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EDITORIALE CONDOMINI E BONUS, SCUSATE IL RITARDO

N. 41 AGOSTO / SETTEMBRE 2021 EDITORI@LE

CONDOMINI E BONUS, SCUSATE IL RITARDO

Diciamo la verità: quando Enea ha iniziato a diffondere i dati relativi all’utilizzo del superbonus a molti (compresa la redazione di Condominio Sostenibile e Certificato) sono cadute le braccia. Ma come? Arriva un’opportunità unica, quella di abbassare drasticamente (gratis) i consumi energetici, e quindi la bolletta del riscaldamento o raffrescamento che incombe ogni anno puntuale come le tasse, e i condomini se ne stanno con le braccia conserte? D’accordo, la prima versione (e in parte anche la seconda) dell’incentivo è risultata macchinosa, difficile, piena di insidie. Ma com’è che tanti proprietari di singole abitazioni, piccole palazzine e villette sono riusciti a utilizzarlo? Perché i dati erano, e sono,

superbonus

questi: la stragrande maggioranza di superbonus è attivato da proprietari di edifici isolati. E i condomini? Assenti, o quasi, ingiustificati. Ma le cose sono cambiate. I condomini assomigliano a quelle grandi navi da crociera che per fare manovra ci mettono una vita, mentre il motoscafo attracca a tutta velocità. Ma alla fine si muovono. Gli ultimi dati Enea, riferiti allo scorso agosto, hanno corretto in parte la falsa partenza. È vero, il numero di interventi in condominio rimane ancora molto limitato (il 13% di quelli asseverati), ma l’importo complessivo degli investimenti rappresenta ormai il 46% del totale. Insomma, una parziale buona notizia. Anche perché non si può pretendere che una villetta unifamiliare possa essere paragonata a un condominio con decine di appartamenti di proprietà. Ma i dati Enea suggeriscono anche altro: la potenzialità, ancora inespressa, dell’incentivo fiscale. Se tutti gli edifici condominiali medio-grandi costruiti prima del 1980, i più energivori, dovessero utilizzare il superbonus, il monte fondi a disposizione lieviterebbe fino al cielo. Diamo, ancora, la verità: i soldi stanziati a bilancio non basterebbero. Dato che la media del costo dei lavori supera abbondantemente i 500 mila euro a intervento, i tecnici calcolano che ci vorrebbero altri 30 miliardi. Una cifra difficilmente proponibile, soprattutto considerando il deficit di bilancio aggravato a causa degli aiuti all’economia per il covid. In ogni caso, i condomini si sono svegliati. Tardi, ma sono in recupero. L’ammontare ammesso in detrazione è passato da 4,8 a quasi 5,7 miliardi: +18% nel solo mese di agosto che, tra l’altro, è quello delle ferie e quindi sostanzialmente fermo. E l’aumento si aggiunge al +38% di luglio, quando l’attività era quasi a pieno regime. Merito del decreto Semplificazioni proposto dal governo, certo. Ma anche, probabilmente, di una maggiore consapevolezza da parte degli italiani, condomini in testa. Una consapevolezza alla quale Condominio Sostenibile e Certificato contribuisce, con orgoglio.

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