YouTrade aprile 2020

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INCHIESTA

Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DCB Trento. Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano - Contiene I.R. e I.P.

L’EDILIZIA NELLA FASE 2 PARLANO LE IMPRESE APRILE 2020 - N°108

DOSSIER 33 RIVENDITE AI RAGGI X

YOUTRADE CASA IL CARTONGESSO RISOLVE PROBLEMI ISSN 2532 - 5671

T E NDE N Z E E AT T UA L I TÀ DE L L A DIS T RIBUZ IONE E DIL E

Damiano Spagnuolo (direttore marketing)

Roberto Nava (direttore vendite)

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ANNO 13 - NUMERO 108 APRILE 2020

Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore Srl Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. +039 02 47761275 r.a. info@vgambinoeditore.it Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it Collaboratori / Contributors Roberto Anghinoni, Valentina Anghinoni, Roberto Bolici, Marco Buschi, Giacomo Casarin, Giulia Coppola (illustrazione copertina), Palmiro Fronte, Stefano Lavori, Ludovico Lucchi, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Andrea Payaro, Giuseppe Rossi, Franco Saro, Cinzia Tinacci Impaginazione e grafica Layout and graphics Raffaella Sesia Youtrade è media partner esclusivo per il settore rivendita e materiali per l’edilizia di

Supporto Tecnico / Technical Support Enrico Adinolfi • Dec Luca Berardo • Casa Oikos Massimo Bussola • BigMat Claudio Cammi • Cammi Stefano Colombino • Gruppo Uniedil Andrea Cammi • Centredil Franco Nessi • Eternedile Claudio Troni • Gruppo Made Cristian Zanni • Gruppo Edilcom Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising Spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. +039 02 47761275 - cell. 340 1761951 info@vgambinoeditore.it Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 70,00 (compresi numeri speciali) Copia singola € 5,00. Numeri speciali copia singola €15,00. Per abbonarsi è possibile sottoscrivere l’abbonamento online al link youtradeweb.com/category/abbonati/ oppure, fare richiesta a abbonamenti@vgambinoeditore.it o telefonando al numero 02 47761275 Stampa / Printing ALCIONE Lavis - Trento

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XIII convegno nazionale youtrade

UN RUOLO DA REGISTA PER LA DISTRIBUZIONE EDILE Distributori di materiali edili al centro della filiera delle costruzioni. Ruoterà attorno a questo concetto il prossimo Convegno nazionale YouTrade, in programma il 15 ottobre al Palaexpo di Verona, nell’ambito della Fiera del Condominio. Le rivendite specializzate nel settore dell’edilizia, infatti, continueranno anche nei prossimi anni a ricoprire un ruolo fondamentale tra produttori e utilizzatori. Le analisi di mercato, infatti, hanno riscoperto il ruolo fondamentale del punto vendita di prossimità. Ma l’evoluzione della tecnologia e la necessità anche di agire su un mercato omnicanale hanno spostato gli equilibri, con il rischio di marginalizzare la tradizionale attività commerciale. Per questo le imprese della distribuzione devono imparare a ricoprire meglio il ruolo da registi di centrocampo. Non solo, insomma, semplici espositori-rivenditori di materiali, ma partner consapevoli e adeguati alle nuove richieste dei clienti, in una logica che vede assottigliarsi sempre di più la differenza tra utente professionale e semplice privato. Stretti tra grande distribuzione e necessità di confrontarsi con il fenomeno e-commerce, le imprese della distribuzione dovranno quindi dotarsi degli strumenti adeguati per agire come protagonisti e non solo da semplici intermediari. Durante il prossimo Convegno nazionale YouTrade queste tematiche saranno approfondite da esperti, con l’ausilio di una ricerca statistica condotta in esclusiva tra gli operatori del settore.


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Sommarioaprile Rubriche 15 Editoriale La nuova rivoluzione tecnologica 16 Econauta Il bilancio del dopo 16 Chiacchiere di condominio La revoca dell’amministratore 17 L’avvocato Prove di black-out 18 I fatti nostri Appunti da un futuro difficile 22 Seggiole & Poltrone 24 26 28 30 32 34 36

Edilizia - La Fase 2 Le previsioni Che cosa cambierà Hauraton Italia Fiducia a distanza Cugini Tante new entry nel dopo-emergenza Gruppo Aliaxis - Redi È il momento di fare più rete De Faveri L’innovazione non si ferma Proind Ripartenza con qualità Imer La ripresa? Anche in agosto

Attualità 40 Leggi & Economia Il macigno di carta 44 Economia Problemi di crescita

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40 Burocrazia, un peso schiacciante

Business difficile a Nanopoli

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Rivendite 48 Antifurto Ciao ciao ladri 52 Edil Logistica Ricominciare da tre 55 56 114

Dossier La Fase 2 dei rivenditori Le schede I ferri del mestiere Chiudere senza stare fermi

Storia di copertina 116 Knauf Italia Salto in alto con leggerezza 122 124 126 128 130 132

Imprese Basf Construction Chemicals Nuova vita, stessa innovazione Settef Il cappotto con colora Tyrolit La fiducia va in cantiere Miniera San Romedio L’innovazione non si arresta Muoviamoci L’effetto Forrester ai tempi del covid-19 Come si fa L’ottimismo è verde

135 YouTrade Casa Cartongesso, la comodità è più veloce 138 Eclisse Nuove prospettive per il telaio 142 Fassa Bortolo Arya più pulita dentro casa 144 Saint-Gobain Una tecnica da esposizione 150 Siniat Il massimo è a secco 154 EcologicWall Questo gesso è per sempre 156 Luxurygoods 158 Zapping 160 Hi-tech

120 133 Che cosa cambia per Basf Construction Chemicals

Cartongesso, la più facile delle comodità

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E d it or i a l e

La nuova rivoluzione tecnologica in arrivo

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elle implicazioni che il coronavirus avrà sul mondo dell’edilizia, e dell’economia in generale, parliamo in diversi articoli di questo numero di YouTrade. Qui cambiamo argomento o, meglio, passiamo da una rivoluzione all’altra. Sì, perché l’emergenza sanitaria ha insegnato, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sono importanti le reti digitali. Immaginate un lockdown senza internet, oppure con reti come quelle di dieci anni fa, incerte, lente, ingolfate. Sarebbe stata una catastrofe. Questa considerazione ne introduce un’altra: l’avvento del 5G. Se ne parla da anni: nel 2018 si sono tenute le aste per l’assegnazione delle frequenze per gli operatori, con introiti per lo stato di oltre 6,5 miliardi di euro. E ora i vari Tim, Vodafone e Wind Tre stanno sviluppando le offerte per i nuovi servizi. Se pensate che sia un salto come quello dal 2G al 3G e, poi, all’attuale 4G, vi sbagliate. Il 5G, infatti, è una rivoluzione. In particolare per le aziende. Già, che cosa cambierà? In breve: arriveranno molte nuove applicazioni che non sono praticabili oggi, in particolare nelle aree urbane. E va aggiunto che, secondo una stima dell’Onu, oltre i due terzi della popolazione mondiale vivrà in un’area urbana entro il 2050. Va aggiunto, per amore di verità, che per essere pienamente funzionante una rete di quinta generazione deve essere densa, con una quantità enorme di nodi. Quindi, nelle aree rurali il lancio del 5G avverrà a un ritmo più lento. Poi, però, il servizio dovrebbe estendersi. Uno dei vantaggi del 5G è la bassa latenza. Cioè, per esempio, quel piccolo ritardo che si avverte, quando telefonate via Whatsapp, tra chi parla e chi riceve la voce. Quell’intervallo di frazioni di secondi, o più, rende impossibili alcune applicazioni, come la guida autonoma dei veicoli, che devono essere connessi in modo immediato. Con il 5G i veicoli saranno in grado di rispondere da dieci a cento volte più velocemente. Un esempio: un’auto a guida autonoma che percorre la strada a circa 50 chilometri all’ora deve ricevere un segnale per evitare di colpire un oggetto e frenare. Bene, con l’attuale latenza 4G, circa 100 millisecondi, l’auto continuerebbe a muoversi per circa 1,2 metri. Con una latenza di 5G di circa 10 millisecondi, il veicolo avrebbe percorso solo 12 centimetri. La differenza potrebbe significare la vita o la morte. Alcune case automobilistiche progettano già veicoli commerciali a guida autonoma. E nel giro di qualche anno gli autisti di furgoni e camion potrebbero dover cambiare mestiere. Per la logistica sarà una rivoluzione: niente più turni di guida, pause forzate, riposi: il camion sarà sempre disponibile, con l’unico limite della sua meccanica. Il 5G sarà utile anche nell’automazione industriale. Oggi molte operazioni automatizzate in fabbrica richiedono cavi, poiché il wifi non fornisce la portata di dati adeguata. Con il 5G, le applicazioni di automazione possono eliminare il collegamento via cavo e passare al wireless, consentendo fabbriche intelligenti più efficienti. Tra le tante applicazioni della nuova tecnologia, vanno poi aggiunte quelle relative ai dispositivi indossabili, tracker e sensori. Utilizzati spesso per uso fitness o domestico, saranno utili anche per gestire un magazzino o per la sicurezza in cantiere. Ma l’elenco dei vantaggi del 5G è ancora lungo e comprende, per esempio, la migliore implementazione di sistemi di home automation. Siete pronti per la rivoluzione?

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Il bilancio del dopo

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nutile girarci in giro: quale sarà il prezzo del coronavirus? È l’interrogativo che angoscia di più imprenditori e dipendenti. Naturalmente, è impossibile calcolare con precisione l’impatto. Vale la pena, però, leggere uno studio condotto da Fabiano Schivardi, docente di Economia alla Luiss, sui dati Cerved di bilanci di 720 mila società di capitali italiane di diversi settori (circa il 55% degli occupati), un terzo del Pil italiano per valore aggiunto. Lo studio ha considerati due scenari: cauto, con un’emergenza sanitaria fino a giugno, e pessimistico, con emergenza fino a dicembre. Anticipiamo subito il risultato: nel primo caso per tornare alla normalità produttiva bisognerebbe aspettare settembre. Per il secondo caso, be’, lasciamo perdere. Lo studio ha ipotizzato incidenze diverse. Assume che, per esempio, se le vendite calano del 20%, la spesa per beni e servizi consumati o trasformati dai produttori scenda del 10%, e quella per i salari del 15%. Questo ridurrebbe l’impatto di un calo delle vendite sul cash flow, e quindi le esigenze di liquidità. In soldoni, è vero che le aziende ora hanno meno ricavi, ma hanno anche minori spese: bisogna fare i conti con tutti e due i fattori. Per esempio, per quel che riguarda il costo del lavoro, l’impresa può ridurre l’orario oppure utilizzare la cassa integrazione. Continuando il macro calcolo che, ripetiamo, non può che essere un’ipotesi, l’economista

prevede che con lo scenario meno disastroso (emergenza fino a giugno), potrebbero entrare in crisi di liquidità 124 mila imprese, cioè circa il 17,2%, con un picco a luglio. Ma, per fortuna, con una rapida riduzione con il rientro nella normalità. Nel caso peggiore, invece, il numero di imprese a rischio fallimento sarebbe di 176 mila (33%) a fine anno. Altro dato poco entusiasmante: 2,8 milioni di posti di lavoro sono a rischio nello scenario meno peggio e 3,8 milioni in quello più drammatico. Questo scenario, però, non tiene conto di un eventuale utilizzo della moratoria sui debiti, che consentirebbe di evitare il default di circa 26 mila società nello scenario più soft (e 400 mila posti di lavoro) e circa 30 mila in quello hard (600 mila lavoratori). In tutti e due i casi, comunque, il bilancio del malefico virus sarà pesante. Ed ecco perché parlare di piani del governo e confronto sugli aiuti europei non è tempo perso. Federico Mombarone Giornalista

CHIACCHIERE DI CONDOMINIO

La revoca dell'amministratore

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a Riforma del 2012 ha stabilito che un amministratore è obbligatorio nel caso in cui i condòmini siano più di otto. L’articolo 1129 del Codice civile prevede che la nomina sia decisa dall’assemblea, che delibera con la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio (500/1000). Nel caso in cui non si riesca a raggiungere il quorum, la nomina può essere decisa dallo stesso amministratore dimissionario o dal giudice, su richiesta di uno o più condòmini. Con il medesimo quorum (maggioranza e 500/1000), l’assemblea, in qualsiasi momento e motivo, può deliberare la revoca. Un’altra modalità prevista è la revoca giudiziale, nel caso in cui l’amministratore compia gravi irregolarità fiscali o risulti inadempiente alla legge. In queste ipotesi, i singoli condòmini potranno rivolgersi al giudice, il quale, verificati i presupposti, revocherà l’amministratore. La normativa non prevede un elenco completo delle irregolarità tali da giustificare la revoca: l’articolo 1129 del Codice civile annovera, a esempio, alcune gravi irregolarità, come l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del consuntivo, il ripetuto rifiuto di convocare l’assemblea per la revoca o la nomina del nuovo amministratore, la mancata apertura di un conto corrente condominiale, l’aver creato una confusione tra il patrimonio condominiale e il patrimonio personale dell’amministratore, l’aver consentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio, l’aver omesso di curare diligentemente l’azione di recupero del credito, l’omessa tenuta del registro anagrafe, registro contabilità, registro verbali assemblea, registro nomina e revoca amministratore. In caso di revoca da parte dell’autorità giudiziaria l’assemblea non può nominare nuovamente l’amministratore revocato. E parte della dottrina ritiene che tale impedimento valga per l’anno in cui avviene la revoca e per il successivo. Palmiro Fronte Coordinatore scientifico Safoa

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L’AV V O C ATO

Prove di black-out

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allegazione e prova di astratte condizioni metereologiche avverse sono sufficienti per superare la presunzione di responsabilità del somministratore di energia elettrica (ex articolo 2050 del Codice civile)? Oppure è necessario, da parte di chi fornisce il servizio, dimostrarne in concreto anche l’entità? Con la sentenza 32498 del 12 dicembre 2019, la Corte di Cassazione ha affermato che vi è violazione dell’articolo 2050 del Codice civile, quando «nulla emerge dei motivi del distacco del cavo», pur in presenza di condizioni meteo affatto buone e con significativo vento, senza che niente si sappia della portata di queste ultime e, quindi, della possibilità delle stesse di essere apprezzate come effettivamente straordinarie e tali da

superare le necessarie misure di prevenzione e manutentive idonee a evitare le conseguenze di situazioni naturalmente prevedibili. La Suprema Corte, con la pronuncia in questione, ha affermato che è richiesta non soltanto la prova dell’evento atmosferico, ma anche la misura e la portata dello stesso. La sentenza segue l’orientamento in tema di onere della prova nell'ambito di un rapporto contrattuale che scaturisce da un contratto di somministrazione continuata di energia elettrica, nel quale incombe sull'ente erogatore, convenuto per il risarcimento del danno, l'onere di provare che l'interruzione della erogazione energetica lamentata dal somministrato sia dipesa da una delle cause di giustificazione previste nella specifica clausola contrattuale di esonero (forza maggiore, lavori di manutenzione, esigenze di servizio, cause accidentali, scioperi) espressamente sottoscritta dall'utente all'atto della stipula del negozio. Tuttavia, la sentenza in oggetto aggiunge un requisito nuovo, affermando che la prova dell’evento è condizione necessaria, ma non sufficiente, dovendo provarsi anche la misura. La sentenza, inoltre, aggiunge anche un ulteriore principio: la produzione e distribuzione dell'energia elettrica costituisce attività pericolosa, ai fini della responsabilità ex articolo 2050 del Codice civile, e prescinde sia dalla circostanza oggettiva che ci si riferisca a rischi da contatto oppure da guasti alla distribuzione, sia dalla circostanza soggettiva che possano essere interessate solo alcune categorie di persone/utenti oppure un numero indiscriminato di persone. Ludovico Lucchi del Foro di Milano, lucchi@studiolucchi.eu

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I FAT T I N O S T R I

Appunti da un futuro difficile

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l Cresme rende nota la «stima preliminare» dell’impatto dell’emergenza sanitaria sul settore delle costruzioni. I dati sono quelli al 26 marzo ultimo scorso e, come non è difficile immaginare, sono davvero preoccupanti: «Edilizia e genio civile, includendo investimenti in nuova costruzione e manutenzione straordinaria, potrebbero subire una contrazione (valutata a valori costanti) del -22,6% rispetto al 2019». Un dato spaventa in modo particolare: il settore della ristrutturazione, da circa un decennio fondamentale per la congiuntura del nostro comparto produttivo, dovrebbe veder ridotta la spesa della committenza del -23,5%. Queste notizie, che saranno aggiornate dal Cresme verso la fine di aprile, offrono un quadro piuttosto sconcertante, perché dobbiamo pensare che nel 2009, l’anno più nero per le costruzioni italiane durante la crisi, la flessione degli investimenti era stata del -9,6% ed eravamo tutti disperati. Ora, è fondamentale conoscere il più possibile i dati e le proiezioni, tenendo però presente che, ed è sempre il Cresme che ce lo ricorda, le attese a fine 2019 erano confortanti, con una crescita complessiva del +2,4% (che dava seguito al +3% dell’anno passato), trainata dall’attività nuova costruzione (specialmente in ambito infrastrutturale). Gli investimenti attesi nel 2020, valutati a valori 2019, erano quindi pari a circa 141 miliardi. Secondo le stime fin qui valutate, le proiezioni dicono che i miliardi saranno invece circa 107. È chiaro che la situazione che si è creata (e che continua a generarsi, perché ogni giorno i dati cambiano) non ha origini strettamente legate all’andamento

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del mercato dell’edilizia. Stavamo andando abbastanza bene, in senso globale, e tutte le previsioni per quest’anno erano positive, anche se la distribuzione edile stava un po’ soffrendo. È però altrettanto evidente che le conseguenze dell’epidemia non solo ci costringono a rivedere le stime individuali, ma anche a immaginare uno scenario futuro che in questo momento è avvolto da una nebbia impenetrabile. Ripartiremo, questo è certo, ma i tem-

Cantieri grandi e piccoli sospesi, problemi di liquidità, un futuro a breve ancora incerto, l’emergenza non è ancora finita e i dati sono preoccupanti. Ma abbiamo scoperto di essere un grande Paese pi appaiono indefinibili. Subito dobbiamo fronteggiare una carenza di liquidità che impedisce di fronteggiare le scadenze normali e quindi anche di effettuare gli investimenti a breve e medio termine di cui avremmo invece urgente bisogno. Problemi di approvvigionamento, di gestione del personale, di organizzazione aziendale. Riapriremo, ma non avremo davanti all’ingresso clienti con il carrello in attesa del loro turno, sullo stile dei supermercati. Prima si dovrà equilibrare l’e-

conomia nazionale, si dovrà stabilizzare il mercato del lavoro, la gente non dovrà più avere timore di investire, per esempio, nella ristrutturazione della sua casa. Eppure, in qualche modo dovremo essere pronti, perché il futuro sarà ancora più incentrato sulla competitività. Non solo sulla “solita” competitività, poiché è facile immaginare che la ripresa degli investimenti sarà ancora maggiormente condizionata dal valore della qualità, e dal suo realistico rapporto con il prezzo. Le previsioni per il Pil di quest’anno dicono -6% - qualcuno è anche più pessimista - e la rivedibilità delle percentuali non garantisce necessariamente prospettive migliori. Il mercato dovrebbe dunque perdere in valore circa 34 miliardi. Non basterebbe quindi un 2021 anche straordinario per recuperare, almeno con i valori cui siamo ormai abituati. E, nonostante tutto, dobbiamo farci trovare pronti alla ripresa. Le stime dicono anche che a giugno i cantieri dovrebbero poter riaprire, ovviamente con le dovute cautele. Insomma, è un male comune, ma non c’è alcun mezzo gaudio. In questi ultimi mesi il nostro paese ha scoperto i valori della solidarietà e del sacrificio che in una società purtroppo individualistica ed egoista com’è quella dei nostri tempi non possono che commuovere. Una consapevolezza che non aiuta i fatturati, ma che ci fa intuire che razza di straordinario popolo siamo. Ripartiremo da qui, e ne verremo fuori, ancora una volta. di Roberto Anghinoni Giornalista A p r i l e

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seggiole & poltrone MIKE BUCHER NUOVO CEO DI SCHÖCK

Mike Bucher è il nuovo Ceo di di Schöck e, al contempo, presidente del board di Schöck Bauteile. Il manager subentra ad Alfons Hörmann che lascia l’incarico per intraprendere una carriera nella politica regionale. Bucher, 41 anni, è stato dal 2018 Ceo di Wienerberger Austria. Precedentemente aveva ricoperto diverse cariche dirigenziali in imprese del settore edile quali Prefa e Geze. Vanta un’esperienza ventennale come manager di fornitori edili, specializzati in innovazione, business development e digitalizzazione. Bucher sarà affiancato da Harald Braasch (area tecnica) e Thomas Stürzl (commerciale). Il nuovo Ceo si occuperà dell’orientamento strategico del gruppo Schöck, delle vendite in area nazionale e internazionale nonché

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del marketing. L’azienda tedesca è specializzata in isolamento termico degli elementi costruttivi portanti, in sistemi anti rumore da calpestio, e ancoraggio per facciate.

precedenza, ha lavorato per oltre sei anni in Upim, prima con la mansione di controller divisione, e successivamente come direttore sviluppo e patrimonio immobiliare.

A VERONESI GLI IMMOBILI BRICOMAN

BOTTINELLI AL VERTICE DI BASF ITALIA

Massimo Veronesi è il nuovo direttore immobiliare di Bricoman Italia. Il manager ha lasciato l’incarico di diretto-

Al vertice di Basf Italia arriva Lorenzo Bottinelli, nominato amministratore delegato e vicepresidente. Il manager

re espansione e sviluppo immobiliare in Leroy Merlin Italia e si sposta presso un’altra insegna di Gruppo Adeo. Veronesi ha conseguito una laurea in business e managerial economics e ha lavorato in Leroy Merlin per 13 anni, prima con il ruolo di direttore controllo gestione e poi con quello di direttore espansione e sviluppo immobiliare. In

succede ad Andreas Riehemann, che era al timone della società italiana dal 2016. «Sono davvero molto onorato di questa nomina. Sento chiaramente la responsabilità di rappresentare un grande Gruppo come Basf in un Paese strategico come l’Italia, soprattutto in un momento storico delicato e drammatico come quello che stiamo vivendo. Le sfide che ci attendono, anche e soprattutto quando l’emergenza sarà superata, sono molteplici e complesse e richiederanno un impegno straordinario, è evidente», ha commentato Bottinelli. Il manager, 47 anni, si è laureato con lode in chimica e con un Master in Business Administration conseguito presso Sda Bocconi, ha maturato un’esperienza ventennale in Basf, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità. Ha iniziato l’attività nel 2000 nella Divisione Coatings prima come Project Manager e poi come Supply Chain Manager, per poi passare, nel 2004, al reparto Vendite fino ad assumere la responsabilità, nel 2017, della Direzione Commerciale di Basf Italia.


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|EDILIZIA FASE 2 LE PREVISIONI

CHE COSA CAMBIERÀ Misure di sicurezza nei cantieri e nelle rivendite. Un po’ di burocrazia in più. Rischio che si riaccendano i focolai di coronavirus. Eppure le aziende sono al lavoro per archiviare la fase dell’emergenza. E c’è anche chi vede una luce alla fine del tunnel. Ecco le stime dell’edilizia di Giuseppe Rossi

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antieri che riaprono. Saracinesche che si alzano. Progettisti che lavorano con il Cad, ma da casa. Che l’emergenza coronavirus sia finalmente da archiviare, anche se qua e là i focolai sembrano non volersi estinguere? Diciamo la verità: è lo scenario che sognano di notte (e anche di giorno) tutti quelli che lavorano nella filiera dell’edilizia. Ma bisogna andarci cauti, che piaccia o no. Come ha spiegato qualche giorno fa Bruno Finzi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano e provincia, «non è immaginabile che l’attività edile prosegua in orari notturni o per tutta la giornata di sabato». Insomma, ripresa sì, ma a determinate condizioni. Perché il rischio che l’incubo virus riaffiori come nella prima metà di marzo non è, purtroppo, completamente archiviato. Ma se, in un prossimo futuro, i contagi saranno davvero ridotti a zero e, soprattutto, si troverà un vaccino capace di eliminare il pericolo di polmoniti fulminanti, allora tutto potrà assomigliare (quasi) a quello che c’era prima.

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PRESSIONI E PROBLEMI Certo, le associazioni di categoria, a partire dall’Ance, ma anche Unicmi, Finco, Federlegno e via elencando, chiedono una ripresa a pieno regime. C’è da capirle. Ma sarà facile? Tanto per cominciare, le linee guida per imprese e lavoratori in cantiere o in azienda contengono indicazioni stringenti: anche gli stessi lavoratori autonomi che avranno contatti con il luogo di lavoro, per esempio, dovranno ricevere un pari trattamento degli addetti delle imprese, a partire dalle stesse informazioni sulle misure da adottare nel cantiere. Non solo. Più in generale, il datore di lavoro dovrà comunicare il sistema adottato per la rilevazione della temperatura corporea (obbligatoria) con un apposito termometro digitale. Il problema non è tanto il costo dello strumento, poche decine di euro, ma quello che segue: conoscere la temperatura, che sia di un impiegato o un operaio edile, costituisce un trattamento di dati personali sensibili, perché relativi allo stato di salute. Come tale, il dato sulla temperatura deve essere registrato nel rispetto delle norme sulla privacy. A partire, per esempio, dal modo con cui comunicare l’avvenuto superamento della temperatura massima accettabile, cioè i famosi 37,5 gradi. Di fronte ad altri colleghi? Non se ne parla. E come comportarsi se un dipendente si presenta nella rivendita o in cantiere con una temperatura che oltrepassa la soglia accettabile? Dove collocarlo? Bisogna poi disinfettare locali o gli spazi che nei giorni precedenti il febbricitante ha frequentato? E se non lo fa e poi risultano infettati anche altri dipendenti? Sono rischi seri. Senza contare che l’azienda deve mettere a disposizione detergenti per le mani, disporre le procedure per l’igiene e regolare l’accesso dei fornitori esterni all’interno della struttura. Tutti aspetti che, tra l’altro, non sfuggono ai sindacati di categoria, che ne hanno fatto una premessa per il ritorno al lavoro in sicurezza. TRENTINO DI CORSA In ogni caso, paletti burocratici e sensate misure di sicurezza a parte, c’è chi non ha aspettato le decisioni del governo centrale e ha riaperto i cantieri. In Trentino circa 19 mila lavoratori sono tornati al lavoro dopo la decisione della giunta provinciale di consentire la riapertura dei cantieri all’aperto fin dal 15 aprile. In tutto quasi 7.500 aziende costruttrici, alle quali bisogna aggiungere quelle collegate e che si occupano di demolizioni, trivellazioni, preparazione dei cantieri, infissi, pavimentazioni, tinteggiature, impianti. Una filiera di circa 5.500 aziende per un totale di quasi 12.400 lavoratori. Situazione analoga per la Liguria e, con maggiore o minore coinvolgimento, per altre aree, come le Marche o il contiguo Canton Ticino, area svizzera nella quale lavorano molti transfrontalieri dell’edilizia.

IL CONTO DELLE PERDITE Insomma, la Fase 2 è la nuova frontiera. Ma non per questo si può ignorare il danno subito con il blocco di due mesi e oltre. Le prime stime sono piuttosto deprimenti: il Cresme, per esempio, ha calcato la mano e ha indicato una riduzione degli investimenti per il settore delle costruzioni in Italia di 34 miliardi di euro. Non una perdita certa, intendiamoci, ma possibile. Una cifra che basta, comunque, per gettare nel panico imprese e lavoratori del settore. La previsione del centro studi diretto da Lorenzo Bellicini, per la verità, si basa sul calcolo di uno stop per quasi tutti i cantieri lungo un intero trimestre sia per gli interventi di riqualificazione edilizia sia per nuove costruzioni, con l’eccezione delle infrastrutture strategiche e di edilizia sanitaria. Secondo questa ipotesi, che per fortuna nella realtà sembra essere un po’ meno catastrofica, la filiera dell’edilizia potrebbe perdere il 22,6% rispetto al 2019. Peggio di quanto è avvenuto nell’anno nero del settore, il 2009, quando le aziende hanno lasciato sul campo il 9,6% degli investimenti. E dire che, sempre secondo il Cresme, il 2020 si era aperto con uno scenario rosa, seguito all’incremento del 3% registrato nel 2018, e il 2,4% del 2019. Quando, tra l’altro, si è registrata anche una ripresa delle nuove costruzioni, soprattutto per lo sblocco di appalti pubblici. Particolarmente drammatica, tra l’altro, è la situazione delle piccolissime imprese, che in Italia sono il 95% del totale: la Cgia di Mestre, per esempio, ha calcolato che le micro aziende più colpite sono quelle più rappresentative di tutto il settore: le costruzioni, (edili, dipintori, finitori di edifici, eccetera) vedranno una f lessione del fatturato di 3,2 miliardi. SPERANZA DI RECUPERO Insomma, un annus horribilis per l’edilizia nel suo complesso. E anche i singoli segmenti della filiera si leccano le ferite. Assodimi, per esempio, stima una perdita fino al 75% del fatturato per il settore del noleggio di beni strumentali, con un’indagine redatta su un campione che rappresenta più del 25% del fatturato del mercato. E questo a fronte dei primi due mesi che, in realtà, avevano indicato un notevole aumento del fatturato, con il 52% delle aziende che registrava un incremento dei ricavi. Eppure non tutto è perduto. La stessa Assodimi, per esempio, prevede che se l’emergenza sanitaria potrà dirsi finalmente archiviata, l’anno per le aziende del settore chiuderà comunque con il segno positivo. Forse non potrà essere così per tutti, ma la speranza che il 2020 si riveli meno peggio di quanto sembri ora, non è del tutto morta.

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|EDILIZIA FASE 2 H A U R ATO N I TA L I A

FIDUCIA A DISTANZA L’azienda specializzata in drenaggio e la dispersione delle acque progetta il dopo sanitaria. E vede un nuovo modo di intendere il business con il mondo delle rivendite. Non solo. Ha nel cassetto «prodotti rivoluzionari», anticipa il direttore generale, Toni Principi

di Stefano Lavori

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ome altre aziende, Hauraton, azienda specializzata in soluzioni per il drenaggio, il trattamento e la dispersione delle acque meteoriche, ha attraversato il difficile periodo dell’emergenza sanitaria facendo leva sulle proprie risorse e un pizzico di creatività. Un mix che ha consentito di navigare, seppure a vista, attraverso l’improvvisa tempesta che si è abbattuta sul sistema produttivo. Fondata nel 1999 a Osimo (Ancona), Hauraton Italia, filiale di un grande gruppo internazionale, è guidata dal direttore generale Toni Principi, affiancato da un team per il supporto tecnico e commerciale. «Il coronavirus spingerà a cambiare il tipo di supporto ai rivenditori di materiali edili», anticipa il manager in questa intervista a YouTrade. Domanda. Come Hauraton Italia sta affrontando il problema del coronavirus? Risposta. Con un processo già iniziato cinque anni fa, tutti i dipendenti hanno in dotazione gli strumenti necessari per lavorare in smart-working. Questo è stato deciso non solo per una remota eventualità, tipo quella che stiamo vivendo, ma anche per garantire loro di lavorare da casa in caso di necessità di natura personale. Siamo stati lungimiranti. D. Come viene affrontato questo problema, invece, nella casa madre tedesca Hauraton?

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Toni Principi. A destra, una canalina per lo smaltimento delle acque

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R. Dato che in tutto il mondo i dipendenti erano già attrezzati per lo smart-working non ci siamo mai fermati, stessa cosa per la produzione. Oltre al lavoro di routine, inoltre, sono stati attivati numerosi webinar a cui stanno partecipando dipendenti, agenti e clienti da ogni parte del mondo. Da parte mia e del mio team l’abbiamo trovata un’idea proficua e stimolante. D. Secondo il suo punto di vista, quale sarà lo scenario che ci aspetta in Italia nel settore dell’edilizia a breve o medio termine? R. Per quanto io possa essere ottimista, di sicuro non si può fare ora una previsione a lungo termine. Posso ipotizzare che tutto il settore dell’edilizia si debba adattare a questa «ferita» anche per tutto il 2021. La parte più critica attualmente è quella del rispetto dei pagamenti, che già di suo in Italia non è esattamente in linea con il resto dell’Europa. Il problema della liquidità è molto importante e va seguito attentamente. Il Covid non sta risparmiando nessuno ed è per questo che tutte le aziende devono prestare la massima attenzione. D. State mettendo in atto iniziative per la ripartenza dell’attività di Hauraton Italia? R. Sì, in Hauraton Italia in realtà non ci siamo mai fermati. I dipendenti che, invece, hanno visto un rallentamento del loro lavoro quotidiano, sono stati fatti partecipare a corsi online su argomenti tecnici relativi ai prodotti, ai software che utilizziamo e l’uso del nostro gestionale. Inoltre, ci siamo attivati per tenere corsi online ai nostri clienti, agenti e progettisti. Dal 10 aprile terremo dei corsi fino a inizio maggio con la possibilità di estenderli ai mesi successivi. D. In questo momento ci sono prodotti sui quali puntate di più? R. Ci sono nuovi prodotti che ritengo rivoluzionari e che saranno pronti per essere presentati a fine anno. Fino ad allora ci concentreremo sull’attenzione degli addetti ai lavori per la norma armonizzata EN1433 e su tutto ciò che riguarda il dissesto idrogeologico. D. È da anni che lei si sta mobilitando, grazie anche all’Aises (Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza stradale), parlando di dissesto idrogeologico. R. Grazie all’associazione sono cambiate molte cose, sono state fatte norme e decreti. Quindi, lo ritengo un argomento di primaria importanza. Le istituzioni hanno capito quanto è importante il rispetto delle normative per poter evitare situazioni già tristemente vissute. Le istituzioni si trovano, le normative ci sono, ma ora anche gli addetti ai lavori devono trovare il coraggio e la fermezza di associarsi e attuarle perché proseguire per un’altra via causerebbe A p r i l e

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danno al mercato e a tutta la comunità. D. Ci sono nuove iniziative che portate avanti? E con quali risvolti per i rivenditori di materiali per edilizia? R. Sicuramente questa situazione ci porterà a cambiare il tipo di supporto ai rivenditori di materiali edili. Prima si andava in visita e ci sedevamo al tavolo per trovare una soluzione comune, ora lo facciamo a distanza, ma con lo stesso impegno e desiderio. Ovviamente, per questo ci vuole una grande fiducia reciproca e rispetto dei ruoli, ma non nascondo che ciò permetta anche di guadagnare tempo prezioso.

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|EDILIZIA FASE 2 CUGINI

TANTE NEW ENTRY NEL DOPO EMERGENZA L’azienda bergamasca, superato il lockdown, punta ad allargare l’offerta con nuovi adesivi per piastrelle, guaine impermeabilizzanti e malte tecniche. Inoltre, spinge su Fondomix Nanotherm, massetto per sistemi con riscaldamento a pavimento ad alta trasmittanza

di Veronica Monaco

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roduttore dal 1907 di materiali e sistemi per l’edilizia made in ltaly, Cugini si trova a Nembro, in provincia di Bergamo, una delle aree più colpite dal coronavirus. «Ora più che mai dobbiamo sostenere l’imprenditoria italiana per contribuire alla sua rinascita», ha scritto in un messaggio l’azienda, che per il post-emergenza rilancia sull’importanza di fare squadra e su un’edilizia di qualità. Ne parliamo con il condirettore generale Roberto Vavassori. Domanda. Come stava andando il mercato prima del coronavirus? Risposta. Il mercato delle malte premiscelate stava segnando anche per il 2020 un trend positivo. Gennaio e febbraio sono stati mesi di crescita, soprattutto per le malte da ripristino. Anche per quanto riguarda i prodotti destinati alle nuove costruzioni, i volumi si erano

standardizzati e non avevamo registrato perdite rispetto all’anno precedente. D. Poi è arrivata l’emergenza e tutto è cambiato. Da che cosa bisognerà ricominciare? R. Ci stiamo riflettendo tantissimo. Cugini si è impegnata fin da subito a dare certezze, pagando tutti i fornitori per garantire la continuità. Prima di fare programmi concreti, comunque, dovremo valutare attentamente come si svilupperà il discorso finanziario, capire la sofferenza dei clienti e dei mancati incassi, di come imprese e artigiani accederanno ai fondi messi a disposizione dai decreti. Abbiamo sempre trovato soluzioni, ovvio che non potremo fare da banca. D. E sul fronte logistico come vedete la ripartenza? R. Tutto funzionerà al rallentatore, cambieranno le regole di vita con obblighi più stringenti sull’utilizzo di mascherine e norme di igiene più severe. In più, i volumi

La sede di Cugini. A sinistra, Roberto Vavassori

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saranno sempre più piccoli e frazionati. Le persone si sposteranno di meno, i tempi si ridurranno e le aziende dovranno essere ancora più vicine al mercato. In tutto questo la logistica sarà determinante. D. Fare rete potrebbe essere una soluzione per il postemergenza? R. In questo momento ognuno è spaventato, pieno di paura per il futuro. Nulla sarà più come prima. È arrivato il momento in cui tutti devono dare una mano, al di là del mero affarismo. Credo che fare rete sia la soluzione, anche per rilanciare l’edilizia in termini di qualità. D. In questo momento si parla molto di e-commerce, ma in edilizia stenta a decollare: è un problema di tempistiche o in questo settore non è una formula vincente? R. Certo è che l’emergenza coronavirus ha incentivato moltissimo l’e-commerce, rilanciando anche molti business locali, tuttavia l’edilizia si presta ancora poco. L’utilizzatore ha bisogno di toccare con mano i prodotti e avere consulenza. D. Torniamo a Cugini: quali sono i prodotti di punta dell’azienda? R. Fiore all’occhiello della produzione Cugini è la linea Ademix, una serie completa di adesivi e rasanti per cappotto. Produciamo anche prodotti a marchio terzi, settore nel quale abbiamo avuto sviluppi interessanti, con crescite elevate. Stiamo registrando risultati importanti anche con le malte tecniche, dalle malte tixotropiche per il ripristino del calcestruzzo alle malte a base di calce idraulica naturale per la deumidificazione e il risanamento. A sorpresa, sta crescendo anche la linea di adesivi per piastrelle e ceramiche. D. Perché a sorpresa? R. Si tratta di mercati consolidati dove ci sono già competitor molto forti, che lavorano a livello europeo e mondiale. Probabilmente il fatto di aver aperto un deposito a Sassuolo ci ha aiutato molto, oltre al fatto che i prodotti sono di ottima qualità. Abbiamo deciso infatti di produrre solo prodotti top di gamma, classificati C1 TE, C2 TE e C2 TE S1, che sono le classi più performanti per quanto riguarda gli adesivi per piastrelle. D. Quali sono invece i plus delle altre linee Cugini? R. Cugini è una delle prime cinque aziende in Italia per volumi di produzione di colle da cappotto. Questo ci riempie di orgoglio. Siamo vicini alla distribuzione, agli applicatori, e le aziende che lavorano con noi non hanno mai avuto contestazioni. Siamo molto attenti alla qualità e alle performance, e ciò che è riportato sulla scheda tecnica è rispettato al 100%. D. Quanto è necessaria la formazione su questo tipo di prodotti? R. La formazione è fondamentale, sia per il rivenditore che per l’utilizzatore. Ci stiamo strutturando e valutiamo iniziative, dai semplici open day ai corsi più mirati presso i rivenditori, per essere all’altezza del compito. A p r i l e

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D. Come si sta evolvendo il rapporto tra produttori e rivenditori? R. Cugini è un’azienda storica, ma al tempo stesso moderna. Diciamo che ci sono distributori con cui c’è un rapporto puramente commerciale basato su prezzo, servizio e qualità; altri con cui si riesce a instaurare un rapporto di partnership molto più stretto, anche personale. Diventiamo il loro supporto tecnico, possiamo garantire delle aree di esclusiva, cerchiamo di mantenere degli equilibri. Stiamo sviluppando anche degli ottimi rapporti con alcuni gruppi di acquisto, creando importanti sinergie. D. Il mercato della riqualificazione ha spostato l’accento sempre più sul consumatore finale. Questo per voi comporta qualcosa? R. I produttori hanno capito che, per arrivare all’utilizzatore, devono lavorare in collaborazione con la distribuzione. Ma mentre in Germania non esiste un applicatore che chiami direttamente l’industria, in Italia la situazione è promiscua. Per quanto ci riguarda, noi abbiamo le idee molto chiare: forniamo i prodotti in sacco al mercato della distribuzione e prodotti sfusi alle imprese che non si rivolgono alla distribuzione. D. Secondo voi, quali saranno i prodotti che avranno maggiore sviluppo nel prossimo futuro? R. La tendenza mira a premiare quei prodotti che compongono dei cicli per il ripristino del patrimonio edilizio. Non va però sottovalutato il mercato delle nuove costruzioni, che seppur con volumi molto ridotti rispetto al passato, ci sarà comunque, soprattutto nelle grandi città. In ogni caso nel breve le tendenze vedranno crescere i prodotti da restauro e ristrutturazione, malte per il rispristino strutturale, per il miglioramento sismico, per l’efficienza energetica e l’isolamento termico. D. Avete in programma novità? R. Quest’anno prevediamo di inserire nuovi prodotti a completamento delle gamme esistenti di adesivi per piastrelle, guaine impermeabilizzanti e malte tecniche, che ci permetteranno di essere alla pari con gli altri competitor. Stiamo inoltre cercando di spingere il prodotto Fondomix Nanotherm, un massetto specifico per i sistemi con riscaldamento a pavimento ad altissima trasmittanza termica, che siamo stati tra i primi a introdurre sul mercato.

L'Università di Pavia, dove Cugini ha contribuito all'intervento di risanamento e restauro delle facciate con ciclo Calcevita: Rinzaffo, Intonaco deumidificante, Intonaco tradizionale e Finitura

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i t àF A S E 2 || E AD tI tL uI Za Il A GRUPPO ALIAXIS - REDI

È IL MOMENTO DI FARE PIÙ RETE Il gruppo specializzato nella produzione e commercializzazione di sistemi in materiale plastico per la gestione dei fluidi si è organizzato per l’emergenza sanitaria. E stima una ripresa del mercato intorno al 70%, dopo un 2020 partito bene. Il futuro? Cambierà la mentalità

di Veronica Monaco

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he cosa vuol dire affrontare l’emergenza coronavirus per un gruppo internazionale composto da 16mila dipendenti e piu' di 75 siti produttivi e piu' di 120 centri di distribuzione in tutto il mondo? Lo abbiamo chiesto a Paolo D’Agostino, Key Account Building Director per l'Italia di Aliaxis, gruppo mondiale specializzato nella produzione e commercializzazione di sistemi in materiale plastico per la gestione dei fluidi in ambito residenziale, commerciale, infrastrutturale, nonché in applicazioni industriali. Domanda. Come Aliaxis ha affrontato la situazione legata al coronavirus? Risposta. È stato istituito un comitato globale di crisi per assistere tutte le aziende del gruppo nel mondo e fornire tutte le informazioni sull’evoluzione della situazione legata alla pandemia. Poi, ogni Paese ha istituito un local crisis management che trasferisce queste informazioni a dirigenti e managers, che a loro volta informano i dipendenti quotidianamente attraverso una call di 20 minuti via Skype. La situazione cambia giorno per giorno e, anche geograficamente, gli scenari nelle varie zone d’Italia sono molto diversi. D. Ed il sito di Zola Predosa dove si producono le

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Paolo D'Agostino

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gamme Redi come fronteggia il momento? R. Abbiamo sanificato gli ambienti e preso tutte le misure necessarie affinché le persone potessero lavorare in sicurezza nei reparti produttivi, mentre gli uffici stanno lavorando tutti in smart working già dal 9 marzo. Al momento non stiamo andando a regime, ma la produzione è sopra il 50%. La nostra attività è regolata dai cantieri: con lo sblocco dei cantieri edili i nostri clienti potranno tornare al lavoro e si ripartirà per evadere gradatamente tutti gli ordini e le commesse. D. In Italia quale sarà lo scenario del settore edilizia post-coronavirus a breve-medio termine? R. Prima del coronavirus, nei primi due mesi dell’anno, l’edilizia in Italia stava andando benissimo, un risultato pienamente meritato dopo anni di sofferenza. Per i prodotti Redi il 2020 sarebbe stato la conferma del lavoro svolto negli ultimi cinque anni, il momento di godere di ciò che si era seminato. Per quanto riguarda più da vicino il nostro settore, si ripartirà piano piano: i lavori alle infrastrutture rimarranno, ma il mercato delle ristrutturazioni avrà una flessione. A meno di urgenze, credo che chi deve fare lavori in casa rimanderà. La paura è ancora tanta, ma per essere ottimista voglio sperare che torneremo al 70% del mercato. Sicuramente il coronavirus non ci voleva, ma imporrà un cambio di mentalità in tutte le aziende, non solo in edilizia. D. In che modo? R. Dobbiamo riscrivere il mondo con una mentalità diversa per affrontare l’era post-coronavirus. Di conseguenza anche le aziende dovranno adeguarsi

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a nuovi modi di lavorare. In questo periodo di quarantena abbiamo portato le aziende dentro le nostre case: questo vuol dire trovare nuovi equilibri all’interno della propria famiglia, ma anche comunicare con tante persone in modi diversi, forse più efficaci, lavorare in maniera meno stressante, muoversi in maniera più mirata e consapevole, con potenziali anche sull’ambiente. Parliamo sempre di un mondo più green, forse questo è l’inizio di un processo. D. Quali iniziative dovranno essere messe in campo per la ripartenza? R. Sicuramente il coronavirus ha colpito tutto il mondo e non è il momento di speculazioni. Ci saranno aziende che avranno problemi a ripartire senza aiuti dallo Stato, molte avranno problemi di liquidità. La cosa migliore sarà fare ancora più rete tra produttori, distributori e clienti. D. L’e-commerce può essere uno strumento per la ripartenza? R. L’e-commerce è diverso dal mercato tradizionale della distribuzione: è una piattaforma che dà i suoi risultati, ma devi strutturarti in una certa maniera dal punto di vista logistico e di servizio, e scegliere quali prodotti e quali marchi spingere. D. Quali sono le impressioni che lei ha raccolto in questo periodo tra i rivenditori di materiali per edilizia? R. Tutti vorrebbero riaprire. Li ho visti pronti, reattivi, molti si sono organizzati, tutti lavorano in sicurezza creando dei percorsi per il carico dei materiali in assoluta sicurezza. Gli ordini arrivano prima, vengono processati con calma, e questo è sicuramente un vantaggio.

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|EDILIZIA FASE 2 DE FAVERI

L’INNOVAZIONE NON SI FERMA L’impresa specializzata in controtelai per infissi, in particolare con sistemi performanti capaci di eliminare i ponti termici, ha attivato lo smart working e studia una profonda riorganizzazione che prevede l'ampliamento dell’azienda. E iniziative a sostegno dei rivenditori

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no stabilimento che dal 1971 produce controtelai per infissi, con sistemi sempre più performanti, capaci di eliminare i ponti termici e migliorare le prestazioni acustiche. In tutti questi anni nulla ha mai frenato la corsa produttiva di De Faveri, azienda di Refrontolo, in provincia di Treviso, fino allo stop imposto dall’emergenza sanitaria legata al coronavirus. «Abbiamo deciso di tutelare le persone che lavorano in azienda e chiudere già la settimana precedente il decreto Chiudi Italia. È stato chiuso anche lo stabilimento produttivo, nel frattempo abbiamo lavorato il più possibile in smart working. Stiamo affrontando la situazione che si è venuta utilizzando nuovi metodi di lavorare, speriamo di riaprire il prima possibile, ma se non riparte la cantieristica non sappiamo come consegnare», racconta a YouTrade il direttore commerciale Arnaldo Finazzi.

I PROSSIMI PASSI «Dopo una prima fase di assestamento, nel medio-lungo periodo in edilizia ci sarà una forte ripresa dell’attività lavorativa», pronostica il direttore commerciale di De Faveri. «Tuttavia, al momento ci saranno sicuramente ripercussioni. Questo blocco improvviso comporterà molti ritardi e in questa prima fase di ripartenza non si è ancora capito come risolvere alcune problematiche. Per esempio, come può l’installatore fare il suo lavoro se non può andare a casa del cliente a installare il prodotto?». La Fase 2, insomma, è un bel punto di domanda. E tanti sono i quesiti e i dubbi che serpeggiano tra gli addetti ai lavori, anche se nonostante tutto vanno avanti. «L’azienda non è mai ferma ed è costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo. Siamo stati interrotti dall’emergenza legata al covid-19, ma in questi mesi De Faveri stava affrontando una fase di riorganizzazione interna molto importante che vedrà un ampliamento dell’azienda, sia

Arnaldo Finazzi e Antonella De Faveri

Cover, soluzione che serve per contrastare la trasmittanza delle soglie in corrispondenza degli infissi nella riqualificazione dell'edificio

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Tra i prodotti per la riqualificazione e gli interventi di riqualificazione energetica De Faveri propone Salvacaldo, per la sostituzione totale del cassonetto esistente senza opere murarie

in termini di dipendenti che di superfici, di circa tre volte il suo attuale volume. Inoltre, questi cambiamenti vedranno anche la riorganizzazione di tutto il pacchetto produttivo con una proposta molto più industrializzata, che prevede un prodotto base e tutta una serie di accessori e la pubblicazione di un nuovo sito internet aziendale». Tra le novità ci sono anche una serie di iniziative a sostegno dei rivenditori: «Stiamo pianificando un’attività di formazione in collaborazione con i nostri partner tecnici sul territorio italiano, con cui vogliamo informare delle novità dell’azienda e i suoi prodotti, ma anche fare il punto sulle normative che regolano il mondo degli infissi e approfondire tematiche come la ventilazione meccanica controllata. Insomma, intendiamo offrire una formazione a 360 gradi per consentire ai nostri clienti di essere sempre pronti al variare continuo delle esigenze del mercato». PRODOTTI SU MISURA E IN KIT Con un know how di più di 50 anni, De Faveri propone sistemi performanti per infissi, con numerose soluzioni sia su misura che in kit. «Oltre all’eliminazione dei ponti termici, l’azienda si pone l’obiettivo di offrire un prodotto in grado di rispondere alle esigenze del cliente, in base al tipo di muratura presente, al serramento e al sistema oscurante previsto. Il controtelaio è una struttura che deve essere realizzata ad hoc per ospitare tutti gli elementi che compongono il sistema finestra. Nulla è lasciato al caso, prestiamo la massima attenzione al A p r i l e

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minimo dettaglio proprio per dare la massima garanzia di durabilità e stabilità», spiega Finazzi. «Realizziamo sia prodotti su misura che pacchetti specifici per determinate tipologie di intervento, come il kit Isolatutto, progettato per la coibentazione del cassonetto esistente. Il nostro cavallo di battaglia rimane comunque la famiglia di monoblocco Inquadra: le numerose soluzioni proposte sono in grado di coprire tutte le situazioni e al contempo garantire un’adeguata coibentazione grazie alla spalla in Eps da 100 millimetri. Il sistema viene realizzato su misura e racchiude tutti e quattro i lati dell’infisso: oltre ai montanti e all’alloggio della parte oscurante, il sistema tiene conto anche del quarto lato, ovvero della soglia e del davanzale, isolando così tutti i lati a contatto con la muratura ed evitando i ponti termici». Tanti anche i prodotti per la riqualificazione e gli interventi di riqualificazione energetica, come Salvacaldo, per la sostituzione totale del cassonetto esistente senza opere murarie. «Salvacaldo è l'interpretazione moderna del cassonetto tradizionale risolve il problema della dispersione termica e degli spifferi d’aria del cassonetto, grazie a uno strato di materiale isolante di minimo 50 millimetri, paragonabile a un cappotto esterno. Il monoblocco viene poi rivestito da una speciale resinatura, che permette di ottenere una superficie estremamente liscia e regolare. Il vantaggio è che è possibile personalizzare il prodotto una volta installato, tinteggiandolo come la muratura, laccandolo o rivestendolo con carta da parati».

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|EDILIZIA FASE 2 PROIND

RIPARTENZA CON LA QUALITÀ L’azienda prepara il dopo coronavirus, puntando prima sui mercati esteri. In Italia prevista una fase di ripresa, in cui i prodotti di punta, come gli impermeabilizzanti Xypex, continueranno a essere molto apprezzati in cantiere, assieme ai disarmanti di Veronica Monaco

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Massimiliano Settili

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na cosa così non si era mai vista», esclama Massimiliano Settili, socio di Proind, che YouTrade ha raggiunto telefonicamente in Australia dove l’azienda di Opera (Milano) ha uno dei suoi mercati più vivaci. «Spero che questo momento trovi presto una soluzione, anche se credo che l’edilizia vedrà una lenta ripartenza». Domanda. Come avete affrontato il problema coronavirus in Proind? Risposta. Abbiamo lavorato fin quando è stato possibile, tenendo gli uffici aperti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Poi, dopo il decreto della Presidenza del consiglio, che ha imposto lo stop alle attività, non abbiamo potuto fare altro che chiudere. Fino all’ultimo momento abbiamo comunque affrontato la situazione con estrema prontezza. D. Quando pensate di poter riaprire? R. Dopo Pasqua ci auguriamo di poter riaprire l’attività, a meno di ulteriori sviluppi. D. Ora lei si trova in Australia: come stanno affrontando il problema a Melbourne? R. Fin dall’inizio l’Australia ha affrontato il problema con estrema serietà. Qui il virus è arrivato un po’ dopo gli altri Paesi, quindi il governo ha potuto seguire l’esempio di altre nazioni disponendo da subito misure restrittive e di contenimento. Sono stati chiusi tutti i luoghi di aggregazione, hanno obbligato le persone a rispettare la social distance e a indossare mascherine e guanti. Le aziende però non hanno chiuso, gli uffici sono rimasti aperti, anche se con meno personale per poter rispettare A p r i l e

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le distanze di sicurezza. Grazie a queste misure il virus si è diffuso in maniera limitata e ci sono pochi contagi. D. A suo avviso quali sono gli scenari che ci aspettano nel settore dell’edilizia a breve-medio termine? R. Credo che in edilizia ci sarà una ripartenza lenta. La situazione va affrontata con estrema serietà, dobbiamo tenere alto il livello di controllo ed evitare nuovi focolai. Molto dipenderà da come il governo gestirà la riapertura, ma credo che le cose andranno un po’ per le lunghe e la ripartenza sarà graduale. Poi, dipende sempre dal buon senso delle persone e degli operatori. D. Quali sono le iniziative per la ripartenza della Proind? R. Ci siamo mossi in particolare sui mercati esteri, soprattutto con la Cina e l’Australia, che per noi rappresentano aree molto attive. Sono molto in dubbio, invece, su come ripartirà l’azienda in Italia, dove sicuramente subiremo dei rallentamenti. D. Ci sono prodotti su cui punterete di più?

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L'applicazione di Xypex.

R. Gli impermeabilizzanti Xypex, che si basano su una tecnologia che prevede la cristallizzazione del calcestruzzo, sono prodotti che vanno sempre molto bene e stanno trovando la loro strada anche in Italia. I prodotti impermeabilizzanti hanno sempre grande richiesta, soprattutto i teli bentonitici e tutti i prodotti connessi. Poi, continueremo a puntare sui disarmanti, che sono sempre stati il nostro cavallo di battaglia e sui quali siamo costantemente al lavoro per ottimizzare le formule. D. Quali sono i plus dei prodotti Xypex? R. I prodotti Xypex, di cui Proind è distributore esclusivo per l’Italia, sono realizzati da 40 anni dall’azienda canadese Xypex Chemical Corporation. Si tratta sostanzialmente di additivi, che consentono l’impermeabilizzazione del calcestruzzo mediante cristallizzazione. Rispetto ai teli bentonitici, questi prodotti riducono notevolmente i tempi in cantiere: basta aggiungere l’additivo nell’impasto e il calcestruzzo risulta impermeabile, garantendo un risultato perenne. Teli, membrane e altri sistemi, pur essendo ben collaudati, richiedono invece tempi di applicazione più lunghi, e l’impiego di squadre di posa specializzate. D. Avete messo in campo iniziative per i rivenditori? R. Certamente, con Xypex stiamo facendo un buon lavoro, cercando di ampliare il network dei rivenditori. Abbiamo organizzato dei roadshow in cui i prodotti Xypex sono stati presentati ai clienti dei punti vendita, con delle dimostrazioni dal vivo, seguite da aperitivo e networking. Questi eventi hanno riscosso molto successo e ci hanno portato ottimi risultati.

A fianco, prodotti della linea Xypex. Sotto, cantiere di Mariano del Friuli

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i t àF A S E 2 || E AD tI tL uI Za Il A IMER

LA RIPRESA? ANCHE IN AGOSTO L’azienda studia il recupero del tempo perduto a causa del coronavirus. Anche con la possibilità di una turnazione che comprenda il mese centrale dell’estate. E punta a consolidare la posizione nel mercato delle macchine grazie alla sua alta specializzazione di Veronica Monaco

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ffrontiamo questo momento di grande difficoltà con la forza e lo spirito di squadra che caratterizzano da sempre il nostro gruppo. Insieme potremo vincere anche questa sfida». È la risposta al coronavirus di Imer Group, azienda toscana specializzata dal 1962 nella produzione di macchine e attrezzature per l’edilizia. «Ci vorrà ancora maggiore

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Lo stabilimento a Rapolano Terme. A sinistra, Riccardo Giannettoni

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collaborazione tra gli operatori del settore per uscire il più rapidamente possibile da questa situazione di stallo», afferma Riccardo Giannettoni, direttore commerciale della divisione Equipment di Imer International. «Sono però molto fiducioso. Rivenditori, produttori, imprese fanno parte di una filiera unica e consolidata, sono tutte aziende che nei momenti difficili hanno saputo fare squadra e lo faranno anche in questa occasione». Domanda. In che modo Imer sta affrontando il problema del coronavirus in Italia e negli altri Paesi in cui opera? Risposta. In Italia con il lockdown tutte le attività distributive nella filiera delle costruzioni si sono arrestate. Sono rimasti attivi pochi distributori che operano nel settore industriale nelle filiere considerate strategiche. Il coronavirus ha intaccato le attività anche negli altri Paesi, con modalità e tempi diversi. In alcune nazioni il settore edilizia è considerato prioritario e, quindi, non si è fermato. In altri, invece, è stato bloccato. In generale, comunque, il settore delle costruzioni vive una condizione di scarsa operatività con un globale rallentamento.

D. Qual è stato, secondo voi, il Paese che si è mosso meglio in questa emergenza? R. Dal punto di vista dei numeri, in Europa sembra che la Germania sia riuscita a confinare il più possibile la diffusione del virus senza mettere in crisi il proprio sistema sanitario. Gli altri Paesi, lasciando alcuni settori aperti e altri chiusi, hanno gestito l’emergenza in maniera differenziata. D. Durante il lockdown come avete gestito l’attività? R. Inizialmente le attività sono state sospese completamente e quando è stato possibile sono state portate avanti con un livello di operatività minimale. Di fatto, abbiamo gestito solo spedizioni urgenti di materiale in stock rivolte alle filiere strategiche. Il personale commerciale e customer care, invece, è disponibile per gestire eventuali emergenze in smart working. D. State mettendo in atto iniziative per la Fase 2? R. Il nostro obiettivo è rimasto riaprire il 4 maggio. Abbiamo proseguito con l’adeguamento degli stabilimenti produttivi per accedere alla Fase 2 in maniera sicura, rispettando tutte le norme di distanziamento sociale e le norme igienico-sanitarie, ma anche organizzando nuove modalità di lavoro e di gestione degli spazi all’interno degli stabilimenti. D. Quale sarà lo scenario per l’edilizia a breve - medio termine?

La nuova pompa S50 Airless

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i t àF A S E 2 || E AD tI tL uI Za Il A R. Credo ci sarà una ripresa graduale delle attività nel mese di maggio e di giugno. Se tutto andrà bene, si riuscirà a tornare a una completa operatività in un periodo non inferiore a tre mesi. In ogni caso, Imer sta già pensando di utilizzare agosto come mese lavorativo per recuperare e organizzare il lavoro in maniera più razionale, evitando assembramenti tra gli operatori. Preferiamo gestire una produzione inferiore, ma costante, piuttosto che picchi dovuti alla successiva chiusura per le ferie estive. D. Imer è specializzata in macchine e attrezzature per l’edilizia. Come si è trasformato il settore delle macchine negli ultimi anni e come sarà il cantiere del futuro? R. L’edilizia è andata verso una sempre maggiore specializzazione. Questo ha comportato la necessità di offrire una gamma di macchine sempre più tarate sulle esigenze del cantiere, per l’applicazione dei più svariati materiali, dai nuovi sistemi costruttivi ai materiali da ripristino. In Italia oggi il problema più urgente riguarda la ristrutturazione e manutenzione delle opere di viabilità, un’attività che deve anzi cercare di recuperare il più possibile il tempo perso negli anni passati. In questa filiera materiali ad altissime prestazioni e macchine con elevate specificità troveranno il loro connubio più importante. D. Quali soluzioni propone Imer per il cantiere e quali sono i plus delle sue macchine rispetto ai competitor? R. Negli ultimi anni i nostri prodotti si sono specializzati in modo da garantire sempre la massima efficienza

QUATTRO DIVISIONI Da oltre 50 anni Imer Group progetta macchine e attrezzature destinate al settore edilizio. Il gruppo è strutturato in quattro divisioni, ognuna delle quali è caratterizzata da un proprio marchio. Imer Equipement: divisione storica dell’azienda, gestisce le linee delle macchine e attrezzature per il cantiere (betonaggio, mescolamento, elevazione, taglio, compattazione, gruppi elettrogeni), per la proiezione e il trasporto (macchine per mescolamento e proiezione di malte per intonaco premiscelate e tradizionali, trasportatori pneumatici per sottofondi, pompe per calcestruzzo). Lo stabilimento produttivo è situato a Rapolano Terme (Siena). Imer Access: la divisione gestisce le linee delle piattaforme aeree semoventi, sia a pantografo che a braccio articolato, e le piattaforme cingolate. Lo stabilimento produttivo è situato a Pegognaga (Mantova). Imer Concrete: la divisione realizza impianti e macchine per la produzione, il trasporto e la posa del calcestruzzo, e ha sede a Basaldella di Campoformido (Udine). Kato Imer: divisione nata dalla joint venture con la giapponese Kato Works, si occupa della produzione di miniescavatori e mini-dumper, e ha sede a San Gimignano, in provincia di Siena.

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nell’applicazione dei materiali di nuova generazione, come le nuove macchine per il mescolamento dei premiscelati o dei materiali fibrati. Tutto questo senza dimenticare la sicurezza, che Imer ha sempre posto al centro della propria proposta, facendosi promotrice anche presso gli altri produttori del rispetto delle norme vigenti e delle buone prassi per tutelare gli operatori in cantiere. Tutte le macchine Imer sono dotate di dispositivi di sicurezza, sistemi di aspirazione per abbattere la dispersione in atmosfera di polveri sottili, sistemi studiati per tutelare l’ergonomicità che è un aspetto intrinseco della sicurezza. Un operatore che lavora bene, si affatica meno e non è quindi indotto a compiere errori, causa di incidenti e problemi in cantiere. D. E sul fronte dei consumi e della durabilità? R. La nostra gamma è costituita prevalentemente da macchine elettriche, adatte sia a cantieri industriali che per la ristrutturazione civile. Le nostre macchine sono sviluppate con motori elettrici monofase ad alta efficienza, che garantiscono alte prestazioni e un bassissimo consumo di energia. Inoltre, hanno un profilo costruttivo e di progettazione molto performante, che tiene in considerazione tutte le condizioni di lavoro, di stress, di carico. Diciamo che sono costruite per lavorare in maniera continua, 24 ore su 24, sette giorni su sette, ovviamente la loro durabilità riflette l’utilizzo che se ne fa in cantiere. Imer mette comunque a disposizione un servizio di ricambistica: attraverso il sito internet imerglobalcustomercare.com il cliente può trovare tutti i componenti della macchina che gli servono, rivolgersi alla nostra rete per il loro acquisto e ai nostri centri assistenza autorizzati per la sostituzione. D. Quali sono i prodotti di punta dell’offerta Imer? R. In questo momento tutte le macchine per il mescolamento e la spruzzatura di malte tecniche, disponibili sia in modalità di alimentazione monofase che trifase. L’ultima nata è la pompa S50 Airless, che utilizza un sistema di statore-rotore per imprimere la pressione al fluido e nebulizzarlo senza necessità di un compressore addizionale. Questa macchina si presta in particolare per stucchi da riempimento e in pasta, pitture intumescenti e lavabili, trovando applicazione nel settore del cartongesso, dei cappotti e delle facciate esterne. In più la macchina airless è dotata anche di un kit di conversione che la trasforma in una macchina da intonaco tradizionale, prestandosi a un doppio utilizzo. Un vantaggio per i noleggiatori che con l’acquisto di una sola macchina riescono a coprire più famiglie di prodotti per i propri clienti. D. Le vostre macchine sono tutte adatte al noleggio? R. Assolutamente sì. Le macchine Imer hanno un valore unitario che va dai 400 a 40 mila euro. Oggi nell’offerta italiana c’è un grande sviluppo per il noleggio di macchine da sollevamento, ma è ancoA p r i l e

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Operazione di intonacatura

ra poco diffuso il noleggio di macchine più piccole per lavori specifici, al contrario di altri paesi europei come Inghilterra, Francia e Germania, in cui questi prodotti sono ampiamente utilizzati nei parchi noleggio, garantendo redditività estremamente interessanti. D. Queste macchine sono una reale opportunità di incremento di business all’interno dei magazzini di materiali edili? R. Queste piccole macchine si prestano in particolare all’aumento del business nella rivendita edile. Anche perché il cliente che si rivolge alla rivendita, oltre a chiedere il prodotto, necessita anche di consulenza sulle modalità di applicazione e le attrezzature necessarie per compiere l’intervento. Avere a disposizione la macchina adatta sicuramente completa il servizio. D. Che cosa deve fare il rivenditore per trattare le vostre macchine nel modo adeguato? R. Innanzitutto avere la disponibilità di un paio di persone all’interno dell’azienda da formare sul funzionamento delle macchine, così che possano avere gli elementi di base per interloquire con l’impresa edile. Qualora il rivenditore dovesse avviare anche un’attività di noleggio, lo invitiamo a partecipare ai corsi di formazione che A p r i l e

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facciamo periodicamente presso la nostra sede. In questi casi è necessaria la presenza di un tecnico in grado di eseguire le attività di manutenzione di base e controllo prima e dopo il noleggio. D. Come si articola il rapporto di Imer con i rivenditori? R. Svolgiamo sul territorio un’attività costante di contatto attraverso il responsabile vendite e una rete di 12 agenti che offrono consulenza e supporto sulle macchine più adatte alle varie esigenze. Offriamo inoltre un supporto attraverso la nostra rete di centri assistenza che si occupano anche direttamente della messa in servizio, togliendo l’onere alle rivendite di iperspecializzarsi ma permettendo comunque loro di offrire un servizio completo ai propri clienti. D. Uno degli imperativi di oggi per affrontare meglio il mercato è fare rete. Imer ha attive delle partnership? R. Abbiamo diverse collaborazioni con i produttori di materiali per ottimizzare le prestazioni delle macchine e offrire un supporto tecnico affinché questi materiali vengano applicati nel migliore modo possibile, andando anche direttamente in cantiere tramite i nostri centri assistenza.

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LEGGI & ECONOMIA

IL MACIGNO DI CARTA Le aziende che si preparano alla ripresa, dopo lo choc dell’emergenza sanitaria, dovranno fare i conti con l’unica «industria» che non si è fermata: la burocrazia. In Italia 160 mila norme pesano per il 4% sul fatturato delle piccole imprese. Il vero problema? La confusione tra norme e la discrezionalità nella loro applicazione. Il rimedio è...

di Stefano Lavori

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S

e l’Italia del dopo coronavirus non ripartirà potete prendervela con lui, il colpevole: l’imperatore romano Claudio, al potere nel primo secolo dopo Cristo. Certo, lui non rischia nulla. Quelle che rischiano, invece, sono le imprese imbrigliate in una burocrazia inefficiente. Che ci azzecca Claudio? Semplice: si deve a lui l’introduzione sistematica di un apparato amministrativo suddiviso in numerosi uffici e basato su procedure unificate. Insomma, secondo gli storici è lui l’inventore della burocrazia. Che, per la verità, non è un male assoluto: procedure codificate e paletti amministrativi servono, o dovrebbero servire, per porre tutti i cittadini sullo stesso piano, evitare privilegi e ingiustizie, controllare che nessuno sgarri. Peccato che non sia così, forse anche per colpa degli stessi italiani che cercano troppo spesso una via privilegiata, quelli che saltano la fila allo sportello con una scusa, che infilano la bustarella per ottenere una scorciatoia, che chiedono il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Forse. UNA MONTAGNA Ma sta di fatto che in Italia sono in vigore circa (nessuno le ha contate esattamente) 160 mila norme, 22 volte più della Francia. Un paio di anni fa la Fondazione Ambrosetti si è presa la briga di analizzare le regole che interessano cittadini e imprese: 71 mila sono le leggi e norme promulgate dallo Stato, le altre 90 mila si devono alla fantasia degli amministratori locali, cioè Regioni, Province e Comuni. A Novara, per esempio, le regole per installare una caldaia sono diverse da quelle di Magenta, due città a pochi chilometri di distanza, ma divise dal confine tra Piemonte e Lombardia. La Francia, che ha uno Stato centrale più forte e autorevole, utilizza solo 7 mila normative, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3 mila. La Cgia di Mestre lo scorso anno ha calcolato che solo la Grecia fa peggio in quanto a Pubblica amministrazione. Il risultato dell’indice europeo sulla qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dei 19 Paesi che utilizzano l’euro, realizzato dalla Cgia di Mestre è sconfortante: Slovacchia, Italia e Grecia si trovano nelle parte più bassa della graduatoria. «Sarebbe comunque sbagliato generalizzare: non tutta la nostra amministrazione pubblica è di bassa qualità. La sanità al Nord, molti settori delle forze dell’ordine, diversi centri di ricerca e istituti universitari assicurano delle performance che non temono confronti con il resto d’Europa», ha commentato il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo. «Ciò nonostante, il livello medio complessivo è preoccupante. L’incomunicabilità, la mancanza di trasparenza, l’incertezza giuridica e gli adempimenti

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A t t u a l it à troppo onerosi hanno generato una profonda incrinatura, soprattutto nei rapporti tra le imprese e i pubblici uffici, cha ha provocato l’allontanamento di molti operatori stranieri che, purtroppo, non vogliono più investire in Italia anche per l’eccessiva ridondanza del nostro sistema burocratico». REGOLE BEFFARDE Il guaio è che le norme sono un freno a mano in tempi normali, ma rischiano di diventare peggio del «carogna

LA BUROCRAZIA IN EUROPA

Indice europeo sulla qualità della Pubblica Amministrazione EQI 2017*

RANK

PAESI

INDICE TEMA EQI 2017 QUALITÀ

TEMA TEMA IMPARZIALITÀ CORRUZIONE

1

FINLANDIA

80,5

82,3

82,9

82,2

2

PAESI BASSI

75,6

82,9

78,8

72,9

3

LUSSEMBURGO

75,5

79,3

76,7

78,1

4

GERMANIA

71,4

77,7

74,3

71,1

5

IRLANDA

67,7

71,7

74,5

66,7

6

AUSTRIA

66,9

71,3

76,3

63,4

7

BELGIO

62,8

70,5

63,8

65,5

8

FRANCIA

58,3

66,0

63,4

58,3

9

ESTONIA

54,4

58,2

61,1

57,8

10

PORTOGALLO

50,1

60,2

55,7

49,8

11

MALTA

47,7

53,3

56,0

49,8

12

CIPRO

47,0

54,2

51,8

51,4

13

LITUANIA

43,6

56,1

51,0

41,3

14

SLOVENIA

43,0

50,8

50,2

45,4

15

SPAGNA

42,2

56,8

48,4

39,6

16

LETTONIA

38,2

50,8

45,4

36,4

17

SLOVACCHIA

31,7

48,3

36,4

31,6

18

ITALIA

24,7

41,0

29,6

26,9

19

GRECIA

19,1

27,5

20,4

25,0

* Lindice complessivo EQI 2017 varia in un range tra 0 a 100. Un indice pari a 100indica il punteggio massimo ottenuto dal paese migliore. Le altre nazioni vengono riproporzionate in una scala 0-100 a seconda del loro punteggio. L'Italia si posiziona penultima tra i 19 Paesi dell'Area Euro Finte: Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Commissione Europea e Quality of Governement Institute of Gothenburg University

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virus» in tempi di emergenza. Prendiamo, per esempio, proprio quello che è accaduto nelle scorse settimane, quando le aziende si sono trovate nella necessità di far lavorare da casa i propri dipendenti in regime di lockdown. Gli uffici sono stati chiusi, ma per fortuna internet consente di svolgere lo stesso la maggior parte dei compiti anche tra le mura domestiche. Semplice, no? Per niente: l’Inail, che si preoccupa della salute dei lavoratori, ha subito pubblicato online un documento a uso delle imprese per regolamentare l’uso del computer sul tavolo da cucina o in salotto, notoriamente ambienti pieni di rischi. Il documento, intitolato Informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile ai sensi dell’art. 22, comma 1, L 81/2017 è un esempio di come, dietro una buona intenzione (la salute di chi lavora), possano nascondersi mostri. Tanto che il documento finisce per cadere nel ridicolo, con raccomandazioni come «evitare di esporsi a condizioni meteoclimatiche sfavorevoli quali caldo o freddo intenso», «privilegiare luoghi ombreggiati», «non svolgere l’attività in aree in cui non ci sia la possibilità di approvvigionarsi di acqua potabile», dotarsi di «creme contro le punture, antistaminici e abbigliamento adeguato», «non frequentare aree con presenza di animali incustoditi» oppure «con presenza di rifiuti» per chi, forse, usa un computer su una panchina ai giardini. BANALITÀ Il problema è che, in teoria, le imprese avrebbero dovuto controllare o, almeno, mettere in guardia i propri dipendenti dai pericoli estremi del telelavoro, che imperversano quando si resta tra le mura domestiche. L’Inail, per esempio, precisa che le stanze di casa dove si lavora abbiano «gli impianti a norma (elettrico e termoidraulico) e adeguatamente manutenuti». Inoltre, chi lavora dalla propria abitazione deve «collocare le lampade in modo tale da evitare la proiezione di ombre che ostacolino il compito visivo». E, nel caso il telelavoro prosegua nella stagione più calda, è necessario «evitare l’abbagliamento e l’esposizione diretta alle radiazioni solari», soprattutto bisogna «evitare di esporsi a correnti d’aria fastidiose» oltre a «evitare di regolare la temperatura a livelli troppo alti o troppo bassi (secondo la stagione)». È la burocrazia del ridicolo. Che, purtroppo, si riverbera sulle imprese: sempre l’Inail, ancora, invita le aziende a raccomandare ai propri dipendenti smart di «leggere il manuale delle istruzioni prima dell’utilizzo dei dispositivi», a «inserire le spine dei cavi di alimentazione delle attrezzature in prese compatibili», a «interromperne immediatamente l’utilizzo in caso di emissione di scintille, fumo e/o odore di bruciato». Sappiate che, nel caso, è necessario «spegnere l’apparecchio». Specialmente quando si A p r i l e

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finisce la giornata bisogna «spegnere le attrezzature una volta terminati i lavori» e, attenzione a «riporre le attrezzature in luogo sicuro». PAROLE, PAROLE, PAROLE Certo, non tutte le norme sono così banalmente inutili. Ma sta di fatto che, come ha calcolato la Cgia di Mestre, se si stampassero le 30.671 pagine delle 365 Gazzette Ufficiali pubblicate nel 2018 si otterrebbe una montagna di 80 chilogrammi di carta, e i fogli allineati coprirebbero 452 chilometri. Un vizio che non si dimentica neppure nel momento dell’emergenza, come quella del coronavirus. Un giornalista del Corriere, Gian Antonio Stella, si è preso la briga di leggere il Testo coordinato delle ordinanze di protezione civile del 24 marzo: è composto da 123.103 parole, 13 volte più di quelle dell’intera Costituzione italiana. E non è solo la verbosità a essere esagerata: la prosa con cui sono scritti gli articoli di legge è criptica, per iniziati, non certo alla portata di un comune cittadino, che sia imprenditore o no. Basta scegliere una frase dal decreto del governo varato per fronteggiare il covid-19: «Le banche popolari, e le banche di credito cooperativo, le società cooperative e le mutue assicuratrici, anche in deroga all’articolo 150-bis, comma 2-bis, del decreto legislativo 1° settembre 1993 n. 385, all’art. 135-duodecies del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e all’articolo 2539, primo comma…». Certo, una legge deve essere innanzitutto rispettosa della complessità delle norme precedenti, ma allo stesso tempo dovrebbe farsi capire dai cittadini. IL BLOCCO E dire che al governo si sono succeduti ministri di sinistra, centro e destra, ugualmente impegnati a sanare la palude burocratica. Ci sono stati titolari della Pubblica amministrazione che hanno bruciato in piazza faldoni proclamando la semplificazione, altri che hanno varato corpose riforme per rendere più moderna la macchina statale. Ma i risultati sono quasi invisibili. Secondo l’Osservatorio sulla Semplificazione di Assolombarda, il peso della burocrazia sul fatturato tocca il 4% per le piccole e medie imprese, e del 2,1% per quelle di medie dimensioni. L’associazione che fa parte di Confindustria ha calcolato che il costo delle pratiche varia tra i 108 mila euro l’anno per una piccola impresa ai 710 mila euro per un’azienda media. Il costo totale è stato calcolato sommando gli oneri amministrativi (legati al rispetto degli obblighi informativi e alle istanze di autorizzazione), eventuali oneri aggiuntivi (come l’aggiornamento del software), quelli delle consulenze e i costi ombra, come quelli legati alla mancata messa in opera di un impianto, a causa di ritardi nelle autorizzazioni. In termini di tempo, per esempio, gli adempimenti burocratici costano alle piccole e medie imprese, rispettivamente, tra i 45 e i 190 giorni A p r i l e

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da parte di un collaboratore dedicato a mettere in regola i documenti delle aziende. ORE PERSE È interessante anche scoprire quali sono le attività più farraginose. Quelle ambientali, sempre secondo Assolombarda, risultano le più lunghe e complesse: reperire le informazioni di indirizzo sulle procedure comporta circa 50 ore di lavoro, compilare la domanda e gli allegati tecnici tra le 40 e le 120 ore. Si potrebbe obiettare che il rischio di danni ambientali giustifica i controlli. Forse è vero. Ma sta di fatto che altre 200 ore si perdono per la disomogeneità e mancata razionalizzazione dei controlli. E questa è colpa della cattiva burocrazia. Per esempio, l’esame e il rilascio delle autorizzazioni richiede da uno a cinque anni. Ci sono, poi, i casi limite, come quello di un’impresa farmaceutica che ha aspettato 40 anni per ottenere l’approvazione di una domanda di derivazione d’acqua. Come uscirne? È anche un problema di cultura, sia da parte delle imprese sia dell’amministrazione, che spesso utilizza la burocrazia per giustificare se stessa. Secondo l’Osservatorio di Assolombarda il problema «non è tanto quello di un eccessivo carico burocratico per sé, quanto delle complicazioni che ne derivano: confusione tra norme, discrezionalità nella loro applicazione, disomogeneità dei procedimenti, lunghezza dei tempi di gestione delle procedure, difficoltà di comunicazione tra imprese e Pubblica amministrazione».

La burocrazia costa alle piccole e medie imprese tra i 45 e i 190 giorni

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A t t u a l it à

ECONOMIA

PROBLEMI DI CRESCITA

Ora più che mai sono a rischio le imprese di minori dimensioni. Lo rivela uno studio dell’Ocse, che confronta le aziende italiane con quelle degli altri Paesi europei. Per esempio, le società italiane della distribuzione hanno meno dipendenti, un fatturato ridotto e più difficoltà nella capacità di competere. L’ostacolo maggiore? È culturale

di Giuseppe Rossi

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l Centro Studi YouTrade, nell’analisi dei Bilanci delle costruzioni 2019 pubblicata a dicembre lo aveva sottolineato: le dimensioni contano, non è più tempo di «piccolo è bello» (vedi box). Ma la crisi innescata dal coronavirus ha riproposto bruscamente il tema: sono le piccole imprese a soffrire di più i postumi dell’epidemia, e saranno le micro aziende a rischiare la loro stessa sopravvivenza nel presente e nel prossimo futuro. Già prima che il «carogna virus» colpisse l’economia, in ogni caso, un’analisi di Enrico D’Elia, senior economist al Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, aveva messo il dito nella piaga con uno studio che ha preso in esame proprio l’aspetto dimensionale delle aziende italiane, e non solo nella filiera delle costruzioni. Insomma, viviamo a Nanitaly. GLI OSTACOLI «I dati indicano che il nanismo dimensionale delle imprese italiane è il principale ostacolo a un aumento della produttività. Sarebbe necessario un progetto di sviluppo che spinga le imprese ad aggregarsi e a crescere contando su prospettive meno incerte», ha scritto l’economista. Intendiamoci, non è una novità. Due anni fa, per esempio, era stato il quotidiano britannico Financial Times a mettere il dito nella piaga con un’analisi che sintetizzava i pareri di un panel di economisti. Secondo il giornale economico, la bassa produttività in Italia, che è il fattore che maggiormente riduce le possibilità di crescita, dipende anche dal fatto «che il 95% delle aziende italiane ha meno di dieci dipendenti. La piccola dimensione limita gli investimenti in ricerca e sviluppo oltre che nel capitale umano e, dunque, la competitività nei mercati globali». A questo si aggiunge un altro aspetto, in qualche modo correlato: «Anche le aziende con dimensioni maggiori hanno responsabilità nella mancata crescita, e questo a causa di una diffusa gestione familiare poco aperta ai cambiamenti». Un esempio di piccole dimensioni che frenano lo sviluppo: in Italia meno di un’azienda su dieci, escluse le società finanziarie, vende i propri prodotti online. Secondo le rilevazioni di Eurostat, nella Ue peggio di noi fanno solamente Romania e Bulgaria. L’idea che «piccolo è bello», insomma, sembra lontana. GIOCHI SENZA FRONTIERE In un’economia sempre più globalizzata (trend che non sarà interrotto dal coronavirus o dalle politiche autarchiche) le imprese grandi e piccole devono confrontarsi con un mercato che non è limitato ai confini nazionali. Per questo gli ultimi dati di Eurostat sulle imprese dell’area Ue che paragonano la realtà produttiva dei diversi Paesi sono importanti. I dati, disaggregati su cinque classi dimensionali e 13 settori, fotografano innanzitutto il numero di addetti. Risultato: tra il 2013 e il 2018 le imprese

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PICCOLO È BELLO? È DI UN TEDESCO Perché in Italia è così diffusa l’idea che una mini azienda sia per forza più innovativa e flessibile di una realtà di grandi dimensioni? È tutta «colpa» di Piccolo è bello, un libro pubblicato nel 1973 dall’economista tedesco Ernst Friedrich Schumacher. Più che un saggio a tesi, in realtà, è una raccolta di brevi ricerche focalizzate sul sistema industriale in Occidente, e non in particolare sull’Italia. Inoltre, Schumacher mette l’accento sulle contraddizioni del sistema di economia di mercato e sui danni all’ambiente, in anticipo di qualche decennio sulle tematiche verdi, ora in grande spolvero con l’icona Greta Thumberg. Inoltre, l’economista sostiene il primato della proprietà unita al lavoro. In pratica, più che alle piccole imprese, Schumacher inneggia alle partite Iva e considera «innaturale la situazione del capitalista che vive da parassita sul lavoro altrui». Insomma, la piccola impresa personale va bene, un’azienda di grandi dimensioni no, perché tra l’altro trae grandi benefici dalle infrastrutture, materiali e non, create con la spesa pubblica. Ma si potrebbe obiettare che questo vale anche per un singolo individuo.

italiane hanno occupato mediamente 3,8 dipendenti, contro i 5,8 della media della Ue, i 5,1 della Francia, i 4,5 della Spagna e addirittura gli 11,7 della Germania. Questo significa che, in media, in Germania le imprese sono grandi circa tre volte quelle italiane. Che sia anche per questa ragione se il divario medio di produttività in Italia è stato di oltre il 22% minore rispetto alla Francia, di quasi il 15% rispetto alla Spagna e del 16,4% sulla Germania? Dato che la produttività è la capacità di ottenere un risultato superiore ai mezzi impiegati, quindi, gli altri Paesi ci riescono meglio? Certo, una dimensione maggiore comporta anche un’organizzazione del lavoro più efficiente, sinergie interne e, non da ultimo, addetti che non sono parte della famiglia proprietaria, spesso meno sottoposta a regole e vincoli. E questo, ahinoi, comporta che figli e nipoti del proprietario siano spes-

so meno produttivi dei propri dipendenti. Eppure, a osservare la tabella che sintetizza i dati di Eurostat che, per chi non lo ricordasse, è un ente statistico e non un organismo legato a questa o quella politica o Stato nazionale, si nota che il divario italiano sembra meno associato a una minore produttività del lavoro in sé, cioè a parità di struttura settoriale e dimensionale. In sostanza, i lavoratori italiani messi a confronto con quelli tedeschi negli stessi settori di imprese, non sfigurano. Non solo: il lavoro italiano è mediamente più efficiente della media europea e di quello spagnolo, anche se i risultati dipendono più dalle tecnologie adottate che dalla sola abilità della manodopera. MICRO COMMERCIO Se si considera il settore commerciale, il fenomeno della frammentazione delle imprese è ancora più accentuato. In Italia sono attive oltre il doppio delle imprese di distribuzione rispetto alla Gran Bretagna, 1,2 volte quelle della Francia e 1,6 quelle della Germania. E ovviamente le dimensioni sono ridotte di conseguenza: in Italia mediamente un’impresa commerciale ha tre dipendenti e fattura circa 0,3 milioni di euro in un anno, mentre in Francia il retailer medio ha quattro dipendenti e fattura annualmente circa il doppio (0,6 milioni di euro), e in Germania un punto vendita ha in media dieci dipendenti e genera circa 0,8 milioni di euro all’anno, in Inghilterra 13 dipendenti e vendite annuali di 1,25 milioni di euro. LE CAUSE L’analisi condotta sui dati Eurostat da D’Elia giunge a una conclusione: a parità di dimensione e settore, le imprese Italiane sono produttive quanto e più di quelle di altri Paesi. Eppure il dato complessivo le penalizza.

DIMENSIONE AZIENDALE E PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO IN ITALIA (MEDIA 2008-2013) DIFFERENZIALE DI PRODUTTIVITÀ PAESI BENCHMARK GERMANIA

ADDETTI PER IMPRESA

A PARITÀ DI PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO (A)

EFFETTIVO

A PARITÀ DI SETTORE (B)

A PARITÀ DI DIMENSIONE (C)

11,7

-16,4%

-6,5%

-15,2%

1.8%

SPAGNA

4,5

14,6%

6%

6,7%

13,8%

FRANCIA

5,1

-22,5%

-7,4%

-20,3%

-7,4%

UE (A 28 PAESI)

5,8

-5,7%

-8,9%

-4,5%

9,0%

ITALIA

3,8

-

-

-

-

(b) Calcolato in base alla struttura settoriale straniera e alla produttività del lavoro e alla struttura dimensionale italiana in ciascun settore. (c) Calcolato in base alla struttura dimensionale straniera in ciascun settore e alla produttività del lavoro e alla struttura per settore italiana. Fonte: elaborazione su dati Eurostat-SBS, lavoce.info

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L’ANALISI DEI BILANCI DELLE COSTRUZIONI Un paragrafo pubblicato sull’allegato a YouTrade di dicembre, I Bilanci delle costruzioni 2019, aveva focalizzato il tema delle dimensioni aziendali come cruciale anche per le imprese della filiera delle costruzioni: «Ormai sono alcuni anni che osserviamo come la dimensione di impresa sia un elemento strategico per lo sviluppo delle capacità delle imprese di affrontare i nuovi mercati. La nuova normalità è data dalla fine dell’epoca dei cicli edilizi del passato e dall’attuale stagione di andamenti molto altalenanti e variabili da un mese all’altro, come indicano le statistiche sulla produzione dell’Istat. La riflessione e la conferma sulla dimensione di impresa come fattore strategico emerge con forza anche nell’analisi dell’andamento del fatturato per classi dimensionali delle imprese. Tutte le classi crescono ad eccezione di quella al di sotto dei 15 milioni di euro, che presenta un valore migliore di quello dello scorso anno, ma pur sempre in calo dello 0,6%. Al contrario, tutte le altre classi indicano crescite molto significative e in aumento al crescere della classe dimensionale. Si passa, infatti, da +3,7% delle imprese tra 15 e 50 milioni di euro a +5,3% di quelle tra 50 e 100 milioni di euro, per arrivare a +6,9% di quelle tra 250 e 500 milioni di euro e alla ottima performance di +9,5% di quelle oltre i 500 milioni di euro».

E questo perché «le piccole imprese restano inevitabilmente meno efficienti di quelle grandi, e purtroppo da noi le micro-imprese sono molto più numerose che altrove». L’unica via per aumentare la ricchezza di tutti, imprenditori e dipendenti, è insomma quella di aumentare la produttività, e il conseguente valore aggiunto che un’azienda dovrebbe conseguire. «Ma senza una crescita della dimensione media delle singole imprese, un miglioramento della produttività dei lavoratori o del mix produttivo sarebbe dunque insufficiente a rilanciare l’economia italiana», chiosa l’economista. «Unità troppo piccole non possono sfruttare le economie di scala e, soprattutto, non possono adottare tecnologie avanzate, poiché queste richiedono spesso personale molto qualificato che è difficile utilizzare a tempo pieno in una impresa con pochi addetti. Così molte imprese sembrano bloccate in una trappola dimensionale: non possono crescere senza personale qualificato, ma non possono

La media dei dipendenti nelle rivendite in Germania

permettersi di acquisirlo perché sono troppo piccole per sfruttarlo a pieno e remunerarlo adeguatamente, come mostra anche la fuga dei cervelli, che trovano solo all’estero condizioni di lavoro favorevoli». OPINIONI DIFFUSE Come uscire da questa trappola? Non sarà facile, perché le scelte dipendono in primo luogo dalla cultura imprenditoriale e dalle scelte dei singoli nuclei famigliari. E le singole aziende dell’economia reale non desiderano condividere nulla, dalle tecnologie ai clienti. E neppure, tantomeno, la leva del comando. Finora le politiche che incentivano l’aggregazione tra imprese hanno dato risultati deludenti, come il bonus previsto nel decreto Crescita: un’opportunità colta da banche e società finanziarie. I dati, infatti, indicano che nel 2019 le operazioni di fusione e acquisizione hanno registrato una flessione. La sindrome da nanismo è destinata a durare a lungo.

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SISTEMI ANTIFURTO

CIAO CIAO LADRI Le attività commerciali sono tra quelle più a rischio. E il furto è commesso, a volte, anche dagli stessi dipendenti. Ma è una perdita evitabile se si adottano le opportune contromisure, che spesso non sono neppure costose. Ecco 15 suggerimenti

di Giuseppe Rossi

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el 2018 a Milano sono stati commessi 7.017 furti ogni 100 mila abitanti per un totale di 228.084 denunce. Il capoluogo lombardo è primo nella classifica delle città a rischio. Ma, in fondo, che siano commessi più furti dove c’è più ricchezza è abbastanza logico. Lo è meno, invece, che la seconda città sul podio negativo della (in) sicurezza sia Rimini: 6.430 furti ogni 100 mila abitanti, mentre la medaglia di bronzo per attività della banda del buco è Firenze, con 6.252 denunce. Anche se questi dati, a confronto con quelli di tante altre città all’estero non sono così drammatici come la «pancia popolare» tende a credere, il problema della sicurezza non va sottovalutato. Nemmeno in negozio. Per esempio, a Milano, degli oltre 7 mila (ogni 100 mila abitanti) furti citati, 311 avvengono in esercizi commerciali, poco meno di quanto siano registrati nelle abitazioni (430). Da notare che nel panorama vanno aggiunti furti e frodi informatiche (a Milano 523 ogni 100 mila abitanti). E, anche se nelle rivendite di materiali edili non è facile sottrarre un camion di mattoni e sacchi di cemento, oppure un escavatore, sono molti i distributori che lamentano il taccheggio di strumenti e attrezzature di minori dimensioni. Una buona ragione per affrontare seriamente l’argomento sicurezza in negozio. In effetti, per fortuna, ci sono metodi per annullare o perlomeno ridurre il rischio di furti. A proposito, volete sapere qual è la città più sicura d’Italia per i furti? Oristano: solo 2.355 denunce complessive e 101esimo posto in classifica. In compenso, però, la città sarda sale in nona posizione quanto a omicidi, mentre Milano scende alla 57esima. REGOLE DA SEGUIRE Insomma, come rimediare? La merce è un investimento considerevole per un’azienda di distribuzione e arrendersi a vederla sparire senza essere pagati è doloroso. Soprattutto per le piccole imprese con entrate e scorte limitate. Il metodo più utilizzato nei negozi è la video sorveglianza a circuito chiuso. Ma i dati relativi ai furti indicano che qualche occhiata lanciata dal bancone non è sufficiente. Ecco 15 suggerimenti per ridurre il rischio di furti in negozio. A p r i l e

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1. State più attenti nelle ore calde

Lo sapevate che ci sono alcuni momenti della giornata più a rischio di altri per il taccheggio? Sembra, infatti, che dal mercoledì al sabato siano i giorni più utilizzati per i furti occasionali, specie il pomeriggio. È noto, invece, che il rischio furto è forte anche nei periodi di chiusura, estate e vacanze.

228.000 I furti denunciati nel 2018 a Milano, la città più a rischio d’Italia

2. Evitate i pregiudizi

Pensare che solo una determinata tipologia di (falsi) clienti sia propensa al furto in negozio vi porterà a credere che donne o frequentatori abituali del negozio siano sempre privi di tentazioni. La maggior parte dei furti, invece, è commessa da persone di mezza età considerate insospettabili.

3. Fate ordine in negozio Il disordine è un complice del ladro. È più facile far sparire uno strumento in un negozio caotico e non organizzato. Per aumentare il controllo e ridurre al minimo la probabilità di oggetti rubati è meglio mantenere scaffali ordinati con precisione. 4. Clienti amici

Nessuno è insospettabile. Però è più difficile che un amico rubi in casa vostra. Fidelizzare i clienti e farseli amici è, forse, l’antifurto migliore che esista.

5. Le relazioni con i dipendenti È triste dirlo, ma è la verità: una buona parte dei furti in azienda è commesso da dipendenti. Negli Usa il 75% dei dipendenti ha ammesso di aver rubato al proprio datore di lavoro almeno una volta. In Italia non ci sono dati certi, ma affermare che vada meglio è, probabilmente, un eccesso di ottimismo. Non basta tenere d’occhio un collaboratore che non convince: oltre a fidelizzare i clienti è necessario fidelizzare anche i dipendenti. 6. Chiedi consiglio a chi lavora

Se i rapporti con i vostri dipendenti sono buoni, potranno essere loro a segnalare i punti più a rischio in negozio o in magazzino. Condividete le vostre preoccupazioni e coinvolgete nell’operazione A p r i l e

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QUALE ALLARME SCEGLIERE? Sono disponibili molti sistemi di allarme per negozio, principalmente di due tipi: • Antifurto senza fili.
Questo tipo di antifurto può essere molto utile durante le ore di apertura del negozio, in particolare, quando c’è più gente. Grazie a sensori wireless posizionati sulle porte del tuo negozio si può controllare se qualche cliente fa il furbo e cerca di potare via della merce. • Antifurto con fili.
È un sistema di videosorveglianza composto da una centralina elettronica, che controlla tutti i dispositivi installati all’interno del negozio. Si può gestire comodamente attraverso un telecomando o una tastiera e permette di monitorare costantemente sia l’interno che l’esterno del tuo punto vendita.

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7. Occhio ai segnali di allarme

Ma non alle luci intermittenti o sirene. Un cliente con un’ampia borsa, grandi felpe, abiti larghi, che si attarda tra gli scaffali o in punti bui del negozio è, ovviamente, un indiziato da non perdere di vista.

8. Diventate ladri

Provate a rubare a voi stessi, nel vostro negozio. Insomma, mettetevi nei panni di un ladro: che cosa vorreste rubare? Dove? Ri-

organizzate il negozio dopo che avete risposto a queste domande. Uno studio ha scoperto che mettere oggetti facilmente rubati, per esempio le batterie, in luoghi visibili, ma difficili da raggiungere, riduce significativamente il furto.

9. Gioco di specchi

Molti distributori, quando si affronta l’argomento furti, ribattono che installare sistemi di vigilanza può essere più costoso della stessa perdita subita con l’azione dei ladri. Ma non tutti i sistemi sono dispendiosi. In un negozio di medie dimensioni qualche specchio piazzato in punti strategici può essere utile e, soprattutto, rappresenta un investimento modesto. Uno specchio aiuta a tenere d’occhio i punti ciechi quando si sta al bancone e, in ogni caso, scoraggia il taccheggio.

10. Usate l’elettronica

Se avete un negozio di una certa dimensione potete considerare l’impiego dei tag rilevati con il sistema Rfdi. Un micro adesivo che contiene un minuscolo chip (costano poco: per esempio, 30 euro per cento pezzi, quindi 3 centesimi l’uno) segnala ad appositi sensori in radio frequenza, per esempio, vicino all’uscita, se l’articolo che sta uscendo dal negozio è stato acquistato o no.

11. Segnalare che c’è l’antifurto Cartelli che enfatizzano l’utilizzo di sistemi antifurto e i rischi connessi per chi è colto in flagrante, per esempio le pene previste dalla legge, scoraggiano i ladri occasionali. È già qualcosa. 12. Inventario e Pos Sembra banale, ma per molti distributori di materiali edili non

CHE COSA CONSIDERARE Prima di migliorare il sistema antifurto in negozio ci sono alcuni aspetti da valutare, come la dimensione dell’ambiente da controllare, il numero di porte e di finestre nel negozio, il tipo di tecnologia da adottare o il budget a disposizione per installare il sistema di allarme. Considerato che il vostro negozio non è da proteggere come Fort Knox, una soluzione low cost può prevedere semplicemente l’installazione di sensori collocati sulle porte e le finestre. Costano poco e sono efficaci per i furti con scasso. Naturalmente i sensori devono essere collegati a un sistema di allarme efficace. Con meno di mille euro si ottiene un kit fai-da-te utile per una rivendita di medie dimensioni. Il passo successivo è la scelta di un sistema di allarme e di videosorveglianza, magari collegato a carabinieri o a qualche istituto privato di vigilanza. In questo caso l’importo sale a qualche migliaio di euro, secondo il tipo di accordo sottoscritto con i vigilantes privati. Le videocamere si montano non solo nel negozio, ma spesso in prossimità delle entrate secondarie, per esempio, un ingresso indipendente al magazzino. Oggi i sistemi sono evoluti e

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possono anche essere collegati con il vostro smartphone, a patto che nel negozio sia attivo un router per la connessione internet. Nella rivendita, inoltre, è buona norma installare dei sensori di movimento, che lanciano segnali a una centralina che attiva l’allarme se rilevano una presenza. Se questo avviene, un combinatore telefonico si attiva per far partire la telefonata, via linea fissa oppure tramite sim telefonica. Anche i modelli più economici di questo sistema arrivano a controllare 16 zone. Un’alternativa, che sembra uscita da un film ma non lo è, riguarda la capacità di determinati dispositivi che sprigionano una sorta di nebbia. Si utilizzano per negozi con materiale di un certo pregio, come possono essere macchine da noleggio. Il dispositivo nebbiogeno si installa in alto, di solito sul soffitto. Quando un sensore di movimento lo attiva, il dispositivo rilascia una nebbia atossica che oscura la zona per parecchi minuti. Il tempo necessario a polizia o vigilantes di intervenire. Non è una soluzione particolarmente cara: questo sistema si ottiene per circa 2 mila euro.

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lo è: un inventario accurato e, soprattutto, aggiornato dei prodotti in vendita è necessario per accorgersi di che cosa avviene in negozio. Fatto questo, un sistema integrato di Pos (Point of sale) non solo organizza l’inventario monitorando gli articoli per categoria e reparto, ma tiene anche traccia dei costi, del margine, della quantità a portata di mano e persino di un riordino e della quantità. E può aiutare a ridurre il rischio interno di furto. Come accennato, nessun imprenditore vuole credere che il proprio dipendente gli stia rubando, ma sfortunatamente in alcuni casi questa è la realtà.

13. Monitor accesi

Corridoi poco illuminati, angoli del magazzino, negozi affollati: un display ben visibile collegato a una piccola telecamera (ormai costano pochissimo) è un ottimo deterrente, oltre che un valido A p r i l e

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aiuto per tenere in vista il negozio.

14. Strategia bling-blong

I segnalatori acustici che si attivano quando le persone entrano o escono dal negozio possono essere fastidiosi, è vero. Ma sono molto utili, soprattutto per le piccole imprese. Basta tenere basso il volume per evitare di stressarsi troppo. Il segnale acustico attiva l’attenzione del commerciante e, inoltre, avvisa chi entra che non è passato inosservato.

15. Preparate un piano Per molti il furto è un evento impensabile, un fatto negativo che non è piacevole neppure immaginare. E che, quando avviene, trova l’imprenditore impreparato. Meglio, invece, pensare prima al peggio: quale sarà la vostra reazione se il ladro è colto sul fatto? Telefonerete alla polizia? Oppure preferite gestirlo internamente? Preparatevi.

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EDIL LOGISTICA

RICOMINCIARE DA TRE

di Veronica Monaco

La piattaforma distributiva ha aperto un nuovo centro ad Albenga (Savona), che si aggiunge a quelli vicino a Milano e Torino. A disposizione prodotti per l’edilizia pesante e leggera, chimica, impermeabilizzanti, ferramenta, fumisteria e vestiario tecnico

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dil Logistica si fa in tre. In aggiunta alle sedi di Pero (Milano) e Moncalieri (Torino), la piattaforma distributiva ha aperto un nuovo centro ad Albenga (Savona), in una posizione strategica in grado di garantire un servizio rapido e sicuro ai magazzini edili in un raggio di circa 150 chilometri.

CHE COSA OFFRE A disposizione delle rivendite del territorio ligure, noto per la complessità degli spostamenti, Edil Logistica mette a disposizione 2 mila metri quadrati coperti e 3 mila metri quadri di piazzale, e un assortimento

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che, al momento, comprende prodotti per l’edilizia pesante e l’edilizia leggera, la chimica per edilizia, gli impermeabilizzanti, la ferramenta, la fumisteria e il vestiario tecnico. Inoltre, di fronte al centro di Edil Logistica di Albenga è presente una discarica autorizzata per la raccolta differenziata di materiali riciclabili: una comodità in più per le rivendite che possono smaltire correttamente i detriti delle demolizioni edili. COME FUNZIONA Centro di stoccaggio e di distribuzione, Edil Logistica è una piattaforma di supporto logistico che permette alle singole rivendite di ritirare la merce nelle tipologie e nelle quantità desiderate in tempi rapidi, consentendo di contenere il livello delle scorte di materiali, abbassare gli oneri finanziari ed evitare il rischio di obsolescenza dei prodotti. La formula non prevede vincoli di assortimento e obblighi minimi di spesa. Per usufruire del servizio, basta registrarsi sul sito www.edillogistica.com e accedere tramite password al magazzino: è così possibile verificare la disponibilità dei prodotti, formulare l’ordine e ritirare il materiale richiesto dopo solo quattro ore. Inoltre, la fatturazione dei materiali avviene direttamente da parte dei produttori, così la rivendita mantiene inalterata la sua identità di cliente. A p r i l e

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Dossier LA FASE 2 DEI RIVENDITORI Una difficile congiuntura dopo un avvio promettente. Come gli altri anni, YouTrade ha scattato una fotografia dei distributori con 1-3 punti vendita. Risultato: le aziende stanno già pensando a come recuperare

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a cura del Centro Studi di Youtrade schede a cura di Veronica Monaco e Cinzia Tinacci

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abbia, sconforto, preoccupazione. Quel le sì. Ma rassegnazione, no, quella non risulta dalle decine di interviste condotte dalla redazione di YouTrade nei vari angoli dell'Italia. Il consueto lavoro condotto sui distributori di materiali edili da uno a tre punti vendita quest'anno è più importante del solito. Perché permette di verif icare in presa diretta non solo il polso del mercato, e delle rivendite in particolare, ma anche lo spirito di reazione a uno sconvolgimento drammatico dell'economia e, non dimentichiamolo, anche dei rapporti familiari, della vita di tutti i giorni. Dunque, i rivenditori di fronte al coronavirus, proprio dopo che il 2020 era iniziato quasi per tutti nel migliore dei modi ed era lecito attendersi una di quelle annate da incorniciare, grazie anche all'impulso dei vari bonus casa e di una certa ritrovata f iducia da parte di imprese e consumatori. Invece no. Ma, come accennato, i rivenditori sono gente tosta, che non si fa abbattere facilmente, neppure da un odioso virus. E, quindi, in molti continuano ad avere in agenda investimenti (e spesso si tratta dell'introduzione di nuovi segmenti commerciali) e strategie, corsi di formazione e azioni di marketing. Insomma, i rivenditori, e in particolare chi gestisce più punti vendita, sono sintonizzati sul futuro. Ma ognuno a suo modo, come emerge dalle schede che trovate nelle pagine a seguire.

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IN ARRIVO UN NUOVO PUNTO VENDITA DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: ADICEM SRL • Sede legale: Via Tavolone, 20 95025 Aci Sant’Antonio (Catania) • Telefono: 095.7022101 • Sito internet: www.adicem.it • Email: info@adicem.it • Anno di fondazione: 2001 • Titolare: Giuseppe e Maurizio Basile • Responsabile ufficio acquisti: Domenico Amore • Fatturato 2019: 9.000.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 3 • Numero showroom: 2 Maurizio Basile • Dipendenti: 27 • Fornitori partner: Gypsos Raddusa, Messider, Mapei, Cromology, Kerakoll, Saint Gobain • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società?

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Nel 2019 abbiamo iniziato l’allestimento di un nuovo punto vendita specializzato. L’apertura era prevista nel mese di marzo

2020, ma a causa della situazione legata alla pandemia, è stata posticipata a maggio 2020. Si tratta nello specifico di un piccolo Brico di circa 500 metri quadri nel comune di Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania, con l’obiettivo di incrementare le vendite al privato-professionista inserendo nuovi fornitori specializzati e nuove tipologie di prodotti. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Lo scorso anno si è concluso con una lieve crescita. Il 2020 è iniziato bene, ma con gli eventi recenti l’anno commerciale non sarà molto buono e nella migliore delle ipotesi ci sarà un calo di fatturato abbastanza negativo. Come si compone la vostra clientela? In percentuale il 30% sono privati e progettisti e il 70% imprese e artigiani.

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Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Stiamo incrementando il settore elettrico e abbiamo introdotto casalinghi e pet food. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Il pre-vendita è molto importante: offriamo una guida accurata al cliente, attraverso i nostri tecnici aziendali, consigliando le soluzioni migliori e, qualora fosse necessario, avvalendoci anche di tecnici specializzati. Per il post-vendita supportiamo la nostra clientela nella risoluzione di eventuali problemi.

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Abbiamo in programma nuove assunzioni per l’apertura del nuovo punto vendita.

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Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? I sistemi di costruzione a secco, quali cartongesso in tutta la sua gamma di prodotti e il relativo materiale per la messa in opera, essendo di facile applicazione, hanno avuto un forte incremento nelle vendite, a discapito dei laterizi.

Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? A oggi con tutti i nostri fornitori c’è la massima collaborazione. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? La situazione attuale sta impattando in maniera molto negativa nel nostro settore. Al momento, avendo ancora i punti vendita chiusi, non abbiamo approntato un piano operativo per affrontare al meglio l’emergenza.

Quali zone geografiche servite? In generale tutta la Sicilia. Come presidiate la vostra area di riferimento? Con una piccola rete vendita di agenti. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Insegne della Gdo, come BricoMan. Come gestite la logistica? Prevalentemente con i nostri mezzi di trasporto, per le consegne fuori provincia ci affidiamo a corrieri specializzati. Fate attività di marketing e comunicazione? Al momento no. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Circa 40 ore.

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CI ALLARGHIAMO A CUCINE E ARREDAMENTO DOSSIER RIVENDITE

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Ragione sociale completa: BIESSE SRL Sede legale: Via Armea, 148 - 18038 Sanremo (Imperia) Telefono: 0184.514092 Sito internet: www.biesseedilizia.it Email: info@biesseedilizia.it Anno di fondazione: 2002 Titolare: Alberto Corradini Responsabile ufficio acquisti: Alberto Corradini Fatturato 2019: 11.900.000 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 7000 mq Alberto Corradini Superficie scoperta: 28000 mq Dipendenti: 42 Fornitori partner: circa 110 fornitori Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Uniedil

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Abbiamo avviato la progettazione di un nuovo showroom dedicato solo alle finiture di 2.300 metri quadri, che apriremo in un nuovo punto vendita. Dovevamo partire adesso con i lavori, ma ci siamo dovuti fermare a causa dell’emergenza sanitaria. Sarà un percorso espositivo volto a emozionare, con una gamma di prodotti completa e una corretta modulazione di prezzi. Fare casa è un momento importante per la vita di una persona, quindi intendiamo

dare spazio a un modello di esposizione che presenti tante ambientazioni finite che diano al cliente lo spunto per la sua futura casa, e tanti box tecnici dedicati a prodotti specifici, come rubinetterie, box doccia, legno. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Prima dell’emergenza, ci auguravamo di consolidare il fatturato 2019, che ha registrato un segno positivo. Seppur minimo, il trend era in crescita. Siamo certi che il mercato ripartirà, ma al momento non saprei fare previsioni.

Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è molto eterogenea. Serviamo circa 2mila clienti all'anno tra imprese,artigiani e privati. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Salgono i premiscelati che tolgono mercato al cemento vero e proprio, mentre per le finiture crescono le grandi lastre, sia per la richiesta che per la vendita. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Sì, nel nuovo showroom inseriremo sicuramente le cucine e qualche elemento di arredamento, proponendo prodotti in una fascia medio-alta di prezzo. All’inizio eravamo un po’ scettici: sono prodotti che richiedono una vendita molto tecnica, ma in un mercato in cui il fatturato cala, l’unico modo per aumentare i margini è ampliare l’offerta. In più tutti abbiamo meno tempo, i clienti vogliono vedere e toccare con mano i prodotti... avere un unico luogo come punto di riferimento per la propria casa è un elemento di forza che piace molto a clienti e progettisti. Amplieremo anche l’esposizione di finestre e serramenti esterni: da un anno circa abbiamo introdotto questo tipo di prodotti, abbiamo avuto un’ottima risposta sia da parte dei privati che delle imprese, quindi implementeremo anche questo settore. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Facciamo tanti sopralluoghi in cantiere, progettazione, consegna a domicilio, assistenza post-vendita. L’assistenza e la consulenza è quello che fa del rivenditore un punto di riferimento, serio e consolidato. Quali zone geografiche servite? Serviamo tutta la provincia di Imperia e la Costa Azzurra. Capita di fare forniture estemporanee fuori da questi territori. Come presidiate la vostra area di riferimento?

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DOSSIER RIVENDITE Con il nuovo showroom ci siamo rivolti a un’agenzia di pubblicità che ci darà supporto per comunicare nella maniera migliore questo importante progetto. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? In questo momento la nostra zona ha visto l’insediamento di grandi gruppi Its provenienti da altre regioni, che stanno cercando di aggredire il mercato lasciato libero dall’uscita di scena di un grande competitor del posto. C’è anche tantissima aspettativa per il mercato francese, in cui si continua a costruire molto e che paradossalmente sulla distribuzione di alcuni materiali è indietro. La Gdo non è ancora arrivata in maniera massiva, forse perché fare investimenti in Liguria è più costoso, ma pensiamo non mancherà molto. Il nuovo showroom ci permetterà di essere preparati quando succederà. Ogni foglia fa ombra, come si dice. Pensiamo inoltre che la storicità del nostro punto vendita, aperto da quasi 50 anni come Savio Laterizi e

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trasformato poi in Biesse nel 2002,assieme all' ampiezza di gamma dei materiali trattati ci permettono di essere una realtà unica sul territorio. Come gestite la logistica? Tutta la logistica viene sviluppata con mezzi di proprietà e personale interno. Infatti sono di nostra proprietà numerosi carrelli elevatori per la movimentazione interna ed altrettanti numerosi autocarri di varie taglie per le consegne. Fate attività di marketing e comunicazione? Facciamo pubblicità sulle testate locali e via web, sui taxi, e su un giornale on line molto noto nella nostra provincia. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Diciamo che la formazione è un lavoro costante, comunque sono circa 10-12 ore per addetto all’anno. Facciamo anche corsi in sede, in partnership con i fornitori.

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Lo showroom porterà anche al potenziamento della forza vendita, sia interna che esterna, con nuove professionalità. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo un maggiore rispetto della filiera e una formazione costante del personale: la consulenza fa la differenza, non il preventivo. Chiediamo anche una maggiore costanza nelle visite presso professionisti, imprese ed artigiani. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Sì, la situazione è in continua evoluzione. Le attività si sono ridotte e al momento non ho idea di quali interventi potremo mettere in atto per affrontare la situazione una volta finita l’emergenza.


COSSA ALFANO

PUNTANDO SU STRUTTURE IN LEGNO, SISTEMI A SECCO E LIBERO SERVIZIO DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: ALFANO SPA • Sede legale: Via Stromboli, 227/E 87032 Amantea (Cosenza) • Telefono: 0982.41501 • Sito internet: www.alfano.bigmat.it • Email: alfano@bigmat.it • Anno di fondazione: 1954 • Titolare: Rocco Alfano • Responsabile ufficio acquisti: Rocco Alfano • Fatturato 2019: 5.100.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 2 • Numero showroom: 1 Rocco Alfano • Superficie coperta: 5000 mq • Superficie scoperta: 16000 mq • Dipendenti: 18 • Fornitori partner: Kerakoll, Saint-Gobain, Alubel, Index, Sika Italia, Dierre, Ferriere Nord, Acciaieria di Sicilia • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo integrato le strategie di comunicazione attraverso inserzioni sui principali canali social (Facebook, Instagram), attenendoci alle direttive del nostro Gruppo BigMat.

Rispetto all’anno precedente, nel 2019 il fat-

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020?

La nostra clientela è così suddivisa: 80% im-

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Attualmente i prodotti maggiormente venduti sono quelli destinati alla ristrutturazione, il legno lamellare, l’isolante, il cartongesso, il colore e i sistemi costruttivi a secco. Data invece l’esistenza di pochi grandi cantieri, il materiale siderurgico e pesante (per esempio in laterizi) ha subito un ulteriore calo. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Sì, vogliamo incrementare la linea di prodotti per l’arredo esterno. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo una consulenza tecnica, con relativa visita sul cantiere, che va dalla scelta del prodotto fino alla sua applicazione. Inoltre,

turato è rimasto sugli stessi livelli. Per quanto riguarda il 2020, data la pandemia in corso, difficilmente riusciremo a mantenere il livello di fatturato dello scorso anno. Come si compone la vostra clientela? prese e artigiani, 15% privati e 5% enti pubblici. Punto vendita Campora San Giovanni

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disponiamo di un ufficio tecnico interno, con l’obiettivo di soddisfare al massimo le esigenze del cliente finale.

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Quali zone geografiche servite? Principalmente la Calabria. Come presidiate la vostra area di riferimento? Attraverso i nostri tre punti vendita: due situati ad Amantea (via Stromboli, 227/E), l’altro a Campora San Giovanni (via Europa), sempre in provincia di Cosenza. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Sul nostro territorio non sono presenti catene della grande distribuzione, per cui i nostri principali concorrenti sono le rivendite locali. Come gestite la logistica? Attraverso consegne con mezzi propri della merce in cantiere. Da poco abbiamo aperto un sito e-commerce e stipulato delle convenzioni con alcuni corrieri.

Fate attività di marketing e comunicazione? Ci avvaliamo degli strumenti di comunicazione offerti dal Gruppo BigMat di cui facciamo parte come ad esempio cartellonistica stradale, affissioni in luoghi pubblici e inserzioni sui canali social.

Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Per l’azienda la formazione è di primaria importanza: disponiamo infatti di una sala convegni interna, dove periodicamente svolgiamo dei corsi di formazione, rivolti ad esempio all’area tecnica, amministrativa, finanza e controllo, marketing e comunicazione, oltre a quelli previsti dalla scuola di formazione BigMat. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Sì, principalmente nei settori in crescita, attraverso il potenziamento del comparto legno e l’ampliamento del libero servizio. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo un maggiore supporto nella vendita. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Fin da subito abbiamo applicato in azienda la procedura per la gestione dell’emergenza covid-19 prevista per gli ambienti di lavoro, a integrazione di tutti i documenti aziendali relativi al D.Lgs 81/08 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro). Inoltre con la chiusura dei cantieri edili, stiamo lavorando in misura ridotta attraverso la vendita al banco di ferramenta e materiale idraulico, e la consegna a domicilio di materiale a clienti privati.

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COSSA CARINI

IL DIGITALE CI HA AIUTATO DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • • • • • • • • • • • • • •

Ragione sociale completa: CARINI EDILIZIA SRL Sede legale: Via della Crosetta, 57/59 - 38062 Arco (Trento) Telefono: 0464.532863 Sito internet: www.carini.bigmat.it Email: cariniedilizia@bigmat.it Anno di fondazione: 1997 Presidente: Giulio Carini Consigliere delegato: Alessandro Carini Responsabile ufficio acquisti: Giorgio Cazzanelli Fatturato 2019: 7.600.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 2 Dipendenti: 27 Fornitori partner: Mapei, Kerakoll, Saint-Gobain, Atals Concorde e altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Il 30 novembre 2019 abbiamo inaugurato il nuovo showroom di Rovereto, un nuovo concept store, progetto pilota a livello nazionale, curato dall'architetto Dayana Venturiello, responsabile Habimat, in collaborazione con le designer Marina del Monaco e Paola Lorenzoni.

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A sinistra, Alessandro Carini, a destra il padre Giulio

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno molto intenso e soddisfacente, nel corso del quale oltre alla proposta di importanti novità, abbiamo potuto consolidare la nostra posizione di mercato, con una rilevante crescita dei volumi di vendita. Per quanto concerne il 2020, la crisi sanitaria in corso non ci permette di fare previsioni.

Come si compone la vostra clientela? Per il 60% sono imprese, poi il 25% artigiani e il 10% privati. I progettisti sono un riferimento importante quali prescrittori, ma non quantificabili. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali, invece,

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Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Negli ultimi anni abbiamo già implementato la nostra offerta merceologica, quindi non sono previste novità nel prossimo futuro. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Offriamo consulenza, progettazione e rendering, installazione e manutenzione dei prodotti venduti. Quali zone geografiche servite? La nostra zona d’azione è prevalentemente costituita dall’Alto Garda, Val di Ledro, Rovereto e la Vallagarina. Come presidiate la vostra area di riferimento? Abbiamo un responsabile commerciale, sei commerciali interni e uno esterno. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? I colleghi delle rivendite storiche. Come gestite la logistica?

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Da anni lavoriamo per la digitalizzazione di tutti i processi aziendali, e abbiamo rivisto le procedure interne con il supporto dell’azienda Logica di Marco Barbetti.

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sono in calo? Nel 2019 l’incremento maggiore è stato registrato dal comparto finiture, ferramenta, sistemi a secco. Gli altri prodotti sono tutti sostanzialmente stabili.

Fate attività di marketing e comunicazione? Abbiamo un programma di fidelity card (BigCard), comunichiamo tramite social network, radio, giornali, cinema, sponsorizzazioni di eventi locali e di formazione. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Lo scorso anno abbiamo dedicato 120 ore alla formazione relativa all’utilizzo di strumenti informatici, a cui si aggiungono le ore dedicate a sicurezza sul lavoro, primo soccorso, antincendio, cronotachigrafo, ecc. Infine i nostri lavoratori del reparto commerciale attuano un processo di formazione costante erogato dai fornitori. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? L’attuale situazione emergenziale ci ha portato a sospendere i piani strategici in atto, in attesa di una stabilizzazione del contesto sociale ed economico. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze?

Il futuro dovrà premiare i legami forti, quelli che sono conseguenza di scelte chiare. Ci aspettiamo quindi che le partnership si rafforzino con una selezione da ambo le parti. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Abbiamo agito fin da subito a tutela della salute del nostro team e dei nostri clienti: rivedendo radicalmente le procedure interne, applicando presidi (vetrate, transenne, ecc.) e dispositivi di protezione e igienizzando superfici e ambienti. Abbiamo implementato gli ordini online, tramite Whatsapp, email, social ed e-commerce, e facilitato il lavoro smart per alcuni dipendenti.

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COSSA COSSA

CI ASPETTIAMO UN’ACCELERATA DOSSIER RIVENDITE

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nessuno. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è andato molto bene e il 2020 è partito al meglio. Credo che se il governo agirà nel modo giusto, ci sarà una accelerata dopo la quarantena del covid-19. Come si compone la vostra clientela? Gli artigiani sono il cliente di riferimento, bene anche i privati. Ormai le imprese hanno una piccola fetta. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Crescono cartongesso, colore, sistema cappotto. Male il ferro. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Per ora no. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Credito, trasporti, consulenza in cantiere e un assortimento di articoli molto ampio.

CARTA D’IDENTITÀ • • • • • • • • • • • • • • •

Ragione sociale completa: COSSA SRL Sede legale: Via Pistoletto, 10 - 10059 Susa (Torino) Telefono: 0122.32431 Sito internet: www.cossamarco.it (in lavorazione) Email: a.cossa@cossamarco.it Anno di fondazione: 1984 Titolare: Marco Cossa Responsabile ufficio acquisti: Laura Bellet Fatturato 2019: 3.700.000 euro Numero punti vendita materiali edili: 2 Numero showroom: nessuno Superficie coperta: 2500 mq Superficie scoperta: 8000 mq Dipendenti: 14 Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, lavoriamo con un'agenzia di comunicazione. Principalmente puntiamo sul nuovo sito di prossima pubblicazione, e poi su Facebook e Google. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Quest’anno molte, almeno 24 a collaboratore. Quali consigli dareste ai produttori

Alessandro Cossa, amministratore

per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Avere dei rappresentanti preparati tecnicamente e dei tempi di consegna certi e rapidi. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? All’inizio eravamo aperti con un fatturato al 60% del normale, dal 23 marzo abbiamo chiuso. Non ci sono iniziative se non quelle previste dal decreto. Abbiamo sfruttato il tempo per aggiornare i listini e riorganizzare alcuni reparti.

Quali zone geografiche servite? Operiamo principalmente nella provincia di Torino. Come presidiate la vostra area di riferimento? Monitorando gli acquisti dei clienti e i loro cantieri. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Le rivendite vicine e sicuramente Bricoman. Come gestite la logistica? Nel 2019 siamo partiti con un nuovo programma gestionale che ci sta dando ottimi strumenti per lavorare meglio.

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THINK BIGMAT DOSSIER RIVENDITE

UN SOLIDO FUTURO PARTE DA UN GRANDE PENSIERO

SEI UNA RIVENDITA EDILE E VUOI SAPERNE DI PIÙ? CHIAMACI 02 95.34.48.36 OPPURE VAI SU BIGMAT.IT Entrare nel Gruppo leader in Europa di Punti Vendita di materiali per costruire e ristrutturare significa avere a disposizione: • strategie commerciali e attività di marketing per incrementare le vendite; • vasta gamma di prodotti a marchio BigMat; • partecipazione al BigMarket, evento esclusivo dedicato ai Punti Vendita e i fornitori partner BigMat; • piattaforma digitale BigMat per acquisti e ordini di Gruppo; • confronto con esperienze e realtà internazionali; • pubblicazioni tecnico-normative a supporto della vendita; • Scuola BigMat di formazione manageriale.

IN EUROPA: 904 PUNTI VENDITA 2,1 MILIARDI DI EURO DI FATTURATO IN ITALIA: 200 PUNTI VENDITA 90 SHOWROOM DI FINITURE

Seguici anche sui social

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www.bigmat.it

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COSSA EDILAOSTA

VENDIAMO ANCHE ALL’ESTERO lore e quello sanitari. A breve non abbiamo altre categorie da sviluppare.

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Ragione sociale completa: EDILAOSTA SRL Sede legale: Viale Partigiani, 56 – 11100 Aosta Telefono: 0165.1853500 Sito internet: www.edilaosta.it - www.bigmat.edilaosta.it Email: edilaosta@bigmat.it - info@edilaosta.it Anno di fondazione: 1987 Titolare: vari soci Responsabile ufficio acquisti: Fabio Gerbi Fatturato 2019: 5.733.000 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 2000 mq Fabio Gerbi Superficie scoperta: 7500 mq Dipendenti: 12 Fornitori partner: Mapei, Fassa Bortolo, Kerakoll, Index, Buzzi, Italcementi, Rockwool, Polyglass, Roefix, Floor Gres, Ceramiche Caesar, Fantini Rubinetterie • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo rinnovato la sala mostra delle finiture dedicando più spazio a grandi formati, all'arredobagno e rubinetterie. In più, l’ufficio comunicazione di BigMat ha creato la pagina Facebook della nostra rivendita che ci ha impegnato in una sua gestione quotidiana. Infine, abbiamo rifatto il sito internet, andato online alla fine dell’anno scorso.

In crescita ci sono i sistemi a secco, il colore e gli isolanti. In calo, ormai cronico, ferro e laterizi. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Da poco abbiamo potenziato il reparto co-

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Facciamo consulenza sui materiali, sopralluoghi in cantiere, consegna con nostri mezzi, abbiamo un servizio tintometrico e di posa in opera in caso di progetti particolarmente complicati. Quali zone geografiche servite? Per i prodotti pesanti il nostro mercato si limita al classico cerchio di 25-30 chilometri attorno alla rivendita. Con i materiali di finitura invece raggiungiamo anche tutti i cantoni svizzeri di lingua francese e la regione dell’Alta Savoia in Francia. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Le rivendite vicine come la nostra. Fate attività di marketing e comunicazione? Usiamo i social media attraverso la centrale BigMat e facciamo un po’ di pubblicità su

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? L’anno scorso, tra alti e bassi, si è concluso in linea con quello precedente. Il 2020 è iniziato bene, ma a seguito dell’emergenza coronavirus ho paura che quest’anno avremo dei numeri in forte perdita. Come si compone la vostra clientela? Il 70% della nostra clientela si compone di artigiani e imprese, il resto sono privati. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo?

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# STAI SERENO! riviste e durante eventi locali. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Dipende dalle esigenze. Avete in programma nuovi progetti Installazione rapida e investimenti? Abbiamo terminato la maggior parte dei Portata standard 120 Kg lavori che dovevamo fare nello showroom. Ora ci rimangono un po’ di lavori sulle facSilenziosità ciate degli edifici. DurataQualinel tempo consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo sviluppare partnership di lunga durata, senza guardare ogni momento ai fatturati o ai budget mensili. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? I primi danni si iniziano a vedere con un calo delle vendite e dei passaggi in rivendita, ma è troppo presto per dire se saranno solo danni pesanti o una vera catastrofe.

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Fibrotubi Srl Via Provi T. +39 0522 956911 |

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Fibrotubi Srl Via Provinciale Sud, 5 - 42011 Bagnolo in Piano (RE) Italy T. +39 0522 956911 | F. +39 0522 951606 | fibrotubi@fibrotubi.it www.fibrotubi.it | www.orchidea.com

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COSSA EDIL DI MAIO

PAGINA NUOVA CON LO SHOWROOM DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: EDIL DI MAIO srl • Sede legale: Via G. De Ruggiero, 82 80031 Brusciano (Napoli) • Telefono: 081.8861285 • Sito internet: www.edildimaio.it • Email: edildimaio@edildimaio.it • Anno di fondazione: 1958 (srl dal 2011) • Titolare: Francesco Di Maio • Responsabile ufficio acquisti: Francesco Di Maio • Fatturato 2019: 2.000.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 1 Da sinistra • Superficie coperta: 800 mq Francesco e Franco Di Maio • Superficie scoperta: 6000 mq • Dipendenti: 10 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nella seconda metà del 2019 abbiamo avviato una ristrutturazione totale del nostro showroom con un grande investimento sia economico sia di risorse. Nonostante i lavori in corso, abbiamo continuato ad accogliere i nostri clienti nella struttura rimasta aperta: non è stato facile, ma ci siamo rusciti.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il fatturato 2019 è stato in linea con quello del 2018. Nel 2020 ci aspettavamo un incremento dovuto all’apertura del nuovo showroom, che avrebbe portato nuovi clienti, soprattutto un nuovo target dovuto all’introduzione di una gamma di prodotti più ampia. Come si compone la vostra

clientela? Il 60% dei nostri clienti sono imprese edili che acquistano sia materiali da costruzione sia finiture d’interni. Il restante 40% della nostra clientela è costituita da privati, artigiani e progettisti. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali, invece, sono in calo? I prodotti in calo sono quelli legati all’edilizia pesante, come laterizi, cemento, ferro, legname. Stanno invece crescendo le finiture, come cartongesso, pavimenti, carta da parati, pitture, per via dell’aumento delle ristrutturazioni al posto degli edifici di nuova edificazione. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Con il nuovo showroom abbiamo introdotto le porte per interni, settore che potenzialmente porterà nuovi clienti. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo consulenze tecniche e commerciali in cantiere, consulenze tecniche e commerciali negli studi tecnici e consegne a domicilio. Quali zone geografiche servite? Copriamo la città di Napoli e parte della provincia di Napoli. In Campania c’è una miriade di magazzini edili di piccola e media dimensione, pertanto nessun rivenditore riesce a coprire vaste aree geografiche. Come presidiate la vostra area di riferimento? Cerchiamo di introdurre sempre nuovi materiali per restare un valido riferimento della nostra fascia di mercato, per imprenditori, privati e progettisti. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Soprattutto chi pratica prezzi bassi, perché non è dotato di una struttura commerciale

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adeguata. Cerchiamo di fare la differenza comportandoci in modo professionale con la nostra clientela, ma è pur vero che questo tipo di concorrenza ci colpisce sui clienti più sensibili al risparmio economico. Come gestite la logistica? Abbiamo tre autocarri per effettuare le consegne e approvvigionarci dei materiali. In deposito utilizziamo due carrelli elevatori per il carico e lo scarico delle merci, e di recente abbiamo acquistato una grande scaffalatura metallica che utilizzeremo per lo stoccaggio dei bancali di piastrelle, con una parte destinata alla logistica del materiale venduto e pronto al carico per la consegna. Fate attività di marketing e comunicazione? Facciamo sempre attività di comunicazione, ogni anno adottiamo uno strumento diverso: dai cartelloni stradali ai volantini, dalla pubblicità radiofonica, che prediligiamo, a quella nelle sale cinematografiche. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Ci teniamo molto alla formazione, sia per i prodotti di edilizia sia per le finiture d’interni. Di solito sono gli stessi responsabili tecnici dei fornitori ad aggiornarci sui nuovi prodotti in uscita, in genere con incontri presso la nostra sede. Partecipiamo poi agli incontri del Gruppo BigMat, almeno sei nell’arco di

un anno: sono incontri molto interessanti che ci mettono in contatto con realtà commerciali diverse dalla nostra, sia per dimensioni sia per ubicazione. Il confronto con altri imprenditori è sempre stimolante e istruttivo.

mercati di riferimento: il mercato della Campania è diverso da quello del Piemonte o del Veneto. I produttori, attraverso i loro agenti, devono andare incontro alle esigenze dei rivenditori che vivono background differenti.

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Stiamo per inaugurare il nuovo showroom, che per noi è stato un importante investimento economico.

L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Come rivenditori di materiali da costruzione siamo stati molto penalizzati. Siamo stati chiusi al pubblico da metà marzo, accusando una grave perdita economica che di sicuro avrà degli strascichi a breve e medio periodo. In questi giorni stiamo pensando a come ripartire con gli aiuti previsti dallo Stato.

Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? I produttori devono cercare di adeguarsi alle varie realtà territoriali e alle peculiarità dei

PROVE DI TENUTA NON DISTRUTTIVE SU SERBATOI E VASCHE INTERRATE • Bonifica risanamento dismissione serbatoi

• Indagini ambientali

• Controllo spessore e taratura serbatoi

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Iscrizione Albo Nazionale Gestori Ambientali TO 01399

PROVE ESEGUIBILI SU SERBATOI IN ESERCIZIO A QUALSIASI LIVELLO DI RIEMPIMENTO I controlli non richiedono lo svuotamento o la bonifica e non prevedono l’utilizzo di pressione all’interno

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Corso Risorgimento, 136 - 28100 Novara - Tel. 0321 477007 Milano: Tel. 02 48715830 - Roma: Tel 06 80690212 - www.ecomedit.it - e-mail: ecomedit@libero.it

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F.LLI CRUSCO COSSA

BUONI RISULTATI DALLE VENDITE ONLINE DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: F.LLI CRUSCO SRL • Sede legale: Via Litoranea Tirrenica, 32 87020 Grisolia (Cosenza) • Telefono: 0985.801231 • Sito internet: www.fratellicrusco@bigmat.it • Email: info@cruscoceramiche.it - crusco@bigmat.it • Anno di fondazione: 1969 • Titolare: Massimo e Antonio Crusco • Responsabile ufficio acquisti: Fabio Forte • Fatturato 2019: 4.847.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 1 Massimo Crusco • Superficie coperta: 3000 mq • Superficie scoperta: 10000 mq • Dipendenti: 18 • Fornitori partner: Kerakoll, Mapei, Fassa Bortolo, Knauf, Index, Samsung, Ferroli, Giacomini, Atlas Concord, Marazzi, Nobili Rubinetterie, Catalano e altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat e Delta

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo fatto maggiori investimenti sulle vendite online. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 si è chiuso con +6% del fatturato, dovuto principalmente alle vendite online. Il 2020 è andato alla grande fino 28 febbraio, poi ci siamo bloccati a causa del covid-19. Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è variegata. Per lo showroom è composta prevalentemente da privati e progettisti, mentre per il magazzino da imprese, artigiani e idraulici. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sicuramente cresce tutto ciò che riguarda i sistemi a secco, dal legno al cartongesso. Un aumento significativo lo fa registrare anche il settore del condizionamento, in particolare

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le pompe di calore. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Al momento non abbiamo intenzione di inserire nuovi prodotti. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? In pre vendita offriamo un servizio di progettazione, sia estetica sia tecnica. In post vendita siamo sempre a disposizione dei nostri clienti con dei collaboratori dedicati. Quali zone geografiche servite? Prevalentemente copriamo la costa tirrenica per circa 40/60 chilometri dal punto vendita. Poi abbiamo le vendite online. Come presidiate la vostra area di riferimento? Da poco abbiamo un collaboratore che si occupa dei cantieri esterni, sia dei privati sia delle imprese. In più siamo partner di alcuni produttori. Quali sono gli attori di cui sentite

maggiormente la concorrenza? Possiamo dividere l’attività in tre settori: per lo showroom i concorrenti principali sono gli altri rivenditori vicini; per la parte che riguarda il riscaldamento e condizionamento, i principali concorrenti sono i grossisti che vendono in zona e sul web; per i materiali edili, i concorrenti restano i rivenditori in zona. Come gestite la logistica? Attraverso strutture e dipendenti interni e un parco mezzi di proprietà. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, attraverso i vari social e sponsorizzazioni ad associazioni locali. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Esattamente non saprei, cerchiamo di farne il più possibile. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Stiamo lavorando al rifacimento di una parte dello showroom e alla formazione del personale per venditori esterni. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo che i produttori pensassero a noi come partner e non come concorrenti, troppe aziende si dimenticano della nostra presenza. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Siamo aperti con due collaboratori per le spedizioni online che rappresentano una piccola parte del fatturato e stiamo mettendo a norma l’azienda. Questi sono sempre stati i mesi con maggiore vendita, e a oggi abbiamo perso il 40% del fatturato rispetto al 2019. La cosa che più preoccupa però non è il calo di fatturato, ma la parte finanziaria.

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COSSA MATERIALI EDILI

DE LORENZI di De Lorenzi D. & C.

IN CRESCITA LA FINITURA CARTA D’IDENTITÀ

• Ragione sociale completa: MATERIALI EDILI DE LORENZI SAS • Sede legale: Via Monteverdi 4 – 47122 Forlì • Telefono: 0543.473177 • Sito internet: www.delorenziceramiche.it • Email: info@delorenziceramiche.it • Anno di fondazione: 1960 • Titolare: Rino e Deris De Lorenzi • Responsabile ufficio acquisti: Raffaella De Lorenzi, Gabriele Coveri • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 1 • Dipendenti: 9 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nessuno.

Come presidiate la vostra area di riferimento? Attraverso la pubblicità e un rappresentante in giro per cantieri. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Insegne della Gdo presenti sul nostro territorio.

Rino De Lorenzi

Crescono i prodotti di finitura come le tinteggiature particolari, le carte da parati, le resine, mentre calano pavimenti in legno e rivestimenti.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato in leggera diminuzione, mentre per quest’anno, vista la situazione, prevediamo un triste calo.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Sì, porte e altre finiture di interni.

Come si compone la vostra clientela? Per il 40% imprese, il restante 60% privati e progettisti.

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo servizi di consulenza e di progettazione bagni e pavimentazioni, oltre all’affiancamento in cantiere.

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo?

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Quali zone geografiche servite? L'Emilia Romagna.

Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, facciamo marketing con il canale Instagram aziendale e il sito internet, oltre a pubblicità sui giornali locali. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? 30 ore. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo maggiore flessibilità di prezzi e campionature gratuite. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Sì, siamo rimasti praticamente chiusi, tranne una parte di magazzino edile che ha lavorato mezza giornata, con conseguente crollo del fatturato. Abbiamo comunque attivato lo smart working per seguire i nostri clienti e fare preventivi online, e stiamo cercando di attivare gli aiuti che ha messo in campo il Governo.


PESCIARELLI COSSA

IN CRESCITA CON L’X-LAM DOSSIER RIVENDITE

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Ragione sociale completa: PESCIARELLI EDILIZIA SRL Sede legale: Via dei Molini, 1 - 06063 Magione (Perugia) Telefono: 075.847791 Sito internet: www.pesciarelli.com Email: info@pesciarelli.com Anno di fondazione: 1965 Titolare: Valentino Pesciarelli Responsabile ufficio acquisti: Valentino Pesciarelli Fatturato 2019: 10.000.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 3 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 10000 mq Superficie scoperta: 25000 mq Dipendenti: 50 Fornitori partner: Saint-Gobain, Toppetti T2D, Marazzi, Nobili Rubinetterie, Ceramica Globo, Cerasa • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Abbiamo rinnovato lo showroom per adesione al progetto H abimat di BigMat Italia e istituito una cabina di regia per tutte le attività del gruppo Pesciarelli, per la gestione dei social attraverso una copywriter e una grafica come social media manager. Com’è andato lo scorso anno e che

Da sinistra, Cristina Pesciarelli, responsabile area finanza, Michelangelo Pesciarelli, general manager, Valentino Pesciarelli, direttore commerciale

cosa vi aspettate dal 2020? L’anno 2019 si è chiuso con +9% rispetto al 2018. Il trend dei primi due mesi 2020 è ancora +10%, ma con il contraccolpo del covid-19 non possiamo fare più previsioni, che senza l’emergenza sanitaria sarebbero state molto positive. Come si compone la vostra clientela? Il 60% sono imprese medie e piccole, il 15%

artigiani, il 25% privati. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Crescono i prodotti impiegati per il miglioramento energetico dei fabbricati, come isolanti, cappotti, tetti in legno, sistemi riscaldanti performanti. Sono invece in calo i prodotti per la costruzione di nuove case, tranne i sistemi innovativi come l’X-Lam. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? La nostra ampiezza di gamma è già straordinaria, ma non poniamo limiti a nuovi interessanti inserimenti. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? In pre-vendita forniamo consulenza e assistenza in cantiere; durante la fase di vendita forniamo il trasporto e lo scarico con gru; infine in post-vendita, per le forniture più importanti, forniamo un servizio di sopralluogo tecnico che esamina il grado di soddisfazione del cliente.

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DOSSIER RIVENDITE Quali zone geografiche servite? La zona del Lago Trasimeno, la provincia di Perugia, l’Alto Orvietano e la Val di Chiana. Come presidiate la vostra area di riferimento? Con una rete di agenti e funzionari di vendita muniti di furgone per il trasporto del materiale urgente. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Le rivendite come la nostra, le multipoint strutturate e di recente un produttore di laterizi entrato nel mercato con alcuni magazzini in Umbria. Come gestite la logistica? La logistica è integrata in sede per le consegne ai clienti con due depositi di proprietà di 10mila metri quadri di superficie coperta e di 25mila metri quadri di superficie scoperta. Per il reperimento della merce ci avvaliamo dei corrieri dei fornitori, tranne che per il settore ceramiche dove utilizziamo un nostro autoarticolato per velocizzare e personalizzare il servizio.

Fate attività di marketing e comunicazione? Abbiamo due figure dedicate ai social, che integrano la comunicazione predisposta da BigMat Italia. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? La nostra formazione è praticamente costante. Ritentiamo che i nostri addetti non debbano per forza sedersi in un’aula, ma crediamo nei percorsi di professionalizzazione realizzati sul campo e nell’esperienza che un collaboratore può acquisire con anni di conoscenza del proprio mestiere. Tuttavia siamo sempre presenti con più di un addetto ai corsi organizzati dalla scuola di formazione di BigMat Italia. Il Gruppo organizza anche incontri con la formula dell’Academy Rovesciata: è l’imprenditore a mettere in campo le proprie attitudini, coordinato da un docente di spicco. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Vorremmo aprire una rivendita nella vicina provincia di Arezzo. Quali consigli dareste ai produttori

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per sentirli più vicini alle vostre esigenze? A ognuno il suo mestiere, i produttori evitino la vendita diretta mettendosi in concorrenza con le rivendite. Con la maggior parte dei fornitori, comunque, non abbiamo alcun problema e la stragrande maggioranza accoglie le nostre esigenze. Ogni tanto c’è qualche incomprensione, ma poi riusciamo a far valere il nostro potere contrattuale, grazie alla buona percentuale di penetrazione nel nostro mercato di riferimento. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? La nostra azienda fino al 22 marzo, già nel rispetto delle regole anticontagio, ha operato al 100% registrando a fine mese un fatturato pari al 2019 che ci ha permesso di affrontare tutti i pagamenti correnti. Cosa accadrà nel mese di aprile è un grosso punto interrogativo che ci preoccupa abbastanza, ma non al punto di pensare a una débâcle, visto il trend positivo che BigMat Pesciarelli stava tenendo e che aveva portato il rating aziendale a ottimi livelli di garanzia per il sistema creditizio. Crediamo nel nostro futuro e cercheremo con ogni mezzo di ripartire più forti di prima.

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REPRO COSSA

PUNTEREMO ANCHE SULLE FINITURE DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • • • • • • • • • • • • • • • •

Ragione sociale completa: REPRO SRL Sede legale: Via A. Zucco, 46 - 32030 Fonzaso (Belluno) Telefono: 0439.98453 Sito internet: www.reproedilizia.it Email: info@reproedilizia.it Anno di fondazione: 1961 Titolari: Alessia Scala e Beant Reato Responsabili ufficio acquisti: Beant Reato (edile); Alessia Scala (showroom) Fatturato 2019: 4,400.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 2 Numero showroom: 1 Alessia Scala Beant Reato Superficie coperta: 6000 mq Superficie scoperta: 25000 mq Dipendenti: 17 Fornitori partner: per l’edile: Monier, Velux, Knauf Insulation, Mapei, Pittini, Schiedel; per il settore finiture: Sant’agostino, Casalgrande Padana, Cotto D’este, Panaria, Pergo, Oikos, Antonio Lupi, Flaminia, Globo, Arblu, Radomonte, Paffoni Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Beant Reato. Il 2019 è stato per Repro un anno di assestamento e definizione del nuovo assetto societario. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? B.R. Nel 2019 abbiamo registrato un trend di crescita del fatturato, che si è riconfermato per i primi mesi del 2020, fino al verificarsi della pandemia. Ci aspettiamo una ripartenza decisa nonostante la crisi provocata dal fermo obbligatorio.

Alessia Scala. Per il settore delle finiture sono in forte calo le pavimentazioni in legno, che negli ultimi anni sono state cannibalizzate dalle pavimentazioni in laminato e vinilico. Stanno crescendo invece le richieste delle superfici continue, sia in resina che in lastre di gres dai grandi formati.

dita, quali l’oggettistica come complemento d’arredo, l’illuminazione sia per il bagno che per il living, il tessile non solo da bagno, naturalmente tutti articoli selezionati ed esclusivi. Sappiamo di non esserne i pionieri, ma ci piacerebbe arrivare a proporre un’offerta a 360 gradi, con prodotti ricercati e di alta qualità.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? A.S. È in corso un progetto, ancora allo stadio embrionale, per implementare l’offerta del settore finiture, andando a esplorare settori merceologici non consueti per la classica riven-

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? B.R. Sia al privato che alle imprese offriamo consulenza tecnica specializzata, preventivi personalizzati con eventuali rilievi in cantiere o a domicilio, consulenze d’arredo supportate

Come si compone la vostra clientela? B.R. Per il 48% di imprese, il 28% sono artigiani, il 20% privati e il 4% progettisti. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? B.R. Per il settore dell’edilizia pesante sta crescendo il sistema tetto con isolamento, coperture, finestre da tetto e accessori, in calo oramai da tempo ci sono i laterizi.

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Quali zone geografiche servite? B.R. Tutta la provincia di Belluno, la Pedemontana trevigiana e marginalmente la provincia di Trento. Come presidiate la vostra area di riferimento? B.R. Attraverso i nostri agenti esterni. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? A.S. Pur essendo una zona dove la presenza della Gdo non si è ancora fatta sentire, iniziamo ad avere qualche problema nel confronto prezzi con l’e-commerce. Come gestite la logistica? B.R. Abbiamo una logistica integrata che coinvolge più attori all’interno dell’azienda, i quali, attraverso un puntuale scambio d’informazioni, rendono possibile l’ottimizzazione dei processi al fine di ridurre i costi della logistica stessa. Fate attività di marketing e comunicazione? A.S. Abbiamo utilizzato vari strumenti negli anni, ma ci siamo resi conto che i social sono sicuramente il canale più efficace.

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spektra.it

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Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? B.R. Circa 80 all’anno di media. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? A.S. Abbiamo in progetto una revisione del settore colore per il quale sono in atto degli investimenti che consentiranno di intensificare la sinergia con lo showroom. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? B.R. È giunta l’ora che i fornitori inizino a scegliere i partner con cui collaborare appieno sul territorio e con i quali portare avanti delle strategie comuni al fine di aver maggior efficacia nell’interesse reciproco, abbandonando schemi, ormai obsoleti, di fornire indiscriminatamente qualsiasi rivendita, impresa o privato. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? A.S. Naturalmente, l’impatto è a livello mondiale. Come tutti, da subito, abbiamo chiuso

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da rendering, servizi di consegna e scarico capillari, anche con autogru.

lo showroom e mantenuto aperto solo uno dei due magazzini edili, cercando comunque di garantire il massimo livello di qualità del servizio. Nonostante tutto proviamo a guardare avanti con ottimismo, e abbiamo deciso di reagire organizzando l’accesso in magazzino a un cliente per volta, senza che quest’ultimo scenda dal proprio mezzo, e attuando tutte le misure di sicurezza. Con la chiusura dei cantieri le vendite sono calate notevolmente… noi continuiamo a lavorare, anche solo per sistemare l’angolo di magazzino che per anni abbiamo ignorato per mancanza di tempo. Abbiamo da subito attivato il servizio di consegna a domicilio che inaspettatamente è stato più semplice del previsto. Vogliamo vedere questa situazione, per la quale nessuno era preparato, come un’opportunità di poter rallentare per riflettere su strategie mirate da mettere in atto domani e di aprire la mente a eventuali nuove visioni di fare commercio, perché quello che sta succedendo cambierà la panoramica di tutti i settori, e noi vogliamo essere pronti a questo cambiamento. Questi sono momenti in cui l’ingegno o supera il problema o se ne fa sopraffare.

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S.I.M.I.C. COSSA

IN ARRIVO ANCHE LE CUCINE DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: S.I.M.I.C. SRL • Sede legale: Via Nazionale 58 – 67028 San Demetrio Ne’ Vestini (L’Aquila) • Telefono: 0862.810369 – 0863.26741 • Sito internet: www.simicsrl.com • Email: info@simiclaquila.it • Anno di fondazione: 1967 • Titolare: Fabrizio e Giorgio Timperi • Responsabile ufficio acquisti: Fabrizio Timperi • Fatturato 2019: 3.565.405,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 2 Da sinistra, Giorgio • Superficie coperta: 4000 mq e Fabrizio Timperi • Superficie scoperta: 9000 mq • Dipendenti: 13 • Fornitori partner: KeraKoll, Weber, CVR, IVC Vernici, ABK, Marazzi, Atlas Concorde, Idea Group, GSI Ceramica, Gruppo Piazzetta, Internorm, Tecnoplast, Flessya • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: BigMat

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel 2019 non ci sono stati eventi particolari. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno buono con un incremento del 20% del fatturato dopo due anni di calo. Il 2020 è iniziato molto bene, con un incremento nei mesi ante coronavirus, speriamo di poter riprendere come abbiamo iniziato. Come si compone la vostra clientela? Trovandoci in una zona colpita dal sisma del 2009, il 70% della nostra clientela è rappresentato da imprese e artigiani, il resto sono privati. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali, invece, sono in calo? I prodotti tecnici legati ai rinforzi strutturali, come malte, fibre, connettori, hanno avuto un forte incremento; i prodotti in calo sono invece i materiali di rifinitura di qualità. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro?

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L’obiettivo nel prossimo futuro è quello di introdurre nell’area showroom le cucine, mentre per quanto riguarda la vendita al dettaglio cercheremo di implementare i prodotti ecosostenibili. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? I principali servizi che offriamo alla nostra clientela consistono nel trasporto e consegna della merce acquistata, nell'assistenza pre e post vendita, nella possibilità di riprodurre qualsiasi tipo di colore scelto grazie al nostro sistema tintometrico, nei sopralluoghi in cantiere con i nostri tecnici. Supportiamo inoltre il cliente con le pratiche del conto termico e cerchiamo con i nostri tecnici di essere sempre al fianco dei nostri clienti in cantiere. Quali zone geografiche servite? In genere tutta la provincia de L’Aquila e l’Abruzzo. Capita anche di servire alcuni privati e aziende nelle regioni limitrofe, come Lazio e Marche. Come presidiate la vostra area di riferimento? Con tre agenti che si spostano sull’intero terri-

torio, non solo per l’attività di vendita ma anche per la trasmissione di informazioni. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Sicuramente la grande distribuzione e l’ecommerce che si sta sviluppando anche nel nostro settore. Come gestite la logistica? Abbiamo strutturato il nostro magazzino con scaffalature che si sviluppano in altezza e cantilever divisi per tipologie merceologiche che consentono una facile gestione. Come novità abbiamo introdotto un settore di libero servizio. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, facciamo pubblicità su radio locali, presentazioni di prodotti alla clientela, organizzazione di una fiera dell’edilizia interna ai nostri locali. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? L’azienda organizza bimestralmente dei corsi di formazione in collaborazione con i fornitori partner. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Durante i mesi che hanno preceduto l’emergenza coronavirus eravamo impegnati nel rinnovamento e ampliamento dello showroom di Avezzano: ci auguriamo di poter portare avanti questo progetto e riuscire a terminare i lavori entro l’anno. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Consigliamo di non scavalcare i distributori, evitando di vendere direttamente alle imprese di costruzione. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Come tutte le attività anche la nostra sta risentendo dell’emergenza coronavirus a causa della chiusura forzata. Ci stiamo organizzando per rendere il posto di lavoro il più possibile sicuro per i nostri clienti e per i nostri dipendenti, con la speranza di riprendere con la stessa energia di prima.

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Ing. Adalin Delle Donne Direttore di cantiere Parco Bellaria - Salerno

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Solidtex soddisfa i più esigenti requisiti progettuali in ambito residenziale e terziario grazie all’esclusiva tecnologia HDC (High Density Crystallisation). Massime prestazioni di resistenza meccanica, isolamento acustico, resistenza al fuoco e all’umidità in un ingombro ridotto e nel concreto rispetto dell’ambiente.

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FORMAZIONE TUTTI I GIORNI DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: BOSCOLO BIELO IVANO SRL • Sede legale: Canale della Scomenzera, 1 - 30123 Venezia • Telefono: 041.5227776 – 041.5200405 • Sito internet: www.boscolobielo.it • Email: info@boscolobielo.it • Anno di fondazione: 1999 • Titolare: Ivano Boscolo Bielo • Responsabile ufficio acquisti: Rudi Anceschi • Fatturato 2019: 17.172.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 3 Ivano Boscolo Bielo • Numero showroom: 1 • Superficie coperta: 1500 mq • Superficie scoperta: 9000 mq • Dipendenti: 64 • Fornitori partner: Mapei, Grigolin, Canzian, Fassa, Superbeton, Kerakoll e altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nessuno. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un buon anno, il 2020 è incerto. Come si compone la vostra clientela? Imprese, privati e artigiani. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Nessuno. Quali zone geografiche servite? Venezia, Mestre e isole. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Facciamo formazione praticamente giornaliera. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Sì, abbiamo in programma l’apertura di un nuovo punto vendita. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Siamo rimasti fermi, come tutti.

Punto vendita a Mestre. Sopra, punto vendita di San Polo (Venezia). A destra, la sede al Canale della Scomenzera a Venezia

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CI ESPANDIAMO ALLA FERRAMENTA

• Ragione sociale completa: CIANCIOSI SRL • Sede legale: Via Giulio Pastore, 4 - Zona Industriale “B” 86039 Termoli (Campobasso) • Telefono: 0875.710120 • Sito internet: www.cianciosi.com • Email: cianciosi@cianciosi.com • Anno di fondazione: 1982 • Titolare: Dante Cianciosi • Responsabile ufficio acquisti: Dante Cianciosi • Fatturato 2019: 3.980.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 1 Dante Cianciosi • Superficie coperta: 4000 mq • Superficie scoperta: 16000 mq • Dipendenti: 13 • Fornitori partner: Mapei, Italcementi, Picenum Plast, Ferriera Valsabbia, Fornace SIAI, Terreal Italia, Pabst Legnami, Graniti Fiandre, Ceramica Sant’Agostino, Ceramica DelConca, Fiemme 3000, Duravit, Grohe, Oikos, Schulter, UPower e altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo avviato un percorso innovativo per quanto riguarda lo showroom, organizzato meeting con tecnici e aziende produttive, e rafforzato la comunicazione mediante i social e giornali sul web.

Come si compone la vostra clientela? Per il 25% imprese, il 55% artigiani, il 20% privati e il 10% progettisti. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali, invece, sono in calo? Non c’è nessuna variazione significativa. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro?

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Come presidiate la vostra area di riferimento? Attraverso la pubblicità tramite social, giornali web e Tv, e attraverso le visite presso i cantieri e gli studi tecnici. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? I colleghi rivenditori. Come gestite la logistica? Attraverso consegne dirette e tramite corrieri. Di recente abbiamo introdotto un sistema di comunicazione interna con palmari per codici a barre. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, con la pubblicità tramite social, giornali online e Tv.

Sì, la ferramenta industriale. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo consulenze tecniche e commerciali in cantiere, consulenze tecniche

Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Per la formazione interna ai collaboratori circa 100 ore ciascuno; per la formazione a tecnici e clienti facciamo seminari specifici per circa 12 ore.

e commerciali negli studi tecnici, e consegne a domicilio.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno in crescita, il 2020 sarà invece un anno in decrescita, anche se non quantificabile.

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Quali zone geografiche servite? Il Basso Molise.

CARTA D’IDENTITÀ

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Abbiamo progetti in fase di studio di fattibilità, non ancora qualificabili e quantificabili. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo più incontri di formazione commerciale, tecnica e psicologica. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Sì, con orari di apertura ridotti e ci siamo dovuti organizzare per effettuare ancora più consegne a domicilio. Inoltre, siamo dovuti ricorrere allo strumento della cassa integrazione.

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IL COVID-19? NON CI HA FERMATO CARTA D’IDENTITÀ • • • • • • • • • • • • • • •

Ragione sociale completa: CABRIO EDILIZIA SRL Sede legale: Via Massazza 1 - 13885 Salussola (Biella) Telefono: 0161.998604 Sito internet: www.cabriogroup.it Email: info@cabriogroup.it Anno di fondazione: 1927 Titolare: Rosa Maria Tonucci Responsabile ufficio acquisti: Matteo Cabrio Fatturato 2019: 6.150.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 1 Matteo Cabrio Superficie coperta: 5000 mq Superficie scoperta: 35000 mq Dipendenti: 21 Fornitori partner: Kerakoll, Roefix, Saint-Gobain, Knauf Insulation, Marazzi, Casalgrande Padana, Emilceramica, MCZ, Piazzetta, Korus, Edonè e tantissimi altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Ideale

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel 2019 abbiamo progettato la realizzazione dell’ampliamento dell’esposizione della ferramenta, che doveva avvenire entro la fine del mese di aprile. Abbiamo iniziato i lavori, ma l’avvento del covid-19 ha rallentato il cantiere, e di conseguenza la conclusione è stata spostata a fine giugno. Di fatto si tratta di un progetto assai importante: oltre al raddoppio della zona espositiva, che passerà da 200 a 400 metri quadri, il piano di ammodernamento prevede anche una nuova logistica esterna,

con la realizzazione di nuovi parcheggi e modifiche alla viabilità, la creazione di percorsi dedicati ai mezzi pesanti e separati da quelli destinati alle autovetture dei clienti privati. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno molto positivo, chiuso con un trend di crescita importante. Il 2020 è iniziato sulla falsa riga dello scorso anno, ma tutto si è complicato con l’avvento del covid-19 che ha causato un importante arresto ai fatturati. L’anno, pertanto, risulta fortemente compromesso e gli obiettivi annuali, se

lo stop si prolungherà, difficilmente saranno raggiunti. Tuttavia, cerchiamo di migliorarci e trovare spunti positivi anche da questa situazione avversa: vista l’impossibilità di spostamento dei nostri clienti, abbiamo per esempio implementato nuovi servizi di consegna, più veloci e meno costosi. Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è composta al 70% da impresari-artigiani e per il restante da privati. Sebbene la fetta di privati è destinata ad aumentare, in quanto sempre più clienti vogliono informarsi ed esser loro i protagonisti dell’acquisto, oggi la presenza dell’impresa nella nostra azienda è ancora fondamentale. I progettisti hanno iniziato invece un processo di avvicinamento all’azienda, considerata importante dal punto di vista consulenziale sui prodotti e le strutture che dovranno prevedere o progettare. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Come in molte altre parti d’Italia, anche per noi il sistema di costruzione a secco ha registrato un forte incremento, portandosi dietro prodotti quali lane di roccia, di vetro e accessori per il cartongesso. Di conseguenza abbiamo fortemente ampliato la gamma prodotti, inserendo a magazzino nuove lastre, nuovi accessori e strumenti di lavoro, alcuni dei quali resi addirittura disponibili a noleggio. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? La nostra filosofia è sempre stata quella di non porci mai dei limiti e aver sempre ben presente che il nostro scopo è fare magazzino per i nostri clienti. Di conseguenza, così come è accaduto per il sistema a secco, la nostra tendenza è aumentare la tipologia di articoli a terra, mantenendo comunque livelli di rotazione accettabili. È inoltre in fase di studio il servizio di ritiro e smaltimento dei rifiuti di cantiere.

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Quali zone geografiche servite? Negli ultimi anni le zone si sono fortemente ampliate e oggi spaziamo dal Torinese fino alle porte di Milano. Come presidiate la vostra area di riferimento? Con le consuete attività di marketing e sponsorizzazione di eventi. Inoltre cerchiamo di dimostrare ogni giorno a progettisti e professionisti, enti pubblici e a tutti i privati, la nostra competenza e il costante aggiornamento dal punto di vista tecnico e legislativo. Anche e soprattutto ora, in presenza di molteplici Dcpm in seguito al covid-19.

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Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Sicuramente delle sale mostra dislocate nei territori limitrofi, in quanto alcuni prodotti, di cui difficilmente si identifica la qualità, disorientano la clientela privata. Basti pensare alle ceramiche, il cui disegno e forma possono esser imitate da aziende terziste e poste sul mercato a prezzi stracciati senza fornire assistenza tecnica di alcun genere. Paradossalmente l’influenza della Gdo è molto limitata, poiché la nostra conformazione geografica e la densità demografica non ha permesso lo sviluppo delle grandi catene di distribuzione. Come gestite la logistica? L’emergenza covid-19 ci ha dato lo spunto per inserire il nuovo servizio Cabrio Express che prevede la consegna a domicilio anche di merce poco voluminosa a costi irrisori, con un’attesa media di 24/48 ore. Fate attività di marketing e comunicazione? Utilizziamo i consueti mezzi di comunicazione, quali giornali e sito web, affiancati da un’azione costante e propositiva sui social network. Sono state inoltre implementate due campagne Adwords su Google. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Naturalmente dipende dal reparto e dalla tipologia di formazione. Per il 2020 sono stati programmati corsi per un totale di 24 ore a persona, sia per le impiegate in front office che per i venditori di sala mostra e magazzinieri.

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Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Attualmente alla nostra clientela offriamo una grande vastità di prodotti e servizi per l’edilizia, gestendo sette settori differenti. Oltre alla ferramenta, con ogni genere di utensile elettrico o manuale, abbiamo a disposizione un colorificio con due tintometri elettronici e uno spettrofotometro. Da noi i clienti trovano oltre a ogni genere di malta o materiale edile, anche un reparto produttivo per la realizzazione di strutture in legno e uno per la sagomatura del ferro per cemento armato. Nel 2012 abbiamo anche acquisito un’azienda che ci ha permesso di affiancare al tradizionale servizio di noleggio di attrezzatura anche il servizio di noleggio a caldo di gru e di ponteggi, che andiamo a realizzare direttamente con le nostre maestranze in cantiere. E per concludere abbiamo a disposizione una sala mostra di circa 1000 metri quadri in cui offriamo prodotti e servizi di posa e assistenza per le finiture quali ceramiche, serramenti, bagni e molto altro.

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? I progetti per il 2020 prevedono il raddoppio del locale adibito alla vendita di ferramenta ed elettroutensili, l’ampliamento del colorificio che verrà dislocato a fianco del nuovo stabile, una ridefinizione della logistica esterna con percorsi separati per mezzi pesanti e autovetture, la realizzazione di nuovi parcheggi esterni per il pubblico, e infine, ma non meno importante, la realizzazione di un importante impianto fotovoltaico che ci permetterà di ottenere l’indipendenza energetica dalla rete. Inoltre contestualmente installeremo anche una palina per la ricarica delle auto elettriche nel parcheggio di fronte alla sala mostra, offrendo la possibilità ai nostri clienti di ricaricare l'autovettura mentre visitano lo showroom. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Ai nostri fornitori non offriamo consigli, ma la possibilità di realizzare una filiera più corta e la garanzia di una penetrazione sul territorio efficace e performante. Solo lavorando da partner, e non con rapporti classici fornitorecliente, possiamo ottenere grandi risultati ed esser vincenti insieme sul territorio. Questo è l’obiettivo di Ideale, il nuovo gruppo di imprenditori che abbiamo contribuito a formare quest’anno. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Ovviamente l’emergenza covid-19 è stata devastante per tutto il mercato. Al fine di poter rimanere aperti abbiamo applicato al pavimento divisori da un metro, per indicare alla clientela le distanze da tenere tra una persona e l’altra, e definito percorsi obbligatori tra gli scaffali. Abbiamo installato schermi in plexiglas con finestrella sui banchi informazioni e dotato tutto il personale di dispositivi di protezione individuale, come mascherine e guanti monouso. È stato introdotto un forte turnover per i dipendenti dei settori che sono rimasti aperti e abbiamo incrementato le consegne a domicilio, con l’introduzione di nuovi servizi veloci a basso costo. Siamo riamasti aperti e rimaniamo punto di riferimento per quei cantieri sensibili che non hanno potuto fermarsi.

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PIÙ ATTENZIONE AI PAVIMENTI crescendo di più e quali invece sono in calo? Per le imprese tiene l’edilizia pesante, colle, cementi e mattoni, solai, e c’è un trend di crescita nel laterizio. Per il privato, invece, va per la maggiore la ristrutturazione dei bagni.

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CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: DIMENSIONE EDILIZIA SRL • Sede legale: Via Eugubina, 63 - 06081 Petrignano di Assisi (Perugia) • Telefono: 075.8039041 • Sito internet: www.dimensioneedilizia.it • Email: commerciale@dimensioneedilizia.it • Anno di fondazione: 1976 • Amministratore: Luigino Bordichini • Responsabile ufficio acquisti: Luigino Bordichini • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 2 • Superficie coperta: 1600 mq • Superficie scoperta: 1000 mq • Dipendenti: 10 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? A inizio 2019 abbiamo acquisito un nuovo punto vendita a San Demetrio Ne’ Vestini, in provincia de L’Aquila, che abbiamo adibito a sala mostra. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno abbastanza positivo. Il trend stava interessando anche i primi mesi del 2020, ma con l’emergenza

Luigino Bordichini

sanitaria da covid-19 si è fermato un po’ tutto. Le previsioni a gennaio erano molto positive, il trend di fatturato era positivo rispetto agli altri anni, c’era un barlume di ripresa, adesso siamo messi a dura prova. Come si compone la vostra clientela? Per il magazzino edile sono per la maggior parte imprese, per lo showroom anche privati, architetti e geometri. Quali sono i prodotti che stanno

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Al momento siamo abbastanza completi come offerta. Sul fronte dei nuovi prodotti la nostra attenzione è rivolta principalmente al settore dei pavimenti, in particolare intendiamo aprire una parte degli showroom all’esposizione dei parquet e pavimenti vinilici. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? I nostri clienti apprezzano il fatto che siamo un’azienda famigliare, sempre presente in maniera flessibile e costante. Siamo molto forti per quanto riguarda i servizi e questo nel lungo periodo paga. Offriamo un servizio chiavi in mano, dalla progettazione alla realizzazione, con servizio di sopralluogo per rilievo misure, render 3D delle ambientazioni, preventivazione, trasporto e consegna del materiale, gestione del cantiere, finanziamenti a tasso agevolato, assistenza post-vendita. Ai neo sposi offriamo anche un servizio lista nozze. Quali zone geografiche servite? Serviamo principalmente Umbria, Abruzzo, Lazio e Campania, ma effettuiamo forniture anche in altre regioni. Una volta siamo arrivati fino in Germania. Come presidiate la vostra area di riferimento? Proprio per garantire ai nostri clienti un servizio di qualità, abbiamo deciso di selezionare i fornitori con cui lavorare, optando per aziende italiane in grado di fornirci assistenza sul territorio. Inoltre cerchiamo fornitori che collaborino con noi in maniera privilegiata, in modo da crearci un mercato

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esclusivo e battere così la concorrenza.

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Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? La concorrenza maggiore viene dalla grande distribuzione di insegna estera. Le altre rivendite non ci spaventano invece molto, proprio perché puntiamo a scegliere prodotti esclusivi, che il cliente può trovare solo da noi. Come gestite la logistica? Per la consegna ci avvaliamo di nostri mezzi, mentre per il reperimento merci ci avvaliamo di un autotrasportatore. Comunque dipende molto dalle distanze. Fate attività di marketing e comunicazione? Usiamo molto il sito internet e i social network, abbiamo realizzato delle promozioni su Facebook che ci hanno portato diversi lavori di ristrutturazione. Nel reperimento di nuovi clienti, ci aiuta molto anche il passaparola. In passato abbiamo partecipato anche a delle fiere locali. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Con un mercato in continua evoluzione, fare formazione è assolutamente necessario. La formazione esterna presso i fornitori ammonta a circa 4-5 volte all’anno, e va dai corsi di formazione sui materiali a quelli sulla posa, dove portiamo anche gli applicatori. In azienda invece facciamo due-tre corsi all’anno. Poi sui nuovi prodotti l’attività di formazione è costante grazie agli agenti di zona, che una volta al mese ci illustrano le novità.

via siamo molto contenti del team che si è creato con i nostri fornitori. Le aziende con cui collaboriamo, ormai storicamente, sono sempre molto precise e puntuali. L’emergenza coronavirus ha

impattato sulla vostra attività? Il mercato è bloccato e la preoccupazione più grande è quella di dare risposte concrete sul reperimento dei materiali ai nostri clienti, alcuni dei quali hanno cantieri già avviati.

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Avevamo in programma alcuni progetti, ma ora abbiamo rimesso tutto in discussione. Il 2020 è l’anno in cui dovremo rimboccarci le maniche, e il 2021 speriamo di realizzare quello che avevamo in mente. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Ci sono sempre cose da migliorare, tutta-

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TRA I TREND ANCHE LE FINITURE BIO DOSSIER RIVENDITE

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Ragione sociale completa: EBLI EDILIZIA SRL Sede legale: Via Doss Trento, 11 – 38122 - Trento Telefono: 0461.982506 Sito internet: www.ebliedilizia.com Email: info@ebliedilizia.com Anno di fondazione: 1965 Titolare: Renzo, Marco e Stefano Ebli Responsabile ufficio acquisti: Marco Ebli Numero punti vendita materiali edili: 3 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 6000 mq Superficie scoperta: 10900 mq Dipendenti: 18 Fornitori partner: Mapei, Eclisse, Italcementi, Polyglass, Fassa Bortolo, Roefix e tanti altri principali produttori italiani • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Consorzio Cometa fino a dicembre 2019

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel 2019 abbiamo aperto un nuovo punto vendita sempre in Trentino, localizzato a Castel Ivano in Valsugana. Questa nuova apertura ha rafforzato la nostra presenza in valle: già da sette anni siamo infatti presenti anche a Pergine Valsugana e dal 1965 con la sede principale e storica di Trento. Nell’autunno 2019 abbiamo cominciato l’ampliamento proprio della sede di Trento, con la costruzione di un nuovo interrato per garantire lo stoccaggio di quantità sempre maggiori di prodotti, come richiede oggi il mercato.

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La nostra clientela è molto varia: passiamo dall’impresa strutturata, che esegue lavori importanti anche fuori provincia di Trento, all’artigiano che esegue le piccole ristrutturazioni, dalle grosse ditte che eseguono massetti, pavimenti industriali a squadre di posa di piastrelle e autobloccanti. Ci sono anche i privati che ristrutturano il loro immobile. In più, già da qualche anno, è nata una collaborazione con molti studi tecnici.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno molto proficuo dal punto di vista del fatturato, che ci ha regalato molte soddisfazioni rispetto agli anni precedenti. Pensavamo di proseguire il 2020 con questo trend ma, a causa dell’emergenza sanitaria mondiale legata al coronavirus, tutte le aspettative sono pressoché sfumate.

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sicuramente i prodotti che negli ultimi anni stanno crescendo di più sono i sistemi a secco, con cartongesso e lastre ad alta densità che hanno preso il sopravvento sulle compartimentazioni in laterizio, grazie alla velocità di posa e alle superiori certificazioni acustiche e al fuoco. Si lavora molto bene anche con le malte speciali da ripristino, sia per lavori stradali che per lavori di rinforzo di solai e murature vecchie. La clientela si è spostata molto anche su malte e finiture bio.

Come si compone la vostra clientela?

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro?

Da sinistra, Marco, Renzo e Stefano Ebli

Siamo sempre aperti ai nuovi prodotti che ci vengono presentati, anche perché proporre novità e prodotti innovativi ci stimola nel nostro lavoro quotidiano. Siamo anche fortunati che Klimahouse, una delle fiere edili di punta negli ultimi anni, si svolga nella vicina Bolzano: facendovi visita annualmente si prende spunto delle novità che propone il mercato. Quali zone geografiche servite? Serviamo tutta la provincia di Trento, con maggiore concentrazione su Trento e dintorni, e la Valsugana, nelle cittadine di Pergine-LevicoBorgo vicino alle nostre due filiali. Avendo però anche una ditta di autotrasporti conto terzi, ci spostiamo senza problemi nella provincia di Bolzano e nelle altre province limitrofe. Come presidiate la vostra area di riferimento? Con la nostra professionalità e serietà aziendale riusciamo a farci conoscere e apprezzare dalla clientela che ci sostiene con il passaparola. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Per fortuna la grande distribuzione non ha ancora punti vendita in zona, però ci trovia-

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mo in concorrenza con grosse rivendite ben strutturate che provengono da fuori Trento e provincia.

in cantiere nel giro di poche ore ed esaudire tutte le richieste dei nostri clienti, ultimamente sempre più esigenti.

Come gestite la logistica? La forza logistica di Ebli Edilizia riguarda il servizio: grazie alla nostra ditta di autotrasporti eseguiamo quotidianamente trasporti in tutto il Nord Italia. Riusciamo a spedire il materiale

Fate attività di marketing e comunicazione? Il nostro marketing si basa perlopiù su inserzioni su quotidiani locali e partecipazione a fiere locali in concomitanza di feste.

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Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Partecipiamo molto volentieri ai corsi di formazione dei nostri fornitori per tenere sempre aggiornato il nostro personale. Se è possibile, per tenere aggiornata la nostra clientela, cerchiamo anche di proporre dei corsi mirati su alcuni prodotti in collaborazione con i fornitori, che solitamente teniamo presso sedi esterne. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Essendo Ebli Edilizia una delle prime rivendite di Trento dal 1965, fortunatamente il rapporto con i nostri fornitori è ottimo, molto longevo e di amicizia. In particolare siamo dell’idea che se un prodotto va bene e si promuove bene, non debba essere sostituito con un prodotto più economico che spinge per entrare sul mercato. Questa è una cosa che i nostri fornitori sanno di noi.

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FOCUS SULLE SOLUZIONI ANTISISMICHE Durante il post terremoto abbiamo acquisito anche imprese più grandi arrivate da fuori regione.

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• Ragione sociale completa: EDILCASA CACCAMO SRL

• Sede legale: Via Nazionale 96-98 • • • •

62020 Serapetrona (Macerata) Telefono: 0733.905521-2 Sito internet: www.arredobagnomaterialiedili.com Email: info@edilcasa-caccamo.com Anno di fondazione: 1963 come ditta individuale; 1972 come srl Presidente Cda: Claudio Eustacchi

• • Responsabile ufficio acquisti: Claudio Eustacchi

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Claudio Eustacchi

Fatturato 2019: 7.967.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 3 Numero showroom: 3 Superficie coperta: 2000 mq (showroom); 3000 mq (ferramenta e magazzini)

• Superficie scoperta: 20000 mq (3 punti vendita) • Dipendenti: 33 dipendenti + 4 agenti di commercio • Fornitori partner: Mapei, Kerakoll, Soprema, Knauf, Wierer, Toppetti 2, FBM, Egger, Norica, General Membrane (edilizia); Kapriol, Makita, Fischer (ferramenta); Casalgrande Padana, Ceramica Castelvetro, Gruppo Fincibec, Paul Ceramica, Gruppo Iris Ceramica, Original Parquet, Salis Parquet, Mafi (ceramiche e parquet); Laminox, Edilkamin (riscaldamento); Geberit, Pozzi Ginori, Rubinetterie F.lli Frattini, Box Docce 2 B, Berloni Bagno, Hafro Geromin (arredobagno) • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Consorzio Intesa

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Il 6 luglio 2019 nella sede di Serrapetrona abbiamo inaugurato il nuovo showroom e il nuovo spazio ferramenta di 900 metri quadri dedicato al settore edile, aperto già a dicembre 2018. Successivamente, abbiamo dato inizio a una radicale ristrutturazione interna dello showroom di Civitanova Marche.

un ulteriore incremento almeno del 10%: i primi due mesi sono stati ottimi, ora però tutto è condizionato all’emergenza coronavirus. Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è composta principalmente da piccole imprese artigiane, privati e tecnici.

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? I prodotti in ascesa sono soprattutto quelli legati al consolidamento e al rinforzo strutturale, le soluzioni antisismiche, gli isolanti per coperture e cappotti, oltre al legno strutturale per coperture e solai. Sono invece in calo i laterizi e le murature in genere, sostituiti in buona parte da soluzioni a secco come il cartongesso. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Abbiamo approcciato il mercato degli infissi per esterno, ma con scarso successo. Per il resto siamo molto completi nell’offerta. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo sopralluoghi in cantiere per consigli tecnici e misurazioni, supporto tecnico pre e post vendita a professionisti e imprese, progettazione in 3D di pavimenti e bagni e relativi schemi di posa, consigli sulla pulizia e manutenzione dei materiali. Offriamo inoltre informazioni relative ai documenti necessari per usufruire degli incentivi fiscali sulla ristrutturazione e il risparmio energetico, e informazioni sull’applicazione corretta delle varie aliquote Iva in base al tipo di intervento. Quali zone geografiche servite? Siamo presenti nelle Marche attraverso la sede di Serrapetrona e il punto vendita di

A livello di mercato, com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Nel 2019 abbiamo riscontrato un incremento di fatturato del 10%, dovuto soprattutto all’avvio di diversi cantieri di ricostruzione leggera post-sisma. Nel 2020 ci aspettavamo

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Civitanova Marche. Copriamo per intero le provincie di Macerata e Fermo, e marginalmente anche quella di Ascoli Piceno. Arriviamo anche in Umbria e nel Lazio, nel raggio di 50 chilometri dal punto vendita di Cascia (Perugia). Come presidiate la vostra area di riferimento? Oltre ai tre punti vendita con il personale interno, la nostra organizzazione si avvale di quattro agenti di commercio e due tecnici che operano principalmente fuori sede nei vari cantieri del territorio. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Realtà simili alla nostra sono presenti quasi in ogni comune e pertanto ci dobbiamo confrontare ogni giorno con loro. I più difficili da contrastare però sono i produttori stessi e le

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industrie che vanno direttamente sul mercato applicando alle imprese prezzi da rivenditore. Come gestite la logistica? La nostra organizzazione conta di quattro camion muniti di autogrù di nostra proprietà, guidati da autisti della Edilcasa Caccamo, oltre a quattro furgoncini per piccole consegne. Fate attività di marketing e comunicazione? Abbiamo investito molto nel nostro sito internet, su Facebook e Instagram, inoltre facciamo delle uscite su settimanali e quotidiani locali. Sosteniamo anche molte iniziative ludiche e sportive a livello locale: ormai da più di un decennio siamo sponsor della Lube Volley di Civitanova Marche, campione d’Italia e d’Europa nel 2019. In più organizziamo, in maniera cadenzata, incontri con i nostri fornitori partner rivolti a tecnici e imprese.

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Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Oltre alla formazione continua sui prodotti, sicurezza e qualità, programmi da disegno e gestionale, nel 2019 abbiamo effettuato durante gli orari di lavoro un corso base di lingua inglese di 100 ore presso la nostra sede principale. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? È stato avviato il rinnovamento totale dello showroom di Civitanova Marche che verrà completato entro la primavera del 2021. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Il consiglio più importante è di natura commerciale. Per noi è fondamentale che i nostri partner si affidino a ragazzi giovani, da formare, che abbiano voglia di crescere e migliorarsi al fine avere un riferimento che ci dia risposte precise e celeri nel momento del bisogno. Il cliente non aspetta. Chi lo ha fatto ha potuto riscontrare eccellenti risultati. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Abbiamo deciso di chiudere le nostre attività il 13 marzo per la salvaguardia del nostro personale e di tutti i clienti. Non c’è valore più importante della vita umana e del futuro nostro e dei nostri figli.

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CI INGRANDIAMO ALL'ESTERNO DOSSIER RIVENDITE

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Ragione sociale completa: EDIL LOPERFIDO SRL Sede legale: Via Nazionale, 67 - 75100 Matera Telefono: 0835.385051 Sito internet: www.edilloperfido.com Email: emalop82@gmail.com Anno di fondazione: 1963 Titolare: Emanuele Loperfido Responsabile ufficio acquisti: Igor Commisso Fatturato 2019: 5.000.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 1200 mq (showroom); Francesco Loperfido Emanuele Loperfido 3500 mq (magazzino) Superficie scoperta: 6000 mq Dipendenti: 13 Fornitori partner: Mapei, Knauf, Scrigno, Catalano, Sant’Agostino, Florim, Flaminia, Raimondi, Mirage, Atlas, Fila, Mobilcrab, Bertolotto, Inkiostro Bianco, Montolit, Dewalt, Usag, Fassa, Profilpas,Volteco, Fir, Ritmonio, Edilkamin, Cp Parquet, Alfaforni Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Made

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel corso dell’anno 2019 la nostra rivendita ha consolidato la propria posizione di mercato nell’ambito territoriale di riferimento e ha puntato a una espansione sostenibile verso i territori limitrofi. A riguardo si è pensato subito di investire nel capitale umano, implementando l’assunzione di due giovani e promettenti risorse: una impiegata nella vendita diretta in ambiente showroom e l’altra impegnata nella vendita del materiale edile strettamente legato alle finiture tecniche e alle nuove soluzioni costruttive, ambito in cui è richiesta una sempre maggiore formazione specifica e orientata alla conoscenza dei materiali.

alcuni lavori di prestigio legati al recupero dei siti storici della città e alla costruzione di nuovi alberghi con elevata capacità di accoglienza e comfort. La speranza per il 2020 era sicuramente quella di consolidare questo trend

e di operare ancora nel settore del recupero e delle ristrutturazioni d’eccellenza. Come si compone la vostra clientela?

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019, forti della spinta produttiva creata da Matera Capitale Europea della Cultura, è stato sicuramente un anno importante, che ha segnato un nuovo slancio produttivo nel mercato edilizio, soprattutto in ambito di riconversione immobiliare a favore della creazione di strutture ricettive. Sono da ricordare

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La nostra clientela si compone per il 50% di imprese edili di dimensioni importanti, per il 20% di piccoli artigiani, per il 20% da privati e per il 10% da progettisti. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Negli ultimi anni abbiamo osservato una crescita di vendita per i sistemi a secco, finiture e arredobagno. Cala, invece, tutto ciò che resta legato all’edilizia pesante. Resta sostanzialmente stabile il mercato della vendita del gres porcellanato e finiture similari, con una contrazione del prodotto di fascia medio-bassa a favore del prodotto più alto di gamma. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Sì, per il futuro vorremmo introdurre articoli per l'arredo da esterno, garden e similari, considerando l’ampliarsi del concetto di Living. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti da sempre offriamo l’assistenza in cantiere, sopralluoghi, preventivi e realizzazione di progetti in 3D, oltre a effettuare un consuntivo di fine lavori per testare la loro soddisfazione. Quali zone geografiche servite? Principalmente ci orientiamo sulla fascia territoriale dell’Alta Murgia, dunque Matera, la sua provincia e il sud-est barese. Come presidiate la vostra area di riferimento? Presidiamo il nostro business, attraverso i social e il nostro personale specializzato che presidia i cantieri di competenza. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Un competitor che si affaccia con sempre maggiore decisione sul mercato è riconducibile all’e-commerce. Ovviamente per una porzione di business, non per tutti i prodotti edili in senso lato, soprattutto non per quelli in cui la consulenza diretta e il supporto di prossimità in vendita restano ancora un valore aggiunto.

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Come gestite la logistica? Gestiamo la logistica attraverso una risorsa specializzata che cura e ottimizza i trasporti da e per i fornitori. Per la nostra clientela garantiamo oltre al canonico servizio di vendita e consegna a domicilio, anche un servizio di imballaggio ad hoc, in caso di trasporto di materiale fragile oppure di dimensioni fuori standard. Fate attività di marketing e comunicazione? L’attività di marketing è un nostro caposaldo, su cui da sempre siamo protesi, con metodologie miste, ovvero sito web, social e, in maniera stagionale, merchandising brandizzato. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? La formazione è un altro importante tassello della nostra struttura. Non ricordo un anno in cui abbiamo dedicato meno di cinquanta ore alla formazione. Avete in programma nuovi progetti e investimenti?

Il nostro nuovo obiettivo è sicuramente lo showroom dell’edilizia, con attrezzature e abbigliamento da lavoro e un’area demo in cui far testare le attrezzature. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Ci piace pensare che i nostri partner storici, e i nostri produttori in generale, diventino sempre più smart, più rapidi in attività essenziali, quali quotazioni di prodotti, ordinativi e assistenza alla vendita. In un’unica parola accorciare ed efficientare la filiera distributiva. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? La situazione attuale non era immaginabile e ci ha colti di sorpresa. Ci stiamo abituando, e ci dovremo sempre più abituare, a un modo nuovo di lavorare: il distanziamento sociale potrà influire negativamente su un settore come il nostro che è ancora fatto di strettissime relazioni sociali. A riguardo abbiamo programmato la riapertura, garantendo la sicurezza attraverso percorsi dedicati e un programma finanziario adeguato.

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ORA ANCHE PRODOTTI PER LA SANIFICAZIONE CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: EDILNOL SPA • Sede legale: Via delle Fabbriche Nuove, 17 13856 Vigliano Biellese (Biella) • Telefono: 015.8129900 • Sito internet: www.edilnol.it • Email: home@edilnol.it • Anno di fondazione: 1981 • Titolare: Antonio Trada • Responsabile ufficio acquisti: Riccardo Castriconi • Fatturato 2019: 22.000.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 4 • Superficie scoperta: 70000 mq • Dipendenti: 55 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Deus, Uni.Edil

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel maggio scorso abbiamo inaugurato una nuova area espositiva destinata a cucine, arredamento, e complementi. Tale apertura è stata enfatizzata dalla presenza dello chef Bruno Barbieri e altri ospiti speciali, grazie ai quali abbiamo coinvolto oltre 5 mila persone. È stato un evento di successo che ha avviato alla grande le nuove attività. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020?

Antonio Trada al centro con Camillo Trada (a sinistra) e Andrea Pirali (a destra)

Il 2019 è stato un anno importante per quanto riguarda la diversificazione e l’orientamento verso nuovi clienti, messa in atto grazie allo sviluppo dei nuovo showroom. Il 2020 si prospetta un anno di assestamento e consolidamento di quanto avviato lo scorso anno.

crescendo di più e quali invece sono in calo? I settori più in difficoltà sono quelli legati all’edilizia, motivo per cui la nostra attenzione si è spostata maggiormente verso la riqualificazione e la proposta dei contenuti per la casa.

Come si compone la vostra clientela? Grazie alla diversificazione messa in atto, la nostra clientela comprende imprese, privati, progettisti, artigiani. Negli ultimi anni il rapporto con i privati si è decisamente intensificato.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Con l’apertura dei nuovi spazi espositivi ora possiamo garantire un’offerta a 360 gradi per quanto riguarda il mondo della casa e dell’edilizia. Tuttavia, siamo sempre alla ricerca di prodotti innovativi per essere sempre al passo

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Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Offriamo un servizio completo di progettazione, rilievo misure, consulenza, e assistenza post vendita. Quali zone geografiche servite? Serviamo principalmente Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria. Abbiamo anche rapporti importanti con clienti in Europa, Africa e America del Sud. Come presidiate la vostra area di riferimento? Siamo presenti con vendita diretta al dettaglio e all’ingrosso nella sede Vigliano Biellese. Operiamo con consegne con nostri mezzi entro i 100 km di distanza. Siamo attivi anche con vendita online, con consegna tramite nostri mezzi o trasportatori esterni Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? La grande distribuzione è sempre il nemico più temuto, ma grazie alla qualità dei marchi rappresentati e all’efficienza del nostro servizio vendita e post vendita, non sentiamo in maniera sostanziale la loro concorrenza. Abbiamo saputo differenziarci proponendo alla clientela un servizio completamente diverso, più ampio e qualificato di quello che i nostri competitor sono in grado di offrire. Come gestite la logistica?

Siamo costantemente al lavoro per migliorare la nostra efficienza di magazzino, riorganizzando gli spazi all’interno della nostra azienda. Fate attività di marketing e comunicazione? Alla comunicazione riserviamo circa il 2% del fatturato, con attività sia su carta che digitali. Sponsorizziamo la squadra locale di basket, la Edilnol Pallacanestro Biella, che milita nel campionato Nazionale A2, e organizziamo diversi eventi di richiamo con personaggi dello spettacolo. Abbiamo anche sviluppato servizi di marketing digitale e facciamo e-commerce, soprattutto sul pellet. Stiamo infine lavorando ad una tessera di fidelizzazione dedicata ai nostri clienti e non solo. Utilizziamo anche i social media come Facebook e Instagram per ampliare la nostra copertura di mercato. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Siamo molto attenti alla formazione del nostro personale e organizziamo spesso visite presso le aziende dei nostri fornitori per avere costanti aggiornamenti sulle ultime novità tecniche e commerciali. Lo stesso avviene per i nostri clienti professionisti ed imprese, che teniamo

costantemente informati sui prodotti da noi trattati. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Abbiamo progetti in fase di studio di fattibilità, non ancora qualificabili e quantificabili. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Al momento siamo ovviamente in attesa di capire quale sarà il futuro generale del mercato, debilitato dalla diffusione del covid-19. Sarà importante pensare a nuovi modi innovativi di proporsi alla clientela. Ci siamo già attivati per la progettazione a distanza e studieremo sicuramente altro per il futuro. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Abbiamo avviato attività di smart working, servizi di progettazione a distanza tramite applicazioni per meeting online e condivisione digitale dei progetti. Abbiamo aggiunto ai servizi e prodotti offerti tutto quello che riguarda l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti, nonché la fornitura di dispositivi di protezione individuale.

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con le nuove esigenze di mercato. Con l’attuale realtà legata al coronavirus ci stiamo attivando anche per offrire prodotti e servizi legati all’igienizzazione e sanificazione degli ambienti.


LA DIFFICILE CONCORRENZA DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: FRANZOSI EDILIZIA SRL • Sede legale: Via Bertarino, 26 – 15057 Tortona (Alessandria) • Telefono: 0131.821145 • Sito internet: www.gruppofranzosi.it – www.franzosiedilizia.it • Email: edilizia@gruppofranzosi.it • Anno di fondazione: 2000, ma deriva dalla precedente società Franzosi Cementi fondata nel 1960 • Titolare: Franzosi S.p.A. quale holding • Responsabile ufficio acquisti: Alberto Scarampi Alberto Franzosi • Fatturato 2019: 3.267.000,00 euro Responsabile Tecnico • Numero punti vendita materiali edili: 2 diretti + 1 deposito del Gruppo • Numero showroom: nessuno • Superficie coperta: 7000 mq • Superficie scoperta: 21500 mq • Dipendenti: 18 • Fornitori partner: Weber, Cementi Rossi, Latercom, Camon, Ferriere Nord, Sika e altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel 2019 abbiamo allestito con materiali edili di nostra fornitura il magazzino della collegata Franzosi Cave srl presso la sede di Basaluzzo (ALlessandria), nei pressi di Novi Ligure al fine di rendere disponibili i nostri prodotti alla clientela operante nella valle d’Orba sino ai comuni di Ovada e oltre. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Purtroppo, nonostante gli sforzi commerciali messi in campo, il 2019 ha fatto registrare un nuovo leggero calo del fatturato in gran parte determinato dal perdurare della crisi del settore e dall’incremento della spinta concorrenziale. Il 2020, complice la diffusione del covid-19, probabilmente farà segnare un nuovo calo del fatturato che stimiamo tra il 5 ed il 10% a seconda del perdurare della crisi sanitaria.

clientela? Circa il 70% del nostro fatturato è composto da imprese edili, un 20% da artigiani e il restante da altri soggetti tra cui la clientela privata. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Calano i laterizi e il cemento in sacchi, quindi tutti i prodotti tradizionali, e aumentano i

materiali per strutture a secco con in testa il cartongesso e gli isolanti, intesi anche come cappotti completi ordinati su misura. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Si sta valutando l’opportunità di attivare un vero e proprio settore vernici, tramite l’inserimento di tintometri professionali per la produzione interna delle tinte (che già commercializziamo) da destinare prevalentemente alle imprese edili. È in studio anche una gamma di prodotti di largo consumo a marchio proprio, realizzati dai migliori produttori italiani da noi direttamente selezionati, per fornire ai nostri clienti prodotti controllati e da noi direttamente testati. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Forniamo tutta la consulenza necessaria in materia tecnica e giuridica sull’utilizzo dei prodotti per indirizzare al meglio il processo di acquisto. Poi seguiamo il cliente nelle procedure di certificazione e collaudo delle opere eseguite con i nostri prodotti. Il tutto per garantire un processo di acquisto e di messa in opera efficiente ed economico, che non si limiti alla mera ricerca del prodotto a basso prezzo. Quali zone geografiche servite? Operiamo a cavallo tra Piemonte e Lombardia nelle provincie di Alessandria, Pavia e marginalmente a Genova e Piacenza. La necessità

Deposito manufatti cemento Tortona

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Avete in programma nuovi progetti e investimenti? L’apertura del settore vernici e tinte, oltre all’acquisto dei necessari materiali e all’allestimento di specifici locali all’interno dei punti vendita, richiederà la formazione specifica di parte del personale già presente in azienda e, probabilmente, l’assunzione di addetti dedicati. I prodotti a marchio, invece, richiedono una grossa attività di selezione dei fornitori, ma non implicano investimenti specifici in termini strutturali o di personale in quanto si utilizzano prettamente risorse interne.

Deposito laterizi magazzino Voghera

di essere capillari in un territorio anche molto variegato dal punto di vista morfologico non ci consente di allargare oltre il nostro raggio di azione, con il rischio di perdere in efficienza. Come presidiate la vostra area di riferimento? L’azienda fortunatamente è ben conosciuta e radicata sul territorio. Ci si avvale comunque di funzionari commerciali che operano per il gruppo a cui apparteniamo per il mantenimento dei contatti con il territorio e i clienti. Nostro punto di forza è proprio l’appartenenza ad un gruppo di aziende che possono fornire prodotti e servizi per l’edilizia a 360 gradi, dalle fondazioni al tetto, consentendoci di essere presenti sul cantiere sin dalle sue prime fasi. Scavi, calcestruzzo preconfezionato, ferro sagomato, legname, materiali edili, servizi di noleggio, recupero rifiuti sono solo alcuni dei prodotti e servizi che mettiamo a disposizione della clientela sul territorio. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? I rivenditori appartenenti a gruppi con elevato numero di filiali (anche se non ascrivibili alla GDO o ai gruppi di acquisto) sono quelli che spaventano di più, in quanto sanno spesso coniugare prezzi aggressivi a un buon grado di assistenza pre e post vendita. Tali politiche, fortunatamente, non durano per tempi lunghissimi in quanto, anche per loro, non sono sempre sostenibili a causa degli elevati costi di struttura. Il radicamento sul territorio,

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sicurezza che vengono organizzati internamente, la restante formazione viene in gran parte fornita direttamente dai produttori dei materiali trattati.

quindi, tende a prevalere alla lunga e, pur con fatturati non più ai livelli pr- crisi, ci consente di stare fermamente sul mercato. Come gestite la logistica? Gli scambi di materiale tra le sedi avvengono in gran parte con mezzi propri che sono poi quelli che utilizziamo per servire i clienti sui cantieri. Per l’approvvigionamento dei prodotti, invece, si utilizzano in gran parte trasportatori esterni, spesso legati ai fornitori, che coniugano efficienza ed economicità. La capillarità nelle consegne sul cantiere con mezzi tecnicamente adeguati è un punto di forza sempre più apprezzato dal cliente. Fate attività di marketing e comunicazione? Ci affidiamo in via pressoché esclusiva al sito web e ai social per la comunicazione, al netto di qualche operazione di mailing. A livello di holding, poi, siamo attivi in ambito di CSR, non soltanto con riferimento agli stakeholder interni ma anche alla comunità all’interno della quale le aziende operano, con evidenti ritorni in termini di reputation. Per le attività più prettamente promozionali, preferiamo affidarci ai funzionari commerciali. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? La quota è variabile e comunque tendenzialmente crescente data la sempre maggiore “delicatezza” e professionalità dei prodotti di punta. A parte i corsi obbligatori per la

Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Una migliore gestione del mercato evitando, quando possibile, la vendita diretta al cliente finale che “scavalca” il rivenditore mettendolo in difficoltà, non riuscendo poi a dare quei servizi pre e post vendita che solo i rivenditori riescono, e devono, dare. Meglio incrementare la formazione, magari obbligatoria, dei rivenditori e appoggiarsi a questi per veicolare i loro prodotti sul mercato, risparmiando sulla loro rete vendita. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Gli ultimi provvedimenti governativi, da noi anticipati di una settimana per senso civico e rispetto nei confronti dei nostri collaboratori e loro famigliari, dovrebbero aver determinato un livellamento verso la chiusura totale delle attività, anche se qualche magazzino, aggirando la norma, resta comunque aperto dimostrando disprezzo per la legalità e completa mancanza di sensibilità nei confronti dei dipendenti e della comunità in generale. Questa situazione non lascia alcuno spazio per limitare i danni, non resta altro da fare che attendere la riapertura sperando di recuperare il fatturato perso in questo periodo di fermo. Fondamentali saranno certamente i provvedimenti che il governo metterà in campo per dare sostegno all’economia in generale e all’edilizia in particolare quale settore trainante.

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SCOMMETTIAMO SULL'ARREDAMENTO DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • • • • • • • • • • • • • • •

Ragione sociale completa: FRATELLI PELLIZZARI SPA Sede legale: Via Vignaga, 31 – 36071 Arzignano (Vicenza) Telefono: 0444 649038 Sito internet: www.fratellipellizzari.it Email: michele@fratellipellizzari.com Anno di fondazione: 1967 Titolare: Michele Pellizzari Responsabile ufficio acquisti: Diego Caldara Fatturato 2019: 9.600.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 2 Numero showroom: 2 Superficie coperta: 6000 mq Superficie scoperta: 10000 mq Dipendenti: 40 Fornitori partner: Florim, Lea Ceramiche, Catalano, Pozzi Ginori, Immergas, Italcementi, Kerakoll • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: MecStore

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Abbiamo spinto molto sulla realizzazione di bagni con la formula chiavi in mano e su lavori per la trasformazione vasca in doccia. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è andato bene, sono aumentate le vendite sia di materiali edili che di materiale idraulico, oltre che di pavimenti e arredobagno. Tuttavia fare previsioni per il 2020 è impossibile perché tutto è legato alla diffusione del covid-19: finché non saranno ridotti i rischi di contagio, il nostro settore sarà bloccato.

Michele e Chiara Pellizzari

posa. Sono invece calate nettamente le richieste di pavimenti di fascia media o medio-bassa: ormai i clienti, per questi acquisti, si indirizzano verso le multinazionali francesi. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Vorremmo puntare sull’arredamento. Il settore cucine lo conosciamo, nei prossimi mesi vorremmo riuscire ad ampliare l’offerta anche agli altri elementi di arredo: luci, camere, tavoli, eccetera. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti?

Offriamo progettazione e rendering 3D (a pagamento), consegna in cantiere, installazione, smaltimento dei rifiuti. Quali zone geografiche servite? Le provincie di Vicenza e Verona. Come presidiate la vostra area di riferimento? Utilizziamo prevalentemente i social e comunichiamo con i professionisti e progettisti. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Se prima il principale concorrente era la Gdo,

Come si compone la vostra clientela? Circa il 50% dei nostri clienti sono privati, mentre il restante 50% è composto da piccoli artigiani e piccole imprese edili. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sta crescendo molto la richiesta di piastrelle in gres di grande formato, che presentano notevoli difficoltà e rischi nelle fasi di movimentazione e

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Come gestite la logistica? Da sempre direttamente, tramite nostri mezzi. Fate attività di marketing e comunicazione? Utilizziamo prevalentemente i social, illustrando i lavori che facciamo sia con foto che con video. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Circa un paio d’ore alla settimana. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Stiamo cercando uno spazio di vendita nelle citta di Verona e Vicenza per presidiare più da vicino questi due mercati. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Sarebbe importante che ci aiutassero ad alzare il prezzo atteso nella mente dei clienti. Oggi, grazie alla Gdo, il cliente ritiene normale che un mobile da bagno costi 190 euro e una piastrella 6 euro. Per noi è molto difficile alzare l’asticella, pur spiegando le differenze tra un prodotto economico e uno di qualità. Alcuni produttori, per esempio quelli delle cucine, sono bravi in questo senso, occorre imparare da loro. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? L’impatto è pesantissimo, sia diretto che indiretto. I nostri due negozi sono rimasti chiusi: questo significa lavori non realizzati, che non potremo recuperare a meno di non lavorare anche di notte. Questo succede tra l’altro nel periodo migliore dell’anno, dove si riesce a lavorare di più: il calo di fatturato dovuto a questi due mesi sarà di almeno un 20%. Più difficile valutare l’impatto indiretto, cioè gli strascichi nei mesi successivi alla riapertura, a causa della crisi economica che seguirà quella sanitaria. Per limitare i danni abbiamo cercato fin da subito di fare consegne a domicilio dei materiali, dialogando da remoto con i clienti ma chiaramente è una operatività molto limitata e non soddisfacente.

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ora ci confrontiamo sempre più spesso con gli operatori contract che offrono servizi chiavi in mano.


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PIÙ ASSISTENZA DAI PRODUTTORI Quali zone geografiche servite? La provincia di Savona.

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CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: F.LLI TROTTA SRL • Sede legale: Via Calice, 22 - 17024 Finale Ligure (Savona) • Telefono: 019.690763 • Sito internet: www.flli-trotta.ristrutturaconmade.it • Email: info@trottaedilizia.it • Anno di fondazione: 1972 • Titolari: Luigi e Mario Trotta • Responsabile ufficio acquisti: Giuseppe Trotta • Fatturato 2019: 2.100.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 1 Mario Trotta • Superficie coperta: 1500 mq • Superficie scoperta: 2000 mq • Dipendenti: 3 soci + 7 dipendenti • Fornitori partner: Mapei, Marazzi, Fassa Bortolo, Cromology • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Made

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Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo rivisitato lo showroom.

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sta crescendo molto il cartongesso.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 ha segnato +7%.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Sì, i rivestimenti innovativi.

Come si compone la vostra clientela? Per il 10% imprese, il 40% artigiani, il 40% privati e il 10% progettisti.

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo consulenza.

Come presidiate la vostra area di riferimento? Attraverso un agente sul territorio. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Brico. Come gestite la logistica? Attraverso consegne tramite «padroncini». Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, con la pubblicità sui giornali. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Continueremo a investire nel rifacimento dello showroom. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo più assistenza con corsi dedicati. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Sì, siamo in zona gialla e questo ci ha condizionato parecchio.

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AGGIUNGIAMO SCALE, PORTE E INFISSI CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: F.LLI ZANGRILLO SRL • Sede legale: Via Alcide de Gasperi, 101 – 04023 Formia (Latina) • Telefono: 0771.79091 • Sito internet: www.zangrillo.it • Email: info@zangrillo.it • Anno di fondazione: 1947 • Titolare: Aldo Zangrillo • Responsabile ufficio acquisti: Marco Zangrillo • Fatturato 2019: 14.070.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 3 • Numero showroom: 1 Aldo Zangrillo • Superficie coperta: 35000 mq • Superficie scoperta: 110000 mq • Dipendenti: 43 • Fornitori partner: Fischer, Italcementi, Torggler, Cvr, Ferriera Valsabbia, Schobwendter Holz Kg, Etex, Isover, Isopan, Daliform Onduline, Montini, Matco, Biemme, Xella Ytong, Geberit • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Delta - Axel

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel 2019 abbiamo organizzato un roadshow rivolto agli installatori idraulici e alle imprese edili durante il quale abbiamo coinvolto i più importanti fornitori del settore edile e termoidraulico. L’evento è stato realizzato in collaborazione con il gruppo Delta. Inoltre, abbiamo pubblicato un giornalino promozionale specifico per i prodotti dell’edilizia rivolto alle rivendite. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Nel 2019 abbiamo registrato un lieve calo rispetto al 2018. I primi due mesi del 2020 erano partiti abbastanza bene, poi a causa del covid-19 c’è stato un forte rallentamento, ma siamo fiduciosi nel fatto che per far ripartire l’economia si faranno forti investimenti nel settore edile. Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è composta da imprese edili, installatori, artigiani, rivendite, progettisti e privati. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono

in calo? Tutti i prodotti rivolti alla ristrutturazione e alla riqualificazione energetica sono in crescita, a partire dalle polveri, dalle componenti per le costruzioni a secco, agli isolanti. Sono in calo, invece, i prodotti classici dell’edilizia, quelli rivolti alle nuove costruzioni. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Stiamo completando la gamma ampliando il reparto vernici e tutto ciò che riguarda le finiture d’interni, quindi scale, porte, infissi, che andranno ad aggiungersi a settori già sviluppati come le ceramiche e l’arredobagno. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Tra i servizi offriamo consegne a domicilio, consulenza tecnica, sopralluoghi in cantiere, formazione tecnica, progettazione in 3D in showroom. Quali zone geografiche servite? Parte del Lazio e della Campania. Stiamo inserendo prodotti per l’edilizia anche nella sede di Lecce, quindi a breve copriremo anche parte della Puglia. Come presidiate la vostra area di

Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Oggi il nostro principale concorrente è il produttore che serve direttamente l’impresa. Come gestite la logistica? La logistica dei nostri magazzini di logistica è gestita tramite un programma di WMS, chiamato StockSystem, che permette una gestione dinamica delle allocazioni delle merci, ottimizza le attività di material handing e consente un monitoraggio continuo delle attività e delle risorse umane ed automatiche. Le principali funzioni operative sono disponibili su terminali vocali e in radiofrequenza. I flussi gestiti sono il ricevimento merci e stoccaggio, la movimentazione e picking, la spedizione e controllo e le statistiche. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, utilizziamo giornalini periodici e comunichiamo attraverso i social e il sito internet. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Circa 120 ore. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Abbiamo in programma di ristrutturare lo showroom e di aprire un Brico a supporto della vendita dei prodotti dell’edilizia. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Rispettare la filiera e dare la giusta importanza alle rivendite edili, evitando di vendere direttamente alle imprese. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Il primo impatto è stato il calo di fatturato. Ora ci stiamo organizzando per la riapertura dei cantieri, che sicuramente sarà graduale: come prima cosa stiamo organizzando lo spazio di lavoro per permettere al nostro personale e ai nostri clienti di lavorare in sicurezza, poi stiamo pensando a nuove forme di proposta in funzione delle nuove abitudini dei clienti.

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riferimento? Attraverso una rete commerciale di agenti.


NUOVI UFFICI E PIÙ MACCHINARI manutenzione di gru edili.

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Ragione sociale completa: GRUBERG SPA Sede legale: Via Vincenzo Monti, 16 - 20123 Milano Telefono: 035.4188011 Sito internet: www.gruberg.it Email: info@gruberg.it Anno di fondazione: 1994 Titolare: Enrico e Lorenzo Bergamelli Responsabile ufficio acquisti: Enrico Bergamelli Fatturato 2019: 8.916.733,54 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 1000 mq Enrico Bergamelli Superficie scoperta: 60000 mq Dipendenti: 23 Fornitori partner: Yanmar, Magni, Avant, Isoli, Velux, Bosch, Tecnogen, Imer Group • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Consorzio DEC

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nessuno. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? I ricavi a fine esercizio 2019 ammontano a 8,9 milioni euro contro un totale di 7,8 milioni del 2018, marcando così un incremento di 1,1 milioni euro, circa +14,09%. Per il 2020 avevamo previsto un budget di 9,25 milioni di euro, ma a seguito del covid-19 riteniamo che non ci sono le condizioni per fare previsioni. Come si compone la vostra clientela? Imprese edili e stradali, artigiani edili, cartongessisti e cappottisti, aziende agricole, imbianchini, giardinieri e industria.

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sono cresciute le vendite e il noleggio nel settore delle macchine movimento terra e sollevamento, e materiale edile in genere.

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Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Siamo costantemente attenti all’introduzione di nuovi prodotti legati all’edilizia. A breve venderemo anche inerti (sabbia, vagliata e mista), non in sacco. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Offriamo consulenza sui materiali edili da utilizzare, sopralluoghi per noleggio gru, consulenza su bandi legati al nostro settore e servizi di assistenza post-vendita su macchinari, attrezzatura e gru. Inoltre svolgiamo corsi di formazione e sicurezza per l’utilizzo di macchinari. Quali zone geografiche servite? Prevalentemente la Lombardia, ma per il servizio di noleggio possiamo servire il territorio nazionale. Come presidiate la vostra area di riferimento? Abbiamo forza vendita e tecnici assunti. Saltuariamente ci rivolgiamo a società esterne qualificate e selezionate per il montaggio e la

Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Abbiamo diversi competitor specializzati in determinate attività, a differenza della nostra azienda. Siamo generalisti con personale altamente specializzato in diversi settori (gru edili, sistemi a secco, colorificio, materiale e attrezzatura edile). Come gestite la logistica? Nel 2018 abbiamo acquistato un autocarro per effettuare le consegne in cantiere. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, abbiamo assunto una ragazza giovane che si occupa di marketing e comunicazione, e che tiene costantemente aggiornato il sito web e i diversi canali social, come Facebook e Instagram. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? In totale circa 55 ore. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Per il 2020 intendiamo realizzare dei nuovi uffici e ampliare il parco noleggio con gru, macchine movimento terra, sollevatori telescopici, autocarrate e autocarri. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Il consiglio più importante è quello di adottare una politica commerciale rivolta ad aumentare le partnership con i rivenditori e abbandonare le vendite dirette ai clienti finali. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Impatterà su tutte le aziende. Il nostro impegno sarà quello di rispettare gli impegni assunti con i fornitori e promuovere la nostra azienda a nuovi clienti del settore dell’edilizia, dell’agricoltura e dell’industria.

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PUNTIAMO SULL'E-COMMERCE DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: GRUPPO EDILE SRL • Sede legale: Via Turati, 38 – 20861 Brugherio (Monza-Brianza) • Telefono: 039.882071-2 • Sito internet: www.gruppoedilesrl.com • Email: info@gruppoedilesrl.com • Anno di fondazione: 1980 • Titolare: Valerio Giudice • Responsabile ufficio acquisti: Valerio Giudice • Fatturato 2019: 4.750.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 2 • Numero showroom: 1 Valerio Giudice • Superficie coperta: nd • Superficie scoperta: nd • Dipendenti: 10 • Fornitori partner: Mapei, Knauf, Scrigno, Laterlite, ABK, Arbi, Refin, Velux e altri • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nessuno. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Nel 2019 sono stati raggiunti gli obiettivi che ci si era prefissati, per il 2020 inizialmente vi era una proiezione di incremento del 5% ma a causa dell’emergenza covid-19 l’obiettivo andrà ricalibrato. Come si compone la vostra clientela? Imprese, privati, artigiani, professionisti, oltre alla clientela dell’e-commerce B2C e B2B. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Crescono i prodotti chimici e i sistemi a secco, sono invece in calo i laterizi e i prodotti tradizionali. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? È in corso un’analisi per sondare la richiesta del mercato e di conseguenza valutare quali prodotti nuovi inserire, che di sicuro saranno

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innovativi. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Nella fase di pre-vendita offriamo preventivi, consulenza tecnica e commerciale, sopralluoghi. In fase post-vendita rimaniamo a disposizione del cliente per qualsiasi necessità: risoluzione problemi tecnici, riparazione macchinari, risoluzione problemi in caso di merce non ricevuta o danneggiata per l’e-commerce. Quali zone geografiche servite? Tutta la Lombardia. Con l’e-commerce tutta Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Austria e Svizzera. Come presidiate la vostra area di riferimento? Abbiamo una rete commerciale che si muove sul territorio. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Alcune rivendite sul territorio milanese e la Gdo. Come gestite la logistica? Cerchiamo di chiudere accordi con fornitori a

chilometro zero per approvvigionare rapidamente il magazzino e con quantità adeguate, garantendo una maggiore rotazione. Fate attività di marketing e comunicazione? Facciamo attività di marketing retail all’interno dei punti vendita con promozioni, open day, workshop, corner dedicati per la promozione di prodotti. Inoltre rimaniamo a stretto contatto con i nostri clienti tramite newsletter. A livello di comunicazione organizziamo eventi formativi e non per fidelizzare il cliente, utilizziamo il sito aziendale e i canali social. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Circa dieci ore al mese. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Stiamo lavorando per inserire nuove figure commerciali nel settore edilizia e in quello delle finiture. Già da qualche anno l'azienda vende online tramite Amazon e Ebay, ma nell'ultimo periodo stiamo investendo maggiormente per far fronte a un mercato sempre più digitalizzato e mutevole. L'obiettivo è quello di aumentare i fatturati derivanti dall'e-commerce inserendo nuovi prodotti, monitorando costantemente la concorrenza e aprendo un e-commerce tutto nostro. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? A volte il fornitore è il primo concorrente delle rivendite. Noi vorremmo invece che i produttori stringessero rapporti sempre più stretti e saldi con i rivenditori per dare al mercato un servizio sempre migliore. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Stiamo registrando un calo delle vendite seppure minimo, al momento difficilmente definibile e quantificabile. In ogni caso abbiamo continuato le nostre attività con le dovute precauzioni e adottando le misure dettate dal governo.

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ISOLAM-G è una doga rigida in lana di roccia biosolubile, verniciata sulla faccia a vista e sui bordi smussati con primer bianco. ISOLAM-G è stato studiato per essere incollato direttamente sul solaio tramite il solo utilizzo di colla a base cementizia. ISOLAM-G rappresenta una soluzione veloce, economica e dall’aspetto innovativo per proteggere efficacemente primi solai, piani pilotis e autorimesse dal caldo, dal freddo, dal rumore e dal fuoco.

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INVESTIMENTI NELLA LOGISTICA CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: GRUPPO TABOGA SRL • Sede legale: Piazzale Udine, 2 33050 Mortegliano (Udine) • Telefono: 0432.760126 • Sito internet: www.gruppotaboga.it • Email: info@gruppotaboga.it • Anno di fondazione: 2001 • Titolare: Paolo Taboga • Responsabile ufficio acquisti: Paolo Taboga • Fatturato 2019: 12.000.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 3 • Numero showroom: 2 Paolo Taboga • Superficie coperta: 5000 mq • Superficie scoperta: 25000 mq • Dipendenti: 40 • Fornitori partner: Arexon, Beta, Bosch, Brianza Plastica, Buzzi Unicem, Cavatorta, Diadora, Eclisse, Fassa, Ferriere Nord, Fornaci Calce Grigolin, Fitt, Fi.Ve. Friulsider, Kerakoll, Knauf, Laterizi Nord Est, Lavorwasch, MCP, Mapei, Ninz, Polylgass, Polieco, Soprema, Stanley Tools, Stifferite, Torggler, Terreal San Marco, Sant’Anselmo, Velux, Volteco, Weber, Xella, • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Game

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel corso del 2019 abbiamo immesso nella nostra organizzazione un nuovo responsabile di filiale e rinnovato gli showroom. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Per la nostra azienda il 2019 è stato un anno superiore alle attese, con un incremento di fatturato quasi a due cifre. È stato un anno di consolidamento e di riorganizzazione, con l’obiettivo di creare delle specializzazioni di settore che ci possano far distinguere dalla classica rivendita generalista. Quindi abbiamo centrato gli obiettivi e rafforzato la presenza sul territorio, seppure con alcune difficoltà legate alle attività sul mercato di grossi multipoint e grande distribuzione. La necessità più spiccata è stata, e lo sarà sempre più, la gestione del credito poiché il nostro settore nasconde alcune insidie. Per il 2020 le aspettative erano buone, e i mesi di gennaio e febbraio erano in linea

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con gli obiettivi. Sono invece tutti da valutare gli effetti dell’emergenza coronavirus sul periodo marzo- giugno. Come si compone la vostra clientela? La clientela a cui ci rivolgiamo è variegata e comprende imprese grandi, medie e piccole, gli artigiani, gli specialisti, i privati, nonché i professionisti e progettisti e rivendite più piccole della zona. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? I prodotti che stanno risentendo cali di mercato sono sicuramente quelli legati alle nuove costruzioni e all’edilizia tradizionale, come laterizi, solai, calcestruzzo, ferro lavorato. La ristrutturazione ormai è prevalente e riduce molto l’utilizzo di quei prodotti. Per lo stesso motivo sono invece in aumento i sistemi a secco come il cartongesso, i cappotti isolanti, gli isolamenti acustici, i materiali di rinforzo strutturale e i risanamenti.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Per quanto riguarda prodotti di nuova concezione è allo studio la realizzazione di settori di specializzazione, al fine di poter diventare, in collaborazione con i nostri primari fornitori, punti di riferimento per tecnicità e disponibilità immediata delle merci. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? La nostra azienda è conosciuta sul mercato prima come risolutrice di problemi, poi come magazzino ben fornito per qualsiasi necessità. Le poche volte in cui il prodotto non è disponibile, l’organizzazione provvede a far arrivare il materiale in 48 ore, fatta salva la disponibilità dal produttore. Per quanto concerne il pre-vendita, garantiamo ai nostri clienti un supporto utile alle scelte tecnicoeconomiche, con sopralluogo ove necessario. Successivamente seguiamo le lavorazioni in corso d’opera e verifichiamo con il cliente il risultato finale dei lavori. Quali zone geografiche servite? La nostra presenza si articola su due province, Udine e Trieste, con tre sedi a Mortegliano e San Daniele, in provincia di Udine, e a Trieste città. Come presidiate la vostra area di riferimento? Il presidio delle aree non avviene solamente attraverso le sedi, ma con tre venditori esterni, uno per filiale, promozioni rivolte al privato con volantini periodici, e con il rapporto con diversi professionisti di settore. Il vero punto di forza è però la fidelizzazione della clientela, che da noi trova cordialità, prezzo, servizio e risposte tecniche. Vincente nell’organizzazione aziendale è la comunicazione integrata periodica tra la struttura interna e quella esterna, con scambio di informazioni utili all’analisi precisa e puntuale dei lavori in corso, sin dal permesso di costruire. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? I nostri maggiori concorrenti sono i grandi mul-

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tipoint, nella nostra zona ne sono presenti due, e la grande distribuzione, che ormai ha diverse insegne anche nella nostra zona.

Fate attività di marketing e comunicazione? Le attività di marketing e comunicazione vengono svolte con forte orientamento al binomio distributore-produttore. Quindi gli strumenti utilizzati, oltre al sito aziendale, sono le promozioni periodiche, le iniziative di promozione su prodotti e nuove tecnologie, nonché pubblicità mirata all’informazione tecnico-commerciale. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? La formazione è di strategica importanza per la nostra azienda e interessa tutto il persona-

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Come gestite la logistica? Per quanto riguarda la logistica abbiamo investito nel miglioramento della postazione di lavoro, attraverso asfaltature di piazzali, acquisto di scaffalature per accrescere l’immagazzinaggio verticale, acquisto di aree confinanti per aumentare la capacità di deposito e la razionalizzazione delle scorte e di conseguenza degli approvvigionamenti, rendendo ogni filiale autonoma e indipendente, pur rimanendo centralizzata la gestione degli acquisti.

le, dall’amministrazione ai venditori, sia interni che esterni. Oltre ai diversi corsi di formazione per conoscere e specializzarsi sui prodotti e alle riunioni promozionali orientate ai clienti, formiamo il personale anche su conoscenze tecniche, organizzative e di comunicazione. Complessivamente valutiamo un impegno di circa 200 ore. Avete in programma nuovi progetti e investimenti?

La parola d’ordine attuale è consolidamento e parallelamente sviluppo di settori di specializzazione, senza trascurare il rinnovo degli showroom ed eventuali nuovi investimenti. La ricerca del personale specializzato è sempre attiva. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Ai produttori consiglierei di tenere una relazione proattiva con la distruzione per ottenere informazioni sulle esigenze dei clienti finali. Non di minore importanza è l’incremento delle attività di co-marketing con i rivenditori. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Il coronavirus ha inciso sul fatturato di marzo con un calo significativo sulle previsioni. Per il mese di aprile non ci sono al momento certezze sulle aperture di tutte le attività, siamo comunque operativi per le consegne a domicilio al dettaglio e per le consegne alla filiera autorizzata. È troppo presto per capire cosa accadrà sul mercato: appena avremo le giuste sensazioni, avendo una struttura molto elastica ed estremamente reattiva provvederemo a porre i rimedi necessari. Nel frattempo ci stiamo preparando per eventuali interventi a livello bancario e per una programmazione per il futuro, che ci permettano di mantenere puntualmente i nostri impegni con la filiera, come abbiamo sempre fatto in tutti i nostri anni di attività.

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GRUPPO

IC O S

La cittadella dell’edilizia & della casa

www.icos.to

DOSSIER RIVENDITE

POTENZIEREMO LE AREE COMMERCIALI Quali zone geografiche servite? Piemonte, Liguria, Valle D’Aosta, Svizzera e Francia.

CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: GRUPPO ICOS SRL • Sede legale: Strada Castello di Mirafiori, 272 – 10135 Torino • Telefono: 011.6050913 • Sito internet: www.icos.to www.icosstore.it (e-commerce) • Email: info@icos.to • Anno di fondazione: 1984 • Titolare: Luigi e Stefano Colombino • Fatturato 2019: 23,5 milioni di euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 1 • Superficie coperta: 5000 mq • Superficie scoperta: 45000 mq • Dipendenti: 90 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Deus e Uniedil

Come presidiate la vostra area di riferimento? Attraverso commerciali sul territorio e collaborazioni con magazzini consorziati Deus e Uniedil. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? La Gdo e i rivenditori Its. Stefano Colombino

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, l’ampliamento e il rinnovo dello showroom.

In crescita vediamo le finiture, il colorificio, i prodotti green e per il risparmio energetico, il noleggio, mentre sono in calo i materiali pesanti tradizionali da costruzione.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Abbiamo avuto una crescita soddisfacente nello scorso anno. Per il 2020 ci aspettiamo di poter riprendere dopo lo stop forzato.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro?

Come si compone la vostra clientela? Imprese, privati, progettisti e artigiani.

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti?

Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo?

Consulenze professionali e supporto alla progettazione, consulenza alla vendita, affiancamento durante i lavori in cantiere e post vendita, talvolta servizi di posa.

Nel prossimo futuro rafforzeremo e potenzieremo le aree commerciali già esistenti.

Come gestite la logistica? Con personale interno, mezzi propri e talvolta con corrieri esterni. Fate attività di marketing e comunicazione? Abbiamo un responsabile marketing interno e un supporto da un’agenzia esterna di comunicazione. Utilizziamo piattaforme per invio di Dem, la gestione del sito aziendale e la gestione delle vendite online tramite il nostro ecommerce. Siamo aderenti al circuito Cashback world (ritorno di denaro) e Bexb (circuito barter). Siamo presenti su Facebook e Instagram e facciamo regolarmente campagne Adwords su Google. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Molte ore, ma mai abbastanza. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Abbiamo in progetto di migliorare la viabilità e l’accoglienza del cliente. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo migliori attività di co-marketing coordinate. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Sì, in modo fondamentale. Per limitare i danni abbiamo adottato dove è possibile, lo smart working.

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UN NUOVO PUNTO VENDITA

Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Delle aziende simili e organizzate come la nostra.

• Ragione sociale completa: ITER DI RUGGERI SRL • Sede legale: Via Gramsci, 149 - 09036 Guspini (Sud Sardegna) • Telefono: 070.970857 • Sito internet: www.iterdiruggeri.it • Email: info@iterdiruggeri.it • Anno di fondazione: 1973 • Titolare: Davide Ruggeri • Fatturato 2019: 19.200.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 2 • Numero showroom: 2 • Superficie coperta: 1300 mq Davide Ruggeri • Superficie scoperta: 10000 mq • Dipendenti: 72 • Fornitori partner: Marazzi, Geberit, Ideal Standard, Ariston • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Delta

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Abbiamo acquisito una nuova struttura commerciale e logistica di 1.800 metri quadri con scaffali verticali, nella quale abbiamo realizzato un nuovo punto vendita dedicato alle imprese edili.

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo servizi di booking online, progettazione 3D, consegna gratuita a domicilio.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Nel 2019 abbiamo sviluppato un fatturato del 14,3% in più rispetto al 2018. Il 2020, a causa della pandemia, rimane invece un interrogativo.

Come presidiate la vostra area di riferimento? Abbiamo sette agenti sul territorio.

Quali zone geografiche servite? La Sardegna.

Come gestite la logistica? Abbiamo magazzini verticali con ubicazione e utilizzo di penne ottiche in radiofrequenza. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, tantissimo con spot, promozioni sui social, tv e radio. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Almeno 2 ore di media a settimana per addetto.

DOSSIER RIVENDITE

CARTA D’IDENTITÀ

Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Per ora nulla. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Vorremmo maggiore formazione e miglioramento qualità dei prodotti. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Abbiamo provveduto a digitalizzare il più possibile l’azienda con un maggior investimento in apparecchiature che consentano una relazione con i clienti a distanza.

Come si compone la vostra clientela? Per il 40% privati, il 15% installatori, il 20% imprese e il 25% falegnamerie. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sono in calo le pavimentazioni in gres porcellanato e il riscaldamento a biomassa, sono invece in aumento arredobagno e climatizzazione. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Non abbiamo novità particolari o degne di nota.

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DOSSIER RIVENDITE

IL MARKETING? È ANCHE UNA MAGLIETTA CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: MONTAGNA LUIGI SRL (appartenente al Gruppo Montagna) • Sede legale: Via Piacenza, 145 – 27058 Voghera (Pavia) • Telefono: 0383.42135 • Sito internet: www.montagnaweb.com • Email: info@montagnaweb.com • Anno di fondazione: 2008, ma la ditta d’origine è nata nel 1930 • Titolare: Adriana Cortese • Responsabile ufficio acquisti: Adriana Cortese • Fatturato 2019: 3.800.000,00 euro Adriana Cortese • Numero punti vendita materiali edili: 3 (Broni, Tortona, Voghera) • Numero showroom: 1 (Voghera) • Superficie coperta: circa 7000 mq (totale dei 3 punti vendita) • Superficie scoperta: circa 10000 mq (totale dei 3 punti vendita) • Dipendenti: 17 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Il 2019 è stato caratterizzato da un’ulteriore azione di razionalizzazione e consolidamento sui punti vendita già in attività, cercando di migliorare l’assortimento prodotti e il servizio verso i clienti, massimizzando il delta tra acquisti e vendite. Nel contempo si è continuato il percorso di crescita intrapreso con l’inserimento di un piccolo punto vendita specializzato nelle pitture professionali. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? L’anno da poco concluso è stato positivo e così si pensava sarebbe stato pure il 2020. Purtroppo la tragica situazione in essere, dovuta all’emergenza sanitaria del covid-19, sta rendendo la situazione drammatica. Come si compone la vostra clientela? Serviamo soprattutto imprese e artigiani, sia sui punti vendita che direttamente nei cantieri. È pur vero che nei punti vendita vengono

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anche direttamente i progettisti e molti privati che cercano qualità, prezzo e soprattutto consulenza tecnica. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Per quanto ci riguarda, l’area in crescita è sempre quella dell’edilizia leggera, spesso collegata alle ristrutturazioni, ma non solo. Sono in crescita cappotti, cartongesso, isolanti, pitture, porte, piastrelle e quant’altro. Sempre utile è il rilievo dell’abbigliamento tecnico e degli elettroutensili. Non indifferente, avendo dalla nascita officina e produzione, è il contributo dato dalla lattoneria che, anche grazie a pezzi fatti su misura, ci fa servire clienti affezionati. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Più o meno copriamo tutta la gamma richiesta dalla clientela, a esclusione del legno e del settore elettrico. Abbiamo da poco inserito i gas tecnici, che non sono proprio un core business ma che potrebbero dare delle soddi-

sfazioni… Paradossalmente, i "nuovi" prodotti che andremo a inserire in uno dei punti vendita (l’altro li aveva già) sono sabbia e ghiaia, per le quali abbiamo da poco completato le vasche di carico. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Probabilmente mettiamo a disposizione quanto fanno anche i colleghi delle altre rivendite: preventivi e capitolati, sopralluoghi in cantiere, consulenza tecnica su prodotti e applicazioni, consegne in cantiere, scheda contabile dei clienti sempre aggiornata, fatturazione differenziata, gestione dei crediti clienti ad hoc, reso del materiale e così via. Il tutto con il nostro personale o tramite quello dei fornitori, che cerchiamo sempre di coinvolgere qualora porti valore aggiunto per il cliente. In tempi in cui il lavoro è alquanto sclerotico, crediamo che sia importante avere un magazzino sempre fornito, così da garantire la pronta consegna di notevoli quantità di prodotto, anche senza preavviso. Quali zone geografiche servite? Capillarmente serviamo la linea TortonaVoghera-Broni, in cui insistono i nostri punti vendita. Arriviamo piuttosto bene anche a Pavia e dintorni, senza trascurare l’area di Milano Sud. Come presidiate la vostra area di riferimento? Fisicamente, oltre ai mezzi con cui garantiamo le consegne, presidiamo il territorio tramite i punti vendita e il personale che i clienti considerano affidabile e professionale. Un valido supporto giunge anche dalla produzione di lattoneria e dall’attività tecnico-commerciale fatta sul territorio. Virtualmente, invece, abbiamo da anni un sito per l’e-commerce piuttosto efficiente. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? A poche centinaia di metri abbiamo un punto vendita Leroy Merlin, varie catene di Brico e qualche collega appartenente a gruppi forti e

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Come gestite la logistica? Qualche anno fa ci siamo immaginati il nostro futuro e quello del settore e abbiamo da subito tenuto in debita considerazione il tema della logistica. Abbiamo dunque fatto un importante investimento per avere un magazzino moderno e centralizzato, in grado di servire i nostri punti vendita come una sorta di navetta, e supportare il servizio di consegne sul territorio, nel triangolo Alessandria-Piacenza-Milano. In tal senso, continuiamo a investire su mezzi per la movimentazione interna e su mezzi, leggeri e pesanti, per le consegne. In prospettiva, stiamo anche pensando di implementare software e supporti dedicati che permettano di razionalizzare tempi, movimentazioni e rifornimenti. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì certamente, e anche in questo caso, non abbiamo segreti particolari. Abbiamo investito

in una risorsa senior esperta del settore, con competenze che spaziano dal marketing alle vendite, dalla pubblicità alla comunicazione. Utilizziamo i mezzi classici come carta stampata e affissioni, senza tralasciare mezzi più attuali come i social. Facciamo campagne commerciali una-tantum e di periodo e utilizziamo un catalogo premi per sostenere e incentivare la fedeltà e gli acquisti. Sempre gradite sono le nostre magliette annuali omaggio, ormai diventate un must da collezionare… Ovviamente, oltre alle azioni verso l’esterno, poniamo particolare attenzione anche verso la comunicazione interna. Tutto il personale usufruisce di momenti in cui abbiamo un confronto su prodotti, andamento e obiettivi aziendali, oltre a premialità sotto forma economica e di welfare. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? La formazione è un tema fondamentale e imprescindibile se si punta su competenze e professionalità. Facciamo formazione sia con continuità, per mantenerci aggiornati, che in momenti identificati su temi specifici, anche esternamente. Il problema è sempre il tempo. Infatti è difficile staccare le persone per giornate intere senza che ci siano contrattempi, seppur minimi, per l’attività. Comunque, mediamente, dedichiamo alle attività straordina-

rie circa 2/3 giorni a persona, ovvero 15/25 ore per dipendente. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Avere nuovi progetti e investire è sempre più un percorso obbligato per stare sul mercato. Noi non ci tiriamo indietro, sia che si tratti di inserire nuovo personale, che è raddoppiato negli ultimi tre anni, sia che si tratti di migliorare la gamma prodotti e servizi, da ultimo le vasche per sabbia e ghiaia e la nuova pala per la movimentazione. Comunque, ciò su cui siamo maggiormente concentrati è la crescita per linee esterne. Il 2020 sarà l’anno del nuovo punto vendita su Pavia. Poi, contesto e virus permettendo, passeremo a piantare la bandierina successiva: contiamo di avviare un nuovo magazzino ogni 12/18 mesi, per arrivare a un totale di dieci nel giro di cinque anni.

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strutturati… Detto ciò, non ci preoccupiamo particolarmente di chi ci circonda. Crediamo che il cliente sia il nostro riferimento e lavoriamo ogni giorno per fornirgli il miglior assortimento, al miglior prezzo, con il miglior servizio. In pronta consegna. Insomma, guardiamo al nostro interno.

Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Non spetta certamente a noi dare consigli, è già difficile mandare avanti la nostra attività! In sintesi, comunque, non domanderemmo nulla di diverso di quanto i clienti chiedono a noi: prodotti qualitativamente ineccepibili al miglior prezzo, due caratteristiche che non teniamo per noi ma che, appunto, ribaltiamo sui clienti. In merito al servizio e ai temi accessori, comunque, qualcosa ci sarebbe. Vorremmo agenti professionali e preparati, flessibilità nelle quantità da ordinare, rapidità e precisione nell’ambito amministrativo, gestione dei prezzi d’acquisto in funzione dei committenti, supporto nelle attività di marketing e comunicazione. E forse c’è una cosa che raramente ci siamo sentiti proporre concretamente. Tutti parlano di essere partner e non fornitori, ma mai nessuno si è realmente proposto in tal senso, facendo realmente un passo avanti con progetti reali e di medio periodo. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Cantieri chiusi, clienti che non possono né lavorare né muoversi da casa… Noi siamo bloccati, non abbiamo potuto fatturare, ma comunque abbiamo dovuto sostenere i costi. Già l’Italia arrancava, così è la devastazione.

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NUOVA CAPOLINO S.r.l.

Ceramiche - Materiali Edili - Siderurgici

Sassari - Li Punti - Via Domenico Millelire, 2 Tel. 079.398407 - Fax 079.3027058 - Info@nuovacapolino.it

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BUSINESS ANCHE IN FRANCIA CARTA D’IDENTITÀ • • • • • • • • • • • • • • •

Ragione sociale completa: NUOVA CAPOLINO SRL Sede legale: Via Domenico Millelire, 2 - 07100 Sassari Telefono: 079.398407 Sito internet: www.nuovacapolino.it Email: info@nuovacapolino.it Anno di fondazione: 1998 Titolare: Patrizio Capolino Responsabile ufficio acquisti: Giacomo Capolino Fatturato 2019: 7.900.000,00 euro Numero punti vendita materiali edili: 1 Numero showroom: 1 Superficie coperta: 2000 mq Giacomo Capolino Superficie scoperta: 10000 mq Dipendenti: 22 Fornitori partner: settore edile e siderurgico: Weber, Isover,Bituver, Gyproc, Mapei, Sika, Kerakoll, Gruppo T2d, Fornaci Quaglierini, Fornaci Brizziarelli, Italcementi, Colacem, Calcidrata, Corstyrene, Siniat, Xella, Feralpi, Alfacciai, Gruppo Pittini, Valsabbia, Mmholz, Iseltal, Perlarredi, Peri, Landini spa, Edilfibro, Mario Cirino Pomicino, Velux, dovaro, Baumat ecc; settore ceramiche: Emilceramica, Ceramica d’Imola, Casalgrande Padana, Pastorelli Ceramiche, Domus Linea, Cerasarda, Novellini, Lasa Idea, Azzurra ceramiche, Galassia, Gsg, Rak Ceramiche, Grohe, Newform, Paffoni, Csa, Calibe • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Nel corso del 2019 sono stati aggiunti nuovi collaboratori nel settore commerciale, nello

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specifico per le attività di commercio con l’estero, soprattutto la Francia. Inoltre, abbiamo proseguito nell’aggiornamento dell’azienda, definendo settori commerciali, aggiungendo responsabilità, precisando organigramma e

obiettivi. Nel settore dei trasporti è stato incrementato il parco macchine, con l’aggiunta e la sostituzione di trattori, e sono stati assunti nuovi autisti. Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il 2019 è stato un anno particolare: il primo trimestre è iniziato benissimo con incrementi importanti, si è continuato bene anche nel secondo trimestre, ma nel terzo e quarto trimestre abbiamo perso quasi tutto l’incremento di fatturato. La gestione attenta del magazzino e la gestione ancor più oculata degli acquisti ci ha permesso comunque di chiudere con un piccolo segno positivo, anche se ben lontano dalla percentuale registrata alla fine del primo semestre. Prima del covid-19 nel 2020 abbiamo avuto gravi problemi con i trasporti, sia come azienda che a livello regionale: ciò ha comportato gravi ritardi nelle consegne e nell’approvvigionamento dei materiali. La chiusura dei porti, a causa del tempo pessimo nei primi mesi dell’anno, ma anche per i vettori che hanno in concessione le tratte quasi in regime di monopolio e con navi non più idonee, hanno ritardato consegne di ordini anche di settimane. In questo momento ci troviamo in una situazione disastrosa: i porti e gli aeroporti sono chiusi, la maggior parte dei nostri fornitori è chiusa, noi abbiamo volutamente chiuso per un periodo a causa

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del virus. Oggi serviamo solo clienti con commesse urgenti, autorizzate e giustificate, con i materiali che sono presenti in deposito. Per i prossimi mesi ci auguriamo di recuperare la percentuale di vendite perdute, che stimiamo intorno al 30%. Come si compone la vostra clientela? La clientela che serviamo è composta prevalentemente da altri rivenditori, piccole e medie imprese, artigiani e privati. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sono in crescita tutti i prodotti legati al segmento della ristrutturazione e della bioedilizia, mentre sono in calo i blocchi da costruzione in cemento. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Stiamo allargando tutto il settore della ristrutturazione, quindi pareti a secco, in particolare modo il cartongesso, fibre di legno, eccetera, e tutti i relativi accessori complementari.

Come presidiate la vostra area di riferimento? In Francia abbiamo agenti sul territorio, mentre in Sardegna facciamo il giro dei nostri clienti una-due volte alla settimana. In Corsica abbiamo un agente e una persona di riferimento che gestisce il rapporto con i rivenditori del luogo.

Fate attività di marketing e comunicazione? Oltre al sito internet, abbiamo anche una pagina Facebook e stiamo pensando all’ecommerce. Siamo sponsor della Dinamo Banco di Sardegna e facciamo pubblicità a livello locale con cartellonistica e sponsorizzazioni.

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? In questo momento quelli classici, ovvero consulenza, trasporto in cantiere, e così via.

Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? La Gdo, che sta iniziando anche il commercio online, e i competitor classici della nostra zona.

Quali zone geografiche servite? Commercializziamo prodotti in Francia e Sardegna.

Come gestite la logistica? Abbiamo una ditta di trasporti, ma ci avvaliamo anche di trasportatori nazionali.

Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Facciamo formazione una-due volte al mese presso il nostro punto vendita con i fornitori partner, poi facciamo le giornate a tema con i clienti. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? A parte l’e-commerce, per il momento no. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Probabilmente per alcuni fornitori una maggior trasparenza nel rapporto. L’emergenza coronavirus ha impattanto sulla vostra attività? Abbiamo chiuso due settimane per nostra volontà. Abbiamo attivato la cassa integrazione a ore per la salvaguardia dei posti di lavoro. Siamo poi rimasti aperti solo al mattino e attendiamo ulteriori sviluppi per sapere come comportarci.

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SACCHI VITTORINO

SRL

ATTREZZATURE EDILI www.sacchivittorino.it 0131.57041 - Via Galade 24 - MANDROGNE (AL)

DOSSIER RIVENDITE

CRESCONO LEGNAME E FINITURE CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: SACCHI VITTORINO SRL • Sede legale: Via Galade, 24 15122 Mandrogne (Alessandria) • Telefono: 0131.57041 • Sito internet: www.sacchivittorino.it • Email: marco.sacchi@sacchivittorino.it • Anno di fondazione: 1970 • Titolare: Marco Sacchi • Responsabile ufficio acquisti: Marco Sacchi • Fatturato 2019: 6.400.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Superficie coperta: 4000 mq • Superficie scoperta: 20000 mq • Dipendenti: 14 • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno

Come gestite la logistica? Nel modo più tradizionale. Abbiamo quattro mezzi che si occupano delle consegne e cerchiamo di giostrarli in modo da organizzare i ritorni per fornire il magazzino. Fate attività di marketing e comunicazione? Sì, facciamo pubblicità su internet e su giornali e tv locali. Sponsorizziamo inoltre una squadra di calcio in Liguria. Marco Sacchi

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo acquisito una nuova area di deposito di 2 mila metri quadri.

Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? Ai nostri clienti offriamo preventivi dettagliati, rilievi in cantiere, visite costanti, cerchiamo di collegare il produttore con il cliente finale.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Il fatturato 2019 è stato leggermente superiore agli ultimi anni. A febbraio ero assolutamente fiducioso per il 2020, ora con il virus...

Quali zone geografiche servite? La provincia di Alessandria e parte della Liguria.

Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è composta all’80% da imprese. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? Sicuramente crescono i materiali da ristrutturazione, come legname e finiture. Sono in forte calo invece i solai e le coperture.

Come presidiate la vostra area di riferimento? Attraverso un tecnico/rappresentante che lavora sul territorio. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? Non abbiamo competitor diretti, però ogni albero fa la sua ombra, come si dice.

Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? Indicativamente dieci ore per ogni venditore. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? A gennaio abbiamo ampliato un capannone e acquistato una nuova macchina per la lavorazione del legname. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Consiglierei ai produttori di collaborare maggiormente con i rivenditori tramite i loro rappresentanti. Non è più sufficiente il rappresentante che passa una volta al mese e chiede se va tutto bene. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? Il coronavirus è un dramma che coinvolge tutti e valuteremo le conseguenze a fine anno. Spero ci saranno aiuti e agevolazioni dal Governo.

Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro? Sono anni che introduciamo nuovi prodotti, sicuramente aggiungeremo qualcosa per quanto riguarda il servizio.

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DOSSIER RIVENDITE

UNA SALA PER PRODOTTI E SISTEMI CARTA D’IDENTITÀ • Ragione sociale completa: VALLATI SRL • Sede legale: Via Cellane, 9/B - 58033 Castel del Piano (Grosseto) • Telefono: 0564.957437 • Sito internet: www.vallati.com • Email: luciano@vallati.com • Anno di fondazione: 1972 • Titolare: Luciano Vallati • Responsabile ufficio acquisti: Luciano Vallati • Fatturato 2019: 5.257.000,00 euro • Numero punti vendita materiali edili: 1 • Numero showroom: 2 Luciano Vallati • Superficie coperta: 3000 mq • Superficie scoperta: 5000 mq • Dipendenti: 19 • Fornitori partner: Mapei, Buzzi, Fassa Bortolo, Marazzi, Knauf, Polyglass, Velux, Index… • Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Delfino

Ci sono eventi particolari intercorsi nel 2019 che hanno interessato la vostra società? Sì, abbiamo acquisito un nuovo showroom di arredobagno, pavimenti e rivestimenti. Inoltre abbiamo riorganizzato i ruoli all’interno dell’azienda e nominato dei responsabili di settore per la termoidraulica, l’edilizia e la sala mostra.

i prodotti e i sistemi per la ristrutturazione, le pitture, l’arredamento per bagno e le cucine, i sistemi integrati per la climatizzazione degli ambienti. In flessione sono invece i laterizi, il cemento e i prodotti pesanti per la cantieristica. Avete intenzione di introdurre nuovi prodotti nel prossimo futuro?

Abbiamo introdotto di recente nella sala mostra i divani. Visto il riscontro molto positivo, pensiamo in futuro di ampliare l’esposizione. Quali servizi pre e/o post vendita offrite ai vostri clienti? La nostra offerta di servizi contempla consegne in cantiere con nostro personale e mezzi propri, preventivazione e sopralluoghi gratuiti, un attento e tempestivo intervento nella risoluzione dei problemi durante e post-vendita e un sistema di gestione certificato Iso 9001 per la qualità. Quali zone geografiche servite? Il Monte Amiata, a cavallo delle province di Grosseto e Siena, un comprensorio vasto con 50mila residenti circa. Come presidiate la vostra area di riferimento? Presidiamo la nostra area con contatti diretti e servizi di consulenza tecnica in cantiere, supportati quando necessario dai tecnici dei nostri fornitori partner. Quali sono gli attori di cui sentite maggiormente la concorrenza? La nostra concorrenza è costituita soprattutto dai magazzini limitrofi e da internet. La Gdo per il momento da noi non è molto presente.

Com’è andato lo scorso anno e che cosa vi aspettate dal 2020? Nel 2019 abbiamo avuto un incremento del fatturato pari al 5,36% rispetto al 2018. Visti i nuovi investimenti, a inizio 2020 eravamo fiduciosi sul mantenimento del trend. Come si compone la vostra clientela? La nostra clientela è composta da imprese edili, installatori e una buona quota di privati, soprattutto per la sala mostra. Quali sono i prodotti che stanno crescendo di più e quali invece sono in calo? I prodotti in crescita sono i sistemi a secco,

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Come gestite la logistica? Riguardo la logistica si è intrapreso una ristrutturazione molto importante. Nel 2019 abbiamo raddoppiato l’area edilizia con piazzali e nuove strutture coperte e stiamo riorganizzando la gestione con la collaborazione dell’ingegnere Marco Barbetti. Fate attività di marketing e comunicazione? Facciamo attività di marketing e comunicazione sui social e quest’anno abbiamo realizzato il catalogo "La casa di oggi": una guida per i nostri clienti che vogliono realizzare progetti di arredamento e ristrutturazione. Quante ore dedicate alla formazione ogni anno? La formazione continua in azienda è ormai consolidata da molto tempo ed è rivolta a tutti i nostri collaboratori con il supporto di una docente. Avete in programma nuovi progetti e investimenti? Continueremo a investire sulla realizzazione di una sala mostra per presentare prodotti e sistemi costruttivi per ristrutturare la casa e il patrimonio edilizio. Quali consigli dareste ai produttori per sentirli più vicini alle vostre esigenze? Consiglierei ai produttori un rapporto di partnership molto stretto nella gestione del territorio, nella formazione tecnica del personale e dei nostri clienti: artigiani, imprese, installatori. L’emergenza coronavirus ha impattato sulla vostra attività? L’emergenza coronavirus sta avendo un grosso impatto sulla nostra azienda. La prima cosa che abbiamo fatto è quella di mettere in sicurezza la salute del personale, rispettando i decreti emanati dal ministero dell’Interno. Continuiamo a lavorare in sicurezza, mantenendo un limitato servizio ai clienti.

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I FERRI DEL MESTIERE

Chiudere senza stare fermi

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ome molti prima e dopo di me, ho definito il covid-19 un cigno nero. Mi sbagliavo, perché manca della sua condizione di base, l’imprevedibilità, come specificato dallo stesso Nassim Taleb, l’inventore del concetto di cigno nero. Non solo tutto quello che sta succedendo era prevedibile, ma qualcuno lo aveva già previsto. Ho scritto l’articolo del numero di marzo a fine febbraio, quando l’Italia non era completamente chiusa e la situazione era meno drammatica di adesso. Ma già allora si intravedevano gli aspetti positivi che ci aiuteranno quando il coronavirus sarà sconfitto. Un mese fa erano solo degli indizi, oggi sono tra le poche certezze su cui focalizzarci

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per immaginare la ripartenza. Stavamo correndo il nostro Gran Premio, recuperando faticosamente le posizioni perse nel 2008, quando un terribile evento ha costretto il direttore di gara a esporre la bandiera rossa. Ora siamo tutti bloccati ai box, in attesa di essere chiamati a ricomporre la griglia di partenza e aprire il gas a martello, quando scatterà il semaforo verde. È il momento propizio per modificare la macchina, affinché possa essere più veloce di prima. Anche se la ripartenza non sarà velocissima, perché avremo bisogno di fare qualche giro dietro la safety car, la cosa più importante è rimanere concentrati e pronti a scattare, quando quest’ultima si farà da parte

e avremo la pista libera di fronte a noi. In quel preciso momento, conterà come avremo impiegato ogni singolo instante vissuto all’interno dei box. Guardiamoci intorno con mente e occhi aperti, facciamoci delle domande e troviamo le risposte che abbiano un senso per la nostra attività. Che cosa sta accadendo nel mondo? Che cosa succede in altri settori? Come posso ispirarmi ad altri per ideare soluzioni adatte alla mia rivendita edile? L’edilizia non deve per forza essere la cenerentola nei confronti del nuovo che avanza. Quello che serve è già tutto disponibile. Lo smart working non è solo una soluzione momentanea. Ora che le aziende hanno mangiato la minestra, A p r i l e

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Lo ha fatto anche Mercedes, mentre Tesla, che già vendeva online, ha attivato la modalità di acquisto contactless. I clienti decidono il grado di sicurezza per ritirare la macchina, fino a escludere qualsiasi contatto con altre persone. Tutte le manifestazioni fieristiche sono state cancellate, ma le aziende continuano a presentare nuovi prodotti in streaming. Pensate che smetteranno quando le fiere riapriranno? Ne dubito, anche perché in streaming è possibile coinvolgere più persone e costa molto meno. Il distanziamento sociale, anche se in misura ridotta, continuerà fino a quando saremo tutti immuni dal coronavirus. Passerà molto tempo e favorirà lo streaming. Finora le nostre attività sono state fatte dal vivo e anche online, da adesso le faremo online e anche dal vivo. Persino le aziende dell’edilizia

di Marco Buschi Marco Buschi si occupa di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia. marco@marketingcommerciale.com Su Linkedin: Marco Buschi Marketing Commerciale.

spektra.it

perché la finestra era murata, si stanno rendendo conto che non è una sbobba, ma un piatto gustoso, che non uscirà più dai loro menù. Le scuole di ogni ordine e grado stanno lavorando solo in modalità online, con livelli di partecipazione e attenzione superiori alle lezioni dal vivo. Le università, sicuramente più attrezzate rispetto alle scuole di grado inferiore, erano già al lavoro su progetti di e-learning e in poche settimane hanno trasferito con successo tutte le lezioni on line. L’Università di Bologna, il secondo ateneo italiano dopo la Sapienza di Roma, con 70 mila studenti e 3 mila docenti, registra la presenza quotidiana di oltre 69 mila studenti alle lezioni. Una cosa mai vista prima. Nel settore dell’automobile, dopo la Geely citata lo scorso mese, molte altre aziende hanno aperto un e-commerce.

hanno adottato lo streaming per restare in contatto con il mercato, per la formazione e le riunioni agenti. In questi mesi ci renderemo conto che lo streaming non è solo smart, è anche green, economico e più efficace. Perderemo meno tempo per strada e le chiacchere da bar resteranno a zero. Apprezzeremo di più gli incontri di persona, quando sarà veramente necessario un contatto umano, per sottolineare maggiormente l’importanza del momento e per stringere i rapporti che, nel frattempo, saremo diventati bravi a coltivare anche online. Un’ultima cosa prima di riaccendere i motori, ripensate al marketing della vostra attività: il brand, i prodotti, i contenuti e gli strumenti che state utilizzando, devono essere rinnovati. Il marketing è la centralina che fa andare il motore delle aziende, cambiate la sua mappatura in vista della ripartenza, perché la gara sarà diversa rispetto a quella che stavamo correndo. Siamo di fronte a un cambiamento epocale, dal quale non sarà facile e veloce riprendersi. Anche se non è un cigno nero, facciamo in modo che sia una fenice e risorgiamo insieme dalle nostre ceneri.

Professionisti al lavoro Walter Novaresi Impresario edile con 43 anni di esperienza

LT 52 G / HV 302 G / LT 58 G Strumenti con 40 anni di storia A p r i l e

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c op er t i n a

K N A U F I TA L I A

SALTO IN ALTO CON LEGGEREZZA L’azienda ha presentato la rivoluzionaria lastra Gkb Advanced proprio prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria. E ora, dopo la pausa forzata dell’edilizia, è pronta ad accogliere la domanda del mercato per un materiale che si propone come nuovo standard nella categoria. E intanto ha lanciato la campagna #insiemecelafaremo di Valentina Anghinoni

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nauf Italia, divisione della holding tedesca specializzata in sistemi evoluti per l’edilizia e presente nel nostro Paese dal 1977, ha lanciato la campagna #insiemecelafaremo per sottolineare come in questo momento più che mai sia indispensabile essere vicini «non solo come squadra di lavoro e come azienda, che nel caso di Knauf equivale a una seconda famiglia, ma anche con i nostri stakeholder», precisa Damiano Spagnuolo, direttore marketing Knauf Italia. L’azienda ha da poco presentato Gkb Advanced, una rivoluzione nello standard delle lastre in cartongesso, che rappresenta la promessa di Knauf Italia alla richiesta di prodotto, in termini di performance e leggerezza, da parte del mercato delle costruzioni. Si tratta della prima lastra che implementa la tecnologia Li-Tek (Lightness Technology) come nuovo standard all’interno della gamma aziendale di lastre in cartongesso. Quali sono state le tappe del processo che ha portato al lancio della serie Gkb Advanced, avvenuto lo scorso 12 febbraio, appena prima dello scoppio della pandemia di covid-19? Come Knauf Italia sta fronteggiando l’attuale fase di emergenza e, contemporaneamente, quali strategie ha pianificato in vista dell’incerto scenario dell’edilizia post coronavirus? YouTrade lo ha chiesto direttamente a Damiano Spagnuolo, direttore marketing per l’Italia dell‘azienda. Domanda. Knauf Italia come sta affrontando il problema del coronavirus, anche rispetto alla casa madre? Vi siete già preparati alla Fase 2? Risposta. Knauf Italia gode della massima autonomia, nel rispetto delle linee guida del gruppo Knauf e in sinergia con il gruppo stesso. Questo ci ha consentito di ideare, costituire e attivare un Crisis Team Management nazionale che oggi presidia tutti i fronti più importanti

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L'evento del lancio ufficiale della lastra Gkb Advanced. Sotto, Damiano Spagnuolo

per la gestione della crisi in ogni suo aspetto, dalle operazioni di stabilimento alla supervisione degli uffici, compreso tutto ciò che riguarda la sicurezza dei dipendenti sul lavoro; oltre a questo, la sua influenza si estende anche all’ambito commerciale che ha come interfaccia i nostri partner, ossia le rivendite, i progettisti e gli applicatori. Anche le operazioni di preparazione alla ripartenza saranno gestite con il contributo di questo Team, capitalizzando così al massimo tutte le lezioni apprese nel corso di queste settimane. D. Come avete organizzato il lavoro? R. Facciamo qualche esempio. Durante il mese di marzo abbiamo assicurato il mantenimento della continuità delle consegne ai cantieri urgenti, anche e soprattutto nell’ambito ospedaliero che comprensibilmente richiedeva la massima tempestività. Pertanto ci siamo immediatamente organizzati in modo da garantire il più assoluto rispetto di tutti i requisiti di sicurezza nella gestione della logistica, mantenendo l’efficienza del servizio Knauf anche in questa situazione straordinaria. In altri ambiti, come per esempio l’area amministrativa o quella commerciale, stiamo dando continuità alle attività in modalità smart working che per Knauf è un paradigma familiare; la nostra frequente e intensa interazione con i colleghi di ogni altra parte del mondo da un lato e la quotidiana familiarità con le tecniche di project management infatti ci permettono di portare avanti ogni attività con una struttura dalla forma estremamente liquida ma comunque sempre efficiente. D. Secondo lei, quale scenario ci aspetta in Italia nel settore dell’edilizia a breve-medio termine? R. Prima di rispondere a questa domanda, mi sento di fare una premessa: se volgo lo sguardo al mese di febbraio di quest’anno ricordo la sensaA p r i l e

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La lastra Gkb Advanced

zione positiva. L’ottimismo era condiviso nei confronti del potenziale che il settore edile, dopo anni piuttosto cupi, stava dischiudendo. Anche per noi di Knauf Italia l’ottimismo era al massimo, perché avevamo appena presentato la nostra ultima e importante innovazione, la serie di lastre leggere in cartongesso Gkb Advanced, che ha subito catturato Gjherogr l’interesse della filiera. Insomma, direi che finalmente ci sentivamo di gergergerger mostrarci apertamente positivi sul lungo periodo. È da quel momento e da quell’entusiasmo che intendiamo ripartire, dal clima di fiducia e di ottimismo basato dai segnali concreti di ripresa del settore, che

si dimostrava ricettivo nei confronti dell’innovazione e della qualità. Vero è che, nel frattempo, la domanda a causa dell’emergenza è calata, ma questa diminuzione non è dovuta a una crisi interna dell’economia o del settore, ma a uno stop forzato da cause esterne: ovviamente ciò avrà delle ripercussioni sulla liquidità delle imprese, però se sapremo far fronte all’emergenza, al momento della riapertura ci faremo trovare pronti a ripartire, e non dovrebbero mancare i cantieri e gli investimenti che si erano profilati negli scorsi mesi: non appena i cantieri riapriranno ci sarà un nuovo balzo degli ordini. D. Quali sono i vostri suggerimenti per aiutare il mondo delle imprese ad affrontare il momento attuale e i prossimi mesi? R. In questo momento, per qualsiasi impresa è estremamente importante creare strategie di coinvolgimento con i propri partner: sarebbe totalmente sbagliato, invece, agire con iniziative frammentate e non pianificate. Noi di Knauf Italia siamo consapevoli dell’importanza fondamentale della filiera, composta da tutti i soggetti che partecipano al business e siamo più che mai convinti che serva una strategia di risposta alla crisi,

SOSTENIBILE, ANTISISMICA, RESISTENTE AL FUOCO E... La lastra Gkb Advanced sfrutta la tecnologia Li-Tek, ovvero Lightness Technology, in grado di garantire performance di prodotto elevate a fronte di un peso contenuto. Roberto Nava, direttore vendite Knauf Italia, descrive i dettagli delle prestazioni del materiale. Domanda. Oggi Knauf punta sulla leggerezza. Perché? Risposta. Oggi Knauf punta su lastre standard più leggere senza prescindere dalle prestazioni, intese sia come la resistenza al fuoco, sia come il miglioramento della risposta alle sollecitazioni sismiche, la sostenibilità ambientale, grazie a scarti più contenuti durante il ciclo di vita del prodotto, oltre al conseguente miglioramento della Roberto Nava

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maneggiabilità per l’applicatore. D. Che cos’è la tecnologia Li-Tek? R. Esprime la frase di sintesi ufficiale. È una tecnologia che si basa sulla capacità di controllare e indirizzare la struttura cristallina del gesso durante le fasi di produzione e che crea, come risultato, una innovativa intelaiatura molecolare, caratterizzata da una maggiore leggerezza e resistenza agli stress meccanici, grazie a una sostanziale modifica delle dinamiche di deformazione del prodotto, con ottime prestazioni anche di resistenza al fuoco e di permeabilità. D. Quali sono le caratteristiche tecniche della lastra? R. Le misure sono quelle delle nostre lastre standard Gkb e il peso è di circa 7,5 chilogrammi per metro quadrato (rispetto ai precedenti 8,5). Il risparmio di peso movimentato da ogni singolo applicatore è pari a circa 30 tonnellate all’anno: un forte segnale per la salute degli operatori. D. Vediamo ora le performance di Gkb Advanced. Ha resistenza al fuoco? R. Sì, a pari spessore e stratigrafia della standard, resiste fino a EI 90, quindi 30 minuti in più della attuale Gkb standard. D. E per quanto riguarda l’aspetto antisismico? R. L’aumentata leggerezza della lastra porta alla diminuzione del carico sismico agente sull’edificio e la maggior duttilità aumenta la capacità di incassare fessurazioni prima di un eventuale collasso della struttura. Di conseguenza, possiamo affermare che Gkb Advanced in ambito antisismico trova la sua massima espressione. D. Per quali interventi è previsto l’impiego della lastra Gkb Advanced? E come si applica? R. Direi per tutti gli attuali impieghi della lastra standard, perché ne costituisce l’alternativa più performante a tutti gli effetti.

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caratterizzata da un approccio globale e tarata sia sugli obiettivi aziendali, sia sulle necessità del cliente. Alla definizione di questa strategia, straordinaria come il periodo che stiamo vivendo, hanno collaborato pariteticamente l’area sales e l’area marketing di Knauf, mettendo a fattor comune le rispettive competenze. Questo spirito di collaborazione, che si estende dunque sia all’esterno che all’interno di Knauf è ben sintetizzato nello slogan «Insieme ce la faremo», che si riferisce alla squadra di lavoro, all’azienda nel suo complesso (che nel caso di Knauf equivale a una seconda famiglia), ma anche a tutti i nostri stakeholder siano essi rivendite, progettisti, applicatori, privati. I frutti concreti di questo lavoro e dell’impegno a dare ancora maggior valore alla formazione (a distanza) di applicatori e progettisti sui nostri sistemi, si possono vedere nel servizio che abbiamo denominato #Imparoakasa. Poi, abbiamo mantenuto e rafforzato il nostro servizio di assistenza tecnica #Progettoakasa che, proprio la quarantena ha contribuito a rendere molto richiesto ed apprezzato. Questi due servizi, per fare un esempio, sono veri e propri strumenti per farsi trovare pronti al momento giusto, e sottolineo come

L’applicazione è esattamente come le altre lastre, solo con il vantaggio della migliore maneggevolezza che rende il lavoro meno pesante per chi lo esegue. D. E da un punto di vista della sostenibilità? R. La lastra Gkb Advanced ha migliorato l’impronta ecologica rispetto al precedente standard: più leggerezza significa risparmio di CO2 in produzione, nel trasporto e nello smaltimento finale degli scarti. D. Esistono prodotti simili sul mercato? R. No, nel suo segmento è unica: è una tecnologia della quale siamo molto orgogliosi, sviluppata in Italia in modo specifico per il mercato italiano. La differenza dalle altre lastre di pari peso e spessore è che le prestazioni sono molto più elevate. Costituisce, appunto, un nuovo standard per le soluzioni edili a secco in grado di adattarsi a ogni esigenza progettuale. D. C’è chi ancora considera questo tipo di edilizia troppo standardizzato. È così, oppure la nuova lastra offre la possibilità di adattarsi alle idee dell’architetto? R. C’è chi confonde lo standard con la tradizione, chi rifiuta l’evoluzione si preclude possibilità progettuali. Gkb Advanced è uno strumento che offre flessibilità al progettista, senza rinunciare a elevate prestazioni. Direi, anzi, che questo sia proprio un vantaggio specifico della tecnologia a secco. D. Per quanto riguarda la distribuzione avete in mente iniziative sul punto vendita? R. Dopo il lancio della serie Gkb Advanced avevamo previsto un piano in tutte le regioni italiane per presentarla, a casa dei nostri rivenditori, agli applicatori. L’emergenza covid-19 ci ha imposto una revisione delle attività di lancio che però sono soltanto rinviate. Non appena ci sarà la possibilità cominceremo una forte campagna di comunicazione e presentazione del prodotto.

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essi nascano dalle richieste dei nostri partner e stakeholder. Ovviamente, ci serviamo sempre di più delle nuove tecnologie di smart working, di webinar, di remote communication, ma l’aspetto essenziale è comunque non smettere di cercare e offrire le migliori soluzioni integrate per essere al fianco dei nostri partner. D. Quali iniziative state mettendo in atto per la ripartenza delle attività Knauf in Italia? R. Stiamo ascoltando e codificando le richieste che ci vengono poste e, con le informazioni raccolte, ci prepariamo al passaggio alla cosiddetta Fase 2 e anche a quelle successive. Ricalibrare il peso dei servizi che offriamo, per fornire risposte adeguate è l’aspetto prioritario. Per fare solo un esempio concreto tra i tanti, gli applicatori oggi ci chiedono aiuto per stilare i preventivi: oggi, infatti, molti di essi si stanno concentrando su questo aspetto del loro lavoro, più che in passato, per essere pronti al momento della ripartenza. Dunque, la nostra priorità è venire incontro a questa ed altre loro necessità con un sistema adeguatamente studiato e codificato. Un altro obiettivo, che abbiamo assunto in questo

D. I distributori hanno la necessità di comprendere l’unicità di questo prodotto? R. I distributori presenti al lancio della lastra Gkb Advanced hanno immediatamente compreso e apprezzato l’unicità del nuovo materiale e il passaparola è stato sorprendentemente veloce nei loro bacini di utenza. D. Come vede il mercato dell’edilizia per 2020? R. Penso che si confermerà il trend per il quale il mercato andrà alla ricerca di prodotti sempre più selezionati dal punto di vista delle performance. Sono convinto che il 2020 sarà solo un rallentamento e che torneremo a correre, magari con scarpe diverse, ma certamente veloci più di prima. Questo perché i segnali di ripresa del settore prima dell’emergenza erano molto incoraggianti. D. E per quanto riguarda i prodotti a secco? R. Fortunatamente sono entrati nell’uso quotidiano, soprattutto nella ristrutturazione residenziale e nelle nuove costruzioni, guadagnando sempre più spazio di mercato. Quando una soluzione è intelligente e sostenibile è solo questione di tempo, il mercato è più sensibile di quanto si pensi. D. Quali sono le impressioni che lei ha raccolto tra i distributori di materiali per edilizia? R. C’è sicuramente molta preoccupazione per il credito. Devo dire che i rivenditori stanno facendo un grande sforzo per mantenere il dialogo con i produttori per far fronte all’emergenza in modo sinergico. C’è un grande confronto e scambio di informazioni su come affrontare la situazione con managerialità e serietà. Bisogna profilare più scenari che tengano conto come saranno i volumi, considerando una certa contrazione. E interrogarsi su come si deve reimpostare il modello di offerta, ma soprattutto le modalità di contatto e di vendita, aspetto al momento ancora enigmatico.

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Gkb Advanced ha le misure delle lastre standard Gkb, mentre il peso è di circa 7,5 chilogrammi per metro quadrato (rispetto ai precedenti 8,5)

momento più che mai in passato, è quello di essere veloci. Dobbiamo essere capaci di dare risposte immediate, concentrando gli sforzi sulla agilità ed efficacia dei nostri processi aziendali, perché è quello che il mercato ci chiede e che dimostra di premiare. D. In un’azienda come Knauf qual è la strada che porta all’innovazione? R. L’innovazione deve provenire non solo dai laboratori di ricerca e sviluppo, ma anche e soprattutto dalla realtà esterna all’azienda, cioè dal mercato. Saper ascoltare il mercato e gli stakeholder non è un’attività passiva, ma la capacità di captare i bisogni latenti, per dare quel valore aggiunto che fa la differenza. Gkb Advanced è stato il frutto di questo ascolto: abbiamo colto la necessità di leggerezza, che però era ostacolata dai pregiudizi che nel settore sono legati a questo termine. Il punto è che se ci si pone in ascolto, poi si è grado di dare le giuste istruzioni a chi fa ricerca nei laboratori. In questo senso, l’ascolto è l’arma che serve per sfidare il mercato. D. All’interno di Knauf coesistono diverse aree, organizzate in dipartimenti. Qual è stato il processo di collaborazione per arrivare a Gkb Advanced? R. All’interno di Knauf Italia esiste un grande team cross-funzionale dedicato all’innovazione, che abbiamo chiamato Product Innovation Council, un organismo che coinvolge tutti i rappresentanti dei nostri principali stakeholder. Quindi partecipano i rappresentanti della progettazione, dell’applicazione, le vendite, il marketing, la tecnica, fino alla logistica. Questa squadra si riunisce regolarmente e, attraverso un processo molto codificato, ma che lascia spazio alla creatività, si occupa di gestire l’aspetto di product innovation aziendale. Gkb Advanced è nata proprio da qui, è stata testata e implementata nelle performance grazie a un confronto continuo con il mercato, per diventare la nostra migliore innovazione per il mass market e non per una nicchia di mercato. Una rivoluzione dello standard, appunto, oltre che essere la nostra migliore referenza di innovazione di prodotto. D. Che cosa si intende, esattamente, per nuovo standard? R. Abbiamo voluto creare un prodotto con un mix di performance molto valide, tutte complessivamente migliorative. La novità di proposta al mercato non è data dall’incremento esponenziale di un singolo parametro qualitativo, ma dall’aver saputo rispondere all’esigenza di leggerezza, senza rinunciare a ottime prestazioni, ad esempio riguardo la resistenza al fuoco o ai sismi. D. Quanto è importante, invece, il «fattore team»?

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R. È sicuramente l’ingrediente più importante: quando è ascoltato e coinvolto dà una marcia in più. Ho la fortuna di gestire una squadra giovane che, anche se comporta un notevole impegno, riesce a essere disruptive e, dunque, innovativa. Saper agire in una dimensione sia distruttiva che costruttiva permette di diventare dei pionieri e di avanzare in dimensioni inesplorate. La fase dell’ideazione di un prodotto, quella nella quale non bisogna porre limiti alla creatività, va tenuta in grandissima considerazione, allo stesso livello della fase più logica, di studio e analisi del prodotto. Detto ciò, bisogna tenere a mente che l’innovazione non procede per balzi e i processi vanno mandati avanti con i tempi necessari, nella loro completezza. D. Come si comunica un prodotto così rivoluzionario? R. L’aspetto più importante è ricordarsi che il prodotto non è rivoluzionario per sé stesso o per Knauf, ma in primo luogo per gli applicatori, i progettisti, le rivendite, tutti coloro che ne entrano in contatto: a loro ci rivolgiamo, attraverso il loro specifico linguaggio. La comunicazione, in questo caso, serve per avvicinarsi ai propri interlocutori. Certo, alla base non deve mancare una chiara visione del prodotto e delle performance. Nel caso di Gkb Advanced il concetto di leggerezza si è spostato anche sul piano della comunicazione, perché l’obiettivo è stato trasmettere il nostro entusiasmo: è ciò che è avvenuto durante la serata di presentazione della lastra, e vedere che la scintilla dell’interesse è stata accolta non può che dare una grande soddisfazione. D. Quali immagini accompagnano il lancio di Gkb Advanced? R. I nostri target corrispondono prevalentemente a due categorie di professionisti: applicatori e progettisti, perché alimentano la maggior parte della nostra domanda. I rivenditori, in quanto sono a tutti gli effetti i nostri ambasciatori sul territorio, beneficiano e supportano la creazione di questa domanda alla pari con noi. Abbiamo impostato, dunque, due linee di comunicazione, declinando il tema della leggerezza: attraverso l’immagine di un applicatore che solleva una lastra Gkb Advanced con una mano e, per il progettista, un atleta di salto in alto nell’atto di superare l’asticella. Abbiamo selezionato questa immagine non solo per l’idea di performance e di leggerezza che accompagna la disciplina, ma perché il salto in alto è anch’esso frutto dell’innovazione, avvenuta quando qualcuno ha smesso di saltare come era consueto fino a quel momento, scegliendo di creare un nuovo metodo. Uno storytelling che si presta su più livelli interpretativi e che, soprattutto, è in grado di emozionare il suo interlocutore. D. Come si può descrivere la filosofia che guida l’azienda? R. Knauf Italia è un’azienda che ha una grande chiarezza di mission, vision, obiettivi, strategie e tattiche. Insomma, sa dove vuole andare e sa come raggiungere i suoi traguardi. Questa chiarezza è pervasiva a ogni livello: obiettivi e strategie non sono argomenti di top management, bensì elementi concreti e condivisi a tutti i livelli della piramide aziendale. Questo risultato è frutto del lavoro portato avanti negli ultimi anni dal giovane direttore generale Andrea Bucci che ha progressivamente favorito l’evoluzione dlela struttura societaria in chiave manageriale, permettendo così alle migliori energie dell’azienda di esprimere al meglio il loro potenziale e di rafforzare in questo modo la posizione di leadership di cui Knauf già godeva e che oggi si presenta ancor più solida. A p r i l e

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Un legame sicuro per contrastare il vento. Ancorare, il gesto che le nostre clip anti vento svolgono per agganciare la testa del supporto alle piastre di pavimentazione. Un sistema sicuro ed economico per risolvere in modo definitivo il problema del sollevamento delle piastre causato dal vento in condizioni climatiche estreme. A p r i l e

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BASF CONSTRUCTION CHEMICALS

NUOVA VITA STESSA INNOVAZIONE Le attività dell’azienda tedesca che riguardano i materiali per le costruzioni passano sotto l’ombrello del fondo americano Lone Star. Che cosa cambia per il mondo dell’edilizia? «Saremo ancora più specifici», anticipa il managing director Filippo A. Di Quattro di Giuseppe Rossi

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fine dicembre Basf e una società di global private equity che fa capo al fondo americano Lone Star, hanno sottoscritto un accordo di acquisto per l’acquisizione del business Construction Chemicals del gruppo tedesco. L’operazione è consistente dal punto di vista finanziario (3,17 miliardi), ma è considerevole anche per quanto riguarda la filiera stessa dell’edilizia. Anche per l’Italia, visto che la branch opera nel nostro Paese anche con un centro di ricerca a Treviso. Con oltre 7 mila collaboratori, il business Construction Chemicals di Basf dispone di siti di produzione e uffici commerciali in oltre 60 Paesi e ha generato circa 2,5 miliardi di vendite nel 2018. Ora, però, l’azienda è di fronte a una nuova sfida, come spiega a YouTrade Filippo A. Di Quattro, Director of Manufacturing Country Cluster Italy / Managing Director Basf Construction Chemicals Italia. Domanda. La divisione Construction Chemicals di Basf è stata ceduta al fondo di private equity Lone Star. Perché? Risposta. Sotto l’ombrello di Lone Star, il business Construction Chemicals, con il suo brand Master Builders Solutions, può concentrarsi su un percorso di crescita con un approccio specifico del settore, consentendo una maggiore autonomia e libertà operativa. D. Che cosa comporta per Construction Chemicals? R. Continueremo a essere il punto di riferimento del settore in termini di prodotti e soluzioni innovativi e sostenibili, elevata qualità e assistenza tecnica, rendendoci ancora più specifici e rispondendo sempre meglio alle esigenze del mercato italiano nel quale siamo presenti da oltre 60 anni, proponendoci con serietà e coerenza a tutti gli operatori del settore che vogliono avere proposte e soluzioni, affidabili e durature. D. Cambierà ragione sociale?

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Filippo A. Di Quattro, Director of Manufacturing Country Cluster Italy / Managing Director Basf Construction Chemicals Italia

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R. La ragione sociale in Italia cambierà e avremo informazioni specifiche al riguardo nella seconda metà dell’anno. D. È prevista una riorganizzazione? R. Non è prevista alcuna riorganizzazione. È invece in corso un programma di incremento delle risorse umane, che ci porterà alla miglior gestione delle attività finalizzata al raggiungimento degli importanti obiettivi che ci siamo prefissati. D. Si tratta di un rapporto esclusivamente finanziario o presuppone delle sinergie? R. Lone Star ha una comprovata esperienza di transazioni di successo nelle industrie di materiali da costruzioni e simili. Ha la completa proprietà del nostro gruppo composto da oltre 7 mila collaboratori, il business Construction Chemicals di Basf dispone di siti di produzione e uffici commerciali in oltre 60 Paesi e ha generato circa 2,5 miliardi di vendite nel 2019. D. Qual è l’attività del fondo acquirente? R. Lone Star è già fortemente impegnata nel settore europeo dei materiali da costruzione con un fatturato che supera i 5 miliardi di euro. In quanto principale investitore di private equity nei materiali da costruzione e relativo indotto, Lone Star ha una vasta esperienza internazionale nel settore con un robusto portafoglio di investimenti sia in Europa che in Nord America. D. Quali sono i progetti di Construction Chemicals? R. In Italia la sfida è quella di rafforzare e far crescere ulteriormente la posizione di partner tecnico di riferimento per progettisti, imprese di costruzioni, rivenditori e artigiani impegnati ogni giorno nei lavori più diversi del mondo delle costruzioni. D. Quali sono i punti di forza dell’azienda? R. Da sempre le nostre priorità sono la qualità dei prodotti e della proposta, che significa qualità di uomini a tutti livelli, dalla ricerca e sviluppo dei prodotti, alla produzione e all’assistenza a tutti gli operatori del settore. D. Come potrà continuare a sviluppare la ricerca sui materiali? R. Construction Chemicals, con il suo brand Master Builders Solutions, attualmente svolge attività di ricerca in numerosi laboratori nel mondo, e lo storico centro ad alta specializzazione di Treviso è uno tra i più importanti ed è il punto di riferimento per tutte le società del Gruppo. A p r i l e

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D. Quali sono, allo stato attuale, gli asset di Construction Chemicals? R. Il business Construction Chemicals ha 130 siti produttivi in più di 60 Paesi nel mondo, più 12 centri di ricerca e sviluppo che formulano prodotti e sistemi evoluti in termini di performance e per un’edilizia sostenibile, tra i quali citiamo Treviso, che vanta l’alta specializzazione e la ricerca più innovativa su malte ed impermeabilizzanti cementizi fin dagli anni Sessanta e la leadership nella ricerca più avanzata sugli additivi. Trostberg, la sede principale tedesca da oltre cento anni, è invece specializzata nello studio e nella formulazione di polimeri e materiali inorganici, come polveri cementizie, additivi per calcestruzzo e cemento, o settori correlati. D. Per l’edilizia la grande sfida è la sostenibilità. Che cosa propone Construction Chemicals? R. Le priorità di Construction Chemicals sono da sempre sostenibilità e sicurezza. La gamma di prodotti per l’edilizia Master Builders Solutions e i nostri servizi sono caratterizzati da un principio comune: una maggiore efficienza delle risorse, che permette significativi risparmi sui costi e una impronta ecologica più limitata. Questi benefici offerti da tecnologie avanzate sono dimostrati da strumenti di misura riconosciuti. Noi li chiamiamo Quantified Sustainable Benefits. Sostenibilità, per noi un punto di forza che vorremmo diventasse comune a tutti coloro che vorranno condividere con noi le scelte future del settore. I Quantified Sustainable Benefits mostrano come la chimica avanzata possa aiutare a risolvere le sfide dei clienti aumentando la produttività, riducendo i costi di esercizio e le emissioni. Utilizzando i nostri metodi di misurazione collaudati nel tempo, come l’Analizzatore del Ciclo di Vita (Lca) per il calcestruzzo o l’analisi dell’eco-efficienza, valutiamo il potenziale di ciascun progetto e diamo ai nostri clienti un triplo vantaggio rispetto ai concorrenti economicamente, ecologicamente e qualitativamente. Sul sito www.sustainability.master-builders-solutions. basf.com presentiamo alcune storie selezionate che mostrano come i nostri clienti traggono vantaggio dal nostro approccio. La campagna ha vinto il prestigioso German Design Award 2020 e il German Brand Award 2019. Nel 2018 è stata premiata con il Premio tedesco per la comunicazione online per il miglior microsito e con tre premi d’argento al Best of Content Marketing Award.

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SETTEF

IL CAPPOTTO CON COLORE Il brand del gruppo Cromology presenta una soluzione completa per usufruire del bonus facciate ed ecobonus: pitture studiate per le superfici esterne degli edifici, oltre a nove varianti dell'isolamento Thermophon. E un team per la formazione degli installatori di Veronica Monaco

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rodotti vernicianti, sistemi a cappotto certificati ed elevate prestazioni si uniscono a un’assistenza continua con consulenza tecnica, progettuale e di cantiere, un servizio per ottenere la cessione del credito, corsi ed esami per la certificazione delle competenze del posatore. CosÏ Settef, brand di Cromology Italia specializzato nelle pitture e soluzioni tecniche per la facciata, si propone al mercato offrendo soluzioni complete per la riqualificazione estetica ed energetica dell’involucro edilizio.

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PITTURE INNOVATIVE Per incentivare interventi di qualità e durevoli, in grado di sfruttare al massimo gli incentivi messi a disposizione con il bonus facciate, Settef ha messo a punto una selezione di pitture e sistemi a cappotto particolarmente innovativi e prestazionali. Per esempio, Ancorall Lotus, pittura silossanica liscia, ideale per le facciate in contesti urbani soggette a inquinamento e smog. Questa pittura mutua le proprietà idrofobe delle foglie di loto: l’acqua, infatti, forma delle goccioline che rotolano via dalla superficie, lasciandola asciutta e pulita. La facciata risulta inoltre protetta dalla formazione di alghe e funghi. Per le facciate di edifici storici e isolati con sistema a cappotto, Settef propone invece Silisettef Paint HP, una pittura minerale a base di silicato di potassio, caratterizzata da effetti estetici e cromatici molto simili alle coloriture antiche, con possibili alonature e chiaroscuri. Con le sue microsfere di vetro ad alto potere riempitivo, la pittura acrilsilossanica Silacryl 3D Plus è ideale, invece, in caso di ripristino della facciata. Può essere applicata su diverse tipologie di supporti e garantisce la mascheratura delle imperfezioni anche con una sola mano, evitando l’applicazione di fondi di riempimento e di rasature su superfici non omogenee o su cui siano stati eseguiti rappezzi d’intonaco. Per la tinteggiatura delle facciate nelle stagioni a rischio pioggia e maltempo o in zone umide e scarsamente soleggiate, Settef presenta la pittura idrorepellente X-Dry Paint. La tecnologia X-Dry crea una superficie strutturata con micro-rilievi non visibili a occhio nudo, sui quali si accumula acqua, e micro-canali che garantiscono un drenaggio estremamente rapido, dopo solo sei ore dall’applicazione. SISTEMI A CAPPOTTO Tra le prime aziende a proporre il sistema a cappotto in Italia e socio fondatore del Consorzio Cortexa, Settef offre nove varianti del Sistema a Cappotto Thermophon per applicazioni e supporti differenti, ideale per rispondere a qualsiasi tipologia di intervento rientrante sia nel bonus facciate che nell’Ecobonus: Thermophon P con pannelli Facciata dell'hotel Sikelia a Pantelleria, riqualificata con il sistema a cappotto Thermophon di Settef

La tecnologia X-Dry crea una superficie strutturata con microrilievi non visibili a occhio nudo, sui quali si accumula acqua, e microcanali che garantiscono un drenaggio estremamente rapido, dopo solo sei ore dall’applicazione

isolanti in Eps tradizionale e Eps con aggiunta di grafite; Thermophon PV con pannelli in Eps e collante/rasante minerale in polvere; Thermophon PW con pannelli isolanti in Eps, specifico per supporti in legno; Thermophon Mineral con pannelli isolanti in lana di roccia a doppia densità; Thermophon WF con pannelli isolanti in fibra di legno; Thermophon Natural con pannelli isolanti in sughero naturale; Thermophon HP con pannelli isolanti in schiuma di poliuretano espanso a cellule chiuse (Pir); Thermophon K2 con pannelli isolanti in Eps specifico per interventi su cappotti esistenti; e Thermophon Fibro a base di fibre ad altissime prestazioni. I sistemi a cappotto sono proposti come kit e dotati di certificato Eta (secondo Eta G004) e marcatura Ce di sistema. In caso di riqualificazione energetica con cappotto termico, inoltre, l’azienda, in collaborazione con Cremonesi, Esco (Energy service company) che da oltre 25 anni si occupa di efficienza energetica, sicurezza e sostenibilità degli edifici, consente di accedere alla cessione del credito di imposta, che consente a privati e condomini di usufruire immediatamente delle detrazioni di imposta, senza attendere i dieci anni previsti dalla legge. ASSISTENZA TECNICA E CERTIFICAZIONE POSATORI Per garantire un risultato prestazionale d’eccellenza, la posa non può prescindere da un’attenta progettazione. Per questo Settef mette a disposizione un team di assistenza professionale in grado di garantire una continua consulenza tecnica-progettuale e di cantiere. In più Settef offre presso il centro di formazione CromoCampus corsi di preparazione agli esami di certificazione dedicati agli installatori secondo la norma Uni 11716. A fine corso, è possibile sostenere l’esame predisposto dall'ente di certificazione Istituto Giordano.

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TYROLIT

LA FIDUCIA VA IN CANTIERE

Le fasi di demolizione e ricostruzione del Ponte Morandi a Genova GUARDA IL VIDEO

Iperspecializzazione, sicurezza, esperienza: l’azienda sottolinea i propri plus e mette in guardia dai prodotti di opaca provenienza che invadono il mercato. E alla distribuzione suggerisce di potenziare i servizi in alternativa alla pura vendita, sviluppando il noleggio di Veronica Monaco

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vere l’attrezzatura giusta è fondamentale, soprattutto in progetti ad alto livello, quando è necessario operare in maniera chirurgica. Come negli interventi di demolizione controllata in cui ogni elemento è sezionato e smontato pezzo per pezzo, senza generare polveri, vibrazioni dannose, rumore eccessivo, sfruttando la tecnologia dei macchinari di ultima generazione. Tra gli specialisti di queste nuove attrezzature c’è Tyrolit, azienda leader negli abrasivi e specializzata in macchine e utensili diamantati per l’industria edile, con soluzioni per il carotaggio, il taglio e la lavorazione delle superfici. Valeriano Parizzi, per anni Sales e Marketing Manager della divisione Construction Italia dell’azienda, dopo aver passato il testimone nelle scorse settimane ad Alberto Dus, nel nuovo ruolo di Key Account Manager Strategic Projects, racconta a YouTrade le ultime novità per un cantiere più sicuro e competitivo. Domanda. Che cosa propone Tyrolit al mercato? Risposta. Tyrolit opera sostanzialmente con due tipologie di offerta: i materiali di consumo, come utensili diamantati e abrasivi , che possono essere montati sui nostri dispositivi o su quelli di altri fornitori, e le macchine vere e proprie, che prevedono operatori preparati, specializzati e formati. Soprattutto per il settore della demolizione controllata, dove è fondamentale possedere certe competenze. Purtroppo, in Italia per assurdo chiunque può noleggiare determinate attrezzature e andare in cantiere senza avere alcuna conoscenza tecnica. Tyrolit sta lavorando moltissimo sul fronte della formazione e sicurezza al fine di evidenziare nel mercato, professionisti in

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grado di effettuare determinate lavorazioni specializzate e utilizzare determinati macchinari. Il cammino è molto lungo e difficoltoso, ma noi continueremo a impegnarci in questa direzione. D. Quali sono al momento le macchine più richieste? R. Con riferimento alle attrezzature generiche adatte al noleggio, il mercato più interessante è quello del carotaggio a secco e a umido. Per la ristrutturazione e per i cantieri in genere, sono richieste macchine tagliagiunti, troncatrici e ultimamente levigatrici sia manuali che a pavimento per il recupero e il trattamento delle superfici. Invece le macchine a disco su binario o per la decostruzione a filo diamantato necessitano di una certa preparazione da parte dell’operatore, perché i rischi dovuti al loro scorretto utilizzo sono grandi. La sicurezza viene prima di tutto, e può essere garantita solo dalla professionalità dell’utilizzatore, e pertanto è riservata a imprese specializzate. D. Quali macchine proponete per la decostruzione controllata? R. Dalle carotatrici alle taglierine, dalle troncatrici elettriche, a scoppio o manuali, fino alle seghe a binario con dischi che vanno anche oltre i 2 metri di diametro. E, poi, macchine tagliagiunti e macchine con filo diamantato che permettono di lavorare in ambienti sicuri. Tyrolit è considerata il primo fornitore per la decostruzione controllata. Abbiamo iniziato a metà degli anni Ottanta e pensiamo di avere avuto un ruolo fondamentale in Italia per questo tipo di interventi. Con le nostre macchine abbiamo lavorato in numerosi cantieri di demolizione: metropolitane, dighe, ponti, viadotti vedono quasi sempre in prima fila Tyrolit e le sue attrezzature. Tra gli ultimi lavori annoveriamo lo smantellamento del ponte Morandi di Genova dove, lavorando Valeriano Parizzi sette giorni su sette, anche di notte, non è A p r i l e

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Carotaggio per decostruzione ponte Morandi

stato registrato un solo infortunio. D. È questo il vantaggio dei prodotti Tyrolit? R. Grazie alla sua lunga esperienza, Tyrolit riesce a essere lungimirante e inserire sempre macchine innovative. Siamo iperspecializzati, questo ci viene riconosciuto, ci siamo ritagliati la nostra nicchia e vogliamo essere considerati partner di fiducia. D. Parlando invece dei materiali di consumo, soprattutto per il taglio al diamante, il mercato ha subito l’invasione dei prodotti asiatici. Qual è oggi la situazione? R. È molto confusa. Se parliamo del mercato della rivendita, difficilmente si trova un produttore che produca ancora in Europa, quindi la maggior parte dei dispositivi che oggi sono utilizzati in Italia e in Europa, è di origine asiatica. Ci sono aziende che producono in Asia prodotti validi, certificati, con determinate caratteristiche, ma anche altre che non prestano la stessa attenzione. Per l’utente finale è davvero molto difficile capire qual è il prodotto valido. D. Allora come ci si orienta nella scelta? R. Un’azienda presente sul mercato da diversi anni che continua a produrre innovazione, punta sul brand, non cambia quotidianamente politica distributiva, e si presenta con delle certificazioni, riesce a dare un input di qualità e sicurezza. Oggi, purtroppo, è difficile far capire queste motivazioni alla distribuzione che, per stare al passo con le esigenze dei clienti, ricorre a scelte di pancia e va a lavorare sul prezzo o sui rapporti commerciali. La cosa peggiore è che alcuni rivenditori trattano prodotti senza assicurarsi chi è il vero produttore. D. Quindi, che cosa consiglia per scegliere un buon prodotto? R. Affidarsi a un brand abbastanza conosciuto, presente sul terA p r i l e

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ritorio, e di scegliere utensili di consumo, come dischi abrasivi o diamantati, su cui ci sia ben impresso un numero seriale che riporti al produttore originale e non al commerciante. D. Quali sono i trend di sviluppo per il futuro delle macchine da cantiere? R. Per alcune macchine si andrà sempre più verso la leggerezza, l’innovazione e la facilità di utilizzo. Grazie alla ricerca e sviluppo sul fronte tecnologico si è riusciti a guadagnare potenza riducendo le dimensioni delle attrezzature. In più, l’operatore lavora sempre più da remoto, quindi non a contatto diretto con la macchina, a vantaggio di una maggiore sicurezza. D. Come si articola il rapporto di Tyrolit con i rivenditori? R. Con alcuni di loro abbiamo un rapporto che dura da decenni. Offriamo supporto tecnico e commerciale, formazione, corner espositivi. Diciamo che i distributori dovrebbero fare una scelta di campo: rivendere o noleggiare, le due cose non possono andare insieme, ma posso coesistere e trainarsi a vicenda se il noleggio è visto come servizio. Importante è definire molto bene lo spazio dove proporre questo servizio: se fai noleggio, non basta avere una o due carotatrici, devi offrire un assortimento più ampio, oltre ad assistenza tecnica e consulenza, senza scaricare il primo problema sul fornitore di turno. Il noleggio di vicinato è in crescita e ha un grande futuro. È importante coprire il territorio prima che lo possa fare la grande distribuzione, che per ora è troppo impegnata a consolidare la crescita attraverso le vendite. Tyrolit è in grado di supportare la rivendita che vuole aprirsi al noleggio con il progetto Tyrolit Rental Service.

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MINIERA SAN ROMEDIO

L’INNOVAZIONE NON SI ARRESTA L’azienda, che dispone della migliore calce idraulica naturale, rilancia gli storici marchi Tassullo, Hd System e il nuovo brand Puro Comfort. E conferma gli investimenti, puntando sulla ricerca, la sostenibilità e il benessere abitativo di Franco Saro

Le miniere di San Romedio. Il Gruppo Miniera San Romedio si è costituito nel 2018 per preservare un know-how aziendale con oltre 100 anni di storia e per salvaguardare la produzione di materiali edili all’avanguardia, costituiti da materie prime naturalmente perfette ed estratte in modo sostenibile e rigenerativo

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la calce e la dolomia (roccia costituita principalmente dal minerale dolomite, un carbonato doppio di calcio e magnesio) del Trentino per ottenere un maggiore comfort sostenibile, oltre che per il recupero del patrimonio storico-artistico. Il processo di innovazione del Gruppo Miniera San Romedio non si arresta: l’azienda di Villa d’Aunania (Trento), infatti, ha potenziato la propria offerta nel settore del restauro, in particolare quello storico-conservativo, attraverso il marchio storico HD System, con

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l’inserimento di tecnici qualificati su tutto il territorio nazionale per l’assistenza ai progettisti e al cantiere. In due anni di lavoro Miniera San Romedio ha investito nel rinnovamento degli impianti, nel rilancio commerciale e nella ricerca e sviluppo. È nato così Dhomo, progetto realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, che punta attraverso un esteso sistema di monitoraggio e una modellazione numerica avanzata, a fornire una misura e una valutazione al comfort abitativo. L’iniziativa ha portato alla nascita di Puro Comfort, gamma di prodotti naturali che migliorano il benessere abitativo valorizzando A p r i l e

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DALLE MELE AL VINO Non solo edilizia: l’azienda trentina ha anche un link enogastronomico con il territorio: nei progetti, infatti, rimane confermata anche l’idea di riuso dei vuoti minerari nelle miniere di San Romedio, che attualmente ospitano le celle ipogee per la conservazione delle mele. Per questo è in corso di autorizzazione l’allestimento di spazi sotterranei idonei per la conservazione del vino Trento Doc. Non ultimo, continua il progetto di fattibilità perché gli ambienti ipogei nelle miniere di San Romedio possano essere fruibili al pubblico come percorso museale. Con il supporto dell’Università di Trento, è stato calcolato che l’impronta ambientale dei prodotti del Gruppo è del 75% più bassa rispetto alla media del mercato, valore che sarà dichiarato all’interno della certificazione internazionale Epd.

ancora più decisione e coraggio nelle scelte, e conferma la necessità di investire in qualità, efficienza e servizio per affrontare un mercato sempre più esigente e dalle prospettive incerte. Per questo il Gruppo ha confermato il piano di investimento programmato, che potrà solo subire uno slittamento di qualche mese. Non solo: l’azienda ha riportato i marchi storici Tassullo (azienda nata nel 1909, che produce materie prime naturali per l’edilizia) e Hd System (materiali di eccellenza per il restauro) di nuovo leader del settore, distribuendoli in tutta la Penisola con ottime prospettive export. «Siamo partiti nel 2018 avviando dei progetti di ricerca interni, in collaborazione con le migliori università e mettendo a disposizione importanti investimenti», spiega Roberti Covi, amministratore delegato di Miniera San Romedio. «Ci siamo concentrati sulla ripartenza basandoci, dopo la sua acquisizione, su ciò che Tassullo ha sempre fatto, continuando a essere un punto di riferimento per il mercato, ma con lo sguardo oltreconfine, cercando un modello di business che coniugasse la peculiarità del nostro territorio con la domanda reale del mercato, sempre più orientata al benessere abitativo. Sostenibilità, ricerca e fiducia rimangono gli asset più importanti di oggi».

Progetto di ricerca sul consolidamento strutturale. A destra, il cantiere della cinta muraria di Cittadella (Padova), oggetto di un intervento di restauro che ha visto l’impiego dei prodotti del Gruppo Miniera San Romedio.

l’ambiente. L’azienda, infatti, dispone della migliore calce idraulica naturale al mondo, alternativa biocompatibile al cemento Portland. I PROSSIMI PASSI Un processo che non si arresta: nel corso del 2020 è previsto l’avvio di nuovi investimenti nella ristrutturazione degli impianti produttivi e in efficientemente energetico della produzione. Una strategia che non si è arrestata di fronte all’emergenza coronavirus: secondo l’azienda il difficile momento che la filiera delle costruzioni sta vivendo richiede A p r i l e

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PARTNERSHIP L’azienda trentina, inoltre, ha lanciato il nuovo brand Puro Comfort, presentato a CasaClima di Bolzano, occasione in cui è stato dato ampio spazio anche al progetto di ricerca Dhomo, partnership siglata con Polo Edilizia 4.0. Quest’ultimo è il protocollo di intesa che riunisce 11 enti impegnati nel settore dell’edilizia trentina con l’obiettivo di farla diventare un centro di innovazione e sviluppo in tutte le fasi del ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture urbane.

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MUOVIAMOCI

L'effetto Forrester ai tempi del covid-19

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effetto Forrester, anche conosciuto come effetto colpo di frusta, è stato studiato fin dagli anni sessanta dopo essere stato scoperto da Jay Forrester del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Si tratta di un fenomeno che avviene nelle filiere distributive. Il problema si manifesta se tra i vari soggetti della filiera non è presente una forte integrazione, uno scambio di informazioni in tempo reale o una condivisione di dati e i lead time sono lunghi. In pratica una piccola perturbazione (variazione inattesa) della domanda nel mercato si propaga verso i soggetti posti a monte amplificandosi progressivamente. La perturbazione, oltre ad amplificarsi, si presenterà con un progressivo ritardo al distributore, al produttore via via fino a chi gestisce o lavora la materia prima. Gli effetti del «colpo di frusta» sono stock out, seguiti da periodi di eccesso di stoccaggio (o viceversa), cambi o cancellazione di ordini, previsioni inattese o necessità di rivedere i

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programmi di produzione. Il periodo che il Paese sta attraversando dal manifestarsi del covid-19 è caratterizzato da progressive perturbazioni nella domanda attraverso il blocco della stessa in alcuni settori (dovuti alla chiusura di alcuni punti di vendita) oltre che un eccesso di fabbisogno in altri (si pensi agli accaparramenti nei supermercati). Queste situazioni non si esauriranno velocemente e continueranno a creare situazioni inattese e di difficile gestione per mesi anche dopo la ripresa delle normali attività. A questi fenomeni si aggiungeranno numerosi altri problemi legati a interruzioni anche parziali di forniture legate a restrizioni commerciali e/o produttive per il covid-19 in altri Paesi. Tra i principali rischi che si potrebbero presentare vi sono: • Mancanza di componenti e incapacità di portare a termine i processi produttivi. • Allungamento dei lead time. • Eccesso di scorte per articoli o com-

ponenti che il mercato non richiede. • Aumento dei prezzi. Fronteggiare queste difficoltà è possibile attraverso nuove strategie di sistema realizzabili con nuove forme di collaborazione e di cooperazione tra fornitori e clienti. Saranno necessarie agilità e una dose di resilienza. L’agilità è la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato in tempi brevi, ricostruendo delle catene di fornitura, sviluppando nuove relazioni con nuovi fornitori e/o intensificandone con altri. La resilienza è la capacità di trasformare delle condizioni apparentemente negative in nuove opportunità. Sicuramente la creatività e un approccio di miglioramento continuo saranno la base per una nuova crescita. di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)

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COME SI FA (ad aumentare il business)

di Roberto Bolici*

L’ottimismo è verde Ripensare l’edilizia come strumento per proteggere salute e ambiente: è una delle lezioni da non dimenticare

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«ottimismo realistico» caratterizza un soggetto consapevole di vivere in un mondo imperfetto, governato dal caos e in cui le difficoltà sono all’ordine del giorno, ma non per questo cede al pessimismo. Piuttosto, affronta quello che gli capita con coraggio, forza e decisione. L’ottimista non si scompone di fronte alle difficoltà, sa imprimere una direzione positiva ai propri pensieri, sviluppa la capacità di controllare gli eventi, sa ricaricarsi e rinnovarsi apprezzando il presente. In particolare, cerca, prova, sperimenta, fino a quando una soluzione non si dimostri realmente efficace. Alimenta pensieri in-

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dirizzati ad una realistica positività, strategia efficace per migliorare la qualità della vita. Orienta le proprie conoscenze, abilità e competenze per un maggiore controllo sui risultati che intende ottenere. Tiene memoria del passato e sviluppa capacità di pianificazione futura, apprezzando il presente. Orientarsi a questo atteggiamento, ovvero di cogliere le opportunità, di concedere fiducia, di valorizzare il lato positivo delle situazioni, di guardare con entusiasmo al futuro, necessita di una presa di posizione netta da parte nostra. Forse la situazione attuale, in tutta la sua drammaticità, non

ci sta reclamando di provarci? Personalmente credo che il tentativo «s’ha da fare». L’emergenza attuale ci ha obbligati in pochissimo tempo a fare i conti con una condizione di totale staticità, di privazione obbligata della mobilità, e di cambiamenti radicali negli stili di vita. Al contempo, ha prodotto una straordinaria accelerazione in azioni che richiedono un sostegno mentale che, in precedenza, appariva assai difficile. Alla luce di questa situazione, decisamente eccezionale, penso vi sia lo spazio per riflettere su temi che più di altri ci hanno toccato e trarne dunque insegnamento, proiettando i nostri pensieri A p r i l e

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stione dell’energia in grado di controllare e gestire in modo più efficiente l’energia utilizzata, materiali naturali o provenienti dal riciclo, questi alcuni trend dell’edilizia verde ai quali il distributore di materiali edili dovrà sempre più allinearsi.

all’ottimismo e al business. Evidenzierei due temi emergenti di nostro interesse che, seppur trasversali ad altri settori, intercettano fortemente quello della distribuzione di materiali per l’edilizia. Il primo, con evidenze scientifiche conclamate, ci riporta al tema dell’ambiente. Il secondo, determinato dall’avvento dello stato di necessità, ci riconduce al grande tema della digitalizzazione. Risorse da salvaguardare L’economia, nei fondamenti della teoria economica, è identificata come lo studio del modo in cui la società gestisce le proprie «risorse scarse». Entrando maggiormente nel merito, è evidenziato che l’economia è la scienza sociale che si occupa della maniera in cui gli individui, le istituzioni e la società esercitano le proprie scelte in presenza di risorse limitate. Nella sostanza, entrambe affermano che sia la scarsità delle risorse a rendere necessario lo sviluppo di una scienza che valuti se il loro utilizzo è praticato in modo ottimale. Oggi, quale risorsa per eccellenza sta scarseggiando, evidenziata peraltro dallo stato di emergenza attuale? Non dovremmo avere dubbi nell’identificarla con l’ambiente. Peraltro, non è certo un caso che, sostenibilità, responsabilità sociale e ambientale d’impresa, cambiamenti climatici, energie rinnovabili, effi-

cienza energetica e sviluppo urbano sostenibile, siano considerate le sfide del nostro secolo. Indirizziamoci con maggior enfasi verso le pratiche di edilizia verde, partecipando alla riqualificazione e realizzazione degli edifici attraverso una maggiore attenzione al loro impatto sull’ambiente, favorendo in questo modo la riduzione delle emissioni di carbonio. Fotovoltaico sempre più integrato, sistemi di accumulo domestico di energia performanti, sistemi di ge-

Dal tangibile all’immateriale La tragicità della situazione attuale e l’avvento dello stato di necessità, ha riabilitato il tema della digitalizzazione nella filiera edile. Filiera già al centro di una rivoluzione digitale partita anni fa con conseguenti modifiche organizzative e processuali. Allo stato attuale, se da una parte non possiamo sostenere l’improvvisa nascita di nuovi modelli organizzativi, capaci di originare valore dalla trasmissione dei dati, dall’altra nasce la necessità, per alcuni, di dare continuità alle attività anche in caso di interruzione forzata. Questo ha generato inevitabilmente un fermo della trasmissione nei confronti dell’analogico a favore del digitale. Va dunque registrato, da parte del mondo imprenditoriale, la necessità di gestire attività collaborative a distanza, sperimentando dunque l’efficacia di questa potente alleanza per proseguire l’attività aziendale da remoto in una situazione in cui gli accessi a uffici, impianti produttivi e magazzini sono limitati. Ma il tessuto delle Pmi italiane non è del tutto pronto alla digitalizzazione. Al contrario, le grandi imprese hanno in larga parte già affrontato questo tema e sviluppato iniziative strutturate e orientate. L’impatto sarà probabilmente assorbito più rapidamente da quelle aziende già preparate e abituate a lavorare in modo agile. A livello di singola impresa lo sforzo dovrà orientarsi alla riorganizzazione dei processi interni. Il distributore di materiali edili dovrà investire ulteriormente in tecnologie che permettano di mettere in relazione diverse persone da diversi luoghi con periferiche di accesso ai dati aziendali non vincolati a una sede. La traslazione della generazione di valore e di marginalità dall’universo tangibile del costruire a quello immateriale, è una sfida epocale alla quale si partecipa come protagonisti, esclusivamente se attrezzati con armamentari non tradizionali.

*Professore associato in Tecnologia dell'Architettura, Politecnico di Milano

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Negli ultimi anni, in Italia, si è consolidata la tendenza a ristrutturare piuttosto che a costruire ex novo. Le cause di questo approccio edilizio sono tre: la crisi economica del settore delle costruzioni, le politiche sostenibili volte a ridurre il nuovo consumo di suolo e gli incentivi fiscali dedicati alla salvaguardia del patrimonio esistente. Da qui nasce l’esigenza di utilizzare sistemi in grado non solo di migliorare le prestazioni rispetto allo stato di fatto ma anche garantire, oltre alla facilità di montaggio, anche la facilità di smontaggio e riciclo, in un’ottica di economia circolare sostenibile. Un’ottima risposta a queste tendenze ed esigenze consiste nella tecnologia a secco, che permette di ridurre i tempi e i costi di costruzione a fronte di un elevato risparmio energetico, e si presta bene alla sostituzione e al riutilizzo, nel momento di una eventuale dismissione dell’edificio. Tecnologia a secco significa tecnologia senza malte, collanti e sigillanti. Le componenti di un sistema di questo genere sono unite solo da giunzioni meccaniche, e possono essere progettate e realizzate già in magazzino, mentre in cantiere avviene esclusivamente l’assemblaggio. Il risultato? Si evitano i tempi morti di realizzazione, così da garantire una posa più facile e veloce. Per sistemi a secco si intendono soluzioni con materiali stratificati, assemblati su una intelaiatura di acciaio o legno o di soluzioni ibride in calcestruzzo armato. Queste tecnologie hanno in comune leggerezza, mini-

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mo ingombro, velocità di realizzazione, estetica, pulizia, prestazioni termiche e acustiche, che si sommano alla solidità comunemente attribuita ai sistemi tradizionali. Una serie di vantaggi che hanno permesso alla tecnica costruttiva a secco di diffondersi anche in ambiti storicamente legati alle soluzioni tradizionali, come quello residenziale. Ai vantaggi si aggiungiono anche quelli delle prestazioni dei sistemi a secco: l’isolamento acustico e termico, la regolazione dell’umidità, la gestione del calore al raffreddamento, la riduzione degli sbalzi termici, la corretta illuminazione, la ventilazione più semplice, ma anche la resistenza meccanica e la protezione al fuoco. I sistemi a secco partono dal tetto e finiscono alle fondamenta e possono riguardare moltissimi, se non quasi tutti, gli ambiti costruttivi dell’involucro edilizio e delle sue componenti interne. E sono scalabili: dalle piccole abitazioni fino alle maxi realizzazioni, come il Queen Elizabeth Olympic Park, lo stadio olimpico costruito a Londra nel 2012. Il primo punto di partenza non è stato il disegno dello stadio, ma cosa sarebbe stato il dopo, ovvero come riutilizzare, in qualsiasi senso, la costruzione e i suoi materiali costruttivi. Con i sistemi a secco si può.

di Giacomo Casarin

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Nuova prospettiva per il telaio

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Eclisse rompe gli schemi e ripensa al telaio come elemento decorativo e di design. Grazie alla strombatura a 40 gradi, la nuova proposta dell'azienda veneta presenta un’apertura scenografica che fa da cornice alla porta

di Veronica Monaco

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clisse 40 Collection è il nuovo telaio strombato dell’azienda veneta specializzata in controtelai per porte scorrevoli a scomparsa e battenti filomuro. Nato dalla collaborazione con i designer Lorenzo Ponzelli e Francesco Valentini, Eclisse 40 Collection non si limita ad essere un elemento strutturale, ma diventa un vero e proprio elemento decorativo e di design. Grazie alla strombatura a 40 gradi, il telaio presenta un’apertura scenografica che funge da cornice attorno alla porta. Allo stesso tempo la porta filomuro lascia spazio alla discrezione e all’eleganza: la porta può infatti essere pitturata come la parete o rifinita con carta da parati. Eclisse 40 Collection è completamente realizzato in alluminio anodizzato, trattamento che protegge la struttura e impedisce il logoramento del metallo, oltre a conferire una maggiore resistenza agli agenti atmosferici, alle macchie e ai graffi, migliorando la qualità e la resa estetica della verniciatura.

Lato porta filo muro. A sinistra, lato porta con profilo strombato

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ECLISSE 40: COME SI INSTALLA

Guarda il video La posa in opera di Eclisse 40 Collection si articola in tre fasi: installazione del telaio, montaggio della porta e montaggio della maniglia. La facilità d’installazione viene garantita da particolari accorgimenti e dettagli tecnici presenti sul telaio. La struttura è unica e compatibile sia per le pareti in muratura che in cartongesso.

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MONTAGGIO DEL TELAIO SU PARETI IN CARTONGESSO • • •

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Liberare il telaio dall’imballaggio e posizionarlo in corrispondenza del foro predisposto con orditura rinforzata o massello di legno. Fissare il telaio verificandone accuratamente la corretta messa in bolla (fig. 1). Rimuovere quindi i distanziatori in OSB3 di spessore 25 mm senza però togliere le protezioni in cartone. Applicare quindi le lastre di cartongesso, posizionare il nastro adesivo di carta su ambo i lati e lungo tutto il perimetro per proteggere la parte visibile di alluminio. (fig. 2) Procedere con la stuccatura. Si consiglia in questa fase l’applicazione di una rete per stuccatura lungo tutto il perimetro (fig. 3). Rimuovere il nastro adesivo ad ogni mano di finitura e prima che asciughi, per evitare la formazione di crepe (fig. 4). Togliere infine le protezioni in cartone dal telaio (fig. 5). Procedere con l’installazione del pannello porta e la ferramenta. Procedere con la pittura della porta (se questa è nella finitura grezza con primer). Non rimuovere la pellicola anti-graffio.

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MONTAGGIO DEL PANNELLO PORTA FILO MURO • • • •

Una volta verificata l’integritàà del pannello porta, inserire il blocco serratura e fissarla con le viti. Procedere con l’inserimento e il fissaggio delle cerniere prestando attenzione al verso di queste. Installare la guarnizione lungo tutto il perimetro della porta. A questo punto, fissare il riscontro della serratura nel telaio. Installare la porta fissando le cerniere sul telaio. Il pannello porta si può regolare lungo i tre assi intervenendo direttamente sulle cerniere. Una volta completata la regolazione, applicare i copri cerniera. Procedere infine con la pittura della porta (se questa è nella finitura grezza con primer) affinché questa diventi come la parete. Applicare infine la maniglia.

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ivere in un ambiente salutare è fondamentale per il benessere fisico e mentale. E se a nascondere i peggiori pericoli fossero proprio le mura domestiche, il luogo dove dovremmo sentirci più protetti e al sicuro? Secondo numerosi studi scientifici, l’inquinamento indoor è fino a dieci volte superiore rispetto a quello esterno. E, considerando che più dell’80% del nostro tempo lo passiamo in ambienti chiusi, il danno è fatto. Non solo la casa, ma anche uffici, scuole, bar, cinema, persino gli ospedali, possono trasformarsi in potenziali luoghi di rischio per la salute. Tra i principali inquinanti indoor ci sono i cov (composti organici volatili), e tra questi la formaldeide, che si trova praticamente ovunque (tappeti, tessili, mobili, resine, colle, fumo, prodotti per la pulizia della casa), particolarmente tossica e cancerogena. L’utilizzo di materiali costruttivi innovativi, in grado di catturare ed eliminare la formaldeide presente nell’ambiente, è l’ambito nel quale nasce il progetto Arya indoor di Fassa Bortolo, pacchetto composto dalla lastra in cartongesso Gypsotech Gypso Arya hd, la pittura Pothos 003 e lo stucco Aryajoint, la cui azione sinergica è in grado di trasformare le molecole di formaldeide in composti stabili e innocui per l’uomo. GYPSOTECH ALLA BASE Alla base del sistema Arya indoor di Fassa Bortolo c’è Gypsotech GypsoArya hd, lastra in cartongesso ideale per la realizzazione di pareti, contropareti e controsoffitti con azione attiva contro la formaldeide. Grazie alla sua innovativa formulazione, questa lastra

è infatti in grado di captare e trasformare la formaldeide presente all’interno degli ambienti in composti stabili e innocui. Secondo le prove tecniche eseguite in laboratorio un metro quadro di Gypsotech GypsoArya hd permette di assorbire fino al 82% della formaldeide contenuta in un metro cubo di aria presente nei locali. E l’efficacia del contenuto tecnologico è stimata in almeno 50 anni. La lastra, di tipo DI secondo norma en 520, è composta da uno strato di gesso con additivi specifici, incorporato fra due fogli di cartone speciale ad alta resistenza di colore bianco, ha una densità superiore a 800 kg/m3, un’elevata resistenza all’impatto e offre la possibilità di applicare carichi elevati. La sua versatilità e facilità di posa la rende adatta per utilizzi in ambito residenziale, alberghiero e scolastico. LO STUCCO E LA PITTURA Il sistema Arya indoor di Fassa Bortolo si completa con stucco in pasta AryaJoint e la pittura Pothos 003, anch’essi studiati per l’abbattimento della formaldeide libera presente all’interno degli ambienti. I test eseguiti presso laboratori indipendenti dimostrano che una superficie trattata con AryaJoint e Pothos 003 riduce la formaldeide rispettivamente del 73% e del 70% con azione immediata in 24 ore. Oltre che per il trattamento dei giunti, AryaJoint è idoneo anche per la rasatura a piena superficie dei pannelli in cartongesso, ma può essere utilizzato anche su altri supporti come Posa di Isolmant UnderSpecial calcestruzzo, intonaco e mattone. L’idropittura Pothos 003 fa parte 8 mm e della fascia della linea di finiture Green Vocation, formulate con perimetrale basso tenore di sostanze organiche volatili, ed è in Classe A+ secondo decreto della Repubblica Francese (19 Aprile 2011).

Il sistema ARYA indoor di Fassa Bortolo

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Casa Una tecnica da esposizione Il nuovo allestimento del Centro Pime, a Milano, ha richiesto controsoffitti in grado di salvaguardare l’estetica e l’acustica, da inserire nelle porzioni di solaio tra le murature portanti. Obiettivo raggiunto con il sistema Gyproc Gyptone Big Quattro 42 Activ’Air

di Veronica Monaco

L'interno del Centro Pime con il nuovo controsoffitto

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innovazione di Saint-Gobain Italia entra nel nuovo Centro Pime di Milano, oggi sede del Museo Popoli e Culture, completamente rinnovato, oltre che di spazi commerciali e di servizio. L’edificio del Pontificio Istituto Missioni Estere, che ospitava un tempo i vecchi magazzini della struttura, è stato oggetto di un importante intervento di ristrutturazione e riallestimento, affidato ai progettisti di Alterstudio Partners, con il quale i sistemi a secco hanno giocato un ruolo da protagonista.

IL PROGETTO L’intervento di restauro del Centro Pime partiva dalla precisa volontà di evidenziare le differenze tra la matrice architettonica dell’edificio storico ed i nuovi interventi. «Il progetto dei nuovi spazi ha inteso separare chiaramente il contenitore dal contenuto»,

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Casa spiegano gli architetti. «L’edificio esistente è come una sorta di palinsesto su cui, eliminato il testo precedente, è scritto un nuovo contenuto, conservando però tutti i segni del tempo. Lo spazio originario, lineare e immediatamente leggibile, si anima e si arricchisce di imprevisti, sorprese, opportunità, con l’attenzione di non schiacciare l’evidenza materiale degli oggetti ma, al contrario, di farne scaturire molteplici interpretazioni». La contrapposizione tra nuovo ed esistente è immediatamente percepibile nel contrasto tra le murature originali, semplicemente imbiancate, e le superfici levigate della pavimentazione in cemento lisciato al quarzo, i grandi specchi obliqui che amplificano gli spazi, le ampie vetrate delle pareti espositive illuminate, e i controsoffitti acustici punteggiati da campane sospese posizionate in corrispondenza degli apparati multimediali e interattivi.

Gli spazi del Centro Pime, con i controsoffitti acustici punteggiati da campane sospese posizionate in corrispondenza degli apparati multimediali e interattivi

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Casa LA SCHEDA DESTINAZIONE: centro polifunzionale LUOGO: Milano PROGETTO: Centro Pime PRODOTTI SAINT-GOBAIN ITALIA: Gyproc Wallboard e Gyproc Gyptone Big Quattro 42 Activ’Air COMMITTENTE: Pontificio Istituto Missioni Estere PROGETTO ARCHITETTONICO, INTERNI E DIREZIONE LAVORI: Alterstudio Partners, Milano APPLICATORE SISTEMI A SECCO SAINT-GOBAIN ITALIA: CRS srl, Rho (MI) FOTO DI: Lorenzo Bartoli per Saint-Gobain Italia

FOCUS PRODOTTI Gyproc Wallboard, lastra in cartongesso costituita da un nucleo in gesso emidrato reidratato, rivestito su entrambe le facce da materiale cellulosico con funzione di armatura esterna. Può essere impiegata in tutti gli ambienti in cui è possibile adottare un sistema costruttivo in lastre di gesso rivestito, e laddove non vi siano richieste tecniche specifiche. Gyproc Gyptone Big Quattro 42 Activ’Air, lastre in gesso rivestito con decoro costituito da foratura regolare quadrata, che permettono di realizzare controsoffitti di tipo continuo. Sul retro delle lastre è applicato un tessuto fonoassorbente con funzione antipolvere. La linea di controsoffitti Gyproc Gyptone Big Activ’Air è pensata per un'ottimale regolazione acustica di grandi superfici (quali ad esempio teatri, cinema, auditorium, uffici, ambienti scolastici, ecc.). Le lastre sono facilmente abbinabili a quelle in cartongesso lisce, dando al progettista la possibilità di creare zone del soffitto a elevato assorbimento acustico; sono inoltre utilizzabili anche a parete, in tutti i casi in cui l’intervento a soffitto non sia sufficiente a garantire l’assorbimento acustico richiesto. I quattro bordi assottigliati permettono all’applicatore di ottenere un’accurata finitura dei giunti, che risultano quindi invisibili e perfettamente integrati nella superficie del controsoffitto.

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IDEE INNOVATIVE Per evidenziare le differenze tra le strutture esistenti e i nuovi interventi, la committenza ha richiesto la realizzazione di controsoffitti estetici e in grado di salvaguardare l’acustica in linea con la filosofia progettuale, da inserire nelle porzioni di solaio tra le murature portanti. Saint-Gobain Italia ha proposto il sistema per controsoffitti continui Gyproc Gyptone Big Quattro 42 Activ’Air, formato da lastre in gesso rivestito con decori costituiti da foratura regolare quadrata. Oltre a garantire una ottimale regolazione acustica degli ambienti, la presenza dei decori ha permesso di creare una particolare texture che sottolinea le differenze tra la matrice architettonica storica dell’edificio e i nuovi controsoffitti. Inoltre, in corrispondenza degli apparati multimediali previsti dal progetto di allestimento, il progetto ha previsto la realizzazione di elementi troncopiramidali a secco da posizionare a soffitto. Saint-Gobain Italia ha risposto con la costruzione di particolari controsoffitti a campana realizzati a secco con profili in ferro su misura e lastre Gyproc Wallboard 13. All’esterno le lastre sono ancorate direttamente sulla carpenteria metallica strutturale, mentre all’interno, per agevolare l’inserimento dei corpi illuminanti e delle botole di ispezione, sono avvitate su un’apposita struttura metallica da cartongesso. Tutte le soluzioni Saint-Gobain Italia per il Centro Pime sono state applicate dalla Crs di Rho (Milano). A p r i l e

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TOCCO DI CLASSE CON ORCHIDEA

Orchidea per cartongesso

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rogettazione, design e sicurezza: sono le parole chiave della linea Orchidea di Fibrotubi, i controtelai per porte scorrevoli a scomparsa, con soluzioni di alta tecnologia e qualità adatte a tutti i tipi di parete, anche in cartongesso. Orchidea è applicabile su pavimenti esistenti, è facile da montare e disponibile in varie misure, spessori e modelli: con anta singola, doppia, con ante parallele, contrapposte, filomuro, per punti luce e in kit di montaggio per cartongesso.

e silenziosità nel movimento. Anche la guida pavimento può essere montata senza attrezzi in pochi istanti, tramite un aggancio a scatto automatico.

Soluzioni speciali Completano la gamma Orchidea per cartongesso tre soluzioni speciali che fanno del design e della tecnologia i loro punti di forza. Ideale per ampliare la visione dello spazio interno, Fibrotubi ha messo a punto Free-Filomuro, telaio privo di finiture esterne che si fonde con la parete non utilizzando Caratteristiche tecniche né stipiti né coprifili. Per recuperare gli spazi I controtelai Orchidea nelle versioni classiche e mantenere i punti luce nella parete di per cartongesso sono costituiti da pannelli in alloggio del cassonetto c’è invece Orchidea acciaio zincato con passivazione easy-film di Light, il telaio, sia per anta singola che alta qualità e profilati con grecatura verticale Orchidea Free-Filomuro doppia, predisposto con quattro aperture a coda di rondine, che conferisce massima per l’inserimento d’impianti elettrici, come rigidezza. Grazie alla traversa di serie con interruttori, prese di corrente, applique. portata aumentata, è possibile raggiungere Infine su richiesta, i controtelai Orchidea possono essere sino a 120 chilogrammi, rispetto ai classici 80 chilogrammi. realizzati anche fuori misura, fino a 2 metri di lunghezza e 3 metri Inoltre, un apposito giunto verticale a incastro permette di di altezza, per rispondere anche alle esigenze più particolari, collegare la traversa al montante in modo semplice e senza evitando abbassamenti o compensazioni in cartongesso o l’utilizzo di alcun attrezzo. Alla traversa è applicato un kit carrello muratura nelle ristrutturazioni. con maggiore aderenza al telaio, per una migliore scorrevolezza

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Il massimo è a secco Le scelte, spiegate da progettisti e impresa di costruzione, nella realizzazione dell’intervento residenziale al Parco Bellaria (Salerno): AquaBoard e Solidtex di Siniat i materiali che hanno consentito di raggiungere lo standard più elevato di Franco Saro

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ntegrazione dell’architettura nel contesto ambientale circostante. E massimizzazione di comfort abitativo ed energetico. Il doppio obiettivo è stato raggiunto nell’intervento residenziale al Parco Bellaria, a Salerno zona Sala Abbagnano. Un intervento di grande pregio residenziale, realizzato da Ads Costruzioni su un progetto che ha previsto ampie finestrature e integrazione di verde su ogni livello dell’edificio. Ma anche scelte di alto profilo in termini di compatibilità ambientale e comfort abitativo. In questo contesto, la individuazione dei sistemi costruttivi a secco Siniat e di isolanti in lana di legno è stata ritenuta indispensabile per realizzare un intervento totalmente green, caratterizzato da prodotti riciclabili e con un contenuto di materiali riutilizzati superiore a qualunque altra soluzione oggi disponibile sul mercato (oltre al 30% per ciascun

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componente del sistema). Secondo i progettisti, Domenico Maria Manzione, Francesco Rizzo e Gabriele Sorrentino, di Ghelos Studio Architettura, «il vincolo paesaggistico e l’idea fondante del progetto ponevano attenzione sia agli aspetti compositivi che tecnologici. Quindi, nell’ottica delle scelte compositive, i prodotti Siniat hanno sicuramente consentito una più semplice previsione della realizzabilità di alcune forme, data la versatilità costruttiva, mentre quelli tecnologici hanno permesso di raggiungere elevatissime performance, massimizzando i risultati di efficienza energetica e comfort abitativo». Le pareti perimetrali a secco, per esempio, sono state realizzate con sistema Siniat AquaBoard+Solidtex e hanno consentito il raggiungimento dei migliori livelli di termoisolamento e fonoisolamento attualmente disponibili sul mercato, nonché l’integrazione di sistemi di ventilazione e ricambio dell’aria. «In passato avevamo utilizzato

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Render del progetto Parco Bellaria, complesso residenziale sulla collina di Sala Abbagnano, sul golfo di Salerno. Da sinistra i progettisti: Francesco Rizzo, Gabriele Sorrentino e Domenico Maria Manzione

LA SCHEDA SETTORE: Residenziale PROGETTO: Ghelos Studio DISTRIBUTORE: Mas srl APPALTATORE: Ads Costruzioni SUB-APPALTATORE: Coop Edil RG

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Casa sistemi a secco per interno o esterno, ma non in maniera massiva e strutturale», aggiungono i progettisti. «Come studio di progettazione ne abbiamo promosso l’uso esclusivamente in casi limitati agli interni e al rivestimento di porzioni di manufatti esterni in struttura metallica. Ma in visita presso il Klimahouse di Bolzano, ci siamo resi conto delle potenzialità del prodotto di Siniat. La garanzia dell’alta resistenza meccanica ha costituito uno dei principali punti a favore. Questa, non solo rispondeva alle necessità tecnologiche, ma anche al bisogno di garantire con fermezza l’affidabilità del sistema a secco rispetto allo scetticismo dell’utente medio». LE CARATTERISTICHE AquaBoard di Siniat è il primo sistema a secco da esterno validato e proposto al mercato italiano con lastre a base gesso, che offre una vasta gamma di vantaggi prestazionali, di gestione del cantiere e ambientali. Consente, quindi, di soddisfare anche le più esigenti specifiche di progetto, grazie all’eccezionale resistenza all’acqua (assorbimento <3% dopo due ore di immersione) della lastra stessa. All’interno degli edifici, invece, sono state usate soluzioni Solidtex, sistema che coniuga i vantaggi dei sistemi a secco (leggerezza, minimo ingombro, velocità di realizzazione, estetica, pulizia e facilità di gestione in fase di cantiere, prestazioni termiche ed acustiche, sismiche) con la solidità comunemente attribuita ai sistemi costruttivi tradizionali. «AquaBoard ha offerto maggiori garanzie in termini di resistenza all’umidità e all’acqua a differenza delle lastre in cemento proposte in altri sistemi che avevano bisogno di essere impermeabilizzate», è la testimonianza dell'ingegner Alessandro De Stefano, proprietario della Ads Costruzioni. «Solidtex ha fatto la differenza nella nostra scelta per l’elevata resistenza: ha evitato sottostrutture in alluminio di rinforzo per i punti più sollecitati. L’elevato peso specifico ha favorito

L'applicazione del sistema Solidtex è ideale per ottenere la massima resistenza meccanica ed un elevato isolamento acustico in ingombro ridotto, mentre il sistema AquaBoard soddisfa le più elevate specifiche progettuali in esterno

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il calcolo termico in clima mediterraneo. Le notevoli caratteristiche meccaniche rendono l’involucro più sicuro all’effrazione». ELEVATI REQUISITI Grazie alla tecnologia Hdc (High Density Crystallisation) e a una densità superiore ai 1200 kg/m 3, Solidtex è una lastra di gesso rivestito che combina le massime prestazioni di resistenza meccanica, isolamento acustico, resistenza al fuoco e all’umidità, in sistemi di ingombro ridotto, che soddisfano i più esigenti requisiti progettuali. Nello specifico, per il complesso del Parco Bellaria è stata realizzata una separazione tra alloggi con una soluzione Solidtex antieffrazione RC2 a 5 lastre con potere fonoisolante Rw=71 dB e un ingombro inferiore ai 22 centimetri, oltre a una soluzione divisoria tra ambienti con due lastre per lato, che offre la massima libertà nella sospensione di carichi: è testata per la sospensione fino a 320 chilogrammi per punto di fissaggio già su una singola lastra, o fino a 620 chilogrammi su sistemi a doppia lastra. FACILITÀ D'USO Importante è stata anche la facilità d’uso dei materiali. «In generale l’uso del secco in cantiere consente maggiore pulizia, l’eliminazione degli intonaci è determinante in tal senso», spiega l'ingegner De Stefano di Ads Costruzioni. Come conferma l'architetto Manzione (Ghelos Stuido): «L’uso di Solidtex e AquaBoard nella gestione del cantiere ha avuto risvolti molto positivi sia in termini temporali che organizzativi. La facilità di esecuzione e la maneggevolezza delle lastre ed accessori di montaggio ha dato la possibilità di realizzare lavorazioni di dettaglio per le quali sarebbe stato necessario più tempo e diverse maestranze». EFFETTO GREEN L’aspetto che riguarda l’impatto ambientale è stato un altro tra i criteri guida: «Abbiamo scelto di minimizzare la massa compositiva degli edifici, frammentare i corpi con piani orizzontali e caratterizzare le sagome con livelli verticali posti a diverse profondità e trattati con cromie differenti che accentuassero il rapporto tra pieni e vuoti», aggiungono i progettisti. «Un altro aspetto fortemente motivante ha riguardato la visione sostenibile della Siniat. La riciclabilità al 100% dei prodotti scelti e l'esclusivo servizio di recupero e riciclo PregyGreenService sono stati il lasciapassare di maggior peso. Il valore di questo parametro ha inciso sia dal punto di vista ecologico sia in ambito commerciale poiché tutto lo sfrido delle lavorazioni poteva essere facilmente riciclato tramite il servizio PregyGreenService di Siniat, invece che smaltito in discarica, con costi maggiorati». Tutte le soluzioni Siniat, oltre a essere 100% riciclabili, contengono oltre il 30% di contenuto di riciclato all’interno della stessa lastra, sono complete di Epd (dichiarazione ambientale di prodotto), possono essere smaltite grazie al PregyGreenService, il servizio di recupero e riciclo scarti a base gesso e sono le uniche lastre certificate livello Bronze Cradle to Cradle in Italia. Un percorso facile e concreto per il raggiungimento del punteggio o della percentuale massima negli eventuali protocolli ambientali da seguire. seguire. Scegliendo Siniat, quindi, il progettista ha la certezza di perseguire il progetto di sostenibilità ai più alti livelli. A p r i l e

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FONDAMENTALE IL SERVIZIO ASSISTENZA

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l ruolo di Mas, il distributore che ha contribuito alla realizzazione dell’opera compiuta, è stato rilevante. Mas ha fatto in modo che l’architetto e i progettisti, frequentassero i punti vendita avendo la possibilità di entrare in contatto diretto con la produzione, potendo percepire, toccare e vedere il prodotto. Mas cerca di incentivare la promozione di nuovi prodotti più innovativi anche organizzando seminari, tavole rotonde, open day, coinvolgendo le associazioni di categoria come ingegneri, architetti, geometri, amministratori di condominio e Michele Tiano le istituzioni. «Il nostro obiettivo quindi non è stato offrire il minimo prezzo al cliente, ma quello di creare un percorso paritario, di fiducia, duraturo nel tempo, con la collaborazione costante dei dirigenti dei funzionari commerciali e con i rappresentanti, cercando insieme nuove soluzioni tecniche e prestazionali al fine di soddisfare al meglio le esigenze del committente a valle», spiega l'ingegnere Michele Tiano, Product Manager Sistemi a Secco di Mas. Domanda. Come valutate l’assistenza pre-vendita Siniat? Risposta. L’assistenza pre-vendita fornita da Siniat attraverso i funzionari tecnico-commerciali e l'istruttore tecnico è stata fondamentale per chiarire e sciogliere ogni dubbio al cliente. È risultato essenziale, infatti, la realizzazione in cantiere di Angolo Siniat&Promat presso il nuovo showroom di Mas

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campioni che simulavano le soluzioni tecniche proposte. D. È stata prevista anche un’assistenza post-vendita Siniat? La considera un’arma vincente per la diffusione di prodotti speciali per l’edilizia? R. I funzionari tecnici e commerciali Siniat hanno visitato periodicamente il cantiere, verificando la qualità dei prodotti e l’uso delle materie prime, controllando tutto il ciclo esecutivo dei sistemi costruttivi a secco, il rispetto delle normative e delle certificazioni, al fine di garantire ai nostri clienti il massimo della qualità dei prodotti e del rispetto dell’ambiente. La presenza assidua che abbiamo garantito al cliente è stata assolutamente un’arma vincente che ci ha favorito rispetto alla concorrenza. D. A vostra volta avete fornito un’assistenza e pre e postvendita al cliente grazie al supporto Siniat? R.Il team tecnico di Mas, assieme a quello Siniat, ha assistito il Project Design Team e Coop Edil RG sia in fase di progettazione che in fase costruttiva, fornendo consultazioni tecniche, dettagli Cad e supporto in cantiere, al fine di risolvere tutte le specifiche criticità di progetto e garantire una collaborazione a 360 gradi. D. Sono state registrate difficoltà nella distribuzione dei materiali? R.Nella distribuzione dei materiali necessari per avere l’opera compiuta a regola d’arte non abbiamo registrato alcun tipo di problema né a livello di qualità intrinseca dei prodotti, garantita sempre per ogni lotto di porduzione consegnato, né a livello tempistico. D. Che cosa significa essere specializzati nella distribuzione di sistemi a secco? R.L’edilizia è un settore nel quale l’innovazione è costante e, in certi casi, anche molto rapida. Di conseguenza, per il successo del sistema a secco è stata fondamentale la stretta collaborazione fra produttore e distributore in tutti gli ambiti interessati al processo di commercializzazione e distribuzione. Per questa ragione sostengo da tempo che, nel mondo della distribuzione, serve un cambio di mentalità: solo attraverso il dialogo fra chi produce e chi opera sul territorio si possono costruire strategie vincenti anche rispetto ai canali scelti per mettersi in contatto con i clienti.

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Casa

Questo gesso è per sempre Ecological Wall recupera il cartongesso derivato dalle demolizioni, per produrre materia prima secondaria da immettere sul mercato in sostituzione di quelle tradizionali. Perché è un elemento costruttivo che può essere riciclato all’infinito di Veronica Monaco

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econdo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, circa un terzo del totale dei rifiuti prodotti nella UE deriva dal comparto edile,. Mentre Belgio, Olanda,Germania e Francia recuperano circa il 60-70% dei rifiuti prodotti dal settore edile, l’Italia ne recupera solo il 9-10% Un patrimonio sprecato e inutilizzato che, invece, rappresenta il capitale su cui partire per sviluppare quell’economia circolare di cui tanto si parla, obiettivo fondante anche dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile siglata dall’Onu. «Ridurre il conferimento al 10%, potenziando il recupero dei rifiuti e impiegando materiali di riciclo, soprattutto in edilizia, è il modello su cui è nata Ecological Wall», spiega il suo amministratore, Andrea Papetti. «Il nostro progetto ha l’ambizione di promuovere un sistema industriale a servizio di una gestione virtuosa dei rifiuti, che permetta di re-immettere sul mercato materie prime seconde. A partire dal cartongesso».

IL BELLO DEL RICICLO «Ecological Wall nasce nel maggio 2018 con l’obiettivo di recuperare il cartongesso derivato dalle demolizioni, per produrre materia prima secondaria da immettere sul mercato in sostituzione delle materie tradizionali», aggiunge Papetti. Classificato come rifiuto speciale non pericoloso (Cer 17.08.02), il cartongesso è un materiale riciclabile al 100% e più volte. «Il gesso può essere riciclato all’infinito perché non cambia le sue caratteristiche fisiche. Una volta separato il gesso dal cartone, è praticamente possibile recuperare entrambi i materiali integralmente e immetterli di nuovo sul mercato. Questa è una grossa opportunità per lo sviluppo dell’economia circolare e per sensibilizzare sia le rivendite che le imprese sull’importanza del riciclo. Non si tratta di materiali di seconda scelta, anzi. Attraverso un laboratorio di analisi abbiamo accertato che il grado di purezza del gesso risultante dal processo di lavorazione e riciclo è pari al 90%». COME FUNZIONA L’attività di Ecological Wall si sviluppa in due fasi: la raccolta del cartongesso presso i posatori e le rivendite di materiali edili

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Andrea Papetti, amministratore delegato di Ecological Wall. A fianco, i sacchi in cui è stoccato il cartongesso

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e la lavorazione in un impianto di trattamento per il suo recupero e riciclo. «Ai clienti posatori e alle rivendite di materiali edili offriamo in comodato d’uso una struttura in acciaio a cui è agganciato un sacco da 1 metro cubo, in cui stoccare i rifiuti in cartongesso. Una volta riempito, il sacco è sganciato e appoggiato sopra a un bancale in attesa del ritiro», precisa il manager. «Presso i cantieri lo stoccaggio avviene invece attraverso la dotazione di cassoni compattatori per gli scarti a base gesso, che permette di rispettare appieno le normative vigenti sulla suddivisione dei rifiuti. In passato c’era un solo cassone dove si gettava dentro tutto, oggi la miscelazione dei rifiuti in cantiere è vietata. La maggior parte ancora non rispetta la normativa, ma differenziare i rifiuti per categorie omogenee permette anche di ottenere un risparmio notevole nei costi di smaltimento. In entrambi i casi l’attività di raccolta viene gestita direttamente tramite i nostri mezzi, che trasportano poi il cartongesso presso l’impianto di lavorazione». Una volta raccolto e trasportato, il cartongesso è lavorato per la separazione del gesso dalla carta, dal cartone e da altri componenti presenti negli agglomerati. Dal processo di separazione si ottiene carta, destinata al riciclo dell’industria cartiera, e gesso in polvere, stoccato in sacchi da 15 chilogrammi e reso disponibile alla vendita per usi edili. A p r i l e

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NON SOLO CARTONGESSO Ecological Wall non si occupa però solo di cartongesso. «Offriamo un servizio completo al cantiere e siamo in grado di smaltire, attraverso una rete di collaboratori, qualsiasi tipo di rifiuto, anche speciale. Noi lavoriamo solo con i formulari di legge e analisi dei codici Cer. Questo servizio consente ai costruttori di essere più tranquilli ed evitare multe e responsabilità penali per l’errata separazione dei rifiuti. Il produttore del rifiuto è, infatti, l’unico e inderogabile responsabile nel classificare correttamente i propri rifiuti. Al momento siamo concentrati sulla Lombardia, ma stiamo lavorando per arrivare anche in Veneto dove i costi di smaltimento sono molto alti», racconta Papetti. «Dopo numerose difficoltà burocratiche che hanno rallentato la piena operatività dell’azienda, slittando di quasi un anno e mezzo l’apertura, finalmente avevamo iniziato a lavorare. Purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria, ci siamo dovuti fermare. L’azienda è aperta, la parte amministrativa lavora in smart working, continuiamo a intavolare accordi con gli smaltitori per migliorare i costi di smaltimento e trasporto e offrire più possibilità ai clienti, ma avendo chiuso le imprese edili anche il nostro business si è un po’ bloccato. Spero in una rapida ripresa e in una manovra concreta per il settore dell’edilizia, che deve ripartire al più presto».

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LUXURY GOODS 1

CUCINA

1. Marchi Cucine presenta Loft, una cucina dallo

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stile industriale e metropolitano dove il metallo disegna elementi d’arredo che si combinano in perfetta armonia con il legno dei pensili. La gamma colori gioca sui toni pastello per effetti cromatici e materici in grado di esaltare le forme. 2. SapienStone presenta Fior di Bosco, una nuova texture per top cucina ispirata al marmo grigio italiano. Le lastre in grès porcellanato hanno dimensione di 320x150 cm e uno spessore di soli 12 mm, e sono disponibili nelle finiture Silky (vellutata) e Polished (lucida e riflettente). 3. Modernità e risparmio energetico in cucina con il miscelatore con bocca reclinabile P 580L di Roberto Crolla Rubinetterie. Una speciale cartuccia permette di muovere la leva unicamente verso l’utilizzatore e favorisce l’apertura sulla posizione dell’acqua fredda, senza attivare inutilmente il riscaldamento. 4. Spazio di Falmec è una cappa a isola in acciaio intervallata da ripiani in vetro fumè per riporre stoviglie e bicchieri e canale attrezzato per mestoli, porta spezie e porta rotolo. Dispone anche di prese elettriche e porte USB e uno spazio per la coltivazione di piante aromatiche. 5. Aran Cucine amplia il catalogo 2020 con l’introduzione di finiture ed elementi innovativi. Come Ylenia, nuova linea disponibile in molteplici composizioni per adattarsi facilmente ai diversi contesti abitativi.

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cucine - living

IN SHOW 6

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6. Samsung AirDresser è la rivoluzionaria cabina

armadio intelligente che rinfresca e igienizza i capi grazie a una sofisticata tecnologia che combina aria e vapore eliminando pieghe, odori sgradevoli, polvere e germi. Grazie ai contenitori per l’acqua di condensa facilmente estraibili, l’unità non deve essere collegata alla rete idrica o a uno scarico. 7. Kendo è la famiglia di madie Alf DaFré ispirata al culto della spada della cultura giapponese. Il concetto del “taglio” identifica chiaramente il focus della collezione, con una netta lacerazione di 30 gradi sul frontale dalla quale scaturiscono due ante disassate di circa 3 gradi. Il design è di Meneghello Paolelli Associati. 8. Panther, Leopard e Sauvage, un omaggio allo stile animalier con i tappeti handmade di lusso di Illulian. Annodati e cardati a mano, tutti i modelli utilizzano brillanti colori vegetali e possono essere realizzati in lana e seta in due qualità: Platinum 120 con 180.000 nodi/mq e Gold 100 con 152.000 nodi/mq. 9. Morbide e leggere, dall’effetto naturale,Tay e Tinos sono la nuova generazione di tende fonoassorbenti Vescom. Si contraddistinguono per un coefficiente di alphaw 0.6, fino a cinque volte superiore rispetto ai tessuti per tende e tendaggi trasparenti normalmente in uso. Possono essere lavate fino a 70 gradi e sono disponibili in diversi colori. 10. Oltre alle collezioni Cucina e Bagno, Scavolini propone un’ampia offerta Living, che raccoglie una ricca gamma di combinazioni per arredare il soggiorno all’insegna di versatilità, praticità, stile e della personalizzazione totale. Completano l’offerta l’ampia gamma colori e di finiture, tra cui decorativi, laccati lucidi e opachi, impiallacciati, Fenix NTM.

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ZAPPING NUOVA LINEA DI STUCCHI DA SAINT-GOBAIN ITALIA Saint-Gobain Italia presenta la nuova linea di stucchi Gyproc EvoPlus per soddisfare ogni tipologia di lavorazione, dal riempimento dei giunti e riparazioni di piccole fessure, alla rasatura di intere pareti di cartongesso, fino ad applicazioni speciali come ambienti esposti ai raggi X. Disponibili in versione polvere e pasta, gli stucchi Gyproc EvoPlus offrono maggiore lavorabilità, per un impasto cremoso e privo di grumi, e un’elevata velocità di riempimento del giunto, con finitura eccellente e un punto di bianco elevato. Grazie alla certificazione A+ per le bassissime emissioni VOC, gli stucchi Saint-Gobain Italia garantiscono il massimo rispetto della salute. I formati da 5 e 10 kg sono dotati di maniglia per facilitarne la movimentazione e sono realizzati con il 50% di plastica riciclata.

POWERPRO, CHE GENERANO UNA MISCELA CALIBRATA DI ACQUA E ARIA REGOLABILE IN INTENSITÀ. GRANDE ATTENZIONE ANCHE AL DESIGN CON L’ILLUMINAZIONE LED ATTIVA SOPRA E SOTTO L’ACQUA, LE CASCATE RETROILLUMINATE WATERCOLOUR, LE MANOPOLE ILLUMINATE CHE FUNGONO ANCHE DA PORTABICCHIERI E I COMANDI DEL PANNELLO PROTOUCH CHE AGEVOLANO UTILIZZO E MANUTENZIONE. IL PROFILO RIALZATO PROTEGGE INOLTRE LA SPA DAGLI EFFETTI DELLE INTEMPERIE MENTRE TUTTI I PANNELLI SONO SMONTABILI SENZA LA NECESSITÀ DI RICORRERE AD ATTREZZI. TRA GLI OPTIONAL IL GENERATORE DI OZONO A BASSA POTENZA E LO STEREO BLUEWAVE CON ALTOPARLANTI PREMIUM E SUB-WOOFER AMPLIFICATO.

di isolamento acustico in murature divisorie e portanti. La composizione granulometrica dell’impasto, la forma e la disposizione delle camere e percentuale di foratura permette di raggiungere prestazioni elevate con R’W ≥ 50 dB in opera su soluzioni monoparete. Anpel ha studiato inoltre una serie di soluzioni ancora più performanti grazie all’abbinamento con pannelli preaccoppiati in cartongesso e lana minerale in controparete per offrire soluzioni per rispondere alle classi più elevate con valori di potere fonoisolante fino a RW = 64 dB certificato in laboratorio e R’W = 58 dB in opera.

L’ISOLAMENTO GRANULARE DI ANPEL JACUZZI, PIÙ LUCE PER L’IDROMASSAGGIO LE NUOVE VASCHE IDROMASSAGGIO J-495 E J-425 DI JACUZZI OFFRONO NUOVE FUNZIONI ESCLUSIVE PER QUALSIASI ESIGENZA DI BENESSERE E IDROTERAPIA. QUESTE SPA PRESENTANO LA PIÙ AMPIA VARIETÀ DI GETTI

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Il comfort acustico è divenuto elemento sempre più centrale di un’edilizia di qualità. È però molto importante la scelta di soluzioni tecnologiche affidabili, che, oltre ad avere buone prestazioni di isolamento acustico, siano affidabili sia in rapporto alle scelte progettuali che alla posa in opera. Lecablocco Fonoisolante è la gamma di elementi in calcestruzzo alleggerito con argilla espansa Leca prodotti da Anpel, studiata per garantire elevate caratteristiche

DA LEISTER SUPER TERMORETRATTORE IDEALE PER L’IMBALLAGGIO DI MERCI INGOMBRANTI E PALLET, IL TERMORETRATTORE FORTE S3 DI LEISTER PUÒ EROGARE UN POSSENTE GETTO DI ARIA CALDA CHE ARRIVA ANCHE A TEMPERATURE DI 650°C, PER LA TER-

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MORETRAZIONE DI MEMBRANE IN POLIETILENE, SIA SOTTO FORMA DI FOGLI, FISSATI CON APPOSITO NASTRO, O CAPPUCCI. CON UN PESO DI 4,4 KG E UNA POTENZA DI 10 KW, RAPPRESENTA UNA COMBINAZIONE DI EFFICIENZA E MANEGGEVOLEZZA, ERGONOMIA E DESIGN, CHE NE RENDONO AGEVOLE L’UTILIZZO ANCHE IN SPAZI RISTRETTI. UN PIEDINO D’APPOGGIO INTEGRATO NELLA STRUTTURA DELL’APPARECCHIO FACILITA ULTERIORMENTE L’ATTIVITÀ DELL’OPERATORE. COME TUTTI I SOFFIANTI E RISCALDATORI LEISTER, ANCHE FORTE S3 È SOTTOPOSTO AD ATTENTI CONTROLLI DI QUALITÀ NEI LABORATORI DI PROPRIETÀ DELL’AZIENDA, IN SVIZZERA. GLI UFFICI TECNICI LEISTER TECHNOLOGIES ITALIA OFFRONO ANCHE UN SERVIZIO DI MANUTENZIONE PER RIPARAZIONI E ASSISTENZA, COMPATIBILMENTE CON LE RESTRIZIONI IN VIGORE.

CONSOLIDAMENTI SU MISURA DI RUREGOLD Grazie all’esperienza maturata in anni di inter-

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YO U T R A D E

venti sulle strutture in calcestruzzo e muratura, Ruregold è in grado di offrire una vasta gamma di soluzioni e prodotti certificati per tutte le esigenze di consolidamento statico e antisismico dei solai, per interventi sia all’intradosso (rinforzi strutturali Fecm con fibre di Ppo e carbonio) che all’estradosso (calcestruzzi e massetti leggeri Leca in abbinamento ai connettori CentroStorico). Grazie a un ufficio di calcolo interno composto da un team di ingegneri qualificati ed esperti, Ruregold offre inoltre un servizio personalizzato di consulenza alla progettazione per il dimensionamento dei rinforzi strutturali: relazioni tecniche e di calcolo, particolari costruttivi, elaborati tecnici in formato AutoCAD, voci di capitolato e sopralluoghi in cantiere sono alcune delle attività offerte.

PREFA LANCIA UNA NUOVA DOGA

LE PROPRIETÀ DEL METALLO SI UNISCONO ALL’ESTETICA TRADIZIONALE CON LA NUOVA DOGA IN ALLUMINIO EFFETTO LEGNO DI PREFA, CHE CONFERISCE AL RIVESTIMENTO DELLA FACCIATA UN ASPETTO NATURALE NELLE CALDE TONALITÀ DEL NOCE SCURO, ROVERE GRIGIO E ROVERE NATURALE,

E UNA MAGGIORE DURABILITÀ SENZA LA NECESSITÀ DI MANUTENZIONE. I NUOVI COLORI EFFETTO LEGNO VANNO AD ARRICCHIRE LA GAMMA DOGA, DISPONIBILE IN 24 COLORI STANDARD E TRE DIVERSE STRUTTURE DI SUPERFICIE: LISCIA, GOFFRATA O RIGATA. GRAZIE ALLE LUNGHEZZE PERSONALIZZABILI SU MISURA E ALL’ACCOSTAMENTO CON SVARIATE LARGHEZZE, LE VARIANTI POSSIBILI SONO INFINITE. I PANNELLI POSSONO ESSERE IMPIEGATI SIA IN ESTERNO CHE ALL’INTERNO E MONTATI IN VERTICALE O IN ORIZZONTALE, CON O SENZA FUGA. GRAZIE A UN INGEGNOSO SISTEMA DI FISSAGGIO A MASCHIO E FEMMINA SU SUPPORTI NON A VISTA, IL SISTEMA GARANTISCE UNA TENUTA SALDA.

PRODOTTI PICA IN UN VIDEO ONLINE È online Borgo Pica, video che anticipa il nuovo sito e catalogo generale dei prodotti Pica, brand parte di Terreal Italia che si affianca allo storico brand SanMarco. Grazie a uno storytelling emozionale, il video descrive i valori di Pica: famiglia, tradizione, natura, paesaggio, storia. Attraverso un rapporto privilegiato con i consumer e i progettisti legati ad una architettura tradizionale e correlata alla bellezza del nostro territorio, Pica ha saputo sostenere realizzazioni green, ecosostenibili e vicine ad una tutela del costruito. La nuova immagine coordinata di Pica interpreta questa identità, collegando con un filo conduttore passato, presente e futuro di un brand, capace di parlare al cuore dei progettisti. Da gennaio 2018 il brand Pica è stato acquisito da Terreal Italia, con l’obiettivo di consolidare e aumentare la presenza sul mercato nazionale e all’estero, affiancandolo al già noto brand SanMarco.

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HIGH TECH

SE IL MICROONDE RUBA IL WI-FI

L’E-COMMERCE? SI FA CON I DRONI Ups, multinazionale delle consegne a domicilio, sembra intenzionata a spingere sulla logistica aerea. Cioè con i droni. Ups, infatti, ha stretto un accordo con una società tedesca, Wingcopter, per collaborare allo sviluppo di droni da destinare alle consegne aeree. Obiettivo: certificare gli aeromobili esistenti di Wingcopter da utilizzare nei voli di consegna commerciale (per ora) negli Stati Uniti. Secondo Ups questo è il primo passo per lo sviluppo di droni in grado di completare una varietà di consegne in autonomia. I droni di Wingcopter sono dotati di un meccanismo a rotore inclinato che consente di alternare tra diverse modalità di volo, multi-elicottero e volo ad ala fissa. Sono quindi in grado di decollare e atterrare verticalmente in spazi ristretti, capacità che li rende adatti a sorvolare aree popolate, come le città, rispetto ai tradizionali quadricotteri.

Per caso durante la quarantena vi siete trovati a lavorare in cucina con il vostro computer portatile, tablet o smartphone? Fate attenzione, perché il forno a microonde può aver rallentato le vostre operazioni. Telefonare o effettuare una videochiamata mentre è in funzione il forno a microonde, o quando ci si avvicina a uno schermo televisivo di ultima generazione, una cassa acustica o un monitor, può rallentare parecchio la connessione wi-fi. Ofcom, l’authority britannica per le Comunicazioni, ha deciso di informare i cittadini dei problemi connessi con il funzionamento del sistema wireless domestico. La lista dei dispositivi «nemici» della connessione comprende i telefoni cordless, i monitor per il controllo a distanza dei bambini, le lampade alogene, i cosiddetti dimmer, cioè gli switch in grado di modulare la luminosità delle lampadine, gli stereo, le casse acustiche per i pc, le televisioni e i monitor. Tutti oggetti che utilizzano l’elettronica e «rubano» banda wi-fi, in particolare se si trovano vicino al router di casa, che diffonde la connessione wireless.

SMART WORKING, AZIENDE POCO EFFICIENTI L’emergenza coronavirus ha rilanciato lo smart working. Ma non è filato tutto li-

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scio, secondo i dati di Unioncamere. Solo il 30% delle aziende ha affrontato l’emergenza in sicurezza, con sistemi di sicurezza anti-hacker. E solo il 40% utilizza tecnologie cloud. Tra le 18mila imprese oggetto dell’indagine di Unioncamere, insomma, è emersa una grave impreparazione, ancora più grave al Sud, dove le aziende sono meno attrezzate tecnologicamente per l’utilizzo dello smart working: soltanto il 27% utilizza un servizio cloud e il 17% possiede strumenti per l’utilizzo a distanza dei dati in sicurezza. Le più attrezzate sembrano essere, invece, le aziende del Nord-Ovest: al 40% adottano sistemi cloud, mentre al Nordest sembrano più attente alla cybersecurity: il 37% è preparata a respingere attacchi ostili.

BILL GATES OTTIMISTA SUL COVID-19 Anni fa aveva pronosticato il pericolo di un virus capace di sconvolgere l’economia e la vita a livello globale. Ma ora Bill Gates è ottimista: secondo il fondatore di Microsoft l’emergenza sarà più breve del previsto: in entro dieci settimane è possibile tornare alla normalità, ha spiegato Gates. Una previsione azzeccata anche questa volta? YO U T R A D E

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