QUATTRO DIVISIONI AL VOSTRO SERVIZIO
Forniamo servizi qualificati e riconosciuti di verifica ispettiva (controlli ordinari e straordinari) nei seguenti settori:
QUATTRO DIVISIONI AL VOSTRO SERVIZIO
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Anno nuovo, problemi vecchi. Ma credevate di cavarvela così? Sbagliato. Perché agli ostacoli, ai rebus, alle farraginosità che seguono anno dopo anno la vita in un condominio si aggiungono nuove sfide, per la felicità (si fa per dire) di amministratori e proprietari di unità immobiliari. L’elenco che riguarda il passato e lungo e non vale la pena di sciorinarlo del tutto, anche perché lo spazio di una pagina non sarebbe sufficiente. D’altra parte, la redazione e i qualificati collaboratori di Condominio Sostenibile e Certificato non mancano di approfondire i punti dolenti della nostra legislazione, della normativa e delle incongruenze che (s)regolano la vita negli edifici residenziali i quali, nella fattispecie, ospitano circa i tre quarti delle famiglie italiane. Basti pensare all’inadeguatezza della legge di riforma condominiale, che ha compiuto dieci anni, ma ne dimostra
molti di più. Oppure all’assenza di un ordine professionale o, perlomeno, di una selezione qualificata delle competenze di chi gestisce l’amministrazione condominiale, con conseguenze che, spesso, finiscono nelle pagine di cronaca. Oppure si possono citare le stravaganti disposizioni legate a eventi congiunturali, come l’invito agli amministratori a controllare l’utilizzo improprio degli impianti di riscaldamento, anche quelli di singole unità. Insomma, gli impicci del 2022 sono attuali anche nel nuovo anno. Ma a questi bisogna aggiungere le trappole di questa specie di gioco del Monopoli in cui le regole cambiano quasi sempre in peggio. Nel mazzo delle carte degli imprevisti, per esempio, quest’anno compare il taglio del superbonus. Assemblee che hanno approvato i lavori incentivati, sì, ma al 110%, si trovano ora con il cerino acceso in mano. Che fare? Un bel dilemma per amministratori e condomini.
E il governo sembra suggerire solo di fare tre passi indietro con tanti auguri. Poi, c’è il caro bollette. Ok, il gas è diminuito un po’, ma in compenso sono aumentati i costi dei carburanti, e il prezzo dell’elettricità rimane sempre esorbitante. Una situazione che si riflette nella gestione quotidiana delle famiglie, ma anche sulla vita del condominio. Aumentano di conseguenza anche i morosi, che per scelta o per necessità, scansano il saldo delle spese condominiali. Certo, c’erano anche nel 2022 e prima ancora, ma adesso sono di più: un’altra patata bollente. E, a differenza del Monopoli, i creditori cronici non possono neppure vendere gli immobili, visto che ci abitano. Il gioco del 2023, inoltre, comprende le carte delle probabilità. Escludendo analogie con carte come «Andate in prigione direttamente», che nel gioco da tavolo è l’ipotesi peggiore, oppure «Tornate al Vicolo Corto», si potrebbero aggiungere per analogia una serie di obblighi a pagare questo e quello, dove nel caso del condominio 2023 significa fare fronte a un’inflazione che oscilla sul 10%. Dato che gli stipendi, per i lavoratori dipendenti e per gli amministratori, non aumentano in proporzione, significa che rispetto al 2022 il potere d’acquisto è già diminuito nella stessa misura. E quest’anno sarà peggio, perché i soldi in tasca varranno ancora meno: sarà una perdita del 10% sul 90%, cioè la cifra già svalutata rispetto a 12 mesi fa. E non si può neppure sperare in un tiro di dadi favorevole.
Oggi il mercato è feroce in tutti i campi. Si sgomita per emergere e offrire sempre nuovi prodotti o servizi, puntando spesso a effetti speciali per attrarre i clienti. Si arriva a promettere l’impossibile, vendere l’invendibile e lo si confeziona ad arte con dubbie modalità apprese all’ultimo corso di comunicazione in svendita (che oggi va tanto di moda). L’importante è stupire. Poco importa la sostanza: ci hanno detto che i contenuti contano il 7% anche nella comunicazione verbale, immaginiamo quanto possano contare nella comunicazione affidata ai social. Ciò che conta è l’apparenza. Un’ altra delle parole più abusate, insieme alla comunicazione, in quest’epoca moderna, è formazione.
E anche qui si apre un mondo. Di guru, di coach, di formatori express, che con un corso di formazione in svendita (anche questo oggi va tanto di moda) si autocertificano esperti. Oggi siamo
pieni di esperti in tutti i campi, ma mai come in questo periodo abbiamo bisogno di valore. Nell’era dell’iper informazione si fa fatica a individuare l’autenticità e il valore delle persone, perché credibilità e reputazione vere possono mescolarsi a credibilità e reputazione fasulle. Tutto sembra lecito in nome del dio business. Il settore immobiliare non fa eccezione. Il settore degli amministratori di condominio ancora meno. È un vero mercato delle vacche e poche di queste sono sacre. Con la riforma della legge sul condominio si era pensato di avere delineato un sistema formativo adeguato per consentire la preparazione degli amministratori professionisti, e nelle intenzioni ciò era effettivamente un bene, sebbene si partisse da fragili presupposti. L’ applicazione di una norma scritta male, confusa e pasticciata, nel tempo ha generato gli effetti distorsivi del mercato che oggi, come
non mai, sono sotto gli occhi di tutti. Il primo effetto è che il condòmino non ha elementi che possano indirizzarlo verso i veri professionisti, seri e capaci. Nessun elemento oggettivo può garantire la buona scelta di un amministratore, se non il passaparola tra condòmini (che però spesso hanno il solo prezzo come elemento discriminante) o la fortuna o una buona capacità di discernimento degli elementi che fanno di un amministratore un professionista di valore: analisi dell’organizzazione di studio, dei servizi offerti, dei suoi rendiconti, della percentuale di morosità, della sua adeguata formazione, della sua reale reputazione, dello stato e della tipologia degli immobili amministrati. Elementi, però, che devono essere analizzati da un occhio competente e consapevole, cosa che non avviene nella stragrande maggioranza dei casi. Il secondo effetto distorsivo, che è diretta conseguenza del primo, è che la
domanda di questo mercato è generalmente disallineata all’offerta. Quello che cercano i condòmini spesso non è quello che offrono gli amministratori. Ma, soprattutto, i condòmini con sanno distinguere tra prezzo e valore del servizio offerto e non sanno distinguere un bravo amministratore da uno mediocre.
I condòmini cercano di spendere il meno possibile, mentre gli amministratori capaci puntano ad offrire il meglio. L’effetto di questa distorsione è che è indispensabile che gli amministratori individuino prima possibile il proprio target di riferimento. Sta accadendo che sempre più spesso gli amministratori facciano selezione dei clienti migliori che sono quelli con meno morosità, più attenti alla qualità delle manutenzioni e disposti a pagare servizi di valore (reperibilità H24, trasparenza e ordine contabile, interventi rapidi ed efficaci, segreteria efficiente). Questo, inevitabilmente, porterà ad una forbice che delineerà sempre più la differenza tra condomini di serie A e di serie B. Il terzo effetto distorsivo è che l’amministratore è tra l’incudine e il martello, con da una parte i fornitori di beni e servizi e dall’altra i condòmini, senza
l’autorevolezza di poter dettare le regole del gioco nell’interesse dei propri clienti, ma sottostando ora agli uni e ora agli altri. Con l’attuale sistema normativo parlare di amministratore manager è una ridicola sciocchezza: il rapporto di mandato, unito alla mancanza di personalità giuridica del condominio condanna l’amministratore alla servitù e non alla gestione manageriale. Ovviamente ci sono delle eccezioni alla regola, ma che, in quanto eccezioni, sono rare. E qui ritorniamo alla formazione. In attesa di una riforma seria che rifondi completamente l’istituto del condominio, occorre fare buon viso a cattivo gioco e, quindi, è fondamentale adattarsi all’attuale sistema, elevando i propri standard, per essere competitivi e tra i migliori sul mercato per puntare ai condomini che sappiano apprezzare i plus offerti. Per essere consapevoli di questo è necessario non rincorrere le sirene, ma studiare; seguire corsi periodici di formazione seri, con docenti preparati e rigorosamente selezionati. Non occorrono effetti speciali, né ingenti patrimoni da investire, ma nemmeno pensare di formarsi gratis: la cultura è giusto che abbia un costo. I corsi devono coprire le aree di interesse della
professione, dare strumenti conoscitivi. E, cosa ancora più importante, fornire strumenti operativi non solo in ambito amministrativo, ma anche relazionale e sociale. Occorre aggiornarsi e attivare il confronto tra colleghi per condividere ansie e problemi, ma soprattutto opzioni e soluzioni che possono rendere migliori noi e il nostro lavoro.
Una parola a noi sconosciuta è condivisione, perché riteniamo tutti i competitor avvoltoi pronti ad aggredire il nostro business. Per sopravvivere occorre mutare prospettiva e trovare soluzioni che rendano più sostenibile il lavoro e fare gruppo aiuta, aiuta anche a rendere il nostro business più etico e di valore. Perché l’etica è ciò che dà valore veramente al nostro lavoro.
Chiudiamo il cerchio e ritorniamo alla comunicazione: possiamo dire, urlare e diffondere ogni tipo di messaggio, ma nel nostro interesse, facciamo che questo messaggio sia autentico ed etico. Va bene il business, ok la spregiudicatezza per contrastare la concorrenza, ma a tutto c’è un limite e questo limite è dato dalla correttezza e dall’etica. Prima la persona e i suoi valori e poi il business: solo così saremo in pace con noi stessi e pronti alla vera prosperità.
Periodico di informazione sul mondo del condominio
Anno 11 - Numero 49 - Dicembre / Gennaio 2023 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità
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Daniela Zeba Pubblicista sul Sole 24 Ore e Libricondominio, blogger, gestisce uno studio di amministrazioni immobiliari a Ravenna. Formatore e docente in corsi di abilitazione e aggiornamento alla professione, è stata dirigente di associazioni di categoria
Cosa sono le Adr?
La sigla sta per Alternative Dispute Resolution (risoluzione alternativa delle controversie) e contraddistingue le procedure che si attivano per risolvere le controversie in alternativa alla giustizia civile.
Quando convengono
Quali i vantaggi delle Adr?
I vantaggi delle Adr consistono nella veloce ed efficace soluzione dei conflitti di consumo e nello snellimento del carico giudiziario dal momento che si procede per vie alternative, senza ricorrere al giudice. Inoltre, si evita che cittadini, consumatori, imprese, scoraggiati dai costi e dalla durata del procedimento giudiziario, rinuncino alla tutela dei propri diritti. Consumatori, cittadini e imprese hanno così l’opportunità di risolvere eventuali controversie nazionali o transfrontaliere riguardo a contratti di vendita o prestazioni di servizi attraverso un reclamo (una procedura Adr) presso un organismo Adr sull’operato del quale vigila un’autorità competente. Le tecniche di risoluzione alternativa delle controversie hanno come scopo precipuo quello di far pervenire le parti litiganti a un accordo capace di lasciar-
le entrambe soddisfatte: tale obiettivo non potrebbe essere raggiunto senza il ricorso ad una gestione ponderata e auto-consapevole del negoziato, cioè delle trattative che progressivamente dipanano il conflitto e lo rendono sempre meno acuto, fino a risolverlo.
L’obiettivo
Cos’è un organismo Adr?
È un organismo pubblico o privato istituito su base permanente, che offre la risoluzione di una controversia attraverso una procedura Adr. È iscritto in un apposito elenco tenuto dall’autorità di competenza. Gli organismi Adr costituiscono così il punto centrale del buon funzionamento dello strumento.
Quali le origini delle Adr?
L’origine del fenomeno risale alla metà degli anni Settanta e va localizzata nell’area statunitense, dove alcuni illustri studiosi hanno teorizzato per primi una serie di metodologie per risolvere i contenziosi, da utilizzare in alternativa ai percorsi legali classici di soluzione delle controversie nell’ambito del diritto civile. L’esigenza di fondo che aveva indotto a esplorare le vie innovative del-
la giustizia alternativa era dettata dalla necessità di fare fronte a un sistema tradizionale di gestione dei conflitti in cui i procedimenti giudiziari erano eccessivamente costosi ed estremamente lenti, ma soprattutto incapaci di garantire una buona soglia di riservatezza alle parti in causa. Tutti problemi che, purtroppo, sono noti anche alla cultura giuridica del nostro continente. L’esperienza nordamericana ha lentamente e inesorabilmente sancito il successo di queste nuove tecniche integrative del sistema giudiziario: senza entrare in antinomia con i processi praticati nelle aule dei tribunali, le Adr si sono affermate grazie alla loro capacità di facilitare, completare e predisporre concretamente al meglio il funzionamento della giustizia statale. La diffusione delle Adr si è quindi propagata in Europa, giungendo finalmente a trovare terreno fertile anche in Italia.
Le differenze
Quali sono le Adr in Italia?
Le tre tecniche di gestione del conflitto che classicamente si fanno rientrare nel novero delle Adr sono l’arbitrato, la mediazione, la conciliazione e la negoziazione assistita. L’arbitrato è, tra i metodi alternativi di risoluzione delle controversie, quello più vecchio, essendo già disciplinato nel codice di procedura civile, approvato nel 1940. Consiste nel demandare la decisione di una controversia a soggetti privati, nominati dalle stesse parti. Le controversie che possono decidersi in sede di arbitrato devono attenere a diritti disponibili e la scelta di deferire la decisione della controversia agli arbitri è (quasi sempre) volontaria. La decisione assunta dal collegio arbitrale (necessariamente in numero dispari) viene denominata lodo. Ciò posto, il procedimento arbitrale si distingue in ragione dell’efficacia del lodo in rituale e irrituale. Nel primo caso la decisione è più simile a una sentenza giudiziale (potendo essere posta in esecuzione), mentre
nel secondo caso, il lodo ha efficacia negoziale (di semplice accordo). Con riferimento all’aspetto organizzativo si distinguono, inoltre, l’arbitrato ad hoc e l’arbitrato amministrato. Nel primo caso, l’arbitrato si svolge secondo il metodo e le regole stabilite nella convenzione di arbitrato dalle stesse parti, nel secondo, invece, le parti scelgono istituzioni arbitrali precostituite, aderendo al loro regolamento.
Chi ha il fischietto Arbitrato e arbitraggio sono la stessa cosa?
Assolutamente no. L’arbitrato è uno strumento «alternativo» (rispetto alla giurisdizione statale) di risoluzione delle controversie, attraverso il quale le parti sottraggono la lite alla competenza del giudice ordinario e la deferiscono a soggetti privati: gli arbitri. La decisione assunta da questi ultimi, detta lodo, avrà «gli effetti della sentenza pronunciata dall’autorità giudiziaria» (art. 824 bis Codice procedura civile). L’arbitraggio, invece, si ha nell’ipotesi delineata dall’articolo 1349 del Codice civile, laddove è previsto le parti possano affidare a un terzo «arbitratore», appunto, la determinazione dell’oggetto di un contratto. Mentre l’arbitrato origina, per sua stessa natura, da un conflitto, l’opera del terzo arbitratore normalmente è richiesta in assenza di una lite, in ogni caso in cui le parti vogliano, per qualsiasi motivo, deferire a un terzo «la determinazione della prestazione dedotta in contratto». L’attività dell’arbitro è dunque «decisoria», mentre quella dell’arbitratore «negoziale»: è diretta, infatti, a completare un contratto con elementi che le parti non sono riuscite o non hanno voluto determinare.
Strade diverse
Che cosa sono mediazione e conciliazione?
La mediazione è una procedura informale,
che al pari dell’arbitrato si svolge davanti a uno o più terzi imparziali (i mediatori) e, tuttavia, ha il pregio di restituire alle parti la responsabilità delle proprie decisioni: il compito del mediatore infatti non è quello di valutare i torti e le ragioni dei litiganti, bensì quello di aiutarli a riattivare fra loro un dialogo interrotto, mediante l’utilizzo delle proprie abilità relazionali. Elemento imprescindibile della mediazione è la libera e volontaria adesione dei confliggenti alla procedura. Grazie alla sua struttura, ispirata da un principio di assoluta non-coercitività, la mediazione è uno strumento che si presta in modo eccellente alla gestione dei conflitti che toccano le corde più sensibili dell’animo umano. Il mediatore terzo e imparziale non ha alcun potere decisionale, ma svolge il ruolo del facilitatore che accompagna le parti lungo un percorso comune, verso la ricerca cooperativa della soluzione alla controversia. Molto simile alla mediazione civile è la conciliazione: ciò che accomuna questi due istituti è lo scopo, che per entrambi è quello di giungere a una conclusione pacifica della controversia. Sia la mediazione che la conciliazione, in pratica, tendono a evitare di andare in giudizio (o di proseguirlo, se il tribunale è già stato adito) grazie all’intervento di una figura che cerca il compromesso tra le parti.
Qual è la differenza tra mediazione e conciliazione?
Innanzitutto la mediazione civile è stata resa obbligatoria nei casi previsti dalla legge (controversie in materia di successione, di assicurazione, condominiali, eccetera): in gergo tecnico, si dice che la mediazione è condizione di procedibilità, nel senso che non si può andare in tribunale senza prima aver tentato di giungere a una soluzione davanti al mediatore. La mediazione, inoltre, deve svolgersi neces-
sariamente davanti a un soggetto terzo e imparziale diverso dal giudice. In genere, il mediatore è un professionista che, a seguito della frequentazione di appositi corsi di formazione, è specializzato nella risoluzione bonaria delle controversie. La conciliazione, invece, rappresenta spesso una fase di un giudizio già instaurato; da ciò derivano due conseguenza importanti: la prima è che, tecnicamente, la conciliazione non è condizione di procedibilità come la mediazione; anzi, al contrario, spesso occorre proprio che sia stato adito il giudice per poter procedere alla conciliazione. La seconda, naturale corollario della prima, è che l’attività di conciliazione è svolta da una persona terza e imparziale la quale, se si è già in tribunale, coincide con il giudice stesso. In altre parole, quando la conciliazione è prevista dalla legge come fase del processo, occorre prima fare ricorso al tribunale; dopodiché, sarà il giudice stesso a proporre la conciliazione. Esempi classici di conciliazione all’interno di un processo già instaurato sono quelli che caratterizzano le controversie in materia di lavoro e i giudizi davanti al giudice di pace. La principale differenza tra conciliazione e mediazione, quindi,
sta nel fatto che la prima è prevista anche come tentativo di risoluzione bonaria della controversia all’interno di un giudizio già instaurato, mentre la mediazione si svolge sempre al di fuori di esso, non davanti a un giudice, ma davanti ad altro soggetto in grado di garantire imparzialità. Ciò non significa, però, che la conciliazione sia sempre giudiziale: il Codice di procedura civile prevede diversi casi in cui la persona che ritiene di essere stata lesa nei propri diritti, anziché ricorrere direttamente in tribunale, convochi la controparte davanti a un organismo terzo (per esempio, la commissione di conciliazione) per cercare di raggiungere una soluzione bonaria.
Che cos’è la negoziazione assistita?
La negoziazione assistita consiste nel-
la ricerca di un accordo conciliativo tra le stesse parti della controversia, assistite dai rispettivi avvocati, senza, tuttavia, l’ausilio di soggetti terzi. L’esperimento del tentativo di negoziazione assistita è obbligatorio per tutte le controversie con valore economico inferiore a 50 mila euro, nonché per tutte quelle, a prescindere dal valore, che comportano il risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti. Considerata l’assenza di soggetti terzi e imparziali rispetto agli interessi delle parti coinvolte, appare evidente come il procedimento di negoziazione assistita possa trovare maggior applicazione (con esito positivo) in tutti quei procedimenti dove le parti si trovino già d’accordo sulle questioni più rilevanti e devono accordarsi solamente su aspetti marginali. È il caso, quindi, della separazione personale consensuale o del divorzio congiunto. I
vantaggi del procedimento di negoziazione assistita si rinvengono indubbiamente nella celerità e nei costi contenuti. Il termine per l’espletamento del procedimento non può essere, infatti, superiore a tre mesi (prorogabile una volta sola per 30 giorni). Le parti, tuttavia, ben potranno concordare anche un termine inferiore (almeno 30 giorni). Tra i costi, invece, le parti dovranno sostenere esclusivamente quelle legate al compenso del proprio avvocato. Tuttavia, come detto, proprio l’assenza di soggetti terzi, a differenza dell’arbitrato e della mediazione, comporta l’esito infruttuoso della negoziazione nella maggior parte dei casi. È certo che riservatezza, autonomia, celerità ed economicità sono caratteristiche che tipicamente accomunano tutte le procedure di Adr rendendole spesso preferibili alle vie proposte dalla giustizia ordinaria.
Gli eventi climatici estremi mettono alla prova le coperture dei condomini. Così l’azienda specializzata in sistemi metallici per l’involucro risponde alle nuove esigenze, con materiali a prova di bufera e capaci di isolare
Veronica MonacoPer edifici efficienti, durevoli e piacevoli da guardare, il segreto è affidarsi a installatori esperti in grado di realizzare un lavoro a regola d’arte in linea con normative sempre più stringenti, e a soluzioni di comprovata efficacia, meglio ancora se su misura. È il caso delle coperture e dei rivestimenti metallici di facciata, molto diffusi nell’edilizia industriale, ma sempre più apprezzati anche nel residenziale e nei condomini, grazie alle loro qualità estetiche, performance tecniche e durabilità. Specializzata fin dagli anni Ottanta nella produzione di innovativi sistemi per l’involucro, a partire da Isocoppo, il primo pannello a forma di coppo introdotto sul mercato e divenuto in breve tempo un marchionimo, Alubel dispone di una gamma vasta di prodotti per rispondere a qualsiasi esigenza, spiega a YouTrade l’architetto Matteo Minelli, funzionario tecnico commerciale dell’azienda.
Domanda. Nonostante sia stato ritoccato al 90%, il superbonus resta un’occasione eccezionale per i condomini. Quali sono le vostre previsioni?
Risposta. Fare previsioni non è mai facile. Se ragioniamo sull’anno in corso, possiamo augurarci che, con il miglioramento di certe condizioni geopolitiche, si possa andare verso una maggiore serenità, anche negli investimenti che i committenti rivolgono ai nostri prodotti. Nel 2022, grazie al vantaggio del superbonus 110%, c’è stato un incremento notevole nella vendita di alcuni prodotti Alubel della linea Isocoppo e della sua versione innovativa Isocoppo Tek. Anche se l’edilizia civile è ancora indirizzata verso il materiale della tradizione, un contributo importante è stato dato anche dai pannelli metallici come Alutech Dach, la lastra per coperture a cinque greche, che riesce a offrire uno spessore di isolamento importante di 10-12 centimetri a un prezzo più vantaggioso. . In Italia il mercato
dell’edilizia è in larga parte trascinato dai bonus, senza i quali molti lavori non si farebbero. Nel 2023 gli incentivi continueranno a esserci, anche se rivisti, e questo non dovrebbe portare a un grande rallentamento nel numero dei cantieri.
D. Quali sono i vantaggi che può offrire un pannello metallico in copertura rispetto a una soluzione in fibrocemento o un manto in elementi di laterizio?
R. Di fatto una copertura metallica richiede una manutenzione quasi pari a zero. A parte le verniciature, che possono essere studiate in fase inziale per garantire una durata sempre maggiore, e la scelta dell’acciaio o dell’alluminio per determinare una maggiore durabilità, in generale non c’è paragone rispetto ai materiali tradizionali. Il fibrocemento, spesso utilizzato come materiale sottocoppo, è un materiale molto fragile e soggetto a fratture dovute al peso, al calpestio, al carico della neve. Anche i coppi, se
non sono ben fissati, possono spostarsi e con il gelo possono anche lesionarsi fino a crepare.
D. Alubel propone soluzioni tagliate su misura per il condominio, sia in copertura che in facciata: quali?
R. Partendo dalle coperture, sicuramente la linea Coppo è la più richiesta. All’interno di questa linea troviamo Isocoppo Piano, il pannello coibentato stampato a forma di coppo che unisce l’estetica del coppo tradizionale a uno strato di materiale isolante in poliuretano. Al momento abbiamo raggiunto i 100 millimetri di spessore continuo, che contribuiscono a migliorare le performance di trasmittanza in linea con le richieste di isolamento dei progettisti. Abbiamo assistito anche a una notevole crescita della linea Sottocoppo, il sistema metallico da sottocopertura, che finora ha avuto ottimi riscontri sia nella versione di lastra nuda che coibentata. Dobbiamo ancora misurarci con la concorrenza del sottocoppo in fibrocemento, ma anche a fronte di un prezzo più elevato, il nostro prodotto è riconosciuto per le sue qualità, oltre che per una maggiore durabilità, Sottocoppo consente di poter alloggiare sullo stesso piano anche gli impianti fotovoltaici e solari, un plus importante in funzione dei bonus fiscali per l’efficientamento energetico. Alubel propone Eneral, un’ampia gamma di soluzioni che consentono di alloggiare gli impianti con profili speciali in alluminio estruso, garantendo la massima integrazione sulla superficie del tetto.
D. Su quali tipologie di tetto possono essere utilizzate le vostre soluzioni?
R. Alubel ha sempre studiato lastre su misura in grado di adattarsi a tutte le tipologie di copertura, anche in base alla pendenza del tetto. Spesso ci scontriamo con concorrenti monoprodotto o legati a una particolare tipologia di copertura, che erroneamente consigliano soluzioni poco adatte spacciandole per universali. La nostra fortuna, invece, è quella di garantire una gamma completa in modo da proporre
Nata alla fine degli anni Ottanta, Alubel, azienda di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia), ha sempre fatto dell’innovazione il suo punto di forza. «Fin dagli esordi il suo obiettivo è stato quello di rivoluzionare il mercato delle coperture in Italia puntando decisamente sulle coperture metalliche che nel resto d’Europa costituivano già un materiale di uso comune», racconta Matteo Minelli, tecnicocommerciale dell’azienda. Dopo il settore industriale, le coperture metalliche hanno cominciato a conoscere sempre più successo anche nel settore civile. «L’azienda è nata con il profilo Alubel 28 della gamma delle lastre grecate. Inizialmente queste lastre si usavano nude in combinazione con i materiali isolanti, che erano posati a parte, fino a quando Alubel ha pensato di proporre pacchetti completi comprensivi di isolamento, sottostruttura, fissaggi, lastre di tenuta, lattoneria ed elementi di raccordo ai corpi emergenti». Un’idea vincente che ha consentito all’azienda di portare avanti numerosi cantieri, dimostrando la qualità delle sue applicazioni. «Il passo successivo è stato quello di introdurre la gamma dei pannelli sandwich, a partire dal pannello a cinque greche intorno alla metà degli anni Novanta», prosegue Minelli. «Una novità che ha permesso all’azienda di realizzare un importante salto di fatturato, riscuotendo un immediato successo sul mercato e garantendo la miglior efficienza in termini di risparmio di tempo e denaro in cantiere». Ma è con Isocoppo che Alubel ha decretato il suo più grande trionfo, lanciando la prima lastra sagomata a forma di coppo antico. «Poco prima del Duemila siamo stati i primi a lanciare questo tipo
sempre soluzioni cucite su misura.
D. Il sistema tetto consente anche la ventilazione?
R. La ventilazione è sicuramente un aspetto importante da considerare sempre in base alla tipologia di copertura. La ventilazione si innesca quando c’è una pendenza minima per garantire l’effetto camino. Nei condomini si ragiona con pendenze dal 25-30% in su: in questi casi può essere importante prevedere un sistema di ventilazione, che comporta vantaggi sia nella stagione estiva, consentendo di abbattere il calore che va a scaldare la superficie esterna del pannello, sia in quella invernale, evitando la formazione di condensa all’interno del pacchetto.
di sagoma che riprende quella del coppo tradizionale, più ampio, che a livello estetico risulta essere il più apprezzato. Tutt’oggi siamo rimasti gli unici ad avere questo tipo di sagoma, che i concorrenti hanno cercato di imitare scegliendo però quella del coppo più moderno e stretto. Questo prodotto ci ha dato una spinta incredibile e ci ha lanciato in maniera definitiva anche nel settore civile». Negli anni del primo boom del fotovoltaico, tra il 2006 e il 2007, Alubel ha poi lanciato Tek 28 che combina pannelli sandwich e lastre grecate, creando una nuova tipologia di lastre coibentate non ancora presente sul mercato. Nel 2015 l’azienda è infine sbarcata anche nel mondo dei rivestimenti di facciata. «Avevamo alcuni prodotti adattabili alle facciate, come le lastre grecate, ma abbiamo deciso di studiare una gamma dedicata e abbiamo lanciato Easy-Wand, un nuovo pannello coibentato di design, completamente liscio, dal fissaggio nascosto che unisce i vantaggi della leggerezza, resistenza e facilità di posa», aggiunge il tecnico.
Da allora le novità si sono accumulate per rispondere alle esigenze di un mercato in crescita, e sono allo studio nuovi prodotti per rispettare normative sempre più stringenti in termini di isolamento termico. I rivestimenti in parete potranno inoltre godere di nuove finiture con fissaggi nascosti e a vista. Come nel caso della doga Alu-Skin, l’azienda ha previsto la possibilità di distanziare anche gli altri pannelli con uno scuretto di 1 centimetro. Per le coperture sono invece in arrivo nuovi giunti che riguarderanno gli spessori maggiori, quindi dal 100 millimetri in su, con una versione diagonale e una a labirinto.
Alcune soluzioni per coperture e rivestimenti metallici di Alubel
D. E per le facciate, quali soluzioni proponete?
R. In ambito condominiale il prodotto più indicato rimane la doga in alluminio Alu-Skin. Mentre sulle coperture si ha la tendenza a prediligere l’acciaio preverniciato, per i rivestimenti di facciata il materiale principe resta l’alluminio per le sue performance di durabilità. Alubel propone questo rivestimento in una ventina di colorazioni standard per andare incontro a qualsiasi esigenza progettuale.
D. Quali sono i plus di Alu-Skin?
R. Alu-Skin è una doga a due passi, con larghezza massima di 299 o 309 millimetri a seconda che si scelga la soluzione con o senza scuretto. Il fissaggio è sempre nascosto e le testate sono chiuse e già ribattute, in modo da evitare di utilizzare delle lattonerie a copertura dei giunti che risulterebbero antiestetiche. Per tutte queste caratteristiche, la doga Alu-Skin risulta l’elemento più elegante che possiamo proporre nell’edilizia civile, dove si guarda più all’estetica. Nel settore industriale invece, dove conta anche il tema legato al prezzo per un discorso di quantità di superfici da rivestire, Alubel pro-
Nel centro storico di Correggio (Reggio Emilia), la scelta delle lastre Sottocoppo di Alubel si è dimostrata vincente. Nel dettaglio sono state installate lastre Sottocoppo in lamiera preverniciata 6/10, color rosso coppo, sulle quali sono stati posati i coppi precedentemente rimossi e recuperati dal tetto esistente, ancorati ai correntini mediante gli appositi ganci fermacoppo in acciaio inox ramato. La posa è stata curata dalla ditta Montanari Luigi di Reggio Emilia.
pone i pannelli sandwich come Easy Wand o le lastre grecate come OndAll o il profilo Alubel 28.
D. Perché scegliere un sistema di rivestimento Alubel?
R. Ragioniamo sempre in ottica di sistema. La nostra preoccupazione è quella di garantire a livello tecnico una soluzione completa che prevede anche tutto ciò che va dietro il rivestimento. Possiamo fornire sottostrutture regolabili per alloggiare sia il pacchetto isolante sia l’eventuale canale di ventilazione, con un sistema di staffe e montanti fondamentale anche per mettere a piombo le facciate. Spesso i fabbricati su cui lavoriamo sono datati e le pareti non sono perfettamente dritte: con questa soluzione riusciamo invece a garantire un risultato sempre a regola d’arte.
D. Qual è l’apporto in termini di risparmio energetico?
R. Nel corso degli anni le normative sono diventate sempre più restrittive, con parametri da rispettare secondo le fasce climatiche, sia per i nuovi edifici sia per le riqualificazioni. Questo ag-
A Seregno (Monza Brianza) una palazzina di tre piani ha scelto i rivestimenti metallici a doghe Alu-Skin di Alubel, nella versione Smooth bianco puro. Fra la testata delle doghe e i monoblocchi delle finestre sono stati inseriti dei Led che permettono scenografici effetti luminosi. Inoltre è stato realizzato un volume aggettante ricoperto da verde verticale retroilluminato. La posa dei rivestimenti Alu-Skin è stata curata dall’impresa Eurometal di Civate (Lecco).
Per proteggere le testate, non coperte dal tetto, dell’edificio residenziale Residenza Pietro a Uboldo (Varese) sono stati installati i pannelli coibentati Easy Wand di Alubel che garantiscono protezione e durabilità, scongiurando il rischio del dilavamento della facciata e valorizzando al contempo l’estetica dell’involucro. Le lastre sono state posate dall’impresa Caredile di Uboldo su una sottostruttura in alluminio, termicamente isolata dall’edificio, così da realizzare una facciata ventilata.
giornamento delle normative ha portato ad adeguare nel corso degli anni la gamma di spessori del poliuretano per garantire le trasmittanze richieste. Per esempio, da quest’anno saranno disponibili spessori fino a 20 centimetri di poliuretano, che consentono di rispettare parametri sempre più stringenti.
D. E sul fronte dei Cam?
R. Tutti i nostri prodotti rispettano i requisiti Cam. Abbiamo dichiarazioni rispetto a requisiti specifici che riguardano sia la gamma di prodotti contenenti poliuretano, che è quella più monitorata perché contenente materiale di provenienza chimica, sia le lastre nude, dove il tema principale è quello del colore delle verniciature legato all’indice di riflettanza solare, cioè la capacità di riflettere o assorbire la luce del sole. Sono poi valutati il contenuto di materiale riciclato presente nei prodotti, così come l’emissione di sostanze nocive, fino ad arrivare alle prestazioni di isolamento termico e acustico.
D. Ci sono particolari aspetti tecnici da controllare durante la posa dei vostri prodotti?
R. Alubel non si occupa direttamente di posa, ma possiede un elevato know how tecnico che le consente di dialogare sia con i progettisti sia con i posatori, offrendo un importante servizio di supporto tecnico. Nell’ambito delle coperture metalliche è molto importante il fissaggio. Purtroppo negli ultimi anni, per motivi di risparmio e di rapidità, abbiamo visto molti installatori lesinare sul numero di fissaggi o scegliere accessori sbagliati, non solo per fissare le lastre alla sottostruttura, ma anche per assicurare la sottostruttura al solaio. Questo ha portato allo scoperchiamento delle coperture in occasione di eventi meteorologici estremi, che ormai sono sempre più frequenti anche nel nostro Paese.
D. Ci sono altri aspetti che un amministratore di condominio dovrebbe conoscere per tutelarsi da eventuali problemi postumi a una cattiva posa?
R. Oltre al fissaggio, è importante anche il tema delle lattonerie, come colmi, canali di gronda e scossaline. Questi elementi contribuiscono in maniera
sostanziale alla tenuta all’acqua e devono resistere in caso di forte vento: per questo vanno realizzati con i giusti spessori e ancorati con adeguati rivetti, cosa che non avviene sempre. Anche per i pannelli fotovoltaici, spesso notiamo che sono utilizzati elementi estrusi con rivetti ancorati solo alla lastra metallica, che però non sempre possiede uno spessore adeguato per garantire un’opportuna resistenza allo strappo in caso di forte vento. La soluzione migliore rimane quella di ancorarsi alla sottostruttura con viti adeguate.
D. Come l’amministratore di condominio può capire se si è rivolto a un installatore qualificato?
R. Riuscire a prevederlo è difficile, ma è possibile farsi una prima idea già osservando come è organizzato il cantiere e come viene gestito il tema della sicurezza. Aziende come Alubel, che hanno un’ampia esperienza di cantieri e conoscono molto bene i propri clienti, possono consigliare agli amministratori le imprese più serie e specializzate.
Che cosa cambia con il taglio del superbonus da 110% a 90%? Se lo chiedono molti amministratori e, ovviamente, i proprietari di unità immobiliari che si erano decisi a rendere meno energivoro l'edificio in cui abitano. È ancora presto per capire quale sarà l'effetto del cambiamento. Ma di certo c'è anche chi si è già scoraggiato
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La legge di Bilancio, che ha tagliato al 90% l’incentivo fiscale ai condomini,comporta anche nuove responsabilità per chi gestisce uno stabile. Con norme che, se non sono rispettate, possono essere punite perfino con il carcere
Contribuente
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto legato da unione civile o la persona convivente, si aggiunge
Se nel nucleo familiare sono presenti altri familiari, in numero pari a: un familiare, si aggiunge
due familiari, si aggiunge tre o più familiari, si aggiunge
Pietro Maria
dI Giovanni
Avvocato
cassazionista, giurista d'impresa, opera da più di 20 anni nei settori del diritto civile, penale e consulenza alle aziende. Fin dagli studi universitari ha coltivato la passione per l'informatica giuridica ed il right to privacy.
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Il governo ha inaspettatamente detto basta alla cessione dei crediti d’imposta relativi a tutte le tipologie di bonus. Gli interventi saranno ora utilizzabili solo detraendo per dieci anni la spesa dall’Irpef. A rischio i condomini
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Si conclude, dopo mesi di discussioni, proposte e progetti, il diario del cammino per la riqualificazione di un edificio con lo sconto fiscale 110%. La legge di Bilancio che ha tagliato l’incentivo è stato il colpo di grazia
Barbara BartoliÈ ingegnere, architetto, PhD, giornalista, coach, autrice di 19 volumi a sua esclusiva firma, ed è titolare di 12 marchi registrati, che racchiudono i suoi 25 profili professionali (info@barbarabartoli.it – www.facebook.com/barbarabartoli.737- www.barbarabartoli.it )
Le analisi sul settore degli elevatori indicano l’Italia al secondo posto nel mondo per numero di installazioni in rapporto al numero di abitanti. E gli investimenti per dotare di impianti gli stabili sono in aumento
La raccolta di fondi di Lega Ambiente per installare piccoli impianti domestici in partnership con Enel X. Obiettivo: far contribuire le abitazioni residenziali a produrre parte dell’energia elettrica fino a 1.6 Gw con l’aiuto del sole
Partecipanti alla Fiera Condominio Eco, dove si è tenuto un convegno sull'utilizzo del fotovoltaico
La Comunità Europea spinge per migliorare la classe energetica degli edifici entro un decennio. Non è un obiettivo facile. Ma il sostanziale rallentamento del processo seguito al taglio degli incentivi fiscali è un ostacolo in più
Condominio d’artista alle porte di Torino
C’è chi si lamenta del generale grigiore dei condomini. Ma non è sempre così. Vicino a Torino l’artista torinese Ugo Nespolo ha disegnato un complesso residenziale, Casa Nespolo. L’artista, che si definisce concettuale, pittore, scultore, artista cosmopolita, ha curato lo stabile composto da cinque piani fuori terra e uno interrato, realizzato a pochi passi dal centro storico e dal Castello di Rivoli, da poco ultimato e abitato. L’idea di coinvolgere Nespolo è dello studio di Architettura Out of Design dell’architetto Marco Bo. L’edificio, di nuova costruzione, presenta forme geometriche accentuate e dalle diverse sfumature di colore verde e grigio.Il condominio è composto da otto unità e sorge su un’area di quasi 1.500 metri quadrati, a pochi passi dal centro del paese alle porte del capoluogo piemontese. Gli ap -
partamenti con il tocco artistico sono stati venduti a prezzi tra 400 mila a 1 milione di euro.
Social housing con rigenerazione
to accaduto durante un’assemblea di condominio a Porpetto (Udine), durante la quale i condomini hanno deciso di revocare l’incarico all’amministratrice dello stabile. Visibilmente contrariata, la professionista ha chiuso il registro dei verbali ed è uscita dal locale in cui si è svolta la riunione. Ma, senza dire nulla, ha anche chiuso a chiave i condomini nella stanza. A liberare i partecipanti all’assemblea sono state le forze dell’ordine chiamate dai condomini reclusi.
La pubblicità entra in condominio
Non sono rari, ma neppure troppo frequenti i programmi di social housing, che si traducono in condomini con appartamenti offerti a prezzi agevolati. Uno di quelli nuovi si trova a Calderara di Reno (Bologna) e riguarda un programma di rigenerazione urbana. Lo stabile si chiama Pop House ed è riservato a giovani coppie, famiglie con figli piccoli, anziani soli, studenti fuori sede. All’interno l’amministrazione comunale ha messo a disposizione 22 appartamenti ristrutturati di sua proprietà a prezzi calmierati.
Le risse in occasione delle assemblee condominiali sono, purtroppo, frequenti. Di solito, però, l’amministratore riesce a riportare la calma e a indirizzare la discussione sui binari della convivenza civile. Fino a quando non è lui a perdere le staffe. È quan -
Dall’esterno il condominio è visto spesso come un luogo non del tutto positivo. Ma in qualche caso diventa un ambiente sereno, anzi, piacevole. Tanto da essere scelto come sfondo per un video pubblicitario. È quanto accade con la campagna ambientata nell’immaginario condominio Casa Surace e firmata dall’agenzia Dlvbbdo per reclamizzare Ace Candeggina. Protagonisti i personaggi di Pasqui e Ricky, coinquilini intenti a battibeccare, come in un classico condominio. Ma la pulizia della casa provvede a rasserenare gli animi.
Il vero professionista incaricato di gestire un condominio deve sapersi distinguere dagli improvvisati. Come? Seguendo i binari della capacità, della coerenza, del valore e... Ecco i punti da non dimenticare
Daniela Zeba Pubblicista sul Sole 24 Ore e Libricondominio, blogger, gestisce uno studio di amministrazioni immobiliari a Ravenna. Formatore e docente in corsi di abilitazione e aggiornamento alla professione, è stata dirigente di associazioni di categoria.
Scarsa considerazione. Nessuna selezione. Remunerazione insufficiente. Ma anche competizione al ribasso e disinteresse di categoria. Così gli amministratori di condominio sono sempre più ai margini. Fino a quando...
Il programma dell’organizzazione nata per affermare il ruolo femminile anche nella professione di amministrazione condominiale è descritto in un libro. Con un comitato scientifico che affronta i nodi (molti) ancora da risolvere
Daniela ZebaLe limitazioni del diritto di proprietà devono essere accettate mediante la sottoscrizione da tutti i condomini: non basta l’assemblea. E il regolamento contrattuale va trascritto presso la Conservatoria o allegato in caso di vendita
Affinché un regolamento possa considerarsi contrattuale, non è sufficiente la presenza di tutti i condomini nel consesso assembleare, ma dovrà intervenire un atto ulteriore, sottoscritto da tutti gli amministrati
PROVE DI TENUTA NON DISTRUTTIVE SU SERBATOI E VASCHE INTERRATE
• Bonifica risanamento dismissione serbatoi Iscrizione Albo Nazionale Gestori Ambientali TO 01399
• Indagini ambientali
PROVE ESEGUIBILI SU SERBATOI IN ESERCIZIO A QUALSIASI LIVELLO DI RIEMPIMENTO
I controlli non richiedono lo svuotamento o la bonifica e non prevedono l’utilizzo di pressione all’interno evitando rotture o cedimenti preservando l’integrità strutturale delle lamiere.
RISULTATI DOCUMENTABILI CON QUANTIFICAZIONE DEL RATEO DI PERDITA
I dati registrati sono inalterabili e consentono di rilevare minime perdite secondo quanto previsto dalle linee guida ARPA.
• Controllo spessore e taratura serbatoi
TECNICI QUALIFICATI PER OPERARE IN SICUREZZA Personale qualificato, formato e informato sui rischi specifici i per operare su serbatoi contenenti prodotti chimici e petrolchimici.
TECNOLOGIE SICURE E COMPUTERIZZATE Metodi di prova valutati e riconosciuti UNICHIM previsti nel Manuale n.195 Ed. 2000/2003.
• Sicurezza sul lavoro OPERA
Laureato in Giurisprudenza nel 1992, è avvocato specializzato in Diritto del Lavoro, Sindacale e della Previdenza Sociale, anche se il diritto condominiale e il sovraindebitamento rappresentano il suo punto di forza Mediatore professionista e Gestore della Crisi in Occ, ha ricoperto alte cariche onorarie. Ha conseguito una notevole esperienza nel campo della formazione e del coaching. lucaficuciello1@gmail.com
L’utilizzo del compromesso o della clausola compromissoria può diventare un’ancora di salvataggio per il committente, ma anche per le imprese coinvolte nell’utilizzo dei bonus edilizi bloccati e causa di contenziosi
PANNELLI PER COPERTURE E RIVESTIMENTI
Ampia gamma di lastre e pannelli metallici coibentati, per rivestimenti di facciata, coperture, celle frigorifere, pannelli curvi coibentati e pannelli in lana di roccia esteticamente all’avanguardia ed in grado di riqualificare i vostri fabbricati con eleganza.
La regolarità contributiva della ditta appaltatrice che svolge i lavori di manutenzione in ambito condominiale, oppure i temi della sicurezza, possono ricadere nella responsabilità del condominio committente
Aldo Piscitello
nasce a Palermo nel 1972 e risiede a Sciacca (Agrigento). Avvocato iscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo esercita a Palermo dal 2004 e dal 2018 anche a Sciacca. Si occupa prevalentemente di diritto condominiale e immobiliare ed assiste numerosi condomini. È responsabile del Centro Studi di Confabitare per l’Area Metropolitana di Palermo e presidente del Centro Studi Nazionale di Confamministrare Italia.
EFFETTO PNRR
La legge ha liberalizzato l’installazione di impianti fotovoltaici fino 200 Kw, che non necessitano più di speciali permessi. Ma restano in vigore le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio e di tutela del paesaggio
del
di
formatore in materie giuridiche accreditato presso la Regione Calabria. Studioso della materia condominiale, urbanistica ed edilizia. Articolista giuridico, collabora con diverse testate, tra le quali il Sole 24Ore, Tecnici 24 (Sole 24Ore), il Consulente Immobiliare (Gruppo Sole 24 ore), Immobili e Proprietà da Ipsoa, il Quotidiano Giuridico edito da Wolter Kluiwers, Italia Casa magazine, Condominio Caffè, Libricondominio.it
Le grandi società che amministrano immobili di vario tipo hanno registrato un buon andamento delle loro attività, come testimoniano i bilanci analizzati.Sotto la lente 92 imprese, per un giro d’affari di 1,9 miliardi
Variazioni % del fatturato su anno precedente (in valori correnti)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade
IL CRUSCOTTO ECONOMICO DELLA TOP 100 DELLA GESTIONE IMMOBILIARE - ANNO 2021
Variazioni percentuali delle dinamiche economiche tra il 2020 e il 2021
Margine operativo lordo in % sul fatturato
Utili netti in % sul fatturato
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende del settore
IL CRUSCOTTO FINANZIARIO DELLA TOP 100 DELLA GESTIONE IMMOBILIARE - ANNO 2021
Indicatori finanziari del settore - Anno 2021
Indice di indipendenza finanziaria
Indice di liquidità immediata (acid test)
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su analisi dei bilanci delle aziende del settore
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
Tabella 2 - Fatturato 2021 e variazione % sul 2020 per classi dimensionali di aziende
(EURO)
Oltre 100 mln €
Tra 50 e 100 mln €
Tra 20 e 50 mln €
Tra 10 e 20 mln €
Tra 5 e 10 mln €
Meno di 5 mln €
Totale
Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali
LOTTA AI RUMORI
Le nuove norme Uni 11175, che fissano le linee guida per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici, introducono criteri più stringenti per quanto riguarda l’insonorizzazione. Ma i bonus possono aiutare
L’isolamento della facciata è la soluzione migliore per rendere meno energivori i condomini. Ma a patto che sia applicato a regola d’arte, senza ricorrere a imprese poco esperte. Perché si rischiano inefficienze e contestazioni legali
Cristiano VassanelliSchede di calcolo termo-igrometrico - caso studio relativo ad intervento di isolamento a cappotto su parete esterna interessata da ponte termico causato dal pilastro in calcestruzzo armato
Schede di calcolo termo-igrometrico - caso studio relativo ad intervento di isolamento a cappotto interno su parete esterna interessata da ponte termico causato dal pilastro in calcestruzzo armato
Casistiche di rimostranze di natura progettuale ed esecutiva
Smartphone, computer e YouBuild. Il magazine edito da Virginia Gambino Editore è diventato in breve uno strumento apprezzato dai professionisti della filiera delle costruzioni: architetti, geometri, ingegneri, periti, imprenditori...YouBuild, infatti, non si propone solo di fare genericamente cultura del costruire e del progettare. La rivista, che ha cadenza trimestrale, pubblica informazioni utili, pratiche e aggiornate sul mondo dell’architettura contemporanea e della riqualificazione, ponendo particolare attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale, ai prodotti innovativi e ai processi produttivi e di cantiere, alla progettazione in dettaglio e all’ingegnerizzazione dell’architettura, all’innovazione e al cambiamento della professione. Sotto la direzione di Luca Maria Francesco Fabris, docente al Politecnico di Milano, un comitato scientifico internazionale è in grado di selezionare le tecnologie, case history e metodologie migliori. Ecco perché l’abbonamento a YouBuild è uno strumento per migliorare il vostro lavoro.
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• Il rispetto della tolleranza di planarità è da verificarsi solo nel caso di difetti tecnici o estetici
• La valutazione delle facciate in condizione di luce radente non è significativa ai fini dell’accettabilità secondo la esecuzione a regola d’arte
• Ombre che si creino in condizione di luce radente possono rappresentare difetti estetici solo nel caso in cui la tolleranza di planarità sopra indicate siano superate
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Periodico per il settore della lattoneria edile e della copertura metallica
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In Provincia di Trento due palazzine condominiali sono state costruite utilizzando una struttura portante in X-Lam. Il prezzo contenuto dell’opera non ha impedito il raggiungimento della classe energetica A+
Valentina Anghinoni
Ubicazione: Rovereto (Trento)
Committente: Privato
Progetto: ing. Nicola Zuech
Costruttore: Ri-Legno
Struttura legno: Ri-Legno; Xlam
Dolomiti
Fine lavori: 2021
Certificazione: Arca Silver
08 –11 /03/2023 Bolzano
Temi focus Legno Energia
Edilizia sociale
Innovazione
Costruire bene. Vivere bene.
Fiera per il risanamento e l’efficienza in edilizia
Il primo premio nazionale per l'architettura in legno.
La crisi energetica, innescata dalle disastrose conseguenze dello sfruttamento intensivo di fonti altamente inquinanti, e intensificata dal crollo del sistema di scambi provocato dalla guerra in Ucraina, sta spingendo l’acceleratore verso la ricerca di risorse alternative ai sistemi tradizionali, riportan do in auge anche tecnologie finora poco diffuse. È il caso dell’S (Syntetich Natural Gas), una miscela di gpl e aria in grado di sostituire il gas metano in modo efficiente e sicuro nei tradizionali gasdotti tra sportanti. Una tecnologia consolidata, sviluppata oltre 30 anni fa da Cam, azienda del Gruppo Eni, e rilevata da Tag, azienda integrata nel Gruppo Boldrin, specializzato in tecnologie per il gas. Ne parliamo con Alberto Boldrin, responsabile commerciale e marketing e seconda generazione alla guida dell’azienda.
Domanda. In questo pe riodo si parla molto di emergenza gas, qual è la vostra proposta?
Risposta. Dieci anni fa, in tempi non sospetti, abbiamo
ng è una miscela di gpl e aria che può sostituire il metano in modo efficiente e sicuro nei tradizionali gasdotti trasportanti il gas naturale, evitando modifiche all’impianto esistente
rilevato un progetto dell’Eni che risaliva alla fine anni Settanta destinato alla distribuzione capillare del gas metano su tutto il territorio italiano. Dato che in quel periodo le forze erano tutte concentrate sullo sviluppo della rete di distribuzione nella dorsale centrale dell’Italia e nelle grosse città, l’Eni, con la sua controllata Cam, realizzò una tecnologia per portare il metano sintetico nelle zone più difficili da raggiungere. Questo progetto, con la quasi totale copertura del territorio italiano in fatto di distribuzione gas,
venne abbandonato perchè risultato non più interessante dati gli obbiettivi raggiunti, ma la tecnologia è rimasta valida, tanto che l’abbiamo acquisita.
D. In che cosa consiste questa tecnologia?
R. Prendendo aria dall’ambiente e utilizzando il gpl, combustibile simile al metano, ma con delle peculiarità diverse, si realizza una miscela giungendo a un metano di sintesi. Il risultato di questa lavorazione poteva tranquillamente essere miscelato con il gas metano una
volta completata la rete distributiva a cui Eni stava lavorando. Per motivi politici ed economici questo progetto venne abbandonato;a oggi abbiamo ancora diversi impianti attivi in Italia. A Cagliari c’è il più grosso impianto che impiega questa tecnologia.
D. È un sistema tuttora valido?
R. Certamente, anzi proprio grazie a questa tecnologia quest’anno abbiamo avuto un forte boom di richieste in seguito all’impennata dei prezzi del gas metano, aggravata dalla guerra in Ucraina. A differenza del metano, oltre a essere di gran lunga più economico, il gpl è di più facile reperibilità e trasporto. Dall’autunno 2021 è esplosa la domanda di soluzioni alternative per sopperire all’utilizzo del metano e molti si sono interessati alla nostra tecnologia per la produzione di Sng, ovvero Syntetich Natural Gas.
D. Qual è la differenza con il gas metano?
R. Chimicamente sono due prodotti diversi. L’Sng ha una densità diversa perché ricavato dal gpl, che è un prodotto più pesante del metano e con un potere calorifico molto più elevato. A livello di combustione invece funzionano allo stesso modo, quindi l’impianto che funziona a gas metano può continuare a lavorare tranquillamente anche se miscelato con l’Sng: un grosso vantaggio per le industrie che con altri combustibili dovrebbero invece affrontare grosse spese di trasformazione.
D. E rispetto al gpl, quali sono le differenze?
R. Dato che il gpl è un gas ad alta resa, miscelandolo con l’aria dell’ambiente o compressa tramite il nostro sistema portiamo questo gas miscelato allo stesso indice di Wobbe del gas naturale, con gli stessi indici di combustione paritetici al gas che in precedenza alimentava l’impianto, evitando enormi disagi legati alla trasformazione o sostituzione delle apparecchiature alimentati in precedenza a metano. In questo modo si arriva ad avere un notevole risparmio, stimato all’incirca attorno al 30%, confrontato con l’attuale costo del metano e una mag-
giore autonomia / libertà contrattuale essendo il mercato del gpl un mercato molto più libero e meno influenzato da politiche «monopoliste».
D. In quali serbatoi o bombole può essere utilizzato il gas Sng?
R. Concettualmente come un impianto di gpl può essere stoccato in grossi recipienti sia per consumi a livello industriale che civile. Sono oltre 500 gli impianti attivi nel mondo: di questi oltre alla città di Cagliari, in Italia, ci sono Bagolino, in provincia di Brescia, Paularo e Forni di Sopra e Sotto in provincia di Udine, Barcis e Cimolais, in provincia di Pordenone e tanti altri, tutti impianti dediti ad alimentare intere frazioni abitative con i relativi servizi annessi. Impianti che, se un giorno ne nascerà l’esigenza, potranno essere tranquillamente alimentati a gas metano senza grossi stravolgimenti.
D. Dove viene distribuito questo gas sintetico?
R. In Italia quest’anno sono nati molti impianti per rispondere al picco di domanda delle industrie che stanno assorbendo questo tipo di gas. Parliamo di cartiere, acciaierie, industrie ceramiche,
mentre nell’ambito civile serviamo circa 20 mila utenze nei contesti più disparati, dal condominio al piccolo artigiano.
D. Come si procede nel caso si voglia passare a questa tecnologia?
R. La nostra azienda non vende gas, ma offre alle società di distribuzione del gas e ai gestori di energia la possibilità di distribuire una miscela di gas in alternativa o in aggiunta a un gas primario. Il primo step è prendere in considerazione il passaggio al gpl, con la possibilità di avere un proprio stoccaggio e definire un prezzo fisso. Il secondo passo è analizzare il proprio contesto di consumo e analizzare economicamente il passaggio al gas sintetico. Infine, lo step successivo è quello di implementare la tecnologia dell’impianto che si ha in adozione e portarlo al metano sintetico.
D. Quanto costa questo passaggio?
R. Questa tecnologia diventa interessante su grande scala. Si parte da 35 mila euro per arrivare a impianti da 700 mila euro
a livello di grossi stabilimenti industriali. Per il singolo privato non è conveniente, ma se si inizia a ragionare in termini di complessi condominiali o comunità energetiche di zona allora questa soluzione diventa interessante perché offre la possibilità di investire cifre «modeste» che si ammortizzano da sole, considerando solo la differenza del prezzo tra gas naturale e metano sintetico. Inoltre si è completamente autonomi sia sul piano del prezzo che dell’erogazione di servizi.
D. È tutto in regola secondo i criteri richiesti dalla normativa?
R. Certamente, anzi ci sono regole molto più rigide per offrire all’utenza la massima sicurezza. Anche sul piano della prevenzione incendi e manutenzione ordinaria e straordinaria tutto deve essere garantito al 100%.
D. Che tipo di contratto proponente?
R. Lavoriamo con chi realizza gli impianti di gas e le aziende di gpl si muovono come quelle del metano. L’unico consiglio che mi sento di dare è rivolgersi ai più grossi player a livello nazionale per avere una garanzia di somministrazione, prezzo e servizio. Ci sono grandi interessi in gioco e crescendo la domanda, purtroppo, si sono innescate anche grosse speculazioni.
D. Che vantaggio si ricava rivolgendosi a voi?
R. Un vantaggio economico non indifferente sul piano energetico. Parlando di consumi si arriva a risparmiare anche il 30-40% sul piano economico. La richie-
Rilevatore Gas Seeker: in caso di fuga di gas, tramite il collegamneto a una valvola elettrica, interrompe l’erogazione verso l’abitazione. In caso di terremoto, lavora in maniera predittiva, chiudendo l’erogazione anche in assenza di una fuga di gas. A destra, rilevatore di gas per contesti industriali
sta di tecnologie alternative è altissima e abbiamo un accumulo di lavoro esorbitante, aggravato dalla difficoltà di reperire progettisti, tecnici e manodopera qua-
lificata. Nonostante abbiano calmierato il prezzo del metano, si è innescata una corsa alle energie alternative e prevedo che nei prossimi dieci anni vedremo dei grossi stravolgimenti sul piano energetico. Già ora l’Europa offre la possibilità di immettere nelle tubazioni il 20% di idrogeno creando delle miscele più pulite ed economiche, ma anche utilizzare combustibili alternativi come il biogas o biometano. Di risorse alternative ce ne saranno tante nei prossimi anni e noi stessi come azienda stiamo affinando le nostre conoscenze verso l’idrogeno.
D. Quali servizi offrite?
R. Progettazione, attivazione in campo per la terminalizzazione e i sistemi di lettura e sevizi mirati a chi vende il gas. Oltre all’assistenza tecnica.
D. Parliamo del Gruppo Boldrin: quali sono le aziende che compongono la società?
R. Le aziende che fanno parte del gruppo sono tre: Boldrin, Tag e Nrg Tech. Boldrin è la capostipite: nata nel dopo-
guerra, si è sempre occupata di gas fin dalle sue origini e oggi è specializzata della distribuzione di tecnologie inerenti il mondo dell’impiantistica. Dall’industria al mercato domestico, ci occupiamo di tecnologie relative all’impiego e utilizzo del gas combustibile, che sia metano, gpl o i nuovi combustibili di cui in questo periodo si parla tanto, come idrogeno, biogas, biometano. Negli anni Novanta è nata invece la Tag che è andata a completare l’offerta di Boldrin con i maggiori player distributivi privati nell’ambito del gas, per proporre ai clienti impianti chiavi in mano, aggiungendo al discorso commerciale anche una attività di studio, progettazione e realizzazione di impianti ad hoc. Abbiamo portato il gas in diverse zone, anche inarrivabili dalle reti del gas metano, consolidando la nostra tecnologia in impianti industriali di grandi dimensioni. Infine, nel 2012 abbiamo fondato la Nrg Tech dedicata allo sviluppo e realizzazione di progetti e sensori di sicurezza.
D. Come sta andando questo settore?
R. È un settore molto effervescente e stiamo lavorando molto in progetti per la prevenzione sismica, anche al di fuori del gas combustibile. C’è un progetto legato alle linee guida Cig 13 (Comitato Italiano Gas), a cui abbiamo partecipato direttamente come azienda, per lo sviluppo di una normativa atta a far sì che in caso di eventi sismici si vada a interce-
dere nelle reti di distribuzione di gas in dotazione ai condomini, alle fabbriche e ai grossi complessi industriali, per tutelare persone e strutture con dei sensori che permettano di intercettare eventuali rotture delle tubazioni o danni legati all’inquinamento ambientale nel caso di industrie chimiche. Stando a questo progetto di norma e ad altri contesti, ad esempio la legge Seveso, in caso di terremoto, questi sensori vanno a intercettare il contatore e bloccare a monte la fuoriuscita del gas in modo da evitare problematiche di accumulo sotto le macerie, prevenire scoppi e agevolare i soccorsi.
D. Quali sono le dimensioni del vostro gruppo oggi?
R. Il gruppo conta una trentina di dipendenti e un fatturato intorno ai 10 milioni di euro.
D. Operate anche conto terzi?
R. Sì, nell’ambito edilizio ci rivolgiamo all’idrotermosanitario con una gamma completa di accessoristica legata al mondo dell’impiantistica per l’utilizzo di gas combustibili e tecnici. Che sia gas frigorifero o combustibile, interveniamo noi con tutte le nostre tecnologie, dai sensori per la rilevazione delle fughe di gas ai sistemi di intercettazione, regolazione e contabilizzazione dei consumi.
D. Quali sono i vostri clienti?
R. Principalmente le grosse imprese di costruzione, dall’edilizia all’impiantisti-
La norma, entrata in vigore il 7 luglio 2022 in sostituzione della Uni En 81-77:2019, specifica le disposizioni aggiuntive speciali e le regole di sicurezza per ascensori per persone e merci, laddove tali ascensori sono stati installati in edifici e costruzioni destinati a sostenere eventi sismici in conformità alla En 1998-1:2004 (Eurocodice 8), durante l’uso, la manutenzione, l’ispezione e le operazioni d’emergenza degli ascensori. Tale normativa prevede che l’ascensore venga pensato, progettato, prodotto tenendo conto del grado sismico della zona in cui esso viene installato. Gli ascensori sono suddivisi in quattro categorie in funzione dell’accelerazione orizzontale di progetto, che viene utilizzata per il calcolo delle forze sulla cabina e sul contrappeso e dei momenti sui binari dovuti all’azione sismica. Per ascensori di categoria 2 e 3, cabina, contrappeso e massa di bilanciamento devono essere provvisti di dispositivi antideragliamento, e, in caso di mancanza di alimentazione elettrica, l’ascensore deve essere in grado di muovere automaticamente la cabina fino al piano più vicino. Gli ascensori di categoria 3 devono essere muniti di un sistema di rilevamento sismico, con livello di attivazione minore o uguale a 1 m/s2 e un tempo di risposta del sistema non superiore a 3 secondi.
ca, le multiutility che distribuiscono gas e le grandi imprese di idraulica. Le nostre tecnologie si trovano anche nei contesti autostradali (stazioni di servizio che erogano Lng, Gpl e Sng), negli allestimenti di camion e ferro cisterne per il trasporto dei gas, nei grossi depositi di gas combustibile (Gpl, Lng e gas metano) e ovunque s’imbottigli il Gpl dalle bombole ai serbatoi.
D. E gli amministratori condominiali?
R. Abbiamo provato più volte a sensibilizzare gli amministratori condominiali in materia di sicurezza del gas. In ambito condominiale ci sono delle responsabilità che spesso non sono conosciute e che
coinvolgono la fuoriuscita del gas o la messa in sicurezza sul piano antisismico. Ad esempio, c’è una normativa che prevede l’obbligo di sistemi di intercettazione antisismici a bordo dell’impianto degli ascensori. Purtroppo, nonostante l’Italia sia uno dei paesi con il più alto numero di montacarichi e ascensori, non ci sono dispositivi di sicurezza, e in caso di incidente l’amministratore rischia penalmente.
D. Quindi in questo ambito c’è mancanza di cultura?
R. Manca una cultura di fondo. Si parla di intercettare il grado di rischio delle strutture ma, nonostante anche le Ntc - Norme Tecniche per le Costruzioni
2018 prevedano tutta una serie di parametri per la sicurezza antisismica degli impianti, molti aspetti sono ancora poco conosciuti e contemplati. Stiamo lavorando tantissimo anche nell’ambito della direttiva Seveso III sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con le sostanze pericolose. Ormai le città si sviluppano sempre più vicino ai contesti industriali e il pericolo di incidenti non deve essere sottovalutato, anche alla luce dell’elevato rischio sismico che caratterizza il territorio italiano.
D. Operate anche nel monitoraggio delle infrastrutture?
R. Appena dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova siamo stati interpellati nell’ambito del progetto Smart Road di Anas, un progetto molto ambizioso, ma assolutamente fattibile, di monitoraggio continuo delle infrastrutture a livello nazionale. Purtroppo per problemi legati alla politica il progetto non è decollato, ma sono stati realizzati prototipi che abbiamo implementato e proponiamo in ambito privato per il monitoraggio delle infrastrutture di solai, chiese, mense, palestre, oltre che ponti e gallerie. Questi sensori consentono di monitorare in tempo reale movimenti strutturali e sismici e possono essere utilizzati anche nei con-
Le linee guida per l’applicazione della normativa sismica nazionale alle attività di progettazione, costruzione e verifica dei sistemi di trasporto e distribuzione per gas combustibile. Il rischio sismico interessa vaste aree del territorio nazionale. La legislazione vigente impone precisi obblighi alle imprese di trasporto e di distribuzione del gas, al fine di garantire l’operatività delle infrastrutture gestite che, in caso di eventi sismici, devono subire danni limitati, per non compromettere la sicurezza delle persone coinvolte e permettere alle popolazioni interessate un rapido ritorno alla normalità. Una volta effettuate per ciascuna opera infrastrutturale le analisi relative alla vulnerabilità delle parti dell’impianto all’azione sismica e ai rischi corrispondenti, tenuto conto della sicurezza per l’incolumità delle persone, degli animali domestici, dei beni e la continuità del servizio, si definisce un piano di azioni per eliminare, ridurre o mitigare l’effetto dei possibili danni dell’azione sismica. Devono essere previste idonee misure per la riduzione del rischio di fuoriuscite incontrollate di gas. Un’opzione per limitare questo rischio consiste nella messa in atto di opportune staffature, controventamenti e vincoli sismici degli impianti e delle apparecchiature. Nelle zone sismiche 1 e 2, sono ritenuti idonei sistemi di intercettazione manuale del gas (per esempio valvole ad azionamento manuale installate in corrispondenza dei contatori gas e/o della fuoriuscita dal terreno della condotta interrata di allacciamento gas); sistemi centralizzati di intercettazione del gas, con dispositivi azionati da remoto; dispositivi automatici di intercettazione azionati dalle sollecitazioni sismiche; dispositivi automatici di intercettazione azionati dall’eccesso di flusso.
domini, anche se al momento non c’è una obbligatorietà in tal senso. In molti altri contesti, invece, le compagnie assicurative li richiedono.
D. In che ambito territoriale operate?
R. In tutto il mondo. Siamo presenti in circa cinquanta nazioni nel mondo, principalmente per le tecnologia dedicate al
gas, dall’industria alle reti di distribuzione.
D. Cosa significa innovare nel settore dei servizi per l’energia?
R. Nel caso del gas significa portare nuove tecnologie nell’ambito di utilizzo dei combustibili. Questa crisi energetica ha accelerato l’esigenza di arrivare a soluzio-
ni alternative, ma è un discorso complesso che richiede anche molti investimenti. Per esempio, grazie a importanti investimenti di una società privata, stiamo sviluppando una nuova piattaforma che si chiama Bs Service, la cui prima release dovrebbe uscire tra marzo e aprile 2023, per il monitoraggio strutturale e il controllo dei consumi energetici di gas e acqua. Questa piattaforma permette di dare un servizio a tutto tondo all’utilizzatore, che così è in grado di prevenire in tempo reale situazioni di sicurezza, manutenzione e monitoraggio impianti.
D. Quali sono le sue previsioni per il 2023?
R. Sul piano lavorativo non vedo grossi problemi, e il prossimo trimestre sarà ancora molto vivace. Mi preoccupa invece l’inflazione, che ormai è arrivata al 12%, erodendo il potere di acquisto delle persone, e lo scenario generale. Vedo un’Europa molto disunita e incoerente e uno Stato che sta caricando sulle spalle degli imprenditori i costi del welfare. Sul piano energetico, invece, non credo torneremo più indietro a livello di prezzi, almeno finché non ci sarà una risoluzione totale per l’utilizzo di combustibili alternativi.
ma da allo-ra è entrata in una profonda depressione e, nonostante il supporto di tutti i vicini di casa, non ne è più uscita. Che fare?
Loredana, via e-mail
L’uomo che ricorda tutto
Gentile Rubrica Psicondominio, scrivo per chiedere un parere in merito al caso abbastanza inconsueto, credo, nell’ambito condomi-niale. Ho letto altre lettere a questa rubrica ma, a differenza di altre lamentele, l’aspetto che voglio raccontare riguarda un pregio, non un difetto, di cui è protagonista un nostro vicino di casa. Si tratta, infatti, della sua prodigiosa memoria. Questo signore ricorda tutto, anche nei minimi dettagli. E, se pensate che sia un vantaggio, vi sbagliate. Innanzitutto perché il signore in questione è sempre rattri-stato: non riesce a dimenticare i fatti sgradevoli che, purtroppo, capitano a tutti. Inoltre, benché cerchi di controllarsi, non può fare a meno di precisare, rammentare, puntualizzare ciò che è avvenuto ad altri, come i vicini di casa, che desidererebbero tanto lasciare certi episodi dietro le spalle. Che ne pensa?
Lettera firmata, via e-mail
In psicologia non esiste una malattia chiamata «ricordite». Nella letteratura medica esistono, però, casi di persone dalla memoria di ferro, decisamente al di fuori della media. Come gestire questa capacità di tenere a mente anche i particolare che per molti sono di secondaria importanza è, in ogni caso, riflesso della personalità del singolo individuo. Fino a quando la propensione a rammentare ad altri ciò che è avvenuto in passato non diventa ossessiva, non siamo di fronte a un disagio che necessita cure specifiche.
Buongiorno, anche se la pandemia di covid non occupa più le pagine dei giornali, e tantomeno le menti degli italiani, non bisogna dimenticare i danni che ha provocato e continua a provocare. Per esempio, è il caso di una donna che abita nel nostro condominio, F.V., che si è ammalata gravemente di covid due anni fa. Dopo essere stata ricoverata in ospedale è tornata a casa, ma a distanza di tre mesi. Non solo: un anno fa si è di nuovo ammalata, anche se in forma meno grave. Anche questa volta è riuscita a guarire,
Purtroppo la depressione è il disturbo psichico più diffuso al mondo. Secondo la rivista scientifica Lancet, ne soffrono oltre 264 milioni di persone nel mondo. Non è cosa da prendere sottogamba, se si pensa che la depressione è anche la principale causa di suicidio tra i 15 e i 29 anni. Naturalmente esistono trattamenti farmacologici per curare la depressione, ma prima di arrivare alle medicine, potreste consigliare la vostra amicacondomina di praticare attività fisica in modo regolare, che può avere un notevole effetto benefico. Secondo tutti i medi-ci, uno stile di vita sano, associato a un’alimentazione con pochi grassi e zuccheri, alcol e tantomeno droghe, è una condizione preliminare per evitare la depressione. Mens sana in corpore sano è, d’altra parte, una ricetta sempre valida. Così come dormire a sufficienza , scrive-re, suonare uno strumento, dipingere.
Lgtb in condominio
Vi scrivo per sottoporre un problema o, perlomeno, per quello che molti abitanti del nostro condominio a Milano considerano un problema. Premesso che nessuno ha il piacere o il coraggio di considerarsi un retrogado sessuofobo, non di meno la vicenda che ha sollevato molti malumori riguarda l’identità sessuale di un/una abitante del condominio. In tempi di gender fluid, questo/questa per-sona di giorno lavora in una grande multinazionale, con un incarico di livello. Di sera esce vestito da donna e chissà come passa le ore notturne. Il disagio in condominio è però provocato dalla presenza di bambini che hanno iniziato a porre domande sullo strano (per loro) comportamento. Che cosa rispondere?
A.L., via e-mail
La verità. Nessun bambino rimarrà sconvolto nel sapere che ci sono uomini che sentono di appartenere anche al genere femminile e vice-versa. Al contrario, un bambino può rimanere turbato da bugie o spiegazioni incongrue, che tanto scoprirà essere false parlando con gli amici. È il segreto a rendere interessante qualcosa. E, comunque, non è una spiegazione a indirizzare la sessualità di un bambino.
Per porre quesiti a Gaia Cigognini potete scrivere a info@vgambinoeditore.it
I Bilanci delle Costruzioni edizione 2022, contiene i dati di circa 2.214 aziende. Comprende l’analisi delle imprese di costruzioni, ingegneria, produzione (acciaio e tondino, attrezzature, cemento e calcestruzzo, chimica, climatizzazione, drenaggio e trattamento delle acque, fissaggio, illuminotecnica, impiantistica, isolamento e impermeabilizzazione, laterizi, lattoneria, macchine, piastrelle e rivestimenti, pitture e vernici, prefabbricati, presagomatura, sanitari e arredobagno, serramenti e altre categorie) e della distribuzione di materiali edili, idrotermosanitari, elettrici, dei materiali per trattamento acque e drenaggio, ma anche della Gdo e della Gds del settore brico, ferramenta, materiali edili e per la casa e new entry come i servizi di gestione immobiliare, gli studi di architettura e i general contractor.
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