ZABAIONE NUMERO 4 ANNO X
GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006
dicembre MMXV
EDITORIALE
C
ari Pariniani, ce l’abbiamo fatta! Dopo tre mesi di lungo penare finalmente possiamo goderci un po’ di meritato riposo e un pacifico Natale. In realtà “pacifico” forse non è l’aggettivo migliore, perché fra attentati kamikaze (e non), partiti nazionalisti che vincono in Europa e il rischio di veder trasformare Raqqa nella nuova Hiroshima, l’ombra che accompagna questo morente 2015 diventa ogni giorno più spaventosa. Ma anche se il panorama internazionale non è dei più rassicuranti, almeno fra le mura del nostro liceo la vita procede nel modo migliore, con l’aggiunta di qualche novità dal punto di vista organizzativo e tecnologico: basti pensare che finalmente sono stati installati i totem ai due ingressi laterali della
di stefano trentani
scuola. Al momento sono ancora in fase di collaudo, ma da gennaio dovrebbero entrare in funzione. Il preside ci ha detto che essi giocheranno un ruolo fondamentale quando entrerà in vigore la nuova divisione degli orari prevista per il prossimo anno scolastico. I badge che verranno forniti a noi studenti non serviranno solo ad accedere a scuola, ma saranno anche funzionali ad ottenere sconti in alcuni punti vendita accordatisi con la scuola (non abbiamo ancora a disposizione l’elenco). Attivo è, invece, uno schermo posto nell’atrio e finalizzato ad aggiornarci quotidianamente sulle attività previste al Parini durante la giornata. Parlando invece del nostro giornalino, penso avrete notato che questo numero è leggermente “dimagrito” rispetto al solito. Il fatto
è che questo mese abbiamo avuto qualche intoppo dal punto di vista finanziario e abbiamo dovuto economizzare, quindi non vogliatecene se la vostra rubrica preferita è stata ridimensionata o momentaneamente soppressa: vedrete che a gennaio torneremo in pista più carichi che mai. Detto questo, non mi resta che augurare delle buone feste a tutti voi!
SOMMARIO QUANDO IL CONCERTO pag. 3 E’ VARIO PER DAVVERO COMMENTI ALLA PAG. 4 DIDATTICA ALTERNATIVA UN POMERIGGIO pag. 6 SPESO BENE FLASH PAG. 7 L’OR MANADOU pag. 8 TUTTO SCORRE PAG. 9 MR. HOLMES-IL MISTERO pag. 10 DEL CASO IRRISOLTO HUNGER GAMES PAG. 11 HEART OF THE SEA pag. 12 E’ GIA IN VETTA “25” IL PAG. 13 NUOVO ALBUM DI ADELE BUCHI NELLA SABBIA pag. 14 TUTTA LA VITA VOGLIO PAG. 15 RICORDARE: UN’ELEGIA NON E’ UN FALSO pag. 16 ALLARME CACCIA AL PROFESSORE PAG. 17 ZABAOROSCOPO pag. 18 ZABAENIGMISTICA PAG. 19
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Anno X
Numero 4
ZABAIONE
ATTUALITÀ
di GIULIO PISTOLESI
N
on so voi, ma io la manfrina del concerto che è aperto a tutti i generi l’ho sentita ripetere svariate volte nei miei tre anni di Parini, e nella maggior parte dei casi si è concretizzata in una canzoncina per voce e piano ogni quarantasette pezzi classici. Il concerto di Natale svoltosi venerdì 11 dicembre, però, sembra aver davvero centrato l’obiettivo. Per cominciare, la rassegna musicale è stata aperta dai Deep Purple (non loro, una loro canzone), con Burn in versione strumentale, trasmettendo una decisa scarica d’energia all’ambiente. Tra l’altro, ehi, a farla è stata una band di ragazzi di quarta, tanto di cappello per il coraggio.
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QUANDO IL CONCERTO È VARIO PER DAVVERO
Il resto del programma non ha smentito la spinta rinnovatrice promessa da Agorà, che, oltre a fornire i due presentatori, si è sobbarcata buona parte dell’organizzazione: nella dozzina di brani totale, appena tre, più un’improvvisazione per piano di Federica Palma, hanno portato in alto lo stendardo della musica classica, mentre i rimanenti partecipanti hanno spaziato, questa volta davvero, attraverso i generi più svariati: dal pop francese di Chiara Landi Calvez, alla quale ha addirittura funzionato il microfono, a colossi come Back To Black e Imagine, affrontati da Dania Rendano e Daniela Shin, passando attraverso l’esperimento di contaminazione chitarristica di Giorgio
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Ferroni, che ha saputo coniugare Bach e gli Yes, e concludendo poi con una totale novità per i nostri concerti, ovvero il beatbox con cui i due studenti di quarta Galileo Gattuso (accolto da un “Ringhio!” proveniente dalle retrovie) e Alessandro Capotosto hanno chiuso la serata. Spazio anche a strumenti inusuali, come l’ukulele per cui Damiano Aliverti Piuri ha tradito il pianoforte e con cui ha accompagnato il canto di Gloria Morsi, per poi esibirsi in solitaria sulle note di While My Guitar Gently Weeps. Anche di Gauava Jam, ma quell’altra mi è piaciuta di più. Che dire, ho citato un po’ tutti, quindi saltare Francesco Scaglione e Caterina Dubini vorrebbe dire mancare di rispetto alle vecchie glorie, nonché agli organizzatori; infine, dal momento che ho lodato il coraggio dei giovani membri della band di Antonio Pappalardo, quella dei Deep Purple per intenderci, l’altrettanto giovane Lorenzo Lipolis, che ha eseguito al pianoforte un pezzo di Chopin, potrebbe offendersi se non lo facessi per lui. Insomma, l’ho già detto: la missione di alleggerimento è riuscita in pieno, e i due tempi del concerto sono volati via, conducendoci rapidamente al discorso finale del preside, che ha invitato l’uditorio intero alla festa di Natale. Dopodichè, saziati gli appetiti musicali, il pubblico si è diretto al rinfresco, a mettere a tacere anche quelli alimentari a colpi di pandoro. 3
ATTUALITÀ
COMMENTI ALLA DIDATTICA ALTERNATIVA
DI Edoardo Fracchiolla, Sara merengo e cecilia rivAroli
PRIMA ASSEMBLEA DEL GINNASIO: LA STORIA DI IS
D
opo gli attentati di venerdì 13 novembre, è stato deciso che sarebbe stato appropriato tenere due assemblee, non solo per parlare dell’accaduto, ma anche per analizzare le origini del terrorismo islamico e le responsabilità dell’Occidente. Personalmente ho apprezzato maggiormente la prima assemblea, incentrata sulla storia dell’Islam e sulla successione di gruppi terroristici in Medio Oriente. Innanzitutto, è stato ricordato che nella religione islamica convivono faticosamente due correnti molto diverse fra loro: i sunniti e gli sciiti. La differenza sostanziale fra questi due gruppi è che i primi pensano che i degni successori di Maometto debbano essere i fedeli più meritevoli, mentre gli altri che siano i suoi consanguinei. Nel corso della storia ci sono stati diversi scontri religiosi proprio a causa dei disaccordi tra le fazioni, e ancora oggi ci sono tensioni che faticano ad attenuarsi. Il relatore Guglielmo Pirrone durante l’esposizione ha voluto spesso insistere sul fatto che l’Occidente non è affatto estraneo a ciò che avviene in questo momento in Medio Oriente, dato che molti problemi che si sono trascinati fino al giorno d’oggi sono stati causati proprio dagli occidentali; infatti ai tempi della Prima Guerra Mondiale sono state Francia e Gran Bretagna a incoraggiare le varie etnie locali a ribellarsi, garantendo
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sostegno economico e politico per la formazione di un nuovo Stato, anche se in realtà si stavano accordando segretamente per spartirsi i territori a tavolino. Tutto questo ha portato a diverse complicazioni e, successivamente, dopo diversi colpi di Stato, in Iraq è salito al potere Saddam Hussein, del partito Ba’th, che vedeva come obiettivo l’unificazione dell’Arabia Saudita. L’Iraq, a maggioranza sciita, si è trovato come leader un fervente sunnita, e questo ha portato a una grande penalizzazione della comunità sciita, generando diversi conflitti interni. Inoltre Hussein continuava a sfruttare l’ideologia Ba’th per rimanere al potere, finché nel 1990 non la abbandona ed entra in conflitto con l’Occidente, rifiutandosi di far entrare gli ispettori ONU, ricevendo di conseguenza sanzioni internazionali. L’11 settembre 2001, con l’attentato alle Torri Gemelle, il mondo occidentale cade in lutto e l’organizzazione terroristica Al-Qaeda, guidata da Bin Laden, prende sempre più piede nel mondo islamico, intrecciando rapporti anche con capi di Stato, tra cui Hussein; intanto Bush occupa l’Afghanistan cercando di arginare la radicalizzazione della regione. Nel 2003, dopo un intervento militare non approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, Hussein è rapito e poi giustiziato. Nel 2004, dopo continue lotte fra sciiti e sunniti, viene commesso dicembre 2015
il gravissimo errore da parte degli americani di sciogliere le forze di polizia irachene, che ha portato a uno scontro diretto del governo contro i sunniti e all’occupazione dell’Iraq da parte dei clan di terroristi. Al-Qaeda continua a espandersi e forma un’alleanza con altri cinque gruppi terroristici di spicco in Iraq, dando vita a Shura, ovvero una neonata Isis, al tempo Isi. Nel 2007 si ha un aumento degli attacchi terroristici, con un conseguente aumento delle forze armate, che ha fermato gli attentati fino al 2009, quando gli americani cominciano a pagare dei gruppi di ribelli per combattere contro Isi, ma la strategia non funziona perché spesso i ribelli passano dalla parte nemica, che ha come obiettivo quello di allargarsi sempre di più e cercare alleanze in tutto il Paese. Il 18 aprile 2010 vengono uccisi due leader importanti, ovvero ElMasri e Baghdadi, e nel 2011 scoppia la guerra civile in Siria e, dopo essere salito al potere Al-Baghdadi, Isi vede l’occasione di un riscatto e rompe i legami con Al-Qaeda e nel 2013 si autoproclama Isis. Oggi la situazione è critica perché quest’organizzazione ha una grande copertura mediatica e finanziaria, unita al fatto che punta molto sull’estero ma anche sulla formazione dei più giovani, cambiando le informazioni sui libri di testo e mandandoli nei campi di addestramento a soli 12 anni. (Cecilia Rivaroli)
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ATTUALITÀ SECONDA ASSEMBLEA DEL GINNASIO: IMMIGRAZIONE
I
l relatore comincia spiegandoci che in realtà quella non è la sua assemblea, ma è stato chiamato la sera prima da un amico che l’ha pregato di sostituirlo; anzi, è anche un caso che si trovi in Italia, dato che solitamente si occupa personalmente di immigrazione all’estero. Questo fatto purtroppo si fa sentire nel corso della conferenza, che non ha un filo conduttore preciso ma si appoggia più sulle conoscenze personali e lavorative del relatore. Viene spiegato come e perché nascono i flussi migratori che attualmente interessano l’Europa e
il bacino del Mediterraneo, perché sono temuti, quali sono le controversie, i punti di dibattito sull’argomento, le attuali politiche europee con relativi pro e contro. Il relatore ci racconta della situazione terribile dei migranti che cercano di arrivare in Europa centrale passando per la Grecia e i Balcani, dopodiché viene lasciato spazio alle domande degli studenti. Tra i temi trattati compaiono gli aiuti portati dall’UE, cosa prevede la legge per i richiedenti asilo, le polemiche riguardo all’immigrazione. Purtroppo la palestra sprofonda continuamente in un brusio
generale e l’assemblea è poco seguita, forse perché tutti arrivano da altre due ore di conferenza sempre all’incirca sullo stesso argomento e fanno fatica a prestare attenzione ad un relatore che comincia chiarendo di esser lì per caso e di non aver mai parlato in un liceo. È stato un peccato, perché l’argomento avrebbe potuto dare vita ad un dibattito molto interessante che purtroppo non si è creato, colpevole forse anche il fatto che ci trovavamo in palestra, seduti per terra, non in una vera e propria aula, e in fondo non si sentiva nulla. (Sara Merengo)
COMMENTO ALLE DUE ASSEMBLEE DEL LICEO: L’IS E LA SITUAZIONE SIRIANA
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enerdì 27 Novembre 2015 dalle 8.15 fino alla fine della quarta ora, si è tenuta, in aula magna, un’assemblea d’istituto studentesca durante la quale si sono tenute due relazioni sull’argomento “La comunità internazionale di fronte all’Isis”. Esse vedevano la partecipazione di due oratori esperti della materia, che erano stati invitati dagli studenti: il presidente dell’associazione NAGA Pietro Massarotto e il professor Paolo Maggiolini, membro dell’ISPI e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore. La prima parte dell’incontro è stata dedicata a un’introduzione su come è nato l’ISIS e su ciò che è diventato oggi. Il professor Maggiolini era indubbiamente molto ferrato sull’argomento. Il suo tono di voce, tuttavia, non stimolava l’ascoltatore a mantenere desta l’attenzione per più di cinque minuti e non contribuiva a rendere la sua esposizione ZABAIONE
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partecipativa. Il risultato è stato un’ assemblea poco coinvolgente. Anche le slides non sempre costituivano parte integrante del discorso e spesso esulavano completamente dall’argomento trattato. Insomma, la prima assemblea è risultata un po’ soporifera, per la gioia di coloro che avevano passato la notte precedente in bianco: un vero peccato poiché l’argomento avrebbe potuto essere veramente interessante e utile ad interpretare i difficili intrecci di politica estera e anche per cercare di capire l’incomprensibile fenomeno dei foreign fighters. La seconda relazione, invece, è risultata molto più affascinante e, soprattutto, più coinvolgente. Quest’ultima è stata tenuta dal professor Pietro Massarotto, presidente della NAGA, associazione di assistenza socio-sanitaria, oltre che associazione laica e apartitica di volontariato, che si pone lo scopo di promuovere e tutelare in Italia
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i diritti di tutti i cittadini stranieri, dei Rom e dei Sinti. Il professor Pietro Massarotto ci ha parlato di geopolitica, ed in particolar modo si è soffermato sulla situazione in Siria e sul coinvolgimento nel conflitto dei Paesi occidentali. Di notevole rilevanza a mio parere è il fatto che questi presti le sue attività gratuitamente presso il NAGA. Questa disponibilità mi pare infatti particolarmente preziosa in un momento storico come il nostro in cui fare del bene disinteressato sembra così eccezionale. Purtroppo vi sono stati anche in questa assemblea alcuni problemi tecnici: insomma, solo piccoli incidenti di percorso che non hanno ostacolato significativamente il buon esito dell’assemblea. La relazione è stata infatti gradita dagli studenti, che hanno ringraziato il relatore, a fine assemblea, con un fragoroso applauso! (Edoardo Fracchiolla) 5
ATTUALITÀ
UN POMERIGGIO SPESO BENE
CRONACA DELLA COLLETTA ALIMENTARE
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evo ammettere di essere sempre stato pigro e indifferente a tutto ciò che concerne il volontariato, ma il mese scorso, complice un sabato in cui non avevo alcun progetto e un bel po’ di compagni di classe che partecipavano, ho deciso di andare all’Esselunga di via Losanna per dare una mano alla “colletta alimentare”. Ero abbastanza scettico: pensavo infatti che nessuno si sarebbe fermato a comprare del cibo per poi regalarlo ai più bisognosi, ed ero sicuro che molti ci avrebbero mandato a quel paese. Mi sono dovuto ricredere. Arrivato all’Esselunga, pregustando un pomeriggio di chiacchiericcio con i miei compagni, a ciondolare con dei volantini che pensavo tutti avrebbero snob6
di GUGLIELMO PENSABENE
bato, mi viene chiesto se preferissi spostare gli scatoloni o convincere le persone ad acquistare: io, confidando nelle mie doti di imbonitore (o forse non ho nessuna voglia di spostare scatoloni), scelgo il ruolo di uomo-marketing. Scopro che sono ben quaranta i ragazzi del Parini e sono posizionato con una mia compagna alla fine delle scale mobili che provengono dal parcheggio del supermercato. La prima persona si ferma e mi chiede dettagli sulla colletta. Rimango talmente stupito che rispondo dopo un po’ di secondi di silenzio attonito. Informato il signore, mi dico che devo essere stato davvero fortunato, e che forse in tutto il pomeriggio non ricapiterà più. E’ solo l’inizio. Il 90% delle persone si ferma e il restante 10% spiega dicembre 2015
che non lo fa perché lo ha già fatto in un altro supermercato la mattina! La mia fiducia nell’umanità torna a crescere esponenzialmente e, dopo la decima persona che si ferma, non appare più una espressione di stolida sorpresa sul mio volto alla richiesta di sacchettini e informazioni. Anzi, viene prontamente rimpiazzata da un sorriso che si allarga col passare del tempo. Vedo addirittura un signore sulla sessantina riempire diverse volte il carrello per regalare tutto ai più bisognosi. Quando sembra che stia andando tutto per il meglio, vengo richiamato da basso perché mi vogliono a spostare gli scatoloni. Panico. A malincuore, scendo nel sotterraneo del supermercato: lì trovo a sorpresa un’atmosfera ancora migliore, anche perché non lavoro più solo con la mia compagna di classe, ma con più di quindici persone. Il lavoro è meno estenuante di quanto pensassi, e ci si diverte anche là sotto, potendo toccare con mano la generosità che alberga nei cuori delle persone, anche se spesso un po’ nascosta. Dalle 14.00 alle 17.00 di quel sabato, solo in quel supermercato, abbiamo raccolto dieci tonnellate, novecento scatoloni di cibo, che è stato distribuito a opere caritatevoli e a tutti quelli che non riescono nemmeno a sfamarsi. Insomma, ci siamo divertiti, abbiamo fatto del bene e di sicuro il prossimo anno ci saremo ancora!
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ZABAIONE
ATTUALITÀ di CHIARA MALAPONTI
ITALIA
AUSTRIA
RUSSIA Arrestate a Salisburgo due persone apparentemente collegate con gli attentati di Parigi. I due uomini sono stati fermati dalle autorità austriache in un centro di accoglienza per profughi. Si tratta di due cittadini francesi (di origini pachistane e algerine) arrivati in Austria dalla Siria in ottobre insieme ad alcuni degli attentatori di Parigi.
IRAQ
Un gruppo di uomini armati a bordo di vari pick up ha sequestrato i cacciatori nel loro accampamento, allestito in un’area desertica nel sud del paese, al confine con l’Arabia Saudita. Gli ostaggi arrivavano dal Qatar, anche se non è confermato che tutti ne siano cittadini. ZABAIONE
FLASH
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Mascella quadrata, labbra sottili, capelli chiari. Sono alcune delle caratteristiche fisiche che emergono dall’identikit elaborato dalla polizia dell’aggressore del rabbino Nathan Graff, ferito a coltellate il 12 novembre scorso in viale San Gimignano, a Milano. Un testimone aveva visto l’aggressore subito dopo che questo si era tolto il passamontagna.
Dal 1 gennaio 2016 la Russia sospenderà l’accordo di libero commercio con l’Ucraina. Il presidente Vladimir Putin ha ordinato la sospensione con un decreto che parla di “circostanze straordinarie”. La decisione segue l’annuncio delle autorità ucraine di porre un embargo sulla penisola della Crimea, annessa alla Russia nel marzo del I corpi di quattro bambini di età 2014. compresa tra 2 e 6 anni sono stati ritrovati oggi nelle acque dell’Egeo, al largo della costa turca di Bodrum. Poche ore prima i corpi di altri due piccoli iracheni di 2 e 6 anni erano stati rinvenuti più a nord, nei pressi di Cesme da pescatori della provincia di Smirne.
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TURCHIA
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SPORT
L’OR MANADOU
UNA VITA NELL’OMBRA
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vete presente quell’insopportabile momento in cui le persone vi paragonano a vostro fratello o a quell’amico che ha tutti 10 in pagella? È quello che succede da sempre a Florent Manaudou, un famoso nuotatore francese di 25 anni che, nonostante le sue innumerevoli vittorie e i record che batte come se niente fosse, ogni volta che gareggia viene continuamente equiparato a sua sorella Laure, anch’essa nuotatrice di grande talento, famosa per aver battuto la Pellegrini sui 400 stile libero. Florent ha sempre assecondato i giornalisti che si ostinavano a ricondurre i suoi risultati a quelli della sorella fino a quando, nell’agosto 2014, il giornale Paris Match fece uscire un articolo dal titolo “L’or Manaudou”, che si pronuncia come il nome dell’ex campionessa di nuoto; questo cosa fece infuriare il campione dei 50 stile libero, che non sopportava più questo atteggiamento da parte dei media. Da allora molte cose sono cambiate: Florent Manaudou non è più “il fratello di”, ma è la più grande promessa del nuoto francese, un po’ come lo è per noi Gregorio Paltrinieri, il 21enne di Carpi che ha battuto il record del mondo dei 1500 stile libero, detenuto dal 2001 dall’australiano Grant Hackett. Florent è specializzato nelle gare a stile libero e a farfalla, con ben 17 medaglie d’oro, 3 di bronzo e 2 d’argento. I fratelli Manaudou sono tutti legati al nuoto: oltre a Laure e Florent, i due campioni 8
di SARA MUSURUANA olimpici, c’è Nicolas, che li ha allenati fin da giovanissimi. Agli Europei in vasca corta di quest’anno il francese era assente, ma ai Mondiali a Kazan, in Russia, sempre quest’anno, ha vinto ancora una volta la staffetta 4x100 stile libero, ottenendo il suo quarto titolo. Riguardo agli Europei 2015, la miglior nazione è stata l’Ungheria, ma l’Italia è comunque arrivata seconda, con solo 2 punti di distacco dalla capolista e 4 record battuti, uno di Paltrinieri, come già detto in precedenza nei 1500 stile libero, e gli altri nelle staffette, una mista sui 4x50 stile libero, un’altra sempre mista ma sui 4x50 misti (farfalla, dorso, rana e stile libero) e l’ultima invece interamente maschile sui 4x50 misti; non bisogna però dimenticare le 3 medaglie d’oro, 5
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d’argento e 2 di bronzo maschili e 2 d’oro e 3 di bronzo femminili. La Francia invece, a causa della mancata partecipazione dei suoi migliori atleti, è arrivata 16esima, con solo 1 medaglia d’argento e 1 di bronzo. Aspettando le Olimpiadi di Rio 2016, tutti gli atleti stanno diversificando i loro allenamenti concentrandosi alcuni sulla resistenza, altri sulla velocità e altri ancora sulla tecnica, per arrivare preparati a questa attesissima competizione, che sarà probabilmente l’ultima Olimpiade della Pellegrini. Insomma, tutto può ancora succedere prima degli Europei 2016 a Londra, dove vedremo di nuovo brillare Florent Manaudou, magari in stili con cui non si è mai confrontato, facendo ritornare la Francia sul podio.
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SPORT
TUTTO SCORRE di AURORA NEGRETTI
E
d eccoci qua, dopo più di quattro mesi di campionato, e con una classifica che nemmeno il mago Otelma avrebbe potuto lontanamente indovinare in quella lontana estate di cui rimane solo un assai vago ricordo. La memoria delle persone è corta ma non così tanto... Ricordo ancora in estate i titoloni a caratteri cubitali: tutti gli esperti che dicevano la loro sulla vincitrice finale, e dopo tutto questo, cosa è successo? Accade che, come sempre nella vita, il destino fa ciò che vuole, e così, fino ad ora, nulla ha seguito il normale ordine logico delle cose... Da dove partire... Beh dai, il posto d’onore lo merita sicuramente la squadra che tutti gli anni a sentir parlare i dirigenti è già qualificata in Champions ancor prima dell’inizio del campionato. Dai, non c’è bisogno di fare nomi. Rapidamente sono passati da squadra che avrebbe battagliato per lo scudetto (vuoi scherzare?! Hanno vinto tutte le amichevoli quest’estate, si sono addirittura aggiudicati l’ambitissimo Trofeo Tim che, in una bacheca di trofei piena come la loro, avrà certaZABAIONE
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COMMENTO AL CAMPIONATO
mente un posto d’onore) a squadra che riesce a racimolare DUE punti con le ultime due squadra in classifica. Ma si sa, la colpa è sempre dell’arbitro... Se fossi l’allenatore avrei saltato di meno e non avrei fatto grandi proclami a inizio d’anno. Poi c’è la Roma, unica squadra che, nonostante abbia un organico da fare invidia ai più, riesce ad accartocciarsi su sé stessa, e alla minima difficoltà si perde clamorosamente in un bicchiere d’acqua. Lo so, perdere una partita come quella contro il Barcellona ti ammazza emotivamente, ma si deve reagire, anche perché è il Barcellona, e non il Pavia di turno, e perciò perdere ci può anche stare. Eppure no, ogni anno fanno la squadra, all’inizio sembra che spaccheranno il mondo e poi, implodono, sgonfiandosi come dei palloncini bucati. Che dire poi del Napoli, squadra ben assemblata, destinata a giocare “calcio champagne” in ogni partita, meraviglia per gli occhi, il Barcellona del campionato Italiano etc... Fino a due settimane fa aveva già vinto lo scudetto ma non solo quello di quest’anno,
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anche dei prossimi cinque... E poi ? Che cosa è successo? Sono inciampati (e per ben due volte...). Succede se sei troppo dipendente da un fenomeno che decide ogni tanto di fare una pausa. Si arriva poi al paradosso Juventus. In estate costruita per vincere il quinto scudetto di fila passeggiando sulle altre squadre, a settembre-ottobre destinata ad una comoda salvezza; e adesso? Beh, adesso, dopo sei vittorie di fila ha di nuovo vinto il campionato... Come cambiano velocemente le idee della massa. È finita così la classifica? Tutto qui? Ah no, mi sono dimenticata di una squadra “ma tanto gioca talmente male che gli occhi si rifiutano di guardare le sue partite. È noiosa, vince sempre di fortuna e poi, dai, come si fa a considerare una squadra con una così orribile seconda maglia gialla. Massì dai, lo sanno tutti che sono destinati al fallimento, persino la Pro Vercelli riuscirebbe a batterli, vedrai che tra due settimane sono scoppiati.” Più o meno sono questi i commenti della gente. Illusi. E non lo dico solo perché sono profondamente di parte, ma perché è così e basta. La squadra sta facendo i miracoli, e rispetto allo scorso anno è stata rivoluzionata. È fisiologico non essere perfetti. E invece no. Si vuole sempre tutto e subito e allora si iniziano a montare casi dal nulla. Tizio non segna da due settimane, Caio fa troppi falli, oggi hanno avuto solo il 47% di possesso palla, hanno tirato in porta solo 10 volte... Che parlino quanto voglio, è solo il “rumore dei nemici”... sappiamo tutti come va a finire in questi casi. 9
CINEMA
MR. HOLMES - IL MISTERO DEL CASO IRRISOLTO
A
vete presente Sherlock Holmes? Cappello da cacciatore, tweed, pipa… bene, ora prendete tutti questi piccoli particolari, che hanno però contribuito a formare il mito, e dimenticateveli, perché il film del quale sto per parlare riguarda il vero signor Holmes, un signore ormai anziano che, nonostante l’incredibile intelletto, giunto all’età di 93 anni, deve fare i conti con emozioni, debolezze e insicurezze. La storia ha luogo nel 1947 e inizia con il ritorno dell’investigatore (Ian McKellen) nella sua casa nella campagna inglese, dopo un breve viaggio in Giappone, da poco colpito dalle bombe atomiche. Lì è andato alla ricerca della pianta di pepe, da lui ritenuta utile per curare l’amnesia senile che lo affligge. La sua crescente difficoltà a ri-
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di CECILIA RIVAROLI
cordare gli avvenimenti passati lo ostacola nel suo progetto: scrivere un racconto che ricostruisca il suo ultimo caso, riguardante una certa Anna, della quale Holmes non riesce a ricordare la sorte. Infatti il suo fidato collaboratore Watson, che aveva l’abitudine di raccontare fedelmente le sue indagini sotto forma di romanzo, stavolta aveva cambiato il finale e ormai non era più in grado di rivelargli quello vero, perché era morto da qualche anno. Grazie a un caso fortuito del tutto inaspettato, Holmes riesce a far luce sulla faccenda e scrive il suo racconto. Ma il vero valore del film non sta nell’esaltare l’abilità investigativa di Sherlock Holmes, che riesce a emergere nonostante gli anni, ma nella sua umanità, nella sua ricerca di pace interiore che contagia lo spettatore. Il film si conclude con Hol-
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mes, in un abito bianco, intento a meditare in un cerchio di pietre, nel quale ogni sasso ricorda una persona cara scomparsa. Il regista Bill Condon, che vanta un Oscar come sceneggiatore, è riuscito a creare un’atmosfera intima e rilassata, accompagnata da musica classica, paesaggi pittoreschi e un cast esiguo ma molto valido. La particolarità del film, nonché la sua forza, sta però nella rappresentazione inconsueta del protagonista, ovvero non come un detective di successo capace di risolvere i casi più intricati, ma come un ometto anziano, malato, che ripensa alla sua vita con un tocco di nostalgia. Si mostra insomma il suo lato nascosto, quello che non era mai veramente venuto fuori nelle storie di Watson, magari meno avvincente ma senz’altro più profondo.
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CINEMA
HUNGER GAMES
LA FINE DELLA SAGA RIPAGA LA DELUSIONE DOPO LA PRIMA PARTE di MATTIA COLOMBO
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n susseguirsi di colpi di scena termina in un imprevedibile finale (per chi non ha letto il libro) e riporta Hunger Games alla sua giusta fama, nonostante molti giornali di tutto il mondo concordino che sia stato un po’ troppo dividere in due parti una storia raccontata in meno di cinquecento pagine. Katniss Everdeen, l’eroina del film chiamata anche “ghiandaia imitatrice”(Mockingjay) e impersonata da Jennifer Lawrence, che tocca l’apice della sua carriera, sconfigge definitivamente la dittatura del Presidente Snow e le sue paure. Katniss impara a domare i suoi sentimenti e le sue emozioni dopo una dura lotta con se stessa, che conduce contemporaneamente alla lotta per la libertà del suo popolo. Katniss vince anche la sua timidezza diventando un personaggio sempre più di spicco fra la gente e concludendo il percorso di formazione e crescita personale iniziato nella parte I. Inoltre, a lei
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spetta la difficile scelta del fidanzato: il buono e forte Peeta Mellark o l’attraente Gale Hawthorne? Il film è di ottima qualità sia dal punto di vista della trama e dei dialoghi (si mantiene abbastanza fedele al libro di Suzanne Collins) sia dal punto di vista delle riprese e degli effetti speciali (forse un tantino forzati in certi punti). Eppure molti fan sono delusi dalla misera morte di Prim, la sorellina di Katniss, che esce di scena come una comparsa. Io credo che la Collins volesse far diventare il suo romanzo un po’ più realista: perché bisogna a tutti costi salvare la felice famigliola per avere un lieto fine che non deluda i fan più melensi? E il regista Frank Lawrence non fa altro che cogliere questa sfumatura realista dando a Prim una fine da persona normale. Un altro punto criticato della storia è la decisione del consiglio dei “vincitori”, messo in piedi dalla Presidentessa Coin e di cui anche la nostra eroina fa parte, di vendicarsi sui bambini di Capitol City. Il miglior personag-
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gio secondario, secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti, è, sorprendentemente, Effie Trinket, l’accompagnatrice dei tributi del Distretto 12 per gli Hunger Games, che si conquista il favore del pubblico distanziando di parecchi punti Haymitch, il lunatico ubriacone che ha parecchio ascendente sulla psiche tormentata di Katniss, per la sua simpatia e ingenuità che smorzano la tensione per molti eccessiva del film, riportando il sorriso sulle le labbra. Citando i giudizi di alcuni fra i più autorevoli giornali al mondo vediamo che il voto più alto è stato dato dal britannico “The Daily Telegraph”(4 su 5) mentre il più basso è stato dato dai francesi “Libération” e “Le Monde” (2 su 5). Concludendo la mia relazione mi sento di giudicare positivamente il film anche se posso garantirvi che non è una cosa assolutamente da non perdere; tuttavia, consiglio a chi fosse rimasto deluso dalla prima parte di non farsi influenzare. 11
CINEMA
HEART OF THE SEA
LA STORIA CHE ISPIRO’ MOBY DICK E LA FOLLIA DEL CAPITANO ACHAB di MATTIA COLOMBO
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onostante il titolo scontato e poco invitante, questo film è indubbiamente un capolavoro del suo genere. Il regista è il famosissimo Ron Howard, che si è affermato con il suo grande capolavoro “Beautiful Mind”. Il film è encomiabile sia dal punto di vista della regia, delle riprese e della fotografia sia da quello della storia. La storia inizia nel 1850 a Nantucket, borgata marinara degli Stati Uniti settentrionali, in una pensione scalcinata alla quale si reca il giovane Herman Melville (l’autore di Moby Dick) per sentire il resoconto dell’unico testimone vivo del naufragio della nave “Essex”, perché all’inchiesta che si era tenuta al ritorno dei superstiti era venuta fuori l’esistenza di una balena bianca. Il giovane scrittore avrebbe voluto scrivere una storia su questo resoconto, ma il vecchio lupo di mare sulle prime si rifiuta. Poi, ammansito dalla moglie e dal generoso compenso offertogli da Melville, accetta di rivelare una verità sepolta che mai nessuno aveva conosciuto. Il suo racconto inizia sempre a Nantucket intorno al 1800 dove egli si imbarca a soli quattordici anni sulla baleniera “Essex”, che sta per partire per una spedizione in cerca di preziosissimo olio di balena (che, oltre a costituire il punto più rilevante dell’economia del piccolo borgo, serviva ai tempi per illuminare strade e case) condotta dal capitano George Pollard 12
e dal primo ufficiale Owen Chase. La divergenza tra questi due personaggi è un punto cardine del film: se il primo, proveniente da una famiglia borghese di rilievo a Nantucket, ha studiato tutto sui libri e, pur non avendo esperienza in materia, ha ottenuto l’alta posizione per il suo nome, il secondo, protagonista indiscusso del film, proveniente da una famiglia povera, non ha ottenuto, nonostante la sua esperienza di baleniere, il posto di capitano cui ambiva per via delle sue umili origini. Bisogna specificare che Nantucket era prevalentemente governata da queste famiglie di commercianti/armatori/banchieri di cui faceva parte anche la famiglia Pollard. Dunque la “Essex”, nonostante i continui alterchi fra capitano, che dimostra la sua imperizia nell’affrontare una tempesta, e primo ufficiale, che dà prova della sua prodezza nella cattura di una balena, inizia il suo viaggio sotto i migliori auspici, ma per la mancanza di balene nell’Atlantico si sposta nel Pacifico. Anche qui non ha miglior fortuna ma, durante uno sbarco in Ecuador, il capitano e il primo ufficiale incontrano un marinaio spagnolo che li indirizza nelle acque inesplorate del centro del Pacifico. Qui le balene sono abbondanti, ma i marinai non riescono a catturarne a causa di un enorme capodoglio bianco che distrugge la nave provocando un naufragio. A stento i superstiti raggiungono un’isola disabitata, da cui dicembre 2015
molti, fra cui il capitano e il primo ufficiale, decidono di ripartire divisi in tre scialuppe. Dopo molti stenti la scialuppa del capitano e quella del primo ufficiale vengono tratte in salvo, e i superstiti ricondotti a Nantucket, dove, in una breve inchiesta, la verità raccontata da Pollard e Chase, il cui rapporto migliora nel corso del film, si scontra con la volontà dell’élite borghese di armatori, che teme di perdere la fiducia dei clienti. Il film offre anche qualche rimando al pensiero del tempo: l’uomo domina e governa la natura che gli è stata regalata da Dio e la distruzione di essa non è altro che parte del disegno divino del progresso della specie umana. Chiaramente tutto il film è un riferimento alla situazione odierna dei cambiamenti climatici in cui la natura (la balena) si ribella all’avidità dell’uomo, e dove i ricchi vogliono nascondere quello che succede. In ogni caso le letture del film possono essere molteplici, e non tutti tra voi saranno d’accordo con questa dopo aver visto il film. Suggerisco il film, al di là delle interpretazioni, per la sua qualità: nonostante i film d’avventura americani si siano sempre distinti per la loro pessima qualità, Heart of the sea è esattamente l’eccezione che conferma la regola, con riprese e fotografia mozzafiato (ci sono riprese che alternano la vista da sotto a sopra l’acqua) ed effetti speciali (di cui, ovviamente, non si può fare a meno) né pesanti né forzati.
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ZABAIONE
MUSICA
È GIÀ IN VETTA AL MONDO “25” IL NUOVO ALBUM DI ADELE
di GIORGIO COLOMBO
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dele ha impiegato sei mesi per finire di scrivere il ritornello di Hello, prima canzone rilasciata su iTunes tra quelle del suo ultimo album, ma ne è valsa la pena: il singolo, infatti, si è subito piazzato in cima alle classifiche dei brani più venduti al mondo. Partenza con il botto quindi per il terzo e nuovo album della cantante inglese intitolato 25, come gli anni che aveva quando ha iniziato a lavorarci. Adele a metà dicembre ha anche ricevuto il titolo di migliore artista britannica ai BBC Music Awards 2015 e ha ringraziato tramite un video messaggio, perché troppo presa dai suoi impegni lavorativi per poter presenziare all’evento. Ma veniamo all’album. Le
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aspettative erano molto alte dato l’eccezionale successo del precedente, che ha venduto 31 milioni di copie nel mondo. La prima traccia del disco è Hello, dove ritroviamo la stessa Adele di Someone Like You, cui seguono però brani che mettono in luce nuove inaspettate sfumature della cantante pop. Assolutamente degna di nota è Water Under The Bridge, senza dubbio il pezzo più ritmato del CD. È dedicata al suo compagno: parla di una storia d’amore nata senza pretese e poi diventata seria e molto importante. Perché tra le novità, rispetto a 21, nell’album troviamo anche alcune notizie che riguardano la sfera privata della cantante: ha avuto un figlio, Angelo, ora di tre anni, e ha intrapreso una relazione con Simon Konecki, banchiere quarantunenne padre del bambino.
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River Lea è la settima traccia e rappresenta il pop più raffinato di tutto il disco: qui l’incredibile voce di Adele ha qualche piacevole e sorprendente richiamo alla musica gospel. La cantante ha dichiarato che la sua canzone preferita del CD è When We Were Young, una ballata in stile Elton John. 25 ha portato con sé anche una piccola polemica: su Internet Adele è stata tacciata di plagio per Million Years Ago, che assomiglierebbe troppo a un brano del cantante curdo Ahmet Kaya pubblicato trent’anni fa; per ora la moglie del cantante, morto nel 2000, non ha però avanzato alcuna pretesa verso di lei. Ultima canzone che voglio citare del lavoro di Adele è Remedy, quinta traccia, nella quale la protagonista assoluta è la sua voce inconfondibile accompagnata solo da una melodia al piano del tutto godibile. “Cantare non è la mia vita, è il mio hobby”, ha dichiarato l’artista, che dice di essere stata ispirata per questo nuovo disco, dopo un periodo di stallo, ascoltando Ray of Light, album che Madonna pubblicò nel 1998 dopo la nascita della figlia. Tuttavia i suoi fan sperano che Adele continui a cantare non per hobby ma per tutta la vita, perché dopo un album come 25 sono già in attesa del suo prossimo tour, che arriverà in Italia all’arena di Verona nel maggio 2016. 13
LIBRI
RECENSIONI
di GIULIO PISTOLESI
“BUCHI NELLA SABBIA” DI MARCO MALVALDI
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l mese scorso, nella sezione dedicata ai libri di Zabaione, tutti i romanzi recensiti erano opera di autori stranieri. Non che io abbia alcunché in contrario, ma al momento di stabilire quali libri tirar fuori dal cappello questo mese ho sentito forte e chiara la luce divina scendere su di me informandomi che la mia missione era scrivere di un libro nostrano tra queste pagine. Perciò ho cominciato a guardarmi attorno, soppesando i testi del mio smisurato bagaglio letterario per decidere quale propinarvi, e la mia scelta è ricaduta su Buchi nella sabbia. Perché Buchi nella sabbia? Perché è un bel libro, e perché è uscito da poco, quindi posso giocare al vero giornalista e immaginarmi l’autore che sfoglia tesissimo Zabaione sperando che io non l’abbia stroncato. Oltre a questo, l’ho scelto perché, sempre nell’ambito della mia missione celeste, ho voluto proporre un libro di un certo tipo, tenendomi lontano da grandi saghe o classiconi e andando a valorizzare la lingua. Sì, perché Buchi nella sabbia è un libro corto, con una trama poliziesca senza troppe pretese, ma è altresì un libro in cui si percepisce
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l’abilità dello scrittore (in questo caso Marco Malvaldi, pisano simpatico, noto per il ciclo di gialli del BarLume diventati poi una brutta serie televisiva) nel baloccarsi con la lingua a proprio piacere e nel saltellare come un allegro ranocchio tra stili, registri e toni.
Abilità che vien fuori in particolar modo nel caso di Buchi nella sabbia, che, forse è il caso di dirvi di cosa parla, è un giallo storico, ambientato nella Pisa del 1901, anzi nel mondo dell’opera della Pisa del 1901, in un’Italia da poco orfana di re Umberto I, in cui il principale dicembre 2015
nemico dello Stato è l’anarchia. La vicenda tratta delle indagini che seguono il momento in cui un tenore (anarchico) viene ucciso in scena durante la Tosca di Puccini (anarchico, o almeno presunto tale) davanti agli occhi del re Vittorio Emanuele III (non anarchico). Le indagini sono condotte, parallelamente ai Carabinieri, anche dal curioso personaggio di Ernesto Ragazzoni, giornalista, poeta e notorio alcolizzato, naturalmente anarchico anche lui, che vaga in stato di ebbrezza e discutibilmente abbigliato per le pagine del libro, producendosi in interventi di spassosa comicità. Inoltre è un personaggio realmente esistito, come ho scoperto dalla postfazione. Chissà ora se mai qualcuno vorrà raccogliere il mio suggerimento; io spero di sì, perché è un libro davvero molto divertente, e perché tutti noi dovremmo conoscere ed apprezzare Marco Malvaldi, e, dopo Buchi nella sabbia, anche Ernesto Ragazzoni. Ed è proprio riportando i versi-manifesto di quest’ultimo che concludo la recensione: “C’è chi taglia e cuce brache/chi leoni addestra in gabbia/chi cattura le lumache/io fo buchi nella sabbia”.
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NARRATIVA
TUTTA LA VITA VOGLIO RICORDARE: UN’ELEGIA
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di A. TEACHER
utta la vita voglio ricordare le anime buone del Sezuan che ho incrociato sul mio cammino. Prima di tutte quella meravigliosa coppia di genitori anziani, padre e madre di un mio compagno di collegio, dopo che gli era stato detto che il loro amato figliolo non avrebbe potuto continuare gli studi perché non abbastanza dotato intellettualmente. Lei che piangeva disperatamente lacrime di ingiustizia, il marito, invece, dignitoso nel suo sforzo di fare buon viso a cattiva sorte, provava a rincuorarla, chissà come, razionalizzando forse la disgrazia, e il figlio dietro, gormless, uncomprehending. Nella loro macchinina, impeccabilmente tenuta, tirata a lucido, ma vecchia, vecchia come loro, il frutto di molti sacrifici probabilmente, resa obsoleta come erano stati resi obsoleti loro dall’assurdità della vita e dalla cattiveria degli uomini. Chissà se c’è, un Dio; quello che ci siamo inventati noi è troppo assurdo e impotente e senza senso per spiegare il male che si abbatte quotidianamente e mai non cessa finché non cessa il cuore.
Vice-rettore che li osservava divertito e compiaciuto, ingegnere dell’intera operazione. Pensava forse di aver fatto un’opera buona mettendo insieme i due minus habens del collegio? Mentre li osservavo avvertivo oscuramente che non tutto era quello che sembrava. Ora so che molti dei miei compagni – che parola assurda in quel contesto – a stento trattenevano risolini e ghigno. D’altronde, non erano loro a denigrarli, a ridicolizzarli, a tormentarli da mane a sera, tutto il giorno, tutti i giorni? Io non ero dei loro, Dio conservi, però poi anch’io sono stato duro con i deboli, e lo sono tuttora. Gli rimprovero di non combattere la loro debolezza. Se non è crudeltà è sempre e comunque mancanza di carità.
rassicurare la moglie preoccupata per non so che angustia, forse la vita stessa, nient’altro. E lui, sublime, che le posa la mano ossuta, la pelle raggrinzita, sulle sue, conserte in grembo, la rincuora e le dice di stare tranquilla, che tutto andrà bene, mentre lei, per tutta risposta, sospira scorata. La forza della disperazione, quoi. Quando uno è disperato, e non ha veramente nulla che lo consoli, allora si aggrappa alla sua disperazione e ne fa la sua forza. A volte il Maligno, sbadatamente, non se ne accorge e ti lascia andare per la tua strada, per un po’ cessa di tormentarti perché non gli dài spago. Infine voglio ricordare quella ragazza, neanche tanto giovane, un’altra sera, sempre in metrò, questa volta mentre tornavo dal Politecnico. Mi sbucava da una cartelletta la fotocopia di un test la cui consegna diceva “ANSWER ALL QUESTIONS. THERE IS ONLY ONE CORRECT ANSWER”. La ragazza era seduta accanto a me, all’apparenza tutta persa nei pensieri suoi. E invece, poco prima di scendere, a porte già aperte, si volta verso di me e mi dice: “There is never only one correct answer!” e sparisce, dietro le porte che si chiudono, prima che io possa fare anche solo un cenno di risposta, per sempre.
Li ricordo ancora tutti e tre, in quella macchinina, nel cortile secondario del collegio, quello più dimesso, dove non passava mai nessuno. Sempre sia benedetta l’occasione che mi fece passare di lì in quel momento, per conservare in eterno quell’immagine tesa di un’umanità dolente e derelitta che soffre senza un dio che punisca i Li vedo ancora davanti a me, malvagi. nell’occhio della mente, più vivi e più veri di ogni cosa viva e vera, Poi voglio ancora ricordare e poi ricordo, ricordo quella sera, quella meravigliosa coppia – poancora più assurda, in cui il loro tente immagine di amore coniugale povero figliolo suonava con im- – di anziani che, in metropolitana, pegno e concentrazione la fisar- una sera che andavo al Politecnimonica, mentre un altro demente co, si davano conforto. O meglio, Non ci sono mai risposte degli teneva lo spartito davanti, e il era lui, il vecchio, che cercava di finitive, solo infinite domande, e ZABAIONE
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NARRATIVA
voglio qui ricordare quella meravigliosa ragazza che in un attimo ha distrutto tante mie certezze e, da vera anima buona, mi ha liberato dall’albagia di chi crede di avere tutte le risposte: esempio salutare di umiliazione intellettuale. A lei vada la mia gratitudine e il suo ri-
cordo sia sempre in benedizione. Queste sono alcune delle anime buone che ho incontrato sul mio cammino, altre ancora vivono nei miei pensieri e ogni tanto tornano a fare capolino nel mare immenso dei ricordi, angeli miei cu-
stodi, muti numi tutelari che non mi conoscono ma che vegliano su di me quando la notte si fa più buia e il Male torna a splendere, villano e beffardo con quel suo lurido ghigno che permette soltanto di volgere lo sguardo altrove ma non di ignorare la sua oscena presenza.
NON È UN FALSO ALLARME
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ggi muoio, ne sono sicuro. Non è come le altre volte. Questo non è un falso allarme. Questa volta ne sono sicuro. Ma perché allora quest’idiota continua a parlarmi? Che gli ho fatto? Cioè, se si vede un moribondo che si fa? Non lo saprei nemmeno io in effetti , ma di sicuro non gli si toglie anche il poco tempo rimastogli! Che qualcuno glielo spieghi! Va bene, ora è troppo , ha osato nominare un futuro , l’ho sentito chiaramente usare le parole “anno prossimo”. Ma il proverbio “non parlare di corda in casa dell’impiccato” questo non l’ha mai sentito? Ha superato tutti i limiti, ora gli tiro un pugno sul naso. Ne ho tutto il diritto! Venga
pure a recriminare davanti alla mia tomba, lo aspetto. Forse no dai, per uno così insensibile non vale nemmeno la pena di alzare un braccio, oggi sono buono, lo lascio andare. E sia chiaro che non lo faccio perché temo che domani si vendicherà. Lo ribadisco ancora una volta: questo non è un falso allarme, io oggi muoio, me lo sento. Ma sì, se lo lascio andare, lo faccio perché oggi mi va di essere buono, perché mi ricordino come un santo. Povero sciocco, lui crede che io lo stia ascoltando, ascoltando le sue sciocchezze! E questo perché sono molto disponibile. Ma per favore! Come lo frego bene io! Non solo lo ascolto, ma ora lo aiuto anche, mi comporterò normalmente, come
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se non lo sapessi, come se non sapessi di dover lasciare questo mondo oggi. E vedremo chi piangerà domani mattina. Già, li frego tutti , io sono più astuto di loro. Domani verranno dalla mia salma a compiangermi. Come è ovvio avranno solo buone parole su di me, non mi stupirei se mi santificassero. Come li ho ingannati bene! Vorrei solo poterci essere e vedere le loro facce quando diranno: “non me l’aspettavo proprio”, vorrei poterci essere ancora per dirgli “io sì”. Ma non importa, mi basta immaginarlo, so già come sarà. Sono un genio, è innegabile. “Numero 12, interrogato”. Lo sapevo, io lo sapevo! Mi piangerete domani, sappiatelo!
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SVAGO
CACCIA AL PROFESSORE
di ALICE ALESSANDRI E ISOTTA MANFRIN
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iao pariniani, riprendendo “Caccia al commesso”, pubblicato l’anno scorso, vi proponiamo Caccia al professore! La logica è la stessa: vi forniamo delle informazioni su alcuni professori da noi intervistati e a partire da questi indizi dovete cercare di risalire alle identità misteriose. Nel caso abbiate un’illuminazione e pensiate di aver riconosciuto i tre personaggi, non dovete fare altro che scriverci all’indirizzo: parini. zabaione@gmail.com Chi indovinerà per primo tutte le tre identità riceverà UN BUONO DI €5 AL BAR DELLA SCUOLA. Buona fortuna! ATTENZIONE: I professori di questo numero insegnano nel corso B; useremo sempre il maschile, ma ciò non esclude che ci possano essere anche delle donne tra gli intervistati.
cinema o rimanendo a casa a leggersi un libro. A proposito della lettura, ha scelto come suo libro preferito “I canti di Leopardi”. Il genere musicale che predilige è il rock, anche se a volte ascolta canzoni dei cantautori italiani. Dal carattere giovanile, fa sempre coppia con un altro professore molto apprezzato al Parini, soprattutto dalle ragazze. Come sogno nel cassetto, vorrebbe riuscire a viaggiare di più. Per quanto riguarda il suo lavoro, è molto soddisfatto e afferma che lo consiglierebbe a chiunque. L’aspetto che ritiene più bello è l’aver a che fare con noi ragazzi, mentre odia la parte burocratica del suo lavoro. La frase che lo rappresenta? Fantasia al potere!
PRIMA IDENTITA’ Potete incontrare questo professore sui mezzi pubblici in quanto, pur avendo la patente, preferisce servirsene per venire a scuola, per questioni di parcheggio e inquinamento. Ama i film di Quentin Tarantino e segue in televisione soprattutto i programmi di argomento politico. Tr a s c o r r e la serata fuori con amici, al ZABAIONE
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SECONDA IDENTITA’ “Il mio film preferito è Forrest Gump, insomma, non posso confessare che sia Love story perché sono un insegnante”- ci dice un amante dei gatti, in particolare del suo Sasha. Genitore di due figli, ascolta volentieri sia musica moderna sia musica classica. La sera guarda la televisione, non ha però un programma preferito. Ex-studente della Manzoni, ora insegna al Parini, luogo in cui ama condividere il suo tempo con gli studenti. Inoltre del suo lavoro apprezza particolarmente l’indipendenza. Sogni nel cassetto? Troppi per essere esauditi! TERZA IDENTITA’ Nelle fredde mattine invernali arriva a scuola a piedi, pur avendo la patente. La sera, dopo aver guardato con il coniuge i TV Talk, va a dormire alle 22. Il suo film preferito è “The Truman show”. Dal carattere forte, sta iniziando a familiarizzare con la tecnologia, in particolare con qualche gioco online. Non ha animali domestici né sogni nel cassetto, poiché soddisfatto dalla vita. Infatti è riuscito a instaurare un bellissimo rapporto con gli studenti che ha avuto nel suo percorso di insegnamento; oggi li vede più piccoli e disciplinati rispetto a quelli del passato.
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SVAGO
ZABAOROSCOPO ARIETE
Il fatto che tu sia al liceo classico e non sappia ancora il verbo “cuocere” al passato remoto né la prima declinazione greca, ti porterà a riflettere in una stanza buia sul motivo per cui ti trovi fra noi e deciderai di fuggire in una foresta in piena solitudine, con appresso solo un libro di grammatica. Ma lascia che ti sveli un segreto: nonostante le foreste e la vita selvaggia, dopo tutto il tempo trascorso al Parini, ti possano sembrare la scelta migliore, studiare a casa con un pigiama lasciato a scaldare tutto il giorno sul termosifone ed un thermos di caffè bollente, dà più risultati.
TORO
Non esagerare con arrosti, panettoni e pandori. I chili di troppo si notano anche sotto il tuo gigante maglione con le renne. Il lato positivo è che se continui così potrai travestirti da un grosso e grasso Babbo Natale e fare felici molti bambini. Per quanto riguarda la scuola stai molto attento/a alle insufficienze che potrebbero mettere in discussione i tuoi amati regali di Natale.
GEMELLI
Cammina cautamente, un passo dopo l’altro, in silenzio. Se apri la porta senza lasciare che scricchioli, passerai senza problemi. Ma se la mattina ti alzassi un po’ prima, non saresti costretto a fare questa scenata ogni giorno! Dai retta a me, nonostante la tua professoressa di latino sia un po’ sorda, oltre che mezza cieca e con un senso dell’olfatto quasi inesistente, arriverà il giorno in cui ti beccherà e lì, ragazzo/a, saranno guai. Saturno ti osserva.
CANCRO
Freddo e ghiaccio sono ovunque: anche quando esci di casa con i 18
di ISOTTA MANFRIN, MICHELLE MORETTI E ILARIA MUGGIANI
Moon Boot e la giacca da sci, senti il sangue gelarsi nelle vene. Inoltre il tuo abbigliamento ti rende poco attraente e molto maldestro/a nei movimenti: stai facendo una brutta figura dietro l’altra. Dove sei primavera?
SAGITTARIO
Le tue calze di Natale sono adorabili ma sarebbe meglio optare per qualcosa di più sobrio e meno colorato da indossare in questo periodo. Inoltre a scuola non vai proprio d’accordo un/una Ariete, ma non disperare, a Natale siamo tutti più Ti senti solo/a e hai bisogno di buoni: magari al posto di metterti compagnia? Un animale sotto l’al- la crema depilatoria nel cappello di bero é l’ideale. Fai però attenzione: lana si limiterà a tagliarti i vestiti. se ti regalano un coniglio, non portarlo insieme a te alla cena di Natale o lo scambieranno per la portata Questo mese Giove e Saturno hanprincipale. Sfrutta inoltre la fine di no le orbite in sincronia. Quindi Dicembre: é il periodo migliore per ti capiterà di passare molto più chiudere le questioni in sospeso. tempo con una persona che prima consideravi non più di un/a compagno/a di classe. E’ forse queHai recentemente riscoperto il tuo sta l’origine di una bellissima amiamore per lo studio della chimica cizia? Questo dipende da te. ed hai quindi aperto il libro che finora era però rimasto sepolto sotto i quattordici chili di nutella na- Il Natale rende tutti più buoni. Tutscosti sotto al letto. No, è solo un ti ma non te. Infatti l’acqua del tuo fatto, nessun consiglio per te. Ah! acquario si è gelata per il freddo non indossare il verde e il viola nel- come il tuo cuore per l’arrivo del lo stesso outfit! Ti si è visto spes- Natale. Si può sapere perché odi so addosso ultimamente e... no, così tanto questa festività? Forse amico/a, no. per il clima asfissiante di una casa riempita di persone? Forse per il troppo cibo che sei costretto/a a Venere ti è ostile. Lascia perde- mangiare o per i piatti “sperimenre la tua disperata ricerca di un/a tali” di tua zia che sono uno peggio fidanzato/a e concentrati sulle ami- dell’altro? Ad ogni modo ti conviecizie: con un po’ di fortuna e i re- ne goderti questo periodo di trangali giusti legherai in men che non quillità senza il broncio… Almeno si dica! Evita il bar, tutti vogliono non c’è scuola! la loro fetta di panettone e potresti venire schiacciato/a dagli affamati e non vedere mai questo Natale. Anche quest’anno ti eri ripromesso/a di fare i regali di Natale un mese in anticipo… Anche Questo mese è stato denso di veri- quest’anno ti ritroverai a comfiche pre-natalizie e sei sfinito/a e prarli all’ultimo momento fra la ansioso/a di staccare la spina, an- gente isterica ed esausta… Anche che quella collegata all’albero di quest’anno non hai abbastanza Natale. Infatti è tutt’altro che sag- soldi per fare dei regali decengio lasciare le lucine natalizie acce- ti… Guarda il lato positivo: anche se tutto il giorno. Potresti finire a quest’anno non hai materie sotto! festeggiare Natale con i pompieri. Ah no, quest’anno hai pure quelle.
LEONE
CAPRICORNO
VERGINE
ACQUARIO
BILANCIA
PESCI
SCORPIONE
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Anno X
Numero 4
ZABAIONE
SVAGO
di ALTHEA BARRESE e ISOTTA MANFRIN
N.1
ZABAIONE
ZABAENIGMISTICA
SUDOKU N.1
SUDOKU N.2
SUDOKU N.3
SUDOKU N.4
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LA REDAZIONE VI AUGURA BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!
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