Zabaione_Febbraio '16

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ZABAIONE NUMERO 6 ANNO X

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

FEBBRAIOMMXVI


EDITORIALE

E

d eccoci qui con il secondo numero del 2016! Numero che, speriamo, non sia l’ultimo, considerata la “spada di Damocle” del referendum che si profila all’orizzonte nei prossimi giorni. Ma io sono fiducioso, perché credo nell’affetto che, in realtà, sono certo nutriate tutti nei confronti del nostro giornalino. E poi, che senso avrebbe “sputare in faccia” a tutto il lavoro che Zabaione sta facendo per migliorare in nome di un giornalino defunto da cinquant’anni? Comunque non è questo né il tempo né il luogo per affrontare la questione, perciò focalizziamoci sul presente. Questo mese abbiamo diviso la sezione di attualità interna in due argomenti principali. Per la prima parte abbiamo deciso di cavalcare l’onda delle due settimane di prova del progetto dei “50 minuti”. Approfittando dell’occasione abbiamo intervistato il nostro Preside, che ci ha informati sulle decisioni del Collegio dei Docenti di martedì 9 febbraio. Questo ci permetterà di conoscere come la prova è stata “recepita” dai professori e di sapere sin da subito quali cambiamenti e migliorie verranno apportati. Oltre all’intervista, troverete anche un’interessante analisi delle due settimane di prova che abbiamo trascorso, che ne metterà in luce punti di forza e debolezze. Chissà se i dubbi di alcuni verranno fugati o persisteranno… Il secondo argomento principale è Radiologia, la radio del nostro liceo. Questa scelta è dovuta 2

di stefano trentani

anche alla necessità di correggere un incidente diplomatico che si è verificato a causa dello scorso numero. Una nostra redattrice, infatti, era venuta a conoscenza di una certa Radio Immaginaria, radio studentesca non bloccata entro le mura di un’unica scuola, ma creata con l’obiettivo di “raccogliere” studenti-redattori da tutta Italia. Affascinata dal progetto, la nostra redattrice gli ha dedicato un articolo che ha scatenato le giuste rimostranze dei nostri “colleghi” della radio. Chiarito l’equivoco e ristabilita la pace con i suddetti, abbiamo deciso di intervistarli tutti “a tappeto”, come primo passo per quello che spero sia l’inizio di una cooperazione sempre più stretta e proficua. Quindi comincio subito a fare la mia parte raccomandandovi di andare sul sito di High School Radio a votare per Radiologia e raggiungere così il primo posto in classifica. (Tra l’altro si può ripetere il voto ogni ora, per cui votate con assiduità!) Quest’ultimo numero rappresenta la volontà della redazione di migliorare Zabaione. E’ vero, il nostro giornalino non è privo di difetti, ma la cosa importante è il grandissimo impegno con cui tutti i redattori si sforzano di correggerli e cercano di continuare a far crescere il progetto. Per perseguire con successo l’obiettivo, però, ci serve l’aiuto di voi lettori: voi, infatti, siete la ragione per cui esiste il giornalino e sarete voi a scegliere se gettare via dieci anni di lavoro o se permettere al progetto di proFEBBRAIO 2016

seguire, in costante evoluzione. La sua sorte è nelle vostre mani e la decisione spetta a voi. Da parte mia vi dico: votate Zabaione!

SOMMARIO 10 minuti in meno PAG. 4 SE 5 MINUTI VI SEMBRAN pag. 5 POCHI IL PARINI RISPONDE AL PAG. 6 DDL CIRINNA’ RADIOLOGIA pag. 7 UNA COTOLETTA CON LA PAG. 10 MAIONESE, GRAZIE L’ASTROFISICA SPIEGATA pag. 11 AD UNA STOLTA UNA GIORNATA SULLA NEVE PAG. 12 L’HITBALL SBARCA AL PARINI pag. 13 CALCIASTORIE, UNA VITTORIA CONTRO LE PAG. 14 DISCRIMINAZIONI THE HATEFUL EIGHT pag. 15 REVENANT-REDIVIVO PAG. 16 UNA SERATA DI GALA pag. 17 A 68 ANNI ELTON JOHN TORNA RAGAZZO CON UN PAG. 18 DISCO ESPLOSIVO IL BACIO DELL’ANGELO PAG. 19 CADUTO EVA LUNA PAG. 19 CACCIA AL PROFESSORE pag. 20

Anno X

FUORI DAL GUSCIO PAG. 21 ZABAOROSCOPO pag. 22 ZABAENIGMISTICA PAG. 23 Numero 6

ZABAIONE


IN RICORDO DELLA NOSTRA PROFESSORESSA VALERIA BASSI, VENUTA A MANCARE UN ANNO FA, IL 21 FEBBRAIO, IN UN TRAGICO INCIDENTE IN MONTAGNA. QUESTO NUMERO DI ZABAIONE È DEDICATO A LEI.


ATTUALITÀ

10 MINUTI IN MENO

L’INTERVISTA AL PRESIDE, DUE SETTIMANE DOPO

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di CHIARA MALAPONTI E ILARIA MUGGIANI

uesta intervista è stata laboratorio si può sdoppiare, per realizzata il giorno 10 accontentare quanto più possibile i febbraio 2016. ragazzi. Queste sono tutte innovazioni che sono venute alla luce duSe dovesse fare un bilancio di rante la sperimentazione, sentendo questa sperimentazione, sarebbe gli studenti, sentendo le famiglie e positivo o negativo? anche i docenti, ovviamente. L’uno e l’altro. La sperimentazione In conclusione, alcune cose sono è stata proposta e realizzata per va- la conferma che si può fare, altre le lutare i punti di forza e le criticità dobbiamo migliorare: questo è lo di questo progetto. La sperimen- spirito giusto. tazione è stata ristretta nel tempo, quindi dà solo un’idea molto limi- Le due settimane sono servite a tata di quello che sarà. In realtà, il sciogliere i dubbi dei professori progetto vero sarà molto più leg- contrari? gero nell’impegno orario sia degli Alcuni rimangono contrari, ma studenti, sia dei docenti. Quello dalla discussione in Collegio mi è che mi è parso sia andato bene è la parso di cogliere – anche perché possibilità di fare lezione più brevi abbiamo mostrato effettivamente e la possibilità per i ragazzi di sce- quale sarà il carico di lavoro – che gliere attività di loro gradimento, siano meno agguerriti. I docenti che è uno degli obiettivi nello spi- possono scegliere come gestire il rito del progetto proposto. Alcune proprio tempo, non sono obbligati cose non sono andate bene: pri- a tornare il pomeriggio e ciò semma di tutto è mancato il supporto bra essere finalmente chiaro anche elettronico, si è dovuto ricorrere a a loro. tutta una serie di operazioni fatte manualmente che hanno creato Nonostante ci sembri che a questa confusione, ma con il sistema elet- domanda abbia già risposto, sono tronico, come sarà a regime, tutto previsti cambiamenti al progetto questo sarà snellito. Occorre, cosa finale? che non avevamo previsto, fissare Sì, sì. Ci sono una serie di questiodei criteri per l’accettazione delle ni da risolvere (quando partire, domande ai corsi: un numero mi- per esempio) e vanno tutte vagliate nimo e un numero massimo. Ogni nella loro tenuta pratica, per adesso docente avrà la possibilità di inse- è tutta teoria. Ovviamente teniamo rire nella sua attività una percen- molto alle vostre osservazioni: io tuale di alunni delle proprie classi, parlo sempre con tutti e continuo di pari età oppure di età inferiore a ricevere famiglie. Poco prima che o superiore. Se ci dovessero essere entraste voi, stavo parlando con più richieste, oltre a quelle che il una mamma. Inoltre, sembra fundocente ritiene giuste per svolge- zionare una programmazione bire in modo corretto la lezione, il mestrale del progetto, non annua-

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le. Le attività si sceglieranno ogni due mesi e potranno anche essere concentrare in un periodo ristretto, nel caso ci fosse qualche laboratorio che risulti particolarmente interessante al singolo. Come pensa di porre rimedio ai problemi organizzativi che si sono manifestati? Per quanto riguarda le iscrizioni ai corsi, ognuno utilizzerà il registro elettronico. Vi mostreremo l’offerta formativa in una riunione nei primi giorni dell’anno e ci saranno dei criteri di accesso, che non si sintetizzeranno in “chi prima arriva”. L’orientamento che sta emergendo soprattutto dalle famiglie è che la scuola non deve lasciare al totale libero arbitrio, la scuola deve consigliare l’opzione più adatta al vostro profilo e alle vostre conoscenze. Noi vi indirizzeremo: ci sarà in ogni classe un professore che vi suggerirà cos’è meglio, sulla base di come noi conosciamo voi. Inoltre, i moduli con attività di recupero saranno obbligatori. Il piacere di scegliere verrà dopo: se un ragazzo ha problemi, prima li risolve, poi sceglie. Quando saranno attivi i totem? Ne abbiamo parlato a lungo in Collegio. Ci sono dei dubbi riguardo a quanti minuti considerare ritardo lieve e a quante volte è concesso entrare in ritardo, ma i badge sono pronti: li distribuiremo subito dopo le vacanze di Carnevale, con le regole da verificare. Alcune cose vanno ancora tarate.

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Numero 6

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ATTUALITÀ

SE 5 MINUTI VI SEMBRAN POCHI

di Bianca Fazio

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he la scuola abbia bisogno di una bella scossa all’insegna del tempo che cambia, tutti gli studenti lo pensano. Una ventata di modernizzazione, attività extrascolastiche, più laboratori e meno lezioni frontali: fin qui siamo tutti d’accordo. Detto questo, piuttosto che perdersi nei massimi sistemi, ora è più utile soffermarsi sugli aspetti concreti di questa piccola “rivoluzione”. Dopo le due settimane di sperimentazione ho riflettuto molto insieme ai miei compagni e ai miei amici sugli aspetti positivi e negativi del progetto che dall’anno prossimo entrerà in vigore per un minimo già prefissato di tre anni. Per quanto riguarda la riduzione delle ore a cinquanta minuti dai cinquantacinque canonici, a una prima valutazione le lezioni più brevi e gli intervalli più lunghi non potevano che sembrarmi un ottimo compromesso: basta togliere quattro righe alla versione in classe e aggiungere una “paglia” a quella quotidiana in cortile (scherzo, a scuola non si fuma!). Certo, alcuni si sono chiesti come si possa scrivere un tema ben strutturato da seconda liceo in un’ora e quaranta, ma a me non sembra un grave problema: quattro righe in meno come per la versione. In effetti, una cosa ZABAIONE

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sgradevole l’ho notata: durante una lezione di Storia, Italiano o Filosofia da cinquantacinque minuti in media uno studente, con capacità cognitiva nella norma, presta attenzione per cinque minuti, ovvero il tempo che un professore dedica all’approfondimento, alla riflessione, al confronto e al dibattito che seguono naturalmente alla lettura in classe e allo studio a casa. Ho notato che nelle ore da cinquanta minuti questo prezioso momento, che arricchisce la lezione e che conferisce il valore che una lezione si dovrebbe porre come massimo scopo, si perde, svuotandola e facendo rimanere solo la parte puramente nozionistica. Non so se questo è dovuto alla fretta dei professori o alla vastità del programma scolastico, fatto sta che quei cinque minuti, per quanto valore possano avere, a mio parere, lasciati lì dove la lancetta è solita scorrere, non danno fastidio a nessuno. I famosi cinque minuti, estrapolati da ogni ora mattutina, servono per allestire tre ore settimanali di corsi pomeridiani inerenti alle materie di studio e suddivisi in laboratori, recuperi e approfondimenti. Ora, considerando il fatto che queste due settimane che sarebbero dovute servire come prova di un progetto permanente abbiano in realtà avuto una struttura dif-

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ferente da quella che ci verrà presentata l’anno prossimo, è chiaro a tutti gli studenti che dovranno restare a scuola del tempo in più, per una questione di gestione dei tempi e degli spazi. Scegliendo il liceo classico sapevo che avrei dovuto rinunciare ad un po’ di tempo libero per dedicarmi allo studio; non sono contraria al rimanere scuola qualche ora in più per seguire un corso che mi interessa, ma sono sicura che la scuola non sarà in grado di accogliere una modifica così radicale che dovrà essere apportata al programma e alla gestione delle lezioni, delle verifiche e delle interrogazioni, perché uno studente avrà meno tempo per gestirsi la stessa mole di studio. Il progetto, questo è quello che si dice nei corridoi, non risulta chiaro a nessuno di noi, e tantomeno ai professori. E’ difficile crearsi un’opinione basandosi sulle due settimane di sperimentazione visto che i corsi, i recuperi e i laboratori potranno assumere un senso solo quando saranno guidati da un filo conduttore che coprirà un numero di moduli superiore ai sei degli scorsi giorni: è piuttosto complicato concentrare in due ore e mezza la storia della Filosofia orientale. Ma dato che la scuola impegna il 50% del nostro tempo, abbiamo il dovere di essere propositivi, di accogliere le proposte con una riflessione individuale e collettiva e di metterci in gioco perché la scuola sia davvero un luogo di formazione ma anche di passione; ma soprattutto abbiamo il diritto di ripensare ciò che ci riguarda in prima persona, e il diritto di essere ascoltati, perciò è giusto che le idee e le proposte inizino a circolare. 5


ATTUALITÀ

IL PARINI RISPONDE AL DDL CIRINNÀ

SONDAGGIO SUI DIRITTI DELLE COPPIE OMOSESSUALI A CURA DELLA REDAZIONE, GRAFICI DI ALICE ALESSANDRI

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n questo periodo si sta discutendo un progetto di legge che darebbe la giusta spinta di modernità ed apertura alla nostra nazione. Forse l’Italia è pronta a riconoscere i diritti delle coppie omosessuali, passo dopo passo, ma i Pariniani come si pongono davanti a tutto ciò? Abbiamo analizzato le

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risposte a domande sul tema di un campione consistente della fauna del nostro liceo (circa 400 persone) e i risultati sono stati i seguenti. Buona lettura! (Chiara Malaponti) - Sei favorevole o contrario alle unioni civili tra persone dello stesso

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sesso? - Sei favorevole o contario alla stepchild adoption in una coppia omosessuale? - Saresti favorevole o contrario alla richiesta di adozione da parte di una coppia omosessuale?

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ATTUALITÀ

RADIOLOGIA di EDOARDO FRACCHIOLLA, CHIARA MALAPONTI E TOMMASO VENCO

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ome è nato il progetto di una radio per il Parini? Da una proposta che ci è arrivata da Roma. Ci hanno chiesto se come Parini (siamo stati la prima scuola a cui l’hanno proposto a Milano) volevamo aderire al progetto, con una nostra puntata di un’ora per High School Radio, un’iniziativa all’interno di Elle Radio, una radio romana che trasmette essenzialmente sport. Il suo fondatore è Luppi, lo storico giornalista sportivo della Rai. L’anno scorso abbiamo aderito volentieri con un gruppo delle terze A e C, un gruppo di ragazzi che già facevano radio attraverso una piattaforma gratuita. Erano conosciuti nella scuola, erano bravi e disinvolti e mi avevano chiesto di seguirli. All’inizio ci siamo quindi agganciati a Roma: ci hanno offerto una console e un tecnico. Pativamo un po’ la linea

editoriale: in una radio in onda in diretta non puoi dire parolacce e non puoi divagare troppo rispetto al tema della settimana. Però poi ne abbiamo visto i benefici, come la possibilità di trasmettere canzoni e di confrontarsi con gli altri sul tema stabilito. E’ stato molto stimolante per noi tutti… Alla fine è andata bene, ci hanno anche premiati! Questa è la storia: c’era una radio di partenza e poi ci siamo agganciati al progetto romano. E’ cambiato qualcosa quest’anno? Se sì, in meglio o in peggio? Il meccanismo è rimasto lo stesso, ma i ragazzi sono cambiati: gran parte dei vecchi non ci sono più e i giovani dell’anno scorso hanno trascinato altri ragazzi di quarta e quinta ginnasio. Chiaramente, quando cambiano le persone, cambia anche l’anima della radio. Io sono sempre la referente del

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LE INTERVISTE

progetto, ma il profilo umano è diverso e quindi anche le cose che si dicono. I ragazzi di quest’anno sono meno disinvolti e molto più interessati a quello che succede a scuola: si parla molto di più del Parini, mentre il gruppo precedente era più centrato sulle proprie dinamiche relazionali. Quest’anno la radio è “la voce” del Parini. In più, c’è la possibilità, se si collabora con la radio per due anni, di ottenere il riconoscimento del praticantato e quindi di diventare pubblicista e di iscriversi all’albo. Dove registrate e a che ora vi incontrate all’interno della scuola? Facciamo una riunione di redazione il giovedì alle due e mezza ogni due settimane e andiamo in onda ogni quindici giorni al Dixieland, un ristorante tex-mex i cui proprietari sono appassionati di radio. D’accordo con i giornalisti romani,

Lucky Computer s.r.l. Via Crema, 17 (angolo Via Piacenza) 20135 - Milano tel. 02 5832 5912 staff@luckycomputer.it www.luckycomputer.it

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ATTUALITÀ ci mettono a disposizione un tecnico, la console, la struttura e ci comprano anche le canzoni. Chi vuole partecipare può venire alla riunione di redazione: la prossima sarà giovedì dopo Carnevale. Si può discutere dei temi, dividersi i compiti e venire con noi per questa oretta di trasmissione dalle due mezza al Dixieland. Si va in onda in FM e si può ascoltare la trasmissione sul sito highschoolradio.it in diretta. Si è sempre interessata solo lei della radio o ci sono stati anche altri professori che hanno partecipato? L’anno scorso altri insegnanti mi hanno affiancato per simpatia verso il progetto e gli studenti. Sono andati anche in onda sotto mentite spoglie. Il prof Vilardo ha fatto degli interventi sui miti greci in pillole: il complesso di Edipo in tre minuti! Altri, invece, hanno contribuito con esperienze personali.

un po’ da soli. Quanti posti ci sono alla console? Non ci stiamo mai dentro tutti insieme, perché lo spazio è poco, ma in sei o sette. Gli altri stanno dietro il vetro, assistono e possono intervenire. Il numero degli studenti che possono partecipare alla radio è fisso o può essere ampliato? Può essere ampliato. Naturalmente non tutti parlano in ogni trasmissione per motivi vari: perché non interessa l’argomento o per motivi di tempo... c’è un certo turnover, come si dice con questo termine orrendo. Com’è stata accolta dal gruppo la possibilità di una sinergia con Zabaione? Nella puntata di oggi si parla di Zabaione. Ci si chiede: “Come mai Zabaione parla di Radio Immaginaria e non parla di noi?”. Ci si auspica una sinergia, che può avvenire non solo parlando di Zabaione e dei suoi contenuti e viceversa: per esempio, un evento di cui la scuola è stata protagonista, come la sperimentazione sulla flessibilità, può essere trattato in maniera parallela dal giornalino, che ha una sua profondità, e dalla radio, con la sua freschezza e spontaneità. Si può imparare a raccontare il Parini in vari modi. Questa può essere un’idea. Oppure la redazione può essere allargata e prevedere degli scambi: se piace il giornalismo è giusto provare. Magari un redattore di Zabaione può provare a fare una rubrica alla radio!

ziato? Cosa ti piace di più? Perché consiglieresti questa esperienza? Il risultato è quello che segue! “L’anno scorso ho registrato solo un paio di puntate, diciamo che ho cominciato quest’anno. Ho deciso di andare a Radiologia perché, oltre al fatto che mi piace la radio, penso che la scuola ci dia un’opportunità che vale la pena cogliere (e che comunque passa un po’ inosservata). Quello che mi piace di più è il fatto di dover preparare e poi realizzare qualcosa di nostro, e di farlo con le persone con cui lo faccio. Consiglio questa esperienza perché a Radiologia si dà voce agli studenti con tanta emozione e divertimento. Votateci!” (Marta Sciunnach, II C) “Sono a Radiologia da un anno, quindi da quando è partito il progetto. Ho deciso di andarci per mettermi in gioco, ma soprattutto perché il mondo della radio mi ha sempre incuriosita. La cosa che preferisco è il clima che c’è durante le riunioni e il momento delle registrazioni: quando siamo nella nostra “sala registrazioni” al Dixieland siamo dentro la radio e tutti sappiamo che dobbiamo dare il massimo per far nascere la nostra puntata, ovviamente tra quattro risate. Consiglio questa esperienza perché possiamo esprimerci molto grazie a un mezzo di comunicazione che poche scuole hanno l’occasione di offrire agli studenti e inoltre la radio aiuta a migliorare le proprie capacità di comunicazione.” (Angela de Jaegher, VA)

Come insegnate a fare la radio ai nuovi arrivati? L’ insegnamento avviene tra pari. I ragazzi che partecipano sono già abbastanza bravi. Quindi, chi viene e li vede in azione, impara da loro. Magari succede che la prima volta non ce la si senta di parlare in diretta, si preferisce ascoltare o contribuire con un’intervista. Abbiamo anche organizzato degli incontri per trattare di teoria. Quest’anno la novità è stata che abbiamo contattato dei giornalisti radiofonici: sono venuti Filippo Solibello di Radio Due (Caterpillar), che ci ha raccontato la sua esperienza e ci ha fatto provare a programmare in diretta una puntata di intrattenimento, e Simone Spetia, giornalista di Radio24, ci ha spiegato come si costruisce una rubrica che parla di Abbiamo chiesto poi ai ragazpolitica e di economia. Ovviamen- zi di Radiologia di rispondere alle “Sono a Radiologia dall’inizio di te, finiti gli incontri, siamo andati seguenti domande: da quanto tem- quest’anno, grazie ad Angela che, in onda e ce la siamo dovuta cavare po sei a Radiologia? Perché hai ini- entusiasta dell’esperienza fatta, mi 8

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ha coinvolta in questa splendida “avventura”. Mi piacciono le risate, le idee che nascono improvvisamente durante le riunioni, i sorrisi complici e l’amicizia che è nata fra di noi registrazione dopo registrazione! Consiglierei quest’esperienza a chiunque abbia voglia di scoprire la scuola da un’altra prospettiva e voglia dare spazio alle proprie idee, sempre divertendosi” (Claudia Morbidini, VA) “Io sono a Radiologia dall’anno scorso, anche se un contributo sostanzioso ho iniziato a darlo solo quest’anno, e ho deciso di prenderne parte perché mi sembrava un progetto innovativo e soprattutto divertente. La cosa che più mi piace della radio è il fatto che ci permetta di esprimerci ed esporci in libertà nella maniera più naturale e semplice che c’è: parlando. Tutto ciò che sentite è qualcosa di nostro. Consiglio Radiologia perché è veramente divertente ed appagante. ZABAIONE

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Vi aspettiamo, allora. P.s. Per votarci basta andare su www.highschoolradio.it e cliccare “vota” di fianco a Radiologia. Siamo quarti in tutta Italia, votate, votate, votate!” (Clara Ceravolo, II C) “Sono una radiologa da un anno. Ho deciso di partecipare a Radiologia perché, sentendone anche solo parlare, mi incuriosiva molto come attività, ed è una grande opportunità che dà la scuola! La cosa che mi piace di più è che siamo una squadra, lavoriamo insieme e creiamo qualcosa di nostro, siamo noi stessi senza filtri. Consiglio a tutti di fare questa esperienza perché ci si può esprimere liberamente e in un modo diverso dal solito. Vi aspettiamo!” (Asia Martino, II D) “Ho iniziato Radiologia quest’anno, sono andato per provare e mi è piaciuto. La cosa migliore è il potersi esprimere liberamente. Lo consiglio a tutti perché è diverten-

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te e si possono conoscere persone nuove!” (Riccardo Faita, IVA) “Faccio radiologia dalla prima puntata. Quindi ormai un anno e mezzo fa. Ho apprezzato l’iniziativa della mia prof Summa, che era al corrente di un canale radio su Spreaker che usavamo noi amici, quasi ogni settimana. È stato semplice darmi un tono: infilarsi delle cuffie e entrare in una studio di registrazione insonorizzato. Una delle cose più belle è stare con persone bellissime come quelle di Radiologia, preparare la scaletta e mangiare tutti insieme al messicano dove registriamo... Il resto viene da sé e non c’è nemmeno da preoccuparsi di quello che si dice, data la ridotta portata degli ascoltatori, solo non ti deve far vergognare dire ciò che ti piace. Lo consiglio a tutti quelli tendenti all’eloquio frenetico e a quelli che non sanno cosa dire, perché lo tirino fuori.” (Valeria Burchi) 9


ATTUALITÀ

UNA COTOLETTA CON LA MAIONESE, GRAZIE

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ome siete arrivati al Parini? Davide: Io e mio fratello Fabio, che spesso vedete qui, siamo titolari di una società, la Buo Diana S.A.S. C’è stata una gara d’appalto per ottenere questo spazio e noi abbiamo partecipato. Tuttavia, non lavoro solo al Parini, sono anche al Bertarelli. Come avete deciso quali prodotti vendere, rispetto a quelli che si vendevano prima da Nando? Non è stato facile: voi venivate da un altro tipo di gestione, da un altro tipo di prodotti, e io mi sono portato dietro i miei fornitori. Di conseguenza, capire quale fosse l’andamento è stato complicato. Inizialmente abbiamo chiesto alla precedente gestione quale fosse, per esempio, il panino che andava alla maggiore; poi, abbiamo tentato di introdurre alcune novità, seguendo la nostra linea originaria: per farvi capire, Nando tagliava a metà la cotoletta, noi la lasciamo intera.

di CHIARA MALAPONTI E ISOTTA MANFRIN

dere conto e una di queste è il contributo scolastico. Non dipende da me e qua è il doppio che in qualsiasi altra scuola. Il contributo scolastico incide, perché quando io vendo una bottiglietta d’acqua, devo calcolare l’affitto, Mariagrazia, la luce e l’elettricità. Inoltre, il bar è stato completamente rinnovato e ovviamente tutto ha un costo: per questo i prezzi si sono un po’ alzati.

Da dove arriva il cibo? Cosa cucinate voi, cosa è surgelato? Le brioche sono surgelate, ma noi le cuociamo. Anche la cotoletta è surgelata e viene passata poi al forno. La focaccia e i panini sono di giornata. Mentre per quanto riguarda la pizza, la base è surgelata, ma il condimento è fresco. La torta al cioccolato la facciamo noi tutti i giorni e le verdure del panino vegetariano sono grigliate da me la mattina presto. Nessun panino arriva confezionato da fuori, noi produciamo e componiamo tutto quotidianamente. E viene tutto venduto a fine giornaCome sta andando dal punto di vi- ta. sta economico? Al di sotto delle mie aspettative. Ma non è una questione di guadagno, è Come procede il progetto mensa? una questione di movimento. Il mio Pochi sono a conoscenza del fatto lavoro consiste nell’incrementare sempre di più il profitto. E qua è tutto molto strutturato: anche l’aula di là è stata fatta a nostre spese. Il movimento che c’è stato è, per ora, ed è stato al di sotto delle mie aspettative.

che vendiamo anche articoli di quel genere, come la pasta. Da quando siete arrivati, siete riusciti a costruire qualcosa con noi studenti? Il rapporto c’è, assolutamente, anche perché io imposto sempre un rapporto con le persone con cui e per cui lavoro, che siano ragazzi di quarta o di terza. Anzi, a maggior ragione se sono di quarta, perché sono persone che vedrò sei giorni su sette per cinque anni ed è bello avere una gestione un po’ più confidenziale e diretta. Qualche episodio spiacevole? Scenate al bancone? Posso parlare solo bene di voi, solo cose belle per ora. Sento entusiasmo e affetto. Dovete essere voi, anzi, che siete i miei clienti, a farmi osservazioni, rimostranze… La focaccina di Nando? Non ce l’ho proprio presente. Avete una foto? Va bene, dai, cercheremo di accontentarvi. Diamo un nome al bar? Sì, certamente, tutti insieme. Fateci arrivare le vostre proposte!

E i prezzi si sono alzati… Ho delle spese fisse a cui devo ren10

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ATTUALITÀ

L’ASTROFISICA SPIEGATA AD UNA STOLTA

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di iLARIA MUGGIANI

i trovavo con Giovanni Bignami in emiciclo al primo piano, durante l’intervallo. Avevamo entrambi poco tempo, così l’ex pariniano, adesso rinomato astrofisico, acconsentì dopo appena un paio di suppliche di rispondere velocemente ad alcune delle mie domande. In cosa consiste il suo lavoro? Il mio lavoro è cercare di capire la natura. Faccio il fisico e in particolare l’astrofisico, quindi studio come funzionano gli oggetti celesti. E’ un campo vasto, quello dell’astrofisica, e io mi concentro su alcuni aspetti: conoscere stelle particolari o in generale saper interpretare i dati. Il mio lavoro consiste non solo nella teoria, ma anche - molto importante - nella costruzione della strumentazione necessaria. Per tutta la vita ho fatto questo: ho costruito strumenti, li ho fatti volare, li ho fatti funzionare, ho raccolto i dati e ho cercato di interpretarli.

biniere, è la scelta di una vita.

fatto svariate scoperte, soprattutto riguardanti le stelle di neutroni e i Pensa che il liceo classico sia buchi neri. Sono stato premiato daadatto quanto uno scientifico per gli americani, così come dagli itaintraprendere la sua professione? liani. Tuttavia, di stelle ce ne sono No, penso che sia meglio di uno tantissime: ce ne sono tante anche scientifico! Il liceo classico è l’uni- per te, ancora da scoprire! ca scuola che si possa fare. Dopo di me, tutti e tre i miei figli hanno Un consiglio diretto a chi vorfrequentato il liceo classico e sia- rebbe intraprendere la sua stessa mo felicissimi di averlo fatto. Parlo strada? ancora latino, sono entusiasta del- Basta dire va’ dove ti porta il cuore: la cultura che il liceo classico pro- quando uno vuole fare lo scienziamuove. to lo sente, si butta, senza pensare al guadagno, senza pensare ai soldi. Ha scoperto qualcosa di impor- Si fa trasportare dalla curiosità, si tante nel corso della sua carriera? pone delle domande: perché i sassi Questo non dovrei dirlo, ma sì, ho cadono? Perché il cielo azzurro?

Cosa l’ha spinto a diventare uno scienziato? Quest’aula allora era l’aula di fisica del liceo. Mi sono innamorato davvero della professoressa di matematica e fisica, che era cattivissima, ma che alla fine mi ha fatto amare la fisica. Dopo essermi iscritto a Fisica all’università, ho studiato astrofisica. Non ho mai pensato di fare altro nella vita, fare lo scienziato è come fare il prete o il caraZABAIONE

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SPORT

UNA GIORNATA SULLA NEVE

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di GUGLIELMO PENSABENE

l 25 Gennaio si è svolto a Pila il primo campionato di sci del Parini, il “Memorial Valeria Bassi”, dedicato appunto alla memoria della professoressa Bassi, grande amante dello sci. La partenza dal Parini era fissata per le sei e un quarto (grazie alla mediazione della prof.ssa Perfetti che ha convinto il prof. Aziani a non partire alle sei) e in poco più di un paio d’ore eravamo già passati dalla cinerea cornice Milanese allo spettacolo delle Alpi del Cervino. Giunti a Pila i cinquantaquattro partecipanti si sono divisi in quattro gruppi, capeggiati rispettivamente dal Prof. Aziani, dalla prof. ssa Perfetti, dal prof. Conti e dalla prof.ssa Marioni. Creati i gruppi WhatsApp per coloro i quali si fossero persi, e ritirati gli skipass, siamo stati lasciati liberi di sciare per l’imponente impianto sciistico, dopo esserci dati appuntamento alle undici per l’inizio della gara. La neve era ottima, benché non avesse

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nevicato da un po’, così la sciata si è rivelata anche migliore delle più rosee previsioni. Alle undici ci siamo ritrovati tutti in cima alla pista, pronti per lo slalom gigante, non troppo difficile (venti porte), ma nemmeno facilissimo. La competizione era divisa in quattro fasce: categoria allievi e categoria juniores per le ragazze e stessa suddivisione per i ragazzi. La gara non ha visto incidenti, esclusa qualche caduta fortunatamente senza conseguenze, ma all’arrivo non sono stati comunicati i tempi, lasciandoci in uno stato di speranzosa incertezza. Dopo la gara abbiamo sciato tutti in totale libertà, con l’unica indicazione di tornare all’ovovia per scendere a valle intorno alle quattro. Ci siamo dati dunque all’esplorazione del vastissimo impianto sciistico, in genere in gruppi di cinque o sei persone, e con gli sci ai piedi abbiamo raggiunto anche l’altitudine di 2750 m., riuscendo a godere di panorami veramente mozzafiato.

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Abbiamo mangiato a gruppi nelle baite sparse in giro sulle piste, e molti non hanno ripreso subito a sciare preferendo prendere il sole sdraiati comodamente su sdraio o panche. Velocemente si sono fatte le quattro, e tutti ci siamo ritrovati a scendere a valle, commentando i nomi dei vincitori che non ufficialmente cominciavano a circolare. Una volta tornati tutti sull’autobus sono stati letti i piazzamenti di tutti i partecipanti, confermando quasi tutte le indiscrezioni che tra noi già circolavano: categoria allieve 1° Federica De Pietri 5D con un tempo di 35,06’’, 2° Asia Gurrieri 4G, 3° Elena Franciosi 4C, categoria juniores 1° Arianna Donatelli 3D con un tempo di 35, 53’’, 2° Giulia Margreth 1C, 3° Matilde Pileri 3E, categoria allievi 1° Nava Riccardo, 1C con un tempo di 32,95’’, miglior tempo assoluto, 2° Carlo Sirtori 4D, 3° Paolo Filippini 5C e la categoria juniores 1° Paolo Garbelotto 1C con un tempo di 34,72’’, 2° Gioacchino Forti 2B, 3° Luca Doswell 3A. La 1°C ha vinto come classe con più partecipanti e come classe con più vincitori. Riccardo Nava ha dedicato la sua vittoria ad un suo amico scomparso con le seguenti parole:”Vorrei dedicare questo risultato a Gianni,un caro amico di famiglia che purtroppo è venuto a mancare poco tempo fa. Ho gareggiato con il suo ricordo nella mente e sono felice di onorarlo con una vittoria”. Le premiazioni si dovrebbero svolgere fra pochi giorni, per poter festeggiare i vincitori di una bella giornata per tutti!

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ZABAIONE


SPORT

L’HITBALL SBARCA AL PARINI

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di ALICE ALESSANDRI E ALTHEA BARRESE

lessandro è un ragazzo di ventitré anni che, oltre a studiare Marketing a Torino, ha una grande passione per l’hitball. L’hitball è un gioco che si pratica con dei bracciali e un pallone, e il cui scopo è fare gol nella porta avversaria, rappresentata da una filo teso a circa 1.80 m di altezza. Perché parliamo di questo sport? Perché è arrivato anche nella nostra amata scuola! Durante il mese di gennaio, infatti, alle classi del professor Coccia è stato proposto di partecipare al progetto presentato da Alessandro, disponibile a insegnare a noi studenti l’hitball. Essendo un’attività molto divertente, abbiamo deciso di farla conoscere anche a voi, intervistando Alessandro. Presentati. Mi chiamo Alessandro, ho 23 anni, vengo da Torino e sto studiando Marketing. Gioco a hitball da quando ho nove anni e da allora ne sono innamorato. Comunque amo lo sport in generale. Dove hai imparato a giocare a hitball? Alla scuola elementare, dove ho frequentato un corso, poiché coinvolto dai miei compagni. Dove è nato l’hitball? A Torino, più precisamente a Pino Torinese, che è una cittadina in provincia. In breve che cosa è l’hitball? E’ uno sport che dà possibilità a tutti di giocare, non serve una ZABAIONE

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grande preparazione atletica, nè una conoscenza tecnico-tattica tale da poter affrontare uno sport del genere e, personalmente, è lo sport nel quale riesco a sfogarmi maggiormente. Io, al momento, gioco a lacrosse, uno sport che mi fa l’effetto opposto: mi rende più aggressivo; quando finisco di giocare ad hitball, invece, sono sempre scarico, mi sento meglio con me stesso. E’ quindi uno sport che consiglierei a tutti.

cebook. La scuola come ti ha contattato? Mi è andata bene perché ho conosciuto una professoressa al liceo Marconi, che mi ha dato il numero del professor Coccia. Allora io l’ho chiamato e lui aveva sentito parlare dell’attività che presentavo ed era entusiasta di proporla ai suoi studenti; quindi, abbiamo organizzato.

Hai qualcosa da aggiungere? Mi sto trovando bene a livello Adesso dove lo insegni? Per adesso lo insegno nelle scuole. umano con voi studenti del PariVoi siete la seconda scuola, prima ni, c’è feeling rispetto ad altre classi ho fatto il Marconi, e a breve inizie- che ho avuto. rò allo Schiaparelli. E con i professori? Perché dovrebbe essere più cono- Li conosco poco, conosco il professor Coccia e mi sta molto simpatisciuto? Innanzitutto, è un’alternativa al co. Devo dire che mi ha stupito il calcio e poi è uno sport talmen- loro network, la loro rete di conote semplice che dà la possibilità a scenze: tutti si conoscono e si tenchiunque di giocare. Ha le poten- gono informati. Mi piace, mi semzialità per essere uno sport a tutti bra una compagnia molto solida. gli effetti. Quindi, se stai leggendo queste parole, corri a mettere MI PIACE alla E’ difficile farsi conoscere? Un botto, soprattutto se sei solo e pagina Facebook “Hitball Milano” senza soldi, come sto facendo io e ad iscriverti! adesso. Per ora sto usando solo fa-

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SPORT

CALCIASTORIE, UNA VITTORIA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

di Giorgio colombo La conferenza conclusiva del Calciastorie che si è tenuta a Milano il 27 gennaio.

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i è concluso il 27 gennaio, il giorno mondiale della Memoria dedicato alle vittime del nazismo, il primo Calciastorie, progetto nazionale voluto dal mondo del calcio e portato nei più importanti licei d’Italia. Noi studenti del Parini siamo stati invitati, con le altre scuole coinvolte nell’iniziativa, alla conferenza stampa finale: una mattina di incontri importanti che hanno tirato le fila di quello che diventerà un appuntamento sempre più seguito dai ragazzi. Il Calciastorie nasce per volontà della Lega seria A e dell’Unione Italiana Sport per Tutti: alla giornata conclusiva erano presenti infatti i rispettivi direttori Marco Brunelli e Vincenzo Manco, che hanno così riassunto il significa14

to del progetto. “Chi dimentica il passato rischia di riviverlo”, hanno spiegato. “Noi crediamo nel valore della memoria e della testimonianza: e per questi aspetti il calcio dovrebbe avere, e molto spesso ha un grande valore, perché testimonia ogni giorno integrazione e spirito di tolleranza”. Il senso di questo progetto, che ha coinvolto 15 città italiane sedi di squadre di serie A, è infatti proprio quello di raccontare il valore dell’integrazione, che grazie al calcio, sport sempre più trasversale e i cui protagonisti provengono ormai da molti Paesi del mondo, è possibile. E sempre da perseguire, nonostante non manchino nei nostri stadi anche recenti e ottusi episodi di razzismo. Ogni liceo invitato al Calciastorie ha partecipato attivamente FEBBRAIO 2016

all’iniziativa: gli studenti, infatti, coordinati da numerosi docenti (il nostro “mister” è stato il professor Pasquale Coccia), hanno “messo in campo” le loro capacità e il loro impegno per raccontare vicende a lieto fine di integrazione. Noi del Parini ci siamo interessati e abbiamo approfondito le storie di due fuoriclasse di colore, Eto’o, ex campione dell’Inter nato in Camerun, e Boateng, centrocampista del Milan tedesco poi naturalizzato ghanese. “Migliaia di giovani hanno risposto al nostro invito con creatività”, ha dichiarato alla conferenza stampa il dottor Manco, presidente di Uisp. “Il calcio può migliorare la convivenza civile e la vita quotidiana, combattendo il razzismo”. Commovente da ricordare, infine, la storia da cui nasce tutto questo, raccontata nel libro “Dallo scudetto ad Auschwitz” dal direttore del “Guerin Sportivo” Matteo Marani, anche lui presente all’incontro. Il campione Arpad Weisz era un allenatore ungherese di origini ebraiche, che negli anni tragici del fascismo arrivò in Italia come allenatore dell’Inter. Nel 1935 passò al Bologna e vinse due scudetti, ma tre anni dopo Mussolini promulgò le leggi razziali e lui fu costretto a fuggire. Finì ad Auschwitz, ucciso in una camera a gas. “Questa prima edizione del Calciastorie è stata un’avventura umana emozionante”, ha detto Marani, “Grazie ragazzi, siete stati dei bomber!”

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CINEMA

THE HATEFUL EIGHT di CHIARA MALAPONTI

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vventurandosi per il sentiero già battuto da Django Unchained, The Hateful Eight racconta le vicende di un cacciatore di taglie, John Ruth (Kurt Russell) e di altri sette individui, costretti apparentemente per caso da una bufera di neve a convivere in un rifugio da qualche parte nel Wyoming. In realtà, nulla è lasciato al destino, ma orchestrato con abilità da alcuni di loro, in combutta con la criminale catturata da John. Giunta al cinema sabato 6 febbraio, appena dopo due giorni l’uscita del film, pensavo che avrei trovato la sala piena e che con difficoltà avrei conquistato un biglietto. Devo ammettere che sono rimasta stupita nel trovare un terzo dei posti a sedere libero. Ad ogni modo, la durata della pellicola è notevole: parliamo di tre ore e sette minuti. Io personalmente mi annoio con grande facilità e temevo, pur conZABAIONE

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L’OTTAVO FILM DI QUENTIN TARANTINO

fidando nel genio di Tarantino, che avrei perso il filo, se la trama si fosse sviluppata con lentezza. All’inizio è stato così: per la prima ora e dieci, che fungeva assolutamente d’introduzione agli otto personaggi, ho fatto fatica a seguire con attenzione, anche perché i dialoghi si sono dimostrati estremamente lunghi, particolareggiati e ripetitivi (“Fissa la porta con i chiodi! Servono due pezzi di legno!”, ripetuto a chiunque entrasse nel rifugio). Ma la svolta si ha quando uno dei personaggi, il maggiore Warren (Samuel L. Jackson), si accorge che c’è qualcosa che non va al rifugio, che le identità dei compagni diventano sempre meno evidenti. La tensione sale piano piano e culmina in un primo omicidio, che segna il confine pulp del film. Da lì in poi succederà veramente di tutto, secondo il noto gusto di Tarantino: vomito zuppo di sangue, braccia amputate, teste saltate, genitali reci-

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si, curati nel minimo dettaglio. Ma il film non si esaurisce in questo, anzi: viene svelata una complessa trama alla base, la cui spiegazione è anche aiutata dalla divisione in capitoli e dalla voce di un narratore esterno. Il finale lascia in bocca quella sensazione particolare, per cui tutto appare essersi risolto per il meglio, seppur ad un prezzo alto, e lascia intendere la soddisfazione dei vincitori nell’infierire crudelmente un’ultima volta sul nemico (come accade in Bastardi senza gloria, quando il tenente Aldo Raine incide sulla fronte del nazista Hans Landa una svastica, benché in realtà questi fosse passato dalla sua parte). Nel complesso mi è piaciuto veramente molto e lo consiglio, ma non lasciatevi intimidire dall’incipit vagamente zoppicante, se come me, per quanto riguarda il mondo del grande schermo, siete persone narcolettiche. 15


CINEMA

REVENANT - REDIVIVO

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eonardo Di Caprio ci prova ancora. A vincere l’Oscar. Dopo numerose candidature, forse penalizzate da interpretazioni di personaggi troppo poco imparziali e dalla stra16

di ANDREA CALDANI

bordante personalità, questa volta porta sul grande schermo un personaggio doloroso e sofferto, un eroe della sopravvivenza, un giustiziere in una faida, un sacrificio tra la natura gelida e distaccata. Tutto FEBBRAIO 2016

sotto l’occhio attento degli indigeni e del loro severo codice di vita. Tratto da una storia vera, Hugh Glass, guida dell’esercito americano con figlio meticcio al seguito, viene tradito ed abbandonato, morente, in mezzo alla natura selvaggia. Profondo conoscitore della foresta di ghiaccio e tenacemente attaccato alla vita, spinto dalla sete di vendetta arriverà ad ottenere il suo pasto e troverà la catarsi nella fine della sofferenza. Un Di Caprio quasi sempre in silenzio ma tutt’altro che inespressivo dà ancora vita ad una grande interpretazione ma il film di Inarritu, piuttosto che inneggiare alla natura (ed alle sue dure leggi), ne sottolinea il fatalismo con il quale essa infierisce su Glass e ci trascina attraverso una vicenda che appare fin da subito un po’ scontata, sebbene illustrata con la migliore fotografia ed arricchita da numerosi episodi e da crudi dettagli di sicuro effetto. L’odissea di Glass, al quale viene impresso il martirio per zampa di un’orsa Grizzly inferocita, inizia con una splendida scena di un attacco ad opera degli indiani; si dipana poi attraverso la vera natura dell’uomo ed assume l’aspetto di un western iperrealista. Amore, odio, amicizia, tradimento, vendetta, dolore, in un canovaccio non proprio originale. E probabilmente non sarà Oscar, con buona pace per Leo e la sua meticolosa preparazione del personaggio che sembra l’abbia anche condotto a mangiare crudo il fegato di un bisonte.

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MUSICA

di mATTIA COLOMBO

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l Teatro alla Scala ha sempre offerto ai Pariniani diverse possibilità di conoscere meglio un ambito che al liceo classico viene poco trattato: la musica. Il Teatro mette a disposizione degli alunni e dei professori diversi posti in galleria o nei palchi per concerti, balletti e opere. L’anno scorso c’erano anche in palio degli abbonamenti per la stagione sinfonica corrente di cui si è occupata la professoressa Forni. Ma le più ambite manifestazioni che offre il Teatro al nostro liceo sono le opere liriche: l’ultima a cui gli studenti e i docenti potevano accedere è stato il Rigoletto di Giuseppe Verdi. Con un costo quasi simbolico (€13 o 24), gli studenti hanno potuto assistere all’opera venerdì 29 gennaio. Il referente per questa serata era il professor Cafiero che si è curato di distribuire i biglietti agli interessati la mattina del giorno stesso. Venti minuti prima dell’inizio dello

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UNA SERATA DI GALA

spettacolo, i Pariniani si son trovati davanti all’ingresso delle gallerie e sono entrati nel Teatro. Il direttore era Nicola Luisotti, che dirigeva il Coro e l’Orchestra del Teatro alla Scala. I cantanti erano quasi tutti italiani. L’esecuzione di Leo Nucci nel ruolo di Rigoletto e di Niccolò Grigolo nel ruolo del Duca di Mantova è stata impeccabile secondo tutte le recensioni, mentre ha lasciato qualche perplessità la soprana Nadine Sierra nel ruolo di Gilda. Ma al di là dei tecnicismi, trovo che sia molto utile andare a serate come queste praticamente “regalate”, perché permettono di scoprire meglio risvolti interessanti della nostra cultura. Non avete mai sentito canticchiare sommessamente “La donna è mobile...”? Quella è la più famosa aria del Rigoletto, cantata dal sedicente duca di Mantova per ammaliare le fanciulle. È un doloroso pregiudizio quello che molti ragazzi hanno,

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quello di considerare l’opera una cosa da “sfigati”. Ovviamente sappiamo che de gustibus non disputandum, ma come si fa a indovinare i propri gusti senza nemmeno aver provato l’esperienza? Quindi il motto che meglio secondo me si adatta all’occasione è piuttosto carpe diem, visto che il prezzo di un posto alla Scala è quasi proibitivo, ma grazie alla scuola usufruiamo di un notevole sconto. L’opera non è così difficile da seguire come si crede e spesso è anche divertente. Tutta la musica classica è una forma d’arte che comunica, a livello di significato, tanto quanto una poesia o un quadro. Dietro ogni pezzo si cela una quantità di possibili chiavi di lettura che non ha nulla da invidiare a una scultura o a un intenso romanzo. Dunque rinnovo a tutti il mio invito a essere curiosi e a sfruttare queste occasioni imperdibili che offre la nostra scuola. 17


MUSICA

A 68 ANNI ELTON JOHN TORNA RAGAZZO CON UN DISCO ESPLOSIVO

“C

di GIORGIO COLOMBO

on questo album sono tornato a essere l’Elton degli anni ‘70”, ha dichiarato Sir Reginald Kenneth Dwight, 68 anni, in arte Elton John, riguardo al suo nuovo disco Wonderful crazy night, pubblicato il 5 febbraio 2016 e lanciato il giorno precedente con una straordinaria esibizione a sorpresa nella stazione della metropolitana di St Pancras a Londra, con l’accompagnamento di solo piano. Il cantante inglese arriverà nel nostro Paese il 15 luglio al Festival Collisioni, in provincia di Cuneo, e il 16 luglio all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Padova), ma è stato anche ospite d’onore della prima puntata della sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo: cantando le intramontabili Your song e Sorry seems to be the hardest word ha fatto dimenticare tutte le polemiche che erano state create intorno alla sua partecipazione. L’esibizione al Festival si è conclusa con Blue Wonderful, tratta dal suo nuovo album: canzone ritmata, ancora di più nella sua versione originale, orecchiabile e che ben rispecchia l’inaspettato risvolto musicale adottato dal cantante nella 18

sua ultima fatica discografica. L’album infatti è nettamente diverso dai precedenti, più allegro e spensierato perché, come ha dichiarato lui stesso, “nel mondo c’è già abbastanza tristezza”, ed è caratterizzato da ritmi uptempo poprock disimpegnati ma piacevoli che si rifanno appunto alla versione del cantante degli anni ‘70. Nel nuovo disco le collabora-

zioni sono importanti: a partire dal leggendario co-produttore T Bone Burnett fino alla band, “probabilmente la migliore che abbia mai avuto”, che ha permesso di scrivere e registrare l’intero album in appena 17 giorni, abbastanza per avere un prodotto sicuramente godibile ma forse troppo pochi per un alFEBBRAIO 2016

bum straordinario. I testi sono di Bernie Taupin, che ha collaborato con il baronetto della musica per oltre 48 anni e che ha scritto le più grandi hits del cantante, compresa la commovente Candle in the wind, uno dei brani più venduti al mondo. Guilty Pleasure, ottava traccia, merita una speciale attenzione: particolarmente ballabile, è ritmata e raffinata grazie anche all’assolo di pianoforte degli ultimi secondi, tipico dello stile di Elton John. Sono da notare, inoltre, altre preziosità, come l’organo che apre Looking up e le chitarre a dodici corde dello storico collega Davey Johnston in diverse canzoni, tra le quali Claw hammer. In conclusione, questo nuovo album di Elton John risulta coraggioso per il netto distacco dai precedenti e un intelligente tentativo, anche se forse non del tutto riuscito, di rinnovarsi rifacendosi al proprio passato e quindi rimanendo molto riconoscibile per il suo grande pubblico. L’artista si conferma l’abile comunicatore di emozioni, in questo caso di allegria, che abbiamo imparato a conoscere a ad amare in quasi mezzo secolo.

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LIBRI

di sara merengo e ilaria muggiani

RECENSIONI

“IL BACIO DELL’ANGELO CADUTO” DI BECCA FITZPATRICK

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a protagonista è ovviamente femmina e ha sedici anni e una situazione famigliare disastrosa, è orfana di padre, vive in un mondo che credeva fosse diverso e chiunque la conosca pensa sia una ragazza intelligente e che ne ha passate tante, ma, nonostante tutte le critiche e ciò che è costretta a sopportare, continua a combattere. No, non è Hunger Games, non è Divergent o The Selection, né Shadowhunters e non è nemmeno Twilight! Trattasi infatti di un lavoro di Becca Fitzpatrick, “Il bacio dell’angelo caduto”. Chissà di cosa parla... Per farla breve, la povera Nora si innamora di Patch, un ragazzo freddo e distaccato, di cui la ragazza tenta in ogni modo di scoprire le origini. Il problema è che non può scoprirle, perché lui è un angelo caduto e quindi tenta di nascondersi. Poi però si innamora anche

lui di Nora e non ho capito cosa accada esattamente, però lui diventa il suo angelo custode e lei scopre che è un angelo perché a un certo punto è senza maglietta e le fa vedere delle cicatrici a V sulla schiena, che a quanto pare sono i segni lasciati dalle ali. Gli angeli ancora in cielo, però, non devono sapere che un angelo e una ragazza umana hanno una relazione, perché altrimenti strapperanno di nuovo le ali a Patch, e da come lo racconta lui non sembra affatto bello. Ecco, la parte interessante arriva quando Patch rivela a Nora di voler diventare umano e poter quindi provare delle sensazioni e che per farlo ha bisogno di una pagina di un vecchio libro che si trova in paradiso. Adesso però non vi dico il finale, altrimenti vi rovino tutta la sorpresa! Diciamo che come libro non vale molto, se fosse stata una fanfiction su quattro semi-rocketta-

ri boybandizzati probabilmente avrebbe avuto più successo. È prevedibile, nulla di nuovo, sembra scritto da una dodicenne nella sua fase “nephilim e vampiri”, avete presente? (Ilaria Muggiani)

“EVA LUNA” DI ISABELLE ALLENDE

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uando la storia comincia, Eva Luna è solo una bambina, con un nome che dovrebbe darle la forza di vivere e un talento naturale per i racconti che riesce ad affascinare chiunque le stia intorno. Figlia di due servi, cresciuta in un Sudamerica oppresso dalla dittatura e dall’ingiustizia, la piccola riesce a reinventare il mondo intorno a sé con la sua incredibile curiosità e fantasia, rendendo la sua esistenza una meravigliosa ZABAIONE

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avventura. La vita di Eva si rivela presto costellata di imprevisti, svolte inattese e scherzi del destino, personaggi singolari che compaiono all’improvviso e poi svaniscono nell’ombra, rivoluzioni e proteste che sconvolgono la sua terra, la maggior parte delle quali vedono però la ragazza come una spettatrice distante e quasi disinteressata. Isabelle Allende ha, come Eva, una capacità innata per il raccontare che conquista già dalle prima righe per la sua estrema semplici-

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tà e riesce a dare vita a personaggi straordinari, di cui è impossibile non innamorarsi. Eva Luna affascina fin da subito per la sua sincera e ingenua allegria, per come nonostante tutto continui a sperare in meglio e a sognare un lieto fine, per la sua positività travolgente che pervade il romanzo, per la colorata vivacità dei suoi pensieri. (Sara Merengo)

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SVAGO

CACCIA AL PROFESSORE

di ALICE ALESSANDRI E ISOTTA MANFRIN

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iao pariniani, eccoci alla terza uscita di “Caccia al professore”. Lo scorso mese è stata Chiara Calvez di IC a riportare la vittoria, avendo riconosciuto il professor Forti Grazzini, la professoressa Colombo e il professor Conti. Questo mese, però, vi proponiamo qualco-

sa di diverso: abbiamo deciso non di intervistare i professori, bensì di fotografare un loro oggetto personale che possa farveli riconoscere (ora potranno giocare anche gli analfabeti!). Vi proponiamo quindi tre immagini da associare a tre diverse identità!

ATTENZIONE! I professori potrebbero essere di qualunque sezione e sesso. Il vincitore, come sempre, riceverà un BUONO DI €5 AL BAR DELLA SCUOLA. Che la caccia abbia inizio!

Materie umanistiche

Scienze motorie

Materie umanistiche

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SVAGO

FUORI DAL GUSCIO di sOFIA CIATTI

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alve a tutti pariniani, di cosa parliamo oggi? *rullo di tamburi*…del formaggio Gorgonzola! A chi non piace il Gorgonzola? Effettivamente, molti lo detestano per via del suo odore molto penetrante, ma se dobbiamo dirla tutta, è uno dei pochi vanti culinari della nostra regione, insieme al risotto! Da dove partiamo? Sicuramente da qualche cenno storico: il formaggio Gorgonzola deve il suo nome all’omonima cittadina, situata a nord-est di Milano, la quale conta circa 20.000 abitanti. Non si possiedono ancora prove documentali certe sulla data di nascita di questo formaggio, ma, secondo alcune fonti, si attesterebbe intorno al quindicesimo secolo. Perché Gorgonzola? Come già citato sopra, il nome di questo gustoso alimento deriva dall’omonimo paesino: durante la stagione autunnale un cospicuo numero di bovini provenienti dalle valli Bergamasche sceglieva di stanziarsi

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GORGONZOLA E IL SUO FORMAGGIO

proprio nei campi di Gorgonzola. Queste mandrie brucavano l’erba cresciuta in seguito all’ultima falciatura, l’erba quartirola. Per via del gran numero di bovini insediati nel territorio di Gorgonzola, nacque l’esigenza di conservare una quantità esorbitante di latte ed i Gorgonzolesi decisero di trarne vantaggio. La grande disponibilità di questo “oro bianco” (era l’epiteto che i cittadini conferivano al latte), permetteva senza ostacoli la confezione di questa specialità e fecero di Gorgonzola il principale centro di produzione del celebre formaggio. La produzione e confezione di quest’ultimo, crebbe sensibilmente intorno all’Ottocento e si diffuse non solo su territorio nazionale, ma anche internazionale, e fu esportato principalmente in Inghilterra. Esistono due diverse tipologie di formaggio: dolce, che presenta una pasta molle e cremosa, leggermente saporito e piccante, con un gusto forte, la pasta semidura,

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più consistente e simile ai formaggi erborinati prodotti in Francia. Per quanto riguarda le caratteristiche generali del formaggio, possiamo inserirlo nella categoria di quelli a pasta cruda, prodotti con latte di color bianco paglierino e grasso, il latte pastorizzato. Le striature verdastre/bluastre sono dovute al processo di erborinatura e all’aggiunta di un fungo utilizzato in campo alimentare, il Penicillium Glaucum. Naturalmente, è l’ingrediente di numerosi piatti lombardi, tra cui, appunto, il risotto. Altri due abbinamenti tipici sono con il mascarpone o le noci. Immancabile è l’uso di questo formaggio unito alla polenta (preferibilmente Taragna, come vorrebbe la nostra tradizione culinaria!), associazione diffusa soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia, da accompagnare con un buon vino rosso, preferibilmente bouquet deciso e robusto!

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SVAGO

ZABAOROSCOPO ARIETE

Non so se te ne sei accorto, amico/a, ma svegliati, ti prego, è il 2016: nessuno usa più myspace, quindi stai tranquillo/a, non ti serve più conoscere il latino per poter utilizzare i social e potrai tranquillamente inseguire il tuo sogno e lasciare il liceo classico per iscriverti a quel circo che avevi visto da bambino/a, ricordi?

TORO

Lo so che più o meno i consigli sono gli stessi, anch’io trovo assurdo dover continuamente ripetere le stesse cose, ma le stelle dicono così ed io non posso fare altro che ripeterti che lo zucchero fa male. Smettila! La tua dipendenza sta pian piano impossessandosi di te, devi assolutamente fare qualcosa. In amore avrai pocapocapochissima fortuna per via di questa tua assurda malattia.

A CURA DELLA REDAZIONE

cora!

prio non vuoi accettare la crudele realtà, sfrutta le tue dimensioni e vieni a scuola rotolando, almeno La musica che ascolti va benissi- sarai sicuro/a di arrivare in orario. mo, i tuoi vestiti ti stanno da dio, a nessuno importa se oggi hai scordato di sistemarti i capelli, né se Ragazzo/a fai attenzione al Cancro sei caduto/a e adesso sei completa- poiché lì dietro potrebbe nasconmente zuppo/a e sporco/a di fango. dersi la tua anima gemella. I brutti Perché a nessuno importa di ciò voti ed i cazziatoni ti hanno buttache dici e ciò che fai e devi solo to a terra ma tranquillo/a c’è ancora tranquillizzarti, per Diana, sei tempo per recuperare: chiedi alla sempre così agitato/a! fatti una bilancia se hai bisogno di aiuto. Per bella tazza di camomilla, o mangia i più intraprendenti: fate attenzione uno di quei dolcetti speciali che il al leone, potrebbe giocarvi qualche tuo amico ti ha portato dal suo ul- brutto tiro. Mese fortunato invece timo viaggio in olanda e smetti di per i timidoni che si faranno valere pensare. e si distingueranno dal gruppo.

LEONE

SAGITTARIO

VERGINE

Hai il senso dell’orientamento di un tapiro ubriaco. Solitamente ci scherzi sopra, ma negli ultimi tempi si sta rivelando un problema, soprattutto dopo che per la terza volta questo mese hai invitato un tuo amico a casa, ma ti sei distratto/a e sei finito/a a Cinisello Balsamo. L’altro ieri camminavi per i corri- Forse sarebbe il caso di prestare doi con aria colpevole, il terrore un po’ più di attenzione a che treni nello sguardo, dentro eri palese- prendi, invece di perderti in chiacmente divorato dal rimorso. ma chiere! stai tranquillo/a, nessuno mai saprà che sei tu il/la protagonista di quel video imbarazzante che hai Stai lontano dall’alcool per un po’. pubblicato sabato sera su youtube, Ultimamente stai attaccato/a più in fondo la fascia era coperta dagli alla bottiglia che al cellulare, e queslip! sto non va affatto bene perché, cavolo, rispondi ai messaggi! Il mondo ha bisogno di te, se non ti Le versioni di latino ti verranno scolli dalla Vodka, da chi copieretutte perfettamente, in greco qua- mo tutte le versioni per casa? si penseranno che tu sia madrelingua, questo anche per via delle rughe che iniziano a farsi strada Sì, lo sai, le vacanze di Natale sono sulla tua faccia. Eh sì, stai proprio finite da un pezzo, ma tu continui invecchiando. a mangiare pandoro e panettone Mangiati un paio di skittles e smet- tutti i giorni. Smettila o ti scambieti di pensare, hai tanto tempo an- ranno per una balena! Ma, se pro-

GEMELLI

BILANCIA

CANCRO

SCORPIONE

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CAPRICORNO

Devi cercare di dormire di più o finirai per addormentarti sul banco. Il problema è che, anche se lo tieni nascosto, so che soffri di sonnambulismo e questo, lo sappiamo entrambi, potrà generare qualche situazione imbarazzante in classe. Quindi stasera vai a letto presto o rischierai di ficcarti matite nel naso davanti a tutti.

ACQUARIO

Ti sta girando tutto storto? Le cose vanno di male in peggio a scuola e in amore? Non disperarti! Quando fra qualche giorno un tuo amico ti dirà di puntare 100€ su una partita di serie B albanese, tu rifiuta e punta tutti i tuoi averi sul ritorno alla conduzione di Sanremo da parte di Pippo Baudo. La vita tornerà a sorriderti.

PESCI

Mi dispiace, ma il tuo futuro non esiste. Ehi, calmo, non è mica colpa mia! Devi prendertela con Giulio Pistolesi di IB che non ha scritto il tuo oroscopo.

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SVAGO

di GIULIO PISTOLESI

ZABAENIGMISTICA

CRUCIVERBA

ORIZZONTALI 1. Cuore, insieme a Montmartre, della Parigi degli artisti di primo Novecento. 10. La Martini della canzone italiana. 11. Il motoscafo di D’Annunzio. 12. Iniziali dell’autore di Gomorra. 13. Iniziali del Freccero di Rai 2. 14. …Lanka. 15. Se è “populi” è spesso anche “Dei”. 16. La vita secondo lui è uno strepitoso successo televisivo. 17. Fissa il ciuffo. 18. L’articolo determinativo maschile in francese. 19. Lorenzo il magnifico lo era della bilancia. 21. L’altare dei latini. 23. Azienda produttrice di PC con sede a Taiwan. 25. Il rapper torinese vincitore di MTV Spit 2012. 26. Sigla dei separatisti baschi.

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27. Il Dylan dei fumetti. 28. Egli. 29. Abbreviazione in calce agli aforismi. 30. Quella di Fatima è un amuleto popolare presso i musulmani. 31. La sigla dei tour di golf professionistici negli Stati Uniti. 33. Classica coreografia da stadio. 35. Il Norton del cinema (iniziali). 36. Iniziali della Vanoni. 37. È “mala” in un romanzo dei Gabriel García Márquez. 38. Quelle di marzo furono fatali a Cesare. 39. Quello Morto ha un’elevata salinità. 40. Tribunale amministrativo regionale. 41. Iniziali del primo, leggendario James Bond. 42. Quello dei pesi è sport olimpico.

Anno X FEBBRAIO 2016

VERTICALI 1. La Helena ex compagna di Tim Burton 1. Noto stilista statunitense titolare di un’omonima casa di moda. 2. Iniziali di Machiavelli. 3. La TBC. 4. La città con lo stadio Tardini. 5. Iniziali dell’allenatore dell’Inter. 6. Una come l’”Amerigo Vespucci” si definisce “scuola”. 7. Apertura per bottoni. 8. Iniziali del Rubini attore. 9. In termodinamica, un processo che comporta diminuzione di energia libera. 16. Il nome del maresciallo Tito, dittatore della Jugoslavia. 17. Non dirlo, se non l’hai nel sacco. 18. Il segno di chi nasce il 24 luglio. 20. Ungulato africano e sistema operativo informatico. 22. Colpevoli. 24. Consiglio di amministrazione. 29. Vi morì Crasso nel 53 a.C. 30. È sempre certa. 32. Rete! 34. Uno degli Hemsworth. 39. L’iniziatore della riforma protestante (iniziali). 40. Iniziali dell’Accolla doppiatore. 41. Iniziali del cantante degli Aerosmith.

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