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ANSIA A SCUOLA QUANTO NE SOFFRIAMO?

ZABAIONE NUMERO 4 ANNO XiI

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

INTERVISTE GIAN ANTONIO STELLA JUAN MARTIN GUEVARA ENRICO NIGIOTTI

IL PARINI AL VOTO

FEBBRAIO MMXVIII


EDITORIALE

DI PARINI, CLASSISMO E CACCIA ALLE STREGHE

U

na decina di righe, ma sufficienti a scatenare una bufera. Sono quelle citate a proposito del Parini nel pezzo de La Repubblica di settimana scorsa in cui diversi licei “bene” italiani, tra cui appunto il nostro, sono tacciati di classismo sulla base dei RAV, ovvero i rapporti di autovalutazione delle scuole, nei quali gli istituti in questione sembrano presentare l’alta estrazione economico-sociale degli studenti (e, in alcuni casi, la bassa percentuale di studenti stranieri e disabili) come fattori positivi per l’apprendimento. Questo il passo in cui si cita la nostra scuola: Il Parini di Milano […] illustra nella presentazione: “Gli studenti del liceo classico in genere hanno, per tradizione, una provenienza socioeconomica e culturale più elevata rispetto alla media. Questo è particolarmente avvertito nella nostra scuola. A partire da questa situazione favorevole, la scuola ha il compito (obbligo) di contribuire ad elevare il livello culturale dei suoi allievi.” La (sic) dirigente scolastica del Parini, non a caso, ammette “qualche criticità nelle attività di inclusione”. Innanzitutto è necessario fare alcuni chiarimenti. Come il preside spiega in una lettera aperta in risposta al pezzo, l’ultimo passaggio citato, quello relativo alle criticità, è in realtà la pura e semplice, e disonesta, strumentalizzazione di una frase che, nel rapporto, è distante pagine e pagine dalle precedenti. Da sottolineare è anche come 2

le affermazioni del rapporto rispondano a una precisa voce del RAV, “status socio-economico e culturale delle famiglie degli studenti”: insomma, togliamoci dalla testa l’idea che il preside abbia inserito arbitrariamente quelle parole nel rapporto per far vedere a tutto il mondo quanto i suoi studenti stiano bene. Non si tratta di una mossa pubblicitaria o di un atto di elitarismo, ma della risposta a una domanda. Ciò detto, è difficile negare che il passaggio incriminato del RAV, in particolare per quanto riguarda l’ultima parte, suoni in effetti davvero male. Sì, perché un conto è dire la verità sull’estrazione degli studenti, un altro è parlare di “situazione favorevole”; e se questa definizione, per quanto cinica, è comunque in fondo sostenibile, dicendo che a partire da questa situazione la scuola ha l’obbligo di elevare culturalmente gli allievi si rischia di far passare il messaggio che sia la condizione “superiore” degli studenti a determinare questo obbligo. Cosa significa? Che se domani il Parini fosse invaso dai famosi figli di portinai l’obbligo verrebbe meno? Non credo. Non lo credo perché, in cinque anni qui, ho avuto modo di conoscere una scuola tutt’altro che esclusiva, nel senso letterale del termine, e lontana dallo stereotipo di incubatrice per riccastri che troppo spesso deve scontare. Ma quello che io credo conta fino a un certo punto, soprattutto se anche a me, alla prima lettura, il FEBBRAIO 2018

di GIULIO PISTOLESI

RAV è sembrato assecondare proprio quello stereotipo. Perciò, in un clima che ha toccato toni da caccia alle streghe, la cosa più sensata mi sembra chiedere la revisione di quella parte del rapporto; quantomeno perché, per un documento che dovrebbe rappresentare il nostro biglietto da visita, rispecchiare l’immagine più ingiusta e odiosa tra quelle che ci vengono attribuite non è il massimo.

SOMMARIO IL parini alle urne PAG. 3 sarà cogestione pag. 5 il parini cresce PAG. 5 la scuola... che ansia! pag. 6 INTERVISTA A PAG. 8 GIAN ANTONIO STELLA INTERVISTA A PAG. 9 JUAN MARTIN GUEVARA VIVERE E STUDIARE IN INDIA PAG. 10 LA GUERRA DEI MEMES pag. 11 UN POETA AL PARINI PAG. 12 INTERVISTA A pag. 13 ENRICO NIGIOTTI RECENSIONI-FILM PAG. 14 RECENSIONI-MOSTRE pag. 15 zabaoroscopo PAG. 16 zabaenigmistica pag. 17 caccia al professore PAG. 19

Anno XII

NUMERO IV ZABAIONE


ATTUALITÀ

IL PARINI ALLE URNE

COSA VOTERANNO I PARINIANI IL 4 MARZO di FILIPPO SAVIO

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l 4 marzo si avvicina e con esso le elezioni politiche, che segneranno l’inizio della XVIII legislatura. Per la prima volta saranno chiamati alle urne i ragazzi del nuovo Millennio, proprio nell’anno che segna il cinquantesimo anniversario dei moti di protesta del Sessantotto. Per la prima volta, inoltre, i cittadini italiani eleggeranno i loro parlamentari tramite la tanto travagliata Legge elettorale del 2017, meglio nota con il nome di Rosatellum Bis. Il nuovo sistema elettorale è identico per Camera e Senato, e si configura come misto, ovvero per due terzi

proporzionale – i seggi sono assegnati proporzionalmente ai voti ottenuti – e per un terzo maggioritario, dove il primo ottiene tutti i seggi in gioco. I dati che seguono provengono da un sondaggio anonimo realizzato da Zabaione e indirizzato alle classi quinte, ma proposto anche alle classi quarte nel caso vi fossero studenti maggiorenni. Sono stati riportati anche i dati su base nazionale provenienti da un sondaggio condotto dall’Istituto Piepoli il 15 gennaio 2018 su un campione statistico di neomaggiorenni. Gli studenti del Parini parla-

no chiaro: coloro che nella nostra scuola hanno diritto al voto sono più propensi a recarsi alle urne (85,1%) rispetto alla media nazionale dei loro coetanei (78%). Resta alta la percentuale di indecisi (pari al 40,3%), anche se generalmente i pariniani guardano a sinistra, con una netta prevalenza del Partito Democratico (26,4%) su partiti come Liberi e Uguali (6,9%) o +Europa (9,7%). Rispetto alla media nazionale il PD però perde qualche punto percentuale. Al contrario, cresce nettamente +Europa, mentre Liberi e Uguali rimane pressoché invariato. Il sondaggio è stato svolto su un campione di 87 schede.

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ATTUALITÀ

La forza politica di destra che attira di più i nostri studenti è senza dubbio la Lega di Matteo Salvini (5,6%), oramai privata dell’ultimo baluardo dell’era Bossi rappresentato dalla parola nord, che non campeggia più sotto Alberto da Giussano. La stessa Lega ottiene tuttavia meno della metà delle preferenze della media nazionale, mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia vengono del tutto ignorati dall’elettorato pariniano. Ancora più a destra della destra, Casapound ottiene tre voti (4,2%). Leggendo questo dato c’è chi potrebbe pensare a un banale scherzo, lasciatemi dire fuori luogo, considerati i recenti atti di vandalismo a sfondo – più o meno goliardicamente – politico. Tuttavia Zabaione ha deciso di prendere i dati per veritieri, considerato che

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Casapound è un partito candidato alle elezioni e che le schede del sondaggio non risultano in alcun modo invalidate. Sembra quindi che, non solo tra i giovanissimi ma anche tra i più anziani, l’ideologia fascista venga condivisa da una parte degli studenti. In evidente controtendenza con la media nazionale (29,3%) è invece il risultato conseguito dal Movimento 5 Stelle di Luigi di Maio, che non ha ottenuto nemmeno una preferenza. Statistica che dovrebbe essere considerata nel migliore dei casi imbarazzante da un qualunque pezzo grosso del M5S, considerato che il Parini è uno dei più rinomati licei italiani e quindi ambiente ad alto livello culturale e con un altissimo tasso d’istruzione. Un solo voto invece è assegna-

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to al Sacro Romano Impero Liberale Cattolico, curioso partito che dal 1987 tenta di presentarsi alle elezioni e sul medesimo ordine di preferenze si colloca il Movimento dei Forconi. Il senso dell’umorismo dei nostri studenti rimane alto, tanto che anche da morto Dwight Eisenhower otterrebbe un voto. Infine il Partito Onanista Italiano e la Lista Mythos ricevono una preferenza. Complessivamente si può affermare che il centro-sinistra domina nettamente su una destra comunque forte, e decisamente sul Movimento 5 Stelle, che tra le mura della nostra scuola pare essere addirittura inesistente.

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ATTUALITÀ

SARÀ COGESTIONE

LA DIDATTICA ALTERNATIVA DI FEBBRAIO TRA GIORNALISMO E FREESTYLE

DI CHIARA MALAPONTI

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arrivato. È l’evento scolastico più atteso del quadrimestre, secondo solo alla festa di fine anno con alcool a poco prezzo. È la cogestione, che quest’anno si terrà nei giorni tra il 26 e il 28 febbraio, e che, per chi non lo sapesse, consiste nella cosiddetta “didattica alternativa”, ossia nell’organizzazione con l’aiuto dei professori di assemblee riguardanti argomenti estranei al programma. Quest’anno le assemblee si divideranno su due fasce orarie: la prima dalle 8:30 alle 10:30 e la seconda dalle 11:00 alle 13:00. Le due fasce orarie sono interval-

late da un quarto d’ora di intervallo. Sì, solo un quarto d’ora, non ho sbagliato nessun calcolo, pur essendo al classico: alle 10:45 infatti dovrete aver già ordinatamente raggiunto la location della seconda assemblea da voi scelta, per far sì che vengano rispettati i tempi previsti e non portare all’esaurimento i poveri rappresentanti d’istituto. Bene, dopo i convenevoli, è necessaria qualche menzione d’onore. Come sottolineato pochi giorni fa dall’arguto giornalista di Repubblica, il Parini è frequentato solo da gente che conta. Ed è solo in virtù di questa nostra caratte-

ristica (e non del fatto che è stato speso seriamente del tempo nell’organizzazione della cogestione), che è stato possibile portare nel nostro liceo grandi nomi del panorama italiano. Tra il 26 e il 28 febbraio, infatti, ci raggiungeranno, tra i tanti, Michele Serra e Gherardo Colombo. Altra menzione doverosa va a un giovane coraggioso che si esibirà in un freestyle calcistico per la durata di ben due ore e risolleverà i nostri animi dal peso della cultura con una prestazione che non è da tutti. Chissà quanti palleggi di fila sa fare Michele Serra.

IL PARINI CRESCE

ISCRIZIONI ALL'ANNO SCOLASTICO 2018-2019: I NUMERI

DI RICCARDO VARINI

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nche quest’anno si è concluso il consueto giro di iscrizioni e il nostro liceo ha ricevuto moltissime richieste. Quest’anno le preiscrizioni sono state 385, i nuovi iscritti 241 e i posti disponibili solamente 225, mentre 16 sono gli studenti che sono stati smistati in altri istituti. L’ostacolo principale all’accoglienza di ulteriori studenti è lo spazio disponibile: dato il sovrannumero di richieste dunque, per poter diventare pariniani, risulta necessario passare una selezione secondo ZABAIONE

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tre criteri di ammissione. Il primo è avere una media alta, comportamento compreso, nello scrutinio finale di seconda media. In caso di parità di media dei voti, avrà la precedenza chiunque abbia un fratello o una sorella che frequenti o abbia frequentato il Parini. In caso di un’ulteriore parità avrà la precedenza la richiesta dello studente residente nel Comune di Milano. A parità dei requisiti si procederà per estrazione pubblica. Le sezioni, dalle 40 attuali, passeranno a 44 e saranno così costituite: Liceo classico tradizionale

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e con approfondimento di matematica, entrambi su sei e cinque giorni; la classe con approfondimento di matematica e settimana corta conta solamente 23 iscritti. Un altro dato che si può dedurre, è che il numero di studenti subirà un incremento: dai 933 attuali si passerà a 1050. Dalle 27 classi presenti al Parini prima del Faber Quisque siamo passati appunto a 44, registrando un incremento del 63%.

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ATTUALITÀ

LA SCUOLA… CHE ANSIA!

QUANTO SIAMO AGITATI? RISPONDONO I PARINIANI. E GLI ESPERTI COMMENTANO di MATTIA COLOMBO E ANNA LUNGHI

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bbiamo somministrato in collaborazione con esperti psicologi un sondaggio sull’ansia, con particolare attenzione alla correlazione con la scuola. Il campione utilizzato è di 10 classi appartenenti a due sezioni che qui chiameremo sezione 1 e sezione 2. Il questionario presentava un

insieme di domande sull’ansia generica, sulla scuola e sui genitori sempre in relazione alla vita scolastica. A ogni domanda bisognava attribuire un giudizio su una scala di cinque, da “per niente” a “moltissimo”. Si sono registrati risultati significativi, in particolare una differenza fra le sezioni riguardo la percentuale di soggetti ansiosi*,

che complessivamente è il 21% degli intervistati. La sezione 1 ne ospita sempre di più (in totale il 28% degli intervistati) della sezione 2 (13% degli intervistati) mentre l’anno frequentato non sembra avere grosse influenze in merito. Il totale delle persone interpellate è di 178. I dati sono poi stati commentati dagli esperti qui sotto. *Sono stati considerati soggetti ansiosi coloro che hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore a una determinata soglia calcolato sulle risposte date alle domande del questionario riguardanti l’ansia generica. Questo non indica che i soggetti qui chiamati ansiosi soffrano di ansia patologica e non può ovviamente essere considerata una diagnosi clinica.

LA PAROLA DELL'ESPERTO

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trebbe verificare, ma è il timore, di cui il soggetto risente, di non essere in grado di fronteggiare tale situazione. La cosiddetta struttura psicoretorica dell’ansia, ovvero Con ansia, nonostante le nu- ciò che una persona affetta da tale merose accezioni in cui questa pa- disturbo penserà, è: “Succederà rola viene usata nella lingua odier- qualcosa, e io non sarò capace di na, si intende un disturbo derivato affrontarlo”. Una cosa che è di solida una paura generalizzata verso to poco risaputa riguardo all’ansia ciò che potrebbe accadere nel fu- è che l’origine di questa è dovuta a turo. Precisamente, la sensazione un’instabilità interna, non a fattori di paura che si prova non è diret- esterni: avere l’ansia per un esame, ta verso una situazione che si po- per esempio, non significa che l’e-

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n collaborazione con il dott. Savuto e il dott. Buratti dell’associazione Lighea Onlus.

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same ci agita, ma che noi identifichiamo l’esame come la causa della nostra agitazione. Premessa la natura individuale di questo fenomeno, è estremamente difficile indagare sull’ansia in una comunità, e soprattutto sulle sue cause, dato che ognuno attribuirà un diverso fattore esterno al proprio stato d’ansia. È pur sempre vero, però, che alcuni fattori esterni, come l’ambiente familiare, la scuola, o anche un singolo insegnante, possono fare pressione su certi indi-

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vidui acuendo il loro stato di ansia. In realtà, l’ansia, se in modeste proporzioni, può essere un fattore positivo per la nostra vita, là dove ci stimola nel nostro lavoro o nello studio e può agire come elemento di prevenzione verso eventi potenzialmente pericolosi: se non avessimo paura di essere investiti, non guarderemmo se sopraggiungono veicoli prima di attraversare la strada. Quando però l’ansia supera un certo limite, anche i nostri risultati lavorativi ne risentono, e se i sintomi dello stato di agitazione che essa crea sono troppo forti si incorre in una forma patologica di ansia, per cui gli psicologi somministrano anche farmaci. Il grafico riportato qui sotto aiuta a visualizzare meglio lo sviluppo dello stato d’ansia in relazione alla performance sul lavoro.

Nonostante i due campioni analizzati si possano ritenere simili - infatti le due sezioni contengono ragazzi della stessa età è evidente che il comportamento di uno sia tendenzialmente più ansioso di quello dell’altro. Premesso che nessun fattore esterno compreso nel questionario, le cui domande spaziavano dall’ambiente scolastico al ruolo dei genitori, è stato univocamente indicato dal ZABAIONE

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campione analizzato come responsabile di uno stato d’agitazione, si possono avanzare due ipotesi per questo inaspettato risultato del sondaggio che, lo ricordiamo, non costituisce affatto un’analisi scientifica. La prima, la cosiddetta ipotesi ecologica, ha a che fare con la percezione dell’ambiente circostante del gruppo classe, la quale è in grado di influenzare quella dei singoli individui all’interno del gruppo e di acuire lo stato d’ansia di alcuni di essi più fragili dal punto di vista psichico. Nella sezione 1 questa percezione è evidentemente più orientata a elementi di insicurezza e di incapacità a fronteggiare le situazioni critiche, il che si traduce in ansia per alcuni soggetti all’interno della sezione. Tra l’altro, entrando nello specifi-

ATTUALITÀ

come una classe non certo scapestrata, ma dove il clima più disteso favorisce un rilassamento maggiore degli studenti, mentre viceversa quelli della quinta 2 avvertono la quinta 1 come una classe dove un clima più teso si unisce a un maggiore impulso nello studio. La seconda invece, che si fa forte del fatto che la disparità di individui con sintomi da ansia sia sorta in seno a due sezioni, tenta di identificare la causa in un aspetto che può essere simile tra le classi di una sezione e diverso da quelle di un’altra come, ad esempio, il corpo docenti. Infatti non bisogna dimenticare come l’ansia si alimenti anche della percezione di essere soli ad affrontare certe difficoltà e che, per contro, gli altri siano ostili. Dunque un corpo docenti più distaccato e meno incline all’empatia con la classe potrebbe acuire questa percezione. Nel complesso, il risultato così spaccato di questo sondaggio non sorprende: lo stato d’ansia è un dato piuttosto labile e non solo i suoi sintomi variano a seconda dell’individuo, ma anche in relazione a quanto questi è esposto a un ambiente che, sempre nella sua percezione, possa essere considerato ansiogeno. In generale è bene che ognuno prenda i dati del sondaggio non come un indice sicuro di un co e analizzando il caso delle due malessere diffuso, come magari si quinte, le classi che a parità di è inclini a fare se non si conosce anno presentano un divario mag- bene ciò che l’ansia vuol dire e ciò giore, conoscendo grosso modo i che implica, ma come un elemenrendimenti scolastici complessivi to di riflessione che merita un’atdi entrambe, si nota come l’ansia tenzione particolare non solo nel del gruppo, mantenuta entro certi mondo della scuola, ma nella solimiti, aumenti la prestazione del- cietà odierna. la classe. Questo corrisponde alla percezione che le due classi hanno l’una dell’altra: gli alunni della quinta 1 pensano alla quinta 2

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ATTUALITÀ

INTERVISTA A GIAN ANTONIO STELLA

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di DAVIDE ROSSI E FILIPPO SAVIO l suo libro La casta è stato un successo, come spiegare e interessare i giovani di oggi ai problemi della politica e della cosa pubblica? Il tema de La casta è quello di educare le nuove generazioni alla politica, diversa però da quella a cui siamo abituati. E aprire il giornale 10 anni dopo La casta e leggere che Antonio Razzi si lamenta del fatto che non sia stato inserito nelle liste per le prossime elezioni, nonostante essersi venduto a Berlusconi “come parlamentare”, e dica che hanno ragione i Pentastellati fa schifo. I politici come lui dovrebbero tornare a casa e non farsi più vedere. Perderli, per il Parlamento, deve essere soltanto una gioia a causa del loro comportamento. Considerata la sua esperienza da editorialista al Corriere della Sera, pensa che il passaggio da cartaceo a digitale nel modo di fare giornalismo possa comportare una perdita intrinseca di qualità? L’essere legati alla carta è un semplice romanticismo, perciò credo che non vi sarà alcuna perdita di qualità. Quello che invece è già cambiato è il modo di scrivere. Per esempio, se si va al British Museum si può trovare una pagina dell’Ulisse di James Joyce aperta, e su di essa si possono contare 56 correzioni. Se James Joyce avesse scritto a computer, non avendo limiti di spazio per le correzioni, avrebbe mai completato la sua opera? E attraverso le sue 8

correzioni è possibile capire cosa l’ha spinto a utilizzare una parola anziché un’altra, che ha influito sull’intero significato in particolare modo sull’intero passo. Dunque il passaggio dal cartaceo al digitale ha costretto anche ad avere una capacità di sintesi diversa: una volta, per far rientrare il giornale nel numero di pagine corretto, ci si trovava obbligati ad applicare dei tagli terribili ad alcuni articoli. Per concludere, oggi secondo me il livello generale dei giornali è più alto, seppure manchino le eccellenze che c’erano una volta.

rà. Quelli invece destinati a estinguersi sono i razzisti, poiché noi umani siamo nati per mescolarci, rendendoci sempre più simili tra di noi.

Crede che i giovani siano vittime più facili delle fake news in un mondo digitale? Purtroppo un po’ sì, poiché i giovani sono più curiosi e dunque più esposti ai pericoli che essa provoca, su Internet vi sono delle bufale incredibili. Però io ritengo che internet abbia una doppia valenza, come la dinamite: essa è indispensabile per fare un sacco Citando il titolo di un suo di cose, ma al contempo è anche libro, crede che i giovani di oggi pericolosa. abbiano ancora bisogno di inneCosa consiglierebbe a chi scare “un’eterna lotta contro l’alvolesse intraprendere la carriera tro” nonostante tutto quanto sia giornalistica? successo? Consiglio innanzitutto di stuTucidide narra che i Traci diare, facendo un buon liceo e una erano stati chiamati ad Atene per buona università. Poi è necessario fare una guerra a Siracusa, che approfondire gli argomenti che però finì prima del previsto: furopiù piacciono, e oltre a fare collano dunque congedati, e, quando borazioni come una volta, adesso domandarono quale compenso si devono anche acquisire tutte avrebbero ricevuto, gli Ateniesi quelle competenze che deve avere risposero che avrebbero potuto un giornalista. saccheggiare una città durante il ritorno. Dunque, giunti a Micalesso, a circa 60 km da Atene, oltre a depredare la città, fecero a pezzi alcuni giovani allievi. E questa strage richiama per molti versi la strage di Bertland, in cui furono uccisi dei bambini di una scuola elementare, avvenuta per mano di attentatori islamici qualche anno fa. La costante di tutte queste due stragi è “la guerra contro l’altro”, che sono convinto che continueFEBBRAIO 2018

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ATTUALITÀ

INTERVISTA A JUAN MARTIN GUEVARA

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A TU PER TU CON IL FRATELLO DI ERNESTO CHE GUEVARA

di Maria Cattano, LEA GIANNELLA, GIULIO PISTOLESI e Filippo Savio

ggi come ieri, ritiene che valga la pena di morire per un ideale? Beh, meglio non morire! In Argentina dicevamo “ vincere o morire per l’Argentina?”, e un amico diceva: “Vincere e con ferite lievi per l’Argentina”. Permettetemi di dirlo: meglio trionfare! Anche se lottando può andarti sia bene sia male, credo ancora oggi che valga la pena morire per un ideale.

a tramandare gli ideali di uguaglianza e libertà? Qui si tratta di due cose, no? Se c’è un impresario o un commerciante, questi cerca un buon prodotto da vendere, differentemente nessuno lo comprerebbe. Allora questo è un punto fermo: pare che l'immagine di mio fratello sia un buon prodotto, perché la gente lo vuole. La questione è: perché la gente lo vuole? La gente lo vuole perché lo immagina come un riferimento, lo percepisce in modi diCosa crede sia sopravvissuto versi come qualcosa di necessario oggi dell’operato di suo fratello? per ognuno. Allora per questo si Cosa, invece, si è perso? vestono con la maglietta, si tatuaSi è persa la sua vita, ma non si no. Dall’altro lato l’imperialismo e è perduto l’esempio, e questo è ciò il capitalismo hanno come obiettiche importa, e importa al popolo. vo banalizzarlo, volgarizzarlo, far sì Sopravvivono non solo le sue azio- che non sia altro che una maglietta ni o il suo pensiero, ma entrambe piuttosto che un esempio per i giole cose: il pensiero e l’azione. vani.

te ipotetica perché lui non è vivo. Allora, come rispondere? Io dico che se lui vivesse ancora l’America Latina sarebbe libera, sovrana, indipendente e socialista. Perché sempre è stato chiaro che questa idea avrebbe prevalso. Anche la risposta però è puramente ipotetica.

Pensa che l’esempio di suo Cosa direbbe Ernesto del fratello possa essere replicato mondo di oggi? nella società di oggi? Questa domanda è puramenLa replica deve rimanere come una specie di copia, ma non la fotocopia. Bensì l’esempio, ovvero la lotta per l’uguaglianza, la lotta per l’equità, la lotta perché il mondo sia realmente un modo umano e non un mondo mercantile, pieno di violenza. Questa lotta vale la pena di essere replicata, così deve essere. Cinquant’anni dopo il volto di suo fratello continua a figurare su calendari, magliette e bandiere. Pensa si tratti solo di una strumentalizzazione a scopo di lucro o che invece possa servire anche ZABAIONE

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AL PAR L’E INI ST AN ER I O

ATTUALITÀ

VIVERE E STUDIARE IN INDIA

UN PARINIANO AL COLLEGIO DEL MONDO UNITO di raffaele di tria

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ari Pariniani, rieccomi su Zabaione, ancora dall’India. Sunto breve: da un anno e mezzo studio al Collegio del Mondo Unito in India, un collegio internazionale parte di un gruppo di 17 basato su valori quali il dialogo interculturale e la celebrazione della differenza. Ragazzi da tutto il mondo sono selezionati sulla base del merito, e la maggior parte riceve borse di studio. Quando mi viene chieste quali sono le differenze tra qui e l’Italia, tra come è la scuola qui e il Parini, è molto difficile dare una risposta breve. La differenza più grande è che mentre in Italia il Parini era solo una parte della mia vita, qui il collegio è tutto. I tuoi amici sono le persone con cui mangi, passi i pomeriggi, le serate, le lezioni, fai sport e ogni altro tipo di attività. Il chiaro vantaggio è che la profondità delle relazioni aumenta in maniera espo-

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nenziale. Il più grande svantaggio è che, arrivato a più di tre quarti della mia esperienza, non avete idea di quanto vorrei conoscere persone nuove e fare esperienze diverse. Però, nonostante tutto diventi sempre più routine, il mio entusiasmo rimane alto. Credo ancora che sia un’esperienza che mi ha cambiato la vita per sempre. Questo perché qui, come in Italia, l’amministrazione mette il nostro ‘learning’ (un termine un po’ vago per dire educazione, istruzione e apprendimento) al primo posto. Ma a differenza dell’Italia qui sono disponibili i fondi per mettere in pratica le idee e non ci sono scogli burocratici. Per esempio, ci sono fondi per avere due addetti ai laboratori a tempo pieno, per tre persone che lavorano solo alle attività extracurriculari, e così via. Questa esperienza è però resa davvero unica dalle persone con cui la condivido, che sono 220, da

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82 nazioni. Grazie a loro, sono stato esposto a tematiche che in Italia, in quanto paese a grandissima maggioranza bianca, mi erano largamente sconosciute, come l’impatto della colonizzazione o il razzismo culturale. Ciò non vuol dire che in Italia non si parli di temi di questo tipo, ma che qui il dialogo è arricchito da persone che li hanno vissuti sulla loro pelle e che sono portatrici di opinioni molto forti. Questo non significa che qui passiamo tutto il nostro tempo ad avere conversazioni profonde ed intellettuali, anzi, qui il ‘dramma’ è molto, molto intenso, perché vivendo insieme tutti sono bene o male amici di tutti. Dunque, per esempio, se in Italia riusciresti a evitare di vedere il tuo ex ogni giorno, qui lo vedresti a colazione, a lezione, a pranzo e a cena. Tutto questo rende questa esperienza molto intensa: tutti crollano, prima o poi, per una ragione o l’altra. Però anche questo è parte del processo di crescita che si attraversa in collegio, che comporta felicità ed entusiasmo, ma anche insuccessi. Spero che questo riassunto breve e un po’ confusionario vi abbia reso più chiara la mia esperienza. Può darsi che i miei toni non sembrino tanto entusiasti quanto lo fossero l’anno scorso, ma è ancora un’esperienza che consiglierei a chiunque sia motivato e curioso. Non esitate a contattarmi su Facebook, o a curiosare sul mio blog, uwcitasia.wordpress.com. Un abbraccio a tutti!

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SVAGO

LA GUERRA DEI MEMES

PARINI.LICEO VS PARINIMEMEGANG: DOPPIA INTERVISTA

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erché hai aperto la pagina? Parini.liceo: Faccio memes ormai da 3 anni, ma li ho sempre tenuti sul telefono senza mai mostrarli a nessuno. Ai miei memes rideva solo mia madre (e non sempre), così sono andato alla ricerca di un pubblico più vasto e vario. Dopo molte avventure e lunghi pellegrinaggi ho finalmente creato parini.liceo. Pa r i n i memegang: Diciamo che mi sono solo evoluto, passando dall’inviarli al gruppo WhatsApp della classe a una pagina Instagram, con lo scopo di arrivare a più persone. Da dove prendi le idee per i memes? PL: In genere non mi sforzo di farmi venire idee, lascio che la musa dei memes mi parli; a quel punto ne produco anche 10 in una sola volta. PMG: Le idee per i memes sono sempre tante, troppe. C’è tanta gente bizzarra, per esempio quelli che bagno la piadina con banconote da 20 Euro, su cui scherzare e anche i professori non scherzano, avete mai visto il Coccia arrivare in anticipo o la Forni sorridere?

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Cosa ne pensi del fatto che il Parini stia diventando sempre più social e del fatto che sempre più gente crei pagine su Facebook ed Instagram? PL: Dall’alto della mia veranda età di 15 anni e grazie alla mia lunga esperienza di addirittura 2 anni qui al Parini posso dire che la nostra scuola è sempre stata meno social rispetto ad altre, il cambiamento è arrivato quest’anno e pen-

so sia positivo, concorrenza esclusa! PMG: Penso che sia una cosa positiva, gli studenti hanno la possibilità di ridere nella pausa tra una versione e l’altra per cose che nessun altro a Milano potrebbe capire.

PMG: La mia pagina è migliore dell’altra perché non è seguita solo dal pariniano medio, ma anche soprattutto da persone folli, perché a me non verrebbe mai in mente di seguire una pagina che fa memes di così discutibile gusto per un’idea per altro non originale. Ti aspettavi tutto questo seguito? A cosa pensi sia dovuto? PL: Molto sinceramente, sì e se non me lo fossi aspettato avrei smesso subito. Ogni mio meme è intriso del mio sangue e sudore, e credo che questo si noti e sia il motivo del mio successo. P M G : Non saprei come ringraziarvi per questo successo, e pensare che fino a poco tempo fa ero solo un ragazzo con le sue cuffie e il suo computer pronto a registrare il suo gameplay e ora… sono SodduJ!

C’è un particolare obiettivo a cui aspiri arrivare? PM: La maturità, si spera. Perché la tua pagina è miPMG: Raggiungere una pogliore dell’altra? polarità tale da essere seguiti pure PL: In questo mondo ci sono dagli studenti del Tito Livio. prede e predatori, ogni preda avrà sempre un suo predatore e non potrà prevalere su questo, tra me e parinimemegang io sono il predatore ovviamente.

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SVAGO

UN POETA AL PARINI

"L’UNIVERSO DI TRAVERSO" DI NICOLÒ VERNAGLIONE

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di CECILIA ALBANESE ’Universo di Traverso è la prima raccolta di poesie del pariniano Nicolò Vernaglione, il quale attraverso queste pagine ci propone una sua personale visione del mondo. Dal punto di vista grafico il libro è in alcuni punti illustrato con originali calligrammi e disegni più o meno colorati che stimolano la curiosità del lettore e rendono il volume piacevole da sfogliare. Composte in versi liberi, le sue poesie evocano immagini suggestive esaltate dall’alternanza di termini ricercati e parole di uso quotidiano, che trasmettono rispettivamente pensieri accuratamente ragionati e sensazioni intuitive. Le espressioni scelte da Nicolò hanno un’importante funzione non solo per il loro significato intrinseco ma anche per l’effetto che producono nel lettore, per le sensazioni che riescono a regalargli. Tra queste righe possiamo ritrovare molteplici figure retoriche, quali assonanze e consonanze varie che, accompagnate da allitterazioni, conferiscono ritmo e musicalità all’insieme dei versi. Catturato dalla poesia, il lettore riesce a vedere la realtà attraverso gli occhi dell’autore, trovandosi come dinnanzi a un quadro, che mostra a chi lo guarda un’immagine precisa, ma ne lascia libera l’interpretazione. A fronte di una consapevolezza pessimistica delle sofferenze e paure che caratterizzano l’esistenza giovanile, rimangono comunque lo stupore e la meraviglia per le piccole cose, che ci trasmettono un 12

gusto per la vita e una possibile ra- nista un cavaliere. Che cosa rappresenta per te questa figura? gione di speranza. Il personaggio illustrato si Come mai tu, a soli 16 anni, chiama Lelmo ed è un cavaliere che hai scelto di esprimere le tue idee vive insieme ai suoi amici animali e i tuoi sentimenti attraverso la della foresta. La sua figura antica crea un forte contrasto con il tempo poesia? Perché la poesia è un modo moderno in cui sono ambientate le fine e immaginario di esprimersi, è scene. Lelmo non solo è l'interloil mezzo più puro e cristallino per cutore cui mi rivolgo nelle vignette, ma è anche il loro principio, un trasmettere le proprie emozioni. po' come la valigetta in Pulp fiction. Per quale ragione hai deciso Simboleggia la ragione, il pensiero: di rendere pubblici i tuoi pensie- lui è il maestro e i suoi amici sono gli alunni. Ho scelto questa figura ri? Non ho mai pensato di scrive- di cavaliere anche perché è timido re per pubblicare, componevo per e indossa l’elmo per nascondersi. amore della scrittura, per esprimere me stesso. Durante una festa a scuola circa due anni fa la curatrice de L’universo di traverso, già in contatto con i miei scritti dalle elementari, mi propose di raccogliere le mie poesie.

Che emozioni hai provato la prima volta che hai tenuto in mano il tuo libro? Ho provato una sensazione appagante nel vedere il mio libro finalmente in formato cartaceo. Sono estremamente soddisfatto: ora posso essere considerato un Qual è il significato del titolo poeta. del tuo libro L’universo di traverso? Il titolo è tratto da una poesia del volume, è una mia personale concezione dell'universo: mi piace andare oltre ciò che si vede, osservare le cose “di traverso”, non in maniera convenzionale, da un mio punto di vista diverso da quello degli altri. La prospettiva cambia anche in ragione del proprio stato d’animo: l'universo si presenta di traverso in una giornata avversa. Il libro presenta alcune vignette che hanno come protagoFEBBRAIO 2018

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LA VETRINA DEI TALENT INTERVISTA A ENRICO NIGIOTTI

di giorgio colombo E GIULIo pistolesi da Sanremo

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Il mondo dei talent è molto discusso. Tu hai partecipato ad Amici, a Sanremo nella sezione “Nuove proposte” e X Factor arrivando sul podio. In che misura pensi che show come questi possano essere utili a un ragazzo che vuole intraprendere la carriera da artista? Oggi come oggi i talent rapCome andavi a scuola? presentano la gavetta, a prescindeIo ho fatto il classico, ma non re da ciò che la gente ne dice: chi si è che abbia dato delle grandi soddi- schiera contro i Talent alla fine va a sfazioni: nella versione di greco di farci il giudice. maturità ho preso 4/15. La gente ormai sa che i talent Mi sono invece dedicato fin da sono una vetrina d’esposizione e se piccolo alla chitarra che è stata sem- uno vuole fare il cantante si deve pre un mezzo per andare incontro ai esporre il più possibile. È come con miei genitori. Ho iniziato a suonarla da piccolino, a 13 anni, mentre le prime canzoni le ho scritte a 18-19 anni. Ora questo è il mio lavoro. urante la settimana del Festival di Sanremo abbiamo intervistato Enrico Nigiotti, cantautore, chitarrista e ex concorrente di Amici, Sanremo (nella sezione nuove proposte) e terzo classificato a X Factor 11. Ecco cosa ci ha raccontato.

i negozi: non esiste la vetrina giusta, la vetrina sbagliata e la vetrina fighetta. L’importante è esporre la propria merce. Poi chi vuole entra nel negozio e compra. Quando si parla di talent a volta si confonde fra popolare e squallido: questo è un errore da non fare. Quali cantautori inseriresti in una playlist da fare ascoltare a un ragazzo che poco conosce la musica italiana? Luigi Tenco, Vasco Rossi, Ivano Fossati e per stare sul moderno ci metto dentro anche Gianluca Grignani che secondo me è molto valido.

Fare il cantautore: cosa vuol dire trasformare una passione in un lavoro? Fare il cantautore come lavoro vuol dire che non puoi decidere quando scrivere canzoni, che devi tutti i giorni prendere la chitarra in mano, che devi provare tutto il giorno quando si avvicina uno spettacolo. Non ho sempre fatto questo, quando ho avuto momenti di difficoltà sono stato anni con mio nonno in campagna: ho imparato tanto da lui. Quello che ho ricevuto adesso è come la raccolta dopo la semina: sono felice e soddisfatto, mi sento un lavoratore. ZABAIONE

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RECENSIONI-FILM

dI GIULIA CAPPATO e MARIA CATTANO

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CHIAMAMI COL TUO NOME

hiamami col tuo nome è un film di Luca Guadagnino, ambientato nel 1983 in un paesino del nord Italia. Elio (Thimotée Chalamet) è un ragazzo di diciassette anni che passa le sue giornate a suonare il piano e ad adattarne le melodie per la chitarra, la sua famiglia ogni anno ospita studenti da tutte le parti del mondo, e questa volta tocca a Oliver (Armie Hammer), un ventiquattrenne americano. In Elio inizia subito a muoversi qualcosa, un inconscio desiderio di piacere a Oliver, ma anche la paura di piacergli troppo e forse anche il timore che a lui stia troppo a cuore l’ospite del padre. Così tra le prime esperienze con le ragazze, tra le gite nei boschi a caccia di ruscelli e tra le biciclettate in città, inizia a nascere una forte amicizia, e forse qualcosa di più. Sulla scia dell’Heptaméron, una raccolta di storie francese che la madre legge e traduce per il marito e il figlio, e sulla scia della continua domanda se dire quello che si prova o morire, Elio rivela, in un gioco di sottintesi e piccoli accenni, i suoi sentimenti per Oliver. Così i due si conoscono nei momenti di intimità risicati e nel dovere di tenere la cosa segreta, ed è qui che si spiega il titolo del film: i due si chiamano col nome dell’altro, come se fossero la stessa persona e l’altro insieme secondo l’antico modello dell’amore greco. Tuttavia la paura di Elio dei propri sentimenti è grande e lui si trova straziato per la cosa più bella che gli sia mai successa, e che può durare solo il tempo di un’estate. (Giulia Cappato)

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MAZE RUNNER

a maggior parte dei film tratti dai libri non sono per nulla fedeli alla trama originale, in questo caso é stato superato il limite. Già dal film precedente si poteva notare come le due storie prendessero strade divergenti; Maze Runner-la Rivelazione è il colpo di grazia a questa saga di cui tutti i film sono deludenti. Come nel libro, il genere è distopico: un virus inarrestabile sta invadendo il mondo immaginario, e i valorosi protagonisti sono costretti a combattere la C.A.T.T.I.V.O., la grande associazione antagonista che fa pericolosi esperimenti sugli immuni alla disperata e vana ricerca di una cura. Purtroppo, peró, per gran parte la storia del film corre su un binario diverso da quello del libro. Tutte le scene principali, che nei libri sono intense e trasmettono determinati messaggi di amicizia, amore o altri sentimenti nobili, sono state stravolte nella riproduzione cinematografica. Devo invece dire che la performance degli attori è soddisfacente: nelle suddette scene principali riescono a trasmettere la forza del momento, pur essendo distante dal libro. Prendendolo come film a sé stante, lo considero fatto bene: gli effetti speciali sono spettacolari, la trama avvincente e dettagliata. L'unica pecca è che a noi fan dei libri della saga ha lasciato con l'amaro in bocca, perciò lo consiglio solamente agli appassionati del genere distopico che desiderano vedere un bel film senza leggersi cinquecento pagine in precedenza. (Maria Cattano)

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RECENSIONI-MOSTRE

di emma orsenigo E STELLA TORCHIO

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FRIDA. OLTRE IL MITO

rima di questa mostra, conoscevo solo superficialmente Frida Kahlo, ora invece posso dire che su questa artista mi si è aperto un mondo. Le tele esposte, più o meno famose, mostrano l’evoluzione dell’artista nel tempo: dai ritratti di amici e parenti agli autoritratti, dai soggetti antropomorfi alle nature morte. Insieme a queste, si possono vedere alcune lettere dell’artista: ho apprezzato questa idea perché mi ha fatto capire che tipo fosse Frida. Raramente, infatti, ci si aspetta che qualcuno di straordinario possa provare le emozioni di una persona qualsiasi e capirlo mi ha aiutato a comprendere meglio i suoi dipinti. Il soggetto è il corpo della pittrice, devastato da un terribile incidente, a cui si uniscono elementi mitologici e naturali del Messico: Frida Kahlo era legatissima al suo paese d’origine, tanto da renderlo un tratto distintivo dei suoi dipinti. Dipingendo la sua agonia, attraverso allegorie cupe ed espressive, interpretava il corpo femminile come nessuno aveva fatto prima. Ne è un esempio emblematico il quadro Il cervo ferito. Anche il marito, Rivera, per il quale provava un amore quasi ossessivo, fu soggetto dei suoi quadri. In comune hanno tutti il senso di disagio che creano nello spettatore, a causa della loro assenza di filtri. Sono disponibili, a pagamento, delle audio guide, ma ci si può orientare bene anche senza. E’ una mostra da vedere, perché dà un ritratto esauriente di questa artista, mostrando e valorizzando ogni elemento a sua disposizione. (Emma Orsenigo)

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CHE GUEVARA. TU Y TODOS

olitamente, quando si visita una mostra, può capitare di annoiarsi, ma non dovresti perderti l’occasione di cambiare idea. Tu y todos è un insieme di discorsi, di poesie, di fotografie, di lettere che raccontano in ordine cronologico la vita del Che con un sottofondo di musica ed effetti sonori. Scoprirai il suo coraggio nelle battaglie come anche il suo amore per la famiglia, il titolo della mostra è infatti il nome di una poesia che scrisse per la moglie, poco prima della partenza per la Bolivia. Si vogliono mettere in risalto anche gli aspetti più intimi del Che, per farlo conoscere come uomo, e non solo come simbolo di rivoluzione. Viene fatto con un’esposizione che ti coinvolge fino all’ultima parola; entrerai in tre spazi dedicati alla sua vita prima della rivoluzione cubana e a quella da rivoluzionario. Il più coinvolgente è, a mio parere, la seconda stanza; lì puoi seguire in ordine cronologico le tappe più importanti della rivoluzione, alternate a video di discorsi in cubano e ad accadimenti contemporanei, seguendo le pareti della stanza in senso orario. Nel mezzo della sala invece vi sono altri tre spazi dove vengono riprodotti filmati sui fatti più importanti, da una prospettiva più intima. L’esposizione mi ha molto colpita sia per la chiarezza e per l’abbondanza di contenuti, sia più materialmente per l’ottimo utilizzo degli spazi che possono solamente avvalorare questa esposizione. La mostra non è permanente, sarà aperta solo fino al primo aprile, perciò sbrigati a visitarla! (Stella Torchio)

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ZABAIONE SPECIALE DI NARRATIVA

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e ti appassiona scrivere racconti, poesie o qualunque altro tipo di componimenti escluda l’articolo di giornale, questa è la tua occasione! Invia i tuoi lavori alla redazione di Zabaione entro il 31 marzo (trovi la nostra mail in quarta di copertina) e potrai far parte di un nuovo numero che stiamo elaborando, il nostro speciale di narrativa! Vi aspettiamo numerosi!

ZABAOROSCOPO ARIETE

Passate il vostro tempo a piangervi addosso perché sia il karma sia il fattorino delle pizze sia Deliveroo ci stanno mettendo troppo ad arrivare? Suvvia, la soluzione esiste e si chiama Tide Pod. Se non vi piace l’idea di mangiare detersivo, credo che un episodio su Netflix andrà comunque benissimo.

TORO

Anche se è gennaio riuscite a tenere i nervi saldi non farvi sommergere dallo stress per lo studio. Anche perché non studiate affatto, quindi come potrebbe andare male?

di francesca romano

di combattere. Non vede l’ora di scendere sul campo di battaglia e Se il vostro obiettivo è farvi ac- sbaragliare le fila avversarie. Non cettare dai vostri compagni, le preoccupatevi, lo faranno fuori sustelle consigliano di non manda- bito. re quell'audio di 10 minuti in cui spiegate i vantaggi del veganesimo CAPRICORNO sul gruppo di classe il sabato sera. Vorreste trovare un lavoro che Sul serio, non sto scherzando, non spezzi la routine ma non avete idea fatelo. di che cosa fare per trovarlo? “Caespiatorio” è l'espressione che VERGINE pro stavate cercando. Malaussène doA forza di “oh well, whatever, necet. vermind” avete raggiunto il Nirvana.

LEONE

BILANCIA

ACQUARIO

Vi sentite pronti a realizzare i vostri sogni nel cassetto. Vi sentite pronti ad aprire la porta di camera vostra verso nuove frontiere. E allora è giunto il momento di riaprire lo scantinato e creare il vostro laboratorio personale di metanfetamine con quel vecchio kit del “Piccolo chimico”!

La vita potrà anche essere un apeBisogna affrontare i problemi a te- ritivo in attesa della morte, ma la sta alta, non ci si deve tirare indie- mossa è tirare le cuoia prima di patro davanti a ogni difficoltà, e se ci gare il conto. sono riusciti quelli che non apprezPESCI zano i dank memes, ci riuscirete Se siete un po' giù di morale una anche voi. complicata congiunzione astrale a 4 anni luce da Venere consiglia un SCORPIONE rewatch di Shrek e un bel bicchiere Dite “no” al greco e “sì” all'aesthe- di Moscow Mule. Bisous! tic. Per sembrare teenagers degli anni '80 in fondo basta poco, non credete.

La vostra esistenza è come un haiku: non ha senso.

Il guerriero che è in voi si è finalmente risvegliato e ha tanta voglia

GEMELLI

CANCRO

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SAGITTARIO

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di RICCARDO VARINI

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ORIZZONTALI 1. L'ultimo giorno della settimana. - 8. Solitamente si perde quello del discorso. - 12. È sia una divinità, sia un cantante. - 13. Tessuto ricavato dagli ovini. - 15. Applicazione in cui il videogiocatore è il manager di una squadra di calcio. - 16. Liquido giallo-verde prodotto nel fegato. - 17. Il "se" inglese. - 18. Non è l'ulna . - 20. Il nome del Ragionier Fantozzi. - 21. Un conoscente di Tizio e Sempronio. - 22. Le prime del Libano. - 23. Il capo e la coda della testa. - 24. Il più conosciuto è "in China". - 25. La seconda singolare dell'indicativo presente di sforare. - 27. Tritolo in breve. 28. La prima persona singolare del passato remoto di deridere. - 30. Il centro di una riga. - 31. Le vocali in andò. - 32. Le iniziali della Ross. - 33. Il centro dell'uovo. - 34. Lo è il perone. - 36. Creare in latino. - 37. Con l'ablativo indica il complemento d'agente. - 39. Totale in breve. - 40. Oh my god!. - 41. Respiri affannosi. - 42. Un industria italiana che produce abbigliamento tecnico-sportivo. - 43. Al centro dell' Arcadia. - 44. Il ma di Cicerone VERTICALI 1. Colui che esordisce in qualcosa. - 2. Un ingrediente della marinara. - 3. Sinonimo di Porto. - 4. Esercizi in breve. - 5. Poema epico attribuito ad Omero. - 6. Prof di inglese icona storica del Parini. - 7. La prima metà dell'anno. - 9. Elemento chimico numero 53. - 10. Langelier Saturation Index. - 11. I gemelli non eterozigoti. - 14. Al centro di ogni mare. - 19. Nome di un prof di scienze del Parini. - 21. Sedia in milanese. - 25. Una forza armata nazista. - 26. Risotto in dialetto milanese. - 29. Il nome della nuova compagna del tronista Luca Onestini. - 32. Tracce, impronte. - 35. Le prime tre persone del congiuntivo presente di stare. - 36. È impavido. - 38. Il letto inglese. - 41. Un altro modo per dire et o atque

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TROVA LE DIFFERENZE

Bagno dei docenti al secondo piano

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Bagno degli studenti al terzo piano


CACCIA AL PROFESSORE

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di francesca romano e davide rossi iao a tutti Pariniani! Dopo che Giulia Sciarra di III F ha riconosciuto la professoressa Maletta

e il professor Passaniti, Caccia al professore torna anche questa volta! Come al solito, il primo a inviare i nomi corretti alla mail pa-

rini.zabaione@gmail.com vincerĂ un buono di 5 euro da spendere al bar della scuola. Che la caccia abbia inizio!


SOLUZIONI D E B U T T A N T E 5

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M O L O P T R C O R 8 7 1 4 2 5 9

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E N S 16 E C M A D R E G A 3 4 9 2 5 6 7 3 8 9 6 1 2 7

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I C L A I F A I D E E R O O P A 56 C 1 4 3 5 7 2 8 9 6

I V A N A

A N A R O O S S 43 B E D

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CONTATTATECI! sito: https://zabaioneparini.squarespace.com/ e-mail: parini.zabaione@gmail.com INSTAGRAM: ZABAIONE.LICEOPARINI facebook: www.facebook.com/zabaione.parini ISSUU: https://issuu.com/zabaione_liceoparini youtube: www.youtube.com/user/ZabaioneParini DIRETTORE: GIULIO PISTOLESI (5B) VICEDIRETTORE: GIORGIO COLOMBO (5B) CAPOREDATTORI: FILIPPO SAVIO (3G) ATTUALITÀ, DAVIDE ROSSI (3G) svago RESPONSABILE WEB: lUIGI lorenzoni (2c) REDATTORI E COLLABORATORI: CECILIA ALBANESE (2N), ALICE ALESSANDRI (5B), althea barrese (5b), PIETRO CAMUSSI (1B), GIULIA CAPPATO (2N), GIULIA CASENTINI (2L), MARIA CATTANO (1H), mattia colombo (5b), angela de jaegher (4a), ruth demichelis (2b), ELENA GALVANI (2N), giulia gennari (1h), GIORGIA HEFFLER (2F), VIKTOR LINDHOLM (1D), LUIGI LORENZONI (2C), anna lunghi (5b), CHIARA MALAPONTI (5B), FEDERICO MANTACI (2N), DANIELE MUSATTI (1D), MAIA MUTTI (1g), AURORA NEGRETTI (5C), EMMA ORSENIGO (2L), MATTIA PELLIZZARI (2B), CAMILLA PIOVANI (2F), RICCARDO PUZZIFERRI (1B), FRANCESCA ROMANO (4A), CHIARA TEDESCO (4A), giulia valli (ib), RICCARDO VARINI (1L) IMPAGINATore: Federico mantaci (2n) Copertina: simone molinarI (5d)


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