutare il "Benessere interno lordo". Presentato dall'Ocse, il Bli è un'alternativa al vecchio e controverso Pil che, come diceva
già Robert Kennedy, "misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta". Un indice che indipendentemente dalla ricchezza prodotta, misura quanto poi questa ricchezza serva a rendere migliore la vita dei cittadini. Un combinato di statistiche e percezioni. Per realizzare il "Pil della felicità" sono stati scelti undici parametri, dalla casa al reddito, dalla salute all'ambiente. Non mancano criteri più personali come la vita comunitaria o il sentimento di insicurezza. L'idea di un indi-
glierà la Svezia dove l'inquinamento è ai minimi, chi preferisce starsene a casa, incoronerà il Canada dove c'è il maggior numero di stanze per persona (2,5). E così via in base alle proprie preferenze e alla propria concezione di benessere e felicità. Ma limitandosi a dare lo stesso valore ai vari parametri, su 34 paesi l'Italia arriva al ventiquattresimo posto, dopo la Repubblica Ceca e subito prima della Polonia e della Corea. L'unico dato favorevole per noi sono le condizioni economiche delle famiglie: un reddito medio disponibile di 24.383 dollari (nel 2008) superiore alla media Ocse, ma sempre lontano dai cittadini del Lussemburgo, al primo posto con 44mila dollari. Il responso degli altri indicatori è meno positivo. L'occupazione è debole (solo 57% della popolazione attiva), chi lavora lo fa di più della media Ocse (1773 sione sul tema guidata dagli ore annue). Per le donne la conciliaeconomisti Joseph Stiglitz, Amartya zione tra famiglia e carriera è un miraggio: appena il 49% di mamme Sen e Jean-Paul Fitoussi. Il Bli verrà pubblicato con regolarità, lavora dopo che il figlio ha raggiunto per rendere agevole il confronto e per mettere in luce quali siano i paesi più meritevoli, quelli, per intenderci, che investono nel benessere delle proprie comunità. In realtà non esiste una classifica generale: "Non è l'Ocse a decidere che cosa rende la vita migliore. Sei tu a decidere per te stesso": così promette il sito dell'organizzazione. Chi giudica importante la sicurezza potrà mettere sul podio l'Islanda, con un tasso di omicidi che rasenta lo zero, chi sogna il verde scecatore nazionale anche qualitativo anziché solo quantitativo non è nuova. Nel 2008 il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva avviato una mis-
l'età scolare. In Italia manca la partecipazione civile (solo il 34% dice di avere aiutato un estraneo nell'ultimo mese) e c'è invece troppa sfiducia nelle istituzioni (chissà poi perché!): sulla migliore governance il primato spetta all'Australia. Il rendimento del sistema scolastico in Italia declina, mentre a questo proposito il record spetta alla solita Finlandia ma anche ai coreani: i bambini del paese asiatico hanno il punteggio di lettura più alto al mondo. Anche nell'ambiente abbiamo un livello di polveri sottili nell'aria allarmante. La percezione dell'insicurezza è alta (35%, contro il 26% della media Ocse). Risultato: solo il 54% degli italiani, secondo il Bli, è soddisfatto della propria vita, 4% in meno rispetto alla media Ocse (59%). Ci superano persino i messicani, anche se la palma della felicità spetta ai danesi. Consoliamoci con la vecchiaia: gli italiani vivono in media fino a 81,5 anni, due in più rispetto del livello Ocse. Forse è per questo che siamo degli inguaribili ottimisti: sette italiani su dieci sono convinti che le condizioni di vita miglioreranno nei prossimi cinque anni. Sognare non costa nulla...... e forse aiuta a vivere meglio!
17 GIUGNO 2011
10 Questa è la storia di chi vuole un’ occupazione e non riesce a centrare l’obbiettivo
Il lavoro è un oggetto misterioso
TrenoRocky
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l tema del lavoro, soprattutto quello giovanile, sembra essere tabù nella nostra povera Basilicata seppur sia il tema più importante, una tematica che colpisce tutti, dai neodiplomati al precario, dai laureati agli ultraquarantenni tranne, a quanto pare, a chi è vicino ad un esponente politico di turno o chi ha un cognome che fa parte della “società elitaria”. Questa è l'accusa forte, che quotidianamente rivendicano coloro che cercano un lavoro, molti e ostili a voler lasciare la propria terra! Basta leggere quotidianamente sui giornali della Regione che, a caratteri cubitali e in prima pagina escono notizie di concorsi che sono stati vinti da tizio o da caio, ma che sono il figlio di …, il nipote di …, il fratello di … e così via. ari Lucani, questa è la triste storia di chi vuol trovare lavoro, ma non riesce a vincere un concorso nella Pubblica Amministrazione di questa Regione, dove molti posti vengono addirittura ricoperti da giovani che vengono da regioni limitrofe (con questo non vogliamo farne una bandiera di battaglia). Ma vi pare giusto che i concorsi sono già predisposti per coloro che devono occupare un impiego, con la solita raccomandazione, senza esserne all’altezza della situazione? Ma vi rendete conto che danno provocano i raccomandati alla collettività e allo Stato? Tutto questo è scandaloso, grave e discriminante per chi ha una buona preparazione culturale e non riesce a vincere il concorso perché non ha lo sponsor politico? a conviene partecipare ad un concorso pubblico? Non rischiamo di legittimare i concorsi e chi deve vincerli? Sapete che in molti concorsi (basta vedere tutti quelli che si sono svolti negli ultimi tempi, in varie Amministrazioni locali della Basilicata) ci sono molti concorrenti che hanno superato una brillante prova scritta, una buona prova orale e che si sono ritrovati agli ultimi posti
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delle graduatorie approvate a differenza di chi ha svolto una sufficiente prova scritta (avendo il minimo punteggio) e svolgendo una insufficiente prova orale! Ovviamente vince chi è ben raccomandato ma non chi è ben preparato!! Addirittura in alcuni concorsi, durante le prove orali, era la commissione esaminatrice che faceva le domande e inculcava al candidato (raccomandato) anche la risposta!! l concorso pubblico dovrebbe servire a selezionare la classe dirigente di un Paese. Bisogna scegliere i migliori di ogni categoria sulla base di criteri oggettivi basati sulla meritocrazia. Volete che a fabbricare un ponte sia un ingegnere capace o un raccomandato che ha trovato il compito fatto? Quando vi fate operare volete che il chirurgo prenda in mano il bisturi dopo una "giusta ed equa valutazione" o solo dopo essere stato considerato "figlio di"? Quando comprate un casa pagate caro un notaio per essere certi che nessuno verrà un giorno a rivendicare qualcosa. Sembra invece che in Basilicata il cognome e l'appartenenza ad alcune caste sia un requisito maggiore del merito e faciliti l'accesso a posti di particolare prestigio. Storie di concorsi truffa, che quasi sempre finiscono con un nulla di fatto, e che spesso sono il paravento per gli usurpatori di cattedre che alla fine restano al loro posto, alla faccia dei migliori. Ci sarebbe una lista infinita di trucchi di alcuni concorsi universitari, il sistema e lo scambio di favori che consente di far vincere alcuni "prescelti". Non parliamo poi dei concorsi per le categorie reputate tra le più nobili e prestigiose di una nazione civile, come quello per i notai recentemente annullato e quello per un posto di giudice del Consiglio di Stato vinto da chi ha presentato titoli non sufficienti per partecipare. Ma visto che proprio il Consiglio di Stato è considerato il massimo organo della giustizia amministrativa a cui spetta l'ultima parola sulla legittimità e correttezza dei concorsi pubblici, perché non pone delle regole serie di valutazione di un candidato? a è giusto tutto questo? Ma dov’è la giustizia? Mi dite come ci si può tutelare da una condizione di questo tipo? Cari Lucani tutta la colpa di questo scandalo, perché è uno scandalo vero e proprio, è solamente dei nostri Amministratori. E’ gente
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che vuole arraffare tutto per continuare a governare questa Regione, la stanno distruggendo. Bisogna porre subito rimedio a questo scempio. Hanno svenduto i tesori che abbiamo (petrolio, acqua, ect.) ci hanno fatto vedere sempre la Basilicata terra incontaminata dalle infiltrazioni mafiose, ci fanno pagare tutto più caro perché con le tasse che noi paghiamo devono garantirsi i loro privilegi (vitalizi, pensioni, ect.) e soprattutto non hanno rispetto per la persona. In questo messaggio non so se riesco a far emergere la mia amarezza più grande, nel registrare l’assoluta indifferenza, da parte anche dei Sindacati, di fronte al dramma che vivono i giovani e le loro famiglie. Ma anche la Magistratura non reagisce (ci aveva provato Henry John Woodcock, ma senza successo)!! E’ un dramma sociale che tocca tutti e al quale si mostra rassegnazione e tutto ciò porta al degrado e al declino della nostra società. I giovani devono insorgere moralmente per sconfiggere gli egoismi ed i soprusi che la politica impone, dove non si può rimanere impassibili o indifferenti, e se la rabbia la fa da padrone, dal rammarico ed anche dalla tristezza deve emergere un’irritazione che non sia cieca e distruttiva, ma, la contrario, lucida e determinata! ’ vero che in Italia la disoccupazione giovanile ha un’alta percentuale, continuano i licenziamenti, crollano i salari, mentre i forti ed i potenti ci opprimono, però noi siamo fermi, impassibili!. Un’ottima idea è quella che qualcuno indica come seguire la linea di lotta: "Facciamo come in Grecia, inculchiamo ai giovani italiani le idee dei giovani greci: solleviamoci, mobilitiamoci, ribelliamoci". Nel giorno dell'occupazione greca, le varie manifestazioni urlavano "Popoli d'Europa sollevatevi!!" Che questo slogan sia giusto o sbagliato non può essere reato!! Tutto ciò nuoce all'immaginario ormai deprimente della nostra organizzazione e deprime ulteriormente gli operai che si impegnano nel mondo del lavoro (vedi la FIAT). Noi dobbiamo progettare e non sognare un nuovo immaginario, siamo nel vortice della più grande crisi economica degli ultimi ottant'anni, scendiamo a lottare per i posti di lavoro, iniziamo a parlare dei temi a noi cari, diritti del lavoro, precarietà, disoccupazione, lottiamo contro le lobby e le multinazionali.
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a tutto questo non lo chiedevano quei giovani che oggi sono più grandi e che sono al potere, che comandano? Sono quelli che decidono? Ma cari miei avete dimenticato le vostre origini? I vostri ideali? Perché state facendo del male a coloro che oggi sono come voi? Ma ieri, anche voi, non volevate le stesse cose che chiedono i giovani oggi? Se tantissime cose non funzionano nella nostra società civile la colpa è esclusivamente vostra, di voi che avete lo scettro del potere!! on riconosco più quei giovani che una volta avevano degli ideali seri, lottavano per i proletari, per i pensionati, per le famiglie, per migliorare le politiche della casa, della scuola, della società civile. Non riconosco più coloro che sono cresciuti facendo la gavetta e che una volta arrivati in alto non riescono a vedere le condizioni in cui vivono coloro che hanno bisogno di aiuto. Un invito che rivolgo a questi signori, che oggi sono i potenti di turno, che hanno in mano le retini della Basilicata, costruiamo un progetto chiaro e lungimirante. Un progetto che valorizzi veramente chi ha le capacità e che non sia il figlio di tizio, il nipote di caio, il fratello di sempronio e così via!! Sappiate che lanciamo un messaggio ai tanti politici della Basilicata, affinchè siano consci che la nostra rabbia venga ascoltata. Iniziamo a non votarli ed elogiarli, iniziamo a fischiarli ed umiliarli nelle manifestazioni di piazza, costruiamo una sorta di "Popolo Lucano Sollevati" e questa sarà la prova e la volontà di cambiare marcia, senza distinzione di destra, sinistra e centro! L’unico riscatto del popolo lucano è quello di seguire l’esempio di Milano, dove le tradizionali forze politiche hanno perso e non lo vogliono ammettere !!!
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17 GIUGNO 2011
C’e’ un dottore per te
Tessera sanitaria per animali domestici: novita’esclusiva per gli amici a 4 zampe Agnese Albini
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rriva in Italia la prima tessera sanitaria per cani e gatti domestici. Ai possessori della carta verranno rimborsate le spese veterinarie sostenute per interventi chirurgici, infortuni o malattie dei piccoli amici. La proposta parte dall’ente AmicoPets, il primo portale di gestione di dati anagrafici e clinici degli animali
vizi classici della tessera sanitaria – informatizzazione dei dati, compilati dal veterinario, cartella clinica digitale, call center 24 ore su 24 per il ritrovamento degli animali smarriti, medaglietta ecc…- la card offre il rimborso spese di cure straordinarie. Due formule da poter scegliere: una con un costo di 48 euro l’anno con un indennizzo di 600 euro e l’altra con un costo di 62 euro all’anno con il limite massimo
sordio con i fiocchi per il nuovissimo centro commerciale Lucania. A distanza di pochi mesi dall’apertura, il popolo dei consumatori sembra apprezzare le proposte dei nuovi marchi, a prezzi accessibili e di buona manifattura. Franchising di moda a buon mercato, mettono in vetrine capi di tendenza e accessori per tutti i gusti e tutte le tasche. Non solo abbigliamento, ma anche punti ristoro, ipermercato e coiffeur per tutte le signore che vogliono farsi coccolare da mani esperte. Pareri positivi ed entusiasmo generale tranquillizzano i numerosi negozianti, inizialmente incerti di ammaliare i critici clienti. Eventi ed intrattenimenti, catturano l’attenzione dei curiosi che si danno appun-
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Tutti …..all’Auchan! Prezzi accessibili e buona qualita: questa la proposta del polo commerciale lucania
e da Ergo Assicurazioni,società specializzata nel ramo dei danni. Altri importantissimi enti, patrocinano l’iniziativa singolare. Tra le varie istituzioni sponsor spiccano i nomi dell’ENPA(Ente Nazionale Protezione Animali), dell’Ordine dei veterinari e il Ministero della Salute. Si tratta di un progetto esclusivo per la nostra nazione e per l’Europa. Le polizze tutelano cani e gatti dotati di microchip identificativo, senza limiti di età o razza. Oltre ai ser-
di indennizzo, pari a 1000 euro. Per ottenere la tessera è sufficiente iscriversi sul sito di AmicoPets e seguire le istruzioni. E’ importante prendersi cura degli amici a 4 zampe e garantire loro tutte le cure necessarie per far fronte ai problemi di salute. Un gesto dovuto all’amico fedele dell’uomo che si dona completamente al suo padrone, senza pretendere nulla in cambio. Questo è senz’altro un grande passo in avanti che la società compie in difesa degli animali, troppo spesso maltrattati e dimenticati.
tamento nel polo commerciale per trascorrere qualche ora di relax dedicandosi allo shopping. Vero e proprio passatempo, utile a riempire i pomeriggi noiosi e routinari. La speranza degli investitori è che il boom di vendite iniziali non subisca una battuta d’arresto negli anni a venire. Al momento rappresenta un temibile concorrente per i negozietti che affollano il capoluogo, i quali devono certamente attivarsi per una contromossa commerciale. Gli scetticismi iniziali hanno fatto ricredere anche i “tirapiedi” di turno, increduli del trionfo economico. Ottimo decollo per l’economia lucana, purtroppo ancora lontana da quell’immagine di business in crescita ed espansione. Opportunità che ha consentito a tanti giovani disoccupati di trovare un lavoro sicuro ed uno stipendio garantito. Meritevole lo sforzo di chi ha creduto che questo scossone avrebbe portato ad un incremento di fatturati e ad un risveglio del bilancio locale. Agn.Alb.
17 GIUGNO 2011
12 Multe ai cittadini che violano le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti: succede a Torino Michela Di Palma
Verdi sanzioni
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Torino c’è aria di ecologismo. E aria di multe. In tre mesi, sono fioccati 300 verbali in flagranza o in differita di importo variabile da 50 a 100 euro. Venti accertatori, incaricati dall’AMIAT (Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino), circolano come segugi per le strade della città simbolo della FIAT, in cerca di violazioni e violatori in tema di gestione dei rifiuti prodotti. Dall’abbandono di rifiuti ingombranti per strada alla mancata o non idonea raccolta differenziata, alla sosta selvaggia che impedisce ai mezzi AMIAT di raccogliere la spazzatura: tutte azioni passibili di sanzione. È stato proprio il Comune, con una circolare, a dare impulso ad un nuovo sistema che va certamente nella direzione dell’ecologicamente corretto e della sostenibilità urbana. Gli italiani, si sa, sguazzano in comportamenti spesso scorretti, non solo in tema di rifiuti:
la legge si infrange, si ignora, si scavalca. Quando viene loro imposto di metter mani al portafogli, che siano 40 euro per un divieto di sosta o 150 per eccesso di velocità, è lì che piangono lacrime di coccodrillo e scoprono, illuminati, che dunque la legge esiste e (a volte) viene applicata. Torino, secondo alcune recenti inchieste, risulta essere tra le città più virtuose sul fronte della gestione della raccolta differenziata. La percentuale di rifiuti trattati è tra le più alte. Questo lo ricordiamo per una ragione: abbassare il livello di guardia, anche quando le buone pratiche funzionano, sarebbe controproducente. Il lassismo è tra le peggiori mancanze del genere umano, in quanto induce il cittadino o l’ammi-
nistratore a dimenticanze che possono mettere a repentaglio un intero sistema, come quello della raccolta differenziata. È un po’
il caso dei referendum ultimi: hanno dato i loro frutti perché sostenuti da un piano di comunicazione impattante e altisonante, diffuso fino all’ultimo momento utile. Discorso diverso per le consultazioni del 2005, quando i comitati per il Sì fecero molto ma con scarsi risultati. Torino non è rimasta a guardare, anzi, mira a caldeggiare la pratica della differenziata. Oggi lo fa attraverso il controllo del territorio al fine di scongiurare il fenomeno dell’ignoranza e della disattenzione. Sono questi gli atteggiamenti più riscontrati dagli incaricati dell’AMIAT. La novità per loro e per i cittadini è questa: prima gli accertatori allertavano i vigili i quali, in seguito al sopralluogo, procedevano con i verbali. Oggi sono gli stessi “controllori” che certificano la violazione ed il conseguente verbale. Tutta la cittadinanza torinese è stata informata del nuovo metodo di “vigilanza ambientale” partito nel mese di
gennaio. In caso di infrazione accertata ma non riconducibile ad un unico inquilino, la sanzione verrà addebitata all’intero stabile, quindi a tutti i condomini. Il che innesca un ciclo virtuoso di controllo vicendevole. Su trecento verbali nemmeno un ricorso. E poche proteste. I due accertatori confermano la bontà dell’iniziativa e, a volte, anche del cittadino che sbaglia. Molti, dichiarano le guardie verdi, appaiono disorientati in quanto riconoscono l’autorità solo dei vigili urbani. Altri cercano scuse nell’inefficienza del servizio di raccolta. Taluni chiedono scusa. Il caso della signora furibonda contro gli incaricati è noto: aveva posteggiato la propria auto al cospetto del cassonetto dei rifiuti e s’è giustificata indignandosi per la scarsa considerazione dell’amministrazione rispetto al problema dei parcheggi. Un caso di passaparola decisivo è quello che ha visto alcuni condòmini allertare i funzionari dell’AMIAT in seguito ad una palese violazione: la proprietaria di un appartamento in ristrutturazione è stata multata severamente in quanto l’impresa di costruzioni scaricava i materiali di risulta per strada. La stessa ha ammesso l’infrazione. Attenzione anche al
servizio di raccolta porta a porta, stabilito da una ordinanza comunale risalente allo scorso anno e che interessa circa 400mila cittadini. Le violazioni riscontrate in questo caso sono la mancata esposizione dei contenitori per il ritiro dei rifiuti, oppure esposti in giornate ed orari non stabiliti dal Regolamento Gestione Rifiuti Urbani, o errori grossolani sul conferimento delle frazioni nei diversi contenitori. Sul portale del Comune di Torino ampio spazio viene dato al problema dei rifiuti. Le buone prassi nel tempo danno i risultati ambiti. Si legge – e non si fatica a condividere – che i rifiuti debbono diventare una risorsa e non un problema. Mettendo in campo tutto ciò che è giusto ed utile al fine di motivare e incoraggiare il cittadino. La raccolta differenziata, si legge tra le righe del portale del Comune dedicato ai rifiuti, contribuisce notevolmente a diminuire il ricorso alla discarica. Sull’onda delle proteste e delle immagini vergognose che troppo spesso ricorrono attraverso le nostre tv, quelle legate all’emergenza ambientale di comuni assai più vicini – vedi Napoli – il cittadino con un briciolo di buon senso dovrebbe chiedersi: possibile che debba essere una multa l’elemento scatenante del cambiamento? Non sarebbe più facile rispettare la legge, applicarla e diventare tutti più onesti e virtuosi? Lo Stato da sempre curiosa nelle tasche dei cittadini per poi prendersi il grosso ed il meglio, cioè le tasse. Come lo fa lo Stato italiano lo fanno in pochi. Ma in certi casi pagare fa bene: il sindaco di Torino s’è inventato una ordinanza che male non fa se non a chi ignora le regole.
17 GIUGNO 2011
14 Grande mostra antologica di Francesco Somaini a Matera Francesco De Luca
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a bambino, avevo otto o nove anni e mio nonno mi portò in visita al museo Vela. Il custode ci mostrò una piccola acquasantiera con scolpita una testa di angioletto. Posso farla anch’io, pensai. E così feci. Come si evince da queste parole di Francesco Somaini (Lomazzo 1926 – Como 2005), e dalla sua biografia, il suo talento artistico (di cui ebbe subito consapevolezza) e la sua quasi irrefrenabile propensione per la scultura si manifestarono molto precocemente. Se poi consideriamo che il suo esordio artistico “alla grande” avvenne che era appena diciassettenne, bisogna riconoscere che la sua carriera ebbe un avvio folgorante, che lo avrebbe portato ad intraprendere una lunga ed intensa ricerca sempre ansiosa di superarsi e di esplorare nuovi linguaggi e motivazioni estetiche, e premiata da una critica sempre attenta e continuamente stimolata, oltre che da successi nazionali ed internazionali. Un percorso creativo che la grande mostra antologica (la venticinquesima della serie “Grandi mostre di scultura nei Sassi”, promossa come sempre dal Circolo La Scaletta) curata da Giuseppe Appella e dalla figlia dello scultore, Luisa, fa rivivere in tutto il suo evolversi, dal 1943 (quando era appena diciassettenne) al 2005, anno della sua scomparsa; oltre sei decenni di fervente attività riassunti in settantacinque sculture, quaranta disegni e venti medaglie e piccole “tracce”, dislocate tra le chiese rupestri Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, il Musma – Museo della Scultura Contemporanea (negli spazi della Biblioteca Vanni Scheiwiller viene anche presentata una interessante sezione bio-bibliografica) e Palazzo Lanfranchi (catalogo Edizioni della Cometa). Verso la fine degli anni Cinquanta la stagione informale in Italia ha la sua piena affermazione, e lo scultore comasco
Bagnante, (1948), gesso
Lo scultore del frammento Paolo del Brasile aveva ricevuto il primo premio internazionale per la scultura, “un riconoscimento inatteso – come dirà – poiché vinto in precedenza solo da grandissimi, come Giorgio Morandi, mentre io ero il più giovane dei giovani in una delegazione che contava fior di maestri, come Burri, Consagra, Fontana, Minguzzi, Pomodoro, e che cambiò la mia vita”. Nel 1960 tiene la prima personale a New York e nello stesso anno espone con una sala personale alla XXX Biennale di Venezia, presentato da Giulio Carlo Argan, che avrebbe consacrato la sua come “scultura del frammento”, non di qualche cosa, ma del “frammento assoluto”, come “grumo informale di esagitata, mal spenta materia”. Tramontata la stagione informale, Somaini, nella convinzione che la scultura debba svol-
Orizzontale IV, 1959, bronzo è pronto a rappresentarne, in scultura, uno degli esiti più alti. Dal 1957 la sua ricerca estetica si allontana dall’astrattismo di matrice cubista e si concentra, infatti, sulla sperimentazione di materie e tecniche capaci di comunicare messaggi di forte carica esistenzialista; l’artista esprime nel tormento delle masse plastiche di ferro, di piombo e di bronzo, martoriate da forti raschiature, una risoluta volontà di sottometterle e plasmarle per farle divenire “forma” di sgomenti interiori e di forti spinte spirituali. Nei primi mesi del 1960, Somaini ha già raggiunto una larghissima fama internazionale che lo premiava al culmine (ma non certo al termine, poiché questa sua felice stagione produttiva si protrarrà ancora per diversi anni) del suo periodo ‘informale’; l’anno prima la sua sala alla V Biennale di San
Racconto sull'alba, 1961,
gere un ruolo di riqualificazione del tessuto architettonico urbano, formalizza le proprie idee a livello di riflessione teorica in una serie di studi progettuali in un libro realizzato insieme ad Enrico Crispolti , (Urgenza nella città, Mazzotta, Milano 1972). E’ questo un’ altro momento fondamentale dell’opera di Somaini, irrigata da una forte tensione etica, oltre che estetica, come testimoniano le sue stesse parole pronunciate nel corso di un’intervista rilasciata a Giorgio Bardaglio nel 1998: “ Ho sempre pensato che il destino della scultura è quello di arricchire le piazze, oggi come ieri”. Per lo scultore comasco l’umanizzazione della città si dovrebbe realizzare attraverso sculture che si dilatano e crescono fino a diventare parte integrante del paesaggio urbano, in un progetto di sculturizzazione del tessuto cittadino: “un’aspirazione – ha scritto Francesco Poli - naturalmente utopica, ma che è proprio in quanto tale la ragione profonda che alimenta l’energia della sua ricerca”. Di pari passo con le considerazioni sul rapporto tra scultura, architettura e ambiente, Somaini s’inventa una tecnica di intaglio praticato mediante il getto di sabbia a forte pressione, che diviene a partire dal 1965 componente fondamentale del suo linguaggio plastico. Successivamente, l’artista giunge all’ideazione di una “traccia” a bassorilievo, ottenuta mediante il rotolamento di una “matrice” scolpita che, come ci dice Appella, “lasciando un’impronta in divenire, sviluppa e rivela un’immagine criptica ad essa affidata in negativo. Matrici e tracce introducono l’elemento dinamico, l’azione, l’idea di un percorso, di un intervento che coinvolge architettura e contesto urbano”.
17 GIUGNO 2011
15 Una etiope, sfonda il mercato europeo con vecchi copertoni
Serena Danese
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ntra a far parte del mercato globale un nuovo paese: l’Etiopia. Per una volta anche uno stato dell’Africa decide di uscire allo scoperto e compiere un lavoro che riesca a dare dei buoni frutti. Una giovane donna è riuscita a mettere insieme un’azienda che crea scarpe da vecchi pneumatici. Per quanto riguarda la vendita, a fare da tramite con tutto il mondo è internet. Questa idea avuta dalla trentenne Bethlehem Tilahun Alemu potrebbe sembrare molto innovativa ma allo stesso tempo bisogna sottolineare quanto rispetti le tradizioni. Un’antica tradizione del luogo ritiene fondamentale il riciclo, e aggiungendo a questo la bravura degli artigiani e lo stile unico, sono riusciti a produrre scarpe che racchiudono gusti universali, che sono apprezzati in tutto il mondo. Questa iniziativa è anche un modo per donare nuove speranze a un paese che ha bisogno solo di input per arrivare a una giusta prosperità. Il nome della fabbrica è SoleRebles e vuole investire sempre di più in un commercio sostenibile ed equo. Seguono una filosofia ecologista e il loro intento non è solo quello di esportare i prodotti in tutto il mondo ma anche quello di usare
Arrivano le scarpe pneumatiche
materiali provenienti solo dalla loro terra, solo prodotti locali. L’Etiopia è una grande produttrice di cotone, e ovviamente per la creazione delle scarpe è usato anche questo; il quale viene filato a mano per renderlo più pregiato.,
mondo. Vari sono i siti che sono stati creati e permettono la comunicazione addirittura con il Giappone. Si tratta di siti dettagliatissimi che illustrano tutti i dettagli della lavorazione, passo dopo passo. Così i clienti possono
speranza in tutti quei paesi più poveri che hanno sempre visto come irrealizzabile il loro ingresso in un giro economico più grande. Solitamente l’Etiopia riceve sostegni economici dal
e poi usato come rivestimento delle calzature. Tantissimi sono i metodi tradizionali usato all’interno della fabbrica, come gli antichi telai in eucalipto, che hanno conquistato tutto il mondo per le loro particolarità. Quindi, pur essendo fortemente legati alle tradizioni, una grande spinta è stata data dalla tecnologia o meglio da internet; grazie al quale il calzaturificio etiope si è guadagnato il primo posto tra le società di commercio equo e solidale in tutto il
conoscere a fondo sia il prodotto che vanno ad acquistare sia coloro che si occupano della costruzione. Lo staff è composto da ben 75 lavoratori a tempo pieno che non sono sfruttati e hanno anche un equo stipendio. In più ci sono 120 operai part-time. La produzione giornaliera è abbastanza ricca, si parla di circa 300 scarpe al giorno e 400-500 sandali. Ma la cosa più importante è che tutte queste persone hanno illuminato l’economia locale, accendendo un barlume di
mondo occidentale, ma questa volta è riuscita a mettere in piedi un’economia auto sostenibile. A indicare le idee dei giovani lavoratori c’è anche il loro stabilimento, tutto a energia solare e a impatto zero. Tutti sperano che possa allargare sempre più i suoi orizzonti e che possa essere emulata da altri stati africani e non solo.
d’areamediterranea Anno IV numero 22 - 17 GIUGNO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
San Carlo nuovo reparto E
’ partito lento, il canto dell’inno di Mameli, ma ha poi preso corpo e voce, tra le tante autorità e dipendenti presenti all’inaugurazione della nuova palazzina degli uffici. Il presente del picchetto d’onore e l’alzabandiera del Tricolore hanno segnato con un momento di intensa commozione l’avvio della cerimonia. Al taglio del nastro è seguita nell’ampio salone la benedizione dell’arcivescovo metropolita di Potenza, mons. Agostino Superbo, e l’illustrazione da parte del pittore Antonio Masini dei suoi quadri sul tema della solidarietà, donati dall’impresa De Vivo, esecutrice dei lavori per abbellire l’area di accoglienza dell’ospedale. La serie dei messaggi di saluto è stata preceduta da una rapida visita alla struttura di sicurezza antisismica, assicurata da un sistema innovativo di protezione passiva, l’isolamento alla base, capace di ridurre i danni anche alle opere non strutturali e quindi di mantenere la piena efficienza dell’edificio indispensabile per l’efficiente funzionamento dell’intero ospedale anche nell’immediato post evento. L’edificio della superficie complessiva di 8mila metri quadri si sviluppa su sei livelli che si allontanano gradualmente e progressivamente dai contigui padiglioni al fine di minimizzare l’impatto. La resa
estetica è caratterizzata da prospetti frontali, contraddistinti da un’alternanza di pieni e di vuoti, con una parte costituita da una facciata ventilata in gres porcellanato e l’altra realizzata mediante la tecnologia della facciata continua trasparente: questo profilo non
variare il regime di funzionamento e l’uso di complessi automatici di rifasamento all’interno della cabina di trasformazione. Nonostante l’evidente emozione, il direttore generale Giovanni De Costanzo non si è fatto tremare la voce quando ha snocciolato i dati dell’at-
è verticale ma degrada con diverse inclinazioni verso i fabbricati esistenti Grande attenzione è stata riservata anche alla questione energetica: le vetrate isolanti assicurano un grande risparmio così come il sistema di rilevazione presenze che permette di
tività dell’azienda ospedaliera che esprimono alla perfezione quella vocazione all’eccellenza evocata da tutti gli intervenuti come mission strategica del San Carlo.Una mission che trova plastica espressione proprio nella nuova palazzina degli uffici e dell’accoglienza del-
l’ospedale, inaugurata in un clima di festa e di entusiasmo generale. E ce n’è ben ragione: un edificio all’avanguardia per soluzioni ingegneristiche ed energetiche, di elevati standard edilizi, è costato meno di mille euro al metro quadro (945 per l’esattezza). Meno di quanto costa unacasa popolare. I dati dei pri mi mesi del 2011 confermano un percorso di continua crescita, prodotto dalle tante innovazioni organizzative, tecnologiche, nelle risorse umane, nelle buone prassi cliniche, dalle tecniche mininvasive in cardiochirurgia, in urologia ma anche in gran parte delle chirurgie, che infatti registrano tutte uno fortissima crescita. Per la prima volta nel 2010 – ha ricordato il direttore generale, sono stati superati i diecimila interventi chirurgici in un anno, con ben 43mila ricoveri, che grazie anche a un significativo incremento dell'appropriatezza hanno portato a un record della “produzione”. Presenti alla inaugurazione il Presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo, del Consiglio Vincenzo Folino dell’Assassore della Sanità Attilio Martorano ed il Sindaco di Potenza Vito Santarsiero.
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