Zabaione_Dicembre '18

Page 1

SONDAGGIO LE ASPETTATIVE DEI GIOVANI IERI E OGGI

ZABAIONE NUMERO 3 Anno xiii

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

INTERVISTE AMBASCIATRICE JILL MORRIS LUCIANA LITTIZZETTO PROF CONTI

DICEMBRE MMXVIII


EDITORIALE

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO?

S

di FILIPPO SAVIO

u una cosa dovremmo essere tutti d’accordo: il cyberbullismo è una schifezza. Se poi la violenza, in questo caso verbale, è perpetrata dietro la maschera dell'anonimato, allora, oltre a essere una schifezza, è una vigliaccheria. Questo indipendentemente dall’entità degli insulti. E il fatto che nella nostra scuola ognuna delle 44 classi sia stata convocata dal Preside per parlare di cyberbullismo dovrebbe farci vergognare. Mi riferisco, ovviamente, ai recenti avvenimenti che hanno riguardato i sondaggi anonimi pubblicati su WeStudents. Due parole andrebbero inoltre spese riguardo alla dichiarazione dei proprietari dell’app “incriminata”. Sì, perché, a loro dire, è la prima volta che si trovano a dover affrontare una situazione di questo tipo. Ma andiamo con ordine. Se su un’applicazione rivolta a noi studenti è possibile pubblicare sondaggi anonimi qui al Parini ne è stato fatto un uso improprio. E se chi l’ha creata sostiene che si tratti di un evento isolato, mi perdonino gli sviluppatori, ma mi pare improbabile. Già nel 2014 sulle pagine online di un noto quotidiano italiano compariva un articolo dal titolo “Bullismo e anonimato, tutti contro Ask.fm […]”. Ora, sono sicuro che tutti, o quasi, sappiate a quale applicazione fa riferimento il titolo riporta2

to. Ma qual è la sua particolarità? Permette di agire sotto anonimato, proprio come WeStudents. Già quattro anni fa Ask.fm veniva correlata a nove episodi di suicidio in età adolescenziale, e per l’Istat più del 20% degli adolescenti era vittima di soprusi online “qualche volta nell’anno”. Inoltre, secondo una ricerca dell’anno scorso, in Italia, due ragazzi su 3 sono stati vittima di cyberbullismo. Questo dimostra che, quando ragazzi e ragazze della nostra età hanno la possibilità di agire anonimamente in rete, non è raro che lo facciano causando danni al prossimo, volontariamente e non. Con questo non si vuole generalizzare, ma carta canta. Quando i nostri genitori erano giovani affinché si realizzasse un episodio di bullismo era necessario che quattro condizioni si verificassero: dovevano essere presenti un bullo, un bullizzato, un luogo dove bullizzare e il consenso dell'ambiente circostante. Inutile ricordare che già allora il fenomeno di cui parliamo non era di certo cosa nuova. Con internet, però, le cose sono cambiate: l’anonimato consente di agire anche senza la complicità, o l'omertà, di altri, e il luogo - in questo caso virtuale - non costringe l'aggressore a mostrare il viso, ovvero ad associare la propria identità a quella di bullo. Nelle prossime pagine troverete alcuni grafici che riportano i Dicembre 2018

risultati di un sondaggio indirizzato a un campione di due fasce di età, studenti nostri coetanei, e i loro genitori. Tra le varie domande abbiamo chiesto se considerano, o consideravano, il panorama in cui diventeranno, o sarebbero diventati adulti, positivo o negativo. I risultati sono schiaccianti: quasi il 90% dei nostri genitori era ottimista. Noi, invece, ci fermiamo al 60%. Chiaramente, non è possibile delineare una correlazione netta tra il fenomeno del bullismo e quello dell’ottimismo generazionale, di cui parleremo nelle prossime pagine. Tuttavia, senza le possibilità offerte dal virtuale, forse si viveva meglio. Forse si stava meglio quando si stava peggio.

SOMMARIO

DA GRANDE VORREI... PAG. 3 UN'UTOPIA IN CRISI pag. 7 LA GRAN BRETAGNA PAG.8 DOPO LA BREXIT VITA DI UNA pag. 10 TEENAGER AMERICANA la comicità nella PAG. 12 vita di tutti i giorni dall'altra parte PAG. 13 della cattedra RECENSIONI-FILM PAG. 14 RECENSIONI-MOSTRE pag. 15 ZABAOROSCOPO PAG. 16 CACCIA AL PROFESSORE pag. 16 ZABAENIGMISTICA PAG. 17

Anno xiii

Numero IIII ZABAIONE


SO G AG ND

DA GRANDE VORREI...

SONDAGGIO SULLE SPERANZE PER IL FUTURO DI IERI E DI OGGI

di maria cattano E antonio rezgui graFIci di FILIPPO savio

Q

uello che state per leggere è un sondaggio che Zabaione ha realizzato in collaborazione con Fuoritestata, settimanale di psicologia della Fondazione Lighea Onlus, riguardante le speranze e le aspettative sul futuro che cambiano da generazione a generazione. Abbiamo posto a un campione di sessanta studenti e novantuno genitori sei domande a risposta sia aperta sia a scelta multipla; le risposte, date in forma anonima, ci hanno fornito dati estremamente interessanti. A quanto pare siamo una generazione più pessimista in confronto a quella dei nostri genitori: trovare lavoro ci sembra incredibilmente difficile e crescere ci spaventa più di quanto spaventasse gli adolescenti "di ieri". Temiamo molto il panorama socioeconomico in cui stiamo crescendo e siamo preoccupati per il nostro pianeta, per quanto riguarda il clima e il riscaldamento globale, insomma i problemi naturali, ma anche per la situazione politica. Alcuni di noi, d’altro canto, hanno fiducia nel progresso tecnologico e nelle nuove generazioni dalla maggiore apertura verso il mondo rispetto alle precedenti, perciò non si sentono angosciati e non hanno paura dell'avvenire. I nostri sentimenti riguardo al futuro sono spesso incerti, se non del tutto negativi, come ZABAIONE

Numero III

Quale aspetto del crescere ti spaventa di più?

Da giovane, quale aspetto del crescere la spaventava di più?

Anno xiii Dicembre 2018

3

IO

ATTUALITÀ


IO ND AG G SO

ATTUALITÀ

traspare dai grafici; abbiamo forse perso quell’ottimismo e quella fiducia in se stessi che sembrano caratterizzare le aspettative della generazione precedente. Dall’altro lato, nella maggior parte dei casi ci sentiamo aiutati e stimolati dalla scuola e dalla famiglia. Inoltre, alcuni sondaggi ci mostrano come le ambizioni massime delle due generazioni non abbiano subito enormi cambiamenti, la concentrazione massima è sull'ambito lavorativo, anche se noi giovani d'oggi siamo più desiderosi di costruirci una famiglia. Possiamo affermare che la vera differenza tra le due generazioni prese in esame siano le emozioni e le aspettative riguardanti il futuro, mentre si mantengono intatte le aspirazioni dei ragazzi di ieri e dei ragazzi di oggi; questo ci fa capire che le differenze nelle visioni sul futuro non dipendono da un cambiamento dei desideri sull’avvenire, ma piuttosto da un cambiamento nel porsi a esso, sembra infatti che la nostra generazione si senta scoraggiata dall'autonomia e dalle responsabilità legate ad essa in maniera ben più incisiva rispetto alla vecchia generazione, che invece era pronta ad affrontare la vita in modo più pragmatico e a “spada tratta”. Non per questo dobbiamo affermare che la generazione odierna si sia per così dire “rammollita”, ma che piuttosto sia più in soggezione davanti a un domani che viene percepito come più incombente, forse a causa del fatto che si guarda al futuro con più oggettività e ci si preoccupa di più delle possibilità che la società può offrire. Comunque, le opinioni riguardo le opportunità lavorative rimangono prevalentemente positive. Senza contare che il mo4

Nel complesso, pensi che il panorama in cui diventerai adulto sia positivo o negativo?

Nel complesso, considerava il panorama in cui sarebbe diventato/a adulto/a positivo o negativo?

Se pensi al tuo futuro, quale sentimento provi?

Quando pensava al suo futuro, quale sentimento provava?

Quanto ritieni faticoso per i giovani trovare lavoro?

Dicembre 2018

Anno xiii

Numero III ZABAIONE


SO G AG ND

Su una scala da 1 a 10, quanto crede che fosse faticoso trovare un lavoro quando lei era giovane?

LA PAROLA ALL'ESPERTO

Commento di Massimo Buratti, psicologo supervisore delle Comunità Lighea, Fondazione Lighea Onlus bbiamo letto con attenzione i dati della ricerca e, oltre a condividere le riflessioni di Zabaione, vorremmo sottolineare alcuni aspetti di rilevanza psicologica che possono chiarire, almeno in parte, le differenze di percezione rilevate. In prima istanza, a nostro modo di vedere, la notevole differenza tra la visione del futuro dei giovani di oggi e di quelli del campione di riferimento (genitori di 50 anni circa) può essere amplificata da un effetto definito da molti come euristica dei bei tempi, ovvero la nostalgica sensazione che il passato per molti di noi ci abbia visto più gloriosi e pieni di vita di come siamo stati nella realtà. Basterebbe recuperare alcuni diari o pensieri del tempo, non contaminati dalla rielaborazione mnestica, per vedere che forse anche i cinquantenni di oggi un tempo

Qual è la tua massima ambizione?

A

ZABAIONE

Numero III

Qual era la sua massima ambizione da ragazzo/a?

Anno xiii Dicembre 2018

5

IO

mento storico in cui ci troviamo è sicuramente più delicato rispetto allo scenario in cui vivevano i nostri genitori, per certi versi si può definire più difficile, sicuramente più complesso da vivere in prima persona. È, infatti, un panorama in cui affermarsi e realizzarsi è estremamente più duro e richiede maggiore sforzo e lavoro. In conclusione, il cambio generazionale non ha portato a uno scardinamento delle convinzioni di base, ma la nostra generazione trova meno solido il futuro che la attende, nonostante sia più sostenuta dai genitori e dei professori.

ATTUALITÀ


IO ND AG G SO

ATTUALITÀ

non erano così ottimisti. A fare la differenza sarebbe dunque più la percezione del vigore perduto a discapito dell’oggettività del ricordo. Un altro dato che ci sembra importante rilevare è il senso di maggior sicurezza di sé che sembrerebbe contraddistinguere i giovani del passato rispetto a quelli oggi. A nostro modo di vedere questo, che è un aspetto che si pone in discontinuità rispetto alle due generazioni, può trovare ragione dalla maggior percezione di perdita che oggi inàcrina la visione del futuro. Non dobbiamo dimenticare che è di tutta evidenza il fatto che le nuove generazioni e quelle del prossimo futuro potrebbero dover affrontare sfide importanti che proprio nella sicurezza e nella identità vedranno i temi caldi. Questa minore spinta propulsiva può anche essere letta, a nostro modo di vedere, come una difficoltà ad affrontare la sfida del confronto con una generazione precedente che sembrerebbe aver avuto pari opportunità se non addirittura migliori e che, rispetto le passate generazioni, si pone in una dimensione più dialettica e accogliente rispetto alla rigidità confrontativa di prima. Ne emerge da parte del giovane adulto una figura che potrebbe essere meno preparata al confronto duro del debutto nel mondo dell’adultità, in qualche modo indebolita da una minore confidenza con il dolore la rabbia e la frustrazione. Genitori dunque difficili da superare simbolicamente, da un lato, e forse troppo accoglienti e comprensivi nel preparare il giovane alla sfida per la crescita e al debutto nel mondo degli adulti. 6

Quanto ti senti aiutato/a, sostenuto/a e stimolato/a da famiglia e scuola nel tuo “diventare grande”?

Quanto si sentiva aiutato/a, sostenuto/a e stimolato/a da famiglia e scuola nel suo “diventare grande”?

Dicembre 2018

Anno xiii

Numero III ZABAIONE


Q EC UA C ES E TIO

ATTUALITÀ

UN'UTOPIA IN CRISI L'EUROPA CHE SORGE E TRAMONTA

di emma orsenigo

Q

uanti sanno chi sono Konrad Adenauer, Paul-Henri Spaak e Walter Hallstein? Forse non è così necessaria, ma per chiunque scelga di credere in un ideale la conoscenza del suo passato, delle condizioni che l’hanno creato dovrebbe essere importante. Adesso dire che l’Unione Europea è nata per la pace e l’unità fa quasi sorridere; è molto diverso se si specifica che è nata per le stesse dalle macerie europee dopo la Seconda Guerra Mondiale tra nazioni che si erano odiate e combattute per anni. Da quel momento è cresciuta, diventando una potenza mondiale; ormai appariva quasi eterna. E invece l’inossidabile Unione Europea sta per perdere uno dei suoi membri più importanti, il Regno Unito. La Brexit è stata uno choc: per l’Unione come –contro ogni aspettativa- per gli inglesi stessi, che ora sembrano essersi pentiti della decisione presa, nonostante le trattative procedano. Le ragioni che hanno portato alla separazione sono perlopiù economiche, ma si può pensare che non tutti coloro che hanno votato a favore si siano soffermati solo su quelle. Lo scrittore inglese J. D. Taylor per scoprirlo ha girato per il Nord dell’Inghilterra quasi un anno dopo le votazioni (l’articolo tradotto si trova su Internazionale, 17-23 marzo 2017): parlando con le persone, è emerso un forte

ZABAIONE

Numero III

risentimento verso Londra e verso gli immigrati regolari provenienti dall’Unione che portavano via i pochi posti di lavoro disponibili. L’Unione Europea, dunque, era considerata un’estranea, se non causa di danno. E’ positivo, tuttavia, che la maggior parte dei giovani abbia votato contro la Brexit. In generale, i giovani europei –secondo un sondaggio del 2014 di Osservatorio Giovani- ritengono l’Unione un’opportunità per il loro futuro, ma criticano le sue istituzioni e percepiscono una scarsa vicinanza tra i suoi membri. In effetti, anche se la pace è stata mantenuta, l’unità è un’altra questione: chiunque apprezza e si aspetta di poter girare liberamente per i paesi dell’Unione, ma non è così scontato che ci sia un legame tra popolazione e popolazione. Al di fuori delle relazioni personali, difficilmente un italiano sentirà di avere qualcosa in comune con un polacco e viceversa. Creare un senso di comunità tra nazioni così diverse senza soffocare la loro identità nazionale è complesso ed è già stato fatto moltissimo, ma l’Unione Europea vuole e deve pretendere di più da sé. Questa mancanza di unità è aggravata –se non persino causata- dalle crisi interne dei singoli membri: le difficoltà di questi si ripercuotono sull’Unione, che non sembra essere in grado di dare una risposta efficace, abbassando la loro fiducia nei suoi confronti.

Anno xiii Dicembre 2018

Dovunque c’è un forte risentimento per la classe politica, che porta a un declino dei partiti tradizionali, considerati incapaci di comprendere i bisogni dei cittadini, e –in certi casi- persino all’uso della violenza: in Italia, il Partito Democratico è stato soppiantato da Lega e Movimento Cinque Stelle; in Spagna, la crisi catalana è tutt’altro che risolta; in Francia Macron è sempre più impopolare; in Germania l’era Merkel volge al termine e non si è certi di chi sarà il suo successore. In un momento simile è difficile rendere accettabile il sottostare alle regole di un gruppo. Lo hanno capito i partiti di destra, che hanno guadagnato consensi promettendo di riportare il loro paese al primo posto. Ma non è solo uno spostamento generale verso destra: prima ancora è una richiesta di cambiamenti e di nuovi valori, dato che evidentemente quelli vecchi non bastano più. Per la sua stessa sopravvivenza, dovrebbe essere l’Unione Europea a fornirli. Quelli delle origini erano buoni, però hanno bisogno di essere rinnovati, riadattati al presente, rimanendo rivolti verso il futuro: ecco il prossimo banco di prova.

7


ATTUALITÀ

LA GRAN BRETAGNA DOPO LA BREXIT

INTERVISTA A JILL MORRIS, AMBASCIATRICE INGLESE IN ITALIA di lAURA CAPOCACCIA, andrea kossuta, greta manera, daniele musatti, karen pagani, francesca romano, FILIPPO savio, E federico savorani

Q

uale pensa che sarà l'impatto della Brexit nel Regno Unito e in UE sul lungo termine? La nostra visione del futuro nel medio ma anche nel lungo termine è di un rapporto veramente stretto e una partnership profonda tra il Regno Unito e l’Unione Europea, in cui non solo saremo vicini agli altri Paesi ma anche i loro “migliori amici”. Dopotutto l’Europa continua ad essere il nostro continente, dove viviamo, studiamo e lavoriamo; oltretutto continuiamo a condividere gli stessi valori dei Paesi Membri. Il Regno Unito rimane e rimarrà un paese europeo, fuori dalle istituzioni di Bruxelles ma al tempo stesso sempre fianco a fianco dei suoi vicini. Cos'ha portato una società multietnica come quella britannica a dimostrare un sentimento euroscettico? È una domanda abbastanza complessa, soprattutto perché bisogna tenere a mente che quando la gente va alle urne per votare un referendum come Brexit, lo fa per innumerevoli motivi, che quindi diventano difficili da identificare. Però per il governo britannico il voto in favore alla Brexit è stata 8

un’espressione democratica del desiderio della maggioranza dei britannici di riprendere il controllo, soprattutto sulle leggi, sui confini e sui soldi, cioè sulle tasse. Non è stata una decisione di chiusura o isolamento, anzi, il Regno Unito è un paese che è stato storicamente arricchito dall’immigrazione, grazie alle influenze internazionali, che adesso fanno parte del nostro DNA. Anzi, il Regno Unito è un paese con una prospettiva proprio internazionalista! Allo stesso tempo però, la vasta maggioranza dei britannici voleva che il parlamento britannico riprendesse il controllo; ovviamente non vuol dire costruire dei muri, ma il popolo britannico vuole che sia il parlamento britannico e non le istituzione dell’UE a prendere le decisioni politiche ed economiche più importanti. Detto ciò, il Regno Unito è un paese basato su valori di tolleranza, di apertura al mondo, di diversità e di inclusione, che sono molto importanti per la nostra cultura e per la nostra società. Dunque la Gran Bretagna manterrà questi valori, sia a livello nazionale sia internazionale, e cercherà di difenderli e di diffonderli nel resto del mondo. Dicembre 2018

Il Regno Unito è un insieme di realtà diverse. Quale impatto ha avuto e avrà la Brexit sull'unità nazionale? Dopo la Brexit, fra le prime cose che il nostro Primo ministro ha dichiarato c’è stata l’importanza dell’unità del nostro Paese; la nostra priorità è quella trovare un percorso di separazione dall’Unione Europea che promuova gli interessi di tutto il Regno Unito, perché come hai suggerito con la domanda c’era una differenza tra i risultati nelle diverse parti del Paese. L’importanza di unirci in un progetto nazionale sta nella necessità di trovare un compromesso che metta d’accordo tutte le regioni della Gran Bretagna, e così la strategia del governo britannico è stata delineata proprio con questo scopo. Adesso ci troviamo in un momento molto difficile, un vero e proprio nodo da sciogliere per quanto riguarda i negoziati sul confine tra L’Irlanda e L’Irlanda del Nord. Infatti tutti noi, così come la Commissione Europea e i suoi componenti, abbiamo l’obiettivo di evitare un conflitto e di ripristinare dei confini naturali tra le due regioni dell’Irlanda, perché dopo vent’anni di pace e di cooperazione non dobbiamo, non possiamo tornare indietro.

Anno xiii

Numero III ZABAIONE


Ma pur trovandoci dalla stessa parte, ovviamente non mancano le complessità burocratiche. I negoziati che stanno avvenendo a Bruxelles si basano proprio su una soluzione per il confine che noi, come Regno Unito non possiamo accettare, che qualsiasi governo britannico potrebbe mai accettare, perché la soluzione della Commissione europea creerebbe un confine tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito che minaccerebbe l’integrità del nostro Paese. Abbiamo proposto un’alternativa che non minacci la nostra integrità come nazione, cosa molto importante. Pensa che le future generazioni torneranno sui loro passi a proposito della Brexit? Tornare indietro? Si legge spesso sui titoli dei giornali a proposito della possibilità di un secondo referendum. Ci sono voci secondo cui si dovrebbe tenere un secondo referendum, ma l’opposizione del governo è chiara. Il governo britannico ha già deciso, ha già espresso la sua decisione con il voto di due anni fa. E’ nella nostra democrazia il rispetto dell’espressione democratica della maggioranza che è fondamentale nel sistema democratico. Ora che il governo britannico ha detto chiaramente che non ci sarà un secondo referendum, l’incarico del governo è, come dicevo prima, di trovare il risultato migliore sia per noi ma sia per i nostri partner: noi siamo convinti che il risultato migliore sarebbe nell’interesse di tutti, un win-win insomma. la cosa importante adesso è non guardare indietro ma avanti e quindi impegnarsi a trovare una soluzione. ZABAIONE

Numero III

Come descriverebbe il popolo britannico oggi: quali sono le caratteristiche principali, sia positive sia negative, che lei gli assegnerebbe? Invece di condividere solo la mia opinione vorrei fare riferimento a un sondaggio che abbiamo fatto. Alcuni mesi fa abbiamo fatto un sondaggio tra mille italiani, in Italia, sulle loro percezioni del Regno Unito dopo la Brexit. Abbiamo chiesto ad un’agenzia di fare un sondaggio con un campione rappresentativo e i risultati sono stati molto interessanti. Per la maggioranza degli italiani che hanno risposto la Brexit non ha cambiato il loro desiderio di viaggiare, studiare e vivere nel Regno Unito e quando abbiamo guardato soprattutto i giovani (18-25 anni) i numeri erano ancora più alti per quanto riguarda la positività. Uno su due (la metà/ il 50%) ha detto di avere un parente o un amico nel Regno Unito, questo 50% ha confermato la nostra impressione che ci sono veramente dei legami personali strettissimi tra l’Italia e il Regno Unito. Quando abbiamo chiesto “quando pensi al regno unito a cosa ti viene in mente?” le parole che hanno scelto sono parole come la famiglia reale, la sto-

Anno xiii Dicembre 2018

ATTUALITÀ

ria, la musica, la cultura, ma anche modernità, multiculturalismo, innovazione e forse sarà una grande sorpresa per tutti voi sapere che il cibo invece non era esattamente tra i primissimi posti. Sono queste le parole che ci sono state associate, cioè, la modernità, la diversità, il multiculturalismo ma anche allo a storia, e le tradizioni. Agli studenti che sono interessati a intraprendere una carriera nell'ambito delle relazioni internazionali e della politica, quale facoltà universitaria consiglia? Consiglierei la carriera diplomatica in generale perché nella mia esperienza è una carriera molto stimolante, molto interessante, che offre grande varietà e oltretutto entra in gioco il concetto di servizio pubblico; penso che fare qualcosa per il tuo paese e per la tua società e cultura sia un valore molto importante. Per coloro che hanno voglia di fare e servire il loro paese, la carriera diplomatica offre veramente tante sfide ma anche tante opportunità.

9


AL PAR L’E INI ST AN ER I O

ATTUALITÀ

VITA DI UNA TEENAGER AMERICANA RACCONTI DALL'INDIANA DI DENIS BRAMBILLA

C

iao a tutti Pariniani, sono Denis Brambilla di IVG, e in questo momento sto trascorrendo il mio semestre scolastico nello Stato dell’Indiana, nel nord-est degli USA. Partiamo dall’inizio. Ho deciso di intraprendere questa avventura spinta dal desiderio di vivere la vita di una teenager americana. Così, con l’appoggio dei miei genitori e dei professori, a gennaio dell’anno scorso ho preso una delle decisioni più importanti della mia vita: diventare una exchange student. Da quel momento ho cominciato a fantasticare senza sosta su come sarebbe stata la mia vita in America, finché ad agosto non è arrivato il momento di partire. Nonostante lo desiderassi con tutto il cuore, non mi sentivo pronta a lasciare la mia vita in Italia. Ero letteralmente terrorizzata dall’idea di non riuscire ad adattarmi alle nuove abitudini, dalla lingua – che allora parlavo a stento - dalla nuova famiglia, e dall’idea di non riu-

10

scire a instaurare amicizie. Ma, una volta arrivata in America, tutte le mie preoccupazioni sono svanite. Per quanto riguarda la lingua, inizialmente non riuscivo a capire assolutamente nulla, anche se dopo poche settimane ho cominciato a farci l’orecchio. Passata questa fase, è stato tutto un percorso in discesa. Non è stato difficile instaurare nuove amicizie: gli studenti locali erano affascinati dal fatto che fossi italiana, quindi erano tutti molto interessati a conoscermi. La scuola è completamente differente dalla nostra, indubbiamente più facile, ma comunque interessante. Ho avuto la possibilità di entrare a far parte della squadra di pallavolo e vivere appieno tutte le iniziative che la scuola americana offre. Inoltre, ho partecipato ai fatidici balli che tanto avevo sognato. Ho incontrato centinaia di persone meravigliose che ricorderò con piacere. Una decina di amici e la mia famiglia ospitante sono riusciti a guadagnarsi per sempre uno

Dicembre 2018

di denis brambilla spazio nel mio cuore, grazie a loro ho capito che è possibile chiamare “casa” un luogo distante migliaia di chilometri dalla tua città. Sono partita che ero una persona, e torno che sono un’altra. Questa esperienza mi ha aiutata a crescere e maturare, dal momento che, essendo da sola dall’altra parte del mondo, mi sono dovuta rimboccare le maniche e imparare a risolvere i problemi da sola. Ci sono stati momenti difficili, soprattutto inizialmente, dove la nostalgia di casa e degli amici si faceva sentire non poco. Tuttavia, arrivata quasi al termine della mia esperienza, posso dire, senza alcuna esitazione, che ripartirei mille volte ancora. Se state pensando di partire non lasciatevi bloccare dalla paura di non essere all’altezza, di non sapere la lingua o della nostalgia di casa. Fatevi coraggio perché vi aspetta un’avventura che non dimenticherete mai.

Anno xiii

Numero III ZABAIONE


Milano luci e ombre quale IMMAGINe TI VIENE IN MENTE LEGATA alle luci e alle ombre di milano? MANDACI, SULLA MAIL O SUI SOCIAL, UNA FOTO ENTRO IL 15 aprile E PARTECIPA AL

CONCORSO DI FOTOGRAFIA! LIBERA LA FANTASIA: PUOI FOTOGRAFARE PERSONE, OGGETTI, LUOGHI... INSOMMA, QUELLO CHE VUOI

IN PALIO FANTASTICI PREMI!

ZABAIONE SPECIALE DI NARRATIVA

S

e ti appassiona scrivere racconti, poesie o qualsiasi altro tipo di componimento, escluso l'articolo di giornale, questa è la tua occasione!

Inviaci i tuoi scritti (anche in forma anonima) entro il 15 aprile 2019 e potrai far parte del nostro "Numero Speciale di Narrativa" mail: parini.zabaione@gmail.com

ZABAIONE

Numero III

Anno xiii Dicembre 2018

11


SVAGO

LA COMICITÀ NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI INTERVISTA A LUCIANA LITTIZZETTO

N

dI martina lombardo, maria vittoria massarenti e noemi vismara ata a Torino il 28 ottobre 1964 da una famiglia originaria di Bosconero, Luciana Littizzetto è cresciuta nel quartiere torinese San Donato, dove, nell'omonima via, i genitori gestivano una latteria. Dopo essersi diplomata in pianoforte nel 1984 presso il Conservatorio di Torino, intraprende l'insegnamento della musica alla scuola media “Carlo Levi” delle Vallette, attività che la terrà occupata per nove anni e che le permetterà di venire a contatto con situazioni che, in futuro, le daranno spunto per la creazione dei suoi personaggi. Nel frattempo si laurea in materie letterarie presso la Facoltà di Magistero nel 1990. Tra il 1988 e il 1990 frequenta la scuola di recitazione dell'”Istituto d'arte e spettacolo" al circolo Dravelli di Moncalieri. È ora una comica, cabarettista, conduttrice radiofonica, conduttrice televisiva e attrice italiana.

gedia fanno solo incazzare, e quindi studenti, se avete degli entusiasmi bisogna esercitarsi a stare sempre quelli sono fondamentali - e se avete delle passioni coltivatele e seguitele. dalla parte della commedia. Come definirebbe la sua carriera fino ad adesso? È stata bella, complicata e complessa, perché ho scelto di fare una cosa non troppo consueta, cioè di fare la comica. Non ho scelto di essere una donna e quindi sono una comica donna, che non è semplicissimo. Non è stato facilissimo soprattutto in passato, vengo da una famiglia normalissima, da una storia normale: sono di Torino, i miei genitori facevano i lattai, ho creduto molto in quello che facevo e in quello che volevo fare e ce l’ho messa tutta. Quindi voi che siete giovani

Secondo lei, su cosa bisogna necessariamente fare ironia, e su cosa va evitata? In America, per esempio, sono molto tosti, fanno ironia su tutto e non si mettono nessun tipo di censura. Io invece mi fermo, quando si tratta di persone malate, di argomenti molto sensibili, molto delicati, quando si tratta di bambini, e quando si tratta soprattutto di persone già mediaticamente molto attaccate, perché a quel punto mi dispiace e non voglio accrescere ancora le “bastonate”, quello mi dà fastidio.

Ci racconti un aneddoto della sua vita. Urca… beh, ci sono aneddoti ogni giornata, ogni giorno ci sono cose che mi succedono, perché basta saperle guardare. Ci sono delle cose che fanno ridere tantissimo nel quotidiano, ce ne sono altre che dipende come e da che prospettiva le vedi: se ti metti dalla parte della commedia ridi, se ti metti dalla parte della tra12

Dicembre 2018

Anno xiiii

Numero III ZABAIONE


SVAGO

DALL'ALTRA PARTE DELLA CATTEDRA

INTERVISTA AL PROF CONTI

dI VITTORIA ELLI, LUDOVICA GALLOVICH, MARTINA MAESTRI e noemi vismara disegno di sara illuminato

C

osa le piacerebbe fare nella vita se non fosse un insegnante? Se non insegnassi, con tutta probabilità penserei che mi piacerebbe insegnare. Prima di fare questo mestiere lavoravo nel campo Risorse Umane e penso che verosimilmente sarei ancora lì se non avessi la fortuna di essere qui al Parini. Mi sarebbe piaciuto fare lo sceneggiatore, ma quello che faccio mi piace e, come diceva il buon Confucio: "se scegli un lavoro che ti piace, non dovrai lavorare un solo giorno della tua vita".

lo che sapeva perfettamente quel ma a vedere "Dante's Peak" (film che stava facendo. È andata bene. bruttino): tre giorni prima avevo chiesto ad una mia compagna se Le ragazze tendono a indi- mi avrebbe concesso di sedere di carla come il professore più sexy fianco a lei durante il film; ovviadella scuola, le è mai capitato che mente la sua risposta fu una risata, una sua studentessa maggioren- ma poi durante il film fu proprio ne le facesse delle avances? lei a spostarsi di fianco a me. ProAhahahahah no, non è mai vai una sensazione molto strana. successo. Primo bacio o aneddoto legato a esso. Diedi il primo bacio in seconda media. Eravamo al cine-

Il professor Conti visto da Sara Illuminato

Descriva il peggior tipo di alunno che riesce a immaginare. Non credo agli studenti buoni e cattivi per natura. A volte per mille ragioni può essere difficile stabilire un contatto con qualcuno, ma con il tempo, se si fa un buon lavoro, tutti possono diventare potenzialmente degli ottimi studenti. Penso che sia l'atteggiamento a fare un buono studente, non i risultati. Uno dei momenti più imbarazzanti della sua carriera da docente. Sicuramente il primo giorno in assoluto della mia carriera. Ero piuttosto giovane e appena entrato in classe ho avuto la sensazione di essere seduto dalla parte sbagliata dell'aula. Pensavo che se ne sarebbero accorti tutti, quindi ho iniziato a recitare la parte di quelZABAIONE

Numero III

Anno xiiii Dicembre 2018

13


SVAGO

RECENSIONI-FILM

dI Martina maestri, mattia pellizzari e lorenzo piras

D

BABY

opo Suburra Netflix aggiunge al catalogo un’altra serie italiana, anch’essa ambientata a Roma, ma che, a differenza della prima, ha come ambientazione un liceo privato, frequentato dalla élite della Capitale. Le protagoniste sono l’apparentemente innocente Chiara e l’eccentrica e trasgressiva amica, Ludovica. La mini-serie, composta da soli sei episodi di circa quarantacinque minuti ciascuno, è un fallito tentativo di “italianizzare” successi americani, che cade troppo spesso nei soliti chlichè dei “giovani d’oggi”, dipinti come ragazzi le cui uniche preoccupazioni sono festeggiare e infrangere le regole per sentirsi potenti e soprattutto “vivi”. Viene spiegata in questo modo anche la scelta delle nostre due protagoniste di avvicinarsi al mondo della prostituzione, che nella serie sembra essere vista quasi come una delle tante “ragazzate” che si fanno da giovani, per uscire dall’ordinario e ribellarsi ai propri genitori. Sempre per avvicinarsi alla realtà di noi ragazzi il regista sceglie di inserire in alcune scene le loro chat e storie di Instagram, anche quando assolutamente inopportune. Insomma questa serie, che a mio parere descrive in maniera fin troppo approssimativa la nostra generazione, si è rivelata una vera e propria delusione. Malgrado tutto bisogna riconoscere l’ottima interpretazione attoriale di Benedetta Porcaroli, nella serie Chiara, Alice Pagani, Ludovica, e più di tutti Brando Pacitto, che dà il volto a Fabio, figlio del preside della scuola nonché amico di Chiara. (Mattia Pellizzari)

14

B

BOHEMIAN RHAPSODY

ohemian Rhapsody, questo oramai non è più solamente il titolo dello storico pezzo dei Queen, ma anche quello del loro tanto atteso film biografico, sbarcato nei cinema italiani il 29 novembre e subito acclamato dalla critica. La trama verte principalmente sulla figura del loro talentuoso ed eccentrico frontman, che tutti noi conosciamo con il leggendario nome di Freddie Mercury. Viene Infatti messa in primo piano la sua breve ma intensa vita, a partire dai primi successi della band nella scena locale di Londra fino ad arrivare al suo culmine e forse loro traguardo più grande: il concerto del Live Aid nel 1985. Gli aspetti tecnici del film sono stati curati nei minimi dettagli, dalle ricostruzioni mozzafiato dei concerti alle scene drammatiche della vita privata di Freddie. Ma non c’è solo questo: anche la colonna sonora e la brillante performance dell’attore protagonista trasmettono una carica di pathos che può essere superata, a nostro parere, solo da un loro live. Si tratta dunque di un film potente ed emozionante, che rende assolutamente giustizia all’immortale rock band: vi farà venir voglia di tornare indietro nel tempo, cantare le loro canzoni a squarciagola insieme a Freddie e battere le mani al ritmo di “We Will Rock You”. Siamo sicuri che i fan più accaniti non rimarranno delusi dal film, ma lo consigliamo anche a chiunque abbia il più piccolo interesse per la musica o voglia far parte di una nuova generazione di amanti di questa band, che ha già un posto speciale nei cuori di molti. (Martina Maestri e Lorenzo Piras)

Dicembre 2018

Anno xiii

Numero III ZABAIONe


SVAGO

RECENSIONI-MOSTRE

di EMMA ORSENIGO E RICCARDO PUZZIFERRI

D

PAUL KLEE

a alcuni ritenuto fin troppo infantile, Paul Klee è stato uno dei più grandi e rappresentativi pittori della prima metà del 900. Nasce il 1879 a Berna, nella Svizzera Tedesca, figlio d’arte, sua madre era una cantante e suo padre un musicista. La mostra a lui dedicata è esposta al Museo Mudec di Milano e sarà visibile fino al 3 Marzo. All’interno dell’esposizione si trovano alcune stanze, poste in ordine non cronologico ma di argomento, che presentano l’evoluzione dello stile di Klee comparandone la pittura con opere di altri artisti da lui ripresi. L’arte di Klee colpisce inevitabilmente l’animo di chi osserva, l’artista rappresenta infatti le emozioni umane nel loro stato più primordiale scatenando una sensazione di “ritorno all’infanzia”. Secondo il pittore, se si vuole realmente conoscere l’arte bisogna entrare nella camera di un bambino e ritrovare nel disordine dei giocattoli e dei disegni abbozzati l’arte pura, ridotta all’essenziale. A metà del percorso troviamo uno spazio particolare: un tavolo con sopra quattro bambole di pezza, dei faretti e uno schermo sul retro, è la rappresentazione della stanza di Felix, il figlio dell’artista, nella quale ogni bambola raffigura un personaggio particolare. Secondo Klee l’arte non rappresenta ciò che è visibile bensì rende visibile ciò che non lo è. Se vi piacciono gli artisti particolari questa mostra merita davvero, fateci un salto, vi assicuro che non ve ne pentirete. (Riccardo Puzziferri)

ZABAIONE

Numero III

A

REAL BODIES

parte un’ora di attesa e un mio discorso ciceroniano per convincere la cassiera a farmi entrare nonostante fossi una minorenne non accompagnata, la mia visita alla mostra Real Bodies è trascorsa senza intoppi. L’unica forma di malessere che ho provato è stata un lieve senso di oppressione in fondo allo stomaco, presto soppiantato dalla curiosità. Non per coraggio quanto perché guardare quei modelli è stato estraniante: ho fatto fatica a ricollegare ad esseri umani quei campioni di ossa e muscoli nudi. Alla fine, la parte più impressionante si è rivelata quella dedicata alla pelle, per me è stato quasi più accettabile vedere corpi scorticati che una pelle umana. Per arricchire l’esperienza, inoltre, mi hanno offerto di toccarne un pezzo conciato come il cuoio, che continuo tuttora a sperare che fosse un falso. Nonostante la stia descrivendo con toni da horror, questa esposizione è stata molto interessante. La parte migliore è stata la prima, nella quale gli organi erano messi a confronto con gli schizzi anatomici di Leonardo: mi ha colpita la precisione con cui il genio –non si può chiamarlo in altro modo- li ha studiati, arrivando a intuire, per esempio, che il cuore fosse un muscolo in un’epoca di grande arretratezza. Mi ha un po’ delusa, invece, l’anatomia comparata con gli animali, che è stato evidentemente l’argomento meno curato della mostra. Sono comunque uscita con il solo rimpianto di non poter ricordare tutte quelle informazioni. Andateci: non sarà sempre piacevole, ma ne varrà la pena. (Emma Orsenigo)

Anno xiii Dicembre 2018

15


SVAGO

ZABAOROSCOPO

di valerio vendramini

ARIETE

dai tuoi compagni nullafacenti e inizia a dilettarti nell'arte della pigrizia.

TORO

A causa di una serie di condizioni astrologiche verrai interrogata “sull’unica cosa che non so”.

Questo mese ti andrà tutto di male in peggio, barricati in casa e non uscire per nessun motivo. I pianeti ti odiano. Questo mese avrai problemi di cuore, non chiedere a me come risolverli, chiedilo al cardiologo.

GEMELLI

Sii meno buono o si approfitteranno di te. Dovrai tenerlo a mente per tutta la vita e se smettessi di offrire le piadine al bar sarebbe un inizio

CANCRO

Calma il tuo istinto omicida e la tua sete di sangue, se hai preso 4 sono sicuro sia colpa tua, non del prof.

LEONE

Capisco voler andare bene a scuola ma stai esagerando. Prendi esempio

stati meglio, sarà per la prossima volta.

VERGINE

BILANCIA

Tutto ciò in cui credevi si rivelerà una menzogna, guardati le spalle, la tua disfatta è più vicina di quanto pensi. Avrai comunque fortuna in amore.

SCORPIONE

Si sta avvicinando il Natale, siamo tutti felici ma tu lo sei più di tutti, forse troppo. Prendi dei calmanti.

SAGITTARIO

CAPRICORNO

Il Rocci grava sulle tue spalle, per non diventare un dromedario inizia a fare sport e impegnati di più in Educazione Fisica.

ACQUARIO

Questo mese diventerai un terrapiattista, non puoi evitarlo in alcun modo se non con il suicidio, in tal caso verresti ricordato come un eroe.

PESCI

Sei un figo, tutti vorrebbero essere come te e non lo dico solo perché sono un pesci pure io, sono gli Astri a comunicarmelo, davvero

Un ariete entrerà nella tua vita, accoglilo a braccia aperte e ti ricompenserà con amore. Dei soldi sarebbero

CACCIA AL PROFESSORE di cecilia albanese

C

iao a tutti Pariniani! Dopo che Nicolò D'Angelo ha vinto il mese scorso, caccia al professore torna anche questa volta! Come al solito, il primo a inviare i nomi corretti alla mail parini. zabaione@gmail.com vincerà un buono di 5 euro da spendere al bar della scuola. Che la caccia abbia inizio!

16

Dicembre 2018

Anno xiii

Numero III ZABAIONE


SVAGO

ZABAENIGMISTICA CRUCIVERBA 1

2

3

4

5

6

7

.

11

.

13

14

15

.

22

24

10

.

20

23

25

.

27

.

26

28

29

30

31

.

33 36

9

12

19

21

30

8

17

16

18

di RICCARDO VARINI

34 .

32

35

37

ORIZZONTALI 1. Cavatore. - 8. Durano secoli. - 11. Caduta finale di una voce. - 12. Un Guinness attore. - 13. Ligure, in provincia di Alessandria. - 14. Una Valli attrice. - 15. Andate... brevemente. - 16. Record sportivo. - 18. Commisurata alla colpa. - 19. Pregare. - 21. Animale... stupido. - 22. Ardire. - 23. Si chiamò Eridano. - 24. Nota e articolo. - 25. Pianta per scope. - 26. Un... a Berlino. - 27. Riconoscente. - 28. Il lago con Sarnico. - 29. Zampilla in giardino. - 30. Società a Responsabilità Limitata. - 31. Incantesimo. - 32. Ridono raramente. - 33. Atmosfera. - 34. Denis, scrittore francese. 36. Concessione. - 37. Ha un posto sul leggio. VERTICALI 1. Gruppo d'uomini. - 2. Grava sulla casa... non pagata. - 3. Preghiera ripetuta. - 4. Associa automobilisti (sigla. 5. Sigla di Torino. - 6. Alacrità. - 7. Pezzo degli scacchi. - 8. La parte "raffinata" della società. - 9. Vitellino. - 10. Un ex ente assistenziale. - 12. Ferro del camino. - 14. Non zuccherata. - 17. Irascibilità. - 20. Pietra tutta d'un pezzo. - 22. Pesce pregiato. - 23. Una maschera francese. - 25. Può essere... del calibro. - 26. Individui umani. - 27. Si scontrò con David. - 29. Gli "occhi" dell'auto. - 31. Poteva lanciare siluri. - 32. Partita a tennis. - 34. Decreto Presidenziale. - 35. Dire senza vocali.

ZABAIONE

Numero III

Anno xiii Dicembre 2018

17


SVAGO SUDOKU NUMERICO 6

4

2 4 9 4 1 5 2 5 6 7 4 5 8

2

6 7

4 9 1 4

1 2 8 6 5

9 9 3

4 7 2 5 8

2 5

2

6 1 8 9 7 1 2 3

9

7

2 1 3 6 8 4 2

1 4

5 1

1

8

4

7 3 2 6 1 7 9 8 3 9 6 8

1 8 7 6 3 8 6 1

6

7 3 1 2 8 3 7

5 1 2 6 4 1 6 2 9 5 9

8

5

9 4

18

7 5 8

3

2

3

1 3

5 8

4 2 9 1

di RICCARDO VARINI

6 9 5 1

Dicembre 2018

Anno xiii

5 1 4 4 6 3 1 8 3

9 5 4 2 8

Numero III ZABAIONE


19 4

5 3

6

1 2

7

2 8

1

6 4

5

3 9

9

4 5

2

7 1

3

8 6

2

7 8

6

9 5

3

1 4

7

6 1

8

5 2

9

4 3

5

2 9

4

8 6

1

3 7

9

4 6

2 7 1

5

3 8 1 9

4

2 7

6 8

5 3 8 4

7

6 2

5 3

9

9 1

5 1

8 6 2

4

7 3 2 5

3

8 7

1 6

4 9 1 6

7

9 8

4 5

3 2

8 9 6 5 3 2 7

2 5 1 3 7 4 8 1 6 7 4 9 9 8

5 1 4 3 7 8 1 5 8 9 2 6 3 7

7 2

4

9 2

5 6

4

6 4

3 2

1

5 8 6 9 3 7

3 9 6 1 2 4 8 7 1 5 5 3

2 9 1 7 4 3 6 8 5 1 9 4 8 2 7 5

4 6

1

3 6

9 8

2

6 9 2 4 7 3 1 5 8

8 5 6 7 2 3 4 9 1

4

2 9

7 8 3 6 2 1 8 9 5

6

5

6 1 3 7 5 4 9 8 4 6 7 2 1 3

4 7

9 8 1 3 8 7 5 2 4

3

5 2 2 5 9 4 6 1 1 9 7 8 3 6

Anno xiii Dicembre 2018 8

3 6 5 9 1 7 2 8 4

3 4 9 1 6 8 7 5 2

7 8 2 1 4 9 8 2 3 6 5 4 9 5 1 3 6 7

M I A P N O I T P E O C L A O F M A A R S I

N O V E N A G O L I A

A C I A E R N I A

Numero III

9 7

T O O P E P R O O S R I A T T A A D S P

ZABAIONE

R E E E A L A L I M A T A R E R E A E I S A S S E D E R R T I

I R A C O N D I A

R E E C D A O P I E R R O T

M O N O L I T O

1 5 2 6 7 8 9 4 3 7 5 2 6 3 4 1 8 9

SOLUZIONI In questa foto compare cinque volte il nostro Preside, riuscite a trovarlo?

DOV’È SODDU?

di cecilia albanese

SVAGO


Un sogno che possiamo realizzare insieme Sogni di entrare in università? Per raggiungere l’obiettivo ci vogliono motivazione, metodo e una preparazione adeguata. I corsi e i libri Alpha Test da 30 anni aiutano generazioni di studenti a entrare in università. Con i KIT di preparazione, i più acquistati anche con il bonus 18app, hai a disposizione manuali ed eserciziari con migliaia di domande aggiornate. In classe, seguiti dai docenti Alpha Test, i ragazzi si preparano nel migliore dei modi alla sfida che li attende, superano i momenti di scoraggiamento e acquisiscono sicurezza. I corsi più completi per l’area medico-sanitaria iniziano a gennaio, anche per studenti di quarta superiore. Parti con noi?

alphatest.it

CONTATTATECI!

sito: https://zabaioneparini.ONLINE e-mail: parini.zabaione@gmail.com INSTAGRAM: ZABAIONE.LICEOPARINI facebook: www.facebook.com/zabaioneliceoparini ISSUU: https://issuu.com/zabaione_liceoparini youtube: https://www.youtube.com/channel/UCh5GWanmOgLQO7up4Tkyk4g twitter: @Zparini DIRETTORE: filippo savio (4g) VICEDIRETTORE: davide rossi (4g) CAPOREDATTORI: francesca romano (5a) ATTUALITÀ, cecilia albanese (3n) svago RESPONSABILE WEB: riccardo varini (2l) REDATTORI E COLLABORATORI: CECILIA ALBANESE (3N), GIULIA BAGGIO (1d), denis brambilla (4g), laura capocaccia (1d), GIULIA CAPPATO (3N), MARIA CATTANO (2H), livia crisostomo (1d), alice cultrera (1b), alessia cuzzocrea (2l), ruth demichelis (3b), chiara di plotti (2d), VITTORIA ELLI (1I), noemi fecca (1b), beatrice ferraris (1b), ludovica gallovich (1i), ELENA GALVANI (3N), ginevra giannì (1g), SARA ILLUMINATO (4G), andrea kossuta (1d), martina lombardo (1a), tito longo (2c), martina maestri (2h), greta manera (1d), FEDERICO MANTACI (3N), maria vittoria massarenti (1i), MARETTA MILANI (2H), DANIELE MUSATTI (2D), MAIA MUTTI (2g), EMMA ORSENIGO (3L), KAREN PAGANI (2i), mattia pellizzari (3b), lorenzo piras (1d), RICCARDO PUZZIFERRI (2B), antonio rezgui (2i), ludovica sancassini (2d), FEDERICO SAVORANI (1b), francesco sozzi (2i), alessandro spagnolini (1d), maria paola terruzzi (2b), giulia valli (2b), RICCARDO VARINI (2L), valerio vendramini (3f), noemi vismara (1a), gaia zanollo (1i) IMPAGINATore: Federico mantaci (3n) Copertina: chiara di plotti (2d)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.