Zabaione_Gennaio '19

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ZABAIONE NUMERO 4

Anno xiii

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

ALL'INTERNO MATURITÀ 2019 DISOBBEDIENZA CIVILE INTERVISTA MARCO TRAVAGLIO

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EDITORIALE

MATURITÀ RIFORMATA: NE AVEVAMO BISOGNO?

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inalmente il MIUR si è sbottonato riguardo al nuovo Esame di Stato. Seppur tra alcune omissioni e incomprensioni, e una comunicazione agli studenti e ai professori tardiva, sono emersi i dettagli di quella che a partire da giugno 2019 sarà la nuova Maturità. Per essere ammessi all’esame dovremo conseguire la sufficienza in tutte le discipline, condotta compresa, mentre le prove INVALSI e l’Alternanza non rientreranno nei criteri d’ammissione prima del 2020. I crediti scolastici, come noto, influiranno sul voto finale molto più degli anni scorsi: il tetto massimo sarà di 40 punti nell’arco del triennio. Una mossa il cui unico e inequivocabile obiettivo è quello di premiare la costanza. Nemmeno la prima prova si è sottratta al riformismo. Sempre scritta, potrà essere di tre tipi: analisi e interpretazione di un testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo e riflessione critica di carattere espositivoargomentativo su temi di attualità. Per quanto riguarda il secondo e il terzo tipo, l’argomento potrà essere di carattere artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale. Nel primo paragrafo di questo editoriale mi sono permesso di criticare i metodi comunicativi del MIUR e, nel farlo, pensavo in particolare alla seconda prova. Nel caso del Liceo Classico sappiamo da po2

che settimane che sarà una prova mista di latino e greco. Quest’anno la prima parte consisterà in una versione latina contestualizzata di dieci righe, la seconda si configurerà come un testo greco, tradotto in italiano, seguito da domande inerenti alla comprensione/interpretazione, l’analisi linguistico-stilistica e la letteratura. L’argomento, a fini di confronto, sarà simile per entrambe le “versioni”. Comunicata a soli cinque mesi dall’Esame di Stato, questa modifica non tiene minimamente conto della realtà scolastica: una didattica che prepari a questo genere di prova non esiste, e nessuno si è mai esercitato in questa direzione. In un contesto in cui le riforme sono frequenti trovare una coerenza tra esse, specialmente se ideate da esecutivi differenti, è difficile. Senza entrare nel merito della legittimità o meno di dover riformare a tutti i costi, alcune domande sono concesse: qual è lo scopo dell’Esame di Stato? Deve limitarsi a valutare le competenze, o deve saggiare anche la capacità dei futuri cittadini di riflettere, fare ricerca, elaborare ed esercitare il pensiero critico? Fino all’anno scorso queste competenze trovavano la loro realizzazione nella famosa tesina. Peccato sia stata abolita e maldestramente sostituita da un colloquio – di cui parlerò tra poco – e da una presentazione del proprio percorso di Alternanza che, in molti casi, costituisce un’esperienza frammentata e di cui non si comprende il sen-

di FILIPPO SAVIO so. Un progetto, l’Alternanza, che spesso, complice lo scarso coinvolgimento delle realtà lavorative, si è dimostrata grandiosa negli intenti, ma monca nei fatti. Ma il meglio deve ancora venire. Entro il 15 maggio ogni consiglio delle classi quinte predisporrà, in base all’attività curricolare ed extracurricolare svolta, i possibili argomenti del colloquio orale, che saranno poi inseriti in delle buste. Dunque, l’esaminato/a procederà scegliendo una di tre buste, ovviamente chiuse. Una volta aperta, conoscerà l’argomento del suo colloquio orale. Pare profetico un monologo del 2015 di Maurizio Crozza in cui affermava che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla botta di culo”.

SOMMARIO TRA GIORNALISMO PAG. 3 E POLITICA

DECRETO SICUREZZA: pag. 5 COS'è E COSA SIGNIFICA DISOBBEDIENZA CIVILE: PAG. 6 CHE COSA VUO DIRE? VIAGGIO AI CONFINI pag. 7 DEL MONDO RECENSIONI-FILM PAG. 9 RECENSIONI-MOSTRE PAG. 10 ZABAOROSCOPO PAG. 11 CACCIA AL PROFESSORE pag. 11 ZABAENIGMISTICA PAG. 12

Gennaio 2019 Anno xiii

Numero iv ZABAIONE


ATTUALITÀ

TRA GIORNALISMO E POLITICA

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INTERVISTA A MARCO TRAVAGLIO

di cecilia albanese e FIlippo savio

luogo comune dire che i giovani non leggano il giornale. Cosa ne pensa? A cosa crede sia dovuto? Ritiene che questo determini una mancanza di informazione nelle nuove generazioni? Non sarei così tranchant, ci sono anche fonti alternative alla carta stampata. Può essere, anzi sicuramente è così, che i giovani non abbiano più l’abitudine che avevano i loro genitori di andare in edicola a comprare il giornale, preferiscono servirsi di tablet o smartphone. Ciò non esclude che con questi mezzi si aprano a qualche testata giornalistica che ha anche proiezioni sulla carta stampata, in molti leggono Il Fatto Quotidiano in versione pdf. Non generalizzerei, certamente l’esplosione del web ha creato la convinzione, a mio parere in gran parte infondata, che si possa fare a meno del giornalismo tradizionale, professionale e retribuito.

ste notizie? Che sostanza hanno? Che valore hanno? Tutto ciò che è analisi e approfondimento non lo si trova online, lo si trova sulla carta stampata o sulle proiezioni pdf. Lo si trova nel giornalismo tradizionale che discute, si documenta e che inevitabilmente si fa pagare. Per avere tutto gratis si diventa troppo superficiali, si perde la memoria storica.

A cosa porterà, sul lungo periodo, lo stravolgimento della politica - intesa come binomio destra sinistra - a cui si è assistito il 4 marzo? Quella non era politica, era un teatrino abbastanza pietoso per milioni di allocchi, che quando andavano a votare credevano di poter scegliere tra la destra e la sinistra. Poi, qualunque Governo andasse su, più o meno faceva quello che aveva fatto il precedente: se il primo non era riuscito a compleCome pensa si possano in- tare le porcherie, lo faceva quello centivare i giovani a leggere il successivo. Era come una roulette giornale e ad acquisire quindi dove, qualunque colore uscisse, una maggiore consapevolezza di vinceva sempre il banco, e riusciva ciò che accade nel mondo? ad acchiappare il maggior numero Secondo me alla lunga, se di elettori possibile proprio illusono intelligenti, si renderanno dendoli che da una parte ci fosse conto che avere le informazioni la destra e dall’altra la sinistra, ma spot, sul tablet, in tempo reale non hanno fatto tutti le stesse cose per corrisponde sempre ad avere più 25 anni. informazione. Ora, con l’arrivo di un terzo Molte volte online veniamo a polo, i Cinque Stelle, l’asse è salsapere con qualche ora di anticipo tato: è salito in cima all’indice di ciò che avremmo poi visto al tele- gradimento degli elettori italiani giornale, ma come si situano que- un movimento che sfugge all’asse ZABAIONE

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destra-sinistra, che finalmente ha spostato la dialettica politica sul vero asse, che è quello che da una parte ha l’establishment, dall’altra l’anti-establishment, che da una parte ha le élites, dall’altra gli antiélites, da una parte ha i piani alti, dall’altra quelli bassi, da una parte ha i centri, dall’altra le periferie, da una parte ha i privilegiati, dall’altra i disagiati. Questo è il vero asse che non c’entra più nulla con la destra e con la sinistra, ma che riguarda semplicemente gli inclusi e gli esclusi. Io credo che questa sia stata una grande operazione verità: finalmente è caduta la maschera la sistema, finalmente si è scoperto che destra e sinistra erano le facce della stessa medaglia. Lei viene spesso accusato di fare giornalismo faziosamente, crede si possa fare informazione in modo del tutto oggettivo? Fazioso è un'accusa infondata e ridicola: il termine significa infatti rappresentare una fazione, un punto di vista. Io rappresento esclusivamente il mio punto di vista proprio perché ho la fortuna di non avere nessuno che mi dia ordini, e se qualcuno me li dà sono in grado di respingerli e disattenderli. È capitato, tuttavia, di vederla associata a determinati colori politici. Questa è la cosa più divertente, perché con il passare degli anni 3


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le associazioni e le etichettature sono cambiate molto. È difficile far capire a tutti che tu sei una persona libera e che usi come bussola il tuo punto di vista. Purtroppo, viviamo in una società talmente infestata da servi e da padroni, che è difficile far capire che c’è qualcuno che non è né servo né padrone. Tutti tendono a pensare che anche gli altri facciano come fanno loro. Come dice il proverbio latino: "Omnia munda mundis" (ndr: tutto è puro per i puri), ma vale anche il contrario. Chi è sporco fa fatica ad accettare l'idea che esista qualcuno pulito. Io mi diverto molto quando mi affibbiano etichette e appartenenze, spesso in contraddizione l'una con l'altra. Dicono che sono il portavoce delle procure e dei tribunali, poi vengo querelato o attaccato da magistrati o magari li critico e allora divento "garantista" (una parola che non ha alcun senso, per come viene usata in Italia). Lavoro con Montanelli e sono di destra, poi attacco Berlusconi per i suoi conflitti d'interessi e i suoi crimini e allora vuol dire che mi sono convertito alla sinistra, poi però critico la sinistra e allora torno di destra, anzi direttamente fascista. Una volta dico di aver votato 22 anni fa, in uno dei due rami del Parlamento, la Lega per gratitudine a Bossi che aveva rovesciato il primo governo Berlusconi, e allora divento leghista. Poi però Bossi e Salvini mi fanno raffiche di querele, allora torno di sinistra, anzi della sinistra radicale, anzi dirigo il giornale di Di Pietro, anzi di Ingroia, poi mi hanno pure detto che ero renziano perché apprezzavo Renzi quando non aveva ancora iniziato a fare il contrario di quel che prometteva, e ultimamente dicono che il Fatto è il giornale dei 5Stelle, ma 4

anche un po' della Lega. La verità è che io non sono di nessuno, chiunque cerchi di acchiapparmi o mettermi il sale sulla coda non ci riesce proprio perché me ne fotto di tutto e di tutti. Se qualche partito, o politico, o governo fa cose che condivido e che magari chiedo da venti o da trent’anni, è ovvio che gli faccio un applauso. l'ho fatto con Minniti quando ha preso di petto la questione dei migranti e delle Ong, l'ho rifatto quando i 5Stelle hanno varato una legge anticorruzione che aspettavamo da Mani Pulite. E continuerò a farlo: cioè a giudicare i politici non da ciò che sono o dicono di essere, ma da ciò che fanno. Il mio punto di vista è il mio unico punto di riferimento, criticassero il mio punto di vista, purché non mi attribuiscano punti di vista altrui, perché io non ho nessuno che mi può imporre il suo.

po di giornalisti che volevano fare i giornalisti e basta, senza prendere ordini da banche, costruttori, palazzinari, finti editori in conflitto di interessi. Abbiamo messo su un giornale che si fonda proprio sul fabbisogno di una parte dell’opinione pubblica di un tipo di informazione libera e senza aggettivi: che dà le notizie senza preoccuparsi del cui prodest. Finora questi lettori ci hanno dato le risorse sufficienti per stare in piedi da soli, praticamente senza pubblicità, senza finanziamenti pubblici, senza aiuti esterni, senza un cavaliere bianco o nero che alla fine dell’anno riscuote i debiti, perché noi di debiti non ne abbiamo. Per noi è possibile, altrove non lo è.

Cosa consiglia ai giovani che desiderano fare del giornalismo il loro mestiere? A suo parere è possibile svolDi Leggere molto, leggere gere la professione di giornalista tutto quello che c’è e confrontarlo in maniera totalmente indipen- sempre con spirito critico, per cadente anche in un contesto nel pire il degrado del giornalismo del quale le principali testate sono 2019. Consiglio di comprarsi in controllate dai grandi gruppi edi- libreria o nelle bancarelle qualche toriali? bel libro di Montanelli, Pansa, BiaSì, noi abbiamo fondato Il Fat- gi, Bocca, Claudio Rinaldi, così da to Quotidiano proprio per questa capire più facilmente cos’è il vero ragione, perché eravamo un grup- giornalismo e cosa è diventato.

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ATTUALITÀ

DECRETO SICUREZZA, COS’È E COSA SIGNIFICA

DI DANIELE MUSATTI

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l decreto Sicurezza, votato in parlamento il 27 Novembre 2018, ha ultimamente creato molto scalpore, ma c’è da chiedersi cosa questo sia effettivamente. Il decreto Sicurezza è un documento che unisce due separate proposte di legge del ministro Salvini: a quella riguardante sicurezza è stata aggiunta quella sull’immigrazione, per rendere più semplice la transizione in legge effettiva. Tra i punti più salienti che figurano nelle proposte riguardanti l’immigrazione vi è l’abolizione del permesso di soggiorno per “motivi umanitari” (N.d.R. Il permesso di soggiorno per motivi umanitari è un tipo di permesso applicabile quando all’immigrato non viene accordata la protezione internazionale o il beneficio della protezione sussidiaria.), rimpiazzato da quelli “per cure mediche”, “per atti di particolare valore civile” o quando “il Paese verso il quale lo straniero dovrebbe fare ritorno versa in una situazione di contingente ed eccezionale calamità che non consente il rientro e la permanenza in condizioni di sicurezza”. La revoca del permesso per motivi umanitari non sarà, inoltre, appellabile. Verranno imposte numerose restrizioni allo SPRAR (N.d.R. Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.), poiché potranno accogliere esclusivamente i titolari di protezione internazionale e i minori non accompagnati. ZABAIONE

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Coloro che avevano richiesto assistenza prima della promulgazione del decreto potranno rimanere in accoglienza fino allo scadere del progetto, che è già stato finanziato. La durata massima del trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio è raddoppiata, da 90 a 180 giorni e sono stati aumentati i fondi per i rimpatri degli stranieri. Oltre ai reati già stabiliti sono stati aggiunti altri capi d’accusa per cui revocare e/o negare la protezione internazionale. I nuovi reati sono: violenza sessuale, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali, mutilazione e lesione degli organi genitali femminili, e furto aggravato dall'uso di armi o narcotici. Le novità più importanti dell’aspetto della sicurezza riguardano i comuni con più di centomila abitanti, dove, qualora fosse necessaria l’identificazione o il controllo di una persona, verrà aperto l’accesso al Centro elaborazione dati delle forze dell’ordine. Saranno distribuite, inoltre, le “armi comuni a impulsi elettrici”, meglio noti come taser, per una sperimentazione di sei mesi. Questi punti, seppur controversi, hanno riscosso meno dissenso dei seguenti, alcuni dalla dubbia costituzionalità. Coloro che noleggeranno un autoveicolo dovranno esibire un documento d’identità valido, i cui dati verranno trasmessi al cen-

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tro elaborazione dati delle forze dell’ordine, per essere confrontati con segnalazioni della polizia, con il fine di prevenire o reprimere un eventuale attacco terroristico. Questi dati saranno però cancellati dopo un massimo di sette giorni. Un altro punto di dibattito riguarda il DASPO (N.d.R. Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive.), che verrà adottato nei confronti di soggetti sospettati di terrorismo. Il DASPO è stato inoltre esteso a “presidi sanitari” e “aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati, pubblici spettacoli”. Una critica comune al DASPO è che può essere emesso sulla base di una sola segnalazione, senza che i sospettati siano stati processati e che abbiano ricevuto una condanna penale. Questo crea sospetti di incostituzionalità, dato che gli accusati verrebbero privati del loro diritto a circolare liberamente, previsto dall’articolo 16 della Costituzione. La reazione a questo decreto legislativo è stata fortissima in molte regioni italiane; in molti lo hanno criticato, per intero o su alcuni aspetti (in particolare quello riguardante il divieto di iscrizione all’anagrafe), mentre altri, tra cui presidenti di regione e sindaci, hanno protestato con certi gesti che in molti hanno definito una vera e propria forma di disobbedienza civile.

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ATTUALITÀ

DISOBBEDIENZA CIVILE: CHE COSA VUOL DIRE?

UNA RIFLESSIONE SULLA DISOBBEDIENZA CIVILE E SULLA SUA LEGITTIMITÀ

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di EMMA ORSENIGO

a disobbedienza civile è uno dei sintomi della crisi di un governo: la sua incapacità di dialogare è tale da convincere dei cittadini privati ad assumere l’iniziativa. Da questo punto di vista, la protesta di alcuni sindaci, tra i quali Leoluca Orlando a Palermo e Luigi de Magistris a Napoli, contro il Decreto Sicurezza andrebbe considerata opposizione politica. Tuttavia, le loro azioni, unite a quelle – a volte anche piccole – di cittadini privati, hanno lo stesso effetto: attraverso la nonviolenza viene boicottato un decreto ritenuto ingiusto. È ciò che scriveva Henry David Thoreau, il primo a dare una definizione di disobbedienza civile, nel suo omonimo saggio: “Non è auspicabile che l’uomo coltivi il rispetto della legge nella stessa misura di quello per ciò che è giusto. Il solo obbligo che ho il diritto di arrogarmi è quello di fare sempre e comunque ciò che ritengo giusto”. E’ un’affermazione interessante, ma discutibile da vari punti di vista. Infatti, questo scritto è pur sempre una delle basi del pensiero anarchico, che non si accorda bene a quello democratico. La maggiore differenza è che gli anarchici sono contro l’esistenza di un governo, mentre coloro che praticano la disobbedienza civile si oppongono solo ad alcuni aspetti 6

limitati, come possono essere alcune leggi che ledano dei diritti, o che nuocciano ad alcune categorie di persone (per esempio impedire l’attracco delle navi ONG nei porti italiani o l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo). Questo non toglie ai secondi il diritto di esprimersi. La libertà di espressione è uno dei fondamenti della democrazia: se venisse limitata, sarebbe chiaro che si ha davanti un sistema molto fragile. Tuttavia, di solito con la disobbedienza civile si contesta un decreto stabilito da un governo democraticamente eletto da una maggioranza. Questa troverà la disobbedienza civile sì legittima, ma fondamentalmente ingiusta. Una democrazia non può fondarsi sulle sole minoranze. In ogni caso, la giustizia non è una questione di maggioranza. Come con la maggior parte dei termini astratti con conseguenze pratiche sugli individui, descriverla richiede un’incredibile quantità di astrazione. E’ il prodotto di vari fattori, inclusa la mentalità del tempo. Thoreau sosteneva la disobbedienza civile anche perché riteneva che il governo avrebbe abolito la schiavitù solo quando essa non sarebbe più stata conveniente. È una provocazione su cui si

può fare poco affidamento, ma fornisce un buono spunto. Pur essendo tendenzialmente imparziali, le leggi non sono sempre perfette. Soprattutto in momenti di crisi, si tende a fare selezioni, così è inevitabile che qualcosa resti tagliato fuori. L’aspetto umano viene ridimensionato, secondo alcuni in modo disumano. Una delle riflessioni più importanti a riguardo è quella esposta da Sofocle con la tragedia Antigone. Il mito è noto: questa principessa tebana scelse di trasgredire deliberatamente le leggi del nuovo re, Creonte, ritenendo di dover seguire la propria coscienza. Dopo un confronto durissimo, imprigionata, si sucida, causando una serie di morti a catena che lasciano Creonte solo. Ridurlo a una condanna all’autoritarismo sarebbe semplicistico. Nessuno dei due, infatti, si è rivelato capace di dialogare e ne sono rimasti entrambi distrutti. Un dialogo tra le due parti è essenziale ed è quello che la disobbedienza civile si prefigge di ottenere. Non deve limitarsi a un logorante scambio di accuse, ma deve portare a qualcosa di concreto. Il 15 gennaio Luigi de Magistris ha dato disposizioni affinché i migranti fossero iscritti all’anagrafe. La politica è divisa sulla legittimità del suo gesto. Quanto ai cittadini, anche qui risulta esserci una spaccatura.

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AL PAR L’E INI ST AN ER I O

ATTUALITÀ

VIAGGIO AI CONFINI DEL MONDO RACCONTO DI TRE MESI TRASCORSI AD ADELAIDE

di LORENZO ABBATE

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uando l’anno scorso ho deciso di partire per Adelaide, una grossa città della parte meridionale dell’Australia, a spingermi è stata la mia voglia di scoprire ciò che si trova al di fuori di Milano e dell’Italia: volevo vedere il mondo, fare nuove esperienze, ampliare i miei orizzonti. Ero pronto a buttarmi a capofitto in qualsiasi occasione mi capitasse davanti per evadere da una routine, in cui tutto iniziava a sembrarmi uguale, una sorta di loop che si ripeteva ogni giorno allo stesso modo e da cui potevo liberarmi solamente fuggendo il più lontano possibile. Dico questo non tanto per il fatto che non mi piacessero più Milano o le persone da cui ero circondato, ma perché prima o poi penso che ognuno percepisca una voglia di fuga dall’ordinario e che abbia bisogno di staccare. Per fortuna, però, l’Australia ha aiutato a rinnovare la mia vita. Com’è la scuola australiana? Si possono scegliere 5 materie dall’offerta formativa della scuola, si va da lezioni come matematica ad altre come cucito e biologia marina. Gli studenti sono obbligati a indossare l’uniforme, strumento a mio parere negativo in quanto limita la libertà d’espressione di ciascuno, anche se d’altro canto elimina ogni imbarazzo legato all’abbigliamento. Infine un elemento bizzarro che ho notato è il rapporto tra professori e studenti, completamente diverso da ciò a cui siamo abituati.

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Si potrebbe definire più come un rapporto di amicizia, basti pensare che nella mia classe di matematica il professore e gli studenti si scrivevano su Snapchat, cosa impossibile nella concezione che noi italiani abbiamo di scuola. È passato diverso tempo da quando sono tornato da Adelaide, ma solo adesso capisco che la vera esperienza deve ancora cominciare. Vivere all’estero ti stravolge completamente la percezione del mondo, nulla è come prima. Adesso tutto sembra così piccolo, Milano alla fine è solo una piccola città in un piccolo Paese, e fidatevi se vi dico che per capirlo veramente non c’è modo migliore di partire e fuggire da tutto ciò che ci tiene le-

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gati al nostro luogo di nascita, alla nostra routine, al nostro sistema di pensiero. C’è un mondo tutto da scoprire, bisogna uscire dai propri schemi, dalle proprie abitudini e dai propri pregiudizi. Il consiglio più grande che io possa darvi è quello di superare tutto ciò che avete creduto e pensato finora, perché noi non siamo altro che minuscoli individui in un mondo immenso. C’è una frase che mi sembra sia particolarmente indicativa della mia esperienza, e che mi piacerebbe condividere con voi: “You go away for a long time and return a different person- you never come all the way back”.

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SVAGO

RECENSIONI-FILM

di Livia crisostomo, andrea kossuta E martina lombardo

CITY OF LIES — L’ORA DELLA VERITÀ

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asato su una storia vera, l’ultimo film del regista Brad Furman riprende, benché in modo un po’ confusionario, le indagini effettuate dalla polizia di Los Angeles sugli omicidi di due famosi rapper afroamericani degli anni Novanta, Notorious B.I.G. e Tupac Shakur. Sui loro casi indaga il detective Russell Poole- a cui presta il volto Johnny Depp, anche se probabilmente non è il ruolo migliore che abbia mai interpretato- che scopre un giro di corruzione tra alcuni dei suoi colleghi, legati ad una gang della malavita della città. Questa storia viene raccontata attraverso dei flashback dallo stesso Poole una ventina d’anni dopo i fatti a Jack Jackson, un egregio Forest Whitaker, noto giornalista a cui è stato affidato l’incarico di scrivere un pezzo sulla vicenda. I due personaggi principali, appunto Poole e Jackson, sono molto ben caratterizzati, rendendoli reali e tangibili. Man mano che la trama si infittisce spicca uno dei più grandi problemi della società statunitense, e non solo, ovvero il razzismo, così come il suo contrario, l’antirazzismo cieco di chi, senza conoscere con precisione i fatti, giudica la situazione con molta superficialità. Il regista riesce a tenere alta l’attenzione dello spettatore con un intreccio fatto di continui salti nel tempo molto particolare e per nulla scontato. Sebbene non sia un capolavoro è recitato piuttosto bene, e oltre a trattare temi interessanti è di piacevole visione. (Martina Lombardo)

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ROMA

970, Città del Messico, quartiere Colonia Roma: la vita di Cleo, giovane domestica di una famiglia di professionisti. In questo particolare scenario si svolge una storia tanto semplice quanto sincera, a tratti commovente. Alfonso Cuarón torna dietro alla macchina da presa realizzando un film di cui è tuttofare: regista, sceneggiatore e produttore. La pellicola racconta del “suo” Messico, dei suoi ricordi d’infanzia con semplicità e purezza. Il bianco e nero utilizzato è di altissima qualità e comunica in un modo che i colori non avrebbero mai potuto fare. Cleo, interpretata da Yalitza Aparicio, sublime e piena d’anima, è il cuore pulsante di “Roma”. È lei – una forza della natura timida e silenziosa – che Cuarón onora nel suo film, e la sua grinta e grazia sono meraviglie da vedere. Nonostante il film sia lento, poiché ci mostra i veri ritmi della quotidianità, comunica sensazioni pure. È questo un altro punto di forza del film: è un racconto vero e autentico, che non si preoccupa di modificare la realtà dovendo ricorrere a filtri. Nel film i personaggi sono messi di fronte alla durezza della vita in più di un’occasione, ed è impressionante come un cast di attori non professionisti riesca ad essere così vero ed espressivo. Preparatevi ad essere catapultati in una realtà completamente diversa da quella che vivete ogni giorno, dall’altra parte del mondo. Preparatevi a ritrovarvi faccia a faccia con la pura realtà quotidiana di una famiglia messicana, a vivere emozioni non filtrate. (Livia Crisostomo e Andrea Kossuta)

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RECENSIONI-MOSTRE

dI CECILIA ALBANESE e ELENA GALVANI

A VISUAL PROTEST: THE ART OF BANKSY

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l museo Mudec di Milano è stata allestita una mostra su Bansky e le sue opere più celebri. Creare un’esposizione su questo artista non deve essere stato facile a causa della sua decisione di rimanere anonimo e utilizzare un’arte come quella dei murales in giro per il mondo, ma, al contrario, è stata realizzata adeguatamente. Le opere sono per la maggior parte stampe, esposte in cornici semplici e discrete, ma anche quadri, pezzi di muro, foto, video, miniature e dischi. Non si sa chi sia Bansky, ma durante la visione della mostra non ci si pone la domanda, basta il suo pensiero per comprendere le opere. L’artista condanna i principali problemi sociali del mondo attuale abbracciando il pensiero pacifista attraverso quello anticonsumista, animalista e antirazzista e ci propone le sue piccole rivoluzioni utilizzando stencil e colore. Quello che inizialmente può sembrare un atto vandalico si è trasformato in un progetto alla ricerca della libertà condiviso in quasi tutto il mondo: le opere di Bansky si possono trovare partendo da Londra passando per tutta l’Europa, anche in Iraq e in America. L’esposizione non autorizzata dall’artista è subito diventata oggetto di grande interesse, per riuscire a visitarla con un po’ di calma senza dover affrontare una coda di due ore per i biglietti consiglio vivamente di andare la mattina presto o durante i giorni feriali. La mostra a mio parere è molto bella e riesce a esprimere in maniera chiara i messaggi che voleva trasmettere l’artista, tuttaviami sarei aspettata un’esposizione un po’ più dinamica e interattiva, rimane comunque estremamente toccante e piena di significato. (Elena Galvani)

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IGLOOS

a mostra Igloos, allestita al Pirelli Hangar Bicocca, a cura di Vicente Todolí in collaborazione con la Fondazione Merz, presenta una selezione di 31 tra i più significativi igloo della produzione di Mario Merz. Camminando tra le grigie mura dell’Hangar, lungo un sentiero che si dipana attorno agli igloo, ci si perde in una suggestiva atmosfera quasi malinconica, che porta il visitatore a vivere un distacco spazio-temporale dalla situazione presente. Attraverso suggestioni visive l’artista propone un nuovo e personale concetto di casa: l’igloo non è solo un luogo fisico in cui vivere e trovare protezione dal mondo esterno, ma consente a chi vi abita di ripristinare quel rapporto simbiotico con la natura interrotto alla nascita con il distacco dal ventre materno, simboleggiato dalla rotondità delle forme. Questa ricerca dell’originaria armonia naturale non si riduce tuttavia a evasione dalla realtà, che invece ogni singola opera rappresenta in un suo diverso aspetto. A tal fine Merz si serve di una tecnica caratterizzata dall’utilizzo di materiali diversi e dall’impiego evocativo della parola scritta edi elementi fisico-matematici, tra cui la spirale e la sequenza numerica di Fibonacci. Quest’ultima è stata oggetto di lunghi studi da parte dell’artista e testimonia il suo desiderio di conoscere i segreti più nascosti dell’universo e delle leggi naturali che ne determinano i cambiamenti. Non mancano peraltro riferimenti al pensiero politico e sociale di Merz espressi mediante un uso ermetico del linguaggio. (Cecilia Albanese)

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SVAGO

ZABAOROSCOPO

di GIULIA CAPPATO

ARIETE

LEONE

Aprite gli occhi, buttate giù con quelle corna il fumo, spesso non tutto quello che vi sembra più interessante lo è davvero!

Col nuovo film della Disney, sembrate più scialbi che mai, datevi una regolata, ma ricordate: voce grossa non significa ragione.

Quest’anno state dando un colpo alla vita come se fosse rosino sbiadito, metteteci un po’ di grinta in più e tutto andrà come desiderate!

Magari non vi fate sentire, ma state programmando molto. Con la determinazione, cosa potrebbe andare male?!

GEMELLI

BILANCIA

TORO

A volte sembrate avere due personalità, ma tranquilli, sono entrambe fantastiche! Unite le forze e avrete la meglio su matematica!

CANCRO

Il duro lavoro ripaga, ma attenzione a non scordare l’obiettivo, che il successo non sia la morte dell’intelletto!

VERGINE

Il peso della cartella è opposto alla felicità, ma ricordate che un buon bagaglio culturale è come un piumone nell’ignoranza.

SCORPIONE

Ma quale veleno! Sarà un periodo duro, ma you rock babe, siete caramelle colorate di entusiasmo, ricordate solo di tenerne un po’ per voi stessi.

SAGITTARIO

Affrontare tutto con entusiasmo non autorizza a scagliare frecce su chi è sempre stato alleato, non scordate chi è davvero da ferire.

CAPRICORNO

Grandi rivoluzioni quest’anno, non sempre piacevoli, però sempre esperienze. Essere più comprensivi aiuterà, anche se capra e cavoli non li avrete mai.

ACQUARIO

Da sempre vetrinette espositive, non vi siete accorti che molte idee fanno acqua! Che umiltà e realismo siano i vostri pesci.

PESCI

Guizzate da un impegno all’altro come se foste elettricità, ma in acqua si prende la scossa! Scegliete una cosa e fatela bene.

CACCIA AL PROFESSORE di cecilia albanese

C

iao a tutti Pariniani! Dopo che Nicole Sangiovanni ha vinto il mese scorso, caccia al professore torna anche questa volta! Come al solito, il primo a inviare i nomi corretti alla mail parini.zabaione@gmail.com vincerà un buono di 5 euro da spendere al bar della scuola. Che la caccia abbia inizio!

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ZABAENIGMISTICA CRUCIVERBA

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ORIZZONTALI 1.Il direttore del giornalino. - 10. Vivanda, pietanza… - 13. Radiotelevisione italiana. - 14. Articolo plurale greco. - 15. …, ea, id. - 16. Il nome di Doctor Octopus di Spiderman. - 18. Paese in Puglia. - 20. Umberto di “Gloria”. - 22. Figura immaginaria dei giocattoli Bionicle. - 23. Ex sindaco di Verona. - 26. Quello d’oliva è il più famoso. - 27. Tutte le vocali del caso. - 28. Idrocarburo alifatico saturo a cinque atomi di carbonio. - 29. Off al contrario. - 30. Dominio di primo livello del Nepal. - 31. Under al contrario. - 33. …sports it's in the game. - 34. Un vulcano italiano. - 36. in latino, con l’ablativo, indica il complemento di argomento. - 37. Connettivo logico. - 39. … canem! - 41. Troncamento poet. di fede. - 42. Un pazzo inglese. - 43. Diretto a prevenire le infezioni. - 45. Punti in breve. - 47. Né sì né no. - 48. Codice aeroportuale IATA dell'aeroporto Cyril E. King. - 49. Così in inglese. - 50. Ci sono quella di mele e quella della nonna. - 52. I padri delle canzoni demenziali. VERTICALI 1. Bugie, menzogne… - 2. Un gruppo di due vocali consecutive pronunciate in modo distinto. - 3. lo strumento di Nerone. - 4. Famoso è quello di Brooklyn. - 5. Un grosso serpente velenoso. - 6. Può essere riflessivo o passivante. - 7. D’altronde in latino. - 8. L’ “Ego” italiano. - 9. Una lega tra rame e zinco. - 10. La più famosa è quella Polisucco. - 11. Videogioco arcade del 1987. - 12. Disciplina Che studia l'apparato locomotore e le sue patologie. - 17. Una delle Isole Caroline. - 19. Nulla… - 24. La prima e la terza vocale. - 25. Volatile dal piumaggio nero. - 27. Colei o colui che va. - 28. Un avverbio. - 32. Scappati, fuggiti… - 35. Trasporto Ferroviario Toscano. - 38. Il Fiume dell’oblio. - 39. Avverbio di luogo. - 40. un altro “atque”. - 44. il numero di Paolo Maldini. - 45. In seguito, dopo… - 46. Edgar Allan, uno scrittore statunitense. - 49. Lo stronzio sulla tavola di Mendeleev. - 50. Un modello della AUDI 50. - 51. Le lettere 16 e 17.

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ORIZZONTALI 1. Famoso tiranno di Siracusa. - 8. Lo è il 112. - 11. Abile, capace. - 12. Adesso, ora in latino. - 13. Ratto. - 14. La dimora degli uccelli. - 15. Fornisce gas e luce. - 16. Vi si pagavano i dazi. - 19. Tipo di illuminazione. - 21. Zuppa di zucca friulana. - 22. Le iniziali di Foscolo. - 23. Si risponde per... Di mano. - 24. Messina. - 25. Torino. - 26. Casa di montagna. - 27. Comitato unico garanzia. - 28. Paris... Germain. - 29. Il detective di Micheal Connelly. - 30. Il nome di Dylan. - 31. Roseo senza consonanti. - 32. Unipol... - 33. Delicatezza. - 34. Pax latina. - 35. Annulla l'ultimo comando nel computer. - 36. Sono 4 nella bandiera Sarda. - 37. L'"il' a Roma. - 38. Lo accresce il narcisista. - 39. Affermazione. - 40. Dio del vento del nord. VERTICALI 1. Prigioniero. - 2. Linea che congiunge tutti i punti aventi la medisima nebulosità. - 3. Stupefacente ottenuto dal papavero. - 4. Si forma sulla pelle. - 5. Andare per Alvaro Soler. - 6. Aguzzino. - 7. Amante di Zeus trasformata in vacca. - 8. Priva di vestiti. - 9. Numero cardinale. - 10. Eccetera. - 12. Creatura dei boschi nella mitologia greca. - 14. Miscela per motori a Diesel. - 17. Destinato a lavori umili. - 18. Lo è il "padre nostro". - 20. Ricchissimo. - 23. Componimento poetico medievale. - 24. Categoria di piante a cui appartiene il banano. - 27. Quelli di roccia ne "i fantastici 4". - 28. Non udente. - 30. Onomatopea dello sparo. - 33. Il pequeno del rap italiano. - 34. Padre... - 36. La nostra città.

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I P P O S A O I I S A N T O T T O S I E N T A N E A C A L E T T I C T R E L E S T

P R E S T O

V I O P A O T T O T O Z Z O L I O N O N E T N A F E P T P O T O I E T E

C O R V E O S O R

Anno xiii Gennaio 2019 F I L R A I O T R T O A T O V E V L E A S I

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S T O O R I T A O N P D E M A D N I R T A S E

D I O N E S P E T O P O E N I N E O N U F A T O B O S A B O B G A R B U N D O E G O

I S R T R D O Z L Z A I I N O O M S I

I O O N N I G A N U F F A T A T A T B E O R P O R I B O

N U E U N C D O A M C U O S S A A C E R E

P R E G H I E R A

SOLUZIONI In questa foto compare cinque volte il nostro Preside, riuscite a trovarlo?

DOV’È SODDU?

di FILIPPO SAVIO

SVAGO


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