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Cresce la voglia di case più grandi

Il proprio appartamento è più prezioso: gli italiani hanno rivalutato il proprio immobile dopo il lockdown. Ma ha anche aumentato la voglia degli italiani di cambiare casa per avere più spazio a disposizione. È uno dei dati più rilevanti che emerge dall’ultima edizione di CasaDoxa, osservatorio che ha coinvolto in un sondaggio 7 mila famiglie. Il numero di nuclei che afferma di voler cambiare casa è infatti al 12%, cinque punti in più rispetto alle due edizioni precedenti (2018 e 2019) in cui la quota era rimasta costante al 7%. Di questi, il 30% punta all’affitto mentre il 70% è propenso all’acquisto, il che equivale a un 8,4% di famiglie sul totale del campione disponibile a comprare. In particolare, sono molto graditi servizi condominiali extra, mentre salgono nelle priorità gli elementi legati a comfort e salubrità. Non solo: chi non cambierà casa è pronto a investire del denaro per vivere meglio. Il 46% degli intervistati afferma di voler procedere con interventi migliorativi.

Un condominio tutto di legno

Sembra un condominio come tanti di Stoccarda. Ma è diverso: è realizzato in legno. L’ordine degli architetti della città tedesca lo ha premiato come edificio esemplare della regione. Il condominio conta quattro piani e 11 appartamenti, ed è realizzato in legno massello, senza l’uso di colle o parti metalliche. Tutti gli elementi, dal tetto alle pareti, sono infatti

raccordati fra loro grazie a un particolare sistema a incastro brevettato dall’azienda italiana Holzius. L’immobile inizia ora a essere abitato ed è stato realizzato su iniziativa di un gruppo di privati, che ha scelto un progetto architettonico basato su una filosofia condivisa di sostenibilità. Non a caso, infatti, il progetto evoca un grande tronco d’albero appena tagliato, con geometrie pulite, semplici, ma sofisticate. Tutti gli elementi in legno massello sono stati lasciati a vista per appartamenti che hanno un taglio fra i 61 e i 115 metri quadrati.

Immobili, calo di valore per il residenziale

Mercato immobiliare italiano in stand by a causa del coronavirus. L’Osservatorio dell’agenzia delle Entrate ha calcolato un calo delle compravendite del -15,5% dal per quanto riguarda i primi mesi del 2020 e una riduzione dei prezzi. E, secondo l’istituto di ricerca Nomisma, nel 2020 saranno 2 milioni in meno le famiglie che non potranno tradurre in acquisto il proprio fabbisogno abitativo. Nomisma prevede una contrazione del valore degli immobili con una media annua per il 2020 del -2,6% nel segmento abitativo secondo uno scenario base, e del -3,1% e -3,2% rispettivamente nei settori direzionale e commerciale. Ma anche una flessione di 4 punti percentuali nello scenario hard, cioè con una recrudescenza dell’emergenza coronavirus.

Gli italiani stanno stretti in casa

Gli appartamenti degli italiani sono troppo piccoli? Secondo i dati di Eurostat, in Italia la percentuale di persone che ritiene di vivere in locali angusti supera la media europea. La media italiana delle famiglie che vivono in condizione di sovraffollamento è più alta rispetto a quella europea: nel 2018, ultimo anno con dati disponibili per il confronto, la differenza è di oltre 10 punti percentuali: 27,8% a 17,1%. Secondo Eurostat, una famiglia vive in una casa sovraffollata se non ha a disposizione una stanza per il soggiorno, una camera matrimoniale, una camera per un componente di età pari o superiore a 18 anni, una camera doppia per ragazzi dello stesso sesso di età compresa tra i 12 e i 17 anni, una camera per ogni singolo giovane di età compresa tra 12 e 17 anni e non inclusa nella categoria precedente e una camera per coppia di bambini di età inferiore a 12 anni.

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