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Missione possibile

Una necessità, un’idea, un sogno che si sta realizzando. Tutto questo è IL RICAMBIO IMPOSSIBILE. Un vero e proprio supermarket dedicato al mondo HONDA, ma rigorosamente VINTAGE

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Testo e foto: Enzo Tempestini

Ubaldo Pierangelo Montagni, classe 1963, geometra e imprenditore nel settore edile da sempre. Come da sempre è appassionato di moto ma soprattutto di motocross. Una passione nata in adolescenza in una terra, il Piemonte, che è stata patria e fucina di campioni del motocross fin dagli albori della disciplina. Ritrovarlo immerso nel paddock dopo qualche anno da quando frequentava i campi gara per assistere i figli e sapere di questa sua “avventura possibile” diventa “benzina altamente incendiabile” per accendere la voglia di capire. Capire chi, come dove e soprattutto perché…

X’L Toscano “doc” di Pistoia, trasferito da giovanissimo in Piemonte al seguito della famiglia, studi da geometra e diventi un professionista nel settore edile con un’azienda leader specializzata nel mondo dei ponteggi a 360°, poi costruttore e appaltatore. La domanda è; ma come hai fatto ad “incastrarti” nel mondo del motocross?

UM La mia passione per il motocross nasce quando avevo tredici anni, nel momento che sono riuscito ad acquistare la mia prima moto, un SWM con motore Sachs, ovviamente usato e di “quarta mano”, pagato naturalmente a rate.

X’L Passare la tua passione ai figli, dopo gli anni, è stato un passaggio ovviamente scontato

UM Passaggio scontato ma fatto in un modo particolare. Ho acquistato due motorini usati, i classici “Grizzly” del periodo e li ho parcheggiati in garage, dicendo ai miei figli che erano di un amico che li aveva momentaneamente lasciati in custodia da noi e che non li potevano toccare. Poi, dopo un mese circa di astinenza forzata, i due ragazzi hanno iniziato a prendere l’iniziativa salendo in sella anche se a “spinta”, tanta era diventata la voglia di andare in moto. E da lì, è partito il tutto; dalle prime gimkane fino ai campionati di enduro e di cross visto che ovviamente, per “complicarci la vita al meglio”, i due avevano scelto due discipline diverse e quindi ogni domenica eravamo impegnati e a volte su più fronti. E comunque, nella nostra umiltà e nelle nostre possibilità ci siamo tolte grandi soddisfazioni con entrambi, arrivando a vincere titoli regionali e raggiungendo ottimi risultati a livello internazionale con Alessio, il più grande, che ha vinto anche una prova di campionato europeo enduro e con Danilo che ha chiuso la carriera con la partecipazione al campionato del mondo MX3.

X’L E come hai fatto a passare le domeniche dopo che non avete più frequentato il mondo del fuoristrada.

UM All’inizio è stata “dura” ma poi, abbiamo iniziato a frequentare vari mercatini di ogni genere e ci siamo appassionati alla fumettistica diventato collezionisti di pubblicazioni della mia epoca quali “Tex”, “Zagor” e “il Comandante Mark”. Sono stati anni molto intensi anche in quel settore che mi hanno permesso di diventare un “discreto” collezionista di alcune di queste opere, a volte introvabili.

X’L Poi, un bel giorno, i fumetti sono “sfumati” e…

UM E infatti, quasi per caso mi sono ritrovato a chiedere un aiuto al mio grande amico Gianni Amerio, titolare della Amerio Moto, che fin dal tempo delle gare ci ha sempre dato un grandissimo supporto e che noi consideriamo veramente come un nostro “zio” della famiglia. L’aiuto consisteva nel reperire un qualche “rottame” per poter fare qualche gara di enduro e passare il tempo la domenica visto che avevo anche rotto tutti i salvadanai per comprare i fumetti e per evitare ulteriori “danni” volevo ritornare a passar per vigne. A quel punto, Gianni mi ha invitato a partecipare al campionato motocross d’epoca e…la frittata era fatta! Soprattutto perché, dopo che avevamo oramai organizzato tutto, mi è tornato in mente che avevo un forte terrore dei salti…ma la sfida era partita e non potevo più tornare indietro. Ora posso dire che la sfida è stata “vinta” anche se nel corso di questi anni ho portato a casa vari “trofei” quali, una frattura a una gamba, una spalla malconcia, alcune costole non più sane…ma in fondo, quello che conta è che mi sto divertendo da morire.

X’L Un mondo, quello delle gare d’epoca, a volte poco considerato, ma che invece…

UM Veramente un mondo a parte, rispetto al motocross moderno. Un mondo dove ancora si vive tutto in maniera amichevole, dove il primo obiettivo è quello del divertimento e dove, comunque, l’agonismo non manca di certo e dove ti presenti in pista nel week end anche se sei infortunato e non puoi correre, come ho fatto io, visto

che ogni occasione è buona per fare festa.

X’L Ma “ridendo e scherzando”, sempre di competizioni si parla e per essere competitivi bisogna avere i mezzi performanti e questi mezzi a volte (o spesso) si rompono…

UM Esatto, proprio così. Le moto che possono partecipare al campionato d’epoca hanno tutte una “certa età” e ovviamente sono soggette a usura e anche a inconvenienti vari. Da qui, la necessità di reperire alcuni ricambi per la mia Honda e ovviamente, come sempre, ho fatto richiesta al mio caro amico Gianni Amerio che però me l’ha “messa giù” un po’ brutta, dicendomi che era sempre più difficile reperire materiale per le “vecchiette” dovendo affrontare una sorta di missione impossibile per trovare i vari ricambi. E da questa “impossibilità” è nata l’idea di creare un qualcosa che invece avesse reso possibile le richieste dei tanti appassionati del mondo “vintage”. All’inizio, l’idea era quella di creare una sorta di centro ricambi per tutte le marche ma poi, ragionandoci sopra, abbiamo capito che ci sarebbe stato un dispendio di energie e di soldi notevole e allora, dopo il primo stock di ricambi acquistati dall’amico Gianni Amerio, insieme a mio figlio Danilo abbiamo preferito concentrarci su un solo marchio e abbiamo deciso di continuare e di buttarci in questo “affare impossibile” con un target ben preciso. Poi, visto che da sempre il mio cuore è di colore “rosso Honda”, la scelta è stata praticamente obbligata: siamo partiti dedicando tutto al marchio giapponese per eccellenza.

X’L Da dove e come è partita questa avventura.

UM Tutto è partito nel momento in cui, purtroppo, la concessionaria Amerio Moto ha subìto un’alluvione che ha costretto il caro amico Gianni a prendere la decisione di liberarsi di molto materiale, visto che non aveva modo ma soprattutto non aveva

il tempo di poter recuperare molto, di quello che era andato quasi perso nel catastrofico evento. Abbiamo fatto un accordo con Gianni e abbiamo acquistato tanta “roba” ma abbiamo anche dovuto lavorare molto per recuperare il tutto, smontando, lavando e ripristinando ogni particolare. Quello è stato il punto di partenza poi, ovviamente, siamo passati all’attacco dei vari mercatini in Italia e anche in Europa, per reperire quanti più ricambi possibili. All’inizio è stata tutta un’improvvisazione totale, e da “vecchio” geometra di cantiere non potevo aspettarmi di più ma poi, con il passare del tempo, abbiamo capito che c’era qualcosa che andava nel verso giusto visto che sono iniziate ad arrivare richieste da tutto il mondo, richieste che sono andate al di sopra di ogni nostra più rosea aspettativa. A quel punto abbiamo deciso di dare un’impronta ben precisa alla nostra organizzazione e anche se a oggi non siamo ancora allo standard di “precisione” che ci piacerebbe avere, abbiamo fatto veramente dei grandi passi in avanti ma stiamo continuamente lavorando per migliorarci.

X’L Da quello che siamo riusciti a vedere dall’interno, si nota effettivamente un’organizzazione e una precisione che rispetto agli standard del mondo “vintage” sembra nettamente al di sopra della media. Un vostro “pallino” oppure una necessità.

UM Entrambe le cose anche se, a essere sincero, quello della precisione, dell’ordine e della pulizia, è un mio “pallino” ben preciso e sono condizioni che cerco sempre di applicare in ogni cosa che faccio. Inoltre, sono fortemente convinto che fornire al cliente un servizio ottimale e soprattutto un riferimento affidabile, sono situazioni che a lungo termine portano sempre risultati positivi soprattutto se si riesce a fornire quel servizio che, riguardo il mondo Honda vintage, sembrava veramente impossibile da avere.

X’L Un’attività relativamente “giovane” che da circa un anno e mezzo è sul mercato. Un “catalogo” che a occhio nudo si può definire “impossibile”

UM

Effettivamente abbiamo iniziato da poco e tengo a precisare che questa attività la svolgiamo come “passione”. Prima c’era la collezione di fumetti ora c’è “il ricambio impossibile”. Al momento ci avviciniamo a grandi passi verso i duecento telai disponibili. Se non sbaglio, dalle schede che registriamo, ogni ricambio è catalogato nel momento dell’arrivo in sede, dovremmo essere a “quota” 187, ma aumentano di giorno in giorno. Visto che noi acquistiamo prevalentemente moto complete, il valore numerico resta valido anche per ogni tipologia di ricambio.

X’L Un’attività secondaria nata da poco, una professione (geometra) che ancora ti impegna tantissimo ma un obiettivo ben preciso; dove vuole arrivare “il ricambio impossibile”

UM Diciamo che, se la salute mi accompagna (il gesto scaramantico è d’obbligo), l’idea è quella di diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati del mondo Honda vintage. Dal privato che vuole ricostruirsi la moto avuta in gioventù, al collezionista che vuole ampliare il parco “macchine” fino a tutti i piloti che utilizzano le moto della casa alata ancora a livello agonistico, oppure semplicemente per assaporare il gusto di guidare le moto che hanno fatto storia nel periodo d’oro del motocross. Per tanti restauratori siamo già un buon riferimento dove trovare ricambi “impossibili” ma devo essere onesto, questo non ci basta e vogliamo arrivare più avanti.

X’L Cosa chiede il cliente “tipo” del “il ricambio impossibile”

UM La richiesta prevalente riguarda la ricambistica motore in generale. Poi si passa alla parte dei ricambi della ciclistica quali ruote, telai e altro. Il nostro cliente “tipo” è quello che arriva, e con una richiesta molto specifica, ci ordina un modello di moto da restaurare. A quel punto parte il processo di ricostruzione e al termine forniamo un prodotto che noi definiamo “pronto gara” e cioè ripristinato in tutti i suoi particolari con la moto che, a prescindere dall’utilizzo finale, sarebbe in grado di scendere in pista per competere ad alto livello. Una nostra scelta ben precisa è quella di fornire prodotti con la massima qualità possibile. Facendo l’esempio dei motori, che sono sempre più richiesti, li consegniamo al cliente rivisti e ricondizionati in ogni particolare con un grado di qualità “pari al nuovo”.

X’L Da dove inizia il processo di restauro e come si evolve

UM Ovviamente si parte dal telaio. Scelto il modello, analizziamo il telaio in ogni

sua parte e interveniamo per ripristinare al meglio tutte le parti che necessitano di una revisione, soprattutto nel sotto culla dove normalmente si presentano le problematiche maggiori, poi lo sabbiamo e lo riverniciamo con i colori originali. Normalmente viene effettuata una verniciatura a polvere, come quella in origine, ma a volte, come nel caso del colore dei modelli del 1987, non trovando il colore originale in polvere, interveniamo con la classica verniciatura in monocomponente ma sempre con il pantone originale. Poi, una volta sistemato a dovere il telaio si passa a tutto il resto iniziando passo dopo passo l’assemblaggio di tutti i componenti.

X’L Nel caso di mancanza di particolari per completare uno specifico modello di moto, riuscite a reperire materiale originale.

UM Purtroppo è sempre più difficile. Fortunatamente abbiamo in sede un blocco di ricambi originali che definiamo come il “cuore” del nostro magazzino che però al momento ci riserviamo di vendere visto che sono di difficile reperibilità. Per completare le moto, attingiamo al nostro “archivio” dove comunque, al momento, possiamo dire di avere quasi tutto per ogni modello.

X’L A questo punto, è necessario e lecito, parlare dell’aspetto economico. Quanto costa avere una moto ricondizionata pronto gara.

UM Tutto è relativo al modello scelto, ovviamente. Ma soprattutto anche all’uso che se ne vuol fare. Al momento, le più ambite sono quelle moto con le quali i piloti si possono iscrivere alle varie categorie del campionato italiano epoca. Se ad esempio, la classe D2, accetta moto dal 1982 al 1985, ovviamente, la “85” che è quella più fresca sarà la più

ambita e di conseguenza quella di valore più alto. E questo concetto vale per tutti i modelli ammessi come “ultimo anno” alle varie categorie. Un fattore scatenante nella richiesta dei ricambi e anche delle moto complete, è stato proprio il successo raggiunto dalle varie gare di moto d’epoca negli ultimi due anni. Le gare contano sempre più appassionati dietro i cancelli di partenza e di conseguenza è aumentata anche la richiesta di ricambi e di moto al completo. Per quantificare il valore di una Honda 250 del 1985, con un restauro come lo definiamo noi “pronto gara”, diciamo che il prezzo di mercato attuale oscilla tra i 4 e i 5.000 euro. Per la categoria successiva (D3) con moto dall’86 all’89 il prezzo si alza in media di circa 2.000 / 2.500 euro per un 250 dell’89 che, essendo la più “giovane” è sempre quella che viene più richiesta. Anche se verifichiamo che il modello del 1988 è ancora tanto ambito visto che è stata l’ultima versione con le forcelle tradizionali che ad oggi, sembrano essere più performanti di quelle “rovesciate” dell’anno successivo.

X’L Dal prossimo campionato, che sta per partire, è stata introdotta una nuova categoria, la “super evo” con moto che vanno dal 1990 al 1996. Una categoria dove si inizierà a “spingere forte” con mezzi che forniscono ancora prestazioni di altissimo livello.

UM Esatto, proprio così, si spingerà veramente forte in quella categoria. Nel nostro “piccolo” abbiamo già verificato una richiesta di ricambi e di moto, soprattutto del 1996, che va al di sopra delle disponibilità del mercato e ovviamente, i prezzi sono saliti e di molto. Poi, essendo i piloti tutti di una certa esperienza e di un certo valore agonistico, ci troviamo di fronte a richieste sempre più specifiche e dettagliate, che a volte ci mettono anche in difficoltà. Nel mondo vintage riscontriamo delle esigenze che ad oggi nel mondo delle moto moderne non si verificano. Personalmente, partecipando al campionato veteran con una moto moderna, ho verificato che ho avuto bisogno di pochissimi ricambi e interventi di manutenzione cosa diametralmente opposta a quanto accade nel vintage.

X’L Tra i vostri clienti, c’è qualcuno in particolare che effettivamente vi “mette alla prova” quando chiede qualcosa

UM Ce ne sono alcuni veramente ma veramente preparati che sanno tutto su vari modelli di moto. Per fortuna siamo riusciti a farci conoscere anche oltre oceano e abbiamo un cliente molto particolare, un ingegnere che la vora alla NASA, che ci manda la “lista della spesa” in maniera talmente dettagliata, con codici e specifiche tecniche, che ogni volta ci lascia veramente sorpresi ma che allo stesso tempo ci aiuta ad acquisire esperienza.

X’L Avete clienti in tutta Europa, in America e in altri stati con i quali lavorate molto bene. In Italia come si lavora

UM Il mercato italiano è senza dubbio quello più difficile. Lavorare con gli americani, prevalentemente clienti della California, è facile e immediato, cosi come con i francesi e i clienti del nord Europa. Lavorare con i clienti italiani è complicato ma d’altronde siamo un popolo di “affaristi” e in questo mondo dell’epoca tutti vogliono “fare l’affare”, ma va bene cosi. Anche questo è uno dei lati positivi del nostro “secondo lavoro”.

X’L Quale è il “range” coperto dai ricambi disponibili

UM Al momento abbiamo ricambi, anche se non tutti, per le moto Honda dal 1973 al 1996, praticamente dal primo anno di produzione fino gli anni che oggi vengono classificati come “vintage”. Nella collezione che abbiamo esposta, è possibile anche visionare una “Elsinore” 250 del 1973, una moto praticamente introvabile di proprietà del nostro amico e collaboratore Franco Ferraccin, un meccanico d’altri tempi possessore di una collezione di valore inestimabile compresa questa moto, più unica che rara.

X’L Ovviamente, all’interno dell’attività “Il ricambio impossibile”, non può mancare una bella e nutrita collezione di pezzi pregiati. Ma quelle moto, sono in vendita?

UM Ovviamente le moto… non sono in vendita. Da “buon” collezionista, è naturale che non posso privarmi dei pezzi migliori ma la cosa che mi impensierisce di più è che la collezione aumenta con il passare del tempo. Un segnale “preoccupante”, è mi sale forte il dubbio se stiamo creando un ambiente “privato” per dare sfogo e soddisfazioni alla nostra passione oppure a tutti gli effetti, un’attività commerciale. Un fatto è certo, all’interno del nostro magazzino giorno dopo giorno si sta ricreando un ambiente molto simile a quello delle officine dei tempi passati, dove la gente si incontrava per fare anche delle belle chiacchierate, per lanciare le classiche sfide domenicali o magari per i classici “sfottò” derivati dalla gara precedente. Abbiamo dovuto installare anche dei distributori automatici in modo di soddisfare le necessità dei più esigenti che magari non rinunciano a un caffè o una bibita nemmeno in officina.

X’L Di seguito alla passione e al lavoro “secondario” sono nate anche partnership commerciali importanti.

UM Facendo riferimento proprio al fattore di aver ricreato un ambiente che possiamo definire “nostrano” o addirittura di “altri tempi”, alcuni marchi importanti si sono interessati a noi, marchi quali Parts Europe, Bardhal, Messico Moto e altri che stanno per arrivare. Abbiamo attirato l’attenzione per il nostro modo di fare ma anche e soprattutto per il nostro modo di vedere le cose che fa riferimento al periodo migliore del motocross, quello di una volta. Ovviamente siamo presenti a tutti i livelli di diffusione partendo dal sito internet con la possibilità di ricerca e acquisto diretto di quanto necessario, ma per il mio e modesto modo di vedere, sto cercando di trasmettere a mio figlio Danilo gli importanti valori del rapporto umano che deve sempre esistere e con estrema priorità. Da noi sarete sempre i benvenuti anche solo per una

chiacchierata tra amici appassionati.

XL A chiusura di quella che è stata più una fantastica esperienza che una “semplice” intervista, non possiamo fare altro che ringraziare Ubaldo (il geometra), il figlio Danilo (anche lui diventato imprenditore nel settore edile), il collaboratore Andrea (prezioso assistente nel realizzare tutte le foto) e Franco con il quale abbiamo preso accordi per andare a trovarlo in sede per mostrare ai nostri lettori, nel dettaglio, le sue “meraviglie”.

“...abbiamo in sede un blocco di ricambi originali che definiamo il “cuore” del nostro magazzino che però al momento ci riserviamo di vendere visto che sono di difficile reperibilità. Per completare le moto, attingiamo al nostro “archivio” dove comunque, al momento, possiamo dire di avere quasi tutto per ogni modello”

“... ci sono ricambi per le moto Honda dal 1973 al 1996, prticamente dal primo anno di produzione fino gli anni che oggi vengono classificati come “vintage”. Nella collezione che abbiamo esposta, è possibile anche visionare una “Elsinore” 250 del 1973, una moto praticamente introvabile di proprietà del nostro amico e collaboratore Franco Ferraccin, un meccanico d’altri tempi possessore di una collezione di valore inestimabile compresa questa moto, più unica che rara”

Elsinore CR250 // 1973 - CR 250 1996: queste due moto identificano esattamente il periodo temporale all’interno del quale sono classificate le moto “vintage”

Franco Ferraccin, appoggiato alla sella di una delle sue moto da collezione. Probabilmente il pezzo più raro e più pregiato dell’intero lotto di sua proprietà.

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