d’areamediterranea Anno IV numero 21 - 10 Giugno 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
Il nostro on-line UN GIORNALE FUORI DAL NORMALE Da sempre c’è il sogno da parte degli utenti di avere giornali on demand, disponibili sul web, e di conseguenza per gli editori nasce l’esigenza di disporre di strumenti adeguati che permettano di rendere disponibile sul web, in tempi puntuali, il proprio giornale alla propria utenza. Peccato che siano stati fatti pochi passi in avanti in questo senso a causa della scarsa flessibilità dei Sistemi Editoriali. Un sistema editoriale è un insieme di software interconnessi in grado di gestire l’intero flusso editoriale. Spesso gli editori devono affrontare problemi riguardanti l’organizzazione dell’infrastruttura redazionale. Un sistema editoriale risolve questi problemi permettendo ai giornalisti di dedicare le loro energie a scrivere gli articoli senza preoccuparsi dell’aspetto grafico che essi avranno, ai creativi di concentrarsi sugli aspetti grafici senza esser disturbati da altri problemi ed ai caporedattori di gestire le fasi di lavorazione del prodotto editoriale. I sistemi editoriali, che sono nati per la carta stampata e le riviste, sono oggi carenti quando vengono esposti sul web. L’utilizzo di tecnologie avanzate è la risposta alle sfide che ogni giorno si incontrano nel settore dell’editoria online. Melaterra.it punta veramente a qualcosa di innovativo nella speranza che il prodotto finale verso i propri lettori sia buono ed efficace.
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ggio ddafi in un mafesfesarm he G ar m a: m ua M 'Il leader libio cooggi dalla tv di stato libicabattaglia ci a audio diffus Tripoli, vivo o morto". 'L te e conti"resterò in posta ma non temiamo la mor unto Ghede' stata im mbattere i nemici'', ha aggi immagini di nueremo a coe la tv di Stato mostrava vavano sullo dafi mentr colonne di fumo che si le va normale Tripoli con tre il traffico di auto scorreolgendosi disfondo, men una rotonda cittadina. Riv Nato, Ghednei pressi diai leader occidentali e alla lete da noi? rettamente o: ''Cosa volete? Cosa vo e il martirio dafi ha dettvincere? Per noi la morte ripoli, vivo o Pensate di uti (...) e io rimarro' a T sono benven morto!''.
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"Francesco Totti utamente e tot del calcioscommesseè ase sol "la Roma tuteleràalml'oennoteraestraneo" alla vicenda agendo nelle sedi giudiziar bilità de capitano dell'avvocato giallorosso, ie". E' il senso di una dichiarazionel suallo 'A An NSA ton io Conte, dopo la pubblicazi che "hanno assoc di articoli procura di Napoliiathao deil nome di Totti" alle indagini di one Cremona. La legato la squadra mobile relativi a tre pa l campionato di serie A, ad acquisire i filmati concluso sia del prrteciteedde sia di ello appena degli inquirenti si concente. Secondo quanto si è appreso,qul'a en aprile 2010, conclusa 2- tra - oltre che su Napoli-Parmattdeenzione l 3 con la vittoria in rim già al centro de onta degli emiliani10e Lo Russo - anchell'suatteLenzione per la presenza a bordo camp del boss e su Sampdoria-Napoli 1-cce-Napoli dell'8 maggio scorso, fino ita 0, ultima partita del camp 2ionato 2009-2010.1,
FI E TOP SECRET (Gli appL unti del dirett ore) niente. alla televisione che non andava nora. to vis o «H : NE IA AL IT E sig POST bolletta che scade», dice una Oggi sono venuta perché ho una o. Sul vetro compare un generico avent Gli sportellisti lavorano a ril sportello Prodotti Postali «non funlo Al io. viz ser ate. viso di possibile dis spedizioni, bollettini e raccomand disce e ent Ni ì». led rco me da nte nie tra ziona rda in giro, con lo sguardo che Il dipendente delle Poste si gua cato stampa di ieri di Poste Italiane uni rassegnazione. Sarà che un com ici postali vicina alla completa riuff li deg à vit ati anche proclamava: «Oper ivono: «Poste Italiane si scusa ece scr o dop ore o ttr qua nti Ve . presa» direttore dell'ufficio postale inv orIl ». agi dis i per ini tad cit i per inf oggi con olgersi «all'ufficio centrale» è perentorio nel suo invito a riv sario dell'Agcom, ieri aveva parlato con mazioni. Gianluigi Magri, commis perdurare dell'incredibile disservizio il chiarezza. «Non e' accettabile parte del sistema informatico di Poste an gr che sta ancora paralizzando rità della concorrenza e del mercato, Italiane». Il presidente dell'auto to: «Si tratta di un grave incidente inpos Antonio Catricala, oggi ha ris volonta' degli amministratori di Poste. la dal e dei formatico che non dipend sciacallaggio». Le associazioni , di i ion raz ope e far di o cas il imenti Non e' aprire un confronto sui risarc consumatori chiedono all'ente di vizio, sciacallaggio, tavolo di conciliagiovedì il primo incontro. Disser to lontano. «Qui tutto funziona male, zione. In via Adelchi sembra tut gio». peg quasi come sempre. Solo un po'
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RAI
, non spetto. SAi povrteemvamofafaretto un ri e ch ai R a ll de e on ''E' una deaccicasidu te di stravolgente. ro risponde sarebbe lla trtoasnimienssione''. Cosi' Micgoherale',Sinanontoda su Rai3, bilancio demanda di una giornalista di A za stampa programmata ad una doall'annullamento della conferene del contratto con la relativa conduttore dopo la rescissionrvista, anticipata ieri in ieri dal saltata. Nel corso dell'inte er 15 volte quest'anno Rai e poi giornalista sostiene che ''p o. Ha il 21% di share parte, il e' stato il programma piu' vistpubblicita' e' in crescita Annozero te che fa il 9% di media. La e il 20% di pubblicita'. su una re con la Rai che invece perd me anticipato ieri, alla del 20%no tutti positivi''. Santoro, co ''Io non ho detto nulla. I dati so l passaggio a La7 risponde: ''. Il conduttore dice di domanda sua Mentana, ne sa piu' di me nda sulla buonuscita da Lo chieda umore ''ottimo'' e alla doma n quello che qualunque essere dini di euro replica: ''Vado via cosposizione del cda, cioe' 2,3 milio ndente puo' ottenere per di are a lavorare per la altro dipe ta'''. Sulla possibilita' di tornbbe, e' stata una delle 30 mensilitoro afferma: ''Ci manchere la possibilita' che torni Rai, San ho chiesto. Non si esclude iama collaborazione'' cose che in futuro per la Rai. Si ch a lavorare
Appuntam
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Antonio Savino
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ltre ad avere tra le proprie fila alcuni tra i primi dieci calciatori al mondo (re Messi, fuori discussione),il Barcellona non è solo la squadra che gioca a memoria. Possiede finezza, coesione, disciplina, serietà. La gloria non nasce per caso, va costruita. Ne sa qualcosa l'ottimo Manchester United che nella finale di Champions ha fatto la parte dello spettatore consapevole. La grandezza del club catalano è tangibile nella scelta dell'Unicef al posto di qualsiasi altro sponsor. Oppure, proprio a Wembley, cingere il braccio destro del terzino Alves-da poco recuperato in pieno da una brutta malattia-e far alzargli per primo in cielo la Coppa dei Campioni. Il calcio riesce ancora a far miracoli. C'è anche il vuoto. Il disvalore. Il brutto che avanza. Il cancro-scommesse è un male che in Italia non si riesce a debellare. Abbiamo assistito in passato ad ondate di arresti eccellenti (Paolo Rossi stette al palo due anni prima di riconciliarsi urbi et orbi al mundial spagnolo), retrocessioni a valanga (caso MoggiJuve,2006),squalifiche a raffica. Niente da fare. Da giorni il nome di Beppe Signori (ai domiciliari) fa il giro del mondo. E'ritenuto il demiurgo di questa rete capillare, lungo l'asse con Singapore, ricca di professionisti, calciatori, dirigenti societari, boss (che spet-
tacolo vederne uno a bordo campo al San Paolo). Bandiera di Foggia, Lazio e Bologna, Signori di quattrini ne ha comunque guadagnati abbastanza. Da pensionato di lusso adesso si annoia. Lo stesso vale per gli indagati Bettarini (non pago delle comparsate milionarie televisive a casa della sua ex Simona Ventura)o per l'atalantino Doni,che rischia di non far salire in serie A l'intera comunità bergamasca.Spuntano anche i nomi di Vieri e Totti. La follia supera se stessa con il portiere del Benevento, Paoloni, accusato di aver offerto ai compagni di squadra acqua "dopata". Sarebbero finora trenta gli incontri incriminati,stando ai bollettini della procura di Cremona, titolare dell'inchiesta. Ma il numero tende a lievitare.In questa fase acuta di decadenza assoluta, mi consolo ricordando icone di purezza estetica quali Gadocha e Lato. Autentici gioielli della nazionale polacca- accanto al compianto Deyna-prima di qualsiasi trasferta riparavano scarperdovevano recarsi in fabbrica (il primo) e riparare scarpe in bottega (il secondo). Nicola Melfi
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Lotta alla corruzione
Il primo passo della commisione Ue è quello di creare un meccanismo di controllo
Giusi Santopietro
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’ dello scorso 6 giugno la decisione della Commissione di adottare una serie di misure volte a combattere il problema della corruzione all’interno dell’Unione. Questa grave piaga, anche se in forme e con entità differenti, affligge tutti e 27 i Paesi membri, rendendo necessario un intervento congiunto da parte delle Istituzioni e degli Stati. Si è calcolato che il costo della corruzione ammonti a circa 120 miliardi di euro all’anno, pari all’uno per cento del PIL dell’UE. Il primo passo della Commissione verso la lotta alla corruzione è la creazione di un meccanismo di controllo, l’UE Anti-Corruption Report, che avrà il compito di monitorare e valutare le misure attualmente operanti nei diversi Paesi per combattere il problema. Tra i principali danni arrecati dalla corruzione ci sono soprattutto quelli economici, che compromettono in maniera notevole i bilanci degli Stati, riducendo i livelli di investimento e ostacolando le dinamiche del mercato. Come sottolineato dalla Commissione, la corruzione va combattuta in ogni sua forma, da quella più grave, intrecciata nelle maglie della politica e della finanza, a quella più nascosta e apparentemente meno dannosa, che agisce nel privato e attraverso l’abuso di potere. Compito principale del meccanismo approntato dalla Commissione è quello di individuare carenze e punti deboli delle politiche anti corruzione portate avanti dai singoli Stati e di stimolare, attraverso la cooperazione, il miglioramento ed il rafforzamento delle stesse. La Commissione, inoltre, ha assunto l’impegno di elabo-
tenta politica di vicinato. Le iniziative presentate fanno parte di un ampio progetto di sicurezza interna contenuto in una strategia elaborata dalla Commissione lo scorso novembre 2010. Il commissario per gli Affari Interni, Cecilia Malmström, ha sottolineato la disomogeneità degli interventi anti criminalità intrapresi da ciascuno dei 27 Stati membri e la scarsa importanza attribuita a tali problematiche da alcuni governi. Ha evidenziato, quindi, la necessità di prestare maggiore attenzione e di porre in essere una lotta costante per essere in grado di offrire risposte più efficaci.
d’areamediterranea Direttore Responsabile
ANTONIO SAVINO Direttore Politico
SARO ZAPPACOSTA Redattori
Agnese Albini Luca Arlotto Danilo Chiaradia Laura Cutullè Serena Danese Michela Di Palma Fabrizio Fiorini Simona Marganella Loredana Romanelli Giusi Santopietro rare e divulgare ogni 2 anni, a partire dal 2013, una relazione su passi compiuti, avvalendosi del contributo di numerose e variegate fonti informative, tra cui Istituzioni, sia europee che internazionali, esperti e società civile. I passi successivi saranno compiuti direttamente in campo giudiziario e nell’ambito della cooperazione penale internazionale. A tal proposito, la Commissione ha proposto interventi mirati e nuove norme in materia di indagini penali
e di confisca dei beni provenienti da attività criminose, nonché la modernizzazione delle disposizioni nel settore degli appalti pubblici e della revisione dei conti delle imprese europee. La Commissione, inoltre, sarà impegnata nella collaborazione con altri organismi UE, come Europol ed Eurojust, nell’ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia. Parallelamente saranno condotte attività di monitoraggio e valutazione nell’ottica del futuro ampliamento dell’Unione, attraverso una più at-
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Francesco Pietro Falotico Stampa
Martano Editrice Modugno (BA) Reg. Trib. Potenza N°375 del 24 04 2008
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I signori del giravolta
Di Pietro, Bersani e Vendola strenui sostenitori dei “quattro si” Fabrizio Fiorini
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piu’ strenui sostenitori dei referendum sono: Bersani, Vendola, De Magistris e Di Pietro, gridando i loro 4 Si. Adesso però, analizziamo se questi signori sono coerenti con quanto affermano: era il 2007 quando Pierluigi Bersani diceva che l’Italia doveva puntare sulle energie rinnovabili e anche sul nucleare, e che il problema scorie era risolvibile con le centrali di quarta generazione. Poi nel Settembre del 2008 Bersani intervenuto a Carpi, per sostenere la campagna del Pd locale, era favorevole alla privatizzazione dell’acqua, perché, ricordava il segretario, “ un conto sono le infrastrutture, che devono essere pubbliche e un conto la gestione delle stesse, che possono, anzi devono andare a chi le sa utilizzare al meglio”. E chi le sa utilizzare al meglio, sottolineava Bersani, sono i privati perché “ piu’ specializzati”. Nichi Ventola, che in Puglia ha basato la sua rielezione a governatore in Puglia sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua e che non ha mai mantenuto la promessa, tenendosi stretta la S.p.a che gestisce la risorsa primaria. Nel settembre del 1996, Antonio Di Pietro, allora Ministro dei Lavori Pubblici, redige la prima bozza di decreto che ordina la privatizzazione dell’acquedotto Pugliese. Una privatizzazione
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Giravolta 4 che, nel corso degli anni,non è mai praticamente avvenuta.Il Ministro delle Infrastrutture Di Pietro spiega alla rivista “ Acqua e Territorio “ la politica dell’IDV sui beni comuni: pubblica o privata uguale è…Ovviamente queste dichiarazioni Di Pietro le riserva alle riviste di settore, soprattutto se legato all’industria dell’acqua.Sarebbe interessante se usasse la stessa chiarezza anche con i suoi elettori. Eccoci al neo Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’ex Magistrato il 1 febbraio 2010 rilascia un intervista sul legittimo impedimento, che riporto : Giornalista: “ Come giudica il legittimo impedimento? C’è chi ha un apertura su questo provvedimento.” Luigi de Magistris : “ E’ una truffa legislativa, perché si dice che se uno ha attività politiche
non può andare davanti al giudice. Siccome il Presidente del Consiglio considera come attività politica ogni cosa fa, anche un viaggio in Costa Smeralda, non ci sarà mai nessun processo.Ecco perché non è sufficiente il processo breve, che lo salva solo dai processi Millis e Mediaset, mentre il legittimo impedimento non consentirà di celebrare gli altri processi. Qualora ci sarà un magistrato che non consideri legittimo impedimento alcune attività del Presidente del Consiglio ci sarà, dopo il lodo Schifani e il lodo Alfano, il terzo lodo, uno scudo personale e definitivo a Berlusconi che non sarà piu’ processato: verrà l’articolo 3 della Costituzione, la legge è uguale per tutti tranne che per il Presidente del Consiglio”. Belle parole, ma come dice un
proverbio Toscano : “ le parole le porta via il vento… “ In questo caso si porta via De Magistris. L’europarlamentare dell’IDV Luigi de Magistris ha chiesto al Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek, di poter usufruire dell’immunità per due altri procedimenti civili con richiesta di risarcimento danni.Il 10 maggio 2011: la sessione plenaria del Parlamento Europeo ha approvato questa mattina la richiesta di Luigi de Magistris eurodeputato dell’ IDV, per usufruire dell’immunità. 1 Giugno 2011, passaggio di consegne ufficiali tra Iervolino e il nuovo primo cittadino di Napoli, mentre il gup di Roma rinvia per legittimo impedimento l’udienza del processo che vede imputato De Magistris. Faccio mie le parole dell’europarlamentare del PDL Sergio Silvestris: “ E’ paradossale che De Magistris si scagli in Italia contro l’ istituto dell’immunità, parlamentare, e qui in Europa sia invece quello che richiede la garanzia della sua di immunità” . Questi signori sono coerenti con le loro idee? Sembrano un po’ confusi sulle loro convinzioni. Eccoli qua i Signori dei Referendum e… DEL GIRAVOLTA!
I referendum come voto di scambio web stà succedendo di tutto in ngere il quorum “ si scatena il popolo di sinistra. Sul Dopo il grido di Bersani : “ Faremo di tutto per raggiu né ha né metta, tutto rigodai tatuaggi,idea week-end, scarpe, fumetti, pizza e chi cambio dei quattro SI: promesse di ogni genere che passa a colpire la mia attenzione Ma dario. timbrata che attesta la partecipazione al voto referen rosamente scontato solo se muniti di tessera elettorale e poi goditi le offerte. “ ndum Refere al votare a vai e it, con la scritta “ Voto a render è un sito sorto sul web che si chiama, www.votoarendere. o italiano in campo popol del 12 e 13 giugno è alle porte. La partecipazione diretta Cito da questo sito la presentazione :” Il referendum del deciso di ideare ed o abbiam sito, propo tal di democrazia nel nostro paese; a legislativo è da sempre, una delle massime espressioni a iniziativa non quest che are precis tanza impor le menta gente alle urne. È di fonda di stimolare i organizzare una campagna che punti a portare la quello è o intent , né intende dare indicazioni di voto. Il nostro unico circostanze è collegata all’attività di alcun comitato referendario rose nume in che fatto del ne politica italiana, anche in considerazio nto del refecittadini ad una più coinvolta partecipazione alla vita mome il legare voluto però mo Abbia na. gover chi nelle scelte di i cittadini lamentano la difficoltà di incidere direttamente nti che aderiranno abbiamo pensato di proporre un ‘patto’ con gli eserce così e ne izzazio social di ione occas ata rinnov una a rendum ina allegata e aplocand la are utilizz no potran iva ranno di sostenere questa iniziat nelle serate alla nostra proposta: i gestori di attività che decide quali, i , per coloro sono a completa discrezione dei gestori dei locali) a elettesser plicare offerte speciali o sconti (importi e dettagli di i munit iativa, all’iniz si recheranno nei luoghi che hanno partecipato a propri la del referendum (domenica 12 e lunedì 13 giugno), itare esplic sario neces te tamen assolu ntazione della tessera, non sarà . ndario refere torale. Come premesso, al momento della prese voto al ne ipazio ta, ma basterà mostrare il timbro, attestante la partec que Chiun scelta di voto che come è ovvio rimane libera e segre ale. gener in più ica pubbl nione alle istituzioni (pubbliche e private) e all’opi Questo appello è rivolto non solo agli esercenti ma icazione di questo appello“.Io sostenerci e aiutarci anche solo attraverso la pubbl può a iziativ dell’in si riconosca nell’idea e nel senso ia solo se dei Deputati passano non và a denuciare la cosa? Già... lui si indigna e denuc tutto questo lo chiamo voto di scambio. Perché Di Pietro un invito a partecipare demosolo c’e’ qua semplicemente un cambio di idea, mentre da sinistra a Berlusconi, secondo lui, c’è corruzione e non falsi moralisti”. dei hismo ogioc doppi o quest io “Mi indigno... e denuc craticamente a un diritto del cittadino. Sapete che vi dico:
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Il PdL è alla ricerca di una nuova organizzazione del partito Saro Zappacosta
In corsa verso le Primarie
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a lungo tempo ormai, Terra di Basilicata rappresenta la voce della verità nel mondo dell’informazione libera della Basilicata. Qualcuno sostiene addirittura che Terra rappresenta la voce della diffidenza all’interno del centro destra lucana e di conseguenza siamo diventati oggetto di dure critiche da parte di chi assaggia le nostre “carezze”. C’è una sola verità invece: Terra di Basilicata possiede forse il dono di prevedere fatti ed evoluzioni politiche che caratterizzano il quadro dei partiti lucani, anticipando le mosse altrui. L’ultimo esempio di quanto affermato, lo si legge in questi ultimi giorni. Il 03 Giugno 2011 a pagina 3, Terra è stato l’unico organo di informazione lucano a riportare la proposta di regolamento della auspicate primarie indicate da Giuliano Ferrara, Direttore del Foglio, come unico toccasana per ridare forza e vigore sia a Berlusconi che al popolo della libertà, evidenziando come sia importante in questo momento chiedere primarie generali per designare Presidente e Coordinatore Regionali. Abbiamo condiviso in pieno l’iniziativa, e anche in ciò siamo stati i primi. A conforto di questa richiesta, il nostro Folletto Azzurro ha spiegato, con dati alla mano ed arguzia politica, come il PdL lucano si sia “disperatamente perduto” concludendo – ovviamente- che “i dirigenti seri si dimettano…” Una richiesta legittima portata avanti da Terra di Basilicata, da oltre due anni e che –non è mai troppo tardi- vede oggi il conforto e la legittimazione da parte di uno dei più autorevoli esponenti del PdL materano, vale a dire l’ex sindaco Emilio Buccico. Martedì 07 Giugno 2011 in un interessante intervista ad un quotidiano lucano, alla domanda di che partito Buccico sente il bisogno, così risponde: “un partito aperto, dialettico,
saggio, Emilio Buccico ha sintetizzato tutto ciò che Terra di Basilicata ha propinato per oltre due anni nei confronti della classe dirigente del PdL: come è noto amorfa, inconsistente e controproducente. Emilio Buccico a differenza nostra, lancia una idea che a qualcuno può sembrare pazzesca: aprire un dialogo con Ernesto Navazia e la stessa FLI. “Il PdL non può permettersi di escludere nessuno – precisa il materano- se proponiamo steccati siamo destinati a scomparire. Dobbiamo cercare di essere aperti e pronti a discutere con tutti. Mi chiedete se i vertici regionali del PdL debbano dimettersi? Io credo sia importante stabilire un metodo cioè le primarie e le elezioni
che si conceda al territorio in una prospettiva assolutamente costruttiva. Un partito che si dia un organizzazione, trovi un modelli organizzativi, si dia un articolazione ed un’espressività non autoreferenziale. Non penso ad un partito oracolare, anche perché di oracoli non ce ne sono. Immagino un partito che faccia seguire i fatti alle nomine, che faccia le primarie a tutti i livelli,
che elegga tutte le cariche di partito e non vi siano nomine calate dall’alto. Solo così potremmo superare quel pazzesco deficit che c’è in questa regione e dialogare con il Governo su temi come l’acqua ed il petrolio per i quali non possiamo continuare a vivere di rendita ma dobbiamo fare in modo che siano motivi di sviluppo del territorio”. Sostanzialmente, in un semplice pas-
delle cariche politiche a tutti i livelli. Non si possono ancora alimentare sistemi chiusi e necessario che nasca un dibattito dal basso. Poi devo dire che io da sindaco mi sono dimesso”. Intelligenti pauca.
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Come un Cardinale Dionigi Tettamanzi ha tradito la Chiesa Cattolica per sostenere il Sindaco comunista di Milano diventa Rosso Saro Zappacosta
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n occasione del suo viaggio in Croazia, Papa Benedetto XVI tra l’altro ha detto: “La qualità della vita sociale e politica, la qualità della democrazia, dipendono da una buona parte da questo punto “critico” che è la coscienza, da come la si intende. Se la coscienza, secondo il prevalente pensiero moderno, viene ridotta nell’ambito del soggettivo – ha precisato il Santo Padre – la crisi dell’occidente non ha rimedio e l’Europa è destinata all’involuzione. Se invece la coscienza viene riscoperta quale luogo dell’ascolto della verità è del bene, all’ora c’è speranza per il futuro”. Coscienze, quindi, come punto “critico” dell’umanità; coscienza come fatto principe del nostro essere Cristiani prima e Cattolico dopo. Fatto questo che ci induce ad una semplice riflessione: oggi, per molti italiani la coscienza significa che ciascuno fa quello che vuole, secondo i suoi impulsi e i suoi desideri. Al contrario, per la grande tradizione CLASSICA E CRISTIANA, la coscienza e il luogo dove si ascoltano la verità e il bene, la voce che non incita a fare quel che si vuole ma quel che si deve. Ovvia la domanda per i nostri lettori: secondo voi, la coscienza del
cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, a quale di queste due categorie appartiene? Semplice: alla prima per un motivo molto evidente. Il Cardinale comunista Tettamanzi, ha completamente schiacciato la sua coscienza di Cristiano e di Catto-
istanze dei cittadini italiani. E’ semplice: dare conforto politico ad un comunista radicale come Pisapia, per un cattolico significa condividere le sue idee, i suoi sentimenti, il suo programma. Tutto ciò – come abbiamo visto - che è contro la
lico, seguendo i suoi impulsi e i suoi desideri, abiurando completamente i sacri valori della Chiesa, dal momento in cui ha deciso di far votare il sindaco di estrema sinistra di Milano, favorevole – come è noto – all’aborto, all’eutanasia, al matrimonio tra omosessuali, alla droga di stato, ai centri sociali, alla meda moschea, ai privilegiati, ai rom e agli immigrati, rispetto al
Chiesa. Può un cardinale di Santa Romana Chiesa abbracciare una posizione anticattolica ed anticristiana come quella comunista che offende il Papa e la Cei senza che nessuno protesti? Non sappiamo se il Cardinale rosso non è stato cacciato dalla chiesa cattolica -come avrebbe dovuto essere - perché prossimo pensionamento. E in attesa della buona novella affermiamo di condividere
appieno il pensiero di Magdi Cristiano Allam, quando rivendica il diritto-dovere di sostenere a viva voce “che è arrivato il momento di rifondare l’Italia, affrancando la bella strategia massonica che ha ispirato l’Unità d’Italia, attraverso la guerra e la sottomissione dei popoli, riuscendo a scardinare la nostra anima al punto di farci immaginare oggi che sia addirittura positivo concepirci come una landa deserta, per trasformarci in terra di occupazione dell’immigrazionismo, dell’europeismo dei banchieri e dal mondialismo-comunismo”. E’ Vero, caro Cristiano Allam: anche noi non ci stiamo, perché come te crediamo che sia arrivato il momento di far primeggiare l’Italia degli italiani, occupandoci di noi italiani, prima di preoccuparci degli immigrati, di priveleggiare l’Europa dell’anima –quella indicata dal Santo Padre- anziché dell’Euro; di scegliere insomma il mondo dell’Essere, che è l’opposto del mondo di Dionigi Tettamanzi in merito al quale, che Iddio perdoni tutto il male che il Cardinale Rosso ha procurato alla chiesa cattolica. Sa.Za.
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Il colore dei referendum
Da sempre, in Italia, i referendum assumono connotati politici. Eppure di politico non c’è nulla Michela Di Palma
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iamo quasi alla svolta. Pochi giorni ci separano dall’apertura dei referendum. Si sceglierà con coscienza e consapevolezza? Legittimo impedimento, acqua e nucleare. Sul primo se ne sono dette di tutti i colori, le opinioni e le motivazioni si sprecano. Sui due temi restanti anche, solo che qui molto è stato fatto da quanti sperano, appunto, in una svolta. Il nucleare e la gestione pubblica dell’acqua sono terreno di battaglia soprattutto della sinistra e degli ambientalisti. Ed è forse qui che si è sbagliato: i referendum sono stati politicizzati per bene, provocando nel tempo la nascita di più schieramenti – come se si trattasse di
veri, di ammonimenti che sanno di lavaggio del cervello. Anche su quelle testate che millantano autonomia e finanziamenti non governativi. Nessuno è scevro dalla politica, insomma. Digitando sui un
quella di un libero cittadino che ha a cuore il proprio futuro e anche quello dei propri figli, è proprio una cabina dentro la quale espletare non il proprio dirittodovere (questa la definizione grossolana
partiti o correnti politiche – presto bollati come di destra o di sinistra. In realtà questi referendum, come molti altri, avrebbero tutto il diritto di raccontare altro: di dire, cioè, al cittadino che bandiere e colori qui c’entrano poco. Invece. In Italia tutto è politica. Dal latte alle fabbriche, dalle sentenze al precariato, dalla prostituzione agli immigrati, dalla storia di una nazione alla musica, dall’alta velocità alle televisioni. Quindi non c’è da stupirsi. Il cittadino informato, emancipato e vispo probabilmente si è informato, circa l’oggetto dei referendum, attraverso materiale che pure circola in rete, o ascoltando tg e leggendo i giornali. Dopo una certosina ricerca effettuata dalla redazione di Terra, constatiamo che la mano della politica fa ombra ovunque, come una nuvola nera carica di rancore, di rimpro-
notorio motore di ricerca la frase “referendum 2011”, fa piacere scoprire che il primo sito che compare, tra circa 24.800.000 risultati (!), prende il nome proprio da quanto digitato. Leggiamo presto un commento che sa di freschezza e genuinità, non di maschere politiche o dietrologia: “Cerca informazioni su internet, non in televisione o nei giornali. Informati sui quesiti del Referendum 2011 da libero cittadino, non sperare che questo avvenga attraverso i canonici mass-media utilizzati in maniera sempre più sconsiderata per plasmare il pensiero del votante. Informati e scegli come votare, liberamente e in consapevolezza. Non sottovalutare il potere che viene concesso al cittadino attraverso il Referendum 2011”. La nostra arma,
del diritto al voto) ma un momento di libertà assoluta che avrà delle conseguenze, in parte dipendenti dal nostro voto. Se una parte consistente di italiani è pessimista, rancorosa e dietrologa una ragione ci sarà. Probabile che sia tutta opera dei “campioni” che da anni siedono alle stesse poltrone. A destra, a sinistra, al centro, in alto ed in basso. Si pensi al referendum del giugno 2005 sulla abrogazione parziale della legge 40/2004 che regola in Italia la fecondazione assistita, la diagnosi pre-impianto e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Un tema grande, risonante, un tema vissuto pur-
troppo da schiere di coppie in difficoltà. Le stesse che oggi pagano lingotti d’oro – portandoli all’estero – pur di avere un figlio. Un tema sostenuto, in quell’anno in Italia, anche da chi, al contrario, con veemenza portò avanti una battaglia in difesa del diritto alla vita. Il referendum fu un flop, una vergogna tutta italiana. Non per il risultato, ma perché risultato non ci fu. Votò il 25,9% degli aventi diritto (il quorum è il 50% + 1). Il resto degli italiani si barcamenava tra ombrelloni - era il mese di giugno -, divani e coca cola. Il Vaticano sostenne, a chiusura dei seggi, che gli italiani espressero allora, attraverso la diffusa pratica dell’astensioni-
smo, il loro consenso alle proibizioni contenute nella legge 40. La verità pare sia un’altra: tale fu il caos, durante quella che assunse i connotati di una vera e pura campagna elettorale, che la gente disertò le urne. Per noia e perché si era instaurato un clima di confusione sulla vera natura dei temi, sull’oggetto del contendere. Il rischio, oggi, è sempre lo stesso. Assuefatti ma soprattutto angustiati, i cittadini, dal clima politico generale e da quello conseguente alla bagarre sui referendum, si paventano scenari già visti. Si spera che il cittadino coscienzioso ed informato in quale modo per vie “traverse” (quelle buone, pulite e obiettive), entro lunedì 13 giugno si armi di buona volontà ma soprattutto di rispetto verso se stesso e le generazioni future.
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Sempre più giovani in tutto il mondo studiano la lingua italiana, poichè sono affascinati dalla nostra cultura
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Let’s speak italian
Loredana Romanelli
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'accordo, l'inglese è la lingua universale, la lingua dell’economia, della scienza. D’accordo, l’inglese va saputo. Però c'è una notizia che riscatta tutti gli italiani, soprattutto quelli che non sono mai andati oltre il classico “I speak English”. Ecco lo scoop: sempre più giovani in tutto il mondo studiano la lingua italiana, non perché serva per trovare un lavoro, ma perché sono affascinati dal nostro Paese e dalla nostra lingua. In particolare - e qui sta il bello - sono soprattutto le ragazze a iscriversi ai corsi di italiano. Tra le motivazioni che le spingono, oltre all'interesse per la nostra cultura, la moda, l'enogastronomia, la musica lirica, c'è un marchio tutto italiano: il latin lover. Come dire che accanto agli stilisti, alla pizza ed al brunello e all’operetta Il latin lover promuove l’Italia e la sua cultura all’estero. E cosa ancor più paradossale il Casanova promuove la cultura e la lingua italiane nel mondo più di ogni ministro e istituto. Solo in Giappone sono 80.000 gli iscritti alle 120 scuole che ne prevedono l'insegnamento. E a detta di Francesca Romana Memoli, presidentessa dell' ASILS (l'Associazione Scuole di Italiano come Lingua Seconda) tra le motivazioni che più spingono le giapponesi ad imparare la no-
stra lingua, la più importante è senza dubbio il desiderio di accasarsi nel Bel Paese. Passano gli anni, ma l'immagine dell'uomo italiano, latin lover, Don Giovanni, ha ancora un grande successo tra le nuove generazioni. Ma tant’è, se serve per promuovere la lingua e la cultura italiana, ben venga! La maggior parte degli stranieri - oltre 22.000 - che studiano italiano nelle scuole ASILS dello Stivale sono ragazze (il 68). Il primo target è quello nella fascia d’età compresa fra i 18 e i 25 anni (31,2%) e non a caso gli studenti sono la quota maggioritaria della domanda (35,5%). Il principale mercato di riferimento per quanto riguarda la provenienza geografica è l’Europa, con un’incidenza del 61,2% (51,2% solo Europa Ovest) e l’Estremo Oriente. Non solo l'amore, però: tra i grandi motori dello studio dell'italiano ci sono soprattutto il buon cibo, il vino e, per molti ragazzi, il calcio e i motori. L’italiano è , dunque tra le cinque lingue più studiate al mondo pur non rivestendo una grande importanza sociale ed economica. L'economia parla inglese, ma il fascino, da sempre, usa l'italiano.
10 GIUGNO 2011
10 Codice rosso in famiglia: urge rimedio per mamme e papa’ sotto stress! Agnese Albini
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e ultime vicende di cronaca hanno turbato le coscienze di tantissimi genitori, angosciati dalla tragedie che hanno distrutto la vita ai membri di 2 famiglie, accomunate dallo stesso luttuoso destino. Gente normale, abituata ad affrontare la routine quotidiana e ad assolvere agli ordinari obblighi di famiglia. Il fato , però, ha giocato loro un bruttissimo scherzo! Una dimenticanza ha sconvolto la loro esistenza, dilaniata dalla scomparsa dei loro figli, dimenticati in auto e morti a causa della lunga esposizione al calore. Elena, una bimba di 22 mesi, abbandonata in auto per 5 ore dal papà. L’uomo è andato a lavoro, convinto di aver accompagnato la piccola a scuola. Solo al ritorno al mezzo, l’agghiacciante scoperta. Agonizzante e in fin di vita, la piccina è stata portata in ospedale in condizioni gravissime. Un immediato intervento chirurgico non è stato sufficiente a salvarle la vita. A distanza di pochi giorni lo scenario si ripete. Un uomo si reca a lavoro e dimentica il figlioletto di 11 mesi in auto. Solo dopo diverse ore, assalito da un dubbio, il giovane papà fa ritorno al veicolo e ritrova il piccolo Jacopo senza sensi.
Ho dimenticato ….. mio figlio! Immediati i soccorsi del 118, ma inutile il tentativo di rianimarlo. Un arresto cardiocircolatorio ha provocato la morte del bimbo. E’ possibile dimenticare un figlio in auto? La gente attonita, non riesce a darsi una risposta e a credere che ciò possa accadere a chiunque. Lo stress, le preoccupazioni ed i pensieri che tolgono il sonno possono far perdere la lucidità e la cognizione degli eventi e della realtà. E’ ingiusto puntare il dito contro e giudicare di irresponsabilità genitori che amavano i propri figli più di ogni altra cosa al mondo. Una vita dilaniata da un’assenza incolmabile e aggravata da un profondo senso di colpa è ciò che resta ai familiari, stretti nel ricordo dei loro angioletti scomparsi. Quanto accaduto ha creato molto clamore e ha suscitato tante polemiche. Vere e proprie fazioni si sono schierate l’una contro l’altra in un duro scontro d’opinione. Mentre il popolo si diletta in futili pettegolezzi, i poveri genitori dovranno convivere con il dolore e rassegnarsi all’idea di non riabbracciare mai più i propri figli, volati in cielo per un terribile gioco del destino.
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10 GIUGNO 2011
Il Segretario del PD si offre disponibile per una modifica delle legge elettorale Luca Arlotto
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omenica ai referendum si vince facile come a Milano”. Queste le ultime dichiarazioni del segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, che hanno ispirato la presentazione del suo “Per una buona ragione”. Si mostra scettico rispetto alla possibilità che l’attuale governo possa procedere verso un rovesciamento e ritiene improbabile che il premier possa rivedere la modifica della legge elettorale. Lo stesso Bersani, infatti, si ritiene disponibile ad un brevissimo tragitto per apportare le giuste modifiche ad una legge da più parti auspicate. Dichiarazioni alle quali si aggiungono, poi, commenti anche sulla crociata operata in Rai nei confronti di Michele Santoro. “Scelta sbagliata” afferma il segretario del PD che dovrebbe far riflettere su una riforma della tv pubblica.
La presentazione del libro, dunque, si è rivelata un momento di dichiarazioni veraci del probabile candidato alle prossime primarie: un’occasione per dimostrare un bis antiberlusconiano come alle recenti amministrative. Un giano bifronte per molti visto che l’ex ministro dello Sviluppo economico durante la legislatura Prodi era fermo sostenitore della gestione privata delle risorse idriche: impazzano, infatti, su youtube video che ritraggono momenti di un suo discorso in merito nel lontano settembre 2008. Oggi, invece, acceso simpatizzante del “Si” al voto referendario. Non resta che attendere, dunque, ulteriori dichiarazioni anche da parte dell’altro polo fino al momento in cui tutti sono chiamati ad esprimere la propria preferenza “per una buona ragione”.
Rerendum comics
Per una buona ragione
10 GIUGNO 2011
12 La Basilicata dispone di pozzi petroliferi, ma ci sono anche energie alternative TrenoRocky
Oltre al petrolio
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a Basilicata potrebbe svolgere un ruolo importante e trainante per quanto riguarda l’industria dell’energia. Oltre il petrolio, dove la Regione è la maggiore produttrice di oro nero per tutta l’Italia, ci sarebbe da considerare il business positivo che si potrebbe innescare con le energie alternative. Fino a qualche anno fa nessuno aveva previsto lo sviluppo dell’eolico e del fotovoltaico. Secondo alcune stime, entro pochissimi anni, l'energia solare sarà più conveniente, anche senza incentivi: produrre elettricità con pannelli fotovoltaici. Un traguardo importante è il "grid parity", la coincidenza tra il costo del chilowattora per autoconsumo, prodotto con panelli da 200 kW di picco (kWp), e quello dell'energia acquistabile dalla rete elettrica. Un grosso handicap che ha la Basilicata, sono le linee di trasmissione che non sono del tutto adeguate o che non ce ne sono a sufficienza. Allora perché non costruiamo delle centrali, in loco, per la produzione di idrogeno. Infatti, l’idrogeno è un buon carburante per i nuovi veicoli ad emissioni zero, e sarà sicuramente il nuovo sistema per le auto del futuro (non tanto lontano). Su questo, i nostri amministratori locali dovrebbero puntare, investire in questi nuovi sistemi energetici, oltre a produrre tanti nuovi posti di lavoro. Con questo grande contributo, delle energie alternative, anche i piccoli comuni potrebbero avere un ritorno economico. Pensate che in Danimarca si produce il 20% dell’energia elettrica con l’eolico, con picchi del 40% quando il vento tira molto forte. Infatti, a causa della maggiore produzione di energia elettrica si è pensato di utilizzare l’energia in eccesso per ricaricare le auto elettriche. Grazie a questo tipo di produzione di energia elettrica, delle fonti rinnovabili, avviene che alcune centrali convenzionali (a carbone, a gas ecc) sono in grado di variare rapidamente la produzione (riducendola, se necessario, fino a fermarsi del tutto). C’è anche da dire che la Dong Energy, la società energetica danese, ha recentemente potenziato le linee di collegamento con le vicine Nor-
vegia, Svezia e Germania, così nei giorni molto ventosi metà della produzione eolica viene esportata specialmente in Norvegia e Svezia, dove molte case sono riscaldate con l’elettricità. Immaginate, quanta energia si produrrebbe in Basilicata e quante royalties si potrebbero incassare. Nei prossimi anni i moduli fotovoltaici, secondo una stima, dovrebbero passare dai 1,4 euro/Wp di oggi a circa 1 euro/Wp entro i prossimi due anni. Questo porterebbe i sistemi fotovoltaici a costare molto meno e così i piccoli impianti (3 kWp) passerebbero dagli attuali 3.600 euro/kW a 2.800 nel 2014, mentre quelli da 200 kWp da 2.800 euro/kWp a circa 2.000 nel 2014. In questo modo, anche il costo della bolletta energetica di ogni famiglia scenderebbe in modo del tutto considerevole, oltre ad avere un buon ritorno economico per tutto il territorio. Se consideriamo anche il possibile aumento del prezzo del petrolio, di cui la Basilicata è produttrice, ci dovrebbero etichettare come la “Regione Energetica”. Negli ultimi anni, i prezzi del fotovoltaico sono scesi tanto da riuscire a superare in
convenienza anche la scelta dell'energia nucleare. E per quanto riguarda il nucleare, il maggior problema è la sicurezza e lo smaltimento delle scorie. E’ falso che il Governo centrale ha messo da parte gli investimenti per le nuove centrali, si pensi a smaltire in modo adeguato i rifiuti radioattivi che, ancora oggi, sono presenti sul territorio nazionale (vedi il caso SCANZANO). Ci auguriamo che con il referendum si metta in archivio il discorso nucleare, anche perché è molto costoso e rischioso. Un altro nodo da sciogliere è quello delle centrali a biomasse. Non sono d’accordo sulle tante costruzioni di impianti a biomasse, per la produzione di energia elettrica, sparse sul territorio regionale. Ma immaginate quanti boschi dovranno essere sacrificati ed inoltre, chi ci assicura che non verranno bruciati anche rifiuti urbani e chissà se non quelli industriali? Un ruolo importante, nella programmazione regionale dell’energia, dovrebbe svolgerlo la S.E.L. (Società Lucana Energetica), nata nel mese di maggio 2008 con il conferimento di un capitale sociale di Euro 180.000,00, in seguito elevato ad Euro 1.180.000,00, da parte del socio unico, la
Regione Basilicata. Con la costituzione e l’avvio operativo della Società Energetica Lucana la Regione Basilicata ha inteso inaugurare una fase nuova, di evoluzione e di espansione, delle sue politiche di valorizzazione delle risorse naturali del suo territorio, con la volontà di disegnare uno spazio di iniziativa pubblica capace di fornire sollecitazioni ed input alle attività economiche e di incidere sullo stesso modello di sviluppo e sugli stili di consumo della società regionale, intervenendo in particolare nei c.d. "fallimenti del mercato" (inefficienza energetica, logiche di mera speculazione, asimmetrie informative, assenza o debolezza dell’innovazione, ecc.) e promuovendo meccanismi virtuosi di accumulazione della ricchezza collettiva. Energy provider della Regione e delle istituzioni regionali, promoter/partner di innovazione all’interno della strategia regionale di uno sviluppo energetico sostenibile, attore di programmi pluriennali di risparmio, di efficienza energetica e di produzione da rinnovabile: è l’identikit di un soggetto pubblico che assume la qualità e competitività di un mercato liberalizzato per perseguire nuove e importanti opportunità di pubblico interesse e per promuovere lo sviluppo di investimenti innovativi e la crescita del protagonismo professionale e imprenditoriale in campo energetico. Ci auguriamo che l'energia prodotta da fonti rinnovabili abbia il giusto riconoscimento e questo sarà frutto di una adeguata politica energetica che dovrà essere predisposta dai nostri governanti regionali. In conclusione i benefici per l’Italia ed in particolare per la Basilicata, produrranno poca dipendenza da paesi arabi e con problemi di instabilità politica che potrà essere sostituita con una produzione di energia a costo zero, con un ambiente più pulito, ma soprattutto più sicuro per tutti e per le nuove generazioni del futuro.
10 GIUGNO 2011
14 La sua città natale, Suzzara, lo celebra in una grande mostra Michele De Luca
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ino Villani (Suzzara 1898 – Milano 1989), pubblicista per antonomasia, inventore in Italia della “comunicazione integrata”, precursore del marketing contemporaneo, autore di volumi, creatore delle più rinomate manifestazioni pubblicitarie, (il simbolo M per la nota industria dolciaria Motta, la Colomba Pasquale, la Festa di San Valentino, la Mille lire per un sorriso, poi diventata Miss Italia, il Piatto del Buon Ricordo, ecc.) e nel mondo dell’arte, curatore di mostre, pittore e incisore egli stesso (inserito dal Ratta, nel 1929, tra gli xilografi italiani), critico d’arte di fama nazionale, creatore del famoso Premio Suzzara, queste e altre iniziative lo evidenziano come uno straordinario personaggio eclettico, unico nel suo genere. Ma, forse, la valenza più forte ed originale della sua creatività artistica si espresse nell’incisione, che con il suo inconfondibile tocco personale e con una maturazione costante e sempre entusiasta, venne a caratterizzarsi per un segno fortemente chiaroscurale, capace di raggiungere livelli di vera poesia. Le sue incisioni, xilografie o acqueforti che siano, lo vedono raffigurare prevalentemente l’infinito paesaggio della pianura padana, la campagna, le piazze, i paesi, le borgate, colti nelle atmosfere delle varie stagioni dell’anno, il Po, con i suoi ponti di barche, i mulini, le golene, e le impressionanti e spaventose piene; le raffigurazioni degli antichi mestieri, quelli dove l’uomo operava in prima persona, solo con la propria fatica, in quello stretto rapporto con la natura e con il mondo animale, i fedeli buoi, il cane addormentato, che rendevano la vita molto faticosa, sì, ma dolcissima, sincera ed autentica, di una bellezza struggente, fatta di sudore e di rapporti veri. Con una grande mostra rievocativa del suo intenso lavoro, ma con l’occhio puntato sulle opere realizzare con la raffi-
La boxe
Le xilografie di Dino Villani avuto riconoscimenti autorevoli da parte della critica più accorta che si occupava di incisione contemporanea (tra gli altri ricordiamo Luigi Servolini e Cesare Ratta) e che furono tenute a battesimo, per la loro prima e parziale edizione nel 1945, da Cesare Zavattini. L’esposizione, a cura di Arianna Sartori,è aperta al pubblico negli spazi della Museo della Galleria del Premio Suzzara (via Don Bosco 2/a) ed è accompagnata dalla pubblicazione del dal volume Dino Villani. L’opera xilografica edito dal Centro Studi Sartori per la Grafica di Mantova con testi di Mariella Milan, Luca Pietro Nicoletti e Maria Gabriella Savoia. Nel 2004 gli eredi di Dino Villani, donavano ufficialmente l’intero corpo delle matrici xilografiche e calcografiche che erano ancora in loro possesso ad Adalberto Sar-
Contadini in piazza nata, difficilissima e antichissima tecnica della xilografia (che risale addirittura alla Cina dl VI° Sec. d.C. e consiste nella stampa di testi o immagini da matrici realizzate su legno) nella quale egli raggiunse grande raffinatezza ed efficacia espressiva, la sua città natale, Suzzara in provincia di Mantova, scioglie con il suo più illustre concittadino un “debito” di doverosa ed affettuosa riconoscenza. La mostra, promossa dal Centro Studi Sartori per la Grafica di e dalla Xiloteca Sartori di Mantova e patrocinata dal Comune di Suzzara, propone, a poco più di vent’anni dalla scomparsa, una cinquantina di xilografie realizzate a partire dagli anni Trenta e dedicate al fiume Po e alla vita contadina e paesana della Bassa Padana. Sono opere poco conosciute, ma che a loro tempo avevano
Autoritratto
tori, affidandogli la conservazione e la valorizzazione dell’importante e consistente opera grafica; compito al quale, con la consueta dedizione e competenza, avrebbero poi con lui condiviso Arianna Sartori e Gabriella Savoia, il cui interesse per l’incisione antica e moderna, nato già trentacinque anni fa con la creazione della “Mostra del Libro e della Stampa Antichi”, organizzata per la prima volta in Italia ed ancora esistente, è continuato con il lungo lavoro portato avanti da più di vent’anni anche con la fondazione e la puntuale pubblicazione del mensile d’arte “Archivio”. Come ricorda Gabriella Savoia, “l’impegno preso ci portava alla decisione di eseguire le tirature di tutte le centonovantanove matrici di Villani entrate in nostro possesso; per prima cosa si è provveduto al recupero con prudenti puliture dei rami e degli zinchi. Le relative tirature sono state fissate da tre ad un massimo di dieci esemplari per ogni matrice; mentre per le xilografie le tirature effettuate sono state di venticinque copie per ogni singola matrice. Per i legni più rovinati a causa del tempo, alcuni sono solcati da spaccature, altri hanno subito l’opera dei tarli, altri si sono “imbarcati”, per tutti questi si è provveduto ad una tiratura di soli cinque esemplari ciascuno, a scopo di pura documentazione. Per la certificazione abbiamo punzonato a secco ogni singolo foglio, utilizzando il nostro simbolo (un piccolo scudo con il Leone rampante su una S), quindi a titolarle ed a numerarle”. Un lavoro prezioso di conservazione ed archiviazione che conferma la buona intuizione avuta dagli eredi Villani di affidare a questo straordinario team la valorizzazione dell’opera di un maestro del Novecento.
10 GIUGNO 2011
15 Bernalda sotto i riflettori matrimonio mondano in fine agosto
Agnese Albini
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V.I.B Very Important Basilicata
ervono i preparativi in quel di Bernalda per il matrimonio v.i.p dell’estate 2011. Sofia, la figlia del celebre regista americano, Francis Ford Coppola, convolerà a giuste nozze nel paesello lucano. Location scelta dalla giovane donna per ricordare il nonno, nativo della provincia materana ed emigrato in America nei primi del 900. La cerimonia si svolgerà nel Palazzo Margherita, acquistato dal regista tre anni fa. Nel frattempo nel piccolo centro circolano i primi gossip e le indiscrezioni su quello che sarà l’evento più glamour del grazioso borgo di provincia. Telecamere e macchine fotografiche assedieranno il piccolo centro abitato, certamente non abituato ad ospitare i grandi divi di Hollywood. Tra i nomi, spunta quello di Nicolas Cage, cugino della sposa, l’attore Al Pacino, il regista Spielberg e il grande Sylvester Stallone. Entusiasmo e soddisfazione per gli abitanti del posto, certi di fare ottima figura e ben contenti di mettere in bella mostra le magnificenze di Bernalda. Opportunità per la nostra terra di farsi conoscere oltre confine e di cat-
turare l’attenzione di qualche curioso viaggiatore, affascinato dall’incantevole naturalezza della nostra regione. Piccolo riscatto per una realtà tanto lontana dagli sfarzi della mondanità e dai pettegolezzi di cronaca rosa. L’abitato si adorna di maestose sontuosità architettoniche. Fra queste, il Castello Aragonese, la Chiesa Madre e Piazza San Bernardino. Testimonianza di raffinato stile trecentesco è il Palazzo Fischetti, ornato di grandi balconate che ingentiliscono le vie principali del paesello. Di fine 800 e inizio 900 il Largo San Donato ed i vicoli adiacenti. Si lascia spazio all’espressione moderna nelle zone periferiche, meta dei più giovani. Modello di eleganza e di storia antica, Bernalda si presterà degnamente al ruolo di madrina d’onore per il grande evento. Il borgo lucano si propone ai turisti come efficiente polo turistico. Spiagge e divertimento sulle coste bernaldesi per i ragazzi, che affollano i lidi nella stagione estiva. Vitale centro archeologico e culturale, vanta di una ricca tradizione autentica, testimoniata dalle grazie che ne fanno da decoro. Speranzosi di affascinare i divi americani, i bernaldesi sono certi di portare a casa complimenti e piacevoli impressioni.
d’areamediterranea Anno IV numero 21 - 10 GIUGNO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino
Sull’orlo di una crisi nucleare Simona Marganella
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entre ci si prepara al referendum si torna a parlare ancora una volta di nucleare e, in particolare, di Fukushima. La centrale nucleare giapponese torna alla ribalta dell’attenzione mediatica a seguito di un rapporto del NISA (agenzia di sicurezza nucleare giapponese) e dell’IAEA che presenta un quadro ben più preoccupante di quell’ora finora descritto. Si rileva, infatti, che “il danneggiamento del vessel 1 – che contiene il cuore del reattore - sarebbe avvenuto dopo sole cinque ore dallo Tsunami e non dopo 15 come affermato dalla Tepco”. Queste le dichiarazioni di Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia. Il vessel del reattore 2, invece, sarebbe risultato danneggiato dopo circa 80 ore e non 109. Altrettanto importante è la segnalazione emersa dal rapporto rispetto all’ipotesi di melt-through, cioè il passaggio del nocciolo fuso dal vessel al contenimento primario. Si potrebbe profilare, così, una vera e propria ‘sindrome argentina’. Questa la laconica conclusione del direttore Onufrio. La quantità di radiazioni della nuova stima della NISA equivale al 15 per cento delle radiazioni emesse durante l’incidente della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986, spiegano sulla BBC. Il dato raddoppiato comporta
comunque che l’area di contaminazione intorno a Fukushima 1 possa essere molto più estesa di quanto immaginato fino a ora. Dubbi in merito alla sicurezza della centrale, sottolineati dall’AIEA – i muri di contenimento lungo la costa erano alti circa 6 metri: 8 in meno rispetto
all’altezza dell’onda anomala di marzo e anatemi contro il governo, accusato di non aver dato da subito dati chiari e trasparenti. Secondo alcune fonti pare che il governo giapponese stia per consegnare alla AIEA un nuovo documento dove si ipotizza che il “combustibile” nucleare fuso sia fuoriuscito dagli involucri
dei reattori 1 e 3, condizione che avrebbe portato o potrebbe portare alla contaminazione del suolo e di una maggiore area di terreno intorno all’impianto.
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