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...E BERTA FILAVA
I 50 Anni Di The Dark Side Of The Moon
durla che di concepirla: utilizzano il sintetizzatore e il multitraccia per registrare, incorporano voci e suoni della vita quotidiana sulla scia della musique concrète e della diffusione di quest’ultima nella musica popolare a partire dalla decade a loro precedente, ponendo il lavoro dell’ascoltatore al centro dell’esperienza e dando vita, in questo modo, a un nuovo tipo di musica colta.
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La melodia è strutturata con una geniale architettura colma di inserti sonori: si passa dalle voci e i rumori di un aeroporto in On The Run - brano composto da Richard Wright sulla sua paura di volare -, per il ticchettio di sveglie e orologi di Time, e il blues arricchito da suoni di monete e registratori di cassa in Money, fino ad arrivare a Brain Damage, penultimo brano e unico nel quale si cita il titolo dell’album in concomitanza della follia di cui tratta, e, infine, a Eclipse, che chiude il cerchio con il celebre verso But the sun is eclipsed by the Moon, concludendosi con voci basse e un battito decrescente.
Precursore della musica elettronica, l’album è reso metastorico dalla potenza e complessità dei temi trattati, che hanno valenza illimitata proprio per la loro trasversalità nel tempo e nello spazio. È esso stesso un’entità propria che suscita un flusso irreversibile di pensieri e sensazioni fuse con il suono. La vita sembra scorrere al dipanarsi di ognuna delle dieci tracce, che poi si riaggrovigliano all’arrivo della seguente, ad ogni assolo, ad ogni nota. Non a caso, la registrazione di un battito cardiaco è il primo suono che sentiamo, ma anche l’ultimo: ogni brano contribuisce infatti a dare significato all’insieme. Tutto sembra continuo e al suo posto, in contrasto con il significato intrinseco dell’opera che tenta di comprendere la vastità degli interrogativi umani nel loro caotico presentarsi.
L’album usciva il primo marzo del 1973, e oggi, dopo 50 anni, ha ancora qualcosa da comunicarci. Come scrissero i quattro, a otto mani, in una delle tracce più famose dell’album The time is gone, the song is over, thought I’d something more to say