Zabaione_Novembre’21

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ZABAIONE NUMERO 2 ANNO XVI GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006 NOVEMBRE MMXXI


EDITORIALE

L'ULTIMA PROVA

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uali nuove da viale Trastevere! È ufficiale: gli scritti in maturità non ci saranno, o meglio, è stato annunciato in via non ufficiale che gli scritti in maturità non ci saranno – non ci dovrebbero essere. La seconda prova, almeno. Anche la prima. Forse, a meno che non si faccia, che non è ancora stato deciso definitivamente. Ufficialmente, a dire il vero, non è stato detto niente, quindi per ora gli scritti ci saranno a meno che – come sembra – non ci siano. Chiaro a tutti? I pariniani più giovani saranno stupiti da questa confusione burocratica. Non doveva il magico “Governo delle Eccellenze” di Draghi risolvere tutti gli anni di maturità incerte? A quanto pare no. Quando io ero in prima c’era ancora quella che più di un prof chiama ancora la “maturità vera”, ovvero avente per seconda prova una bella versione piuttosto lunghetta accompagnata dalla terza prova, il cui ricordo ancora fa commuovere qualche sadico docente. A seguirla sono venute versioni sempre più degenerate di maturità che ci portano a oggi. È difficile fare previsioni su come sarà la maturità di quest’anno – ultimamente lo si scopre sempre più tardi – ma quello di cui si è parlato finora lascia ampio spazio alla discussione. La prima delle questioni centrali di quest’anno è la seconda prova. Se davvero si riuscirà a evitare il lockdown (con tutte le annesse complicazioni) si potrebbe supporre di poter reintrodurre la seconda prova; ma mi chiedo, sarebbe davvero una buona idea? I 2

di daniele musatti

classicisti – questo siamo e di questo possiamo parlare qui – si troverebbero di fronte a una versione di greco o latino dopo un anno fatto di corsa per recuperarne due di didattica a distanza, quanti sarebbero in grado di sostenere una versione come quelle di prima del covid? Certo, rispondere di no equivarrebbe ad ammettere che la Dad non ha funzionato – non era il nostro munificentissimo ministro a dire che i due anni di covid non sono stati buttati via? Forse non ci farebbe una grande figura, ma potrebbe essere per il meglio. Dopotutto, la percezione di questi due anni che può esserci al Parini è ben diversa da tanti altri licei italiani e le scorse prove invalsi di certo non hanno dipinto un quadretto molto promettente. Ammettiamo pure che, a fin di bene, la seconda prova non si faccia. E la prima prova? Questa, a parer mio, è tutta un’altra storia. Mentre sulla seconda prova mi posso dimostrare flessibile sul tema no: l’Italia precipita sempre più velocemente verso un analfabetismo di ritorno e sempre più la proprietà di linguaggio viene a mancare. Per quanto tradurre Tacito o Tucidide possa non essere fondamentale a vivere una vita felice e completa, a cosa serve la scuola se non si è in grado di comprendere un testo? Che cittadini saremmo se non fossimo in grado di formulare i nostri pensieri in maniera coerente e corretta? Il tema di maturità non è una prova a cui prepararsi nel triennio del liceo, è il culmine di tredici anni di scuola dell’obbligo. La prima prova è imprescindibile. Qualcuno potrà ribattere di-

cendo che l’orale andrà a tappare i buchi delle mancate prove scritte e che cuncta stricte discussurus. Il problema però resta: mentre lo studente di stampo ciceroniano sarà entusiasta all’idea di basare quasi interamente il proprio voto di maturità sulla capacità di vendere aria fritta alla commissione, cosa faranno i Sallustii della situazione? Dopo cinque anni di impegno, di ottimi voti seppur accompagnati da qualche timida inte rrogazione, le loro capacità verranno affettuosamente ignorate, perché dopotutto “pensiamo ai ragazzi”, giusto? Che cosa accadrà solo il tempo potrà dircelo, noi incrociamo le dita e speriamo che il ministro del volatile dicastero non prenda il volo e che ci lasci daccapo.

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SOMMARIO intervista ai rappresentantiPAG. 3 la strada è ancora lungaPAG. 6 promesse fumosePAG. 8 zabarecensioniPAG. 10 zabaoroscopoPAG. 12 l'angolo del libertarioPAG. 13 zabaenigmisticaPAG. 13

novembre 2021 Anno XVI

Numero 2 ZABAIONE


ATTUALITÀ

INTERVISTA AI RAPPRESENTANTI

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LE CONSIDERAZIONI A UN MESE DALLE ELEZIONI

di Irene civitillo, VIttoria frizzi, Maja Pogutz e aurora quartiero

uali pensi siano stati i tuoi punti di forza nei dibattiti? Bu s d r a g h i : Nei dibattiti io penso di non essere mai stato troppo accanito nei confronti degli altri. Li ho attaccati? Sì, ma con correttezza e nel merito delle loro proposte, quindi credo che questo abbia fatto sì che sia passato un messaggio di anche correttezza, perché, pur non essendo d’accordo con gli altri su alcune cose, sono sempre stato corretto nei dibattiti. Ferraguti: Sicuramente, come i miei amici sanno io sono molto competitiva, orgogliosa e permalosa. Quindi quando gli altri attaccavano le nostre proposte, che mi ero impegnata a portare avanti, mi sentivo attaccata e mi veniva da rispondergli e così mi sono fatta notare. Alla fine, nei dibattiti abbiamo avuto tutti spazio per rispondere e far sentire quello che avevamo da dire. Credo di essere stata semplicemente più arrabbiata degli altri. Hazizi: A livello personale penso che quello che abbia veramente funzionato sia stato giocare la carta di creare un personaggio che sono abbastanza abituato a utilizzare, quindi riuscire a portarlo – anche se in piccolo – a scuola sicuramente ha creato attenzione e in un certo senso anche comicità. Quali pensi siano stati i punti di forza della tua lista nei dibattiti? Busdraghi: La mia lista, credo che nei dibattiti si sia visto, è stata quella a cui sono state fatte anche meno domande. Penso che sia ZABAIONE

sintomatico del fatto che eravamo quelli con le proposte più forti, più chiare agli studenti, anche nel video, e dunque meno attaccabili. Questo è stato un punto forte. Ferraguti: Secondo me noi abbiamo delle personalità che spiccano. I nostri altri candidati avevano tutti e tre delle personalità molto importanti che si fanno notare. Perciò anche il fatto che avessimo sempre il microfono in mano e che in qualsiasi momento lo prendessimo per dire qualcosa, ha messo l’attenzione su di noi. Anche le altre liste, ovviamente, sono state bravissime, ma secondo me attiravamo di più interesse su di noi. Hazizi: Per quanto riguarda quello che ha fatto la nostra lista, il nostro più grande punto di forza secondo me è stato che al posto di cercare conflitto abbiamo cercato di metterla sullo scherzo e sul gioco, sebbene magari il pubblico non fosse ben convinto della nostra lista perché è nata come una sorta di parodia, durante le assemblee ha ricevuto molto bene quello che avevamo da dire proprio perché, forse stupidi e tutte le continue provocazioni del botta e risposta, un po’ di leggerezza ci stava. Poi ci tengo a dire che ho portato la mia moda, le mie parrucche, le mie gambe e anche queste cose non sono da meno. Ristow: Penso che la mia lista sia stata più aggressiva delle altre e sia riuscita a farsi notare di più, facendo saltare fuori i pochi buchi che avevano le altre liste. Quindi direi che è l’aggressività ad averci permesso di farci vedere di più.

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Quali erano i punti forti del vostro programma? Busdraghi: Tra i punti di forza del nostro programma c’era l’orientamento, che per gli studenti del triennio è un tema che sta molto a cuore. Anche le assemblee d’Istituto da noi proposte, che riusciremo sicuramente a fare, più avanti nell’anno, sono state apprezzate dagli studenti perché toccano temi molto vicini ai ragazzi, soprattutto quelle relative all’educazione alimentare hanno riscosso un grande successo. Ferraguti: Secondo me le proposte che sono piaciute di più, anche se forse quelle più attaccate, sono state quelle delle gite, le collaborazioni con Milano-Milano e le nostre convenzioni. A livello delle altre proposte secondo me sul fatto della biblioteca e le altre proposte erano molto simili alle altre liste, Listante e noi avevamo delle proposte veramente molto simili. Secondo me il motivo per il quale abbiamo vinto di così tanto è che abbiamo catturato il pubblico anche dal punto di vista della simpatia e non solo delle proposte. Per esempio con il fatto delle torte, che sembrava proprio una captatio benevolentiae: ce la siamo giocata sulla simpatia e non solo sulle proposte. Ci siamo avvicinati agli studenti più delle altre liste. Hazizi: Punto forte del nostro programma è non avere fatto “overthinking” su nulla, perché è stata un’idea che c’era già da un bel po’ di tempo, da più di un anno sicuramente. Pietro Camussi e Chiara Ponzoni, che sono quelli che effettivamente hanno fondato la nostra li3


ATTUALITÀ sta, scherzando dicevano: “ma se facessimo una lista e la chiamassimo ‘Ad mentulam’ e puntassimo tutto sul fare la parodia della classica lista pariniana tipo (quindi nome latino ecc.), è l’ultimo anno, ci starebbe come cosa?”. Alla fine secondo me ha funzionato perché siamo riusciti in un giorno a ottenere – ci siamo iscritti un giorno prima del termine – un risultato secondo me molto buono, rispetto ad altri. Ristow: Sicuramente le feste. Dal punto di vista scolastico alla fine avevamo tutti le stesse proposte. L’orientamento è sicuramente molto importante, e la psicologa pure. E poi le convenzioni. Quindi feste, convenzioni, orientamento e psicologa. Probabilmente le altre liste avevano anche più proposte di noi, quindi non saprei… alla fine grosso modo sono sempre le stesse cose. Quali sono state le proposte degli altri che ti sono piaciute? Busdraghi: Sicuramente le proposte di Lista 4 sul rendere più accessibile la scuola che, tralasciando il lato ironico della loro candidatura, sono un obiettivo su cui lavoreranno con il rappresentante Gabriele e che secondo me sono molto importanti. Mentre, per quanto riguarda Illumilista, che ha stravinto, così possiamo dire, la loro proposta che mi è piaciuta di più è sicuramente quella della gita alla Milano romana, che ho trovato molto interessante. Ferraguti: Allora, partendo dall’Istituto, quella del Drive, secondo me è un’idea che potrebbe funzionare e che è molto bella, però bisogna vedere come la prendono i pariniani perché come per tutte le cose, anche l’app di WeSchool era un'ottima idea però poi è finita in un disastro. Quindi secondo me bisogna, come dicevano loro, il buon senso dei pariniani che li abbiamo 4

tanto criticati, ma in realtà è vero. L’altra proposta è quella dell’apertura degli spazi, come biblioteca o aule. A livello di consulta secondo me il documento anti-molestia del Collettivo era un’ottima proposta; infatti mi spiace che non abbia vinto Sofia in Consulta, sinceramente mi aspettavo che avrebbe vinto. Sulle altre cose, molte proposte sull’ambiente del Collettivo erano molto buone. Anche le proposte della consulta di Listante, della raccolta differenziata e dell’educazione sessuale erano delle ottime proposte. Hazizi: Per prima cosa chiunque mi dia del cibo a poco prezzo io apprezzo molto, quindi qualunque convenzione abbiano fatto le altre liste la proverò, si prendono sempre un po’ in giro le convenzioni però servono. A livello più serio, dipende perché ci sono alcune proposte che in realtà mi sono piaciute anche se non so quanto fossero realizzabili, per esempio la cosa che ha proposto il Collettivo sul codice anti-molestie, per me è molto importante che in una scuola si pensi a queste cose quindi mi è piaciuta molto l’idea. Come hanno anche detto altre persone durante i dibattiti non so quanto l’esecuzione possa effettivamente funzionare, però a livello concettuale mi piace, poi mi piace anche l’attenzione alla salute mentale che ha portato Listante. In generale posso dire che l’attenzione alla salute mentale è molto importante soprattutto per noi adolescenti, quindi chiunque abbia portato questa proposta ha il mio appoggio. Ristow: Listante ha proposto un bel progetto per l’orientamento. L’auletta studio, a quanto pare, potrebbe essere molto utile, se riaperta e gestita in modo organizzato. Di Lista 4 mi è piaciuta la simpatia, mentre per quanto riguarda il Collettivo molte delle loro proposte belle sono passate in secondo piano;

alcune idee erano giuste: in consulta avevano tante idee belle, adesso sinceramente neanche le ricordo, però mi ricordo che la prima volta che le ho lette sono rimasto sorpreso… io avrei votato Collettivo in consulta. Oltre alle proposte di Illumilista, quali altre volete portare avanti? Busdraghi: Certamente le assemblee d’Istituto, anche perché le altre due liste elette hanno un po’ un vuoto da quel punto di vista, nel senso che non hanno portato un programma di assemblee d’Istituto e, quindi, il nostro potrà sicuramente riempire questo vuoto. Anche il cineforum, che avevamo proposto al San Simpliciano, verrà portato avanti; il drive di condivisione appunti è già stato fatto ed è uscita una circolare del preside. In generale penso che, anche se ha vinto Illumilista, tutti i lati del nostro programma, non sovrapposti a quelli di Illumilista, li potremo portare avanti, anche perché c’è un forte spirito di collaborazione tra i rappresentanti. Hazizi: In linea generale posso dire che qualsiasi idea io senta da un altro rappresentante di Istituto o comunque un’altra persona di un’altra lista sicuramente parto dal presupposto che si può fare e che ha senso ecc. quindi non parto mai prevenuto, riguardo le proposte da portare avanti, quelle inerenti alla salute mentale sono importanti. Ovviamente il fatto è che spesso le proposte costano dei soldi quindi io potrei dire: “questa cosa mi piace, facciamola subito, bellissimo” però se i fondi non ci sono… è lì il punto. Ristow: Penso che con Listante proveremo a congiungere i nostri programmi, provando a fare sia tutto quello che hanno proposto loro che tutto quello che abbiamo proposto noi: dal momento che molte delle nostre proposte sono simili, proveremo a portarle avanti insie-

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ATTUALITÀ me; mentre per quanto riguarda le altre proposte c’è anche Busdraghi, che è bravissimo, e penso si occuperà lui di queste. Invece, quelli di lista 4 non hanno proposte a quanto pare. Il Collettivo non ha vinto seggi, ma pensate di considerare comunque qualcuna delle loro proposte o le metterete in un secondo piano? Busdraghi: Sicuramente, anche se il Collettivo non è stato eletto, è una presenza che non possiamo trascurare all’interno della scuola e questo è fuori discussione, quindi non possiamo prescindere da un dialogo costruttivo con il Collettivo. È chiaro che terremo in considerazione le loro proposte che riteniamo interessanti e che non vanno a sovrapporsi con le nostre. Ferraguti: Secondo me avevano delle buone proposte, come appunto quella del documento, che io spero che in consulta riusciremo a portare avanti anche senza di loro perché secondo me serve ed è una cosa utile a tutti. Detto ciò, a me non sarebbe dispiaciuto collaborare con il Collettivo proprio per prendere delle decisioni su alcune cose, per esempio quelle che proponevano in consulta, ma come ben si sa loro impongono le loro decisioni a tutti senza confrontarsi. Mi avrebbe fatto piacere collaborare quelle che mi sembravano ottime idee. Hazizi: Devo ancora parlare con il Collettivo per vedere la validità del progetto del codice anti-molestie, che a livello concettuale mi interessa molto, però voglio vedere bene insieme agli altri rappresentanti se si può attuare e se possa funzionare. Spero che la loro comunicazione migliori rispetto a quella che magari c’è stata anche negli ultimi giorni, perché anche se non sono rappresentanti ma vogliono comunque far parte della vita scolaZABAIONE

stica ci vuole comunicazione anche con noi rappresentanti. Ristow: Con il Collettivo non abbiamo ancora neanche parlato, perché continuano a fare di testa loro; sinceramente non vedo il motivo di collaborare con l’unica lista che non ha vinto. Possiamo provare, anche se è molto complicato, a portare avanti la proposta sull’edilizia: abbiamo chiesto nelle varie classi quali fossero i problemi e, a parte la facciata che è molto brutta, ci sono tanti problemi, per esempio le finestre, le porte, i bagni. Quindi proveremo a portare avanti l’edilizia, che è una proposta che aveva il Collettivo per la consulta. Come sta andando la collaborazione con gli altri rappresentanti? Busdraghi: Direi benissimo. Io conoscevo già Alessandro Ristow, gli altri due non li conoscevo, ma ci stiamo scoprendo amici, ci troviamo bene. Scherziamo, ridiamo, ci vediamo anche in contesti non scolastici, quindi direi molto bene. Ferraguti: Noi quattro ci stiamo trovando molto bene, secondo me, siamo quattro persone che vanno un sacco d'accordo anche sul gruppo che abbiamo creato noi quattro ridiamo tutto il tempo e tutto il giorno, dalla mattina alla sera, a parte ovviamente le comunicazioni ufficiali. Però secondo me noi quattro lavoreremo bene insieme c’è mi sembra che ci sia da parte di tutti collaborazione e disponibilità, e poi vabbè siamo tutti simpatici. Poi Hazizi mette allegria a qualsiasi cosa dica. Hazizi: Con i rappresentanti devo dire che per ora va molto bene, mi sembrano in gamba e a livello personale, umano e di simpatia, anche durante le assemblee, mi trovo bene quindi spero che si mantenga questo clima anche perché lavorare con gente che uno non

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sopporta non è ideale, quindi spero che potremo lavorare bene insieme, mi sembra che per ora lo stiamo facendo. Ristow: Purtroppo io mi sono fatto male, quindi sono a casa da una settimana e non ho potuto parlarci, però abbiamo fatto amicizia con le altre liste e andiamo tutti d’accordo… siamo soddisfatti di come è andata e penso che potremo fare un bel lavoro, siamo tutte persone intelligenti. Gabriele, come gestirai la maturità, considerato che sei l’unico dei rappresentanti in quinta? Hazizi: Come disse Newton: “le mele mature cadono”. E io sono una mela matura, forse, però se fossi maturo vorrebbe dire che cado, non lo so. In ogni caso, con la maturità sinceramente il mio problema non è tanto quando prendo un impegno che mi piace ma quando ci sono delle cose vorrei fare e che mi piacciono e non le faccio. A livello anche proprio mentale, se c’è qualcosa per cui sono motivato e per cui ho passione riesco a conciliarlo ad altre cose, poi ovviamente lo studio è un problema, ma per me lo è stato durante tutti questi anni quindi sicuramente dovrò lavorare molto per la maturità, tuttavia, non credo che fare il rappresentante sarà di impedimento. ma in tutto questo cosa ne pensa Lista 4 di queste elezioni? Scopritelo sul nostro sito!

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ATTUALITÀ

LA STRADA È ANCORA LUNGA

IL TRAVAGLIATO PERCORSO DEL DDL ZAN di maria cattano, viola pilo ed emma torreggiani

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utti noi, nelle scorse settimane, abbiamo avuto modo di vedere sui social il video che mostra i senatori del Parlamento italiano che esultano trasfigurati dalla gioia per l’affossamento del DDL Zan (Disegno Di Legge Zan). Il 27 ottobre di quest’anno il DDL Zan è finalmente arrivato in Senato e purtroppo la votazione non è andata a buon fine: la legge non è passata. È una proposta di legge formulata da un gruppo di deputati guidati da Alessandro Zan, politico nonché attivista italiano. Esso propone di apportare modifiche agli articoli già presenti nella Costituzione Italiana, per prevenire e contrastare violenze e crimini basati sulla discriminazione in base al sesso, all’orientamento sessuale, all’i-

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dentità di genere o a disabilità. Il DDL Zan è stato approvato alla Camera il 20 Novembre 2020. Da lì è cominciato un percorso non privo di peripezie. Prima che la legge arrivasse in Senato era stata proposta dalla destra una mediazione, consistente nella modifica degli articoli più controversi, cioè l’articolo uno, il quattro e il sette. In breve, nel primo articolo si stabiliscono in premessa le definizioni dei termini che vengono usati all’interno del DDL Zan, che sono i seguenti: “sesso”, “orientamento sessuale” e “identità di genere”; nel quarto si precisa che è fatta salva la libera espressione di opinioni, purché non determini il concreto pericolo di atti violenti o discriminatori; il settimo, invece, istituisce il 17 maggio come giornata mondiale contro l’omotransfobia e richiede l’organizzazione di iniziative in onore di questo

giorno. La negoziazione comportava alcuni profondi mutamenti ad alcuni degli articoli principali del Disegno di Legge ed è tuttora argomento di discussione se accettarli sarebbe stata la scelta giusta, soprattutto considerando lo sviluppo successivo degli eventi. Avrebbe forse portato la legge ad ottenere un più ampio consenso in Senato? E se così fosse stato, sarebbe valsa la pena compiere tali sacrifici? Ad ogni modo, la vicenda è andata come abbiamo avuto modo di vedere. In Senato è arrivato il testo originale del DDL Zan, senza modifiche, ed è stato effettuato un voto segreto. La legge è stata affossata con 154 voti a 131. È notevole che, per quanto la sinistra fosse apparentemente schierata a favore di questa legge, almeno 16 Senatori sono passati dall’altra parte. Inevitabile chiedersi: se i Sena-

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ATTUALITÀ tori avessero dovuto votare pubblicamente, avrebbero seguito la linea che appartiene ai loro partiti? Il risultato sarebbe stato differente? È probabile. Mossa astuta, il voto segreto, almeno dalla prospettiva di chi si è opposto al disegno di legge. Permette di mantenere integra l’ipocrita facciata da paladini della giustizia ai Senatori che a parole si dicono a favore, ma non lo sono nei fatti. Così la legge è stata bloccata. Pur non essendo andata a buon fine, la riflessione che ha portato alla nascita del DDL Zan è nata dall’attenta analisi delle necessità dell’Italia, o meglio, degli Italiani. Le immagini del Senato in data 27 Ottobre sono soltanto l’ennesima dimostrazione di un problema che caratterizza la nostra società: i nostri Senatori si sono alzati in piedi, hanno applaudito ed esultato per aver fatto in modo che una legge che sarebbe servita a difendere le minoranze di cittadini non entrasse in vigore. Un comportamento più adatto ad uno stadio che al Parlamento, soprattutto se consideriamo che in gioco non c’è un goal, ma la sicurezza di persone che da tempo chiedono di essere riconosciute e tutelate. Una delle parole più pericolose del nostro vocabolario è “indifferenza”. Certo, fa paura confrontarsi con l’odio, gli insulti, la presunzione di alcune persone che credono che l’orientamento sessuale, l’abilità o la pura e semplice biologia possano costituire un criterio per giudicare un individuo migliore di un altro. Fa ancora più paura la ben più vasta categoria di coloro a cui il problema non tange, e che dunque semplicemente non lo riconoscono. Avere il privilegio di non essere ostacolati e feriti nella vita quotidiana per le cause di cui sopra non può costituire un motivo per invalidare la sofferenza di chi, invece, è costretto a subire, a ZABAIONE

camminare la stessa strada di tutti ma con un grosso peso in più. Non si può ignorare il problema, l’indifferenza non può regnare sovrana nel Senato di questo Paese. Un altro punto focale del dibattito è la disinformazione. In mancanza di istruzione ed educazione su certi temi odio e discriminazione trovano terreno fertile per diffondersi molto più rapidamente. Paradossalmente le discussioni più accese e violente sul DDL Zan si sono svolte tra interlocutori non del tutto informati sulla proposta. Come ci si può opporre radicalmente a una legge che tuteli i diritti di determinate parti della popolazione, se non si sa di cosa si stia parlando e soprattutto non si è venuti a contatto con le realtà coinvolte? L’ignoranza riguardo a queste tematiche, purtroppo, è estremamente diffusa, il che ostacola ogni ipotesi di miglioramento. Per quanto sia compito del singolo individuo informarsi ed educarsi anche su ciò che non lo riguarda in prima persona, certe questioni vanno affrontate su un livello superiore. Anche per questo potrebbe essere cruciale il DDL Zan che, tra le altre cose, propone una diffusione di cultura e tolleranza. Questo verrebbe fatto in particolare nelle scuole, attraverso l'istituzione di giornata mondiale contro l’omotransfobia e progetti di informazione nelle aule. Il disegno di legge è urgente; i dati in merito non mentono. Esiste una piattaforma che si è posta per aiutare tutti coloro che hanno delle difficoltà relative alla loro identità di genere o al loro orientamento sessuale che si chiama Gay Help Line. I numeri da loro rilevati nel nostro Paese sono allarmanti. Nell'ultimo anno il 50% dei giovani che fanno parte della comunità LGBTQ+ afferma di avere avuto problemi in famiglia dopo il coming out. Sono

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invece il 70% se consideriamo solo le giovani persone trans. Il 36% dei minori appartenenti alla comunità LGBTQ+ racconta di aver attraversato momenti di pesante conflitto all'interno del contesto delle amicizie e famigliare. E il 17% dei ragazzi maggiorenni hanno subìto la perdita del sostegno economico da parte della famiglia: la maggior parte di questi sono stati di conseguenza abbandonati e messi in strada. In più, durante il periodo della pandemia, si sono verificati forti aumenti degli attacchi e della discriminazione di natura omotransfobica. I ricatti e le minacce sono passati dall'11% al 28%. I casi di discriminazioni sul lavoro dal 3% al 15%. E, il 30% degli studenti LGBTQ+ che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online. È inoltre preoccupante che gli effetti dei pregiudizi abbiano un peso particolare su ragazzi giovani, infatti circa il 60% di coloro che denunciano questi crimini rientrano nella fascia di età 13-27. Nel nostro Paese manca, e allo stato attuale pare che continuerà a mancare, una legge che tuteli i diritti e la sicurezza di tutte le persone; in Senato si applaude per questa mancanza. Nel resto d’Europa la situazione è ben diversa. In gran parte dei Paesi europei leggi simili al DDL Zan sono in vigore già da tempo; per fare alcuni esempi, in Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Estonia, Grecia, Malta, Inghilterra, Lituania, Irlanda, Islanda, Olanda. Vedere un numero così vasto di Paesi favorevoli è un argomento a supporto dell’idea che gran parte del mondo ha dell’Unione Europea: è riconosciuta in tutto il mondo come un’organizzazione internazionale evoluta e sicura. È un peccato, da parte nostra, non aver reso onore a questa reputazione, avendone avuta l’occasione. 7


ATTUALITÀ

PROMESSE FUMOSE

I RISULTATI INCERTI DELLA CONFERENZA SUL CLIMA Di Maria Vittoria Massarenti, Alessia Petrera e Jessica Stefanini

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a UKCOP26 può definirsi essere stata, senza sbilanciarsi troppo, un’occasione unica. È molto probabile che ultimamente l’abbiate sentita spesso nominare, ma di cosa si tratta davvero? La COP, “Conference of the Parties”, è un vertice organizzato annualmente dalle Nazioni Unite a partire dal 1995, che riunisce più di 190 leader mondiali per discutere di tematiche riguardanti ambiente ed ecologia. Passato in secondo piano negli anni passati, questa volta il summit ha suscitato un interesse ben più vasto, in virtù del fatto che, come sottolineato dal Primo Ministro del Regno Unito Boris Johnson, “la COP26 è l’ultima possibilità per il pianeta di tenere sotto controllo il cambiamento climatico.” Non è da sottovalutare inoltre il contributo che il movimento Fridays For Future, più rumoroso che mai in questa occasione preziosa, ha fornito nello smuovere le coscienze generali e nel suscitare il coinvolgimento di un pubblico ben più ampio. Quest’anno la ventiseiesima COP si è tenuta nel Regno Unito, a Glasgow, con copresidenza italiana, in un periodo inizialmente fissato tra il 31 ottobre e il 12 novembre, poi esteso al 13. Ma, esattamente, come funziona una COP? Ogni anno il vertice si riunisce per dodici giorni in un luogo diverso, a seconda dello Stato scelto per presiedere l’assemblea. I vari Capi di Stato, che vi partecipano solo durante i primi 8

giorni, prendono accordi politici e decisioni sulla gestione del fenomeno del cambiamento climatico, per lasciare, infine, che siano i ministri delegati dai vari stati, i cosiddetti “sherpa”, a scegliere come mettere in pratica tutto ciò che è stato stabilito precedentemente e concludere accordi e trattazioni. Gli obiettivi che l’ONU si è posta quest’anno sono senza dubbio ambiziosi, ma non sconvolgenti: il primo proposito— e forse il più importante— è quello di ridurre a zero le emissioni nette entro il 2050, cercando in questo modo di limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’età pre-industriale (già previsto negli Accordi di Parigi redatti nella COP21 del 2015 e firmati da 196 stati dell’ONU, che non hanno però portato a conseguenze concrete). Per fare ciò sono state individuate misure mirate da applicare al nostro sistema economico: innanzitutto porre fine allo sfruttamento dei combustibili fossili e alla deforestazione, ma anche accelerare la transizione verso mezzi di trasporto elettrici ed ecologici e incentivare gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili. A questo scopo è stato stanziato un fondo privato di 100 miliardi di dollari, che saranno devoluti ad aiutare i Paesi in via di sviluppo e a costruire impianti ed infrastrutture per lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Tra le iniziative proposte in questo campo spicca il Global Methane Pledge volto a ridurre del

30% le emissioni di metano, il secondo gas più nocivo per il pianeta dopo l’anidride carbonica – come sottolineato dal presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen – entro il 2030; la stessa scadenza che è stata fissata per porre fine alla deforestazione. Il primo ostacolo si è presentato con i delegati di Nuova Delhi, che hanno affermato di voler azzerare le emissioni solo entro il 2070, ben vent’anni dopo il limite fissato dagli scienziati. Inoltre è interessante la dichiarazione dell’abbandono graduale dell’uso del carbone firmata da quaranta paesi, tra i quali però mancano Cina, India, Australia e Stati Uniti, ancora fortemente dipendenti da questa fonte fossile. L'Italia, oltre alla co-direzione della conferenza assieme al Regno Unito, ha deciso di aderire alla BOGA, (Beyond Oil and Gas Alliance), promossa da Danimarca e Costa Rica, anche se dichiarandosi Paese non associato, ma solamente sostenitore. Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha spiegato che l’Italia entro il 2030 otterrà il 70% della sua energia da fonti rinnovabili. L’alleanza non ha raccolto molte adesioni, e pesano per la loro assenza soprattutto quelle di Stati Uniti, Germania, Cina e India. Ricca di sorprese, la conferenza ha visto una cooperazione oltremodo inaspettata: al termine del decimo giorno di negoziati, Stati Uniti e Cina hanno annunciato

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ATTUALITÀ una “dichiarazione congiunta per rafforzare l’azione”, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra delle due superpotenze, senza la collaborazione delle quali sarebbe a dir poco impossibile raggiungere gli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi. Gli inviati speciali di Washington e di Pechino, John Kerry e Xie Zhenhua, hanno spiegato come la COP26 potrebbe rappresentare un primo passo di diplomazia tra le due Nazioni, dopo la presidenza dispotica di Donald Trump, la guerra commerciale a colpi di dazi e i primi complicati mesi di amministrazione Biden; anche in ambito economico, il patto è una necessità per ambedue le parti. Ma quest’anno non ci si è occupati esclusivamente di tali tematiche: il secondo traguardo che la COP vuole raggiungere è quello di proteggere gli habitat naturali e le comunità, come quella di Kampala, in Uganda, terra originaria dell’attivista Vanessa Nakate, e più in generale tutto il continente africano, vessato da un costante alternarsi di carestie ed inondazioni (nonostante l’Africa produca meno CO2 di tutti gli altri continenti abitati). È stata inoltre istituita un’area marina protetta, che si estenderà su oltre cinquecentomila chilometri quadrati, per salvaguardare la rotta migratoria di tartarughe marine, squali e razze del Pacifico. Da menzionare è, inoltre, l’attenzione per la salute della popolazione: “Il futuro della sanità deve posare su sistemi in grado di resistere agli effetti del clima che cambia, in particolare per quanto riguarda i fenomeni meteorologici estremi e le malattie legate all’inquinamento atmosferico” ha commentato il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, esponendo un punto di vista originale e poco consideraZABAIONE

to, nonostante la sua rilevanza proprio in periodo di pandemia. È infine fondamentale evidenziare il ruolo dei giovani nella preCOP, durante la quale Milano ha visto cinquantamila persone manifestare per le sue strade. La preCOP è stata un momento importante per riflettere sulla situazione attuale e per sviluppare maggiore consapevolezza sulla necessità di agire. Dalla conclusione dell’assemblea si può trarre che, soprattutto durante la prima settimana, vi sono state delle piccole vittorie – tra cui il riconoscimento ufficiale della gravità del surriscaldamento climatico, la delibera di nuovi fondi economici e i ripensamenti del presidente cinese Xi Jinping; nonostante questo, frasi come “si invita” o “si suggerisce”, che dominano le prime bozze degli accordi, fanno pensare che, nonostante tutte le belle parole utilizzate in questi giorni, non si siano ancora prese delle decisioni su come agire sul piano pratico. Questo ha spinto Greta Thunberg a chiedere all’ONU di dichiarare l’emergenza globale a livello

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3 per il cambiamento climatico, sbloccando ulteriori fondi e sperando in una migliore gestione del problema. Dall’alba del 10 novembre sono state diffuse le prime stesure sui piani ufficiali stabiliti durante la COP. Il testo conferma per prima cosa la fine dell’assegnazione inefficace di sussidi per le fonti fossili, sebbene non siano presenti date precise; poi solo un invito ad “accelerare”, insieme a un cauto “ridurre” le emissioni di gas serra, piuttosto che “eliminarle”, pena il ritiro della firma dal Glasgow Climate Pact di Cina e India. Ha ragione Greta, quando afferma che il documento finale è “ancora più vago del solito”? La tendenza sembra sempre quella di cercare di gettare basi promettenti, ritrattando quando viene richiesto un maggiore impegno nel modificare il sistema economico che è all’origine di queste problematiche; ma è possibile che questo passo nella direzione giusta fosse l’unico concesso.

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ZABARECENSIONI DISNEY - L’ARTE DI RACCONTARE STORIE SENZA TEMPO

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’era una volta… Come le favole che ci hanno accompagnato per tutta l’infanzia, così si apre anche la mostra “Disney, l’arte di raccontare storie senza tempo”, che si tiene al MUDEC, Museo Delle Culture, fino al 13/02/2022. Un viaggio entusiasmante dai primi cortometraggi fino ai film in digitale, ricco di bozzetti e pannelli espositivi che permettono di scoprire l’immenso lavoro che si cela dietro la realizzazione dei più classici film Disney: si parte da una semplice idea, che prende forma piano in piano in disegni preparatori, studi appena abbozzati che si evolvono sempre più fino a trasformarsi in quegli autentici capolavori che noi tutti conosciamo. Questo percorso, adatto sia agli adulti che ai bambini, si articola in base al tipo di racconto a cui i film s’ispirano, da miti e leggende a favole di origini sconosciute tramandate negli anni. Oltre agli schizzi sono esposte anche delle rappresentazioni tridimensionali dei personaggi più iconici, tra cui la marionetta di pinocchio utilizzata per la promozione del film nel 1940, e video che mostrano il processo di animazione di un disegno, illustrando l’evoluzione delle tecniche di produzione. Vi è però il rischio di incorrere nella delusione di non trovare esposto il proprio film preferito, in quanto sono state omesse alcune pellicole, probabilmente per mancanza di materiale. Questa immersione nel mondo Disney si conclude con un ultimo tuffo nel magico regno di Arendelle. (Irene Civitillo e Beatrice Papetti)

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THE FRENCH DISPATCH

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es Anderson, dopo svariate proroghe causa covid, torna a colorare le sale di tutto il mondo con quella che probabilmente sarà la sua opera più iconica. Seguendo le volontà del defunto direttore, prima di sospendere la pubblicazione, la redazione del French Dispatch recupera tre vecchi articoli delle passate edizioni per uscire con l’ultimo numero di addio. Così Anderson mette in scena le cronache della piccola e anonima cittadina di Ennui-sur-Blasé, patria del giornale, attraverso le sue firme più rinomate. Oggetto di pareri piuttosto discordanti, ritengo che The French Dispatch trovi la sua precisa collocazione nell’universo cinematografico del suo creatore. Wes Anderson, con il suo inconfondibile gusto per il colore e la simmetria, si serve del carattere antologico della sceneggiatura per dare libero sfogo alla sua personalissima idea di cinema. Risponde quindi in modo magistrale alle critiche che lo accusano di prediligere lo stile rispetto alla sostanza, sacrificando una storia più grande ed estesa per concentrarsi su piccoli racconti in cui ha modo di sperimentare più cose senza compromettere l’unità della pellicola. Il regista è in grado di costruire il suo assurdo mondo e catapultare lo spettatore all’interno di esso, cosa in cui - questa volta più che mai - si riconferma essere un maestro. A dare vita ai suoi personaggi è un cast stellare, che fonde alcuni tra i più celebri attori degli ultimi anni con la nuova leva di Hollywood. Il film è una ventata di aria fresca, che nasconde molti messaggi dietro a un’apparente facciata di superficialità. È capace di farti uscire dal cinema col sorriso e merita certamente più visioni. (Andrea Kossuta)

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THE ETERNALS

li Eterni, dieci creature immortali inviate dal pianeta Olimpia sulla Terra per sconfiggere i devianti, esseri mostruosi che attaccano gli umani, si riuniscono dopo centinaia di anni di inattività a causa di un nuovo pericolo che incombe sulla Terra minacciandola di distruggerla. Ognuno degli Eterni possiede un diverso superpotere: Druig, Thena, Makkari, Ikaris, Phastos, Sprite, Sersi, Gilgamesh, Ajak e Kingo stupiscono il pubblico con caratteristiche originali, nuovi poteri sovrannaturali che si mescolano a brillanti adattamenti dalla mitologia greca. Manipolazione del mondo, controllo delle menti, forza sovrumana, proiettili di energia cosmica: non mancano gli elementi per rendere questi personaggi intriganti e affascinanti, supereroi che non lasciano deluso lo spettatore che li incontra per la prima volta. Il ventiseiesimo film dei Marvel Studios, primo della nuova saga, è stato presentato il 3 novembre 2021. Alla regia della pellicola di azione e fantascienza c’è Chloé Zhao, vincitrice di due Oscar l’anno scorso. Il cast è composto dagli spettacolari Angelina Jolie, Richard Madden, Kit Harington e Gemma Chan, già presente nel film “Captain Marvel”, che regalano un’ottima performance; inoltre, sono senza dubbio volti che hanno riportato al cinema tutti i fan di supereroi per un nuovo inizio dopo la conclusione dell’ “Infinity Saga”. Il film ha ricevuto molte critiche, forse per il cambio di regista e quindi di tono e stile dai precedenti film Marvel che non ha del tutto convinto il pubblico. L’impresa di mantenere alto l’interesse dei fan dopo la conclusione della prima saga era complicata, ma si è raggiunto il risultato di presentare ben dieci nuovi personaggi protagonisti della prossima saga Marvel che danno il via a varie strade per il futuro di questo vasto universo. Sarà interessante vedere gli sviluppi che ne seguiranno. (Sara Dimitrio e Virginia Gallana)

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BREATH GHOSTS BLIND Breath Ghosts Blind non è una mostra semplice. È una relazione complessa tra lo spazio e l'artista che lo occupa, che ne sfrutta ogni aspetto, che gioca con gli angoli e le prospettive. L'esibizione deve il suo nome alle tre opere da cui è costituita. Si trova al Pirelli Hangar Bicocca, e non potrebbe stare in alcun altro posto del mondo: tutte e tre le componenti sono concepite in rapporto strettissimo con lo spazio, dal pavimento alle travi del soffitto. Lo spettatore è inevitabilmente coinvolto dal momento in cui entra nella prima sala. Non può assumere un ruolo passivo: Cattelan lo obbliga ora a piegarsi per osservare Breath, concepita per il raccoglimento in se stessi, ora a girare sul posto per afferrare ogni aspetto di Ghosts, che si espande per tutta la navata e non può fare a meno di farlo sentire circondato, ora a piegare dolorosamente il collo verso l'alto per cogliere appieno Blind, al cospetto della quale ci si sente piccoli, minuscoli. Avvincente non solo sul piano fisico, ma anche e soprattutto sul piano del sentimento. Cattelan non fornisce spiegazioni o interpretazioni delle opere; nelle mille sfaccettature di ognuna si ritrovano tenerezza, malinconia, puro dolore, condivisione e solidarietà, inquietudine e curiosità... Tutto è a disposizione della soggettività dello spettatore: l'artista ci offre poche linee guida per l'approccio alla sua arte, ma se solo ci si pone in ascolto delle conversazioni bisbigliate che rimbalzano per le sale dell'esposizione è possibile catturare un'enorme varietà di letture dell'opera. Consiglio questa mostra, completamente gratuita, a chi sia in cerca di un'esperienza di immensa forza e profondità racchiusa in uno spazio mozzafiato, colossale e intimo allo stesso tempo. (Maria Cattano)

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ZABAOROSCOPO ARIETE

Gli alti e bassi che continuamente caratterizzano il vostro segno non mancheranno neanche questo mese. Tenetevi stretti i vostri amici e le loro barzellette squallide: non si direbbe, ma funzionare da balsamo per l’anima. Una risata è sempre stata il metodo migliore per sconfiggere il grigiore di novembre!

TORO

di CATERINA BORELLO, ALICE CULTRERA e NOEMI FECCA

qualcosa di nuovo. Potrà essere qualcosa su di voi o riguardo altre persone, ma di certo ne rimarrete sorpresi. A scuola ci saranno degli alti e bassi ma le vostre doti di improvvisazione verranno fuori al momento giusto. Un consiglio fondamentale: non trascurate le persone che vi vogliono bene, sono fondamentali!

VERGINE

Non avete filtri, riflettere su quello che dite non è mai stato il vostro forte. Contate fino a dieci e mordetevi la lingua, perché in un mess turbolento per tutti la vostra schiettezza smisurata potrebbe portare allo scoppio di qualche litigata di fuoco, e ci vuole poi tanta pazienza per calmare le fiamme...

Il vostro compagno di banco si è già stancato di inviarvi i compiti tutti i pomeriggi. Le versioni di greco non sono proprio la vostra priorità: ben altre cose vi passano per la testa al momento! Anche la vostra solita pigrizia si fa sentire e la mattina risulta sempre più difficile staBILANCIA narvi dal rifugio del piumone, ma presto Il compito del mese per voi è il sele vacanze di Natale verranno in vostro guente: pensate meno! La vostra mente soccorso. Stringete i denti e sopportate in fibrillazione vi porta spesso tanta ansia ancora per un po' il peso del dizionario! e un gran mal di testa. Non dimenticate di fare un bel respiro ed evitate di rimugiGEMELLI nare troppo sui più piccoli inconvenienti Ecco uno dei periodi dell’anno sco- della giornata, altrimenti salutate pure i lastico che più odiate! Vi state dimenan- sonni tranquilli di cui avreste bisogno! do come anguille tra programmazioni di verifiche imminenti e interrogazioni SCORPIONE su interi capitoli. Ma i vostri libri se ne Fino a qui è stata dura, ma non alzastanno ancora imballati nell’armadio e te bandiera bianca! La Moira vi riserverà state affrontando la situazione con un un momento di tregua e vi rialzerete nel certo pessimismo, sarà forse questo a far- migliore dei modi. In fondo la pazienza vi vedere tutto nero? Il cappuccio del bar è la virtù dei forti. Potreste vedere la luce sembra l’unica cosa in grado di tirarvi su! in fondo al tunnel anche sui banchi di scuola; chissà che il vostro tre in greco CANCRO non si trasformi in un quattro! I vostri Questo mese avrà come parola sacrifici verranno ripagati e con il vostro chiave "energia", che mostrerete in ogni buon umore potrete perfino ingraziarvi campo e che verrà ricompensata, anche qualche professore: cosa che non guasta se ora vi sembra impossibile crederlo. mai nei tempi duri in cui le pagelle si avNon perdete la speranza, e vedrete che vicinano inesorabilmente…. andrà meglio di quanto avevate previsto, sempre. SAGITTARIO LEONE C’è qualcosa che vi blocca e vi spaLeoncini e leonesse, novembre sarà venta. Che sia l’imminente versione di sicuramente un mese in cui scoprirete greco o quell’uscita con la persona che 12

vi piace, o anche l’immagine di vostra nonna vestita da strega per Halloween che ancora non riuscite a togliervi dalla testa, fatto sta che vi sentite turbati. Però Halloween è passato. Quindi togliete le ragnatele da casa vostra, mettete via i coltelli con il sangue finto e concentratevi sul prossimo mese. Non temete perché tutto alla fine andrà per il meglio e anche le cose peggiori potranno rivelarsi in realtà utili.

CAPRICORNO

Finalmente vi è stato concesso di risalire dall’Ade. Laggiù avete sprecato tempo prezioso per gli altri. Questo è il momento giusto per concentrarvi su voi stessi. Spaziate tra i vostri interessi facendo nuove esperienze e portate a termine gli obbiettivi scolastici che vi eravate prefissati. Ma attenzione a non fare il passo più lungo della gamba o potreste ricadere molto facilmente!

AQUARIO

Ricordatevi che non è mai troppo tardi per esprimere i vostri sentimenti! Vi si potrebbe paragonare ad un tortino al cioccolato, secco e duro all’esterno ma con un cuore morbido e dolcissimo. Sappiamo tutti che non siete insensibili come sembra e basterebbe poco per rivelare il cuore tenero che avete dentro di voi. Provate ad abbattere quel muro che avete costruito e tranquilli che Afrodite saprà ricompensarvi.

PESCI

Cosa c’è di meglio di vedere un bel film in un pomeriggio autunnale sotto al piumone, magari sorseggiando una deliziosa cioccolata calda? Ammettete che non vedevate l’ora di chiuderti nella vostra cameretta al calduccio. Eppure novembre ha in serbo per voi tante sorprese, se sarete capaci di vincere la pigrizia e di uscire dalla vostra zona di comfort. Solo così riuscirete a fare ciò che aspettate da tempo. È tutto nelle vostre mani!

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ZABAENIGMISTICA

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di Ludovica sancassani

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L'ANGOLO DEL LIBERTARIO

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ome ogni buon professore di vecchio stampo posso spingermi a esprimere un serio giudizio sulla nobil professione: i giovani di oggi sono deboli. Quelle ostili creature che vengono chiamate alunni sono in grado di far friggere il nostro povero cervello in pochi minuti senza che noi possiamo intervenire in modo serio; ci massacrano con domande inutili e chiacchiere superficiali che provano i nervi più saldi. Perché loro possono torturarci ma noi non possiamo torturare loro? Illo tempore, se ci si comportava male, eran legnate. Letteralmente. Mi ricordo che quando ero studente io, mai avrei osato trattare irrispettosamente i miei insegnanti. In quei tempi d’oro era ancora concesso di utilizzare i corretti ZABAIONE

FORMAZIONE CLASSICA

metodi di insegnamento nei confronti dell’alunno, e non di limitarsi a passare qualche ora a spiegare concetti di cui pare non importare niente ai ragazzi. È inutile istruire senza educare, ed è possibile fare entrambi con alcune semplici pratiche che purtroppo oggi vengono considerate “moralmente errate”, “illegali” e “degne di incarceramento”: sì, colleghi miei, sto parlando delle botte propedeutiche. La debole scusa che viene montata contro la virtuosissima pratica della punizione corporale è che potrebbe provocare danni “gravi” agli studenti. Follia! Il danno più grave è che siano ignoranti. Sarà che è tutto cambiato dai nostri tempi, ma non conoscere a memoria pilastri della cultura quali Omero e Lucrezio è una mancanza ben superiore a un dito rotto. La

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didattica moderna non funziona, gli studenti sono sempre più ignoranti e, con l’aiuto della sventurata parentesi della Dad, stiamo diventando figure con sempre meno autorità; anche un tictoccher conta più del buon vecchio professore. La docenza va dunque riabilitata e investita di nuovi, anzi, vetusti poteri: bisogna ricominciare con le botte. Diranno i genitori buonisti, figli delle peggiori convinzioni sessantottine, che non è solo sbagliato, ma non funziona. Come! Non si ricordano, o meglio, ignorano, la loro carriera scolastica, in cui quelle stupide idee di “diritti degli studenti” non esistevano: i risultati sono, per la maggior parte, ottimi. Che lascino lavorare gli esperti. 13


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di matteo morellini

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ORIZZONTALI 1. Il nome del primo imperatore romano – 9. Lo è una fame insaziabile – 15. Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – 16. Il dio greco del vino – 18. Una persona adirata o incline all'ira – 20. Repulsione, paura, terrore – 22. Cristina per gli amici – 24. Iridio – 25. Terza persona singolare indicativo presente di stare – 26. Disgrazia, sventura, malocchio – 30. È mille colori in una canzone di Pino Daniele – 32. Terreno coltivato – 33. Lo furono gli eretici – 35. Segnale di richiesta di soccorso – 36. Il metallo più prezioso – 37. Gran Bretagna – 39. La chiocciola in Inghilterra – 40. Il codice crittografico degli u-boat – 42. Il fiume più lungo d'Italia – 43. Ordine musicale – 46. Capitale dell’Ontario, Canada – 47. Provò ad impedire l'ingresso del cavallo a Troia – 48. Il centro del perno – 49. Gas nobile famoso per le lampade – 51. New York – 52. Pokémon viola a forma di topo – 55. La commedia in inglese – 57. Provincia di Salerno – 58. gioco d'azzardo con 90 numeri – 59. Ordine Teutonico – 60. Riottenere – 62. Nuovo in greco – 64. Articolo plurale femminile – 65. Fuori in inglese – 66. Aosta in auto – 67. Nome antico della Turchia – 70. Istituto 14

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SVAGO TROVA BARRELLA

di daniele musatti

IN QUEST'IMMAGINE COMPARE IL NOSTRO PRESIDE 6 VOLTE, RIESCI A TROVARLO?

di Ricerca per la Protezione Idrogeologica – 71. Unità d'élite del Terzo Reich – 72. Sovrano – 73. Paradiso terrestre – 74. Abitudini, manifestazioni abituali culturali – 76. Lettera i in greco – 77. Alessandro per gli amici – 78. Interest Rate Swap – 79. Privo di contenuto VERTICALI 1. Divisione dell'anno in dodici segni – 2. Il regno dei morti nella mitologia greca – 3. Provincia abruzzese targata TE – 4. Le vocali del battello – 5. Intuizioni dell'intelletto – 6. Intelligenza artificiale americana – 7. Nostro con riferimento ad un ambito culturale – 8. Contrario di off – 9. Gli estremi dell'autobus – 10. Quantità fissa non esplicitata – 11. Condimento francese a base di sale, olio e aceto – 12. Imposta Regionale sulle Attività Produttive – 13. Targa automobilistica di Como – 14. Nome popolare per le scuole dell'infanzia – 17. Iesus Nazarerus Rex Iudaeorum – 19. Gatti parigini di un famoso film Disney – 21. Fiume che occupa il confine tra Messico e stati uniti – 23. Tasto "a capo" sul computer – 27. Ai confini della tundra – 28. Talmente caldo da provocare lesioni – 29. Saluto romano – 31. Voce di acclamazione e preghiera cristiana – 34. Completo, non rotto, intatto – 38. Console di videogiochi appartenente a Jake e Finn di adventure time – 41. Non vivo – 43. Pianta tropicale il cui gel è usato in cosmetica – 44. Disturbo ossessivo-compulsivo – 45. Qualsiasi inglese – 49. Che è motivo di disagio, non interessante – 50. Agenzia europea per i medicinali – 53. I greci credevano sostenesse la volta celeste – 54. Ciuffo posticcio nell’acconciatura – 55. Contrazione di due parole greche consecutive – 56. Le dispari in yurta – 58. Lots of laughs – 61. Multinazionale italiana operante nel settore dell'energia – 63. Unità geocronologica di 500 milioni di anni – 65. Cereale coltivato a scopi alimentari in Medio Oriente sin dal VII millennio a.C. – 68. Dio degli inferi, fratello di Zeus – 69. Diritto latino – 70. Cane giapponese – 75. In mezzo ad un rave ZABAIONE

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