Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB/ Trento - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano
PERIODICO DI INFORMAZIONE PERIODICO DI INFORMAZIONE SUL MONDO DEL CONDOMINIO SUL MONDO DEL CONDOMINIO
ANNO 3 - NUMERO 24 - APRILE / MAGGIO 2018 www.casacondominio.net
LE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO
CONDOMINIO SOSTENIBILE
e
CERTIFICATO
Vai dove ti porta il cuore il 16 settembre ti aspetto alla FIERA DEL CONDOMINIO
SOSTENIBILE RISCALDAMENTO COME RIPARTIRE LE SPESE
PROFESSIONI AMMINISTRATORI, ONERI SENZA ONORI
TETTO TUTTE LE SOLUZIONI PER LA COPERTURA
Il futuro è wireless. Noi lo viviamo da sempre Le nostre soluzioni wireless per il comfort domestico sono pensate per garantire la massima efficienza gestionale ed un significativo risparmio energetico negli impianti centralizzati di sistemi abitativi complessi. In particolare, MaggiorDOMO®, la nostra proposta di maggior successo, è in grado di gestire da remoto fino ad otto ambienti per ogni unità abitativa e, grazie alla tecnologia wireless, può essere installata a costi contenuti ed in tempi rapidissimi.
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FIERA DEL CONDOMINIO
SOSTENIBILE FIERA DI VERONA - PALAZZO EXPO 16-18 SETTEMBRE 2018
L
a Fiera del Condominio Sostenibile è una grande opportunità per imprese, professionisti, ma anche per l’utente finale. Per tre giorni, a settembre, Virginia Gambino Editore propone un poker di iniziative su uno spazio di 3.500 mq, con un punto di ristoro organizzato per ospitare anche workshop. Domenica 16. Festa del Condominio: evento destinato a coinvolgere soprattutto l’utente finale, con al centro ristrutturazione, riqualificazione e consolidamento delle strutture e servizi connessi alla gestione.
Lunedì 17, mattina. Secondo Convegno nazionale di YouBuild, per chi opera nel settore della progettazione e realizzazione. Lunedì 17, pomeriggio. Condominio Ok, il roadshow punto di riferimento per gli operatori della gestione condominiale e per gli utenti. Martedì 18. Convegno nazionale di YouTrade, giunto alla edizione numero 11, incentrato sugli scenari del futuro della distribuzione edile.
per info: 02 47761275 - 340 1761951 - www.fieradelcondominio.com CONDOMINIO SC - 1
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N. 24 APRILE / MAGGIO 2018
EDITORI@LE
TUTTI A VERONA SENZA FARE RUMORE
È
il caso di dire che spesso i sindaci delle città sono affetti da sordità congenita, mentre i condòmini ci sentono benissimo. Chi abita in un piccolo centro, oppure lontano dalle strade più frequentate se ne rende meno conto. Eppure il suono è uno dei problemi maggiori di chi vive in un condominio. I rumori molesti che arrivano dalla strada non solo possono fare da colonna sonora sgradita durante la giornata, ma arrivano anche a disturbare il sonno. E, questo, ha una incidenza, anche pesante, sulla salute. Eppure il flagello della movida, con locali che restano aperti fino a tardi e richiamano folle di giovani (e meno giovani), non solo è un problema di chiasso
da non sottovalutare per chi abita nelle vicinanze, ma ha anche aspetti di ordine pubblico e di pulizia delle strade. Lo testimonia una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna in sede penale di un bar a Milano che, oltre ad attrarre numerosi clienti, che stazionavano anche sulla strada, diffondeva musica fino a sera inoltrata. I giudici, infatti, hanno condannato il bar non solo a cessare la propria attività molesta, ma anche al pagamento del risarcimento dei danni a favore dei condòmini (ma con un nuovo processo in sede civile). Il Tribunale aveva stabilito, mediante le deposizioni degli abitanti della strada, che quel locale pubblico ha provocato disturbo al riposo
e alle occupazioni di chi vive nello stabile. Anche altre sentenze in giro per l’Italia sembrano in sintonia con la condanna di chi rovina il sonno dei condòmini. Eppure l’intervento della magistratura non è una strada percorribile abitualmente per ottenere giustizia. In primo luogo, presuppone un’azione, anche costosa in termini di soldi e di tempo, da parte dei condòmini. In secondo luogo, le sentenze arrivano solitamente dopo anni di iter giudiziario, tra dibattimento e ricorsi. Infine, avviene anche che il locale incriminato cambi ragione sociale con una vendita più o meno fittizia e tutto ricomincia daccapo. Infine, la movida non è l’unico problema. In Italia la soglia dei 65 decibel stabilita dalla legge è superata in quasi tutte le città e si stima che più del 72% della popolazione sia esposta a livelli di rumore superiori ai limiti massimi stabiliti dalla normativa. Un’altra causa è, per esempio, il traffico stradale, che perseguita non solo chi abita nelle zone della movida. C’è, poi, il rumore prodotto dai vicini di casa, dai cantieri, dalle attività produttive, dagli aerei, dalle ferrovie... La soluzione? Chi non vuole cambiare casa può scegliere una terza via: isolare acusticamente la propria abitazione. Si può, anche se non sempre è semplice. E se cercate il sistema migliore potete trovarlo alla Fiera del Condominio di Verona, che si terrà dal 16 al 18 settembre (articolo a pagina 12).
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CONDOMINIO LE SCELTE GIUSTE PER LA SALUTE DELLA CASA E DEL PORTAFOGLIO
SOSTENIBILE
e CERTIFICATO
Periodico di informazione sul mondo del condominio Anno 6 - Numero 24 - Aprile / Maggio 2018 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. condominio@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Consulente editoriale / Editor Consultant Stefano Lavori / stefano@vgambinoeditore.it
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SOMMARIO EDITORIALE TUTTI A VERONA SENZA FARE RUMORE............................... 1
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DOMANDE & RISPOSTE LE SOLUZIONI DELL'ESPERTO.............................. 4 SICUREZZA NON DATE LA SCOSSA AI VOSTRI CONDÒMINI....................... 9 MANUTENZIONE ASCENSORI ASCENSORE O PIATTAFORMA?................ 10 STORIA DI COPERTINA FIERA DEL CONDOMINIO CON LA CASA NEL CUORE.................................. 13 FIERA DEL CONDOMINIO È QUI LA FESTA................................................... 14 PRIMO PIANO CESSIONE DEL CREDITO QUASI QUASI VENDO IL BONUS.......................... 18 BONUS CASA AL FINANZIAMENTO CI PENSIAMO NOI................................ 22 EFFICIENZA ENERGETICA MUTUO VERDE PER NON ANDARE IN ROSSO 24 RISCALDAMENTO COME RIPARTIRE LA BOLLETTA.................................... 26 NEWS NOTIZIE DAL MONDO DEL CONDOMINIO........................................... 28 DIRITTO & ROVESCIO
Conto alla rovescia per la Fiera del Condominio Cessione del credito: si può fare
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FACCIAMO I CONTI COME CONTARE LE GOCCE D'ACQUA.......................... 29 PROFESSIONE AMMINISTRATORE NON C'È ORDINE IN CONDOMINIO... 30 CONFLITTO DI INTERESSI VI SPIACE SE VOTO A MIO FAVORE?................ 32 SPECIALE TETTO - 1 MEGLIO INIZIARE DOVE SI FINISCE............................................... 34 TETTO - 2 LE COSE GIUSTE SOTTO IL CIELO.................................................. 37 FACCIATE VENTILATE FACCIAMO ARIA, PER FAVORE................................
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REPORT CONDOMINIO OK
Tetto, tutto quello che avreste voluto sapere
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VOGHERA QUELLA CITTÀ È LA MEDIA D'ITALIA........................................... 49 IDEE UTILI DE FAVERI L'ISOLAMENTO CHE S'INQUADRA.............................................. 54 INTERNORM FUORI IL FREDDO CON SEI CAMERE....................................... 54
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Risponde l’esperto di condominio Umberto Anitori
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LA VOSTRA POSTA
LUCE SPENTA SULL’IMPIANTO della documentazione esistente e qualora il condominio ne fosse sprovvisto dovrà attivarsi per regolarizzare gli impianti condominiali ai fini della sicurezza.
Il torto degli assenti
Dovendo rifare l’impianto elettrico del mio negozio, al piano terra di un condominio, ho chiesto all’amministratore copia della dichiarazione di conformità dell’impianto di terra, in quanto ci siamo connessi all’impianto condominiale esistente. Mi è stato risposto che non c’è nessuna ragione e nessun obbligo che impone al condominio di rilasciare la dichiarazione dei propri impianti agli utilizzatori. Premesso che le parti comuni del condominio sono soggette all’obbligo di progetto, perché alimentate da un contatore trifase da 10 kW, dalle poche informazioni che sono riuscito a raccogliere sembra che a oggi non ci sia né il progetto, né la dichiarazione di conformità per le verifiche di terra, a cui è soggetto il committente. Che cosa trasmetto all’Asl e all’Inail? C.P. Milano Se il documento è disponibile, il condòmino ha il diritto di prenderne visione e acquisirne copia. L’articolo 1130
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del Codice Civile, al punto 6 impone all’amministratore del condominio di «curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari di diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensive del codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato relativo alle condizioni di sicurezza delle parti comuni dell’edificio». Inoltre, il secondo comma dell’articolo 1129 recita: «Contestualmente all’accettazione della nomina e a ogni rinnovo dell’incarico, l’amministratore comunica i propri dati anagrafici e professionali, il codice fiscale o, se si tratta di società, anche la sede legale e la denominazione, il locale ove si trovano i registri di cui ai numeri 6) e 7) dell’articolo 1130, nonché i giorni e le ore in cui ogni interessato, previa richiesta all’amministratore, può prenderne gratuitamente visione e ottenere, previo rimborso della spesa, copia da lui firmata». Pertanto, l’amministratore è obbligato a mostrare e fornire copia
Abito in un condominio di otto appartamenti. Nello scorso mese di marzo, dopo la nevicata di fine febbraio si sono staccati intonaci dai cornicioni e dai balconi. La domenica successiva non essendoci l’amministratore, ci siamo riuniti in casa mia e abbiamo deciso di far rifare tutte le quattro facciate, approvando un preventivo di spesa di 40mila euro più Iva. I lavori inizieranno nel mese di luglio. Faccio presente che eravamo presenti sette proprietari e un inquilino con delega del proprietario. Ora, proprio il proprietario assente asserisce che l’assemblea non è valida in quanto non convocata regolarmente, e anche lui avrebbe potuto presentare un preventivo. È valida l’assemblea senza convocazione scritta? L.V., via e-mail Da quanto riferisce, l’assemblea è stata convocata in maniera poco ortodossa. La presenza di tutti i condòmini sana i difetti di convocazione, quindi anche l’assente, ma che aveva delegato ed era, quindi, informato dell’assemblea. Qualche dubbio può sussistere in merito ai poteri del delegato, che probabilmente ha ricevuto l’incarico senza un preciso ordine del giorno, ma su un generico problema di urgenza dovuto ai distacchi di intonaci. Ritengo che per il condominio, composto soltanto da otto condòmini, non sussista l’obbligo di avere un amministratore. Ma l’importante è che vi sia una figura ben definita che ne svolga le funzioni. Nel caso specifico è essenziale il fatto che sia stato redatto un verbale dell’assemblea da cui risulta ben
SPORTELLO DI CONSULENZA PER IL CONDOMINIO chiara la volontà dei condòmini tutti di accettare il preventivo. Qualora anche si potesse considerare non valido il voto del delegato, la maggioranza comunque raggiunta sulla scelta del preventivo è tale da considerare irrilevante ai fini della validità della delibera, il voto dell’inquilino delegato.
Il muro di gomma dei proprietari Amministro un condominio di dieci appartamenti ex cooperativa, dove abito. Da anni nel nostro muro di recinzione si manifestano infiltrazioni di acqua putrida provenienti dalla fogna della palazzina limitrofa, che si trova a un livello superiore. Quest’ultimo inverno, forse a causa delle gelate, il muro in questione ha iniziato a sfaldarsi. Da anni ho cercato di coinvolgere i proprietari della palazzina, ma trattandosi di una proprietà indivisa tra vari eredi (sono cinque appartamenti per tre fratelli), che non si parlano tra loro e che non hanno nemmeno nominato un amministratore, come posso evitare ulteriori danni, senza spese per il nostro condominio? Lettera f irmata Ovviamente deve formalizzare la richiesta di intervento e di rimborso dei danni nei confronti dei proprietari della palazzina limitrofa, con raccomandata o, addirittura, con notifica a mezzo ufficiale giudiziario. Persistendo il disinteresse dei responsabili, potrà a mezzo di un avvocato rivolgersi all’autorità giudiziaria: quando per qualsiasi causa manca il legale rappresentante dei condòmini o dei partecipanti alla comunione, chi intende iniziare o proseguire una lite contro i partecipanti a un condominio può richiedere la nomina di un curatore speciale ai sensi dell’articolo 80 del Codice di Procedura Civile.
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Risponde l’esperto di condominio Umberto Anitori
LA VOSTRA POSTA
- continua da pag. 7 -
Permesso condizionato L’amministratore mi ha negato il permesso di installare l’unità esterna del climatizzatore sulla facciata condominiale perché sostiene che è una parte di perimetro che non mi appartiene. Posso, secondo voi, rimanere in casa senza climatizzatore pur pagando tutti gli oneri del condominio? Potete darmi qualche consiglio o indicarmi qualche legge. Santo. B., via e-mail In effetti le mura perimetrali sono parte comune dell’immobile e l’articolo 1102 del Codice civile ne disciplina l’utilizzo. Infatti recita testualmente: «Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa. Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso». Nel caso specifico mi sembra che le prime due condizioni siano rispettate, in quanto non viene alterata la destinazione d’uso e tutti i condòmini possono farne parimenti uso. Ciò non significa che sia possibile utilizzare le
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parti comuni a proprio piacimento perché, sempre che non esista particolare divieto nel regolamento di condominio, bisogna rispettare alcune disposizioni. Più precisamente, l’obbligo di informare preventivamente l’amministratore; il divieto di non ledere il cosiddetto decoro architettonico dell’edificio (ossia l’estetica della facciata); il divieto di installare impianti che, con il loro rumore, possano dare fastidio ai vicini; in caso di montaggio non sul balcone ma sulla facciata dell’edificio, l’obbligo di rispettare le distanze minime rispetto agli altri balconi o finestre; l’obbligo di rispettare la normativa urbanistica e, quindi, il regolamento urbanistico comunale.
Mi compro la guardiola Nel condominio dove abito da anni facciamo a meno del portiere, che era rimasto come addetto alle pulizie in cambio dell’utilizzo dell’appartamento. Ora da oltre un anno, non riuscendo più a svolgere il servizio, ha lasciato l’appartamento ed è tornato al paese di origine. Il condominio ha quindi deciso di vendere l’appartamento che era occupato dal portiere e io avrei intenzione di acquistarlo con l’idea di adibirlo come studio per mio figlio che fa praticantato come commercialista e che vorrebbe mettersi in proprio. L’amministratore sostiene che l’appartamento non è accatastato. Come dobbiamo fare per regolarizzare la situazione e formalizzare l’acquisto? Armando L., via e-mail Premesso che probabilmente l ’ex-appartamento del portiere è accatastato nell ’ambito dei servizi comuni, per procedere alla vendita o all ’aff itto dell ’immobile occorre frazionare le parti comuni con la modif ica della destinazione d ’uso. Per la variazione della destinazione d ’uso il Codice civile è molto chiaro. All ’articolo 1117-ter recita: «Per soddisfare esigenze di interesse condominiale, l ’assemblea, con un
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numero di voti che rappresenti i quattro quinti dei partecipanti al condominio e i quattro quinti del valore dell ’edif icio, può modif icare la destinazione d ’uso delle parti comuni. La convocazione dell ’assemblea deve essere aff issa per non meno di 30 giorni consecutivi nei locali di maggior uso comune o negli spazi a tal f ine destinati e deve effettuarsi mediante lettera raccomandata o equipollenti mezzi telematici, in modo da pervenire almeno venti giorni prima della data di convocazione. La convocazione dell ’assemblea, a pena di nullità, deve indicare le parti comuni oggetto della modif icazione e la nuova destinazione d ’uso. La deliberazione deve contenere la dichiarazione espressa che sono stati effettuati gli adempimenti di cui ai precedenti commi. Sono vietate le modif icazioni delle destinazioni d ’uso che possono recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato o che ne alterano il decoro architettonico». Una volta realizzato il frazionamento e il cambio di destinazione d ’uso, il condominio potrà procedere alla vendita o alla locazione dell ’immobile. Per la vendita è necessario il consenso della totalità dei condomini sia in assemblea, che per la sottoscrizione del rogito davanti a un notaio. Per l ’aff itto, con contratto che non superi la durata di nove anni, è suff iciente la maggioranza semplice.
IDEE UTILI PRIMO PIANO XXX SICUREZZA Ing. Giuseppe Cardenia
NON DATE LA SCOSSA AI VOSTRI CONDÒMINI
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a norma Cei 64-8 (sulla sicurezza degli impianti elettrici) insieme al D.lgs. 81/08, prescrivono che gli impianti elettrici siano dotati di misure di protezione contro le sovratensioni, dimensionabili solo dopo aver effettuato una idonea valutazione del rischio di fulminazione. La valutazione del rischio di fulminazione è da effettuarsi in ogni edificio contenente attività lavorative e/o in edifici soggetti a Cpi e/o edifici con la superficie di parti comuni superiori a 200 metri cubi (pari a circa 70 metri quadri). La valutazione del rischio fulminazione effettuata secondo la norma Cei En 62305-2 (Cei 81-10/2) può portare a due conclusioni: la prima, rischio fulminazione totale minore del rischio tollerabile (Rt). In questo caso la struttura si definisce «auto protetta» dal rischio fulminazione e quindi non è necessario procedere all’installazione di sistemi di protezione contro il fulmine. In secondo luogo, il pericolo di fulminazione totale maggiore del rischio tollerabile
(Rt). In questo caso dovranno essere adottate idonee misure di protezione contro le scariche atmosferiche. Il Dpr 462/01 impone la verifica periodica dell’efficienza e dello stato manutentivo dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. Che cosa bisogna fare Contattare un professionista abilitato alla valutazione del rischio di fulminazione degli edifici, che effettuerà: • analisi della distribuzione e caratteristiche degli impianti elettrici all’interno degli edifici e sviluppo degli stessi all’interno dell’insediamento; • rilievo dettagliato degli edifici e strutture (intendendo per rilievo una verifica dimensionale degli stessi sulla base delle planimetrie); • verifica dei parametri necessari allo sviluppo dell’analisi del rischio quali caratteristiche dei presidi antincendio, esistenza di aree con rischio di esplosione, carico d’incendio, eccetera;
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la definizione della documentazione: stesura degli elaborati previsti dalla Cei 81-10 (Cei En 623052) costituenti la valutazione del rischio totale, in particolare sarà costituita da una relazione tecnica e da elaborati grafici; contattare ditta specializzata e installare un idoneo dispositivo di protezione contro scariche atmosferiche se, a seguito dell’analisi, si dovesse riscontrare un rischio totale superiore al rischio tollerabile (Rt); affidare a una ditta specializzata la manutenzione del dispositivo; affidare un incarico a un ente di ispezione, per effettuare con la corretta periodicità le verifiche ispettive di funzionamento e sicurezza.
Avvertenza Il rischio di fulminazione della struttura può aumentare dopo l’installazione di un impianto d’antenna televisivo. Questo impianto, infatti, modifica sensibilmente i parametri della valutazione del rischio, come il valore che determina l’altezza totale dell’edificio. Per questo è necessario che prima dell’installazione il tecnico valuti le modalità più corrette d’installazione, evitando di aumentare il Rischio dell’edificio o, nel caso in cui non sia possibile, dovrà aggiornare il documento di valutazione del rischio che potrebbe comportare un superamento del limite e l’obbligo di installazione di un dispositivo contro le scariche atmosferiche, prima non necessario.
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PRIMO PIANO XXX MANUTENZIONE ASCENSORI Marco Cogliati Ricerca Design e User Experience
ASCENSORE O PIATTAFORMA? ECCO QUALE SCEGLIERE
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nstallare un ascensore o una piattaforma elevatrice è una scelta che va valutata considerando una serie di fattori: la normativa vigente, le esigenze funzionali dell’utente, le caratteristiche dell’immobile e il budget a disposizione. Da sempre l’ascensore è visto come un mezzo indispensabile per lo spostamento di persone in edifici con altezze importanti, nonché strumento fondamentale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti, la legge italiana impone in tutti gli edifici nuovi con più di tre piani e dove è possibile in edifici in ristrutturazione, l’inserimento dell’ascensore. In passato la piattaforma elevatrice veniva installata in luoghi dove, per vincoli tecnici e/o architettonici, non poteva essere montato l’ascensore; spesso veniva associata a uno strumento, poco elegante, che aveva il solo compito di spostare gli utenti diversamente abili da un piano all’altro. Con il passare del tempo, l’evoluzione del prodotto a livello di design, le nuove tecnologie e le pressanti richieste di spazi sempre più ridotti hanno fatto si che la piattaforma elevatrice acquisisse sempre maggiori quote di mercato. Oggi, spesso erroneamente, associamo la piattaforma elevatrice all’ascensore. Qual è la differenza principale tra ascensore e piattaforma elevatrice? Innanzi tutto vorrei tranquillizzare i lettori che a livello di sicurezza entrambe le soluzioni rispettano i requisiti essenziali di sicurezza imposti dalle direttive pertinenti. Tecnicamente parlando, a oggi, le differenze sostanziali tra i due prodotti sono due: la prima è la velocità di esercizio e, di conseguenza, a parità di portata,
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la potenza impegnata. La seconda differenza riguarda i volumi tecnici nelle parti estreme del vano di corsa (testata e fossa). Rispetto all’ascensore la piattaforma elevatrice richiede spazi di installazione molto più contenuti. Proviamo ad analizzare i due prodotti singolarmente in modo da poter evidenziare i punti positivi e sottolineare quelli meno performanti. Ascensore Pro. Portata, dimensioni cabina, corsa e velocità non hanno particolari limiti, quindi è un prodotto da progettare secondo le necessità del cliente e del luogo di installazione. Esistono varie tipologie di ascensori con soluzioni tecniche e tecnologiche diverse. Contro. Le dimensioni del vano normalmente sono maggiori, anche se negli ultimi anni i costruttori hanno migliorato molto i prodotti riducendo gli ingombri meccanici dell’impianto e quelli del locale del macchinario. La potenza impegnata può variare dai 3 kW a salire in base alla tipologia di trazione, alla portata e alla velocità dell’impianto. Piattaforma Pro. Rispetto all’ascensore ha costi più contenuti e la gestione dell’installazione e del cantiere generalmente è più veloce. La portata dell’impianto, in base alle dimensioni cabina, può cambiare da 250 a 500 kg. La potenza impegnata (vista la velocità limitata) è molto ridotta, alcune piattaforme hanno motori da 0.5 a un massimo di 2.0 kW, il più delle volte con tensione monofase senza la necessità di avere un contatore trifase dedicato. Contro. L’elemento più significativo in questo prodotto è la velocità, che al
massimo (per legge) può essere 0.15 m/s (l’ascensore nel suo normale utilizzo in condominio ha una velocità che varia da 0.50 a 1.00 m/s e oltre). Altro punto penalizzante in alcune piattaforme, quelle senza porta di cabina, è la manovra della macchina. In questo caso deve essere a «uomo presente», ovvero per muoversi l’utente deve tenere premuto il pulsante sulla bottoniera all’interno della cabina fino all’arrivo al piano desiderato. Aspetti in comune sono le finiture interne ed esterne dei due sistemi, anche se nell’ascensore la scelta dei materiali, colori, rivestimenti ed accessori è molto più ampia. Quindi, idealmente, la piattaforma elevatrice è associata all’installazione in case private, villette che hanno due o tre fermate monofamiliari; l’ascensore invece viene inserito in contesti più popolati come unità abitative multi appartamenti, piccole palazzine, condomini, etc. Questa non è una regola definita, perché, proprio per i motivi analizzati, in alcuni casi troviamo piattaforme elevatrici in condomini di cinque piani (magari con vincoli strutturali) e ascensori in villette private di due fermate (con cabine in cristallo e pavimenti in marmo o parquet). Il consiglio che posso dare a chi si trova nella condizione di dover approcciare a questa scelta è di affidarsi ad aziende che possano analizzare correttamente le vostre esigenze e mostrarvi (e perché no? con una user experience, cioè farvi provare) la soluzione migliore per il vostro caso, valutando attentamente la situazione di traffico, corsa, estetica, funzionalità e costo.
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Il 58% delle famiglie italiane vive in edifici condominiali. Così migliorare confort e sostenibilità delle proprie abitazioni raggiunge due obiettivi insieme: delle città più a misura d’uomo e una vita più sana. Ecco il senso della Fiera del Condominio organizzata a Verona da Virginia Gambino Editore di Federico Della Puppa
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n libro che si intitolava Va’ dove ti porta il cuore (di Susanna Tamaro) molti anni fa raccontava una storia nella quale i sentimenti e gli affetti familiari erano messi al centro, attraverso un dialogo epistolare tra nonna e nipote. Il nostro cuore, gli affetti familiari, il vivere la nostra quotidianità, le relazioni con gli amici, perfino i rapporti di lavoro e il lento fluire e scorrere delle nostre vite spesso non comportano solo scelte razionali, ma anche percorsi intimi e passionali. Esattamente come nel libro. E il cuore è spesso messo al centro delle nostre scelte. Il cuore peraltro è al centro di molte metafore, dal «gettare il cuore oltre l’ostacolo» fino a «al cuor non si comanda». Le scelte giuste Ma sappiamo bene che il cuore da solo non basta, anzi. Per fare le scelte più giuste dobbiamo affidarci non solo al cuore, ma anche alla nostra testa e alla nostra capacità di conciliare passione e razionalità. Sono queste due cose che oggi devono in qualche modo aiutarci a fare le scelte giuste, ben sapendo che la testa deve aiutare quello che il cuore sente, e oggi il nostro cuore non può che sentire tutta l’urgenza e l’importanza di promuovere un modello di sviluppo e di uso dei beni, comprese le nostre abitazioni e i nostri edifici, che sia sostenibile. Viviamo in un grande condominio che si chiama mondo, nel quale le scelte avvengono in un emisfero. E, all’interno di questo, in una nazione. E, a sua volta, in alcune regioni della nazione stessa possono avere una influenza rilevante sui cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo le nostre vite. È questo il senso della Fiera del Condominio organizzata da Virginia Gambino Editore a Verona (vedi articolo a pagina 14).
Estati sempre più calde e inverni freddi spesso portano a dire che «non ci sono più le mezze stagioni». Ma, in realtà, ciò che accade è che il modello di sviluppo al quale siamo stati abituati e nel quale siamo cresciuti, a espansione potenzialmente infinita, ha mostrato tutti i suoi limiti. Quel modello in realtà non esiste e la lunga crisi economica di questi ultimi dieci anni ha evidenziato la necessità di adottare scelte più coerenti, più efficienti e più efficaci di gestione delle risorse. Il passaggio dalle logiche lineari a quelle circolari altro non è che il passaggio da un
Fare una scelta con i sentimenti, diventare sostenibili e pensare al futuro, non è solo un dovere ma è anche conveniente e il nostro portafogli non può che ringraziarci mondo che c’era prima al mondo di oggi, un «condominio-mondo» nel quale non è più possibile sprecare risorse. Ma la tecnologia ci consente di guardare oltre le false chimere della decrescita felice e utilizzare le migliori soluzioni, prodotti e sistemi di gestione in grado di ottimizzare le risorse, usandole e riusandole al fine di ridurre gli sprechi, risparmiando economicamente ma aumentando il benessere complessivo. La sfida che abbiamo di fronte è proprio questa, che va combattuta in ogni aspetto del nostro vivere, dal produrre economico al vivere sociale. Le città e i territori sono al centro di questi processi e nelle città in particolare le scelte di ottimizzazione della gestione delle risorse, da quelle dei servizi come l’acqua e l’energia fino ai rifiuti e al riuso e al riciclo di quanto non più
utilizzato, sono al centro delle politiche smart, che vedono non solo impegnate le amministrazioni pubbliche, ma che hanno nel singolo cittadino e nei gruppi sociali i principali attivatori, ma in molti casi anche i promotori, delle scelte stesse. Più sane e più belle Essere sostenibili oggi non è una politica per pochi eletti, ma uno sforzo che compiamo tutti al fine di migliorare le nostre città e renderle più sane, più vivibili e più attrattive. Partire dagli edifici, dalle abitazioni e dai condomini è un imperativo che non possiamo disattendere, in quanto gli edifici sono responsabili per il 40% dei consumi energetici e per il 45% delle emissioni in atmosfera. Ma con opportune scelte tecnologiche è possibile ridurre questi assurdi consumi, migliorando l’ambiente e soprattutto recuperando risorse economiche, risparmiando sui consumi stessi, mettendo in atto una logica win-win, nella quale vincono tutti, da chi effettua lavori di rigenerazione energetica a chi quei lavori deve eseguirli. Spesso, riguardo le giacche maschili, scherzando osserviamo che il cuore è molto vicino al portafoglio. Ma mai come oggi è proprio questa vicinanza che dobbiamo valorizzare. Fare una scelta con il cuore, diventare sostenibili e pensare al futuro, non è solo un dovere ma è anche conveniente e il nostro portafogli non può che ringraziarci. Andiamo dove ci porta il cuore, seguiamolo, impariamo da chi ha già fatto queste scelte e facciamo condurre per mano sulla strada del nuovo sviluppo economico e sociale, uno sviluppo a misura di cittadino, di famiglia, di città. Agire nei nostri condomini è un primo passo per migliorare il condominio-mondo. Facciamolo, è ora. CONDOMINIO SC - 13
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È QUI LA FESTA DEL CONDOMINIO Dal 16 al 18 settembre a Verona tre giorni di eventi dedicata agli spazi abitativi: dibattiti, relazioni, prodotti e soluzioni per migliorare e riqualificare l’edificio in cui si vive. E per i genitori c’è un animatore dedicato ai bambini di Giuseppe Rossi
L
a macchina dell’organizzazione si è già messa in moto. Spazi prenotati, aziende che fanno i preparativi, relatori che raccolgono materiale per i loro interventi: la Fiera del Condominio, che si terrà a Verona dal 16 al 18 settembre, è un evento che ha suscitato molto interesse e una comprensibile attesa. Anche perché sarà un
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evento completamente diverso dal solito, particolarmente friendly non solo per gli operatori del settore, ma anche per i semplici proprietari di immobili, grandi o piccoli. La Fiera del Condominio, coinvolgerà tre ambiti, tutti focalizzati sulla casa: condominio, edilizia, architettura. E, per questo, ha richiamato l’attenzione di
imprese, amministratori condominiali e professionisti del settore. Saranno loro i punti di riferimento per chi ha problemi da risolvere, obiettivi da raggiungere e, ultimo ma non meno importante, volontà di migliorare semplicemente il proprio standard di comfort domestico. Per esempio, la necessità di rendere il condominio e, più in generale, la pro-
pria abitazione meno dispendiosa da un punto di vista energetico è ormai generalmente accettata. Ma come raggiungere questo obiettivo non è chiaro a tutti, anche perché le strade che portano alla riqualificazione di un edificio sono molte. E all’appuntamento di Verona gli esempi non mancheranno. Tre giorni intensi Il tutto in tre giorni, con quattro appuntamenti che faranno della Fiera del Condominio un evento unico. E una grande occasione per le imprese di Viste generali avvicinare un mix di pubblico che difficilmente si trova riunito nello stesso luogo. Negli spazi della Fiera di Vero1. Corridoi espositivi, con apposita na, infatti, Virginia Gambino Editore segnaletica a terra ha deciso di organizzare una serie di 2. Area centrale con 350 posti a sedere
Suddivisione Generale delle Aree
Da un punto di vista strutturale, il padiglione espositivo è stato suddiviso in 5 aree fondamentali:
Suddivisione Generale Suddivisione Generale 1. Corridoi espositivi, con apposita asuddiviso terra in 5 aree fondamentali: suddivisosegnaletica in 5 aree fondamentali:
Da un punto di vista strutturale, Dailun padiglione punto di vista espositivo strutturale, è statoil padiglione espositivo è stato
delle Aree
Area centrale con 350 posti 2. a Area sedere centrale con 350 posti a sedere 3. Salette riunioni (4) con 100 2. posti a sedere ciascuna 3. Salette (4) con 100 3. posti Salette a sedere riunioni ciascuna (4) con 100 posti a sedere ciascuna 4. Zona relax con maxi-schermo per riunioni proiezione video tutorial
5. Area Bar
5.
4. Zona relax con maxi-schermo 4. Zona per proiezione relax con maxi-schermo video tutorial per proiezione video tutorial 5. Area Bar
5. Area Bar
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3. Salette riunioni con 100occasione posti a sedere Sarà una(4) grande ciascuna 4.
delle Aree
2. Area centrale con 350 posti1.a Corridoi sedere espositivi, con apposita 1. Corridoi segnaletica espositivi, a terra con apposita segnaletica a 3terra
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anche per le imprese, che potranno trovarsi aper stretto Zona relax con maxi-schermo proiezione video tutorial contatto con un mix di pubblico che Area Bar difficilmente si trova riunito nello stesso luogo
Area Espositiva iniziative che, per la prima volta, offrono una forte sinergia a chi opera nell’ambito dell’edilizia e dei servizi connessi. Il tutto su una superficie di 3.500 metri quadri presentati con uno speciale allestimento. Il progetto prevede che gli stand destinati a ospitare le aziende presenti abbiano un aspetto che ricorda quello specifico della loro attività: per esempio, una facciata di edificio con cappotto per le imprese nel settore dell’isolamento. Al centro di questa inedita città ci sarà spazio per un punto di ristoro organizzato in modo da poter ospitare anche workshop. Ecco, in sintesi, il programma.
Per facilitare sia l’identificazione settoriale degli espositori che il percorso dei visitatori l’area espositiva è stata suddivisa in 4 aree tematiche, ovvero:
Da unGenerale punto di vista strutturale, Dailun padiglione punto di vista espositivo strutturale, è statoil padiglione espositivo è stato Suddivisione Generale Suddivisione suddiviso in 5 aree fondamentali: suddiviso in 5 aree fondamentali: SOSTENIBILE delle Aree delle Aree
- Involucro
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- Impiantistica
1. Corridoi espositivi, con apposita 1. Corridoi segnaletica espositivi, a terra con apposita segnaletica a terra
- Parti comuni
2. Area centrale con 350 posti 2. a Area sedere centrale con 350 posti a sedere
- Servizi
3. Salette riunioni (4) con 100 3. posti Salette a sedere riunioni ciascuna (4) con 100 posti a sedere ciascuna
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4. Zona relax con maxi-schermo 4. Zona per proiezione relax con maxi-schermo video tutorial per proiezione video tutorial
Ciascuna area è stata inoltre identificata con un colore ed una icona di 5. Area Bar
5. Area Bar
riconoscimento, utilizzate per tutta la segnaletica interna ed esterna.
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SOS The contents of the present document are to be considered the sole property of The DNART contents S.r.l. and of the onlypresent for its exclusive documentuse. are /toAny be other considered use must the sole be explicitly propertyand of DNART formallyS.r.l. authorized and onlyby forDNART its exclusive S.r.l. use. / Any other use must be explicitly and formally authorized by DNART S.r.l.
Domenica 16. È il giorno della Festa del Condominio: un evento destinato a coinvolgere soprattutto l’utente finale, cioè chiunque sia proprietario di un CONDOMINIO SC - 15
egnaletica a
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immobile. Ristrutturazione, riqualificazione e consolidamento Area Espositiva delle strutture, accanto alle nuove Vista dei corridoi espositivi con segnaletica a terra. opportunità dei servizi connessi alla gestione delle abitazioni, saDa un punto di vista strutturale, Da il un padiglione punto di vista espositivo strutturale, è stato il padiglione espositivo è stato ranno il cuore dell’evento. E, dato Suddivisione Generale Suddivisione Generale suddiviso in 5 aree fondamentali: suddiviso in 5 aree fondamentali: delle Aree delle Aree che si tratta di una festa aperta 1. Corridoi espositivi, con apposita 1. Corridoi segnaletica espositivi, a terra con apposita segnaletica a terra al pubblico, è previsto anche uno 2. Area centrale con 350 posti 2. a Area sedere centrale con 350 posti a sedere spazio per l’intrattenimento dei 3. Salette riunioni (4) con 100 3. posti Salette a sedere riunioni ciascuna (4) con 100 posti a sedere ciascuna bambini gestito da un animato4. Zona relax con maxi-schermo 4. Zona per proiezione relax con maxi-schermo video tutorial per proiezione video tutorial re, in modo da lasciare libertà ai 5. Area Bar 5. Area Bar genitori di girare tra gli stand. 3
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Lunedì 17, mattina. L’agenda prevede il secondo Convegno nazionale di YouBuild, rivista dedicata a chi opera nel settore della progettazione e realizzazione, in particolare nell’edilizia sostenibile. SOSTENIBILE Dopo il primo grande appuntamento, che ha registrato un comprensibile successo, la seconda edizione proporrà altri temi di discussione inerenti all’edilizia green. FIERA DEL CONDOMINIO
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r its exclusive use. / Any other use must be explicitly and formally authorized by DNART S.r.l.
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Lunedì 17, pomeriggio. Torna Condominio Ok, il roadshow che fa tappa a Verona e si propone come 3
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Area Espositiva -Stand
Per la vestizione grafica di ogni stand è stato progettato un format grafico Da unGenerale puntoindi vista strutturale, Dailun padiglione punto di vista espositivo strutturale, è statoil padiglione espositivo è stato Suddivisione Generale Suddivisione suddiviso in 5 aree fondamentali: suddiviso in 5 aree fondamentali: Area Stand gradoEspositiva di garantire al tempo stesso: delle Aree delle Aree 1. Corridoi espositivi, con apposita 1. Corridoi segnaletica espositivi, a terra con apposita segnaletica a terra
- uniformità grafica e visiva all’interno
Per la vestizione grafica di ogni stand è stato 2. Area centrale con 350 posti 2. a Area sedere centrale con 350 posti a sedere progettato un format grafico in grado di della Fiera; garantire al tempo stesso: 3. Salette riunioni (4) con 100 3. posti Salette a sedere riunioni ciascuna (4) con 100 posti a sedere ciascuna
glie visiva espositori, evidenziare -- facilità, uniformità per grafica all’interno di della 4. Zona relax con maxi-schermo 4. Zona per proiezione relax con maxi-schermo video tutorial per proiezione video tutorial Fiera; i propri plus aziendali e di prodotto; 5. Area Bar 5. Area Bar - facilità, per gli espositori, di evidenziare i - propri immediatezza, per i visitatori, plus aziendali e di prodotto; le aziende più -nell’individuare immediatezza, per i visitatori, nell’individuare le aziende più interessanti per le loro esigenze specifiche. interessanti per le loro esigenze Ilspecifiche. format è basato, innanzitutto, su una chiara identificazione con il colore dell’area espositiva di appartenenza. Il format è basato, innanzitutto,
su
una chiara identificazione con il colore dell’area espositiva di appartenenza.
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Area Relax
In una delle estremità dell’area centrale, situata in corrispondenza del Bar, è stata progettata un’area relax, con tavoli e sedie.
punto di riferimento per gli operatori della gestione condominiale e per gli utenti. Amministratori di stabili, professionisti, aziende, si ritroveranno a discutere di problemi e delle soluzioni per un condominio più confortevole e sostenibile.
Da unperimetrale punto di vista strutturale, ilun padiglione punto espositivo strutturale, è statoil padiglione espositivo è stato L’area è delimitata da un muretto altoDa100 cm.di vista Suddivisione Generale Suddivisione Generale 3 suddiviso in 5 aree fondamentali: suddiviso in 5 aree fondamentali: delle Aree delle Aree In prossimità dell’area relax è posto un maxi-schermo adibito alla proiezione 1. Corridoi espositivi, con apposita 1. Corridoi segnaletica espositivi, a terra con apposita segnaletica a terra
in continuo di video tutorial da2. parte delle aziende espositrici, così da dare Area centrale con 350 posti 2. a Area sedere centrale con 350 posti a sedere
la massima visibilità ed attenzione a questo di comunicazione. 3. Salette riunioni (4)tipo con 100 3. posti Salette a sedere riunioni ciascuna (4) con 100 posti a sedere ciascuna 4. Zona relax con maxi-schermo 4. Zona per proiezione relax con maxi-schermo video tutorial per proiezione video tutorial 5. Area Bar
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Martedì 18. Il Convegno nazionale di YouTrade giunge alla edizione In una delle estremità dell’area centrale, numero 11. L’evento, legato alla risituata in corrispondenza del Bar, è stata vista di Virginia Gambino Editore, progettata un’area relax, con tavoli e sedie. punta sui temi caldi che riguardano L’area è delimitata da un muretto perimetrale dilizia e le rivendite. Il filo conalto 100l’e cm. duttore del convegno riguarderà, In prossimità dell’area relax è posto un maxiper esempio, gli scenari del futuro schermo adibito alla proiezione in continuo di video tutorial parte delle aziende per lada distribuzione edile.
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espositrici, così da dare la massima visibilità ed attenzione a questo tipo di comunicazione.
Insomma, quattro eventi legati dallo stesso filo conduttore: l’edilizia, la gestione degli edifici residenziali, la progettazione, la sostenibilità. Per la prima volta un evento fieristico riesce a riunire tutti questi decisivi aspetti per utenti privati e operatori specializzati.
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Area Kids
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Per info e iscrizioni vai sul sito http://www.fieradelcondominio.com
Salette Riunioni – Area Kids
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Durante la giornata di Domenica 16 Settembre, in occasione della festa del condominio, una delle 4 Salette sarà allestita con giochi ed animazioni
Da unGenerale punto di vista strutturale, Dailun padiglione punto di vista espositivo strutturale, è statoil padiglione espositivo è stato Suddivisione Suddivisione per i bambini. Generale suddiviso in 5 aree fondamentali: suddiviso in 5 aree fondamentali: delle Aree delle Areee non riflette l’arredo finale dell’Area) (La visualizzazione al lato è puramente dimostrativa 1. Corridoi espositivi, con apposita 1. Corridoi segnaletica espositivi, a terra con apposita segnaletica a terra 2. Area centrale con 350 posti 2. a Area sedere centrale con 350 posti a sedere 3. Salette riunioni (4) con 100 3. posti Salette a sedere riunioni ciascuna (4) con 100 posti a sedere ciascuna 4. Zona relax con maxi-schermo 4. Zona per proiezione relax con maxi-schermo video tutorial per proiezione video tutorial
Durante la giornata di Domenica 16 Settembre, in occasione della sarà festaallestita Settembre una delle 4 Salette del una delle per 4 Salette concondominio, giochi ed animazioni i bambini. sarà allestitacon giochi ed (La visualizzazione al lato è puramente dimostrativa e non animazioni per i bambini. riflette l’arredo finale dell’Area)
5. Area Bar
5. Area Bar
(La visualizzazione al lato è puramente dimostrativa e non riflette l’arredo finale dell’Area)
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CONDOMINIO SOSTENIBILE SC - 17 Adv
PRIMO PIANO CESSIONE DEL CREDITO
QUASI QUASI VENDO IL BONUS Il credito fiscale concesso dallo Stato per chi riqualifica o mette in sicurezza il condominio (fino all’85%) può essere girato a un’impresa. Si evita di sborsare i soldi per i lavori e quello che resta da pagare si divide in rate. Ecco come si può fare di Matteo Caffa
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uali sono i limiti del bonus casa per la riqualificazione energetica degli immobili? È una formula vincente e non perfettibile, che può consentire a condomini, fornitori e aziende di raggiungere i propri obiettivi, la riqualificazione degli immobili con vantaggio reciproco, oppure, a considerarla tale, si pecca di eccessivo ottimismo? Parliamo naturalmente del credito d’imposta in materia di riqualificazione ed efficientamento energetico (cappotti termici, insufflaggi e isolamenti) su una superficie lorda disperdente superiore al 25%, credito che arriva al 75% in caso di opere che producano il miglioramento di due classi energetiche e all’85% se all’ecobonus si somma il sismabonus, che scatta per
L’intervento più frequente nei condomini riguarda il cambio della caldaia, oppure quello tra cappotto termico e impianto centralizzato. Su un conto di 1,6 milioni il credito fiscale è di 1,2 milioni le opere che producano un miglioramento nella tenuta antisismica pari a due classi di rischio. Mai come in questo caso è valido il proverbio per cui chi bene inizia è a metà dell’opera, poiché per realizzarla occorre anticipare l’intera somma dei lavori, che verrà poi scalata dalle tasse in cinque anni, nel caso della detrazione fino all’85% (nel caso del sismabonus) e in dieci per quella del 75% (per l’efficientamento dei condomini). Ma non è agevole per i condòmini accollarsi il peso di queste spese. In loro soccorso interviene, infatti, la cessione del credito d’imposta, che può venire acquisito da terzi. Tutto risolto, dunque? Gli operatori del settore possono offrire in proposito il resoconto di esperienze diverse. CONDOMINIO SC - 19
PRIMO PIANO
La proposta della Esco Per Renato Cremonesi, la cui azienda, certificata Esco, fornisce ai condomini servizi energetici su misura, operando come general contractor per le aziende coinvolte nella realizzazione delle opere e nelle forniture di energia, è importante differenziare gli interventi integrando fonti diverse. «Noi ci occupiamo di riqualificazione e dell’efficientamento energetico dei condomini, accedendo al 65-70% del credito d’imposta. Ma se il condominio decide in questo senso, progettiamo interventi che riguardano anche la statica dell’edificio, e dunque l’antisismica. L’inter-
Renato Cremonesi
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vento più frequente è il cambio della caldaia, oppure tra cappotto termico e impianto centralizzato. Recentemente ci siamo occupati di un progetto molto interessante: in un condominio abbiamo fornito l’acqua calda sanitaria centralizzata da una pompa di calore, integrando l’impianto fotovoltaico e il cappotto termico. Il risparmio energetico in questo caso è notevole, il 50%, con una contestuale riduzione di C02 del 62%. L’impianto fotovoltaico può anche sfruttare l’energia in eccesso per utilizzarla in altri modi, per esempio fornendola agli ascensori. A conti fatti, su un costo complessivo di 1,6 milioni il credito fiscale ottenuto (e ceduto) dal condominio è stato di 1,2 milioni. La differenza è pagata a rate dal condominio. Credo che questo sia un esempio virtuoso di applicazione del meccanismo del credito d’imposta: se ne ottiene risparmio energetico ed economico oltre alla riduzione delle emissioni». Giganti in campo Per ottenere risultati così soddisfacenti sia per i condòmini che per le aziende è necessaria la presenza di sogget-
ti in grado di coprire completamente dall’inizio i costi delle opere. Anche Sirio Consulting si occupa di servizi integrati, efficientamento energetico e adeguamento antisismico degli edifici. Per Peppino Marchini, che ne è consulente, la riqualificazione energetica sconta una rigidità iniziale nel meccanismo del credito. «I condomini possono cedere il credito d’imposta solo alle aziende, non alle banche o alle società finanziarie. È vero che le richieste oggi sono molteplici, ma secondo la mia esperienza, a eccezione delle Esco, le imprese che offrono servizi per l’efficientamento energetico, o di Peppino Marchini
grandi fornitori come Eni Gas e Luce, con cui collaboro, è difficile trovare altre realtà interessate. A compagnie come Eni può convenire acquistare il 70% o 75% dello sgravio fiscale, che arriva all’85% quando è previsto il sisma bonus, lasciando la parte restante, il 15%, a carico dei condomini. Si tratta di aziende che fanno molti utili e quindi sono interessate alle detrazioni sulle loro attività. Ma lo stesso non si può dire di una piccola azienda, che deve sopravvivere e non è in condizioni di poter anticipare tutto il capitale per ricavarne detrazioni nel corso del tempo, poiché gioca su un orizzonte più ristretto. Oltre che con Eni, con cui ho già portato a termine diverse operazioni, lavoro con diverse società di ristrutturazioni edili che mi chiedono di trovare una soluzione al problema del capitale iniziale. Sarebbe utile costituire un pool di aziende, che si presentano con una proposta sui lavori, liberamente valutata dall’assemblea, e che siano in grado di acquisire il credito d’imposta, magari a una percentuale inferiore al 70% anche perché non si
«ESCO» CON CHI MI DÀ CREDITO CIEL Via Fratelli Savoia Codroipo (UD) Tel. 0432 1900125 info@ciel.it CERESA Via San Luigi 10 Beinasco (TO) Tel. 011 398701 Mail: info@ceresa.it CREMONESI Via Niccolò Copernico 20 37135 Verona Tel. 045509962 info@cremonesisc.it COGIATECH S.R.L. Via Indaco, 23
Luca Rossato
riceve il credito per tutte le opere da fare. Ma la costituzione di un pool non è immediata: dipende dalle opere necessarie e dal loro importo. Si può pensare anche alla figura di un ente finanziatore, terzo, a cui il fornitore ceda il credito dopo averlo acquisito e dopo tutti i controlli del caso. La soluzione sta in ogni caso nel rendere più elastico il meccanismo della cessione dei crediti». L'azienda edile Per Luca Rossato, imprenditore edile, «a mia conoscenza ci sono diversi metodi di sfruttare il meccanismo di cessione del credito d’imposta a terzi 95129 Catania Tel. 0958184100 info@cogiatech.itt EDILVI Via Roma 164 31020 Villorba (TV) Tel. 04229144 info@edilvi.it ESCO ITALIA viale Antonio Gramsci 42 50132 Firenze Tel. 055-2344393 info@escoitalia.eu con le territoriali: ESCO MARCHE S.R.L. Via Umani 1/a 60131 Ancona info@escomarche.it
per la riqualificazione dei condomini, oltre a quello che ho sperimentato direttamente con la mia impresa in un condominio di Genova, coinvolgendo una multinazionale, una general contractor che ha acquistato i crediti d’imposta facendone firmare la cessione a ogni proprietario. Per non anticipare il capitale necessario ai lavori, il credito d’imposta può essere ceduto attraverso un intermediario finanziario a una rete di imprese, ma in tal caso non si conoscono i soggetti che ne usufruiranno. Un terzo metodo di cui sono a conoscenza prevede che sia il rappresentante di un pool di imprese conosciute, interessate alla realizzazione delle opere, a proporre ai condòmini in assemblea di acquistare il credito. Il ricarico sui lavori in questo caso è più alto fin dall’inizio, ma è compensato dall’acquisto del credito, che evita ai condòmini di dover sborsare tutto il denaro necessario. Mentre ho delle riserve sul secondo metodo, credo che sia il primo che il terzo costituiscano la giusta strada per sbloccare l’edilizia. E quindi l’economia». ESCO ROMAGNA SC.R.L. Via Giordano Bruno 1 47042 Cesenatico (FO) info@escoromagna.it ESCO SARDINIA S.R.L. Viale Umbria 22 09013 Carbonia (CI) info@escosardinia.eu ECONDOMINIO via Emilia ovest 1179 - Modena Tel.059825893 diagnosienergetica@ condominio.eu SIRIO CONSULTING Viale dei Pentri N.15 86170 Isernia info@sirioconsulting.it Tel. 3423740901
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PRIMO PIANO RIQUALIFICAZIONE
AL FINANZIAMENTO CI PENSIAMO NOI Un’azienda specializzata nella lattoneria, la varesina Montagnoli, scende in campo con una proposta dedicata al mondo del condominio che sceglie gli ecobonus: la concessione del credito tramite finanziamento bancario di Valentina Anghinoni
Sede della M ontagnoli Ri no, Arsago Se Sotto, interv prio (Varese) ento sulla co pertura di un condominio di Borgo Porre
tta (Milano)
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«V
erso l'infinito, e oltre!» era il motto di un personaggio di un celebre film di animazione ormai quasi vintage, Toy Story. Lo stesso spirito di impresa del temerario astronauta in miniatura lo si può ritrovare nell'azienda Montagnoli Rino, in provincia di Varese, nel comune di Arsago Seprio. Fondata nel 1934 dal padre dell'attuale titolare, Rinaldo Montagnoli, è attiva nella lattoneria edile e industriale, ma rimane aperta ai nuovi orizzonti che il mercato delle costruzioni ha dischiuso nel tempo, affiancando ai suoi prodotti tradizionali anche le coperture metalliche aggraffate. Ma l'infinito verso il quale Montagnoli punta è un servizio di ristrutturazione completo ai condomini, grazie anche all'opportunità dei bonus fiscali. Come spiega il titolare Fabio Montagnoli a Condominio Sostenibile e Certificato.
Domanda. In che cosa consiste l’iniziativa dedicata ai condomini? Risposta. L'idea è partita dalla nostra volontà di offrire prodotti e servizi sempre più completi. Da tempo ci occupiamo non solo di involucro orizzontale (tetto) ma anche verticale (pareti). E di fronte alle attuali esigenze del mercato dell'edilizia, che sembra confermare il ruolo predominante della ristrutturazione, e i bonus fiscali, ci siamo chiesti: perché non coinvolgere maggiormente il mondo del condominio? Infatti, nonostante sia nota la necessità di ristrutturare ed efficientare energicamente i condomini, i problemi di budget rappresentano spesso un ostacolo all'inizio dei lavori. Quindi, abbiamo stretto un accordo con un'importante banca, per creare dei finanziamenti dedicati ai condomini, elargiti sulla base del miglioramento energetico previsto. D. Ci può spiegare nel dettaglio come funziona il finanziamento? R. Alla richiesta del condominio di rifacimento della copertura e della facciata, viene interpellato un tecnico che, attraverso uno studio di fattibilità dell'opera, stila un preventivo dettagliato, diviso in varie voci. Per esempio, copertura, facciata, serramenti, o anche optional tipo fotovoltaico o solare termico, con i relativi costi. Poi, se tramite uno studio redatto da un ingegnere viene certificato un miglioramento energetico grazie all'intervento, viene stilato il preventivo da presentare al condominio e alla banca. La banca, poi, interviene per il finanziamento dei lavori, permettendo un miglioramento del comfort abitativo e del valore dell'immobile, attraverso gli incentivi fiscali. Nel tempo, lo stesso efficientamento energetico genera un sensibile risparmio. D. Quindi, voi proponete un finanziamento per i condomini potenzialmente in toto? R. Il concetto che vogliamo trasmettere è che se un condominio ristruttura solo la copertura non è detto che questo sia sufficiente a garantire elevate prestazioni energetiche. Potremmo paragonare
l'edificio da ristrutturare a una coperta smembrata, piena di buchi: riparare solo la copertura è come mettere soltanto una pezza, con una superficie che rimane piena di spifferi. Per questo motivo il nostro accordo con l'istituto bancario prevede finanziamenti fino a cifre pittosto elevate, 2-2,5 milioni di euro, che consentono di operare su più fronti. D. Si può definire un servizio chiavi in mano, nel quale vi occupate di tutto? R. Sì, certamente. I condòmini e l'amministratore non devono fare niente, a parte la delibera assembleare dei lavori da effettuare. La cosa interessante è che a fronte di tanti interventi diversi, si ha un unico referente. Un aspetto non secondario, perché si evita il rischio di fastidiosi rimbalzi in caso di problemi. Siamo un'azienda solida, con una lunga storia di professionalità alle spalle, ma siamo aperti alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali che permettono di lavorare meglio e anche con minimo disturbo per coloro che abitano negli edifici soggetti ai lavori.
Fabio Montagnoli, titolare della Montagnoli Rino
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PRIMO PIANO EFFICIENZA ENERGETICA
UN MUTUO VERDE PER NON ANDARE IN ROSSO Parte in Italia il progetto pilota EeMap, un’iniziativa Ue per concedere prestiti fondiari a chi riqualifica il proprio immobile abbassando i consumi energetici, oppure acquista un’abitazione con requisiti green. Ora la palla passa alle banche: il progetto decollerà?
di Fabio Franchini
S
e oggi, come racconta l’International Energy Agency, il patrimonio abitativo mondiale rappresenta un terzo dei consumi di energia globale e il 33% delle emissioni di Co2, qualcosa non va. E questo qualcosa deve essere aggiustato. È qui la sfida da vincere per salvare il bilancio energetico del pianeta, decisamente in rosso. Insomma, alleggerire l’impronta che stiamo lasciando per via dell’emissione incontrollata di anidride carbonica da combustione fossile o mandare Gaia a gambe all’aria: ogni anno consumiamo il fabbisogno di un pianeta e mezzo. Peccato, però, che la Terra sia una. Il 2 agosto 2017, per rendere bene l’idea, è stato il cosiddetto giorno della vergogna, l’overshoot day: con cinque mesi di anticipo rispetto alla fine
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dell’anno abbiamo consumato tutte le risorse che il pianeta è capace di generare in un anno. Ecco perché bisogna ripensare l’economia, le città, il modo di vivere e quello di costruire. L’Unione Europea lo sa e il quadro per il clima e l’energia 2030 fissa tre obiettivi da raggiungere: 1) una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli 1990); 2) una quota almeno del 27% di energia rinnovabile; 3) un miglioramento almeno del 27% dell’efficienza energetica. L’obbligo e il dovere morale è quello di provarci, sperando di riuscirci o quanto meno di avvicinarci. L’Ue pensa quindi di investire circa 100 miliardi di euro l’anno in ristrutturazioni ed efficientamento energetico per raggiungere gli obiettivi. Secondo la
Commissione Europea, però, non basterà attingere a piene mani dai fondi pubblici messi a disposizione: sarà indispensabile che le istituzioni private, banche in primis, giochino un ruolo da protagonista, erogando mutui verdi. Fa strano dirlo, ma anche l’intermediazione finanziaria e immobiliare possono avere un’anima. E green. Banche al verde Bene, ma in concreto che cosa può fare il sistema del credito privato per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra? L’European Mortgage Federation-European Covered Bond Council (EMF-ECBC) ha lanciato l’Energy efficient Mortgages Action Plan (EeMap), un’iniziativa che coinvolge le principali banche europee per
promuovere sul mercato i mutui per l’efficienza energetica. In estrema sintesi, la finalità del progetto consiste nel creare un circolo virtuoso fra gli istituti di credito e i loro clienti, così che questi ultimi possano accedere a prestiti agevolati per ristrutturare la loro abitazione o acquistarne una a basso impatto ambientale. Gli investimenti nell’efficientamento energetico delle abitazioni possono contribuire a liberare liquidità per chi ci vive, abbassando le bollette, riducendo la svalutazione del valore dell’immobile a lungo termine e, allo stesso tempo, il rischio di credito. Un’azione win-win, dove cioè vincono tutti: finanziatori, investitori, utenti finali e, last but not least, clima. Quanto si guadagna Un esempio. Una casa ristrutturata può salire di classe energetica da E a B e portare risparmi fino a 24 mila euro nei successivi 30 anni, con un aumento del valore della stessa abitazione di circa il 10%, valutazione emersa a Milano durante il workshop Mutui verdi per edifici efficienti e sicuri, organizzato da UniCredit, Gbc Italia, Rics Italia e E.On Italia. In questa occasione è anche emersa la fase preliminare del progetto pilota italiano per il finanziamento dell’efficienza energetica e della sicurezza antisismica degli edifici. «Soltanto grazie a un approccio di sistema, coinvolgendo tutti gli attori del mercato ipotecario, è possibile sviluppare un’innovazione di filiera, tale da permettere vantaggi sostanziali sia per i consumatori sia per gli investitori finanziari. La correlazione tra la performance energetica e la performance finanziaria è alla base per l’identificazione di fattori di de-risking che deve essere tradotto in termini di costo capitale per gli emittenti di mutui verdi», ha spiegato Luca Bertalot, segretario generale di Emf-Ecbc.
Incentivare le riqualificazioni La creazione dei mutui verdi (Energy Efficient Mortgage) ha lo scopo di coinvolgere il canale bancario nella diffusione di nuove costruzioni e di incentivare le riqualificazioni immobiliari per il miglioramento energetico e antisismico, inserendo questa componente degli edifici nei sistemi standard di valutazione del credito. Presupposto importante per le banche è che tale parametro consenta di ridurre il rischio del mutuo, in modo da allocare minor capitale. In questo modo, si introdurrebbero sul mercato mutui e finanziamenti green a particolari condizioni convenienti per il cliente, come un tasso più basso, loanto-value (prestito per valore dell’immobile) aumentato o un tasso variabile che scende progressivamente, man mano che avanzano i lavori di efficientamento. In prima linea c’è anche Green Building Council Italia: «Le competenze e le tecnologie edilizie e impiantistiche per l’efficienza energetica non mancano, ma non sono sufficienti. Il mercato delle riqualificazioni è spesso frenato perché i privati cittadini hanno difficoltà a sostenere gli oneri economici, compromettendo così il raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni. In questo contesto i mutui verdi per la riqualificazione diventano strumenti utili per promuovere un’azione decisiva a supporto dell’efficienza energetica dell’intero patrimonio edilizio privato. Attraverso i mutui verdi i cittadini sarebbero in grado di concretizzare azioni di riqualificazione, beneficiando fin da subito dei vantaggi in termini di riduzione delle bollette energetiche, con un impegno economico del tutto gestibile». La partenza della fase pilota in Italia è prevista per giugno, quando le banche italiane potranno implementare i propri Energy Efficient Mortgage secondo le linee guida EeMap, ora in fase ancora preliminare.
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PRIMO PIANO RISCALDAMENTO
COME RIPARTIRE
LA BOLLETTA CONDOMINIALE Gli amministratori si trovano alle prese con la suddivisione del costo per il funzionamento dei caloriferi: la contabilizzazione della spesa per i termosifoni impone un nuovo metodo di calcolo. E la soluzione è... di Umberto Anitori
T
erminata la stagione invernale, i condòmini affrontano il problema della ripartizione delle spese di riscaldamento dopo l’installazione dei contabilizzatori di calore. L’articolo 9 comma 5, lettera d) del Dlgs 102/2014 sancisce il principio generale che le spese per il consumo del riscaldamento, una volta adottata la contabilizzazione, debbano essere pagate a consumo e non più a millesimi. Principio già fissato dall’articolo 26 della Legge 10/1991.
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Il condòmino, quindi, paga quello che effettivamente consuma, ovvero il calore che decide di prelevare (oltre la modesta quota per il consumo involontario corrispondente alle dispersioni dell’impianto). Risulta evidente che la contabilizzazione del calore sia stata concepita come uno strumento per raggiungere l’obiettivo pubblico del risparmio energetico. La disciplina sulla ripartizione delle spese del riscaldamento tra i condòmini non ha più solo un ruolo privatistico, interno al
condominio, ma ora riveste una finalità pubblicistica e assurge quindi a norma imperativa vincolante inderogabile, posta a tutela di un interesse generale e non meramente privatistico. Interesse comune Il condominio non potrebbe, pertanto, deliberare discrezionalmente la disapplicazione del sistema della contabilizzazione del calore e dei connessi criteri di ripartizione delle spese a consumo,
in quanto si tratta di normativa di natura pubblicistica. L’articolo 9 comma 5 lettera d del Dlgs 102/2014 stabilisce che le spese siano ripartite a consumo secondo il criterio della norma Uni 10200/2015 e successive modifiche ed integrazioni. La norma Uni, richiamata nel testo legislativo, diventa quindi essa stessa cogente e inderogabile. La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza numero 6128 del 9 marzo 2017, si è recentemente espressa a favore dell’obbligatorietà della ripartizione delle spese a consumo dove siano stati adottati sistemi di contabilizzazione del calore: «Il riparto degli oneri di riscaldamento negli edifici condominiali in cui siano stati adottati sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare, va fatto per legge in base al consumo effettivamente registrato (articolo 26, comma 5 e 6 della Legge 10/1991)». La Norma Uni 10200/2015 prevede che i singoli condòmini debbano pagare a consumo. Ma il consumo si compone di tre elementi: 1. Consumo volontario per riscaldare la singola unità immobiliare, ovvero i prelievi individuali volontari (quota variabile del consumo); 2. Consumo per riscaldare i locali di uso collettivo (solo se dotati di caloriferi), come scale e androne; 3. Consumo involontario, imputabile alla dispersione dal sistema di distri-
buzione, a carico di tutti i condòmini a prescindere dal consumo individuale (quota fissa del consumo). La divisione della bolletta La spesa per il consumo volontario si ripartisce in base ai prelievi individuali rilevati dal contatore o dal ripartitore. La spesa del consumo per riscaldare i locali a uso collettivo, invece, è divisa in base ai millesimi di proprietà. Infine, il costo per il consumo involontario, ovvero quello indiretto per le dispersioni dal sistema di distribuzione, è ripartito in base ai millesimi di fabbisogno di energia termica di ogni unità immobiliare (tenendo conto della quantità di energia ideale di cui ha bisogno un alloggio per mantenere 20 gradi di temperatura ambiente interno dall’inizio alla fine stagione di riscaldamento: si determina con un calcolo tecnico previsto da specifiche indicazioni). Nuove tabelle Il ricorso ai criteri di ripartizione delle spese secondo la norma Uni 10220 impone, quindi, la redazione e l’adozione delle nuove tabelle di fabbisogno. Le tabelle che servono per dividere la spesa per il consumo indiretto dovranno essere espressamente approvate dall’assemblea con un quorum pari alla metà del valore millesimale dell’edificio e la maggioranza degli intervenuti ex articolo 1136 secondo comma del Codice civile (conformemente ai criteri di cui alla nota sentenza della Corte di Cas-
sazione SS.UU. nr. 18477/2010). La norma Uni 10200/2015 stabilisce che le nuove tabelle di fabbisogno siano utilizzate non solo per la ripartizione dei consumi involontari come indicato, ma anche per i costi gestionali, ovvero le spese generali per la manutenzione dell’impianto, del tecnico abilitato alla conduzione e all’esercizio della centrale termica e, più in generale, dei costi riferiti al godimento del servizio e non alla conservazione del bene. È importante segnalare che deve essere il tecnico a determinare e comunicare la quota percentuale da attribuire annualmente ai prelievi involontari e da ripartire tra tutti i condòmini. Tale quota non può essere convenzionalmente stabilita dall’assemblea, come accadeva impropriamente in passato nella determinazione dell’eventuale quota da attribuire ai distaccati dall’impianto di riscaldamento. Vero è, comunque, che la norma Uni 10200/2015 esprime una presunzione statistica dell’entità della quota di prelievi involontari per gli impianti comuni, pari al 25% del calore utile totale prodotto dal generatore per gli impianti a distribuzione verticale e al 20% per gli impianti a distribuzione orizzontali, fatta salva la possibilità di calcoli analitici per determinare la quota fissa per ogni tipologia di impianto. Ma la scelta del criterio presuntivo deve essere pur sempre operata e certifica nella relazione del tecnico.
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W E N S Defibrillatore in condominio Si è discusso in diverse sedi se un defibrillatore in condominio possa essere utile. L’Unione sportiva Acli di Milano è convinta di sì e in collaborazione con il Ccl (Consorzio Cooperative Lavoratori), e in particolare Ssa (Società Cooperativa Servizi per l’Abitare) ha organizzato il primo Campionato di calcio dei condòmini. Per la cronaca, il torneo, chiuso a fine aprile, è stato vinto dal condominio Battisti
di Pero (Milano), con finalissima organizzata allo stadio Meazza in occasione dell’US Acli Day. In palio, per i condomini classificati nei primi tre posti, c’è un defibrillatore. Un defibrillatore, al primo classificato, è offerto dalla campagna di sensibilizzazione lanciata dall’associazione «In campo con il Cuore», mentre gli altri due saranno acquistati e donati da Ssa, che nei prossimi mesi si impegnerà a dotare ogni condominio gestito di questo fondamentale strumento salva-vita. Rimane un dubbio: chi in un condominio sa utilizzare correttamente un defibrillatore? Dalla mafia alla solidarietà A Casa Chiaravalle (Milano), il bene confiscato alla mafia più grande della
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Lombardia, ha dato vita al condominio solidale per le donne vittime di violenza e della tratta, italiane e migranti. La struttura, inaugurata dal sindaco di Milano Beppe Sala e dall'assessore alle Politiche sociali del Comune Pierfrancesco Majorino, ospiterà 70 persone, per la maggioranza donne in uscita da percorsi di contrasto alla violenza o che vivono un disagio abitativo, ma anche le loro famiglie. Sarà anche un luogo aperto al quartiere e a gestirlo sarà Passepartout, rete di cooperative sociali che operano a Milano. Bike sharing a Roma È un esempio piccolo, ma significativo. A Roma un condominio ha deciso di istituire il bike-sharing. Chi, nel condominio, deve spostarsi per piccole commissioni nel quartiere può utilizzare una bicicletta legata in cortile. Un cartello avverte: «Usala è qua fuori legata, finché non la rubano». L’idea è di Angelo Pistoni, conducente del servizio pubblico romano, ma (forse per questo) lascia volentieri l’automobile a casa e si sposta sulle due ruote. Lui stesso ha messo a disposizione la bicicletta condominiale.
Il cavallo? Lo tengo in casa
«Anche se la normativa nazionale non considera l'equino un animale da compagnia, questa neppure lo esclude esplicitamente. Va dunque annullata l'ordinanza adottata dal Sindaco posto che il padrone ha dimostrato che l'animale è tenuto in buone condizioni igieniche, e anche, come attestato da certificati medici, che la compagnia del quadrupede giova alla sua salute». È la sentenza del Tar di Lecce che consente a un anziano condòmino del comune di Carovigno di mantenere il pony in casa. I vicini, forse non senza qualche ragione, avevano chiesto che l’animale fosse allontanato dall'abitazione. Idea condivisa dal sindaco. Secondo il regolamento di igiene e sanità pubblica, infatti, è vietato tenere nel centro abitato animali che non siano da compagnia. Il giudice ha però deciso il contrario.
DIRITTO & ROVESCIO FACCIAMO I CONTI
COME CONTARE LE GOCCE D’ACQUA Qual è il corretto computo delle spese per i consumi idrici condominiali? Si deve calcolare per numero teste o per i millesimi? A dire il vero, il migliore criterio da adottare sarebbe quello di un contalitri, ma… di Palmiro Fronte
Spettabile Redazione, nel mio condominio continuano a ripartire le spese dell’acqua per teste, ovvero per il numero di persone residenti in ogni appartamento. È giusto questo criterio?
I
n realtà, no. La ripartizione dei consumi dell’acqua condominiale si basa sui millesimi di proprietà. Ogni condomino, insomma, dovrebbe pagare in ragione della tabella di proprietà, salvo che nelle unità immobiliari siano installati dei contalitri che consentano un’esatta lettura dei metri cubi consumati. In verità, ogni criterio (per teste o per millesimi) è di per sé imperfetto: vi sono persone residenti nel condominio che trascorrono sei mesi in una seconda casa, così come vi sono familiari conviventi che, di fatto, non risiedono nel condominio. Si tratta, pertanto, di scegliere il criterio più idoneo in astratto da applicare. Per questo, il contalitri resta il sistema più certo, ma di difficile installazione: spesso il flusso dell’acqua giunge nell’abitazione da due o più montanti diversi. In ogni caso il contalitri è da preferire nelle utenze commerciali (bar, ristoranti, parrucchieri) per via dei consumi diversificati rispetto agli usi domestici. Il criterio di riparto dell’acqua sanitaria è
un diritto disponibile (cioè rinunciabile) che le parti possono regolare convenzionalmente: ecco perché il regolamento contrattuale del condominio può stabilire criteri particolari in grado di derogare quelli normativi. In sostanza, la gerarchia dei criteri di riparto resta la seguente: 1° regolamento contrattuale; 2° contalitri che misura gli effettivi consumi idrici; 3° millesimi di proprietà. In nessun caso è contemplato il computo per teste. La Cassazione con sentenza n°17557 del 1° agosto 2014 (solo per citarne una delle tante) ha confermato tale gerarchia, specificando che «le spese relative al consumo dell'acqua devono essere ripartite in base all'effettivo consumo, se questo è rilevabile oggettivamente con strumentazioni tecniche» ed escludendo, in ogni caso, il riparto in proporzione al numero di occupanti per abitazione.
DIRITTO & ROVESCIO PROFESSIONE AMMINISTRATORE
NON C'È ORDINE IN CONDOMINIO La legge distingue tra le attività regolate attraverso enti professionali previsti dalla Costituzione e quelle «non organizzate». Tra cui la gestione di uno stabile. Eppure anche in questo caso si tratta di un lavoro di carattere intellettuale di Paolo Alvigini*
I
l mondo delle libere professioni ha trovato una nuova regolamentazione in due distinti provvedimenti: il primo è denominato Disposizioni in materia di professioni non organizzate ed è stato approvato definitivamente dal Senato della Repubblica il 15 novembre 2012. Il secondo è formato dal decreto del presidente della Repubblica del 7 agosto 2012, Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali. I regolamenti modificano sostanzialmente l’impianto originariamente dato dal legislatore alla materia nell’ambito del Codice Civile (articoli 2229 e seguenti, nel titolo III dedicato al lavoro autonomo, all’interno del libro V). Rimane, tuttavia, la discriminante formata proprio dall’articolo 2229 del Codice civile, primo comma, per la quale è la legge a determinare le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali si rende necessaria l’iscrizione in appositi albi o elenchi. Serie A e Serie B Si conferma dunque una suddivisione in due categorie delle cosiddette professioni intellettuali. Nella prima si trovano
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quelle con una specifica legge regolatrice. Nella seconda quelle che sono sottoposte alla più generale normativa per le «professioni non organizzate». E la stessa definizione di professione intellettuale sembra non valere esattamente in egual modo. Infatti, per le attività regolate da Ordine professionale l’articolo 1 afferma che «per professione regolamentata si intende l’attività, o l’insieme delle attività, riservate per espressa disposizione di legge o non riservate, il cui esercizio è consentito solo a seguito d’iscrizione in ordini o collegi subordinatamente al possesso di qualifiche professionali o all’accertamento delle specifiche professionalità». Per le altre, l’articolo 1 n. 2 della Legge 4/2013 fornisce la definizione di «attività anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente o prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del Codice Civile, delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali,
commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative». Discriminazione intellettuale Sembra, dunque, che il concetto di professione intellettuale sia riservato solo (o prevalentemente) a quelle ordinistiche, mentre quelle cosiddette «non organizzate» subiscono una sorta di collocazione a latere delle prime in ragione della prestazione di opere e/o di servizi da parte del professionista, ancorché sia comunque prevalente anche in esse il lavoro intellettuale. L’articolo 33 della Costituzione della Repubblica Italiana prevede: «È prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuola e per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale». Quindi, le leggi speciali che reggono le professioni ordinistiche prevedono espressamente il superamento di un esame di Stato. Mentre per le professioni non organizzate non fa parte dei requisiti necessari per la partecipazione alle associazioni a carattere professionale che possono essere costituite tra i professio-
nisti cosiddetti non organizzati. Queste associazioni hanno natura privatistica, sono fondate su base volontaria e non hanno vincolo di rappresentanza esclusiva della categoria: hanno come scopo quello di valorizzare le competenze degli associati e di garantire il rispetto delle regole deontologiche. Invece gli Ordini (per i professionisti laureati) ed i Collegi (per i professionisti diplomati) costituiscono enti di diritto pubblico e l’esercizio della professione è subordinato all’iscrizione in uno degli albi relativi.
golamentate e professioni non regolamentate. Per questo i principi enunciati dal Codice Civile nelle disposizioni susseguenti all’articolo 2229 debbono essere pienamente operanti nell’ambito di tutte le professioni intellettuali, indistintamente. Il professionista, ossia colui che esercita una professione intellettuale, ogni qualvolta riceve e accetta un incarico professionale stipula con il proprio cliente il cosiddetto «contratto di clientela», ossia un contratto di diritto privato d’opera intellettuale.
Albi senza alibi Compiti principali degli Ordini e dei Collegi sono la tenuta degli albi, del rispetto delle norme deontologiche e del parere di congruità sulle parcelle. Il primo, la tenuta dell’albo, è forse il più complesso. Si articola nella verifica dei requisiti oggettivi e soggettivi per l’iscrizione del professionista e nella conseguente delibera, nel periodico controllo della permanenza di tali condizioni e nei provvedimenti di cancellazione. Quanto alla deontologia, le regole relative sono accolte in un codice deontologico di cui ciascuna professione regolamentata si dota e nell’amministrazione della giustizia cosiddetta domestica, che mira a sanzionare le scorrettezze dei comportamenti degli iscritti.
Parole e opere Evidentemente, il professionista intellettuale tale può definirsi tale quando vi è prevalenza dell’attività immateriale rispetto a quella materiale o strumentale nell’adempimento del mandato. Le caratteristiche del contratto d’opera intellettuale oltre a prevedere, appunto, l’impiego dell’intelligenza, della cultura e della scienza del professionista in misura prevalente, contemplano anche la discrezionalità nell’esecuzione della prestazione stessa. Nel senso che le modalità attuative dell’incarico ricevuto rimangono nella disponibilità e scelta del professionista. L’attività posta in essere dal professionista è definita come «obbligazione di mezzi» e non di risultato, sia pure con quelle attenuazioni che, per le professioni cosiddette tecniche sono emerse da ultimo nella giurisprudenza e nella dottrina con riferimento al risultato voluto dal committente. Obbligazione di mezzi sta a significare che il prestatore d’opera è tenuto a impegnare nell’adempimento dell’incarico le proprie migliori conoscenze e tutti i mezzi di cui dispone, ma non è vincolato, quanto alla sua responsabilità e al diritto al compenso all’ottenimento di un determinato risultato. Emerge altresì che è facoltà del professionista l’accettare o meno l’incarico, e prudenza vuole che vengano accettati unicamente gli incarichi che lo stesso è in grado di svolgere con compiutezza. *Avvocato
Differenze sottili Permane, anche dopo l’abrogazione delle tariffe professionali, il potere dell’ente pubblico di esprimere il proprio parere circa la congruità del compenso richiesto dal professionista. Ma alcune caratteristiche sembrano rimanere in comune. Non c’è ragione per non definire anche le professioni non organizzate quali intellettuali, vuoi per il tenore delle norme anzi richiamate, che per quello di cui all’articolo 2229 del Codice civile, che sembra operare un discrimine all’interno di un’unica categoria: quella, appunto, delle professioni intellettuali, tra professioni re-
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DIRITTO & ROVESCIO CONFLITTO DI INTERESSI
VI SPIACE SE VOTO A MIO FAVORE? Una sentenza del Tribunale dà ragione ai condòmini morosi che hanno scelto in assemblea di revocare il decreto ingiuntivo diretto a loro stessi. Lecito? Sì, a patto che la decisione non serva alla formazione del quorum deliberativo di Umberto Anitori
U
na sentenza del Tribunale di Palermo, depositata il 13 settembre 2017, ha stabilito il principio secondo il quale non sussiste alcun conflitto di interessi per la delibera che revoca l’esecuzione dei decreti ingiuntivi a danno dei morosi, anche se questi ultimi hanno partecipato alla votazione. Il fatto. Un condomino aveva impugnato la delibera con la quale l’assemblea aveva revocato la riscossione coattiva dei decreti ingiuntivi emessi nei confronti dei morosi, perché alla votazione per la deliberazione avevano partecipato e votato gli stessi. I quali, ovviamente, avevano un interesse contrario a quello del condominio.
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La dolce legge Il Tribunale ha respinto l’impugnazione, ricordando i precedenti giurisprudenziali, per cui «per il sorgere del conflitto tra il condominio e il singolo condomino è necessario che questi sia portatore allo stesso tempo di un duplice interesse: uno come condomino e uno come estraneo al condominio (e, che l’interesse sia estraneo al godimento delle parti comuni e a quello delle unità abitative site nell’edificio) e che i due interessi non possano soddisfarsi contemporaneamente, ma che il soddisfacimento dell’uno comporti il sacrificio dell’altro». Il Tribunale ha ricordato anche che
«(...) le maggioranze occorrenti per la validità delle delibere in tema di gestione in nessun caso possono modificarsi in meno. Da nessuna norma si prevede che ai fini della costituzione dell’assemblea o delle deliberazioni, non si tenga conto di alcuni dei partecipanti al condominio e dei relativi millesimi». D’altra parte, sottolinea il Tribunale, «il legislatore del 2012 nel riformare il condominio, nulla ha aggiunto in tema di disciplina del conflitto di interesse nell’ambito condominiale (...)». In sostanza, deve qui riaffermarsi il principio per cui «in tema di condominio, le maggioranze necessarie per approva-
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re le delibere sono inderogabilmente quelle previste dalla legge in rapporto a tutti i partecipanti e al valore dell’intero edificio, sia ai fini del conteggio del quorum costitutivo sia di quello deliberativo, compresi i condòmini in potenziale conflitto di interesse con il condominio, i quali possono (non debbono) astenersi dall’esercitare il diritto di voto. Pertanto, anche nell’ipotesi di conflitto d’interesse, la deliberazione deve essere presa con il voto favorevole di tanti condòmini che rappresentino la maggioranza personale e reale fissata dalla legge e, in caso di mancato raggiungimento della maggioranza necessaria per impossibilità di funzionamento del collegio, ciascun partecipante può ricorrere all’Autorità giudiziaria (Cassazione, 28 settembre 2015, n. 19131)». Chi ha potere In concreto, «la delibera in oggetto si è limitata alla revoca dell’esecuzione dei decreti ingiuntivi nei confronti dei condòmini morosi, potere che rientra nella normale gestione della cosa comune, non riscontrandosi una rinuncia alla riscossione di crediti condominiali nei loro confronti». A questo punto è bene ricordare che, in ambito condominiale, il conflitto di interessi si verifica solo in presenza di due condizioni: quando risulta dimostrato un sicuro contrasto tra particolari ragioni personali del condomino e l’interesse generale del condominio; quando il voto del condomino in conflitto di interessi abbia concorso a determinare la necessaria maggioranza assembleare (Cassazione, sentenze 10754/2011 e 13004/2013). Di conseguenza, una volta accertato il conflitto di interessi di uno o più condòmini, per stabilire se la delibera possa essere considerata annullabile bisogna stabilire se la presenza degli stessi abbia contribuito alla formazione del quorum costitutivo e deliberativo e se il loro voto sia stato determinante per l'approvazione della delibera.
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elle storie di Goscinny e Uderzo dedicate ad Asterix e Obelix, e alla loro vita nel villaggio ribelle che non vuole arrendersi al potere di Giulio Cesare, c’è un trait d’union costante dato dalla pozione magica che il druido Panoramix prepara per gli abitanti del villaggio e che dona loro una forza sovrumana con la quale combattere il nemico. Sebbene con tale pozione il villaggio sia invincibile c’è un’unica cosa, un refrain costante in tutte le storie di questo storico
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fumetto francese, che non può essere combattuta neppure con le pozioni e la magia. Si tratta della paura che «il cielo cada sopra la testa» degli abitanti del villaggio. Per esempio, «(…) mentre i Romani sono terrorizzati dai Galli, anche i Galli hanno a volte paura… dei Romani? No di certo! L’unica cosa di cui hanno paura è che il cielo possa cadergli sulla testa». Così quando si presentano condizioni molto particolari, per esempio, un temporale particolarmente minaccioso, tutti i perso-
naggi si rifugiano nella casa del capo del villaggio, e attendono speranzosi che «il cielo non cada sulla loro testa». È interessante notare come tutte le storie della lunga saga di Asterix abbiano questo nemico imperscrutabile e immateriale, dato dalla paura dell’ignoto, da ciò che non si può governare, se non sperando che il tetto delle case e soprattutto della casa più solida e importante del paese, quella del capo del villaggio, riesca a riparare tutti dalle avversità.
Pericolo sonda Il cielo che ci cade sulla testa in Italia è diventato anche un libro, scritto da Ettore Perozzi ed edito da Il Mulino, che racconta un rischio che nelle scorse settimane ha tenuto col fiato sospeso l’Italia, ovvero il rischio che il rientro nell’atmosfera di una sonda cinese potesse avvenire nei cieli italiani, con conseguenze potenzialmente imprevedibili e pericolose. La sonda all’impatto con l’atmosfera terrestre si è poi disintegrata e i resti sono caduti nell’Oceano Pacifico, ma per alcuni giorni tutti i media italiani raccontavano e mettevano in guardia rispetto a un rischio difficile da calcolare. Talmente difficile che i calcoli dei primi giorni si sono rivelati tutti errati. Ma al di là dei numeri, abbiamo scoperto, come Asterix, che il cielo può effettivamente caderci sulla testa. Il libro di Perozzi racconta proprio del rischio di impatto asteroidale sulla Terra, un pericolo costantemente monitorato da scienziati e astronomi nel mondo, e come sia possibile migliorare la qualità della prevenzione da impatto. In questo caso la prevenzione e il monitoraggio continuo e costante è l’unica arma possibile, ma non è diverso il monitoraggio continuo e costante delle condizioni atmosferiche, con le previsioni del tempo che sono sempre più accurate e che in molti casi, grazie alla prevenzione, sono in grado di limitare i danni. Si pensi ai nubifragi e alle cosiddette bombe d’acqua, che cadono con sempre più frequenza nei nostri cieli, dati i cambiamenti climatici che purtroppo stiamo vivendo.
tutta la tecnologia esposta la soluzione per ripararsi è stata usare dei vecchi e molto analogici secchi. Le infiltrazioni d’acqua dai tetti dei padiglioni dovute alla pioggia proprio nel primo giorno di apertura della fiera, hanno costretto gli organizzatori a correre al riparo, in tutti i sensi, usando metodi molto tradizionali, ovvero con grossi bidoni di plastica per raccogliere l’acqua ed evitare allagamenti. Ecco che nella fiera mondiale della tecnologia, una delle prime e più importanti tecnologie inventate dall’uomo, il tetto sopra la testa fa acqua perché non è stato provveduto alla manutenzione e non sono state attivate soluzioni adeguate a far sì che potesse compiere il proprio «lavoro», cioè riparare dalle intemperie. Spegnete la luce Ma cosa può caderci sulla testa, oltre ai potenziali e molto rari asteroidi e alla molto più diffusa pioggia? C’è una manifestazione fisica molto positiva che colpisce ogni giorno i nostri tetti e che sfruttiamo molto poco, a conti fatti: l’irraggiamento solare. Certo, abbiamo usato il tetto in questi anni, grazie agli incentivi fiscali legati prima ai conti energia e poi alle detrazioni Irpef, per installare pannelli fotovoltaici e sistemi solari termici per produrre acqua calda sa-
nitaria. Ma in questo caso abbiamo usato il tetto come un succedaneo del terreno. Abbiamo cioè sistemato sul tetto ciò che si poteva mettere anche altrove, usando la copertura solo come un supporto, come un substrato esistente, inutilizzato e dunque utilizzabile. Bene, ma poi? È solo questa l’innovazione che possiamo pensare per il tetto? Ovviamente la risposta è no, anzi. Il sistema tetto, come spesso è ormai chiamato, è un insieme di soluzioni che integrano vari elementi e che consentono, con molti materiali e soluzioni innovative, di ridurre l’impatto del freddo e del caldo, di aumentare la ventilazione, di recuperare energia, riducendo i consumi, di migliorare lo scambio di temperature e di umidità tra l’edificio e l’esterno e soprattutto di proteggere dalle infiltrazioni, non solo grazie alle guaine impermeabili, ma anche grazie a prodotti microtraspiranti. I sandwich che oggi sono utilizzati per produrre tetti sono sempre più un insieme di elementi che costituiscono un pacchetto di soluzioni complete, per lo più prodotte e assemblate fuori cantiere e montate sull’edificio. Scoprire le coperture Il tetto è sempre più un luogo di sperimentazione e innovazione, ma anche di trasformazione reale dell’edilizia da
La natura temibile Il paradosso è che oggi abbiamo moltissime tecnologie a disposizione ma il rischio che il cielo, in varie forme, possa caderci sulla testa è sempre presente. Lo hanno imparato di recente i partecipanti alla più grande fiera mondiale della tecnologia, il Consumer Electronics Show, che si tiene ogni anno a Las Vegas. La città americana, capitale del futuro per una settimana, ha scoperto dal tetto può piovere e nonostante
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SPECIALE altamente prestazionali e l’utente finale in cerca di innovazione e di risparmio nella gestione dei consumi della propria abitazione.
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una pratica di cantiere alla produzione off site, cioè al montaggio in cantiere di strutture prodotte altrove. Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni integrali queste pratiche sono comuni e rappresentano la conseguenza dell’evoluzione anche nell’edilizia della produzione digitale, che deriva dall’uso di procedure standardizzabili e utilizzabili con il Bim (progettazione digitale). Irraggiamento solare Dove ancora c’è possibilità di innovare e di aumentare la penetrazione di prodotti innovativi è nell’intervento sull’esistente laddove non sia possibile, per motivi statici, o non sia conveniente, per convenienza economica, sostituire tutto il tetto. In questi casi la cattura di ciò che ci cade sulla testa, l’irraggiamento solare, può essere realizzata utilizzando le soluzioni legate alla sostituzione delle tegole e delle componenti affini con elementi fotovoltaici. In questo caso, a differenza dell’installazione dei pannelli sul tetto, l’integrazione tra gli elementi è massima. La tegola fotovoltaica è un elemento tradizionale al quale viene associato un elemento tecnologico che permette dunque di svolgere più funzioni contemporaneamente.
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Idea integrazione Sono molti i produttori ad aver proposto in questi anni prodotti integrati, cercando soluzioni nei componenti anche più tradizionali, proponendo ad esempio tegole in coppo integrate da piccoli moduli fotovoltaici, ma la notizia che dimostra che sul tetto c’è ancora molto da fare, da sperimentare e, soprattutto, da innovare e proporre al mercato, viene dalla strategia di un grande innovatore come Elon Musk e dalla sua Tesla, che propone e produce tegole solari in varie forme e con modalità legate alle diverse tipologie di tetti esistenti. Il tetto che produce energia Il solar roof di Tesla non è tanto importante dal punto di vista del prodotto in sé, dato che altri produttori anche italiani si sono cimentati in questi anni in soluzioni analoghe, quanto dal punto di vista del mercato. Tesla è un marchio innovativo che anticipa i tempi, produce auto elettriche predisposte per la guida autonoma. Tutto si fa via internet, dagli ordini alle consegne, esattamente come Amazon. Il digitale diventa non solo uno strumento di informazione, ma un veicolo di relazione tra un produttore altamente tecnologico, i suoi prodotti
Questione sociale Perché il punto vero, in questa grande rivoluzione digitale che l’economia sta vivendo e che anche il mercato delle costruzioni sta iniziando a conoscere, è che l’innovazione non è più un fatto tecnico, ma può diventare un aspetto sociale, spostandosi dalle logiche delle fiere di settore ai siti web che fanno sognare il futuro e lo rendono vicino e, alle volte, raggiungibile. Prenotare di metri quadri di tegole fotovoltaiche online, significa avvicinare sempre più l’utente finale a un mondo, quello della ristrutturazione, che usa la tecnologia per produrre risparmi e aumentare il benessere, che un tempo era appannaggio solo dei tecnici. Idea Ikea Non siamo ancora ai livelli di Ikea, dove scegli il mobile, lo compri, lo porti a casa e lo monti seguendo le istruzioni, ma poco ci manca. Il tetto un tempo era esclusivo territorio dei professionisti, delle imprese che avevano le conoscenze e i mezzi, per esempio per stendere le guaine impermeabilizzanti. Ma la tecnologia oggi offre soluzioni innovative in molti campi, perfino in quello delle guaine, non solo in quello delle tegole fotovoltaiche o dei pannelli sandwich. Il mercato si sposta sempre più verso l’utente finale anche nel tetto, dunque, ma non dobbiamo temere che il modello Ikea nell’edilizia annulli la necessità di avere professionisti e imprese in grado di operare in questo mercato e proporre e installare le soluzioni più adeguate. Dobbiamo solo temere che l’utente finale sia più informato dei tecnici e dei progettisti, delle imprese e degli installatori e per scongiurare questo pericolo l’unica strada è formazione, informazione e conoscenza. Bisogna essere un passo avanti, mettere un riparo a questo rischio, costruire un tetto alla nostra attività, ma immateriale: si chiama conoscenza.
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LE COSE GIUSTE SOTTO IL CIELO Storie, prodotti, materiali e soluzioni che consentono di realizzare un tetto a regola d’arte. Ma soprattutto aggiornato con i tempi. Perché la superficie estrema di un edificio è sempre più importante. E deve rimanere sintonizzata con il progresso della tecnologia di Veronica Monaco
SICURLIVE
IN CIMA, MA SENZA PERICOLI IVAN GIORI, direttore commerciale Sicurlive «Oggi il tetto è diventato un vero e proprio posto di lavoro essendo presenti su di esso numerosi impianti che nel corso dell’anno necessitano di interventi di manutenzione: antenne, impianti fotovoltaici o solari termici. Essendo un posto di lavoro è necessario rispettare tutti i crismi inerenti la sicurezza sui posti di lavoro ed in particolare per i lavori in quota. L’installazione delle linee vita è solitamente la soluzione più proposta ed economicamente la più conveniente che non deve essere considerata come una spesa straordinaria, ma come un investimento sui costi delle future manutenzioni. Al momento tuttavia la situazione del mercato è ancora molto caotica: nonostante vi sia un obbligo nazionale che impone l’installazione delle linee vita, l’obbligo non viene recepito da tutte le Regioni in egual modo. Ogni impianto realizzato è frutto di una progettazione personalizzata che tiene conto delle caratteristiche specifiche di ogni singolo intervento: negli edifici residenziali vengono utilizzati sostanzialmente elementi certificati secondo le Norme Uni in vigore, mentre a livello
industriale e terziario questi elementi vengono spesso integrati con dispositivi di protezione collettiva quali parapetti, ponteggi o reti anticaduta. Un impianto eseguito a regola d’arte necessita di una attenta progettazione mirata alla risoluzione di eventuali problematiche presenti in copertura, un prodotto efficace ed efficiente ed una installazione a regola d’arte eseguita da personale abilitato. Chi da sempre ha avuto a cuore la sicurezza ha organizzato tutta la filiera operativa, individuando professionisti specifici per ciascuna attività: chi redige il progetto, l’azienda che offre prodotti certificati efficaci ed efficienti, gli instal-
latori dotati delle necessarie abilitazioni per lavorare in quota, chi redige la documentazione tecnica, dall’elaborato grafico alle relazioni di calcolo. Altri, invece, preferiscono rivolgersi ad aziende come Sicurlive Group, che sono in grado di occuparsi di tutto, dalla realizzazione del prodotto, alla certificazione, dalla progettazione all’installazione e al collaudo. Sicurlive Group organizza numerosi corsi all’interno del proprio centro di formazione, su un’area di 5mila metri quadri suddiviso in aree tematiche e aule attrezzate. I corsi sono certificati da Aifos, e a richiesta possono essere svolti presso la sede del cliente».
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SPECIALE BRIANZA PLASTICA
CARI RIVENDITORI PUNTATE IN ALTO
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ROBERTO GATTI, direttore commerciale Italia di Brianza Plastica Brianza Plastica ha sviluppato soluzioni speciali per le coperture da oltre mezzo secolo: il suo direttore commerciale spiega perché bisogna porre attenzione alla superficie più esterna di un edificio
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Il tetto è un terreno per specialisti. «Siamo presenti e disponibili per affrontare tecnicamente e commercialmente, insieme alla rivendita, qualsiadi FXXXXbo si argomento o criticità possa scaturire da una trattativa con un cliente», spiega Roberto Gatti, direttore commerciale Italia di Brianza Plastica. Domanda. Come si è evoluta l’azienda e quali sono gli ultimi prodotti inseriti? Risposta. Brianza Plastica è un esempio di come l’imprenditoria italiana riesca a districarsi nella palude della crisi grazie a diversificazione, innovazione, qualità, servizio e comunicazione. L’ingresso in mercati diversi
dall’edilizia ha permesso di compensare il calo del mercato italiano di questi ultimi anni. L’innovazione ci ha consentito di proporci sull’intero involucro e non solo sulla copertura e quindi di affrontare un mercato sicuramente più ampio. La continua attenzione a qualità, servizio e comunicazione ci sta guidando. Abbiamo intrapreso anche la strada della sperimentazione e della ricerca in opera, insieme al Politecnico di Milano, per validare con i numeri le prestazioni legate alla ventilazione in facciata e in copertura. I risultati sono stati molto interessanti e inizierà ora la divulgazione ai progettisti. D. Focalizzandoci in particolare sul tetto, quali sono le novità Brianza Plastica e quali i plus? R. Da sempre Brianza Plastica ha spinto il concetto di sistema in copertura e si è attrezzata per fornire al cliente un servizio a tutto tondo. Preventiva-
zione, assistenza tecnica al cliente in fase di progetto, assistenza di posa in cantiere alle imprese che approcciano il sistema Isotec per la prima volta, supporto postvendita, tempi di consegna adeguati e, non ultima, la promozione costante che genera i capitolati dei prescrittori, sono tutti servizi che abbiamo migliorato negli ultimi anni. Questi sono i plus che il mercato ci ha sempre riconosciuto, oltre alla qualità dei prodotti, e che fanno la differenza rispetto a chi non ha una struttura tecnico-commerciale competente e disponibile. Con riferimento al prodotto, abbiamo oggi una gamma completa con vari tipi di correntino, che permettono l’applicazione di ogni tipo di copertura in laterizio, in metallo o in altri materiali. Sul fronte spessori abbiamo ampliato la proposta, fino all’attuale spessore massimo di 160 millimetri. D. Quali consigli vi sentite di dare ai rivenditori per trattare in maniera ottimale questi prodotti? R. Oggi purtroppo la rivendita edile generalista è poco strutturata, si autoesclude da un mercato che chiede competenze sempre più elevate, anche abrieXso. nei confronti dei privati che si informano prima di acquistare. Il consiglio che mi sento di dare è di interpellarci: noi siamo presenti e disponibili per affrontare tecnicamente e commercialmente, insieme alla rivendita, qualsiasi argomento o criticità possa scaturire da una trattativa con un cliente. Diverso è l’approccio della rivendita strutturata, che forse ha compreso meglio che il fornitore deve diventare un partner con cui collaborare e di cui fidarsi. Troppo spesso, purtroppo, il rapporto con la rivendita si riduce alla valutazione del solo prezzo.
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NAPOLI VISTA CIELO L’edificio oggetto di un intervento di ristrutturazione fa parte del complesso noto come I Quattro Palazzi, a Napoli. Il lavoro, curato dai progettisti dello Studio Gnosis, è stato sviluppato con la finalità di tutelare e conservare l’architettura esistente, dando vita a fondi per attività commerciali e 80 unità residenziali dal secondo piano fino al sottotetto. Ciò ha reso necessaria la realizzazione di una nuova copertura. Per prima cosa è stato smantellato il vecchio tetto in legno, con struttura prevalentemente metallica. Il nuovo pacchetto di copertura è stato progettato prevedendo un’orditura metallica rivestita in legno a cui si sovrappone il sistema isolante ventilato Isotec di Brianza Plastica, in spessore 100 millimetri. Formato da un’anima isolante a elevate prestazioni, in poliuretano espanso rigido, e da un correntino metallico asolato, integrato nel pannello, Isotec crea una camera di ventilazione fra l’isolamento e il rivestimento in tegole marsigliesi. Il sistema di Brianza Plastica ha permesso di realizzare velocemente e senza nessun aggravio di peso sulle strutture esistenti, un sistema a secco, garantendo il pieno rispetto delle vigenti normative sul risparmio energetico e consentendo di realizzare una ristrutturazione di un edificio storico con appartamenti in classe energetica A2 e A3.
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SPECIALE SANMARCO-TERREAL
IL TETTO DIVENTA VERTICALE SanMarco-Terreal ha presentato il nuovo sistema di rivestimento Bardage Tuiles, che permette di posare tegole piane in continuità tra tetto e parete, senza stacco o cambio di materiale: un’idea moderna di involucro architettonico continuo. La struttura portante dell’edificio è così
rivestita da una membrana (Dry Tex) con funzione di freno al vapore e uno strato isolante continuo. I montanti verticali sono fissati alla struttura mediante staffe con possibilità di regolazione tridimensionale, mentre una membrana impermeabile traspirante di tenuta all’aria (Wind Tex) è bloccata da ulteriori montanti, sui quali sono fissati i correnti oriz-
zontali per il sostegno e l’ancoraggio del rivestimento di tegole piatte di grande formato Volnay. Ultime nate in casa SanMarco, le tegole Volnay sono eleganti e performanti, dotate di un design rigoroso che regala al tetto una bellezza essenziale e moderna. Particolari colorazioni, che vanno dal bruno fino all’ardesia e al grigio, arricchiscono le scelte
CAM
VERSO IL CIELO SENZA LIMITI MASSIMO GIANI, socio Cam (ex Pr Italia) «Pr Italia è confluita in Cam, azienda già presente sul mercato dal 1987. Da quest’anno abbiamo infatti deciso di convogliare tutti i nostri brand, tra cui il nostro marchio in esclusiva Mage Roof, in un’unica realtà. Ormai risultava dispersivo avere un’azienda commerciale e un’altra produttiva. Siamo specializzati in accessori per tetti, in
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particolare ventilati: sottocolmi e portalistelli, raccordi, ganci per colmo e coppo, teli e nastri per teli, protezioni, naselli fermaneve, profili, reti, tasselli. Abbiamo una rete vendita di agenti che copre il 60% del territorio italiano, offriamo supporto tecnico e assistenza in cantiere, seguiamo anche la progettazione e l’esecuzione della posa.
Siamo in grado di offrire prodotti con un ottimo rapporto qualità-prezzo e un servizio rapido e snello. Abbiamo sempre puntato alla qualità, non al prezzo: questo il mercato l’ha recepito, è stata la scelta giusta, nonostante anche noi con la crisi abbiamo accusato una flessione. Quest’anno mi aspetto invece una piccola crescita».
di progettisti e clienti che vogliono esplorare combinazioni ed effetti cromatici originali. PERFORMANCE NEL PAVESE Un caso di applicazione della tegola piana Volnay e della facciata ventilata Zephir è quello di una villa privata a Villanterio, in provincia di Pavia. I prodotti in laterizio SanMarco hanno aiutato i progettisti Walter Tonali e Marco Sartori (Studio Archinproject) ad aderire alle esigenze di modernità del linguaggio architettonico e di innovazione e qualità. La scelta dei materiali è ricaduta sulla facciata ventilata Terreal, declinazione moderna del rive-
stimento in laterizio come «pelle» dell’edificio, realizzata con Zephir 30x60,5 centimetri, nel colore grigio perla, e sulla tegola piana Volnay, in grigio ardesia. In partico-
DA FACILAERE! POS
Perchè isolare il cassonetto?
video di posa
lare la scelta della tegola piana ha risposto all’esigenza di ripensare alla copertura tradizionale a falde attraverso l’utilizzo di un elemento discontinuo piano in laterizio.
Prima
Dopo
cassonetto esistente
cassonetto esistente con ISOLATUTTO
kit isolatutto
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SPECIALE EUROPROFIL
L’OCEANO BLU DEL SUD
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Il titolare e il direttore commerciale dell’impresa calabrese spiegano perché, come la qualità vince sempre.
GIANFRANCO IELAPI, proprietario Europrofil
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quadri di soppalchi dove impacchettare tutta la merce e darla in pronta consegna. Così operando siamo riusciti ad accumulare scorte di canne fumarie, grondaie e pluviali, e organizzarci meglio per rendere ancor più rapido il servizio, cosa per noi fondamentale. Dobbiamo dare la certezza ai nostri clienti che quando ordinano la merce, alta o bassa stagione che sia, le tempistiche di consegna siano sempre le stesse. D. Qual è il vostro punto di forza, oltre al servizio totale che offrite? R. La qualità della nostra produzione garantita dall’alta tecnologia che utilizziamo per lavorare. Infatti, nonostante gli anni duri che sta passando l’edilizia, noi viaggiamo col vento in poppa. Il mercato è cambiato e con esso sono cambiati i consumi: oggigiorno a fare la differenza è la qualità e noi ce l’abbiamo. I magazzini edili si stanno trasformando e sanno che da noi trovano nuovi prodotti, a buonissimi prezzi, in grado di rinnovare la loro offerta.
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Domanda. Iniziamo con la carta d’identità della Europrofil? Risposta. Tutto parte dall’intuizione imprenditoriale di nostro padre Francesco, che ha deciso di trasformare l’omonima ditta individuale, nata nel 1975 e impegnata nell’installazione di gronde e lavori di lattoneria, in un’azienda per la produzione completa di lattoneria. Man mano, con il passare degli anni la ditta è cresciuta e si è rafforzata con l’ingresso mio e di mio fratello Luca: da artigianale, abbiamo assunto una dimensione industriale e ababrieXso. biamo allargato il nostro mercato dalla Calabria a tutto il Sud Italia, rifornendo specialmente le rivendite edili. D. C’è stato un punto di svolta? R. L’anno cruciale è stato il 2000, quando è stata avviata la produzione di canne fumarie in acciaio inox, ampliando ulteriormente il raggio d’azione per coprire tutto il territorio italiano. Produciamo circa 1000 tubi al giorno e le canne fumarie in modo automatico: dal nastro la canna esce già bicchierata e l’operatore si occupa di inserire l’etichetta e di fare il controllo qualità. D. Quanto avete investito in logistica? R. Tanto. Abbiamo ampliato il magazzino di stoccaggio per installare 1500 metri
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FRANCESCO BORZUMATI direttore commerciale Europrofil Domanda. Quali sono le principali dinamiche del mercato? Risposta. È un mercato in evoluzione e in forte cambiamento, che mai come oggi necessita del valore aggiunto delle persone. Questo ritengo sia un elemento cardine per tutti i livelli della filiera, da chi produce fino a chi distribuisce. La nostra visione è che nessun produttore può meglio comprendere le esigenze e le aspettative del cliente se prima non è stato egli stesso cliente. Noi ci portiamo dietro un’esperienza nei metalli lunga e importante: è questo il nostro valore aggiunto. Vogliamo avvicinare il più possibile il distributore edile e trasferirgli con empatia, la competenza e la conoscenza del settore.
D. Quali sono i prodotti più richiesti? R. Europrofil produce articoli dedicati alla fumisteria e alla lattoneria; due settori diversi, ma accomunati dalla nostra mission: dare la giusta direzione ai fumi e alle acque. La lattoneria può essere la grande opportunità per la distribuzione edile, un settore lasciato in balia del lattoniere, il quale nel tempo si è evoluto e strutturato, acquisendo autonomia e competenza nella realizzazione di tetti e non limitandosi più alla sola posa delle gronde. Il rivenditore deve guardare al mercato, sicuramente ridotto, nella sua interezza; faccio un esempio… D. Quale? R. In anni in cui le banche fanno le assicurazioni e viceversa, è difficile immaginare che i campi d’intervento edile rimangano a tenuta stagna, i ruoli si mescolano e chi è più lesto, completo e competente nell’offerta si accaparra il lavoro. Il rivenditore ha un ruolo consolidato di connessione tra gli attori del mercato, perché precludersi delle opportunità? In sostanza, invito i rivenditori a lavorare sullo stock, rimodulando, se il caso le quantità. Aumentando il numero di referenze, come ad esempio la lattoneria, completando l’offerta. L’impegno di Europrofil è rendere questo mondo più semplice e maneggevole, alla portata del generalista che vuole specializzarsi e ampliare la sua offerta.
OFFICINE RASERA
IL MASSIMO CON GLI ACCESSORI PER TETTI VENTILATI STEFANO DONADINI, progettista ufficio tecnico Officine Rasera «Officine Rasera è un’azienda leader nella produzione di minuteria metallica che offre prodotti diversificati per diversi settori, dall’automotive al giardinaggio fino all’edilizia. In particolare in questo settore siamo presenti da più di 30 anni: siamo partiti con i classici ganci per coppi, poi nel tempo abbiamo sviluppato numerosi brevetti, dai sottocolmi di ventilazione fino alle griglie di gronda. Oggi produciamo elementi e accessori per la ventilazione del tetto, teli traspiranti, freno vapore e barriera vapore, sistemi di sicurezza sul lavoro in quota: in questo modo riusciamo a coprire tutti i campi dell’accessoristica in copertura. Anche il lattoniere trova prodotti dedicati, come i teli per lamiere grecate e aggraffate e linee vita
progettate specificamente per lavorare su lamiera. I nostri prodotti sono
tutti certificati e abbiamo strumenti di misura e controllo molto precisi e sofisticati che ci permettono di garantire una qualità elevata e costante. Operiamo con una rete vendita di 30 agenti dislocati in tutta Italia e lavoriamo anche all’estero, principalmente nell’ambito della minuteria metallica. Alla rivendita edile offriamo un supporto completo, con strumenti online e consegne nell’ordine di duecinque giorni lavorativi. Stiamo puntando molto sul settore dell’edilizia e crediamo in un paio di anni di aumentare di un terzo il nostro fatturato. Nonostante la crisi siamo sempre riusciti a rimanere competitivi sul mercato, senza dover mai rinunciare alla qualità dei nostri prodotti. Il segreto è non fermarsi mai».
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SPECIALE FACCIATE VENTILATE RISTRUTTURARE
FACCIAMO ARIA PER FAVORE Gli ecobonus non consentono solo di coprire la superficie del condominio con un materiale isolante. Un’altra strada è utilizzare il sistema delle facciate ventilate. Difendono l’esterno e possono migliorare l’aspetto dell’edificio di Carlo Lorenzini
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a parola ventilare ha numerosi significati. Da quello specifico che indica l’esposizione al vento a quello figurato di proporre qualcosa che potrebbe essere fatto, ma che ancora non è stato realizzato. Tra le due definizioni il termine si adatta perfettamente nel primo caso a quello delle pareti ventilate, esposte al vento. Ma potrebbe adattarsi anche al secondo, in quanto le stesse pareti possono ventilare una opportunità concreta di riduzione dei consumi energetici, dell’impatto acustico e termico e della protezione dei muri perimetrali dagli agenti ester-
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ni. Solo che in questo secondo caso la ventilazione, che è peraltro un sistema e non un esito, non va intesa come una promessa, ma come una realtà. È ormai assodato, infatti, che le pareti ventilate producono risparmi energetici consistenti. Difendere i muri oggi è una priorità che permette di abbassare i consumi energetici in modo molto consistente e se queste soluzioni sono abbinate alla sostituzione anche delle chiusure (porte, finestre) si può arrivare a ridurre l’impatto economico dei costi di riscaldamento e raffrescamento di oltre il 60%, con un notevole risparmio
in bolletta e con la possibilità, dunque, di recuperare l’investimento in pochi anni, grazie anche agli ecobonus. Le pareti ventilate, che sono alternative al classico isolamento a cappotto, sono una tecnologia conosciuta fin dall’antichità e che trova oggi soluzioni innovative nell’uso di materiali e sistemi integrati all’involucro edilizio. Oggi tutti i produttori di materiali e di sistemi per la realizzazione di facciate ventilate hanno soluzioni in grado di rispondere alla domanda, con caratteristiche di isolamento termico e acustico che pongono questi sistemi in diretta concor-
renza con la realizzazione del classico isolamento a cappotto. Un soffio strategico La tecnologia delle pareti ventilate è una tecnologia a secco, che prevede l’utilizzo di sistemi costruttivi che rivestono le facciate esterne mediante l’installazione di lastre di vario tipo, utilizzando sistemi di sospensione e di fissaggio di carattere meccanico. Ciò che si crea con questi sistemi è una intercapedine che, se adeguatamente dimensionata, consente un duplice vantaggio: l’inserimento di pannelli termoisolanti a contatto con la parete dell’edificio, al fine di coibentarla. e crea anche una intercapedine che permette una adeguata circolazione dell’aria, in particolare in senso ascensionale. Si forma cioè uno spazio vuoto di ventilazione, una sorta di camera d’aria che, grazie ai moti convettivi, genera un effetto di micro ventilazione. Ciò garantisce la traspirabilità dell’edificio e con l’utilizzo di adeguati isolanti si evita la generazione di ponti termici e si riduce la dispersione di calore in inverno. Si evita, inoltre, l’accumulo durante il periodo estivo, a tutto vantaggio del contenimento dei consumi energetici e del benessere delle persone che abitano l’edificio stesso. Le pareti ventilate proteggono dunque i muri dall’azione degli agenti atmosferici come pioggia, vento, agenti inquinanti, e isolano l’edificio dal punto di vista termico e acustico, aumentando il comfort e la vivibilità degli ambienti. Dove soffia il vento Dal punto di vista normativo, le norme Uni definiscono la facciata ventilata come «un tipo di facciata a schermo avanzato in cui l’intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l’aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termoenergetiche complessive». È evidente che il tema non è la tecnologia in sé, ma l’installazione, che richiede
una attenta progettazione e una corretta definizione dei particolari costruttivi, che siano in grado di garantire il corretto funzionamento del sistema installato. I prodotti e le soluzioni utilizzate per i rivestimenti esterni sono diversi. Vanno dal gres porcellanato alla terracotta, dai pannelli compositi in alluminio ai laminati plastici, dal vetro ai pannelli metallici, dai marmi ai graniti, dalle pietre naturali agli estrusi. Tutti danno ai progettisti ampia potenzialità di scelta in funzione anche delle esigenze estetiche richieste o ricercate. Dal punto di vista tecnologico l’elemento più importante ovviamente non è solo una corretta progettazione, ma anche un’applicazione a regola d’arte, che deve tener conto della tipologia dei moduli utilizzati, delle dimensioni delle lastre, delle fughe, la scelta dei colori e dei materiali del rivestimento, la definizione della dimensione dell’intercapedine di ventilazione. Un elemento fondamentale riguarda il sistema di ancoraggio delle lastre alla facciata, perché da esso dipende la buona riuscita dell’intervento e la sua tenuta nel tempo. Vi sono varie alternative possibili: dagli ancoraggi a vista a quelli a scomparsa, ma spesso le scelte dipendono dall’impatto economico delle stesse, associato alla modularità del disegno della facciata. In difendesa dei muri Difendere i muri esterni potrebbe sembrare una contraddizione, se si pensa a quanto una parete rappresenti anche nell’immaginario collettivo l’elemento di solidità e di difesa dall’esterno per antonomasia. Eppure l’innovazione tecnologica in questo campo è molto spinta. Per preservare l'edificato, innalzandone le prestazioni energetiche e di comfort abitativo, oltre a riqualificare esteticamente gli edifici, occorre garantire la protezione proprio di quelle strutture che dovrebbero proteggerci dall’esterno, preservando le pareti dagli agenti atmosferici. Una doppia protezione, che in più fa anche risparmiare sui costi energetici e garantisce un maggiore comfort e benessere abitativo. Modificando il detto, tre piccioni con una sola fava.
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SPECIALE LE SOLUZIONI IL POLIURETANO ESPANSO SECONDO POLIISO FB DI EDILTEC Poliiso FB di Ediltec è un pannello per l’isolamento termico costituito da una schiuma polyiso rigida a celle chiuse, espansa senza l'impiego di CFC o HCFC fra due supporti: la faccia superiore in velovetro addizionato con fibre minerali (da posizionare sul lato maggiormente esposto al rischio incendi), mentre la faccia inferiore è in velovetro saturato. I pannelli dichiarano valori di λD da 0,028 W/mK a 0,025 W/mK, a seconda dello spessore. Hanno dimensione standard 600 x 1200 mm con spessori da 30 a 160 mm. Grazie alle sue eccellenti prestazioni di reazione al fuoco (Euroclasse B s1 d0), Poliiso FB è particolarmente indicato per l’isolamento termico di facciate ventilate ed edifici sottoposti a prevenzione incendi. La facciata ventilata permette di realizzare sia un efficace isolamento termico e sia un importante miglioramento estetico degli edifici. Il moto convettivo dell’aria attraverso l’intercapedine assicura lo smaltimento del calore, riducendo la temperatura del rivestimento e regolarizzando quella dell’ambiente retrostante, e del vapore acqueo, evitando che questo condensi e generi a sua volta umidità. Il paramento esterno protegge le lastre isolanti dai raggi UV e dalle intemperie.
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ISOTEC PARETE: LA FACCIATA VENTILATA PER IL RESIDENZIALE Il sistema Isotec Parete di Brianza Plastica offre soluzioni affidabili, tecnologicamente all’avanguardia e complete per la realizzazione di facciate ventilate ad elevata efficienza energetica, sia per nuove costruzioni che per interventi di riqualificazione di edifici esistenti sia di grandi dimensioni che di tagli residenziali. Perfettamente integrabile con il sistema Isotec per il tetto, consente di isolare tutto l’involucro con prestazioni eccellenti e costanti nel tempo. Con la posa di un unico prodotto si realizza lo strato isolante continuo, la struttura metallica di supporto per il rivestimento e la camera di ventilazione. Costituito da un’anima isolante in poliuretano espanso rigido rivestito da una lamina di alluminio e da un correntino metallico integrato nel pannello, il sistema per facciate ventilate Isotec Parete offre elevate prestazioni isolanti con una conduttività termica λD 0,022 W/mK. I pannelli Isotec Parete si applicano ad ogni genere di struttura, sia continua che discontinua e sono compatibili con qualsiasi materiale di rivestimento, dal gres alle doghe in legno, dall’HPL alle lastre in fibrocemento.
ADESIVI SIKA, INNOVAZIONE PER TUTTI Quando si progettano facciate ventilate, Sika propone sistemi adesivi in grado di soddisfare le esigenze di estetica e comfort delle strutture moderne. La domanda di maggiore trasparenza e funzionalità nell'architettura odierna degli edifici richiede soluzioni innovative, come l'uso del vetro come elemento di rinforzo nella realizzazione di finestre. Utilizzando le più recenti tecnologie di incollaggio, Sika fornisce un’ampia gamma di adesivi per finestre in alluminio, legno e Pvc, a base di poliuretani, polimeri SB, siliconi, acrilati e hotmelts. Per le applicazioni manuali e automatiche, i prodotti Sika sono disponibili in cartucce da 300 ml, unipack da 600 ml, fustini da 23 litri e fusti da 200 litri. Già nella prima fase di progetto, Sika offre supporto abrieXso.completo nella scelta dei giunti incollati, del giusto adesivo e infine dell'ottimizzazione dei processi applicativi.
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UNIMETAL, PIÙ VELOCE IL FISSAGGIO Genus Wall è la doga con fissaggio a scomparsa di Unimetal che consente di riqualificare i fabbricati assicurando un considerevole risparmio energetico, e aumentando il valore estetico degli edifici. Il prodotto si installa in maniera semplice e veloce grazie alla vasta gamma di accessori come la sottostruttura in alluminio estruso, che garantisce la compensazione delle dilatazioni e consente di realizzare un’opportuna ventilazione. La chiusura degli elementi in testata e gli elementi ad angolo garantiscono l’andamento lineare del modulo evitando l’impiego di bordatrici. Unimetal offre un servizio di consulenza tecnica e di supporto in tutte le fasi, dalla progettazione alla posa in opera.
GEOPLAST IN VERTICALE CON WALL-Y Wall-Y è la griglia ad elevata resistenza in HD PE di Geoplast per il verde verticale che protegge l’involucro dal punto di vista termico ed acustico, difendendolo dall’irraggiamento solare e migliorando la qualità di vita dei residenti. Semplice e veloce da installare, Wall-Y si fissa direttamente alla parete o a un'apposita struttura, mediante sistemi di fissaggio opportunamente dimensionati. La griglia è disegnata in modo da rimanere staccata dalla parete per 2,5 cm, consentendo la creazione di un’intercapedine minima per la ventilazione. Wall-Y non teme gli agenti atmosferici e garantisce alle piante l’habitat ideale per uno sviluppo naturale nel tempo. La particolare geometria e la colorazione vivace rendono l’elemento gradevole alla vista anche in assenza di copertura vegetale. Disponibile in verde e bianco, può essere realizzata su richiesta in differenti cromie.
FACCIATA OMBREGGIATA PER L’ASILO CON SANMARCO TERREAL Nell’area dell’ex convento di San Procolo, nel cuore di Bologna, le nuove costruzioni per asilo d'infanzia impiegano il laterizio nella sua forma più contemporanea. Le ampie schermature frangisole realizzate con Zonda e il sistema per facciate ventilate T-shape di SanMarco Terreal consentono il richiamo alla tradizione, evidenziando i nuovi corpi di fabbrica e giocando con gli altri elementi in pietra e i rivestimenti metallici. T-shape è l’ultimo nato tra i sistemi di rivestimento a secco in laterizio che coniuga la semplicità dei sistemi di posa a montante e traverso con l’eleganza della superficie a rilievo. I caldi colori delle argille francesi sposano il rigore del profilo geometrico, e creano originali giochi di luce e ombre. Il sistema, laddove pensato per rivestimento di pareti con isolante, è corredato dalla speciale membrana Wind Tex Facades 270 UV, ad alta grammatura (270 g/mq). Impermeabile, traspirante, ad altissima resistenza agli UV, la membrana garantisce un ottimo rivestimento dello strato isolante anche con facciate a giunto aperto fino a 5 cm, in alternativa ad altri sistemi di protezione dell’isolante stesso.
LA DOGA IN ALLUMINIO DI ALUBEL Alu-skin è la doga in alluminio di Alubel che permette di realizzare rivestimenti metallici di facciate ventilate e lineari. La doga metallica piana, completamente liscia o micro ondulata, è disponibile in versione standard in alluminio preverniciato con finitura "smooth", o in versione personalizzata grazie all’ampia gamma di finiture. L’innovativo incastro maschio-femmina a fissaggio nascosto e la vasta gamma di accessori lasciano libero sfogo alla creatività. L’installazione è facile e veloce, grazie anche all’elemento metallico ad altezza variabile.
RIVESTIMENTO IN BIANCO L’utilizzo intelligente dei materiali e delle tecnologie permette di realizzare un’architettura di qualità, con personalità ed eleganza. Come l’edificio residenziale, progettato a Seregno, che ha adottato il rivestimento in doghe di alluminio Alu-skin, in questo caso nella versione smooth colore bianco puro. Soluzione elegante ed efficace, Alu-skin ha concretizzato le idee del progettista Gianluca Bo’ che, fra la testata delle doghe e i monoblocchi delle finestre, ha inserito dei led che permettono scenografici effetti luminosi. Inoltre è stato realizzato un volume aggettante ricoperto da verde verticale, sempre retroilluminato dai led.
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Adriana Cortese
Federico Della Puppa
Ivan Melis (a sinistra), Raffaele Molteni (a destra) Stefano Bruni
Roberto Di Lellis (a sinsitra), Bruno Lerda (a destra)
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Ivan Melis
Caterina Castelli
Marco Allegretti
REPORT CONDOMINIO OK VOGHERA
QUELLA CITTÀ
È LA MEDIA D'ITALIA
Il centro in provincia di Pavia rappresenta una situazione emblematica di molte aree del Paese: circa il 7% delle abitazioni ha urgente bisogno di interventi di riqualificazione e il restante non può attendere a lungo di Giuseppe Rossi
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no dei più raffinati intellettuali d’Italia, Alberto Arbasino, anni fa aveva coniato una figura emblematica: la casalinga di Voghera. Con questo immaginario personaggio, Arbasino intendeva indicare semplicemente l’italiano/a medio. Voghera, insomma, era presa a esempio come la tranquilla provincia in cui non si trovano aspetti controversi. Non troppo povera e non eccessivamente ricca, non fuori mano, ma neppure un crocevia, solida, ma non senza incertezze. La casalinga di Vo-
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REPORT CONDOMINIO OK
ghera oggi potrebbe essere affiancata dal condominio di Voghera. Anche in questo caso potrebbe indicare un patrimonio abitativo medio, non degradato, ma neppure privo di difetti. Una situazione focalizzata da Condominio Ok, roadshow organizzato da Virginia Gambino Editore, che ha fatto tappa nella città in provincia di Pavia. E, in questo caso, è stato scelto di organizzare l’evento proprio dove sono custoditi gli strumenti utili per ri-strutturare e riqualificare un edificio: una rivendita di materiali. Nella sede di Montagna, storico punto della distribuzione nel Pa-vese, sono stati messi sotto la lente dei relatori i temi più caldi che coinvolgono amministratori condominiali, singoli proprietari, imprese e professionisti. Dopo l’introduzione di Virginia Gambino, che ha anticipato il pro-
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gramma del super appuntamento di settembre, i tre giorni di Fiera del Condominio, a Verona, e il benvenuto della padrona di casa Adriana Cortese, socia di Montagna, i lavori sono entrati nel vivo con l’intervento di Stefano Bruni, segretario generale di Confartigianato Pavia. L’associazione, che rappresenta migliaia di piccole imprese attive nell’edilizia, si è espressa per il mantenimento e rafforzamento dei bonus casa. Argomento che è stato al centro dell’intervento di Roberto Di Lellis, giornalista, che ha analizzato in particolare il meccanismo di cessione del credito fiscale, sistema che permette di ridurre drasticamente (fino all’85%) la somma che i condòmini devono versare per mettere mano ai lavori di riqualificazione energetica o consolidamento strutturale. Come? Le strade sono
diver-se e gli amministratori devono essere pronti a prospettare le strade da percorrere più convenienti. Certo, ridurre i consumi è non solo utile, ma anche necessario. E chi abita in condominio è bene che impari a considerare l’edificio come parte di un sistema in evoluzione, in un ambiente sempre più in rete, smart. Considerazioni che, numeri alla mano, hanno alimentato l’intervento di Federico Della Puppa, responsabile del Centro Studi YouTrade. Che nel suo intervento ha anche punta-to il faro sulla situazione dei condomini a Voghera e dintorni: quasi il 7% degli edifici necessita di un rapido intervento risanatore o di riqualificazione. Ma anche il restante patrimonio abitativo non può rimandare troppo a lungo un adeguamento che, tra l’altro, è anche richiesto dalle normative europee (oltre che dal buonsenso). Condominio Ok è sempre anche l’occasione per un contatto diretto con chi materiali e tecnologie le mette a dispo-
sizione. In questa occasione, per esempio, soluzioni e mondo produttivo sono stati rappresentati da Marco Allegretti, di Maripa, azienda che installa e fa manutenzione di ascensori, da Raffaele Molteni di Röfix, impresa specializzata in cappotti, da Ivan Melis di Soprema, società di materiali isolanti, da Caterina
Castelli di Sailpost, servizi di recapito, e Andrea Ballandi di Eurocert (certificazione). In chiusura Bruno Lerga, di Skilab, ha tracciato un esauriente elenco di pericoli che gli amministratori devono evitare nello svolgimento del loro lavoro. Sarà più facile, ora, grazie anche a Condominio Ok.
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IDEE UTILI DE FAVERI
L’ISOLAMENTO CHE SI INQUADRA In un condominio di Merate (Lecco) prova pratica della soluzione per eliminare i ponti termici del forofinestra. La superficie è pronta per la rasatura, da effettuare in cantiere, per uniformarla al cappotto
di Giuseppe Rossi
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xx Titolino
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Inquadra, soluzione che può essere adattata a qualsiasi tipo di oscurante.
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l freddo e il caldo hanno un aspetto in comune: entrano in casa da qualsiasi pertugio. Con la conseguenza che qualsiasi tipo di isolamento si sia adottato, dal cappotto agli infissi ad alta capacità di mantenere inalterata la temperatura dell’aria, si può rivelare inutile. A meno di riuscire a eli-
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minare i ponti termici del forofinestra. Ed è questa la missione di Inquadra, soluzione che può essere adattata a qualsiasi tipo di oscurante. Per esempio, il frangisole con predisposizione dell’infisso posizionato a filo muro. La soluzione del gruppo De Faveri si differenzia dalle altre per la forma regola-
re, che facilita la realizzazione del foro edile. La superficie a vista è pronta per la rasatura, da effettuare in cantiere, così da uniformarla in modo omogeneo al resto del cappotto. La mancanza del fibrocemento e dei profili in alluminio permette un’elevata adattabilità delle spalle allo spessore del muro.
Le prestazioni I dati tecnici sembrano confermare la funzionalità di Inquadra, che è formata da un corpo in Eps con lambda 0,035 W/mK e spessore 100 millimetri, da un profilo in Pvc progettato per accogliere la guarnizione auto espandente, e una rete per evitare le micro-cavillature. Il sistema di ancoraggio al muro può essere eseguito sia a murare che a tassellare tramite zanche dal lato esterno, con turboviti dal controtelaio infisso. Un esempio sul campo, un condominio a Merate (Lecco), può servire a valutare meglio Inquadra. In questo cantiere, alle spalle della soluzione Inqua-
dra è stato abbinato il Cassonetto De Faveri Frangisole a rasare, realizzato in Eps lambda 0,035 W/m²k. I fondelli laterali possono essere in legno truciolare idrofugo, oppure in materiale isolante ad alta densità. Sono dotati di opportune zanche per l’ancoraggio alla muratura: sugli stessi è predisposto un foro di diametro 30 millimetri per il passaggio dei cavi elettrici. Nella coibentazione interna può essere ricavato un vano con funzione di controtelaio in grado di ospitare il serramento. In abbinamento al monoblocco Per contrastare la trasmittanza ter-
mica delle soglie e piane davanzale, su richiesta viene fornito a misura il 4° Lato Df, prodotto con materiale isolante ad alta densità e un valore di conducibilità termica pari a 0,034 W/ m²K. Il prodotto è opportunamente sagomato per facilitarne l’incollaggio e dotato di apposite staffe per sorreggere la parte sporgente del marmo alla muratura. Anche in questa soluzione possiamo abbinare, sotto il davanzale o a lato della spalla, la DF-Vmc, ventilazione meccanica controllata, inserita nell’apposito Box DF coibentato a scomparsa, presente anche nella soluzione Raso Parete.
Le fasi di lavorazione del condominio a Merate (Lecco)
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IDEE UTILI INTERNORM
FUORI IL FREDDO CON SEI CAMERE di Veronica Monaco
L’azienda austriaca presenta la nuova finestra KF310, che ha maggiori capacità di isolamento termico grazie a uno spessore che moltiplica le cavità. Aumenta anche la resistenza anti effrazione
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solamento termico ad alte prestazioni unito a un sistema anti-effrazione superiore. Internorm presenta la nuova finestra KF310 in Pvc e Pvc-alluminio, che coniuga qualità e valore dei modelli premium del marchio austriaco. Questo modello manda in pensione la porta di ingresso KF200, molto apprezzata dal mercato delle ristrutturazioni grazie alla profondità ridotta. Da ora però è fuori produzione. Oltre a mantenere tutte le caratteristiche positive del fortunato KF200, la nuova finestra KF310 migliora alcuni aspetti tecnici, accostandosi di fatto ai più alti modelli della gamma Internorm. Maggiore isolamento Per un migliore isolamento termico, il profilo della finestra KF310 passa dalle cinque alle sei camere d’aria. Questa caratteristica si affianca ad altre significative modifiche che i progettisti austriaci hanno conferito al design del profilo e
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che offrono concreti vantaggi. Innanzitutto l'appoggio del profilo a terra aumenta considerevolmente con l'abbassamento della parte centrale, rendendo il sistema molto più stabile. Il peso è meglio distribuito, la sigillatura è più semplice e il sistema, pur avendo profondità di soli 71 millimetri, raggiunge una stabilità paragonabile ai sistemi da 90 millimetri. Poi, vi è la possibilità di avere a scelta lo scarico acqua a vista oppure, con alcuni accorgimenti nella posa in opera, nascosto all'interno del profilo. Inoltre, viene ampliato lo spazio per il vetraggio, che consente di montare tripli vetri da 48 millimetri di spessore. Con opportuni vetraggi è possibile raggiungere trasmittanze termiche fino a 0,69 Uw. Infine, gli scontri del profilo hanno uno spessore maggiorato per una efficacia anti effrazione superiore. Più prestazioni Mantenendosi fedele alla linea con cui
guida l'innovazione e la crescita qualitativa del mercato dei serramenti, con KF310 Internorm alza ulteriormente gli standard tecnici delle proprie finestre e rende ancora più conveniente accedere a prestazioni da primo della classe. In più, dal moderno allo storico o rustico, KF310 interpreta i tre modelli architettonici Internorm (Home Pure, Home Soft e Ambiente), in modo molto più fedele rispetto al passato, ricalcando quanto avviene con le versioni superiori. Il tutto allo stesso prezzo del vecchio modello.
Sezione della nuova finestra KF310
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come impiegato in una compagnia di assicurazioni), nessuno ha il coraggio di rinfacciarglielo, anche per timore di reazioni scomposte. Che fare? Anselmo Z., Milano
Sconfiggere la timidezza Gentile Psicondominio, vi scrivo per un problema personale che non so come risolvere. Abito in un condominio di un piccolo paese in provincia di Vicenza (preferisco non precisare quale). In condominio ci conosciamo tutti da tempo, eppure tutte le volte che si annuncia la classica assemblea condominiale vengo assalita da un'ansia che mi attanaglia diversi giorni prima dell'evento. Quando, poi, ci troviamo di fronte all'amministratore, io mi sento addirittura male. Non solo non riesco a pronunciare nemmeno una parola, ma sono presa da tremore, difficoltà di respirazione e, mi vergogno a dirlo, anche da una certa urgenza per l'utilizzo del bagno. Insomma, da che cosa può dipendere questo handicap? È possibile ricorrere a farmaci? Devo andare da un medico? L.S., via e-mail Buongiorno, i sintomi che lei descrive sembrano disturbi di ansia e di attacchi di panico. Si presentano ogni qualvolta lei deve esporsi in situazioni di confronto con gli altri. Si tratta di un’emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo che si presenta quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa. È consigliabile fare sicuramente un percorso di supporto psicologico per aiutare a gestire al meglio queste situazioni e sentire il medico di base per fargli prescrivere dei prodotti naturali di supporto. Narciso in condominio Buongiorno, non so se questa rubrica è la più adatta per un consiglio, ma ci provo. In realtà il disagio di cui voglio parlare è semplice e coinvolge gran parte dei condomini del nostro stabile, nella zona intermedia di Milano. In sostanza, c'è un uomo, single, mezza età, che ha una irresistibile vocazione a raccontare frottole. Ma non si tratta di piccole bugie: quando incontra qualcuno o, peggio, anche nelle occasioni in cui si devono prendere decisioni importanti, costui racconta cose che non stanno né in cielo né in terra. Dato che si tratta di fantasie davvero fuori dal comune (per esempio, ha raccontato di essere un importante manager dello spettacolo amico di famose star del cinema, mentre lavora
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Sicuramente il condomino soffre di quello che si definisce come Disturbo narcisistico di personalità. Chi ha una personalità narcisistica ha un’autostima esagerata, fantastica continuamente successi straordinari e cerca di attirare l’attenzione su di sé. Inventando anche la propria professione con l'intento di portare l'attenzione su di sé. Sono persone che fanno fatica a creare vere relazioni con le persone, ma le relazioni che instaura sono solo per evidenziare le sue «finte» potenzialità. La vulnerabilità dell’autostima può rendere gli individui con disturbo narcisistico di personalità molto sensibili alle ferite dovute a critiche o a frustrazioni. La critica può anche arrivare a tormentarli e lasciarli umiliati, avviliti, svuotati. È importante che non siate voi condòmini a sottolineare le sue frottole, ma una persona che gli sta vicino. Deve essere lui (o lei) ad aiutarlo a fare un passo in avanti facendosi supportare con delle sedute di psicoterapia e a livello farmacologico, andando da una psichiatra. Questi incontri di supporto dovrebbero aiutare il «narciso» a identificare le modalità di pensiero disfunzionali e a sostituirle con altre più adattive e realistiche. Anoressia non portarla via Cara dottoressa, sono alle prese con un problema di coscienza. Proprio nell'appartamento sotto il mio vive una coppia di condomini che ha una figlia di 16 anni. Da piccola era piuttosto paffutella, ma nell'ultimo anno ha subito una trasformazione: è diventata magrissima. Ha gambe che sembrano due grissini, braccia filiformi. Io penso che si tratti di un problema di anoressia. Con discrezione ho anche provato ad accennare la trasformazione alla madre, ma ha glissato. Così ho anche pensato che la magrezza eccessiva possa essere causata da una malattia che preferiscono non divulgare. E se invece fosse solo trascuratezza dei genitori? Maria S., via e-mail Purtroppo la situazione dall'esterno è poco gestibile. Sicuramente la ragazza è nella fase di crescita e di sviluppo, quindi con un corpo in fase di cambiamento. Si possono fare molte ipotesi su di lei: anoressia, malattia o trascuratezza da parte dei genitori. Se lei ha modo di conversare con i genitori e capire meglio la situazione può dare un consiglio ai famigliari di rivolgersi a delle strutture adeguate che possono aiutare il percorso di crescita della figlia.
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Il silenzio come sentimento
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