Lattoneria ottobre 2020

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Edilizia Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE / TN - Virginia Gambino Editore - Viale Monte Ceneri 60 - Milano

Perché il 2021 potrebbe essere rosa

Accessori

I compagni di lavoro del bravo lattoniere

Fissaggio

Un mercato ad alta crescita

Numero 17 - OTTOBRE 2020

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Anno 5- Numero 17 - ottobre 2020 Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Valentina Anghinoni, Giacomo Casarin, Federico Della Puppa, Selene Maestri (fotografa), Veronica Monaco, Giuseppe Rossi, Franco Saro

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Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo Euro 18,00 - Estero annuo Euro 40,00 Anno 2017 periodicità trimestrale Copia singola Euro 5,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link http://www.youtradeweb.com/abbonati-alle-riviste/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero + 039 02 47761275 Spedizione in contrassegno Stampa / Printing Litotipografia Alcione

Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Periodicità / Frequency of publication trimestrale - 4 numeri /anno Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE / TN Registrazione / Registration: N. 222 del 10-04-2001 del Tribunale Civile e Penale di Milano. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti.


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editoriale

FIDUCIA NEL FUTURO

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ari lettori, nonostante il grave periodo che stiamo vivendo, dobbiamo sicuramente rimanere positivi e non perderci d’animo. È proprio di questi giorni la grande notizia che Pfizer ha ottenuto un vaccino che per il 90% protegge ed è efficace contro il covid-19, cosa che ci riempie di speranza e ci fa intravedere la luce alla fine di questo tenebroso momento. Dal punto di vista economico, quello che tutti si auspicano è che i nostri governanti possano fornire strumenti efficaci alla ripartenza dell’economia. Uno di questi è già stato messo a disposizione del mercato: il superbonus 110%. In aggiunta, molto importante è stato anche l’aver dato ai clienti e aziende la possibilità di cessione dell’aliquota fiscale a terzi (tra cui istituti di credito) del «vecchio» ecobonus (50% e 65%). Di sicuro questa è un’ottima occasione per la nostra piccola filiera del lavoro e certamente non possiamo lasciarcela sfuggire. In aggiunta, quello che tutti ci auspichiamo è che altri aiuti dovranno necessariamente essere dati e dovranno essere mirati alla promozione industriale e artigianale, e dovranno prevedere immissione di liquidità nel mercato e riduzione del costo di lavoro attraverso una riforma fiscale da attuare nel breve periodo. Ci auguriamo che questi due ultimi punti non rimangano solo dei sogni ma possano essere ben presto realtà. Dobbiamo essere fiduciosi e positivi!

Fabio Montagnoli

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sommario

3 Editoriale Fiducia nel futuro STORIA DI COPERTINA 12 Prefa Involucro avvolgente

ottobre 2020

Le propettive per l’edilizia nel 2021

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ATTUALITÀ 18 Congiuntura Il rimbalzo dopo la tempesta 26 Analisi Il fissaggio va di corsa IL CANTIERE DEL MESE 30 Pinerolo Alluminio in condominio SPECIALE ACCESSORI 38 Rassegna I nuovi ferri del mestiere 40 Sandrini Metalli Innovazione dal futuro 44 Mazzonetto Nuovi colori per il metallo 46 Alpewa Due soluzioni ad alte prestazioni 48 Sicurpal L’ancoraggio vale doppio 50 Rivit Giunti di dilatazione a prova di stagioni 52 Unimetal Sicurezza anti risalita 54 Rego La sicurezza è a colori DOSSIER TETTO 56 Sempre meglio puntare in alto LATTONIERE DEL MESE 60 Soldarelli Professionalità con certificato IMPRESE 64 Safety First Sicurezza con SicurAir, cantiere Alitalia

38 Accessori, mercato in crescita Gli sviluppi del nuovo tetto

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Associazione Nazionale tra Produttori e Installatori Lattoneria Edile Costituita nel 1993, l’Associazione P.I.L.E. riunisce i principali Produttori e Installatori di Lattoneria Edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. L’Associazione collabora con l’UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipando alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria pluviale, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. È presente alle principali manifestazioni fieristiche nazionali dell’edilizia. Dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati. In collaborazione con Gambino Editore dal 2016 pubblica la rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.

CONSIGLIO DIRETTIVO 2018-2021 Presidente Fabio Montagnoli Vicepresidente Nicola Tresoldi Segretario e tesoriere Palmiro Bartoli Consiglio direttivo Palmiro Bartoli Luca Ielapi Giordano Mazzonetto Nicola Tresoldi Paolo Valmori

Le pubblicazioni P.I.L.E. LATTONERIA Per le imprese di lattoneria, i coperturisti e i tecnici specializzati Lattoneria, dal 2016 edita da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnico-prestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del P.I.L.E. (Produttori Installatori Lattoneria Edile).

MANUALE DI PROGETTAZIONE E POSA È l’unico manuale completo che affronta tutti gli aspetti di progettazione ed esecuzione delle coperture metalliche e dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. Uno strumento di lavoro pratico con soluzioni, materiali e suggerimenti illustrati attraverso oltre duecento disegni di dettaglio, trecento immagini e cinquanta tabelle. 210 pagine a colori, formato 20x28cm

VOCI DI CAPITOLATO Una raccolta organica e precisa di tutte le Voci di Capitolato per l’esecuzione delle opere di lattoneria metallica e copertura a falde. Oltre duecentocinquanta voci suddivise in trentotto capitoli vengono descritte e illustrate attraverso disegni e particolari costruttivi. 136 pagine a colori, formato 20x28cm

TERMICA DELLE COPERTURE METALLICHE Il volume è dedicato alle coperture e ai pacchetti di isolamento termico. Tredici soluzioni con quattro diversi tipi di isolante con una descrizione degli strati e soprattutto con il calcolo dei valori di trasmittanza termica e del potere fono isolante. 72 pagine a colori, formato 20x28cm

• Guarda elenco soci: https://associazionepile.org/banca-dati-soci/


Associati

2020

2. MONTAGNOLI RINO Via Sandro Pertini 10, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-768951- Fax: 0331-076287 info@montagnolirino.it- www.montagnolirino.it 3. TEGOMONT Via Novara 14, Arsago Seprio (VA) Telefono: 0331-769316 - Fax: 0331-767121 info@tegomont.com- www.tegomont.com 4. BELLEA RAMON LATTONERIA Via S.Vittore 5, 21010 Arsago Seprio (VA) Telefono e Fax: 0331-767259 lattoneriabellea@libero.it 5. INFINITY MOTION s.r.l. Via Lavoratori Autobianchi 1, 22036 Desio (MB) Telefono: 0362-992018 - Fax: 0362-905093 www.infinitymotion.com 6. BRIANZA PLASTICA Via Rivera 50, 20841 Carate Brianza (MB) Telefono: 0362-91601 - Fax: 0362-990457 info@brianzaplastica.it - www.brianzaplastica.it 7. CEM GROUP s.r.l. Via Newton 10, 20019 Settimo Milanese (MI) Telefono: 02-33591272 - Fax: 02-33590417 info@cemelevatori.it - www.cemelevatori.it 8. PLUVITECNICA Via dei Curti 1066, Urgnano (BG) Telefono: 0358-93130 - Fax: 0358-93040 info@pluvitecnica.com- www.pluvitecnica.com 9. ALPEMAC SRL Via Campagna Sopra 20/E, Lonato Del Garda (BS) Telefono: 030-2061781 - Fax. 030-2061782 info@alpemac.it - www.alpemac.it

LOMBARDIA

1. IDROCENTRO Via Giolitti 92, Torre San Giorgio (CN) Telefono: 0172-9121 - Fax: 0172-96075 info@idrocentro.com - www.idrocentro.com

PIEMONTE

29. TECNO RAME Via dei Pecchi 111, Viareggio (LU) Telefono: 0584-1660269 - Fax: 0584-1660270 info@tecnorame.it - www.tecnorame.it 30. ASSIMP ITALIA Via Micali 22, Livorno (LI) Telefono: 0586-850797 / 345-6606691 info@assimpitalia.it - www.assimpitalia.it 31. REGO Srl Via Impruneta 34, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Telefono: 0571-417189 - Fax: 0571-403111 info@rego.it www.rego.it - www.parapetti.it

TOSCANA 37. LAMECOP DI COPPOLA MARCO & C.

Via Orsa Maggiore 1, Fonte Nuova (RM) Telefono: 0690-530135 - Fax: 0690-532423 info@lamecop.it - www.lamecop.it 38. BIANCHI ELIO Via Casilina 2008, Monte Compatri (RM) Telefono: 06-9476105 - Fax: 06-9476564 info@bianchielio.it - www.bianchielio.it

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2 29 32. SUPERCANALI CANNA Via Industriale 4, Fossato di Vico (PG) Telefono: 075-919425 - Fax: 075-919695 info@supercanali.it - www.supercanali.it 33. F.LLI FAGIOLI Via Sandro Penna 109, Sant’Andrea delle Fratte (PG) Telefono: 075-5280758 - Fax: 0755-270191 info@fratellifagioli.it - www.fratellifagioli.it

UMBRIA

LAZIO 36. DMG Via dei Pastai sn, Zona Industriale “scerne” Pineto (TE) Telefono: 085-936133 • 347-0937887 • 388-0506122 Fax: 085-936133 info@komy.it - www.komy.it

ABRUZZO E MOLISE 42. PROFILTEK Zona Industriale, Tito (PZ) Telefono: 0971-485178 - Fax: 0971-629157 commerciale@profilteksrl.com - www.profilteksrl.com 43. LATTONERIA SASANIELLO Via dell’Artigianato 24, Matera (MT) Telefono: 0835-261464 - Fax: 0835-261464 info@sasaniello.it - www.sasaniello.it 44. LATTONERIA FUMAGALLI MAURILIO Lagonegro (PZ) Telefono: 0973-22175 / 347-1128977 Fax: 0973-22175 fumagallimaurilio@yahoo.it www.lattoneriafumagalli.com

BASILICATA

48. METALTRADE ITALIA S.R.L.

Via Crati, 81 - 87036 Rende (CS) Telefono: 0984-838428 / 0984-1806794/5/6 Fax: 0984-1801794 commerciale@metaltradeitalia.com www.metaltradeitalia.com 49. SUPERGRONDA C.da Cutra Snc - 87010 Torano Scalo (CS) Telefono: 0984-506099 - Fax:0984-506006 info@supergronda.com www.supergronda.com 50. ISAL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209362 - Fax: 0968-209847 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 51. EUROPROFIL Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209155 - Fax: 0968-209829 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it

CALABRIA

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39. LATTONERIA F.LLI SILVESTRE Zona ASI loc. Pascarola, Caivano (NA) Telefono: 081-8359389 - Fax: 081-8360414 info@lattoneriasilvestre.it - www.grupposilvestre.com 40. EDILASFALTI SAS Via Don Luigi Sturzo 21, 80022 Arzano (NA) Telefono: 339-3706996 edilasfaltipiscopo@virgilio.it - www.edilasfaltisas.it 41. CILENTO GRONDE Via Nazionale Ex. S.S. 18, c/da Tre Archi-Fraz. Vallo Scalo (SA) Telefono: 0974-715076 - Fax: 0974-715076 info@cilentogronde.com - www.cilentogronde.com

CAMPANIA

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10. SCHATZER ALOIS Via Julius Durst str. 20, Bressanone (BZ) Telefono: 0472-835612 - Fax: 0472-838 242 info@schatzer-alois.it - www.schatzer-alois.it 11. PREFA ITALIA SRL Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-068680 - Fax: 0471-068690 office.it@prefa.com - www.prefa.com 12. ALPEWA Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Telefono: 0471-065252 - Fax: 0471-065253 info@alpewa.it - www.alpewa.it 13. H. THERM ITALIA SAS Via Montini 2, 37014 Castelnuovo del Garda (VR) Telefono: 045-9619055 info@hthermitalia.com - www.hthermitalia.com 14. MAZZONETTO SPA Via Maestro Antonio Ceccon 10, Loreggia, (PD) Telefono: 049-9322611 - Fax: 049-9322650 mazzonetto@mazzonettometalli.it - www.mazzonettometalli.it 15. SELENA ITALIA Via G.Battista Ricci 6, 35131 Padova (PD) Telefono: 049-767336 - Fax: 049-8843332 servizio.clienti@selena.com - www.tytan-italia.it 16. NUOVA 3L SRL Via Prima Strada 6, 30030 Galta di Vigonovo (VE) Telefono: 049-9831800 - Fax: 049-9831802 info@nuova3l.com - www.nuova3l.com

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Via delle Industrie 22, 30175 Porto Marghera (VE) Telefono: 041-2901866 - Fax: 041-2901834 zintek@zintek.it - www.zintek.it - mrtinsmith.zintek.it 18. TRESOLDI METALLI Via Fanzaghe 108, Pozzonovo (PD) Telefono: 0429-773200 - Fax: 0429-773088 info@tresoldimetalli.it - www.tresoldimetalli.it 19. C.L.C. SRL Via A. Volta 12, 36034 Malo (VI) Telefono: 0445-602577 - Fax: 0445-580120 info@clc-sr.com - www.clc-srl.com

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52. F.I.O.M. Via E. Toti, 95 - 96019 ROSOLINI (SR) Telefono: 0931-857823 fiomsnc@gmail.com - www.fiomsnclattoneria.it

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17. ZINTEK SRL

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20. SICURPAL Via dei Mestieri 12, 41030 Battaglia (MO) Telefono: 059-818179 info@sicurpal.it - www.sicurpal.it 21. EDILTEC SRL Via Giardini 474/M, 41124 Modena (MO) Telefono: 059-2916411- Fax: 059-344232 info@ediltec.com - www.ediltec.com 22. RIVIT Via Guglielmo Marconi 20, Ozzano dell’Emilia (BO) Telefono: 051-4171111 - Fax: 051-4171159 rivit@rivit.it - www.rivit.it 23. F.B. LATTONERIE Via Niccolò Copernico 3, 44012 Bondeno (FE) Telefono: 0532-898596 info@fblattonerie.it - www.fblattonerie.it 24. SISTEMA MONTAGGI Via Niccolò Copernico 3, 44012 Bondeno (FE) Telefono: 0532-898596 info@sistemamontaggi.it www.sistemamontaggi.it 25. EUROPROFIL S.r.l. Filiale Via Monteorino 7, 48024 Massa Lombarda (RA) Telefono: 0545-81340 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it 26. ISAL S.r.l. Filiale Via Monteorino 7, Massa Lombarda (RA) Telefono: 0545-81340 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it 27. TUBOZETA Via Gandhi 12, San Martino in Strada (FC) Telefono: 0543-85816 - Fax: 0543-83223 tubozeta@tubozeta.it - www.tubozeta.it 28. TECNOSTAFF Via dell’Artigianato 21/23, Cusercoli, Civitella di Romagna (FC) Telefono: 0543-989773 - Fax: 0543-989223 info@tecnostaff.com - www.tecnostaff.com

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MARCHE 45. SUD METALLI Strada Torre Tresca 6B, Bari (BA) Telefono: 080-5611956 - Fax: 080-9904820 info@sudmetalli.it - www.sudmetalli.it 46. LATTONERIA DELLA MURGIA Via Iazzitiello C.da Panecuccio 3 70029 Santeramo in Colle (BA) Telefono: 080-3037940 - Fax: 080-3037940 latt.dellamurgiasrl@libero.it 47. ARTIGIAN GIOVANNI RUSSO Viale dell’Artigianato, ZI, Francavilla Fontana (BR) Telefono: 0831-810844 - Fax: 0831-813620 artigian.grusso@libero.it - www.artigianrusso.com

PUGLIA


Storia di copertina

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Prefa

Involucro avvolgente CON LA SCAGLIA

Per una villa nella campagna veronese i progettisti di Brandless Studio hanno disegnato un tetto senza soluzione di continuità . Un risultato raggiunto grazie alla nuova soluzione dell’azienda austriaca, con sede italiana a Bolzano

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uando l’innovazione incontra la bellezza. Si potrebbe intitolare così il nuovo intervento del Brandless Studio di Sara Fantin ed Emanuel Guarniero per una residenza privata alle porte di Verona, che ha scelto le Scaglie 44 Prefa per dare vita a un progetto unico. La copertura in alluminio prosegue, infatti, lungo la facciata, creando un rivestimento continuo che dissolve i confini e rende l’edificio un esempio ben riuscito di architettura fluida. Una realizzazione resa possibile solo dal connubio tra la progettualità visionaria degli architetti coinvolti, la qualità garantita da Prefa, azienda austriaca con sede italiana a Bolzano, specializzata da 70 anni in sistemi di rivestimento in alluminio per tetto e facciata, e il know how dei mastri lattonieri all’opera in cantiere. Nella pagina a fianco, da sinistra, Mattia Scalenghe, Matteo Fedrici, Sara Fantin, Lorenzo Zaghi, Emanuel Guarniero

PIÙ VELOCI «È la prima volta che utilizziamo in cantiere la Scaglia Prefa 44», racconta Davide Perazzolo,

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Storia di copertina

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co-titolare insieme al fratelloTHE Stefano e al padre SKIN: NUOVA PELLE PER GLI ARCHITETTI Sergio della ditta che ha eseguito i lavori, la Lattoneria Perazzolo Sergio & C. «Si tratta di un prodotto relativamente nuovo: era appena uscito quando abbiamo iniziato questo lavoro a febbraio 2017. Ci siamo trovati bene fin da subito. La posa non ha presentato difficoltà, anzi, essendo la scaglia più grande, i tempi di esecuzione si sono ridotti. Abbiamo completato la copertura in circa 15 giorni, comprese le converse, gli sfiati e i camini, mentre per la facciata ci abbiamo messo circa una settimana». Un lavoro veloce che non ha incontrato particolari difficoltà: «Basta prestare attenzione ai dettagli del progetto e seguire i rendering messi a disposizione da Prefa. Una volta segnata la sottostruttura, la posa è piuttosto semplice: non si può sbagliare. L’azienda ha anche fornito una consulenza direttamente in cantiere grazie a Elmar Waldboth, mastro lattoniere e responsabile della formazione presso Prefa Academy, la cui consulenza è stata davvero preziosa in fase di avvio del cantiere. L’unico elemento un po’ più ostico è stata la realizzazione di una grondaia incassata, un elemento unico di 12 metri fatto interamente in opera a mano, senza giunture e siliconature».

Davide Perazzolo, co-titolare della Lattoneria Perazzolo Sergio & C.

QUALITÀ E FORMAZIONE PER DURARE NEL TEMPO Grazie all’esperienza maturata in più di 70 anni nei rivestimenti in alluminio per tetti e facciate, Prefa (acronimo che deriva dalle parole tedesche Pressen, pressature, e Falzen, piegature, cioè i due processi che servono per produrre le tegole) è diventata una multinazionale di successo, operativa in 22 Paesi a livello europeo e mondiale. La qualità delle materie prime, l’affidabilità dei prodotti, l’innovazione e la sostenibilità sono i pilastri su cui si fonda l’azienda, che dal Matteo Fedrici, consulente tecnico Prefa, e nella pagina a fianco, Elmar Waldboth, mastro lattoniere e responsabile Prefa Academy Xxxxxxx

2005 è impegnata anche sul fronte della formazione grazie alla Prefa Academy, un programma completo di corsi per artigiani e installatori che vanno dalla lavorazione corretta dei materiali alla progettazione e posa. Ne parliamo con Matteo Fedrici (nella foto), consulente tecnico per Veneto e Friuli di Prefa, che ha curato l’intervento della villa progettata da Brandless Studio. Domanda. Quali sono i vantaggi dei prodotti Prefa? Risposta. L’ampia varietà di scelta di colori e soluzioni consente di soddisfare qualsiasi esigenza estetica del cliente, dando a ogni progetto un carattere personale. Oltre al vantaggio di un prodotto bello, Prefa è in grado di garantire una durabilità di prim’ordine, sia per quanto riguarda il materiale che le verniciature, con una garanzia minima di 40 anni. Un altro grande vantaggio di lavorare con Prefa è quello di avere un contatto diretto con l’azienda, presente sul mercato da oltre 70 anni, che mette a disposizione del cliente finale tutta la sua esperienza, consulenza e ricerca. Il cliente finale e l’esaltazione dei suoi desideri sono al centro di tutto il nostro lavoro. D. Per il progetto dello studio Brandless è stata utilizzata la Scaglia 44, nella versione P.10 nero. Quali sono gli ambiti di utilizzo di questo prodotto? R. Come si vede in questo progetto, Scaglia 44 di Prefa può essere utilizzata sia in copertura che in facciata, regalando bellezza, durata nel tempo e progettazione del dettaglio. Offrire al cliente tutti questi vantaggi significa aver capito cosa vuol dire proget-


15 Le Scaglie 44 di Prefa conferiscono alle superfici un design senza tempo e una innata eleganza

PREFA ACADEMY 2021 ISCRIZIONI APERTE Oltre alla qualità del materiale, un fattore fondamentale per poter garantire la funzionalità dei sistemi nel tempo è la posa a regola d’arte. Impegnata da oltre 70 anni nello sviluppo, produzione e vendita di sistemi per coperture e facciate in alluminio, Prefa offre agli artigiani un’ampia offerta di corsi d’installazione, che in Italia si svolgono presso la sala corsi Prefa Academy a Bolzano. Consulta il sito www.prefa.it/installatori/academy per scoprire i corsi 2021 e iscriviti online. Le iscrizioni sono aperte da ottobre 2020.

tare nel 2020. Nel caso dell’intervento del Brandless Studio, il prodotto Prefa completa molto bene il lavoro di progettazione, dando vita a qualcosa di davvero unico. D. Quanto pesa la formazione professionale continua per una posa a regola d’arte? R. È un grande valore aggiunto. La formazione fa parte del nostro lavoro quotidiano e stiamo lavorando per ampliare la nostra Academy per far sì che diventi la casa di tutti i lattonieri che vogliono differenziarsi per qualità e professionalità. Prefa si impegna a migliorare la qualità della lattoneria, non solo con i suoi prodotti, ma anche con la formazione. I nostri corsi offrono un grande valore aggiunto e grande soddisfazione professionale. Gli installatori che seguono i nostri percorsi formativi sono garanzia di professionalità, alta qualificazione e eccellenza nella posa in opera delle soluzioni Prefa. D. Che ruolo riveste l’Academy per l’azienda? R. L’Academy è funzionale e complementare alle altre attività dell’azienda, in Italia come altrove. Non esiste una filiale Prefa in Europa che non offra corsi di formazione nelle Academy Prefa: la qualità e la formazione sono le condizioni per entrare in un determinato mercato e costruire un rapporto intenso con gli installatori. D. Com’è organizzato il calendario dei nuovi corsi? R. I corsi si terranno a partire da gennaio 2021 fino a marzo. Abbiamo già inserito in calendario quelli di maggiore successo, come il corso dedicato al tetto, alla facciata e al nastro

Prefalz. A breve inseriremo anche un nuovo corso dedicato alla lattoneria di dettaglio. Una cosa che ho imparato è infatti che anche gli accessori sono importanti, e che i dettagli fanno la differenza. Così, per proseguire sulla strada dell’eccellenza, abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo percorso. D. In quale modalità si svolgeranno i corsi? R. Purtroppo, a causa del covid-19, abbiamo dovuto rivedere alcuni dettagli. Lavoriamo già in aule molto grandi in grado di ospitare esempi reali di coperture su cui i nostri installatori, al massimo dieci persone per corso, possono lavorare in maniera pratica. Ora abbiamo deciso di ingrandire ancora di più l’Academy per avere ancora più spazio e gestire tutto in sicurezza. I corsi durano due o tre giorni e sono suddivisi per argomenti. A guidare la formazione c’è un vero mastro lattoniere, Elmar Waldboth, che riesce a trasmettere l’esperienza altoatesina agli installatori di tutta Italia. Iniziamo a raccogliere le iscrizioni a ottobre e a dicembre l’80% dei posti è già prenotato. D. In un anno quanti corsisti riuscite a formare? R. Circa 250 corsisti, con una media di otto persone per corso.

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Storia di copertina

16

Rx

Nx

RIVX xxxx

TUTTO PIÙ SEMPLICE GRAZIE ALLA CONSULENZA Architettura topologica, blobitecture (o architettura blob), architettura parametrica, sono tutti esempi di nuove modalità di concepire forme e spazi. I confini si dissolvono, gli elementi che compongono l’edificio si sovrappongo per creare un continuum di

volumi e materiali. Un’architettura fluida potremmo dire, come quella realizzata dal Brandless Studio di Legnago, Verona, in cui tetto e facciata si fondono in un unico elemento. La cofondatrice dello studio Sara Fantin (nella foto), architetto e interior designer, spiega il perché di questa scelta progettuale e come si è riusciti a concretizzarla. D. La realizzazione della villa presenta una continuità tra tetto e facciata: perché? R. Avevamo l’esigenza di spingere dal punto di vista progettuale un particolare effetto. Volevamo che la copertura contenuta all’interno di due timpani scendesse fino a ricoprire la facciata. Il materiale perfetto per fare questo tipo di lavoro è stato il rivestimento metallico. D. Questo tipo di lattoneria un tempo era associata agli edifici di tipo industriale. Che cosa è cambiato? R. Architetture che prima erano considerate di ripiego, non sufficientemente brillanti,ivit affascinanti, adesso rivelano una bellezza èxonatrici). e un’autenticità che rappresenta per i progettisti e i committenti che la sanno cogliereLE unaNOVX potenza non da poco. In questo senso l’architettura sta vivendo «La nostra gaxuna riscoperta di materiali finora inusuali, che sta adattando in maniera incredibile non solo dal punto di vista prestazionale, ma anche estetico. D. Quale è stata la richiesta esplicita del committente per questa realizzazione? R. Il committente desiderava un’abitazione tecnologica, all’avanguardia, che avesse prestazioni in termini di durevolezza e solidità. Al contempo la sua necessità era quella di contestualizzare l’architettura in un ambiente per certi versi rurale. La crasi che ne è derivata è stata la creazione di un elemento architettonico che rispondesse a questi canoni, ma rivisitato con una nuova pelle e

R

Sara Fantin e Emanuel Guarniero titolari del Brandless Studio Manuele Avanzolini

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17 GRANDE FORMATO E LIBERTÀ CREATIVA La nuova Scaglia 44 in alluminio di Prefa, grazie al suo formato da 440 × 440 millimetri (spessore 0,7 millimetri), lascia ampio spazio alla creatività dei progettisti, accentuando il design di ogni edificio. La grande superficie dell’elemento di Prefa consente di coprire 1 metro quadro con cinque elementi per un peso di circa 2,6 chilogrammi. Disponibile in nove colori con verniciatura di qualità P.10, la Scaglia 44 ha una finitura superficiale standard goffrata, ma è disponibile anche in versione liscia. La resa estetica ottimale si unisce ai

vantaggi del nuovo sistema di montaggio: i listelli di fissaggio integrati e a scomparsa. Permettono, infatti, una posa rapida e ottimizzata degli elementi per tetto e facciata. L’ancoraggio di ciascun elemento e il fissaggio mediante graffette assicura la tenuta agli eventi atmosferici più estremi. La durabilità dell’alluminio Prefa, realizzato con materia prima di alta qualità e tecnologie all’avanguardia, è garantita 40 anni contro rottura, ruggine e gelo, così come per la verniciatura contro la formazione di bolle e scheggiature.

un tipo di appeal completamente nuovo. D. Avete unito tradizione e innovazione? R. Sì, il committente ha un legame molto forte con la Lessinia, una zona di montagna delle Prealpi venete caratterizzata da un uso intenso della pietra. Abbiamo così usato la purezza di questo materiale naturale, per spingerlo in maniera diametralmente opposta. D. Per quali esigenze progettuali avete scelto il sistema Prefa? R. Siamo abituati a guardare l’architettura esterna di un edificio con lo stesso grado di precisione con cui guardiamo l’interior design. Avere una risposta sia dal punto di vista estetico che tecnologico, nella progettazione di alcuni dettagli fondamentali, ha giocato per buona parte sulla scelta. D. L’elemento che salta all’occhio nel vostro progetto è la Scaglia 44 di Prefa. Quali sono le sue caratteristiche? R. Sicuramente è un elemento molto decorativo. Avevamo la necessità di mantenere gli affacci molto puliti, alternandoli a una superficie continua in grado di dare quella sorta di matericità, di vibrazione, alla facciata. Scaglia 44 è riuscita a creare un effetto di continuità con un movimento che ci piaceva molto, che era quello che volevamo che l’architettura portasse fuori in termini di estetica. D. Ci sono stati ostacoli tecnici da superare? R. Tutti quei dettagli di cui parlavamo prima. Ad esempio in facciata erano presenti molte prese di aerazione: il lattoniere è riuscito a interpretare in maniera meravigliosa questo «difetto», utilizzando la stessa scaglia in aggetto e mettendo una rete in tinta. Sono piccoli accorgimenti che per noi progettisti hanno un valore inestimabile. Siamo riusciti a far diventare una caratteristica unica un elemento che poteva inizialmente essere considerato un’imperfezione.

La Scaglia 44 di Prefa crea un rivestimento continuo dalla copertura alla facciata

Veronica Monaco

D. Quali sono le garanzie derivanti dall’utilizzo di questo materiale? R. Questo materiale dà una serenità grandissima grazie alla sua estrema durabilità. In più, è molto più leggero e versatile, anche dal punto di visto estetico, grazie alle sue numerose varianti di forma e colore, che danno modo di interpretare il tema della facciata e della copertura in mille modi. D. Qual è il rapporto costi-benefici? R. Se rapportato a una facciata non rivestita o una copertura realizzata con i tradizionali coppi e tegole, chiaramente il costo è un po’ più alto, ma i risultati sono sfacciatamente diversi. Il nostro compito è quello di permettere ai clienti di cogliere i vantaggi di questo investimento, grazie anche alla consulenza di Prefa. D. La consulenza Prefa ha avuto una parte fondamentale in questo progetto? R. Sì, prima di questo progetto non avevamo mai utilizzato le soluzioni Prefa. Abbiamo scoperto l’azienda in fiera a Klimahouse e Made Expo, siamo rimasti affascinati. Abbiamo chiesto una quotazione per una serie di dettagli tecnici che avevamo in mente. Poi ci è capitato il progetto giusto al momento giusto e abbiamo deciso di affidarci a Prefa. Avere a disposizione un team che, dalla consulenza progettuale alla posa in opera, riesce a seguirti passo passo ha giocato un ruolo fondamentale. D. È difficile trovare lattonieri in grado di lavorare questo tipo di materiale? R. La garanzia che abbiamo avuto sul lattoniere che ci ha seguito in cantiere deriva da un modus operandi caratteristico di Prefa che offre la propria certificazione ai suoi installatori. Essere all’interno di un metodo molto controllato contribuisce a darti sicurezza e fidarti di più.

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Attualità

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La congiuntura

Il rimbalzo

DOPO LA TEMPESTA Il settore ha reagito al blocco causato dal covid in modo efficace. Non solo: il superbonus ha aperto nuove prospettive, anche per la lattoneria. E le previsioni per il 2021 sono incoraggianti

D

opo una tempesta si cerca la quiete, che di norma arriva da sola. Ma dopo la tempesta del covid, non ancora finita e che ha e avrà ancora molti strascichi nei prossimi mesi (almeno fino a quando non si troverà un vaccino che permetta di vivere in sicurezza), la ricerca da parte di tutti non è stata la quiete, ma un rinnovato dinamismo, un rimbalzo economico che fa ben sperare nella capacità reattiva del sistema Italia e che in alcuni settori, come quello delle costruzioni, ha in questa fase delle locomotive trainanti. Come trainanti sono alcune categorie di lavori che il superbonus 110% ha introdotto nella normativa relativa alla defiscalizzazione delle spese di rigenerazione energetica e di riqualificazione impiantistica ed edilizia, nelle quali il sistema della lattoneria rientra a pieno titolo, sia per le tipologie di prodotti legati a questi interventi, sia per quelle legate ai prodotti accessori trainati dagli interventi principali.

IL TRAINO Trainanti e trainati, due parole che oggi entrano a viva forza nel vocabolario dell’edilizia

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w w w. s a n d r i n i m e t a l l i . i t

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Attualità

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italiana, ma che denotano anche due elementi di uno stesso insieme: da un lato i lavori o i settori capaci di essere attivatori. Da un altro, lavori o settori che devono essere attivati da altri. Il settore delle costruzioni in questa fase si presenta, dopo anni di sofferenza e lente crescite recenti, uno di quelli attivatori, trainante, perlomeno in questa fase post primo covid-stop. Il lockdown primaverile è stato particolarmente pesante per l’economia nazionale. Come osservano le analisi di Banca d’Italia, lo stop all’economia ha portato il Pil italiano ai livelli degli anni Novanta, ma si deve considerare che la dinamica della ripresa presenta una V molto ben pronunciata e fa ben sperare per poter recuperare prima del previsto il terreno perduto, sempre che il nostro paese, storicamente poco attrezzato a utilizzare i fondi straordinari per investimenti urgenti, sia in grado di velocizzare l’utilizzo dei fondi del Next Generation Eu, il pacchetto europeo per la ripresa dal covid-19, anche se non è ancora chiaro se e come lo utilizzeremo. IL RIMBALZO In ogni caso la ripartenza post covid-stop è stata decisamente a V, una ripresa veloce con un rimbalzo che dovrebbe portare la flessione del Pil nazionale dal 13,1% preventivato a giugno nello scenario peggiore dalla Banca d’Italia, a un più contenuto -9,6%, secondo le stime più recenti di Prometeia. Per il 2021 la ripresa dovrebbe essere consistente: +6,2%, ma il condizionale è d’obbligo, visto l’attuale scenario sanitario e la suddivisione dell’Italia in zone gialle, arancio o rosse a seconda delle prescrizioni previste in materia di contenimento del contagio, con un consolidamento nel 2022 a +2,8%. L’Italia ha l’opportunità straordinaria di giocarsi il fondo di 207 miliardi di Next Generation Eu valido tra il 2021 e il 2027, che se utilizzato per il 70% potrebbe far crescere il Pil di un ulteriore 1,7% per il 2023, ma il fondo potrà essere utilizzato, nella migliore delle ipotesi non prima della seconda metà del 2021. E, dunque, anche la titubanza a utilizzare altri strumenti, come il Mes, genera una certa incertezza sulla reale portata delle leve economiche e finanziarie per il recupero post covid-stop della nostra economia. Che sarà comunque trainato dal settore industriale, da quello delle costruzioni e dagli investimenti pubblici e privati, che sempre Prometeia stima in crescita del +10,5% nel 2021, dopo la flessione del -12,1% nel 2020. RISALIRE LA CHINA Per quanto riguarda il settore delle costruzio-

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Attualità

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ni, a livello europeo la produzione ha risalito lentamente la china post covid-stop, passando da -30,9% di aprile a -0,9% di agosto ed evidenziando dunque un recovery lento, ma consistente. Per una volta tanto la situazione nazionale esprime, in confronto a quella europea, un andamento migliore, con una ripresa che nel mese di agosto ha portato la produttività anno su anno a un aumento del 12,8%, dopo il valore debolmente positivo, +0,3%, di luglio. La differenza tra le due dinamiche, quella europea e quella nazionale, è esemplificata proprio dalla differenza della velocità della ripresa. Da aprile ad agosto l’Europa ha recuperato 30 punti percentuali, mentre l’Italia è stata in grado di recuperare un gap di 68,9 punti percentuali salendo fino a +12,8, dunque con una crescita complessiva nei quattro mesi di 81,7 punti percentuali. Secondo le più recenti previsioni, il mercato europeo delle costruzioni nel 2020 perderà l’8,5% (fonte Fiec) mentre quello italiano, secondo le stime GlobalData, dovrebbe perdere circa il 7,4% nel 2020 per poi recuperare il 5,9% nel 2021, assestandosi a una crescita per gli anni successivi positiva e superiore all’1,4%, al netto delle potenzialità dell’uso dei fondi di Next Generation Eu. EFFETTO V L’effetto della ripartenza a V lo si può vedere in modo molto chiaro dalla dinamica di ripresa della produzione tra gennaio 2014 e settembre 2020, che indica proprio questa dinamica positiva. Una dinamica confermata anche dalla ripresa e quasi totale recupero dei valori di fiducia delle imprese del settore, con il valore che supera i 140 punti, soglia che prima del lockdown era molto positiva. Se il clima di fiducia è migliorato, anche i giudizi sulle attività di costruzione delle imprese negli ultimi mesi sono tornati verso la positività, anche se non si è del tutto recuperato il gap negativo del picco di aprile e maggio, ma con un rimbalzo di quasi 70 punti percentuali, una ripresa mai così repentina dell’indicatore misurato dall’Istat. In forte miglioramento anche il portafoglio ordini e i piani di costruzione, con un recupero del sentiment molto veloce e repentino. Oltre alla buona notizia sul fronte degli ordini, altri due indicatori, questa volta previsionali e anticipatori, consentono di delineare un futuro più roseo di quanto ci si potesse aspettare solo qualche mese fa. Il primo fa riferimento alla tendenza degli ordini e dei piani di costruzione delle imprese per i prossimi tre mesi, con l’indicatore che torna positivo e si stabilizza

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LA SICUREZZA HA LA PRIORITA‘ Montaggio in due semplici passi

Testato su alluminio da 0,70 mm Conforme alle normative EN795:2012 CENS/TS 1615:2013 UNI 11578:2015 Testato su alluminio da 0,70 mm

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Attualità

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su valori vicini a quelli del 2018, mentre per quanto riguarda l’occupazione la tendenza delle imprese nei prossimi tre mesi è di un incremento, con l’indicatore che anche in questo caso torna positivo. LE PROSPETTIVE Nonostante questi buoni indicatori, non tutto è stato recuperato e non tutto sarà recuperato entro il prossimo anno, ma comunque molto è già avvenuto in un mercato che oggi può guardare agli strumenti straordinari con una attenzione diversa dal passato. Il superbonus 110%, infatti, ha avviato una interessante apertura di tutto il settore bancario, finanziario e assicurativo, con l’ingresso in campo di numerosi player nazionali legati al mondo dell’energia, dai grandi gruppi bancari a quelli assicurativi, dalle grandi società di consulenza fino a Poste Italiane. È un ottimo segnale, proprio in vista delle potenzialità dello strumento di defiscalizzazione che a partire dal 15 ottobre è diventato pienamente operativo, con la possibilità di cedere i crediti fiscali. Alla fine di ottobre, sulla base di informazioni pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, già 2 mila richieste di cessione del credito sono arrivate al portale predisposto, un segnale molto positivo che indica che dopo la tempesta covid il mercato ha iniziato di nuovo ad agire in modo molto consistente e sta già agendo sui nuovi bonus fiscali. Dopo la tempesta, dunque, non c’è quiete, ma dinamismo, rimbalzo, ripartenza. I prossimi mesi saranno determinanti per costruire la crescita prevista nel 2021, ma mai dall’inizio della crisi economica di 12 anni fa il settore delle costruzioni ha avuto al suo attivo così tanti strumenti straordinari per poter pianificare lo sviluppo futuro. Non si tratta solo del superbonus, ma anche dei fondi straordinari previsti dall’Europa per il rilancio della nostra economia post Covid. Certamente la straordinarietà di una nuova, e speriamo non necessaria, chiusura totale (che in ogni caso sembra per ora scongiurata dalle scelte governative) aprirebbe anche ad altre congetture, prima delle quali la necessità di procrastinare proprio la scadenza del Superbonus, come peraltro già chiesto pubblicamente anche da alcuni esponenti di Governo, primo fra tutti il ministro Patuanelli, e da 21 sigle associative di carattere nazionale. Ripartiamo, dunque, e sfruttiamo bene la spinta di questo rimbalzo, che può portare con sé notevoli benefici anche per il settore della lattoneria, oggi sempre più integrato nelle soluzioni alle scelte progettuali e realizzative. Federico Della Puppa

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AttualitĂ

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Analisi

Il fissaggio

VA DI CORSA

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Mentre altri settori stentano, quello degli strumenti per bloccare i diversi elementi che compongono un edificio registra un aumento del 5,1%. E il trend dell’edilizia indica che la strada per il 2021 è spianata

A

ll’interno dell’Eurozona l’Italia occupa un posto molto particolare nel settore manifatturiero: è al secondo posto dopo la Germania e al sesto posto nel mondo, sulla base delle analisi relative al valore aggiunto della produzione. L’Italia, inoltre, è l’ottavo esportatore mondiale, mentre i Paesi dell’Unione Europea rappresentano quasi i due terzi del commercio manifatturiero mondiale. La posizione europea e soprattutto italiana è, dunque, una posizione di leadership nei mercati dei macchinari, delle attrezzature elettriche e dei semilavorati, che rappresentano oltre la metà dei ricavi di produzione, oltre agli altri beni di consumo, attrezzature di trasporto e prodotti ad alta tecnologia che hanno un ruolo significativo in questo comparto. Non ultimo il segmento dei sistemi di fissaggio, ovvero il mercato dei fasteners, che oggi è diventato strategico in molti settori produttivi, principalmente automotive, aerospaziale, manifatturiero e costruzioni. IN CRESCITA Secondo analisi di mercato realizzate da Freedonia Group, il mercato italiano dei sistemi di fissaggio ha un tasso di crescita medio annuo previsto per il prossimo quinquennio del 2,3%, con un valore atteso delle vendite nel 2025 di circa 2 miliardi di dollari, nei quali i prodotti di fissaggio filettati esternamente rappresenteranno la quota maggiore, con una proiezione di vendite a 1,3 miliardi di dollari, mentre il segmento di prodotti non filettati, ampiamente utilizzati anche in edilizia, per esempio in sottofondi, pavimentazioni e coperture, ha rappresentato un quarto della domanda complessiva. La domanda sul mercato interno degli elementi di fissaggio è spinta soprattutto dalla crescita nel settore dei macchinari, con proiezioni attese di +10% fino al 2025, mentre al secondo posto le analisi specializzate pongono le vendite di elementi di fissaggio utilizzati nelle operazioni di manutenzione e riparazione, in crescita dell’8,7% entro il 2025. Le vendite di elementi di fissaggio utilizzati nei prodotti in metallo fabbricato sono al terzo posto, aumentando del 9% entro il 2025. Seguono i mercati della produzione di autoveicoli, con una domanda in aumento del 9% nel perio-

do, e i dispositivi di fissaggio per apparecchiature elettriche ed elettroniche, con un aumento del 12% rispetto ai livelli del 2020. Al quinto posto gli elementi di fissaggio utilizzati nelle apparecchiature aerospaziali, che salirà di ben il 30% a seguito delle prospettive favorevoli del mercato. Ma al sesto posto, dal punto di vista della quota di mercato, si trova il dato più interessante che riguarda la crescita attesa delle vendite di elementi di fissaggio per l’edilizia, che secondo le proiezioni di Freedonia Group aumenteranno del 15% nel periodo. LE PROSPETTIVE Prospettive certamente interessanti basate sul cambiamento delle tipologie costruttive e del ricorso sempre più ampio, sia nella nuova costruzione che nella ristrutturazione, ai sistemi a secco e, dunque, all’utilizzazione di sistemi di fissaggio. In questo specifico campo non va dimenticato tuttavia che i sistemi di fissaggio in edilizia appartengono a due mondi tra loro diversi e a volte integrati, uno legato ai prodotti chimici e uno, invece, agli elementi di fissaggio meccanici. Per sgomberare il campo da possibili confusioni, l’analisi che qui presentiamo si riferisce al secondo ambito, che complessivamente in Italia può contare su numerosi produttori e rivenditori legati alle diverse produzioni industriali, compreso il mercato dell’edilizia. Per quest’ultima, infatti, i sistemi di fissaggio sia in Italia che in Europa stanno vivendo un cambiamento epocale, governato dall’introduzione di nuovi processi produttivi e nuove tecnologie e soluzioni costruttive nelle quali diventano parte integrante e strategica, in un’ottica di approccio circolare alla costruzione stessa, grazie alla possibilità di assemblare e disassemblare in futuro i componenti costruttivi. Le innovazioni per i prodotti legati al settore delle costruzioni infatti puntano soprattutto sulla capacità dei materiali utilizzati di essere performanti e adeguatamente innestati sui nuovi sistemi costruttivi, in particolare i sistemi a secco e le produzioni off-line che necessitano poi di specifiche azioni di montaggio in cantiere. RICERCA AVANZATA Le tendenze di mercato attuali riguardano lo sviluppo di elementi di fissaggio leggeri e elementi di


Attualità

28 SETTORE FISSAGGIO - BILANCI 2018*

Società con fatturato superiore a 5 milioni di euro - Valori in milioni di euro AZIENDA INTERVENTO 1

FISCHER ITALIA

2

FATTURATO 2018

2017

QUOTE DI MERCATO (%) VAR.%

2018

2017

110,7

102,4

8,1

29,9

29,1

ITW CONSTRUCTION PRODUCTS ITALY

64,2

60,5

6,0

17,3

17,2

3

FRIULSIDER

46,7

46,1

1,4

12,6

13,1

4

MUSTAD

26,0

25,3

2,8

7,0

7,2

5

UNIFIX SWG

19,9

19,2

4,2

5,4

5,4

6

RIVIT

18,5

17,9

3,2

5,0

5,1

7

G&B FISSAGGI

14,3

14,3

-0,3

3,8

4,1

8

TECFI

14,2

13,4

6,1

3,8

3,8

9

BOSSONG

12,4

11,7

6,8

3,4

3,3

10

MUNGO

10,0

9,9

0,9

2,7

2,8

11

EDILFERRO

7,9

7,9

0,9

2,1

2,2

12

HALFEN

7,2

6,6

8,7

1,9

1,9

13

AFFINT

6,6

6,1

7,1

1,8

1,7

14

VORPA

6,5

6,3

2,1

1,8

1,8

15

NOBEX

5,1

4,6

10,6

1,4

1,3

375,2

352,1

6,6

100

100

TOTALE

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati camerali (*dall'analisi è esclusa Würth a causa della diversa tipologia di offerta)

fissaggio speciali. La ricerca sul campo, soprattutto in alcuni settori strategici e innovativi, è molto avanzata, e punta su prodotti in acciaio legato, titanio, alluminio, in grado di reggere a sollecitazioni di varia natura, compresa la resistenza al fuoco. Per tale motivo la maggior parte degli elementi di fissaggio sono realizzati in acciaio, ma l’aumento della domanda di materiali plastici si deve al basso costo e alla necessità in alcuni casi di avere prodotti ad alta resistenza alla corrosione, che in edilizia sono particolarmente importanti laddove vi sia la necessità di utilizzare tali sistemi in compresenza di malte, cementi e altri prodotti che hanno sollecitazioni diverse al variare dell’umidità. Come anticipato, i fattori determinanti del mercato italiano di viteria, bulloneria e sistemi di fissaggio per i prodotti legati al settore delle costruzioni sono certamente il già ricordato passaggio alle nuove

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modalità costruttive legate alla nuova costruzione, ma non va trascurato anche il settore delle ristrutturazioni e del consolidamento statico degli edifici, dove in alcuni casi questi prodotti hanno un ruolo determinante, in particolare nell’antisismica e nelle nuove tecnologie legate al risparmio energetico, dall’installazione di pannelli fotovoltaici al sistema tetto o alle pareti ventilate, comprese le soluzioni legate ai cappotti termici e alle linee vita. SOLIDA PROSPETTIVA In questo ambito non stupisce che i principali produttori di sistemi di fissaggio presentino dati di mercato in crescita. Con riferimento alle analisi di bilancio che annualmente il Centro Studi YouTrade elabora sui diversi settori, i 15 principali competitor italiani produttori di sistemi di fissaggio, con fatturato superiore a 5 milioni di euro, hanno visto


29 una crescita media del giro d’affari del 5,1%, con alcune punte molto interessanti superiori all’8%. Escludendo da questa analisi uno dei principali produttori mondiali, Würth, che a livello nazionale nel 2018 ha registrato un fatturato superiore a 508 milioni di euro, derivante tuttavia dall’ampia categoria di prodotti a catalogo, nel quale i sistemi di fissaggio rappresentano un comparto tra i tanti, gli altri 15 produttori specializzati con oltre 5 milioni di euro di fatturato nel settore presentano un giro d’affari complessivo di 370 milioni di euro nel 2018, in crescita del 5,1% rispetto ai 352 milioni di euro del 2017. Il leader in questo panel è Fischer Italia, con un fatturato nel 2018 di oltre 110 milioni di euro, in crescita dell’8,1% rispetto al 2017 e con una quota di mercato (rispetto a questo panel) in aumento dal 29,1% al 29,9%, facendo segnare una delle migliori performance di crescita, seconda solo a Nobex, piccolo produttore con 5,1 milioni di euro di fatturato in crescita del 10,6% e di Halfen, produttore con un giro d’affari di 7,2 milioni di euro, in crescita dell’8,7%. Tutti gli altri produttori aumentano tra il 2017 e il 2018 le vendite ad eccezione di G&B Fissaggi che conferma di fatto i 14,3 milioni di euro di fatturato. Dal punto di vista delle quote di mercato, il secondo produttore a livello nazionale è

Itw Construction Products Italy, con 64,2 milioni di euro di fatturato e il 17,3% di quota di mercato. Il terzo è Friulsider, con 46,7 milioni di euro e il 12,6% di quota di mercato. Complessivamente i primi tre produttori rappresentano quasi il 60% del settore. Vi sono poi altri produttori storici e ben consolidati, come Mustad, 26 milioni e 7% di quota, Unifix con quasi 20 milioni e poi Rivit, con 18,5 milioni. Scendendo sotto la soglia dei 15 milioni di euro di fatturato si trovano importanti realtà come Tecfi, Bossong e Mungo, mentre con meno di 10 milioni di fatturato troviamo aziende quali Edilferro, Affint e Vorpa, oltre alle già citate Halfen e Nobex.

Le tendenze di mercato riguardano lo sviluppo di elementi di fissaggio leggeri e speciali

A cura del Centro Studi YouTrade

SOLUZIONI PER TETTI E SISTEMI DI SICUREZZA PER IL LAVORO IN QUOTA ACCESSORI TETTO ARIA comprende la più vasta gamma di elementi per i tetti del sistema RASERA. Ingresso, passaggio e uscita dell’aria sono garantiti da un sistema a norma in ogni fase.

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Pinerolo

Protezione e rivestimento CONTINUO

Una palazzina è stata realizzata in classe energetica A4 grazie alla coibentazione dei sistemi Isotec di Brianza Plastica. Copertura tutta in metallo a prova di infiltrazioni

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uattro piani fuori terra, 15 appartamenti di varie metrature, ampi terrazzi o logge e tre eleganti attici all’ultimo piano. Ma la nuova palazzina costruita a Pinerolo (Torino) è caratterizzata anche da un altro aspetto: è in classe A4. Sono stati, infatti, curati in modo particolare l’aspetto energetico e la sostenibilità ambientale: nel progetto sono stati previsti per l’approvvigionamento energetico sia l’impianto fotovoltaico che l’impianto solare termico, mentre per l’isolamento termico è stata adottata una soluzione omogenea a protezione dell’intero involucro, coibentato con i sistemi Isotec di Brianza Plastica. Per l’isolamento della superficie verticale i progettisti hanno optato per la tecnologia della facciata ventilata, realizzata con il sistema termoisolante Isotec Parete, pannello con anima in schiuma di poliuretano espanso rivestito da una lamina

Nuovo complesso residenziale in classe energetica A4 Pinerolo (Torino)

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Isotec Linea, pratico e leggero, è stato scelto per l’isolamento delle coperture e abbinato al rivestimento in lastre metalliche

di alluminio goffrato e dotato di un correntino metallico in acciaio integrato nel pannello in fase produttiva. Il correntino, spesso 40 millimetri, svolge la triplice funzione di creazione della camera d’aria, distanziando il rivestimento esterno dallo strato isolante. Inoltre, costituisce un efficace supporto per qualsiasi tipo di rivestimento, leggero o pesante. E, infine, con le sue asolature, lascia scorrere via facilmente l’esigua quantità d’acqua che può passare fra le fughe del rivestimento in grès in caso di pioggia battente. SISTEMA ISOLANTE Le pareti perimetrali che si affacciano sulle logge e sulle terrazze sono invece state isolate con una soluzione termoisolante non ventilata impiegando il sistema Isotec Linea, sempre di Brianza Plastica. Questo sistema, anch’esso in schiuma di poliuretano espanso rigido ad elevate prestazioni coibenti (λD =0,022 W/mK come Isotec Parete), è dotato di un correntino piatto, in acciaio rivestito in lega di alluminio, zinco e silicio, ideale per il supporto dei rivestimenti. Isotec Linea, per la sua praticità e leggerezza, è stato scelto anche per l’isolamento delle movimentate superfici delle coperture, caratterizzate da pendenze diverse, anche molto basse, finestre a tetto, colmi e compluvi, collegamenti laterali con pareti e corpi emergenti.


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VERSATILITÀ Il sistema Isotec, nella sua versione ventilata per facciate Isotec Parete e non ventilata per tetto e pareti Isotec Linea, esprime in questa realizzazione tutta la sua versatilità e la massima compatibilità con tutti i supporti e i rivestimenti. In facciata i sistemi Isotec Linea e Isotec Parete sono fissati a secco su supporto di mattoni forati, mentre in copertura i pannelli isolanti sono ancorati alla soletta in cemento con appositi tasselli. Ancora più spinta la versatilità con i rivestimenti esterni, comprovata dalla scelta di ben tre materiali di finitura diversi. Le parti di facciata isolate con Isotec Parete sono state rivestite con eleganti lastre in grès 120x60 centimetri di Emilceramica, assicurate al correntino nero con appositi morsetti. I morsetti si inseriscono nelle fresature kerf create nello spessore delle lastre, per un elegante e ricercato effetto a scomparsa. Le superfici delle pareti che si affacciano sulle terrazze isolate con Isotec Linea sono rivestite con lastre in fibrocemento intonacate e tinteggiate di un brillante color mattone, mentre i pannelli Isotec Linea installati sulle

Isotec Parete, pannello con anima in schiuma di poliuretano espanso è ideale per accogliere qualsiasi tipo di rivestimento

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PRODUZIONE E VENDITA LATTONERIE E MATERIALI PER COPERTURE E RIVESTIMENTI CON ACCESSORI

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Le grandi lastre in grès sono ancorate al sistema per facciate ventilate Isotec Parete mediante morsetti a scomparsa. Il profilo metallico di Isotec Parete è verniciato di nero per un perfetto effetto di invisibilità della sottostruttura

LA SCHEDA

coperture sono stati abbinati a lastre continue di metallo, scelte nella tonalità grigio chiaro.

Tipologia: Nuova costruzione residenziale Ubicazione: Pinerolo (TO) Committente: Saluzzo Costruzioni Progettazione: Studio Associato Archingeo e BGR Architettura Progettazione strutturale: Ing. Valter Ripamonti Progettazione esecutiva facciate ventilate: Studio MUDILAB – Monza Termotecnico: Ing. Walter Cordero Impresa: Saluzzo Costruzioni Isolamento copertura: Sistema Isotec Linea (spessore 120 mm) Isolamento facciate: Sistema Isotec Parete (sp. 80 mm) con lastre in ceramica (700 mq) e Sistema Isotec Linea (sp. 80 mm) con lastre in fibrocemento e rasatura (400 mq); Rivestimento coperture: Lastre metalliche Rivestimento facciate: Rivestimento in grès e lastre porta-intonaco

PROTEZIONE SUL TETTO La scelta di realizzare la copertura con lastre continue in alluminio ha permesso di realizzare un efficace pacchetto di copertura a prova di infiltrazioni, anche a bassissime pendenze. La progettazione esecutiva delle facciate è stata curata dallo studio MudiLab di Monza, che ha prestato grande attenzione a ogni dettaglio, in cui il pacchetto isolante Isotec (nella versione Parete e Linea) viene collegato con gli elementi architettonici della facciata tramite l’utilizzo di lamiere piegate: per la risoluzione del nodo finestra, la realizzazione di imbotti in lamiera piegata (lati e voltino) e il collegamento al davanzale in pietra per gli angoli della facciata, sono state impiegate lamiere spesse 3 millimetri. Franco Saro

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Speciale accessori

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Rassegna

I nuovi ferri

DEL MESTIERE

Abilità manuale e materia prima non bastano: per il proprio lavoro il lattoniere deve utilizzare accessori davvero utili, al passo con i tempi, e semplici da impiegare. Perché anche le richieste del mercato sono diventate più esigenti e le opere più complesse

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asta sfogliare i numeri di questa rivista, Lattoneria, per rendersi conto (se mai ce ne fosse bisogno), che il mestiere del lattoniere è cambiato. O, meglio, si è arricchito. Accanto ai tradizionali lavori, dai più semplici ai più complessi, si sono aggiunte necessarie competenze per opere elaborate, con nuovi materiali e tecnologie avanzate. Questo non toglie, ovviamente, che la lattoneria rimanga un’attività prevalentemente artigianale per la lavorazione delle lamiere, attiva soprattutto nel campo dell’edilizia. La realizzazione di canalizzazioni, canali di gronda, scossaline o bandinelle rimane al centro dell’attività di artigiani e imprese. E il lattoniere continuerà a realizzare, a richiesta del committente e del progettista, canalizzazioni, canali di gronda, converse per comignoli.


39 I MATERIALI Continueranno a essere centrali anche tutti i diversi tipi di materiali impiegati, come l’acciaio inox, il rame, la lamiera zincata, la lamiera preverniciata, l’alluminio preverniciato, l’alluminio naturale e lo zinco-titanio. La lamiera, come sanno bene i lettori di questa rivista, continuerà a essere sagomata e piegata mediante l’utilizzo di apposite macchine a bandiera o pressopiegatrici elettriche, oleodinamiche o manuali nelle produzioni artigianali. Infine, canali di gronda, scossaline, converse saranno sempre prodotte mediante pressopiegatura, mentre i tubi pluviali saranno realizzati utilizzando la tecnica della profilatura a rulli. Ma tutto questo è possibile non solo grazie alla materia prima e alla sapiente lavorazione delle esperte mani del lattoniere. Nessuna opera sarebbe portata a termine, infatti, senza i necessari accessori. Il nome, in effetti, inganna. Per i lattonieri un accessorio non è accessorio. Nel senso che non è un elemento che si aggiunge a qualcosa che potrebbe esistere da solo. Un accessorio per un lattoniere ha la stessa importanza del metallo stesso. UN LUNGO ELENCO Basta un breve elenco degli elementi che sono considerati accessori per rendersene conto. Tra gli accessori per la lattoneria che servono a completare la costruzione di tetti e coperture ci sono, per esempio, lo spargiacqua per pluviale, per far defluire in maniera uniforme le acque meteoriche, il gocciolatoio per convogliare e indirizzare le acque pluviali nel vaso di scarico o nelle condotte, le catene per pluviale da aggiungere al sistema di drenaggio e distribuzione dell’acqua dal tetto, la bocchetta di scarico per grondaia che serve a creare un raccordo di scarico tra gronda e pluviale, gli angoli di abbellimento, per decorare quelli del canale di gronda, oppure quelli interni ed esterni, indicati per un raccordo tra due parti di canale. E, ancora, non si possono dimenticare tanti altri accessori quali gli aspiratori, le griglie di aerazione, il saltatubo, il tuttoraggio per creare un raccordo tra canale di gronda e pluviale, i tasselli, i travasatori per deviare il recupero dell’acqua piovana, i terminali, per lo scarico al suolo, il doccione per rifinire il tuttoraggio, i gomiti a spigolo, i dispositivi per la sicurezza, i giunti di dilatazione... Insomma, quello degli accessori è un mondo di ampie dimensioni, che va costantemente aggiornato e approfondito. Giuseppe Rossi


Speciale accessori

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Sandrini Metalli

Innovazione

DAL FUTURO L’azienda ha messo a punto Sandfuture, una soluzione indicata per coperture a grandi luci, tetti piani e con falde inclinate, edilizia moderna residenziale, industriale, commerciale e per gli impianti sportivi. Ăˆ sicura, rapida da utilizzare e vanta un design accattivante

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n innovativo sistema di copertura continua a giunto drenante senza fissaggi esterni e di elevato design, con ottime prestazioni di pedonabilità, rapidità di montaggio e manutenzione zero: è la descrizione di Sandfuture, soluzione targata Sandrini Metalli. Fondata da Nazareno Sandrini, l’azienda di Costa Volpino (Bergamo) da oltre 70 anni opera nel settore dei metalli e delle coperture, spesso con proposte tecnicamente avanzate. Il sistema Sandfuture ne è l’esempio: la tecnologia, acquisita nel 2019 dall’azienda, si è ora tradotta in una soluzione d’avanguardia per gli installatori. Le lastre sono realizzate tramite profilatura a freddo e disponibili in diversi materiali: in alluminio, con l’utilizzo della speciale lega 5754, in acciaio preverniciato, acciaio inox, rame, zinco titanio, aluzinc, magnelis e in acciaio corten. Una soluzione indicata per coperture a grandi luci,

tetti piani e con falde inclinate, edilizia moderna residenziale, industriale, commerciale e impianti sportivi di ogni genere. GIUNTO DRENANTE SEMPRE ATTIVO Sandfuture si differenzia da altre soluzioni grazie al giunto di sovrapposizione drenante sempre attivo, unico nel genere, completo di canale interno di sicurezza abilitato al fissaggio nascosto. Lo specifico sormonto con incastro a pressione, studiato per il bloccaggio degli elementi, è ulteriore garanzia di sicurezza per la tenuta idrica del manto in qualsiasi condizione atmosferica. Infatti, il primo canale superiore è in grado di fermare l’eventuale risalita interrompendo l’eccedenza e smaltendo il flusso gradualmente attraverso il condotto di contenimento di emergenza principale posto nella parte terminale del profilo.

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Nuovo centro sportivo di Arcisate (Varese), Sandfuture 575 in alluminio, colorazione Stone Grey


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XXX Dettaglio giunto drenante. A destra, Profilo Sandfuture

SANDFuture Unit dedicata alla profilatura in cantiere

PERSONALIZZAZIONE Un altro vantaggio di Sandfuture è la possibilità di configurare il prodotto in base ai propri gusti: si può scegliere tra diversi materiali, finiture e più di trenta differenti colorazioni, oltre alla possibilità di applicare al lato interno uno speciale feltro con funzione anticondensa e/o antirumore. Il prodotto, aggiunge l’azienda, abbatte le frontiere guardando alle esigenze del cliente: la rete commerciale diventa protagonista nella distribuzione sul territorio a corredo della progettazione e dell’assistenza post-vendita. La lavorazione dei materiali può avvenire anche in cantiere con apposite strutture mobili e completamente autonome. INCASTRO A PRESSIONE E MONTAGGIO RAPIDO Una componente importante di diversificazione e sicurezza, è lo speciale sistema con giunto d’incastro a pressione, estremamente compatto ed ermetico. L’elemento è unico per la propria sezione sferica di dimensioni contenute, che assicura una chiusura stagna e duratura nel tempo per mezzo di una semplice pressione manuale da parte dell’operatore, che si accorge immediatamente della chiusura delle lastre grazie al suono metallico prodotto durante l’operazione. Grazie a questa semplicità e velocità di esecuzione è quindi possibile installare rapidamente coperture di ampie superfici (oltre 1000 metri quadrati giornalieri) con l’impiego di elementi continui di lunghezza potenzialmente illimitata, eliminando allo stesso tempo tutte le costose e antiestetiche sovrapposizioni esterne, spesso causa di infiltrazioni. Tra i numerosi accessori disponibili nel catalogo dedicato, gli unici elementi adibiti al fissaggio di Sandfuture, sono le due staffe: Future One, utilizzata per la messa

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in posa della prima lastra e Future Staf, impiegata per il bloccaggio e lo scorrimento del resto della copertura. VALORE ESTETICO Sandrini Metalli pone l’accento anche sul design di Sandfuture, caratterizzato da linee simmetriche di irrigidimento e una sezione innovativa che aggiungono un notevole valore dal punto di vista estetico, oltre alla possibilità di scegliere tra molteplici tipologie di materiali, finiture e colorazioni, standard o esclusive. PROFILATURA IN CANTIERE Un altro fattore da non sottovalutare è la possibilità di attrezzare la produzione del sistema direttamente in cantiere attraverso l’utilizzo di un’unità mobile specifica denominata Sandfuture Unit, concepita per trasferire l’intera produzione ovunque vi sia necessità. La speciale profilatrice e l’impianto di curvatura sono trasportati in cantiere su un container dotato di carroponte e impianto di condizionamento dell’aria, in modo da eliminare possibili fenomeni di ossidazione e permettere le manutenzioni agli impianti, assolvendo le operazioni primarie necessarie per la profilatura. Queste dotazioni all’avanguardia consentono di ottenere elementi continui con curvature speciali in grado di ottemperare alle richieste più disparate del mercato. Sandfuture Unit, inoltre, è reclinabile automaticamente e il personale specializzato che assiste alle operazioni è in grado di produrre e confezionare autonomamente i pacchi per il sollevamento. Una modalità innovativa di produzione che permette di annullare i rischi e i costi dovuti al trasporto e che rappresenta un grande valore aggiunto. Franco Saro


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Mazzonetto

Nuovi colori

PER IL METALLO L’azienda si prepara a lanciare nei prossimi mesi, con il marchio Vestis, gamme complete anche per le tonalità opache sempre più richieste, come il Grigio Agata, Ardesia e il Nero Grafite

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el momento in cui il laminato di riferimento è verniciato e l’elemento caratterizzante è il colore, si crea la condizione ideale per far impazzire l’installatore che dovrà sbizzarrirsi alla ricerca di tutti i componenti in tinta per completare il suo lavoro. È facile, infatti, proporre un nuovo colore dotato di caratteristiche che lo rendono particolarmente apprezzato dal mercato, tuttavia bisogna fare attenzione: se non è compatibile con tutti gli accessori esistenti si ri-

schia di fare un pasticcio cromatico. È possibile dividere gli elementi necessari per la realizzazione di un impianto per la raccolta acque pluviali in tre livelli. Il primo livello è di tipo primario: indentifica quegli elementi necessari per la raccolta orizzontale e lo smaltimento verticale delle acque, parliamo quindi di grondaie, gomiti di raccordo e tubi pluviali. Il secondo livello identifica gli articoli che servono a fissare l’impianto di lattoneria al fabbricato, vale a dire sostegni per

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45 canali di gronda e collari per tubi pluviali. Si arriva, così, al terzo livello che comprende tutti quegli accessori a completamento dell’impianto di lattoneria, che risolvono in modo industriale i nodi di intersezione, di raccordo e di chiusura dell’impianto stesso. Fanno parte di questa categoria tutti gli accessori per la grondaia (testate, angoli, bocchette ecc.) e quelli per il tubo pluviale (braghe, imbuti, spostamenti, ecc). Sono definiti di terzo livello, e non articoli primari, perché possono essere ricreati manualmente dal lattoniere in modo artigianale. Ma questo tipo di intervento richiede tempi molto lunghi per la realizzazione (e relativi costi) e alta specializzazione dell’artigiano, senza però avere la garanzia che il lavoro eseguito sia in linea con l’aspettativa del cliente. Pertanto, possiamo parlare di sistema quando per un determinato colore è possibile trovare in commercio una gamma di accessori che permettano di dare risposta, sicuramente al primo, al secondo e a buona parte del terzo livello. LA RISPOSTA Mazzonetto ha investito molto in questa direzione per dare risposta all’esigenza del mercato di trovare il sistema completo. Se si considera il numero

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degli articoli richiesti, le varianti dimensionali per ognuno di loro e le personalizzazioni regionali per ogni colore proposto, è facile percepire che si tratta di una sfida vera e propria che l’azienda veneta sta vincendo. L’alluminio Vestis rappresenta sicuramente il prodotto su cui questo percorso si percepisce di più. Per i colori maggiormente utilizzati in lattoneria le gamme di accessori diventano sempre più ampie. Con il colore Cortex, che rappresenta una delle versioni più apprezzate, Mazzonetto propone un sistema di lattoneria composto da moltissimi accessori a partire già da questa primavera. Oltre a quelli primari, sono disponibili anche tutti gli altri accessori per dare sempre al lattoniere la soluzione per eseguire l’opera a regola d’arte e nel più breve tempo possibile. Ecco perché il brand Vestis continua ad arricchirsi di linee complete in colori nuovi per fornire risposte a un’architettura che diventa sempre più selettiva. Nel 2021 saranno presentate, infatti, le gamme complete anche per i colori opachi come il Grigio Agata, Ardesia e il Nero Grafite, che rappresentano le tonalità emergenti sempre più richieste dai progettisti italiani. Franco Saro


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Alpewa

Due soluzioni

AD ALTE PRESTAZIONI L’azienda di Bolzano presenta le membrane Firestone in Epdm per tetti piani, ecofriendly e dalla durabilità estrema, oltre ai relativi sistemi anticaduta Sicur Delta. Non rilasciano nell’ambiente nessuna sostanza nociva e hanno una maggiore durabilità nel tempo, superiore ai 50 anni

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etti e sicurezza. Tetti e innovazione. Questi abbinamenti sono imprescindibili per chi opera nella lattoneria. E sono anche quelli sottolineati da Alpewa, azienda di Bolzano specializzata nell’industria delle costruzioni metalliche. L’impresa distribuisce sul mercato italiano due soluzioni ad alte prestazioni per tetti di qualità: le membrane Firestone in Epdm per tetti piani, ecofriendly e dalla durabilità estrema, oltre ai relativi sistemi anticaduta Sicur Delta. ESCLUSIVA PER L’ITALIA Studiato per le coperture piane residenziali, il sistema monostrato in gomma Epdm Firestone RubberCover, distribuito in esclusiva per l’Italia da Alpewa, è in grado di offrire una soluzione impermeabile e duratura, con un’aspettativa di oltre 50 anni. «La gomma è la stessa utilizzata per

Il sistema monostrato in gomma Epdm Firestone RubberCover utilizzato per Euroscoop, in Belgio


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le camere ad aria delle auto. I prodotti che distribuiamo sono realizzati della Firestone Building Products, una divisione del gruppo Bridgestone, marchio molto conosciuto in ambito automobilistico, meno per le applicazioni in edilizia», spiega il responsabile tecnico Armando Minoliti. «Le membrane in Epdm sono molto diffuse in altri Paesi, poco invece in Italia, dove storicamente si sono preferite le guaine bituminose. Non è detto però che quest’ultima sia la soluzione migliore. Innanzitutto, le membrane in Epdm, grazie alla loro composizione chimica stabile e alle caratteristiche di resistenza eccezionali, non rilasciano nell’ambiente nessuna sostanza nociva e hanno una maggiore durabilità nel tempo, superiore ai 50 anni. Inoltre, l’installazione risulta molto più semplice, senza l’utilizzo di fiamme libere, e limitando al minimo il numero di giunzioni. I teli infatti sono disponibili in misure molto grandi, fino a 930 metri quadri, facilitando così le operazioni di posa». Per soddisfare i requisiti di varie tipologie di coperture e finiture, inoltre, il sistema dispone di una gamma completa di accessori Epdm. SISTEMI ANTICADUTA Un tetto a regola d’arte deve essere anche sicuro. Per questo Alpewa offre dispositivi e sistemi anticaduta adatti a tutti i tipi di coperture. In particolare per le coperture piane, dove vengono applicate le membrane Epdm, l’azienda si avvale della collaborazione di Sicur Delta, tra i principali player nazionali del settore che ha sviluppato alcune novità specifiche. «Si tratta di sistemi di tipo strutturale, completamente in acciaio inox, che prevedono due tipologie di ancoraggi: puntuale di tipo A, certificato fino a due operatori, e le classiche linee vita di tipo C, certificate fino a cinque operatori», spiega il responsabile tecnico Oscar

Sandonini. «Entrambi i sistemi presentano pali deformabili dello spessore di circa 20 millimetri e altezze variabili, tutti con testa svitabile. Una volta fissati i supporti strutturali, non si fa altro che svitare la testa, posare la guaina e riavvitarla sul palo, e il sistema è pronto per essere utilizzato». LA CONSULENZA I sistemi rispondono alle normative Uni En 795/2012, la Cem TS 16415/2013 e la Uni En 11578/2015, sono utilizzabili sia per le coperture in cemento armato, laterocemento e legno. «Alpewa offre consulenza progettuale presso gli studi per individuare il sistema più adatto alle diverse tipologie di copertura, oltre a una consulenza dedicata all’installazione e al dimensionamento dei fissaggi. Purtroppo in Italia non tutte le regioni presentano l’obbligatorietà dei sistemi anticaduta, ma fortunatamente gran parte dei nostri clienti hanno iniziato a installarli di propria iniziativa e in accordo con i committenti. Ma è sempre bene fare attenzione: sul mercato ci sono molti prodotti, con una gamma di prezzo variegata. Bene risparmiare, ma con un occhio sempre attento alle certificazioni e alla qualità dei prodotti». Veronica Monaco

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La copertura della Wacker Neuson, in Germania


Speciale accessori

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Sicurpal

Quando l’ancoraggio VALE DOPPIO

Il sistema certificato Str è in acciaio inox Aisi 304, progettato per consentire l’aggancio di due operatori contemporaneamente. Il fissaggio permette di avere sempre una zona strutturalmente resistente, senza infiltrazioni è un optional, ma per fortuna i sistemi che la salvaguardano non mancano. È il caso, per esempio, dell’ancoraggio Str di Sicurpal, un dispositivo in acciaio inox Aisi 304, progettato per consentire l’aggancio di due operatori contemporaneamente. Str, infatti, è certificato secondo le norme Uni En 795:2012 tipo A, Cen/Ts 16415:2013 e Uni 11578:2014. Con il dispositivo di Sicurpal è possibile il doppio ancoraggio su due lati del compluvio, garantendo e ottimizzando la sicurezza dell'operatore ed eliminando il problema dell'effetto pendolo.

Con il dispositivo di Sicurpal è possibile il doppio ancoraggio su due lati del compluvio, garantendo e ottimizzando la sicurezza dell’operatore ed eliminando il problema dell’effetto pendolo

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a legge prevede l’obbligo di installare una linea vita sul tetto quando non siano installati ponteggi, cioè nella maggior parte dei casi per i lavori di periodica manutenzione o lattoneria. Il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, del 2008, precisa che sia obbligatorio installare una linea vita «Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett. a)». Il comma in questione stabilisce, infatti, che «il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure». Insomma, la sicurezza non

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IMPATTO RIDOTTO Il fissaggio avviene tramite due barre filettate di D12 millimetri con resina bicomponente. Grazie all’eventuale deformazione delle barre, in caso di caduta dell’operatore si sviluppano carichi molto limitati, a garanzia della sicurezza e della tenuta dell’ancoraggio stesso. Str, inoltre, è un ancoraggio a impatto visivo ridotto: il fissaggio nel compluvio di due falde permette all’installatore di avere sempre una zona strutturalmente resistente e idonea al suo fissaggio, senza creare problemi di infiltrazioni d’acqua e aggiunte di costi per converse. VERSATILE Insomma, Str è un dispositivo di ancoraggio versatile, prodotto con materiali di alta qualità, nel rispetto delle caratteristiche che da sempre distinguono Sicurpal, quali cura delle rifiniture, trattamento degli spigoli, decapaggio del prodotto. Tutto ciò a garanzia della durata nel tempo del prodotto e di sicurezza per l’operatore in quota. Non ultimo, STR vanta un ottimo rapporto qualità-prezzo. www.sicurpal.it 059.818179 info@sicurpal.it Franco Saro


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Speciale accessori

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Rivit

Giunti di dilatazione

A PROVA DI STAGIONI

Resistenza e durevolezza nel tempo: le proposte dell’azienda evitano le variazioni in lunghezza causate dagli sbalzi di temperatura. Inoltre, si montano facilmente mediante la saldatura, brasatura o rivettatura

I

n edilizia i giunti di dilatazione rappresentano l’anello di congiunzione elastica tra un’area e l’altra. Sono accessori necessari per mantenere stabile e sicuro un sistema costruttivo e, ovviamente, servono anche nella lattonieria. I giunti di dilatazione Rivit, per esempio, sono indispensabili per unire due lamiere garantendo maggiore resistenza ai bruschi movimenti dei materiali causati dagli sbalzi di temperatura. Tutti i materiali usati per la costruzione del tetto, infatti, sono esposti a sbalzi di temperatura. Il passaggio dal freddo al caldo avviene spesso e bruscamente, in pochi minuti nel caso di temporali, oppure in primavera quando dall’influsso diretto dei raggi solari si passa al gelo notturno.

MOVIMENTI Tutti i componenti si dilatano e si restringono in misura più o meno pronunciata, a seconda del genere di materiale costruttivo. Questi movimenti sono influenzati, inoltre, da diversi fattori come raggi solari e ombra, e possono causare lo scricchiolio del materiale. A causa della dilatazione dei materiali, i maggiori pericoli di danneggiamento sussistono per i giunti saldati o per le giunzioni incollate di nastri bituminosi. Montando i giunti di dilatazione, le variazioni in lunghezza vengono compensate PERCHÉ USARLI esattamente nella parte centrale elastica. • Lunga durata nel tempo. Facciamo un esempio: • Resistenza ai raggi ultravioletti, all’ozono e a condizioni atmosferiche estreme. una soletta di cemento • Montaggio economico e semplice. armato, un rivestimento • Congiunzioni invisibili e piatte che non bituminoso del tetto e le ostacolano il flusso dell’acqua. lamiere di copertura del • Diverse tipologie di materiali disponibili: bordo di un tetto piano lamiera zincata, alluminio, inox, rame, zinco titanio. si riscaldano in misura differente e si dilatano

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Il giunto di dilatazione di Rivit e la sua applicazione

quindi diversamente. Nella pratica si è constatato che questo fenomeno è pericoloso soprattutto per le incollature degli strati di rivestimento bituminoso sul tetto. IL RIMEDIO Montando, perciò, i giunti di dilatazione, i diversi movimenti vengono assorbiti. Di conseguenza, l’incollatura dello strato di rivestimento bituminoso del tetto è assicurata. I metodi classici per la compensazione dei movimenti di dilatazione, quali i bordi scorrevoli a punti di alti o bassi nella zona della grondaia o casse scorrevoli per l’attacco al muro, sono spesso difficili da realizzare. I giunti di dilatazione si possono montare facilmente mediante saldatura, brasatura o rivettatura, si adattano a qualsiasi condizione mediante semplice piegatura. Franco Saro


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Speciale accessori

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Unimetal

Nuova tecnologia ANTI RISALITA

L’azienda piemontese lancia Perfect Evolution 478: un sistema integrato di copertura continua senza sovrapposizioni esterne, prodotto in cantiere con innovativo giunto ermetico a incastro con canale di sicurezza drenante attivo e senza alcun fissaggio meccanico esterno presenta anche la migliore soluzione per un tetto di qualità duraturo ideale per progetti architettonici residenziali, commerciali e industriali per scuole, palestre, aeroporti e impianti sportivi.

Copertura industriale mq 2500 a Parma realizzazione lattoneria Gallina acciaio preverniciato RAL 9002

Copertura residenziale a Brescia alluminio lega 5754 colore RAL 9006

U

nimetal, azienda di Torre San Giorgio (Cuneo) che fa parte del gruppo Idrocentro ed è specializzata nel settore della lattoneria e della produzione di coperture civili, industriali e agricole, lancia Perfect Evolution 478. Si tratta di un sistema integrato di copertura continua senza sovrapposizioni esterne, prodotto in cantiere con innovativo giunto ermetico a incastro anti risalita e con canale di sicurezza drenante sempre attivo senza alcun fissaggio meccanico esterno: ideale per i progetti innovativi a grandi falde e per le coperture a bassa pendenza e per i migliori progetti architettonici. Perfect Evolution 478 rap-

ASPETTI TECNICI La tecnologia di Perfect Evolution 478 prevede un incastro in totale sicurezza senza nessun fissaggio meccanico esterno e non richiede nessuna manutenzione nel tempo. Consente una pedonalità assoluta al calpestio e dispone di un giunto drenante costantemente attivo a garanzia di massima impermeabilità. Inoltre, è facile da installare e garantisce sicurezza contro gli agenti atmosferici esterni (vento, neve e pioggia) grazie allo specifico sormonto a incastro e per l’azione congiunta del canale interno, che entra in azione solo in caso di emergenza in grado di smaltire l’acqua in eccesso ordinatamente anche in totale assenza di pendenza. La soluzione è prodotta con lastre continue di qualsiasi lunghezza e non prevede alcuna sovrapposizione. IN CANTIERE Perfect Evolution 478 dispone dell’unità mobile Perfect Logistic, attrezzata per trasferire la produzione direttamente in cantiere in modo organizzato, con un servizio tecnico che garantisce la massima professionalità e risoluzione dei problemi. Per tutti questi aspetti e per le caratteristiche strutturali, il prodotto di Unimetal rappresenta la migliore soluzione per realizzare i più importanti progetti innovativi e si colloca sul mercato agli occhi dei più importanti operatori del settore, come prodotto di elevata qualità e massima sicurezza. Franco Saro


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Perfect 478

EVOLUTION L’evoluzione del sistema di copertura continua a giunto drenante • Nessun ssaggio esterno • Totale scorrimento degli elementi metallici per la dilatazione termica • Tenuta ermetica, grazie allo speciale giunto drenante costantemente attivo • Garanzia di sicurezza anche in assenza totale di pendenza attraverso la specica Minigronda di sicurezza.

Perfect

LOGISTIC

NO V I TA ’

Unità mobile specifica per la profilatura diretta in cantiere del Perfect Evolution 478 • Linea speciale di profilatura a banchi con rulli rivestiti per preservare lo strato della superficie del nastro • Compatta per la fabbricazione del profilo continuo a giunto drenante Perfect Evolution 478 completa di aspo e taglio idraulico start - stop • Installata su rimorchio ribassato a collo d’oca a tre assali completo di rivestimento protettivo copri e scopri.

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Speciale accessori

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Rego

La sicurezza

È A COLORI

Colorize Your Rego è il servizio di verniciatura dei dispositivi e dei sistemi anticaduta dell’azienda toscana: rende le linee vita, parapetti e scale a gabbia più resistenti nel tempo e al meteo

C

olorize Your Rego è il servizio di verniciatura dei dispositivi e dei sistemi anticaduta Rego. Il servizio rende le linee vita, parapetti e scale a gabbia più resistenti nel tempo e al meteo, con in più un tocco di stile. Rego, azienda di Montelupo Fiorentino (Firenze) è specializzata da anni nella progettazione e realizzazione di dispositivi anticaduta e di sistemi di protezione collettivi, che riserva una particolare attenzione al mondo dell’edilizia e a quello impiantistico dove spesso il design e lo stile sono considerati superflui.

TRATTAMENTO PERSONALIZZATO Rego presta grande attenzione alla sicurezza e alla solidità dei dispositivi, ma non dimentica lo stile. Colorize Your Rego offre le migliori soluzioni per applicare trattamenti personalizzati sui dispositivi e sui sistemi anticaduta. Anche per esigenze dettate da vincoli estetici, Rego dispone di strumenti evoluti per chi voglia evidenziare la propria riconoLinee vita, parapetti e scibilità attraverso il colore. Si verifica frequentescale a gabbia trattati con mente, infatti, che i dispositivi anticaduta come liColorize Your Rego nee vita, scale a gabbia e parapetti siano installati all’aperto. E si verifica LE SOLUZIONI altrettanto frequente• Dispositivi anticaduta: Parapetti Limit mente che i dispositivi System, Scale a Gabbia Limit System. Limit System, brevet• Finiture: Verniciatura a polveri Ral. Completo tati Rego, interamente di ciclo a nove stadi con cromatazione per in alluminio e senza il pretrattamento idoneo per l’alluminio secondo le direttive Qualicoat. saldature, costituiscano • Anodizzazione Sottile: solo su alluminio, una risposta adeguata e protezione ulteriore contro la corrosione confacente alle esigenze e i fattori temporali legati all’esposizione richieste. all’aperto. Esistono però instal• Anodizzazione Dura o Marina: è possibile richiedere l’ossidazione dura o marina 20 lazioni in presenza di Micr per ambienti molto aggressivi. atmosfera aggressiva (ambiente marino o

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industriale) o in vasche per il trattamento delle acque reflue. Sono tutti casi in cui un trattamento adeguato dei dispositivi consente una maggiore resistenza e durata. PIÙ RESISTENZA ll servizio Colorize Your Rego, a polvere o tramite anodizzazione, ha il pregio non solo di aumentare la resistenza dei dispositivi anticaduta di fronte ai fenomeni naturali e chimici, ma soddisfa anche le richieste del cliente per quanto riguarda lo stile, riuscendo a mettere insieme forma e sostanza, proponendosi come un servizio esclusivo per lavorare in piena sicurezza senza trascurare lo stile. Franco Saro


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Dossier tetto

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Edilizia

Sempre meglio

PUNTARE IN ALTO

La copertura di un edificio è un sistema sempre più complesso: oltre a proteggere dagli eventi atmosferici, può ridurre la dispersione termica, servire a raccogliere l’acqua piovana da riutilizzare, a produrre energia... Ecco perché investire sulla qualità

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Q

uante facciate ha un edificio? La domanda potrebbe sembrare banale e la risposta corretta potrebbe essere «dipende da come è disegnato, qual è la sua architettura». Se un edificio fosse un cilindro potremmo dire che la facciata in realtà è unica e continua, mentre un edificio con una pianta a X avrebbe almeno 12 facciate. Ciò che tutti questi edifici hanno in comune è la facciata in più, quella che in ogni caso è presente e che chiamiamo semplicemente tetto. La copertura è in effetti la cosiddetta quinta facciata del classico edificio a quattro lati, dalla casa monofamiliare alla torre più alta. Ed è un elemento spesso non visibile, ma tra i più importanti della costruzione, per le sue indubbie caratteristiche legate alla protezione dell’edificio dalle intemperie. Ma nel tempo l’evoluzione tecnologica e soprattutto le mutate esigenze hanno introdotto nuove funzioni che il sistema di copertura può svolgere, da quello produttivo legato alla presenza e installazione di sistemi di produzione energetica sostenibile, fino a quello estetico legato alla presenza di coperture verdi che, in alcuni casi speciali, possono addirittura diventare veri e propri sistemi di coltivazione agricola in città, come dimostrano ad esempio i più noti casi francesi e le recenti normative a supporto emanate dalla città di Parigi. MERCATO INTERESSANTE Ma che siano verdi e coltivati oppure tradizionalmente ricoperti di tegole o coppi, oppure piani, i tetti in Italia rappresentano uno dei mercati più interessanti sia per le dinamiche relative alle soluzioni e ai prodotti che possono essere utilizzati per migliorare l’efficacia e l’efficienza delle loro funzioni, sia per la quantità di superfici a disposizione che ogni anno entrano nel mercato degli interventi

di manutenzione ordinaria e straordinaria. In misura ormai meno rilevante del passato, ogni anno questi interventi si riferiscono alle nuove superfici da produrre. Complessivamente, secondo indagini Fivra, in Italia lo stock totale delle coperture è quantificabile in 2,2 miliardi di metri quadrati, dei quali 1,5 circa di coperture residenziali e altri 700 milioni di metri quadrati non residenziali. Di questo stock complessivo di 2.200 chilometri quadri, secondo una indagine di qualche anno fa dell’International Energy Agency il potenziale utilizzabile per installazioni fotovoltaiche, dunque con caratteristiche adatte a essere utilizzato in tal senso, è pari a circa 760 chilometri quadri, dei quali 410 circa relativamente agli edifici residenziali e i restanti 350 in edifici agricoli, industriali e commerciali. Considerando il totale delle superfici a tetto, vi sarebbe una ripartizione pro capite pari a circa 36 metri quadrati, un valore coerente e in linea con quello relativo al consumo di suolo, per il quale l’attacco a terra degli edifici rappresenta circa il 10% circa di tutta la superficie consumata. QUANTIFICAZIONE Rispetto a questo stock veramente rilevante, il mercato relativo alle coperture può essere quantificato attraverso due diversi metodi di stima. Il primo fa riferimento ai dati della nuova costruzione, relativamente al numero di edifici e superfici realizzate, così come indicati dai permessi di costruire. Secondo i dati Istat, si può stimare mediamente negli ultimi anni un mercato annuo di 8 milioni di metri quadrati per il residenziale e di altri 4 milioni per il non residenziale. Per il mercato delle ristrutturazioni e del recupero, invece, i dati possono fare riferimento ai valori indicati per gli interventi defiscalizzati, ai quali

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In Italia lo stock delle coperture è di 2,2 miliardi di metri quadrati, dei quali 1,5 circa residenziali


Dossier tetto

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per poter adempiere ai suoi compiti, un sistema tetto si compone di quattro elementi funzionali essenziali: lo strato di copertura, la ventilazione, lo strato isolante e l’impermeabilizzazione. Ma oltre a queste funzioni se ne possono sommare altre, come l’evacuazione dei fumi, il deflusso e convogliamento dell’acqua piovana per la raccolta delle acque da riutilizzare nei circuiti di scarico. Ma anche i sistemi illuminanti o quelli più complessi di produzione fotovoltaica o solare, fino alle coperture destinate a usi collettivi e comunitari, come il verde sui tetti e le piccole produzioni orticole, oggi presenti sperimentalmente in alcuni edifici nelle grandi città, ma che in futuro avranno certamente un maggiore sviluppo.

I mercato nazionale annuo delle coperture è tra 60 e 70 milioni di metri quadrati

aggiungere gli altri valori in termini di intervento sullo stock, che sono desumibili incrociando i dati sulla produzione totale italiana di membrane in bitume polimero, ovvero di impermeabilizzanti utilizzati sui tetti (circa 150 milioni di metri quadri all’anno negli ultimi anni, dei quali 83 milioni venduti in Italia, e di questi 25 milioni destinati alle coperture), con i dati sull’utilizzazione di questi prodotti nel mercato del recupero, che è pari al 55% del totale secondo stime Ingenio. Secondo queste analisi, si può quantificare il mercato nazionale annuo delle coperture tra 60 e 70 milioni di metri quadrati: decisamente interessante. Se rapportato ai valori della popolazione residente indicherebbero un consumo procapite di 1 metro quadro circa per abitante, con un buon tasso di rinnovo dell’esistente. Al di là delle cifre e dei valori di stima, che sono difficili da misurare e rappresentano solo una proxy del mercato potenziale, i dati presentano un mercato delle coperture di indubbio interesse. Si pensi che se il mercato ha un tasso di intervento del 3% circa sull’esistente, significa che ogni cento edifici ogni anno almeno tre necessitano di interventi di rifacimento, riqualificazione, impermeabilizzazione. LE SCELTE Come intervenire su questo compendio di edifici tra loro molto diversi e con molte differenze tipologiche nelle diverse aree e regioni italiane? Certamente non esiste un’unica soluzione. Il tetto e le coperture, per loro natura, necessitano di scelte su interventi, materiali, sistemi e soluzioni che, in realtà, più si analizzano e più fanno comprendere che, forse più di altre parti del fabbricato, la copertura è in realtà un sistema, un prodotto di prodotti o, meglio, di soluzioni. Perché un sistema di copertura ha la necessità di rispondere a diverse e molteplici esigenze in termini di isolamento, di impermeabilizzazione, di ventilazione, di resistenza. Infatti,

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UN INSIEME DI COSE Parlare di sistema tetto dunque è parlare appunto di un insieme di soluzioni e modalità di intervento che devono fare i conti non solo con la tecnologia e le soluzioni a disposizione, ma anche con le esigenze specifiche che il mercato richiede e che spesso non sono ben conosciute dai clienti, ma che possono portare a notevoli benefici, soprattutto nel caso degli interventi di rigenerazione energetica e riqualificazione edilizia, in particolare quelli defiscalizzati dagli incentivi governativi. Il tetto è sempre più un sistema tecnologico che non svolge più solo la funzione di riparo dalle intemperie, ma può svolgere altre e più importanti funzioni, prima fra tutte quella del contenimento della dispersione termica. Come noto il calore che si produce all’interno dell’edificio infatti tende a salire e, se non trova resistenza verso il tetto, rischia di produrre dispersioni elevatissime, fino al 45%. Un tetto coibentato è in grado di trattenere parte del calore, un tetto ben isolato è in grado di trattenere tutto il calore e di essere una efficace barriera al calore esterno. Le modalità di intervento sono varie, in base alle tipologie di tetti, siano esse a falda e piane, e soprattutto se si tratta di nuove costruzioni, laddove il tetto isolato, ventilato o di altro genere nasce contestualmente all’edificio, o di ristrutturazioni. Oggi intervenire sui tetti consente, per esempio, la sostituzione delle vecchie guaine impermeabili, in passato applicate in molti edifici, con prodotti e sistemi più efficienti di impermeabilizzazione ma anche di traspirazione, grazie ai materiali e alla ricerca che, dal punto di vista della tecnologia, ha spinto moltissimo verso soluzioni in grado di rendere i tetti dei sistemi di scambio e regolazione termoigrometrica dell’edificio, aumentando e garantendo un benessere e una vivibilità migliorata. E risparmiando anche sulla bolletta. Decisamente un bel sistema per vivere. a cura del Centro Studi YouTrade


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Lattoniere del mese

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Soldarelli

Professionalità

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S

eX

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L’azienda valtellinese è installatore Rheinzink, Prefa e Firestone. Parola d’ordine? Qualità. Perché il design deve andare al passo con funzionalità e durabilità nel tempo

L

a Soldarelli nasce negli anni Ottanta su iniziativa di Mario Soldarelli. Tornato in Valtellina dall’estero, dove si occupava di carpenteria, racconta Soldarelli, si è inventato il lavoro del lattoniere, che in Italia non esisteva ancora nella attuale forma. Negli anni Novanta è entrato in azienda il figlio più giovane, Enrico Soldarelli, mentre il fratello Daniele stava ancora studiando per diventare geometra. In quel periodo arriva l’opportunità di realizzare un tipo di copertura innovativa in zinco-titanio, la prima copertura aggraffata della carriera della famiglia Soldarelli. Era il 1995. «È stato un punto di svolta, perché personalmente mi sono appassionato al materiale e ho approfondito le sue specificità», spiega oggi Daniele Soldarelli, diventato nel frattempo socio e amministratore dell’azienda Soldarelli. «Ho cominciato ad avere i primi contatti con Alpewa, a cui ho posto tantissime domande, e ho avuto l’opportunità di fare i primi corsi formativi di Rheinzink a Bolzano. Infine, dopo che mio padre è andato in pensione, nel 1998 è nata la Fratelli Soldarelli, nuova realtà fondata da me e mio fratello». Domanda. Siete un’azienda certificata. Può approfondire quest’aspetto?

Risposta. Abbiamo le certificazioni dei processi produttivi. Siamo strutturati affinché ci sia un controllo accurato della qualità nel cantiere, che seguiamo in ogni sua fase: da quella di progettazione a quella di produzione del materiale, fino alla posa e alla rendicontazione. In più, siamo certificati installatori Rheinzink, Prefa e Firestone. Quest’ultimo è un sistema innovativo di guaina e impermeabilizzazione che offre Alpewa da qualche anno. Una delle novità su cui cerchiamo quotidianamente di specializzarci. D. In che cosa vi siete specializzati nel tempo? R. Nella doppia aggraffatura, sicuramente. Ci occupiamo anche di lattoneria generica e ci stiamo specializzando molto sui rivestimenti di facciata, anche customizzati. Siamo ben

Daniele Soldarelli

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Nuovo edificio di Lugano con rivestimento in scaglie di alluminio Prefalz (sotto e nella pagina a fianco)


Lattoniere del mese

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attrezzati per realizzare sistemi su misura, con un’officina in grado di realizzare tutto ciò che ci viene chiesto. D. Quali sono i sistemi costruttivi più richiesti? R. Il prodotto più in voga in questo momento è Prefa. Anni fa sono stato uno di quei lattonieri che Alpewa ha portato in Austria per chiedergli cosa pensava di questo prodotto. Già nel 2003 ho realizzato coperture Prefa e anche oggi è un prodotto di ottima qualità, con sistemi di posa eccellente. Poi, stiamo utilizzando molto anche la lamiera preverniciata della Colofer Robust. Infine, per le facciate:

Villa a Ello (Lecco): il progetto di ristrutturazione e ampliamento, a cura dell’architetto Marco, Castelletti, ha visto l’intervento di Soldarelli per il rivestimento dell’involucro

alluminio, zinco-titanio, l’Hpl (laminato decorativo compatto ad alta pressione) di Trespa, ma anche gres porcellanato. D. In quale ambito territoriale lavorate e chi sono i vostri clienti? R. La nostra area di lavoro si estende da Milano fino a Como e alla Svizzera. Ma anche in provincia di Varese, Pisa e Val d’Aosta. Non abbiamo problemi a spostarci nel Nord Italia. I nostri clienti sono realtà e persone che hanno necessità di qualità e attenzione al dettaglio. Non siamo legati con le grosse aziende immobiliari e preferiamo lavorare con una clientela di tipo privato che ha in mano dei bei progetti. Fra la nostra clientela abbiamo rapporti con aziende leader del settore come Fratelli Beretta, Coam industrie alimentari, Demetra. Collaboriamo a

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stretto contatto con studi di architettura di un certo livello, riuscendo a studiare nel dettaglio particolari costruttivi ed estetici che rednno il progetto unico. D. Come si articola il rapporto con i fornitori? R. Da 25 anni acquistiamo da Alpewa, con cui c’è un rapporto di stima e fiducia tale che ordiniamo direttamente i prodotti senza preventivi o trattative. Con tutti i nostri fornitori abbiamo un ottimo rapporto e tutti sono ben contenti di lavorare con noi: non abbiamo mai respinto una ricevuta bancaria. D. Quanti dipendenti avete e qual è il vostro fatturato? R. Siamo un’azienda a conduzione familiare. Oltre a me e a mio fratello Enrico, i soci, abbiamo altri tre collaboratori che fanno parte


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della famiglia: un altro fratello, una sorella e un cognato. Insieme a sette dipendenti. A oggi, quindi, siamo in 12. Stiamo crescendo un po’ perché siamo sempre stati sulla decina. Il nostro fatturato si aggira intorno al milione e mezzo di euro. D. Com’è cambiato il mercato della lattoneria? R. Da un servizio povero è diventato un servizio completo. Sono cambiate le esigenze costruttive: è cresciuta l’attenzione al dettaglio, la ricerca del prodotto e del particolare. Non è più un lavoro artigianale e basta. Serve una struttura per andare incontro alle innovazioni tecnologiche e architettoniche. D. Quanto conta il design oggi? R. Design e funzionalità vanno di pari passo. Spesso vedo che si punta molto sul design e si tralascia l’utilità, compresa la durabilità nel tempo. Si tratta di un fattore fondamentale: è importante che il sistema sia bello e che non generi problemi nell’arco della sua esistenza. D. Un lavoro che le è rimasto particolarmente a cuore? R. Ogni lavoro in cui ci si deve mettere anima, cuore e testa lascia sempre qualcosa. Un progetto in particolare che mi ricorderò sempre è la villa in località Ello (Lecco), un intervento di ristrutturazione e ampliamento dove l’involucro abitativo è stato interamente rivestito in zinco titanio Rheinzink Graphyte Grey. Un lavoro di responsabilità, perché l’architetto Marco Castelletti aveva concepito la casa sulla base del sistema di rivestimento. D. Come si prepara la vostra azienda alle sfide di un futuro incerto? R. Il futuro è sempre incerto. Da quando ho incominciato a lavorare sento le persone lamentarsi di un futuro che non c’è. Bisogna cercare di fare bene, puntare sempre a migliorare e continuare a investire, come abbiamo fatto noi negli ultimi tre anni. Abbiamo investito in nuovi macchinari e uffici, utilizzando l’industria 4.0. Da due anni ci siamo spostati e ora stiamo già stretti. Bisogna sempre rimanere aggiornati e offrire qualità, che alla fine è quella che fa la differenza. D. Secondo lei, quale sarà il lattoniere del futuro? R. Mi preoccupa seriamente la figura del lattoniere in cantiere. Le tecnologie si evolvono e la progettazione si innova, ma oggi mancano le figure dell’installatore capace. Manca la specializzazione, come quella che c’è in Svizzera. Bisogna puntare sulla qualità della formazione del lattoniere, perché questo mestiere ha un valore

importantissimo, soprattutto ora che l’involucro casa è al centro dell’attenzione grazie al sempre maggior interesse rivolto alla coibentazione e alle facciate ventilate. Investire sui giovani è il primo strumento per far cambiare l’Italia. Giacomo Casarin

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L’involucro abitativo della villa è stato interamente rivestito in zinco titanio Rheinzink Graphyte Grey


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Sicurpal

IN SICUREZZA CON SICURAIR CANTIERE ALITALIA

L

e attività di manutenzione alla flotta Alitalia si svolgono tutti i giorni dell’anno su turni lavorativi. Richiedeno l’impiego di circa 600 tecnici: una parte di tali controlli deve essere svolta sulla carlinga e sulle ali dei mezzi, con potenziale rischio di caduta dall’alto. La richiesta del cliente era di garantire la sicurezza dei tecnici che svolgono tali attività mediante una linea vita adattabile alle caratteristiche dimensionali dell’hangar, di 60 metri di lunghezza, con campate di 30 metri e freccia minima possibile. Altra richiesta della compagnia è stata quella di poter integrare alla linea un sistema di recupero, così da ridurre i tempi di soccorso in caso di infortunio. Sicurpal ha predisposto un sistema in grado di posizionare la quota della linea vita al di sotto delle strutture tecniche esistenti (impianti di riscaldamento per irraggiamento, carroponte e sistema antincendio). La linea vita SicurAir di Sicurpal, derivata da uno sviluppo ad hoc della linea Shed line, è caratterizzata da un sistema scorrevole quanto quello di un binario anticaduta, con possibilità di avere campate fino a 30 metri, lunghezza fino a 120 metri, garantendo

una freccia massima attorno a 1 metro. La complessità di questa fornitura non ha riguardato solamente la predisposizione di una linea vita con le caratteristiche richieste, ma anche la sua installazione all’ interno di un hangar con aerei in corso di manutenzione nelle baie adiacenti. A conclusione dell’installazione, Sicurpal ha eseguito la formazione agli addetti Alitalia per l’utilizzo corretto del sistema. La soluzione utilizzata è la linea SicurAir, linea a soffitto composta da due cavi paralleli ad alta rigidità su cui possono scorrere fino a quattro navette, le quali garantiscono un funzionale ancoraggio per i Dpi

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(arrotolatore o fune Uni En 353-2:2003) attraverso quattro livelli di sicurezza. È possibile utilizzare un sistema di recupero certificato Uni En 1496:2017 e Uni En 131-2:2017, che dà la possibilità di portare fino al piano di calpestio l’operatore dopo la caduta, il tutto azionato da terra. Ecco le caratteristiche in sintesi: prodotto e certificato conforme alle norme En795:2012 e Cent-TS 16415:2013, elevata gamma di piastre di fissaggio per le diverse tipologie di strutture, possibilità di mantenere la tensione del sistema anticaduta costante nel tempo rispetto agli sbalzi termici, garanzia: dieci anni.


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Ogni montante possiede lo spostamento motorizzato, gestibile tramite equalizzatore a CNC. La taglierina elettrica è dotata di regolazione delle lame e non interferisce più con la bandiera ma è fissata al piede della macchina è può essere acquistata anche successivamente. È possibile dotare la macchina di battuta per parti corte. Tutte le macchine THALMANN possono essere dotate di controllo remoto.

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Benvenuti nel futuro del lattoniere! La TZ nasce dalla fusione di due modelli di piegatrice: la ZR con la sua linea accattivante e la THAKO con la sua forza impressionante. Thalmann conferma la sua alta professionalità con una piegatrice meccanicamente perfetta, dotata di un’idraulica super performante, con delle soluzioni che la fanno essere al TOP della piegatrici a bandiera singola. La geometria della lama inferiore permette di produrre profili con sagome a omega. La lama superiore può essere personalizzata.

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DESCRIZIO

€ 103,00

Prezzo a richiesta MODELLO

TZ 125

Larghezza lama di piega

38

TZ 200

TZ 300

2,00 mm

3,00 mm

NOVITÀ DELL’ANNO

1250 mm

Profondità d’incavo Capacità di piegatura max

TD 150 da 3.2 a 12.0 m

Lunghezze di lavoro 1.25 mm

1,50 mm 15/10 mm + lama addizionale da 10/15 mm

Angolo di piega massima

143°

Precisione di piegatura

± 0,5°

Per informazioni / ordini: T +39 030 2061781 -

CARICO AUTOMATICO

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E RIBALTATORE LAMIERA INTEGRATO

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CARICO LATERALE AUTOMATICO

RIBALTATORE DI LAMIERA

La piegatrice TOP di settore per la piegatura in automatico. Grazie alle sue caratteristiche permette all’azienda di semplificare il processo di produzione ed aumentare la produttività. Precisa e flessibile, è ottima anche per piccoli lotti non solo per la produzioni di grandi numeri. Facilissima da programmare. Per lavorazioni fino

a 4 mt di lunghezza è una macchina gestibile da un solo operatore, solamente per lo scarico.

Prezzo a richiesta MODELLO

TD 125

TD 150

TD 200

3.2 m / 4.2 m / 6.4 m / 8.2 m / 10.0 m / 12.0 m

Lunghezze di lavoro

1250 mm

Profondità d’incavo Capacità di piegatura max

1,25 mm

Larghezza lama di piega

1,50 mm 10 mm + 10 mm lama addizionale

Angolo di piega massima

143°

Velocità di piegatura

3.5 s per ciclo di piegatura flangia di 143°

Precisione di piegatura

± 0,5°

Per informazioni / ordini: T +39 030 2061781 -

2,00 mm

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THALMANN TD

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